COMPRENSORIO DELLA VALLE DI NON PROVINCIA DI TRENTO CAPITOLATO SPECIALE DI APPALTO PER L’AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE PRESSO LE MENSE DELLE SCUOLE ELEMENTARI E DELLE SCUOLE MEDIE INFERIORI DEL COMPRENSORIO DELLA VALLE DI NON, NONCHE’ PRESSO LA MENSA SCOLASTICA DEL CENTRO FORMAZIONE PROFESSIONALE- ENAIP DI CLES DEFINIZIONI Nel testo degli articoli di cui al presente capitolato speciale si intendono: per Amministrazione appaltante il Comprensorio della Valle di Non; per Appaltatore l’impresa aggiudicataria dell’appalto; per servizio il servizio di ristorazione scolastica. ARTICOLO 1 Oggetto dell’ appalto Il presente capitolato speciale di appalto disciplina il servizio di ristorazione scolastica presso: a) le mense delle scuole elementari e delle scuole medie inferiori presenti sul territorio comprensoriale; b) la mensa scolastica del Centro Formazione Professionale – ENAIP di Cles. Disciplina, altresì, le prestazioni secondarie di cui al successivo art. 5, lettere l) e m), della voce “prestazioni del servizio” (la pulizia ordinaria e straordinaria delle mense scolastiche e dei locali annessi, ivi compresi i servizi igienici, e la eventuale disinfestazione e derattizzazione dei locali). ARTICOLO 2 Durata dell’ appalto La durata dell’appalto è di anni 5 (cinque) a decorrere dall’affidamento, che avverrà all’inizio dell’anno scolastico 2009-2010. La scadenza dell’appalto è stabilita con la conclusione dell’anno scolastico 2013-2014. 2 E’ prevista la possibilità di ulteriore affidamento per 2 (due) anni scolastici ai sensi dell’art. 57, comma 5, lettera b), del D. Lgs. 12.04.2006 n. 163 e ss. mm., ricorrendone i presupposti. ARTICOLO 3 Organizzazione del servizio Il servizio di ristorazione scolastica è prestato presso i punti cottura e le sale mensa elencati nell’allegato A “Punti cottura e sale mensa” al presente capitolato speciale d’appalto. L’intera responsabilità organizzativa derivante dalla dislocazione delle sedi di mensa scolastica è a carico dell’Appaltatore. Le mense scolastiche rimarranno in funzione dal lunedì al venerdì, secondo le esigenze richieste dall’orario delle lezioni, anche con l’effettuazione di doppi turni qualora le necessità del servizio lo richiedano. Nell’eventualità di una presenza ridotta del numero degli alunni (inferiore al 50% degli iscritti al servizio del giorno) dovuta a particolari attività programmate dai singoli Istituti scolastici, il servizio sarà espletato dall’Appaltatore in forma ridotta solo qualora gli stessi Istituti abbiano provveduto a darne preavviso almeno con un giorno di anticipo. Gli utenti delle mense scolastiche potranno accedere al servizio mediante la consegna di buoni pasto che sono acquistabili, su conforme indicazione dell’Amministrazione appaltante, presso gli Istituti di credito convenzionati con quest’ultima. Gli Istituti scolastici devono comunicare entro le ore 09.00 di ogni giorno di servizio il numero dei pasti che verranno consumati. Sarà cura del personale dell’Appaltatore raccogliere i buoni pasto all’entrata del locale mensa, esonerando l’Amministrazione appaltante da qualsiasi responsabilità in merito. L’ Appaltatore è autorizzato a non servire il pasto unicamente nel caso in cui un alunno non presenti il buono pasto per n. 3 (tre) volte consecutive. Gli insegnanti potranno usufruire del servizio sulla base di accordi diretti tra gli Istituti scolastici e l’Appaltatore. Il calendario di apertura del servizio e gli orari di distribuzione dei pasti verranno comunicati dall’Amministrazione appaltante all’Appaltatore all’inizio di ogni anno scolastico. Eventuali variazioni successive saranno comunicate all’Appaltatore con il dovuto anticipo dall’Amministrazione appaltante, e comunque entro le ore 09.00 del primo giorno interessato alla variazione. 3 ARTICOLO 4 Prestazioni dell’Appaltatore L’ Appaltatore del servizio di ristorazione scolastica deve assicurare: a) l’acquisto e il trasporto in proprio dei prodotti alimentari; il loro stoccaggio nei magazzini delle mense, con l’assunzione del rischio relativo alla loro conservazione e/o al loro naturale deterioramento; b) il confezionamento e la preparazione dei pasti presso ogni punto cottura di cui all’allegato A “Punti cottura e sale mensa” al presente capitolato speciale d’appalto, mediante l’impiego di prodotti alimentari e di personale secondo quanto indicato nell’offerta tecnica presentata in sede di gara; c) la distribuzione dei pasti agli utenti presso le sale mensa; d) la predisposizione giornaliera delle sale mensa, compreso l’allestimento dei tavoli con tovaglie e tovaglioli di carta; l’utilizzo di tovagliette e tovaglioli di carta da collocare sui vassoi qualora il servizio preveda il self-service; la fornitura di tovaglie, tovagliette e tovaglioli di carta sarà a carico dell’Appaltatore. ARTICOLO 5 Obblighi a carico dell’Appaltatore L’Appaltatore è tenuto a prestare il servizio di ristorazione scolastica nel rispetto di quanto previsto dal presente capitolato speciale d’appalto e dall’offerta tecnica presentata in sede di gara, la quale è vincolante in ogni suo elemento e non può essere modificata in via unilaterale, fatto salvo quanto stabilito dal successivo art. 12. L’Appaltatore è tenuto in particolare per quanto concerne la prestazione del servizio a garantire: a) il pieno rispetto delle norme di legge vigenti in materia igienico-sanitaria e di ogni altra direttiva emanata dalle competenti autorità, con l’assunzione di tutti gli oneri derivanti dalla procedura prevista dal sistema di autocontrollo HACCP (Hazard Analysis Critical Control Points), comprensivo delle metodiche 4 di rintracciabilità degli alimenti e della predisposizione di tutta la documentazione richiesta, così come stabilito dall’art. 5 del Regolamento CE 29.04.2004 n. 852/2004; b) predisposizione dei menù – distinti per le mense delle scuole elementari e delle scuole medie inferiori e per la mensa scolastica del Centro Formazione professionale – ENAIP di Cles, tenuto conto delle diverse tipologie di utenti, e distinti per stagioni – nel rispetto delle previsioni contenute nell’allegato B “Piano alimentare” al presente capitolato speciale d’appalto e nell’offerta tecnica presentata in sede di gara; i menù dovranno essere preventivamente autorizzati dall’Amministrazione appaltante; c) il confezionamento dei pasti in giornata o nel giorno immediatamente antecedente il loro consumo per i soli piatti che, per i tempi di preparazione, non possono essere confezionati in giornata; è da escludere l’uso di prodotti precotti, preconfezionati, congelati o surgelati, fatte salve le ipotesi specifiche previste nell’allegato B “Piano alimentare” al presente capitolato speciale d’appalto; d) la conformità alla grammatura, alla qualità merceologica e ai principi nutrizionali previsti nelle disposizioni contenute nell’allegato B “Piano alimentare” al presente capitolato speciale d’appalto; e) l’utilizzo, nella preparazione dei pasti, di prodotti alimentari conformi alle linee-guida contenute nel programma per l’anno 2008 degli interventi in materia di diritto allo studio, approvato dalla Giunta provinciale con deliberazione n. 1882 di data 25.07.2008, alle prescrizioni dell’allegato B “Piano alimentare” al presente capitolato speciale d’appalto e a quanto indicato nell’offerta tecnica presentata in sede di gara, fermo restando il divieto assoluto di utilizzare prodotti geneticamente modificati (O.G.M.), anche quali componenti di prodotti e preparazioni autorizzate; in particolare, dovrà essere garantito l’utilizzo di prodotti alimentari ortofrutticoli e cerealicoli derivanti da colture biologiche, per un quantitativo annuale minimo di almeno il 60% o, comunque, nelle eventuali proporzioni superiori indicate in sede di offerta tecnica; sono da intendersi come prodotti biologici esclusivamente quelli provenienti da coltivazioni o alimenti che osservano i dettami del Regolamento CE 28.06.2007 n. 834/2007 e del Regolamento CE 05.09.2008 n. 889/2008 e riportano sull’etichetta di confezionamento le indicazioni di controllo, seguite dal marchio di uno degli organismi di controllo autorizzati espressamente dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali; l’Appaltatore dovrà, inoltre, utilizzare preferibilmente prodotti alimentari “tipici” ovvero a denominazione di origine protetta (D.O.P.), a indicazione geografica protetta (I.G.P.) e con attestazione di specificità, ai sensi dell’art. 59, comma 4, della L. 23.12.1999 n. 488; f) il rispetto dei menù giornalieri; 5 g) l’adozione delle variazioni nei menù che si rendessero necessarie su proposta dell’Amministrazione appaltante o delle Commissioni di controllo istituite presso ogni Istituto scolastico, comunque sempre nel rispetto dei principi nutrizionali fondamentali; h) la somministrazione, previo accordo con l’Amministrazione appaltante e senza ulteriori oneri per il medesimo e per gli utenti del servizio, di pietanze alternative ad alunni che, per motivi di carattere etico-religioso, non facciano uso di alcuni alimenti; la richiesta in tal senso dovrà essere consegnata ad inizio di ogni anno scolastico contestualmente alla domanda per il servizio di mensa; i) la somministrazione di diete speciali personalizzate, stilate da dietista individuato dall’Appaltatore, agli alunni affetti da patologie di tipo cronico o portatori di allergie alimentari, senza ulteriori oneri per l’Amministrazione appaltante e per gli utenti stessi; la richiesta in tal senso dovrà essere redatta per iscritto e corredata da certificato medico; j) l’esposizione nelle sale mensa dei menù giornalieri e settimanali; k) la conservazione in appositi contenitori, secondo le indicazioni fornite dall’Amministrazione appaltante, di campioni del cibo confezionato per il tempo necessario (minimo 48 ore) per eventuali esami in seguito a sospette tossicoinfezioni alimentari; l) la pulizia ordinaria e straordinaria delle mense scolastiche e dei locali annessi, ivi compresi i servizi igienici; m) la eventuale disinfestazione e derattizzazione dei locali; n) l’osservanza, in materia di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, del sistema vigente in ambito comprensoriale e delle relative modalità gestionali; o) l’onere di fornire all’Amministrazione appaltante i documenti giustificativi necessari, quali fatture e bolle di consegna, ai fini dell’applicazione del Regolamento CE 11.12.2000 n. 2707/2000 e ss. mm. riguardante il recupero di contributi CEE/AGEA sui prodotti lattierocaseari distribuiti nelle mense scolastiche; tale documentazione dovrà recare la dicitura che trattasi di prodotti destinati alle mense scolastiche dell’Amministrazione appaltante, includendo solo i prodotti lattiero-caseari acquistati per la preparazione dei pasti, indicare la relativa percentuale di grasso sulla sostanza secca, contenere o essere accompagnata da quietanza o prova del pagamento, nonché indicare che tali prodotti sono stati preparati in uno stabilimento riconosciuto dalle preposte autorità sanitarie ai sensi delle vigenti disposizioni in materia e sono muniti della prescritta bollatura sanitaria (direttiva 16.06.1992 n. 92/46/CEE); p) l’elezione di un domicilio in ambito comprensoriale, presso un ufficio operativo istituito dall’Appaltatore nel quale dovrà essere assicurata la presenza quotidiana e continuativa di un addetto dotato di autonomia gestionale e di spesa e con funzioni di collegamento diretto con l’Amministrazione appaltante; 6 per quanto concerne il personale di servizio a garantire: a) l’assunzione alle proprie dipendenze ed a proprie spese del personale impiegato per la prestazione del servizio, con l’osservanza delle norme e prescrizioni del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro vigente per i dipendenti della categoria (C.C.N.L. Turismo e Pubblici Esercizi), nonché di tutte le condizioni di miglior favore eventualmente risultanti da accordi provinciali, aziendali ed individuali e da ogni altro contratto collettivo stipulato successivamente per la categoria ed applicabile nella località di espletamento del servizio stesso; l’obbligo permane anche dopo la scadenza dei contratti sopra indicati e fino alla loro sostituzione; la garanzia è estesa a tutto il personale in precedenza impiegato nella gestione uscente che ne faccia richiesta, sia esso dipendente o socio-lavoratore, sia esso assunto a tempo determinato o indeterminato; l’assunzione deve avvenire senza periodo di prova, a condizioni giuridiche, economiche, di inquadramento, di anzianità e di orario non inferiori a quelle riconosciute nella precedente gestione; b) l’impiego della dotazione organica indicata nell’offerta tecnica presentata in sede di gara, tenendo conto in ogni caso che tale dotazione dovrà obbligatoriamente prevedere presso ogni punto cottura di cui all’allegato A “Punti cottura e sale mensa” al presente capitolato speciale d’appalto almeno una unità di personale munita della qualifica professionale di “cuoco”; la medesima dotazione dovrà essere garantita anche in caso di modifica della articolazione settimanale del servizio; c) la comunicazione all’Amministrazione appaltante, prima della stipulazione del contratto, dei nominativi del personale impiegato, con indicazione della qualifica professionale e della mensa scolastica di assegnazione; ogni variazione di personale dovrà essere preventivamente comunicata all’Amministrazione appaltante; d) la disponibilità, nell’organico impiegato per la prestazione del servizio, di una unità di personale munita della qualifica professionale di “dietista” al quale affidare gli adempimenti specificamente previsti dal presente capitolato speciale d’appalto e dal relativo allegato B “Piano alimentare”, tra cui in particolare: d.1) la predisposizione dei menù; d.2) la partecipazione a riunioni informative organizzate dall’Amministrazione appaltante; d.3) la presenza, almeno un giorno alla settimana, presso l’ufficio operativo istituito dall’Appaltatore; e) qualora l’impresa sia costituita in forma di cooperativa, l’applicazione ai soci-lavoratori di tutte le condizioni previste per i dipendenti non soci; l’Amministrazione appaltante ha facoltà di richiedere in merito opportuni accertamenti al competente Ispettorato provinciale; nel caso di accertata violazione degli obblighi di cui sopra l’Amministrazione appaltante si riserva il diritto di sospendere i pagamenti per l’ammontare che sarà indicato dal Servizio 7 Lavoro della Provincia Autonoma di Trento e/o da INPS e/o INAIL, sino a quando la vertenza non risulti definita; f) l’impiego del personale in attività in relazione allo stato di salute dello stesso; g) l’osservanza della normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro di cui al D.Lgs. 09.04.2008 n. 81; in particolare l’Appaltatore, entro 60 (sessanta) giorni dall’inizio del servizio, deve redigere il documento sulla valutazione dei rischi per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ai sensi dell’art. 17, comma 1, lettera a), e dell’art. 28 del D. Lgs. 09.04.2008 n. 81; il documento deve essere trasmesso all’Amministrazione appaltante, che si riserva di indicare ulteriori approfondimenti ai quali l’Appaltatore dovrà adeguarsi entro un tempo massimo di 90 (novanta) giorni dall’inizio dell’attività; è inoltre obbligo dell’Appaltatore predisporre o integrare, se esistente, il Piano di evacuazione ai sensi dell’art. 18, comma 1, lettera t), e dell’art. 43 del D. Lgs. 09.04.2008 n. 81; h) il rispetto da parte del personale impiegato delle norme di educazione che definiscono i criteri di un comportamento civile e di correttezza nel lavoro; i) il possesso da parte del personale impiegato dei requisiti professionali e sanitari occorrenti e l’impiego da parte dello stesso delle dotazioni strumentali necessarie a garantire il rispetto delle prescrizioni in materia igienico-sanitaria; j) l’esonero dell’Amministrazione appaltante da qualsiasi responsabilità derivante dal mancato rispetto da parte dell’Appaltatore di norme di legge o regolamento concernenti l’assunzione, la tutela, la protezione, l’assicurazione e l’assistenza dei lavoratori, nonché il puntuale pagamento delle spettanze al personale dipendente; k) la partecipazione da parte del personale impiegato nel servizio a corsi di formazione ed aggiornamento, nonché ad iniziative di educazione alimentare e di informazione rivolte alle famiglie degli utenti e promosse dall’Amministrazione appaltante, anche in collaborazione con gli Istituti scolastici o altre Associazioni. per quanto concerne terzi ad assumere: a) ogni responsabilità nei confronti dei propri fornitori di prodotti alimentari e materiale vario; b) ogni responsabilità per le eventuali carenze igienico-sanitarie attinenti il confezionamento, la preparazione e la distribuzione dei pasti; c) ogni responsabilità in merito all’inosservanza del divieto di fumo come disposto dall’art. 22 della L.P. 14.07.2000 n. 9 e ss.mm.; d) ogni responsabilità nei confronti degli utenti del servizio per eventuali danni che dovessero derivare dallo svolgimento del servizio stesso. In relazione a ciò è fatto obbligo all’Appaltatore di stipulare, a suo esclusivo onere, con primaria compagnia di assicurazione 8 e per l’intera durata dell’appalto, apposita polizza assicurativa di responsabilità civile verso terzi (R.C.T.) e di responsabilità civile verso prestatori di lavoro (R.C.O.) con esclusivo riferimento alle prestazioni oggetto del presente appalto e alle condizioni di seguito riportate: d.1) l’assicuratore risponde delle somme che l’assicurato (Appaltatore) sia tenuto a pagare, quale civilmente responsabile ai sensi di legge, a titolo di risarcimento di danni involontariamente cagionati da lui stesso (quale persona giuridica legalmente riconosciuta) o da persone delle quali debba rispondere, sia per lesioni personali sia per danni a cose in conseguenza di un fatto accidentale verificatosi in relazione alla sua qualità di prestatore di servizi affidati dall’Amministrazione appaltante, la polizza dovrà elencare tutte le attività oggetto dell’appalto indicate dal presente capitolato speciale d’appalto e comprendere l’esercizio di tutte le attività complementari, preliminari ed accessorie; d.2) l’assicurazione si intende prestata fino alla concorrenza dei seguenti massimali: R.C.T. Euro 3.000.000,00.= per ogni sinistro, sia per danni a persone che a cose; R.C.O. Euro 3.000.000,00.= per ogni sinistro, ma con il limite di Euro 1.500.000,00.= per persona infortunata (D.P.R. 30.06.1965 n. 1124 e D. Lgs. 23.02.2000 n. 38); d.3) l’assicuratore riconosce la qualifica di “terzo” a tutti coloro che non rientrano nel novero dei prestatori di lavoro e/o lavoratori parasubordinati (D.P.R. 30.06.1965 n. 1124 e D. Lgs. 23.02.2000 n. 38); d.4) l’assicurazione vale anche per i danni determinati da colpa grave dell’assicurato nonché da dolo o colpa grave delle persone delle quali l’assicurato deve rispondere, anche se non dipendenti, purchè operanti nell’ambito delle attività dell’assicurato; d.5) l’assicuratore rinuncia all’esercizio del diritto di surrogazione spettante ai sensi dell’art. 1916 del codice civile, nei confronti dell’assicurato o di qualsiasi ente o società dell’assicurato, degli amministratori, dirigenti, impiegati ed operai dell’assicurato e loro eredi; d.6) in caso di recesso dal contratto di assicurazione, l’assicuratore si obbliga a darne comunicazione all’assicurato e all’Amministrazione appaltante, mediante lettera raccomandata, con preavviso di almeno 30 (trenta) giorni; in tal caso è fatto obbligo specifico all’Appaltatore di stipulare e attivare nuova copertura assicurativa entro il termine di recesso, con le medesime caratteristiche; d.7) il mancato pagamento del premio non costituisce motivo di invalidità dell’assicurazione e non può essere opposto ai danneggiati. Qualora l’Appaltatore sia una associazione temporanea di imprese, giusto il regime della responsabilità disciplinato dall’art. 37 del D. Lgs. 12.04.2006 n. 163 e ss. mm., le stesse 9 garanzie assicurative prestate dalla mandataria capogruppo devono coprire, senza alcuna riserva, anche i danni causati dalle imprese mandanti. Nel caso in cui l’Appaltatore disponga già di coperture assicurative che contengano le garanzie richieste dal presente capitolato speciale d’appalto, potrà eventualmente avvalersene, specificando con apposita appendice che le polizze in corso di validità coprono per intero i rischi e i massimali sopra indicati. In ogni caso, copia della polizza regolarmente quietanzata dovrà essere consegnata all’Amministrazione appaltante prima della stipula del contratto. L’Appaltatore si impegna per tutta la durata dell’appalto a trasmettere all’Amministrazione appaltante copia delle quietanze annuali che attestino il regolare pagamento delle rate di polizza. per quanto concerne i locali, gli arredi e le attrezzature ad assumere: a) l’onere della conservazione e della custodia con cura e diligenza, come previsto dagli artt. 1766 e seguenti del codice civile, di quanto affidato a titolo gratuito dall’Amministrazione appaltante per l’espletamento del servizio; b) l’onere della manutenzione, ordinaria e straordinaria, delle attrezzature, come meglio specificato nell’allegato C “Manutenzioni” al presente capitolato speciale d’appalto; c) l’onere della spesa per la riparazione delle attrezzature a seguito di guasti o rotture, come meglio specificato nell’allegato C “Manutenzioni” al presente capitolato speciale d’appalto; d) l’onere dell’intera spesa per la fornitura di combustibile, di energia elettrica e di acqua utilizzati per il confezionamento, la preparazione e la distribuzione dei pasti, per un importo stimato, per ciascun anno di durata dell’appalto, pari ad Euro 25.000,00.=; e) l’onere dell’intera spesa per il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani prodotti nelle strutture ospitanti le mense scolastiche secondo la disciplina tariffaria vigente nei rispettivi Comuni, per un importo stimato, per ciascun anno di durata dell’appalto, pari ad Euro 40.000,00.=; f) l’onere, per ciascun anno di espletamento del servizio, di destinare un importo pari allo 0,05% del valore complessivo stimato dell’appalto (al netto degli oneri fiscali) o comunque l’importo pari alla percentuale indicata nell’offerta tecnica presentata in sede di gara, per l’acquisto su indicazione dell’Amministrazione appaltante di attrezzature da destinare alle mense scolastiche, al fine di fare fronte ad eventuali sostituzioni (determinate da usura, guasti o rotture) o ad esigenze sopravvenute. Al termine di ogni anno scolastico, l’Appaltatore dovrà presentare all’Amministrazione appaltante un rendiconto degli acquisti effettuati, distinti per singola mensa scolastica e documentati da idonea attestazione fiscale, con indicazione del motivo dell’acquisto e del tipo di attrezzatura acquistata. 10 Qualora gli acquisti documentati non raggiungano l’importo minimo sopra indicato o l’importo corrispondente alla percentuale dichiarata in sede di offerta tecnica, l’Amministrazione appaltante si riserva di trattenere la differenza sui ratei di pagamento al termine di ogni anno scolastico e alla scadenza del presente appalto. Alla scadenza dell’appalto le attrezzature acquistate passeranno in proprietà dell’Amministrazione appaltante, senza diritto dell’Appaltatore ad alcun rimborso. Resteranno a carico dell’Amministrazione appaltante gli investimenti necessari per l’apertura di nuovi punti mensa, fatti salvi eventuali diversi accordi che potranno intercorrere tra Amministrazione appaltante ed Appaltatore; g) l’onere della fornitura del detergente liquido e delle salviette asciugamani per i servizi igienici annessi alle sale mensa. per quanto attiene all’informazione: a) all’inizio di ogni anno scolastico l’Appaltatore deve mettere a disposizione degli utenti del servizio un opuscolo informativo sulla tipologia dei pasti forniti, sulle modalità della loro preparazione, sulla provenienza dei prodotti impiegati e sulla composizione dei menù dal punto di vista dietetico e nutrizionale; il contenuto di tale opuscolo deve essere preventivamente concordato con l’Amministrazione appaltante. ARTICOLO 6 Tutela dei dati personali L’Appaltatore è tenuto a garantire la riservatezza di qualsiasi informazione di cui venga in possesso nell’espletamento del servizio. L’Appaltatore è tenuto, di conseguenza, a trattare i dati personali eventualmente acquisiti nell’espletamento del servizio in conformità alle disposizioni di cui al D. Lgs. 30.06.2003 n. 196 (“Codice in materia di protezione dei dati personali”). A tal fine l’Amministrazione appaltante, in quanto titolare del trattamento dei dati, incaricherà l’Appaltatore quale responsabile del trattamento dei dati, limitatamente ai dati necessari all’espletamento del servizio. L’Appaltatore dovrà comunicare all’Amministrazione appaltante il nominativo dell’incaricato al trattamento dei dati personali relativi al servizio. 11 ARTICOLO 7 Norma di gestione ambientale Tenuto conto che l’Amministrazione appaltante ha ottenuto la registrazione EMAS (European Community’s Eco-Management and Audit Scheme - Regolamento CE 19.03.2001 n. 761/2001 e successivi aggiornamenti) da parte del Comitato Ecolabel-Ecoaudit (n. registrazione IT – 001019), l’Appaltatore si impegna ad una gestione del servizio di ristorazione scolastica e dei relativi acquisti improntata al rispetto dell’ambiente, secondo le indicazioni contenute nelle specifiche schede della procedura operativa n. 18 del Sistema di Gestione Ambientale del Comprensorio della Valle di Non, parti integranti e sostanziali del presente capitolato speciale d’appalto anche se non materialmente allegate. ARTICOLO 8 Pagamento dei corrispettivi I buoni pasto costituiscono titolo per il pagamento da parte dell’Amministrazione appaltante del corrispettivo del singolo pasto indicato in sede di offerta, oltre ad I.V.A. nella misura di legge, previa presentazione di regolare e conforme fattura a cadenza mensile. Il pagamento avrà luogo entro 60 (sessanta) giorni dalla data di emissione delle fatture mensili, fatta salva la possibilità per l’Amministrazione appaltante di sospendere i termini del pagamento nel periodo necessario alla effettuazione di eventuali verifiche in merito al corretto adempimento degli obblighi contrattuali. Saranno riconosciute come liquidabili solo le fatture relative ai pasti effettivamente consumati, salvo il caso di assenza completa di utenti o superiore al 50% in una o più mense, che non sia stata notificata dagli Istituti scolastici all’Appaltatore ai sensi dell’art. 3 del presente capitolato speciale d’appalto. Ricorrendo questa eventualità l’Amministrazione appaltante rifonderà all’Appaltatore l’80% del prezzo dei pasti preparati e non consumati. Al fine di consentire all’Amministrazione appaltante un preciso controllo contabile, l’Appaltatore consegnerà mensilmente i buoni ritirati ad un incaricato dell’Amministrazione appaltante stessa, allegando un prospetto riepilogativo che specifichi, per ogni mensa scolastica, il 12 numero dei pasti distribuiti giornalmente nel mese di riferimento, con esatta corrispondenza tra il numero dei buoni consegnati e il numero dei pasti registrati sul prospetto. L’Amministrazione appaltante, su richiesta scritta da parte dell’Appaltatore, si impegna a rideterminare annualmente il prezzo del pasto, sulla base del tasso medio delle variazioni dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e di impiegati, calcolato dall’Istituto Centrale di Statistica per la città di Trento. Detto prezzo non potrà subire variazioni per tutta la durata dell’anno scolastico in corso. ARTICOLO 9 Obblighi a carico dell’Amministrazione appaltante Sono a carico dell’Amministrazione appaltante: a) la messa a disposizione in uso gratuito dei locali ospitanti le mense scolastiche, previo assenso delle Amministrazioni comunali proprietarie; b) la messa a disposizione in uso gratuito delle attrezzature e degli arredi necessari all’espletamento del servizio, garantendone la perfetta efficienza e la conformità alle disposizioni vigenti in materia di igiene e di tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro, come stabilito dal D.Lgs. 09.04.2008 n. 81, secondo apposita elencazione predisposta dall’Amministrazione stessa. Le attrezzature e gli arredi presenti in ciascuna mensa non potranno essere dislocati presso altre strutture dall’Appaltatore senza preventiva richiesta e conseguente autorizzazione da parte dell’Amministrazione appaltante. ARTICOLO 10 Controlli L’Amministrazione appaltante, al fine di verificare la corretta e regolare esecuzione del servizio ed il puntuale rispetto di tutte le clausole contenute nel presente capitolato speciale d’appalto, ha facoltà di controllare in ogni momento, anche con prelievo ed analisi di campioni, l’idoneità dei prodotti alimentari, sia per quanto riguarda la quantità, la qualità, il confezionamento 13 e le modalità di cottura degli stessi, sia per quanto riguarda il rispetto delle cautele igienicosanitarie, generali e/o specifiche, da parte del personale impiegato. Al fine di consentire la verifica della corretta e regolare esecuzione del servizio, l’accesso alle mense scolastiche, ivi compresi i punti cottura e i magazzini, è consentito, oltre che ai funzionari degli organi di controllo cui è demandata la vigilanza in campo igienico-sanitario e al personale dell’Amministrazione appaltante, ai componenti delle Commissioni di controllo istituite presso ogni Istituto scolastico, con divieto di manipolazione dei cibi. Verranno abitualmente operati dei controlli da parte dell’Amministrazione appaltante e delle suddette Commissioni, in particolar modo relativamente a: a) grammature dei prodotti alimentari; b) caratteristiche merceologiche dei prodotti alimentari; c) condizioni igienico-sanitarie, in ogni fase del processo produttivo (trasporto, stoccaggio, manipolazione, confezionamento, preparazione e distribuzione); d) personale addetto al confezionamento, preparazione e distribuzione dei pasti e alla pulizia delle mense; e) ogni altro aspetto inerente lo svolgimento del servizio. ARTICOLO 11 Apertura nuove strutture Il servizio di ristorazione scolastica dovrà essere prestato dall'Appaltatore anche presso eventuali altre strutture che, nel corso della validità del contratto, dovessero essere rese disponibili dall'Amministrazione appaltante, in aggiunta a quelle elencate nell’allegato A “Punti cottura e sale mensa” al presente capitolato speciale d’appalto. L’Appaltatore è tenuto a prestare il servizio con le modalità tecniche e alle condizioni economiche previste dal contratto, fatto salvo quanto stabilito dal successivo art. 12. La dotazione organica impiegata dall’Appaltatore in una nuova struttura dovrà essere corrispondente, sotto il profilo della consistenza numerica e sotto il profilo delle qualifiche professionali, a quella proposta nell’offerta tecnica presentata in sede di gara per strutture di analoghe dimensioni e dovrà essere preventivamente autorizzata dall’Amministrazione appaltante. 14 ARTICOLO 12 Modifica delle condizioni di appalto L’Amministrazione appaltante si riserva la facoltà, in relazione alle mutate esigenze dell’utenza, ovvero dell’eventuale apertura o chiusura di punti cottura e sale mensa, di apportare eventuali modifiche nel corso dell’anno scolastico in ordine alle modalità di prestazione del servizio. In caso di variazione delle prestazioni contrattuali, l’Appaltatore è obbligato a prestare il servizio alle medesime condizioni previste nel contratto, entro il limite di un quinto del valore originario, secondo quanto stabilito dall’art. 5 della L.P. 19.07.1993 n. 23 e ss.mm. Le variazioni in aumento e in diminuzione contenute entro il limite di un quinto dell’importo originario di contratto e che non mutino la natura della prestazione saranno disposte con atto di sottomissione, in conformità a quanto previsto dall’art. 29 della L.P. 19.07.1993 n. 23 e ss.mm. La variazioni che eccedano il suddetto limite potranno essere concordate fra le parti con il sistema della trattativa privata, ai sensi dell’art. 21 della L.P. 19.07.1993 n. 23 e ss.mm. ARTICOLO 13 Eventi particolari L’Appaltatore si impegna a garantire, su richiesta dell’Amministrazione appaltante, la preparazione di pasti presso le mense scolastiche in occasione di manifestazioni o eventi organizzati dalla stessa. L’Appaltatore è tenuto a garantire analogo impegno, su richiesta di Comuni o Associazioni riconosciute dai Comuni stessi, previa autorizzazione dell’Amministrazione appaltante, in occasione di manifestazioni, feste o ricorrenze varie. Menù, prezzo del pasto, modalità di effettuazione e pagamento del servizio dovranno essere concordate direttamente tra l’Appaltatore e i soggetti richiedenti. Nell’eventualità che, nell’ambito di scambi culturali internazionali o nazionali fra Istituti scolastici, studenti stranieri o provenienti da altre località utilizzino le mense scolastiche dell’Amministrazione appaltante, previo assenso dello stessa, il prezzo del pasto dovrà essere quello stabilito contrattualmente. 15 ARTICOLO 14 Subappalto L’Amministrazione appaltante fa divieto di cedere, per qualsiasi motivo, il contratto o il credito relativo senza la preventiva autorizzazione dell’ Amministrazione appaltante. Il subappalto potrà essere autorizzato limitatamente a servizi accessori, quali la pulizia ordinaria e straordinaria delle mense scolastiche e dei locali annessi, ivi compresi i servizi igienici, e la eventuale disinfestazione e derattizzazione dei locali. Le imprese che intendano affidare in subappalto tali servizi dovranno rendere espressa dichiarazione in sede di partecipazione alla gara. L’autorizzazione al subappalto medesimo potrà essere rilasciata, previa specifica richiesta, unicamente nel rispetto delle prescrizioni e condizioni di cui all’art. 118 del D. Lgs. 12.04.2006 n. 163 e ss. mm. ARTICOLO 15 Penali Qualora vengano accertate a carico dell’Appaltatore inadempienze rispetto a quanto previsto dal presente capitolato speciale d’appalto, ovvero mancanze e/o disservizi rilevanti rispetto alla corretta e regolare esecuzione delle prestazioni, l’Amministrazione appaltante applicherà, le seguenti penali, commisurate in funzione della durata e/o della gravità dell’inadempienza. violazione importo importo minimo massimo (Euro) (Euro) Mancata prestazione del servizio 1.000,00 10.000,00 Ritardata prestazione del servizio 500,00 5.000,00 Variazioni dei menù non preventivamente autorizzate dalla 500,00 5.000,00 1.000,00 10.000,00 1.000,00 10.000,00 Amministrazione appaltante Utilizzo di prodotti alimentari non conformi alle prescrizioni del capitolato speciale d’appalto e alle indicazioni dell’offerta tecnica presentata in sede di gara Violazioni in materia igienico-sanitaria, con particolare riguardo a confezionamento, preparazione e distribuzione dei pasti 16 Mancata o carente pulizia delle mense scolastiche e dei locali 500,00 5.000,00 1.000,00 10.000,00 Inosservanza delle disposizioni in materia di subappalto 500,00 5.000,00 Inosservanza degli obblighi in materia di personale 100,00 5.000,00 Inadempienza accertata in sede di controllo 100,00 5.000,00 Qualsiasi altra violazione di patti contrattuali 100,00 1.000,00 annessi Inadempienza in ordine all’impiego della dotazione organica indicata nell’offerta tecnica presentata in sede di gara L’applicazione delle penali sarà preceduta dalla contestazione scritta all’Appaltatore, avverso la quale quest’ultimo avrà facoltà di presentare osservazioni entro il termine di 10 (dieci) giorni dal ricevimento della stessa. Ferma restando l’applicazione delle penali, inadempienze o mancanze e/o disservizi di grave entità, o reiterate, o comportanti l’applicazione di penali oltre le misure massime previste, potranno costituire motivo di risoluzione del contratto ai sensi degli artt. 1453 e seguenti del codice civile, secondo quanto previsto dal successivo art. 16. Il pagamento delle penali e l’eventuale risoluzione del contratto per inadempimento non liberano l’Appaltatore dalla responsabilità per i danni causati dalle inadempienze o mancanze e/o disservizi. L’ammontare delle sanzioni, degli eventuali danni e delle spese da essi derivanti verrà trattenuto all’atto del pagamento successivo o, qualora necessario, sulla cauzione. ART. 16 Risoluzione del contratto Costituiranno motivo di risoluzione del contratto ai sensi degli artt. 1453 e seguenti del codice civile i seguenti casi: a) stato di fallimento, di liquidazione, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la legislazione italiana o dello Stato in cui l’Appaltatore è stabilito, nonché di cessione dell'azienda o di cessazione dell’attività; b) frode o grave negligenza; c) subappalto non autorizzato dall’Amministrazione appaltante; d) decorrenza del termine ultimo assegnato dall’Amministrazione appaltante all’Appaltatore per l’adempimento di obbligazioni derivanti dal contratto, fissato in relazione alla natura ed 17 all’entità di tali obbligazioni, anche in deroga al minimo di cui all’art. 1454, comma 2, del codice civile; e) inadempienze o mancanze e/o disservizi di grave entità o reiterate in relazione alle ipotesi descritte al precedente art. 15. L’Amministrazione appaltante, al verificarsi di alcuno dei casi sopra indicati, si riserva sin d’ora la facoltà di risolvere il contratto per colpa e in danno all’Appaltatore, previa semplice comunicazione a quest’ultimo mediante lettera raccomandata A.R. ai sensi dell’art. 1456 del codice civile. ARTICOLO 17 Controversie L’Appaltatore, per qualsiasi questione inerente il servizio prestato, intratterrà rapporti unicamente con l’Amministrazione appaltante, la quale assume l’impegno di valutare ogni e qualsiasi richiesta provenga dagli utenti del servizio, dai genitori, dagli Istituti scolastici e dalle Commissioni di controllo istituite presso gli Istituti stessi e di rappresentarla all’Appaltatore. La competenza a dirimere eventuali controversie tra l’Amministrazione appaltante e l’Appaltatore, in via giudiziale, è rimessa al Foro di Cles. A tutti gli effetti giudiziali ed extragiudiziali l’Appaltatore dovrà eleggere domicilio legale a Cles. ARTICOLO 18 Recesso anticipato Qualora l’Appaltatore intenda recedere dal contratto anteriormente alla scadenza dello stesso, senza giustificato motivo o giusta causa, l’Amministrazione appaltante si riserva di trattenere il deposito cauzionale versato ai sensi del successivo art. 19 e di addebitare le maggiori spese comunque derivanti per l’assegnazione del servizio ad altra impresa, a titolo di risarcimento danni. 18 L’Amministrazione appaltante si riserva la facoltà di recedere dal contratto, previo preavviso di almeno sei mesi all’Appaltatore, alla scadenza di ciascun anno del periodo contrattuale, senza alcun onere nei confronti dell’Appaltatore medesimo. ARTICOLO 19 Garanzie L’Appaltatore dovrà costituire, prima della stipulazione del contratto e a garanzia degli obblighi derivanti da quest’ultimo, una cauzione definitiva in misura pari a quanto stabilito dall’art. 113 del D. Lgs. 12.04.2006 n. 163 e ss. mm. rispetto all’importo netto di appalto, riferito al numero complessivo dei pasti nel quinquennio. Ai fini di cui al presente articolo viene assunto un numero di pasti annuo pari a 220.000, di cui 195.000 presso le scuole elementari e le scuole medie inferiori presenti sul territorio comprensoriale e 25.000 presso la mensa scolastica del Centro Formazione Professionale – ENAIP di Cles. La cauzione definitiva può essere ridotta nei termini e nei casi previsti dal combinato disposto dell’art. 113, comma 1, e dell’art. 75, comma 7, del D. Lgs. 12.04.2006 n. 163 e ss. mm. La costituzione della cauzione definitiva potrà avvenire tramite fideiussione bancaria o assicurativa, rilasciata da operatori autorizzati ai sensi del D. Lgs. 01.09.1993 n. 385 o del D. Lgs. 17.03.1995 n. 175. La validità della cauzione dovrà perdurare sino allo svincolo da parte dell’Amministrazione appaltante, che avverrà a seguito della scadenza del contratto, prevista per il 30.06.2014, previo accertamento dell’insussistenza di pendenze relativamente allo stesso. La fidejussione bancaria o assicurativa deve essere sottoscritta dal legale rappresentante del soggetto fidejussore (Istituto di credito o Compagnia di assicurazione). Tale sottoscrizione deve essere formalizzata, alternativamente, secondo una delle seguenti modalità: con autentica notarile, contenente la specifica indicazione dell'esistenza in capo a chi sottoscrive del potere di impegnare il soggetto fidejussore, apposta in calce alla fidejussione bancaria o assicurativa; con presentazione in allegato di una dichiarazione del soggetto che sottoscrive la fidejussione bancaria o assicurativa che attesti, ai sensi del D.P.R. 28.12.2000 n. 445, di possedere il potere di validamente impegnare il soggetto fideiussore. La fidejussione bancaria o assicurativa deve rispettare le seguenti prescrizioni: a) massimale o importo garantito pari a quanto stabilito dall’art. 113 del D. Lgs. 12.04.2006 n. 163 e ss. mm. rispetto all’importo netto d’appalto; 19 b) indicazione espressa di tutte le clausole di seguito elencate: b.1) “la garanzia prestata con la presente fidejussione è valida fino a quando l’Amministrazione appaltante non disporrà la liberazione dell’obbligato principale mediante svincolo della fidejussione e conseguente restituzione dell’originale”; b.2) “il fidejussore è obbligato solidalmente con il debitore principale al pagamento del debito garantito e rinuncia ad avvalersi del beneficio della preventiva escussione del debitore principale di cui all'art. 1944 del codice civile; inoltre si impegna a pagare, senza bisogno di preventivo consenso da parte del debitore garantito che nulla potrà eccepire in merito al pagamento e nei limiti delle somme garantite, quanto richiesto dall’Amministrazione appaltante a semplice richiesta scritta della stessa, inoltrata con lettera raccomandata con avviso di ricevimento, nonché a rinunciare ad opporre eccezioni di sorta in ordine al pagamento medesimo; il versamento dovrà essere eseguito nel termine di 15 (quindici) giorni dalla data di ricezione della richiesta di pagamento, restando inteso che per ogni giorno di ritardato pagamento saranno dovuti, in aggiunta al capitale garantito, anche gli interessi calcolati al tasso legale”; b.3) “non può essere opposto all’Amministrazione appaltante l’eventuale mancato pagamento del premio, dei supplementi di premio o delle commissioni pattuite per il rilascio della fidejussione”; b.4) “il foro competente a dirimere le eventuali controversie nei confronti dell’Amministrazione appaltante è quello della sede della stessa”; b.5) solo nel caso in cui nella fidejussione bancaria o assicurativa sia stabilito l'obbligo per il debitore principale di costituire un pegno in contanti o titoli ovvero altra garanzia idonea a consentire il soddisfacimento da parte della società dell'azione di regresso, così come previsto dall'art. 1953 del codice civile, dovrà essere inserita la seguente clausola: "la mancata costituzione del pegno non potrà comunque in nessun caso essere opposta all’Amministrazione appaltante". Non saranno accettate fidejussioni bancarie o assicurative che contengano clausole attraverso le quali vengano posti oneri di qualsiasi tipo a carico dell’Amministrazione appaltante. Le fidejussione bancarie devono essere presentate in bollo. Le fidejussioni bancarie o assicurative accettate, nonchè tutti gli altri documenti comprovanti la costituzione del deposito cauzionale, dovranno essere depositati presso il Tesoriere dell’Amministrazione appaltante: UNICREDIT BANCA S.p.A. – Filiale di Cles – Codice IBAN IT 52 Y 02008 34671 000004687746. 20 ARTICOLO 20 Autorizzazioni Le autorizzazioni sanitarie, di polizia amministrativa e per quant’altro necessario all’espletamento del servizio dovranno essere richieste ed ottenute a cura dell’Appaltatore. Le relative spese saranno a carico dello stesso, il quale dovrà assumere inoltre la responsabilità dell’eventuale gestione del servizio in assenza di tali autorizzazioni. ARTICOLO 21 Istituzione della Comunità della Val di Non A decorrere dalla data stabilita dall’art. 8, comma 13, della L.P. 16.06.2006 n. 3 (“Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino”) nei rapporti giuridici facenti capo al Comprensorio della Valle di Non subentrerà la corrispondente Comunità. ARTICOLO 22 Spese Tutte le spese inerenti e conseguenti la stipulazione del contratto (registrazione, imposte, valori bollati, diritti di segreteria, etc.), nessuna esclusa ed eccettuata, sono a carico dell’Appaltatore. 21 ALLEGATO A al capitolato speciale di appalto per l’affidamento del servizio di ristorazione presso le mense delle scuole elementari e delle scuole medie inferiori del Comprensorio della Valle di Non, nonché presso la mensa scolastica del Centro di Formazione Professionale – ENAIP di Cles, indicante i vari punti cottura e sale mensa e i rientri pomeridiani che si effettueranno sul territorio comprensoriale nell’anno scolastico 2008/2009. “PUNTI COTTURA E SALE MENSA” 22 DISLOCAZIONE SERVIZIO SCUOLA NUMERO UTENTI GIORNALIERI GIORNI DI ESPLETAMENTO DEL SERVIZIO 1 BREZ via Nigaiola n. 1 Punto di cottura Elementare 36 da lunedì a venerdì 2 CAMPODENNO via San Maurizio n. 3 Punto di cottura Elementare 65 da lunedì a venerdì 3 CAVARENO piazza Savena n. 1 Punto di cottura Elementare 87 lunedì-mercoledìvenerdì Elementare 268 da lunedì a venerdì Media 6 giovedì Elementare 144 da lunedì a venerdì Media 40 martedì-giovedì 4 5 CLES via F. Filzi n. 58 COREDO via Venezia n. 12 Punto di cottura Punto di cottura 6 DENNO via Severini n. 26 Punto di cottura Elementare 66 da lunedì a venerdì 7 DENNO via Colle Verde Punto di cottura Media 205 mercoledì-venerdì 8 FLAVON via Nazionale n. 28 Punto di cottura Elementare 56 da lunedì a venerdì 9 FONDO via G. Garibaldi n. 24 Punto di cottura Media 207 mercoledì-venerdì 10 LIVO fraz. Varollo Punto di cottura Elementare 80 da lunedì a venerdì Punto di cottura Elementare 101 da lunedì a venerdì Punto di cottura Elementare 107 lunedì-mercoledìvenerdì 11 12 REVO’ via delle Maddalene n. 7 ROMENO via L. Rosati n. 1 23 13 14 SARNONICO Via A. Manzoni n. 8 TAIO via Alpini n. 17 Punto di cottura Punto di cottura Elementare 34 lunedì-mercoledìvenerdì Elementare 161 lunedi-mercoledìvenerdì Media 70 martedì-giovedì 15 TASSULLO Via C. A. Pilati n. 8 Punto di cottura Elementare 66 lunedì-mercoledìvenerdì 16 TON fraz. Vigo piazza Guardi n. 7 Punto di cottura Elementare 67 da lunedì a venerdì 17 TRES via Nazionale n. 12 Punto di cottura Elementare 87 lunedì-mercoledìvenerdì Elementare 131 da lunedì a venerdì Media 119 lunedì-mercoledìvenerdì 200 * da lunedì a venerdì 18 TUENNO via G. Marconi n. 5 Punto di cottura 19 CLES Via F. Mitterer n. 10 Punto di cottura Centro Formazione Professionale -ENAIP * numero utenti medio giornaliero 24 ALLEGATO B al capitolato speciale di appalto per l’affidamento in appalto del servizio di ristorazione presso le mense delle scuole elementari e delle scuole medie inferiori del Comprensorio della Valle di Non, nonché presso la mensa scolastica del Centro Formazione professionale – ENAIP di Cles. “PIANO ALIMENTARE” Il piano alimentare è composto dai seguenti paragrafi: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Igiene e modalità operative. Qualità merceologica degli alimenti. Lista alimenti. Tabelle delle grammature e caratteristiche generali dei menù. Modalità di cottura degli alimenti. Diete speciali. Menù alternativi. Prodotti e sapori della nostra terra. 25 1. IGIENE E MODALITA’ OPERATIVE. L’Appaltatore deve garantire il pieno rispetto delle vigenti leggi in materia igienico-sanitaria e di ogni altra direttiva emanata dalle autorità competenti in materia. Devono pure essere rispettate le norme di igiene a seguito della implementazione dei piani di autocontrollo, personalizzati per singola struttura, secondo quanto stabilito dal Regolamento CE 29.04.2004 n. 852/2004 in materia di igiene dei prodotti alimentari e dalla disciplina dettata in materia dalla Provincia Autonoma di Trento (si veda, in particolare, la deliberazione n. 1755 di data 01.09.2006). Il Regolamento CE 29.04.2004 n. 852/2004 ha definito le responsabilità dell’operatore alimentare, il quale deve predisporre, attuare, mantenere e documentare le procedure basate sui principi del sistema HACCP (Hazard Analysis Critical Control Points). Tale documento deve essere implementato entro 30 giorni dall’inizio dell’appalto. L’Appaltatore deve inoltre osservare le disposizioni ed indicazioni di seguito elencate. • Non consentire agli operatori di cucina e sala di indossare, in parti del corpo visibili, anelli, orecchini, collane ed altri monili, con la sola eccezione per la fede nuziale. E’ vietato l’uso di trucchi, cosmetici, unghie finte o ricostruite, smalti o decorazioni per unghie, od altri prodotti per il make-up. • Fornire, per l’accesso alla cucina da parte di visitatori autorizzati dalla Amministrazione appaltante, Organismi di controllo o fornitori, camice e copricapo monouso. • Utilizzare, per la preparazione dei pasti, guanti monouso di colore blu, in materiale idoneo alla lavorazione di alimenti. • Controllare quotidianamente congelamento. • Qualora fossero presenti derrate destinate ad utenze diverse da quelle contrattuali, queste dovranno essere autorizzate, conservate separate dalle altre ed idoneamente segnalate ed identificate. • Ogni giorno il cuoco deve riportare, su apposita scheda, i quantitativi che intende utilizzare, l’efficienza delle apparecchiature di refrigerazione / espressi in kilogrammi, per pasta, riso, carne, pesce e verdura. • Predisporre ogni giorno il piatto campione, che deve essere conservato a +4°C per 72 ore. La quantità non deve essere inferiore a 150 grammi edibili di ogni alimento. Il contenitore deve avere un’ etichetta che indichi il tipo di alimento, ora e giorno dell’inizio della conservazione. • Mantenere il piano della rintracciabilità per le preparazioni in essere. • Riportare, sulle confezioni lasciate aperte, la data di apertura. Nel piano di autocontrollo dovrà essere indicato il tempo massimo di utilizzo delle derrate che rimangono inutilizzate. • E’ vietato il congelamento. • E’ vietata ogni forma di riciclo. • E’ vietato raffreddare cibi cotti a temperatura ambiente. • Gli alimenti che tornano dalle sale mensa devono essere eliminati. • Il prodotto in scongelamento deve essere posto in teglie forate per consentire lo sgocciolamento del liquido trasudato. 26 • Le porzionature di salumi e formaggi devono essere effettuate nelle ore immediatamente antecedenti la distribuzione ed essere adeguatamente protette. I pezzi porzionati non consumati non possono essere riutilizzati. • Sono assolutamente vietati ripetuti raffreddamenti e riscaldamenti dei prodotti già cotti. • Il pesce deve essere pulito e senza lische. • Per la preparazione delle derrate e il momento di consumo del pasto, è consentito anticipare al giorno prima le seguenti operazioni: mondatura, affettatura, porzionatura, battitura, legatura e speziatura delle carni crude (con successiva conservazione a + 4°C), pelatura di patate e carote (con successiva conservazione refrigerata in contenitori chiusi con acqua pulita eventualmente acidulata), cottura di budini, cottura di arrosti, bolliti, brasati e ragù raffreddati con abbattitore. La porzionatura a freddo e il rinvenimento delle preparazioni abbattute deve avvenire al massimo 3 ore prima della distribuzione. Operazioni da effettuare prima e durante la preparazione e la distribuzione dei pasti. • Prima di iniziare la distribuzione dei pasti, il personale deve, in relazione alle indicazioni ricevute dalla cucina, valutare la porzionatura delle singole pietanze, completare il condimento della pasta ed integrare i condimenti dei contorni. • Le pietanze devono essere servite con la necessaria cura, attenzione e gentilezza. • Il cibo, ancorché avanzato, non può essere asportato, né destinato ad altri usi, ma soltanto gettato nei contenitori dei rifiuti solidi urbani secondo il sistema di raccolta differenziata vigente in ambito comprensoriale. • Le operazioni di pulizia dei locali e delle attrezzature utilizzate per la somministrazione dei pasti devono iniziare solo dopo che gli utenti hanno abbandonato i locali medesimi. Le operazioni di pulizia in cucina possono iniziare solo dopo aver finito la preparazione e la distribuzione dei pasti. • Il personale, una volta al mese, deve lasciare gli armadietti degli spogliatoi aperti e vuoti per l’intera giornata, al fine di consentire una pulizia completa. 27 2. QUALITÀ MERCEOLOGICA DEGLI ALIMENTI. Dato per acquisito che la rispondenza a quanto stabilito dalla legge costituisce un requisito imprescindibile, vengono di seguito esposte, per i principali prodotti alimentari, alcune indicazioni in merito all’orientamento nelle scelte, in relazione a peculiari elementi di criticità e caratteristiche di interesse significativo. Nel rispetto dell’obiettivo del giusto equilibrio fra qualità e prezzo del pasto fornito, l’Appaltatore dovrà utilizzare, preferibilmente e comunque nelle percentuali dichiarate nell’offerta tecnica presentata in sede di gara, prodotti alimentari derivanti da colture integrate e/o biologiche, prodotti alimentari “tipici” ovvero a denominazione di origine protetta (D.O.P.), a indicazione geografica protetta (I.G.P.) e con attestazione di specificità, ai sensi dell’art. 59, comma 4, della L. 23.12.1999 n. 488. I prodotti alimentari presenti nei frigoriferi e nei magazzini devono essere esclusivamente quelli previsti dal presente Piano alimentare. Possono essere aggiunti anche altri tipi di prodotti solo previa autorizzazione dell’Amministrazione appaltante, la quale può chiedere l'immediata sostituzione di quelli che riterrà, anche ad un esame sommario, non idonei. Nel confezionamento e nella preparazione dei pasti non possono essere utilizzati prodotti precotti, preconfezionati, congelati o surgelati, fatta eccezione: • per le verdure che in determinati periodi dell'anno scolastico potranno anche essere surgelate (ad esclusione di patate, carote e odori che debbono essere sempre freschi); • per alcune preparazioni, come gli gnocchi e la pasta per lasagne, laddove non possano essere confezionate a mano; per il pesce che potrà essere surgelato ad esclusione della trota che dovrà essere freschissima e di provenienza trentina. Per quanto riguarda le indicazioni relative alle caratteristiche delle materie prime fornite, queste devono essere conformi, in materia di etichettatura, a quanto stabilito dal D.Lgs. 27.01.1992 n. 109 e ss. mm. (tra cui, in particolare, il D.Lgs. 23.06.2003 n. 181). Tali indicazioni devono essere riportate in etichetta nel caso di prodotti confezionati e sui documenti di accompagnamento nel caso di prodotti sfusi. Le indicazioni relative alla dichiarazione della quantità degli ingredienti caratterizzanti (quid) devono essere conformi alla circolare del Ministero dell’Industria n. 165 di data 31.03.2000. La presenza di allergeni deve essere dichiarata come richiesto dal D.Lgs. 08.02.2006 n. 114 e dal D.Lgs. 27.09.2007 n. 178. L’etichettatura nutrizionale deve essere conforme al D.Lgs. 16.02.1993 n. 77. Per i prodotti alimentari destinati ad una alimentazione particolare si deve fare riferimento al D.Lgs. 27.01.1992 n. 111. Per le indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari (claims) si devono rispettare le norme riportate nel Regolamento CE 20.12.2006 n. 1924/2006. Nell’ottica di favorire il principio della sostenibilità ambientale dei consumi e quindi di evitare prodotti che necessitino di lunghi trasferimenti, l’Appaltatore, nell’approvvigionamento delle materie prime, deve dare preferenza ai prodotti di provenienza trentina; nel caso in cui questi ultimi non fossero disponibili la scelta, in ordine di opzione, deve andare ai prodotti “locali”, poi ai nazionali ed infine ai comunitari. I prodotti extracomunitari sono ammessi solo per motivi connessi alla • 28 peculiarità degli stessi (ad esempio ananas e simili). La produzione, il confezionamento, il trasporto e la conservazione dei prodotti alimentari di cui al presente Piano alimentare devono essere conformi a quanto previsto dal “pacchetto igiene” di cui al Regolamento CE 29.04.2004 n. 852/2004 e alle norme contenute nella L. 30.04.1962 n. 283 e nel D.P.R. 26.03.1980 n. 327. Deve essere garantita e documentata la rintracciabilità degli alimenti ai sensi dell’art. 18 del Regolamento CE 28.01.2002 n. 178/2002. Gli alimenti finiti, le materie prime e gli ingredienti utilizzati devono rispettare il Regolamento CE 15.11.2005 n. 2073/2005 in materia di sicurezza alimentare e di igiene del processo (criteri microbiologici). Gli alimenti surgelati devono rientrare nelle norme previste dal D.Lgs 27.01.1992 n. 110. Non sono ammesse forniture di alimenti derivati da organismi geneticamente modificati o transgenici, tranne quelli derivati da mais e soia o che contengano ingredienti della stessa origine. I prodotti forniti non devono avere subito trattamenti tecnici particolari, quali l'uso delle radiazioni ionizzanti o trattamenti chimici non consentiti atti ad accelerare o ritardare la maturazione od a favorire le colorazioni e la consistenza dell'alimento. Non devono contenere gelatine animali. Le confezioni e tutti i materiali che possono entrare a contatto diretto con gli alimenti, devono essere conformi al Regolamento CE 27.10.2004 n. 1935/2004. Le confezioni ed i materiali non devono in alcun modo indurre alterazioni delle caratteristiche organolettiche negli alimenti contenuti o con i quali verranno a contatto. Gli imballi a perdere o da restituire devono essere puliti, asciutti, costruiti a regola d'arte in modo tale da assicurare, in tutte le fasi del trasporto fino alla consegna, la perfetta conservazione dei prodotti contenuti ed una corretta protezione dagli infestanti esterni. Devono infine essere rispondenti alle caratteristiche igieniche previste dal “pacchetto igiene” di cui al Regolamento CE 29.04.2004 n. 852/2004. Le carte od altri materiali utilizzati all'interno dell'imballaggio devono essere sempre puliti e nuovi. Le eventuali diciture devono essere stampate sulla parte non a contatto con il prodotto. L’impiego di additivi deve essere conforme al D.M. 27.02.1996 n. 209 e ss. mm. L'impiego degli aromi deve essere invece conforme al D.Lgs. 27.01.1992 n. 111. Per quanto riguarda l'utilizzo delle sostanze coloranti e delle sostanze aromatizzanti, si deve dare la massima preferenza ai coloranti ed agli aromatizzanti naturali. Tranne i casi particolari specificati nel presente Piano alimentare, i prodotti devono essere consegnati in modo che almeno la metà del periodo utile per il consumo (la shelf-life indicata nella scheda tecnica del prodotto) risulti usufruibile. Tutti i prodotti devono essere trasportati e consegnati nel rispetto delle norme igieniche previste dal D.P.R. 26.03.1980 n. 327 (in particolare per quello che riguarda le temperature di trasporto in funzione del tipo di alimento), nonché dal “pacchetto igiene” di cui al Regolamento CE 29.04.2004 n. 852/2004 e dal piano di autocontrollo che deve essere predisposto dal trasportatore e dall’azienda che riceve la merce. Tutti i prodotti, compreso il pane, devono essere consegnati con modalità prestabilite (orario, frequenze, tipo di imballo etc.), nel rispetto di una procedura concordata con l’Amministrazione appaltante. L’Appaltatore deve comunicare ed aggiornare preventivamente: 29 • la lista dei propri fornitori, completa della documentazione di cui al Regolamento CE 29.04.2004 n. 852/2004; • le dichiarazioni di conformità dei prodotti alimentari alle vigenti leggi in materia ed alle tabelle merceologiche; l'elenco dei prodotti alimentari, completo di denominazione merceologica, marchi aziendali, nominativi dell'azienda fornitrice e schede tecniche. Il giudizio di gradimento di ciascun prodotto è demandato alla attività di controllo svolta dall’Amministrazione appaltante. La valutazione ha carattere discrezionale, deve essere accettata e, conseguentemente, i prodotti acquistati devono essere sostituiti in conformità alle indicazioni fornite. Entro il termine di 5 giorni, l’Appaltatore deve effettuare una proposta di sostituzione del prodotto contestato. Tale procedura deve essere reiterata fino alla individuazione di un prodotto consono. L’Amministrazione appaltante si riserva la facoltà di effettuare delle analisi chimiche e/o microbiologiche a campione o per particolari necessità (prodotto ipotizzato non conforme). Le relative spese sono a carico dell’Appaltatore qualora l’esito non risulti regolamentare. L’Amministrazione appaltante si riserva la facoltà di effettuare un’indagine sul gradimento presso gli utenti del servizio di ristorazione scolastica. I prodotti biologici devono essere conformi al Regolamento CE 28.06.2007 n. 834/2007 e al Regolamento CE 05.09.2008 n. 889/2008 e devono essere consegnati nelle quantità richieste, contenute in confezioni chiuse, non manomissibili, munite di etichetta, nella quale, oltre a quanto previsto dal D.Lgs. 27.01.1992 n. 109, deve figurare: • • il nome e l'indirizzo del responsabile della produzione o della preparazione del prodotto; • un'indicazione del metodo di produzione biologico; • il nome e/o il codice dell'Organismo di controllo cui l'operatore è assoggettato; • il numero e la data dell'autorizzazione da parte del Ministero delle Risorse Agricole Alimentari e Forestali; • il codice dell'operatore controllato. Sono da intendersi come prodotti biologici esclusivamente quelli derivati da coltivazione agricola che esclude l’impiego di prodotti chimici di sintesi e sistemi di forzatura delle produzioni agricolealimentari e che osservano i dettami della normativa vigente in materia. L’Appaltatore ha l’obbligo di utilizzare prodotti alimentari ortofrutticoli e cerealicoli derivanti da colture biologiche, per un quantitativo annuale minimo di almeno il 60% o, comunque, nelle eventuali proporzioni superiori indicate in sede di offerta tecnica, fatta eccezione per la fornitura di passata, polpa di pomodoro, pomodori pelati e olio extravergine di oliva, che dovrà essere totalmente di produzione biologica. L’Amministrazione appaltante ha facoltà di cambiare o sospendere la fornitura del prodotto qualora questo non risponda ai requisiti richiesti o non soddisfi i gusti degli utenti. Tutti gli oneri saranno a carico dell’Appaltatore. Il quantitativo annuale minimo di almeno il 60% sopra indicato si intende convenzionalmente rispettato con una fornitura pari al 100% dei seguenti prodotti biologici: 30 • olio extra vergine di oliva; • pomodori pelati, polpa di pomodoro e passata di pomodoro; • pasta; • riso; • patate; • carote; • cavoli cappucci; • insalta; • pomodori per insalata; • agrumi. Nell’esecuzione dell’appalto può essere consentito un impiego di prodotti alimentari derivanti da colture biologiche in misura inferiore a quella sopra prevista o a quella proposta in sede di offerta tecnica esclusivamente previa autorizzazione da parte dell’Amministrazione appaltante ed esclusivamente per comprovate congiunture di mercato debitamente dimostrate e/o documentate. 31 3. LISTA ALIMENTI. La lista di alimenti che segue è da ritenersi non esaustiva e pertanto potranno essere richiesti anche prodotti non indicati nella stessa. È data, infatti, facoltà all’Amministrazione appaltante di richiedere all’Appaltatore l’acquisto e la lavorazione di altri alimenti necessari alla preparazione di pietanze previste dai menù, senza spese aggiuntive per l’Amministrazione appaltante. CARNI Tutte le carni – bovine, suine, ovo-caprine, equine, avicunicole – devono essere prodotte, macellate, sezionate e depositate unicamente in stabilimenti dotati di numero di riconoscimento comunitario. Le carni confezionate devono essere etichettate secondo la normativa vigente. Le etichette devono essere chiaramente leggibili ed in lingua italiana. Le carni devono essere sgrassate e non si possono utilizzare carni macinate preconfezionate. E’ vietato il ricongelamento anche di piatti di carne già preparati. Devono essere carni fresche trentine o nazionali. L’Appaltatore deve garantire che gli animali non siano stati allevati con mangimi contenenti organismi geneticamente modificati o transgenici (entro i limiti previsti per legge), fornendo, a richiesta, documentazione che ne dia evidenza. Per la carne bovina, ai sensi di quanto previsto dal Regolamento CE 17.07.2000 n. 1760/2000, in etichettatura si devono riportare le seguenti informazioni: • paese di nascita e di allevamento dell’animale; • paese di macellazione e/o di sezionamento; • numero di riconoscimento dello stabilimento di macellazione e/o sezionamento; • codice di tracciabilità. Carni bovine Le carni bovine devono essere disossate e confezionate sottovuoto nei tagli sotto riportati: fesa, sottofesa (senza girello), noce, lombata senza osso (roast-beef), cuore scamone, spalla e sottospalla. I singoli tagli devono essere di tipo anatomico, forniti ben sgrassati e con esportazione delle cartilagini, dei frammenti di ossa, delle linfoghiandole, dei grossi nervi e vasi superficiali, delle grosse fasce aponeurotiche. Non possono essere fornite carni macinate. All'utilizzo lo scarto, costituito da grasso connettivo di copertura e liquido trasudato, non deve essere superiore al 3%. Le carni devono essere adeguatamente frollate e macellate da non meno di 7 giorni. Le carni richieste devono provenire da carcasse di giovani animali maschi, non castrati, di età inferiore a 2 anni, di categoria A ed essere classificate per la conformazione con la lettera "U" oppure “R” e per lo stato di ingrassamento 2. Si richiede che il fornitore dichiari la conformità ai requisiti sopra esposti. Le carni di vitellone devono presentarsi di colore rosso-rosa, con consistenza pastosa, con grana fine e con tessitura compatta. Il grasso della muscolatura deve essere di colore bianco e deve presentare le venature e la marezzatura. 32 Carni di vitello Si intende come vitello l’animale con meno di 8 mesi e come vitellone l’animale con meno di 24 mesi. La carne di vitello deve essere disossata e confezionata sottovuoto nei seguenti tagli: spalla, coscia, fesa, sottofesa, noce, scamone, girello, campanello, sottospalla, petto. I tagli delle carni devono essere di tipo anatomico. Le carni di vitello devono presentarsi di colore rosa, con consistenza cedevole, con grana finissima e con tessitura lassa. Il grasso deve essere poco consistente ed avere un colore bianco. Carni di suino Le carni di suino devono essere disossate e consegnate nei seguenti tagli: lonza senza culatello o scanello, carré corto nel taglio denominato "Bologna", polpa di coscia. Le carni di suino devono essere di colore rosso-roseo, di aspetto vellutato, con consistenza pastosa, con grana finissima e con tessitura compatta. I tagli delle carni devono essere di tipo anatomico. Carni avicole Per i polli e le carni avicole, ai sensi di quanto disposto dall’Ordinanza del Ministero della Salute di data 26.08.2005, si devono riportare in etichettatura le seguenti informazioni: • la sigla del paese; • il numero identificativo di registrazione dell’allevamento; • la data e il lotto di macellazione; • il numero di riconoscimento dello stabilimento di macellazione; il numero di riconoscimento dello stabilimento di sezionamento, accompagnato dalla data o dal numero del lotto di sezionamento. I vari tipi di pollame utilizzati per la preparazione dei pasti non devono risultare, all’esame sommario o in seguito ad ispezioni sanitarie e ad esami di laboratorio, avariati o sofisticati. Devono inoltre essere di origine nazionale documentata e certificata, di classe “A” e provenire da macelli e laboratori di sezionamento in possesso di numero di riconoscimento CE (Regolamento CE 29.04.2004 n. 853/2004). Petto di pollo fresco refrigerato, senz’osso, privato della pelle. Il petto di pollo deve essere confezionato in vaschette, avvolto da film plastico ben coeso. Tempo di consegna: entro 1/3 della vita commerciale. Petto (fesa) di tacchino maschio fresco refrigerato. Fesa di tacchino femmina, peso medio intorno a 1,5 – 1,8 kilogrammi, disossata e costituita dal solo muscolo pettorale. Ogni fesa deve essere confezionata in vaschetta propria, avvolta in film plastico ben coeso, fresco. Tempo di consegna: entro 1/3 della vita commerciale. Coniglio intero deve provenire da stabilimenti riconosciuti e autorizzati. Deve rispondere ai requisiti del Regolamento CE 29.04.2004 n. 853/2004. • Carni equine Carne di cavallo allevato e lavorata in stabilimenti con marchio CE. I tagli preferiti sono la coscia, il filetto, lo scamone ed il girello. Deve essere consegnata in confezioni sottovuoto con una vita commerciale di almeno 30 giorni. 33 PRODOTTI A BASE DI CARNE Gli alimenti sotto elencati devono provenire da stabilimenti aventi struttura e capacità di produzione industriale e dotati di numero di riconoscimento comunitario. La materia prima (carni) deve essere prodotta, sezionata e depositata unicamente in stabilimenti dotati di numero di riconoscimento comunitario. E’ consentito l’impiego degli additivi nelle dosi previsti dal D.M. 27.02.1996 n. 209. Devono essere conformi al disciplinare per i prodotti tipici o tradizionali e provenire da uno stabilimento con bollo CE ai sensi del Regolamento CE 29.04.2004 n. 853/2004. Prosciutto cotto Il prosciutto cotto deve essere ottenuto esclusivamente da cosce integre (non ricomposte), pressate, refrigerate, private del geretto, senza aggiunta di polifosfati, amidi e gelificanti, con giusta distribuzione di parti grasse e magre, realizzato secondo buona tecnica industriale. Il prodotto deve essere confezionato sottovuoto e sottoposto a pastorizzazione. Il sapore deve essere tipico, dolce, senza aromatizzazioni spinte e non affumicato. Lo strato lipidico deve essere ben coeso, distribuito esternamente al prosciutto a ricoprire tutta od in parte la muscolatura e non vi deve essere presenza di irrancidimento. Il grasso, bianco e compatto, deve essere facilmente asportabile e deve esservi una limitata presenza di grasso interstiziale. La parte magra deve presentarsi di colore roseo, compatta, non sbriciolabile. Non devono essere presenti fenomeni di inverdimento o frammenti d’osso. Il prodotto deve essere munito di etichettatura nutrizionale o in alternativa deve essere fornita una scheda con la composizione percentuale in nutrienti. Non deve essere usato prosciutto affettato e confezionato sotto vuoto. Deve invece essere affettato al momento. E’ vietato il riutilizzo di prosciutto già affettato. E’ vietato l’utilizzo di salumi o di insaccati diversi da quelli previsti nel presente Piano alimentare e/o non espressamente autorizzati dall’Amministrazione appaltante. Il prodotto deve essere utilizzato sgrassato. Prosciutto crudo disossato (sottovuoto) Deve essere conforme al disciplinare per i prodotti tipici o tradizionali e provenire da uno stabilimento con bollo CE ai sensi del Regolamento CE 29.04.2004 n. 853/2004. Il prodotto deve possedere tutte le caratteristiche qualitative previste dalla L. 13.02.1990 n. 26 e dal D.M. 15.02.1993 n. 253 relativi alla tutela della denominazione di origine. Vi deve essere un giusto rapporto tra masse muscolari e parti adipose. Il prodotto deve essere contrassegnato con la denominazione “Prosciutto di Parma” o con la denominazione “Prosciutto di San Daniele”, secondo le norme per i prodotti a denominazione di origine. Il prodotto deve essere utilizzato sgrassato. Speck Deve essere preparato con cosce suine fresche, adeguatamente disossate e refilate, secondo buona tecnica industriale, stagionatura minima di 4 mesi. Il prodotto non deve presentare un sapore eccessivamente affumicato. Deve essere conforme al disciplinare per i prodotti tipici o tradizionali e provenire da uno stabilimento con bollo CE ai sensi del Regolamento CE 29.04.2004 n. 853/2004. Il prodotto deve essere utilizzato sgrassato. 34 Bresaola Il prodotto salato e stagionato tipico della Valtellina (I.G.P.), derivato dalle cosce di manzo o vitellone, deve risultare uniforme, senza parti esterne eccessivamente essiccate e con la parte interna completamente matura. La consistenza deve essere soda, senza zone di rammollimento. Prodotto di odore e sapore tipico, realizzato secondo buona tecnica industriale. Lo strato lipidico deve essere ben coeso, con limitata presenza di grasso interstiziale. Il colore deve essere rosso rubino. Il processo di stagionatura non deve essere inferiore a 30 giorni Il prodotto deve risultare sufficientemente compatto ed adatto ad essere affettato. Deve essere conforme al disciplinare per i prodotti tipici o tradizionali e provenire da uno stabilimento con bollo CE ai sensi del Regolamento CE 29.04.2004 n. 853/2004. Il prodotto deve essere utilizzato sgrassato. UOVA E PRODOTTI D’UOVA Per le preparazioni con sgusciatura successiva a cottura completa devono essere utilizzate uova Extra, fresche, di categoria A, di produzione comunitaria, in confezioni originali. Gli imballaggi e l’etichettatura devono avere le caratteristiche previste dalla normativa comunitaria. Per preparazioni che richiedono operazioni di sgusciatura a crudo devono essere utilizzate uova pastorizzate in confezioni originali idonee al consumo giornaliero, essendo da evitare l’uso di residuo di prodotto di confezioni già aperte. Gli ovoprodotti devono provenire da stabilimenti riconosciuti ai sensi del Regolamento CE 29.04.2004 n. 853/2004. Per le uova e gli ovoprodotti si richiede una certificazione analitica recente per la ricerca microbiologica di salmonelle, inibenti, stafilococchi, batteri aerobici, mesofili ed enterobatteri. Uova. Secondo il Regolamento CE 17.11.2003 n. 2052/2003, in etichettatura si devono riportare le seguenti informazioni, sia sulla confezione che sul guscio di ciascun uovo: • tipo di allevamento (0 per i prodotti biologici, 1 per allevamento all’aperto, 2 per allevamento a terra, 3 per allevamento in gabbia); • sigla dello Stato; • codice ISTAT del Comune di allevamento; • sigla della Provincia; • numero che identifica l’allevamento. PRODOTTI LATTIERO-CASEARI Latte La consegna del latte UHT deve essere effettuata entro 20 giorni dalla data di confezionamento.Il latte utilizzato per la preparazione dei cibi deve essere quello a lunga conservazione parzialmente scremato (UHT). Deve provenire da uno stabilimento con bollo CE ai sensi del Regolamento CE 29.04.2004 n. 853/2004. Il consumo della confezione deve essere giornaliero per evitare l’uso di 35 residuo di prodotto di confezioni già aperte. Yogurt Sono richiesti yogurt intero naturale e yogurt alla frutta (gusti vari). Deve essere preparato con latte pastorizzato. La frutta dello yogurt deve essere in purea ben omogenea al coagulo. A richiesta dell’Amministrazione appaltante può essere utilizzato yogurt con frutta in pezzi. La consegna deve essere fatta entro la prima settimana dal confezionamento. Formaggi Devono presentare le caratteristiche di seguito indicate: • devono provenire da stabilimenti di produzione regolarmente autorizzati (bollo CE); • devono aver subito una stagionatura naturale, tale da assicurare la giusta maturazione richiesta dal particolare tipo di prodotto secondo la qualità; • devono essere esenti sia da difetti esterni, dovuti a marcescenza od ammuffimento, che interni, dovuti a fermentazioni indesiderate; • non devono avere né odori né sapori anomali; • devono provenire esclusivamente dalla coagulazione acida o presamica del latte, senza aggiunta di sostanze estranee al latte, ad eccezione del sale; • non devono aver subito trattamenti con sostanze estranee per ottenere odore e sapore di formaggi maturi; • non devono essere infestati da microrganismi estranei o altri infestanti; le caratteristiche microbiologiche devono essere quelle previste dal Regolamento CE 15.11.2005 n. 2073/2005. Si possono differenziare in formaggi stagionati o a media stagionatura e formaggi freschi, per le • loro differenti caratteristiche nutrizionali e organolettiche che incidono anche sulle modalità di approvvigionamento e di conservazione. Devono essere preferiti i formaggi prodotti secondo i requisiti del prodotto tipico o d’origine, privilegiando, quando esiste, il prodotto tutelato o locale o a denominazione di origine protetta. I formaggi a denominazione di origine protetta sono di norma tutelati da un proprio consorzio. Il Ministero delle Politiche Agricole, attraverso un Ente di certificazione riconosciuto cui è attribuito per decreto il compito di controllo sui prodotti tutelati, garantisce ogni fase di lavorazione e commercializzazione che devono rispondere ad uno specifico disciplinare di produzione. Questi prodotti, per la loro identificazione, devono obbligatoriamente presentare sulla crosta o sull’involucro un marchio depositato che li contraddistingue. I formaggi stagionati hanno una maggiore conservabilità rispetto a quelli freschi; comunque, se sono prodotti che vengono consumati saltuariamente, è preferibile acquistare tagli confezionati sottovuoto. Si elencano alcuni formaggi stagionati a denominazione di origine protetta che saranno inseriti nei menù, le cui caratteristiche, pertanto, devono rispondere tassativamente ai propri disciplinari di produzione approvati da specifiche norme. Grana trentino D.O.P. Stagionatura minima di 12 mesi. Deve essere “scelto“ cioè non avere difetti di crosta o di struttura 36 interna. Deve essere consegnato in ottavi sottovuoto. Sulla bolla d'accompagnamento deve essere riportata la dicitura "proviene da forme di Grana trentino D.O.P.". Casolet Prodotto soprattutto con latte pastorizzato dei caseifici di fondovalle del Trentino. Viene consumato fresco dopo 20, 30 giorni di stagionatura. Asiago pressato Preparato da puro latte vaccino pastorizzato, grasso minimo nella sostanza secca 44%, stagionatura 20-40 giorni, con marchio di origine del consorzio di tutela. Italico Preparato con latte pastorizzato. Formaggio a media maturazione con crosta, a forma di parallelepipedo e con stagionatura di 20-40 giorni. Taleggio Preparato con latte vaccino intero. Formaggio molle, grasso, a pasta cruda, a forma di parallelepipedo quadrangolare, scalzo diritto con facce piane. La crosta è sottile, morbida, di colore bianco paglierino. Il sapore è leggermente aromatico, caratteristico. Crescenza o Stracchino Formaggio molle, a pasta cruda, prodotto da latte pastorizzato. Grasso minimo 44% sulla sostanza secca. E' gradita la presenza di fermenti lattici. Il sapore deve essere tipico, senza anomalie tendenti all’acido o all’amarognolo, il colore deve essere tipico chiaro, senza colorazioni superficiali anomale. Gorgonzola dolce D.O.P. In forme, preparato con latte pastorizzato. Deve essere a denominazione di origine, secondo quanto stabilito dal D.P.R. 30.10.1955 n. 1269. Grasso minimo 48% su sostanza secca. Emmenthal La denominazione Emmenthal e Sbrinz è riservata ai prodotti svizzeri; Deve essere prodotto da puro latte vaccino fresco. Il grasso minimo sulla sostanza secca deve essere pari al 45%. Non deve presentare difetti di aspetto, di sapore o altro, dovuti a fermentazioni anomale o altre cause. Deve presentare interamente la classica occhiatura distribuita in tutta la forma, anche se può essere più frequente nella parte interna. Mozzarella fior di latte Formaggio fresco a pasta filata ottenuta da latte pastorizzato, senza conservanti né sul prodotto né nel liquido di governo. Ricca di fermenti lattici. E’ richiesta in confezioni contenenti liquido di governo con una e/o più mozzarelle, del peso sgocciolato di circa 100 grammi cadauna, oppure in panetti confezionati esclusivamente per uso cucina. Deve essere consegnato entro 8 giorni dalla 37 data di confezionamento Ricotta Derivato del latte per coagulazione della lattoalbumina del siero del latte vaccino. Deve derivare da latte pastorizzato o da latte che, durante il processo di produzione, abbia subito un trattamento analogo alla pastorizzazione. Sostanza grassa non superiore al 15% sul tal quale. Non è ammessa l’aggiunta di nessun additivo. Il prodotto non deve presentare sapore, odore o colorazioni anomale. Formaggio 100% capra e 100% pecorino Prodotti con latte intero di capra o pecora pastorizzato. Fontal Latteria trentino Caciotta I formaggi definiti freschi sono quelli a maturazione brevissima e contengono un’elevata quantità d’acqua che, in particolari condizioni, potrebbe facilitare la crescita microbica. Bisogna quindi porre particolare attenzione alla loro conservazione. Tali prodotti devono essere consumati non oltre 5 giorni dalla data di consegna. Il prodotto deve avere una shelf life di almeno 15 giorni dalla data di consegna. E’ vietato l’uso di formaggini e di formaggi fusi tipo sottilette. I formaggi vanno consumati sempre privi di crosta. PRODOTTI ITTICI Il pesce deve essere lavorato e depositato unicamente in stabilimenti dotati di numero di riconoscimento CE. Se fornito pesce fresco, deve appartenere alle categorie di freschezza Extra o A previste per alcuni prodotti. Sono richiesti i tipi di pesce di seguito descritti. • Filetto di trota salmonata, filetto di trota o hamburger di trota. I filetti devono essere preparati entro le 24 ore antecedenti la consegna. La data di preparazione deve essere indicata sul documento di consegna. • Tonno e sgombro fresco nazionali. • Platessa, cernia, persico, pesce spada, smeriglio, salmone, branzino, orata, dentice, S.Pietro, halibut, palombo, nasello in filetti senza spina, spellati, perfettamente deliscati, in pezzatura da 110/130 grammi al netto della glassatura. • Seppie, polpo, calamari. Secondo il Regolamento CE 17.12.1999 n. 104/2000, per il pesce si devono riportare le seguenti informazioni: se il pesce è fresco, congelato o scongelato, se è pesce d’allevamento o pescato in mare o in fiumi o in laghi, la provenienza o la zona di cattura. 38 Pesce Conservato Tonno al naturale. Le confezioni devono essere originali, monoporzioni da 80 grammi, • idonee al consumo giornaliero, essendo vietato l’uso di residuo di prodotto di confezioni già aperte. Tonno all’olio d’oliva, preferibilmente in confezione di vetro o a strappo. Le confezioni devono essere originali, monoporzioni da 80 grammi, idonee al consumo giornaliero, essendo vietato l’uso di residuo di prodotto di confezioni già aperte. Si richiede un tonno di qualità: deve essere di gusto delicato, compatto e non sbriciolato, di colore rosato uniforme senza macchie scure, con fasce muscolari integre derivanti da un unico trancio di pesce, assenza di parti estranee e di acqua. All'atto dell'apertura della scatola, il tonno deve risultare totalmente immerso nell'olio di oliva. • PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI Si raccomandano forniture almeno bisettimanali. Per i prodotti ortofrutticoli tradizionali devono essere fornite le categorie commerciali Prima ed Extra. Per i prodotti ortofrutticoli biologici deve essere fornita la Prima categoria commerciale. Può essere consentita, previa autorizzazione dell’Amministrazione appaltante, la Seconda categoria commerciale qualora non sia disponibile la Prima. Caratteristiche generali. Tutte le verdure, da consumarsi crude o cotte, devono essere fresche e di stagione. L’eventuale utilizzo di prodotti ortofrutticoli surgelati (diversi da quelli previsti) deve essere preventivamente autorizzato dall’Amministrazione appaltante. I prodotti devono: aver raggiunto lo sviluppo e la maturazione fisiologica che permetta una gestione ottimale • in rapporto alla frequenza di fornitura ed al giorno del consumo; essere conformi alle norme di qualità dettate dai Regolamenti CE e presentare tutte le caratteristiche minime, nonché tutti i requisiti qualitativi stabiliti per le categorie commerciali Prima e Extra. I prodotti per i quali non sono ancora state emanate norme di qualità devono presentare tutte le caratteristiche peculiari della specie, omogeneità ed uniformità di pezzatura e corrispondere ai requisiti di buona qualità. I prodotti non devono essere surriscaldati né presentare un aumento artificioso dell'umidità. Tutti i prodotti devono pervenire in imballi muniti di etichetta ben visibile, leggibile ed indelebile. Le informazioni indispensabili che devono sempre essere indicate sono: • • l'imballatore o speditore; • natura del prodotto, se il prodotto non è visibile dall'esterno; • origine del prodotto (paese o zona di produzione); • caratteristiche commerciali (categoria, pezzatura, calibro, etc). Le diverse varietà di insalata sono fornite a seconda della disponibilità stagionale. 39 Verdure fresche Le varietà richieste sono le seguenti: asparagi, biete, broccoli (cavoli broccoli, cavoli calabresi), carote (senza foglie, di forma lineare conica senza le barbule, non germogliate, non legnose), catalogna, cavolfiori, cavoli cappucci, cavolini di Bruxelles, cavoli verza, cetrioli, cime di rapa, cipolle gialle, finocchi, finocchina, melanzane, peperoni dolci gialli, porri, sedani da coste, sedano rapa, zucca, zucchine. Insalate: lattuga, indivia, radicchio, indivia riccia, indivia scarola, insalata brasiliana, insalata gentile, insalata iceberg, lattuga cappuccia primaverile, lattuga romana, radicchio rosso dolce (a palla), radicchio variato bianco. Devono essere turgide, non prefiorite e il torsolo deve essere tagliato di netto in corrispondenza dell’attacco dell’estrema corona fogliare. Patate comuni, novelle o primaticce. Pomodori per insalata (nelle forme tonde o costolute). Devono essere interi, sani, puliti, privi di umidità esterna e di odori estranei. Devono possedere polpa resistente, senza ammaccature e screpolature, non essere mai completamente rossi o completamente verdi. Devono aver raggiunto la maturità fisiologica che li rende adatti al pronto consumo. Per esigenze di varietà nella verdura cotta è consentito l’uso di prodotti surgelati per carciofi, cipolline borrettane, fagiolini fini senza filo, pisellini fini, spinaci. Il giudizio sulle caratteristiche organolettiche dei prodotti ortofrutticoli, grado di maturazione, aspetto e porzionatura è ad insindacabile giudizio dell’Amministrazione appaltante. L’Appaltatore provvederà a sostituire i prodotti ortofrutticoli non idonei. Frutta fresca ed agrumi La frutta è proposta sempre accuratamente lavata e nella quantità prescritta dalla tabella delle grammature. La frutta fresca deve presentare le seguenti caratteristiche: • presentare le peculiari caratteristiche organolettiche e morfologiche della specie e varietà richiesta; • essere esente da difetti esterni, visibili sull’epicarpo, e/o interni come quelli della polpa, che siano indicazione di prodotto avariato o che si sta degradando; • deve aver raggiunto la maturità fisiologica che la rende adatta al pronto consumo; • essere pulita, priva di terra o terriccio, esente da materie, odori e sapori estranei; • non presentare aumento artificioso dell’umidità, né trasudare acqua di vegetazione in conseguenza di ferite, abrasioni meccaniche o in seguito a naturali processi di sopramaturazione; • non presentare tracce di appassimento, alterazioni e fermentazioni anche incipienti; • non aver subito trattamenti con radiazioni ionizzanti o chimici, atti ad accelerare o ritardare la maturazione o a favorire le colorazioni e la consistenza vegetale; • essere di recente raccolta e non proveniente da prolungata conservazione in magazzino. Sono da privilegiare i prodotti stagionali. Le varietà richieste sono le seguenti: 40 albicocche (senza peduncolo), ananas, arance (devono avere un contenuto minimo di succo del 35%), banane, mandarini, mandaranci e clementine (devono essere privi di semi, avere un contenuto minimo di succo del 40%e un diametro da 54 a 64 millimetri), ciliegie, limoni, fragole (ad esclusione di fragole di bosco), kiwi, cachi, mele (devono essere di almeno tre varietà differenti: Golden, Red Delicious, Stark, Gala, Fuji, etc.), meloni, susine nere e gialle, uva bianca e nera da tavola, pere (devono essere di almeno tre varietà differenti. Kaiser, Abate, Williams, Conference, etc.), pesche a pasta bianca o gialla. Ortaggi surgelati Ferma restando la priorità per l’utilizzo del prodotto fresco, le varietà surgelate devono essere commercializzate in confezioni originali e sigillate. Sulla parte esterna della confezione non devono essere presenti cristalli di ghiaccio comprovanti un avvenuto, parziale o totale, scongelamento del prodotto stesso. Gli ortaggi e le verdure devono avere le caratteristiche organolettiche confrontabili con quelle del prodotto fresco di buona qualità. L'aspetto delle verdure deve risultare il più possibile omogeneo per quanto riguarda il colore, la pezzatura ed il grado di integrità. Le tipologie consentite possono essere: carciofi, cipolline borettane, fagiolini fini senza filo (biologici e nazionali), pisellini fini (biologici e nazionali), spinaci (biologici e nazionali). Legumi I legumi possono essere richiesti secchi, freschi o surgelati all’origine. Sono esclusi i prodotti in scatola. Tutti i tipi di legumi devono essere indenni da muffe o prodotti del loro sviluppo, parassiti, larve, insetti e loro frammenti, corpi estranei generici e semi infestati. Essi devono essere uniformemente essiccati ed essere di pezzatura omogenea. Il prodotto deve avere consistenza tenera e uniforme, senza grani secchi o pelle raggrinzita, odore, colore e sapore tipici di un buon prodotto. Le confezioni devono essere integre e riportare l’etichettatura conforme alla normativa vigente. Possono essere utilizzati: fagioli borlotti, fagioli cannellini, fagioli di Spagna, ceci, lenticchie, soia gialla e verde, piselli. Conserve di pomodoro Devono essere senza conservanti o additivi aggiunti, esclusivamente di coltivazione biologica, di produzione e lavorazione nazionale. Sono richiesti i prodotti di seguito descritti. • Pomodori pelati superiori. I caratteri organolettici richiesti sono: colore rosso vivo uniforme, odore e sapore caratteristici, senza parti verdi, giallastre od ammalate, senza frammenti di buccia, frutti consistenti con la forma del frutto fresco. • Polpa di pomodoro. Il prodotto deve essere preparato con pomodori scelti, sani e maturi. La polpa deve essere densa e cremosa, con assenza di bucce e semi. La polpa deve presentare assenza di insetti e di loro frammenti ed assenza di polpe estranee. • Passata di pomodoro. Deve essere ottenuta da frutti perfettamente maturi e in buono stato di conservazione. Devono essere aromatizzati esclusivamente con basilico. Devono presentarsi di colore rosso, odore e sapore caratteristici del prodotto ottenuto con pomodori sani e maturi. La passata deve essere cremosa, densa, della giusta acidità, con assenza di bucce e semi o peduncoli o qualsiasi corpo estraneo. 41 Funghi Porcini secchi. Devono essere di categoria Extra in base al D.M. 09.10.1998. PRODOTTI CEREALICOLI Pasta di semola di grano duro e/o integrale La pasta deve essere di prima qualità, prodotta con pura semola e ricavata dalla macinazione di grani duri. Deve essere consegnata essiccata ed in perfetto stato di conservazione e deve presentare le seguenti caratteristiche merceologiche: colore omogeneo, odore e sapore tipici e gradevoli, frattura vitrea, assenza di corpi e sostanze estranee, assenza di bottatura o venatura, crepe o rotture, punti bianchi, punti neri. Deve essere priva di farine estranee, di coloranti e altre sostanze atte a conferire artificialmente elasticità e resistenza alla cottura. Il prodotto oggetto della fornitura deve essere consegnato in confezioni originali chiuse. Sono richieste inoltre: pasta all’uovo, che può essere fresca, surgelata o secca, pasta sfoglia surgelata, per preparazioni salate e dolci, e pasta integrale. E’ consigliato l'uso di confezioni tali che il quantitativo soddisfi le quantità giornaliere, senza avanzare parte del prodotto sfuso. Cereali Le confezioni, in sacchi o in sacchetti, devono avere la conservabilità di 12 mesi. Le eventuali confezioni aperte devono riportare l’indicazioni della data di apertura. A richiesta dell’Amministrazione appaltante possono essere utilizzati cereali di tipo integrale, per i quali sarà necessario orientarsi verso prodotti di coltivazione biologica. Sono richieste confezioni varie di: riso, farro, miglio, avena, orzo perlato. Il riso deve rispondere al 1° grado per la qualità richiesta, resistere alla cottura per non meno di 15 minuti dalla sua immersione in acqua bollente, senza che i chicchi subiscano eccessiva alterazione di forma. Tutti i tipi di riso devono essere indenni da muffe o prodotti del loro sviluppo, parassiti, larve, insetti e loro frammenti, corpi estranei generici e semi infestanti. Il numero di difetti non deve superare l’incidenza percentuale regolamentata per legge. Le confezioni devono essere pulite, integre, sottovuoto. Il trattamento idrotermico del riso parboiled deve rispettare le seguenti regole: • non deve essere stato effettuato per risanare prodotti agricoli difettosi; • deve presentarsi in granelli di forma e lunghezza regolare ed uniforme; • deve essere di colore giallognolo chiaro su tutta la superficie e per l’intero volume; • deve avere granelli interamente gelatinizzati; • non devono essere presenti granelli con colorazione tendente al rossiccio o con ventre “biancastro”, indice rispettivamente di eccesso e difetto di trattamento; • non deve avere odori sgradevoli e sapori anomali sia prima che dopo la cottura: Verranno succesivamente dettagliate le varietà richieste per le diverse preparazioni gastronomiche (risotti, insalate di riso, minestre). I tipi richiesti possono essere Arboreo, Carnaroli, Vialone, Integrale, Parbolied, etc. 42 Farine di cereali Tutte le confezioni dei prodotti sotto elencati devono essere tali da risultare sigillate all’atto della consegna, in modo che i prodotti risultino al riparo della polvere e da ogni altra causa di insudiciamento, costituite da materiali in grado di mantenere inalterate le caratteristiche originali dei prodotti. Le confezioni devono essere pulite, integre e riportare etichettatura conforme alla normativa vigente. Possono essere richieste confezioni varie di: • Farina di granoturco. La farina di granoturco non deve aver subito alcun trattamento con agenti fisici o chimici, e deve essere priva di qualsiasi sostanza organica od inorganica che possa modificarne il colore naturale o comunque alterarne la composizione. • Farina di grano tenero tipo “O “. Deve essere di grano tenero, del tipo “O” a seconda delle richieste, non deve contenere più del 14,5% di acqua. Deve essere indenne da muffe o prodotti del loro sviluppo, parassiti, larve, insetti e loro frammenti, corpi estranei generici e semi infestanti. Non deve presentare grumi, sapori ed odori anomali. • Semola di grano duro. Deve essere indenne da muffe o prodotti del loro sviluppo, parassiti, larve, insetti e loro frammenti, corpi estranei generici e semi infestanti. • Fiocchi di cereali. Di mais o di avena. Le confezioni devono presentarsi chiuse e sigillate e riportare tutte le indicazioni previste dalla legge. La fragranza del prodotto, l’odore, il sapore ed il colore devono essere tali da indicare la freschezza del prodotto. Si richiede etichetta nutrizionale. Prodotti da forno Pane Il pane deve essere conforme alle disposizioni previste dalla L. 04.07.1967 n. 580 e presentare le seguenti caratteristiche: • essere prodotto in pezzi da 50 grammi; • essere lievitato regolarmente e ben cotto; • essere fresco (non raffermo) e prodotto in giornata; • presentare una crosta friabile ed omogenea; • avere la mollica asciutta, spugnosa ed elastica; • l'impasto del pane deve risultare privo di "grumi" di farina o lievito o grasso aggiunto; • non deve essere pane conservato con il freddo o altre tecniche di conservazione. Potranno essere richiesti tipi di pane diverso, e segnatamente: • pane multicereali con farina tipo "0" di grano tenero, farina di mais, farina di soia integrale, farina di avena, farina di segala, farina di orzo, olio extra-vergine di oliva; • pane integrale; • pane speciale. Pane grattugiato e pancarré Il pane deve essere in confezioni originali, sigillate ed etichettate. Il pancarré deve essere confezionato in sacchetti idonei alla protezione da insudiciamento, inquinamento e umidità. Il pancarré può essere utilizzato per la produzione di crostini, da cuocere in forno e per il confezionamento di tramezzini. 43 Gnocchi Gli gnocchi devono essere preferibilmente freschi di patata, di semolino oppure di pane, di spinaci, spatzle, alla parigina, di zucca, oppure canederli con prosciutto e formaggio. Salvo diversa indicazione, devono essere interamente preparati presso i punti cottura messi a disposizione dall’Amministrazione appaltante. OLII E CONDIMENTI Olio extra vergine di oliva Confezionato in bottiglie di vetro scuro o in latta non di plastica o in contenitori a perdere. In particolare deve contenere non più dello 0.8 % in peso di acidità, espressa in acido oleico. Deve essere indicata in etichetta la provenienza. Deve essere di produzione e provenienza nazionale, di ultima annata ed esclusivamente di coltivazione biologica. Le sue caratteristiche chimicofisiche sono quelle previste dalle normative vigenti in materia. Deve avere odore fruttato, fragrante e gradevole, gusto netto, sapido, che ricorda quello dell’oliva, non deve quindi rivelare odori disgustosi come di rancido, putrido, di muffa, di verme, etc. Non deve aver subito manipolazione chimiche, ma soltanto il lavaggio, la sedimentazione e la filtrazione. Sulla confezione deve comparire la dicitura "spremitura a freddo". Olio di semi di arachide Deve essere limpido e privo di impurità, deve avere sapore e odore delicati. Il colore deve essere giallo molto chiaro. Le confezioni devono essere dotate di idoneo sistema di chiusura che possa garantire la conservabilità in modo igienicamente corretto. Deve essere ottenuto dai semi di arachide di colore giallo pallido, di odore e sapore caratteristici appena percettibili. Da utilizzare solo per casi di disgusto o intolleranza all’olio extravergine di oliva. Burro Deve provenire esclusivamente da stabilimenti riconosciuti ai sensi del Regolamento CE 29.04.2004 n. 853/2004. Deve essere utilizzato per confezionare piatti per i quali il suo uso sia previsto. Deve in ogni caso essere utilizzato crudo o appena fuso e mai fritto. Il prodotto da fornire riguarda burro ottenuto dalla crema e dal siero del latte esclusivamente di vacca, ricavato da materia prima fresca, di prima qualità, senza impurità, esente da difetti, sofisticazioni ed adulterazioni, sottoposta a filtrazione e pastorizzazione, con esclusione di altri trattamenti che non siano ammessi dalle norme vigenti. Deve avere un contenuto in materia grassa superiore all’80%. Deve essere consegnato fresco e non sottoposto a congelamento. Deve essere consegnato esclusivamente preparato in confezioni originali intere, contenuto in involucri non manomissibili, ermeticamente chiusi. Il burro deve essere consegnato in grammatura tale da poter essere consumato totalmente in giornata. La data di scadenza deve essere superiore ai 2 mesi rispetto alla consegna. 44 Per i grassi da condimento si raccomanda l’uso di olio extravergine di oliva, preferibilmente a crudo. Sono ammesse piccole quantità di burro da usare preferibilmente a crudo. E’ escluso il ricorso alle fritture, alle cotture prolungate ed alla riutilizzazione di grassi già cotti. AROMI Basilico, prezzemolo, rosmarino, salvia, timo, origano, alloro, sedano, cipolla, aglio, porro, erba cipollina, maggiorana, menta. SALE FINO E GROSSO Deve essere pulito, esente da impurità, contaminazioni di natura chimica e ambientale. E’ preferibile utilizzare il sale marino integrale. Per l’utilizzo a crudo è richiesto sale iodurato/iodato sempre in quantità ridotte. Va in ogni caso limitato l’uso. ACETO – ACETO DI MELE La sua acidità totale, espressa in acido acetico, deve essere compresa tra 6 e 12 grammi per 100 millilitri. DOLCI Il loro uso è limitato a 2/3 volte al mese e comunque secondo i menù approvati. Devono essere di semplice preparazione e con basso contenuto di zucchero. Non è ammesso l’uso di grassi animali diversi dal burro e nemmeno di grassi e oli idrogenati. I dolci previsti sono: • torta di mele; • torta di yogurt; • torta alla frutta; • torta di latte; • torta di pane; • torta di carote; • strudel; • mele in camicia; • crostata; • rotolo alla marmellata; • gelato; • budino (con latte, uova, zucchero, cacao e farina). 45 Non sono ammessi dolci preconfezionati, fatta eccezione soltanto per il gelato. Confetture e marmellate Devono essere del tipo extra cioè contenenti un minimo del 45% di polpa di frutta e derivare da albicocche, pesche, mirtilli, frutti di bosco, prugne e arance. E' prevista la fornitura di confettura e marmellata di frutta di vario tipo ai sensi del D.P.R. 08.061982 n. 401. Tutti i tipi di confettura e marmellata devono risultare costituiti prevalentemente da frutta intera od in pezzi, gelificata, ben cotta, traslucida. L’aroma, il sapore ed il colore devono richiamare le caratteristiche del frutto di provenienza. Il prodotto deve essere privo di coloranti artificiali, edulcoranti sintetici e conservanti. All’esame organolettico non si devono riscontrare: segni evidenti di caramellizzazione degli zuccheri, sapori estranei, ammuffimento, presenza di noccioli o di loro frammenti, presenza di foglie, insetti od altri materiali estranei. Le confezioni devono essere tali che il quantitativo soddisfi le necessità giornaliere senza avanzare parte del prodotto sfuso. Miele Il prodotto deve avere le caratteristiche previste dalla vigente normativa in materia ed essere preferibilmente di produzione locale. Zucchero semolato Il prodotto deve avere le caratteristiche previste dalla L. 31.03.1980 n. 139. E’ richiesto zucchero bianco raffinato in confezioni originali catering e/o bustine da 10 grammi circa. . 46 4. TABELLE DELLE GRAMMATURE E CARATTERISTICHE DEI MENU'. GRAMMATURE ALIMENTI 6-10 ANNI 11-14 ANNI 15-19 ANNI grammi grammi grammi Pasta e riso 70-80 80-90 90-100 Gnocchi, (strangolapreti, spatzle, canederli, alla romana)* 220 240 260 Polenta cotta 320 360 400 Pastina o riso per minestra, orzetto 30 40 40 Pasticcio, pasta pasticciata* 250 300 350 Pane 50 50 80 Pizza* 250 300 350 Carne 60-80 60-80 80-100 Pesce 70-90 70-90 100-120 Formaggio /prosciutto 40 50 50 Uova 1 1 1 Verdura cruda e cotta 200 200 200 Legumi secchi da cuocere per piatto unico 50 60 60 Legumi freschi da cuocere per piatto unico 120 140 140 Contorno di verdure 150 200 200 Frutta 100 150 150 Olio 20 25 25 Parmigiano 5 5 5 * Le seguenti pietanze dovranno essere preparate al momento e non preconfezionate. Le grammature sopra elencate si riferiscono agli alimenti pesati a crudo (dove non specificato), al netto degli scarti e della effettiva resa dell’eventuale prodotto surgelato. I menù devono essere formulati su 5 settimane, sulla base delle tabelle delle grammature sopra indicate, conformi alle indicazioni contenute nei L.A.R.N., nelle Linee Guida per una sana alimentazione italiana (ed. 2003) e nelle tabelle pubblicate dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari – Direzione per la Promozione e l’Educazione alla Salute - Servizio Educazione alla Salute “Alimentazione sana a scuola e in famiglia”. Il pranzo deve apportare circa il 35-40% delle calorie giornaliere. Si individua un fabbisogno nutrizionale di circa 750-800 Kcal per i bambini da 6 a 10 anni, 900 Kcal per i ragazzi da 11 a 14 anni e 980 Kcal per i ragazzi da 15 a 19 anni. 47 Caratteristiche dei menù I menù devono ruotare su 5 settimane estive e 5 invernali. I menù per gli studenti frequentanti le mense delle scuole elementari e delle scuole medie inferiori devono prevedere un primo piatto, un secondo piatto, due contorni, pane fresco, frutta o dessert. I menù per gli studenti frequentanti la mensa del Centro Formazione Professionale – ENAIP di Cles devono essere strutturati come segue: • primo piatto a scelta fra 4 portate: piatto previsto dal menù del giorno, minestra in brodo, pasta al pomodoro, pasta o riso in bianco; • secondo piatto a scelta tra 5 portate: 2 a base di carne o pesce, 1 a base di verdura/formaggi/uova, formaggio del giorno, affettato del giorno; • contorno: 2 a scelta tra 3 tipi giornalieri, di cui 2 cotti e 1 crudo; • pane: 1 panino; • frutta: 1 a scelta tra 3 tipi giornalieri o macedonia o yogurt o dessert. Alternative al primo piatto a scelta tra: yogurt, dessert, contorno, affettato, formaggio, frutta. Alternative al secondo piatto a scelta tra: 2 contorni oppure carne o pesce alla griglia. Le grammature devono essere adeguatamente calibrate a cura del personale dipendente dall’Appaltatore, tenendo conto delle esigenze alimentari dell’adulto medio (L.A.R.N.). I menù proposti devono essere corredati da calcolo bromatologico e ricettario, oltre che da eventuali descrizioni aggiuntive per comprendere meglio le proposte. Indicativamente il menù estivo è somministrato dall’inizio dell’anno scolastico fino al 31 ottobre e dal 1° aprile sino alla fine dell’anno scolastico. Il menù invernale è somministrato, sempre indicativamente, dal 1° novembre al 31 marzo. . I menù devono essere formulati secondo le grammature e le indicazioni previste nel presente Piano alimentare. Devono essere previste revisioni periodiche dei menù, anche in relazione a particolari situazioni climatiche. Tali variazioni devono essere concordate e approvate, prima della applicazione, dall’Amministrazione appaltante. I menù devono essere esposti ogni giorno in ogni sala mensa e deve essere indicato il tipo di carne o pesce utilizzato per la preparazione di ciascun piatto, come ad esempio: “scaloppina alla pizzaiola” (vitello), “filetto di pesce al forno” (nasello), etc. La verdura, laddove richiesto dall’Amministrazione appaltante, può essere somministrata come antipasto. La frutta, laddove richiesto dall’Amministrazione appaltante, può essere somministrata come spuntino di mezza mattina, senza costi aggiuntivi. I menù devono essere approvati dall’Amministrazione appaltante. 48 Distribuzione dei piatti nell'arco della settimana I primi piatti* devono essere distribuiti nell’arco della settimana con la frequenza di seguito indicata: • pasta asciutta con formati lunghi e corti alternati una volta alla settimana; • pasta al pomodoro, alle verdure, all'olio, gratinata, al di ragù o pesce, pasticcio, pasta al forno, pasta pasticciata, pasta fredda, crespelle farcite, pizza o piatti regionali nutrizionalmente analoghi, oppure tortellini con ripieno artigianale una volta alla settimana a rotazione; • risotto, orzotto, farotto una volta alla settimana a rotazione; • riso bollito, pilaf, all'olio, al sugo di pomodoro, al pomodoro fresco, alle verdure, allo zafferano, alla parmigiana, insalata di riso una volta alla settimana a rotazione; • gnocchi di patate, di semolino (alla romana), di pane, di spinaci (strangolapreti), tirolesi (spaetzle), alla parigina, di zucca, canederli con prosciutto o formaggio, rotolo di patate una volta alla settimana a rotazione; minestre in brodo vegetale, quali orzetto, canederli, tortellini in brodo, passati, creme di verdura o legumi, minestrone (con riso o pasta, orzo, farro, fiocchi di cereali, miglio, crostini di pane al forno), semolino, pancotto una volta alla settimana a rotazione. * La quantità di carne o di pesce presente nei primi piatti dovrà essere sottratta ai secondi • I secondi piatti devono essere distribuiti nell’arco della settimana con la frequenza di seguito indicata: • pesce (al cartoccio, al vapore, al forno, impanato, in umido) una volta alla settimana a rotazione; • uova (frittata al forno, sode o crespelle), formaggio o affettato una volta alla settimana a rotazione; • carne (al vapore, al forno, impanata, in umido, alla griglia) di pollo, tacchino o coniglio una volta alla settimana a rotazione; • carne (al vapore, al forno, impanata, in umido, alla griglia) di vitello, bovino, suino una volta alla settimana a rotazione; • piatto unico, quale pasta con legumi, pizza, etc. una volta alla settimana a rotazione. I contorni devono essere distribuiti nell’arco della settimana con la frequenza di seguito indicata: • patate al forno, al prezzemolo o purè, polenta 2 – 3 volte alla settimana compatibilmente con il pasto proposto; • verdura mista cruda 5 volte alla settimana a scelta fra due tipologie; • verdura cotta mista 3 – 4 volte alla settimana a scelta fra due tipologie (al vapore, al forno, al prezzemolo, saltuariamente gratinata). I dessert* devono essere distribuiti nell’arco della settimana con la frequenza di seguito indicata: • frutta fresca di stagione 3 volte alla settimana, a scelta fra almeno due tipologie; • macedonia di frutta fresca 2 volte alla settimana; 49 • dolce 2 – 3 volte al mese. * Come alternativa fissa deve essere prevista sempre la mela. Piatto Unico Può essere proposto settimanalmente come alternativa al pasto classico (primo piatto e secondo piatto) ed ha una composizione di per sé sufficiente a ricoprire il fabbisogno nutrizionale del pasto. Possono essere considerati piatti unici, oltre al primo piatto di legumi e cereali (ad esempio la pasta e fagioli), la pizza, il cous cous, la pasta pasticciata, nonchè un secondo piatto di carne o di pesce con polenta e/o patate, accompagnati da verdure di stagione. Nell’eventualità del piatto di legumi combinati con cereali, deve essere prevista la possibilità di integrare il pasto con dolce allo yogurt, al fine di agevolare gli studenti che possono incontrare difficoltà ad accettare questa proposta. Opzioni Con le modalità da stabilirsi in accordo con l’Appaltatore, gli utenti delle mense scolastiche hanno la facoltà di scegliere delle alternative rispetto ai menù sulla base dei seguenti principi: • alternativa al primo piatto: pasta o riso all’olio, pastina in brodo; • alternativa a carne o pesce: legumi o fettina di carne ai ferri (non verranno perciò sostituiti da prosciutto, formaggio o uova se non per i menù alternativi o per eventuali diete speciali); • alternativa per la verdura: non possibile ad eccezione delle diete speciali. Variazione del menù. Le variazioni dei menù che l’Appaltatore intende proporre per introdurre piatti nuovi o rendere il pasto qualitativamente migliore devono essere, di volta in volta concordate, con l’Amministrazione appaltante. I menù possono essere suscettibili di variazioni e di integrazioni in relazione: al grado di accettazione da parte dell'utenza, a sperimentazioni (ad esempio introduzione di piatti regionali), a proposte da parte degli Organismi competenti (Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Servizi di dietetica, Commissioni di controllo istituite presso ogni Istituto scolastico, etc.), alla applicazione di eventuali aggiornamenti scientifici in campo nutrizionale (tabelle L.A.R.N. – livelli di assunzione raccomandati di energia e nutrienti per la popolazione). Il menù variato deve essere di equivalente valore economico, senza alcun aggravio per l’Amministrazione appaltante e deve essere applicato in tempi brevi. L’Amministrazione appaltante si riserva di modificare la stesura delle tabelle delle grammature a seguito dell'applicazione di riforme scolastiche che dovessero mutare le classi di utenza, concordando le possibili variazioni con l’Appaltatore. Nessuna variazione può essere apportata dall’Appaltatore senza la specifica autorizzazione scritta dell’Amministrazione appaltante. E' consentita, in via temporanea, una variazione dei menù nei seguenti casi: 1) guasto di uno o più impianti da utilizzare per la realizzazione del piatto previsto; 2) interruzione temporanea della produzione per cause quali sciopero, incidenti, interruzioni dell'energia elettrica o dell'acqua; 3) avaria degli impianti di conservazione dei prodotti deperibili. Tale variazione deve in ogni caso essere effettuata previa comunicazione all’Amministrazione appaltante seguita da conferma da parte della stessa. 50 Per i cestini d’asporto deve essere prevista la fornitura di due panini imbottiti, di cui uno con formaggio e uno con prosciutto cotto, una banana e un frutto di stagione e una bottiglia da ½ litro in PET di acqua naturale, uno yogurt, tovaglioli e bicchieri monouso. 51 5. MODALITÀ DI COTTURA DEGLI ALIMENTI. Le principali tecniche di cottura raccomandate sono: in acqua, a vapore, brasata, in umido, alla griglia, al forno o al cartoccio. Ortaggi: a vapore, al forno, gratinati. Legumi secchi: vanno cotti in molta acqua fredda non salata per evitare che induriscano. Pesce: in acqua, a vapore, al forno, al cartoccio, alla griglia, brasato. Carne: in acqua, a vapore, al forno, alla griglia, arrosto, allo spiedo, brasata, in umido. I forni di ultima generazione sono termoventilati e favoriscono la cottura uniforme degli alimenti. Inoltre, se predisposti, permettono la cottura combinata “convezione – vapore” che risulta più veloce, necessita di minori quantitativi di grassi e porta ad un prodotto finale più morbido perché più ricco di liquidi. Al forno sono consigliati anche gli alimenti impanati. Cottura a bassa temperatura: è più recente come tecnica, mantiene più i liquidi e i nutrienti all’interno, non brucia e non richiede continua supervisione. Il risultato è un arrosto morbido, umido internamente e povero di grassi. Per questa ultima caratteristica ha meno sapore del classico arrosto ma in compenso ha meno calorie. I risotti, i sughi, le minestre e le creme devono essere preparati senza il soffritto iniziale. Le basi per sughi e ragù devono essere fatte stufare con acqua o brodo vegetale. L'olio previsto deve essere aggiunto a cottura ultimata. Sono da escludere tutti i tipi di frittura ed i soffritti. E’ vietato l'uso di dadi o preparati per brodo, insaporitori vari e concentrati. E’ da preferire l'aumento dell'utilizzo di aromi naturali freschi o secchi in polvere, senza aggiunta di sale, glutammato e conservanti. 52 6. DIETE SPECIALI. Ogni punto cottura deve essere in grado di preparare diete speciali (diete per soggetti affetti da allergie e/o intolleranze, diete per soggetti diabetici, diete per soggetti in sovrappeso, diete per soggetti celiaci, etc.), su precisa indicazione sanitaria e previa presentazione di certificato medico che indichi gli alimenti concessi e quelli da evitare. A tal fine l’Appaltatore deve garantire personale dedicato alla preparazione e alla distribuzione dei pasti adeguatamente formato. In particolare il cuoco responsabile di ogni punto cottura dove sussistano problematiche legate ad allergie e/o intolleranze alimentari deve dare evidenza di essere adeguatamente formato. E’ opportuno che ogni punto cottura adotti uno specifico "regolamento per la cucina dietetica", facilmente consultabile da ogni operatore. Tale servizio non deve comportare spese aggiuntive per l’Amministrazione appaltante. Si ricorda che: • nel caso di disgusti collettivi devono essere individuate e opportunamente valutate le cause ed eventualmente sostituito il piatto; • è vietato l’utilizzo di frutta sciroppata o in scatola; • è vietato agli studenti, agli insegnati e ai genitori portare in cucina o in mensa prodotti alimentari. 53 7. MENU' ALTERNATIVI. Nei casi di necessità determinati da motivazioni di carattere etico-religioso o di scelta di una alimentazione vegetariana, l’Appaltatore è obbligato a fornire, in sostituzione del pasto previsto dal menù del giorno, menù alternativi, la cui composizione sarà concordata con l’Amministrazione appaltante, sulla base delle richieste degli utenti. Le richieste devono essere scritte, motivate e consegnate ad inizio di ogni anno scolastico contestualmente alla domanda di iscrizione al servizio di ristorazione scolastica. Nel caso dovessero verificarsi condizioni tali da non garantire la sicurezza alimentare o i requisiti nutrizionali dei prodotti forniti, l’Appaltatore deve adeguarsi alle disposizioni e indicazioni fornite dall’Amministrazione appaltante. 54 8. PRODOTTI E SAPORI DELLA NOSTRA TERRA. Il pranzo somministrato nelle mense scolastiche ha uno scopo, oltre che nutrizionale, anche e soprattutto educativo. Può, infatti, costituire un’ottima occasione attraverso la quale lo studente ha la possibilità, non solo di acquisire corrette abitudini alimentari, ma anche di formarsi una adeguata conoscenza in tema di prodotti alimentari con un forte legame con il territorio e con le sue tradizioni e di prendere consapevolezza del rispetto dell’ambiente. In questo senso l’Amministrazione appaltante – tenuto conto della registrazione EMAS (European Community’s Eco-Management and Audit Scheme – Regolamento CE 19.03.2001 n. 761/2001 e successivi aggiornamenti) recentemente rilasciata alla propria organizzazione dal Comitato Ecolabel-Ecoaudit (n. registrazione IT – 001019) – deve esercitare uno stimolo al fine di privilegiare l’utilizzo di prodotti alimentari “locali”, e più in particolare di provenienza “trentina”. Come noto, nel corso degli anni è notevolmente cambiato il modo di produrre e distribuire il cibo. I fenomeni più vistosi sono stati la globalizzazione dell’industria alimentare, l’incremento dell’import/export di alimenti e materie prime, la concentrazione di grandi produttori a scapito dei piccoli, l’aumento di grandi punti vendita centralizzati e la diminuzione del numero dei piccoli negozi con il conseguente aumento di grandi autoveicoli per il trasporto di generi alimentari. Se cinquant’anni fa gli alimenti percorrevano solo pochi chilometri per arrivare dal luogo di produzione alle nostre tavole, ora possono viaggiare per centinaia o addirittura migliaia di chilometri prima di essere consumati. E’ indubbio che tali cambiamenti abbiano un impatto ambientale non indifferente: si pensi al traffico, alle emissioni di CO2, al consumo energetico e così via. Recentemente ha cominciato a diffondersi l’uso dei “chilometri percorsi” dal cibo come indice per misurare l’impatto ambientale. La semplice logica che sta alla base di questo concetto è che più un alimento ha viaggiato, più energia ha consumato, più combustibili fossili ha bruciato, più gas serra ha emesso e, di conseguenza, più alto è l’impatto ambientale e meno il cibo è ecologicamente sostenibile. L’utilizzo di alimenti a “chilometri zero”, oltre a ridurre l’inquinamento ed il traffico, consente di perseguire l’ulteriore obiettivo di promuovere i prodotti locali troppo spesso trascurati: prodotti tipici, freschi, che recuperano e valorizzano il patrimonio gastronomico tradizionale e che rispettano l’ambiente. I vantaggi della “filiera corta” possono dunque essere così sintetizzati: • riduzione del consumo di energia, dell’inquinamento e del traffico; • valorizzazione delle coltivazioni proprie di ogni territorio, protezione delle biodiversità, dei gusti, dei sapori, delle ricette e delle tradizioni; • rispetto della stagionalità e quindi della freschezza degli alimenti. Per le ragioni sopra esposte, l’Appaltatore deve dare preferenza – nelle proprie forniture e nella preparazione dei pasti – ai prodotti alimentari di provenienza “trentina” o comunque “locali” di seguito elencati, a titolo esemplificativo e non esaustivo, ai fini della preparazione dei menù “I sapori della nostra terra”. Restano salvi gli obblighi conseguenti a quanto eventualmente dichiarato in sede di offerta tecnica con riferimento alla preparazione dei menù “I sapori della nostra terra”. 55 Farina di Storo: polenta, spezzatino di vitello e funghi, “polenta pasticciata ”. Olio extravergine del Garda: per ogni preparazione. Ortofrutticoli della Val di Gresta: torta di carote, torta di patate, cappuccio in pinzimonio, minestrone trentino, risotto alla verdure, strangolapreti. Sedano della Val di Gresta: risotto. Asparagi di Zambana: risotto agli asparagi, asparagi con le uova. Fagioli di Lamon: pasta e fagioli, fagioli all'uccelletto, insalata di legumi. Broccoli di S. Massenza: lessi, pasta con i broccoli, palline di broccoli o cavolfiori. Mele della Val di Non: risotto alle mele Golden, “Strudel di pomi”, crostata alla frutta, mele in camicia, “pinza”. Piccoli frutti di S. Orsola: crostata, strudel, gelato, yogurt naturale con piccoli frutti, macedonia di frutta, crostata di more, carne rossa con mirtilli. Susine di Dro: “gnochi de brugne de zia Fausta”. Castagne di Drena: tagliatelle con i marroni, caldarroste, torta di castagne. Noci del Bleggio: pasta al sugo di noci. Speck dell'Alto Adige: zuppa di canederli allo speck, “Orzet a la trentina” con speck, spatzle allo speck, “oseleti scampadi”. Trote e salmerini: “supa de salmerini de la Val de Sol”, filetti al prezzemolo, risotto delicato alla trota di torrente, hamburger naturale di trota, carpaccio di trota trota lessa con le patate. Casolet della Val di Sole: frittata al formaggio, tortino salato. Spressa delle Giudicarie, Asiago, Latteria trentino, Grana trentino D.O.P: pasta o risotto ai 4 formaggi. Tosèla: “ polenta e tosela”. 56 ALLEGATO C al capitolato speciale di appalto per l’affidamento in appalto del servizio di ristorazione presso le mense delle scuole elementari e delle scuole medie inferiori del Amministrazione appaltante della Valle di Non, nonché presso la mensa scolastica del Centro Formazione professionale – ENAIP di Cles. “MANUTENZIONI ” 57 Le attrezzature delle mense scolastiche (ivi compresi arredi, stoviglie, vasellame e quant’altro necessario per la preparazione e la distribuzione dei pasti) sono quelle in dotazione alle singole mense. All’inizio del servizio verrà consegnata all’Appaltatore la lista delle dotazioni di ogni singola mensa scolastica redatta a cura dell’Amministrazione appaltante. Le attrezzature in dotazione, qualora per qualsiasi motivo non fossero nel numero sufficiente per garantire l’adeguato svolgimento del servizio, dovranno essere integrate dall’Amministrazione appaltante senza oneri aggiuntivi per l’Appaltatore. Quest’ultimo, a sua volta, è tenuto a restituire la medesima dotazione, numerica e qualitativa, che ha avuto in carico dall’Amministrazione appaltante ad inizio servizio, fatto salvo il normale deperimento d’uso. Sono a carico dell’Appaltatore le eventuali sostituzioni ed integrazioni, anche di soli componenti, che si rendessero necessarie per qualsiasi motivo, compresi il danneggiamento ed il furto. Le eventuali sostituzioni a carico dell’Appaltatore dovranno essere il più conformi possibile alla dotazione inizialmente fornita. A tal fine l’Amministrazione appaltante indicherà tipologia di attrezzature e materiali, relativi codici e fornitori abituali. Qualora differissero, l’Amministrazione appaltante potrà sostituire quanto mancante o danneggiato, approvvigionandosi da proprio fornitore e trattenendo dalle liquidazioni spettanti quanto per questo dovuto. Relativamente a quanto indicato nella lista delle dotazioni sopra indicata, l’Amministrazione appaltante resta sollevata da qualsiasi onere inerente la manutenzione, ordinaria e straordinaria, di quanto contenuto nella stessa. Sarà cura dell’Appaltatore tenere presso il proprio ufficio operativo istituito sul territorio comprensoriale un registro sul quale annotare puntualmente qualsiasi intervento di manutenzione realizzato sulle attrezzature in dotazione. Tale registro potrà essere soggetto a verifiche in qualsiasi momento da parte dell’Amministrazione appaltante che ne accerterà l’effettiva corrispondenza con gli interventi eseguiti. Sono a carico della Appaltatore: • la manutenzioni, ordinaria e straordinaria, delle attrezzature presenti presso le mense scolastiche; • la manutenzione, ordinaria e straordinaria, degli impianti idraulici nonché la sostituzione di parti elettriche e meccaniche delle attrezzature in affidamento; • la manutenzione ordinaria dei servizi igienici annessi alle mense scolastiche; • la manutenzione ordinaria degli impianti di fognatura, ivi comprese la vuotatura e la ripulitura di canalizzazioni e pozzetti; • la manutenzione ordinaria delle murature interne, e in particolare le tinteggiature di muri e soffitti che dovrà essere annuale per le cucine e biennale per le sale mensa, i magazzini e i servizi igienici. Gli interventi di manutenzione devono essere conformi a quanto indicato nell’elenco sotto riportato e devono essere documentati e appositamente registrati. L’Appaltatore deve attivare un servizio di pronto intervento di manutenzione, in grado di intervenire celermente in caso di guasti o rotture. Il nominativo del responsabile di tale servizio deve essere comunicato formalmente all’Amministrazione appaltante prima dell’inizio del servizio. La stessa Amministrazione appaltante deve essere informata per iscritto, sempre prima dell’inizio del servizio, in ordine alle ditte alle quali l’Appaltatore intende rivolgersi per l’effettuazione delle manutenzioni di ogni impianto e di ogni attrezzatura. Qualora l’Appaltatore non provveda alle riparazioni dei guasti o rotture entro 24 (ventiquattro) ore dal verificarsi degli stessi, l’Amministrazione appaltante disporrà gli interventi necessari addebitando i relativi oneri finanziari all’Appaltatore mediante trattenuta sui corrispettivi da liquidare. 58 L’Appaltatore dovrà provvedere alle pulizie di apertura delle mense scolastiche dopo la chiusura estiva, ivi compresi il lavaggio degli eventuali tendaggi e la pulizia dei serramenti e dei vetri, nonché alle pulizie di chiusura al termine di ogni anno scolastico. Le pulizie dopo la chiusura estiva comprendono anche quelle derivanti dalla esecuzione di eventuali lavori o delle tinteggiature. Per quanto riguarda la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, l’Appaltatore è tenuto ad uniformarsi al sistema vigente in ambito comprensoriale e all’osservanza delle relative modalità gestionali. In particolare l’Appaltatore, prima del conferimento nelle apposite campane multimateriale, è tenuto ad effettuare una pulizia e/o lavaggio del vetro, del barattolame e dei contenitori di plastica (quali ad esempio i vasetti di yogurt). L’Amministrazione appaltante si riserva in ogni momento di controllare l’effettivo stato delle strutture, delle attrezzature, degli impianti e degli arredi. Attrezzature principali in affidamento e loro manutenzione CAPPA DI ASPIRAZIONE Pulizia mensile filtri Sostituzione lampade stagne al bisogno Pulizia canalina perimetrale al bisogno Eventuale sostituzione filtri Eventuale sostituzione e/o riparazione parti elettriche (motore aspirazione, canali zincati, etc.) CUCINE A GAS Regolazione fiamme al bisogno Pulizia annuale rubinetti valvolati Controllo annuale termocoppie, termostati, spie Eventuale sostituzione termocoppia Eventuale sostituzione e/o riparazione di parti meccaniche (bruciatore, condutture gas, portine, etc.) CUOCIPASTA Controllo annuale rubinetti, spie pilota, termocoppie Controllo annuale guarnizioni e scarichi Eventuale sostituzione e/o riparazione di parti meccaniche (bruciatore, condutture gas, etc.) FORNO A CONVEZIONE Regolazione annuale termostati Pulizia trimestrale ugelli e bruciatore Disincrostazione trimestrale Eventuale sostituzione termocoppia Eventuale sostituzione termostato Eventuale sostituzione e/o riparazione di parti meccaniche (bruciatore, condutture gas, portine, etc.) ABBATTITORE TEMPARATURA Regolazione annuale termostati Disincrostazione trimestrale Eventuale sostituzione termostato Eventuale sostituzione e/o riparazione di parti meccaniche (bruciatore, condutture gas, portine, etc.) 59 BRASIERA Controllo annuale termostati Controllo annuale pulsanti movimentazione Eventuale sostituzione termostati Eventuale sostituzione e/o riparazione di parti meccaniche (bruciatore, condutture gas, etc.) CELLA FRIGORIFERA Regolazione semestrale temperatura Ricarica gas refrigerante al bisogno Eventuale sostituzione e/o riparazione motori, termostati e ventole LAVASTOVIGLIE Disincrostazione trimestrale Decalcificazione trimestrale Pulizia semestrale ugelli e filtri Controllo semestrale pompe e giranti Regolazione dosatore prodotti pulizia al bisogno Eventuale sostituzione e/o riparazione di parti elettriche e meccaniche CARRELLI TERMICI Regolazione annuale termostati Controllo annuale scarichi vasche Eventuale sostituzione e/o riparazione di parti elettriche e meccaniche CARRELLI DI SERVIZIO Pulizia e ingrassaggio ruote annuale Controllo semestrale giunti e saldature Eventuale sostituzione ruote Eventuali saldature parti strutturali PELAPATATE Controllo annuale dischi abrasivi Eventuale sostituzione disco e camicia abrasiva Eventuale riparazione motore TRITACARNE/GRATTUGIA Affilatura mensile lame Smontaggio e pulizia mensile delle parti meccaniche Eventuale sostituzione coclea Eventuale riparazione motore AFFETTATRICI Affilatura mensile lame Smontaggio e pulizia mensile delle parti meccaniche Eventuale riparazione motore ROBOT TAGLIAVERDURE Affilatura e registrazione dischi annuale Eventuale sostituzione dischi Eventuale sostituzione e/o riparazione motore Eventuale sostituzione cuscinetti 60 CONGELATORI Controllo semestrale temperature Sbrinamento periodico al bisogno Eventuale riparazione motore Verifica annuale display o altro sistema di lettura ARMADI FRIGORIFERO Controllo semestrale compressori Eventuale ricarica gas al bisogno Eventuale riparazione motore Verifica annuale display o altro sistema di lettura EROGATORI D’ACQUA Caricamento bombole CO2 al bisogno Eventuale sostituzione e/o riparazione motore o parti elettriche e meccaniche MIXER – FRUSTE ELETTRICHE Eventuale sostituzione e/o riparazione motore o parti elettriche e meccaniche (frusta, coltelli, ecc.) BILANCE Registrazione taratura annuale BIDONI ACCIAIO Riparazione pedale e coperchio al bisogno LAVELLI Sostituzione miscelatori e flessibili al bisogno COLTELLI DA CUCINA Affilatura lame ogni 15 (quindici) giorni PAVIMENTI Trattamento annuale con cere apposite dei pavimenti in vinile delle sale mensa UTENSILI DI PULIZIA (scope, aspirapolveri, etc.) Verifica integrità annuale Eventuale riparazione e/o sostituzione motore e/o tubi di aspirazione L’Amministrazione appaltante si riserva di aggiornare l’elenco sopra riportato. 61