ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO
SERVIZI PER L'ENOGASTRONOMIA E L'OSPITALITÀ ALBERGHIERA
Piazzale Pellegrino Artusi, 7 - 48015 CERVIA
Tel. 0544/976498 Fax 0544/976508
e-mail: [email protected]
Sito internet: www.alberghierocervia.com
PIANO DELL’OFFERTA
FORMATIVA
2012/13
Data di approvazione Collegio dei Docenti: 30 ottobre 2012
I
INDICE
1
IDENTITÀ DELL’ISTITUTO ........................................................................................................................................... 2
1.1
1.2
1.3
1.4
1.5
1.6
2
STRUTTURA ORGANIZZATIVA .................................................................................................................................... 8
2.1
2.2
3
INTEGRAZIONE CONSAPEVOLE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI ............................................. 48
ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA).......................................................................... 54
LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI ............................................................................ 56
ATTIVITÀ DI ACCOGLIENZA - ORIENTAMENTO ......................................................................................................... 59
5.1
5.2
5.3
6
ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO SERVIZI PER L'ENOGASTRONOMIA E L'OSPITALITÀ ALBERGHIERA ........... 19
PIANO DI STUDI - NUOVO ORDINAMENTO........................................................................................................... 21
IL PIANO DI STUDI ORDINAMENTO PREVIGENTE ................................................................................................. 25
ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA ...................................................................................................... 27
COMPETENZE IN USCITA PRIMO BIENNIO ............................................................................................................. 28
COMPETENZE TRASVERSALI CERTIFICABILI ALLA FINE DELLA CLASSE QUARTA E QUINTA................................... 33
SCELTE METODOLOGICHE ...................................................................................................................................... 34
VERIFICA E VALUTAZIONE ...................................................................................................................................... 35
VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ................................................................................................................ 41
VALUTAZIONE COMPLESSIVA DI FINE ANNO SCOLASTICO ................................................................................... 43
RECUPERO .............................................................................................................................................................. 45
ATTIVITÀ E SERVIZI A SOSTEGNO DEGLI STUDENTI .................................................................................................. 48
4.1
4.2
4.3
5
RISORSE UMANE ...................................................................................................................................................... 8
RISORSE STRUTTURALI E STRUMENTALI ............................................................................................................... 14
LA NOSTRA OFFERTA FORMATIVA .......................................................................................................................... 18
3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
3.6
3.7
3.8
3.9
3.10
3.11
4
PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO.............................................................................................................................. 2
PRINCIPI-VALORI CUI L'ISTITUTO SI ISPIRA.............................................................................................................. 2
INFORMAZIONI GENERALI ....................................................................................................................................... 4
ORARIO SCOLASTICO ANNO SCOLASTICO 2012-13 ................................................................................................ 4
SUDDIVISIONE DELL’ANNO SCOLASTICO ................................................................................................................ 4
ALUNNI ISCRITTI - ANNO SCOLASTICO 2012-13 ..................................................................................................... 5
PROGETTO ACCOGLIENZA ..................................................................................................................................... 59
ORIENTAMENTO ALUNNI PROVENIENTI DALLE SCUOLE MEDIE INFERIORI.......................................................... 59
ORIENTAMENTO IN USCITA CLASSI QUINTE .......................................................................................................... 60
AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA .......................................................................................................... 61
6.1
6.2
6.3
6.4
6.5
CORSI ECDL E PATENTE EUROPEA COMPUTER ECDL ............................................................................................. 61
PROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO ................................................................................................... 62
AREA PROFESSIONALIZZANTE (BIENNIO POST QUALIFICA) .................................................................................. 62
ESPERIENZE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO PER ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI .......................................... 63
IL PIACERE DEL VINO .............................................................................................................................................. 63
7
RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA ................................................................................................................................. 64
8
VALUTAZIONE DEL POF ........................................................................................................................................... 64
Il Piano dell'offerta formativa (POF) è la carta d'identità della scuola perché in esso vengono illustrate le linee
distintive dell'istituto, l'ispirazione culturale-pedagogica che lo muove, la progettazione curricolare,
extracurricolare, didattica ed organizzativa delle sue attività.
Il POF è:
Un piano
È una mappa o itinerario delle decisioni relative alle scelte didattiche e organizzative, quindi è allo stesso
tempo un piano previsionale (mappa delle decisioni) e un piano esecutivo nel senso che ciò che è scritto verrà
eseguito.
Un’offerta
Le decisioni e le scelte didattiche e organizzative sono rese pubbliche (offerte) e implicano un’assunzione di
responsabilità della scuola e un diritto delle famiglie, degli studenti e delle studentesse a conoscere in modo
assolutamente trasparente l'offerta formativa complessiva della scuola. Il POF è un’ offerta formativa.
“Formativa” è un termine in cui si fondono i principi dell'istruzione e dell'educazione. Richiama il senso di un
apprendimento non circoscritto alla sola acquisizione di contenuti disciplinari, di competenze e alla
trasmissione di saperi, ma denso di esperienze, relazioni, opportunità che danno alla pratica scolastica una
valenza formativa integrale e per certi aspetti irripetibile.
Un impegno
È un impegno perché documenta gli impegni reali che la scuola intende assumere. Per l'insegnante è lo
strumento per definire le proprie attività, per lo studente e i genitori è lo strumento che li aiuta a conoscere
cosa la scuola intende fare e come. Il POF, quindi, non è un’astrazione o un adempimento burocratico, di cui la
scuola non sente assolutamente il bisogno, ma una dichiarazione di azioni concrete.
Un processo
La sua costruzione prevede la partecipazione e la responsabilità del Dirigente scolastico, degli insegnanti, delle
studentesse e degli studenti, dei genitori, del personale amministrativo, del personale tecnico, del personale
ausiliario, dei soggetti rappresentativi l'ambiente esterno in cui la scuola vive e opera. Il POF è, quindi, per sua
natura dinamico e dialettico. E' la sintesi di diversi bisogni, interessi, attese, responsabilità, perciò richiede la
partecipazione di tutti i soggetti interessati e coinvolti nella sua realizzazione.
Il P.O.F. si presenta come “documento aperto”, suscettibile di modifiche ed integrazioni, in itinere, al fine di
migliorare e potenziare l’offerta formativa anche in relazione ai bisogni dell’utenza via via emergenti che
richiedono metodologie e strategie adeguate.
Nell'ambito dell'autonomia il cuore del POF è la didattica, intesa come quella strategia consapevole che la
scuola mette in gioco per finalizzare tutte le azioni alla formazione globale di ogni alunno.
L'autonomia trova il suo senso e il suo campo d'azione nell'aula, nella relazione quotidiana tra chi insegna e chi
impara, nel miglioramento delle condizioni di apprendimento. E’ nella quotidianità dell'aula che si misura
l'efficacia delle azioni e il buon esito delle scelte; è negli interventi didattici di ogni giorno che acquistano senso
la flessibilità, l'organizzazione dei percorsi formativi, i curricoli personalizzati, ecc.
L'innovazione didattica dà senso e valore alle trasformazioni in atto; sollecita gli insegnanti ad individuare
strategie, comportamenti, tecniche, modelli organizzativi, modalità di intervento, strumentazioni utili a rendere
più sicuro l'apprendimento, a garantire alle studentesse e agli studenti, ogni giorno e in ogni aula, un clima
sereno e costruttivo per la realizzazione del processo educativo.
1
1 IDENTITÀ DELL’ISTITUTO
1.1 PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO
L’ Istituto Professionale di Stato Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera (I.P.S.E.O.A.) di Cervia,
situato in Piazzale Artusi, 7, è l'unica realtà formativa statale a livello superiore del territorio.
La sede dell'Istituto, in funzione dal gennaio 1997, è dotata di ampio giardino, di locali luminosi e attrezzature
adeguate alle esigenze degli operatori della scuola. Si trova inoltre a pochi metri dalla stazione ferroviaria e
dalle fermate degli autobus, di cui si servono gli alunni, che, nella maggioranza, sono pendolari. La sede è priva
di barriere architettoniche, in regola con le normative anti-incendio ed è conforme, per quanto riguarda gli
impianti tecnologici, alle norme vigenti.
L' I.P.S.E.O.A. opera in una realtà a forte vocazione turistica, per cui l'azione educativa riflette "le esigenze del
contesto culturale, sociale ed economico" come precisato dall'art. 3 del Regolamento sull'Autonomia, DPR 275
Marzo 1999.
L'Istituto svolge anche un ruolo nell'innovazione verso la dimensione europea, partecipando come membro
effettivo all'AEHT (l'Associazione Europea delle Scuole Alberghiere e Turistiche).
1.2 PRINCIPI-VALORI CUI L'ISTITUTO SI ISPIRA
I principi fondamentali ai quali sono ispirati i comportamenti e le azioni compiute nell’Istituto, da parte di tutte
le componenti, derivano dalla Carta Costituzionale, artt. 3, 33 e 34, e sono:
1.
LA PERSONA NELLA SUA GLOBALITÀ. La scuola tiene presente che tutta l'attività didattica concorre a
formare prima il cittadino nella sua dimensione umana e culturale, poi il professionista. La scuola garantisce la
formazione dell’alunno, facilitandone le potenzialità e contribuendo allo sviluppo armonico della personalità,
nel rispetto degli obiettivi formativi nazionali e comunitari, generali e specifici, recepiti nei piani di studio di
ciascun indirizzo.
2.
UGUAGLIANZA. Nessuna discriminazione nell’erogazione del servizio scolastico può essere compiuta
per motivi riguardanti sesso, provenienza geografica, linguistica e culturale, religione, opinioni politiche,
condizioni psico-fisiche e socio-economiche.
3.
IMPARZIALITÀ E REGOLARITÀ. I soggetti erogatori del servizio scolastico agiscono secondo criteri di
obiettività ed equità. La scuola, attraverso tutte le sue componenti, garantisce la regolarità e la continuità del
servizio e delle attività educative nel rispetto dei principi e delle norme sanciti dalla legge ed in applicazione
delle disposizioni contrattuali in materia.
4.
ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIONE. La scuola si impegna, con opportuni ed adeguati comportamenti ed
azioni di tutti gli operatori del servizio, a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni, l’inserimento e
l’integrazione di questi ultimi, con particolare riguardo alla fase di ingresso delle classi iniziali ed alle situazioni
di rilevante necessità. In questa ottica vanno considerati anche gli alunni con bisogni educativi speciali, per i
quali debbono essere attivati percorsi didattici nel rispetto del principio generale dell'integrazione nella classe
e nel gruppo. Il rapido cambiamento della società ha portato la scuola a misurarsi sempre più spesso con la
realtà, per certi versi ancora nuova, dell'immigrazione, quindi essa è chiamata a fornire una formazione
culturale e professionale volta ad affrontare nuove sfide. Essendo la nostra una scuola laica, aconfessionale e
2
pluralista, deve considerare i cambiamenti sociali come un fattore di arricchimento per il nostro Paese, sia sul
piano umano che culturale.
5.
PARTECIPAZIONE, EFFICIENZA, TRASPARENZA. La Dirigenza, i docenti, il personale (amministrativo,
tecnico ed ausiliario), i genitori e gli alunni sono chiamati all’attuazione del Piano dell’Offerta Formativa (POF)
attraverso una gestione partecipata della scuola, nell’ambito degli organi e delle procedure vigenti. I loro
comportamenti devono favorire la più ampia realizzazione degli standard generali di un servizio efficiente e
trasparente. L’Istituto cerca la collaborazione degli enti locali e si impegna a favorire le attività extrascolastiche
che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile.
6.
LIBERTÀ D’INSEGNAMENTO ED AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE. La scuola assicura il rispetto della
libertà d’insegnamento dei docenti nell’ambito della programmazione generale di Istituto. L’aggiornamento e
la formazione costituiscono un impegno per tutto il personale scolastico e per l’amministrazione; l’Istituto si
impegna pertanto a proporre a tal fine interventi organici e regolari.
3
1.3 INFORMAZIONI GENERALI
Ordine e grado di scuola
Secondaria 2° grado
Denominazione
Istituto Professionale di Stato Servizi per l'Enogastronomia e
l'Ospitalità Alberghiera (IPSEOA)
Codice fiscale
80005420395
Codice meccanografico
RARH01000D
Indirizzo
P.le Pellegrino Artusi, 7 48015 Cervia - RA
Telefono
Tel. 0544 976498
Fax
0544 976508
e-mail
[email protected]
Sito internet
www.alberghierocervia.com
Colloqui col Dirigente scolastico
Il Dirigente Scolastico D.ssa Carla Maria Gatti
riceve su appuntamento.
Segreteria
La Segreteria è aperta al pubblico:
tutti i giorni dalle ore 11:00 alle ore 12:30;
il giovedì pomeriggio dalle 15:00 alle 17:00
1.4 ORARIO SCOLASTICO ANNO SCOLASTICO 2012-13
Lunedì, mercoledì, venerdì, sabato
Prima ora
8.30-9.30
Seconda ora
9.30-10.25
Intervallo
10.25-10.40
Terza ora
10.40-11.30
Quarta ora
11.30-12.30
Quinta ora
12.30-13.30
Martedì, giovedì
Prima ora
8.30-9.20
Seconda ora
9.20-10,10
Terza ora
10.10-11,00
Intervallo
11,00-11.15
1.5 SUDDIVISIONE DELL’ANNO SCOLASTICO
L’anno scolastico è suddiviso in un trimestre e un pentamestre.
4
Quarta ora
11.15-12.05
Quinta ora
12.05-12,55
Sesta ora
12.55-13.45
1.6 ALUNNI ISCRITTI - ANNO SCOLASTICO 2012-13
Al momento dell'approvazione del presente documento gli iscritti risultano essere così suddivisi:
CLASSI
1 a nuovo ordinamento
2 a nuovo ordinamento
3 a nuovo ordinamento
4 a vecchio ordinamento
5 a vecchio ordinamento
Totale
NUMERO CLASSI
11
11
8
8
6
44
NUMERO ALUNNI
224
227
167
173
119
910
1.7 LOCALITÀ DI PROVENIENZA DEGLI ALUNNI
PROVINCIA
RAVENNA
RIMINI
FORLÌ- CESENA
ALTRO
CLASSI
COMUNE
1
a
2
a
3
a
TOTALE
4
a
5
a
Ravenna
98
97
67
65
52
379
Cervia
25
31
32
28
17
133
Alfonsine
3
5
4
3
5
20
Russi
3
3
1
2
3
12
Lugo
3
1
0
2
1
7
Fusignano
0
0
0
2
0
2
Bagnacavallo
1
1
0
0
0
2
Bellaria - Igea Marina
17
16
13
15
6
67
Rimini
7
2
0
1
2
12
Santarcangelo di Romagna
0
0
0
2
0
2
Verucchio
0
0
0
0
1
1
Cesenatico
22
23
9
15
8
77
Cesena
13
13
13
15
11
65
San Mauro Pascoli
9
15
12
9
5
50
Gatteo
12
8
3
5
3
31
Savignano sul Rubicone
6
7
9
5
3
30
Forlì
2
3
1
3
1
10
Roncofreddo
0
0
0
1
0
1
Gambettola
1
1
0
0
0
2
Altro
2
1
3
0
1
7
224
227
167
173
117
5
555
82
266
7
910
ALUNNI: COMUNE DI RESIDENZA
ALUNNI: PROVINCIA DI RESIDENZA
ALTRO 1%
FORLI' – CESENA 29%
RAVENNA 61%
RIMINI 9%
6
PENDOLARISMO SCOLASTICO: 777 sono gli studenti non residenti nel comune, pari all’85% degli iscritti.
ALUNNI STRANIERI: PAESI DI PROVENIENZA
ALUNNI STRANIERI: 161, pari al 18 % degli iscritti.
NAZIONE DI PROVENIENZA
ALBANIA
ROMANIA
MAROCCO
MOLDAVIA
BIELORUSSIA
BRASILE
SENEGAL
CINA
FILIPPINE
SERBIA E MONTENEGRO
COLOMBIA
REPUBBLICA DOMENICANA
BULGARIA
UNGHERIA
TUNISIA
UCRAINA
REPUBBLICA CECA
LITUANIA
FEDERAZIONE RUSSA
POLONIA
THAILANDIA
ETIOPIA
MACEDONIA
STATI UNITI D'AMERICA
INDIA
CUBA
LETTONIA
MADAGASCAR
SLOVENIA
BOSNIA ERZEGOVINA
PERU'
TOTALE
NUMERO ALUNNI
CLASSI
I
15
11
1
2
CLASSI
II
7
6
3
1
1
2
2
2
2
1
2
CLASSI
III
8
7
3
1
CLASSI
IV
12
7
1
4
CLASSI
V
7
2
1
1
TOT
1
4
2
1
1
1
8
6
4
3
3
3
3
3
2
2
2
2
2
2
2
2
1
2
1
1
1
1
2
1
1
2
2
2
2
2
1
1
1
1
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
45
31
7
30
38
1
1
1
17
49
33
9
9
1
1
1
1
1
1
1
1
1
161
2 STRUTTURA ORGANIZZATIVA
2.1 RISORSE UMANE
La scuola è un luogo di crescita e formazione umana che richiede la collaborazione di tutti, quindi Dirigente
Scolastico, alunni, docenti, personale ATA interagiscono, ciascuno nell'ambito del proprio ruolo, ora
individualmente ora collegialmente, costituendo il patrimonio delle risorse umane.
Alla componente docente viene attribuito il compito di progettare l'attività didattica nella sua articolazione
complessiva.
Alla componente A.T.A. (amministrativo, tecnico ed ausiliario) vengono attribuiti compiti di supporto
strutturale.
Il supporto amministrativo è proprio della funzione svolta dal personale di segreteria, che cura gli aspetti di
relazione burocratica con l'interno e l'esterno in ordine ai problemi di carattere didattico e di gestione
economica dell'istituto.
La componente studenti rappresenta il soggetto attivo a cui si rivolge il prodotto scuola, un prodotto educativo,
istruttivo, e formativo che non può essere realizzato senza la sua fattiva partecipazione.
8
ORGANIGRAMMA
9
DIRIGENTE SCOLASTICO
D.ssa Carla Maria Gatti
Responsabile del coordinamento unitario dei processi formativi e del controllo di gestione, organizza le attività
amministrative e didattiche, nel quadro di un sistema complesso che richiede unità di indirizzo per l’impiego
efficiente ed efficace delle risorse personali e materiali e per la realizzazione dei numerosi progetti che
qualificano l’offerta formativa dell’Istituto. Partecipa e concorre alla realizzazione dell'autonomia scolastica. Ha
la legale rappresentanza dell’Istituto e risponde della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei
risultati del servizio scolastico. È titolare delle relazioni con i soggetti esterni e di quelle con la rappresentanza
sindacale dell’Istituto.
FUNZIONE VICARIO
Prof. Francesco Aligi Lanzoni
Coadiuva il Dirigente Scolastico e lo sostituisce in caso di assenza.
COLLABORATORI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
Prof. Francesco Aligi Lanzoni
Prof. Gianluigi Cuffaro
I collaboratori svolgono una funzione “cerniera” tra il dirigente e i docenti, devono saper cogliere la
disponibilità dei colleghi, aiutare a valorizzare le loro risorse personali, prendere atto delle loro aspettative,
collaborare con il dirigente ai fini di una gestione ottimale di tutte le risorse dell’istituto.
PERSONALE DOCENTE
Nel corrente anno scolastico 2012/2013 sono in servizio 130 docenti; spetta loro la realizzazione concreta del
processo didattico e formativo, attraverso i necessari interventi che mirino a garantire il raggiungimento delle
finalità e degli obiettivi fissati nel Piano dell’Offerta Formativa.
COORDINATORI DEL CONSIGLIO DI CLASSE
Il Coordinatore è il punto di riferimento del progetto formativo della classe e dei soggetti coinvolti, docenti,
alunni, famiglie, esperti esterni. In particolare, il coordinatore di classe è chiamato a svolgere le seguenti
funzioni:
1)
Coordinare le attività didattiche della classe.
2)
Presiedere su delega del Dirigente, le riunioni del consiglio di classe.
3)
Rilevare casi di disagio, di insuccesso, di assenze frequenti, di impegno non costante dei singoli alunni,
di scarsa puntualità nelle giustificazioni di assenze e ritardi.
4)
Tenere i rapporti con le famiglie circa lo svolgimento delle attività didattiche.
5)
Convocare, previa comunicazione al Dirigente, riunioni straordinarie del Consiglio di classe, per la
trattazione di problemi specifici.
6)
Garantire il collegamento e la collaborazione con le linee decisionali del Collegio Docenti, del dirigente,
del Consiglio di Istituto.
7)
Collaborare per rendere proficue le attività integrative programmate per la classe.
8)
Curare la regolare e aggiornata tenuta del registro di classe.
9)
Segnalare al Dirigente i casi meritevoli di particolare attenzione.
10
10)
Coordinare, relativamente agli alunni dell’ultimo anno, la simulazione di prove conformi a quelle
previste per l’Esame di Stato.
CONSIGLIO D’ISTITUTO
Organo di indirizzo generale degli aspetti educativi e gestionali e di programmazione economico-finanziari. In
particolare esplicita la sua funzione in tre atti fondamentali:
adotta il Piano dell’Offerta Formativa;
approva il programma annuale (ex bilancio) e il conto consuntivo;
approva il Regolamento di Istituto.
Inoltre ha competenza in ordine all’attività negoziale della scuola con particolare riferimento a adesione a reti
di scuole e consorzi, contratti di alienazione partecipazione della scuola ad iniziative che comportino il
coinvolgimento di agenzie, enti, università, soggetti pubblici o privati.
Infine, delibera i criteri e i limiti all’attività negoziale del Dirigente Scolastico, in particolare in tema di contratti
di sponsorizzazione, utilizzazione di locali, beni o siti informatici, appartenenti all'istituzione scolastica, da parte
di soggetti terzi, contratti di prestazione d'opera con esperti per particolari attività ed insegnamenti,
partecipazione a progetti internazionali.
COLLEGIO DOCENTI
Organo tecnico-professionale di indirizzo delle strategie formative e di valutazione dei processi didattici e
organizzativi. Il collegio dei docenti è composto dal personale docente di ruolo e non di ruolo in servizio
nell’Istituto ed è presieduto dal Dirigente Scolastico; ha potere deliberante in materia di funzionamento
didattico dell’Istituto, cura la programmazione dell’azione educativa e ne valuta periodicamente l’andamento
complessivo per verificarne l’efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati.
CONSIGLIO DI CLASSE
Organo tecnico-professionale di progettazione didattica, di realizzazione dei processi formativi e di valutazione
degli apprendimenti, è allargato ai rappresentanti di allievi e genitori quando svolge funzioni di informazione
sulle strategie didattiche, sui percorsi formativi, sull’andamento generale della classe, sulla utilizzazione delle
metodologie e degli strumenti didattici e sulla valutazione dei risultati dell’attività didattica della classe al
termine dell’anno scolastico.
DIPARTIMENTI DISCIPLINARI
Il dipartimento disciplinare, articolazione tecnico-professionale del Collegio Docenti, ha funzione di coordinare
le attività concernenti la materia comune, di concordare i contenuti disciplinari minimi e l’adozione dei libri di
testo, di individuare comuni parametri di valutazione: tutto ciò al fine di favorire l’adozione di comportamenti
uniformi nell’ambito dell’Istituto.
È presieduto da un docente eletto nella prima riunione dell’anno scolastico, responsabile dei contatti con lo
Staff di Presidenza.
STAFF DI DIREZIONE
È costituito dai collaboratori del Dirigente Scolastico, dalle Funzioni Strumentali, dai docenti referenti di
dipartimento e dai docenti con incarichi organizzativi.
11
FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
Gli incarichi di Funzione strumentale sono conferiti dal Dirigente Scolastico su delibera del Collegio dei docenti.
I docenti incaricati sono responsabili di uno specifico processo o di un particolare settore che può essere
organizzativo o didattico. In alcuni casi il docente con incarico di Funzione strumentale al P.O.F. coordina una
commissione relativamente all'ambito per il quale è stato nominato. I docenti incaricati hanno l'obbligo di:
o partecipare a tutte le riunioni dello Staff di dirigenza;
o collaborare con le altre Funzioni strumentali nonché con le varie componenti dell'istituzione al fine di
migliorare effettivamente la qualità del servizio scolastico;
o svolgere il proprio incarico in orario extrascolastico o in ore libere da impegni di servizio non essendo
prevista alcuna riduzione dell'orario per la funzione svolta.
A conclusione dell'anno scolastico, in sede di verifica delle attività del P.O.F., presenteranno al Collegio dei
docenti apposita relazione scritta sulle attività svolte e sui risultati ottenuti.
AREA
GESTIONE DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
o coordinamento della gestione curricolare;
o coordinamento delle attività del P.O.F.;
o monitoraggio delle attività del P.O.F.
INTERVENTI E SERVIZI PER GLI STUDENTI:
o orientamento.
INTERVENTI E SERVIZI PER DOCENTI:
o formazione dei docenti;
o programmazione ed erogazione della didattica: raccolta e conservazione
della documentazione.
INTEGRAZIONE:
integrazione alunni disabili e prevenzione del disagio nella scuola.
RAPPORTI CON ENTI E ISTITUZIONI ESTERNI:
rapporti con il territorio e progettazione in collaborazione con enti locali,
associazioni di categoria e non, alternanza scuola-lavoro.
DOCENTI
Giovanardi Laura
Mengozzi Pierluigi
Frascarelli Patrizia
Verlicchi Maria Teresa
Pistocchi Simona
Magnifico Domenico S.
COMMISSIONI D’ISTITUTO
COMMISSIONI
POF
Orientamento
Formazione
Gruppo H
Intercultura
Biblioteca
Scambi culturali internazionali
Divise
DOCENTI
Giovanardi Laura, Benvenuti Stefano, Bisogno Amalia, Casadio Elisabetta,
Frascarelli Patrizia, Saporetti Manuela, Faggioli Monica.
Mengozzi Pierluigi, Zavatta Germana, Belletti Nadia, Savorani Maria
Luisa, Santini Annalisa
Frascarelli Patrizia, Verlicchi Maria Teresa
Pistocchi Simona, Manini Annalisa, Verlicchi Maria Teresa
Pignatelli Dorina, Cappai Ivan
Abruzzetti Paola, Manini Annalisa, Savorini Antonella
Belletti Nadia, Rubino Ornella, Cenci Antonina
Alvisi Giuliano, Bucci Mirco, Lanzoni Francesco Aligi.
12
REFERENTI
ATTIVITÀ
Biblioteca
D.S.A.
ECDL
Educazione alla salute
Educazione ambientale
Intercultura
Mastercom
Prove INVALSI
Responsabile HACCP
RLS
RSPP
Viaggi e visite d’istruzione
REFERENTE
Manini Annalisa
Cereda Barbara
Fantini Gloria
Barboni Rossella
Magalotti Claudio
Pignatelli Dorina
Fantini Gloria, Acciai Matteo
Faggioli Monica
Magnifico Domenico J
Leandri Luca
Lanzoni Aligi Francesco, Leandri Luca
Grassi Roberta
ALTRI INCARICHI
ATTIVITÀ
Accoglienza nuovi docenti
Organizzazione orario
Organizzazione scuola
Sostituzione docenti assenti
Gestione ed aggiornamento sito WEB
Progetti
Progetti fondazioni bancarie
Sportello di ascolto alunni
Rapporti fra comune Cervia / Ahlen
Inserimento alunni stranieri
Coordinatore ITP accoglienza turistica (ricevimento)
Coordinatore ITP sala
Coordinatore ITP cucina
DOCENTI
Santarelli Diana, Lanzoni Aligi Francesco
Giorgetti Stefano, Ricci Patrizia
Bisogno Amalia
Acciai Matteo, Mattarelli Marina, Ricci Patrizia
Acciai Matteo
Santini Annalisa
Acciai Matteo
Santini Annalisa
Belletti Nadia
Pignatelli Dorina
Zavatta Germana
Bucci Mirco
Lanzoni Francesco Aligi
DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI ED AMMINISTRATIVI
D.ssa Antonietta Alvisi
Sovrintende, con autonomia operativa, ai servizi generali amministrativo - contabili e ne cura l'organizzazione
svolgendo funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti, rispetto agli
obiettivi assegnati ed agli indirizzi impartiti, dal personale ATA, posto alle sue dirette dipendenze. Ha
autonomia operativa e responsabilità diretta nella definizione e nell'esecuzione degli atti a carattere
amministrativo – contabile, di ragioneria e di economato, che assumono nei casi previsti rilevanza anche
esterna.
13
PERSONALE ATA
La realizzazione delle attività previste dal POF non sarebbe possibile senza la fattiva e consapevole
partecipazione del personale ATA che, coordinato e gestito dal Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi,
svolge funzioni diversificate ed ugualmente rilevanti nei diversi ambiti.
Il personale amministrativo è occupato nella gestione degli alunni, nei servizi contabili, nell’amministrazione del
personale, nella gestione del magazzino.
Gli assistenti tecnici hanno il compito di gestire, in collaborazione con i docenti, le attrezzature dei laboratori, di
provvedere alla loro manutenzione e funzionalità, di predisporre quanto necessario per le attività didattiche.
I collaboratori scolastici curano il decoro e la pulizia dell’ambiente scolastico, fanno da tramite fra presidenza,
uffici di segreteria e docenti, collaborano alla sorveglianza degli allievi. La loro preparazione nell’ambito della
sicurezza e della prevenzione degli infortuni costituisce una garanzia per il regolare svolgimento delle attività
scolastiche.
2.2 RISORSE STRUTTURALI E STRUMENTALI
LABORATORI E AULE SPECIALI
Nell'Istituto sono operativi i seguenti laboratori ed aule speciali, dotate di moderne ed efficienti attrezzature,
la cui conduzione tecnica ed organizzativa è affidata ai docenti responsabili ed agli assistenti tecnici
 DUE FRONT-OFFICE E UN BACK-OFFICE attrezzati per la simulazione di attività di gestione di strutture
alberghiere e di agenzie viaggi.
 LABORATORIO DI “ACCOGLIENZA TURISTICA” dotato di calcolatrici e postazioni PC.
 CINQUE LABORATORI DI CUCINA intitolati a:
CHEF MARIO MANZI, con laboratorio di pasticceria;
CHEF AUGUSTE ESCOFFIER;
CHEF PELLEGRINO ARTUSI;
CHEF BARTOLOMEO SCAPPI;
CHEF MARIE ANTOINE (ANTONIN) CARÊME, con laboratorio di pasticceria.
Ogni laboratorio di cucina è dotato di forno, fornelli a gas, bollitore, lavelli, friggitrice, banchi da lavoro, armadi
refrigerati, freezer, macchina del sottovuoto, tritacarne, affettatrice, abbattitore di temperatura, salamandra,
coltelleria, mestolame, pentolame, taglieri.
Ogni laboratorio pasticceria è attrezzato con planetaria, impastatrice tuffante, sfogliatrice, forno da
pasticceria, fornelli a gas, banchi da lavoro con piano in marmo, gelatiera, abbattitore, armadi e celle
refrigerate.
 CINQUE LABORATORI DI SALA E VENDITA così denominati:
SALA VIOLETTA;
SALA EDERA;
SALA ORTENSIA;
SALA GIRASOLE;
SALA ORCHIDEA.
Ogni laboratorio di sala è attrezzato con tavoli, sedie, tovagliato, posateria, vasellame, lampade, guéridon,
lavastoviglie (nell'office) e comprende anche un bar funzionante.
Il settore vendita è dotato di macchine espresso manuali ed automatiche, lavabicchieri, banconi bar, vetrine,
vasellame, attrezzature e bicchieri da cocktail, lavagna interattiva multimediale e videoproiettori con PC.
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 AULA ENOLOGICA
 MAGAZZINO GENERI ALIMENTARI
Attrezzato con celle frigorifere suddivise per genere merceologico, celle freezer, bancali per alimenti a lunga
conservazione.
 POSTAZIONI MULTIMEDIALI (180) collocate in:
UN LABORATORIO LINGUISTICO dotato di postazione server per ascolto linguistico;
CINQUE LABORATORI INFORMATICI;
AULE SPECIALI DI DIDATTICA, anche in cucina e sala.
Ogni laboratorio informatico e ogni aula multimediale didattica è dotata di Lavagne Interattive Multimediali
(LIM) con fotocopiatrici, stampanti per brochures e dépliants; gli allievi sono formati all'utilizzo di software per
la gestione alberghiera (Cube).
 LABORATORIO DI CHIMICA e FISICA.
ORGANIZZAZIONE LABORATORI ANNO SCOLASTICO 2012 /13 - CUCINA
CUCINA 1
CUCINA 2
CUCINA 3
Lunedì
3°A
GAGGINI
1°L
TOZZI
2°B
D'ADDIEGO
Martedì
3°B
D'ADDIEGO
2°L
TOZZI
Mercoledì
2°A
GAGGINI
1°M
TOZZI
Giovedì
1°B
D'ADDIEGO
2°M
TOZZI
Venerdì
1°A
GAGGINI
1°F
TOZZI
1°C
MAGNIFICO
JUNIOR
1°E
CARDONE
2°E
MAGNIFICO
JUNIOR
2°C
SAVORANI
CUCINA 4
2°F
MAGNIFICO
JUNIOR
1°H
MANFELLOTTO
2°H
MANFELLOTTO
2°D
MAGNIFICO
SENIOR
1°I
MANFELLOTTO
CUCINA 5
1°G
FACCINI
1°D
MAGNIFICO
SENIOR
2°G
FACCINI
3°G
FACCINI
3°H
MAGNIFICO
SENIOR
2°I
MANFELLOTTO
Sabato
SALA E VENDITA
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
SALA 1
2°B
BUCCI
3°D
BUCCI
2°A
CUTOLO
1°B
BUCCI
1°A
CUTOLO
SALA 2
1°L
CAPELLI
2°L
CAPELLI
1°M
SILVORI
2°M
ALVISI
1°F
CAPELLI
SALA 3
1°C
ALVISI
1°E
ALVISI
2°E
CAPELLI
2°C
ALVISI
Sabato
15
SALA 4
2°F
CUTOLO
1°H
MENGOZZI
2°H
MENGOZZI
2°D
CUTOLO
1°I
MENGOZZI
2°I
MENGOZZI
SALA 5
1°G
BENVENUTI
1°D
SILVORI
2°G
BENVENUTI
3°C
BENVENUTI
ACCOGLIENZA TURISTICA
Ore di
lezione
1° ora
2° ora
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
3° E
ZAVATTA
3° E
ZAVATTA
2° D
VOLPI
2° D
VOLPI
3° F
CUFFARO
3° F
CUFFARO
2° A
VOLPI
2° A
VOLPI
2° G
VOLPI
2° G
VOLPI
2° C
CUFFARO
2° C
CUFFARO
3° E
ZAVATTA
2° I
ACCIAI
2° B
ZAVATTA
3° F
CUFFARO
2° F
CUFFARO
3° F
CUFFARO
2° F
CUFFARO
2° E
ZAVATTA
3° F
CUFFARO
2° H
MOLDUCCI
2° H
MOLDUCCI
2° E
ZAVATTA
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
1° F
MOLDUCCI
1° G
MOLDUCCI
1° G
MOLDUCCI
3° F
CUFFARO
1° E
ZAVATTA
Intervallo
3° ora
Intervallo
4° ora
3° E
ZAVATTA
5° ora
3° E
ZAVATTA
6° ora
Ore di
lezione
1° ora
2° ora
Lunedì
Martedì
1° I
MOLDUCCI
1° A
MOLDUCCI
1° A
MOLDUCCI
Intervallo
3° ora
2° L
ACCIAI
Sabato
1° I
MOLDUCCI
2° B
ZAVATTA
2° I
ACCIAI
1° F
MOLDUCCI
1° D
MOLDUCCI
1° E
ZAVATTA
1° M
MOLDUCCI
2° B
ZAVATTA
2° I
ACCIAI
1° B
ZAVATTA
1° D
MOLDUCCI
1° H
MOLDUCCI
1° C
CUFFARO
1° B
ZAVATTA
1° L
ZAVATTA
1° L
ZAVATTA
1° H
MOLDUCCI
1° C
CUFFARO
Intervallo
4° ora
5° ora
2° I
ACCIAI
2° B
ZAVATTA
2° M
MOLDUCCI
2° M
MOLDUCCI
2° L
ACCIAI
1° M
MOLDUCCI
6° ora
16
I SERVIZI INFORMATICI
L’Istituto è dotato di una rete informatica alla quale sono collegati tutti i computer in dotazione alla scuola.
Ogni computer dell’Istituto consente di accedere alla rete esterna (INTERNET) anche tramite connessione WI FI.
IL SITO INTERNET
L’IPSEOA è dotato di un proprio sito internet sul quale è possibile reperire informazioni sulla scuola e sulle sue
attività. Vi si possono trovare, per esempio, le modalità di iscrizione, la descrizione della struttura e degli spazi
dell’Istituto, la versione integrale del POF, le informazioni essenziali relative ai corsi, gli orari di ricevimento dei
docenti, i servizi che la scuola offre, gli orari degli uffici e molto altro ancora.
Il sito contiene inoltre una sezione riservata ai docenti e agli alunni, accessibile tramite password, in cui si
possono reperire le comunicazioni ufficiali della Dirigente ed i materiali necessari per tutte le attività collegiali,
di progettazione e di programmazione.
IL REGISTRO ELETTRONICO
L’Istituto ha introdotto il “Registro Elettronico”, cioè una versione informatizzata del registro di classe e del
registro personale. A tutti gli alunni è stato consegnato un badge che al loro ingresso ne segnala
automaticamente la presenza nel database dell’istituto. Gli uffici preposti registrano quotidianamente sul
calcolatore i dati degli studenti relativi ad assenze, ritardi e uscite anticipate.
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3 LA NOSTRA OFFERTA FORMATIVA
NUOVO ORDINAMENTO: L’IDENTITÀ DEI NUOVI ISTITUTI PROFESSIONALI STATALI
A partire dall’anno scolastico 2010-11, le nuove classi prime dell’Istituto sono state avviate secondo il
Regolamento di riordino (DPR n. 87 del 15 marzo 2010). Gli Istituti Professionali Statali hanno rinnovato
identità, percorsi e quadri orari.
L’identità si caratterizza per una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale, che consente agli
studenti di sviluppare, in una dimensione operativa, saperi e competenze necessari per rispondere alle
esigenze formative del settore produttivo di riferimento, considerato nella sua dimensione sistemica per un
rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica
superiore.
I percorsi degli istituti professionali hanno durata quinquennale, si concludono con un esame di Stato, e con il
conseguimento del diploma di istruzione secondaria superiore, indicante l’indirizzo seguito e le competenze
acquisite dallo studente, anche con riferimento alle eventuali opzioni scelte.
L’orario complessivo annuale delle lezioni è di 1.056 ore, corrispondente a 32 ore settimanali.
I percorsi di studio hanno la seguente struttura:
primo biennio articolato, per ciascun anno, in 660 ore di attività e insegnamenti di istruzione generale e
in 396 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo, finalizzato all’assolvimento dell’obbligo di
istruzione e all’acquisizione dei saperi e delle competenze di indirizzo in funzione orientativa;
secondo biennio articolato, per ciascun anno, in 495 ore di attività e insegnamenti di istruzione
generale e in 561 ore di attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo;
quinto anno articolato in 495 ore di attività e insegnamenti di istruzione generale e in 561 ore di attività
e insegnamenti obbligatori di indirizzo, per far acquisire allo studente una conoscenza sistemica della filiera
economica di riferimento, idonea anche ad orientare la prosecuzione degli studi a livello terziario con
particolare riguardo all’esercizio delle professioni tecniche.
L’area di istruzione generale è comune a tutte le aree di indirizzo.
A partire dal terzo anno, le aree di indirizzo possono essere ulteriormente specificate in opzioni per
corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle
professioni.
L’area di istruzione generale nel primo biennio offre agli studenti una preparazione di base acquisita attraverso
il rafforzamento degli assi culturali che caratterizzano l’obbligo d’istruzione: asse dei linguaggi, matematico,
scientifico-tecnologico, storico-sociale. Su questi assi si innestano saperi e competenze proprie delle aree di
indirizzo che caratterizzano il settore di riferimento.
18
3.1 ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO SERVIZI PER L'ENOGASTRONOMIA E
L'OSPITALITÀ ALBERGHIERA
L'indirizzo prevede tre articolazioni:
 ENOGASTRONOMIA
 SERVIZI DI SALA E VENDITA
 ACCOGLIENZA TURISTICA
TITOLO DI STUDIO RILASCIATO
Diploma di Tecnico dei Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera, conseguito al termine del
percorso quinquennale, con Esame di Stato.
Al termine del terzo anno è possibile ottenere una qualifica regionale in collaborazione con la Formazione
Professionale.
QUALI CARATTERISTICHE PERSONALI POSSONO FACILITARE LA FREQUENZA DEL PERCORSO?
Attitudini, interessi e motivazioni personali coerenti con il profilo professionale.
Per affrontare al meglio questo corso di studi bisogna avere buone capacità relazionali e di comunicazione,
essere propensi a cooperare e a lavorare in gruppo. E' necessario essere disponibili ad avere orari di lavoro
flessibili e ritmi di lavoro irregolari (essere disposti a lavorare nei week end, durante le festività, durante la
stagione estiva). Occorre essere socievoli, cortesi, rispettosi del senso comune del decoro; essere in grado di
organizzare autonomamente il proprio lavoro. E' utile, inoltre, avere inclinazione per lo studio delle lingue
straniere, aver spirito di iniziativa, creatività e capacità manuali.
CHE COSA SI IMPARA ATTRAVERSO IL PERCORSO?
Obiettivi, attività, competenze.
Il Diplomato di istruzione professionale nell'indirizzo Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera
possiede conoscenze e capacità nell'ambito professionale dell'enogastronomia (arte del cucinare e arte e
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tecnica del servizio di sala e delle bevande) e dell'ospitalità alberghiera; si occupa dell’organizzazione, del
funzionamento, della conduzione, del controllo dei servizi in cui opera.
In generale, alla fine del percorso di studio, i diplomati nell’indirizzo Servizi per l'enogastronomia e l’ospitalità
alberghiera devono raggiungere i seguenti risultati di apprendimento in termini di competenze:
1. agire nel sistema di qualità relativo alla filiera produttiva di interesse;
2. utilizzare tecniche di lavorazione e strumenti gestionali nella produzione di servizi e prodotti
enogastronomici, ristorativi e di accoglienza turistico-alberghiera;
3. integrare le competenze professionali orientate al cliente con quelle linguistiche, utilizzando le tecniche di
comunicazione e relazione per ottimizzare la qualità del servizio e il coordinamento con i colleghi;
4. valorizzare e promuovere le tradizioni locali, nazionali e internazionali individuando le nuove tendenze di
filiera;
5. applicare le normative vigenti, nazionali e internazionali, in fatto di sicurezza, trasparenza e tracciabilità dei
prodotti;
6. attuare strategie di pianificazione, compensazione, monitoraggio per ottimizzare la produzione di beni e
servizi in relazione al contesto.
Al termine del corso l'allievo/a sarà in grado di:
saper gestire una struttura di tipo enogastronomico;
organizzare la promozione delle strutture alberghiere e dei servizi di accoglienza;
conoscere e applicare le leggi relative alla gestione dei servizi enogastronomici e dei servizi alberghieri,
tenendo conto della normativa sulla qualità e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro;
conoscere due lingue straniere;
saper comunicare e sapersi relazionare con gli altri allo scopo di migliorare i servizi offerti;
saper utilizzare il computer e i programmi informatici per analizzare i dati relativi alla gestione dei servizi;
favorire l'integrazione delle strutture di accoglienza e ospitalità con i servizi enogastronomici mettendo in
luce le risorse e le caratteristiche tipiche di un determinato territorio, anche attraverso l'ideazione e la
promozione di specifiche attività;
preparare menù adeguati a differenti contesti e diversi tipi di clientela;
mettere in evidenza i prodotti tipici, le tradizioni locali individuando le nuove tendenze;
applicare la normativa rispetto alla sicurezza, trasparenza e tracciabilità (possibilità di ricostruire la storia dei
prodotti e di seguirne l'uso) dei prodotti.
CHE COSA SI PUÒ FARE AL TERMINE DEL PERCORSO?
Sbocchi formativi e lavorativi.
Al termine di questo percorso quinquennale il diplomato avrà accesso a tutti i percorsi universitari, potrà
proseguire gli studi nei corsi IFTS (istituti di formazione tecnica superiore), nei corsi di formazione professionale
post diploma o iscriversi agli Istituti di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica.
Le possibilità di impiego sono vaste e facilitate dalla partecipazione a stage che avvicinano lo studente al
mondo del lavoro. Sbocchi professionali: lavorare nelle diverse tipologie di strutture ristorative (ristoranti
tradizionali, aziende di catering, mense di comunità, strutture ristorative di compagnie di navigazione ed
aeree, ecc.); lavorare in strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere (villaggi turistici, campeggi, ostelli,
ecc.); lavorare in agenzie di viaggi e agenzie di tour operator; lavorare in aziende pubbliche e private che
erogano servizi turistici; partecipare a concorsi pubblici.
20
3.2 PIANO DI STUDI - NUOVO ORDINAMENTO
PRIMO BIENNIO
QUADRO ORARIO SETTIMANALE
DISCIPLINE AREA COMUNE
ORE SETTIMANALI
Primo biennio
1° anno
2° anno
Lingua e letteratura italiana
4
4
Lingua inglese
3
3
Storia
Matematica
Diritto ed economia
Scienze integrate (Scienze della Terra e Biologia)
Scienze motorie o sportive
Religione o attività alternative
TOTALE ORE
2
4
2
2
2
1
20
2
4
2
2
2
1
20
DISCIPLINE AREA DI INDIRIZZO
ORE SETTIMANALI
PRIMO BIENNIO
1° anno
2
2
2° anno
2
2
2
2
2**(°)
2**(°)
2**(°)
2**(°)
Laboratorio di servizi di accoglienza turistica
TOTALE ORE
2**
12
2**
12
TOTALE GENERALE
32
32
Seconda lingua straniera (Francese o Tedesco)
Scienze integrate (Fisica)
Scienze integrate (Chimica)
Scienza degli alimenti
Laboratorio di servizi enogastronomici - settore cucina
Laboratorio di servizi enogastronomici- settore sala e vendita
** insegnamento affidato al docente tecnico pratico
(°) con Decreto ministeriale di cui all'art.8, comma 3, sono definiti i criteri per l'organizzazione delle
classi in squadre
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ARTICOLAZIONE: "ENOGASTRONOMIA"
Nell’articolazione “Enogastronomia”, il diplomato è in grado di intervenire nella valorizzazione, produzione,
trasformazione, conservazione e presentazione dei prodotti enograstronomici; operare nel sistema produttivo
promuovendo le tradizioni locali, nazionali e internazionali, e individuando le nuove tendenze
enogastronomiche.
A conclusione del percorso quinquennale, i diplomati nell’articolazione “Enogastronomia” consegue i risultati di
apprendimento in termini di competenze.
1. Controllare e utilizzare gli alimenti e le bevande sotto il profilo organolettico, merceologico, chimicofisico, nutrizionale e gastronomico.
2. Predisporre menu coerenti con il contesto e le esigenze della clientela, anche in relazione a specifiche
necessità dietologiche.
3. Adeguare e organizzare la produzione e la vendita in relazione alla domanda dei mercati, valorizzando i
prodotti tipici.
QUADRO ORARIO SETTIMANALE
DISCIPLINE AREA COMUNE
ORE SETTIMANALI
3° anno
4° anno
5° anno
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
4
3
4
3
4
3
Storia
Matematica
Scienze motorie o sportive
Religione o attività alternative
TOTALE ORE
2
3
2
1
15
2
3
2
1
15
2
3
2
1
15
DISCIPLINE AREA DI INDIRIZZO
ORE SETTIMANALI
Seconda lingua straniera (Francese o Tedesco)
Scienza e cultura dell'alimentazione
3° anno
3
4
di cui in compresenza
4° anno
3
3
5° anno
3
3
2*
Laboratorio di servizi enogastronomici - settore cucina
Laboratorio di servizi enogastronomici- settore sala e vendita
6**
4**
2**
4**
2**
Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva
TOTALE ORE
4
17
5
17
5
17
TOTALE GENERALE
32
32
32
* Le ore indicate con asterisco sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza
degli insegnanti tecnico-pratici.
** insegnamento affidato al docente tecnico pratico
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ARTICOLAZIONE “SERVIZI DI SALA E DI VENDITA”
Nell’articolazione “Servizi di sala e di vendita”, il diplomato è in grado di svolgere attività operative e gestionali
in relazione all’amministrazione, produzione, organizzazione e vendita di prodotti e servizi enogastronomici;
interpretare lo sviluppo delle filiere enogastronomiche per adeguare la produzione e la vendita in relazione alla
richiesta dei mercati e della clientela, valorizzando i prodotti tipici. A conclusione del percorso quinquennale, i
diplomati nei “Servizi di sala e vendita”, conseguono i risultati di apprendimento descritti in termini di
competenza.
1. Controllare e utilizzare gli alimenti e le bevande sotto il profilo organolettico, merceologico, chimicofisico, nutrizionale e gastronomico.
2. Predisporre menu coerenti con il contesto e le esigenze della clientela, anche in relazione a specifiche
necessità dietologiche.
3. Adeguare e organizzare la produzione e la vendita in relazione alla domanda dei mercati, valorizzando i
prodotti tipici.
QUADRO ORARIO SETTIMANALE
DISCIPLINE AREA COMUNE
ORE SETTIMANALI
3° anno 4° anno 5° anno
4
4
4
3
3
3
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
Storia
Matematica
Scienze motorie o sportive
Religione o attività alternative
TOTALE ORE
2
3
2
1
15
DISCIPLINE AREA DI INDIRIZZO
2
3
2
1
15
2
3
2
1
15
ORE SETTIMANALI
Seconda lingua straniera (Francese o Tedesco)
Scienza e cultura dell'alimentazione
3° anno
3
4
di cui in compresenza
4° anno
3
3
5° anno
3
3
2*
Laboratorio di servizi enogastronomici - settore sala e
vendita
Laboratorio di servizi enogastronomici- settore cucina
6**
4**
4**
2**
2**
Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva
TOTALE ORE
4
17
5
17
5
17
TOTALE GENERALE
32
32
32
* Le ore indicate con asterisco sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza
degli insegnanti tecnico-pratici.
** insegnamento affidato al docente tecnico pratico
23
ARTICOLAZIONE “ACCOGLIENZA TURISTICA”
Nell’articolazione “Accoglienza turistica”, il diplomato è in grado di intervenire nei diversi ambiti delle attività di
ricevimento, di gestire e organizzare i servizi in relazione alla domanda stagionale e alle esigenze della clientela;
di promuovere i servizi di accoglienza turistico-alberghiera anche attraverso la progettazione di prodotti
turistici che valorizzano le risorse del territorio. A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato
nell’articolazione “Accoglienza turistica” consegue i risultati di apprendimento specificati in termini di
competenze.
1. Utilizzare le tecniche di promozione, vendita,commercializzazione, assistenza, informazione e
intermediazione turistico-alberghiera.
2. Adeguare la produzione e la vendita dei servizi di accoglienza e ospitalità in relazione alle richieste dei
mercati e della clientela.
3. Promuovere e gestire i servizi di accoglienza turistico-alberghiera anche attraverso la progettazione dei
servizi turistici per valorizzare le risorse ambientali, storico- artistiche, culturali ed enogastronomiche del
territorio.
4. Sovrintendere all’organizzazione dei servizi di accoglienza e di ospitalità, applicando le tecniche di gestione
economica e finanziaria alle aziende turistico-alberghiere
QUADRO ORARIO SETTIMANALE
ORE SETTIMANALI
DISCIPLINE AREA COMUNE
Lingua e letteratura italiana
Lingua inglese
Storia
Matematica
Scienze motorie o sportive
Religione o attività alternative
TOTALE ORE
DISCIPLINE AREA DI INDIRIZZO
Seconda lingua straniera (Francese o Tedesco)
Scienza e cultura dell'alimentazione
3° anno
4
4 °°
4° anno
4
3
5° anno
4
3
2
3
2
1
15
2
3
2
1
15
2
3
2
1
15
ORE SETTIMANALI
3° anno
4° anno
5° anno
3
3
3
3 °°
2
2
di cui in compresenza
2*
Laboratorio di servizi di accoglienza turistica
Tecniche di comunicazione
6**
4**
2
4**
2
Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva
TOTALE ORE
4
17
5
17
5
17
TOTALE GENERALE
32
32
32
* Le ore indicate con asterisco sono riferite alle attività di laboratorio che prevedono la compresenza
degli insegnanti tecnico-pratici. compresenza con Lingua inglese
** insegnamento affidato al docente tecnico pratico
°° per delibera del Collegio dei docenti un'ora di Scienza e cultura dell'alimentazione viene sostituita con
un'ora di Lingua inglese.
24
3.3 IL PIANO DI STUDI ORDINAMENTO PREVIGENTE
DIPLOMI QUINQUENNALI CONSEGUIBILI SINO ALL'A.S. 2013/2014
TECNICO DEI SERVIZI DELLA RISTORAZIONE
Il Tecnico dei Servizi di Ristorazione è il responsabile delle attività di ristorazione nelle varie componenti in cui
essa si articola, in rapporto anche alla specifica tipologia di struttura ristorativa in cui opera. Pertanto egli dovrà
avere specifiche competenze nel campo dell'approvvigionamento delle derrate, del controllo qualità - quantità
- costi, della produzione e distribuzione dei pasti, dell'allestimento di buffet e di banchetti ( organizzati in
occasioni conviviali sia all'interno che all'esterno dell'azienda), della organizzazione del lavoro e della guida di
un gruppo e delle sue relazioni con gruppi di altri servizi. Poiché egli potrà assumere livelli di responsabilità
anche elevati, dovrà possedere conoscenze culturali, tecniche e organizzative rispetto all'intero settore ed in
particolare sulle seguenti problematiche:
il mercato ristorativo e i suoi principali segmenti
l'andamento degli stili alimentari e dei consumi locali , nazionali ed internazionali
l'igiene professionale, nonché le condizioni igienico sanitarie dei locali di lavoro
i moderni impianti tecnologici, le attrezzature e le dotazioni di servizio
le tecniche di lavorazione, la cottura e la presentazione degli alimenti
la merceologia e le più innovative tecniche di conservazione degli alimenti anche alla luce della moderna
dietetica
l'antinfortunistica e la sicurezza dei lavoratori del reparto
i principali istituti giuridici che interessano la vita di una azienda ristorativa
gli strumenti che può utilizzare un'azienda per conoscere il mercato, per programmare e controllare la sua
attività e quella dei singoli reparti.
Date le sue funzioni di organizzazione del reparto e di coordinamento con gli altri reparti , nonché di
rapporto con i fornitori e i clienti, il Tecnico dei Servizi di Ristorazione deve saper utilizzare due lingue straniere
e possedere capacità di comunicazione, di comprensione delle esigenze del personale e della clientela e di
rappresentazione delle finalità dell'azienda.
Al fine di garantire una formazione professionale integrata, il Tecnico dei Servizi di Ristorazione, effettuerà
stage presso aziende del settore e contribuirà allo svolgimento di eventi e manifestazioni che l’istituto
organizzerà.
AREA
Area comune
Area di indirizzo
ORARIO SETTIMANALE DELLE LEZIONI
MATERIE
Italiano
Storia
Matematica
Lingua straniera (Inglese)
Educazione fisica
Religione
2° Lingua straniera (Francese o Tedesco)
Economia e gestione delle aziende ristorative
Legislazione
Alimenti e alimentazione
Lab. di organizz. e gestione dei servizi ristorativi
TOTALE
25
Classe 4°
4
2
3
3
2
1
3
4
2
3
3
30
Classe 5°
4
2
3
3
2
1
3
4
2
3
3
30
TECNICO DEI SERVIZI TURISTICI
Il Tecnico dei Servizi Turistici è preparato ad assolvere funzioni di dirigenza nell'ambito delle imprese turistiche
o ad assumere in proprio l'esercizio dell'attività.
In tale prospettiva la formazione di operatori del quadro intermedio di secondo livello, innestandosi
direttamente sui risultati conseguiti nel triennio di qualifica, prevede che l’Operatore dell'impresa turistica
debba possedere:
a) in termini di conoscenze:
un'ampia ed essenziale cultura di base storica, geografica, giuridico-economica, politica, artistica, ecc.;
la conoscenza scritta e parlata di due lingue straniere;
la consapevolezza del ruolo, delle articolazioni, delle implicazioni economiche del settore turistico;
la conoscenza approfondita dei prodotti turistici, delle fasce di possibile utenza, dei modi per
accrescere l'interesse e la fruibilità del prodotto;
la conoscenza degli elementi fondamentali della struttura organizzativa delle varie imprese turistiche;
la conoscenza dei canali di commercializzazione e del marketing;
la padronanza delle tecniche operative di base, con particolare attenzione all'utilizzo degli strumenti
informatici.
b) in termini di capacità e di comportamenti:
la capacità di leggere e di interpretare autonomamente eventi, problematiche, tendenze del mondo
circostante;
la padronanza dei mezzi espressivi e di comunicazione;
la flessibilità e la disponibilità al cambiamento;
la capacità di impegnarsi a fondo per raggiungere un obiettivo;
adeguate doti di precisione, attenzione, concentrazione;
un comportamento improntato alla tolleranza, all'autocontrollo ed al senso della misura;
la consapevolezza del proprio ruolo, unita a doti di affidabilità.
Al fine di garantire una formazione professionale integrata, il Tecnico dei Servizi Turistici, effettuerà stage
presso aziende del settore e contribuirà all’organizzazione di eventi e manifestazioni che l’istituto
programmerà nell’area professionalizzante.
ORARIO SETTIMANALE DELLE LEZIONI
AREA
Area comune
MATERIE
Italiano
Storia
Matematica
Lingua straniera (Inglese)
Educazione fisica
Religione
2° Lingua straniera (Francese o Tedesco)
Economia e tecnica delle aziende turistiche
Geografia turistica
Storia dell'arte e dei beni culturali
Tecniche di comunicazione e relazione
Classe 4°
Classe 5°
4
4
2
2
3
3
3
3
2
2
1
1
Area di indirizzo
3
3
6*
6*
2
2
2
2
2*
2*
TOTALE
30
30
*2 ore di compresenza di Laboratorio di Ricevimento con Economia e Tecnica delle aziende turistiche e 1 ora
di compresenza di Laboratorio di Ricevimento con Tecniche di comunicazione e relazione.
26
3.4 ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA
LA PROGETTUALITÀ DIDATTICA:
DIPARTIMENTI DISCLIPLINARI
I dipartimenti hanno il compito di predisporre la programmazione didattica nella propria area esplicitando:
Obiettivi di apprendimento in termini di conoscenze, competenze e capacità;
I contenuti comuni e le competenze per rendere omogenee le valutazioni degli alunni nei singoli consigli di
classe;
La metodologia di lavoro;
Gli strumenti di verifica;
I criteri di valutazione;
Livelli di conoscenze, competenze e capacità che gli alunni devono raggiungere per ottenere la promozione
alla classe successiva;
L’uso dei sussidi didattici o dei laboratori;
Proporre le attività di formazione e di aggiornamento dei docenti:
Proporre l’adozione dei libri di testo e l’acquisto dei sussidi didattici.
CONSIGLI DI CLASSE
La programmazione didattica elaborata dal consiglio di classe all’inizio dell’anno scolastico serve a delineare il
percorso formativo della classe e del singolo alunno appartenente alla classe. Essa indica:
La situazione iniziale della classe;
Gli obiettivi comuni e trasversali, sui quali progettare interventi pluridisciplinari;
La metodologia di lavoro collegiale in riferimento a detti obiettivi;
Gli strumenti di osservazione e di verifica degli obiettivi trasversali
I criteri di valutazione comuni degli obiettivi trasversali;
Attività integrative, complementari, di recupero e di sostegno (D.M. n. 80/07) che si
intendono svolgere nel corso dell’anno scolastico.
SINGOLI DOCENTI
Sulla base delle indicazioni date dai dipartimenti, ciascun docente predispone, all’inizio dell’anno scolastico, la
programmazione didattica riguardante la propria disciplina. Essa deve contenere indicazioni su:
o Prove d’ingresso (modalità di accertamento dei prerequisiti, valutazione dei livelli di partenza, prerequisiti
che gli alunni devono possedere per l’apprendimento della materia, attività di recupero per gli alunni che non
posseggono tali prerequisiti;
o Metodologia di insegnamento;
o Strumenti di lavoro;
o Contenuti e tempo di lavoro;
o Attività integrative, complementari, di recupero e di sostegno disciplinare.
La programmazione individuale deve essere uno strumento per progettare l’insegnamento in modo da:
− Razionalizzarlo;
27
− Individualizzarlo;
− Individuare le eventuali carenze manifestate dagli alunni;
− Individuare itinerari e strategie didattiche adatte al gruppo ma anche ai singoli.
Per le classi di nuovo ordinamento il piano di lavoro del singolo docente sarà parte integrante della
programmazione del consiglio di classe.
3.5 COMPETENZE IN USCITA PRIMO BIENNIO
A partire dall’anno scolastico 2010-11, è prevista la certificazione dei saperi e delle competenze al termine del
primo biennio. Il modello di certificato è compilato per tutti gli studenti a conclusione dello scrutinio finale
della classe seconda (DM n. 9 del 27-1-2010).
La certificazione dei risultati di apprendimento conseguiti e descritti in termini di competenze ha lo scopo di
“sostenere i processi di apprendimento, di favorire l’orientamento per la prosecuzione degli studi, di consentire
gli eventuali passaggi tra i diversi percorsi e sistemi formativi e l’inserimento nel mondo del lavoro” (Dpr n. 122
del 22 giugno 2009, art.1).
COMPETENZE TRASVERSALI: COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA
In tutte le classi del primo biennio nella progettazione di classe e nelle progettazioni di disciplina la
declinazione degli obiettivi didattici ed educativi avviene per Competenze di cittadinanza e disciplinari relative
agli assi culturali.
La realizzazione del biennio unitario si fonda sulle competenze di base, articolate nei saperi e nelle abilità
operative, essenziali per comprendere il mondo contemporaneo fisico e antropico, per inserirsi
consapevolmente e fruttuosamente negli ambiti dei percorsi formativi e lavorativi. Le competenze degli Assi
culturali e le competenze trasversali di cittadinanza diventano così parte integrante delle conoscenze dell’allievo
al termine dell’istruzione obbligatoria, indipendentemente dal tipo di studio intrapreso.
Gli Assi culturali (dei linguaggi, matematico, scientifico-tecnologico, storico-sociale) si articolano attraverso le
competenze (macro obiettivi), abilità/capacità (obiettivi specifici), conoscenze (contenuti). Gli Assi Culturali
“costituiscono il tessuto per la costruzione dei percorsi di apprendimento orientati all’acquisizione delle
competenze chiave”.
Le competenze chiave per la cittadinanza attiva e responsabile, di natura metacognitiva, sono otto
strettamente correlate agli Assi culturali dei quali rappresentano la trasversalità.
Queste competenze sono state così raggruppate:
tipologia metodologica e strumentale:
o
imparare ad imparare, progettare, risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni,
acquisire e interpretare informazioni;
di relazione e interazione:
o
comunicare, collaborare e partecipare;
collegate alla crescita personale:
o
agire in modo autonomo e responsabile.
28
COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA DA ACQUISIRE AL TERMINE DEL BIENNIO OBBLIGATORIO
Competenze
Descrittori

Organizzare il proprio apprendimento individuando, scegliendo ed utilizzando
varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione, anche in funzione
dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e
di lavoro.

Organizzare, elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle
proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per
stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, consapevoli dei
vincoli e delle possibilità esistenti, verificando i risultati conseguiti.

Comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico,
scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi
(verbale, matematico, scientifico, ecc.), mediante diversi supporti (cartacei,
informatici e multimediali).
Rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure,
atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi
(verbale, matematico, scientifico, simbolico,..ecc.) e diverse conoscenze
disciplinari, mediante supporti differenti: cartacei, informatici e
multimediali. diverse conoscenze disciplinari, diversi supporti.
Imparare
ad imparare
Progettare
Comunicare


Interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le
proprie e le altrui capacità, mantenendo i rapporti sociali in un piano di
reciproco rispetto, contribuendo all’apprendimento comune ed alla
realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti
fondamentali degli altri.

Sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e fare valere
al suo interno i propri diritti e bisogni, riconoscendo al contempo quelli
altrui, i vantaggi comuni, le regole, le responsabilità.

Affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi,
individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando dati,
proponendo soluzioni utilizzando, a seconda del tipo di problema, contenuti
e metodi delle diverse discipline.

Individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti,
collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche
appartenenti a diversi ambiti disciplinari e lontani nello spazio e nel tempo,
individuando analogie e differenze, cause ed effetti.

Acquisire ed interpretare l'informazione ricevuta nei diversi ambiti ed
attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e
l’utilità, distinguendo fatti e opinioni.
Collaborare
e partecipare
Autonomia
e responsabilità
Risolvere problemi
Individuare
collegamenti
e relazioni
Acquisire e
interpretare
Sigle: Imparare ad imparare (II); Progettare (P); Comunicare (C); Collaborare e partecipare (CP); Autonomia
e responsabilità (AR); Risolvere problemi (R); Individuare collegamenti e relazioni (IC); Acquisire e
interpretare (AI).
29
II conseguimento delle competenze trasversali si realizza attraverso l’impegno dell’intero Consiglio di Classe e si
concretizza in una progettazione didattica coerente e unitaria. Pertanto le scelte metodologico-didattiche
adottate dal consiglio di classe dovranno essere finalizzate al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
1) diffondere la cultura della legalità, attraverso l’accettazione delle regole e del rispetto di sé e degli altri.
2) favorire lo sviluppo della capacità di rapportarsi e di interagire con gli altri, di esprimere i propri punti di
vista, di ascoltare e di comprendere le diverse argomentazioni nel rispetto delle diversità individuali, sociali
e culturali (Collaborare e partecipare).
3) favorire la capacità di progredire nel proprio apprendimento in modo autonomo, sia all’interno del
contesto scolastico che in altri contesti, formativi e di lavoro. (Agire in modo autonomo e responsabile).
4) Acquisire un efficace metodo di studio e un certo grado di autonomia organizzativa (Imparare ad
imparare);
5) Potenziare le abilità linguistiche e comunicative attraverso:
a)
conoscenza ed uso del linguaggio specifico delle discipline;
b)
sviluppo delle capacità di operare relazioni e confronti;
c)
sviluppo delle capacità di produzione orale e scritta di tipologie testuali diverse (Comunicare);
6) Acquisire competenze specifiche nell’ambito delle
specializzazioni professionali, attraverso
simulazione di situazioni ed attività di tipo professionale; partecipazione a stage e a manifestazioni;
7) Sviluppare capacità progettuali, organizzative e di coordinamento coerenti con le aspettative e le
risorse personali e relativamente al contesto sociale ed economico. (Progettare, Risolvere problemi,
Individuare collegamenti e relazioni, Acquisire ed interpretare l’informazione)
COMPETENZE DEGLI ASSI CULTURALI
L‘Asse dei Linguaggi (Italiano; Inglese; Seconda Lingua Straniera; Scienze Motorie e Sportive)
Le competenze linguistiche e comunicative sono patrimonio comune a tutti i contesti di apprendimento e
costituiscono una cornice di riferimento culturale generale per i saperi afferenti sia ai quattro assi culturali, sia
alle discipline di indirizzo.
Competenze dell’asse linguaggi
1. Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa
verbale in vari contesti
a. Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo.
b. Produrre testi di vario tipo in relazione ai diversi scopi comunicativi.
2. Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi.
3. Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e letterario.
4. Utilizzare e produrre testi multimediali.
L‘Asse Matematico (Matematica)
E’ mirato a far acquisire una corretta capacità di giudizio e a sapersi orientare consapevolmente nel mondo
contemporaneo, applicando i principi ed i processi matematici di base, per sviluppare la coerenza logica delle
argomentazioni proprie ed altrui.
Competenze dell’asse matematico
30
1. Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche sotto
forma grafica.
2. Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni
3. Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi.
4. Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi, anche con l’ausilio di
interpretazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da
applicazioni di tipo informatico.
L’Asse Scientifico e Tecnologico (Scienze della Terra; Biologia; Fisica; Chimica; Scienza degli alimenti)
Rende gli studenti consapevoli dei legami tra scienza e tecnologia, della loro correlazione con il contesto
culturale e sociale, con i modelli di sviluppo e la salvaguardia dell’ambiente.
Competenze dell’asse scientifico tecnologico
1. Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni, appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere
nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità
2. Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire
dall’esperienza
3. Essere consapevole delle potenzialità delle tecnologie rispetto al contesto culturale e sociale in cui vengono
applicate
L’Asse Storico – Sociale (Storia; Diritto ed Economia; Religione)
Contribuisce a riconoscere, nell'evoluzione dei processi produttivi, le componenti scientifiche, economiche,
tecnologiche e artistiche che li hanno determinati nel corso della storia, con riferimento sia ai diversi contesti,
locali e globali, sia ai mutamenti delle condizioni di vita.
Competenze dell’asse storico sociale
1. Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il
confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali
2. Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti
della Costituzione, della persona, della collettività e dell’ambiente
3. Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo
del proprio territorio
Di tutti gli indirizzi fa parte integrante l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione, così come dettato
dall’art. 1 della legge n. 169/2008 e ribadito dai Regolamenti attuativi della riforma del sistema scolastico.
Tale insegnamento si propone di sviluppare negli alunni il rispetto della persona umana senza discriminazioni, il
senso civico, la responsabilità individuale e collettiva, i valori di libertà, giustizia, bene comune. Ha lo scopo di
indirizzare gli studenti ad agire in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione, a partire
dai quali valutare i fatti e ispirare i propri comportamenti personali e sociali.
L’insegnamento di "Cittadinanza e Costituzione" non costituisce disciplina a sé, ma si svolge su due piani
interconnessi:
a) per alcuni contenuti specifici (la Carta Costituzionale, gli Statuti Regionali, documenti europei e
internazionali) si svolge nell’ambito delle aree storico – sociali e giuridiche; in particolare è affidato agli
insegnanti di diritto ed economia dove queste discipline sono previste
31
b) per gli obiettivi formativi più generali ha una dimensione trasversale ed interessa tutte le discipline; in
questo senso è compito di ogni consiglio di classe progettare in modo esplicito percorsi formativi coerenti.
Le competenze sociali e civili di cittadinanza si sviluppano inoltre in ogni momento dell’esperienza scolastica:
nell’assunzione di comportamenti responsabili, nella partecipazione alle varie forme di democrazia scolastica,
nell’accoglienza dei diversi da sé, nel superamento di stereotipi e pregiudizi, nel fair play sportivo, nelle
condotte attente all’ambiente.
La valutazione di "Cittadinanza e Costituzione" trova espressione nel complessivo voto di tutte le materie e
influisce nella definizione del voto di comportamento.
COMPETENZE PROFESSIONALI
(da acquisire al termine del percorso quinquennale).
Le abilità relative alle competenze professionali in uscita verranno esercitate lungo tutto il percorso di studio e
modulate in considerazione degli obiettivi dei singoli segmenti.
1. Agire nel sistema di qualità relativo alla filiera produttiva di interesse
2. Utilizzare tecniche di lavorazione e strumenti gestionali nella produzione di servizi e prodotti
enogastronomici, ristorativi e di accoglienza turistico-alberghiera.
3. Integrare le competenze professionali orientate al cliente con quelle linguistiche, utilizzando le tecniche di
comunicazione e relazione per ottimizzare la qualità del servizio e il coordinamento con i colleghi.
4. Valorizzare e promuovere le tradizioni locali, nazionali e internazionali individuando le nuove tendenze di
filiera.
5. Applicare le normative vigenti, nazionali e internazionali, in fatto di sicurezza, trasparenza e tracciabilità dei
prodotti.
6. Attuare strategie di pianificazione, compensazione, monitoraggio per ottimizzare la produzione di beni e
servizi in relazione al contesto.
Le competenze delle singole discipline, declinate in abilità e conoscenze, sono riportate in modo dettagliato
nella programmazione dei singoli Dipartimenti.
QUALIFICA PROFESSIONALE REGIONALE
Il riordino dell’istruzione secondaria superiore prevede che gli Istituti Professionali possano rilasciare
esclusivamente diplomi di istruzione secondaria superiore al termine di un percorso di cinque anni. Per
continuare ad assicurare un’offerta formativa che risponda alle esigenze e alle aspettative di tutti i ragazzi e in
linea con le specifiche richieste del mercato del lavoro locale, l’Emilia-Romagna ha costruito il nuovo Sistema
di IeFP, che permette ai giovani, in un percorso triennale, di conseguire una qualifica professionale regionale.
A partire dall’anno 2011/12 le classi prime entrano a far parte del sistema di istruzione e formazione
professionale della Regione Emilia-Romagna (IeFP, v. Legge regionale n. 5 del 30/6/2011).
Tali classi iniziano un percorso triennale che, pur collocandosi all’interno del percorso quinquennale
dell’Istituto professionale definito dal nuovo ordinamento, darà la possibilità di conseguire una qualifica
regionale. Ciò comporta una ridefinizione degli obiettivi didattico/educativi e delle metodologie didattiche.
Tra gli obiettivi da perseguire in particolar modo in questo primo anno acquista particolare importanza, oltre
allo sviluppo delle competenze di base, la prevenzione della dispersione scolastica. Il primo anno ha perciò un
32
significato prevalentemente orientativo e richiederà una stretta collaborazione con gli Enti della Formazione
Professionale.
Un altro importante obiettivo (solo in parte raggiungibile nel primo anno e che troverà piena attuazione negli
anni successivi) è la professionalizzazione, attraverso la progettazione e la realizzazione del curricolo finalizzato
allo sviluppo delle competenze professionali. Anche per questo secondo obiettivo si attiveranno collaborazioni
con gli Enti della Formazione Professionale.
Dal punto di vista metodologico, sarà indispensabile integrare la didattica tradizionale con una didattica di tipo
laboratoriale.
DESCRIZIONE DELLE QUALIFICHE REGIONALI
OPERATORE DELLA RISTORAZIONE
L’Operatore della ristorazione è in grado di preparare e distribuire – secondo modalità ed indicazioni
prestabilite - pasti e bevande intervenendo in tutte le fasi del processo di erogazione del servizio ristorativo.
UNITÀ DI COMPETENZA
1. Trattamento materie prime e semilavorati alimentari
2. Preparazione piatti
3. Distribuzione pasti e bevande
4. Preparazione e distribuzione bevande e snack
OPERATORE DELLA PROMOZIONE ED ACCOGLIENZA TURISTICA
L’Operatore della promozione ed accoglienza turistica è in grado di promuovere l’offerta turistica di un’area, di
fornire informazioni e consigli per orientare la scelta dei turisti e di gestire la relazione con gli ospiti di una
struttura ricettiva.
UNITÀ DI COMPETENZA
1. Gestione informazioni turistiche
2. Promozione prodotto turistico
3. Assistenza clienti
4. Trattamento pratiche amministrative di soggiorno
3.6 COMPETENZE TRASVERSALI CERTIFICABILI ALLA FINE DELLA CLASSE QUARTA E
QUINTA
(Vecchio ordinamento)
Area Affettiva-Sociale
Saper accettare se stessi e gli altri, attribuendo valore e significato alle proprie azioni e a
quelle degli altri;
Sapersi adeguarsi alle regole con consapevolezza dei diritti e dei doveri e delle
conseguenze del loro mancato rispetto;
Saper rispettare l' ambiente come valore in sé e come risorsa;
Saper conoscere e valutare criticamente se stessi, quindi essere consapevoli delle
proprie potenzialità (autovalutazione) e dei propri diritti e doveri;
Saper trovare una motivazione allo studio, inteso come impegno quotidiano, anche
rigoroso, ed alla presa di coscienza del fatto che lo studio è un mezzo che permette la
crescita personale in termini di consapevolezza di sé, del proprio io del proprio ruolo
33
all’interno della società.
Area Intellettivacognitiva
Area Operativa
Saper creare riassunti e griglie;
Saper esporre in modo adeguato i contenuti appresi, servendosi della terminologia
specifica;
Saper rielaborare criticamente i contenuti appresi, operando collegamenti disciplinari
ed interdisciplinari;
Saper ragionare per concetti estrapolandoli dal materiale proposto e saperli mettere in
relazione (causa-effetto, spazio-tempo);
Saper organizzare il proprio tempo in base agli impegni sia scolastici sia personali,
rispettando le consegne date;
Saper osservare con logica e consequenzialità fenomeni e contesti;
Saper consolidare le proprie capacità di analisi e sintesi, manifestando padronanza dei
contenuti e consapevolezza nell’affrontare nuove problematiche in autonomia;
Saper riutilizzare e/o rielaborare le conoscenze apprese da un settore del sapere ad un
altro.
Saper utilizzare in situazioni nuove le conoscenze acquisite;
Saper usare con sicurezza e padronanza gli strumenti di lavoro specifici di ogni
disciplina per realizzare progetti nell’ambito culturale e tecnico pratico;
Sapersi assumere le proprie responsabilità in ambito lavorativo;
Saper migliorare i tempi di attenzione e di concentrazione nelle diverse fasi dell’attività
didattica;
Saper raccogliere, organizzare , rielaborare e sintetizzare dati;
Saper utilizzare testi mediante operazioni di schedatura, schematizzazione e
rielaborazione complessiva, finalizzata ad una produzione orale e scritta;
Saper riconoscere i concetti principali distinguendoli da quelli secondari;
Saper comprendere il proprio errore ed auto-correggersi.
3.7 SCELTE METODOLOGICHE
L’IPSEOA per le sue caratteristiche ingloba tutta una serie di figure professionali con diverse competenze che
concorrono a costruire un impianto di programmi, metodologie e valutazioni necessariamente condivise. Le
opportunità che questo istituto offre in termini di crescita umana e professionale sono molteplici, trovano una
concreta possibilità di realizzazione solamente se le diverse conoscenze e abilità vengono considerate
nell’ottica di un patrimonio comune, trasversalmente alle diverse discipline .
Tali premesse inducono a superare la dicotomia fra teoria e pratica, divisione che nella realtà scolastica non
esiste. Ogni applicazione pratica ha un nerbo teorico, esso stesso figlio di esperienze consolidate, affidabili, utili
per procedere. L’esperienza tecnico – pratica non è solo applicazione pedissequa di regole è motore di sviluppo
di competenze, lo scegliere la tipologia testuale corretta per un testo scritto e saperlo elaborare, fare ipotesi
scientifiche, risolvere situazioni problematiche, gestire, sapersi muovere e lavorare in una struttura ricettiva,
impegnano allo stesso modo, categorie comuni quali: conoscenza di contenuti, comprensione,
generalizzazione, astrazione, traduzione, interpretazione, estrapolazione, applicazione, analisi, relazioni,
principi organizzativi, sintesi.
Fatta salva la libertà metodologica garantita dalla norma a ciascun docente, libertà che agisce come stimolo
all’innovazione didattica e al confronto fra la pluralità degli approcci possibili all’insegnamento, l’Istituto
34
sottolinea come particolarmente significative le seguenti indicazioni metodologiche contenute nelle LINEE
GUIDA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO ORDINAMENTO:
Coinvolgere lo studente, personalmente o collettivamente, nell’affrontare situazioni, nel portare a termine
compiti, nel realizzare prodotti, nel risolvere problemi, che implicano l’attivazione e il coordinamento operativo
di quanto sa, sa fare, sa essere o sa collaborare con gli altri;
Far sì che le conoscenze fondamentali siano acquisite in maniera stabile e significativa, evitando forme
d’acquisizione dei saperi (conoscenze e abilità) solamente ripetitive;
Impegnare i ragazzi nella realizzazione, individualmente o collettivamente, di semplici prodotti che
richiedono un utilizzo intelligente di quanto studiato;
Integrare la didattica tradizionale con metodologie di insegnamento e apprendimento di tipo laboratoriale
anche operando per progetti;
Stimolare l’utilizzo di concetti, o quadri concettuali, in situazioni e compiti diversi da quelli nei quali essi
sono stati costruiti;
Curare con particolare attenzione l’integrazione tra quanto sviluppato nell’area generale, comune a tutti gli
indirizzi, e quanto oggetto di insegnamento nell’area specifica di ciascun indirizzo;
Collaborare all’interno del CdC con i colleghi delle altre discipline;
Sollecitare la valorizzazione delle esperienze personali in maniera non ripetitiva e banale; il livello di
complessità e di novità del compito proposto rispetto alla pratica già consolidata determina infatti la qualità e il
livello della competenza posseduta.
Programmare in modo coordinato i risultati di apprendimento con i contesti esterni, nei quali gli studenti
utilizzeranno le conoscenze, abilità e competenze acquisite;
Rivedere periodicamente gli insegnamenti/apprendimenti tecnici in relazione alle innovazioni delle
tecnologie e dei processi produttivi;
Aggiornare permanentemente i contenuti e i metodi di valutazione degli apprendimenti.
Per quanto riguarda le modalità operative di tutti i Consigli di Classe, si privilegeranno:
lezioni frontali;
conversazioni guidate;
lezioni interattive con utilizzo di documenti, audiovisivi, sussidi multimediali;
lezioni articolate in lavoro di gruppo;
progetti pluridisciplinari;
lezioni con il metodo induttivo – deduttivo utilizzando anche il laboratorio;
lezioni modulari.
3.8 VERIFICA E VALUTAZIONE
Verifica e valutazione costituiscono due momenti fondamentali dell'attività didattica. Sono passaggi difficili e
delicati, ma indispensabili per orientare l'apprendimento verso risultati positivi.
La valutazione assume diverse funzioni in rapporto alla sua collocazione nel processo educativo. Quella iniziale
ha funzione diagnostica e permette di calibrare le scelte progettuali in relazione ai bisogni formativi, mentre in
itinere, la valutazione formativa ha funzione regolativa in quanto consente di adattare continuamente gli
interventi alla situazione didattica e di attivare eventuali strategie di recupero, consolidamento e
potenziamento. La valutazione sommativa finale definisce i livelli di apprendimento raggiunti e la loro
distribuzione, nonché i progressi conseguiti rispetto al livello di partenza, la continuità e serietà dell’impegno e
35
la qualità della partecipazione del singolo studente, oggetti questi di osservazione sistematica da parte del
docente.
Il collegio dei docenti durante la seduta del 30 ottobre 2012 ha deliberato che negli scrutini intermedi delle
classi prime, seconde e terze la valutazione dei risultati raggiunti sia formulata, in ciascuna disciplina, mediante
un voto unico, come nello scrutinio finale. (Circolare Ministeriale 18 ottobre 2012, n. 89 "Valutazione
periodica degli apprendimenti nelle classi degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado – Indicazioni
per gli scrutini dell’anno scolastico 2012-13".)
Resta inteso, come principio ineludibile, che il voto deve essere espressione di sintesi valutativa e pertanto
deve fondarsi su una pluralità di prove di verifica riconducibili a diverse tipologie, coerenti con le strategie
metodologico-didattiche adottate dai docenti.
Nelle classi quarte e quinte gli scrutini si svolgeranno con le consuete modalità, nel rispetto delle norme ancora
vigenti.
STRUMENTI DI VERIFICA
Per verifica si intende la raccolta di dati e per valutazione la successiva interpretazione di questi, con
attribuzione di un valore e formulazione di un giudizio di stima sul risultato ottenuto in base al
risultato atteso. È fondamentale informare sempre l’allievo della tipologia di prova che dovrà
sostenere, specificando:
1.
l’argomento della verifica;
2.
la reperibilità delle fonti ( libro di testo, fotocopie, appunti,…);
3.
la tipologia: relazione, tema, prova strutturata, prova semistrutturata, ecc.;
4.
il tipo di prestazione richiesta, ossia le finalità della verifica;
5.
i criteri di valutazione.
I criteri di valutazione delle singole prove vanno sempre esplicitati in quanto gli allievi hanno il diritto
di conoscere i voti attribuiti dai docenti, per essere consapevoli dell’esito della loro preparazione.
Gli strumenti per la verifica formativa e sommativa sono scelti in modo da testare coerentemente gli
obiettivi preposti. Si possono utilizzare:
Verifiche orali: interrogazioni individuali e collettive, interventi personali, ecc.
Verifiche scritte: prove strutturate, prove semistrutturate, questionari, relazioni, temi,
schede, compilazione di griglie o grafici, esercizi e problemi logico-matematici, esercizi di
correzione guidata, ricostruzione di itinerari di lavoro, lavori multimediali.
Prove tecnico-pratiche: scelta ragionata dei materiali ed esercitazioni.
LA VALUTAZIONE IN CORSO D'ANNO
Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento scolastico devono essere
coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal piano dell'offerta formativa. La verifica ha
come obiettivo prioritario far emergere conoscenze, abilità e competenze possedute dallo studente.
36
La valutazione valorizza il processo di apprendimento e il profitto scolastico complessivo dello
studente. La valutazione si ispira ai principi di equità, omogeneità e trasparenza. Modalità e criteri di
valutazione devono essere espliciti e resi noti agli interessati.
La valutazione deve essere tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione, che conduca
lo studente a individuare i propri punti di forza e di debolezza al fine di migliorare il proprio
rendimento. L'errore non scoraggia lo studente, diventa occasione per attivare nuove risorse e
intraprendere un percorso personalizzato di consapevolezza e recupero.
PARAMETRI DI VALUTAZIONE
VERIFICHE ORALI
La verifica orale permette allo studente di sperimentare una modalità di espressione importante, anche se
certamente difficile; quella scritta e pratica offre l'opportunità di misurarsi in una prova più strutturata che
permetta tempi di riflessione ed elaborazione più ampi e approfonditi.
La valutazione delle prove orali avviene associando valori numerici ai seguenti descrittori:
Descrittore
L'allievo rifiuta di sottoporsi alla verifica o si sottopone alla verifica, ma non riesce a
rispondere a nessuno dei quesiti proposti
L’allievo si sottopone alla verifica, ma risponde in maniera confusa e con numerosi gravi
errori; non è in grado di eseguire semplici esercizi, neppure sotto la guida del docente
L’allievo utilizza un linguaggio non adeguato; fornisce risposte incomplete e/o commette
diversi errori gravi su questioni essenziali; esegue gli esercizi con molta difficoltà
L’allievo utilizza solo in parte un linguaggio adeguato; risponde alle domande in modo
superficiale e/o commette alcuni errori gravi; esegue gli eventuali esercizi con difficoltà
L’allievo non sempre utilizza un linguaggio specifico; risponde in modo sostanzialmente
corretto alle domande; fornisce risposte poco approfondite e/o commette errori non gravi;
esegue gli esercizi in maniera corretta anche grazie all’aiuto del docente
L’allievo utilizza un linguaggio abbastanza appropriato; risponde a tutte le domande, anche
se non sempre in modo approfondito; non commette errori su questioni essenziali; risolve
autonomamente eventuali esercizi di tipo noto
L’allievo risponde in modo esauriente a tutte le domande utilizzando un linguaggio
appropriato; rielabora almeno in parte i contenuti; risolve autonomamente eventuali
esercizi di tipologia non nota, ma di bassa difficoltà
L’allievo risponde in modo esauriente a tutte le domande utilizzando un linguaggio
appropriato; rielabora i contenuti in maniera personale; svolge autonomamente eventuali
esercizi di tipologia non nota e discreta difficoltà
L’allievo risponde esaustivamente a tutte le domande utilizzando un linguaggio appropriato;
rielabora i contenuti in maniera critica effettuando collegamenti interdisciplinari; svolge
autonomamente eventuali esercizi di tipologia non nota e notevole difficoltà scegliendo in
maniera motivata fra diverse possibilità risolutive la migliore
37
Voto
2
3
4
5
6
7
8
9
10
VERIFICHE SCRITTE
Ogni verifica scritta è predisposta in maniera tale da valutare il conseguimento di obiettivi didattici prestabiliti,
che sono comunicati agli studenti. L'insegnante comunica preventivamente agli allievi la tipologia, l'argomento
della verifica e il tempo di esecuzione.
Le verifiche vengono riconsegnate corrette ed accompagnate da una valutazione motivata, affinché lo studente
possa rendersi conto in modo chiaro degli obiettivi non ancora raggiunti.
Il voto si esprime su una scala da 2 a 10, in cui il voto 2 corrisponde ad una prova non svolta ed il voto 10 al
pieno raggiungimento degli obiettivi previsti per la prova stessa.
Descrittore
Gravissima insufficienza: nessuna conoscenza oggettiva degli elementi e/o rifiuto della materia,
consegna verifica in bianco.
Gravemente insufficiente: l’elaborato non corrisponde alle richieste o vi è scarsissima pertinenza,
gravi errori. L’alunno realizza un discorso confuso, contraddittorio, lessicalmente improprio; vi è
estrema precarietà di collegamenti logici.
Insufficiente: l’elaborato rileva una pertinenza parziale, comprensione frammentaria, debole
competenza. L’alunno articola il periodo in modo disorganico, non sempre coerente, ricorrendo
ad un modesto repertorio lessicale.
Sufficiente: l’elaborato corrisponde globalmente alle richieste comprendendone il senso
generale pur con qualche errore. L’alunno articola il discorso in modo semplice e coerente,
usando un modesto repertorio lessicale, individua semplici dati.
Discreto: l’elaborato si presenta globalmente organico, strutturato con sequenzialità logica,
anche se sono presenti imprecisioni nella forma e/o errori non gravi. L’alunno dimostra
comprensione delle domande, utilizza un lessico appropriato e delinea capacità di analisi per
linee generali.
Buono: l’elaborato corrisponde alle richieste. L’alunno conosce e sa applicare correttamente le
regole, articola il discorso con efficace coerenza.
Ottimo: l’elaborato corrisponde pienamente alle richieste. L’alunno manifesta padronanza dei
contenuti, autonomia e competenza nell’applicare regole e strutture che riconosce con sicurezza
nei loro aspetti funzionali; ha capacità di ricerca autonoma, di porsi e risolvere anche problemi
nuovi.
Voto
2
3-4
5
6
7
8
9 - 10
LA VALUTAZIONE FINALE
La valutazione complessiva del percorso didattico viene formulata alla fine di un trimestre o dell'intero anno
scolastico ed ogni insegnante è chiamato a esprimere un giudizio sulla preparazione di ogni suo alunno e a
formalizzarla in un voto. I criteri generali di valutazione a cui ogni docente del nostro istituto si ispira sono i
seguenti:
38
Indicatore
Conoscenze
Abilità
Linguaggio
Partecipazione
Responsabilità
Illustrazione
Risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento
Capacità di applicare conoscenze per portare a termine compiti e risolvere problemi
Uso di un linguaggio disciplinare appropriato
Contributo allo svolgimento dell'attività didattica
Puntualità nelle consegne, gestione corretta del materiale scolastico.
Conoscenze
A. Ha conoscenze complete, approfondite e rielaborate in modo personale
B. Ha conoscenze ampie e ben assimilate
C. Ha conoscenze adeguate, acquisite a volte in modo un po' mnemonico
D. Ha conoscenze parziali, acquisite in modo poco organico
E. Ha conoscenze lacunose e frammentarie
A. Sa applicare le conoscenze a situazioni nuove in modo autonomo
B. Sa in genere applicare le conoscenze a situazioni nuove con qualche aiuto
C. Sa applicare le conoscenze a situazioni note
D. Anche se guidato, rivela difficoltà nel risolvere esercizi e/o problemi di routine
E. Non è in grado di risolvere gli esercizi e/o i problemi proposti
A. Utilizza un linguaggio ricco e sempre appropriato
B. Utilizza un linguaggio chiaro e corretto
C. Utilizza un linguaggio sufficientemente corretto
D. Utilizza un linguaggio poco preciso
E. Utilizza un linguaggio scorretto
A. L’alunno partecipa spontaneamente e con vivo interesse. Interviene nello svolgimento
della lezione in modo pertinente e costruttivo
B. L’alunno partecipa spontaneamente e con interesse alle attività proposte.Interviene
attivamente durante lo svolgimento della lezione
C. L'alunno partecipa in modo incostante e/o interviene solo se direttamente interpellato
D. L’alunno mostra scarso interesse. La partecipazione deve essere continuamente
sollecitata
E. Mostra un interesse pressoché nullo e non partecipa alle attività proposte, nemmeno se
continuamente sollecitato
A. È costante nella gestione del materiale (libro, quaderno, divisa) e puntuale nelle
consegne (compiti a casa, produzione di materiali nei tempi stabiliti)
B. Raramente dimentica il materiale ed è puntuale nelle consegne
C. Porta spesso il materiale ed è generalmente puntuale
D. Spesso non ha il materiale e non rispetta i tempi delle consegne
E. Non ha mai il materiale e/o non è puntuale nelle consegne
Abilità
Linguaggio
Partecipazione
Responsabilità
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TABELLA DI CORRISPONDENZA TRA VOTO E DESCRITTORI
E' qui proposta una corrispondenza tra voto numerico, giudizio sintetico e descrittori, con riferimento
alla scheda di valutazione di fine periodo. Tale proposta è puramente indicativa e non deve essere
presa in modo rigido.
10
9
8
7
6
5
4
3
2
Eccellente
Ottimo
Distinto
Buono
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
Insufficienza molto grave
Insufficienza gravissima
A in tutte le voci
Livelli tra A e B, con almeno due A
B in quattro/cinque indicatori
Livelli tra B e C, con non più di due C
C in almeno tre indicatori
Livelli tra C e D, con almeno uno/due C
D in tutte le voci
Livelli tra D e E con E in tre/quattro indicatori
E in tutte le voci
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
A partire dall'anno scolastico 2010-11 i consigli di classe delle seconde classi della scuola secondaria superiore,
al termine delle operazioni di scrutinio finale, compilano per ogni studente una scheda che certifica i livelli di
competenza raggiunti. La scheda certifica l'acquisizione delle competenze di ciascun asse culturale secondo tre
livelli:
1.
Livello base: lo studente svolge compiti semplici in situazioni note, mostrando di possedere conoscenze
ed abilità essenziali e di saper applicare regole e procedure fondamentali.
2.
Livello intermedio: lo studente svolge compiti e risolve problemi complessi in situazioni note, compie
scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilita acquisite.
3.
Livello avanzato: lo studente svolge compiti e problemi complessi in situazioni anche non note,
mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità. Sa proporre e sostenere le proprie opinioni e
assumere autonomamente decisioni consapevoli. L'attribuzione dei livelli raggiunti è coerente con la
valutazione finale degli apprendimenti. Qualora il livello base non sia stato raggiunto, la scheda indica
le motivazioni del mancato raggiungimento. Le competenze di base certificate sono relative a quattro
assi culturali: asse dei linguaggi (lingua italiana, lingua straniera e altri linguaggi); asse matematico;
asse scientifico-tecnologico; asse storico-sociale. Il raggiungimento delle competenze di base va
quindi riferito a più discipline o ambiti disciplinari. Le competenze base relative agli assi culturali sono
acquisite con riferimento alle competenze chiave di cittadinanza: imparare ad imparare, progettare,
comunicare, collaborare e partecipare, agire in modo autonomo e responsabile, risolvere problemi,
individuare collegamenti e relazioni, acquisire ed interpretare l'informazione.
40
VALUTARE LE COMPETENZE
Accertare e certificare le competenze richiede strumenti caratterizzati da accuratezza e attendibilità che, a
differenza di quelli utilizzati per valutare soltanto la padronanza delle conoscenze e delle abilità, eccedono,
senza escluderle, le consuete modalità valutative scolastiche disciplinari (test, prove oggettive, interrogazioni,
saggi brevi, ecc.), ma richiedono anche osservazioni sistematiche prolungate nel tempo, valutazioni collegiali
dei docenti, autovalutazioni dell’allievo.
I docenti operano in modo da:
Accertare non solo ciò che lo studente sa, ma anche ciò che sa fare in contesti nuovi;
Osservare in maniera sistematica l’alunno, non sulla base di una sola prestazione;
Costruire un repertorio di strumenti e metodologie di valutazione, in quanto la presenza di una competenza
è rilevabile con una pluralità di fonti informative e di strumenti rilevativi;
Elaborare un giudizio che tenga conto dell’insieme delle manifestazioni di competenza, anche da un punto
di vista evolutivo;
Tener in debito conto le componenti critiche di natura affettiva e motivazionale, spesso all’origine di scarsi
risultati;
Considerare non solo i risultati ottenuti nello svolgimento di un compito o nella realizzazione del prodotto,
ma anche come lo studente sia giunto a conseguire tali risultati e quale percezione egli abbia del proprio
lavoro.
3.9 VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA
La valutazione del comportamento inferiore alla sufficienza, ovvero a 6/10, riportata dallo studente in sede di
scrutinio finale, comporta la non ammissione automatica dello stesso al successivo anno di corso o all’esame
conclusivo del ciclo di studi. L’attribuzione di una valutazione insufficiente del comportamento deve scaturire
da un attento e meditato giudizio del Consiglio di classe, esclusivamente in presenza di comportamenti di
particolare gravità riconducibili alle fattispecie per le quali lo Statuto delle studentesse e degli studenti nonché
il Regolamento di Istituto prevedano l’irrogazione di sanzioni disciplinari che comportino l’allontanamento
temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per periodi superiori a quindici giorni.
La valutazione espressa in sede di scrutinio non può riferirsi ad un singolo episodio, ma deve scaturire da un
giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e culturale dello studente in ordine all’intero anno
scolastico. In particolare, tenuto conto della valenza formativa ed educativa cui deve rispondere l’attribuzione
del voto sul comportamento, il Consiglio di classe tiene in debita evidenza e considerazione i progressi e i
miglioramenti realizzati dallo studente nel corso dell’anno.
GRIGLIA PER L'ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA
INDICATORI:
Frequenza e puntualità - Ruolo all’interno della classe - Comportamento - Rispetto del Regolamento
d’Istituto.
41
Il voto di condotta, proposto di norma dal docente coordinatore di classe, tiene conto dei criteri sopraccitati,
ma non include alcun automatismo. L’assegnazione definitiva avviene in seno al Consiglio di classe che valuta
con attenzione le situazioni di ogni singolo studente e procede all’attribuzione considerando la prevalenza degli
indicatori relativi al singolo voto.
Descrittori
Voto
- Frequenza assidua, puntualità in classe
- Ruolo propositivo, collaborativo e trainante all’interno della classe
- Comportamento corretto, maturo e responsabile nei confronti di tutti i docenti della classe e
delle altre componenti scolastiche
- Scrupoloso rispetto del Regolamento di Istituto
- Frequenza assidua, puntualità in classe
- Ruolo positivo e collaborativo nel gruppo classe
- Comportamento corretto ed esente da richiami
- Rispetto del Regolamento di Istituto
- Frequenza e/o puntualità in classe non sempre regolare
- Ruolo non emergente nel gruppo classe
- Comportamento sostanzialmente corretto, con sporadici richiami
- Lievi infrazioni del Regolamento di Istituto
- Frequenza irregolare e/o scarsa puntualità in classe
- Ruolo non collaborativo nel gruppo classe
- Comportamento poco corretto, con ammonimenti verbali e/o scritti
- Infrazioni del Regolamento di Istituto con erogazione della sanzione di sospensione fino a 2
giorni
- Frequenza discontinua
- Presenza di più richiami scritti sul giornale di classe per reiterate infrazioni disciplinari e
sospensione dalle lezioni fino a 14 gg. derivanti da anche uno solo dei seguenti elementi:
- Infrazioni non gravi del regolamento seguite da ammonizioni verbali e/o scritte
- Atteggiamento arrogante nei confronti dei docenti e dei compagni
- Comportamento connotato da comportamenti sconvenienti (offese verbali nei confronti di
compagni o di docenti, sottrazione di beni altrui, utilizzo improprio e/o doloso di spazi,
attrezzature, strumenti elettronici e informatici, uso doloso cellulari)
- Sospensioni dalle lezioni oltre ai 14 gg. derivanti anche da uno solo dei seguenti elementi:
o Reati che violino la dignità e il rispetto della persona umana (violenza privata, minacce,
uso o spaccio di sostanze stupefacenti, ingiurie, reati di natura sessuale) o che creino una
concreta situazione di pericolo per l’incolumità delle persone (allagamenti, incendi ecc.).
o Ogni altro atto penalmente perseguibile e sanzionabile.
- Qualora, successivamente alla irrogazione delle sanzioni di natura educativa e riparatoria
previste dal sistema disciplinare, lo studente non abbia dimostrato apprezzabili e concreti
cambiamenti nel comportamento, tali da evidenziare un sufficiente livello di miglioramento nel
suo percorso di crescita e di maturazione.
42
10
9
8
7
6
5
Non
ammissione
alla classe
successiva
Non
ammissione
all’Esame di
Stato
3.10 VALUTAZIONE COMPLESSIVA DI FINE ANNO SCOLASTICO
CRITERI PER LO SVOLGIMENTO DELLO SCRUTINIO FINALE
Il Collegio dei Docenti è chiamato ad indicare i criteri da seguire per lo svolgimento degli scrutini al fine di
assicurare omogeneità di comportamento nelle decisioni di competenza dei singoli Consigli di Classe.
Il Consiglio di classe delibera la promozione o meno in sede di scrutinio finale, non sulla base di un calcolo
algebrico di sufficienze/insufficienze, ma valutando tutti gli elementi fondamentali per la formazione
dell’alunno. In particolare prenderà in esame:
1. Il numero di assenze: ai fini della validità dell'anno scolastico, compreso quello relativo all’ultimo anno di
corso, per procedere alla valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti
dell'orario annuale personalizzato (CM 4 marzo 2011 n. 20). Il mancato conseguimento del limite minimo
di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l’esclusione dallo scrutinio finale e
la non ammissione alla classe successiva o all’esame finale di ciclo. Di tale accertamento e della
eventuale impossibilità di procedere alla valutazione per l’ammissione alla classe successiva o
all’esame si dà atto mediante redazione di apposito verbale da parte del consiglio di classe.
2. valutazione della condotta. In attuazione di quanto disposto dall’art. 2 comma 3 del decreto legge 1
settembre 2008, n. 137, convertito dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169, la valutazione del comportamento
inferiore alla sufficienza, ovvero a 6/10, riportata dallo studente in sede di scrutinio finale, comporta la non
ammissione automatica dello stesso al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo di studi.
3. il numero di materie insufficienti, distinguendo insufficienze più o meno gravi;
4. il giudizio del docente che ha attribuito l’insufficienza;
5. l’evoluzione del rendimento;
6. il motivo di tali insufficienze, i risultati ottenuti con i corsi di recupero;
Sarà quindi il Consiglio di Classe a valutare la situazione di ogni singolo allievo nel suo complesso e a prendere
la decisione finale di non promozione alla classe successiva o di sospensione del giudizio.
Il Consiglio di classe deciderà di sospendere il giudizio quando:
si abbia il parziale raggiungimento degli obiettivi formativi e di contenuto in un numero limitato di materie
e recuperabile con un maggior impegno da parte dello studente e/o con eventuale intervento di recupero
estivo. Per queste situazioni il voto sarà prerogativa del docente e del Consiglio di Classe, che terranno conto
anche dei seguenti fattori:
Familiari: disagio sociale, difficoltà economiche, scarsi interessi culturali.
Personali: impegno, interesse e partecipazione, eventuali malattie e/o terapie, assiduità nella frequenza,
regolarità nell’esecuzione dei compiti, comportamento, atteggiamento e partecipazione, accettazione e
rispetto delle idee altrui.
Didattici: progressi in base ai livelli di partenza, eventuale interruzione dell’attività didattica, difficoltà
nell’apprendimento di alcune fasi del lavoro programmato, risultati ottenuti con gli interventi di recupero.
Parimenti, può essere deliberata l’ammissione alla classe successiva alla presenza di insufficienze non gravi,
ritenuta la possibilità da parte dello studente di recuperare le lievi lacune attraverso uno studio individuale
estivo ovvero della possibilità dell’alunno di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri della
disciplina interessata nella fase iniziale dell’anno scolastico successivo.
43
I Consigli di Classe debbono tenere in debito conto che il Biennio Iniziale viene considerato come un percorso
unitario e che, inoltre, si configura come obbligo d'istruzione.
Nel primo biennio, dopo attenta discussione sulla possibilità di arrotondare le valutazioni lievemente
insufficienti, l’alunno non potrà accumulare più di 3 materie insufficienti e, comunque, la somma dei punti
necessari per raggiungere il 6 in ogni disciplina non potrà essere superiore a 5.
Nelle classi successive le materie insufficienti saranno sempre 3 al massimo, ma con 4 punti necessari per
raggiungere il 6 in ogni disciplina.
La famiglia dello studente promosso con sospensione del giudizio, al termine dello scrutinio di giugno, riceverà
dalla scuola una comunicazione contenente:
i consigli per lo studio individuale ed, eventualmente, esercizi mirati al recupero;
le modalità del recupero e della verifica.
La mancata acquisizione delle competenze deve impegnare la scuola, ma anche gli alunni e le loro famiglie; i
corsi tenuti dagli insegnanti sono efficaci solo se gli studenti si impegnano in un percorso individuale di studio.
In caso di sospensione del giudizio finale, alla presenza di una insufficienza grave o più insufficienze (massimo
tre), il Consiglio di classe nella sessione integrativa, prevista entro l’inizio delle lezioni, scioglie la riserva e
decide l’ammissione o la non ammissione alla classe successiva attraverso una valutazione complessiva
dell’allievo, comprendente l’esito delle prove di verifica e l’intero percorso di studi dell’ultimo anno.
Il Consiglio di classe deciderà per la non ammissione alla classe successiva se riterrà che le carenze evidenziate
in più materie non possano essere superate attraverso l’attività di recupero estivo oppure rendano impossibile
da parte dell’alunno lo svolgimento del programma dell’anno successivo.
AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATO
Il Consiglio di classe formula un giudizio di ammissione/non ammissione per ciascuno studente tenendo conto
dei seguenti elementi: partecipazione al dialogo educativo, frequenza; conoscenze e abilità; competenze
acquisite e miglioramento registrato; partecipazione alle attività proposte dalla scuola; crediti formativi.
Sarà ammesso all’Esame di Stato l’alunno che:
Abbia frequentato l’ultima classe per almeno ¾ del monte ore annuale di lezione;
Consegua nello scrutinio finale una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina ed un voto di
comportamento non inferiore a sei decimi (art. 6, comma 1, D.P.R. 22/6/2009, n.122).
CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO
Il credito scolastico è un patrimonio di punti che ogni studente costruisce ed accumula durante gli ultimi tre
anni di corso e che contribuisce a determinare il punteggio finale dell'Esame di Stato. Esso è attribuito al
termine di ogni anno scolastico dal Consiglio di Classe. Il credito scolastico viene calcolato sulla base di
preparazione, profitto, frequenza, interesse, impegno, partecipazione al dialogo educativo, alle attività
complementari e integrativi, eventuali crediti formativi.
Il credito scolastico viene attribuito in base alla seguente tabella, che sostituisce la tabella prevista dall'articolo
11, comma 2 del D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323.
44
TABELLA A CREDITO SCOLASTICO - Candidati interni
Media dei voti
Credito scolastico (Punti)
I anno
II anno
III anno
M=6
3-4
3-4
4-5
6<M≤7
4-5
4-5
5-6
7<M≤8
5-6
5-6
6-7
8<M≤9
6-7
6-7
7-8
9 < M ≤ 10
7-8
7-8
8-9
NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico,
da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve
tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica, l'interesse e l'impegno nella
partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Gli alunni
che non abbiano saldato i debiti formativi contratti nel terzultimo e nel penultimo anno di corso non sono ammessi a
sostenere l'esame di Stato.
3.11 RECUPERO
L’istituto IPSEOA di Cervia ha un bacino d’utenza piuttosto ampio, che va dalle zone costiere a quelle più
interne; i ragazzi provenienti dalle diverse aree dopo aver frequentato per anni una scuola che è vicina anche
fisicamente ai luoghi della loro socializzazione, si ritrovano in una realtà diversa che ad esempio, non fa parte
del loro mondo “dopo la scuola”. A ciò si aggiunga che gli immigrati anche di prima generazione sono presenti
sempre più numerosi, essi cercano nell’istituzione scolastica un interlocutore, per avviare un processo di
integrazione irto di difficoltà di ogni genere.
La Scuola Secondaria di secondo grado è chiamata da un lato a proseguire, consolidare e potenziare l’azione
educativa e didattica della Scuola Secondaria di primo grado e dall’altro, ad orientare gli alunni nel
proseguimento degli studi. Questo duplice compito richiede un’attenzione impegnativa, vale a dire, un
monitoraggio delle problematiche chiaro, costante e condiviso e un’azione di recupero delle competenze
mirata ed efficace.
I diversi Consigli di classe hanno evidenziato come, in ogni classe, vi siano alunni che presentano lacune
pregresse, debole motivazione, scarsa autonomia, condizioni queste che contribuiscono inevitabilmente
all’insuccesso scolastico, prima radice di altre problematiche come la dispersione scolastica e altre forme di
disagio giovanile. Il recupero di abilità e conoscenze va organizzato considerando i diversi stili di
apprendimento, per far assaporare ai nostri alunni il gusto di superare le difficoltà.
Pertanto compatibilmente con le risorse finanziare e confidando nella professionalità dei docenti, si
attiveranno corsi di recupero il più possibile efficaci.
Il recupero dei debiti deve essere effettuato entro la conclusione dell’anno scolastico in cui questi sono stati
contratti favorendo negli studenti stessi un compiuto e organico proseguimento del proprio corso di studi.
Conseguentemente la nostra scuola realizzerà iniziative di sostegno e recupero per gli studenti che presentino
carenze nell’apprendimento delle varie discipline, anche attraverso una riorganizzazione dell’attività didattica
ordinaria sulla base dei bisogni formativi di ciascuno studente e della natura delle difficoltà rilevate.
45
Le modalità di intervento adottate dal nostro istituto saranno oggetto di una specifica azione di monitoraggio i
cui esiti consentiranno agli OO.CC. per quanto di competenza, di introdurre quelle soluzioni migliorative
suggerite dalle esperienze realizzate.
La normativa prevede quanto segue1:
a) Le scuole dovranno organizzare, subito dopo gli scrutini intermedi, interventi didattico-educativi di
recupero per gli studenti che abbiano presentato insufficienze.
b) I Consigli di classe decideranno come organizzare i corsi di recupero, che potranno essere tenuti dagli
insegnanti della scuola o con la collaborazione di soggetti esterni.
c) Dopo i corsi di recupero, che si terranno nel corso dell’anno scolastico, gli studenti dovranno affrontare
delle verifiche intermedie per dimostrare di aver superato le carenze.
d) Alla fine dell’anno scolastico, il Consiglio di classe avviserà le famiglie degli studenti che prenderanno
voti insufficienti in una o più materie, e rimanderà la decisione di promuoverli dopo il superamento di una
verifica che si terrà entro il 31 agosto.
e) Dopo lo scrutinio finale la scuola organizzerà ulteriori corsi di recupero, che si terranno durante
l’estate, per gli studenti che non hanno ottenuto la sufficienza in una o più discipline.
f) Entro il 31 agosto di ogni anno si dovranno concludere le iniziative di recupero e subito dopo, ma non
oltre la data di inizio delle lezioni dell’anno successivo, si effettueranno le verifiche finali sulla base delle
quali si conclude lo scrutinio con il giudizio definitivo: ammissione o non ammissione alla classe successiva.
g) I genitori potranno decidere se far seguire ai propri figli i corsi di recupero, sia quelli intermedi che
quelli estivi, oppure se avvalersi di altre modalità di recupero comunicandolo sempre alla scuola. Anche in
quest’ultimo caso i docenti della classe mantengono la responsabilità didattica nell’individuare la natura
delle carenze, nell’indicare gli obiettivi del recupero e nel verificare l’esito. L’importante è che alla fine i
ragazzi superino le verifiche e dimostrino quindi di aver recuperato il debito.
h) Il docente che in sede di valutazione collegiale nei consigli di classe segnala l’esigenza di recupero può
non tenere il relativo corso. Sussiste però l’obbligo per tale docente di dare indicazioni per il corso di
recupero richiesto, di predisporne l’accertamento e di valutarne i risultati.
MODALITÀ DEL RECUPERO/SOSTEGNO
I docenti potranno attuare una o più delle seguenti modalità di recupero / sostegno sulla base della natura
delle carenze evidenziate dagli allievi in difficoltà:
1. Recupero individuale: prevede interventi sul singolo alunno con esercizi di rinforzo, domestici o in
classe, mirati a colmare una determinata lacuna. Gli interventi individualizzati sono decisi dal singolo
insegnante in qualunque momento dell'anno scolastico.
2. Rinforzo sul gruppo-classe (pausa didattica) da effettuarsi in determinati momenti dell'anno scolastico:
all'inizio delle attività didattiche come ripasso e/o recupero di preconoscenze, considerate
indispensabili premesse allo svolgimento del programma; alle scadenze quadrimestrali e/o prima di
determinate verifiche. Sono state individuate due settimane di pausa didattica: in gennaio dopo gli
scrutini di fine trimestre e in aprile dopo la consegna delle valutazioni di metà periodo (pagellino).
3. Corsi di recupero per gruppi di allievi anche di classi diverse, in orario pomeridiano. I corsi di recupero
pomeridiani potranno essere attivati previa autorizzazione del Dirigente Scolastico.
1
(Ai sensi del D. M. n. 80 del 3 ottobre 2007 e della O. M. n. 92 del 5.11.2007)
46
FASI ORGANIZZATIVE
Fase 1
Monitoraggio dopo i Consigli di classe.
Fase 2
Definizione dei periodi e formazione dei gruppi di alunni per classi aperte secondo i seguenti criteri:
primo periodo (gennaio/febbraio);
secondo periodo (prima quindicina di luglio);
precedenza per le discipline che prevedono prove scritte ed orali;
precedenza per le discipline oggetto dell’esame di Stato;
attivazione di corsi al massimo di 15 ore per almeno 10 alunni; per un numero inferiore di studenti si
stabiliranno le ore in proporzione;
per ogni disciplina almeno due giorni di pausa fra una lezione e l’altra.
Fase 3
Esame delle richieste dei docenti interessati ai corsi.
Esame e distribuzione delle risorse finanziare.
Fase 4
Ogni docente impegnato nei corsi di recupero organizza:
contenuti specifici e attività;
documentazione significativa: elaborati, osservazioni , percorsi metodologici, relazioni scritte ecc…
Fase 5
Le verifiche finali e l'integrazione dello scrutinio finale avverranno entro la fine dell'anno scolastico di
riferimento. Gli esami e gli scrutini integrativi sono di competenze dei docenti del consiglio di classe che ha
deliberato la sospensione di giudizio.
47
4 ATTIVITÀ E SERVIZI A SOSTEGNO DEGLI STUDENTI
4.1 INTEGRAZIONE CONSAPEVOLE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Questo documento, deliberato dal Collegio Docenti del 28 ottobre 2011, è una guida d’informazione
riguardante l’accoglienza, l’integrazione e l’inclusione degli alunni con bisogni educativi speciali presenti
all'IPSEOA di Cervia, con particolare riferimento agli alunni diversamente abili e a quelli che presentano
disturbi specifici di apprendimento. Per la sua stesura ci si è basati sull'Accordo di Programma provinciale per
l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità della Provincia di Ravenna.
Inoltre, l'IPSEOA di Cervia fa parte di una delle sei scuole della Provincia di Ravenna che partecipa alla
sperimentazione di un approccio biopsicosociale (ossia con attenzione esplicita alla globalità fisica, psichica e
relazionale propria di ciascun individuo in interazione con i suoi principali contesti di vita) della disabilità e
dell'utilizzo degli strumenti basati sulla Classificazione ICF, ICF-CY (International Classification of Functioning,
Disability and Health-Children and Youth), anticipando le tappe previste nell'Accordo di Programma (si veda art.
3.1.3). All'interno dell'Istituto è presente una Commissione Handicap (composta da 6 docenti di sostegno,
coordinati dalla funzione strumentale per il sostegno, la dispersione scolastica ed il disagio giovanile) e il G.L.H.
(Gruppo di Lavoro sull’Handicap d’Istituto, come previsto dall'art. 4.3 al punto 2 dell'Accordo di Programma),
così composto: Dirigente Scolastico o suo delegato con funzioni di Presidente, componente docente,
componente genitori, componente studenti, componente AUSL, componente dei Comuni di residenza
dell'alunno. Il G.L.H. ha compiti relativi al coordinamento, alla consulenza, alla promozione di iniziative e di
rapporti con le famiglie, AUSL, docenti, per favorire l’inserimento, l’integrazione e la conclusione positiva di
ogni percorso scolastico. Le molteplici situazioni individuali degli allievi, i diversi livelli socio-culturali, le
differenti modalità di acquisire ed elaborare informazioni, i personali ritmi e stili di apprendimento rendono
necessario un lavoro individualizzato e la progettazione di interventi e azioni mirate, attivando tutte le risorse
possibili. Lo sguardo sarà focalizzato sui loro punti di forza, sulle potenzialità sulle quali progettare cammini di
lavoro, quali il Profilo Dinamico Funzionale e il Piano Educativo Individualizzato-Progetto di vita (alunni H) e il
Percorso didattico personalizzato (alunni con Disturbi specifici di apprendimento).
Il protocollo:
contiene principi, criteri ed indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un inserimento
ottimale degli alunni con bisogni educativi speciali;
definisce i compiti e i ruoli delle figure operanti all’interno dell’Istituzione scolastica;
traccia le linee delle possibili fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento;
costituisce uno strumento di lavoro e pertanto viene integrato e rivisitato periodicamente, sulla base
delle esperienze realizzate.
L’adozione del Protocollo di accoglienza consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative
contenute nella Legge Quadro 104/92 e successivi decreti applicativi e nelle Linee guida del 2009 per gli alunni
disabili e nella Legge 170/2010 relativa agli alunni con Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA).
Il documento si propone di:
- definire pratiche condivise tra tutto il personale all’interno della nostra scuola;
- facilitare l’ingresso a scuola e sostenere gli alunni nella fase di adattamento al nuovo ambiente;
- promuovere iniziative di comunicazione e di collaborazione tra scuola, famiglia ed Enti territoriali (Comune,
AUSL, Cooperative, Enti di formazione).
Il Protocollo di Accoglienza delinea prassi condivise di carattere:
48
- amministrativo e burocratico: acquisizione della documentazione necessaria e verifica della completezza del
fascicolo personale;
- comunicativo e relazionale: prima conoscenza dell’alunno e sua accoglienza all’interno della nuova scuola
con incontri ed attività programmati (incontri con le famiglie, Consigli di classe, Commissioni di lavoro, G.L.H.
operativi…);
- educativo – didattico: incontro tra GLH operativo della scuola di provenienza e docente referente della
scuola di accoglienza, incontri tra docenti dei due ordini di scuola, formazione delle classi e assegnazione alla
classe, coinvolgimento del Consiglio di classe e dei genitori, predisposizione di percorsi individualizzati,
differenziati, personalizzati;
- sociale: rapporti e collaborazione della scuola con il territorio per la costruzione del progetto di vita.
49
INSERIMENTO SCOLASTICO DOPO LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ
CERTIFICATA: FASI, TEMPI, ATTIVITÀ PER L'ALUNNO
ISCRIZIONE
Entro il termine stabilito dalle norme ministeriali
-
Nell’ambito dei percorsi di continuità tra scuola secondaria di I grado e scuola secondaria di II
grado, l’alunno con la famiglia può visitare la scuola ed avere un primo contatto conoscitivo.
La famiglia procede con l’iscrizione dell’alunno presso la segreteria della scuola nei termini
prestabiliti.
La famiglia dovrà far pervenire la diagnosi clinica e quella funzionale che attestano la
situazione di handicap secondo la Legge 104/92. La scuola di provenienza dovrà inviare i
documenti degli a.s. precedenti (PEI, PDF e relazioni finali) direttamente alla nuova scuola.
ministeriali.
PRE-ACCOGLIENZA
Entro maggio
-
Vengono organizzate una serie di attività ed incontri di continuità funzionali alla reciproca
conoscenza tra l’alunno e la futura scuola (personale, struttura, attività, etc.).
CONDIVISIONE
Settembre
-
Presentazione dell’alunno ai docenti del Consiglio di classe della classe 1a.
ACCOGLIENZA
Nel corso dell’anno
-
Durante la prima settimana di scuola vengono preposte una serie di attività (elaborate dalla
Commissione Accoglienza Classi Prime) rivolte alle classi coinvolte e non solo, finalizzate ad un
positivo inserimento nella scuola. Successivamente vengono contattati gli operatori AUSL per
l'elaborazione del Progetto di vita.
50
PERSONE DI RIFERIMENTO PER L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI
IN CHIAVE BIOPSICOSOCIALE - RUOLI E COMPITI
PERSONALE
COMPITI
gestionali, organizzativi, consultivi;
individuazione delle risorse interne ed esterne per rispondere alle esigenze di
integrazione;
Dirigente scolastico
formazione delle classi;
assegnazione docenti di sostegno;
rapporti con gli Enti coinvolti.
Funzione
strumentale
Docente di
sostegno
raccorda le diverse realtà (Scuole, AUSL, famiglie, Enti territoriali, cooperative, Enti
di formazione);
pianifica con la Neuropsichiatria, i Servizi Sociali/Comuni il calendario degli
incontri previsti dalla L. 104/92 per tutto l'Istituto;
promuove l’attivazione di laboratori/progetti specifici;
attua il monitoraggio dei progetti per l'integrazione;
pianifica annualmente e coordina gli incontri sia della Commissione H che del GLH
d'Istituto;
è disponibile al supporto diretto ad insegnanti di sostegno e curricolari per
l’osservazione in chiave ICF, la definizione del PEI/PDF e la realizzazione dei
percorsi educativi/didattici in itinere, con particolare riguardo agli insegnanti di
sostegno di nuovo incarico;
si mantiene aggiornata sulle metodologie e gli strumenti di sostegno, garantendo
informazione ai colleghi e aggiornando gli strumenti della scuola (biblioteca,
dotazione software, riviste specifiche, ecc.);
cura l’informazione ai Collaboratori Scolastici in merito alle esigenze degli alunni e
alle relative modalità assistenziali ed educative;
rendiconta al Collegio docenti;
controlla la documentazione in ingresso e predispone quella in uscita (progetti
gravi in uscita).
partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla valutazione;
cura gli aspetti metodologici e didattici funzionali a tutto il gruppo classe;
svolge il ruolo di mediatore dei contenuti programmatici, relazionali e didattici;
tiene rapporti con la famiglia, esperti AUSL, operatori comunali;
è il coordinatore delle funzioni, attività e comunicazioni necessarie alla
realizzazione del PDF/PEI degli alunni di riferimento, sia all’interno del CdC che
nell’ambito del più ampio contesto scolastico e con gli altri soggetti di rete
coinvolti nel Progetto di vita;
predispone la Relazione finale del PEI che condivide con il CdC in corrispondenza
con gli scrutini;
predispone la documentazione e cura le azioni necessarie a supporto di progetti di
continuità scolastica o di transizione alla vita adulta, con le modalità e gli
strumenti definiti nel Progetto di Integrazione di Istituto;
51
PERSONALE
PERSONE DI RIFERIMENTO PER L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI
IN CHIAVE BIOPSICOSOCIALE - RUOLI E COMPITI
COMPITI
partecipa agli incontri predisposti dalla Commissione Handicap con la quale
coopera per un miglioramento costante del servizio.
Consiglio di Classe
Collaboratori
scolastici
Educatore
Scolastico/Tutor
tutti gli insegnanti curricolari sono coinvolti, con l’insegnante di sostegno, nella
conoscenza dei bisogni anche relazionali ed assistenziali dell’alunno;
ciascun insegnante curricolare, con il supporto tecnico dell’insegnante di
sostegno, concorda ad inizio anno le dimensioni di osservazione (items ICF)
maggiormente congruenti con il proprio contesto didattico e ne garantisce
l’osservazione strutturata in tempi utili alla definizione della sintesi osservativa da
parte dell’insegnante di sostegno;
partecipa alla programmazione e alla valutazione individualizzata, collaborando
alla formulazione del PEI;
rende partecipe l’educatore professionale o il tutor sul progetto di vita
dell'alunno;
i membri del CdC partecipano agli incontri previsti con i soggetti esterni
maggiormente rilevanti (es. incontri con i familiari dell’alunno, con il clinico, ecc.).
viene formato/informato dalla Funzione Strumentale sulle modalità generali di
sostegno;
viene informato dal CdC in merito alle esigenze individualizzate dell’alunno e alle
principali strategie di sostegno previste nel PEI;
conosce i bisogni quotidiani dell’alunno e cura il contatto con i familiari nella fase
di accoglienza quotidiana;
Garantisce il sostegno all’alunno nelle fasi di ingresso e di uscita dalla scuola, negli
spostamenti all'interno dell'istituto e nella cura personale, salvo diverse
indicazioni del PEI .
è la figura specialistica in ambito educativo messa a disposizione dall’Ente Locale a
sostegno del Progetto di Integrazione Scolastica e in quanto tale collabora
strettamente con l’Insegnante di Sostegno e l’intero CdC;
partecipa, con competenze proprie, alla osservazione iniziale dell’alunno e alla
compilazione della relativa griglia ICF, condividendo le proprie osservazioni con
l’insegnante di sostegno per contribuire alla definizione della sintesi osservativa;
in fase di progettazione, ipotizza, insieme all’insegnante di sostegno, gli obiettivi
del proprio intervento educativo e, comunque, riceve conferma/integrazione dei
propri obiettivi dal CdC attraverso il PEI;
collabora con tutto il consiglio di classe alla realizzazione del progetto di
integrazione, rapportandosi all’occorrenza anche con gli altri alunni della classe
con gli obiettivi e le modalità indicati nel PEI;
ove concordato, affianca l’insegnante di sostegno nei contatti con i soggetti
esterni maggiormente rilevanti (es. incontri con i familiari dell’alunno, con il
clinico, ecc.);
52
PERSONALE
Referente Clinico
Famiglia
PERSONE DI RIFERIMENTO PER L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI
IN CHIAVE BIOPSICOSOCIALE - RUOLI E COMPITI
COMPITI
contribuisce, con osservazioni e valutazioni proprie, alle valutazioni intermedia e
finale del PEI.
garantisce 2 incontri all’anno (per la condivisione del progetto di vita) con gli
insegnanti (almeno l’Insegnante di sostegno, il coordinatore del CdC e l’educatore)
assieme alla famiglia (con finalità di piena condivisione delle riflessioni), con
possibilità di aumento in caso di effettiva necessità;
garantisce la compilazione della diagnosi clinica e funzionale possibilmente anche
quella sperimentale in chiave ICF.
è parte attiva dell’intero processo di integrazione scolastica;
si confronta direttamente con il Dirigente Scolastico (o suo incaricato) per tutti gli
aspetti conoscitivi ed amministrativi della fase di iscrizione e inserimento;
contribuisce alla fase di inserimento e osservazione partecipando ai colloqui
strutturati in chiave ICF con gli Operatori scolastici e con gli Operatori Sociali,
integrando le informazioni relative al funzionamento individuale negli ambiti di
vita extrascolastici;
partecipa agli incontri di definizione e di verifica del PDF/PEI.
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ
Nella stesura da parte del Consiglio di Classe (congiuntamente a genitori e AUSL che devono essere coinvolti
nella determinazione del percorso) del Profilo Dinamico Funzionale e del Progetto Educativo Personalizzato si
possono individuare due possibili percorsi:
Ministeriale, cioè con programmi benché ridotti o adattati riconducibili, nelle linee generali, al percorso
del resto della classe (saperi essenziali)
Non ministeriale, cioè un progetto che prevede la definizione di obiettivi specifici solo per l’allievo con
contenuti del tutto o consistentemente diversificati rispetto al resto della classe.
La scuola prevede percorsi integrati con i Centri di Formazione professionale (che si concluderanno quest'a.s.
nelle attuali 3^ dell'Istituto). Inoltre esistono percorsi di alternanza scuola lavoro al fine di orientare gli alunni
con disabilità e non nel mondo professionale.
Le linee guida del G.L.H. così come quelle delle legge stessa sono di privilegiare, sia nell’intervento del docente
di sostegno (che è docente di tutta la classe) sia degli altri docenti del CdC, un’azione didattico-educativa sul
gruppo anziché individuale. Gli allievi con handicap hanno il diritto di essere valutati per i compiti o le
interrogazioni ai quali vengono sottoposti coerentemente con il PEP, in accordo con il docente di sostegno.
Il docente di sostegno supporta gli allievi durante i compiti in classe.
1. Per il percorso Ministeriale : Gli allievi disabili con Progetti Educativi Individualizzati (PEI) ministeriali, cioè
con programmazione ridotta o adattata ma riconducibile al progetto della classe, è prevista una valutazione
sommativa, sempre riferita al progetto stesso, seguendo le indicazioni delle Ordinanze Ministeriali (art. 15
comma III OM 90/2001) che indicano che la valutazione verterà sugli obiettivi minimi previsti (ora nominati
saperi essenziali) considerati complessivamente (globalmente). Al terzo anno, pertanto, gli allievi potranno
53
sostenere l’esame di qualifica e quindi potranno proseguire gli studi frequentando la quarta e la quinta classe.
Per la valutazione e lo svolgimento delle prove durante gli Esami di Stato di allievi disabili si farà riferimento alla
normativa vigente.
2. Non ministeriali: questi progetti con programmi sostanzialmente diversificati verranno valutati secondo
l’art.15 OM 90/2001 che chiarisce che le valutazioni formative, sommative, periodiche o finali, intermedie e
conclusive avranno come riferimento esclusivamente il PEI Personalizzato a prescindere anche dagli obiettivi
minimi della classe. La valutazione terrà conto del progresso delle competenze dell’allievo in rapporto alle sue
potenzialità e ai livelli iniziali. Al termine del terzo anno, così come del quinto, l’allievo otterrà un “Certificato di
crediti formativi”, redatto dalla Commissione d’Esame, concernente la valutazione delle prove diversificate
prodotte per l’allievo. Nel certificato verranno evidenziate dettagliatamente le competenze trasversali e
professionali maturate dall’allievo per consentirgli sia di proseguire gli studi, sia un ingresso nel mondo del
lavoro.
4.2
ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO (DSA)
L’Istituto pone l’attenzione alle problematiche dei Disturbi specifici dell’Apprendimento (dislessia,
disortografia, disgrafia e discalculia) favorendo:
- formazione di un referente D.S.A.;
- corsi di formazione sui D.S.A. per tutti i docenti;
- accoglienza e riconoscimento delle diverse esigenze degli alunni con D.S.A. da parte di tutti i docenti;
- introduzione e uso di strumenti compensativi e dispensativi;
- un’attenzione sempre più specifica da parte di tutti gli insegnanti nei confronti dei ragazzi con disagio
scolastico, per cogliere tempestivamente i segnali e gli indicatori di potenziali D.S.A.;
- la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari;
- incontri dei consigli di classe interessati per l’elaborazione di un piano didattico personalizzato e
individualizzato e per la predisposizione di forme di verifica e valutazione personalizzate;
- la distribuzione di materiale informativo sui disturbi specifici di apprendimento.
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI
Il protocollo d'accoglienza e integrazione degli alunni stranieri è un documento deliberato dal Collegio dei
Docenti e inserito nel POF. Contiene criteri, principi, indicazioni riguardanti l'iscrizione e l'inserimento degli
alunni immigrati, definisce i compiti e i ruoli degli insegnanti, del personale amministrativo, dei mediatori
culturali. Traccia le diverse possibili fasi di accoglienza e le attività di facilitazione per l'apprendimento della
lingua italiana. Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro che viene integrato e rivistosulla base delle
esperienze realizzate.
Il protocollo si propone di:
Definire pratiche condivise all'interno delle scuole in tema di accoglienza di alunni stranieri;
Facilitare l'ingresso a scuola di ragazzi di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale;
Sostenere gli alunni neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto;
Favorire un clima d'accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla
piena integrazione;
54
Il protocollo è il documento con cui sono definiti principi, indicazioni e criteri che riguardano le modalità di
iscrizione e inserimento degli alunni non italofoni.
1.
modalità di iscrizione e i documenti e certificati necessari;
2.
i criteri e le modalità di assegnazione alla classe di frequenza;
3.
i materiali utilizzati per l’osservazione e la valutazione iniziale;
4.
i materiali informativi a disposizione delle famiglie;
5.
le modalità di approccio e conoscenza della famiglia;
6.
le risorse umane interne disponibili per la costruzione del percorso educativo e didattico;
7.
interventi operativi dell’istituto;
8.
linee guida per la valutazione degli studenti stranieri;
9.
il tipo di rapporti che la scuola intrattiene con gli enti locali e le organizzazioni presenti sul territorio.
Cosa sta già facendo l’IPSEOA per l’accoglienza e l’inserimento degli alunni non italofoni?
1. Insediamento della commissione intercultura;
2. corsi di italiano in orario pomeridiano strutturati su due livelli con scadenza settimanale e durata di due
ore;
3. attivazione nei casi in cui se ne ravvisi la necessità, di percorsi con i mediatori culturali (studenti neoarrivati con nessuna o scarsa conoscenza della lingua italiana,inserimenti tardivi);
4. adesione a progetti sull’intercultura proposti dal Centro Risorse di Cervia, e da Casa delle Culture di
Ravenna (progetto “Chi è straniero”);
5. potenziamento della lingua italiana per gli alunni non italofoni con nulle o scarse competenze in L2, in
orario curricolare.
Quali altre azioni l’IPSEOA sta attivando?
1. Adesione all’accordo “scuole in rete” (in rete con le Scuole secondarie di 2° grado di Ravenna);
2. Sottoscrizione del documento “LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DELLO STUDENTE STRANIERO”
(progetto sperimentale per a.s. 2011/2012) a cura dei gruppi intercultura Scuole primarie e secondarie di
1° grado (di Ravenna Cervia e Russi) e Scuole secondarie di 2° grado (di Ravenna e Cervia) e Casa delle
Culture (*)
55
4.3
LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI
La commissione accoglienza in collaborazione
con i mediatori culturali (dove sono previsti)
oppure con tutors o con l’utilizzo di lingue
veicolari provvede alla valutazione delle
competenze in entrata dell’alunno/a:
 colloqui con familiari e/o alunno/a;
 presa visione della documentazione del paese
d’origine;
 somministrazione di prove oggettive di
ingresso di L1 e L2 scelta della classe in cui
inserire lo studente.
1° fase
accoglienza e valutazione
diagnostica
Il Consiglio di classe provvede alla
definizione
di
un
percorso
individuale di apprendimento: Piano
di Studio Personalizzato della durata
di 2 anni.
Attribuzione di priorità all’ apprendimento della
lingua italiana;
Sospensione temporanea di alcuni insegnamenti
disciplinari;
Individuazione di nuclei essenziali dei contenuti
e dei processi inerenti le singole discipline.
Ciascun docente, nell’ambito della propria
disciplina, dovrà opportunamente selezionare i
contenuti individuando i nuclei tematici
fondamentali, al fine di permettere il
raggiungimento almeno degli obiettivi minimi
previsti dalla programmazione;
PSP
Piano di Studi Personalizzato
L’integrazione del curricolo con altre
conoscenze e competenze disciplinari acquisite
nel percorso scolastico del Paese d’origine;
L’interazione con le attività svolte nei
laboratori e/o nei corsi attivabili sia in orario
scolastico che extrascolastico.
Il PSP sarà predisposto a livello
d’istituto come guida e adattabile al
caso specifico dai consigli di classe
in cui sarà presente un alunno
straniero neo-arrivato.
56
2° Fase
valutazione formativa in itinere
CRITERI PER LA VALUTAZIONE
Per gli alunni di recentissima
immigrazione
(ad inizio o in corso d’anno)
Per gli alunni inseriti da più di
un anno
Criteri trasversali ( competenze di
cittadinanza)
motivazione ad apprendere
regolarità della frequenza
Interesse
partecipazione alle diverse attività
scolastiche
Impegno
Serietà del comportamento
Rispetto delle consegne
Apprendimenti disciplinari:
non si procede alla valutazione delle
singole discipline esprimendo la seguente
dicitura “ la valutazione non può essere
espressa in quanto l’alunno si trova nella
prima fase di alfabetizzazione di lingua
italiana;
si esprime una valutazione riportando
una motivazione “ la valutazione fa
riferimento ad un percorso personale di
apprendimento in quanto l’alunno si
trova nella prima fase di alfabetizzazione
in lingua italiana;
per la valutazione della lingua italiana
fare riferimento alla valutazione
dell’insegnante titolare dei corsi di
italiano L2.
Rispetto agli apprendimenti disciplinari il
docente:
valuta le conoscenze e le competenze
raggiunte dall’allievo
in base alla
personalizzazione dei
percorsi in
correlazione ai contenuti
essenziali
previsti per la classe;
usa una lingua straniera eventualmente
nota allo studente (francese inglese,
spagnolo,) come lingua veicolare per
l’acquisizione e
l’esposizione di
contenuti, previa predisposizione di
opportuni materiali;
considera elemento di valutazione il
lavoro svolto nei corsi di potenziamento
linguistico o di aiuto allo studio.
57
3° FASE: LA VALUTAZIONE DI FINE
ANNO SCOLASTICO
Il Consiglio di Classe può ricorrere alla formulazione “La valutazione espressa fa riferimento al P.E.P.
(Piano Educativo Personalizzato), programmato per gli apprendimenti, in quanto l’alunno si trova nella
fase di alfabetizzazione in lingua italiana”(anche nel caso in cui l’alunno partecipi parzialmente alle
attività didattiche).
Indipendentemente dalle lacune presenti il Consiglio di classe:
Valuta attentamente i progressi compiuti e le potenzialità di recupero di ciascun alunno una volta
acquisiti gli indispensabili strumenti linguistici, ammettendolo alla classe successiva nel caso tale
valutazione risulti positiva.
Considera il raggiungimento del livello A2 del Quadro Comune Europeo delle Lingue, uno degli
indicatori positivi, ma non vincolante, per la continuazione del percorso formativo.
Considera il biennio di frequenza (diverso è il primo biennio rispetto al secondo biennio).
Considera gli elementi di cui sopra negli obiettivi trasversali utili alla valutazione dello studente.
Per gli alunni che vengono iscritti a scuola negli ultimi mesi dell’anno scolastico il Consiglio di classe
valuta:
La situazione personale (scolarizzazione pregressa, progetti di vita..).
Alcuni ambiti disciplinari con alcune prove somministrate col supporto del mediatore culturale.
.
58
5 ATTIVITÀ DI ACCOGLIENZA - ORIENTAMENTO
5.1
PROGETTO ACCOGLIENZA
Il progetto "Accoglienza classi prime" comprende:
- una primissima accoglienza nell'ambiente scolastico, finalizzata a favorire negli studenti la conoscenza delle
strutture, delle aule speciali, dei laboratori, degli spazi amministrativi, affinché gli allievi possano muoversi
nell'edificio con consapevolezza;
- una comunicazione, con lettura ed analisi in classe, del regolamento degli studenti, che disciplina le uscite
anticipate, i ritardi, le assenze e le loro giustificazioni, le norme di comportamento che devono essere
costantemente tenute e le sanzioni per la loro infrazione.
5.2 ORIENTAMENTO ALUNNI PROVENIENTI DALLE SCUOLE MEDIE INFERIORI
Ogni anno le famiglie degli alunni e gli alunni che intendono iscriversi all'Istituto hanno la possibilità di:
 visitare l'Istituto durante l’Open Day: alcuni docenti sono a disposizione per far visitare la scuola, spiegare
le caratteristiche dei vari corsi di studio, distribuire materiale informativo;
 avere opuscoli informativi sull'Istituto, sui piani di studio, gli orari, le specificità e gli sbocchi
professionali dei vari indirizzi, rivolgendosi alla segreteria della scuola;
 incontrare i docenti dei vari indirizzi durante apposite riunioni organizzate dalla scuola media di
appartenenza, per chiarimenti funzionali a una scelta consapevole.
5.2.1 PROGETTO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE
"I prodotti del territorio raccontati a bambini e ragazzi: giornate di animazione alimentare per l'orientamento,
l'educazione e l'apprendimento delle eccellenze alimentari della provincia di Ravenna"
Responsabile Progetto
Altri soggetti coinvolti:
DESTINATARI
OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE
MIGLIORAMENTO DIDATTICO
CHE IL PROGETTO INTENDE
CONSEGUIRE.
ATTIVITA’ CHE SI INTENDONO
prof.ssa Maria Luisa Savorani
DOCENTI INTERNI: comm. Orientamento: Belletti, Mengozzi, Santini, Zavatta
ESPERTI ESTERNI: Dott. De Leo
ALTRE SCUOLE: Scuole secondarie di primo grado
ENTI LOCALI/ASSOCIAZIONI/PRIVATI: Provincia di Ravenna
Saranno coinvolti gli alunni delle classi III della secondaria di primo grado,
accolti e coadiuvati dagli allievi dell’Istituto alberghiero in servizio nei
laboratori nelle giornate degli incontri.
Gli Istituti Alberghieri avranno il compito di comunicare agli alunni coinvolti le
principali caratteristiche degli alimenti per la nutrizione, le modalità di utilizzo
dei prodotti agricoli freschi e conservati, l’impiego dei prodotti tipici nei menù
quotidiani delle famiglie.
La comunicazione dei concetti e dei temi dovrà avvenire anche attraverso
strumenti interattivi che si ritengono particolarmente efficaci per favorire
comportamenti corretti in ambito famigliare.
Continuità didattica con la scuola del primo ciclo, orientamento e
consolidamento culturale degli allievi.
Si ritiene quindi di proporre il coinvolgimento di esperti in possesso dei
59
seguenti requisiti: agronomo esperto con nota conoscenza del tema ed
esperienza di comunicatore nell’ambito di eventi promozionali di educazione
alimentare nel settore agroalimentare, che propongano attività didattica
interattiva sotto forma di “gioco-spettacolo animato" per favorire la
conoscenza e le caratteristiche tecniche degli alimenti e dei prodotti agricoli.
Le attività sono le seguenti:
animatore (selezionato dagli Istituti Agrari e Alberghieri secondo i
criteri sopra definiti) che si fa carico di:
c) sensibilizzare gli Istituti Comprensivi per la partecipazione;
d) organizzare gli spettacoli/eventi;
e) acquistare i prodotti per le merende;
f) curare tutti gli aspetti di comunicazione interna ed esterna
dell’evento
trasporto degli alunni presso l’Istituto ospite (almeno 100 bambini per
giornata);
ore di lavoro dedicato da parte degli insegnanti dell’Istituto per
organizzare l’iniziativa;
spese varie per materiale e prodotti necessari per la realizzazione degli
eventi.
Accoglienza, gestione dei laboratori.
METODOLOGIE UTILIZZATE:
Didattica laboratoriale
Apprendimento cooperativo
Gli eventi-spettacolo saranno proposti ed adeguati all’età dei partecipanti per
accrescere la conoscenza e il valore dei prodotti alimentari del territorio anche
attraverso giochi.
Si intende raggiungere un duplice obiettivo:
Educazione alimentare rivolta ai ragazzi anche attraverso i ragazzi;
Fare conoscere gli istituti superiori ai potenziali fruitori futuri.
TIPOLOGIA
DI Presentazione di una dichiarazione di avvenuta realizzazione del progetto
DOCUMENTAZIONE UTILIZZATA corredata da una relazione descrittiva dell'attività svolta;
SVOLGERE
AI FINI DEL MONITORAGGIO
ARCO
TEMPORALE
DI
ATTUAZIONE
PRODUZIONE FINALE PREVISTA
Il progetto dovrà essere svolto nei primi mesi dell’anno scolastico, con un
impegno pari a 3 giornate (mattina o pomeriggio) per ogni Istituto superiore.
Le iniziative previste dai progetti finanziati devono essere realizzate e
rendicontate entro e non oltre il giorno 8 febbraio 2013.
Videoriprese delle attività
5.3 ORIENTAMENTO IN USCITA CLASSI QUINTE
ORIENTAMENTO UNIVERSITARIO
Il progetto si propone di fornire agli studenti delle classi quinte informazioni di orientamento sull'offerta
formativa delle Università in previsione della scelta degli studi dopo il conseguimento del diploma di maturità.
ORIENTAMENTO PROFESSIONALE
Questa attività si propone di aiutare i nostri giovani a "progettare" il proprio futuro lavorativo, in sintonia con il
progetto di orientamento universitario, sfruttando le opportunità che si presentano.
60
6 AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
6.1 CORSI ECDL E PATENTE EUROPEA COMPUTER ECDL
L’istituto si propone come Test Center per i corsi (tenuti da docenti interni) e gli esami ECDL nell'ambito del
Progetto di alfabetizzazione informatica di alunni, docenti e utenti esterni.
Il progetto, in linea con il Syllabus dell’ECDL, permette agli studenti di conseguire la “Patente europea del
computer” che costituisce il riconoscimento internazionale delle competenze nell’uso del personal computer a
livello di base.
Progetto ECDL “Patente Europea del Computer”
Nell’anno scolastico 2004/2005 il nostro Istituto ha ottenuto l’accreditamento quale Test Center “Sede di
Esami” per il conseguimento della certificazione europea ECDL. La certificazione è riconosciuta dal Ministero
dell’Istruzione, dal Ministero del Lavoro ed è un progetto sostenuto dall’Unione Europea.
Il possesso della Patente Europea del Computer agevola l’accesso al lavoro sia in ambito aziendale privato sia
presso Enti Pubblici, i quali sempre più frequentemente inseriscono il possesso di questo titolo fra i requisiti
d’accesso ai concorsi.
Con questa certificazione si attesta il possesso di un buon livello di competenze nell’ambito delle tecnologie
dell’informazione e padronanza nell’utilizzo dello strumento informatico, abilità oggi indispensabili per potersi
accostare al mondo del lavoro, in qualsiasi ambito.
Per questa ragione il nostro Istituto si è attivato affinché il maggior numero possibile di studenti ottenga questa
certificazione.
L’Istituto ha avviato le sessioni di esami a partire dal mese di ottobre 2004. I candidati agli esami sono stati, fin
dall’inizio, numerosi e la media di prove superate è andata ben oltre il 90%. Circa un terzo dei candidati (alunni,
ex alunni, docenti e personale ATA) ha portato a termine con successo tutte le prove relative ai sette moduli
previsti conseguendo il diploma ECDL.
Il Test Center è aperto agli studenti ed ex studenti dell’Istituto, a tutto il personale della scuola, ma anche a
chiunque, esterno alla scuola, ne faccia richiesta. Per poter sostenere gli esami è necessario richiedere il
rilascio della skills card (tessera per la registrazione degli esami) che può essere acquistata presso il nostro Test
Center, accreditato da AICA, l’Ente delegato dalla UE a gestire il progetto per tutto il territorio italiano.
Attualmente è attivo un progetto ministeriale rivolto ai docenti e al personale ATA dell’Istituto, nonché un
progetto giovani; entrambi prevedono agevolazioni economiche sia per l’acquisto della skills card sia per
l’iscrizione agli esami che possono essere sostenuti nell’ordine ed nel numero di moduli desiderato.
L’Istituto già dall’anno scolastico 2003/2004 ha attivato corsi di formazione mirati alla preparazione agli esami,
rivolti agli alunni, ai docenti ed al personale ATA. Tali corsi sono attivi o in corso di attivazione anche nel
presente anno scolastico. A seguito della richiesta pervenutaci dal territorio, sono stati attivati corsi di
formazione, tenuti da docenti specializzati in servizio presso il nostro Istituto, finalizzato al conseguimento della
certificazione europea.
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6.2
PROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO
Il nuovo ordinamento degli Istituti Professionali sollecita gli operatori della scuola ad utilizzare metodologie
didattiche “attive” e a sviluppare collegamenti con il mondo del lavoro e delle professioni. La scuola e
l’azienda/impresa non devono essere considerate come realtà separate ma integrate tra loro, è importante
diversificare i luoghi, le modalità ed i tempi dell’apprendimento per promuovere uno sviluppo coerente e pieno
della persona.
Il modello dell’alternanza scuola-lavoro, intende superare l’idea della separazione tra il momento formativo ed
applicativo. Tale metodologia didattica si pone gli obiettivi di accrescere la motivazione allo studio e di guidare
i giovani nella scoperta delle vocazioni personali, degli interessi e degli stili di apprendimento individuali,
arricchendo la formazione scolastica con l’acquisizione di competenze maturate “sul campo”, quindi
sicuramente spendibili nel mercato del lavoro.
L’Istituto organizza l’esperienza dell’alternanza scuola – lavoro per gli alunni dei settori dell’enogastronomia,
della sala e vendita e della promozione ed accoglienza turistica.
L’alternanza Scuola – Lavoro consiste in un’attività formativa professionalizzante obbligatoria che i ragazzi
promossi alla classe 3a del nostro Istituto devono compiere durante il periodo estivo presso selezionate e
qualificate strutture ristorative e alberghiere della Regione Emilia Romagna.
Lo studente è seguito da un Tutor aziendale e da un Tutor scolastico (insegnanti IPSEOA) che provvedono a
preparare e seguire nel suo svolgimento il percorso formativo di ciascun alunno.
L’impegno è di circa 15 giorni lavorativi con eventuale prolungamento del periodo al termine dell’anno
scolastico. L’allievo deve compilare una convenzione firmata congiuntamente da famiglia, studente, azienda e
Scuola e percepisce una borsa di studio strettamente legata al tipo di convenzione sottoscritta. Per partecipare
al progetto i ragazzi devono aver compiuto i 15 anni e devono disporre della autorizzazione scritta dei genitori.
L’attività con valenza formativa e di orientamento può essere prevista in termini facoltativi per tutti i ragazzi
che abbiano compiuto i 15 anni di età almeno un giorno prima dell’inizio dell’esperienza di lavoro (rivolta
prevalentemente agli alunni delle classi seconde). I risultati raggiunti dagli allievi vengono certificati su di una
apposita modulistica prodotta dal nostro Istituto e vengono valutati nello scrutinio di fine anno scolastico.
6.3
AREA PROFESSIONALIZZANTE (BIENNIO POST QUALIFICA)
(in vigore per le attuali classi quarte e quinte)
Il percorso formativo - professionale del nostro Istituto prevede il raggiungimento di due livelli: il primo è
acquisito al termine del terzo anno di qualifica, il secondo alla conclusione del quinto anno nell’ambito dell’area
professionalizzante (ex Terza Area). L’allievo al termine del ciclo degli studi, oltre al diploma di Stato consegue
una “certificazione di competenze” consolidate attraverso un percorso scolastico biennale integrato di 200 ore
di training aziendale. L’istituto, nell’ambito del percorso dell’area professionalizzante (ex Terza area), prevede
l’organizzazione di manifestazioni utili al raggiungimento di obiettivi pratico-operativi e didattici quali:
o migliorare le conoscenze;
o costruire relazioni sempre più forti con il mondo del lavoro;
o favorire i rapporti con il territorio;
o creare momenti di forte motivazione.
Per confermare che l’alternanza scuola lavoro rientra a pieno titolo nella metodologia didattica del nostro
Istituto, al termine del quarto e quinto anno, in sede di scrutinio finale, il risultato dell’esperienza influenza le
valutazioni delle discipline dell’area comune e di indirizzo.
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6.4
ESPERIENZE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO PER ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ė prevista la realizzazione di progetti di Alternanza Scuola Lavoro anche per gli alunni diversamente abili. Ogni
Consiglio di classe, sulla base del PEI, valuta l’opportunità per l’alunno con bisogni educativi speciali di
partecipare all’esperienza di lavoro tutelata.
Il progetto è un percorso costruito per l’ allievo diversamente abile, parte dalle sue potenzialità ed abilità allo
scopo di:
a) orientare nel mondo del lavoro;
b) offrire l’opportunità di consolidare ed ampliare il proprio repertorio di abilità e competenze sociali,
integranti e lavorative;
c) far conseguire crediti formativi certificati e spendibili nel mondo del lavoro.
6.5
IL PIACERE DEL VINO
Responsabile progetto:
Maria Luisa Savorani
DOCENTI INTERNI: Prof. Toschi Giovanni, Prof Alvisi Giuliano, Prof Cutolo
Francesco
ESPERTI INTERNI: Prof.ssa Zavatta
Altri soggetti coinvolti:
ESPERTI ESTERNI: Sì
PERSONALE ATA: Sì
ENTI LOCALI/ASSOCIAZIONI/PRIVATI: Associazioni di categoria sensibilizzate
Destinatari
Allievi terzo anno indirizzo enogastronomia e sala e vendita. Gruppo di 20/25
allievi che aderisce volontariamente, si candida e viene selezionato secondo test
motivazionale.
Obiettivi da raggiungere Allenare la sensorialità;
Contribuire allo sviluppo sano del sistema percettivo;
Rafforzare conoscenze e competenze in campo vitivinicolo per una maggiore
spendibilità della professione.
Miglioramento didattico Trasversalità dei saperi del consiglio di classe;
che il progetto intende Miglioramento delle conoscenze in campo vitivinicolo.
conseguire.
Attività che si intendono Moduli previsti:
svolgere
La cantina e la sala 5 ore
Viticultura ed enologia 25 ore
Legislazione vitivinicola 4 ore
Tecniche di servizio e di degustazione 22 ore
Cultura del gusto 4 ore
Uscite didattiche 24 ore
Moduli trasversali: Lettere: Storia e cultura del vino 10 ore
Biologia: Gli organi di senso e la loro fisiologia 10 ore
Fisica: Il calore della fermentazione 8 ore
Legislazione: La legislazione vitivinicola 8 ore
Metodologie utilizzate Didattica laboratoriale
Trasversalità dei saperi (trattazione di alcuni moduli da docenti della classe)
Lezioni frontali con l'ausilio di mezzi interattivi e non
Lezioni in laboratorio
Lavori di gruppo
Lavori e approfondimenti individuali
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Tipologia di
documentazione
utilizzata ai fini del
monitoraggio
Presentazione di una dichiarazione di avvenuta realizzazione del progetto
corredata da una relazione descrittiva dell'attività svolta.
Arco temporale di
attuazione
Produzione finale
prevista
Novembre 2012/Maggio 2013
Certificazione di competenze
7 RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA
COMUNICAZIONI ALLE FAMIGLIE
La scuola è comunità che educa al servizio delle famiglie e con la partecipazione delle famiglie. Sono
organizzati quindi momenti ordinari di informazione periodica:
- una comunicazione informativa del profitto di ciascun alunno a fine trimestre e a metà del pentamestre;
- il confronto all'interno degli organi collegiali;
- le udienze generali;
- i colloqui settimanali dei singoli docenti;
- la segnalazione delle assenze e dei ritardi di ciascun alunno;
- la segnalazione delle carenze formative, dei criteri e tempi del loro recupero;
- la comunicazione circa le iniziative di recupero, potenziamento e ampliamento dell'offerta formativa;
- la richiesta scritta di autorizzazione per uscite, gite, attività esterne alla scuola.
Il coordinatore o il singolo insegnante, in qualunque momento dell'anno scolastico, può contattare le famiglie
per un colloquio relativo al comportamento, all'impegno, all'andamento didattico o a situazioni particolari. I
genitori o lo studente possono fissare un appuntamento con il D.S., gli insegnanti o un singolo insegnante per
informazioni o per comunicare situazioni di un certo rilievo che possono influire sull'andamento didattico.
8 VALUTAZIONE DEL POF
Al fine di ottenere un miglioramento continuo nello svolgimento delle attività della scuola occorre effettuare
una valutazione di tutte le attività svolte che sia il più possibile oggettiva e significativa e rivolta al
miglioramento continuo. Questa operazione si compone di tre elementi: definizione degli indicatori,
somministrazione di questionari. Un primo monitoraggio verrà effettuato al termine del primo trimestre.
Al termine dell’anno scolastico saranno somministrati quattro diversi questionari, uno per ciascuna
componente della scuola: studenti, genitori, personale ATA, docenti. I risultati saranno tabulati a fine scuola.
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