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F 0 _ 0 1 _ 1
9 7 7 _ 0 0 8 _ I T k
BEI Information
Année : 1977
Numéro : 008
Langue : IT
Infor
Illazioni
I— In questo numero —·
FINANZIAMENTI DELLA BEI
NEL 1976
pp. 1-4
LE CENTRALI
IDROELETTRICHE
DI ACCUMULAZIONE
Banca Europea
per gli
Investimenti
Ulteriore sviluppo dell'attività della
BEI nel 1976: finanziamenti per
1273 milioni di u.c.
La Banca Europea per gli Investimenti ha presentato I primi dati relativi
alla sua attività nel 1976, che ha registrato un'ulteriore espansione: nel
corso dell'anno sono state Infatti concluse operazioni di finanziamento per
un totale di 1273,3 milioni di unità di conto (u. e ) , contro 1006,5 nell'esercizio precedente.
Per la prima volta l'Importo del mutui e delle garanzie accordati nella
Comunità è stato superiore ad un miliardo di u.c. (1086 milioni, contro
917,5 nel 1975).
Nel perseguimento del principale obiettivo assegnato alia Banca dai
Trattato di Roma, il 75% del finanziamenti è stato destinato ad investimenti volti a contribuire, nella Comunità, allo sviluppo delie regioni meno
sviluppate ο confrontate a problemi di riconversione.
pp. 5 - 6
COOPERAZIONE INDUSTRIALE
NELL'AFRICA OCCIDENTALE
pp. 7 - 8
TASSI D'INTERESSE
p.8
BEI-EIB
2, PLACE DE METZ - LUSSEMBURGO
11.»
FEBBRAIO 1977
La Banca ha continuato altresì ad
intervenire nel finanziamento di
progetti d'interesse comune a piij
Paesi membri ο alla Comunità nel
suo insieme, in particolare nel
settore energetico.
I finanziamenti fuori della Comunità
sono aumentati a 187,3 milioni di
u. e. (89 milioni nel 1975), principalmente a seguito dell'estensione dell'attività nel quadro della
Convenzione di Lomé stipulata tra
la CEE ed ì Paesi d'Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP) e dell'
Accordo di assistenza finanziaria
al Portogallo.
L'esercizio 1976 è stato caratterizzato da un notevole incremento
dei finanziamenti al settore industriale, passati da 138,2 milioni
di u. e. nel 1975 a 297,8 milioni.
Va rilevata, in particolare, la concessione di sette nuovi prestiti
globali, per un totale di 61,2 milioni
dì u.c. (10 milioni nel 1975), ad
istituti di credito intermediari per
il finanziamento di iniziative industriali di piccole e medie dimensioni.
I crediti accordati nel corso dell'
anno in esame a valere sui nuovi
prestiti globali oltre che su quelli
concessi negli anni precedenti sono
ammontati a 47,5 milioni di u.c.,
che hanno contribuito a finanziare
86 piccole e medie imprese.
Nonostante il livello generalmente
basso degli investimenti industriali,
la Banca ha potuto incrementare le
sue operazioni in detto settore
all'interno della Comunità; i finanziamenti destinati a progetti d'infrastruttura sono rimasti invece
approssimativamente allo stesso
livello dell'anno precedente (788,2
milioni di u.c., contro 779,3 nel
1975).
Per la produzione e la trasmissione
di energia elettrica,che nella classificazione della BEI figurano tra
le infrastrutture, sono stati accordati 376,5 milioni di u.c. La maggior
parte di tale importo è stata destinata allo sfruttamento di giacimenti d'idrocarburi nel Mare del Nord
ed allo sviluppo dell'energia nucleare, entrambi volti a ridurre la dipendenza della Comunità dalle
importazioni di petrolio.
Cospicui finanziamenti sono stati
consentiti anche per il miglioramento delle telecomunicazioni (200,1
milioni di u.c.), i trasporti (107,2
milioni di u.c.), l'approvvigionamento idrico e l'irrigazione (104,4 milioni di u.c.); i progetti finanziati hanno
interessato principalmente le regioni meno sviluppate.
820 m i l i o n i d i u.c. per
lo sviluppo regionale
Circa 820 milioni di u. e. hanno
contribuito a finanziare progetti,
industriali e d'infrastruttura, situati
nelle regioni arretrate ο di ricon­
versione (670,6 milioni nel 1975).
1 finanziamenti per investimenti
d'interesse comune a più Paesi
membri si sono elevati a 438,6
milioni di u. e , importo pressappoco uguale a quello dell'anno precedente; in esso sono compresi
172,6 milioni per gli investimenti
diretti anche a ridurre gli squilibri regionali e conteggiati negli
820 milioni di u. e. destinati allo
sviluppo regionale.
Gli investimenti che la Banca ha
contribuito a finanziare nella Comunità nel 1976 dovrebbero permettere di creare direttamente
circa 12000 posti dì lavoro e di
mantenerne altri 7000. Questi dati
non tengono conto degli effetti a
lungo termine di molti progetti
d'infrastruttura, come p. e. quelli
concernenti le telecomunicazioni
e l'approvvigionamento energetico,
che per la loro stessa natura hanno
solo un modesto impatto sull'occupazione - tranne tuttavia durante
il periodo dì realizzazione - ma che
costituiscono la base necessaria
per lo sviluppo industriale.
L'Irlanda, l'Italia e il Regno Unito
- i tre Paesi cioè in cui i problemi
regionali sono più gravi - hanno
ottenuto oltre il 75% dei finanziamenti accordati dalla BEI nella
Comunità.
Nel Regno Unito la Banca ha concesso mutui per un totale di 417,6
milioni di u. e. (£259 milioni), pari
al 38,5% del totale delle operazioni
concluse nella Comunità.
Quasi la metà di detto importo
(191,2 milioni di u. e.) ha contribuito a migliorare l'approvvigionamento energetico: sono stati finanziati l'estensione della rete di
gasdotti in Iscozia e nell'Inghilterra settentrionale e sud-occidentale, la costruzione di un impianto
idroelettrico dì pompaggio a Dinorwic (Galles sett.), impianti di
produzione nei giacimenti petroliferi Beryl e Thistle nel Mare del
Nord nonché un oleodotto che
congiunge il giacimento Ninian
al porto per petroliere dì Sullom
Voe, nelle ìsole Shetlands.
Sono stati inoltre finanziati progetti
di
approvvigionamento
idrico
nell'Inghilterra
settentrionale
e
sud-occidentale, il potenziamento
degli impianti dì telecomunicazione
in Iscozia e nell'Inghilterra nordorientale e diversi progetti concernenti l'ammodernamento e l'ampliamento di stabilimenti siderurgici
in Iscozia, nell'Inghilterra settentrionale e nel Galles.
Per contribuire a migliorare ì collegamenti tra il Regno Unito e gli
altri Paesi membri la Banca ha poi
finanziato l'ampliamento di due
hovercraft in servìzio sulla Manica
(linee Dover-Calais e Dover-Boulogne) ed un traghetto adibito al
trasporto di persone e di autoveicoli tra il porto di Holyhead (Galles)
e quello di Dun Laoghaire (Irlanda).
Va ancora ricordato il finanziamento di un progetto tecnologicamente all'avanguardia: la costruzione di tre treni passeggeri (Advanced Passenger Trains) che potranno raggiungere la velocità di
250 km/h sulle linee ferroviarie
esistenti e miglioreranno i collegamenti tra la Scozia, il Nord ed il
Sud dell'Inghilterra.
In Italia sono stati accordati finanziamenti per un totale di 382,6
milioni di u. e. (342 miliardi li lire),
pari al 35,2% dei finanziamenti
nella Comunità. Oltre Γ80% di tale
importo è stato destinato ad investiménti
nel
Mezzogiorno;
la
Banca ha anche contribuito a finanziare, tramite un prestito globale,
la ricostruzione di piccole e medie
imprese nelle zone del Friuli colpite dai terremoti del 1976.
1 finanziamenti ottenuti dal settore
industriale
sono
notevolmente
aumentati passando da 53 milioni
di u. e , pari al 14,8% del totale dei
mutui concessi in Italia nel 1975,
Tassi di conversione dell'unità di conto
Dalla fine del 1974 i tassi di conversione tra l'unità di conto della BEI e le
monete nazionali utilizzati per la stesura del bilancio nonché per l'elaborazione dei prospetti finanziari e dei dati statistici della Banca sono quelli
relativi al 'unità di conto europea (u.c.e.).
Per fini statìstici la Banca utilizza, durante ciascun trimestre, i tassi di
conversione in vigore l'ultimo giorno feriale del trimestre precedente; nel
1976 detti tassi sono statu seguenti:
1 unità di conto =
DM
£
FF
LIT
FL
FB
FLUX
KRD
£IR
1" trimestre
2" trimestre
3" trimestre
4" trimestre
3,05382
0,575973
5,21981
797,769
3,13120
46,0606
46,0606
7,19697
0,575039
2,85778
0,587723
5,25740
946,666
3,02710
43,9793
43,9793
6,84758
0,587174
2,83513
0,618268
5,22189
925,592
3,01347
43,7116
43,7116
6,77311
0,618268
2,70755
0,662883
5,49043
957,268
2,86030
'
41,8478
41,8478
6,51988
0,662673
1
a 137,5 milioni di u.c. (36%) nel
1976.
I finanziamenti hanno interessato
numerosi settori, in particolare l'industria chimica in Sicilia, in Sardegna, in Campania ed in Puglia,
l'industria siderurgica in Puglia
ed in Lombardia, l'installazione di
impiantì
antinquinamento
in
un'acciaieria in Campania ed in
uno stabilimento, che è stato
anche ampliato, per la produzione
di zinco elettrolitico in Calabria.
Tra gli altri progetti industriali
finanziati figurano una fabbrica
dì motori diesel in Puglia, realizzata da una società franco-italiana,
uno stabilimento per la costruzione
di parti di edifìci prefabbricati nel
Molise, due stabilimenti - uno in
Basilicata e l'altro nelle Marche per la produzione di nastri trasportatori, dì tubi e di altri prodotti
di gomma.
Per il finanziamento di piccole e
medie iniziative industriali la Banca
ha accordato cinque prestiti globali, per un totale di 40,2 milioni
di u. e , airiCIPU (Istituto di Credito per le Imprese di Pubblica
Utilità), all'ISVEIMER (Istituto per
lo Sviluppo Economico dell'Italia
Meridionale), all'IRFIS (Istituto Regionale per il Finanziamento alle
Industrie in Sicilia), al CIS (Credito
Industriale Sardo) ed al Mediocredito per le Piccole e Medie
Imprese del Friuli-Venezia Giulia.
Per favorire lo sviluppo industriale
ed agricole la BEI ha anche finanziato
l'ammodernamento
delle
attrezzature portuali e l'approvvigionamento idrico nella zona di
Siracusa,
progetti
d'irrigazione
nel sud della Basilicata, il progetto
di disinquinamento del Golfo di
Napoli, il miglioramento delle infrastrutture portuali, stradali e ferroviarie nelle zone industriali di Taranto e Manfredonia (Foggia) ed il
potenziamento degli impianti di
telecomunicazione in Puglia, in
Calabria ed in Basilicata.
Diversi mutui hanno permesso di
migliorare
l'approvvigionamento
energetico: tra i progetti finanziati,
l'estensione della rete di distribuzione di gas naturale in Calabria,
in Basilicata e nel Molise, il raccordo
di importanti metanodotti in Lombardia e la conversione di un giacimento di gas naturale in via di
esaurimento in giacimento di stoccaggio. Per la prima volta la Banca
ha concesso un mutuo per lo
sfruttamento di un giacimento di
uranio, scoperto in una zona
montagnosa della provincia di
Bergamo.
Nel 1976 la BEI ha ripreso ad intervenire in Germania, con 110,8 milioni di u. e. (DM 325 milioni) di cui
la maggior parte (101,6 milioni)
sotto forma di garanzie per il finanziamento della centrale nucleare
di Gundremmingen, in Baviera;
un mutuo ha contribuito alla ristrutturazione dì uno stabilimento siderurgico a Neunkirehen, nella Saar.
In Francia, mutui per 60 milioni
di u. e. (FF 321,4 milioni) hanno
interessato lo sviluppo regionale:
sono state migliorate le telecomunicazioni in Aquitania, in Alvernia
e nel Finistère.
Tre mutui per un totale di 57,4
milioni (£ IR 35,4 milioni) sono stati
accordati in Irlanda: sono stati finanziati la costruzione, vicino a
Cork, di una fabbrica di ammoniaca e di urea per usi agrìcoli,
l'ammodernamento
delle
telecomunicazioni
nonché
l'apertura dì nuove miniere di torba,
che sarà utilizzata per alimentare
le centrali elettriche.
Nei Paesi Bassi la Banca ha concesso
complessivamente
30,4
milioni di u.c. (FL 91,6 milioni),
in parte sotto forma di garanzia,
per il finanziamento di una centrale
elettrica a Maasbracht, nel Limburgo.
In Belgio, un prestito globale dì
17,9 milioni di u. e. (FB 750 milioni)
è stato accordato alla SNCI (Société Nationale de Crédit à l'Industrie) per contribuire a finanziare iniziative industriali dì piccole
e medie dimensioni nelle regioni
meno sviluppate del Paese ο in
quelle che devono far fronte a
problemi di riconversione indu­
striale.
In Danimarca sono stati concessi
complessivamente 9,1 milioni dì
u.c. (KRD 59,5 milioni): sono stati
finanziati la costruzione di una
nuova fabbrica dì materiale isolante nello Jutland settentrionale
e l'ampliamento di una fabbrica
per la lavorazione del legno nell'
ìsola di Falster. Lo Stato danese ha
inoltre ottenuto un prestito globale
che è stato messo a disposizione
del Consiglio per lo Sviluppo
Regionale.
Notevole incremento dei
finanziamenti f u o r i della CEE
Nell'altro principale campo di attività della Banca - aiuto allo sviluppo di Paesi situati fuori della
Comunità, nel quadro degli accordi
di cooperazione con la CEE l'incremento delle operazioni di
finanziamento, che sono più che
raddoppiate passando da 89 milioni nel 1975 a 187,3 milioni di u. e.
nell'anno in esame, è stato particolarmente rilevante.
In Portogallo i finanziamenti sono
ammontati a 90 milioni di u. e .
ossia a più della metà dei 150
milioni costituenti r«aiuto eccezionale d'urgenza» che la Comunità
ha offerto alla fine del 1975 a tale
Paese sotto forma di crediti a lungo
termine della BEI.
Lo scopo degli interventi della
Banca in Portogallo è di contribuire
a ristabilire, in un periodo di particolari difficoltà economiche, un
clima favorevole agli investimenti
pubblici e privati. Così, per migliorare
l'approvvigionamento
di
energia elettrica, che dovrebbe favorire lo sviluppo industriale, la
Banca ha contribuito a finanziare
la costruzione di una nuova centrale termica a Setubal (vicino a
Lisbona), linee elettriche ad alta
tensione, raccordate
alla rete
spagnola, e la costruzione di una
centrale idroelettrica sul fiume
Douro. Sono stati inoltre concessi
un mutuo per un importante progetto del settore metallurgico a
Barreiro, vicino a Lisbona, ed un
prestito globale al Banco de Fomento Nacional per finanziare
piccole e medie iniziative industriali
e progetti turistici. Come previsto nell'offerta di aiuto, tutti ì
FINANZIAMENTI ACCORDATI NEL 1976
Ripartizione secondo la localizzazione geografica del progetto d'investimento
Numero
Importo
(milioni
di u.c.)
% '
del
totale
% totale
Paesi
membri
Operazioni ordinarie
Paesi membri
Belgio
Danimarca
Germania
Francia
Irlanda
Italia
Paesi Bassi
Regno Unito
Totale
(di cui gairanzie)
1
3
3
3
3
34
2
24
17,9
9,1
110,8
60,1
57,4
382,6
30,4
417,6
1,4
0,7
8,7
4,7
45
30,1
2,4
32,8
1,6
0,8
10,2
5,5
5,3
35,2
2,8
38,5
73
(3)
1 086,0
(118,2)
85,3
(9,3)
100,0
4
2
90,0
10,9
Fuori della Comunità
Portogallo
SAMA-PTDOM (Yaounde II)
Togo
Nuova Caledonia
Stati ACP (Lomé)
Camerun
Ghana
Isola Maurizio
Kenia
Togo
1
1
5
0,4
0,4
5,9
5,0
3,2
41,5
1
1
1
1
1
Totale
7,1
0,8
13,5
10,0
2,0
2,0
140
1,1
0,8
0,1
0,1
1,1
11
142,4
11.2
84
1 228,4
96,5
Turchia
SAMA-PTDOM (Yaounde)
Costa d'Avorio
Gabon
Congo
Senegal
Nuova Caledonia
2
5
6,0
18,6
0,5
1,5
Stati ACP (Lomé-capitall di ri Schio)
Camerun
Alto Volta
Ciad
Togo
7
Totale operazioni ordinarie
Operazioni speciali (1)
1
1
1
1
1
0,1
0,5
0,3
0,4
0,2
1,0
7,0
3,6
46
2,4
20,2
1
2
1
3
1,6
2,3
4,4
7,5
6,0
0,2
0,3
0,6
0,5
Totale operazioni speciali
14
44,9
3,5
Totale generale
98
1 273,3
100,0
(1) Operazioni a condizioni speciali su risorse degli Stati membri (in Turchia) e det Fondo Europeo di Sviluppo
(nei SAMA-ACP-PTDOM) contabilizzate nella Sezione Speciale della Banca.
Le centrali idroelettriche di accumulazione
Nel cuore del montagnoso Galles dei Nord - a Dinorwic, non lontano dal monte Snowdon - si sta scavando
un tunnel nel fianco di una montagna per costruire una
centrale elettrica sotterranea che, nel suo genere,
sarà la più grande d'Europa: si tratta di una centrale
idroelettrica di accumulazione mediante pompaggio,
sistema che permette di utilizzare l'acqua per l'accumulo di grandi quantità di energia idraulica.
L'energia di supero a basso costo prodotta di notte,
cioè durante ie ore di basso carico, sarà utilizzata
per pompare acqua da un lago In un altro situato a
quota superiore, ii che consentirà di costituire una
riserva di energia che sarà sfruttata secondo le occorrenze; l'acqua sarà cioè fatta cadere nuovamente nel
lago Inferiore - la portata massima sarà di 300000
lltri/sec. - per azionare le turbine e generare energia
elettrica.
Questo progetto di così grandi dimensioni, che rappresenta quasi una sfida, richiede investimenti per
Purtroppo l'irregolarità del consumo di energia elettrica non permette che questa sia prodotta nel
modo più economico; la richiesta
oscilla continuamente nel corso
dell'anno e varia considerevolmente lungo la stessa giornata.
Sebbene la maggior parte delle
società elettriche eroghi energìa
a tariffe ridotte durante i periodi
di minore richiesta per cercare di
contenere le variazioni di consumo,
i risultati non possono essere che
limitati. Non è ancora possìbile
prevedere con precisione il volume delle richieste in quanto
entrano in gioco troppi fattori
diversi.
La continua fluttuazione della domanda è difficilmente conciliabile
col fatto che una centrale funziona
in modo ottimale se produce energia
ad un ritmo costante. Data l'entità
degli investimenti effettuati per
la costruzione delle centrali, è
necessario un regolare ed alto
grado di utilizzazione degli impianti per portare il prezzo unitario
dell'energia al livello più basso
possibile. È questo il caso, in
particolare, delle centrali nucleari,
che richiedono massicci investimenti iniziali ma bassi costi
dì gestione: invero, variazioni
frequenti del loro ritmo di produzione possono determinare problemi di ordine tecnico.
Naturalmente, le centrali con i più
bassi costi di esercizio - principalmente le grandi centrali nucleari
nonché i moderni impianti alimentati a carbone - sono sfruttate
a pieno per fornire la carica
mìnima. Gli impianti obsoleti ο
di minori dimensioni alimentati
circa 480 milioni di u.c.; l'Impianto, che dovrebbe
essere messo in servizio all'Inizio degli anni '80,
avrà una potenza massima di 1675 MW e potrà soddisfare, nelle ore di massima richiesta, il fabbisogno
di energia elettrica di una città con oltre un milione
di abitanti.
Detta centrale è una delie sei dello stesso tipo che la
Banca ha contribuito a finanziare con mutui per complessivi 118 milioni di u.c., che si aggiungono ali'
Importo di oltre un miliardo di u.c. accordato per il
miglioramento dell'approvvigionamento energetico
nella Comunità.
La partecipazione della Banca al finanziamento di
tali progetti merita di essere esaminata più da vicino:
qui si riferirà In particolare delle centrali basate
appunto sul principio dell'accumulazione mediante
pompaggio, grazie ai quale è possibile uno sfruttamento più razionale dell'energia prodotta dalle centrali
nucleari già costruite ο In costruzione nella Comunità.
a carbone ο a nafta nonché le
turbine a gas, che comportano
spese di esercizio più elevate,
vengono messi in servizio solo nella
misura necessaria a far fronte ad
un aumento della domanda.
Se fosse tecnicamente possibile,
la soluzione ideale sarebbe di
accumulare l'energia prodotta dalle
maggiori centrali durante le ore
in cui la richiesta è minore per
erogarla nei periodi di punta.
Tuttavia non esìste ancora un sistema che permetta di accumulare
grandi quantità di energia elettrica
come tale: innanzitutto è necessario, attualmente, convertirla in
un'altra forma di energia ed il
metodo più facile è quello dì pompare acqua in un bacino situato
a quota superiore ed utilizzarla per
produrre energia nei periodi di
punta. Come in una centrale
idroelettrica convenzionale, l'acqua
viene fatta cadere, per forza di
gravità, nel bacino inferiore per
azionare le turbine.
Tale procedimento comporta delle
perdite che tuttavìa, grazie alla
tecnica moderna, sono limitate.
Per ogni quattro unità elettriche
consumate nella fase dì pompaggio,
ne vengono prodotte successivamente circa tre.
Il ruolo delle centrali dì accumulazione mediante pompaggio è complesso, ma fondamentalmente gli
obiettivi perseguiti - anche se a
livelli diversi, a seconda delle
centrali e delle necessità operative
della società produttrice - sono
tre:
- erogazione di energìa per le
normali richieste di punta;
- possibilità di aumentare tempestivamente
la
produzione
qualora vi sia un improvviso od
inatteso aumento della richiesta;
- costituzione di una riserva che
possa essere utilizzata ogniqualvolta si verifichino guasti
in altri impianti.
Le centrali idroelettriche costruite
al disotto dì un bacino che si
riempia naturalmente, senza cioè
che sia necessario il pompaggio
di acqua da un bacino inferiore,
sono ovviamente superiori, ma
nella Comunità vi sono pochi siti
ove potrebbero essere installati
nuovi grandi impianti del genere.
Le prime centrali di accumulazione mediante pompaggio sono
state messe in servizio negli
anni '20, ma la loro importanza è
aumentata negli ultimi tempi con
lo sviluppo dell'energia nucleare.
L'energia prodotta dalle centrali
idroelettriche - viste come complementari di quelle nucleari, destinate a fornire in futuro una quota
maggiore di energia
prodotta
durante le ore dì basso carico potrà sostituire, il momento venuto
e nella misura del possibile, quella
di origine termica e concorrere in
tal modo a ridurre l'eccessiva dipendenza della Comunità dalle
importazioni di idrocarburi.
Purtroppo il numero di centrali
che possono essere costruite ad
un costo che giustifichi gli investimenti necessari è alquanto limitato
dalla difficoltà dì trovare siti adeguati (montagnosi ο collinosi, di
preferenza in vicinanza di centri
mutui hanno beneficiato di un
abbuono d'interesse del 3% direttamente a carico del bilancio della
Comunità.
Il 1976 ha segnato anche il passaggio dalle ultime operazioni (per 29,5
milioni di u. e.) nel quadro della
seconda Convenzione di Yaounde
- stipulata tra la CEE e gli Stati africani,
malgascio
e
mauriziano
associati (SAMA) - ai primi finanziamenti, per 61,7 milioni dì u. e ,
nell'ambito della Convenzione di
Lomé conclusa con 46 Stati d'Africa, del Caraibi e del Pacifico
(ACP), tra cui i SAMA.
Il massimale dì 90 milioni dì u. e.
da accordare su fondi propri nei
SAMA - come previsto nella seconda Convenzione di Yaounde - è
stato raggiunto con il finanziamento, nel Togo, di uno stabilimento per la produzione di clinker;
il progetto, che interessa anche il
Ghana e la Costa d'Avorio, permetterà dì coprire la maggior parte
del fabbisogno di cemento di
questi tre Paesi. È stato anche
concesso un mutuo per aumentare
la produzione di nichelio nel Territorio francese d'oltremare della
Nuova Caledonia. Su risorse del
Fondo Europeo di Sviluppo (FES)
sono stati accordati cinque mutui
a condizioni speciali (18,6 milioni
di u. e ) , sempre nel quadro della
seconda Convenzione di Yaounde:
sono stati finanziati un progetto
di
approvvigionamento
idrico
nella Costa d'Avorio, il tratto
Owendo-Booué
della
ferrovia
transgabonese
ed altre
opere
ferroviarie nel Congo, progetti
d'irrigazione e di orticoltura nel
Senegal e la costruzione di una
strada nella Nuova Caledonia.
La Convenzione di Lomé, entrata
in vigore il l " aprile 1976, prevede
la concessione da parte della BEI
di finanziamenti su fondi propri
per un importo massimo di 390 milioni di u. e. La Banca è anche
responsabile della gestione di 100
milioni di u. e. da utilizzare per abbuoni d'interesse e di 95 milioni
da destinare ad operazioni di capitali di rischio; detti importi sono
messi a disposizione dagli Stati
membri per iì tramite del Fondo
Europeo di Sviluppo.
I mutui su fondi propri concessi
nel 1976 nel quadro della Convenzione di Lomé, che hanno beneficiato tutti di un abbuono d'interesse del 3%, sono ammontati a
41,5 milioni di u.c.; essi sono
stati destinati al finanziamento di
centrali idroelettriche nel Camerun
e nel Ghana, di una centrale termica nell'isola Maurizio e dì una
fabbrica di clinker nel Togo, che
aveva già beneficiato dì un mutuo
nel quadro della seconda Conven-
zione di Yaounde; quest'ultima realizzazione viene considerata particolarmente importante in quanto è
il primo progetto industriale regionale
di
grandi
dimensioni
attuato
nell'Africa
occidentale.
Un prestito globale è stato accordato alla Development Finance
Company of Kenya Ltd. - è stata
la prima operazione della Banca
in un Paese africano di lingua inglese - per il finanziamento di piccole e medie iniziative industriali.
Le operazioni di capitali di rischio,
sotto forma dì mutui «subordinati» e «condizionali», si sono
elevate a 20,2 milioni di u. e ; esse
hanno consentito di finanziare due
zuccherifici nell'Alto Volta e nel
Ciad, un oleificio nel Camerun
nonché la quota di azioni privilegiate del Togo, del Ghana e della
Costa d'Avorio nel capitale della
joint-venture
costituita
per
la
gestione della fabbrica di clinker
nel Togo; quest'ultimo progetto
offre un chiaro esempio delle dìverse forme di aiuto finanziario che
la Banca può mettere in atto a
favore della stessa iniziativa.
In Turchia sono stati accordati due
mutui a condizioni speciali per un
totale di 6 milioni di u.c.; essi hanno
costituito un ulteriore contributo al
finanziamento di un importante
progetto volto a valorizzare il patrimonio forestale delle regioni mediterranee - che comprende in
particolare la costruzione di un
complesso industriale per la produzione di carta e di legname e
permetterà di creare complessivamente oltre 7500 posti di lavoro e di studi di preinvestimento per
progetti industriali e d'infrastruttura nel settore pubblico.
L'attività di finanziamento in Turchia è stata limitata dal graduale
esaurimento dell'importo di 195
milioni dì u.c. previsto dal secondo Protocollo Finanziario CEETurchia per la concessione dì mutui a condizioni speciali; con le due
operazioni concluse nel 1976 sono
stati accordati complessivamente
188,7 milioni di u.c.
748,9 m i l i o n i d i u . e. r a c c o l t i
s u i m e r c a t i d e i capitali
La Banca ha raccolto la maggior
parte dei fondi necessari alla sua
attività contraendo prestiti sui mercati finanziari per un totale di
748,9 milioni di u. e , per lo più sotto
forma di emissioni pubbliche ο
private sui mercati internazionali
e sui mercati nazionali di alcuni
Paesi extracomunitari.
FINANZIAMENTI ACCORDATI NELLA COMUNITÀ NEL 1976
Ripartizione secondo gli obiettivi di politica economica
di cui all'art. 130 del Trattato di Roma
hmporto
(milioni di u.c.)
Sviluppo regionale
Belgio
Danimarca
Germania
Francia
Irlanda
Italia
Paesi Bassi
Regno Unito
820,0
Interesse comune europeo
Energia
Centrali termiche
Centrali idroelettriche e di accumulazione
per pompaggio
Energia nucleare
Sfruttamento di idrocarburi
Combustibili solidi
Gasdotti ed oleodotti
Trasporti
Trasporti marittimi
Cooperazione industriale
Nuove tecnologie
438,6
376,5
100
17,9
9,1
9,2
60,1
57,4
347,1
30,4
288,8
2,2
1,1
1,1
7,3
7,0
42,3
3,7
35,2
100
85,9
30,4
6,9
42,1
111,3
60,5
3,3
128,9
9,6
25,4
13,8
0,8
29,4
16,4
3,7
16,4
25,9
19,7
sono da detrarre i finanziamenti giustificati simultaneamente da due obiettivi : sviluppo regionale (Art. 130, lett. a e Ρ del Trattato di Roma) ed
interesse comune europeo (lett. e dello stesso
articolo).
-172,6
Totale
%
1 086,0
3,7
5,9
45
forti consumatori di energìa elettrica).
Sono stati e continuano ad essere
presi in considerazione vari altrì
metodi di accumulo di energia,
come quello di utilizzare l'energia
elettrica per la compressione del
gas, che a sua volta fornirebbe una
forma di energia che potrebbe
essere utilizzata per generare
energia elettrica.
Tuttavia attualmente, in mancanza
di
alternative,
l'accumulazione
mediante pompaggio, pur non
essendo una soluzione perfetta,
resta un metodo sperimentato e
pratico per fronteggiare il problema che assilla, in maggiore ο
minore misura, tutte le società
elettriche: come far fronte alle
fluttuazioni della domanda nel
modo più economico possibile.
Uno dei primi mutui della Banca
Europea per gli Investimenti fu,
nel 1959, quello accordato per la
centrale dì accumulazione mediante
pompaggio di Vianden, nel nord
del Lussemburgo.
La centrale è stata costruita sul
fiume Our, che segna in parte il
confine tra il Lussemburgo e la
Germania,;,dalla Société Electrique
de l'Our ^*(SEO), ì cui maggiori
azionisti sdh'o lo Stato lussemburghese ed ufia società elettrica
tedesca,
la
Rheinisch-Westfälisches Elektrizitätswerk (RWE).
La Banca concesse un mutuo di
4 milioni di u.c. per la realizzazione di un progetto ancora oggi
imponente. Sul fiume è stata
costruita una diga di sbarramento
che
forma
un
serbatoio
di
10 milioni dì m^ e a circa 300 metri
più in alto, sull'altipiano del Mont
St. Nicolas, è stato poi realizzato
in due fasi un secondo bacino di 7
milioni di m^. Nove gruppi pompaturbina, della potenza globale dì
900 MW, furono installate in una
caverna ottenuta scavando nella
parete rocciosa adiacente al fiume;
in seguito gli impianti sono stati
ampliati ed oggi la loro potenza è
dillOOMW.
L'energia necessaria per il pompaggio, ottenuta nelle ore di basso
carico, è fornita dalla RWE, che
riceve circa il 75% dell'energia elettrica prodotta nella centrale di
Vianden; il restante 25% viene
erogato nel Lussemburgo ο tra­
smesso alle reti belga, francese
ed olandese.
Nel 1971 l'Electricité de France ha
ottenuto un mutuo di 16 milioni
di u.c. per il finanziamento della
6
centrale di accumulazione di Revin
(nelle Ardenne, vicino a CharlevilleMézières); essa è complementare
delle due centrali nucleari di Chooz
(Francia) e di Tihange (Belgio),
ciascuna delle quali fornisce metà
della produzione alla rete dell'altro
Paese.
Un invaso di 7 milioni di m^ è
stato realizzato nella valle del Fau,
un affluente della Mosa, ed a quota
superiore, sull'altipiano delle Marquisades de St. Nicolas, è stato
costruito un bacino della stessa
capacità.
Quattro gruppi pompa-turbina invertìbili, della potenza globale dì
720 MW quando funzionano come
turbine, sono installate nel sottosuolo; il costo totale del progetto
si è elevato a circa 90 milioni di u.c.
La BEI ha anche contribuito al
finanziamento di due centrali di
accumulazione in Italia, con mutui
per un totale di 39 milioni di u.c.
concessi nel 1974 all'ENEL-Ente
Nazionale per l'Energia Elettrica.
In Sardegna è attualmente in
costruzione una centrale di 240
MW, il cui costo è stato valutato
a 58 milioni dì u.c., volta ad ampliare
l'impianto idroelettrico sul fiume
Taloro che la Banca aveva già
contribuito a finanziare nel 1960.
L'altro progetto, che comporta la
costruzione di una centrale dì
129 MW, rientra nel programma
di opere, per un importo di circa
100 milioni di u.c., dirette a migliorare in Calabria lo sfruttamento delle
risorse
idriche
del
Massiccio
della Sila, che saranno utilizzate
sia per la produzione di energia
elettrica che per l'irrigazione.
In Germania, sempre nel 1974,
la Banca ha accordato un mutue
dì 16,6 milioni di u.c. alla Schluchseewerk AG - i cui maggiori azionisti sono la Rheinisch-Westfälisches Elektrizitätswerk (RWE) e la
Badenwerk AG - per la costruzione
di una centrale di accumulazione
di 855 MW nel sud della Foresta
Nera.
Il bacino inferiore è nella valle del
fiume Wehr, quello superiore vicino al villaggio di Hornberg. La
RWE e la Baden werk utilizzano
per il pompaggio le disponibilità
di energia elettrica delle ore di basso carico delle centrali nucleari di
Biblis e di Philippsburg, al cui
finanziamento partecipò a suo
tempo anche la Banca.
Il progetto - il cui costo sì è aggirato sui 158 milioni di u.c. - interessa, oltre alla Germania, anche
la Francia e la Svìzzera in quanto
una parte dell'energia prodotta
viene trasmessa alle loro reti. Le
centrali di Vianden, di Revin e
della Schluchseewerk contribui-
scono quindi al rafforzamento,
nell'Europa continentale, del sistema di trasmissione dell'energia
elettrica.
La centrale di Dìnonwic - l'ultima
e la più grande che la BEI abbia
contribuito a finanziare, con due
mutui per complessivi 42 milioni
di u.c. - utilizzerà le risorse idriche
di due laghi naturali, il Marchlyn
Mawr a monte e il Llyn Peris a
valle, la cui capacità di invaso sarà
portata a circa 6,7 milioni di m^.
I sei gruppi pompa-turbina, invertibili, saranno installati in una
sala macchine sotterranea - lunga
153 m, larga 23 ed alta 55 - cui sì
potrà accedere attraverso due
gallerie di oltre 550 m: tale realizzazione può essere considerata
un trionfo della tecnica moderna.
La potenza efficiente sarà dì circa
1675 MW per oltre cinque ore e
l'operazione di pompaggio per
riempire il lago superiore durerà
circa 6ì ore.
II promotore del progetto, il Central
Electricity Generating Board, sta
prestando particolare attenzione
alla protezione dell'ambiente, in
quanto la centrale è situata nello
Snowdonia National Park. Si è
ricorso a degli architetti-paesaggisti affinché le due dighe costruite
per aumentare la capacità d'invaso
dei laghi si inseriscano nel paesaggio circostante senza deturparlo.
Le lìnee di trasmissione sino alla
stazione di connessione più vicina
saranno per una buona parte
interrate; sono previste anche nuove
piantagioni di alberi nonché la
rimozione del pietrisco da " una
vecchia cava d'ardesia. La costruzione di centrali e la protezione
delle bellezze naturali non dovrebbero essere in contrapposizione.
BEI-INFORMAZIONI è una pubblicazione periodica della Banca
Europea per gli Investimenti che
esce contemporaneamente in 6 lingue (danese, tedesco, inglese,
francese, italiano ed olandese).
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Cooperazione industriale nell'Africa occidentale
Tre Paesi dell'Africa occidentale - Togo, Ghana e
Costa d'Avorio - sono attualmente Impegnati nella
realizzazione di un progetto industriale, per II quale
è stata costituita una joint venture, che dovrebbe permettere di coprire in futuro la maggior parte dei loro
fabbisogno di cemento nonché garantire la continuità
degli approvvigionamenti ed incidere favorevolmente sulla bilancia commerciale. È questo il primo
Il consumo di cemento è praticamente un «barometro» della crescita
economica: i Paesi in via dì sviluppo
che hanno ambiziosi piani di industrializzazione e che sono confrontati a problemi di rapida urbanizzazione - il che richiede la realizzazione di infrastrutture - sono inevitabilmente sensibili ai fattori che
influiscono sulla disponibilità e,
soprattutto, sul costo delle merci
di cui hanno bisogno.
Poiché il cemento ed il clinker non
sono certo tra i prodotti il cui
trasporto su lunghe distanze sia
il più pratico, non c'è da sorprendersi se solo una minima parte della
produzione mondiale - meno del
5% in media - viene commercializzata a livello internazionale.
I Paesi che devono approvvigionarsi all'estero si trovano esposti a
diversi rischi: si verificano aumenti
di prezzo se l'incremento della domanda è superiore a quello della
produzione e possono intervenire
rialzi dei costi di produzione e di
trasporto sui quali i Paesi importatori non hanno generalmente
alcun controllo.
Per i Paesi che dispongono delle
materie prime nonché di un mercato
abbastanza vasto da giustificare
gli
investimenti
necessari, gli
argomenti a favore della costruzione in loco di impianti produttivi
volti a ridurre la dipendenza dalle
importazioni sono spesso molto
convincenti.
II Togo, il Ghana e la Costa d'Avorio
sono così giunti nel dicembre 1975
alla stipulazione di un trattato che
ha posto le basi per lo sviluppo dei
ricchi giacimenti di calcare scoperti
recentemente a Tabligbo, vicino a
Lomé (Togo), e per la costruzione
di uno stabilimento per la produzione di clinker.
Il progetto viene realizzato dalla
«Ciments de l'Afrique de l'OuestCIMAO» le cui azioni sono detenute per il 92%, in parti uguali, dai
tre Stati suddetti, e per il resto dalla
società francese Origny-Desvroise,
che fornirà i servizi di gestione e
l'assistenza tecnica, e da due società locali con impianti per la
macinazione di clinker: la Société
des Ciments d'Abidjan
(Costa
importante progetto Industriale regionale nell'Africa
occidentale, che è altresì conforme ad uno del più
importanti obiettivi economico-politici perseguiti in
questa zona: ii rafforzamento dei legami tra i Paesi
di lingua inglese e quelli di lingua francese. All'attuazione del progetto ia Banca Europea per gii investimenti contribuisce con finanziamenti per un totale
di 25,9 milioni di unità di conto.
d'Avorio) e la Ghana Cement
Company Ltd. Il gruppo britannico Associated Portland Cement
Manufacturers Ltd. sarà responsabile per la parte tecnica.
I giacimenti dì calcare, che si trovano a circa 80 km da Lomé, sì
estendono su una superfìcie di
20 km2 e le riserve finora accertate
dovrebbero permetterne lo sfruttamento - al ritmo di estrazione
previsto - per 40/60 anni. Nella
stessa zona sì trovano tutte le materie prime (calcare, argilla e
sabbia) necessarie per la produzione di clinker e quindi dì cemento
Portland.
Lo stabilimento sarà dotato di due
forni ed avrà una capacità produttiva di circa 1,2 milioni di t/anno.
Con una produzione a tale livello,
esso sarebbe già uno dei più
grandi nell'Africa a sud del Sahara,
ma sarà possibile in futuro aggiungervi un terzo forno che porterebbe
la capacità dì produzione a 1,8
milioni di tonn.
II trattato prevede che i tre Paesi
assorbiranno tutta la produzione,
che sarà venduta allo stesso prezzo a tutti gli stabilimenti per la
macinazione di clinker situati sui
loro territori.
Cooperazlone internazionale
Il costo totale del progetto è stato
valutato a circa 245 milioni di u.c.
(ai prezzi del 1976) di cui 190 milioni per la parte industriale, della
quale è responsabile la CIMAO, e
55 milioni per le infrastrutture
ferroviarie, portuali ed energetiche
che saranno realizzate dal governo
togolese. Investimenti di tale entitàdi cui più deir80% in valuta estera hanno richiesto la cooperazione,
a livello internazionale, di vari
istituti di sviluppo.
Oltre alla Banca Europea per gli
Investimenti, al finanziamento del
progetto
contribuiscono
infatti
la Banca Mondiale (BIRS), la
Caisse Centrale de Coopération
Economique (Francia), la Banca
Araba per lo Sviluppo Economico
in Africa, la Banca Africana di Sviluppo nonché la stessa CIMAO su
risorse proprie.
Per la realizzazione delle infrastrutture, il piano di finanziamento
prevede la partecipazione del Fondo
Europeo di Sviluppo (FES) della
Comunità, della Canadian International Development Association
(CIDA), della Banca Africana dì
Sviluppo e della Kreditanstalt für
Wiederaufbau (Germania).
Per quanto la concerne, la BEI ha
accordato alla CIMAO, nel marzo
1976, un mutuo quindicennale dì
5,925 milioni di u.c.; con tale operazione la Banca raggiungeva il
massimale di 90 milioni di u.c. che
essa poteva accordare su risorse
proprie, nel quadro della seconda
Convenzione di Yaounde, negli
Stati africani, malgascio e mauriziano associati (SAMA).
Nel dicembre dello scorso anno la
BEI è intervenuta nuovamente nel
finanziamento del progetto con
20 milioni di u.c. concessi nel
quadro della Convenzione di Lomé,
entrata nel frattempo in vigore
(10 aprile).
La Convenzione - stipulata con
46 Stati d'Africa, dei Caraibi e del
Pacifico - prevede la concessione
da parte della BEI di finanziamenti su risorse proprie per un totale
di 390 milioni di u.c. Sempre nel
quadro
della Convenzione,
la
Banca è anche responsabile della
gestione di 100 milioni dì u.c. su
risorse del Fondo Europeo di
Sviluppo, da utilizzare per la concessione di abbuoni d'interesse
del 3%, nonché di 95 milioni di
u.c. (anch'essi su risorse del
FES) per operazioni dì capitali
di rischio.
Dei suddetti 20 milioni di u.c.,
14 sono stati accordati alla CIMAO
sotto forma di mutuo su risorse
proprie per una durata dì 14^ anni
al tasso d'interesse del 6% (previo
abbuono d'interesse
del
3%).
Inoltre sono state conclusecon i tre
Stati interessati tre operazioni dì
capitali di rischio sotto forma di
mutui subordinati, il cui rimborso
sarà effettuato dopo quello dei mutui
di prim'ordine: dette operazioni,
per un totale di 6 milioni di u.c.,
hanno contribuito a finanziare
la quota di azioni privilegiate che
i tre Stati detengono nella società
CIMAO. La durata di detti mutui è
di 20 anni, di cui 14 di preammortamento, ed il tasso d'interesse
iniziale è del 2%. Questo progetto
è un chiaro esempio di come, nel
quadro della Convenzione di Lomé,
la Banca possa intervenire con
diverse forme di aiuto finanziario
in favore della stessa iniziativa.
Vantaggi economici
La stretta cooperazione nella produzione e commercializzazione di
un prodotto che è fondamentale per
il loro sviluppo economico dovrebbe arrecare notevoli vantaggi economici ai tre Paesi interessati.
Non solo sarà assicurato l'approvvigionamento di cemento - lo
stabilimento potrà coprire oltre
il 70% del fabbisogno quando nel
1981 entrerà in attività, e potrà
essere ulteriormente ampliato ma il suo prezzo non dipenderà
più dalle fluttuazioni sul mercato
mondiale.
Il Togo, ove il progetto viene realizzato, è il meno sviluppato dei
tre Paesi; esso dovrebbe ricavare
notevoli vantaggi dalla sua attuazione, sia in termini di bilancia
dei pagamenti sia per il fatto che
10 sfruttamento dei giacimenti
contribuirà a diversificare la sua
economia che attualmente si basa
in grande misura sull'esportazione
di tre soli prodotti (cacao, caffé
e fosfati) sui cui proventi influiscono le fluttuazioni dei prezzi sul
mercato mondiale. Inoltre il progetto permetterà di creare direttamente 600 posti di lavoro permanenti, mentre altri 400 dovrebbero
essere creati dalle attività indotte.
In più, durante il periodo di costruzione sarà possibile dare lavoro
fino a 3 000 persone.
11 Ghana potrà coprire parte delle
spese per l'acquisto di clinker con
l'approvvigionamento dello stabilimento di Tabligbo in energia
elettrica prodotta nella centrale
idroelettrica di Akosombo (sul
fiume Volta) e, più tardi, nella
centrale di Kpong, attualmente in
costruzione; quest'ultimo progetto
ha fruito dell'assistenza finanziaria
internazionale, tra cui un mutuo
della BEI. Un ulteriore vantaggio è
rappresentato per i tre Paesi
dall'acquisizione di tecnologia,
nella misura in cui essa concerne
il progetto.
Tuttavia l'aspetto più importante
del progetto - anche se difficile
da quantificare - è costituito dallo
stimolo dato allo sviluppo economico regionale e dalla cooperazione in una zona dell'Africa dove,
storicamente, le relazioni tra
8
i Paesi francofoni e quelli di lingua
inglese sono state piuttosto limitate. Il progetto CIMAO indica le
possibilità di sviluppo dell'attività
industriale offerte da una più
stretta collaborazione tra diversi
Paesi nonché, entro certi limiti,
dalla messa in comune dì una
parte delle loro risorse e dall'unificazione dei loro mercati.
Nuove nomine
Il Consiglio dei governatori della Banca Europea per gli Investimenti ha
nominato due nuovi membri del Consiglio di amministrazione: il sig. Maurice
Horgan, Assistant Secretary presso il Ministero delle Finanze irlandese a
Dublino, ed il barone B. F. van Ittersum, Direttore dei Rapporti Finanziari
con l'Estero presso il Ministero delle Finanze olandese a L'Aia.
Il sig. Horgan è succeduto al sig. Sean Murray, deceduto il 9 ottobre scorso.
Il barone van Ittersum sostituisce il sig. Anthony IJ. Looijen, che nel gennaio
scorso è stato nominato «Executive Director» (Direttore operativo) della
Banca Mondiale per Cipro, Israele, Paesi Bassi, Romania e Iugoslavia.
Il barone van Ittersum era già amministratore sostituto della BEI, designato
di comune accordo dai Paesi del Benelux; gli è subentrato in tale carica
il sig. P. C. Maas, Presidente-Direttore della Nationale Investeringsbank N. V.
a L'Aia.
* *
Il Consiglio dei governatori ha inoltre conferito il tìtolo dì Vicepresidente
Onorario ai due ex Vicepresidenti prof. Luca Rosania e sig. Sjoerd Boomstra
in riconoscimento degli eccellenti servigi resi.
Il sig. Boomstra, che ha rassegnato le dimissioni'per motivi personali nel
settembre scorso, ha fatto parte del Consiglio di amministrazione della Banca
dal 1958, anno della sua costituzione, al 197.0, quando ne è stato nominato
Vicepresidente. Il prof. Rosania è stato Vicepresidente dal 1970 al giugno
1976.
Tassi d'interesse
Poiché la Banca Europea per gli Investimenti non persegue scopi di
lucro, i tassi d'interesse dei suoi mutui si approssimano ai tassi medi
praticati sui mercati finanziari -sia all'interno che fuori della Comunità ove essa raccoglie i fondi necessari alla sua attività.
Nella maggior parte dei casi, ì mutui sono erogati in più monete (quelle
dei nove Paesi membri della CEE nonché altre monete convertibili, principalmente dollari USA), scelte dopo aver consultato il mutuatario. Tuttavìa, entro certi limiti, la Banca può anche accordare mutui in soli dollari USA ο franchi svizzeri.
La durata del mutuo dipende dal tipo di progetto, dal periodo normale
dì ammortamento degli impianti finanziati nonché dalle condizioni prevalenti sui mercati dei capitali. La durata è compresa normalmente tra
7 e 12 anni, ma attualmente esiste la possibilità, peraltro limitata, di
accordare mutui di una durata fino a 20 anni per certi progetti d'infrastruttura.
Al 15 febbraio 1977 ì tassi d'interesse in vigore erano i seguenti:
Mutui erogati In più monete
fino ad 8 anni
8V4%
più dì 8 anni e fino a 12 anni
8^8%
più dì 12 anni
9Ve%
iVIutui erogati In una sola moneta
Durata
(anni):
5
6
7
8
Franchi svizzeri
5-8anni
5Ve% 670
6Ve% 6V4%
Dollari USA
6 - 2 0 anni
8V4% 83/8% 8V2% 9%
10
11
12
13-15 16-20
9Ve% 9V4% 9^/8% 9V2% 9^/e%
Un opuscolo dal titolo «Mutui e garanzie nei Paesi membri della Comunità Economica Europea» sarà inviata gratuitamente a quanti desiderino ottenere maggiori
Informazioni sulle modalità e condizioni di finanziamento della Banca (per la
richiesta, vedasi indirizzo a pag. 6).
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