G.L.I.P. 1997-2000
Monitoraggio degli Accordi di Programma
Somministrazione questionari:
Presentazione relazioni di sintesi:
aprile-giugno 1999
gennaio-marzo 2000
Gruppo di Lavoro InterIstituzionale Provinciale:
Maria Giovanna Caccialupi, Azienda USL Città di Bologna;
Paolo Capurso, Azienda USL Città di Bologna;
Marina Cinotti, Provveditorato agli Studi, con funzioni di segreteria dall’a.s.1999/2000;
Tiziana Di Celmo, Provincia di Bologna;
Giuliano Ferlini, Provveditorato agli Studi, con funzioni di coordinatore;
Anna Pedinotti, Comune di Bologna;
Giovanni Battista Pesce, Rappresentante Associazioni;
Rosa Renzo, Rappresentante Associazioni;
Cosimo Romano, Provveditorato agli Studi, membro aggiunto;
Luisa Mazzeo Saracino, Rappresentante Associazioni.
Gruppo di lavoro per il Monitoraggio
Maria Giovanna Caccialupi, Azienda USL Città di Bologna
Tiziana Di Celmo, Provincia di Bologna
Giuliano Ferlini, Ispettore del Ministero della P.I., Provveditorato agli Studi
Anna Pedinotti, Comune di Bologna
Giovanni Battista Pesce, Rappresentante Associazioni, con funzioni di coordinatore
Con la collaborazione di:
Marzio Barbieri, Sociologo;
IN-CiDi, Ditta informatica.
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Presentazione
L'integrazione scolastica delle varie forme di disagio sociale viene giustamente
realizzata nel nostro Paese all'interno della scuola ordinaria come fattore di crescita
per tutti. Pur in un quadro non omogeneo e che non nasconde limiti e difficoltà, tale
azione ha trovato, nelle solidaristiche tradizioni culturali della comunità provinciale,
un valido tessuto sociale e preziose competenze professionali. Il GLIP, a compimento
del proprio mandato, ha voluto verificare l'andamento degli Accordi di Programma,
così come previsto dagli stessi e per un loro adeguato rinnovo. Si è così monitorato lo
stato dell'integrazione scolastica anche con un'indagine diretta rivolta ai singoli utenti
ed operatori dei vari enti coinvolti. Persistono elementi di difficoltà nel
coordinamento e nell'integrazione dei ruoli il cui superamento presuppone tempi non
brevi sia per il necessario maturare di una cultura appropriata sia per le consistenti
modifiche degli stessi assetti istituzionali.
La scuola si è dimostrata ancora una volta il momento centrale e certamente più
impegnativo nel processo d'integrazione del disagio dell'età evolutiva e delle
molteplici professionalità chiamate ad una risposta in merito. La sua attuale
evoluzione impone un occhio più attento agli allievi in difficoltà. Lasciando a
successivi contributi l'esplicitazione delle problematiche connesse al monitoraggio e
al contesto in cui si è svolto, l'illustrazione delle soluzioni adottate e un esame di tipo
analitico dei risultati del monitoraggio, i rappresentanti delle varie componenti del
GLIP desiderano esprimere con questa sintesi i punti di riflessione emersi dal
confronto reciproco.
Il risultato positivo della vasta e complessa indagine è condiviso da tutti.
Nell'amplissima adesione al monitoraggio la significativa risposta dei Comuni
segnala, comunque, la necessità di un'azione che sostenga un maggior
coinvolgimento di tali istituzioni relativamente alla stipula dei previsti accordi locali,
anche in considerazione dell'alto contributo già dato, in termini di risorse umane,
strumentali e finanziarie, nel processo integrativo. Tale impegno non può prescindere
da una piena partecipazione ai momenti collegiali di progettazione, realizzazione e
verifica della politica integrativa, superando, in un rinnovato coordinamento della
Provincia e nel confronto in sedi istituzionali quali la Conferenza Metropolitana, la
ridotta adesione agli Accordi di Programma. L'elevata offerta di personale educativo
da parte dei Comuni, tra l'altro, impone una riflessione complessiva sulle risorse
impegnate dai vari Enti in questo settore mirata ad una adeguata dotazione numerica,
oraria e specializzata e alla riduzione delle molteplici figure impegnate con l' alunno
certificato a cui va garantita la necessaria continuità. La rivisitazione dei meccanismi
di assegnazione degli operatori sul percorso educativo dell'alunno certificato e dei
loro percorsi professionali si impone per il raggiungimento di un adeguato servizio
integrativo, sbloccando i meccanismi che ingenerano l'attuale preoccupante
situazione. Tale ripensamento non può comunque rallentare la necessaria crescita
della corresponsabilità tra insegnanti di sostegno, su cui ancora troppo si incentra il
2
percorso integrativo, ed i colleghi curricolari, senza la quale tale percorso rischia di
divenire un fatto più nominalistico che reale e di ricostituire in forme apparentemente
di qualità altre modalità di emarginazione e di ghettizzazione del disagio, che sono in
consistente emersione.
Il luogo centrale del processo di integrazione dell'alunno certificato è e rimane la
scuola che incentra su di sè le principali e quotidiane responsabilità, le azioni e le
risorse delle altre Istituzioni. La scuola si pone di fatto quale momento privilegiato
per l'integrazione degli specialismi professionali dei vari operatori dei diversi Enti e
particolarmente della famiglia, soddisfacendo così anche la sua pressante richiesta di
informazione sui percorsi integrativi. La convergenza della disponibilità e dell'azione
dei singoli operatori, la messa in rete di esperienze e risorse riabilitative e/o
socializzanti per superare il disagio dell'utenza, lo sviluppo nella scuola di una cultura
fattivamente integrativa costituiscono la principale via per un lavoro comune
rispettoso delle diverse identità. E' da consolidare un'ottica comune dell'accoglienza e
del superamento delle difficoltà di un'utenza che deve essere percepita e
adeguatamente stimolata ad essere risorsa e non essere vissuta o ricondotta a margine,
superando così alcuni pregiudizi o riduttive logiche interne di servizio.
La positiva, anche se non amplissima, attivazione e funzionalità dei Gruppi Operativi,
organismi che si confermano come essenziali e prioritari, va estesa e generalizzata
anche favorendo la partecipazione delle famiglie e delle risorse comunali e
garantendo un coinvolgimento pieno degli altri operatori. Una riflessione più
compiuta dovrà certamente essere avviata durante il rinnovo degli Accordi di
Programma per determinare una verifica del ruolo assegnato ai Gruppi di Lavoro, per
aggiornare la modulistica, per superare i problemi di uso solo formale e per
socializzare le esperienze positive. L'azione di verifica del proprio operato e la
restituzione all'utenza e agli operatori rappresenta, a parere del GLIP, un risultato e
un'indicazione operativa rivolta a consolidare il rapporto tra Pubblico ed Enti e tra gli
stessi Enti.
La "restituzione della prestazione", sia dei singoli operatori sia delle attività svolte
collegialmente, è un punto strategico per una riflessione mirata al rinnovo degli
Accordi di Programma che deve tradursi in puntuali accessi all'informazione. La
definizione di obiettivi, metodi e risorse non può esaurire la prassi dell'azione
integrativa se si prescinde dalla pariteticità delle componenti in essa coinvolte e dalla
possibilità di acquisire elementi condivisi di valutazione dei risultati.
La presentazione dei risultati del monitoraggio sugli Accordi di Programma da parte
del GLIP si pone quale riflessione per sottolineare l'impegno positivo, in un contesto
di forte cambiamento, a confermare la particolare attenzione su un settore di grande
importanza per la crescita culturale di tutti.
Infine i dati vengono presentati in due differenti ottiche di lettura:
3
Nell’elaborazione del dottor Marzio Barbieri:
“Una lettura per Questionari” (pag. )
vengono analizzate longitudinalmente le risposte delle singole componenti delle
istituzioni intervistate nella successione delle domande così come presentate nei
relativi questionari:
"La parola alle AUSL" (pag. )
"La parola alle Famiglie" (pag. )
"La parola ai Capi d'Istituto" (pag. )
"La parola di Docenti" (pag. )
"La parola agli Operatori" (pag. )
"La parola ai Referenti Comunali" (pag. )
"La parola alla Formazione" (pag. );
Nella relazione del dottor Giovanni Battista Pesce:
“Una lettura per Argomenti” (pag. )
l’analisi si fonda sulla lettura latitudinale dei vari questionari esaminando i seguenti
aspetti degli A. di P.:
Popolazione scolastica (pag. )
Partecipazione al Monitoraggio (pag. )
Situazione delle classi e degli operatori (pag. ).
Accordi di Programma (pag. )
Gruppo di lavoro di Circolo o d’Istituto (pag. )
Inserimento alunni certificati e Accoglienza Alunno (pag. )
Percorso integrativo - Gruppo Operativo (pag. )
Diagnosi Funzionale (pag. )
Profilo Dinamico Funzionale (pag. )
Piano Educativo Personalizzato (pag. )
Bisogni (pag. )
Migliorare (pag. )
Aspetti critici e da migliorare (pag. ).
In queste due relazioni ogni singolo riferimento desunto dai dati dei questionari è
fatto seguire tra parentesi da una sigla che specifiche a quale questionario e domanda
relativa si riferisca.
Per ultimo vengono riportate in ordine di questionario i testi delle singole domande e
i dati delle relative risposte elaborate dal dottor Giovanni Battista Pesce in
collaborazione con la ditta IN-CiDi:
"La parola alle AUSL" (pag. )
"La parola alle Famiglie" (pag. )
"La parola ai Capi d'Istituto" (pag. )
"La parola di Docenti" (pag. )
"La parola agli Operatori" (pag. )
"La parola ai Referenti Comunali" (pag. )
"La parola alla Formazione" (pag. );
4
A questa trattazione segue la trascrizione completa, depurata di elementi
d’identificazione oggettiva, delle risposte aperte sui punti di criticità e di positività
date alle singole componenti (pag. ).
Per facilitare la lettura e rimandare alle domande e dati delle domande di cui si tratta
nelle diverse relazioni è stata attribuita una specifica sigla ad ogni questionario:
Questionario "La parola alle AUSL"
QA
Questionario "La parola alle Famiglie"
QFa
Questionario "La parola ai Capi d'Istituto"
QC
Questionario "La parola di Docenti"
QD
Questionario "La parola agli Operatori"
QO
Questionario "La parola ai Referenti Comunali" QR
Questionario "La parola alla Formazione"
QFo
La sigla QA*1 (come riportato a pag. ) si riferisce alla domanda 1 del questionario
"La parola alle AUSL"
Relativamente alla trattazione dei dati della domanda in base alle relative risposte
oltre alla sigla i dati riportati tra parentesi rappresentano in valore assoluto il numero
delle risposte ottenute o, a seconda dei casi, dei valori in esse indicate e le percentuale
relative al dato della popolazione che ha risposto a quella specifica domanda o al
valore totale dei valori espressi o della popolazione generale a cui si fa riferimento,
comunque indicata e specificata nel testo della trattazione o all'interno delle parentesi.
Bologna, 21.3.2000
Il G.L.I.P.
5
“Una lettura per Questionari”
di Marzio Barbieri
Introduzione
Il presente lavoro si propone di fornire, attraverso l’analisi dei dati emersi da una
ricerca ad hoc, una serie di elementi che consentano di riflettere sulle tematiche
dell’integrazione scolastica e quindi sulle problematiche sottese all’inserimento nella
società dei soggetti portatori di handicap.
Proprio al fine di monitorare l’applicazione delle leggi d’integrazione scolastica è
stata commissionata dal G.L.I.P, Gruppo di Lavoro Interistituzionale, una ricerca
quantitativa per verificare la situazione in atto e dei cui risultati si avranno ampie
rilevanze nelle righe sottostanti.
Sul piano metodologico, dati i numeri e la pluralità delle figure coinvolte, l’intervista
strutturata, ovvero quella realizzata tramite questionario, è stata la tecnica di indagine
ritenuta più idonea per il raggiungimento degli obiettivi della ricerca. Sono stati così
predisposti e distribuiti sette diversi questionari ad altrettante figure che, a diversi
livelli, costituiscono i «componenti» definibili «a maggiore responsabilità», del
processo integrativo degli alunni portatori di handicap nella scuola.
I questionari utilizzati, pur nella loro diversità, sono stati naturalmente costruiti
cercando di mantenere aspetti di similitudine comuni così da poterne consentire, la
dove possibile, la comparabilità. Tra le caratteristiche di somiglianza vi è,
innanzitutto, da dire che tutti sono costituiti da due parti ben distinte fra di loro. La
prima parte è caratterizzata da una serie di domande chiuse, quelle cioè per le quali le
risposte sono state previste in maniera predeterminata; la seconda parte è
caratterizzata invece da due domande aperte, nelle quali le risposte non sono state
previste a priori ma sono state ricostruite, in termini di maggiori frequenze, solo alla
fine.
Relativamente alle domande già predefinite (chiuse) queste erano atte soprattutto a
valutare tre principali aspetti:
_ Il censimento degli alunni certificati in carico
_ La partecipazione ai Gruppi Operativi dei soggetti intervistati
_ La conoscenza e la sottoscrizione dei principali documenti responsabili
dell’integrazione scolastica, quali il Profilo Dinamico Funzionale, il Piano
Educativo Personalizzato e il modello A.A.
Questi argomenti sono stati ritenuti i filoni portanti della prima parte del questionario
e, in virtù di questo, vengono richiamati in tutti e sette i modelli. E ciò nonostante sia
stato necessario costruire i questionari con quelle differenze che potessero
consentirgli di rivolgersi efficacemente ad ogni diverso tipo di interlocutore con cui,
di volta in volta, andava ad interloquire.
Si deve infatti tenere conto che il campione della ricerca è costituito da:
§
66 operatori ASL;
6
§
124 capi d’istituto;
§
914 famiglie;
§
1033 docenti;
§
371 operatori sociali;
§
29 comuni;
§
5 centri di formazione.
Ci si trova dunque dinnanzi ad una pluralità di figure e ruoli, per altro molto
eterogenei nei pesi e nelle responsabilità. Una diversità che se da un lato ha permesso
una ricchezza di contenuti, dall’altro ha determinato una certa difficoltà nella
elaborazione finale delle risposte e soprattutto della loro comparazione. La stessa
scarsa presenza di domande uguali in tutti i questionari (nonostante gli sforzi di
caratterizzarli in modo analogo) ha, nei fatti, limitato fortemente la lettura trasversale
delle problematiche. Tuttavia, com’è facilmente intuibile, la costruzione di un
questionario uguale per tutti pur se avrebbe semplificato le operazioni di
implementazione e confronto dei dati, sarebbe pervenuta a risultati scarsamente
attendibili e congruenti dal momento che le risposte potevano provenire da
interlocutori non pertinenti.
Un problema questo di cui andava tenuto anticipatamente conto anche in virtù del
fatto che si sarebbe poi andato ad assommarsi a quelli che già di per se nascono dalle
pratiche di autosomministrazione dei questionari. Proporre uno strumento d’indagine
all’autocompilazione, infatti, se presenta vantaggi indiscutibili in termini di tempi e di
costi (variabili non indifferenti nell’economia di una ricerca che si prefigge solo scopi
ricognitivi), porta con se alcune controindicazioni. La principale di queste è, senza
dubbio, l’impossibilità di ottenere delle frequenze di risposta uniformi alle domande
dal momento che chi compila il test è libero di decidere di rispondere o meno alle
singole domande poste. Questo significa che va sempre tenuto ben presente la
possibilità (che si conferma puntualmente) che parecchi questionari possano
presentare «buchi» dovuti a mancate risposte a questo o a quel quesito e ciò,
naturalmente, riflette nell’evidenziare percentuali di risposte che se si presentano
diverse fra di loro, possono poi impedire, come si è a volte verificato, la
comparazione dei dati ottenuti.
Ma vi è pure un altro problema legato all’auto somministrazione, che va tenuto in
conto perché anch’esso influisce negativamente sull’elaborazione statistica dei dati ed
è quello dell’arbitrarietà e della non corretta interpretazione delle domande. Non
sempre, infatti, l’interlocutore segue attentamente le istruzioni per rispondere
correttamente alle domande, o ne capisce precisamente il senso, e ciò può portare, ad
esempio, ad avere risposte multiple laddove non erano state previste o ad avere
risposte alternative, altre rispetto a quelle predeterminate. I dati qui presentati, pur se
«depurati» dal maggior numero di inquinamenti possibili, proprio per quanto appena
detto, talvolta mantengono aspetti di incoerenza. Il che significa che senza alterarne il
significato, tiene comunque aperta una certa «forchetta» di attenzione sulla precisione
dei dati.
7
Prima di procedere oltre è preferibile spendere qualche parola per illustrare le
modalità con cui si è proceduto a «chiudere» ed ad elaborare le domande «aperte»
ovvero di quei quesiti in cui l’intervistato poteva rispondere liberamente e senza
scegliere tra ipotesi predefinite. Considerata la mole e l’eterogeneità delle risposte
che tale opzione comporta, si è proceduto alla loro semplificazione con una tecnica
ad imbuto che ha consentito, dopo varie letture delle risposte, la definizione delle
cinque principali categorizzazioni di positività e negatività che, rispetto ad ogni
questionario, più rappresentavano le tematiche espresse. Nel caso dei questionari
poco numerosi, tale lavoro è stato eseguito facilmente e registrato a mano; per i
questionari delle famiglie e dei docenti si è utilizzato il computer.
La suddivisione delle risposte nelle macro-categorie è stata resa possibile grazie alla
ricerca di alcune parole chiave che hanno poi consentito di «leggere» tutte le risposte
contenenti tali parole. L’operazione di classificazione e d’inserimento delle risposte
nelle macro-categorie è stata subordinata ad un lavoro di interpretazione ed
elaborazione dei contenuti delle risposte e quelle che potevano presentare una
duplicità di lettura sono state analizzate secondo un loro differenziale semantico,
ovvero attribuite a quella che poteva rivelarsi l’aspetto prevalente. Naturalmente non
tutti i pareri espressi sono stati categorizzati nelle cinque tipologie di risposta che alla
fine si sono rivelate prevalente. Al contrario abbiamo molte categorie «minoritarie»
che si vanno ad assottigliare nei pesi mano a mano che si va verso risposte inedite o
personali. La necessità di una lettura di sintesi penalizza queste «minoranze» (il
bisogno di organizzare le informazioni può aver portato ad una eccessiva selezione
delle informazioni stesse con la conseguente perdita di autenticità e il rischio di
omogeneizzazione dei contenuti) tuttavia l’aspetto che si deve mettere in risalto è
proprio quello dei 5 punti sentiti, a livello collettivo, come i più rischiosi o i più
piacevoli. Certamente questa operazione non è esente né da pecche né da difficoltà.
La molteplicità, l’incongruenza e la diversità delle risposte date hanno reso
complesso la loro classificazione in categorie chiuse. I contenuti delle risposte sono
risultati a volte di difficile comprensione e, come accennato, non pertinenti rispetto a
ciò che si era chiesto, inoltre, spesso, soprattutto nei questionari delle famiglie, le
problematiche esposte si sono rivelate troppo personali e, per quanto importanti, non
di interesse generale (esempio: «mia figlia è portata per la pittura e vorrei che si
esercitasse di più», «difficoltà nel cambio del pannolino», «la vergogna che il ragazzo
prova nei confronti dei compagni» ecc. Nonostante tali «turbolenze», però, siamo
molto tranquilli nell’affermare che, alla fine, le categorie ottenute e contenenti i
cinque elementi di critica e di positività, sono la sintesi di ciò che, collettivamente, è
il sentimento dichiarato degli intervistati.
A seguire verranno illustrati, per ogni questionario, i dati della ricerca con una
interpretazione di sintesi dei risultati ottenuti. Dati che già a partire da una prima
lettura mostrano aspetti di riflessione notevoli. Tutto ciò, però; non prima di aver
riportato, qui di seguito, come punto di partenza la tabella relativa alla popolazione
scolastica di riferimento alla ricerca che dovrebbe rappresentare un quadro statistico
oggettivo a cui paragonare i dati provenienti dai questionari.
8
9
Tab. 1. N. insegnanti di sostegno e popolazione scolastica complessiva delle scuole pubbliche della provincia di
Bologna, suddivisa per tipologia di handicap e nell’A.S. 1997-98
Alunni
Scuola A.S. 97/98
Materna
Totale iscritti
n. insegnanti di
sostegno
Di cui con Handicap
%
Tipo di Handicap
Visivo
Uditivo
Psicofisico
7561
78
1,3
33
2
6
70
Elementare
28301
582
2,06
195
9
32
541
Medie
16642
458
2,75
150
7
16
435
Superiore
23164
231
1
91
10
18
203
Totale
75668
1349
1,78
469
28
72
1249
Tab. 2 N. insegnanti di sostegno e popolazione scolastica complessiva delle scuole pubbliche della provincia di Bologna, suddivisa per
tipologia di handicap e nell’A.S. 1998-99
Alunni
Scuola A.S. 98/99
Materna
Totale iscritti
Tipo di Handicap
n. insegnanti di
sostegno
Di cui con Handicap
%
Visivo
Uditivo
Psicofisico
8140
65
80
29
1
3
61
Elementare
29301
613
2,09
209
7
23
583
Medie
16780
446
2,66
160
10
20
416
Superiore
23300
235
1,01
84
12
17
206
Totale
77521
1359
1,75
482
30
63
1266
Come si vede dalla tabella, il Provveditorato segnala, nel 1997-98, la presenza di
1349 alunni con handicap su una popolazione scolastica totale di 75.668 unità. Nel
1998-99 questo numero sale a 1359 su un totale di 77521, per cui la percentuale degli
alunni con handicap (pur incrementando la numerosità assoluta) è leggermente scesa
passando dall’ 1,78% al 1,75%. Aumenta invece (come conseguenza del numero
maggiore di alunni certificati) il numero degli insegnanti di sostegno.
QUESTIONARIO ASL
I questionari compilati dagli operatori ASL coinvolti nei percorsi scolastici dei ragazzi
portatori di handicap sono stati complessivamente 66.
La prima tabella significativa dei dati di risposta e che fa riferimento alla domanda sul
numero degli alunni certificati a carico, mostra subito una certa discrasia tra i numeri
stimati dagli operatori ASL con quello che invece è il numero «ufficiale» degli alunni
certificati in dichiarati dal provveditorato (cfr. tab. 1 e tab 1B).
Tab. 1A. N. alunni certificati dichiarati in carico dalle ASL aa.ss. 1997-98/1998-99
ASL
Anno 1997-98
Anno 1998-99
ASL Città di Bologna
456
498
ASL Bologna Nord
674
643
ASL Bologna Sud
302
352
ASL Imola
Totale
11
70
1443
1563
In particolare gli operatori ASL dichiarano di aver avuto in carico nel 1997-98 1443 alunni
(QA*1) contro i 1349 «ufficiali» (QA*2), quindi 94 in più e nell’anno scolastico 1998-99,
1563 anzichè 1385, dunque ben 178 in più.
10
Come spiegare allora questa divergenza? Ragionando sui dati, si può tenere conto di tre
variabili che hanno potuto incidere sui numeri, singolarmente ma, più probabilmente, in
modo cumulativo.
Bisogna, anzitutto, mettere in conto la possibilità di un certo tasso di errore relativo al
reperimento dei dati dagli archivi. In secondo luogo mancano, nella tabella ufficiale del
Provveditorato, la gran parte degli alunni certificati che frequentano le scuole private, di cui
non si conosce il numero esatto. In ultimo è possibile che siano stati segnalati dagli
operatori ASL tutti gli alunni seguiti dai servizi, anche quelli non certificati. Non è detto
infatti che tutti gli alunni seguiti siano certificati e la domanda n. 1 del questionario chiede
semplicemente di indicare il numero degli alunni in carico senza specificare se siano
certificati o no.
Proseguendo nel commento dei risultati dell’indagine, con la tabella successiva si prova
ad evidenziare, sulla base delle risposte fornite (QA*2 e QA*5), il livello di partecipazione
degli operatori ASL ai Gruppi Operativi.
Tab. 2A. Partecipazione degli operatori ASL agli incontri dei gruppi operativi (divisi per ASL e A.S.)*
n. incontri
AA.SS. 97-98 98-99 97-98 98-99 97-98 98-99 97-98 98-99 97-98 98-99
ASL
0
0
1
1
2
2
3
3
>3
>3
ASL Città di Bologna
20
21
33
52
85
91
255
281
60
56
ASL Bologna Nord
8
9
53
53
97
126
132
98
50
45
ASL Bologna Sud
3
9
36
60
68
200
173
72
30
12
ASL Imola
0
6
4
51
5
11
2
1
0
1
ASL-tot.
31
45
126
216
255
428
562
452
140
114
*Legenda: per 20 alunni si è partecipato a 0 incontri, per 33 alunni ad 1 incontro ecc.
Ne emergono due considerazioni principali:
in primo luogo che confrontando i dati relativi all’anno 1997-98 (QA*2)e quello successivo
1998-99 (QA*5)sembrerebbe che la partecipazione agli incontri non sia mutata
sostanzialmente.
I dati esplicitati mostrano tuttavia che nella realtà ciò è vero solo in parte. Se si
paragonano le due annualità scolastiche, appare calare visibilmente il numero degli
incontri a cui si partecipa durante l’anno. Nel corso del 1997-98 , infatti, l’operatore ASL ha
partecipato per 702 ragazzi a tre o più Gruppi; nel 1998-99 allo stesso numero di incontri
si è partecipato per solo 566 alunni. Di contro è aumentata nel 1998-99 la presenza degli
operatori che presiedono a due incontri l’anno. Ma questi dati non tengono conto di un
aspetto e cioè che se il riferimento all’A.S. 1997-1998 è corretto, nel riferirsi al 1998-99 si
cita un dato di per se parziale. I questionari sono stati infatti somministrati a Marzo e
dunque quealche mese prima della chiusura delle scuole. Va da sè che il dato è molto più
ottimistico e mostra un trend positivo ovvero che si va a partecipare a molti più incontri e
che se si consolida il partecipare ad almeno 2 incontri l’anno, l’operatore ASL potrebbe
arrivare, a fine anno, a partecipare a tre o più incontri in misure simili all’anno precedente.
Un’altra considerazione che emerge da questa importante tabella è una certa
«incoerenza» dei dati, soprattutto in riferimento a quanto affermato dagli operatori
dell’Azienda Bologna Nord. Qui si dichiara di aver avuto in carico, nel 1997-98, 674 alunni
ma di aver partecipato ai Gruppi solo per 332 di questi. Poichè nella voce «zero incontri»
risultano però esservi solo 8 alunni, significa che ne mancano all’appello ben 334.
Lo stesso discorso vale per l’anno successivo dove l’ASL dichiara di non aver partecipato
a «nessuno incontro» per solo 9 alunni ma anche qui 308 scolari risultano mancanti.
Apparirebbe a questo punto evidente il trovarsi innanzi ad una doppia possibilità d’errore:
o il numero degli alunni dichiarato in carico dall’ASL di Bologna Nord non è esatto o non lo
11
è il numero degli incontri a cui si è o non si è partecipato. Se questo potrebbe essere la
realtà con riferimento all’A.S. 1997-98, per quanto concerne l’anno successivo va però
tenuto conto, come sopra, che la somministrazione del questionario è stata fatta ben prima
della chiusura delle scuole e pertanto un discreto numero di incontri potrebbe essere stato
fatto successivamente.
Le domande (QA*3) e (QA*6) del questionario, miravano inoltre a scoprire la causa della
mancata partecipazione e se essa era imputabile o meno alla non convocazione del
Gruppo Operativo da parte dell’organismo preposto. Nel 1997-98 solo per 135 su 1443 si
è partecipato a meno di tre incontri per la mancata convocazione del gruppo e nel 1998-99
per 34 alunni su 1255, indi per cui le assenze sono imputabili ad altri fattori.
L’attenzione si sposta ora dal Gruppo Operativo al Gruppo di Lavoro di Circolo.
Nella tabella che segue è presentato il quadro relativo al numero di Gruppi di Lavoro
attivati sino al momento della ricerca e il livello di partecipazione degli operatori ASL a
questi incontri (QA*7).
Tab. 3A. N. gruppi di lavoro attivati e frequenza di partecipazione degli operatori ASL agli incontri dei
gruppi di lavoro di circolo (divisi per ASL)
ASL Città di Bologna
ASL Bologna Nord
ASL Bologna Sud
ASL Imola
Gruppi di
Lavoro
71
38
39
18
Frequenza di
Partecipazione
44
36
18
18
%
62
95
46
100
Da evidenziare la percentuale alta di coinvolgimento degli operatori ASL agli incontri
tranne che per il distretto di Bologna Sud dove la percentuale di partecipazione è inferiore
al 50%.
Per quanto riguarda invece la partecipazione ai Gruppi Operativi da parte delle famiglie
(QA*10), gli Operatori ASL lamentano un profondo «assenteismo». La presenza del
nucleo famigliare alle riunioni risulta, a loro dire, essere bassissima come esplicita la
tabella sottostante.
Tab. 4A. presenza dei nuclei famigliari alle riunioni dei Gruppi Operativi
ASL Città di Bologna
ASL Bologna Nord
ASL Bologna Sud
ASL Imola
Tot. Incontri
501
643
353
70
Di cui con famiglia
39
143
88
70
%
7
22
25
100
Imola a parte, nel resto di Bologna, gli Operatori ASL dicono che la famiglia ha partecipato alle riunioni solo
nel 22-25% dei casi, con un tetto minimo in Bologna città dove si arriva ad una percentuale del 7%, dato
estremamente basso che forse nasconde qualche errore di valutazione.
Tab. 5A. sottoscrizione da parte dei familiari, del PDF o PEP al momento delle riunioni dei Gruppi Operativi
N Incontri
ASL Città di Bologna
ASL Bologna Nord
ASL Bologna Sud
ASL Imola
501
643
353
70
Sottoscrizione PDF
o PEP
69
71
66
14
%
13,8
11,0
18,7
20,0
Anche i dati relativi alla sottoscrizione del PDF o PEP non sono certo confortanti (QA*11).
12
Gli operatori ASL affermano che solo fra l’11% e il 20% dei casi la famiglia ha sottoscritto
questo importante documento.
Da ultimo si mostra la tabella che illustra (QA*9), in crescendo, ciò che gli operatori delle
ASL considerano di maggior importanza per migliorare l’integrazione scolastica degli
alunni con handicap.
Tab. 6A. Aspetti di rilevanza per migliorare l’integrazione scolastica degli alunni con handicap secondo
l’opinione degli operatori ASL (rank-order decrescente)
Posizione
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Professionalità docenti sostegno
Professionalità operatori comunali
Collaborazione GO
Collaborazione famiglie
Ausili tecnici laboratori
Corsi formazione
Progetti operatori ASL
Progetti int ed extrascolastici
Informazione handicap
Associazioni H
Valori
143
197
216
270
271
293
294
307
361
446
Gli aspetti descritti sono ordinati dal più importante al meno. I valori ad essi attribuiti (gli
aspetti ritenuti più importanti valgono 1 quindi hanno un punteggio più basso) evidenziano
un grosso scarto fra le ultime due posizioni e le prime, mentre le posizioni centrali sono
occupate da aspetti a cui viene attribuita più o meno la stessa importanza.
Per quanto riguarda l'elaborazione delle ultime 2 domande del questionario che
prevedevano risposte aperte, si è proceduto all'analisi delle risposte classificandole in 10
macro categorie.
Le prime cinque sono riferite agli aspetti critici e da migliorare circa l'integrazione
scolastica degli alunni con handicap, le seconde cinque agli aspetti positivi.
Su un totale di 126 risposte (QA*13)complessivamente fornite per quanto riguarda gli
aspetti critici e da migliorare le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le
frequenze risposta):
ü Scarsa professionalità dei docenti di sostegno che spesso non hanno competenze
specifiche (38);
ü Ore di sostegno insufficienti (29);
ü Mancanza di un calendario ufficiale concordato per la convocazione del Gruppo
Operativo (19);
ü Ancora scarsa collaborazione fra ASL, scuola e famiglia (12);
ü Difficile gestione del personale comunale non qualificato (8).
Rispetto invece agli aspetti positivi, sempre su un totale di 126 risposte (QA*14)
complessivamente fornite le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le
frequenze risposta):
ü
ü
ü
ü
Buona disponibilità di collaborazione con gli insegnanti (41);
Integrazione fra progetto riabilitativo e didattico educativo (23);
Maggiore coinvolgimento delle famiglie (19);
E' aumentata la collaborazione interistituzionale tra famiglie, scuola e ASL (16);
13
ü Attivazione dei gruppi operativi (7).
QUESTIONARIO FAMIGLIE
Una delle principali parti in causa di questa ricerca sono le famiglie degli alunni certificati
alle quali viene chiesto di delineare un quadro preciso su cosa è stato fatto fino ad oggi
dopo gli AdP.
I questionari riconsegnati sono stati 982, di essi ne sono stati restituiti compilati 914, quindi
un numero estremamente considerevole e di questo hanno merito anche le scuole. Un
merito che tuttavia si contrappone ad un demerito, ovvero a quello per cui, forse con un
eccesso di zelo, alcuni capi d’istituto hanno interpretato in modo estremamente restrittivo
la norma sulla privacy facendo in modo che nelle risposte venisse omesso il sesso
dell’alunno/a e la scuola frequentata. Ciò ha impedito, nei fatti, una corretta lettura dei dati
dal momento che ha impedito la possibilità di incroci di genere e la lettura verticale delle
problematiche nella comparazione tra scuole e scuole e territorio con territorio.
Al di là di questa annotazione, che non vuole essere polemica ma solo l’esplicitazione di
un dato di fatto, la prima domanda del questionario si riferisce subito ad un nodo cruciale
della ricerca: la partecipazione delle famiglie ai Gruppi Operativi.
In particolare viene chiesto se, all’inizio dell’anno, la famiglia ha partecipato alla prima
delle tre riunioni del GO per definire il Piano Educativo Personalizzato del figlio/a.
Dai questionari emerge (QFa*1) che hanno partecipato a questo primo incontro il 52%
delle famiglie e che (QFa*1_1) nel 92% dei casi erano presenti a tali incontri gli insegnanti
di sostegno, nell’84% gli insegnanti di classe, nel 61% i medici ASL.
Il grafico qui riportato mostra quali figure partecipano di più agli incontri.
Grafico 1F. Grado di partecipazione agli incontri del Gruppo Operativo per figura professionale secondo
l’opinione dei famigliari
%
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Capi
d’istituto
Insegnanti di Ins. Sostegno
classe
M edico ausl
Operatore
ausl
Operatore
comunale
Altri
Le famiglie degli alunni con handicap si ritengono (QFa*2) piuttosto informate sui
riferimenti di legge, gli organi istituzionali e i percorsi d’attuazione necessari
all’integrazione. Nell’elenco sotto riportato sono evidenziati gli argomenti sui quali alcune
famiglie ritengono (QFa*2_1) di aver bisogno di ulteriori informazioni
14
Tab. 1F. Argomenti su cui le famiglie ritengono utile avere maggiori informazioni al fine di migliorare
l’integrazione scolastica dei figli
32,9%
16,9%
11,3%
9,9%
8,3%
7,1%
6,1%
5,0%
2,2%
0.3%
riferimenti di legge; organi istituzionali; Percorsi d'attuazione
In generale su tutto.
Piano educativo personalizzato.
Il futuro lavorativo
Altro
Accordi di programma
studio e sul comportamento in classe dei figli
Si ritengono adeguatamente informato
attività extrascolastiche
Gruppo di lavoro collettivo
La domanda (QFa*3) rileva in modo specifico il grado di conoscenza delle famiglie dei
principali strumenti necessari all’integrazione e il livello di partecipazione delle stesse alla
redazione e alla sottoscrizione di tali documenti.
Tab. 2F. Conoscenza, possesso e coinvolgimento redazionale dei documenti personalizzati d’integrazione scolastica
Tipo di documento
Lo
conosco
Diagnosi funzionale
Si
No
Nr
Si
No
Nr
Si
No
Nr
Si
No
Profilo dinamico funzionale
Piano educativo personalizzato
Modello A.A.
628
129
157
486
250
178
540
213
161
118
211
Ne possiedo
una copia
Si
No
Nr
Si
No
Nr
Si
No
Nr
Si
No
226
142
546
137
343
434
178
329
407
14
180
Ho preso parte alla
redazione
Si
No
Nr
Si
No
Nr
Si
No
89
286
539
113
298
503
53
122
L'ho sottoscritto
Si
No
Nr
Si
No
Nr
Si
No
113
241
560
147
258
509
53
122
nr = non risponde
Il documento più conosciuto è la Diagnosi Funzionale ovvero quella relazione descrittiva
compilata dalle varie figure specialistiche dell’ASL che mira ad individuare le carenze e le
potenzialità del portatore di handicap allo scopo di permettere ai docenti di individuare le
aree per un possibile intervento educativo sul bambino. Questo è il primo documento
necessario per l’iscrizione a scuola dell’alunno/a.
Le famiglie che dichiarano di conoscerlo sono 628 anche se solo 226 (poco più di un
terzo) ne possiedono una copia.
Il secondo documento di cui si parla è il Profilo Dinamico Funzionale che deve indicare le
caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell’alunno, volto ad individuare
anch’esso le reali potenzialità e capacità dell’alunno. Tale documento non è statico ma
dinamico in quanto viene elaborato e aggiornato ad ogni passaggio di grado scolastico.
Analizzando i dati emerge che 486 famiglie dichiarano di conoscere il documento, 137 di
queste ne possiedono anche la copia. Tuttavia solo 89 famiglie dichiarano di aver preso
parte alla redazione del documento, 286 non ne ha preso parte e ben 539 non rispondono
a questa domanda. Delle 914 famiglie, poi, sono 113 quelle che hanno sottoscritto il
documento insieme con gli altri operatori.
Il terzo documento analizzato è il Piano Educativo Personalizzato che comprende la
programmazione didattica individualizzata raccordata a quella della classe.
15
Tale documento è conosciuto da 540 famiglie di cui 178 ne possiedono anche una copia,
mentre solo 113 famiglie su 914 hanno preso parte alla sua redazione e 147 l’hanno
sottoscritto.
L’ultimo documento citato è il Modello A.A. che mira a conoscere meglio le Abitudini
dell’alunno/a e si riferisce solo per chi frequenta le ultime due classi delle elementari e
medie inferiori. Questo documento è conosciuto da 118 famiglie, 53 famiglie hanno preso
parte alla redazione e lo hanno sottoscritto, ma solo 14 ne possiedono una copia.
Guardando i dati riassunti nella tabella 2.F. appaiono risultati molto significativi ed
importanti ai fini della ricerca, innanzitutto perchè sottolineano la scarsa partecipazione
delle famiglie alla redazione dei principali documenti responsabili dell’integrazione
scolastica degli alunni con handicap. Nonostante i documenti siano abbastanza conosciuti
dalle famiglie, essi vengono sottoscritti solo in minima parte mentre è specificato negli
Accordi di Programma che la «famiglia è riconosciuta come risorsa e parte attiva nella
definizione e verifica del PEP» e che il «PDF deve essere elaborato dagli specialisti
dell’ASL congiuntamente con gli operatori scolastici e la famiglia dell’alunno».
Concludendo si può affermare che la famiglia appare ancora ricoprire un ruolo secondario
e non è, come dovrebbe, pienamente parte attiva per il miglioramento dell’integrazione
scolastica dei propri figli. Al contrario le figure che maggiormente definiscono gli obiettivi
per l’integrazione scolastica risultano essere le figure istituzionali: gli insegnanti di
sostegno e quelli di classe e, a seguire i medici e gli operatori ASL, con infine gli operatori
comunali e i capi d’istituto.
Bisognerebbe ora cercare di capire se le famiglie non partecipano perchè non sono
convocate o perchè sono loro stesse che si astengono.
Rispondendo alla domanda (QFa*5) le famiglie dicono di essere state avvisate per lettera
scritta sugli incontri nel 39% dei casi, percentuale in netto contrasto con quella dichiarata
dai Capi d’istituto che dicono di avvisare le famiglie per iscritto nel 67% dei casi.
La domanda a seguire (QFa*6) chiedeva di indicare il numero degli incontri a cui la
famiglia ha partecipato insieme al Gruppo Operativo per la definizione del PDF e del PEP.
Risulta che il 20% delle famiglie ha partecipato ad un solo GO, il 13% a due, l’11% a tre,
mentre il 55% delle famiglie è stata presente ad incontri separati con gli insegnanti o con
gli operatori ASL.
Nella tabella successiva sono evidenziate le aree per le quali (nello specifico e
diversamente da quel 40% di famiglie che ritiene di aver partecipato solo genericamente
alle discussioni) è stato chiesto alle famiglie un contributo specifico per la stesura del PEP
(QFa*8).
Tab. 3F. Aree per le quali è stato chiesto alle famiglie un contributo specifico per la redazione del PEP
area sensoriale
area motoria
area cognitiva
area linguistica-comunicazione
area affettiva-relazionale
area dell’autonomia
area dell’apprendimento
57
117
114
234
274
284
292
Nel grafico qui sotto riportato invece, sono classificate le figure che più hanno confrontato
le attività svolte a casa dagli alunni con gli obiettivi della scuola (QFa*9).
Grafico 2 F. Distribuzione delle figure che più hanno confrontato le attività svolte a casa dagli alunni con gli
obiettivi della scuola, secondo l’opinione dei familiari
16
700
600
500
400
300
200
100
0
Insegnanti Insegnanti
di
di Classe
Sostegno
Medico
AUSL
Operatore Operatore
AUSL
Comunale
Capi
d'istituto
Altri
Ancora una volta sono gli insegnanti coloro che, a detta dei familiari, risultano essere i più
impegnati.
Proseguendo nelle interviste è stato poi chiesto alle famiglie (QFa*10) di fare un quadro
della situazione rispetto alle varie necessità da soddisfare o già soddisfatte o, ancora, non
ritenute necessarie.
Tab. 4F. Tipologie dei bisogni soddisfatti, da soddisfare o non necessari secondo i famigliari
Necessità
trasporto casa/scuola
ausili/mediatori comunicazione
riabilitazione/ausili per il cognitivo
riabilitazione/ausili per la postura
riabilitazione/ausili per la deambulazione
superamento barriere architettoniche
spazi e laboratori per attività individualizzate
spazi e laboratori per attività di gruppo
già soddisfatta da soddisfare non necessaria non risponde
202
157
153
90
68
86
345
388
58
135
159
63
52
97
193
212
451
344
290
427
468
442
133
89
69
144
178
200
192
155
109
91
In generale si può dire che le esigenze già soddisfatte sono maggiori di quelle ancora da
soddisfare ma, stante l’alta frequenza di chi risponde “non necessario” si può inferire come
molte problematiche siano ormai giunte ad una soluzione, sia attraverso l’intervento
istituzionale, che facendosi carico in prima persona del problema e cercando dei risultati
organizzandosi con mezzi propri.
Sempre relativamente alle esigenze da soddisfare, il grafico sotto riportato mostra le aree
in cui le famiglie ritengono (QFa*11) che l’attività scolastica debba essere rafforzata.
Grafico 3 F. Aree di intervento educativo da rafforzare grazie all’attività scolastica, secondo l’opinione dei
familiari
17
450
400
350
300
250
200
150
N°
100
50
0
Apprendimento e
competenze
scolastiche
Relazioni ed
integrazione
sociale
Comunicazione
e/o orientamento
Cura di se
Autonomia
motoria
Altro
Tab. 5 F. Valori assegnati dai familiari alle aree di intervento educativo da rafforzare a scuola
Area apprendimento e competenze scolastiche
Area delle relazioni ed integrazione sociale
Area della comunicazione e/o orientamento
Area della cura di se
Area dell’autonomia motoria
Altro
387
295
232
113
76
30
Le aree in cui i famigliari insisterebbero maggiormente sono quelle dell’apprendimento
delle competenze scolastiche, della comunicazione e dell’integrazione scolastica.
Nell’area della cura del se e dell’autonomia si sta già lavorando in maniera soddisfacente.
Le famiglie fanno inoltre notare (QFa*21) che secondo loro per migliorare l’integrazione
scolastica dovrebbe esserci nel 79% dei casi più continuità degli operatori, nel 20%
maggiore comunicazione fra operatori e famiglia, nel 19% più ausili e strumenti.
La domanda relativa alle barriere architettoniche presenti nelle scuole (QFa*20), evidenzia
ancora una volta, un notevole scarto di percentuale fra quelle dichiarate dalle famiglie e
quelle dai Capi d’istituto. Se le prime dichiarano che esistono nel 42% dei plessi, i secondi
le ravvisano solo nel 27% degli edifici scolastici.
L’ultima tabella si riferisce nuovamente, come negli altri questionari, ai punti che avrebbero
maggiori possibilità di migliorare l’integrazione scolastica secondo il parere delle famiglie
(QFa*23).
Tab. 6F. Aspetti di rilevanza per migliorare l’integrazione scolastica degli alunni con handicap secondo
l’opinione dei famigliari (rank-order decrescente)
posizione Descrizione
1
2
Professionalità docenti di sostegno
Progetti con operatori ASL
Valore di
scarto*
67
18
3
Collaborazione famiglie di alunni certificati
71
4
Progetti di integrazione extrascolastici
84
5
Collaborazione tra i membri del GO
86
6
Ausili tecnici e laboratori
99
7
Professionalità degli operatori comunali
117
8
Corsi di formazione
120
9
Informazione sugli handicap
131
10
Collaborazione associazioni H
172
* si intende con valore di scarto i punti di distanza che intercorrono tra il primo item e quelli successivi.
Per quanto riguarda l'elaborazione delle ultime 2 domande del questionario che
prevedevano risposte aperte, si è proceduto all'analisi delle risposte classificandole in 10
macro categorie.
Le prime cinque sono riferite agli aspetti critici e da migliorare circa l'integrazione
scolastica degli alunni con handicap, le seconde cinque agli aspetti positivi.
Su un totale di 981 risposte (QFa*23) complessivamente fornite per quanto riguarda gli
aspetti critici e da migliorare le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le
frequenze risposta):
ü
ü
ü
ü
ü
Ore di sostegno insufficienti (321)
Classi troppo numerose (207)
Discontinuità degli operatori (insegnanti di sostegno e/o operatori comunali) (178)
Scarsa collaborazione scuola / famiglia (91)
Poca attenzione all'area affettivo - relazionale e di integrazione sociale (56)
Rispetto invece agli aspetti positivi, sempre su un totale di 981 risposte (QFa*24)
complessivamente fornite le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le
frequenze risposta):
ü
ü
ü
ü
ü
Buoni rapporti fra insegnanti e famiglie (378)
Buona integrazione degli alunni con handicap nelle classi (240)
Collaborazione fra i membri del Gruppo Operativo (99)
Dialogo positivo con gli operatori ASL (68)
Aumento delle capacità cognitive e delle autonomie (32)
QUESTIONARIO CAPI d’ISTITUTO
Per l’indagine sull’integrazione scolastica, sono stati distribuiti ai capi d’istituto 134
questionari, di cui ne sono stati restituiti compilati 124.
Come prima tabella da analizzare si porta all’attenzione quella riferita all’attivazione dei
Gruppi di Lavoro (QC*1 e QC*2), dei Gruppi Operativi (QC*3) e alla redazione del Piano
Educativo Personalizzato (QC*4 e QC*5) prima e dopo gli Accordi di Programma siglati
nel luglio 1997.
Tab. 1 CdI. Distribuzione dei gruppi di lavoro attivati divisi temporalmente tra prima e dopo gli accordi di
programma.
prima degli AdP
GdL attivati
GO attivati
28%
64%
dopo gli AdP
GdL attivati
=
71%
=
19
PEP redatti
40%
PEP redatti
54%
E’ evidente che prima di tale data l’attivazione dei Gruppi era ancora molto scarsa per
quanto vi era una buona attivazione dei Gruppi operativi. Da sottolineare comunque, che
per quanto riguarda il PEP, anche dopo gli AdP solo il 54% delle scuole ha assunto un
modello comune di riferimento, segno che ancora non si sta utilizzando a dovere questo
importante strumento.
Sempre relativamente agli AdP, i capi d’istituto affermano (QC*6) che essi vengono
sottoscritti da parte dei Comuni di riferimento nel 56% dei casi evidenziando una
partecipazione non ancora totale dei Comuni stessi.
Anche la partecipazione delle famiglie alle riunioni scolastiche sembra, secondo l’opinione
dei capi d’istituto, ancora molto ridotta. E ciò nonostante esse siano informate sugli incontri
mediante lettera scritta nel 67% dei casi (QC*7).
Solo nel 19% dei Profili Dinamici Funzionali relativi agli alunni certificati è stata compilata
la parte «Integrazione ed osservazione dei famigliari» (QC*8).
La tabella successiva mostra le percentuali relative alla sottoscrizione delle famiglie dei
modelli PDF e PEP e il possesso delle relative copie (QC*10).
Tab. 2 CdI. Sottoscrizione e possesso dei modelli PDF e PEP da parte dei familiari secondo la stima dei
Capi d’Istituto
sottoscritti
PDF
PEP
ne possiede copia
25%
35%
18%
31%
I Capi d’istituto segnalano che le famiglie sottoscrivono il Profilo Dinamico Funzionale solo
nel 25% dei casi e solo il 18% ne possiede una copia.
Le sottoscrizioni aumentano quando si tratta del PEP ma ciò nonostante non superano il
35%.
Questi dati non sono di certo confortanti visto che, negli Accordi di Programma per
l’attuazione della Legge 104/92, è specificato che l’elaborazione del Profilo Dinamico
Funzionale e del Piano Educativo Personalizzato è competenza degli specialisti dell’ASL
congiuntamente con gli operatori scolastici e la famiglia dell’alunno. Quest’ultima, in
particolare, deve essere riconosciuta come «risorsa e parte attiva».
A seguire degno di nota è ciò che fuoriesce dalle risposta alla domanda (QC*9) che
chiedeva ai capi d’istituto di segnalare la presenza di barriere architettoniche nelle scuole.
Risultano con barriere il 27% dei plessi ma poichè solo il 52% degli intervistati ha risposto
a questa domanda si può ragionevolmente presumere che le barriere presenti siano molto
di più di quelle dichiarate.
Infine viene mostrata la tabella riguardante la domanda (QC*12) che chiedeva di indicare i
punti che hanno maggiore possibilità di migliorare l’integrazione scolastica degli alunni con
handicap. I punti sono ordinati per importanza in modo decrescente.
Anche in questo caso, come nell’analisi dei questionari ASL, si evidenzia un ampio scarto
fra le ultime due posizioni e le prime, mentre quelle centrali sono occupate da aspetti a cui
viene attribuita più o meno la stessa importanza.
Tab. 3 CdI. Aspetti di rilevanza per migliorare l’integrazione scolastica degli alunni con handicap secondo
l’opinione dei Capi d’istituto (rank-order decrescente)
posizione
Descrizione
1 Collaborazione famiglie di alunni certificati
valore di scarto*
0
20
2 Professionalità docenti di sostegno
1
3 Collaborazione tra i membri del GO
112
4 Progetti con operatori ASL
188
5 Professionalità degli operatori comunali
175
6 Ausili tecnici e laboratori
223
7 Corsi di formazione
238
8 Informazione sugli handicap
239
9 Progetti di integrazione extrascolastici
278
10 Collaborazione associazioni H
413
* si intende con valore di scarto i punti di distanza che intercorrono tra il primo item e quelli successivi.
Per quanto riguarda l'elaborazione delle ultime 2 domande del questionario che
prevedevano risposte aperte, si è proceduto all'analisi delle risposte classificandole in 10
macro categorie.
Le prime cinque sono riferite agli aspetti critici e da migliorare circa l'integrazione
scolastica degli alunni con handicap, le seconde cinque agli aspetti positivi.
Su un totale di 259 (QC*13) risposte complessivamente fornite per quanto riguarda gli
aspetti critici e da migliorare le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le
frequenze risposta):
ü
ü
ü
ü
ü
Estrema difficoltà a realizzare gli incontri dei gruppi operativi (63);
Instabilità dell'organico e delle risorse professionali (48);
Numero insufficiente degli insegnanti di sostegno (35);
Incostante e difficile collaborazione con gli operatori ASL (22);
Eccessiva burocrazia (13).
Rispetto invece agli aspetti positivi, sempre su un totale di 259 risposte (QC*14)
complessivamente fornite le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le
frequenze risposta):
ü
ü
ü
ü
ü
Disponibilità e professionalità degli insegnanti di sostegno (68);
Collaborazione scuola / famiglia (54);
Buona integrazione degli alunni disabili nel tessuto scolastico (47);
Collaborazione fra docenti (33);
Impegno personale e professionale di tutti gli operatori (27).
QUESTIONARIO DOCENTI
I docenti hanno complessivamente compilato 1033 questionari e rappresentano il gruppo
più consistente di intervistati. I docenti si riferiscono (QD*1) a 1235 su 1385, quasi il 91%.
Nella classe, durante le lezioni, risultano essere impegnati (QD*2) mediamente due o tre
insegnanti curriculari, cifra che può salire, in determinate occasioni, sino a nove, mentre
nell’83% dei casi è uno l’insegnante di sostegno in appoggio alla classe.
Su 4764 operatori impegnati su 960 alunni certificati le figure impegnate in classe risultano
essere: 1273 docenti curriculari pari al 27%, 1362 insegnanti di sostegno pari al 29%, 809
personale educatore, il 17%, 478 personale d’assistenza il 10%, 425 personale di
mediazione il 9% e 417 personale di riabilitazione il 9%.
Riguardo agli strumenti atti all’attuazione degli AdP, i docenti dichiarano (QD*5) che nel
58% dei casi i PEP sono stati redatti su uno strumento comune adottato per tutti gli alunni
21
certificati del circolo, ciò collima con quanto dichiarato dai Capi d’isituto che affermano che
si adotta un documento unico nel 54% dei casi c
I docenti dichiarano (QD*6) inoltre che l’inserimento nella classe degli alunni con handicap
è preceduto nella maggior parte dei casi da incontri preparatori. Nella tabella che segue si
mostrano il tipo di incontri.
Tab. 1D. Tipologia e frequenza complessiva degli incontri preparatori d’inserimento degli alunni con
handicap secondo gli insegnanti
tipo di incontro
su 1033 questionari
Incontro tra il personale della scuola
Incontro tra il personale della scuola e la famiglia
Incontro tra personale scuola e personale ASL
Incontri collegiali scuola/famiglia/ASL
Nessun incontro
630
505
629
297
196
Per quanto riguarda invece la partecipazione ai Gruppi Operativi durante l’anno diverse
sono le considerazioni da fare a partire da quella che dice, dati rilevati alla mano, come
ancora si sia lontani dall’attuazione piena delle norme vigenti.
Nella tabella che segue si mostrano il numero degli incontri svolti durante l’anno per un
totale di alunni dichiarati e la partecipazione a questi di alcune figure professionali.
Un primo dato interessante è quello relativo al numero degli alunni per i quali nel 1997/98
(QD*7) si son svolti gli incontri del Gruppo Operativo, cioè 650 alunni su un totale di alunni
dichiarati di 1235. Questo vuol dire che solo per il 53% degli alunni in carico il Gruppo
Operativo si è attivato in quell’anno.
Tab. 2D. numero incontri svolti e figure professionali presenti per alunni dichiarati negli aa.ss. 1997/98 e
1998/99
Anno di riferimento
Alunni dichiarati
Numero incontri
Docenti curriculari presenti
Docenti di sostegno presenti
Medici ASL presenti
altri operatori ASL presenti
Famiglie presenti
Educatori comunali presenti
1997/1998 1998/1999
610
1140
766
767
673
460
476
356
751
1227
875
905
782
483
551
393
Nell’anno 1998/99 (QD*8) la situazione è leggermente migliorata. Il Gruppo Operativo si è
attivato per 895 alunni, cioè per il 72% degli alunni in carico. Gli incontri svolti durante
l’anno sono stati però solo 931 il che significa che, all’incirca, per ogni alunno certificato è
stato fatto solo un incontro.
Con la domanda (QD*9) del questionario chiedeva ai docenti di valutare il grado di
coinvolgimento delle famiglie nella sottoscrizione del PDF e del PEP.
Tab. 3 D. Sottoscrizione e possesso dei modelli PDF e PEP da parte dei familiari secondo la stima dei
docenti
si
no
22
ha partecipato alla redazione del PDF
ha sottoscritto il PDF
ha partecipato alla redazione del PEP
ha avuto solo informazioni sul PEP
Possiede una copia del PEP
154
234
171
577
207
486
390
557
122
517
Secondo i docenti le famiglie che hanno partecipato alla redazione del Profilo Dinamico
Funzionale sono state 154, pari circa al 16%, mentre 234 famiglie lo hanno sottoscritto
pari al 25%.
Per quanto riguarda il Piano Educativo Personalizzato, i docenti dichiarano di averlo
redatto con 171 famiglie, pari circa al 18%, mentre la maggior parte delle famiglie, 577,
pari al 61%, ha ricevuto solo delle informazioni riguardo a questo documento.
Nella lettura trasversale dei questionari emerge una certa coerenza fra le dichiarazioni dei
docenti riguardo alla partecipazione delle famiglie e le dichiarazioni delle famiglie stesse.
Ancora una volta perciò è doveroso sottolineare la presenza al margine delle famiglie,
soprattutto nella collaborazione alla stesura dei documenti.
Anche le risultanze conseguenti alla domanda (QD10) sono degna di nota. Il quesito
chiedeva ai docenti con quante famiglie era stato sottoscritto il modello A.A degli Accordi
di Programmi. Solo il 26% risponde a tale domanda, percentuale davvero bassa e in
accordo con le risposte risulterebbe che solo il 4% delle famiglie per cui è previsto tale
modulo hanno sottoscritto il modello A.A, il che è davvero preoccupante.
Come di consueto l’ultima tabella (QD11) è dedicata ai punti che avrebbero maggiori
possibilità di migliorare l’integrazione scolastica, ordinati per importanza.
Tab. 4D. Aspetti di rilevanza per migliorare l’integrazione scolastica degli alunni con handicap secondo
l’opinione dei docenti (rank-order decrescente)
Posizione
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
valore
collaborazione fra i membri del GO
professionalità docenti di sostegno
collaborazione famiglie di alunni certificati
progetti con operatori ASL
professionalità degli operatori comunali
ausili tecnici e laboratori
informazione sugli handicap
progetti di integrazione extrascolastici
corsi di formazione
collaborazione associazioni H
2979
3055
3068
3586
4027
4136
4224
4484
4813
6225
Per quanto riguarda l'elaborazione delle ultime 2 domande del questionario che
prevedevano risposte aperte, si è proceduto all'analisi delle risposte classificandole in 10
macro categorie.
Le prime cinque sono riferite agli aspetti critici e da migliorare circa l'integrazione
scolastica degli alunni con handicap, le seconde cinque agli aspetti positivi.
Su un totale di 2310 risposte (QD12) complessivamente fornite per quanto riguarda gli
aspetti critici e da migliorare le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le
frequenze risposta):
ü Ore di sostegno insufficienti (724);
ü Discontinuità degli insegnanti di sostegno e mancanza di specifiche competenze
(598);
23
ü Troppi alunni certificati per classe e classi troppo numerose (437);
ü Insufficiente la consulenza specialistica dei servizi sociali ASL. Scarsa collaborazione
e presenza nella stesura dei progetti da parte degli operatori ASL (313);
ü Mancanza di ausili tecnici e sussidi didattici specifici (175).
Rispetto invece agli aspetti positivi, su di un totale che assomma a 1790 risposte (QD13)
complessivamente fornite le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le
frequenze risposta):
ü
ü
ü
ü
Effettiva collaborazione tra docenti curricolari e docenti di sostegno (635);
Collaborazione scuola / famiglia (553);
Disponibilità e professionalità dei docenti di sostegno (280);
Buona integrazione nelle classi degli alunni con handicap (144);
ü Collaborazione tra i membri del gruppo operativo (96).
QUESTIONARIO OPERATORI
Sono stati distribuiti i questionari anche a 371 operatori sociali, per dar voce a chi, nella
scuola, svolge il lavoro di assistente, educatore, mediatore e riabilitatore.
Mediamente queste figure professionali sono impegnate sugli alunni certificati per 10,7 ore
settimanali (QO1).
Da ciò che essi dichiarano, gli operatori sembrano contribuire attivamente alle riunioni del
Gruppo Operativo. Il 76% dichiara (QO2) infatti di partecipare alle riunioni del GO, di aver
letto per il 73% degli alunni il PEP (QO3) e di averne contribuito alla stesura nel 65%
(QO4).
Ad alimentare queste discrasie, che sicuramente meritano analisi più dettagliate non
possibili in questa sede, contribuisce, come vedremo, l’opzione più esplicitata in merito
agli aspetti critici che è, appunto, lo scarso accordo tra operatori ASL e insegnanti. Prima
di elencare tali aspetti, vediamo come anche agli operatori sia stato chiesto (QO5) di
elencare, per ordine di importanza, i punti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare
l’integrazione scolastica. Tali punti sono elencati nella tabella 1Os.
Tab. 1Os. Aspetti di rilevanza per migliorare l’integrazione scolastica degli alunni con handicap secondo
l’opinione degli Operatori sociali (rank-order decrescente)
Posizione
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
collaborazione fra i membri del GO
professionalità docenti di sostegno
collaborazione famiglie di alunni certificati
professionalità degli operatori comunali
informazione sugli handicap
progetti con operatori ASL
corsi di formazione
ausili tecnici e laboratori
progetti di integrazione extrascolastici
collaborazione associazioni H
Valore
1082
1208
1363
1381
1549
1580
1618
1641
1853
2386
Per quanto riguarda infine, l'elaborazione delle ultime 2 domande del questionario che
prevedevano risposte aperte, si è proceduto all'analisi delle risposte classificandole in 10
macro categorie.
24
Le prime cinque sono riferite agli aspetti critici e da migliorare circa l'integrazione
scolastica degli alunni con handicap, le seconde cinque agli aspetti positivi.
Su un totale di 645 risposte (QO6) complessivamente fornite per quanto riguarda gli
aspetti critici e da migliorare le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le
frequenze risposta):
ü
ü
ü
ü
ü
Scarso accordo tra operatori ASL e insegnanti (278);
Frammentarietà dei diversi interventi (121);
Numeri di insegnanti di sostegno insufficienti (96);
Mancanza di informazione sulla reale situazione degli handicap nel territorio (23);
Turn-over degli operatori (19).
Rispetto invece agli aspetti positivi, su un totale di 632 risposte (QO7) complessivamente
fornite le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta):
ü
ü
ü
ü
ü
Impiego di educatori professionalmente preparati (221);
Presenza di laboratori adeguati (168);
Collaborazione con le famiglie (74);
Attivazione del gruppo operativo (56);
Disponibilità degli insegnanti (38).
QUESTIONARIO COMUNI
Nell’ambito della ricerca sono stati interpellati 29 Comuni sui 60 che costituiscono la
provincia di Bologna (QR*1). Di questi 29 Comuni citati, 9 hanno sottoscritto gli Accordi di
programma.
Su 1385 alunni certificati, i Comuni dichiarano (QR*2) di seguirne 652, pari al 47%.
Nella tabella sotto riportata si fa riferimento al tipo di prestazione offerta dal Comune
(QR*2_1).
Tab. 1C. Risorse e prestazioni messe in campo dai Comuni a favore degli alunni con handicap
Tot. Alunni in
carico
652
652
Su 827
prestazioni
personale
personale di
personale
trasporto
Accompagnamento
educativo
mediazione
assistenziale
n. alunni
n. alunni
n. alunni
n. alunni giorni n. alunni
giorni
475
34
141
86
1879
16
791
73%
57%
5%
4%
22%
17%
13%
10%
2%
2%
obiettori
n. alunni
giorni
83
823
13%
10%
Il livello di partecipazione di un rappresentante del Comune ad almeno una delle riunioni
dei Gruppi di lavoro di Circolo è stimato intorno al 32% (QR*5).
Andando oltre per giungere alle domande che si riferiscono alla presenza di barriere
architettoniche nei plessi scolastici (QR*7 e QR*8) troviamo come, nuovamente, la
percentuale di chi risponde a tale domanda è molto più bassa di quanto non si faccia le
altre domande. Il dato in se segnala qualche fornma d’allarme, o quantomeno di disagio,
dal momento che se si dovesse associare la percentuale di non risposta (53%) a quelle
che segnalano la presenza di barriere, risulterebbero non a norma la maggior parte delle
strutture scolastiche.
25
Rispetto alle richieste avanzate al Comune in relazione alla legge sui fondi per il diritto allo
studio nell’anno ‘97/’98 (QR*9) e ‘98/’99 (QR*10) la tabella successiva ne riporta gli aspetti
più significativi.
Tab. 2C. numero richieste per progetti specifici presentate ai comuni in relazione al diritto allo studio a favore
degli alunni certificati.
A.S. 1997/98
Materna
Elementare
A.S. 1998/99
media
Superiore
Materna
Elementare
Media
Superiore
31
102
58
47
31
106
53
69
13%
43%
24%
20%
12%
41%
20%
27%
Vediamo come sia la scuola elementare quella che avanza il maggior numero di richieste,
ma è significativo di una accresciuta sensibilità, che anche la scuola superiore avanzi un
consistente numero di richieste, superiori, nei due anni, alla scuola media (obbligatoria).
Quanto agli incontri dei Gruppi Operativi, i 29 Comuni intervistati dichiarano (QR*11) di
esserne stati oggetto di convocazione e di aver partecipato in 14 occasioni.
Come dato finale si mostra la tabella relativa all’esistenza, o meno, di momenti concordati
e calendarizzati di verifica con le altre figure impegnate nel processo integrativo, a seguito
delle prestazioni fornite dal Comune (QR*12).
Tab. 3C. presenza di momenti calendarizzati di incontri di verifica sulle prestazioni fornite dai comuni in
relazione al diritto allo studio a favore degli alunni con handicap
Comune Capo d'istituto
si
no
52%
15%
17
5
Tot. 33
Comune Operatori
in alcuni
casi
33%
11
si
Comune Famiglie
52%
23%
in alcuni
casi
26%
16
7
8
Tot. 31
no
si
no
10%
3
Tot. 29
Collegiali
41%
in alcuni
casi
48%
si
no
32%
35%
in alcuni
casi
32%
12
14
10
11
10
Tot. 31
Per quanto riguarda l'elaborazione delle ultime 2 domande del questionario che
prevedevano risposte aperte, si è proceduto all'analisi delle risposte classificandole in 10
macro categorie.
Le prime cinque sono riferite agli aspetti critici e da migliorare circa l'integrazione
scolastica degli alunni con handicap, le seconde cinque agli aspetti positivi.
Su un totale di 66 risposte (QR*13) complessivamente fornite per quanto riguarda gli
aspetti critici e da migliorare le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le
frequenze risposta):
ü Scarsa collaborazione fra comune ed enti scolastici (28);
ü Scarso raccordo fra interferenti degli operatori comunali e gli insegnanti di sostegno
(17);
ü Difficoltà ad accedere ai fondi per il diritto allo studio (7);
ü Scarso coinvolgimento del comune nella progettazione degli interventi e nella stesura
del PEP (5);
ü Impegno del provveditorato non adeguato (3).
Rispetto invece agli aspetti positivi, sempre su un totale 66 risposte (QR*14)
complessivamente fornite le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le
frequenze risposta):
26
ü
ü
ü
ü
ü
Collaborazione fra comune e famiglie (25);
Continuità sui progetti (12);
Buona sensibilità degli amministratori sul problema handicap e scuola (9);
Buon lavoro di rete (6);
Collaborazione con i capi d'istituto (2).
QUESTIONARIO FORMAZIONE
Hanno partecipato alla ricerca anche 5 centri di formazione che sono stati censiti
nonostante si tratti di un numero statisticamente esiguo e pertanto più analizzabile su di un
piano qualitativo anziché quantitativo. Ciò nonostante anche a dispetto di questa esiguità e
della connessa impossibilità di operare analisi verticali profonde, sono risultati alcuni
aspetti interessanti che riportiamo.
Nel 1997/98, sono stati 24 gli alunni, sui 29 iscritti ai centri di formazione, hanno seguito il
progetto S.E.F.I. (QFo*1) e per 10 di questi, l’operatore del Centro Formazione
Professionale ha partecipato alla elaborazione del Piano Educativo Personalizzato, una
percentuale dunque del 38% (QFo*1).
Come per le altre figure, anche agli operatori dei Centri di Formazione è stato chiesto
(QFo*3) di classificare, in ordine di importanza, i punti che avrebbero maggiori possibilità
di migliorare l’integrazione scolastica. Le risposte vengono sintetizzate nella tabella
seguente.
Tab. 1CfP. Aspetti di rilevanza per migliorare l’integrazione scolastica degli alunni con handicap secondo
l’opinione degli addetti dei Centri Professionali (rank-order decrescente)
Posizione
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Dai 107 Q. risultano in successione:
Professionalità docenti sostegno
Professionalità operatori comunali
Collaborazione GO
Collaborazione famiglie
Ausili tecnici laboratori
Corsi formazione
Progetti operatori ASL
Progetti intra ed extrascolastici
Informazione handicap
Associazioni H
Per quanto invece riguarda l'elaborazione delle ultime 2 domande del questionario in cui si
chiedeva di elencare liberamente cinque opzioni riferite agli aspetti critici da migliorare
circa l'integrazione scolastica degli alunni con handicap, e cinque agli aspetti positivi. Le
risposte ottenute sono state classificate in 10 macro categorie.
Per quanto riguarda gli aspetti critici e da migliorare, sulla base di 16 risposte (QFo*4), le 5
categorie maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta):
ü
ü
ü
ü
ü
Difficoltà a programmare i tempi della progettazione con le scuole (6);
Scarsa collaborazione fra scuola e famiglia e centri di formazione professionale (4);
Difficoltà a progettare percorsi individualizzati (4);
Scarsa attenzione a quello che è il post - scuola media (2);
Scarso coinvolgimento degli operatori della formazione ai gruppi operativi (1).
27
Rispetto invece agli aspetti positivi, su un totale di 13 risposte (QFo*5) complessivamente
fornite le 5 maggiormente significative sono state (tra parentesi le frequenze risposta):
ü
ü
ü
ü
ü
Buona collaborazione tra operatori della formazione e insegnanti (5);
Collaborazione con le famiglie (3);
Laboratori tecnici e spazi adeguati (2)
Raggiungimento degli obiettivi programmati (2)
Buon lavoro di rete (1)
28
“Una lettura per argomenti”
di Giovanni Battista Pesce
Introduzione
Firmati nel luglio del 1997 gli Accordi di Programma (A. di P.) per l'integrazione
scolastica nella provincia di Bologna, art. 13 L. 104/'92, sono giunti al terzo anno
d’applicazione. Con la loro entrata in vigore è stato rinnovato il Gruppo di Lavoro
Interistituzionale Provinciale (G.L.I.P.).
Tale organismo ha, in base alla L. 104/'92, "compiti di consulenza e proposta al
Provveditore agli Studi, di consulenza alle singole scuole, di collaborazione con gli
enti locali e le unità sanitarie locali per la conclusione e la verifica dell'esecuzione
degli accordi di programma di cui agli articoli 13, 39 e 40, per l'impostazione e
l'attuazione dei piani educativi individualizzati, nonché per qualsiasi altra attività
inerente all'integrazione degli alunni in difficoltà d’apprendimento." Le modalità
operative e di verifica degli A. di P. per la provincia di Bologna è attribuita in gradi
ed enti distinti. In merito, l'articolo 6 degli A. di P. specifica che il G.L.I.P. si avvale
per tali compiti di verifica "delle relazioni prodotte dai Gruppi di Lavoro d’Istituto o
di Circolo (G.L.I. o C.) (pag. xxx) e dal Gruppo Operativo di Raccordo Provinciale
(G.O.R.P.), e di quegli strumenti di cui il GL.I.P. stesso intenderà dotarsi".
A compimento del proprio mandato e per predisporre elementi per la verifica degli A.
di P. per i tre anni scorsi, così come previsto dagli stessi e per un loro adeguato
rinnovo, il G.L.I.P. ha inteso monitorare lo stato dell'integrazione scolastica, oltre che
dalle relazioni dei Gruppi succitati, anche da un'indagine diretta rivolta ai singoli
utenti ed operatori dei vari enti coinvolti in quest’importante processo.
Un processo che la nostra comunità nazionale ha voluto giustamente realizzare nella
scuola ordinaria quale fattore di crescita per tutti e che, fortunatamente, ha trovato, in
un quadro non omogeneo che non nasconde limiti e difficoltà, un valido tessuto
sociale e preziose competenze professionali.
Tale monitoraggio è in buona sostanza l'atto conclusivo del mandato dell'attuale
G.L.I.P. e si pone all'apice di una attività triennale svolta in piena collaborazione tra
le rappresentanze istituzionali e dell'utenza. Un’azione principalmente rivolta alla
conoscenza e attuazione degli A. di P. che, oltre alla normale attività ordinaria, ha
visto quali punti d'eccellenza:
ü L'edizione, già al terzo aggiornamento, dell'opuscolo "Insieme", voluto per una
distribuzione capillare a tutte le famiglie di alunni certificati e degli operatori dei
vari enti coinvolti nella loro integrazione;
ü L'attivazione, in vari ambiti della provincia, di corsi d'informazione generale sugli
A. di P. e di formazione di quel "fare integrato" tra i componenti dei Gruppo
Operativi (G.O.) che vedono, per ogni alunno certificato (a.c.);
29
ü Il forte sostegno alla realizzazione dell'Archivio Unificato dell'Handicap (A.U.H.),
portato a compimento e da quest'anno reso operante. Il progetto previsto dagli A.
di P. è stato portato a termine dalla Provincia, Provveditorato agli Studi (che ha
acquisito tra i suoi esperti un rappresentante delle famiglie, componente altrimenti
non prevista), A.U.S.L. della provincia di Bologna e Comune di Bologna.
ü L'adesione alla proposta di attivazione di uno "Sportello d'Ascolto del Disagio
Scolastico" voluto dal Coordinamento delle Associazioni sull'Handicap della
provincia di Bologna fatta propria e attuata dal Provveditorato agli Studi;
ü La verifica e riformulazione del percorso integrativo per le certificazioni sottese a
gravi disfunzioni;
Quanto in breve riportato non vuole essere un bilancio, un'improponibile auto
valutazione, di un'attività svolta al limite del volontariato e non supportata, in
relazione alle competenze, da adeguate risorse e strutture. E' fornita per una corretta
messa a fuoco di un'azione di monitoraggio, prevista, richiesta, voluta, doverosa e
rivolta a migliorare la qualità del servizio offerta dai vari Enti e la qualità stessa della
vita di tutti gli utenti.
Il G.L.I.P. nel predisporre il monitoraggio ha operato, su un atto dovuto, due scelte:
La capillarità del sondaggio e il rilevamento dell'aspetto più specificatamente
quantitativo dell'applicazione degli A. di P.
Un questionario è stato consegnato ad ogni medico AUSL del Territorio avente in
carico a. c., capo d'istituto, famiglia di a.c., gruppo d'insegnanti di classe con a. c.,
operatore comunale o di altro ente assegnato ad a.c., referente comunale per
l'integrazione scolastica, centro di formazione frequentato da a.c. Questa scelta oltre a
fornire un rilevamento puntuale, permetteva di essere un ulteriore veicolo informativo
degli stessi A. di P. Una scelta di continuità dell'operato di un G.L.I.P. teso
principalmente all'applicazione consapevole della politica integrativa che vede
parimenti coinvolte tutte le componenti di tale processo.
La comune consapevolezza presente tra i membri del G.L.I.P., pur sostenuta da
diversi gradi di certezza sul grado di diffusione, della positiva accettazione e pratica
degli A. di P. ha portato a scegliere una verifica limitata all'applicazione delle
modalità e percorsi integrativi previsti. Ulteriori elementi sottesi a questa scelta sono
stati:
ü la breve sperimentazione degli A. di P.;
ü la valutazione che un simile rilevamento offrisse comunque indicazioni qualitative
in termini generali senza focalizzarsi puntualmente sul singolo caso;
ü il mancato effetto informativo ottenuto realizzando un'indagine, pur qualitativa, su
un campione rappresentativo;
ü la convinzione che una generalizzata indagine qualitativa, in una anacronistica
carenza di indipendenti organismi di verifica della qualità del servizio in
particolare offerto dagli operatori della scuola, fosse prematura.
30
Il GLIP, pur avendo importanti ed onerosi compiti, non è sostenuto da una struttura
amministrativa che permetta un suo normale ed adeguato funzionamento, attualmente
garantito solo dall'impegno dei suoi membri e da un minimo di risorse, umane,
tecniche e finanziarie concessi dal Ministero della Pubblica Istruzione. Ciò
ovviamente, in particolare per motivi finanziari, ha portato a dover propendere verso
una autocompilazione dei questionari da parte degli stessi intervistati, esponendosi
certamente ad una loro perdita o errata compilazione. Tale scelta, la complessità degli
argomenti trattati e la diversità delle categorie intervistate ha portato alla definizione
di interviste con risposte chiuse e predeterminate. La somministrazione di domande
identiche per le diverse categorie di popolazione intervistata avrebbe favorito
l’elaborazione dei dati, ma ciò, tranne per alcune domande si è dimostrata, nella fase
della progettazione, complessa e costosa da risolvere. L'intento stesso informativo del
questionario e non solo di rilevamento ha fatto propendere per le scelte compiute. I
risultati, anche in termini di comprensione delle domande soddisfa pienamente le
aspettative del GLIP.
Inoltre va sottolineato che l’applicazione degli atti dovuti non può essere scambiata
per formalismo soprattutto quando sono rivolte a tutela dei diritti di categorie
svantaggiate e, condividendo in merito la nota con cui il Provveditore agli Studi ha
inteso accompagnare la somministrazione dei questionari in ambito scolastico, si
ritiene doveroso puntualizzare:
ü L'opera di monitoraggio è stata per tutti gli Enti impegnativa, certamente ha
comportato un grado d'impegno più complesso per il mondo della scuola
numericamente più coinvolto degli altri Enti;
ü Nella generalizzata applicazione delle indicazioni fornite in particolare ai capi
d'istituto per il coordinamento della somministrazione dei questionari ai
famigliari, docenti ed operatori comunali e la loro raccolta in busta chiusa, si
segnalano significativi casi in cui sono state adottate procedure, lettere o riunioni,
finalizzate ad una migliore comprensione e compilazione delle schede di
rilevamento;
ü In tale situazione sono emerse anche atteggiamenti critici ed alcuni preconcetti.
Alcune critiche prevedibili e condivisibili circa l'organizzazione delle schede di
rilevamento, sono state di fatto minimizzate da una generalizzata positiva
compilazione dei questionari proprio da quella parte che, per chi elevava, era
ritenuta la componente maggiormente messa in difficoltà: la famiglia. Altre sono
oggettivamente inaccettabili sia per quanto riguarda l'illecita violazione del
trattamento dei dati sensibili, L. 675/96, degli alunni o delle loro famiglie, sia per
la mancata indicazione ai sensi della stessa legge dei dati del responsabile e
dell'ubicazione della costituenda nuova banca dati.
In riferimento a questo ultimo punto, i dati sensibili raccolti sono già in possesso
(D.F., P.D.F., P.E.P., numero operatori e loro impegno orario, ecc. ecc.) degli Enti in
quanto o consegnati direttamente dalle stesse famiglie o prodotti da propri
dipendenti. Gli operatori coinvolti nel monitoraggio sono tenuti al segreto
professionale in quanto o personale dipendente di enti pubblici nell'esercizio delle
proprie funzioni, o membri di Organismi Istituzionali nominati da Autorità Pubblica,
31
o per vincolo contrattuale in quanto privati impegnati nella informatizzazione dei
dati. Più gravi e strumentali sono le affermazioni fatte in modo preconcetto da
coloro che, avviando ingiustificate censure, preventive o consuntive, ai dati forniti
in particolare dagli operatori scolastici, comunali e delle stesse famiglie, non si
sono neppure dati la pena di accertare come i dati previsti dalla L. 675/96 fossero
presenti a termine del questionario dell'unica componente non dipendente da alcun
Ente Pubblico: la famiglia. Purtroppo tali censure dirette, apportate barrando le
caselle dei dati oggettivi prima della consegna o cancellandoli in seguito, o indirette
determinando un clima sfavorevole alle dichiarazioni, non ha permesso di produrre
corrette elaborazioni dei dati analizzati per sesso, fascia d'età, grado scolastico,
area geografica e di dipendenza amministrativa dall'Amministrazione scolastica,
dalla AUSL e dal Comune di riferimento. Tale influenza e tendenza si avverte
corrispondentemente anche nei rispettivi questionari compilati da docenti e
operatori comunali dei relativi ambiti scolastici:
In 573 QF (63% su 914 e 41% su 1385) viene riportata qualche indicazione relativa alle
iniziali o allo stesso nome o cognome dell'a.c. a cui ci si riferisce; in 522 QF (57% su 914 e
38% su 1385) viene riportato almeno un dato relativo alla scuola o classe o sezione; in
609 QF ( 66% su 914e 44% su 1385) è riportata l'età.
718 QD (70% su 1033) riportano dati inerente alla classe, in 411 QD (39% su 1033 e 57%
su 718 ) i dati sono completi mentre per 307 (43% su 718 e 29% su 1033) dati parziali ma
non utilizzabili; 553 QD (54% su 1033) riportano, per esteso, iniziali o altro, una qualche
indicazione del compilatore; 649 QD (63% su 1033) riporta la qualifica.
Di seguito vengono riportati i dati della popolazione scolastica e analizzate per
argomenti comuni le risposte ai vari questionari. Una scheda informativa
sinteticamente desunta dagli A. di P. o dall’opuscolo precede la trattazione dei singoli
argomenti.
Popolazione scolastica (pag. )
Partecipazione al Monitoraggio (pag. )
Situazione delle classi e degli operatori (pag. ).
Accordi di Programma (pag. )
Gruppo di lavoro di Circolo o d’Istituto (pag. )
Inserimento alunni certificati e Accoglienza Alunno (pag. )
Percorso integrativo - Gruppo Operativo (pag. )
Diagnosi Funzionale (pag. )
Profilo Dinamico Funzionale (pag. )
Piano Educativo Personalizzato (pag. )
Bisogni (pag. )
Migliorare (pag. )
Aspetti critici e da migliorare (pag. ).
32
Popolazione scolastica
Dati, relativi alla popolazione scolastica delle scuole statali, forniti dal Provveditorato
agli Studi di Bologna per gli anni a cui fanno riferimento gli A. di P.
Scuola A.S. 97/98 Alunni
iscritti
Materna
7561
Elementare
28301
Medie
16642
Superiore
23164
Totale
75668
% su Tot. 75668
% su Tot. 1349
H
H
H
Totale %
Docente di AC/DS
Visivo Uditivo Psicofisico
Sostegno
2
6
70
78 1,30
33
2,36
9
32
541
582 2,06
195
2,98
7
16
435
458 2,75
150
3,05
10
18
203
231 1,00
91
2,54
28
72
1249 1349 1,78
469
2,88
0,04% 0,10%
1,65% 1,78%
2,08% 5,34%
92,59%
Scuola A.S. 98/99 Alunni
iscritti
Materna
8140
Elementare
28988
Medie
16577
Superiore
22481
Totale
77521
% su Tot. 77521
% su Tot. 1359
H
H
H
Totale
Visivo Uditivo Psicofisico
2
3
64
69
9
26
587
622
9
23
429
461
11
15
207
233
30
63
1266
1359
0,04% 0,08%
1,63% 1,75%
2,21% 4,64%
93,16%
%
0,85
2,15
2,78
1,04
1,75
Docente di AC/DS
Sostegno
29
2,38
211
2,95
160
2,88
84
2,77
482
2,82
Scuola A.S. 99/00 Alunni H
H
H
Totale %
Docente di AC/DS
iscritti Visivo Uditivo Psicofisico
Sostegno
Materna
8174
1
2
70
73 0,89
38
1,92
Elementare
30030
10
30
602
642 2,14
231
2,78
Medie
17197
9
16
459
484 2,81
161
3,01
Superiore
23988
11
19
249
279 1,16
116
2,41
Totale
77521
31
67
1380
1478 1,91
546
2,71
% su Tot. 79389
15691 0,02% 0,04%
0,88% 0,94%
% su Tot. 1478
2,10% 4,53%
93,37%
33
L’esame dei dati relativi alla consistenza dei docenti di sostegno, specializzati e non,
determina viva preoccupazione e la necessità di avviare immediati.
Scuola A.S. 99/00
Provincia di
Grado
Docenti
Docenti
totale Docenti Docenti
Scolastico specializzati non specializzati
non specializzati %
Piacenza
Materna
11
10
47,62%
21
Elementare
44
37
45,68%
81
Media
42
17
28,81%
59
Superiore
9
17
65,38%
26
Totale
106
81
43,32%
187
Parma
Materna
22
12
35,29%
34
Elementare
120
64
34,78%
184
Media
72
2
2,70%
74
Superiore
68
15
18,07%
83
Totale
282
93
24,80%
375
Reggio Emilia
Materna
16
2
11,11%
18
Elementare
222
52
18,98%
274
Media
173
26
13,07%
199
Superiore
91
37
28,91%
128
Totale
502
117
18,90%
619
Modena
Materna
45
12
21,05%
57
Elementare
231
93
28,70%
324
Media
191
25
11,57%
216
Superiore
140
28
16,67%
168
Totale
607
158
20,65%
765
Bologna
Materna
38
18
32,14%
56
Elementare
228
72
24,00%
300
Media
161
15
8,52%
176
Superiore
116
37
24,18%
153
Totale
543
142
20,73%
685
Ravenna
Materna
26
4
13,33%
30
Elementare
110
24
17,91%
134
Media
69
6
8,00%
75
superiore
40
10
20,00%
50
totale
245
44
15,22%
289
Ferrara
materna
16
2
18
11,11%
elementare
56
29
85
34,12%
media
69
13
82
15,85%
superiore
15
12
27
44,44%
totale
156
56
212
26,42%
Forlì
materna
30
0
0,00%
30
elementare
117
2
1,68%
119
media
109
2
1,80%
111
superiore
54
11
16,92%
65
totale
310
15
4,62%
325
Rimini
totale
totale
totale
totale
materna
elementare
media
superiore
totale
materna
elementare
media
superiore
totale
18
96
24
18
156
206
1168
841
536
2751
2
12
7
14
35
60
356
100
169
685
20
108
31
32
191
284
1609
1023
732
3454
10,00%
11,11%
22,58%
43,75%
18,32%
29,13%
30,48%
11,89%
31,53%
24,90%
34
Il quadro regionale di sintesi per “tipologie di handicap” così come attualmente
richieste dal Ministero della Pubblica Istruzione, impone una riflessione e
riallineamento dell’immaginario collettivo storicamente formatosi sugli
handicap di tipo sensoriali in relazione all’emergere di un consistente disagio
psicofisico.
1999/2000
Piacenza
handicap psicofisico
uditivo
visivo
totale
materna
42 95%
1 2%
1 2%
44
elementare
164 96%
2 1%
5 3%
171
media
121 95%
5 4%
2 2%
128
superiore
58 91%
4 6%
2 3%
64
totale
385 95%
12 1%
10 1%
407
Parma
materna
35 92%
2 5%
1 3%
38
elementare
212 90%
13 6%
10 4%
235
media
170 94%
8 4%
3 2%
181
superiore
123 88%
15 11%
2 1%
140
totale
540 91%
38 6%
16 3%
594
Reggio Emilia materna
16 89%
1 6%
1 6%
18
elementare
375 96%
9 2%
8 2%
392
media
321 99%
3 1%
1 0%
325
superiore
159 93%
9 5%
3 2%
171
totale
871 96%
22 2%
13 1%
906
Modena
materna
62 93%
2 3%
3 4%
67
elementare
499 97%
8 2%
9 2%
516
media
443 98%
4 1%
5 1%
452
superiore
281 93%
18 6%
4 1%
303
totale
1285 96%
32 2%
21 2% 1338
Bologna
materna
70 96%
2 3%
1 1%
73
elementare
602 94%
30 5%
10 2%
642
media
459 95%
16 3%
9 2%
484
superiore
249 89%
19 7%
11 4%
279
totale
1380 280%
67 14%
31 6% 1478
Ravenna
materna
2
1
elementare
3
3
media
9
1
superiore
12
4
totale
458 93%
26 5%
9 2%
493
Ferrara
materna
25 81%
3 10%
3 10%
31
elementare
168 91%
8 4%
8 4%
184
media
175 99%
1 1%
1 1%
177
superiore
95 96%
2 2%
2 2%
99
totale
463 94%
14 3%
14 3%
491
Forlì
materna
60 98%
1 2%
0%
61
elementare
271 96%
6 2%
4 1%
281
media
236 96%
6 2%
3 1%
245
superiore
97 89%
9 8%
3 3%
109
totale
664 95%
22 3%
10 1%
696
Rimini
materna
28 93%
1 3%
1 3%
30
elementare
194 97%
2 1%
4 2%
200
media
154 97%
0%
4 3%
158
superiore
82 88%
6 6%
5 5%
93
totale
458 95%
9 2%
14 3%
481
totale
materna
totale
elementare
totale
media
totale
superiore
6884 totale
6504 94%
242 4%
138 2% 6884
11%
42%
31%
16%
6%
6%
40%
30%
24%
9%
2%
43%
36%
19%
13%
5%
39%
34%
23%
19%
5%
43%
33%
19%
21%
7%
6%
37%
36%
20%
7%
9%
40%
35%
16%
10%
6%
42%
33%
19%
7%
35
Partecipazione al Monitoraggio
Hanno risposto:
§
66 neuropsichiatri infantili e psicologi dei servizi AUSL del territorio della
provincia di Bologna riferendosi (100% di risposte a QA*2) a 1563 a.c.;
§
982 alunni certificati tramite le loro famiglie;
§
124 capi d'istituto riferendosi (75% di risposte a QC*8) a 1046 a.c.;
§
1033 gruppi di classe, docenti curricolari e di sostegno, riferendosi (98% di
risposte a QD*1) a 1235 a.c.;
§
371 operatori assegnati presso le scuole a vari servizi integrativi sostenuti dai
comuni e altri enti riferendosi a 629 a.c.;
§
37 referenti comunali o di quartieri riferendosi ad 29 Comuni e a 652 a.c.;
§
5 centri di formazione riferendosi a 29 a.c..
Oltre ad eventuali errori materiali, i dati degli a.c. forniti dalle AUSL sono
superiori a quelli forniti dal provveditorato in quanto questi ultimi non
comprendono gli a.c. delle scuole non statali o parificate.
Dei 982 questionari delle famiglie sono stati:
914 compilati (93% su 982);
73 non compilati (7% su 982).
471 (34% su 1385) sono le famiglie di a.c. che non hanno fornito alcun dato. Da 7
circoli o istituti non è stato riconsegnato alcun questionario relativo sia ai
famigliari, sia agli operatori scolastici. Si consideri che la differenza tra l'intera
popolazione scolastica degli a.c. - 1385 - e quella dichiarata (98% risponde alla
QD*1) in carico dai docenti – 1235 – è di 150 unità. Sarebbero quindi 321 ( 26% su
1235) le famiglie che pur avendo ricevuto i questionari, non hanno risposto.
I dati superano qualsiasi ottimistica aspettativa del GLIP e normale andamento di
ordinari indagini segnando, in particolare per la categoria non legata all’ambiente
da vincoli professionali, un forte interesse e partecipazione . I 73 QF consegnati in
bianco possono essere considerati come una forma di avversione/disagio al
monitoraggio in sé, alle condizione in cui ne è stata proposta la somministrazione,
disinteresse/estraneità alla stessa tematica trattata dal monitoraggio o anche alle
difficoltà di "comprensione" dello stesso questionario. Queste valutazioni sono
valide e manifeste anche per le altre categorie.
Per quanto riguarda la componente famigliare, nella seguente trattazione vengono
considerati solo i 914 QF compilati in almeno in una delle loro domande e che
rappresentano:
il 58% dei 1563 a.c. in carico alle AUSL;
il 74% dei 1235 a.c. dichiarati dai docenti;
36
l'84% dei 1046 a.c. riportati dai capi d'istituto, 189 sono gli a.c. dichiarati in meno
rispetto a quelli indicati dai rispettivi docenti;
il 66% dei 1385 a. c. noti al Provveditorato agli Studi e di fatto popolazione a cui ha
fatto riferimento il monitoraggio.
In 573 QF (63% su 914) viene riportata qualche indicazione relativa alle iniziali o
allo stesso nome o cognome dell'a.c. a cui ci si riferisce.
In 522 QF (57%) viene riportato un dato relativo alla scuola, classe o sezione.
In 609 QF è riportata l'età.
Rispetto all'età, essa risulta: composta da 27 a.c. tra 1-5 anni presumibilmente alle
materne, il 4% su 609 rispetto al 2% su 1385 dei dati ufficiali; 254 a.c. tra 6-10
anni, ipotizzabili alle elementari, il 42% rispetto al 45% dei dati ufficiali ( in questo
caso si consideri però che il passaggio alle medie come pure alle superiori per
alcuni a.c. può essere posticipato), il 162 a.c. tra 11-13 anni, ipotizzabili alle medie,
il 27% rispetto al 32% dei dati ufficiali, e 166 a.c. tra 14-20 anni, il 27% verso il
17% dei dati ufficiali, dati che confermano le progressive difficoltà nel procedere il
normale corso degli studi, soffermandosi nelle classi inferiori.
Età
1
Alunni
2
% su 609 0,3
3
2
0
4
10
2
Da 1 a 5
5 6 7 8
13 28 49 70
2,1 4,6 8 12
27
4%
9
10
43
64
7,1 10,5
Da 6 a 10 254
42%
11
56
9,2
12
13 14 15 16 17 18
19
20 Tot.
57
49 59 32 21 24 14
12
4 609
9
8 10 5 3 4 2
2 0,7
Da 11 a 13 162
Da 14 a 20 166
27%
27%
In relazione al sesso degli alunni si riscontra che i 620 QF (68% su 914 e 46% su
1359) rispecchia la popolazione generale degli a. c.: infatti dai dati ministeriali
abbiamo per l’a.s. 1998/1999 su 1385 a. c. 514 femmine (37%) e 871 maschi (63%)
e concordemente dai 620 QF riscontriamo 234 femmine (38%) e 386 maschi (62%).
La risposta degli operatori AUSL, comunali, della formazione e scolastici è
certamente superiore. Queste risentono in misura certamente inferiore di alcuni
condizionamenti espressi in precedenza e forse di più dell' “obbligo di servizio”.
Relativamente ai dati di riferimento del proprio ambito e persona rispondono al
100% le AUSL, i comuni e i centri di formazione. Gli operatori, sia dipendenti dai
comuni sia dalle AUSL hanno ricevuto i loro questionari dai capid’istituto presso
cui operano e agli stessi riconsegnati. Il 57% degli operatori non fornisce i propri
dati, il 29% quelli del circolo o ambito scolastico d’appartenenza, il 35% dell’ente
da cui dipendono e il 15% non da alcun riferimento dell’a.c. che seguono, pur
considerando valida qualsiasi indicazione anche se numerica, data o un simpatico
“mao”. Non vengono fornite dai capi d’istituto nessuna indicazione sul proprio
circolo o istituto nel 16% dei casi. I docenti al momento di specificare i dati della
classe non risponde il 31% - calcolando come valida qualsiasi indicazione – per il
nome del compilatore non risponde il 47% - considerando sempre valide tutte le
indicazioni comprese numeri, iniziali e mitici “TIM Docenti”- per la qualifica del
37
compilatore del questionario non risponde il 37% e sulle iniziali degli a.c. non
risponde il 24% - considerando anche in questo caso valida qualsiasi risposta
anche: 0.
Situazione delle classi e degli operatori.
Elaborazione su dati forniti dal Provveditorato agli Studi di Bologna.
a.s. 97/98
Classi Classi con h. % Cl/cl con h
Materna
318
69
22%
Elementare
1542
498
32%
Medie
845
379
45%
Superiore
non perv. non perv.
totale
2705
946
35%
a.s. 98/99
Materna
Elementare
Medie
Superiore
totale
% su 2705 % su 946
2%
5,95%
13%
42,93%
10%
32,67%
Classi Classi con h. % Cl/cl con h % su 3868 % su 1160
332
62
19%
2%
5,34%
1568
537
34%
14%
46,29%
861
382
44%
10%
32,93%
1107
179
16%
5%
15,43%
3868
1160
30% su 3868
su 1160
a.s.1999/2000 n. di classi
n. di a.c.
%
Numero di a.c. per classe
1252
1480
1
1062 84,82%
1062 71,76%
2
161 12,86%
322 21,76%
3
24 1,92%
72 4,86%
4
3 0,24%
12 0,81%
5
1 0,08%
5 0,34%
7
1 0,08%
7 0,47%
L’AUSL (QA*1), comprendendo anche gli a.c. delle scuole non statali o parificate,
segnala per l'a.s. 97/98 94 a.c. più di quanti siano noti al provveditorato (1443
contro 1349) e (QA*2) 178 per l'a.s. 98/99 (1563 contro 1385).
Dai docenti (QD*1) acquisiamo che nell’a.s. 98/99 nel 34% delle classi sono
presenti due o più a. c.. Pur confrontando questo dato con il 28% di classi
segnalate dal provveditorato nell’a.s. 1999/2000 per la presenza di due o più alunni
certificati, considerando che a ciò si somma spesso quello di un disagio sommerso,
tale situazione desta forte preoccupazione.
Su circa la metà della popolazione degli a.c., 629, insiste (QO*1) un contributo
medio di oltre 11 ore sostenuto principalmente dai comuni. Dalle 128 specifiche
relative all’ente di appartenenza riscontriamo che in 110 casi gli operatori
afferiscono ai comuni (95%) e in 18 alle AUSL (5%). Dai comuni (QR*2_1)
constatiamo che il 57% delle prestazioni fornite risultano essere di personale
38
educativo, il 17% di assistenza, il 10% di trasporto, il 4% di mediazione, il 2%
d’accompagnamento e ul altro 10% erogate tramite obiettori.
L’impossibilità d’incrociare i dati della classe con il numero dei vari operatori
impegnati sulla classe non permette alcuna utile considerazione. Altrettanto accade
per le 984 risposte a QD–d2 (92% su 1033) circa i docenti curricolari impegnati
sulla classe rispetto all'attività dell'a.c. .
Accordi di Programma
Gli Accordi di programma, previsti dall’articolo 13 della Legge 5.2.92, n.104
“Legge - quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone
handicappate”, costituiscono e rendono possibili i programmi d’intervento nella
scuola la cui attuazione dipende dall’azione integrata e coordinata di più soggetti
privati e pubblici, che hanno diverse competenze amministrative, tecniche e
finanziarie.
Rappresentano, su base provinciale, la definizione e l'attuazione dei programmi
d'intervento, sostenuti da precisi impegni finanziari, che richiedono, per la loro
attuazione, l'azione coordinata ed integrata delle Aziende U.S.L., dei Comuni,
della Provincia e del Provveditorato agli Studi.
In base agli artt. 2, III comma, 5 e 13 della L.104/92 si determinano gli Accordi di
Programma Comunali e Provinciali relativi alla realizzazione dell’integrazione
scolastica nella scuola dell’infanzia e nella scuola dell’obbligo, negli istituti secondari
di 2° grado e in quelli della formazione professionale.
Ad oggi risultano 11 Comuni firmatari degli A. di P.:
Bologna, Castel del Rio, Castiglione dei Pepoli, Imola, Monghidoro, Mordano,
Porretta Terme, San Lazzaro di Savena, Fontanelice, Casal Fiumanese, Loiano.
Tre di questi: Fontanelice, Casal Fiumanese, Loiano non hanno risposto al QRC.
I referenti per i comuni di Castel Guelfo, Castel San Pietro Terme e Marzabotto,
ritengono che il proprio Comune abbia firmato gli A. di P.
I comuni di Anzola dell'Emilia, Argelato, Bazzano, Calderara di Reno, Casalecchio
di Reno, Castel d'Aiano, Castel Maggiore, Castello d'Argile, Castenaso,
Crespellano, Crevalcore, Grizzana Morandi, Lizzano in Belvedere, Malalbergo,
Monteveglio, Monzuno, San Giovanni in Persiceto, San Pietro in Casale
sostengono di non aver sottoscritto gli A. di P. e così risulta.
La scarsa adesione dei Comuni agli A. di P. a carattere provinciale, come pure la
sottoscrizione di quelli a carattere comunale, realizzati solo per pochi comuni, pone
un’evidente necessità di verificare questa discutibile situazione di squilibrio
dell’offerta educativa nel territorio provinciale. Nella QC*6, ritroviamo l’invito di
39
un Capo d’Istituto a rivolgerci direttamente al Comune per sapere se lo stesso ha
sottoscritto o meno gli A. di P., oltre il dato “umoristico”, va rilevato il bisogno di
definire un rilancio di questo strumento e l’evidente necessità di una maggiore
reciprocità tra le varie Istituzioni. Il riaggiornamento degli A. di P. deve forse
superare un meccanismo che vede separati i ruoli dell’utente, del dispensatore del
servizio educativo, dei sovvenzionatori di risorse finanziarie o specialistiche, il tutto
senza un condiviso e consolidato momento comune di progettualità e alcuna
verifica concordata della qualità del servizio complessivo.
Gruppo di lavoro di Circolo o d’Istituto
Presso ogni Circolo o Istituto, il Gruppo di studio e lavoro, visto l’art. 15, punto 2
della Legge 104/92, si costituisce con il compito di promuovere e coordinare i
progetti e le azioni positive messe in atto da ogni unità scolastica per favorire
l’integrazione.
Esso è composto dal Direttore Didattico o Preside, che lo presiede; un Rappresentante
dell’Azienda USL (per la Scuola Superiore un rappresentante dell’Unità
Sovradistrettuale di cui all’art. 19 dell’A. di P.); due Rappresentanti dei docenti, di
cui uno specializzato; un Rappresentante degli studenti (per le scuole medie di 2°
grado); un Rappresentante dei genitori degli alunni con handicap (o
eventualmente delle loro Associazioni) da loro stessi indicato; un Rappresentante dei
genitori eletti nel Consiglio di Circolo/Istituto. Nel caso si ritenga opportuno può
intervenire un Rappresentante dell’Ente Locale. Il Gruppo si riunisce almeno tre
volte l’anno.
I dati espressi su questo istituto dall’ AUSL (QA*7) e Comuni (QR*3) sono
superiori a quanti circoli o istituti esistano nella provincia di Bologna.
Probabilmente sono frutto di una confusione tra questo organismo e il Gruppo
Operativo.
Ciò, per diversi motivi, potrebbe evidenziare in questi settori la non chiara
percezione delle funzioni assegnate a questi due organismi dalla L.104/92.
Nonostante questo istituto fosse già previsto in detta Legge, solo nel 30% degli
istituti scolastici (QC*1) era stato attivato prima degli A. di P., a seguito della
sottoscrizione di questi i capi d'istituto dichiarano (QC*2) nel 70% dei casi la sua
istituzione.
Tale sviluppo, ben 49 casi, viene però a perdere di consistenza nel verificare che
per questi organismi di gestione democratica dell'integrazione scolastica
dell'handicap le dichiarazioni dei capi d'istituto con quelle delle famiglie. Ai capi
d'istituto (QC*11) risulta nominato il rappresentante delle famiglie di a.c. nel 62%
dei casi, mentre solo il 35% delle famiglie (QFa*12) dichiara di conoscere il
proprio rappresentante. Tale conoscenza (QFa*12_1) è per il 24%, di coloro a cui è
nota tale figura, determinata dal fatto che questi è un membro della propria
famiglia.
40
Solo un quarto della componente famigliare ritiene che tale istituto funzioni e,
sommando a questi quelli che pur ritenendo che esista non sono informati sulla
sua attività e quelli che ritengono non funzioni si supera di poco la metà delle
famiglie che hanno risposto.
La partecipazione dei Referenti Comunali nei GLCoI (QR*5) è del 32%. L’eccesso
dei GLCoI dichiarati rispetto a quelli esistenti (144 su 131, +13) oltre a mostrare
una possibile confusione da questi operata con il G.O. porterebbe ad una ulteriore
riduzione della partecipazione di questa essenziale componente.
Inserimento alunni certificati e Accoglienza Alunno
Diversi sono i disposti previsti per agevolare l’inserimento e favovire l’accolgienza
dell’a.c., tra questi, la C.M. 4/1/88 n. 1 prevede alcune procedure:
• nel periodo immediatamente successivo alle iscrizioni, incontri tra i capi
d'istituto, gli insegnanti della classe frequentata, i docenti di sostegno
interessati, i genitori e gli operatori socio-sanitari, per un primo esame della
nuova situazione ambientale e per una prima valutazione di eventuali
difficoltà riferite all'integrazione;programmazione del nuovo Piano Educativo
Personalizzato, con la possibile partecipazione, a titolo consultivo, del docente
di sostegno della scuola di provenienza a questo momento e ai primi consigli
di classe.
• compartecipazione, previa autorizzazione e limitata ai primi mesi dell'anno
scolastico, del docente di sostegno della scuola di provenienza alla nuova
attività scolastica.
• Altre iniziative di raccordo, organizzate in funzione delle situazioni scolastiche
reali e dei concreti problemi logistici ed organizzativi ad essi collegati.
Valutando i dati riportati (QFa*19) dalle famiglie (43%) e quello (QD*6) dei
docenti (51%) gli incontri preparatori all’ingresso nella scuola ove la famiglia sia
partecipe risulterebbero essere svolti per circa la metà degli a.c.
Tale partecipazione e coinvolgimento (QFa*14) avverrebbe maggiormente nella
fase del primo ingresso (70%) che nel passaggio da una scuola all’altra (45%).
Da quanto riferito dai docenti (QD*6) gli incontri preparatori senza la famiglia, tra
operatori scolastici o tra questi e quelli della AUSL sono più frequenti (63%), meno
frequenti di tutti risultano quegli incontri collegiali previsti dai vari disposti
normativi (30%) e per il 20% degli a.c. non si verifica alcun incontro.
Il Mod. AA rappresenta una prima tappa nel perseguimento dell'obiettivo di
rivalutare la componente familiare nei percorsi informativi sugli alunni. Sarà redatto
dai docenti, in collaborazione con i familiari degli alunni stessi, sottoscritto da
ambedue le componenti, e trasmesso dalla scuola di provenienza alla scuola
interessata in caso di passaggio o trasferimento. Nella sua attuale stesura il Mod. AA
41
si riferisce , in particolare, alla fascia compresa fra le ultime classi della scuola
elementare e la scuola media. Per le rimanenti fasce (scuola materna e prime classi
della scuola elementare; istituti superiori) verranno elaborati e sperimentati modelli
differenziati.
Comportamenti significativi dell'alunno/a ed altre informazioni o dati non previsti nel
modulario possono essere specificati nell'apposito spazio libero (“note ed
osservazioni”). (riduzione del Modello AA a pag. 38xxx)
Il Mod. AA sarà trasmesso, solo se richiesto, al Provveditorato agli Studi ed agli Enti
Locali di competenza.
Il modello “Accoglienza Alunno” (mod*AA) adottato dagli A. di P. prevede
espressamente la sottoscrizione dei genitori ma è da questi quasi sconosciuto. Solo
118 famiglie (QFa*3), il 16% delle 725 comprese nella fascia interessata lo
conosce, in 53 ha partecipato alla redazione e lo ha sottoscritto.
Per i Docenti che rispondono (QD*10) in 266 (il 37% su 725) solo 31 famiglie (4%
su 725) lo ha sottoscritto.
Scopo del mod*AA non è tanto la sua compilazione formale ma il fornire la base
per un lavoro che integri le varie componenti del G.O. sia nelle competenze sia nei
linguaggi, superando gli specialismi.
In ogni caso anche tale rilevamento formale risulta purtroppo comunque più valido
rispetto a quelle situazioni cui detto modulo è stato fatto trovare ai genitori nelle
cartelle dei propri figli con una sintetica nota sul diario: “Si prega di compilare”.
Percorso integrativo - Gruppo Operativo
Per ogni alunno con handicap opera collegialmente il Gruppo operativo inter professionale previsto dalla CM n. 258/83.
Esso è costituito dal Direttore Didattico o Preside, dagli Insegnanti che seguono
l’alunno (curricolari e di sostegno), dagli specialisti dell’Azienda USL, referenti per il
caso, dagli operatori educativo - assistenziali e/o tecnici dell’Ente Locale.
Il Gruppo si riunisce in date prestabilite, secondo un calendario concordato, su
convocazione del Capo di Istituto almeno tre volte l’anno (variazioni potranno
essere concordate nell’ambito del Gruppo stesso), per la stesura, l’aggiornamento e la
verifica del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano Educativo Personalizzato.
La famiglia partecipa alla definizione ed alla verifica del Profilo Dinamico
Funzionale e del Piano Educativo Personalizzato.
Gli incontri sono promossi dal Capo di Istituto e comunicati per iscritto,
nel loro insieme, alle famiglie entro la fine di ottobre.
Il 64% dei capi d'istituto (QC*3) indica la costituzione dei G.O. nel periodo
precedente gli A. di P. Tale indicazione nelle specifiche dell'anno si riduce al 42%.
42
Relativamente agli orari in cui vengono concordati i G.O. (QA*12) si può rilevare
che, in mancanza di domande di riferimento per le altre componenti, esiste la
disponibilità per oltre il 50% degli operatori di prolungare la fascia degli incontri
sino alle 19.
In relazione alle necessità delle famiglie, in particolare nei casi in cui la
partecipazione ai G.O. necessiti la concessione di permessi lavorativi o oneri
aggiuntivi come costi per assistenza ai minori o altro, la convocazione degli
incontri e la loro definizione oraria non è un semplice dato formale ma di rispetto
delle possibilità di pianificazione della partecipazione di una fondamentale
componente del GO.
La mancanza di domande sulla durata degli incontri limita un'ulteriore
valutazione su un aspetto cui, da riscontri oggettivi esterni al monitoraggio, si
passa da periodi minimi di una ora a massimi di 15 minuti.
La garanzia e certezza del diritto in questo caso si esprime con una modalità
convenuta, la comunicazione scritta dei tre incontri entro i primi tre mesi. Detta
comunicazione scritta in uso da parte di oltre i due terzi dei capi d'istituto (QC*7)
viene posta in essere da molti di loro, il 67%, nell'anno del monitoraggio.
Guardando(QC*7_1) poi il contenuto della comunicazione si nota che solo l'11%
dei casi comunica nei primi tre mesi tutti e tre gli incontri. Le altre modalità, di cui
una buona parte fortemente discutibili, non facilitano e garantiscono
adeguatamente il diritto e la conseguente partecipazione.
I dati delle famiglie confermano la situazione: per oltre il 60% di queste (QFa*5)
gli incontri non vengono comunicati per iscritto e (QFa*1) solo il 52% di loro
aveva fatto, al momento, la prima riunione del G.O. (si consideri che il
monitoraggio è stato fatto tra metà marzo e i primi di giugno e che il primo
incontro è, dagli A. di P., previsto entro novembre).
La comparazione, relativa alla partecipazione agli incontri del G.O. degli operatori
AUSL (QA*3 e QA*5) tra le due annate, a.s. 97/98 e a.s. 98/99, deve tenere in
considerazione che i dati per l’anno 1998/’99 i dati si rifanno solo alla metà di
marzo. Se il dato generale indica che sono stati seguiti molti più a.c. (141, 13% in
più nell'a.s. 98/99 rispetto all'a.s. 97/98), aumentano considerevolmente gli a.c. per
cui viene fatta una o due riunioni (+8 punti di % per un incontro, +15 punti di %
per due incontri). Il calo di 9 e 3 punti di percentuale rispettivamente per chi ha
fatto tre o più incontri, può essere determinano dal riferirsi a dati per un a.s. che
necessitava di altri tre mesi per concludersi.
Incontri G.O. a.s.
97/98
AUSL
AUSL Bologna Città
AUSL Bologna Nord
AUSL Bologna Sud
a.c. x 0
incontri
% a.c. x 1
incontri
20 65%
8 26%
3 10%
% a.c. x 2
incontri
33 26%
53 42%
36 29%
% a.c. x 3
incontri
85 33%
97 38%
68 27%
% a.c. x >3
incontri
255 45%
132 23%
173 31%
60
50
30
a.c. tot.
1114
%
453 41%
340 31%
310 28%
43
AUSL Imola
totale
0
31
3%
0%
4
126
11%
3%
5
255
23%
2%
2
562
50%
0%
0
140
13%
11
1114
1%
Incontri G.O. a.s.
a.c. x 0
% a.c. x 1
% a.c. x 2
% a.c. x 3
% a.c. x >3
98/99
incontri
incontri
incontri
incontri
incontri
AUSL
AUSL Bologna Città
21 47%
52 24%
91 21%
281 62%
56
AUSL Bologna Nord
9 20%
53 25%
126 29%
98 22%
45
AUSL Bologna Sud
9 20%
60 28%
200 47%
72 16%
12
AUSL Imola
6 13%
51 24%
11 3%
1 0%
1
totale
45
216
428
452
114
4%
17%
34%
36%
9%
a.c. tot.
1255
%
501 40%
331 26%
353 28%
70 6%
In relazione all'a.s. 97/98 ed alle riunioni del G.O. non convocate (QA*3) si
evidenziano problemi di coordinamento o di relazione tra capi d'istituto e referenti
AUSL in particolare per l'area bolognese e montana.
Un netto miglioramento della situazione avviene nell'anno successivo (QA*6),
anche se persiste una maggiore problematicità per le stesse aree geografiche.
Alto è il decremento, nella comparazione tra i dati dell' a.s. 97/98 e 98/99, delle
mancate convocazioni, 28 punti di percentuale in totale.
Per la AUSL (QA*10) la famiglia è stata presente nel 45% degli incontri del G.O.
dell'a.s. 98/99.
Dato confermato dai docenti (QD*8) che indicano per lo stesso a.s. (non ancora
completato al momento del monitoraggio), una presenza delle famiglie nel 47% dei
casi e del 51% per l'anno precedente (QD*7).
Relativamente alla presenza ai G.O. delle altre componenti, i docenti rispondendo
alle stesse domande (QD*8 e QD*7) segnalano, rispettivamente per gli a.s. 97/98 e
98/99, una presenza agli incontri dei G.O. della AUSL del 68% e 84% (+16), degli
educatori comunali del 31% e del 37% (+6) e 11% e 14 (+3) di "altri".
Bisogna ricordare che gli educatori comunali non intervengono su tutti gli a.c. e,
pertanto, la loro presenza è certamente maggiore. Considerando il solo a.s. 98/98 e
ponendo in relazione il numero di presenze ai G.O. dichiarate per i soli educatori
comunali (332) con il numero di a.c. seguiti da tutti gli operatori (652) questi
risultano presenti per il 51% dei casi.
Considerando sempre che nel confronto tra i due a.s. 97/98 e 98/99, quest'ultimo
non era terminato al momento del monitoraggio, confrontando sempre le stesse
domande (QD*8 e QD*7), i docenti dichiarano per l’a.s. 97/98 incontri del G.O.
per 650 a.c. (53% sui 1235 da loro dichiarati) e per l’a.s. 98/99 incontri del G.O.
per 895 a.c. (72% sui 1235 da loro dichiarati): riscontriamo che sono stati fatti
incontri del G.O. per 245 a.c. in più nell'a.s. 98/99. Si consideri che l'incremento di
a.c. presenti nella scuola nei due anni è stato di 10 unità.
Tra gli elementi di questo positivo incremento nell’applicazione degli A. di P. tra
queste due a.s., oltre ad un più completo “rodaggio”, si può certamente
comprendere l’azione formativa/informativa sostenuta dal GLIP anche attraverso
lo stesso monitoraggio.
44
Dalle famiglie e per l'anno 97/98 (QFa*6), pare, che il 45% abbia partecipato ad
almeno una riunione del G.O. avendo in parte anche incontri separati. Sempre
dalle famiglie (QFa*1) vediamo che la loro partecipazione alla prima riunione per
l'a.s. 98/99 dichiarata per il 52% dei casi, percentuale che scende al 46% se
considerata in relazione al totale dei questionari da loro compilati (914) e al 34%
degli a.c. in carico dichiarati dai rispettivi insegnanti (1235). Le stesse segnalano
(QFa*1_1) per l'a.s. 98/99, la loro presenza (437, 47% su 914) ai G.O. delle varie
componenti: il 46% del capo d'istituto, l'84% e il 92% rispettivamente dei docenti
curricolari e di sostegno, il 75% della AUSL e il 25% dell'operatore comunale.
Sempre per quest'ultima figura si ricorda che non interviene su tutti gli a.c. per cui
la sua presenza ai G.O. è oggettivamente maggiore.
Gli operatori (QO*2) dichiarano di partecipare al 73% dei G.O. a cui fanno capo
che rappresentano il 35% degli a.c. noti al Provveditorato (1385).
Il coinvolgimento dei referenti comunali ai G.O. (QR*11) è del 3%, irrilevante
rispetto alle risorse da questi messe in campo (QR*9 e QR*10). Invero il referente
comunale ha almeno al 52% dei casi momenti concordati d'incontro con i capi
d'istituto, il 48% con gli operatori, il 9% con le famiglie con cui hanno incontri
occasionali con il 48% e incontri collegiali tra le varie componenti per il 30%.
Diagnosi Funzionale
Il Modello D.F. (pag. xxx)è redatto dai Servizi delle Aziende USL e trasmesso alle
Istituzioni scolastiche, a cura della famiglia, in tempi di volta in volta stabiliti
subordinatamente ai termini di iscrizione alle Scuole. La sua presenza è condizione
essenziale per l'attivazione delle procedure di erogazione di risorse e servizi da parte
degli Enti di competenza.
Esigenze “statistiche” di diverse modalità di raccolta dati impongono, in caso di
plurihandicap, di individuare l'handicap prevalente. Sono possibili due percorsi:
v il primo concerne la gravità (è prevalente l'handicap che implica maggiore
compromissione funzionale: una tetraplegia con insufficienza mentale lieve vedrà
prevalere il danno motorio; una insufficienza mentale medio-grave con emiparesi
vedrà prevalere il danno cognitivo) e farà riferimento alla tabella di funzionalità
(pervasiva > estensiva > limitata);
v il secondo concerne una sorta di gerarchizzazione delle patologie secondo una
sequenza arbitraria (che individua: cognitivo > motorio > sensoriale >
comportamentale > specifico).
Relativamente alla D.F. la famiglia afferma (QFa*3) di conoscerla nell'83% dei
casi e, pur in relazione a un numero inferiore di risposte, di possederla in circa la
metà dei casi.
45
Profilo Dinamico Funzionale
L’Azienda USL e la Scuola, con la collaborazione della famiglia, sono tenuti a:
•
•
elaborare il Profilo Dinamico Funzionale utilizzando il modello convenuto a
livello provinciale (riduzione del Modello PDF a pag. xxx);
verificare i dati e le informazioni contenute nel Profilo Dinamico Funzionale, al
fine di una più idonea progettazione educativa rivolta all’alunno interessato.
Il Profilo, redatto secondo le indicazioni contenute nell’Allegato n. 1 del presente
Accordo, sarà aggiornato ogniqualvolta lo si ritenga necessario e comunque
obbligatoriamente al termine della Scuola Materna, della Scuola Elementare, della
Scuola Secondaria di 1° grado e durante il corso di Istruzione Secondaria
Superiore.
Per consentire la stesura, l’aggiornamento e la verifica del PDF sono calendarizzati
almeno tre incontri inter-professionali per ogni alunno durante l’anno scolastico.
Gli incontri sono promossi - d’intesa con i referenti degli Enti interessati - dal
Capo di Istituto, che li presiede direttamente o tramite un proprio delegato.
Relativamente al PDF, modulo predefinito dagli A. di P., alla AUSL (QA*11) la
sottoscrizione del PDF o PEP da parte delle famiglie risulta per il 14% dei casi.
Ai capi d'istituto risulta (QC*8) che per il 19% dei casi nel PDF sia stata compilata
la parte relativa alle osservazioni della famiglia, la sottoscrizione da parte delle
famiglie di questo documento (QC*10) è accertata per il 25%, il possesso per il
18%.
I docenti ritengono (QD*9) che il 16% delle famiglie abbia partecipato
consapevolmente alla redazione del PDF e il 25% lo abbia sottoscritto.
Questo modello è conosciuto dalle famiglie (QFa*3) per il 66% dei casi, e in
riferimento alle relative risposte, il 29% lo possiede e il 24% ha partecipato alla sua
redazione e il 32% lo ha sottoscritto.
Piano Educativo Personalizzato
Per ogni alunno con handicap inserito nella scuola viene definito uno specifico Piano
Educativo Personalizzato, che documenta l’integrazione degli interventi predisposti a
favore dell’alunno, per un periodo di tempo determinato, di norma annuale.
Il Piano è parte integrante della programmazione educativa/didattica di classe. Esso è
definito entro i primi due mesi di scuola dal gruppo docente, con il contributo degli
specialisti dell’Azienda USL e degli eventuali operatori dell’area
educativo/assistenziale dell’Ente Locale che seguono il caso.
Nella definizione e nella verifica del Piano Educativo Personalizzato la famiglia
dell’alunno è riconosciuta come risorsa importante e parte attiva.
46
Sono previste anche eventuali consulenze di specialisti messi a disposizione dalle
Associazioni, secondo protocolli sottoscritti con l’Amministrazione scolastica.
Il Piano Educativo Personalizzato costituisce un documento di sintesi dei dati
conosciuti e di previsione degli interventi prospettati. In esso si definiscono:
− gli obiettivi educativi/riabilitativi, di socializzazione perseguibili (in uno o più
anni);
− gli obiettivi di apprendimento riferiti alle diverse aree, anche in relazione alla
programmazione di classe;
− le attività;
− i metodi, i materiali, i sussidi con cui organizzare le proposte di intervento;
− i tempi di scansione degli interventi previsti;
− le forme e i modi di verifica e di valutazione del Piano;
− le forme di integrazione fra scuola ed extra-scuola.
E’ raccomandato per il PEP l’adozione di uno schema di riferimento omogeneo per
ogni Circolo/Istituto, si ricorda che altre importanti indicazioni sono contenute
nella C.M. 258/'83.
Relativamente al PEP, si ricorda che alla AUSL (QA*11) la sottoscrizione del PDF
o PEP da parte delle famiglie risulta per il 14% dei casi.
I capi d'istituto riferiscono che avevano adottato un modello comune di PEP per il
40% dei casi prima degli A. di P. (QC*4), passati al 54% a seguito della
sottoscrizione degli stessi (QC*5). Su 131 scuole sono stati consegnati dai capi
d'istituto 29 modelli di PEP. Questi affermano che le famiglie hanno sottoscritto il
PEP nel 35% dei casi e per il 31% lo possiedono.
Usa un modello comune al proprio ambito scolastico il 58% dei docenti, procedura
adottata per il 45% dei casi prima della sottoscrizione degli A. di P. 17% nell'a.s.
97/98 e il 38% 98/99.
I docenti ritengono (QD*9) che il 18% delle famiglie abbia partecipato
consapevolmente alla redazione del PEP, il 61% abbia ricevuto solo informazioni e
che il 22% sia in possesso di una sua copia.
Gli operatori conoscono (QO*3) il 70% dei PEP degli a.c. che seguono e vi hanno
preso parte nella redazione nel 63% dei casi.
Gli operatori dei CFP (QFo*2) hanno alla elaborazione dei PEP per 11 casi su 29.
Questo strumento è conosciuto dalle famiglie (QFa*3) per il 72% dei casi, e in
riferimento alle relative risposte, il 35% lo possiede e il 13% ha partecipato alla sua
redazione e il 36% lo ha sottoscritto.
Dalle famiglie (QFa*8) si rileva che, nella definizione del PEP, è stato nel 64% dei
casi richiesto loro un contributo sulle varie aree funzionali, mentre per gli altri il
36% ha partecipato genericamente alla discussione del G.O., il 62% ha incontrato
separatamente gli operatori e il 2% ha richiesto la riunione del G.O. che non era
ancora stata definita.
Le famiglie vorrebbero (QFa*11) che il PEP del proprio figlio fosse rinforzato, pur
con diverso interesse per le varie aree, nel 76% dei casi.
47
Bisogni
Provveditorato agli Studi: L’Amministrazione scolastica, sulla base delle
procedure previste dalla normativa vigente, provvede all’attivazione degli
interventi di sostegno ai sensi degli artt. 2 e 7 della Legge 517/77, dell’art. 12 della
Legge 270/82 e successive modifiche e integrazioni, degli artt. 13 e 14 della Legge
quadro n. 104/92, ivi comprese le eventuali deroghe al rapporto insegnanti/alunni
previste dalla citata normativa, qualora se ne ravvisino le condizioni.
• Assegna docenti specializzati per le attività di sostegno. Tali docenti, destinati
non al singolo allievo, ma al Circolo/Istituto e di conseguenza alle classi in cui
gli allievi sono inseriti, assicurano anche un’azione coordinata con tutte le
risorse impegnate nel processo di integrazione.
• Attiva forme sistematiche di orientamento scolastico e professionale,
coordinandosi con l’Amministrazione provinciale per quanto di sua competenza.
• Realizza attività di aggiornamento/formazione in servizio per gli insegnanti di
sostegno e curricolari, impegnati nell’integrazione, su tematiche di carattere
pedagogico, didattico e su specifiche tecnologie per l’handicap.
•
Alcune di queste attività potranno coinvolgere anche il personale degli altri Enti,
come previsto dall’art. 14 della Legge 104/92 e già sperimentato in alcune
occasioni. In questo caso l’organizzazione e la gestione delle attività di
aggiornamento verranno opportunamente concordate con gli Enti interessati.
• Promuove e favorisce forme di sperimentazione previste dal titolo VII del
D.Leg.vo 16/4/1994, n. 297 e dall’art. 4, comma 3, lettera f del DPR 9/7/92
anche con interventi aggiuntivi.
• Promuove e favorisce la Sperimentazione di nuove forme di integrazione fra
Scuola, Territorio e/o Formazione Professionale, nel rispetto della normativa
vigente.
• Nel rispetto degli accordi sindacali siglati, garantisce l’impiego del personale
ausiliario nel processo di integrazione scolastica.
Amministrazione provinciale: si impegna a:
• procedere all’eliminazione progressiva delle barriere architettoniche degli edifici
scolastici di propria competenza secondo il piano programmato allegato. Per
“barriera” si intende tutto quanto si frapponga ad un regolare accesso e utilizzo
delle strutture e delle attività curricolari;
• facilitare l’impiego degli operatori bidelli nel processo di integrazione
scolastica, nel rispetto degli accordi sindacali siglati;
• realizzare in modo coordinato con gli altri Enti sottoscrittori gli interventi di
diritto allo studio ex-L.R. 6/83, regolati dagli indirizzi regionali;
• garantire la collaborazione con l’Amministrazione scolastica, nel rispetto delle
48
proprie competenze, relativamente all’orientamento scolastico e professionale
degli alunni con handicap;
• garantire i necessari interventi di formazione professionale e transizione al
lavoro degli alunni con handicap, anche attraverso la sperimentazione di nuove
forme di integrazione fra scuola e formazione professionale, nel rispetto della
normativa nazionale e regionale vigente in materia;
• attuare interventi di formazione continua a sostegno dell’occupazione o della
riconversione professionale dei lavoratori con handicap.
• Promuovere e favorire la Sperimentazione di nuove forme di integrazione fra
Scuola, Territorio e/o Formazione Professionale, nel rispetto della normativa
vigente.
Aziende UU.SS.LL.:
• Redigono l’attestazione di handicap, la diagnosi funzionale e ogni altra
documentazione atta ad individuare le caratteristiche ed i bisogni degli alunni,
anche ai fini dell’identificazione delle risorse, dei materiali e dei sussidi utili al
processo di integrazione scolastica.
• Garantiscono la presenza nella scuola degli operatori di cui all’art. 12 della
Legge 104/92, per l’aggiornamento del Profilo Dinamico Funzionale e per le
verifiche periodiche del Piano Educativo Personalizzato; tali presenze sono
quantificate in almeno tre incontri annuali per ogni allievo con handicap.
• Garantiscono la presenza di un proprio referente nel “Gruppo di lavoro per
l’integrazione” previsto ai sensi dell’art. 15, punto 2, Legge 104/92.
• Garantiscono la fattiva collaborazione con l’Amministrazione scolastica in
attività di consulenza per la realizzazione di progetti di formazione previsti dalla
C.M. n. 137/90.
• Garantiscono la fattiva collaborazione con l’Amministrazione provinciale ed il
sistema dei Centri di Formazione Professionale, per l’orientamento e il supporto
all’integrazione.
• Mettono a disposizione nel contesto scolastico, eccezionalmente e in relazione a
specifici progetti, personale di riabilitazione.
• Predispongono una Banca Dati degli Ausili assegnati ad uso personale al fine di
favorire un ottimale riutilizzo delle risorse.
La stesura della Diagnosi Funzionale, del Profilo Dinamico Funzionale e del Piano
Educativo Personalizzato è regolata dall’art. 12 della Legge 104/92, nonché dal
DPR 24/2/94, dalle CC.MM. n. 258/83, n. 250/85, n. 262/88, e dalle Linee di
indirizzo dell’Assessorato regionale alla Sanità (aprile/giugno 1994).
Amministrazioni comunali si impegnano a:
• procedere all’eliminazione progressiva delle barriere architettoniche degli edifici
scolastici di propria competenza secondo un piano programmato allegato, o
comunque da predisporre entro un anno dalla sottoscrizione dell’accordo. Per
“barriera” si intende tutto quanto si frapponga ad un regolare accesso e utilizzo
49
•
•
•
•
•
•
•
delle strutture e delle attività curricolari;
facilitare l’impiego del personale collaboratore scolastico nel processo di
integrazione, nel rispetto degli accordi sindacali siglati;
assicurare il personale di competenza, adeguatamente preparato, per l’assistenza,
l’autonomia personale e la comunicazione degli alunni con handicap fisici o
sensoriali (anche in via transitoria) e degli alunni gravemente non autonomi
(Legge 118/71, DPR 616/77, art. 13 della Legge 104/92);
fornire, nei limiti delle risorse disponibili e qualora se ne ravvisino le condizioni,
personale educativo ai sensi degli artt. 2 e 7 della Legge 517/77;
garantire l’accesso tramite il trasporto degli alunni con handicap che ne abbiano
necessità e realizzare in modo coordinato gli interventi di diritto allo studio exL. R. n. 6/83;
garantire la collaborazione con l’Amministrazione scolastica e/o Provinciale, nel
rispetto delle reciproche competenze, per la realizzazione di esperienze integrate
scuola/territorio;
garantire, qualora se ne ravvisi la necessità, la presenza di un proprio referente
nel “Gruppo di lavoro per l’integrazione” previsto ai sensi dell’art. 15, punto 2,
Legge 104/92.
fornire alle scuole la mappa delle risorse extrascolastiche presenti sul proprio
territorio (strutture sportive, educative, culturali, del tempo libero, ecc.)
favorendone il reale utilizzo.
Rispondendo (QFa*21) su cosa ritengano maggiormente necessario
all'integrazione dei propri figli, le famiglie fanno cadere la propria scelta per il
79% sulla "Continuità degli operatori", per il 20% su una "Maggior
comunicazione operatori/famiglia" e per il 19% sugli "Ausili strumenti
laboratori".
Le famiglie, esprimendo (QFa*10) le esigenze ancora da soddisfare si riferiscono
con maggior frequenza a:
"Spazi e laboratori attività gruppo"
(con un 35% di casi da soddisfare sui 600 interessati);
"Spazi e laboratori attività individualizzate"
(con un 36% di casi da soddisfare sui 538 interessati);
"Riabilitazione/ausili cognitivo"
(con un 51% di casi da soddisfare sui 312 interessati);
"Ausili mediatori comunicazione"
(con un 46% di casi da soddisfare sui 292 interessati);
"Superamento barriere architettoniche"
(con un 53% di casi da soddisfare sui 183 interessati);
"Riabilitazione/ausili postura"
50
(con un 41% di casi da soddisfare sui 153 interessati);
"Trasporto casa/sede di attività scolastiche"
(con un 22% di casi da soddisfare sui 260 interessati);
"Riabilitazione/ausili deambulazione"
(con un 43% di casi da soddisfare sui 120 interessati).
Sempre in riferimento alla stessa domanda alle famiglie (QFa*10), sul totale di
coloro che si sono espressi sullo specifico bisogno, non sono ad esso interessati è
del:
13% per "Spazi e laboratori attività gruppo"
(89 su 689 e 91 mancate risposte);
20% per "Spazi e laboratori attività individualizzate"
(133 su 671 e 109 mancate risposte);
50% per "Riabilitazione/ausili cognitivo"
(290 su 582 e 178 mancate risposte);
52% per "Ausili mediatori comunicazione"
(344 su 656 e 144 mancate risposte);
63% per "Trasporto casa/sede di attività scolastiche"
(451 su711 e 69 mancate risposte);
71% per "Superamento barriere architettoniche"
(442 su 625 e 155 mancate risposte);
74% per "Riabilitazione/ausili postura"
(427 su 580 e 200 mancate risposte);
80% per "Riabilitazione/ausili deambulazione"
(468 su 588 e 192 mancate risposte).
I comuni (QR*2_1) dichiarando di avere in carico 652 a.c. (47% sui 1385 a.c. noti
al provveditorato), ripartono su 640 a.c. 835 prestazioni così suddivise:
per 475 a.c. personale educativo (il 57% sul totale delle prestazioni, il 74% sui 640
a.c. di riferimento e il 34% sui 1385 a.c. noti al provveditorato);
per 141 a.c. con personale assistenziale (il 17% sul totale delle prestazioni, il 21%
sui 640 a.c. di riferimento e il 10% sui 1385 a.c. noti al provveditorato);
per 86 a.c. con servizio di trasporto (il 10% sul totale delle prestazioni, il 13% sui
640 a.c. di riferimento e il 6% sui 1385 a.c. noti al provveditorato);
per 83 con obiettori (il 10% sul totale delle prestazioni, il 13% sui 640 a.c. di
riferimento e il 6% sui 1385 a.c. noti al provveditorato)
34 a.c. con personale di mediazione (il 4% sul totale delle prestazioni, il 5% sui 640
a.c. di riferimento e il 2% sui 1385 a.c. noti al provveditorato)
16 a.c. con accompagnatori (il 2% sul totale delle prestazioni, il 2,5% sui 640 a.c. di
riferimento e l'1% sui 1385 a.c. noti al provveditorato)
Relativamente alle barriere architettoniche poco più della metà dei capi d'istituto
risponde alla domanda (QC*9), segnalando tra questi problemi per 141 plessi sui
526 statali, esistenti in provincia.
51
Dai referenti comunali si apprende che dei 65 plessi segnalati per la presenza di
barriere architettoniche, in 6 casi verranno rimosse nell'a.s. 98/99.
Il 48% delle famiglie segnala l'esistenza di barriere architettoniche nei relativi
plessi scolastici.
Il 66% delle famiglie si ritiene (QFa*13) sufficientemente coinvolto nel processo
d'integrazione scolastica del proprio figlio, il 34% no.
L'82% di queste ritiene di essere sufficientemente informato e aggiornato
sull'attività scolastica del proprio figlio, il 7% di essere informato ma non
aggiornato, l'11% di non esserlo abbastanza e di non esserlo per niente il 2%.
Le stesse segnalano (QFa*14) una loro partecipazione attiva per il:
70% al momento dell'iscrizione;
45% nel passaggio tra una scuola e l'altra;
39% nella progettazione educativa-integrativa individualizzata;
28% nell'assegnazione delle ore di sostegno;
21% nella stesura della Diagnosi Funzionale;
19% per le gite scolastiche;
18% per i percorsi formativi;
4% nella progettazione educatica-integrativa di circolo o d'istituto;
3% per la somministrazione di farmaci
3% specificando altro.
Le famiglie ritengono ( QFa*4) di indicare tra le figure con cui hanno
maggiormente definito gli obbiettivi integrativi del proprio figlio per il 79%
l'insegnante di sostegno e per il 50% quello curricolare, per il 38% il medico e per
il 21% l'operatore AUSL e l'11% dell'operatore comunale (tenendo in
considerazione che agli operatori afferiscono solo il 48% degli a.c), l'11% il capo
d'istituto e il 9% "altri".
Le famiglie (QFa*2), circa la conoscenza dei disposti legislativi e percorsi
amministrativi necessari all'integrazione del proprio figlio ritengono di essere
molto informati per il 6%, per il 52% abbastanza, per il 33% poco e 10% per nulla.
Vorrebbero (QFa*3) essere più informate per il :
22,1% sui riferimenti legislativi, organi istituzionali e percorsi d'attuazione;
16,9% in generale su tutto;
11,3% sul PEP;
10,8% sui percorsi d'attuazione necessari all'integrazione;
9,9 % sul futuro lavorativo;
9,1% sul comportamento e lo studio che avviene in classe;
5% ritiene di essere adeguatamente informato;
3,3% non sanno o su nulla;
3% sulle modalità effettive del sostegno;
3% sulle attività extrascolastiche.
52
Il 36% delle famiglie (QFa*7) ha ricevuto dala scuola l'opuscolo "Insieme"
nell'a.s. 97/98, il 22% nel 98/99 e non lo avevano ancora avuto il 42%.
Il 6 % delle famiglie specifica (QFa*3) le fonti da cui hanno ricevuto questo
opuscolo, mentre un 20% ha partecipato ad incontri informativi sull'integrazione
scolastica.
Dalle 702 risposte a QFa*16 (77% su 914) risulta che, relativamente ai
sottolelencati servizi, le famiglie attribuiscono la competenza a:
Attività formazione
professionale finalizzata
all'inserimento lavorativo
Falso
Vero Falso
Vero
Comune Provveditorato AUSL Provincia altro non so
19%
20%
16%
24%
1%
19%
159
162
136
201
11
157
Eliminazione delle barriere
architettoniche
Vero
Falso Falso
Vero
Comune Provveditorato AUSL Provincia altro non so
63%
3%
10%
11%
0%
13%
468
25
74
80
2
99
Sussidi per l'accesso e la
frequenza scolastica
Vero
Falso
Vero
Falso
Comune Provveditorato AUSL Provincia altro non so
40%
24%
13%
8%
2%
12%
316
190
103
66
16
95
Fornitura protesi
Falso
Falso
Vero
Falso
Comune Provveditorato AUSL Provincia altro non so
6%
1%
75%
3%
0%
15%
37
9
461
16
1
94
Trasporti
Vero
Falso Falso
Falso
Comune Provveditorato AUSL Provincia altro non so
78%
2%
7%
4%
0%
9%
518
10
46
25
3
62
Attrezzature e ausili
didattici per disabili
Vero
Vero
Vero
Falso
Comune Provveditorato AUSL Provincia altro non so
24%
23%
35%
6%
0%
12%
193
181
278
46
3
96
Formazione ed
aggiornamento per i diversi
operatori
Falso
Vero Falso
Vero
Comune Provveditorato AUSL Provincia altro non so
15%
42%
17%
12%
1%
13%
131
373
151
107
8
111
Una maggiore informazione sui servizi previsti e sugli Enti preposti alla loro
erogazione non può prescindere da una riflessione su una loro ricomposizione a
favore dell’utenza più che a soddisfazione delle specifiche funzionalità di struttura.
Migliorare
Alle domande relative a quali punti, di seguito elencati, si ritenga avrebbero
maggiore possibilità di migliorare le specifiche situazioni riscontriamo:
107 (86% su 124) risposte dai capi d’istituto (QC*12);
710 (78% su 914) dalle famiglie (QFa*23);
60 )(91% su 66) dalle AUSL (QA*9);
977 dai docenti (95% su 1033);
36 dai referenti comunali (100% su 36);
53
358 dagli operatori (96% su 371);
5 dai centri di formazione (100% su 5).
Le diverse componenti hanno ordinato la priorità dei vari punti proposti nel modo
seguente:
(sono stati posti in grassetto le posizioni che maggiormente si discostano dalla media)
AUSL Famiglie Capi d’istituto Docenti Operatori R. Comunali Formazione
Professionalità docenti sostegno
4
1
1
2
2
2
1
Professionalità operatori comunali
2
6
4
5
5
4
3
Collaborazione GO
5
3
2
3
1
1
1
Collaborazione famiglie
8
1
4
3
3
6
3
Ausili tecnici laboratori
5
5
6
6
8
7
8
Progetti operatori AUSL
6
3
4
4
6
2
2
Progetti d’integrazione extrascolastici
4
7
7
9
8
9
9
Corsi formazione
5
8
6
7
9
7
8
Informazione handicaps
5
9
9
8
7
9
7
Associazioni H
10
10
10
10
10
10
10
Il miglioramento della professionalità degli insegnanti di sostegno è un fattore
generalmente condiviso assieme a quello della collaborazione tra i membri del G.O.
Tra l’altro è interessante rilevare la scarsa considerazione della positività del proprio
ruolo da parte delle famiglie. Per tutti l proprio ruolo viene enfatizzato o defilato a
seconda dei casi. In specie l’AUSL tende a puntare sul momento scuola e famiglia,
quest’ultima sugli operatori in particolare della scuola, dell’AUSL e comunali, i capi
d’istituto si focalizzanop sulla famiglia, i docenti pongono al centro il G.O. così pure
gli operatori anche se sottolineano la loro marginalità invocando maggiore
informazioni sugli handicap, i referenti comunali sembrano avere un rapporto
parcelizzato con le varie componenti ma sottolineano, quasi isolati, l’importanza dei
progetti extrascolastici, mentre la formazione sembra rivendicare un ruolo meno
marginale. Omogenea è la mancanza di aspettative nei confronti delle risorse
associative che paiono molto distanti dal mondo scolastico, fatto che dovrebbe
indurre una seria riflessione al loro interno.
Aspetti critici e da migliorare
Si riportano le frequenze dei 5 campi disponibili:
su
1
AUSL (QA*13)
66
52
Famiglie (QFa*23)
914 487
Capi d’Istituto (QC*13)
124
97
Docenti (QD*12)
1033 868
Operatori (QO*6)
371 311
Referenti Comunali (QR*13)
37
31
Formazione (QFo*4)
5
5
79%
53%
78%
84%
84%
84%
100%
2
41
266
79
668
236
22
5
62%
29%
64%
65%
64%
59%
100%
3
23
152
52
445
165
8
4
35%
17%
42%
43%
44%
22%
80%
4
9
58
22
214
87
4
2
14%
6%
18%
21%
23%
11%
40%
5
1
18
9
115
31
1
1
2%
2%
7%
11%
8%
3%
20%
68%
59%
81%
77%
81%
70%
100%
2
17
236
83
565
197
14
4
26%
26%
67%
55%
53%
38%
80%
3
3
113
54
285
105
3
2
5%
12%
44%
28%
28%
8%
40%
4
1
35
26
112
34
2
0
2%
4%
21%
11%
9%
5%
0%
5
0
19
11
33
10
0
0
0%
2%
9%
3%
3%
0%
0%
Aspetti positivi:
Si riportano le frequenze dei 5 campi disponibili:
su
1
AUSL (QA*14)
66
45
Famiglie (QFa*24)
914 539
Capi d’Istituto (QC*14)
124 101
Docenti (QD*13)
1033 795
Operatori (QO*7)
371 299
Referenti Comunali (QR*14)
37
26
Formazione (QFo*5)
5
5
54
Il materiale raccolto è estremamente ricco e fonte d'informazioni che rispecchiano,
nel bene e nel male, l'andamento del monitoraggio e sono sottoposte all'attenzione
del Provveditorato agli Studi per le eventuali valutazioni ed interventi del caso. Il
lavoro di chiusura delle domande aperte (QA*13, QA*14, QFa*24, QFa*25,
QC*13, QC*14, QD*12, QD*13, QO*6, QO*7, QR*13, QR*14, QFo*4, QFo*5,) è
stata realizzata dal dottor Marzio Barbieri e collaboratori (pag. xxx). Questo tipo di
lettura può penalizzare temi di notevole interesse ma poco frequenti. Di seguito
vengono riportati i testi completi e privati degli elementi identificativi.
55
Provveditorato agli Studi di Bologna
Istituto: .............................................................................
Alunno/a (iniziali: ..............)
Classe: ..........
Mod. AA
Anno scol. ...............
INFORMAZIONI SULLE ABITUDINI DELL'ALUNNO/A IN AMBITO FAMILIARE
1) In quale ambiti l'alunno/a è autonomo/a nelle attività della vita quotidiana ?
Si
Parzialmente No
- Alimentazione
r
r
r
- Cura della persona
r
r
r
- Spostamenti
r
r
r
2) In che modo ha bisogno di essere aiutato/a ?
- per l’Alimentazione .........................................................................................................
- per la Cura della persona...............................................................................................
- per gli Spostamenti ........................................................................................................
- altro ..................................................................................................................................
3) Esegue i compiti scolastici a casa?
Sì r
Con difficoltà r
No r
Se ha difficoltà, ha la possibilità di essere aiutato/a ?
Da un familiare
Dai compagni di scuola
Da una persona di fiducia della famiglia
Altro
(specificare):..........................................
4) Come trascorre il tempo libero a casa ?
Sì
r
r
r
r
Qualche volta
r
r
r
r
No
r
r
r
r
Sì
Qualche volta
No
Guarda la TV
r
r
r
Gioca da solo/a
r
r
r
Gioca con altri bambini/ragazzi
r
r
r
Coltiva degli hobbies
r
r
r
Aiuta nel ménage familiare
r
r
r
Legge libri/fumetti
r
r
r
Altro
r
r
r
(specificare):......................................................................................................................
5) Quali sono i suoi interessi prevalenti ?
(sono stati ridotti per motivi di spazio le righe presenti nel modulo originale) ................................................................................
6) Nel tempo extrascolastico esce di casa ?
Sì r
No r
Se SI precisare:
Autonomamente
r
In compagnia di adulti
r
In compagnia di coetanei
r
solo se accompagnato/a r
Se NO precisare perché ....................................................................................................................................................
7) Frequenta:
Coetanei
r
Compagni di scuola
r
Familiari
r
Amici di famiglia
r
Gruppi organizzati
r
Nel caso frequenti gruppi organizzati precisare:
56
Centri ricreativi
r ..................................................................................
Scouts o parrocchia
r ..................................................................................
Gruppi sportivi
r (specificare lo sport: ...........................................)
Altro
r (specificare: .........................................................)
8) Sa organizzare autonomamente attività nel suo tempo libero?
Sìr
r
A volter
r
No r
se SI solitamente cosa? ......................................................................................................................................
9)Propone attività?
Sì r
A volte r
No r
se SI specificare quali ..........................................................................................................................................
10) Esprime desideri/aspirazioni particolari? Quali? .......................................................................................................................
11) Note ed osservazioni ..........................................................................................................................................
I Redattori
Scolastici
Familiari
..................................................
...............................................
.........................................................., ......... / ......... / ...........
š›
š›
š›
Azienda USL
Mod. DF
Anno scol. .............
DIAGNOSI FUNZIONALE
Alunno/a (iniziali): .......... Nato/a il ....................... a ................................
residente a .................... via ...................................
Iscrizione prevista alla Scuola ................. Classe ................. Proveniente da …............................................................................
Diagnosi clinica: ......................................................................................................................
Note, avvertenze, precisazioni particolari: ......................................................................................
Per garantire la frequenza scolastica si ravvisa la necessità di:
- Assistenza durante l'orario scolastico tramite:
Assistente r
Mediatore per la comunicazione r
- Servizio di trasporto casa/scuola
r
- Riabilitazione in contesto scolastico
r
- Ausilii:
per la postura r per la deambulazione r per la comunicazione r
Ai fini della costituzione del Gruppo di lavoro di cui alla Legge 104/92,
il Dott. ............................................................................................................
è l'attuale referente dei Servizi U.S.L. per l'alunno/a
(reperibilità in orario di servizio: Tel. .............................................)
Funzionalità
delle
Difficoltà:
Assente
Tipologia del supporto
aree
Transitoria Limitata
Estensiva
Pervasiva
1 - Motoria
r
r
r
r
r
2 - Sensoriale
r
r
r
r
r
Proposto (*)
57
3.1 - Cognitiva
r
r
r
r
r
3.2 - Linguistico-com.
r
r
r
r
r
4 - Affettiva e relazionale
r
r
r
r
r
5 - Delle autonomie
r
r
r
r
r
(*) Tipologia del supporto: PD = Personale Didattico; PE = Personale Educativo; PM = Personale di Mediazione; PA = Personale Assistenziale; T =
supporto Tecnologico; R = personale Riabilitativo
Diagnosi funzionale (redatta in forma conclusiva): ....................................................................................
Categoria ICD-10 dell'handicap prevalente (a fini statistici): ...............
PER L' AZIENDA U.S.L. .............................................................. ..............................................., ...... / ...... / ............
š›
š›
š›
Provveditorato agli Studi di Bologna
Istituto: ...............................................................................
Livello scolastico: Materna r
Elementare r
PDF
Anno scol. .............
Media r Superiore r
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE
(Carpetta-contenitore)
Alunno/a (iniziali): .......... Data di nascita: .................... Comune di residenza: .........................................................................
Note ed osservazioni sulla frequenza scolastica : ...........................................................................................................................
Profilo Dinamico Funzionale (redatto in forma conclusiva) : ............................................................................................................
Firma dei compilatori
Qualifica
Data: .............................................................
SCHEDE DEL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE
da compilare ed inserire nella carpetta-contenitore a seconda delle caratteristiche dell'alunno/a
AREE FUNZIONALI IN CUI SI RISCONTRANO DIFFICOLTA’
• 1 - AREA MOTORIA; • 2 - AREA SENSORIALE; • 3.1 - AREA COGNITIVA; • 3.2 - AREA LINGUISTICA E
COMUNICAZIONALE; • 4 - AREA AFFETTIVA E RELAZIONALE; • 5 - AREA DELL’AUTONOMIA; • 6 - AREA
DELL’APPRENDIMENTO
ACCORGIMENTI particolari da tenere, secondo indicazione medica, in presenza di specifiche patologie (epilessia, emofilia,
gracilità ossea, etc.) .....................................................................................................................................
AREA MOTORIA (Motricità globale, Motricità fine) PD.1
AREA SENSORIALE (Funzionalità tattile (agnosie in presenza di deficit neuromotori). Funzionalità visiva. Funzionalità
uditiva) PD.2
AREA COGNITIVA (Livello di sviluppo ed aspetti neuropsicologici e prassici. Strategie e stile cognitivo) PD.3.1
AREA LINGUISTICA E COMUNICAZIONALE (Comprensione linguistica. Produzione linguistica. Mezzi privilegiati e/o
linguaggi alternativi. Modalità e contenuti della comunicazione nei diversi contesti. Lettura e scrittura) PD.3.2
AREA AFFETTIVA E RELAZIONALE (Area del “Sè”. Rapporto con gli adulti. Motivazione al rapporto) PD.4
AREA DELL’AUTONOMIA (Autonomie di base. Autonomia sociale) PD.5
58
AREA DELL’APPRENDIMENTO (Ambiti di prestazione rapportati alle capacità cognitive dell’alunno ed al livello scolastico)
PD.6
(per ognuna di queste aree è prevista la compilazione della sottostante griglia qui ridotta per motivi di spazio)
FUNZIONAMENTO (capacità, difficoltà)
Diagnosi funzionale:
Integrazioni ed osservazioni dei docenti:
Integrazioni ed osservazioni dei familiari:
POTENZIALITA’
Sintesi collegiale:
š›
š›
š›
Provveditorato agli Studi di Bologna
PEP
Piano Educativo Personalizzato (Mod.PEP)
Il Piano Educativo Personalizzato (P.E.P.), da non confondere con il Progetto Educativo di Istituto (P.E.I.) è il
documento predisposto per l’alunno handicappato, in cui confluiscono e si coordinano la programmazione
didattica, i piani riabilitativi e tutti gli altri interventi educativi (intesi come specifici atti di progettazione
vincolati a codici di comportamento professionale, responsabilizzanti e regolamentati con proprie normative)
ai fini della realizzazione del diritto all’educazione e all’istituzione.
Il P.E.P., nell’ottica già individuata nella stesura del Profilo Dinamico Funzionale, deve presentare in
premessa i dati di conoscenza dell’alunno e il quadro degli interventi didattico-educativi, riabilitativi e di
socializzazione nelle aree funzionali interessate, già indicati all’art. 11, ultimo comma.
Non si ritiene opportuno diffondere un modello-schema; per la redazione del P.E.P. si rinvia anche alle
indicazioni contenute nella C.M. 258/1983, lasciando comunque facoltà di adottare modelli elaborati grazie al
contributo della ricerca pedagogica e dell’esperienza. Si raccomanda comunque l’adozione di uno schema di
riferimento omogeneo all’interno dello stesso Circolo/Istituto.
59
Questionari, domande e risultati delle risposte.
Questionari prodotti da Marzio Barbieri e Giovanni Battista Pesce, sottoposti per verifica ed approvazione ai componenti del GLIP ed infine elaborati
da G.B.P. in colaborazione con la ditta In-CiDi.
AUSL
QA*1
Quanti alunni ha avuto in carico nell’anno scolastico 1997/98?
Risultano dalle 66 risposte a QA*1 (100% su 66) 1443 a.c., 94 in più rispetto a quelli noti al Provveditorato
agli Studi.
QA*2
Circa la partecipazione ai Gruppi Operativi, può indicare il numero di alunni certificati per
cui l’anno scolastico scorso (1997-98) Lei (o un altro operatore della AUSL delegato) ha
partecipato a:
Relativamente ai G.O. dalle 66 risposte a QA*2 (100% su 66) risulta che nell’a.s. 97/98 l’AUSL ha seguito
1114 a.c. avendo per 31 (3%) di essi zero incontri del GO, per 126 (11%) uno, per 255 (23%) due, per 562
(50%) tre, per 140 (13%) più di tre.
QA*3
Per quanti degli di alunni per cui ha partecipato a meno di tre incontri, tale evento si è
verificato per la mancata convocazione del Gruppo Operativo da parte dell’organismo
preposto?
Dalle 34 risposte a QA*3 (52% su 66) risulta che nell’a.s. 97/98 su 412 a.c. per cui l’ AUSL non ha
partecipato ad almeno 3 incontri del GO, 135 (33% su 412) sono avvenuti a causa di mancata convocazione,
e precisamente 73 per AUSL Città di Bologna, 5 per AUSL Bologna Nord, 57 per AUSL Bologna Sud e 0
per AUSL Imola. 14 (10%) più di tre.
QA*4
Quanti alunni ha in carico in quest’anno scolastico 1998/99?:
Dalle 66 risposte alla QA*4 (100% su 66) risultano in carico agli operatori sanitari nell’anno scolastico
1998/’99 1563 a.c., 178 in più rispetto a quelli noti al Provveditorato agli Studi per lo stesso anno, 1385.
QA*5
Circa la partecipazione ai Gruppi Operativi, può indicare il numero di alunni certificati per
cui quest’anno (1998-99) Lei (o un altro operatore della AUSL delegato) ha partecipato a
incontri:
Relativamente ai G.O. Dalle 66 risposte a QA*5 (100% su 66) risulta che nell’a.s. 98/99 l’AUSL ha seguito
1255 a.c. avendo per 45 (4%) di essi zero incontri del GO, per 216 (19%) uno, per 428 (38%) due, per 452
(41%) tre, per 1
QA*6
Per quanti degli alunni per cui non ha partecipato a nessun incontri tale evento si è
verificato per mancata convocazione del Gruppo Operativo da parte dell’organismo
preposto?
Dalle 55 risposte a QA*6 (83% su 66) risulta che nell’a.s. 1998/’99 su 689 a.c. per cui l’ AUSL non ha
partecipato ad almeno il primo incontri del G.O., 34 (5% su 689) sono avvenuti a causa di mancata
convocazione, e precisamente 14 per AUSL Città di Bologna, 3 per AUSL Bologna Nord, 13 per AUSL
Bologna Sud e 4 per AUSL Imola.
QA*7
Negli ambiti scolastici che frequentano gli alunni certificati a lei in carico, quanti Gruppi di
Lavoro di Circolo o Istituto sono stati attivi sino ad oggi?
Dalle 65 risposte a QA*7 (98% su 66) risulterebbe una rindondanza di GLCI, 166 (127% su 131), 71 (43%
su 166) per l’AUSL Città di Bologna, 38 (23% su 166) per l’AUSL Bologna Nord, 39 (23% su 166) per
l’AUSL Bologna Sud, 18 (11% su 166) per l’AUSL Imola.
QA*8
60
A quanti di questi Gruppi di Lavoro di Circolo o d’Istituto un rappresentante della AUSL ha
partecipato almeno una volta?
Nelle 52 risposte a QA*8 (79% su 66) e in relazione a quanto dichiarato in precedenza risulta che la
partecipazione delle AUSL a 170 GLCI più di quanti se ne dichiari l’esistenza e in specie: 44 per l’AUSL
Città di Bologna (62% su 71), 36 (95% su 38) per l’AUSL Bologna Nord, a 18 (46% su 39) per l’AUSL
Bologna Sud, 18 (456% su 18) per l’AUSL Imola. In due casi le AUSL segnalano loro nomine formali ma
mai seguite a convocazione, in un altro caso “non so”.
QA*9
Potrebbe indicarci (ordinando per importanza dove 1° = più importante, 10° = meno
importante) i punti sotto descritti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare
l’integrazione scolastica:
Collaborazione famiglie di alunni certificati-270; Ausili tecnici e laboratori-271; Professionalità degli
Operatori comunali-197; Progetti con operatori AUSL-293; Progetti d'integrazione extrascolastici-294;
Professionalità dei Docenti di sostegno-143; Collaborazione tra i membri dei Gr. Oper.-216; Informazione
sugli handicap-361; Corsi di formazione-307; Collaborazione associazioni H-444.
QA*10
Quest’anno e in riferimento agli alunni certificati a Lei in carico, in quanti Gruppi Operativi
ha partecipato almeno una volta la componente famigliare?
Dalle 55 risposte a QA*10 (83% su 66) la famiglia nell’a.s. 98/99 ha partecipato a 564 incontri (45% su
1255 incontri dichiarati nella QA*5, 36% sui 1563 dichiarati in carico nell'a.s. 98/99), e più specificatamente
271 (48% su 564 e 54% su 501 dichiarati QA*5) per AUSL Città di Bologna, 141 (25% su 564 e 43% su 331
QA*5) per AUSL Bologna Nord, 141 (25% su 564 e 40% su 353 QA*5) per AUSL Bologna Sud, , 11 (2%
su 564 e 16% su 70 QA*5) per AUSL Imola..
QA*11
Quest’anno e in riferimento agli alunni certificato a Lei in carico, in quanti Gruppi Operativi
la famiglia ha sottoscritto il PDF o il PEP?:
Dalle 61 risposte a QA*11 (92% su 66) su 1046 a.c. ai capi d’istituto sono noti 220 sottoscrizioni di PDF o
di PEP (14% su 1563), e in specie 69 (14% su 498) per AUSL Città di Bologna, 71 (14% su 643) per AUSL
Bologna Nord, 66 (10% su 352) per AUSL Bologna Sud, 14 (4% su 70) per AUSL Imola.
QA*12
In quale fascia oraria sono fissati prevalentemente gli incontri dei Gruppi Operativi:
Dalle 59 risposte a QA*12 (89% su 66) l’articolazione degli orari concordati tra l'AUSL e i capi d'istituto
risulta per 5 operatori (8% su 59) una disponibilità sino alle 16, 3 (5% su 59) la prolungano sino alle 17, 14
(25% su 59) alle 18, 32 (54% su 59) fino alle 19 e 5 (8% su 59) oltre.
QA*13
Potrebbe elencarci, sinteticamente, gli aspetti critici e da migliorare circa l’attuale
situazione interna al proprio settore d’attività, in relazione sia agli altri enti impegnati in
questo settore (Provveditorato agli Studi, Circolo didattico/Istituto scolastico, comune,
AUSL, Provincia) che all’utenza studentesca e familiare:
I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri
a pag.xxxx.
QA*14
Potrebbe ora elencarci invece quelli che in relazione al punto precedente sono gli aspetti
più positivi che si riscontrano all’interno del Suo ambito d’attività:
I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri
a pag.xxxx.
Famiglie
QFa*1
61
Quest’anno scolastico, ha partecipato alla prima delle tre riunioni del Gruppo Operativo per
definire assieme agli altri componenti il Piano Educativo Personalizzato di sua/o figlia/o?
Dalle 815 risposte a QFa*1 (89% su 914) si determina che per il 52% la famiglia ha partecipato, il 48% no.
Tra quelle che hanno partecipato e indicato il mese della riunione (332 su 425, l’85%) il 61% si trova nella
fascia compresa nei mesi di settembre e novembre, a dicembre il 14%, gennaio l’11%, febbraio il 5%, marzo
il 6% e giugno il 2%.
QFa*1_1
[Se Sì] Chi era presente a questa riunione?
Ricordando che il rilevamento è stato fatto tra metà marzo/inizio giugno 1998, dalle 437 risposte a QFa*1_1
(48% su 914, 35% su 1235 a.c. segnalati dai docenti, 32% su 1385 a.c. noti al Provveditorato) le famiglie ai
G.O. rilevano per i capi d’istituto 203 presenze (46% ), per gli insegnanti di classe 366 (84%), per gli
insegnanti di sostegno 400 (92%), per il medico della AUSL 268 (61%), per l’operatore della AUSL 170
(39%) e per l’operatore comunale 108 (25%).
Verificando per quanti a.c. ci fosse almeno la presenza di un personale della AUSL, medico o altro, i casi
aumentano a 329 (75% su 437), determinando su questo valore di presenza il 81% per il medico e il 51% per
gli altri operatori.
Vengono riportate anche altre presenze:
Altri genitori / Assistente sociale(5) / Assistente soc. - pedagogista / Assistente - educatrice / Bidelle
comunali / Coordinatore Enaip / Coordinatrice centro / Coordinatrice di classe / Educatore (4) /
Educatore professionale / Educatori AUSL / Genitori (2) / In separata sede / Interprete / Interprete
LIS / Istituzione privata / Logopedista (8) / Logopedista AUSL / Logopedista club insieme /
Mediatore (3) / Mediatrice culturale / Medico scuola / Nessuno / Neuropsichiatra / Non ricordo / Non
sappiamo nulla / Obiettore (2) / Operatore ENAIP / Pedagogista (5) / Pedagogista associazione /
Pedagogista AUSL / Pedagogista ceps / Pedagogista ceps / Pedagogista coop / Presidente
associazione / Presidente CEPS / Psicologa (8) / Psicomotricista (3) / Psicomotricista privata (2) /
Referente comunale / Referente h (2) / Responsabile CDI / Studente / Un altro professore / Vice
preside.
QFa*2
Ritiene di essere informato sui riferimenti di legge, gli organi istituzionali e i percorsi
d’attuazione necessari all’integrazione di sua/o figlia/o?
Dalle 848 risposte a QFa*2 (93% su 914) le famiglie, circa la conoscenza dei riferimenti legislativi, sugli
organi istituzionali e i percorsi d’attuazione necessari all’integrazione del proprio figlio, ritengono di essere
molto informati in 47 casi (6% su 848), abbastanza 439 (52% su 848), poco 281 (33% su 848) e per nulla 81
(10% su 848).
QFa*2_1
Su quali argomenti vorrebbe comunque essere maggiormente informato?
Dalle 445 risposte a QFa*2_1 (39% su 914) le famiglie vorrebbero essere più informate in 80 casi su
Riferimenti di legge; Organi istituzionali; Percorsi d'attuazione (22,1% su 445), 61 in generale su tutto
(16,9% su 445), 41 sul PEP (11,3%), 39 sui percorsi d'attuazione necessari all'integrazione (10,8% su 445),
36 sul futuro lavorativo (9,9% su 445), 22 vorrebbe essere informata sul comportamento e lo studio che
avviene in classe 8&,1% su 445), 18 ritiene di essere adeguatamente informato (5% su 445), 12 non sanno o
su nulla (3,3% su 445), 11 sulle modalità effettive del sostegno e 8 sulle attività extrascolastiche (3% su
445).
QFa*3
Le chiediamo ora alcune informazioni relative ad alcuni importanti strumenti scolastici. La
preghiamo di indicare nelle caselle sottostanti il grado di conoscenza/partecipazione
(riportato in colonna) in relazione ad ogni documento:
In riferimento alle 834 risposte a QFa*3 (91% su 914), su 118 famiglie (16% su 725) che dichiarano di
conoscere il mod*AA, solo 53 (45% su 118, 7% su 725) hanno partecipato alla redazione e in pari numero e
relativa percentuale lo ha sottoscritto, 14 (12% su 118, il 2% su 725) ne possiede copia.
Dalle 834 risposte a QFa*3 (91% su 914) 757 (91% su 834) si riferiscono alla conoscenza della DF: 129
(17% su 757) casi non lo conoscono, 628 (83% su 757) si, tra questi 199 (32% su 628) lo possiede, 227 (36%
62
su 628) no. Tra i 533 che rispondono sul possesso del DF, 307 (58% su 533) non lo possiede, 226 (48% su
533) si.
Dalle 834 risposte a QFa*3 (912% su 914) 736 (88% su 834) si riferiscono alla conoscenza del PDF: 250
(34% su 736) casi non lo conoscono, 486 (66% su 736) si, tra questi 123 (25% su 486) lo possiede, 85 (17%
su 486) ha partecipato ala redazione, 105 (22% su 486) lo ha sottoscritto. Tra i 480 (58% su 834) che
rispondono sul possesso del PDF, 343 (71% su 480) non lo possiede, 137 (29% su 480) si. Tra i 375 (45% su
834) che rispondono sulla redazione del PDF, 286 (76% su 375) non ha partecipato, 89 (24% su 375) si. Tra
i 357 (43% su 834) che rispondono sulla sottoscrizione del PDF, 244 (68% su 357) non lo ha sottoscritto,
113 (32% su 357) si.
Dalle 834 risposte a QFa*3 (912% su 914) 753 (90% su 834) si riferiscono alla conoscenza del PEP: 212
(28% su 753) casi non lo conoscono, 541 (72% su 753) si, tra questi 163 (30% su 541) lo possiede, 104 (19%
su 541) ha partecipato ala redazione, 136 (25% su 541) lo ha sottoscritto. Tra i 507 (61% su 834) che
rispondono sul possesso del PEP, 329 (65% su 507) non lo possiede, 178 (35% su 507) si. Tra i 411 (49% su
834) che rispondono sulla redazione del PEP, 299 (73% su 411) non ha partecipato, 112 (13% su 411) si.
Tra i 405 (49% su 834) che rispondono sulla sottoscrizione del PEP, 258 (64% su 405) non lo ha sottoscritto,
147 (36% su 405) si.
QFa*4
Quali sono le 2 figure che con lei hanno maggiormente definito gli obbiettivi per
l’integrazione scolastica per sua/o figlia/o? (indicare con 1 croce ognuna delle 2 figure)
Dalle 825 risposte a QFa*4 (90% su 914) le famiglie, tra le figure con cui hanno maggiormente definito gli
obbiettivi per l’integrazione scolastica del proprio figlio, segnalano per:
651 casi (79% su 825) l’insegnante di sostegno, 416 (50% su 825)l’insegnante curricolare, 313 (38% su 825)
il medico dell’AUSL, 173 (21% su 825) l’operatore AUSL, 92 (11% su 825) l’operatore comunale, 87 (11%
su 825) il capo d’istituto e 75 (9% su 825) altro. (Si tenga in considerazione che l’operatore AUSL e
comunale non sono risorse scontate per tutti gli alunni).
Nella lista degli Altri (75) oltre a professionalità quali logopedista, educatore, , psicologa, psicomotricista,
neuropsichiatra, mediatore del linguaggio e altri riportabili alle altre voci riportate in tabella compaiono
Risorse associative, private e di enti pubblici quali obbiettori, assistenti sociali e pedagogisti.
QFa*5
Nell’anno scolastico 1997/’98 (terminato lo scorso giugno), le sono stati comunicati dal
Capo d’Istituto, con lettera scritta, le date degli incontri del Gruppo Operativo per
quell’anno?
Dalle 744 risposte a QFa*5 (81% su 914) risulta che nell’a.s. 1997’98 in 456 casi (61% su 744) gli incontri
del G.O. non siano stati comunicati per scritto.
Dalle 814 risposte a QFa*1 (89% su 914) risulta che, all’epoca della somministrazione dei questionari (metà
marzo/inizio giugno), 425 (52% su 814) erano i casi in cui era stata fatta la prima riunione del G.O. Tra
coloro che hanno partecipato e indicato il mese della riunione 332 (85% su 425) 202 (61% su 332) indica la
fascia compresa nei mesi di settembre e novembre, 46 (14% su 332) a dicembre, 36 (11% su 332) a gennaio,
16 (5% su 332) a febbraio, 19 (6% su 332) a marzo e 6 (2% su 332) a giugno (probabilmente dell'anno
precedente).
QFa*6
Nell’anno scolastico 1997/’98, ha preso parte all’elaborazione del Profilo Dinamico
Funzionale (PDF) o/e il Piano Educativo Personalizzato (PEP) di sua/o figlia/o? (indicare con
un una croce la descrizione sottoriportata più simile a quanto realmente accaduto)
Dalle 728 risposte a QFa*6 (80% su 914) relative al numero delle famiglia che hanno partecipato, nell'a.s.
97/98, a uno o più incontri per la definizione del PDF o del PEP, riscontriamo 894 indicazioni. Un
incremento determinato da risposte a più opzioni ove, 186 non danno risposta (20%), 580 indicano una
risposta (63), 135 due risposte (15%), 8 tre risposte (1%) e 5 quattro risposte (1%). 142 (20% su728)
dichiarano di aver avuto un incontro del GO, 84 di questi (59% su 142) ha avuto anche incontri separati. 97
(13% su728) dichiarano di aver partecipato a due incontri di GO, 33 di loro (34% su 97) ha avuto anche
incontri separati. 78 (11% su 728) ne dichiara tre d’incontri di GO, 26 di loro (33% su 78) ha partecipato
anche ad incontri separati. 400 (55% su 728) ha avuto incontri separati con gli insegnanti di classe, di
sostegno, gli operatori AUSL ed altri, 128 tra questi (32% su 400) ha avuto 1 incontro per 72 casi, 2 per 32 e
63
3 per 24, per 272 casi (68% su 400, il 37% su 728) risultano solo incontri separati. In effetti sembra che solo
272 (37% su 728) abia avuto solo incontri separati.
QFa*7
La scuola le ha consegnato l’opuscolo: "INSIEME! Guida all’integrazione scolastica"?
Dalle 792 risposte a QFa*7 (87% su 914) l’opuscolo “Insieme” 285 famiglie (36% su 792) lo ha ricevuto lo
ha ricevuto nell’a.s. 1997/98, 175 (22% su 792) nell’a.s. 1998/99 e, al momento della somministrazione del
questionario (metà marzo/inizio giugno a.s. 1998/99) 332 non ancora (42%su 792).
QFa*7_1
Se conosce l’opuscolo "INSIEME!" ma non l’ha ricevuto dalla scuola, da chi ne è venuto a
conoscenza? [specificare]
Dalle 59 risposte a QFa*7_1 (6% su 914) la famiglia la cui conoscenza dell’opuscolo “Insieme” non è
avvenuta per averlo ricevuto dalla scuola, è scaturita da:
Amici, Associazione, Associazione – AUSL, Associazione (ricevuto il 10.4.99) lo posseggo dal 98 avuto
dall'AGFA alla quale faccio parte, Associazione AGFA via laura bassi, Associazione AICE, Associazione
AICE, Associazione ANFFAS, Associazione CEPS, prima della scuola me lo aveva dato, Associazione la
giostra, Associazione la giostra a cui partecipo, Associazione UILDM, Associazione UILDM, Associazione
UILDM, Associazione UILDM, Associazione UILDM ASITOI, AUSL, Consiglio di classe, Chiesto in
prestito per qualche giorno, Circolo Didattico - aprile 99, Da altra scuola, da altri genitori, Da mio figlio, Da
nessuno , Da nessuno, Da nessuno, Da questo questionario, dal responsabile del gruppo h nel 1998, dalla
preside, Dalla scuola, Dalla scuola in un secondo tempo, Dalle altre mamme degli scolari, Genitore di
bambino portatore di handicap, GLIP incontri organizzati dal , GLIP nel corso delle conferenze a Imola, Nei
3 incontri della primavera 98, Riunione sala prodi aprile 98, insegnante di sostegno, Insegnante di sostegno,
Insegnante di sostegno, Insegnante di sostegno, Insegnante di sostegno, Insegnante di sostegno, insegnante di
sostegno, Insegnante di sostegno, Non mi interessa, No, No, Non lo conosco, Non lo conosco, Non lo
conosco, non mi ricordo, Non mi ricordo, Non ne conoscevo l'esistenza, Non ricordo, Non ricordo,
Provveditorato, Provveditorato, Riunione scolastica.
QFa*8
Su quale di queste aree Le è stato richiesto, in quest’anno scolastico, il suo contributo
durante la definizione del Piano Educativo Personale di sua/o figlia/o?
Dalle 584 risposte a QFa*8 (64% su 1033) nella definizione del PEP il contributo chiesto alla famiglia è
stato nell’area Motoria per 117 casi (20%), Sensoriale per 57 (10%), Cognitiva per 144 (25%), LinguisticaComunicazione per 234 (40%), Affettiva-Relazionale per 274 (47%), Autonomia per 284 (49%) e
dell’Apprendimento per 292 (50%).
QFa*8_1
Se non le è stata fatta alcuna richiesta in tal senso, quale tra le seguenti opzioni è quella
che maggiormente identifica lo stato attuale:
Dalle 388 risposte a QFa*8_1 (36% su 1033) tra le famiglie a cui non è stata fatta, per la definizione del
PEP, alcuna richiesta sulle aree Motoria, Sensoriale, Cognitiva, Linguistica-Comunicazione, AffettivaRelazionale, Autonomia e dell’Apprendimento, 141 (36% su 388) ha partecipato genericamente alla
discussione del G.O., 5 (2% su 388) ha richiesto l’incontro del G.O. che non è stato ancora definito e 262
(62% su 388) ha incontrato separatamente i diversi operatori.
QFa*9
Può indicare chi sono le 2 figure con cui ha maggiormente confrontato le attività a casa di
sua/o figlia/o con gli obbiettivi d’integrazione scolastica? (indicare con 1 croce ognuna
delle 2 figure)
Dai 796 QFa*9 (87% su 914) riscontriamo, tenendo in considerazione che vi sono state risposte indicanti
anche più di due figure: Insegnante sostegno-597 (75%);Insegnanti classe-420 (53%);Medico AUSL-229
(29%);Operatore AUSL-162 (20%);Operatore comunale-110 (14%);Altri-78 (10%);Capo Istituto-32 (4%).
Nella lista degli Altri (78) oltre a professionalità quali logopedista, educatore, , psicologa, psicomotricista,
neuropsichiatra, mediatore del linguaggio e altri riportabili alle altre voci riportate in tabella compaiono
Risorse familiari, associative, private e di enti pubblici quali obbiettori, assistenti sociali e pedagogisti.
QFa*10
64
Quali tra queste necessità ritiene siano già state soddisfatte, quali invece ancora da
soddisfare e quali, infine, non reputa necessarie? (una sola risposta per ogni riga)
Dalle 780 risposte a QFa*10 (77% su 914) le famiglie assegnano:
Quali necessità da soddisfare, 969 frequenze (19% su 5102) e in particolare a:
Quali necessità già soddisfatte, 1489 frequenze (29% su 5102) e in particolare a:
Spazi e laboratori attività gruppo: 388 (26% su 1489); Spazi e laboratori attivita individualizzate: 345 (23%
su 1489); trasporto casa/att scolastiche: 202 (14% su 1489); Ausili mediatori comunicazione: 157 (11% su
1489); Riabilitazione/ausili cognitivo: 153 (10% su 1489); Riabilitazione/ausili deambulazione: 68 (5% su
1489); Riabilitazione/ausili postura: 90 (6% su 1489); Superamento barriere architettoniche: 86 (6% su
1489).
Quali non necessarie: 2644 frequenze (52% su 5102) e in particolare a:
Trasporto casa/att scolastiche: 451 (17% su 2644); Superamento barriere architettoniche: 442 (17% su 2644);
Riabilitazione/ausili postura: 427 (16% su 2644); Riabilitazione/ausili deambulazione: 468 (18% su 2644);
Ausili mediatori comunicazione: 344 (13% su 2644); Riabilitazione/ausili cognitivo: 290 (11% su 2644);
Spazi e laboratori attivita individualizzate: 133 (5% su 2644); Spazi e laboratori attività gruppo: 89 (3% su
2644).
QFa*11
In quali di queste aree ritiene che il Progetto Educativo Personalizzato e comunque l’attività
scolastica che sua/o figlia/o svolge debba essere rafforzata (indicare max. 2 aree):
Dalle 698 risposte a QFa*11 (76% su 1033) le famiglie vorrebbero vedere rafforzato nella definizione del
PEP per 387 indicazioni (55% su 698) l’Area apprendimento e competenze scolastiche, per 295 (42% su
698) l’Area delle relazioni ed integrazione sociale, per 232 (33% su 698) l’Area della comunicazione e/o
orientamento, per 113 (16% su 388) l’Area della cura di sé, 76 (11% su 388) l’Area dell'autonomia motoria,
30 (4%) specificano Altro:
Area affettivo relazionale / Area mat. Scientif. / Attività in piscina / Attività manuali / Aumento ore sostegno
/ Ausili / Ausili / Autonomia nello svolgimento delle consegne date / Autonomia sociale / Autonomie e
gestione delle proprie risorse intellettive / Autostima / Avere piu' spazio con i suoi compagni / Disciplina /
Fisioterapia / Interprete LIS / Laboratorio manipolativo / Lavoro estreno. / Le aree sono contemplate dal
PEP, va ampliato il monte ore. / Ma si sta già lavorando. / Migliore la scrittura / Nessuna / Nessuna /
Orientamento scolastico futuro / Orientamento visivo / PEP / PEP / Rapporto con il cibo. / Rispetto delle
regole / Tempo libero. / Un'aula dove ci possano essere più strumenti a disposizione del bimbo e
dell'insegnante.
Elenco delle altre voci:
area affettivo relazionale
area mat. Scientif.
attività in piscina
attività manuali
aumento ore sostegno
Ausili
Ausili
autonomia nello svolgimento delle consegne date
Autonomia sociale
autonomie e gestione delle proprie risorse intellettive
Autostima
avere piu' spazio con i suoi compagni
Disciplina
Fisioterapia
Interprete LIS
laboratorio manipolativo
lavoro estreno.
Le aree sono contemplate dal PEP, va ampliato il monte ore.
ma si sta già lavorando.
migliore la scrittura
Nessuna
Nessuna
orientamento scolastico futuro
orientamento visivo
PEF
65
PEP
rapporto con il cibo.
rispetto delle regole
Tempo libero.
un' aula dove ci possano essere più strumenti a disposizione del bimbo e
QFa*12
Conosce chi è il rappresentante dei genitori degli alunni certificati del suo Circolo?
Nelle 804 risposte a QFa*12 (88% su 914), alle famiglie degli a. c., tale loro rappresentante nel GLCI non è
noto in 522 casi (65% su 804) mentre lo è in 282 (35% su 804).
QFa*12_1
Se sì, è un componente della sua famiglia?).
Tale conoscenza, su 69 QFa*12_1 (24% su 282), lo è in quanto persona della famiglia.
QFa*13
La legge stabilisce e richiede un ruolo attivo della famiglia nel processo d’integrazione
scolastico. Ritiene di essere stato sufficientemente coinvolto?
Dalle 718 risposte a QFa*13 (79% su 914) 474 famiglie (66% su 718) ritiene di essere sufficientemente
coinvolto, 244 (34%) no.
QFa*14
In quali momenti è stata richiesta la sua partecipazione attiva e diretta?
Dalle 724 risposte a QFa*14 (79% su 914) le famiglie segnalano, nei seguenti momenti, una loro
partecipazione attiva e diretta:
Iscrizione 506 (70% su 724); Passaggio da una scuola all'altra 323 (45% su 724); Progettazione educativaintegrativa individualizzata 280 (39% su 724); Assegnazione ore di sostegno 200 (28% su 724); Diagnosi
funzionale 149 (21% su 724); Gite scolastiche 140 (19% su 724); Percorsi formativi 131 (18% su 724);
Autonomia personale nelle attività scolastiche 42 (6% su 724); Progettazione educativa-integrativa di C o I
32 (4% su 724); Somministrazione farmaci 25 (3% su 724); Altro specificare 22 (3% su 724).
QFa*15
Ha partecipato ad incontri informativi sull’integrazione scolastica?
Dalle 758 risposte a QFa*15 (83% su 914) risulta che 161 famiglie (20% su 758) hanno partecipato ad
incontri informativi sull’integrazione scolastica, 597 no (75% su 758).
QFa*15_1
[Se Sì], può indicarci da chi sono stati organizzati?
Dai 130 QFa*15_1 (14% su 914) risultano varie figure tra i quali dell’ente Scuola (Insegnanti di Sostegno,
Insegnanti, Capi d’Istituto, Provveditorato), AUSL e Associazioni ed Enti privati ed Interistituzionali
(GLIP).
QFa*16
Secondo Lei qual é (o quali sono) l’ente (gli enti) che riveste (rivestono) maggiore
competenza nel merito delle attività sotto elencate? (Indicare con una croce sia la risposta
che l’Ente, o gli Enti, che ritiene essere competenti in merito:
Dalle 702 risposte a QFa*16 (77% su 914) risulta che la competenza a svolgere l’Attività formazione
professionale finalizzata all'inserimento lavorativo è attribuita:
Eliminazione delle barriere architettoniche
Sussidi per l'accesso e la frequenza scolastica
Fornitura protesi
Trasporti
Attrezzature e ausili didattici per disabili
Formazione ed aggiornamento per i diversi operatori
Comune, Provveditorato agli Studi, AUSL, Provincia, Altro, Non so
(gli enti) che riveste (rivestono) maggiore competenza nel merito delle attività sotto elencate? (Indicare con
una croce sia la risposta che l’Ente, o gli Enti, che ritiene essere competenti in merito
Dai 702 Q. riscontriamo:
66
Attività
Attività
Attività
Attività
Attività
Attività
formazione
formazione
formazione
formazione
formazione
formazione
professionale ins professionale ins professionale ins professionale ins professionale ins professionale ins
lav Comune lav provveditorat
lav AUSL
lav provincia
lav altro
lav non so
159
162
136
201
11
157
Barriere comune
Barriere
Barriere AUSL
Barriere
Barriere altro
Barriere non so
provveditorato
provincia
468
25
74
80
2
99
Sussidi accesso Sussidi accesso Sussidi accesso Sussidi accesso Sussidi accesso Sussidi accesso
frequenza
frequenza
frequenza AUSL
frequenza
frequenza altro frequenza non so
comune
provveditorato
provincia
316
190
103
66
16
95
falso
falso
Vero
falso
Protesi comune
Protesi
Protesi AUSL Protesi provincia
Protesi altro
Protesi non so
provveditorato
37
9
461
16
1
94
Trasporti
Trasporti
Trasporti AUSL
Trasporti
Trasporti altro Trasporti non so
comune
provveditorato
provincia
518
10
46
25
3
62
Attrezzature
Attrezzature
Attrezzature
Attrezzature Attrezzature altro Attrezzature non
comune
provveditorato
AUSL
provincia
so
193
181
278
46
3
96
Formazione
Formazione
Formazione
Formazione altro Formazione non
Formazione
comune
provveditorato
AUSL
provincia
so
131
373
151
107
8
111
QFa*17
Presso il suo Circolo o Istituto esiste il Gruppo di Lavoro che riunisce i rappresentati della
Scuola, AUSL e dei Genitori sull’Integrazione scolastica?
Su 720 QFa*17 (79% su 914), 178 (25% su 720) famiglie ritengono che tale istituto funzioni, 46 (6% su
720) che non funzioni, 155 (22% su 720) che esista ma non è informato sull’attività che svolge, 155 (22% su
720) ritiene non sia costituito, 209 (29% su 720) non sa, e 34 (5% su 720) il risponde altro.
QFa*18
Ritiene di essere sufficientemente informato sull’attività che sua/o figlia/o svolge a scuola o
al centro formativo?
Dalle 780 risposte a QFa*18 (82% su 914) le famiglie ritengono, sull’attività svolta dal figlio a scuola o al
centro formativo, di essere sufficientemente aggiornate costantemente in 636 casi (82% su 780), si ma non
aggiornate in 56 (7% su 780), non abbastanza in 88 (11% si 780) e no in 19 casi (2% su 780).
QFa*19
L’iscrizione a scuola, o il passaggio tra una scuola e l’altra, è stato organizzato tramite
incontri preparatori con gli insegnanti e con questi e gli operatori, medici e non, della AUSL
che seguono sua/o figlia/o?
L’inserimento degli a. c. in 731 risposte a QFa*19 (80% su 914), è anticipato da incontri preparatori per 534
casi (73% su 731 e 43% su 1235 a.c. dichiarati).
QFa*20
Nella scuola di sua/o figlia/o esistono barriere architettoniche?
Dalle 704 risposte a QFa*20 (77% su 914) 298 famiglie (42% su 704) affermano l'esistenza di barriere
architettoniche, 406 no (58% su 704).
QFa*21
Barri quanto ritiene sia maggiormente necessario per l’integrazione scolastica di sua/o
figlia/o (faccia solo una scelta): (sono presenti più scelte)
67
Dalle 767 risposte a QFa*21 (84% su 1033) la scelta delle famiglie cade 609 volte (79% su 767) sulla
continuità degli operatori, 155 (20% su 767) su la maggior comunicazione con gli operatori e famiglia 144
(19% su 767) su Ausili strumenti laboratori.
QFa*22
Potrebbe indicarci (ordinando per importanza dove 1° = più importante, 7° = meno
importante) le figure che, secondo lei, sono state in grado di informarla maggiormente sui
modi per migliorare, a casa, le sue azioni per consolidare, le conoscenze, le capacità e i
gradi d’integrazione di sua/o figlia/o
Dalle 760 risposte a QFa*22 (83% su 1033) le figure da cui traggono maggiori indicazioni per le attività a
casa sono, in riferimento ai valori attribuiti si pongono in situazione decrescente per importanza: l’insegnante
di sostegno (1308), l’operatore AUSL (1460), l’operatore comunale (1494), l’insegnante di classe (1637), il
medico AUSL (1689) ed il capo d’istituto (2129).
Si riportano per gli altri (360) le voci specificate con, quando presente, il valore attribuito:
1 medico psic. priv.; 1 associazione; 1 Associazione di genitori; 1 centro privato; 1 CEPS; 1 ceps; 1 ceps; 1
ceps; 1 ceps; 1 club insieme; 1 club insieme; 1 docente privato; 1 educatore; 1 educatore professionale; 1
educatrice; 1 educatrice per non vedenti; 1 enaip; 1 insegnante privata x recupero; 1 insegnante sostegno
comunale; 1 interprete LIS; 1 la madre; 1 logopedista; 1 logopedista; 1 logopedista; 1 medico
neuropsichiatra; 1 pedagogista; 1 pedagogista ceps; 1 psicologa; 1 psicologo; 1 psicologo ass. genitori; 1
psicologo AUSL; 1 psicologo privato; 1 psicoloi privati; 1 psicomotricista; 1 psicomotricista; 1
psicomotricista; 1 tecnico ipovedenti; 1 terapista; 1 volontari; 2 psicologa; 2 educatore; 2 esperto AXIA; 2
Gruppo appartamento Gandusio; 2 io; 2 Mediatore linguaggio dei segni; 2 operatori dopo scuola ape; 2
pedagogista; 2 pol. Privato; 2 psicologo privato; 2 terapisti; 3 ASPHI; 3 ceps; 3 dopo scuola; 3 educatore
AUSL; 3 educatrice; 3 fisioterapista.; 3 logopedista; 3 logopedista privata; 3 mediatore; 3 obiettore; 3
psicomotricista; 3 specialista privato; 4 logopedista; 4 logopedista; 4 neuropsichiatra; 4 psicologa; 4
psicologo privato; 5 Operatori cooperativa; 5 associazione; 5 associazione; 5 medici; 6 operatore domiciliare;
6 sorella; Centro regionale disabilità cognitive vedi Stella; dott. cioci; educatore 6; educatrice; educatrice;
LIS; LIS; logopedista; Maestre elementari; nessuno; nessuno; nessuno; nessuno per niente; neuropsichiatra
7; non ho avuto informazioni; non ho capito la domanda; obiettore; pedagogista comunale; pedagogista 3;
pedagogista ceps; Poliambulatorio AXIA; psicologa 4; psicologo; psicologo esterno; psicologo priv;
psicomotricista; tutto il gruppo insegnanti; uic 1;
QFa*23
Potrebbe indicarci (ordinando per importanza dove 1° = più importante, 10° = meno
importante) i punti sotto descritti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare
l’integrazione scolastica:
Collaborazione famiglie di alunni certificati-2664; Ausili tecnici e laboratori-2417; Professionalità degli
Operatori comunali-2106; Progetti con operatori AUSL-2080; Progetti d'integrazione extrascolastici-2532;
Professionalità dei Docenti di sostegno-1455; Collaborazione tra i membri dei Gr. Oper.- 2068; Informazione
sugli handicap-2672; Corsi di formazione-2530; Collaborazione associazioni H-3082.
QFa*24
Potrebbe elencarci, sinteticamente, gli aspetti critici e da migliorare circa l’attuale
situazione integrativa di sua/o figlia/o:
I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri
a pag.xxxx.
DFa*25
Potrebbe ora elencarci invece gli aspetti più positivi circa l’attuale situazione integrativa di
sua/o figlia/o:
I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri
a pag.xxxx.
Capi d’istituto
QC*1
68
Prima degli Accordi di Programma (L. 104/92), siglati nel luglio 1997, era già operante il
Gruppo di Lavoro di Circolo o d’Istituto (art. 15 L. 104/92)?
Tale organismo, previsto dalla Legge 104/92, dalle 108 risposte a QC*1 (87% su 124) solo 30 (28% su 108)
capi d'istituto hanno costituito i GLCI sino al 97 compreso, anno degli A. di P.
QC*2
A seguito della sottoscrizione degli Accordi di Programma (L. 104/92), è stato attivato il
Gruppo di Lavoro di Circolo o d’Istituto?
A seguito della firma degli A. di P., su 108 risposte a QC*2, i GLCI dichiarati costituiti dai capi d'istituto
diventano 79 (72% su 108), 16 (15%su 108) sono in corso di attivazione, mentre i restanti 13 (12% su 108)
sono in attesa di risposte, parimenti suddivise, di AUSL e Ente Locale.
QC*3
Prima degli Accordi di Programma, erano già operanti i Gruppi Operativi?
Dalle 105 risposte a QC*3 (85% su 124) questo organismo, previsto dalla L. 104/92, risulta essere stato
istituito prima degli A. di P. per 67 casi (64% su 105).
54 sono le indicazioni dell’anno d’istituzione che per 23 casi (42,6% su 54) è precedente all’attivazione della
L. 104/92, per 29 casi (53,7% su 54) precedente agli A. di P. del ’97 e solo 2 (3,7% su 54) successivi.
QC*4
Prima degli Accordi di Programma, i Progetti Educativi Personalizzati erano redatti su uno
schema comune al Circolo o all’Istituto?
Dalle 111 risposte a QC*4 (90% su 124) i Circoli o Istituti erano dotati di un modello comune di PEP prima
degli A. di P. in 44 casi (40% su 111).
QC*5
A seguito degli Accordi di Programma, i Progetti Educativi Personalizzati sono redatti
secondo uno schema comune al Circolo o all’Istituto?
In riferimento alle 104 risposte a QC*5, a seguito della sottoscrizione degli A. di P. in 56 (54%su 104). Su
131 scuole sono stati raccolti 29 modelli di PEP.
QC*6
Il Comune di riferimento ha sottoscritto gli Accordi di Programma?
Dalle 112 (85% su 131) risposte al QC*6 risulta che a 63 Capi d’Istituto (56% su 111) è noto che il Comune
di riferimento ha sottoscritto gli A. di P. a 35 (31%) non risulta e 14 (13% su 111) non lo sanno.
QC*7
Le tre riunioni dei Gruppi Operativi vengono comunicate per iscritto alle famiglie?
La convocazione dei tre incontri dalle 110 risposte a QC*7 (89% su 124) risulta fatta dai capi d’istituto con
comunicazione scritta per 72 casi (67% su 107) in 35 (33% su 107) no. Analizzando i dati relativi alle
comunicazioni scritte si verifica che 8 capi d’istituto (7% su 107) comunicano per iscritto a 142 a.c. (14% su
1046) i tre incontri nei primi due mesi di scuola, 45 (42% su 107) comunicano per iscritto a 317 a.c. (30% su
1046) il primo incontro entro i primi due mesi e le altre in seguito, 19 (18% su 107) comunicano a 192 (18%)
altro e in tempi diversi (dalle specifiche riportate si nota che non si tratta sempre in modalità scritta e tempi
certi), infine 35 (33% su 107) non comunicano per iscritto gli incontri a 395 a.c. (38% su 1046).
Dalle 69 indicazioni dell’anno (QC*7) in cui tale modalità viene posta in essere per 46 casi (67% su 69) dal
1998, 17 (25% su 69) tra il ‘92 e il ’97 e 6 (8% su 69) prima della L. 104/92.
QC*7_1
[Se Sì] con quale di queste modalità:
Dalle 81 risposte a QC*7_1 (65% su 124) risulta che gli incontri vengono comunicati in 9 casi (11% su 81)
tutti e tre nei primi due mesi di scuola, 48 (59% su 81) una entro il primo mese e le rimanenti in seguito, 24
(30% su 81) in altro modo, così specificato:
Inizio\metà anno \ conclusione - Vengono comunicati verbalmente dai docenti. - Tramite diario
comunicazioni scuola\famiglia. - Nell'a.s. 97/98 - Una all'inizio e uno al termine - In caso di
necessità - Di volta in volta. - Al 3 incontro sono stati invitati i genitori con comunicazione scritta. –
Inizio\2 quadrimestre\fine anno scolastico. - Nel momento in cui l'AUSL ce lo comunica. - Una entro
i primi due mesi\una al termine 1 quadrimestre\1 termine a.s. – Inizio\durante\fine a.sc. - Secondo la
69
disponibilità del medico AUSL e gli impegni della scrivente e dei docenti - Molto dipende dagli
impegni degli specialisti AUSL. - Secondo la disponibilità del medico AUSL, degli impegni della
scrivente e dei docenti. - Nell'anno sc. 98/99 si è concordata con l'AUSL la presenza delle famiglie
soltanto alla 3 riunione - 1 primi 3 mesi, le altre poi - Marzo - Di volta in volta altrimenti si
dimenticano - Prima delle riunioni - Tramite docenti di sostegno dopo intesa e riferimenti AUSL Dicembre e una aprile/maggio - Tutte e te nei primi tre mesi - Al momento - Secondo la disponibilità
dello psicologo dell'AUSL e del Contratto dei docenti - Comunicazioni per vie brevi - In seguito a
possibilità di verifiche e riaggiustamenti programmazione - Comunicate telefonicamente.
QC*8
Quanti Profili Dinamici Funzionali degli alunni certificati attualmente iscritti presso il Circolo
o l’Istituto presentano, al momento, già compilata la parte "Integrazione ed osservazione
dei familiari"?
Dalle 94 risposte a QC*8 (75% su 124) su 1046 a.c. ai capi d’istituto sono noti 202 PDF (19% su 1046)
compilati anche nella parte relativa alle osservazioni della famiglia.
QC*9
In quanti plessi sono presenti barriere architettoniche?
Dalle 65 risposte a QC*9 (52% su 124) i capi d'Istituto, su 526 plessi presenti in provincia, ne segnalano 141
con barriere architettoniche (27% su 526).
QC*10
Quanti PDF, PEP e Modelli AA , di alunni certificati attualmente iscritti presso il Circolo o
l’Istituto, sono stati sottoscritti dalle famiglie e, nel caso, quante famiglie ne hanno copia?
Totale a.c. 1046; PDF sottoscritti 259 (25%); PDF copia in possesso alle famiglie 184 (18%); PEP
sottoscritti dalle famiglie 364 (35%); PEP copia in possesso delle famiglie 328 (31%);
QC*11
Sono stati nominati nel Gruppo di Lavoro o di Circolo:
In relazione ai capi d’istituto e su 104 risposte a QC*11 (83% su 124), sono stati nominati i rappresentanti
dei genitori degli alunni per 77 GLCoI (62% su 104) ed in pari consistenza, 77 (62% su 104), il
rappresentante degli a. c.
QC*12
Potrebbe indicarci (ordinando per importanza dove 1° = più importante, 10° = meno
importante) i punti sotto descritti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare
l’integrazione scolastica offerta nella sua classe:
Collaborazione famiglie do alunni certificati-273; Ausili tecnici e laboratori-496; Professionalità degli
operatori comunali-461; Progetti con operatori AUSL-448; Progetti d'integrazione extrascolastici-551;
Professionalità docenti di sostegno-274; Collaborazione tra i membri del G.O. 385; Informazione sugli
handicap-512; Corsi di formazione-511; Collaborazione associazioni H-686.
QC*13
Potrebbe elencarci, sinteticamente, gli aspetti critici e da migliorare circa l’attuale
situazione interna al proprio circolo o istituto, in relazione sia agli altri enti impegnati in
questo settore (Provveditorato agli Studi, Comune, AUSL, Provincia) che all’utenza
studentesca e familiare:
107 risposte dai capi d’istituto (86% su 124); I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata
esposta nella relazione del dottor M. Barbieri a pag.xxxx.
QC*14
Potrebbe ora elencarci invece quelli che in relazione al punto precedente sono gli aspetti
più positivi che si riscontrano all’interno del Suo Circolo/Istituto:
107 risposte dai capi d’istituto (86% su 124); I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata
esposta nella relazione del dottor M. Barbieri a pag.xxxx.
Docenti
70
QD*1
Quanti alunni certificati sono presenti nella classe?
Dalle 1003 risposte alla QD*1 (98% su 1033) i docenti segnalano:
per l’a.s. 1998/99, 1235 a. c. (89% su 1385). Nelle 811 classi (66% su 1033) è presente un solo a. c., in 320
(26% su 1033) due e in 104 (8% su 1033) tre o più.
QD*2
Quanti docenti curricolari sono impegnati sulla classe?
Dalle 948 QD*2 (92% su 1033) . riscontriamo:
insegnanti impegnati sulla classe
n. ins.
0
1
2
3 4
5
valore
84
7
164
163
130
36
%
8,1%
0,7% 15,9% 15,8% 12,6% 3,5%
n. ins. 8
9
10
11
12
13
valore
148
133
69
33
26
10
%
14,3%
12,9% 6,7%
3,2%
2,5% 1,0%
6
7
7
18
0,7% 1,7%
14
19
>19
2
1 1
0,2% 0,1% 0,1%
QD*3
Quanti docenti di sostegno sono impegnati sulla classe? Dai 952 Q. riscontriamo:
Dalle 952 risposte a QD*3 (92% su 1033) riscontriamo:
insegnanti frequenza
%
numero ins.
1
791 83,09%
2
133 13,97%
3
25 2,63%
4
3 0,32%
QD*4
Potrebbe indicare (indicando 0 in caso di assenza) quante sono tra queste figure quelle
impegnate in classe su ogni alunno certificato (si prega di riportarne le iniziali):
In base alle risposte di 1013 QD*4 (98% su 1033) su 960 a. c., desunti da quanto dichiarato nella stessa
domanda, risultano impegnati:
n.
operatori % sul totale operatori
1273
docenti curricolari;
27%
1362
docenti di sostegno;
29%
809
personale educatore;
17%
478
personale d’assistenza;
10%
425 personale di mediazione;
9%
417 personale di riabilitazione.
9%
4764 totale operatori
Su 446 a. c. sono impegnati "altri" specificati solo per 74 casi (17% su 446).
inglese, Religione Inglese, nuova certificazione, nuova certificazione, nuova certificazione, nuova
certificazione, obiettore, obiettore, obiettore di coscienza, obiettore, operatrice, obiettore, progetto SEI,
insegnante progetto nomadi, progetto SEI assistente sociale, interprete LIS, 0biettore, obiettore, esperti 3a
area, 1obiettore, LIS, progetto classe aperta, obiettore, obiettore, obiettore, obiettore, obiettore
obiettore1obiettore, obiettore, obiettore, obiettore, obiettore ed educatore AUSL, obiettore di coscienza,
obiettore, insegnante di L" su sostegno, obiettore, obiettore, obiettore, laboratorio cucina, rc, insegnante
comunale di L 2, obiettore, obiettore, obiettore, personale ata, obbiettore, obiettore, obiettore, obiettore,
docente curriculare, tutto il consiglio di classe, docente curriculare, tutto il consiglio di classe, docente
curriculare, tutto il consiglio di classe, obbiettore, obiettore, direttore, neuropsichiatra, neuropsichiatra, non
in contemporanea,, non in contemporanea, operatore scolastico esterno, operatore scolastico esterno,
operatore scolastico esterno, obiettore, obiettore, operatore scolastico esterno, operatore scolastico esterno,
tecnico "Cavazza", obiettore, obiettore, obiettore, (alcuni illeggibili).
71
QD*5
I Piani Educativi Personalizzati degli alunni certificati della classe sono stati redatti su di
uno strumento comune adottato per tutti gli alunni certificati del Circolo/Istituto
Dalle 913 risposte a QD*5 (88% su 1033) in 524 casi (58%) il PEP è stato redatto su un modello comune
per il Circolo/Istituto è il di questi che usa uno strumento comune per la stesura del PEP.
Tra coloro che rendono noto l’anno d’adozione di tale procedura, 467 QD, tale procedura viene adottata per
il 17% nell’a.s. ‘97/’98 ed il 38% nell’a.s ‘98/’99.
Circa l’anno:
88/89
89/90
91/92
92/93
93/94
94/95
95/95
96/97
97/98
98/99
99/2000
esistono degli accordi comuni
non c'è PEP
5
4
21
5
14
25
44
85
80
179
1
3
1
1,1%
0,9%
4,5%
1,1%
3,0%
5,4%
9,4%
18,2%
17,1%
38,3%
0,2%
0,6%
0,2%
QD*6
L’inserimento nella classe fu preceduto da incontri preparatori? (Si barri la casella più
rispondente alla realtà di ogni singolo alunno certificato della classe)
Dalle 995 risposte a QD*6 (96% su 1033) e dove i docenti riportano per gli 889 a.c. dichiarati nella
domanda, anche più opzioni per un singolo caso , tali incontri preparatori non si sono verificati: in 196 casi
(20% su 889);
sono avvenuti:
tra il personale della scuola in 630 casi (63% su 889);
tra il personale della scuola e la famiglia in 505 (51% su 889);
tra il personale della scuola e quello della AUSL 629 volte (63% su 889);
collegialmente tra tutte le componenti interessate in 297 casi (30% su 889);
altro è successo in 55 casi (6% su 889).
(Relativamente alla presenza delle varie componenti al GO, in riferimento alle risposte a QD*7 e
QD*8 si fa presente che, non essendo coerenti le risposte, spesso invece di segnare il numero di incontri
in cui è stata presente la componente insegnante s'indica il numero d'insegnanti presenti agli incontri,
tutti i valori sono stati riportati a 1.)
QD*7
Nell’anno scolastico precedente (1997/’98), sono stati effettuati gli incontri del Gruppo
Operativo per quell’anno? Per ogni alunno si indichi il numero di dette riunioni riportando
(nelle rispettive caselle) a quanti di questi incontri era presente almeno una figure delle
diverse componenti sottoelencate.
72
Dalle 1029 risposte a QD*7 (99% su 1033) vengono dichiarati per l'a.s. 97/98 incontri per 650 a.c. (48% su
1349 a.c. a.s. 97/98)
Ponendo 100 i 638 alunni nei cui incontri erano presenti i docenti curricolari, riscontriamo che la presenza
dei docenti di sostegno è per 527 a.c. (83%), del medico dell’AUSL per 421 (65%), di altro personale AUSL
per 277 (43%), della famiglia per 328 (51%), di educatori comunali per 199 (31%), di altri per 72 (11%).
Verificando per quanti a.c. ci fosse almeno la presenza di un personale della AUSL, medico o altro, i casi
aumentano a 439 (68% su 638), determinando su questo valore di presenza il 96% per il medico e il 63% per
gli altri operatori.
Per 100 a.c. (16% su 638, 139% su 72) viene specificato, riportando tra parentesi il numero delle frequenze,
chi fossero gli “altri”:
+ 1 incontro a metà a.s. ricevimento genitori (2) - Alunno iscritto al primo anno (2) - Ass coop - Ass.
sociale - Assessore comunale - Assistente (3) - Assistente + obiettore - Capo d'istituto (33) - Capo
istituto e Sindaco - Ceps (2) - Coordinatote gruppo della scuola (2) - Curricolari : lettere e
matematica (3) - Frequentante la scuola media - Iinteristituz. - Incontri con famiglia svolti a parte Inserito in corso d'anno scolastico - Interprete LIS - L'alunna non era inserita in questa classe. - La
famiglia non ha partecipato per impegni persona - Logopedista - Logopedista club insieme. Logopedista privata e Dirigente scolastico - Mediatore (2) - Mediatrice, capo d'istituto - Nel 97/98
non esisteva il gruppo operativo (4) - Neuropsichiatra privata - Non ancora certificato (7) - Non ho i
dati, frequentava la suola materna - Non in servizio presso questa scuola (4) - Non insegnavo in
questa classe. - Nuovo ingresso (3) - Obiettore di coscienza - Pers. assist. - Primo anno di
certificazione - Proveniente ad anno sc. iniziato da altra scuola - Proveniente ad anno sc. iniziato da
altra scuola - Proveniente da scuola materna - Psicologo con l'insegnante di sostegno (4) Psicomotricista (2) - Quale "Gruppo Operativo??" - Responsabile anffas - Trasferita fine anno 1998.
QD*8
Nell’anno scolastico in corso (1998/’99), sono stati effettuati incontri del Gruppo Operativo?
Per ogni alunno si indichi il numero di dette riunioni riportando (nelle rispettive caselle) a
quanti di questi incontri era presente almeno una figure delle diverse componenti
sottoelencate.
Dalle 969 risposte a QD*8 (93,8% su 1033) vengono dichiarati per l'a.s. 98/99 (in corso durante il
monitoraggio) incontri per 895 a.c.
Ponendo 100 i 909 alunni nei cui incontri erano presenti i docenti curricolari, riscontriamo che la presenza
dei docenti di sostegno è per 760 a.c. (84%), del medico dell’AUSL per 640 (70%), di altro personale AUSL
per 427 (47%), della famiglia per 429 (47%), di educatori comunali per 332 (37%), di altri per 131 (14%).
Verificando per quanti a.c. ci fosse almeno la presenza di un personale della AUSL, medico o altro, i casi
aumentano a 760 (84% su 909), determinando su questo valore di presenza il 84% per il medico e il 56% per
gli altri operatori.
Per 117 a.c. (13% su 909, 89% su 131) viene specificato, riportando tra parentesi il numero delle frequenze,
chi fossero gli “altri”:
+ 1 incontro a metà a.s. ricevimento genitori (2) - 1 incontro - Alunni rappresentanti Classe - Ass
coop - Assessore comunale - Assistente (6) - Associazione down - Bibliotecario, personale
comunale. - Capo d'istituto - pedagogista - Capo d'istituto (33) - Ceps (4) - Ceps, Capo d'istituto Collaborazione con l'ins. sost. Titolare (4) - curricolari: lettere e matematica - Docente disco - Dott.
Stella - educatore - educatore AUSL - Educatrice orientam. (2) - Esperto ipovedenza - Extrascuola Frequenti contatti telefonici con AUSL - Gruppo di istituto ? - Il primo incontro no perché il npi è
andato via .. - Incontri con famiglia svolti a parte (2) - Ins. L 2 - Interistituz. - Interprete LIS - La
bambina non è seguita dall'AUSL. - La famiglia non ha partecipato per impegni persona Logopedista (2) - Logopedista club insieme - Logopedista privata - Logopedista, fisioterapista. Mediatore (3) - Mediatrice 3, capo d'istituto 1 - Neuropsichiatra privata - Obiettore di coscienza (6) Operatore copaps e assist. sociale - Pers. assist. - Pers. COOPAPS Comune Grizzana - Previsti 3 go,
ultimo aperto alla famiglia (2) - Previsto in giugno (2) - Psicomotricista (6) - Rapp. ass. sordomuti Responsabile campo profughi - Responsabile pedagogista della cooperativa QD*9
Relativamente ad ogni singolo alunno certificato della classe si barri con una crocetta gli
atti in cui, consapevolmente, la famiglia è o non è stata coinvolta:
73
Dalle 953 risposte a QD*9 (92% su 1033) i docenti rilevano che la famiglia alla redazione del PDF ha
partecipato consapevolmente in 154 casi (16% su 953), no in 486 (51% su 953), lo ha sottoscritto in 234 casi
(25% su 953), no in 390 (41% su 953). Ha partecipato alla redazione del PEP per 171 casi (18% su 953), no
in 557 (58% su 953), ha avuto solo informazioni sul PEP in 577 (61% su 953), non ha avuto solo
informazioni in 122 casi (13% su 953). E’ in possesso della copia del PEP in 207 (22% su 953) casi, non lo è
in 517 (54% su 953).
Si riportano le note a questa domanda:
Di comune accordo abbiamo ritenuto non sufficientemente chiara la domanda n. 9, perciò preferiamo non
rispondere. In ogni caso la famiglia è sempre stata coinvolta nelle scelte educative e didattiche riguardanti il
bambino. Per quanto concerne la partecipa.
N.B. Non rispondiamo al punto 9 perché riteniamo che la domanda sia formulata in modo ambiguo. In ogni
caso la famiglia dell'alunno è sempre stata coinvolta nelle scelte educative e didattiche riguardanti il
bambino. Per quanto concerne la partecipazione.
La scuola, ha sempre coinvolto la famiglia, sia sul piano progettuale che operativo.
N.B. Il punto 9 non è stato considerato in quanto formulato in modo ambiguo. Si precisa che la famiglia
dell'alunno è sempre stata coinvolta nelle scelte didattiche riguardanti il bambino. Per quanto concerne la
partecipazione della famiglia alla redazione.
N.B. Il punto 9 non è stato considerato in quanto formulato in modo ambiguo. La famiglia dell'alunno è
sempre stata coinvolta in tutte le attività che riguardano il bambino sia a livello progettuale che operativo. La
partecipazione della famiglia alla redazione.
Sia a livello progettuale che operativo, la famiglia è sempre stata coinvolta consapevolmente in tutte le
attività che riguardano il bambino.
N.B. Il punto 9 è formulato in modo ambiguo. La famiglia è sempre stata coinvolta in tutte le attività che
riguardano il bambino sia a livello progettuale che operativo. La partecipazione della famiglia alla redazione
del PDF, nella sua nuova formulazione.
N.B. l'alunno segue senza difficoltà il percorso educativo- didattico della classe.
I genitori non sono stati coinvolti. Che cos'è il modello A. A.?
La famiglia non ha partecipato per impegni personali.
Per l'alunno non è previsto né sostegno né PEP.
Non c'è PEP.
E' stato dato (PEP) prima di sottoscriverlo per avere visione e modificarlo variarlo.
Programmazione di classe.
Il piano educativo non e' personalizzato, ma di classe.
Per ora l'alunno segue gli obiettivi della programmazione della classe.
Segue programmazione di classe.
Sul PDF non ne siamo informati.
Del PEP se ne è parlato, non l'ha chiesto ma ne ha preso visione.
Non l'ha richiesta, l'ha avuta in visione.
La famiglia non è venuta all'incontro.
L'incontro continua a slittare a causa di molteplici impegni personale AUSL. Comunque verrà entro la fine
dell'anno scolastico con la partecipazione delle famiglie.
Nel settembre del 98 è cambiata la psicologa dell'AUSL che non ha ancora avuto modo di conoscere né
l'alunno né la famiglia. E' in calendario un incontro per la redazione del PDF.
L'incontro continua a slittare a causa di molteplici impegni personale AUSL. Comunque verrà entro la fine
dell'anno scolastico con la partecipazione delle famiglie.
L'incontro continua a slittare a causa di molteplici impegni personale AUSL. Comunque verrà entro la fine
dell'anno scolastico con la partecipazione delle famiglie.
Nel settembre del 98 è cambiata la psicologa dell'AUSL che non ha ancora avuto modo di conoscere né
l'alunno né la famiglia. E' in calendario un incontro per la redazione del PDF.
Il ragazzo segue la programmazione della classe.
Non esiste la redazione del PDF
QD*10
Quante famiglie hanno sottoscritto il modello A.A. degli A.d.P.?
Dalle 266 risposte a QD*10 (26% su 1033), 31 famiglie (26% su 118, 4% su 724) hanno sottoscritto il
mod*AA, 22 in meno di quanto dichiarato dalle famiglie.
74
QD*11
Potrebbe indicarci (ordinando per importanza dove 1° = più importante, 10° = meno
importante) i punti sotto descritti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare
l’integrazione scolastica offerta nella sua classe:
Collaborazione famiglie di alunni certificati-3068; Ausili tecnici e laboratori-4136; Professionalità degli
Operatori comunali-4027; Progetti con operatori AUSL-3586; Progetti d'integrazione extrascolastici-4484;
Professionalità dei Docenti di sostegno-3055; Collaborazione tra i membri dei GO-2979; Informazione sugli
handicap-4224; Corsi di formazione-4813; Collaborazione associazioni H-6225.
QD*12
Potrebbe elencarci, sinteticamente, gli aspetti critici e da migliorare circa l’attuale
situazione interna al proprio circolo o istituto, in relazione sia agli altri enti impegnati in
questo settore (Provveditorato agli Studi, Comune, AUSL, Provincia) che all’utenza
studentesca e familiare:
I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri
a pag.xxxx.
QD*13
Potrebbe ora elencarci invece quelli che in relazione al punto precedente sono gli aspetti
più positivi che si riscontrano all’interno del Suo Circolo/Istituto:
I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri
a pag.xxxx.
OPERATORI
QO*1
Potrebbe indicarci, in quest’anno scolastico, per ogni alunna/o certificata/o per quante ore
settimanali svolge la sua attività (si prega di scrivere il numero delle ore sotto le iniziali
dell’alunna/o):
Dai 367 QO*1 (99% su 371) risultano seguiti dagli operatori, nell’a.s. 1998/99, 629 a. c. (47% su 1385), con
una media di 11,28 ore per a. c. a fronte di un monte di 7101 ore.
QO*2
Potrebbe indicarci se in quest’anno scolastico ha partecipato alle riunioni del Gruppo
Operativo relativo ad ogni alunna/o per cui svolge attività (si prega di riportare, nello stesso
ordine, le medesime iniziali della domanda precedente e di barrare in caso affermativo):
Dalle 321 risposte a QO*2 (87% su 371) si rileva che l’operatore comunale, nell’a.s. 1998/’99, partecipa ai
G.O. in 478 casi (76% su 629 a.c. riportati della QO*1, 52% su 914 a.c. segnalati dalle famiglie, 38% su
1235 a.c. riportati dai docenti, 35% su 1385 a.c. noti al Provveditorato)
QO*3
Per quanti alunni con cui svolge la sua attività quest'anno scolastico ha letto il relativo
Piano Educativo Personalizzato?
Dalle 321 risposte a QO*3 (87% su 371) su 629 a.c. per 460 (73%) il PEP è conosciuto dagli operatori
comunali. Dalle 259 risposte a QO*4 gli operatori hanno preso parte alla redazione del PEP per 413 a.c.
(68% su 629).
QO*4
Per quanti alunni con cui svolge la sua attività quest'anno scolastico ha contribuito alla
stesura del Piano Educativo Personalizzato?
Dalle 259 risposte a QO*4 (70% su 371) risulta un contributo alla stesura di 413 (65%) PEP su 629
alunni dichiarati.
QO*5
Potrebbe indicarci (ordinando per importanza dove 1° = più importante, 10° = meno
importante) i punti sotto descritti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare
l’integrazione scolastica:
75
Dalle 358 risposte a QO*5 (96% su 371) sono emerse le seguenti indicazioni:
Collaborazione famiglie di alunni certificati-1367; Ausili tecnici e laboratori-1646; Collaborazione tra i
membri del GO 1090; Progetti con operatori AUSL-1588; Corsi di formazione-1624; Informazione sugli
handicap-1551; Professionalità docenti di sostegno-1209; Collaborazione associazioni H-2393; Progetti
d'integrazione extrascolastici-1862; Professionalità degli operatori comunali-1382.
QO*6
Potrebbe elencarci, sinteticamente, gli aspetti critici e da migliorare circa l’attuale
situazione interna al proprio settore d’attività, in relazione sia agli altri enti impegnati in
questo campo (Provveditorato agli Studi, Circolo didattico/Istituto scolastico, comune,
AUSL, Provincia) che all’utenza studentesca e familiare:
I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri
a pag.xxxx.
QO*7
Potrebbe indicarci, in quest’anno scolastico, per ogni alunna/o certificata/o per quante ore
settimanali svolge la sua attività (si prega di scrivere il numero delle ore sotto le iniziali
dell’alunna/o):
I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri
a pag.xxxx.
Comuni
QR*1
Il comune per cui lavora, ha sottoscritto gli A.d.P.?
In base alle risposte di 35 QR*1 (95% su 37) su 29 comuni 11 risultano aver sottoscritto gli A. di P.
QR*2
Quanti alunni certificati segue il Comune/Quartiere in relazione alla loro attività scolastica?
Dalle risposte 32 a QR*2 (89% su 37), i comuni hanno in carico 656 a. c. (47% su 1385)
QR*2_1
In riferimento a questi alunni, ci può indicare per ogni voce sotto riportata il numero
specifico degli alunni che godono dell’apposito servizio fornito dal comune riportando la
frequenza totale di queste prestazioni (in monte ore[•] o in giorni[?])?
Dalle risposte 32 a QR*2_1 (89% su 37),
475 (34% su 1385) personale educativo; 34 (2% su 1385) personale di mediazione; 141 (10% su 1385)
personale di assistenza; 86 (6% su 1385) servizio di trasporto; 16 (1% su 1385) accompagnamento; 83 (6%
su 1385) obiettori.
Su 835 prestazioni 475 (57%) di personale educativo, 34 (4%) di mediazione, 141 (17%) di assistenza, 86
(10%) di trasporto, 16 (2%) di accompagnamento e 83 (10%) tramite obiettori.
QR*3
Quanti Circoli o Istituti fanno riferimento al territorio di sua competenza?
Da 35 QR*3 (97% su 37), ai referenti comunali risultano : attivi 144 GLCI, (110% su 131) più di quanti
capi d’istituto esistano, frutto di una probabile confusione con il Gruppo Operativo..
QR*4
In quanti Gruppi di Lavoro di Circolo/Istituto è stata richiesta dai Capi d’Istituto la presenza
di un rappresentante dell’Ente Comune?
Nelle 26 risposte a QR*4 (70% su 37), la richiesta di partecipazione agli stessi sarebbe stata avanzata dai
capi d’istituto in 46 casi (32% su 145).
QR*5
In quanti Gruppi di Lavoro di Circolo/Istituto il rappresentante del Comune ha partecipato
almeno ad una riunione?
76
L'effettiva loro partecipazione, dalle 25 risposte a QR*5 (68% su 37), su 144 GLCoI si limiterebbe a 46 casi
(32%) contro 98 (68%).
QR*6
Potrebbe indicarci (ordinando per importanza dove 1° = più importante, 10° = meno
importante) i punti sotto descritti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare
l’integrazione scolastica:
Collaborazione famiglie di alunni certificati184; Ausili tecnici e laboratori-206; Professionalità degli
operatori comunali-155; Progetti con operatori AUSL 130; Progetti d'integrazione extrascolastici- 156;
Professionalità docenti di sostegno-90; Collaborazione tra i membri del G_O-162; Informazione sugli
handicap-231; Corsi di formazione-212; Collaborazione associazioni H-271
QR*7
In quanti plessi scolastici sono presenti barriere architettoniche?
Dalle 17 risposte a QR*7 (47% su 37) i referenti comunali segnalano 65 plessi con barriere architettoniche.
QR*8
Rispetto a questa situazione, nel corso di questo anno scolastico in quanti plessi saranno
rimosse tali barriere?
Dalle 6 risposte a QR*8 (8% su 37) i referenti comunali segnalano 6 plessi su cui verranno nell’anno
rimosse le barriere architettoniche.
QR*9
Lo scorso anno scolastico (1997-98), per quanti progetti specifici sull’handicap sono state
avanzate richieste al Comune in relazione alla legge sui fondi per il diritto allo studio? (si
prega di riportare per ogni singolo grado di scuola il numero rispettivo)
Dalle 30 risposte a QR*9 (81% su 37) si rileva per i 652 a.c. seguiti i comuni, nell’a.s. 97/98, hanno ricevuto
238 (36% su 652) richieste di finanziamento di progetti sul diritto allo studio: materna 31 (13% su 238),
elementare 102 (43% su 238), media 58 (24%) e superiore 47 (20% su 238).
QR*10
In quest’anno scolastico (1998-99), per quanti progetti specifici sull’handicap sono state
avanzate richieste al Comune in relazione alla legge sui fondi per il diritto allo studio? (si
prega di riportare per ogni singolo grado di scuola il numero rispettivo).
Dalle 31 risposte a QR*10 (84% su 37) si rileva per i 652 a.c. seguiti i comuni, nell’a.s. 98/99, hanno
ricevuto 259 (39% su 652) richieste di finanziamento di progetti sul diritto allo studio: materna 31 (12% su
259), elementare 106 (41% su 259), media 53 (20%) e superiore 69 (27% su 259).
QR*11
Il Comune ha ricevuto richieste per la partecipazione di un suo referente nei Gruppi
Operativi, e se si in quanti partecipa ?
Dalle 29 risposte a QR*11 (78% su 37) si rileva per i 652 a.c. seguiti i comuni hanno ricevuto 14 richieste di
partecipazione ai GO, per un totale di 22 a.c.
QR*12
A seguito delle prestazioni fornite dal comune esistono dei momenti concordati e
calendarizzati di verifica tra:
Dalle 33 risposte a QR*12 (92% su 37) si rileva a seguito delle prestazioni fornite dal comune i momenti
concordati e calendarizzati di verifica con i Capi d’Istituto esistono in 17 casi (52% su 33), non esistono in 5
(15% su 33) e si verificano in alcuni casi per 11 (33% su 33); con gli operatori esistono in 16 casi (48% su
33), non esistono in 7 (21% su 33) e si verificano in alcuni casi per 8 (24% su 33); con le famiglie esistono in
3 casi (9% su 33), non esistono in 12 (36% su 33) e si verificano in alcuni casi per 14 (42% su 33); incontri
collegiali esistono in 12 casi (30% su 33), non esistono in 14 (33% su 33) e si verificano in alcuni casi per 10
(33% su 33).
QR*13
Potrebbe elencarci, sinteticamente, gli aspetti critici e da migliorare circa l’attuale
situazione interna al proprio quartiere/comune, in relazione sia agli altri enti impegnati in
77
questo settore (Provveditorato agli Studi, Circolo didattico/Istituto scolastico, AUSL,
Provincia) che all’utenza studentesca e familiare:
I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri
a pag.xxxx.
QR*14
Potrebbe ora elencarci invece quelli che in relazione al punto precedente sono gli aspetti
più positivi che si riscontrano all’interno del Suo Quartiere/Comune:
I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri
a pag.xxxx.
Formazione
QFo*1
Per l'anno scolastico scorso 1997/98 può specificare quanti alunni hanno seguito i corsi di
formazione presso il vostro Centro, distinguendo per tipologia di corso?
Dalle 3 risposte a QFo*1 (60% su 5) risultano che frequentano i centri 38 a.c., 24 S.E.F.I. e 14 formazioni in
situazione
QFo*2
Per quanti di questi alunni, sempre aggregati per tipologia di progetto formativo, l'operatore
del CFP ha partecipato alla elaborazione del Piano educativo Personalizzato?
Dalle 5 risposte a QFo*2 (100% su 5) gli operatori dei CFP hanno partecipato alla elaborazione del PEP per
11 a.c su 29 (38%).
QFo*3
Potrebbe indicarci (ordinando per importanza dove 1° = più importante, 10° = meno
importante) i punti sotto descritti che avrebbero maggiori possibilità di migliorare
l’integrazione scolastica offerta dal centro di formazione:
Dalle 5 domande a QFo*3 (100% su 5), si riscontra:
Corsi di formazione-23; Professionalità degli operatori comunali-26; Collaborazione tra i membri del G O-8;
Progetti con operatori AUSL-14; Progetti d'integrazione extrascolastici –34; Collaborazione famiglie di
alunni certificati-18; Ausili tecnici e laboratori-29; Professionalità docenti di sostegno-21; Informazione
sugli handicap-28; Collaborazione associazioni H-45.
QFo*4
Potrebbe elencarci, sinteticamente, gli aspetti critici e da migliorare circa l’attuale
situazione interna al proprio settore d’attività, in relazione sia agli altri enti impegnati in
questo settore (Provveditorato agli Studi, Circolo didattico/Istituto scolastico, comune,
AUSL, Provincia) che all’utenza studentesca e familiare
I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri
a pag.xxxx.
QFo*5
Potrebbe ora elencarci invece quelli che in relazione al punto precedente sono gli aspetti
più positivi che si riscontrano all’interno del Suo ambito d’attività:
I testi completi sono disponibili a pag. , una loro analisi è stata esposta nella relazione del dottor M. Barbieri
a pag.xxxx.
78
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Monitoraggio degli Accordi di Programma