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100 anni delle Forze aeree 4
Jet a Buochs
14
Esercizio di dislocazione «Revita»
Protezione di conferenze
16
Allenamento di un gruppo misto aiuto cond
La DCA vive «jointness»
Spostamento di blindati sotto protezione
24
Editoriale
AIR14: l’occasione è stata sfruttata
Care lettrici,
cari lettori,
Dopo oltre tre anni di lavoro di pianificazione, l’AIR14 è già alle nostre spalle. Questa fenomenale manifestazione caratterizzerà l’immagine delle Forze aeree nel corso dei prossimi anni. Chi vi ha partecipato, non dimenticherà facilmente il più grande airshow d’Europa. Le
cifre sono impressionanti: 184 esibizioni di volo, 50 ore di volo, 4800
giorni lavorativi dei volontari, 2000 militari per ogni giorno di volo
e un totale di 400 000 visitatrici e visitatori.
L’iniziativa e lo spirito visionario del colonnello SMG Ian Logan e
del suo comitato organizzativo composto da 150 collaboratori hanno consentito questa manifestazione, rendendola un evento di successo. A queste persone e a tutte quelle che in una qualsiasi forma si
sono messe al servizio di AIR14 va il mio più sentito ringraziamento. L’esercito ha sfruttato l’occasione di presentarsi in maniera comprensibile, simpatica e vicina ai cittadini. Sono totalmente convinto
che a Payerne siamo riusciti a favorire una grande comprensione nei
confronti dei nostri compiti, non soltanto con le esibizioni di volo, ma
anche in gran parte con un’interessantissima esposizione dell’esercito nell’area della manifestazione.
L’AIR14 è stato molto di più di un evento celebrativo. Ha mostrato
quali prestazioni sono in grado di fornire le Forze aeree in collaborazione con le altre truppe e le autorità civili. Con la stessa precisione e con lo stesso impegno dimostrati a Payerne in occasione del nostro anniversario faremo fronte ai nostri futuri impieghi reali, sia per
il vertice dell’OSCE in dicembre a Basilea o nuovamente per il WEF
in gennaio a Davos.
Ringrazio tutti di cuore! Sono orgoglioso di essere il comandante di
queste truppe.
Comandante di corpo Aldo C. Schellenberg, comandante delle FA
2 esercito.ch Forze aeree 2 / 14
Contenuto
Immagine di copertina
In occasione dell’AIR14, l’F/A-18 con
l’immatricolazione J-5014 è stato dotato
di una livrea con motivi retrò.
(Foto: team della comunicazione AIR14)
Contenuto
4 Quasi 400 000 visitatori
L’AIR14 a Payerne è stato un successo di pubblico.
8 Il centenario delle Forze aeree
Uno sguardo in una storia movimentata
10 Buon compleanno Patrouille Suisse!
Il team di volo acrobatico su jet esiste da 50 anni
12 La storia tra le copertine dei libri
Lanciate tre pubblicazioni commemorative
13 «Tuttora in volo verticale»
Rapporto informativo del comandante delle Forze aeree
14
La Sleeping Base è stata svegliata
16
Protezione di conferenze
24
I blindati sotto protezione
19 Formazione alla condotta
Scuola ufficiali aiuto cond a Frauenfeld
Nel suo ultimo CR, il comando d’aerodromo
di Meiringen ha gestito l’aerodromo di
Buochs quale ubicazione provvisoria.
20 Pronti per affrontare il futuro
Scuola trm/aiuto cond 61 di nuova formazione
22 «Nous sommes en Allemagne»
La scuola piloti si reca all’estero a bordo di elicotteri
26 Parte del sistema globale esercito
La DCA all’AIR14 a Payerne
28Agenda
Impressum
esercito.ch, la rivista dei militari della Forze aeree, viene pubblicata due volte all’anno in tedesco, francese e
italiano.
Prossima edizione:
1 / 2015 Chiusura redazionale: 23 marzo 2015
Esce il: all’inizio di giugno 2015
Editore: comandante delle Forze aeree
Redazione: Comunicazione delle Forze aeree, Redazione esercito.ch, David Marquis, Papiermühlestrasse 20,
3003 Berna, Telefono 058 464 37 46, [email protected]
Traduzioni: Servizi di traduzione DDPS
Impaginazione: Comunicazione delle Forze aeree
Stampa: Stämpfli Publikationen AG, 3001 Berna
Cambiamenti d’indirizzo: I militari incorporati per scritto alla Direzione militare del rispettivo Cantone di
domicilio. Tutti gli altri alla Comunicazione delle Forze aeree, Papiermühlestrasse 20, 3003 Berna
Copyright: DDPS, settore Difesa
Internet: www.esercito.ch
www.forzeaeree.ch
Un gruppo misto aiuto cond si è esercitato
in condizioni meteorologiche avverse.
La DCA ha realizzato uno schermo protettivo al di sopra di un battaglione.
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Anno giubilare 2014
AIR14 a Payerne
Quasi 400 000 visitatori
Il 7 settembre l’AIR 14 si è concluso con il passaggio di 24 F-5 Tiger delle Forze aeree svizzere che nel cielo sopra Payerne
hanno disegnato il numero «100». Quasi 400 000 visitatori hanno contribuito al successo dell’airshow organizzato per celebrare per i 100 anni delle Forze aeree, i 50 anni della Patrouille Suisse e i 25 anni del PC-7 TEAM.
Team della comunicazione AIR14
Durante i fine settimana del 30 – 31 agosto e
del 6 – 7 settembre, come pure nelle giornate
di allenamento durante la settimana, seguite
da un folto pubblico, piloti provenienti da
tutta Europa hanno presentato 184 esibizioni per un totale di 50 ore di volo. «È stato
semplicemente fantastico», ha detto il diret-
tore dell’AIR14, colonnello SMG Ian Logan.
«Volevamo rendere omaggio alle Forze aeree
e all’aviazione in generale; la riuscita è stata
ottima».
Ogni giorno di volo sono stati impiegati
almeno 2000 militari, perlopiù facenti parte
delle forze di milizia. Ian Logan ha ringraziato in modo particolare i volontari e le
forze d’intervento civili che, nelle loro diverse
funzioni, hanno garantito il successo e la
sicurezza dell’AIR14. I soli volontari hanno
prestato un totale di 4800 giorni lavorativi.
La maggior parte dei visitatori si è recata a Payerne in automobile, dove sono stati
registrati ben 81 200 veicoli. Di conseguenza
non è stato possibile evitare rallentamenti
e code attorno a Payerne, in particolare la
mattina. Nei due fine settimana circa 75 000
Per celebrare l’anniversario delle Forze aeree, 24 Tiger hanno disegnato il numero «100».
Gli ospiti stranieri, tra cui le Frecce Tricolori italiane e i Su-22 polacchi, si sono congratulati con le Forze aeree per il loro anniversario.
4 esercito.ch Forze aeree 2 / 14
Anno giubilare 2014
persone hanno deciso di spostarsi verso Payerne in treno. Secondo il portavoce delle FFS
Frédéric Revaz, i trasporti pubblici si sono
rivelati efficienti. Le FSS hanno predisposto
138 treni speciali e utilizzato convogli più
lunghi. Gli organizzatori dell’AIR14 si sono
detti particolarmente soddisfatti dalle oltre
15 000 persone giunte in bicicletta. Il servizio
sanitario ha dovuto occuparsi complessi-
vamente di 1056 visitatori con problemi di
salute. Di questi casi dieci si sono rivelati
gravi, e in cinque di essi si è reso necessario
il trasporto in elicottero.
Secondo i dati forniti dagli organi di
sicurezza competenti, tenendo conto della
portata dell’evento i casi sono stati contenuti.
Il responsabile della sicurezza dell’AIR14,
colonnello SMG Simone Rossi, ha dichiarato
che i problemi riscontrati sono da ricondurre
in particolare alle temperature elevate. «Il
dispositivo ha funzionato perfettamente
per tutta la durata dell’AIR14, con tempi di
reazione brevi», ha aggiunto Rossi. La collaborazione con le autorità civili e i corpi
di polizia dei Cantoni di Vaud e Friburgo è
stata molto proficua e la disciplina dimostrata
dagli spettatori è stata esemplare. ■
L’AIR14 in cifre
Visitatori:
Automobili:
Biciclette:
Esibizioni di volo:
Ore di volo:
Trattamenti medici:
di cui casi gravi:
Trasporti in ambulanza:
Trasporti in elicottero:
Giorni d’impiego dei volontari:
A Payerne la Patrouille Suisse e il PC-7 TEAM hanno volato assieme.
Foto: Team della comunicazione AIR14
L’impressionante Mil Mi-24.
395 000
86 400
15 200
184
50
1056
10
31
5
4800
Le «wing walker» e i Blériot hanno permesso di volgere lo sguardo al passato.
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Anno giubilare 2014
Gli spettatori di ogni età hanno accolto con entusiasmo le esibizioni di volo al di sopra di Payerne.
L’esercito si è presentato anche al suolo.
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Le esibizioni delle Red Arrows, provenienti dalla Gran Bretagna.
Anno giubilare 2014
La Patrouille Suisse in formazione con un Airbus A330 della Swiss.
L’intrattenimento non è mancato.
Foto: Team della comunicazione AIR14
La Patrouille de France è esteticamente piacevole.
L’elegante esibizione del PC-7 TEAM.
La formazione di Morane e F/A-18 fa bella mostra di sé anche nel libro «Uno Zero Zero», il libro celebrativo delle Forze aeree.
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Anno giubilare 2014
Uno sguardo al passato
Il centenario delle Forze aeree
I 100 anni delle Forze aeree corrispondono a 100 anni di storia, di passione e
di scoperte… ma è anche un’occasione per rendere omaggio agli aviatori degli
ultimi 100 anni. Ripercorriamo insieme la loro storia.
Durante la Seconda guerra mondiale gli aviatori si ritirarono nel Ridotto.
Laurent Savary, sost capo Comunicazione FA
Anche se già dagli inizi del XX secolo diversi
dirigibili con i colori svizzeri volavano nel
cielo, le truppe d’aviazione nacquero ufficialmente solo all’alba della Prima guerra
mondiale. Il capitano di cavalleria Theodore
Real, appassionato di aviazione, fu nominato comandante ma gli vennero messi a
disposizione soltanto mezzi molto limitati.
Al momento dello scoppio della Prima guerra
mondiale, furono requisiti tre aerei esposti
all’esposizione nazionale. Come hangar fu
utilizzato un padiglione per dirigibili nella
zona di Berna-Beundenfeld e una fattoria
nelle vicinanze fungeva da ufficio dell’acquartieramento. I piloti, provenienti per
la maggior parte dalla Svizzera romanda,
portarono con sé i loro apparecchi e i loro
meccanici.
Si ritrovarono a Berna all’inizio di
agosto del 1914. I loro nomi erano Edmond
Audemars, Oskar Bider, Ernest Burri, Alfred
Comte, Albert Cuendet, François Durafour,
8 esercito.ch Forze aeree 2 / 14
René Grandjean, Marcel Lugrin e Agénor
Parmelin. Tutti avevano esperienza di volo e
alcuni di loro erano addirittura considerati
degli eroi. Come Oskar Bider, il primo ad aver
sorvolato i Pirenei e le Alpi nelle due direzioni. Questi erano i pionieri. Dal momento
che l’impianto era poco adatto all’istruzione
dei piloti, alla fine del 1914 la piccola truppa
si trasferì a Dübendorf. In seguito, durante
la guerra, gli impieghi tattici furono poco
numerosi.
Ulteriori aerodromi
Nel periodo tra le due guerre, le truppe d’aviazione acquisirono un’importanza sempre
maggiore. Gli aerodromi militari di Thun
(1911), Losanna (1919) e Payerne (1921) si
sono aggiunti a quello di Dübendorf. I primi aerei del modello Häfeli DH-3, ordinati
ufficialmente, consentirono di creare una
flotta relativamente compatta. Nel corso degli
anni ‘20 si svolsero le prime scuole reclute
specifiche alle truppe d’aviazione e fu creato
l’Istituto di medicina aeronautica, che si
occupa ancora oggi come allora di controllare lo stato di salute dei piloti. La Seconda
guerra mondiale metterà a dura prova le
truppe d’aviazione, ancora agli inizi della
loro storia. La situazione presto precipitò a
causa delle tensioni internazionali, cosicché
già nel 1936, alcuni anni prima dell’inizio
del conflitto, il Governo decise di istituire
una difesa aerea. La flotta di velivoli era
costituita da Morane D-3800 (francesi), da
Messerschmitt Me 109 D ed E come pure da
nuovi ma tuttavia antiquati C-35. Già dopo
poco tempo gli equipaggi svizzeri dovettero
affrontare i propri avversari per far rispettare
la neutralità dello spazio aereo svizzero. Fino
al terribile giugno 1940.
Giugno 1940: un mese tragico
Il 4 giugno, il tenente Rudolf Rickenbacher fu
ucciso nel corso di un combattimento aereo
sopra Boécourt, nel Giura. Pochi giorni dopo,
l’8 giugno, durante un volo di ricognizione
in prossimità del confine, il velivolo C-35
pilotato dal primotenente Emilio Gürtler e
Anno giubilare 2014
dal tenente Rodolfo Meuli viene abbattuto
da aerei tedeschi e si schianta nella regione
di Alle (JU). A seguito di questi eventi e del
grande aumento di scontri armati, sotto la
pressione della Germania, il generale Henri
Guisan decise di proibire i combattimenti
aerei al di sopra del territorio elvetico fino a
fine ottobre 1943. In quel momento la difesa
aerea competeva esclusivamente alla difesa
contraerea mentre l’aviazione si limitava alla
protezione delle truppe di terra. Malgrado
ciò, il 4 aprile 1941 il Consiglio federale decise
di creare un corpo di piloti di professione per
l’aviazione, la squadra di sorveglianza. Da
allora questa costituirà la struttura di base,
rafforzata da piloti di milizia.
Raron furono muniti di caverne per velivoli. Nel 1952, nell’ambito del trasporto aereo
iniziarono a essere impiegati tre elicotteri del
tipo Hiller. Questo poco più di dieci prima
che l’Alouette III facesse epoca lasciando la
propria impronta nei cieli svizzeri. Negli
anni Cinquanta vennero anche fatti i primi
tentativi di fabbricare jet da combattimento
svizzeri. Il fallimento dei progetti P-16 e N-20
e di conseguenza di un prodotto «Swiss made» rese possibile l’acquisto di un velivolo
divenuto leggendario, il britannico Hunter.
Qualsiasi acquisto di aerei da combattimento
è diventato oggetto di dibattiti, controversie,
dimissioni fino alla votazione popolare.
Bombardiere intercettato
Il timore di un attacco da parte del blocco
dell’est spinse i governanti a equipaggiare
la difesa contraerea di missili in grado di
intervenire assai rapidamente e a quote molto
elevate. Si trattava dei BL-64 Bloodhound.
Oltre a questi sistemi di missili, i voli nella
stratosfera effettuati con velivoli Mirage dotati di un propulsore a razzo supplementare
offrivano ai piloti la possibilità di raggiungere
quote di circa 20 000 metri. In quel decennio
nacquero anche le formazioni di esploratori paracadutisti, le truppe di informatori
per eccellenza. Mentre la rete autostradale
svizzera veniva sviluppata a pieno regime,
gli strateghi sfruttarono l’opportunità di
costruire alcuni tratti in modo che fossero
idonei all’atterraggio dei jet. Il primo eser-
La strategia del Ridotto adottata dal Comando dell’esercito ha determinato il ritiro degli
aerei nelle zone di montagna. Nelle vallate
alpine furono collocate piste di decollo e
di atterraggio. A causa dell’estendersi dei
bombardamenti in Europa, nel 1944 venne
reintrodotto l’impiego dei caccia allo scopo
di intercettare i velivoli penetrati nello spazio
aereo svizzero e costringerli eventualmente
all’atterraggio. Così furono creati a Dübendorf e Payerne degli stazionamenti per i bombardieri. Nel corso di una di queste missioni,
il 5 settembre 1944 l’aereo del primotenente
Paul Treu fu abbattuto da un P-51 Mustang
americano sopra Affoltern (ZH). Nemmeno queste eroiche missioni riuscirono a
impedire che diversi luoghi della Svizzera,
in particolare Sciaffusa, fossero colpiti dai
bombardamenti.
Sempre più performanti
cizio in tal senso ebbe luogo nel 1970 sulla
A1 nei pressi di Oensingen. Le prime unità
d’allenamento all’estero offrirono ai piloti
svizzeri l’opportunità di acquisire esperienze
di volo in contesti completamente differenti.
Nasce la Patrouille Suisse
Nel 1964, in questo clima di tensione a livello
internazionale, nell’ambito dell’Esposizione
nazionale a Losanna e del 50° anniversario
dell’aviazione militare, nacque la Patrouille
Suisse. Nel 1989, l’anno della caduta del muro di Berlino, un’altra formazione di volo, il
PC-7 TEAM, eseguiva le sue evoluzioni nei
cieli svizzeri. La fine della cortina di ferro
ha determinato per le Forze aeree diversi
cambiamenti strategici e nuovi orientamenti. Nel frattempo i compiti dell’esercito
sono diventati più diversificati, soprattutto
a seguito degli impieghi sussidiari. La polizia e la protezione dei confini impiegano
sempre più spesso elicotteri e droni delle
Forze aeree.
Oltre ai loro compiti quotidiani di
polizia aerea, gli F/A-18 garantiscono una
forte presenza per la sicurezza dello spazio
aereo nel quadro di grandi manifestazioni
internazionali come il G8, il World Economic Forum o il Vertice della Francofonia.
Nell’aprile del 1999, le Forze aeree hanno
partecipato con i loro Super Puma al primo
impiego umanitario i Albania, seguito da
altri numerosi impieghi in Indonesia, Grecia,
Israele, Bosnia e Kosovo. ■
La Guerra fredda che fece seguito al secondo
conflitto mondiale determinò nei governanti
un cambiamento di mentalità. Fino a quel
momento i mezzi necessari erano stati assegnati all’aviazione soltanto nell’imminenza
di un conflitto bellico, cosa che implicava
una mancanza di istruzione e di esperienza. In quel momento la Svizzera acquistò i
primi aviogetti da combattimento, i Vampire. Alla luce del progresso tecnologico e
della corsa agli armamenti, l’ambito della
trasmissione e del rilevamento radar acquistò un’importanza sempre maggiore fino a
diventare un elemento centrale di condotta.
Anche lo scambio di informazioni con la
centrale d’impiego divenne una costante di
quel periodo. Negli anni Cinquanta diversi
aerodromi come Meiringen, Turtmann o
Foto: DDPS
I primi aviogetti da combattimento
Durante la Guerra fredda, il Mirage fu una figura molto importante per le Forze aeree.
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Anno giubilare 2014
50esimo anniversario
Buon compleanno Patrouille Suisse!
Non è più necessario presentare questi jet dalla livrea rossa e bianca che durante
le manifestazioni volano in formazione, a distanza ravvicinata… Stiamo naturalmente parlando della Patrouille Suisse, il biglietto da visita «volante» più celebre
della Svizzera. Ecco una panoramica di 50 anni di esibizioni mozzafiato.
I sei jet della Patrouille Suisse rappresentano i colori del nostro Paese in Svizzera e all’estero.
Delphine Allemand, Comunicazione FA
La Patrouille Suisse è l’ambasciatore «volante» del nostro Paese da ben 50 anni, sia in
Svizzera che all’estero. «Festeggiare questo
anniversario è uno degli avvenimenti più
importanti della mia carriera come membro e comandante della Patrouille Suisse»,
ci confida il ten col Daniel «Dani» Hösli.
Nel corso degli anni, il team d’esibizione è
diventato un’immagine di marca basata su
valori tipicamente svizzeri quali l’affidabilità,
la professionalità, la precisione, l’impegno e
la bellezza. Ogni anno centinaia di migliaia di
persone l’ammirano e rimangono affascinati
dal loro numero di grande acrobazia.
È sorprendente il fatto che i piloti della
pattuglia sono innanzitutto dei piloti militari
di professione in seno alle squadriglie delle
10 esercito.ch Forze aeree 2 / 14
Forze aeree e volano sugli F/A-18 Hornet.
Effettuano le esibizioni della Patrouille Suisse
quasi a titolo accessorio, senza dedicarvi la
maggior parte del loro tempo. Questa è una è
una caratteristica peculiare delle formazioni
di volo acrobatico svizzere.
Un anniversario «in casa»
Quest’anno, per poter festeggiare degnamente l’anniversario dei 50 anni, la Patrouille
Suisse ha partecipato all’AIR14. I jet dalla
livrea rossa e bianca hanno preso parte allo
spettacolo tutti i giorni del meeting. Per i
membri della Patrouille Suisse si è trattato
di un evento straordinario davanti al loro
pubblico. Gaël «Gali» Lachat, pilota della
Patrouille Suisse, è felice: «Abbiamo festeggiato il 50esimo anniversario nel migliore
dei modi, in casa». Tutto ebbe inizio alcune
decine di anni fa: nel 1959 nacque l’idea di
creare una pattuglia composta da piloti professionisti, idea poi concretizzata sotto forma
di doppia pattuglia. Fu tuttavia nel 1964, in
occasione dell’Esposizione nazionale a Losanna, che nacque ufficialmente la Patrouille
Suisse. Le Forze aeree festeggiavano i primi
cinquant’anni, era quindi il momento ideale
per dare vita a una formazione permanente.
A quell’epoca, si presentava su quattro
aerei del tipo Hawker Hunter, poi a partire
dal 1970 su cinque, prima di trovare, otto
anni più tardi, il suo assetto definitivo con sei
velivoli. Nel 1977 ci fu una grande novità: gli
Hunter furono dotati di fumogeni, utilizzati
per la prima volta in occasione del campionato delle truppe d’aviazione a Dübendorf. Nel
1978, per i 25 anni della Patrouille de France,
la Patrouille Suisse effettuò la sua prima esibi-
Anno giubilare 2014
zione all’estero, a Salon-de-Provence in Francia. Prima di allora, la rigida interpretazione
del concetto di neutralità le aveva impedito
di esibirsi all’estero.
Ambasciatori «volanti»
Nel 1991, in occasione della celebrazione del
700esimo anniversario della Confederazione, la Patrouille Suisse verniciò i suoi Hunter
di rosso e bianco sotto le ali, in riferimento
alla bandiera nazionale. Tre anni più tardi,
dovette abbandonare gli Hunter per cedere
il posto agli F-5E Tiger, sempre muniti di
una livrea con i colori nazionali. E questi
continuano a essere degli ambasciatori di
grande bellezza per la Svizzera. Il 1997 è
stato contraddistinto dal premio per la migliore squadra di volo acrobatico ottenuto
al Royal International Air Tattoo, un rinomato meeting aereo militare. Nel 2000, allo
stesso airshow, la Patrouille Suisse è stata
premiata per la migliore esibizione aerea.
Si tratta di riconoscimenti importanti per
la formazione.
Il pubblico tedesco è stato ammaliato
dalla Patrouille Suisse, presente al Salone
aeronautico internazionale di Berlino dal
2002. Questa prima dimostrazione è stata
memorabile perché era la prima volta dalla
tragedia di Ramstein del 1988 che una formazione di jet si esibiva in Germania. Nel
2008 ha addirittura ricevuto un frammento
originale del muro di Berlino, che è attualmente esposto a Emmen, base della Patrouille
Suisse. Fanno così parte dei pochi privilegiati
che sono in possesso di un pezzo di muro, come Bill Clinton, Mikhail Gorbaciov e Usain
Bolt. Infine, nel 2012 la Patrouille Suisse ha
organizzato un «nordic tour» in Danimarca,
Norvegia e Finlandia. Nonostante a livello
logistico la sfida non sia stata indifferente,
volare sotto il sole di mezzanotte è senza
dubbio un ricordo indelebile di questo tour
nel Nord Europa.
Da qualche anno, però, partecipa anche a
eventi per il grande pubblico. È stato il caso
dei concerti dei Rolling Stones o di Madonna
a Dübendorf nonché, più recentemente, della
Festa federale di ginnastica a Bienne e della
Festa federale di lotta svizzera e delle tradizioni alpigiane a Berthoud.
Le sue prestazioni sono sempre molto
apprezzate dagli spettatori e continuano a
farli sognare. «È un onore essere gli ambasciatori «volanti» della Svizzera e una
motivazione per i giovani e meno giovani
che si entusiasmano durante i nostri show!»,
afferma «Gali». La precisione di queste figure
e le distanze ravvicinate tra li aerei sono a
tutti gli effetti il tratto distintivo della Patrouille Suisse. Da 50 anni a questa parte,
la formazione è un marchio di qualità per
l’esercito e la Svizzera. La sua fama va oltre i
confini nazionali e il suo successo è sempre
più grande. «Oggi come allora ai massimi
livelli» afferma lo slogan della Patrouille
Suisse per il suo giubileo, e lo spettacolo
continua… ■
Prima di volare con gli F-5 Tiger, la Patrouille Suisse si presentava su aerei del tipo Hawker
Hunter.
Ogni anno la Patrouille Suisse riceve molte
richieste: gli inviti sono un centinaio. La
partecipazione a ogni meeting deve quindi
essere ponderata accuratamente e autorizzata dal capo dell’esercito e delle Forze aeree
nonché dal capo del Dipartimento. Complessivamente, la Patrouille Suisse effettua
tra le 10 e le 16 esibizioni di circa 25 minuti
all’anno, di cui un quarto all’estero. Alcune
manifestazioni sono ormai tradizione, come
le corse del Trofeo del Lauberhorn in gennaio.
Foto: DDPS
Grande richiesta
In occasione dell’anniversario, i membri della Patrouille Suisse si sono fatti ritrarre in una
foto di gruppo in stile rétro.
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Anno giubilare 2014
Team e aerodromo in festa
La storia tra le copertine dei libri
Quest’anno le Forze aeree stanno vivendo un concentrato di anniversari e, di
riflesso, anche di libri d’anniversario. Dopo «Uno Zero Zero», il libro ufficiale del
centenario, sono ora stati pubblicati anche i libri del giubileo della Patrouille Suisse e del PC-7 TEAM nonché quello dell’aerodromo militare di Dübendorf.
David Marquis, Comunicazione Forze aeree
Nel 1914, poco prima dello scoppio della Prima guerra mondiale, sul
Beundenfeld a Berna è stato costituito il gruppo d’aviazione svizzero.
Di lì a poco i piloti militari con tutti gli aerei, i meccanici e i meteorologi si sono trasferiti a Dübendorf. L’aerodromo militare situato nella
valle della Glatt – spesso definito anche la culla dell’aviazione svizzera – può quindi festeggiare il suo 100° anniversario. Non è un caso che anche la Patrouille Suisse e il PC-7 TEAM festeggino dei giubilei. La prima è infatti stata fondata nell’anno del 50° anniversario
delle Forze aeree, mentre il secondo è venuto ad aggiungersi in occasione del 75° anniversario.
Personaggi che hanno dato un’impronta a Dübendorf
Patrouille Suisse e PC-7 TEAM
Il libro quadrilingue (D/F/I/E) per il 50° anniversario della Patrouille
Suisse e il 25° del PC-7 TEAM è intitolato «Swissness». Con un’unica parola viene così espresso il modo in cui i due team con i loro velivoli bianchi e rossi danno prova di dinamismo e precisione, diffondendo le virtù svizzere in tutto il mondo. È la prima volta che viene
elaborata la storia dei due team dalla loro fondazione ad oggi. Molte
immagini in grande formato illustrano la cronologia movimentata
delle due compagini. A dar vita al libro sono soprattutto i numerosi
ricordi degli ex piloti e comandanti – storie che non si erano mai lette
e che aprono uno scorcio più unico che raro sulla quotidianità delle
due formazioni militari di volo acrobatico. Gli indirizzi per ordinare i tre libri sono pubblicati sul sito www.forzeaeree.ch ■
Foto: cap Donat Achermann
Già nel novembre dello scorso anno era stato pubblicato il libro «Uno
Zero Zero», di 30 per 30 centimetri, che getta uno sguardo sui primi
cento anni delle Forze aeree svizzere, mostrando però al tempo stesso
anche i mezzi moderni sullo sfondo dei paesaggi più belli della Svizzera (vedi esercito.ch 2/13). Nel frattempo sono disponibili altri due
libri nello stesso formato. «Menschen Maschinen Missionen» è una
retrospettiva sui 100 anni dell’aerodromo militare di Dübendorf. Il libro non tratta però prevalentemente eventi storici, ma colloca in primo piano le persone che hanno dato la loro impronta all’aerodromo.
In considerazione della notevole importanza rivestita da Dübendorf
nell’arco di decenni di aviazione militare, vengono trattati anche nu-
merosi temi che hanno una rilevanza per le Forze aeree nel loro complesso. Viene quindi per esempio data voce a un pilota americano che
a Dübendorf era stato costretto ad effettuare un atterraggio d’emergenza con il suo bombardiere durante la Seconda guerra mondiale.
Diversi piloti svizzeri che hanno volato su aerei leggendari come gli
Hunter e i Mirage nel corso della Guerra fredda passano in rassegna
quei periodi e si parla anche dell’ultimo volo di un F/A-18 in partenza da Dübendorf. Tuttavia, il capitolo più ampio di «Menschen Maschinen Missionen» è dedicato al presente e non manca anche uno
sguardo al futuro dell’enorme area. La pubblicazione è disponibile
unicamente in lingua tedesca.
Sulla copertina del libro «Menschen Maschinen Missionen» sono raffigurati un AT-16 e lo storico hangar a forma arcuata.
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Rapporto
Rapporto informativo del comandante delle Forze aeree
Foto: Team della comunicazione AIR14
«Tuttora in volo verticale»
Il comandante di corpo Aldo C. Schellenberg (al centro) durante il rapporto informativo che si è tenuto nel contesto dell’AIR 14.
Il comandante delle Forze aeree, comandante di corpo Aldo C. Schellenberg, sta
preparando le sue truppe in prospettiva degli sviluppi previsti nei prossimi anni.
È sua intenzione rafforzare la gestione di progetto per i futuri acquisti di velivoli e
sistemi di difesa contraerea.
Team della comunicazione AIR14
«L’Esercito svizzero rispetterà naturalmente la decisione democratica del 18 maggio che ha respinto l’acquisto del Saab Gripen», ha dichiarato Schellenberg durante il suo rapporto informativo svoltosi
Payerne (VD) nell’ambito dell’Air Show AIR14 e del centenario delle Forze aeree. I 54 F-5 Tiger delle Forze aeree saranno messi fuori
servizio entro il 2016, come era stato comunicato dal Consiglio federale nel messaggio relativo alla votazione sul Gripen. «Non rispettare questo proposito potrebbe compromettere un futuro acquisto di
aerei da combattimento», ha affermato Schellenberg. E un aumento
dell’efficacia di combattimento della flotta di Tiger, o di parti di essa, non è sensato né dal profilo operativo né dal punto di vista finanziario. Un adeguamento sufficiente degli F-5 alle esigenze moderne
non sarebbe realizzabile né per quanto riguarda il radar né per quanto concerne l’armamento. Come ha annunciato nel suo messaggio augurale al rapporto informativo, il consigliere federale Ueli Maurer, il
capo del DDPS sta pianificando, nell’ambito dell’attuale budget, sulla base di un esercito di 100 000 uomini. Ha dichiarato di volere un
esercito che corrisponda alle idee della «politica di centro». Maurer
rifiuta un esercito troppo grande, orientato alle esigenze di un tempo. Viceversa è però anche fermamente contrario a un ulteriore riduzione sostanziale delle truppe.
Esaminata la possibilità di prolungare l’esercizio degli F/A -18
Dopo il no popolare al Gripen, le Forze aeree stanno valutando l’eventualità di prolungare moderatamente il ciclo di vita dei 32 F/A-18 ol-
tre il 2025, ha affermato il comandante di corpo Schellenberg. È comunque necessario pianificare in tempo utile la loro sostituzione:
l’argomento principale rimane tuttora la capacità di resistenza nei periodi di crisi. Il servizio di polizia aerea non deve essere l’unica motivazione per l’acquisto di un velivolo da combattimento polivalente.
Schellenberg ha anche dichiarato la necessità di avere il più rapidamente possibile un concetto per l’acquisto di nuovi sistemi di difesa
contraerea. L’esigenza è dettata da una difesa aerea integrata con aerei da combattimento e sistemi di difesa contraerea con base a terra.
In situazione normale, dal 2020 in avanti le Forze aeree garantiranno la sicurezza dello spazio aereo con mezzi d’intervento sull’arco di tutto l’anno per 24 ore al giorno. Nelle situazioni straordinarie
verranno invece impiegate in caso di crisi oppure a supporto delle
autorità civili. Le Forze aeree devono inoltre sviluppare la capacità
di creare una sovranità limitata sullo spazio aereo per mettere in sicurezza le proprie truppe. Anche il trasporto aereo e l’acquisizione
di informazioni per la condotta militare e civile rimarranno di competenza delle Forze aeree.
L’AIR14 come inizio
È tuttavia necessario rafforzare la gestione di progetto, e questa comprende anche la comunicazione: «Se la popolazione sa esattamente
cosa facciamo, sarà anche disposta a sostenerci. Il 18 maggio non ci
siamo riusciti. Questo non deve più succedere». Il successo riscontrato dall’AIR14 a Payerne come evento di tutto l’esercito va inteso come
inizio in vista delle prossime votazioni. Schellenberg si è detto ottimista: «Le Forze aeree sono tuttora in volo verticale». ■
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13
Impiego
Esercizio di dislocazione «Revita»
La sleeping base si è svegliata
Il line up dei jet a Buochs durante un breve momento di sole.
Le Forze aeree devono essere in grado di dislocare a breve termine i propri aviogetti da combattimento
in ubicazioni alternative. A metà maggio il comando d’aerodromo 13 di Meiringen si è allenato per tre
giorni a Buochs in vista di tale evenienza nel quadro del suo CR. Con otto velivoli da combattimento
sono stati realizzati 56 movimenti aerei in condizioni meteorologiche difficili.
David Marquis, Comunicazione Forze aeree
«Gli aerodromi militari sono vulnerabili.
Sebbene le truppe del genio possano eliminare rapidamente i danni, vogliamo essere
in grado di effettuare un impiego anche
a partire da altri aerodromi o addirittura
dalle autostrade», spiega il colonnello SMG
Peter Merz, comandante del comando d’aerodromo 13. Per l’esercizio «Revita» svolto
a Buochs si è fatto ispirare dalle formazioni
di elicotteri delle Forze aeree che durante
ogni CR occupano per una giornata un’ubicazione provvisoria. «Per me si è trattato
anche di rompere la routine. Per la truppa il
CR deve risultare interessante e soprattutto
portare degli insegnamenti», aggiunge Merz.
Per l’esercizio ha scelto la sleeping base di
Buochs. Attualmente questo aerodromo appartiene ancora all’esercito, sebbene venga
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utilizzato quasi esclusivamente per scopi
civili e con il nuovo concetto relativo agli
stazionamenti sia destinato a scomparire del
tutto dall’inventario dell’esercito. Oggigiorno non è ormai più disponibile un’infrastruttura completamente idonea al caso bellico.
In volo a vista verso Emmen
Presso l’aerodromo del Canton Nidvaldo i
circa 150 uomini – oltre alla truppa CR vi
erano anche degli specialisti civili – hanno
quindi dovuto talvolta improvvisare. «Qui
non c’è il lusso: quali infrastrutture disponiamo unicamente di alcuni container e di
baracche», spiega il colonnello SMG Merz.
Per la sussistenza sul posto è stato trasferito
a Buochs un sistema mobile di sussistenza
dell’esercito. Il tempo estremamente piovoso
non ha certo semplificato il compito della
truppa: si è dovuto preparare i velivoli ed
eseguire la relativa manutenzione all’aperto
e senza alcun riparo. «Le condizioni erano
più difficili, ma ciò non ha rappresentato
alcun problema per noi. L’obiettivo di un
esercizio è in primo luogo di migliorare,
indipendentemente dalle condizioni esterne», dice Merz.
Anche il lavoro dei piloti con i loro F/A18 Hornet e F-5 Tiger è stato reso più difficile
dall’ubicazione improvvisata e dalla meteo
sfavorevole. A Buochs non vi era infatti alcuna possibilità di effettuare dei decolli e degli
atterraggi con il volo strumentale. «Siamo
decollati basandoci sulle regole del volo a
vista, abbiamo volato al di sotto della coltre
nuvolosa verso Emmen, dove è poi stato possibile salire attraverso le nuvole con il volo
strumentale. All’atterraggio abbiamo adottato la medesima procedura ma invertendo
la sequenza», spiega Merz. Nel frattempo le
Impiego
Foto: Franz Blatter
L’esercizio «Revita» comprendeva anche l’atterraggio di un F/A-18 con gancio d’arresto.
Il colonnello SMG Peter Merz era responsabile dell’esercizio «Revita».
nubi si sono talmente abbassate che a Buochs
non era più immaginabile ricorrere al voro
a vista. Pertanto è stato possibile effettuare
solo 56 degli 82 movimenti di volo inizialmente previsti. La maggior parte dei quali ha
avuto luogo mercoledì 15 maggio. Durante
la giornata precedente e successiva i quattro
Tiger e i quattro Hornet hanno effettuato
rispettivamente un volo d’avvicinamento e
uno volo d’allontanamento.
Durante l’esercizio «Revita» l’accento è
stato posto sul servizio di volo. «In un primo tempo era previsto un esercizio tattico,
tuttavia vi abbiamo rinunciato. Qui a Buochs
molte strade passano vicino alla pista. Non
volevamo che tali strade venissero sbarrate
alla popolazione civile», spiega il colonnello
SMG Merz. Questa era già sufficientemente
disturbata dalle emissioni del servizio di
volo. Lo stesso dicasi per gli abitanti di Mei-
I jet hanno dovuto effettuare il rifornimento con le autocisterne.
ringen poiché «anche lì avremmo dovuto
lavorare con il medesimo scenario tattico.
L’esercizio non sarebbe risultato convincente
Comando d’aerodromo 13
Il comando d’aerodromo 13 ha sede presso
l’aerodromo militare di Meiringen. Il suo comandante è il colonnello SMG Peter Merz a cui
sono subordinati un gruppo di supporto, un
gruppo logistico e la squadra d’aviazione 13
come pure la compagnia di sicurezza d’aerodromo 13. La squadra d’aviazione comprende
le due squadriglie d’aviazione 8 e 11. La squadriglia 8 è di milizia e vola su velivoli del tipo
Northorp F-5E/F Tiger. Nella squadriglia 11
sono incorporati i piloti militari di professione
il cui luogo di lavoro è Meiringen. Questi ultimi
volano sui Boeing F/A-18C/D Hornet. Il compito del comando d’aerodromo 13 consiste nella difesa aerea.
se lo scenario di minaccia non fosse stato lo
stesso per l’intera formazione CR», continua Merz. Fin dall’inizio è stato tematizzato
l’impatto dovuto al servizio di volo dei jet per
la popolazione del Canton Nidvaldo, ormai
non più abituata a tali rumori. Peter Merz
spiega ancora: «La pianificazione di questo
esercizio è iniziata due anni fa. Al riguardo
abbiamo preso contatto anticipatamente con
i rappresentanti dei Cantoni».
Malgrado le condizioni avverse il bilancio di Merz al termine dell’esercizio è
estremamente positivo. «Siamo riusciti a
raggiungere gli obiettivi prefissati e inoltre,
date le condizioni meteo, abbiamo dovuto
far fronte a numerosi compiti supplementari
che sono stati tutti adempiuti», ha aggiunto
il colonnello SMG, alquanto soddisfatto di
come si sia svolto l’esercizio di dislocazione,
senza intoppi di sorta. ■
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FOA aiuto cond 30
Gruppo delle trasmissioni delle Forze aeree 5
Proteggere una conferenza di pace
Per i militari del gruppo delle trasmissioni delle Forze aeree 5, l’esercizio con truppe al completo «Ares» ha rappresentato
una sfida sotto vari aspetti: l’impiego di un gruppo misto dell’aiuto alla condotta delle Forze aeree, uno scenario impegnativo
nell’ambito di una conferenza di pace e le condizioni meteorologiche avverse hanno richiesto una buona dose di competenza, impegno e tenacia da parte di tutti gli interessati.
Nell’ambito dell’esercizio «Ares» si trattava di proteggere una conferenza di pace fittizia.
Cap Florian Schiesser, uff spec (cap) Daniel
Fiechter e Iten Markus Meer
Quel martedì mattina l’atmosfera nella
sede dello stato maggiore del gruppo delle trasmissioni delle Forze aeree 5 (gr trm
FA 5) è assai tesa. L’esercizio con truppe al
completo «Ares» prenderà avvio tra poco. La
pianificazione dell’impiego è stata elaborata
dallo stato maggiore del gr trm FA 5 sotto
la direzione del comandante del gruppo,
tenente colonnello SMG Yves Schneider, già
la settimana precedente, nell’ambito di un
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esercizio di stato maggiore, e le compagnie
subordinate hanno già ricevuto gli ordini
del caso.
Il contesto
L’esercizio, che si svolge in uno scenario fittizio, è incentrato su una conferenza di pace
sul Bürgenstock. Prima di poter occupare il
dispositivo d’impiego, le compagnie subordinate svolgono la loro istruzione specifica
all’impiego e la preparazione dell’impiego in
una zona di prontezza. Oltre alla preparazione tecnica, anche l’autoprotezione del gruppo
richiede uno sforzo notevole da parte di tutti
i militari del gr trm FA 5.
«La truppa si trova attualmente nelle
sue ubicazioni di retrovia e si tiene pronta
ad occupare le zone di prontezza decentralizzate», spiega il tenente colonnello SMG
Yves Schneider per illustrare la situazione
del suo gruppo. «Il nostro compito consiste
nel fornire un contributo alla situazione aerea
accertata». In questo contesto vengono messe
in sicurezza due ubicazioni permanenti ad
alta quota (Florako) e viene appoggiato il
funzionamento dell’organizzazione profes-
FOA aiuto cond 30
sionale. Inoltre viene sintetizzata l’immagine
della situazione aerea con una postazione
radar tattica mobile (Taflir). Infine vengono collegati tramite la rete integrata delle
telecomunicazioni militari (RITM) vari
sistemi (Taflir, FIS FA) e installazioni (posti
di comando).
Sul banco di prova
Nell’ambito dell’esercizio «Ares» il gr trm
FA 5 presta servizio come formazione d’impiego. A tale scopo la propria compagnia
delle trasmissioni delle Forze aeree 51 (cp trm
FA 51) è completata dalle compagnie radar
delle Forze aeree 16 e 17 (cp radar FA 16 e
17) nonché dalla compagnia radar mobile
delle Forze aeree 22 (cp radar mob FA 22).
I dispositivi delle unità impiegate sono verificati già nella prima fase dell’esercizio, durante l’occupazione della zona di prontezza
decentralizzata nei dintorni di Wiggertal.
«La nostra truppa ha reagito correttamente
di fronte a dimostrazioni, blocchi stradali e
tentativi di deviare i veicoli in una direzione
sbagliata», racconta visibilmente rallegrato
Yves Schneider. La truppa è all’erta e annuncia tutti gli avvenimenti al posto di comando
di gruppo, che funge da centro nevralgico
dell’impiego.
Una volta arrivate nella zona di prontezza, le truppe devono sistemarsi in modo tale
da poter gestire l’andamento del servizio e i
preparativi all’impiego. Il mascheramento
viene costantemente migliorato e i dispositivi
vengono progressivamente ampliati. Anche
nelle zone di prontezza i vari gruppi di marcatori impegnano la truppa in continuazione.
le loro ubicazioni in alta quota e la cp radar
mob FA 22 mette in funzione il sistema radar
Taflir ai piedi del Giura meridionale, la cp
trm FA 51 realizza i collegamenti tra le varie
ubicazioni tramite RITM. L’occupazione del
dispositivo d’impiego impegna tutti i quadri
e i soldati del gr trm FA 5 sotto vari aspetti: le condizioni meteorologiche pongono
esigenze elevate in relazione all’esercizio e
alla protezione delle installazioni tecniche.
Simultaneamente vengono ulteriormente
controllati i singoli dispositivi di sicurezza,
cosa che richiede grande attenzione da parte
della truppa. I tempi di prontezza ordinati
non sono stati raggiunti ovunque in tempo
utile. Le prestazioni richieste al gr trm FA
vengono comunque fornite integralmente,
anche se con qualche ritardo.
Il comandante della FOA aiuto cond 30,
brigadiere Willy Siegenthaler, è molto soddisfatto dell’elaborazione aperta e trasparente
delle prestazioni. Le giornate d’esercizio sono
commentate e discusse insieme e vengono
ricavati i debiti insegnamenti dall’esercizio
«Ares». Il brigadiere Siegenthaler si complimenta per i buoni risultati ottenuti nella fase
della zona di prontezza. Ritiene comunque
che vi sia necessità di intervenire per quanto
riguarda il raggiungimento dei tempi di
prontezza. La «smania di collegamenti» è
quindi l’insegnamento più importante che
ha ricavato dall’esercizio «ARES». ■
Poco dopo l’occupazione delle zone di
prontezza ha luogo l’istruzione specifica
all’impiego (ISI), durante la quale vengono
impartite le regole d’impiego alla truppa e ai
quadri. Viene controllata la prontezza di base
personale e vengono colmate le lacune riscontrate. In tal modo tutti i mil sono preparati al
compito che li attende e pronti per l’impiego.
Immediatamente dopo l’inizio della seconda fase, l’impiego tecnico vero e proprio,
le unità occupano le loro ubicazioni d’impiego. Mentre le cp radar FA 16 e 17 occupano
Foto: FOA aiuto cond 30
Istruzione specifica all’impiego
Il Taflir era solo uno dei tanti sistemi d’aiuto alla condotta integrati nell’esercizio.
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FOA aiuto cond 30
Sergente maggiore Marcel Eyer
Sergente Florian Gärtner
In quanto sergente maggiore tecnico, Marcel
Eyer è responsabile degli aspetti tecnici legati
al sistema TAFLIR. «Noi siamo pronti, i dati
vengono inseriti», spiega il 29enne elettronico di professione che sta già effettuando il suo
quinto CR. Le forti piogge cadute nelle ore
precedenti aggravano il lavoro della truppa
in relazione all’occupazione delle posizioni e
al montaggio del sistema. «Dobbiamo ancora
perfezionare il collegamento dalla posizione
TAFLIR all’organo d’impiego, poi saremo
pronti», dichiara fiducioso il sergente maggiore tecnico.
Il sergente e i suoi subordinati assicurano
il collegamento mediante onde direttive,
l’assistenza dei mediatori e l’esercizio della
radiocomunicazione aeronautica nella posizione. Il 25enne ingegnere elettronico è soddisfatto della fase iniziale dell’esercizio: «Il
sistema Taflir è stato montato con rapidità e
i collegamenti necessari hanno potuto essere
realizzati celermente». C’è comunque ancora
da lavorare sulla stabilità dei collegamenti per
poter garantire la qualità richiesta. «I piccoli
aggiustamenti del sistema costituiscono una
sfida particolare durante questo CR», aggiunge il sergente Gärtner.
Capitano Marc Ruppli
Soldato Peter Schär
In civile Marc Ruppli svolge l’attività di architetto e capoprogetto. È al comando della
cp trm FA 51 già da tre anni. «Dopo tre anni
di impiego in occasione del WEF questo CR
d’esercizio è un vero toccasana per la mia
compagnia», afferma il capitano Ruppli.
È importante potersi esercitare con le innovazioni tecniche, avere tempo per un’istruzione
approfondita della truppa e farla verificare
nell’ambito di un’ispezione. «Per me il clou
di questo CR è chiaramente l’impegno personale dei miei soldati!», dichiara soddisfatto
il comandante di compagnia. La scarsità di
mezzi e di personale hanno reso impegnativo
il lavoro di pianificazione per i suoi quadri. «Il
fatto che la truppa abbia affrontato la cosa con
grande motivazione è stato motivo di grande
soddisfazione per noi quadri e ha confermato
la qualità del nostro lavoro».
Il soldato Schär è soddisfatto dell’andamento dell’esercizio «Ares» fino a questo punto.
«È stato difficile occupare la posizione sul
suolo ammollito dalle piogge», precisa il
23enne agricoltore. Adesso che il tempo
sta migliorando, anche il lavoro nel posto
d’osservazione risulta facilitato. Interpellato
sull’impiego a favore dell’esercizio «Ares»,
il soldato Schär non vede grosse differenze
rispetto ai precedenti corsi di ripetizione.
«Certo, durante questo esercizio succedono
molte cose, ci sono stati dei cambiamenti
repentini e generalmente rimane poco tempo
per dormire. In questi casi è d’aiuto il fatto
che ci sia una buona collaborazione generale
e che regni veramente un buon clima nei
ranghi della truppa».
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FOA aiuto cond 30
Scuola ufficiali dell’aiuto alla condotta 30
Formazione alla condotta
Una carriera di quadro militare porta numerosi vantaggi nella vita civile, in particolare per i futuri
dirigenti. Durante il colloquio, il comandante della scuola ufficiali dell’aiuto alla condotta 30 (FOA aiuto
cond 30), colonnello SMG Thomas Schmid, illustra le possibilità di trasferimento delle conoscenze
legate alla formazione militare alla condotta.
Uff spec (cap) Stephan Schmucki, sdt Tim Schoch
Quali sono le sfide legate al reclutamento di nuove leve idonee da
formare come quadri?
La qualità degli aspiranti è molto buona. Bisogna essere consapevoli
che sono qui su base volontaria e che hanno già superato diverse
selezioni in precedenza. Durante il mio periodo di comandante di
scuola reclute ho constatato che gli aspiranti quadri idonei sono contesi
tra l’esercito e l’economia. Soprattutto nelle professioni tecniche è difficile riuscire a convincere gli interessati che professione, formazione
continua e carriera di quadro nell’esercito non si escludono a vicenda.
Molti candidati temono di «rimanere indietro» nella vita civile a causa
del tempo trascorso nell’esercito.
acquisite e le tecniche apprese aiutano a procedere con maestria e in
modo più mirato in qualsiasi situazione, sia sul lavoro sia nel tempo
libero. Non esiste praticamente nessun altro contesto che permetta
di acquisire esperienza di condotta pratica in condizioni difficili già
all’età di 20 anni.
Come vengono trasmesse queste doti ai futuri quadri?
Istruiamo gli aspiranti e insegniamo loro tecniche di lavoro riguardo ai possibili modi di procedere in determinate situazioni.
Al tempo stesso è fondamentale poter acquisire il più rapidamente
possibile esperienze personali. Per questo motivo il programma di
formazione prevede anche il proverbiale salto nell’acqua fredda e
una pressione di rendimento ponderata nei confronti degli allievi
ufficiali.
Ritiene che questi timori siano giustificati?
Posso affermare per esperienza personale che una formazione accademica e il successo in ambito professionale non sono in concorrenza con
la carriera di quadro nell’esercito. Questa mia esperienza è condivisa
da molti camerati. Nel colloquio con i futuri aspiranti si rivela tuttavia
molto prezioso lo scambio d’esperienze con quadri dirigenti di milizia
provenienti dagli ambienti politici ed economici. Queste persone
sono infatti in grado di illustrare in modo credibile il valore aggiunto
della formazione militare alla condotta sulla base del loro esempio
personale, riuscendo così a convincere i potenziali aspiranti quadri.
Quali sono gli obiettivi concreti perseguiti?
In dieci settimane formiamo i futuri capisezione, che devono essere in grado di comandare fino a 30 persone e di impiegare i loro
capi subordinati in conformità alla situazione. Per acquisire queste
competenze, gli aspiranti devono applicare nella pratica le attività
di condotta apprese e raggiungere gli obiettivi fissati. Nell’ambito
delle competenze personali vengono addestrate in condizioni difficili
tenacia, disciplina, puntualità, affidabilità e collaborazione nel team.
In quel contesto gli aspiranti sono chiamati ripetutamente a valutare
nuove situazioni e a prendere le giuste decisioni.
Quali sono le competenze centrali che vengono trasmesse nell’ambito
Quale auspicio personale nutre per il futuro nel campo della formazio-
contesto civile?
ne militare alla condotta?
Disciplina, tenacia, tecnica di lavoro e, soprattutto, esperienza pratica
di condotta in condizioni difficili sono alcune delle competenze
fondamentali che trasmettiamo nella scuola ufficiali. Le esperienze
Il mio desiderio è che il valore aggiunto della formazione militare alla
condotta venga maggiormente percepito nel contesto civile e che, di
riflesso, ottenga anche il giusto riconoscimento. ■
Foto: FOA aiuto cond 30
di una scuola ufficiali e che possono essere applicate anche nel
Il colonnello SMG Thomas Schmid è il comandante della scuola ufficiali dell’aiuto alla condotta.
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FOA aiuto cond 30
Scuola trm/aiuto cond 61 a Frauenfeld
Pronti per affrontare il futuro
L’IDR tm 61 è stata sciolta in vista dell’imminente sviluppo dell’esercito (USEs). Di
pari passo, a Frauenfeld, è stata fondata la scuola trm/aiuto cond 61. Il comandante di scuola, colonnello Markus Schmid, illustra i vantaggi della nuova organizzazione in cui le reclute dei settori specialistici aiuto cond e trm trascorrono
ora l’intera scuola reclute.
trm/aiuto cond 61 a Frauenfeld. In tale scuola si svolgono ora le 21
settimane di formazione nelle specializzazioni trasmissioni (radio),
informatica, SIC Forze terrestri, scaglione di condotta e segretari.
Grazie alla creazione di una propria SSU, anche l’istruzione dei quadri
in queste specializzazioni è concentrata a Frauenfeld.
Uff spec (cap) Stephan Schmucki, sdt Samuel Burgener e
sdt Tim Schoch
La Formazione d’addestramento aiuto cond 30 ha subito profonde
trasformazioni. Quali effetti ha prodotto questa ristrutturazione
sull’ubicazione di Frauenfeld?
Nell’ambito dell’ulteriore sviluppo della FOA aiuto cond 30, l’IDR
tm 61 è stata sciolta in marzo 2014 ed è stata creata la nuova scuola
Quali sono state le principali modifiche nel concetto d’istruzione?
Le modalità di svolgimento della scuola sono state completamente
riorganizzate. A differenza del vecchio modello, ora le reclute vengono istruite sin dal primo giorno nel campo dell’istruzione di base
generale (IBG), dell’istruzione di base alla funzione (IBF) e anche
dell’istruzione di reparto. Vengono così a cadere i tempi di regia per la
consegna del materiale presso le ubicazioni di Kloten e Dübendorf e il
nuovo ritiro a Frauenfeld. È stato possibile eliminare delle interfacce,
guadagnando ulteriore tempo per l’istruzione.
Dove risiedono secondo lei i principali vantaggi di questa riorganizzazione?
I due vantaggi principali sono la concentrazione della competenza
tecnica nei settori precedentemente indicati e l’occupazione ottimizzata della piazza d’armi di Frauenfeld. La combinazione tempestiva
tra servizio specialistico e istruzione di base generale rende la scuola
reclute più variata e interessante per la milizia. Inoltre, i compiti del
personale di professione non sono più limitati «solo» all’IDR 1 e sono
quindi più esaustivi e anche più impegnativi. Oltre a ciò, siamo ora
responsabili della selezione dei quadri a tutti i livelli.
Quali sono secondo lei le sfide maggiori legate alla nuova scuola?
A seguito della sovrapposizione delle scuole reclute e delle scuole
sottufficiali, nell’arco di diverse settimane si svolgono sempre due
corsi di formazione in parallelo con livello d’istruzione diverso, con
fino a 700 mil. Un’altra sfida in senso positivo è data dall’integrazione
di personale di professione supplementare. Per me come comandante, questo è uno dei compiti più belli e al tempo stesso anche più
impegnativi.
Foto: FOA aiuto cond 30
Come giudica la messa in atto dell’ulteriore sviluppo nella sua scuola?
Il colonnello Markus Schmid è il comandante della neocostituita
scuola trm/aiuto cond 61 con sede a Frauenfeld.
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Constato con un certo orgoglio che il nuovo concetto d’istruzione ha
potuto essere attuato in modo efficace. Ritengo che la motivazione
e la soddisfazione della truppa e del personale di professione siano
molto alte. In base alla prima analisi si rendono necessari solo alcuni
adeguamenti minimi in vista del prossimo inizio. L’ispezione finale ha
mostrato che l’istruzione dei quadri e delle reclute negli ambiti della
condotta e della tecnica è da buona a molto buona.
Quale auspicio nutre riguardo al futuro?
Sono grato di avere l’opportunità più unica che rara di poter creare
una nuova scuola reclute e sottufficiali. Per il futuro mi auguro di poter
trasferire la scuola nelle previste strutture dell’USEs in collaborazione
con il mio personale di professione. ■
FOA aiuto cond 30
Soldato Christoph Schmid
A Christoph Schmid piace molto il suo compito di pioniere delle trasmissioni. Grazie alla
sua funzione supplementare di pianificatore
aiuto cond riesce inoltre a individuare un
nesso diretto con la sua attività civile nel campo della pianificazione e dell’organizzazione.
Essendo una persona abituata a ragionare in
modo strutturato, dopo una fase di esitazione
iniziale il costruttore 21enne ha svolto senza
fatica la formazione supplementare per pianificatori aiuto cond. «All’inizio ero dispiaciuto
di dover lasciare il mio gruppo d’origine, però
la cosa si è presto risolta». La nuova funzione
nell’ambito della pianificazione gli sarà infatti molto utile per la sua futura formazione
come ingegnere meccanico.
Soldato Arlind Nerudini
Questo soldato 21enne si contraddistingue
per i suoi molteplici interessi. Oltre alla
sua funzione originaria di pioniere delle
trasmissioni è anche autista e cuoco di distaccamento. Aveva dato una dimostrazione
del suo impegno già al termine del suo tirocinio di impiegato di commercio, quando
si era trasferito nella Svizzera romanda per
un soggiorno linguistico di sei mesi. Le sue
competenze linguistiche gli tornano molto
utili nella sua compagnia, dove sono incorporati anche camerati francofoni e italofoni.
Si ritiene dunque responsabile di una certa
coesione: «È importante che nessuno venga
escluso e che si sviluppi una comprensione
reciproca», spiega il soldato Nerudini. In tal
modo, infatti, si collabora molto meglio nel
team.
Soldato Alain Schratz
A militare, Alain Schratz lavora in cancelleria. Assume volentieri delle responsabilità.
Infatti, non è nella sua natura tirarsi indietro
di fronte ai compiti. I parallelismi con la sua
professione sono evidenti. Il soldato Alain
Schratz è sostituto capo del personale presso una ditta di Muttenz. In parte si occupa
di 150 impiegati nella sua ditta. È convinto
che l’esercito e la vita professionale possano
beneficiare reciprocamente dell’esperienza
di condotta. In riferimento all’istruzione
militare il 21enne apprezza molto il buon
cameratismo e il modo di lavorare mirato.
Come centravanti della squadra di seconda
divisione EHC Rheinfelden gradirebbe un
po’ più di attività sportiva nell’esercito.
Sergente Marvin Lent
Marvin Lent abita a Berna e gestisce una piccola impresa di gestione di progetti in campo
informatico insieme a suo padre. Le sue conoscenze tecniche gli sono state di grande aiuto
nella funzione di pioniere delle trasmissioni
e gli permettono di avere ben pochi problemi
nell’affrontare lavori complessi. Viceversa il
sergente Lent ha tratto beneficio dall’esercito
per la sua vita professionale. Dichiara di aver
acquisito competenza di condotta e di aver
incrementato la sua autostima grazie alle responsabilità come capo militare. Per Marvin
Lent è sempre stato chiaro che avrebbe voluto
intraprendere una carriera militare. Inoltre,
può immaginarsi un futuro come militare a
contratto temporaneo.
Soldato Fabian Kuster
Fabian Kuster ha deciso di svolgere, accanto
all’istruzione di pioniere delle trasmissioni,
anche quella di autista. Il soldato afferma che
in questo modo il servizio militare risulta più
variato e al tempo stesso la formazione come
autista porta dei vantaggi nella vita civile. In
definitiva anche l’esercito trae beneficio dalla
formazione professionale del soldato Kuster,
che ha svolto un tirocinio come operatore in
automazione. Per lui non è per esempio un
problema realizzare una rete. Del servizio
militare, Fabian Kuster apprezza il fatto di
aver conosciuto molte persone con interessi
analoghi. Nell’ambito della scuola reclute ha
inoltre la possibilità di ampliare la sua rete di
contatti personale.
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FOA av 31
Istruzione IFR dei piloti d’elicottero
«Nous sommes en Allemagne»
I voli in condizioni di volo strumentale sono una realtà quotidiana anche per i piloti di elicotteri delle
Forze aeree svizzere. La scuola per piloti manda quindi i suoi futuri piloti di professione a Bückeburg,
in Germania, per svolgere un allenamento di preparazione in vista dei futuri impieghi.
Cap Erich Riester, SM parz Comca FA
Quel lunedì mattina di fine giugno le previsioni meteorologiche erano poco rallegranti:
strati di nuvole cumuliformi che si estendono
a basse quote e zero termico a un’altitudine
che di solito ci si aspetta solo nei mesi invernali. Nonostante ciò nell’edificio del Corpo
degli aviatori di professione presso l’aerodromo di Dübendorf c’è grande fermento
già alle 7 di mattina.
I sette piloti, tra cui una donna, che si
sono riuniti qui per la preparazione al volo
sono tutti molto giovani. Sono tutti membri
della classe di piloti 07 che hanno deciso di
intraprendere la carriera di pilota militare
di professione su elicottero. Negli anni passati hanno già assolto con successo la scuola
reclute e la scuola ufficiali, hanno superato
la selezione aeronautica sul Pilatus PC-7,
hanno concluso gli studi di aviazione presso
l’Università di scienze applicate ZHAW a
Winterthur e hanno conseguito la licenza
di pilota civile ancora prima di iniziare
l’istruzione sull’Eurocopter EC635. Dopo
l’ottenimento del brevetto di pilota militare
saranno incorporati in una delle sei squadriglie di trasporto aereo, dove saranno anche
chiamati a effettuare impieghi con elicotteri
da trasporto del tipo Cougar e Super Puma.
Centro d’istruzione moderno
Prima di arrivare a tale traguardo, dovranno
però ancora superare gli ultimi mesi della
scuola per piloti e alcuni moduli importanti
dell’istruzione sull’Eurocopter EC635. Le
L’allievo pilota (sul sedile destro) atterra con l’Eurocopter EC635 a Bückeburg.
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carte di navigazione aerea della Germania
spiegate sui tavoli e una montagna di borse
da viaggio accatastate davanti al locale del
briefing indicano che in questa settimana
di giugno il piano d’istruzione prevede un
programma speciale. La meta è l’aerodromo
militare di Bückeburg nei pressi di Hannover, che dal 1960 è sede della scuola aviatori
delle forze armate e luogo d’istruzione dei
futuri equipaggi d’elicottero delle forze aeree,
delle forze terrestri e della marina tedesche.
Questo moderno centro d’istruzione dotato
di una flotta di 14 EC135 e otto simulatori
per l’istruzione di base viene anche messo
a disposizione di altre forze aeree. Oltre ai
piloti spagnoli e svedesi, pure i militari delle
Forze aeree svizzere sono da anni regolarmente ospiti della struttura. Al momento
FOA av 31
dell’introduzione della flotta di EC635 nel
2007, la Svizzera non aveva ancora un simulatore proprio e ha quindi potuto svolgere a
Bückeburg le prime riconversioni sul nuovo
elicottero. Dal 2011 Bückeburg è scelta come
punto di partenza per i voli d’allenamento in
condizioni di volo strumentale degli allievi
piloti delle Forze aeree svizzere. In contropartita, nell’ambito dell’allenamento «Cross
Country» è offerta agli equipaggi degli elicotteri da trasporto dell’Esercito tedesco la
possibilità allenarsi nel volo di montagna
sulle Alpi svizzere.
Il volo strumentale – che in gergo è chiamato
anche volo cieco – è uno dei due modi per
portare un aeroplano o un elicottero da A a
B. Prima di decollare, il pilota presenta un
piano di volo alla sicurezza aerea. In Svizzera
tale compito è assunto dalla ditta Skyguide,
addetta al controllo del traffico aereo sopra
il territorio svizzero. Successivamente il volo
si svolge su rotte e ad altitudini predefinite
attraverso spazi aerei controllati via radar.
Questi parametri devono essere imperativamente rispettati. I controllori di volo
sorvegliano il volo sui loro schermi radar e,
se necessario, trasmettono istruzioni al pilota
via radio. Grazie a questo sistema è possibile
effettuare voli efficienti e sicuri anche di
notte e in condizioni di visibilità limitata.
L’abbreviazione IFR comunemente utilizzata
per designare le regole del volo strumentale
deriva dalla denominazione inglese «Instrument Flight Rules».
L’altra modalità di volo è quella che risponde alle regole del volo a vista, in inglese
«Visual Flight Rules» (VFR). I voli di questo
tipo si svolgono di solito in uno spazio aereo
non controllato, in cui si può volare liberamente e senza l’assistenza di un controllore di
volo. In questi casi il pilota deve però scrutare
costantemente lo spazio aereo per individuare eventuali ostacoli topografici o altri
velivoli e, se necessario, adattare la sua rotta.
Utile in inverno
«È vero che la maggior parte degli impieghi
dei nostri elicotteri militari hanno luogo in
condizioni VFR, quindi in volo a vista», spiega il capo istruttore di volo tenente colonnello
Lukas Rechsteiner. «Tuttavia, soprattutto nei
mesi invernali con molta nebbia e sulle tratte
più lunghe preferiamo il volo strumentale. A
questi si aggiungono praticamente tutti i voli
all’estero, per esempio quando ci siamo recati
Foto: cap Erich Riester
Volo strumentale e volo a vista
Prima di ogni volo vengono controllate le previsioni meteorologiche.
in Grecia e in Israele con i nostri Super Puma
per aiutare nelle operazioni di spegnimento
degli incendi boschivi».
Voli oltre frontiera
Un team di cinque meccanici e specialisti
in avionica diretti da Jan Frei ha preparato
quattro EC635 e si occuperà della loro manutenzione anche nei prossimi giorni. Alla
consegna dei velivoli erano presenti solo sei
dei sette allievi. Uno di loro si è ferito il giorno
prima durante lo sport e sarà assente per
un paio di settimane. Pochi minuti dopo la
partenza da Dübendorf, il tenente di origini
biennesi Tuan Khai Bui ha annunciato al
suo istruttore di volo: «Nous sommes en
Allemagne». Avevano raggiunto lo spazio
aereo tedesco. A tutti gli allievi è già capitato
di recarsi all’estero con un velivolo civile.
Ma volare oltre frontiera con un elicottero
militare svizzero rimane un avvenimento
speciale.
Tutti i piloti riescono a compiere senza
problemi il lungo tragitto di andata con scalo
di rifornimento a Niederstetten, a sud di
Würzburg. In considerazione delle condizioni meteorologiche si è deciso di volare
in volo a vista al di sotto delle nuvole. «In
condizioni di volo strumentale ci saremmo
trovati nella coltre di nuvole ad un’altitudine
in cui la temperatura è inferiore a zero gradi»,
spiega uno degli allievi piloti, il tenente Pascal Urech. «A causa dell’umidità dell’aria si
formerebbe del ghiaccio sulle pale dei rotori
e in altri punti critici. Ciò potrebbe esercitare
un influsso pericoloso sulla portanza e sulla
governabilità dell’elicottero.» A differenza
dell’EC635, in tali punti i Cougar e i Super
Puma delle Forze aeree svizzere sono dotati
di un sistema di sbrinamento che permette
di volare in mezzo alle nubi anche in caso di
rischio di gelo.
La tecnica rende possibili i voli IFR
Nei prossimi giorni aeroporti come Hannover o Brema costituiranno delle destinazioni
intermedie durante i voli IFR della durata
di circa due ore. Nella zona esistono vari
aerodromi poco frequentati, cosa che fa di
Bückeburg un punto di partenza ideale per i
voli d’allenamento IFR. Il volo in condizioni
IFR è possibile solo con elicotteri moderni
dotati di pilota automatico, come l’EC635.
Comunque, nonostante tutti i supporti tecnici, il volo IFR è sempre molto impegnativo.
È infatti necessario pianificare il volo fin nei
minimi dettagli e programmare gli apparecchi prima del decollo. Durante il volo si devono tenere costantemente d’occhio i parametri
e prestare molta attenzione al traffico radio.
Tuttavia la tecnica moderna ha anche i suoi
vantaggi: quando ci si avvicina a un incrocio
di rotte aeree, è sufficiente selezionare la prossima destinazione intermedia e l’elicottero
effettua automaticamente il cambiamento
di direzione. ■
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FOA DCA 33
Esercizio con truppe al completo «Ponte»
«Jointness» vissute in prima persona
Foto: bat bl 13
Il 1° e il 2 settembre 2014 la brigata blindata 11 ha allenato diversi impieghi nell’ambito di «Ponte». All’esercizio con truppe
al completo effettuato nella regione del «Wasserschloss» hanno partecipato anche unità della difesa contraerea. I rispettivi
quadri e soldati hanno vissuto in prima persona le operazioni interforze, hanno fatto fronte alle esigenze elevate del loro
comandante e hanno appreso molto, non da ultimo a profitto della vita civile.
Il punto culminante dell’esercizio «Ponte» è stato l’attraversamento dell’Aare all’altezza di Wildegg.
Uff spec Andy Abächerli, gr comca FOA DCA 33
I primi due giorni di settembre la Formazione
d’addestramento della difesa contraerea 33
(FOA DCA 33) e la brigata blindata 11 hanno effettuato l’esercizio «Ponte». In questo
esercizio con truppe al completo sono stati
impiegati circa 2500 militari in un contesto
civile, 25 carri armati da combattimento
Leopard 2 WE, 35 carri armati granatieri
CV9030 e circa 400 veicoli gommati. Nei
Cantoni di Argovia, Lucerna, Soletta, Turgovia e Zurigo è stata esercitata la collaborazione tra il battaglione blindato 13, il battaglione
dei pontonieri 26 e l’aggruppamento di combattimento della difesa contraerea 2 (aggr cbt
DCA 2) con il gruppo di difesa contraerea
media 32 (gr DCA m 32). «I quadri e i soldati
hanno allenato in un contesto realistico la
loro molteplice e impegnativa gamma di
compiti» afferma il comandante della briga-
24 esercito.ch Forze aeree 2 / 14
ta blindata 11, brigadiere Willy Brülisauer.
«La truppa si è dimostrata estremamente
motivata e sono molto contento che è stata
accolta dalla popolazione a braccia aperte».
Reciproca comprensione
«Ponte» ha unito due forze armate e diversi
Armi con l’obiettivo di un effetto interforJoint:
impiego interforze
«L’impiego interforze orienta tutte le forze verso il raggiungimento di un obiettivo comune. Il
presupposto per una pianificazione e una condotta dell’azione efficaci è la conoscenza approfondita delle peculiarità delle Forze terrestri e delle Forze aeree come pure dei loro
settori trasversali».
(Numero 59 del regolamento 52.054 «Führung
und Stabsorganisation der Armee (FSO XXI)»)
ze. La FOA DCA 33 ha avuto il compito di
proteggere lo spazio aereo per le formazioni
di blindati e al momento del passaggio sul
ponte. Di conseguenza è stato necessario garantire le interfacce tra una brigata blindata
e un aggr cbt DCA nello stesso settore d’impiego e assicurare la protezione della difesa
contraerea per le truppe blindate. Secondo il
colonnello René Meier, sostituto del direttore
d’esercizio, la Difesa contraerea è riuscita in
questo compito: «Con le operazioni interforze vissute in prima persona l’obiettivo ultimo
dell’esercizio è stato raggiunto. Quale effetto
collaterale tutti i partecipanti hanno potuto
imparare a meglio comprendere i compiti,
i metodi di lavoro e la mentalità delle altre
Armi».
L’azione «Costruzione del ponte» in
occasione della giornata delle autorità, a cui
sono stati invitati circa 50 ospiti provenienti
dal mondo della politica, dell’economia,
FOA DCA 33
dell’amministrazione e dell’esercito, ha costituito il momento culminante dell’esercizio
con truppe al completo e ha visto il passaggio
del battaglione blindato 13 sul ponte galleggiante 95 gettato sull’Aare all’altezza di
Wildegg. La costruzione del ponte e l’azione
di attraversamento hanno avuto luogo sotto
la protezione della difesa contraerea della
batteria della difesa contraerea media 34/1
(bttr DCA m 34/1) del capitano Marco Parisi.
Risale al 2006 l’ultima volta in cui un battaglione blindato ha attraversato un fiume
in questo modo. A tale riguardo gli ospiti
sono rimasti impressionati dalla precisione
e dalla velocità dei militari che hanno preso
parte all’azione.
con camerati pronti a fornire prestazioni».
I due ufficiali hanno anche messo in evidenza
l’utilità dell’esercizio per la loro vita privata:
«In qualità di maestro di guida e di carrozziere di automobili abbiamo tratto enorme
profitto proprio in materia di organizzazione,
pianificazione e condotta. In Svizzera a livello
pratico l’esercito è ancora una delle migliori
fucine di quadri».
Pronta per la sfida
La preparazione durata un anno circa ha ricompensato la FOA DCA 33. «Ponte» è stato
un successo, proprio sullo sfondo di AIR14
che ha avuto luogo parallelamente coinvolgendo la difesa contraerea. In prima priorità
ora occorre elaborare i risultati con la truppa
esercitata, trarre i relativi insegnamenti e
trasmetterli conformemente al livello gerarchico. Come sempre la difesa contraerea è di
nuovo pronta per le sfide imminenti: ALCEO
(impiego in occasione della Conferenza dei
ministri dell’OSCE in dicembre 2014 a Basilea), World Economic Forum 2015 (WEF)
e STABANTE 15 (esercizio con truppe al
completo delle Forze aeree nel marzo 2015). ■
Nel corso dell’esercizio con truppe al completo «Ponte» l’aggr cbt DCA 2 è stato subordinato alla formazione d’impiego aereo
(FIA). Ha tuttavia effettuato la prestazione
di combattimento a favore della brigata
blindata 11 esercitata. Da un lato nell’ambito dell’esercizio la FOA DCA 33 ha avuto
l’obiettivo di allenare l’efficacia, la prontezza
al tiro e la capacità di resistenza delle unità
di fuoco e degli aggruppamenti, mentre
dall’altro l’esercizio dei mezzi di condotta
ha dovuto essere applicato a tutti livelli e il
flusso di ordini e di informazioni ha dovuto
essere intensificato. Il comandante della
Formazione d’addestramento, brigadiere
Marcel Amstutz, ha posto esigenze elevate
proprio ai suoi quadri. Ognuno ha dovuto
conoscere e capire il quadro complessivo
dell’esercizio nonché riflettere scendendo
due livelli e comandare scendendone uno.
Inoltre, è stato necessario applicare il principio «Comandare-controllare-correggereimporre» e creare fiducia.
Foto: bat bl 13
Esigenze elevate
All’esercizio hanno partecipato anche gli elicotteri.
Le esigenze elevate poste dal comandante
della Formazione d’addestramento sono
state paganti. Secondo il tenente colonnello
Alex Robbiani e il tenente Jeffrey Lehmann
la truppa ha dimostrato grande impegno:
«Durante l’intero esercizio la motivazione è
stata elevata e lo spirito di corpo eccellente.
È stato veramente divertente collaborare
Foto: sdt Remo Bitzi
Utilità per il Paese e le persone
I cannoni del gruppo DCA M 32 (sullo sfondo) hanno protetto lo spostamento del battaglione
blindati 13.
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FOA DCA 33
DCA all’AIR14
Parte del sistema globale esercito
In occasione dell’AIR14 tenutosi a Payerne dal 29 agosto al 7 settembre la Formazione d’addestramento della difesa contraerea 33 si è presentata a un pubblico interessato. Oltre alla presentazione dell’attuale sistema di difesa TRIO e ad uno sguardo sul futuro della difesa contraerea (DTA 2020) l’attenzione
si è incentrata sulla spiegazione del compito che consiste nella protezione di opere, settori e formazioni e quindi nella tutela della sicurezza del Paese e della popolazione.
All’AIR14 la DCA ha presentato tutti i suoi sistemi attuali e ha osato volgere lo sguardo verso il futuro.
Ufficiale specialista Andy Abächerli e
Capitano Patrick Semadeni, gr comca FOA DCA 33
Un Paese senza Forze aeree è come una casa
a cui manca il tetto. Gli svizzeri ne furono
consapevoli nel 1914 e con una «donazione
a favore dell’aviazione» acquisirono i primi
velivoli stazionati nel quartiere di Beundenfeld a Berna. Oggi, a distanza di un secolo,
le Forze aeree si occupano quotidianamente
della sicurezza dello spazio aereo e garantiscono la sovranità del nostro Paese anche
nella terza dimensione. La Patrouille Suisse e
il PC-7 TEAM, che quest’anno festeggiano il
50° e il 25° d’esistenza, sono la dimostrazione
di questa efficienza. L’AIR14 tuttavia non ha
celebrato e presentato soltanto la disciplina, la meticolosità e la professionalità delle
26 esercito.ch Forze aeree 2 / 14
Forze aeree, ma anche l’efficienza dell’intero
esercito. È il sistema globale esercito che combatte, protegge e aiuta. Nell’ambito dell’Army
Display che spaziava dallo Stato maggiore di
condotta dell’esercito, alle Forze terrestri con
i suoi mezzi meccanizzati, fino alla posta da
campo della base logistica, diversi ambiti
hanno mostrato le loro competenze e la loro
prontezza all’impiego.
DTA per tutti
Anche la Formazione d’addestramento della
difesa contraerea 33 si è presentata all’AIR14.
Nel villaggio DCA i visitatori hanno potuto
scoprire il sistema di difesa TRIO: il sistema missilistico di difesa contraerea leggera
Stinger, che viene usato principalmente come elemento dinamico per la protezione di
formazioni, il sistema missilistico di difesa
contraerea mobile Rapier, che protegge le
opere delle Forze aeree, e il sistema di cannoni
di difesa contraerea media per la protezione
delle opere in tutte le situazioni.
Oltre alla presentazione dei sistemi
d’arma si è proceduto ad un’informazione
riguardante lo scopo della difesa terra-aria
DTA, vale a dire la protezione di opere, settori e formazioni. Inoltre, si è sottolineato
che la difesa contraerea viene utilizzata regolarmente in impieghi reali, ad esempio per
la protezione di conferenze internazionali. Il
pubblico era curioso. Il sergente Nick Stalder
ha affermato: «I visitatori si sono dimostrati
molto interessati e hanno posto numerose
domande» e il sergente Tanja Schiesser ha aggiunto: «In occasione dell’esposizione è stato
Foto: uff spec Christophe Ruchonnet
FOA DCA 33
giusto e importante spiegare alla popolazione
la rilevanza della DTA». Non da ultimo la
Formazione d’addestramento della difesa
contraerea 33 ha rivolto lo sguardo verso il
futuro della difesa terra-aria. Il Concetto
DTA 2020 è stato illustrato ai visitatori su tabelloni informativi e con l’ausilio di opuscoli
appositamente stampati per l’AIR14, da cui
è stato possibile trarre il passo seguente: «La
DTA 2020 dovrà sostituire tempestivamente
TRIO per essere muniti di capacità supplementari per affrontare le future minacce nello spazio aereo. Oltre al mantenimento della
capacità a breve gittata per la protezione delle
opere, occorrerà sviluppare una capacità di
gittata da 30 a 50 chilometri per la protezione
di settori e formazioni». Il Concetto DTA
2020 farà compiere un ulteriore sviluppo
concettuale alle Forze aeree, passando da
una difesa aerea separata ad una difesa aerea
integrata.
Impegno della milizia
Complessivamente nell’ambito dell’AIR14
hanno assolto il loro corso di ripetizione circa
290 militari della Formazione d’addestramento della difesa contraerea 33 provenienti
da tre gruppi (gr DCA m 32, gr mob mis
DCA 4 e gr mis DCA L 5). Il tenente colonnello Markus Furrer, sostituto del capoprogetto
DCA dell’impiego, ha espresso la sua soddisfazione nel modo seguente «L’esposizione
della difesa contraerea è stata un successo.
Soprattutto si è dimostrata giusta la decisione
di impiegare la milizia. Le persone erano motivate e hanno svolto un lavoro eccellente».
Il capoprogetto DCA, colonnello René Meier
ha condiviso tale soddisfazione e ha tenuto a
sottolineare che l’impiego ha non ha prodotto
spese supplementari: «La nostra presenza è
stata integrata nei servizi normali. Abbiamo
anche allestito le strutture grazie ai nostri
sforzi e alle conoscenze della milizia».
Mettere in evidenza l’utilità
Con la presenza della Formazione d’addestramento della difesa contraerea 33 all’AIR14 si
è quindi riusciti a dimostrare ad un vasto
pubblico le capacità, la prontezza all’impiego
e l’utilità della difesa terra-aria. Proprio in
una democrazia diretta è importante che il
popolo conosca i compiti e le prestazioni della
truppa e la ragione per cui ha un (proprio)
esercito. ■
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Manifestazioni
Agenda
21. – 24.1.2014
World Economic Forum (WEF)Davos
www.weforum.org
26./27.2.2015
Campionati invernali dell’esercitoAndermatt
www.armeewettkaempfe.ch
18.3. – 25.3.2015
Esercizio con truppe al completo STABANTE 15
www.forzeaeree.ch
Svizzera romanda
7./8.10.2015
Tiro d’aviazioneAxalp
con diverse esibizioni di volo
www.esercito.ch/axalp
Foto: team della comunicazione AIR14
Questa agenda presenta una selezione di manifestazioni. Troverete informazioni più complete e costantemente aggiornate:
– relative alle esibizioni di volo delle Forze aeree svizzere nel 2015, a partire da gennaio, sul sito www.armee.ch/airshows
– relative alle esibizioni della musica militare sul sito www.militaermusik.ch
A partire da quest’anno, il PC-7 TEAM entusiasma il pubblico con una scia di fumo. Anche nel 2015 potrà essere ammirato spesso nei cieli
sopra la Svizzera.
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