ALTERNANZA SCUOLA LAVORO 2013
DALLA PUBBLICITA' ALLA FARMACIA
INDICE
MEDICINA TRADIZIONALE
•
BRONCHI
•
TOSSE SECCA
•
TOSSE GRASSA
•
SEDATIVI
•
MUCOLITICI
MEDICINA FITOTERAPICA
•
SISTEMA RESPIRATORIO
•
ERBE EMOLLIENTI
•
ERBE ESPETTORANTI
MEDICINA OMEOPATICA
•
SINTOMI INFLUENZALI
•
TOSSE SECCA
•
TOSSE GRASSA
ACIDOSI METABOLICA
MICOSI
DEFICIT IMMUNITARIO
ELEONORA BARRETTA – ELISA TADDEO
GENERALITA'
STRUTTURA PRODUTTIVA
DENOMINAZIONE
Ferno Farma Co. Srl
Farmacia comunale di Ferno
SEDE
Aeroporto Malpensa T1, arrivi
TIPOLOGIA AZIENDALE
Punto vendita di prodotti farmaceutici,
parafarmaceutici, alimenti confezionati, integratori
alimentari.
DESTINAZIONE D'USO
Vendita al dettaglio all'interno della struttura.
ORARI
Apertura continuata durante tutto l'anno
8-20 nessun giorno di chiusura
AUTORIZZAZIONI
Come da delibera ASL di Varese
ORGANIGRAMMA DEL PERSONALE
COGNOME
NOME
LAUREA
QUALIFICA E
MANSIONE
Hamdan
Hazem J.R.
Farmacia
Direttore delegato e
responsabile
autocontrollo
Bonfanti
Simona
Farmacia
Farmacista, vicedirettore
e responsabile del settore
commerciale
Crespi
Roberta
Farmacia
Farmacista, responsabile
settore naturopatia
Dal Clero
Esther
Farmacia
Farmacista, collaboratore
Piffanelli
Valentina
Farmacia
Farmacista, colaboratore
Bertoni
Anna
Ragioneria
Contabilità
Colucci
Teresa
-
Stoccaggio merci
Barretta
Eleonora
-
Tirocinio Alternanza
Scuola Lavoro dal
28.1.2013 al 8.2.2013
-
Tirocinio Alternanza
Scuola Lavoro dal
28.1.2013 al 8.2.2013
Taddeo
Elisa
PUBBLICITA VS SALUTE
Oggi i servizi pubblicitari ci allettano con promesse di benessere, di salutarietà, di naturalità, di
leggerezza, di serenità, di equilibrio psicofisico. In realtà spesso gli effetti della pubblicità sono
deleteri o ingannatori. Prendiamo in considerazione lo spot di "Bronchenolo tosse sedativo e
fluidifcante".
Lo sciroppo viene presentato come adatto a ogni tipo di tosse, grazie ai suoi due principi attivi. La
domanda è: come può un farmaco curare due tipologie di tosse che necessitano di trattamenti
differenti? Si viene quindi a creare una situazione contradditoria. Il farmacista di conseguenza si
trova in seria difficoltà nel provvedere alla richiesta del cliente. Quest'ultimo infatti influenzato dalla
pubblicità tende a mettere in secondo piano i suoi sintomi, volendo a tutti costi comprare un
farmaco che non risponde alle sue effettive esigenze. Il compito del farmacista dunque sta nel
convincere il cliente di quale sia la soluzione più adatta al suo problema. Inoltre anche le
pubblicita' di prodotti dimagranti stanno diventando un problema. Nei mesi che precedono l'estate,
proprio nel momento in cui inizia a fare caldo, la televisione e i cartelloni pubblicitari, per non
parlare di giornali e riviste, iniziano a riempirsi di pubblicita' a base di pasticche miracolose e
sorridenti donzelle al limite dell'anoressico. In questi spot non viene specificato che l'assunzione di
questi prodotti dimagranti deve essere affiancata da una regolare dieta e un'adeguata attività
fisica. Il messaggio che passa, invece, è che una pastiglia al giorno toglie il grasso di torno.
MEDICINA TRADIZIONALE
BRONCHI
Il bronco è ciascuna delle ramificazioni delle vie respiratorie della trachea fino alle ultime
diramazioni. Esiste il bronco principale e il bronco secondario.
I bronchi si suddividono in due e si dirigono nel polmone destro e sinistro penetrando nell'ilo
polmonare. Il bronco sinistro risulta avere un diametro nettamente inferiore al destro, ciò è dovuto
alla presenza del cuore, ruotato per 2/3 verso sinistra che diminiusce il volume del polmone e di
conseguenza diminuisce il volume di aria necessaria. Il polmone destro possiede un volume
maggiore con conseguente aumento del diametro del bronco che si dirige presso di lui.
I bronchi una volta penetrati nel polmone susseguono alcune divisioni. La prima vede la sua
ripartizione in bronchi lobari, o di 1º ordine, rispettivamente tre a destra (a causa dei tre lobi del
polmone destro) e due a sinistra (a causa dei due lobi del polmone sinistro). I bronchi lobari
diventano bronchi zonali, o di 2º ordine, questi ultimi danno vita ai bronchi interlobulari, o di 3º
ordine, che si vanno a ripartire in aree denominate lobuli polmonari. Ogni area riceve un bronco
lobulare accompagnato sempre dai rami dell' arteria polmonare, quest'ultimo si suddivide ancora
in bronchi intralobulari che daranno origine ai bronchioli terminali (10-15 rami). Ciascun bronchiolo
terminale vede la sua scissione in bronchiolo respiratorio che presenta delle particolari
estroflessioni. Tali estroflessioni sono gli alveoli polmonari, sedi degli scambi gassosi
nell'organismo.
TOSSE SECCA
La tosse non è una malattia: piuttosto, è un sintomo che si manifesta quando le mucose
respiratorie vengono irritate da agenti virali, batterici, smog, fumo o polveri.
La tosse è dunque un riflesso difensivo e protettivo che l'organismo adotta per eliminare l'agente
irritante dalle vie aeree.
SINTOMI
Tipica degli stati infiammatori bronchiali ad origine virale e delle patologie pleuriche, la tosse
secca si manifesta con l'emissione di un rumore secco-abbaiante, risultato di un dolore o di un
sollecito in gola. Il più delle volte, la tosse secca esordisce con un forte dolore al petto, affiancato
da accessi ravvicinati e ripetuti di tosse, che sovente esitano in vomito.
A seconda della causa scatenante, la tosse secca può apparire all'improvviso e scomparire
altrettanto rapidamente, oppure persistere per molte settimane. La tosse secca tende a
presentarsi in associazione a sintomi caratteristici come febbre, malessere generale, mal di gola,
nausea,
voce
rauca
e
dolori
articolari.
Meno frequentemente, il quadro clinico della tosse secca viene completato da altri sintomi, quali
alitosi (alito cattivo), gengive sanguinanti, diarrea, inappetenza ed eruzione cutanea.
Nella maggior parte delle persone, la tosse secca peggiora durante le ore notturne, per attenuarsi
gradualmente nelle prime ore del mattino.
SINTOMI NELLE MALATTIE CORRELATE
La tosse secca costituisce un sintomo caratteristico di numerose affezioni respiratorie di origine
infettiva,
allergica,
traumatica
e
perfino
neoplastica.
Vediamo dunque come esordisce la tosse secca nelle differenti malattie ad essa correlate, e da
quali altri sintomi viene affiancata:
Asma: la tosse secca di origine asmatica è accompagnata da respiri sibilanti più o meno
persistenti, difficoltà respiratorie e senso di oppressione toracica.
BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) : la tosse e la difficoltà respiratoria sono sintomi
caratteristici di questa terribile affezione. La tosse secca, tuttavia, non costituisce un sintomo
onnipresente nel contesto della BPCO: infatti, mentre alcuni pazienti accusano questo tipo di
disturbo, in altri casi la malattia si manifesta con tosse grassa (catarrale).
Bronchite acuta: l'infiammazione dell'albero bronchiale presenta una sintomatologia variabile.
Se durante i primi stadi la bronchite acuta si distingue per la tosse secca e stizzosa, nella fase
avanzata la malattia produce una tosse tipicamente catarrale (tosse grassa), accompagnata da
febbre e malessere generale.
Cardiopatie con ipertensione venosa (insufficienza cardiaca congestizia): la tosse secca ed
insistente tipica di questo disturbo è nota precisamente come tosse cardiaca.
Complicanza della sarcoidosi polmonare: anche questo tipo d'infiammazione cronica può
causare tosse secca. La simultanea presenza di granulomi (formazione di agglomerati cellulari) e
tosse secca accerta un sospetto di sarcoidosi polmonare.
Empiema pleurico: si tratta di un accumulo di liquido purulento (ricco di pus) nel cavo pleurico,
che si distingue per la comparsa di tosse associata a dispnea, dolore toracico, febbre ed
astenia.
Enfisema polmonare: una tosse secca cronica e persistente può talvolta nascondere una forma
di enfisema polmonare (complessa patologia a carico dei polmoni che tende ad aggravarsi
progressivamente, fino a degenerare nel deficit respiratorio).
Laringite virale: la tosse secca costituisce un sintomo tipico dell'infiammazione acuta della laringe
che, fortunatamente, tende a risolversi da sé nell'arco di un breve periodo.
Pertosse: nei suoi stadi iniziali, la pertosse si manifesta con numerosi colpi di tosse secca, brevi
e continui, che sfociano in un'inconfondibile inspirazione rumorosa paragonabile ad un rantolo
stridulo. Al termine della serie di 5-6 colpi di tosse secca, segue un conato di vomito con
l'emissione di un espettorato mucoso e filante.
Pleurite: infiammazione della membrana che riveste torace e polmoni. La tosse secca tipica della
pleurite, stizzosa e talvolta sanguinolenta, è spesso accompagnata da febbre, difficoltà
respiratorie e tachicardia.
Pneumotorace e versamento pleurico (rispettivamente, accumuli patologici di aria/liquido nel
cavo pleurico): la tosse secca caratteristica di queste condizione patologiche è particolarmente
stizzosa e continua.
Polmonite infettiva: in base all'agente causale, l'infiammazione dei polmoni può esordire con
tosse secca o grassa. La tosse secca non costituisce dunque una caratteristica distintiva della
polmonite infettiva: per accertare il tipo di patogeno coinvolto, è necessaria un'attenta indagine
diagnostica.
Reazioni allergiche (es. rinite): in alcuni pazienti, anche l'esposizione ad allergeni (es. pollini)
può produrre sintomi come tosse secca e persistente, caratterizzata da sibili, gemiti e difficoltà
respiratorie.
Tubercolosi: malattia polmonare potenzialmente grave trasmessa da Mycobacterium
tuberculosis. La tosse secca tubercolare - che tende a protrarsi per più settimane - è spesso
accompagnata da emottisi (espulsione di sangue dalla bocca) e dolori toracici acuti.
Tumore: le neoplasie come il cancro all' esofago, alla faringe, alla laringe ed al polmone tendono
a manifestarsi, in modo più o meno intenso, con tosse secca e stizzosa che non regredisce con
alcun farmaco.
CURA E FARMACI
La cura per la tosse secca non è sempre così immediata. Ricordiamo, infatti, che essa
costituisce un sintomo comune a numerose patologie; pertanto, prima di intraprendere
qualsivoglia terapia, è indispensabile accertare l'agente causale attraverso una serie di indagini
diagnostiche.Dopo aver appurato che cosa si nasconde dietro la tosse secca, il medico può
orientare il paziente verso la cura più opportuna per velocizzarne la guarigione.
I farmaci più utilizzati in terapia contro la tosse secca sono i sedativi, in grado quindi di esercitare
su
di
essa
una
potente
azione
calmante.
I farmaci sedativi per la tosse sono indicati per sopprimere il sintomo senza tuttavia interferire in
alcun modo con la causa che l'ha indotta. Detto questo, si comprende come sia necessario curare
anche
la
malattia
di
base.
Vediamo dunque quali sono i farmaci più utilizzati per curare i tipi di tosse secca più comuni:
Tipo di tosse secca
Farmaci e trattamenti possibili
Tosse secca dipendente da asma La tosse secca che si distingue per sibili e fischi è tipica dei
pazienti asmatici. Si tratta generalmente di una tosse di
origine allergica, che richiede il trattamento con farmaci
antiasmatici (es. Salbutamolo, Teofillina e derivati, Acido
cromoglicico ecc.) o con glucocorticoidi da assumere
principalmente per via inalatoria
Tosse secca dipendente da BPCO La terapia più opportuna per risanare la tosse dipendente da
BPCO è smettere di fumare: rallentando la progressione
della malattia sino ad arrestarla, l'astensione dal fumo
allontana di riflesso lo stimolo della tosse secca.
A supporto della terapia contro la BPCO, il medico può
prescrivere farmaci come broncodilatatori (es. Formoterolo,
Difillina
ecc.),
antibiotici, cortisonici (spray) ed
anticolinergici per via nasale (es. Ipratropio), utili per il
controllo della tosse.
Tosse secca dipendente da La tosse secca costituisce un sintomo caratteristico dei primi
stadi della bronchite: successivamente, la tosse diventa
bronchite
produttiva
(tosse
grassa).
Similmente al caso precedente, l'astensione dal fumo
costituisce un'ottima regola precauzionale per la prevenzione
della
bronchite.
Per curare la causa della bronchite, allontanando dunque il
batterio scatenante, il paziente dovrà seguire una terapia
antibiotica con farmaci come Amoxicillina, Azitromicina ecc..
Per velocizzare la remissione dei sintomi (tosse compresa),
possono essere prescritti anche farmaci antitussivi,
broncodilatatori e, talvolta, cortisonici.
Tosse
secca
dipendente
da La tosse, che in questi casi si presenta secca ed abbaiante,
può essere risanata con rimedi naturali come suffumigi
preparati con acque profumate dall'azione addolcente e
lenitiva. Quando la tosse secca persiste, è possibile
intervenire con farmaci antitussigeni (es. destrometorfano,
codeina,
dropropizina
e
cloperastina).
Anche le sostanze demulcenti sono indicate per il trattamento
della tosse secca dipendente da tracheiti: i prodotti a base di
glicerina, sciroppo di acacia, liquirizia e miele creano
un'efficace barriera a livello delle mucose delle prime vie
respiratorie,
placandone
l'infiammazione.
Qualora fosse necessario, le infezioni a carico delle vie
respiratorie possono essere trattate mediante la concomitante
somministrazione di farmaci antibiotici ed antivirali specifici
contro il patogeno responsabile.
Tosse secca dipendente da Variante indubbiamente molto particolare, la tosse secca
tipica della pertosse è facilmente riconoscibile da
pertosse
un'inspirazione rumorosa che anticipa una violenta e
rumorosa emissione di aria dalla bocca. Al termine della serie
di 5-6 colpi di tosse secca, segue un conato di vomito con la
fuoriuscita di un espettorato mucoso e filante. La cura
d'elezione per la pertosse prevede la somministrazione di
antibiotici contro Bordetella Pertussis (es. Eritromicina e
Claritromicina ). Per ridurre i sintomi, il paziente può
assumere anche cortisonici e sedativi della tosse come la
codeina
e
il
destrometorfano.
La vaccinoprofilassi costituisce la regola numero uno per
prevenire efficacemente questa malattia.
Tosse secca dipendente da La tosse secca può essere spia accesa di polmonite virale. In
questi casi, la somministrazione di antitussivi come il
polmonite infettiva
destrometorfano e di sostanze demulcenti (miele, estratto
d'acacia e liquirizia) è indicata per attenuare i sintomi della
tosse. Quando necessario, seguire un iter terapeutico basato
sull'assunzione di farmaci antivirali.
Tosse secca dipendente dal fumo L'unica terapia in grado di combattere la tosse secca
dipendente dall'attitudine tabagica è smettere di fumare,
un'impresa alquanto ardua per gli accaniti fumatori. Durante
la terapia per abbandonare la malsana abitudine, è possibile
assumere farmaci per il controllo dei sintomi collaterali come
la tosse secca: in questo caso, i demulcenti possono
ammorbidire il tratto delle alte vie respiratorie. Per placare i
sintomi della tosse dipendente dal fumo, i rimedi naturali sono
molto indicati: a tale scopo, il consiglio è quello di tenere
ammorbidite le mucose della gola assumendo latte caldo
laringite virale e tracheite
Tosse secca
tumore
dipendente
mescolato con il miele e tisane specifiche per la tosse secca.
Da non dimenticare, tuttavia, che alcune sostanze utilizzate
per smettere di fumare possono produrre spiacevoli effetti
collaterali proprio come la stessa tosse.
da La tipica tosse secca ed irritativa con cui un cancro al
polmone esordisce è dovuta all'ostruzione delle vie aeree
da parte della massa tumorale. In questo caso, anche la
terapia per il controllo dei sintomi si fa più complessa ed
articolata. Per evitare possibili interazioni con i chemioterapici
utilizzati in terapia, si raccomanda di consultare il medico
prima di assumere qualsiasi farmaco o rimedio naturale per la
tosse secca.
SEDATIVI
I sedativi si possono suddividere in:
•
Sedativi centrali, la cui molecola più diffusa è il destrometorfano (Lisomucil Sedativo®,
Bronchenolo Tosse®), il butamirato (Sinecod Tosse Sedativo, sciroppo o caramelle) o fra i farmaci
che richiedono ricetta medica la codeina (Cardiazol Paracodina®). I sedativi centrali agiscono sul
centro nervoso della tosse eliminandone lo stimolo dal sistema nervoso. Sono indicati solo in caso
di tosse secca o stizzosa o comunque senza produzione di muco.
•
Sedativi periferici, come ad esempio la dropropizina (Actiribex®). Queste molecole
addormentano i recettori propri dell’apparato respiratorio.
TOSSE GRASSA
La tosse grassa non si presenta solamente nel contesto di raffreddore ed influenza: essa infatti
costituisce
un
sintomo
ricorrente
in
numerose
affezioni
respiratorie.
A partire dalle caratteristiche della tosse grassa e dall'analisi dei sintomi correlati, cerchiamo di
fornire elementi utili per una prima ed ipotetica auto-diagnosi (che deve sempre e comunque
essere accertata da test diagnostici medici).I termini "grassa", "umida" e "produttiva" sono
indistintamente utilizzati per descrivere un tipo di tosse accompagnato dall'emissione di catarro
(espettorato). Contrariamente a quanto ritenuto dal pensiero comune, la tosse grassa
costituisce un prezioso riflesso protettivo che l'organismo mette in atto per liberare velocemente le
vie respiratorie ostruite da un "tappo" di muco. Nelle classiche affezioni respiratorie come
raffreddore ed influenza, la normale respirazione viene ostacolata da grossi accumuli di muco
misto a batteri: il riflesso della tosse - che favorisce appunto l'espulsione di queste secrezioni
infette - è indispensabile per velocizzare i tempi di guarigione della malattia di base.
SINTOMI E MALATTIE ASSOCIATE
Caratteristiche della tosse grassa e sintomi associati
Tosse grassa accompagnata da catarro verdastro, mucoso ed abbondante
•
Infezione batterica in atto
Inizialmente, la tosse è secca e stizzosa; dopo qualche giorno, la tosse diventa produttiva. Il
quadro clinico del paziente è completato da sintomi come febbre, mal di gola, mal di testa e
malessere generale
•
•
Bronchite
Complicanze dell'influenza
Tosse grassa accompagnata da un espettorato sanguinolento (emottisi)
Pertosse: l'emissione di un espettorato mucoso, sanguinolento e filante è anticipata da
una serie di violenti colpi di tosse secca
•
Tubercolosi: l'espulsione di catarro sanguinolento dalla bocca è anticipata - anche in
questo caso - da numerosi colpi di tosse e da dolori acuti al torace
•
Infezione da vermi intestinali (es. Ascaris lumbricoides)
•
Asbestosi maligna (complicanza di una malattia provocata dalla frequente esposizione
all'amianto)
•
Aspergillosi, infezione provocata dall'Aspergillus
•
Ascesso polmonare
•
Tosse grassa, talvolta sanguinolenta, accompagnata da febbre alta, brividi, difficoltà respiratorie,
fitte al petto, sudorazione profusa
•
Polmonite batterica (da pneumococco)
Tosse grassa accompagnata da enfisema, evidente danno polmonare, fibrosi, dispnea,
affaticamento, perdita di peso
Polmonite da ipersensibilità (o alveolite allergica estrinseca): si tratta di una grave
reazione d'ipersensibilità del polmone dovuta a ripetute inalazioni di polveri organiche (es. fieno,
•
escrementi di animali ecc.)
Tosse grassa accompagnata da un espettorato dall'odore fetido
•
Gangrena polmonare
Espettorato schiumoso, roseo e sieroso
•
Edema polmonare
La consistenza e l'aspetto del catarro emesso durante un colpo di tosse grassa è paragonabile
alla gelatina di ribes
•
•
Cancro broncopolmonare
Polmonite da Klebsiella Pneumoniae
La tosse grassa è accompagnata da un espettorato dal colore nerastro o molto scuro
•
Antracosi, rara malattia professionale legata all'inalazione frequente e prolungata di polveri
di carbone
CURA E FARMACI
Sebbene costituisca una condizione effettivamente fastidiosa ed irritante (sia per il malato, sia per
chi gli sta attorno), la tosse grassa NON dev'essere soffocata con i farmaci antitussivi. Questi
medicamenti - largamente utilizzati per il controllo della tosse secca - andrebbero ad ostacolare
la fisiologica e naturale rimozione dei batteri imprigionati nel muco, dilatando i tempi di guarigione
o, ancor peggio, incoraggiando la proliferazione dei patogeni.
Ricordiamo brevemente che la tosse grassa non è una malattia; piuttosto, dev'essere interpretata
come un sintomo comune a diverse affezioni a carico delle vie respiratorie. Detto questo, è
comprensibile come la cura della malattia di base risulti a dir poco essenziale per allontanare la
tosse.
Ad ogni modo, il medico può consigliare o prescrivere alcuni farmaci in grado di favorire la
fluidificazione del muco: in alcune occasioni, infatti, la consistenza del muco "incollato" alle vie
aeree è talmente densa e viscosa da renderne difficoltosa l'espulsione dalla bocca con un colpo di
tosse. In questi casi, i farmaci mucolitici (o fluidificanti) possono agevolarne l'eliminazione
proprio perché agiscono a livello delle proteine del muco, frantumandole.
FARMACI MUCOLITICI
I mucolitici sono farmaci naturali o di sintesi in grado di fluidificare le secrezioni mucose delle vie
respiratorie, alterandone direttamente la composizione. Riducendo la viscosità del muco, questi
medicinali ne favoriscono l'eliminazione all'esterno ( espettorazione) attraverso i movimenti ciliari
involontari ed i colpi di tosse controllati dalla volontà.
La caratteristica viscosità del muco dipende dalla concentrazione delle mucoproteine che lo
compongono (fucomucine), tra le quali spicca per notorietà la glicoproteina mucina, ma anche
dalla presenza di ponti disolfuro tra queste mucoproteine. Il mucolitico più conosciuto,
l'Acetilcisteina (Fluimucil ®, Mucisol ®, Solmucol ®, Altersol ®), interviene proprio a questo
livello, rompendo i ponti disolfuro, quindi riducendo la viscosità del muco; inoltre, le sue proprietà
antiossidanti sono utili per controllare il processo infiammatorio locale, proteggendo il tessuto
respiratorio dai fenomeni degenerativi. L'N-Acetilcisteina è disponibile sottoforma di tavolette,
compresse o soluzioni liquide da assumere per via orale (400/600 mg/die) o inalatoria (aerosol).
Questa categoria di farmaci non è in grado di ridurre immediatamente lo stimolo della tosse, al
contrario nelle fasi iniziazili è possibile un aumento proprio perché in presenza di muco:
eliminando in questo modo la causa, la tosse viene però realmente curata alla base. L’assunzione
prematura di sedativi, in presenza di catarro, può provocare il ristagno del muco nelle cavità
broncopolmonari e causare infezioni più o meno gravi.
EFFETTI COLLATERALI
Tutti i farmaci mucolitici illustrati nel presente articolo sono oggetto di effetti collaterali e
controindicazioni d'uso, per cui si raccomanda l'attenta lettura del foglietto illustrativo e il rispetto
delle indicazioni mediche. In generale, i mucolitici sono controindicati nei bambini di età inferiore
ai due anni, poiché aumentano il rischio di ostruzione bronchiale soprattutto in questa fascia d'età.
MEDICINA FITOTERAPICA (FITOTERAPIA)
La fitoterapia (a volte anche impropriamente definita fitomedicina) è, quella pratica che prevede
l’utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie o per il mantenimento del
benessere.
Le piante sono fra le principali fornitrici di sostanze medicamentose. Vanno considerate veri e
propri produttori e contenitori dinamici di sostanze chimiche. Nella loro evoluzione esse hanno
sviluppato innumerevoli metaboliti secondari che svolgono per la pianta varie funzioni ecologiche.
Questi stessi metaboliti secondari hanno mostrato importanti attività farmacologiche nell'uomo.
Ecco una lista esemplificativa dei vari principi attivi:
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fenoli semplici
polifenoli - tannini e flavonoidi
glicosidi
terpeni
terpenoidi e saponine
olii essenziali e resine
alcamidi
alcaloidi
SISTEMA RESPIRATORIO
Il sistema respiratorio svolge una funzione di scambio, in quanto da ossigeno al sangue e ne
rimuove l’anidride carbonica proveniente dai tessuti. Tale apparato risponde alle necessità
metaboliche dell’organismo, aumentando l’apporto di ossigeno e l’eliminazione dell’anidride
carbonica a seconda delle esigenze. Ogni alterazione dei processi comporta conseguenze sul
normale funzionamento cellulare.
Il sistema respiratorio è costituito da: naso, bronchi, faringe, laringe, trachea e polmoni.
Nei polmoni i bronchi si ramificano in bronchioli. Questi sfociano in gruppi terminali di alveoli, dove
avvengono gli scambi gassosi.
Diversi sistemi di difesa proteggono i polmoni dalle sostanze estranee. I più importanti sono:
-tosse e starnuto, sono meccanismi con i quali le vie respiratorie si mantengono libere da corpi
estranei;
-epitelio ciliare, naso, trachea e bronchi sono ricoperti da uno strato epiteliale e ricoperti da muco
che trattiene le sostanze estranee;
-vasocostrizione bronchiale, è un restringimento bronchiale che favorisce la cattura delle particelle
inalate da parte dell’epitelio ciliare;
ERBE
Le erbe di interesse per il sistema respiratorio sono quelle emollienti ed espettoranti.
Erbe emollienti
Si definisce emolliente qualunque sostanza in grado di ammorbidire e rendere più elastici gli strati
superficiali della pelle. Oltre a rendere più morbidi i tessuti, il prodotto emolliente funge da
calmante delle irritazioni. In particolare le erbe sono in grado di
promuovere un effetto calmante e lenitivo sulla mucosa respiratoria
irritata o infiammata. Queste erbe sono indicate per laringiti, tonsilliti,
bronchiti, tosse e asma.
Althaea officinalis
La radice secca dell’Althaea contiene fino al 20% di mucillagine
(colloidi idrofili di natura polisaccaridica). Viene impiegata come sedativo della tosse alla dose di
5-10 g in infusione in acqua bollente.
Propoli
La propoli non è un’erba, ma un prodotto dell’alveare
costituito da materiale resinoso, dotato di proprietà
batteriostatiche e anti-infiammatorie. Il suo uso più
comune riguarda i disturbi del primo tratto respiratorio.
Salvia officinalis
Piccolo cespuglio con fusti legnosi alla base e
erbacei alla sommità. Ha foglie opposte intere e
lanceolate. Le foglie di Salvia Officinalis
contengono il 2,5% di un olio volatile, il principale
costituente è il tujone. Viene utilizzata come cura
delle infiammazioni della bocca e della gola.
Erbe espettoranti
Si definisce espettorante qualunque sostanza in grado di
eliminare dalla trachea e dai bronchi possibili accumuli di
muco o di essudati (liquido infiammatorio extravascolare con
elevata concentrazione proteica). Le erbe espettoranti per il
loro contenuto in oli essenziali provocano temporanea
irritazione locale e stimolano l’espulsione del muco generando
una tosse produttiva.
E’ indicata per tosse secca e spasmi bronchiali.
Eucalyptus Globulus
Albero con foglie lanceolate coperte da una patina bianca. Le
foglie contengono acidi fenolici, flavonoidi e olio volatile
costituito prevalentemente da eucaliptolo. L’olio di eucalipto
possiede attività antibatterica ed è un’utile rimedio per disturbi
di raffreddamento delle vie aeree.
Thymus Vulgaris
Erbacea perenne a fusti eretti che formano
ciuffi grigiastri e le foglie piccole lanceolate
sono punteggiate di ghiandole contenenti oli
essenziali, i fiori sono rosei. Il timo possiede
attività espettorante per la presenza
significativa di fenoli anche attività
antisettica.
MEDICINA OMEOPATICA (OMEOPATIA)
L'omeopatia è un controverso metodo terapeutico alternativo, i cui principi teorici sono stati
formulati verso la fine del XVIII secolo.
Alla base dell'omeopatia vi è il cosiddetto principio di similitudine del farmaco, concetto privo di
ogni fondamento scientifico,l’omeopatia cura le patologie con dosi infinitesimali di quelle stesse
sostanze che, nella persona sana e in dosi normali, scatenano la malattia. Nella preparazione dei
rimedi omeopatici, queste sostanze patogene vengono estremamente diluite (tanto che le
molecole di partenza non sono nemmeno più rintracciabili nel prodotto finale) e il tutto viene
dinamizzato, ovvero scosso più e più volte.
SINTOMI INFLUENZALI
Segni d'allarme:
•
indolenzimento
•
febbre
•
mal di testa
•
brividi
•
irritazione trancheobronchiale
•
dolori oculari
•
nausea, conati di vomito, diarrea
MEDICINALI PRINCIPALI
•
OSCILLOCOCCINUM
•
SULFUR
•
GELSEMIUM
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RHUS TOXICODENDRON
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EUPATORIUM PERFOLIATUM
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BRYONIA ALBA
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APIS MELLIFICA
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FERRUM PHOSPHORICUM
OSCILLOCOCCINUM: 1 dose ogni 6 ore il primo giorno, quindi 2 volte fino al giorno del
miglioramento.
SULFUR 15 CH: 1 dose una sola volta, un'ora dopo l'assunzione di oscillococcinum.
GELSEMIUM 9 CH: in caso di febbre adinamica, grande spossatezza, brividi, tremori, assenza di
sete, mal di testa.
RHUS TOXICODENDRON 9 CH: in caso di febbre adinamica, indolenzimento che migliora con il
movimento, sete viva di acqua fredda.
EUPATORIUM PERFOLIATUM 9 CH: in caso di dolori ossei, sensazione di ossa rotte, dolori
oculari.
BRYONIA ALBA 9 CH: in caso di tosse secca, secchezza delle mucose, sete viva di acqua fredda,
miglioramento con l'immobilità, dolori al petto.
APIS MELLIFICA: in caso di infiammazione faringea con edema rosato, dolori brucianti e traffitivi,
cute calda secca e traspirante.
FERRUM PHOSPHORICUM: in caso di cefalea congestizia, tachicardia, epistassi, tosse secca,
spasmodica, dolorosa, dolori toracici, retro sternali.
TRATTAMENTO PREVENTIVO DELL'INFLUENZA
Assunzione sin dal mese di ottobre di una dose di oscillococcinum ogni settimana.
TOSSE SECCA
ACONITUM NAPELLUS 9 CH: in caso di febbre alta, assenza di traspirazione, agitazione.
BELLADONNA 9 CH: in caso di secchezza delle mucose con febbre alta, arrossamento del naso,
presenza di traspirazione, prostrazione.
BRYONIA 9 CH: in caso di peggioramento al minimo movimento, miglioramento con l'immobilità,
grande sete, secchezza delle mucose, dolore causato dalla tosse.
RUMEX CRISPUS 5 CH: in caso di iritazione incessante, peggioramento con l'ispirazione di aria
fredda.
TOSSE GRASSA
ANTIMONIUM TARTARICUM 9 CH: in caso di accumulazione di muco tra i bronchi difficile da
espettorare, respirazione difficoltosa e rumorosa, pallore e sonnolenza, alitamento delle pinne del
naso, labbra cianotiche, occhi cerchiati, peggioramento con il calore, distesi, miglioramento con
l'espulsione di muco, seduti.
IPECA 9 CH: in caso di tosse spasmodica asfissiante, accompagnata da nausea e vomito, molto
muco nei bronchi, lingua pulita nonostante la nausea.
MERCURIUS SOLUBILIS 9 CH: in caso di tosse grassa, mucocurulenta con ipersalivazione, alito
fetido, lingua che mantiene l'impronta dei denti, con patina giallastra alla base, traspirazione
vischiosa che non da sollievo, peggioramento la notte.
PULSATILLA 9 CH: in caso di tosse grassa al giorno, secca la notte, perdita del gusto e
dell'odorato, miglioramento con l'aria fresca.
Che differenze ci sono tra omeopatia e fitoterapia?
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Le materie prime: in fitoterapia sono soltanto piante, in omeopatia possono anche essere
minerali e altre sostanze.
- Concentrazione: in fitoterapia la concentrazione del principio attivo è terapeutico ed alto, in
omeopatia la concentrazione è infinitesimale.
- Il concetto: in fitoterapia se hai la febbre utilizzi una pianta che ha come effetto quello di
abbassare la febbre. In omeopatia se hai la febbre utilizzi una pianta che ti fa aumentare la febbre.
ACIDOSI METABOLICA
L’acidosi metabolica, nota anche come acidosi fissa, è la condizione per cui l’acidità del sangue
eccede i valori fisiologici: o per accumulo di acido o per perdita di bicarbonato. Tutte le principali
funzioni metaboliche del corpo umano richiedono per il loro ottimale svolgimento una condizione di
equilibrio stabile acido\base. Equilibrio che il corpo tende a conservare regolandolo con una serie
di processi fisiologici che vengono attivati a tale scopo. Quando però il corpo non riesce a
mantenere stabile detto equilibrio il sangue può divenire acido o basico ed allora si parla di acidosi.
L’acidità di una soluzione è misurata con un particolare parametro: il pH.
Valori del pH:
Equilibrio acido base
L’equilibrio acido base del sangue è controllato da vari processi tra cui quello di rilascio di anidride
carbonica dai polmoni e quello svolto dai reni, i quali riescono a modulare la quantità di acido e
base da filtrare.
A questi meccanismi si aggiungono i cosiddetti sistemi tampone ovvero miscele di acido debole e
una base forte che sono contenuti nel sangue e che impediscono improvvise variazioni del pH.
Il principale tampone è una miscela di acido carbonico che si forma dall’anidride carbonica
disciolta nel sangue e da ioni di bicarbonato(HCO3-).
Il bicarbonato, però, essendo composto da un acido debole e da una base forte quando si dissocia
provoca una reazione alcalina che può provocare problemi ai reni. Per questo motivo i farmacisti
cercano di evitarne la prescrizione.
CAUSE
Le cause che possono determinare l’acidosi metabolica possono essere molteplici ed è possibile
suddividerle in tre grosse tipologie:aumento della concentrazione degli acidi organici,
comunemente acido lattico o corpi chetonici, dovuto a cause endogene o a cause esogene.
L’aumento degli acidi organici può avere una natura:
Fisiologica. In tale situazione l’acidosi può essere dovuta a un eccessiva produzione di acido
lattico conseguente ad uno sforzo fisico prolungato, un eccessivo consumo di cibo ad elevato
residuo acido.
Patologica. Ovvero causata da alcune patologie.
Le malattie che possono determinare l’acidosi sono:ù
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Diabete mellito non trattato. Aumento della secrezione epatica di acido acetoacetico acido
bidrossibutirrico e acido acetico
Alcoolismo. In questo caso l’acidosi è causata dall’aumento di acido bidrossibutirrico che si
determina per l’eccesso di alcool abbinato a scarsa ingestione di carboidrati.
Intossicazione da glicole etilenico, alcool metilico e acido acetilsalicilico.
Malattie che possono indurre acidosi lattica ossia accumulo di acido lattico, quali forme
tumorali, malattie del fegato, malattie renali e AIDS.
Malattie renali. Come insufficienza renale o acidosi tubulare o anche la nefropatia
interstiziale che determinano problemi sul riassorbimento del bicarbonato da parte dei reni.
Latrogena. La metformina che è un farmaco per la cura del diabete può dare come effetti
collaterali acidosi metabolica.
Perdita degli ioni bicarbonato. Generalmente gli ioni bicarbonato vengono perduti
nell’apparato gastro-intestinale a causa di diarrea o vomito.
Diete dimagranti.
SINTOMI
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Aumento della profondità e frequenza respiratoria.
Astenia. Mancanza di forze generalizzata.
Nausea e vomito.
Abbassamento della pressione arteriosa.
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Shock cariogeno. Deficit della gittata cardiaca per problemi di contrattilità della pompa
cardiaca.
Ottundimento dei sensi.
CONSEGUENZE
Una grave condizione di acidosi metabolica può indurre problemi renali seguiti da micosi o aritmie
cardiache che in casi gravi possono indurre anche al coma e alla morte.
TRATTAMENTO
Una terapia non condivisa tratta
l’acidosi direttamente somministrando
bicarbonato per via endovena in
maniera da ricondurre il pH nei valori
di riferimento. Tale terapia tampona
solo temporaneamente e può causare
danni per sovraccarico di sodio e
acqua. Un trattamento più efficace per
la prevenzione dell’acidosi è:
RENI
Situati nella cavità addominale ai lati
delle ultime vertebre toraciche e delle
prime lombari, i reni sono due organi
di colore rosso scuro, simmetrici,
lunghi circa 10 cm, larghi 7, spessi 3 o 4 cm e dal
peso unitario di circa 150 grammi. Ogni rene riceve
grosse quantità di sangue dall'arteria renale e, dopo averlo
filtrato, lo riversa nella vena renale che confluisce nella vena
cava.
I
reni ricoprono funzioni importantissime: oltre alla nota attività
filtrante,
che consente l'eliminazione di sostanze estranee, inutili o dannose,
questi organi regolano gli equilibri idro-salini e acido-base nel sangue. A livello renale avviene
anche la sintesi di eritropoietina (un ormone che favorisce la produzione di globuli rossi) e di
renina (un enzima con azione ipertensiva che regola la sintesi di ormoni implicati nel bilancio del
sodio e nel controllo pressorio).
Grazie a tutte queste funzioni, i reni sono organi essenziali per la sopravvivenza dell'individuo;
per questo motivo i pazienti con patologie renali gravi sono costretti a sottoporsi periodicamente
ad una procedura medica di purificazione del sangue, detta dialisi. Molte persone, d'altro canto,
vivono normalmente con un unico rene, dal momento che questo organo possiede una grande
riserva funzionale.
ALTRE PATOLOGIE
L’acidosi accompagnata a disfunzione dei reni produce il terreno fertile affinché germi di qualsiasi
natura proliferino: batteri virus, protozoi, funghi. Tra le patologie più comuni vi è la micosi.
MICOSI
Termine generico con il quale ci si riferisce a diverse patologie infettive, provocate da funghi
microscopici (miceti), che possono colpire l'uomo, gli animali e anche le piante.
Esistono diversi criteri di classificazione delle micosi; uno di quelli più utilizzati distingue le micosi
facendo riferimento alle sedi che sono interessate dal processo infettivo; si parla pertanto di:
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micosi superficiali
micosi sottocutanee
micosi profonde
Altri autori operano una distinzione leggermente diversa da quella riportata sopra e parlano di:
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micosi superficiali
micosi cutanee
micosi subcutanee
micosi sistemiche
La micosi è più frequente nella donna rispetto all’uomo, in particolare è dovuta a un deficit
immunitario causato dai reni che acidificano sia di notte che di giorno stancandosi e indebolendo le
ossa. Questo avviene soprattutto nelle donne sopra i quarant’anni.
MICOSI VAGINALE
La micosi vaginale è un’infezione che provoca un’infiammazione della vagina causato dal
proliferare di un fungo chiamato Candida albicans.
CAUSE
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Umidità, per esempio un costume da bagno umido.
Modificazioni dei livelli ormonali, per esempio in gravidanza, durante l’ assunzione della
pillola contraccettiva, durante le mestruazioni o in menopausa.
Assunzione di antibiotici o preparati cortisonici.
Diabete.
Biancheria intima sintetica.
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Danneggiamento della normale flora batterica/micotica oppure del mantello protettivo
acido, per esempio usando lozioni per l’ igiene intima o docce troppo frequenti.
Consumo eccessivo di zuccheri (i lieviti «si nutrono» di zucchero).
Alterazione transitoria o permanente dell’equilibrio ormonale come da menopausa,
gravidanza, mestruazioni irregolarità del ciclo portano ad una alterazione del pH (acidità)
vaginale che in un modo o nell'altro permette la replicazione dei funghi.
DEFICIT IMMUNITARIO
Con il termine immunodeficienza si fa riferimento ad una categoria diagnostica caratterizzata da
un deficit dell'immunità umorale e/o dell'immunità cellulare che comprende una serie di entità
patologiche distinte le une dalle altre sia sul piano eziologico che patogenetico.
In generale le immunodeficienze derivano da alterazioni di diverso tipo a carico sia dei
componenti della immunità specifica (umorale e cellulo-mediata), che innata (principalmente
sistema del complemento e dei fagociti mononucleati).
FERMENTI LATTICI
I fermenti lattici probiotici sono microrganismi capaci di migliorare la funzionalità della flora
batterica intestinale ed orale. Soprattutto a livello intestinale la presenza di una flora batterica attiva
permette sia una perfetta eliminazione delle sostanze di scarto sia il mantenimento di una parete
intestinale integra, in grado di impedire l'ingresso di batteri o virus nell'organismo, attraverso tale
passaggio. L'uso quotidiano di questi fermenti lattici, impedendo l'ingresso di ospiti indesiderati
aiuta a mantenere attive le nostre difese di immunità innata.
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