BE I _ I N F 0 _ 0 1 _ 1 9 7 7 _ 0 0 8 _ I T k BEI Information Année : 1977 Numéro : 008 Langue : IT Infor Illazioni I— In questo numero —· FINANZIAMENTI DELLA BEI NEL 1976 pp. 1-4 LE CENTRALI IDROELETTRICHE DI ACCUMULAZIONE Banca Europea per gli Investimenti Ulteriore sviluppo dell'attività della BEI nel 1976: finanziamenti per 1273 milioni di u.c. La Banca Europea per gli Investimenti ha presentato I primi dati relativi alla sua attività nel 1976, che ha registrato un'ulteriore espansione: nel corso dell'anno sono state Infatti concluse operazioni di finanziamento per un totale di 1273,3 milioni di unità di conto (u. e ) , contro 1006,5 nell'esercizio precedente. Per la prima volta l'Importo del mutui e delle garanzie accordati nella Comunità è stato superiore ad un miliardo di u.c. (1086 milioni, contro 917,5 nel 1975). Nel perseguimento del principale obiettivo assegnato alia Banca dai Trattato di Roma, il 75% del finanziamenti è stato destinato ad investimenti volti a contribuire, nella Comunità, allo sviluppo delie regioni meno sviluppate ο confrontate a problemi di riconversione. pp. 5 - 6 COOPERAZIONE INDUSTRIALE NELL'AFRICA OCCIDENTALE pp. 7 - 8 TASSI D'INTERESSE p.8 BEI-EIB 2, PLACE DE METZ - LUSSEMBURGO 11.» FEBBRAIO 1977 La Banca ha continuato altresì ad intervenire nel finanziamento di progetti d'interesse comune a piij Paesi membri ο alla Comunità nel suo insieme, in particolare nel settore energetico. I finanziamenti fuori della Comunità sono aumentati a 187,3 milioni di u. e. (89 milioni nel 1975), principalmente a seguito dell'estensione dell'attività nel quadro della Convenzione di Lomé stipulata tra la CEE ed ì Paesi d'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) e dell' Accordo di assistenza finanziaria al Portogallo. L'esercizio 1976 è stato caratterizzato da un notevole incremento dei finanziamenti al settore industriale, passati da 138,2 milioni di u. e. nel 1975 a 297,8 milioni. Va rilevata, in particolare, la concessione di sette nuovi prestiti globali, per un totale di 61,2 milioni dì u.c. (10 milioni nel 1975), ad istituti di credito intermediari per il finanziamento di iniziative industriali di piccole e medie dimensioni. I crediti accordati nel corso dell' anno in esame a valere sui nuovi prestiti globali oltre che su quelli concessi negli anni precedenti sono ammontati a 47,5 milioni di u.c., che hanno contribuito a finanziare 86 piccole e medie imprese. Nonostante il livello generalmente basso degli investimenti industriali, la Banca ha potuto incrementare le sue operazioni in detto settore all'interno della Comunità; i finanziamenti destinati a progetti d'infrastruttura sono rimasti invece approssimativamente allo stesso livello dell'anno precedente (788,2 milioni di u.c., contro 779,3 nel 1975). Per la produzione e la trasmissione di energia elettrica,che nella classificazione della BEI figurano tra le infrastrutture, sono stati accordati 376,5 milioni di u.c. La maggior parte di tale importo è stata destinata allo sfruttamento di giacimenti d'idrocarburi nel Mare del Nord ed allo sviluppo dell'energia nucleare, entrambi volti a ridurre la dipendenza della Comunità dalle importazioni di petrolio. Cospicui finanziamenti sono stati consentiti anche per il miglioramento delle telecomunicazioni (200,1 milioni di u.c.), i trasporti (107,2 milioni di u.c.), l'approvvigionamento idrico e l'irrigazione (104,4 milioni di u.c.); i progetti finanziati hanno interessato principalmente le regioni meno sviluppate. 820 m i l i o n i d i u.c. per lo sviluppo regionale Circa 820 milioni di u. e. hanno contribuito a finanziare progetti, industriali e d'infrastruttura, situati nelle regioni arretrate ο di ricon versione (670,6 milioni nel 1975). 1 finanziamenti per investimenti d'interesse comune a più Paesi membri si sono elevati a 438,6 milioni di u. e , importo pressappoco uguale a quello dell'anno precedente; in esso sono compresi 172,6 milioni per gli investimenti diretti anche a ridurre gli squilibri regionali e conteggiati negli 820 milioni di u. e. destinati allo sviluppo regionale. Gli investimenti che la Banca ha contribuito a finanziare nella Comunità nel 1976 dovrebbero permettere di creare direttamente circa 12000 posti dì lavoro e di mantenerne altri 7000. Questi dati non tengono conto degli effetti a lungo termine di molti progetti d'infrastruttura, come p. e. quelli concernenti le telecomunicazioni e l'approvvigionamento energetico, che per la loro stessa natura hanno solo un modesto impatto sull'occupazione - tranne tuttavia durante il periodo dì realizzazione - ma che costituiscono la base necessaria per lo sviluppo industriale. L'Irlanda, l'Italia e il Regno Unito - i tre Paesi cioè in cui i problemi regionali sono più gravi - hanno ottenuto oltre il 75% dei finanziamenti accordati dalla BEI nella Comunità. Nel Regno Unito la Banca ha concesso mutui per un totale di 417,6 milioni di u. e. (£259 milioni), pari al 38,5% del totale delle operazioni concluse nella Comunità. Quasi la metà di detto importo (191,2 milioni di u. e.) ha contribuito a migliorare l'approvvigionamento energetico: sono stati finanziati l'estensione della rete di gasdotti in Iscozia e nell'Inghilterra settentrionale e sud-occidentale, la costruzione di un impianto idroelettrico dì pompaggio a Dinorwic (Galles sett.), impianti di produzione nei giacimenti petroliferi Beryl e Thistle nel Mare del Nord nonché un oleodotto che congiunge il giacimento Ninian al porto per petroliere dì Sullom Voe, nelle ìsole Shetlands. Sono stati inoltre finanziati progetti di approvvigionamento idrico nell'Inghilterra settentrionale e sud-occidentale, il potenziamento degli impianti dì telecomunicazione in Iscozia e nell'Inghilterra nordorientale e diversi progetti concernenti l'ammodernamento e l'ampliamento di stabilimenti siderurgici in Iscozia, nell'Inghilterra settentrionale e nel Galles. Per contribuire a migliorare ì collegamenti tra il Regno Unito e gli altri Paesi membri la Banca ha poi finanziato l'ampliamento di due hovercraft in servìzio sulla Manica (linee Dover-Calais e Dover-Boulogne) ed un traghetto adibito al trasporto di persone e di autoveicoli tra il porto di Holyhead (Galles) e quello di Dun Laoghaire (Irlanda). Va ancora ricordato il finanziamento di un progetto tecnologicamente all'avanguardia: la costruzione di tre treni passeggeri (Advanced Passenger Trains) che potranno raggiungere la velocità di 250 km/h sulle linee ferroviarie esistenti e miglioreranno i collegamenti tra la Scozia, il Nord ed il Sud dell'Inghilterra. In Italia sono stati accordati finanziamenti per un totale di 382,6 milioni di u. e. (342 miliardi li lire), pari al 35,2% dei finanziamenti nella Comunità. Oltre Γ80% di tale importo è stato destinato ad investiménti nel Mezzogiorno; la Banca ha anche contribuito a finanziare, tramite un prestito globale, la ricostruzione di piccole e medie imprese nelle zone del Friuli colpite dai terremoti del 1976. 1 finanziamenti ottenuti dal settore industriale sono notevolmente aumentati passando da 53 milioni di u. e , pari al 14,8% del totale dei mutui concessi in Italia nel 1975, Tassi di conversione dell'unità di conto Dalla fine del 1974 i tassi di conversione tra l'unità di conto della BEI e le monete nazionali utilizzati per la stesura del bilancio nonché per l'elaborazione dei prospetti finanziari e dei dati statistici della Banca sono quelli relativi al 'unità di conto europea (u.c.e.). Per fini statìstici la Banca utilizza, durante ciascun trimestre, i tassi di conversione in vigore l'ultimo giorno feriale del trimestre precedente; nel 1976 detti tassi sono statu seguenti: 1 unità di conto = DM £ FF LIT FL FB FLUX KRD £IR 1" trimestre 2" trimestre 3" trimestre 4" trimestre 3,05382 0,575973 5,21981 797,769 3,13120 46,0606 46,0606 7,19697 0,575039 2,85778 0,587723 5,25740 946,666 3,02710 43,9793 43,9793 6,84758 0,587174 2,83513 0,618268 5,22189 925,592 3,01347 43,7116 43,7116 6,77311 0,618268 2,70755 0,662883 5,49043 957,268 2,86030 ' 41,8478 41,8478 6,51988 0,662673 1 a 137,5 milioni di u.c. (36%) nel 1976. I finanziamenti hanno interessato numerosi settori, in particolare l'industria chimica in Sicilia, in Sardegna, in Campania ed in Puglia, l'industria siderurgica in Puglia ed in Lombardia, l'installazione di impiantì antinquinamento in un'acciaieria in Campania ed in uno stabilimento, che è stato anche ampliato, per la produzione di zinco elettrolitico in Calabria. Tra gli altri progetti industriali finanziati figurano una fabbrica dì motori diesel in Puglia, realizzata da una società franco-italiana, uno stabilimento per la costruzione di parti di edifìci prefabbricati nel Molise, due stabilimenti - uno in Basilicata e l'altro nelle Marche per la produzione di nastri trasportatori, dì tubi e di altri prodotti di gomma. Per il finanziamento di piccole e medie iniziative industriali la Banca ha accordato cinque prestiti globali, per un totale di 40,2 milioni di u. e , airiCIPU (Istituto di Credito per le Imprese di Pubblica Utilità), all'ISVEIMER (Istituto per lo Sviluppo Economico dell'Italia Meridionale), all'IRFIS (Istituto Regionale per il Finanziamento alle Industrie in Sicilia), al CIS (Credito Industriale Sardo) ed al Mediocredito per le Piccole e Medie Imprese del Friuli-Venezia Giulia. Per favorire lo sviluppo industriale ed agricole la BEI ha anche finanziato l'ammodernamento delle attrezzature portuali e l'approvvigionamento idrico nella zona di Siracusa, progetti d'irrigazione nel sud della Basilicata, il progetto di disinquinamento del Golfo di Napoli, il miglioramento delle infrastrutture portuali, stradali e ferroviarie nelle zone industriali di Taranto e Manfredonia (Foggia) ed il potenziamento degli impianti di telecomunicazione in Puglia, in Calabria ed in Basilicata. Diversi mutui hanno permesso di migliorare l'approvvigionamento energetico: tra i progetti finanziati, l'estensione della rete di distribuzione di gas naturale in Calabria, in Basilicata e nel Molise, il raccordo di importanti metanodotti in Lombardia e la conversione di un giacimento di gas naturale in via di esaurimento in giacimento di stoccaggio. Per la prima volta la Banca ha concesso un mutuo per lo sfruttamento di un giacimento di uranio, scoperto in una zona montagnosa della provincia di Bergamo. Nel 1976 la BEI ha ripreso ad intervenire in Germania, con 110,8 milioni di u. e. (DM 325 milioni) di cui la maggior parte (101,6 milioni) sotto forma di garanzie per il finanziamento della centrale nucleare di Gundremmingen, in Baviera; un mutuo ha contribuito alla ristrutturazione dì uno stabilimento siderurgico a Neunkirehen, nella Saar. In Francia, mutui per 60 milioni di u. e. (FF 321,4 milioni) hanno interessato lo sviluppo regionale: sono state migliorate le telecomunicazioni in Aquitania, in Alvernia e nel Finistère. Tre mutui per un totale di 57,4 milioni (£ IR 35,4 milioni) sono stati accordati in Irlanda: sono stati finanziati la costruzione, vicino a Cork, di una fabbrica di ammoniaca e di urea per usi agrìcoli, l'ammodernamento delle telecomunicazioni nonché l'apertura dì nuove miniere di torba, che sarà utilizzata per alimentare le centrali elettriche. Nei Paesi Bassi la Banca ha concesso complessivamente 30,4 milioni di u.c. (FL 91,6 milioni), in parte sotto forma di garanzia, per il finanziamento di una centrale elettrica a Maasbracht, nel Limburgo. In Belgio, un prestito globale dì 17,9 milioni di u. e. (FB 750 milioni) è stato accordato alla SNCI (Société Nationale de Crédit à l'Industrie) per contribuire a finanziare iniziative industriali dì piccole e medie dimensioni nelle regioni meno sviluppate del Paese ο in quelle che devono far fronte a problemi di riconversione indu striale. In Danimarca sono stati concessi complessivamente 9,1 milioni dì u.c. (KRD 59,5 milioni): sono stati finanziati la costruzione di una nuova fabbrica dì materiale isolante nello Jutland settentrionale e l'ampliamento di una fabbrica per la lavorazione del legno nell' ìsola di Falster. Lo Stato danese ha inoltre ottenuto un prestito globale che è stato messo a disposizione del Consiglio per lo Sviluppo Regionale. Notevole incremento dei finanziamenti f u o r i della CEE Nell'altro principale campo di attività della Banca - aiuto allo sviluppo di Paesi situati fuori della Comunità, nel quadro degli accordi di cooperazione con la CEE l'incremento delle operazioni di finanziamento, che sono più che raddoppiate passando da 89 milioni nel 1975 a 187,3 milioni di u. e. nell'anno in esame, è stato particolarmente rilevante. In Portogallo i finanziamenti sono ammontati a 90 milioni di u. e . ossia a più della metà dei 150 milioni costituenti r«aiuto eccezionale d'urgenza» che la Comunità ha offerto alla fine del 1975 a tale Paese sotto forma di crediti a lungo termine della BEI. Lo scopo degli interventi della Banca in Portogallo è di contribuire a ristabilire, in un periodo di particolari difficoltà economiche, un clima favorevole agli investimenti pubblici e privati. Così, per migliorare l'approvvigionamento di energia elettrica, che dovrebbe favorire lo sviluppo industriale, la Banca ha contribuito a finanziare la costruzione di una nuova centrale termica a Setubal (vicino a Lisbona), linee elettriche ad alta tensione, raccordate alla rete spagnola, e la costruzione di una centrale idroelettrica sul fiume Douro. Sono stati inoltre concessi un mutuo per un importante progetto del settore metallurgico a Barreiro, vicino a Lisbona, ed un prestito globale al Banco de Fomento Nacional per finanziare piccole e medie iniziative industriali e progetti turistici. Come previsto nell'offerta di aiuto, tutti ì FINANZIAMENTI ACCORDATI NEL 1976 Ripartizione secondo la localizzazione geografica del progetto d'investimento Numero Importo (milioni di u.c.) % ' del totale % totale Paesi membri Operazioni ordinarie Paesi membri Belgio Danimarca Germania Francia Irlanda Italia Paesi Bassi Regno Unito Totale (di cui gairanzie) 1 3 3 3 3 34 2 24 17,9 9,1 110,8 60,1 57,4 382,6 30,4 417,6 1,4 0,7 8,7 4,7 45 30,1 2,4 32,8 1,6 0,8 10,2 5,5 5,3 35,2 2,8 38,5 73 (3) 1 086,0 (118,2) 85,3 (9,3) 100,0 4 2 90,0 10,9 Fuori della Comunità Portogallo SAMA-PTDOM (Yaounde II) Togo Nuova Caledonia Stati ACP (Lomé) Camerun Ghana Isola Maurizio Kenia Togo 1 1 5 0,4 0,4 5,9 5,0 3,2 41,5 1 1 1 1 1 Totale 7,1 0,8 13,5 10,0 2,0 2,0 140 1,1 0,8 0,1 0,1 1,1 11 142,4 11.2 84 1 228,4 96,5 Turchia SAMA-PTDOM (Yaounde) Costa d'Avorio Gabon Congo Senegal Nuova Caledonia 2 5 6,0 18,6 0,5 1,5 Stati ACP (Lomé-capitall di ri Schio) Camerun Alto Volta Ciad Togo 7 Totale operazioni ordinarie Operazioni speciali (1) 1 1 1 1 1 0,1 0,5 0,3 0,4 0,2 1,0 7,0 3,6 46 2,4 20,2 1 2 1 3 1,6 2,3 4,4 7,5 6,0 0,2 0,3 0,6 0,5 Totale operazioni speciali 14 44,9 3,5 Totale generale 98 1 273,3 100,0 (1) Operazioni a condizioni speciali su risorse degli Stati membri (in Turchia) e det Fondo Europeo di Sviluppo (nei SAMA-ACP-PTDOM) contabilizzate nella Sezione Speciale della Banca. Le centrali idroelettriche di accumulazione Nel cuore del montagnoso Galles dei Nord - a Dinorwic, non lontano dal monte Snowdon - si sta scavando un tunnel nel fianco di una montagna per costruire una centrale elettrica sotterranea che, nel suo genere, sarà la più grande d'Europa: si tratta di una centrale idroelettrica di accumulazione mediante pompaggio, sistema che permette di utilizzare l'acqua per l'accumulo di grandi quantità di energia idraulica. L'energia di supero a basso costo prodotta di notte, cioè durante ie ore di basso carico, sarà utilizzata per pompare acqua da un lago In un altro situato a quota superiore, ii che consentirà di costituire una riserva di energia che sarà sfruttata secondo le occorrenze; l'acqua sarà cioè fatta cadere nuovamente nel lago Inferiore - la portata massima sarà di 300000 lltri/sec. - per azionare le turbine e generare energia elettrica. Questo progetto di così grandi dimensioni, che rappresenta quasi una sfida, richiede investimenti per Purtroppo l'irregolarità del consumo di energia elettrica non permette che questa sia prodotta nel modo più economico; la richiesta oscilla continuamente nel corso dell'anno e varia considerevolmente lungo la stessa giornata. Sebbene la maggior parte delle società elettriche eroghi energìa a tariffe ridotte durante i periodi di minore richiesta per cercare di contenere le variazioni di consumo, i risultati non possono essere che limitati. Non è ancora possìbile prevedere con precisione il volume delle richieste in quanto entrano in gioco troppi fattori diversi. La continua fluttuazione della domanda è difficilmente conciliabile col fatto che una centrale funziona in modo ottimale se produce energia ad un ritmo costante. Data l'entità degli investimenti effettuati per la costruzione delle centrali, è necessario un regolare ed alto grado di utilizzazione degli impianti per portare il prezzo unitario dell'energia al livello più basso possibile. È questo il caso, in particolare, delle centrali nucleari, che richiedono massicci investimenti iniziali ma bassi costi dì gestione: invero, variazioni frequenti del loro ritmo di produzione possono determinare problemi di ordine tecnico. Naturalmente, le centrali con i più bassi costi di esercizio - principalmente le grandi centrali nucleari nonché i moderni impianti alimentati a carbone - sono sfruttate a pieno per fornire la carica mìnima. Gli impianti obsoleti ο di minori dimensioni alimentati circa 480 milioni di u.c.; l'Impianto, che dovrebbe essere messo in servizio all'Inizio degli anni '80, avrà una potenza massima di 1675 MW e potrà soddisfare, nelle ore di massima richiesta, il fabbisogno di energia elettrica di una città con oltre un milione di abitanti. Detta centrale è una delie sei dello stesso tipo che la Banca ha contribuito a finanziare con mutui per complessivi 118 milioni di u.c., che si aggiungono ali' Importo di oltre un miliardo di u.c. accordato per il miglioramento dell'approvvigionamento energetico nella Comunità. La partecipazione della Banca al finanziamento di tali progetti merita di essere esaminata più da vicino: qui si riferirà In particolare delle centrali basate appunto sul principio dell'accumulazione mediante pompaggio, grazie ai quale è possibile uno sfruttamento più razionale dell'energia prodotta dalle centrali nucleari già costruite ο In costruzione nella Comunità. a carbone ο a nafta nonché le turbine a gas, che comportano spese di esercizio più elevate, vengono messi in servizio solo nella misura necessaria a far fronte ad un aumento della domanda. Se fosse tecnicamente possibile, la soluzione ideale sarebbe di accumulare l'energia prodotta dalle maggiori centrali durante le ore in cui la richiesta è minore per erogarla nei periodi di punta. Tuttavia non esìste ancora un sistema che permetta di accumulare grandi quantità di energia elettrica come tale: innanzitutto è necessario, attualmente, convertirla in un'altra forma di energia ed il metodo più facile è quello dì pompare acqua in un bacino situato a quota superiore ed utilizzarla per produrre energia nei periodi di punta. Come in una centrale idroelettrica convenzionale, l'acqua viene fatta cadere, per forza di gravità, nel bacino inferiore per azionare le turbine. Tale procedimento comporta delle perdite che tuttavìa, grazie alla tecnica moderna, sono limitate. Per ogni quattro unità elettriche consumate nella fase dì pompaggio, ne vengono prodotte successivamente circa tre. Il ruolo delle centrali dì accumulazione mediante pompaggio è complesso, ma fondamentalmente gli obiettivi perseguiti - anche se a livelli diversi, a seconda delle centrali e delle necessità operative della società produttrice - sono tre: - erogazione di energìa per le normali richieste di punta; - possibilità di aumentare tempestivamente la produzione qualora vi sia un improvviso od inatteso aumento della richiesta; - costituzione di una riserva che possa essere utilizzata ogniqualvolta si verifichino guasti in altri impianti. Le centrali idroelettriche costruite al disotto dì un bacino che si riempia naturalmente, senza cioè che sia necessario il pompaggio di acqua da un bacino inferiore, sono ovviamente superiori, ma nella Comunità vi sono pochi siti ove potrebbero essere installati nuovi grandi impianti del genere. Le prime centrali di accumulazione mediante pompaggio sono state messe in servizio negli anni '20, ma la loro importanza è aumentata negli ultimi tempi con lo sviluppo dell'energia nucleare. L'energia prodotta dalle centrali idroelettriche - viste come complementari di quelle nucleari, destinate a fornire in futuro una quota maggiore di energia prodotta durante le ore dì basso carico potrà sostituire, il momento venuto e nella misura del possibile, quella di origine termica e concorrere in tal modo a ridurre l'eccessiva dipendenza della Comunità dalle importazioni di idrocarburi. Purtroppo il numero di centrali che possono essere costruite ad un costo che giustifichi gli investimenti necessari è alquanto limitato dalla difficoltà dì trovare siti adeguati (montagnosi ο collinosi, di preferenza in vicinanza di centri mutui hanno beneficiato di un abbuono d'interesse del 3% direttamente a carico del bilancio della Comunità. Il 1976 ha segnato anche il passaggio dalle ultime operazioni (per 29,5 milioni di u. e.) nel quadro della seconda Convenzione di Yaounde - stipulata tra la CEE e gli Stati africani, malgascio e mauriziano associati (SAMA) - ai primi finanziamenti, per 61,7 milioni dì u. e , nell'ambito della Convenzione di Lomé conclusa con 46 Stati d'Africa, del Caraibi e del Pacifico (ACP), tra cui i SAMA. Il massimale dì 90 milioni dì u. e. da accordare su fondi propri nei SAMA - come previsto nella seconda Convenzione di Yaounde - è stato raggiunto con il finanziamento, nel Togo, di uno stabilimento per la produzione di clinker; il progetto, che interessa anche il Ghana e la Costa d'Avorio, permetterà dì coprire la maggior parte del fabbisogno di cemento di questi tre Paesi. È stato anche concesso un mutuo per aumentare la produzione di nichelio nel Territorio francese d'oltremare della Nuova Caledonia. Su risorse del Fondo Europeo di Sviluppo (FES) sono stati accordati cinque mutui a condizioni speciali (18,6 milioni di u. e ) , sempre nel quadro della seconda Convenzione di Yaounde: sono stati finanziati un progetto di approvvigionamento idrico nella Costa d'Avorio, il tratto Owendo-Booué della ferrovia transgabonese ed altre opere ferroviarie nel Congo, progetti d'irrigazione e di orticoltura nel Senegal e la costruzione di una strada nella Nuova Caledonia. La Convenzione di Lomé, entrata in vigore il l " aprile 1976, prevede la concessione da parte della BEI di finanziamenti su fondi propri per un importo massimo di 390 milioni di u. e. La Banca è anche responsabile della gestione di 100 milioni di u. e. da utilizzare per abbuoni d'interesse e di 95 milioni da destinare ad operazioni di capitali di rischio; detti importi sono messi a disposizione dagli Stati membri per iì tramite del Fondo Europeo di Sviluppo. I mutui su fondi propri concessi nel 1976 nel quadro della Convenzione di Lomé, che hanno beneficiato tutti di un abbuono d'interesse del 3%, sono ammontati a 41,5 milioni di u.c.; essi sono stati destinati al finanziamento di centrali idroelettriche nel Camerun e nel Ghana, di una centrale termica nell'isola Maurizio e dì una fabbrica di clinker nel Togo, che aveva già beneficiato dì un mutuo nel quadro della seconda Conven- zione di Yaounde; quest'ultima realizzazione viene considerata particolarmente importante in quanto è il primo progetto industriale regionale di grandi dimensioni attuato nell'Africa occidentale. Un prestito globale è stato accordato alla Development Finance Company of Kenya Ltd. - è stata la prima operazione della Banca in un Paese africano di lingua inglese - per il finanziamento di piccole e medie iniziative industriali. Le operazioni di capitali di rischio, sotto forma dì mutui «subordinati» e «condizionali», si sono elevate a 20,2 milioni di u. e ; esse hanno consentito di finanziare due zuccherifici nell'Alto Volta e nel Ciad, un oleificio nel Camerun nonché la quota di azioni privilegiate del Togo, del Ghana e della Costa d'Avorio nel capitale della joint-venture costituita per la gestione della fabbrica di clinker nel Togo; quest'ultimo progetto offre un chiaro esempio delle dìverse forme di aiuto finanziario che la Banca può mettere in atto a favore della stessa iniziativa. In Turchia sono stati accordati due mutui a condizioni speciali per un totale di 6 milioni di u.c.; essi hanno costituito un ulteriore contributo al finanziamento di un importante progetto volto a valorizzare il patrimonio forestale delle regioni mediterranee - che comprende in particolare la costruzione di un complesso industriale per la produzione di carta e di legname e permetterà di creare complessivamente oltre 7500 posti di lavoro e di studi di preinvestimento per progetti industriali e d'infrastruttura nel settore pubblico. L'attività di finanziamento in Turchia è stata limitata dal graduale esaurimento dell'importo di 195 milioni dì u.c. previsto dal secondo Protocollo Finanziario CEETurchia per la concessione dì mutui a condizioni speciali; con le due operazioni concluse nel 1976 sono stati accordati complessivamente 188,7 milioni di u.c. 748,9 m i l i o n i d i u . e. r a c c o l t i s u i m e r c a t i d e i capitali La Banca ha raccolto la maggior parte dei fondi necessari alla sua attività contraendo prestiti sui mercati finanziari per un totale di 748,9 milioni di u. e , per lo più sotto forma di emissioni pubbliche ο private sui mercati internazionali e sui mercati nazionali di alcuni Paesi extracomunitari. FINANZIAMENTI ACCORDATI NELLA COMUNITÀ NEL 1976 Ripartizione secondo gli obiettivi di politica economica di cui all'art. 130 del Trattato di Roma hmporto (milioni di u.c.) Sviluppo regionale Belgio Danimarca Germania Francia Irlanda Italia Paesi Bassi Regno Unito 820,0 Interesse comune europeo Energia Centrali termiche Centrali idroelettriche e di accumulazione per pompaggio Energia nucleare Sfruttamento di idrocarburi Combustibili solidi Gasdotti ed oleodotti Trasporti Trasporti marittimi Cooperazione industriale Nuove tecnologie 438,6 376,5 100 17,9 9,1 9,2 60,1 57,4 347,1 30,4 288,8 2,2 1,1 1,1 7,3 7,0 42,3 3,7 35,2 100 85,9 30,4 6,9 42,1 111,3 60,5 3,3 128,9 9,6 25,4 13,8 0,8 29,4 16,4 3,7 16,4 25,9 19,7 sono da detrarre i finanziamenti giustificati simultaneamente da due obiettivi : sviluppo regionale (Art. 130, lett. a e Ρ del Trattato di Roma) ed interesse comune europeo (lett. e dello stesso articolo). -172,6 Totale % 1 086,0 3,7 5,9 45 forti consumatori di energìa elettrica). Sono stati e continuano ad essere presi in considerazione vari altrì metodi di accumulo di energia, come quello di utilizzare l'energia elettrica per la compressione del gas, che a sua volta fornirebbe una forma di energia che potrebbe essere utilizzata per generare energia elettrica. Tuttavia attualmente, in mancanza di alternative, l'accumulazione mediante pompaggio, pur non essendo una soluzione perfetta, resta un metodo sperimentato e pratico per fronteggiare il problema che assilla, in maggiore ο minore misura, tutte le società elettriche: come far fronte alle fluttuazioni della domanda nel modo più economico possibile. Uno dei primi mutui della Banca Europea per gli Investimenti fu, nel 1959, quello accordato per la centrale dì accumulazione mediante pompaggio di Vianden, nel nord del Lussemburgo. La centrale è stata costruita sul fiume Our, che segna in parte il confine tra il Lussemburgo e la Germania,;,dalla Société Electrique de l'Our ^*(SEO), ì cui maggiori azionisti sdh'o lo Stato lussemburghese ed ufia società elettrica tedesca, la Rheinisch-Westfälisches Elektrizitätswerk (RWE). La Banca concesse un mutuo di 4 milioni di u.c. per la realizzazione di un progetto ancora oggi imponente. Sul fiume è stata costruita una diga di sbarramento che forma un serbatoio di 10 milioni dì m^ e a circa 300 metri più in alto, sull'altipiano del Mont St. Nicolas, è stato poi realizzato in due fasi un secondo bacino di 7 milioni di m^. Nove gruppi pompaturbina, della potenza globale dì 900 MW, furono installate in una caverna ottenuta scavando nella parete rocciosa adiacente al fiume; in seguito gli impianti sono stati ampliati ed oggi la loro potenza è dillOOMW. L'energia necessaria per il pompaggio, ottenuta nelle ore di basso carico, è fornita dalla RWE, che riceve circa il 75% dell'energia elettrica prodotta nella centrale di Vianden; il restante 25% viene erogato nel Lussemburgo ο tra smesso alle reti belga, francese ed olandese. Nel 1971 l'Electricité de France ha ottenuto un mutuo di 16 milioni di u.c. per il finanziamento della 6 centrale di accumulazione di Revin (nelle Ardenne, vicino a CharlevilleMézières); essa è complementare delle due centrali nucleari di Chooz (Francia) e di Tihange (Belgio), ciascuna delle quali fornisce metà della produzione alla rete dell'altro Paese. Un invaso di 7 milioni di m^ è stato realizzato nella valle del Fau, un affluente della Mosa, ed a quota superiore, sull'altipiano delle Marquisades de St. Nicolas, è stato costruito un bacino della stessa capacità. Quattro gruppi pompa-turbina invertìbili, della potenza globale dì 720 MW quando funzionano come turbine, sono installate nel sottosuolo; il costo totale del progetto si è elevato a circa 90 milioni di u.c. La BEI ha anche contribuito al finanziamento di due centrali di accumulazione in Italia, con mutui per un totale di 39 milioni di u.c. concessi nel 1974 all'ENEL-Ente Nazionale per l'Energia Elettrica. In Sardegna è attualmente in costruzione una centrale di 240 MW, il cui costo è stato valutato a 58 milioni dì u.c., volta ad ampliare l'impianto idroelettrico sul fiume Taloro che la Banca aveva già contribuito a finanziare nel 1960. L'altro progetto, che comporta la costruzione di una centrale dì 129 MW, rientra nel programma di opere, per un importo di circa 100 milioni di u.c., dirette a migliorare in Calabria lo sfruttamento delle risorse idriche del Massiccio della Sila, che saranno utilizzate sia per la produzione di energia elettrica che per l'irrigazione. In Germania, sempre nel 1974, la Banca ha accordato un mutue dì 16,6 milioni di u.c. alla Schluchseewerk AG - i cui maggiori azionisti sono la Rheinisch-Westfälisches Elektrizitätswerk (RWE) e la Badenwerk AG - per la costruzione di una centrale di accumulazione di 855 MW nel sud della Foresta Nera. Il bacino inferiore è nella valle del fiume Wehr, quello superiore vicino al villaggio di Hornberg. La RWE e la Baden werk utilizzano per il pompaggio le disponibilità di energia elettrica delle ore di basso carico delle centrali nucleari di Biblis e di Philippsburg, al cui finanziamento partecipò a suo tempo anche la Banca. Il progetto - il cui costo sì è aggirato sui 158 milioni di u.c. - interessa, oltre alla Germania, anche la Francia e la Svìzzera in quanto una parte dell'energia prodotta viene trasmessa alle loro reti. Le centrali di Vianden, di Revin e della Schluchseewerk contribui- scono quindi al rafforzamento, nell'Europa continentale, del sistema di trasmissione dell'energia elettrica. La centrale di Dìnonwic - l'ultima e la più grande che la BEI abbia contribuito a finanziare, con due mutui per complessivi 42 milioni di u.c. - utilizzerà le risorse idriche di due laghi naturali, il Marchlyn Mawr a monte e il Llyn Peris a valle, la cui capacità di invaso sarà portata a circa 6,7 milioni di m^. I sei gruppi pompa-turbina, invertibili, saranno installati in una sala macchine sotterranea - lunga 153 m, larga 23 ed alta 55 - cui sì potrà accedere attraverso due gallerie di oltre 550 m: tale realizzazione può essere considerata un trionfo della tecnica moderna. La potenza efficiente sarà dì circa 1675 MW per oltre cinque ore e l'operazione di pompaggio per riempire il lago superiore durerà circa 6ì ore. II promotore del progetto, il Central Electricity Generating Board, sta prestando particolare attenzione alla protezione dell'ambiente, in quanto la centrale è situata nello Snowdonia National Park. Si è ricorso a degli architetti-paesaggisti affinché le due dighe costruite per aumentare la capacità d'invaso dei laghi si inseriscano nel paesaggio circostante senza deturparlo. Le lìnee di trasmissione sino alla stazione di connessione più vicina saranno per una buona parte interrate; sono previste anche nuove piantagioni di alberi nonché la rimozione del pietrisco da " una vecchia cava d'ardesia. La costruzione di centrali e la protezione delle bellezze naturali non dovrebbero essere in contrapposizione. BEI-INFORMAZIONI è una pubblicazione periodica della Banca Europea per gli Investimenti che esce contemporaneamente in 6 lingue (danese, tedesco, inglese, francese, italiano ed olandese). Gli articoli pubblicati su BEI-INFORMAZIONI possono essere liberamente riprodotti. « 2, Place de Metz - Boîte postale 2005 Luxembourg N.tel. 435011 N. telex 3530 bankeu lu Dipartimento Italia: Via Sardegna, 38-00187 Roma N. tei. 483651 N. telex 62130 bankeuro Ufficio di Rappresentanza a Bruxelles: Rue Royale, 60 - Bte 1 B-1000 Bruxelles N. tei. 5134000 N. telex 21721 bankeu b Cooperazione industriale nell'Africa occidentale Tre Paesi dell'Africa occidentale - Togo, Ghana e Costa d'Avorio - sono attualmente Impegnati nella realizzazione di un progetto industriale, per II quale è stata costituita una joint venture, che dovrebbe permettere di coprire in futuro la maggior parte dei loro fabbisogno di cemento nonché garantire la continuità degli approvvigionamenti ed incidere favorevolmente sulla bilancia commerciale. È questo il primo Il consumo di cemento è praticamente un «barometro» della crescita economica: i Paesi in via dì sviluppo che hanno ambiziosi piani di industrializzazione e che sono confrontati a problemi di rapida urbanizzazione - il che richiede la realizzazione di infrastrutture - sono inevitabilmente sensibili ai fattori che influiscono sulla disponibilità e, soprattutto, sul costo delle merci di cui hanno bisogno. Poiché il cemento ed il clinker non sono certo tra i prodotti il cui trasporto su lunghe distanze sia il più pratico, non c'è da sorprendersi se solo una minima parte della produzione mondiale - meno del 5% in media - viene commercializzata a livello internazionale. I Paesi che devono approvvigionarsi all'estero si trovano esposti a diversi rischi: si verificano aumenti di prezzo se l'incremento della domanda è superiore a quello della produzione e possono intervenire rialzi dei costi di produzione e di trasporto sui quali i Paesi importatori non hanno generalmente alcun controllo. Per i Paesi che dispongono delle materie prime nonché di un mercato abbastanza vasto da giustificare gli investimenti necessari, gli argomenti a favore della costruzione in loco di impianti produttivi volti a ridurre la dipendenza dalle importazioni sono spesso molto convincenti. II Togo, il Ghana e la Costa d'Avorio sono così giunti nel dicembre 1975 alla stipulazione di un trattato che ha posto le basi per lo sviluppo dei ricchi giacimenti di calcare scoperti recentemente a Tabligbo, vicino a Lomé (Togo), e per la costruzione di uno stabilimento per la produzione di clinker. Il progetto viene realizzato dalla «Ciments de l'Afrique de l'OuestCIMAO» le cui azioni sono detenute per il 92%, in parti uguali, dai tre Stati suddetti, e per il resto dalla società francese Origny-Desvroise, che fornirà i servizi di gestione e l'assistenza tecnica, e da due società locali con impianti per la macinazione di clinker: la Société des Ciments d'Abidjan (Costa importante progetto Industriale regionale nell'Africa occidentale, che è altresì conforme ad uno del più importanti obiettivi economico-politici perseguiti in questa zona: ii rafforzamento dei legami tra i Paesi di lingua inglese e quelli di lingua francese. All'attuazione del progetto ia Banca Europea per gii investimenti contribuisce con finanziamenti per un totale di 25,9 milioni di unità di conto. d'Avorio) e la Ghana Cement Company Ltd. Il gruppo britannico Associated Portland Cement Manufacturers Ltd. sarà responsabile per la parte tecnica. I giacimenti dì calcare, che si trovano a circa 80 km da Lomé, sì estendono su una superfìcie di 20 km2 e le riserve finora accertate dovrebbero permetterne lo sfruttamento - al ritmo di estrazione previsto - per 40/60 anni. Nella stessa zona sì trovano tutte le materie prime (calcare, argilla e sabbia) necessarie per la produzione di clinker e quindi dì cemento Portland. Lo stabilimento sarà dotato di due forni ed avrà una capacità produttiva di circa 1,2 milioni di t/anno. Con una produzione a tale livello, esso sarebbe già uno dei più grandi nell'Africa a sud del Sahara, ma sarà possibile in futuro aggiungervi un terzo forno che porterebbe la capacità dì produzione a 1,8 milioni di tonn. II trattato prevede che i tre Paesi assorbiranno tutta la produzione, che sarà venduta allo stesso prezzo a tutti gli stabilimenti per la macinazione di clinker situati sui loro territori. Cooperazlone internazionale Il costo totale del progetto è stato valutato a circa 245 milioni di u.c. (ai prezzi del 1976) di cui 190 milioni per la parte industriale, della quale è responsabile la CIMAO, e 55 milioni per le infrastrutture ferroviarie, portuali ed energetiche che saranno realizzate dal governo togolese. Investimenti di tale entitàdi cui più deir80% in valuta estera hanno richiesto la cooperazione, a livello internazionale, di vari istituti di sviluppo. Oltre alla Banca Europea per gli Investimenti, al finanziamento del progetto contribuiscono infatti la Banca Mondiale (BIRS), la Caisse Centrale de Coopération Economique (Francia), la Banca Araba per lo Sviluppo Economico in Africa, la Banca Africana di Sviluppo nonché la stessa CIMAO su risorse proprie. Per la realizzazione delle infrastrutture, il piano di finanziamento prevede la partecipazione del Fondo Europeo di Sviluppo (FES) della Comunità, della Canadian International Development Association (CIDA), della Banca Africana dì Sviluppo e della Kreditanstalt für Wiederaufbau (Germania). Per quanto la concerne, la BEI ha accordato alla CIMAO, nel marzo 1976, un mutuo quindicennale dì 5,925 milioni di u.c.; con tale operazione la Banca raggiungeva il massimale di 90 milioni di u.c. che essa poteva accordare su risorse proprie, nel quadro della seconda Convenzione di Yaounde, negli Stati africani, malgascio e mauriziano associati (SAMA). Nel dicembre dello scorso anno la BEI è intervenuta nuovamente nel finanziamento del progetto con 20 milioni di u.c. concessi nel quadro della Convenzione di Lomé, entrata nel frattempo in vigore (10 aprile). La Convenzione - stipulata con 46 Stati d'Africa, dei Caraibi e del Pacifico - prevede la concessione da parte della BEI di finanziamenti su risorse proprie per un totale di 390 milioni di u.c. Sempre nel quadro della Convenzione, la Banca è anche responsabile della gestione di 100 milioni dì u.c. su risorse del Fondo Europeo di Sviluppo, da utilizzare per la concessione di abbuoni d'interesse del 3%, nonché di 95 milioni di u.c. (anch'essi su risorse del FES) per operazioni dì capitali di rischio. Dei suddetti 20 milioni di u.c., 14 sono stati accordati alla CIMAO sotto forma di mutuo su risorse proprie per una durata dì 14^ anni al tasso d'interesse del 6% (previo abbuono d'interesse del 3%). Inoltre sono state conclusecon i tre Stati interessati tre operazioni dì capitali di rischio sotto forma di mutui subordinati, il cui rimborso sarà effettuato dopo quello dei mutui di prim'ordine: dette operazioni, per un totale di 6 milioni di u.c., hanno contribuito a finanziare la quota di azioni privilegiate che i tre Stati detengono nella società CIMAO. La durata di detti mutui è di 20 anni, di cui 14 di preammortamento, ed il tasso d'interesse iniziale è del 2%. Questo progetto è un chiaro esempio di come, nel quadro della Convenzione di Lomé, la Banca possa intervenire con diverse forme di aiuto finanziario in favore della stessa iniziativa. Vantaggi economici La stretta cooperazione nella produzione e commercializzazione di un prodotto che è fondamentale per il loro sviluppo economico dovrebbe arrecare notevoli vantaggi economici ai tre Paesi interessati. Non solo sarà assicurato l'approvvigionamento di cemento - lo stabilimento potrà coprire oltre il 70% del fabbisogno quando nel 1981 entrerà in attività, e potrà essere ulteriormente ampliato ma il suo prezzo non dipenderà più dalle fluttuazioni sul mercato mondiale. Il Togo, ove il progetto viene realizzato, è il meno sviluppato dei tre Paesi; esso dovrebbe ricavare notevoli vantaggi dalla sua attuazione, sia in termini di bilancia dei pagamenti sia per il fatto che 10 sfruttamento dei giacimenti contribuirà a diversificare la sua economia che attualmente si basa in grande misura sull'esportazione di tre soli prodotti (cacao, caffé e fosfati) sui cui proventi influiscono le fluttuazioni dei prezzi sul mercato mondiale. Inoltre il progetto permetterà di creare direttamente 600 posti di lavoro permanenti, mentre altri 400 dovrebbero essere creati dalle attività indotte. In più, durante il periodo di costruzione sarà possibile dare lavoro fino a 3 000 persone. 11 Ghana potrà coprire parte delle spese per l'acquisto di clinker con l'approvvigionamento dello stabilimento di Tabligbo in energia elettrica prodotta nella centrale idroelettrica di Akosombo (sul fiume Volta) e, più tardi, nella centrale di Kpong, attualmente in costruzione; quest'ultimo progetto ha fruito dell'assistenza finanziaria internazionale, tra cui un mutuo della BEI. Un ulteriore vantaggio è rappresentato per i tre Paesi dall'acquisizione di tecnologia, nella misura in cui essa concerne il progetto. Tuttavia l'aspetto più importante del progetto - anche se difficile da quantificare - è costituito dallo stimolo dato allo sviluppo economico regionale e dalla cooperazione in una zona dell'Africa dove, storicamente, le relazioni tra 8 i Paesi francofoni e quelli di lingua inglese sono state piuttosto limitate. Il progetto CIMAO indica le possibilità di sviluppo dell'attività industriale offerte da una più stretta collaborazione tra diversi Paesi nonché, entro certi limiti, dalla messa in comune dì una parte delle loro risorse e dall'unificazione dei loro mercati. Nuove nomine Il Consiglio dei governatori della Banca Europea per gli Investimenti ha nominato due nuovi membri del Consiglio di amministrazione: il sig. Maurice Horgan, Assistant Secretary presso il Ministero delle Finanze irlandese a Dublino, ed il barone B. F. van Ittersum, Direttore dei Rapporti Finanziari con l'Estero presso il Ministero delle Finanze olandese a L'Aia. Il sig. Horgan è succeduto al sig. Sean Murray, deceduto il 9 ottobre scorso. Il barone van Ittersum sostituisce il sig. Anthony IJ. Looijen, che nel gennaio scorso è stato nominato «Executive Director» (Direttore operativo) della Banca Mondiale per Cipro, Israele, Paesi Bassi, Romania e Iugoslavia. Il barone van Ittersum era già amministratore sostituto della BEI, designato di comune accordo dai Paesi del Benelux; gli è subentrato in tale carica il sig. P. C. Maas, Presidente-Direttore della Nationale Investeringsbank N. V. a L'Aia. * * Il Consiglio dei governatori ha inoltre conferito il tìtolo dì Vicepresidente Onorario ai due ex Vicepresidenti prof. Luca Rosania e sig. Sjoerd Boomstra in riconoscimento degli eccellenti servigi resi. Il sig. Boomstra, che ha rassegnato le dimissioni'per motivi personali nel settembre scorso, ha fatto parte del Consiglio di amministrazione della Banca dal 1958, anno della sua costituzione, al 197.0, quando ne è stato nominato Vicepresidente. Il prof. Rosania è stato Vicepresidente dal 1970 al giugno 1976. Tassi d'interesse Poiché la Banca Europea per gli Investimenti non persegue scopi di lucro, i tassi d'interesse dei suoi mutui si approssimano ai tassi medi praticati sui mercati finanziari -sia all'interno che fuori della Comunità ove essa raccoglie i fondi necessari alla sua attività. Nella maggior parte dei casi, ì mutui sono erogati in più monete (quelle dei nove Paesi membri della CEE nonché altre monete convertibili, principalmente dollari USA), scelte dopo aver consultato il mutuatario. Tuttavìa, entro certi limiti, la Banca può anche accordare mutui in soli dollari USA ο franchi svizzeri. La durata del mutuo dipende dal tipo di progetto, dal periodo normale dì ammortamento degli impianti finanziati nonché dalle condizioni prevalenti sui mercati dei capitali. La durata è compresa normalmente tra 7 e 12 anni, ma attualmente esiste la possibilità, peraltro limitata, di accordare mutui di una durata fino a 20 anni per certi progetti d'infrastruttura. Al 15 febbraio 1977 ì tassi d'interesse in vigore erano i seguenti: Mutui erogati In più monete fino ad 8 anni 8V4% più dì 8 anni e fino a 12 anni 8^8% più dì 12 anni 9Ve% iVIutui erogati In una sola moneta Durata (anni): 5 6 7 8 Franchi svizzeri 5-8anni 5Ve% 670 6Ve% 6V4% Dollari USA 6 - 2 0 anni 8V4% 83/8% 8V2% 9% 10 11 12 13-15 16-20 9Ve% 9V4% 9^/8% 9V2% 9^/e% Un opuscolo dal titolo «Mutui e garanzie nei Paesi membri della Comunità Economica Europea» sarà inviata gratuitamente a quanti desiderino ottenere maggiori Informazioni sulle modalità e condizioni di finanziamento della Banca (per la richiesta, vedasi indirizzo a pag. 6).