B Roma news Maggio/Giugno 2011 Periodico di comunicazione sanitaria divulgativa della ASL RMB a cura del Progetto Archimede Perché modificare lo stile di vita durante l’estate? >> Ondate di calore: quali rischi per la salute? La UOC Tutela Salute Anziano della ASL Roma B ha diffuso un foglio informativo con i consigli utili per affrontare meglio l’arrivo del caldo P er chi soffre il caldo è meglio andare in vacanza al mare o in montagna? E quando si accentua la sofferenza, conviene restare in casa con l’aria condizionata o uscire a prendere un po’ d’aria? Sono questi i dubbi ricorrenti che si ripresentano ogni anno appena la colonnina di mercurio comincia ad andare oltre i 30 gradi, anche se a correre rischi reali sono i soggetti particolarmente fragili (come bambini, anziani e cardiopatici) e in condizioni meteorologiche anomali. L’esperienza della caldissima estate del 2003 ha mostrato come un’ondata di calore non prevista possa portare esiti letali e gravi 2 Cosa sono le ondate di calore Le ondate di calore (in inglese heat-waves) sono condizioni meteorologiche estreme che si verificano durante la stagione estiva, caratterizzate da temperature elevate, al di sopra dei valori usuali, che possono durare giorni o settimane. L’Organizzazione Mondiale della Meteorologia non ha formulato una definizione standard di ondata di calore e, nelle diverse fasce climatiche, si basa sul superamento di valori soglia di temperatura definiti attraverso il 10% o il 5% dei valori più alti osservati nella serie storica dei dati registrati in una specifica area. L’effetto delle ondate di calore è relativamente immediato, con una latenza di 1-3 giorni tra il verificarsi di un rapido innalzamento della temperatura e il conseguente incremento del numero dei decessi. E’ cosa nota che le ondate di calore con il maggior numero di decessi sono quelle più intense e prolungate e quelle che si verificano agli inizi della stagione estiva, quando la popolazione non ha ancora attivato adeguati meccanismi di adattamento fisiologico al caldo. Le previsioni meteorologiche a lungo termine indicano, a grandi linee, che negli anni futuri, le temperature estive saranno elevate e il fenomeno delle ondate di calore diventerà più frequente con gravi rischi per la salute delle persone molto anziane o fragili per condizioni di salute e solitudine. Questo rende necessario sia affinare i metodi di previsione di questi rischi, sia prepararsi in maniera adeguata e tempestiva per sviluppare interventi specifici. danni alla salute della popolazione; in Italia, almeno ottomila persone anziane sono decedute come causa diretta dell’ondata di calore di otto anni fa: si trattava principalmente di anziani soli, di età superiore a 75 anni e con patologie concomitanti. L’isola di calore nelle grandi città La riduzione degli effetti negativi delle ondate di calore è Per una città di medie dimensioni si calcola che tra centro possibile purché gli interventi preventivi possano ridurre e zone rurali ci sono tra gli 0.5°C e i 3°C di differenza. In considerevolmente l’impatto di questi fenomeni. E’ importante, condizioni di elevata temperatura e umidità, le persone che ad esempio, sapere in anticipo che l’ondata di calore sta per vivono nelle città hanno un rischio maggiore di mortalità arrivare, in modo da mirare in maniera ottimale gli interventi rispetto a coloro che vivono in ambiente suburbano o rurale. preventivi verso le persone a rischio più elevato. Il fenomeno, noto con il nome di “isola di calore” (urban heat Il Ministero della Salute quest’anno si è mosso con ampio island), è dovuto soprattutto al maggior assorbimento di energia anticipo emanando, a metà maggio, un’ordinanza che solare da parte delle superfici asfaltate e del cemento degli impone alle amministrazioni comunali di trasmettere edifici. In estate, nelle ore più assolate, le strade e i tetti delle case alle ASL gli elenchi delle persone over 65, iscritte nelle possono raggiungere spesso temperature superiori a 60-90°C. anagrafi della popolazione residente. Saranno poi le ASL, Ci sono poi altre condizioni concomitanti che contribuiscono in collaborazione con la Protezione civile, a mettere in atto ad aumentare la temperatura nell’aria, come l’emissione di iniziative per prevenire e monitorare danni gravi e irreversibili gas dai mezzi di trasporto e dalle ciminiere delle fabbriche, la legati alle condizioni climatiche della stagione estiva. produzione di calore artificiale dagli impianti di condizionamento La UOC Tutela Salute Anziano della ASL Roma B ha già diffuso e riscaldamento, la scarsità di alberi o comunque di copertura e pubblicato online un foglio informativo con i consigli utili per vegetale. L’effetto isola modifica anche alcuni parametri affrontare le ondate di calore e per individuare nel più breve meteorologici: i fenomeni temporaleschi, ad esempio, vengono tempo possibile i sintomi e i segni del colpo di calore. aumentati del 10-15% rispetto a quanto avviene negli ambienti www.aslromab.it rurali, mentre il vento, per la presenza delle abitazioni, risulta diminuito (in condizioni di brezza) del 20-30%. • Rischi per la salute Il caldo causa problemi alla salute nel momento in cui altera il sistema di regolazione della temperatura corporea. Normalmente, il corpo si raffredda sudando, ma in certe condizioni fisiche e ambientali questo non è sufficiente. Se, ad esempio, l’umidità è molto elevata, il sudore non evapora rapidamente e il calore corporeo non viene eliminato efficacemente. La temperatura del corpo, quindi, aumenta rapidamente e può arrivare a danneggiare diversi organi vitali e il cervello stesso. I problemi di salute legati al caldo possono presentarsi con sintomi minori, come crampi, lipotimia ed edemi, o di maggiore gravità, come il colpo di calore, la congestione, la disidratazione. Si è in presenza di un colpo di calore se sono presenti contemporaneamente due o più dei seguenti sintomi: • Modifica del comportamento (agitazione psicomotoria o estrema sonnolenza) • Senso di grande debolezza e stanchezza • Rallentamento nei movimenti • Stordimento, vertigini e/o perdita dei sensi • Alterazioni prolungate del livello di coscienza o convulsioni • Nausea, vomito e a volte diarrea • Crampi muscolari • Temperatura del corpo elevata ( > 39 °C), sete e mal di testa • • • Se la temperatura del corpo è elevata (superiore a >39°C) cercare di farla abbassare il più rapidamente possibile avvolgendo la persona con accappatoio umido o facendole fare una doccia fresca o un bagno senza asciugarla. Arieggiare il più possibile i locali in cui staziona la persona installando un ventilatore o meglio, trasferendola in una parte climatizzata della struttura (per soggetti ricoverati). Se la persona è cosciente e lucida far bere acqua fresca. Non somministrare aspirina né paracetamolo o antipiretici senza preventivamente consultare un medico. Cosa fare per prevenire i colpi da calore Temperature ambientali superiori a 37° innalzano la temperatura corporea e se le condizioni di umidità e ventilazione degli ambienti di vita non sono ideali, la temperatura corporea sale provocando il colpo di calore. L’unico modo per prevenire i danni da ondate di calore è agire su queste tre variabili: temperatura, umidità, ventilazione. 3 Chi è più a rischio? • Le persone anziane hanno condizioni fisiche generalmente più compromesse e l’organismo può essere meno efficiente nel compensare lo stress da caldo e rispondere adeguatamente ai cambiamenti di temperatura; tra questi chi soffre di malattie cardiovascolari, di ipertensione, di patologie respiratorie croniche, di insufficienza renale cronica, di malattie neurologiche è a maggior rischio. • Le persone non autosufficienti poiché dipendono dagli altri per regolare l’ambiente in cui si trovano e per l’assunzione di liquidi. • Le persone che assumono regolarmente farmaci che possono compromettere la termoregolazione fisiologica o aumentare la produzione di calore. • I neonati e i bambini piccoli per la ridotta superficie corporea e la mancanza di una completa autosufficienza possono essere esposti al rischio di un aumento eccessivo della temperatura corporea e a una disidratazione, con possibili conseguenze dannose sul sistema cardiocircolatorio, respiratorio e neurologico. • Chi fa esercizio fisico o svolge un lavoro intenso all’aria aperta può disidratarsi più facilmente degli altri. Cosa fare in caso di colpo di calore • • Chiedere l’intervento del medico curante. Far stendere la persona, rilevare la temperatura del corpo. A tal fine si suggeriscono i seguenti stili di vita: • usare vestiti leggeri di cotone e di colore chiaro; • bere più di due litri di acqua al giorno non gassata, utile sarà, per una corretta assunzione di liquidi, l’integrazione con sali minerali soprattutto il potassio in caso di assunzione di diuretici o di abbondante sudorazione e/o diarrea; • nell’alimentazione privilegiare frutta e verdura, cibi non grassi e preferibilmente assunti non caldi; • evitare l’assunzione di bevande alcoliche; • mantenere una costante attività fisica evitando di esporsi direttamente ai raggi solari, uscendo solo nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio; • mantenere ombreggiata la casa, abbassando le tapparelle o accostando le persiane sul lato dell’abitazione esposta al sole, chiudendo le finestre durante il giorno e riaprendole, per il ricambio dell’aria, nelle ore serali e notturne; • ventilare gli ambienti di soggiorno usando ventilatori non direttamente rivolti sulla persona (ove possibile è consigliato l’uso di climatizzatori); • fare frequenti docce con acqua tiepida o fresca o, se impossibilitati, mettere i polsi sotto il getto dell’acqua fredda www.aslromab.it • • • • • per qualche minuto, più volte durante la giornata; ancora più utili saranno frequenti spugnature cutanee con acqua fredda, nelle ore più calde della giornata (in particolare per i pazienti allettati); valutare in accordo con il proprio medico curante l’opportunità di modificare l’assunzione di alcune categorie di farmaci (beta-bloccanti, diuretici, antipertensivi, ecc.); ai familiari si consiglia di tenere sotto maggior controllo i propri cari, visitandoli o telefonando loro più volte nella giornata per favorirne l’eventuale soccorso; per i pazienti allettati sarà opportuno la mobilizzazione attiva e passiva per evitare che il calore e il sudore favoriscano la formazione di lesioni cutanee da decubito; l’uso dell’incerata per i pazienti allettati è da evitare; si dovrà porre particolare attenzione al confezionamento e alla conservazione degli alimenti che potrebbero, se guasti o mal conservati, determinare infezioni intestinali con febbre e diarrea, che aggraverebbero le condizioni cliniche del paziente. Chi chiamare in caso di bisogno Numeri utili 118 (Emergenza Sanitaria) 113 (Polizia) 112 (Carabinieri) 115 (Vigili del Fuoco) www.protezionecivile.it per informarsi giornalmente sul clima e l’eventuale allerta 800.147.741 Pronto nonno Tutela dell’anziano - ASL Roma B via Cartagine, 85 06.4143.5931 dal lunedì al venerdì 8,30-14,30 Il dizionario del colpo di calore 4 CRAMPI Sono causati da uno squilibrio elettrolitico oppure da una carenza di sodio, dovuta alla perdita di liquidi, oppure derivano da una insufficienza venosa, spesso associata ad edema alle caviglie. Nel primo caso (squilibrio elettrolitico), i crampi si verificano negli anziani che assumono pochi liquidi o in persone che svolgono attività fisica senza reintegrare a sufficienza i liquidi persi con la sudorazione. Nel secondo caso (carenza di sodio), i crampi compaiono in persone non acclimatate che, pur bevendo a sufficienza, non reintegrano i sali minerali persi. In questo caso, le persone possono presentare, oltre ai crampi anche altri sintomi come cefalea, stanchezza e affaticamento, e vanno reidratate con una abbondante assunzione di acqua. Nella malattia venosa degli arti inferiori i crampi compaiono spesso durante la notte o dopo una prolungata stazione eretta. In questo caso è consigliabile far assumere al paziente una posizione con gli arti superiori sollevati di almeno 4 cm rispetto al cuore, rinfrescando con acqua fredda gli arti inferiori. EDEMA L’edema è la conseguenza di una vasodilatazione periferica prolungata, che causa un ristagno di sangue nelle estremità inferiori che, con l’aumento della pressione intravasale, provoca un travaso di liquidi nell’interstizio. Un rimedio semplice ed efficace è tenere le gambe sollevate ed eseguire di tanto in tanto dei movimenti dolci per favorire il reflusso www.aslromab.it venoso, oppure, effettuare delle docce fredde agli arti inferiori, dal basso verso l’alto e dall’interno verso l’esterno sino alla sommità della coscia. Si tratta comunque di un sintomo da non sottovalutare poiché può essere associato a scompenso cardiaco. LIPOTIMIA La lipotimia (svenimento) è caratterizzata da un’improvvisa perdita della coscienza. La causa è un calo di pressione arteriosa dovuto al ristagno di sangue nelle zone periferiche con conseguente diminuzione dell’apporto di sangue al cervello. Lo svenimento può essere prevenuto se, ai primi sintomi, quali vertigini, sudore freddo, offuscamento visivo o secchezza delle fauci, si fa assumere al paziente una posizione distesa, con le gambe sollevate rispetto al cuore. STRESS DA CALORE E’ un sintomo di maggiore gravità e si manifesta con un senso di leggero disorientamento, malessere generale, debolezza, nausea, vomito, cefalea, tachicardia e ipotensione, confusione, irritabilità. La temperatura corporea può essere leggermente elevata ed è comune una forte sudorazione. Se non viene diagnosticato e trattato immediatamente, può progredire fino al colpo di calore. La diagnosi può essere facilmente confusa con quella di una malattia virale. Il trattamento d’urgenza consiste nello spostare la persona in un ambiente fresco e reintegrare i liquidi mediante bevande ricche di sali minerali e zuccheri. Nei casi più gravi, la persona deve essere rinfrescata togliendo gli indumenti, bagnandola con acqua fresca o avvolgendo il corpo in un lenzuolo bagnato. COLPO DI CALORE E’ la condizione più grave e rappresenta una condizione di emergenza vera e propria. Il ritardato o mancato trattamento può portare anche al decesso. Il colpo di calore avviene quando la fisiologica capacità di termoregolazione è compromessa e la temperatura corporea raggiunge valori intorno ai 40°C. Si può presentare con iperventilazione, anidrosi, insufficienza renale, edema polmonare, aritmie cardiache, sino allo shock accompagnato da delirio che può progredire sino alla perdita di coscienza. Il colpo di calore richiede, specie se colpisce neonati od anziani, l’immediato ricovero in ospedale. In attesa dell’arrivo dell’ambulanza, bisogna spogliare e ventilare il malato, rinfrescarlo bagnandolo con acqua fresca e applicare impacchi di acqua fredda sugli arti. CONGESTIONE La congestione è dovuta all’introduzione di bevande ghiacciate in un organismo surriscaldato, durante o subito dopo i pasti. L’eccessivo afflusso di sangue all’addome può rallentare o bloccare i processi digestivi. I primi sintomi sono costituiti da sudorazione e dolore toracico. DISIDRATAZIONE La disidratazione è una condizione che si instaura quando la quantità di acqua persa dall’organismo è maggiore di quella introdotta. Normalmente si assumono circa 1,5 litri di acqua al giorno, grazie allo stimolo della sete. L’organismo si disidrata e incomincia a funzionare male quando: • è richiesta una quantità di acqua maggiore come in caso di alte temperature ambientali • si perdono molti liquidi, come in caso di febbre, vomito e diarrea • una persona non assume volontariamente acqua a sufficienza I sintomi principali sono: • sete • debolezza • vertigini • palpitazioni • ansia • pelle e mucose asciutte • ipotensione EFFETTI SULLA PRESSIONE ARTERIOSA Le persone ipertese e i cardiopatiche, soprattutto se anziane, ma anche molte persone sane, possono manifestare episodi di diminuzione della pressione arteriosa, soprattutto nel passare dalla posizione sdraiata alla posizione in piedi (ipotensione ortostatica). In questi casi, è consigliabile: • evitare il brusco passaggio dalla posizione orizzontale a quella verticale, che potrebbe causare anche perdita di coscienza, • non alzarsi bruscamente dal letto, soprattutto nelle ore notturne, ma fermarsi in posizioni intermedie (esempio: seduti al bordo del letto per alcuni minuti) prima di alzarsi in piedi. Viaggiare sicuri Cosa fare in caso di viaggi in Italia? • • • • • • Chiedere il nome e l’indirizzo di un medico che potrebbe intervenire in caso di aggravamento del quadro clinico o di crisi acute e il numero di telefono e l’ubicazione dell’ospedale più vicino. Preparare e portare con sé la documentazione seguente: tessera sanitaria e tessera dell’eventuale esenzione; sintesi della propria storia clinica rilasciata dal medico curante ed eventualmente lettera di dimissione dell’ultimo ricovero ospedaliero; lista degli eventuali alimenti o farmaci ai quali si è allergici o intolleranti. Piano terapeutico scritto, con le indicazioni su cosa fare: • • • - ogni giorno - in caso di aggravamento dei sintomi - in caso di emergenza Lista delle medicine prescritte e indicazione di quando e come si devono assumere. Medicine di cui si ha bisogno (calcolare qualcosa in più per gli imprevisti) e, in ogni caso, ricette di riserva. Può essere utile portare con sé l’apparecchio della pressione se si soffre di ipertensione arteriosa e un distanziatore www.aslromab.it 5 (se raccomandato dal medico), un misuratore del picco di flusso espiratorio (PEF) o nebulizzatore (se raccomandato dal medico) in caso di persone affette da gravi malattie respiratorie. In caso di viaggi all’estero, occorre anche: Quale mezzo di trasporto preferire? • L’auto non presenta problemi, eccetto per chi è allergico ai pollini, poiché si potrebbero verificare reazioni allergiche se si attraversano con i finestrini aperti zone dove ci sono molti pollini nell’aria. Chi ha il gatto o il cane in casa può avere livelli di allergene elevati nella sua macchina e di conseguenza provocare una crisi a chi è allergico. Si consiglia di evitare di mettersi in viaggio nei periodi particolarmente afosi o di grande traffico come nei giorni di esodo estivo. Se si è costretti a viaggiare in tali periodi si consiglia ai pazienti con problemi respiratori e/o cardiaci di scegliere il treno per viaggiare senza incorrere nel rischio di restare fermi nell’auto in sosta in autostrada, bloccati nelle lunghe code di veicoli fermi con i motori accesi. • • 6 passano le ferie in montagna, al di sopra dei 1.500-1.800 metri, dato che a questa altitudine non ci sono acari. Gli allergici ai pollini devono evitare di recarsi in ferie nelle zone o nei periodi dell’anno particolarmente a rischio. Tessera Europea di Assicurazione Malattia - T.E.A.M. (o certificato sostitutivo provvisorio), che consente al cittadino in temporaneo soggiorno all’estero di riceve nello Stato UE le cure “medicalmente necessarie”. La Tessera, entrata in vigore in Italia il 1° novembre 2004, permette di usufruire delle prestazioni sanitarie coperte in precedenza dai modelli E110, E111, E119 ed E128. Si consiglia di chiedere informazioni alla ASL di appartenenza. Scrivere accanto al nome di ogni medicina il principio attivo e il dosaggio della confezione (mg per capsula o compressa), dato che non tutte le medicine hanno lo stesso nome, la stessa composizione o la stessa presentazione nei vari Paesi. Far tradurre in inglese le raccomandazioni prescritte dal medico su cosa fare soprattutto in caso di emergenza. NOTA BENE È consigliabile sottoscrivere una polizza viaggio, poiché solo pochi paesi dell’UE sostengono per intero le spese per le cure mediche. Una malattia o un incidente all’estero può comportare spese supplementari di viaggio, di alloggio e di rientro in patria, per le quali è opportuno essere assicurati. A volte viene richiesto un deposito in denaro o una carta di credito. In paesi con un sistema sanitario come gli Stati Uniti, è bene non recarsi senza una idonea copertura assicurativa. Dove andare in vacanza? In genere chi ha l’asma o soffre di allergie o ha una patologia cronica sceglie la località delle vacanze basandosi sull’esperienza degli anni precedenti. Si suggerisce di scegliere località a clima temperato e secco. Il mare è particolarmente consigliato ai bambini affetti da dermatite atopica (che devono sempre seguire scrupolosamente le indicazioni del medico curante, soprattutto in relazione all’esposizione al sole). Nel caso di persone affette da forte ipertensione, evitare le località in alta quota. E’ noto tuttavia che gli allergici agli acari spesso migliorano se www.aslromab.it In treno, in aereo o in nave In treno o in aereo, l’aria può essere troppo fresca per una non corretta regolazione dell’impianto di aria condizionata. E’ raccomandabile, quindi portare con sé una giacca o una copertina per difendersi dagli sbalzi di temperatura. Si può praticare l’attività fisica? L’attività fisica è sempre raccomandata, ma deve essere svolta in adeguate condizioni climatiche. Chi ha l’asma o l’allergia, se sotto controllo, può praticare ogni tipo di sport in ambienti opportunamente climatizzati o all’aperto, quando le temperature esterne sono tollerabili e l’aria non è inquinata da pollini o da polveri sottili e altri inquinanti provenienti dal traffico veicolare. Sono comunque da evitare gli sport che si svolgono in ambienti o in condizione estreme (deltaplano, paracadutismo, alpinismo d’alta quota, sport motoristici e sport subacquei). >> Stili di vita in menopausa Qualche consiglio per non aumentare di peso e per ritardare lo sviluppo dell’osteoporosi E ’ importante saper adattare il proprio stile di vita alle condizioni climatiche, ma anche alle stagioni della vita La menopausa, ad esempio, nella vita di ogni donna è un periodo particolare dal punto di vista fisiologico, ma assolutamente non deve essere affrontato come una malattia, bensì come l’occasione per valutare la propria salute, il proprio stile di vita e mettere in atto quei comportamenti che consentiranno di mantenere o recuperare il benessere fisico e psichico. Nel corso della menopausa si verifica una diminuzione del fabbisogno calorico dovuta in parte alla riduzione del metabolismo basale e in parte ad una più frequente sedentarietà. Tutto ciò porta spesso a un aumento di peso e a una diversa distribuzione del grasso corporeo, che si accumula soprattutto a livello addominale. Il grasso addominale rappresenta uno dei fattori di rischio per molte patologie per cui si raccomanda di tenere sotto controllo oltre che il peso corporeo anche la circonferenza addominale, che deve essere inferiore a 88 centimetri. stress, migliora il tono dell’umore e il senso di autostima… purché sia una camminata di almeno un’ora a passo sostenuto, da effettuare tutti o quasi tutti i giorni della settimana. L’osteoporosi »» »» »» »» »» Come comportarsi per mantenere il peso? • • • • • • • • Seguire una dieta variata: ogni gruppo alimentare ha un ruolo preciso per la nostra salute, pertanto non deve mai essere eliminato del tutto. Consumare tre pasti al giorno, più eventualmente due spuntini a basso contenuto di calorie e grassi. Pasta e pane devono essere assunti ogni giorno senza esagerare nelle quantità e nei condimenti. Consumare quotidianamente 2-3 frutti e verdura in abbondanza. Ridurre il consumo di grassi animali preferendo quelli vegetali, come l’olio extravergine d’oliva. Alternare nell’arco della settimana il consumo di carni, pesce, uova, formaggi in porzioni non abbondanti. Limitare il consumo di dolci. Moderare il consumo di sale e scegliere quello iodato. Ma è sufficiente mangiare bene per mantenere sotto controllo il peso? No, è fondamentale anche svolgere un’attività fisica regolare. L’esercizio fisico apporta benefici solo nel lungo termine, per cui deve diventare una “abitudine quotidiana”. Qualsiasi tipo di movimento è utile, anche una camminata all’aria aperta, che, oltre a mantenere un buon tono muscolare e contrastare la riduzione del metabolismo basale, fa bene al cuore, migliora la funzione respiratoria, aiuta a prevenire malattie metaboliche come il diabete, contribuisce alla prevenzione dell’osteoporosi, contiene la fame nervosa e lo »» »» E’ una malattia caratterizzata da ridotta massa e aumentata fragilità dell’osso con conseguente aumento del rischio di frattura. Per prevenire l’osteoporosi e ritardare il suo sviluppo si consiglia di: Evitare il fumo e l’eccessivo uso di alcol. Svolgere un’attività fisica regolare, meglio se all’aria aperta. Ridurre il consumo di caffeina. Non esagerare con le proteine. L’eccessivo consumo di proteine animali (carne, formaggi, uova) porta ad una maggior perdita di calcio con le urine. E’ quindi importante non abbondare con le porzioni, dando la preferenza alle proteine di origine vegetale (legumi, soia e derivati) e quelle del pesce. Usare poco sale. Una sua eccessiva assunzione causa un aumento dell’escrezione urinaria di calcio. Assumere una giusta quantità di calcio con la dieta. Latte, yogurt e formaggi sono importanti fonti di calcio, ma per evitare l’eccessivo introito di grassi saturi, colesterolo e calorie, è meglio assumerli nella forma totalmente o parzialmente scremata. Un’occasione per smettere di fumare Una ricca letteratura di studi epidemiologici conferma che il fumo è particolarmente dannoso per le donne durante la menopausa: oltre a ridurre di circa quindici anni l’aspettativa di vita, infatti, amplifica i disturbi connessi a questa particolare condizione fisiologica – come le vampate di calore e la formazione di rughe – e aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, tumori, osteoporosi. Da uno studio dell’Associazione ostetrici e ginecologi ospedalieri italiani è poi arrivata la conferma che le donne che fumano entrano in menopausa, in media, un anno prima delle altre. www.aslromab.it 7 >> Nei, attenzione all’esposizione al sole Il melanoma è in progressivo aumento in tutto il mondo: quali sono lo cause e i fattori di rischio? V 8 acanze estive è spesso sinonimo di tintarella: sempre di più sono i “cultori” dell’abbronzatura, ma guai a dimenticare le precauzioni necessarie per ridurre il più alto fattore di rischio del melanoma, il più aggressivo dei tumori della pelle. Il melanoma nasce, infatti, dalla trasformazione tumorale di quelle cellule della cute, i melanociti, che normalmente sono deputate alla difesa della pelle dai raggi UV mediante la produzione del pigmento cutaneo (la melanina) sotto lo stimolo della luce solare. Tumori anche di piccole dimensioni possono avere un decorso molto grave e l’incidenza, che è in progressivo aumento in tutto il mondo negli ultimi decenni, viene imputata in parte alla crescente e talvolta eccessiva esposizione al sole. In Italia, nella graduatoria per mortalità da tumore, il melanoma, la cui diffusione è tendenzialmente maggiore nelle donne e più frequente al Nord, è attualmente 13o, con 2 casi ogni 100.000 abitanti/anno. Il melanoma, soprattutto a causa della bassa sopravvivenza in stadi avanzati, è un problema di sanità pubblica da non sottovalutare al quale contribuisce anche l’invecchiamento progressivo della popolazione. Cause e fattori di rischio Le cause dell’insorgenza del melanoma non sono state ancora identificate, ma al suo sviluppo concorrono sicuramente fattori geneticofamiliari e ambientali. Fattori genetico-familiari • Familiarità per melanoma (8-10% dei casi: è associata a mutazioni di alcuni geni che regolano la crescita cellulare) • Precedente melanoma • Appartenenza al fenotipo I e II (difficoltà ad abbronzarsi e facili scottature solari) • Presenza di molti nevi (nei) (>50) • Presenza di nevi atipici Fattori ambientali • Il più importante fattore di rischio causale per la popolazione di pelle bianca è la scottatura da eccessiva esposizione solare. La gran parte dei melanomi è correlata con l’esposizione intermittente alle radiazioni UV, soprattutto in età infantile. Occorre ricordare che l’intensità dell’irradiazione solare non è costante, ma aumenta: - tra le ore 11-16, quando si concentra il 95% di tutta l’irradiazione - con la stagione: in estate nel nostro emisfero www.aslromab.it - con l’altitudine (+4% ogni 300 metri) - con la latitudine (vacanze in Paesi vicini all’equatore) - in vicinanza di superfici riflettenti: lago-mare +10%; sabbia +10-25%; neve +80%. Altri fattori di rischio sono rappresentati dalle radiazioni ionizzanti e da alcuni composti chimici (arsenico, catrame e oli minerali) ai quali si può essere esposti per motivi lavorativi. Consigli di prevenzione primaria • Evitare le ustioni solari soprattutto in giovane età e in soggetti con pelle chiara (fenotipo I e II) e con molti nei. • Utilizzare ombrelloni, teli, copricapo e indumenti. • Evitare di esporsi nelle ore centrali della giornata: dalle 11:00 alle 16:00. • Evitare l’uso di essenze e profumi prima dell’esposizione al sole, poiché possono produrre effetti secondari di allergie e scottature a seguito dell’azione dei raggi UV. • Utilizzare creme e schermi solari adeguati al proprio fenotipo e al tempo di esposizione. Queste devono essere applicate ripetutamente e non devono indurre comunque a prolungare l’esposizione solare. • Ricordare che i dispositivi abbronzanti (lampade UV-A) rappresentano comunque un rischio in età giovanile e nei fenotipi I e II. Oltre a queste semplici accortezze, si consiglia come prevenzione secondaria per la diagnosi tempestiva l’autoesame della cute e un primo controllo dei nei da parte del medico di Medicina Generale ed eventualmente dal dermatologo specialista. Raccomandazioni per l’autoesame della pelle Anche se può insorgere su tutto il corpo, il melanoma è più frequente sulle gambe nelle donne e sul dorso nell’uomo. Per >> un corretto autoesame è necessario spogliarsi completamente ed osservare tutta la superficie cutanea, incluso il cuoio capelluto e le pieghe interdigitali e la pianta dei piedi, facendosi aiutare da un familiare o utilizzando due specchi per evidenziare le zone meno accessibili. Poiché non tutte le lesioni pigmentate della cute sono nei, un metodo di autoesame di semplice esecuzione è il sistema A B C D E. • A = asimmetria della lesione • B = bordi irregolari, frastagliati • C = colore policromo o nero • D = dimensioni > 5 mm (diametro) • E = evoluzione: modificazioni in dimensione, forma e colore in un breve periodo di tempo (6-8 mesi) età di comparsa: dopo i 40 anni Come combattere la zanzara tigre Buone pratiche per i cittadini e per le istituzioni C on l’arrivo dei mesi più caldi si ripresenta il problema della diffusione della zanzara tigre e l’unica possibilità di contrastarla è quella di attivare un piano di azione preventiva che punti a limitare tutte le situazioni e i comportamenti che ne facilitano la riproduzione e la diffusione. Il Dipartimento di Prevenzione della ASL Roma B ha pubblicato un opuscolo prodotto dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Comune di Roma per diffondere la strategia di lotta messa in atto per individuare e distruggere i focolai larvali e per sensibilizzare i cittadini al fine di prevenire la possibilità di deposizione delle uova. Fin dall’inizio degli anni ’90, il Laboratorio di Parassitologia dell’Istituto Superiore di Sanità è diventato centro di riferimento per la sorveglianza e il controllo della specie, producendo numerosi studi al riguardo e coordinando un Programma nazionale di sorveglianza della zanzara, che attualmente funziona recependo le segnalazioni effettuate dalle Asl e dai Comuni. La diffusione della zanzara tigre è vissuta come un problema ambientale più che sanitario tipicamente urbano, che si presenta quando le temperature medie sono intorno ai 25° gradi e la zanzara può completare il suo ciclo di sviluppo in meno di 10 giorni, con un picco di massima densità al culmine dell’estate, tra agosto e settembre. Per questo, è necessario monitorare tutte le zone in cui l’acqua ristagna, come i sottovasi di piante e fiori, le aiuole e le vasche e fontane ornamentali, qualsiasi contenitore lasciato all’aperto, le grondaie. Oltre a un monitoraggio sistematico, effettuato per esempio con l’impiego di ovitrappole, le istituzioni locali dovrebbero provvedere a: • pulire i tombini prima dell’inizio dei trattamenti; • effettuare trattamenti larvicidi perlomeno con cadenza quindicinale nei tombini e in tutte le zone di scolo e ristagno poste in aree pubbliche; • effettuare interventi mirati a disinfestare le popolazioni • di zanzare adulte nelle aree scolastiche e in altre zone dove l’infestazione sia particolarmente intensa; mettere a punto campagne informative che coinvolgano i cittadini nella lotta alla zanzara tigre, utilizzando tutte le strategie di coinvolgimento di tutte le fasce della popolazione, come per esempio gli anziani che si recano con frequenza ai cimiteri, che rappresentano una delle aree a rischio di infestazione della zanzara. Ogni cittadino può efficacemente contribuire alla lotta cercando di: »» evitare l’abbandono di materiali in cumuli all’aperto che possano raccogliere l’acqua piovana; »» eliminare l’acqua dai sottovasi, dagli annaffiatoi, dai bidoni, dai copertoni; »» innaffiare direttamente con le pompe gli orti e i giardini, senza mantenere riserve di acqua a cielo aperto; »» eventualmente, se necessario l’uso di recipienti per la raccolta dell’acqua, cercare di tenerli coperti e provvisti di zanzariera, ben fissata e tesa; »» pulire e trattare bene i vasi prima di ritirarli all’interno durante i periodi freddi. L’abitudine di portare le piante al riparo dai freddi invernali, infatti, è probabilmente una delle cause che generano, all’arrivo della primavera quando le temperature salgono e le piante vengono nuovamente esposte e innaffiate, la schiusa delle uova invernali facilitando notevolmente la diffusione della zanzara stessa nell’ambiente; »» introdurre pesci rossi, grandi predatori delle larve di zanzara, nelle vasche e nelle fontane dei giardini; www.aslromab.it 9 »» >> trattare i tombini, e tutti i recipienti posti all’esterno dove si raccoglie acqua piovana, ogni 7-10 giorni con prodotti larvicidi specifici che si acquistano in farmacia. In particolare, il prodotto più diffuso e consigliato è il Bacillus thuringiensis israelensis, che, derivato da un batterio capace di produrre una tossina ad azione molto specifica contro la zanzara tigre, ha numerosi vantaggi: è naturale e non di sintesi chimica ed è già presente nell’ambiente; uccide solo le larve di Aedes albopictus e di pochissime altre specie non causando quindi grande impatto; si degrada molto velocemente e quindi non persiste. Questo è indubbiamente un grosso vantaggio sotto il profilo della salvaguardia Cosa resta da fare L’Istituto Superiore di Sanità ha già individuato nuove prospettive per migliorare l’efficacia delle misure preventive finora individuate. Tra i primi obiettivi da raggiungere s’intende approfondire lo studio dei focolai larvali “invernali” alternativi e realizzare un sistema GIS più completo e attendibile possibile, puntando sempre di più sull’aggiornamento della rete di monitoraggio e sull’informazione anche attraverso i nuovi media. Assistenza domiciliare, un decalogo per ridurre gli errori E ’ stata pubblicata sul sito del Ministero della Salute la guida per gli operatori che prestano assistenza domiciliare. Il nuovo decalogo si aggiunge agli otto già pubblicati nell’ambito dell’iniziativa del Ministero “Uniti per la sicurezza”. 1. Collaborare con gli altri operatori che assistono il paziente 10 ambientale anche se obbliga a ripetere il trattamento con una certa frequenza. Individuare l’operatore sanitario di riferimento per lo specifico paziente. Raccogliere informazioni dagli altri operatori che curano ed assistono il paziente e segnalare loro qualsiasi cambiamento delle condizioni cliniche. Predisporre con gli altri operatori un piano di azione in caso di pensieri ossessivi di morte o depressione del paziente. 2. Prestare attenzione alle condizioni ambientali della glicemia, la nutrizione, l’assunzione e l’eliminazione di liquidi, il movimento, il trasferimento del paziente dal letto alla carrozzina o ad altri ambienti, e le misure da adottare per prevenire eventuali rischi. Suggerire di rinviare le visite al paziente da parte di persone con patologie trasmissibili. 6. Prestare attenzione ai farmaci che assume il paziente Controllare che i farmaci assunti dal paziente siano quelli prescritti, e verificare dosaggi, orari, scadenze, modalità di conservazione e il corretto uso dei dispositivi di somministrazione (ad esempio pompe di infusione). Segnalare al medico curante se il paziente assume altri farmaci oltre a quelli prescritti, prodotti erboristici, fitoterapici e integratori. Assicurarsi che nell’ambiente vi sia illuminazione sufficiente, luce notturna e, se necessario, dispositivi sanitari, presidi antidecubito, ventilatori, e verificarne la funzionalità. Per evitare le cadute, far togliere i tappeti, mettere tappetini antiscivolo nella vasca o doccia, spostare – se necessario – il letto al piano terra, apporre i corrimano. 7. Compilare e custodire la documentazione 3. Lavarsi le mani Nel caso di trasferimento in ospedale o in altra struttura, fornire con tempestività le informazioni cliniche e assistenziali del paziente. Per evitare infezioni, lavarsi le mani – e invitare tutti a farlo – prima di ogni contatto con il paziente. 4. Istruire per il paziente Verificare le abitudini del paziente rilevanti per la salute, in particolare l’alimentazione, l’assunzione di liquidi e il movimento. Controllare che il suo abbigliamento sia adatto alla temperatura ambientale, che calzi pantofole chiuse e non indossi cinture, per evitare il rischio di caduta. Fornire al paziente, e a chi lo assiste, informazioni per collaborare alla propria cura. Se necessario, chiedere la presenza di un interprete o di un mediatore culturale. 5. Istruire chi assiste il paziente Identificare la persona della famiglia a cui fare riferimento. Accertarsi che chi assiste il paziente abbia compreso le istruzioni impartite; si citano – ad esempio – il controllo www.aslromab.it Compilare e custodire accuratamente la documentazione clinico-assistenziale, applicando adeguati codici di allerta per avvisare gli altri operatori circa eventuali situazioni di rischio. 8. Fornire le informazioni cliniche del paziente in caso di suo trasferimento 9. Partecipare al sistema di gestione del rischio clinico Collaborare attivamente al sistema di segnalazione degli eventi avversi (incident reporting) e concorrere alle attività di gestione del rischio clinico e di miglioramento della qualità nel servizio. 10. Aggiornarsi per la sicurezza Aggiornare continuamente le proprie competenze tecniche clinico assistenziali, organizzative e di analisi e gestione del rischio clinico. A tal fine, sono disponibili strumenti e materiali sul sito del Ministero della Salute (www.salute.gov.it/qualita/ qualita.jsp). Condividere i materiali e le conoscenze con gli altri operatori ed i tirocinanti. >> Torneo di calcio a 5 Quest’anno, per la prima volta, la squadra dell’Ospedale Sandro Pertini - ASL Roma B ha partecipato alla 4^ edizione del torneo di calcio a 5, riservato ad Infermieri e studenti in Scienze Infermieristiche, intitolato alla memoria dei colleghi Enrico Grassi e Luigi Patrizi. La squadra, composta da Stefano Messina (Rianimazione), Stefano Verdecchia (Rianimazione), Alessandro Soricetti (Cardiologia), Rodolfo Costanzi (Pronto Soccorso - Sala Gessi ), Umberto Deli (Pronto Soccorso - Sala Gessi), Michele Ciavarella (Pronto Soccorso), Cristian Di Russo (Emodinamica), Capuani Yuri (Radiologia), Francesco Calabrese (Emodinamica), Davide Di Bernardino (Blocco Operatorio), Gianluca Mercanti (Medicina D’Urgenza), Marco Pantoni (Blocco Operatorio), è arrivata al secondo posto del torneo nel quale hanno partecipato 13 squadre divise in due gironi: Roma Nord e Roma Sud. Solo la sconfitta per 1-0 in finale con la squadra dei Castelli Romani - ASL Roma H ha impedito ai ragazzi, guidati da Alfonso Avino, di posizionarsi sul gradino più alto del podio. Alla squadra dell’Ospedale San Giovanni è andato il premio fair-play, dedicato quest’anno alla memoria di Angelo Morelli. La premiazione è avvenuta il 17 giugno 2011 al congresso SANIT Palazzo dei Congressi all’ EUR. La quinta edizione è prevista per il prossimo autunno. 11 ARTISTA PER UN GIORNO, PERCORSI D’INTEGRAZIONE PSICOSOCIALE Nel mese di maggio, presso la Sala Santa Rita di Roma in Via Montanara, si è svolta una iniziativa per raccontare la complessità dei percorsi riabilitativi compiuti da persone con disabilità psichica e motoria. La mostra “Artista per un giorno, percorsi d’integrazione psicosociale” è il frutto della ricerca artistico-espressiva di un gruppo di persone che da dieci anni sperimenta un percorso artistico presso il Centro Diurno “La Bottega delle Idee”, progetto promosso dalla ASL Roma B Servizio Disabilità Adulti e Riabilitazione del 2° Distretto, in convenzione con la Cooperativa sociale Nuove Risposte. Alla Bottega delle idee, il percorso artistico è inteso come esperienza di integrazione con l’esterno e di collaborazione di gruppo. L’attività creativa comprende laboratori artistico espressivi - dalla pittura alla ceramica, dalla musica al teatro - finalizzati alla riabilitazione e all’integrazione psicosociale, con l’obiettivo di promuovere una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni e del proprio corpo. Le opere esposte sono il risultato di un impegno a più mani che ha coinvolto l’équipe del servizio DAR II Distretto, gli artisti conduttori dei gruppi, gli operatori e i tirocinanti in un complesso lavoro di rete con altri soggetti culturali ed istituzionali del territorio. Questa esperienza creativa ha contribuito alla realizzazione di opere con una forte carica espressiva, significative di un’identità personale e di un lavoro svolto all’interno di un gruppo. Il progetto del Centro Diurno “La Bottega delle Idee” è finanziato da Roma Capitale - Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute. Delegato del Sindaco per la Sanità Con ordinanza n. 154 del 15 giugno 2011 del Sindaco di Roma Capitale è stata riconfermata la delega al Prof. Michele Poerio delle funzioni in seno alla Conferenza Locale per la Sanità della ASL Roma B. www.aslromab.it Numeri utili AZIENDA Tel. 06/41431 Fax 06/4143.3220 Salute Mentale V.le B. Bardanzellu, 8 Tel. 06/41434990 Direttore Generale: Dr. Vittorio Bonavita OSPEDALI Ospedale Sandro Pertini Via Monti Tiburtini, 385 Centralino: Tel. 06/41431 Direzione Sanitaria: Tel. 06/41433517 Direttore Sanitario: Dr. Enrico Piroli Direttore Amministrativo: Dott. ssa Paola Longo Sito Internet: www.aslromab.it Ufficio Relazioni con il Pubblico Via Filippo Meda, 35 Tel/Fax 06/41433014 I DIPARTIMENTI Prevenzione V.le B. Bardanzellu, 8 Tel. 06/41434925 Poliambulatori: Tel. 06/41433955 Policlinico Casilino Via Casilina, 1049 Centralino: Tel. 06/231881 Direzione Sanitaria: Tel. 06/23188234 Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel. 06/23188305 Poliambulatori: Tel. 06/23188295 I DISTRETTI SANITARI Distretto I (V Municipio) Largo De Dominicis, 7 Tel. 06/41435759 Distretto II (VII Municipio) P.zza dei Mirti, 45 Tel. 06/41435855 Distretto III (VIII Municipio) Via Tenuta di Terranova, 138 Tel. 06/41434744 Distretto IV (X Municipio) V.le B. Rizzieri, 226 Tel. 06/41434065 Editore: Azienda Usl Roma B V. F. Meda, 35 00157 Roma Tel. 06/41431 Coordinamento editoriale: Antonia Liguori Redazione: Dott. Egidio Sesti Dott.ssa Cristina Sopranzi Progettazione, realizzazione e composizione: Medilife S.p.A. Via F. Denza, 27 00197 - Roma Tel. 06.47884809 Fax 06.47884772 www.progettoarchimede.com Progetto grafico e impaginazione: Stefano Ribeca Medilife S.p.A. Finito di stampare luglio 2011 c/o Azienda Asl Roma B, Via F. 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