ISTITUTO COMPRENSIVO CREMONA TRE
VIA SAN LORENZO,4 – 26100 CREMONA
TEL: 0372 27786 – FAX: 0372 534835
e-mail: [email protected]
SCUOLA INFANZIA SAN FELICE
VIA SAN FELICE, 18 – 26100 CREMONA
TEL/FAX: 0372 434076
e-mail: [email protected]
ANNO SCOLASTICO 2013/2014
ISTITUTO COMPRENSIVO CREMONA 3
Via San Lorenzo, 4 - 26100 Cremona
SEGRETERIA
Tel. 0372 27786 - Fax 0372 534835
e-mail: [email protected]
Orari apertura al pubblico:
- Lunedì, martedì, giovedì e venerdì
dalle ore 11,00 alle ore 13,30
- mercoledì dalle 11,00 alle 13,30 e
dalle 14,30 alle 16,30
- sabato dalle 11,00 alle 13,00
DIRIGENTE SCOLASTICO
Dott. RENATO SUPPINI
CALENDARIO SCOLASTICO
INIZIO LEZIONI: giovedì 5 settembre 2013
SOSPENSIONE: venerdì 1 novembre 2013 (Ognissanti)
mercoledì 13 novembre 2013 (S. Patrono)
da lunedì 23 dicembre a lunedì 6 gennaio 2014 (Vacanze natalizie)
lunedì 3 e martedì 4 marzo 2014 (Carnevale)
da giovedì 17 aprile 2014 a martedì 22 aprile 2014 (Vacanze pasquali)
venerdì 25 aprile 2014 (Anniversario Liberazione)
giovedì 1° maggio 2014 (Festa del Lavoro)
lunedì 2 giugno 2014 (Festa della Repubblica)
TERMINE LEZIONI: lunedì 30 giugno 2014
SCUOLA INFANZIA SAN FELICE
Sezioni
2
Alunni
52
Alunni stranieri
16
Disabili
1
Docenti curricolari
4
docenti specialisti
Docente religione
3h
Docente sostegno
12 h
Assistente ad personam
12 h
Funzionamento ore
40
Orario
da Lunedì a Venerdì
dalle 8:00 alle 16:00
Trasporti a cura del
Comune di Cremona
per gli aventi diritto
Accoglienza anticipata
dalle 7:45
per alunni con genitori lavoratori che presentino documentati
problemi
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO
1. La scuola nel nuovo scenario
L’apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze dei bambini. La scuola deve dare senso
alla loro varietà e ridurre la frammentazione.
Per questo :
−
insegna agli alunni a dare unitarietà alle proprie esperienze;
−
fornisce supporti adeguati per favorire l’integrazione tra soggetti e culture diverse per lo
sviluppo di identità consapevole e aperta;
−
riconosce e promuove la dignità di tutti gli studenti nel rispetto delle differenze affinché
ciascuno concorra al progresso della società.
1.1 Finalità della scuola
L’esperienza scolastica promuove:
−
l’apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base;
−
l’acquisizione degli strumenti di pensiero per apprendere e selezionare le informazioni;
−
la capacità di elaborare metodi, categorie e modalità d’indagine;
−
l’autonomia di pensiero degli studenti per promuovere la costruzione del sapere personale
1.2 Funzione pubblica della scuola
Funzione pubblica della scuola è quella quindi di favorire il successo scolastico di tutti gli studenti
prestando particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità o di
svantaggio sia nel gruppo classe e non.
2. Centralità della persona
Lo studente è al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti. I docenti dovranno pensare e
realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti ma per persone che vanno
alla ricerca di orizzonti di significato.
E’ necessario formare una classe come gruppo e porre attenzione alla promozione dei legami
cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla
socializzazione.
La scuola deve essere un luogo accogliente per favorire lo sviluppo della personalità di ciascuno
all’interno di un gruppo, ottenendo la partecipazione più alta dei bambini ad un progetto educativo
condiviso.
In questo modo essa fornisce le chiavi per apprendere ad apprendere.
3. Per una nuova cittadinanza: rapporto scuola/famiglia
La scuola insegna le regole del vivere e del convivere: compito oggi ancora più ineludibile del
passato.
Le famiglie, infatti, incontrano difficoltà più grandi nello svolgere il loro ruolo educativo.
La scuola perseguirà costantemente l’obiettivo di costruire un’alleanza educativa con i genitori,
attraverso relazioni costanti che riconoscano reciproci ruoli educativi con finalità comuni.
L’Istituzione scolastica si propone come comunità educante perché in grado promuovere valori
condivisi che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria.
Nel percorso formativo vengono valorizzate l’unicità e la singolarità della identità culturale di ogni
studente, attraverso la conoscenza della nostra e delle altre culture.
Il sistema educativo forma cittadini consapevoli di appartenere a comunità più ampie da quella
locale alla nazionale, all’europea e mondiale.
4. Per un nuovo Umanesimo
È decisiva una nuova alleanza fra Scienza e discipline umanistiche, storia, arti e tecnologia per il
superamento della frammentazione dei saperi.
La scuola in tale prospettiva potrà perseguire alcuni obiettivi prioritari:
−
promuovere la capacità di cogliere gli aspetti essenziali dei problemi, le implicazioni,
valutarne i limiti e adattarsi al mondo in continuo cambiamento;
−
diffondere la consapevolezza che i grandi problemi della condizione umana possono essere
affrontati e risolti attraverso la cooperazione.
PROGRAMMAZIONE CURRICOLARE
SCUOLA DELL’INFANZIA
CURRICOLO DI SCUOLA E
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA
I campi di esperienza
Gli insegnanti accolgono, valorizzano ed estendono le curiosità, le esplorazioni, le proposte dei
bambini e creano occasioni di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini
vanno scoprendo.
L’esperienza diretta, il gioco, il procedere per tentativi ed errori, permettono al bambino,
opportunamente guidato, di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti. Ogni campo di
esperienza offre un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi, riferiti ai sistemi simbolici
della nostra cultura, capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti progressivamente
più sicuri.
Nella scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza suggeriscono all’insegnante
orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed
esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario.
1.
Il sé e l’altro
Traguardi per lo sviluppo della competenza
Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi,
sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini.
Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa
esprimerli in modo sempre più adeguato.
Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e
le mette a confronto con altre.
Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la
reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta.
Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male,
sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del
vivere insieme.
Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente
sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e
movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise.
Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il
funzionamento delle piccole comunità e della città.
2.
Il corpo e il movimento
Traguardi per lo sviluppo della competenza
Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed
espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata
a scuola.
Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta
pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione.
Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi
individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni
ambientali all’interno della scuola e all’aperto.
Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di
movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva.
Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento.
3.
Immagini, suoni, colori
Traguardi per lo sviluppo della competenza
Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il
linguaggio del corpo consente.
Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività
manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità
offerte dalle tecnologie.
Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione …);
sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte.
Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando
voce, corpo e oggetti.
Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali.
Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per
codificare i suoni percepiti e riprodurli.
4.
I discorsi e le parole
Traguardi per lo sviluppo della competenza
Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e
discorsi, fa ipotesi sui significati.
Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio
verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative.
Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e
analogie tra i suoni e i significati.
Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il
linguaggio per progettare attività e per definirne regole.
Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei
linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia.
Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la
scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media.
5.
La conoscenza del mondo
Traguardi per lo sviluppo della competenza
Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune
proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando
strumenti alla sua portata.
Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana.
Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro
immediato e prossimo.
Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali,
accorgendosi dei loro cambiamenti.
Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi.
Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie
per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità.
Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro,
sopra/sotto, destra/sinistra, ecc; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.
PROGETTO DI SCUOLA
Il nostro Progetto di Scuola si fonda:
−
sulle finalità della Scuola d’Infanzia e della Scuola Primaria espresse nella legge 53/03 e nel
D. L. 59/04, nelle Indicazioni per il Curricolo (2007) e nelle ultime delle Indicazioni per il
Curricolo (2012);
−
sui vincoli che i medesimi atti normativi pongono nella organizzazione delle attività
educative;
−
sulle indicazioni contenute nelle circolari 205 del ‘90 e 73 del ’94 in merito all’inserimento
delle alunne e degli alunni stranieri e agli interventi educativi e didattici a loro favore;
−
sull’autonomia (didattica, organizzativa, di ricerca e sperimentazione) attribuita alle
istituzioni scolastiche dalla legge 59/97 e regolata con DPR. 275/99;
−
sui principi pedagogici che Istituto ha scelto come riferimento per individuare sia le
caratteristiche della propria offerta formativa, sia la natura dei servizi educativi attivati negli anni
precedenti per dare risposte adeguate alla domanda delle famiglie che hanno scelto di iscrivere i
propri figli alle diverse scuole di Istituto stesso;
−
sulle scelte e le modalità di attuazione dei processi di insegnamento/apprendimento descritti
nel successivo punto “Progettazione Curricolare”;
−
sulle modalità di rapporto che la Scuola intende promuovere con le famiglie e le istituzioni
territoriali.
PRINCIPI PEDAGOGICI DI RIFERIMENTO
Gli insegnanti che lavorano nel plesso condividono un’idea di scuola come ambiente educativo
dove la qualità delle relazioni tra docenti, alunne e alunni, diventa un elemento determinante dei
successi e degli insuccessi nell’apprendimento.
La scuola è un’istituzione che si deve porre come un sistema flessibile e modificabile secondo le
ragioni di un percorso di crescita che coinvolge allo stesso tempo insegnanti ed alunni.
L’orizzonte di riferimento ideale di questo Piano dell’Offerta Formativa è da ricercare in alcuni
principi che abbiamo maturato nel corso della nostra storia professionale e nella nostra esperienza in
questa Scuola.
VALORIZZAZIONE DELL’ESPERIENZA
Il percorso di apprendimento che la scuola propone parte dal principio che la bambina e il bambino
sono soggetti attivi nell’approccio alla conoscenza.
Nel suo rapporto con la famiglia, con gli altri, con la realtà, ogni soggetto ha già maturato una
propria visione intuitiva e parziale del mondo.
Ogni nuovo sapere può diventare effettivo solo se si innesta sulle conoscenze già presenti e si
sviluppa attraverso la valorizzazione delle esperienze personali.
Compito della scuola è quello di favorire, in ogni alunna e alunno, la consapevolezza delle proprie
conoscenze.
SCUOLA COME AMBIENTE DI APPRENDIMENTO E DI VITA
L’apprendimento è l’esito di uno sviluppo armonico che comprende tutte le dimensioni della
persona.
Per questo a scuola non avviene soltanto l’incontro con i saperi codificati ma si vivono relazioni
interpersonali in contesti strutturati e in numerosi altri momenti di attività differenziate e ricorrenti
(gioco libero, mensa, feste, partecipazione ad iniziative ed avvenimenti culturali, uscite didattiche,
ecc.).
Il tempo scolastico è, quindi, un tempo vario e flessibile e favorisce il confronto interpersonale,
l'espressione dei propri sentimenti, la cura del proprio corpo, lo sviluppo dell’impegno personale,
del rispetto degli altri e dell’ambiente e della solidarietà sociale.
ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITÁ EDUCATIVO-DIDATTICHE
Le nuove disposizioni normative prevedono che le scuole, nel pieno esercizio della propria
autonomia, in relazione alle consistenze di organico loro assegnate e valutate le prevalenti richieste
delle famiglie, articolino la propria offerta formativa secondo modelli unitari.
La richiesta delle famiglie, così come si è espressa al momento delle iscrizioni, si è indirizzata verso
la continuazione dei modelli attuati negli anni precedenti, e cioè:
−
40 ore settimanali in 5 giorni
È previsto anche un pre-scuola per i genitori che ne fanno richiesta.
SCELTE METODOLOGICHE CONDIVISE
La metodologia della scuola per l’infanzia ha i suoi cardini nella valorizzazione del gioco come
dimensione della personalità del bambino, base di ogni esperienza e di ogni apprendimento.
Per questo le insegnanti predispongono opportunamente situazioni e spazi per giochi liberi o guidati
con materiale più o meno strutturato e valorizzano i giochi simbolici e di finzione, l’esplorazione e
la ricerca per sollecitare nei bambini la loro spontanea curiosità e stimolare la capacità di soluzione
dei problemi con risposte originali e personali.
Si propongono quindi attività operative di osservazione a contatto con la natura, di manipolazione, e
di sperimentazione che i bambini possono svolgere sia nel gioco libero che in attività didattiche
mediate dall’adulto.
La qualità delle relazioni è un elemento indispensabile affinché il bambino si senta veramente
accolto ed abbia la possibilità di apprendere in un ambiente stimolante ed affettivamente
rassicurante.
Attraverso i giochi e le attività in piccolo e grande gruppo, il bambino matura le sue competenze
comunicative ed affettive.
La relazione adulto-bambino nell’ambiente scolastico è prevalentemente quella tra insegnante e
bambino, ma anche le altre figure operanti nella scuola entrano in gioco con un ruolo fondamentale
per creare un clima sereno.
L’insegnante resta comunque il primo riferimento e deve essere sempre attento ai segnali inviati dai
bambini stessi sul loro bisogno di sicurezza e di gratificazione e competente nel dare le risposte
adeguate.
Verranno disposti spazi e materiali, adottando strategie di lavoro per gruppi diversificati e
laboratori, organizzando i tempi della giornata, scegliendo i contenuti delle proposte didattiche in
modo che ogni bambino possa raggiungere la propria personale maturazione ed il pieno sviluppo
delle sue competenze.
LA DOCUMENTAZIONE
La documentazione è uno strumento fondamentale di verifica del lavoro ed è indispensabile per
ricostruire il percorso formativo di una scuola.
Per le insegnanti: varie forme di raccolta di osservazioni occasionali e mirate, di percorsi didattici,
di esperienze proposte ai bambini.
Per i bambini: la raccolta ordinata dei lavori personali permette di riguardarli insieme alle maestre o
ai genitori. E’ una opportunità per rendersi conto delle proprie conquiste e per ricordare le
esperienze fatte insieme agli amici.
Per i genitori: gli incontri di presentazione dei percorsi elaborati nel lavoro scolastico si
arricchiscono con i materiali prodotti dai bambini, le foto e i filmati.
ORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI
Per concretizzare i principi metodologici ora esposti, l’ambiente scolastico viene predisposto dalle
insegnanti secondo precisi criteri perché sia accogliente e stimolante.
Vi sono spazi allestiti per permettere ai bambini aggregazioni diversificate, sia a seconda dei loro
interessi, sia a seconda delle esigenze delle diverse attività (individuali, di piccolo o grande gruppo);
altri spazi e laboratori hanno materiali più o meno strutturati per giochi liberi, osservazioni
scientifiche, giochi simbolici .
La scuola ha angoli–gioco allestiti nelle sezioni e spazi organizzati per attività particolari: palestra,
laboratori, giardini.
LA GIORNATA SCOLASTICA
La giornata scolastica è scandita da diversi momenti, ciascuno dei quali ha una precisa valenza
educativa.
La durata e la successione cronologica delle attività tiene conto degli interessi e dei ritmi dei
bambini, non è rigida ma si articola in modo tale da creare intorno al bambino sicurezza e punti di
riferimento.
Anche le attività di vita quotidiana sono momenti da valorizzare come esperienze formative per
l’acquisizione della autonomia.
È un compito fondamentale dell’insegnante programmare correttamente i diversi tempi della vita
scolastica, per garantire il benessere psico-fisico del bambino.
“All’interno della azione professionale dell’insegnante, l’osservazione occasionale e sistematica,
appresa ed esercitata attraverso specifici itinerari formativi, consente di valutare le esigenze del
bambino e di riequilibrare via via le proposte educative in base alla qualità delle sue risposte, poiché
la progettazione degli interventi si modula e si mette a punto costantemente sui modi di essere, sui
ritmi di sviluppo e sugli stili di apprendimento di ogni bambino”. (Orientamenti ’91)
OSSERVAZIONE E VALUTAZIONE
L’osservazione, nelle sue varie funzioni, accompagna l’azione dell’insegnante in modo continuativo
e diventa strumento di controllo dell’azione educativa e della progettazione didattica.
Gli aspetti importanti da osservare sono:
−
la dinamicità della situazione, i cambiamenti e le evoluzioni che la caratterizzano, con una
particolare attenzione agli stati d’animo e alle emozioni che i bambini esprimono nel gioco libero e
nelle attività didattiche;
−
i vari aspetti della comunicazione interpersonale fra bambini e con gli adulti, sia nel piccolo
che nel grande gruppo;
−
i contesti e le situazioni che sostengono e favoriscono la curiosità dei bambini, il loro
atteggiamento di esplorazione e ricerca, l’apprendimento attraverso l’esperienza .
Partendo dalla osservazione degli interessi e dei bisogni dei bambini, il percorso educativo e
didattico si sviluppa in modo flessibile, modificabile (secondo le risposte che i bambini danno alle
proposte) e trasversale a tutti i campi di esperienza.
Bambini e adulti sono co-protagonisti del percorso educativo.
La valutazione si basa sulla osservazione e riguarda i livelli di sviluppo dei bambini e il contesto di
apprendimento.
I livelli raggiunti da ogni bambino richiedono di essere osservati più che misurati, compresi più che
giudicati, poiché compito della scuola è quello di identificare i processi da promuovere, sostenere e
rafforzare per consentire a ciascuno di realizzarsi al massimo grado possibile.
Il bambino va sempre considerato in relazione al contesto nel quale viene rilevato il suo
comportamento o la sua prestazione.
RAPPORTI CON LA FAMIGLIA
L’accoglienza che la scuola attua nei confronti dei bambini non può prescindere dal considerare
anche le loro famiglie.
Il benessere dei piccoli dipende anche dal rapporto che le insegnanti riescono a stabilire con i
genitori.
Durante l’anno si prevedono momenti d’incontro con i genitori che si attuano attraverso:
−
Assemblee generali: di norma si svolgono due volte l’anno e vedono la partecipazione di
tutti i genitori dei bambini iscritti. In quel momento le insegnanti forniscono informazioni
sull’organizzazione della scuola e sulle attività progettate.
−
Consiglio di Intersezione: prevede momenti di valutazione, di conoscenza e di confronto su
questioni di carattere specifico fra le insegnanti del plesso e i rappresentanti dei genitori. Durante
questi incontri vengono illustrati i progetti didattici in corso e quelli in previsione, si verifica
l’organizzazione scolastica e si prendono in considerazione eventuali problemi.
−
Incontri individuali programmati: le insegnanti sono disponibili a colloqui con i genitori,
come momento di confronto e di verifica.
−
Feste: momenti ricreativi e socializzanti tra genitori, bambini ed insegnanti.
Nell’organizzazione delle feste i genitori sono chiamati a partecipare attivamente e a portare il loro
contributo. Di norma vengono organizzate la festa dell’accoglienza, la festa di Natale e la festa di
fine anno al termine del percorso didattico ed eventuali altre occasioni.
PROGETTI
ACCOGLIENZA
Nel suo significato più ampio, in tutte le sezioni e per tutto l’anno, si presta attenzione a tutte le
bambine e a tutti i bambini, in modo particolare ai nuovi iscritti.
Il concetto di accoglienza è un principio centrale della nostra scuola che permette:
di riconoscere ed accogliere i bisogni, le caratteristiche, le differenze, le storie personali
delle bambine e dei bambini attivando tutte le possibili soluzioni organizzative, strumentali,
didattiche ed educative che rispondano alle specificità presenti nella scuola
−
di stabilire quelle relazioni significative che generano più facilmente percorsi di
apprendimento;
−
di avviare un percorso formativo dove le bambine, i bambini e gli adulti sono
inevitabilmente co-protagonisti, anche nella fase di progettazione delle attività;
−
di facilitare i rapporti di relazione e di riconoscimento reciproco dei ruoli con le famiglie al
momento dell’ingresso e durante tutto il percorso scolastico dei figli.
Finalità:
-
organizzare un contesto di accoglienza
favorire un inserimento graduale nella scuola
conoscere, anche attraverso l’osservazione, i bisogni, le caratteristiche, le storie dei nuovi
alunni
rassicurare le famiglie sull’attenzione che la scuola pone nel ricevere i figli ed avviare un
percorso di conoscenza e di collaborazione
Attività:
-
assemblea con i genitori dei nuovi iscritti a maggio per presentare le insegnanti e il
“Progetto accoglienza” della scuola;
consegna alle famiglie di opuscoli informativi sulla organizzazione, le attività della scuola e
gli orari dell’inserimento;
frequenza graduale dei bambini a settembre con un orario diversificato e progressivo;
allestimento degli spazi della scuola e delle sezioni con giochi e materiale per creare un
ambiente accogliente e rassicurante per i piccoli.
Docenti coinvolti: Tutte le insegnanti del plesso
Tempi e durata: intero anno scolastico
Destinatari: bambini di 3, 4 e 5 anni
PLURALISMO CULTURALE
In un contesto di accoglienza come quello descritto si colloca l’irrinunciabilità a dare valore alle
diverse culture di appartenenza di tutte le alunne e tutti gli alunni presenti nella scuola.
Il compito educativo che ci proponiamo non si limita ad un riconoscimento ma si attiva in un
confronto continuo e produttivo dove le diversità culturali sono pensate come risorse positive per
attivare adeguati processi di crescita delle persone.
Ogni intervento, anche in assenza di alunni stranieri, tenderà sia in ambito educativo come nella
trattazione delle diverse discipline a:
-
prevenire il formarsi di pregiudizi;
superare forme di visione etnocentrica;
promuovere una capacità di confronto, convivenza costruttiva, accettazione e rispetto delle
differenze, in un quadro di ricerca delle somiglianze all’interno del quale vengono
riconosciute la propria e l’altrui identità culturale attraverso la ricerca di dialogo,
comprensione, collaborazione.
Il progetto fa da cornice a tutti i progetti specifici riguardanti l’integrazione degli alunni non
italofoni e l’attivazione di percorsi interculturali.
Comprende l’attuazione di modalità di accoglienza finalizzate all’inserimento, interventi specifici
riguardanti l’apprendimento dell’italiano per i bambini stranieri, l’attuazione di percorsi di
educazione interculturale per tutti gli alunni ed interventi specifici finalizzati al coinvolgimento dei
genitori stranieri che prevedano momenti di incontro e scambio con tutti i genitori.
Destinatari del progetto sono quindi:
-
alunni stranieri e piccoli gruppi di compagni delle sezioni in cui sono inseriti relativamente
alle attività svolte nel “Laboratorio Linguistico”;
tutti gli alunni;
tutti i genitori.
Finalità:
-
favorire lo scambio comunicativo tra alunni di lingue, culture, competenze diverse;
favorire il confronto con lingue e culture diverse;
favorire l’apprendimento dell’italiano L2;
superare i limiti di una comunicazione esclusivamente linguistica;
realizzare una significativa integrazione tra alunni italiani e alunni provenienti da altri Paesi;
facilitare i rapporti tra le famiglie straniere e la scuola e viceversa;
formulare proposte per la revisione dei curricoli in chiave interculturale.
Attività:
-
colloquio di accoglienza con la famiglia del bambino;
attivazione di laboratori linguistici;
organizzazione di momenti d’incontro e di scambio interculturale: mostre, feste, ecc.;
colloqui con i genitori alla presenza , dove necessario, di un mediatore culturale.
momenti di incontro/scambio tra scuola e genitori.
INTEGRAZIONE DISABILI
Lo scopo primario della scuola nell’accogliere la disabilità è quello di creare le condizioni affinché
ogni alunno diversamente abile possa sviluppare le proprie potenzialità in un percorso reale di
integrazione socio-scolastica, proponendo percorsi individuali che rispondano alle esigenze
specifiche di ciascun soggetto.
Finalità:
-
garantire una molteplicità di interventi funzionali alle specifiche disabilità, attraverso la
creazione di piani individualizzati, centrati sui bisogni formativi dei bambini;
ricercare forme di collaborazione con le famiglie, enti locali ed équipes territoriali per una
necessaria uniformità di interventi educativi;
sostenere ed arricchire le potenzialità del soggetto diversamente abile per il raggiungimento
della massima autonomia possibile;
introdurre la flessibilità organizzativa e didattica e, dove necessario, l’adattamento degli
ambienti e degli spazi scolastici.
Attività:
-




-
accoglienza degli alunni disabili, con attenzione alla predisposizione di un ambiente e di un
contesto adatto alle esigenze più particolari;
conoscenza ed osservazione degli alunni disabili mediante il passaggio di informazioni
presso le famiglie, gli esperti, le scuole di provenienza, il territorio e tramite una seria e
sistematica osservazione dei comportamenti, delle situazioni e dei contesti organizzativi;
stesura di un percorso individualizzato (PEI), nel rispetto delle difficoltà e per la
valorizzazione delle potenzialità, che preveda l’attuazione dell’integrazione;
interventi adatti allo scopo, come ad esempio:
differenziazione didattica;
individualizzazione educativa e didattica;
lavoro in piccolo gruppo;
laboratori.
utilizzazione dell’attività multimediale e di tecniche comunicative alternative per favorire
l’apprendimento e l’acquisizione dell’autonomia;
attivazione di progetti specifici in collaborazione con Enti locali, altre scuole, specialisti
della riabilitazione;
incontri di coordinamento con équipes;
predisposizione di percorsi di accompagnamento delle famiglie volti ad una reale
collaborazione e ad un’effettiva condivisione del progetto di vita dei bambini disabili;
costituzione ed attivazione del GLH di Istituto, strumento interistituzionale per
l’integrazione scolastica dei bambini disabili.
Docenti coinvolti: insegnante di sostegno e tutte le insegnanti del plesso.
CONTINUITÀ
Il principio pedagogico di riferimento si fonda sulla consapevolezza che si realizza un tratto di
percorso educativo e formativo della bambina e del bambino che non può essere disgiunto
dall’esperienza del successivo inserimento nella scuola primaria.
Tale percorso è accompagnato e favorito dall’incontro degli insegnanti del successivo ordine di
scuola.
Finalità:
-
attuare una corretta trasmissione di informazioni utili e significative tra gli insegnanti
interessati, riguardanti le caratteristiche personali, le capacità e le competenze dei singoli
alunni;
Attività:
-
incontri tra gli insegnanti per condividere il progetto di continuità;
momenti di scambio fra bambini dei due ordini di scuola con attività organizzate (laboratori,
feste, ecc);
- passaggio di informazioni ed osservazioni sui bambini fra gli insegnanti dei due ordini di
scuola.
Docente coinvolto: insegnante del gruppo dei bambini di anni 5.
Destinatari: bambini anni 5.
CITTADINANZA E COSTITUZIONE
Nella scuola d’infanzia l’educazione alla Cittadinanza e alla Costituzione si declina come una
tematica trasversale nelle molteplici attività proposte; l’obiettivo da noi è far scoprire le regole, i
modelli delle relazioni interpersonali e le norme di comportamento. Attraverso la condivisione di
giochi, la gestione di ruoli, di eventuali conflitti, si sollecita l’accettazione dei limiti posti ai propri
bisogni e ai propri desideri, l’acquisizione delle prime regole sociali e morali, l’espressione di
sentimenti positivi e negativi, la regolazione delle emozioni attraverso lo scambio verbale e il
rapporto con gli altri. Il bambino che entra nella scuola a tre anni incontra il primo piccolo esempio
di comunità civile; i bambini sperimentano qui il piacere e le difficoltà della condivisione e i primi
conflitti, superano progressivamente l’egocentrismo disponendosi a cogliere la presenza di altri
bambini con le loro esigenze e le loro necessità. Durante il primo anno quando il bambino è
concentrato su se stesso sono fondamentali le attività ludiche guidate e non, in cui si scopre e si
sperimenta l’esistenza di regole e norme che favoriscono le relazioni con i coetanei e con gli adulti.
In questo modo il bambino è guidato a sviluppare dapprima una capacità generica di stare con gli
altri poi negli anni successivi a comprendere, condividere, aiutare e cooperare in vista del
riconoscimento del valore di ogni persona.
Nella scuola d’infanzia lo sviluppo del senso della Cittadinanza si declina nei seguenti obiettivi
generali:



Raggiungere la consapevolezza di sé e della propria famiglia e dei cambiamenti avvenuti
durante la crescita
La scoperta degli altri, dei loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole
condivise
Comportarsi rispettando le regole

Porre le fondamenta di una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti degli altri nel
rispetto delle diversità culturali e religiose.
Per il raggiungimento degli obiettivi sopra citati la scuola si avvale delle seguenti azioni educative:

Lavorare in gruppo, discutendo per darsi regole di azione, progettando insieme imparando
sia a valorizzare le collaborazioni, sia ad affrontare eventuali defezioni.

Adoperare lo schema investigativo del “chi, che cosa, come, perché?” per risolvere
problemi, chiarire situazioni, raccontare fatti, spiegare processi.

Conoscere la propria realtà territoriale (luoghi, storie, tradizioni) e quella di altri bambini
(vicini e lontani) per confrontare le diverse situazioni anche sul piano del loro “dover
essere”.

Manipolare, montare, piantare, legare seguendo un progetto proprio o di gruppo, oppure
istruzioni d’uso ricevute.

Osservare chi fa qualcosa per imparare; aiutare a fare e realizzare lavori e compiti a più
mani e con competenze diverse.

Scelta di proposte educative promosse da Enti pubblici (Comune, Regione, Asl) riguardanti
storie e tradizioni del nostro paese.
Docenti coinvolti: Tutte le insegnanti del plesso
Tempi e durata: intero anno scolastico
Destinatari: bambini di 3, 4 e 5 anni
PROGETTO DI RELIGIONE CATTOLICA
L'insegnamento della religione cattolica intende offrire, ai bambini che se ne avvalgono, occasioni
per lo sviluppo integrale della persona, partendo dal vissuto di ciascuno per valorizzarne la
dimensione affettiva, religiosa, morale e spirituale.
Viene proposta nel rispetto del processo di crescita della persona e con modalità diversificate a
seconda della specifica fascia d'età.
Nei progetti presentati ogni anno i bambini acquisiscono i primi strumenti necessari a cogliere i
segni della vita cristiana, ad intuire i significati, ad esprimere e comunicare le parole, i gesti, i
simboli e i segni della loro esperienza religiosa.
Finalita':

aiutare il bambino nella reciproca accoglienza;

educare e cogliere i segni della vita cristiana ed aiutare ad intuirne i significati;

educare, esprimere e comunicare con parole e gesti.
Obiettivi Formativi:

osservare il mondo che viene riconosciuto dai cristiani dono di Dio creatore;

scoprire la figura di Gesù di Nazareth come viene presentata dai Vangeli e come viene
celebrata nelle feste cristiane;

individuare i luoghi d'incontro dei cristiani e le espressioni del comandamento dell'amore
testimoniato dalla Chiesa.
Destinatari: tutti i bambini di 3, 4, 5 anni che se ne avvalgono.
Tempi e durata: intero anno scolastico. 1h a settimana per ogni gruppo di età.
Docente coinvolto: m/a Compiani Ramona
PROGETTO ANNUALE:
“GIOCHIAMO E IMPARIAMO CON I CINQUE SENSI”
Il bambino della scuola dell’infanzia percepisce messaggi attraverso tutto il proprio “io” perciò
mediante tutto il proprio corpo.
Il bambino è costantemente immerso in una realtà fatta di svariati stimoli sensoriali (visivi, uditivi,
tattili, olfattivi, gustativi) è necessario abituarlo a riconoscere e discriminare i vari stimoli, aiutarlo
a farne un buon uso, creando interessanti esperienze didattiche.
Il progetto vuole accompagnare i bambini alla scoperte dei 5 sensi evidenziando, mediante attività
ludiche, le numerose potenzialità che permetteranno loro di esprimersi in modo creativo mediante
l’utilizzo dei 5 sensi.
La sfera sensoriale è strettamente correlata alla sfera affettiva perciò l’attività si svolgerà su un
itinerario che prevede sia la conoscenza della realtà, degli oggetti, dei materiali, ma anche la
partecipazione emotiva tenendo conto delle sensazioni, delle aspettative e dei desideri.
Finalità
Sviluppo, controllo e maturazione del sistema sensoriale.
Metodologia
Sarà un’attività trasversale che coinvolgerà tutti i campi d’esperienza basata su proposte di tipo
ludico e fondata sui principi del “fare per conoscere” e “conoscere per trasformare”.
Obiettivi formativi
 Distinguere ed affinare le percezioni sensoriali
 Esprimere le proprie sensazioni attraverso il linguaggio: verbale, manipolativo e grafico-pittorico
 Esercitare e sviluppare la memoria tattile - visiva - acustica - olfattiva - gustativa
Il progetto offre ai bambini l’opportunità di seguire cinque itinerari di scoperta/ conoscenza più
specifica dei sensi, in particolare:
 TUTTOTOCCA per il tatto
 TUTTOVISTA per la vista
 TUTTOSENTO per l’udito
 TUTTOGUSTO per il gusto
 TUTTOLFATTO per l’olfatto
suddivisi in tappe caratterizzate da esperienze ludiche e creative per sperimentare e consolidare
conoscenze acquisite.
Docenti coinvolti: Ferretti/Barbieri alunni anni 3 – Mazzoni alunni anni 4 –
Cacciapuoti alunni anni 5
Destinatari: bambini di 3, 4 e 5 anni
Tempi e durata: novembre/maggio
Costi: nessuno
PROGETTO MOTORIA ”FAVOLEGGIANDO”
Il piacere del movimento, dell’azione e del gioco influenzano lo sviluppo del bambino e la
costruzione della sua identità. Considerare la valenza formativa del gioco significa riconoscere nel
bambino il suo indispensabile bisogno di muoversi, di esplorare, di stabilire relazioni con gli altri,
di imparare, pensare, conoscere, di viaggiare alla scoperta di luoghi reali e fantastici, in altre parole
di “essere”.
L’attività didattica sarà strutturata con percorsi che porteranno gradualmente a trasformare il
movimento spontaneo e naturale in attività più controllate con molte possibilità di espressione. Si
proporranno esperienze da vivere in modo ludico e piacevole, secondo il principio della
multilateralità e con quella giusta carica emozionale che valorizza l’azione del bambino mentre
gioca, sperimenta situazioni sempre nuove, scopre e supera i propri limiti.
Obiettivi formativi:

Acquisire percezione del proprio corpo per costruire la propria immagine di sé.

Conoscere le parti del corpo e riuscire a denominare quelle più evidenti.

Sviluppare i principale schemi motori, attraverso situazioni ludico- motorie.

Utilizzare semplici riferimenti spaziali.

Imitare forme semplici di movimento.

Condurre a termine un gioco o attività motoria.

Rispettare le regole di giochi semplici.
Metodologia utilizzata:

Creazione di situazioni stimolanti e motivanti.

Ripetizione delle proposte in forma variata.

Proporre le attività utilizzando le risposte dei bambini e dando loro la possibilità di
inventare, creare e trovare soluzioni nuove.

Aiutare i bambini a sentire ed esprimere le proprie emozioni attraverso il movimento.
Guidare i bambini a rappresentare il proprio corpo e le proprie esperienze motorie attraverso
disegni, simboli, schemi e percorsi grafici.
Docenti coinvolti: Esperto della Polisportiva di Malagnino affiancato dall’insegnante del gruppo.
Destinatari: bambini di 4 e 5 anni
Tempi e durata: novembre/maggio
Bambini anni 5 da novembre a gennaio 1h a settimana
Da febbraio a maggio 1 h a settimane alterne.
Bambini anni 4 da febbraio a maggio 1 h a settimane alterne
Costi: gratuito
PROGETTO BIBLIOTECA “LEGGERE CHE PIACERE”
Crediamo che la lettura sia un’ottima alternativa alla televisione, una attività certamente più
impegnativa per il genitore che deve leggere o anche solo sfogliare il libro con il bambino, ma assai
più educativa perché intrisa di relazione.
Il libro non è solo “nutrimento per la mente” (nel senso di favorire gli apprendimenti e le
conoscenze), ma nutre l’anima, allena l’emotività, fa scoprire i sentimenti, sviluppa la fantasia,
stimola il linguaggio… e consolida nel bambino l’abitudine a leggere, abitudine che si protrae nelle
età successive grazie all’approccio precoce legato alla relazione.
La creazione di uno spazio dedicato al libro nasce dall’esigenza di favorire un approccio positivo
verso il mondo della lettura.
Il libro è uno strumento prezioso e nella scuola dell’infanzia è di particolare importanza perché
leggere induce nei bambini un accrescimento di fantasia e creatività; favorisce le capacità logiche e
amplia le competenze linguistiche, oltre a sviluppare l’attenzione e la concentrazione.
Nostro obiettivo è anche lasciar utilizzare la biblioteca a piccoli gruppi di bambini in modo
autonomo.
Obiettivi formativi
 avviare il piacere di leggere;
 mantenere l’attenzione sul messaggio orale anche ponendo attenzione ai messaggi verbali e
non;
 comprendere ricordare e riferire i contenuti essenziali dei testi, quindi sviluppare la
memoria, l’eloquio corretto e comprensibile, la ricostruzione in sequenza;
 favorire autonomia nel pensiero;
 sensibilizzare i bambini in modo attivo perché vivano il libro vivano come strumento di
ascolto e di lettura di immagini;
 stimolare i bambini perché diventino produttori di storie e fruitori di biblioteche;
 realizzazioni di LIBRI “FAI DA TE”
 condividere e rispettare i libri.
Modalità
CATALOGAZIONE DEI LIBRI: il primo step è attuato dalle insegnanti che selezionano i libri per
età; il secondo coinvolge direttamente i bambini nell’aver cura del riordino dei libri dopo averli
sfogliati e condivisi;
PRESTITO LIBRI: come occasione di condivisione e comunicazione tra scuola e famiglia allo
scopo di valorizzare il ruolo dei genitori nel processo di educazione alla lettura
NONNI LETTORI: è nata l’ipotesi di ricercare nonni disponibili all’occasionale lettura di storie
riferite a eventi particolari dell’anno (Natale; Carnevale; Pasqua)
Modalità di organizzazione
Una volta a settimana si dedicherà in ogni gruppo:
 un momento di elaborazione verbale o grafica della storia
 un momento individuale affinché ogni bambino possa accedere ai libri e scegliere quello che più
gli piace.
Destinatari
Tutti i bambini della scuola
Docenti coinvolti: Ferretti/Barbieri alunni anni 3 – Mazzoni alunni anni 4 –
Cacciapuoti alunni anni 5
Tempi e durata: novembre/maggio 1-2 h a settimana
Costi: finanziato con autonomia scolastica per acquisto libri
PROGETTO “GIOCO E IMPARO CON IL COMPUTER”
Il progetto elaborato sulle nuove tecnologie andrà ad integrare i Piani Personalizzati per i bambini
di 5 anni. Con tale progetto si intende dare una prima risposta ai nuovi bisogni formativi che una
società in continua evoluzione come la nostra ha fatto emergere con forza.
Obiettivi
•
Stimolare la curiosità e l'interesse per il computer.
•
Muoversi consapevolmente in semplici programmi.
•
Usare la macchina per divertirsi in situazioni di piccolo gruppo, mediante la regola dei turni.
Obiettivi formativi
 Individuare le parti essenziali del computer: video, tastiera, processore, mouse.
 Saper avviare il computer.
 Sapersi orientare e muovere nello spazio dello schermo.
 Saper utilizzare il mouse per la realizzazione e la coloritura di semplici disegni.
 Saper risolvere semplici situazioni problematiche proposte dal computer, utilizzando
programmi adeguati.
 Effettuare semplici scritte e disegni e saperle stampare.
Modalità
1. Conversazioni guidate nelle quali far emergere le conoscenze, le aspettative e le esperienze
dei bambini relative al computer;
2. primi tentativi di interazione con la macchina e di interpretazione dei messaggi dei
programmi proposti (software, Word, Paint);
3. esperienze dirette sotto la guida dell'insegnante per realizzare disegni e facili scritte (nome,
cognome…).
Le attività guidate e non verranno svolte in piccolo gruppo nel laboratorio già presente nella scuola.
Destinatari: bambini di 5 anni
Docenti coinvolti: m/a Cacciapuoti
Tempi e durata: Ottobre/maggio 1-2 h a settimana
Costi: finanziato con autonomia scolastica per acquisto software
PROGETTO PER L’APPRENDIMENTO DELLA L2
“LABORATORIO LINGUISTICO”
Il progetto si vuole attuare per la presenza sempre crescente di alunni stranieri a scuola.
Obiettivi
 Facilitare l’apprendimento della L2 aiutando i bambini stranieri a sviluppare la lingua
italiana in maniera approfondita e articolata, riferita sia alla dimensione del “qui e ora”, sia
all’espressione del vissuto e dei sentimenti.
 Avvio all’espressione dei concetti e delle astrazioni (solo per i bambini di 5 anni).
 Facilitare le relazioni in piccolo gruppo fra alunni/alunni e alunni/insegnante, stimolando la
collaborazione ed il colloquio.
Modalita’
E’ preferibile che :
 A svolgere le attività sia personale interno alla scuola
 Si privilegi la comunicazione orale e i giochi di relazione
 Al laboratorio se possibile sia destinato uno spazio apposito in modo da poterlo
“addobbare” adeguatamente (cartelloni, cartelli in lingua, lavori dei bambini) e dotarlo
di materiali indispensabili al lavoro quotidiano.
Destinatari
Alunni di 4 e 5 anni stranieri e non, raccolti in un piccolo gruppo (non superiore a sette o otto
bambini ). E’ importante che ci siano anche bambini italiani nella formazione dei gruppi, al fine di
rendere il contesto di apprendimento più stimolante, facilitando modalità di apprendimento
cooperativo.
Docenti coinvolti: m/a Barbieri
Tempi e durata: Novembre/maggio 1 h a settimana
Costi: finanziato con fondo stranieri del Comune di Cremona per acquisto materiali specifici per
insegnamento L2 e per mediatori culturali
PROGETTO INGLESE “ OK,LET’S PLAY”
L'introduzione della lingua straniera nella scuola dell'infanzia si configura come un avvicinamento,
una sensibilizzazione del bambino ad un codice linguistico diverso dal proprio. Questo progetto si
propone quindi di creare familiarità con i suoni, il suo flusso di parole, il suo ritmo.
Obiettivi
Allargare i propri orizzonti, aprirsi ad universi culturali e concettuali diversi Sviluppare capacità di
ascolto e memorizzazione.
Metodologia
I saluti, la famiglia, la casa, i personaggi, i colori, le parti del viso, gli stati d'animo, i cibi, i
giocattoli, i numeri, gli animali, il tempo che passa… questi gli argomenti principali trattati, inseriti
in contesti comunicativi che rispecchiano la realtà dei bambini.
I temi si sviluppano attraverso il gioco, la musica, le drammatizzazioni le storie e un "fare"
piacevole e divertente.
Docenti coinvolti: Esperta affiancata dall’insegnante del gruppo m/a Cacciapuoti
Destinatari: bambini di 5 anni
Tempi e durata: Gennaio/aprile 1h e 15 min a settimana
Costi: 16/18 ore per docente specialista lingua inglese
PROGETTO TEATRO “IO SONO IO”
Il progetto nasce per consentire agli alunni di imparare a comunicare attraverso nuove forme di
linguaggio che spaziano dal corpo, alla voce, all'ascolto.
I bambini impareranno non solo a recitare ma anche a giocare per raccontarsi, per stare bene
insieme, per crescere, per liberare l'immaginazione, per avvicinarsi a diversi modelli di creatività in
armonia con le esigenze della persona e del gruppo.
Obiettivi formativi
- Imparare a rapportarsi con gli altri in ambiti differenziati e all'interno di un gruppo
- Favorire una crescita armonica a livello emotivo e culturale
- Stimolare processi creativi
- Favorire lo sviluppo della sicurezza e dell'autostima
- Sviluppare la capacità mnemonica
Metodologia
Si comunicherà attraverso il linguaggio corporeo, la voce, imparando a controllare il respiro, fino ad
arrivare alla pantomima e alla drammatizzazione di situazioni definite dall'operatore. Si tenterà così
di vincere la timidezza, l'imbarazzo e si apprenderà, con giochi finalizzati, ad avere fiducia nel
proprio gruppo, a muoversi secondo l'esigenza del corpo, a scoprire la propria fisicità e quella
dell'altro.
Con l'allestimento di uno spettacolo finale ci si avvicinerà a testi narrativi, la costruzione di
semplici scenografie, la creazione di atmosfere.
Le lezioni prevedono l'utilizzo della musica e saranno caratterizzate da un ritmo vivace e divertente.
Destinatari: i bambini di anni 4 e anni 5.
Docenti coinvolti: Esperto affiancato dalle insegnanti del plesso
Tempi e durata: gennaio/ maggio
Costi: finanziato con autonomia scolastica per esperto teatro
Altre attività di arricchimento dell’offerta formativa
Attività come arricchimento dell'offerta formativa:
−
EDUCAZIONE ALLA SALUTE attività in collaborazione con l'A.S.L. di Cremona (per
tutti i bambini)
−
EDUCAZIONE STRADALE attività svolta in collaborazione con il corpo di Polizia
Municipale del Comune di Cremona (per i bambini di 5 anni)
−
OLTREIBANCHI TEATRO partecipazione a spettacoli per bambini in collaborazione con il
sistema teatrale cremonese (teatro Ponchielli)
−
VISITE GUIDATE E ATTIVITÀ proposte dal Sistema Museale del Comune di Cremona.
Per il corrente anno scolastico sono state previste le sottoelencate uscite:





Teatro Ponchielli (alunni anni 4 e 5) 17 marzo 2014
Pinacoteca (alunni anni 4 e 5) 6 dicembre 2013
Museo del violino (alunni anni 4 e 5)
Visita alla caserma Vigili del fuoco (alunni anni 3, 4 e 5)
Pic-nic di fine anno scolastico presso società sportiva (alunni anni 3, 4 e 5)
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