G.L.I.P. 1997-2000 Monitoraggio degli Accordi di Programma Somministrazione questionari: Presentazione relazioni di sintesi: aprile-giugno 1999 gennaio-marzo 2000 Gruppo di Lavoro InterIstituzionale Provinciale: Maria Giovanna Caccialupi, Azienda USL Città di Bologna; Paolo Capurso, Azienda USL Città di Bologna; Marina Cinotti, Provveditorato agli Studi, con funzioni di segreteria dall’a.s.1999/2000; Tiziana Di Celmo, Provincia di Bologna; Giuliano Ferlini, Provveditorato agli Studi, con funzioni di coordinatore; Anna Pedinotti, Comune di Bologna; Giovanni Battista Pesce, Rappresentante Associazioni; Rosa Renzo, Rappresentante Associazioni; Cosimo Romano, Provveditorato agli Studi, membro aggiunto; Luisa Mazzeo Saracino, Rappresentante Associazioni. Gruppo di lavoro per il Monitoraggio Maria Giovanna Caccialupi, Azienda USL Città di Bologna Tiziana Di Celmo, Provincia di Bologna Giuliano Ferlini, Ispettore del Ministero della P.I., Provveditorato agli Studi Anna Pedinotti, Comune di Bologna Giovanni Battista Pesce, Rappresentante Associazioni, con funzioni di coordinatore Con la collaborazione di: Marzio Barbieri, Sociologo; IN-CiDi, Ditta informatica. 1 Presentazione L'integrazione scolastica delle varie forme di disagio sociale viene giustamente realizzata nel nostro Paese all'interno della scuola ordinaria come fattore di crescita per tutti. Pur in un quadro non omogeneo e che non nasconde limiti e difficoltà, tale azione ha trovato, nelle solidaristiche tradizioni culturali della comunità provinciale, un valido tessuto sociale e preziose competenze professionali. Il GLIP, a compimento del proprio mandato, ha voluto verificare l'andamento degli Accordi di Programma, così come previsto dagli stessi e per un loro adeguato rinnovo. Si è così monitorato lo stato dell'integrazione scolastica anche con un'indagine diretta rivolta ai singoli utenti ed operatori dei vari enti coinvolti. Persistono elementi di difficoltà nel coordinamento e nell'integrazione dei ruoli il cui superamento presuppone tempi non brevi sia per il necessario maturare di una cultura appropriata sia per le consistenti modifiche degli stessi assetti istituzionali. La scuola si è dimostrata ancora una volta il momento centrale e certamente più impegnativo nel processo d'integrazione del disagio dell'età evolutiva e delle molteplici professionalità chiamate ad una risposta in merito. La sua attuale evoluzione impone un occhio più attento agli allievi in difficoltà. Lasciando a successivi contributi l'esplicitazione delle problematiche connesse al monitoraggio e al contesto in cui si è svolto, l'illustrazione delle soluzioni adottate e un esame di tipo analitico dei risultati del monitoraggio, i rappresentanti delle varie componenti del GLIP desiderano esprimere con questa sintesi i punti di riflessione emersi dal confronto reciproco. Il risultato positivo della vasta e complessa indagine è condiviso da tutti. Nell'amplissima adesione al monitoraggio la significativa risposta dei Comuni segnala, comunque, la necessità di un'azione che sostenga un maggior coinvolgimento di tali istituzioni relativamente alla stipula dei previsti accordi locali, anche in considerazione dell'alto contributo già dato, in termini di risorse umane, strumentali e finanziarie, nel processo integrativo. Tale impegno non può prescindere da una piena partecipazione ai momenti collegiali di progettazione, realizzazione e verifica della politica integrativa, superando, in un rinnovato coordinamento della Provincia e nel confronto in sedi istituzionali quali la Conferenza Metropolitana, la ridotta adesione agli Accordi di Programma. L'elevata offerta di personale educativo da parte dei Comuni, tra l'altro, impone una riflessione complessiva sulle risorse impegnate dai vari Enti in questo settore mirata ad una adeguata dotazione numerica, oraria e specializzata e alla riduzione delle molteplici figure impegnate con l' alunno certificato a cui va garantita la necessaria continuità. La rivisitazione dei meccanismi di assegnazione degli operatori sul percorso educativo dell'alunno certificato e dei loro percorsi professionali si impone per il raggiungimento di un adeguato servizio integrativo, sbloccando i meccanismi che ingenerano l'attuale preoccupante situazione. Tale ripensamento non può comunque rallentare la necessaria crescita della corresponsabilità tra insegnanti di sostegno, su cui ancora troppo si incentra il 2 percorso integrativo, ed i colleghi curricolari, senza la quale tale percorso rischia di divenire un fatto più nominalistico che reale e di ricostituire in forme apparentemente di qualità altre modalità di emarginazione e di ghettizzazione del disagio, che sono in consistente emersione. Il luogo centrale del processo di integrazione dell'alunno certificato è e rimane la scuola che incentra su di sè le principali e quotidiane responsabilità, le azioni e le risorse delle altre Istituzioni. La scuola si pone di fatto quale momento privilegiato per l'integrazione degli specialismi professionali dei vari operatori dei diversi Enti e particolarmente della famiglia, soddisfacendo così anche la sua pressante richiesta di informazione sui percorsi integrativi. La convergenza della disponibilità e dell'azione dei singoli operatori, la messa in rete di esperienze e risorse riabilitative e/o socializzanti per superare il disagio dell'utenza, lo sviluppo nella scuola di una cultura fattivamente integrativa costituiscono la principale via per un lavoro comune rispettoso delle diverse identità. E' da consolidare un'ottica comune dell'accoglienza e del superamento delle difficoltà di un'utenza che deve essere percepita e adeguatamente stimolata ad essere risorsa e non essere vissuta o ricondotta a margine, superando così alcuni pregiudizi o riduttive logiche interne di servizio. La positiva, anche se non amplissima, attivazione e funzionalità dei Gruppi Operativi, organismi che si confermano come essenziali e prioritari, va estesa e generalizzata anche favorendo la partecipazione delle famiglie e delle risorse comunali e garantendo un coinvolgimento pieno degli altri operatori. Una riflessione più compiuta dovrà certamente essere avviata durante il rinnovo degli Accordi di Programma per determinare una verifica del ruolo assegnato ai Gruppi di Lavoro, per aggiornare la modulistica, per superare i problemi di uso solo formale e per socializzare le esperienze positive. L'azione di verifica del proprio operato e la restituzione all'utenza e agli operatori rappresenta, a parere del GLIP, un risultato e un'indicazione operativa rivolta a consolidare il rapporto tra Pubblico ed Enti e tra gli stessi Enti. La "restituzione della prestazione", sia dei singoli operatori sia delle attività svolte collegialmente, è un punto strategico per una riflessione mirata al rinnovo degli Accordi di Programma che deve tradursi in puntuali accessi all'informazione. La definizione di obiettivi, metodi e risorse non può esaurire la prassi dell'azione integrativa se si prescinde dalla pariteticità delle componenti in essa coinvolte e dalla possibilità di acquisire elementi condivisi di valutazione dei risultati. La presentazione dei risultati del monitoraggio sugli Accordi di Programma da parte del GLIP si pone quale riflessione per sottolineare l'impegno positivo, in un contesto di forte cambiamento, a confermare la particolare attenzione su un settore di grande importanza per la crescita culturale di tutti. Infine i dati vengono presentati in due differenti ottiche di lettura: 3 Nell’elaborazione del dottor Marzio Barbieri: “Una lettura per Questionari” (pag. ) vengono analizzate longitudinalmente le risposte delle singole componenti delle istituzioni intervistate nella successione delle domande così come presentate nei relativi questionari: "La parola alle AUSL" (pag. ) "La parola alle Famiglie" (pag. ) "La parola ai Capi d'Istituto" (pag. ) "La parola di Docenti" (pag. ) "La parola agli Operatori" (pag. ) "La parola ai Referenti Comunali" (pag. ) "La parola alla Formazione" (pag. ); Nella relazione del dottor Giovanni Battista Pesce: “Una lettura per Argomenti” (pag. ) l’analisi si fonda sulla lettura latitudinale dei vari questionari esaminando i seguenti aspetti degli A. di P.: Popolazione scolastica (pag. ) Partecipazione al Monitoraggio (pag. ) Situazione delle classi e degli operatori (pag. ). Accordi di Programma (pag. ) Gruppo di lavoro di Circolo o d’Istituto (pag. ) Inserimento alunni certificati e Accoglienza Alunno (pag. ) Percorso integrativo - Gruppo Operativo (pag. ) Diagnosi Funzionale (pag. ) Profilo Dinamico Funzionale (pag. ) Piano Educativo Personalizzato (pag. ) Bisogni (pag. ) Migliorare (pag. ) Aspetti critici e da migliorare (pag. ). In queste due relazioni ogni singolo riferimento desunto dai dati dei questionari è fatto seguire tra parentesi da una sigla che specifiche a quale questionario e domanda relativa si riferisca. Per ultimo vengono riportate in ordine di questionario i testi delle singole domande e i dati delle relative risposte elaborate dal dottor Giovanni Battista Pesce in collaborazione con la ditta IN-CiDi: "La parola alle AUSL" (pag. ) "La parola alle Famiglie" (pag. ) "La parola ai Capi d'Istituto" (pag. ) "La parola di Docenti" (pag. ) "La parola agli Operatori" (pag. ) "La parola ai Referenti Comunali" (pag. ) "La parola alla Formazione" (pag. ); 4 A questa trattazione segue la trascrizione completa, depurata di elementi d’identificazione oggettiva, delle risposte aperte sui punti di criticità e di positività date alle singole componenti (pag. ). Per facilitare la lettura e rimandare alle domande e dati delle domande di cui si tratta nelle diverse relazioni è stata attribuita una specifica sigla ad ogni questionario: Questionario "La parola alle AUSL" QA Questionario "La parola alle Famiglie" QFa Questionario "La parola ai Capi d'Istituto" QC Questionario "La parola di Docenti" QD Questionario "La parola agli Operatori" QO Questionario "La parola ai Referenti Comunali" QR Questionario "La parola alla Formazione" QFo La sigla QA*1 (come riportato a pag. ) si riferisce alla domanda 1 del questionario "La parola alle AUSL" Relativamente alla trattazione dei dati della domanda in base alle relative risposte oltre alla sigla i dati riportati tra parentesi rappresentano in valore assoluto il numero delle risposte ottenute o, a seconda dei casi, dei valori in esse indicate e le percentuale relative al dato della popolazione che ha risposto a quella specifica domanda o al valore totale dei valori espressi o della popolazione generale a cui si fa riferimento, comunque indicata e specificata nel testo della trattazione o all'interno delle parentesi. Bologna, 21.3.2000 Il G.L.I.P. 5 “Una lettura per Questionari” di Marzio Barbieri Introduzione Il presente lavoro si propone di fornire, attraverso l’analisi dei dati emersi da una ricerca ad hoc, una serie di elementi che consentano di riflettere sulle tematiche dell’integrazione scolastica e quindi sulle problematiche sottese all’inserimento nella società dei soggetti portatori di handicap. Proprio al fine di monitorare l’applicazione delle leggi d’integrazione scolastica è stata commissionata dal G.L.I.P, Gruppo di Lavoro Interistituzionale, una ricerca quantitativa per verificare la situazione in atto e dei cui risultati si avranno ampie rilevanze nelle righe sottostanti. Sul piano metodologico, dati i numeri e la pluralità delle figure coinvolte, l’intervista strutturata, ovvero quella realizzata tramite questionario, è stata la tecnica di indagine ritenuta più idonea per il raggiungimento degli obiettivi della ricerca. Sono stati così predisposti e distribuiti sette diversi questionari ad altrettante figure che, a diversi livelli, costituiscono i «componenti» definibili «a maggiore responsabilità», del processo integrativo degli alunni portatori di handicap nella scuola. I questionari utilizzati, pur nella loro diversità, sono stati naturalmente costruiti cercando di mantenere aspetti di similitudine comuni così da poterne consentire, la dove possibile, la comparabilità. Tra le caratteristiche di somiglianza vi è, innanzitutto, da dire che tutti sono costituiti da due parti ben distinte fra di loro. La prima parte è caratterizzata da una serie di domande chiuse, quelle cioè per le quali le risposte sono state previste in maniera predeterminata; la seconda parte è caratterizzata invece da due domande aperte, nelle quali le risposte non sono state previste a priori ma sono state ricostruite, in termini di maggiori frequenze, solo alla fine. Relativamente alle domande già predefinite (chiuse) queste erano atte soprattutto a valutare tre principali aspetti: _ Il censimento degli alunni certificati in carico _ La partecipazione ai Gruppi Operativi dei soggetti intervistati _ La conoscenza e la sottoscrizione dei principali documenti responsabili dell’integrazione scolastica, quali il Profilo Dinamico Funzionale, il Piano Educativo Personalizzato e il modello A.A. Questi argomenti sono stati ritenuti i filoni portanti della prima parte del questionario e, in virtù di questo, vengono richiamati in tutti e sette i modelli. E ciò nonostante sia stato necessario costruire i questionari con quelle differenze che potessero consentirgli di rivolgersi efficacemente ad ogni diverso tipo di interlocutore con cui, di volta in volta, andava ad interloquire. Si deve infatti tenere conto che il campione della ricerca è costituito da: § 66 operatori ASL; 6 § 124 capi d’istituto; § 914 famiglie; § 1033 docenti; § 371 operatori sociali; § 29 comuni; § 5 centri di formazione. Ci si trova dunque dinnanzi ad una pluralità di figure e ruoli, per altro molto eterogenei nei pesi e nelle responsabilità. Una diversità che se da un lato ha permesso una ricchezza di contenuti, dall’altro ha determinato una certa difficoltà nella elaborazione finale delle risposte e soprattutto della loro comparazione. La stessa scarsa presenza di domande uguali in tutti i questionari (nonostante gli sforzi di caratterizzarli in modo analogo) ha, nei fatti, limitato fortemente la lettura trasversale delle problematiche. Tuttavia, com’è facilmente intuibile, la costruzione di un questionario uguale per tutti pur se avrebbe semplificato le operazioni di implementazione e confronto dei dati, sarebbe pervenuta a risultati scarsamente attendibili e congruenti dal momento che le risposte potevano provenire da interlocutori non pertinenti. Un problema questo di cui andava tenuto anticipatamente conto anche in virtù del fatto che si sarebbe poi andato ad assommarsi a quelli che già di per se nascono dalle pratiche di autosomministrazione dei questionari. Proporre uno strumento d’indagine all’autocompilazione, infatti, se presenta vantaggi indiscutibili in termini di tempi e di costi (variabili non indifferenti nell’economia di una ricerca che si prefigge solo scopi ricognitivi), porta con se alcune controindicazioni. La principale di queste è, senza dubbio, l’impossibilità di ottenere delle frequenze di risposta uniformi alle domande dal momento che chi compila il test è libero di decidere di rispondere o meno alle singole domande poste. Questo significa che va sempre tenuto ben presente la possibilità (che si conferma puntualmente) che parecchi questionari possano presentare «buchi» dovuti a mancate risposte a questo o a quel quesito e ciò, naturalmente, riflette nell’evidenziare percentuali di risposte che se si presentano diverse fra di loro, possono poi impedire, come si è a volte verificato, la comparazione dei dati ottenuti. Ma vi è pure un altro problema legato all’auto somministrazione, che va tenuto in conto perché anch’esso influisce negativamente sull’elaborazione statistica dei dati ed è quello dell’arbitrarietà e della non corretta interpretazione delle domande. Non sempre, infatti, l’interlocutore segue attentamente le istruzioni per rispondere correttamente alle domande, o ne capisce precisamente il senso, e ciò può portare, ad esempio, ad avere risposte multiple laddove non erano state previste o ad avere risposte alternative, altre rispetto a quelle predeterminate. I dati qui presentati, pur se «depurati» dal maggior numero di inquinamenti possibili, proprio per quanto appena detto, talvolta mantengono aspetti di incoerenza. Il che significa che senza alterarne il significato, tiene comunque aperta una certa «forchetta» di attenzione sulla precisione dei dati. 7 Prima di procedere oltre è preferibile spendere qualche parola per illustrare le modalità con cui si è proceduto a «chiudere» ed ad elaborare le domande «aperte» ovvero di quei quesiti in cui l’intervistato poteva rispondere liberamente e senza scegliere tra ipotesi predefinite. Considerata la mole e l’eterogeneità delle risposte che tale opzione comporta, si è proceduto alla loro semplificazione con una tecnica ad imbuto che ha consentito, dopo varie letture delle risposte, la definizione delle cinque principali categorizzazioni di positività e negatività che, rispetto ad ogni questionario, più rappresentavano le tematiche espresse. Nel caso dei questionari poco numerosi, tale lavoro è stato eseguito facilmente e registrato a mano; per i questionari delle famiglie e dei docenti si è utilizzato il computer. La suddivisione delle risposte nelle macro-categorie è stata resa possibile grazie alla ricerca di alcune parole chiave che hanno poi consentito di «leggere» tutte le risposte contenenti tali parole. L’operazione di classificazione e d’inserimento delle risposte nelle macro-categorie è stata subordinata ad un lavoro di interpretazione ed elaborazione dei contenuti delle risposte e quelle che potevano presentare una duplicità di lettura sono state analizzate secondo un loro differenziale semantico, ovvero attribuite a quella che poteva rivelarsi l’aspetto prevalente. Naturalmente non tutti i pareri espressi sono stati categorizzati nelle cinque tipologie di risposta che alla fine si sono rivelate prevalente. Al contrario abbiamo molte categorie «minoritarie» che si vanno ad assottigliare nei pesi mano a mano che si va verso risposte inedite o personali. La necessità di una lettura di sintesi penalizza queste «minoranze» (il bisogno di organizzare le informazioni può aver portato ad una eccessiva selezione delle informazioni stesse con la conseguente perdita di autenticità e il rischio di omogeneizzazione dei contenuti) tuttavia l’aspetto che si deve mettere in risalto è proprio quello dei 5 punti sentiti, a livello collettivo, come i più rischiosi o i più piacevoli. Certamente questa operazione non è esente né da pecche né da difficoltà. La molteplicità, l’incongruenza e la diversità delle risposte date hanno reso complesso la loro classificazione in categorie chiuse. I contenuti delle risposte sono risultati a volte di difficile comprensione e, come accennato, non pertinenti rispetto a ciò che si era chiesto, inoltre, spesso, soprattutto nei questionari delle famiglie, le problematiche esposte si sono rivelate troppo personali e, per quanto importanti, non di interesse generale (esempio: «mia figlia è portata per la pittura e vorrei che si esercitasse di più», «difficoltà nel cambio del pannolino», «la vergogna che il ragazzo prova nei confronti dei compagni» ecc. Nonostante tali «turbolenze», però, siamo molto tranquilli nell’affermare che, alla fine, le categorie ottenute e contenenti i cinque elementi di critica e di positività, sono la sintesi di ciò che, collettivamente, è il sentimento dichiarato degli intervistati. A seguire verranno illustrati, per ogni questionario, i dati della ricerca con una interpretazione di sintesi dei risultati ottenuti. Dati che già a partire da una prima lettura mostrano aspetti di riflessione notevoli. Tutto ciò, però; non prima di aver riportato, qui di seguito, come punto di partenza la tabella relativa alla popolazione scolastica di riferimento alla ricerca che dovrebbe rappresentare un quadro statistico oggettivo a cui paragonare i dati provenienti dai questionari. 8 9 Tab. 1. N. insegnanti di sostegno e popolazione scolastica complessiva delle scuole pubbliche della provincia di Bologna, suddivisa per tipologia di handicap e nell’A.S. 1997-98 Alunni Scuola A.S. 97/98 Materna Totale iscritti n. insegnanti di sostegno Di cui con Handicap % Tipo di Handicap Visivo Uditivo Psicofisico 7561 78 1,3 33 2 6 70 Elementare 28301 582 2,06 195 9 32 541 Medie 16642 458 2,75 150 7 16 435 Superiore 23164 231 1 91 10 18 203 Totale 75668 1349 1,78 469 28 72 1249 Tab. 2 N. insegnanti di sostegno e popolazione scolastica complessiva delle scuole pubbliche della provincia di Bologna, suddivisa per tipologia di handicap e nell’A.S. 1998-99 Alunni Scuola A.S. 98/99 Materna Totale iscritti Tipo di Handicap n. insegnanti di sostegno Di cui con Handicap % Visivo Uditivo Psicofisico 8140 65 80 29 1 3 61 Elementare 29301 613 2,09 209 7 23 583 Medie 16780 446 2,66 160 10 20 416 Superiore 23300 235 1,01 84 12 17 206 Totale 77521 1359 1,75 482 30 63 1266 Come si vede dalla tabella, il Provveditorato segnala, nel 1997-98, la presenza di 1349 alunni con handicap su una popolazione scolastica totale di 75.668 unità. Nel 1998-99 questo numero sale a 1359 su un totale di 77521, per cui la percentuale degli alunni con handicap (pur incrementando la numerosità assoluta) è leggermente scesa passando dall’ 1,78% al 1,75%. Aumenta invece (come conseguenza del numero maggiore di alunni certificati) il numero degli insegnanti di sostegno. QUESTIONARIO ASL I questionari compilati dagli operatori ASL coinvolti nei percorsi scolastici dei ragazzi portatori di handicap sono stati complessivamente 66. La prima tabella significativa dei dati di risposta e che fa riferimento alla domanda sul numero degli alunni certificati a carico, mostra subito una certa discrasia tra i numeri stimati dagli operatori ASL con quello che invece è il numero «ufficiale» degli alunni certificati in dichiarati dal provveditorato (cfr. tab. 1 e tab 1B). Tab. 1A. N. alunni certificati dichiarati in carico dalle ASL aa.ss. 1997-98/1998-99 ASL Anno 1997-98 Anno 1998-99 ASL Città di Bologna 456 498 ASL Bologna Nord 674 643 ASL Bologna Sud 302 352 ASL Imola Totale 11 70 1443 1563 In particolare gli operatori ASL dichiarano di aver avuto in carico nel 1997-98 1443 alunni (QA*1) contro i 1349 «ufficiali» (QA*2), quindi 94 in più e nell’anno scolastico 1998-99, 1563 anzichè 1385, dunque ben 178 in più. 10 Come spiegare allora questa divergenza? Ragionando sui dati, si può tenere conto di tre variabili che hanno potuto incidere sui numeri, singolarmente ma, più probabilmente, in modo cumulativo. Bisogna, anzitutto, mettere in conto la possibilità di un certo tasso di errore relativo al reperimento dei dati dagli archivi. In secondo luogo mancano, nella tabella ufficiale del Provveditorato, la gran parte degli alunni certificati che frequentano le scuole private, di cui non si conosce il numero esatto. In ultimo è possibile che siano stati segnalati dagli operatori ASL tutti gli alunni seguiti dai servizi, anche quelli non certificati. Non è detto infatti che tutti gli alunni seguiti siano certificati e la domanda n. 1 del questionario chiede semplicemente di indicare il numero degli alunni in carico senza specificare se siano certificati o no. Proseguendo nel commento dei risultati dell’indagine, con la tabella successiva si prova ad evidenziare, sulla base delle risposte fornite (QA*2 e QA*5), il livello di partecipazione degli operatori ASL ai Gruppi Operativi. Tab. 2A. Partecipazione degli operatori ASL agli incontri dei gruppi operativi (divisi per ASL e A.S.)* n. incontri AA.SS. 97-98 98-99 97-98 98-99 97-98 98-99 97-98 98-99 97-98 98-99 ASL 0 0 1 1 2 2 3 3 >3 >3 ASL Città di Bologna 20 21 33 52 85 91 255 281 60 56 ASL Bologna Nord 8 9 53 53 97 126 132 98 50 45 ASL Bologna Sud 3 9 36 60 68 200 173 72 30 12 ASL Imola 0 6 4 51 5 11 2 1 0 1 ASL-tot. 31 45 126 216 255 428 562 452 140 114 *Legenda: per 20 alunni si è partecipato a 0 incontri, per 33 alunni ad 1 incontro ecc. Ne emergono due considerazioni principali: in primo luogo che confrontando i dati relativi all’anno 1997-98 (QA*2)e quello successivo 1998-99 (QA*5)sembrerebbe che la partecipazione agli incontri non sia mutata sostanzialmente. I dati esplicitati mostrano tuttavia che nella realtà ciò è vero solo in parte. Se si paragonano le due annualità scolastiche, appare calare visibilmente il numero degli incontri a cui si partecipa durante l’anno. Nel corso del 1997-98 , infatti, l’operatore ASL ha partecipato per 702 ragazzi a tre o più Gruppi; nel 1998-99 allo stesso numero di incontri si è partecipato per solo 566 alunni. Di contro è aumentata nel 1998-99 la presenza degli operatori che presiedono a due incontri l’anno. Ma questi dati non tengono conto di un aspetto e cioè che se il riferimento all’A.S. 1997-1998 è corretto, nel riferirsi al 1998-99 si cita un dato di per se parziale. I questionari sono stati infatti somministrati a Marzo e dunque quealche mese prima della chiusura delle scuole. Va da sè che il dato è molto più ottimistico e mostra un trend positivo ovvero che si va a partecipare a molti più incontri e che se si consolida il partecipare ad almeno 2 incontri l’anno, l’operatore ASL potrebbe arrivare, a fine anno, a partecipare a tre o più incontri in misure simili all’anno precedente. Un’altra considerazione che emerge da questa importante tabella è una certa «incoerenza» dei dati, soprattutto in riferimento a quanto affermato dagli operatori dell’Azienda Bologna Nord. Qui si dichiara di aver avuto in carico, nel 1997-98, 674 alunni ma di aver partecipato ai Gruppi solo per 332 di questi. Poichè nella voce «zero incontri» risultano però esservi solo 8 alunni, significa che ne mancano all’appello ben 334. Lo stesso discorso vale per l’anno successivo dove l’ASL dichiara di non aver partecipato a «nessuno incontro» per solo 9 alunni ma anche qui 308 scolari risultano mancanti. Apparirebbe a questo punto evidente il trovarsi innanzi ad una doppia possibilità d’errore: o il numero degli alunni dichiarato in carico dall’ASL di Bologna Nord non è esatto o non lo 11 è il numero degli incontri a cui si è o non si è partecipato. Se questo potrebbe essere la realtà con riferimento all’A.S. 1997-98, per quanto concerne l’anno successivo va però tenuto conto, come sopra, che la somministrazione del questionario è stata fatta ben prima della chiusura delle scuole e pertanto un discreto numero di incontri potrebbe essere stato fatto successivamente. Le domande (QA*3) e (QA*6) del questionario, miravano inoltre a scoprire la causa della mancata partecipazione e se essa era imputabile o meno alla non convocazione del Gruppo Operativo da parte dell’organismo preposto. Nel 1997-98 solo per 135 su 1443 si è partecipato a meno di tre incontri per la mancata convocazione del gruppo e nel 1998-99 per 34 alunni su 1255, indi per cui le assenze sono imputabili ad altri fattori. L’attenzione si sposta ora dal Gruppo Operativo al Gruppo di Lavoro di Circolo. Nella tabella che segue è presentato il quadro relativo al numero di Gruppi di Lavoro attivati sino al momento della ricerca e il livello di partecipazione degli operatori ASL a questi incontri (QA*7). Tab. 3A. N. gruppi di lavoro attivati e frequenza di partecipazione degli operatori ASL agli incontri dei gruppi di lavoro di circolo (divisi per ASL) ASL Città di Bologna ASL Bologna Nord ASL Bologna Sud ASL Imola Gruppi di Lavoro 71 38 39 18 Frequenza di Partecipazione 44 36 18 18 % 62 95 46 100 Da evidenziare la percentuale alta di coinvolgimento degli operatori ASL agli incontri tranne che per il distretto di Bologna Sud dove la percentuale di partecipazione è inferiore al 50%. Per quanto riguarda invece la partecipazione ai Gruppi Operativi da parte delle famiglie (QA*10), gli Operatori ASL lamentano un profondo «assenteismo». La presenza del nucleo famigliare alle riunioni risulta, a loro dire, essere bassissima come esplicita la tabella sottostante. Tab. 4A. presenza dei nuclei famigliari alle riunioni dei Gruppi Operativi ASL Città di Bologna ASL Bologna Nord ASL Bologna Sud ASL Imola Tot. Incontri 501 643 353 70 Di cui con famiglia 39 143 88 70 % 7 22 25 100 Imola a parte, nel resto di Bologna, gli Operatori ASL dicono che la famiglia ha partecipato alle riunioni solo nel 22-25% dei casi, con un tetto minimo in Bologna città dove si arriva ad una percentuale del 7%, dato estremamente basso che forse nasconde qualche errore di valutazione. Tab. 5A. sottoscrizione da parte dei familiari, del PDF o PEP al momento delle riunioni dei Gruppi Operativi N Incontri ASL Città di Bologna ASL Bologna Nord ASL Bologna Sud ASL Imola 501 643 353 70 Sottoscrizione PDF o PEP 69 71 66 14 % 13,8 11,0 18,7 20,0 Anche i dati relativi alla sottoscrizione del PDF o PEP non sono certo confortanti (QA*11). 12 Gli operatori ASL affermano che solo fra l’11% e il 20% dei casi la famiglia ha sottoscritto questo importante documento. Da ultimo si mostra la tabella che illustra (QA*9), in crescendo, ciò che gli operatori delle ASL considerano di maggior importanza per migliorare l’integrazione scolastica degli alunni con handicap. Tab. 6A. Aspetti di rilevanza per migliorare l’integrazione scolastica degli alunni con handicap secondo l’opinione degli operatori ASL (rank-order decrescente) Posizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Professionalità docenti sostegno Professionalità operatori comunali Collaborazione GO Collaborazione famiglie Ausili tecnici laboratori Corsi formazione Progetti operatori ASL Progetti int ed extrascolastici Informazione handicap Associazioni H Valori 143 197 216 270 271 293 294 307 361 446 Gli aspetti descritti sono ordinati dal più importante al meno. I valori ad essi attribuiti (gli aspetti ritenuti più importanti valgono 1 quindi hanno un punteggio più basso) evidenziano un grosso scarto fra le ultime due posizioni e le prime, mentre le posizioni centrali sono occupate da aspetti a cui viene attribuita più o meno la stessa importanza. Per quanto riguarda l'elaborazione delle ultime 2 domande del questionario che prevedevano risposte aperte, si è proceduto all'analisi delle risposte classificandole in 10 macro categorie. Le prime cinque sono riferite agli aspetti critici e da migliorare circa l'integrazione scolastica degli alunni con handicap, le seconde cinque agli aspetti positivi. Su un totale di 126 risposte (QA*13)complessivamente fornite per quanto riguarda gli aspetti critici e da migliorare le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta): ü Scarsa professionalità dei docenti di sostegno che spesso non hanno competenze specifiche (38); ü Ore di sostegno insufficienti (29); ü Mancanza di un calendario ufficiale concordato per la convocazione del Gruppo Operativo (19); ü Ancora scarsa collaborazione fra ASL, scuola e famiglia (12); ü Difficile gestione del personale comunale non qualificato (8). Rispetto invece agli aspetti positivi, sempre su un totale di 126 risposte (QA*14) complessivamente fornite le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta): ü ü ü ü Buona disponibilità di collaborazione con gli insegnanti (41); Integrazione fra progetto riabilitativo e didattico educativo (23); Maggiore coinvolgimento delle famiglie (19); E' aumentata la collaborazione interistituzionale tra famiglie, scuola e ASL (16); 13 ü Attivazione dei gruppi operativi (7). QUESTIONARIO FAMIGLIE Una delle principali parti in causa di questa ricerca sono le famiglie degli alunni certificati alle quali viene chiesto di delineare un quadro preciso su cosa è stato fatto fino ad oggi dopo gli AdP. I questionari riconsegnati sono stati 982, di essi ne sono stati restituiti compilati 914, quindi un numero estremamente considerevole e di questo hanno merito anche le scuole. Un merito che tuttavia si contrappone ad un demerito, ovvero a quello per cui, forse con un eccesso di zelo, alcuni capi d’istituto hanno interpretato in modo estremamente restrittivo la norma sulla privacy facendo in modo che nelle risposte venisse omesso il sesso dell’alunno/a e la scuola frequentata. Ciò ha impedito, nei fatti, una corretta lettura dei dati dal momento che ha impedito la possibilità di incroci di genere e la lettura verticale delle problematiche nella comparazione tra scuole e scuole e territorio con territorio. Al di là di questa annotazione, che non vuole essere polemica ma solo l’esplicitazione di un dato di fatto, la prima domanda del questionario si riferisce subito ad un nodo cruciale della ricerca: la partecipazione delle famiglie ai Gruppi Operativi. In particolare viene chiesto se, all’inizio dell’anno, la famiglia ha partecipato alla prima delle tre riunioni del GO per definire il Piano Educativo Personalizzato del figlio/a. Dai questionari emerge (QFa*1) che hanno partecipato a questo primo incontro il 52% delle famiglie e che (QFa*1_1) nel 92% dei casi erano presenti a tali incontri gli insegnanti di sostegno, nell’84% gli insegnanti di classe, nel 61% i medici ASL. Il grafico qui riportato mostra quali figure partecipano di più agli incontri. Grafico 1F. Grado di partecipazione agli incontri del Gruppo Operativo per figura professionale secondo l’opinione dei famigliari % 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 Capi d’istituto Insegnanti di Ins. Sostegno classe M edico ausl Operatore ausl Operatore comunale Altri Le famiglie degli alunni con handicap si ritengono (QFa*2) piuttosto informate sui riferimenti di legge, gli organi istituzionali e i percorsi d’attuazione necessari all’integrazione. Nell’elenco sotto riportato sono evidenziati gli argomenti sui quali alcune famiglie ritengono (QFa*2_1) di aver bisogno di ulteriori informazioni 14 Tab. 1F. Argomenti su cui le famiglie ritengono utile avere maggiori informazioni al fine di migliorare l’integrazione scolastica dei figli 32,9% 16,9% 11,3% 9,9% 8,3% 7,1% 6,1% 5,0% 2,2% 0.3% riferimenti di legge; organi istituzionali; Percorsi d'attuazione In generale su tutto. Piano educativo personalizzato. Il futuro lavorativo Altro Accordi di programma studio e sul comportamento in classe dei figli Si ritengono adeguatamente informato attività extrascolastiche Gruppo di lavoro collettivo La domanda (QFa*3) rileva in modo specifico il grado di conoscenza delle famiglie dei principali strumenti necessari all’integrazione e il livello di partecipazione delle stesse alla redazione e alla sottoscrizione di tali documenti. Tab. 2F. Conoscenza, possesso e coinvolgimento redazionale dei documenti personalizzati d’integrazione scolastica Tipo di documento Lo conosco Diagnosi funzionale Si No Nr Si No Nr Si No Nr Si No Profilo dinamico funzionale Piano educativo personalizzato Modello A.A. 628 129 157 486 250 178 540 213 161 118 211 Ne possiedo una copia Si No Nr Si No Nr Si No Nr Si No 226 142 546 137 343 434 178 329 407 14 180 Ho preso parte alla redazione Si No Nr Si No Nr Si No 89 286 539 113 298 503 53 122 L'ho sottoscritto Si No Nr Si No Nr Si No 113 241 560 147 258 509 53 122 nr = non risponde Il documento più conosciuto è la Diagnosi Funzionale ovvero quella relazione descrittiva compilata dalle varie figure specialistiche dell’ASL che mira ad individuare le carenze e le potenzialità del portatore di handicap allo scopo di permettere ai docenti di individuare le aree per un possibile intervento educativo sul bambino. Questo è il primo documento necessario per l’iscrizione a scuola dell’alunno/a. Le famiglie che dichiarano di conoscerlo sono 628 anche se solo 226 (poco più di un terzo) ne possiedono una copia. Il secondo documento di cui si parla è il Profilo Dinamico Funzionale che deve indicare le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell’alunno, volto ad individuare anch’esso le reali potenzialità e capacità dell’alunno. Tale documento non è statico ma dinamico in quanto viene elaborato e aggiornato ad ogni passaggio di grado scolastico. Analizzando i dati emerge che 486 famiglie dichiarano di conoscere il documento, 137 di queste ne possiedono anche la copia. Tuttavia solo 89 famiglie dichiarano di aver preso parte alla redazione del documento, 286 non ne ha preso parte e ben 539 non rispondono a questa domanda. Delle 914 famiglie, poi, sono 113 quelle che hanno sottoscritto il documento insieme con gli altri operatori. Il terzo documento analizzato è il Piano Educativo Personalizzato che comprende la programmazione didattica individualizzata raccordata a quella della classe. 15 Tale documento è conosciuto da 540 famiglie di cui 178 ne possiedono anche una copia, mentre solo 113 famiglie su 914 hanno preso parte alla sua redazione e 147 l’hanno sottoscritto. L’ultimo documento citato è il Modello A.A. che mira a conoscere meglio le Abitudini dell’alunno/a e si riferisce solo per chi frequenta le ultime due classi delle elementari e medie inferiori. Questo documento è conosciuto da 118 famiglie, 53 famiglie hanno preso parte alla redazione e lo hanno sottoscritto, ma solo 14 ne possiedono una copia. Guardando i dati riassunti nella tabella 2.F. appaiono risultati molto significativi ed importanti ai fini della ricerca, innanzitutto perchè sottolineano la scarsa partecipazione delle famiglie alla redazione dei principali documenti responsabili dell’integrazione scolastica degli alunni con handicap. Nonostante i documenti siano abbastanza conosciuti dalle famiglie, essi vengono sottoscritti solo in minima parte mentre è specificato negli Accordi di Programma che la «famiglia è riconosciuta come risorsa e parte attiva nella definizione e verifica del PEP» e che il «PDF deve essere elaborato dagli specialisti dell’ASL congiuntamente con gli operatori scolastici e la famiglia dell’alunno». Concludendo si può affermare che la famiglia appare ancora ricoprire un ruolo secondario e non è, come dovrebbe, pienamente parte attiva per il miglioramento dell’integrazione scolastica dei propri figli. Al contrario le figure che maggiormente definiscono gli obiettivi per l’integrazione scolastica risultano essere le figure istituzionali: gli insegnanti di sostegno e quelli di classe e, a seguire i medici e gli operatori ASL, con infine gli operatori comunali e i capi d’istituto. Bisognerebbe ora cercare di capire se le famiglie non partecipano perchè non sono convocate o perchè sono loro stesse che si astengono. Rispondendo alla domanda (QFa*5) le famiglie dicono di essere state avvisate per lettera scritta sugli incontri nel 39% dei casi, percentuale in netto contrasto con quella dichiarata dai Capi d’istituto che dicono di avvisare le famiglie per iscritto nel 67% dei casi. La domanda a seguire (QFa*6) chiedeva di indicare il numero degli incontri a cui la famiglia ha partecipato insieme al Gruppo Operativo per la definizione del PDF e del PEP. Risulta che il 20% delle famiglie ha partecipato ad un solo GO, il 13% a due, l’11% a tre, mentre il 55% delle famiglie è stata presente ad incontri separati con gli insegnanti o con gli operatori ASL. Nella tabella successiva sono evidenziate le aree per le quali (nello specifico e diversamente da quel 40% di famiglie che ritiene di aver partecipato solo genericamente alle discussioni) è stato chiesto alle famiglie un contributo specifico per la stesura del PEP (QFa*8). Tab. 3F. Aree per le quali è stato chiesto alle famiglie un contributo specifico per la redazione del PEP area sensoriale area motoria area cognitiva area linguistica-comunicazione area affettiva-relazionale area dell’autonomia area dell’apprendimento 57 117 114 234 274 284 292 Nel grafico qui sotto riportato invece, sono classificate le figure che più hanno confrontato le attività svolte a casa dagli alunni con gli obiettivi della scuola (QFa*9). Grafico 2 F. Distribuzione delle figure che più hanno confrontato le attività svolte a casa dagli alunni con gli obiettivi della scuola, secondo l’opinione dei familiari 16 700 600 500 400 300 200 100 0 Insegnanti Insegnanti di di Classe Sostegno Medico AUSL Operatore Operatore AUSL Comunale Capi d'istituto Altri Ancora una volta sono gli insegnanti coloro che, a detta dei familiari, risultano essere i più impegnati. Proseguendo nelle interviste è stato poi chiesto alle famiglie (QFa*10) di fare un quadro della situazione rispetto alle varie necessità da soddisfare o già soddisfatte o, ancora, non ritenute necessarie. Tab. 4F. Tipologie dei bisogni soddisfatti, da soddisfare o non necessari secondo i famigliari Necessità trasporto casa/scuola ausili/mediatori comunicazione riabilitazione/ausili per il cognitivo riabilitazione/ausili per la postura riabilitazione/ausili per la deambulazione superamento barriere architettoniche spazi e laboratori per attività individualizzate spazi e laboratori per attività di gruppo già soddisfatta da soddisfare non necessaria non risponde 202 157 153 90 68 86 345 388 58 135 159 63 52 97 193 212 451 344 290 427 468 442 133 89 69 144 178 200 192 155 109 91 In generale si può dire che le esigenze già soddisfatte sono maggiori di quelle ancora da soddisfare ma, stante l’alta frequenza di chi risponde “non necessario” si può inferire come molte problematiche siano ormai giunte ad una soluzione, sia attraverso l’intervento istituzionale, che facendosi carico in prima persona del problema e cercando dei risultati organizzandosi con mezzi propri. Sempre relativamente alle esigenze da soddisfare, il grafico sotto riportato mostra le aree in cui le famiglie ritengono (QFa*11) che l’attività scolastica debba essere rafforzata. Grafico 3 F. Aree di intervento educativo da rafforzare grazie all’attività scolastica, secondo l’opinione dei familiari 17 450 400 350 300 250 200 150 N° 100 50 0 Apprendimento e competenze scolastiche Relazioni ed integrazione sociale Comunicazione e/o orientamento Cura di se Autonomia motoria Altro Tab. 5 F. Valori assegnati dai familiari alle aree di intervento educativo da rafforzare a scuola Area apprendimento e competenze scolastiche Area delle relazioni ed integrazione sociale Area della comunicazione e/o orientamento Area della cura di se Area dell’autonomia motoria Altro 387 295 232 113 76 30 Le aree in cui i famigliari insisterebbero maggiormente sono quelle dell’apprendimento delle competenze scolastiche, della comunicazione e dell’integrazione scolastica. Nell’area della cura del se e dell’autonomia si sta già lavorando in maniera soddisfacente. Le famiglie fanno inoltre notare (QFa*21) che secondo loro per migliorare l’integrazione scolastica dovrebbe esserci nel 79% dei casi più continuità degli operatori, nel 20% maggiore comunicazione fra operatori e famiglia, nel 19% più ausili e strumenti. La domanda relativa alle barriere architettoniche presenti nelle scuole (QFa*20), evidenzia ancora una volta, un notevole scarto di percentuale fra quelle dichiarate dalle famiglie e quelle dai Capi d’istituto. Se le prime dichiarano che esistono nel 42% dei plessi, i secondi le ravvisano solo nel 27% degli edifici scolastici. L’ultima tabella si riferisce nuovamente, come negli altri questionari, ai punti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare l’integrazione scolastica secondo il parere delle famiglie (QFa*23). Tab. 6F. Aspetti di rilevanza per migliorare l’integrazione scolastica degli alunni con handicap secondo l’opinione dei famigliari (rank-order decrescente) posizione Descrizione 1 2 Professionalità docenti di sostegno Progetti con operatori ASL Valore di scarto* 67 18 3 Collaborazione famiglie di alunni certificati 71 4 Progetti di integrazione extrascolastici 84 5 Collaborazione tra i membri del GO 86 6 Ausili tecnici e laboratori 99 7 Professionalità degli operatori comunali 117 8 Corsi di formazione 120 9 Informazione sugli handicap 131 10 Collaborazione associazioni H 172 * si intende con valore di scarto i punti di distanza che intercorrono tra il primo item e quelli successivi. Per quanto riguarda l'elaborazione delle ultime 2 domande del questionario che prevedevano risposte aperte, si è proceduto all'analisi delle risposte classificandole in 10 macro categorie. Le prime cinque sono riferite agli aspetti critici e da migliorare circa l'integrazione scolastica degli alunni con handicap, le seconde cinque agli aspetti positivi. Su un totale di 981 risposte (QFa*23) complessivamente fornite per quanto riguarda gli aspetti critici e da migliorare le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta): ü ü ü ü ü Ore di sostegno insufficienti (321) Classi troppo numerose (207) Discontinuità degli operatori (insegnanti di sostegno e/o operatori comunali) (178) Scarsa collaborazione scuola / famiglia (91) Poca attenzione all'area affettivo - relazionale e di integrazione sociale (56) Rispetto invece agli aspetti positivi, sempre su un totale di 981 risposte (QFa*24) complessivamente fornite le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta): ü ü ü ü ü Buoni rapporti fra insegnanti e famiglie (378) Buona integrazione degli alunni con handicap nelle classi (240) Collaborazione fra i membri del Gruppo Operativo (99) Dialogo positivo con gli operatori ASL (68) Aumento delle capacità cognitive e delle autonomie (32) QUESTIONARIO CAPI d’ISTITUTO Per l’indagine sull’integrazione scolastica, sono stati distribuiti ai capi d’istituto 134 questionari, di cui ne sono stati restituiti compilati 124. Come prima tabella da analizzare si porta all’attenzione quella riferita all’attivazione dei Gruppi di Lavoro (QC*1 e QC*2), dei Gruppi Operativi (QC*3) e alla redazione del Piano Educativo Personalizzato (QC*4 e QC*5) prima e dopo gli Accordi di Programma siglati nel luglio 1997. Tab. 1 CdI. Distribuzione dei gruppi di lavoro attivati divisi temporalmente tra prima e dopo gli accordi di programma. prima degli AdP GdL attivati GO attivati 28% 64% dopo gli AdP GdL attivati = 71% = 19 PEP redatti 40% PEP redatti 54% E’ evidente che prima di tale data l’attivazione dei Gruppi era ancora molto scarsa per quanto vi era una buona attivazione dei Gruppi operativi. Da sottolineare comunque, che per quanto riguarda il PEP, anche dopo gli AdP solo il 54% delle scuole ha assunto un modello comune di riferimento, segno che ancora non si sta utilizzando a dovere questo importante strumento. Sempre relativamente agli AdP, i capi d’istituto affermano (QC*6) che essi vengono sottoscritti da parte dei Comuni di riferimento nel 56% dei casi evidenziando una partecipazione non ancora totale dei Comuni stessi. Anche la partecipazione delle famiglie alle riunioni scolastiche sembra, secondo l’opinione dei capi d’istituto, ancora molto ridotta. E ciò nonostante esse siano informate sugli incontri mediante lettera scritta nel 67% dei casi (QC*7). Solo nel 19% dei Profili Dinamici Funzionali relativi agli alunni certificati è stata compilata la parte «Integrazione ed osservazione dei famigliari» (QC*8). La tabella successiva mostra le percentuali relative alla sottoscrizione delle famiglie dei modelli PDF e PEP e il possesso delle relative copie (QC*10). Tab. 2 CdI. Sottoscrizione e possesso dei modelli PDF e PEP da parte dei familiari secondo la stima dei Capi d’Istituto sottoscritti PDF PEP ne possiede copia 25% 35% 18% 31% I Capi d’istituto segnalano che le famiglie sottoscrivono il Profilo Dinamico Funzionale solo nel 25% dei casi e solo il 18% ne possiede una copia. Le sottoscrizioni aumentano quando si tratta del PEP ma ciò nonostante non superano il 35%. Questi dati non sono di certo confortanti visto che, negli Accordi di Programma per l’attuazione della Legge 104/92, è specificato che l’elaborazione del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Personalizzato è competenza degli specialisti dell’ASL congiuntamente con gli operatori scolastici e la famiglia dell’alunno. Quest’ultima, in particolare, deve essere riconosciuta come «risorsa e parte attiva». A seguire degno di nota è ciò che fuoriesce dalle risposta alla domanda (QC*9) che chiedeva ai capi d’istituto di segnalare la presenza di barriere architettoniche nelle scuole. Risultano con barriere il 27% dei plessi ma poichè solo il 52% degli intervistati ha risposto a questa domanda si può ragionevolmente presumere che le barriere presenti siano molto di più di quelle dichiarate. Infine viene mostrata la tabella riguardante la domanda (QC*12) che chiedeva di indicare i punti che hanno maggiore possibilità di migliorare l’integrazione scolastica degli alunni con handicap. I punti sono ordinati per importanza in modo decrescente. Anche in questo caso, come nell’analisi dei questionari ASL, si evidenzia un ampio scarto fra le ultime due posizioni e le prime, mentre quelle centrali sono occupate da aspetti a cui viene attribuita più o meno la stessa importanza. Tab. 3 CdI. Aspetti di rilevanza per migliorare l’integrazione scolastica degli alunni con handicap secondo l’opinione dei Capi d’istituto (rank-order decrescente) posizione Descrizione 1 Collaborazione famiglie di alunni certificati valore di scarto* 0 20 2 Professionalità docenti di sostegno 1 3 Collaborazione tra i membri del GO 112 4 Progetti con operatori ASL 188 5 Professionalità degli operatori comunali 175 6 Ausili tecnici e laboratori 223 7 Corsi di formazione 238 8 Informazione sugli handicap 239 9 Progetti di integrazione extrascolastici 278 10 Collaborazione associazioni H 413 * si intende con valore di scarto i punti di distanza che intercorrono tra il primo item e quelli successivi. Per quanto riguarda l'elaborazione delle ultime 2 domande del questionario che prevedevano risposte aperte, si è proceduto all'analisi delle risposte classificandole in 10 macro categorie. Le prime cinque sono riferite agli aspetti critici e da migliorare circa l'integrazione scolastica degli alunni con handicap, le seconde cinque agli aspetti positivi. Su un totale di 259 (QC*13) risposte complessivamente fornite per quanto riguarda gli aspetti critici e da migliorare le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta): ü ü ü ü ü Estrema difficoltà a realizzare gli incontri dei gruppi operativi (63); Instabilità dell'organico e delle risorse professionali (48); Numero insufficiente degli insegnanti di sostegno (35); Incostante e difficile collaborazione con gli operatori ASL (22); Eccessiva burocrazia (13). Rispetto invece agli aspetti positivi, sempre su un totale di 259 risposte (QC*14) complessivamente fornite le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta): ü ü ü ü ü Disponibilità e professionalità degli insegnanti di sostegno (68); Collaborazione scuola / famiglia (54); Buona integrazione degli alunni disabili nel tessuto scolastico (47); Collaborazione fra docenti (33); Impegno personale e professionale di tutti gli operatori (27). QUESTIONARIO DOCENTI I docenti hanno complessivamente compilato 1033 questionari e rappresentano il gruppo più consistente di intervistati. I docenti si riferiscono (QD*1) a 1235 su 1385, quasi il 91%. Nella classe, durante le lezioni, risultano essere impegnati (QD*2) mediamente due o tre insegnanti curriculari, cifra che può salire, in determinate occasioni, sino a nove, mentre nell’83% dei casi è uno l’insegnante di sostegno in appoggio alla classe. Su 4764 operatori impegnati su 960 alunni certificati le figure impegnate in classe risultano essere: 1273 docenti curriculari pari al 27%, 1362 insegnanti di sostegno pari al 29%, 809 personale educatore, il 17%, 478 personale d’assistenza il 10%, 425 personale di mediazione il 9% e 417 personale di riabilitazione il 9%. Riguardo agli strumenti atti all’attuazione degli AdP, i docenti dichiarano (QD*5) che nel 58% dei casi i PEP sono stati redatti su uno strumento comune adottato per tutti gli alunni 21 certificati del circolo, ciò collima con quanto dichiarato dai Capi d’isituto che affermano che si adotta un documento unico nel 54% dei casi c I docenti dichiarano (QD*6) inoltre che l’inserimento nella classe degli alunni con handicap è preceduto nella maggior parte dei casi da incontri preparatori. Nella tabella che segue si mostrano il tipo di incontri. Tab. 1D. Tipologia e frequenza complessiva degli incontri preparatori d’inserimento degli alunni con handicap secondo gli insegnanti tipo di incontro su 1033 questionari Incontro tra il personale della scuola Incontro tra il personale della scuola e la famiglia Incontro tra personale scuola e personale ASL Incontri collegiali scuola/famiglia/ASL Nessun incontro 630 505 629 297 196 Per quanto riguarda invece la partecipazione ai Gruppi Operativi durante l’anno diverse sono le considerazioni da fare a partire da quella che dice, dati rilevati alla mano, come ancora si sia lontani dall’attuazione piena delle norme vigenti. Nella tabella che segue si mostrano il numero degli incontri svolti durante l’anno per un totale di alunni dichiarati e la partecipazione a questi di alcune figure professionali. Un primo dato interessante è quello relativo al numero degli alunni per i quali nel 1997/98 (QD*7) si son svolti gli incontri del Gruppo Operativo, cioè 650 alunni su un totale di alunni dichiarati di 1235. Questo vuol dire che solo per il 53% degli alunni in carico il Gruppo Operativo si è attivato in quell’anno. Tab. 2D. numero incontri svolti e figure professionali presenti per alunni dichiarati negli aa.ss. 1997/98 e 1998/99 Anno di riferimento Alunni dichiarati Numero incontri Docenti curriculari presenti Docenti di sostegno presenti Medici ASL presenti altri operatori ASL presenti Famiglie presenti Educatori comunali presenti 1997/1998 1998/1999 610 1140 766 767 673 460 476 356 751 1227 875 905 782 483 551 393 Nell’anno 1998/99 (QD*8) la situazione è leggermente migliorata. Il Gruppo Operativo si è attivato per 895 alunni, cioè per il 72% degli alunni in carico. Gli incontri svolti durante l’anno sono stati però solo 931 il che significa che, all’incirca, per ogni alunno certificato è stato fatto solo un incontro. Con la domanda (QD*9) del questionario chiedeva ai docenti di valutare il grado di coinvolgimento delle famiglie nella sottoscrizione del PDF e del PEP. Tab. 3 D. Sottoscrizione e possesso dei modelli PDF e PEP da parte dei familiari secondo la stima dei docenti si no 22 ha partecipato alla redazione del PDF ha sottoscritto il PDF ha partecipato alla redazione del PEP ha avuto solo informazioni sul PEP Possiede una copia del PEP 154 234 171 577 207 486 390 557 122 517 Secondo i docenti le famiglie che hanno partecipato alla redazione del Profilo Dinamico Funzionale sono state 154, pari circa al 16%, mentre 234 famiglie lo hanno sottoscritto pari al 25%. Per quanto riguarda il Piano Educativo Personalizzato, i docenti dichiarano di averlo redatto con 171 famiglie, pari circa al 18%, mentre la maggior parte delle famiglie, 577, pari al 61%, ha ricevuto solo delle informazioni riguardo a questo documento. Nella lettura trasversale dei questionari emerge una certa coerenza fra le dichiarazioni dei docenti riguardo alla partecipazione delle famiglie e le dichiarazioni delle famiglie stesse. Ancora una volta perciò è doveroso sottolineare la presenza al margine delle famiglie, soprattutto nella collaborazione alla stesura dei documenti. Anche le risultanze conseguenti alla domanda (QD10) sono degna di nota. Il quesito chiedeva ai docenti con quante famiglie era stato sottoscritto il modello A.A degli Accordi di Programmi. Solo il 26% risponde a tale domanda, percentuale davvero bassa e in accordo con le risposte risulterebbe che solo il 4% delle famiglie per cui è previsto tale modulo hanno sottoscritto il modello A.A, il che è davvero preoccupante. Come di consueto l’ultima tabella (QD11) è dedicata ai punti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare l’integrazione scolastica, ordinati per importanza. Tab. 4D. Aspetti di rilevanza per migliorare l’integrazione scolastica degli alunni con handicap secondo l’opinione dei docenti (rank-order decrescente) Posizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 valore collaborazione fra i membri del GO professionalità docenti di sostegno collaborazione famiglie di alunni certificati progetti con operatori ASL professionalità degli operatori comunali ausili tecnici e laboratori informazione sugli handicap progetti di integrazione extrascolastici corsi di formazione collaborazione associazioni H 2979 3055 3068 3586 4027 4136 4224 4484 4813 6225 Per quanto riguarda l'elaborazione delle ultime 2 domande del questionario che prevedevano risposte aperte, si è proceduto all'analisi delle risposte classificandole in 10 macro categorie. Le prime cinque sono riferite agli aspetti critici e da migliorare circa l'integrazione scolastica degli alunni con handicap, le seconde cinque agli aspetti positivi. Su un totale di 2310 risposte (QD12) complessivamente fornite per quanto riguarda gli aspetti critici e da migliorare le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta): ü Ore di sostegno insufficienti (724); ü Discontinuità degli insegnanti di sostegno e mancanza di specifiche competenze (598); 23 ü Troppi alunni certificati per classe e classi troppo numerose (437); ü Insufficiente la consulenza specialistica dei servizi sociali ASL. Scarsa collaborazione e presenza nella stesura dei progetti da parte degli operatori ASL (313); ü Mancanza di ausili tecnici e sussidi didattici specifici (175). Rispetto invece agli aspetti positivi, su di un totale che assomma a 1790 risposte (QD13) complessivamente fornite le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta): ü ü ü ü Effettiva collaborazione tra docenti curricolari e docenti di sostegno (635); Collaborazione scuola / famiglia (553); Disponibilità e professionalità dei docenti di sostegno (280); Buona integrazione nelle classi degli alunni con handicap (144); ü Collaborazione tra i membri del gruppo operativo (96). QUESTIONARIO OPERATORI Sono stati distribuiti i questionari anche a 371 operatori sociali, per dar voce a chi, nella scuola, svolge il lavoro di assistente, educatore, mediatore e riabilitatore. Mediamente queste figure professionali sono impegnate sugli alunni certificati per 10,7 ore settimanali (QO1). Da ciò che essi dichiarano, gli operatori sembrano contribuire attivamente alle riunioni del Gruppo Operativo. Il 76% dichiara (QO2) infatti di partecipare alle riunioni del GO, di aver letto per il 73% degli alunni il PEP (QO3) e di averne contribuito alla stesura nel 65% (QO4). Ad alimentare queste discrasie, che sicuramente meritano analisi più dettagliate non possibili in questa sede, contribuisce, come vedremo, l’opzione più esplicitata in merito agli aspetti critici che è, appunto, lo scarso accordo tra operatori ASL e insegnanti. Prima di elencare tali aspetti, vediamo come anche agli operatori sia stato chiesto (QO5) di elencare, per ordine di importanza, i punti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare l’integrazione scolastica. Tali punti sono elencati nella tabella 1Os. Tab. 1Os. Aspetti di rilevanza per migliorare l’integrazione scolastica degli alunni con handicap secondo l’opinione degli Operatori sociali (rank-order decrescente) Posizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 collaborazione fra i membri del GO professionalità docenti di sostegno collaborazione famiglie di alunni certificati professionalità degli operatori comunali informazione sugli handicap progetti con operatori ASL corsi di formazione ausili tecnici e laboratori progetti di integrazione extrascolastici collaborazione associazioni H Valore 1082 1208 1363 1381 1549 1580 1618 1641 1853 2386 Per quanto riguarda infine, l'elaborazione delle ultime 2 domande del questionario che prevedevano risposte aperte, si è proceduto all'analisi delle risposte classificandole in 10 macro categorie. 24 Le prime cinque sono riferite agli aspetti critici e da migliorare circa l'integrazione scolastica degli alunni con handicap, le seconde cinque agli aspetti positivi. Su un totale di 645 risposte (QO6) complessivamente fornite per quanto riguarda gli aspetti critici e da migliorare le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta): ü ü ü ü ü Scarso accordo tra operatori ASL e insegnanti (278); Frammentarietà dei diversi interventi (121); Numeri di insegnanti di sostegno insufficienti (96); Mancanza di informazione sulla reale situazione degli handicap nel territorio (23); Turn-over degli operatori (19). Rispetto invece agli aspetti positivi, su un totale di 632 risposte (QO7) complessivamente fornite le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta): ü ü ü ü ü Impiego di educatori professionalmente preparati (221); Presenza di laboratori adeguati (168); Collaborazione con le famiglie (74); Attivazione del gruppo operativo (56); Disponibilità degli insegnanti (38). QUESTIONARIO COMUNI Nell’ambito della ricerca sono stati interpellati 29 Comuni sui 60 che costituiscono la provincia di Bologna (QR*1). Di questi 29 Comuni citati, 9 hanno sottoscritto gli Accordi di programma. Su 1385 alunni certificati, i Comuni dichiarano (QR*2) di seguirne 652, pari al 47%. Nella tabella sotto riportata si fa riferimento al tipo di prestazione offerta dal Comune (QR*2_1). Tab. 1C. Risorse e prestazioni messe in campo dai Comuni a favore degli alunni con handicap Tot. Alunni in carico 652 652 Su 827 prestazioni personale personale di personale trasporto Accompagnamento educativo mediazione assistenziale n. alunni n. alunni n. alunni n. alunni giorni n. alunni giorni 475 34 141 86 1879 16 791 73% 57% 5% 4% 22% 17% 13% 10% 2% 2% obiettori n. alunni giorni 83 823 13% 10% Il livello di partecipazione di un rappresentante del Comune ad almeno una delle riunioni dei Gruppi di lavoro di Circolo è stimato intorno al 32% (QR*5). Andando oltre per giungere alle domande che si riferiscono alla presenza di barriere architettoniche nei plessi scolastici (QR*7 e QR*8) troviamo come, nuovamente, la percentuale di chi risponde a tale domanda è molto più bassa di quanto non si faccia le altre domande. Il dato in se segnala qualche fornma d’allarme, o quantomeno di disagio, dal momento che se si dovesse associare la percentuale di non risposta (53%) a quelle che segnalano la presenza di barriere, risulterebbero non a norma la maggior parte delle strutture scolastiche. 25 Rispetto alle richieste avanzate al Comune in relazione alla legge sui fondi per il diritto allo studio nell’anno ‘97/’98 (QR*9) e ‘98/’99 (QR*10) la tabella successiva ne riporta gli aspetti più significativi. Tab. 2C. numero richieste per progetti specifici presentate ai comuni in relazione al diritto allo studio a favore degli alunni certificati. A.S. 1997/98 Materna Elementare A.S. 1998/99 media Superiore Materna Elementare Media Superiore 31 102 58 47 31 106 53 69 13% 43% 24% 20% 12% 41% 20% 27% Vediamo come sia la scuola elementare quella che avanza il maggior numero di richieste, ma è significativo di una accresciuta sensibilità, che anche la scuola superiore avanzi un consistente numero di richieste, superiori, nei due anni, alla scuola media (obbligatoria). Quanto agli incontri dei Gruppi Operativi, i 29 Comuni intervistati dichiarano (QR*11) di esserne stati oggetto di convocazione e di aver partecipato in 14 occasioni. Come dato finale si mostra la tabella relativa all’esistenza, o meno, di momenti concordati e calendarizzati di verifica con le altre figure impegnate nel processo integrativo, a seguito delle prestazioni fornite dal Comune (QR*12). Tab. 3C. presenza di momenti calendarizzati di incontri di verifica sulle prestazioni fornite dai comuni in relazione al diritto allo studio a favore degli alunni con handicap Comune Capo d'istituto si no 52% 15% 17 5 Tot. 33 Comune Operatori in alcuni casi 33% 11 si Comune Famiglie 52% 23% in alcuni casi 26% 16 7 8 Tot. 31 no si no 10% 3 Tot. 29 Collegiali 41% in alcuni casi 48% si no 32% 35% in alcuni casi 32% 12 14 10 11 10 Tot. 31 Per quanto riguarda l'elaborazione delle ultime 2 domande del questionario che prevedevano risposte aperte, si è proceduto all'analisi delle risposte classificandole in 10 macro categorie. Le prime cinque sono riferite agli aspetti critici e da migliorare circa l'integrazione scolastica degli alunni con handicap, le seconde cinque agli aspetti positivi. Su un totale di 66 risposte (QR*13) complessivamente fornite per quanto riguarda gli aspetti critici e da migliorare le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta): ü Scarsa collaborazione fra comune ed enti scolastici (28); ü Scarso raccordo fra interferenti degli operatori comunali e gli insegnanti di sostegno (17); ü Difficoltà ad accedere ai fondi per il diritto allo studio (7); ü Scarso coinvolgimento del comune nella progettazione degli interventi e nella stesura del PEP (5); ü Impegno del provveditorato non adeguato (3). Rispetto invece agli aspetti positivi, sempre su un totale 66 risposte (QR*14) complessivamente fornite le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta): 26 ü ü ü ü ü Collaborazione fra comune e famiglie (25); Continuità sui progetti (12); Buona sensibilità degli amministratori sul problema handicap e scuola (9); Buon lavoro di rete (6); Collaborazione con i capi d'istituto (2). QUESTIONARIO FORMAZIONE Hanno partecipato alla ricerca anche 5 centri di formazione che sono stati censiti nonostante si tratti di un numero statisticamente esiguo e pertanto più analizzabile su di un piano qualitativo anziché quantitativo. Ciò nonostante anche a dispetto di questa esiguità e della connessa impossibilità di operare analisi verticali profonde, sono risultati alcuni aspetti interessanti che riportiamo. Nel 1997/98, sono stati 24 gli alunni, sui 29 iscritti ai centri di formazione, hanno seguito il progetto S.E.F.I. (QFo*1) e per 10 di questi, l’operatore del Centro Formazione Professionale ha partecipato alla elaborazione del Piano Educativo Personalizzato, una percentuale dunque del 38% (QFo*1). Come per le altre figure, anche agli operatori dei Centri di Formazione è stato chiesto (QFo*3) di classificare, in ordine di importanza, i punti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare l’integrazione scolastica. Le risposte vengono sintetizzate nella tabella seguente. Tab. 1CfP. Aspetti di rilevanza per migliorare l’integrazione scolastica degli alunni con handicap secondo l’opinione degli addetti dei Centri Professionali (rank-order decrescente) Posizione 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Dai 107 Q. risultano in successione: Professionalità docenti sostegno Professionalità operatori comunali Collaborazione GO Collaborazione famiglie Ausili tecnici laboratori Corsi formazione Progetti operatori ASL Progetti intra ed extrascolastici Informazione handicap Associazioni H Per quanto invece riguarda l'elaborazione delle ultime 2 domande del questionario in cui si chiedeva di elencare liberamente cinque opzioni riferite agli aspetti critici da migliorare circa l'integrazione scolastica degli alunni con handicap, e cinque agli aspetti positivi. Le risposte ottenute sono state classificate in 10 macro categorie. Per quanto riguarda gli aspetti critici e da migliorare, sulla base di 16 risposte (QFo*4), le 5 categorie maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta): ü ü ü ü ü Difficoltà a programmare i tempi della progettazione con le scuole (6); Scarsa collaborazione fra scuola e famiglia e centri di formazione professionale (4); Difficoltà a progettare percorsi individualizzati (4); Scarsa attenzione a quello che è il post - scuola media (2); Scarso coinvolgimento degli operatori della formazione ai gruppi operativi (1). 27 Rispetto invece agli aspetti positivi, su un totale di 13 risposte (QFo*5) complessivamente fornite le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta): ü ü ü ü ü Buona collaborazione tra operatori della formazione e insegnanti (5); Collaborazione con le famiglie (3); Laboratori tecnici e spazi adeguati (2) Raggiungimento degli obiettivi programmati (2) Buon lavoro di rete (1) 28 “Una lettura per argomenti” di Giovanni Battista Pesce Introduzione Firmati nel luglio del 1997 gli Accordi di Programma (A. di P.) per l'integrazione scolastica nella provincia di Bologna, art. 13 L. 104/'92, sono giunti al terzo anno d’applicazione. Con la loro entrata in vigore è stato rinnovato il Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale (G.L.I.P.). Tale organismo ha, in base alla L. 104/'92, "compiti di consulenza e proposta al Provveditore agli Studi, di consulenza alle singole scuole, di collaborazione con gli enti locali e le unità sanitarie locali per la conclusione e la verifica dell'esecuzione degli accordi di programma di cui agli articoli 13, 39 e 40, per l'impostazione e l'attuazione dei piani educativi individualizzati, nonché per qualsiasi altra attività inerente all'integrazione degli alunni in difficoltà d’apprendimento." Le modalità operative e di verifica degli A. di P. per la provincia di Bologna è attribuita in gradi ed enti distinti. In merito, l'articolo 6 degli A. di P. specifica che il G.L.I.P. si avvale per tali compiti di verifica "delle relazioni prodotte dai Gruppi di Lavoro d’Istituto o di Circolo (G.L.I. o C.) (pag. xxx) e dal Gruppo Operativo di Raccordo Provinciale (G.O.R.P.), e di quegli strumenti di cui il GL.I.P. stesso intenderà dotarsi". A compimento del proprio mandato e per predisporre elementi per la verifica degli A. di P. per i tre anni scorsi, così come previsto dagli stessi e per un loro adeguato rinnovo, il G.L.I.P. ha inteso monitorare lo stato dell'integrazione scolastica, oltre che dalle relazioni dei Gruppi succitati, anche da un'indagine diretta rivolta ai singoli utenti ed operatori dei vari enti coinvolti in quest’importante processo. Un processo che la nostra comunità nazionale ha voluto giustamente realizzare nella scuola ordinaria quale fattore di crescita per tutti e che, fortunatamente, ha trovato, in un quadro non omogeneo che non nasconde limiti e difficoltà, un valido tessuto sociale e preziose competenze professionali. Tale monitoraggio è in buona sostanza l'atto conclusivo del mandato dell'attuale G.L.I.P. e si pone all'apice di una attività triennale svolta in piena collaborazione tra le rappresentanze istituzionali e dell'utenza. Un’azione principalmente rivolta alla conoscenza e attuazione degli A. di P. che, oltre alla normale attività ordinaria, ha visto quali punti d'eccellenza: ü L'edizione, già al terzo aggiornamento, dell'opuscolo "Insieme", voluto per una distribuzione capillare a tutte le famiglie di alunni certificati e degli operatori dei vari enti coinvolti nella loro integrazione; ü L'attivazione, in vari ambiti della provincia, di corsi d'informazione generale sugli A. di P. e di formazione di quel "fare integrato" tra i componenti dei Gruppo Operativi (G.O.) che vedono, per ogni alunno certificato (a.c.); 29 ü Il forte sostegno alla realizzazione dell'Archivio Unificato dell'Handicap (A.U.H.), portato a compimento e da quest'anno reso operante. Il progetto previsto dagli A. di P. è stato portato a termine dalla Provincia, Provveditorato agli Studi (che ha acquisito tra i suoi esperti un rappresentante delle famiglie, componente altrimenti non prevista), A.U.S.L. della provincia di Bologna e Comune di Bologna. ü L'adesione alla proposta di attivazione di uno "Sportello d'Ascolto del Disagio Scolastico" voluto dal Coordinamento delle Associazioni sull'Handicap della provincia di Bologna fatta propria e attuata dal Provveditorato agli Studi; ü La verifica e riformulazione del percorso integrativo per le certificazioni sottese a gravi disfunzioni; Quanto in breve riportato non vuole essere un bilancio, un'improponibile auto valutazione, di un'attività svolta al limite del volontariato e non supportata, in relazione alle competenze, da adeguate risorse e strutture. E' fornita per una corretta messa a fuoco di un'azione di monitoraggio, prevista, richiesta, voluta, doverosa e rivolta a migliorare la qualità del servizio offerta dai vari Enti e la qualità stessa della vita di tutti gli utenti. Il G.L.I.P. nel predisporre il monitoraggio ha operato, su un atto dovuto, due scelte: La capillarità del sondaggio e il rilevamento dell'aspetto più specificatamente quantitativo dell'applicazione degli A. di P. Un questionario è stato consegnato ad ogni medico AUSL del Territorio avente in carico a. c., capo d'istituto, famiglia di a.c., gruppo d'insegnanti di classe con a. c., operatore comunale o di altro ente assegnato ad a.c., referente comunale per l'integrazione scolastica, centro di formazione frequentato da a.c. Questa scelta oltre a fornire un rilevamento puntuale, permetteva di essere un ulteriore veicolo informativo degli stessi A. di P. Una scelta di continuità dell'operato di un G.L.I.P. teso principalmente all'applicazione consapevole della politica integrativa che vede parimenti coinvolte tutte le componenti di tale processo. La comune consapevolezza presente tra i membri del G.L.I.P., pur sostenuta da diversi gradi di certezza sul grado di diffusione, della positiva accettazione e pratica degli A. di P. ha portato a scegliere una verifica limitata all'applicazione delle modalità e percorsi integrativi previsti. Ulteriori elementi sottesi a questa scelta sono stati: ü la breve sperimentazione degli A. di P.; ü la valutazione che un simile rilevamento offrisse comunque indicazioni qualitative in termini generali senza focalizzarsi puntualmente sul singolo caso; ü il mancato effetto informativo ottenuto realizzando un'indagine, pur qualitativa, su un campione rappresentativo; ü la convinzione che una generalizzata indagine qualitativa, in una anacronistica carenza di indipendenti organismi di verifica della qualità del servizio in particolare offerto dagli operatori della scuola, fosse prematura. 30 Il GLIP, pur avendo importanti ed onerosi compiti, non è sostenuto da una struttura amministrativa che permetta un suo normale ed adeguato funzionamento, attualmente garantito solo dall'impegno dei suoi membri e da un minimo di risorse, umane, tecniche e finanziarie concessi dal Ministero della Pubblica Istruzione. Ciò ovviamente, in particolare per motivi finanziari, ha portato a dover propendere verso una autocompilazione dei questionari da parte degli stessi intervistati, esponendosi certamente ad una loro perdita o errata compilazione. Tale scelta, la complessità degli argomenti trattati e la diversità delle categorie intervistate ha portato alla definizione di interviste con risposte chiuse e predeterminate. La somministrazione di domande identiche per le diverse categorie di popolazione intervistata avrebbe favorito l’elaborazione dei dati, ma ciò, tranne per alcune domande si è dimostrata, nella fase della progettazione, complessa e costosa da risolvere. L'intento stesso informativo del questionario e non solo di rilevamento ha fatto propendere per le scelte compiute. I risultati, anche in termini di comprensione delle domande soddisfa pienamente le aspettative del GLIP. Inoltre va sottolineato che l’applicazione degli atti dovuti non può essere scambiata per formalismo soprattutto quando sono rivolte a tutela dei diritti di categorie svantaggiate e, condividendo in merito la nota con cui il Provveditore agli Studi ha inteso accompagnare la somministrazione dei questionari in ambito scolastico, si ritiene doveroso puntualizzare: ü L'opera di monitoraggio è stata per tutti gli Enti impegnativa, certamente ha comportato un grado d'impegno più complesso per il mondo della scuola numericamente più coinvolto degli altri Enti; ü Nella generalizzata applicazione delle indicazioni fornite in particolare ai capi d'istituto per il coordinamento della somministrazione dei questionari ai famigliari, docenti ed operatori comunali e la loro raccolta in busta chiusa, si segnalano significativi casi in cui sono state adottate procedure, lettere o riunioni, finalizzate ad una migliore comprensione e compilazione delle schede di rilevamento; ü In tale situazione sono emerse anche atteggiamenti critici ed alcuni preconcetti. Alcune critiche prevedibili e condivisibili circa l'organizzazione delle schede di rilevamento, sono state di fatto minimizzate da una generalizzata positiva compilazione dei questionari proprio da quella parte che, per chi elevava, era ritenuta la componente maggiormente messa in difficoltà: la famiglia. Altre sono oggettivamente inaccettabili sia per quanto riguarda l'illecita violazione del trattamento dei dati sensibili, L. 675/96, degli alunni o delle loro famiglie, sia per la mancata indicazione ai sensi della stessa legge dei dati del responsabile e dell'ubicazione della costituenda nuova banca dati. In riferimento a questo ultimo punto, i dati sensibili raccolti sono già in possesso (D.F., P.D.F., P.E.P., numero operatori e loro impegno orario, ecc. ecc.) degli Enti in quanto o consegnati direttamente dalle stesse famiglie o prodotti da propri dipendenti. Gli operatori coinvolti nel monitoraggio sono tenuti al segreto professionale in quanto o personale dipendente di enti pubblici nell'esercizio delle proprie funzioni, o membri di Organismi Istituzionali nominati da Autorità Pubblica, 31 o per vincolo contrattuale in quanto privati impegnati nella informatizzazione dei dati. Più gravi e strumentali sono le affermazioni fatte in modo preconcetto da coloro che, avviando ingiustificate censure, preventive o consuntive, ai dati forniti in particolare dagli operatori scolastici, comunali e delle stesse famiglie, non si sono neppure dati la pena di accertare come i dati previsti dalla L. 675/96 fossero presenti a termine del questionario dell'unica componente non dipendente da alcun Ente Pubblico: la famiglia. Purtroppo tali censure dirette, apportate barrando le caselle dei dati oggettivi prima della consegna o cancellandoli in seguito, o indirette determinando un clima sfavorevole alle dichiarazioni, non ha permesso di produrre corrette elaborazioni dei dati analizzati per sesso, fascia d'età, grado scolastico, area geografica e di dipendenza amministrativa dall'Amministrazione scolastica, dalla AUSL e dal Comune di riferimento. Tale influenza e tendenza si avverte corrispondentemente anche nei rispettivi questionari compilati da docenti e operatori comunali dei relativi ambiti scolastici: In 573 QF (63% su 914 e 41% su 1385) viene riportata qualche indicazione relativa alle iniziali o allo stesso nome o cognome dell'a.c. a cui ci si riferisce; in 522 QF (57% su 914 e 38% su 1385) viene riportato almeno un dato relativo alla scuola o classe o sezione; in 609 QF ( 66% su 914e 44% su 1385) è riportata l'età. 718 QD (70% su 1033) riportano dati inerente alla classe, in 411 QD (39% su 1033 e 57% su 718 ) i dati sono completi mentre per 307 (43% su 718 e 29% su 1033) dati parziali ma non utilizzabili; 553 QD (54% su 1033) riportano, per esteso, iniziali o altro, una qualche indicazione del compilatore; 649 QD (63% su 1033) riporta la qualifica. Di seguito vengono riportati i dati della popolazione scolastica e analizzate per argomenti comuni le risposte ai vari questionari. Una scheda informativa sinteticamente desunta dagli A. di P. o dall’opuscolo precede la trattazione dei singoli argomenti. Popolazione scolastica (pag. ) Partecipazione al Monitoraggio (pag. ) Situazione delle classi e degli operatori (pag. ). Accordi di Programma (pag. ) Gruppo di lavoro di Circolo o d’Istituto (pag. ) Inserimento alunni certificati e Accoglienza Alunno (pag. ) Percorso integrativo - Gruppo Operativo (pag. ) Diagnosi Funzionale (pag. ) Profilo Dinamico Funzionale (pag. ) Piano Educativo Personalizzato (pag. ) Bisogni (pag. ) Migliorare (pag. ) Aspetti critici e da migliorare (pag. ). 32 Popolazione scolastica Dati, relativi alla popolazione scolastica delle scuole statali, forniti dal Provveditorato agli Studi di Bologna per gli anni a cui fanno riferimento gli A. di P. Scuola A.S. 97/98 Alunni iscritti Materna 7561 Elementare 28301 Medie 16642 Superiore 23164 Totale 75668 % su Tot. 75668 % su Tot. 1349 H H H Totale % Docente di AC/DS Visivo Uditivo Psicofisico Sostegno 2 6 70 78 1,30 33 2,36 9 32 541 582 2,06 195 2,98 7 16 435 458 2,75 150 3,05 10 18 203 231 1,00 91 2,54 28 72 1249 1349 1,78 469 2,88 0,04% 0,10% 1,65% 1,78% 2,08% 5,34% 92,59% Scuola A.S. 98/99 Alunni iscritti Materna 8140 Elementare 28988 Medie 16577 Superiore 22481 Totale 77521 % su Tot. 77521 % su Tot. 1359 H H H Totale Visivo Uditivo Psicofisico 2 3 64 69 9 26 587 622 9 23 429 461 11 15 207 233 30 63 1266 1359 0,04% 0,08% 1,63% 1,75% 2,21% 4,64% 93,16% % 0,85 2,15 2,78 1,04 1,75 Docente di AC/DS Sostegno 29 2,38 211 2,95 160 2,88 84 2,77 482 2,82 Scuola A.S. 99/00 Alunni H H H Totale % Docente di AC/DS iscritti Visivo Uditivo Psicofisico Sostegno Materna 8174 1 2 70 73 0,89 38 1,92 Elementare 30030 10 30 602 642 2,14 231 2,78 Medie 17197 9 16 459 484 2,81 161 3,01 Superiore 23988 11 19 249 279 1,16 116 2,41 Totale 77521 31 67 1380 1478 1,91 546 2,71 % su Tot. 79389 15691 0,02% 0,04% 0,88% 0,94% % su Tot. 1478 2,10% 4,53% 93,37% 33 L’esame dei dati relativi alla consistenza dei docenti di sostegno, specializzati e non, determina viva preoccupazione e la necessità di avviare immediati. Scuola A.S. 99/00 Provincia di Grado Docenti Docenti totale Docenti Docenti Scolastico specializzati non specializzati non specializzati % Piacenza Materna 11 10 47,62% 21 Elementare 44 37 45,68% 81 Media 42 17 28,81% 59 Superiore 9 17 65,38% 26 Totale 106 81 43,32% 187 Parma Materna 22 12 35,29% 34 Elementare 120 64 34,78% 184 Media 72 2 2,70% 74 Superiore 68 15 18,07% 83 Totale 282 93 24,80% 375 Reggio Emilia Materna 16 2 11,11% 18 Elementare 222 52 18,98% 274 Media 173 26 13,07% 199 Superiore 91 37 28,91% 128 Totale 502 117 18,90% 619 Modena Materna 45 12 21,05% 57 Elementare 231 93 28,70% 324 Media 191 25 11,57% 216 Superiore 140 28 16,67% 168 Totale 607 158 20,65% 765 Bologna Materna 38 18 32,14% 56 Elementare 228 72 24,00% 300 Media 161 15 8,52% 176 Superiore 116 37 24,18% 153 Totale 543 142 20,73% 685 Ravenna Materna 26 4 13,33% 30 Elementare 110 24 17,91% 134 Media 69 6 8,00% 75 superiore 40 10 20,00% 50 totale 245 44 15,22% 289 Ferrara materna 16 2 18 11,11% elementare 56 29 85 34,12% media 69 13 82 15,85% superiore 15 12 27 44,44% totale 156 56 212 26,42% Forlì materna 30 0 0,00% 30 elementare 117 2 1,68% 119 media 109 2 1,80% 111 superiore 54 11 16,92% 65 totale 310 15 4,62% 325 Rimini totale totale totale totale materna elementare media superiore totale materna elementare media superiore totale 18 96 24 18 156 206 1168 841 536 2751 2 12 7 14 35 60 356 100 169 685 20 108 31 32 191 284 1609 1023 732 3454 10,00% 11,11% 22,58% 43,75% 18,32% 29,13% 30,48% 11,89% 31,53% 24,90% 34 Il quadro regionale di sintesi per “tipologie di handicap” così come attualmente richieste dal Ministero della Pubblica Istruzione, impone una riflessione e riallineamento dell’immaginario collettivo storicamente formatosi sugli handicap di tipo sensoriali in relazione all’emergere di un consistente disagio psicofisico. 1999/2000 Piacenza handicap psicofisico uditivo visivo totale materna 42 95% 1 2% 1 2% 44 elementare 164 96% 2 1% 5 3% 171 media 121 95% 5 4% 2 2% 128 superiore 58 91% 4 6% 2 3% 64 totale 385 95% 12 1% 10 1% 407 Parma materna 35 92% 2 5% 1 3% 38 elementare 212 90% 13 6% 10 4% 235 media 170 94% 8 4% 3 2% 181 superiore 123 88% 15 11% 2 1% 140 totale 540 91% 38 6% 16 3% 594 Reggio Emilia materna 16 89% 1 6% 1 6% 18 elementare 375 96% 9 2% 8 2% 392 media 321 99% 3 1% 1 0% 325 superiore 159 93% 9 5% 3 2% 171 totale 871 96% 22 2% 13 1% 906 Modena materna 62 93% 2 3% 3 4% 67 elementare 499 97% 8 2% 9 2% 516 media 443 98% 4 1% 5 1% 452 superiore 281 93% 18 6% 4 1% 303 totale 1285 96% 32 2% 21 2% 1338 Bologna materna 70 96% 2 3% 1 1% 73 elementare 602 94% 30 5% 10 2% 642 media 459 95% 16 3% 9 2% 484 superiore 249 89% 19 7% 11 4% 279 totale 1380 280% 67 14% 31 6% 1478 Ravenna materna 2 1 elementare 3 3 media 9 1 superiore 12 4 totale 458 93% 26 5% 9 2% 493 Ferrara materna 25 81% 3 10% 3 10% 31 elementare 168 91% 8 4% 8 4% 184 media 175 99% 1 1% 1 1% 177 superiore 95 96% 2 2% 2 2% 99 totale 463 94% 14 3% 14 3% 491 Forlì materna 60 98% 1 2% 0% 61 elementare 271 96% 6 2% 4 1% 281 media 236 96% 6 2% 3 1% 245 superiore 97 89% 9 8% 3 3% 109 totale 664 95% 22 3% 10 1% 696 Rimini materna 28 93% 1 3% 1 3% 30 elementare 194 97% 2 1% 4 2% 200 media 154 97% 0% 4 3% 158 superiore 82 88% 6 6% 5 5% 93 totale 458 95% 9 2% 14 3% 481 totale materna totale elementare totale media totale superiore 6884 totale 6504 94% 242 4% 138 2% 6884 11% 42% 31% 16% 6% 6% 40% 30% 24% 9% 2% 43% 36% 19% 13% 5% 39% 34% 23% 19% 5% 43% 33% 19% 21% 7% 6% 37% 36% 20% 7% 9% 40% 35% 16% 10% 6% 42% 33% 19% 7% 35 Partecipazione al Monitoraggio Hanno risposto: § 66 neuropsichiatri infantili e psicologi dei servizi AUSL del territorio della provincia di Bologna riferendosi (100% di risposte a QA*2) a 1563 a.c.; § 982 alunni certificati tramite le loro famiglie; § 124 capi d'istituto riferendosi (75% di risposte a QC*8) a 1046 a.c.; § 1033 gruppi di classe, docenti curricolari e di sostegno, riferendosi (98% di risposte a QD*1) a 1235 a.c.; § 371 operatori assegnati presso le scuole a vari servizi integrativi sostenuti dai comuni e altri enti riferendosi a 629 a.c.; § 37 referenti comunali o di quartieri riferendosi ad 29 Comuni e a 652 a.c.; § 5 centri di formazione riferendosi a 29 a.c.. Oltre ad eventuali errori materiali, i dati degli a.c. forniti dalle AUSL sono superiori a quelli forniti dal provveditorato in quanto questi ultimi non comprendono gli a.c. delle scuole non statali o parificate. Dei 982 questionari delle famiglie sono stati: 914 compilati (93% su 982); 73 non compilati (7% su 982). 471 (34% su 1385) sono le famiglie di a.c. che non hanno fornito alcun dato. Da 7 circoli o istituti non è stato riconsegnato alcun questionario relativo sia ai famigliari, sia agli operatori scolastici. Si consideri che la differenza tra l'intera popolazione scolastica degli a.c. - 1385 - e quella dichiarata (98% risponde alla QD*1) in carico dai docenti – 1235 – è di 150 unità. Sarebbero quindi 321 ( 26% su 1235) le famiglie che pur avendo ricevuto i questionari, non hanno risposto. I dati superano qualsiasi ottimistica aspettativa del GLIP e normale andamento di ordinari indagini segnando, in particolare per la categoria non legata all’ambiente da vincoli professionali, un forte interesse e partecipazione . I 73 QF consegnati in bianco possono essere considerati come una forma di avversione/disagio al monitoraggio in sé, alle condizione in cui ne è stata proposta la somministrazione, disinteresse/estraneità alla stessa tematica trattata dal monitoraggio o anche alle difficoltà di "comprensione" dello stesso questionario. Queste valutazioni sono valide e manifeste anche per le altre categorie. Per quanto riguarda la componente famigliare, nella seguente trattazione vengono considerati solo i 914 QF compilati in almeno in una delle loro domande e che rappresentano: il 58% dei 1563 a.c. in carico alle AUSL; il 74% dei 1235 a.c. dichiarati dai docenti; 36 l'84% dei 1046 a.c. riportati dai capi d'istituto, 189 sono gli a.c. dichiarati in meno rispetto a quelli indicati dai rispettivi docenti; il 66% dei 1385 a. c. noti al Provveditorato agli Studi e di fatto popolazione a cui ha fatto riferimento il monitoraggio. In 573 QF (63% su 914) viene riportata qualche indicazione relativa alle iniziali o allo stesso nome o cognome dell'a.c. a cui ci si riferisce. In 522 QF (57%) viene riportato un dato relativo alla scuola, classe o sezione. In 609 QF è riportata l'età. Rispetto all'età, essa risulta: composta da 27 a.c. tra 1-5 anni presumibilmente alle materne, il 4% su 609 rispetto al 2% su 1385 dei dati ufficiali; 254 a.c. tra 6-10 anni, ipotizzabili alle elementari, il 42% rispetto al 45% dei dati ufficiali ( in questo caso si consideri però che il passaggio alle medie come pure alle superiori per alcuni a.c. può essere posticipato), il 162 a.c. tra 11-13 anni, ipotizzabili alle medie, il 27% rispetto al 32% dei dati ufficiali, e 166 a.c. tra 14-20 anni, il 27% verso il 17% dei dati ufficiali, dati che confermano le progressive difficoltà nel procedere il normale corso degli studi, soffermandosi nelle classi inferiori. Età 1 Alunni 2 % su 609 0,3 3 2 0 4 10 2 Da 1 a 5 5 6 7 8 13 28 49 70 2,1 4,6 8 12 27 4% 9 10 43 64 7,1 10,5 Da 6 a 10 254 42% 11 56 9,2 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Tot. 57 49 59 32 21 24 14 12 4 609 9 8 10 5 3 4 2 2 0,7 Da 11 a 13 162 Da 14 a 20 166 27% 27% In relazione al sesso degli alunni si riscontra che i 620 QF (68% su 914 e 46% su 1359) rispecchia la popolazione generale degli a. c.: infatti dai dati ministeriali abbiamo per l’a.s. 1998/1999 su 1385 a. c. 514 femmine (37%) e 871 maschi (63%) e concordemente dai 620 QF riscontriamo 234 femmine (38%) e 386 maschi (62%). La risposta degli operatori AUSL, comunali, della formazione e scolastici è certamente superiore. Queste risentono in misura certamente inferiore di alcuni condizionamenti espressi in precedenza e forse di più dell' “obbligo di servizio”. Relativamente ai dati di riferimento del proprio ambito e persona rispondono al 100% le AUSL, i comuni e i centri di formazione. Gli operatori, sia dipendenti dai comuni sia dalle AUSL hanno ricevuto i loro questionari dai capid’istituto presso cui operano e agli stessi riconsegnati. Il 57% degli operatori non fornisce i propri dati, il 29% quelli del circolo o ambito scolastico d’appartenenza, il 35% dell’ente da cui dipendono e il 15% non da alcun riferimento dell’a.c. che seguono, pur considerando valida qualsiasi indicazione anche se numerica, data o un simpatico “mao”. Non vengono fornite dai capi d’istituto nessuna indicazione sul proprio circolo o istituto nel 16% dei casi. I docenti al momento di specificare i dati della classe non risponde il 31% - calcolando come valida qualsiasi indicazione – per il nome del compilatore non risponde il 47% - considerando sempre valide tutte le indicazioni comprese numeri, iniziali e mitici “TIM Docenti”- per la qualifica del 37 compilatore del questionario non risponde il 37% e sulle iniziali degli a.c. non risponde il 24% - considerando anche in questo caso valida qualsiasi risposta anche: 0. Situazione delle classi e degli operatori. Elaborazione su dati forniti dal Provveditorato agli Studi di Bologna. a.s. 97/98 Classi Classi con h. % Cl/cl con h Materna 318 69 22% Elementare 1542 498 32% Medie 845 379 45% Superiore non perv. non perv. totale 2705 946 35% a.s. 98/99 Materna Elementare Medie Superiore totale % su 2705 % su 946 2% 5,95% 13% 42,93% 10% 32,67% Classi Classi con h. % Cl/cl con h % su 3868 % su 1160 332 62 19% 2% 5,34% 1568 537 34% 14% 46,29% 861 382 44% 10% 32,93% 1107 179 16% 5% 15,43% 3868 1160 30% su 3868 su 1160 a.s.1999/2000 n. di classi n. di a.c. % Numero di a.c. per classe 1252 1480 1 1062 84,82% 1062 71,76% 2 161 12,86% 322 21,76% 3 24 1,92% 72 4,86% 4 3 0,24% 12 0,81% 5 1 0,08% 5 0,34% 7 1 0,08% 7 0,47% L’AUSL (QA*1), comprendendo anche gli a.c. delle scuole non statali o parificate, segnala per l'a.s. 97/98 94 a.c. più di quanti siano noti al provveditorato (1443 contro 1349) e (QA*2) 178 per l'a.s. 98/99 (1563 contro 1385). Dai docenti (QD*1) acquisiamo che nell’a.s. 98/99 nel 34% delle classi sono presenti due o più a. c.. Pur confrontando questo dato con il 28% di classi segnalate dal provveditorato nell’a.s. 1999/2000 per la presenza di due o più alunni certificati, considerando che a ciò si somma spesso quello di un disagio sommerso, tale situazione desta forte preoccupazione. Su circa la metà della popolazione degli a.c., 629, insiste (QO*1) un contributo medio di oltre 11 ore sostenuto principalmente dai comuni. Dalle 128 specifiche relative all’ente di appartenenza riscontriamo che in 110 casi gli operatori afferiscono ai comuni (95%) e in 18 alle AUSL (5%). Dai comuni (QR*2_1) constatiamo che il 57% delle prestazioni fornite risultano essere di personale 38 educativo, il 17% di assistenza, il 10% di trasporto, il 4% di mediazione, il 2% d’accompagnamento e ul altro 10% erogate tramite obiettori. L’impossibilità d’incrociare i dati della classe con il numero dei vari operatori impegnati sulla classe non permette alcuna utile considerazione. Altrettanto accade per le 984 risposte a QD–d2 (92% su 1033) circa i docenti curricolari impegnati sulla classe rispetto all'attività dell'a.c. . Accordi di Programma Gli Accordi di programma, previsti dall’articolo 13 della Legge 5.2.92, n.104 “Legge - quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”, costituiscono e rendono possibili i programmi d’intervento nella scuola la cui attuazione dipende dall’azione integrata e coordinata di più soggetti privati e pubblici, che hanno diverse competenze amministrative, tecniche e finanziarie. Rappresentano, su base provinciale, la definizione e l'attuazione dei programmi d'intervento, sostenuti da precisi impegni finanziari, che richiedono, per la loro attuazione, l'azione coordinata ed integrata delle Aziende U.S.L., dei Comuni, della Provincia e del Provveditorato agli Studi. In base agli artt. 2, III comma, 5 e 13 della L.104/92 si determinano gli Accordi di Programma Comunali e Provinciali relativi alla realizzazione dell’integrazione scolastica nella scuola dell’infanzia e nella scuola dell’obbligo, negli istituti secondari di 2° grado e in quelli della formazione professionale. Ad oggi risultano 11 Comuni firmatari degli A. di P.: Bologna, Castel del Rio, Castiglione dei Pepoli, Imola, Monghidoro, Mordano, Porretta Terme, San Lazzaro di Savena, Fontanelice, Casal Fiumanese, Loiano. Tre di questi: Fontanelice, Casal Fiumanese, Loiano non hanno risposto al QRC. I referenti per i comuni di Castel Guelfo, Castel San Pietro Terme e Marzabotto, ritengono che il proprio Comune abbia firmato gli A. di P. I comuni di Anzola dell'Emilia, Argelato, Bazzano, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel d'Aiano, Castel Maggiore, Castello d'Argile, Castenaso, Crespellano, Crevalcore, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Malalbergo, Monteveglio, Monzuno, San Giovanni in Persiceto, San Pietro in Casale sostengono di non aver sottoscritto gli A. di P. e così risulta. La scarsa adesione dei Comuni agli A. di P. a carattere provinciale, come pure la sottoscrizione di quelli a carattere comunale, realizzati solo per pochi comuni, pone un’evidente necessità di verificare questa discutibile situazione di squilibrio dell’offerta educativa nel territorio provinciale. Nella QC*6, ritroviamo l’invito di 39 un Capo d’Istituto a rivolgerci direttamente al Comune per sapere se lo stesso ha sottoscritto o meno gli A. di P., oltre il dato “umoristico”, va rilevato il bisogno di definire un rilancio di questo strumento e l’evidente necessità di una maggiore reciprocità tra le varie Istituzioni. Il riaggiornamento degli A. di P. deve forse superare un meccanismo che vede separati i ruoli dell’utente, del dispensatore del servizio educativo, dei sovvenzionatori di risorse finanziarie o specialistiche, il tutto senza un condiviso e consolidato momento comune di progettualità e alcuna verifica concordata della qualità del servizio complessivo. Gruppo di lavoro di Circolo o d’Istituto Presso ogni Circolo o Istituto, il Gruppo di studio e lavoro, visto l’art. 15, punto 2 della Legge 104/92, si costituisce con il compito di promuovere e coordinare i progetti e le azioni positive messe in atto da ogni unità scolastica per favorire l’integrazione. Esso è composto dal Direttore Didattico o Preside, che lo presiede; un Rappresentante dell’Azienda USL (per la Scuola Superiore un rappresentante dell’Unità Sovradistrettuale di cui all’art. 19 dell’A. di P.); due Rappresentanti dei docenti, di cui uno specializzato; un Rappresentante degli studenti (per le scuole medie di 2° grado); un Rappresentante dei genitori degli alunni con handicap (o eventualmente delle loro Associazioni) da loro stessi indicato; un Rappresentante dei genitori eletti nel Consiglio di Circolo/Istituto. Nel caso si ritenga opportuno può intervenire un Rappresentante dell’Ente Locale. Il Gruppo si riunisce almeno tre volte l’anno. I dati espressi su questo istituto dall’ AUSL (QA*7) e Comuni (QR*3) sono superiori a quanti circoli o istituti esistano nella provincia di Bologna. Probabilmente sono frutto di una confusione tra questo organismo e il Gruppo Operativo. Ciò, per diversi motivi, potrebbe evidenziare in questi settori la non chiara percezione delle funzioni assegnate a questi due organismi dalla L.104/92. Nonostante questo istituto fosse già previsto in detta Legge, solo nel 30% degli istituti scolastici (QC*1) era stato attivato prima degli A. di P., a seguito della sottoscrizione di questi i capi d'istituto dichiarano (QC*2) nel 70% dei casi la sua istituzione. Tale sviluppo, ben 49 casi, viene però a perdere di consistenza nel verificare che per questi organismi di gestione democratica dell'integrazione scolastica dell'handicap le dichiarazioni dei capi d'istituto con quelle delle famiglie. Ai capi d'istituto (QC*11) risulta nominato il rappresentante delle famiglie di a.c. nel 62% dei casi, mentre solo il 35% delle famiglie (QFa*12) dichiara di conoscere il proprio rappresentante. Tale conoscenza (QFa*12_1) è per il 24%, di coloro a cui è nota tale figura, determinata dal fatto che questi è un membro della propria famiglia. 40 Solo un quarto della componente famigliare ritiene che tale istituto funzioni e, sommando a questi quelli che pur ritenendo che esista non sono informati sulla sua attività e quelli che ritengono non funzioni si supera di poco la metà delle famiglie che hanno risposto. La partecipazione dei Referenti Comunali nei GLCoI (QR*5) è del 32%. L’eccesso dei GLCoI dichiarati rispetto a quelli esistenti (144 su 131, +13) oltre a mostrare una possibile confusione da questi operata con il G.O. porterebbe ad una ulteriore riduzione della partecipazione di questa essenziale componente. Inserimento alunni certificati e Accoglienza Alunno Diversi sono i disposti previsti per agevolare l’inserimento e favovire l’accolgienza dell’a.c., tra questi, la C.M. 4/1/88 n. 1 prevede alcune procedure: • nel periodo immediatamente successivo alle iscrizioni, incontri tra i capi d'istituto, gli insegnanti della classe frequentata, i docenti di sostegno interessati, i genitori e gli operatori socio-sanitari, per un primo esame della nuova situazione ambientale e per una prima valutazione di eventuali difficoltà riferite all'integrazione;programmazione del nuovo Piano Educativo Personalizzato, con la possibile partecipazione, a titolo consultivo, del docente di sostegno della scuola di provenienza a questo momento e ai primi consigli di classe. • compartecipazione, previa autorizzazione e limitata ai primi mesi dell'anno scolastico, del docente di sostegno della scuola di provenienza alla nuova attività scolastica. • Altre iniziative di raccordo, organizzate in funzione delle situazioni scolastiche reali e dei concreti problemi logistici ed organizzativi ad essi collegati. Valutando i dati riportati (QFa*19) dalle famiglie (43%) e quello (QD*6) dei docenti (51%) gli incontri preparatori all’ingresso nella scuola ove la famiglia sia partecipe risulterebbero essere svolti per circa la metà degli a.c. Tale partecipazione e coinvolgimento (QFa*14) avverrebbe maggiormente nella fase del primo ingresso (70%) che nel passaggio da una scuola all’altra (45%). Da quanto riferito dai docenti (QD*6) gli incontri preparatori senza la famiglia, tra operatori scolastici o tra questi e quelli della AUSL sono più frequenti (63%), meno frequenti di tutti risultano quegli incontri collegiali previsti dai vari disposti normativi (30%) e per il 20% degli a.c. non si verifica alcun incontro. Il Mod. AA rappresenta una prima tappa nel perseguimento dell'obiettivo di rivalutare la componente familiare nei percorsi informativi sugli alunni. Sarà redatto dai docenti, in collaborazione con i familiari degli alunni stessi, sottoscritto da ambedue le componenti, e trasmesso dalla scuola di provenienza alla scuola interessata in caso di passaggio o trasferimento. Nella sua attuale stesura il Mod. AA 41 si riferisce , in particolare, alla fascia compresa fra le ultime classi della scuola elementare e la scuola media. Per le rimanenti fasce (scuola materna e prime classi della scuola elementare; istituti superiori) verranno elaborati e sperimentati modelli differenziati. Comportamenti significativi dell'alunno/a ed altre informazioni o dati non previsti nel modulario possono essere specificati nell'apposito spazio libero (“note ed osservazioni”). (riduzione del Modello AA a pag. 38xxx) Il Mod. AA sarà trasmesso, solo se richiesto, al Provveditorato agli Studi ed agli Enti Locali di competenza. Il modello “Accoglienza Alunno” (mod*AA) adottato dagli A. di P. prevede espressamente la sottoscrizione dei genitori ma è da questi quasi sconosciuto. Solo 118 famiglie (QFa*3), il 16% delle 725 comprese nella fascia interessata lo conosce, in 53 ha partecipato alla redazione e lo ha sottoscritto. Per i Docenti che rispondono (QD*10) in 266 (il 37% su 725) solo 31 famiglie (4% su 725) lo ha sottoscritto. Scopo del mod*AA non è tanto la sua compilazione formale ma il fornire la base per un lavoro che integri le varie componenti del G.O. sia nelle competenze sia nei linguaggi, superando gli specialismi. In ogni caso anche tale rilevamento formale risulta purtroppo comunque più valido rispetto a quelle situazioni cui detto modulo è stato fatto trovare ai genitori nelle cartelle dei propri figli con una sintetica nota sul diario: “Si prega di compilare”. Percorso integrativo - Gruppo Operativo Per ogni alunno con handicap opera collegialmente il Gruppo operativo inter professionale previsto dalla CM n. 258/83. Esso è costituito dal Direttore Didattico o Preside, dagli Insegnanti che seguono l’alunno (curricolari e di sostegno), dagli specialisti dell’Azienda USL, referenti per il caso, dagli operatori educativo - assistenziali e/o tecnici dell’Ente Locale. Il Gruppo si riunisce in date prestabilite, secondo un calendario concordato, su convocazione del Capo di Istituto almeno tre volte l’anno (variazioni potranno essere concordate nell’ambito del Gruppo stesso), per la stesura, l’aggiornamento e la verifica del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Personalizzato. La famiglia partecipa alla definizione ed alla verifica del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Personalizzato. Gli incontri sono promossi dal Capo di Istituto e comunicati per iscritto, nel loro insieme, alle famiglie entro la fine di ottobre. Il 64% dei capi d'istituto (QC*3) indica la costituzione dei G.O. nel periodo precedente gli A. di P. Tale indicazione nelle specifiche dell'anno si riduce al 42%. 42 Relativamente agli orari in cui vengono concordati i G.O. (QA*12) si può rilevare che, in mancanza di domande di riferimento per le altre componenti, esiste la disponibilità per oltre il 50% degli operatori di prolungare la fascia degli incontri sino alle 19. In relazione alle necessità delle famiglie, in particolare nei casi in cui la partecipazione ai G.O. necessiti la concessione di permessi lavorativi o oneri aggiuntivi come costi per assistenza ai minori o altro, la convocazione degli incontri e la loro definizione oraria non è un semplice dato formale ma di rispetto delle possibilità di pianificazione della partecipazione di una fondamentale componente del GO. La mancanza di domande sulla durata degli incontri limita un'ulteriore valutazione su un aspetto cui, da riscontri oggettivi esterni al monitoraggio, si passa da periodi minimi di una ora a massimi di 15 minuti. La garanzia e certezza del diritto in questo caso si esprime con una modalità convenuta, la comunicazione scritta dei tre incontri entro i primi tre mesi. Detta comunicazione scritta in uso da parte di oltre i due terzi dei capi d'istituto (QC*7) viene posta in essere da molti di loro, il 67%, nell'anno del monitoraggio. Guardando(QC*7_1) poi il contenuto della comunicazione si nota che solo l'11% dei casi comunica nei primi tre mesi tutti e tre gli incontri. Le altre modalità, di cui una buona parte fortemente discutibili, non facilitano e garantiscono adeguatamente il diritto e la conseguente partecipazione. I dati delle famiglie confermano la situazione: per oltre il 60% di queste (QFa*5) gli incontri non vengono comunicati per iscritto e (QFa*1) solo il 52% di loro aveva fatto, al momento, la prima riunione del G.O. (si consideri che il monitoraggio è stato fatto tra metà marzo e i primi di giugno e che il primo incontro è, dagli A. di P., previsto entro novembre). La comparazione, relativa alla partecipazione agli incontri del G.O. degli operatori AUSL (QA*3 e QA*5) tra le due annate, a.s. 97/98 e a.s. 98/99, deve tenere in considerazione che i dati per l’anno 1998/’99 i dati si rifanno solo alla metà di marzo. Se il dato generale indica che sono stati seguiti molti più a.c. (141, 13% in più nell'a.s. 98/99 rispetto all'a.s. 97/98), aumentano considerevolmente gli a.c. per cui viene fatta una o due riunioni (+8 punti di % per un incontro, +15 punti di % per due incontri). Il calo di 9 e 3 punti di percentuale rispettivamente per chi ha fatto tre o più incontri, può essere determinano dal riferirsi a dati per un a.s. che necessitava di altri tre mesi per concludersi. Incontri G.O. a.s. 97/98 AUSL AUSL Bologna Città AUSL Bologna Nord AUSL Bologna Sud a.c. x 0 incontri % a.c. x 1 incontri 20 65% 8 26% 3 10% % a.c. x 2 incontri 33 26% 53 42% 36 29% % a.c. x 3 incontri 85 33% 97 38% 68 27% % a.c. x >3 incontri 255 45% 132 23% 173 31% 60 50 30 a.c. tot. 1114 % 453 41% 340 31% 310 28% 43 AUSL Imola totale 0 31 3% 0% 4 126 11% 3% 5 255 23% 2% 2 562 50% 0% 0 140 13% 11 1114 1% Incontri G.O. a.s. a.c. x 0 % a.c. x 1 % a.c. x 2 % a.c. x 3 % a.c. x >3 98/99 incontri incontri incontri incontri incontri AUSL AUSL Bologna Città 21 47% 52 24% 91 21% 281 62% 56 AUSL Bologna Nord 9 20% 53 25% 126 29% 98 22% 45 AUSL Bologna Sud 9 20% 60 28% 200 47% 72 16% 12 AUSL Imola 6 13% 51 24% 11 3% 1 0% 1 totale 45 216 428 452 114 4% 17% 34% 36% 9% a.c. tot. 1255 % 501 40% 331 26% 353 28% 70 6% In relazione all'a.s. 97/98 ed alle riunioni del G.O. non convocate (QA*3) si evidenziano problemi di coordinamento o di relazione tra capi d'istituto e referenti AUSL in particolare per l'area bolognese e montana. Un netto miglioramento della situazione avviene nell'anno successivo (QA*6), anche se persiste una maggiore problematicità per le stesse aree geografiche. Alto è il decremento, nella comparazione tra i dati dell' a.s. 97/98 e 98/99, delle mancate convocazioni, 28 punti di percentuale in totale. Per la AUSL (QA*10) la famiglia è stata presente nel 45% degli incontri del G.O. dell'a.s. 98/99. Dato confermato dai docenti (QD*8) che indicano per lo stesso a.s. (non ancora completato al momento del monitoraggio), una presenza delle famiglie nel 47% dei casi e del 51% per l'anno precedente (QD*7). Relativamente alla presenza ai G.O. delle altre componenti, i docenti rispondendo alle stesse domande (QD*8 e QD*7) segnalano, rispettivamente per gli a.s. 97/98 e 98/99, una presenza agli incontri dei G.O. della AUSL del 68% e 84% (+16), degli educatori comunali del 31% e del 37% (+6) e 11% e 14 (+3) di "altri". Bisogna ricordare che gli educatori comunali non intervengono su tutti gli a.c. e, pertanto, la loro presenza è certamente maggiore. Considerando il solo a.s. 98/98 e ponendo in relazione il numero di presenze ai G.O. dichiarate per i soli educatori comunali (332) con il numero di a.c. seguiti da tutti gli operatori (652) questi risultano presenti per il 51% dei casi. Considerando sempre che nel confronto tra i due a.s. 97/98 e 98/99, quest'ultimo non era terminato al momento del monitoraggio, confrontando sempre le stesse domande (QD*8 e QD*7), i docenti dichiarano per l’a.s. 97/98 incontri del G.O. per 650 a.c. (53% sui 1235 da loro dichiarati) e per l’a.s. 98/99 incontri del G.O. per 895 a.c. (72% sui 1235 da loro dichiarati): riscontriamo che sono stati fatti incontri del G.O. per 245 a.c. in più nell'a.s. 98/99. Si consideri che l'incremento di a.c. presenti nella scuola nei due anni è stato di 10 unità. Tra gli elementi di questo positivo incremento nell’applicazione degli A. di P. tra queste due a.s., oltre ad un più completo “rodaggio”, si può certamente comprendere l’azione formativa/informativa sostenuta dal GLIP anche attraverso lo stesso monitoraggio. 44 Dalle famiglie e per l'anno 97/98 (QFa*6), pare, che il 45% abbia partecipato ad almeno una riunione del G.O. avendo in parte anche incontri separati. Sempre dalle famiglie (QFa*1) vediamo che la loro partecipazione alla prima riunione per l'a.s. 98/99 dichiarata per il 52% dei casi, percentuale che scende al 46% se considerata in relazione al totale dei questionari da loro compilati (914) e al 34% degli a.c. in carico dichiarati dai rispettivi insegnanti (1235). Le stesse segnalano (QFa*1_1) per l'a.s. 98/99, la loro presenza (437, 47% su 914) ai G.O. delle varie componenti: il 46% del capo d'istituto, l'84% e il 92% rispettivamente dei docenti curricolari e di sostegno, il 75% della AUSL e il 25% dell'operatore comunale. Sempre per quest'ultima figura si ricorda che non interviene su tutti gli a.c. per cui la sua presenza ai G.O. è oggettivamente maggiore. Gli operatori (QO*2) dichiarano di partecipare al 73% dei G.O. a cui fanno capo che rappresentano il 35% degli a.c. noti al Provveditorato (1385). Il coinvolgimento dei referenti comunali ai G.O. (QR*11) è del 3%, irrilevante rispetto alle risorse da questi messe in campo (QR*9 e QR*10). Invero il referente comunale ha almeno al 52% dei casi momenti concordati d'incontro con i capi d'istituto, il 48% con gli operatori, il 9% con le famiglie con cui hanno incontri occasionali con il 48% e incontri collegiali tra le varie componenti per il 30%. Diagnosi Funzionale Il Modello D.F. (pag. xxx)è redatto dai Servizi delle Aziende USL e trasmesso alle Istituzioni scolastiche, a cura della famiglia, in tempi di volta in volta stabiliti subordinatamente ai termini di iscrizione alle Scuole. La sua presenza è condizione essenziale per l'attivazione delle procedure di erogazione di risorse e servizi da parte degli Enti di competenza. Esigenze “statistiche” di diverse modalità di raccolta dati impongono, in caso di plurihandicap, di individuare l'handicap prevalente. Sono possibili due percorsi: v il primo concerne la gravità (è prevalente l'handicap che implica maggiore compromissione funzionale: una tetraplegia con insufficienza mentale lieve vedrà prevalere il danno motorio; una insufficienza mentale medio-grave con emiparesi vedrà prevalere il danno cognitivo) e farà riferimento alla tabella di funzionalità (pervasiva > estensiva > limitata); v il secondo concerne una sorta di gerarchizzazione delle patologie secondo una sequenza arbitraria (che individua: cognitivo > motorio > sensoriale > comportamentale > specifico). Relativamente alla D.F. la famiglia afferma (QFa*3) di conoscerla nell'83% dei casi e, pur in relazione a un numero inferiore di risposte, di possederla in circa la metà dei casi. 45 Profilo Dinamico Funzionale L’Azienda USL e la Scuola, con la collaborazione della famiglia, sono tenuti a: • • elaborare il Profilo Dinamico Funzionale utilizzando il modello convenuto a livello provinciale (riduzione del Modello PDF a pag. xxx); verificare i dati e le informazioni contenute nel Profilo Dinamico Funzionale, al fine di una più idonea progettazione educativa rivolta all’alunno interessato. Il Profilo, redatto secondo le indicazioni contenute nell’Allegato n. 1 del presente Accordo, sarà aggiornato ogniqualvolta lo si ritenga necessario e comunque obbligatoriamente al termine della Scuola Materna, della Scuola Elementare, della Scuola Secondaria di 1° grado e durante il corso di Istruzione Secondaria Superiore. Per consentire la stesura, l’aggiornamento e la verifica del PDF sono calendarizzati almeno tre incontri inter-professionali per ogni alunno durante l’anno scolastico. Gli incontri sono promossi - d’intesa con i referenti degli Enti interessati - dal Capo di Istituto, che li presiede direttamente o tramite un proprio delegato. Relativamente al PDF, modulo predefinito dagli A. di P., alla AUSL (QA*11) la sottoscrizione del PDF o PEP da parte delle famiglie risulta per il 14% dei casi. Ai capi d'istituto risulta (QC*8) che per il 19% dei casi nel PDF sia stata compilata la parte relativa alle osservazioni della famiglia, la sottoscrizione da parte delle famiglie di questo documento (QC*10) è accertata per il 25%, il possesso per il 18%. I docenti ritengono (QD*9) che il 16% delle famiglie abbia partecipato consapevolmente alla redazione del PDF e il 25% lo abbia sottoscritto. Questo modello è conosciuto dalle famiglie (QFa*3) per il 66% dei casi, e in riferimento alle relative risposte, il 29% lo possiede e il 24% ha partecipato alla sua redazione e il 32% lo ha sottoscritto. Piano Educativo Personalizzato Per ogni alunno con handicap inserito nella scuola viene definito uno specifico Piano Educativo Personalizzato, che documenta l’integrazione degli interventi predisposti a favore dell’alunno, per un periodo di tempo determinato, di norma annuale. Il Piano è parte integrante della programmazione educativa/didattica di classe. Esso è definito entro i primi due mesi di scuola dal gruppo docente, con il contributo degli specialisti dell’Azienda USL e degli eventuali operatori dell’area educativo/assistenziale dell’Ente Locale che seguono il caso. Nella definizione e nella verifica del Piano Educativo Personalizzato la famiglia dell’alunno è riconosciuta come risorsa importante e parte attiva. 46 Sono previste anche eventuali consulenze di specialisti messi a disposizione dalle Associazioni, secondo protocolli sottoscritti con l’Amministrazione scolastica. Il Piano Educativo Personalizzato costituisce un documento di sintesi dei dati conosciuti e di previsione degli interventi prospettati. In esso si definiscono: − gli obiettivi educativi/riabilitativi, di socializzazione perseguibili (in uno o più anni); − gli obiettivi di apprendimento riferiti alle diverse aree, anche in relazione alla programmazione di classe; − le attività; − i metodi, i materiali, i sussidi con cui organizzare le proposte di intervento; − i tempi di scansione degli interventi previsti; − le forme e i modi di verifica e di valutazione del Piano; − le forme di integrazione fra scuola ed extra-scuola. E’ raccomandato per il PEP l’adozione di uno schema di riferimento omogeneo per ogni Circolo/Istituto, si ricorda che altre importanti indicazioni sono contenute nella C.M. 258/'83. Relativamente al PEP, si ricorda che alla AUSL (QA*11) la sottoscrizione del PDF o PEP da parte delle famiglie risulta per il 14% dei casi. I capi d'istituto riferiscono che avevano adottato un modello comune di PEP per il 40% dei casi prima degli A. di P. (QC*4), passati al 54% a seguito della sottoscrizione degli stessi (QC*5). Su 131 scuole sono stati consegnati dai capi d'istituto 29 modelli di PEP. Questi affermano che le famiglie hanno sottoscritto il PEP nel 35% dei casi e per il 31% lo possiedono. Usa un modello comune al proprio ambito scolastico il 58% dei docenti, procedura adottata per il 45% dei casi prima della sottoscrizione degli A. di P. 17% nell'a.s. 97/98 e il 38% 98/99. I docenti ritengono (QD*9) che il 18% delle famiglie abbia partecipato consapevolmente alla redazione del PEP, il 61% abbia ricevuto solo informazioni e che il 22% sia in possesso di una sua copia. Gli operatori conoscono (QO*3) il 70% dei PEP degli a.c. che seguono e vi hanno preso parte nella redazione nel 63% dei casi. Gli operatori dei CFP (QFo*2) hanno alla elaborazione dei PEP per 11 casi su 29. Questo strumento è conosciuto dalle famiglie (QFa*3) per il 72% dei casi, e in riferimento alle relative risposte, il 35% lo possiede e il 13% ha partecipato alla sua redazione e il 36% lo ha sottoscritto. Dalle famiglie (QFa*8) si rileva che, nella definizione del PEP, è stato nel 64% dei casi richiesto loro un contributo sulle varie aree funzionali, mentre per gli altri il 36% ha partecipato genericamente alla discussione del G.O., il 62% ha incontrato separatamente gli operatori e il 2% ha richiesto la riunione del G.O. che non era ancora stata definita. Le famiglie vorrebbero (QFa*11) che il PEP del proprio figlio fosse rinforzato, pur con diverso interesse per le varie aree, nel 76% dei casi. 47 Bisogni Provveditorato agli Studi: L’Amministrazione scolastica, sulla base delle procedure previste dalla normativa vigente, provvede all’attivazione degli interventi di sostegno ai sensi degli artt. 2 e 7 della Legge 517/77, dell’art. 12 della Legge 270/82 e successive modifiche e integrazioni, degli artt. 13 e 14 della Legge quadro n. 104/92, ivi comprese le eventuali deroghe al rapporto insegnanti/alunni previste dalla citata normativa, qualora se ne ravvisino le condizioni. • Assegna docenti specializzati per le attività di sostegno. Tali docenti, destinati non al singolo allievo, ma al Circolo/Istituto e di conseguenza alle classi in cui gli allievi sono inseriti, assicurano anche un’azione coordinata con tutte le risorse impegnate nel processo di integrazione. • Attiva forme sistematiche di orientamento scolastico e professionale, coordinandosi con l’Amministrazione provinciale per quanto di sua competenza. • Realizza attività di aggiornamento/formazione in servizio per gli insegnanti di sostegno e curricolari, impegnati nell’integrazione, su tematiche di carattere pedagogico, didattico e su specifiche tecnologie per l’handicap. • Alcune di queste attività potranno coinvolgere anche il personale degli altri Enti, come previsto dall’art. 14 della Legge 104/92 e già sperimentato in alcune occasioni. In questo caso l’organizzazione e la gestione delle attività di aggiornamento verranno opportunamente concordate con gli Enti interessati. • Promuove e favorisce forme di sperimentazione previste dal titolo VII del D.Leg.vo 16/4/1994, n. 297 e dall’art. 4, comma 3, lettera f del DPR 9/7/92 anche con interventi aggiuntivi. • Promuove e favorisce la Sperimentazione di nuove forme di integrazione fra Scuola, Territorio e/o Formazione Professionale, nel rispetto della normativa vigente. • Nel rispetto degli accordi sindacali siglati, garantisce l’impiego del personale ausiliario nel processo di integrazione scolastica. Amministrazione provinciale: si impegna a: • procedere all’eliminazione progressiva delle barriere architettoniche degli edifici scolastici di propria competenza secondo il piano programmato allegato. Per “barriera” si intende tutto quanto si frapponga ad un regolare accesso e utilizzo delle strutture e delle attività curricolari; • facilitare l’impiego degli operatori bidelli nel processo di integrazione scolastica, nel rispetto degli accordi sindacali siglati; • realizzare in modo coordinato con gli altri Enti sottoscrittori gli interventi di diritto allo studio ex-L.R. 6/83, regolati dagli indirizzi regionali; • garantire la collaborazione con l’Amministrazione scolastica, nel rispetto delle 48 proprie competenze, relativamente all’orientamento scolastico e professionale degli alunni con handicap; • garantire i necessari interventi di formazione professionale e transizione al lavoro degli alunni con handicap, anche attraverso la sperimentazione di nuove forme di integrazione fra scuola e formazione professionale, nel rispetto della normativa nazionale e regionale vigente in materia; • attuare interventi di formazione continua a sostegno dell’occupazione o della riconversione professionale dei lavoratori con handicap. • Promuovere e favorire la Sperimentazione di nuove forme di integrazione fra Scuola, Territorio e/o Formazione Professionale, nel rispetto della normativa vigente. Aziende UU.SS.LL.: • Redigono l’attestazione di handicap, la diagnosi funzionale e ogni altra documentazione atta ad individuare le caratteristiche ed i bisogni degli alunni, anche ai fini dell’identificazione delle risorse, dei materiali e dei sussidi utili al processo di integrazione scolastica. • Garantiscono la presenza nella scuola degli operatori di cui all’art. 12 della Legge 104/92, per l’aggiornamento del Profilo Dinamico Funzionale e per le verifiche periodiche del Piano Educativo Personalizzato; tali presenze sono quantificate in almeno tre incontri annuali per ogni allievo con handicap. • Garantiscono la presenza di un proprio referente nel “Gruppo di lavoro per l’integrazione” previsto ai sensi dell’art. 15, punto 2, Legge 104/92. • Garantiscono la fattiva collaborazione con l’Amministrazione scolastica in attività di consulenza per la realizzazione di progetti di formazione previsti dalla C.M. n. 137/90. • Garantiscono la fattiva collaborazione con l’Amministrazione provinciale ed il sistema dei Centri di Formazione Professionale, per l’orientamento e il supporto all’integrazione. • Mettono a disposizione nel contesto scolastico, eccezionalmente e in relazione a specifici progetti, personale di riabilitazione. • Predispongono una Banca Dati degli Ausili assegnati ad uso personale al fine di favorire un ottimale riutilizzo delle risorse. La stesura della Diagnosi Funzionale, del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Personalizzato è regolata dall’art. 12 della Legge 104/92, nonché dal DPR 24/2/94, dalle CC.MM. n. 258/83, n. 250/85, n. 262/88, e dalle Linee di indirizzo dell’Assessorato regionale alla Sanità (aprile/giugno 1994). Amministrazioni comunali si impegnano a: • procedere all’eliminazione progressiva delle barriere architettoniche degli edifici scolastici di propria competenza secondo un piano programmato allegato, o comunque da predisporre entro un anno dalla sottoscrizione dell’accordo. Per “barriera” si intende tutto quanto si frapponga ad un regolare accesso e utilizzo 49 • • • • • • • delle strutture e delle attività curricolari; facilitare l’impiego del personale collaboratore scolastico nel processo di integrazione, nel rispetto degli accordi sindacali siglati; assicurare il personale di competenza, adeguatamente preparato, per l’assistenza, l’autonomia personale e la comunicazione degli alunni con handicap fisici o sensoriali (anche in via transitoria) e degli alunni gravemente non autonomi (Legge 118/71, DPR 616/77, art. 13 della Legge 104/92); fornire, nei limiti delle risorse disponibili e qualora se ne ravvisino le condizioni, personale educativo ai sensi degli artt. 2 e 7 della Legge 517/77; garantire l’accesso tramite il trasporto degli alunni con handicap che ne abbiano necessità e realizzare in modo coordinato gli interventi di diritto allo studio exL. R. n. 6/83; garantire la collaborazione con l’Amministrazione scolastica e/o Provinciale, nel rispetto delle reciproche competenze, per la realizzazione di esperienze integrate scuola/territorio; garantire, qualora se ne ravvisi la necessità, la presenza di un proprio referente nel “Gruppo di lavoro per l’integrazione” previsto ai sensi dell’art. 15, punto 2, Legge 104/92. fornire alle scuole la mappa delle risorse extrascolastiche presenti sul proprio territorio (strutture sportive, educative, culturali, del tempo libero, ecc.) favorendone il reale utilizzo. Rispondendo (QFa*21) su cosa ritengano maggiormente necessario all'integrazione dei propri figli, le famiglie fanno cadere la propria scelta per il 79% sulla "Continuità degli operatori", per il 20% su una "Maggior comunicazione operatori/famiglia" e per il 19% sugli "Ausili strumenti laboratori". Le famiglie, esprimendo (QFa*10) le esigenze ancora da soddisfare si riferiscono con maggior frequenza a: "Spazi e laboratori attività gruppo" (con un 35% di casi da soddisfare sui 600 interessati); "Spazi e laboratori attività individualizzate" (con un 36% di casi da soddisfare sui 538 interessati); "Riabilitazione/ausili cognitivo" (con un 51% di casi da soddisfare sui 312 interessati); "Ausili mediatori comunicazione" (con un 46% di casi da soddisfare sui 292 interessati); "Superamento barriere architettoniche" (con un 53% di casi da soddisfare sui 183 interessati); "Riabilitazione/ausili postura" 50 (con un 41% di casi da soddisfare sui 153 interessati); "Trasporto casa/sede di attività scolastiche" (con un 22% di casi da soddisfare sui 260 interessati); "Riabilitazione/ausili deambulazione" (con un 43% di casi da soddisfare sui 120 interessati). Sempre in riferimento alla stessa domanda alle famiglie (QFa*10), sul totale di coloro che si sono espressi sullo specifico bisogno, non sono ad esso interessati è del: 13% per "Spazi e laboratori attività gruppo" (89 su 689 e 91 mancate risposte); 20% per "Spazi e laboratori attività individualizzate" (133 su 671 e 109 mancate risposte); 50% per "Riabilitazione/ausili cognitivo" (290 su 582 e 178 mancate risposte); 52% per "Ausili mediatori comunicazione" (344 su 656 e 144 mancate risposte); 63% per "Trasporto casa/sede di attività scolastiche" (451 su711 e 69 mancate risposte); 71% per "Superamento barriere architettoniche" (442 su 625 e 155 mancate risposte); 74% per "Riabilitazione/ausili postura" (427 su 580 e 200 mancate risposte); 80% per "Riabilitazione/ausili deambulazione" (468 su 588 e 192 mancate risposte). I comuni (QR*2_1) dichiarando di avere in carico 652 a.c. (47% sui 1385 a.c. noti al provveditorato), ripartono su 640 a.c. 835 prestazioni così suddivise: per 475 a.c. personale educativo (il 57% sul totale delle prestazioni, il 74% sui 640 a.c. di riferimento e il 34% sui 1385 a.c. noti al provveditorato); per 141 a.c. con personale assistenziale (il 17% sul totale delle prestazioni, il 21% sui 640 a.c. di riferimento e il 10% sui 1385 a.c. noti al provveditorato); per 86 a.c. con servizio di trasporto (il 10% sul totale delle prestazioni, il 13% sui 640 a.c. di riferimento e il 6% sui 1385 a.c. noti al provveditorato); per 83 con obiettori (il 10% sul totale delle prestazioni, il 13% sui 640 a.c. di riferimento e il 6% sui 1385 a.c. noti al provveditorato) 34 a.c. con personale di mediazione (il 4% sul totale delle prestazioni, il 5% sui 640 a.c. di riferimento e il 2% sui 1385 a.c. noti al provveditorato) 16 a.c. con accompagnatori (il 2% sul totale delle prestazioni, il 2,5% sui 640 a.c. di riferimento e l'1% sui 1385 a.c. noti al provveditorato) Relativamente alle barriere architettoniche poco più della metà dei capi d'istituto risponde alla domanda (QC*9), segnalando tra questi problemi per 141 plessi sui 526 statali, esistenti in provincia. 51 Dai referenti comunali si apprende che dei 65 plessi segnalati per la presenza di barriere architettoniche, in 6 casi verranno rimosse nell'a.s. 98/99. Il 48% delle famiglie segnala l'esistenza di barriere architettoniche nei relativi plessi scolastici. Il 66% delle famiglie si ritiene (QFa*13) sufficientemente coinvolto nel processo d'integrazione scolastica del proprio figlio, il 34% no. L'82% di queste ritiene di essere sufficientemente informato e aggiornato sull'attività scolastica del proprio figlio, il 7% di essere informato ma non aggiornato, l'11% di non esserlo abbastanza e di non esserlo per niente il 2%. Le stesse segnalano (QFa*14) una loro partecipazione attiva per il: 70% al momento dell'iscrizione; 45% nel passaggio tra una scuola e l'altra; 39% nella progettazione educativa-integrativa individualizzata; 28% nell'assegnazione delle ore di sostegno; 21% nella stesura della Diagnosi Funzionale; 19% per le gite scolastiche; 18% per i percorsi formativi; 4% nella progettazione educatica-integrativa di circolo o d'istituto; 3% per la somministrazione di farmaci 3% specificando altro. Le famiglie ritengono ( QFa*4) di indicare tra le figure con cui hanno maggiormente definito gli obbiettivi integrativi del proprio figlio per il 79% l'insegnante di sostegno e per il 50% quello curricolare, per il 38% il medico e per il 21% l'operatore AUSL e l'11% dell'operatore comunale (tenendo in considerazione che agli operatori afferiscono solo il 48% degli a.c), l'11% il capo d'istituto e il 9% "altri". Le famiglie (QFa*2), circa la conoscenza dei disposti legislativi e percorsi amministrativi necessari all'integrazione del proprio figlio ritengono di essere molto informati per il 6%, per il 52% abbastanza, per il 33% poco e 10% per nulla. Vorrebbero (QFa*3) essere più informate per il : 22,1% sui riferimenti legislativi, organi istituzionali e percorsi d'attuazione; 16,9% in generale su tutto; 11,3% sul PEP; 10,8% sui percorsi d'attuazione necessari all'integrazione; 9,9 % sul futuro lavorativo; 9,1% sul comportamento e lo studio che avviene in classe; 5% ritiene di essere adeguatamente informato; 3,3% non sanno o su nulla; 3% sulle modalità effettive del sostegno; 3% sulle attività extrascolastiche. 52 Il 36% delle famiglie (QFa*7) ha ricevuto dala scuola l'opuscolo "Insieme" nell'a.s. 97/98, il 22% nel 98/99 e non lo avevano ancora avuto il 42%. Il 6 % delle famiglie specifica (QFa*3) le fonti da cui hanno ricevuto questo opuscolo, mentre un 20% ha partecipato ad incontri informativi sull'integrazione scolastica. Dalle 702 risposte a QFa*16 (77% su 914) risulta che, relativamente ai sottolelencati servizi, le famiglie attribuiscono la competenza a: Attività formazione professionale finalizzata all'inserimento lavorativo Falso Vero Falso Vero Comune Provveditorato AUSL Provincia altro non so 19% 20% 16% 24% 1% 19% 159 162 136 201 11 157 Eliminazione delle barriere architettoniche Vero Falso Falso Vero Comune Provveditorato AUSL Provincia altro non so 63% 3% 10% 11% 0% 13% 468 25 74 80 2 99 Sussidi per l'accesso e la frequenza scolastica Vero Falso Vero Falso Comune Provveditorato AUSL Provincia altro non so 40% 24% 13% 8% 2% 12% 316 190 103 66 16 95 Fornitura protesi Falso Falso Vero Falso Comune Provveditorato AUSL Provincia altro non so 6% 1% 75% 3% 0% 15% 37 9 461 16 1 94 Trasporti Vero Falso Falso Falso Comune Provveditorato AUSL Provincia altro non so 78% 2% 7% 4% 0% 9% 518 10 46 25 3 62 Attrezzature e ausili didattici per disabili Vero Vero Vero Falso Comune Provveditorato AUSL Provincia altro non so 24% 23% 35% 6% 0% 12% 193 181 278 46 3 96 Formazione ed aggiornamento per i diversi operatori Falso Vero Falso Vero Comune Provveditorato AUSL Provincia altro non so 15% 42% 17% 12% 1% 13% 131 373 151 107 8 111 Una maggiore informazione sui servizi previsti e sugli Enti preposti alla loro erogazione non può prescindere da una riflessione su una loro ricomposizione a favore dell’utenza più che a soddisfazione delle specifiche funzionalità di struttura. Migliorare Alle domande relative a quali punti, di seguito elencati, si ritenga avrebbero maggiore possibilità di migliorare le specifiche situazioni riscontriamo: 107 (86% su 124) risposte dai capi d’istituto (QC*12); 710 (78% su 914) dalle famiglie (QFa*23); 60 )(91% su 66) dalle AUSL (QA*9); 977 dai docenti (95% su 1033); 36 dai referenti comunali (100% su 36); 53 358 dagli operatori (96% su 371); 5 dai centri di formazione (100% su 5). Le diverse componenti hanno ordinato la priorità dei vari punti proposti nel modo seguente: (sono stati posti in grassetto le posizioni che maggiormente si discostano dalla media) AUSL Famiglie Capi d’istituto Docenti Operatori R. Comunali Formazione Professionalità docenti sostegno 4 1 1 2 2 2 1 Professionalità operatori comunali 2 6 4 5 5 4 3 Collaborazione GO 5 3 2 3 1 1 1 Collaborazione famiglie 8 1 4 3 3 6 3 Ausili tecnici laboratori 5 5 6 6 8 7 8 Progetti operatori AUSL 6 3 4 4 6 2 2 Progetti d’integrazione extrascolastici 4 7 7 9 8 9 9 Corsi formazione 5 8 6 7 9 7 8 Informazione handicaps 5 9 9 8 7 9 7 Associazioni H 10 10 10 10 10 10 10 Il miglioramento della professionalità degli insegnanti di sostegno è un fattore generalmente condiviso assieme a quello della collaborazione tra i membri del G.O. Tra l’altro è interessante rilevare la scarsa considerazione della positività del proprio ruolo da parte delle famiglie. Per tutti l proprio ruolo viene enfatizzato o defilato a seconda dei casi. In specie l’AUSL tende a puntare sul momento scuola e famiglia, quest’ultima sugli operatori in particolare della scuola, dell’AUSL e comunali, i capi d’istituto si focalizzanop sulla famiglia, i docenti pongono al centro il G.O. così pure gli operatori anche se sottolineano la loro marginalità invocando maggiore informazioni sugli handicap, i referenti comunali sembrano avere un rapporto parcelizzato con le varie componenti ma sottolineano, quasi isolati, l’importanza dei progetti extrascolastici, mentre la formazione sembra rivendicare un ruolo meno marginale. Omogenea è la mancanza di aspettative nei confronti delle risorse associative che paiono molto distanti dal mondo scolastico, fatto che dovrebbe indurre una seria riflessione al loro interno. Aspetti critici e da migliorare Si riportano le frequenze dei 5 campi disponibili: su 1 AUSL (QA*13) 66 52 Famiglie (QFa*23) 914 487 Capi d’Istituto (QC*13) 124 97 Docenti (QD*12) 1033 868 Operatori (QO*6) 371 311 Referenti Comunali (QR*13) 37 31 Formazione (QFo*4) 5 5 79% 53% 78% 84% 84% 84% 100% 2 41 266 79 668 236 22 5 62% 29% 64% 65% 64% 59% 100% 3 23 152 52 445 165 8 4 35% 17% 42% 43% 44% 22% 80% 4 9 58 22 214 87 4 2 14% 6% 18% 21% 23% 11% 40% 5 1 18 9 115 31 1 1 2% 2% 7% 11% 8% 3% 20% 68% 59% 81% 77% 81% 70% 100% 2 17 236 83 565 197 14 4 26% 26% 67% 55% 53% 38% 80% 3 3 113 54 285 105 3 2 5% 12% 44% 28% 28% 8% 40% 4 1 35 26 112 34 2 0 2% 4% 21% 11% 9% 5% 0% 5 0 19 11 33 10 0 0 0% 2% 9% 3% 3% 0% 0% Aspetti positivi: Si riportano le frequenze dei 5 campi disponibili: su 1 AUSL (QA*14) 66 45 Famiglie (QFa*24) 914 539 Capi d’Istituto (QC*14) 124 101 Docenti (QD*13) 1033 795 Operatori (QO*7) 371 299 Referenti Comunali (QR*14) 37 26 Formazione (QFo*5) 5 5 54 Il materiale raccolto è estremamente ricco e fonte d'informazioni che rispecchiano, nel bene e nel male, l'andamento del monitoraggio e sono sottoposte all'attenzione del Provveditorato agli Studi per le eventuali valutazioni ed interventi del caso. Il lavoro di chiusura delle domande aperte (QA*13, QA*14, QFa*24, QFa*25, QC*13, QC*14, QD*12, QD*13, QO*6, QO*7, QR*13, QR*14, QFo*4, QFo*5,) è stata realizzata dal dottor Marzio Barbieri e collaboratori (pag. xxx). Questo tipo di lettura può penalizzare temi di notevole interesse ma poco frequenti. Di seguito vengono riportati i testi completi e privati degli elementi identificativi. 55 Provveditorato agli Studi di Bologna Istituto: ............................................................................. Alunno/a (iniziali: ..............) Classe: .......... Mod. AA Anno scol. ............... INFORMAZIONI SULLE ABITUDINI DELL'ALUNNO/A IN AMBITO FAMILIARE 1) In quale ambiti l'alunno/a è autonomo/a nelle attività della vita quotidiana ? Si Parzialmente No - Alimentazione r r r - Cura della persona r r r - Spostamenti r r r 2) In che modo ha bisogno di essere aiutato/a ? - per l’Alimentazione ......................................................................................................... - per la Cura della persona............................................................................................... - per gli Spostamenti ........................................................................................................ - altro .................................................................................................................................. 3) Esegue i compiti scolastici a casa? Sì r Con difficoltà r No r Se ha difficoltà, ha la possibilità di essere aiutato/a ? Da un familiare Dai compagni di scuola Da una persona di fiducia della famiglia Altro (specificare):.......................................... 4) Come trascorre il tempo libero a casa ? Sì r r r r Qualche volta r r r r No r r r r Sì Qualche volta No Guarda la TV r r r Gioca da solo/a r r r Gioca con altri bambini/ragazzi r r r Coltiva degli hobbies r r r Aiuta nel ménage familiare r r r Legge libri/fumetti r r r Altro r r r (specificare):...................................................................................................................... 5) Quali sono i suoi interessi prevalenti ? (sono stati ridotti per motivi di spazio le righe presenti nel modulo originale) ................................................................................ 6) Nel tempo extrascolastico esce di casa ? Sì r No r Se SI precisare: Autonomamente r In compagnia di adulti r In compagnia di coetanei r solo se accompagnato/a r Se NO precisare perché .................................................................................................................................................... 7) Frequenta: Coetanei r Compagni di scuola r Familiari r Amici di famiglia r Gruppi organizzati r Nel caso frequenti gruppi organizzati precisare: 56 Centri ricreativi r .................................................................................. Scouts o parrocchia r .................................................................................. Gruppi sportivi r (specificare lo sport: ...........................................) Altro r (specificare: .........................................................) 8) Sa organizzare autonomamente attività nel suo tempo libero? Sìr r A volter r No r se SI solitamente cosa? ...................................................................................................................................... 9)Propone attività? Sì r A volte r No r se SI specificare quali .......................................................................................................................................... 10) Esprime desideri/aspirazioni particolari? Quali? ....................................................................................................................... 11) Note ed osservazioni .......................................................................................................................................... I Redattori Scolastici Familiari .................................................. ............................................... .........................................................., ......... / ......... / ........... š› š› š› Azienda USL Mod. DF Anno scol. ............. DIAGNOSI FUNZIONALE Alunno/a (iniziali): .......... Nato/a il ....................... a ................................ residente a .................... via ................................... Iscrizione prevista alla Scuola ................. Classe ................. Proveniente da …............................................................................ Diagnosi clinica: ...................................................................................................................... Note, avvertenze, precisazioni particolari: ...................................................................................... Per garantire la frequenza scolastica si ravvisa la necessità di: - Assistenza durante l'orario scolastico tramite: Assistente r Mediatore per la comunicazione r - Servizio di trasporto casa/scuola r - Riabilitazione in contesto scolastico r - Ausilii: per la postura r per la deambulazione r per la comunicazione r Ai fini della costituzione del Gruppo di lavoro di cui alla Legge 104/92, il Dott. ............................................................................................................ è l'attuale referente dei Servizi U.S.L. per l'alunno/a (reperibilità in orario di servizio: Tel. .............................................) Funzionalità delle Difficoltà: Assente Tipologia del supporto aree Transitoria Limitata Estensiva Pervasiva 1 - Motoria r r r r r 2 - Sensoriale r r r r r Proposto (*) 57 3.1 - Cognitiva r r r r r 3.2 - Linguistico-com. r r r r r 4 - Affettiva e relazionale r r r r r 5 - Delle autonomie r r r r r (*) Tipologia del supporto: PD = Personale Didattico; PE = Personale Educativo; PM = Personale di Mediazione; PA = Personale Assistenziale; T = supporto Tecnologico; R = personale Riabilitativo Diagnosi funzionale (redatta in forma conclusiva): .................................................................................... Categoria ICD-10 dell'handicap prevalente (a fini statistici): ............... PER L' AZIENDA U.S.L. .............................................................. ..............................................., ...... / ...... / ............ š› š› š› Provveditorato agli Studi di Bologna Istituto: ............................................................................... Livello scolastico: Materna r Elementare r PDF Anno scol. ............. Media r Superiore r PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (Carpetta-contenitore) Alunno/a (iniziali): .......... Data di nascita: .................... Comune di residenza: ......................................................................... Note ed osservazioni sulla frequenza scolastica : ........................................................................................................................... Profilo Dinamico Funzionale (redatto in forma conclusiva) : ............................................................................................................ Firma dei compilatori Qualifica Data: ............................................................. SCHEDE DEL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE da compilare ed inserire nella carpetta-contenitore a seconda delle caratteristiche dell'alunno/a AREE FUNZIONALI IN CUI SI RISCONTRANO DIFFICOLTA’ • 1 - AREA MOTORIA; • 2 - AREA SENSORIALE; • 3.1 - AREA COGNITIVA; • 3.2 - AREA LINGUISTICA E COMUNICAZIONALE; • 4 - AREA AFFETTIVA E RELAZIONALE; • 5 - AREA DELL’AUTONOMIA; • 6 - AREA DELL’APPRENDIMENTO ACCORGIMENTI particolari da tenere, secondo indicazione medica, in presenza di specifiche patologie (epilessia, emofilia, gracilità ossea, etc.) ..................................................................................................................................... AREA MOTORIA (Motricità globale, Motricità fine) PD.1 AREA SENSORIALE (Funzionalità tattile (agnosie in presenza di deficit neuromotori). Funzionalità visiva. Funzionalità uditiva) PD.2 AREA COGNITIVA (Livello di sviluppo ed aspetti neuropsicologici e prassici. Strategie e stile cognitivo) PD.3.1 AREA LINGUISTICA E COMUNICAZIONALE (Comprensione linguistica. Produzione linguistica. Mezzi privilegiati e/o linguaggi alternativi. Modalità e contenuti della comunicazione nei diversi contesti. Lettura e scrittura) PD.3.2 AREA AFFETTIVA E RELAZIONALE (Area del “Sè”. Rapporto con gli adulti. Motivazione al rapporto) PD.4 AREA DELL’AUTONOMIA (Autonomie di base. Autonomia sociale) PD.5 58 AREA DELL’APPRENDIMENTO (Ambiti di prestazione rapportati alle capacità cognitive dell’alunno ed al livello scolastico) PD.6 (per ognuna di queste aree è prevista la compilazione della sottostante griglia qui ridotta per motivi di spazio) FUNZIONAMENTO (capacità, difficoltà) Diagnosi funzionale: Integrazioni ed osservazioni dei docenti: Integrazioni ed osservazioni dei familiari: POTENZIALITA’ Sintesi collegiale: š› š› š› Provveditorato agli Studi di Bologna PEP Piano Educativo Personalizzato (Mod.PEP) Il Piano Educativo Personalizzato (P.E.P.), da non confondere con il Progetto Educativo di Istituto (P.E.I.) è il documento predisposto per l’alunno handicappato, in cui confluiscono e si coordinano la programmazione didattica, i piani riabilitativi e tutti gli altri interventi educativi (intesi come specifici atti di progettazione vincolati a codici di comportamento professionale, responsabilizzanti e regolamentati con proprie normative) ai fini della realizzazione del diritto all’educazione e all’istituzione. Il P.E.P., nell’ottica già individuata nella stesura del Profilo Dinamico Funzionale, deve presentare in premessa i dati di conoscenza dell’alunno e il quadro degli interventi didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione nelle aree funzionali interessate, già indicati all’art. 11, ultimo comma. Non si ritiene opportuno diffondere un modello-schema; per la redazione del P.E.P. si rinvia anche alle indicazioni contenute nella C.M. 258/1983, lasciando comunque facoltà di adottare modelli elaborati grazie al contributo della ricerca pedagogica e dell’esperienza. Si raccomanda comunque l’adozione di uno schema di riferimento omogeneo all’interno dello stesso Circolo/Istituto. 59 Questionari, domande e risultati delle risposte. Questionari prodotti da Marzio Barbieri e Giovanni Battista Pesce, sottoposti per verifica ed approvazione ai componenti del GLIP ed infine elaborati da G.B.P. in colaborazione con la ditta In-CiDi. AUSL QA*1 Quanti alunni ha avuto in carico nell’anno scolastico 1997/98? Risultano dalle 66 risposte a QA*1 (100% su 66) 1443 a.c., 94 in più rispetto a quelli noti al Provveditorato agli Studi. QA*2 Circa la partecipazione ai Gruppi Operativi, può indicare il numero di alunni certificati per cui l’anno scolastico scorso (1997-98) Lei (o un altro operatore della AUSL delegato) ha partecipato a: Relativamente ai G.O. dalle 66 risposte a QA*2 (100% su 66) risulta che nell’a.s. 97/98 l’AUSL ha seguito 1114 a.c. avendo per 31 (3%) di essi zero incontri del GO, per 126 (11%) uno, per 255 (23%) due, per 562 (50%) tre, per 140 (13%) più di tre. QA*3 Per quanti degli di alunni per cui ha partecipato a meno di tre incontri, tale evento si è verificato per la mancata convocazione del Gruppo Operativo da parte dell’organismo preposto? Dalle 34 risposte a QA*3 (52% su 66) risulta che nell’a.s. 97/98 su 412 a.c. per cui l’ AUSL non ha partecipato ad almeno 3 incontri del GO, 135 (33% su 412) sono avvenuti a causa di mancata convocazione, e precisamente 73 per AUSL Città di Bologna, 5 per AUSL Bologna Nord, 57 per AUSL Bologna Sud e 0 per AUSL Imola. 14 (10%) più di tre. QA*4 Quanti alunni ha in carico in quest’anno scolastico 1998/99?: Dalle 66 risposte alla QA*4 (100% su 66) risultano in carico agli operatori sanitari nell’anno scolastico 1998/’99 1563 a.c., 178 in più rispetto a quelli noti al Provveditorato agli Studi per lo stesso anno, 1385. QA*5 Circa la partecipazione ai Gruppi Operativi, può indicare il numero di alunni certificati per cui quest’anno (1998-99) Lei (o un altro operatore della AUSL delegato) ha partecipato a incontri: Relativamente ai G.O. Dalle 66 risposte a QA*5 (100% su 66) risulta che nell’a.s. 98/99 l’AUSL ha seguito 1255 a.c. avendo per 45 (4%) di essi zero incontri del GO, per 216 (19%) uno, per 428 (38%) due, per 452 (41%) tre, per 1 QA*6 Per quanti degli alunni per cui non ha partecipato a nessun incontri tale evento si è verificato per mancata convocazione del Gruppo Operativo da parte dell’organismo preposto? Dalle 55 risposte a QA*6 (83% su 66) risulta che nell’a.s. 1998/’99 su 689 a.c. per cui l’ AUSL non ha partecipato ad almeno il primo incontri del G.O., 34 (5% su 689) sono avvenuti a causa di mancata convocazione, e precisamente 14 per AUSL Città di Bologna, 3 per AUSL Bologna Nord, 13 per AUSL Bologna Sud e 4 per AUSL Imola. QA*7 Negli ambiti scolastici che frequentano gli alunni certificati a lei in carico, quanti Gruppi di Lavoro di Circolo o Istituto sono stati attivi sino ad oggi? Dalle 65 risposte a QA*7 (98% su 66) risulterebbe una rindondanza di GLCI, 166 (127% su 131), 71 (43% su 166) per l’AUSL Città di Bologna, 38 (23% su 166) per l’AUSL Bologna Nord, 39 (23% su 166) per l’AUSL Bologna Sud, 18 (11% su 166) per l’AUSL Imola. QA*8 60 A quanti di questi Gruppi di Lavoro di Circolo o d’Istituto un rappresentante della AUSL ha partecipato almeno una volta? Nelle 52 risposte a QA*8 (79% su 66) e in relazione a quanto dichiarato in precedenza risulta che la partecipazione delle AUSL a 170 GLCI più di quanti se ne dichiari l’esistenza e in specie: 44 per l’AUSL Città di Bologna (62% su 71), 36 (95% su 38) per l’AUSL Bologna Nord, a 18 (46% su 39) per l’AUSL Bologna Sud, 18 (456% su 18) per l’AUSL Imola. In due casi le AUSL segnalano loro nomine formali ma mai seguite a convocazione, in un altro caso “non so”. QA*9 Potrebbe indicarci (ordinando per importanza dove 1° = più importante, 10° = meno importante) i punti sotto descritti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare l’integrazione scolastica: Collaborazione famiglie di alunni certificati-270; Ausili tecnici e laboratori-271; Professionalità degli Operatori comunali-197; Progetti con operatori AUSL-293; Progetti d'integrazione extrascolastici-294; Professionalità dei Docenti di sostegno-143; Collaborazione tra i membri dei Gr. Oper.-216; Informazione sugli handicap-361; Corsi di formazione-307; Collaborazione associazioni H-444. QA*10 Quest’anno e in riferimento agli alunni certificati a Lei in carico, in quanti Gruppi Operativi ha partecipato almeno una volta la componente famigliare? Dalle 55 risposte a QA*10 (83% su 66) la famiglia nell’a.s. 98/99 ha partecipato a 564 incontri (45% su 1255 incontri dichiarati nella QA*5, 36% sui 1563 dichiarati in carico nell'a.s. 98/99), e più specificatamente 271 (48% su 564 e 54% su 501 dichiarati QA*5) per AUSL Città di Bologna, 141 (25% su 564 e 43% su 331 QA*5) per AUSL Bologna Nord, 141 (25% su 564 e 40% su 353 QA*5) per AUSL Bologna Sud, , 11 (2% su 564 e 16% su 70 QA*5) per AUSL Imola.. QA*11 Quest’anno e in riferimento agli alunni certificato a Lei in carico, in quanti Gruppi Operativi la famiglia ha sottoscritto il PDF o il PEP?: Dalle 61 risposte a QA*11 (92% su 66) su 1046 a.c. ai capi d’istituto sono noti 220 sottoscrizioni di PDF o di PEP (14% su 1563), e in specie 69 (14% su 498) per AUSL Città di Bologna, 71 (14% su 643) per AUSL Bologna Nord, 66 (10% su 352) per AUSL Bologna Sud, 14 (4% su 70) per AUSL Imola. QA*12 In quale fascia oraria sono fissati prevalentemente gli incontri dei Gruppi Operativi: Dalle 59 risposte a QA*12 (89% su 66) l’articolazione degli orari concordati tra l'AUSL e i capi d'istituto risulta per 5 operatori (8% su 59) una disponibilità sino alle 16, 3 (5% su 59) la prolungano sino alle 17, 14 (25% su 59) alle 18, 32 (54% su 59) fino alle 19 e 5 (8% su 59) oltre. QA*13 Potrebbe elencarci, sinteticamente, gli aspetti critici e da migliorare circa l’attuale situazione interna al proprio settore d’attività, in relazione sia agli altri enti impegnati in questo settore (Provveditorato agli Studi, Circolo didattico/Istituto scolastico, comune, AUSL, Provincia) che all’utenza studentesca e familiare: I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri a pag.xxxx. QA*14 Potrebbe ora elencarci invece quelli che in relazione al punto precedente sono gli aspetti più positivi che si riscontrano all’interno del Suo ambito d’attività: I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri a pag.xxxx. Famiglie QFa*1 61 Quest’anno scolastico, ha partecipato alla prima delle tre riunioni del Gruppo Operativo per definire assieme agli altri componenti il Piano Educativo Personalizzato di sua/o figlia/o? Dalle 815 risposte a QFa*1 (89% su 914) si determina che per il 52% la famiglia ha partecipato, il 48% no. Tra quelle che hanno partecipato e indicato il mese della riunione (332 su 425, l’85%) il 61% si trova nella fascia compresa nei mesi di settembre e novembre, a dicembre il 14%, gennaio l’11%, febbraio il 5%, marzo il 6% e giugno il 2%. QFa*1_1 [Se Sì] Chi era presente a questa riunione? Ricordando che il rilevamento è stato fatto tra metà marzo/inizio giugno 1998, dalle 437 risposte a QFa*1_1 (48% su 914, 35% su 1235 a.c. segnalati dai docenti, 32% su 1385 a.c. noti al Provveditorato) le famiglie ai G.O. rilevano per i capi d’istituto 203 presenze (46% ), per gli insegnanti di classe 366 (84%), per gli insegnanti di sostegno 400 (92%), per il medico della AUSL 268 (61%), per l’operatore della AUSL 170 (39%) e per l’operatore comunale 108 (25%). Verificando per quanti a.c. ci fosse almeno la presenza di un personale della AUSL, medico o altro, i casi aumentano a 329 (75% su 437), determinando su questo valore di presenza il 81% per il medico e il 51% per gli altri operatori. Vengono riportate anche altre presenze: Altri genitori / Assistente sociale(5) / Assistente soc. - pedagogista / Assistente - educatrice / Bidelle comunali / Coordinatore Enaip / Coordinatrice centro / Coordinatrice di classe / Educatore (4) / Educatore professionale / Educatori AUSL / Genitori (2) / In separata sede / Interprete / Interprete LIS / Istituzione privata / Logopedista (8) / Logopedista AUSL / Logopedista club insieme / Mediatore (3) / Mediatrice culturale / Medico scuola / Nessuno / Neuropsichiatra / Non ricordo / Non sappiamo nulla / Obiettore (2) / Operatore ENAIP / Pedagogista (5) / Pedagogista associazione / Pedagogista AUSL / Pedagogista ceps / Pedagogista ceps / Pedagogista coop / Presidente associazione / Presidente CEPS / Psicologa (8) / Psicomotricista (3) / Psicomotricista privata (2) / Referente comunale / Referente h (2) / Responsabile CDI / Studente / Un altro professore / Vice preside. QFa*2 Ritiene di essere informato sui riferimenti di legge, gli organi istituzionali e i percorsi d’attuazione necessari all’integrazione di sua/o figlia/o? Dalle 848 risposte a QFa*2 (93% su 914) le famiglie, circa la conoscenza dei riferimenti legislativi, sugli organi istituzionali e i percorsi d’attuazione necessari all’integrazione del proprio figlio, ritengono di essere molto informati in 47 casi (6% su 848), abbastanza 439 (52% su 848), poco 281 (33% su 848) e per nulla 81 (10% su 848). QFa*2_1 Su quali argomenti vorrebbe comunque essere maggiormente informato? Dalle 445 risposte a QFa*2_1 (39% su 914) le famiglie vorrebbero essere più informate in 80 casi su Riferimenti di legge; Organi istituzionali; Percorsi d'attuazione (22,1% su 445), 61 in generale su tutto (16,9% su 445), 41 sul PEP (11,3%), 39 sui percorsi d'attuazione necessari all'integrazione (10,8% su 445), 36 sul futuro lavorativo (9,9% su 445), 22 vorrebbe essere informata sul comportamento e lo studio che avviene in classe 8&,1% su 445), 18 ritiene di essere adeguatamente informato (5% su 445), 12 non sanno o su nulla (3,3% su 445), 11 sulle modalità effettive del sostegno e 8 sulle attività extrascolastiche (3% su 445). QFa*3 Le chiediamo ora alcune informazioni relative ad alcuni importanti strumenti scolastici. La preghiamo di indicare nelle caselle sottostanti il grado di conoscenza/partecipazione (riportato in colonna) in relazione ad ogni documento: In riferimento alle 834 risposte a QFa*3 (91% su 914), su 118 famiglie (16% su 725) che dichiarano di conoscere il mod*AA, solo 53 (45% su 118, 7% su 725) hanno partecipato alla redazione e in pari numero e relativa percentuale lo ha sottoscritto, 14 (12% su 118, il 2% su 725) ne possiede copia. Dalle 834 risposte a QFa*3 (91% su 914) 757 (91% su 834) si riferiscono alla conoscenza della DF: 129 (17% su 757) casi non lo conoscono, 628 (83% su 757) si, tra questi 199 (32% su 628) lo possiede, 227 (36% 62 su 628) no. Tra i 533 che rispondono sul possesso del DF, 307 (58% su 533) non lo possiede, 226 (48% su 533) si. Dalle 834 risposte a QFa*3 (912% su 914) 736 (88% su 834) si riferiscono alla conoscenza del PDF: 250 (34% su 736) casi non lo conoscono, 486 (66% su 736) si, tra questi 123 (25% su 486) lo possiede, 85 (17% su 486) ha partecipato ala redazione, 105 (22% su 486) lo ha sottoscritto. Tra i 480 (58% su 834) che rispondono sul possesso del PDF, 343 (71% su 480) non lo possiede, 137 (29% su 480) si. Tra i 375 (45% su 834) che rispondono sulla redazione del PDF, 286 (76% su 375) non ha partecipato, 89 (24% su 375) si. Tra i 357 (43% su 834) che rispondono sulla sottoscrizione del PDF, 244 (68% su 357) non lo ha sottoscritto, 113 (32% su 357) si. Dalle 834 risposte a QFa*3 (912% su 914) 753 (90% su 834) si riferiscono alla conoscenza del PEP: 212 (28% su 753) casi non lo conoscono, 541 (72% su 753) si, tra questi 163 (30% su 541) lo possiede, 104 (19% su 541) ha partecipato ala redazione, 136 (25% su 541) lo ha sottoscritto. Tra i 507 (61% su 834) che rispondono sul possesso del PEP, 329 (65% su 507) non lo possiede, 178 (35% su 507) si. Tra i 411 (49% su 834) che rispondono sulla redazione del PEP, 299 (73% su 411) non ha partecipato, 112 (13% su 411) si. Tra i 405 (49% su 834) che rispondono sulla sottoscrizione del PEP, 258 (64% su 405) non lo ha sottoscritto, 147 (36% su 405) si. QFa*4 Quali sono le 2 figure che con lei hanno maggiormente definito gli obbiettivi per l’integrazione scolastica per sua/o figlia/o? (indicare con 1 croce ognuna delle 2 figure) Dalle 825 risposte a QFa*4 (90% su 914) le famiglie, tra le figure con cui hanno maggiormente definito gli obbiettivi per l’integrazione scolastica del proprio figlio, segnalano per: 651 casi (79% su 825) l’insegnante di sostegno, 416 (50% su 825)l’insegnante curricolare, 313 (38% su 825) il medico dell’AUSL, 173 (21% su 825) l’operatore AUSL, 92 (11% su 825) l’operatore comunale, 87 (11% su 825) il capo d’istituto e 75 (9% su 825) altro. (Si tenga in considerazione che l’operatore AUSL e comunale non sono risorse scontate per tutti gli alunni). Nella lista degli Altri (75) oltre a professionalità quali logopedista, educatore, , psicologa, psicomotricista, neuropsichiatra, mediatore del linguaggio e altri riportabili alle altre voci riportate in tabella compaiono Risorse associative, private e di enti pubblici quali obbiettori, assistenti sociali e pedagogisti. QFa*5 Nell’anno scolastico 1997/’98 (terminato lo scorso giugno), le sono stati comunicati dal Capo d’Istituto, con lettera scritta, le date degli incontri del Gruppo Operativo per quell’anno? Dalle 744 risposte a QFa*5 (81% su 914) risulta che nell’a.s. 1997’98 in 456 casi (61% su 744) gli incontri del G.O. non siano stati comunicati per scritto. Dalle 814 risposte a QFa*1 (89% su 914) risulta che, all’epoca della somministrazione dei questionari (metà marzo/inizio giugno), 425 (52% su 814) erano i casi in cui era stata fatta la prima riunione del G.O. Tra coloro che hanno partecipato e indicato il mese della riunione 332 (85% su 425) 202 (61% su 332) indica la fascia compresa nei mesi di settembre e novembre, 46 (14% su 332) a dicembre, 36 (11% su 332) a gennaio, 16 (5% su 332) a febbraio, 19 (6% su 332) a marzo e 6 (2% su 332) a giugno (probabilmente dell'anno precedente). QFa*6 Nell’anno scolastico 1997/’98, ha preso parte all’elaborazione del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) o/e il Piano Educativo Personalizzato (PEP) di sua/o figlia/o? (indicare con un una croce la descrizione sottoriportata più simile a quanto realmente accaduto) Dalle 728 risposte a QFa*6 (80% su 914) relative al numero delle famiglia che hanno partecipato, nell'a.s. 97/98, a uno o più incontri per la definizione del PDF o del PEP, riscontriamo 894 indicazioni. Un incremento determinato da risposte a più opzioni ove, 186 non danno risposta (20%), 580 indicano una risposta (63), 135 due risposte (15%), 8 tre risposte (1%) e 5 quattro risposte (1%). 142 (20% su728) dichiarano di aver avuto un incontro del GO, 84 di questi (59% su 142) ha avuto anche incontri separati. 97 (13% su728) dichiarano di aver partecipato a due incontri di GO, 33 di loro (34% su 97) ha avuto anche incontri separati. 78 (11% su 728) ne dichiara tre d’incontri di GO, 26 di loro (33% su 78) ha partecipato anche ad incontri separati. 400 (55% su 728) ha avuto incontri separati con gli insegnanti di classe, di sostegno, gli operatori AUSL ed altri, 128 tra questi (32% su 400) ha avuto 1 incontro per 72 casi, 2 per 32 e 63 3 per 24, per 272 casi (68% su 400, il 37% su 728) risultano solo incontri separati. In effetti sembra che solo 272 (37% su 728) abia avuto solo incontri separati. QFa*7 La scuola le ha consegnato l’opuscolo: "INSIEME! Guida all’integrazione scolastica"? Dalle 792 risposte a QFa*7 (87% su 914) l’opuscolo “Insieme” 285 famiglie (36% su 792) lo ha ricevuto lo ha ricevuto nell’a.s. 1997/98, 175 (22% su 792) nell’a.s. 1998/99 e, al momento della somministrazione del questionario (metà marzo/inizio giugno a.s. 1998/99) 332 non ancora (42%su 792). QFa*7_1 Se conosce l’opuscolo "INSIEME!" ma non l’ha ricevuto dalla scuola, da chi ne è venuto a conoscenza? [specificare] Dalle 59 risposte a QFa*7_1 (6% su 914) la famiglia la cui conoscenza dell’opuscolo “Insieme” non è avvenuta per averlo ricevuto dalla scuola, è scaturita da: Amici, Associazione, Associazione – AUSL, Associazione (ricevuto il 10.4.99) lo posseggo dal 98 avuto dall'AGFA alla quale faccio parte, Associazione AGFA via laura bassi, Associazione AICE, Associazione AICE, Associazione ANFFAS, Associazione CEPS, prima della scuola me lo aveva dato, Associazione la giostra, Associazione la giostra a cui partecipo, Associazione UILDM, Associazione UILDM, Associazione UILDM, Associazione UILDM, Associazione UILDM ASITOI, AUSL, Consiglio di classe, Chiesto in prestito per qualche giorno, Circolo Didattico - aprile 99, Da altra scuola, da altri genitori, Da mio figlio, Da nessuno , Da nessuno, Da nessuno, Da questo questionario, dal responsabile del gruppo h nel 1998, dalla preside, Dalla scuola, Dalla scuola in un secondo tempo, Dalle altre mamme degli scolari, Genitore di bambino portatore di handicap, GLIP incontri organizzati dal , GLIP nel corso delle conferenze a Imola, Nei 3 incontri della primavera 98, Riunione sala prodi aprile 98, insegnante di sostegno, Insegnante di sostegno, Insegnante di sostegno, Insegnante di sostegno, Insegnante di sostegno, Insegnante di sostegno, insegnante di sostegno, Insegnante di sostegno, Non mi interessa, No, No, Non lo conosco, Non lo conosco, Non lo conosco, non mi ricordo, Non mi ricordo, Non ne conoscevo l'esistenza, Non ricordo, Non ricordo, Provveditorato, Provveditorato, Riunione scolastica. QFa*8 Su quale di queste aree Le è stato richiesto, in quest’anno scolastico, il suo contributo durante la definizione del Piano Educativo Personale di sua/o figlia/o? Dalle 584 risposte a QFa*8 (64% su 1033) nella definizione del PEP il contributo chiesto alla famiglia è stato nell’area Motoria per 117 casi (20%), Sensoriale per 57 (10%), Cognitiva per 144 (25%), LinguisticaComunicazione per 234 (40%), Affettiva-Relazionale per 274 (47%), Autonomia per 284 (49%) e dell’Apprendimento per 292 (50%). QFa*8_1 Se non le è stata fatta alcuna richiesta in tal senso, quale tra le seguenti opzioni è quella che maggiormente identifica lo stato attuale: Dalle 388 risposte a QFa*8_1 (36% su 1033) tra le famiglie a cui non è stata fatta, per la definizione del PEP, alcuna richiesta sulle aree Motoria, Sensoriale, Cognitiva, Linguistica-Comunicazione, AffettivaRelazionale, Autonomia e dell’Apprendimento, 141 (36% su 388) ha partecipato genericamente alla discussione del G.O., 5 (2% su 388) ha richiesto l’incontro del G.O. che non è stato ancora definito e 262 (62% su 388) ha incontrato separatamente i diversi operatori. QFa*9 Può indicare chi sono le 2 figure con cui ha maggiormente confrontato le attività a casa di sua/o figlia/o con gli obbiettivi d’integrazione scolastica? (indicare con 1 croce ognuna delle 2 figure) Dai 796 QFa*9 (87% su 914) riscontriamo, tenendo in considerazione che vi sono state risposte indicanti anche più di due figure: Insegnante sostegno-597 (75%);Insegnanti classe-420 (53%);Medico AUSL-229 (29%);Operatore AUSL-162 (20%);Operatore comunale-110 (14%);Altri-78 (10%);Capo Istituto-32 (4%). Nella lista degli Altri (78) oltre a professionalità quali logopedista, educatore, , psicologa, psicomotricista, neuropsichiatra, mediatore del linguaggio e altri riportabili alle altre voci riportate in tabella compaiono Risorse familiari, associative, private e di enti pubblici quali obbiettori, assistenti sociali e pedagogisti. QFa*10 64 Quali tra queste necessità ritiene siano già state soddisfatte, quali invece ancora da soddisfare e quali, infine, non reputa necessarie? (una sola risposta per ogni riga) Dalle 780 risposte a QFa*10 (77% su 914) le famiglie assegnano: Quali necessità da soddisfare, 969 frequenze (19% su 5102) e in particolare a: Quali necessità già soddisfatte, 1489 frequenze (29% su 5102) e in particolare a: Spazi e laboratori attività gruppo: 388 (26% su 1489); Spazi e laboratori attivita individualizzate: 345 (23% su 1489); trasporto casa/att scolastiche: 202 (14% su 1489); Ausili mediatori comunicazione: 157 (11% su 1489); Riabilitazione/ausili cognitivo: 153 (10% su 1489); Riabilitazione/ausili deambulazione: 68 (5% su 1489); Riabilitazione/ausili postura: 90 (6% su 1489); Superamento barriere architettoniche: 86 (6% su 1489). Quali non necessarie: 2644 frequenze (52% su 5102) e in particolare a: Trasporto casa/att scolastiche: 451 (17% su 2644); Superamento barriere architettoniche: 442 (17% su 2644); Riabilitazione/ausili postura: 427 (16% su 2644); Riabilitazione/ausili deambulazione: 468 (18% su 2644); Ausili mediatori comunicazione: 344 (13% su 2644); Riabilitazione/ausili cognitivo: 290 (11% su 2644); Spazi e laboratori attivita individualizzate: 133 (5% su 2644); Spazi e laboratori attività gruppo: 89 (3% su 2644). QFa*11 In quali di queste aree ritiene che il Progetto Educativo Personalizzato e comunque l’attività scolastica che sua/o figlia/o svolge debba essere rafforzata (indicare max. 2 aree): Dalle 698 risposte a QFa*11 (76% su 1033) le famiglie vorrebbero vedere rafforzato nella definizione del PEP per 387 indicazioni (55% su 698) l’Area apprendimento e competenze scolastiche, per 295 (42% su 698) l’Area delle relazioni ed integrazione sociale, per 232 (33% su 698) l’Area della comunicazione e/o orientamento, per 113 (16% su 388) l’Area della cura di sé, 76 (11% su 388) l’Area dell'autonomia motoria, 30 (4%) specificano Altro: Area affettivo relazionale / Area mat. Scientif. / Attività in piscina / Attività manuali / Aumento ore sostegno / Ausili / Ausili / Autonomia nello svolgimento delle consegne date / Autonomia sociale / Autonomie e gestione delle proprie risorse intellettive / Autostima / Avere piu' spazio con i suoi compagni / Disciplina / Fisioterapia / Interprete LIS / Laboratorio manipolativo / Lavoro estreno. / Le aree sono contemplate dal PEP, va ampliato il monte ore. / Ma si sta già lavorando. / Migliore la scrittura / Nessuna / Nessuna / Orientamento scolastico futuro / Orientamento visivo / PEP / PEP / Rapporto con il cibo. / Rispetto delle regole / Tempo libero. / Un'aula dove ci possano essere più strumenti a disposizione del bimbo e dell'insegnante. Elenco delle altre voci: area affettivo relazionale area mat. Scientif. attività in piscina attività manuali aumento ore sostegno Ausili Ausili autonomia nello svolgimento delle consegne date Autonomia sociale autonomie e gestione delle proprie risorse intellettive Autostima avere piu' spazio con i suoi compagni Disciplina Fisioterapia Interprete LIS laboratorio manipolativo lavoro estreno. Le aree sono contemplate dal PEP, va ampliato il monte ore. ma si sta già lavorando. migliore la scrittura Nessuna Nessuna orientamento scolastico futuro orientamento visivo PEF 65 PEP rapporto con il cibo. rispetto delle regole Tempo libero. un' aula dove ci possano essere più strumenti a disposizione del bimbo e QFa*12 Conosce chi è il rappresentante dei genitori degli alunni certificati del suo Circolo? Nelle 804 risposte a QFa*12 (88% su 914), alle famiglie degli a. c., tale loro rappresentante nel GLCI non è noto in 522 casi (65% su 804) mentre lo è in 282 (35% su 804). QFa*12_1 Se sì, è un componente della sua famiglia?). Tale conoscenza, su 69 QFa*12_1 (24% su 282), lo è in quanto persona della famiglia. QFa*13 La legge stabilisce e richiede un ruolo attivo della famiglia nel processo d’integrazione scolastico. Ritiene di essere stato sufficientemente coinvolto? Dalle 718 risposte a QFa*13 (79% su 914) 474 famiglie (66% su 718) ritiene di essere sufficientemente coinvolto, 244 (34%) no. QFa*14 In quali momenti è stata richiesta la sua partecipazione attiva e diretta? Dalle 724 risposte a QFa*14 (79% su 914) le famiglie segnalano, nei seguenti momenti, una loro partecipazione attiva e diretta: Iscrizione 506 (70% su 724); Passaggio da una scuola all'altra 323 (45% su 724); Progettazione educativaintegrativa individualizzata 280 (39% su 724); Assegnazione ore di sostegno 200 (28% su 724); Diagnosi funzionale 149 (21% su 724); Gite scolastiche 140 (19% su 724); Percorsi formativi 131 (18% su 724); Autonomia personale nelle attività scolastiche 42 (6% su 724); Progettazione educativa-integrativa di C o I 32 (4% su 724); Somministrazione farmaci 25 (3% su 724); Altro specificare 22 (3% su 724). QFa*15 Ha partecipato ad incontri informativi sull’integrazione scolastica? Dalle 758 risposte a QFa*15 (83% su 914) risulta che 161 famiglie (20% su 758) hanno partecipato ad incontri informativi sull’integrazione scolastica, 597 no (75% su 758). QFa*15_1 [Se Sì], può indicarci da chi sono stati organizzati? Dai 130 QFa*15_1 (14% su 914) risultano varie figure tra i quali dell’ente Scuola (Insegnanti di Sostegno, Insegnanti, Capi d’Istituto, Provveditorato), AUSL e Associazioni ed Enti privati ed Interistituzionali (GLIP). QFa*16 Secondo Lei qual é (o quali sono) l’ente (gli enti) che riveste (rivestono) maggiore competenza nel merito delle attività sotto elencate? (Indicare con una croce sia la risposta che l’Ente, o gli Enti, che ritiene essere competenti in merito: Dalle 702 risposte a QFa*16 (77% su 914) risulta che la competenza a svolgere l’Attività formazione professionale finalizzata all'inserimento lavorativo è attribuita: Eliminazione delle barriere architettoniche Sussidi per l'accesso e la frequenza scolastica Fornitura protesi Trasporti Attrezzature e ausili didattici per disabili Formazione ed aggiornamento per i diversi operatori Comune, Provveditorato agli Studi, AUSL, Provincia, Altro, Non so (gli enti) che riveste (rivestono) maggiore competenza nel merito delle attività sotto elencate? (Indicare con una croce sia la risposta che l’Ente, o gli Enti, che ritiene essere competenti in merito Dai 702 Q. riscontriamo: 66 Attività Attività Attività Attività Attività Attività formazione formazione formazione formazione formazione formazione professionale ins professionale ins professionale ins professionale ins professionale ins professionale ins lav Comune lav provveditorat lav AUSL lav provincia lav altro lav non so 159 162 136 201 11 157 Barriere comune Barriere Barriere AUSL Barriere Barriere altro Barriere non so provveditorato provincia 468 25 74 80 2 99 Sussidi accesso Sussidi accesso Sussidi accesso Sussidi accesso Sussidi accesso Sussidi accesso frequenza frequenza frequenza AUSL frequenza frequenza altro frequenza non so comune provveditorato provincia 316 190 103 66 16 95 falso falso Vero falso Protesi comune Protesi Protesi AUSL Protesi provincia Protesi altro Protesi non so provveditorato 37 9 461 16 1 94 Trasporti Trasporti Trasporti AUSL Trasporti Trasporti altro Trasporti non so comune provveditorato provincia 518 10 46 25 3 62 Attrezzature Attrezzature Attrezzature Attrezzature Attrezzature altro Attrezzature non comune provveditorato AUSL provincia so 193 181 278 46 3 96 Formazione Formazione Formazione Formazione altro Formazione non Formazione comune provveditorato AUSL provincia so 131 373 151 107 8 111 QFa*17 Presso il suo Circolo o Istituto esiste il Gruppo di Lavoro che riunisce i rappresentati della Scuola, AUSL e dei Genitori sull’Integrazione scolastica? Su 720 QFa*17 (79% su 914), 178 (25% su 720) famiglie ritengono che tale istituto funzioni, 46 (6% su 720) che non funzioni, 155 (22% su 720) che esista ma non è informato sull’attività che svolge, 155 (22% su 720) ritiene non sia costituito, 209 (29% su 720) non sa, e 34 (5% su 720) il risponde altro. QFa*18 Ritiene di essere sufficientemente informato sull’attività che sua/o figlia/o svolge a scuola o al centro formativo? Dalle 780 risposte a QFa*18 (82% su 914) le famiglie ritengono, sull’attività svolta dal figlio a scuola o al centro formativo, di essere sufficientemente aggiornate costantemente in 636 casi (82% su 780), si ma non aggiornate in 56 (7% su 780), non abbastanza in 88 (11% si 780) e no in 19 casi (2% su 780). QFa*19 L’iscrizione a scuola, o il passaggio tra una scuola e l’altra, è stato organizzato tramite incontri preparatori con gli insegnanti e con questi e gli operatori, medici e non, della AUSL che seguono sua/o figlia/o? L’inserimento degli a. c. in 731 risposte a QFa*19 (80% su 914), è anticipato da incontri preparatori per 534 casi (73% su 731 e 43% su 1235 a.c. dichiarati). QFa*20 Nella scuola di sua/o figlia/o esistono barriere architettoniche? Dalle 704 risposte a QFa*20 (77% su 914) 298 famiglie (42% su 704) affermano l'esistenza di barriere architettoniche, 406 no (58% su 704). QFa*21 Barri quanto ritiene sia maggiormente necessario per l’integrazione scolastica di sua/o figlia/o (faccia solo una scelta): (sono presenti più scelte) 67 Dalle 767 risposte a QFa*21 (84% su 1033) la scelta delle famiglie cade 609 volte (79% su 767) sulla continuità degli operatori, 155 (20% su 767) su la maggior comunicazione con gli operatori e famiglia 144 (19% su 767) su Ausili strumenti laboratori. QFa*22 Potrebbe indicarci (ordinando per importanza dove 1° = più importante, 7° = meno importante) le figure che, secondo lei, sono state in grado di informarla maggiormente sui modi per migliorare, a casa, le sue azioni per consolidare, le conoscenze, le capacità e i gradi d’integrazione di sua/o figlia/o Dalle 760 risposte a QFa*22 (83% su 1033) le figure da cui traggono maggiori indicazioni per le attività a casa sono, in riferimento ai valori attribuiti si pongono in situazione decrescente per importanza: l’insegnante di sostegno (1308), l’operatore AUSL (1460), l’operatore comunale (1494), l’insegnante di classe (1637), il medico AUSL (1689) ed il capo d’istituto (2129). Si riportano per gli altri (360) le voci specificate con, quando presente, il valore attribuito: 1 medico psic. priv.; 1 associazione; 1 Associazione di genitori; 1 centro privato; 1 CEPS; 1 ceps; 1 ceps; 1 ceps; 1 ceps; 1 club insieme; 1 club insieme; 1 docente privato; 1 educatore; 1 educatore professionale; 1 educatrice; 1 educatrice per non vedenti; 1 enaip; 1 insegnante privata x recupero; 1 insegnante sostegno comunale; 1 interprete LIS; 1 la madre; 1 logopedista; 1 logopedista; 1 logopedista; 1 medico neuropsichiatra; 1 pedagogista; 1 pedagogista ceps; 1 psicologa; 1 psicologo; 1 psicologo ass. genitori; 1 psicologo AUSL; 1 psicologo privato; 1 psicoloi privati; 1 psicomotricista; 1 psicomotricista; 1 psicomotricista; 1 tecnico ipovedenti; 1 terapista; 1 volontari; 2 psicologa; 2 educatore; 2 esperto AXIA; 2 Gruppo appartamento Gandusio; 2 io; 2 Mediatore linguaggio dei segni; 2 operatori dopo scuola ape; 2 pedagogista; 2 pol. Privato; 2 psicologo privato; 2 terapisti; 3 ASPHI; 3 ceps; 3 dopo scuola; 3 educatore AUSL; 3 educatrice; 3 fisioterapista.; 3 logopedista; 3 logopedista privata; 3 mediatore; 3 obiettore; 3 psicomotricista; 3 specialista privato; 4 logopedista; 4 logopedista; 4 neuropsichiatra; 4 psicologa; 4 psicologo privato; 5 Operatori cooperativa; 5 associazione; 5 associazione; 5 medici; 6 operatore domiciliare; 6 sorella; Centro regionale disabilità cognitive vedi Stella; dott. cioci; educatore 6; educatrice; educatrice; LIS; LIS; logopedista; Maestre elementari; nessuno; nessuno; nessuno; nessuno per niente; neuropsichiatra 7; non ho avuto informazioni; non ho capito la domanda; obiettore; pedagogista comunale; pedagogista 3; pedagogista ceps; Poliambulatorio AXIA; psicologa 4; psicologo; psicologo esterno; psicologo priv; psicomotricista; tutto il gruppo insegnanti; uic 1; QFa*23 Potrebbe indicarci (ordinando per importanza dove 1° = più importante, 10° = meno importante) i punti sotto descritti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare l’integrazione scolastica: Collaborazione famiglie di alunni certificati-2664; Ausili tecnici e laboratori-2417; Professionalità degli Operatori comunali-2106; Progetti con operatori AUSL-2080; Progetti d'integrazione extrascolastici-2532; Professionalità dei Docenti di sostegno-1455; Collaborazione tra i membri dei Gr. Oper.- 2068; Informazione sugli handicap-2672; Corsi di formazione-2530; Collaborazione associazioni H-3082. QFa*24 Potrebbe elencarci, sinteticamente, gli aspetti critici e da migliorare circa l’attuale situazione integrativa di sua/o figlia/o: I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri a pag.xxxx. DFa*25 Potrebbe ora elencarci invece gli aspetti più positivi circa l’attuale situazione integrativa di sua/o figlia/o: I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri a pag.xxxx. Capi d’istituto QC*1 68 Prima degli Accordi di Programma (L. 104/92), siglati nel luglio 1997, era già operante il Gruppo di Lavoro di Circolo o d’Istituto (art. 15 L. 104/92)? Tale organismo, previsto dalla Legge 104/92, dalle 108 risposte a QC*1 (87% su 124) solo 30 (28% su 108) capi d'istituto hanno costituito i GLCI sino al 97 compreso, anno degli A. di P. QC*2 A seguito della sottoscrizione degli Accordi di Programma (L. 104/92), è stato attivato il Gruppo di Lavoro di Circolo o d’Istituto? A seguito della firma degli A. di P., su 108 risposte a QC*2, i GLCI dichiarati costituiti dai capi d'istituto diventano 79 (72% su 108), 16 (15%su 108) sono in corso di attivazione, mentre i restanti 13 (12% su 108) sono in attesa di risposte, parimenti suddivise, di AUSL e Ente Locale. QC*3 Prima degli Accordi di Programma, erano già operanti i Gruppi Operativi? Dalle 105 risposte a QC*3 (85% su 124) questo organismo, previsto dalla L. 104/92, risulta essere stato istituito prima degli A. di P. per 67 casi (64% su 105). 54 sono le indicazioni dell’anno d’istituzione che per 23 casi (42,6% su 54) è precedente all’attivazione della L. 104/92, per 29 casi (53,7% su 54) precedente agli A. di P. del ’97 e solo 2 (3,7% su 54) successivi. QC*4 Prima degli Accordi di Programma, i Progetti Educativi Personalizzati erano redatti su uno schema comune al Circolo o all’Istituto? Dalle 111 risposte a QC*4 (90% su 124) i Circoli o Istituti erano dotati di un modello comune di PEP prima degli A. di P. in 44 casi (40% su 111). QC*5 A seguito degli Accordi di Programma, i Progetti Educativi Personalizzati sono redatti secondo uno schema comune al Circolo o all’Istituto? In riferimento alle 104 risposte a QC*5, a seguito della sottoscrizione degli A. di P. in 56 (54%su 104). Su 131 scuole sono stati raccolti 29 modelli di PEP. QC*6 Il Comune di riferimento ha sottoscritto gli Accordi di Programma? Dalle 112 (85% su 131) risposte al QC*6 risulta che a 63 Capi d’Istituto (56% su 111) è noto che il Comune di riferimento ha sottoscritto gli A. di P. a 35 (31%) non risulta e 14 (13% su 111) non lo sanno. QC*7 Le tre riunioni dei Gruppi Operativi vengono comunicate per iscritto alle famiglie? La convocazione dei tre incontri dalle 110 risposte a QC*7 (89% su 124) risulta fatta dai capi d’istituto con comunicazione scritta per 72 casi (67% su 107) in 35 (33% su 107) no. Analizzando i dati relativi alle comunicazioni scritte si verifica che 8 capi d’istituto (7% su 107) comunicano per iscritto a 142 a.c. (14% su 1046) i tre incontri nei primi due mesi di scuola, 45 (42% su 107) comunicano per iscritto a 317 a.c. (30% su 1046) il primo incontro entro i primi due mesi e le altre in seguito, 19 (18% su 107) comunicano a 192 (18%) altro e in tempi diversi (dalle specifiche riportate si nota che non si tratta sempre in modalità scritta e tempi certi), infine 35 (33% su 107) non comunicano per iscritto gli incontri a 395 a.c. (38% su 1046). Dalle 69 indicazioni dell’anno (QC*7) in cui tale modalità viene posta in essere per 46 casi (67% su 69) dal 1998, 17 (25% su 69) tra il ‘92 e il ’97 e 6 (8% su 69) prima della L. 104/92. QC*7_1 [Se Sì] con quale di queste modalità: Dalle 81 risposte a QC*7_1 (65% su 124) risulta che gli incontri vengono comunicati in 9 casi (11% su 81) tutti e tre nei primi due mesi di scuola, 48 (59% su 81) una entro il primo mese e le rimanenti in seguito, 24 (30% su 81) in altro modo, così specificato: Inizio\metà anno \ conclusione - Vengono comunicati verbalmente dai docenti. - Tramite diario comunicazioni scuola\famiglia. - Nell'a.s. 97/98 - Una all'inizio e uno al termine - In caso di necessità - Di volta in volta. - Al 3 incontro sono stati invitati i genitori con comunicazione scritta. – Inizio\2 quadrimestre\fine anno scolastico. - Nel momento in cui l'AUSL ce lo comunica. - Una entro i primi due mesi\una al termine 1 quadrimestre\1 termine a.s. – Inizio\durante\fine a.sc. - Secondo la 69 disponibilità del medico AUSL e gli impegni della scrivente e dei docenti - Molto dipende dagli impegni degli specialisti AUSL. - Secondo la disponibilità del medico AUSL, degli impegni della scrivente e dei docenti. - Nell'anno sc. 98/99 si è concordata con l'AUSL la presenza delle famiglie soltanto alla 3 riunione - 1 primi 3 mesi, le altre poi - Marzo - Di volta in volta altrimenti si dimenticano - Prima delle riunioni - Tramite docenti di sostegno dopo intesa e riferimenti AUSL Dicembre e una aprile/maggio - Tutte e te nei primi tre mesi - Al momento - Secondo la disponibilità dello psicologo dell'AUSL e del Contratto dei docenti - Comunicazioni per vie brevi - In seguito a possibilità di verifiche e riaggiustamenti programmazione - Comunicate telefonicamente. QC*8 Quanti Profili Dinamici Funzionali degli alunni certificati attualmente iscritti presso il Circolo o l’Istituto presentano, al momento, già compilata la parte "Integrazione ed osservazione dei familiari"? Dalle 94 risposte a QC*8 (75% su 124) su 1046 a.c. ai capi d’istituto sono noti 202 PDF (19% su 1046) compilati anche nella parte relativa alle osservazioni della famiglia. QC*9 In quanti plessi sono presenti barriere architettoniche? Dalle 65 risposte a QC*9 (52% su 124) i capi d'Istituto, su 526 plessi presenti in provincia, ne segnalano 141 con barriere architettoniche (27% su 526). QC*10 Quanti PDF, PEP e Modelli AA , di alunni certificati attualmente iscritti presso il Circolo o l’Istituto, sono stati sottoscritti dalle famiglie e, nel caso, quante famiglie ne hanno copia? Totale a.c. 1046; PDF sottoscritti 259 (25%); PDF copia in possesso alle famiglie 184 (18%); PEP sottoscritti dalle famiglie 364 (35%); PEP copia in possesso delle famiglie 328 (31%); QC*11 Sono stati nominati nel Gruppo di Lavoro o di Circolo: In relazione ai capi d’istituto e su 104 risposte a QC*11 (83% su 124), sono stati nominati i rappresentanti dei genitori degli alunni per 77 GLCoI (62% su 104) ed in pari consistenza, 77 (62% su 104), il rappresentante degli a. c. QC*12 Potrebbe indicarci (ordinando per importanza dove 1° = più importante, 10° = meno importante) i punti sotto descritti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare l’integrazione scolastica offerta nella sua classe: Collaborazione famiglie do alunni certificati-273; Ausili tecnici e laboratori-496; Professionalità degli operatori comunali-461; Progetti con operatori AUSL-448; Progetti d'integrazione extrascolastici-551; Professionalità docenti di sostegno-274; Collaborazione tra i membri del G.O. 385; Informazione sugli handicap-512; Corsi di formazione-511; Collaborazione associazioni H-686. QC*13 Potrebbe elencarci, sinteticamente, gli aspetti critici e da migliorare circa l’attuale situazione interna al proprio circolo o istituto, in relazione sia agli altri enti impegnati in questo settore (Provveditorato agli Studi, Comune, AUSL, Provincia) che all’utenza studentesca e familiare: 107 risposte dai capi d’istituto (86% su 124); I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri a pag.xxxx. QC*14 Potrebbe ora elencarci invece quelli che in relazione al punto precedente sono gli aspetti più positivi che si riscontrano all’interno del Suo Circolo/Istituto: 107 risposte dai capi d’istituto (86% su 124); I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri a pag.xxxx. Docenti 70 QD*1 Quanti alunni certificati sono presenti nella classe? Dalle 1003 risposte alla QD*1 (98% su 1033) i docenti segnalano: per l’a.s. 1998/99, 1235 a. c. (89% su 1385). Nelle 811 classi (66% su 1033) è presente un solo a. c., in 320 (26% su 1033) due e in 104 (8% su 1033) tre o più. QD*2 Quanti docenti curricolari sono impegnati sulla classe? Dalle 948 QD*2 (92% su 1033) . riscontriamo: insegnanti impegnati sulla classe n. ins. 0 1 2 3 4 5 valore 84 7 164 163 130 36 % 8,1% 0,7% 15,9% 15,8% 12,6% 3,5% n. ins. 8 9 10 11 12 13 valore 148 133 69 33 26 10 % 14,3% 12,9% 6,7% 3,2% 2,5% 1,0% 6 7 7 18 0,7% 1,7% 14 19 >19 2 1 1 0,2% 0,1% 0,1% QD*3 Quanti docenti di sostegno sono impegnati sulla classe? Dai 952 Q. riscontriamo: Dalle 952 risposte a QD*3 (92% su 1033) riscontriamo: insegnanti frequenza % numero ins. 1 791 83,09% 2 133 13,97% 3 25 2,63% 4 3 0,32% QD*4 Potrebbe indicare (indicando 0 in caso di assenza) quante sono tra queste figure quelle impegnate in classe su ogni alunno certificato (si prega di riportarne le iniziali): In base alle risposte di 1013 QD*4 (98% su 1033) su 960 a. c., desunti da quanto dichiarato nella stessa domanda, risultano impegnati: n. operatori % sul totale operatori 1273 docenti curricolari; 27% 1362 docenti di sostegno; 29% 809 personale educatore; 17% 478 personale d’assistenza; 10% 425 personale di mediazione; 9% 417 personale di riabilitazione. 9% 4764 totale operatori Su 446 a. c. sono impegnati "altri" specificati solo per 74 casi (17% su 446). inglese, Religione Inglese, nuova certificazione, nuova certificazione, nuova certificazione, nuova certificazione, obiettore, obiettore, obiettore di coscienza, obiettore, operatrice, obiettore, progetto SEI, insegnante progetto nomadi, progetto SEI assistente sociale, interprete LIS, 0biettore, obiettore, esperti 3a area, 1obiettore, LIS, progetto classe aperta, obiettore, obiettore, obiettore, obiettore, obiettore obiettore1obiettore, obiettore, obiettore, obiettore, obiettore ed educatore AUSL, obiettore di coscienza, obiettore, insegnante di L" su sostegno, obiettore, obiettore, obiettore, laboratorio cucina, rc, insegnante comunale di L 2, obiettore, obiettore, obiettore, personale ata, obbiettore, obiettore, obiettore, obiettore, docente curriculare, tutto il consiglio di classe, docente curriculare, tutto il consiglio di classe, docente curriculare, tutto il consiglio di classe, obbiettore, obiettore, direttore, neuropsichiatra, neuropsichiatra, non in contemporanea,, non in contemporanea, operatore scolastico esterno, operatore scolastico esterno, operatore scolastico esterno, obiettore, obiettore, operatore scolastico esterno, operatore scolastico esterno, tecnico "Cavazza", obiettore, obiettore, obiettore, (alcuni illeggibili). 71 QD*5 I Piani Educativi Personalizzati degli alunni certificati della classe sono stati redatti su di uno strumento comune adottato per tutti gli alunni certificati del Circolo/Istituto Dalle 913 risposte a QD*5 (88% su 1033) in 524 casi (58%) il PEP è stato redatto su un modello comune per il Circolo/Istituto è il di questi che usa uno strumento comune per la stesura del PEP. Tra coloro che rendono noto l’anno d’adozione di tale procedura, 467 QD, tale procedura viene adottata per il 17% nell’a.s. ‘97/’98 ed il 38% nell’a.s ‘98/’99. Circa l’anno: 88/89 89/90 91/92 92/93 93/94 94/95 95/95 96/97 97/98 98/99 99/2000 esistono degli accordi comuni non c'è PEP 5 4 21 5 14 25 44 85 80 179 1 3 1 1,1% 0,9% 4,5% 1,1% 3,0% 5,4% 9,4% 18,2% 17,1% 38,3% 0,2% 0,6% 0,2% QD*6 L’inserimento nella classe fu preceduto da incontri preparatori? (Si barri la casella più rispondente alla realtà di ogni singolo alunno certificato della classe) Dalle 995 risposte a QD*6 (96% su 1033) e dove i docenti riportano per gli 889 a.c. dichiarati nella domanda, anche più opzioni per un singolo caso , tali incontri preparatori non si sono verificati: in 196 casi (20% su 889); sono avvenuti: tra il personale della scuola in 630 casi (63% su 889); tra il personale della scuola e la famiglia in 505 (51% su 889); tra il personale della scuola e quello della AUSL 629 volte (63% su 889); collegialmente tra tutte le componenti interessate in 297 casi (30% su 889); altro è successo in 55 casi (6% su 889). (Relativamente alla presenza delle varie componenti al GO, in riferimento alle risposte a QD*7 e QD*8 si fa presente che, non essendo coerenti le risposte, spesso invece di segnare il numero di incontri in cui è stata presente la componente insegnante s'indica il numero d'insegnanti presenti agli incontri, tutti i valori sono stati riportati a 1.) QD*7 Nell’anno scolastico precedente (1997/’98), sono stati effettuati gli incontri del Gruppo Operativo per quell’anno? Per ogni alunno si indichi il numero di dette riunioni riportando (nelle rispettive caselle) a quanti di questi incontri era presente almeno una figure delle diverse componenti sottoelencate. 72 Dalle 1029 risposte a QD*7 (99% su 1033) vengono dichiarati per l'a.s. 97/98 incontri per 650 a.c. (48% su 1349 a.c. a.s. 97/98) Ponendo 100 i 638 alunni nei cui incontri erano presenti i docenti curricolari, riscontriamo che la presenza dei docenti di sostegno è per 527 a.c. (83%), del medico dell’AUSL per 421 (65%), di altro personale AUSL per 277 (43%), della famiglia per 328 (51%), di educatori comunali per 199 (31%), di altri per 72 (11%). Verificando per quanti a.c. ci fosse almeno la presenza di un personale della AUSL, medico o altro, i casi aumentano a 439 (68% su 638), determinando su questo valore di presenza il 96% per il medico e il 63% per gli altri operatori. Per 100 a.c. (16% su 638, 139% su 72) viene specificato, riportando tra parentesi il numero delle frequenze, chi fossero gli “altri”: + 1 incontro a metà a.s. ricevimento genitori (2) - Alunno iscritto al primo anno (2) - Ass coop - Ass. sociale - Assessore comunale - Assistente (3) - Assistente + obiettore - Capo d'istituto (33) - Capo istituto e Sindaco - Ceps (2) - Coordinatote gruppo della scuola (2) - Curricolari : lettere e matematica (3) - Frequentante la scuola media - Iinteristituz. - Incontri con famiglia svolti a parte Inserito in corso d'anno scolastico - Interprete LIS - L'alunna non era inserita in questa classe. - La famiglia non ha partecipato per impegni persona - Logopedista - Logopedista club insieme. Logopedista privata e Dirigente scolastico - Mediatore (2) - Mediatrice, capo d'istituto - Nel 97/98 non esisteva il gruppo operativo (4) - Neuropsichiatra privata - Non ancora certificato (7) - Non ho i dati, frequentava la suola materna - Non in servizio presso questa scuola (4) - Non insegnavo in questa classe. - Nuovo ingresso (3) - Obiettore di coscienza - Pers. assist. - Primo anno di certificazione - Proveniente ad anno sc. iniziato da altra scuola - Proveniente ad anno sc. iniziato da altra scuola - Proveniente da scuola materna - Psicologo con l'insegnante di sostegno (4) Psicomotricista (2) - Quale "Gruppo Operativo??" - Responsabile anffas - Trasferita fine anno 1998. QD*8 Nell’anno scolastico in corso (1998/’99), sono stati effettuati incontri del Gruppo Operativo? Per ogni alunno si indichi il numero di dette riunioni riportando (nelle rispettive caselle) a quanti di questi incontri era presente almeno una figure delle diverse componenti sottoelencate. Dalle 969 risposte a QD*8 (93,8% su 1033) vengono dichiarati per l'a.s. 98/99 (in corso durante il monitoraggio) incontri per 895 a.c. Ponendo 100 i 909 alunni nei cui incontri erano presenti i docenti curricolari, riscontriamo che la presenza dei docenti di sostegno è per 760 a.c. (84%), del medico dell’AUSL per 640 (70%), di altro personale AUSL per 427 (47%), della famiglia per 429 (47%), di educatori comunali per 332 (37%), di altri per 131 (14%). Verificando per quanti a.c. ci fosse almeno la presenza di un personale della AUSL, medico o altro, i casi aumentano a 760 (84% su 909), determinando su questo valore di presenza il 84% per il medico e il 56% per gli altri operatori. Per 117 a.c. (13% su 909, 89% su 131) viene specificato, riportando tra parentesi il numero delle frequenze, chi fossero gli “altri”: + 1 incontro a metà a.s. ricevimento genitori (2) - 1 incontro - Alunni rappresentanti Classe - Ass coop - Assessore comunale - Assistente (6) - Associazione down - Bibliotecario, personale comunale. - Capo d'istituto - pedagogista - Capo d'istituto (33) - Ceps (4) - Ceps, Capo d'istituto Collaborazione con l'ins. sost. Titolare (4) - curricolari: lettere e matematica - Docente disco - Dott. Stella - educatore - educatore AUSL - Educatrice orientam. (2) - Esperto ipovedenza - Extrascuola Frequenti contatti telefonici con AUSL - Gruppo di istituto ? - Il primo incontro no perché il npi è andato via .. - Incontri con famiglia svolti a parte (2) - Ins. L 2 - Interistituz. - Interprete LIS - La bambina non è seguita dall'AUSL. - La famiglia non ha partecipato per impegni persona Logopedista (2) - Logopedista club insieme - Logopedista privata - Logopedista, fisioterapista. Mediatore (3) - Mediatrice 3, capo d'istituto 1 - Neuropsichiatra privata - Obiettore di coscienza (6) Operatore copaps e assist. sociale - Pers. assist. - Pers. COOPAPS Comune Grizzana - Previsti 3 go, ultimo aperto alla famiglia (2) - Previsto in giugno (2) - Psicomotricista (6) - Rapp. ass. sordomuti Responsabile campo profughi - Responsabile pedagogista della cooperativa QD*9 Relativamente ad ogni singolo alunno certificato della classe si barri con una crocetta gli atti in cui, consapevolmente, la famiglia è o non è stata coinvolta: 73 Dalle 953 risposte a QD*9 (92% su 1033) i docenti rilevano che la famiglia alla redazione del PDF ha partecipato consapevolmente in 154 casi (16% su 953), no in 486 (51% su 953), lo ha sottoscritto in 234 casi (25% su 953), no in 390 (41% su 953). Ha partecipato alla redazione del PEP per 171 casi (18% su 953), no in 557 (58% su 953), ha avuto solo informazioni sul PEP in 577 (61% su 953), non ha avuto solo informazioni in 122 casi (13% su 953). E’ in possesso della copia del PEP in 207 (22% su 953) casi, non lo è in 517 (54% su 953). Si riportano le note a questa domanda: Di comune accordo abbiamo ritenuto non sufficientemente chiara la domanda n. 9, perciò preferiamo non rispondere. In ogni caso la famiglia è sempre stata coinvolta nelle scelte educative e didattiche riguardanti il bambino. Per quanto concerne la partecipa. N.B. Non rispondiamo al punto 9 perché riteniamo che la domanda sia formulata in modo ambiguo. In ogni caso la famiglia dell'alunno è sempre stata coinvolta nelle scelte educative e didattiche riguardanti il bambino. Per quanto concerne la partecipazione. La scuola, ha sempre coinvolto la famiglia, sia sul piano progettuale che operativo. N.B. Il punto 9 non è stato considerato in quanto formulato in modo ambiguo. Si precisa che la famiglia dell'alunno è sempre stata coinvolta nelle scelte didattiche riguardanti il bambino. Per quanto concerne la partecipazione della famiglia alla redazione. N.B. Il punto 9 non è stato considerato in quanto formulato in modo ambiguo. La famiglia dell'alunno è sempre stata coinvolta in tutte le attività che riguardano il bambino sia a livello progettuale che operativo. La partecipazione della famiglia alla redazione. Sia a livello progettuale che operativo, la famiglia è sempre stata coinvolta consapevolmente in tutte le attività che riguardano il bambino. N.B. Il punto 9 è formulato in modo ambiguo. La famiglia è sempre stata coinvolta in tutte le attività che riguardano il bambino sia a livello progettuale che operativo. La partecipazione della famiglia alla redazione del PDF, nella sua nuova formulazione. N.B. l'alunno segue senza difficoltà il percorso educativo- didattico della classe. I genitori non sono stati coinvolti. Che cos'è il modello A. A.? La famiglia non ha partecipato per impegni personali. Per l'alunno non è previsto né sostegno né PEP. Non c'è PEP. E' stato dato (PEP) prima di sottoscriverlo per avere visione e modificarlo variarlo. Programmazione di classe. Il piano educativo non e' personalizzato, ma di classe. Per ora l'alunno segue gli obiettivi della programmazione della classe. Segue programmazione di classe. Sul PDF non ne siamo informati. Del PEP se ne è parlato, non l'ha chiesto ma ne ha preso visione. Non l'ha richiesta, l'ha avuta in visione. La famiglia non è venuta all'incontro. L'incontro continua a slittare a causa di molteplici impegni personale AUSL. Comunque verrà entro la fine dell'anno scolastico con la partecipazione delle famiglie. Nel settembre del 98 è cambiata la psicologa dell'AUSL che non ha ancora avuto modo di conoscere né l'alunno né la famiglia. E' in calendario un incontro per la redazione del PDF. L'incontro continua a slittare a causa di molteplici impegni personale AUSL. Comunque verrà entro la fine dell'anno scolastico con la partecipazione delle famiglie. L'incontro continua a slittare a causa di molteplici impegni personale AUSL. Comunque verrà entro la fine dell'anno scolastico con la partecipazione delle famiglie. Nel settembre del 98 è cambiata la psicologa dell'AUSL che non ha ancora avuto modo di conoscere né l'alunno né la famiglia. E' in calendario un incontro per la redazione del PDF. Il ragazzo segue la programmazione della classe. Non esiste la redazione del PDF QD*10 Quante famiglie hanno sottoscritto il modello A.A. degli A.d.P.? Dalle 266 risposte a QD*10 (26% su 1033), 31 famiglie (26% su 118, 4% su 724) hanno sottoscritto il mod*AA, 22 in meno di quanto dichiarato dalle famiglie. 74 QD*11 Potrebbe indicarci (ordinando per importanza dove 1° = più importante, 10° = meno importante) i punti sotto descritti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare l’integrazione scolastica offerta nella sua classe: Collaborazione famiglie di alunni certificati-3068; Ausili tecnici e laboratori-4136; Professionalità degli Operatori comunali-4027; Progetti con operatori AUSL-3586; Progetti d'integrazione extrascolastici-4484; Professionalità dei Docenti di sostegno-3055; Collaborazione tra i membri dei GO-2979; Informazione sugli handicap-4224; Corsi di formazione-4813; Collaborazione associazioni H-6225. QD*12 Potrebbe elencarci, sinteticamente, gli aspetti critici e da migliorare circa l’attuale situazione interna al proprio circolo o istituto, in relazione sia agli altri enti impegnati in questo settore (Provveditorato agli Studi, Comune, AUSL, Provincia) che all’utenza studentesca e familiare: I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri a pag.xxxx. QD*13 Potrebbe ora elencarci invece quelli che in relazione al punto precedente sono gli aspetti più positivi che si riscontrano all’interno del Suo Circolo/Istituto: I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri a pag.xxxx. OPERATORI QO*1 Potrebbe indicarci, in quest’anno scolastico, per ogni alunna/o certificata/o per quante ore settimanali svolge la sua attività (si prega di scrivere il numero delle ore sotto le iniziali dell’alunna/o): Dai 367 QO*1 (99% su 371) risultano seguiti dagli operatori, nell’a.s. 1998/99, 629 a. c. (47% su 1385), con una media di 11,28 ore per a. c. a fronte di un monte di 7101 ore. QO*2 Potrebbe indicarci se in quest’anno scolastico ha partecipato alle riunioni del Gruppo Operativo relativo ad ogni alunna/o per cui svolge attività (si prega di riportare, nello stesso ordine, le medesime iniziali della domanda precedente e di barrare in caso affermativo): Dalle 321 risposte a QO*2 (87% su 371) si rileva che l’operatore comunale, nell’a.s. 1998/’99, partecipa ai G.O. in 478 casi (76% su 629 a.c. riportati della QO*1, 52% su 914 a.c. segnalati dalle famiglie, 38% su 1235 a.c. riportati dai docenti, 35% su 1385 a.c. noti al Provveditorato) QO*3 Per quanti alunni con cui svolge la sua attività quest'anno scolastico ha letto il relativo Piano Educativo Personalizzato? Dalle 321 risposte a QO*3 (87% su 371) su 629 a.c. per 460 (73%) il PEP è conosciuto dagli operatori comunali. Dalle 259 risposte a QO*4 gli operatori hanno preso parte alla redazione del PEP per 413 a.c. (68% su 629). QO*4 Per quanti alunni con cui svolge la sua attività quest'anno scolastico ha contribuito alla stesura del Piano Educativo Personalizzato? Dalle 259 risposte a QO*4 (70% su 371) risulta un contributo alla stesura di 413 (65%) PEP su 629 alunni dichiarati. QO*5 Potrebbe indicarci (ordinando per importanza dove 1° = più importante, 10° = meno importante) i punti sotto descritti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare l’integrazione scolastica: 75 Dalle 358 risposte a QO*5 (96% su 371) sono emerse le seguenti indicazioni: Collaborazione famiglie di alunni certificati-1367; Ausili tecnici e laboratori-1646; Collaborazione tra i membri del GO 1090; Progetti con operatori AUSL-1588; Corsi di formazione-1624; Informazione sugli handicap-1551; Professionalità docenti di sostegno-1209; Collaborazione associazioni H-2393; Progetti d'integrazione extrascolastici-1862; Professionalità degli operatori comunali-1382. QO*6 Potrebbe elencarci, sinteticamente, gli aspetti critici e da migliorare circa l’attuale situazione interna al proprio settore d’attività, in relazione sia agli altri enti impegnati in questo campo (Provveditorato agli Studi, Circolo didattico/Istituto scolastico, comune, AUSL, Provincia) che all’utenza studentesca e familiare: I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri a pag.xxxx. QO*7 Potrebbe indicarci, in quest’anno scolastico, per ogni alunna/o certificata/o per quante ore settimanali svolge la sua attività (si prega di scrivere il numero delle ore sotto le iniziali dell’alunna/o): I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri a pag.xxxx. Comuni QR*1 Il comune per cui lavora, ha sottoscritto gli A.d.P.? In base alle risposte di 35 QR*1 (95% su 37) su 29 comuni 11 risultano aver sottoscritto gli A. di P. QR*2 Quanti alunni certificati segue il Comune/Quartiere in relazione alla loro attività scolastica? Dalle risposte 32 a QR*2 (89% su 37), i comuni hanno in carico 656 a. c. (47% su 1385) QR*2_1 In riferimento a questi alunni, ci può indicare per ogni voce sotto riportata il numero specifico degli alunni che godono dell’apposito servizio fornito dal comune riportando la frequenza totale di queste prestazioni (in monte ore[•] o in giorni[?])? Dalle risposte 32 a QR*2_1 (89% su 37), 475 (34% su 1385) personale educativo; 34 (2% su 1385) personale di mediazione; 141 (10% su 1385) personale di assistenza; 86 (6% su 1385) servizio di trasporto; 16 (1% su 1385) accompagnamento; 83 (6% su 1385) obiettori. Su 835 prestazioni 475 (57%) di personale educativo, 34 (4%) di mediazione, 141 (17%) di assistenza, 86 (10%) di trasporto, 16 (2%) di accompagnamento e 83 (10%) tramite obiettori. QR*3 Quanti Circoli o Istituti fanno riferimento al territorio di sua competenza? Da 35 QR*3 (97% su 37), ai referenti comunali risultano : attivi 144 GLCI, (110% su 131) più di quanti capi d’istituto esistano, frutto di una probabile confusione con il Gruppo Operativo.. QR*4 In quanti Gruppi di Lavoro di Circolo/Istituto è stata richiesta dai Capi d’Istituto la presenza di un rappresentante dell’Ente Comune? Nelle 26 risposte a QR*4 (70% su 37), la richiesta di partecipazione agli stessi sarebbe stata avanzata dai capi d’istituto in 46 casi (32% su 145). QR*5 In quanti Gruppi di Lavoro di Circolo/Istituto il rappresentante del Comune ha partecipato almeno ad una riunione? 76 L'effettiva loro partecipazione, dalle 25 risposte a QR*5 (68% su 37), su 144 GLCoI si limiterebbe a 46 casi (32%) contro 98 (68%). QR*6 Potrebbe indicarci (ordinando per importanza dove 1° = più importante, 10° = meno importante) i punti sotto descritti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare l’integrazione scolastica: Collaborazione famiglie di alunni certificati184; Ausili tecnici e laboratori-206; Professionalità degli operatori comunali-155; Progetti con operatori AUSL 130; Progetti d'integrazione extrascolastici- 156; Professionalità docenti di sostegno-90; Collaborazione tra i membri del G_O-162; Informazione sugli handicap-231; Corsi di formazione-212; Collaborazione associazioni H-271 QR*7 In quanti plessi scolastici sono presenti barriere architettoniche? Dalle 17 risposte a QR*7 (47% su 37) i referenti comunali segnalano 65 plessi con barriere architettoniche. QR*8 Rispetto a questa situazione, nel corso di questo anno scolastico in quanti plessi saranno rimosse tali barriere? Dalle 6 risposte a QR*8 (8% su 37) i referenti comunali segnalano 6 plessi su cui verranno nell’anno rimosse le barriere architettoniche. QR*9 Lo scorso anno scolastico (1997-98), per quanti progetti specifici sull’handicap sono state avanzate richieste al Comune in relazione alla legge sui fondi per il diritto allo studio? (si prega di riportare per ogni singolo grado di scuola il numero rispettivo) Dalle 30 risposte a QR*9 (81% su 37) si rileva per i 652 a.c. seguiti i comuni, nell’a.s. 97/98, hanno ricevuto 238 (36% su 652) richieste di finanziamento di progetti sul diritto allo studio: materna 31 (13% su 238), elementare 102 (43% su 238), media 58 (24%) e superiore 47 (20% su 238). QR*10 In quest’anno scolastico (1998-99), per quanti progetti specifici sull’handicap sono state avanzate richieste al Comune in relazione alla legge sui fondi per il diritto allo studio? (si prega di riportare per ogni singolo grado di scuola il numero rispettivo). Dalle 31 risposte a QR*10 (84% su 37) si rileva per i 652 a.c. seguiti i comuni, nell’a.s. 98/99, hanno ricevuto 259 (39% su 652) richieste di finanziamento di progetti sul diritto allo studio: materna 31 (12% su 259), elementare 106 (41% su 259), media 53 (20%) e superiore 69 (27% su 259). QR*11 Il Comune ha ricevuto richieste per la partecipazione di un suo referente nei Gruppi Operativi, e se si in quanti partecipa ? Dalle 29 risposte a QR*11 (78% su 37) si rileva per i 652 a.c. seguiti i comuni hanno ricevuto 14 richieste di partecipazione ai GO, per un totale di 22 a.c. QR*12 A seguito delle prestazioni fornite dal comune esistono dei momenti concordati e calendarizzati di verifica tra: Dalle 33 risposte a QR*12 (92% su 37) si rileva a seguito delle prestazioni fornite dal comune i momenti concordati e calendarizzati di verifica con i Capi d’Istituto esistono in 17 casi (52% su 33), non esistono in 5 (15% su 33) e si verificano in alcuni casi per 11 (33% su 33); con gli operatori esistono in 16 casi (48% su 33), non esistono in 7 (21% su 33) e si verificano in alcuni casi per 8 (24% su 33); con le famiglie esistono in 3 casi (9% su 33), non esistono in 12 (36% su 33) e si verificano in alcuni casi per 14 (42% su 33); incontri collegiali esistono in 12 casi (30% su 33), non esistono in 14 (33% su 33) e si verificano in alcuni casi per 10 (33% su 33). QR*13 Potrebbe elencarci, sinteticamente, gli aspetti critici e da migliorare circa l’attuale situazione interna al proprio quartiere/comune, in relazione sia agli altri enti impegnati in 77 questo settore (Provveditorato agli Studi, Circolo didattico/Istituto scolastico, AUSL, Provincia) che all’utenza studentesca e familiare: I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri a pag.xxxx. QR*14 Potrebbe ora elencarci invece quelli che in relazione al punto precedente sono gli aspetti più positivi che si riscontrano all’interno del Suo Quartiere/Comune: I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri a pag.xxxx. Formazione QFo*1 Per l'anno scolastico scorso 1997/98 può specificare quanti alunni hanno seguito i corsi di formazione presso il vostro Centro, distinguendo per tipologia di corso? Dalle 3 risposte a QFo*1 (60% su 5) risultano che frequentano i centri 38 a.c., 24 S.E.F.I. e 14 formazioni in situazione QFo*2 Per quanti di questi alunni, sempre aggregati per tipologia di progetto formativo, l'operatore del CFP ha partecipato alla elaborazione del Piano educativo Personalizzato? Dalle 5 risposte a QFo*2 (100% su 5) gli operatori dei CFP hanno partecipato alla elaborazione del PEP per 11 a.c su 29 (38%). QFo*3 Potrebbe indicarci (ordinando per importanza dove 1° = più importante, 10° = meno importante) i punti sotto descritti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare l’integrazione scolastica offerta dal centro di formazione: Dalle 5 domande a QFo*3 (100% su 5), si riscontra: Corsi di formazione-23; Professionalità degli operatori comunali-26; Collaborazione tra i membri del G O-8; Progetti con operatori AUSL-14; Progetti d'integrazione extrascolastici –34; Collaborazione famiglie di alunni certificati-18; Ausili tecnici e laboratori-29; Professionalità docenti di sostegno-21; Informazione sugli handicap-28; Collaborazione associazioni H-45. QFo*4 Potrebbe elencarci, sinteticamente, gli aspetti critici e da migliorare circa l’attuale situazione interna al proprio settore d’attività, in relazione sia agli altri enti impegnati in questo settore (Provveditorato agli Studi, Circolo didattico/Istituto scolastico, comune, AUSL, Provincia) che all’utenza studentesca e familiare I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri a pag.xxxx. QFo*5 Potrebbe ora elencarci invece quelli che in relazione al punto precedente sono gli aspetti più positivi che si riscontrano all’interno del Suo ambito d’attività: I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri a pag.xxxx. 78