RA I RAPPORTI ANNUALI DEI GIORNALI DELL’ARTE E DELL’ARCHITETTURA
RA
Restauro
«IL GIORNALE DEL RESTAURO»© - XVI EDIZIONE - MARZO 2012 - IL GIORNALE DELL’ARTE E IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA
Arte e architettura contemporanea
Nuove tecnologie
Le dimore storiche
Rigenerazione urbana
I musei civici
Siti Unesco in India e Algeria
restauro, realizzati sull’intero territorio nazionale dall’Unità Tecnica di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con gli Istituti e le
Soprintendenze del Ministero. Gli interventi sono stati eseguiti in occasione dell’Anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Il convegno sarà articolato in tre
sezioni: siti, edifici e monumenti. Per ogni sezione sono previsti dei focus di approfondimento su due/tre
restauri da parte dei tecnici che hanno curato e seguito i lavori.
Sono stati invitati: Rappresentanti della Presidenza
del Consiglio dei Ministri, il Coordinatore dell’Unità
Tecnica Giancarlo Bravi, per il Mibac il Segretario Generale Antonia Pasqua Recchia, i Direttori Generali
Mario Resca e Maddalena Ragni, i Direttori Regionali Carla Di Francesco e Francesco Prosperetti, i Soprintendenti Alberto Artioli e Franco Boggero, oltre a
personalità e tecnici del Ministero e degli Enti Locali
I
l Salone del Restauro di Ferrara offre al
Ministero per i Beni e le Attività
culturali, per consuetudine, l’occasione
di esporre i risultati dei principali e
innovativi restauri realizzati svolgendo il
ruolo di protagonista in particolare grazie
all’attività degli Istituti Centrali, punta di
eccellenza del restauro internazionale.
Quest’anno, alla conclusione delle
manifestazioni dei 150 anni dell’Unità, il
Mibac ha voluto sperimentare un’operazione
di tipo nuovo e diverso, prendendo in esame
non solo le eccellenze o casi particolari, ma
una categoria trasversale omogenea a livello
nazionale come i restauri realizzati con
l’Unità Tecnica di Missione della Presidenza
del Consiglio dei Ministri per il progetto
Luoghi della memoria. Gli interventi saranno
presentati in un convegno che avrà luogo
durante la manifestazione di apertura del
Salone e si articolerà in tre sezioni: siti,
edifici e monumenti. Per ogni sezione sono
previsti dei focus di approfondimento
realizzati dai responsabili dei lavori.Grazie
alle relazioni emergeranno i valori promossi
dal titolo del progetto: la localizzazione
geografica, con tutto ciò che comporta sia dal
punto di vista del rapporto con le istituzioni
locali, sia della complessa interazione con il
cittadino, destinatario di tutta l’intensa
attività dello Stato sul territorio e
l’importanza della memoria come elemento
determinante per la riappropriazione del
patrimonio culturale da parte delle comunità
civiche. I monumenti, parte determinante
dell’arredo urbano si caratterizzano per il
significato civico e i valori che
rappresentano. Anche l’opuscolo
istituzionale, edito come ogni anno dal
Mibac in occasione della manifestazione,
prevede un settore interamente dedicato al
progetto, con schede e approfondimenti
frutto della collaborazione fra l’Unità Tecnica
e i funzionari degli uffici territoriali. Il giorno
successivo sarà anch’esso dedicato alle
celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia
con una serie di incontri ed approfondimenti
sugli interventi di conservazione e restauro
realizzati dalle Soprintendenze e dai Musei
che vedranno coinvolti molti specialisti. Una
mostra di pannelli sul tema sarà esposta per
tutta la durata della fiera nello stand Mibac.
A questa importante operazione di
valorizzazione integrata si affiancherà tutta
l’intensa attività che normalmente trova
spazio nel Salone del Restauro di Ferrara.
Infatti, circa cinquanta sono i convegni e gli
incontri allo stand realizzati dagli Istituti
Centrali del Restauro, le Direzioni Generali,
Regionali e le Soprintendenze, che
presenteranno attività di restauro su beni di
diverse epoche e tipologie e temi di rilievo
come quello della formazione dei
restauratori.
Antonella Mosca e Maria Rosaria Nappi
I BENI CULTURALI PER MIGLIORARE
LA QUALITÀ DELLA VITA
Nuove logiche di visione dei beni
culturali
Il Salone di Ferrara guarda alle nuove logiche
di mercato e alle necessità di cambiamento del
Paese, nella convinzione che i beni culturali e
il nostro patrimonio storico-artistico e
ambientale siano la vera risorsa del Paese. Una
risorsa che deve trovare luoghi, opportunità e
professionalità sinergicamente in grado di
valorizzarli e trasformarli in un importante
volano dell’economia nazionale. L’offerta è
caratterizzata come sempre da quattro giorni di
stimolanti eventi, incontri e dibattiti tesi a
creare una piattaforma di dialogo e di
aggiornamento tra gli operatori del settore su
temi che ruotano attorno alla conservazione del
patrimonio storico-artistico, architettonico e
paesaggistico.
Gli espositori saranno 215, con importanti
adesioni anche dall’estero, ed animeranno la
ricchissima proposta fieristica: produttori di
materiali, tecnologie, attrezzature museali,
servizi e software, centri per il restauro, enti
di promozione turistica, Fondazioni
bancarie, Università, Accademie di Belle
Arti e Enti pubblici.
La XIX edizione marca un cambiamento
radicale del Salone, e vuole rappresentare una
sfida e dare nuove opportunità alle realtà che
operano sia nel pubblico che nel privato. Totale
il rinnovamento: nei contenuti, nei target, nella
veste grafica, nella comunicazione, nel
linguaggio. Restyling del logo Restauro: una
«R» più solida, che racchiude in sé l’essenza
dei materiali dell’architettura da conservare.
Perché restaurare vuol dire migliorare le nostre
condizioni e prospettive di vita, significa
guardare al restauro attraverso quei materiali e
quelle tecnologie in grado di rendere più salubri
gli spazi abitativi, di lavoro, di svago; significa
affrontare tematiche quali il risparmio
energetico, le alte prestazioni e la sostenibilità
ambientale, sia per le nuove costruzioni che
per il recupero del patrimonio esistente e molto
spesso abbandonato. E poiché la cultura e l’arte
sono argomenti che sostengono l’economia, in
Italia e all’estero, Restauro dedicherà ampio
spazio ai luoghi della cultura che, una volta
recuperati, diventano mete privilegiate di un
turismo di eccellenza, non soltanto luoghi d’arte
italiani, ma anche importanti restauri all’estero
diventati sinonimo di un nuovo concetto di arte
e territorialità. Saranno presi in esame, con
mostre e convegni, case history da India, Nord
Africa, Turchia, Malta.
Carlo Amadori
Capo Progetto di Restauro
TRADIZIONE COSTRUTTIVA ED INNOVAZIONE
EDILIZIA
L’impiego del legno negli interventi di recupero
del patrimonio edilizio esistente per le aree del
mediterraneo
ore 14.30, sala Belriguardo, pad. 5, piano terra
Coordinamento scientifico e organizzazione: TekneHub, Laboratorio in rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna Dipartimento di Architettura,
Università di Ferrara
Con il contributo di: Abitare Mediterraneo
L’obiettivo di preservare le risorse, non solo energetiche ma anche materiali, non può non coniugarsi
con la necessità innanzitutto di riqualificare l’esistente per ridurre la quantità di «energia grigia» degli interventi e ridurre il consumo del territorio. L’impiego del legno (strutturale o per la coibentazione)
diventa strategico: non solo perché è la principale risorsa rinnovabile in ambito edilizio e con un bilancio
pari a zero dal punto di vista delle emissioni di CO2,
ma perché contribuisce ad assicurare livelli di comfort elevati e dal punto di vista strutturale è al tempo stesso resistente e leggero: il materiale ideale
per gli interventi di recupero e sopraelevazione. I temi verranno trattati con particolare attenzione allo
specifico delle aree mediterranee in cui le esigenze
energetiche da un lato e la non immediata disponibilità delle risorse forestali dall’altro devono essere
coniugate per trovare un equilibrio.
Intervengono: Carlo Bughi (architetto, Centro Diaprem, Dipartimento di Architettura, Università di Ferrara); Marco Sala (ordinario di Tecnologia dell’Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, Direttore
Centro Interuniversitario Abita, responsabile scientifico della ricerca «Abitare mediterraneo», finanziato dalla Regione Toscana fondi Por Fers 2007/2013): Costruire-Ricostruire edifici ecoefficienti in aree climatiche temperate; Alessandro Panichi (architetto, coordinatore gruppo di lavoro sistemi costruttivi a secco
con struttura in legno-team casi studio 01-03-04-05):
Intervento di ricostruzione, sostituzione parziale e sopraelevazione di un edificio in muratura con elementi
strutturali orizzontali e verticali in legno; Paolo Rava
(architetto, TekneHub, Laboratorio in rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna): La qualità
energetica del manufatto storico tra recupero e restauro: il ruolo del legno e della fibra
Il programma è aggiornato al 10 febbraio 2012
Mercoledì 28 marzo
CONVEGNI
Ministero per i beni e le attività culturali
Direzione Generale per la valorizzazione
del patrimonio culturale
Direttore Generale: Mario Resca
Servizio II - Comunicazione e Promozione
Direttore: Mario Andrea Ettorre
Coordinatore del progetto: Antonella Mosca
Referenti: Maria Angela Siciliano, Monica
Bartocci, Cinzia Raffio, Marina Fabiani
tel. 06 6965 4461 - 4225 - 4469 - 4218
fax 6723 3455 - 3465 [email protected]
IL VENTRE DELLA VILLA: LA MATERNITÀ
CULTURALE DI UN’ARTE
ore 15.00, sala Marfisa, primo piano, atrio
A cura di: Camera di Commercio di Verona. Con il patrocinio dell’Istituto Regionale Ville Venete
Il convegno è pensato per porre l’attenzione sul rapporto di filiazione culturale tra l’artigianato del mobile della pianura veneta e le Ville Venete, sarà l’occasione per contribuire ad elaborare un processo di regressione alle origini: una ri-presa di coscienza identitaria, perchè questa artigianalità diffusa è, soprattutto, scaturita dal patrimonio di valori che le Ville hanno sedimentato nel territorio attraverso la loro storia;
sarà questa, anche, l’occasione, perchè le Ville possano tornare ad interrogarsi sulla possibilità di tornare ad essere «motori dello sviluppo» di un territorio,
oggi colposamente, inconsapevole degli straordinari
manufatti che ospita. Questo convegno vuole porre le
basi per un dibattito teso al superamento della mera
conservazione delle fabbriche, ovvero della museificazione di questo patrimonio, che possa divenire l’occasione per parlare dei contenuti e di nuove possibilità d’uso delle dimore veneziane in terra ferma.
Coordina: Luca Bezzetto, architetto
Sono stati invitati: Il Presidente della Camera di Commercio di Verona, il Presidente dell’Istituto Regionale Ville Venete, un rappresentante dell’Associazione
Proprietari Ville Venete, il Soprintendente i Beni Architettonici e Paesaggistici del Veneto, il Segretario
dell’Assessorato alla Cultura della Regione Veneto,
l’Assessore alle attività produttive della Regione Veneto, l’Assessore alle attività produttive della Provincia di Verona, il Prof. Caviasca docente di Interni presso il Politecnico di Milano
LUOGHI DELLA MEMORIA
Interventi di conservazione e restauro
ore 14.30-18.00, sala Schifanoia, pad. 2, piano
terra
Organizzato da: Mibac - Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Presidenza del Consiglio dei Ministri Unità Tecnica di Missione
Promosso da: Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale
Alla cerimonia di apertura del Salone, alla quale presenzieranno i massimi esponenti del Mibac e della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, seguirà il convegno istituzionale «Luoghi della memoria» con l’intento di approfondire gli interventi di conservazione e
ALGERIA, PATRIMONIO E MEMORIA
ore 15.00, sala Diamanti, pad. 1, piano terra
Organizzato da: Agence Algérienne pour le Rayonnement Culturel (Aarc)
Relatori: Mohammed Djehiche (Direttore del Museo
di arte moderna e contemporanea di Algeri e commissario della mostra): La valorizzazione del patrimonio e il restauro della memoria; Mourad Betrouni (Direttore della protezione legale dei beni culturali e della valorizzazione del patrimonio al Ministero della Cultura): La legge sul patrimonio, realizzazioni e obiettivi;
Abdelouahab Zekagh (architetto restauratore, direttore generale dell’Ufficio di gestione e valorizzazione dei
beni culturali): La Casbah di Algeri, operazione salvataggio; Abdelaziz Badjadja, architetto restauratore: Il
Palazzo del Bey di Constantine e la rinascita degli antichi mestieri; Abdelhalim Seray (architetto,direttore
generale di Gestione delle realizzazioni dei Grandi Progetti della Cultura) e Abdesamad Shiali (architetto restauratore): La ricostituzione del Palazzo Reale della
cittadella di El Mechouar a Tlemcen
IL PROGETTO DEL COLORE
Soluzioni operative per la gestione cromatica
delle superfici
ore 15.00, sala Castello, primo piano, atrio
Coordinamento scientifico e organizzazione: Laboratorio TekneHub, Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia, Regione Emilia-Romagna
La conferenza si propone di affrontare il tema del colore in architettura nelle sue principali declinazioni:
dal colore delle superfici storiche ai colori della scena urbana, dalle metodologie di rilievo e analisi finalizzate alla definizione cromatica dell’architettura storica, contemporanea e degli spazi interni, agli strumenti per lo studio del colore nelle rappresentazioni
digitali, dai prodotti tradizionali di finitura agli innovativi involucri esterni.
Intervengono: Marcello Balzani (Direttore TekneHub
- Tecnopolo di Ferrara Piattaforma Costruzioni Rete
Alta Tecnologia Regione Emilia-Romagna, Università
di Ferrara); Federica Maietti (architetto, Dottore di Ricerca in Tecnologia dell’Architettura, Direttore di
www.architetti.com): Il colore esistente: tra restauro
e conservazione; Francesca Valan (color designer): Le
identità cromatiche della città: linee guida per Milano; Massimo Caiazzo (Vice Presidente di Iacc -International Colour Consultant Association): Coloriamo le
città; Gianni Cagnazzo (architetto, Presidente Indoor
Environment Monitoring & Management Organization,
Presidente Associazione Nazionale Architettura Bioecologica): La percezione del colore; Federico Ferrari
(architetto, Laboratorio TekneHub, Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia, Regione Emilia-Romagna): Teoria e pratica del colore: dal digitale alla stampa; Carlo Bughi
(architetto, Centro Diaprem, Dipartimento di Architettura, Università di Ferrara): La simulazione digitale per la verifica del progetto; Raffaele Del Monaco
(Architectural Restoration Project Manager Oikos): Le
coloriture nel cantiere di restauro: materiali e tecniche applicative
CONSOLIDAMENTO E RESTAURO DEGLI EDIFICI IN
MURATURA
ore 16.00 - 18.30, Sala Massari, par. 4, piano terra
Organizzato da: Cni (Consiglio Nazionale Ingegneri),
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Ferrara;
Ass.i.r.c.co. (Associazione Italiana Recupero e Consolidamento Costruzioni)
RESTAURO E RECUPERO IN ABRUZZO
Strategie per l’innovazione tra impresa, progetto e
ricerca nel quadro del finanziamento attuale
ore 16.00-17.45, sala Ermitage, pad. 5, piano terra
Organizzazione: Polo di Innovazione dell’edilizia sostenibile della Regione Abruzzo, Sezione Restauro/Recupero
Coordinamento scientifico: TekneHub, Laboratorio
in rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna
In collaborazione con: Gbc Italia (Green Building Council)
Dopo le esperienze positive di altre Regioni italiane,
anche la Regione Abruzzo investe sullo sviluppo sostenibile dell’industria delle costruzioni. In tale contesto nasce il Polo di Innovazione dell’Edilizia Sostenibile della Regione Abruzzo, che aggrega circa 70 imprese indipendenti, Università e Centri di Ricerca regionali e nazionali, con l’intento comune di stimolare
lo sviluppo, la qualificazione e la qualità dei prodotti
e dei processi nel settore edile abruzzese.
Intervengono: Elisabetta Palumbo (architetto, Direttore Tecnico del Polo di Innovazione dell’Edilizia Sostenibile della Regione Abruzzo); Domenico Tronca
(Presidente del Polo di Innovazione dell’Edilizia Sostenibile della Regione Abruzzo); Marcello Balzani (Direttore del Diaprem del Dipartimento di Architettura
dell’Università di Ferrara, Responsabile Scientifico del
TekneHub, Laboratorio in rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta
Tecnologia Emilia-Romagna); Mario Zoccatelli (Presidente Gbc Italia)
INCONTRI E SEMINARI
RESTAURATORI A CONFRONTO.
«Uniti per un contratto di lavoro che ci rappresenti
davvero»
ore 11.00, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4
DIALOGHI DI ARCHITETTURA MODERNA
La Fontana della Ferrovia Direttissima Bologna Firenze: arte e città
ore 11.00-Modern Corner, Pad.3
Organizzato da: Consiglio Nazionale degli Architetti
Pianificatori Paesaggisti e Conservatori in collaborazione con la Federazione Ordini degli Architetti dell'Emilia Romagna e gli Ordini degli Architetti P.P.C. di
Bologna e Ferrara a cura del Modern Corner Archibo
Relatore: Michela Gazziero
ALTA FORMAZIONE, L'ESPERIENZA DELLA
FONDAZIONE ITS FERRARA NEL PANORAMA
REGIONALE E NAZIONALE
ore 11.30 - 13.30, Sala Massari, pad. 4, piano terra
Organizzato da: Fondazione Its Ferrara
LA SAPIENZA RISPLENDE.
Conservazione e restauro dei Beni Culturali in Abruzzo dall’antico al contemporaneo.
ore 12.30, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Umberto Allemandi & C.
Intervengono: Lucia Arbace (Soprintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo)
e Gabriele Simongini (Critico d’Arte)
PRESENTAZIONE DEL LIBRO «MANUFATTI DIPINTI
SU SUPPORTO TESSIELE»
Vademecum per allievi restauratori», della nuova
collana Lineamenti di restauro e conservazione
dei Beni Culturali.
ore 12.30, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Il Prato Casa Editrice
Relatori: Daphne De Luca (restauratrice, docente
presso l’Università di Urbino Carlo Bo, autrice del libro e direttrice della collana); Laura Baratin (professore presso l’Università di Urbino Carlo Bo, Coordinatore del Comitato nazionale per le Lauree magistrali a ciclo unico in Restauro e Conservazione dei
Beni culturali)
IL SANTUARIO DELLA B. V. ANNUNCIATA
DI SERLE: formazione, diagnostica
e conservazione programmata.
ore 12.30, sala C, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Enaip Lombardia Scuola di Restauro di Botticino
Relatori: Elisabetta Arrighetti, Roberto Bonomi, Marco Morandotti, Martina Pini, Maria Pia Riccardi
RICERCA, STUDIO, IDEAZIONE. PROGETTO
DI RESTAURO DI UN OPERA IN ASFALTO
Relatori: Isella Elisa (Tecnica di laboratorio)
IL RESTAURO DI UN MANUFATTO LIGNEO: LA PALA
DI SAN MICHELE
Relatori: Duilio Tanchis (Direttore di Scuola9
ore 12.30, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6
Organizzati da: Accademia di Belle Arti di Brera Scuola di conservazione e restauro
Intervengono: studenti della Scuola di Conservazione e Restauro
COLLABORAZIONI NEL CAMPO DEL RESTAURO
DI BENI ARTISTICI E IMMOBILI DI PREGIO: quali
opportunità di collaborazione per le imprese
dell’Emilia-Romagna in Russia?
ore 14.00, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Cna Emilia-Romagna
IL RILIEVO PER IL RESTAURO. Rilievo e
monitoraggio della chiesa di San Paolo di Brindisi
ore 14.00, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6
Coordinamento scientifico: TekneHub, Laboratorio in
rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna; Dipartimento di Architettura, Università di Ferrara; Ciri (Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale) settore Edilizia e Costruzioni, del Tecnopolo
dell’Università degli Studi di Bologna
Intervengono: Roberto Di Giulio (Direttore del Dipartimento di Architettura, Università di Ferrara); Marcello Balzani (Direttore del Diaprem del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, Responsabile Scientifico del TekneHub, Laboratorio in rete
del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma
Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna);
Giacomo Carito (Assistente Ecclesiastico, Uffici Tecnici della Curia Arcivescovile dell’Arcidiocesi di Brindisi Ostuni); Leonardo Chiechi (Digitarca, Bari) e Claudio Mazzotti (Centro Interdipartimentale di Ricerca Industriale settore Edilizia e Costruzioni, Tecnopolo dell’Università degli Studi di Bologna, professore associato di Tecnica delle Costruzioni - Dipartimento Ingegneria Civile, Ambientale e dei Materiali)
Supporto tecnico: Digitarca, Bari
In collaborazione con: Cfr (Consorzio Ferrara Ricerche) e Arcidiocesi Brindisi - Ostuni
LA RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO
ARCHITETTONICO
Metadistretto delle tecnologie sostenibili nel
settore delle costruzioni in Emilia-Romagna
ore 14.00, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6
Organizzato da: Rete Alta Tecnologia Emilia Romagna
- Aster - Piattaforma Costruzioni - TekneHub, Laboratorio in rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara
Nell’ambito del progetto: Euresp (European Regional
Environmental Services Platform)
Intervengono: Marcello Balzani (Direttore del Diaprem del Dipartimento di Architettura dell’Università
di Ferrara, Responsabile Scientifico del TekneHub,
Laboratorio in rete del Tecnopolo dell’Università di
Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna); Teresa Bagnoli (Coordinatore
Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia
Romagna, Aster): Il Metadistretto delle tecnologie sostenibili nel settore delle costruzioni in Emilia-Romagna; Federica Maietti (architetto, Dottore di Ricerca
in Tecnologia dell’Architettura, Piattaforma Costruzioni, Aster): La riqualificazione sostenibile del patrimonio architettonico
RESTAURO DEL CONSERVATORIO DI MUSICA
LUCIO CAMPIANI NEL CONVENTO DI SANTA
MARIA DELLA MISERICORDIA A MANTOVA.
Strumenti per un inusuale concerto
ore 14.30, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Studio Associato Brusa Pasquè, Varese
Relatori: Sergio Cordibella (Presidente del Conservatorio di Mantova); Elena Brusa Pasquè (architetto);
Lucio Visintini (Progettista acustico); Antonella Mastronardi (architetto per il restauro); Daniela Castagna (M.Elena Menotti, Archeologa /Soprintendenza
per i beni archeologici della Lombardia); Rossella Ber-
nasconi (restauratrice consulente per il restauro pittorico); Chiara Ceriotti (restauratrice presso consorzio Arkè Roma).
Alla fine del convegno si svolgerà una tavola rotonda
in cui possono intervenire anche altri professionisti
coinvolti.
DIALOGHI DI ARCHITETTURA MODERNA
Ente delta padano: un archivio e un patrimonio costruito
ore 15.00, Modern Corner, Pad.3
Organizzato da: Consiglio Nazionale degli Architetti
P.P.C. in collaborazione con la Federazione Ordini degli Architetti dell'Emilia Romagna e gli Ordini degli Architetti P.P.C. di Bologna e Ferrara
A cura di: Modern Corner Archibo
Relatori: IBC Emilia Romagna
IL GIARDINO ROMANTICO DI PALAZZO REALE
A NAPOLI
ore 16.00, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storico Artistici ed Etnoantropologici per Napoli e provincia
Relatori: Stefano Gizzi (Soprintendente per i Beni Architettonici, Peasaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per Napoli e Provincia) e Tommaso
Russo (Funzionario della stessa Soprintendenza Direttore Coordinatore)
IL RESTAURO DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA
STORICA DI EDWARD STEICHEN: THE BITTER
YEARS 1935-1941. Un progetto dai molteplici
aspetti.
ore 16.00, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Smp - Conservazione e Restauro di
Fotografie
Relatore: Sandra Maria Petrillo
RINFORZO DEI SOLAI DI LEGNO VECCHI E NUOVI
ALLA LUCE DELLE NORMATIVE SISMICHE
ore 16.00, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6
Organizzato da: Peter Cox
Relatore: Franco Laner (ordinario di Tecnologia dell’Architettura allo Iuav di Venezia)
DIALOGHI DI ARCHITETTURA MODERNA
Territorio>Spaziosociale>Industria>Archivio>Arche
ologia industriale>Architetto. Trasformazioni nella
Valle del Reno
ore 17.00, Modern Corner, Pad.3
Organizzato da: Consiglio Nazionale degli Architetti
P.P.C. in collaborazione con la Federazione Ordini degli Architetti dell'Emilia Romagna e gli Ordini degli Architetti P.P.C. di Bologna e Ferrara- a cura del Modern
Corner Archibo
Relatore: Simone Fagioli
«LA STRADA» PER CIVITA DI BAGNOREGGIO
ore 17.15, sala B, primo piano fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Alma Civita
Intervengono: Francesco Bigiotti (Sindaco del Comune
di Bagnoregio); Giorgio Palandri (Soprintendente per i
Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo); Tiziana Farina e
Alessandra Rocchi (Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo); Massimo Fordini Sonni (Alma Civita); Alfredo Passeri (Professore Associato
di Estimo ed Esercizio - Professionale alla facoltà di Architettura della Università degli Studi di Roma Tre); Andrea Danti (Assessore Affari generali e legali, sport, turismo, spettacolo, patrimonio, scuola alberghiera della Provincia di Viterbo); Claudio Ricci (Presidente Associazione Beni Italiani, Patrimonio Mondiale Unesco)
Modera: Raimondo Cagiano De Azevedo (Professore
ordinario di Demografia alla facoltà di Economia della Università di Roma La Sapienza)
Giovedì 29 marzo
CONVEGNI
RESTAURO CONSAPEVOLE - PREMIO FASSA
BORTOLO
ore 9.30-13.00, sala Diamanti, pad. 1, piano terra e
mostra al pad. 3
Coordinamento scientifico: LaboRA (Laboratorio di
Restauro Architettonico), Diaprem (Development of Integrated Automatic Procedures for Restoration of Monuments), del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, Laboratorio ArcDes, Dipartimento di
Architettura dell’Università di Ferrara, TekneHub, Laboratorio in rete del Tecnopolo di Ferrara, Piattaforma
Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna
Patrocinio: Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Ferrara
Presentazione dei progetti vincitori della II edizione
del Premio Internazionale di Restauro Architettonico
«Domus restauro e conservazione Fassa Bortolo».
Presentazione dei progetti vincitori della seconda edizione del Premio Internazionale di Restauro Architettonico «Domus restauro e conservazione», ideato e
promosso dalla Facoltà di Architettura di Ferrara e dalla Fassa Bortolo, volto a diffondere ad un ampio pubblico restauri architettonici che abbiano saputo interpretare in modo consapevole i principi conservativi, anche ricorrendo a forme espressive contemporanee, nei quali la comunità tecnico-scientifica si possa riconoscere in modo ampio.
Saranno presenti i membri della Giuria: Giovanni
Carbonara (Presidente, Ordinario di Restauro Architettonico e Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, Università Sapienza di Roma, Facoltà di Architettura Valle
Giulia); Gisella Capponi (Direttore dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro del Ministero per i Beni e le Attività Culturali); Ascensiòn
Hernández Martíne (Associato di Restauro Architettonico, Università di Saragozza); Riccardo Dalla
Negra (Ordinario di Restauro Architettonico, Facoltà
di Architettura dell’Università di Ferrara e Direttore
di LaboRA Laboratorio di Restauro Architettonico);
Marcello Balzani (Segretario del Premio, Direttore
del Diaprem del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, Responsabile Scientifico del
TekneHub, Laboratorio in rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete
Alta Tecnologia Emilia-Romagna)
Intervengono tutti i vincitori e i menzionati del premio
RESTAURI A MODENA: IL DUOMO
E LA GHIRLANDINA
ore 9.30 - 11.30 sala Ermitage, piano terra, pad. 5
Promosso da: Direzione Regionale per i beni culturali
e paesaggistici dell’Emilia-Romagna, Comune di Modena
Relatori: Carla Di Francesco ( Mibac); Rossella Cadignani (Comune di Modena); Graziella Polidori ( Mibac)
IL RESTAURO DEL TABERNACOLO DEI LINAIOLI
DI FRA’ GIOVANNI ANGELICO
ore 9.30-13.30 sala Schifanoia, pad. 2, piano terra
Promosso da: Opificio delle Pietre Dure e Laboratori
di Restauro di Firenze - Settore Dipinti su tela e tavola e Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico
ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città
di Firenze - Museo di San Marco, in collaborazione con
Banca Intesa Sanpaolo e Edifir-Edizioni Firenze
Saluti e introduzione alla giornata: Cristina Acidini
(Soprintendente per il patrimonio Storico, Artistico ed
Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di
Firenze); Marco Ciatti (Soprintendente dell’Opificio
delle Pietre Dure e Laboratori di restauro di Firenze);
Silvia Foschi (Beni Archeologici e Storico-Artistici Intesa Sanpaolo)
Relatori: Magnolia Scudieri: Presentazione dell’opera
e della mostra realizzata al Museo di San Marco; Gabriella Incerpi: Il Tabernacolo dei Linaioli agli Uffizi: problemi conservativi, proposte e interventi di restauro
nel XVIII e XIX secolo; Marco Ciatti: Il progetto di conservazione e valorizzazione: alcune riflessioni; Ciro Castelli, Mauro Parri, Andrea Santacesaria: Tecnica, stato di conservazione ed intervento di restauro sul supporto ligneo; Paola Bracco, Ottavio Ciappi, Luisa Landi: Tecnica, stato di conservazione e intervento di restauro sulla pittura; Giancarlo Lanterna, Monica Galeotti, Carlo Lalli: Le indagini scientifiche del Laboratorio dell’Opificio; Riccardo Falciai, Cosimo Trono: Le
indagini scientifiche dell’Ifac-Cnr; Claudio Seccaroni,
Pietro Moioli: Le indagini scientifiche dell’Enea
COMPORTAMENTO SISMICO DELLE MURATURE
STORICHE E TECNICHE D’INTERVENTO: ANALISI
E SPERIMENTAZIONE
ore 10.00, sala Castello, primo piano, atrio
Promosso da: Assi.r.c.co. (Associazione Italiana Recupero e Consolidamento delle Costruzioni) e da Centro Studi Sisto Mastrodicasa
Il drammatico ripetersi degli eventi sismici che hanno colpito l’Italia negli ultimi decenni, ha chiaramente evidenziato le particolari peculiarità del comportamento meccanico delle murature storiche e la necessità che di queste peculiarità si tenga conto in fase di progettazione degli interventi di consolidamento. Del comportamento sismico delle murature storiche e delle più recenti sperimentazioni si parlerà, quindi, in quest’incontro.
Intervengono: Antonio Borri (Presidente del Centro
Studi Mastrodicasa); Laura Bussi (Segretario Generale Assi.r.c.co.); Giovanni Cangi e Andrea Giannantoni (Centro Studi Mastrodicasa)
Nell’ambito dell’incontro verrà presentato il volume
Archi e volte in zona sismica. Meccanica delle strut-
ture voltate, a cura di Antonio Borri e Laura Bussi, di
cui sono autori Nicola Augenti, Laura Bussi, Giovanni Cangi, Serena Cattari, Sergio Lagomarsino, Michele Paradiso, Sonia Resemini, Giacomo Tempesta.
Il volume è il frutto di una Linea della ricerca ReLuis
2005-2008 (Linea 1: Valutazione e Riduzione della
Vulnerabilità di Edifici in Muratura, Tema 3a.2: Il ruolo ed il comportamento delle volte). Sono previsti interventi di alcuni degli autori e del prof. ing. Gaetano Manfredi (Presidente del Consorzio della Rete dei
Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica - ReLuis)
LE NUOVE PROSPETTIVE DELLA FORMAZIONE
DEL RESTAURATORE - TAVOLA ROTONDA
ore 10.00-13.30, sala Marfisa, primo piano
Promosso da: Commissione tecnica per le attività
istruttorie finalizzate all’accreditamento delle Istituzioni formative e per la vigilanza sull’insegnamento
del Restauro
Saluti istituzionali: Roberto Cecchi (Sottosegretario
di Stato del Ministero per i Beni e le Attività Culturali); Antonia Pasqua Recchia (Segretario Generale del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali); Raffaele Liberali (Capo Dipartimento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca)
I sezione: Il lavoro della «Commissione tecnica per
le attività istruttorie finalizzate all’accreditamento
delle Istituzioni formative e per la vigilanza sull’insegnamento del Restauro»
Intervengono: Marisa Dalai Emiliani (Presidente
Commissione); Enzo Siviero (Vice Presidente Cun e
membro della Commissione): L’esperienza dei Corsi universitari di Laurea magistrale a ciclo unico in
Conservazione e Restauro dei Beni culturali; Giuseppe Gaeta (Vice Presidente del Cnam e membro
della Commissione): L’esperienza dei Corsi di diploma accademico di secondo livello, di durata quinquennale, in Restauro, abilitante alla professione di
«Restauratore di beni culturali»; Lidia Rissotto (Direttore della Saf dell’Iscr); Marco Ciatti (Opd di Firenze) e Maria Cristina Misiti (Direttore della Saf dell’Icrcpa) membri della Commissione: L’esperienza
dei Corsi in Conservazione e Restauro dei Beni culturali delle Scuole di Alta Formazione e Studio del
Ministero per i Beni e le Attività culturali; Gian Oberto Gallieri (Presidente restauratori della Confederazione Nazionale Artigiani e membro della Commissione): Il profilo professionale del restauratore: penetrare i confini tra lavoro manuale e lavoro intellettuale. Per un’intelligenza della mano.
II sezione: Esperienze a confronto
Intervengono: Laura Baratin (Coordinatore del Comitato nazionale per le Lauree magistrali a ciclo unico
in Restauro e Presidente c.d.l. di Restauro, Università degli Studi di Urbino Carlo Bo) e Giovanna Cassese (Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli)
IL RESTAURO NEL XX SECOLO TRA FIRENZE,
PRATO E PISTOIA. SPUNTI DI RIFLESSIONE TRA
TEORIA E PRASSI ESECUTIVA
ore 10.00-13.00 sala D, primo piano, tra I pad. 5 e 6
Promosso da: Soprintendenza per i Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Firenze, Pistoia e Prato
Relatori: Alessandra Marino (Soprintendente per i Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Firenze, Pistoia e Prato): L’esaltazione del medioevo tra liberazione e ripristino; Vincenzo Vaccaro: Il Complesso Mediceo Laurenziano di Firenze. Un secolo di restauri; Hosea Scelza: Le molteplici sembianze del restauro architettonico novecentesco. Il caso di Orsanmichele a Firenze:
progetti di ripristino, introduzione del nuovo e conservazione; Fiorella Facchinetti: Il Palazzo Mozzi Bardini.
Tre secoli di restauri; Fulvia Zeuli: Stefano Bardini alla Torre del Gallo tra restauro antiquariale e tecnologie innovative; Tesi Valerio: Architetture medievali pistoiesi, tra rievocazione e conservazione; Franco Filippelli: Restauri a Pescia nel corso del novecento.
LA REGIONE DELLE GRANDI CATTEDRALI INCONTRO STAMPA
ore 11.00, pad. 2, piano terra, mostra TEKNEHUB
Coordinamento Scientifico: Piattaforma Costruzione
Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna
Per quale motivo proporre oggi un progetto interdisciplinare, integrato, con forti valenze culturali, turistiche, di ricerca, di valorizzazione? Forse perché
è necessario individuare, nello logiche di uno sviluppo più o meno consapevole: Un progetto culturale che abbia un’anima europea e un respiro europeo; Un progetto culturale fortemente coerente
con i territori di cui la Regione Emilia-Romagna è costituita e che sviluppa un senso e un significato uni-
ficante anche sul piano simbolico; Un progetto comprensibile a tutti: capace di rendere leggibile la realtà dell’esperienza materiale e spirituale, la forza della religiosità; Un progetto culturale accessibile, e soprattutto inclusivo; Un progetto culturale con una forte vocazione alla ricerca, per rappresentare lo sforzo e la coerenza della Regione Emilia-Romagna nel
campo dell’innovazione, radicata sulla storia e sulle memorie, di cui anche la rete ad alta tecnologia
è una fedele immagine concreta; Un progetto culturale sostenibile, che utilizza la forza dell’emergenze architettoniche per diffondere e sviluppare
un’idea di restauro e di recupero diffuso del territorio e del paesaggio in cui diversi modelli di sviluppo si confrontano.
Intervengono: Massimo Mezzetti, Assessore Cultura, Sport, Regione Emilia-Romagna; Gian Carlo Muzzarelli, Assessore Attività produttive, piano energetico e sviluppo sostenibile, economia verde, edilizia,
Regione Emilia-Romagna; Paolo Bonaretti, Direttore
Generale, Aster; Marcello Balzani, Responsabile
scientifico Piattaforma Costruzione Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna; Arturo Calzona, Dipartimento dei Beni Culturali e dello Spettacolo, Università di Parma.
CONVEGNO SUI RESTAURI DELLA LIGURIA
ore 14.00-18.00 sala Belriguardo, piano terra, pad. 5
Promosso da: Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria
Relatori: Michele Cogorno, Roberto Leone e Mauro
Moriconi (Soprintendenza per i Beni architettonici e
paesaggistici della Liguria): Progetti e interventi di restauro: Il Forte di Santa Tecla a Sanremo (Im), La Chiesa di N.S. delle Grazie e di S. Egidio a Bussana Vecchia Sanremo (Im), Il Castello di Madrignano a Calice al Cornoviglio (Sp); Francesca Bulgarelli (Soprintendenza per i Beni archeologici della Liguria): Presentazione dei Restauri archeologici in Liguria
STRATEGIE E POLITICHE DI PROMOZIONE DELLA
RICERCA SUI PATRIMONI CULTURALI
Fach - Focus Area Cultural Heritage
Ectp - European Construction Technology
Platform - Focus Area Cultural Heritage
ore 14.30, sala Castello, primo piano, atrio
Organizzato da: Dipartimento di Architettura, Università di Ferrara; TekneHub, Laboratorio in rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna
L’Fp7, il settimo programma quadro (2007-2013), è
attualmente nella sua ultima fase di sviluppo e molti progetti meritevoli di Cultural Heritage sono già stati sviluppati, la maggior parte entro gli Environment
Theme. Le linee guida per approcciarsi ad Horizon
2020 sono state delineate dalla Comunità Europea
e si presenteranno in proposte formali molto presto.
In questo scenario, all’interno di questa iniziativa, si
analizzerà il futuro dei Beni Culturali e le azioni operative richieste per promuovere l’ambiente costruito
e i beni culturali materiali. Durante questo periodo
l’Ectp ha continuato la sua attività. Altre iniziative, interne ed esterne all’Ectp sono state promosse e stanno diventando sempre più importanti e potrebbero influenzare il ruolo e lo sviluppo della Fach. In particolare si sono distinti i progetti EeB, Refine e Jpi sui beni culturali.
Intervengono: Roberto Di Giulio (Direttore del Dipartimento di Architettura, Università di Ferrara), Isabele Rodriguez Maribona (Tecnalia-Labein, Derio, Spagna, Fach Coordinator), Roko Žarnić (Università di Lubiana, Lubiana, Slovenia, Fach Coordinator)
Invitati: Michel Chapuis (European Commision);
Astrid Brandt-Grau (European Commision); Adriana
Bernardi (Isac-Cnr, Italia); Johanna Leissner (Fraunhofer, Italia); Pedro Martín Lerones, (Certif - Centro
tecnológico, Centros tecnológicos España - Spagna)
MATERIALI APPROPRIATI PER IL RINFORZO
DELLE COSTRUZIONI STORICHE: FIBRE, MATRICI
E NANOTECNOLOGIE
ore 14.30-18.30, sala Marfisa, primo piano, atrio
Promosso da: Aico (Associazione Italiana Compositi)
Il seminario di quest’anno vuole porre l’accento sugli avanzamenti tecnologici che sono in atto nel processo produttivo dei materiali per il rinforzo strutturale delle costruzioni storiche. Le finalità sono
quelle di conseguire la massima riduzione di vulnerabilità al sisma nel rispetto della concezione statica originaria. Pertanto escludendo modifiche alla
geometria della costruzione resta da esaltare la prestazione dei materiali originari. Gli apporti in termini di resistenza dei materiali compositi giocano infatti in favore di questa strategia. Le fibre, tradizionali o quelle innovative, sono una chiave fondamentale per il progresso tecnologico dei compositi
per il rinforzo.
Intervengono: Angelo Di Tommaso (Università di Bologna, Presidente Aico); Antonio Borri (Università di
Perugia, Vice Presidente Aico): Rinforzo delle costru-
zioni storiche con materiali compositi; Alessandra Bazzarin (Cdm Dolmen e Omnia Is srl): Analisi strutturale finalizzata alla diagnosi e progettazione dell’intervento con compositi; Giorgio Giacomin e Carlo Perinelli (G&P Intech srl): Tecnologie di rinforzo delle strutture con sistemi Frp, Frcm, Srg. Sperimentazioni ed
applicazioni; Paolo Simeone (Tecnochem s.p.a.): Microcalcestruzzi nanotecnologici nel recupero e rinforzo di strutture storiche; Giancarlo Celestini (Tec.Inn.
srl): Il rinforzo e la messa in sicurezza strutturale con
Frp. L’Aquila: alcuni esempi; Giovanni Mantegazza (Ruredil s.p.a.): Leganti inorganici dei sistemi Frcm per
l’edilizia storica: miglioramento delle proprietà adesive mediante nano-materiali; Antonio Brancaccio (Sgm
srl): Attività di diagnosi, controllo e monitoraggio strutturale nell’edilizia storico-monumentale: recenti sviluppi e casi di studio; Paolo Casadei (Fidia srl): Materiali compositi in fibra di acciaio, basalto, lino e canapa con matrici organiche e inorganiche per il consolidamento e il restauro dell’edilizia storico-artisticamonumentale; Gianluca Ussia e Lino Credali (Ardea
Progetti e Sistemi srl): Rinforzi in composito per edilizia - Betontex Ipn: sviluppo e sperimentazione
RESTAURO: FONDAMENTA DI UNA RINASCITA
CULTURALE
ore 14.30, sala Schifanoia, pad. 2, piano terra
A cura di: Cna Nazionale
RE-LOADED BUILDINGS. INTERFACCE INNOVATIVE
PER LA MAPPATURA DEL PATRIMONIO EDILIZIO
INUTILIZZATO
ore 15.30, sala Diamanti, pad. 1, piano terra
Organizzazione: Aster Scienza Tecnologia Impresa S. Cons. p.a.
Coordinamento scientifico: Piattaforma Costruzioni,
Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna
L’attuale congiuntura economico finanziaria riconosce nella rigenerazione del patrimonio edilizio esistente un efficace volano per il rilancio della crescita
del sistema paese. Tuttavia, una parte significativa
di tale patrimonio si configura allo stato presente quale «capitale morto», in quanto inutilizzato, sottoutilizzato, abbandonato o semplicemente suscettibile di
trasformazione, in attesa di adeguate politiche di valorizzazione. La quantità e la qualità di tale patrimonio non è conosciuta e tale constatazione si traduce
immediatamente in una opportunità per la Piattaforma Costruzioni, che nel recupero e nella riqualificazione urbana identifica un filone di ricerca prioritario
nel suo programma.
Moderatore: Nicola Marzot (architetto, Dipartimento
di Architettura dell’Università di Ferrara, TekneHub,
Laboratorio in rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia
Emilia-Romagna)
Sono stati invitati: Isabella Inti e Valeria Inguaggiato
(founders and coordinators of the action-research);
Patrizia Di Monte (Gravalos & Di Monte arquitectos);
Giacomo Zaganelli (Esibisco- laboratorio di idee); Andrea Sesta ([im]possible living)
IL PROTOCOLLO HISTORICAL BUILDINGS:
IL RESTAURO DIVENTA GREEN
ore 16.30-18.30, sala Ermitage, pad. 5, piano terra
Organizzato da: Dipartimento di Architettura di Ferrara - Centro Ricerche Architettura>Energia, TekneHub Ferrara, Green Building Council Italia
Rispetto alle nuove costruzioni, il tema della riqualificazione degli edifici esistenti richiede uno sforzo progettuale maggiore, teso al rispetto delle peculiarità
morfologiche e tecnologiche dell’oggetto in questione. La complessità del progetto aumenta considerevolmente nel caso di interventi sugli edifici storici a
causa della concomitanza di istanze di natura conservativa e dei sempre più stringenti obiettivi di sostenibilità, ormai estesi anche al patrimonio costruito. Al fine di far dialogare tra loro questi grandi ambiti, Green Building Council Italia ha riunito un gruppo
di esperti, tra cui il Dipartimento di Architettura di Ferrara, per l’elaborazione del protocollo Historical Buildings, uno standard innovativo che promuove la cultura della conservazione sostenibile tra i soggetti istituzionali e il mondo della progettazione.
Relatori: Marcello Balzani (Vicedirettore Dipartimento di Architettura di Ferrara, Responsabile Scientifico
TekneHub, Coordinatore Cts Materiali e Risorse di Gbc
Italia): Le problematiche di sostenibilità applicate al
restauro; Mario Zoccatelli (Presidente Gbc Italia): Il
ruolo di Gbc Italia nell’edilizia sostenibile; Paola Boarin (membro del Centro Architettura>Energia, Vicecoordinatore Cts Materiali e Risorse di Gbc Italia): Lo
standard Leed - Gbc Italia; Carlotta Cocco (membro
del Cstd Historical Building di Gbc Italia): Verso il protocollo Historical Buildings; Keoma Ambrogio (Centro
LaboRA, Funzionario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Marco Zuppiroli, Centro LaboRA,
membro Comitato Standard Historical Building): Le
esperienze di ricerca della Facoltà di Architettura di
Ferrara nell’ambito della sostenibilità degli interven-
ti applicati all’edilizia storica; Pietromaria Davoli (Professore Ordinario di Tecnologia dell’Architettura, vicedirettore del Centro Ricerche Architettura>Energia):
Un esempio per la riqualificazione in chiave sostenibile dei tessuti storici
INCONTRI E SEMINARI
INCONTRI DI APPROFONDIMENTO SUGLI
INTERVENTI DI CONSERVAZIONE E RESTAURO
DEL PROGETTO «LUOGHI DELLA MEMORIA»
ore 9.30-18.30, Sala Massari, piano terra, pad. 4
La Calabria per i 150 anni dell’Unità d’Italia: Il Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia
ore 10.30 - 11.00
Promosso da: Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria in collaborazione
con la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed
etnoantropologici della Calabria
Relatori: Francesco Prosperetti (Direttore Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria);
M. Carmen Genovese (architetto della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria)
La Calabria e i 150 anni dell’Unità: il restauro
del monumento a Francesco Stocco di Catanzaro
e il monumento all’Italia di Reggio Calabria
ore 11.00 - 11.30
Promosso da: Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria in collaborazione con
la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Calabria.
Relatori: Francesco Prosperetti (Direttore Regionale
per i beni culturali e paesaggistici della Calabria); Fabio De Chirico (Soprintendente per i beni storici artistici ed etnoantropologici della Calabria); Maria Teresa Sorrenti (Storico dell’Arte della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria);
Paolo Pastorello (Ditta Studio C.r.c.)
«Memorie della Grande Guerra» catalogazione del patrimonio storico della Prima guerra mondiale
ore 11.30 - 13.30
Promosso da: Direzione Generale per il paesaggio le
belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee (Segreteria Tecnica).
Relatori: Direttore Generale Mibac (o suo delegato);
Daniele Ravenna (componente del Comitato tecnicoscientifico speciale per il patrimonio storico della Prima guerra mondiale); Giuseppe Morganti; Rita Bernini; Marco Lattanzi; Paola F. Munafò (Iccd).
Gli «uomini illustri» del Museo di San Martino
ore 15.00 - 15.30
Promosso da: Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania, Soprintendenza Speciale per patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di
Napoli.
Relatore: Luisa Martorelli (Responsabile Sezione
Ottocento/Ufficio Mostre Direzione Museo di San
Martino)
Luoghi della memoria Napoli Monumento ai Martiri
Napoletani. Potenzialità dei Materiali Compositi nel
Restauro e Ripristino Strutturale
ore 15.30 - 16.00
Relatori: Ignazio Crivelli Visconti (Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione - Università
di Napoli Federico II); C. Cigliano (Tepco Compositi
Consulting & Technology Group)
Applicazione dei Materiali Compositi nel Rinforzo
Strutturale del Monumento ai Martiri Napoletani a
Napoli
ore 16.00 - 16.30
Relatori: C. Cigliano (Tepco Compositi Consulting
& Technology Group); Ignazio Crivelli Visconti (Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e della Produzione - Università di Napoli Federico II)
INIZIATIVE RIVOLTE ALLA VALUTAZIONE DEL
RISCHIO SISMICO DI MONUMENTI E MUSEI
ore 9.30 - 11.30 Sala Belriguardo, piano terra, pad. 5
Promosso da: Direzione Generale per il paesaggio
le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee
(Segreteria Tecnica)
Relatori: Biancaneve Codacci-Pisanelli; Dora Di
Francesco
UMIDITÀ DI RISALITA CAPILLARE NEGLI
EDIFICI: indagini diagnostiche, analisi del
degrado, monitoraggio del processo di
deumidificazione muraria attuata mediante
applicazione del sistema elettrofisico Domodry.
Casi applicativi di successo in Italia ed
interventi in corso di realizzazione in edifici
storici salentini in pietra leccese
ore 10.15-12.15, sala A, primo piano, fra pad. 3
e4
Organizzato da: Leonardo Solutions
Relatori: Giorgio Zavarise (Università del Salento);
Paolo Congedo (Università del Salento); Michele Rossetto, Davide Mauri (Leonardo Solutions)
ADEGUAMENTI SISMICI DI EDIFICI CIVILI E
MONUMENTALI. «Le indagini geo-diagnostiche a
supporto delle verifiche strutturali»
ore 11.00, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Tecno Futur Service
Relatore: Giancarlo Maselli
DIALOGHI DI ARCHITETTURA MODERNA
Parco Dora a Torino
ore 11.00, Modern Corner, pad. 3
Organizzato da: Consiglio Nazionale degli Architetti
P.P.C. in collaborazione con la Federazione Ordini degli Architetti dell'Emilia Romagna e gli Ordini degli Architetti P.P.C. di Bologna e Ferrara
A cura di: Modern Corner Archibo
Relatori: Daniela Strasinsky e Doerte Dannemann (Latz + Partner)
IL RIALLESTIMENTO E IL RESTAURO DEI CALCHI
DELLA GIPSOTECA DEL CASTELLO SVEVO DI
BARI
ore 11.30-12.15 sala Ermitage, piano terra, pad. 5
Promosso da: Direzione Regionale per i beni cultu-
rali e paesaggistici della Puglia in collaborazione
con Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Bari, Barletta-AndriaTrani e Foggia
Relatori: Isabella Lapi (Direttore Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia); Giuseppe
Teseo (Soprintendenza per i beni architettonici e
paesaggistici per le province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia)
UNA LAMINA AUREA DA SCAVI ARCHEOLOGICI
DI META’ OTTOCENTO IN LUNIGIANA. Restauro
e riflessioni storico - tecnologiche
ore 11.30-13.30, Sala C, primo piano, tra i pad. 5 e 6
Promosso da: Opd - Settore Archeologico
Relatori: Luigi Vigna, restauratore Materiali archeologici dell’Opificio e altri
ARCHIVIO RESTAURI DIGITALIZZATO
DELL’UMBRIA 1863-2012
ore 12.00 - 13.00 Sala Belriguardo, piano terra,
pad. 5
Promosso da: Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici dell’Umbria
Relatori: Fabio De Chirico (Soprintendente ad interim); Federica Zalabra (Responsabile del progetto);
Carlo Colaiacovo (Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia)
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DI
RECUPERO, VALORIZZAZIONE E FRUIZIONE
DEL MONASTERO DI SANTA SCOLASTICA E DEL
PARCO ARCHEOLOGICO DI PIAZZA SAN PIETRO
ore 12.15-12.45 Sala Ermitage, piano terra, pad. 5
Promosso da: Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia.
Relatori: Francesco Longobardi (Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia)
BORGO DI PONTEMANCO A DUE CARRARE
(PD): applicabilità della stratigrafia dal contesto
urbano al dipinto murale
ore 12.30, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Il Prato Casa Editrice
Relatori: Adelmo Lazzari (architetto Laira, esperto
in stratigrafia); Serena Franceschi (architetto presidente Laira, esperta nel degrado dei materiali);
Barbara D’Incau (storico Laira, esperta in intonaci
antichi e restauro).
L’ACCIAIO MOGS NEL RESTAURO. LA SCELTA
DEL SERRAMENTO IN ACCIAIO NELLE DIVERSE
FORME DI RECUPERO E DI RESTAURO IN
EDIFICI MONUMENTALI STORICI
ore 12.30, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Mogs
Relatori: Massimo Pugliese; Michele Bortolon
IL RESTAURO DELLA CATTEDRALE DI FOGGIA
ore 12.45-13.30 Sala Ermitage, piano terra,
pad. 5
Promosso da: Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia, Soprintendenza per
i beni architettonici e paesaggistici per le province
di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia
Relatori: Nunzio Tomaiuoli (Direzione Regionale per
i beni culturali e paesaggistici della Puglia)
DAL PROGETTO ALL’OPERA COMPIUTA.
DAL RITROVAMENTO AL RESTAURO.
Presentazione ed esposizione del modello
preparatorio di Cesare Nebbia per il mosaico del
Duomo di Orvieto
ore 13.00 - 14.00 Sala Belriguardo, piano terra,
pad. 5
Promosso da: Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici dell’Umbria
Relatori: Fabio De Chirico, Anna Maria Marcone,
Giovanni Delogu, Alessandra Cannistrà
EVO e UFLY: sistemi evoluti di fotogrammetria
per la produzione di nuvole di punti dense
colorate da immagini riprese a mano libera o da
UAV a bassa quota
ore 14.00, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Menci Software
Relatore: Francesca Ceccaroni
TECHNICAL MEETING BY MBA DESIGN AND
DISPLAY PRODUKT
ore 14.00, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4
IL MUSEO DIOCESANO DI BOVINO (Provincia di
Foggia); gli interventi di restauro su un tesoro
nascosto
ore 14.30-16.30 sala C, primo piano, fra pad. 5
e6
Promosso da: Opd - Settore Oreficerie
Relatori: Clarice Innocenti (Direttrice del Settore di
restauro delle oreficerie dell’Opificio); Paolo Belluzzo e Martina Fontana (restauratori)
I LABORATORI DEGLI ARCHIVI DI STATO: una
risorsa per la tutela del patrimonio archivistico
ore 15.00-18.30 sala D, primo piano, fra pad. 5
e6
Promosso da: Direzione Generale per gli Archivi,
Servizio II Tutela e conservazione del patrimonio archivistico
Intervengono: Ferruccio Ferruzzi (dirigente del Servizio II «Tutela e conservazione del patrimonio archivistico»); Valeria Verrastro (direttore dell’Archivio
di Stato di Potenza); Francesca Boris (responsabile del laboratorio di restauro dell’Archivio di Stato
di Bologna); Cecilia Laurora (responsabile del laboratorio di restauro dell’Archivio di Stato di Torino); Maria Concetta Benedetto (restauratrice); Marzia Rizzo (restauratrice)
DIALOGHI DI ARCHITETTURA MODERNA
Docomomo in azione
ore 15.00, Modern Corner, pad. 3
Organizzato da: Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C. in collaborazione con la Federazione Ordini degli Architetti dell'Emilia Romagna e gli Ordini
RA I RAPPORTI ANNUALI DEI GIORNALI DELL’ARTE E DELL’ARCHITETTURA
Il Giornale del Restauro
IL XVI RAPPORTO ANNUALE SUL RESTAURO
La cronaca degli ultimi 12 mesi in Italia e nel mondo
Arte e architettura contemporanea Nuove tecnologie
Le dimore storiche Rigenerazione urbana I musei civici
Siti Unesco in India e Algeria
Il 2012 sarà l’anno dei restauratori?
Il catalogo
dei restauri
2011-2012
3 anni, 4 rinvii, 9 sentenze:
l’Italia non è capace di
decidere chi è restauratore
2011
GENNAIO
Bologna. Firmato un protocollo d’intesa per il restauro del complesso delle sette chiese. L’intervento integrale
a Santo Stefano costerà in tutto oltre
3,5 milioni e consisterà in consolidamenti strutturali, risanamento di muri e
coperture, rifacimento e degli intonaci e
regimentazione delle acque. Durante le
attività sotterranee sono stati rinvenuti
alcuni scheletri attualmente sottoposti a
studi. Grazie alle numerose aste benefiche promosse per finanziare i lavori si
sono raccolti oltre due milioni.
Il 2012 si prospetta un anno
cruciale per i restauratori, nel
bene e nel male. In primis urge
risolvere la spinosa questione
dell’ormai tristemente noto
articolo n. 182 del Codice dei
Beni Culturali e successive
modifiche del 2006 e 2008 (art.
n.4 del d.lgs. n.156 e art. n.3 del
d.lgs. n.62), inerente all’acquisizione della qualifica di
restauratore di beni culturali. L’entrata in vigore della disciplina di qualificazione (decreto n.53 del 30 marzo 2009)
è stata rinviata quattro volte
(con nove sentenze del Tar che
hanno dato torto ai ricorrenti) e
poi sospesa. Le modifiche al
182 proposte dalle associazioni di categoria hanno di
fatto inceppato il meccanismo e generato l’instaurarsi
di una situazione paradossale e grottesca, con risultati
disastrosi facilmente intuibili: dal 2009 in Italia, nessuno
può ancora definirsi con certezza restauratore. Il 2012 deve quindi essere l’anno decisivo per sciogliere questo nodo, sia allargando le maglie
Daphne De Luca
CONTINUA A PAG. 6
C2RMF-JEAN LOUIS BELLEC
Il nodo della qualificazione, nuove lauree, regole chiare
per sponsorizzazioni e affidamenti di incarico
Il 2012 sarà ricordato come l’anno della polemica sul restauro della «Sant’Anna, la Vergine
e il Bambino con l’agnellino» di Leonardo al Louvre (in mostra dal 29 marzo) affidato alla
restauratrice italiana Cinzia Pasquali (formatasi all’Icr) con la direzione di Vincent Pomarède
Algeria
Tecnologie
I 788 siti del patrimonio
Unesco
Uno sguardo avanti
al passato
Protagonista al Salone lo stato nordafricano con,
tra gli altri, il Parco del Tassili N’Ajjer, la Casbah di Algeri
e la Valle dello M’zab
Contenuti e strategie di alcune
iniziative proposte dal Dipartimento
di Architettura e TekneHub di Ferrara
Dopo gli anni drammatici del
terrorismo di matrice islamica,
l’Algeria ha intrapreso un profondo lavoro di recupero della
memoria e della sua identità.
Nel 1998 ha adottato una legge che, per la prima volta dall’indipendenza dalla Francia
sancita cinquant’anni fa
(1962), ha introdotto il concetto di patrimonio culturale come bene, prezioso, che
appartiene al popolo, da salvaguardare e valorizzare.
Le iniziative proposte al Salone dell’Arte e del Restauro di
Ferrara 2012 dall’Università di
Ferrara, Dipartimento di Architettura e TekneHub sono
connotate da una marcata attenzione al tema del Recupero
e del Restauro Architettonico e Urbano. Proseguendo e
rilanciando un percorso strategico già iniziato lo scorso anno, ma con maggiore varietà e
ricchezza di contenuti, si intende coinvolgere architetti,
Una legge che ha permesso finalmente anche di redigerne
un inventario: oggi sono
iscritti nella lista 611 siti culturali, 154 naturali e 23 misti, tra cui il Parco del Tassili
N’Ajjer con i suoi oltre 15.000
affreschi e graffiti rupestri che
narrano più di 10.000 anni di
storia delle popolazioni del deserto. È uno dei sette siti algerini che, iscritti nella lista del
Patrimonio Mondiale dell’Unesco tra il 1988 e il 1992, hanIl Giornale del Restauro
2012
I Rapporti Annuali
DEL GIORNALE DELL’ARTE
E DEL GIORNALE
DELL’ARCHITETTURA
Il Giornale del
Restauro
Coordinamento redazionale:
Cristiana Chiorino
Laura Milan
Hanno collaborato:
Lara Mallamaci
Impaginazione:
Elisa Bussi
no attirato in passato grandi
viaggiatori e scrittori, da Pierre Loti a Sant’Agostino, da
Isabelle Eberhard all’eremita
Charles de Foucauld.
Il Tassili N’Ajjer è forse il più
noto dei sette, assieme alla Casbah di Algeri immortalata
dal regista Gillo Pontecorvo e
da pittori come Pierre-Auguste Renoir ed Eugène Delacroix, dove vivono oltre
Antonella Tarquini
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I Rapporti Annuali costituiscono le sezioni speciali
monografiche di «Il Giornale dell’Arte» e di «Il Giornale dell’Architettura» dedicate a un rilevante settore specialistico.
Ogni Rapporto Annuale
raccoglie e seleziona con
cadenza annuale le informazioni memorabili sui temi specifici trattati: principali eventi, esposizioni e
fiere, convegni, pubblicazioni, legislazione, analisi
di mercato, risultati economici nazionali e internazionali (per esempio, le
principali vendite e le quotazioni aggiornate), orientamenti del gusto, tendenze, opinioni degli specialisti, indirizzari, attività e
programmi degli operatori,
anticipazioni (per esempio,
le esposizioni che avranno
luogo nel corso dell’anno in
tutto il mondo).
«Il Giornale del Restauro»,
i «Rapporti Annuali», «Il
Giornale dell’Arte» (Tel.
011 8199120) e «Il Giornale dell’Architettura»
(Tel. 011 8199121) sono
testate edite dalla Società
editrice Umberto Allemandi & C.
ingegneri, sistemi di impresa e
operatori a livello manageriale
del processo edilizio, interessati alle politiche di finanziamento. Per il settore delle costruzioni, infatti, è sempre più
improrogabile la definizione
di strategie in grado di coniugare il variegato patrimonio edilizio esistente, con le
logiche di sostenibilità ambientale e risparmio energetico
e di materie prime, in un sisteCONTINUA A PAG. 16
I prossimi
Rapporti Annuali
IL GIORNALE DELL’ARTE
Fotografia
Maggio 2012
Fondazioni
Giugno 2012
Sponsor
Novembre 2012
Restauro
Marzo 2013
IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA
Formazione
Luglio 2012
Materiali
Ottobre 2012
Restauro
Marzo 2013
Roma. L’Istituto superiore per la conservazione e il restauro (Iscr) di Roma
completa i lavori, finanziati da Cassa di
Risparmio di Forlì, su «La Madonna
di Senigallia», dipinto da Piero
della Francesca. Già restaurata nel
1953 (sempre all’Iscr da Paolo e Laura
Mora affiancati da Cesare Brandi), è stata pulita, migliorando la leggibilità dei
particolari, alcune lacune sono state
reintegrate e stuccate ed è stata stesa una
leggera verniciatura di protezione. Le indagini diagnostiche preliminari hanno
inoltre portato alla luce tracce di disegno
preparatorio e ripensamenti. L’opera è
conservata a Urbino, nella Galleria nazionale delle Marche.
Chieti. La Fondazione Cassa di risparmio della provincia di Chieti
acquisisce Palazzo de’ Mayo nel 2004
per renderlo la sede della sua attività e di
un museo. L’intervento di restauro e rifunzionalizzazione a firma di Carlo Mezzetti, è avviato nel 2007 e ha eliminato
le superfetazioni e recuperato l’antico. Ol-
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6
IL GIORNALE DEL RESTAURO MARZO 2012
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 318 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 104
Erano stati criticati, invece...
I Grandi Restauri vent’anni dopo
Nel convegno a Ferrara «I Grandi Restauri alla prova del tempo»
Giorgio Bonsanti, Pinin Brambilla Barcilon, Ezio Buzzegoli, Gianluigi Colalucci
e Mauro Mattini ritornano sui restauri che hanno eseguito vent’anni fa
Oltre vent’anni dopo gli interventi da loro realizzati (o progettati), viene chiesto ai restauratori Pinin Brambilla
Barcilon, Ezio Buzzegoli e
Gianluigi Colalucci e al chimico Mauro Mattini di fare il
punto sulle loro riflessioni successive (e sugli eventuali, anche marginali «pentimenti»),
rievocando poi le innumerevoli polemiche scatenate da studiosi e artisti (James Beck,
Alessandro Conti, Frank
Stella...). Si parla del resto di
interventi su opere di fama planetaria, dall’«Ultima Cena» di
Leonardo al «Tondo Doni» e
la «Cappella Sistina» di Michelangelo, fino al ciclo aretino di Piero della Francesca.
Le accuse andavano, per il dipinto vinciano, dall’averlo ridotto a «un mare di nebbia» a
quella, opposta, di essere intervenuti con eccessive integrazioni, mentre per tutti si avanzava il dubbio che con la pulitura si fossero intaccate sostanze originali: «Dispiace che alcuni dei protagonisti di quelle
polemiche siano nel frattempo
scomparsi, commenta Giorgio
Bonsanti, ma che si trattasse di
La volta della Cappella Sistina prima e dopo il restauro
di Gianluigi Colalucci (1980-1989); il Tondo Doni
di Michelangelo dopo il restauro di Giorgio Bonsanti
e Ezio Buzzegoli del 1985; l’Ultima Cena prima e dopo il
restauro di Pinin Brambilla Barcilon (1978-99)
un po’di particolato atmosferico è rimasto sulla superficie del
“Tondo Doni”».
E come dimenticare le polemiche che scoppiarono quando
dal fumo secolare della Sistina, restaurata da Colalucci, affiorarono i colori vividi, protomanieristi, che oggi tutti vediamo? «Eppure, continua
Bonsanti, ciò che emergeva in
contemporanea dal restauro
leopardo, offuscavano il dipinto».
Quanto al restauro
della «Cena» di
Leonardo, Bonsanti
lo considera «esemplare: uno splendido
lavoro di ricucitura
realizzato da Pinin
Brambilla su un testo lacunosissimo», senza dimenticare che «almeno il ritocco,
fra le tante fasi del restauro,
può davvero essere considerato del tutto reversibile». E così è anche per gli affreschi di
Piero della Francesca ad Arezzo, le cui analisi chimiche furono svolte da Matteini: «pitture, queste, lacunose in modo
diverso, con parti ben conservate e altre dove era addirittura caduto l’intonaco: qui
l’allora soprintendente Anna
Maria Maetzke decise di recuperare alcune delle passate integrazioni per migliorarne la
leggibilità, attirandosi più di
una critica». Eppure, venti,
trent’anni dopo, è evidente a
tutti che quei restauri hanno
davvero superato «la prova del
tempo».
Ada Masoero
Com’era elegante Torraca
attacchi strumentali è provato
dal fatto che, passato il clamore mediatico dell’evento, non
se ne è più parlato, mentre il dibattto sarebbe certamente continuato se le ragioni fossero
state di natura scientifica. Del
resto, riguardo al timore che si
sia pulito troppo a fondo, a un
occhio esperto è evidente anche solo attraverso le fotografie che sulla volta della Sistina
permane un sottile strato di nerofumo, mentre l’esame con gli
UV dimostra con evidenza che
che con Ezio Buzzegoli conducemmo sul “Tondo Doni”, nel
piccolo laboratorio da me fondato in Soprintendenza, confermava in pieno i risultati vaticani. Quando, curati i danni
dovuti ai tarli, l’allora soprintendente Luciano Berti ci consentì di proseguire con la pulitura, fummo tutti ammirati non
solo dalla spettacolare tenuta
della superficie originale ma
anche dallo squillare dei colori, sotto lo strato di sporcizia e
di vernici che, a macchia di
Marco Ciatti alle Pietre Dure
Il 9 febbraio, Marco Ciatti è stato nominato nuovo soprintendente all’Opificio delle pietre dure
di Firenze subentrando a Cristina Acidini. La
scuola accoglie ogni anno allievi (provenienti anche da paesi extraeuropei) suddivisi in cinque
aree didattiche scelte a rotazione e rilascia un
diploma di restauratore di opere d’arte, equiparato a laurea magistrale. Ciatti, originario di Prato, si è laureato a Firenze nel 1977 e dal 1980 è storico dell’arte
presso il Ministero per i Beni e le Attività culturali; dal 1981 al
1984 ha lavorato alla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Siena, poi dall’84 presso l’Opificio delle pietre dure e Laboratori di Restauro di Firenze, dove è stato direttore di vari settori
e in particolare di quello dei Dipinti su tela e tavola, nonché direttore associato della Scuola di Alta Formazione per il restauro
annessa all’Istituto e incaricato dell’insegnamento di Storia delle
Arti Applicate e poi di Storia e Teoria del restauro? Ma il futuro
dell’istituto non è roseo, a causa della grave crisi finanziaria che
attraversa. Inoltre, circa il 70% dei suoi restauratori sono prossimi al pensionamento, senza che siano previste nuove assunzioni.
Il 3 febbraio si è tenuto nell’Aula Vecchia del Sinodo in Vaticano un convegno dedicato a Giorgio Torraca. Mancato il 25
settembre 2010 a 83 anni ( cfr. Il Giornale dell’Arte n. 303,
Novembre 2010), Torraca era un chimico specialista nella
Scienza della Conservazione, ma aveva insegnato nella Facoltà di Ingegneria a Roma. Nel 1953 Giovanni Urbani lo interpellò perché coadiuvasse l’Istituto Centrale del Restauro e
dal 1965 al 1985 fu presso l’Iccrom, dapprima con il suo fondatore Harold Plenderleith, sia in seguito, quando fu il vice di
Paul Philippot. Aveva poi fondato la sua società Arcotech, che
si è fatta carico dell’organizzazione materiale del convegno,
mentre del comitato organizzatore ricorderò qui soltanto Ulderico Santamaria, dirigente del Laboratorio di Diagnostica
dei Musei Vaticani e docente all’Università di Viterbo. Torraca era una delle personalità più conosciute e stimate nel mondo internazionale della conservazione; questa sua internazionalità è stata sottolineata da più parti nel corso del convegno. In molti hanno rilevato come si trattasse per più versi,
anche all’apparire, di una figura più anglosassone che italiana. In effetti colpivano in lui l’eleganza raffinata nel trattare
argomenti complessi (straordinari per efficacia didattica le
sue lezioni e i suoi scritti), e il tranquillo understatement nello scrivere e nel parlare, all’insegna di un sense of humour
non frequentissimo nel nostro paese. I numerosi presenti offrivano la conferma della sincerità con cui ancora Torraca è
rimpianto. Non mi sono certo sorpreso quando ho constatato nel corso del convegno come molti interventi (ricordo ad
esempio quello assai sentito di Giovanni Carbonara) concordassero nel presentarne le qualità umane e professionali. Torraca non nascondeva certo anche gli errori e i fallimenti della ricerca, spesso più utili e preziosi di risultati apparentemente validi. «Lo scienziato», diceva, o, nel suo lessico, il
“tecnologista”, «deve essere anche un po’ “pasticcione”»
nel senso di sporcarsi le mani con sperimentazioni e applicazioni nel corpo dell’opera. I suoi interessi si dirigevano principalmente alle superfici architettoniche; nelle pubblicazioni
dell’Iccrom sono usciti suoi testi rimasti fondamentali, sulle
malte, sui solventi; ma non mancava di inserire egli stesso
una siringa per controllare de visu il funzionamento di un consolidante. È stato coinvolto, nel corso della sua operosità pluridecennale, in restauri a monumenti famosi, da Sant’Andrea
della Valle a Palazzo Rucellai a Firenze; ed esaminava i restauri precedenti e quelli attuali, nelle riuscite come negli insuccessi, con uno spirito laico, perché privo di qualsiasi preconcetto e aperto soltanto al riconoscimento della bontà o
meno di un metodo applicativo. Giorgio Bonsanti
Nel 2012 sapremo
chi è restauratore
SEGUE DA PAG. 1
della selezione dei professionisti da inserire nell’ambito
elenco, anche attraverso la
semplificazione delle procedure di valutazione, sia confermando le disposizioni del
famoso Decreto (fra l’altro
già copiosamente modificato
con il riconoscimento anche
dei lavori svolti fino a tutto il
2009, superando l’iniziale previsione del 2001). Le aspettative sono infinite, visto che in
gioco c’è da una parte la necessità di garantire la qualità
degli interventi sul nostro patrimonio storico-artistico e
dall’altra il futuro di un numero imprecisato di lavoratori, i
quali rischiano di pagare le
conseguenze di scelte politiche sbagliate operate in passato dal nostro ministero: fra
tutte l’aver permesso che
sorgessero come funghi innumerevoli corsi spesso non
accreditati e non sempre caratterizzati da un’elevata
qualità dell’insegnamento.
Ecco perché fra le novità positive del 2012 si registra il
tanto atteso avvio delle Lauree magistrali in restauro e
conservazione dei beni culturali presso quattro atenei (il
quinto sta completando le procedure di accreditamento):
Carlo Bo di Urbino, Venaria
di Torino, Tor Vergata di Roma e Suor Orsola Benincasa
di Napoli. Dalla timida apparizione nelle pagine del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (dl n.42 del 22 gennaio
2004), ci sono voluti ben sette anni di gestazione per ottenere una laurea quinquennale abilitante alla professione del restauratore, numerosi decreti (dl n. 86 e n. 87 del
26 maggio 2009 e decreto interministeriale del 2 marzo
2011) e soprattutto l’istituzione di tavolo tecnico presso il Consiglio Universitario
Nazionale (Cun) per agevolare il delicato dialogo fra Miur
e Mibac. Il risultato è destinato a cambiare drasticamente il
futuro di questa professione
multidisciplinare e altamente
specializzata. Di fatti, con
l’attivazione dei nuovi corsi
Lmr/02, la formazione dei restauratori non è più affidata
unicamente alle gloriose istituzioni quali l’Iscr e l’Icpal di
Roma e l’Opd di Firenze, ma
anche alle Università e alle
Accademie, le quali verranno sottoposte a un rigoroso e
continuo controllo del livello
dell’insegnamento. I restauratori del domani parleranno
finalmente un linguaggio comune, garanzia di un’elevata
qualità degli interventi. Altro
gradito evento del 2012 è il
concorso per titoli ed esami
presso il Comune di Roma
per tre posti riservati ai Restauratori Conservatori. Anche se i posti a disposizione sono davvero irrisori rispetto alle 1000 domande pervenute da
tutta Italia (non è stato ancora
reso noto il numero effettivo
delle domande) e il concorso
ha subito vari rinvii, il raro avvenimento è da accogliere favorevolmente. Sembra infatti
prospettarsi il miraggio di
una carriera statale anche
per i restauratori, a loro preclusa da più di dieci anni, ovvero dall’ultimo concorso
statale. Tuttavia rimane senza
spiegazioni la clamorosa
esclusione dei restauratori con
titoli Mibac dalle iscrizioni alle preselezioni, a differenza dei
laureati in L-41, che nella maggior parte dei casi non hanno
mai messo le mani su di opera
d’arte…
Ma le dolenti note non finiscono qui. Purtroppo il 2012 rischia di essere ricordato soprattutto per la vergognosa
vicenda del restauro del Colosseo, punta dell’iceberg di
una situazione denunciata da
tempo ma senza nessun esito,
ossia la consegna da parte
dello Stato del nostro patrimonio storico-artistico alle
imprese edili. Atitolo di esempio, negli ultimi anni sono state bandite centinaia di gare inerenti ad interventi di restauro
sui monumenti romani più famosi al mondo con categoria
unica Og2 - ovvero restauro di
beni immobili sottoposti a tutela - ma con voci di perizia palesemente riferite ad operazioni di restauro specialistico,
esautorando di fatto le imprese
di restauro con qualifica Os2,
la quale prevede interventi di
restauro solo sulle superfici decorate e sui beni mobili di interesse storico ed artistico. Il
che equivale a dire che l’anfiteatro Flavio o il Tempio di Antonino e Faustina al Foro Romano sono sì, beni immobili
tutelati, ma le loro pregiate superfici marmoree prive di decorazioni, non sono degne di
un restauro altamente specializzato. Un madornale errore o
piuttosto una faziosa interpretazione della legge in favore
dei «palazzinari»? Qualcuno
si aspetta che nel 2012 si possa porre un freno alla sconfinata voracità delle ditte edili, e si sa, la speranza è l’ultima a morire.
Daphne De Luca
Restauratrice, docente presso l’Università di Urbino Carlo Bo
Secco Suardo porta la storia dei restauri al museo
Fino a maggio presso la
Pinacoteca di Brera, le
Civiche Raccolte d’Arte
Antica del Castello Sforzesco, la Galleria d’Arte
Moderna e il Museo Diocesano di Milano è visibile per la prima volta,
il percorso «Restauratori e Restauri in Museo», dedicato alla storia dei restauri di quattro significative opere d’arte, una per ciascun museo coinvolto. Il percorso, nato sull’esperienza del progetto nazionale ASRI-Archivio Storico Nazionale e Banca dati dei Restauratori Italiani, è promosso dall’Associazione Giovanni Secco Suardo e cofinanziato dalla Fondazione Cariplo e vuole trasmettere informazioni legate agli aspetti di
conservazione delle opere selezionate, ripercorrendo la loro storia attraverso i restauri dall’Ottocento ai giorni nostri. Accanto alle opere è posizionato un «totem» che ne descrive, anche attraverso il supporto di un breve filmato con commenti di storici d’arte e restauratori, la storia dei restauri antichi e recenti, che hanno conferito loro l’attuale aspetto.
Materiali FBM: alte prestazioni per il restauro e la ristrutturazione
Il marchio FBM - Fornaci Briziarelli Marsciano rappresenta oggi la realtà di un
gruppo industriale tra i più importanti in
campo europeo, leader di settore a livello nazionale e in costante evoluzione.Dalla storia centenaria (la famiglia Briziarelli,
giunta alla quarta generazione, dall’inizio
del Novecento è alla guida dell’azienda),
offre prodotti per tutte le tipologie d’intervento, dalle nuove costruzioni all’azione
sull’esistente. E il recupero del patrimonio
edilizio, che sta acquisendo un’importanza sempre maggiore in politiche pubbliche che si riflettono sul privato, è uno degli ambiti in cui il gruppo è maggiormente
attivo e per cui FBM ha studiato e realizzato serie complete di elementi in laterizio che possono essere impiegate in interventi su manufatti di pregio o comuni,
dalla scala urbana al singolo edificio. Te-
gole, coppi, mattoni, pianelle e pezzi speciali, oltre a soddisfare requisiti cromatici
e morfologici che, imposti dai contesti di
pregio artistico, storico, architettonico e
paesaggistico, sono stati definiti attraverso collaborazioni con progettisti e Soprintendenze, sono in grado di garantire elevate prestazioni tecniche. In particolare
nelle coperture, grazie a trattamenti esclusivi con ossidi, polveri e bugnature, coppi
e tegole assumono l’aspetto d’invecchiamento naturale mantenendo le caratteristiche dei materiali di ultima generazione:
durata, ingelività (150 cicli di gelo e disgelo verificati e superati secondo la prova
UNI EN 539-2), impermeabilità e resistenza meccanica che hanno ottenuto il
marchio di qualità Andil e la certificazione
del Sistema Qualità dall’ICMQ secondo la
normativa UNI EN ISO 9002.
Le nuove coperture della chiesa di San Siro a
Misinito (Milano), realizzata con Coppo Rosso FBM,
e dell’ex cartiera di Trevi (Perugia), finita con tegole
portoghesi modello Antica Perusia
PER PAVIMENTAZIONI DAL FASCINO ANTICO
Utilizzati nella finitura di pavimentazioni in tessuto storico e contemporaneo, esterne e interne, la linea di mattoni in pasta molle Perusia è realizzata a mano.
Disponibile in tre colori (rosso, rosato, giallo paglierino), e vari formati standard
(12x25 cm e 15x30 cm), può essere Classica e Antica a seconda della finitura
superficiale, disponibile inoltre in sabbiato, carteggiato e levigato. Pezzi particolari eseguiti su disegno del committente completano la serie.
rosso
giallo paglierino
Le nuove pavimentazioni nel centro storico di Assisi (Perugia), in tozzetti a mano Perusia
rossi 5,5x5,5x25 cm, e lo spigato in mattoni rossi e giallo paglierino (Perusia 5,5x15x30
cm) della piazza Duca Federico di Urbino
tozzetto
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 318 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 104
Riforma della professione e
dell'istruzione, nuovi criteri
di formazione del restauratore professionista e albo professionale a che punto siamo?
Siamo fermi per certi versi, ai
tempi del Vasari. Al restauro
estetico. Quello rivisto con merito da Brandi negli anni quaranta del 900, ma che ha creato i brandiani. Quelli che seriamente credono che restauro e
conservazione coincidano. E
così continuano ciclicamente (e
con cicli sempre più ravvicinati) a mettere le mani sulle stesse opere con puliture e reintegrazioni, ogni volta aggiornate
nel gusto del periodo. Interventi che nulla hanno a che vedere con la necessaria e indispensabile conservazione e manutenzione dell'opera stessa,
quando non dannosi.
E la formazione?
Gli stessi che hanno consentito
per decenni un indecente accesso di tutti alla professione
del restauratore, gli stessi che
nulla hanno trovato da ridire su
quei veri e propri disoccupatifici che sono le Facoltà di conservazione dei beni culturali e i
Corsi di laurea in diagnostica,
adesso vogliono invece invertire la rotta (in parte perché obbligati dalla comunità europea)
e declinare regole e criteri oggettivi per valutare chi sia e chi
non sia restauratore. Il frutto
del ritardo culturale di un settore che, forse nel nome del
paradosso crociano per cui
«l'arte tutti sanno cosa sia», ha
fatto del patrimonio artistico
una sorta di pattumiera dove
mettere tutti i disoccupati con
preparazioni incerte e improvvisate. Dalla legge 1 giugno
1977 n. 285 sulla occupazione
giovanile che, senza concorso
alcuno, ha inserito nelle carriere direttive del Ministero dei
IL GIORNALE DEL RESTAURO MARZO 2012
L’intervista: Bruno Zanardi
Contro il restauro estetico
La conservazione preventiva dai rischi ambientali è la vera emergenza nazionale
beni culturali dei disoccupati
laureati in archeologia, storia
dell'arte e architettura; per passare alle incredibili promozioni
sul campo volute dai sindacati
in questi ultimi anni, la «riqualificazione», che ha reso direttori dei lavori di restauro una
serie di fotografi, geometri, ragionieri eccetera. La modifica
fatta poi nel 2006 al Codice Urbani ha impedito che l'Università formasse i restauratori tenendo fermi per sei anni centinaia di giovani studenti, causando loro gravissimi danni
economici, morali e quant'altro. Hanno inoltre messo sul tutto il carico da undici di formare un albo. Creando in tal modo un immenso problema di
pregresso. Ma visto che i restauratori in Italia (e forse nel
Congo, o nel Burkina Faso, nel
Belucistan…) sono centinaia di
migliaia, e votano, credo che si
finirà all'italiana con un todos
Caballeros. Una dispensa generale.
Finito qui?
No. Oggi, il dpr 5 ottobre 2010,
n. 201, è stato previsto che «la
direzione tecnica è affidata, relativamente alla categoria OG
2, (ossia «restauro dei beni monumentali»), a soggetti in possesso di laurea in conservazione di beni culturali o in architettura». Questo per sdoganare
dalla disoccupazione le migliaia di laureati in conservazione dei beni culturali. Dei
quali è facile fin d'ora prevedere un ruolo di meri prestanome,
vista l'assoluta loro incompetenza in materia di problemi
inerenti i monumenti. A partire
da quelli statici.
Come possiamo rileggere gli
obiettivi di Giovanni Urbani
alla luce dell’attuale Codice
dei beni Culturali e del paesaggio?
Il codice del 2004 ha riunito entro lo stesso testo di legge patrimonio artistico e paesaggio,
un'innovazione di straordinaria importanza culturale e giuridica, che però non riesce a sanare completamente la storica
distinzione tra conservazione
del patrimonio artistico e conservazione dell'ambiente (nei
fatti, una crasi tra storia e natura) sempre operata nelle leggi di tutela italiane. Il d.lg. 26
marzo 2008, n. 63, sulla base
della pronuncia della Corte Costituzionale del 24 ottobre
2007, n. 367 riconosce finalmente la competenza legislativa esclusiva dello Stato sul paesaggio. Ma resta il sospetto che
il legislatore, dedicando distinti provvedimenti di legge a beni culturali e paesaggio, volesse isolare, anche formalmente,
la tutela dei primi rispetto al secondo, così da rendere i vincoli di legge applicati al paesaggio più facilmente aggirabili.
Ciò per favorire gli interessi
delle solite forze economiche,
proprietà fondiaria e speculazione edilizia in primis. Anche
perché facendo rientrare il
«paesaggio» nella categoria
delle «bellezze», categoria del
tutto soggettiva, si consente che
possa succedere tutto e il contrario di tutto.
In che senso?
Nel senso che l'applicazione del
Codice viene lasciata alla buona volontà, o peggio, al gusto
dei soprintendenti, che nonostante tutte le riforme sono la
stessa figura autocratica, dispotica e autoreferenziale partorita dalla 1089/1939.
Con tutte le conseguenze che
possiamo immaginare.
Per taluni versi sì. Anche se tra
loro ce ne sono anche di intelligenti e colti. In aggiunta, cercando di sistemare le cose, hanno sdoppiato questa figura con
un soprintendente regionale,
pensando così d'incrementare
l'efficienza del sistema. Invece
creando un'altra piramide gerarchico-burocratica, con sovrapposizioni di ogni genere,
perfino nelle funzioni di direttore generale. Con l'effetto d'una diluizione del principio d'autorità e d'una proliferazione
della burocrazia. In spregio a
ogni idea di semplificazione, di
efficienza e di coerenza, se non
nella forma, nella sostanza.
Un esercito di generali con pochi soldati e senza comandante in capo.
C'è un dilettantismo di fondo e
una mancanza di visione progettuale scientifica nei gravi e
complessi problemi che circondano la tutela. E direi, come Italia, prim'ancora che come Mi-
nistero. Voglio ricordare che il
Codice ha sancito la completa
perdita di peso del restauro a favore della conservazione programmata, correttamente suddivisa nelle sue articolazioni di
prevenzione, manutenzione e
restauro, e ponendo finalmente
la conservazione in rapporto
con la conservazione preventiva dai rischi ambientali. Ma
nessuno il Codice applica. Basti il terremoto dell'Aquila, dove nessun edificio era stato adeguato al rischio sismico. Anche
quelli monumentali.
Perché?
Senza escludere il caso e la
sciatteria, credo che la politica
non voglia che ci sia visione
d'insieme dei problemi. E la
mancata riforma in senso autenticamente federalista dello
Stato, quella che ha fatto delle
Regioni nient'altro che un doppione del farraginoso Stato
centrale, non ha certo contribuito a migliorare le cose. Anzi, si rischia di affogare il problema nella mediocrità del populismo, nella demagogia, della politica dal respiro corto, priva di lungimiranza.
Siamo ancora lontani dalla
proposta di Urbani della tutela del patrimonio artistico
in rapporto all'ambiente.
Proprio perché finalizzato alla
conservazione del patrimonio
artistico in rapporto all'ambiente, questo piano, necessariamente a lungo termine, dovrà porre al proprio centro l'e-
9
quilibrio tra principio di legalità e principio di sussidiarietà
circa le attività di pianificazione territoriale e urbanistica di
regioni e enti locali. Ciò nella
piena consapevolezza che un'azione di tutela con interessi ambientali può avere un concreto
destino solo quando condotta
ripartendo equamente i compiti, appunto, tra regioni e enti locali. Sempre però garante del
tutto lo Stato centrale.
Anche in questi momenti così difficili?
Momenti difficili che, proprio
perché tali sono «pericolo e salvezza». Salvezza è la fondazione di una «ecologia culturale»
che veda nel patrimonio artistico una componente ambientale
antropica altrettanto necessaria al benessere della specie di
quelle naturali: questa una frase di Urbani. Pericolo è non far
entrare il tema della tutela del
patrimonio artistico in rapporto all'ambiente nelle politiche di
crescita del paese. Perché politica, architetti e urbanisti al soldo di mafia, 'ndrangheta, camorra, continuano a vedere nell'edilizia il volano dell'economia. Ma anche perché il tema
dell'ambiente continua a venire trattato nel solito modo ideologico e demagogico, quindi solo in forza di divieti, vincoli, limitazioni d'uso e quant'altro.
In sintesi?
Arrivare a uno sviluppo compatibile. Anzi fare dello sviluppo compatibile, della riflessione sul senso della presenza del
passato nel mondo d'oggi, un
momento di creatività. Nella direzione di coniugare insieme
conservazione e sviluppo. Perché una società è viva e vitale e
in crescita solo quando sia
creativa.
Intervista di Davide Borsa
10
IL GIORNALE DEL RESTAURO MARZO 2012
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 318 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 104
Arte contemporanea
L’unica alternativa alla conservazione programmata
è la perdita delle opere
Sarà il restauratore Giuseppe Basile il protagonista del seminario che ha preparato per il Salone di Ferrara
su un tema mai risolto: «Arte contemporanea: quale salvaguardia? Tra teoria e pratica, l’urgenza della materia».
Per esempio è impossibile ripristinare i legni bruciati di Burri, occorrono le istruzioni degli artisti, a Lampedusa
la salsedine si sta divorando la Porta d’Europa di Paladino
Quali sono i
vantaggi
della conservazione programmata
dell’opera
d’arte?
Sono vantaggi oggettivi. Se
s’interviene sul danno prima
che il processo di degrado manifesti segni macroscopici, il
costo d’intervento è minore.
Inoltre, un danno ingente, pur
curato, indebolisce sempre l’opera, rendendo la ferita in pratica irreversibile. Nell’arte
contemporanea poi emerge
anche un altro fattore di convenienza, ed è quello che fa capo al principio secondo cui la
conservazione programmata e
preventiva è l’unica alternativa alla perdita dell’opera d’arte. Ad esempio i legni bruciati
di Alberto Burri: è praticamente impossibile, in caso di
deperimento, ripristinarne l’aspetto, almeno nei termini vo-
luti dall’artista. È per questo
che per la Fondazione Burri di
Città di Castello (Perugia) ho
predisposto schede tecniche
per 50 opere. Le schede sono
uno strumento fondamentale
della conservazione programmata, in quanto in esse si riportano le condizioni di deperibilità dell’opera, le procedure di salvaguardia cautelativa
da sporco e agenti ambientali
e le soluzioni conservative.
Talvolta anche la poetica dell’artista, con dichiarazioni
dello stesso.
Gli ostacoli all’attuazione
della conservazione programmata sono di ordine
giuridico, culturale, umano,
o tutti e tre insieme?
Giuridico no, perché nessuna
norma impedisce l’opera di
prevenzione, benché presso gli
uffici delle Soprintendenze talvolta, nascondendosi dietro le
parole, si asserisca che la de-
L’Edicola di Guttuso
che piaceva a Longhi
Curioso destino, quello
dell’Edicola, unica,
grande scultura di Renato Guttuso, quasi
ignota al pubblico e sostanzialmente malnota
anche agli addetti ai lavori. Non si tratta di
semplice scultura, ma
piuttosto di un tipo inedito di «pittoscultura», dato che, a differenza della quasi totalità dei manufatti metallici per i quali patina
e doratura servono a
dare definizione cromatica per lo più monocroma alla superficie, nell’Edicola la pittura «costituisce» gli
oggetti rappresentati.
Non a caso Roberto Longhi le dedicò, subito dopo l’esposizione alla IX Quadriennale una recensione su «Paragone»:
non gli erano infatti sfuggite né l’eccezionalità della struttura spaziale dell’opera, quel suo squadernare piano dopo piano eppure pronta a ricompattarsi in un’ideale bidimensionalità, né il carattere di controproposta agli indirizzi artistici
«antirealisti», in critica «sintonia» con la «neonata» pop art.
La novità più appariscente era costituita da una policromia
del tutto inusuale per una scultura: colori smaltati, testa e
mani del lettore dall’aspetto dorato. In realtà, non si trattava di vera doratura ma di effetti dovuti all’impiego di una lega di rame quaternaria, più vicina all’ottone che al bronzo,
sottoposta a polimentazione. Quell’effetto si era perso a causa delle patine di corrosione che hanno ricoperto le due zone e anche i colori si sono «appannati», pur avendo l’artista
impiegato una tecnica (legante alchidico e primer oleo-proteico) anch’essa atipica ma efficace, tanto da essere riuscita a limitare i danni sia al metallo che ai pigmenti. Con ogni
probabilità, il processo di deterioramento aveva subito un’accelerazione quando l’opera venne trasferita, nel 2003, da Velate (Monza e Brianza) nel giardino del Museo Guttuso, poco lontano dal mare a Bagheria (Palermo). Essendo stato
confermato dalle indagini scientifiche il rischio di aggravamento del degrado, si è dovuto ricoverare l’opera all’interno
dell’edificio, e si è poi proceduto agli interventi conservativi
e di restauro, sempre sorretti da indagini storiche e diagnostiche, che serviranno anche a una corretta gestione e manutenzione. Quanto al restauro, anche grazie al lavoro di
squadra degli specialisti, Marabelli, D’Amico, Carapezza, Ridolfi, coordinati dallo scrivente, si è restituito all’opera un
aspetto il più vicino possibile a quello originario, pur rispettandone, in sintonia con uno dei principi universali (e sempre attuali) della teoria del restauro di Cesare Brandi, l’autenticità. G.B.
Il salvato «Cavallo morente» di Francesco Messina davanti
alla Rai di Roma e la malatissima «Porta d’Europa» di Mimmo
Paladino a Lampedusa
nominazione dei capitoli di
spesa dei fondi assegnati faccia riferimento al «restauro»,
non prevedendo pertanto la
spesa per la manutenzione. Gli
ostacoli sono però soprattutto
d’ordine culturale, nel senso
che la prevenzione in senso lato (si pensi al mondo della sanità) non fa parte della cultura del nostro paese. Un problema indubbio è tuttavia costituito dal silenzio dei mass
media, che si occupano di salvataggi miracolistici e non
hanno spazio per l’ordinaria
manutenzione, mai abbastanza spettacolare.
E gli artisti?
È paradossale, ma, per quanto dovrebbero esseri i primi a
preoccuparsi della questione,
non lo sono spesso nei fatti. E
così capita di dover intervenire sulla grande sfera di Arnaldo Pomodoro davanti alla Farnesina, sui bassorilievi di Giacomo Manzù alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (Gnam) o su sculture di
Pietro Consagra perché gli artisti per primi non hanno preventivato la conservazione
delle loro opere.
Come risponde alla provocazione di Achille Bonito Oliva
che in un convegno sul restauro di tre anni fa all’Auditorium di Roma asseriva
che l’arte contemporanea
non debba essere restaurata
perché per sua natura profonda l’oggetto artistico contemporaneo conterrebbe al
suo interno il suo stesso dissolvimento?
Rispondo che è vero per l’arte
che postula la sua fine, ma che
è difficile assumersi la responsabilità storica di una simile
scelta in senso generale. Prendiamo ad esempio i bozzetti e i
disegni preparatori di tanti capolavori del passato. Per gli
artisti erano cose secondarie,
da non tutelare. È stato il mondo successivo che ha deciso
che erano importanti. E poi diciamo che l’abbandono dell’opera al suo destino va a configgere con i diritti di chi possiede l’opera, che sia un ente
pubblico o un privato.
Per il seminario di Ferrara
ha invitato a intervenire alcuni protagonisti del network sulla salvaguardia dell’arte contemporanea che lei
sta costituendo dal Salone del
2007. Chi sono?
Interverrà Giovanna Cassese,
direttore dell’Accademia di
Belle Arti di Napoli, che esporrà le esperienze dei cantieri
scuola messi in piedi dal corso
di Restauro dell’Accademia
per la manutenzione delle opere d’arte contemporanea nelle
stazioni della metropolitana di
Napoli. Il caso Napoli costituisce un modello che andrebbe
seguito anche altrove. La convenzione tra l’Accademia di
Belle Arti e le società che hanno costruito e che gestiscono la
metropolitana, recentemente
peraltro rinnovata, è un esempio di buona pratica che porta
vantaggi a tutti: alla comunità
perché ha la garanzia che le
opere sono ben conservate, e
alla scuola di restauro, che ha
l’opportunità di espletare la
didattica sul campo.
Interverrà poi Ferruccio Petrucci, dell’Università di Ferrara con una relazione sull’archeometria nel campo del restauro. Antonio Sgamellotti,
dell’Università di Perugia,
parlerà di diagnostica dell’arte, applicata nello specifico a
due opere di Vincent Van Gogh
e Pablo Picasso. Sandra Petrillo si occuperà del restauro
della fotografia d’arte. Sandro Scarrocchia, dell’Accademia di Belle Arti di Brera, riferirà della campagna di sensibilizzazione per il restauro
del Memoriale italiano ad
Auschwitz, il Blocco 21, un
simbolo drammatico che rischiamo di perdere se non s’interviene subito. Angela Tecce,
direttore di Castel Sant’Elmo,
illustrerà casi di restauro di
opere d’arte contemporanea
facenti parte del patrimonio
della Soprintendenza Speciale
Psae per il polo museale di Napoli. Di recenti esperienze di
conservazione e restauro del
contemporaneo verranno a
parlare inoltre Alessandra
Barbato del MaXXI, Mariella
Gnani del Mambo, Grazia De
Cesare e Paola Iazurlo del-
l’Iscr. Testimonianze le avremo
pure da rappresentanti di
Gnam, Fondazione De Chirico, Archivio Guttuso e Archivio Turcato.
Lei di cosa parlerà?
Parlerò di opere d’alto valore
civile abbandonate a se stesse:
il grande cretto di Burri a Gibellina, il Monumento ai Caduti di Umberto Mastroianni a Frosinone e la «Porta
d’Europa» di Mimmo Paladino a Lampedusa. La «Porta d’Europa», inaugurata nel
2008, sta cadendo a pezzi. Il
fatto è che è stata eretta, in ferro, legno e terracotta, a 5 metri dalla battigia, e la salsedine se la sta divorando. Doveva essere costruita a maggiore
distanza dal mare. E ora, su
questo simbolo di tragedie, abbiamo il dovere d’intervenire.
Ma parlerò anche del restauro, avvenuto nel 2000, e dell’opera di manutenzione, svolta nel 2007, del «Cavallo morente» di Francesco Messina
davanti all’ingresso della sede Rai di Roma.
Cosa si aspetta da Ferrara?
Che s’irrobustiscano gli strumenti di sensibilizzazione diffusa dei problemi connessi alla salvaguardia dell’arte contemporanea e alla conservazione programmata. Sono ancora pochissimi quelli veramente convinti della necessità
della cura preventiva del malanno. C’è ancora molto da lavorare. E occasioni come que-
ste di Ferrara sono preziose.
Non esistono strumenti permanenti d’informazione su
queste problematiche. Faccia
caso sui siti web delle grandi
istituzioni museali italiane:
non c’è mai riferimento alla
conservazione delle opere. È
importante quindi avere almeno una volta l’anno l’opportunità di riferire del proprio lavoro, di confrontarsi con colleghi e studiosi, e di aprire
possibilità di dialogo anche
con il pubblico.
Dopo Ferrara quali sono i
progetti futuri?
Dopo Ferrara continuerò a
occuparmi della parte terminale dei restauri della Basilica superiore di Assisi, con un
volume a riguardo in prossima
uscita. Sto redigendo peraltro
un piccolo manuale sul restauro e mi sto occupando, in
quanto segretario generale
dell’Associazione Amici di
Cesare Brandi, della traduzione in 15 lingue, dal cinese
all’egiziano, del saggio brandiano «Teoria del restauro».
Ma una cosa che ho molto a
cuore, anche in quanto siciliano, è il progetto di un museo
delle migrazioni a Lampedusa, che sto sostenendo. Un
museo vivo, con reperti di naufraghi, quali Bibbie, Corani,
fotografie, dediche, un museo
che metta in rilievo la vocazione di Lampedusa a farsi
porta d’Europa.
Intervista di
Guglielmo Gigliotti
Verranno pubblicati gli atti di Rivoli 1987
Un nuovo convegno internazionale curato da Maria Cristina Mundici e Antonio Rava si è svolto a Rivoli il 10 e l’11 febbraio, ha
nuovamente puntato i riflettori sul restauro dell’arte contemporanea, venticinque anni dopo il precedente, «Il restauro del
contemporaneo», rimasto finora senza atti. Al termine del nuovo incontro, «Il restauro del contemporaneo. Cosa cambia?» è
stato annunciato che sarà pubblicato un unico volume che raccoglierà gli atti di entrambi.
IL GIORNALE DEL RESTAURO MARZO 2012
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 318 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 104
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Architettura del Novecento
Per restaurarla servono conoscenza e formazione
Le iniziative illustrate a Ferrara: Mibac, il censimento nazionale delle architetture post 1945, un corso per tecnici
pubblici e un premiato caso studio, Carbonia, che a giugno ospiterà la Conferenza generale del Consiglio d’Europa
Il restauro dell’architettura
del Novecento è accomunato
a quello dell’antica in termini di unità concettuale e metodologica. Ciò, a partire dal rilievo, dallo studio della documentazione e del materiale
d’archivio, dall’analisi dei materiali e delle tecniche costruttive, dalle cause del possibile
degrado. Per altri versi, viaggia invece in categorie di riflessione che si scostano da
quelle tradizionali, proprio
per l’essere collocato in epoca più recente, ove si confrontano valutazioni e scelte che
possono apparire contraddittorie o inusuali. Si pone, tra le
tante, la questione dell’autenticità/serialità nella sostituzione/riproduzione di quegli elementi, spesso prefabbricati o di
artigianato industrializzato, a
volte scomparsi dal mercato.
Le numerose questioni teoriche, metodologiche e tecniche
portano a dover valutare scale
di valori d’ordine estetico o storico-documentario di specifica
natura e complessità. Ci s’interroga in alcuni casi sulla legittimità di fermare un invecchiamento che era stato addirittura pianificato dall’autore.
Le metodologie e le soluzioni
tecniche utilizzate per i beni
più recenti sono in continua
evoluzione. Lo studio della casistica si fonda anche sul diretto contributo dei soggetti che
agiscono e operano concretamente sul patrimonio. Agire
oggi sulla formazione e l’aggiornamento vuol dire attinge-
Carbonia, vincitrice dell’edizione 2011 del Premio del paesaggio del Consiglio d’Europa
re anche dalla pratica operativa, attraverso confronti e scambi d’esperienze tra università,
istituti di ricerca, ordini professionali, mondo della cultura
e dell’impresa ed esperti nei diversi settori.
L’approccio al tema deve
partire innanzitutto da una
chiara visione di quali siano
le opere che meritano di essere conservate e restaurate.
A tale riguardo, fondamentali
appaiono le ricerche che le istituzioni conducono nei rispettivi territori, e, come osservatorio generale, la ricognizione
che il Mibac porta avanti da alcuni anni con il «Censimento
nazionale delle architetture
del secondo Novecento», che,
avviato dalla Darc nel 2002,
prende in esame le architetture
dal 1945 e comprende una ricognizione nazionale delle eccellenze architettoniche degli
ultimi decenni. Le ricerche
hanno interessato diciassette
regioni e coinvolto, nelle diverse fasi, le istituzioni universitarie dei rispettivi territori. Il
Servizio architettura e arte contemporanee sta procedendo
dallo scorso anno al completamento e all’aggiornamento
della rilevazione attraverso un
più sistematico coinvolgimento delle strutture periferiche del
Ministero e delle Regioni: ad
oggi sono stati individuati e
schedati oltre 2.000 edifici o
complessi architettonici rispondenti ai criteri predefiniti
all’avvio della ricerca.
Per tutelare e promuovere
questo consistente patrimonio, è apparso dunque necessario attivare forme d’aggiornamento utili a sollecitare
conoscenze e competenze specialistiche nell’elaborazione
dei progetti di conservazione,
comprensive di quelle capacità
necessarie ad affrontare la cura
degli interventi sul moderno.
Si è così avviata, forti delle
competenza e della storia dell’Associazione Docomomo
Italia, volta a promuovere la
documentazione e la tutela
del patrimonio dell’architettura moderna in Italia, e della partecipazione della Soprintendenza per i beni architettonici
e paesaggistici di Napoli, di
istituzioni e studiosi universi-
Mibac: i luoghi della memoria
150 anni in 70 monumenti
In mostra al Salone gli interventi su edifici, monumenti
e paesaggio dell’unificazione nazionale
Negli spazi del Mibac la Struttura di missione per le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità nazionale presenta una
relazione sulle attività svolte
all’interno del progetto «I
luoghi della memoria». Ideato e coordinato da Paolo Peluffo, il progetto è stato costituito in modo sistemico, declinato attraverso due dimensioni:
geografica (i luoghi) e storicoculturale (la memoria).
La geografia è quindi la prima
dimensione da recuperare, come ha sottolineato il Comitato
dei garanti (istituito per le celebrazioni) nella riunione del
28 settembre 2009. La seconda dimensione è legata alla memoria. L’essenziale, infatti, è
continuare a fare e trasmettere
memoria, evitando la perdita
irreparabile di informazioni.
Questa è la prospettiva che ha
ispirato il progetto, finanziato
dall’Unità tecnica di missione
della Presidenza del Consiglio
dei ministri e i cui lavori sono
stati portati a compimento in
collaborazione con le Soprintendenze locali del Mibac. È finalizzato a riscoprire e valorizzare la dimensione geografica attraverso quella storicoculturale, e, viceversa, mediante la classificazione ed
enumerazione progressiva dei
tari del settore, la progettazione di un percorso di aggiornamento formativo destinato
a funzionari di amministrazioni ed enti pubblici preposti alla tutela e alla gestione
degli interventi sul patrimonio architettonico ed a ingegneri e architetti che operano negli uffici tecnici delle
amministrazioni locali e delle stesse Soprintendenze; tutti quei profili che si trovano a
confrontarsi con problemi che
non sempre possono ricondursi alla metodica tradizionale
del restauro dell’antico, né possono rifarsi ai parametri delle
nuove realizzazioni e alle ordinarie tecniche di costruzione
dei nuovi edifici.
Il corso - che si terrà in prima
istanza a Napoli e si trasferirà
a Roma, Milano, Torino e in altre città - si troverà ad affrontare ambiti disciplinari e temi
diversi: storia dell’architettura, metodiche applicative
del restauro, storia delle tecniche costruttive e dei materiali edilizi, norme e procedure per la tutela. Di grande
rilievo e interesse formativo
sarà l’analisi di casi studio
esemplificativi della ricerca
condotta a livello nazionale e
internazionale. Tra questi, s’illustrerà il caso di Carbonia,
la città sarda di fondazione del
Novecento, la cui amministrazione comunale, insieme a Provincia, Università di Cagliari e
Mibac, ha avviato un vero e
proprio piano di rinascita
con un processo di restauro e
riqualificazione. È l’esempio
concreto di come anche un intero nucleo urbano, con una sapiente e partecipata operazione pubblica, possa essere protagonista di un percorso di restauro e recupero funzionale
sostenibile.
Il progetto è valso al Comune,
su proposta del Mibac, il prestigioso riconoscimento del
Premio del paesaggio del
Consiglio d’Europa 2011 e ha
avviato un interessante dibattito internazionale che confluirà nella Conferenza generale promossa dal Consiglio
d’Europa insieme al Mibac
che si terrà il 4 e 5 giugno 2012
a Carbonia. In collegamento
anche con l’esperienza del Premio del paesaggio, il Servizio
architettura e arte contemporanee pone all’attenzione dei partecipanti al Salone del Restauro una riflessione aggiornata
sulle tematiche dell’architettura, in una chiave di ricerca e
proposta operativa, anche nell’intento di porre in evidenza
elementi di continuità e di diversità rispetto alle metodiche
del restauro del patrimonio di
epoca antica. Confidiamo che
questo appuntamento possa
contribuire utilmente alla crescita e a all’arricchimento del
confronto tra i soggetti che operano, per la migliore conservazione e promozione del patrimonio culturale moderno e
contemporaneo.
Maria Grazia Bellisario
Architetto, direttore del Servizio architettura e arte contemporanee - Mibac
Dall’Ordine degli Architetti di Bologna e Cnappc
L’Ordine Architetti di Bologna partecipa anche
quest’anno al Salone del Restauro con il padiglione Modern Corner e l’organizzazione di incontri dedicati all’architettura moderna e contemporanea, nell’intento di farla conoscere e
supportarne così le iniziative di tutela e restauro. I momenti di divulgazione si concentrano attorno a 3 filoni tematici. In primo luogo, la creatività con la quale spesso vengono
affrontati i recuperi e le trasformazioni di manufatti architettonici di epoca moderna, parti
di città e manufatti d’arte (esempi emblematici in tal senso che verranno presentati, gli exMagazzini Generali di Verona, i rifugi di montagna, le fabbriche del Parco Dora di Torino e
ulteriori casi-studio portati dalla Regione Basilicata, Docomomo, Europaconcorsi e altri
soggetti; spazio anche per un appuntamento
sul tema del paesaggio, con un incontro con il
paesaggista olandese Michael van Gessel). In
secondo luogo, il cemento armato, indagato in
questo caso attraverso due figure pionieristiche di tale tecnologia, Pier Luigi Nervi e il suo
maestro Attilio Muggia. Infine, una riflessione
sarà rivolta all’importante ruolo svolto dagli archivi di architettura e tecnici per la conoscenza del patrimonio storico e l’impostazione di
ipotesi di riuso (ad esempio, gli archivi dell’ente
di bonifica Delta Padano, quelli delle Cartiere
della Valle del Reno e dell’architetto Cesare
Leonardi). Ulteriori appuntamenti sono previsti in altri spazi in collaborazione con la Federazione degli Ordini Appc dell’Emilia-Romagna
e il Consiglio nazione degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori (un call for
paper che invita i professionisti a segnalare
progetti: una giuria effettuerà una valutazione
e inviterà i selezionati al Salone, esponendo le
loro partecipazioni). Il padiglione, in spazi ampliati rispetto alla precedente edizione, accoglierà pannelli grafici illustrativi delle diverse
tematiche affrontate. Paola Bianco
Gli interventi sui monumenti storici legati
alla memoria risorgimentale
Il lungomare di Quarto dei Mille (Genova) da cui sono partite
le celebrazioni del centocinquantenario dell’unità nazionale
luoghi, il restauro dei monumenti e la risistemazione e valorizzazione urbanistica; l’introduzione presso ciascun luogo di una segnaletica modulare.
L’elenco è vasto e articolato
nella tipologia, come risulta
dalla prima mappatura su territorio nazionale con i dati pervenuti dalle Soprintendenze.
Di tutti quelli presenti ne sono
stati individuati alcuni prioritari secondo cinque parametri
definiti dal Comitato dei garanti: lo stato di conservazione del bene, come accertato
dalla Soprintendenza competente; la rilevanza del monumento, dell’evento celebrativo, del personaggio in relazione al periodo storico del
Risorgimento; il valore artistico dell’opera in oggetto; la
rarità relativa dell’oggetto ef-
figiato; la dislocazione territoriale.
Gli interventi sono stati realizzati su diverse tipologie di beni: edifici, monumenti, paesaggio. L’entità e il numero di restauri, in tutta Italia, permettono oggi un’adeguata valutazione delle tecniche e dei materiali, oltre a favorire approfondimenti sulla tipologia, spesso
trascurata, del «bene-monumento», che ha rivestito nel
tempo notevole rilievo evocativo ed emblematico.
Per dare massima visibilità al
progetto, lo stand del Mibac
ospita una mostra corredata di
pannelli e materiali dedicati,
mentre sarà realizzato un opuscolo istituzionale con le schede degli interventi, organizzato
un convegno sul tema e proposti vari momenti di dibattito.
TRENTINO ALTO ADIGE. Trento: monumento a
Dante Alighieri
VENETO. Sommacampagna (Verona): ossario di
Custoza; Padova: monumenti a Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Camillo Benso Conte
di Cavour e Vittorio Emanuele II; Venezia: monumento alla difesa di Venezia, monumento nazionale a Daniele Manin (piazza Campo Manin),
colonna spezzata, monumento a Vittorio Emanuele II (riva degli Schiavoni); Strà (Venezia):
stanze e arredo a Villa Pisani
PIEMONTE. Novara: museo del Broletto
LOMBARDIA. Palestro (Pavia): ossario; Desenzano - San Martino della Battaglia (Brescia):
monumento della Torre di San Martino; Milano:
monumenti alle Cinque Giornate (piazza Cinque
Giornate), a Giuseppe Verdi (piazza Buonarroti), a Camillo Benso Conte di Cavour (piazza Cavour), a Vittorio Emanuele II (piazza Duomo);
Bergamo: monumenti a Vittorio Emanuele II e
Giuseppe Garibaldi; Solferino (Mantova): rocca
LIGURIA. Genova: monumenti ai Mille, a Giuseppe Mazzini, ad Antonio Mosto, Aurelio Saffi, Cesare Abba, Antonio Burlando (piazza Corvetto), a Raffaele Rubattino (piazza Caricamento), lungomare di Quarto; Camogli (Genova): monumento a Simone Schiaffino; Sanremo: monumento a Giuseppe Garibaldi; Savona:
monumento a Giuseppe Garibaldi
EMILIA-ROMAGNA. Comacchio (Ferrara): capanno Garibaldi; Bologna: monumenti del Po-
polano (piazza VIII Agosto), a Vittorio Emanuele II (giardini Margherita), a Giuseppe Garibaldi (via dell’Indipendenza)
TOSCANA. Pisa: statua a Giuseppe Mazzini; Firenze: monumento a Dante Alighieri (piazza
Santa Croce); Carrara: monumento a Pellegrino Rossi; Certaldo (Firenze) Monumento a Giovanni Boccaccio; Pisa: monumenti a Giuseppe
Garibaldi e Curtatone Montanara, domus mazziniana
LAZIO. Roma: monumenti a Terenzio Mamiani
(corso Vittorio Emanuele II), ad Anita Garibaldi e a Giuseppe Garibaldi (Gianicolo), a Ciceruacchio (lungotevere in Augusta), busti e memorie, Faro e parco degli Eroi (Gianicolo);
Mentana (Roma): monumento dell’Ara garibaldina; Tarquinia (Roma): monumento a Giuseppe Mazzini
CAMPANIA. Napoli: monumenti a Giuseppe Garibaldi, a Giovanni Nicotera, a Nicola Amore, a
Carlo Poerio, ai Martiri napoletani; Procida (Napoli): monumento ad Antonio Scialoja e stele
commemorativa dei martiri
PUGLIA. Bari: monumento a Umberto I
CALABRIA. Catanzaro: monumento al generale
Francesco Stocco; Reggio Calabria: monumento all’Unità d’Italia, museo archeologico nazionale (restauro, riallestimento e ampliamento)
SICILIA. Palermo: obelisco ai martiri dell’Indipendenza italiana, monumento a Vittorio Emanuele II
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IL GIORNALE DEL RESTAURO MARZO 2012
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 318 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 104
Dimore Storiche
Ha 35 anni l’Associazione che unisce
5.000 soci e 4.000 palazzi, ville,
castelli, parchi e giardini privati
L’Associazione Dimore storiche italiane al Salone con uno stand e un convegno
Nel 2012 l’Associazione Dimore Storiche Italiane (Adsi)
celebra i suoi 35 anni di attività: nel 1977 fu infatti costituita, sull’esempio di analoghe
associazioni attive in altri paesi europei, da un gruppo di proprietari e intellettuali guidati
fra gli altri da Niccolò Pasolini dall’Onda, Aimone de
Seyssel, Bonaldo Stringher,
Gaetano Belgiojoso e Gaetano di Thiene, che ne fu il primo presidente. L’Adsi non ha
ovviamente scopi di lucro e si
propone di agevolare conservazione, valorizzazione e gestione delle dimore storiche,
contribuendo in tal modo alla
tutela, conservazione e conoscenza di un patrimonio culturale privato ma di primario interesse pubblico.
Nel quadro delle varie attività
previste per questo anniversario, Adsi partecipa al Salone del
Restauro di Ferrara con uno
stand istituzionale e l’organizzazione del seminario: «Le Dimore Storiche private: risorsa fondamentale del turismo
italiano. Palazzi, Ville, Castelli, Parchi, Giardini Storici privati per un turismo culturale di qualità», legato al tema di questa edizione del Salone. Una presenza connaturata e
fisiologica se si considera che i
opera anche a un
bene pubblico destinando i proventi
del 5 per mille al restauro di Porta
Bazzano dell’Aquila vittima del sisma
del 2009 e restituita
integra ai cittadini
abruzzesi con la riadesione degli intonaci antichi, il consolidamento delLa pièce de résistance dell’Associazione,
l’intradosso della Galleria di Palazzo Colonna a Roma.
l’arco della porta
Nel 2011 l’Associazione
con la sigillatuha destinato
ra delle lesioni,
i proventi del 5
la liberazione da
per mille al restauro
radici infestanti
di Porta Bazzano
ed una protezione
a L’Aquila
finale degli elementi lapidei,
con completa pacirca 5.000 soci Adsi
tinatura finale
costituiscono il magcon colore a piggior committente in
menti naturali.
assoluto di restauri di
Nel 2012, con il
opere architettonicontributo della
che in Italia e che
Nando Peretti
l’Associazione è atFoundation, Adtiva a 360 gradi sul fronte del- si cura il restauro della «Male molteplici e complesse pro- donna dell’Arco» di via Arco
blematiche di conservazione, dei Banchi a Roma, che trae il
tutela, restauro e fruizione de- nome dal Cortile dei Chigi dogli edifici storici di proprietà ve aveva sede il banco di Agoprivata.
stino Chigi. Nel piede di siniPer la prima volta, nel 2011 stra, l’arco conserva la più anl’Adsi ha rivolto la propria tica testimonianza sulle piene
del Tevere: la lapide con data e
livello della tremenda inondazione del 7 novembre 1277. A
ricordo dell’evento, sotto l’arco si venerava dal XVI secolo
una scultura lignea della Vergine, sostituita nell’Ottocento dal
seicentesco quadro ancora oggi venerato e che è oggetto dell’intervento di restauro. La presentazione dell’opera restaurata avverrà in maggio nell’ambito delle celebrazione dei 35
anni della fondazione Adsi
che vedrà a Roma l’assemblea
nazionale con il convegno
«Patrimonio storico-artistico
culturale privato: tutela costituzionale e rilevanza sociale e economica nel sistema
Italia» incentrato sul ruolo dei
beni storici privati nell’economia e nella crescita del paese.
Il 9 e 10 giugno si terrà poi l’annuale giornata nazionale Adsi che, come sottolinea il presidente Moroello Diaz della
Vittoria Pallavicini, in carica
dal 2010, consente a livello nazionale di visitare gratuitamente luoghi generalmente non accessibili mettendo anche in luce l’onerosa opera dei proprietari, custodi e fruitori di un patrimonio che non ha eguali al
mondo.
Giovanni Pellinghelli
del Monticello
Chi voleva i Lombardi
a San Mauro Torinese
SAN MAURO TORINESE.
Nella chiesa di
Santa Maria di Pulcherada, a San
Mauro Torinese, i restauratori del Consorzio San Luca hanno quasi ultimato il
recupero di uno sconosciuto ciclo di affreschi romanici. Costanza Segre Montel (docente di Storia medievale all’Università di Torino) illustra l’eccezionalità
del ritrovamento.
Cosa è stato ritrovato e qual è la sua importanza?
Una grandiosa visione celeste nella conca, con Cristo in trono
circondato dagli angeli e affiancato dalla Vergine e San Giovanni Battista, l’offerta di Abele e Caino nell’intradosso, Pietro, Paolo e due patriarchi nel cilindro, e, più in basso, una Crocefissione. La visione raffigurata in alto sembrerebbe richiamare il Giudizio finale, anche se i patriarchi, tipici di questa
scena, hanno qui un’iconografia assolutamente unica, riferita
forse a uno specifico testo, non ancora individuato. Nella fascia
sottostante è dipinta una bellissima iscrizione, che i paleografi
assegnano alla fine dell’XI secolo e conferma la data proposta
per gli affreschi. Si tratta di un ritrovamento importante sia per
l’ampiezza della superficie pittorica recuperata, sia per la qualità degli affreschi e l’eccezionalità dell’iconografia.
Come s’inseriscono questi affreschi nel panorama dell’Italia settentrionale?
La qualità e l’utilizzo di materiali preziosi (lapislazzuli, lamina
di metallo dorato applicata all’aureola in stucco di Cristo), sono indicativi dell’importanza dell’impresa, voluta da un committente che non badava a spese e poteva chiamare i migliori
pittori dalla Lombardia (atelier di Civate o cerchia). L’abbazia
era importante, ma non sappiamo chi la reggesse alla fine dell’XI secolo: donata nel 991 al monastero di San Quintino di Spigno, nel 1029, e ancora nel 1212, era alle dipendenze di San
Giusto di Susa, poi sotto la giurisdizione del vescovo di Torino.
Se confermata, la dipendenza da San Giusto potrebbe spiegare
la chiamata di artisti lombardi a San Mauro, come avviene negli stessi anni alla Novalesa. Sugli affreschi di San Mauro si dovrà ancora riflettere, ma è indubbio lo stretto legame con i cicli
lombardi dell’XI secolo.
Il restauro in corso ha un approccio conservativo: ritiene
necessari altri accorgimenti al fine della fruizione?
Gli affreschi sono in molte zone rovinati o con lacune dovute ai
rimaneggiamenti dell’edificio. La presenza, al centro dell’abside, di un grande affresco secentesco che non verrà rimosso limita purtroppo la leggibilità della decorazione romanica, precludendo anche ulteriori recuperi. La scelta di mantenere il dipinto barocco e il cornicione in stucco dell’abside è corretta, ma
una volta smontati i ponteggi l’iscrizione non sarà più in vista
e dovrà quindi essere documentata con fotografie.
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 318 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 104
Musei civici
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Tra museo diffuso e museo di antropologia culturale
Museo come
condensatore sociale
Al Salone del Restauro un convegno
dell’Associazione nazionale musei
locali italiani sul rapporto con città
e territori
«Il museo civico, tra tradizione e innovazione» è il tema di
una ricerca che da anni l'Anmli (istituita nel 1950 tra le prime associazioni museali italiane) persegue a livello regionale, con l’intento di dar vita a un
dibattito nazionale sul ruolo del
museo comunale in rapporto alla città. Tradizione poiché i musei civici in Italia, come ricorda la presidente Anna Maria
Montaldo, organizzatrice del
convegno insieme ad Anna
Maria Visser (codirettora MuSeC-Università di Ferrara), costituiscono la trama più antica
del nostro circuito museale. Per
il suo articolarsi capillarmente
sul territorio, dai grandi ai piccoli centri abitati, e per la ricchezza di genere, il sistema dei
musei civici costituisce anche
il fondamento di studi museografici che negli anni sessanta
hanno contribuito all'estensione della salvaguardia a opere
d'arte, architetture, manufatti
artigianali, strumenti del lavoro e della vita quotidiana, nonché brani del paesaggio, costruito e non, che fino ad allora
erano esclusi dallo status di beni culturali. È in quel clima politico e intellettuale, quando la
cultura si opponeva alla deva-
IL GIORNALE DEL RESTAURO MARZO 2012
stazione del territorio perpetrata dalla speculazione edilizia
sfrenata, che si affermano concetti divenuti poi capisaldi della museografia. «Innovazione», ci spiega Montaldo, «poiché il museo civico è parte attiva nei processi di trasformazione dei centri urbani, e come
tale è necessario ridefinirne la
missione e orientarne lo sviluppo nella pluralità di culture
che abitano la città contemporanea». Molti sono i concetti
che riaffiorano per voce di docenti universitari, assessori, direttori di musei, studiosi e professionisti, nel tentativo di trovare strategie comuni per il rinnovamento del ruolo sociale
dei musei locali. Il museo diffuso e il museo di antropologia
culturale sono temi ricorrenti
nelle due giornate d'incontri, e
nel contempo essi costituiscono due ambiti privilegiati per la
sperimentazione di una progettazione museografica volta a ribadire la specificità dell'allestimento come disciplina architettonica che dialoga con altri
saperi e con una moltitudine di
espressioni diverse, provenienti dalla comunicazione e dalle
scienze pedagogiche.
Cristina Fiordimela
Chiediamo allo storico dell'arte Andrea Emiliani, che con Fredi
Drugman (docente di museografia al Politecnico di Milano e fondatore della collana Museopoli, Clueb Edizioni) ne diede sostanza: come è cambiato il museo diffuso?
Oggi resta poco della sua sostanza. Nasceva da volontà condivise di conservare e connettere l'eredità del patrimonio nelle campagne italiane basandosi sulla ricerca sul campo. Le ricerche di
Bruno Toscano nelle campagne umbre partivano proprio dal censimento delle opere, con cui veniva mappato il patrimonio della
condizione contadina, come stato sociale, con le sue implicazioni in letteratura, musica e storia. Da qui prese avvio un nuovo
concetto di bene culturale che, anche grazie alle pagine di Emilio Sereni, e al contributo di antropologi ed etnografi, estese il
vincolo di tutela ambientale a borghi, centri storici, aree rurali
disabitate e industriali dismesse. Miriadi di oggetti si accumularono nelle stanze vuote di cascine abbandonate per restituire alle comunità una dimensione conoscitiva della storia locale. Visioni che prendevano corpo nei racconti fotografici di Paolo Monti, e nel disegno urbanistico dei collegamenti tra nuclei museali
e istituti di ricerca, per trasformarsi in veri e propri laboratori
museografici. Non si tratta dunque solo di connettere istituzioni
ma di studiare il territorio, le culture, le immagini del lavoro e intrecciare saperi e competenze, attivando politiche di partecipazione e tutela dei siti di valore storico e sociale, oggi di nuovo in
pericolo.
Cosa è avvenuto nei musei del lavoro e della cultura popolare? In
molti casi ha prevalso il modello mercantile e privato che per primo si è impossessato del mondo contadino e rurale, con ambientazioni folkloriche e approssimative, entro una visione di mediocre turismo coloristico. Vi sono tuttavia centri museografici di
qualità, soprattutto nei piccoli comuni, nelle comunità montane
e nei centri abitati periferici dove, anche a discapito della mancanza di fondi adeguati, l'impegno di assessori che spesso provengono dal mondo dell'istruzione e della ricerca, e una partecipazione più diretta della comunità locale, favoriscono un ritorno
alla ricerca sul campo e alla costituzione di un decentramento
del patrimonio artistico e del concetto stesso di opera d’arte.
A Pietro Clemente (docente di Antropologia all’Università di Firenze e presidente della Società italiana per la museografia e i
beni demoetnoantropologici) chiediamo invece: Cosa s’intende
per museografia partecipata e quali sono le dinamiche tra gli attori coinvolti nella sua ideazione?
Nella museografia antropologica, povera di finanziamenti e grandi progetti, c’è crescita di partecipazione nel rapporto tra museo e soggetti della società civile. I musei nascono attraverso
pratiche che non vedono più come condizione una collezione,
ma spesso una ricerca etnografica basata sul coinvolgimento e
la presa di parola delle comunità locali.
È possibile trasferire nel museo il punto di vista di altre culture
e il loro modo d’intendere la salvaguardia della conoscenza?
Dopo gli anni ottanta in Italia l’antropologia museale è cresciuta nella critica ai modelli coloniali e positivistici, mentre sul fronte interno la museografia del mondo contadino già negli anni
sessanta e settanta nasceva, dal basso, come riflessione su un
mondo subalterno e valorizzava culture altre da quelle egemoniche. Purtroppo molti musei «etnologici» di età positivista non
si sono aggiornati nella missione, ma chi lo ha fatto ha mutato
paradigmi, come il Museo Pigorini, introducendo il dialogo con
le comunità emigrate e la condivisione di esperienze intorno agli
oggetti. Nonostante la prevalenza, in Italia, di musei legati alle
culture locali, è ancora molto indietro la collaborazione con il
punto di vista dei lavoratori migranti. La serialità degli oggetti,
che diventa disegno nel Museo Guatelli, il più noto forse dei musei spontanei che ha inventato un linguaggio delle cose, è uno
dei tanti modi di fare un viaggio nell’alterità. Molti musei d’ultima generazione sono pensati come percorsi esperienziali che
cercano di mutare il mondo del visitatore. Il Museo del teatro
popolare di Monticchiello (Pienza), progettato da antropologi e
creatori del teatro povero, è basato sulla memoria storica locale. Ma mancano ancora esperienze forti di dialogo tra identità e
memorie locali e mondo dei migranti dall’altro.
L’allestimento è ancora, come lo intendeva Drugman, un medium
in cui rappresentare concetti attraverso oggetti?
Difficile cogliere una tendenza: il Museo del Quai Branly a Parigi è un ritorno all’oggetto come centro dello sguardo estetico ed
esotico dell’Occidente, ma molte mostre fatte in quel nuovo spazio sono invece critiche e aperte. Il magazzino visitabile è una
soluzione per estendere l’offerta, ma l’oggetto diventa parte di
un assemblaggio narrativo di elementi visivi. Da un lato i musei
degli oggetti contadini del passato raccontano serialità, forme,
contesti; dall’altro i nuovi musei etnografici ricostruiscono scene di vita e producono comparazioni. Ci sono tuttavia esperienze in cui gli oggetti sono al centro della scena narrativa come
negli allestimenti di Vincenzo Padiglione e Mario Turci.
Cosa intende per museo-iperluogo?
Al contrario dei non-luoghi, i musei sono accumuli di densità semantiche, dispositivi ermeneutici, offerte di viaggi iniziatici, che
s’intrecciano in sequenze narrative ed emozionali. Sono dispositivi riflessivi: l’oggetto altro defamiliarizza il tuo quotidiano. E
spesso è proprio la vita quotidiana la chiave: un materasso con
foglie di granturco del museo contadino o un reggitesta africano sono diversi modi del dormire. Una macina a sella africana,
una mola sarda: il grano, il cibo, i lavori maschili e femminili, la
fatica, si confrontano. I laboratori: veder fare una borsa con i
giunchi all’ingresso del museo delle erbe palustri di Villanova di
Bagnacavallo, comprare il sale più leggero del Museo del sale
di Cervia, sono modi di esperire altri mondi.
BRIANZA PLASTICA
IL PANNELLO ISOTEC PER IL RECUPERO
DI UN EDIFICIO DEL XIX SECOLO A PIANCASTAGNAIO (Siena)
Piancastagnaio, piccolo centro di origine medioevale, è posto lungo le verdi pendici
del Monte Amiata, in provincia di Siena. Il suo centro storico, racchiuso da una cinta muraria fortificata, si
sviluppa attorno al Castello Aldobrandesco (risalente al 1000, poi modificato dalla Repubblica Senese nel XV
secolo). L’intervento ha riguardato uno degli edifici adiacenti al Castello. Il fabbricato, risalente al XIX secolo,
ha struttura portante in peperino, tipica pietra locale, intonacata e decorata esternamente. Il piano terra e il
primo sono occupati da un bar ristorante e dalla biblioteca comunale, mentre il secondo e il terzo ospitano
una dimora nobiliare. Nell’ambito di un generale intervento di recupero, i primi, e più urgenti, lavori hanno
riguardato la copertura per preservare la struttura portante esistente, costituita da solaio a vista in legno.
Eliminato la vecchia finitura in coppi sovrapposti, si è provveduto alla sostituzione di alcuni elementi lignei
deteriorati, al rifacimento della gronda esterna con mensole in legno e al consolidamento del solaio esistente
mediante soletta armata in calcestruzzo alleggerito, adeguatamente collegata alle strutture portanti.
L’ inserimento del pannello ISOTEC (spessore 8 cm) ha preceduto il montaggio
del nuovo manto, costituito da tegole piane nuove e coppi romani di recupero.
Come sottolinea il progettista e direttore dei lavori, geometra Marco Vichi «Trattandosi di un edificio d’epoca,
la scelta del pannello ISOTEC è stata ottimale perché ci ha permesso
d’installare un solo supporto, di spessore contenuto e con un peso che doveva essere
necessariamente limitato. Siamo così riusciti a coniugare un adeguato grado
di coibentazione termica, che soddisfaceva i parametri richiesti, con un ottimo sistema
di impermeabilizzazione e microventilazione».
www.brianzaplastica.it
Scheda Progetto
Proprietà: IMMOBILIARE COSTA sas, di Brogi Francesca Susanna con sede in Piancastagnaio
Progettista e Direttore Lavori: geom. MARCO VICHI, via del Coro 16, Piancastagnaio
Inizio lavori: 04/05/2011
Fine lavori:30/07/2011
Isotec® è un sistema di isolamento termico in poliuretano espanso rigido
per coperture a falde. Il pannello è conformato a battenti e incastri contrapposti che lo rendono facilmente manovrabile per la posa in quota. Le caratteristiche garantiscono un impalcato portante, termoisolante, impermeabile
alle infiltrazioni accidentali del manto di copertura e, grazie al correntino in
acciaio zincato di cui è dotato, microventilato.
Informazioni per la stampa
Forward. Comunicazione per l’architettura e il design
Valentina Valente [email protected] 347 34 16 901
Laura Della Badia [email protected] 328 61 21 832
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IL GIORNALE DEL RESTAURO MARZO 2012
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 318 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 104
Costruire sul costruito
Il restauro urbano come occasione di rilancio
di uno sviluppo sostenibile
Quest’anno il Salone si amplia alla rigenerazione urbana e al riuso, possibili vie d’uscita alla crisi strutturale
In senso orario, il recupero dell’ex macello Sant’Anna a Piacenza, l’area ex Orsi-Margelli a Forlì, l’ex zuccherificio di Cesena,
il riutilizzo dell’ex jutificio Camerini a Piazzola sul Brenta (Padova) e il complesso Vega a Venezia
Il tema del restauro applicato
alla scala urbana comporta la
necessità di allargare l’orizzonte. Dalla fine degli anni
sessanta l’avvio dell’importante stagione del recupero dei
centri storici ha fatto crescere
in Italia, e poi in tutta Europa,
una forte sensibilità verso il riconoscimento dei valori storico-testimoniali degli edifici e
dei tessuti urbani, stratificati in
secoli di storia. Si è rapidamente passati da un’idea delle
città il cui pregio era testimoniato dai monumenti, dagli
elementi eccellenti degni di
conservazione e valorizzazio-
ne a un’idea delle città come
insieme di tessuti ed elementi
puntuali, anche minori, in continuo dialogo e relazione tra
loro e con le parti monumentali. Un’evoluzione della cultura che si è profondamente radicata e che è ben rappresentata dal Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004,
che arriva a tutelare anche lo
spazio pubblico di interesse
storico o artistico come elemento monumentale meritevole di tutela estetica, formale
e funzionale.
Tutto bene, dunque? Non del
tutto se è vero, come è vero,
che il dibattito è oggi ancora
concentrato sulla conservazione del patrimonio costruito ed è invece molto distratto sulla necessità non solo di tutelare, ma anche di riprodurre e far evolvere il patrimonio sociale delle nostre
città, vera base dello sviluppo economico e culturale. Un
patrimonio fortemente penalizzato dallo sprawl che ha caratterizzato tutte le città italiane ed europee e che ha progressivamente svuotato le città di persone e funzioni, spinte ad insediarsi in aree sempre
più periferiche dei comuni di
prima e seconda cintura.
In questo senso costruire sul
costruito assume un valore
strategico per il rilancio di uno
sviluppo sostenibile del sistema paese non solo perché aiuta a valorizzare il patrimonio
storico e a non consumare
nuove aree verdi, ma anche
(soprattutto) perché costituisce l’occasione per «restaurare» la città nella sua funzione di motore dello sviluppo locale. Acquisita la cultura
della tutela del patrimonio fisico ereditato, il primo parametro per valutare la capacità di
un intervento di rigenerazione
Emilia-Romagna: rigenerare ristrutturando e ricostruendo
La proposta arriva da Confederazione Nazionale dell’Artigianato (Cna) in collaborazione con le cooperative di professionisti Tecnicoop e Studio Ti per rilanciare il settore delle costruzioni in crisi. L’idea è di puntare sul risanamento del costruito di scarsa qualità, risalente principalmente agli anni tra
il 1945 e 1981 (prima dello «spartiacque» della legge
10/1991, sull’isolamento termico degli edifici) e di tipo residenziale e, in maniera residuale, produttivo e alberghiero.
Si tratta di agire con diversi gradi d’intensità, dall’intervento
conservativo leggero - dove è possibile il mantenimento dell’utenza all’interno -, a quelli più invasivi - dove invece è necessario spostare l’utenza -, per arrivare anche alla possibilità di abbattere e riedificare con densità maggiori (solo in caso di edifici che non abbiano valore architettonico e documentale). Gli interventi dovrebbero avere come scopo primario il raggiungimento di classi di efficienza energetica migliorative, ma possibilmente essere volti anche a incrementare le
prestazioni antisismiche e acustiche. Si ottiene così un duplice risultato: contenere l’uso di suolo vergine - che può essere utilizzato solo in casi correlati strettamente alle riqualificazioni - e ridurre i consumi energetici, in accordo con quanto stabilito da numerose direttive CE.
Nelle intenzioni si lavorerà pertanto non più per macro comparti, ma per interventi a scala micro - fino al livello del singolo alloggio -, realizzando uno studio di fattibilità per ciascuna situazione che esamini tutte le possibili scelte di efficientamento e miglioramento della sicurezza attuabili, con il
relativo prezzo. Ciò si riverbera da una parte sugli strumenti
urbanistici (il riferimento è ai Regolamenti Urbanistici Edilizi)
che dovrebbero esaminare in maniera più puntuale le peculiarità del territorio, agendo ad una scala più piccola rispetto
a quella a cui si è oggi abituati. Dall’altra, avrebbe necessità
di operare a livello delle agevolazioni fiscali e finanziarie (ad
esempio, attraverso l’estensione del 36% di sgravi agli abbattimenti e ricostruzioni) per rendere appetibili gli interventi di
miglioramento edilizio ad una committenza molto frazionata e
poco propensa agli investimenti. Alcune criticità sono evidenziabili, ad esempio l’estensione della mixité di funzioni sul territorio e l’organizzazione della delocalizzazione delle persone.
Vedremo se da questa proposta partiranno sperimentazioni sul
territorio regionale.
D’altro canto, la Regione si è fatta promotrice di 19 concorsi
d’architettura distribuiti sul territorio. Ha stanziato 1 milione
per un programma di riqualificazione urbana approvato dalla
commissione Territorio, ambiente e mobilità, i cui primi bandi dovrebbero essere pubblicati a giorni, per migliorare gli
spazi pubblici e la viabilità dei centri minori attraverso il recupero di aree abbandonate: a Nonantola, Verucchio, San Giovanni in Persiceto, Pieve di Cento, Forlì e Bagno di Romagna
si punta a incidere sul sistema viabilistico «leggero» (pedonale e ciclistico), mentre a Lugo, e in altri, sulla riqualificazione degli spazi pubblici. A Ferrara invece il concorso sarà
mirato alla progettazione della Cittadella del commiato all’interno dell’Ospedale Sant’Anna. 5,5 milioni saranno assegnati
per contribuire alla realizzazione delle opere pubbliche selezionate.
Parallelamente, la Regione identifica, attraverso la piattaforma Costruzioni della Rete alta tecnologia, nel recupero e nella riqualificazione urbana un filone di ricerca prioritario nel
suo programma e realizzerà una piattaforma interattiva basata su tecnologie mashup di elaborazione dei dati, per offrire
alle imprese e a soggetti istituzionali accreditati un monitoraggio costante dello stato di disponibilità del patrimonio edilizio esistente. Questa iniziativa, lanciata al Saie 2011, è stata ripresentata il 21 febbraio all’interno dell’incontro «Il patrimonio architettonico abbandonato o sottoutilizzato in Emilia Romagna. Progetti di recupero e riuso, esperienze a confronto», in cui si è proseguito il discorso sulle «5 R» (Restauro
- Recupero - Rigenerazione urbana - Riuso - Ricerca). Dopo
aver contato a quanto ammonta il patrimonio abbandonato ma
riutilizzabile sul territorio regionale, si è ampliato il discorso
sulle normative esistenti e le possibilità di accesso ai finanziamenti, evidenziando le potenzialità delle persone e gli sbocchi di lavoro, nell’intento di fare di questo uno dei fattori di rilancio e di rigenerazione di singoli tessuti urbani. Al dibattito
hanno partecipato: Carlo Alberto Roncarati (presidente della
Camera di commercio di Ferrara), Carlo Amadori (Salone del
Restauro di Ferrara), Marcello Balzani (Università di Ferrara,
direttore del Dipartimento Diaprem), Giancarlo Maselli (in rappresentanza del mondo delle imprese). Paola Bianco
urbana complessa - sia esso applicato a un brano di città storica o a un esempio di archeologia industriale o a un’area
dismessa senza particolari pregi testimoniali o a un quartiere
degli anni sessanta - dovrebbe
riguardare le funzioni proposte. Aiutano la città a ritrovare
i propri elementi vitali? Servono a favorire la vivibilità della
città? Il progetto risolve almeno uno dei problemi strutturali dell’area urbana in cui si colloca (insufficienza di servizi,
di residenze adeguate alla domanda, di aree pubbliche, di
accessibilità ecc.)?
Grazie anche all’evoluzione
della programmazione complessa promossa dagli anni novanta dall’Unione europea,
dai ministeri e poi dalle regioni, i buoni esempi non mancano. Diverse città in tutta Italia hanno compiuto sforzi economici e intellettuali che vanno in questa direzione e hanno
saputo formare una nuova cul-
tura del rapporto pubblico-privato che ha consentito, in molti casi, di sostenere costi d’intervento particolarmente impegnativi in aree spesso gravate da problemi ambientali.
Con queste basi è ora possibile e necessario imprimere una
più chiara volontà culturale e
politica al legame tra le operazioni di rigenerazione urbana
e lo sviluppo delle città e, quindi, del paese. Uno sforzo collettivo che coinvolge le pubbliche amministrazioni (responsabili delle politiche urbane), gli operatori privati (responsabili di una buona attuazione) e i cittadini (responsabili della forza espressa dall’opinione pubblica). Uno
sforzo che, attraverso il restauro della città, può aiutare a
trovare una via d’uscita alla
crisi strutturale che stiamo attraversando.
Marina Dragotto
Audis - Associazione Aree Urbane
Dismesse
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 318 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 104
IL GIORNALE DEL RESTAURO MARZO 2012
611 siti culturali, 154 naturali e 23 misti
SEGUE DA PAG.
1
50.000 persone. Circondata da
mura d’epoca ottomana che
racchiudono ancora interessanti abitazioni tradizionali,
palazzi, hammam, moschee, è
in stato di forte degrado e il
suo restauro è tra le priorità
del governo. A circa 70 km
dalla capitale, nella città costiera di Tipasa, si trova uno
dei più straordinari complessi
archeologici del Maghreb. All’origine emporio commerciale cartaginese, il periodo romano è caratterizzato da un
prestigioso insieme di edifici
di diverse tipologie architettoniche. Unico al mondo, il sito
della Valle dello M’zab, nel
cuore del deserto, è costituito
da cinque ksour (villaggi fortificati) e relativi palmeti, costruiti all’inizio del primo millennio dagli Ibaditi secondo un
modello di habitat che ha esercitato una considerevole influenza sull’architettura e l’urbanistica arabe, e su architetti
e urbanisti del XX secolo, da
Le Corbusier a Fernand Pouillon. Meno noto ai turisti, a 50
km a nord est di Sétif, il sito di
Djemila, antica colonia romana edificata sotto il regno di
Nerva (96-98 d.C.) su uno sperone di roccia che arriva a 900
m di altitudine, splendido
esempio dell’architettura romana in Nord Africa, famosa
anche per i suoi mosaici. Altro
notevole lascito della colonizzazione romana durata tre secoli, Timgad, 480 km a sud est
di Algeri, colonia militare fondata da Traiano, dal piano ortogonale. Infine, il sito della
Kalaa dei Beni Hammad, un
complesso monumentale della
civilizzazione islamica a 1000
m di altitudine e 240 km a sud
est di Algeri, fondato all’inizio
dell’XI secolo. Prima capitale
degli emiri hammaditi, conserva all’interno di una muraglia di 7 km, in parte smantellata, una serie di palazzi e la
moschea più grande del paese
dopo quella di Mansourah.
Del ricco patrimonio culturale
intangibile dell’Algeria, somma d’espressioni culturali ancestrali a volte millenarie, per
ora soltanto l’Ahellil del
Gourara, che unisce coreografia, canto e poesia, fa parte del Patrimonio culturale
orale e immateriale dell’umanità dell’Unesco. Ma in
attesa di entrare nella prestigiosa lista ci sono, tra gli altri,
la Sebeiba di Djanet, una cerimonia rituale delle popolazioni agricole tuareg, l’Imzad,
antico strumento monocorde
fabbricato e suonato esclusivamente dalle donne tuareg, e
il rituale del Matrimonio a
Tlemcen.
Antonella Tarquini
Heritage conservation e turismo
Ahmedabad è la prima città in India
in corsa per l’Unesco
La capitale del Gujarat è al centro di un convegno e di una mostra a Ferrara
Ai conoscitori dell’architettura
la città di Ahmedabad fa subito venire in mente, non a torto,
gli edifici di Le Corbusier (le
ville Shodhan e Sarabhai, il
museo Sanskar Kendra, il Mill
Owner’s Association), l’Indian
Institute of Management di
Louis Khan o il Mahatma
Gandhi Memorial Museum per
il Sabarmati Ashram di Charles
Correa. O, ancora, la figura di
Balkrishna Vithaldas Doshi, architetto indiano contemporaneo, fondatore della VastuShilpa Foundation, che negli
anni sessanta lavorò proprio
con Louis Khan, Le Corbusier
e Anant Raje prima di dar vita
all’attuale Center for Environmental Planning and Techno-
logy (Cept), prestigiosa Scuola
di Architettura.
La storia della città attraversa
in realtà sei secoli e fasi alterne
di prosperità e decadenza: dalla sua fondazione nel 1411 come capitale del Gujarat, periodo fiorente e di grande sviluppo commerciale, al declino seguito all’occupazione islamica
e Maratha, al rinnovato impulso industriale durante la dominazione inglese (per cui fu definita la «Manchester dell’India»), fino ad arrivare ai grandi movimenti d’indipendenza
nazionale nei primi anni del
Novecento, quando si stabilì
qui il Mahatma Gandhi.
Esito di una storia ricca di alternanze, Ahmedabad è con-
siderata, per il suo sistema di
fortificazioni, la morfologia
del nucleo storico, l’architettura monumentale e domestica, uno degli esempi più
straordinari, ancora superstiti, di città indiana capace
d’incarnare le tradizioni hindu-islamiche nel proprio impianto urbano e nell’architettura. Oggi, con una popolazione di circa sei milioni di abitanti, è la quinta città più grande dell’India, nonché una delle
metropoli in più rapida crescita nel mondo.
Dal marzo 2011 la città, grazie
a un’iniziativa dell’Archeological Survey of India, è stata inserita nella tentative list delle
Città Patrimonio Mondiale del-
La villa Shodhan di Le Corbusier (1956), l’Indian Institute of Management di Louis Kahn
(1962-1975), il Mahatma Gandhi Memorial Museum di Charles Correa (1958-63) e alcune
case tradizionali, le haveli
l’Unesco, unica del subcontinente indiano ad aver mai ambito a tale riconoscimento.
Consapevole dell’importanza
del traguardo da raggiungere,
Ahmedabad è oggi protagonista della nascita di un incredibile movimento collettivo - che
coinvolge politici, sociologi,
architetti, restauratori, università come il Centre for Heritage Management della Ahmedabad University, imprese
private e, soprattutto, i cittadini - per la tutela e il recupero
del patrimonio tradizionale e
monumentale locale. Oltre gli
interventi sui monumenti storici, la Ahmedabad’s Municipal Corporation’s Heritage
Cell ha deciso di contribuire al
restauro e alla valorizzazione
delle case tradizionali, le haveli, sostenendo le iniziative dei
proprietari, e salvando così un
bene diffuso di eccezionale valore da un abbandono altrimenti inesorabile, considerati
gli elevatissimi costi di manutenzione. In India l’altro grande esempio è il piano di recupero e riutilizzo dei palazzi e
fortezze dei Maharaja tutelati
dal Mehrangarh Museum
Trust di Jodhpur nel Rajastahn. La stessa amministrazione locale, in partnership con
ong e attori locali, promuove
ogni anno l’Ahmedabad Heritage Festival e l’International
Arts Festival, due occasioni
importanti per attrarre turisti e
finanziamenti, ma anche per
sensibilizzare la popolazione
locale, soprattutto i più giovani, riguardo al valore del proprio patrimonio e delle proprie
tradizioni.
Francesca De Filippi
Villaggio di Ghardaïa (Valle dello M’zab), il Parco
del Tassili N’Ajjer, la Casbah di Algeri, le rovine romane
e un Mechouvar
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IL GIORNALE DEL RESTAURO MARZO 2012
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 318 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 104
Uno sguardo avanti al passato
SEGUE DA PAG.
1
ma integrato di collaborazione
e coinvolgimento di cluster di
progettisti, enti, imprese di costruzioni e centri di ricerca
operanti sul territorio. In tal
senso il progetto del Metadistretto delle tecnologie sostenibili nel settore delle costruzioni in Emilia-Romagna offre i risultati dei primi interventi realizzati, guidati da Aster, il consorzio tra la Regione EmiliaRomagna, Cnr
ed Enea, Unione
regionale delle
mento europeo che, anche nel
prossimo programma quadro
«Horizon 2020», conferma ed
esalta la fondamentale importanza del Cultural Heritage
connesso ai temi di identità e
recupero, con un coinvolgimento sempre più apprezzato
e opportuno di Piccole e Medie Imprese e di
una strategia operativa in rete, come
Il rilievo 3D del Castello
di Annaberg a Coldrano, Bolzano
Camere di Commercio e le Associazioni
imprenditoriali regionali, nell’ambito del progetto Euresp (European Regional Environmental Service Platform), in collaborazione con la
Piattaforma Costruzioni e la
Piattaforma Energia Ambiente
della Rete Alta Tecnologia
Emilia Romagna. Anche la Regione Abruzzo sta investendo
per promuovere uno sviluppo
sostenibile del settore costruzioni, grazie alla creazione di
un Polo di Innovazione dell’Edilizia Sostenibile della
Regione Abruzzo, che riunisce circa 70 imprese indipendenti, università e centri di ricerca regionali e nazionali.
Tutti processi che si inseriscono in un contesto di finanzia-
già avviene all’interno dei
Tecnopoli, piuttosto che nella
Piattaforma Italiana Beni Culturali. Il meeting organizzato
dalla Fach-Focus Area Cultural Heritage, con i membri
dell’Ectp-European Construction Technology Platform, affronterà proprio il tema delle «Strategie e politiche
di promozione della ricerca
sui patrimoni culturali».
L’attività del Dipartimento di
Architettura/TekneHub, proposta al Salone, è sempre più
aperta a un coinvolgimento internazionale, soprattutto verso
realtà estere in cui il ruolo dell’industria e della ricerca italiana può ancora crescere e caratterizzarsi. Casi studi esemplari per qualità e ricerca di definizione di metodi e processi
di riqualificazione di aree urbane a grande valenza strategica sono il progetto di rinascita di Yenikapi, quartiere e
porto di Istanbul, sviluppato
con la collaborazione dell’Ircica (Research Centre for Islamic History, Art and Culture), l’Istanbul Technical University e la Municipalità di Fatih che si propone di sfruttare
il grande potenziale del patrimonio archeologico dell’area,
grazie alla combinazione di
nuove tecnologie e di una rete
organica di interazioni economiche e la riqualificazione
delle mura e delle fortezze di
Malta, in cui si inserisce anche il
progetto della
Nuova Porta di
La Valletta a firma Renzo Piano.
Il mercato edilizio
non può più prescindere dalla rigenerazione del patrimonio esistente e
del restauro consapevole, nel
tessuto urbano come sul territorio. In un mondo in cui il
confronto con l’esistente, con
il reale e la gestione del tempo risultano fondamentali per
il progetto, diventa ancor più
importante confrontarsi nel
campo delle tecnologie che
rendono possibili tali meccanismi conoscitivi. È necessario fare un bilancio delle esperienze acquisite e confrontarsi
su strategie di metodo future,
in merito ad applicazioni e
procedure sempre più efficaci
e di immediata applicazione
nel campo della tutela e valorizzazione dei beni culturali e
del rilievo finalizzato al re-
stauro. Nello spazio mostra
«Restauro, Recupero e Tecnologie», e nel relativo convegno, verranno illustrati più
di vent’anni di innovazione
tecnologica nel campo degli
strumenti integrati di conoscenza morfometrica digitale,
come laser scanner, di processi e strumenti di diagnosi e di
modelli e banche dati digitali.
Uno sguardo al passato per
pensare alle prospettive future, e alle nuove possibilità di
collaborazione con centri di ricerca e piccole e medie imprese italiane per sviluppare
livelli di conoscenza e servizi
esemplari a livello internazionale.
Il Salone si propone anche come occasione per approfondire in che modo le conoscenze
accademiche possano divenire strumenti operativi utili a
professionisti e tecnici del settore edilizio, a partire da un argomento di stringente attualità: il progetto del colore per
la gestione cromatica delle
superfici architettoniche, per
una salvaguardia dell’identità
cromatica dei luoghi del passato e per delineare le linee
guida del progetto contemporaneo. Un’Italia capace di proporsi, quindi, come modello di
esportazione, coniugando la
sapienza, la storia e la tradizione culturale nazionale, con
le nuove tecnologie e i nuovi
progetti di documentazione
multimediale, come nel «Michelangelo’s Box», realizzato
in collaborazione con il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, che
racconta con tecnologie digitali le architetture di Michelangelo a Firenze nel complesso laurenziano.
Il restauro sostenibile: verso il protocollo
«Historical Buildings»
La superficie cementificata in Italia subisce un
incremento annuo di circa 50.000 ettari: il
7,6% del totale dell’intero territorio nazionale.
I dati allarmanti confermano la necessità di tutelare l’esistente rispetto alla realizzazione di
nuove costruzioni, una base fondante per favorire la valorizzare di processi virtuosi di recupero, soprattutto in un momento in cui le
nuove edificazioni sono in fase di stallo e il mondo delle costruzioni ha iniziato a focalizzarsi
sulla ristrutturazione. Le politiche green degli
ultimi anni confermano la volontà di realizzare
interventi di qualità, che non guardino però solo a edifici ecocompatibili ed economicamente vantaggiosi sotto il profilo energetico, di minore produzione dei rifiuti e ridotto uso di acqua potabile. Si tratta di introdurre nuovi concetti, che promuovano progetti socialmente responsabili, rispettosi dell’ambiente e dei caratteri storici dei luoghi, capaci di guidare la
trasformazione del mercato dell’edilizia. Il tema della riqualificazione richiede uno sforzo
progettuale maggiore rispetto alle nuove edificazioni, che tuteli le caratteristiche peculiari
degli edifici esistenti. La complessità dell’intervento aumenta in maniera considerevole nel
caso di interventi su edifici storici: ciò è dovuto sia a vincoli di natura conservativa sia a causa dei sempre più pressanti obiettivi dettati da
principi di sostenibilità, ormai estesi anche al
patrimonio costruito. Green Building Council
Italia, no profit attiva dal 2008 nel settore delle costruzioni sostenibili, ha riunito un gruppo
di esperti, tra cui il Dipartimento di Architettura di Ferrara, che elaborino le linee guida del
protocollo per la certificazione di edifici storici, primo esempio di sistema per la conservazione e il monitoraggio di manufatti edilizi a livello mondiale. Alcuni risultati saranno esposti il 29 marzo al Salone nel convegno «Il protocollo Historical Buildings: il restauro diventa
green». Uno standard innovativo, che mira a
promuovere la cultura della conservazione sostenibile e favorire il dialogo tra i soggetti istituzionali e il mondo della progettazione. Il protocollo potrà essere applicato a progetti di restauro e rifunzionalizzazione nell’ambito di interventi sul patrimonio storico esistente: uno
strumento valido e verificato, utilizzabile sia da
parte delle autorità preposte alla tutela sia dagli operatori coinvolti nei singoli interventi di
recupero. Elisabetta Biestro
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 318 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 104
IL GIORNALE DEL RESTAURO MARZO 2012
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Materiali
Innovazione nel restauro
del legno: nuovi orizzonti
Il legno nel recupero
17
Leggerezza, flessibilità e facilità di montaggio rendono
il legno particolarmente adatto agli interventi sull’esistente
IMMAGINE REALIZZATA DA ALAN CRIVELLARO, TECNOLOGO E ANATOMISTA DEL LEGNO
Il materiale legno è un materiale nanostrutturato. Sezione
trasversale di Arbutus unedo L. a 40 ingrandimenti, sono
visibili i grandi vasi adibiti alla conduzione della linfa e le fibre
con funzione meccanica
Sezione trasversale di Rosa canina L. a 20 ingrandimenti.
L’immagine comprende il legno (sulla sinistra) e la corteccia
(sulla destra). Sono visibili i grandi vasi adibiti alla conduzione
della linfa e le fibre con funzione meccanica
Nanotubi di carbonio multi-wall, immagine ingrandita con
microscopio elettronico a trasmissione (Tem)
Politecnico di Torino
FEDERICA STUPAZZINI, FRANCO ZANINI
Refettorio per il centro visite della Cattedrale di Norwich (Inghilterra), Hopkins Architects,
2009; Auditorium (ex-oratorio di San Filippo Neri), Bologna, Pier Luigi Cervellati con Giorgio
Volpe, 1997; Biblioteca del monastero di Fitero, Navarra (Spagna), Miguel A. Alonso del Val e
Rufino J. Hernández Minguillón AH Asociados
Gli interventi di recupero sul
costruito costituiscono oggi un
importante settore di applicazione delle tecnologie costruttive del legno. Le caratteristiche di leggerezza, flessibilità e
la facilità di montaggio lo rendono particolarmente adatto al
recupero in relazione alla necessità di mantenimento della
sicurezza statica degli edifici
esistenti, ai problemi legati alla logistica del cantiere e alla
possibilità di rendere il progetto aperto a future ulteriori modifiche. Grazie anche alle innovazioni che l’industria del legno ha sperimentato negli ultimi anni, questo materiale assume oggi un ruolo di primo piano.
Numerosi interventi sul costruito consistono nell’implementare i volumi esistenti per
aumentare la superficie utile o
per realizzare spazi di servizio
necessari al funzionamento
dell’edificio: interventi per
densificazione, con operazioni
di sopraelevazione, ampliamento o interconnessione di
volumi, per i quali il legno rappresenta una soluzione ideale.
La costruzione in legno permette infatti di rispondere al
meglio alle esigenze legate
agli ampliamenti in altezza,
in quanto coniuga l’elevata
capacità strutturale alla leggerezza fisica, permettendo
di realizzare interventi poco
invasivi sulle strutture sottostanti e di guadagnare spazio
senza aggravare particolarmente il carico sismico complessivo.
Fra i sistemi costruttivi disponibili, i pannelli in legno massiccio a strati incrociati (XLam) costituiscono oggi la soluzione più diffusa. Qui la prefabbricazione degli elementi
costruttivi, quali intere pareti o
solai, accorcia notevolmente i
tempi di montaggio, riducendo
al minimo gli inconvenienti durante la fase di cantiere.
Anche nei casi di ampliamento per accostamento l’uso del
legno risulta interessante, in
quanto permette spesso di non
dover intervenire sulla struttura esistente con misure di rinforzo. Come nel pluripremiato
progetto per il refettorio del
centro visite della Cattedrale
di Norwich in Inghilterra
(Hopkins Architects), in cui
un volume in legno di quercia
con struttura autoportante si innalza dalle antiche murature
perimetrali in pietra.
In altri casi l’intervento consiste nell’inserire all’interno di
© JOSÉ MANUEL CUTILLAS
logici industriali chiave, massimizzando il potenziale di crescita delle imprese europee fornendo loro adeguati livelli di finanziamento e saranno aiutate
le Pmi innovative a crescere
per diventare aziende leader a
livello mondiale. Ciò permetterà di costruire una leadership
nel settore delle tecnologie abilitanti e industriali - con particolare attenzione all’Ict - delle
nanotecnologie, dei materiali
avanzati, delle biotecnologie e
spaziale; si cercherà infine di
facilitare l’accesso al capitale
di rischio». Queste affermazioni del programma europeo sono molto innovative per i settori di ricerca nazionali e spingono i ricercatori a collaborare con le piccole e medie imprese del settore del restauro,
dei prodotti nanostrutturati
per il recupero, la manutenzione e il rinforzo. Su questi
temi è in corso il Progetto Cost
«Assessment, Reinforcement
and Monitoring of Timber
Structures» nell’ambito del
Settimo Programma Quadro
della Comunità Europea.
Inoltre le nuove direttive 2013
del 7PQ (WPSSH 2013) presentano un topic sulla valorizzazione dei Beni Culturali europei; le costruzioni in legno
sono un importante elemento
del patrimonio.
3. Attualmente, nonostante il
settore delle nanotecnologie sia
in rapido sviluppo nel campo
delle costruzioni e dei Beni
Culturali, si riscontra ancora
una carenza di applicazioni sul
materiale legno. Pertanto è
auspicabile lo sviluppo e la
sperimentazione di resine polimeriche rinforzate con nanomateriali, in particolare
con nanotubi di carbonio o
micro fibre o Frp negli interventi di rinforzo e nella protezione delle strutture lignee.
La presenza dei CNTs all’interno del materiale permette di
modulare le caratteristiche del
nanocomposito, agendo da ritardante di fiamma, o modificando le caratteristiche meccaniche della struttura. Queste
caratteristiche rendono i materiali polimerici caricati con
CNTs molto interessanti per
rinforzo di strutture lignee
(tramite ricoprimento o infiltrazione o impregnazione).
La possibilità di poter effettuare la polimerizzazione direttamente in-situ consente inoltre
di evitare estese sostituzioni e
smontaggi delle strutture esistenti. Ciò comporta sia il mantenimento di componenti originari e delle condizioni più prossime a quelle del comportamento in opera, sia vantaggi dal
punto di vista dei tempi di realizzazione
dell’intervento,
aprendo così nuove vie nelle
metodiche di recupero di elementi strutturali appartenenti al
patrimonio edilizio storico.
In prospettiva, un impiego diffuso di materiali nanocompositi potrà essere volano di sviluppo economico incentrato
sull’innovazione, sull’offerta
di impiego e sullo sviluppo delle imprese di settore, aprendo
nuovi mercati a tecnologie e
prodotti eco-compatibili.
Clara Bertolini Cestari
© PETER MACKINVEN
«malessere» del manufatto. Le
esperienze sino a oggi condotte sull’argomento hanno portano alla validazione dell’impiego di resine polimeriche
rinforzate con CNTs (nanotubi di carbonio) negli interventi puntuali di recupero
funzionale e monitoraggio
delle strutture lignee. È in
corso la ricerca M.A.N. (Manutenzione Architettonica
Nanostrutturata) nell’ambito
del programma dei Fondi
Strutturali e vede coinvolti Politecnico di Torino e le PMI:
Adamantio srl e NanoTech
Surface.
2. La creazione di nuovi materiali con rinforzi nanostrutturati è in accordo con la
recente proposta del Miur che
ha come riferimento il Programma Europeo «Horizon
2020», e in particolare l’Obiettivo 2, leadership industriale,
che mira a fornire: «importanti investimenti in settori tecno-
IMMAGINE REALIZZATA DA ALAN CRIVELLARO, TECNOLOGO E ANATOMISTA DEL LEGNO
Perché oggi è importante parlare di nanotecnologie nel recupero del legno? È un argomento attuale? A chi è rivolto?
Ecco alcune argomentazioni.
1. L’attuale richiesta di migliorare l’efficienza del processo manutentivo e del recupero dei manufatti lignei
appartenenti ai beni culturali, richiede nuovi approcci disciplinari fortemente innovativi al fine di ottimizzare processi e metodi nei programmi
di interventi di consolidamento e monitoraggio. Ciò può essere realizzato facendo ricorso
all’utilizzo di dispositivi riferibili alle nanoscienze e nanotecnologie, che hanno il vantaggio di raccogliere informazioni in situ e di accumularle
per lungo periodo senza necessità di interventi di addetti,
spesso dispendiosi e dispersivi. I dati accumulati possono
essere ulteriormente trattati per
fornire indici di «benessere» o
FOTO NAUMANNNAUMANN ARCHITEKTEN
Materiali nanocompositi per il rinforzo, il recupero
e la manutenzione delle costruzioni lignee
Recupero di una stalla in Germania, Unser S(ch)austall,
Naumann architektur/Fnp architekten, 2007
un contenitore edilizio esistente nuovi volumi, strutturalmente indipendenti, per adeguare lo spazio a nuove destinazioni d’uso. Significativo
esempio che dimostra le potenzialità del legno è il recupero
di una stalla in Germania
(Naumann Architektur) convertita in spazio espositivo, in
cui la struttura originaria viene
integralmente conservata e al
suo interno viene inserita una
struttura in X-Lam strutturalmente separata dalle rovine esistenti, realizzata e assemblata
in falegnameria.
Un altro ambito di utilizzo di
strutture lignee riguarda la ricostruzione di parti distrutte
nel corso del tempo, in cui l’uso di un linguaggio riconoscibile e il ricorso a tecnologie ritrattabili, si dimostrano strategie efficaci. È il caso del restauro dell’Oratorio di San
Filippo Neri a Bologna (Pier
Luigi Cervellati con Giorgio
Volpe) in cui la struttura di legno, realizzata per ricostruire la
cupola distrutta dai bombardamenti, permette una leggibilità
della stratificazione storica.
Infine, nuove possibilità per
l’impiego del legno nel recupero si hanno intervenendo sull’involucro edilizio con l’aggiunta di strati funzionali che
incrementano le prestazioni
che il sistema tecnologico deve
garantire in risposta alle prescrizioni tecniche per il contenimento dei consumi energetici. L’interesse nei confronti di
questo tema trova riscontro nei
finanziamenti europei legati all’innovazione tecnologica. Il
Progetto «TES EnergyFacade»
(co-ordinato dalla Aalto University di Helsinki e finanziato
dal Programma WoodWisdomNET 2006-2011), ha come
obiettivo il recupero del patrimonio edilizio compreso
fra gli anni cinquanta e ottanta ed è indirizzato allo sviluppo di un sistema di riqualificazione energetica dell’involucro, basato su elementi lignei prefabbricati di facciata.
Il progetto, che ha ricevuto numerosi premi fra i quali il Premio Schweighofer 2011 per
l’innovazione, ha avviato diversi progetti pilota di sperimentazione e retrofitting del sistema TES in alcuni edifici scolastici in Germania, Norvegia e
Finlandia.
L’utilizzo del legno nel recupero e nella riqualificazione anche energetica del patrimonio
edilizio esistente sta assumendo sempre maggiore rilievo anche in Italia. Particolare attenzione a questo tema viene posta in recenti progetti a livello
regionale che riguardano il recupero del patrimonio costruito e in particolare in Toscana
(Progetto «Abitare mediterraneo. Innovazione sostenibile dell’abitare mediterraneo» finanziato dalla Regione
Toscana e sviluppato dall’Università di Firenze), in Abruzzo
(con la creazione del nuovo
«Polo di innovazione dell’edilizia sostenibile della Regione Abruzzo») e in EmiliaRomagna (con la «Piattaforma costruzioni e la Piattaforma energia ambiente della rete alta tecnologia della Regione Emilia-Romagna»).
Tanja Marzi
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IL GIORNALE DEL RESTAURO MARZO 2012
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 318 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 104
Il catalogo dei restauri 2011-2012
SEGUE DA PAG.
1
tre a spazi museali e uffici, accoglie sale
convegni e multimediale, videoteca, biblioteca, un belvedere panoramico con
bar-caffetteria ed è completato da un giardino con cavea per eventi culturali all’aperto. La connotazione storica della struttura e le esigenze funzionali hanno dato
origine ad un progetto in cui tradizionale e moderno dialogano con la città.
riacquisterà la veste settecentesca, e il
complesso del monastero di Santa Maria in Valle, sede del Tempietto
Longobardo. Il progetto, partito in virtù
della candidatura di Cividale a «sito seriale» Unesco, ha due obiettivi: ricostruire le fasi storico-artistiche degli edifici e risanare le architetture, adibendo
gli spazi del monastero a sede museale.
lebrazione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. La campagna di restauro si
è limitata a spolveratura, messa in sicurezza degli ornati e delle pavimentazioni
lignee e adeguamento impiantistico. Restaurati inoltre le due sale dell’Appartamento di Mezzanotte affrescate da Legnanino, atrio, vestiboli, corpo di guardia, scale ellittiche, salone ipogeo e lo
scalone guariniano.
FEBBRAIO
Trento. Dopo quattro anni di restauro
riapre al pubblico la chiesa di Sant’Apollinare. Durante la fase di cantiere sono emerse alcune preziose testimonianze: i lacerti dell’originale decorazione pittorica trecentesca, parti di una
Madonna in trono con il Bambino e di
una santa, databili intorno al 1370, nonché il riquadro con San Giacomo Maggiore e, probabilmente, Sant’Apollinare
(XIV secolo). Grazie alle indagini effettuate nel 2006 è stato possibile rilevare
la presenza di edifici di culto risalenti all’Alto Medioevo.
Palermo. Il sisma del 2002 l’aveva gravemente danneggiato, ma dopo un anno e sette mesi di cantiere il santuario
della Madonna dei Rimedi (detto
chiesa di Santa Teresa) ha riaperto
ai fedeli. Lo stanziamento di 300.000 euro da parte della Protezione civile ha reso possibile le opere di consolidamento, il reintegro di parti ornamentali e il
restauro delle statue di San Giuseppe e
Santa Teresa. La leggenda narra che in
epoca normanna Ruggero II fece erigere
una chiesa, su cui si fonda l’attuale, seicentesca, per ringraziare la Madonna di
un miracolo ricevuto.
Porto Maurizio (Imperia). Restaurato l’affresco di Francesco Brea,
scoperto quasi per caso tre anni fa dietro un’intercapedine all’interno del complesso conventuale settecentesco di Santa Chiara. Brea fu attivo
nella metà del Cinquecento, tra l’imperiese e la Costa Azzurra, ed è noto principalmente per i suoi polittici: è quindi
raro trovare suoi affreschi e questo risulta ben conservato. Avviato anche il restauro del convento ma i lavori sono rallentati per mancanza di fondi.
Firenze. Esposto nella Biblioteca del
Museo di San Marco il Tabernacolo
dei Linaioli di Beato Angelico, al
termine dell’intervento realizzato dall’Opificio delle pietre dure con il contributo
di Intesa Sanpaolo e dell’Arpai. La pulitura ha restituito trasparenza, nitidezza e
luminosità: una radiografia svela i segreti
della struttura in legno, mentre postazioni multimediali ne raccontano la storia.
Negli stessi giorni Palazzo Pitti accoglie
la mostra «Restituzioni 2011. Tesori d’arte restaurati», la vetrina del progetto avviato nel 1989 con cui Intesa Sanpaolo
sostiene il patrimonio artistico italiano
secondo le emergenze segnalate dalle
Soprintendenze, per un totale di oltre 600
opere e reperti archeologici restaurati.
MARZO
Cividale del Friuli (Udine). Avviati i
lavori di ristrutturazione di due edifici
della Forum Iulii romana: il Duomo di
Santa Maria Assunta, il cui interno
APRILE
Torino. Apre al pubblico il piano terra
di Palazzo Carignano, che finora non
era mai stato visitabile, allestito per la ce-
Mantova. Concluso il primo lotto dei
lavori alla basilica di Sant’Andrea
(costruzione avviata da Luca Fancelli nel
1472 su progetto dell’appena scomparso Leon Battista Alberti). Per una cifra di
3,3 milioni finanziata da Fondazione Cariplo, Fondazione Cariverona, Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Diocesi e
Comune, sono state recuperate le superfici interne dell’abside, del presbiterio e del transetto. Sono nel frattempo in
corso i lavori del secondo lotto che, su
progetto di Monica Nascig dello studio
Volpi Ghirardini, interverranno sulle pareti e la volta della navata e proseguiranno su cupola e lanternino.
Venezia. Lo spazio espositivo Olivetti progettato da Carlo Scarpa
in piazza San Marco rivive grazie a
un restauro finanziato dalle Assicurazioni Generali e tutelato dal Fondo ambiente italiano (Fai). Destituito dell’originario prestigio e ridotto a comune bottega,
sembrava che l’opera scarpiana non
avrebbe ritrovato dignità, fino a quando
la cronaca locale e la critica architettonica si sono unite nel sollecitare un recupero, che, a distanza di quasi vent’anni, si è compiuto.
ritratto» di Velázquez hanno restituito loro luminosità e intensità di colore. In occasione della XIII Settimana della Cultura i due capolavori sono stati
esposti nella galleria degli Uffizi l’uno accanto all’altro. Gli interventi sono stati
condotti nell’ambito del riallestimento
delle nuove sale dei pittori stranieri per
i Nuovi Uffizi.
la collaborazione tra Fondazione
Prada e Fondazione Musei civici
di Venezia. Evento positivo per almeno tre aspetti: è uno dei pochi immobili
di prestigio non venduti dal Comune per
fare cassa, è uno dei pochi affacciati sul
Canal Grande a non essere trasformato
in albergo e rappresenta la conclusione
di un restauro infinito.
Siena. Concluso il recupero della marmorea Fonte Gaia di Jacopo della
Quercia. Avviato nel 1989 e gestito dall’Opificio delle pietre dure, è avvenuto in
varie fasi: restauro delle sculture di Rea
Silvia e Acca Larenzia; nel 1992 si è compiuto lo smontaggio del lato destro della fonte dalla Loggia dei Nove; tra il 1992
e il 1995 l’eliminazione delle incrostazioni e nel 2000 il restauro della parte
centrale. La Fonte è esposta nel Complesso di Santa Maria della Scala in un
allestimento di marmi originali affiancati ai calchi di gesso.
Firenze. «La Bella» di Tiziano è
esposta ai visitatori di Palazzo Pitti. Varie le proposte d’identificazione della
donna del dipinto, ma è probabile l’ipotesi che la tela ritragga una bellezza idealizzata. Pesanti rimaneggiamenti d’epoca napoleonica avevano compromesso
l’opera, recuperata dopo un delicato intervento diagnostico e di pulitura avviato dall’Opificio delle pietre dure, che ha
consentito il recupero di cromie e dettagli originali, come l’incarnato rosato e i
lapislazzuli del sontuoso abito.
Sabaudia (Latina). Inaugurato il nuovo Centro di documentazione della
città, al cui interno si dislocano la biblioteca, la fototeca, l’archivio storico e
multimediale e la sala polifunzionale. Il
nuovo polo culturale nasce dall’ex Palazzo delle poste e telegrafi realizzato nel 1934 da Angiolo Mazzoni (il progettista della Stazione Termini di
Roma). Grazie alla nuova destinazione
d’uso è stato recuperato il cromatismo
dell’esterno, rivestito di mosaici blu «Savoia», marmi rossi e intonaci chiari.
Firenze. Un restauro durato cinque anni ha riportato alla luce il ciclo di affreschi «La leggenda della vera Croce», che decora la Cappella Maggiore di Santa Croce. Le sacre scene
dipinte da Agnolo Gaddi, figlio di Taddeo allievo di Giotto, non hanno mai subito un reale intervento conservativo;
distacchi di intonaco, alterazione cromatica ed efflorescenze minacciavano
l’opera fino a quando il mecenate giapponese Tetsuya Kuroda e l’Opera di Santa Croce hanno finanziato i lavori e la fase diagnostica.
MAGGIO
Firenze. I restauri eseguiti sui dipinti
«Santi Giovanni Evangelista e
Francesco» di El Greco e l’«Auto-
Venezia. Riapre Cà Corner della Regina, palazzo barocco già sede dell’Archivio storico della Biennale. Il progetto
di restauro è stato realizzato grazie al-
Pisa. Terminato il restauro delle superfici lapidee degli ambienti interni della
torre di Pisa. Il cantiere di studio è partito nel 2000 analizzando 25.000 conci;
nel 2002 l’attenzione è stata rivolta alla
cella campanaria, mentre dal 2004 al
2010 il lavoro si è concentrato sui sette
ordini architettonici. L’intervento si è
svolto operando in una situazione com-
plessa per via della stabilità della struttura e degli elementi in aggetto, ma sono state ugualmente garantite le visite turistiche.
Città del Vaticano. Concluso il restauro della Messa di Bolsena nella
Stanza di Eliodoro, una delle quattro
stanze del piano superiore del Palazzo
Apostolico, affidate a Raffaello Sanzio
dal papa Giulio II della Rovere. Iniziati
nel 2002, sotto la direzione di Arnold
Nesselrath, i restauri proseguiranno fino alla primavera del 2012.
Enna. Recuperati dipinti murali, elementi in marmo e pavimenti musivi e riaperti alcuni degli ambienti restaurati
della Villa romana del Casale, importante sito archeologico inserito dal
1997 nella lista Unesco, ma gravemente compromesso dal tempo e dall’incuria dell’uomo. Il restauro è stato avviato
nel 2007, ma già dal 1991 il Centro regionale per la progettazione, il restauro
e per le scienze naturali ed applicate ai
beni culturali (Crpr) definì un piano generale d’intervento conservativo. Ultimata, inoltre, la copertura in elementi
prefabbricati di legno e ripensati i percorsi di visita.
Selinunte (Trapani). Presentati i lavori di restauro del tempio C dell’acropoli, all’interno del Parco archeologico «Vincenzo Tusa». Legambiente
aveva proposto l’apposizione del vinco-
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 318 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 104
lo archeologico per il ponteggio, montato a fini di studio, che dal 2000 ingabbiava il lato nord della peristasi del tempio. L’intervento è stato reso possibile
grazie a un finanziamento di somma urgenza erogato per 180.000 euro dalla
Protezione civile siciliana, sulla base del
progetto redatto dal Parco archeologico.
Roma. Annunciato a Parigi l’intento di
eseguire un restauro della Galleria di
Palazzo Farnese per un totale di circa
1 milione di euro. Avviate le indagini sullo stato di conservazione sia sul fronte dei
rilevamenti tecnici (esame diretto degli
affreschi, riprese a luce radente per identificare ridipinture, indagini di tipo conoscitivo dei pigmenti, verifica delle condizioni statiche della volta), sia su quello
delle ricerche bibliografiche e d’archivio.
GIUGNO
Luvigliano (Padova). Terminati i lavori della cinquecentesca Villa dei vescovi, iniziati nel 2007 e costati circa 7
milioni. Il ritrovamento di una necropoli medievale e le polemiche sollevate per
la sistemazione del cortile avevano rallentato il cantiere. Risistemati i sei ettari di brolo e i 1.600 mq cintati del cortile, il cui progetto finale prevede un prato segnato da due vialetti ortogonali. La
struttura ospita, oltre al museo, eventi
culturali e appartiene al Fondo ambiente italiano (Fai) dal 2005.
L’Aquila. L’Istituto italiano di cultura di
New York e il Consolato generale commemorano le vittime del sisma del 2009
presentando il restauro de «La Madonna di Pietranico». La scultura in
terracotta, recuperata gravemente compromessa tra le macerie, è rinata grazie
a una raccolta fondi e, dopo un anno di
assenza, è tornata a casa. «Abbiamo
scelto di recuperare quest’opera per il
forte valore simbolico. Questo restauro
è un segno di speranza», ha detto Joseph Scelsa, direttore dell’Italian American Museum.
con i quali compone una sorta di trittico. Le opere sono state sottoposte a varie fasi: indagini fisiche e micro prelievi,
che hanno svelato segreti stilistici, pulitura, consolidamento con resina e integrazione pittorica per le lacune.
Barcellona. Palacio Güell, realizzato da Antoni Gaudí per l’industriale Eusebi Güell, riapre al pubblico. Il restauro, durato sette anni e costato 9 milioni,
ha interessato tutti gli spazi, dal sottosuolo al tetto; analizzati inoltre i carichi
meccanici degli elementi portanti, l’impiantistica e il percorso espositivo. Allestita una mostra descrittiva delle fasi di
cantiere nel sottotetto.
© MATTEO DANESIN
SETTEMBRE
Bologna. Partono i lavori di restauro
della torre degli Asinelli, resi neces-
Bordighera (Imperia). Aperta per la
prima volta al pubblico, dopo un restauro durato due anni, Villa Regina Margherita. La residenza, che la prima sovrana d’Italia fece costruire su progetto
di Luigi Broggi tra il 1914 e il 1916, torna al suo originario splendore grazie alla collaborazione tra pubblico e privato.
L’esposizione permanente di opere della collezione Terruzzi (circa 1.000 pezzi
tra dipinti, mobili e ceramiche) inaugura l’evento in concomitanza con una mostra temporanea dedicata alla regina.
LUGLIO
Milano. «La Samaritana al pozzo»
di Annibale Carracci, torna nella Pinacoteca di Brera dopo un delicato restauro. Il dipinto era entrato nel museo
nel 1811 insieme alle tele del fratello
Agostino («Cristo e l’adultera») e del cugino Ludovico («Cristo e la Cananea»)
sari dall’esito delle indagini compiute nel
2009 e volti a migliorarne le condizioni
di sicurezza. Dopo il restauro della Garisenda, la quale continua a essere monitorata per verificarne la stabilità, tocca
ora alla più alta delle due torri, costruite
intorno al 1200 e diventate simbolo della città. I lavori, voluti dal Comune di Bologna, sono stati finanziati con circa
450.000 euro dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.
Modena. Si chiude il cantiere di ristrutturazione, avviato nel 2008 e costato oltre 3 milioni, della torre civica
Ghirlandina. La torre medievale, tutelata dall’Unesco, ha svelato molte sorprese ai tecnici nel corso dei lavori: elementi pittorici floreali nella cornice marcapiano, una targa in piombo risalente
al 1640, 18 tipi di pietre usate per la costruzione e le molteplici tecniche di restauro utilizzate nel tempo per contrastare il degrado.
Firenze. Apre al pubblico Casa Vasari con gli affreschi della Sala Grande restaurati grazie all’intervento dell’Ente
Cassa di risparmio che nella propria sede di via Bufalini allestisce un laboratorio di restauro per la tavola «La Crocifissione di Cristo con Maria e i
santi Giovanni Evangelista, Maria
Maddalena e Angeli» di Vasari conservata nella Cappella Botti della basilica del Carmine
IL GIORNALE DEL RESTAURO MARZO 2012
Versailles (Parigi). In attesa del completamento dei lavori nel Cabinet doré
della regina, il 26 settembre apre al pubblico la balconata della Cour des
Cerfs. Costato 270.000 euro, l’intervento ha reso possibile un nuovo percorso di visita attraverso i Cabinets dell’appartamento privato del re, dove, per
450.000 euro, a febbraio sono iniziati i
lavori alle decorazioni, stucchi e pitture,
della volta del Salon de Mercure. Prosegue inoltre la campagna di salvaguardia
delle sculture esterne: quelle della Grande Commande sono in via di sostituzione con copie e trasferimento nella Galerie Basse.
Londra. Si concludono due importanti
restauri, quello di St. Paul Cathedral,
aperta al pubblico dopo un restauro costato 40 milioni di sterline e durato 15
anni, e quello di St. Pancras, durato 5
anni e costato quasi 200 milioni di sterline. L’architettura neogotica della stazione londinese di St. Pancras, scampata a una distruzione discussa negli anni
sessanta, utilizzata come set cinematografico, accoglie ora, come in passato,
un lussuoso albergo firmato Rhwl Architects e Richard Griffiths.
19
Bardini ha lasciato in dono al Comune
di Firenze insieme al palazzo di piazza
dei Mozzi, oggi sede del museo. Effettuato un accurato intervento di rimozione di colle e veline applicate nel 1999
per proteggere l’opera in occasione della ristrutturazione del palazzo.
Vienna. La Municipalità avvia il restauro della Werkbundsiedlung, il progetto di 70 case unifamiliari progettate
tra 1919 e 1934 da 32 noti architetti, ancor oggi un esempio della Vienna Rossa. 5 anni e 10 milioni per concludere i
lavori. In occasione del cantiere di risanamento la sezione austriaca del Docomomo ha richiesto anche la realizzazione di un museo in una delle case centrali del quartiere.
Mosca. Il teatro Bolshoi riapre dopo
sei anni di ristrutturazione e 500 milioni di euro (16 volte in più del previsto).
Fondato nel 1776, scampato a tre incendi, ai bombardamenti della seconda
guerra mondiale e all’incuria sovietica, il
tempio della musica e della danza torna
ai fasti imperiali: in base al nuovo progetto è stata ripristinata l’iconografia zarista, cancellando i simboli comunisti.
L’azienda veneziana Rubelli ha curato
tutti gli eleganti rivestimenti in tessuto.
OTTOBRE
Firenze. Concluso il restauro del crocifisso dipinto intorno al 1340 da Bernardo Daddi, prolifico artista fiorentino della bottega di Giotto. Custodita nel
Museo Bardini l’opera fa parte della ricca collezione che l’antiquario Stefano
NOVEMBRE
Torino. Riapre nella settecentesca palazzina di caccia di Stupinigi (la più
conclusa, rifinita, spettacolare tra le re-
20
IL GIORNALE DEL RESTAURO MARZO 2012
sidenze di corte che circondano l’ex prima capitale d’Italia progettata da Filippo
Juvarra), l’Appartamento di Levante progettato da Benedetto Alfieri. Il progetto di
recupero, a cura della Soprintendenza,
ha coinvolto gli arredi fissi e mobili: stucchi, boiserie, carte cinesi e mobilio. Altre forze e finanziamenti (Regione, Fondazione Crt) hanno lavorato tutto intorno, sui tetti come al piano seminterrato,nelle ali di collegamento e nella corte
di entrata dove erano stati inaugurati a
luglio i parterres, ricondotti a un essenziale disegno geometrico settecentesco.
Firenze. Sottoposta a una tempestiva
indagine l’«Adorazione dei Magi»
di Leonardo da Vinci, il grande dipinto su tavola iniziato nel 1481 e mai
terminato. Il Laboratorio dell’Opificio delle pietre dure ha elaborato un
progetto di ricerca al fine di ricostruirne
la storia attraverso una serie di indagini
diagnostiche e predisporne il restauro:
la leggibilità dell’opera risulta limitata a
causa della sovrapposizione di numerosi strati di vernici ossidate.
preziosi indizi per la manutenzione futura del patrimonio.
Siracusa. Dopo vent’anni al via la
fase conclusiva del restauro di uno
dei castelli federiciani, quello di Maniace. Il nuovo progetto, finanziato per
3,6 milioni, si incentra sul ripristino della sala ipostila, aula unica coperta in origine da 25 crociere poggianti su 16 colonne. Previsto inoltre lo smantellamento dei puntelli interni e il restauro degli
elementi lapidei decorativi, tra cui spicca il portale in marmi policromi.
2012
Londra. I conservatori del Museo del
Prado di Madrid rivelano che la copia de
«La Gioconda» sarebbe una versione
dipinta dalla bottega di Leonardo di pari passo con quella oggi al Louvre. La rimozione dello sfondo scuro della copia
ha rivelato un paesaggio simile a quello
leonardesco e poiché nella replica alcune aree risultano meglio conservate potrebbe suggerire spunti per approfondire alcuni aspetti inediti del dipinto del
Louvre.
DICEMBRE
Venezia. Presentazione ufficiale del
completamento dei lavori per il Ponte
dei Sospiri e delle facciate di Palazzo Ducale e Prigioni Nuove su
Rio della Canonica. Tre anni di lavori suddivisi in altrettanti lotti, 2,8 milioni di spesa, 4.280 mq di superficie totale. Gli interventi di pulitura, consolidamento e integrazione dei diversi materiali hanno anche incluso il recupero
subacqueo di numerosi lacerti offrendo
tuale restauro. I sensori di un robot cartesiano progettato ad hoc eseguono
scansioni multispettrali ad alta definizione svelando particolari sulle tecniche utilizzate e sulla storia. In passato il dipinto è stato sottoposto a interventi a base
di resine e cera d’api per preservarlo dagli effetti del tempo. Garantita la visibilità della tela in quanto il robot è in funzione durante le ore notturne.
FEBBRAIO
Milano. Finanziato il restauro del Codice Trivulziano, raccolta di disegni e
scritti di Leonardo da Vinci, custodito presso la Biblioteca del Castello Sforzesco di Milano. Grazie al finanziamento di Bank of America Merrill Lynch Art
Conservation Project un software ricostruirà una copia virtuale del manoscritto, utile sia a fini di ricerca sia di consultazione da parte del pubblico. La società, sensibile al tema della tutela del patrimonio culturale, finanzierà il restauro
di 20 opere d’arte in 19 paesi.
GENNAIO
Monasterace Marina (Reggio Calabria). Al via il restauro del Mosaico
del Drago, rinvenuto negli anni sessanta in una casa della città magno-greca di Kaulon. È un’importante testimonianza poiché è uno dei più antichi
mosaici della Calabria, restituito di
recente al territorio. Durante i lavori sarà possibile seguire da vicino le varie fasi e le tecniche del cantiere. Intraprese
varie iniziative di raccolta fondi per finanziare l’intervento che in breve tempo
ha raggiunto risultati inaspettati.
Napoli. Banca Intesa SanPaolo nella
propria sede di Palazzo Zevallos Stigliano inaugura il restauro della tavola di
Angelo Caroselli «La Maddalena
penitente», che inaugura il progetto
«A nuova luce», volto alla scoperta del
patrimonio artistico nelle varie sedi italiane della banca.
IL GIORNALE DELL’ARTE, N. 318 - IL GIORNALE DELL’ARCHITETTURA, N. 104
Madrid. Parte uno studio dettagliato sul
«Guernica», l’opera più famosa di Pablo Ricasso conservata al Museo Reina
Sofia, per valutarne il suo stato e un even-
Milano. Stanziati 4 milioni per restauro del Duomo. Mancano però ancora
milioni di euro per il restauro delle guglie, degli archi e delle terrazze, per la riapertura dello storico Museo del Duomo
e per recuperare la guglia della Madonnina, impacchettata da ormai 3 anni. Il
riscontro di nuove lesioni e fratture da ricomporre è un segnale d’allarme che potrebbe far lievitare i costi se non si dovesse intervenire tempestivamente.
Bollate (Milano). Il Castellazzo, una
delle più grandiose e celebrate ville di
delizia che fa parte del Sistema delle
Ville Gentilizie Lombarde istituito
due anni fa grazie all’accordo di enti pubblici e privati con il cofinanziamento di
Fondazione Cariplo, avvia un recupero da 20 milioni.
Monza. Via ai lavori per restituire la bellezza ai locali della Villa Reale, progettata da Giuseppe Piermarini tra il
1777 e il 1780. L’intervento interesserà
le 40 sale del primo e secondo piano nobile, la parte di maggior pregio in cui si
svolgeranno le attività museali, il piano
terra, dove si dislocheranno i locali di
accoglienza e interessato da interventi di
consolidamento strutturale, e il belvedere, caratterizzato da capriate lignee settecentesche e destinato alla ristorazione.
Venezia. Si concludono i lavori del restauro dell’«Ultima cena» che Jacopo Robusti, ovvero il Tintoretto, dipinse intorno al 1570 su committenza
della Scuola del Sacramento. I finanziamenti di Cariparma hanno accelerato
l’intervento e in soli tre mesi è stato possibile risanare il dipinto dai danni causati da polvere, vernici ingiallite, collanti e alterazioni cromatiche. L’opera, mai
uscita dalla chiesa di San Polo, è ora
pronta ad affrontare un viaggio fino alle
Scuderie del Quirinale di Roma.
Ferrara. Pronti i finanziamenti per la
conclusione del recupero di Casa Minerbi-Dal Sale. Il palazzo, aggregato
di edifici collegati fra loro nel corso dei
secoli, nel Trecento apparteneva alla famiglia Dal Sale e deve la sua fama agli
affreschi del salone dei Vizi e delle Virtù e della sala degli Stemmi, entrambi
databili intorno al 1360 collegati a spazialità contemporanee realizzate dal
1957 al 1963 dall’architetto milanese
Piero Bottoni. Il complesso, connubio di arte medievale e moderna, ospiterà il patrimonio librario dell’Istituto di
Studi rinascimentali e del Comune, sale espositive e di consultazione per il
pubblico.
Genova. Inaugurato nel centro storico il
restauro di Palazzo Doria, sede della
Fondazione Carige. L’edificio ha subito nel tempo cambi di destinazione
d’uso, passando dal residenziale al commerciale, sino a giungere ad un progressivo abbandono dei locali. L’acquisizione dell’immobile da parte della banca, avvenuta nel 2004, ne cambia le sorti grazie al restauro guidato dalla Soprintendenza. Oltre al ripristino dei piani nobili i visitatori potranno ammirare
la collezione numismatica della banca.
1849). La lapide sinistra risale al 1871,
mentre quella di destra, datata 1850, testimonia con gli stemmi di Pio IX, i restauri dei due bastioni a seguito dei bombardamenti dei francesi, accorsi per consentire il rientro del Papa a Roma.
nuovo sistema di illuminazione delle
piazze che orbitano intorno all’edificio.
Roma. Terminati i lavori di manutenzione dell’elefantino in piazza della
Minerva, il piedistallo berniniano
di uno dei tredici obelischi della capitale. Il restauro, affidato all’Iscr, ha ovviato
a una situazione di degrado causato da
fattori ambientali e antropici e coinvolto
in una prima fase gli allievi della Scuola
di Alta Formazione. Il costo, sostenuto
dal ministero per i Beni culturali, è di
70.000 euro, comprese le analisi storico-documentali e tecnico-scientifiche.
Libri e premi
MARZO
Possagno (Treviso). Protagonista di
una mostra dedicata alle danzatrici è l’originale modello in gesso della «Danzatrice con i cembali», capolavoro
di Antonio Canova, distrutto da un
bombardamento della Grande Guerra. Il
Bode Museum di Berlino, che custodisce la statua in marmo, ha concesso una
scansione 3D della
scultura in modo da
poter ripristinare i
frammenti della
scultura primitiva:
un procedimento inverso denominato
appunto reverse engineering che ricorre al marmo per riparare il gesso.
Parigi. Il Louvre espone nuovamente
«Sant’Anna, la Vergine e il Bambino con l’agnellino» opera incompiuta di Leonardo da Vinci, dopo il restauro che ha suscitato numerose polemiche, in quanto la tecnica di alleggerimento delle vernici è stata considerata
troppo invasiva da alcuni studiosi contrari all’operazione, necessaria e innocua
dai favorevoli.
ESTATE-AUTUNNO 2012
Roma. Ultimato il restauro delle due lapidi monumentali, disposte lungo la cortina muraria seicentesca delle Mura Gianicolensi, e realizzato in tempo utile per
la ricorrenza della proclamazione della
Repubblica Romana (9 febbraio-3 luglio
Vicenza. Riapre al pubblico la Basilica palladiana. I lavori hanno interessato le scalinate, la loggia, la domus comestabilis, le facciate e la copertura, in
cui si è provveduto alla sostituzione degli arconi postbellici in cemento armato
con elementi in legno lamellare. Recuperati il salone degli Zavatteri, destinato
a ospitare la biglietteria e il bookshop, e
la corte dei Bissari. Previsto anche un
Firenze. Dovrebbe terminare il cantiere di restauro della Tribuna degli Uffizi, frutto della cooperazione tra committente, Francesco I, e architetto, Bernando Buontalenti, scrigno di ori e
madreperle destinato ad accogliere dal
1585 capolavori del Cinquecento. L’eterogeneità dei materiali ha comportato diversi metodi di intervento che hanno
consentito di ritrovare l’iridescenza delle conchiglie indopacifiche della cupola, il rosso cremisi delle pareti e della
lanterna e le campiture d’azzurrite.
Nasce, per Il prato edizioni, la collana «Lineamenti di restauro
e conservazione dei Beni
Culturali». È diretta da Daphne
De Luca, che firma anche il primo libro-vademecum, «I manufatti dipinti su supporto tessile»,
appena uscito. Lo storico dell’architettura Renato de Fusco è invece autore, per Carocci editore,
di «Restauro. Verum factum
dell’architettura italiana»,
che si concentra soprattutto sui
centri storici.
Il Salone del Restauro lancia l’edizione 2012 del concorso Integrated habitats design
competition - Ihdc, che chiede idee per la progettazione di interfacce accessibili per la fruizione del patrimonio culturale. È
supportato dall’Università e dal
Teknehub di Ferrara, è diviso in
tre sezioni, interior design, graphic design, interaction design.
Scadenza iscrizioni: 30 giugno.
http://ihdc.org.uk.
Il 28 e il 29 marzo Palazzo Tassoni-Estense, sede della Facoltà di Architettura di Ferrara, ospita la cerimonia di premiazione della seconda edizione del premio «Restauro e
conservazione», realizzato
in collaorazione da Domus
e Fassa Bortolo, un convegno
con i progettisti vincitori e una
mostra di tutti i partecipanti.
I prossimi
appuntamenti
Lisbona. 2012 European Heritage Congress di Europa Nostra
(30 maggio - 2 giugno), con
premiazione nel sito Unesco del
monastero dei Geronimiti; L’Aquila. Salone della ricostruzione (giugno) Firenze. Salone
dell’arte e del restauro (8-10 novembre); Parigi. Salon international du patrimoine culturel
(8-11 novembre); Leipzig
(Germania). European Trade
Fair for Conservation, Restoration and Urban Renewal (22-24
novembre); Venezia. Salone
del Restauro dei beni culturali
(29 novembre - 2 dicembre);
Torino. Dna Italia (febbraio
2013)
Laura Rocca
ANTICHITÀ E SERVIZI PER L’ANTIQUARIATO
CONSULENZE E PERIZIE
RESTAURO DIPINTI
ATTR. AD ANDREA POLINORI (1586 - 1650 CA), «L’ULTIMA CENA», OLIO SU TELA, CM. 184 X 80, OPERA IN RESTAURO
Via Maria Vittoria 34 - 10123 Torino
Tel. e Fax +39 011 836217 - +39 335 6311865
www.laurarocca.it - [email protected]
degli Architetti P.P.C. di Bologna e Ferrara - a cura
del Modern Corner Archibo
Relatori: Docomomo Italia
INDUSTRIA, IMPRESA E UNIVERSITÀ PER IL
CONSEGUIMENTO DI COMUNI OBIETTIVI NEL
CAMPO DEL RILIEVO TRIDIMENSIONALE
INTEGRATO, FINALIZZATO ALLA DEFINIZIONE
DI STANDARD E PROCEDURE APPLICATIVE
ore 16.00, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Leica Geosystems
Relatori: Marcello Balzani, Federico Ferrari, Federico Uccelli
PRESENTAZIONE DEI NUOVI CORSI DI
ILLUMINOTECNICA MUSEALE 2012.
Led e dintorni
ore 16.00, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Idee... in Luce di Claudio Cervelli & C.
CANTIERI APERTI ALL’AQUILA. San Bernardino
un esempio di tutela e valorizzazione
ore 16.30-18.00 sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6
Promosso da: Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Abruzzo
Relatore: Fabrizio Magani, Direttore Regionale per
i beni culturali e paesaggistici dell’Abruzzo
«VIAGGIO VIRTUALE TRA I BENI MATERIALI ED
IMMATERIALI DELL'ALGERIA»
ore 17.15, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Agence Algérienne pour le Rayonnement Culturel - Alger
LECTIO MAGISTRALIS: JOÃO FERREIRA NUNES E
IL PARCO URBANO DI FERRARA
Architetto e paesaggista portoghese, autore del
progetto del Parco Urbano di Ferrara
Ore 17.15, Sala B, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Consiglio Nazionale degli Architetti
P.P.C. con la Federazione Ordini degli Architetti dell'Emilia Romagna e gli Ordini degli Architetti P.P.C.
di Bologna e Ferrara in collaborazione con la Direzione Regionale ai Beni Culturali dell'Emilia Romagna, Acma, Cna
Venerdì 30 marzo
CONVEGNI
XXIX CONVEGNO NAZIONALE ANMLI
IL MUSEO NELLE CITTÀ ITALIANE.
Il cambiamento del ruolo sociale del museo
nei centri urbani
Venerdì 30 e sabato 31 marzo 2012 - sala Castello, primo piano, atrio
Promosso da: Anmli - Associazione Nazionale Musei Locali e Istituzionali
Partner: Ermitage Italia - Università di Ferrara - Istituto Beni Culturali Regione Emilia – Romagna
Patrocinio di: Provincia di Ferrara, Comune di
Ferrara
In collaborazione con: Università di Ferrara, TekneHub, Laboratorio in Rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete
Alta Tecnologia Emilia-Romagna
Sponsor: Meyvaert - Italia
Una riflessione sulla storia dei musei ha senso se
questa sostanzia un confronto critico sul ruolo del
museo nella vita civile delle città italiane oggi. Un
percorso di ricerca per l’individuazione della tradizione e dell’innovazione nei musei civici è stato avviato dall’Anmli già da alcuni anni, con una serie di
convegni che si sono svolti su base territoriale, in
collaborazione con amministrazioni regionali e locali. Questo convegno intende allargare il dibattito
a livello nazionale nel tentativo di trovare una sintesi e di fornire proposte per rinsaldare il legame fra
le città italiane e i loro musei. La crisi finanziaria ed
economica e la mutazione sociale e culturale in atto generano difficoltà ed incertezze, che sono, innanzi tutto, difficoltà di visione e di strategia, ancor
prima e ancor più che difficoltà di organizzazione e
di gestione. Quale può essere il modello futuro del
museo cittadino, che resti fedele ai principi originari, ma che sia in grado di interpretare le esigenze attuali dei cittadini e di contribuire alla crescita civile
della collettività? Come dare a questo antico istituto una nuova motivazione culturale e sociale? Affrontano il tema e ne discutono: esperti, professionisti, amministratori pubblici, rappresentanti di istituzioni e di associazioni.
Comitato scientifico: Andrea Emiliani, Angelo Varni, Francesca Cappelletti, Marcello Balzani, Anna
Maria Montaldo, Davide Banzato, Nadia Barrella,
Clara Gelao, Paola Marini, Franco Marzatico, Claudio Salsi, Maria Elisa Tittoni, Anna Maria Visser
Cura del convegno: Anna Maria Montaldo, Anna
Maria Visser
Prima sessione: i musei cittadini nella vita civile
ore 9.30
Presiede: Anna Maria Montaldo, Presidente Anmli
Intervengono: Pasquale Nappi (Rettore Università di
Ferrara); Angelo Varni (Presidente Ibc Emilia – Romagna); Marcella Zappaterra (Presidente Provincia
di Ferrara); Massimo Maisto (Vicesindaco e Assessore alla Cultura, Comune di Ferrara); Francesca Cappelletti (Ermitage Italia, Comitato Scientifico)
Presentazione del convegno: Davide Banzato (Direttore Musei Civici di Padova, Direttivo Anmli)
Prolusione: Andrea Emiliani, Accademia dei Lincei,
Il museo nelle città italiane
Coordina: Clara Gelao (Direttore Pinacoteca Provinciale di Bari, Direttivo Anmli)
Relazioni: Massimo Montella (Università di Macerata -Fermo); Stefano Filipponi (Mudi Museo degli
Innocenti, Firenze); Guido Canali (Architetto, Accademia di San Luca); Marcello Balzani (Università
di Ferrara -TekneHub)
Seconda sessione: musei, casi, problemi, risposte
ore 14.30
Coordina: Laura Carlini (Responsabile Musei Ibc
Emilia - Romagna)
Relazioni: Antonio Natali (Direttore Galleria degli Uffizi, Firenze); Nadia Barrella (Seconda Università di
Napoli); Enrica Pagella (Direttore Musei Civici, Torino); Claudio Salsi (Direttore Musei Civici Milano); Anna Maria Montaldo (Direttore Galleria Comunale di
Cagliari, Presidente Anmli); Franco Marzatico (Direttore Castello del Buonconsiglio, Monumenti e collezioni provinciali di Trento); Massimo Negri (Direttore
scientifico Genus Bononiae Musei nella città)
Documento finale a cura del Direttivo Anmli. Il convegno è dedicato alla memoria di Bruno Passamani, già Presidente Nazionale dell’Anmli e Presidente Onorario, e di Francesco Barocelli, già membro del Direttivo Anmli e Co-Responsabile del progetto «Museo civico. Tradizione e Innovazione».
MUSEO ERMITAGE AL SALONE DEL RESTAURO.
Restauro delle opere di pittura ad olio, nonchè
delle sculture e degli oggetti dell’arte decorativa
in pietra delle collezioni dell’Ermitage
ore 9.30-13.30, sala Marfisa, primo piano, atrio
Organizzato da: Museo Statale Ermitage (San-Pietroburgo, Russia) e Fondazione Ermitage Italia
(Ferrara)
Al convegno saranno presentati i progetti di restauro
eseguiti presso il Laboratorio per il restauro della pittura ad olio e presso il Laboratorio per il restauro di
sculture e pietre colorate. L’attuale attività di queste
due sezioni del Dipartimento per il Restauro dell’Ermitage è basata sulla lunga esperienza di conservazione delle opere d’arte nella Russia. La storia del restauro delle rarità dell’Ermitage risale a più di 200
anni fa. Il restauro e la manutenzione delle opere di
pittura iniziarono ad essere effettuati dal momento
dell’acquisto nel 1764 da parte di Caterina II di una
collezione di pittura dell’Europa Occidentale, composta da 225 tele. La prima testimonianza documentale sulla «pulitura e correzione» delle statue nel museo risale all’anno 1812.
Modera: Svetlana Petrova (coordinatrice della partecipazione dell’Ermitage al Salone del Restauro)
Intervengono: Irina Artemieva (curatrice della collezione della pittura veneziana dell’Ermitage, direttrice scientifica della Fondazione Ermitage Italia): Sulla storia e sul restauro de «L’Annunciazione» di Cima da Conegliano; Kamilla Kalinina (collaboratrice
scientifica senior del Dipartimento di Perizia tecnico-scentifica): Ricerche tecnico-diagnostiche sui materiali della pittura del quadro «L’Annunciazione» di
Cima da Conegliano, nonché sulla tecnica di trasportazione del dipinto su un nuovo supporto e sui
materiali dei numerosi restauri successivi; Victor Korobov (responsabile del Laboratorio di restauro della pittura ad olio): Il restauro del quadro «L’Annunciazione« di Cima da Conegliano e Dalle origini ai
giorni nostri. Rassegna storica del restauro delle
opere pittoriche dell’Ermitage; Marina Guruleva (collaboratrice scientifica del Laboratorio di restauro della pittura ad olio): Opere di pittura ad olio di grandi
dimensioni nelle collezioni dell’Ermitage. Particolarità e problemi del restauro delle tele arrotolate; Kamilla Kalinina (collaboratrice scientifica senior del Dipartimento di Perizia tecnico-scientifica dell’Ermitage) e Sander Habets (studente del CdL Magistrale
in Chimica della Facoltà di Chimica dell’Università di
Nomenghem, Paesi Bassi): Ricerche sui materiali e
sulla tecnica dell’applicazione della patinatura ad un
effetto in bronzo del gruppo scultoreo «Schiavo fuggente» di Vladimir Beklemiscev; Svetlana Petrova (responsabile del Laboratorio di restauro di sculture e
pietre colorate): Le attività del laboratorio nel restauro delle sculture e degli oggetti dell’arte decorativa in pietra; Alexander Androkhanov (restauratore del Laboratorio di restauro di sculture e pietre colorate): Ricostruzione della tecnica esecutiva storica del «Mosaico Russo». Restauro delle opere in malachite della collezione dell’Ermitage
APERTO PER RESTAURI: INTERVENTI ALLA
BASILICA DI SANT’ANDREA A MANTOVA
ore 9.30-13.00 sala A, primo piano, tra i pad. 3 e 4
Promosso da: Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia in collaborazione
con la Diocesi di Mantova
Intervengono: Caterina Bon Valsassina (Direttore Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia); Giancarlo Manzoli (Delegato vescovile per i
beni culturali della Diocesi di Mantova); Andrea Alberti
(Soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici di Brescia, Mantova e Cremona): Azioni sinergiche per il restauro e la valorizzazione di un paradigma dell’architettura
I Sezione: l’intervento di restauro del Pronao
Elena Romoli, Daniela Lattanzi (Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia): Restaurare un restauro tra reinterpretazione
ottocentesca e permanenza dell’antico; Luigi Fregonese ( LaRiFo, Politecnico di Milano - Polo territoriale di Mantova) e Alberto Moretti (libero professionista): La forma digitale della basilica come
contributo alla conoscenza e supporto alla analisi
strutturale; Antonio Sansonetti (Icvbc - Unità «Gino
Bozza» di Milano, Cnr), Ornella Salvadori (laboratori della Misericordia - Soprintendenza Polo Museale Veneziano) e Francesco Augelli (Laboratorio di
Diagnostica per la Conservazione e il riuso del Costruito - Osservatorio per la conservazione delle
opere lignee, Politecnico di Milano): Ispezioni e indagini diagnostiche sui materiali e valutazione dei
metodi di intervento; Paolo Pagnin (Lithos S.n.c.) e
Anna Brunetto (Restauri Brunetto): Metodologie
operative di intervento e applicazione della pulitura laser
II sezione: l’intervento di restauro delle superfici interne
Monica Nascig (libero professionista): Dal progetto
alla realizzazione, dalle fonti scritte alla lettura materica; Giovanna Alessandrini (Docente presso la
Scuola di specializzazione in beni architettonici e del
paesaggio, Politecnico di Milano) e Daniela Pinna,
Soprintendenza per i beni storico artistici ed etnoantropologici di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena,
Ravenna e Rimini: Le indagini diagnostiche sulle decorazioni parietali; Romano Cavaletti (RWS srl): Il
cantiere di restauro; Luciano Cattini (libero profes-
sionista): Una nuova luce: il sistema Led per la valorizzazione e l’uso della chiesa
CONSERVARE IL NOVECENTO. LETTERE, DIARI E
MEMORIE
Ore 10.00-14.00, sala Diamanti, pad. 1, piano terra
Organizzato da: Ibc- Soprintendenza per i beni librari
e documentari in collaborazione con Aib, Icpal e Anai
La Soprintendenza per i beni librari e documentari
dell’Ibc - insieme all’Istituto centrale per il restauro
e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (Icrcpal), all’Associazione italiana delle biblioteche (Aib) e degli archivi (Anai) - prosegue il percorso di riflessione sulla conservazione e valorizzazione della documentazione moderna iniziato nel
2000. Il convegno del 2012 è dedicato ai carteggi,
epistolari, lettere, diari e memorie personali. Negli
archivi culturali la corrispondenza si rivela preziosa
per comprendere meglio vari aspetti sia della vita
privata sia professionale del soggetto produttore,
tanto che negli ultimi decenni si è registrata una notevole fioritura di pubblicazioni di epistolari e carteggi novecenteschi.
Nel convegno, oltre alla presentazione di un caso di
particolare rilevanza quale l’attività diagnostica sulle
lettere di Aldo Moro, si prevedono relazioni di carattere generale sulle memorie private scritte su carta
e sul cambiamento intervenuto con Internet e inoltre
interventi su specifici ambiti tematici, soprattutto storico-artistico e cinematografico.
Interventi di: Maria Antonietta Grignani (Centro di ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni
e contemporanei di Pavia): Notizie da un mondo di
carta; Stefano Vitali (Anai - Soprintendenza archivistica per l’Emilia-Romagna): Verso il 2000: scrivere
di sè (e degli altri) nell’era di Internet; Lorenzo Cantatore (Università di Roma Tre): Le carte di una donna. Il caso di Palma Bucarelli; Michela Zegna (Cineteca di Bologna) e Mirella M. Plazzi (Ibc della Regione Emilia-Romagna): Carteggi dall’archivio Blasetti;
Maria Cristina Misiti (Icrcpal): Le lettere di Moro: restauro e analisi diagnostiche
IL FUTURO DEL PASSATO DI YENIKAPI
Nodo strategico e parco archeologico
ore 9.30, sala Massari, pad. 4, piano terra
Coordinamento scientifico: Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara; TekneHub, Laboratorio
in rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna
Il progetto di rinascita del quartiere e del porto di
Istanbul, Yenikapi, a partire dalla valorizzazione del
grande patrimonio archeologico dell’area. Il potenziale comunicazionale, se opportunamente combinato con nuove tecnologie e un’organica rete di interazioni economiche ed investitori illuminati, può
divenire propulsore per una nuova rinascita a livello urbano e territoriale. Dopo l’incontro tenuto ad
Istanbul a Settembre 2011, una nuova occasione
di confronto alla quale parteciperanno l’ITU (Istanbul Technical University), la Municipalità di Fatih,
l’Ircica (Research Centre for Islamic History, Art and
Culture) e il Politecnico di Milano, per divulgare un
importante argomento di interesse scientifico e valenza internazionale nella salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale.
Intervengono: i rappresentanti di Fatih Municipality; Istanbul Technical University; Ircica (Research
Center For Islamic History, Art and Culture, Istanbul); Politecnico di Milano; Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara; TekneHub, Laboratorio in rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia
Emilia-Romagna
RESTAURO, RECUPERO E TECNOLOGIE
Ricerca, innovazione tecnologica e sviluppo di
impresa: difendere e valori
ore 9.30, sala Ermitage, pad. 5, piano terra
Coordinamento Scientifico: Diaprem (Development
of Integrated Automatic Procedures for Restoration of
Monuments), Centro dipartimentale del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara; TekneHub,
Laboratorio in rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia
Emilia-Romagna.
Con il supporto tecnologico di: Leica Geosystem spa
Con la collaborazione di: Geogrà srl, Sermide; Digitarca, Bari; Lts (Land Technology & Services srl), Treviso; Leica Geosystem spa
A quasi vent’anni dall’invenzione di strumenti integrati di conoscenza morfometrica digitale (come i
laser scanner), di processi e strumenti di diagnosi
e di modelli e banche dati digitali è importante fare il punto sull’affidabilità di metodi applicativi e
sulla ricchezza sperimentale che hanno condotto
l’industria, i centri di ricerca e la piccola e media
impresa (soprattutto italiana) a sviluppare dei livelli
di conoscenza e di servizi che sono un caso esemplare a livello internazionale.
Intervengono: Marcello Balzani (Direttore del Diaprem del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, Responsabile Scientifico del TekneHub, Laboratorio in rete del Tecnopolo di Ferrara,
Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna): Innovazione tecnologica e sviluppo di
impresa: il processo conoscitivo nel progetto architettonico e di restauro; Giuseppe Boselli (Geogrà srl,
Sermide): Il Rilievo del Complesso Militare denominato «Rocca d’Anfo» mediante l’impiego di laser
Scanner 3d associato al sistema Tms; Leonardo
Chiechi (Digitarca, Bari): La tecnologia Laser Scanner 3d per il rilievo architettonico e la valorizzazione
di Castel del Monte; Nuccio Bucceri (Lts, Treviso):
City Modelling rappresentazioni 3d di aree urbane
ad elevato contenuto storico-artistico. Integrazioni
Tls e Als; Federico Uccelli (Leica Geosystem S.p.A.):
Industria, Impresa e Università per il conseguimento di comuni obiettivi nel campo del rilievo tridimensionale integrato; Federico Ferrari (Centro di ricerca Diaprem del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, afferente al TekneHub, Laboratorio in rete del Tecnopolo di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Roma-
gna): Tecnologie per i beni culturali: rapporto di integrazione tra processi di indagine morfometrica,
rappresentazione digitale e prototipazione solida
MICHELANGELO’S BOX.IL PROGETTO CULTURALE
MULTIMEDIALE PER LE ARCHITETTURE
MICHELANGIOLESCHE A FIRENZE
ore 14.00, sala Massari, pad. 4, piano terra e mostra al pad. 2
Coordinamento scientifico: Diaprem (Development
of Integrated Automatic Procedures for Restoration of
Monuments) del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, afferente al TekneHub, Laboratorio in rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara,
Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia EmiliaRomagna
Sponsor mostra: Salone Restauro 2012; Leica Geosystem S.p.A.; L’Invisibile; Epson; Konica Minolta; Cfr,
Consorzio Ferrara Ricerche
Michelangelo’s Box è un nuovo modo per fare conoscere meglio in Italia e all’estero gli edifici realizzati dal grande intellettuale del Rinascimento maturo, Michelangelo Buonarroti. La lunga sinergia tra
il Centro dipartimentale Diaprem di Ferrara e il Dipartimento di Architettura/Sezione di Rilievo di Firenze ha consentito di far maturare oggi un progetto culturale per mettere a disposizione di tutti la ricerca e la documentazione sulle architetture michelangiolesche realizzate a Firenze attraverso la ricostruzione di un flusso di immagini e riflessioni, nel
tentativo di mostrare come Michelangelo «progettava» e quali sono ancora i problemi che le sue architetture pongono. Michelangelo’s Box è un format
digitale riproducibile in loco e pensato con margini
di flessibilità e adattabilità ai diversi spazi che saranno di volta in volta dedicati all’allestimento. Il progetto che viene presentato per la prima volta a livello internazionale al Salone del Restauro di Ferrara è una ulteriore occasione per testare il progetto culturale generale ed il suo potenziale comunicativo.www.michelangelosbox.com
Intervengono: Marcello Balzani (Direttore del Diaprem del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, Responsabile Scientifico del TekneHub, Laboratorio in rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta
Tecnologia Emilia-Romagna); Paola Puma (Dipartimento di Architettura, Università di Firenze); Stefano Bertocci (Dipartimento di Architettura, Università di Firenze)
Sono stati invitati: Marco Dezzi Bardeschi (professore emerito del Politecnico di Milano); Alessandro
Vezzosi (Direttore del Museo Ideale Leonardo da Vinci - Vinci); Cristina Acidini (Soprintendente Speciale
per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze);
Vincenzo Vaccaro (Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e
per il Polo Museale della città di Firenze); Alessandra Marino (Soprintendente per i Beni architettonici
e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico per le Province di Firenze,
Pistoia e Prato); Vera Valitutto (Direttrice della Biblioteca Medicea Laurenziana); Pina Ragionieri (Direttrice della Fondazione Casa Buonarroti)
L’INTERVENTO SUL PULPITO DI SAN CLEMENTE
A CASAURIA
ore 14.30-18.00 sala Marfisa, primo piano
Promosso da: Opd - Settore Materiali lapidei
Relatori: Isabella Lapi (Direttore Regionale della Puglia); Luciano Marchetti (Vice commissario della protezione civile delegato per la tutela dei beni culturali); Giammarco De Felice (Università Roma Tre);
Fausto Di Marco (restauratore); Lucia Arbace (Soprintendente per i Beni Storico Artistici e Etnoantropologici dell’Abruzzo)
PROBLEMATICHE DI MOVIMENTAZIONE E
RESTAURO DI UNA TELA DI GRANDE FORMATO:
LA PALA DI AGOSTINO SANTAGOSTINO IN S.
FEDELE A MILANO AL CENTRO DI UN DIBATTITO
ore 14.30-18.30, sala Belriguardo, pad. 5, piano
terra
Organizzato da: Antonio Zaccaria, Restauro Beni Culturali, Bergamo
Quando un dipinto è di grandi dimensioni, in ogni
tappa dell’intervento conservativo le certezze vacillano ed è necessario elaborare nuove strategie
e nuovi accorgimenti. Il convegno ripercorre i diversi
momenti dell’elaborazione e della realizzazione del
progetto di restauro della grande tela della chiesa
di S. Fedele a Milano (metri 6,10 x 4), evidenziandone gli aspetti più significativi, dall’impossibilità
di un restauro in loco alla messa a punto di solu-
zioni per la movimentazione evitando smontaggio e
rullaggio, dalla foderatura «invisibile» alla riflessione critica sui dati delle analisi scientifiche. Nel contempo si è affrontata una nuova lettura iconografica e storico artistica dell’opera, nel solco della tradizione lombarda ma con suggestivi echi della pittura rubensiana e genovese.
Modera: Paolo Bensi (Università degli Studi di Genova, Dipartimento di Scienze per l’Architettura)
Intervengono: Amalia Pacia (Soprintendenza per i
Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Milano); Ede Palmieri (Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Milano): Agostino Santagostino a San Fedele, tra cultura lombarda e influenze genovesi; Andrea Dall’Asta S.I. (Direttore Galleria San Fedele, Milano e Direttore Raccolta Lercaro, Bologna): Tra innovazione e tradizione: un quadro riscoperto della Compagnia di Gesù
a Milano; Pietro Baraldi (Università di Modena e
Reggio Emilia, Dipartimento di Chimica): Giuseppe
Laquale (restauratore analista, Altamura): Il confine del dato analitico: tra certezza scientifica e interpretazione. Un’analisi su Agostino Santagostino:
Antonio Zaccaria (Restauro Beni Culturali, Bergamo): Le problematiche dettate dal grande formato:
il restauro della tela di S. Fedele, dalla movimentazione alla foderatura invisibile; Paolo Bensi (Università degli Studi di Genova, Dipartimento di Scienze per l’Architettura): Tecnica esecutiva e modalità
di trasporto dei dipinti su tela nel passato; Claudio
Cominelli (Assicurazioni Generali, Bergamo): Aspetti assicurativi delle opere d’arte, tra restauro e movimentazione: la possibilità di una filosofia «caso
per caso»; Giorgio Bonsanti (già Ordinario di Storia
e Tecnica del Restauro all’Università di Firenze): Le
dimensioni contano?
DAL CENTRO STORICO DI AHMEDABAD ALLE
FORTEZZE DEI MAHARAJA. Il recupero della
memoria come strumento di innovazione
tecnologica
Ore 16.00, sala Schifanoia, pad. 2, piano terra e mostra al pad. 1
Coordinamento scientifico: TekneHub, Laboratorio in
Rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna
In collaborazione con: Mehrangarh Museum Trust di
Jodhpur, stato Indiano del Rajastahn, Municipalità di
Ahmedabad, stato Indiano del Gujart, Dipartimento
di Architettura dell’Università di Ferrara
Con il supporto di: Salone Restauro 2012, Consorzio Ferrara Ricerche
L’incontro si propone come possibilità di reciproco
scambio culturale, tecnico e metodologico in un ambito applicativo, dell’heritage conservation, in crescita esponenziale, spinto anche dalla richiesta turistica in continuo aumento verso il Nord dell’India.
In tal senso Ahmedabad, l’ex capitale dello stato
indiano del Gujarat, tradizionalmente uno dei maggiori centri per l’industria e il commercio del paese, è un esempio di centro storico vitale e caratterizzato da elementi di forte riconoscibilità che necessita però di una organica operazione di rilancio
e restauro nell’immagine fisica e mediatica. Parallelamente il territorio dell’India è costellato da un
vastissimo universo di complessi monumentali di
grande valore architettonico, storico-culturale, paesaggistico da recuperare e tutelare in una logica di
sistema integrato. Ne è un esempio il piano di recupero e riutilizzo dei palazzi e fortezze tutelati dal
Mehrangarh Museum Trust, che apre terreni di confronto anche sul tema dell’inclusività del design nella progettazione di spazi e componenti.
Introduce: Marcello Balzani (Direttore del Diaprem
della Facoltà di Architettura di Ferrara, Responsabile Scientifico del TekneHub - Tecnopolo di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia
Regione Emilia-Romagna)
Modera: Mischa Gorchov Brearley (architetto, Londra- Ahmedabad)
Intervengono: Debashish Nayak (Direttore del Centre for Heritage Management della Ahmedabad University, stato Indiano del Gujarat); Karni Jasol (Direttore del Mehrangarh Museum Trust di Jodhpur,
stato Indiano del Rajastahn); Jain Minakshi (architetto dei restauri delle proprietà del Marajah)
LE ALLUVIONI IN ITALIA
ore 16.00-17.30 sala A, primo piano, fra pad. 3
e4
Promosso da: Istituto Centrale per il restauro e la
conservazione del patrimonio archivistico e librario
Relatori: Eugenio Veca: Carte salvate dal fango. La
gestione delle emergenze. L’intervento presso l’Archivio storico del Comune di Aulla (Ms), nel novembre 2011; Marina Bicchieri: Carte di ghiaccio;
Maria Carla Sclocchi: Funghi dal Fango
INCONTRI E SEMINARI
IL MAL DELLA PIETRA. IL RESTAURO DEL
COMPLESSO MEGALITICO DI SA MANDRA
MANNA (TULA-SS)
ore 9.45 - 10.30 Sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6
Promosso da: Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro
Relatori: Paola Basoli, Alessio Deroma, Luca Doro
DA GIOTTO A KIEFER. IL MASTER SULLA
CONSERVAZIONE DELLE OPERE D’ARTE
CONTEMPORANEE DELLA SCUOLA DI ALTA
FORMAZIONE DELL’OPD. RIFLESSIONI E
CONSIDERAZIONI PER UNA NUOVA FORMAZIONE
ore 9.30-11.30 sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4
Promosso da: Scuola di Alta Formazione e Studio
Relatori: Letizia Montalbano (Direttrice della Scuola
di Alta Formazione dell’Opificio); Mattia Patti e Antonio Rava (restauratori)
RESTAURARE L’ARCHITETTURA DEL NOVECENTO
ore 9.30 - 13.30 Sala Belriguardo, piano terra, pad. 5
Promosso da: Servizio Architettura e Arte Contemporanee della Direzione Generale per il paesaggio, le
belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee (PaBAAC) del Ministero per i beni e le attività culturali in
collaborazione Docomomo Italia Onlus
Partecipano: rappresentanti degli istituti del Mibac,
della Fondazione Maxxi, degli enti territoriali, delle istituzioni universitarie, degli ordini professionali
Introducono: Maddalena Ragni (Direttore Generale
della Pabaac); Maria Grazia Bellisario (Direttore del
Servizio architettura e arte contemporanee); Rosalia
Vittorini (Presidente di Docomomo Italia)
APPLICAZIONI PER DISPOSITIVI MOBILI
DEDICATE A CULTURA, ARTE E TURISMO:
NUOVE PROPOSTE E UN INEDITO APPROCCIO
CHE VALORIZZA I GIACIMENTI INFORMATIVI DI
CULTURA E TURISMO PER REALIZZARE UN
INNOVATIVO LIVELLO DI SERVIZIO RIVOLTO A
CITTADINI E TURISTI
ore 9.45, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6
Organizzato da: Data Management Pa Solutions
Relatore: Anna Busa
IL MAL DELLA PIETRA. IL RESTAURO DEL PONTE
ROMANO PONT’EZZU (OZIERI-SS)
Ore 10.30-11.30 sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6
Promosso da: Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Sassari e Nuoro
Relatori: Paola Basoli, Marco Agostino Amucano, Michele Calaresu
THE DIGITIZATION AND PRESERVATION OF
CULTURAL HERITAGE ON PHOTOGRAPHIC
SUPPORT: GOING BEYOND CONSERVATION
Ore 11.00, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6
Organizzato da: Picturae e Smp Conservazione e Restauro di Fotografie
Relatori: Olaf Slijkhuise, Sandra Maria Petrillo
LA FRAGILITÀ DELLA TERRA, CI SALVERANNO LE
NANO TECNOLOGIE? ASPETTATIVE, DUBBI,
CERTEZZE
Ore 11.00-13.00, stand Mibac , pad. 3
Promosso da: Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna
Relatori: Filippo Maria Gambari (Soprintendente per
i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna); Paola Desantis (Funzionario Archeologo - Soprintendenza per
i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna); Leonardo
Borgioli (Chimico Cts Altavilla Vicentina); Stefano Lugli (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Dip. Scienze della Terra); Patrizia Buonadonna e
Lorenza Panizzoli (Restauratrici Soprintendenza per
i Beni Archeologici della Liguria)
DIALOGHI DI ARCHITETTURA MODERNA
Visioni urbane - Un nuovo approccio alle politiche
pubbliche sulla creatività
Ore 11.00, Modern Corner, pad. 3
Organizzato da: Organizzato dal Consiglio Nazionale
degli Architetti P.P.C. in collaborazione con la Federazione Ordini degli Architetti dell'Emilia Romagna e gli
Ordini degli Architetti P.P.C. di Bologna e Ferrara
A cura di: Modern Corner Archibo
Relatori: Regione Basilicata - Francesco Pesce, Rossella Tarantino
IL PROGETTO RiMiDiA: Impiego della
riflettometria a microonde per la diagnostica di
strutture e manufatti lignei dipinti e delle pitture
murali
ore 11.30-13.30 Sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4
Promosso da: Opd - Settore Dipinti su tela e tavola e
Settore Pitture Murali
Introduce: Marco Ciatti
Relatori: Pierluigi Falorni (UniFi); Nicola Macchioni
(Ivalsa); Massimo Mannucci (LegnoDoc); Sabrina Palanti (Ivalsa), Sara Penoni (Faberestauro); Cristiano
Riminesi (ELab Scientific), Andrea Santacesaria (Opd)
ATTIVITÀ DI RESTAURO E RICERCA NEI
LABORATORI DEL POLO MUSEALE VENEZIANO:
ALCUNI CASI SIGNIFICATIVI
ore 11.30 - 13.30 Sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6
Promosso da: Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il
polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare
Intervengono: Giovanna Damiani, Fiorella Spadavecchia, Gloria Tranquilli, Antonio Iaccarino Idelson, Ornella Salvadori, Paola Viviani, Valeria Poletto, Serena
Bidorini, Fiorella Spadavecchia, Bettina Schindler
SISTEMA INTEGRATO DI MONITORAGGIO
WIRELESS PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO
SISMICO SU BENI STORICO-ARCHITETTONICI
ore 12.30, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6
Organizzato da: Bresciani
Relatori: Fabio Maroldi (Politecnico di Milano), Vittorio Bresciani (Bresciani srl)
UN INTERVENTO CONSERVATIVO SU UN EDIFICIO
DI GIO PONTI A MILANO: IL CASO DELLA CHIESA
DELL’OSPEDALE SAN CARLO BORROMEO (19641967)
Ore 13.00-15.00 Sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4
Promosso da: Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia
Intervengono: Caterina Bon Valsassina (Direttore
Regionale per i beni culturali e paesaggistici della
Lombardia); Daniela Lattanzi e Mari Mapelli (Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici
della Lombardia); Samanta Braga (Soprintendenza
per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Sondrio e Varese); Rita Fabbri (Università degli Studi di Ferrara, Dipartimento di Architettura); Fabio Bevilacqua (C.r.c. Restauri srl - Bologna); Keoma Ambrogio e Annalisa Conforti (Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le provincie di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini); Guido Driussi e Zeno Morabito( Arcadia Ricerche srl, Marghera); Luca Bertolini e Elena Redaelli (Politecnico di Milano - Dipartimento di
Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica G. Natta);
Antonella Ferrari (Ferrari Restauri, Milano); Michele Cecchin (Siltea srl Spin-Off dell’Università degli
Studi di Padova)
PRIMO «LABORATORIO NAZIONALE SUGLI
ITINERARI CULTURALI»
ore 13.30-15.00 Sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4
Promosso da: Consiglio d’Europa, Ufficio di Venezia
Partecipano: Alberto d’Alessandro (Direttore Ufficio di Venezia del Consiglio d’Europa); Erminia Sciacchitano (Mibac - Membro del Bureau dell’Accordo
Parziale sugli Itinerari Culturali); Claudio Bocci (Direttore Federculture), Nicola Macrì (Direzione Beni
librari Mibac); Massimo Tedeschi (Presidente Associazione Europea delle Vie Francigene); Paolo Bongini (Dirigente settore Turismo Regione Toscana);
Silvia Lecci (Coordinatrice progetto europeo PerViam
Festival Via Francigena Collective Project - Aevf),
Luca Bruschi (coordinatore Accordo parziale - Consiglio d’Europa), Eleonora Berti (Istituto Europeo degli Itinerari Culturali); Maurizio Davolio (Presidente
Associazione Italiana Turismo Responsabile); Alessandro Cardinali (Presidente Cammini d’Europa
Geie)
SUONI E LUCI: LA MAGIA DELLE LUCI NEL
TEATRO OLIMPICO DI VICENZA
ore 14.00, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6
Organizzato da: Idee... in Luce di Claudio Cervelli
& C.
PRESENTAZIONE LIBRI EDIFIR
ore 14.00-18.30, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6
Organizzati da: Edifir Edizioni Firenze
«“Quella donna che ha la veste Azurra”. La Bella di
Tiziano restaurata», a cura di Marco Ciatti, Fausta
Navarro e Patrizia Riitano
Relatori: Marco Ciatti, Donatella Biagi Maino, Patrizia Riitano
«Il Nano Morgante di Agnolo Bronzino. Un dipinto
“a due dritti” restaurato», a cura di Marco Ciatti e
Diane Kunzelman
Relatori: Marco Ciatti, Giorgio Bonsanti
«“Arte e storia”. Cultura e restauro a Firenze tra
Ottocento e Novecento» di Martina Vannini
Relatori: Bruno Santi, Donatella Biagi Maino
Il Manuale di Christian Köster e il restauro in
Italia e in Germania dal 1750 al 1850. Autore
Martina Vannini. Curatore Giuseppina Perusini
Relatori: Giorgio Bonsanti, Simona Rinaldi.
DIALOGHI DI ARCHITETTURA MODERNA
Ex magazzini generali a Verona: Abbandono, riuso,
traformazioni
A cura di: Modern Corner Archibo
Relatori: Interzona, Ordine Architetti Verona
Ex magazzini alla Darsena di Ferrara: un recente
recupero
Relatori: Basso Profilo
ore 15.00, Modern Corner, pad. 3
Organizzato da: Organizzato dal Consiglio Nazionale
degli Architetti P.P.C. in collaborazione con la Federazione Ordini degli Architetti dell'Emilia Romagna e gli
Ordini degli Architetti P.P.C. di Bologna e Ferrara
CONSERVARE LA MEMORIA PER COLTIVARE
LA SPERANZA - LE ULTIME LETTERE DI ALDO
MORO
ore 15.00-16.00 Sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4
Promosso da: Istituto Centrale per il restauro e la
conservazione del patrimonio archivistico e librario
Relatori: Marina Bicchieri: Interventi diagnostici;
Lucilla Nuccetelli: Intervento di restauro
ACQUEDOTTO «ANIO NOVUS», CONSOLIDAMENTO
E MESSA IN SICUREZZA DELLE STRUTTURE
MURARIE
ore 15.00-16.00 sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4
Promosso da: Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio
Relatore: Rosa Mezzina (architetto direttore coordinatore, Sba Lazio)
INDAGINI SUL PULPITO DI PISTOIA
ore 15.00-17.00 Sala Ermitage, piano terra, pad. 5
Promosso da: Opd - Settore Materiali Lapidei
Presentazione: Marco Ciatti
Apertura lavori: Maria Cristina Improta
Relatori: Maria Cristina Masdea e Valerio Tesi (Soprintendenza Monumenti Firenze); Alberto Cecchi
(professore ordinario presso la facoltà di Ingegneria
dell’Università degli Studi di Firenze); Isidoro Castello (restauratore Opificio); Jonathan Hoyte (restauratore privato); Chiara Cecchi (Archivista presso Curia
Arcivescovile Pistoia)
MATERIALI E METODI 2012
1. Meglio al naturale: il funori. L’esperienza
vissuta nel workshop di Vicenza
2. L’Eva negli incollaggi dei fili: quale? Storia di
affinità nelle fasi di intervento strutturale delle
tele
3. Un metodo per documentare il degrado dei
dipinti. Metti insieme un’hacker con una
restauratrice e vedi cosa combinano!
ore 16.00-18.30, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6
Organizzato da: Il Prato Casa Editrice.
A cura di: Alberto Finozzi.
CONFERENZA «COSA SONO L’ARCHITETTURA E
IL RESTAURO DEL PAESAGGIO»
Il lavoro di Michael van Gessel, paesaggista , per la
riqualificazione del territorio e delle città
ore 16.30, Sala Massari, pad. 4, piano terra
Organizzato da: Consiglio Nazionale degli Architetti
P.P.C. con la Federazione Ordini degli Architetti dell'Emilia Romagna e gli Ordini degli Architetti P.P.C. di
Bologna e Ferrara in collaborazione con la Direzione
Regionale ai Beni Culturali dell'Emilia Romagna, Acma, Cna
A cura di: Modern Corner Archibo
Sabato 31 marzo
CONVEGNI
XXIX CONVEGNO NAZIONALE ANMLI
IL MUSEO NELLE CITTÀ ITALIANE.
Il cambiamento del ruolo sociale del museo nei
centri urbani
ore 9.30-13.30, sala Castello, primo piano, atrio –
terza sessione
Promosso da: Anmli - Associazione Nazionale Musei
Locali e Istituzionali
Partner: Ermitage Italia - Università di Ferrara - Istituto Beni Culturali Regione Emilia - Romagna
Patrocinio di: Provincia di Ferrara, Comune di Ferrara
In collaborazione con: Università di Ferrara, TekneHub, Laboratorio in Rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna
Sponsor: Meyvaert – Italia
Tavola rotonda: Nuove dinamiche e interazioni tra il
museo e la città contemporanea
Coordina: Anna Maria Visser (Università di Ferrara,
Past - President Anmli)
Invitati ad intervenire: Angelo Varni (Presidente Ibc
Emilia - Romagna); Massimo Mezzetti (Assessore alla Cultura, Regione Emilia-Romagna, Coordinamento Assessori regionali alla Cultura); Andrea Colasio
(Assessore alla Cultura, Padova, Anci); Enrica Puggioni (Assessore alla Cultura, Cagliari, Anci); Fabio
Donato (Università di Ferrara, Encatc, European Network Cultural Administration Training Centers); Gabriella Belli (Presidente Amaci, Associazione Nazionale Musei Arte Contemporanea); Monsignor Santi
(Presidente Amei, Associazione Musei Ecclesiastici
Italiani); Anna Maria Montaldo (Presidente Anmli, Associazione Nazionale Musei Locali e Istituzionali);
Stefano Mazzotti (Direttivo Anms, Associazione Nazionale Musei Scientifici); Vito Lattanzi (Segretario
Simbdea, Società Italiana per la Museografia e i Beni Demoetnoantropologici); Alberto Garlandini (Presidente Icom Italia, sezione italiana dell’International Council Of Museums); Carla Di Francesco (Direttore regionale Emilia - Romagna, Ministero per i Beni e le Attività Culturali)
Documento finale a cura del Direttivo Anmli. Il convegno è dedicato alla memoria di Bruno Passamani,
già Presidente Nazionale dell’ANMLI e Presidente
Onorario, e di Francesco Barocelli, già membro del Direttivo Anmli e Co-Responsabile del progetto «Museo
civico. Tradizione e Innovazione».
MONUMENTI IN EMILIA-ROMAGNA. METODI
E SPERIMENTAZIONI PER LA VERIFICA
DEL RISCHIO SISMICO
ore 10.00-12.00 sala B, primo piano, tra i pad. 3
e4
Promosso da: Ministero per i Beni Culturali e e le Attività Culturali, Direzione Generale per il Paesaggio,
le Belle Arti, l’architettura e l’arte Contemporanee,
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna, Alma Mater Studiorum Università degli Studi di Bologna, Università degli Studi di Ferrara, Università degli Studi di Parma
Relatori: Maddalena Ragni (Mibac), Carla Di Francesco (Mibac), Pierpaolo Diotallevi (UniBo), Ferdinando
Laudiero (UniFe), Carlo Blasi (UniPr)
I «GRANDI RESTAURI» ALLA PROVA DEL TEMPO
ore 10.30-13.00, sala Marfisa, primo piano, atrio
Promosso da:
Organizzato da: Acropoli
A cura di: Giorgio Bonsanti
Pinin Brambilla: Il Cenacolo di Leonardo
Gianluigi Colalucci: Michelangelo e la Sistina
Ezio Buzzegoli: Il Tondo Doni di Michelangelo
Mauro Matteini: Piero della Francesca ad Arezzo
VI° TAVOLA ROTONDA «ARTE CONTEMPORANEA:
QUALE SALVAGUARDIA? TRA TEORIA E PRATICA,
L’URGENZA DELLA MATERIA»
ore 10.00-13.00, sala Diamanti, pad.1, piano terra
Organizzata da: Associazione Amici di Cesare Brandi e da Acropoli, in collaborazione con Maxxi, Gnam,
Iscr, Direzione regionale Mibac, Ibc Emilia Romagna,
Museo Guttuso
A cura e con il coordinamento: Giuseppe Basile
Il programma della Tavola rotonda è articolato in 3
nuclei tematici principali: 1. ricognizione di manufatti particolarmente a rischio (Porta d’Europa a
Lampedusa, Memoriale del Blocco 21 ad Auschwitz)
o sottratti al deterioramento con il restauro (Edicola di Guttuso, Cavallo Morente alla Rai); 2. rassegna dei più recenti studi, ricerche e interventi da parte di Enti Istituzionali (Mibac, Maxxi, Università, Accademie Bbaa, Musei pubblici) e soggetti privati (
Archivi, Fondazioni, Associazioni, Imprese); 3. modelli e prassi formative. Saranno inoltre presentati
i volumi: «Renato Guttuso, L’Edicola. Il restauro», a
cura di F. Carapezza Guttuso e G. Basile, CT, 2011;
«Il Cavallo Morente di Francesco Messina nella Sede centrale Rai:studio, restauro, manutenzione», a
cura di G. Basile, PD, 2012
Partecipano: Carla Di Francesco (Direzione Regionale Mibac); Luigi Ficacci (Soprintendenza Psae Bologna); Alessandra Barbuto (Maxxi); Maria Letizia
Profiri, Luciana Tozzi (Gnam); Grazia De Cesare, Paola Iazurlo (Iscr); Fabrizio Vona (Soprintendenza Psae
e Polo museale di Napoli; Giovanna Cassese (Accademia di Belle Arti di Napoli); Sandro Scarrocchia
(Accademia di Belle Arti di Milano); Fabio Carapezza Guttuso (Archivi e Museo Guttuso, Roma - Bagheria); Ettore Caruso (Archivio Turcato, Roma); Paolo Picozza (Fondazione De Chirico, Roma); Enzo Fiammetta (Fondazione Orestiadi, Gibellina); Clarenza
Catullo (Mar t Rovereto-Trento); Mariella Gnani
(Mambo, Bologna); Antonio Sgamellotti (Università
di Perugia, Molab); Ferruccio Petrucci (Università di
Ferrara, Dipartimento Fisica); Oscar Chiantore (Università di Torino, Dipartimento Chimica); Giacomo
Sferlazzo (Associazione Askavusa, Lampedusa);
Francesca Valentini, Maurizio Marabelli (Associazione Amici di Cesare Brandi); Sandra Maria Petrillo
(Smp Conservazione e restauro fotografie)
CONCORSO CHIDEC. Cultural Heritage Inclusive
Design Contest. Concorso internazionale di design
sul progetto di interfacce accessibili per la
fruizione del patrimonio culturale
ore 10.00, sala Ermitage, pad. 5, piano terra
Coordinamento scientifico: Giuseppe Mincolelli, Marcello Balzani
Organizzazione: Dipartimento di Architettura, Università di Ferrara TekneHub, Laboratorio in rete del Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna
Inclusive design o design for all: Design for All significa il progetto di ambienti, attrezzature e servizi fruibili - in condizione di autonomia - da parte di persone
con esigenze e abilità diversificate. Operativamente,
questo obiettivo si realizza attraverso soluzioni progettuali che siano prontamente utilizzabili dalla maggior parte degli utenti senza dover apportare alcuna
modifica o, in subordine, che siano facilmente adattabili, in funzione delle abilità fisiche, sensoriali o cognitive dei diversi profili d’utenza, tramite la modifica
dell’interfaccia con l’utente. Tale modifica può ottenersi, nelle forme più semplici, mediante la variabilità dell’assetto o l’integrazione di elementi accessori. (definizione adottata dalla Commissione Europea
- Dg Impiego e Affari Sociali - su proposta dell’Eidd
per la Giornata Europea delle Persone Disabili, 3 dicembre 2001).
Cultural Heritage Inclusive Design Contest (CHIDEC): Sono ammessi al presente concorso tre categorie di progetti: «environment design» - «visual design» - «interaction design». La partecipazione è
aperta ad architetti, ingegneri, designers e progettisti italiani e stranieri, ma anche a studenti universitari italiani e stranieri in ambito di architettura, ingegneria, design. Ente banditore: Università degli
Studi di Ferrara, Dipartimento di Architettura; Partners: Restauro 2012, Design for All Italia, Cfr (Consorzio Ferrara Ricerche); In collaborazione con: Material Design (Laboratorio MD del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara); LaboRA (Laboratorio di Restauro Architettonico del Dipartimento
di Architettura dell’Università di Ferrara); Lem (La-
boratorio di Manutenzione e gestione Edilizia e ambiente del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara); ArcDes (Laboratorio per lo Sviluppo
di Servizi Integrati di Progettazione per la Città, l’ambiente ed il Paesaggio, del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara)
Intervengono: Giuseppe Mincolelli (architetto e designer, Dipartimento di Architettura di Ferrara); Marcello Balzani (Direttore Dipartimento di Architettura
e Responsabile scientificoTekneHub); Alessandro
Massarente (TekneHub Area 2 Museografia ed Exhibition design, Dipartimento di Architettura, Università di Ferrara); Antonello Stella (Dipartimento di
Architettura dell’Università di Ferrara, TekneHub);
Luigi Bandini Buti, Presidente (Design for All Italia);
Mahesh Krovvidi (Chief Executive Officer - National
Design Business Incubator, National Institute of Desing di Ahmedabad)
ra l’ambiente di una musica che sorprendentemente viene dal nulla, coinvolgendo ed immergendo l’ascoltatore. Gli altoparlanti convenzionali generano
coni che limitano la copertura uniforme della zona
causando punti di volume forte o ridotto nell’ambiente. SolidDrive si installa facilmente creando un
nuovo, potente ed invisibile sistema audio. SolidDrive può generare audio dalle superfici rigide assorbendo solamente dai 5 ai 20 watt ma può essere utilizzato anche per applicazioni ad alto rendimento con potenze fino a 100 watt. SolidDrive è totalmente progettato e realizzato negli Usa e coperto da una garanzia di 7 anni.
Relatori: Marco Martinetti e Antonio Procino (Amministratori Pm Group srl)
IL RESTAURO DELLA FACCIATA LAPIDEA DELLA
CHIESA DI SAN PETRONIO A BOLOGNA
ore 10.30-16.30 sala Schifanoia, pad. 2, piano
terra
Promosso da: Opd - Settore Materiali lapidei
Saluti: Mons. Oreste Leonardi (primicerio della Basilica di San Petronio); Marco Ciatti (Soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure); Carla Di Francesco (Direttore Regionale dell’Emilia Romagna); Paola Grifoni (Soprintendente per i Beni Architettonici di Bologna); Franco Faranda (Soprintendenza Beni Artistici e
Storici di Bologna)
Relatori: Roberto Terra (direzioni lavori della Basilica): Aspetti architettonici della facciata di San Petronio; Maria Cristina Improta (direttore del Settore
materiali lapidei dell’Opificio): Aspetti storico artistici della facciata di San Petronio; Mario Fanti (Archivista della Basilica di San Petronio, e Adele Leccia): L’Archivio della Fabbriceria; Curia Arcivescovile: Problemi iconografici dei tre portali; Daniela Pinna (Laboratorio scientifico Opificio Pietre Dure): Il
piano diagnostico per la facciata di San Petronio;
Guido Cavina, Marco Berti (Direzioni lavori Basilica
di San Petronio): Indagini non invasive e metodologie operative sul paramento lapideo; Ottorino Nonfarmale (restauratore): Il restauro della facciata negli anni Ottanta del Novecento; Carlo Lalli (direttore
Laboratorio Scientifico dell’Opificio): La scoperta
della policromia di Jacopo della Quercia sulla Fonte
Gaia a Siena; Gian Carlo Grillini (geologo): Lo studio
dei materiali della facciata di San Petronio; Paola
Lorenze e Franca Sorella (restauratrici del settore
Materiali lapidei dell’Opificio): Il restauro della facciata; Maria Cristina Improta: conclusioni
TRA IL DIRE ED IL FARE - COMUNICAZIONE
E STRUMENTI DI COMUNICAZIONE
NEL WEB 2.0 E SUCCESSIVI ...
ore 9.30-12.15 Sala A, primo piano, fra i pad. 3 e 4
Promosso da: Opd - Settore Web
Relatori: Giancarlo Buzzanca e altri
UN RESTAURATORE A REGOLA D’ARTE!
IL LUNGO PROCESSO DI QUALIFICAZIONE DEGLI
OPERATORI E LA MODIFICA PARLAMENTARE
DELL’ARTICOLO 182 DEL CODICE DEI BENI
CULTURALI E DEL PAESAGGIO
ore 14.30, sala Marfisa, primo piano, atrio
Organizzato da: Associazione La Ragione del Restauro
Dopo tre anni di impegno diretto e continuo per il giusto riconoscimento della professionalità maturata dagli operatori del settore, l’Associazione la Ragione del
Restauro promuove un incontro pubblico con il Mibac
e le forze politiche che hanno portato avanti le istanze di riforma della disciplina transitoria per l’acquisizione delle qualifiche di Restauratore di beni culturali e Collaboratore restauratore di beni culturali. Ampio spazio agli interventi del pubblico per un confronto
diretto e costruttivo su sinergie e prospettive future.
Relatori: Andrea Cipriani (restauratore - Presidente
dell’Associazione La Ragione del Restauro); Andrea
Marcucci (Senatore della Repubblica - Primo firmatario del disegno di legge di riforma); Matteo Orfini
(responsabile Dipartimento cultura e informazione
Partito Democratico); Pietro Celli (avvocato in Firenze - Esperto di diritto dei beni culturali); Rita Borioni (Vice Responsabile Dipartimento cultura e informazione Partito Democratico); Salvo Barrano (Vice Presidente dell’Associazione Nazionale Archeologi). Con la partecipazione del Mibac (relatore in attesa di designazione)
TAVOLA ROTONDA «RESTAURO DEL MODERNO,
TRA CONSERVAZIONE, TUTELA E SOSTENIBILITÀ»
ore 14.30-16.30, sala Diamanti, pad. 1, piano terra
Organizzato da: Consiglio Nazionale degli Architetti
Pianificatori Paesaggisti e Conservatori
I temi della contemporaneità si confrontano con le
opere storiche: restauri, affiancamenti, modificazioni; una sfida aperta per una sensibile continuità del
nostro patrimonio architettonico.
Modera: Giorgio Cacciaguerra (Cna)
Sono invitati: Leopoldo Freyrie (Presidente Cna); Roberto Cecchi (Mibac); Margherita Guccione (Direttore
Maxxi); Sergio Poretti (Facoltà di Architettura Roma
III); Rosalia Vittorini (Presidente Docomomo); Alessandro Marata (Facoltà di Architettura di Cesena); Renata Codello (Soprintendenza Bbaa Venezia); Carla di
Francesco (Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici Emilia Romagna)
NUOVE TECNOLOGIE PER LA DIFFUSIONE AUDIO:
- MUSICA SENZA ALTOPARLANTI - AUDIO
DIREZIONALE
Ore 14.30, sala Massari, pad. 4, piano terra
Organizzato da: PM Group e Suono e Immagine
SolidDrive «Sound Without Speakers» è un sistema
audio rivoluzionario, tecnologicamente avanzato in
grado di trasformare in altoparlanti pareti in cartongesso, controsoffitti, finestre, mobili, barche e
quasi tutte le superfici solide. Nessun limite per SolidDrive. Progettisti, Architetti, Designer, Installatori, potranno sonorizzare con un audio di alta qualità
qualsiasi ambiente o oggetto con progettazioni completamente invisibili. Pareti che suonano, finestre
che sussurrano, mobili ed oggetti che parlano. SolidDrive inseriti nel soffitto o pareti irradiano il suono uniformemente distribuito da un’ampia superficie (un solo SolidDrive può coprire dai 10 ai 40 mq)
e la perdita di volume con la distanza è insignificante.
La larghezza dell’angolo di copertura di 120° satu-
INCONTRI E SEMINARI
IL CAMPANILE DELLA BASILICA DI SAN PIERO A
GRADO (PISA)
ore 10.00-12.00, Sala Belriguardo, piano terra,
pad. 5
Promosso da: Soprintendenza per i Beni Architettonici, il Paesaggio, il Patrimonio Storico, Artistico e
Etnoantropologico per le province di Pisa, Livorno
Relatori: Rosa Mezzina (Sbappsae-Pisa); Corrado
Gratziu (già docente Università degli Sudi di Pisa Dipartimento scienze della Terra); Giuseppe Bentivoglio (Opera Primaziale Pisana); Nunziante Squeglia (Università degli Sudi di Pisa - Dipartimento di
Ingegneria Civile); Maria Maddalena Alessandro
(Mibac-DgpBaaac-Serv. IV- tutela e qualità del paesaggio)
IL DEPOSITO DELLE OPERE D’ARTE, SISTEMI E
MATERIALI
ore 12.30, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Bresciani
Relatore: Vittorio Bresciani
IL RILIEVO 3D E LA RESTITUZIONE GRAFICA DELLA CUPOLA DELLA BASILICA DI SANT’ANDREA
APOSTOLO A MANTOVA
ore 12.30, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Leica Geosystems
Relatori: Roberto Cielo, Gino Zibordi, Federico
Uccelli
UNO SCRIGNO HI-TECH PER LA SALVAGUARDIA
DELLE OPERE - TECNOLOGIE E
PROFESSIONALITÀ A SERVIZIO DELL’ARTE
ore 10.30-12.15, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6
Organizzato da: Capetti Elettronica, Onleco, Ott Art
Relatori: Maurizio Torcellan (Ott Art); Sabino Stefano Lamarca (Capetti Elettronica); Chiara Bonvicini
(Onleco); Marco Filippi (Politecnico di Torino); Marco Perino (Politecnico di Torino)
IL MONITORAGGIO PER LA SALVAGUARDIA DEI
BENI CULTURALI: IL GIUDIZIO SULLA
PERFORMANCE STRUTTURALE E METODI
INNOVATIVI DI CONTROLLO OTTICO
ore 12.30, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6
Organizzato da: Expin
Relatori: F. Casarin (Direttore tecnico Expin srl), F.
da Porto (ricercatrice, Docente di Tecnica delle Costruzioni - Università di Padova)
CICLODODECANO E CAMPHENE TRICICLENE
NEL RESTAURO DELLA CARTA... E NON SOLO
Relatore: Lilia Gianotti (restauratrice)
DRY CLEANING: METODI A SECCO PER LA
PULITURA DI MANUFATTI ARTISTICI
Relatore: Ambra Giordano (restauratrice, Vicepresidente Cesmar7)
PRIMA, DOPO ... INVECE DEL RESTAURO - 6°
CONGRESSO INTERNAZIONALE «COLORE E
CONSERVAZIONE»
Relatore: Chiara Lodi (Restauratrice, Cesmar7), Erminio Signorini (Restauratore, Presidente Cesmar7)
ore 10.30-12.30, sala Massari, Pad. 4, piano terra
Organizzato da: Il Prato Casa Editrice con il Cesmar7
INSEDIAMENTI POST INDUSTRIALI - IL
RECUPERO STRUTTURALE. «LE INDAGINI GEODIAGNOSTICHE FINALIZZATE ALLA
QUALIFICAZIONE SISMICO STRUTTURALE
DEGLI ELEMENTI PORTANTI»
ore 12.30, sala D, primo piano, fra pad. 5 e 6
Organizzato da: Tecno Futur Service
Relatore: Giancarlo Maselli (Tecno Futur Service srlUniversità di Modena e Reggio Emilia)
DIALOGHI DI ARCHITETTURA MODERNA
Un moderno a-centrato: Cesare Leonardi tra
opere e archivi
ore 10,30, Modern Corner, pad. 3
Organizzato da: Organizzato dal Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C. in collaborazione con la Federazione Ordini degli Architetti dell'Emilia Romagna
e gli Ordini degli Architetti P.P.C. di Bologna e Ferrara - a cura del Modern Corner Archibo
Relatori: Andrea Cavani, Andrea Costa, Giulio Orsini, Francesco Samassa (Associazione Archivio Cesare Leonardi); Soprintendenza Archivistica EmiliaRomagna
IL RESTAURO DEL PORTONE DI PALAZZO
LEGNANI PIZZARDI A BOLOGNA
Rilievo e monitoraggio del patrimonio
architettonico monumentale
ore 11.00, sala C, primo piano, fra pad. 5 e 6
Coordinamento scientifico: Laboratorio TekneHub,
Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia, Regione Emilia-Romagna
Organizzazione: Atanor - Officina degli Elementi
Intervengono: Marcello Balzani (Direttore TekneHub
- Tecnopolo di Ferrara Piattaforma Costruzioni Rete
Alta Tecnologia Regione Emilia-Romagna, Università di Ferrara); Romano Venturi (tecnico del legno,
Atanor - Officina degli Elementi); Federico Ferrari (architetto, Laboratorio TekneHub, Tecnopolo dell’Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia, Regione Emilia-Romagna)
PROPOSTE DI AZIONI INTEGRATE DI RICERCA E
FORMAZIONE PER LA DOCUMENTAZIONE, LA
CONSERVAZIONE, LA VALORIZZAZIONE DEL
SITO ARCHEOLOGICO DI OSTIA
ore 12.00-13.00 Sala Belriguardo, piano terra,
pad. 5
Promosso da: Soprintendenza di Ostia e la Facoltà
di Architettura di RomaTre
Relatori: Angelo Pellegrino (Soprintendenza Archeologica di Roma - Sede di Ostia), Antonio Pugliano (Facoltà di Architettura - Roma Tre)
DIALOGHI DI ARCHITETTURA MODERNA
Linguaggio contemporaneo
ore 12.00, Modern Corner, pad. 3
Organizzato da: Organizzato dal Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C. in collaborazione con la Federazione Ordini degli Architetti dell'Emilia Romagna
e gli Ordini degli Architetti P.P.C. di Bologna e Ferrara
A cura di: Modern Corner Archibo
Selezione realizzata in collaborazione tra Cnappc,
Federazione architetti dell’Emilia Romagna, con la
partecipazione degli Ordini di Bologna e Ferrara e
con il sostegno di Europaconcorsi
IL MODELLO DELL’HERCULANEUM
CONSERVATION PROJECT (HCP): UN NUOVO
MODO DI PENSARE AL FUTURO DELL’ANTICA
ERCOLANO, FRA ARCHEOLOGIA,
MANUTENZIONE E GESTIONE
ore 13.00-14.00 Sala Belriguardo, piano terra,
pad. 5
Promosso da: Soprintendenza Speciale per i beni
archeologici di Napoli e Pompei (nell’ambito dell’Herculaneum Conservation Project) con Packard Humanities Institute-British School at Rome
Relatori: Maria Paola Guidobaldi (Direttore degli
Scavi di Ercolano-Sanp); Jane Thompson (Project
Manager dell’Hcp)
PRESENTAZIONE DEL NUOVO VOLUME DELLA
COLLANA «LE PLEIADI». GUARDARE
ATTRAVERSO I MURI. LA TOMOGRAFIA DELLA
RESISTIVITÀ ELETTRICA PER LA
CARATTERIZZAZIONE DI MURATURE STORICHE
ore 14.00, sala A, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Il Prato Casa Editrice
Relatori: Ferruccio Petrucci (direttore della collana
«Le Pleiadi»); Nasser Abu Zeid, Giovanni Cocco, Giovanni Santarato (autori del libro); presenta il volume
Giuliano Mezzadri (Studio Mezzadri)
LE DIMORE STORICHE PRIVATE RISORSA
FONDAMENTALE DEL TURISMO ITALIANO.
PALAZZI, VILLE, CASTELLI, PARCHI, GIARDINI
STORICI PRIVATI PER UN TURISMO CULTURALE
DI QUALITÀ
ore 14.00, sala B, primo piano, fra pad. 3 e 4
Organizzato da: Adsi (Associazione Dimore Storiche
Italiane)
Relatori: Moroello Diaz della Vittoria-Pallavicini (Presidente Adsi); Carla Di Francesco (Direttore Regionale Mibac); Francesco Cavazza-Isolani (Presidente
Regionale AdsiEmilia Romagna); Orazio Zanardi-Landi (Consigliere Regionale Adsi Emilia Romagna, Presidente Associazione Castelli del Ducato di Parma
e Piacenza)
CHEMUSY, UN NUOVO APPROCCIO
STRUMENTALE PER LA DIAGNOSTICA ON FIELD
DEI BB.CC.
ore 14.00, Sala C, primo piano fra pad. 5 e 6
Organizzato da: Assing
Relatore: Gabriel M. Ingo (Cnr)
INCONTRO TECNICO ARDEA
ore 14.00, sala D, primo piano fra pad. 5 e 6
Organizzato da: Ardea
Relatore: Lino Credali
IL RESTAURO DEL PULPITO DI SAN LEONARDO
IN ARCETRI, FIRENZE
ore 14.00-15.30 Sala Belriguardo, piano terra,
pad. 5
Promosso da: Opd - Settore Materiali Lapidei
Relatori: Isidoro Castello (restauratore Opificio); Irene Giovacchini e Marta Gomez Ubierna (restauratrici private)
Eventi in fiera
PADIGLIONE 1
LA SALVAGUARDIA E LA VALORIZZAZIONE DEL
PATRIMONIO IN ALGERIA
A cura di: Agence Algérienne pour le Rayonnement
Culturel (AARC)
Nel 1998 è nato con una legge ad hoc il concetto di
patrimonio culturale della nazione. Una legge che ha
posto fine ad una visione riduttiva della storia e della
memoria di un popolo e di un paese e in 14 anni ha
permesso la riorganizzazione del settore, l’inventario
del patrimonio culturale materiale e immateriale, la
classificazione dei beni culturali mobiliari e immobiliari, atti sovrani di costruzione, e consolidamento dell’identità nazionale. Oggi sono iscritti sulla lista 611 siti culturali, 154 siti naturali e 23 misti, come il parco
del Tassili n’Ajjer, nel Sahara, con i suoi splendidi graffiti rupestri. E’ uno dei sette iscritti nella Lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco tra il 1988 e il 1992,
già da prima della legge del 1998 che ha tra l’altro introdotto una categoria fondamentale del patrimonio
culturale algerino : il centro storico, cioe’ la casbah,
la medina, gli ksour ( i villaggi fortificati), la zeriba (abitazione dei tuareg fatta di palme).
DAL CENTRO STORICO DI AHMEDABAD ALLE
FORTEZZE DEI MAHARAJA.
IL RECUPERO DELLA MEMORIA COME
STRUMENTO DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Coordinamento scientifico: Diaprem, Centro dipartimentale del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara,TekneHub, Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecologia Emilia Romagna.
La mostra allestita nel padiglione 1 realizzata in collaborazione con il Centre for Heritage Management della Ahmedabad University e il Mehrangarh Museum
Trust di Jodhpur, si propone come suggestione visiva
per coinvolgere il visitatore in una realtà articolata e
complessa come quella indiana. Le profonde trasformazioni urbane della città storica di Ahmedabad, stato indiano del Gujarat e l’universo di complessi monumentali di grande valore architettonico, storico-culturale, paesaggistico, nello stato del Rajastahn, rappresentano un interessante scenario di confronto sulla conservazione del patrimonio in contesti così dinamici come quelli asiatici.
VILLA STUCK
a cura di: Carlo Amadori
Villa Stuck si trova a Monaco di Baviera nel quartiere di Bogenhaysen. Dal 1992 è stata aperta al pubblico come museo. Qui si possono ammirare l’abitazione storica e l’atelier dell’artista monacense Franz
Von Stuck (1863 - 1928). Sia la villa stessa come
anche l’arredamento furono disegnati da Stuck. Il museo è oggi un grande Gesamtkunstwerk delle opere
liberty classicheggianti di questo artista di umili origini che fu elevato al rango di conte per le sue doti
artistiche.
GENUS BONONIAE - Musei nella città
A cura di: Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
e Museo della Città di Bologna
In collaborazione con: Cineca
A conclusione del progetto Genus Bononiae, viene presentato in una mostra il Museo della Storia di Bologna
Palazzo Pepoli, un percorso culturale, artistico e museale dedicato alla storia, alla cultura e alle trasformazioni di Bologna, dalla Felsina etrusca fino ai nostri
giorni.
«LA STRADA» PER CIVITA DI BAGNOREGIO
A cura di: Alma Civita
INFORMAZIONI
28- 31 MARZO 2012
QUARTIERE FIERISTICO DI FERRARA
VIA DELLA FIERA N° 11 - 44100 FERRARA
TEL. 0532/900713
SETTORI MERCEOLOGICI
• Restauro beni artistici e storici • Restauro
archeologico • Restauro conservativo
e di consolidamento • Prodotti e materiali per il
restauro • Attrezzature e servizi di rilevamento,
servizi di diagnostica • Macchine e attrezzature
per il restauro • Tecnologie • Strumentazioni
di precisione e apparecchiature per il restauro
• Disinfezione, disinfestazione, sterilizzazione,
trattamenti antitarlo • Sicurezza e Impiantistica
• Pulizia, Ripristino di superfici
• Allontanamento volatili • Illuminotecnica
per l’arte e l’architettura • Multimedia
e software • Istituti ed enti di formazione
professionale, associazioni, enti pubblici
e privati • Istituti di credito e fondazioni per
RESTAURO DEL CONSERVATORIO DI MUSICA
«LUCIO CAMPIANI» NEL CONVENTO DI SANTA
MARIE DELLA MISERICORDIA A MANTOVA.
STRUMENTI PER UN INUSUALE CONCERTO
A cura di: Studio Associato Brusa Pasquè, Varese
PADIGLIONE 2
RESTAURO, RECUPERO E TECNOLOGIE
RICERCA, INNOVAZIONE TECNOLOGICA E
SVILUPPO DI IMPRESA: DIFENDERE E
VALORIZZARE IL PROCESSO CONOSCITIVO NEL
PROGETTO ARCHITETTONICO E DI RESTAURO.
Coordinamento scientifico: Diaprem, Centro dipartimentale del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, TekneHub, Università di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecologia Emilia Romagna.
Lo spazio mostra organizzato dal Diaprem/TekneHub
(con il contributo di enti di ricerca, istituzioni e imprese), ospita una collezione unica al mondo che raccoglie vent’anni di innovazione tecnologica in strumenti
integrati di conoscenza morfometrica digitale (come i
laser scanner), di processi e strumenti di diagnosi e
di modelli e banche dati digitali. Saranno esposte le
prime ricerche sul Colosseo, il Foro di Pompei, Piazza
dei Miracoli a Pisa, i rilievi effettuati in Città del Messico, il progetto di documentazione multimediale delle opere di Leon Battista Alberti, l’acquisizione di una
banca dati 3d delle Fortezze di Gozo a Malta, della
Grotta di San Michele Arcangelo con affreschi di epoca bizantina, fino alla presentazione del nuovo «Michelangelo’s Box», un progetto di esportazione della
sapienza italiana e di inclusività culturale, realizzato in
collaborazione con l’Università di Firenze.
IL VENTRE DELLA VILLA: LA MATERNITA’
CULTURALE DI UN’ARTE
Promossa da: Camera di Commercio di Verona.
Con il patrocinio di: Istituto Regionale Ville Venete.
Coordinamento e progetto a cura di: Luca Bezzetto
Questo progetto riguarda la seconda partecipazione
degli artigiani-restauratori del distretto del Mobile al
Salone del Restauro, in forma di aggregazione proponendo la possibilità di affiancarsi alla presenza di
alcune Ville Venete della pianura Veronese; possibilmente le Ville che abbiano mutato destinazione d’uso e che si propongono come strutture ricettive, luoghi d’arte o che si stanno interrogando sulle possibili declinazioni funzionali delle loro «fabbriche». La partecipazione alla Rassegna è possibile grazie all’integrale contributo della Camera di Commercio di Verona. L’idea è quella di presentare ogni singola azienda esibendone la storia ed i migliori restauri attraverso
stampe su pannelli rigidi con illustrazioni a qualità fotografica. Le grafiche conterranno immagini e testi,
che nell’insieme daranno la percezione di un, nuovamente, interessante territorio da ri-scoprire e visitare. È qui che l’abbinamento con le Ville gioca un ruolo fondamentale: ogni azienda Artigiana esporrà alcuni oggetti all’interno di una Villa, questi saranno fotografati e riprodotti nelle grafiche.
PADIGLIONE 3
MIBAC MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’
CULTURALI
Il Ministero, all'interno del proprio stand, intende presentare gli interventi di conservazione e restauro,
eseguiti nel corso del 2011 su tutto il territorio nazionale in occasione dell'Anniversario dei 150 anni
dell'Unità d'Italia a documentazione di questo im-
l’arte • Centri di ricerca e catalogazione
• Ambiente, tutela e recupero • Turismo
culturale • Musei, gallerie, biblioteche, archivi
• Sistemi museali • Servizi • Editoria
I NUMERI DELL’EDIZIONE
2012:
16.000 m2 di superficie espositiva
215 espositori
49 convegni, 107 incontri tecnici
e seminari
16 eventi-mostre
ORARIO: 9.30 - 18.30
BIGLIETTO D’INGRESSO: EURO 10
RIDOTTO PER GRUPPI DI STUDIO: EURO
portante avvenimento commemorativo del nostro
Paese. In particolare, una vasta area dello stand sarà dedicata alla valorizzazione dell'imponente progetto denominato «Luoghi della memoria», realizzato
dall'Unità Tecnica di Missione della Presidenza del
Consiglio dei Ministri in collaborazione con gli Istituti e le Soprintendenze del Mibac. Per dare massima
visibilità al progetto sarà allestita una mostra, corredata da pannelli e materiali multimediali dedicati,
verranno realizzati un opuscolo istituzionale con le
schede degli interventi, un grande convegno sul tema e vari momenti di dibattito. Inoltre, sempre nello
stand, ci saranno numerose postazioni per ospitare
gli Istituti Centrali del Restauro, le Direzioni Generali, Regionali e le Soprintendenze, che avranno, così,
la possibilità di presentare gli ultimi progetti di restauro realizzati sul territorio.
MESTIERE DI ARCHEOLOGO
Organizzata da: Ace Archaeology in Contemporay Europe - Istituto per i beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (Ibc). La mostra è organizzata con il contributo dei partners del progetto europeo Ace
Coordinamento generale: Inrap (Institut National de recherches archéologiques préventives), cura dell’edizione italiana: Ibc
Un progetto europeo e una mostra sulla professione
dell’archeologo nell’Europa contemporanea. La mostra, realizzata con le immagini del fotografo Pierre
Buch, è uno dei risultati delle attività di ricerca e scambio condotte nell’ambito di Ace Archaeology in contemporary Europe - finanziato all’interno del programma europeo Culture 2007-2013. Il progetto vede coinvolte una dozzina di istituzioni provenienti dai diversi paesi partners: Ibc è l’unica istituzione italiana presente.
Strutturata in sezioni tematiche, la mostra mette in rilievo le pratiche dell’archeologia contemporanea ed è
un tentativo di risposta alle domande che hanno originato Ace.
www.ace-archaeology.eu
PREMIO INTERNAZIONALE DI RESTAURO
ARCHITETTONICO «DOMUS RESTAURO E
CONSERVAZIONE FASSA BORTOLO»
Coordinamento scientifico: LaboRA Laboratorio di Restauro Architettonico, Diaprem (Development of Integrated Automatic Procedures for Restoration of Monuments) del Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, Laboratorio ArcDes, Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara, TekneHub, Laboratorio in rete del Tecnopolo di Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna
Patrocinio: Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Ferrara
Presentazione dei progetti vincitori della seconda edizione del Premio Internazionale di Restauro Architettonico «Domus restauro e conservazione», ideato e
promosso dalla Facoltà di Architettura di Ferrara e dalla Fassa Bortolo, volto a diffondere ad un ampio pubblico restauri architettonici che abbiano saputo interpretare in modo consapevole i principi conservativi,
anche ricorrendo a forme espressive contemporanee,
nei quali la comunità tecnico-scientifica si possa riconoscere in modo ampio.
MODERN CORNER - DIALOGHI DI ARCHITETTURA
MODERNA
Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C. - Federazione Ordini degli Architetti
dell'Emilia Romagna - Ordini degli Architetti P.P.C. di
Bologna e Ferrara
Ferrara Sud
stazione Ferrara
aeroporto Guglielmo Marconi
di Bologna
Tel +39 051 6375122 - 6375149
e.mail: [email protected]
MEDIA PARTNER
~ LONDRA ~ VENEZIA ~ NEW YORK
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
ACROPOLI SRL
Tel: 051/6646832 - fax: 051/864313
[email protected]
www.salonedelrestauro.com
ENTE ORGANIZZATORE:
IN COLLABORAZIONE CON:
CON IL PATROCINIO DI:
BOLOGNAFIERE
Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali
della Regione Emilia-Romagna
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Ministero degli Affari Esteri
TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SUL PROGRAMMA E GLI ESPOSITORI, SUL SITO
www.salonedelrestauro.com
PARTNER EDIZIONE
2012
PADIGLIONE 5
LA RICERCA A SERVIZIO DELLE IMPRESE NEL
SETTORE DEI BENI CULTURALI
Coordinamento scientifico:TekneHub, Università di
Ferrara, Piattaforma Costruzioni, Rete Alta Tecologia
Emilia Romagna.
Lo spazio espositivo TekneHub illustra le principali
aree di intervento del Laboratorio del Tecnopolo di
Ferrara, afferente alla Piattaforma Costruzioni della
Rete Alta Tecnologia dell’Emilia Romagna: restauro
architettonico, museografia ed exhibition design,
diagnostica e conservazione, paleontologia e archeologia, gestione, fruizione e valorizzazione del bene culturale. Uno spazio significativo è dedicato all’esposizione dei numerosi interventi svolti a sostegno di imprese pubbliche e private che ben evidenziano l’identità del TekneHub, e le sue logiche
strategiche di collaborazione tra innovazione, ricerca ed impresa.
ASPETTANDO IL PALLIO DI SAN LORENZO. ARTE,
STORIA E RESTAURO
Presso il Laboratorio di Restauro dei Manufatti tessili
dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, diretto da Marco Ciatti, si trova «ricoverata» un’opera di eccezionale
importanza, il Pallio di San Lorenzo, un capolavoro di
arte tessile donato dall’Imperatore di Bisanzio alla città di Genova nel 1261. Il direttore del Museo Civico di
Sant’Agostino Adelmo Taddei, ove l’opera è conservata, e Loredana Pessa responsabile per le civiche raccolte di manufatti tessili del Comune di Genova, hanno infatti incaricato l’Istituto fiorentino, di prendersi cura del manufatto definendo un adeguato progetto di
restauro e conservazione.
PRENOTAZIONI ALBERGHIERE
BOLOGNA CONGRESSI SPA
CONVENTION AND TRAVEL
TORINO
IN TRENO:
IN AEREO:
NARDINI BOOKSTORE
Il Bookstore è organizzato dalla libreria Nardini Bookstore: ciò permette di portare a disposizione del pubblico della cultura dei Bbcc una scelta, nazionale e internazionale, di pubblicazioni di editori tra i più pertinenti al settore e spesso di difficile reperimento nella
normale distribuzione libraria. Molti lettori qui potranno trovare o scoprire proprio le pagine che cercavano.
FFSS / Fiera / FFSS ogni 30 minuti
Centro città/Fiera/Centro città ogni 40 minuti
UMBERTO ALLEMANDI & C.
RAGGIUNGERE LA FIERA
IN AUTO: autostrada A13 uscita
COMUNE DI FERRARA - PROVINCIA DI FERRARA ASSOCIAZIONE BENI ITALIANI PATRIMONIO
MONDIALE UNESCO - DIREZIONE REGIONALE PER
I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’EMILIA ROMAGNA
In occasione della XIX edizione di Restauro, che Ferrara ha il piacere e l’onore di ospitare, il Comune di
Ferrara e la Provincia di Ferrara hanno scelto di implementare la già solida collaborazione con l’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale dell’Unesco e
con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia - Romagna, proponendo uno spazio espositivo comune che valorizzi le loro eccellenti
attività.
BUS NAVETTA GRATUITO
5
cOME
Il progetto illustrato al Salone è frutto della collaborazione tra il Consiglio Nazionale degli Architetti
P.P.C., la Federazione degli Ordini degli Architetti
P.P.C. e gli Ordini Architetti P.P.C. di Bologna e Ferrara.
All'interno dello stand saranno ospitati i “Dialoghi di
Architettura Moderna”, a cura di Daniele Vincenzi, dedicati all'analisi ed alla conoscenza di architetture “minori” del Movimento Moderno presenti in forma diffusa sul territorio nazionale. Sarà esposta anche la
Rassegna “Linguaggio Contemporaneo” dedicata a
progetti di restauro del paesaggio e di edifici con una
forte valenza contemporanea.
Si rinnova la par tnership tra Restauro, Ferrara Fiere e i
luoghi della cultura di Ferrara (musei, pinacoteche,
palazzi storici), che - in collaborazione con il Comune e
la Provincia di Ferrara nonché con il Ministero per i Beni
e le Attività Culturali e la Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna rimarranno aper ti al pubblico gratuitamente per tutta la
durata della manifestazione, alcuni anche di sera, e
proporranno un ricco calendario di eventi dedicati che
permetteranno, sia ai visitatori della manifestazione, sia
ai ferraresi, di riscoprire luoghi, monumenti ed opere
d’ar te della città.
Sul sito www.salonedelrestauro.com è disponibile il
programma completo delle iniziative.
In collaborazione con
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Marzo 2012 - Il Giornale dell`Arte