2 / 14 100 anni delle Forze aeree 4 Jet a Buochs 14 Esercizio di dislocazione «Revita» Protezione di conferenze 16 Allenamento di un gruppo misto aiuto cond La DCA vive «jointness» Spostamento di blindati sotto protezione 24 Editoriale AIR14: l’occasione è stata sfruttata Care lettrici, cari lettori, Dopo oltre tre anni di lavoro di pianificazione, l’AIR14 è già alle nostre spalle. Questa fenomenale manifestazione caratterizzerà l’immagine delle Forze aeree nel corso dei prossimi anni. Chi vi ha partecipato, non dimenticherà facilmente il più grande airshow d’Europa. Le cifre sono impressionanti: 184 esibizioni di volo, 50 ore di volo, 4800 giorni lavorativi dei volontari, 2000 militari per ogni giorno di volo e un totale di 400 000 visitatrici e visitatori. L’iniziativa e lo spirito visionario del colonnello SMG Ian Logan e del suo comitato organizzativo composto da 150 collaboratori hanno consentito questa manifestazione, rendendola un evento di successo. A queste persone e a tutte quelle che in una qualsiasi forma si sono messe al servizio di AIR14 va il mio più sentito ringraziamento. L’esercito ha sfruttato l’occasione di presentarsi in maniera comprensibile, simpatica e vicina ai cittadini. Sono totalmente convinto che a Payerne siamo riusciti a favorire una grande comprensione nei confronti dei nostri compiti, non soltanto con le esibizioni di volo, ma anche in gran parte con un’interessantissima esposizione dell’esercito nell’area della manifestazione. L’AIR14 è stato molto di più di un evento celebrativo. Ha mostrato quali prestazioni sono in grado di fornire le Forze aeree in collaborazione con le altre truppe e le autorità civili. Con la stessa precisione e con lo stesso impegno dimostrati a Payerne in occasione del nostro anniversario faremo fronte ai nostri futuri impieghi reali, sia per il vertice dell’OSCE in dicembre a Basilea o nuovamente per il WEF in gennaio a Davos. Ringrazio tutti di cuore! Sono orgoglioso di essere il comandante di queste truppe. Comandante di corpo Aldo C. Schellenberg, comandante delle FA 2 esercito.ch Forze aeree 2 / 14 Contenuto Immagine di copertina In occasione dell’AIR14, l’F/A-18 con l’immatricolazione J-5014 è stato dotato di una livrea con motivi retrò. (Foto: team della comunicazione AIR14) Contenuto 4 Quasi 400 000 visitatori L’AIR14 a Payerne è stato un successo di pubblico. 8 Il centenario delle Forze aeree Uno sguardo in una storia movimentata 10 Buon compleanno Patrouille Suisse! Il team di volo acrobatico su jet esiste da 50 anni 12 La storia tra le copertine dei libri Lanciate tre pubblicazioni commemorative 13 «Tuttora in volo verticale» Rapporto informativo del comandante delle Forze aeree 14 La Sleeping Base è stata svegliata 16 Protezione di conferenze 24 I blindati sotto protezione 19 Formazione alla condotta Scuola ufficiali aiuto cond a Frauenfeld Nel suo ultimo CR, il comando d’aerodromo di Meiringen ha gestito l’aerodromo di Buochs quale ubicazione provvisoria. 20 Pronti per affrontare il futuro Scuola trm/aiuto cond 61 di nuova formazione 22 «Nous sommes en Allemagne» La scuola piloti si reca all’estero a bordo di elicotteri 26 Parte del sistema globale esercito La DCA all’AIR14 a Payerne 28Agenda Impressum esercito.ch, la rivista dei militari della Forze aeree, viene pubblicata due volte all’anno in tedesco, francese e italiano. Prossima edizione: 1 / 2015 Chiusura redazionale: 23 marzo 2015 Esce il: all’inizio di giugno 2015 Editore: comandante delle Forze aeree Redazione: Comunicazione delle Forze aeree, Redazione esercito.ch, David Marquis, Papiermühlestrasse 20, 3003 Berna, Telefono 058 464 37 46, [email protected] Traduzioni: Servizi di traduzione DDPS Impaginazione: Comunicazione delle Forze aeree Stampa: Stämpfli Publikationen AG, 3001 Berna Cambiamenti d’indirizzo: I militari incorporati per scritto alla Direzione militare del rispettivo Cantone di domicilio. Tutti gli altri alla Comunicazione delle Forze aeree, Papiermühlestrasse 20, 3003 Berna Copyright: DDPS, settore Difesa Internet: www.esercito.ch www.forzeaeree.ch Un gruppo misto aiuto cond si è esercitato in condizioni meteorologiche avverse. La DCA ha realizzato uno schermo protettivo al di sopra di un battaglione. esercito.ch Forze aeree 2 / 14 3 Anno giubilare 2014 AIR14 a Payerne Quasi 400 000 visitatori Il 7 settembre l’AIR 14 si è concluso con il passaggio di 24 F-5 Tiger delle Forze aeree svizzere che nel cielo sopra Payerne hanno disegnato il numero «100». Quasi 400 000 visitatori hanno contribuito al successo dell’airshow organizzato per celebrare per i 100 anni delle Forze aeree, i 50 anni della Patrouille Suisse e i 25 anni del PC-7 TEAM. Team della comunicazione AIR14 Durante i fine settimana del 30 – 31 agosto e del 6 – 7 settembre, come pure nelle giornate di allenamento durante la settimana, seguite da un folto pubblico, piloti provenienti da tutta Europa hanno presentato 184 esibizioni per un totale di 50 ore di volo. «È stato semplicemente fantastico», ha detto il diret- tore dell’AIR14, colonnello SMG Ian Logan. «Volevamo rendere omaggio alle Forze aeree e all’aviazione in generale; la riuscita è stata ottima». Ogni giorno di volo sono stati impiegati almeno 2000 militari, perlopiù facenti parte delle forze di milizia. Ian Logan ha ringraziato in modo particolare i volontari e le forze d’intervento civili che, nelle loro diverse funzioni, hanno garantito il successo e la sicurezza dell’AIR14. I soli volontari hanno prestato un totale di 4800 giorni lavorativi. La maggior parte dei visitatori si è recata a Payerne in automobile, dove sono stati registrati ben 81 200 veicoli. Di conseguenza non è stato possibile evitare rallentamenti e code attorno a Payerne, in particolare la mattina. Nei due fine settimana circa 75 000 Per celebrare l’anniversario delle Forze aeree, 24 Tiger hanno disegnato il numero «100». Gli ospiti stranieri, tra cui le Frecce Tricolori italiane e i Su-22 polacchi, si sono congratulati con le Forze aeree per il loro anniversario. 4 esercito.ch Forze aeree 2 / 14 Anno giubilare 2014 persone hanno deciso di spostarsi verso Payerne in treno. Secondo il portavoce delle FFS Frédéric Revaz, i trasporti pubblici si sono rivelati efficienti. Le FSS hanno predisposto 138 treni speciali e utilizzato convogli più lunghi. Gli organizzatori dell’AIR14 si sono detti particolarmente soddisfatti dalle oltre 15 000 persone giunte in bicicletta. Il servizio sanitario ha dovuto occuparsi complessi- vamente di 1056 visitatori con problemi di salute. Di questi casi dieci si sono rivelati gravi, e in cinque di essi si è reso necessario il trasporto in elicottero. Secondo i dati forniti dagli organi di sicurezza competenti, tenendo conto della portata dell’evento i casi sono stati contenuti. Il responsabile della sicurezza dell’AIR14, colonnello SMG Simone Rossi, ha dichiarato che i problemi riscontrati sono da ricondurre in particolare alle temperature elevate. «Il dispositivo ha funzionato perfettamente per tutta la durata dell’AIR14, con tempi di reazione brevi», ha aggiunto Rossi. La collaborazione con le autorità civili e i corpi di polizia dei Cantoni di Vaud e Friburgo è stata molto proficua e la disciplina dimostrata dagli spettatori è stata esemplare. ■ L’AIR14 in cifre Visitatori: Automobili: Biciclette: Esibizioni di volo: Ore di volo: Trattamenti medici: di cui casi gravi: Trasporti in ambulanza: Trasporti in elicottero: Giorni d’impiego dei volontari: A Payerne la Patrouille Suisse e il PC-7 TEAM hanno volato assieme. Foto: Team della comunicazione AIR14 L’impressionante Mil Mi-24. 395 000 86 400 15 200 184 50 1056 10 31 5 4800 Le «wing walker» e i Blériot hanno permesso di volgere lo sguardo al passato. esercito.ch Forze aeree 2 / 14 5 Anno giubilare 2014 Gli spettatori di ogni età hanno accolto con entusiasmo le esibizioni di volo al di sopra di Payerne. L’esercito si è presentato anche al suolo. 6 esercito.ch Forze aeree 2 / 14 Le esibizioni delle Red Arrows, provenienti dalla Gran Bretagna. Anno giubilare 2014 La Patrouille Suisse in formazione con un Airbus A330 della Swiss. L’intrattenimento non è mancato. Foto: Team della comunicazione AIR14 La Patrouille de France è esteticamente piacevole. L’elegante esibizione del PC-7 TEAM. La formazione di Morane e F/A-18 fa bella mostra di sé anche nel libro «Uno Zero Zero», il libro celebrativo delle Forze aeree. esercito.ch Forze aeree 2 / 14 7 Anno giubilare 2014 Uno sguardo al passato Il centenario delle Forze aeree I 100 anni delle Forze aeree corrispondono a 100 anni di storia, di passione e di scoperte… ma è anche un’occasione per rendere omaggio agli aviatori degli ultimi 100 anni. Ripercorriamo insieme la loro storia. Durante la Seconda guerra mondiale gli aviatori si ritirarono nel Ridotto. Laurent Savary, sost capo Comunicazione FA Anche se già dagli inizi del XX secolo diversi dirigibili con i colori svizzeri volavano nel cielo, le truppe d’aviazione nacquero ufficialmente solo all’alba della Prima guerra mondiale. Il capitano di cavalleria Theodore Real, appassionato di aviazione, fu nominato comandante ma gli vennero messi a disposizione soltanto mezzi molto limitati. Al momento dello scoppio della Prima guerra mondiale, furono requisiti tre aerei esposti all’esposizione nazionale. Come hangar fu utilizzato un padiglione per dirigibili nella zona di Berna-Beundenfeld e una fattoria nelle vicinanze fungeva da ufficio dell’acquartieramento. I piloti, provenienti per la maggior parte dalla Svizzera romanda, portarono con sé i loro apparecchi e i loro meccanici. Si ritrovarono a Berna all’inizio di agosto del 1914. I loro nomi erano Edmond Audemars, Oskar Bider, Ernest Burri, Alfred Comte, Albert Cuendet, François Durafour, 8 esercito.ch Forze aeree 2 / 14 René Grandjean, Marcel Lugrin e Agénor Parmelin. Tutti avevano esperienza di volo e alcuni di loro erano addirittura considerati degli eroi. Come Oskar Bider, il primo ad aver sorvolato i Pirenei e le Alpi nelle due direzioni. Questi erano i pionieri. Dal momento che l’impianto era poco adatto all’istruzione dei piloti, alla fine del 1914 la piccola truppa si trasferì a Dübendorf. In seguito, durante la guerra, gli impieghi tattici furono poco numerosi. Ulteriori aerodromi Nel periodo tra le due guerre, le truppe d’aviazione acquisirono un’importanza sempre maggiore. Gli aerodromi militari di Thun (1911), Losanna (1919) e Payerne (1921) si sono aggiunti a quello di Dübendorf. I primi aerei del modello Häfeli DH-3, ordinati ufficialmente, consentirono di creare una flotta relativamente compatta. Nel corso degli anni ‘20 si svolsero le prime scuole reclute specifiche alle truppe d’aviazione e fu creato l’Istituto di medicina aeronautica, che si occupa ancora oggi come allora di controllare lo stato di salute dei piloti. La Seconda guerra mondiale metterà a dura prova le truppe d’aviazione, ancora agli inizi della loro storia. La situazione presto precipitò a causa delle tensioni internazionali, cosicché già nel 1936, alcuni anni prima dell’inizio del conflitto, il Governo decise di istituire una difesa aerea. La flotta di velivoli era costituita da Morane D-3800 (francesi), da Messerschmitt Me 109 D ed E come pure da nuovi ma tuttavia antiquati C-35. Già dopo poco tempo gli equipaggi svizzeri dovettero affrontare i propri avversari per far rispettare la neutralità dello spazio aereo svizzero. Fino al terribile giugno 1940. Giugno 1940: un mese tragico Il 4 giugno, il tenente Rudolf Rickenbacher fu ucciso nel corso di un combattimento aereo sopra Boécourt, nel Giura. Pochi giorni dopo, l’8 giugno, durante un volo di ricognizione in prossimità del confine, il velivolo C-35 pilotato dal primotenente Emilio Gürtler e Anno giubilare 2014 dal tenente Rodolfo Meuli viene abbattuto da aerei tedeschi e si schianta nella regione di Alle (JU). A seguito di questi eventi e del grande aumento di scontri armati, sotto la pressione della Germania, il generale Henri Guisan decise di proibire i combattimenti aerei al di sopra del territorio elvetico fino a fine ottobre 1943. In quel momento la difesa aerea competeva esclusivamente alla difesa contraerea mentre l’aviazione si limitava alla protezione delle truppe di terra. Malgrado ciò, il 4 aprile 1941 il Consiglio federale decise di creare un corpo di piloti di professione per l’aviazione, la squadra di sorveglianza. Da allora questa costituirà la struttura di base, rafforzata da piloti di milizia. Raron furono muniti di caverne per velivoli. Nel 1952, nell’ambito del trasporto aereo iniziarono a essere impiegati tre elicotteri del tipo Hiller. Questo poco più di dieci prima che l’Alouette III facesse epoca lasciando la propria impronta nei cieli svizzeri. Negli anni Cinquanta vennero anche fatti i primi tentativi di fabbricare jet da combattimento svizzeri. Il fallimento dei progetti P-16 e N-20 e di conseguenza di un prodotto «Swiss made» rese possibile l’acquisto di un velivolo divenuto leggendario, il britannico Hunter. Qualsiasi acquisto di aerei da combattimento è diventato oggetto di dibattiti, controversie, dimissioni fino alla votazione popolare. Bombardiere intercettato Il timore di un attacco da parte del blocco dell’est spinse i governanti a equipaggiare la difesa contraerea di missili in grado di intervenire assai rapidamente e a quote molto elevate. Si trattava dei BL-64 Bloodhound. Oltre a questi sistemi di missili, i voli nella stratosfera effettuati con velivoli Mirage dotati di un propulsore a razzo supplementare offrivano ai piloti la possibilità di raggiungere quote di circa 20 000 metri. In quel decennio nacquero anche le formazioni di esploratori paracadutisti, le truppe di informatori per eccellenza. Mentre la rete autostradale svizzera veniva sviluppata a pieno regime, gli strateghi sfruttarono l’opportunità di costruire alcuni tratti in modo che fossero idonei all’atterraggio dei jet. Il primo eser- La strategia del Ridotto adottata dal Comando dell’esercito ha determinato il ritiro degli aerei nelle zone di montagna. Nelle vallate alpine furono collocate piste di decollo e di atterraggio. A causa dell’estendersi dei bombardamenti in Europa, nel 1944 venne reintrodotto l’impiego dei caccia allo scopo di intercettare i velivoli penetrati nello spazio aereo svizzero e costringerli eventualmente all’atterraggio. Così furono creati a Dübendorf e Payerne degli stazionamenti per i bombardieri. Nel corso di una di queste missioni, il 5 settembre 1944 l’aereo del primotenente Paul Treu fu abbattuto da un P-51 Mustang americano sopra Affoltern (ZH). Nemmeno queste eroiche missioni riuscirono a impedire che diversi luoghi della Svizzera, in particolare Sciaffusa, fossero colpiti dai bombardamenti. Sempre più performanti cizio in tal senso ebbe luogo nel 1970 sulla A1 nei pressi di Oensingen. Le prime unità d’allenamento all’estero offrirono ai piloti svizzeri l’opportunità di acquisire esperienze di volo in contesti completamente differenti. Nasce la Patrouille Suisse Nel 1964, in questo clima di tensione a livello internazionale, nell’ambito dell’Esposizione nazionale a Losanna e del 50° anniversario dell’aviazione militare, nacque la Patrouille Suisse. Nel 1989, l’anno della caduta del muro di Berlino, un’altra formazione di volo, il PC-7 TEAM, eseguiva le sue evoluzioni nei cieli svizzeri. La fine della cortina di ferro ha determinato per le Forze aeree diversi cambiamenti strategici e nuovi orientamenti. Nel frattempo i compiti dell’esercito sono diventati più diversificati, soprattutto a seguito degli impieghi sussidiari. La polizia e la protezione dei confini impiegano sempre più spesso elicotteri e droni delle Forze aeree. Oltre ai loro compiti quotidiani di polizia aerea, gli F/A-18 garantiscono una forte presenza per la sicurezza dello spazio aereo nel quadro di grandi manifestazioni internazionali come il G8, il World Economic Forum o il Vertice della Francofonia. Nell’aprile del 1999, le Forze aeree hanno partecipato con i loro Super Puma al primo impiego umanitario i Albania, seguito da altri numerosi impieghi in Indonesia, Grecia, Israele, Bosnia e Kosovo. ■ La Guerra fredda che fece seguito al secondo conflitto mondiale determinò nei governanti un cambiamento di mentalità. Fino a quel momento i mezzi necessari erano stati assegnati all’aviazione soltanto nell’imminenza di un conflitto bellico, cosa che implicava una mancanza di istruzione e di esperienza. In quel momento la Svizzera acquistò i primi aviogetti da combattimento, i Vampire. Alla luce del progresso tecnologico e della corsa agli armamenti, l’ambito della trasmissione e del rilevamento radar acquistò un’importanza sempre maggiore fino a diventare un elemento centrale di condotta. Anche lo scambio di informazioni con la centrale d’impiego divenne una costante di quel periodo. Negli anni Cinquanta diversi aerodromi come Meiringen, Turtmann o Foto: DDPS I primi aviogetti da combattimento Durante la Guerra fredda, il Mirage fu una figura molto importante per le Forze aeree. esercito.ch Forze aeree 2 / 14 9 Anno giubilare 2014 50esimo anniversario Buon compleanno Patrouille Suisse! Non è più necessario presentare questi jet dalla livrea rossa e bianca che durante le manifestazioni volano in formazione, a distanza ravvicinata… Stiamo naturalmente parlando della Patrouille Suisse, il biglietto da visita «volante» più celebre della Svizzera. Ecco una panoramica di 50 anni di esibizioni mozzafiato. I sei jet della Patrouille Suisse rappresentano i colori del nostro Paese in Svizzera e all’estero. Delphine Allemand, Comunicazione FA La Patrouille Suisse è l’ambasciatore «volante» del nostro Paese da ben 50 anni, sia in Svizzera che all’estero. «Festeggiare questo anniversario è uno degli avvenimenti più importanti della mia carriera come membro e comandante della Patrouille Suisse», ci confida il ten col Daniel «Dani» Hösli. Nel corso degli anni, il team d’esibizione è diventato un’immagine di marca basata su valori tipicamente svizzeri quali l’affidabilità, la professionalità, la precisione, l’impegno e la bellezza. Ogni anno centinaia di migliaia di persone l’ammirano e rimangono affascinati dal loro numero di grande acrobazia. È sorprendente il fatto che i piloti della pattuglia sono innanzitutto dei piloti militari di professione in seno alle squadriglie delle 10 esercito.ch Forze aeree 2 / 14 Forze aeree e volano sugli F/A-18 Hornet. Effettuano le esibizioni della Patrouille Suisse quasi a titolo accessorio, senza dedicarvi la maggior parte del loro tempo. Questa è una è una caratteristica peculiare delle formazioni di volo acrobatico svizzere. Un anniversario «in casa» Quest’anno, per poter festeggiare degnamente l’anniversario dei 50 anni, la Patrouille Suisse ha partecipato all’AIR14. I jet dalla livrea rossa e bianca hanno preso parte allo spettacolo tutti i giorni del meeting. Per i membri della Patrouille Suisse si è trattato di un evento straordinario davanti al loro pubblico. Gaël «Gali» Lachat, pilota della Patrouille Suisse, è felice: «Abbiamo festeggiato il 50esimo anniversario nel migliore dei modi, in casa». Tutto ebbe inizio alcune decine di anni fa: nel 1959 nacque l’idea di creare una pattuglia composta da piloti professionisti, idea poi concretizzata sotto forma di doppia pattuglia. Fu tuttavia nel 1964, in occasione dell’Esposizione nazionale a Losanna, che nacque ufficialmente la Patrouille Suisse. Le Forze aeree festeggiavano i primi cinquant’anni, era quindi il momento ideale per dare vita a una formazione permanente. A quell’epoca, si presentava su quattro aerei del tipo Hawker Hunter, poi a partire dal 1970 su cinque, prima di trovare, otto anni più tardi, il suo assetto definitivo con sei velivoli. Nel 1977 ci fu una grande novità: gli Hunter furono dotati di fumogeni, utilizzati per la prima volta in occasione del campionato delle truppe d’aviazione a Dübendorf. Nel 1978, per i 25 anni della Patrouille de France, la Patrouille Suisse effettuò la sua prima esibi- Anno giubilare 2014 zione all’estero, a Salon-de-Provence in Francia. Prima di allora, la rigida interpretazione del concetto di neutralità le aveva impedito di esibirsi all’estero. Ambasciatori «volanti» Nel 1991, in occasione della celebrazione del 700esimo anniversario della Confederazione, la Patrouille Suisse verniciò i suoi Hunter di rosso e bianco sotto le ali, in riferimento alla bandiera nazionale. Tre anni più tardi, dovette abbandonare gli Hunter per cedere il posto agli F-5E Tiger, sempre muniti di una livrea con i colori nazionali. E questi continuano a essere degli ambasciatori di grande bellezza per la Svizzera. Il 1997 è stato contraddistinto dal premio per la migliore squadra di volo acrobatico ottenuto al Royal International Air Tattoo, un rinomato meeting aereo militare. Nel 2000, allo stesso airshow, la Patrouille Suisse è stata premiata per la migliore esibizione aerea. Si tratta di riconoscimenti importanti per la formazione. Il pubblico tedesco è stato ammaliato dalla Patrouille Suisse, presente al Salone aeronautico internazionale di Berlino dal 2002. Questa prima dimostrazione è stata memorabile perché era la prima volta dalla tragedia di Ramstein del 1988 che una formazione di jet si esibiva in Germania. Nel 2008 ha addirittura ricevuto un frammento originale del muro di Berlino, che è attualmente esposto a Emmen, base della Patrouille Suisse. Fanno così parte dei pochi privilegiati che sono in possesso di un pezzo di muro, come Bill Clinton, Mikhail Gorbaciov e Usain Bolt. Infine, nel 2012 la Patrouille Suisse ha organizzato un «nordic tour» in Danimarca, Norvegia e Finlandia. Nonostante a livello logistico la sfida non sia stata indifferente, volare sotto il sole di mezzanotte è senza dubbio un ricordo indelebile di questo tour nel Nord Europa. Da qualche anno, però, partecipa anche a eventi per il grande pubblico. È stato il caso dei concerti dei Rolling Stones o di Madonna a Dübendorf nonché, più recentemente, della Festa federale di ginnastica a Bienne e della Festa federale di lotta svizzera e delle tradizioni alpigiane a Berthoud. Le sue prestazioni sono sempre molto apprezzate dagli spettatori e continuano a farli sognare. «È un onore essere gli ambasciatori «volanti» della Svizzera e una motivazione per i giovani e meno giovani che si entusiasmano durante i nostri show!», afferma «Gali». La precisione di queste figure e le distanze ravvicinate tra li aerei sono a tutti gli effetti il tratto distintivo della Patrouille Suisse. Da 50 anni a questa parte, la formazione è un marchio di qualità per l’esercito e la Svizzera. La sua fama va oltre i confini nazionali e il suo successo è sempre più grande. «Oggi come allora ai massimi livelli» afferma lo slogan della Patrouille Suisse per il suo giubileo, e lo spettacolo continua… ■ Prima di volare con gli F-5 Tiger, la Patrouille Suisse si presentava su aerei del tipo Hawker Hunter. Ogni anno la Patrouille Suisse riceve molte richieste: gli inviti sono un centinaio. La partecipazione a ogni meeting deve quindi essere ponderata accuratamente e autorizzata dal capo dell’esercito e delle Forze aeree nonché dal capo del Dipartimento. Complessivamente, la Patrouille Suisse effettua tra le 10 e le 16 esibizioni di circa 25 minuti all’anno, di cui un quarto all’estero. Alcune manifestazioni sono ormai tradizione, come le corse del Trofeo del Lauberhorn in gennaio. Foto: DDPS Grande richiesta In occasione dell’anniversario, i membri della Patrouille Suisse si sono fatti ritrarre in una foto di gruppo in stile rétro. esercito.ch Forze aeree 2 / 14 11 Anno giubilare 2014 Team e aerodromo in festa La storia tra le copertine dei libri Quest’anno le Forze aeree stanno vivendo un concentrato di anniversari e, di riflesso, anche di libri d’anniversario. Dopo «Uno Zero Zero», il libro ufficiale del centenario, sono ora stati pubblicati anche i libri del giubileo della Patrouille Suisse e del PC-7 TEAM nonché quello dell’aerodromo militare di Dübendorf. David Marquis, Comunicazione Forze aeree Nel 1914, poco prima dello scoppio della Prima guerra mondiale, sul Beundenfeld a Berna è stato costituito il gruppo d’aviazione svizzero. Di lì a poco i piloti militari con tutti gli aerei, i meccanici e i meteorologi si sono trasferiti a Dübendorf. L’aerodromo militare situato nella valle della Glatt – spesso definito anche la culla dell’aviazione svizzera – può quindi festeggiare il suo 100° anniversario. Non è un caso che anche la Patrouille Suisse e il PC-7 TEAM festeggino dei giubilei. La prima è infatti stata fondata nell’anno del 50° anniversario delle Forze aeree, mentre il secondo è venuto ad aggiungersi in occasione del 75° anniversario. Personaggi che hanno dato un’impronta a Dübendorf Patrouille Suisse e PC-7 TEAM Il libro quadrilingue (D/F/I/E) per il 50° anniversario della Patrouille Suisse e il 25° del PC-7 TEAM è intitolato «Swissness». Con un’unica parola viene così espresso il modo in cui i due team con i loro velivoli bianchi e rossi danno prova di dinamismo e precisione, diffondendo le virtù svizzere in tutto il mondo. È la prima volta che viene elaborata la storia dei due team dalla loro fondazione ad oggi. Molte immagini in grande formato illustrano la cronologia movimentata delle due compagini. A dar vita al libro sono soprattutto i numerosi ricordi degli ex piloti e comandanti – storie che non si erano mai lette e che aprono uno scorcio più unico che raro sulla quotidianità delle due formazioni militari di volo acrobatico. Gli indirizzi per ordinare i tre libri sono pubblicati sul sito www.forzeaeree.ch ■ Foto: cap Donat Achermann Già nel novembre dello scorso anno era stato pubblicato il libro «Uno Zero Zero», di 30 per 30 centimetri, che getta uno sguardo sui primi cento anni delle Forze aeree svizzere, mostrando però al tempo stesso anche i mezzi moderni sullo sfondo dei paesaggi più belli della Svizzera (vedi esercito.ch 2/13). Nel frattempo sono disponibili altri due libri nello stesso formato. «Menschen Maschinen Missionen» è una retrospettiva sui 100 anni dell’aerodromo militare di Dübendorf. Il libro non tratta però prevalentemente eventi storici, ma colloca in primo piano le persone che hanno dato la loro impronta all’aerodromo. In considerazione della notevole importanza rivestita da Dübendorf nell’arco di decenni di aviazione militare, vengono trattati anche nu- merosi temi che hanno una rilevanza per le Forze aeree nel loro complesso. Viene quindi per esempio data voce a un pilota americano che a Dübendorf era stato costretto ad effettuare un atterraggio d’emergenza con il suo bombardiere durante la Seconda guerra mondiale. Diversi piloti svizzeri che hanno volato su aerei leggendari come gli Hunter e i Mirage nel corso della Guerra fredda passano in rassegna quei periodi e si parla anche dell’ultimo volo di un F/A-18 in partenza da Dübendorf. Tuttavia, il capitolo più ampio di «Menschen Maschinen Missionen» è dedicato al presente e non manca anche uno sguardo al futuro dell’enorme area. La pubblicazione è disponibile unicamente in lingua tedesca. Sulla copertina del libro «Menschen Maschinen Missionen» sono raffigurati un AT-16 e lo storico hangar a forma arcuata. 12 esercito.ch Forze aeree 2 / 14 Rapporto Rapporto informativo del comandante delle Forze aeree Foto: Team della comunicazione AIR14 «Tuttora in volo verticale» Il comandante di corpo Aldo C. Schellenberg (al centro) durante il rapporto informativo che si è tenuto nel contesto dell’AIR 14. Il comandante delle Forze aeree, comandante di corpo Aldo C. Schellenberg, sta preparando le sue truppe in prospettiva degli sviluppi previsti nei prossimi anni. È sua intenzione rafforzare la gestione di progetto per i futuri acquisti di velivoli e sistemi di difesa contraerea. Team della comunicazione AIR14 «L’Esercito svizzero rispetterà naturalmente la decisione democratica del 18 maggio che ha respinto l’acquisto del Saab Gripen», ha dichiarato Schellenberg durante il suo rapporto informativo svoltosi Payerne (VD) nell’ambito dell’Air Show AIR14 e del centenario delle Forze aeree. I 54 F-5 Tiger delle Forze aeree saranno messi fuori servizio entro il 2016, come era stato comunicato dal Consiglio federale nel messaggio relativo alla votazione sul Gripen. «Non rispettare questo proposito potrebbe compromettere un futuro acquisto di aerei da combattimento», ha affermato Schellenberg. E un aumento dell’efficacia di combattimento della flotta di Tiger, o di parti di essa, non è sensato né dal profilo operativo né dal punto di vista finanziario. Un adeguamento sufficiente degli F-5 alle esigenze moderne non sarebbe realizzabile né per quanto riguarda il radar né per quanto concerne l’armamento. Come ha annunciato nel suo messaggio augurale al rapporto informativo, il consigliere federale Ueli Maurer, il capo del DDPS sta pianificando, nell’ambito dell’attuale budget, sulla base di un esercito di 100 000 uomini. Ha dichiarato di volere un esercito che corrisponda alle idee della «politica di centro». Maurer rifiuta un esercito troppo grande, orientato alle esigenze di un tempo. Viceversa è però anche fermamente contrario a un ulteriore riduzione sostanziale delle truppe. Esaminata la possibilità di prolungare l’esercizio degli F/A -18 Dopo il no popolare al Gripen, le Forze aeree stanno valutando l’eventualità di prolungare moderatamente il ciclo di vita dei 32 F/A-18 ol- tre il 2025, ha affermato il comandante di corpo Schellenberg. È comunque necessario pianificare in tempo utile la loro sostituzione: l’argomento principale rimane tuttora la capacità di resistenza nei periodi di crisi. Il servizio di polizia aerea non deve essere l’unica motivazione per l’acquisto di un velivolo da combattimento polivalente. Schellenberg ha anche dichiarato la necessità di avere il più rapidamente possibile un concetto per l’acquisto di nuovi sistemi di difesa contraerea. L’esigenza è dettata da una difesa aerea integrata con aerei da combattimento e sistemi di difesa contraerea con base a terra. In situazione normale, dal 2020 in avanti le Forze aeree garantiranno la sicurezza dello spazio aereo con mezzi d’intervento sull’arco di tutto l’anno per 24 ore al giorno. Nelle situazioni straordinarie verranno invece impiegate in caso di crisi oppure a supporto delle autorità civili. Le Forze aeree devono inoltre sviluppare la capacità di creare una sovranità limitata sullo spazio aereo per mettere in sicurezza le proprie truppe. Anche il trasporto aereo e l’acquisizione di informazioni per la condotta militare e civile rimarranno di competenza delle Forze aeree. L’AIR14 come inizio È tuttavia necessario rafforzare la gestione di progetto, e questa comprende anche la comunicazione: «Se la popolazione sa esattamente cosa facciamo, sarà anche disposta a sostenerci. Il 18 maggio non ci siamo riusciti. Questo non deve più succedere». Il successo riscontrato dall’AIR14 a Payerne come evento di tutto l’esercito va inteso come inizio in vista delle prossime votazioni. Schellenberg si è detto ottimista: «Le Forze aeree sono tuttora in volo verticale». ■ esercito.ch Forze aeree 2 / 14 13 Impiego Esercizio di dislocazione «Revita» La sleeping base si è svegliata Il line up dei jet a Buochs durante un breve momento di sole. Le Forze aeree devono essere in grado di dislocare a breve termine i propri aviogetti da combattimento in ubicazioni alternative. A metà maggio il comando d’aerodromo 13 di Meiringen si è allenato per tre giorni a Buochs in vista di tale evenienza nel quadro del suo CR. Con otto velivoli da combattimento sono stati realizzati 56 movimenti aerei in condizioni meteorologiche difficili. David Marquis, Comunicazione Forze aeree «Gli aerodromi militari sono vulnerabili. Sebbene le truppe del genio possano eliminare rapidamente i danni, vogliamo essere in grado di effettuare un impiego anche a partire da altri aerodromi o addirittura dalle autostrade», spiega il colonnello SMG Peter Merz, comandante del comando d’aerodromo 13. Per l’esercizio «Revita» svolto a Buochs si è fatto ispirare dalle formazioni di elicotteri delle Forze aeree che durante ogni CR occupano per una giornata un’ubicazione provvisoria. «Per me si è trattato anche di rompere la routine. Per la truppa il CR deve risultare interessante e soprattutto portare degli insegnamenti», aggiunge Merz. Per l’esercizio ha scelto la sleeping base di Buochs. Attualmente questo aerodromo appartiene ancora all’esercito, sebbene venga 14 esercito.ch Forze aeree 2 / 14 utilizzato quasi esclusivamente per scopi civili e con il nuovo concetto relativo agli stazionamenti sia destinato a scomparire del tutto dall’inventario dell’esercito. Oggigiorno non è ormai più disponibile un’infrastruttura completamente idonea al caso bellico. In volo a vista verso Emmen Presso l’aerodromo del Canton Nidvaldo i circa 150 uomini – oltre alla truppa CR vi erano anche degli specialisti civili – hanno quindi dovuto talvolta improvvisare. «Qui non c’è il lusso: quali infrastrutture disponiamo unicamente di alcuni container e di baracche», spiega il colonnello SMG Merz. Per la sussistenza sul posto è stato trasferito a Buochs un sistema mobile di sussistenza dell’esercito. Il tempo estremamente piovoso non ha certo semplificato il compito della truppa: si è dovuto preparare i velivoli ed eseguire la relativa manutenzione all’aperto e senza alcun riparo. «Le condizioni erano più difficili, ma ciò non ha rappresentato alcun problema per noi. L’obiettivo di un esercizio è in primo luogo di migliorare, indipendentemente dalle condizioni esterne», dice Merz. Anche il lavoro dei piloti con i loro F/A18 Hornet e F-5 Tiger è stato reso più difficile dall’ubicazione improvvisata e dalla meteo sfavorevole. A Buochs non vi era infatti alcuna possibilità di effettuare dei decolli e degli atterraggi con il volo strumentale. «Siamo decollati basandoci sulle regole del volo a vista, abbiamo volato al di sotto della coltre nuvolosa verso Emmen, dove è poi stato possibile salire attraverso le nuvole con il volo strumentale. All’atterraggio abbiamo adottato la medesima procedura ma invertendo la sequenza», spiega Merz. Nel frattempo le Impiego Foto: Franz Blatter L’esercizio «Revita» comprendeva anche l’atterraggio di un F/A-18 con gancio d’arresto. Il colonnello SMG Peter Merz era responsabile dell’esercizio «Revita». nubi si sono talmente abbassate che a Buochs non era più immaginabile ricorrere al voro a vista. Pertanto è stato possibile effettuare solo 56 degli 82 movimenti di volo inizialmente previsti. La maggior parte dei quali ha avuto luogo mercoledì 15 maggio. Durante la giornata precedente e successiva i quattro Tiger e i quattro Hornet hanno effettuato rispettivamente un volo d’avvicinamento e uno volo d’allontanamento. Durante l’esercizio «Revita» l’accento è stato posto sul servizio di volo. «In un primo tempo era previsto un esercizio tattico, tuttavia vi abbiamo rinunciato. Qui a Buochs molte strade passano vicino alla pista. Non volevamo che tali strade venissero sbarrate alla popolazione civile», spiega il colonnello SMG Merz. Questa era già sufficientemente disturbata dalle emissioni del servizio di volo. Lo stesso dicasi per gli abitanti di Mei- I jet hanno dovuto effettuare il rifornimento con le autocisterne. ringen poiché «anche lì avremmo dovuto lavorare con il medesimo scenario tattico. L’esercizio non sarebbe risultato convincente Comando d’aerodromo 13 Il comando d’aerodromo 13 ha sede presso l’aerodromo militare di Meiringen. Il suo comandante è il colonnello SMG Peter Merz a cui sono subordinati un gruppo di supporto, un gruppo logistico e la squadra d’aviazione 13 come pure la compagnia di sicurezza d’aerodromo 13. La squadra d’aviazione comprende le due squadriglie d’aviazione 8 e 11. La squadriglia 8 è di milizia e vola su velivoli del tipo Northorp F-5E/F Tiger. Nella squadriglia 11 sono incorporati i piloti militari di professione il cui luogo di lavoro è Meiringen. Questi ultimi volano sui Boeing F/A-18C/D Hornet. Il compito del comando d’aerodromo 13 consiste nella difesa aerea. se lo scenario di minaccia non fosse stato lo stesso per l’intera formazione CR», continua Merz. Fin dall’inizio è stato tematizzato l’impatto dovuto al servizio di volo dei jet per la popolazione del Canton Nidvaldo, ormai non più abituata a tali rumori. Peter Merz spiega ancora: «La pianificazione di questo esercizio è iniziata due anni fa. Al riguardo abbiamo preso contatto anticipatamente con i rappresentanti dei Cantoni». Malgrado le condizioni avverse il bilancio di Merz al termine dell’esercizio è estremamente positivo. «Siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi prefissati e inoltre, date le condizioni meteo, abbiamo dovuto far fronte a numerosi compiti supplementari che sono stati tutti adempiuti», ha aggiunto il colonnello SMG, alquanto soddisfatto di come si sia svolto l’esercizio di dislocazione, senza intoppi di sorta. ■ esercito.ch Forze aeree 2 / 14 15 FOA aiuto cond 30 Gruppo delle trasmissioni delle Forze aeree 5 Proteggere una conferenza di pace Per i militari del gruppo delle trasmissioni delle Forze aeree 5, l’esercizio con truppe al completo «Ares» ha rappresentato una sfida sotto vari aspetti: l’impiego di un gruppo misto dell’aiuto alla condotta delle Forze aeree, uno scenario impegnativo nell’ambito di una conferenza di pace e le condizioni meteorologiche avverse hanno richiesto una buona dose di competenza, impegno e tenacia da parte di tutti gli interessati. Nell’ambito dell’esercizio «Ares» si trattava di proteggere una conferenza di pace fittizia. Cap Florian Schiesser, uff spec (cap) Daniel Fiechter e Iten Markus Meer Quel martedì mattina l’atmosfera nella sede dello stato maggiore del gruppo delle trasmissioni delle Forze aeree 5 (gr trm FA 5) è assai tesa. L’esercizio con truppe al completo «Ares» prenderà avvio tra poco. La pianificazione dell’impiego è stata elaborata dallo stato maggiore del gr trm FA 5 sotto la direzione del comandante del gruppo, tenente colonnello SMG Yves Schneider, già la settimana precedente, nell’ambito di un 16 esercito.ch Forze aeree 2 / 14 esercizio di stato maggiore, e le compagnie subordinate hanno già ricevuto gli ordini del caso. Il contesto L’esercizio, che si svolge in uno scenario fittizio, è incentrato su una conferenza di pace sul Bürgenstock. Prima di poter occupare il dispositivo d’impiego, le compagnie subordinate svolgono la loro istruzione specifica all’impiego e la preparazione dell’impiego in una zona di prontezza. Oltre alla preparazione tecnica, anche l’autoprotezione del gruppo richiede uno sforzo notevole da parte di tutti i militari del gr trm FA 5. «La truppa si trova attualmente nelle sue ubicazioni di retrovia e si tiene pronta ad occupare le zone di prontezza decentralizzate», spiega il tenente colonnello SMG Yves Schneider per illustrare la situazione del suo gruppo. «Il nostro compito consiste nel fornire un contributo alla situazione aerea accertata». In questo contesto vengono messe in sicurezza due ubicazioni permanenti ad alta quota (Florako) e viene appoggiato il funzionamento dell’organizzazione profes- FOA aiuto cond 30 sionale. Inoltre viene sintetizzata l’immagine della situazione aerea con una postazione radar tattica mobile (Taflir). Infine vengono collegati tramite la rete integrata delle telecomunicazioni militari (RITM) vari sistemi (Taflir, FIS FA) e installazioni (posti di comando). Sul banco di prova Nell’ambito dell’esercizio «Ares» il gr trm FA 5 presta servizio come formazione d’impiego. A tale scopo la propria compagnia delle trasmissioni delle Forze aeree 51 (cp trm FA 51) è completata dalle compagnie radar delle Forze aeree 16 e 17 (cp radar FA 16 e 17) nonché dalla compagnia radar mobile delle Forze aeree 22 (cp radar mob FA 22). I dispositivi delle unità impiegate sono verificati già nella prima fase dell’esercizio, durante l’occupazione della zona di prontezza decentralizzata nei dintorni di Wiggertal. «La nostra truppa ha reagito correttamente di fronte a dimostrazioni, blocchi stradali e tentativi di deviare i veicoli in una direzione sbagliata», racconta visibilmente rallegrato Yves Schneider. La truppa è all’erta e annuncia tutti gli avvenimenti al posto di comando di gruppo, che funge da centro nevralgico dell’impiego. Una volta arrivate nella zona di prontezza, le truppe devono sistemarsi in modo tale da poter gestire l’andamento del servizio e i preparativi all’impiego. Il mascheramento viene costantemente migliorato e i dispositivi vengono progressivamente ampliati. Anche nelle zone di prontezza i vari gruppi di marcatori impegnano la truppa in continuazione. le loro ubicazioni in alta quota e la cp radar mob FA 22 mette in funzione il sistema radar Taflir ai piedi del Giura meridionale, la cp trm FA 51 realizza i collegamenti tra le varie ubicazioni tramite RITM. L’occupazione del dispositivo d’impiego impegna tutti i quadri e i soldati del gr trm FA 5 sotto vari aspetti: le condizioni meteorologiche pongono esigenze elevate in relazione all’esercizio e alla protezione delle installazioni tecniche. Simultaneamente vengono ulteriormente controllati i singoli dispositivi di sicurezza, cosa che richiede grande attenzione da parte della truppa. I tempi di prontezza ordinati non sono stati raggiunti ovunque in tempo utile. Le prestazioni richieste al gr trm FA vengono comunque fornite integralmente, anche se con qualche ritardo. Il comandante della FOA aiuto cond 30, brigadiere Willy Siegenthaler, è molto soddisfatto dell’elaborazione aperta e trasparente delle prestazioni. Le giornate d’esercizio sono commentate e discusse insieme e vengono ricavati i debiti insegnamenti dall’esercizio «Ares». Il brigadiere Siegenthaler si complimenta per i buoni risultati ottenuti nella fase della zona di prontezza. Ritiene comunque che vi sia necessità di intervenire per quanto riguarda il raggiungimento dei tempi di prontezza. La «smania di collegamenti» è quindi l’insegnamento più importante che ha ricavato dall’esercizio «ARES». ■ Poco dopo l’occupazione delle zone di prontezza ha luogo l’istruzione specifica all’impiego (ISI), durante la quale vengono impartite le regole d’impiego alla truppa e ai quadri. Viene controllata la prontezza di base personale e vengono colmate le lacune riscontrate. In tal modo tutti i mil sono preparati al compito che li attende e pronti per l’impiego. Immediatamente dopo l’inizio della seconda fase, l’impiego tecnico vero e proprio, le unità occupano le loro ubicazioni d’impiego. Mentre le cp radar FA 16 e 17 occupano Foto: FOA aiuto cond 30 Istruzione specifica all’impiego Il Taflir era solo uno dei tanti sistemi d’aiuto alla condotta integrati nell’esercizio. esercito.ch Forze aeree 2 / 14 17 FOA aiuto cond 30 Sergente maggiore Marcel Eyer Sergente Florian Gärtner In quanto sergente maggiore tecnico, Marcel Eyer è responsabile degli aspetti tecnici legati al sistema TAFLIR. «Noi siamo pronti, i dati vengono inseriti», spiega il 29enne elettronico di professione che sta già effettuando il suo quinto CR. Le forti piogge cadute nelle ore precedenti aggravano il lavoro della truppa in relazione all’occupazione delle posizioni e al montaggio del sistema. «Dobbiamo ancora perfezionare il collegamento dalla posizione TAFLIR all’organo d’impiego, poi saremo pronti», dichiara fiducioso il sergente maggiore tecnico. Il sergente e i suoi subordinati assicurano il collegamento mediante onde direttive, l’assistenza dei mediatori e l’esercizio della radiocomunicazione aeronautica nella posizione. Il 25enne ingegnere elettronico è soddisfatto della fase iniziale dell’esercizio: «Il sistema Taflir è stato montato con rapidità e i collegamenti necessari hanno potuto essere realizzati celermente». C’è comunque ancora da lavorare sulla stabilità dei collegamenti per poter garantire la qualità richiesta. «I piccoli aggiustamenti del sistema costituiscono una sfida particolare durante questo CR», aggiunge il sergente Gärtner. Capitano Marc Ruppli Soldato Peter Schär In civile Marc Ruppli svolge l’attività di architetto e capoprogetto. È al comando della cp trm FA 51 già da tre anni. «Dopo tre anni di impiego in occasione del WEF questo CR d’esercizio è un vero toccasana per la mia compagnia», afferma il capitano Ruppli. È importante potersi esercitare con le innovazioni tecniche, avere tempo per un’istruzione approfondita della truppa e farla verificare nell’ambito di un’ispezione. «Per me il clou di questo CR è chiaramente l’impegno personale dei miei soldati!», dichiara soddisfatto il comandante di compagnia. La scarsità di mezzi e di personale hanno reso impegnativo il lavoro di pianificazione per i suoi quadri. «Il fatto che la truppa abbia affrontato la cosa con grande motivazione è stato motivo di grande soddisfazione per noi quadri e ha confermato la qualità del nostro lavoro». Il soldato Schär è soddisfatto dell’andamento dell’esercizio «Ares» fino a questo punto. «È stato difficile occupare la posizione sul suolo ammollito dalle piogge», precisa il 23enne agricoltore. Adesso che il tempo sta migliorando, anche il lavoro nel posto d’osservazione risulta facilitato. Interpellato sull’impiego a favore dell’esercizio «Ares», il soldato Schär non vede grosse differenze rispetto ai precedenti corsi di ripetizione. «Certo, durante questo esercizio succedono molte cose, ci sono stati dei cambiamenti repentini e generalmente rimane poco tempo per dormire. In questi casi è d’aiuto il fatto che ci sia una buona collaborazione generale e che regni veramente un buon clima nei ranghi della truppa». 18 esercito.ch Forze aeree 2 / 14 FOA aiuto cond 30 Scuola ufficiali dell’aiuto alla condotta 30 Formazione alla condotta Una carriera di quadro militare porta numerosi vantaggi nella vita civile, in particolare per i futuri dirigenti. Durante il colloquio, il comandante della scuola ufficiali dell’aiuto alla condotta 30 (FOA aiuto cond 30), colonnello SMG Thomas Schmid, illustra le possibilità di trasferimento delle conoscenze legate alla formazione militare alla condotta. Uff spec (cap) Stephan Schmucki, sdt Tim Schoch Quali sono le sfide legate al reclutamento di nuove leve idonee da formare come quadri? La qualità degli aspiranti è molto buona. Bisogna essere consapevoli che sono qui su base volontaria e che hanno già superato diverse selezioni in precedenza. Durante il mio periodo di comandante di scuola reclute ho constatato che gli aspiranti quadri idonei sono contesi tra l’esercito e l’economia. Soprattutto nelle professioni tecniche è difficile riuscire a convincere gli interessati che professione, formazione continua e carriera di quadro nell’esercito non si escludono a vicenda. Molti candidati temono di «rimanere indietro» nella vita civile a causa del tempo trascorso nell’esercito. acquisite e le tecniche apprese aiutano a procedere con maestria e in modo più mirato in qualsiasi situazione, sia sul lavoro sia nel tempo libero. Non esiste praticamente nessun altro contesto che permetta di acquisire esperienza di condotta pratica in condizioni difficili già all’età di 20 anni. Come vengono trasmesse queste doti ai futuri quadri? Istruiamo gli aspiranti e insegniamo loro tecniche di lavoro riguardo ai possibili modi di procedere in determinate situazioni. Al tempo stesso è fondamentale poter acquisire il più rapidamente possibile esperienze personali. Per questo motivo il programma di formazione prevede anche il proverbiale salto nell’acqua fredda e una pressione di rendimento ponderata nei confronti degli allievi ufficiali. Ritiene che questi timori siano giustificati? Posso affermare per esperienza personale che una formazione accademica e il successo in ambito professionale non sono in concorrenza con la carriera di quadro nell’esercito. Questa mia esperienza è condivisa da molti camerati. Nel colloquio con i futuri aspiranti si rivela tuttavia molto prezioso lo scambio d’esperienze con quadri dirigenti di milizia provenienti dagli ambienti politici ed economici. Queste persone sono infatti in grado di illustrare in modo credibile il valore aggiunto della formazione militare alla condotta sulla base del loro esempio personale, riuscendo così a convincere i potenziali aspiranti quadri. Quali sono gli obiettivi concreti perseguiti? In dieci settimane formiamo i futuri capisezione, che devono essere in grado di comandare fino a 30 persone e di impiegare i loro capi subordinati in conformità alla situazione. Per acquisire queste competenze, gli aspiranti devono applicare nella pratica le attività di condotta apprese e raggiungere gli obiettivi fissati. Nell’ambito delle competenze personali vengono addestrate in condizioni difficili tenacia, disciplina, puntualità, affidabilità e collaborazione nel team. In quel contesto gli aspiranti sono chiamati ripetutamente a valutare nuove situazioni e a prendere le giuste decisioni. Quali sono le competenze centrali che vengono trasmesse nell’ambito Quale auspicio personale nutre per il futuro nel campo della formazio- contesto civile? ne militare alla condotta? Disciplina, tenacia, tecnica di lavoro e, soprattutto, esperienza pratica di condotta in condizioni difficili sono alcune delle competenze fondamentali che trasmettiamo nella scuola ufficiali. Le esperienze Il mio desiderio è che il valore aggiunto della formazione militare alla condotta venga maggiormente percepito nel contesto civile e che, di riflesso, ottenga anche il giusto riconoscimento. ■ Foto: FOA aiuto cond 30 di una scuola ufficiali e che possono essere applicate anche nel Il colonnello SMG Thomas Schmid è il comandante della scuola ufficiali dell’aiuto alla condotta. esercito.ch Forze aeree 2 / 14 19 FOA aiuto cond 30 Scuola trm/aiuto cond 61 a Frauenfeld Pronti per affrontare il futuro L’IDR tm 61 è stata sciolta in vista dell’imminente sviluppo dell’esercito (USEs). Di pari passo, a Frauenfeld, è stata fondata la scuola trm/aiuto cond 61. Il comandante di scuola, colonnello Markus Schmid, illustra i vantaggi della nuova organizzazione in cui le reclute dei settori specialistici aiuto cond e trm trascorrono ora l’intera scuola reclute. trm/aiuto cond 61 a Frauenfeld. In tale scuola si svolgono ora le 21 settimane di formazione nelle specializzazioni trasmissioni (radio), informatica, SIC Forze terrestri, scaglione di condotta e segretari. Grazie alla creazione di una propria SSU, anche l’istruzione dei quadri in queste specializzazioni è concentrata a Frauenfeld. Uff spec (cap) Stephan Schmucki, sdt Samuel Burgener e sdt Tim Schoch La Formazione d’addestramento aiuto cond 30 ha subito profonde trasformazioni. Quali effetti ha prodotto questa ristrutturazione sull’ubicazione di Frauenfeld? Nell’ambito dell’ulteriore sviluppo della FOA aiuto cond 30, l’IDR tm 61 è stata sciolta in marzo 2014 ed è stata creata la nuova scuola Quali sono state le principali modifiche nel concetto d’istruzione? Le modalità di svolgimento della scuola sono state completamente riorganizzate. A differenza del vecchio modello, ora le reclute vengono istruite sin dal primo giorno nel campo dell’istruzione di base generale (IBG), dell’istruzione di base alla funzione (IBF) e anche dell’istruzione di reparto. Vengono così a cadere i tempi di regia per la consegna del materiale presso le ubicazioni di Kloten e Dübendorf e il nuovo ritiro a Frauenfeld. È stato possibile eliminare delle interfacce, guadagnando ulteriore tempo per l’istruzione. Dove risiedono secondo lei i principali vantaggi di questa riorganizzazione? I due vantaggi principali sono la concentrazione della competenza tecnica nei settori precedentemente indicati e l’occupazione ottimizzata della piazza d’armi di Frauenfeld. La combinazione tempestiva tra servizio specialistico e istruzione di base generale rende la scuola reclute più variata e interessante per la milizia. Inoltre, i compiti del personale di professione non sono più limitati «solo» all’IDR 1 e sono quindi più esaustivi e anche più impegnativi. Oltre a ciò, siamo ora responsabili della selezione dei quadri a tutti i livelli. Quali sono secondo lei le sfide maggiori legate alla nuova scuola? A seguito della sovrapposizione delle scuole reclute e delle scuole sottufficiali, nell’arco di diverse settimane si svolgono sempre due corsi di formazione in parallelo con livello d’istruzione diverso, con fino a 700 mil. Un’altra sfida in senso positivo è data dall’integrazione di personale di professione supplementare. Per me come comandante, questo è uno dei compiti più belli e al tempo stesso anche più impegnativi. Foto: FOA aiuto cond 30 Come giudica la messa in atto dell’ulteriore sviluppo nella sua scuola? Il colonnello Markus Schmid è il comandante della neocostituita scuola trm/aiuto cond 61 con sede a Frauenfeld. 20 esercito.ch Forze aeree 2 / 14 Constato con un certo orgoglio che il nuovo concetto d’istruzione ha potuto essere attuato in modo efficace. Ritengo che la motivazione e la soddisfazione della truppa e del personale di professione siano molto alte. In base alla prima analisi si rendono necessari solo alcuni adeguamenti minimi in vista del prossimo inizio. L’ispezione finale ha mostrato che l’istruzione dei quadri e delle reclute negli ambiti della condotta e della tecnica è da buona a molto buona. Quale auspicio nutre riguardo al futuro? Sono grato di avere l’opportunità più unica che rara di poter creare una nuova scuola reclute e sottufficiali. Per il futuro mi auguro di poter trasferire la scuola nelle previste strutture dell’USEs in collaborazione con il mio personale di professione. ■ FOA aiuto cond 30 Soldato Christoph Schmid A Christoph Schmid piace molto il suo compito di pioniere delle trasmissioni. Grazie alla sua funzione supplementare di pianificatore aiuto cond riesce inoltre a individuare un nesso diretto con la sua attività civile nel campo della pianificazione e dell’organizzazione. Essendo una persona abituata a ragionare in modo strutturato, dopo una fase di esitazione iniziale il costruttore 21enne ha svolto senza fatica la formazione supplementare per pianificatori aiuto cond. «All’inizio ero dispiaciuto di dover lasciare il mio gruppo d’origine, però la cosa si è presto risolta». La nuova funzione nell’ambito della pianificazione gli sarà infatti molto utile per la sua futura formazione come ingegnere meccanico. Soldato Arlind Nerudini Questo soldato 21enne si contraddistingue per i suoi molteplici interessi. Oltre alla sua funzione originaria di pioniere delle trasmissioni è anche autista e cuoco di distaccamento. Aveva dato una dimostrazione del suo impegno già al termine del suo tirocinio di impiegato di commercio, quando si era trasferito nella Svizzera romanda per un soggiorno linguistico di sei mesi. Le sue competenze linguistiche gli tornano molto utili nella sua compagnia, dove sono incorporati anche camerati francofoni e italofoni. Si ritiene dunque responsabile di una certa coesione: «È importante che nessuno venga escluso e che si sviluppi una comprensione reciproca», spiega il soldato Nerudini. In tal modo, infatti, si collabora molto meglio nel team. Soldato Alain Schratz A militare, Alain Schratz lavora in cancelleria. Assume volentieri delle responsabilità. Infatti, non è nella sua natura tirarsi indietro di fronte ai compiti. I parallelismi con la sua professione sono evidenti. Il soldato Alain Schratz è sostituto capo del personale presso una ditta di Muttenz. In parte si occupa di 150 impiegati nella sua ditta. È convinto che l’esercito e la vita professionale possano beneficiare reciprocamente dell’esperienza di condotta. In riferimento all’istruzione militare il 21enne apprezza molto il buon cameratismo e il modo di lavorare mirato. Come centravanti della squadra di seconda divisione EHC Rheinfelden gradirebbe un po’ più di attività sportiva nell’esercito. Sergente Marvin Lent Marvin Lent abita a Berna e gestisce una piccola impresa di gestione di progetti in campo informatico insieme a suo padre. Le sue conoscenze tecniche gli sono state di grande aiuto nella funzione di pioniere delle trasmissioni e gli permettono di avere ben pochi problemi nell’affrontare lavori complessi. Viceversa il sergente Lent ha tratto beneficio dall’esercito per la sua vita professionale. Dichiara di aver acquisito competenza di condotta e di aver incrementato la sua autostima grazie alle responsabilità come capo militare. Per Marvin Lent è sempre stato chiaro che avrebbe voluto intraprendere una carriera militare. Inoltre, può immaginarsi un futuro come militare a contratto temporaneo. Soldato Fabian Kuster Fabian Kuster ha deciso di svolgere, accanto all’istruzione di pioniere delle trasmissioni, anche quella di autista. Il soldato afferma che in questo modo il servizio militare risulta più variato e al tempo stesso la formazione come autista porta dei vantaggi nella vita civile. In definitiva anche l’esercito trae beneficio dalla formazione professionale del soldato Kuster, che ha svolto un tirocinio come operatore in automazione. Per lui non è per esempio un problema realizzare una rete. Del servizio militare, Fabian Kuster apprezza il fatto di aver conosciuto molte persone con interessi analoghi. Nell’ambito della scuola reclute ha inoltre la possibilità di ampliare la sua rete di contatti personale. esercito.ch Forze aeree 2 / 14 21 FOA av 31 Istruzione IFR dei piloti d’elicottero «Nous sommes en Allemagne» I voli in condizioni di volo strumentale sono una realtà quotidiana anche per i piloti di elicotteri delle Forze aeree svizzere. La scuola per piloti manda quindi i suoi futuri piloti di professione a Bückeburg, in Germania, per svolgere un allenamento di preparazione in vista dei futuri impieghi. Cap Erich Riester, SM parz Comca FA Quel lunedì mattina di fine giugno le previsioni meteorologiche erano poco rallegranti: strati di nuvole cumuliformi che si estendono a basse quote e zero termico a un’altitudine che di solito ci si aspetta solo nei mesi invernali. Nonostante ciò nell’edificio del Corpo degli aviatori di professione presso l’aerodromo di Dübendorf c’è grande fermento già alle 7 di mattina. I sette piloti, tra cui una donna, che si sono riuniti qui per la preparazione al volo sono tutti molto giovani. Sono tutti membri della classe di piloti 07 che hanno deciso di intraprendere la carriera di pilota militare di professione su elicottero. Negli anni passati hanno già assolto con successo la scuola reclute e la scuola ufficiali, hanno superato la selezione aeronautica sul Pilatus PC-7, hanno concluso gli studi di aviazione presso l’Università di scienze applicate ZHAW a Winterthur e hanno conseguito la licenza di pilota civile ancora prima di iniziare l’istruzione sull’Eurocopter EC635. Dopo l’ottenimento del brevetto di pilota militare saranno incorporati in una delle sei squadriglie di trasporto aereo, dove saranno anche chiamati a effettuare impieghi con elicotteri da trasporto del tipo Cougar e Super Puma. Centro d’istruzione moderno Prima di arrivare a tale traguardo, dovranno però ancora superare gli ultimi mesi della scuola per piloti e alcuni moduli importanti dell’istruzione sull’Eurocopter EC635. Le L’allievo pilota (sul sedile destro) atterra con l’Eurocopter EC635 a Bückeburg. 22 esercito.ch Forze aeree 2 / 14 carte di navigazione aerea della Germania spiegate sui tavoli e una montagna di borse da viaggio accatastate davanti al locale del briefing indicano che in questa settimana di giugno il piano d’istruzione prevede un programma speciale. La meta è l’aerodromo militare di Bückeburg nei pressi di Hannover, che dal 1960 è sede della scuola aviatori delle forze armate e luogo d’istruzione dei futuri equipaggi d’elicottero delle forze aeree, delle forze terrestri e della marina tedesche. Questo moderno centro d’istruzione dotato di una flotta di 14 EC135 e otto simulatori per l’istruzione di base viene anche messo a disposizione di altre forze aeree. Oltre ai piloti spagnoli e svedesi, pure i militari delle Forze aeree svizzere sono da anni regolarmente ospiti della struttura. Al momento FOA av 31 dell’introduzione della flotta di EC635 nel 2007, la Svizzera non aveva ancora un simulatore proprio e ha quindi potuto svolgere a Bückeburg le prime riconversioni sul nuovo elicottero. Dal 2011 Bückeburg è scelta come punto di partenza per i voli d’allenamento in condizioni di volo strumentale degli allievi piloti delle Forze aeree svizzere. In contropartita, nell’ambito dell’allenamento «Cross Country» è offerta agli equipaggi degli elicotteri da trasporto dell’Esercito tedesco la possibilità allenarsi nel volo di montagna sulle Alpi svizzere. Il volo strumentale – che in gergo è chiamato anche volo cieco – è uno dei due modi per portare un aeroplano o un elicottero da A a B. Prima di decollare, il pilota presenta un piano di volo alla sicurezza aerea. In Svizzera tale compito è assunto dalla ditta Skyguide, addetta al controllo del traffico aereo sopra il territorio svizzero. Successivamente il volo si svolge su rotte e ad altitudini predefinite attraverso spazi aerei controllati via radar. Questi parametri devono essere imperativamente rispettati. I controllori di volo sorvegliano il volo sui loro schermi radar e, se necessario, trasmettono istruzioni al pilota via radio. Grazie a questo sistema è possibile effettuare voli efficienti e sicuri anche di notte e in condizioni di visibilità limitata. L’abbreviazione IFR comunemente utilizzata per designare le regole del volo strumentale deriva dalla denominazione inglese «Instrument Flight Rules». L’altra modalità di volo è quella che risponde alle regole del volo a vista, in inglese «Visual Flight Rules» (VFR). I voli di questo tipo si svolgono di solito in uno spazio aereo non controllato, in cui si può volare liberamente e senza l’assistenza di un controllore di volo. In questi casi il pilota deve però scrutare costantemente lo spazio aereo per individuare eventuali ostacoli topografici o altri velivoli e, se necessario, adattare la sua rotta. Utile in inverno «È vero che la maggior parte degli impieghi dei nostri elicotteri militari hanno luogo in condizioni VFR, quindi in volo a vista», spiega il capo istruttore di volo tenente colonnello Lukas Rechsteiner. «Tuttavia, soprattutto nei mesi invernali con molta nebbia e sulle tratte più lunghe preferiamo il volo strumentale. A questi si aggiungono praticamente tutti i voli all’estero, per esempio quando ci siamo recati Foto: cap Erich Riester Volo strumentale e volo a vista Prima di ogni volo vengono controllate le previsioni meteorologiche. in Grecia e in Israele con i nostri Super Puma per aiutare nelle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi». Voli oltre frontiera Un team di cinque meccanici e specialisti in avionica diretti da Jan Frei ha preparato quattro EC635 e si occuperà della loro manutenzione anche nei prossimi giorni. Alla consegna dei velivoli erano presenti solo sei dei sette allievi. Uno di loro si è ferito il giorno prima durante lo sport e sarà assente per un paio di settimane. Pochi minuti dopo la partenza da Dübendorf, il tenente di origini biennesi Tuan Khai Bui ha annunciato al suo istruttore di volo: «Nous sommes en Allemagne». Avevano raggiunto lo spazio aereo tedesco. A tutti gli allievi è già capitato di recarsi all’estero con un velivolo civile. Ma volare oltre frontiera con un elicottero militare svizzero rimane un avvenimento speciale. Tutti i piloti riescono a compiere senza problemi il lungo tragitto di andata con scalo di rifornimento a Niederstetten, a sud di Würzburg. In considerazione delle condizioni meteorologiche si è deciso di volare in volo a vista al di sotto delle nuvole. «In condizioni di volo strumentale ci saremmo trovati nella coltre di nuvole ad un’altitudine in cui la temperatura è inferiore a zero gradi», spiega uno degli allievi piloti, il tenente Pascal Urech. «A causa dell’umidità dell’aria si formerebbe del ghiaccio sulle pale dei rotori e in altri punti critici. Ciò potrebbe esercitare un influsso pericoloso sulla portanza e sulla governabilità dell’elicottero.» A differenza dell’EC635, in tali punti i Cougar e i Super Puma delle Forze aeree svizzere sono dotati di un sistema di sbrinamento che permette di volare in mezzo alle nubi anche in caso di rischio di gelo. La tecnica rende possibili i voli IFR Nei prossimi giorni aeroporti come Hannover o Brema costituiranno delle destinazioni intermedie durante i voli IFR della durata di circa due ore. Nella zona esistono vari aerodromi poco frequentati, cosa che fa di Bückeburg un punto di partenza ideale per i voli d’allenamento IFR. Il volo in condizioni IFR è possibile solo con elicotteri moderni dotati di pilota automatico, come l’EC635. Comunque, nonostante tutti i supporti tecnici, il volo IFR è sempre molto impegnativo. È infatti necessario pianificare il volo fin nei minimi dettagli e programmare gli apparecchi prima del decollo. Durante il volo si devono tenere costantemente d’occhio i parametri e prestare molta attenzione al traffico radio. Tuttavia la tecnica moderna ha anche i suoi vantaggi: quando ci si avvicina a un incrocio di rotte aeree, è sufficiente selezionare la prossima destinazione intermedia e l’elicottero effettua automaticamente il cambiamento di direzione. ■ esercito.ch Forze aeree 2 / 14 23 FOA DCA 33 Esercizio con truppe al completo «Ponte» «Jointness» vissute in prima persona Foto: bat bl 13 Il 1° e il 2 settembre 2014 la brigata blindata 11 ha allenato diversi impieghi nell’ambito di «Ponte». All’esercizio con truppe al completo effettuato nella regione del «Wasserschloss» hanno partecipato anche unità della difesa contraerea. I rispettivi quadri e soldati hanno vissuto in prima persona le operazioni interforze, hanno fatto fronte alle esigenze elevate del loro comandante e hanno appreso molto, non da ultimo a profitto della vita civile. Il punto culminante dell’esercizio «Ponte» è stato l’attraversamento dell’Aare all’altezza di Wildegg. Uff spec Andy Abächerli, gr comca FOA DCA 33 I primi due giorni di settembre la Formazione d’addestramento della difesa contraerea 33 (FOA DCA 33) e la brigata blindata 11 hanno effettuato l’esercizio «Ponte». In questo esercizio con truppe al completo sono stati impiegati circa 2500 militari in un contesto civile, 25 carri armati da combattimento Leopard 2 WE, 35 carri armati granatieri CV9030 e circa 400 veicoli gommati. Nei Cantoni di Argovia, Lucerna, Soletta, Turgovia e Zurigo è stata esercitata la collaborazione tra il battaglione blindato 13, il battaglione dei pontonieri 26 e l’aggruppamento di combattimento della difesa contraerea 2 (aggr cbt DCA 2) con il gruppo di difesa contraerea media 32 (gr DCA m 32). «I quadri e i soldati hanno allenato in un contesto realistico la loro molteplice e impegnativa gamma di compiti» afferma il comandante della briga- 24 esercito.ch Forze aeree 2 / 14 ta blindata 11, brigadiere Willy Brülisauer. «La truppa si è dimostrata estremamente motivata e sono molto contento che è stata accolta dalla popolazione a braccia aperte». Reciproca comprensione «Ponte» ha unito due forze armate e diversi Armi con l’obiettivo di un effetto interforJoint: impiego interforze «L’impiego interforze orienta tutte le forze verso il raggiungimento di un obiettivo comune. Il presupposto per una pianificazione e una condotta dell’azione efficaci è la conoscenza approfondita delle peculiarità delle Forze terrestri e delle Forze aeree come pure dei loro settori trasversali». (Numero 59 del regolamento 52.054 «Führung und Stabsorganisation der Armee (FSO XXI)») ze. La FOA DCA 33 ha avuto il compito di proteggere lo spazio aereo per le formazioni di blindati e al momento del passaggio sul ponte. Di conseguenza è stato necessario garantire le interfacce tra una brigata blindata e un aggr cbt DCA nello stesso settore d’impiego e assicurare la protezione della difesa contraerea per le truppe blindate. Secondo il colonnello René Meier, sostituto del direttore d’esercizio, la Difesa contraerea è riuscita in questo compito: «Con le operazioni interforze vissute in prima persona l’obiettivo ultimo dell’esercizio è stato raggiunto. Quale effetto collaterale tutti i partecipanti hanno potuto imparare a meglio comprendere i compiti, i metodi di lavoro e la mentalità delle altre Armi». L’azione «Costruzione del ponte» in occasione della giornata delle autorità, a cui sono stati invitati circa 50 ospiti provenienti dal mondo della politica, dell’economia, FOA DCA 33 dell’amministrazione e dell’esercito, ha costituito il momento culminante dell’esercizio con truppe al completo e ha visto il passaggio del battaglione blindato 13 sul ponte galleggiante 95 gettato sull’Aare all’altezza di Wildegg. La costruzione del ponte e l’azione di attraversamento hanno avuto luogo sotto la protezione della difesa contraerea della batteria della difesa contraerea media 34/1 (bttr DCA m 34/1) del capitano Marco Parisi. Risale al 2006 l’ultima volta in cui un battaglione blindato ha attraversato un fiume in questo modo. A tale riguardo gli ospiti sono rimasti impressionati dalla precisione e dalla velocità dei militari che hanno preso parte all’azione. con camerati pronti a fornire prestazioni». I due ufficiali hanno anche messo in evidenza l’utilità dell’esercizio per la loro vita privata: «In qualità di maestro di guida e di carrozziere di automobili abbiamo tratto enorme profitto proprio in materia di organizzazione, pianificazione e condotta. In Svizzera a livello pratico l’esercito è ancora una delle migliori fucine di quadri». Pronta per la sfida La preparazione durata un anno circa ha ricompensato la FOA DCA 33. «Ponte» è stato un successo, proprio sullo sfondo di AIR14 che ha avuto luogo parallelamente coinvolgendo la difesa contraerea. In prima priorità ora occorre elaborare i risultati con la truppa esercitata, trarre i relativi insegnamenti e trasmetterli conformemente al livello gerarchico. Come sempre la difesa contraerea è di nuovo pronta per le sfide imminenti: ALCEO (impiego in occasione della Conferenza dei ministri dell’OSCE in dicembre 2014 a Basilea), World Economic Forum 2015 (WEF) e STABANTE 15 (esercizio con truppe al completo delle Forze aeree nel marzo 2015). ■ Nel corso dell’esercizio con truppe al completo «Ponte» l’aggr cbt DCA 2 è stato subordinato alla formazione d’impiego aereo (FIA). Ha tuttavia effettuato la prestazione di combattimento a favore della brigata blindata 11 esercitata. Da un lato nell’ambito dell’esercizio la FOA DCA 33 ha avuto l’obiettivo di allenare l’efficacia, la prontezza al tiro e la capacità di resistenza delle unità di fuoco e degli aggruppamenti, mentre dall’altro l’esercizio dei mezzi di condotta ha dovuto essere applicato a tutti livelli e il flusso di ordini e di informazioni ha dovuto essere intensificato. Il comandante della Formazione d’addestramento, brigadiere Marcel Amstutz, ha posto esigenze elevate proprio ai suoi quadri. Ognuno ha dovuto conoscere e capire il quadro complessivo dell’esercizio nonché riflettere scendendo due livelli e comandare scendendone uno. Inoltre, è stato necessario applicare il principio «Comandare-controllare-correggereimporre» e creare fiducia. Foto: bat bl 13 Esigenze elevate All’esercizio hanno partecipato anche gli elicotteri. Le esigenze elevate poste dal comandante della Formazione d’addestramento sono state paganti. Secondo il tenente colonnello Alex Robbiani e il tenente Jeffrey Lehmann la truppa ha dimostrato grande impegno: «Durante l’intero esercizio la motivazione è stata elevata e lo spirito di corpo eccellente. È stato veramente divertente collaborare Foto: sdt Remo Bitzi Utilità per il Paese e le persone I cannoni del gruppo DCA M 32 (sullo sfondo) hanno protetto lo spostamento del battaglione blindati 13. esercito.ch Forze aeree 2 / 14 25 FOA DCA 33 DCA all’AIR14 Parte del sistema globale esercito In occasione dell’AIR14 tenutosi a Payerne dal 29 agosto al 7 settembre la Formazione d’addestramento della difesa contraerea 33 si è presentata a un pubblico interessato. Oltre alla presentazione dell’attuale sistema di difesa TRIO e ad uno sguardo sul futuro della difesa contraerea (DTA 2020) l’attenzione si è incentrata sulla spiegazione del compito che consiste nella protezione di opere, settori e formazioni e quindi nella tutela della sicurezza del Paese e della popolazione. All’AIR14 la DCA ha presentato tutti i suoi sistemi attuali e ha osato volgere lo sguardo verso il futuro. Ufficiale specialista Andy Abächerli e Capitano Patrick Semadeni, gr comca FOA DCA 33 Un Paese senza Forze aeree è come una casa a cui manca il tetto. Gli svizzeri ne furono consapevoli nel 1914 e con una «donazione a favore dell’aviazione» acquisirono i primi velivoli stazionati nel quartiere di Beundenfeld a Berna. Oggi, a distanza di un secolo, le Forze aeree si occupano quotidianamente della sicurezza dello spazio aereo e garantiscono la sovranità del nostro Paese anche nella terza dimensione. La Patrouille Suisse e il PC-7 TEAM, che quest’anno festeggiano il 50° e il 25° d’esistenza, sono la dimostrazione di questa efficienza. L’AIR14 tuttavia non ha celebrato e presentato soltanto la disciplina, la meticolosità e la professionalità delle 26 esercito.ch Forze aeree 2 / 14 Forze aeree, ma anche l’efficienza dell’intero esercito. È il sistema globale esercito che combatte, protegge e aiuta. Nell’ambito dell’Army Display che spaziava dallo Stato maggiore di condotta dell’esercito, alle Forze terrestri con i suoi mezzi meccanizzati, fino alla posta da campo della base logistica, diversi ambiti hanno mostrato le loro competenze e la loro prontezza all’impiego. DTA per tutti Anche la Formazione d’addestramento della difesa contraerea 33 si è presentata all’AIR14. Nel villaggio DCA i visitatori hanno potuto scoprire il sistema di difesa TRIO: il sistema missilistico di difesa contraerea leggera Stinger, che viene usato principalmente come elemento dinamico per la protezione di formazioni, il sistema missilistico di difesa contraerea mobile Rapier, che protegge le opere delle Forze aeree, e il sistema di cannoni di difesa contraerea media per la protezione delle opere in tutte le situazioni. Oltre alla presentazione dei sistemi d’arma si è proceduto ad un’informazione riguardante lo scopo della difesa terra-aria DTA, vale a dire la protezione di opere, settori e formazioni. Inoltre, si è sottolineato che la difesa contraerea viene utilizzata regolarmente in impieghi reali, ad esempio per la protezione di conferenze internazionali. Il pubblico era curioso. Il sergente Nick Stalder ha affermato: «I visitatori si sono dimostrati molto interessati e hanno posto numerose domande» e il sergente Tanja Schiesser ha aggiunto: «In occasione dell’esposizione è stato Foto: uff spec Christophe Ruchonnet FOA DCA 33 giusto e importante spiegare alla popolazione la rilevanza della DTA». Non da ultimo la Formazione d’addestramento della difesa contraerea 33 ha rivolto lo sguardo verso il futuro della difesa terra-aria. Il Concetto DTA 2020 è stato illustrato ai visitatori su tabelloni informativi e con l’ausilio di opuscoli appositamente stampati per l’AIR14, da cui è stato possibile trarre il passo seguente: «La DTA 2020 dovrà sostituire tempestivamente TRIO per essere muniti di capacità supplementari per affrontare le future minacce nello spazio aereo. Oltre al mantenimento della capacità a breve gittata per la protezione delle opere, occorrerà sviluppare una capacità di gittata da 30 a 50 chilometri per la protezione di settori e formazioni». Il Concetto DTA 2020 farà compiere un ulteriore sviluppo concettuale alle Forze aeree, passando da una difesa aerea separata ad una difesa aerea integrata. Impegno della milizia Complessivamente nell’ambito dell’AIR14 hanno assolto il loro corso di ripetizione circa 290 militari della Formazione d’addestramento della difesa contraerea 33 provenienti da tre gruppi (gr DCA m 32, gr mob mis DCA 4 e gr mis DCA L 5). Il tenente colonnello Markus Furrer, sostituto del capoprogetto DCA dell’impiego, ha espresso la sua soddisfazione nel modo seguente «L’esposizione della difesa contraerea è stata un successo. Soprattutto si è dimostrata giusta la decisione di impiegare la milizia. Le persone erano motivate e hanno svolto un lavoro eccellente». Il capoprogetto DCA, colonnello René Meier ha condiviso tale soddisfazione e ha tenuto a sottolineare che l’impiego ha non ha prodotto spese supplementari: «La nostra presenza è stata integrata nei servizi normali. Abbiamo anche allestito le strutture grazie ai nostri sforzi e alle conoscenze della milizia». Mettere in evidenza l’utilità Con la presenza della Formazione d’addestramento della difesa contraerea 33 all’AIR14 si è quindi riusciti a dimostrare ad un vasto pubblico le capacità, la prontezza all’impiego e l’utilità della difesa terra-aria. Proprio in una democrazia diretta è importante che il popolo conosca i compiti e le prestazioni della truppa e la ragione per cui ha un (proprio) esercito. ■ esercito.ch Forze aeree 2 / 14 27 Manifestazioni Agenda 21. – 24.1.2014 World Economic Forum (WEF)Davos www.weforum.org 26./27.2.2015 Campionati invernali dell’esercitoAndermatt www.armeewettkaempfe.ch 18.3. – 25.3.2015 Esercizio con truppe al completo STABANTE 15 www.forzeaeree.ch Svizzera romanda 7./8.10.2015 Tiro d’aviazioneAxalp con diverse esibizioni di volo www.esercito.ch/axalp Foto: team della comunicazione AIR14 Questa agenda presenta una selezione di manifestazioni. Troverete informazioni più complete e costantemente aggiornate: – relative alle esibizioni di volo delle Forze aeree svizzere nel 2015, a partire da gennaio, sul sito www.armee.ch/airshows – relative alle esibizioni della musica militare sul sito www.militaermusik.ch A partire da quest’anno, il PC-7 TEAM entusiasma il pubblico con una scia di fumo. Anche nel 2015 potrà essere ammirato spesso nei cieli sopra la Svizzera. 28 esercito.ch Forze aeree 2 / 14