ALTERNANZA SCUOLA LAVORO 2013 DALLA PUBBLICITA' ALLA FARMACIA INDICE MEDICINA TRADIZIONALE • BRONCHI • TOSSE SECCA • TOSSE GRASSA • SEDATIVI • MUCOLITICI MEDICINA FITOTERAPICA • SISTEMA RESPIRATORIO • ERBE EMOLLIENTI • ERBE ESPETTORANTI MEDICINA OMEOPATICA • SINTOMI INFLUENZALI • TOSSE SECCA • TOSSE GRASSA ACIDOSI METABOLICA MICOSI DEFICIT IMMUNITARIO ELEONORA BARRETTA – ELISA TADDEO GENERALITA' STRUTTURA PRODUTTIVA DENOMINAZIONE Ferno Farma Co. Srl Farmacia comunale di Ferno SEDE Aeroporto Malpensa T1, arrivi TIPOLOGIA AZIENDALE Punto vendita di prodotti farmaceutici, parafarmaceutici, alimenti confezionati, integratori alimentari. DESTINAZIONE D'USO Vendita al dettaglio all'interno della struttura. ORARI Apertura continuata durante tutto l'anno 8-20 nessun giorno di chiusura AUTORIZZAZIONI Come da delibera ASL di Varese ORGANIGRAMMA DEL PERSONALE COGNOME NOME LAUREA QUALIFICA E MANSIONE Hamdan Hazem J.R. Farmacia Direttore delegato e responsabile autocontrollo Bonfanti Simona Farmacia Farmacista, vicedirettore e responsabile del settore commerciale Crespi Roberta Farmacia Farmacista, responsabile settore naturopatia Dal Clero Esther Farmacia Farmacista, collaboratore Piffanelli Valentina Farmacia Farmacista, colaboratore Bertoni Anna Ragioneria Contabilità Colucci Teresa - Stoccaggio merci Barretta Eleonora - Tirocinio Alternanza Scuola Lavoro dal 28.1.2013 al 8.2.2013 - Tirocinio Alternanza Scuola Lavoro dal 28.1.2013 al 8.2.2013 Taddeo Elisa PUBBLICITA VS SALUTE Oggi i servizi pubblicitari ci allettano con promesse di benessere, di salutarietà, di naturalità, di leggerezza, di serenità, di equilibrio psicofisico. In realtà spesso gli effetti della pubblicità sono deleteri o ingannatori. Prendiamo in considerazione lo spot di "Bronchenolo tosse sedativo e fluidifcante". Lo sciroppo viene presentato come adatto a ogni tipo di tosse, grazie ai suoi due principi attivi. La domanda è: come può un farmaco curare due tipologie di tosse che necessitano di trattamenti differenti? Si viene quindi a creare una situazione contradditoria. Il farmacista di conseguenza si trova in seria difficoltà nel provvedere alla richiesta del cliente. Quest'ultimo infatti influenzato dalla pubblicità tende a mettere in secondo piano i suoi sintomi, volendo a tutti costi comprare un farmaco che non risponde alle sue effettive esigenze. Il compito del farmacista dunque sta nel convincere il cliente di quale sia la soluzione più adatta al suo problema. Inoltre anche le pubblicita' di prodotti dimagranti stanno diventando un problema. Nei mesi che precedono l'estate, proprio nel momento in cui inizia a fare caldo, la televisione e i cartelloni pubblicitari, per non parlare di giornali e riviste, iniziano a riempirsi di pubblicita' a base di pasticche miracolose e sorridenti donzelle al limite dell'anoressico. In questi spot non viene specificato che l'assunzione di questi prodotti dimagranti deve essere affiancata da una regolare dieta e un'adeguata attività fisica. Il messaggio che passa, invece, è che una pastiglia al giorno toglie il grasso di torno. MEDICINA TRADIZIONALE BRONCHI Il bronco è ciascuna delle ramificazioni delle vie respiratorie della trachea fino alle ultime diramazioni. Esiste il bronco principale e il bronco secondario. I bronchi si suddividono in due e si dirigono nel polmone destro e sinistro penetrando nell'ilo polmonare. Il bronco sinistro risulta avere un diametro nettamente inferiore al destro, ciò è dovuto alla presenza del cuore, ruotato per 2/3 verso sinistra che diminiusce il volume del polmone e di conseguenza diminuisce il volume di aria necessaria. Il polmone destro possiede un volume maggiore con conseguente aumento del diametro del bronco che si dirige presso di lui. I bronchi una volta penetrati nel polmone susseguono alcune divisioni. La prima vede la sua ripartizione in bronchi lobari, o di 1º ordine, rispettivamente tre a destra (a causa dei tre lobi del polmone destro) e due a sinistra (a causa dei due lobi del polmone sinistro). I bronchi lobari diventano bronchi zonali, o di 2º ordine, questi ultimi danno vita ai bronchi interlobulari, o di 3º ordine, che si vanno a ripartire in aree denominate lobuli polmonari. Ogni area riceve un bronco lobulare accompagnato sempre dai rami dell' arteria polmonare, quest'ultimo si suddivide ancora in bronchi intralobulari che daranno origine ai bronchioli terminali (10-15 rami). Ciascun bronchiolo terminale vede la sua scissione in bronchiolo respiratorio che presenta delle particolari estroflessioni. Tali estroflessioni sono gli alveoli polmonari, sedi degli scambi gassosi nell'organismo. TOSSE SECCA La tosse non è una malattia: piuttosto, è un sintomo che si manifesta quando le mucose respiratorie vengono irritate da agenti virali, batterici, smog, fumo o polveri. La tosse è dunque un riflesso difensivo e protettivo che l'organismo adotta per eliminare l'agente irritante dalle vie aeree. SINTOMI Tipica degli stati infiammatori bronchiali ad origine virale e delle patologie pleuriche, la tosse secca si manifesta con l'emissione di un rumore secco-abbaiante, risultato di un dolore o di un sollecito in gola. Il più delle volte, la tosse secca esordisce con un forte dolore al petto, affiancato da accessi ravvicinati e ripetuti di tosse, che sovente esitano in vomito. A seconda della causa scatenante, la tosse secca può apparire all'improvviso e scomparire altrettanto rapidamente, oppure persistere per molte settimane. La tosse secca tende a presentarsi in associazione a sintomi caratteristici come febbre, malessere generale, mal di gola, nausea, voce rauca e dolori articolari. Meno frequentemente, il quadro clinico della tosse secca viene completato da altri sintomi, quali alitosi (alito cattivo), gengive sanguinanti, diarrea, inappetenza ed eruzione cutanea. Nella maggior parte delle persone, la tosse secca peggiora durante le ore notturne, per attenuarsi gradualmente nelle prime ore del mattino. SINTOMI NELLE MALATTIE CORRELATE La tosse secca costituisce un sintomo caratteristico di numerose affezioni respiratorie di origine infettiva, allergica, traumatica e perfino neoplastica. Vediamo dunque come esordisce la tosse secca nelle differenti malattie ad essa correlate, e da quali altri sintomi viene affiancata: Asma: la tosse secca di origine asmatica è accompagnata da respiri sibilanti più o meno persistenti, difficoltà respiratorie e senso di oppressione toracica. BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) : la tosse e la difficoltà respiratoria sono sintomi caratteristici di questa terribile affezione. La tosse secca, tuttavia, non costituisce un sintomo onnipresente nel contesto della BPCO: infatti, mentre alcuni pazienti accusano questo tipo di disturbo, in altri casi la malattia si manifesta con tosse grassa (catarrale). Bronchite acuta: l'infiammazione dell'albero bronchiale presenta una sintomatologia variabile. Se durante i primi stadi la bronchite acuta si distingue per la tosse secca e stizzosa, nella fase avanzata la malattia produce una tosse tipicamente catarrale (tosse grassa), accompagnata da febbre e malessere generale. Cardiopatie con ipertensione venosa (insufficienza cardiaca congestizia): la tosse secca ed insistente tipica di questo disturbo è nota precisamente come tosse cardiaca. Complicanza della sarcoidosi polmonare: anche questo tipo d'infiammazione cronica può causare tosse secca. La simultanea presenza di granulomi (formazione di agglomerati cellulari) e tosse secca accerta un sospetto di sarcoidosi polmonare. Empiema pleurico: si tratta di un accumulo di liquido purulento (ricco di pus) nel cavo pleurico, che si distingue per la comparsa di tosse associata a dispnea, dolore toracico, febbre ed astenia. Enfisema polmonare: una tosse secca cronica e persistente può talvolta nascondere una forma di enfisema polmonare (complessa patologia a carico dei polmoni che tende ad aggravarsi progressivamente, fino a degenerare nel deficit respiratorio). Laringite virale: la tosse secca costituisce un sintomo tipico dell'infiammazione acuta della laringe che, fortunatamente, tende a risolversi da sé nell'arco di un breve periodo. Pertosse: nei suoi stadi iniziali, la pertosse si manifesta con numerosi colpi di tosse secca, brevi e continui, che sfociano in un'inconfondibile inspirazione rumorosa paragonabile ad un rantolo stridulo. Al termine della serie di 5-6 colpi di tosse secca, segue un conato di vomito con l'emissione di un espettorato mucoso e filante. Pleurite: infiammazione della membrana che riveste torace e polmoni. La tosse secca tipica della pleurite, stizzosa e talvolta sanguinolenta, è spesso accompagnata da febbre, difficoltà respiratorie e tachicardia. Pneumotorace e versamento pleurico (rispettivamente, accumuli patologici di aria/liquido nel cavo pleurico): la tosse secca caratteristica di queste condizione patologiche è particolarmente stizzosa e continua. Polmonite infettiva: in base all'agente causale, l'infiammazione dei polmoni può esordire con tosse secca o grassa. La tosse secca non costituisce dunque una caratteristica distintiva della polmonite infettiva: per accertare il tipo di patogeno coinvolto, è necessaria un'attenta indagine diagnostica. Reazioni allergiche (es. rinite): in alcuni pazienti, anche l'esposizione ad allergeni (es. pollini) può produrre sintomi come tosse secca e persistente, caratterizzata da sibili, gemiti e difficoltà respiratorie. Tubercolosi: malattia polmonare potenzialmente grave trasmessa da Mycobacterium tuberculosis. La tosse secca tubercolare - che tende a protrarsi per più settimane - è spesso accompagnata da emottisi (espulsione di sangue dalla bocca) e dolori toracici acuti. Tumore: le neoplasie come il cancro all' esofago, alla faringe, alla laringe ed al polmone tendono a manifestarsi, in modo più o meno intenso, con tosse secca e stizzosa che non regredisce con alcun farmaco. CURA E FARMACI La cura per la tosse secca non è sempre così immediata. Ricordiamo, infatti, che essa costituisce un sintomo comune a numerose patologie; pertanto, prima di intraprendere qualsivoglia terapia, è indispensabile accertare l'agente causale attraverso una serie di indagini diagnostiche.Dopo aver appurato che cosa si nasconde dietro la tosse secca, il medico può orientare il paziente verso la cura più opportuna per velocizzarne la guarigione. I farmaci più utilizzati in terapia contro la tosse secca sono i sedativi, in grado quindi di esercitare su di essa una potente azione calmante. I farmaci sedativi per la tosse sono indicati per sopprimere il sintomo senza tuttavia interferire in alcun modo con la causa che l'ha indotta. Detto questo, si comprende come sia necessario curare anche la malattia di base. Vediamo dunque quali sono i farmaci più utilizzati per curare i tipi di tosse secca più comuni: Tipo di tosse secca Farmaci e trattamenti possibili Tosse secca dipendente da asma La tosse secca che si distingue per sibili e fischi è tipica dei pazienti asmatici. Si tratta generalmente di una tosse di origine allergica, che richiede il trattamento con farmaci antiasmatici (es. Salbutamolo, Teofillina e derivati, Acido cromoglicico ecc.) o con glucocorticoidi da assumere principalmente per via inalatoria Tosse secca dipendente da BPCO La terapia più opportuna per risanare la tosse dipendente da BPCO è smettere di fumare: rallentando la progressione della malattia sino ad arrestarla, l'astensione dal fumo allontana di riflesso lo stimolo della tosse secca. A supporto della terapia contro la BPCO, il medico può prescrivere farmaci come broncodilatatori (es. Formoterolo, Difillina ecc.), antibiotici, cortisonici (spray) ed anticolinergici per via nasale (es. Ipratropio), utili per il controllo della tosse. Tosse secca dipendente da La tosse secca costituisce un sintomo caratteristico dei primi stadi della bronchite: successivamente, la tosse diventa bronchite produttiva (tosse grassa). Similmente al caso precedente, l'astensione dal fumo costituisce un'ottima regola precauzionale per la prevenzione della bronchite. Per curare la causa della bronchite, allontanando dunque il batterio scatenante, il paziente dovrà seguire una terapia antibiotica con farmaci come Amoxicillina, Azitromicina ecc.. Per velocizzare la remissione dei sintomi (tosse compresa), possono essere prescritti anche farmaci antitussivi, broncodilatatori e, talvolta, cortisonici. Tosse secca dipendente da La tosse, che in questi casi si presenta secca ed abbaiante, può essere risanata con rimedi naturali come suffumigi preparati con acque profumate dall'azione addolcente e lenitiva. Quando la tosse secca persiste, è possibile intervenire con farmaci antitussigeni (es. destrometorfano, codeina, dropropizina e cloperastina). Anche le sostanze demulcenti sono indicate per il trattamento della tosse secca dipendente da tracheiti: i prodotti a base di glicerina, sciroppo di acacia, liquirizia e miele creano un'efficace barriera a livello delle mucose delle prime vie respiratorie, placandone l'infiammazione. Qualora fosse necessario, le infezioni a carico delle vie respiratorie possono essere trattate mediante la concomitante somministrazione di farmaci antibiotici ed antivirali specifici contro il patogeno responsabile. Tosse secca dipendente da Variante indubbiamente molto particolare, la tosse secca tipica della pertosse è facilmente riconoscibile da pertosse un'inspirazione rumorosa che anticipa una violenta e rumorosa emissione di aria dalla bocca. Al termine della serie di 5-6 colpi di tosse secca, segue un conato di vomito con la fuoriuscita di un espettorato mucoso e filante. La cura d'elezione per la pertosse prevede la somministrazione di antibiotici contro Bordetella Pertussis (es. Eritromicina e Claritromicina ). Per ridurre i sintomi, il paziente può assumere anche cortisonici e sedativi della tosse come la codeina e il destrometorfano. La vaccinoprofilassi costituisce la regola numero uno per prevenire efficacemente questa malattia. Tosse secca dipendente da La tosse secca può essere spia accesa di polmonite virale. In questi casi, la somministrazione di antitussivi come il polmonite infettiva destrometorfano e di sostanze demulcenti (miele, estratto d'acacia e liquirizia) è indicata per attenuare i sintomi della tosse. Quando necessario, seguire un iter terapeutico basato sull'assunzione di farmaci antivirali. Tosse secca dipendente dal fumo L'unica terapia in grado di combattere la tosse secca dipendente dall'attitudine tabagica è smettere di fumare, un'impresa alquanto ardua per gli accaniti fumatori. Durante la terapia per abbandonare la malsana abitudine, è possibile assumere farmaci per il controllo dei sintomi collaterali come la tosse secca: in questo caso, i demulcenti possono ammorbidire il tratto delle alte vie respiratorie. Per placare i sintomi della tosse dipendente dal fumo, i rimedi naturali sono molto indicati: a tale scopo, il consiglio è quello di tenere ammorbidite le mucose della gola assumendo latte caldo laringite virale e tracheite Tosse secca tumore dipendente mescolato con il miele e tisane specifiche per la tosse secca. Da non dimenticare, tuttavia, che alcune sostanze utilizzate per smettere di fumare possono produrre spiacevoli effetti collaterali proprio come la stessa tosse. da La tipica tosse secca ed irritativa con cui un cancro al polmone esordisce è dovuta all'ostruzione delle vie aeree da parte della massa tumorale. In questo caso, anche la terapia per il controllo dei sintomi si fa più complessa ed articolata. Per evitare possibili interazioni con i chemioterapici utilizzati in terapia, si raccomanda di consultare il medico prima di assumere qualsiasi farmaco o rimedio naturale per la tosse secca. SEDATIVI I sedativi si possono suddividere in: • Sedativi centrali, la cui molecola più diffusa è il destrometorfano (Lisomucil Sedativo®, Bronchenolo Tosse®), il butamirato (Sinecod Tosse Sedativo, sciroppo o caramelle) o fra i farmaci che richiedono ricetta medica la codeina (Cardiazol Paracodina®). I sedativi centrali agiscono sul centro nervoso della tosse eliminandone lo stimolo dal sistema nervoso. Sono indicati solo in caso di tosse secca o stizzosa o comunque senza produzione di muco. • Sedativi periferici, come ad esempio la dropropizina (Actiribex®). Queste molecole addormentano i recettori propri dell’apparato respiratorio. TOSSE GRASSA La tosse grassa non si presenta solamente nel contesto di raffreddore ed influenza: essa infatti costituisce un sintomo ricorrente in numerose affezioni respiratorie. A partire dalle caratteristiche della tosse grassa e dall'analisi dei sintomi correlati, cerchiamo di fornire elementi utili per una prima ed ipotetica auto-diagnosi (che deve sempre e comunque essere accertata da test diagnostici medici).I termini "grassa", "umida" e "produttiva" sono indistintamente utilizzati per descrivere un tipo di tosse accompagnato dall'emissione di catarro (espettorato). Contrariamente a quanto ritenuto dal pensiero comune, la tosse grassa costituisce un prezioso riflesso protettivo che l'organismo mette in atto per liberare velocemente le vie respiratorie ostruite da un "tappo" di muco. Nelle classiche affezioni respiratorie come raffreddore ed influenza, la normale respirazione viene ostacolata da grossi accumuli di muco misto a batteri: il riflesso della tosse - che favorisce appunto l'espulsione di queste secrezioni infette - è indispensabile per velocizzare i tempi di guarigione della malattia di base. SINTOMI E MALATTIE ASSOCIATE Caratteristiche della tosse grassa e sintomi associati Tosse grassa accompagnata da catarro verdastro, mucoso ed abbondante • Infezione batterica in atto Inizialmente, la tosse è secca e stizzosa; dopo qualche giorno, la tosse diventa produttiva. Il quadro clinico del paziente è completato da sintomi come febbre, mal di gola, mal di testa e malessere generale • • Bronchite Complicanze dell'influenza Tosse grassa accompagnata da un espettorato sanguinolento (emottisi) Pertosse: l'emissione di un espettorato mucoso, sanguinolento e filante è anticipata da una serie di violenti colpi di tosse secca • Tubercolosi: l'espulsione di catarro sanguinolento dalla bocca è anticipata - anche in questo caso - da numerosi colpi di tosse e da dolori acuti al torace • Infezione da vermi intestinali (es. Ascaris lumbricoides) • Asbestosi maligna (complicanza di una malattia provocata dalla frequente esposizione all'amianto) • Aspergillosi, infezione provocata dall'Aspergillus • Ascesso polmonare • Tosse grassa, talvolta sanguinolenta, accompagnata da febbre alta, brividi, difficoltà respiratorie, fitte al petto, sudorazione profusa • Polmonite batterica (da pneumococco) Tosse grassa accompagnata da enfisema, evidente danno polmonare, fibrosi, dispnea, affaticamento, perdita di peso Polmonite da ipersensibilità (o alveolite allergica estrinseca): si tratta di una grave reazione d'ipersensibilità del polmone dovuta a ripetute inalazioni di polveri organiche (es. fieno, • escrementi di animali ecc.) Tosse grassa accompagnata da un espettorato dall'odore fetido • Gangrena polmonare Espettorato schiumoso, roseo e sieroso • Edema polmonare La consistenza e l'aspetto del catarro emesso durante un colpo di tosse grassa è paragonabile alla gelatina di ribes • • Cancro broncopolmonare Polmonite da Klebsiella Pneumoniae La tosse grassa è accompagnata da un espettorato dal colore nerastro o molto scuro • Antracosi, rara malattia professionale legata all'inalazione frequente e prolungata di polveri di carbone CURA E FARMACI Sebbene costituisca una condizione effettivamente fastidiosa ed irritante (sia per il malato, sia per chi gli sta attorno), la tosse grassa NON dev'essere soffocata con i farmaci antitussivi. Questi medicamenti - largamente utilizzati per il controllo della tosse secca - andrebbero ad ostacolare la fisiologica e naturale rimozione dei batteri imprigionati nel muco, dilatando i tempi di guarigione o, ancor peggio, incoraggiando la proliferazione dei patogeni. Ricordiamo brevemente che la tosse grassa non è una malattia; piuttosto, dev'essere interpretata come un sintomo comune a diverse affezioni a carico delle vie respiratorie. Detto questo, è comprensibile come la cura della malattia di base risulti a dir poco essenziale per allontanare la tosse. Ad ogni modo, il medico può consigliare o prescrivere alcuni farmaci in grado di favorire la fluidificazione del muco: in alcune occasioni, infatti, la consistenza del muco "incollato" alle vie aeree è talmente densa e viscosa da renderne difficoltosa l'espulsione dalla bocca con un colpo di tosse. In questi casi, i farmaci mucolitici (o fluidificanti) possono agevolarne l'eliminazione proprio perché agiscono a livello delle proteine del muco, frantumandole. FARMACI MUCOLITICI I mucolitici sono farmaci naturali o di sintesi in grado di fluidificare le secrezioni mucose delle vie respiratorie, alterandone direttamente la composizione. Riducendo la viscosità del muco, questi medicinali ne favoriscono l'eliminazione all'esterno ( espettorazione) attraverso i movimenti ciliari involontari ed i colpi di tosse controllati dalla volontà. La caratteristica viscosità del muco dipende dalla concentrazione delle mucoproteine che lo compongono (fucomucine), tra le quali spicca per notorietà la glicoproteina mucina, ma anche dalla presenza di ponti disolfuro tra queste mucoproteine. Il mucolitico più conosciuto, l'Acetilcisteina (Fluimucil ®, Mucisol ®, Solmucol ®, Altersol ®), interviene proprio a questo livello, rompendo i ponti disolfuro, quindi riducendo la viscosità del muco; inoltre, le sue proprietà antiossidanti sono utili per controllare il processo infiammatorio locale, proteggendo il tessuto respiratorio dai fenomeni degenerativi. L'N-Acetilcisteina è disponibile sottoforma di tavolette, compresse o soluzioni liquide da assumere per via orale (400/600 mg/die) o inalatoria (aerosol). Questa categoria di farmaci non è in grado di ridurre immediatamente lo stimolo della tosse, al contrario nelle fasi iniziazili è possibile un aumento proprio perché in presenza di muco: eliminando in questo modo la causa, la tosse viene però realmente curata alla base. L’assunzione prematura di sedativi, in presenza di catarro, può provocare il ristagno del muco nelle cavità broncopolmonari e causare infezioni più o meno gravi. EFFETTI COLLATERALI Tutti i farmaci mucolitici illustrati nel presente articolo sono oggetto di effetti collaterali e controindicazioni d'uso, per cui si raccomanda l'attenta lettura del foglietto illustrativo e il rispetto delle indicazioni mediche. In generale, i mucolitici sono controindicati nei bambini di età inferiore ai due anni, poiché aumentano il rischio di ostruzione bronchiale soprattutto in questa fascia d'età. MEDICINA FITOTERAPICA (FITOTERAPIA) La fitoterapia (a volte anche impropriamente definita fitomedicina) è, quella pratica che prevede l’utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere. Le piante sono fra le principali fornitrici di sostanze medicamentose. Vanno considerate veri e propri produttori e contenitori dinamici di sostanze chimiche. Nella loro evoluzione esse hanno sviluppato innumerevoli metaboliti secondari che svolgono per la pianta varie funzioni ecologiche. Questi stessi metaboliti secondari hanno mostrato importanti attività farmacologiche nell'uomo. Ecco una lista esemplificativa dei vari principi attivi: • • • • • • • • fenoli semplici polifenoli - tannini e flavonoidi glicosidi terpeni terpenoidi e saponine olii essenziali e resine alcamidi alcaloidi SISTEMA RESPIRATORIO Il sistema respiratorio svolge una funzione di scambio, in quanto da ossigeno al sangue e ne rimuove l’anidride carbonica proveniente dai tessuti. Tale apparato risponde alle necessità metaboliche dell’organismo, aumentando l’apporto di ossigeno e l’eliminazione dell’anidride carbonica a seconda delle esigenze. Ogni alterazione dei processi comporta conseguenze sul normale funzionamento cellulare. Il sistema respiratorio è costituito da: naso, bronchi, faringe, laringe, trachea e polmoni. Nei polmoni i bronchi si ramificano in bronchioli. Questi sfociano in gruppi terminali di alveoli, dove avvengono gli scambi gassosi. Diversi sistemi di difesa proteggono i polmoni dalle sostanze estranee. I più importanti sono: -tosse e starnuto, sono meccanismi con i quali le vie respiratorie si mantengono libere da corpi estranei; -epitelio ciliare, naso, trachea e bronchi sono ricoperti da uno strato epiteliale e ricoperti da muco che trattiene le sostanze estranee; -vasocostrizione bronchiale, è un restringimento bronchiale che favorisce la cattura delle particelle inalate da parte dell’epitelio ciliare; ERBE Le erbe di interesse per il sistema respiratorio sono quelle emollienti ed espettoranti. Erbe emollienti Si definisce emolliente qualunque sostanza in grado di ammorbidire e rendere più elastici gli strati superficiali della pelle. Oltre a rendere più morbidi i tessuti, il prodotto emolliente funge da calmante delle irritazioni. In particolare le erbe sono in grado di promuovere un effetto calmante e lenitivo sulla mucosa respiratoria irritata o infiammata. Queste erbe sono indicate per laringiti, tonsilliti, bronchiti, tosse e asma. Althaea officinalis La radice secca dell’Althaea contiene fino al 20% di mucillagine (colloidi idrofili di natura polisaccaridica). Viene impiegata come sedativo della tosse alla dose di 5-10 g in infusione in acqua bollente. Propoli La propoli non è un’erba, ma un prodotto dell’alveare costituito da materiale resinoso, dotato di proprietà batteriostatiche e anti-infiammatorie. Il suo uso più comune riguarda i disturbi del primo tratto respiratorio. Salvia officinalis Piccolo cespuglio con fusti legnosi alla base e erbacei alla sommità. Ha foglie opposte intere e lanceolate. Le foglie di Salvia Officinalis contengono il 2,5% di un olio volatile, il principale costituente è il tujone. Viene utilizzata come cura delle infiammazioni della bocca e della gola. Erbe espettoranti Si definisce espettorante qualunque sostanza in grado di eliminare dalla trachea e dai bronchi possibili accumuli di muco o di essudati (liquido infiammatorio extravascolare con elevata concentrazione proteica). Le erbe espettoranti per il loro contenuto in oli essenziali provocano temporanea irritazione locale e stimolano l’espulsione del muco generando una tosse produttiva. E’ indicata per tosse secca e spasmi bronchiali. Eucalyptus Globulus Albero con foglie lanceolate coperte da una patina bianca. Le foglie contengono acidi fenolici, flavonoidi e olio volatile costituito prevalentemente da eucaliptolo. L’olio di eucalipto possiede attività antibatterica ed è un’utile rimedio per disturbi di raffreddamento delle vie aeree. Thymus Vulgaris Erbacea perenne a fusti eretti che formano ciuffi grigiastri e le foglie piccole lanceolate sono punteggiate di ghiandole contenenti oli essenziali, i fiori sono rosei. Il timo possiede attività espettorante per la presenza significativa di fenoli anche attività antisettica. MEDICINA OMEOPATICA (OMEOPATIA) L'omeopatia è un controverso metodo terapeutico alternativo, i cui principi teorici sono stati formulati verso la fine del XVIII secolo. Alla base dell'omeopatia vi è il cosiddetto principio di similitudine del farmaco, concetto privo di ogni fondamento scientifico,l’omeopatia cura le patologie con dosi infinitesimali di quelle stesse sostanze che, nella persona sana e in dosi normali, scatenano la malattia. Nella preparazione dei rimedi omeopatici, queste sostanze patogene vengono estremamente diluite (tanto che le molecole di partenza non sono nemmeno più rintracciabili nel prodotto finale) e il tutto viene dinamizzato, ovvero scosso più e più volte. SINTOMI INFLUENZALI Segni d'allarme: • indolenzimento • febbre • mal di testa • brividi • irritazione trancheobronchiale • dolori oculari • nausea, conati di vomito, diarrea MEDICINALI PRINCIPALI • OSCILLOCOCCINUM • SULFUR • GELSEMIUM • RHUS TOXICODENDRON • EUPATORIUM PERFOLIATUM • BRYONIA ALBA • APIS MELLIFICA • FERRUM PHOSPHORICUM OSCILLOCOCCINUM: 1 dose ogni 6 ore il primo giorno, quindi 2 volte fino al giorno del miglioramento. SULFUR 15 CH: 1 dose una sola volta, un'ora dopo l'assunzione di oscillococcinum. GELSEMIUM 9 CH: in caso di febbre adinamica, grande spossatezza, brividi, tremori, assenza di sete, mal di testa. RHUS TOXICODENDRON 9 CH: in caso di febbre adinamica, indolenzimento che migliora con il movimento, sete viva di acqua fredda. EUPATORIUM PERFOLIATUM 9 CH: in caso di dolori ossei, sensazione di ossa rotte, dolori oculari. BRYONIA ALBA 9 CH: in caso di tosse secca, secchezza delle mucose, sete viva di acqua fredda, miglioramento con l'immobilità, dolori al petto. APIS MELLIFICA: in caso di infiammazione faringea con edema rosato, dolori brucianti e traffitivi, cute calda secca e traspirante. FERRUM PHOSPHORICUM: in caso di cefalea congestizia, tachicardia, epistassi, tosse secca, spasmodica, dolorosa, dolori toracici, retro sternali. TRATTAMENTO PREVENTIVO DELL'INFLUENZA Assunzione sin dal mese di ottobre di una dose di oscillococcinum ogni settimana. TOSSE SECCA ACONITUM NAPELLUS 9 CH: in caso di febbre alta, assenza di traspirazione, agitazione. BELLADONNA 9 CH: in caso di secchezza delle mucose con febbre alta, arrossamento del naso, presenza di traspirazione, prostrazione. BRYONIA 9 CH: in caso di peggioramento al minimo movimento, miglioramento con l'immobilità, grande sete, secchezza delle mucose, dolore causato dalla tosse. RUMEX CRISPUS 5 CH: in caso di iritazione incessante, peggioramento con l'ispirazione di aria fredda. TOSSE GRASSA ANTIMONIUM TARTARICUM 9 CH: in caso di accumulazione di muco tra i bronchi difficile da espettorare, respirazione difficoltosa e rumorosa, pallore e sonnolenza, alitamento delle pinne del naso, labbra cianotiche, occhi cerchiati, peggioramento con il calore, distesi, miglioramento con l'espulsione di muco, seduti. IPECA 9 CH: in caso di tosse spasmodica asfissiante, accompagnata da nausea e vomito, molto muco nei bronchi, lingua pulita nonostante la nausea. MERCURIUS SOLUBILIS 9 CH: in caso di tosse grassa, mucocurulenta con ipersalivazione, alito fetido, lingua che mantiene l'impronta dei denti, con patina giallastra alla base, traspirazione vischiosa che non da sollievo, peggioramento la notte. PULSATILLA 9 CH: in caso di tosse grassa al giorno, secca la notte, perdita del gusto e dell'odorato, miglioramento con l'aria fresca. Che differenze ci sono tra omeopatia e fitoterapia? • Le materie prime: in fitoterapia sono soltanto piante, in omeopatia possono anche essere minerali e altre sostanze. - Concentrazione: in fitoterapia la concentrazione del principio attivo è terapeutico ed alto, in omeopatia la concentrazione è infinitesimale. - Il concetto: in fitoterapia se hai la febbre utilizzi una pianta che ha come effetto quello di abbassare la febbre. In omeopatia se hai la febbre utilizzi una pianta che ti fa aumentare la febbre. ACIDOSI METABOLICA L’acidosi metabolica, nota anche come acidosi fissa, è la condizione per cui l’acidità del sangue eccede i valori fisiologici: o per accumulo di acido o per perdita di bicarbonato. Tutte le principali funzioni metaboliche del corpo umano richiedono per il loro ottimale svolgimento una condizione di equilibrio stabile acido\base. Equilibrio che il corpo tende a conservare regolandolo con una serie di processi fisiologici che vengono attivati a tale scopo. Quando però il corpo non riesce a mantenere stabile detto equilibrio il sangue può divenire acido o basico ed allora si parla di acidosi. L’acidità di una soluzione è misurata con un particolare parametro: il pH. Valori del pH: Equilibrio acido base L’equilibrio acido base del sangue è controllato da vari processi tra cui quello di rilascio di anidride carbonica dai polmoni e quello svolto dai reni, i quali riescono a modulare la quantità di acido e base da filtrare. A questi meccanismi si aggiungono i cosiddetti sistemi tampone ovvero miscele di acido debole e una base forte che sono contenuti nel sangue e che impediscono improvvise variazioni del pH. Il principale tampone è una miscela di acido carbonico che si forma dall’anidride carbonica disciolta nel sangue e da ioni di bicarbonato(HCO3-). Il bicarbonato, però, essendo composto da un acido debole e da una base forte quando si dissocia provoca una reazione alcalina che può provocare problemi ai reni. Per questo motivo i farmacisti cercano di evitarne la prescrizione. CAUSE Le cause che possono determinare l’acidosi metabolica possono essere molteplici ed è possibile suddividerle in tre grosse tipologie:aumento della concentrazione degli acidi organici, comunemente acido lattico o corpi chetonici, dovuto a cause endogene o a cause esogene. L’aumento degli acidi organici può avere una natura: Fisiologica. In tale situazione l’acidosi può essere dovuta a un eccessiva produzione di acido lattico conseguente ad uno sforzo fisico prolungato, un eccessivo consumo di cibo ad elevato residuo acido. Patologica. Ovvero causata da alcune patologie. Le malattie che possono determinare l’acidosi sono:ù • • • • • • • • Diabete mellito non trattato. Aumento della secrezione epatica di acido acetoacetico acido bidrossibutirrico e acido acetico Alcoolismo. In questo caso l’acidosi è causata dall’aumento di acido bidrossibutirrico che si determina per l’eccesso di alcool abbinato a scarsa ingestione di carboidrati. Intossicazione da glicole etilenico, alcool metilico e acido acetilsalicilico. Malattie che possono indurre acidosi lattica ossia accumulo di acido lattico, quali forme tumorali, malattie del fegato, malattie renali e AIDS. Malattie renali. Come insufficienza renale o acidosi tubulare o anche la nefropatia interstiziale che determinano problemi sul riassorbimento del bicarbonato da parte dei reni. Latrogena. La metformina che è un farmaco per la cura del diabete può dare come effetti collaterali acidosi metabolica. Perdita degli ioni bicarbonato. Generalmente gli ioni bicarbonato vengono perduti nell’apparato gastro-intestinale a causa di diarrea o vomito. Diete dimagranti. SINTOMI • • • • Aumento della profondità e frequenza respiratoria. Astenia. Mancanza di forze generalizzata. Nausea e vomito. Abbassamento della pressione arteriosa. • • Shock cariogeno. Deficit della gittata cardiaca per problemi di contrattilità della pompa cardiaca. Ottundimento dei sensi. CONSEGUENZE Una grave condizione di acidosi metabolica può indurre problemi renali seguiti da micosi o aritmie cardiache che in casi gravi possono indurre anche al coma e alla morte. TRATTAMENTO Una terapia non condivisa tratta l’acidosi direttamente somministrando bicarbonato per via endovena in maniera da ricondurre il pH nei valori di riferimento. Tale terapia tampona solo temporaneamente e può causare danni per sovraccarico di sodio e acqua. Un trattamento più efficace per la prevenzione dell’acidosi è: RENI Situati nella cavità addominale ai lati delle ultime vertebre toraciche e delle prime lombari, i reni sono due organi di colore rosso scuro, simmetrici, lunghi circa 10 cm, larghi 7, spessi 3 o 4 cm e dal peso unitario di circa 150 grammi. Ogni rene riceve grosse quantità di sangue dall'arteria renale e, dopo averlo filtrato, lo riversa nella vena renale che confluisce nella vena cava. I reni ricoprono funzioni importantissime: oltre alla nota attività filtrante, che consente l'eliminazione di sostanze estranee, inutili o dannose, questi organi regolano gli equilibri idro-salini e acido-base nel sangue. A livello renale avviene anche la sintesi di eritropoietina (un ormone che favorisce la produzione di globuli rossi) e di renina (un enzima con azione ipertensiva che regola la sintesi di ormoni implicati nel bilancio del sodio e nel controllo pressorio). Grazie a tutte queste funzioni, i reni sono organi essenziali per la sopravvivenza dell'individuo; per questo motivo i pazienti con patologie renali gravi sono costretti a sottoporsi periodicamente ad una procedura medica di purificazione del sangue, detta dialisi. Molte persone, d'altro canto, vivono normalmente con un unico rene, dal momento che questo organo possiede una grande riserva funzionale. ALTRE PATOLOGIE L’acidosi accompagnata a disfunzione dei reni produce il terreno fertile affinché germi di qualsiasi natura proliferino: batteri virus, protozoi, funghi. Tra le patologie più comuni vi è la micosi. MICOSI Termine generico con il quale ci si riferisce a diverse patologie infettive, provocate da funghi microscopici (miceti), che possono colpire l'uomo, gli animali e anche le piante. Esistono diversi criteri di classificazione delle micosi; uno di quelli più utilizzati distingue le micosi facendo riferimento alle sedi che sono interessate dal processo infettivo; si parla pertanto di: micosi superficiali micosi sottocutanee micosi profonde Altri autori operano una distinzione leggermente diversa da quella riportata sopra e parlano di: micosi superficiali micosi cutanee micosi subcutanee micosi sistemiche La micosi è più frequente nella donna rispetto all’uomo, in particolare è dovuta a un deficit immunitario causato dai reni che acidificano sia di notte che di giorno stancandosi e indebolendo le ossa. Questo avviene soprattutto nelle donne sopra i quarant’anni. MICOSI VAGINALE La micosi vaginale è un’infezione che provoca un’infiammazione della vagina causato dal proliferare di un fungo chiamato Candida albicans. CAUSE • • • • • Umidità, per esempio un costume da bagno umido. Modificazioni dei livelli ormonali, per esempio in gravidanza, durante l’ assunzione della pillola contraccettiva, durante le mestruazioni o in menopausa. Assunzione di antibiotici o preparati cortisonici. Diabete. Biancheria intima sintetica. • • • Danneggiamento della normale flora batterica/micotica oppure del mantello protettivo acido, per esempio usando lozioni per l’ igiene intima o docce troppo frequenti. Consumo eccessivo di zuccheri (i lieviti «si nutrono» di zucchero). Alterazione transitoria o permanente dell’equilibrio ormonale come da menopausa, gravidanza, mestruazioni irregolarità del ciclo portano ad una alterazione del pH (acidità) vaginale che in un modo o nell'altro permette la replicazione dei funghi. DEFICIT IMMUNITARIO Con il termine immunodeficienza si fa riferimento ad una categoria diagnostica caratterizzata da un deficit dell'immunità umorale e/o dell'immunità cellulare che comprende una serie di entità patologiche distinte le une dalle altre sia sul piano eziologico che patogenetico. In generale le immunodeficienze derivano da alterazioni di diverso tipo a carico sia dei componenti della immunità specifica (umorale e cellulo-mediata), che innata (principalmente sistema del complemento e dei fagociti mononucleati). FERMENTI LATTICI I fermenti lattici probiotici sono microrganismi capaci di migliorare la funzionalità della flora batterica intestinale ed orale. Soprattutto a livello intestinale la presenza di una flora batterica attiva permette sia una perfetta eliminazione delle sostanze di scarto sia il mantenimento di una parete intestinale integra, in grado di impedire l'ingresso di batteri o virus nell'organismo, attraverso tale passaggio. L'uso quotidiano di questi fermenti lattici, impedendo l'ingresso di ospiti indesiderati aiuta a mantenere attive le nostre difese di immunità innata.