ASAPS: 15 ANNI ATTRAVERSO L’ANSA LA SICUREZZA STRADALE RACCONTATA DAI COMUNICATI ANSA CHE PARLANO DELL’ASAPS, DELLE SUE PROPOSTE E ANALISI 1991 - Aprile 2006 Nella storia della sicurezza sulle strade ci siamo anche noi A cura di Giordano Biserni e Lorenzo Borselli 1 I comunicati stampa dell’Asaps sono stati raccolti solo dal 1993, quelli precedenti non sono reperibili nell’archivio storico di Ansa 2 2000 SICUREZZA STRADALE: ASAPS CONTESTA LIMITE 140 KM/H AUTOSTRADA (ANSA) - FORLÌ, 17 FEB - “Un vero blitz contro la sicurezza stradale”: così l’Associazione sostenitori amici Polstrada (Asaps) giudica l’elevazione del limite dei 140 km/h nelle autostrade a tre corsie, prevista sottolinea l’Asaps - tra le modifiche al Codice della strada apportate dalla Commissione Trasporti della Camera. “Questo nuovo limite contribuirà all’ulteriore “disinibizione” psicologica di chi viaggia in autostrada e porterà un altro mattone alla costruzione dell’edificio dell’Insicurezza stradale nel nostro Paese”, afferma l’associazione in una nota, sottolineando che “l’Italia sarebbe l’unico Paese d’Europa a raggiungere un limite così elevato. Forse i proponenti non si sono resi conto che con tale limite la patente ai conducenti dal piede pesante, considerato i 40 km previsti in eccesso e la tolleranza del 5%, si potrà ritirare solo a chi supera i 190 km/h, velocità ormai da Formula Uno. Anche la previsione di diminuire il limite di 20 km/h in caso di pioggia o avverse condizioni atmosferiche appare - rileva l’Asaps - come un pretestuoso e inadatto paracadute per la coscienza di chi rivendica a parole la sicurezza stradale. Già in condizioni ottimali il controllo dei limiti di velocità in autostrada da parte della Polstrada è difficoltoso e spesso pericoloso. E già oggi, in caso di nebbia e con scarsa visibilità, è previsto in molti tratti un limite di 50 km/h, che regolarmente nessuno rispetta”. (ANSA). DISCOTECHE: SICURSTRADA, REALIZZARE SUBITO PIANO BIANCO (ANSA) - ROMA, 9 MAR - Contro le iniziative di tutela della vita annunciate dal ministro dell’Interno Bianco “si è alzato lo sbarramento della tutela degli interessi economici. Ad affermarlo, insieme, sono Sicurstrada e ASAPS (l’associazione amici polizia stradale). “Il piano del Governo - dicono - è invece condivisibile e va immediatamente organizzato, non solo anticipando la chiusura delle discoteche alle 3 di notte, ma vietando la vendita di alcol dopo l’una di notte e diminuendo l’intensità della musica”. “Tutto ciò allo scopo di contribuire ad abbassare l’ottundimento dei giovani conducenti in fase di ritorno”. Per le due associazioni servono inoltre “controlli costanti e qualificati sulle strade per contrastare efficacemente la guida in stato di ebbrezza non solo da alcol ma anche da stupefacenti”. “Contro la cultura dell’interesse e del guadagno deve prevalere la difesa di tante giovani vite che, ogni anno oltre 500, vengono stroncate sulle strade nelle notti del fine settimana”. (ANSA). AGENTI POLSTRADA MORTI IN A1: ASAPS, NOSTRI MORTI VALGONO MENO (ANSA) - FORLÌ, 14 MAR - “Per strane ragioni che fatichiamo a comprendere, i nostri morti valgono meno”: l’Asaps, l’associazione amici e sostenitori della Polizia stradale, protesta per le poche righe dedicate dalla stampa nazionale ai due agenti che hanno perso la vita lungo la A1 nei pressi di Caianello, “uccisi dalla folle corsa di un’automobilista”, mentre alcuni giornali - afferma la nota - “hanno addirittura richiamato in prima pagina un semplice e banale incidente stradale che ha visto coinvolta una nota imprenditrice circense”. “Naturalmente si dirà che il nostro è un giudizio di parte, che ragioniamo col senno della più convinta congrega lobbistica, ma con estrema lucidità ed obiettività ci chiediamo e chiediamo agli organi di informazione, quanto spazio avrebbero dedicato se due fuggitivi fossero caduti sotto le armi della polizia”, afferma il presidente Giordano Biserni ricordando che “due vedove e cinque orfani piangono per la morte dei rispettivi mariti e padri e forse si troveranno a dover affrontare difficoltà mai immaginate con le sole proprie forze”. Una maggiore eco sulla stampa nazionale non avrebbe compensato la morte dei due colleghi, osserva l’Asaps, “tuttavia avrebbe reso un poco più di giustizia a chi la Giustizia, quella con la G maiuscola, la difende giorno e notte sulla strada, mettendo a repentaglio la propria vita o addirittura perdendola”. (ANSA). 3 CASCO: ASAPS, SEGNALARE GLI INADEMPIENTI ALLE ASSICURAZIONI (ANSA) - FORLÌ, 10 APR - I conducenti di ciclomotori hanno dimostrato di avere ben recepito il recente provvedimento di legge sull’obbligo del casco, “ma non bisogna abbassare la guardia per non vanificare i primi risultati conseguiti”. È l’opinione di Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori amici polizia stradale (Asaps), che suggerisce anche un ulteriore deterrente per combattere la trasgressione del codice: la segnalazione degli inadempienti alle compagnie assicurative. In pratica, secondo l’Asaps sarebbe vantaggioso poter segnalare alle compagnie quegli utenti, maggiorenni e minorenni, che vengono contravvenzionati per il mancato uso del casco, al fine di aumentare il premio della polizza. “Una sorta di bonus malus del casco - commenta Biserni - se le segnalazioni sono almeno tre in un anno. Questo anche in relazione a recenti direttive dell’Isvap, l’istituto di Stato che vigila sulle assicurazioni, che ha disposto di considerare tale evento in sede di risarcimento dei danni subiti alla persona”. (ANSA). CORSE ILLEGALI: ASAPS, SANZIONI PIÙ SEVERE PER GARE AUTO (V. ‘CORSE ILLEGALI: POLIZIA BOLOGNA...’ DELLE 11: 31) (ANSA) - BOLOGNA, 8 MAG - Sanzioni più severe per le corse in auto sulle strade pubbliche: è quanto chiedono l’Asaps, Associazione sostenitori e amici della polstrada, e Sicurstrada dopo la tragedia di venerdì notte a Bologna. “Il conducente che gareggia - commenta il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni - è perseguito con una sanzione di 142.400 lire, quando dietro le gare ci sono spesso giri di scommesse di milioni. Invece per chi non si ferma al casello autostradale il legislatore ha previsto una sanzione di 606.000 lire. C’è da domandarsi quale sia il rapporto di pericolosità fra le due fattispecie. Secondo Asaps e Sicurstrada sarebbe necessaria una multa di almeno 4 milioni, il sequestro e poi la confisca del veicolo, oltre alla revoca della patente per il conducente. Chi fa le gare dovrebbe essere ‘rieducato’ con la ripetizione degli esami di guida, “con lezioni tenute da psicologi per la sensibilizzazione alla tutela della sicurezza pubblica e della vita dei cittadini. Come mai - si domanda infine l’Asaps - “con tutte le figure inventate dal legislatore come gli ausiliari della sosta in area urbana o gli ausiliari del traffico sulla rete autostradale, non si recuperano sufficienti energie di professionisti operativi di notte e numericamente adeguati per i noti tratti di strada trasformati in piste a cielo aperto?”. (ANSA). DISCOTECHE: ASAPS PROTESTA CONTRO SLITTAMENTO DDL SU ORARI (ANSA) - BOLOGNA, 19 LUG - L’Asaps, associazione amici della Polizia stradale, protesta contro la decisione di far slittare a settembre l’esame in aula alla Camera della legge sugli orari delle discoteche. “Bel colpo per davvero, come gia è avvenuto per l’approvazione del casco obbligatorio per i maggiorenni osserva in una nota il presidente dell’Asaps Giordano Biserni - ora è il provvedimento che riguarda la chiusura anticipata delle discoteche a essere rimandato. I gruppi parlamentari di tutti i partiti hanno infatti deciso di riparlarne a settembre quando i giovani avranno avuto il tempo di scorazzare in lungo e in largo per le strade tutta l’estate e molti di loro purtroppo, insieme alle loro famiglie, si saranno trovati a dover affrontare le conseguenze di un incidente stradale. Secondo l’Asaps, i numerosi servizi preventivi e di repressione della Polizia stradale e delle altre forze di polizia “si scontrano contro l’ennesima mancata e opportunistica volontà politica che tutto vuole, tutto dice e niente fa”. “Questo è anche il risultato - afferma Biserni - degli incontri che il Ministro dell’Interno ha avuto con i gestori delle discoteche e i dj dimenticando di sentire anche l’accorato appello di quelle associazioni che si preoccupano più degli aspetti legati alla salvaguardia della vita che degli aspetti economici. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: AGENTE POLSTRADA MORTO SU A/1 (ANSA) - FIRENZE, 8 AGO - Un agente della polizia stradale, di cui non sono state ancora rese note le generalità, è morto per le ferite riportate in un incidente stradale, avvenuto alle 22 circa, nel tratto tra Firenze-Certosa e Firenze-Signa dell’Autosole in direzione nord. Ancora da chiarire la dinamica dell’incidente che oltre alla pattuglia della polizia stradale, ha coinvolto anche un’altra autovettura. (SEGUE). 4 INCIDENTI STRADALI: AGENTE POLSTRADA MORTO SU A/1 (2) (ANSA) - FIRENZE, 8 AGO - Nell’incidente, oltre al poliziotto deceduto, Andrea Costantini, poco più che trentenne, è rimasto ferito anche un altro agente della polstrada, Fabio Savaiano, che è stato trasportato al policlinico di Careggi dove è stato ricoverato al Cto. Solo lievi ferite invece per gli occupanti dell’altra vettura, un’Audi. Secondo la prima sommaria ricostruzione dell’accaduto, i due mezzi si sarebbero tamponati. L’incidente ha provocato una coda di circa 6 chilometri. (ANSA). TRAFFICO: ASAPS-SICURSTRADA, IN AUMENTO USO CINTURE SICUREZZA (ANSA) - FORLÌ, 9 AGO - Non si sa se per effetto della tolleranza zero o di un miglioramento del senso civico degli automobilisti, ma l’uso delle cinture di sicurezza in Italia è in netto e costante aumento. Lo sostiene uno studio di Asaps (associazione amici e sostenitori della polizia stradale) e Sicurstrada condotta dal 17 al 23 luglio su oltre 50 mila automobilisti. Secondo l’indagine in Italia viaggiano con le cinture allacciate il 72,4% degli automobilisti sulle autostrade, il 62,5% sulle strade extraurbane e il 47,4% sulle strade urbane. Sussistono però differenze significative tra nord (80,2% autostrade, 64,1% extraurbane, 54,2% urbane), centro (72,3% autostrade, 62,8% extraurbane, 48,8% urbane) e sud (62,5% autostrade, 58,2% extraurbane, 38,3% urbane). Dati, per Asaps e Sicurstrada, positivi e sorprendenti, che dovranno sfatare la tesi che solo il 20% degli automobilisti italiani usa le cinture. Ciò però non fa ancora eguagliare le percentuali dei paesi europei che tradizionalmente fanno un uso più elevato delle cinture. Come ultima forma di utile pressione, per Asaps e Sicurstrada si potrebbe pensare ad una penalizzazione in percentuale sul risarcimento del danno fisico riportato dagli automobilisti che, pur avendo nel sinistro la ragione, fosse dimostrato che al momento dell’incidente non usavano le cinture. La percentuale non risarcita potrebbe essere versata dalle assicurazioni in un fondo per l’educazione stradale. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASSOCIAZIONI, CONTROLLI NON LEDONO PRIVACY (ANSA) - ROMA, 11 AGO - Inflessibili ma con gli strumenti adatti. Asaps (Associazione sostenitori e amici dela Polstrada) e Sicurstrada dicono basta al paravento della violazione della privacy sollevato da alcuni parlamentari e chiedono controlli automatici a distanza, estromessi dalla legge delega sulla riforma del codice della strada. “Quando capirà il nostro legislatore - dicono - che la tutela della vita sulle strade non può essere merce di scambio con una abusata tutela della privacy, meritevole di miglior causa?”. Contro “la scia di sangue che segna la nostra rete autostradale e quella delle superstrade” servono i controlli automatici a distanza, “almeno per autostrade e superstrade, in modo da colpire con regolarità e certezza - dicono - i sistematici violatori dei limiti di velocità, causa prima di tante tragedie nelle grandi vie di comunicazione, laddove il controllo su autostrade e superstrade sistematico e immediato è spesso molto pericoloso per gli automobilisti e per gli stessi agenti”. Asaps e Sicurstrada sottolineano la necessità che lo stesso legislatore diventi “finalmente inflessibile fino alla cattiveria” e dia alla Polizia i necessari strumenti per colpire severamente le violazioni. “Nella evolutissima Londra - concludono - sono posizionate centinaia di telecamere agli incroci e nei punti più pericolosi senza che ciò sollevi le ire della sensibilissima opinione pubblica inglese”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS; SERVONO AREE PER CONTROLLI A TIR (ANSA) - FORLÌ, 12 AGO Le “stragi stradali” causate o che hanno coinvolto autotreni “ripropongono la improrogabile necessità di rilanciare la vocazione di polizia dei trasporti per la polizia stradale”. Lo sostiente l’Asaps, associazione amici della polizia stradale, secondo la quale però “servono da subito apposite aree attrezzate lungo la rete autostradale, come in altri stati più attenti al fenomeno, in cui deviare il traffico pesante per il controllo di pesi, sagome, tipologia delle merci, cronotachigrafi per i tempi di guida e le velocità registrate dai mezzi. Tutto ciò - conclude l’Asaps - non può prescindere dal ripianamento dell’organico della polstrada, ancora lontana dai 13.500 agenti previsti, che dovrà essere fornita di ulteriori mezzi tecnici di controllo”. (ANSA). 5 INCIDENTI STRADALI: TIR DI NUOVO PROTAGONISTI (ANSA) - ROMA, 12 AGO - Dopo gli incidenti mortali degli ultimi due giorni che hanno visto come protagonisti i Tir, si torna a parlare delle responsabilità dei mezzi pesanti sulle strade italiane. Secondo i dati raccolti dalla Polizia Stradale in sette mesi, dal gennaio al luglio di quest’anno, vi sono stati 63.895 incidenti stradali con esito mortale, lesioni a persone o a cose; di questi 6.218, pari al 9,7%, hanno visto coinvolto un mezzo pesante. Tuttavia questo non significa, fanno presente alla Polstrada (che raccoglie i dati sul 40% degli incidenti stradali registrati dall’Istat) che la responsabilità accertata sia stata del tir, ma che uno dei veicoli coinvolti era un mezzo di peso superiore a 3 tonnellate e mezzo. Eppure, secondo dati dell’Aci, i cosiddetti bisonti della strada costituiscono meno del 10% di tutti i mezzi circolanti nel corso di un anno: secondo le ultime stime, infatti, nel ‘98 sulle strade italiane sono stati in circolazione 34.707.190 autoveicoli e di questi 3.251.603 erano mezzi pesanti. Ad assolvere gli autocarri di ogni tipo, dal furgone al Tir dall’accusa di essere tra le principali cause degli incidenti, è stata un’inchiesta effettuata lo scorso anno dal mensile degli autotrasportatori iscritti all’Aci: sul totale di 365.162 incidenti del 1997, 21.893 (pari al 6%) hanno visto coinvolti autocarri. I morti e i feriti da questi provocati sono stati rispettivamente il 6,1% e il 2,86% del totale. (SEGUE). INCIDENTI STRADALI: TIR DI NUOVO PROTAGONISTI (2) (ANSA) - ROMA, 12 AGO - Di fronte a queste continue stragi stradali tornano gli appelli al potenziamento degli organici delle forze di polizia e dei programmi di prevenzione. C’è chi come l’Asaps, l’Associazione amici della polizia stradale, invoca la necessità di rilanciare la vocazione della polizia dei trasporti per la polizia stradale. Inoltre l’associazione chiede aree attrezzate lungo la rete autostradale in cui deviare il traffico pesante per il controllo di pesi, sagome, tipologia delle merci, cronotachigrafi per i tempi di guida e le velocità registrate dai mezzi. Mentre il Lisipo (libero sindacato di polizia) chiede che vengano potenziate le pattuglie sulla viabilità ordinaria e sulle autostrade per un maggior controllo dei mezzi pesanti, soprattutto sui limiti di velocità, l’efficienza dei freni e il peso del carico trasportato. “A poco servono le azioni repressive come l’autovelox e le multe - avverte Lisipo - dal momento che in questi casi l’infrazione si è già concretizzata. Una presenza più intensa e costante servirebbe a prevenire comportamenti scorretti e irresponsabili”. (SEGUE). INCIDENTI STRADALI: TIR DI NUOVO PROTAGONISTI (3) (ANSA) - ROMA, 12 AGO - Per limitare la circolazione dei Tir scende in campo anche il direttore generale di Legambiente, Francesco Ferrante, secondo il quale “non c’è alternativa, è necessario ridurre il traffico di Tir, studiando soluzioni che permettano di spostare consistenti quote di merci dalla gomma alla ferrovia”. Per Ferrante si potrebbe innanzitutto contingentare il numero dei mezzi pesanti che percorrono in una giornata i vari tragitti autostradali. L’elevato numero di autotreni rende ‘ingestibile’ la circolazione”. Per Legambiente “la saturazione delle strade italiane continua a determinare i drammatici eventi dell’esodo agostano: in situazioni ordinarie 30 milioni di autoveicoli si dividono le strade esistenti e ad ognuno di essi toccano appena 11 metri d’asfalto. La mobilità In Italia è aumentata del 600% solo dal 1959 al 1994. Su strada viaggiava nel 1960 il 60% del totale delle merci, oggi siamo arrivati al 72%, mentre nello stesso periodo la quota delle ferrovie è scesa dal 25 al 9% del totale. Un trend contrario a quello che si verifica nel resto d’Europa. Mentre l’Aduc chiede a Bianco più razionalizzazione dei mezzi a disposizione, il Codacons ricorda la necessità di mantenere in efficienza la rete stradale. Non sono infatti solo velocità o stile di guida le cause degli incidenti, ma anche sicurezza delle strade, segnaletica e manutenzione del manto stradale. (ANSA). 6 INCIDENTI STRADALI: USP, LISIPO E ASAPS, ORGANICO ALL’OSSO (ANSA) - ROMA, 14 AGO - Inutile dare la colpa all’alta velocità o ai tir: le strade italiane avrebbero bisogno di una 626 per la sicurezza della viabilità e l’organico è “all’osso” e andrebbe raddoppiato. Ne sono convinti i rappresentanti dell’Unione sindacale di polizia, dell’associazione amici della polizia stradale e del Libero sindacato di polizia che lancia anche un’accusa: “Mentre sulle strade mancano le pattuglie, il personale della polizia viene impiegato al centro di soggiorno per alti funzionari dello Stifterhof di Merano”. “Questo governo - dice il presidente dell’Usp, Giampaolo Tronci - non ha speso una lira per garantire la sicurezza degli italiani e il risultato catastrofico di questa politica insensata lo vediamo da quel che succede nelle nostre strade. È una carneficina continua. E per comodo qualcuno addossa la colpa solo ed esclusivamente all’alta velocità dei conducenti. Ma non è proprio così: molte strade della nostra rete viaria nazionale sono totalmente da rivedere, è necessaria una sorta di legge 626 che garantisca la sicurezza della viabilità”. Per Tronci “occorre soprattutto rinforzare, anzi raddoppiare, l’attuale carentissimo organico nazionale della polizia stradale, ridotto all’osso”. (SEGUE). INCIDENTI STRADALI: USP, LISIPO E ASAPS, ORGANICO ALL’OSSO (2) (ANSA) - ROMA, 14 AGO - Se la prende invece con la destinazione degli uomini il segretario del Lisipo, Antonio De Lieto: “Proprio in questi giorni in cui sulle strade italiane vi sono delle vere e proprie stragi dice - giovani poliziotti prestano servizio presso il lussuoso castello dello Stifterhof di Merano, riservato esclusivamente ad alti funzionari del ministero dell’Interno e dove nei giorni scorsi ha pranzato anche il ministro Bianco”. De Lieto definisce “assurdo, nel 2000, il perdurare di privilegi fuori luogo ed inconcepibili e l’impiego di giovani poliziotti in compiti che con l’ordine e la sicurezza nulla hanno a che vedere”. Il Lisipo ha quindi inviato a Ciampi un documento nel quale denuncia la situazione. L’Asaps ricorda che “la polizia stradale è in una situazione di sottorganico di circa duemila uomini (-14%) che non trova paragoni nell’intera polizia di Stato e nelle altre forse di polizia”. E aggiunge: “A poco serve lanciare proclami di intolleranza e di severe repressioni, quando si continuano a lasciare aperte importanti questioni, quali la vendita degli alcolici nelle ore notturne”. Al ministro dei Lavori Pubblici, secondo il quale eventuali progetti non potranno che trovare applicazione a lungo termine, l’Asaps risponde che “piani per la sicurezza stradale sono allo studio da almeno un decennio e una inconsapevole quanto indifferente volontà politica li ha resi fino ad oggi non operativi”. (ANSA). TRASPORTI: STOP A TIR; ASAPS, URGENTE REGOLAMENTARE SETTORE (ANSA) - BOLOGNA, 24 AGO - “Il provvedimento interministeriale che prevede il blocco dei mezzi pesanti fino a lunedì mattina e la collocazione di 15 aree attrezzate per la sosta dei Tir è senza ombra di dubbio la conferma dell’urgenza di regolamentare un settore fino ad ora trascurato”. Lo rileva, in una nota, il presidente dell’Associazione sostenitori amici polizia stradale (Asaps), Giordano Biserni. “Tuttavia prosegue l’Asaps - occorre che il Governo sia chiaro e coraggioso, senza adeguarsi al consueto pressappochismo politico italiano abituato a fare le cose a metà. Le aree attrezzate per la sosta dovranno contenere anche alcuni spazi per il controllo degli stessi automezzi pesanti. A poco serve far riposare una persona quando magari ha viaggiato tutta la notte: è molto più opportuno dotare la polizia stradale di uno strumento efficace e deterrente attraverso il quale sia possibile effettuare controlli in condizioni di sicurezza a quegli automezzi, italiani e stranieri, che difficilmente possono essere controllati lungo le normali arterie stradali. (ANSA). CONTROESODO: ASAPS, IPOTESI ARRESTO “BULLI” NON È SCANDALOSA (ANSA) - BOLOGNA, 25 AGO - “L’idea del ministro dei Lavori Pubblici, Nerio Nesi, di arrestare i ‘bulli della velocità’, persone che seminano pericolo sulle nostre strade, non deve far gridare allo scandalo. Altri paesi di sicura impronta democratica prevedono brevi arresti, con il cosiddetto choc system per le più gravi violazioni stradali”. Lo afferma il presidente dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), Giordano Biserni, commentando l’ipotesi avanzata ieri dal ministro di arrestare coloro che eccedono i limiti 7 di velocità o quanti si rendano responsabili di guida pericolosa. “Il figlio del vice presidente degli Stati Uniti, candidato alla Casa Bianca, Al Gore, è stato arrestato nelle settimane scorse - sottolinea Biserni - perché viaggiava a 160 chilometri orari dove il limite era di 70 km/h. Se poi il ministro si intimidisce di fronte alla parola arresto, e preferisce parlare di fermo per gli automobilisti bulli, perché non riscoprire la proposta Asaps di uno ‘stop and go’ simile alle regole della Formula 1, ma in questo caso di alcune ore? Aggiunto alla sanzione che colpisce il portafoglio, vanificherebbe la velocità esasperata e la ricerca di un guadagno di pochi minuti per arrivare prima. Se proprio non si vogliono arrestare i bulli - conclude il presidente dell’Asaps - si arrestino almeno per qualche ora le loro automobili o i loro camion”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: NECROLOGIO ASAPS PER CADUTI POLSTRADA (ANSA) - FORLÌ, 1 SET - Un necrologio a pagamento sul “Corriere della Sera”per ricordare con grado, nome e cognome i 21 agenti della Polizia Stradale travolti e uccisi sulle strade, dal 1994 ad oggi, mentre svolgevano il loro lavoro. È questa la polemica risposta dell’Asaps (Associazione sostenitori amici della polizia stradale) “a quanti accusano in maniera generica la Polizia stradale - spiega una nota - di non essere presente sulle strade, arrivando ad attivare denunce all’autorità giudiziaria”. L’Asaps ricorda inoltre che ai morti si devono aggiungere 400 agenti feriti ogni anno in incidenti in servizio: dal 1994 ad oggi sono stati oltre 2.500. Il necrologio si conclude con la frase “Loro sulle strade c’erano”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, RESPONSABILITÀ APPARATI POLITICI (V. “INCIDENTI STRADALI: ISTAT, 18 MORTI...” DELLE 9.54) (ANSA) - BOLOGNA, 25 SET - “Cos’altro c’era da aspettarsi dopo una politica sulla sicurezza stradale incentrata tanto sulle chiacchiere e poco sulla sostanza?”: secondo l’Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale che in una nota commenta i dati sugli incidenti stradali duffusi dall’Istat, “sono chiare e inequivocabili le responsabilità degli apparati politici e tecnici che se ne dovevano occupare”. Di questo passo, afferma la nota, “la situazione non potrà che peggiorare e portare il nostro Paese ad essere definitivamente la Cenerentola d’Europa in fatto di sicurezza stradale”. Per il presidente Giordano Biserni, “promesse fatte e mai portate a compimento hanno fatto dimenticare quei pochissimi provvedimenti presi, fra i quali la combattutissima legge sull’obbligo del casco per tutti i ciclomotoristi”, mentre “restano ancora inevase le richieste di modifica e di aggiornamento al codice della strada e della patente a punti, l’introduzione di una sistematica educazione stradale nelle scuole, il ripianamento degli organici della Polizia stradale promesso da oltre 10 anni, la messa in opera dei provvedimenti ‘antistragi del sabato sera’ più volte enunciati e sempre rinviati, la revisione degli orari di apertura dei locali notturni e della legge sulla vendita degli alcolici, la realizzazione di aree attrezzate per il controllo degli automezzi pesanti e l’impiego di sistemi di controllo elettronico a distanza per la velocità. (ANSA). DISCOTECHE: ASAPS, CHI HA BOCCIATO PROPOSTA È COMPLICE MORTI (ANSA) - FORLÌ, 12 OTT - “Entro un anno saranno circa 500 i ragazzi che perderanno la vita nei week end a causa di incidenti stradali e quanti hanno bocciato la proposta di legge sono da considerare a tutti gli effetti complici di queste morti”. È il commento di Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori amici polizia stradale (Asaps), allo stop di ieri alla Camera alla proposta di legge sulle discoteche che prevede, tra l’altro, un orario unico di chiusura. “La non decisione - commenta l’Asaps - assunta ieri a Montecitorio è stata in tutti i sensi una vera e propria decisione che con una ‘pedata’ ha confermato, ancora una volta, come in questo paese la sicurezza stradale lasci spazio ad altre e ben più remunerate logiche. Vergogna!”. Per il presidente dell’associazione, che invita tutti i genitori “ad alzare forte la loro protesta”, la decisione di bocciare la proposta di legge è “clamorosa e indecente”. “Non contenti di ciò - aggiunge Biserni - le potenti lobby economiche di questo paese che giostrano a piacere i destini politici sono andate oltre: è decaduta la stessa proposta, ormai divenuta legge in tutta Europa, di limitare la vendita degli alcolici e dei superalcolici negli orari notturni e nei locali da ballo alcune ore prima della chiusura”. (ANSA). 8 INCIDENTI STRADALI: ASAPS; 18 MORTI AL GIORNO COME ALLUVIONE (ANSA) - FORLÌ, 26 OTT - “In questi giorni si è giustamente molto parlato dei 19 morti e dei tanti feriti dell’alluvione in Valle d’Aosta. Ebbene ogni giorno sulle strade italiane c’è una ‘Valle d’Aosta’, dato che la media è, ogni 24 ore, di 18 morti e 868 feriti”. Così il presidente dell’Asaps (Associazione amici e sostenitori della polizia stradale), Giordano Biserni, ha introdotto a Forlì la presentazione dell’elaborazione dei dati Istat sugli incidenti stradali del 1999 in Italia, curata da Asaps e Sicurstrada. “Nonostante ci sia un impegno a livello europeo a ridurre la sinistrosità in Italia del 40% entro il 2010, i dati del ‘99 ci riportano al ‘93. Ciò dimostra che ben poco si è fatto su questo versante. In Europa su 15 nazioni eravamo già, quanto a pericolosità stradale, al 12/o posto, precedendo solo Grecia, Portogallo e Irlanda. Ora andremo ancora più giù, dato che nel ‘99, a fronte di un incremento nazionale della sinistrosità pari al 7%, le altre tre nazioni hanno migliorato la loro situazione (Grecia -2%, Portogallo -5%, Irlanda -7%)”. Gli altri dati Istat parlano di un aumento dei morti del 4,6% e dei feriti del 7,8%. La proiezione dei dati elaborati da Asaps sulle regioni a maggior rischio rende “drammatico” il quadro dell’Emilia-Romagna: gli incidenti sono cresciuti dell’11,6%, stessa percentuale per i feriti che hanno toccato la cifra record di 36.104, e i morti hanno raggiunto quota 812 (+15,2%). (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS; 18 MORTI AL GIORNO COME ALLUVIONE (2) (ANSA) - FORLÌ, 26 OTT - Sfatati anche alcuni luoghi comuni, come quello della nebbia killer. “Ogni anno - ha detto Biserni - abbiamo in Italia 100 morti in incidenti durante condizioni di nebbia, e ben 5.000 con sole e cielo azzurro. Di fronte ad una situazione così drammatica cosa si fa? Basti dire che da un settore, quello automobilistico, dal quale in Italia si prelevano ben 130 mila miliardi fra tasse e balzelli vari, se ne restituiscono solo il 20% in sicurezza, contro il 35% della media europea”. Biserni ha poi definito “grave” la bocciatura da parte del Parlamento della legge sulle discoteche, respinta alla Commissione parlamentare. “Ancora una volta la lobby degli affari l’ha avuta vinta sulla lobby della vita - ha detto - Occorre che i genitori e altre componenti sociali si ribellino”. Il comandante provinciale della Polstrada di Forlì, Giovanni D’Ippolito, ha criticato la recente sentenza della Cassazione che impone la contestazione immediata delle infrazioni rilevate con l’Autovelox. “Mi si spieghi - ha chiesto il comandante - come si può fermare, senza mettere a repentaglio la vita di tutti i protagonisti, una vettura che sfreccia a 190 all’ora sulla corsia di sorpasso di un’autostrada”. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: PEGGIORAMENTO IN LOMBARDIA, +13,2% MORTI (ANSA) - MILANO, 7 NOV - Le strade della Lombardia sono sempre più pericolose per gli automobilisti. È quanto emerge dai dati della sinistrosità stradale per l’anno 1999 elaborati da ASAPS (Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale) e Sicurstrada che in un comunicato segnalano per la Lombardia aumenti superiori alla media nazionale. Il dato più allarmante riguarda il numero dei morti: 1064 rispetto ai 940 dell’anno precedente, pari ad un incremento del 13,2%. In sintonia con la media nazionale, invece, l’aumento del numero di incidenti (7,1%) e dei feriti (8,1%). In calo la sicurezza anche per chi guida in provincia di Milano dove è stato registrato un aumento 12,4% degli incidenti e del 13,1% dei feriti. Quasi in perfetta media, invece, col dato nazionale l’incremento dei morti, passati nella provincia milanese da 265 nel 1998 a 278 nel 1999, con un aumento del 4,9%. Di fronte a una situazione regionale così drammatica, l’ASAPS e Sicurstrada lamentano, nel comunicato, la restituzione alla commissione competente, dal Parlamento, della legge sul riordino degli orari delle discoteche, la mancanza di un programma di educazione stradale nelle scuole e di una regolamentazione della vendita dei superalcolici. (ANSA). DISCOTECHE: ASAPS, “GIUSTIZIA FAI DA TE” INTORNO A LOCALI (ANSA) - FORLÌ, 10 DIC - Una “extraterritorialità” rispetto alla legge, affrontata con una “giustizia fai da te”, viene denunciata in quello spazio di circa uno o due chilometri quadrati intorno alle discoteche da Giordano Biserni, presidente dell’Associazione amici della Polstrada (Asaps), da tempo in prima fila contro gli incidenti del ‘sabato sera’. Nelle notti di venerdì e sabato, afferma Biserni, ogni settimana lì “fiorisce un 9 indotto criminale di spaccio e consumo di stupefacenti, liti e risse, uso disinvolto di coltelli e, ultimamente, anche di armi da fuoco. Tutto questo - prosegue - non viene però affrontato come la domenica negli stadi con 10-12.000 agenti e carabinieri mobilitati in tutta Italia: l’afflusso di 6 milioni di frequentatori di discoteche con 140.000 presenze annue e quell’indotto criminale è affrontato con ‘buttafuori’, figure giuridiche imprecise. Meglio allora - propone - che le discoteche si avvalgano di guardie giurate, che hanno uno statuto giuridico ben diverso, rispondono a Prefetto e Questore in termini di autorizzazione e di norme del Testo unico di pubblica sicurezza. “Ma meglio ancora sarebbe - secondo Biserni - che lo Stato si riappropriasse di quelle zone extraterritoriali: quand’è che lo Stato deciderà di riconquistare questo territorio?”. “Questa giustizia fai da te - conclude - non fa che aggiungere vittime alle ‘stragi’ del sabato sera”. In una nota anche il sindacato di Polizia Sap interviene affermando che “i gravi fatti di questi giorni rappresentano l’abbandono dello stato e dei comuni dei compiti di vigilanza e prevenzione dei pubblici spetacoli. Le forze dell’ordine, specie nelle giornate festive, sono oramai oberate di servizi di ordine pubblico negli stadi e in occasione di manifestazioni politiche che poche risorse indirizzano in questi settori. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, ARCHIVIO SINISTRI EXTRACOMUNITARI (ANSA) - FORLÌ, 26 DIC - Un archivio dei sinistri stradali degli extracomunitari: lo chiede l’Asaps, l’associazione amici della Polizia Stradale rilevando “un costante e preoccupante ripetersi di gravi incidenti stradali che vedono protagonisti stranieri extracomunitari che deve far riflettere le autorità competenti”. “In questo tipo di incidenti spesso dalle conseguenze fatali - afferma il presidente Giordano Biserni in una nota - costante è la posizione di irregolarità dei protagonisti, che si permettono condotte inimmaginabili nei loro Paesi d’origine”. Secondo Biserni, “non c’è di fatto incidente in cui i protagonisti extracomunitari non ricadano in una o più delle seguenti casistiche: guida senza patente o con patente o permessi internazionali falsi; assicurazione mancante, scaduta o falsa; veicolo non revisionato; mancanza del permesso di soggiorno e, nei casi più gravi, conduzione di un veicolo rubato; fuga dopo aver causato un incidente; guida in stato di ebbrezza anche per quanti provengono da Paesi in cui è vietato il consumo di alcol”. “C’è da domandarsi prosegue - quanto potrà durare in questo paese di Bengodi non solo il crimine ma anche la sistematica violazione delle regole della strada”. L’Asaps chiede più severità nei controlli per tutti, italiani compresi, ma soprattutto un archivio dei sinstri stradali degli extracomunitari con le varie violazioni. (ANSA). IMMIGRAZIONE: PATENTI FALSE; RESTA (UNASCA), POCHI SCIACALLI (ANSA) - ROMA, 27 DIC - “Se esiste un mercato delle patenti false date agli extracomunitari questo non coinvolge le autoscuole e, in special modo, quelle aderenti all’Unasca, ma solo pochi ‘sciacalli’ che stiamo cercando di individuare e combattere con tutte le nostre forze”. Lo sostiene Giorgio Resta, segretario nazionale autoscuole dell’Unasca. Le dichiarazioni di Resta seguono le affermazioni del presidente dell’Asaps, Giordano Biserni, sull’esistenza di un mercato “clandestino” a Milano di patenti false. “Risulta anche a noi - continua Resta - questa vergognosa attività da parte di persone senza scrupolo, ma posso sostenere che tutta la maggioranza dei titolari di autoscuola sono professionisti seri e coscienziosi. Purtroppo - conclude - l’Italia è diventata un’unica pista di morte e ne approfitto per ribadire la volontà dell’Unasca di instaurare un tavolo di concertazione con ministero dei Trasporti, dell’Interno e la Polstrada e affrontare questa mattanza che non è solo un problema di extracomunitari clandestini ubriachi, ma riguarda un po’ tutti noi”. (ANSA). 10 2001 MOTO: REVISIONI; ASAPS, OCCHIO A MANOMISSIONI VELOCITÀ (ANSA) - FORLÌ, 22 GEN - Nelle revisioni obbligatorie sui ciclomotori è opportuna anche la misurazione della velocità, dato che una percentuale molto elevata di ‘cinquantini’ supera di molto il limite di categoria previsto dal codice dellan strada. A chiederlo è Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, associazione amici della Polstrada. “Sarebbe una ghiotta occasione - spiega in una dichiarazione - per ricordare a tutti che il limite massimo di velocità per i ciclomotori rimane fissato a 45 km/ora e che le manomissioni non sono ammesse”. I controlli quindi non dovrebbero limitarsi alla “giusta verifica” dei sistemi frenante e di illuminazione e degli scarichi. Biserni sottolinea pure come le “700-800.000 ‘due ruote’ che dovranno sottoporsi alla revisione al primo turno troveranno gorsse difficoltà a rispettare le scadenze, perché saranno poche le officine autorizzate in grado di far fronte alle esigenze: neppure un centinaio (oltre agli uffici della Motorizzazione Civile) secondo le stime Asaps. (ANSA). CODICE STRADA: ASAPS PERPLESSA SU RISORSE E LIMITI VELOCITÀ (ANSA) - FORLÌ, 1 FEB - L’approvazione alla Camera delle modifiche al Codice della strada è un fatto positivo secondo l’Asaps, l’associazione amici della Polstrada, che tuttavia esprime perplessità per i pochi fondi riservati ai corsi per giovani ciclomotoristi e rammarico per la mancata previsione dei controlli elettronici a distanza dei limiti di velocità. Il presidente Giordano Biserni si domanda come mai, per finanziare i corsi organizzati dalle scuole, sia previsto il solo 7,5% dei proventi delle multe incassate dallo Stato e non anche un analogo 7,5% di quelle incassate dai Comuni, tenendo conto che quella dei ciclomotoristi è utenza “tipica da area urbana”. Riguardo ai controlli sulla velocità, Biserni dice che i controlli elettronici avrebbero reso sistematico e sicuro il perseguimento degli eccessi di velocità: “L’invocazione della tutela della privacy - scrive Biserni - da parte di alcuni settori del Parlamento è una mera foglia di fico, per dire no a un provvedimento che potrebbe incidere molto positivamente per la sicurezza autostradale. Ogni modifica al codice resterà fine a se stessa se non si attiveranno anche costanti e severi controlli sulle strade”. (ANSA). PIRATI STRADA: ASAPS, 20 MILA HANNO TIRATO DRITTO NEL ‘99 (ANSA) - ROMA, 9 FEB - Tirare dritto dopo aver provocato un incidente stradale. Nel 1999 lo hanno fatto 20 mila italiani. Non si tratta di un dato certo - praticamente impossibile da ricostruire - ma di una stima che arriva dall’Asaps, l’associazione sostenitori amici polizia stradale. Il calcolo parte dall’unico numero sicuro, che è quello fornito dalla Polizia stradale: nel ‘99 sono state 2.493 le persone che non si sono fermate dopo un incidente. In questo numero non rientrano solo i veri e propri pirati della strada, quelli che tirano dritto dopo uno scontro con feriti o morti e che sono colpevoli di omissione di soccorso. Ma anche chi non si ferma dopo aver distrutto un’auto parcheggiata. Resta invece fuori chi ha provocato danni di minore entità, come le strisciate durante i parcheggi. Da questo numero, l’Asaps arriva a 20 mila episodi, aggiungendo i casi contestati dai carabinieri o dai vigili urbani, compresi gli incidenti i cui autori restano sconosciuti. Tra i 2.493 casi denunciati dalla polizia stradale, 1.766 riguardano le auto, 396 gli autocarri, 23 gli autobus, 18 le moto e 56 i motorini. Il fenomeno - sempre secondo l’Asaps - è molto più frequente in città, specie nelle aree periferiche. (ANSA). 11 PIRATI STRADA: ASAPS, REVOCA DEFINITIVA PATENTE (ANSA) - FORLÌ, 9 FEB – “La patente a chi travolge utenti deboli della strada (pedoni, ciclisti o ciclomotoristi) e poi scappa non deve essere sospesa, ma revocata per sempre perché chi uccide o ferisce dandosi alla fuga è un pericolo per la societa”. È l’opinione di Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale) riproposta dopo la morte del bambino investito a Pozzuoli. “Si deve rendere antieconomica la fuga - sostiene l’Asaps - prevedendo una sanzione penale più pesante della reclusione fino a 12 mesi per i casi più gravi e la ridicola sospensione della patente da tre mesi a un anno. A chi fa un uso improprio di una pistola il porto d’armi viene revocato, non sospeso, così si dovrebbe fare per chi uccide con un veicolo e poi scappa. I pirati della strada, secondo l’Associazione, dovrebbero poi “essere obbligati a prestare il loro servizio nei fine settimana presso ospedali o obitori”. Infine, spiega Biserni, serve un maggior coordinamento fra le forze di polizia e un coinvolgimento diretto delle case costruttrici per il supporto tecnico sulla identificazione dei materiali metallici, plastici o vernici e delle stesse associazioni di categoria e dei carrozzieri”. (ANSA). CODICE STRADA: ASAPS, PATENTE A PUNTI A RISCHIO INEFFICACIA (ANSA) - FORLÌ, 10 MAR – “La patente a punti è un efficace strumento per la sicurezza, anche se esistono alcune evidenti contraddizioni”. A sostenerlo è Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (associazione amici polizia stradale), che sottolinea come, ad esempio, anche chi viene privato di 10-20 punti perché sorpreso ubriaco alla guida può continuare a guidare frequentando corsi di aggiornamento al codice della strada che gli consentono di recuperare immediatamente 6 punti. E questo - sottolinea Biserni in una dichiarazione vale per ogni altra violazione grave. Da qui la richiesta al governo “di intervenire concretamente nella fase attuativa della legge delega e di mettere in atto quei limiti capaci di rendere davvero più sicure le nostre strade e lasciare a casa, senza patente, coloro che si rendono colpevoli delle violazioni più gravi”. Biserni critica anche “il provvedimento che ha spinto il Parlamento, soltanto pochi mesi fa, a depenalizzare la guida senza patente qualora mai conseguita”. Nell’ambito del codice penale - commenta - sarebbe come dare l’impunità a chi viene trovato a sparare per strada senza porto d’armi. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: ASAPS, 14% MODELLI AUTO SUPERA 230 KM/H (ANSA) - ROMA, 19 MAR - Il 14 per cento dei modelli di auto in commercio, 309 su 2.236, ha una velocità massima superiore ai 230 chilometri all’ora. A rilevarlo è un indagine dell’Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale. L’inchiesta sarà pubblicata nel prossimo numero di Centauro, la rivista dell’associazione. Il lavoro è partito dall’analisi delle tabelle pubblicate da Quattroruote, cioè dalle caratteristiche dichiarate dai costruttori. Tanti i modelli che superano di 100 chilometri all’ora il limite previsto in autostrada, dunque. Ma ci sono tipi di auto che vanno ancora più forte: 52 tra i 240 e 250, 123 oltre i 250. A cercare la velocità sono soprattutto le case straniere: il record va alla Germania con 186 modelli che superano i 230 all’ora, seguita dalla Svezia con 44 e dall’Inghilterra con 30. L’Italia è a quota 21. Dietro ci sono il Giappone (15), la Francia (8) e gli Usa con 5. “In un contesto di questo tipo - commenta il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni - non sono poche le difficoltà di enti o associazioni, come la nostra, che spesso si devono confrontare con i giovani nei corsi di educazione stradale e devono parlare ai ragazzi di casco e velocità dei ciclomotori”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: MORTALI IN CRESCITA, SPECIE NEL NORDEST (ANSA) - TRIESTE, 25 MAR - Allarme per il significativo aumento percentuale degli incidenti stradali con esito mortale, concentrati nel nordest se considerati in rapporto al numero di abitanti, è stato lanciato dall’Associazione sostenitori amici della Polizia stradale, che raccoglie circa 25 mila aderenti e che ha realizzato una sorta di osservatorio del fenomeno. “Treviso, Ravenna, Ferrara e Cuneo guidano la classifica dei morti in incidente stradale con oltre 20 decessi ogni 100 mila abitanti - ha spiegato Giordano Biserni dell’Asaps - ma quasi tutte le province del nordest sono tra le prime venti”. Tra queste, Treviso, in Veneto, regione dove sono morte sei persone sulle strade in ventiquattro ore, e Udine e Gorizia, in Friuli-Venezia 12 Giulia, dove negli ultimi giorni si sono registrati otto morti in incidenti. “In tutta Italia nel 1999, secondo gli ultimi dati Istat - ha aggiunto Biserni - 219.032 persone, 18 al giorno, sono morte sulle strade, una vera e propria strage perlopiù dovuta all’eccesso di velocità, incoraggiato da automobili sempre più veloci (su 2300 modelli ben 309 possono superare i 230 chilometri orari) e da una viabilità in molti casi inadeguata al numero di mezzi in circolazione”. In termini assoluti, è stata la Lombardia, nel ‘99, ad avere il primato del numero di incidenti (46.984) e di morti (1064) con un aumento percentuale del 13,2% rispetto all’anno prima. L’aumento più significativo ha riguardato però la Liguria, che in un solo anno ha visto aumentare del 34% i morti sulla strada, in tutto 141 in 9.844 incidenti, ma con un rapporto rispetto al numero di abitanto comunque inferiore a 20. Si collocano invece al di sopra di questa quota le province di Udine e Gorizia, dove negli ultimi giorni, pur in assenza di dati statistici significativi, si è notata un’impennata di incidenti mortali. In Friuli-Venezia Giulia nel 1999 ci sono stati 6.739 incidenti, con un aumento dell’1,8 per cento rispetto all’anno prima, con 223 persone decedute. La maglia nera spetta a Udine, con 124 morti nel ‘99, il 27,8 per cento in più del ‘98, e ben 13 decessi solo nell’ultima settimana. L’aumento percentuale più alto si è registrato però nel goriziano: +70,6 per cento in un anno, in cui si è passati da 17 a 29 morti sulle strade. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, MISURE SICUREZZA PIÙ EFFICACI (V. “INCIDENTI STRADALI: TRAVOLTO POLIZIOTTO...”, DELLE 12,02) (ANSA) - ROMA, 26 MAR - Più efficaci e strutturali misure di sicurezza stradale: le chiede l’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale) alla luce dei tanti incidenti che fanno vittime anche tra coloro che dovrebbero garantire la sicurezza degli automobilisti, come gli agenti della stradale. ‘La tragica morte in autostrada dell’assistente capo Giuseppe Ronca, della sottosezione polizia stradale di Foggia, travolto da un veicolo mentre svolgeva il suo dovere - rileva una nota dell’Asaps - ripropone in modo drammatico anche il problema della sicurezza degli operatori della Polstrada che svolgono servizio sulle autostrade del nostro Paese”. Ricordando che dal ‘94 a oggi sono 23 gli operatori della Polizia stradale che hanno perso la vita durante il servizio (16 in autostrada), l’Asaps ritiene “indispensabile più che mai la realizzazione di apposite aree attrezzate per il parcheggio e per i controlli in sicurezza dei veicoli pesanti sulla rete autostradale, così come in altri Paesi più lungimiranti e attenti alla sicurezza del nostro”. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: MAPPA AUTOVELOX, ‘AUTO OGGI’ NE SCOPRE 60 (ANSA) - ROMA, 26 APR - Il settimanale ‘Auto oggi’, nel numero in edicola, pubblica una mappa degli autovelox che controllano le strade e le autostrade italiane. Oltre 60 i sistemi di rilevazione della velocità censiti. Per le autostrade, la rivista indica la posizione di 19 autovelox fissi (15 solo sull’Autosole) e 10 mobili. Dodici quelli nelle aree di servizio, tutti nel tratto Milano-Bologna. Sulle strade statali, gli autovelox indicati sono 20. Tra questi, 2 in Piemonte, 4 in Lombardia, 3 in Veneto, 3 nel Lazio e 3 in Emilia-Romagna. Contro l’iniziativa del settimanale prende posizione l’Asaps, l’Associazione sostenitori amici polizia stradale: “Sicuramente servirà a far aumentare le vendite della rivista - dice il presidente Giordano Biserni ma forse non porterà un positivo contributo alla sicurezza”. Secondo Biserni, inoltre, la mappa pubblicata “presenta molte lacune al Sud”. (ANSA). TRASPORTI: ASAPS, CONTROLLI SUI VEICOLI MERCI PERICOLOSE (V. INCIDENTI STRADALI: RIAPERTA AL TRAFFICO..’ DELLE 1.35 CIRCA) (ANSA) - FORLÌ, 3 MAG - I ribaltamenti di veicoli destinati al trasporto di merci pericolose conferma, secondo l’Associazione sostenitori e amici della Polstrada (Asaps), l’esigenza di immediati e urgenti provvedimenti in questo “delicato settore dei trasporti”. Dopo i ribaltamenti di Firenze Signa e del tratto Caianello-Capua, che hanno riguardato carichi di Gpl e di bombole di gas, il presidente dell’Asaps Giordano Biserni ricorda che “da anni sosteniamo che debbono essere incrementati i controlli a quei veicoli che trasportano materiali infiammabili, nocivi e pericolosi e ancor più chiediamo che sia fatta leva sulla legislazione italiana ed europea che impone agli stessi conducenti di seguire tempi di lavoro e pause di 13 riposo ben definite. In caso contrario, episodi come quelli di ieri saranno sempre più frequenti. Biserni sostiene anche che la stessa Polizia stradale deve riscoprire “una maggiore connotazione di polizia dei trasporti”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, I CONTI NON TORNANO (V. ‘INCIDENTI: STRADE ITALIANE PIÙ SICURE...’ DELLE 12.25 CA) (ANSA) - FORLÌ, 22 GIU - I conti sugli incidenti stradali in Italia non tornano. Lo sostiene Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), che contesta i risultati dell’analisi del Centro Studi Promotor secondo cui l’Italia non è fra i Paesi con le strade più pericolose. L’Asaps cita dati del recente Piano nazionale per la sicurezza stradale tracciato dal ministero dei Lavori pubblici - Ispettorato generale per la circolazione e la sicurezza stradale, secondo cui - afferma Biserni negli ultimi dieci anni l’intensità della riduzione del numero delle vittime è andata progressivamente calando e il tasso medio di riduzione è stato inferiore all’1 per cento annuo. Nello stesso periodo, nei 12 Paesi europei con sistemi di mobilità ‘maturi’, la riduzione annua dei morti per incidenti stradali è stata del 2,4%, più del doppio di quella italiana. Allo stato attuale - sottolinea l’Asaps - il ritardo che l’Italia ha accumulato nei confronti dei Paesi europei più attenti alla sicurezza stradale può essere quantificato in 2.900 morti aggiuntivi ogni anno, circa otto morti in più ogni giorno. Se dovessero confermarsi le tendenze in atto, nel 2010 l’Italia diventerebbe uno dei Paesi europei con i più bassi livelli di sicurezza stradale. “Secondo Promotor - rileva in conclusione Biserni - siamo fra i migliori in Europa. Secondo la relazione presentata al Parlamento dal ministero, invece, saremmo fra i peggiori. Qual è la verità?” L’Asaps propende per la seconda ipotesi. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: AUTOSTRADE; E-ROMAGNA 1/A PER DECESSI ANALISI ASAPS SU DATI ISTAT PER IL 1999 (ANSA) - FORLÌ, 31 LUG - L’Emilia-Romagna al 3/o posto come numero di incidenti e di feriti in autostrada è nettamente al primo posto come numero di decessi. Lo afferma l’Asaps (Associazione sostenitori ed amici della Polizia stradale) che ha analizzato gli ultimi dati Istat disponibili relativi al 1999 che, sui 6500 km di autostrada, registrano 14.147 incidenti con 810 morti e 24.885 feriti. Dai dati emergono anche forti differenze fra le regioni. Tenendo conto che nella graduatoria per regioni incide la diverse estensione delle rete autostradale, l’Emilia-Romagna e la Lombardia da sole contano il 32% degli incidenti mortali e il 28% dei feriti. L’Emilia-Romagna con 133 decessi (16,6% del totale), è la prima, seguita dalla Lombardia con 121, (15% del totale), dal Piemonte con 82, dal Lazio con 73, dalla Campania con 60, dalla Liguria con 46, dal Veneto con 42, dalla Puglia con 41, dalla Toscana con 38, dalla Sicilia con 36, dall’Abruzzo con 29, dalla Calabria con 32, dal Friuli con 18, dal Trentino con 16. Nella graduatoria dei feriti balza al primo posto la Lombardia che, in 2.365 incidenti, ha contato ben 3.918 feriti, seguita dalla Campania con 1.711 incidenti e 3.092 feriti, l’Emilia-Romagna con 1.621 incidenti e 2.898 feriti, il Piemonte con 1.357 incidenti e 2.263 feriti, il Lazio con 1.281 incidenti e 2.170 feriti, il Veneto con 946 e 1.589 feriti, la Liguria con 871 incidenti e 1.548 feriti, la Sicilia con 806 incidenti e 1.542 feriti, la Toscana con 859 incidenti e 1.435 feriti, la Calabria con 626 incidenti e 1.259 feriti, la Puglia con 214 incidenti e 407 feriti, il Trentino con 223 incidenti e 349 feriti, il Friuli con 164 incidenti e 273 feriti. 140 circa sono gli incidenti che si contano ogni giorno sulle autostrade, di cui 39 con feriti. 68 sono in media i feriti ogni giorno e 2,20 la media quotidiana dei decessi. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ‘CONSIGLI UTILI’ DA ASAPS E SICURSTRADA DA EVITARE GLI SLANCI DI GENEROSITÀ CHE CREANO PERICOLO (ANSA) - BOLOGNA, 9 AGO - Oltre due milioni di incidenti stradali ogni anno in Italia vengono denunciati alle assicurazioni e oltre 200 mila di questi provocano feriti: di fronte a questi dati l’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale) e Sicurstrada (Centro europeo della prevenzione e della sicurezza per la strada) hanno elaborato una serie di consigli utili per evitare conseguenze più gravi. In caso 14 di incidente stradale vanno evitati slanci di generosità - scrivono Asaps e Sicurstrada - che possano mettere in pericolo la vita del soccorritore e delle persone da lui trasportate; non bisogna mai scavalcare di notte un guardrail su un cavalcavia in autostrada perché fra le due carreggiate ci può essere il vuoto. Se si è testimoni di un incidente con feriti, avvisare subito il 118 e le forze di polizia (113 o 112), evitare di muovere il ferito, ma aiutarlo a respirare togliendo con cura gli indumenti più pesanti. Se si tratta di un motociclista, evitare assolutamente di sfilare il casco. Occorre inoltre segnalare efficacemente la presenza dell’incidente esponendo il triangolo d’emergenza, e disporre anche di una torcia a luce intermittente da usare per segnalazioni di notte o in caso di maltempo e di fasce o giubbetti rifrangenti. Asaps e Sicurstrada invitano anche a conservare “le tracce relative al sinistro evitando che vengano disperse, a prendere nota di eventuali testimoni e di un loro recapito telefonico, ad operasi affinché, in attesa dell’arrivo di una pattuglia di polizia, non si creino condizioni di pericolo per i feriti o per gli automobilisti che sopraggiungono”. Se si è coinvolti nell’incidente, in aggiunta ai consigli precedenti, è bene “mettersi a disposizione degli operatori di polizia intervenuti, evitare di riferire cose che non si ricordano bene o che potrebbero creare maggior confusione, preparare i documenti del caso (patente, carta di circolazione, certificato e contrassegno assicurativo) per snellire le procedure. (ANSA). SONDAGGIO ASAPS, POLSTRADA BOCCIA LIMITE A 160 KM TRAFFICO LENTO E UNIFORME FA ARRIVARE TUTTI A CASA (ANSA) - FORLÌ, 17 AGO - Gli operatori della Polizia Stradale che svolgono servizio sulle autostrade italiane hanno bocciato la proposta del ministro Pietro Lunardi sull’elevazione del limite di velocità a 160 Km orari in alcuni tratti autostradali a tre corsie. Il parere negativo (con oltre il 95% di contrari) è emerso da un sondaggio compiuto dall’Asaps (Associazione sostenitori amici Polizia Stradale) fra circa 400 operatori della Stradale, sui circa 2.700 impiegati in autostrada. Secondo gli interpellati, l’elevazione del limite, che avrebbe un effetto psicologico dirompente su tutti i conducenti di auto, “è di fatto inattuabile in una rete autostradale inadeguata che è all’11/0 posto in Europa con i suoi 6.500 Km di estensione rispetto alla popolazione”. È inoltre “impensabile elevare i limiti di velocità, con una media di 120 incidenti (che diventano 150-160 nel periodo estivo), con oltre 2 morti e 70 feriti al giorno”. Diversi fra gli operatori più anziani hanno osservato che l’unico periodo in cui si è vista una relativa tranquillità sulle autostrade è stato dopo l’entrata in vigore del decreto Ferri sui 110 Km/h. “Allora - ha detto Giordano Biserni, presidente dell’Asaps - si pigiò meno sull’acceleratore e ci furono meno incidenti”. Dal sondaggio è emersa una considerazione di fondo che Biserni ha così riassunto: “se tutti gli utenti dell’autostrada viaggiassero a 10-20 Km orari in meno rispetto ai regimi attuali (che ruotano attorno ai 150-160 Km/h), alla fine tutti arriverebbero prima perché si troverebbero di fronte meno interruzioni da incidente”. Gli operatori della Polstrada hanno sottolineato infatti che 100 incidenti di media al giorno (compresi i piccoli sinistri che comunque possono provocare restringimenti di corsie e blocchi del traffico) producono migliaia e migliaia di ore di interruzione all’anno. Biserni ha citato l’esempio degli Stati Uniti dove la velocità media in autostrada è più bassa che in Italia (a seconda degli Stati oscilla da 90 a 110 Km/h): “Il traffico più lento, ma uniforme ha detto - fa arrivare tutti a casa molto prima”. Gli operatori della Polstrada hanno chiesto poi perché “i limiti di 130 Km/h, difficili da osservare in Italia, sono invece spesso osservati dai nostri connazionali appena varcano il confine”. E la risposta è semplice: “perché là c’è la quasi certezza della sanzione, mentre in Italia c’è la quasi certezza di farla franca”. Secondo l’Asaps “per fare sicurezza in Italia servono misure serie e qualche volta impopolari. Si deve consentire, così come in altri Stati europei, un sistema di controllo elettronico a distanza, tale da rilevare le velocità e far scattare le sanzioni che dovrebbe essere possibile notificare in tempi successivi per non creare inutili pericoli durante la circolazione”. A questo proposito Biserni, che non si stanca di chiedere il ripianamento dell’organico della Polstrada, ha ricordato i risultati ottenuti in Olanda, dove circa due anni fa sono stati installati misuratori di velocità a intervalli frequenti, ma irregolari. “Le infrazioni sono diminuite del 60-70% - ha detto - e gli incidenti, in un Paese che in proporzione ha la metà dei sinistri rispetto all’Italia, sono calati del 50%”. L’Asaps è convinta che si potrebbero ottenere buoni risultati se si posizionassero misuratori di velocità fissi anche per i 150 Km/h, purché ci fosse la certezza della sanzione. 15 Secondo Biserni poi si sta rilevando “abbastanza efficace” l’esperienza delle auto civetta con telecamera in dotazione alla Polstrada (per ora sono solo 20) che seguono gli automobilisti sorpresi a commettere infrazioni, ma questo tipo di controllo andrebbe esteso anche alle strade statali. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, FARE CONTROLLI TOSSICOLOGICI DEVONO AGGIUNGERSI A CONTROLLI SISTEMATICI SU VELOCITÀ (ANSA) - FORLÌ, 3 SET - “Rendere obbligatori e sistematici gli esami tossicologici a carico di tutti i conducenti coinvolti in incidenti stradali gravi (cadaveri compresi), per accertare abusi nel consumo di alcol e stupefacenti”. È la proposta “forte” avanzata dall’Asaps (Associazione sostenitori e amici della Polizia Stradale) contro le stragi della strada (nell’ultimo week end ci sono stati 59 morti e circa 2000 feriti). Secondo Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, un controllo generalizzato delle condizioni psicofisiche dei conducenti è reso necessario dalla tipologia degli incidenti dei fine settimana che “nel quasi 40% dei casi sono dovuti a fuoriuscite per sbandamento, senza il coinvolgimento di altri veicoli, o a ingiustificati scontri frontali per improvviso salto di corsia”. “Se un illogico stress da affaticamento è difficilmente contenibile ha aggiunto Biserni - i sempre più frequenti abusi da alcol e stupefacenti vanno monitorati e controllati più efficacemente”. L’associazione ha chiesto inoltre “un reale ampliamento dei controlli (anche ripianando l’organico della Polizia Stradale sempre in passivo) delle velocità tenute da tutti i veicoli su statali e autostrade, in particolare attivando pratici ed efficaci sistemi di controllo elettronico a distanza, insieme al controllo severo dei tempi di guida per i conducenti dei veicoli pesanti. (ANSA). ACIDO NITRICO SU AUTOSOLE: ASAPS, RISCHIO ELEVATO E QUOTIDIANO (ANSA) - FORLÌ, 2 OTT - “Un rischio elevato e ormai quotidiano”. Così il presidente dell’Associazione sostenitori amici della Polizia stradale (Asaps), Giordano Biserni, ha commentato l’incidente sull’Autosole con fuoriuscita da una cisterna di una significativa quantità di acido nitrico. “Questo incidente - ha continuato Biserni - ripropone un evidente allarme sociale costituito dal transito quotidiano di decine di tipologie di merci pericolose, infiammabili, inquinanti, esplodenti, radioattive, su alcune decine di migliaia di autocarri che ogni giorno percorrono la nostra rete stradale. Secondo il presidente dell’Asaps, “spesso superando i previsti (bassi) limiti di velocità per questa categoria di veicoli e frequentemente superando i tempi di guida dei conducenti”. Per questo, “nonostante gli sforzi della Polizia stradale, ancora scarsamente incentivati, c’è da domandarsi se alcune tipologie di prodotti a elevato rischio possano continuare a transitare sulla rete autostradale, nella quale si continua a impedire di fatto il governo della velocità consentite e in assenza di un auspicabile controllo puntuale sulle condizioni dei carichi a rischio alla partenza”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, CAMPAGNA AUTUNNALE SU SICUREZZA LO SLOGAN: MEGLIO PERDERE UN SECONDO CHE LA VITA IN UN SECONDO (ANSA) - FORLÌ, 9 OTT - “È meglio perdere un secondo della vita, che perdere la vita in un secondo”. Con questo slogan l’Asaps, l’associazione amici e sostenitori della polizia stradale, ha presentato a Forlì la sua campagna autunnale di sicurezza stradale. Una campagna incentrata su quattro opuscoli dedicati al no ai 160 chilometri in autostrada, alla guida in stato di ebbrezza, al rapporto droga e guida e ai consigli pratici per pedoni, ciclisti e ciclomotoristi. Sul no ai 160 orari in autostrada il presidente di Asaps, Giordano Biserni, ha detto che “occorre avere il coraggio, e noi lo abbiamo, di entrare in contrasto con interessi economici rilevanti. Molti enti importanti si dichiarano possibilisti, ma nessuno dice che per fermare un’auto lanciata a questa velocità, con asfalto asciutto e buone gomme, occorrono quasi 200 metri. Inoltre come si può abbassare la sinistrosità sulle nostre strade del 40% entro il 2010, come vuole l’Unione Europea, innalzando la velocità? È incredibile che da più parti si sostenga che, visto che non si punisce chi supera il limite dei 130, tanto vale alzarlo. E poi, quando non si rispetterà neppure quello dei 160, cosa facciamo? Lo portiamo a 200?”. Biserni, parlando delle amministrazioni comunali, ha aggiunto “che agiscono sulle strade, con le loro polizie municipali, con chiari intenti solo di cassetta. E così si compera la pistola laser per multare chi supera il divieto dei 50 orari, e mai l’etilometro”. Categorica l’Asaps sulla crescente e pericolosissima infrazione di 16 chi usa il telefonino mentre guida. “Non c’è la volontà politica di colpire. Le grandi lobby telefoniche autostradali e automobilistiche riescono ad addomesticare anche il codice della strada. Non si spiega altrimenti come si possa prevedere una multa di sole 66 mila lire per chi guida telefonando e di ben 600 mila per chi passa al casello autostradale senza fermarsi a pagare. (ANSA). GOTTARDO: ASAPS, CONTROLLI VICINO A GALLERIE E “SAFETY CAR” (ANSA) - FORLÌ, 27 OTT - Aree di servizio attrezzate, subito, anche in prossimità delle grandi gallerie “per rendere efficaci, puntuali e severi i controlli a campione dei carichi in transito in condizioni di sicurezza sia per i controllati che per i controllori”. È una delle proposte avanzate dall’Asaps, associazione sostenitori amici polizia stradale, per prevenire gli incidenti nelle gallerie, dopo la sciagura del Gottardo. Per l’Asaps spiega il presidente Giordano Biserni - è necessario inoltre predisporre servizi di transito a senso unico alternato ogni 30 minuti-un’ora, nelle gallerie ad una canna, con convogli preceduti da una sorta di ‘safety car’della polizia stradale e da personale tecnico specializzato delle società di gestione dei tunnel. L’associazione propone anche di distribuire, in tutte le aree di servizio e caselli prossimi alle gallerie di grande transito e rischio, depliant informativi delle caratteristiche delle gallerie, delle vie di fuga, delle gallerie parallele e vasche di soccorso, dei parcheggi, delle colonnine Sos, dei telefoni di emergenza. “Un sistema ben informato - rileva l’Asaps - ma soprattutto un transito alternato guidati da apposite safety car della polizia non eliminerà del tutto la sinistrosità, ma sicuramente eliminerà tutte le punte di estrema gravità pur rallentando i transiti. È arrivato il momento di scegliere, una volta per tutte, se privilegiare l’economia o la sicurezza”. “Qualsiasi galleria a una canna - sottolinea Biserni - anche la più moderna, mantiene elevati margini di rischio. Ciò che non accade in uno, due o tre anni accade in un minuto e anche gallerie ritenute sicure, come il Gottardo, si trasformano in veri inferni”. Ma proprio perché “gallerie a due canne non si costruiscono in pochi mesi, ma in anni e col superamento di molte resistenze politiche, economiche ed ecologiche”, l’Asaps si fa avanti con i propri suggerimenti, a tutela primaria della salvaguardia della vita delle persone. “C’è anche da domandarsi - aggiunge il presidente - se si svolgono controlli sufficienti sui tempi di guida, sulle velocità e sulla tipologia dei carichi dei veicoli pesanti: la risposta è no”. Inoltre, “in questi ultimi anni non si è voluta attrezzare sufficientemente una polizia stradale capace di fronteggiare con le adeguate energie e strutture di supporto questo aspetto. Non si capisce cosa si debba ancora attendere per farlo”. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: ASAPS, INASPRIRE SANZIONI USO CELLULARE IN CASO INCIDENTE VERIFICA TABULATI CHIAMATE (ANSA) - FORLÌ, 30 OTT - L’Asaps condivide la proposta del ministro Lunardi di inasprire le sanzioni per l’uso del cellulare alla guida, con la possibilità di ritiro della patente soprattutto per l’utilizzo del telefonino in autostrada. Le sanzioni contestate per questa infrazione dalla sola Polstrada nel 2000, secondo dati Istat riportati dall’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale, sono state 43.675, di cui 16.711 sulle autostrade, 13.757 sulle strade extraurbane e 13.207 su quelle urbane. “La lieve sanzione prevista per l’uso del cellulare alla guida - commenta il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni - è fra quelle che rispondono più alle logiche dell’economia (fare comunque scatti) che a quelle della sicurezza. Infatti non si spiega perché l’uso del telefonino venga sanzionato con la modesta somma di 66.000 lire, mentre il non fermarsi a pagare in uscita ad un casello autostradale costi oltre 600.000 lire”. “In particolare nelle aree urbane sottolinea l’Asaps - è sempre più frequente vedere conducenti (numerose anche le donne) che con una mano usano il cellulare, nell’altra hanno la sigaretta e contemporaneamente non fanno uso delle cinture, grandi esempi di superficialità e incoscienza”. L’associazione auspica una maggiore diffusione degli impianti di viva voce e avanza una proposta: consentire alle forze di polizia, in caso di incidente stradale con feriti, di poter acquisire i tabulati dei cellulari in possesso ai conducenti per verificare se nei secondi immediatamente precedenti al sinistro il guidatore faceva uso del telefonino. “Tuttavia il giusto inasprimento delle sanzioni per l’uso dei telefonini - conclude l’Asaps - mal si concilia con la possibilità di elevare la velocità nelle autostrade a tre corsie a 150 km/h”. (ANSA). 17 INCIDENTI STRADALI: ASAPS, AUMENTANO OMISSIONI DI SOCCORSO AMICI POLSTRADA IPOTIZZANO 20.000 CASI L’ANNO, + 4% NEL 2000 (ANSA) - FORLÌ, 31 OTT - “La frequenza delle omissioni di soccorso sta assumendo toni di ordinaria quotidianità e drammaticità, tali da suscitare un vero allarme sociale”. Lo sostiene l’Asaps, l’associazione di sostegno alla Polizia Stradale che già all’inizio dell’anno, con un’inchiesta pubblicata sulla propria rivista ‘Il Centauro’, denunciò la portata del fenomeno: +4% di casi nel 2000. Un allarme reso attuale dai sempre più frequenti fenomeni di pirateria stradale. L’Asaps spiega che non sono disponibili dati globali ed omogenei e che l’unico punto di riferimento rimangono le contestazioni dell’art.189 del codice della strada, sulle varie ipotesi di omissione di soccorso contestate dalla sola Polizia Stradale (le uniche disponibili e segnalate dall’Istat). Nel 2000 le contestazioni elevate dalla Polizia Stradale per omissione di soccorso sono state 2.592 con un aumento del 4% rispetto alle 2.493 del 1999. Di queste 1.475 sono state contestate nelle strade urbane, 596 in quelle extraurbane e 521 nelle autostrade. Dei conducenti sanzionati, 21 avevano meno di 17 anni, 435 fra i 18 e i 24, 531 fra i 25 e i 32 e 1.605 oltrem 33 anni. In 1.951 casi si è trattato di conducenti di autovetture, in 13 di conducenti di autobus, in 321 di autocarri, in 37 di motocicli, in 35 di ciclomotori e in 6 di ciclisti. La casistica ricomprende tutte le ipotesi previste dall’art.189, anche quelle con soli danni ai veicoli. È quindi evidente, come sostiene l’Asaps in un articolo che sarà pubblicato sul prossimo numero del Centauro, che se a queste infrazioni si aggiungessero tutte quelle contestate dalle Polizie Municipali (sicuramente più numerose perché è nell’area urbana che accadono più spesso) e dai Carabinieri, è facile ritenere che si supererebbero le 10.000 violazioni. Il dato è riferito ai casi in cui i ‘pirati’ vengono successivamente identificati, il 50% del totale. Rimane quindi “credibile una proiezione vicina a 20.000 casi all’anno, comprensivi di quelli con soli danni ai mezzi”. Per questo l’Asaps insiste per un maggiore monitoraggio e valutazione di “questo fenomeno criminale, con la raccolta di tutti gli elementi necessari per comprenderne l’evoluzione, alla quale non sono certamente estranei aspetti connessi alla guida in stato di ebbrezza dei conducenti, alla mancata (o falsa) copertura assicurativa anche a causa del continuo lievitare dei costi e alla mancanza (o falsità) della patente di guida. Serve - scrive Giordano Biserni, presidente dell’associazione - un’opera di sensibilizzazione verso un atteggiamento che non è azzardato definire ignobile anche perché nei casi più gravi colpisce utenti deboli della strada come pedoni, ciclisti e ciclomotoristi e fra questi soprattutto bambini ed anziani. (ANSA). PIRATI STRADA: SCIA DI SANGUE A OTTOBRE, +4% CASI NEL 2000 LA PSICOLOGA, ‘NON ENFATIZZARE, IN CRESCITA FENOMENI EMULAZIONE’ (ANSA) - ROMA, 1 NOV - Sei casi in un mese. Una donna, un pensionato, un uomo e un bambino di appena 2 anni travolti e uccisi da automobilisti pirata, ed altre due persone investite gravemente. Un fenomeno, quello di chi investe e fugge senza prestare soccorso, in allarmante crescita: 20.000 casi l’anno è la stima dell’Associazione Amici Polstrada (Asaps), con un +4% nel 2000. E la psicologa avverte: attenzione, l’enfatizzazione di questi comportamenti negativi ne sta producendo altri analoghi. Il mese di ottobre è stato dunque segnato da una scia di sangue sulle strade italiane. Il primo caso l’8 ottobre, quando un’auto pirata ha investito due donne, madre e figlia, i cui corpi sono stati trovati riversi sul ciglio di una strada in provincia di Sondrio. La madre è deceduta. Il 22 è poi scattata la caccia degli agenti della Polstrada di Magenta, sulle tracce di un automobilista pirata che nella notte aveva investito e trascinato sul cofano, per quasi tre chilometri, un sedicenne che viaggiava a bordo di un ciclomotore. Il ragazzo, benché grave, è sopravvissuto. Ed ancora: fugge, dopo essersi fermato per qualche minuto, il conducente di un’auto che ha tamponato e ucciso un anziano ciclista a Milano. Il fatto è avvenuto il 29 ottobre. L’uomo investito, 74 anni, è stato trasportato all’ospedale di Niguarda ma è morto poco dopo. Risale a soli due giorni fa un altro caso drammatico: un bambino di appena due anni è travolto e ucciso a Salice Talentino (Lecce) da un’auto il cui conducente ha poi proseguito la corsa senza fermarsi. Sempre il 30 ottobre, un polacco ubriaco ha ucciso con un’auto un immigrato indiano diretto in bicicletta a Maccarese, un paese vicino Roma. Dopo l’investimento l’uomo è fuggito, ma è stato poi arrestato dai carabinieri. Ma come spiegare l’atteggiamento di chi - spesso un normale automobilista - di fronte a un incidente di questo tipo fugge senza soccorrere la vittima? A scattare, afferma la psicologa Maria Rita Parsi, sono due meccanismi: il desiderio di fuggire alle proprie responsabilità e la delega a terzi che funge da ‘sedativo’ per la propria coscienza. La reazione immediata, 18 afferma, “è appunto quella di salvarsi emotivamente dal malessere di una responsabilità pesante sfuggendola e negandola del tutto. Allo stesso tempo, però, il meccanismo psicologico è anche quello di delegare agli altri, pensando che tanto qualcun altro soccorrerà sicuramente il malcapitato e scaricandosi così la coscienza”. Ma il pericolo è anche un altro: “Si stanno verificando fenomeni di emulazione - sostiene l’esperta - e gli atti negativi dei primi casi di pirateria automobilistica, enfatizzati dai media, stanno producendo altri comportamenti analoghi. In altre parole, la notizia dei primi casi, anziché fungere da deterrente, ha funzionato da amplificatore”. Da qui l’invito di Parsi ai mezzi di comunicazione: dare notizia di questi fatti negativi ma non enfatizzarli. Restano le cifre, raccapriccianti: +4% di casi di omissioni di soccorso su strada nel 2000 (2.592 contro i 2.493 del ‘99), afferma l’Asaps, secondo cui è credibile una proiezione complessiva vicina ai 20.000 casi all’anno. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: INVESTONO E FUGGONO, DATI SUI PIRATI NUOVO ALLARME SULLE STRADE, IL LISIPO CHIEDE PENE PIÙ SEVERE (ANSA) - ROMA, 12 NOV - Investono e fuggono, senza prestare soccorso alle loro vittime. Sono i pirati della strada: sei casi solo tra ieri e oggi, con tre morti, una ragazza di 22 anni a Rimini, un giovane immigrato e un motociclista a Roma, e tre feriti, due dei quali molto gravi. E nei primi nove mesi dell’anno sono stati già 875 gli incidenti provocati da persone poi scappate, senza neanche cercare di soccorrere i feriti. Un dato allarmante se si considera che, come sottolinea l’Asaps, l’associazione di sostegno alla Polizia stradale, nel duemila i pirati della strada sono aumentati del 4% e che le loro vittime sono quasi sempre giovani, anziani e bambini. Nel 2000, secondo i dati forniti dalla Polizia Stradale, su un totale di 111.722 incidenti, 832 sono stati provocati da pirati della strada: 8 hanno provocato la morte di altrettante persone, 329 il ferimento di 399 persone e 495 danni a cose. I pirati della strada identificati e denunciati, sempre nel 2000, sono stati 422, mentre quelli sanzionati in via amministrativa per aver provocato solo danni a cose, 573. E da gennaio a ottobre, su un totale di 96.967 incidenti rilevati dalla Polstrada, 594 sono stati provocati da pirati della strada e 181 persone sono state denunciate. A questi si vanno ad aggiungere gli incidenti rilevati dai Carabinieri: 79.959 da gennaio ad ottobre, 281 dei quali provocati da automobilisti che sono poi fuggiti. I Carabinieri hanno denunciato 179 persone per omissione di soccorso. L’Asaps parla di un aumento del 4% dei pirati della strada, in base alle contravvenzioni elevate dalla Polizia per omissione di soccorso: 2.592 nel 2000, rispetto alle 2.493 dell’anno precedente. Di queste 1.475 sono state contestate nelle strade urbane, 596 in quelle extraurbane e 521 nella autostrade. Dei conducenti multati, 21 avevano meno di 17 anni ed erano a bordo di un motorino, 435 fra i 18 e i 24, 531 fra i 35 e i 32 e 1.605 oltre 33 anni. Un fenomeno in continua crescita, dunque, che riapre anche il dibattito sulle norme per punire i pirati. Attualmente infatti il codice della strada prevede una sanzione che va dalle 200 mila lire al milione per chi provoca danni a cose, prevede che chi si è dato alla fuga “è passibile di arresto” e fissa la sospensione della patente e l’arresto fino a tre mesi per chi provoca danni alle persone, che può arrivare fino a 12 mesi e oltre due milioni di multa. Si tratta di pene “troppo lievi”, per il Lisipo, il libero sindacato di polizia. “Inciviltà e irresponsabilità -dice- devono essere pesantemente puniti, senza attenuante alcuna”. Secondo il Lisipo infatti “anche quando questi pirati vengono assicurati alla giustizia, nella quasi totalità dei casi vengono condannati a pene miti che generalmente non superano un anno e non finiscono in carcere neppure per un giorno”. Il sindacato chiede dunque l’arresto obbligatorio per i pirati della strada “ed una pena che preveda un minimo di dieci anni e la revoca permanente della patente di guida”. (ANSA). AUTO PIRATA; ASAPS DENUNCIA, MA DA GENNAIO PENE MENO SEVERE RITIRARE DEFINITIVAMENTE LA PATENTE PER CHI OMETTE SOCCORSO (ANSA) - FORLÌ, 16 NOV - Dal 2 gennaio il reato di fuga dopo un investimento, oggi punito con la reclusione fino a quattro mesi, passerà sotto la competenza del giudice di pace (Dl n. 274, 28 agosto 2000) che dovrà applicare misure sostitutive della pena detentiva. A ricordarlo (polemicamente) è Giordano Biserni, presidente dell’Asasp, l’Associazione amici della Polizia Stradale che da tempo si batte per una maggiore sicurezza sulle strade. “La nuova competenza - spiega - comporterà l’obbligo per il giudice di pace di applicare, in sostituzione della pena detentiva, alternativamente una multa da uno a cinque milioni o la 19 permanenza domiciliare da 15 a 45 giorni (che non corrisponde comunque agli arresti domiciliari) oppure il lavoro di pubblica utilità per un periodo da 20 giorni a 6 mesi. Non si possono che nutrire seri dubbi sull’efficacia dissuasoria che potranno avere queste nuove sanzioni rispetto alle precedenti - afferma Biserni - di fronte a un fenomeno che sta assumendo proporzioni tali da destare serie preoccupazioni”. Secondo l’Asaps - propone il presidente - “un segnale forte, dato che la fuga spesso è determinata dal tentativo di non vedersi ritirata la patente, sarebbe proprio quello di prevedere, per soli casi in cui si omette il soccorso in presenza di feriti, la revoca definitiva anche del documento abilitativo alla guida, colpendo così proprio il bene che si intende proteggere”. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: PRODI, SERVONO POLITICHE COMUNITARIE IN UE 40.000 MORTI L’ANNO PER INCIDENTI E 9.000 FERITI AL GIORNO (ANSA) - FORLÌ, 11 DIC - Intervenire prontamente con politiche comunitarie per fermare il flagello di incidenti che si registra sulle strade di tutta Europa: lo auspica il presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, in un articolo pubblicato su ‘Il Centauro’, organo ufficiale dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), di cui il presidente Giordano Biserni ha diffuso una sintesi. Prodi ricorda la drammatica situazione infortunistica di alcuni Paesi, fra cui l’Italia spicca per numero di vittime e di feriti. La situazione rimane tuttavia grave nella maggior parte degli Stati e, a parità di chilometri, le probabilità di incorrere in incidenti stradali con conseguenze mortali possono aumentare o diminuire di ben sette volte da un Paese all’altro. D’altro canto, nella sola Ue oltre 40.000 persone perdono la vita ogni anno in incidenti stradali, mentre si calcola che almeno un cittadino ogni tre dovrà prima o poi ricorrere a cure ospedaliere per lo stesso motivo. Ogni giorno sulle strade dell’Ue si contano 9.000 feriti, quanti potrebbero essere i passeggeri di 15 Etr 500, o di 150 pullman turistici. Il solo costo sociale e sanitario derivante dagli incidenti è quantificabile in un importo annuo di oltre 160 miliardi di Euro, pari al 2% del Pil di tutta l’Unione europea. Cosa fare per debellare questo fenomeno? Secondo Prodi occorre far rispettare con maggior rigore le regole esistenti e introdurre misure più efficaci per riprendere il cammino interrotto verso una maggiore sicurezza stradale. A tal fine bisognerà adottare un’impostazione sistenatica nei confronti del mercato comune dei trasporti su strada e della viabilità, unitamente ad azioni coordinate a livello locale, regionale, nazionale e comunitario, per raggiungere obiettivi comuni. Tra l’altro Prodi suggerisce di adottare una più vasta applicazione delle nuove tecnologie per la costruzione dei veicoli che sappiano essere al servizio della sicurezza piuttosto che della velocità, unitamente a una più ampia informazione dei cittadini e ad interventi mirati di polizia. Solo in questo modo, conclude Prodi, si potrà migliorare il grado di sicurezza delle strade di tutta Europa e consentire di salvare un maggior numero di vite umane. (ANSA). DROGA: ASAPS, USO FRA TRASPORTATORI PER COMBATTERE CONCORRENZA (V. ‘DROGA: POLSTRADA LANCIA ALLARME...’ DELLE 13 CIRCA) (ANSA) - FORLÌ, 27 DIC - “Il numero di autotrasportatori che fanno uso di droghe per affrontare i turni massacranti di guida è destinato sicuramente ad aumentare, soprattutto perché la concorrenza è sempre più spietata”. È l’opinione di Giordano Biserni, presidente nazionale dell’Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale), che si associa alla denuncia del responsabile della Polstrada della Campania. “Molte aziende italiane ed europee infatti - spiega Biserni - assumono autisti extracomunitari, sfruttati e sottopagati, ma disposti a orari impossibili e a velocità proibite. I nostri autisti rischiano quindi di essere messi fuori mercato e per reazione c’è chi comincia a fare uso di sostanze proibite, certo non per piacere, come accade ai giovani sorpresi dalle pattuglie nelle notti dei fine settimana, ma per poter affrontare ritmi di guida insostenibili. Con tutti i rischi per la sicurezza stradale che questo comporta. Il presidente dell’Asaps rileva che c’è una carenza legislativa su questo aspetto, “e a quanto ci risulta - aggiunge - nemmeno nella legge delega sul Codice della Strada si intende mettere mano a questa situazione. In epoche più o meno recenti sono stati fatti tentativi sperimentali, ad esempio in Veneto e in Umbria, per controlli stradali con la presenza sul posto di agenti, ambulanze e chimici, ma non hanno avuto seguito. La Polstrada, inoltre, attende ancora i kit per rilevare la sudorazione frontale e corporea dei conducenti; questi dati fornirebbero elementi utili per procedere poi ad esami più approfonditi. Nella pratica - secondo Biserni - c’è la pericolosa tendenza 20 ad uniformarsi non alle norme di legge, cioè rispetto rigoroso del codice da parte di tutti, ma alle esigenze del mercato, che finiscono per produrre anche comportamenti illeciti facendo leva sulla competitività. (ANSA). 2002 SICUREZZA STRADALE: ASAPS, SI È ALZATO PIEDE DA ACCELERATORE MA SOLO SUI PROVVEDIMENTI; ‘INTERVENGA IL MINISTRO SCAJOLA’ (ANSA) - FORLÌ, 9 GEN - “Sul ripianamento dell’organico della polizia stradale ci sembra sia stato alzato il piede dall’acceleratore. È arrivato il 2002, ma ancora mancano oltre mille agenti dal già esiguo organico della specialità”. Lo afferma Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), che chiede al Dipartimento di Ps “cosa si aspetta a provvedere”. “Sarebbe poi ora di mettere finalmente mano - dice - a un reale coordinamento delle varie divise che operano sulle strade in attività di controllo per la sicurezza stradale. Non è possibile continuare a vedere che la Polizia municipale di uno sperduto paese si attiva in modo particolare (su sollecitazione dell’amministrazione comunale) sulla superstrada che attraversa il suo territorio, con autovelox e telelaser, quando la stessa superstrada rientra nel piano compartimentale di controllo della Polstrada e senza che nessuna autorità comunichi con l’altra”. “Al ministro Scajola - aggiunge il presidente dell’Asaps - chiediamo di collocare nel posto giusto della sua agenda questa sicurezza stradale che, per gli scarsi risultati ottenuti fino ad oggi, ci sta allontanando sempre più dall’Europa. A lui rimettiamo le nostre aspettative per un’incisiva riforma del codice della strada (superando interessi lobbistici), per una maggiore e più organica presenza di divise nelle scuole a favore di una convinta educazione stradale, per una lotta seria all’alcol e alla droga su strada. “A Capodanno non si sono contati morti per i botti - rileva Biserni - e la battaglia di ‘civilizzazione’ se non è stata vinta certamente ha dato risultati eccellenti, ma sulle strade per i ‘bottì fra i veicoli si contano quasi 20 morti al giorno e oltre 800 feriti. In pratica è come se fosse tutti i giorni un Capodanno moltiplicato per dieci. Invece non abbiamo quasi mai visto convinti e duraturi schieramenti di forze dell’ordine per una seria battaglia contro la velocità, il mancato uso del casco o delle cinture (eppure in quelle stesse zone dove scoppiano molti petardi ci sembra non se ne faccia un grand’uso), contro l’abuso di alcolici e droghe alla guida. Ci sembra che su questo versante il profilo sia stato molto più basso, e anche i risultati molto più modesti. Eppure quasi il 40% di quei 7.000 morti e 300.000 feriti che si contano sulle strade ogni anno sulle strade ha meno di 30 anni. Nei fine settimana quasi 500 giovani hanno perso la vita da e per i locali della notte. (ANSA). CODICE STRADA: ASAPS, BUONA RIFORMA HA UN NEO, LIMITE 150 (ANSA) - FORLÌ, 12 GEN - L’impianto del Dl del Governo per la riforma del Codice della Strada è “complessivamente buono” ma ha “un neo, l’elevazione del limite di velocità ai 150 chilometri all’ora in autostrada”. Lo sostiene Giordano Biserni dell’Asaps, l’Associazione sostenitori amici della polizia stradale: “Si potrà correre fino a 200 all’ora rischiando solo 131 Euro, in molti potranno permetterselo”. Gli aspetti positivi, secondo Biserni, sono la patente a punti, il patentino per i ciclomotoristi, l’obbligatorietà di esami clinici per la verifica del tasso alcolemico e dell’uso di stupefacenti per gli automobilisti coinvolti in incidenti gravi, l’inasprimento delle sanzioni per chi usa il cellulare senza auricolare e per chi organizza o partecipa a gare automobilistiche sulle strade. È inoltre condivisibile che venga data possibilità agli organi di polizia di fare controlli elettronici a distanza in autostrada e nelle grandi arterie. “Discutibile” è invece l’elevazione a 150 del limite in alcune autostrade a tre corsie: perché pone l’Italia al di fuori delle medie europee (tra i 120 e i 130) e per la confusione che può generare per l’esistenza del limite dei 130 o dei 110 in caso di maltempo, oltre alle difficoltà per le polizie. Inoltre la sospensione della patente scatterà solo a 200 all’ora, in quanto “al superamento di oltre 40 km del limite va aggiunto l’abbuono del 5% sulla velocità rilevata. I 131 Euro e la perdita di soli due punti dalla patente sono un po’ poco, un rischio che in molti potranno permettersi di correre. L’elevazione del limite, anche per gli effetti psicologici trainanti, potrebbe vanificare molti buoni propositi. (ANSA). 21 CODICE STRADA: ASAPS; 150 KM/H, ELIMINATO CONTROLLO DISTANZA ‘UNICO STRUMENTO EFFICACE PER GARANTIRE RISPETTO VELOCITÀ’ (ANSA) - FORLÌ, 16 GEN - “Forse sarà stato anche lodevole il ‘prosciugamento’ dello schema del Codice della strada da 82 a 19 articoli, che continuano comunque a contenere gli aspetti più significativi”. Lo afferma in una nota il presidente dell’Associazione sostenitori amici polizia stradale (Asaps), Giordano Biserni, secondo il quale “sconcerta però il fatto che di fronte alla conferma della elevazione dei limiti a 150 km/h per alcune autostrade a tre corsie previsti dall’art.9 del nuovo provvedimento, sia stata eliminata la previsione che inseriva un comma 5 bis all’art.6 del Codice, con la quale si prevedevano i cosiddetti controlli telematici a distanza per le autostrade e sulle altre strade principali, unico strumento efficace per garantire il rispetto della velocità”. “In pratica - secondo l’Asaps - si è mantenuto l’intento di elevare la velocità (a discapito della sicurezza), ma si è eliminato, al momento, il modo per controllarla sistematicamente ed efficacemente”. L’Asaps si augura che “il controllo telematico a distanza, così come altre misure importanti ora estrapolate dal testo, quali la previsione di esercitazioni alla guida per i neopatentati in autostrada e in ore notturne, vengano al più presto riattivati in un successivo provvedimento, diversamente - conclude Biserni l’obiettivo sicurezza stradale sarà ancor più lontano”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, COME AIUTARE INDAGINI SU “PIRATI” (ANSA) - FORLÌ, 29 GEN - Come aiutare le indagini di polizia dopo un investimento ‘pirata’? L’Asaps, associazione sostenitori amici polstrada, ha diffuso un prontuario per chi assiste a un incidente di questo tipo. Ovviamente si dovrà cercare di memorizzare quanti più elementi identificativi è possibile. Tipo di veicolo: auto (berlina o station wagon), fuoristrada, autocarro, motociclo, ciclomotore. Si dovrà poi memorizzare il colore, le caratteristiche particolari, come scritte pubblicitarie, portapacchi ed eventuale tipologia del carico trasportato. È importante anche stabilire, se possibile, le caratteristiche fisiche del conducente: maschio, femmina, giovane o anziano. Tuttavia - rileva l’Asaps - è essenziale la rilevazione di elementi della targa, e “le caratteristiche delle nuove targhe costituite da una serie alfanumerica di sette elementi, quattro lettere e tre numeri, senza sigla provinciale, non agevolano certo il compito mnemonico”. Come fare allora? È opportuno abbinare le lettere a nomi propri di città o altri sostantivi facilmente memorizzabili. In quanto ai tre numeri, potrebbe essere utile abbinarli ai mesi dell’anno. Ad esempio la targa: WA 379 UE potrebbe essere memorizzata con Whisky, Ancona, Marzo, Luglio, Settembre, Udine, Empoli. La targa XN 168 TM potrebbe invece essere memorizzata in: Pareggio, Napoli, Gennaio, Giugno, Agosto, Torino, Milano. Come fissare velocemente i dati del veicolo? Ovviamente trascrivendoli su un qualsiasi pezzo di carta. Manca la carta? Potrete farlo anche su una banconota in Euro, rimarrà valida. Manca la penna? Quasi tutti abbiamo un cellulare. Digitate subito la serie alfanumerica e memorizzate. Siete emozionati e non ricordate come memorizzare? Date invio e numeri e cifre rimarranno memorizzati fra le ultime chiamate effettuate. In casi estremi - spiega l’Asaps - esiste sempre, per le donne, il rossetto e la possibilità di scrivere sul parabrezza, ma questo - commenta la stessa associazione - succede solo nei film! (ANSA). SICUREZZA STRADALE: ASAPS, ASFALTO È ORCO CATTIVO PER BIMBI CONTINUA A UCCIDERE SOPRATTUTTO I MASCHI, MA MENO DI 10 ANNI FA (ANSA) - FORLÌ, 7 FEB - La strada è ancora un orco cattivo per i ragazzi. Ne uccide tanti, troppi: nel 2000 sono stati 122 i bimbi fino a 14 anni morti sull’asfalto, 11.003 i feriti, di cui 2000 con conseguenze gravi e irreversibili. Meno di 10 anni fa, quando i decessi furono 229 e i feriti 11.096, molto meno di 20 anni fa, quando furono rispettivamente 534 e 18.703. Ma è sempre un dramma quello descritto da Asaps e Sicurstrada nell’analisi che sarà pubblicata in marzo su “Il Centauro”. La strada continua a essere un luogo crudele per l’infanzia, spiega l’Associazione amici e sostenitori della Polizia stradale, sia che si tratti di pedoni o trasportati, sia che riguardi i conducenti, ovviamente di biciclette. Va valutato il calo del 77% dei decessi in un decennio, forse dovuto a una maggiore attenzione che equivale comunque a una minore libertà dei ragazzi di circolare per strada. L’analisi divide i dati della mattanza in categorie e in sessi. Tra i pedoni, i morti nel 2000 sono stati 34: 19 maschi (55,69%), 15 femmine (44,1%), percentuali che sono analoghe a quelle dei 1.629 feriti, divisi rispettivamente in 917 e 712. Tra i trasportati sono stati 64 i morti (36 22 maschietti, 28 femmine) e 7.197 i feriti (rispettivamente 3.576 e 3.621), mentre tra i conducenti di biciclette si assiste a un picco elevatissimo a sfavore dei maschi: sui 24 morti, tre (12,5%) sono bambine e sui 2.177 feriti 496 (22,8%). Evidentemente, spiega Giordano Biserni, presidente Asaps, “possono incidere le caratteristiche di esuberanze tipiche e anche il maggiore uso del velocipede del sesso maschile. Re Erode abita ancora sulla strada specie fra i giovani conducenti maschi, per questo un’educazione stradale stradale costante e convinta deve considerarsi non più rinviabile”. I maschietti pagano comunque un tributo più elevato delle famminucce anche sul totale, dove rappresentano il 62,3% dei decessi. L’analisi riguarda anche l’incidentalità rispetto ai bimbi sotto i 9 anni, tra cui i morti sono stati 66 (i maschi il 51,3%) e i feriti 4.931 (53%). I pedoni sono stati 20, divisi equamente tra i due sessi, i trasportati 21 (22 e 20), i conducenti 4, ancora esattamente divisi tra maschi e femmine. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: TAMPONAMENTI A14; ASAPS, È INCOSCIENZA (ANSA) - FORLÌ, 11 FEB - “Il gravissimo incidente stradale della A/14 a Rimini è l’ennesima dimostrazione della grave superficialità che caratterizza la guida in condizioni di scarsa visibilita”. Lo sostiene in una nota Giordano Biserni, presidente dell’Aspas, l’associazione amici e sostenitori della Polizia stradale. “I conducenti faticano ad immagazzinare i dati di esperienza derivanti dalle visibili ripetute condizioni simili - ha aggiunto l’Asaps -. Per l’incoscienza di alcuni si concretizzano situazioni drammatiche per tanti altri. Tutti possono constatare le velocità sconsiderate tenute da alcuni veicoli in tratti autostradali con nebbia. In situazioni di questo tipo a fronte della assoluta pratica impossibilità di effettuare controlli di polizia e soprattutto contestare le violazioni, l’unico elemento su cui poter e dover far conto è un serio senso di autodisciplina sulla velocità e le distanze di sicurezza, che invece latita. Pochi sanno che viaggiando a soli 100 Km/h servono ben 85 metri per arrestare il veicolo. Con una visibilità di 30-40 metri in queste situazioni gli incidenti gravissimi sono inevitabili e le cinture come gli air-bag possono solo in qualche caso limitare i danni. (ANSA). CALCIO: PARMA-CHIEVO; ASAPS, RICORDARE VITTIME INCIDENTI PIÙ SICUREZZA STRADALE DOPO LA MORTE DI MAYELÉ (ANSA) - FORLÌ, 10 MAR - Ci sarà anche l’Asaps, l’Associazione sostenitori amici polizia stradale, accanto all’Associazione familiari e vittime della strada, che ha promosso per mercoledì, in occasione del recupero dell’incontro di campionato Parma-Chievo, un momento di ricordo e di sensibilizzazione per tutte le vittime degli incidenti stradali. L’iniziativa, nata dopo l’incidente che è costato la vita al calciatore del Chievo Jason Mayelé, è stata accolta con favore dalla Figc e dalla Lega calcio, che hanno assicurato l’adesione con un minuto di silenzio e il lancio di alcuni spot prima e durante la partita. “La realizzazione di simili iniziative - commenta il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni - appare opportuna e doverosa, a riprova di come la tragedia stradale non guardi in faccia nessuno, indipendentemente dalla notorietà o meno della persona coinvolta. Occorre imporre con forza e determinazione un messaggio di maggiore sicurezza stradale, che negli stadi può e deve essere lanciato ogni domenica da giocatori e campioni dello sport. Solo loro, infatti, possono captare con maggiore facilità l’attenzione delle migliaia di giovani che affollano le gradinate degli stadi di tutt’Italia e diffondere quei principi di rispetto e di legalità che contraddistinguono ogni sport e dunque anche il mondo del calcio”. “Le stragi stradali - rileva l’Asaps non perdonano nessuno ed è giunto il momento che ogni forza ‘in campo’ dia il proprio e personale contributo, anche in occasione delle più importanti partite”. (ANSA). CALCIO: PARMA-CHIEVO; GIOCATORI, FERMIANO LA STRAGE STRADALE APPELLO RICORDANDO MAYELÉ E VITTIME INCIDENTI (ANSA) - PARMA, 13 MAR - A 11 giorni dall’incidente stradale nel quale è morto il giocatore del Chievo Jason Mayelé, proprio alla vigilia di Parma-Chievo, che per il lutto fu rinviata, la partita è stata l’occasione per ricordare lui e tutte le vittime della strada. I giocatori delle due squadre sono entrati in campo indossando una maglietta bianca con la scritta ‘Fermiamo la strage stradale’. Poi i due capitani, Fabio Cannavaro e 23 Maurizio D’Angelo, hanno letto un breve messaggio riportato anche su un volantino distribuito all’ingresso dello stadio ‘Tardini’. L’iniziativa - ‘Insieme fermiamo la strage stradale’ - è stata proposta dall’Associazione italiana familiari e vittime della strada. Nel volantino, che riportava l’appello firmato da Cannavaro e da D’Angelo, c’erano riportate anche le cifre sulle vittime degli incidenti stradali: ogni anno, 9.000 morti, 20.000 disabili permanenti, 300.000 feriti. Poi l’appello finale: “Non giocare sulla strada, scegli la vita. Anche per continuare a godere della gioia di una partita di calcio”. All’inziativa ha aderito anche l’Asaps, l’Associazione sostenitori amici della polizia stradale. (ANSA). TIR SULLA FOLLA A LATINA: ASAPS, MANCA REGOLAMENTO TASSO ALCOL PER ASSOCIAZIONE AMICI POLSTRADA SERVONO PIÙ ETILOMETRI (ANSA) - BOLOGNA, 18 MAR - In Italia servono più etilometri per il controllo dei conducenti e, soprattutto, serve il regolamento della legge quadro del maggio 2001 che prevede l’abbassamento del tasso alcolemico ammesso da 0,8 a 0,5 g/l. A sottolinearlo è Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (l’associazione amici della Polizia Stradale) in una dichiarazione che prende spunto dall’incidente stradale di Latina. “Che fine ha fatto il previsto regolamento di esecuzione che doveva essere emanato entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge, cioè entro il 3 agosto 2001?”, chiede Biserni. In assenza del provvedimento “l’Italia non si allinea alla gran parte dei paesi europei, con gravi responsabilità nel contrasto serio all’abuso di alcol alla guida”. Ma secondo il presidente dell’Asaps i controlli attuali non sono sufficienti. “Nel 2001 le infrazioni all’articolo 186 CdS contestate dall’attività della Polizia Stradale sono state 18.588, con un incremento del 15% rispetto alle 16.188 del 2000. Tuttavia, considerato che le positività sono a loro volta percentualmente in incremento (passate in pochi anni dall’11% al 14%) i controlli, che ammontano complessivamente ad alcune centinaia di migliaia, rimangono ancora veramente insufficienti sia per contrastare il fenomeno che per fornire un quadro reale degli abusi da alcol”. Da qui la necessità di aumentare il numero degli etilometri in dotazione alle forze di polizia che operano sulla strada. (ANSA). PASQUA: ASAPS, I REALI NUOVI LIMITI PERMETTONO DI CORRERE E INGENERANO CONFUSIONE TRA GLI AUTOMOBILISTI E I CONTROLLORI (ANSA) - FORLÌ, 27 MAR - I nuovi limiti di velocità previsti dalle modifiche al Codice della Strada, uniti alla tolleranza del 5% sulla velocità accertata, consentono agli automobilisti di correre sulle strade italiane ben oltre quello che i cartelli indicheranno: fino a 200 chilometri all’ora, ad esempio, sulle autostrade a tre corsie la sanzione è minima, 131 euro e due punti sulla patente. Lo rileva l’Asaps, anche in vista dell’esodo pasquale, sostenendo anche che la differenziazione dei limiti per tipi di strade e per condizioni climatiche aumenterà la confusione. L’Associazione sostenitori amici della polizia stradale ha diffuso una tabella riassuntiva sui “limiti reali” della velocità e sul sistema di detrazione dei punti che entrerà in vigore dall’1 gennaio 2003. In autostrada - spiega l’Asaps - col limite ordinario dei 130 kmh e con la tolleranza del 5%, sino a 136 kmh non c’è alcuna sanzione, sino a 148 sono 32 euro e 0 punti, sino a 178 kmh 131 euro e 2 punti, oltre i 178 kmh 328 euro e 10 punti. Col limite di 150 kmh sino a 157 non vi è sanzione, sino a 168 kmh 32 euro e 0 punti, sino a 200 kmh 131 euro e 2 punti, oltre i 200 kmh 328 euro e 10 punti. Durante precipitazioni di ogni tipo, il limite in autostrada scende a 110 kmh: sino a 115 non v’è sanzione, sino a 126 kmh 32 euro e 0 punti, sino a 157 kmh 131 euro e 2 punti, oltre 157 kmh 328 euro e 10 punti. In caso di nebbia il limite è di 50 kmh: sino a 55 nessuna sanzione, sino a 65 kmh 32 euro e 0 punti, sino a 95 kmh 131 euro e 2 punti, oltre i 95 kmh 328 euro e 10 punti. Sulle strade statali e extraurbane (limite dei 90 kmh) sino a 95 kmh nessuna sanzione, sino a 105 32 euro e 0 punti, sino a 136 131 euro e 2 punti, oltre i 136 kmh 328 euro e 10 punti. Nei centri abitati (50 kmh) sino a 55 nessuna sanzione, sino a 65 kmh 32 euro e 0 punti, sino a 95 kmh 131 euro e 2 punti, oltre i 95 kmh 328 euro e 10 punti. Va aggiunto che, quando si sfora di 40 kmh il limite al netto del 5% sulla velocità reale, è prevista anche la sospensione della patente da uno a tre mesi. Il periodo di sanzione raddoppia per i patentati da meno di 3 anni e comunque i punti riportati sono raddoppiati entro i cinque anni dal rilascio della patente. I dati, secondo Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, dimostrano come i veri limiti in realtà sono roba da Formula 1. E le diverse situazioni previste per categoria stradale e per condizioni atmosferiche richiedono un sistema di 24 controlli come in Formula 1: “Manca solo che in caso di nebbia si introduca la safety car - ha detto Biserni e il paragone con Monza e Imola diventa davvero calzante”. (ANSA). TRASPORTI: PIÙ SANZIONI PER USO CELLULARI IN AUTO, SÌ ASAPS ASSOCIAZIONE CHIEDE SEMPRE ACCERTAMENTI IN CASO INCIDENTI (ANSA) - FORLÌ, 7 APR - “Assolutamente condivisibile e opportuna” è per l’Asaps (Associazione amici sostenitori polizia stradale) la proposta del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Pietro Lunardi “di applicare più serie ed efficaci sanzioni nei confronti dei conducenti che fanno uso del cellulare alla guida”. Ma l’Asaps rilancia e, di fronte alla carenza di dati significativi sulla portata del fenomeno, che secondo una stima provocherebbe fra i 100 e i 250 morti l’anno, auspica “che le autorità di polizia attivino sempre, nel corso dei rilievi per incidenti stradali particolarmente gravi, accertamenti, attraverso i tabulati degli enti gestori della telefonia, circa l’eventuale uso di telefonini nella fase precedente o concomitante il sinistro”. “Secondo le statistiche della Nwtsa (l’ente USA per la sicurezza sulle strade) pubblicate su Quattroruote del gennaio scorso - ha scritto in una nota il presidente dell’Asaps Giordano Biserni - chi usa il telefono ha quattro volte più possibilità di provocare un incidente rispetto a chi si concentra nella guida. Le stime indicano fra 450 e 1000 morti l’anno per questa causa su circa 115 milioni di cellulari. Rapportando il dato all’Italia si possono stimare tra 100 e 250 morti l’anno”. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: ASAPS, SI DÀ LA CACCIA AI CACCIATORI ‘IL MIGLIOR MODO PER MISURARE LA VELOCITÀ IN ITALIA? NON FARLO’ (ANSA) - FORLÌ, 24 APR - “Dopo le raffiche di polemiche sull’uso dell’autovelox (sono nati perfino siti internet con la mappa delle postazioni di cui dovrebbe occuparsi, forse, la magistratura) e del Telelaser, scoppia puntualmente la campagna anti-Provida”. Lo afferma in una dichiarazione il presidente dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), Giordano Biserni, secondo il quale “si dà la caccia ai cacciatori” ed aggiunge provocatoriamente: “il miglior modo per misurare la velocità in Italia? Non farlo” . “Sull’autovelox - ricorda Biserni - si è invocato più volte l’uso della doppia pattuglia per fermare immediatamente i veicoli. Sono stati annullati pacchi di verbali, poi la Cassazione ha precisato che non sempre era indispensabile il fermo contestuale del mezzo. Qualcuno, ad esempio, dovrebbe spiegarci come si potrebbe farlo con sufficienti margini di sicurezza per i controllati e i controllori su autostrade e superstrade, ancor più quando dal gennaio 2003 in certe autostrade per poter ritirare una patente si dovrà fotografare un veicolo a ben 201 km/h. Anche il Telelaser è stato messo alla berlina da centinaia di ricorsi. Ora sotto i ferri c’è il Provida, che fornisce prove documentali ineccepibili: un filmato in cassetta che dà velocità, orario e tratto stradale. Però non va bene neppure questo, perché la Subaru della Stradale che insegue “incute timore” e “istiga a fuggire”. Magari tutto questo viene invocato dagli stessi che in autostrada si attaccano a 3 cm dalla nostra targa e con sciabolate di fari ci chiedono di farci da parte incutendo, loro sì, timore. “Se il Provida presenta veramente questo problema - rileva il presidente dell’Asaps - pensiamo si possa risolverlo con il supporto di una pattuglia in divisa che lavori in parallelo (viaggiando più avanti) alla pattuglia dotata dello strumento, che potrebbe in alternativa essere montato direttamente su una vettura con colori della polizia. Il Provida peraltro è fornito anche della capacità di leggere e avvertire se una targa appartiene a una vettura rubata o se è veramente abbinata a quel modello di veicolo”. “In Italia seri controlli sulla velocità non li vuole nessuno - afferma Biserni - e tutti se ne infischiano dei 18 morti e 800 feriti che funestano ogni giorno le nostre strade. D’altra parte oggi con 15-20.000 euro si possono comprare medie cilindrate che sfiorano i 200 km/h, cioè i due terzi della velocità di una Formula 1. Non hanno però un sistema frenante equivalente a due terzi di quello di una Ferrari, non hanno scocche indeformabili, non ci sono vie di fuga con la sabbia, ma soprattutto non ci sono Schumacher o Barrichello alla guida. Il problema è che poi in pista ci siamo tutti e vorremmo che le regole fossero fatte, finalmente, osservare. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, PIRATI HANNO PROVOCATO 200 MORTI (ANSA) - FORLÌ, 2 MAG - La pirateria stradale ha provocatoin un anno 2.500 incidenti, con circa 200 morti e almeno 3.000 feriti. È una ‘proiezione prudenziale’fatta dall’Asaps, l’Associazione sostenitori amici 25 polizia stradale, che si richiama ai dati forniti dal Direttore centrale di tutte le specialità della Polizia di Stato in una recente audizione alla CommissioneTrasporti del Senato. “Sul fenomeno - afferma il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni - non sono disponibili dati globali e omogenei, in quanto mancano i dati dei rilievi di sinistri con omissioni di soccorso effettuati dai carabinieri e dalle varie polizie municipali. La pirateria stradale ha una sua connotazione particolarmente evidente nelle aree urbane - sottolinea Biserni - Si tratta di un fenomeno sempre più riprovevole e preoccupante che richiede strumenti normativi più adeguati ad iniziare dal suo reale monitoraggio, sanzioni più severe e il trasferimento delle competenze al giudice unico”. Secondo i dati forniti dalla polizia e ricordati dall’Asaps, gli incidenti con fuga e omissione di soccorso rilevati dalla sola Polizia stradale nel 2001 sono stati 647, con 49 morti e 946 feriti. Per questo reato sono state identificate e denunciate alla magistratura, sempre lo scorso anno, 380 persone; in particolare è stato individuato il colpevole nel 59% dei casi. Nelle cifre fornite - rileva Biserni - sono stati presi in considerazione solo gli incidenti con fuga in cui ci sono stati morti o feriti: “a questi si devono aggiungere, quindi, alcune altre centinaia di casi meno gravi, solo con danni materiali ai veicoli”. (ANSA). CODICE STRADA: ASAPS, NO A SCONTI PER GUIDATORI PROFESSIONALI (V. “CODICE STRADA: OK AURICOLARE...” DELLE 14,37) (ANSA) - FORLÌ, 3 MAG - L’Asaps (associazione sostenitori polizia stradale) esprime “forti perplessità” sugli sconti previsti dal ddl per le sanzioni a carico dei conducenti professionali come autotrasportatori e taxisti. “Se da una parte può essere giusto stabilire modalità meno severe per la perdita di punti per alcune tipologie di infrazioni, come alcuni casi di sosta pericolosa o per altre riferibili all’assetto del veicolo precisa il presidente dell’Asaps Giordano Biserni - non sembrano assolutamente condivisibili sconti sulle infrazioni per violazioni alle norme di comportamento come quelle per la velocità, i sorpassi, le mancate precedenze. La sicurezza stradale è un valore generale assoluto sul quale non si può transigere nè mercanteggiare con sconti più adatti a logiche da supermercato che a quelle stradali. Ancora una volta il codice della strada torna a soffrire di spinte di interessi di categoria che mai dovrebbero mettere in gioco la sicurezza stradale”. Per l’Asaps invece “appare certamente molto opportuna l’adozione di sanzioni più severe a carico di chi fa uso del cellulare alla guida così come condivisibili sono le modifiche al CdS che permetteranno il cosiddetto controllo elettronico a distanza delle velocità, soprattutto per le grandi vie di comunicazione, con la possibilità di accertamento successivo del conducente, come avviene proficuamente in molti Paesi del nord Europa”. (ANSA). TRASPORTI: ASAPS A LUNARDI, MIGLIORI CONDIZIONI POLSTRADA RIPIANARE ORGANICO E REALIZZARE AREE ATTREZZATE IN AUTOSTRADA (ANSA) - FORLÌ, 25 MAG - L’Associazione sostenitori amici della polizia stradale (Asaps) critica in una nota il ministro Lunardi che sul periodico ‘Quattroruote’, “chiamato in causa per le discutibili proposte dei 150 Km/h in autostrada e sugli sconti per la patente a punti degli autotrasportatori”, “non ha trovato di meglio - rileva l’Asaps - che criticare in modo offensivo l’operato della polizia stradale che ‘salterebbe addosso’ agli autotrasportatori italiani e ‘chiuderebbe molto gli occhi’ nei confronti degli extracomunitari”. “Non sappiamo - afferma il presidente dell’Associazione, Giordano Biserni - sulla base di quali dati il Ministro si lanci in simili sdrucciolevoli affermazioni di antropologia applicata all’attività della polizia stradale. Tuttavia siamo abituati alle reprimende del Ministro, che forse potrebbe destinarle a miglior causa. Già alla recente conferenza del traffico di Riva del Garda chiamò in causa criticamente la Stradale. Bene farebbe Lunardi, col Ministro dell’Interno, a preoccuparsi di mettere la polizia stradale nelle condizioni di poter operare efficacemente. Intanto - spiega l’Asaps - iniziando col ripianamento dell’organico ancora carente di oltre 1.000 unità e questo da anni, poi fornendo la polizia stradale e le altre Polizie di strumenti interpretativi dei vari documenti del trasporto esibiti da stranieri con brossure bilingue. Andrebbero altresì realizzate finalmente quelle aree attrezzate lungo la rete autostradale, che invochiamo da tempo, per consentire oltre al riposo e ristoro degli autotrasportatori, adeguate verifiche in sicurezza sia per i controllati che per i controllori, sui pesi, le misure, le velocità, i tempi di guida, le merci pericolose trasportate”. “È troppo facile - sottolinea Biserni - schierarsi a paladini del mondo del trasporto nazionale, che è in 26 preoccupante ebollizione per la grana del bonus fiscale che sta per esplodere sul tavolo delle trattative col Governo. Gli sconti sulla patente a punti non risolveranno i problemi degli autotrasportatori, anzi premieranno solo alcuni di questi: i più trasgressivi. Accuse di parzialità nei confronti di una Specialità che paga il prezzo più caro nella Polizia di Stato, come numero di morti e feriti travolti sulle strade, oltre che offensive sono assolutamente gratuite e mortificanti per tutta la polizia stradale. A qusto punto - conclude l’Asaps - siamo ansiosi di conoscere il parere in proposito del Ministro dell’Interno”. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: NINO MANFREDI SOCIO ONORARIO ASAPS L’ATTORE AMMONISCE: ‘ANNATE PIANO, LE TRAGEDIE SE PONNO EVITÀ’ (ANSA) - FORLÌ, 7 GIU - Nino Manfredi è diventato socio onorario dell’Asaps, l’associazione nazionale sostenitori e amici della polizia stradale. L’attore ha aderito - informa una nota - tramite un suo amico di vecchia data, Ciro Caggiani, referente dell’associazione alla sottosezione Polstrada di Barletta. In un’intervista a “Il Centauro”, organo ufficiale dell’Asaps, Manfredi lancia un appello in romanesco agli automobilisti: “Annate piano, le tragedie se ponno evità”. “Ho molta stima per i poliziotti della Stradale spiega l’attore - in tanti anni in giro per l’Italia ne ho visti moltissimi: uomini duri, abituati a fronteggiare qualunque situazione. Ma sotto la divisa uomini normali con il loro codice genetico di umanità, di spirito di servizio. E quando vi fermano perché avete maltrattato un po’ troppo l’acceleratore, non gli mandate gli accidenti, ma ringraziateli perché magari ci costringono, con le buone o con le cattive, ad evitare tragedie. E alle tragedie della strada non ci si abitua mai. Fate come me: quando mi fermano per un controllo li vedo come amici, gli sorrido, li capisco”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, SERVE UN APPELLO DA CAMPIONI MOTO (ANSA) - FORLÌ, 17 GIU - Un appello dai campioni di motociclismo per salvare vite sulle strade. Lo chiede l’Asaps (Associazione amici sostenitori Polizia stradale) ricordando che anche nell’ultimo week hend ci sono stati gravissimi incidenti che hanno colpito in particolare i motociclisti con decine di decessi. L’Italia, dice il presidente Giordano Biserni, “con circa 8 milioni tra motocicli e ciclomotori è ai vertici in Europa, ma è al vertice anche nella sinistrosità fra i ‘dueruotisti’. Nel 2000, dati Istat, si sono contati ben 1690 morti tra i conducenti e i trasportati di veicoli a due ruote, di cui circa 400 quelli su velocipedi. Il fattore rischio è stato calcolato sia 17 volte superiore a quello di chi è a bordo di un’auto. Secondo i dati Aci i più colpiti sono i giovani e giovanissimi, infatti il 50% ha un’età inferiore a 30 anni”, sottolinea l’Asaps, nonostante il buon livello raggiunto nell’uso del casco. Secondo l’associazione, il primo fattore di rischio è la velocità, “inadeguata alle nostre strade”. “Non va dimenticato - aggiunge Biserni - che le moto sportive su strada potrebbero, per diversi aspetti, interfacciare quelle della pista soprattutto per la capacità, in molti modelli, di superare i 200 km/h e spesso sfiorare i 300 km/h. Purtroppo le strade italiane non hanno vie di fuga con la sabbia come le piste e i motociclisti, anche se spesso di buon livello, non sono tuttavia Rossi e Biaggi, e l’emulazione rimane un fattore rilevante. Con una patente A e 21 anni si possono guidare bolidi capaci di velocità e ripresa da brivido, accessibili con 10/15 mila euro. Troppo spesso il Codice della Strada frequentemente violato in genere, viene interpretato da molti dueruotisti come valido suggerimento di regole solo per le quattroruote, lo si vede spesso nelle manovre di sorpasso, immissione e uso delle corsie. Forse è ora di cominciare a pensare a limitatori di velocità per i motocicli più potenti destinati alla strada e a controlli specifici e più severi in particolare nel fine settimana, in occasione dei vari raduni”. “Ma soprattutto propone l’Asaps - visto il carisma e la capacità di farsi ascoltare, serve un appello forte e coraggioso da parte dei campioni delle due ruote, verso il popolo dei loro ammiratori per fermare questa intollerabile strage”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, SCONFITTO ESERCITO DELLA SICUREZZA BISERNI, MISURE INADEGUATE A FRONTEGGIARE LA CARNEFICINA (ANSA) - BOLOGNA, 8 LUG - “La carneficina del primo fine settimana di luglio con circa 80 morti e quasi 27 2000 feriti è l’ennesimo bollettino di una guerra che continua a vedere perdente l’esercito della sicurezza stradale”: per il presidente dell’Asaps Giordano Biserni è chiaro che l’attuale sistema di misure di contenimento - educazione, formazione, strutture e controlli - “è assolutamente inadeguato”. “Anche le più recenti misure di riforma del Codice della strada, pur positive, non sembrano in grado di modificare sostanzialmente una situazione che non è azzardato definire drammatica - afferma l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale in una nota -. Gli incidenti rimangono la prima causa di morte tra le persone con un’eta inferiore a 45 anni, e il loro costo in termini di anni di vita perduti (mancata aspettativa di vita di circa 40anni) supera quello delle malattie cardiache e del cancro”. Secondo una proiezione dell’Ue, riferisce l’Asaps, un cittadino su tre nel corso della vita dovrà ricorrere a cure ospedaliere a causa di un incidente e uno su 80 perderà la vita a causa di incidenti stradali. “L’Italia rischia di collocarsi in una posizione anche peggiore di queste percentuali in quanto fa segnare una diminuzione media della sinistrosità negli ultimi 10 anni di molto inferiore a quella europea - afferma Biserni - Il sistema italiano si caratterizza per uno sviluppo del parco veicolare senza eguali in Europa (oltre 700 veicoli ogni mille abitanti), un sistema stradale sempre più inadeguato a tale sviluppo, un parco veicoli con punte di eccellenza per la velocità, con oltre 300 modelli di auto vendute che superano i 230 km/h e oltre 120 che superano addirittura i 250 km/h, per non parlare delle moto”. Secondo Biserni l’educazione stradale “rimane scritta nel libro dei sogni” e tutto questo va aggiunto “un debole sistema di controlli a causa di una scarsa fornitura di tecnologie (controlli a distanza ed etilometri) e una cronica e carenza di organico della Polizia Stradale, con una forte incentivazione solo del versante non professionale delle agenzie di controllo con gli ausiliari per il traffico” L’Asaps sottolinea infine “l’esasperazione di un modello di divertimento con protrazione in orari notturni sempre meno conciliabili con parametri minimi di sicurezza”, il “rifiuto quasi generalizzato” di sistematici controlli di polizia, l’atteggiamento dei Giudici di Pace “troppo spesso sensibili alle istanze dei conducenti. “Tutto questo insieme di fattori di rischio, di omissioni e di marcate complicità - conclude l’Asaps - porta ad un sistema prima di tutto moralmente inadeguato a fronteggiare il drammatico rischio stradale. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: ASAPS, IN AGOSTO RADDOPPIARE PATTUGLIE AFFIANCANDO A POLSTRADA I NUCLEI PREVENZIONE CRIMINE (ANSA) - FORLÌ, 24 LUG - Contro le ‘stragi stradali’ dei week end e in vista dei prossimi massicci esodi estivi l’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale) ha proposto di raddoppiare il numero delle pattuglie “con l’impiego dei vari Nuclei Prevenzione Crimine, costituiti da personale esperto e abituato alla strada. Secondo Giordano Biserni, presidente Asaps, “si dovrebbero però formare pattuglie miste con un agente della Stradale e uno del Nucleo prevenzione crimine; ciò consentirebbe, con l’apporto temporaneo del parco veicoli del Nucleo, di raddoppiare esattamente (e realmente) le pattuglie su strada, rendendole più visibili e capaci di realizzare molteplici isole di sicurezza lungo le strade”. “Il massimo sforzo attuale - si legge in una nota - consente alla polizia stradale di impiegare 1.600 pattuglie al giorno, che in realtà sono appena 400 ogni turno, distribuite lungo i 6.500 Km di autostrade e su oltre 40.000 km di statali più importanti. Poiché si continuano a contare circa 20 morti e 800 feriti al giorno, che crescono nei giorni di esodo, serve subito un ulteriore sforzo. Altri Paesi, come Francia e Inghilterra, stanno riposizionando molto in alto il problema della sicurezza stradale nella loro agenda politica”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, RADDOPPIARE IL NUMERO PATTUGLIE (ANSA) - FORLÌ, 29 LUG - “Nei fine settimana di maggior esodo di agosto e in tutti gli altri periodi critici dell’anno, si potrebbe raddoppiare il numero delle pattuglie sulla strada con l’impiego dei vari Nuclei Prevenzione Crimine, costituiti da personale esperto e abituato alla strada”. È la proposta avanzata dall’Asaps (Associazione amici e sostenitori polizia stradale), che è intervenuta sugli incidenti stradali dell’ultimo fine settimana. “Il massimo sforzo attuale consente alla Polizia Stradale di impiegare 1.600 pattuglie al giorno - è spiegato in una nota - che in realtà sono appena 400 ogni turno, distribuite lungo i 6.500 Km di autostrade e oltre i 40.000 Km di statali più importanti. Poiché si continuano a contare circa 20 morti e 800 feriti al giorno, che crescono nei giorni di esodo, serve subito un ulteriore sforzo. Altri Paesi come la Francia e l’Inghilterra, stanno riposizionando molto in alto il problema della sicurezza stradale nella 28 loro agenda politica”. Per questo secondo l’Asaps, “si dovrebbero però formare pattuglie miste con un agente della Stradale e uno del Nucleo Prevenzione Crimine. Ciò consentirebbe, con l’apporto temporaneo del parco veicoli del Nucleo, di raddoppiare esattamente (e realmente) le pattuglie su strada, rendendole più visibili e capaci di realizzare molteplici isole di sicurezza lungo le nostre strade. È ovvio che per interventi particolari come incidenti catastrofici o servizi mirati a specifici obiettivi (etilometro, merci pericolose ecc), alcune pattuglie potrebbero operare congiuntamente”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: 74 MORTI, PROSSIMI GIORNI A RISCHIO UN’ECATOMBE NEL WEEK-END; POLSTRADA, SAREMO INFLESSIBILI (ANSA) - ROMA, 29 LUG - Un fine settimana da dimenticare, con 74 morti (il doppio del precedente week end) e 1.573 feriti, in 1.878 incidenti stradali. E l’esodo estivo - avverte la Polstrada - ci riserva ancora due momenti caldissimi: tra mercoledì e giovedì, con il passaggio di mese, e tra venerdì e domenica prossima. NUMERO DI INCIDENTI RECORD - Quelli rilevati tra il 26 e il 28 luglio da Polstrada e Carabinieri sono stati 1.878, di cui 66 con esito mortale. Gli incidenti con feriti sono stati 970 e le persone coinvolte 1.573. Nel fine settimana tra il 19 e il 21 luglio gli incidenti erano stati 1.737, di cui 32 con esito mortale e 37 le vittime; 920 gli incidenti con feriti, che avevano coinvolto 1.406 persone. Circa 18 milioni i veicoli circolanti. 40% ‘NON SPIEGABILI’, MOLTI PROVOCATI DA MOTO - Il 40% degli incidenti sono “non spiegabili”, cioè non dovuti a infrazioni del codice della strada, ma a distrazione, colpi di sonno ed altri comportamenti “banali”. Si tratta di una soglia che impensierisce non poco la Polizia stradale, perché si tratta di uno zoccolo duro sempre presente, che non si riesce a ridurre nè con la prevenzione nè con la repressione. Alto, poi, il numero di incidenti provocati dai mezzi a due ruote: “Si tratta di motociclisti - afferma Claudio gatti, direttore del servizio di Polizia stradale del ministero dell’Interno - che, per ovvi motivi, fanno sonnecchiare le loro moto nei garage per diversi mesi e poi riprendono le loro attività in questo periodo, un po’ arruginiti e magari azzardando troppo, con manovre spericolate. LA POLSTRADA RACCOMANDA, MASSIMA ATTENZIONE - Quella che si apre oggi è “una settimana a rischio”, avverte Claudio Gatti, direttore del servizio di polizia stradale del ministero dell’Interno, che confessa di essere “preoccupato” per le prossime due scadenze dell’esodo estivo: “Probabilmente - avverte - avremo traffico molto intenso in coincidenza con il passaggio di mese, a metà settimana, e poi avremo certamente un altro fine settimana pesante”. Per ridurre le conseguenze nefaste di una guida spericolata, la Polizia stradale ha messo in campo un dispositivo imponente, “con autovelox e pattuglie dislocate nei punti cruciali. Saremo vigili e, per il bene di tutti, inflessibili: preferiamo che paghino le contravvenzioni, piuttosto che paghino con la vita”. Agli automobilisti la Polstrada chiede “prudenza e la massima collaborazione, perché la sicurezza sulle strade è un bene di tutti”. LA STRATEGIA PER RIDURRE GLI INCIDENTI - “La nostra strategia prossima futura - afferma Gatti - è quella di un impiego ancora più massiccio delle tecnologie, soprattutto per ridurre le velocità. Abbiamo ancora qualche limite normativo che ci frena, ma speriamo di superarlo anche grazie al famoso decreto che è in approvazione proprio in queste ore in Parlamento”. Se verrà approvato questa sera dal Senato, “domani - conclude il direttore del servizio polizia stradale - avremo un’arma in più”. ASAPS, RADDOPPIARE IL NUMERO PATTUGLIE - “Nei fine settimana di maggior esodo di agosto e in tutti gli altri periodi critici dell’anno, si potrebbe raddoppiare il numero delle pattuglie sulla strada con l’impiego dei vari Nuclei Prevenzione Crimine, costituiti da personale esperto e abituato alla strada”. Questa la proposta avanzata dall’Asaps (Associazione amici e sostenitori polizia stradale). Secondo l’associazione, “il massimo sforzo attuale consente alla Polizia Stradale di impiegare 1.600 pattuglie al giorno, che in realtà sono appena 400 ogni turno, distribuite lungo i 6.500 Km di autostrade e oltre i 40.000 Km delle statali più importanti. Poiché si continuano a contare circa 20 morti e 800 feriti al giorno, che crescono nei giorni di esodo, serve subito un ulteriore sforzo”. (ANSA). 29 CODICE STRADA: ASAPS, MISURE ANCORA INADEGUATE SI COMBATTE UNA GUERRA SPARANDO PROIETTILI DI COTONE (ANSA) - BOLOGNA, 30 LUG - “Sulle strade si combatte una guerra, sul versante della sicurezza si continuano a sparare proiettili di cotone”: seppure positive, secondo l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale le modifiche al Codice della strada approvate oggi sono “assolutamente inadeguate e incapaci di incidere in modo apprezzabile sulla sicurezza stradale. Oltre ai fari accesi e alle altre misure adottate, a parere dell’Asaps va infatti potenziata la presenza della Polizia stradale raddoppiando il numero delle pattuglie (da 1300 a 2600) in servizio ogni giorno sulle strade, mentre andrebbero distribuiti etilometri a tutte le polizie per un controllo costante e obbligatorio dell’alcolemia”. Ma sopratutto secondo l’Asaps servirebbero misure “ben più radicali” del tipo di quelle in cantiere in Francia per il controllo sistematico della velocità: scatola nera anche per le vetture, uso del ticket autostradale per l’accertamento del superamento dei limiti, sistema di interevento satellitare, valore alcolemico zero per i neo-patentati. “Ancora una volta è mancato il coraggio di adottare provvedimenti efficaci - sostiene il presidente Giordano Biserni Ancora non si parla di educazione stradale obbligatoria e continuativa, ancora non si sono adottate misure per controlli in sicurezza sul trasporto pesante nazionale e straniero”. (ANSA). PIRATI STRADA: PER ASAPS CAUSANO 2.500 INCIDENTI E 200 MORTI ASSOCIAZIONE CHIEDE SANZIONI PIÙ SEVERE E GIUDICE UNICO (ANSA) - FORLÌ, 6 AGO - La ‘pirateria stradale’ in Italia sarebbe protagonista ogni anno di 2.500 incidenti con circa 200 morti e almeno 3.000 feriti. È questa la proiezione prudenziale del fenomeno fornita dall’Asaps (Associazione amici Poliza stradale), secondo la quale “per combattere la pirateria stradale occorrono strumenti normativi più adeguati, a partire da un reale monitoraggio, sanzioni più severe e il trasferimento delle competenze al giudice unico”. “Gli incidenti con fuga ed omissione di soccorso, rilevati dalla sola Polizia Stradale, nel 2001 sono stati 647 con 49 morti e 946 feriti - si legge in una nota firmata dal presidente dell’Asaps Giordano Biserni”. Per questo reato sono state identificate e denunciate alla magistratura, sempre nel 2001, 380 persone, in particolare è stato individuato il colpevole nel 59% dei casi. I dati sono stati forniti dal Direttore Centrale di tutte le Specialità della Polizia di Stato, in una recente audizione presso la Commissione Trasporti del Senato. Si deve precisare che nelle cifre fornite, sono stati presi in considerazione solo gli incidenti con fuga, nei quali si sono contati feriti o morti; a questi si devono aggiungere, quindi, alcune altre centinaia di casi meno gravi, nei quali si sono verificati solo danni materiali ai veicoli. Secondo l’Asaps “non sono disponibili dati globali ed omogenei, in quanto mancano quelli dei rilievi di sinistri con omissioni di soccorso effettuati dai Carabinieri e dalle varie Polizie Municipali”. La proiezione di 2.500 incidenti elaborata dall’Asaps nasce dalla considerazione che la “pirateria stradale ha una sua connotazione particolarmente evidente nelle aree urbane”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, A FERRAGOSTO PIÙ MORTI IN CITTÀ (ANSA) - ROMA, 12 AGO - È ferragosto la festività con l’indice di mortalità più alta per gli incidenti stradali in città. Lo assicura l’Asaps, l’associazione sostenitori amici della Polizia stradale. “È noto -spiegache il 74% degli incidenti con il 42% dei morti e circa il 70% dei feriti, avviene nelle aree urbane. Nel corso dei 12 mesi del 2000, ultimi dati disponibili, la media mensile degli incidenti nelle sole strade urbane è stata di 13.184, con punte di 14/15 mila a maggio, giugno luglio e ottobre”. Ovviamente agosto, spiega l’Asaps, è il mese con il più basso numero di incidenti stradali in aree urbane con 11.515, per evidenti ragioni di diminuzione del traffico, ma il dato cambia se si analizza la media dei decessi. “I morti nelle strade urbane nel 2000 -prosegue- sono stati 2.667, con una media di 222 decessi al mese. Ma solo nel mese di agosto hanno raggiunto il picco di 307”. In agosto infatti, secondo l’associazione, “in città c’è meno traffico, ci sono minori controlli e quindi si corre (e si muore) di più”. (ANSA). 30 RC AUTO: ASAPS, CON RINCARI CRESCONO FALSI TAGLIANDI E PIRATI CON 2 O 3 ANNUALITA EVASE SI PUÒ PAGARE UN DISCRETO USATO (ANSA) - FORLÌ, 25 AGO - “Il costante e incontrollato lievitare dei costi delle polizze Rc auto rischia di favorire il ricorso (già preoccupante in alcune aree) ai falsi certificati e tagliandi e di incrementare gli episodi di pirateria stradale post incidente”. L’allarme è stato lanciato dal Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (associazione sostenitori amici Polizia stradale), il quale ha aggiunto che con i rincari “si arriva all’assurdo di rendere conveniente il non pagare la polizza”. “Tenuto conto che il premio annuo sta raggiungendo costi tali che con 2 o 3 annualità evase si può pagare il prezzo di un discreto usato - ha spiegato in una nota - si rileva come il non pagare la polizza e munirsi di un falso possa essere molto conveniente in rapporto al rischio reale. Innanzi tutto un buon falso tagliando e un certificato, reperibili a costi modesti, possono passare a lungo inosservati a causa anche degli scarsi controlli. La notte, il sabato e nei giorni festivi le verifiche incrociate con le imprese di assicurazione per accertare l’autenticità sono quasi impossibili. Quand’anche si fosse scoperti dalla polizia, l’infrazione costerà 655 euro, ai sensi dell’art. 193 del Codice della strada. Verrebbe poi sequestrato il veicolo, il quale verrà però immediatamente restituito se si corrisponderà il pagamento di una (vera) copertura assicurativa anche per soli 6 mesi”. Secondo Biserni inoltre “sotto l’aspetto penale spesso finisce tutto in una bolla di sapone, in quanto non essendo i tagliandi e certificati considerati pubblica certificazione, si potrà eventualmente procedere per truffa ai danni dell’impresa assicuratrice di cui si riproduce il marchio. Per procedere servirà però una querela che, per quanto sollecitata dalle forze di polizia, spesso non viene presentata dalle compagnie, innanzi tutto perché non devono rimborsare danni diretti e poi perché dal procedimento ricaverebbero solo dispendio economico e danno d’immagine”. “Come va dunque a finire? - ha concluso Biserni - Spesso con il solo pagamento della sanzione (per chi la paga). Che è molto più conveniente del premio assicurativo da pagare annualmente. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: ASAPS, TORNA PARTITO DELL’ALCOL CRITICHE A ODG REGIONE FRIULI PER RIPORTARE LIMITE A 0,8 G/L (ANSA) - FORLÌ, 15 SET - “Torna il partito trasversale del partito alcolico”. Lo sostiene Giordano Biserni, presidente dell’associazione sostenitori amici polizia stradale (Asaps), rilevando che “ha fatto sì e no in tempo ad entrare in vigore la norma che riduce il valore alcolemico da 0,8 a 0,5 g/l per chi guida, che già il mondo della produzione dell’alcol ha trovato la sua prima forte sponda nella Regione Friuli-Venezia Giulia, che vota improvvisamente e a maggioranza un odg per riportare il limite a 0,8 g/l”. “La cultura del bere, ben radicata in molti strati - prosegue Biserni - sembra voler prendere il sopravvento sulla cultura della sicurezza. Sembra che i consiglieri regionali friulani non conoscano le nefaste conseguenze dell’alcol alla guida. Peraltro il limite di 0,5 g/l ci uniforma al resto dei Paesi europei, fra i quali - afferma il presidente dell’Asaps - solo pochissimi mantengono il limite a 0,8, mentre altri come la Svezia hanno un limite di 0,2. Altri ancora come la Slovacchia, la Repubblica Ceca, l’Ungheria hanno addirittura il limite a zero. Roba che un’insalata condita con aceto aromatico può farti perdere la patente”. “Intanto - dice ancora Biserni - mentre negli Usa si sbattono addirittura in galera, per ubriachezza, noti attori come Nick Nolte, da noi (dove le sanzioni sono molto lievi) trionfano le comparse del consenso facile, trasformando sempre più la politica in un varietà. Ancora una volta si vuol piegare la sicurezza all’interesse economico. Chi vuol bere lo faccia, però non guidi. (ANSA). TRASPORTI: PARTE CAMPAGNA ‘RISPETTA STRADA, GUIDA LA TUA VITA’ CON IL PATROCINIO DELLA COMMISSIONE EUROPEA (ANSA) - ROMA, 12 DIC - Ai nastri di partenza la nuova campagna a favore della sicurezza stradale ‘Rispetta la strada, guida la tua vita’ creata dalla Menabò Editore per l’Associazione italiana familiari e vittime della strada con il patrocinio della Commissione europea in Italia. L’iniziativa, nata grazie al contributo della Regione Emilia Romagna (che vanta il triste primato del maggior numero di morti sulla strada) ha avuto anche il sostegno nominale della Presidenza della Repubblica, del Consiglio dei ministri, del ministero degli Interni e di quello delle Infrastrutture e Trasporti. L’idea della campagna presentata questa 31 mattina in Campidoglio e che sara ‘diffusa attraverso la stampa e la radio con l’obiettivo di raggiungere 2 milioni e 835 mila copie, 12 milioni di lettori e 20 milioni di ascoltatori, ha avuto anche l’appoggio delle Leghe sportive: tra fine gennaio e inizio febbraio 2003 i giocatori delle squadre di pallavolo e basket entreranno in campo facendosi promotori della campagna’. In più la Figc ha assicurato l’appoggio della nazionale italiana di calcio in una delle prossime partite. La campagna realizzata con il contributo gratuito di media e aziende è stata finanziata da una serata istituzionale promossa da ‘In Magazine’ è diventata ormai un appuntamento fisso per la solidarietà, che si è svolta lo scorso 22 novembre a Forlì alla presenza di Vittorio Sgarbi, dell’allenatore Zaccheroni e del cantante Paolo Belli. Partner dell’iniziativa sono inoltre l’Asaps, Sicurstrada, Progetto Extasy ed il Parco giochi di Mirabilandia che hanno deciso di diffondere il messaggio ‘Rispetta la Strada, Guida la tua vita’ con azioni mirate. Ogni anno - ha ricordato il presidente dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada, Giuseppa Cassaniti Mastrojeni nel corso della conferenza stampa - 8.000 persone perdono la vita sulle strade italiane, 300.000 sono i feriti ed oltre 20.000 i disabili gravi prodotti da questa “guerra” non dichiarata: “l’Italia - ha aggiunto - è il solo paese tra quelli europei più ricchi in cui il numero dei morti e dei feriti cresce sensibilmente anziché calare. Il Parlamento Europeo ha chiesto all’Italia di ridurre del 40% in dieci anni questi numeri e proprio da qui nasce l’idea di una nuova campagna a favore della sicurezza stradale. Il sostegno dei media è importante per amplificare il messaggio, ma purtroppo - ha concluso Cassaniti Mastrojeni - ci sono tutta una serie di interessi, tra cui quelli delle case automobilistiche, che fanno si che il valore della vita umana venga messo da parte. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: TONINI, RISCOPRIRE IL VALORE DELLA VITA (ANSA) - FORLÌ, 26 DIC - Per il cardinale Ersilio Tonini, “se non abbiamo motivazioni forti alle spalle, allora il nostro fare è tutta fatica sprecata e questo vale anche per i tanti problemi che si incontrano sulla strada: non possiamo relegare il rispetto della vita e delle norme stradali che tentano di salvaguardarla ad un fatto puramente giuridico o repressivo. È sbagliato ritenere che ci si debba comportare in un determinato modo solo per timore delle eventuali sanzioni oppure dei controlli di polizia. Occorre riscoprire il senso e il valore della vita. L’arcivescovo emerito di Ravenna parla di sicurezza stradale in un’intervista a ‘Il Centauro’, periodico dell’Associazione sostenitori amici polstrada (Asaps), che ne ha diffuso il testo. “Mi viene in mente quella volta che andai in carcere - ricorda Tonini - per conoscere quei ragazzi che dopo aver lanciato un masso da un cavalcavia, provocarono la morte di una donna. Nell’incontrarmi, mi dissero con sincerità che il carcere aveva fatto riscoprire in loro una coscienza e il disperato bisogno di riflettere molto prima di compiere qualsiasi azione. Ed è proprio su questo punto che dobbiamo puntare con forza e determinazione: dobbiamo gridare al mondo intero l’esigenza di riscoprire la nostra coscienza, una parola che pare scomparsa dalla nostra vita, dai dialoghi con gli altri, persino dai giornali”. “Venendo al caso nostro - prosegue il cardinale - quando una persona si mette alla guida di un’auto deve perciò essere in grado di valutare, con la propria coscienza, se quell’azione è un bene o un male, se cioè può effettuare quel sorpasso, se può giungere a quella velocità, se in quell’atto non consegue alcun pericolo per coloro che stanno accanto in macchina o che circolano assieme a noi sulla strada. Secondo il cardinale “lo Stato dovrebbe proteggere anche i diritti dei genitori, che sono quelli di adempiere alla crescita dei figli e ad esporli a quanti meno pericoli possibili. Quello che avviene sulla strada deve pertanto essere considerato come un sintomo, il sintomo di quel malessere che talvolta nasce proprio in seno alla famiglia e che vede in difficoltà anche i genitori più bravi. “La politica - aggiunge Tonini - dovrebbe essere a difesa della vita, dovrebbe salvaguardare l’incolumità dei cittadini proprio come è avvenuto in origine, quando le prime città romane nacquero proprio per rendere più sicura la vita di ciascun individuo. Mi domando com’è possibile che di fronte a migliaia di morti e di feriti i nostri decisori politici rimangano del tutto indifferenti. E come ha fatto, allora, il primo ministro Blair a costruire una serie di norme e di leggi che hanno notevolmente anticipato la chiusura dei locali notturni e rese più sicure le strade inglesi? Non è possibile arrivare a questo risultato anche nel nostro Paese?”. (ANSA). 32 2003 INCIDENTI STRADALI: ASAPS CONTRO L’ISTAT, MANCANO DATI 2001 BISERNI, A VOLTE SONO ANCHE SOTTOSTIMATI FINO AL 30% (ANSA) - FORLÌ, 10 GEN - L’Asaps, l’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale, attacca l’Istat per la mancanza di dati aggiornati sugli incidenti stradali, dati che, tra l’altro, risulterebbero sottostimati. “L’Istituto di Statistica nazionale non ha ancora fornito i dati sugli incidenti stradali relativi al 2001, mentre numerose strutture di monitoraggio locale hanno già pubblicato i dati del 2002 utilizzando le stesse fonti e verificando come i dati Istat risultino talvolta sottostimati fino al 30%”, denuncia in una nota il presidente nazionale dell’Asaps Giordano Biserni, secondo il quale sono certamente pochi, forse solo gli esperti di settore, ad essersi accorti di questa “grossa lacuna”. Questo significa - sostiene l’Asaps - che le strategie di contrasto ai sinistri stradali che oggi in Italia provocano oltre 8.000 morti (“calcolando anche i decessi avvenuti in ospedale dopo l’incidente” ) e più di 300 mila feriti, “vengono elaborate sulla base di un dato incerto e riferito al 2000, ultimo anno di rilevamento dell’Istat”. L’Asaps si domanda quindi se davvero esista “la volontà di affrontare con coraggio l’emergenza-strada o se piuttosto sia più comodo lanciare di tanto in tanto qualche timido proclama che non trova poi alcuna pratica definizione. Nel ribadire la gravità della situazione infortunistica dell’Italia, “che purtroppo è ai primi posti fra i Paesi della Ue”, Biserni sottolinea l’efficacia di progetti di “Tolleranza zero”, come quello attuato dal ministro dell’Interno francese, che “stanno già dando i primi risultati”, vale a dire una diminuzione dei sinistri stradali. “E perciò anche di morti e feriti - conclude - A quando la stessa cosa in Italia?”. (ANSA). PIOMBA UN’AUTO SU PATTUGLIA POLSTRADA, MORTO UN AGENTE (ANSA) - MILANO, 15 GEN -...L’incidente avvenuto sulla tangenziale Est di Milano. Il poliziotto, Massimo Michelin, aveva 27 anni ed è morto poche ore dopo il ricovero in ospedale. Protesta l’Asaps, associazione sostenitori amici polizia stradale: negli ultimi 9 anni sono caduti 25 agenti della polizia stradale: due per conflitti a fuoco, e 23 per incidenti sulla strada. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: MUORE AGENTE; ASAPS, 25 VITTIME IN 9 ANNI IN ITALIA DIFFICILE PER OPERATORI POLSTRADA TUTELARE SE STESSI (ANSA) - FORLÌ, 17 GEN - “Ancora una tragedia getta nel lutto la Polizia Stradale, ancora una volta una pattuglia viene travolta in autostrada mentre esegue i rilievi di un precedente incidente stradale”. Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), interviene sull’incidente mortale avvenuto la scorsa notte sulla tangenziale di Milano, dove un’auto a velocità elevata ha investito gli agenti di pattuglia, provocando la morte dell’agente scelto Massimo Michielin e il ferimento dell’assistente Maurizio Morganti. “Negli ultimi nove anni sono stati ben 25 i caduti della Polizia Stradale - ricorda il presidente dell’Asaps - di cui due per conflitti a fuoco e 23 in incidenti stradali, il 70% dei quali in autostrada, con un’età media poco superiore a 30 anni. In questo Paese è diventato difficile per gli operatori della Polizia Stradale tutelare perfino se stessi, fra esasperazioni di velocità incontrollate e condizioni psicofisiche inadeguate”. “I morti della Polizia Stradale caduti al servizio degli automobilisti - afferma Biserni - ancora una volta passeranno sotto silenzio e nell’indifferenza dei cultori della velocità e di quanti hanno la responsabilità della politica della sicurezza sulle strade”. (ANSA). 33 INCIDENTI STRADALI: ASAPS, MISURE SICUREZZA? FINORA FALLIMENTO PISANU RINFORZI ORGANICI POLSTRADA, SERVONO NUOVE STRUMENTAZIONI (ANSA) - FORLÌ, 19 GEN - “Se gli effetti di una cura, come in medicina, si devono valutare sulla base dei risultati, le misure adottate fino ad oggi in materia di sicurezza stradale si dimostrano assolutamente deludenti, anzi fallimentari. Lo afferma in una dichiarazione Giordano Biserni, presidente nazionale dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), secondo il quale “la triste sequela di stragi quotidiane dimostra che nel nostro Paese, a differenza che in Inghilterra e Francia, la sicurezza stradale non è assolutamente considerata ancora una vera emergenza nazionale”. “Nessun fenomeno naturale, inondazioni, terremoti, eruzioni, sfiora neppure lontanamente - rileva Biserni - il fatturato di circa 8.000 morti (considerata la sottostima del 25-30% circa) e 300.000 feriti l’anno, fra i quali tantissimi giovani. Molte le vittime nella stessa polizia stradale e fra le altre forze dell’ordine. Non si può continuare a permettere che sulla strada ci siano giudici unici che condannano impunemente a morte altre persone senza praticamente pagare prezzi. Il Codice della strada continua a essere un cantiere perennemente aperto, la vigilanza della Polizia Stradale e delle altre forze di polizia è oggi inefficace per insufficienza di uomini e mezzi. Non si può tollerare che cittadini ed extracomunitari impunemente provochino tragedie per velocità e guida in stato di ebbrezza. Secondo l’Asaps, “il sistema garantista del nostro Paese e la debolezza dei sistemi adibiti consente 200-300 mila accertamenti alcolemici l’anno, nulla a confronto dei 7-8 milioni che vengono effettuati nella vicina Francia, pur fra i Paesi leader nella produzione di alcolici. È auspicabile che finalmente il Ministro dell’Interno Pisanu prenda in mano direttamente la situazione della sicurezza stradale e, nell’attesa che la tela di Penelope del nuovo Codice della strada trovi conclusione, non solo ripiani ma rinforzi l’organico della Polizia Stradale fornendola di adeguate strumentazioni tecniche, con una assunzione straordinaria di personale. Si deve rafforzare anche, in seno alla Stradale, l’attività di polizia dei trasporti, contro l’abusivismo nelle autorizzazioni, nelle portate, nelle merci pericolose trasportate, nei taroccamenti dei cronotachigrafi (già denunciati nei mesi scorsi dall’Asaps) negli orari di guida. “Da oltre 15 anni - denuncia l’Asaps - alla Polstrada mancano oltre 1500 agenti (assorbiti da altri settori della Polizia di Stato), rispetto ad esigenze che nel frattempo si sono decuplicate. Tergiversare ancora significa essere corresponsabili di questa carneficina”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: 29 MORTI IN 4 GIORNI, COMPLICE NEBBIA (RIEPILOGO) (ANSA) - ROMA, 19 GEN - Fine settimana di sangue sulle strade italiane, complice la nebbia. Negli ultimi quattro giorni sono stati 29 i morti e diverse decine i feriti. Lo scontro più grave è avvenuto giovedì sera, in Val d’Ossola, sulla strada provinciale che collega Premosello a Vogogna (Verbania). Il bilancio è di quattro morti tra i 17 e i 23 anni. L’auto sulla quale viaggiavano i giovani è uscita di strada ad alta velocità. Sono tre, invece, i morti di un incidente avvenuto nella serata di ieri sulla Torino-Piacenza, tra Piacenza e Castelsangiovanni, quando un’auto con quattro persone a bordo è stata investita da un camion che viaggiava contromano, con la visibilità ridottissima a causa della nebbia. Tre dei componenti della vettura sono morti carbonizzati, mentre il quarto è ricoverato in gravi condizioni al Centro grandi ustionati di Parma. La polizia stradale ha arrestato due russi, probabilmente ubriachi, a bordo del camion che viaggiava contromano. Ieri notte un immigrato di origini ucraino è stato investito da un’auto pirata, in provincia di Lecco e ora si trova ricoverato nel reparto di rianimazione. L’incidente è avvenuto a Olgiate Molgora su una strada provinciale. Una giovane donna all’ottavo mese di gravidanza è invece morta ieri pomeriggio in un incidente stradale sulla tangenziale di Andria (Bari). Dopo lo scontro, la donna è stata soccorsa in fin di vita. In ospedale si è tentato di rianimarla mentre i medici le praticavano d’urgenza un taglio cesareo per fare nascere la piccola. La donna è morta subito dopo. Le condizioni della neonata sono stazionarie. Ieri sera un uomo è morto sulla Salerno-Reggio Calabria. L’uomo era sceso dalla propria vettura, finita in testa-coda, per segnalare il pericolo agli altri mezzi che arrivavano, quando è stato investito da un’auto in corsa. Oggi la situazione più critica, causata da un banco di nebbia fitto ed improvviso, si è verificata sulla autostrada A1, a pochi chilometri da Napoli. La mancanza di visibilità ha provocato due maxitamponamenti nelle due direzioni di marcia, a distanza di un chilometro l’uno dall’altro. Nell’incidente un uomo di 60 anni è morto ed una trentina di persone sono rimaste ferite. L’A1 è stata riaperta soltanto nel primo pomeriggio, dopo la rimozione delle vetture coinvolte. Una ragazza morta, un’altra in prognosi riservata e due feriti gravi 34 è il bilancio di un incidente avvenuto nella notte, forse a causa della fitta nebbia, lungo la Paullese, la strada statale Cremona-Milano. Sempre nella notte, un ventiquattrenne di origine albanese è morto in un incidente stradale sulla provinciale che collega Cugliate Fabiasco a Marchirolo (Varese); altra vittima di un incidente stradale sulla ‘Carlo Felice’, nel tratto tra Cagliari e Oristano. Questa mattina un uomo di 64 anni, di Perugia, è morto in un incidente avvenuto lungo la nuova Flaminia, all’altezza di Cagli (Pesaro Urbino). E dopo gli incidenti, le polemiche. Per l’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), “la triste sequela di stragi quotidiane dimostra che nel nostro Paese, a differenza che in Inghilterra e Francia, la sicurezza stradale non è assolutamente considerata ancora una vera emergenza nazionale”. Anche il deputato Renzo Lusetti (Margherita) parla di “una vera e propria emergenza autostradale di cui nessuno sembra volersi fare carico. A fronte di questo bilancio di guerra, aggravato oggi dal maxitamponamento sulla A1, il Ministro Lunardi non ha ancora dato alcun tipo di risposta credibile o efficace sul versante della sicurezza stradale”. La Polstrada ricorda invece agli automobilisti di rispettare le opportune precauzioni in caso di nebbia: con visibilità inferiore a 100 metri, vige l’obbligo di procedere al massimo a 50 chilometri orari. “Solo un’andatura così moderata - dicono gli esperti della Polizia stradale - consente al veicolo di arrestarsi in 25 metri”. Ma in questo fine settimana sono stati molti i casi in cui a venire travolti sono stati gli stessi soccorritori. “In caso di incidente - consiglia la Polstrada - la priorità è rendersi visibili, segnalando la presenza della macchina sulla carreggiata con l’accensione di quanti più dispositivi luminosi possibili. (ANSA). AUTOSTRADE: CORO DI NO A CHIUSURA CON NEBBIA E GHIACCIO BERLUSCONI, PROVOCAZIONE VOLUTAMENTE PARADOSSALE (ANSA) - ROMA, 22 GEN - È un coro di no quello che si è levato dal fronte politico e da quello sindacale alla proposta del vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Mario Tassone, di chiudere le autostrade in caso di nebbia e ghiaccio e di dirottare il traffico dei tir sulle statali per evitare gli incidenti e di conseguenza morti e feriti. “Una provocazione, volutamente paradossale”, per il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, secondo il quale “una ipotetica chiusura causerebbe tra l’altro gravi danni all’economia del paese, nell’ordine dei 400 milioni di euro al giorno di perdite”. È invece utile far capire agli utenti, secondo Berlusconi, che “quando c’è nebbia è bene che chi non ha urgenti necessità non utilizzi le autostrade”. L’idea di Tassone “non è la strada giusta”, ha detto il ministro Pietro Lunardi, ma piuttosto “un suggerimento” o “un eccesso di proposta” dal quale “far scaturire proposte concrete”. Non una divergenza di opinioni, si apprende in ambienti del ministero, fra Lunardi e il suo vice ministro che, in un incontro in serata, hanno chiarito il senso delle espressioni fugando i dubbi su qualsiasi intenzione polemica. Di fronte alle critiche espresse in forme più o meno colorite da ambienti politici e sindacali, il vice ministro ha replicato “che non è con le battute che si risolvono i problemi”. “Non sono innamorato della mia proposta ha spiegato - ma sono traumatizzato dagli incidenti che insanguinano le nostre strade continuamente. Sono invece convinto che occorra un confronto per individuare una soluzione che dia maggiore sicurezza alla circolazione stradale. Auspico che si arrivi presto ad un provvedimento che serva a dare maggiori garanzie di sicurezza per la vita umana. Le diverse dichiarazioni di Lunardi e Tassone sono state definite “duetto” dal capogruppo della Margherita in commissione Trasporti della Camera, Giorgio Pasetto, secondo il quale “questa vicenda attesta l’assoluta sottovalutazione da parte del ministero e del governo del gravissimo fenomeno degli incidenti stradali”. La proposta di Tassone è stata bollata come “balzana” dal deputato leghista Alessandro Cè, “pittoresca” dal segretario generale di Conftrasporto (Confcommercio), Paolo Uggè, “demagogica e ad effetto” dal segretario generale di Sicurstrada (centro europeo della prevenzione della sicurezza in e per la strada), Sandro Vedovi. Per il senatore della Lega Nord, Celestino Pedrazzini, la soluzione del vice ministro produrrebbe “una implosione del traffico nazionale già pesantissimo”, con ripercussioni sull’intera economia del Paese che si regge per l’85% sul trasporto su gomma”. L’idea lanciata da Tassone, ha “sorpreso e imbarazzato” il deputato Paolo Romani (Fi), secondo il quale è “al di fuori di qualsiasi possibilità di realizzazione. Piuttosto che un provvedimento drastico che, come rilevato dal presidente dell’Anscst (settore autotrasporto della Lega delle cooperative), Franco Tumino, avrebbe serie ripercussioni negative sulla mobilità e sulle imprese”, sono state suggerite misure preventive già applicabili. Per Tumino, si dovrebbe attuare il piano 35 della sicurezza stradale. D’accordo il senatore Mauro Fabris (Udeur), secondo il quale occorre introdurre subito anche la patente a punti. Intensificare la manutenzione delle autostrade, migliorare la segnaletica, introdurre la safety car e potenziare la sorveglianza sono le sollecitazioni del segretario nazionale Filt Cgil (dipartimento trasporto merci e viabilità) Mario Sommariva, e di Vedovi di Sicurstrada. Unica voce fuori dal coro quella dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), secondo la quale “le perplessità di chi teme che la chiusura delle autostrade determinerà intasamento delle altre strade e blocco delle merci sono infondate, perché di fronte a situazioni di nebbia veramente fitta i veicoli vengono comunque dirottati sulla viabilità ordinaria, ma solo dopo che sono accaduti tamponamenti a catena, spesso catastrofici. (ANSA). AUTOSTRADE: PROPOSTA TASSONE; ASAPS, PRESA COSCIENZA NUOVA MEGLIO DIROTTARE VEICOLI SU VIABILITÀ ORDINARIA PRIMA DI STRAGI (ANSA) - FORLÌ, 22 GEN - Le proposte del sottosegretario alle Infrastrutture con delega alla sicurezza stradale, Mario Tassone, denotano secondo l’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale) “una presa di coscienza nuova sulla sicurezza stradale, meno conciliante con chi fa della violazione della regola la vera regola sulle strade del nostro Paese. Per questo l’Asaps - rileva il presidente dell’associazione Giordano Biserni - condivide “la necessità di accelerare l’avvento della patente a punti e del certificato per i ciclomotoristi, così come condivide le perplessità, ed esprime la sua preoccupazione, per il limite dei 150 Km/h nelle autostrade a tre corsie”. L’Asaps giudica anche favorevolmente l’ipotesi di chiusura delle autostrade con uscita obbligatoria nei casi di nebbia molto fitta, delegando alla Polizia Stradale la valutazione del rischio. “Le perplessità espresse da quanti sostengono che ciò determinerà intasamento delle altre strade e blocco delle aree urbane - secondo l’Asaps - sono infondate per il semplice fatto che di fronte a situazioni di nebbia veramente fitta i veicoli vengono comunque dirottati sulla viabilità ordinaria, ma solo dopo che sono accaduti tamponamenti a catena, spesso catastrofici. È meglio quindi dirottare il traffico preventivamente e non dopo che si sono consumati eventi luttuosi e drammatici. Lo stesso concetto si può estendere al ritardo nella consegna delle merci. Inoltre, poiché le strade extraurbane ad elevatissimo rischio sono il 20-25%, sulle quali si concretizza oltre il 50% della sinistrosità grave, l’Asaps propone che le stesse siano individuate e, in attesa di radicali e costosi interventi strutturali, vengano per lo meno presegnalate con un’apposita cartellonistica indicativa e informativa del tipo: “Strada ad elevato rischio di sinistrosità grave”. (ANSA). CONDONO: ESCLUSE MULTE VIGILI; ASAPS, GRAVE PICCONATA (ANSA) - FORLÌ, 20 FEB - “È l’ennesima ridicola e grave picconata all’efficacia della sanzione”. Così l’Asaps (l’associazione sostenitori amici della Polstrada) ha commentato il provvedimento contenuto nella finanziaria che consentirebbe il condono delle multe elevate “dai soli organi dello Stato come Polizia stradale, Carabinieri e Capitanerie di porto”. “A parte i dubbi di legittimità costituzionale - ha scritto in una nota il presidente dell’Asaps Giordano Biserni - emerge subito che la misura risponde solo alle logiche di cassa degli enti locali e non certo ai principi riconducibili alla sicurezza stradale, cui fa riferimento il codice. Secondo l’Asaps, “uno stesso automobilista sanzionato due volte lo stesso giorno con la stessa macchina, alla stessa velocità, nella stessa strada da due organi di polizia diversi, uno dello Stato e uno no (la Polizia municipale, ndr) potrà condonare una sola sanzione. Insomma, la situazione se non fosse ridicola sarebbe persino divertente”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, INADEGUATE MISURE CONTRASTO NEBBIA (ANSA) - FORLÌ, 13 MAR - “Di fronte all’ennesima catastrofe stradale in presenza di nebbia, l’Asaps sottolinea l’inadeguatezza delle misure di volta in volta adottate in presenza di condizioni di scarsissima visibilità”. Il presidente dell’Associazione sostenitori polizia stradale (Asaps), Giordano Biserni, ricorda che “primo elemento di rischio rimane il comportamento di conducenti che, pur in presenza di visibilità limitatissima, non adeguano la velocità ai limiti di 50 km/h imposti dalla normativa. Anche l’adozione di sistemi di illuminazione ‘a frusta’ o altri sistemi tecnici di preavviso, si stanno rivelando inadeguati in quanto 36 simultaneamente i conducenti accentuano la loro incosciente disinvoltura alla guida. “Si ripropone poi rileva Biserni - il problema del trasporto di merci pericolose scarsamente arbitrate nei controlli a monte delle partenze e in itinere, ciò rende questo tipo di trasporti vere bombe viaggianti nella rete stradale”. L’Asaps ribadisce poi l’ineluttabile necessità di chiudere tratti autostradali in presenza di nebbia fittissima (20/30 metri di visibilità), delegando la decisione alla Polizia Stradale, elemento terzo e scevro da interessi diretti o ad apposite strumentazioni tecniche che si attivino sulla base di elementi oggettivi. “Meglio chiudere l’autostrada - conclude l’Asaps - prima che comunque dopo la conta dei morti e dei feriti”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: A4; ASAPS, NEBBIA KILLER? NO, INCOSCIENZA (ANSA) - FORLÌ, 14 MAR - “Basta con le chiacchiere e con i ministri che in Tv insistono nel dire che anche con la nebbia fitta l’autostrada rimane il luogo più sicuro per chi viaggia. Affermazioni lanciate con l’ammucchiata delle carcasse ancora fumanti, con i corpi carbonizzati ancora da recuperare, per la catastrofe stradale di ieri sull’A/4 in Veneto”. Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori polizia stradale (Asaps), ritorna sulla strage di ieri in Veneto. “È l’uomo il killer di se stesso - dice - non la nebbia che è un evento naturale, ma qualcosa si deve assolutamente fare, per rendere inoffensivo... l’uomo”. L’Asaps suggerisce prima di tutto una capillare operazione d’informazione sui reali rischi della velocità: “Servono spot che facciano capire che, alla ‘banale’ velocità di 90-100 Km/h per una autostrada, servono in ogni caso 80-85 metri per fermarsi e con strada asciutta. Se la visibilità è di 40-50 metri è matematicamente certo che per un semplice rallentamento ci si ammucchierà. Lo dicono le leggi della fisica”. “È poi indispensabile - suggerisce Biserni - corredare i tratti a rischio nebbia di fittissimi sistemi per la misurazione della velocità con accertamento remoto. È impensabile in quelle condizioni fermare veicoli, ma è utile far sapere che le nuove tecnologie perforanti la scarsa visibilità consentiranno le sistematiche contestazioni. Servirà poi un numero adeguato di pattuglie (si trovino finalmente gli uomini per ripianare e rafforzare l’organico della Polizia Stradale, quando si vuole, come per gli stadi e i vari G8, gli uomini si trovano eccome!) per realizzare improvvisati, ma solleciti sistemi di Safety-car, con i quali le vetture di servizio realizzino in modo tempestivo una sorta di ‘Follow-me’, che impedisca velocità superiori a 40-50 Km/h e sorpassi azzardati. In situazioni estreme si provveda poi, su disposizione della Polizia Stradale, ente terzo e non inquinato da interessi di carattere economico, a deviare il traffico per le ore necessarie nella viabilità ordinaria”. (ANSA). CODICE STRADA: AL VIA MOBILEKIDS, BAMBINI A SCUOLA MOBILITÀ PROGETTO PARTIRÀ AD APRILE IN ABRUZZO, LAZIO E UMBRIA (ANSA) - ROMA, 25 MAR - Ai nastri di partenza Mobilekids, programma di educazione alla mobilità dedicato ai bambini dagli 8 ai 12 anni realizzato da DaimlerChrysler con il patrocinio dell’Unione italiana genitori e dell’Intesa dei consumatori. Il progetto, sviluppato in collaborazione con un comitato scientifico composto da rappresentanti del ministero dell’Istruzione e del ministero dell’Ambiente e presentato oggi a Roma, prenderà il via nel corso del mese di aprile coinvolgendo inizialmente 50 scuole di Lazio, Abruzzo e Umbria per poi essere esteso, con l’inizio del nuovo anno scolastico e per i tre anni successivi, ad altre regioni. In dettaglio Mobilekids sarà costituito da una fase teorica, svolta all’interno delle scuole, ed una più ludica rappresentata dalla interazione con il ‘Mobilekids Village’, un ambiente appositamente studiato per applicare gli insegnamenti appresi in modo giocoso e divertente. L’iniziativa prevede inoltre l’adozione di un diario per i bambini interamente dedicato alla mobilità, denominato ‘Spasso, il diario sulle strisce’ ed un manuale di supporto agli insegnanti ‘A Spasso con gli insegnati’. Nel solo mese di gennaio 2003 - secondo i dati dell’Asaps - si sono verificati 3.599 incidenti sulle autostrade italiane che hanno causato 54 vittime (con una media di 1,7 al giorno) e 1.651 feriti, pari a 53 al giorno. (ANSA). 37 INCIDENTI STRADALI: ASAPS, FERMARE STRAGE A PASQUA E NEI PONTI (ANSA) - BOLOGNA, 9 APR - L’Asaps lancia l’allarme incidenti in vista dei week end di primavera. L’Associazione sostenitori e amici della Polizia stradale chiede di fermare la strage sulle strade durante le feste pasquali e i ponti del 25 aprile e del primo maggio potenziando i servizi di controllo. Per fronteggiare in particolare il prevedibile ‘assalt0’ di motociclisti, l’Asaps propone di adottare temporaneamente in via sperimentale dissuasori di velocità amovibili a protezione delle aree abitate e dei punti più rischiosi delle statali predilette dai centauri della domenica. Ma auspica anche “un forte appello” dei campioni del motociclismo per richiamare alla prudenza i tanti loro fans che scambiano la strada per un pista. Proiettando i dati sui motociclisti che hanno perso la vita nello stesso periodo dell’anno scorso e l’attuale tendenza, che registra una media di 10-15 morti ogni week end, l’Asaps calcola infatti che fino a fine maggio saranno fra i 100 e i 120 le vittime delle due ruote, senza contare i feriti gravi. Secondo il presidente dell’Asaps Giordano Biserni “è una vera mattanza, paragonabile alle perdite delle truppe alleate in Iraq”, contro la quale vanno adottate sanzioni più dissuasive: “Non si tratta di colpevolizzare una categoria, ma di fermare una strage”. (ANSA). SICUREZZA STRADALE; ASAPS, COSA FARE IN CASO DI INCIDENTE OPUSCOLO STAMPATO IN 150.000 COPIE IN OCCASIONE PONTI PRIMAVERA (ANSA) - FORLÌ, 18 APR - Oltre un milione di incidenti l’anno: è questo l’indicatore delle statistiche sulla sinistrosità stradale in Italia, anche se - per fortuna - non tutti gravi o con feriti. Nel nostro Paese ogni anno si contano oltre 7.000 morti e 300.000 feriti, di cui oltre 20.000 riportano invalidità gravi e permanenti. Neppure la recente guerra in Iraq ha causato tante vittime, rileva in una nota l’Asaps, Associazione sostenitori amici Polizia stradale: “In tre week-end primaverili si supera, nelle nostre strade, il numero totale delle vittime delle forze alleate in Iraq, circa 150”. Asaps e Sicurstrada, in occasione dei ponti pasquali e primaverili, hanno lanciato un appello alla prudenza “affinché anche questa terribile e stupida guerra, che combattiamo con armi improprie come le nostre auto e moto, non continui a produrre risultati così devastanti per le famiglie e la società”. Per questo Asaps e Sicurstrada hanno realizzato un opuscolo con una serie di consigli su cosa fare (e cosa non fare) in caso di incidente stradale. Si parte dal come mettere in sicurezza i trasportati, in particolare bambini e anziani e su come dare informazioni al 118 in presenza di feriti. Un primo soccorso attivato celermente con indicazioni precise e circostanziate agli operatori del 118 sul luogo e lo stato dei feriti è essenziale per l’efficacia dell’intervento. L’opuscolo spiega poi quali sono i comportamenti da tenere in caso di incidente, ai sensi dell’art.189 del Codice della strada, sull’obbligo del soccorso, in considerazione del costante aumento della pirateria stradale. Vengono elencati anche i numeri telefonici dei vari Coa-Centri Operativi Autostradali, per richiedere interventi nella rete autostradale. L’ultima parte dell’opuscolo dà una serie di consigli in caso di incidenti che coinvolgano veicoli che trasportano merci pericolose: esplosive, infiammabili, comburenti, radioattive. Lo stampato, in 150.000 copie, verrà distribuito gratuitamente ai soci Asaps e attraverso i canali Sicurstrada. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: ASAPS, PIÙ INCIDENTI E MENO CONTROLLI MINORE SOLLECITUDINE RISPETTO AD ALTRE EMERGENZE ITALIANE (ANSA) - FORLÌ, 19 MAG - C’è meno sollecitudine e attenzione per gli incidenti stradali rispetto alle altre “emergenze” italiane, mentre gli incidenti aumentano e i controlli calano: è l’allarme lanciato da Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), nella giornata inaugurale della Conferenza sul traffico a Riva del Garda (Trento). “Stupisce favorevolmente - afferma Biserni - la solerzia con la quale i ministri competenti affrontano le emergenze del nostro Paese. Quello della Salute ha attivato servizi mirati di sanitari e forze dell’ordine, per affrontare adeguatamente il problema Sars, per il fumo e i fumatori sta poi scattando una offensiva senza precedenti a tutela della salute. Il Ministro dell’Interno con sollecitudine ha disposto di riesaminare, dopo i recenti fatti che hanno scosso l’opinione pubblica, tutti i porto d’armi. Queste risposte alle legittime richieste dell’opinione pubblica suscitano però perplessità - rileva - di fronte alla totale inerzia, alla supina accettazione di una ormai incontrollata incidentalità stradale. Ogni fine settimana - sottolinea l’Asaps - si contano decine di vittime sulle strade, in 38 particolare nei weekend primaverili si allunga la scia di sangue per gli incidenti della notte e fra i motociclisti. “Fra aprile e maggio, fra i dueruotisti - l’Asaps lo aveva già denunciato in un precedente comunicato - si conteranno circa 120-130 decessi, un numero di vittime pari a quelle delle forze alleate nella recente guerra in Iraq. Forse sarebbe il caso per questi ultimi di individuare e realizzare appositi motodromi a prezzi accessibili, dove far sfogare insane voglie di velocità. Persiste una assoluta e pericolosa inadeguatezza delle strade, aspetto sul quale il Ministro delle Infrastrutture dovrebbe dare delle risposte, e una allarmante carenza di controlli sulle statali, provinciali e comunali extraurbane, specie nei fine settimana, sui quali il ministro dell’Interno e le autorità locali dovrebbero interrogarsi. Intanto i numeri degli incidenti del 2001, che saranno finalmente diffusi da oggi alla Conferenza del Traffico di Riva del Garda, denunciano ulteriori e significativi incrementi di vittime mortali e feriti”. Con l’attuale trend, secondo valutazioni delle Consulta Nazionale per la Sicurezza Stradale, non solo - afferma il presidente dell’associazione - “non si raggiungerà l’auspicata diminuzione del 50% dei morti entro il 2010, prevista dall’Ue, ma assisteremo ad un incremento delle vittime che ci avvicinerà a 8000-8500 unità. Fino a quando dovrà continuare l’angoscia delle famiglie, dei genitori, per un problema che continua ad essere considerato non una vera emergenza come le altre, ma normale routine?”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: VICENZA; ASAPS, SERVONO PIÙ SANZIONI E CONTROLLI PIÙ SEVERI SUI TEMPI DI GUIDA DEGLI AUTISTI (ANSA) - FORLÌ, 7 GIU - “Servono sanzioni e controlli e più severi sui tempi di guida”: li invoca l’Asaps dopo il tragico incidente sull’A4 che, secondo l’Associazione sostenitori amici della Polizia stradale, “ripropone il dramma di una sinistrosità ormai fuori controllo”. “È ormai evidente che pressanti esigenze di economia inducono troppi, nel trasporto pesante di cose o quello pubblico di persone, a superare ampiamente i tempi di guida o a saltare i turni di riposo”, afferma il presidente Giordano Biserni, secondo il quale “anche la concorrenza di conducenti stranieri, spesso fuori dalle regole e sottopagati, alimenta il drammatico circuito delle violazioni sulla velocità, tempi di guida e riposi. L’Asaps riporta gli ultimi dati disponibili dell’Istat da cui risulta che nel 2001 i veicoli adibiti al trasporto pubblico di persone sono rimasti coinvolti in 1.739 incidenti isolati e in 1.597 incidenti in cui sono rimasti coinvolti anche altri mezzi, per un numero totale di 4.180 feriti e 36 morti. Secondo l’Asaps, le sanzioni previste dal codice della strada per chi supera i tempi massimi di guida o salta i turni di riposo, pari a 68,25 euro, hanno un effetto dissuasivo “assolutamente irrisorio” e serve da subito (“come avviene in altri stati europei” ), un incremento delle sanzioni, il blocco del veicolo per un numero adeguato di ore di riposo del conducente e un incremento costante dei controlli: “Sotto questo aspetto andrebbe rivalutato e potenziato il profilo di polizia dei trasporti della nostra Polizia stradale - conclude Biserni - munendola di specifici strumenti interpretativi della documentazione straniera con moduli bilingue, da tempo invocati anche dalla stessa Asaps alla Ue e alle autorità competenti. (ANSA). REFERENDUM: ASAPS DENUNCIA, POLSTRADA DI VIGILANZA NEI SEGGI (ANSA) - BOLOGNA, 12 GIU - “Nell’ultracinquantennale storia della Polizia Stradale ne avevamo viste tante, ma che la Polstrada finisse di vigilanza dentro ai seggi non ci era ancora mai capitato di vederlo. Eppure è cosi. In questo modo lunedì insieme alle schede conteremo le solite decine di vittime sulle strade, ma sembra che la cosa non interessi a nessuno”. Lo dice il presidente dell’Asaps, l’Associazione amici della Polizia Stradale, Giordano Biserni. “Il Ministero dell’Interno, dopo una prima richiesta di personale per i soliti servizi di scorta alle schede elettorali, servizi di collegamento e vigilanza stradale - sostiene Biserni con un secondo telex ha chiesto ad alcune Sezioni e Compartimenti un incremento delle aliquote da mettere a disposizione delle Questure anche per turni di vigilanza fissa”. Le province interessate con aliquote variabili - secondo l’Asaps - sono: Ancona, Arezzo, Bari, Bologna, Firenze, Genova, Lucca, Imperia, La Spezia, Livorno, Massa Carrara, Matera, Messina, Palermo, Trapani, Rimini, Verona. “La Polizia Stradale in questo fine settimana, vedrà il suo già esangue organico dirottato, oltre che per i servizi esterni connessi con il referendum - afferma Biserni - in parte anche in servizi interni che nulla hanno a che vedere con la sicurezza stradale. Lunedì insieme alle schede conteremo le solite decine di vittime sulle strade, ma sembra che la cosa non interessi proprio a nessuno. Di questo passo probabilmente, con l’inizio del campionato di 39 calcio, alcune aliquote della Polizia Stradale saranno impiegate col manganello negli stadi? Se di fronte al tragico aumento delle vittime della strada, delle violazioni al Codice della strada questa è la risposta, pensiamo che l’Ue possa mettersi il cuore in pace circa l’obiettivo del meno 50% degli incidenti stradali entro il 2010. Se veramente il mondo politico ha a cuore la sicurezza stradale allora questa è l’occasione giusta per intervenire e bloccare quello che sarebbe un provvedimento unico nella storia della Polizia Stradale”. (ANSA). CODICE STRADA: ASAPS, RINVIO DENUNCIA INCOMPRENSIBILE STALLO SODDISFAZIONE ‘DA VERIFICARE’ INVECE PER IL DDL SULLE DISCOTECHE (ANSA) - FORLÌ, 19 GIU - “L’ennesimo rinvio delle necessarie ed urgenti modifiche al Codice della strada denuncia uno stato di preoccupante e incomprensibile stallo nelle politiche della sicurezza stradale. Lo sostiene il presidente dell’Asaps (associazione sostenitori amici della Polizia stradale), Giordano Biserni. L’Asaps lancia il suo allarme in particolare per la mancata approvazione delle previste misure su alcol, con la mancata possibilità di controlli generalizzati dei conducenti; droga, con (finalmente) la definizione delle procedure di analisi mai fissate dopo il CdS del 1993; coordinamento delle forze di polizia e delega ai settori privati di alcune attività di scorta a trasporti eccezionali e gare ciclistiche e il conseguente recupero di personale per l’attività di controllo; sanzioni più severe sui tempi di guida e riposo nel trasporto pesante, nonchè la mancata adozione dei limitatori di velocità e controlli estesi e pregressi ai cronotachigrafi. Viene poi a cadere - dice ancora Biserni - anche “l’indispensabile revisione del procedimento sanzionatorio: rimarranno così le attuali pastoie che troppo spesso vanificano l’attività delle forze di polizia”. La mancata attivazione del D.L. farà entrare automaticamente in vigore dal 30 giugno la restante parte del D.L.vo 15 gennaio 2002 nr.9, che vedrà sì l’attivazione della patente a punti ma con una banca dati tutta da costruire. Entrerà però in vigore anche il nuovo limite dei 150 Km/h in alcune autostrade a 3 corsie, con effetti psicologici di traino devastanti in prossimità degli imminenti esodi estivi. L’Asaps esprime invece “la sua totale soddisfazione per il Disegno di Legge Giovanardi sulla regolamentazione degli orari e della vendita degli alcolici nei locali della notte. In particolare alcune misure come la limitazione dell’orario di chiusura e di quello di vendita degli alcolici al pubblico sembrano andare nella giusta direzione. Ora si tratterà di resistere alla solita levata di scudi degli esercenti che invocano solo maggiori controlli all’esterno, che pur sono necessari e che in Italia continuano ad essere scarsi. Tuttavia la materia degli orari e della vendita degli alcolici non può continuare ad essere totalmente senza limiti. Quelli che invocano giustamente maggiori controlli come all’estero, devono ricordare anche che pressoché in tutti i Paesi, ad esclusione dell’Italia, esistono precisi vincoli in tal senso. La differenza nella sinistrosità del fine settimana fra i giovani si vede bene”. (ANSA). DISCOTECHE: ASAPS A SILB, RIDICOLO PARLARE DI PROIBIZIONISMO (V. ‘DISCOTECHE: FIPE, SILB-FIPE; DDL ...’ DELLE 17.35) (ANSA) - FORLÌ, 19 GIU - “Parlare di proibizionismo nel nostro Paese è assolutamente ridicolo”. Così il presidente dell’Associazione amici della polizia stradale, Giordano Biserni, replica alle associazioni dei gestori dei locali che hanno definito il ddl governativo sulle discoteche “proibizionista e oscurantista”. “In quasi tutti gli stati europei (non c’è bisogno di ‘indagini conoscitive e trasparenti’ per saperlo) - continua Biserni - esistono precisi limiti negli orari di chiusura e nella vendita degli alcolici. L’Inghilterra è l’esempio per tutti, ed ha ottenuto risultati esaltanti in termini di sicurezza stradale. La salvaguardia del libero mercato e dell’attività di impresa che va tutelata non può mai essere prevalente sulla salvaguardia della vita. A nome dell’Asaps, Biserni esprime “profondo stupore circa le dichiarazioni del Silb-Fipe. Come esperti del settore sicurezza stradale ribadiamo invece che la sola leva dei controlli su strada, senza una seria politica limitativa degli orari di chiusura e della vendita degli alcolici, non scalfirà il problema. Pertanto le limitazioni proposte nel ddl vanno assolutamente nella giusta ed unica direzione”. (ANSA). 40 DISCOTECHE: ORGANIZZAZIONI, DA DDL DECISIONE ATTESA DA ANNI (ANSA) - ROMA, 19 GIU - “Viva soddisfazione” per il disegno di legge del governo sulle discoteche, “una decisione attesa da anni”, arriva dal Sindacato degli operatori dello spettacolo che, insieme alla Società italiana medicina di emergenza e all’Associazione dei genitori reggiani, plaudono alle misure che si propongono di ridimensionare il “flagello” delle stragi del sabato sera. “Le stragi del sabato sera - afferma la Società italiana di medicina d’emergenza - fino ad ora sono state vissute sul piano emozionale, ma nessuno ha mai avuto il coraggio di affrontarle sul piano dei provvedimenti nazionali. Ora è invece stata presa una decisione attesa da anni che sicuramente porterà a dei buoni risultati”. L’associazione si impegna quindi a monitorare quelli che saranno gli effetti positivi dei provvedimenti. Dai genitori reggiani (Ager) arriva l’auspicio che il ddl venga convertito al più presto in legge ordinaria sollecitando il Parlamento ad avere ora “coraggio e determinazione”. “L’anticipo dell’orario di chiusura delle discoteche - rileva il Sindacato degli operatori dello spettacolo - per avere effetti efficaci deve appaiarsi con un intelligente anticipo dell’orario di apertura anche per mezzo di concerti o musica dal vivo”. Il sindacato degli operatori del settore sollecita quindi il governo a continuare sulla strada intrapresa attraverso il rilancio e della musica dal vivo e l’aggiornamento delle leggi del settore. L’Asaps (l’associazione dei sostenitori amici della Polizia Stradale) ricorda di aver da tempo chiesto una più rigida applicazione per la vendita degli alcolici all’interno dei locali notturni. “Alle discoteche sarà applicato un orario di chiusura più consono alle normali possibilità di sopportazione di luci e rumori, verrà bandita la vendita degli alcolici almeno per un’ora prima della chiusura ed una volta fuori anche nei restanti locali notturni non ci si potrà avvicinare alle bevande alcoliche. L’associazione si dice certa che questi provvedimenti, insieme al ridimensionamento del limite alcolemico, potranno dare esiti positivi contro il “flagello” delle morti dei giovani sulla strada nei fine settimana. L’auspicio è che anche i giovani che frequentano le discoteche comprendano che il provvedimento è stato studiato “per salvare innanzitutto la loro vita e quella dei loro amici”. (ANSA). CODICE STRADA: ASAPS, CONDIVISIBILE GRAN PARTE DL GOVERNO MA ASSOLUTAMENTE DEPRECABILE LIMITE 150 KMH IN AUTOSTRADE (ANSA) - FORLÌ, 27 GIU - “Il complesso delle modifiche al Codice della strada adottate con decreto legge del governo appare nel suo complesso positivo per la maggior parte dei suoi aspetti”. È il giudizio di Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori amici polizia stradale (Asaps), secondo il quale “in particolare l’introduzione della patente a punti, che conclude una storia ormai infinita, va salutata con favore ma anche con l’auspicio che la parallela banca dati che raccoglie le segnalazioni delle numerose polizie che operano sulla strada sia posta nelle condizioni di poter operare adeguatamente. È prevedibile su questo versante il moltiplicarsi dei ricorsi ai giudici di pace, per rallentare la conclusione dei procedimenti”. Molto condivisibile è, per l’Asaps, l’introduzione del patentino per i ciclomotoristi minorenni, e anche per i conducenti di veicoli a 3 ruote non protetti: “Peccato per il rinvio degli effetti della norma al luglio 2004. Per le City Car un patentino sarebbe stato comunque assolutamente auspicabile anche per i maggiorenni. Molto positive, poi, le misure adottate per il contrasto della guida in stato di ebbrezza e sotto l’influenza di sostanze stupefacenti. Ciò consentirà finalmente screening più ampi e dissuasivi. Atteso e condivisibile anche l’inasprimento delle sanzioni per il settore dell’autotrasporto, in particolare per chi supera i tempi di guida e chi non effettua i turni di riposo. Positiva pure la previsione del ritiro della patente a carico di chi ‘tarocca’ i cronotachigrafi per falsare la reale velocità registrata sui Tir e altera i limitatori di velocità”. Misure che dovrebbero contribuire ad ostacolare lo sfruttamento dei conducenti e l’abusivismo nel settore del trasporto, con l’auspicabile estensione dei controlli ai conducenti stranieri. Secondo l’Asaps è invece “assolutamente deprecabile il limite dei 150 km/h nelle autostrade a tre corsie. Si tratta - afferma Biserni - di una misura populistica, inutile e pericolosa. Populistica perché tende ad intercettare un facile consenso fra gli automobilisti (in Italia elevare i limiti è altrettanto popolare che abbassare le tasse); inutile perché di fatto saranno pochissimi gli enti concessionari che la autorizzeranno (a loro rischio). Secondo il parere di alcuni esperti le autostrade italiane sarebbero progettate per velocità che non possono superare, con margini di adeguata sicurezza, i 140 Km/h. Saremo gli unici in Europa e forse nel mondo ad elevare un limite in un momento in cui gli altri Paesi adottano misure ulteriormente limitative. Peraltro con un trend d’incidentalità che ci sta facendo scivolare sempre più in basso nella graduatoria della sicurezza nell’Ue. In quelle 41 autostrade si potrà ritirare una patente solo a chi viaggerà a 201 km/h, roba da Schumacher. Si dovrà poi tenere conto (e qui sta il vero pericolo) dell’effetto psicologico di traino per quanti viaggiano su qualsiasi strada, che sentiranno la misura come un segnale di tolleranza. Misura pericolosa perché mentre a 130 Km/h servono circa 135 metri come distanza di sicurezza (tempo di reazione più spazio di frenata), a 150 ne serviranno ben 175. Tutto questo in autostrade già sature, e con la presenza massiccia di veicoli pesanti, costituirà un oggettivo e prevedibile pericolo. Peraltro a maggiore velocità corrisponde una maggiore frequenza di sinistri anche lievi, con più frequenti rallentamenti e l’inutilità della velocità più elevata”. L’Asaps ricorda anche che “oltre alle condivisibili misure adottate servono interventi di adeguamento strutturale delle strade e della segnaletica, una generalizzata e convinta educazione stradale e una formazione adeguata dei patentati. È poi assolutamente indispensabile una vera intensificazione dei controlli su strada. Nessuna legge, anche la più draconiana, esplicita i suoi effetti se non si garantisce la certezza della sanzione”. (ANSA). CODICE STRADA: PER INCIDENTI SI PERDERANNO 6-7 MILIONI PUNTI LO CALCOLA ASAPS IN BASE A MEDIA ANNUALE DI 600 MILA SINISTRI (ANSA) - BOLOGNA, 29 GIU - A causa degli incidenti stradali, gli italiani perderanno 6-7 milioni di puntipatente all’anno. La previsione è dell’Asaps (Associazione sostenitori amici della polizia stradale), e poggia sui dati Istat 2001 che hanno segnalato 235.142 incidenti (rilevati da polizia municipale, polizia stradale e carabinieri) con 6.682 morti e 338.679 feriti. Se a questo numero si aggiungono i numerosi sinistri con solo danni alle cose - sottolinea l’Asaps - la cifra si colloca intorno a 600 mila incidenti (quasi un milione per l’Ania). “Considerando che le infrazioni più ricorrenti per incidente sono velocità non moderata, mancata precedenza, distanza di sicurezza (5 punti), sorpasso (da 2 a 10), ebbrezza (10) - rileva Giordano Biserni, presidente Asaps - tenendo conto che nella gran parte dei sinistri emergono concorsi di colpa e che molti incidenti coinvolgono più mezzi, è facile collocare fra 8 e 10 punti-patente la perdita media per sinistro”. La proiezione della perdita di 6-7 milioni di punti all’anno per incidenti, secondo l’Asaps, è suffragata anche dal fatto che “per i patentati entro i cinque anni, i punti sottratti sono doppi, e che nei primi tre anni di patente, secondo le statistiche, un terzo dei conducenti incappa in un incidente”. (ANSA). CODICE STRADA: ASAPS, PARTITO ASSALTO DILIGENZA SU MODIFICHE PROVVEDIMENTO DÀ RISULTATI POSITIVI, NON SI SVUOTI CONTENUTO (ANSA) - FORLÌ, 10 LUG - “Sembra che il contenuto del Dl 151 di modifica al Codice della strada abbia spaventato molte categorie e gli automobilisti in generale”. Lo afferma il presidente dell’Associazione sostenitori amici della Polstrada (Asaps), Giordano Biserni, secondo il quale “se alcuni limitati correttivi e aggiustamenti (ad esempio nella parte riferita al trasporto pesante, e su alcune punte di sottrazione dei punteggi) possono essere considerati, gli oltre 300 emendamenti presentati dai parlamentari fanno presagire un pericoloso svuotamento del telaio della nuova normativa, tale da vanificarne in larga parte l’efficacia”. “Stupisce - rileva l’asaps - che si vogliano rivedere anche le nuove stesure degli articoli 186 (guida in stato di ebbrezza da alcol) e 187 (guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti). Questo aspetto desta particolare allarme in quanto significherebbe una clamorosa retromarcia rispetto alle positive ed efficaci modifiche contenute nel Dl. Se l’assalto alla diligenza del decreto porterà allo stravolgimento del telaio che ha modificato efficacemente il Codice della strada, i parlamentari dovranno assumersene la responsabilità rispetto al dilagare della sinistrosità e il ministro delle Infrastrutture non potrebbe che trarne le logiche conseguenze di seguito al ribaltamento di un Dl (per altro presentato dal ministro come innovativo e risolutorio dei problemi della strada) da parte della sua stessa maggioranza, dopo che questo ha già ingenerato non poche incertezze nella sua fase applicativa iniziale. L’Asaps esprime “qualche perplessità anche per le dichiarazioni rese alla stampa del Segretario Generale dei Giudici di Pace, che in questi giorni ha espresso pareri che possono incentivare la molla dei ricorsi, già di suo abbastanza tesa, come il riferimento alla mancanza dei regolamenti che dovranno ordinare le modalità dei corsi di aggiornamento per il recupero dei punti, quale motivo di annullamento delle sanzioni In questo modo l’incertezza sulle regole della strada si fa sempre più fitta. Semmai - conclude Biserni - andranno individuati criteri premianti con 42 sconti nel campo assicurativo per quanti, senza essere incappati in incidenti con responsabilità, dimostrino nei due anni precedenti di non essere mai stati sanzionati e di non aver perso punti”. (ANSA). AUTO PIRATA LATINA: ASAPS, ALCOL E VELOCITÀ PRIMI PROBLEMI E LA PATENTE A PUNTI NON SERVE PER GLI EXTRACOMUNITARI (ANSA) - FORLÌ, 15 LUG - Secondo Giordano Biserni,presidente Asaps (Associazione amici sostenitori polizian stradale), “il gravissimo incidente di Latina nel quale due extracomunitari ubriachi hanno investito e ucciso due ragazzi, ripropone il problema dell’efficacia delle misure di contrasto, su due versanti essenziali per la sicurezza stradale: l’alcol e la velocità: 6000 infrazioni contestate nel solo fine settimana con buona pace dei sostenitori della distrazione come prima causa dei sinistri. “Intanto - sostiene Biserni - va ribadito che l’efficacia dissuasiva della patente a punti è assolutamente inesistente per gli extracomunitari e per gli stranieri Ue non residenti, in quanto queste categorie non rientreranno nell’archivio patentati del nostro Paese. Si pensi che se i due polacchi dell’incidente di Latina fossero stati fermati e risultati positivi all’esame dell’etilometro se la sarebbero probabilmente cavata con il ritiro temporaneo della patente per pochi giorni e con la richiesta dell’applicazione dell’oblazione, con conseguente estinzione del reato e pagamento di una somma in euro, senza perdere alcun punto per la patente”. A giudizio dell’Asaps, “in un contesto pur positivo dell’andamento della sinistrosità in queste prime settimane di luglio, episodi gravi come quello di Latina, che strappano alla vita due giovanissimi, sono inammissibili. Non si può dimenticare anche che molti giovani guidano auto estremamente veloci. Non sappiamo se riusciremo a convincere i più tenaci sostenitori della distrazione come causa primaria degli incidenti, distrazione che ha la caratteristica di essere l’unico aspetto non rilevabile nelle dinamiche della mobilità, (non esiste un autovelox della distrazione) nè sanzionabile perché non contemplata fra i 240 articoli del CdS”. L’Asaps ha svolto una ricerca elaborata sulle marche delle vetture nuove in vendita in Italia trovando la conferma che le punte massime di velocità dei veicoli sono sempre più elevate e i modelli e le versioni che superano punte estreme sono sempre più diffusi. Fra le 68 marche, i 270 modelli e 2.869 versioni analizzati nella ricerca di Asaps, su ‘Quattroruote’ di maggio 2003, è emerso che 1.190 versioni (41,4% del totale) di 41 marche eguagliano o superano i 200 km/h; 490 versioni ( 17,7%) di 38 marche eguagliano o superano i 220 km/h; 167 versioni (5,8%) di 19 marche, eguagliano o superano i 250 Km/h: da far invidia alla formula uno. Nel 2001 le versioni che superavano i 250 km/h erano appena 123. Sette versioni di tre marche, superano i 300 Km/h, “e qui comincia ad essere roba da Schumacher”, ha commentato Biserni. (ANSA). PATENTE A PUNTI: ASAPS; CONTROLLI PIÙ FITTI E GIUDIZI CELERI E BANCA DATI: I TRE ELEMENTI IRRINUNCIABILI PER SUCCESSO RIFORMA (ANSA) - FORLÌ, 18 LUG - Perché la riforma del codice della strada che ha introdotto la patente a punti dia i risultati auspicati, secondo l’Asaps (Associazione amici sostenitori della polizia stradale) sono irrinunciabili tre elementi: incremento quantitativo e qualitativo dei controlli sulla strada, reale funzionalità della banca dati (presso la Direzione trasporti terrestri del ministero) che permetta ad ogni forza di polizia di conoscere in tempo reale lo stato del punteggio del conducente, celerità ed equità nei giudizi dei giudici di pace. In una nota il presidente dell’Associazione, Giordano Biserni, sottolinea anche l’importanza della norma che toglie le scorte dei trasporti eccezionali alla polizia stradale per affidarle a privati: “In questo modo la polizia stradale potrà recuperare fra 30 e 40 mila pattuglie l’anno: ciò vuol dire un aumento che sfiora il 10% delle attuali pattuglie annue”. Secondo l’Asaps, la necessità di conoscere in tempo reale lo stato del punteggio del conducente serve anche “a dare seguito pratico ai casi di recidiva, a cui consegue il ritiro temporaneo della patente. Ora il meccanismo si è fatto ancor più complesso, poiché nella banca dati dovrà essere registrato non solo ciò che il conducente ha commesso, ma anche ciò che non ha commesso al termine del periodo biennale di ‘osservazione’, che gli permetterà di recuperare periodicamente 2 punti, arrivando ad un massimo di 10”. Per quanto riguarda i giudici di pace, l’Associazione, dopo aver sottolineato che “i punti non potranno essere sottratti e contabilizzati in diminuzione fino alla conclusione del procedimento sanzionatorio”, chiede se “gli uffici dei giudici di pace sapranno far fronte alla immaginabile mole di ricorsi che si scaricheranno sulle loro scrivanie”. “Se anche uno solo di questi tre delicati elementi non funzionerà a 43 dovere - conclude l’Asaps - la riforma, che presenta aspetti sicuramente positivi e condivisibili (ad esclusione dell’inutile e propagandistico possibile limite dei 150 Km/h nelle autostrade) sarà destinata ad un ennesimo fallimento”. (ANSA). CODICE STRADA: ASAPS, VERI COSTI SONO MORTI E FERITI REPLICA ALLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI (ANSA) - FORLÌ, 19 AGO - “Sorprende molto la presa di posizione di alcune associazioni di consumatori che hanno annoverato fra i nuovi ulteriori e reali costi per le famiglie anche quelli derivanti dalle più pesanti sanzioni previste dalle recenti modifiche al Codice della Strada. Replica così alle affermazioni avanzate ieri dell’Intesa dei Consumatori l’Asaps (associazione sostenitori amici polizia stradale) secondo la quale “i veri costi che le famiglie hanno dovuto e devono affrontare sono quelli dei morti, dei feriti e dei danni alle vetture per incidenti stradali. Costi elevatissimi sotto il profilo umano ed economico”. “Forse è bene ricordare quando si parla di ‘costì per le famiglie’ - prosegue l’Asaps - che un italiano su tre, nel corso della vita, è destinato a riportare lesioni più o meno gravi per incidenti stradali e uno su ottanta la perderà a seguito degli stessi. Quelli delle contravvenzioni stradali non sono costi per beni essenziali, nè voluttuari, ma semplicemente una eventuale tassa sui ‘comportamenti sbagliati’, dai quali scaturiscono spese nel nostro Paese per circa 30 milioni di euro l’anno, regolarmente distribuiti, questi sì, fra le famiglie italiane. Per ridurre sotto questo profilo il costo della vita, basta semplicemente rispettare la legge”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: QUASI MILLE I PEDONI UCCISI IN UN ANNO SECONDO I DATI ASAPS AUMENTANO GLI INVESTIMENTI DI BAMBINI (ANSA) - BOLOGNA, 2 SET - Le strade italiane sono sempre più un rischio per i pedoni: negli ultimi anni sono aumentati gli investimenti mortali, arrivando oltre le 900 vittime, e mentre prevalgono gli anziani fra le vittime, fra il 2000 e il 2001 (ultimo anno coi dati disponibili) sono raddoppiati gli investimenti di bambini. Secondo i dati - basati su una elaborazione Centauro-Asaps su dati ISTAT - forniti da Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione sostenitori amici polizia stradale, anche il 2001 ha confermato punte allarmanti di incidenti per i pedoni con 929 morti (+9,5%) e 18.049 feriti (+12%), rispetto a 848 morti e 16.124 feriti del 2000. “Se dovessimo fissare in un’istantanea gli elementi che caratterizzano i più alti livelli di rischio per i pedoni - spiega Biserni - dovremmo sottolineare che in prevalenza la mortalità riguarda gli anziani. Ben 427, cioè il 46%, ha più di 65 anni. I maschi, 594 (64%), prevalgono sulle femmine, 335 (36%). Anche fra i feriti il 28% ha oltre 65 anni e i maschi, 9.373 (52%), prevalgono leggermente sulle femmine, 8.676 (48%). Drammatici i dati che riguardano i bambini sotto i 14 anni: 64 le vittime del 2001 (23 sotto i 5 anni) che hanno perso la vita (6,9% del totale). Di questi 37 sono i maschi (58%), 27 le femmine (42%). 1788 i feriti in questa fascia d’età, di cui 1.120 maschi (62%) e 668 le femmine, (38%). Rispetto ai 34 decessi del 2000 l’incremento è dell’88%. Nella fascia d’età fino a 5 anni si è passati da 7 morti del 2000 a 23 del 2001, con un incremento del 228%”. “Globalmente - secondo l’Asaps - si deve valutare una maggiore esposizione al rischio dei maschi che rimangono in strada maggiormente, anche nelle ore notturne, o con condizioni atmosferiche non sempre ideali. Il mese più rischioso per i pedoni si conferma gennaio con 103 morti e 1.853 feriti; segue novembre con 96 morti e 1.894 feriti. La regione che conta più vittime è il Lazio con 174 morti e 3.075 feriti. Segue la Lombardia con 121 morti e 4.406 feriti, terza la Toscana con 100 morti e 1.409 feriti, subito seguita dall’Emilia-Romagna con 96 morti e 1.364 feriti. Singolare che Lazio e Toscana precedano in questo segmento di incidentalità rispettivamente Lombardia ed Emilia-Romagna, due regioni che complessivamente fanno segnare tassi di incidentalità e mortalità ben più elevati. Dei pedoni che hanno perso la vita sulla strada 657 (70%) sono stati investiti da autovetture private, 3 da auto pubbliche e 2 da veicoli di soccorso o di polizia. 14 pedoni sono stati investiti da autobus, 3 da filobus, 2 invece sono stati travolti da tram. 92 pedoni hanno perso la vita investiti da autocarri di vario tipo, 3 da trattori agricoli. 5 pedoni hanno perso la vita perché investiti da una bicicletta e addirittura 68 per investimento da parte di un ciclomotore. 73 pedoni sono morti perché sono stati invece investiti da motocicli. In 7 casi i veicoli investitori sono rimasti ignoti”. “Il rispetto per i più deboli sulla strada - conclude Biserni - sembra ancora molto lontano”. (ANSA). 44 SCUOLA: ASAPS AI CONDUCENTI, MASSIMA ATTENZIONE AI BAMBINI NEGLI ULTIMI DUE ANNI INQUIETANTE AUMENTO VITTIME RAGAZZI-PEDONI (ANSA) - FORLÌ, 15 SET - L’apertura delle scuole deve essere “un’occasione propizia per un appello a tutti i conducenti affinché pongano la massima attenzione in prossimità degli istituti scolastici, e riservino il massimo rispetto per i bambini e ragazzi che vanno o tornano dalla scuola. Se è un fatto gravissimo un incidente per colpa, diventa un dramma l’investimento di un bambino, del quale non ci si saprà mai perdonare”. Lo sottolinea Giordano Biserni, presidente nazionale dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), ricordando “che negli ultimi due anni, di cui sono note le statistiche, si è assistito ad un inquietante incremento delle vittime fra i ragazzi come pedoni sulla strada”. Drammatici - rileva l’Asaps - i dati che riguardano pedoni-bambini sotto i 14 anni. Sono, infatti, 64 le vittime del 2001 (23 sotto i 5 anni) che hanno perso la vita (6,9% del totale). Di questi, 37 sono i maschi (58%), 27 le femmine (42%). 1788 i feriti in questa fascia d’età di cui 1.120 maschi (62%) e 668 femmine (38%). Rispetto ai 34 decessi del 2000 - afferma Biserni - l’incremento è dell’88%. Ancora più allarmante la fascia d’età fino a 5 anni, dove si è passati dai sette morti del 2000 ai 23 del 2001, con un incremento del 228%. “Crediamo sia doveroso anche un appello ai genitori - afferma Biserni - affinché nella guida rispettino le regole, ricordando in particolare di allacciare le cinture, usare i seggiolini per i bambini, usare e far usare il casco in moto. Non trasportare un secondo passeggero nel ciclomotore. La prima e più efficace forma educativa è l’esempio. L’Asaps auspica che alle solite campagne sugli organi d’informazione sul peso degli zainetti seguano, da parte degli organi competenti, anche iniziative mirate alla sicurezza verso i pedoni bambini e ragazzi (insieme ai nonni che spesso li accompagnano), in particolare nelle vicinanze di scuole, istituti e centri d’aggregazione. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: ASAPS, SU DUE RUOTE SI RISCHIA DI PIÙ IN CRESCITA INCIDENTI GRAVI FRA MOTOCICLI, SPECIE CON PASSEGGERO (ANSA) - FORLÌ, 18 SET - Si dice che passare dalle quattro alle due ruote raddoppia il brivido alla guida. Sarà anche vero, ma a giudicare dalle statistiche Istat degli incidenti stradali, elaborate dall’Asaps, sembra raddoppi, insieme al brivido, anche il rischio. Se fra i ciclisti si segnalano dati in positivo nel 2001 con 334 morti, -39 (10,43%), rispetto ai 373 del 2000, e un calo di 378 feriti, da 10.717 a 10.339 (-3,53%), la situazione presenta luci e ombre fra i ciclomotoristi. Mentre i morti in questa categoria sono infatti passati da 574 nel 2000 a 555 nel 2001, -19 (-3,32%), i feriti fra i conducenti dei cinquantini sono passati da 45.677 a 51.025 nel 2001, +5.348 (+11,7%). L’elemento più preoccupante emerge però - secondo l’Asaps nell’incidentalità dei motociclisti. Qui le statistiche Istat distinguono fra ‘motocicli a solo’ e ‘motocicli con passeggero’. Mentre fra i primi si registra un calo di mortalità da 568 a 442, -126 (-22,19%), fra i motociclisti con passeggero si assiste ad una esplosione dei numeri, con una mortalità che è passata da 175 a 444, +269 (+153,71%). Il rapporto con i feriti è invece negativo sia per i motocicli a solo, 24.687 rispetto ai 20.435 del 2000, +4.252 (+20,8%), che per i motociclisti con passeggero, fra i quali i feriti sono passati da 6.514 a 12.821, +6.307 (+96,82%). “È difficile - sottolinea il presidente dell’associazione, Giordano Biserni - trovare una giustificazione per una simile esplosione dell’incidentalità grave fra i motociclisti, sembra quasi si sia moltiplicato il numero di motociclisti con un secondo passeggero rispetto agli anni precedenti. Certo rimane un dato di fondo: con un parco veicoli di circa 3 milioni e cinquecentomila mezzi, i motociclisti rappresentano appena l’8% del parco veicolare nazionale costituito da 44 milioni di veicoli, ma pagano un prezzo nella mortalità da incidente stradale di oltre il 13% e dell’11,2% fra i feriti. Ove si consideri poi la più ridotta percorrenza chilometrica, per il fermo invernale, si può constatare che l’incidentalità primaverile ed estiva fra i veicoli motorizzati a due ruote, compresi i ciclomotoristi, nei fine settimana raggiunge percentuali di oltre il 50% della sinistrosità grave totale”. Dati allarmanti confermati nella primavera-estate 2003. Ciò conclude l’Asaps - deve far riflettere anche dopo il positivo avvento della patente a punti. (ANSA). 45 SICUREZZA STRADALE: MANCANO FONDI PER ESAME GUIDA CICLOMOTORI LO DENUNCIANO ASSOCIAZIONI (ANSA) - BOLOGNA, 4 OTT - Sicurstrada e Asaps denunciano “che non sono stati stanziati i finanziamenti per avviare i corsi nelle scuole per l’ottenimento del certificato di idoneità per la guida del ciclomotore, e che sarà pure necessario versare allo Stato una tassa d’esame che limita l’accesso ai corsi per le famiglie meno abbienti, limitando di fatto l’accesso all’educazione stradale. “Non si trova traccia nella bozza di finanziaria del 7,5% dei proventi delle contravvenzioni, che devono finanziare i corsi gratuiti nelle scuole per l’ottenimento del certificato di idoneità per la guida del ciclomotore - affermano le due associazioni che si occupano di sicurezza stradale - cosa che sta rallentando enormemente le scuole nell’inserimento di tali lezioni all’interno dei programmi (l’83% degli istituti non li ha ancora previsti, nonostante la scuola sia iniziata da quasi un mese) e che spingerà i giovani in autoscuola dove il corso non costerà meno di 200 euro”. Secondo Sicurstrada e Asaps “l’ottenimento di tale certificato presso la scuola non è completamente gratuito come fa intendere la norma approvata. Lo Stato tramite una ‘tassa d’esame si fa finanziare dalle famiglie. “Ci vengono segnalati casi di ragazzi di famiglie meno abbienti - spiegano - che pur desiderosi di partecipare ai corsi dovranno rinunciare a dare l’esame perché non dispongono di tale cifra, se pur modesta. Sicurstrada e Asaps chiedono “se tali oneri siano giustificati dai costi per lo Stato, o piuttosto si voglia recuperare anche qui introiti per la fiscalita” ‘. Le due associazioni sollecitano “le istituzioni competenti, in particolare il ministero delle infrastrutture, affinché vengano azzerati i costi per accedere all’esame o quantomeno limitati ai soli costi vivi per lo Stato, abbandonando logiche di cassa, che in questo caso sarebbero solo controproducenti”. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: QUATTRORUOTE, CRESCONO I NO A AUTOVELOX (ANSA) - BOLOGNA, 8 OTT - Monta la protesta contro gli autovelox e i limiti di velocità troppo bassi. Questo secondo un’inchiesta pubblicata sul numero di novembre del mensile “Quattroruote” che ha interpellato su questo tema anche esponenti delle forze dell’ordine. “Ho scritto ai Prefetti perché impongano ad alcune amministrazioni comunali di elevare i limiti anacronistici imposti su diverse strade”, rivela per esempio Luigi D’Alessandro, comandate della Polizia stradale in Campania. Gli fa eco Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori e amici della polizia stradale (Asaps), che sostiene come “gli apparecchi debbano essere usati solo dove ci siano reali situazioni di pericolo statisticamente accertate. Opinione condivisa da Fernando Ciolli, segretario lombardo del sindacato di polizia Siulp, secondo il quale “l’autovelox non va mai messo in curva nè deve essere per forza nascosto, ma a volte c’è qualcuno che vuol farsi notare e pecca di zelo”. La maggior severità delle multe e l’introduzione della patente a punti - sostiene il periodico, dunque, hanno indotto anche gli organi di controllo a chiedere che la pubblica amministrazione elimini i limiti di velocità impossibili da rispettare e usi più buon senso nell’effettuazione dei controlli, affinché gli autovelox siano strumenti finalizzati alla sicurezza e non, come accade in molti comuni, autentiche slot-machine utilizzate per ripianare i deficit del bilancio. (ANSA). IN 12 ANNI AUTO RUBATE QUASI DIMEZZATE, LA METÀ RITROVATE IL DATO EMERGE DA INCHIESTA RIVISTA ASAPS ‘IL CENTAURO’ (ANSA) - FORLÌ, 17 OTT - Chi è vittima di un furto d’auto ha un possibilità su due di rientrare in possesso della propria vettura. Otto su dieci se si tratta di una Fiat Uno. I dati, confortanti, emergono da un’inchiesta che sarà pubblicata sul prossimo numero de “Il Centauro”, la rivista ufficiale dell’Associazione sostenitori amici della polizia stradale (Asaps). Negli ultimi 12 anni, dal 1990 al 2002, in Italia sono ‘sparite’ 3.598.713 autovetture. Il 48,76%, pari a 1.754.889, è stato ritrovato. Ne mancano all’appello quasi 1.850.000. Praticamente un fatturato industriale che, calcolando un danno medio di 15-20.000 euro, ammonta a diversi miliardi di euro. Solo per il 2002, circa 3 miliardi di euro. Anno “orribile” dei furti è stato il 1991, con ben 367.252 vetture rubate. Un balzo del 20% rispetto alle 305.857 dell’anno precedente. Ma dal 1991 il trend ha iniziato un graduale declino, riportando le cifre sotto quota 300.000. Solo nel 1996 c’è stato un ‘colpo di coda’, con un ritorno a 305.000 furti. Dopo di che, il passo verso la diminuzione è stato più deciso: 281.000 nel 1997, 263.000 nel 1999, 222.000 nel 2000, 211.000 nel 2001. L’anno scorso è stato l’anno del record 46 minimo degli ultimi 12 anni, 203.694 nel 2002, anche se ancora vengono rubate, ogni giorno, 558 auto. Ma, se spariscono meno auto, aumentano i ritrovamenti. La percentuale dei rinvenimenti infatti passata dal 42,30% del 1990 al 53,95% del 2002. Il che significa che il ‘netto’ per i ladri di quattroruote si è assottigliato. Per l’Asaps quindi, dal 1991 al 2002, il calo dei furti è stato del 44,5%. Merito dei nuovi sistemi d’allarme, satellitari in testa, e di un maggiore coordinamento fra le forze di polizia italiane e straniere. Oggi infatti il controllo alle frontiere è più approfondito e il coordinamento con le polizie straniere, specie europee, è meno occasionale. I ladri non sono più i ‘topi d’auto’, ma le bande di ‘cannibali’, gang organizzate nei furti di auto da esportare all’estero o da smontare e rivendere a pezzi. Bande che vedono protagonisti gli stranieri, con ai vertici i marocchini, gli albanesi, anche se kosovari e romeni sono in forte rimonta. Al vertice della classifica delle auto più rubate ci sono sempre le utilitarie italiane. Si tratta per lo più di furti d’uso, per brevi utilizzi della vettura, o per la commissione di altri reati. L’auto più rubata è ancora la Fiat Uno (37.632 nel 2002). Ma di queste auto, ben il 30.775 sono stati ritrovate, una percentuale di quasi l’82%. Nella classifica dei furti comunque la Fiat è la marca regina (91.971 auto rubate) seguita dalla Lancia (22.312). Assieme le due case italiane superano il 50% del ‘fatturato’ dei furti italiani. Seguono Volkswagen (12.459), Ford (11379) e Renault (8.230). Agli ultimi posti Porsche (184) e Ferrari (46). Di queste ultime però, solo il 15% è tornato dal suo proprietario. In questo caso infatti non si tratta di furti d’uso. E i ladri, evidentemente, apprezzano il bottino. Con una domanda: dal 1991, l’anno peggiore per i furti con 367.252 vetture involate, il parco autovetture era esattamente di 28 milioni. Nel 2002 a fronte di 203.694 furti il parco autovetture ammontava a 34 milioni. Secondo l’inchiesta quindi nel 1991 il rapporto parco veicoli-furti era del 12,9 per mille, nel 2002 si è più che dimezzato, scendendo al 6 per mille. “Siamo sicuri - si chiede la rivista - non ci sia spazio per ridurre i costi delle polizze furto delle auto?”. (ANSA). CODICE STRADA: ASAPS, 150 ALL’ORA SCHIAFFO A SICUREZZA (ANSA) - FORLÌ, 24 OTT - “L’annuncio del Ministro Lunardi che da novembre, in numerosi tratti autostradali a tre corsie, alcuni peraltro ad alto tasso di traffico e incidentalità, si potrà viaggiare a 150 km/h (unico Paese in Europa), lancia un’ombra di grande preoccupazione tra chi persegue l’obiettivo di una maggiore sicurezza stradale”. È il commento del presidente dell’Associazione sostenitori polizia stradale (Asaps), Giordano Biserni, alle affermazioni fatte ieri da Lunardi a Verona, in occasione del primo Salone sulla Sicurezza stradale. “È preoccupante il fatto - prosegue Biserni - che il nuovo limite venga adottato proprio quando finalmente si intravede qualche risultato positivo nella sinistrosità globale, grazie alla patente a punti. A questo proposito l’Asaps ha predisposto un apposito specchietto che preoccuperà chi si occupa di sicurezza stradale, ma farà felice i cultori della velocità ad ogni costo. Ricordiamo che nei tratti in cui entrerà in vigore il nuovo limite, concesso il 5% di tolleranza sulla velocità misurata, in realtà si potrà viaggiare: sino a 157 km/h senza sanzione; - sino a 168 km/h si pagheranno appena 33,60 euro e zero punti per la patente; - sino a 200 km/h si pagheranno 137,55 euro e 2 punti per la patente (in pratica un costo accettabile. Si spende di più ad affittare una pista); - oltre 200 km/h si pagheranno 343,35 euro e 10 punti della patente, col ritiro del documento solo se la vettura verrà fermata immediatamente”. In realtà - commenta l’Asaps “una maggiore velocità, è matematico, causerà più incidenti o microtamponamenti, con una più frequente interruzione del traffico e scarsi risultati in termini di tempo guadagnato, ma si conteranno più vittime. Emuli di Schumacher, avanti c’è posto!”. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: MANIFESTO ASSOCIAZIONI CONTRO I 150 ORARI (ANSA) - FORLÌ, 1 DIC - Il provvedimento che ha aumentato i limiti di velocità a 150 chilometri orari su alcuni tratti autostradali “viene a vanificare il positivo messaggio offerto agli automobilisti dalle modifiche al Codice della Strada del 30 giugno 2003 ed in particolare dalla patente a punti”. Lo sostengono in una nota Sicurstrada, Asaps (Associazione Sostenitori e Amici Polizia Stradale), Anvu (Associazione Professionale Polizia Locale e Municipale d’Italia) e l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della strada. Secondo i responsabili delle associazioni, le modifiche del 30 giugno “già in 4 mesi hanno evidenziato la loro efficacia, con una diminuzione sensibile di incidenti, morti e feriti. Per questo, interpretando il pensiero delle migliaia di associati, abbiamo proposto un manifesto ‘contro i 150 km/h’da sottoporre a tutte le associazioni, enti ed 47 organizzazioni impegnate sul fronte della sicurezza stradale ed a tutti i cittadini che ritengono prioritaria la sicurezza sulle strade”. Il manifesto chiede al governo ed al ministro delle Infrastrutture Lunardi “l’immediato annullamento della disposizione di legge o quantomeno la fine delle pressioni sui Concessionari autostradali per l’aumento immediato dei limiti, a cui finora nessuno a dato corso, intuendone la pericolosita”. (ANSA). CODICE STRADA: SICURSTRADA, CALA EFFICACIA PATENTE A PUNTI CONTESTATE CIFRE FORNITE DA LUNARDI SU DIMINUZIONE VITTIME (ANSA) - BOLOGNA, 5 DIC - “In cinque mesi di applicazione la patente a punti ha perso circa il 10% di efficacia”: lo sostiene Sicurstrada, il Centro europeo della prevenzione e della sicurezza in e per la strada, che ha elaborato, insieme all’Asaps, i dati diffusi dal ministero dell’Interno. “Dal primo luglio al 30 novembre (rispetto allo stesso periodo del 2002) il numero dei morti si è ridotto del 18,32%, quello dei feriti del 22,56%; mentre nel periodo dal primo luglio al 20 agosto, la diminuzione era, rispettivamente, del 26,1% e del 35,6%.” Secondo Sicurstrada, “emerge quindi una chiara tendenza alla riduzione degli effetti positivi determinati soprattutto dall’introduzione della patente a punti, che deve essere oggetto di preoccupazione e di riflessione per tutti”. Esponendo i dati relativi alla riduzione del numero di morti e feriti, Sicurstrada contesta anche le cifre fornite pochi giorni fa dal ministro dei Trasporti Pietro Lunardi: “Non si comprende si legge nella nota - sulla base di quali calcoli il ministro indichi una riduzione del 32% e del 35%”. Numeri che Sicurstrada ha invece fissato in 18,32% e 22,56%. La perdita di efficacia della patente a punti - secondo Sicurstrada - va cercata nell’esaurimento dell’effetto annuncio e della campagna dei media; nell’alleggerimento delle sanzioni con interpretazioni più favorevoli agli automobilisti; nel sistema dei controlli non adeguato; e nell’inadeguato stanziamento di fondi per sostenere la riforma. Sicurstrada commenta anche la norma che, dal primo luglio 2004, comporterà l’obbligo per i minorenni del certificato di idoneità per la guida del ciclomotore: “Per la sua applicazione è stato disposto un finanziamento del ministero delle Infrastrutture di soli 500.000 euro, rispetto a un bacino potenziale, secondo il ministero dell’Istruzione, di oltre 3 milioni di studenti. Inoltre in Finanziaria non vi è traccia dello stanziamento del 7,5% del monte contravvenzionale che, secondo la legge, deve finanziare tale novità. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, PIÙ MORTI IN PONTE IMMACOLATA 59 RISPETTO AI 41 DEL PRECEDENTE FINE SETTIMANA (ANSA) - FORLÌ, 10 DIC - Sono stati 1.811 gli incidenti stradali nel ponte dell’Immacolata, con un calo del 12% rispetto ai 2.061 della settimana scorsa, e -16% rispetto ai 2.168 della stessa settimana del 2002. Discorso inverso per le vittime: le persone decedute sono state 59, +43% rispetto alle 41 della settimana scorsa e una in più rispetto alle 58 dello stesso week-end dell’Immacolata del 2002, segnando quindi una brusca frenata rispetto al trend positivo degli ultimi mesi con un calo delle vittime medio del 18% circa. Sono i dati forniti dal presidente dell’Asaps (Associazione sostenitori amici polizia stradale), Giordano Biserni. I feriti sono stati 1.231, -12% rispetto ai 1.404 della settimana scorsa e -17% rispetto ai 1.485 feriti del ponte del 2002. Secondo i dati della Polstrada - riferisce l’Asaps - il 37% degli incidenti mortali si è verificato per perdita di controllo dell’auto da parte del conducente. E il 44% è stato causato dal fondo stradale bagnato o sdrucciolevole per la pioggia. Il 15% degli incidenti mortali, inoltre, è avvenuto nelle aree urbane. Tra le 59 vittime, 30 avevano meno di trent’anni; 17 dei 52 incidenti con vittime, infine, si sono verificati tra le 22 e le 6 del mattino. Polizia Stradale e Arma dei Carabinieri, che hanno potenziato l’attività di prevenzione, hanno contestato negli scorsi quattro giorni - sempre secondo i dati diffusi dall’associazione - 27.421 violazioni al Codice della strada, per le quali saranno decurtati 36.435 punti sulle patenti dei trasgressori. Non dimentichiamo poi - conclude Biserni - che a questi dati vanno aggiunti quelli relativi agli incidenti rilevati dalle Polizie Municipali, non immediatamente disponibili. (ANSA). 48 NEL 2002 OLTRE 25 MILA MULTE PER GUIDA IN STATO EBBREZZAAPPELLO ASAPS A BERE CON PRUDENZA (ANSA) - FORLÌ, 21 DIC - Le contestazioni per guida in stato di ebbrezza, della sola Polstrada, nel 2002 (ultimi dati disponibili) sono state 25.389. Di queste 22.584, cioè lþ89%, hanno riguardato i conducenti di automobili e 1.244 (4,9%) i conducenti di autocarri. I dati sono il frutto di una rielaborazione su dati della Polstrada dell’Asaps (associazione sostenitori amici polizia stradale) che alla vigilia delle feste di Natale ha lanciato agli automobilisti un appello alla prudenza nel bere, soprattutto se dopo si deve guidare. Oltre 20 mila violazioni sono state riscontrate di notte (il 79,3%), fascia oraria nella quale la Polstrada fa maggior uso di etilometri. 3.922 violazioni sono state contestate dalla Stradale sulle autostrade (15,4%), 9.494 (37,4%) sulle strade extraurbane, 11.965 (47,1%) sulle strade urbane. Circa le fasce d’età, 88 casi (0,3%) hanno riguardato i minori fino ai 17 anni, 5.586 (22%) hanno riguardato i giovani fra i 18 e i 24 anni, 8.352 (32,9%) adulti fra i 25 e i 32 anni, 11.358 cioè il 44,7%, ha riguardato gli over 32 anni. Le contestazioni per guida in stato di ebbrezza da stupefacenti sono state sono state invece 1.120. (ANSA). 2004 SICUREZZA STRADALE: ALLE PROVINCIALI PRIMATO PERICOLOSITÀ DATI ASAPS: INDICE MORTALITÀ DEL 6,9. È 2,8 LA MEDIA NAZIONALE (ANSA) - FORLÌ, 9 GEN - Le strade provinciali sono le più pericolose: a sostenerlo è l’Asaps, Associazione sostenitori amici polizia stradale, secondo la quale dei 237.812 incidenti rilevati dalle forze di polizia nel 2002, riportati nell’annuario Istat (cioè solo quelli con conseguenze alle persone), ben 175.000, il 73,6%, sono avvenuti nelle strade urbane con 2.901 morti (43,1%) e indice di mortalità (il numero di morti per 100 incidenti) di 1,7. La media nazionale è di 2,8. Per indice di mortalità - sostiene l’Asaps - al primo posto sono però le strade provinciali. Nel 2002, in 15.139 incidenti, appena il 6,4% del totale, si sono contati 1.052 decessi, il 15,6%, con un indice di mortalità che raggiunge il 6,9. Al secondo posto ci sono le statali con 25.598 incidenti (10,8%), 1.706 morti (25,3%) e indice di mortalità pari a 6,7. Le autostrade nel 2002 hanno fatto contare 14.761 incidenti, 6,2% del totale con 758 decessi, pari però all’11,3% e un indice di mortalità di 5,1. Le strade comunali extraurbane sono state interessate da 7.314 incidenti, 3,1%, di cui 319 mortali, pari al 4,7% e un indice di mortalità del 4,4%. Secondo l’indice di mortalità, che - sottolinea l’Asaps - è l’elemento indicativo più significativo della pericolosità di una tipologia stradale, emerge dunque questa graduatoria: Strade provinciali 6,9; Strade statali 6,7; Autostrade 5,1; Comunali extraurbane 4,4; Comunali urbane 1,7. Media nazionale dell’indice: 2,8. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: SICURSTRADA, NON ABBASSARE LA GUARDIA CON ASAPS E ANVU PROMOSSA CAMPAGNA EDUCAZIONE SU AUTOREGOLAZIONE (ANSA) - BOLOGNA, 29 GEN - Sui temi della sicurezza stradale bisogna tenere alta la guardia. Lo affermano Sicurstrada, Asaps (l’associazione amici e sostenitori polizia stradale) e Anvu, Associazione professionale polizia locale e municipale, basandosi sul fatto che gli stessi dati del ministero dell’Interno evidenziano (dall’1 luglio al 31 dicembre 2003) risultati positivi sul fronte della riduzione dei sinistri, anche se in calo rispetto ai primi 50 giorni successivi all’entrata in vigore delle nuove norme. Un rallentamento dovuto all’esaurimento dell’effetto annuncio e della campagna sulla patente a punti, e al fatto che il sistema dei controlli è tornato ad essere non adeguato alla necessità di mantenere elevata negli utenti la percezione del rischio del violare le norme. Per queste regioni Sicurstrada, Asaps e Anvu hanno messo a punto una campagna di sensibilizzazione basata su affissioni e pagine di pubblicità progresso con slogan come ‘Clack, il suono della sicurezza’, oppure “Non fare la testa di casco, indossalo!”, e “Spensierati si nasce, automobilisti si diventa”. La campagna “Viaggiare sicuri per voi stessi e per gli altri” è sostenuta da Unipol Assicurazioni. Obiettivo è quello di focalizzare abitudini e comportamenti scorretti da evitare, sensibilizzando il pubblico su temi classici come l’uso di cinture e casco, la riduzione della velocità e dell’assunzione di sostanze alcoliche, ma anche su temi più specifici come il rispetto di utenti deboli come 49 anziani, pedoni e ciclisti e delle forze dell’ordine. La campagna non pone al centro dell’attenzione solo la patente a punti, e la possibilità di perderla, ma i comportamenti individuali, l’autoregolazione, la voglia di porre al centro il rispetto delle regole, la convivenza civile tra cittadini sulle strade. (ANSA). RICICLAGGIO AUTO RUBATE: ANCHE SMS PER SCOPRIRE I FURTI LA POLIZIA RISPONDE IN TEMPO REALE (ANSA) - ROMA, 7 FEB - L’auto, specie quella di grossa cilindrata, continua ad essere obiettivo dei ladri, come dimostra l’operazione della Polizia stradale che ha smascherato in Puglia un’organizzazione dedita al riciclaggio di automobili, ma il fenomeno, nel lungo periodo, sembra in diminuzione e la collaborazione attiva dei cittadini spesso aiuta. Secondo una ricerca dell’Asaps, in 12 anni, i furti d’auto si sono quasi dimezzati e la metà delle macchine vengono ritrovate e riconsegnate ai proprietari. E sono proprio i cittadini ad aiutare la polizia a identificare le auto rubate: da poco più di due mesi infatti basta un sms per controllare le auto sospette. COME SMASCHERARE UN’AUTO SOSPETTA: Per sapere se una macchina è rubata, basterà digitare sul proprio cellulare la lettera ‘T’, poi uno spazio vuoto e il numero di targa dell’automobile o della moto sospetta e inviare il messaggio al numero di telefono +39320 3885858. In pochi secondi arriverà un sms di che avrà come mittente ‘Mininterno’. Direttamente dalla banca dati interforze si potrà sapere se è stata presentata una denuncia di furto per l’automobile segnalata, in quale commissariato e quando. E se è rubata, sul display comparirà, ad esempio, “FURTO Targa: ACxxxVN; telaio: NON PRESENTE; modello: AUTOBIANCHI Y10 AUTOVETTURA; Denuncia: 18/06/2003 c/o Commissariato di P.S Salario Parioli; dati al: 21/11/2003”. In caso contrario, la risposta sarà, semplicemente: “La targa richiesta non risulta nell’archivio dei veicoli rubati. NON SOLO SMS: Il metodo più immediato è certamente quello dei messaggi con il cellulare, ma anche via internet si possono avere tutti i dati sulle auto rubate. Il servizio è attivo da più di un anno, cliccando sul sito www.poliziadistato.it. E l’idea è piaciuta ai cittadini, visto che i contatti per accedere alla banca dati, sono stati più di un milione in un anno. Di qui l’idea di estendere il servizio anche al telefonino. DIMEZZATI I FURTI D’AUTO, LA METÀ RITROVATE: Secondo l’Associazione sostenitori amici della polizia stradale (Asaps), pubblicata alla fine del 2003, nei 12 anni che vanno dal 1990 al 2002, in Italia sono sparite 3.598.713 autovetture. Il 48,76%, pari a 1.754.889, è stato ritrovato. Ne mancano all’appello quasi 1.850.000. Praticamente un fatturato industriale che, calcolando un danno medio di 15-20.000 euro, ammonta a diversi miliardi di euro. Solo per il 2002, circa 3 miliardi di euro. Dal 1991 al 2002, il calo dei furti è stato del 44,5%. E la percentuale delle auto ritrovate è invece passata dal 42,30% del 1990 al 53,95% del 2002. Merito, secondo l’Asaps, dei nuovi sistemi d’allarme, satellitari in testa, e di un maggiore coordinamento fra le forze di polizia italiane e straniere. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: AUMENTANO I PEDONI UCCISI SULLE STRADE ASAPS; PIÙ VITTIME TRA GLI UOMINI, LAZIO IN TESTA (ANSA) - FORLÌ, 17 FEB - Secondo i più recenti dati Istat disponibili (2002) sono in crescita i pedoni che perdono la vita sulle strade. In base ad una elaborazione che uscirà sul numero di marzo de ‘Il Centauro’, rivista curata dall’Asaps (Associazione amici della polizia stradale), i pedoni morti nel 2002 sono stati 1.188, +27,8% sul 2001 e +40% rispetto al 2000. In netta maggioranza gli uomini (62,7%): il maggior rischio rispetto alle donne, secondo l’Asaps, si può ricondurre a una più ampia esposizione sulla strada in ore notturne. Rispetto all’età la percentuale più elevata delle vittime si conta fra gli over 65 (45%), anche se c’è il 16,5% con meno di 30 anni. Il dato più allarmante è rappresentato dal fatto che i pedoni costituiscono ormai il 17,6% del totale delle vittime della strada (6.736 nel 2002) mentre nel 2001 furono il 13,9% e nel 2000 il 12,7%, “una progressione veramente preoccupante” secondo il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni. Calano invece i feriti che nel 2002 sono diminuiti del 4,34%. Il mese “orribile” è stato dicembre con 167 morti e 1.870 feriti, seguono novembre con 135 vittime e 1.958 feriti, marzocon 103 e 1.356. Tra le regioni che contano più vittime, si conferma in testa il Lazio con 280 decessi (+61% sul 2001), segue la Lombardia con 142 (+17,3%) e l’Emilia-Romagna con 127 (+32,3%). Nel conteggio dei feriti rimane al vertice la Lombardia con 3.778, seguita da Lazio con 2.788, Emilia-Romagna e Piemonte con 1.511, 50 Toscanacon 1.407. Dei pedoni morti sulle strade nel 2002, 838 (70,5%) sono stati investiti da auto, 139 (11,7%) da autocarri di vario genere, 5 da vetture in servizio pubblico, 1 da mezzi di soccorso, 24 da autobus o filobus, 2 da tram, 3 da trattori agricoli, 68 da ciclomotori, 91 da motocicli e addirittura 5 da biciclette. “Nel nostro Paese - ha commentato Biserni - la ‘caccia’ al pedone è sempre aperta. C’è solo da auspicare che l’adozione della patente a punti ci faccia leggere per il 2003 e 2004 dati migliori”. (ANSA). CAMIONISTA TRAVOLTO E UCCISO, ASAPS PROPONE MEDAGLIA VALORE INVESTITO MENTRE SOCCORREVA AUTOMOBILISTI IN DIFFICOLTÀ SU A26 (ANSA) - FORLÌ, 27 FEB - Una medaglia al valore per il camionista rumeno che tre giorni fa è stato travolto e ucciso sull’autostrada Genova Voltri-Sempione (A26) nell’Alessandrino, mentre soccorreva alcuni automobilisti coinvolti in incidenti per l’asfalto viscido: la proposta viene dall’Associazione sostenitori amici polizia stradale (Asaps) e da Sicurstrada, secondo i quali “troppo spesso il binomio camionista ed extracomunitario non gode di buona stampa, per cui accade che anche gesta di vero eroismo non abbiano il giusto risalto”. Asaps e Sicustrada sottolineano che è stato “un gesto di grande solidarietà” quello che martedì sera è costato la vita a Ional Constantin, 29 anni. Stava percorrendo l’autostrada dei Trafori in direzione di Alessandria, quando dopo aver oltrepassato l’area di servizio Stura ha visto che un’auto si era schiantata contro il guardrail. Senza esitare Ionel è sceso dal suo autotreno ed ha prestato soccorso alle vittime di quello scontro, ma un’auto lo ha falciato, uccidendolo sul colpo. Il giovane eroe era da molti anni in Italia, dove si era sposato a Battaglia Terme, in provincia di Padova. A casa lo aspettavano sua moglie e un figlio di pochi mesi. “Crediamo che un gesto civico così generoso e non frequente nella civiltà dell’indifferenza - sottolinea l’Asaps - non possa passare inosservato. Il giovane camionista, per il suo slancio di generosità per soccorrere due automobilisti coinvolti in un precedente sinistro, ha pagato il prezzo più alto. Per questo assieme a Sicurstrada ci facciamo portatori della proposta di un riconoscimento con una medaglia al valore alla memoria per Ionel Costantin e auspichiamo che la famiglia del giovane rumeno venga anche aiutata”. (ANSA). DISCOTECHE: ASAPS, DDL GOVERNO GIUSTO E OPPORTUNO (ANSA) - ROMA, 27 FEB - “Il disegno di legge, attraverso il quale si intende contrastare il drammatico fenomeno delle ‘stragi’ del sabato sera, è da considerarsi giusto e opportuno per assicurare ai cittadini, e in particolare ai giovani, una maggiore sicurezza stradale”. Lo afferma l’Asaps, associazione sostenitori amici della polizia stradale. “L’enorme tributo di vittime che si registra ogni anno sulle strade - si legge in un comunicato - non può essere sottaciuto e impone una rapida approvazione di provvedimenti coraggiosi, e quelli contenuti nel ddl hanno sicuramente lo scopo di rendere i giovani più lucidi quando si trovano alla guida dell’auto e renderli maggiormente consapevoli dei tanti rischi ai quali si va incontro quando si assumono sostanze alcoliche”. Per questo, secondo l’Asaps, è auspicabile che la proposta si trasformi quanto prima in legge dello Stato. Il documento dell’Asaps è stato firmato anche da altri organismi, tra cui l’Anvu (associazione polizie municipali e locali d’Italia), l’Associazione italiana familiari vittime della strada, l’Anfop (associazione nazionale forze di polizia) e l’Osservatorio per la sicurezza stradale. (ANSA). MALTEMPO: ASAPS, LA NEVE TRASFORMATA IN PROBLEMA DI POLIZIA È COME PRENDERSELA CON IL GOVERNO QUANDO PIOVE (ANSA) - FORLÌ, 28 FEB - “Questo è un Paese che non finisce mai di stupire. L’Italia ancora una volta si spezza in due, in quanto il ‘generale’ inverno ha sorpreso ancora tutti in piena stagione fredda facendo paralizzare il traffico addirittura in pianura. Le critiche scendono fitte come fiocchi e fra queste il tentativo, secondo noi ridicolo, di far diventare la paralisi da neve un problema di polizia. È il commento di Giordano Biserni, presidente dell’Associazione sostenitori polizia stradale (Asaps). “Su vari canali televisivi - rileva Biserni - sono emerse e sottolineate le accuse alla Polizia Stradale per aver effettuato dei blocchi ai piedi dell’Appennino, versante toscano ed emiliano, per verificare il possesso di catene da parte degli automobilisti e camionisti. La cosa, se non sfiorasse livelli elevati di disagio, sarebbe quasi divertente, in 51 quanto si tratta dell’accusa esattamente contraria a quella indirizzata alla stessa Polizia Stradale il 29 gennaio scorso per non aver effettuato sufficienti e preliminari controlli sul possesso delle catene ai conducenti ai piedi dell’Appennino”. “Il vero problema - sottolinea il presidente dell’Asaps - è invece il fatto che la situazione ancora una volta ha evidenziato un’incapacità strutturale ad intervenire con tempestività sulla sede stradale per evitare che la neve caduta diventasse un lavello di ghiaccio. In secondo luogo, probabilmente il ‘popolo dell’automobile’ si sta sempre più ingentilendo e, oltre a dimostrare spesso superficialità e fatalismo nell’affrontare tratti stradali a rischio (l’informazione dei meteorologi questa volta è stata puntualissima) senza catene o pneumatici da neve, si rivela sempre più inadeguato ad affrontare emergenze di media levatura invernale. Infatti c’è anche da domandarsi quanti fra i conducenti, pur diligentemente muniti di catene, sono poi in grado di montarle e di montarle adeguatamente. “Sulla strada - dice Biserni - sembra sia caduto il macigno dell’inadeguatezza sia da parte di chi ha il dovere di intervenire tempestivamente ed efficacemente per mantenere percorribile un’autostrada (non si può permettere che in pianura in un sabato a densità di traffico non elevatissima si formi di giorno un lavello di ghiaccio), sia da parte di troppi automobilisti che hanno veramente scarsa confidenza con strade ghiacciate e con il montaggio di catene sempre più semplici da applicare, ma che in molti casi non sono mai state tolte dalla scatola. Il miglior esperimento è sempre quello che si fa prima nel garage con luce e al caldo. Prendersela con la Polizia Stradale quando nevica è come prendersela col Governo quando piove”. (ANSA). DISCOTECHE: ASAPS, STUPISCE CONTRASTO DA PARTE DEL SILB (V. ‘DISCOTECHE: UN MLN E MEZZO DI NO...’ DELLE 14.45) (ANSA) - FORLÌ, 1 MAR - L’Asaps (associazione amici polizia stradale) esprime “tutto il suo stupore per il netto contrasto del Silb al ddl Giovanardi sulla chiusura anticipata delle discoteche. Perché il ddl di fatto riprende i contenuti del protocollo d’intesa sottoscritto il 7 dicembre 1999 dal presidente Giancarlo Barisio e dai ministri dell’epoca Turco-Jervolino e Bindi, protocollo che prevedeva una chiusura omogenea delle discoteche su tutto il territorio nazionale per evitare il fenomeno del nomadismo notturno da locale a locale”. È quanto sottolinea in una nota il presidente Giordano Biserni aggiungendo che “in sostanza, per chi ha memoria storica, il protocollo del 1999 non si discosta di molto dal ddl in discussione in questi giorni. Biserni ricorda che in realtà il protocollo, dopo una grande campagna mediatica, non venne praticamente applicato. E oggi - afferma - “di fronte ad una legge che riprende e disciplina lo stesso problema degli orari, è partita la macchina della controinformazione per affossare il provvedimento”. Secondo l’Asaps, la disciplina degli orari contenuta nel ddl Giovanardi “è assolutamente condivisibile, anzi l’orario di divieto di vendita dei superalcolici alle 2 di notte è fin troppo esteso, andrebbe limitato almeno all’una”. (ANSA). DISCOTECHE: DDL; ANCORA CRITICHE, TANTI NO VIA SMS (ANSA) - ROMA, 1 MAR - Oltre un milione e mezzo di persone, in appena due giorni, hanno detto, via sms, il loro ‘no’ al ddl del governo che prevede la chiusura anticipata delle discoteche. L’iniziativa “Un sms allunga la notte” è stata definita un successo dalla Silb-Fipe, l’associazione degli imprenditori dei locali di ballo. 1.512.121 messaggi contro il provvedimento sono arrivati ai numeri attivati da DatamediaNet. Per la Silb-Fipe, il progetto governativo “è miope e irrispettoso delle libertà personali, senza peraltro alcuna possibilità di risolvere quei problemi di sicurezza stradale, che stanno a cuore a tutti, cui vorrebbe porre rimedio”. I dissensi alla legge sono diversi. Antonio Mazzocchi, responsabile di An per le piccole imprese, annuncia che la legge Giovanardi “mette a rischio 50 mila posti di lavoro, perciò i deputati di An non la sosterranno”. “La chiusura dei locali alle 3.00 del mattino - sostiene Mazzocchi- finirebbe per favorire solo i locali di grande calibro, mettendo invece seriamente a rischio le oltre 2500 discoteche italiane che, con un fatturato annuo di 545.000 euro, danno occupazione a oltre 50.000 persone. Nè d’altra parte si può seriamente sostenere che la chiusura anticipata delle discoteche possa essere un valido antidoto alle cosiddette ‘stragi del sabato sera’: indagini approfondite hanno dimostrato che solo il 30% del consumo degli alcolici viene fatto in discoteca. Anche la Uiltucs segnala che il provvedimento metterà in gioco migliaia di posti di lavoro. Critiche anche dal diessino Franco Grillini: “il provvedimento è solo uno dei tanti provvedimenti di stampo proibizionista e clericale che la Casa delle libertà sta mettendo in campo. Un 52 milione e mezzo di giovani hanno detto no con sms al disegno di legge Giovanardi. Fra tre mesi potrebbero dire di no al governo anche nelle urne”. Per Paolo Cento (Verdi), il ddl “è inutile e bacchettone. Non servirà nulla”. Di parere diverso il Sap, il sindacato autonomo di polizia, secondo il quale nel testo di legge “non c’è repressione ma legalità”. “Siamo d’accordo con quanto prevede la legge - ha detto il segretario del sindacato Filippo Saltamartini - sia sull’alcool che sugli orari delle discoteche. E non solo per la sicurezza stradale, ma anche perché è notorio che nelle discoteche c’è anche un diffuso spaccio di sostanze stupefacenti. L’Asaps (Associazione amici polizia stradale) esprime “tutto il suo stupore per il netto contrasto del Silb al ddl Giovanardi. Perché il ddl di fatto riprende i contenuti del protocollo d’intesa sottoscritto nel 1999 dal presidente Giancarlo Barisio e dai ministri dell’epoca Turco-Jervolino e Bindi, protocollo che prevedeva una chiusura omogenea delle discoteche su tutto il territorio nazionale per evitare il fenomeno del nomadismo notturno da locale a locale”. Soddisfatto del provvedimento il Moige (Movimento genitori) che auspica soprattutto il rispetto delle giovani vite dei figli “tagliate da orari e stili di divertimento decisamente particolari. Non vogliamo demonizzare le discoteche - afferma l’associazione - ma certamente il problema va affrontato in termini di orario di chiusura e di distribuzione di alcool”. (ANSA). MALTEMPO: ASAPS, CATENE IN ABITACOLO E LEZIONI A SCUOLA GUIDA MOLTI HANNO PERSO LE CATENE PERCHÉ NON SANNO MONTARLE (ANSA) - BOLOGNA, 1 MAR - Catene obbligatorie nell’abitacolo per esibirle alla polizia senza perdita di tempo; obbligo di averle sempre nel periodo invernale in alcune regioni; lezioni pratiche alle scuole guida. Sono le proposte dell’Asaps, l’associazione amici sostenitori della polizia stradale, dopo le nevicate che hanno paralizzato le autostrade. L’associazione fa anche notare come molti automobilisti non sappiano montare correttamente le catene. “A riprova della difficoltà del montaggio delle catene da parte degli automobilisti italiani - spiega il presidente Asaps, Giordano Biserni - è il fatto che, come hanno segnalato all’Asaps operatori della Polstrada e comuni automobilisti, lungo i tracciati della A22 e della stessa A1 interessati dal fenomeno innevamento, si potevano vedere sulla carreggiata tante catene perdute e abbandonate. Numerosi anche i conducenti che dopo essersene accorti rallentavano, si fermavano in emergenza e andavano a ritroso per cercarle. Insomma scene da esercito in ritirata disordinata da un fronte. “Anche sulla questione dei controlli ‘catene a bordo’ da parte della Polizia Stradale - secondo l’Asaps - per evitare strumentali polemiche sui filtri effettuati, sarebbe opportuno che venisse stabilito l’obbligo, nei tratti segnalati, per gli automobilisti e camionisti, della detenzione delle catene nell’abitacolo e non nel portabagagli. Infatti fermare una vettura con un conducente che afferma di averle nel bagagliaio sotto tre paia di sci, tre valigie, il corredo di doposci vari, giacche a vento e pellicce della signora, è cosa quasi impossibile. O la pattuglia sta sulla fiducia o si paralizza il traffico per un quarto d’ora per ogni veicolo. Si potrebbe poi pensare ad una dotazione obbligatoria delle catene in certe regioni a rischio neve, dal 1/o novembre al 31 marzo, così come in Val D’Aosta. Sarebbe anche opportuno che nei corsi di scuola guida si prevedessero prove pratiche di montaggio catene di modelli diversi. È opportuno anche ricordare ai critici di professione che alcuni filtri con verifica catene effettuati dalla Polizia Stradale a fondo valle, prima di un passo, hanno anche lo scopo di diluire il traffico con una funzione di rubinetto in relazione della situazione a monte. (ANSA). MOTO: SPOT ROSSI NON PIACE AD ASAPS, FUORILUOGO E PERICOLOSO ASSOCIAZIONE CONTRO CAMPIONE CHE SGOMMA NEL ‘PAESE DI ALICE’ (ANSA) - FORLÌ, 9 MAR - Valentino Rossi che sgomma nel “Paese di Alice non convince l’Asaps, l’associazione amici e sostenitori della Polizia Stradale. Non piace, insomma, l’accostamento tra la rapidità di connessione Internet e la velocità della moto condotta dal pluricampione delle due ruote che è al centro dello spot di Telecom Italia con cui si reclamizza il servizio “Alice Adsl”. “Abbiamo una gran passione per le due ruote - scrive Biserni e un gran rispetto per i mostri sacri del motociclismo italiano. Ci piacciono le moto che il Belpaese produce e ci entusiasmano le imprese dei nostri campioni. Francamente, però, lo spot di Telecom Italia ci sembra assolutamente fuori luogo e pericoloso”. Ferdinanda Lessa, rincorsa a perdifiato da frotte di ammiratori, ricorda Biserni, è la bellissima Alice della pubblicità. A salvarla ci pensa Rossi che 53 “arriva sulla pubblica via saltando tra le persone con una potentissima giapponese: derapa tra la gente, riparte sgommando e impennando (alla faccia dei consumi, con i costi attuali dei carburanti), non prima di aver dato alla donzella da salvare un modesto casco, con l’improbabile tentativo di far vedere che alla sicurezza il regista ci tiene. Un casco aperto, insomma, e neppure quello convince l’Asaps, secondo cui più che un messaggio rivolto al pubblico del servizio Internet “sembra un colossale regalo alla casa motociclistica giapponese e all’azienda che veste Valentino nello spot e nella sua professione. Alice scappa su una potentissima moto, condotta da un cavaliere nero che sgomma impennando tra la gente, spingendo la moto come se fosse in pista. È un messaggio fuorviante, sostiene Biserni, “pericolosissimo soprattutto per i giovanissimi”. Alla fine Alice ringrazia Valentino e commenta: “Però, guidi bene”, come se l’andar veloci sulla pubblica strada fosse sinonimo di buona guida. Risponde Valentino: ‘Sto imparando”. A impennare? A sgommare? Tutto questo mentre la presidenza del Consiglio manda in onda pubblicità progresso con messaggi ai giovani perché accorcino la notte e allunghino la vita. Quante contraddizioni. (ANSA) . INCIDENTI STRADALI: ASAPS, NEL WEEKEND 50% MORTALITÀ NOTTURNE NELLE NOTTI DEL SABATO E DOMENICA OLTRE METÀ VITTIME SETTIMANA (ANSA) - FORLÌ, 17 MAR - “Quando, per demolire l’assunto di un maggior pericolo stradale nel fine settimana, qualcuno sostiene che non è affatto vero che il più elevato numero di incidenti gravi si verifica proprio il sabato e la domenica, ma piuttosto il lunedì o il venerdì, questo qualcuno mente oppure è assolutamente disinformato. Lo sostiene Giordano Biserni, presidente nazionale dell’Asaps (Associazione sostenitori amici Polstrada), secondo il quale “se andiamo a verificare il numero di incidenti e le conseguenze nelle strade extraurbane statali, provinciali, comunali fuori dai centri abitati e autostrade, possiamo constatare che su 62.812 incidenti (il 26,4% del totale), il numero più elevato si verifica proprio il sabato e la domenica e le rispettive notti si caratterizzano per la particolare pericolosità”. Secondo una elaborazione de ‘Il Centauro’, rivista ufficiale dell’Asaps, sulla base dei dati ufficiali Istat 2002 (ultimi disponibili), nella giornata di domenica si conta il maggior numero di incidenti: 10.332, pari al 16,44% del totale sulle extraurbane; segue il sabato con 10.091 (16,06%), il venerdì con 9.179 (14,61%); il giovedì si sono contati 8.473 incidenti (13,48%), il mercoledì 8.265 (13,15). Il martedì è la giornata più virtuosa con soli 7.926 incidenti (12,61%). “Se vogliamo poi andare a vedere le statistiche in termini di morti e feriti, la situazione non cambia molto”, aggiunge il presidente dell’Asaps. Assolutamente in testa nella graduatoria del rischio è la domenica con 770 morti, cioè il 20,07% del totale di 3.835 e ben 19.235 feriti, segue il sabato con 703 vittime pari al 18,33% e 17.122 feriti, 16,86%. Il venerdì fa contare 510 vittime mortali 13,29% e 14.188 feriti (14,02%), segue il giovedì con 497 decessi 12,95% e 13.071 feriti (12,87%), il martedì con 464 decessi (12,09%) e 11.886 feriti (11,70%), il lunedì con 447 vittime (11,65%) e 13.285 feriti (13,08%), infine il giorno più virtuoso come numero di vittime, cioè il mercoledì, con 444 (11,57%) e 12.749 feriti (12,55%). “Se qualcuno ha poi qualche dubbio sulla pericolosità delle notti del fine settimana afferma Biserni - consideri che il 50,86% degli incidenti mortali si è verificato proprio da mezzanotte alle sette del sabato, 199 decessi (21,49%) e nelle stesse ore della domenica, 272 morti pari al 29,37%. E, lo ripetiamo, stiamo analizzando i soli incidenti nelle strade extraurbane. “Nessuno - aggiunge - si azzardi ad unire le statistiche degli incidenti sulle strade extraurbane con quelli delle urbane, rimarrebbe molto deluso. Come numero di incidenti al primo posto balza il venerdì con 36.691 (15,42%), seguito dal sabato con 35.294 (14,84%), ma come numero di vittime mortali rimane saldamente al primo posto la domenica con 1.201 (17,82%), seguita dal sabato con 1.201 (17,19%). Anche in questo caso le ore notturne, da mezzanotte alle sette, sono le più micidiali con 751 morti pari al 50,67%, cioè 424 la notte della domenica, pari al 28,60%, e 327 in quella del sabato (22,06%). Nelle altre notti della settimana si conta complessivamente il 49,33% dei morti”. “Non sappiamo se ‘accorciare’ le notti allunghi la vita - commenta Biserni - ma queste cifre dovrebbero far riflettere”. (ANSA). 54 AUTOSTRADE: 150 ALL’ORA; LUNARDI, ORMAI È FATTA (ANSA) - GORIZIA, 5 APR - “Per i 150 all’ora in autostrada è fatta: lo ha detto oggi, a Gorizia, il Ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, secondo il quale “la direttiva è ormai in atto. Stiamo solo concordando lo schema delle tratte dove si potrà andare a 150 all’ora. Secondo Lunardi, si tratta di un lavoro delicato e lungo “perché - ha spiegato - si può andare a 150 all’ora solo dove ci sono tre corsie, con la corsia di emergenza. Purtroppo ci sono autostrade con tre corsie - ha proseguito il Ministro - ma non sempre c’è la corsia di emergenza. Allora ci saranno tratti nei quali si potrà correre a 150 all’ora e altri no. Per questo - ha concluso - il lavoro è stato un po’ lungo”. (ANSA). AUTOSTRADE: 150 ALL’ORA; LUNARDI, ORMAI È FATTA (2) (ANSA) - ROMA, 5 APR - Il ministro aveva istituito presso il ministero una commissione tecnica al riguardo che ha concluso il proprio lavoro con un’istruttoria approfondita fissando le caratteristiche necessarie affinché sia possibile dare attuazione all’aumento del limite di velocità a 150 chilometri all’ora. L’elevazione del limite di velocità era già previsto nelle nuove norme del codice della strada approvate con decreto dal consiglio dei ministri lo scorso giugno, demandando ai concessionari e gestori autostradali i tratti prescelti con determinate caratteristiche tra le quali la presenza tre corsie per senso di marcia, buone condizioni a livello di tracciati, di traffico e condizioni meteorologiche. I gestori hanno tuttavia chiesto al ministero di indicare con una direttiva le caratteristiche e di conseguenza, i tracciati prescelti. “La direttiva è ormai in atto. Stiamo solo concordando lo schema delle tratte dove si potrà andare a 150 all’ora ha detto oggi Lunardi lasciando intendere che si tratta di un piano non ancora ultimato”. Secondo lo schema finora elaborato dai tecnici, i nodi prioritari finora indicati sono in tutto undici. Sei sulla A1 Milano-Napoli: Modena nord-Modena sud per 13,2 chilometri, Cassino-San Vittore 10 km, San Vittore-Caianello 22,5 km, Frosinone-La Macchia 13 km, tratto Valmontone 21 km, Colleferro-Fiuggi 11 km. Due tratte sulla Caserta-Salerno per un totale di 40 chilometri. Sulla A14, la porzione autostradale tra Faenza e Forlì, 17 km; altri 10 km sulla A27 tra Treviso Nord-Treviso Sud; sulla A26 tra Vercelli Est e l’allacciamento con l’A4, per 12 chilometri. Nessun tratto a 150 km è previsto al momento sulla SalernoReggio Calabria dove sono in corso numerosi cantieri di lavoro. Dalle porzioni di corsie che presentano caratteristiche di sicurezza, sono stati depennati i tratti al di sotto dei nove chilometri per non costringere gli automobilisti a una velocità ad intermittenza. Correre a 150 km l’ora non sarà comunque possibile sempre anche sui tratti finora indicati, qualora venissero meno le condizioni previste, il limite tornerebbe ai 130 km. Segnaletiche fissa ed elettronica informeranno gli automobilisti dove è possibile spingere sull’acceleratore fino ai 150 all’ora. Contro l’aumento del limite di velocità si scaglia tuttavia l’Asaps, associazione amici e sostenitori della Polizia stradale. “450 chilometri di polemica tra chi come noi - scrive il presidente Giordano Biserni - vede nel nuovo limite dei 150 (unico in Europa) uno smacco alla sicurezza e tra chi, come il ministro Lunardi, ritiene che elevare il limite non comporti un peggioramento degli standard. Anzi”. L’Asaps aggiunge che “di questa sorta di amnistia preventiva agli amanti dei 200 all’ora, però, ancora non c’è traccia nei provvedimenti delle società concessionarie che dovrebbero autorizzarli. Anzi, i direttori di tronco frenano perché timorosi di accollarsi decisioni che si ripercuoterebbero contro di loro in caso di incidenti gravi e mortali”. (ANSA). CODICE STRADA: 150 ALL’ORA; ASAPS, VERSO FEDERALISMO STRADALE LUNARDI INSISTE, MA LE SANZIONI SONO IRRISORIE (ANSA) - FORLÌ, 5 APR - “Rallenta la legge sui 150 chilometri all’ora, ma il ministro Lunardi insiste per il nuovo limite di velocità che potrebbe portare a un ‘federalismo’ autostradale delle concessionarie competenti sui singoli tratti. L’Asaps, l’associazione amici e sostenitori della Polizia stradale, rilancia la polemica contro l’innalzamento del limite su 450 chilometri di autostrade a tre corsie. “450 chilometri di polemica tra chi come noi - scrive il presidente Giordano Biserni - vede nel nuovo limite dei 150 (unico in Europa) uno smacco alla sicurezza e tra chi, come il ministro Lunardi, ritiene che elevare il limite non comporti un peggioramento degli standard”. Anzi. L’Asaps aggiunge che “di questa sorta di amnistia preventiva agli amanti dei 200 all’ora, però, ancora non c’è traccia nei provvedimenti delle società concessionarie che 55 dovrebbero autorizzarli. Anzi, i direttori di tronco frenano perché timorosi di accollarsi decisioni che si ripercuoterebbero contro di loro in caso di incidenti gravi e mortali”. Ma alla fine “il via libera alla corsa in autostrada ci sarà conclude Biserni - Lo diciamo con rammarico, non tanto e non solo per l’innalzamento del limite in quanto tale: è semmai l’impunità o, nel peggiore dei casi, l’esigua sanzione garantita a tutti coloro che si terranno sotto i 200 all’ora che ci terrorizza. Sai che spavento per 137,55 euro e 2 punticini tolti al conducente”. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: ASAPS; 9 MESI PATENTE A PUNTI, -636 MORTI (ANSA) - FORLÌ, 6 APR - A 9 mesi dall’avvento della patente a punti, i dati ufficiali dei rilievi dei sinistri (Polstrada e Carabinieri) confermano il trend di febbraio. Gli incidenti totali rilevati sono passati da 143.638 del periodo luglio-marzo 2002/2003 a 119.768, con un calo netto di 23.870, -16,62%, quasi identico al 16,73 di fine febbraio. I feriti sono passati da 102.966 a 81.974, -20,39% (-20,09% a fine febbraio). I decessi sono passati da 3.366 a 2.730, 636 in meno (-18,89%) rispetto a -17,77 di fine febbraio. Lo rileva una nota dell’Asaps, l’associazione amici e sostenitori della Polizia Stradale. “A questi dati vanno aggiunti - spiega il presidente Giordano Biserni - quelli degli incidenti rilevati dalle varie Polizie Municipali, dei quali non si conoscono i dati complessivi, ma se si esaminano i dati dei sinistri rilevati nella sola rete autostradale, dove opera in esclusiva la Polstrada, i dati sono confermati, anzi per il tasso di mortalità appaiono ancora più confortanti”. Per le autostrade, la casistica della sinistrosità dice che sinistri sono passati da 35.798 a 31.670, -4.128 in termini assoluti, -11,53% rispetto ad un migliore -12,50% di fine febbraio, percentuale per altro sensibilmente inferiore al -16,62% di tutti gli incidenti in generale. I feriti sono calati di 3.083 unità, 17,31%, anche in questo caso più modesto rispetto al -22,39% generale. Ma è nel numero dei decessi che la situazione si fa decisamente migliore per la rete autostradale, passando da 500 a 387, con un significativo 22,6%, miglior dato percentuale in assoluto che, per altro, conferma la tendenza di fine febbraio già fissata a un buon -20,58%. Gli incidenti che nei primi 9 mesi dalla patente a punti hanno visto per protagonisti veicoli pesanti (sopra le 3,5 tonnellate) sono stati 8.702, di cui 6.218 in autostrada. In 166 sinistri, di cui 71 in autostrada, sono rimasti coinvolti veicoli carichi di merci pericolose. 413 gli autobus incorsi in incidenti, di cui 185 nella rete autostradale. Continuano anche le omissioni di soccorso, 481 in totale, 97 in autostrada. In 3.882 incidenti sono rimasti coinvolti conducenti extracomunitari, 1.477 in autostrada. Le infrazione accertate da Polizia Stradale e Carabinieri nei primi 9 mesi dalla patente a punti sono state 2.298.231, (-11%), di cui 640.133 in autostrada. 4.012 le contestazioni a veicoli extracomunitari. In totale sono stati prelevati 1.561.481 punti dalle patenti dei conducenti. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: ASAPS, PERICOLOSI 150 KM/H IN AUTOSTRADA (ANSA) - FORLÌ, 16 APR - L’ipotesi di portare a 150 km l’ora la velocità nelle autostrade a tre corsie presegnalate è criticata dall’Associazione sostenitori polizia stradale (Asaps). Secondo calcoli fatti dal presidente Giordano Biserni, prendendo ad esempio il tratto Milano-Rimini, di 340 chilometri, il guadagno reale totale con i nuovi limiti sarebbe di appena 1 minuto e 50 secondi, perché i tratti dove si potrebbe pigiare l’acceleratore fino ai 150 sono solo due, di 13 e 17 chilometri. “I tratti individuati per il possibile aumento del limite - spiega l’Asaps - ammontano a circa 500 km su una rete di 6.400, cioè meno del 10% dei percorsi autostradali. Peraltro si tratterà quasi sempre di segmenti semaforici inferiori ai venti chilometri. Insomma, veri coriandoli nel percorso autostradale di centinaia di chilometri, che questi improvvisi e brevi sbalzi di velocità renderanno ancora più pericoloso. Serviranno solo a far ‘scaldare’ il piede agli emuli di Barrichello”. “I 150 non sono solo pericolosi - aggiunge Biserni - ma in tratti così brevi, con andature a fisarmonica, anche inutili. Chiunque sia dotato di un normale buonsenso dovrebbe domandarsi se ne vale la pena. Secondo l’Asaps no”. (ANSA). 56 CODICE STRADA: ASAPS, TANTI MOTIVI PER DIRE NO AI 150 KM/ORA (ANSA) - FORLÌ, 19 APR - “I 150 all’ora sono solo una deplorevole valvola di sfogo in un sistema stradale pericoloso e ormai collassato anche nella rete autostradale, nel quale non è importante tanto arrivare prima, ma semplicemente arrivare. Il presidente dell’Asaps (Associazione amici polizia stradale), Giordano Biserni, torna a criticare il prossimo ‘via libera’ ai 150 km/ora su alcuni tratti autostradali, sulla base di una serie di condizioni poste in una circolare dal ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi”. Secondo l’Asaps, il nuovo limite “consentirà di viaggiare fino a 200 km/ora senza sanzioni di rilievo e senza ritiro di patente fino a 201 km/ora. La ‘terribile’ sanzione sarà di appena 137,55 euro e due punticini per la patente, esattamente gli stessi previsti per chi non indosserà il giubbotto retroriflettente mentre posiziona il triangolo per cambiare una gomma. Risibile”. Biserni rileva che l’Italia sarà il solo Paese Ue ad adottare il nuovo limite, “proprio mentre vari studi nell’ambito della comunità sottolineano come una riduzione della velocità media di 5 km nelle strade extraurbane e autostrade da sola farebbe diminuire la mortalità in Europa di circa 10.000 vittime”. Per l’Asaps, inoltre, “non può essere invocata la qualità delle strade, giudicate migliori rispetto al passato. Le autostrade italiane, anche quelle a tre corsie, risulta siano state costruite per una velocità massima ideale di 140 km/ora. Altri Paesi Ue hanno una rete stradale ben migliore della nostra e non pensano neppure lontanamente di elevare i limiti. Negli stessi Usa, con autostrade a 4-6 corsie e cilindrate medie di 2.5003.000 cc, si accontentano di limiti che sono mediamente di 56 miglia”. Inoltre “l’effetto psicologico di traino (negativo) sarà deleterio anche per tutte le altre strade, e le distanze di sicurezza dovranno aumentare notevolmente”, sottolinea il presidente dell’associazione, che aggiunge: “poiché saranno competenti ad adottare la decisione finale le concessionarie autostradali, potrebbero verificarsi decisioni a macchia di leopardo, magari con difformi provvedimenti tra concessionario e concessionario, lungo la stessa direttrice autostradale. Insomma - sostiene Biserni - una sorta di federalismo autostradale”. (ANSA). DISCOTECHE: ASAPS, UN LEGGE ORMAI COLPITA E AFFONDATA ORA SERVONO ASSOLUTAMENTE PIÙ CONTROLLI SULLE STRADE (ANSA) - FORLÌ, 21 APR - “Ormai è chiaro che le potenti lobby dell’interesse notturno non la faranno mai passare. Dovremo rassegnarci a spostare la battaglia per la sicurezza solo fuori dai locali, trasferendo il peso del controllo e delle verifiche sulle spalle delle forze di polizia”. È il commento di Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’Associazione sostenitori amici della polizia stradale, alla bocciatura del Governo, in aula alla Camera, dell’emendamento al disegno di legge sulle discoteche. “Ognuno a questo punto - rileva Biserni - si assuma le proprie responsabilità, anche morali, davanti alla società e alle famiglie dei ragazzi. Dai banchi del Parlamento è emersa da tutti i settori la richiesta di maggiori controlli sulle strade. Bene. Intanto si potrebbe cominciare col ripianamento dell’organico della Polizia Stradale carente di 1.500 agenti da oltre 10 anni di cui tanto si parla, ma che resta sempre tale. Rimane il fatto che i servizi delle forze dell’ordine sulle statali e provinciali di notte, nei fine settimana, sono ancora assolutamente insufficienti. Sarebbe opportuno ricordare anche che se è vero che ognuno deve essere libero di andare a letto quando vuole, ognuno deve essere anche garantito al massimo da uno scontro in auto con un ebbro assonnato, per il quale non ha assolutamente responsabilita”. “Ancora una volta - conclude il presidente dell’Asaps - si è scelto un profilo basso. Difficilmente da questa legge arriverà un contributo sostanziale alla diminuzione delle vittime della strada. La conta del lunedì continua”. (ANSA). POLIZIOTTO TRAVOLTO E UCCISO: ASAPS, ERA UN VERO LEADER BISERNI: SEMPRE DISPONIBILE, BRAVO, ORGOGLIOSO DEL SUO LAVORO (ANSA) - CERVIA (RAVENNA), 21 APR - Un agente esperto, impegnato nel volontariato, sempre disponibile, con una grande professionalità e un’immensa passione per la divisa che portava. I colleghi ricordano così Stefano Biondi, 28 anni, travolto e ucciso ieri sera da una Porsche con a bordo due malviventi in fuga nei pressi del casello dell’Autosole di Mancasale, a Reggio Emilia. C’è angoscia, rabbia, sconforto a Forlì nella sede nazionale dell’Asaps, l’associazione nazionale sostenitori e amici della polizia stradale, di cui Biondi era referente per il distaccamento di Modena Nord. Il giovane era uno dei più anziani del reparto, dove lavorava da oltre sette anni, anche se a quanto risulta all’Associazione aveva già ottenuto il 57 trasferimento a Ravenna, dove sarebbe arrivato nei prossimi mesi per avvicinarsi alla famiglia: al padre Luciano, agricoltore, alla mamma Loredana (e non Marilena come si era appreso in un primo momento) e alla sorella Marzia. Aveva frequentato il corso di specializzazione nella Polstrada a Cesena, poi la prima destinazione, Modena appunto. L’estate scorsa aveva deciso di tornare per un po’ nella sua terra ed era stato distaccato al posto di polizia estivo di Cervia; il suo compito era quello di pattugliare in moto le strade della Riviera con le squadre anticriminalità. “Quel ragazzo mi è stato descritto come uno dei migliori elementi della sottosezione Modena Nord”, ha commentato il Questore modenese Benedetto Pansini. “Ed è proprio così” conferma - visibilmente commosso - il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni. “Il fatto stesso che ieri sera sia uscito nuovamente dopo aver finito il servizio lo dimostra. Stefano non si è mai risparmiato, per i colleghi era un punto di riferimento, il lavoro e la Polstrada erano parte essenziale della sua vita. “A Modena - ricorda Biserni - era spesso su ‘Provida’, la Subaru civile dotata di una telecamera nascosta che in tempo reale permette di contestare velocità elevate agli automobilisti, e non più tardi della scorsa settimana aveva spiegato i dettagli tecnici di questa vettura in un incontro a Reggio con un gruppo di poliziotti tedeschi. Stefano Biondi era un ‘tuttologo’ della Stradale, si occupava di reati, spesso aveva svolto mansioni di Polizia giudiziaria. Non dimentichiamo che Modena Nord è il Bronx autostradale dell’Emilia-Romagna, uno snodo delicatissimo anche per la sua posizione geografica e logistica. Un ispettore mi aveva confidato qualche mese fa: ‘Qui è dura, temiamo che succeda qualcosa’. Quel qualcosa ora purtroppo è accaduto”. Biserni ricorda l’impegno dell’agente romagnolo nell’Associazione: “A Natale aveva acquistato venti copie del nostro calendario 2004 per distribuirlo a parenti e amici. Una testimonianza forte del legame che aveva con la polizia e con quella che viveva come una missione quotidiana. E sapete - aggiunge, rivolto al cronista - cosa mi ha risposto quando, qualche tempo fa, gli ho parlato dell’opportunità di riconoscergli un rimborso spese per la sua attività e le sue trasferte per l’Asaps? Non voglio niente, datemi solo una copia aggiornata del Codice della strada!”. “Anche a Cervia – aggiunge - tutti lo conoscevano per il suo impegno e la sua disponibilità: lo scorso inverno, ad esempio, si era dato da fare per organizzare una manifestazione in Romagna nell’ambito di Telethon”. Il presidente dell’Asaps ripercorre il triste elenco degli agenti della Stradale caduti in servizio: Stefano Biondi è il ventisettesimo dal ‘94 in Italia, il secondo in Emilia-Romagna in poco meno di un anno. “E questo nonostante meno del 25% degli agenti della Stradale presti servizio in autostrada, sottolinea Biserni. Il 24 maggio 2003 un agente della Polstrada di Forlì, Pierluigi Giovagnoli, 46 anni, morì in un incidente frontale con un furgone guidato da un conducente ubriaco tra Casalfiumanese e Borgo Tossignano, mentre precedeva in moto la tappa imolese di un Giro ciclistico per dilettanti. Il 70% di questi agenti - ricorda l’Asaps - ha perso la vita sulle austostrade, solo in tre casi in conseguenza di un conflitto a fuoco. “Con un organico che rappresenta il 12-13% dell’intera forza della Polizia di Stato (circa 11.500 su un organico di 13.000 sulla carta, rispetto a un organico complessivo di circa 105.000-108.000 unità della Polizia di Stato), la Polstrada - aggiunge il presidente - ha pagato un prezzo almeno cinque volte superiore a quello dell’intera Polizia”. Biserni parla anche della disperazione dei colleghi, dei tanti poliziotti che hanno telefonato all’Associazione per manifestare il loro dolore e la loro rabbia. “A Modena - ribadisce Biserni - anche se era solo un agente, Stefano era un capo, un leader, un punto di riferimento per ogni necessità. Vogliamo ricordarlo cosi”. (ANSA). POLIZIOTTO UCCISO: MODENA, DOMANI LUTTO CITTADINO PER FUNERALI COLLEGHI AGENTE PROMUOVONO RACCOLTA FONDI PER TELETHON E IOR (ANSA) - MODENA, 22 APR - Il Comune di Modena ha disposto il lutto cittadino dalle 16 alle 17.30 di domani, in concomitanza con la celebrazione in Duomo dei funerali dell’agente scelto della Polstrada Stefano Biondi, travolto e ucciso l’altra sera nei pressi del casello di Reggio Emilia dalla Porsche di due malviventi in fuga con due chili di cocaina. Il giovane, originario di Cervia (Ravenna) dove vivono i familiari, era in servizio alla sottosezione Modena Nord della Stradale e da poco aveva ottenuto il trasferimento a Ravenna, che sarebbe divenuto operativo nei prossimi mesi. Il lutto lo ha deciso nel pomeriggio la Giunta, che ha accolto la proposta del sindaco Giuliano Barbolini e il parere favorevole della Conferenza dei capigruppo. Il Comune ha invitato i cittadini a osservare un minuto di raccoglimento alle 16, in occasione dell’inizio della cerimonia funebre. Il gonfalone cittadino sarà accompagnato in Cattedrale da 58 agenti della polizia municipale in alta uniforme e la bandiera della città sarà listata a lutto ed esposta a mezz’asta dal Palazzo del Municipio. La salma sarà poi tumulata sabato a Cervia, dopo un’altra cerimonia. Il feretro dell’agente è stato trasportato intanto nel pomeriggio a Modena Nord, per ricevere l’omaggio dei colleghi e domani mattina dei cittadini. I colleghi di Biondi - ha reso noto il sindacato provinciale di polizia Consap - hanno promosso una raccolta di fondi che, come da disposizioni dei familiari, saranno devoluti in beneficenza a Telethon (l’agente era impegnato attivamente nel volontariato e si era occupato nei mesi scorsi delle iniziative di Telethon nel ravennate) e al Centro Tumori Ior di Forlì. Queste le coordinate bancarie: Abi 01005, Cab 129081, c/c 7100 della Bnl agenzia di Modena, via Giardini. Intanto sul sito internet dell’Asaps, l’associazione sostenitori polizia stradale, sono stati pubblicati molti messaggi di cordoglio dei colleghi di Biondi, oltre a un editoriale del presidente Giordano Biserni, che ricorda tra l’altro l’impegnativo lavoro degli agenti delle Sottosezioni autostradali, “ormai veri e propri Bronx sull’asfalto, cresciuti troppo presto e troppo velocemente a suon di esperienze pericolose”. Sul fronte delle indagini, coordinate dal Procuratore di Reggio Emilia Italo Materia, trapela l’indiscrezione che Michele D’Ambrosio e Fabio Montagnino, i due pregiudicati bolognesi che viaggiavano sulla Porsche, nel tardo pomeriggio di martedì avrebbero rapinato sull’Autosole, in territorio lombardo, una donna-corriere che, dopo essere giunta in aereo all’aeroporto di Malpensa, viaggiava con la droga. Sarebbe stato un altro agente, fuori servizio, a notare i malviventi incappucciati sulla carreggiata sud e a dare l’allarme, con il successivo inseguimento della potente auto sportiva cominciato prima di Parma e finito tragicamente all’altezza del casello reggiano. (ANSA). CODICE STRADA: ASAPS, PROROGARE PATENTINO PER CICLOMOTORISTI TROPPI GIOVANI NON RIUSCIRANNO A CONSEGUIRLO IN TEMPO (ANSA) - FORLÌ, 11 MAG - L’Asaps, l’Associazione sostenitori della polizia stradale, è favorevole alla proroga del termine del 1 luglio per l’entrata in vigore dell’obbligo del patentino per i minorenni. “Poiché si ritiene - afferma in una nota il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni - che alla fine di giugno non più di 600-700.000 ragazzi possano, nella migliore delle ipotesi, averlo conseguito, non è pensabile che altre centinaia di migliaia di ragazzi ciclomotoristi, trovatisi nell’impossibilità, non per colpa loro, di frequentare gli appositi corsi gratuiti nelle scuole per la mancanza di adeguati finanziamenti, si trovino al margine della legalità e rischino una pesantissima sanzione da 516 euro, un vero e insopportabile balzello per le famiglie”. “L’entrata in vigore del giustissimo e condivisibile provvedimento, di fronte ad una massa di circa un milione di altri possibili ragazzi aspiranti al conseguimento del certificato per ciclomotoristi, rischia di mettere in moto - secondo l’Asaps - un meccanismo pericoloso che porterebbe molti giovani al varco della sottile linea della legalità. Si pensi a quello che succederebbe in molte realtà dove ancora oggi non si riesce a far superare la soglia del 60% fra quanti portano abitualmente il casco. Si innescherebbe un ulteriore elemento di giustificazione della illegalità con grave messa in imbarazzo delle forze di polizia e incremento delle fughe all’alt. Ancora una volta un provvedimento giusto, come quello del patentino, reso impraticabile, rischia di far mischia con altri provvedimenti simili, dai quali nasce e si sviluppa il modello delle ‘intransigenze permissive praticato frequentemente nel nostro Paese, col quale si finirà per minare poi la credibilità della norma”. “Sarebbe piuttosto interessante sapere - conclude Biserni - quanto di quel 7,5% delle sanzioni delle polizie statali è realmente stato versato al mondo della scuola per l’organizzazione dei corsi”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, INASPRIRE SANZIONI CONTRO UBRIACHI CON RITIRO DEFINITIVO PATENTE PER RECIDIVI (ANSA) - FORLÌ, 30 MAG - Inasprire le sanzioni contro chi guida in stato di ubriachezza e prevedere il ritiro definitivo della patente per i recidivi. Lo chiede Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (Associazione amici della Polizia Stradale) in una nota che si riferisce all’incidente avvenuto ieri a Torino, dove un’auto guidata da un ubriaco e drogato ha investito e ucciso tre pedoni. “Non è la prima volta che la violenza stradale si manifesta con tanta ferocia e temiamo che purtroppo non sarà l’ultima, visto il ritmo con cui ogni giorno registriamo e cataloghiamo gli episodi di una tragedia senza fine, afferma Biserni”. Secondo il 59 presidente dell’Asaps “oggi non è più rinviabile una strategia che renda finalmente efficiente il controllo preventivo e che preveda una massiccia presenza di forze di polizia sulla strada, evitando di demandare il prevalente controllo ai soli sistemi automatizzati”. Da qui la necessità di realizzare un protocollo d’intervento che metta i vari organismi di polizia nella condizione di potere eseguire “un numero adeguato e tassativo di controlli con l’etilometro, con la stessa continuità con cui si misura, ad esempio, la velocità”. Inoltre, l’Asaps auspica un cambiamento urgente delle norme che regolano la materia. “Se infatti il limite di 0,5 g. di alcol per litro di sangue è da considerare adeguato e conforme alla normativa europea, come del resto le sanzioni - spiega Biserni - si deve prevedere un inasprimento delle sanzioni per chi supera 1,5 g/l (il triplo del limite). In questo caso, l’autista dovrebbe subire non solo una sospensione, ma la revoca della patente con l’impossibilità di poterla conseguire di nuovo entro tre anni (o di più per il superamento di limiti ancora più alti), mentre per i recidivi - conclude Biserni - l’Asaps auspica la revoca definitiva del documento di guida. (ANSA). CODICE STRADA: PATENTINO; ASAPS, RINVIARE ENTRATA IN VIGORE ANCORA TROPPI RAGAZZI NON IN REGOLA, RISCHIO FUGHE ALL’ALT (ANSA) - FORLÌ, 17 GIU - Rinviare l’entrata in vigore del patentino per i minorenni alla guida di ciclomotori: lo chiede l’Asaps, Associazione sostenitori della polizia stradale, secondo cui “i pur lodevoli sforzi della scuola, per concretizzare l’adempimento dell’organizzazione dei corsi per il patentino dei ragazzi, non sono stati sufficienti a realizzare il risultato, anche per la mancanza dei previsti finanziamenti ricavati dal 7,5% delle sanzioni. “È ormai certo - rileva il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni - che una larga fetta di giovani aspiranti al certificato per ciclomotoristi, calcolabile in alcune centinaia di migliaia di giovani, non conseguirà in tempo il documento. Il diritto dei ragazzi (e delle famiglie) di legalizzare la loro posizione non si è potuto compiutamente adempiere. La frequenza dei corsi gratuiti nelle scuole rimarrà probabilmente ancorata ad una percentuale inferiore al 50% dei potenziali patentati”. “Senza entrare nel merito degli aspetti legati al mercato dei cinquantini già asfittico”, secondo l’Asaps rimane pressante “la necessità di un rinvio dell’entrata in vigore della norma. La sanzione di 516 euro e il fermo del veicolo per 60 giorni sono un balzello troppo pesante per le famiglie che pur aspirando a regolarizzare la situazione dei figli, faticheranno a far rispettare il divieto dell’uso a tanti ragazzi non patentati che dal primo luglio dovrebbero lasciare il motorino in garage”. L’Asaps sottolinea ancora che “si innescherebbe un ulteriore elemento di giustificazione dell’illegalità e grave messa in imbarazzo delle forze di polizia con incremento delle fughe all’alt. Con conseguenti rischi per gli inseguiti e per gli inseguitori”. Ancora una volta un provvedimento giusto ed opportuno, come quello del patentino, reso di fatto impraticabile, rischia - conclude l’Asaps - di far mischia con altri provvedimenti simili, dai quali nasce e si sviluppa il modello delle “intransigenze permissive praticato frequentemente nel nostro Paese, col quale si finirà per minare poi la credibilità della norma”. (ANSA). CODICE STRADA: PATENTINO; ASAPS, UNA PROPOSTA ANTI-SANZIONI SALVAGUARDARE CHI DIMOSTRA CHE SCUOLA NON HA ORGANIZZATO I CORSI (ANSA) - FORLÌ, 23 GIU - “Salvaguardare da sanzione e considerare temporaneamente in regola i ragazzi muniti di apposita certificazione dell’Istituto di Istruzione di appartenenza, con la quale si dichiari che per la scuola o la classe del ragazzo non è stato organizzato il previsto corso gratuito per il conseguimento del patentino, oppure il ragazzo pur avendo frequentato il corso non è stato posto nella condizione di poter essere sottoposto ad esame. È la proposta avanzata dall’Asaps, l’associazione sostenitori della polizia stradale, “di fronte - sottolinea in una nota il presidente, Giordano Biserni - alla rigida posizione del decisore politico di non voler rinviare l’entrata in vigore dell’obbligo del patentino per i ciclomotoristi minori di almeno sei mesi, all’1 gennaio 2005”. A parere dell’Asaps, di fronte ad una sanzione, “nel caso la famiglia del ragazzo dimostri l’impossibilità della partecipazione ai corsi gratuiti per il patentino perché non organizzati nelle scuole di appartenenza del ragazzo, con una lesione dello specifico diritto previsto dalla norma, il Giudice di Pace potrebbe avere buon gioco ad annullare la sanzione”. “Una diversa valutazione della situazione afferma Biserni - metterebbe a gravissimo rischio le famiglie nel caso in cui il giovane ciclomotorista privo 60 di patentino incappi in un incidente per il quale la compagnia di assicurazione potrebbe far scattare l’azione di rivalsa con le conseguenze che sono facilmente intuibili”. (ANSA). PATENTINO: RIVOLTA CONSUMATORI, BUSINESS PER AUTOSCUOLE ASSOCIAZIONI, BUSINESS DA 180 MLN; GOVERNO, TERMINEREMO CORSI (ANSA) - ROMA, 23 GIU - Consumatori in rivolta contro l’avvio del patentino per i ciclomotori, previsto per il primo luglio. Le organizzazioni di difesa dei cittadini chiedono infatti uno slittamento della data di avvio della nuova norma del codice della strada, alla luce del flop dei corsi organizzati dalla scuola pubblica per l’assegnazione dell’attestato di guida anche ai ragazzi minorenni che guidano uno scooter. Il governo però assicura: “termineremo i corsi”, ha detto il sottosegretario all’Istruzione, Valentina Aprea, citando un’indagine svolta presso di centri servizi amministrativi da cui risulta che “la stragrande maggioranza delle istituzioni scolastiche completerà i corsi programmati per il conseguimento del Patentino entro l’anno scolastico in corso”. Questa dichiarazione, unita al mancato esame della questione in occasione dell’ultimo Consiglio dei ministri, sembra far crescere le possibilità che il provvedimento entri in vigore alla scadenza prevista. L’esecutivo, in effetti, sembra spaccato, stando almeno ad alcune dichiarazioni dei ministri Lunardi e Maroni. Per il primo non ci sarà, infatti, alcuna proroga e dal primo luglio scatterà l’obbligo del patentino per chi guida un ciclomotore. Di diverso avviso il ministro del Welfare, favorevole ad un rinvio o alla ricerca di altre soluzioni. Le associazioni dei consumatori si sono quindi rivolte oggi al ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano, chiedendogli un intervento in Consiglio dei ministri “a favore della proroga per permettere agli istituti scolastici di organizzare corsi qualificati e gratuiti”. “Nelle famiglie si è creata una situazione di estremo disagio, causata dall’inefficienza del sistema scolastico pubblico che avrebbe dovuto, in tempi ragionevoli e gratuitamente, organizzare corsi di educazione stradale per i giovani”, hanno scritto le associazioni in una lettera aperta indirizzata al presidente dell’Isvap e al ministro delle Attività produttive, sottolineando come tale disagio sia determinato anche dalla “irragionevole rigidità del ministro delle Infrastrutture, che non ammette deroghe pur sapendo delle disfunzioni scolastiche e del fatto che oltre 500.000 giovani non sono ad oggi in possesso del titolo richiesto”. “Tralasciando ogni considerazione sul business regalato alle autoscuole - si legge nella lettera - è opportuno ribadire che, in assenza del titolo di guida, per gli incidenti che accadranno dopo il primo luglio in cui sia impegnata la responsabilità di un minore alla guida di un ciclomotore le imprese di assicurazione potranno rivalersi sulle famiglie per le somme erogate a titolo di risarcimento”. Calcoli fatti dalle organizzazioni, considerando sia la frequenza sinistri sia il costo medio per sinistro nel segmento ciclomotori, fanno stimare in 510 milioni di euro il costo di tale pericolo di rivalsa. Per questo Adiconsum, Adoc, Adusbef, Federconsumatori, Lega Consumatori Acli, Nuovi Orizzonti, Sicurstrada, Snapis hanno anche lanciato un appello al presidente dell’Isvap, Giancarlo Giannini, perché dissuada le assicurazioni ad intervenire sulle famiglie per eventuali rivalse. Ma il vero bersaglio delle polemiche dei consumatori sono le scuole guida: “L’insana gestione governativa dell’intera vicenda legata al patentino per i ciclomotori assume toni e contorni francamente negativi per la società, ad eccezione del business concesso ad arte alle autoscuole: oltre 200 euro di spesa contro la gratuità promessa e legiferata nella Pubblica Istruzione”, ha sottolineato l’Adiconsum che ha organizzato per domani una manifestazione a Roma a cui hanno aderito anche le altre organizzazioni. “Le scuole guida stanno approfittando della situazione per speculare sui prezzi dei corsi per il rilascio del patentino”, ha sostenuto anche Intesaconsumatori, che ha svolto un’indagine sui prezzi richiesti dalle scuole guida per i corsi da cui risulta che è “praticamente impossibile farli a meno di 150 euro”. Da un’indagine telefonica svolta dall’organizzazione nelle principali città italiane, l’unica città dove è possibile trovare corsi a meno di 150 euro è Firenze (130). La più cara è Genova, con una media di 200 euro. Milano è la seconda città più cara, con prezzi che vanno da 150 a 250 euro. Roma è intorno ai 150 euro. Per l’organizzazione, i corsi dovrebbero essere fatti ad un prezzo calmierato uguale per tutta Italia, concordato tra ministero, associazioni di categoria e associazioni di consumatori, “altrimenti le speculazioni proseguiranno e il patentino diventerà l’ennesimo business per le autoscuole per un controvalore di 180 milioni di euro. Il fatto che la motorizzazione non abbia ricevuto l’incarico di fare i corsi, infatti, consente ora alle scuole guida, durante l’estate, di avere il monopolio dei patentini. Le autoscuole, ovviamente, si difendono. “Qualsiasi provvedimento di rinvio o di clemenza andrebbe a discapito della sicurezza stradale, che rimane l’obiettivo 61 prioritario di questa disposizione, dice l’Unasca, che appoggia la posizione del ministro Lunardi. A fianco delle famiglie e a sostegno di una soluzione di compromesso ci sono invece gli agenti della stradale, che hanno proposto una sorta di patentino rosa. L’obiettivo sarebbe quello di considerare temporaneamente in regola i ragazzi muniti di una certificazione dell’istituto scolastico nel quale si dichiari “che per la scuola o la classe del ragazzo non è stato organizzato il previsto corso gratuito o non si sono potuti ancora effettuare gli esami esame. Per l’Asaps, l’associazione sostenitori della polizia stradale, sarebbe questa una possibile soluzione se non si dovesse decidere il rinvio del patentino di almeno sei mesi, a gennaio 2005. (ANSA). PATENTINO: ASAPS, PROROGA TERMINI SAREBBE L’UNICA LOGICA NON SI PASSI LA RESPONSABILITÀ ALLE FORZE DI POLIZIA (ANSA) - FORLÌ, 25 GIU - “In questi giorni esponenti di governo, per giustificare la resistenza ad un opportuno rinvio dell’obbligo del patentino, sottolineano con una sorta di pubblicità progresso che tra la vita e una proroga, scelgono la vita. La cosa, se non fosse estremamente seria, sarebbe persino divertente”. Lo afferma Giordano Biserni, presidente nazionale dell’Asaps, l’associazione sostenitori della polizia stradale, che trova “quanto meno imbarazzante che simili proclami vengano dalle stesse voci che poi vogliono entro fine mese i 150 in autostrada. Anche questa sarà una scelta per la vita?”. “Rimaniamo convinti - prosegue il presidente dell’Asaps - che la proroga dei termini sarebbe l’unica cosa logica di fronte all’impossibilità per molti ragazzi, non per loro colpa, di frequentare i corsi gratuiti presso le scuole come era loro diritto o l’impossibilità di sostenere gli esami. Che poi la responsabilità sia stata di questa o quella istituzione poco importa. Si dovrebbe avere per lo meno il coraggio di far ritenere valida una certificazione dell’istituto scolastico, la quale dica che il ragazzo non ha potuto frequentare il corso o non ha potuto sostenere l’esame finale. “Non si capisce anche - aggiunge Biserni - come mai si dica ai ragazzi che le regole sono regole e i giovani non devono abituarsi alle proroghe, e poi si invitano per l’ennesima volta le forze dell’ordine a non accanirsi contro di loro. Innanzi tutto il principio le regole sono regole deve valere sempre e per tutti, poi è troppo comodo passare la palla, e la responsabilità, all’ultimo segmento della filiera della legalità, le forze di polizia”. (ANSA). PATENTINO: ASAPS, PREVEDIBILI TANTI RICORSI A GIUDICI PACE (ANSA) - FORLÌ, 30 GIU - Per l’Asasp (associazione amici polizia stradale) saranno numerosi i ricorsi al giudice di pace da parte delle famiglie dei ragazzi multati perché sorpresi da domani a guidare un motociclo senza patentino, e con buona probabilità che vengano accolti. “C’è motivo di ritenere - scrive l’Asaps - che la consueta sensibilità di questi organi giudicanti possa determinare l’annullamento di quei verbali per i quali i ricorrenti dimostrino l’impossibilità per il ragazzo di frequentare il corso gratuito presso la scuola in quanto mai realizzato. Quindi il giudice potrebbe interpretare come valida esimente della responsabilità - argomenta ancora l’Asaps - la dimostrazione documentale che il minore non ha potuto, non per colpa sua o disinteresse, frequentare il corso, come era suo diritto, perché mai organizzato”. (ANSA). PATENTE A PUNTI: CALANO MORTI; ASAPS, POTENZIARE CONTROLLI I DECESSI (-18.75%) SONO DIMINUITI DI PIÙ IN AUTOSTRADA (-21%) (ANSA) - FORLÌ, 3 LUG - A un anno dall’adozione della patente a punti, l’Asaps (Associazione amici della Polizia Stradale) giudica confortanti i dati sul calo di incidenti e di morti, ma sottolinea che, per ottenere risultati migliori, i servizi di controllo vanno potenziati, soprattutto nelle ore notturne e nei fine settimana. E va accentuata l’attenzione sul consumo di alcolici e stupefacenti. “Per come era cominciata poteva andare meglio ma anche peggio, per la piega che l’andamento del calo incidenti aveva preso con lo scorrere dei mesi”, è il commento dell’associazione sul primo anno di patente a punti. L’Asaps ricorda che, a fine giugno, sulla base dei rilievi di Polizia Stradale e Carabinieri gli incidenti sono calati del 14,53% (- 27.485), i morti del 18,75% (- 857) e i feriti del 17,92% (24.505). Il calo minore (-12,34%) è stato rilevato negli incidenti con soli danni alle cose. Da questi dati - precisa l’Asaps - mancano quelli relativi alle varie Polizie municipali che “potrebbero avere rilevato più incidenti dello scorso anno, ma 62 una tendenza è una tendenza. In autostrada, il calo percentuale di incidenti è stato più modesto rispetto al dato generale con un -9% scarso (4.032) ma il calo relativo ai morti è stato maggiore: -21% (144 in meno). Risultato più contenuto per i feriti, diminuiti del 14,58% (3.444 in meno)”. Per una maggiore sicurezza sulle strade, l’Asaps suggerisce pure che “dovrebbero diventare una costante i servizi mirati alla salvaguardia degli utenti deboli della strada, pedoni in particolare”. Come il controllo dei veicoli motorizzati a due ruote “sui quali è d’auspicio il riflesso positivo del patentino per i ciclomotoristi minori”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, VA CREATO ARCHIVIO SINISTROSITÀ (ANSA) - BOLOGNA, 5 LUG - L’Asaps, associazione amici della polizia stradale, dopo la serie di incidenti che ieri ha funestato su molte strade il primo week end di luglio, ha proposto la creazione di un “catasto della sinistrosita”: “Certi sinistri, apparentemente inspiegabili, vanno analizzati con attenzione a cominciare dalle condizioni psico-fisiche dei conducenti (alcol, sostanze, età avanzata), all’assetto dei veicoli (gomme, carico), alle condizioni della strada (asfalto, buche, fondo bagnato sdrucciolevole)”osserva l’Asaps secondo la quale va creato un archivio generale con le modalità degli interventi e di tutti gli intervenuti per analizzare: le cause dell’incidente (fattore scatenante); la dinamica degli impatti e delle lesioni; le modalità e l’efficacia dei soccorsi tecnico-sanitari; la verifica degli eventuali interventi successivi al sinistro per correggere carenze o errori. “Per alcuni di questi aspetti - afferma ancora l’Asaps - potrebbero essere attivati e incaricati appositi uffici locali che facciano capo ai comitati provinciali della sicurezza. Un evento mortale o addirittura di catastrofe non può essere materia esclusiva delle aule di giustizia, va studiato, analizzato, scomposto per individuare le vere cause, la frequenza delle stesse, le misure adottabili con il solo scopo che si ripetano il più raramente possibile”. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: ASAPS, BENE CAMPAGNA IN AUTO SENZA ALCOOL MA SERVE PIÙ RIGORE CON CHI REITERA REATO DI UBRIACHEZZA (ANSA) - FORLÌ, 15 LUG - “Grande soddisfazione dell’Asaps, l’associazione sostenitori della polizia stradale, alla vigilia della partenza in venti locali italiani della campagna Polizia-Fondazione Ania ‘Rientro sicuro’, in collaborazione con il Silb, che prevede biglietti gratis per la discoteca ai giovani che si sottoporranno al test del tasso alcolico prima di mettersi alla guida. “È un’iniziativa a dir poco brillante commenta il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni - ma l’importante è che non sia occasionale, che non si tratti solo di una campagna estiva, che il discorso non si limiti ai ragazzi del sabato sera. Perché il problema della guida sotto gli effetti dell’alcol riguarda tutti e bisogna analizzare il prima, il durante e il dopo delle sciagure stradali provocate dall’ubriachezza”. “Tra le questioni da affrontare - rileva Biserni - c’è anche lo ‘scoglio’ del giudice di pace. In vari casi il lavoro delle forze di polizia viene vanificato con l’assoluzione di chi guida in stato di ebbrezza quando non ha provocato danni. E poi, nei confronti di chi reitera il reato di ubriachezza dopo aver compiuto incidenti con gravi conseguenze la mano deve essere più pesante, severa, con la revoca della patente per diversi anni. Sulla strada non ci possono essere killer seriali, che riottengono la patente dopo un periodo limitato e provocano magari altre stragi”. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: GUIDA SOTTO ALCOL, POLSTRADA IN PISTA 20 DISCOTECHE MONITORATE, BIGLIETTO GRATIS PER CHI È SOBRIO (ANSA) - ROMA, 15 LUG - La Polstrada scende in pista. Agenti saranno presenti in stand allestiti all’uscita di 20 tra le più frequentate discoteche lungo i litorali romagnolo, toscano e laziale, dove i giovani potranno, prima di mettersi alla guida, sottoporsi volontariamente e con garanzia di riservatezza al test dell’etilometro. Chi risulterà sobrio verrà ricompensato dagli stessi poliziotti con un biglietto omaggio per la discoteca, messo a disposizione dal gestore del locale. È l’operazione “Rientro sicuro”, un protocollo d’intesa siglato tra polizia di Stato, Fondazione Ania (Associazione nazionale tra le imprese di assicurazione) per la sicurezza stradale, con la collaborazione del Silb (associazione italiana imprenditori locali da ballo). La campagna pubblicitaria che accompagnerà l’iniziativa, finalizzata a contrastare gli incidenti notturni, sarà intitolata “Guido con Prudenza. Zero alcol tutta la vita” e avrà come testimonial due personaggi da video 63 games: Guido e Prudenza, appunto. Già dal prossimo weekend, dunque, e per gli altri di luglio, nonché per i primi tre di settembre, l’iniziativa sarà attiva in locali come il Cocorico di Riccione, il Twiga di Forte dei Marmi, il Fortino di Sperlonga. Per questo speciale servizio la Polstrada utilizzerà 30 pattuglie in aggiunta a quelle normali. “Quella che lanciamo oggi - ha spiegato il direttore della Direzione centrale per la polizia stradale, ferroviaria, delle comunicazioni e per i reparti speciali, Pasquale Piscitelli - vuole essere una campagna senza moralismi. Il desiderio dei ragazzi di divertirsi è legittimo, bisogna però che il divertimento sia consapevole. I dati sulle giovani vittime della strada sono allarmanti e speriamo con questa iniziativa di contribuire a ridurli. Gli incidenti stradali rappresentano infatti la prima causa di morte per i giovani tra i 15 ed i 24 anni; circa un terzo delle vittime della strada ha meno di 30 anni; nel 2002 374 minori hanno perso la vita in incidenti, mentre i feriti sono stati oltre 30.000; nello stesso anno il 45,5% delle vittime ha un’età compresa tra i 15 ed i 39 anni. Piscitelli ha poi definito “confortanti” i dati del primo anno di applicazione della patente a punti, che ha visto 857 morti in meno rispetto all’anno precedente. “L’operazione ‘Rientro sicuro’ - ha osservato da parte sua il presidente dell’Ania, Fabio Cerchiai - rappresenta un’ulteriore conferma dell’impegno da parte degli assicuratori a ridurre l’incidentalità sulle strade. Cerchiamo di avvicinarci ai giovani ed ai giovanissimi parlando il loro linguaggio e frequentando i luoghi in cui si incontrano, puntando a veicolare più efficacemente il messaggio”. Soddisfatto dell’iniziativa anche il presidente del Silb, Renato Giacchetto. “La volontà di prevenire e convincere i giovani sull’opportunità di adottare corretti stili di vita e di rispettare scrupolosamente le regole sulla circolazione stradale - ha rilevato Giacchetto - non può non avere la piena accoglienza di chi, come noi, ha sempre interpretato la prevenzione come uno strumento educativo fondamentale”. L’iniziativa ha avuto il plauso di Antonio Mazzocchi (An). “Si tratta - ha spiegato - di un’operazione lodevole e, speriamo, imitata da tanti altri operatori delle discoteche italiane. Avvicinare e responsabilizzare i giovani attraverso un’intelligente prevenzione può dare risultati maggiori di una legge repressiva che non educa, ma spinge i giovani alla violazione della legge”. Soddisfatta anche l’Asaps (l’associazione sostenitori della polizia stradale). “È un’iniziativa a dir poco brillante - commenta il presidente Giordano Biserni - ma l’importante è che non sia occasionale, che non si tratti solo di una campagna estiva, che il discorso non si limiti ai ragazzi del sabato sera. Perché il problema della guida sotto gli effetti dell’alcol riguarda tutti e bisogna analizzare il prima, il durante e il dopo delle sciagure stradali provocate dall’ubriachezza”. (ANSA). INCIDENTE A1: ASAPS, RIFLETTA CHI VUOLE LIMITE A 150 KM/ORA EVENTO IMPROVVISO È STATO SUFFICIENTE A SCATENARE DRAMMA (ANSA) - FORLÌ, 18 LUG - “Luglio si conferma come il mese peggiore dell’anno per il tasso di sinistrosità e mortalità. La miscela fra traffico commerciale e intenso traffico turistico è il probabile detonatore di questa situazione. È il commento - dopo la sciagura di Fiano Romano sull’Autosole - di Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, Associazione sostenitori della polizia stradale. Secondo Biserni, “all’esasperazione dei tempi di guida di chi ‘deve arrivare prima per lavoro’, si somma con la scarsa attitudine e confidenza con l’ambiente autostrada di molti conducenti viaggiatori occasionali sulla rete. Anche il tragico incidente di Fiano Romano dimostra che un evento improvviso, dovuto all’incoscienza dell’uomo con l’incendio di sterpaglie vicino all’autostrada, è stato sufficiente a scatenare il dramma. Si tenga conto che la gravità del sinistro forse è stata in parte limitata dalla presenza del Vigili del Fuoco già sul posto e questo ha determinato una celerità massima dei soccorsi”. “È bene sottolineare - rileva il presidente dell’Asaps - che nella rete autostradale eventi improvvisi ed imprevedibili sono frequenti, si pensi al fumo o ad una perdita di carico da parte di un camion (un semplice mattone perduto da un autocarro può scatenare un tamponamento a catena), la perdita di una ruota, un animale vagante. Il drammatico incidente del raccordo romano è avvenuto in una autostrada a tre corsie, in rettilineo e in pieno sole. Certamente avranno influito anche fattori come la velocità e la mancata distanza di sicurezza. Lo vogliamo ricordare a chi vuole elevare il limite a 150 Km/h in alcuni tratti di autostrade a tre corsie”. “È bene che si sappiano alcune cose, commenta Biserni: con il limite a 150 si potrà tranquillamente viaggiare fino a 200 Km/h pagando appena 137,55 euro e solo due punticini per la patente, esattamente come quelli che non indossano il giubbotto retroriflettente mentre cambiano una gomma forata in autostrada. Mentre a 130 Km/h servono circa 135 metri come distanza di sicurezza (tempo di reazione + spazio di frenata) a 150 ne serviranno circa 175. Nessuno poi ricorda mai che 64 con la pioggia il limite è già oggi di 110 Km/h”. “È veramente strano - secondo l’Asaps - un Paese nel quale ad un ragazzo che viaggia senza patentino, magari perché non lo ha potuto conseguire, si applicano 516 euro di sanzione e magari al papà che viaggerà a 200 Km/h in autostrada si applicherà una sanzione da 137,55 euro”. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: ASAPS, OK NO CONSULTA A 150 IN AUTOSTRADA (V. ‘SICUREZZA STRADALE: CONSULTA, NO A 150 KM/ORA...’ DELLE 14.44) (ANSA) - FORLÌ, 21 LUG - L’Asaps, l’associazione sostenitori della polizia stradale, valuta “con estrema soddisfazione” la presa di posizione della Consulta Nazionale della Sicurezza Stradale, che si è espressa, tramite il suo presidente Mario Sai, per il ‘no’ ai 150 km/ora in autostrada. L’Asaps, che insieme a Sicurstrada fa parte della stessa consulta, “si era impegnata in più occasioni in seno all’organo consultivo per la sicurezza stradale operante in seno al Cnel”, ricorda il suo presidente Giordano Biserni. “Crediamo che la coerenza voglia che chi invoca pubblicità scioccanti per creare una più forte coscienza del rispetto delle regole e dei limiti in autostrada, per fronteggiare una serie sempre più drammatica di incidenti catastrofali, rinunci ad un progetto assurdo in un contesto di gravi difficoltà per raggiungere i parametri di sicurezza stradale richiesti dall’Ue”. “L’Asaps - sottolinea Biserni - che con Sicurstrada, Anvu e Associazione Familiari e vittime della strada aveva preparato un manifesto contro i 150 in autostrada, ha ricevuto diverse migliaia di mail di sostegno al suo sito www.asaps.it. Ricordiamo che il nuovo limite nelle autostrade a tre corsie permetterebbe di viaggiare fino a 200 km/ora col solo rischio di una sanzione di 137,55 euro e il ritiro di appena due punti della patente, esattamente come chi dimentica di indossare il giubbotto retro riflettente”. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: PASETTO (DL), NO A 150 KM IN AUTOSTRADA (ANSA) - ROMA, 22 LUG - “La presa di posizione della Consulta nazionale sulla sicurezza stradale contro i 150 km/ora in autostrada deve far riflettere il ministro Lunardi sulla ragionevolezza del suo progetto e più in generale sull’efficacia del proprio operato in materia di sicurezza stradale. Lo afferma Giorgio Pasetto, responsabile Trasporti della Margherita. L’esponente dielle è il primo firmatario di una proposta di legge trasversale, la cui relazione introduttiva, spiega, è il “manifesto” contro i 150 km/ora redatto dall’Associazione sostenitori amici della Polizia stradale (Asaps), dall’Associazione professionale polizia municipale e locale d’Italia, dal Centro europeo per la prevenzione e la sicurezza in e per la strada e dall’Associazione italiana familiari e vittime della strada. Tale proposta di legge, aggiunge Pasetto, “vuole mantenere il limite di velocità in autostrada a 130 km/ora ed evitare che soggetti di natura privatistica, quali sono i gestori autostradali, possano intervenire su questioni di così delicata importanza per la società. Aspettiamo di veder calendarizzata presto questa proposta - conclude - in modo che il Parlamento possa finalmente discutere in modo collegiale un provvedimento che dal giorno della sua entrata in vigore ha trovato le diverse forze politiche, indipendentemente dal proprio colore, fortemente scettiche”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, REVOCA PATENTE PER RECIDIVE GRAVI (ANSA) - FORLÌ, 26 LUG - La revoca e non la sospensione della patente per i guidatori che causano incidenti stradali che costano la vita alle persone determinati da “recidive” violazioni gravissime e coscienti alle regole della strada. Lo propone l’Asaps, l’associazione Amici della Polizia Stradale che indica anche i casi che dovrebbero prevedere la revoca: recidiva per guida in stato di ebbrezza alcolica, recidiva per guida in stato di alterazione psico-fisica causata da stupefacenti, recidiva per il superamento dei limiti di velocità di oltre 40 km all’ora, omissione di soccorso in caso di incidenti con persone ferite. (ANSA). 65 DPEF: PEDAGGIO STATALI; ASAPS, LIMITA SPOSTAMENTI MENO ABBIENTI (ANSA) - FORLÌ, 29 LUG - “Far pagare il pedaggio su alcune statali (in realtà si tratterebbe di alcune superstrade) è decisione molto delicata. Gli automobilisti e camionisti già pagano somme esorbitanti fra tasse di proprietà, accise sulla benzina, iva sugli acquisti di auto e di pezzi di ricambio, revisioni biennali, ticket elevatissimi sulle autostrade (molti paesi europei hanno le autostrade gratuite) e, perché no, multe”. Lo rileva Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione sostenitori della polizia stradale, commentando la proposta del ministro per le Infrastrutture Pietro Lunardi per finanziare, con una tassa aggiuntiva, la realizzazione delle grandi opere. “Il totale fra imposte e tasse derivante dal mondo dell’auto - dice Biserni fa incassare allo Stato cifre elevatissime. Ai tempi della lira si parlava già di 120.000 miliardi all’anno senza contare i pedaggi autostradali; ci sembrano somme già molto elevate dalle quali trarre economie da investire in qualità dei manufatti e delle strade, segnaletica e sistemi di protezione. Invece da anni assistiamo ad un preoccupante e irresponsabile abbandono proprio della manutenzione di alcune superstrade, E45 OrteRavenna in testa, con crateri nei quali ormai potrebbe parcheggiare un’utilitaria, o la stessa statale Romea che congiunge Ravenna a Venezia, nella quale in alcuni tratti si deve fare lo slalom fra le buche. Quando piove queste strade diventano delle vere miniere per i gommisti, tanti sono gli scoppi di pneumatici per le buche che, colme di acqua, non vengono viste e ‘valutate in tempo”. “Il ricavato dalla tassazione generale degli automobilisti - afferma il presidente dell’Asaps - deve permettere interventi adeguati per far sì che certe superstrade rientrino nei limiti minimi di sicurezza oggi ampiamente superati. Ci domandiamo se una rete troppo fitta e senza reali alternative non costituisca un ostacolo alla vera libertà di movimento garantita anche dalla costituzione. Come potrà il cittadino meno abbiente (pensionato, operaio pendolare), che vuole muoversi anche a medio raggio, far fronte ai costi sempre più elevati se sarà circondato da un sistema strade quasi totalmente a pagamento? Il sistema economico, è chiaro, richiede una veloce (e sicura) movimentazione delle merci e dei commerci, ma chi paga già con la tassazione generale, chi paga tasse e imposte da tutto ciò che gira su una o più ruote, riteniamo non possa poi trovarsi circondato di balzelli e pedaggi anche per circolare a medio raggio, magari come pendolare per andare al lavoro. Non tornerà piano piano la ‘Tassa sulla polvere di antica memoria?”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, IL PERICOLO VIAGGIA SU DUE RUOTE IN ESTATE TASSO SINISTROSITÀ SFIORA METÀ DEL TOTALE (ANSA) - FORLÌ, 2 AGO - Gli incidenti che coinvolgono veicoli a due ruote, in estate toccano tassi che sfiorano la metà del totale dei sinistri stradali. A metterlo in evidenza è il presidente dell’Asaps (associazione amici polizia stradale), Giordano Biserni, il quale in una nota auspica che “su queste tragiche cifre possano incidere fortemente la patente a punti e il patentino per ciclomotoristi minori”. Tra le vittime, la maggior parte sono conducenti maschi. In particolare, l’Asaps ha analizzato gli ultimi dati definitivi disponibili sulla sinistrosità dei veicoli a due ruote, quelli Istat del 2002. MORTI - Negli incidenti con veicoli a due ruote, nel 2002, hanno perso la vita 1.747 persone, di cui 1.501 maschi (86%) e 246 femmine (14%). Tra i ciclisti si sono contati 320 decessi, 253 maschi (79%) e 67 femmine (21%). 305 conducenti (95%), 10 trasportati (3%), 5 pedoni (2%). Negli incidenti che hanno coinvolto ciclomotoristi hanno perso la vita 477 persone, di cui 390 maschi (82%) e 87 femmine (18%). 359 i conducenti (75%), 50 i trasportati (11%), 68 i pedoni (14%). Tra i motociclisti senza passeggero hanno perso la vita 492 persone, 449 maschi (91%), 43 femmine (9%). 397 i conducenti (82%), 20 i trasportati (di altri veicoli) (4%), 75 i pedoni (15%). Negli incidenti riguardanti motociclisti con passeggero hanno perso la vita 458 persone. 409 maschi (89%), 49 femmine (11%). 379 i conducenti (83%), 63 i trasportati (14%), 16 i pedoni (3%). FERITI - Negli incidenti che hanno coinvolto veicoli a due ruote nel 2002 sono rimaste ferite 94.835 persone, di cui 71.621 maschi (76%) e 23.214 femmine (24%). (ANSA). 66 BENZINA: ASAPS, ABBASSARE LIMITI VELOCITÀ PER CONSUMARE MENO (ANSA) - BOLOGNA, 5 AGO - Abbassare i limiti di velocità in diminuire i consumi. È la proposta dell’Asaps, associazione amici della polizia stradale di fronte all’aumento del prezzo del petrolio e quindi della benzina. Secondo l’Aspas, i consumi della gran parte delle vetture di quasi tutti i segmenti diminuirebbero fra il 10 ed il 15 per cento con un contributo notevole anche alla sicurezza stradale. (ANSA). PATENTE A PUNTI: ASAPS, CALANO I DATI POSITIVI SU INCIDENTI (ANSA) - FORLÌ, 11 AGO - I dati molto negativi sugli incidenti stradali di luglio, con un aumento di sinistri, di morti e feriti rispetto al luglio 2003, hanno contribuito notevolmente a peggiorare ulteriormente la curva di tendenza della sinistrosità monitorata dopo l’adozione della patente a punti. Lo sostiene Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione sostenitori amici della polizia stradale. Già dopo 12 mesi era stato constatato il significativo rallentamento del calo delle percentuali dei sinistri, rispetto al primo forte impatto positivo del dopo PaP, dei mesi estivi del 2003 - rileva l’Aspas - e ora la diminuzione fortunatamente rimane ma si sta lentamente ma costantemente avvicinando il passaggio da due ad una cifra dopo il segno meno. A luglio 2004, dopo 13 mesi, gli incidenti sono diminuiti, sulla base dei soli rilievi della Polizia stradale e dei Carabinieri, spiega Biserni, in termini assoluti di 26.918, fermandosi ad un calo del 13,2%, rispetto al -14,5 del mese precedente. Gli incidenti mortali sono passati da -747 a -739. Il calo si è ridotto da -18,2 di fine giugno a -16,7 di luglio. Il numero delle vittime mortali si ferma a -841 con un calo del 17%, rispetto a -857 e -18,7% del mese scorso. I feriti sono diminuiti, nei 13 mesi, di 23.336 unità con un calo del 15,9%, peggiore rispetto al mese precedente, quando la diminuzione dei feriti era stata di 24.505 e una percentuale superiore di ben due punti pari a un -17,9%. Tendenza per altro confermata anche dai dati della rete autostradale, dove opera la sola Polizia Stradale, sui quali hanno sicuramente inciso alcuni spaventosi incidenti plurimortali come quello di Fiano Romano sulla A1 con sette morti e decine di feriti. Gli incidenti sulla rete autostradale a 13 mesi dalla PaP sono stati 46.659, con un calo di 4.024 e una percentuale di -7,9%, rispetto a -8,6% della fine dei 12 mesi. Gli incidenti mortali passati da 647 a 528 sono diminuiti di 119, cioè -18,4% rispetto a un -19,6% del mese precedente. I morti sono risultati 141 in meno, passando da -20,96 di fine giugno a un più modesto -18,5 di fine luglio, con la perdita secca di 2,5 punti percentuali, proprio per l’elevato numero di sinistri plurimortali. I feriti sono diminuiti nei 13 mesi di 3.308 unità, pari a -12,9%. Il mese precedente la percentuale di calo era del 14,58%. Gli incidenti che hanno visto coinvolti veicoli pesanti superiori alle 3,5t, negli ultimi 13 mesi sono stati 12.833 (9.202 in autostrada). In 234 sinistri (110 nella rete autostradale) sono rimasti coinvolti veicoli adibiti trasporto di merci pericolose. 648 incidenti, (318 in autostrada) hanno avuto per protagonisti dei pullman. Sono state invece 701 le fughe con omissione di soccorso, di cui 151 in autostrada. I conducenti extracomunitari coinvolti sono stati complessivamente 5.992, di cui 2.342 in autostrada. Le infrazioni contestate da Polstrada e Carabinieri nei 13 mesi sono state complessivamente 3.364.974, di cui 952.633 in autostrada. I punti patente decurtati sono stati 2.923.343, ai quali ovviamente si devono aggiungere quelli decurtati dalle Polizie municipali. (ANSA). PATENTE A PUNTI: ASAPS, AUMENTANO AGGRESSIONI AD AGENTI AUTOMOBILISTI FORSE PIÙ PRUDENTI, MA CERTO PIÙ NERVOSI (ANSA) - FORLÌ, 13 AGO - “Se ci sono ancora dubbi sulla forte permanenza degli effetti positivi della Patente a punti sulla sinistrosità, sembra non esistano invece molti dubbi sul fatto che il ‘dopo’ Patente a Punti ha alimentato le reazioni scomposte, aggressive e spesso violente nei confronti delle divise che operano sulla strada. Ci verrebbe da dire che in qualche caso i punti persi dai conducenti li hanno dovuti subire gli agenti...”. È il commento dell’Asaps, l’associazione sostenitori della Polizia stradale, ad una propria ricerca basata sugli episodi di cui è venuta a conoscenza tramite i propri referenti e le notizie di stampa. Dopo avere osservato che dal novembre scorso gli episodi di aggressione rilevati sulla stampa nazionale erano in evidente crescita, l’Asaps ha pensato di monitorare il fenomeno istituendo un proprio file con la raccolta dei dati, non a caso denominato in modo autoironico: ‘Sbirri pikkiati’ (termine mutuato da un commento in un forum di una rivista specializzata) ed ha realizzato un apposito cassetto sul sito dell’associazione www.asaps.it intitolato ‘aggressioni’, nel quale sono stati inseriti solo alcuni degli episodi di violenza contro 67 le divise. “Pur non avendo avuto la pretesa di raccogliere tutti i dati dei reali casi di aggressione di agenti in conseguenza di controlli stradali - commenta il presidente Giordano Biserni - sono emersi risultati numericamente e qualitativamente allarmanti”. E sono stati esclusi dal conteggio gli episodi di sola intemperanza verbale, sfociati in ingiurie (l’oltraggio è stato abolito), perché numerosissimi e quasi mai riportati dalla stampa. Dall’1 novembre 2003 al 30 luglio 2004 - secondo la ricerca dell’Asaps - “sono stati ben 71 gli episodi nei quali i conducenti di veicoli sottoposti a controllo hanno aggredito fisicamente gli agenti e questi hanno riportato lesioni più o meno gravi. Gli episodi di violenza sono costituiti da spinte, schiaffi, pugni, fino a vere e proprie risse o tentativi di investimento col veicolo. Dei 71 episodi archiviati, 19 sono stati conseguenti a controlli con l’etilometro”. In particolare le aggressioni hanno riguardato la Polizia di Stato (compresa la Polstrada che effettua numerosi controlli con l’etilometro) in 35 episodi, la Polizia Municipale in 24 episodi e i Carabinieri in 15 episodi. Il totale è superiore a 71, in quanto alcune aggressioni hanno riguardato pattuglie di più corpi; 34 aggressioni sono avvenute di notte e 33 di giorno (in alcuni casi non è stato possibile accertare l’ora); in 41 casi gli aggressori erano cittadini italiani in 28 casi stranieri (in due casi non è stato possibile identificare la nazionalità). Secondo l’Asaps “emerge, seppur con un calcolo approssimativo, rapportato agli episodi raccolti dalla stampa negli anni precedenti, un considerevole aumento dell’aggressività, con un numero di casi almeno doppio, quasi si assistesse ad un forte indebolimento, ad una perdita di rispetto della figura che in divisa rappresenta lo Stato, in parte anche addebitabile alla ormai evidente scarsa considerazione per questi reati”. (ANSA). POLIZIOTTO INVESTITO: ASAPS, IN DIECI ANNI 28 MORTI POLSTRADA SI FATICA A SOSTITUIRE CADUTI,POMENTALE SIMBOLO PROFESSIONALITÀ (ANSA) - BARI, 19 AGO - Il sovrintendente della polizia stradale Marino Pomentale, morto oggi nel brindisino travolto da un’automobile mentre stava compiendo il suo lavoro, è la ventottesima vittima della polizia stradale in dieci anni: lo rileva il presidente dell’Associazione sostenitori amici della polizia stradale (Asaps), Giordano Biserni, in una nota nella quale sottolinea che Pomentale era un simbolo di professionalità e di attaccamento al dovere. “Marino - aggiunge Biserni - era un concentrato di esperienza, professionalità grande amore per il suo lavoro, quasi avesse, come ha detto il suo comandante Isp. Giuseppe Potenza, lo scudetto della Polizia Stradale stampato sulla pelle”. Biserni fornisce anche i dati riguardanti le modalità con le quali i poliziotti della Stradale - che ha un organico di 12.000 persone - sono stati uccisi mentre svolgevano il proprio lavoro: tre per sparatorie con criminali, 16 investiti su strada, cinque in incidenti in auto, quattro in moto. Un esame della tipologia dei decessi - afferma Biserni - “dice che il maggior numero, ben 19, pari al 68%, è avvenuto nella rete autostradale, a dimostrazione del rischio connesso a quella particolare tipologia di servizio”. Rischio riconducibile, secondo l’Asaps, “alla particolare esposizione al pericolo dovuto in via principale al fattore velocità dei veicoli che percorrono questo tipo di arteria. In nove casi - afferma Biserni - gli incidenti sono avvenuti sulle statali, pari al 32%. In tre casi (11%) i decessi sono dovuti a conflitti a fuoco o fattori legati alla criminalità. In 16 casi (57% del totale) la morte di operatori della Polizia Stradale è avvenuto per investimenti mentre venivano compiuti rilievi di incidenti stradali o il controllo di veicoli. In cinque casi (18%) la morte è avvenuta per incidente automobilistico durante il servizio. In 4 casi (14%) la morte è avvenuta per incidente con la moto durante il servizio”. “Il vuoto incolmabile per la famiglia, la moglie e i tre figli, a cui va il sentimento di vicinanza e di affetto di tutta l’Asaps, alla quale Marino era associato, spesso rimane tale - conclude Biserni - anche per le sempre più esigue fila della Polizia stradale, organismo che pur in prima linea nell’impegno per la sicurezza stradale, ormai fatica a rimpiazzare nei reparti anche i suoi caduti. Siamo certi che i colleghi della Stradale di Fasano sapranno raccogliere il testimone del Sovrintendente Pomentale, un vero simbolo di serietà e professionalità, e testimonieranno il loro impegno in favore della collettività brindisina per onorare la memoria di Marino, come lui avrebbe voluto”. (ANSA). 68 POLIZIOTTO TRAVOLTO: IN ITALIA QUASI TRE MORTI OGNI ANNO DAI DATI DELL’ASAPS IL TRIBUTO DELLA STRADALE ALLA SICUREZZA (ANSA) - OSTUNI (BRINDISI), 19 AGO - Era a piedi su un tratto di strada di scorrimento tra Ostuni e Brindisi, era impegnato in un’operazione di controllo quando di lì è passata un’auto, una Opel Astra, che l’ha travolto e ucciso. Ha perso la vita così questa mattina il soprintendente della polizia stradale Marino Pomentale. Aveva 49 anni ed era in servizio nel distaccamento di Fasano della Polstrada, nella stessa cittadina dove era nato e dove viveva insieme con la moglie e tre figli. La morte di Pomentale ha scosso in modo particolare i suoi colleghi che ricordano le sue qualità, la sua professionalità, ma ha anche contribuito a rendere ancora più pesante il numero delle vittime tra gli agenti della Polstrada durante il servizio: quasi tre ogni anno, 28 in dieci anni per l’esattezza. I numeri li fornisce l’Asaps, l’Associazione sostenitori amici della polizia stradale, il cui presidente, Giordano Biserni, in una nota manifesta il proprio cordoglio per la morte dell’agente brindisino e ne ricorda le qualità: “Pomentale dice - era un simbolo di professionalità e di attaccamento al dovere. Marino era un concentrato di esperienza, professionalità e grande amore per il suo lavoro quasi avesse, come ha detto il suo comandante, isp.Giuseppe Potenza, lo scudetto della Polizia Stradale stampato sulla pelle”. Una morte quindi che rende ancora più pesante il tributo pagato dalla Polizia stradale per dare più sicurezza a chi frequenta le strade. I dati della Asaps parlano di 28 poliziotti uccisi negli ultimi dieci anni mentre svolgevano il loro lavoro: tre in sparatorie con criminali, 16 investiti su strada, cinque in incidenti in auto, quattro in moto. Morti che nella maggior parte dei casi sono dovute a servizi prestati su strade ad alta velocità, soprattutto le autostrade, ma anche le grosse statali. Lo spiega Biserni: “il maggior numero dei decessi, ben 19, pari al 68%, è avvenuto nella rete autostradale, a dimostrazione del rischio connesso a quella particolare tipologia di servizio”. Rischio riconducibile, secondo l’Asaps, “alla particolare esposizione al pericolo dovuto in via principale al fattore velocità dei veicoli che percorrono questo tipo di arteria. In nove casi - afferma Biserni - gli incidenti sono avvenuti sulle statali, pari al 32%. In tre casi (11%) i decessi sono dovuti a conflitti a fuoco o a fattori legati alla criminalità. In 16 casi (57% del totale) la morte di operatori della Polizia Stradale è avvenuta, come per Marino Pomentale, per investimenti mentre venivano compiuti rilievi di incidenti stradali o il controllo di veicoli. In cinque casi (18%) la morte è avvenuta per incidente automobilistico durante il servizio. In 4 casi (14%) la morte è avvenuta per incidente con la moto durante il servizio”. Oggi la Polizia stradale ha in organico circa 12mila persone, un numero ritenuto insufficiente rispetto ai compiti che è chiamata a svolgere. Biserni rileva che la Polstrada, “pur in prima linea nell’impegno per la sicurezza stradale, ormai fatica a rimpiazzare nei reparti anche i suoi caduti. Ma il vuoto più grande è naturalmente quello che i poliziotti scomparsi lasciano nelle loro famiglie e tra gli amici. In proposito il presidente dell’Asaps rivolge un invito ai poliziotti che lavoravano con Pomentale: “Siamo certi - dice - che i suoi colleghi testimonieranno il loro impegno in favore della collettività brindisina per onorare la memoria di Marino, come lui avrebbe voluto”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, SU EXTRAURBANE WEEKEND A RISCHIO LE NOTTI DI SABATO E DOMENICA OLTRE IL 50% DELLE VITTIME (ANSA) - FORLÌ, 21 AGO - Nella giornata di domenica si conta il maggior numero di incidenti - 10.332, pari al 16,44% del totale - sulle strade extraurbane. Segue il sabato con 10.091 (16,06%), il venerdì con 9.179 (14,61%), il giovedì con 8.473 (13,48%), il mercoledì con 8.265 (13,15%). Il martedì è la giornata più virtuosa con ‘soli’ 7.926 incidenti (12,61%). L’elaborazione è de ‘Il Centauro’, rivista ufficiale dell’Asaps, l’associazione sostenitori della polizia stradale, sulla base dei dati ufficiali Istat 2002, gli ultimi disponibili. “Se vogliamo poi andare a vedere le statistiche in termini di morti e feriti - spiega il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni - la situazione non cambia molto. Assolutamente in testa nella graduatoria del rischio (dati delle strade extraurbane) la domenica con 770 morti, cioè il 20,07% del totale di 3.835, e ben 19.235 feriti, segue il sabato con 703 vittime, pari al 18,33%, e 17.122 feriti, 16,86%. Il venerdì fa contare 510 vittime mortali 13,29% e 14.188 feriti, 14,02%; segue il giovedì con 497 decessi 12,95% e 13.071 feriti (12,87%), il martedì con 464 decessi (12,09%) e 11.886 feriti (11,70%), il lunedì con 447 vittime (11,65%) e 13.285 feriti (13,08%), infine il giorno più virtuoso come numero di vittime, cioé il mercoledì con 444 (11,57%) e 12.749 feriti (12,55%)”. Se qualcuno ha poi qualche dubbio sulla pericolosità delle notti del fine settimana - 69 prosegue la disamina dell’Asaps - “consideri che il 50,86% degli incidenti mortali si è verificato proprio da mezzanotte alle 7 del sabato, 199 decessi 21,49% e nelle stesse ore della domenica, 272 morti pari al 29,37%. E, lo ripetiamo, stiamo analizzando i soli incidenti nelle strade extraurbane. Nessuno si azzardi ad unire le statistiche degli incidenti sulle strade extraurbane con quelli delle urbane, rimarrebbe molto deluso. Come numero di incidenti al primo posto balza il venerdì con 36.691 (15,42%), seguito dal sabato con 35.294 (14,84%), ma come numero di vittime mortali rimane saldamente al primo posto la domenica con 1.201 (17,82%), seguita dal sabato con 1.201 (17,19%). Anche in questo caso le ore notturne, da mezzanotte alle 7, sono le più micidiali con 751 morti pari al 50,67%, cioè 424 la notte della domenica, pari al 28,60% e 327 in quella del sabato (22,06%)”. Nelle altre notti della settimana si conta complessivamente il 49,33% dei morti. Sulle notti del fine settimana, a parere dell’Asaps, deve incentrarsi la maggiore attenzione dei controlli. Rimane ferma - a parere dell’associazione - la proposta della revoca della patente per i recidivi alla guida in stato di ebbrezza da alcol e stupefacenti, con divieto di ripetizione dell’esame per almeno cinque anni e severa verifica della disintossicazione dei soggetti alcolisti. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: ASAPS, PIÙ INCIDENTI GRAVI NEI WEEK END AUMENTATI ‘EVENTI PLURIMORTALI’ ANCHE IN AGOSTO (ANSA) - FORLÌ, 31 AGO - Anche agosto 2004, sulla base dei soli incidenti dei cinque fine settimana rilevati da Polizia Stradale e Carabinieri, fa segnare un incremento anche se modesto, così come era avvenuto per luglio: gli incidenti stradali, infatti, sono passati da 6.717 dello scorso anno a 6.860 del 2004, con un aumento di 143 (+2,1%). Lo rileva un’indagine dell’Asaps, l’associazione sostenitori della Polstrada, secondo cui è più consistente invece l’incremento del numero dei morti - 223 quest’anno, 220 lo scorso anno (+23, pari a un aumento del 9,8%) - e dei feriti: 5.940 contro i 5.416 dello scorso anno, 524 in più e un incremento del 9,6%. “Gli indicatori numerici - commenta il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni sembrano confermare una tendenza che era già evidente per gli osservatori più attenti. Non solo si riscontra una preoccupante inversione di tendenza delle percentuali molto positive del dopo patente a punti dell’estate 2003, che analizzeremo più compiutamente con i dati completi di tutto il mese di agosto, ma si riscontra una tendenza a una maggiore gravità degli incidenti, specie del fine settimana. Infatti di fronte a un incremento modesto dei sinistri, 143 in più e +2,1%, aumenta, in modo sproporzionato al numero di eventi, il numero dei feriti e dei decessi. Sono stati molto numerosi gli incidenti plurimortali anche nei fine settimana di agosto, quattro con 12 morti solo nell’ultimo week-end”. “È innegabile - prosegue Biserni - che sull’estrema gravità della sinistrosità incidono chiaramente fattori quali la velocità e le condizioni psicofisiche inadeguate per alcol, sostanze o solo stanchezza. Su questi fattori si dovrà incidere in modo ancora più puntuale per evitare che nella lotteria della strada, come succede spesso, vengano estratti anche i nomi di coloro che le regole le osservano scrupolosamente e sono vittime della sconsideratezza di altri. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, IN AGOSTO PIÙ MORTI E FERITI RISPETTO ALLO STESSO MESE DEL 2003 LIEVE DIMINUZIONE SINISTRI (ANSA) - FORLÌ, 6 SET - L’aggiunta dei dati sugli incidenti rilevati in agosto da Polizia Stradale e Carabinieri porta ad una ulteriore limatura delle percentuali positive del calo della sinistrosità del dopo patente a punti. Ma questa volta i dati di agosto si caratterizzano per la particolare gravità degli incidenti. Lo rileva un’indagine dell’Asaps, l’Associazione sostenitori della polizia stradale, che ha sede a Forlì. In agosto i sinistri rispetto allo stesso mese dello scorso anno, seppur di pochissimo, sono diminuiti dello 0,2% (26 in meno), sono invece molto aumentate le vittime, 30 in più del 2003, quasi 9% di aumento; anche i feriti sono aumentati di 557, con un +5,5%. Alla luce di questi dati - sottolinea il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni - ecco che le percentuali complessive a 14 mesi dall’introduzione della patente a punti subiscono un ulteriore ridimensionamento. In termini assoluti il calo dei sinistri ammonta a -26.944, -12,4% (a 13 mesi era del 13,2%), gli incidenti mortali sono passati da - 739 a -733, quello delle vittime passa da 841 a -811 e una percentuale che passa da -17% a 13 mesi a un più modesto -15,3% a 14 mesi, con la perdita di quasi 2 punti percentuali. A 14 mesi i feriti sono 22.779 in meno e una percentuale che si fissa a -14,5% rispetto al precedente 15,9%. Il quadro complessivo si caratterizza per una più sensibile diminuzione delle 70 positive percentuali della sinistrosità invalidante e mortale rispetto ai mesi precedenti. Significativamente più positivi i dati della sinistrosità autostradale, nella quale la diminuzione di 4.273 sinistri nei 14 mesi riesce a fa mantenere identica la percentuale di calo del 7,9% proprio come a fine luglio. Anche gli incidenti mortali (-18,3%) e con feriti (- 11,4) mantengono la posizione. I morti però sono stati 143 in meno, con una diminuzione a 14 mesi del 17,7% rispetto al precedente -18,5% di fine luglio, con l’incremento di incidenti plurimortali che ha caratterizzato la sinistrosità della rete. I feriti, 3.545 in meno, fanno segnare un calo del 12,8% quasi identico a quello del mese precedente. Ancora una volta, a parere dell’Asaps, la particolare gravità delle conseguenze dei sinistri, in termini di vittime e feriti, rimane addebitabile a velocità eccessive e, ancora di più, alle condizioni psicofisiche per alcol, sostanze e stanchezza, assolutamente inadeguate. Nel corso dell’operazione ‘Rientro sicuro attivata dalla Polizia Stradale nei fine settimana, il 25% dei controllati con i precursori è risultato positivo all’alcol. Gli incidenti che hanno visto coinvolti veicoli con peso superiore a 3,5 tonnellate negli ultimi 14 mesi sono stati 13.569 (9.725 in autostrada) pari a un 7,15% di quelli totali. In 252 sinistri (118 nella rete autostradale) sono rimasti coinvolti veicoli adibiti al trasporto di merci pericolose. 703 incidenti (347 in autostrada) hanno avuto per protagonisti dei pullman. Sono state invece 762 le fughe con omissione di soccorso, di cui 161 in autostrada. I conducenti extracomunitari coinvolti sono stati complessivamente 6.444, di cui 2.530 in autostrada. Le infrazioni contestate dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri nei 14 mesi sono state complessivamente 3.672.485, di cui 1.040.887 in autostrada. I punti patente decurtati, nei 14 mesi, sono stati 3.337.732, ai quali si devono aggiungere quelli decurtati dalle Polizie Municipali. (ANSA). FURTI AUTO CALATI DEL 5% MA NE SPARISCE UNA OGNI 163 SECONDI ASAPS: PRIMA VOLTA SOTTO 200 MILA, RITROVATO IL 55% DELLE AUTO (ANSA) - FORLÌ, 16 SET - Ogni 163 secondi sparisce un’automobile ma nel 2003 in Italia i furti d’auto sono comunque diminuiti del 5%, scendendo sotto quota 200 mila per la prima volta negli ultimi 15 anni. È il quinto anno consecutivo con il segno meno e più del 55% delle vetture rubate viene ritrovato. Sono alcuni dei dati che emergono da un’inchiesta che sarà pubblicata nel numero di ottobre di Il Centauro, organo ufficiale dell’Asaps (Associazione amici della polizia stradale), secondo la quale tra il 1991 e il 2003 i furti d’auto sono calati del 47%. In testa ci sono Campania, Lazio e Lombardia e fra le città Roma, con una media di 88 auto sparite al giorno. Nel 2003 le vetture rubate sono state 193.670, contro le 203.694 del 2002, cioè 10.024 in meno. Se si considera il record di furti toccato nel 1991, pari a 367.252 macchine rubate, il ‘taglio’ è stato del 47,3%. Anche i veicoli ritrovati sono in costante crescita: l’anno scorso le forze di polizia ne hanno rinvenuti 107.586, cioè oltre la metà (il 55,5%) di quelle rubate. Ed è un record: nel 2002 i rinvenimenti furono il 53,9%. Ma con 530 furti di auto al giorno, 22 ogni ora, uno ogni 163 secondi, l’Italia rimane comunque ai vertici in Europa, pur con un rapporto che è sceso sotto 6 macchine ogni mille del parco veicoli, rispetto alle 12,9 del 1991. Considerata la percentuale delle auto rinvenute, il fatturato netto della Furti auto Spa si è fatto decisamente più magro, fermandosi a 86.064 pezzi. In testa alla classifica delle regioni rimane saldamente la Campania con 38.976 furti e 15.927 rinvenimenti (pari al 40,8%), seguita dal Lazio con 34.881 furti e 15.895 rinvenimenti (45,6%) e dalla Lombardia con 33.533 furti e 18.809 rinvenimenti (56,1%). Fra le città, Roma è la capitale anche nei furti d’auto con 32.399, vale a dire quasi il 93% di tutto il Lazio, e 14.801 rinvenimenti (pari al 45,7%). Al secondo posto Napoli con 28.131 e 12.116 rinvenimenti (43%) e al terzo Milano con 22.244 furti e 13.062 rinvenimenti (53,9%). I modelli più rubati sono le Fiat Uno, Punto, Y10, Panda fra le marche nazionali e la Volkswagen Golf fra le straniere, quasi tutte destinate all’estero o al riciclaggio in Italia, ma in alcuni casi vengono smontate a pezzi e ‘cannibalizzate. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: IN WEEK END SETTEMBRE +5% CON PIÙ MORTI SECONDO INDAGINE ASAPS AUMENTATO NUMERO E GRAVITÀ RISPETTO 2003 (ANSA) - FORLÌ, 30 SET - Più incidenti e sempre più gravi: secondo un’indagine dell’Asaps, nei fine settimana di settembre gli incidenti stradali rilevati da polizia stradale e carabinieri sono aumentati del 5,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, ma a crescere è stato soprattutto il numero dei morti (+14,8%) e 71 dei feriti (+9,8%). Dati a cui, tra l’altro, mancano ancora quelli degli incidenti rilevati dai vigili urbani sottolinea l’Associazione amici e sostenitori della Polizia stradale - e che purtroppo confermano l’inversione della tendenza positiva innescata lo scorso anno dalla patente a punti: a settembre 2003 infatti gli incidenti erano diminuiti del 24%, i morti del 20,5% e i feriti del 25,5%. In termini assoluti, nei week end dell’ultimo mese gli incidenti sono saliti a 5.389, cioè 265 in più rispetto all’anno scorso, e ancora peggiore è stato il numero dei decessi: 178 quest’anno rispetto ai 155 dell’anno scorso, pari a un preoccupante +14,8%, mentre i feriti sono stati 4.352 contro 3.965 (+9,8%). Tenendo conto che circa il 45% degli incidenti avviene senza il coinvolgimento di altri veicoli, secondo l’Asaps l’incremento della mortalità e della gravità in genere degli incidenti (numerosi i sinistri con più morti) dipende soprattutto dalla inadeguatezza psicofisica dei conducenti legata al consumo di alcol (per il quale l’attività di contrasto della Polizia stradale è certamente cresciuta), ma anche alla stanchezza. “Fattore, quest’ultimo, che invece - sottolinea il presidente Giordano Biserni - non è rilevabile da alcuna strumentazione, né sanzionabile, ma ugualmente micidiale”. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, ALLARME SU CONTROMANO IN AUTOSTRADA (ANSA) - FORLÌ, 1 OTT - “L’impressionante serie di contromano in autostrada degli ultimi giorni impone una riflessione”. Lo sostiene l’Aspas, l’associazione amici e sostenitori della polizia stradale che cita i casi di ieri a Milano e Todi. “Questa fattispecie di sinistrosità stradale, nel panorama infortunistico italiano, non ha la rilevanza, da un punto di vista statistico, degli scontri originati dalla velocità eccessiva o dello stato di ebbrezza, ma sembra piuttosto delinearsi come conseguenza di comportamenti che possono essere anche intenzionali, comunque legati allo stato psicofisico del conducente che lo origina, dice Giordano Biserni, presidente Aspas. Secondo l’associazione si tratta di “conducenti in stato di ebbrezza (alcolica o da sostanze stupefacenti) e di patentati che, a nostro parere, sono spia del sistema troppo superficiale con cui vengono controllati, nel tempo, i requisiti psicofisici necessari. Non è più una novità leggere dell’avventura (così spesso viene definita) di un anziano che percorre decine di chilometri sulla carreggiata sbagliata, così come non è affatto sporadico apprendere di ubriachi o drogati che finiscono contromano su strade e autostrade”, sottolinea Biserni. Gli incidenti di Todi e Milano, che hanno provocato tre vittime e quattro feriti gravi, “ripropongono un problema unico partendo da due differenti situazioni”, osserva Biserni: “Il caso di anziani che non riescono ad eliminare l’errore, semplicemente accostando, è ormai un dato di fatto”, ma anche il tentativo di suicidio non è un fatto isolato, come mostra l’inchiesta pubblicata su Il Centauro, organo ufficiale Asaps. “Siamo alle prese anche con questi bastian contrari della circolazione, capaci di suscitare ilarità, come nel caso dell’anziano fermato da un elicottero della Polizia in Sardegna dopo 30 km di folle corsa, o sdegno, come nel caso dell’extracomunitario ubriaco, che uccise a Torino una giovane appena laureata, o il caso di Piacenza dove nel gennaio 2003, quattro giovani persero la vita per un camion che viaggiava contromano, condotto da un extracomunitario ubriaco”, è la conclusione dell’Asaps. (ANSA). PIRATI STRADA: ASAPS, ALMENO 762 CASI DOPO PATENTI A PUNTI ASSOCIAZIONE INVOCA MAGGIORE SEVERITÀ (ANSA) - FORLÌ, 3 OTT - Nei 14 mesi del dopo Patente a punti sono state 762 le fughe dopo un incidente i cui conducenti sono stati identificati e sanzionati da Polizia e Carabinieri. Lo sostiene l’Asaps, l’associazione amici della Polizia stradale che precisa che a questi numeri si devono aggiungere i casi perseguiti dalle Polizie Municipali. “Parliamo solo dei casi in cui i responsabili sono stati identificati, quindi in totale sono molti di più”, osserva ancora l’Asaps per bocca del suo presidente Giordano Biserni che torna ad invocare maggiore severità nelle sanzioni. Secondo l’Asaps, “vanno previste le revoche (e non le sole sospensioni) della patente per tutti i casi di recidiva nella guida in stato d’ebbrezza da alcol e sostanze stupefacenti e per le piraterie. Con divieto assoluto di poter ripetere gli esami per almeno 5 anni e conseguenti condanne esemplari”. “Per le omissioni di soccorso, così come sta per fare la Svizzera - sostiene ancora Biserni dovrebbe essere prevista la confisca del veicolo condotto dal pirata e la successiva rapida vendita con cessione del ricavato alla vittima o alla sua famiglia, come immediata provvisionale”. (ANSA). 72 SICUREZZA STRADALE: ASAPS, DIMINUITI BENEFICI PATENTE A PUNTI SI RIDUCONO, A 15 MESI, PERCENTUALI POSITIVE CALO VITTIME E FERITI (ANSA) - FORLÌ, 7 OTT - Si riducono, a 15 mesi dall’introduzione della patente a punti, le percentuali positive soprattutto nel calo di vittime e feriti. Lo rileva la periodica indagine realizzata dall’Asaps, l’Associazione sostenitori della polizia stradale, e aggiornata con i dati riferiti a settembre. L’indebolimento dei dati positivi è più evidente per la mortalità, che perde oltre un punto percentuale rispetto ai dati aggiornati a 14 mesi, mentre la sinistrosità totale e il numero dei feriti perdono una minore percentuale di positività. Nel dettaglio, gli incidenti nel mese di settembre sono leggermente diminuiti passando da 12.590 a 12.416 (-1,3%), in aumento i morti passati da 305 a 319 (+4,6%), leggero calo invece per i feriti da 9.000 a 8.903 (-1,1%). A questi dati - sottolinea l’Asaps - vanno aggiunti i rilievi delle Polizie Municipali. Alla luce di questi dati, le percentuali complessive a 15 mesi dalla patente a punti subiscono un ulteriore ridimensionamento. In termini assoluti, il calo complessivo dei sinistri ammonta a -27.118, -11,8% (a 14 mesi era -12,4), gli incidenti mortali sono passati da -733 a -730, quello delle vittime passa da -811 a -797 e una percentuale che passa da -15,3% a 14 mesi a un più modesto -14,2, a 15 mesi, con la perdita di oltre un punto percentuale. A 15 mesi i feriti sono 22.876 in meno e una percentuale che si fissa a -13,8% rispetto al precedente 14,5%. Non molto migliore l’andamento della sinistrosità nella rete autostradale a 15 mesi dalla patente a punti: la diminuzione complessiva di 4.358 incidenti fissa la percentuale di calo a -7,6% rispetto a -7,9 del rilevamento precedente. Gli incidenti mortali (125 in meno) fanno segnare un calo del 17,3% rispetto al precedente -18,3%, i 143 morti in meno segnano un calo del 16,9% rispetto al precedente -17,7%; stesso discorso per i feriti, in calo di 3.632, con una percentuale che si ferma ora a -12,4% rispetto a quella dei 14 mesi, che era -12,8%. Ancora una volta, secondo il presidente dell’Asaps Giordano Biserni, la particolare gravità delle conseguenze dei sinistri, in termini di vittime e feriti, rimane addebitabile a velocità eccessive e, ancora di più, alle condizioni psicofisiche per alcol, sostanze e stanchezza, assolutamente inadeguate. Gli incidenti che hanno visto coinvolti veicoli pesanti (oltre 3,5 tonnellate) negli ultimi 15 mesi sono stati 14.601 (10.501 in autostrada) pari a un 7,22% di quelli totali. In 284 sinistri (142 nella rete autostradale) sono rimasti coinvolti veicoli adibiti al trasporto di merci pericolose. 763 incidenti, (373 in autostrada) hanno avuto per protagonisti dei pullman. Sono state invece 809 le fughe con omissione di soccorso, di cui 175 in autostrada. I conducenti extracomunitari coinvolti sono stati complessivamente 6.920, di cui 2.728 in autostrada. Le infrazioni contestate dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri nei 14 mesi sono state complessivamente 3.944.910, di cui 1.120.704 in autostrada. I punti patente decurtati, nei 15 mesi, sono stati 3.707.558, ai quali vanno aggiunti quelli decurtati dalle Polizie Municipali. (ANSA). PATENTE AI SEDICENNI? ASAPS, NON SIA FATTORE DI RISCHIO ESERCITARSI CON TUTOR ESPERTO E VETTURE DI CILINDRATA LIMITATA (ANSA) - FORLÌ, 22 OTT - “Purché non si tratti della solita idea opportunistica, la patente in prova ai sedicenni, con tutor, potrebbe essere presa in considerazione, alla sola condizione che sia il proseguimento di un cammino iniziato con un’educazione stradale seria ed obbligatoria nella scuola dell’obbligo, proseguito poi col patentino come primo scalino, con valore di prova e verifica, della maturità del ragazzo che si affaccia al mondo del motore”. È l’opinione di Giordano Biserni, presidente nazionale dell’Associazione sostenitori polizia stradale, secondo cui “resta inteso che i ragazzi dovrebbero esercitarsi con tutor titolari di patente da almeno 10 anni, con vetture di cilindrata e potenza assolutamente limitate e in tratti stradali a non riconosciuto e particolare rischio”. “L’evoluzione della specie anche da un punto di vista motoristico commenta Biserni - è innegabile. Per i nostri genitori la 500 era un punto di arrivo, per i ragazzi sedicenni potrebbe essere un punto di partenza. Va però fissato un paletto molto fermo. Il ragazzo che abbia commesso particolari e gravi infrazioni col patentino (semaforo rosso, precedenza, velocità, ebbrezza) non solo dovrebbe essere escluso dalla possibilità di esercitarsi a 16 anni, ma dovrebbe vedere ritardata l’opportunità di ottenere la patente anche a 18. Concedere possibilità è un dovere, difenderci da possibili ulteriori rischi è un diritto. La patente in prova a un sedicenne deve essere un contributo alla sicurezza, non un ulteriore mattone al palazzo del rischio stradale, già abbastanza alto di suo”. (ANSA). 73 INCIDENTI STRADALI: ASAPS, 9.000 PEDONI MORTI IN 10 ANNI/ANSA E PIÙ DI 160.000 FERITI, DAL ‘98 AL 2002 +51% VITTIME (ANSA) - FORLÌ, 1 NOV - Tra il 1993 e il 2002, ultimo anno di cui si conoscano i dati ufficiali Istat, sulle strade italiane hanno perso la vita 9.074 pedoni e 161.032 sono rimasti feriti. Almeno il 30-35% ha riportato lesioni permanenti. Mentre dal 1993 al 1998 le vittime sono passate da 923 a 783 con un calo del 15%, dal 1998 al 2002 (anno record), cioè gli ultimi cinque anni, si è passati da 783 a 1.188, con un incremento del 51%, così suddiviso: +6,8% nel 1999 con 836 vittime; +1,4% nel 2000 con 848 vittime; +9,6% nel 2001 con 929 vittime; +27,9% nel 2002 con 1.188 vittime. Sono i dati di un’inchiesta condotta dall’Asaps, l’Associazione sostenitori polizia stradale, sull’incidentalità che colpisce l’utenza debole, in particolare i pedoni, e diffusa dopo la sciagura avvenuta questa mattina a Roma, dove due coniugi pugliesi sono stati travolti e uccisi da un’auto sulle strisce, mentre il figlio è rimasto ferito. La ricerca sarà pubblicata sul prossimo numero della rivista dell’Asaps, ‘Il centauro’, e sarà illustrata dal presidente dell’associazione Giordano Biserni ad un convegno sulla sicurezza stradale in programma a Rimini dall’11 al 13 novembre. Il quadro non è molto migliore per i feriti, passati da 14.130 nel 1993 a 17.265 nel 2002. In questo caso l’anno peggiore è stato il 2001, con 18.049 feriti. Nei dieci anni presi in esame, nei 2.012.445 incidenti totali registrati dall’Istat hanno perso la vita 65.196 persone, calcolando solo i decessi avvenuti nei primi 7 giorni, mentre 2.862.825 hanno riportato ferite. Dal 1993, con 6.645 vittime, al 2002 con 6.736, c’è stato un aumento dell’1,4%. Tra il 1998 e il 2002 le vittime totali sono passate da 6.342 a 6.736, con un incremento del 6,2%, ben lontano da quel + 51% fatto segnare negli stessi cinque anni dai soli pedoni. Per i feriti l’incremento negli stessi anni è stato del 10,4% fra i pedoni e del 15% come dato generale. I pedoni da soli costituiscono ormai il 17,6% del totale delle vittime della strada (6.736 nel 2002). Nel 2001 furono il 13,9%, nel 2000 il 12,7%; solo il numero dei pedoni feriti consegna dati appena un po’ migliori nel 2002, 17.265 contro 18.049 del 2001, -784 (-4,3%), 8.895 gli uomini (-5,1%) e 8.370 le donne (-3,5%). Il maggior rischio dei maschi rispetto alle femmine deve essere forse ricondotto - secondo l’Asaps - ad una più ampia esposizione sulla strada in ore notturne e in condizioni climatiche avverse. Il ‘mese orribile’ del 2002 è stato dicembre con 167 morti e 1.870 feriti, seguono novembre con 135 vittime e 1.958 feriti, marzo con 103 e 1.356. Fra le regioni che contano più vittime fra i pedoni, in testa è il Lazio con 280 decessi (+61%), rispetto ai 174 del 2001, segue la Lombardia con 142 (+17,3%), terza l’Emilia-Romagna con 127 (+32,3%). Nel conteggio dei feriti rimane al vertice la Lombardia con 3.778, poi Lazio con 2.788, Emilia-Romagna e Piemonte con 1.511 e Toscana con 1.407. Dei pedoni che hanno perso la vita sulle strade, 838 (70,5%) sono stati investiti da autovetture, 5 da auto servizio pubblico, 1 da mezzi di soccorso, 24 da autobus o filobus, 2 da tram, 139 (11,7%) da autocarri di vario genere, 3 da trattori agricoli, 68 da ciclomotoristi, 91 da motocicli e addirittura 5 da biciclette. In sostanza, l’incremento più vistoso è rilevabile proprio fra le vittime mortali. Secondo l’Asaps, l’esplosione di vittime fra i pedoni è dovuta al fatto che si tratta “del settore della sicurezza stradale più trascurato. Gli sviluppi dei sistemi di protezione attiva e passiva dei veicoli (cinture, caschi, airbag, abs) hanno un’incidenza nulla proprio sui pedoni, che sono rimasti quasi indifesi nella prima linea della strada. Lo stesso sistema stradale con strutture protettive e segnaletica orizzontale e verticale adeguate, pur avendo fatto passi avanti in particolare in alcune aree urbane e sulla rete autostradale, non è stato e non è ancora assolutamente sufficiente. Per non parlare di un sistema educativo che fosse teso a creare nel conducente motorizzato una sorta di rispetto innato per il pedone. Un sogno tutto da realizzare. Il pedone è guardato dal conducente con fastidio, con indifferenza, quasi fosse un elemento di disturbo nel sistema circolazione. Nel nostro Paese raramente ci si ferma per farlo attraversare. Al massimo lo si dribbla come in un campo sportivo, lo si schiva come in una gara di slalom”. Per Biserni occorre prima di tutto “creare un sistema di educazione e formazione stradale che non veda il pedone solo come fattore di disturbo e causa di rallentamento. Va spiegato che la prima ‘qualita” del pedone è quella di farsi ben vedere: l’errore più grande che un pedone commette è quello di pensare che perché vede una vettura in arrivo, di sera, di notte o con la pioggia, a una distanza di 300 metri, anche il conducente di questa lo veda. In realtà mentre il pedone vede la vettura, il conducente vede il pedone solo a una distanza di 30-40 metri, quando ormai può essere tardi. È anche utile informare che quando si passeggia di sera o di notte non è consigliabile usare abiti neri o scuri; sarà alla moda, ma il rischio aumenta. Anche sul sistema stradale il lavoro da fare è molto. Si deve migliorare e rinnovare la segnaletica orizzontale e verticale, si deve realizzare un efficace sistema di 74 illuminazione per i passaggi pedonali protetti. Dove è possibile vanno costruiti presegnalati salvagente centrali a metà dell’attraversamento”. Ma anche il mondo dell’automobile, per l’Asaps, dovrà fare “qualche sforzo in più: anche la Commissione europea ha chiesto provvedimenti più severi nei confronti dei pedoni disinibiti che attraversano col rosso o fuori dalle strisce pedonali, e da parte delle case costruttrici sistemi più protettivi in caso di urto coi pedoni. (ANSA). SICUREZZA STRADALE: ASAPS, LIMITARE PATENTI SECONDO CONDIZIONI RAPPORTARE GUIDA ANCHE ALL’ETÀ, SERVONO VERIFICHE PERIODICHE (ANSA) - FORLÌ, 22 NOV - Sulle strade si vive un problema legato allo ‘sballo’ giovanile e alle stragi del sabato sera, ma pure alle condizioni di guida di parecchie persone, non solo anziane, soprattutto se rapportato ai rischi di un certo tipo di viabilità (come le autostrade) e ai veicoli, anche molto potenti, che si possono condurre indipendentemente dall’età. Dall’Associazione sostenitori della polizia stradale (Asaps) arriva, dopo la lunga scia di sangue dell’ultimo fine settimana, la proposta di limitazioni alle patenti, se necessario legate proprio anche all’età dei conducenti, oltre a verifiche periodiche e all’opportunità di una formazione più rigorosa. Il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni, suggerisce controlli più mirati sui conducenti più avanti con gli anni, specie per quanto riguarda la guida in autostrada, o durante le ore notturne, o ancora per poter condurre determinate categorie di veicoli, come i fuoristrada. “Ai nostri genitori - spiega - abbandonare l’auto non costava troppo, la filosofia di vita era diversa. Invece i 50-60enni di oggi, se dovranno lasciare il volante a 70 o 80 anni, vivranno una specie di ghettizzazione personale e di status sociale che viene a mancare”. Per Biserni sulle nostre strade viaggiano poi molti automobilisti, al di là dell’età anagrafica, che lui definisce “ordinari”, da strada dritta, non preparati ad affrontare situazioni straordinarie ma prevedibili, come il ghiaccio, l’asfalto appena bagnato o le strettoie dovute a cantieri. Tra i problemi principali in strada, l’Asaps indica anche la velocità e l’esasperazione dei tempi di guida, legata sia al divertimento che al traffico pesante. È una ‘mina vagante’ chi guida dopo aver bevuto o sotto l’effetto di stupefacenti, mentre “va sfatato il luogo comune secondo cui il maltempo incide negativamente sul bilancio delle vittime: ci sono più incidenti - commenta Biserni - quando il tempo è sereno, come purtroppo abbiamo appena avuto modo di constatare, perché in quelle condizioni ci sono più persone che si mettono in movimento”. Non solo: “Alle 5 del mattino - ricorda l’Asaps sul proprio sito web - i riflessi non sono più quelli ordinari e il tempo di reazione può allungarsi dal classico 1 secondo di una persona normale a 2 o più secondi. In quel secondo in più, ad esempio a 180 all’ora, si percorrono 50 metri, a 150 quasi 42, a 130 si arriva a 36 metri.” A sedici mesi dall’introduzione della patente a punti, comunque, gli incidenti mortali sulla rete autostradale sono in netto calo (-17,8% dei sinistri e -17,3% delle vittime, 154 in meno); una diminuzione - ricorda l’Asaps - più consistente rispetto alla rimanente rete (-14,7% per i sinistri mortali, -14,5% per le vittime). (ANSA). INCIDENTI STRADALI: AUMENTANO QUELLI CON TRASPORTI PERICOLOSI ASAPS, OGGI SONO 2,03% TOTALE SINISTRI VEICOLI PESANTI (ANSA) - FORLÌ, 23 NOV - “Un banale tamponamento, neppure tanto grave, fra due veicoli ha spaccato in due l’Italia per quasi 20 ore bloccando Bologna, l’arteria più importante nel sistema mobilità, cuore della circolazione autostradale del centro nord. Tutto questo è accaduto perché uno dei veicoli coinvolti era un’autocisterna che trasportava Gpl, uno dei 3.000 tipi di merci pericolose, alcune decine delle quali ad altissimo rischio di esplosione, incendio, radiazione o inquinamento, che transitano ogni giorno sulle strade e autostrade italiane”. Lo ricorda il presidente dell’Associazione sostenitori polizia stradale (Asaps), Giordano Biserni. “È bene si sappia - commenta - che intorno alle nostre città sulle tangenziali il pericolo corre su gomma, il rischio è sempre elevatissimo, ecco perché insistiamo sulla necessità di estendere la rete dei controlli di alto profilo professionale lungo la rete autostradale e delle principali arterie. Dobbiamo però segnalare la mancanza cronica di apposite aree attrezzate (alcune finalmente in costruzione) che consentano il controllo sistematico e qualificato del trasporto pesante in condizioni di sicurezza sia per i controllati che per i 75 controllori. Cosa oggi difficile se non impossibile, proprio per questi aspetti di strutturazione della rete”. Secondo dati elaborati dall’Asaps, che saranno presentati giovedì in un convegno a Terni, a 16 mesi della patente a punti, sulla base dei i rilievi eseguiti da Polizia Stradale e Carabinieri, gli incidenti che hanno coinvolto veicoli commerciali con portata superiore a 3,5 tonnellate sono stati 15.624, pari al 7,3% del totale. A gennaio 2004 questa percentuale era del 7,1%: “già questo - dice Biserni - deve essere considerato un elemento significativo e di seria valutazione. Anche i veicoli per il trasporto di merci pericolose coinvolti, a sedici mesi dalla patente a punti, in 318 sinistri su 15.624, pari allo 0,14% del totale dei sinistri e al 2,03% del totale degli incidenti dei veicoli pesanti, a gennaio facevano segnare lo 0,13% dei sinistri totali e l’1,83% di quelli a veicoli pesanti, cioè 125 su 6.822”. “Si deve poi aggiungere - secondo l’Asaps - un’ulteriore serie di fattori di rischio, collegati a molte tipologie di incidenti di questi giorni: lo stress, la stanchezza, la necessità di allungare i tempi di guida e le velocità dei mezzi pesanti per sopperire al lievitare dei costi (si pensi solo all’aumento del 16% del carburante da gennaio ad oggi) per cui questi veicoli sempre più spesso sono condotti da conducenti stanchi, esasperati, e spesso abusivi, come capita con molti extracomunitari alla guida dei loro camion-lumaca, che definiamo in questo modo non perché vadano particolarmente piano, ma perché sul camion ci trascorrono la loro vita come se fosse la loro casa viaggiante, con costi/km molto inferiori rispetto a quelli delle nostre imprese e una concorrenza che non è azzardato definire sleale. Tutto questo dimostra - conclude Biserni - che i costi dell’economia hanno un loro serio riflesso anche sulla sicurezza”. (ANSA). VIABILITÀ: LA MAPPA DEI 16 NUOVI SORPASSOMETRI IN ARRIVO SANZIONANO SORPASSI AZZARDATI E USO ERRATO DI CORSIE EMERGENZA (ANSA) - BOLOGNA, 2 DIC - “Il rapporto fra pubblica amministrazione e cittadino deve vivere anche di trasparenza. Sicuramente il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Servizio Polizia Stradale, percorre con convinzione questo tracciato nel momento in cui rende pubblici i siti dove sta per essere collocata una seconda serie di 16 sorpassometri, dopo i primi 13 collocati alcuni mesi fa”. Così l’Asaps, l’associazione sostenitori amici della polizia stradale, introduce sul suo sito l’elenco del posizionamento delle nuove telecamere per la rilevazione delle violazioni in materia di sorpasso e di circolazione sulle corsia di emergenza. Questa seconda tranche di soprassometri integra le 13 postazione fisse attiva dal 26 luglio. Le immagini con le violazioni dei divieti di sorpasso e di circolazione sulla corsia di emergenza nei casi vietati, verranno registrate direttamente dal Ceps - Centro Elettronico della Polizia di Stato - di Settebagni (Roma) e da questo rimbalzati a un reparto della Polizia Stradale, normalmente quello competente per territorio. A dover fare maggiore attenzione alla guida dovranno essere gli automobilisti che in Veneto passeranno sulla SS. 309 ‘Romea’ al km. 101+400 sud, nel comune di Codevigo (Padova); quelli, sempre sulla ‘Romea, al km. 99+950 nord Fraz. Fogolana, sempre nel Comune di Codevigo. Nelle Marche vietato azzardare il sorpasso sulla SS. 16 ‘Adriatica’ al km. 354+500 Fermo (Ascoli Piceno); e, sempre sulla ‘Adriatica’, al km. 334+900 Porto Potenza Picena (Macerata). In Abruzzo e Molise, sempre sulla ‘Adriatica’ cautela al km. 453+400 sud variante Pescara nel Comune di Pescara; e sulla SS. 80 ‘Gran Sasso’ al km. 2+200 nel Comune di Teramo. In Emilia-Romagna l’occhio del Grande Fratello si è posizionato sulla Adriatica, al km. 194+300 direzione Pesaro loc. Torre Pedrera (Rimini); e sulla SS. 309 ‘Romea al km. 42+500 direzione Ravenna, località Codigoro (Ferrara). In Basilicata è consigliabile una guida scrupolosa soprattutto sulla SS. 658 ‘Melfi - Potenza al km. 0+800 direzione Melfi Provincia (Potenza); e sulla SS. 658 ‘Melfi’ - Potenza, al km. 43+500 (Potenza). In Calabria sarà sanzionato chiunque non rispetti il codice della strada sulla SS. 106 Jonica al km. 169+100 direzione Soverato (Catanzaro). In Sicilia tre gli occhi elettronici: sulla SS. 189 ‘Valle dei Platani’ al km. 17+600 direzione Palermo-Agrigento in località Castronuovo di Sicilia (Palermo); sulla SS. 640 Porto Empedocle dal km. 23+500 al km. 25+200 direzione Caltanisetta¨Agrigento Racalmuto (Agrigento); e sulla SS 640 ‘Porto Empedocle’ dal km. 52 al km. 56 contrada Favarella (Caltanissetta). In Sardegna cautela sulla SS. 131 ‘Carlo Felice’ al km. 214+900 Li Punti (Sassari); e sulla SS. 195 Sulcitana al km. 9. I sorpassometri rilevano le infrazioni notte e giorno, automaticamente. Le sanzioni previste per un sorpasso azzardato prevedono per gli automobilisti una multa fino a 137,55 euro, la sospensione da uno a tre mesi della patente e la decurtazione di 10 punti. In caso di mezzi pesanti che superino le 13,5 tonnellate a pieno carico inoltre (in presenza di un apposito cartello) la sanzione si inasprisce: 270,90 euro, sospensione 76 da due a sei mesi, e sempre meno 10 punti. Se l’autista però ha la patente da meno di tre anni, la sospensione passa da tre a sei mesi. Per l’utilizzo indebito delle corsie di emergenza prevista invece una multa che può arrivare anche a 343, 35 euro, la sospensione da 2 a sei mesi della patente e la decurtazione di 10 punti. (ANSA). INCIDENTI STRADALI: ASAPS, CONTROLLI SISTEMATICI PER I TIR (V. ‘INCIDENTI STRADALI: SCONTRO...’DELLE 9.03) (ANSA) - FORLÌ, 17 DIC - L’incidente sul tratto emiliano dell’Autosole che la scorsa notte ha coinvolto cinque mezzi pesanti e ha causato due vittime “ripropone in modo drammatico il problema della sicurezza stradale nel trasporto su gomma”. Lo rileva Giordano Biserni, presidente dell’Asaps (Associazione sostenitori polizia stradale), secondo il quale “un tamponamento a catena fra cinque mezzi sottolinea ancora che l’esasperazione e le difficoltà, a causa del lievitare dei costi d’impresa del mondo del trasporto, si trasformano spesso in una forzatura dei tempi di guida con un maggior numero di ore al volante, salto dei riposi e maggiore velocità, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti”. “Se si calcola - afferma Biserni - che il solo costo del gasolio incide per il 25% sui costi di esercizio di un veicolo industriale, il recente aumento del 16-17% del carburante si riflette in un aumento secco di oltre il 4% dei costi di esercizio, solo per questa voce. Peraltro il trasporto nazionale si trova a dover far fronte ad una concorrenza molto agguerrita di imprese che si servono di conducenti stranieri ed extracomunitari con costi molto inferiori. Si tratta di conducenti lumaca non per la velocità, ma nel senso che sono costretti a vivere sul camion che diventa la loro casa di fatto, obbligati come sono a rimanere al volante o comunque sul mezzo per le altre operazioni connesse, 24 ore al giorno. Si ritiene che il loro costo/km sia ormai intorno a 10 centesimi. Non paragonabile al costo dei nostri conducenti”. Per l’Asaps “deve essere ulteriormente rafforzata l’azione di controllo della Polizia Stradale, con interventi mirati nel sottore del trasporto. Vanno poi sicuramente incentivati i moduli operativi congiunti con il personale del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che deve essere però in grado di incrementare il sistema di controlli itinerante. I Centri Mobili di Revisione, opportunamente attrezzati con le tecnologie per effettuare la revisione completa dei veicoli, hanno consentito di controllare la regolarità delle caratteristiche costruttive e funzionali, nonché la perfetta efficienza dei dispositivi di equipaggiamento dei veicoli commerciali. Dall’inizio dell’anno al 31 ottobre 2004 sono stati controllati 6.612 veicoli e rilevate 4.439 infrazioni, con contestuale ritiro di 87 patenti e 234 carte di circolazione”. “Si dovrebbe prevedere peraltro - sottolinea ancora Biserni - l’inasprimento della sanzione in caso di superamento di oltre due ore del limite massimo di ore di guida giornaliere (attualmente la sanzione è applicata in misura paritaria per ogni entità del superamento del tempo di guida consentito e l’importo è di euro 137,55), nonché la sospensione della patente in caso di recidiva biennale in una delle violazioni riguardanti la disciplina che regola i tempi di guida e di riposo nel settore del trasporto professionale. Andrebbe poi reso severo e sistematico il controllo sull’abusivismo con formule che portino al fermo del carico per le violazioni più gravi, e nei casi di recidiva la confisca della merce trasportata. Si dovrebbe incentivare poi la costruzione delle progettate aree attrezzate, in grado di consentire sistemi di controllo tecnicamente raffinati e certi sui cronotachigrafi, per i tempi di guida e di riposo, per le velocità, per il peso, le dimensioni e la qualità delle merci trasportate”. Le specifiche aree attrezzate - è l’ultimo suggerimento dell’Asaps - dovrebbero avere spazi permanenti abilitati al sistema controlli con apposite tecnologie impiantate su sede fissa, garantendo la sicurezza dei controllati e dei controllori. (ANSA). 77