Le donne al Parlamento europeo Giornata internazionale della donna 8 marzo 2012 Unità Uguaglianza e Diversità Direzione generale del Personale Salvo diversamente indicato: donne uomini Fonti dei dati • Parlamento europeo e i suoi organi: www.europarl.europa.eu, al 20.01.2012 • Amministrazione del PE: Streamline, al 15.01.2012 • Fotografie: Parlamento europeo Clausola di esclusione di responsabilità: le opinioni espresse nella presente pubblicazione non rispecchiano necessariamente la posizione ufficiale del Parlamento europeo. DG ITEC, EDIT Directorate | Designed by CLIENTS AND PROJECTS OFFICE, Intranet Services Unit | Printed by Printing Unit Le donne al Parlamento europeo Indice Prefazione di Roberta Angelilli, Vicepresidente del Parlamento europeo............................................................................5 Donne a livello politico Deputati.........................................................................................................................................................................................................................6 Rappresentanza delle donne al Parlamento europeo e nei parlamenti nazionali per Stato membro...............7 Ufficio di presidenza...............................................................................................................................................................................................8 Gruppo di alto livello sull'uguaglianza di genere e la diversità...................................................................................................9 Gruppi politici.............................................................................................................................................................................................................10 Commissioni parlamentari.................................................................................................................................................................................11 Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere..............................................................................................12 Delegazioni parlamentari....................................................................................................................................................................................13 Direttive dell'Unione europea sull'uguaglianza di genere.............................................................................................................14 Donne a livello amministrativo Prefazione di Klaus Welle, Segretario generale......................................................................................................................................15 Segretariato generale del Parlamento europeo – Organigramma – Direttori generali e direttori........................16 Intervento di Francesca R. Ratti, Segretario generale aggiunto.................................................................................................17 Segretariato generale del Parlamento europeo – Dirigenza.........................................................................................................18 Segretariato generale del Parlamento europeo e segreterie dei gruppi politici..............................................................19 Conciliazione tra vita professionale e vita privata in seno al Segretariato generale del Parlamento europeo20. 20 Politiche in materia di uguaglianza di genere in seno al Segretariato generale del Parlamento europeo......21 Piano d'azione per la promozione dell'uguaglianza di genere e della diversità in seno al Segretariato generale del Parlamento europeo (2009-2013)....................................................................................................................................22 Organismi che promuovono l'uguaglianza di genere......................................................................................................................24 Unità Uguaglianza e Diversità – Direzione generale del Personale 3 Le donne al Parlamento europeo Prefazione di Roberta Angelilli Vicepresidente del Parlamento europeo Il forte impegno per la parità di genere ha raggiunto importanti risultati benché sussistano ancora disuguaglianze inaccettabili. Tra donne e uomini vi è ancora un divario notevole sia in termini di rappresentanza in ruoli apicali e decisionali, ma anche per quanto riguarda la disparità retributiva. I progressi compiuti in settori come istruzione e ricerca non si riflettono pienamente nella posizione delle donne nel mercato del lavoro: esse costituiscono il 60% dei laureati europei ma guadagnano in media il 17,5% in meno degli uomini e di conseguenza sono maggiormente esposte al rischio di povertà. In media il 17% delle donne europee è a rischio di povertà e questo dato arriva al 35% in riferimento alle donne oltre i 65 anni. Le persone diversamente abili, invece, oltre ad essere maggiormente sottorappresentate nel processo democratico, nell'ambito culturale e nello sport, sono a loro volta più esposte al rischio di povertà ed accedono più difficilmente al mercato del lavoro, all'istruzione, all'assistenza sanitaria ed ai servizi sociali: in Europa il tasso di povertà delle persone con disabilità è del 70% superiore alla media europea e il 45% dei diversamente abili non ha un lavoro. Per quanto riguarda la rappresentanza democratica e istituzionale, vale la pena ricordare che le donne rappresentano il 51,2% della popolazione europea ma ricoprono soltanto il 34% dei seggi del Parlamento europeo. Tuttavia, il Parlamento europeo, è all'avanguardia per quanto riguarda la promozione dell'uguaglianza di genere. La porzione dei seggi assegnati alle donne è più che raddoppiata rispetto al 1979 e, stando ai dati disponibili, sono più di tremila le donne impiegate al Parlamento, costituendo ben il 58,5% dello staff. Nonostante ciò le donne capo unità rappresentano solo il 23,6% del totale, mentre l´obiettivo definito dall´Ufficio di Presidenza nel 2006 era di raggiungere quota 40% entro il 2009. Il Parlamento ha sempre attribuito grande importanza al tema, istituendo un gruppo di alto livello sull'uguaglianza di genere e la diversità, del quale ho l'onore di essere Presidente. Il Gruppo ha raggiunto eccellenti risultati, ma la componente femminile negli alti livelli dirigenziali continua ad essere esigua e l'obiettivo dell'uguaglianza non è ancora stato raggiunto. Le recenti elezioni dell'Ufficio di Presidenza e delle Presidenze delle Commissioni Parlamentari hanno purtroppo fatto registrare una leggera tendenza alla diminuzione del numero delle donne elette. Rispetto all'inizio della legislatura il numero di donne Vicepresidenti è passato da sei a tre su quattordici e le donne presidenti di commissioni e sottocommissioni sono attualmente passate da dieci a otto su ventidue commissioni, mentre su cinque Questori due sono donne confermando il dato del 2009. Dal 1979 invece, le Presidenti del Parlamento europeo sono state solamente due: Simone Veil nella prima legislatura e Nicole Fontaine dal 1999 al 2002. In veste di Presidente del Gruppo di alto livello sarà mio compito promuovere misure mirate, efficaci e concrete per raggiungere tutti gli obiettivi del Piano d´azione per l´uguaglianza di genere per il periodo 2009-2013. A tutt'oggi siamo vicini a molti dei traguardi, ma molto può e deve essere ancora fatto. L'Unione europea è sempre stata di esempio per quanto riguarda la promozione dell'uguaglianza di genere, e posso assicurare che tutto il mio impegno è rivolto a garantire che le istituzioni europee siano sempre un modello da seguire quanto a parità ed uguaglianza. Unità Uguaglianza e Diversità – Direzione generale del Personale 5 Le donne al Parlamento europeo Deputati La presenza femminile nella settima legislatura del Parlamento europeo è pari al 34% circa, ossia la più elevata registrata finora. L'aumento della rappresentanza delle donne in seno al Parlamento europeo innalza il livello della rappresentanza democratica dei cittadini dell'Unione europea e aiuta il Parlamento a integrare più efficacemente una prospettiva di genere in tutti gli ambiti della sua attività, sia nella legislazione e nell'insieme delle politiche dell'UE che nelle strutture e negli organi interni dell'Istituzione, tra cui il Segretariato. Oltre all'aumento della percentuale di donne elette al Parlamento europeo, il numero di donne che occupano posizioni decisionali ha subito diverse evoluzioni tra la sesta e la settima legislatura. I vicepresidenti donne sono passati da cinque a tre su un totale di quattordici (sei donne erano vicepresidenti durante la prima metà della legislatura). Sei donne presiedevano una commissione o una sottocommissione parlamentare durante la sesta legislatura; erano dieci durante la prima metà della settima legislatura (su un totale di ventiquattro) e sono attualmente otto su ventidue. Per contro, il numero di donne che presiedono gruppi politici è diminuito da tre copresidenti a un copresidente. Deputati al Parlamento europeo 1952 - 2012 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 342 83,4% 68 16,6% Deputati al PE 1979 6 493 65,4% 261 34,6% Deputati al PE 2012 Giornata internazionale della donna – 8 marzo 2012 Donne a livello politico Rappresentanza delle donne al PE e nei parlamenti nazionali per Stato membro1 60% 55% % Donne al Parlamento europeo 50% % Donne nei parlamenti nazionali 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% Finlandia Svezia Estonia Francia Danimarca Paesi Bassi Austria Slovacchia Lettonia Germania Belgio Ungheria Portogallo Romania Spagna Bulgaria Cipro Regno Unito Grecia Slovenia Irlanda Lituania Italia Polonia Repubblica ceca Lussemburgo Malta 0% Le donne costituiscono oltre la metà della popolazione mondiale. La loro partecipazione e il loro contributo al processo politico sono importanti e necessari e rappresentano, infatti, un diritto fondamentale. La percentuale di donne nel Parlamento europeo è aumentata ulteriormente a seguito delle elezioni del 2009. La presenza femminile nel Parlamento europeo è oggi più elevata di quella nei parlamenti nazionali dei singoli Stati membri, ad eccezione di Spagna (stessa percentuale), Belgio, Lussemburgo, Repubblica ceca, Polonia e Malta (nessuna rappresentanza femminile al PE). La Finlandia e la Svezia hanno, in effetti, più deputati donne che uomini al Parlamento europeo. L'Estonia ha raggiunto una parità perfetta. La rappresentanza femminile della settima legislatura del Parlamento europeo è pari al 34% circa, una percentuale che rappresenta quasi il doppio della media mondiale delle donne elette alle assemblee nazionali, che oggi si attesta attorno al 20%. Dati dei parlamenti nazionali basati sul numero di donne elette alle Camere basse. Fonte: www.ipu.org al 30.11.2011. 1 Unità Uguaglianza e Diversità – Direzione generale del Personale 7 Le donne al Parlamento europeo Ufficio di presidenza L'Ufficio di presidenza è composto dal Presidente del Parlamento europeo, da quattordici vicepresidenti e da cinque Questori aventi status di osservatori, eletti dall'Assemblea con un mandato di due anni e mezzo, rinnovabile. L'Ufficio di presidenza si occupa del funzionamento interno del Parlamento, tra cui le stime di bilancio, e di tutti gli aspetti di carattere amministrativo, organizzativo e concernenti il personale. 3 vicepresidenti Roberta ANGELILLI Anni PODIMATA Isabelle DURANT (IT - PPE) (EL - S&D) (BE - Verts/ALE) 2 Questori Lidia Joanna GERINGER DE OEDENBERG (PL - S&D) Vicepresidenti 11 78,6% 8 3 21,4% Astrid LULLING (LU - PPE) Questori 3 60,0% Giornata internazionale della donna – 8 marzo 2012 2 40,0% Donne a livello politico Gruppo di alto livello sull'uguaglianza di genere e la diversità 3 75,0% 1 25,0% Presidente Roberta ANGELILLI (IT - PPE) L'Ufficio di presidenza ha istituito il gruppo di alto livello (GAL) nel 2004 dando seguito alla risoluzione del Parlamento europeo del 13 marzo 2003 sull'integrazione della dimensione di genere al Parlamento europeo, e ha affidato a tale organo la responsabilità di promuovere e attuare l'integrazione della dimensione di genere nelle attività, nelle strutture e negli organi parlamentari. Considerata la portata generale della politica in materia di uguaglianza e diversità nel novembre 2007 l'Ufficio di presidenza ha cambiato il nome di tale gruppo di lavoro, trasformandolo in «gruppo di alto livello sull'uguaglianza di genere e la diversità». Il gruppo di alto livello è un organo globale, di tipo orizzontale, che collabora a stretto contatto con altri organi del Parlamento europeo, in particolare le conferenze dei presidenti di commissione e di delegazione e la commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere. Nel corso della sesta legislatura, il gruppo ha conseguito numerosi obiettivi importanti: la creazione di reti di deputati e di personale del PE all'interno di commissioni e delegazioni al fine di integrare la dimensione di genere, l'adozione di orientamenti sull'uso di un linguaggio neutro dal punto di vista del genere nei documenti parlamentari, nella comunicazione e nelle informazioni, nonché la promozione del «gender budgeting». Per quanto riguarda l'assunzione e l'inclusione di persone con disabilità, il gruppo di alto livello ha sottolineato la necessità di attuare il concetto di «soluzioni ragionevoli». Il gruppo ha rilevato, allo stesso modo, l'importanza di una buona comunicazione, sia interna che esterna, per promuovere la sensibilizzazione in materia, soprattutto grazie a un sito Internet completamente accessibile. Il mandato del gruppo per la settima legislatura prevede segnatamente di assicurare l'attuazione del piano d'azione per la promozione dell'uguaglianza di genere e la diversità nel Segretariato del Parlamento europeo (2009-2013) nonché la presenza delle opportune strutture amministrative ai fini dell'integrazione dell'uguaglianza di genere nelle attività parlamentari (procedure e politiche). Il gruppo di alto livello intende, inoltre, promuovere un miglior equilibrio tra vita professionale e vita privata. Il GAL, presieduto da Roberta ANGELILLI, Vicepresidente responsabile per l'uguaglianza di genere e la diversità è attualmente composto da: • Mikael GUSTAFSSON, presidente della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere; • Luis YÁÑEZ-BARNUEVO, presidente della Conferenza dei presidenti di delegazione; • Oldřich VLASÁK, vicepresidente del Parlamento europeo. Nel 2011, il gruppo di alto livello si è riunito due volte e ha dedicato i suoi lavori alla questione dell'opportunità di introdurre quote nell'amministrazione in vista di un migliore equilibrio tra uomini e donne e all'individuazione di nuovi percorsi di azione per avanzare verso l'equilibrio di genere nell'inquadramento intermedio. Il gruppo ha incoraggiato le azioni di sensibilizzazione in materia di eguaglianza uomini/donne nonché per l'integrazione delle persone con disabilità. Il GAL ritiene che il piano di azione per il 2010 sia stato ambizioso e abbia raggiunto alcuni risultati considerevoli; tuttavia, nei prossimi anni, sarà necessario moltiplicare gli sforzi per realizzare integralmente gli ambiziosi obiettivi del piano di azione. Unità Uguaglianza e Diversità – Direzione generale del Personale 9 Le donne al Parlamento europeo Gruppi politici Nel Parlamento europeo, i deputati si riuniscono in gruppi non in base alla loro nazionalità ma in funzione della loro affiliazione politica. Attualmente l'Assemblea è composta da sette gruppi politici, guidati da un presidente (o due copresidenti). Uno dei copresidenti è una donna, Rebecca Harms, che rappresenta il Gruppo dei Verdi/ Alleanza libera europea. I deputati che non aderiscono ad alcun gruppo politico dispongono di una segreteria e sono raggruppati in seno ai «Non Iscritti». Presidenti e copresidenti di gruppi politici 8 88,9% 1 11,1% Rebecca HARMS (DE - Verts/ALE) Distribuzione di genere nei gruppi politici 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% PPE 10 S&D ALDE Verts/ALE ECR GUE/NGL EFD NI PPE Gruppo del Partito Popolare Europeo (Democratico Cristiano) S&D Gruppo dell'Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento europeo ALDE Gruppo dell'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa Verts/ALE Gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea ECR Conservatori e Riformisti europei GUE/NGL Gruppo confederale della Sinistra unitaria europea - Sinistra verde nordica EFD Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia NI Non iscritti Giornata internazionale della donna – 8 marzo 2012 Donne a livello politico Commissioni parlamentari La settima legislatura del Parlamento europeo prevede ormai venti commissioni parlamentari e due sottocommissioni, che elaborano relazioni su proposte legislative e relazioni di iniziativa, preparando il lavoro delle sessioni plenarie del Parlamento. I presidenti di commissione coordinano le attività delle commissioni in seno alla Conferenza dei presidenti di commissione. Su ventidue commissioni Comprese le commissioni speciali CRIS e SURE e le sottocommissioni DROI e SEDE, otto sono presiedute attualmente da una donna. 8 Presidenti di commissione Eva JOLY Sharon BOWLES Pervenche BERES (FR - – Verts/ALE) Sviluppo (DEVE) (UK - ALDE) Problemi economici e monetari (ECON) (FR - S&D) Occupazione e affari sociali (EMPL) Danuta Maria HÜBNER Doris PACK Erminia MAZZONI (PL - PPE) Sviluppo regionale (REGI) (DE - PPE) Cultura e istruzione (CULT) (IT - PPE) Petizioni (PETI) Amalia SARTORI (IT - PPE) Industria, ricerca ed energia (ITRE) Barbara LOCHBIHLER (DE - – Verts/ALE) Sottocommissione per i diritti umani (DROI) Presidenti di commissione 14 63,6% 8 36,4% Unità Uguaglianza e Diversità – Direzione generale del Personale 11 Le donne al Parlamento europeo Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere Presidente Mikael GUSTAFSSON (SV - GUE/NGL) La commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (FEMM) è la commissione responsabile di monitorare le questioni concernenti l'uguaglianza tra uomini e donne e i diritti delle donne e di legiferare in materia. La commissione deriva da una commissione ad hoc per i diritti delle donne e le pari opportunità istituita dal Parlamento europeo nel 1979, un'epoca in cui i diritti delle donne e l'uguaglianza stavano acquisendo sempre maggior rilievo sulla scena internazionale nonché l'anno dell'adozione della CEDAW (Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne) da parte dalle Nazioni Unite. Nel 1984 la commissione è diventata permanente e dal quel momento la FEMM è l'organo principale in seno al Parlamento europeo per la promozione dell'uguaglianza di genere e dei diritti delle donne. Il mandato della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere, presieduta da Mikael Gustafsson, contempla gli aspetti seguenti: la definizione, la promozione e la tutela dei diritti della donna nell'Unione europea e le misure adottate dall'UE al riguardo; la promozione dei diritti della donna nei paesi terzi; la politica in materia di pari opportunità, compresa l'uguaglianza tra uomini e donne per quanto riguarda le opportunità nel mercato del lavoro ed il trattamento sul lavoro; l'eliminazione di ogni forma di discriminazione fondata sul sesso; la realizzazione e l'ulteriore sviluppo dell'integrazione della dimensione di genere («gender mainstreaming») in tutti i settori; l'applicazione e la verifica degli accordi e delle convenzioni internazionali aventi attinenza con i diritti della donna; la politica d'informazione riguardo alle donne. Il programma di lavoro della commissione per il 2012 è incentrato sull'attività di integrazione della dimensione di genere nel Parlamento europeo e include le questioni che si incentrano sulla situazione delle donne nel mercato del lavoro quali le Condizioni di lavoro delle donne nel settore dei servizi e il Ruolo delle donne nell'economia verde. Gli Stereotipi legati al genere, la Prevenzione delle malattie legate all'età nonché il Fenomeno della sessualizzazione delle ragazze saranno tra i temi trattati. Per quanto riguarda le relazioni esterne, la commissione si incentrerà su questioni quali la Situazione delle donne in Africa settentrionale e nei paesi dei Balcani in via di adesione. Il Parlamento europeo e la commissione FEMM celebreranno la Giornata internazionale della donna del 2012 con un evento speciale che vedrà riuniti parlamentari europei e nazionali l'8 marzo 2012, sul tema «Parità retributiva per lavoro di pari valore», sul quale la commissione preparerà anche una relazione. http://www.europarl.europa.eu/activities/committees/homeCom.do?language=FR&body=FEMM 12 Giornata internazionale della donna – 8 marzo 2012 Donne a livello politico Delegazioni parlamentari Le delegazioni mantengono e sviluppano i contatti internazionali del Parlamento. Le attività delle delegazioni, da un lato, sono volte a intrattenere e migliorare i contatti con i parlamenti degli Stati che sono tradizionalmente partner dell'Unione europea e, dall'altro, contribuiscono a promuovere nei paesi terzi i valori su cui è fondata l'Unione europea. Attualmente vi sono trentasette delegazioni e quattro assemblee multilaterali. Nella settima legislatura, otto dei trentasette presidenti di delegazione sono donne, ma attualmente nessuna assemblea multilaterale è presieduta da una donna. Conferenza dei Presidenti di delegazione 33 80,5% 8 19,5% 8 Presidenti di delegazioni del PE Hélène FLAUTRE Maria MUÑIZ DE URQUIZA Monica Luisa MACOVEI (RO - EPP) Moldavia (D-MD) (DE - EPP) Penisola arabica (DARP) Tarja CRONBERG Emine BOZKURT Jean LAMBERT Mara BIZZOTTO (FR - Verts/ALE) Turchia (D-TR) (FI - Verts/ALE) Iran (D-IR) (ES - S&D) Cile (D-CL) (NL - S&D) America centrale (DCAM) (UK - Verts/ALE) Asia meridionale (DSAS) Angelika NIEBLER (IT - EFD) Australia e Nuova Zelanda (DANZ) Unità Uguaglianza e Diversità – Direzione generale del Personale 13 Le donne al Parlamento europeo Direttive dell'Unione europea sull'uguaglianza di genere 1975: Direttiva 75/117/CEE sulla parità delle retribuzioni Stabilisce l’eliminazione della discriminazione sessuale riguardo a tutti gli aspetti relativi alle retribuzioni (abrogata dalla direttiva 2006/54/CE di rifusione). 1976: Direttiva 76/207/CEE sulla parità di trattamento Stabilisce l’assenza di discriminazione sessuale, diretta o indiretta, né con riferimento allo stato civile o familiare, nell’accesso a occupazione, formazione, condizioni di lavoro, promozione o licenziamento. 1978: Direttiva 79/7/CEE sulla sicurezza sociale Impone la parità di trattamento tra donne e uomini in regimi legali di protezione contro malattia, invalidità, vecchiaia, infortuni sul lavoro e malattie professionali, nonché disoccupazione. 1986: Direttiva 86/378/CEE sui regimi professionali di sicurezza sociale Scopo della direttiva è l’attuazione, nei regimi professionali di sicurezza sociale, del principio della parità di trattamento tra gli uomini e le donne. Modificata nel 1996. 1992: Direttiva 92/85/CEE sulle lavoratrici gestanti Prevede misure minime volte a migliorare la sicurezza e la salute sul posto di lavoro di lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento, tra cui un diritto legale al congedo di maternità di almeno quattordici settimane. 1996: Direttiva 96/34/CE sul congedo parentale Stabilisce che a tutti i genitori di figli fino a una determinata età fissata dagli Stati membri sia riconosciuto un congedo parentale di almeno tre mesi e che ai singoli dipendenti sia permesso di assentarsi dal lavoro in caso di malattia o di infortunio di una persona a carico. 1997: Direttiva 97/80/CE riguardante l’onere della prova nei casi di discriminazione basata sul sesso. Ha richiesto l’apporto di modifiche nei sistemi giudiziari degli Stati membri affinché l’onere della prova sia ripartito più equamente in caso di denunce per discriminazione sessuale presentate da parte di lavoratori a carico dei datori di lavoro. 2002: Direttiva 2002/73/CE sulla parità di trattamento nel lavoro Modifica la direttiva del 1976 sulla parità di trattamento aggiungendo le definizioni di discriminazione indiretta, molestie e molestie sessuali e prevede che gli Stati membri istituiscano appositi organismi per la promozione, l’analisi, il controllo e il sostegno della parità di trattamento tra donne e uomini. 2004: Direttiva 2004/113/CE su beni e servizi Estende per la prima volta la legislazione in materia di uguaglianza di genere al settore dell’occupazione. 2006: Direttiva 2006/54/CE (rifusione) riguardante la parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego Volta a rafforzare la trasparenza, la chiarezza e la coerenza della legge, la direttiva riunisce in un unico testo le attuali disposizioni relative a parità di retribuzione, regimi occupazionali e “onere della prova”. 2010: Direttiva 2010/41/UE sull’applicazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano un’attività autonoma e che abroga la direttiva 86/613/CEE del Consiglio Applica il principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne ai lavoratori autonomi. Prevede un maggiore riconoscimento del lavoro dei coniugi. La direttiva introduce nuove disposizioni di lotta contro la discriminazione in materia di creazione di imprese, protezione sociale e maternità. 14 Giornata internazionale della donna – 8 marzo 2012 Donne a livello amministrativo Prefazione di Klaus Welle, Segretario generale La Giornata internazionale della donna è l'occasione per fare il punto sull'uguaglianza e l'equilibrio tra donne e uomini nell'amministrazione della nostra istituzione. È opportuno porre in rilievo i progressi significativi realizzati in tale ambito dal Parlamento europeo (PE) in questi ultimi anni e desidero esprimere la mia soddisfazione al riguardo. Tuttavia, resta ancora del cammino da fare prima di raggiungere un equilibrio presso il Segretariato generale del PE. Pertanto, è necessario continuare ad adoperarsi e ad agire in modo determinato e decisivo. A tal fine, il Segretariato dispone di strumenti e di attori efficaci per conseguire un'autentica uguaglianza tra uomini e donne in tutti gli aspetti della vita professionale. L'Ufficio di presidenza ha espresso esplicitamente il suo sostegno al processo in corso, adottando una Dichiarazione di principi sulla promozione dell'uguaglianza e della diversità al Segretariato generale (2006) e un Piano d'azione per la promozione dell'uguaglianza di genere e la diversità (2009). Tutte le persone incaricate di questa politica in seno al Segretariato generale – l'Unità Uguaglianza e diversità della DG del Personale, il Comitato per le pari opportunità e la diversità, il gruppo di coordinatori per l'uguaglianza e la diversità e il Comitato del personale – agiscono in tal senso seguendo la via intrapresa dal gruppo di alto livello sull'uguaglianza di genere e la diversità, oggi presieduto da Roberta Angelilli. L'attuazione della politica di uguaglianza di genere è trasversale e riguarda tutti i progetti e le politiche della nostra istituzione ed è direttamente legata agli altri aspetti della politica di uguaglianza e di diversità. È anche oggetto di misure positive quali il programma specifico di formazione per le donne con potenziale per occupare posizioni dirigenziali. Circa ottantatre colleghe hanno già potuto beneficiare di questo programma durante le prime tre sessioni e ventiquattro tra di loro sono state nominate capo unità. Si realizza attualmente una nuova sessione di questo programma a cui partecipano più di una ventina di colleghe donne. Alla luce del successo di questa iniziativa, sono stati stabiliti contatti interistituzionali al fine di riflettere sull'estensione dello schema di questa esperienza a donne con potenziale per posti di inquadramento superiore. Il nostro obiettivo deve essere sempre quello di rompere il «tetto di cristallo» ovunque esista e agire in modo che le donne siano rappresentate equamente a tutti i livelli dirigenziali. Gli obiettivi dell'Ufficio di presidenza in materia di rappresentanza delle donne in posizioni dirigenziali sono superati per i Direttori generali, dal momento che il 33,3% sono donne (l'obiettivo è il 20%) e stanno per essere raggiunti per i direttori, dato che il 31,8% sono donne (l'obiettivo è fissato al 35%). In compenso, solo il 23,6% dei capi unità sono donne, mentre si ambisce a raggiungere il 40%. Occorre pertanto proseguire e intensificare gli sforzi intrapresi a favore di una ripartizione equilibrata delle donne e degli uomini in posizioni di inquadramento intermedio. D'altro canto, l'amministrazione attua una riflessione sui mezzi più appropriati per incitare maggiormente le donne che possono essere nominate capi unità a presentare la loro candidatura a tali funzioni. L'arrivo di nuovi funzionari in prevalenza donne, dovuto ai recenti allargamenti dell'UE, rappresenta un'opportunità per il futuro. L'uguaglianza di genere, a tutti i livelli, in tutte le categorie di posti e in tutte le funzioni permane una priorità per il Segretariato generale e una sfida per tutte e tutti negli anni futuri. Unità Uguaglianza e Diversità – DG del Personale 15 Le donne al Parlamento europeo Segretariato generale del PE – Organigramma Direttori generali e Direttori Capogabinetto del Segretario generale SEGRETARIO GENERALE SERVIZIO GIURIDICO Giureconsulto DG PRES Presidenza DG IPOL Politiche interne Segretario generale aggiunto DG INLO DG PERS Personale Infrastrutture e logistica DG EXPO DG COMM Comunicazione Politiche esterne DG TRAD Traduzione DG INTE Interpretazione e conferenze ** DG FINS Finanze DG ITEC Innovazione e assistenza tecnologica ** Legenda Donne Uomini al 31/01/2012 * Ufficio di Washington: un direttore uomo ** facente funzioni 16 Giornata internazionale della donna – 8 marzo 2012 * Donne a livello amministrativo Intervento di Francesca R. Ratti Segretario generale aggiunto Il fatto che il Parlamento europeo celebri la Giornata internazionale della donna a marzo ogni anno è una tradizione a cui partecipo con fierezza . Sono trascorsi cento anni dalla prima volta in cui questa giornata è stata celebrata sul continente europeo ed è per me un onore che mi sia stato chiesto nuovamente di preparare una breve prefazione per l'opuscolo del Parlamento. La pubblicazione dell'opuscolo per le celebrazioni annuali al Parlamento della Giornata internazionale della donna permette di analizzare in modo approfondito i progressi realizzati in materia di uguaglianza in seno all'istituzione. Le statistiche di quest'anno mostrano che continuiamo a compiere progressi regolari, ma è necessario un miglioramento più significativo e più rapido in una serie di ambiti. In alcuni segmenti del personale, abbiamo raggiunto gli obiettivi di uguaglianza di genere fissati dall'Ufficio di presidenza nel 2006: pertanto, attualmente, un terzo dei Direttori generali e quasi un terzo dei Direttori del Parlamento sono donne. Tuttavia, non si assiste ancora allo stesso successo nell'inquadramento intermedio: elemento cruciale, meno di un quarto dei capi unità sono donne. Esaminando le ultime cifre disponibili per le procedure di selezione di «capi unità», si osserva che il numero di uomini candidati a tali posti è aumentato ad un tasso ben più elevato rispetto a quello delle donne candidate. Quali sono i fattori che motivano alcuni colleghi a ricercare maggiori responsabilità, e quali sono i fattori che, al contrario, dissuadono gli altri dall'entrare in competizione per posti a livello dirigenziale? Perché le donne sono così reticenti ad assumere maggiori responsabilità quando hanno risultati di gran lunga migliori rispetto ai loro omologhi maschili nella procedura di selezione quando presentano la propria candidatura? Nel 2010 per esempio, il 35% delle donne che ha presentato la candidatura a tali posti è stata selezionata – rispetto al 10% soltanto degli uomini. È evidente che un gran numero di donne ha le qualifiche, le competenze e il profilo per posti di inquadramento intermedio. Pertanto, occorre compiere uno sforzo maggiore per incoraggiarle a raccogliere queste sfide e a trattare tutte le questioni strutturali che possono portare le donne a restare in secondo piano. Senza alcun dubbio, sarebbe utile esaminare più approfonditamente tutta la problematica «equilibrio tra vita professionale e vita privata». L'ambiente di lavoro offre, attualmente, varie possibilità per preservare la qualità della vita privata e lo sviluppo armonioso della vita professionale. Abbiamo già realizzato molti progressi durante gli ultimi anni e dovremmo rallegrarcene e rivendicarli con fierezza. Parallelamente, dovremmo raddoppiare gli sforzi per assicurare che il luogo di lavoro al Parlamento europeo sia esemplare in termini di garanzia delle pari opportunità tra donne e uomini in tutte le fasi della carriera. Unità Uguaglianza e Diversità – DG del Personale 17 Le donne al Parlamento europeo Segretariato generale del PE – Dirigenza* Direttori generali 4 33,3% 8 66,7% 4 Direttori generali Francesca R. RATTI Segretario generale aggiunto DG Presidenza (DG PRES) Juana LAHOUSSE-JUÁREZ Janet PITT DG Comunicazione (DG COMM) DG Traduzione (DG TRAD) Direttori 30 68,2% Capi unità 162 76,4% 14 31,8% 40% 40,0% 45% 30% Donne al 31/01/2012 31,8% 23,6% 20,0% 15% 10% 5% 0% Direttori generali Direttori Capi unità * Al 31/01/2012 18 50 23,6% 35,0% 33,3% 25% 20% Olga COSMIDOU DG Interpretazione e conferenze (DG INTE) Giornata internazionale della donna – 8 marzo 2012 Obiettivi 2009 – quali definiti dall'Ufficio di presidenza nel 2006 (relazione Kaufmann) Donne a livello amministrativo Segretariato generale del PE e segreterie dei gruppi politici Personale del Segretariato del PE 2943 58,6% Totale 2079 41,4% 1139 51,3% AD 1080 48,7% 1804 64,4% AST 999 35,6% Personale del Segretariato del PE 1957 - 2012 60% 55% 50% 45% 40% 35% 1957 1967 1977 1987 Segretari generali dei gruppi politici 4 57% 3 43% 1997 2007 2012 Personale dei gruppi politici 435 58,6% Total 125 41,1% AD 179 58,9% 310 70,8% AST 307 42,4% 128 29,2% Assistenti parlamentari accreditati 713 43,5% 926 56,5% Unità Uguaglianza e Diversità – DG del Personale 19 Le donne al Parlamento europeo Conciliazione tra vita professionale e vita privata in seno al Segretariato generale del PE (gennaio 2011 - dicembre 2011) Personale che lavora a tempo parziale Personale che lavora a tempo parziale (rispetto alla totalità del personale e ripartito in base al gruppo di funzioni) 359 (ripartito in base al tempo di lavoro prescelto) 39,3% Ad esempio, il 54,5% dei lavoratori a tempo parziale uomini (rispetto al 39,3% delle donne) ha scelto di lavorare al 50%. Se una persona che lavora a tempo parziale ha modificato il suo tempo di lavoro nel corso del 2011 è calcolata in tutte le categorie relative alle opzioni prescelte. 195 914 31,1% 21,3% 509 28,2% 405 115 35,6% 12,8% 58 10,1% 73 7 7,3% AD TOTALE 50% Personale in congedo parentale a tempo pieno 51 AST 111 31,5% 124 24 390 84 81,6% 124 120 26 AST 8 61,5% 13 AD AST (ripartito in base al gruppo di funzioni) 3 AD 9 25,0% 75% 11 AST 81,3% 2,4% Personale in congedo familiare a metà tempo (ripartito in base al gruppo di funzioni) 5 19 4,7% 2,4% Personale in congedo familiare a tempo pieno 6,9% 9,7% 24 AD 84 71 51 4,7% 38,5% (rispetto alla totalità del personale, ripartito in base al gruppo di funzioni) 6,9% 9,7% 5,8% 3 90% 71 73,2% 19 18,4% 111 13,2% 18,8% 80% 26,8% (rispetto alla totalità del personale, ripartito in base al gruppo di funzioni) (rispetto alla totalità del personale) AST 8,1% 75% Personale in congedo parentale a tempo pieno Personale in congedo parentale a metà tempo Personale in congedo parentale AD 13,3% (ripartito in base al gruppo di funzioni) AST 83,8% 22 17 26 AD 68,5% 16,2% 60% 44 20,9% Personale in congedo parentale a metà tempo (ripartito in base al gruppo di funzioni) AD 6,3% 3,3% AST 146 16% 54,5% 211 138 156 17,1% 100% Personale in aspettativa per motivi personali (ripartito in base al gruppo di funzioni) 22 AD AST 44 33,3% 7 14,9% 66,7% 40 85,1% In totale, il 22,4% del personale ha lavorato a tempo parziale nel 2011 (comprese le persone in congedo parentale a tempo parziale), il 10,2% ha goduto del congedo parentale, l'1% ha goduto del congedo familiare e il 2,3% ha goduto del congedo per motivi personali. 20 Giornata internazionale della donna – 8 marzo 2012 Donne a livello amministrativo Politiche in materia di uguaglianza di genere in seno al Segretariato generale del PE Le politiche in materia di uguaglianza occupano oggi una collocazione ben solida tra gli obiettivi del Segretariato del Parlamento europeo. Le relazioni dell'Ufficio di presidenza in materia e la dichiarazione dei principi sulla promozione dell'uguaglianza e della diversità, adottata dall'Ufficio di presidenza il 13 novembre 2006, offrono il quadro politico pertinente all'interno del contesto giuridico globale rafforzato dall'entrata in vigore del trattato di Lisbona, che fa riferimento alla Carta dei diritti fondamentali. Il Segretariato del PE mira a conseguire un equilibrio di genere a tutti i livelli dell'organigramma. Dal 2007 gli interventi riguardano soprattutto i quadri intermedi, dove la sottorappresentanza delle donne è più evidente. Nel 2007 l'amministrazione ha avviato, come azione concreta, un programma pilota di formazione e motivazione rivolto a donne potenziali capi unità. Da allora sono stati organizzati tre programmi di formazione e un quarto si sta svolgendo attualmente. Sono stati inoltre adottati orientamenti relativi a un uso del linguaggio neutro dal punto di vista del genere, per la comunicazione sia interna che esterna. La formazione sull'uguaglianza e la diversità figura tra gli strumenti accessibili a tutto il personale. Sono state organizzate attività di sensibilizzazione, quali i Premi sull'uguaglianza e la diversità, seminari e tavole rotonde o anche la proiezione di serie di film, dal 2009 al 2011, su questioni concernenti l'uguaglianza Il piano d'azione 2009-2013 per la promozione dell'uguaglianza di genere e della diversità nel Segretariato del PE, adottato dall'Ufficio di presidenza il 9 marzo 2009, è uno degli strumenti chiave per garantire il rispetto dei principi di uguaglianza, diversità e non discriminazione nell'attività pratica del Segretariato del PE durante la 7a legislatura. Il piano d'azione si basa su tre linee d'azione indicate nella dichiarazione dei principi, e precisamente: • garantire la totale uguaglianza di uomini e donne in tutti gli aspetti della vita professionale; • garantire la completa parità di opportunità per le persone con disabilità e favorirne la piena partecipazione e il pieno inserimento; • eliminare ogni ostacolo all'assunzione e ogni potenziale discriminazione fondata sulla razza, sul colore della pelle o sull'origine etnica; e due obiettivi trasversali: • rafforzare la leadership e la rendicontabilità per quanto riguarda l'uguaglianza e la diversità; • promuovere un ambiente di lavoro aperto e inclusivo. L'attuazione del piano d'azione coinvolgerà, grazie alla sua natura orizzontale e di ampio respiro, tutte le parti interessate in seno al Segretariato del PE. Le azioni in corso e quelle in programma per il 2012 riguardano diversi aspetti dell'uguaglianza e della diversità: ad esempio, si presterà particolare attenzione all'equilibrio di genere a tutti i livelli e all'integrazione della dimensione di genere in tutte le politiche e le procedure interne. Le azioni prioritarie affronteranno la conciliazione tra vita professionale e vita privata nonché la dignità sul lavoro e il rispetto dell'individuo, comprese le politiche di prevenzione e lotta alle molestie (articolo 12 bis dello Statuto dei funzionari). Unità Uguaglianza e Diversità – DG del Personale 21 Le donne al Parlamento europeo Piano d'azione per la promozione dell'uguaglianza di genere e della diversità in seno al Segretariato generale del PE (2009-2013) LINEA D'AZIONE I Garantire la totale uguaglianza di uomini e donne in tutti gli aspetti della vita professionale OBIETTIVI SPECIFICI MISURE I.1. Incoraggiare la rappresentanza equilibrata di donne e uomini in tutti i tipi e tutte le categorie di impieghi (dando priorità ai settori in cui è constatato uno squilibrio) e assicurare in tal modo possibilità di sviluppo della carriera a. favorire l'accesso all'informazione e migliorare la presa di coscienza di tutto il personale riguardo alle possibilità di sviluppo della carriera e di mobilità (orizzontale e verticale) e alle procedure di selezione, soprattutto del personale che lavora a tempo parziale o gode di un congedo statutario (parentale o familiare) b. assicurare la neutralità degli avvisi di posto vacante sotto il profilo dell'uguaglianza di genere c. assicurare il miglioramento, l'analisi e la pubblicazione di statistiche in base al genere I.2. Incoraggiare la ripartizione equilibrata delle responsabilità tra donne e uomini a tutti i livelli a. sensibilizzare tutti i livelli dirigenziali circa la loro responsabilità di distribuire le mansioni in modo più equilibrato in termini di genere b. incoraggiare la nomina di donne a posti di quadri intermedi e facilitarne la formazione a tale scopo c. assicurare una rappresentanza equilibrata di donne e uomini in seno ai comitati consultivi e agli organi statutari, ai comitati di selezione ecc. I.3. Assicurare la partecipazione equilibrata di donne e uomini alla dirigenza del Segretariato generale a. raggiungere gli obiettivi numerici circa la ripartizione di donne e uomini nei posti dirigenziali definiti dall'Ufficio di presidenza I.4. «Gender budgeting» a. integrare l'istituzione e il controllo delle misure in materia di «gender budgeting» b. incoraggiare la condivisione delle conoscenze e delle competenze e lo scambio delle migliori prassi LINEA D'AZIONE II Garantire la completa parità di opportunità per le persone con disabilità e favorirne la piena partecipazione e il pieno inserimento OBIETTIVI SPECIFICI MISURE II.1. Favorire l'evoluzione della cultura dell'istituzione rispetto alla disabilità a. sensibilizzare l'intero personale alla tematica della disabilità e inserire la sensibilizzazione alla disabilità nel programma di formazione per i dirigenti b. includere la dimensione della disabilità nei programmi di formazione esistenti (ad es.: applicazione dello statuto dei funzionari, organizzazione di riunioni, gestione delle risorse umane, gestione di progetti) c. organizzare eventi puntuali specifici dedicati alla disabilità e integrare tale tematica nelle attività di comunicazione, laddove possibile d. integrare la dimensione della disabilità in tutti i processi che implicano le risorse umane II.2. Rafforzare la cooperazione interistituzionale per assicurare un atteggiamento proattivo e concertato riguardo alla disabilità II.3. Varare/proseguire azioni positive per promuovere l'occupazione delle persone con disabilità a. attivare le reti interistituzionali per un regolare scambio di opinioni, di informazioni e di migliori prassi b. approfondire, in collaborazione con l'EPSO, la riflessione su come promuovere la selezione di persone con disabilità a. proseguire e adattare il programma di tirocini per le persone con disabilità b. mettere a punto azioni positive per l'assunzione di persone con disabilità come agenti nell'ambito del RAA c. studiare l'auspicabilità di introdurre contingenti o obiettivi riguardo all'assunzione di persone con disabilità II.4. Facilitare l'inserimento nel mondo del lavoro e lo sviluppo della carriera per le persone con disabilità a. adottare e attuare norme interne riguardanti la nozione di sistemazione sostenibile II.5. Garantire l'accessibilità degli edifici, delle postazioni di lavoro e dell'informazione a. assicurare che tutti gli edifici siano accessibili e che il principio del «Design for All» sia automaticamente applicato al momento della costruzione o ristrutturazione di qualsiasi edificio b. studiare ogni misura volta a permettere il mantenimento in servizio dei membri del personale che acquisiscono una condizione di disabilità (consulenza specialistica per la carriera, revisione delle mansioni, ristrutturazione delle condizioni di lavoro ecc.) b. assicurare che lo sviluppo e il contenuto dei siti Internet (Europarl) e Intranet (Inside) siano conformi alle linee direttrici della Web Accessibility Initiative (WAI) 22 Giornata internazionale della donna – 8 marzo 2012 Donne a livello amministrativo LINEA D'AZIONE III Eliminare ogni ostacolo all'assunzione e ogni potenziale discriminazione fondata sulla razza, sul colore della pelle o sull'origine etnica OBIETTIVI SPECIFICI MISURE III.1. Favorire l'evoluzione della cultura dell'istituzione rispetto alla diversità etnoculturale a. sviluppare iniziative di sensibilizzazione alla diversità etnoculturale, anche attraverso programmi di scambi tra istituzioni e organizzazioni internazionali III.2. Rafforzare la collaborazione interistituzionale per assicurare un atteggiamento proattivo e concertato riguardo alla diversità etnoculturale a. attivare le reti interistituzionali per un regolare scambio di opinioni, di informazioni e di migliori prassi OBIETTIVO TRASVERSALE 1 Rafforzare la leadership e la rendicontabilità per quanto riguarda l'uguaglianza e la diversità OBIETTIVI SPECIFICI MISURE 1.1. Assicurare la presa di coscienza della posta in gioco legata all'uguaglianza e alla diversità a tutti i livelli e in particolare a quello dirigenziale a. sviluppare moduli di formazione per i dirigenti in materia di uguaglianza e diversità b. ricordare regolarmente le principali questioni in materia di uguaglianza e diversità in occasione delle riunioni a livello di DG c. aggiungere il portafoglio della diversità al mandato dei corrispondenti per le pari opportunità in ciascuna Direzione Generale 1.2. Fare dell'uguaglianza e della diversità valori centrali del Segretariato generale del PE a. promuovere gli aspetti dell'uguaglianza e della diversità nel quadro degli obiettivi annuali del Segretariato generale, da declinare quindi in ciascuna DG in forma appropriata 1.3. Sottolineare la responsabilità della dirigenza in materia di uguaglianza e diversità a. includere la gestione dell'uguaglianza e della diversità nel ventaglio delle competenze dei dirigenti e riconoscere i risultati positivi ottenuti dai medesimi b. misurare i progressi compiuti e assicurare la pubblicità e la divulgazione dei risultati OBIETTIVO TRASVERSALE 2 Promuovere un ambiente di lavoro aperto e inclusivo OBIETTIVI SPECIFICI MISURE 2.1 Prevenire qualunque discriminazione potenziale fondata su qualsiasi motivo come sancito dall'art. 1 quinquies dello Statuto dei funzionari delle Comunità europee a. creare una cultura di «tolleranza zero» nei confronti di qualsiasi forma di discriminazione o molestia b. sviluppare una politica di prevenzione e di lotta contro le molestie (articolo 12 bis dello Statuto dei funzionari) e sensibilizzare il personale alle competenze e all'attività del comitato consultivo antimobbing c. introdurre e sviluppare l'uso di un linguaggio neutro dal punto di vista del genere e non discriminatorio 2.2. Attuare misure supplementari per migliorare la conciliazione tra vita professionale e vita privata a. potenziare la sensibilizzazione presso i dirigenti a tutti i livelli riguardo alle misure di conciliazione tra vita professionale e vita privata b. promuovere il ricorso alle misure di conciliazione tra vita professionale e vita privata da parte sia degli uomini sia delle donne c. creare un ambiente di lavoro aperto per il personale che fruisce di misure di conciliazione tra vita professionale e vita privata 2.3. Promuovere procedure di assunzione che corrispondano alle tre linee d'azione (pilastri) rafforzando l'immagine del PE come datore di lavoro inclusivo a. promuovere la sensibilizzazione e l'esperienza dei membri delle commissioni esaminatrici e dei comitati di selezione nei confronti dell'uguaglianza e della diversità (in particolare uguaglianza di genere, disabilità e diversità etnoculturale) b. promuovere l'equilibrio di genere e la diversità nella composizione delle commissioni giudicatrici e dei comitati di selezione c. integrare tutti gli aspetti della politica in materia di uguaglianza e di diversità nelle procedure di selezione e di assunzione Unità Uguaglianza e Diversità – DG del Personale 23 Le donne al Parlamento europeo Organismi che promuovono l'uguaglianza di genere All'interno dell'amministrazione del Parlamento europeo esistono alcuni organismi e strutture che si occupano dell'uguaglianza di genere. Parecchie di queste strutture sono state riorganizzate e rafforzate negli ultimi anni. Sebbene abbiano ruoli e compiti diversi, la loro stretta cooperazione è un fattore chiave che consente di continuare a realizzare il programma per le pari opportunità e di conseguire risultati. Unità Uguaglianza e diversità L'Unità Uguaglianza e diversità riferisce al Direttore generale del Personale. Il suo mandato contempla l'elaborazione, l'attuazione e il controllo delle politiche in materia di uguaglianza e diversità all'interno del Segretariato generale del Parlamento europeo. L'Unità è responsabile in particolare dei seguenti compiti: • Dare seguito e attuare la politica in materia di uguaglianza e diversità quale formulata dall'Ufficio di presidenza del Parlamento, in particolare per quanto riguarda la messa in atto del piano d'azione per la promozione dell'uguaglianza di genere e della diversità nel Segretariato del Parlamento europeo (2009-2013). • Garantire che le politiche del Parlamento europeo in materia di risorse umane rispecchino i principi della parità di opportunità e del rispetto della diversità; verificare l'integrazione della dimensione di genere in tutti gli aspetti della politica in materia di risorse umane. • Promuovere, coordinare e valutare il codice di buone prassi per le persone con disabilità; formulare e coordinare progetti a favore della piena partecipazione e del pieno inserimento delle persone con disabilità. • Elaborare studi e relazioni; raccogliere e analizzare statistiche da una prospettiva di genere; intervenire per prevenire ed eliminare qualsiasi forma di discriminazione, ai sensi dell'articolo 1 quinquies dello Statuto dei funzionari. • Favorire la creazione di un ambiente di lavoro aperto e inclusivo; formulare e coordinare progetti che agevolino la conciliazione tra vita professionale e vita privata; partecipare all'elaborazione e all'applicazione di una politica per la dignità sul lavoro al fine di eliminare qualsiasi forma di molestia sul posto di lavoro. • Organizzare eventi di sensibilizzazione e attività di formazione; fornire assistenza al personale riguardo a questioni concernenti uguaglianza e diversità. Alberto ROSSETTI Capo unità L'Unità Uguaglianza e diversità fornisce sostegno e assistenza alla vicepresidente responsabile dell'uguaglianza di genere e della diversità, che presiede il gruppo di alto livello, nonché consulenza e aiuto all'AIPN, al COPEC e ad altri organismi interni su questioni relative ai progressi nel campo dell'uguaglianza e della diversità in seno al Segretariato del Parlamento europeo. L'Unità sovrintende il gruppo di coordinatori per l'uguaglianza e la diversità presso le direzioni generali e promuove lo scambio di informazioni e di buone prassi con i partner interistituzionali. 24 Giornata internazionale della donna – 8 marzo 2012 Donne a livello amministrativo Coordinatori per l'uguaglianza e la diversità In ogni direzione generale il direttore generale nomina due coordinatori per l'uguaglianza e la diversità, la cui missione consiste nel contribuire all'attuazione della politica del Segretariato del Parlamento europeo in materia di uguaglianza e diversità a livello di DG. I coordinatori prestano consulenza ai dirigenti e ai colleghi, offrendo la loro competenza su questioni concernenti l'uguaglianza e la diversità. Sono impegnati a contrastare qualsiasi forma di discriminazione migliorando il dialogo e promuovendo la sensibilizzazione, al fine di creare un ambiente di lavoro aperto e inclusivo. I coordinatori operano in stretta collaborazione con l'Unità Uguaglianza e diversità (EDU). Il gruppo di coordinamento per l'uguaglianza e la diversità (formato dai coordinatori e dall'EDU) si riunisce periodicamente e può elaborare documenti, note e proposte su temi importanti di interesse generale che rientrano nella sua competenza, da sottoporre all'attenzione del Segretario generale e dei direttori generali. L'Unità Uguaglianza e diversità garantisce il coordinamento e si occupa della segreteria del gruppo. Comitato per le pari opportunità e la diversità (COPEC) Il COPEC, istituito nel 1987 dal Segretario generale del Parlamento europeo (PE), è un organo congiunto, composto da un presidente, da quattro membri nominati dall'amministrazione e da quattro membri designati dal Comitato del personale. I compiti generali del COPEC consistono nel proporre e controllare le misure in materia di uguaglianza di genere in seno al Segretariato del Parlamento europeo. Il COPEC ha osservatori all'interno di diverse commissioni che si occupano di aspetti concernenti le risorse umane ed è consultato con regolarità dall'amministrazione in merito alle norme e alle misure di attuazione derivanti dallo Statuto dei funzionari riguardo alla politica del personale, e formula pareri su tali materie. Comitato del personale Il Comitato del personale rappresenta gli interessi del personale nelle sue relazioni con il Parlamento. Esso assicura un contatto permanente tra il Parlamento e il suo personale e contribuisce al regolare funzionamento dei servizi. La rappresentanza delle donne in seno al Comitato del personale è notevolmente aumentata in seguito alle elezioni del 2010 (dal 27,6% al 44,8%). Il Comitato del personale è attualmente presieduto da una donna. 16 55,2% 13 44,8% Unità Uguaglianza e Diversità – DG del Personale 25 Unità Uguaglianza e Diversità DG Personale Parlamento europeo, Edificio «Président» 37B avenue J.F. Kennedy, L-1855 Lussemburgo tel: + 352 4300 24397 Email: [email protected] Intranet: http://www.epintranet.ep.parl.union.eu/intranet/ep/ lang/en/content/administrative_life/personnel