Giuseppe Di Summa Parlare e dire di politica “ Il ritorno del campanile “ La via della ricerca. Dedicato a chi non vive un periodo di fortuna. Il testo. Questo testo prevede una introduzione, una serie di parole che riguardano Giuseppe Di Summa a livello individuale, un soggetto che deve fare pratica in politica, seguire un maestro, cose non facili nei tempi che viviamo. Debbo cambiare il mio “ status “ con quello di “ studente “ di lungo corso nella Università, che sono comunità diverse, altra cosa, rispetto a quelle dei partiti politici, resta poco di me per fare un’autobiografia interessante, soprattutto restano poche immagini che possano fare vedere un abilità linguistica, spesso, infatti, l’Università, un posto ove ho avuto poco successo è ritenuta la sede, il posto, ove c’è il migliore linguaggio per la gente, anche per chi segue la politica. Il mio talento politico in questa ottica va verificato con la filosofia, non è rapido da identificare, possiamo dire che la bellissima letteratura italiana sa presentare un percorso sul valore della libertà, dal punto di vista politico, religioso, del pensiero, il talento non diviene un merito aggiuntivo, queste espressioni della “ mente “ non diventano “ immagini “. La politica riconosce i meriti molto spesso con i voti, in questo testo si chiede ai politici di sopportare la nostra ricerca, occuparsi di queste cose senza la collaborazione di un docente, appare per molti una via isolata, non solo valorizzare la politica, con l’uso della parola, oltre gli attacchi faccia a faccia, porta a dovere spiegare cosa viene comunicato con questo testo, soprattutto a presentare un dire che non deve essere passivo, stiamo guardando all’interno di una esperienza formativa, senza essere politici di professione, proponendo una riflessione su quanto serva umanità e testimonianza, la ricerca di un incontro umano e volontario. Il testo esiste per questo ed è la prima parte del saggio, poi entrerai nella lettura del testo, nei commenti, in queste tre parti è diviso il lavoro che leggi, mettendo in risalto come sia importante partecipare ad un gruppo politico, anche a livello locale, qui si impara quanto vale la tradizionale ricerca nell’agenda politica concreta. Lo studioso che leggo è Giovanni Sartori, il noto politologo insegna quanto valga lo scritto classico, quanto sia da sostengo il rapporto con l’insegnante, al quale presentare il proprio curriculum, un autore che ha scritto di politica ha conquistato il pubblico. In questi testi c’è la blasonata terminologia scientifica, si presenta la società politica, il valore della Costituzione nel tempo, non bisogna scordare il valore dell’interazione tra gli individui, quello che finisce sui giornali è solo una parte di quello che leggi in questi approfondimenti. Che distanza c’è ? A chi appartiene la teoria amministrativa ? Al “ costituzionalista “ oppure al “ subentrare del volgare “ per dirla con letteratura. Non solo dobbiamo accettare un volgare linguaggio sia a corte, in tribunale, che in Parlamento ? ( per volgare linguaggio intendo un linguaggio abusivo, un modo di dire da “ strada “). Nei manuali c’è scritto cosa è la democrazia, come usarla, come richiamare la legge, non solo tutti amano presentare le persone protagoniste del “ dialogo “. La domanda che segue è : Cittadino ma quale cittadino ? Si passa dal cittadino attivo e quindi “ guai a te !!! “, sino a quello previsto dal programma democratico di un Governo, non un uomo qualunque, che conosce le ferite profonde che hanno i partiti politici oggi. Ovviamente in questi argomenti si chiede di essere “ seri “, di non fare apparire ridicole le pazzie di qualche uomo, spesso la proposta viene enfatizzata, c’è il pericolo di una semantica da spiegare, una lingua viene battuta alle elezioni, rimane pubblicata, gli scrittori la usano, noi vi proponiamo di farlo in modo serio. La Lettura Presentazione. Il punto di arrivo di chi fa politica è comprendere la ragione di stato, fare del buon governo, il punto di partenza, invece, potrebbe essere l’ambizione di un impegno prestigioso nella comunità. Fare pratica nel mondo della politica non è facile, per effetto del voto libero dare delle leggi ad un popolo è un altro punto di arrivo. Io parto pieno di comunicazione sulla politica, non posso per questo fare confutazione per puro spirito di contestazione. Anche a me viene chiesto di seguire un insegnamento, un maestro, di avere una fede, di fare cose lecite, di non essere “ capriccioso “. Non posso fare un’intrusione illecita come studente universitario, debbo attenermi a quello che arriva alla memoria di tutti, il mio rapporto con la politica inizia con la bellissima letteratura, quella che ripercorre la libertà politica, religiosa e di pensiero. La virtù della politica diviene molto rigorosa da accettare quando mancano, come nel mio caso, i voti conquistati sul campo, nelle varie tornate elettorali. Sono ospite dei politici a cui chiedo di sopportare la ricerca che pone in essere questo testo. L’uomo è condotto e spinto a fare una ricerca,lo debbo scrivere per precisione, quindi nella mia ricerca sono spinto dallo stato attuale della politica internazionale, vedi caso Isis. Come la situazione della Siria. Sono argomenti a cui va tolta tutta l’arroganza possibile e sono questioni molto delicate per le popolazioni e le leggi. Si pone subito la prima domanda : Oggi la politica è malata ? La potenza del politico è limitata, la parola è libera, il parlato dovrebbe andare oltre queste considerazioni di tipo filosofico. C’è un dire passivo, il popolo può verificarlo che oggi Max Weber le sue teorie sul politico di professione, ad esempio, non sono altro che parole vuote e custodite che per molti non hanno nessun senso. E ‘ quindi giunto il momento di dare nuova rilevanza alla parola del politico. Avere scritto quello che oggi, ai tempi del web, si chiama un E-BOOK, vuol dire averlo fatto leggere. Con pazienza dopo avere “ sfruttato “ lo spazio online, il nuovo collegamento, prevede una nuova versione di questo testo. Puoi ancora leggerlo nella versione precedente ( nonostante l’aggiornamento ). La politica del 2015 presenta non tanto il bisogno di un autobiografia ben presentata, nel mio caso, non andrebbe bene, non vengo fuori da una scuola importante, non sono un famoso politico, non mi votano in molti. Mi sono gettato nei “ burrascosi numeri “ del parlare di politica senza un motivo ? Il vero politico risponde a tono, su diversi argomenti dell’attuale crisi economica, seppure in molti pensano che la politica sia malata da tempo. Ho conosciuto diversi modi di dire, molte teorie sulla politica, nel 2015 ho deciso di rendere semplice la terminologia, di accorciare di molto il testo. Si sono ancora prodotte parole, date precise, terminologia tradizionale, delle osservazioni rimaste del precedente testo sono state il cammino di una sintesi, non per assimilare un programma valido per gli studi, per proporre, invece, quelle parole che sono parte del discorso, di quei personaggi, valido ancora oggi, si sa con le nomine dei politici nel tempo si è voluto indicare qualcosa. Bibliografia : Dalla Introduzione alla Politica, alla ragion di Stato ed alla pratica del Buon Governo. Autore : Pietro Andrea Canonhiero. Il latino: breve introduzione linguistica Autore : Renato Oniga Introduzione. Scelgo da leggere Giovanni Sartori, un suo testo di Teoria della Politica, un esempio di grande serietà nella scrittura di una teoria democratica. Non certo un esempio di politicamente corretto, non cerco di scoraggiare chi non ha mai letto nulla su questi argomenti, essere professionale nei commenti è importante. Come sottolinea Sartori per fare pratica c’è bisogno di conoscere della buona teoria ( riprende un concetto di Leonardo da Vinci ). Noi che leggiamo e scriviamo cerchiamo di proporre quello che si “ intende “. La letteratura colta e popolare è presente in ogni testo classico nella giusta misura, sopra abbiamo conosciuto un esempio di Pietro Andrea Canonhiero, siamo in azione anche per comprendere il valore che hanno avuto dei testi nel passato. I testi cambiano a seconda abbia avuto vita la parola in un mondo civile oppure rivoluzionario. Si pensi a come scrive Foscolo dopo la sua delusione su Napoleone. Foscolo, nella sua professione politica, ha fatto anche satira contro chi era restato, come scrittore, al servizio di un dominatore straniero. Molti hanno lottato per avere in Italia una Costituzione, con contributi di giovani, di grandi ed affermati giuristi, raccolti per dare forma alla legge della Repubblica in quella che ricordiamo con il nome di assemblea costituente. Bettino Craxi nel 1979 scriveva, in un articolo per il giornale l’Avanti, il termine “ grande riforma “. E’ da molto tempo che si usa chiedere queste “ cose grandi “. Nel 1997 conosciamo come Luciano Violante presenta ai giovani la Costituzione, parla, racconta della bicamerale, fallita, guidata da D’Alema ( altro esempio di tempo delle riforme ). Si tratta dal passare dalla lettura di Sartori, propria di molti studi regolari, sino al valore del nuovo che non arriva. La società politica si organizza e governa, passiamo da una lotta per la Costituzione, alla lotta per le riforme. Anche l’Unione Europea si è data molti testi, seppure ha fallito a Laeken, facendo propri i commenti di diversi giuristi, come Kelsen, per molti servono le leggi fondamentali. Oggi per molti popoli nasce l’esigenza di chiedersi come sopravvivere in un ambiente ostile e minaccioso. Il territorio dell’Italia, le sue bellezze, il suo ambiente, è chiamato anch’ esso a questa sfida e cioè l’accoglienza di popoli e culture diverse. Il giornalista ed il cronista continuano a scrivere del valore del sostegno, dell’altruismo, di immigrati, emarginati, disoccupati. Le regole, le leggi, sono influenzate dunque anche dagli interessi degli altri. A chi appartiene la teoria amministrativa ? Dobbiamo saperci comportare legittimamente, con il nostro linguaggio, con i nostri manuali, cercando esempio, proponendoci dei modelli, per comprendere il potere pubblico che continua a creare democrazia. Ci si presenta e ci si collega con gravi questioni, tipo la guerra in Siria, negli anni recenti. Tu sai perché ? C’è bisogno di una riflessione sulla scienza politica. Il cittadino che si impegna, in elezioni, partito politico, società, mercato, fa vedere che passa dall’ essere nei guai ad un attivismo che sia di aiuto al politico di professione. Oggi in Italia c’è una buona sinistra ? Lo spunto deve venire da Obama, leader in America, le distanze si debbono assottigliare, le pubblicazioni devono individuare le nozioni che ci uniscono. Il PD non è una illusione nella creazione di un “ governo “, con Renzi ha dovuto conoscere le finalità pubbliche essenziali, come pareggio di bilancio, riforme, uscire dalla disoccupazione. Poi l’America non basta, visto che bisogna rimare fermi, nell’ accogliere i principi comunitari. Questa versione è un riassunto di quella del 2013, poi resa nota nel 2014, viene scritta per il sito web, leggere l’argomento politica è possibile grazie al “ politicamente corretto “, seppure molti si mettono sulla difensiva dichiarando di non sapere parlare, leggere e scrivere, seppure sono diversi i documenti che dal consigliere comunale al Senatore si devono produrre per comunicare con l’elettorato. L’intellettuale è ancora legato, ad esempio, alla parola “ Costituzione “, seppure molti termini inglesi, prendono la via di diversi uffici pubblici, quindi cambia lo stile dei documenti, che spesso divengono ancora degli scritti solenni. Lasciamo stare cosa sia il termine “ Costituzione “ oppure “ Welfare State “, cose che non interessano, oggi per la rappresentanza politica nuova, in Italia, i protagonisti sono i cittadini, le loro condizioni, quindi come se la passano come consumatori, come pensionati, come lavoratori, come disoccupati, su questi termini bisogna sapere usare le parole giuste. Gli scritti oggi non sono tanto quelli della rivista, del periodico, è il cittadino, il territorio, che non vogliono entrare con un linguaggio volgare, nella discussione, nel dibattito, è vero, come nel passato, che parlare e dire di politica, il ritorno del campanile, la via della ricerca, sia divenuto lo stato presente della nostra discussione sulla democrazia, non partendo dai manuali, bensì comprendendo la comunicazione vera,diretta, dei cittadini. Prosatori e grammatici, non dimenticatelo, esistono ancora, lo scrivere un programma non è passato di moda, il dialogo spesso è intitolato “ cittadini disoccupati “, non più solo la “ Costituzione “. Tutti ancora nel 2015 ci chiediamo come sta il mercato, quello della mano invisibile di Adam Smith, che studiava la simpatia, la logica, l’economia politica, che assieme a quale sia il ruolo del politico di professione, per citare Max Weber, rimane una difficile dialettica su come si fa politica oggi. Il livello di fiducia nel politico scende come non mai, l’economia prima di Renzi ci presentava il liberal-democratico percorso di Berlusconi, poi i soldi, la stampa, i finanziamenti hanno reso il linguaggio non uno spazio nuovissimo, è il grande problema delle “ riforme “. Hai letto quasi così Caro Lettore. Bibliografia : Democrazia cosa è Autore : Giovanni Sartori Salviamo la Costituzione Italiana Autore : Dino Messina. L’etica come fondamento della pedagogia interculturale Autore : Matteo Venza. Manuale di diritto amministrativo Autore : Giuseppe Napolitano Capitolo 1 “ Le persone serie “ E’ più facile conoscere questo argomento con un classico “ carteggio “, con l’aiuto delle “ persone serie “, la tipografia ci ha lasciato nel tempo dei grandi insegnamenti, sullo stile formale e professionale dello scrivere, su quello che ci vuole, come spesa in denaro, per creare un opera degna. I circoli culturali, le parole non usate, aprono la riflessione sulle parole usate in memoria di qualcuno, parole che restano quando si è trattato insieme. Queste lettere, come le conseguenti deliberazioni, mancano in questo testo. Lei è serio ? Gli SMS dei Prof sono ovviamente un carteggio dal quale noi siamo esclusi, oggi sono diversi i messaggi che vengono conservati, che danno scandalo, c’è pure l’insegnamento di chi non vuole che tu parli, spesso allude che la tua parola non è vera, non ha origine franca. Il suono delle nostre parole è vivo, rivela la nostra anima, anche quella di chi non sa stare nella forma, di chi è troppo vagabondo, per costruire fortuna, casa, palazzi, castelli. Se questa voce non è moderna agli editori non resta che farti trovare voci in inglese, francese, arabo. Dubbio sull’ idea democratica ? Il termine democrazia ha un significato universale, oggi in molti ci dichiariamo per un sistema politico sempre più democratico, nel passato la democrazia è anche stata una forma di utopia. Il comportamento democratico è creato dalle procedure, anche oggi ci si continua a differenziare tra democratici e non democratici. Non sempre la democrazia, oltre che al carteggio, alla nascita dell’opera, arriva a concedere la comunicazione faccia a faccia, questa è una sintesi di quelli che la democrazia la leggono. Si dice in modo provocatorio di scegliere la libertà politica, spesso lo ricordava l’occidente, si sa che la democrazia è fondata sulla rappresentanza. Dire democrazia vuole dire rifiutare le ineguaglianze, l’ingiustizia e la coercizione. Il ruolo del popolo in democrazia è di produrre un governo. Leggendo Sartori è chiaro, viene subito in mente, che la democrazia esiste se esistono i suoi ideali. La crescita economica è importante poiché un paese opulento preferisce un regime democratico. Vediamo di citare un nome importante nella discussione politica italiana, per molti sembra non esistere, anche lui pronto a leggere il Popolo, oppure leggere di Nenni, è uno che rende brillanti diversi discorsi su temi elettorali, spiegati in questo libro, difficile che non gli abbia sentiti parlare nei suoi tanti anni in Parlamento, parliamo di Giulio Andreotti che il lettore finisce per leggere qui. Volete sapere il motivo per cui fare a meno oggi della DC ? Andreotti crea il mio partito preferito e cioè Democrazia Europea. Un messaggio, un incontro, con la vecchia politica democristiana, per me che sono di centro, laico, repubblicano e liberale, è un modo per me di avere fiducia nel percorso che ci ha portato in Europa e soprattutto per quello che ha rappresentato come tradizione il percorso d’integrazione. Bisogna aprire gli studi televisivi e radiofonici sul dibattito della democrazia europea. Poi un modo per dire di no al vecchio potere democristiano è sempre il solito e cioè la mancata risposta alla gratitudine verso l’America, che sempre la DC, a dire il vero, ha saputo ben rappresentare. La volontà politica. La storia del novecento è per me un rimanere impigliato in un inconveniente, quello su un programma, non solo televisivo, ad esempio un documentario, ma anche su un programma di studio sul quale sacrificarsi per rendere a norma una scrittura, visto che per me non possiamo andare avanti con questi bla…bla….bla….. La rete, il web, producono comunicazione, ignorare le ragioni di un programma non è possibile, quindi il bla…bla..bla….indica che il discorso può e deve continuare, seppure le finalità di propaganda, le immagini che si accompagnano a generiche esigenze di pubblicazione riportano a come è usato questo bla…bla..bla…. Sembra strano ma rimane spesso viva l’idea che un discorso ( fatto di parole ) non sia nemmeno mai stato pronunciato. Scrittura scientifica e scrittura professionale hanno le loro regole, i programmi hanno le loro norme, anche nel mondo delle parole. I popoli ti chiedono di conoscere la loro patria quello che i termini significano per loro, non tutti si ricordano delle scuole parolaie che custodiscono una serie di massime, che spiegano cosa sia l’economia, il sociale, la politica, per fare comprendere ai giovani la malizia, l’inganno, dell’arte politica, ci vuole prudenza, si invita a non fidarsi delle parole e delle promesse degli uomini. Si sono presentate tante varietà di nazione, dittatori, politici, che hanno saputo approfittare delle disgrazie di un passato vicino o lontano. La società e l’ideologia hanno ingrandito il loro campo d’azione, si è capito che la più grande lezione da apprendere per il giovane è quella di vivere in comunità. Questa è la profezia di una cattedra ? La libertà va meritata, un suo studio è sempre utile, il rapporto delle idee con la legge la norma qui continua, le opinioni, le diffamazioni delle religioni, sono grossi problemi degli affari esteri. Pace e sicurezza si devono legare alle famose libertà ( di mercato, di scambio, di concorrenza ). Oggi è facile discutere dell’incitamento all’odio, delle inclinazioni sessuali, sono approfondimento di ogni cultura politica che si rispetti, anche in modo telematico. La politica anche qui esercita il suo potere. Manifestazione di pensiero e libertà religiosa, come l’argomento delle libere elezioni, sono importanti nel mondo della parola, nella ricerca di termini di autorevoli autori, che sappiano fare delle pagine originali, senza dare voce ad una libertà sbagliata, nella sua forma, dando dignità alla parola con espressioni significative. Soggetto e potere. Il bello del successo è che ti riconoscono, non si traferisce un potere comunque solo per fare parte delle star dei media, qui non parliamo tanto dei problemi dei curatori d’arte, qui parliamo di problematiche che riguardano la politica. Gli uomini desiderano essere conosciuti, fanno diete dimagranti per apparire in forma, come chi scrive persegue la finalità di colpire il cuore del lettore, vi sono delle fonti, nuove e vecchie, che passano da interventi sull’immaginario, sino alle cose concrete. Moti si ritengono dei prodigi, sin da bambino, parlano del loro cammino scientifico, del loro essere relatore, ad esempio, di grandi impegni che riguardano la legislazione. Tra tutti i cittadini svetta un soggetto che conosce il potere, che comprende cosa concede oggi la tecnologia. Non sempre quando si scrive del potere siamo al successo………………. La consultazione. Essere giudicato integro dopo una “ tornata elettorale “ non è semplice. Si cerca di avere dei buoni amministratori , ben sapendo che in politica si presentano diverse maschere, si pesca tra chi fa benissimo il suo mestiere. Si apre un’aspra contesa tra avversari politici, con scrupolo si difende la libertà dell’elettore, della sua scelta. Ogni progresso della passata legislatura viene presentato a noi. Si parla con entusiasmo di quanto vale il paese. La politica inizia a divenire storie che arrivano alla prosperità ed alle sagge misure per assicurarla. Cosa vuole dire avere scritto di nuovo il testo ? La saggia economia che da forza e vita alle parole ha detto stop. Nella versione numero 1 di “ Parlare e dire di Politica “ scrivevo dei sette visir, della morale, della politica, che contengono dei racconti, dell’importanza delle storie alla vita dei partiti. Una vecchia storia non basta, la parola vive, si racconta, anche grazie ai numeri, ai soldi. Lo scritto virtuale, la cultura europea hanno il pericolo di spiegare una semantica, per filo e per segno, che tutti abbiamo mandato in soffitta. Dobbiamo imparare ad usare la voce usata dagli scrittori ( questo non mi è sfuggito ) Oggi gli Sms si scambiano anche con i professori, esce dal catalogo del passato un suono che oramai è “ vecchio “ , c’è la rete, ove parlano più del previsto i soldi, gli editori ti fanno trovare anche la voce inglese, araba, francese. Cosa sto dicendo ora come scrittore ? Cosa sto scrivendo ? Quali sono i dubbi ? Sono tre interessanti domande. Passiamo dalla provocazione, al corteggiamento, sino al successo nella discussione, per riempire la nostra immagine di simpatici commenti. Preferisco di citare alcuni “ seri politici “ del passato, tipo Giulio Andreotti, la sua esperienza di “ Democrazia Europea “, un partito politico utile, reale, in un novecento in cui la volontà politica , è passata da ogni leader, per nuova immagine, nuova voce, per alcuni i discorsi politici, anche i più famosi, per il fatto di non essere i propri non sono mai stati pronunciati prima. La libertà e la cultura politica sono divenute nel tempo molto famose. La storia di un famoso parlamentare, Andreotti, non è come quella di un uomo economico, Silvio Berlusconi, ancora oggi, la scelta dell’elettore è importante, sapendo bene che il soggetto che si vota conquista anche un potere di comunicazione. Vi sono esseri umani che rimangono a lungo nell’ isolamento, in Italia si potrebbe citare Marco Pannella, la società vive il pericolo di non sapere quello che pensano i suoi cittadini. Molto spesso nella consultazione elettorale vengono punite “ le malefatte “, che ovviamente fanno le persone che non sono ritenute più serie come prima, in politica si presentano anche delle “ maschere “, non tutte le forze politiche durano tutta la vita, nascere e morire democristiani non è possibile per tutte le generazioni. Definiamo la Democrazie Europea di oggi : Le storie narrate dalla televisione per una vita, sono state sostituite da un Blog, senza quella sapienza governativa. Nel consultare nel proprio salotto il computer, oppure il televisore, il significato delle cose ufficiali cambia rispetto al passato. Bibliografia : Carteggio inedito d’artisti Autore : Gaye e von Reumont 1953 : fu una legge truffa ? Autore : Giulio Andreotti. Massime politico-morali per la christiana gioventu Autore : Andrea de Jorio La libertà di manifestazione del pensiero e la libertà religiosa nelle società multiculturali Autore: D. Loprieno,Nicola Fiorita Sulle prossime elezioni politiche: agli elettori delle provincie meridionali ... Autore : Giuseppe Giuliani Capitolo 2 “ Facile da dimenticare “ Clemenza per la conoscenza di storia. Sulla fondazione di Roma si narrano vicende fantastiche, favole, da sempre. Il lettore rimane fedele a quello che l’editoria riporta sino ai giorni nostri, documenti che ci fanno conoscere, tra i romani, personaggi illustri e celebri. Sviluppo urbano, interesse economici, scambi commerciali e riforme, riguardano la vita di Roma. Quella dei romani è una civiltà, una lingua, dei costumi molto importanti nella storia. Un motivo logico. C’è il mondo economico di oggi che si preoccupa di ricercare una parola accurata e gradevole. Il mercato presenta la tecnologia di livello, in modo veloce, viene accolta anche in modo spontaneo dall’ utente. Il motivo logico del profitto è molto importante, in una società di base sempre più liberale. Possiamo citare Alexis de Tocqueville : leggendo il filosofo francese, si incontra quel linguaggio da cittadino, con lingua di politico, letterato, scienziato e credente, che sa anche che Tocqueville, storico, viaggiatore e sociologo, come cittadino, conosce come studioso che per fare comprendere la teoria bisogna spingerla sino alle estreme conseguenze. Da questo momento riprende il nostro testo sul Parlare e dire di politica. Qui c’è il ritratto dell’autore Tocqueville, si presenta un uomo che ha studiato i progressi della democrazia, un opera che è un progetto di un autore importante, dal nome la Democrazia in America, è arriva a noi. E’ Guttenberg che ha scoperto la stampa, da quel momento sono arrivati a noi tanti volumi, anche il pensatore Tocqueville che ha avuto grande fortuna fuori dal suo tempo. I partiti oggi. I consensi, le collaborazioni, gli impegni moderati, usare la specificazione sui voti presi, temi legittimi ed uguali, al grande e famoso scrittore, che vanno nella direzione, nella segreteria meglio, di un partito politico. La questione perfino studiata con occhio " torvo " dalle forme di specializzazione, trova nei partiti un posto per le persone di intelletto, che comprendono il valore, dello strumento più idoneo a dare vita alle idee, cioè la partecipazione. I problemi di una campagna elettorale, erano esigere finanze con la guerra, in passato, oggi le masse sembrano emancipate, hanno conquista forme di carattere elettivo, delle quali discutere. Il protagonista attivo in queste parole fa assistere al mutamento di quelli che si dicono gli orizzonti semantici, lo smarrimento, la crisi, la tenaglia sociale, il tempo di lavoro, i salari, gli stipendi, non sono una guerra, sono un intervento governativo che interessa le masse. Educazione democratica vuole il rispetto delle istituzioni di governo, in questi temi ricorrenti, il dibattito sulle risorse è fondamentale, si deve sapere interagire con un foltissimo pubblico. Non si convince la platea solo se si parla di affari, le politiche democratiche devono creare una base sociale, si deve combattere l'astensionismo, questo compito è ancora nelle mani della classe politica professionale, che capisce questo momento istituzionale, sa farne un consolidamento efficace, comprendendo il ruolo dei problemi, che hanno priorità. Prima il voto lo si prendeva andando verso la critica dei regimi di partito, la lotta politica ora per non degenerare, arriva all'obiettivo di presentare le problematiche. L'agire politico è nato libero, seppure è sempre in " catene ", non deve essere impari, deve sapere rappresentare la media del linguaggio del paese, deve emettere, applicare, una messa a fuoco su un successo ottenuto dagli uomini, viene messo nel protocollo con le parole medie, della opinione pubblica. E’ il linguaggio che lascia il lettore, non accetta, sicuramente, di avere clemenza per la conoscenza della storia. Il mondo di oggi si lega alla storia del capitalismo, moneta, baratto, cambiali, colonie, schiavi, rivoluzione industriale, macchinari, fordismo, taylorismo, è il passaggio del capitalismo che poi entra nel new deal, dopo la grande crisi del 1929, è difficile che esista un dato sul consumo, sulla popolazione, sui prezzi, sui salari, senza che non vi sia questo collegamento tra capitalismo e storia. Un gentiluomo, un professionista, che ha lasciato molta letteratura, è Alexis de Tocqueville, che come storico, viaggiatore, illustre uomo politico, ha fatto comprendere un popolo, l’America, che è legata alla storia del capitalismo, ben conoscendo le crisi delle grandi istituzioni bancarie, come anche il valore di averne sapute creare di efficienti nel tempo, per il vero problema dell’economia che è fare debiti, restituire denaro, indebitarsi, infatti, è successo a tutti. Nella vecchia versione di parlare e dire di politica si cerca l’ironia di un film, francese, Mentre Parigi dorme, lo spettatore, lo spettacolo, non rientra nella nuova versione, visto che quel tipo di prosa, di soggetto e di sceneggiatura, per dirla meglio, non sono all’attenzione del vecchio e del nuovo lettore. Ci si chiede : Cosa sono i partiti oggi ? Come prima cosa scompaiono, nel testo, in questa nuova “ snella “ versione, le immagini dei maestri, di chi nella vita mi ha insegnato, che è legittimo scelgano come allievo un famoso scrittore, ci dividiamo proprio per l’appartenenza politica, chi scrive è un “ liberale “ , non per una platea che parla di affari, preferisco un pubblico che discute su Marx, a dire il vero. Lo stato della nostra discussione,il rispetto per le istituzioni, quello che ci hanno insegnato a dire, a ripetere, come “ palazzi “, sembra che non sia consono a mettere come protagonista della “ discussione “, il partito politico. Il ruolo di chi governa oggi è entrare nei problemi, il linguaggio del paese, non solo quello dei talkshow, è sempre pronto ad un attacco politico, gli uomini politici si preoccupano del successo delle loro parole all’ interno dell’opinione pubblica. Bibliografia : Storia illustrata di Roma antica: dalle origini alla caduta dell'impero Autore : Chiara Melani,Francesca Fontanella,Giovanni Alberto Cecconi. Alexis de Tocqueville (1805-1859) Autore : André Jardin Capitolo 3 “ Ci conosciamo “. Vita da giornalista. La politica ci riserva lo spazio della comunicazione ufficiale, in molti sentono già che nel 2015 in Italia non ci sarà una soddisfacente crescita economica, come nella prima versione del testo a tutta la scrittura di scienza politica, sociologia, economia ho messo uno zero. La lettura di un libro deve conquistarci con i nostri occhi, il linguaggio deve essere capace di adattarsi, in Italia è Paolo Murialdi che si è espresso su come si legge un giornale, quello che accade quotidianamente è molto importante da conoscere. Una corrente letteraria mi ha conquistato ? Sono partito come “ stravecchio “, non nel senso del formaggio, ottimo alimento, nel ripercorrere la storia di una località, pugliese, italiana, anche il consumo degli alimenti è molto importante. Le opinioni che voglio conoscere hanno la loro vecchia storia, oramai anche “ consumata “, l’autore deve comprendere il percorso che argomenti, opere, hanno avuto nel tempo e come sono già stati commentati. Con questa seconda lettura di “ parlare e dire di politica “ quindi continuaiamo a mangiare pure e non cacciamo la gente straniera, che forse è attratta da argomenti per noi vecchi e stravecchi. La parola che una nazione, un popolo, pronuncia con più forza è di solito la parola libertà. Il mio compito, la materia da definire, lo stile con il quale scrivere, arrivano ad un commento sul vecchio o stravecchio, al quale dare una certa estetica come scritto, che di certo non arriva alla poesia. Un importante Presidente è JFK ( Kennedy ) con lui si esplora molto bene quello del cui si parla in politica. Nella storia americana Malcom X, oppure il Watergate, hanno fatto molto parlare, fanno connettere con le parole, sanno entrare nelle giuste presentazioni. Ora c’è Obama che ci può fare scoprire la terra della libertà, come sempre è protagonista della storia, delle sue parole. Quindi una differenza tra una cultura vecchia ed una sempre sulla breccia in politica. Materiali e non materiali per una semplice esposizione. L' uomo sa attingere dalle giuste fonti per parlare, leggere e scrivere di una materia, oggi la pressione della conoscenza del mondo del lavoro, porta a delle riflessioni sulla sociologia. Fu Comte ad inventare il termine in un corso che teneva per mantenersi, nella sua casa, decise di coniare il termine di sociologia ( studio scientifico della società ). Comte fu allievo di Saint Simon, quindi si sottolinea che i burocrati ed il loro grado di professionalità come tecnici, un governo della tecnocrazia, sono già una riflessione base all'avvio dello studio della materia. Affianco poi alla questione industriale, taylorismo, fordismo, scuola delle relazioni umane, posttaylorsimo con il modello di impresa snella, si proporrà nel mondo degli studi sociali, il problema presentato dal funzionalismo di Parsons, cioè l'economia non si può separare dagli studi della società, l'homo oeconomicus, diviene anche oggi un homo instabilis, alle prese con il precariato, non solo un homo sociologicus, cioè un cittadino della rivoluzione industriale, che deve sapere dare cittadinanza e solidarietà alle comunità. L'attuale generazione di lavoratori, oltre al suo ceto sociale, alla cultura che nel lavoro crea la località di appartenenza, sente parlare di sindacalizzazione del lavoro, quindi un incontro tra l'imprenditore e le rappresentanze sindacali, per garantire il lavoro. Essere fuori dal lavoro, vuole dire risentire in uno dei fattori motivazionali a svolgere una professione, cioè il lavoro quando c'è è igiene mentale, non avere un lavoro vuole dire abbattersi, se si ritiene noi stessi la causa della disoccupazione, abbattersi sempre di più. E' un tema attuale nella sociologia, da Durkheim in poi lo studio del suicidio, non solo anche della devianza, che può essere riconosciuta e non dalla società. I limiti nel prendere dai recenti libri, testi, questi argomenti passano per sapere criticare e migliorare, la lettura di argomenti, che nella sociologia sono lo studio dell'urbanistica dei cittadini di Pizzorno, ad esempio, in Italia, come l'ottimo lavoro di Ardigò, nella conoscenza della amministrazione, come istituzione, sino alla capacità di comunicare, in interazione, ben espressa da Danilo Dolci. Un docente, uno studioso, italiano, saprà sempre fermare le parole che non vanno bene. Io qui in questo articolo non devo commentare ed annotare, come fa un giornale, oppure una rivista, leggere una pubblicazione per me è solo una valutazione, dello studio di un testo, con il mio titolo di studio di Ragioniere. Potrei dopo essermi letto tutte queste pagine cadere, nella tentazione a dire il vero, cadere lo ripeto nella tentazione del calcolo. La società è anche cittadinanza, quindi il concetto di sussidiarietà, di cittadino attivo, non deve sfuggire .Se mi si chiede il calcolo, del profitto, dato che l'impresa il profitto persegue, allora cito Perrow la sua sapienza nel sottolineare che ci può essere struttura che funziona in base all'uomo, in base all'importanza, come ci può essere uomo che funziona per la struttura, si crea per venire meno a questi problemi una routine lavorativa, il calcolo quindi non è tanto comprendere la burocrazia alla luce della definizione di Weber, oppure del ritualismo burocratico di Merton, come la conoscenza delle riforme di Roosevelt in America, vedi la TVA, o la conoscenza, con Crozier, di come si amministra, nella sua routine o meno, l'Istituto contabile parigino. Il calcolo che è importante nella organizzazione, è quello del reddito, delle famiglie per fare consumi, non solo la riflessione, tipica di Marx, sul capitalista che realizza un utile. Il mercato è produzione, output, realizzazioni di un bene per essere venduto, con la giusta procedura di localizzazione, oggi anche il risultato del lavoro rimane importante, nonostante la riflessione sulle differenze salariali, su dove svolgere il lavoro, importanti calcoli, il calcolo è comprendere di quali competenze le imprese, i funzionari pubblici hanno bisogno, prese da tutto questo background per realizzare la loro attività. La scrittura di Giuseppe Di Summa nel 2015 non è più quella di sociologia, di scienza politica, io ho vissuto con i miei occhi le letture del passato. Quale corrente letteraria mi ha conquistato ? Di certo non quella accademica, dei ricercatori, che spesso rifiutano la concessione, a noi, di piccole espressioni come quelle che leggi in questa nuova versione. Tutti possiamo arrivare a “ stare a zero “ come parole, di certo diminuirle sempre di più, a vantaggio di chi fa la vita da giornalista, sembra la soluzione migliore, la più professionale, ben vengano le tessere ed il loro valore. Abbiamo conosciuto un interesse verso l’America ? La nazione a stelle e strisce è molto prodiga di interventi umanitari, soprattutto rispetto all’ Italia, di certo la richiesta di una scrittura molto parsimoniosa passa per non disturbare il valore delle speranze dei giovani, che leggendo, come studente, apprendendo da un docente, vogliono esaminare anche le loro precise responsabilità nel divulgare un pensiero. Quando leggi me Giuseppe Di Summa incontri un pacifista, in stile manageriale, in inglese ed americano, quindi anche io devo avere dei materiali per garantire, a te lettore, la mia semplice esposizione. La capacità di comunicare, grazie allo studio di una materia, passa per articoli da commentare, da annotare, nella riconosciuta fame di libri di un vero studioso, si cade nella tentazione del calcolo, oppure di fare una valutazione, della propria lettura, tipica di un giornale, senza sapere che la pubblicazione è possibile se si amministra in modo saggio il proprio tempo di lettura. Tanti concetti vengono dall’ America, hanno interessato imprese, funzionari pubblici, hanno creato lavoro, un background importante da sempre. L’impatto della tecnologia, è importante come la questione sul consenso politico, il potere, il modo in cui si manifesta, vede nelle considerazioni scientifiche, che spiegano con coerenza, delle potenti illuminazioni per creare lavoro, nel mondo della innovazione tecnologica, da sempre collegata al paese al territorio. Vi sono diverse esigenze aziendali, nel comprendere una conoscenza capitalistica, i criteri economici creano gli stili di vita, l’agire umano va collocato in una teoria precisa che si scopre dopo è applicata in diverse maniere, si veda la mano invisibile di Adam Smith, la norma crea obbedienza, va difesa, è ovvio che la presenza della burocrazia ha la sua utilità. Bibliografia : Professione giornalista: le tecniche, i media, le regole Autore : Alberto Papuzzi Capitolo 4 “ Dal sentire al parlare “. L'economia, il policy - making, la costosa corruzione. Nel 1951, si iscriveva, al partito, entrava in politica, Bettino Craxi. Definito da me, da molti, il capro espiatorio. Gli affari, però, che vanno in Parlamento. Il PSI, non ha mai recuperato, ci prova con Del Turco, subito, quella rappresentanza, quindi il mi paghi, è diventato, poi, morte, scomparsa del partito. Comunque, Craxi, di notizie ne ha fatte abolire tante, un leader, con potere privatistico si direbbe oggi, con potere di decidere assieme alla DC. Anche i partiti, però, hanno un tasso di istruzione, richiesto, per fare carriera. Quella in cui andremo lo ricorda lui, con Maastricht, non sarà una decrescita felice, sa fotografare, quindi, lui, l'attuale, già ieri, politica di massa. Ai suoi tempi, però, c'era il misto pubblico e privato. Un consenso, comunque, come leader e persona lo ha avuto. Nella politica italiana, non si fece la staffetta, la DC, seppe resistere all'audacia socialista. I nomi famosi della politica italiana sono Craxi, Lima, Berlinguer, espressioni di una democrazia più o meno felice, intellettuali, spesso fermati dai discorsi sui soldi, da grandi menti come Ciampi o Padoa Schioppa, finiti nel bene e nel male dai giudici, che anche loro anno conosciuto fini amare, vedi la carriera di Falcone e Borsellino. Lo Stato ha la faccia negativa di nome “ ingiustizia “, i grandi paesi industriali, hanno conosciuto le politiche di coesione, la creazioni di aree di intervento nell’Unione Europea per creare occupazione, migliorare l’ambiente, zone che stavano indietro individuate per recuperare terreno. Un esempio di come sono stati affrontati i problemi di oggi dell’industrializzazione, a volte forzata. Qui è meglio non andare oltre in questi concetti, non è facile sapere contare ai giorni nostri, un tempo di sofferenze e paure per il futuro, ove i vecchi motti tipo “ sbagliando si impara “, nella popolazione, tra le persone trovano posto collegati a vecchi costumi, che sono la vera memoria del passaggio a nuovi mondi. Si mette ancora in moto la macchina ufficiale di uno Stato, dopo anni di critiche alla “ partitocrazia “, la lotta politica è capace di fare scomparire un linguaggio, che più non esiste, con il silenzio, con la durissima critica, è una strada che scelgono in molti, anche nel 2015. La teoria viene da me affidata oltre che a Sartori ad altri due nomi famosi, sui quali studi conto per generare e formare la nostra discussione, oggi sono molto importanti studi sulla situazione contemporanea all’ interno dell’Unione Europea, i giovani hanno i loro percorsi di studio, chi scrive si è occupato prima di economia poi di scienze politiche, faccio più ricca la discussione, aggiungo un tocco di classe, con due studiosi del calibro di John Rawls e di Adam Smith. Una persona sa che vi sono le norme vigenti per ottenere qualcosa, ad esempio nel mio caso il titolo di laurea, sa benissimo che non basta meritarla, io potrei meritarmela da quando ho 12 anni, vivo con una certa simpatia l’osservazione sulla giustizia di Rawls, il metodo più semplice o meno degli altri, il lavoro futuro, il guadagno non arrivato da un titolo di studio, sono nel mio caso nella mia esistenza un trattamento che mi sono meritato. A certe forme di condotta si da un prezzo. Per quello che concerne Adam Smith si impara il legame tra etica e giurisprudenza, tra insegnamento e pubblicazione, si impara una certa dialettica, oggi i principali indicatori vengono dalle nostre origini storiche, che con la padronanza della tecnologia, creano un terreno per la via della ricerca, si fanno rapidi passi nelle discussioni che interessano la società civile, nelle sue elaborazioni e sequenze istituzionali. Il nostro livello di istruzione, la nostra appartenenza con esso ad una forza lavoro, ci porta a valutazioni ed atteggiamenti, a delle vere e proprie formulazioni ci fanno entrare nella civiltà, non sempre questi percorsi facilitano il lavoro. La necessità del lavoro, in una nazione, in un paese, appare chiara ed evidente in ogni discussione, per valutare la crescita economica, il periodo di crisi, la misura per comprendere in modo importante gli esempi, i ruoli dei politici, è confrontarsi. Aprirsi alle controversie economiche che sanno come la follia, la brama di cose non proprie, l’ingiustizia, sono proprie di considerazioni molto illiberali. Non si sfidano gli accademici italiani, la loro credibilità, il loro senso di giustizia, le opportunità e possibilità che aprono nel mondo del lavoro. Il mondo dell’educazione è molto credibile nel dare un futuro. Abituatevi a ricevere queste attenzioni quando siete bocciati e contestati con una vostra proposta dialettica e teorica. Bibliografia : Una teoria della giustizia Di John Rawls Adam Smith Di Adelino Zanini Capitolo 5 “ Il transito di una web cam “. Come leggi la parola, il titolo, svela chi è questa persona che scrive, non altri, ai quali non mi riferisco, ne direttamente, nemmeno indirettamente. Oggi il business si dice soddisfatto di un prodotto o di un servizio, noi cui dobbiamo commentare il web. La popolazione umana è molto interessata ad Internet, i computer servono a conoscere grandi personalità politiche del passato, ricercare governi e programmi della Democrazia Cristiana, per esempio, è un pericolo, se non si è iscritto o simpatizzante, visto che il pensiero di molti Ministri e sottosegretari dello scudo crociato, sono nella storia delle Istituzioni Pubbliche, quindi molti politici vogliono, hanno voluto in questi anni, cambiare quelle tradizioni di governo. Il web sembra tuo amico, dire in Italia, anche grazie ad Internet, sembra più facile. Le persone, gli argomenti, che vanno sui giornali online, ricordano ottimi “ Parlamenti “, le libertà delle democrazie, seppure siamo ancora esposti a scrittori, che non solo in modo “ sfumato “ fanno apparire i tradizionali consigli, sulle esperienze, l’ordine delle cose, seppure in Europa, spesso, non me ne voglia chi legge, ognuno continua a pensare ai “ suoi soldi “. A molti da un certo fastidio che non venga presentato un buon soldato, un ambizioso uomo politico, con i conseguenti minuziosi calcoli che escono fuori, i testi, per molti, devono essere poi collegati al diritto, alle grandi sentenze del nostro tempo. Saggezza e propaganda si incontrano , collegamenti personali, utopie politiche, arrivano vicino a noi, l’ironia delle pagine c’è ancora, seppure quando qualcuno è costretto a dimettersi, il sostegno sul web svanisce di colpo. Molti nei loro interventi credono ancora allo stato dell’arte, il web è la sua grande conquista ha bisogno di molta democrazia. Entriamo in un campo di studio, per passare da una proposta teorica ad una vera teoria, una comprensione di nozioni, non solo per motivi di coscienza, un modo di agire con le buone maniere della lettura e della scrittura. I settori e le relazioni, il percorso, accolgono dei contributi, di chi ha fatto conoscere. Tutti noi cerchiamo un “ partner “, che accolga la nostra credibile spiegazione, possiamo offrire termini misurati a chi ha fatto dell’insegnamento il suo progetto. Comunicare in modo veritiero e corrispondente ad una scelta di cultura, aprirsi a dei punti di vista, dare delle opportunità di vita, è un modo di partecipare con il giusto obiettivo ad una proposta teorica con un testo. Oggi le statistiche parlano di come ci allontaniamo oppure avviciniamo ai militari, il mio legame con le forze armate non c’è, io sono un “ pacifista “ convinto che è pro- globalizzazione, con stile manageriale, in inglese ed americano vuole confrontarsi sul sapere fare meglio, nella vita, nella società che viviamo. Tra la popolazione italiana è necessario elaborare una serie di importanti sequenze, che sono un rafforzamento geografico e politico, del quale abbiamo bisogno. Unesco ed Eurostat spesso danno queste statistiche, lo scritto deve diventare intelligente, essere connesso alla “ scoperta dell’America “ per quello che interessa me, che sono un grande estimatore degli Stati Uniti d’America. Oggi troviamo giusto dire , oltre alla leadership americana, che spesso è potere militare, che hanno importanza assistenza sociale e povertà. Vi sono diverse regioni del mondo a rischio di povertà, tra le cause della povertà ci si confronta, al sistema economico si chiedono politiche del lavoro. I programmi e la scolarità passano per incentivi e valutazioni del capitale umano, si passa da uno stato di ignoranza ad uno di conoscenza. Il nostro ruolo è di individuo che non agisce singolarmente ma che è inserito nella collettività. La formazione per pubblicare per un certo numero di anni è importante. In questo capitolo un importante passaggio della comprensione di una comunicazione. Un intervento e la redazione di uno scritto su una esperienza personale, il riconoscimento delle risposte, hanno dato qualità ad una partecipazione. E’ bello rileggere un testo per controllare l’erreur manifeste, spesso un privilegio d’azione per importanti uffici, non solo delle case editrici, nell’ adoperare espressioni pubbliche, nel capire il mutamento storico delle parole, il criterio della precisione passa per la risoluzione di dubbi che spettano agli specialisti della materia. Presentiamo il personaggio di Jack il cuoco, che incontri tra i miei scritti, uno che deve fare sapere che dire una parola non è cosa di niente, come l’azione dello scrivere, non si deve finire nelle stupidaggini. Ad esempio quali sono gli errori se non studiamo una lingua ? Prima cosa importante, fondamentale per leggere, le domande che leggi spesso sono azzerate come questioni dalle differenze di età, chi scrive ha 42 anni, non può rientrare nel significato che danno i “ giovani “ alle parole. Questo è il lavoro di Jack il cuoco, spiegare la differenza di età, nelle questioni, nelle risposte. Il momento di parlare in Italia dell’America si offre come inizio della storia, vengono indagate le persone, il loro feeling con gli americani. Si riferisce di sport per comprendere come i posti siano simili tra loro per italiani ed americani. Si entra nella conoscenza di slogan, scritture, si comprende quali siano le questioni negative, che per lingua sono espressioni che non avvicinano. A tutto c’è uno stop, il vincitore non può essere inesorabile, non solo deve capire la capacità di sapere vivere dentro un posto ove si ha una casa, una famiglia. Jack vive anche per forza e corsa da abbinare, deve superare delle “ bozze “ , superare il pericolo di una scrittura trasmessa rapidamente. Inzia a perdersi sulla strada di significati meravigliosi, proposti a lui dal suo “ idolo “ William Sheakespeare. Arriva per lui, prima di entrare nel mondo accademico, il cattivo consolatore, quello che nulla può nel risolvere i problemi delle sue parole, non può prendere penna e calamaio per ingannare una materia, viene segnalato. Lui deve individuare ove vi è civismo, possibilità di cooperare, anche lui ha il suo incontro politico moderno, non riesce ad accrescere fiducia tra le istituzioni. Ecco che compare un importante insegnamento per noi : Elie Wiesel dice che non è possibile dire l’indicibile e portarlo sullo schermo. Questo testo si schiera nello studio dei cittadini. Tocqueville disse : la cosa più importante è salvare i veri diritti dei cittadini. Un eroe è molto spesso una seccatura, si ricordi il bel film Gli incredibili ove gli eroi sono vietati, seppure ritornano quando servono. In molti seguono film, telefilm, fanno cosiddetto “ share “. Un uomo ha una meta e sa dove vuole arrivare, Jack il cuoco dimostra il valore dello status e delle condizioni fisiche nel fare un lavoro, deve comprendere anche che la comunicazione offre un linguaggio globale ed aggiornato. Si scrivono delle relazioni da inviare a capi, Jack arriva da un rettore dopo avere scritto, ha conquistato il capo, farà il percorso per passare da scrittore a docente universitario, rimanendo cuoco. Una documentazione, soprattutto quella giudiziaria, impone indagini ed analisi, nel telefilm I Borgia, ad esempio, si vede quali erano le procedure ai tempi dello Stato della Chiesa, su come aprire o meno indagini. Il cinema, la televisione, sono danneggiati da Jack il cuoco ? Tutte queste domande vi sono sia per il fatto che non si è “ giovani “, sia per il fatto che vi è della gente che ti segue, incontrarsi per capacità ed abilità è molto importante, a questa domanda Jack risponderà in stile americano, amato dalla radio, dal cinema, dalla tv, risponderà proprio scrivo una storia che parla di……………. Bibliografia : La valutazione dei processi formativi Autore : Fiorino Tessaro Il diritto amministrativo: storia e prospettive Autore : Sabino Cassese Gli errori degli italiani che studiano inglese Autore : Elliot Silberberg Capitolo 6. “ For a job a big small “. Per primo realizzo questo grande “ taglio “. La somma di tutti questi calcoli del parlare di politica, nel risolvere la sua breve descrizione, deve lasciare il fascino, il gusto, di comunicare di questi argomenti. La brevità, il lei, il noi, il voi, gli scritti, per sorridere, sono presenti in molte terre. I grandi viaggi di Marco Polo, le Storie Fiorentine, hanno fatto conoscere la cosa pubblica, per molti territorio vi sono documenti, che a quelle terre hanno dato tutto il loro valore. Il cambiamento dei “ temi “ cambia anche le parole da pronunciare, il confine di un testo è giunto a partire dal Gennaio del 2015, rispetto al periodo del 2013, alla sua cancellazione vocale, seguendo una regola di aggiustamento del tema in base a quello che non si usa dire più ed a quello che rimane. Siamo arrivati ad un concetto epico e di protesta ? Non è che io mi sono immaginato tutti questi concetti su un “ grosso problema “, per disorientare scrittore e giornalista, per essere impietoso su un idioma scritto e parlato, anche bene, ai giorni nostri. Il mio contributo al lettore, a dire il vero, è il tentativo di togliere cattiveria alla parola cittadino. Il fatto importante è parlare e dire di politica, usare una lingua, una voce, nella realtà, che ci ricordi di fare, per intelletto, un commento, sapendo che la propria cultura, quella di un popolo, di una popolazione, può essere affidata ad una voce che si associa alle armi, qui la domanda è diversa, se sei stato coraggioso da scrivere lo stesso a quella popolazione armata. Dare un senso alle lettere dei commenti è dipeso anche dalla memoria di chi ha dovuto scrivere il testo, gli italiani, infatti, possiedono dei libri dei quali sono molto contenti, soprattutto nei commenti, cose che poi in altre lingua cambiano e di molto. Ci sono le elezioni ? Si !!!!!!!! La politica si segnala per l’eleganza di una leadership, il vivere politico oggi è anche il sapere sopravvivere, arrivare alla fine del mese, come già hai letto in questo testo, arrivano diverse espressioni di mercato in politica, la tassa, l’essere tassato, è nei classici studi dell’economia, che spesso non crede nelle aspettative, sa che per essere ricchi si è in competizione con il resto del mondo. Sufficienti spiegazioni rispetto ai meriti nel mercato del lavoro, sono oggi importanti competizioni, il livello di analisti come Keynes, viene usato ancora per scambiarci notizie ed informazioni, su espressioni, intenzioni, di uomini e donne che non credono ai benefici di una buona politica fiscale, le preferenze, i modelli, portano ancora gli esperti mondiali non solo a parlarsi di diritti civili, solidarietà, uguaglianza, cittadinanza, di popolo, di territorio, portano quelli esperti ad andare oltre un significato giuridico, dinnanzi ad una situazione di emergenza, l’economia viene sempre riscoperta. Come è stato scrivere parlare e dire di politica ? Un ingresso in nemici, consulenze, una conoscenza di partiti, di scrittura scolastica, di lettori e scrittori come forza lavoro per un buon testo, il testo ha poi dovuto superare il malcontento della descrizione di uno spazio non gradito. I tormentati ricordi del parlare e dire di politica hanno avuta la loro fine con questa breve seconda versione. Un testo non deve essere “ incompiuto “ , resta anche la prima versione con molta dottrina, con molti neuroni accesi, il programma del tempo quotidiano ci porta, in modo ingenuo, in modo scadente, a sostituirci ed identificarci in una morale amica di una scrittura di impeto, poi frenata dall’ identità culturale che è riuscita ad avere spazio. Per chi segue il precedente testo, ancora disponibile, sa che segue un già antico scritto, che ha valore come genere di scrittura, come numero di lettori. I “ temi “ classificati nel precedente testo continuano in questa nuova scrittura. Nel giungere alle conclusioni caro lettore devi sapere, mi sembra giusto ricordarlo, che ogni fenomeno come il parlare e dire di politica è nelle mani di politologi, giuristi, scienziati dell’amministrazione, che sanno fare da guida alle parole. Nel modo di comunicare, ovviamente, si è sviluppata, soprattutto tra i funzionari, la burocrazia dell’Unione Europea, questo sottolinea come siano molti gli interventi che si fanno per rendere un testo vivente. Nel citare, nel portare come esempio delle parole, non tutti sappiamo dare un “ giudizio “, come persone talvolta ci interroghiamo su un numero di parole limitato. Analizzare e valutare un intervento, che definisca le parole della politica, è fonte anche di incertezza ed instabilità per chi legge, oggi che si sente parlare di spesa pubblica tradotta spending review, quindi di un miglioramento sul piano contabile della gestione, si hanno diversi rapporti, anche complessi, con gli esperti di tali parole. Le formulazioni, la possibilità di sintetizzarle, sentono spesso la citazione di diverse patologie, come disoccupazione, inflazione, problemi di crescita e sviluppo, tutte priorità per un sistema economico che raggiunga la stabilità. Fare apparire un concetto, per rendere funzionante lo stile di scrittura passa per il confronto con il resto del mondo, le sue leggi di benessere delle persone, le decisioni di fiducia nei confronti di un oratore. L’effetto individuato, nelle condizioni sociali in cui viviamo, porta la scrittura, la lettura, nella politica si intende, all’ obiettivo di migliorarsi, non tanto passando per i discorsi degli economisti, quanto nel portare un contributo ad un concetto, alla sua espressione, che superi l’alienazione, non ignorando quando si parla gli aspetti che presenta il progresso tecnologico. Cosa dare in cambio a chi parla ? Domande, interesse, scrittura sui giornali, con equilibrio, ben sapendo che ogni individuo ha la sua parte politica, la scarsa questione dell’analisi delle notizie, per fare pensare in modo critico, ci porta ad una perdita di interesse, oggi tutti vogliamo sapere se la politica di sinistra, in Italia, con il “ renzismo “, che a me sta simpatico, ha compiuto una svolta verso la sinistra di ieri, che a me non era per niente simpatica. Quindi il testo si conclude con l’auspicio che si possa parlare di questa differenza, non solo per motivi di simpatia personale, solo per parlare e dire di nuovi rapporti nel mondo della politica. Siamo arrivati alla conclusione di questo breve testo. Parliamo di tre separazioni che ho avuto nella vita, parliamo di un’unione che è sempre più forte, ben sapendo che la lingua di un partito non è come la partitura di una canzone. La prima separazione è quella tra Giuseppe Di Summa e la religione cattolica. Nel nostro parlare quotidiano la chiesa è fondamentale, le sue parole sono in tutti noi, volenti o nolenti. Chi scrive un messaggio delle lettere rivolte al mondo, per usare Emily Dickinson, sa che incontrerà la chiesa. Senza nessuna ambiguità chi scrive non è cattolico. Lo scrivente si è poi separato del tutto, da sempre, dalla carriera di insegnamento di ogni ordine e grado, in Italia non mi è mai interessata, le mie parole cercano di essere diverse dalla copie di una realtà che esiste per chi scrive testi in modo scientifico. Lo scrivente, non adopera la parola scherzo comunicativo, per dire che una teoria è fragile, l’adopera per dire che molti di un espressione verbale, di un concetto, debbono sapere fare la giusta inquadratura. Mi sono separato quindi anche dalla candidatura alle elezioni, dalla creazione di un movimento, di un associazione, per la rarità di risposta negli eventi politici con messaggi e comunicazioni che mi riguardino. Mi sento molto unito alle donne, di ogni razza, di ogni religione, di qualsiasi colore della pelle. Tengo molto ad esprimermi correttamente con le donne, come tengo quando si tratta di loro non solo ad una comprensione globale del testo ma anche locale. Ai miei tempi i testi si aprivano o si concludevano con le persone verso le quali si ha la massima stima. Bibliografia : Il latino: breve introduzione linguistica Autore :Renato Oniga Trattato di diritto amministrativo europeo, Volume 1 Autore : Mario P. Chiti,Gian Franco Cartei,Guido Greco Le parole di Einstein: comunicare scienza fra rigore e poesia Autore : Daniele Gouthier,Elena Ioli CAPITOLO 7 LA CULTURA D’IMPRESA ED I PENSIERI MIEI. Consegnare in una casa a dei propri conoscenti un documento è cosa diversa da un giudizio acuto, oppure dall’essere un “ urlatore pubblico “ di verità sugli argomenti economici. La prima fase di questo testo è dedicato alla partecipazione della gente ad uno scritto, in una Regione la Puglia, dove un intera popolazione nel suo operare, agire quotidiano, non ha interessi comuni a questo scritto, non solo variazioni di uso sul territorio di commenti mettono a repentaglio l’integrità fisica dello scrittore. E’ una visione politica che crea un mondo che ci divide. Questo era previsto quando ho iniziato a scrivere. Siamo dinnanzi ad una separazione. La seconda parte di questo testo è dedicata al mondo “ commerciale “. Non tutti soddisfiamo gli stessi bisogni non tutti apparteniamo alle stesse amministrazioni, sia per quello che riguarda l’impresa, sia per quello che riguarda lo Stato. Qui siamo meno divisi, rispetto alle considerazioni sugli argomenti economici, in modo esclusivo tutti vorremmo sapere fare gli opportuni calcoli. La terza parte è una riflessione sullo sviluppare i modi per pubblicare, in modo affidabile, con le prime due fasi in corso. Si sappia che le informazioni complete sono costose da reperire. Queste sono le domande dell’economia alla nostra scrittura, dopo avere presentato le tre fasi, che non sembrano rendere la scrittura “ tranquilla “. Un tempo interrotto che di certo non può giungere a dirsi stile poetico e nemmeno può autorizzare a farne espressione di medicina. E’ stata una lotta. Mettiamo l’Economia nel suo campo di studio, dalla teoria alla pratica, avviando una ricerca. Oggi vi sono voci rilevanti sulle spese, sull’indebitamento, cose che vengono chieste, prima o poi, a tutti i dipendenti di sapere presentare. Siamo in un campo di studio, riguardante l’economia, da me ricostruito e studiato, sia per verificare la comprensione, sia per descrivere un mondo, non solo delle banche, che oggi, come ieri, è fatto anche di studio del divario di ricchezza tra nazioni, di commercio, famiglie, finaziamenti. Dalle prime lettere sembra un fogliettino di carta con delle cose semplici da fare. Abbiamo perso una forma di intelligenza ? ( Nel senso di conoscere un linguaggio solo in cambio di soldi ) L’Italia ha i suoi studi, le parole che si insegnano agli italiani, che non sono le mie parole, io di anno, in anno, in Italia perdo amici, dopo uno scritto, cosa che mi fa sorridere, per il modo di agire noi in rilevazioni statistiche , in note storiche importanti nel “ paese “ Italia, che già dal 1949 ha importanti Ministri che hanno fatto richiami. Il programma di arrivo, delle parole, dei dialetti, è per molti la propria terra, il proprio territorio. Che maniera di scrivere è ? Trovare delle lettere ed il loro significato, vuole dire rifarsi a contributi semplici, rispetto alla costruzione di indici, persino del PIL, che sono un percorso destinato a scovare punteggi corrispondenti a valori di redditi, patrimoni. Il testo che leggi, nasce da ascolto di conferenze stampa, non certo dai consigli di noti studiosi come Amoroso che associa la lezione di economia a matematica e prezzi, noi siamo alla ricerca di semplici, credibili spiegazioni, la lettura è per noi un progetto, anche per quello che riguarda i dati del Censis. Analizziamo un testo che si sappia presentare nella “ cultura d’impresa “. Chi scrive non è un “ economista “ da “ ragioniere “ vado a leggere dei dati, riguardanti spesso l’Unione Europea, per comprendere l’esibizione di discorsi, diretti oppure indiretti, che hanno come finalità, ad esempio, il commentare le scelte di consumo. Primo dato è quello se aumentano oppure diminuiscono le imprese sul mercato, la loro quota di mercato, citando Krugman quale sia la localizzazione ed il commercio dal punto di vista geografico. Per ogni parola ci vorrebbe un “ francobollo “, è un sogno, seppure oggi Internet aiuti a scrivere su quella che sia la “ cultura d’impresa “. Come stanno i Manager oggi ? Per loro una scelta di vita è dire “ si lavora !!!” Questo è quello che ritengo di avere sentito quando mi si è rivolto un discorso di economia. Proposta teorica ad un testo. Ecco la seconda parte del testo, se le parole ci daranno la chance di finire il testo, di poterlo dire ad alta voce dipende da come sapremmo proporre la giusta teoria. L’impresa per affrontare le turbolenze di mercato, presenta quello che sa fare meglio, oggi c’è anche un rafforzamento geo-politico dei concetti dell’Unione Europea, si deve anche garantire un equilibrio verso americani e giapponesi. Vediamo di elaborare una serie di sequenze, da rendere istituzionali, sulla forza lavoro e non lavoro, riguardo alla popolazione italiana, il nostro personaggio per anni è stato un imprenditore di successo Presidente del Consiglio, ora ne vogliamo fare a meno. Vi ricordate tutti l’importanza del 1.000.000 di posti di lavoro. Io ho da tempo divorziato da Forza Italia e Silvio Berlusconi , seppure il Cavaliere è stato un protagonista della grande impresa, ha dato lavoro, si è battuto per la concorrenza nel sistema televisivo italiano, ha fatto profitti, poi è arrivato per lui e per noi il richiamo ad una concezione etica, ci sono stati giudizi, in Italia, all’estero, che a lui si riferiscono, il suo reddito è anche un po’ diminuito, vedete quanto sia difficile la cultura d’impresa di successo. Unesco, Eurostat, propongono delle statistiche su quello che si deve e non si deve fare nella propria esistenza per vivere. Oggi alle imprese arrivano quotidinamente le prese di posizione dei cittadini, l’uomo è interessato da molti numeri, che passano per la comprensione delle amministrazioni pubbliche, è importante l’interpretazione statistica, in modo che si possa condividere, oltre al mio calcolo ragioneristico, quindi come sosteneva Keynes le decisioni per il futuro non possono essere solo un “ calcolo matematico “. Il tempo, lo sforzo umano, da Marx in poi, sino a me, sono connessi con l’acccomulazione di capitale, con il profitto, i nuovi modi di lavorare generano poi anche disoccupazione. E’ difficile nelle esigenze delle aziende andare oltre a degli “ equilibri contabili “. Nelle famiglie sbarca la povertà. Vi sono diversi strumenti utili per diagnosticare il mondo della cultura d’impresa. Il concetto di soglia di povertà di una famiglia è di una certa importanza, anche il concetto di capitale umano, porta a sottolineare che nella gestione di un impresa vi sono le “ crisi “. Tutti noi leggiamo la “ grande impresa “ su Fortune oppure Business Week, leggiamo di management, di libri che ci debbono fare “ capire “ come nasce un impresa, un marchio, un prodotto. Tutti oggi siamo inseriti nella “ collettività “ , le regole devono essere attendibili, negli spazi pubblici è importante aprire il dibattito sulle “ vere “ performance aziendali. La famiglia manda i figli a scuola per studiare, spesso oggi, tra le esperienze italiane, anche nei licei classici, vi sono presenze in azienda. La perfomance misurata dalla contabilità è importante, oltre le statistiche, le imprese si battono per il miglioramento dell’economia nazionale. Il mercato, i prezzi che salgono o scendono, l’ufficio, la fabbrica, i prodotti, il Piano Marshall, sono sempre riflessioni sulla salute dell’Economia, ecco cosa accade nel partecipare ad una lingua che un uomo parla. Vi sono valutazioni alte degli educatori, si pensi a quelle espresse nei libri bianchi, ad esempio da Delors, qui sappiamo oggi come ieri, la grande diffamazione che spetta ai personaggi pubblici che pensano solo al loro tornaconto, tanti sono i documenti importanti, un resoconto scientifico si fa su discorsi e parole, su opinioni, su studi, oggi hanno importanza nel cammino di riqualificazione del rapporto economia e politica i cittadini. Vi è il problema della crescita economica e della globalizzazione, come vanno i paesi dell’euro in Economia interessa tutti i cittadini, sui temi cosiddetti congiunturali, andamento dell’economia, contesto internazionale, vi è forte partecipazione degli esperti. Ogni impresa, nelle sue strutture, conduce le sue performance, si aspetta maggiore redditi futuri, il gioco è leggere sostituendo i grandi manager, esperti, a noi, cosa difficile, anche impossibile a volte. Dobbiamo seguire i passi del pensiero giuridico moderno, è ovvio, che non sono quelli del pensiero mio,di privato cittadino. Il problema dell’efficienza dei poteri ha la sua importanza, si sa quando si esprime il pensiero su qualcosa, i valori, di solito, si è in sintonia, su altri punti si è in controversia. Vi sono delle facciate di legalità presenti. Il diritto del momento è sempre criticato. Un politico capace sa prevedere un certo numero di interventi, come sosteneva un certo J.Clarke, era uno scomodo pensatore della metà del 1600, un uomo politico nel suo agire pensa alle prossime elezioni, un uomo di stato invece alle prossime generazioni. Ci sono diversi “ punti di vista “ in economia da sapere monitorare. Molti prendono come esempio i prodotti locali, il made in Italy, non è che caffè, pasta, pane, la dieta mediterranea non abbia problemi, il portare un pasto a tavola è un bisogno di molti, non solo prodotti di qualità, vedi parmigiano, rischiano di vedere cambiata la loro produzione e commercializzazione. Sono problemi economici, come usare il treno oppure l’auto, che riguardano tutti gli uomini, la scarsità di denaro, di lavoro,ha la sua influenza. Fossi devoto al denaro io Giuseppe Di Summa sarei ipocrita, non solo in un periodo di tempo l’italia, nei suoi confini geografici ha la sua produzione, le sue attività, investimenti, vendita di beni, profitto d’impresa, i dati statistici, persino dell’Istat, dicono da tempo la crisi delle famiglie italiane che non riescono ad arrivare alla fine del mese, non tutti sono dentro al progresso tecnologico, non tutti si fidano dello sportello bancario. C’è una interazione tra decisione di acquisto delle famiglie e vendite delle imprese. Si consuma in base al reddito disponibile. Vi sono delle influenze delle grandi imprese sulle scelte di consumo, si pensa al passaggio dai vestiti in seta naturale a quelli in seta artificiale, nel consumo si scelgono beni durevoli e non durevoli. Se c’è una sovra-produzione rispetto alla capacità dei consumatori ci può essere una crisi. Iniziamo a rilassarci, pensiamo come sempre da quale pulpito viene la predica, dalle imprese, che bene sanno che oltre al rapporto tra domanda ed offerta vi è la spesa pubblica, fatta di cose importanti come difesa, lavori pubblici, assistenza sociale. Un prodotto italiano vince e si afferma sui mercati esteri,oggi nell’ economia si presentano anche le organizzazioni no- profit, sul mercato non ci sono solo i volenterosi, protagonisti nello sport, per esempio, gli aiuti ai problemi di precariato sono ancora importanti. Prendiamo un giornale dal nome “ L’Impresa “ ove a pagina 12 del numero 5 del 2007 c’è un articolo a firma di Fabrizio Galimberti. Si legge che per la maggior parte della popolazione mondiale la componente più importante del patrimonio familiare è la casa. Qui leggi una riflessione che si apre per la politica, che abbia credibilità scientifica ed autorevolezza giuridica, gli intellettuali, i cittadini, la loro rappresentanza politica non resta in silenzio, la dottrina adopera la sua vigilanza. La fiducia dei consumatori il problema del mercato del lavoro hanno grande importanza. Vediamo in telefilm, tipo South Park, l’arrivo dell’uomo del futuro, che parla l’idioma del futuro, che non fatica molto a trovare lavoro, si propone a basso costo, litiga con il sindacato. La televisione non è certo come un dibattito filosofico per i diritti di un individuo verso la comunità, compreso il non rubare lavoro in modo scorretto. Vi sono codici etici di importanza universale. Prendiamo delle famose lettere, l’epistolario di Platone, che pone in evidenza come la filosofia sia un impegno civile fatto di riflessione sulla giustizia. Il potenziale umano si collega a quello economico. Oggi per giustizia si deve discutere del valore del salario ( collegato a vita culturale , istruzione, godimento dei diritti di libertà ) Il management insegna che qullo che piace al mondo, negli affari, diviene subito oggetto di studio della scienza dell’amministrazione, quindi l’esperienza imprenditoriale è importante. Si passa dal rivolgersi a chiunque a chi invece ha un interesse diretto, particolare, legittimo. Come sappiamo l’imprenditore ha un problema tecnico, scelta della combinazione ottima dei fattori produttivi, come ha un problema commerciale, scelta del volume della produzione. Tra i meriti delle Istituzioni c’è quello di funzionare per schemi consolidati, uno dei quali è l’obbligo delle scritture contabili per l’imprenditore commerciale. Nelle varie riforme si sono presentati anche decreti sulla competitività del settore commerciale. Il concetto di imprenditore nasce come parola dell’economia. E’ inteso imprenditore colui che è un “ attivatore “, che utlizza i fattori della produzione organizzandoli a proprio rischio. Qui bisogna presentare la figura di un noto studioso. Joseph Alois Schumpeter, docente di Economia alla Harward University fino al 1950, di nazionalità austriaca. Fu sostenitore dell’importanza economica dell’imprenditore, come stimolatore di investimenti e di innovazione. Per questo docente il capitalismo si sarebbe autodistrutto. Anche Say, economista francese, parla bene dell’imprenditore. Il potere, lo status, nei programmi nazionali economici, che l’imprenditore ha acquistato è stato riconosciuto nel tempo. Il suo rapporto con il Sindacato, ad esempio, in Italia, per lo Statuto dei lavoratori, ha fatto uscire fuori molte fertili ricerche. Seppure si corre il pericolo non dobbiamo rendere da “ manuale “ lo scritto, oggi sappiamo che il termine globalizzazione, miseria compresa, è entrato nel linguaggio comune. I modelli culturali hanno una certa influenza sullo sviluppo dell’economia. Vi sono economie in ripresa, vedi quella americana, paesi con basso costo del lavoro, nel mondo globalizzato si segnalano anche Cina ed India. Molti pensano ancora sia necessario investire sull’ impresa locale. Molte nazioni sono entrate, dopo la globalizzazione, in una crisi di competitività internazionale. Quello che l’impresa può permettersi o meno, partendo dal costo del lavoro, fino a giungere alla richiesta verso la politica di un ambiente giuridico ed amministrativo proprio di una Istituzione che riconosca la concorrenza ed il mercato, porta l’impresa in un economia occidentale ove il mercato è sempre lo strumento per l’impiego efficiente delle risorse. Un imprenditore deve realizzare delle relazioni industriali sempre migliori, deve sposare una cultura di mercato, sa che dopo un economia agraria e commerciale è nato il mercato moderno, con la fabbrica, l’industrializzazione, il concetto di divisione del lavoro ha portato piano la macchina al posto del lavoratore. Moneta e ricchezza hanno un loro significato in economia. La moneta è mezzo di scambio e di pagamento. La ricchezza di un paese, è data dalla somma delle risorse fisiche ed economiche di una nazione e delle risorse finanziarie dei suoi abitanti. La grande discussione ha riguardato il debito pubblico. Si origina questo deb ito quando vi è uno squilibrio tra uscite ed entrate nel bilancio pubblico nazionale. In questo testo sono cosciente di avere semplificato il linguaggio, quindi per precisare il debito pubblico è segnato, in conclusione, da una politica economica e monetaria propria dell’Unione Europea, sempre più vincolante. Si deve assicurare una “ sana gestione finanziaria “. Nel 2002 Cassese parla di “ signoria comunitaria “ sul diritto amministrativo, rimandendo ai maestri della materia, si deve considerare la pubblica amministrazione, lo Stato, per completare il discorso. Io spero di essermi dotato di un espressione abbastanza nazionale, nel commento, come mi auguro che queste considerazioni rientrino in un discorso più ampio che non riguardi solo l’Italia. All’interno del mercato del lavoro vi sono diverse teorie. Il mercato del lavoro non può non rispondere anche ad esigenze sociali. E’ difficile credere che il mercato del lavoro sia affidato ad un meccanismo di mercato puro. Dopo la prima guerra mondiale chi fa analisi economiche è J.M Keynes, c’è la grande crisi del ’29, oltre alla guerra, molti legami, collaborazioni, vengono meno tra gli stati. Keynes è desideroso di un intervento pubblico, il suo è un vero indirizzo per la dottrina, seppure gli economisti del tempo misuravano i fenomeni economici in modo diverso rispetto a come vengono calcolati ora. Comunque Keynes riuscì a concentrare le sue analisi verso il prodotto interno, la spesa pubblica e la domanda effettiva. Oggi diciamo che una persona è classificata come disoccupata se non ha un lavoro, un modo di dimostrare che il mondo capitalistico non è buono, nemmeno generoso, presso i Governi il problema del lavoro è fondamentale oggi. Gli economisti si preoccupano della disoccupazione per gli effetti diretti sulle persone disoccupate, si preoccupano anche per il fatto che ci potrebbero essere risorse non utilizzate, oppure utilizzate male. Già in Italia negli anni ’70 si apre il discorso sulla “ giustizia sociale “, si aprono dibattiti su solidarietà nazionale, liberismo, si presenta in modo sempre più presente il problema della spesa pubblica e della pressione fiscale. Un esempio di intervento pubblico è quello nel “ mezzogiorno “. Definito un intervento di tipo assistenziale. Oltre a Keynes vi sono altri economisti d’interesse per questa lettura. Adam Smith, la sua vita i suoi scritti, sono fatti conoscere da numerose ricerche. In un primo momento limitava la sua ambizione ad un incarico di pubblico insegnamento. Quando pubblicò la teoria dei sentimenti morali divenne " famoso " in Europa ed in Inghilterra. Propone l'esame favorevole sulla simpatia su come " simpatizziamo " come testimoni, spettatori imparziali, quando vengono espressi giudizi, non una cosa da poco. Smith si occupa della simpatia e dei suoi capricci. La simpatia, la benevolenza, l'amore, si attaccano alle virtù. Smith nasce nel 1723 in una piccola cittadina della Scozia. La ricchezza delle Nazioni vide la luce lo stesso anno della Dichiarazione d'Indipendenza degli Stati Uniti d'America.Descrive come prima cosa i lavoratori produttivi, poi passa ai lavoratori improduttivi, esprime anche il concetto che il lavoro genera profitto. Profitto e rendita sono però detrazioni del salario di chi lavora. Illustri economisti hanno riletto Smith citando la simpatia e la benevolenza ( come letto prima ). L'asse portante della Ricchezza delle Nazioni è la divisione del lavoro che si accompagna ad una specializzazione. Vi sono due termini in Smith importanti PROGRESS ed IMPROVEMENT. I passi avanti fatti nel corso del progresso. Un paese, per Smith, può essere in stato stazionario, stato di decadenza, stato di progresso. Tra le virtù di Smith vale la pena ricordare quella del " giusto riguardo per se stesso ": E' la crescita che non sempre diventa subito un equazione ( una relazione tra produzione ed investimento ). Qui siamo alle ORIGINI DEI PROBLEMI ECONOMICI. Quella di Smith, seppure con filosofia, non è una " sostituzione " al mondo delle equazioni sulla crescita. Alcuni passaggi da leggere : Il capitalismo ben sa che periodi bui stanno attraversando le economie mondiali. Il termine capitalismo appare agli inizi del novecento ad opera di Sombart. Si basa il sistema capitalistico sulla libera iniziativa economica, sulla proprietà privata, su relazioni commerciali e sociali, che per dirla con Weber, sono lo " spirito del capitalismo ". Malthus scrive della popolazione del suo incremento e degli ostacoli che si presentano per tale aumento. E' evidente il rapporto di morti su nascite. Per molti Malthus è l'economista favorito. Con il capitalismo c'è anche l'emersione delle libere professioni intellettuali. Vi sono gli economisti MAINSTREAM in tutto il mondo oggi. Un modo di dire importante è FERMA IL GLOBALE, COMPRA IL LOCALE ( STOP GLOBAL, SHOP LOCAL ). A loro si oppongono i sostenitori del cosiddetto FREE TRADE. Hamilton è stato un politico ed economista statunitense. Mettendo in comune il debito degli Stati confederati nel 1790 Hamilton fece fare agli USA un grande passo in avanti. Alcuni Stati erano a rischio di bancarotta. Il Ministro Hamilton voleva radicare un grande sentimento di appartenenza all'Unione. Hai detto Roosevelt ? Frase di F.D Roosevelt : “Tutti sappiamo che i libri bruciano, ma sappiamo anche che i libri non possono essere uccisi dal fuoco. Gli uomini muoiono, i libri non muoiono mai. Nessun uomo, nessuna forza possono abolire la memoria.” ( Frase di Roosevelt ) Tutti posso vedere il GRANDE PRESIDENTE che ha aiutato gli americani a resistere durante la grande depressione. Ha avuto un grande numero di ascolti alle sue trasmissioni alla radio. Lotta nella memoria degli americani con Lincon per essere il migliore Presidente. La tradizione di un Presidente " giusto " e democratico nell'attività politica è molto importante. Guardare, scrivere, discutere e poi leggere, domandare le letture, sono la conoscenza di grandi pensatori, ma anche dei grandi parlatori. Fra i grandi problemi internazionali si inserì il PIANO MARSHALL, un problema da capire, comprendere, al meglio. Siamo agli equilibri strategici e politici, dell'effetto sull'economia europea di questa programmazione, che era la lotta appunto tra chi aveva saputo fare le giuste stime o meno. Il Piano Marshall con i suoi aiuti apriva lo spazio per le " produzioni di massa ". Nell'ottica degli Stati Uniti l'aumento della produzione industriale significava aumento del consumo di beni. Con Piano Marshall si evitavano gli errori burocratici a danni delle imprese. Visto che parliamo di “ amministrazione “ è necessaria una riflessione sulla nostra attuale Costituzione. La Costituzione Italiana nasce dopo la fine della seconda mondiale, all'interno di una cultura democratica in tutta Europa. Riferendosi agli USA : "nient'altro che un paese ricoperto di boschi, incolto, ed abitato solo da alcune tribù di selvaggi nudi e miserabili" (Adam Smith) Le cose per i popoli cambiano a volte. Quando si scrive c’è la classica storia della fonte ove si è appreso quello che si riporta, il segnale televisivo, le news, i comunicati stampa, si aggiungono oggi ai libri, alle memorie, spesso dolorose dei protagonisti, dei loro scritti. Facciamo un esempio di nuove fonti. Ormai la Cina è uno “ spetto che si aggira per l’America “. Il linguaggio giornalistico americano ha coniato un termine “ CHINA BASHING “ ( PICCHIATI DALLA CINA ). Il 16 Settembre del 2014 si legge sul SOLE 24 ORE. In Italia recessione anche nel 2014 con il PIL al -0.4 e stagnazione nel 2015. Lo prevede l’Ocse si chiedono all’Italia “ necessari sforzi di riforma ambiziosi “. C’è chi nel divulgare l’economia, nella ricerca del vero, ha anche una responsabilità didattica, deve insegnare a degli studenti. Non è grazie al cielo il mio caso. Prestigiose firme presentano progetti culturali pensati per gli studenti. Oggi si deve sapere divulgare il concetto di Europa. Si parte con la dichiarazione Schuman, che nel 1951, diventa il Trattato istitutivo della Comunità Europea. La comunità economica ha il compito di promuovere mediante l’instaurazione di un mercato comune ed il graduale ravvicinamento delle politiche economiche degli Stati membri, uno sviluppo armonioso delle attività economiche nell’insieme della comunità, un’espansione continua ed equilibrata, una stabilita accresciuta, un miglior manto sempre rapido del tenore di vita e più strette relazioni tra chi vi partecipa. Nel 1962 nascono le organizzazioni comuni di mercato. Si sviluppano i rounds ( negoziati multilaterali ). Viene gradualmente una banca comune degli investimenti. Dal 1985 con l’attuazione del libro bianco la comunità ha eliminato la maggior parte delle strutture passando al libero mercato. Paul Krugman è il nostro eroe da leggere. Questo testo del quale faccio una breve traduzione parla del grande disfacimento. Diciamo descrive un " break - up " cioè una rovina. E' un testo aggiornato ed ingrandito nel tempo come accade a molte edizioni. Passiamo dall'impressione, del problema, che rovina l'economia fino al suo scritto ( pubblicazione ). Facciamo prima una breve rassegna stampa su Krugman. Premio Nobel di stampo neokeynesiano, parla del debito pubblico, la sua remissione, che è un problema anche etico, il suo superamento è cosa importante. Lo leggiamo su Repubblica del 14 Ottobre del 2014. Si legge di un suo editoriale sul New York Times che parla dello stato attuale dell'economia globale. Sostiene che la cancellazione del debito pubblico darebbe sollievo a tutti. La cancellazione del debito impone l'austerità ed il conseguente moralismo ( che sembra non piaccia al Nobel ). L'America che vive un momento positivo del mercato del lavoro si preoccupa dei suoi partner che non vanno bene. L'economista si chiede il perchè non si riesce ad uscire dal debito pubblico. Per il cattedratico di Princeton non funziona la pretesa che si chieda di pagare i debiti in pieno. C'è un periodo ove si sottolinea la scarsa performance economica. Nel suo testo, l'economista parla in cifre, di budget, della storia dell'amministrazione Bush, dei suoi errori. Si riferisce alla sanità che non va. Parla di un Bush che durante la sua ultima campagna elettorale, sul suo accoount web, parlava convinto di sicurezza sociale. Emerge la strategia generale di privatizzare. La politica americana si confronta con i fatti dell'Undici Settembre che crea un urgente bisogno di una politica di sicurezza. Il pericolo terrorismo è un opportunità politica da sfruttare contro Bush. Gli esperti di politica creano una mappa dell'ideologia della politica americana. Si riflette in politica su come sistemare le famiglie, l'inflazione, come cambiano le politiche rispetto al passato. C'è occasione per la critica, il commento, vengono presentati studi statistici sulla mobilità della società americana. Il pubblico dibattito sul New York Times per programma economico e tasse procede come sempre. C'è chi è fortunato e fa nascere, in termini, un feeling con il governo. Vi sono ambizioni di portare repubblicani e democratici su posizioni condivise sui tagli. I fondi della sanità, privata negli USA, generano un certo allarme comunque. Milton Friedman parla di " AVIDITA' " Ford, la sua rivoluzione, in ogni caso, apre il valore del libero commercio, è l'esatto di una società che non può fare a meno del commercio, va spiegato alla gente ordinaria. Le scelte della gente, della base, come quelle della politica, non vanno in modo diverso da questo. Conclusioni finali : Non siamo al tempo dei concetti marxisti per risposta alle " statistiche borghesi ". Siamo nel campo molto vasto dei fini di lucro. Leggendo questo testo ci occupiamo di cifre, di soldi, sono in molti a dare inizio al regno degli economisti, dei loro articoli, della loro disciplina. Il procedimento di apertura di un testo si riferisce alla competenza dell'economista che ha scritto un " ottimo manuale ". Il commento in ROSSO. Il suo significato : Abilità per discutere un testo di un autore di successo, non passa solo per la critica, passa per le esperienze di scrittura quello con cui uno studente, nel corso delle sue scritture, ha fatto pratica non solo quello che è comunicazione che marca il proprio territorio di origine, ma il mero "speaking " e " listening ", è opportuno uscire da un linguaggio accademico, un ricco linguaggio che proviene da avere studiato un testo, un libro, ha creato una narrativa, un vero " word set ". Il LIBRO DI ECONOMIA del quale tutti parlano è una notizia del IL POST riportato il 23 Aprile del 2014. Piketty è un importante economista francese ha scritto, con prefazione di Krugman, il Capitale nel ventunesimo secolo, un testo di 685 pagine. E' un testo che si concentra sulla ricchezza, su quello che possediamo, l'autore ci offre una teoria della disuguaglianza. Una lettura rapida, un colpo d'occhio, l'opera ha un corpo di testo che va in profondità nei concetti economici, la cultura di tipo alfabetico dice di " vivere la parola ", in questo caso con il mezzo informatico. Siamo alla lettura, abbastanza rapida di un testo, accompagnata alla metodologia di studio di un testo, per rispondere alle domande bisogna avere riempito gli appositi spazi del testo, la lettura è stata veloce, ovviamente diverrà più lenta con la lettura per la memorizzazione del testo. Il testo per lungo tempo è stato accompagnato da un breve riassunto, diciamo schematico, nella SUMMA di San Tommaso il copista aveva fatto una sintesi di ogni capitolo. Tutti possiedono il proprio vocabolario ed il proprio linguaggio in una società di persone. Oggi abbiamo il testo digitale dobbiamo essere capaci di diventare " scrittura della rete. C'è il NUOVO LINGUAGGIO. Un testo come prima cosa non deve rendere noti segreti ed offendere reputazione di persone. Lo scopo di questo libro non è certo dissenziente sull'offrire un testo computerizzato. E' la lettura di un programma completo e funzionante. Come sopportare il fastidio delle materie ? Sempre ci si pone questa domanda quando dobbiamo leggere di un autore d'esame. Un linguaggio noioso, sempre più noioso, potrebbe fare abbandonare, mettere da parte, un argomento. Quando siamo stati immersi nella confusione diamo il giusto valore alle espressioni più semplici. In Rosseau gli individui si scambiano la parola. Per Smith sino a Marx la parola è inutile. Occupazione viene intesa come lavoro o mestiere è importante cosa fa una persona ma anche quello che vorrebbe e non riesce a fare. Fare un testo riassuntivo è dunque un caso di " abilità linguistica ". Abbiamo operato un riassunto del testo di Blanchard. Lo scopo è quello di comprendere un contesto di scrittura molto pragmatico, scientifico, diretto alla valutazione di un esame universitario. Si sono scelte delle variazioni dei contenuti. Anche Keynes scriveva per essere letto sapendo che l'economia era rappresentata da una certa pesantezza di equazioni, ad esempio, usava la retorica. Per Keynes il grande problema " morale " del suo tempo era il grande amore per il denaro. Una misurazione del benessere apre anche alla conoscenza delle differenze territoriali. Si cerca una comune " quality of life “. Il processo di integrazione europea ha suggerito diverse letture. Si confrontano le ragioni dell'impresa, dell'economia, i diritti sociali. Sui documenti della programmazione in Italia c'è una lettura della politica. Siamo alla lettura delle nostre vicende economiche. L'autore della mail sta facendo la sua invasione, in rosso, cioè scrivere nella lingua dell'altro, cioè l'economista, Siamo all'inclusione di letteratura migrante proveniente da altri autori. Il lessico di un settore è arrivato ad essere oggetto di comunicazione. La fama dell'autore ci trascina nella lettura. Gli ecomomisti sono stati allevati con i valori del dipartimento di matematica da difendere in modo rigoroso. Il PREMIO NOBEL Debreu metteva in risalto che l'economista appartiene a valori espressi dalla matematica. La questione non ha solo un valore " polemico " fa parte dell'insegnare come lavoro. L'OCSE fornisce la definizione di " insegnante di qualità " . Questo testo viene fuori da un corso che ho seguito come " uditore " sul capitalismo americano su EDX, a dire il vero non è stato superato, era in lingua inglese, ho voluto fare una relazione su un argomento del quale sino ad ora avevo sentito parlare, in modo diverso, a volte mi è sfuggito, nel tempo, di concludere dicendo le parole che ti invitano sul libro, eccole qui. Bibliografia : Il diritto amministrativo: storia e prospettive Autore : Sabino Cassese Lezioni di diritto amministrativo: Seconda edizione Autore : Marco D'alberti Diritto amministrativo europeo Autore : Mario P. Chiti CAPITOLO 8 La conclusione alla riflessione sulla “ competenza dell’Unione Europea “. Oggi siamo nel Marzo del 2015, leggiamo ogni giorno come il diritto dell'Unione Europea sia entrato a fare parte della nostra realtà politica e sociale, si passa da una esperienza a parole molto innovativa, ad una funzione concreta delle leggi, fuori dalle metafore, siamo ad una disciplina inserita in un contesto concreto. Sono molti in più che sanno come va letto il diritto dell'Unione Europea ( UE ). La prima pubblicazione che prendiamo è : L'ABC del DIRITTO DELL'UNIONE EUROPEA del Prof. Borchardt Sono in molti, che nei luoghi ove si fanno dibattiti sulla giustizia, hanno saputo prendersi la responsabilità del miglioramento della disciplina. Vediamo da questa pubblicazione cosa sia in " sintesi " il Diritto dell'Unione Europea, anche io mi servo di una bibliografia generale da ricercare, apro con questo testo. Il singolo individuo non è più solo cittadino di un singolo Stato è divenuto cittadino dell'Europa. Qui consigliamo la lettura dell'opuscolo " Io Cittadino Europeo " , realizzato nel 2013 per l'anno europeo del cittadino, pubblicato a Frosinone, tutti siamo tutelati a livello europeo quando cerchiamo un lavoro, quando facciamo acquisti online, quando dobbiamo partecipare a processi decisionali che riguardano l'Unione. Per lungo tempo a farla da padrona sono state le legislazioni nazionali, nel suo libro Cassese, autore di Governare gli italiani. Storia dello Stato, ci invita a riflettere sull'Europa e su come essa ci abbia assicurato per molto tempo la pace. Cassese ha osservato lo Stato dalle stanze del potere. Di certo oggi la legislazione nazionale diventa piena di riferimenti che provengono dalla legislazione dell'Unione Europea. Come nascono gli sforzi per creare l'Unione Europea ? Di certo Victor Hugo aveva parlato degli Stati Uniti d'Europa, tra gli italiani si erano espressi in tal senso Spinelli e Rossi nel Manifesto di Ventotene, poi sono in molti prima e dopo la dichiarazione Schuman ad avere espresso le proprie convinzioni europeiste. Dopo la seconda guerra mondiale vi è un alleanza tra Stati Uniti d'America ed Europa, gli stessi stati del continente europeo riconoscono tra di loro, ad esempio, i diritti dell'uomo, è dopo la dichiarazione del Ministro Schuman, che rileva l'importanza di un accordo sull'acciaio tra Francia e Germania, che nasce l'idea di un mercato comune dell'acciaio, da estendere poi, a Roma della CEE, la Comunità Economica Europea, che ha resistito sino a Maastricht. Nell'Unione Europea di oggi gli Stati hanno rinunciato a parte della loro nazionalità. E' il Trattato di Maastricht firmato nel Febbraio del 1992 che apre la strada alle Istituzioni Europee come sono oggi. Non solo accoglie gli sviluppi dell'integrazione europea, raccoglie che i frutti dell'allargamento dell'Unione ad un numero considerevole di paesi, il Trattato sigla il famoso passaggio all'Euro. Oggi l'Unione si compone di 28 Stati membri. Su quali valori si fonda l'Unione ? Rispetto della dignità umana, democrazia, della libertà, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e dei diritti umani, tolleranza, giustizia, parità tra uomo e donne, assieme alla solidarietà chiudono il quadro. Quali sono gli scopi dell'Unione ? - Promozione della pace ed il benessere dei popoli - Spazio di libertà, sicurezza, giustizia, senza frontiere interne. - L'Europa instaura un mercato interno. - L'Europa combatte l'esclusione sociale. - L'Europa promuove la coesione economica, sociale, territoriale tra gli Stati membri. L'esigenza di creare la pace è il più forte degli argomenti a favore dell'Unione Europea. Vi sono gli obiettivi di cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale come un meccanismo sanzionatorio in caso di violazione grave dei principi dell'Unione. Si sottolinea che : L'Unione rispetta l'identità nazionale degli Stati membri. L'Unione si dota dei mezzi necessari per conseguire i suoi obiettivi e per portare a compimento le sue politiche. I compiti dell'UE interessano settori economici, sociali, politici. Un ruolo centrale nel settore economico è la creazione di un mercato comune in cui confluiscano i mercati nazionali. L'idea di un mercato comune è di Delors, vi è l'esigenza di coordinare le politiche economiche nazionali, si valorizza la dimensione sociale del mercato interno. - Glossario - La dichiarazione Schuman : Il 9 Maggio del 1950 l'allora Ministro degli esteri francese Robert Schuman rendeva pubblica una dichiarazione con la quale proponeva di " mettere l'intera produzione francese e tedesca del carbone e dell'acciaio sotto una comune alta autorità, nel quadro di un organizzazione alla quale possono aderire gli altri paesi europei" Il 18 Aprile 1951 veniva firmato il Trattato di Parigi e veniva creata la Comunità Economica del Carbone e dell'Acciaio ( CECA ) Il Trattato di Maastricht da vita all'Unione Europea ( UE ) - politica estera di sicurezza comune - passaggio alla moneta unica -istituzione della cittadinanza europea L'immagine più fortunata del Trattato è quella di comunità di politica estera di sicurezza comune. La cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni. Furono tre le concezioni che ispirarono il progetto della creazione dell'Unione Europea : 1- visione di tipo confederale 2- visione di tipo federalista 3- visione di tipo funzionalista e graduale Il Trattato del 1992 : - inglobava la comunità europea. La Cee, la Ceca, la Ceea, ,modificandone i rispettivi Trattati istitutivi - fece nascere la politica estera e di sicurezza comune - nasce la politica di cooperazione in materia di polizia e nel campo giudiziario e penale Esso, inoltre istituiva una cittadinanza europea e rafforzava i poteri del Parlamento europeo soprattutto il Trattato poneva le basi dell'Unione economica e monetaria. La realizzazione dell'Unione economica e monetaria rappresenta uno degli obiettivi più significativi del Trattato di Maastricht. Quest'ultimo ha scandito il processo di integrazione monetaria attraverso fasi successive che sono culminate con l'adozione dell'EURO. Il Trattato di Lisbona Firmato nel 2007 entrato in vigore nel 2009. Cambia la denominazione da Trattati istitutivi della comunità europea in Trattati sul funzionamento dell'Unione europea - istituzionalizza il consiglio europeo - rafforza il ruolo del Parlamento europeo e dei parlamenti nazionali - semplifica il processo decisionale - promuove i valori dell'Unione e richiama i diritti fondamentali dell'uomo. Le Istituzioni nazionali si impegnano nelle " questioni comunitarie " , viene verificata la conoscenza e l'adeguata accoglienza dei " Parlamenti Nazionali ", si da un contributo per migliorare la qualità tecnica del fare legislazione. Bibliografia Diritto amministrativo europeo Di Mario P. Chiti Il Commento Leggere è spesso incompatibile con una comprensione, quindi se si afferma un racconto egemone, ove è viva la lettura, vale la pena ridurre la complessità dei dati basandosi sull'economia, criticando un ideologia, quella, ad esempio, dei movimenti operai. Come prima cosa descriviamo l'ambiente tra gli anni'70 e gli anni '90, del novecento, già di suo un " secolo di sangue ", con i due conflitti mondiali. In Italia non abbiamo un partito comunista debole, la lotta politica su temi civili e sociali c'è, lo studioso pone attenzione su come l'autorità si sia indebolita, grazie soprattutto alle spinte delle lobby economiche, che con precisione, nel tempo hanno coniato il termine " globalizzazione ". Vi sono diversi studiosi interessati all'esperienza sindacale, alle politiche del lavoro, i problemi del lavoro, negli anni, sono entrati negli archivi dell'università. Le società occidentali sono state colpite da diversi cambiamenti, interessati sempre dal rapporto tra crescita economica, da una parte, crisi economica, dall'altra. Lo studioso scrive " La fine della storia e l'ultimo uomo " è il politologo americano Francis Fukuyama che teorizza che il sistema politico liberaldemocratico della fine del 20 sec., rappresenti il momento culminante dell'intera evoluzione dell'umanità. Ora tutti noi vorremmo scrivere un saggio per una forma di gratitudine, io ne scriverei uno di certo per essere grato alla cultura liberale, alle sue posizioni, ma tutti sappiamo anche che esiste la questione sociale, non solo la vittoria della cultura di mercato, esistono problemi di povertà che ci accompagnano. Anche al crollo del comunismo reale, ricordate che in Marx ha rilevanza la critica dell'economia capitalistica, il sapere spiegare il compito del proletario per avere una società comunista, la totale vittoria della globalizzazione, dell'economia capitalistica, appare difficile. Il rapporto della politica, con le masse, arriva al problema della leadership, la parole che si fa avanti è " paura ", di perdere il lavoro, ad esempio, la felicità umana è limitata. La politica moderna rende luogo di sconto sia i confitti digitali, che quelli sul posto di lavoro, il modo di pensare, di agire, di vedere il mondo sono fondamentali. L'occidente deve confrontarsi con altre civiltà, c'è chi si serve delle " marines ", chi nei conflitti ha usato i " mercenari ", con nomi stravaganti come le " quarantotto pistole ". Su come si diventi democrazia è sempre aperto il dibattito, nonostante le armi, agli scrittori la giusta atmosfera è offerta, molto spesso, dal soldato professionista, mercenario o meno. Oggi, in conclusione, si pensi che Internet, apra degli spazi di democrazia, nonostante in Turchia viene chiuso, spesso, censurato ancora. La cultura tecnologica, il potere ricercare, porre domande tramite la rete, porta in una presenza in tempo reale, live, la cultura, l'individuo colto, resistono ai soldi, al liberismo, con buona pace di tutti. Bibliografia : Annali della Fondazione Giulio Pastore (2001-2007) a cura di Fondazione Giulio Pastore La società smarrita. Quattro letture del presente fra paure, crisi e migrazioni Di Ruggero D'Alessandro Il conflitto in azienda. Analisi e gestione delle relazioni nei gruppi di lavoro Di Stefano Masci Conflitti: strategie di rappresentazione della guerra nella cultura ... a cura di Vita Fortunati,Daniela Fortezza,Maurizio Ascari La Fiducia Nella Democrazia Di Fabrizio Elefante IParlare e dire di politica – Il ritorno del campanile – PresentazioneItalia c'è un opera dal titolo " Il manifesto di Ventotene " che è a buon diritto entrato nelle nostre letture, scritto da Spinelli, Rossi, Colorni, quando erano in " esilio " non graditi al regime fascista. E' un opera molto cara al movimento federalista, è un testo che apre la discussione sull'importanza dell'integrazione europea, c'è una riflessione sulla crisi della civiltà moderna, soprattutto induce a spendersi per superare i campanilismi propri dell'individualismo, cercando di essere per la comunità. Quindi nasce questo testo sul ritorno del campanile, si cerca in questa presentazione, di fare comprendere " a che punto è l'integrazione europea ", per capire chi ha fatto, senza camuffarsi, la scelta di essere un convinto sostenitore dell'Europa unita, la vita politica che è libertà, sopratutto per chi come me che scrivo da liberale , non deve scordarsi del valore della solidarietà sociale. Oltre all'ideale dell'Europa dobbiamo spiegare il motivo di una riflessione sul parlare e dire di politica, spesso le parole che non si conoscono sorprendono, oggi si parla molto dell'inteso malessere di chi è senza lavoro, di meno delle bellissime scene, soggetto e sceneggiatura, che creano i registi del cinema. Lo stile può essere quello intellettuale, forse può essere anche quello dei preti, c'è molto veleno nella lettura e scrittura, ci sono molte interruzioni. Oggi negli obiettivi del grande uomo d'affari c'è il compito di dovere far funzionare Internet, sulle righe dei giornali arrivano diverse storie, la scrittura è per molti come una pozione velenosa verso la parola, se si aggiunge la politica, quello sbagliato, scritto male, assume importanza maggiore di un romanzo, di una poesia, la polemica nella vita politica è la regola. Nella nostra società oggi, come ieri, gli uomini sanno essere diplomatici il giusto, per questioni di giustizia, a livello internazionale, si presentano per parlare, chiedono di essere " decifrati ". La domanda della presentazione è : Quo vadis Europa ? Il maggiore problema da risolvere è quello della sicurezza comune, spesso un autore perde il suo entusiasmo, rimane solo, con nessuna parola che valga la pena da dire, tutti dagli artisti ai filosofi hanno bisogno di essere ascoltati. Spesso si punta il dito contro gli eccessi, diventano battute ridicole dei comici negli show televisivi, oltre alla sicurezza in Europa c'è la " dècroissance " cioè la decrescita che spinge ad essere meno individualisti e più a favore della solidarietà. Ci si chiede " come vive la popolazione europea ? " C'è invecchiamento, nuove aree urbane, c'è povertà, vi sono relazioni sociali nuove, la disoccupazione fa discutere su come rinnovare il mondo delle imprese. Oggi il mercato è messo in rapporto con l'intera società, è un passaggio proprio della globalizzazione, si sa che il mercato, che per molti è tutto, deve risolvere il problema dei posti di lavoro. Molte espressioni trovano fortuna, sono chiare a molti, crisi è per molti la parola magica, contrapposta subito a crescita. Per una famiglia perdere l'unica fonte di reddito vuole dire entrare in povertà, le relazioni amichevoli fuori ambienti di studio e lavoro sono agevolate dai social network, c'è uno spazio creativo, questo è vero, come c'è chi non può leggere non può conoscere, oggi come ieri, per la presenza della povertà e della malattia nella sua vita. Il profitto, lo shopping, hanno conosciuto forti critiche, le aziende devono adeguarsi, per molti studiosi dell'economia contano i prezzi, per molti contano le considerazioni scientifiche. Gli uomini comprendono un autore, che ha creato un testo, lo parlano, cercano con esso di avvicinarsi ad altri uomini. Oggi, in conclusione di questa presentazione, molti hanno conosciuto al proprio vivere il limite logico della disoccupazione, hanno perso i loro sogni, non è solo una curiosità sapere chi resiste ancora in una dimensione europea, cullando il sogno della democrazia europea. Parlare e dire di politica “ Introduzione “. Dedicato a chi non vive un periodo di fortuna. Il punto di arrivo di chi fa politica è comprendere la regione di Stato, fare del buon governo è, invece, il punto di partenza di un impegno ambizioso e prestigioso nella comunità. Fare pratica nel mondo della politica non è facile e per effetto del voto libero, delle leggi della democrazia, dare un voto al popolo è un'altro punto d'arrivo. Si scrive di me Giuseppe Di Summa, nel mio percorso politico parto pieno di comunicazione, mi viene chiesto di non essere " capriccioso ", nella mia vita di studio non posso fare una intrusione illecita, debbo attenermi al valore della memoria, il mio rapporto con la politica si sviluppa con le bellissima letteratura di Tocqueville, andando verso una riflessione su libertà politica, religiosa e di pensiero. Virtù politica, voti conquistati, spingono me come uomo a fare una ricerca. Si pone subito la domanda : Ma oggi la politica è malata ? La parola è libera, la politica non presenta un bisogno di autobiografia, si debbono proporre quelle parole che sono parte del discorso politico di oggi, ricordandosi che con le nomine dei politici si è sempre voluto indicare qualcosa. In molti pensano di potere utilizzare una " lingua franca ", non solo nel senso di francese, anche intesa nel senso di schietta, sincera. Per esempio io quando ero giovane seguivo liberali, repubblicani, verdi, poi in età adulta sono sempre rimasto un elettore di centro, chiuso al Partito Democratico ed a Forza Italia, in tanti anni, in molti, hanno parlato del pericolo della notte della Repubblica, una famosa trasmissione televisiva di Zavoli, veramente pregevole. Giuseppe Di Summa non è un giornalista, non può arrivare ad un inchiesta così famosa tra il pubblico, a me tocca parlare del valore dal punto di vista internazionale del diritto, come anche accennare alla poesia, all'amore, un clima politico diverso, poco conosciuto ai politici, è la mia scelta, speriamo sia condivisa dal lettore. Parlare e dire di politica " Il nostro linguaggio " Un esempio per me viene dalla lettura di Giovanni Sartori, grande serietà nel suo scritto, conoscenza dei pilastri della teoria democratica. Essere professionali è importante nel commento, non sempre il politicamente corretto vince, la conoscenza della teoria non si intende facilmente come la letteratura popolare. I testi, le parole, che vengono dal passato, come dal presente, dipendono se sono stati scritti in un mondo civile oppure rivoluzionario. C'è anche della satira su chi scrive della società politica che si organizza e governa, la nostra società si deve adeguare ad accogliere culture diverse, si scrive del valore dell'altruismo. C'è anche il cittadino che si impegna in un partito politico, fa le elezioni, che arriva alle finalità pubbliche essenziali come pareggio del bilancio, occupazione, crescita. Gli intellettuali sono sempre molto legati alla parola " Costituzione ", oggi molte riviste propongono al cittadino il territorio, la simpatia, la logica, della politica si perdono nel discorso sulla disoccupazione, sembra che per il linguaggio ci sia lo spazio " nuovissimo " delle riforme, del web, pur sapendo che nel tempo la tipografia ha lasciato uno stile di scrittura, che il carteggio tra studiosi, non è come mandarsi messaggi o mail oggi, quando si è trattato insieme su qualcosa restano le parole comuni, che spesso vanno nei dossier, molti smentiscono dicono che la parola non è vera, non ha origini oneste, non è una fonte attendibile. Gli editori ti fanno trovare voci in inglese, francese, arabo, oggi come ieri ci sono i democratici, non solo a parole, come ci sono i non democratici. La democrazia esiste se ci sono i suoi ideali, tra i quali la libertà di espressione primeggia, ci sono tanti brillanti discorsi, anche in tribune televisive, sui temi elettorali. Il vecchio potere democristiano aveva gratitudine verso il potere rappresentato dall'America, oggi anche i no-global che non hanno potere sono letti, discussi, il bla...bla..bla...arriva sempre sino alla propaganda. C'è anche l'idea che un discorso, fatto di parole, non sia mai stato. Parlare e dire di politica " Facile da dimenticare " Chiedo clemenza per la conoscenza della storia, il lettore ai giorni nostri poco si fida, in politica, al posto delle storie vuole i documenti. Oggi risulta poco gradevole dire che per un motivo logico, anche di profitto, è oscuro un discorso, non c'è una discussione, è lo studio dei progressi della democrazia, che spesso viene sacrificato alla logica del denaro. Vi sono autori, grandi o meno, che hanno molta fortuna fuori dal loro tempo, si pensi al già citato Tocqueville. I partiti oggi fanno molte specificazioni sui voti presi, vivono di persone d'intelletto che sanno discutere delle elezioni, dal punto di vista semantico c'è il salario, la crisi, non più la guerra, come era in passato, ai tempi della guerra fredda appunto. Avere una buona educazione democratica vuole dire rispettare le " istituzioni ", in molti partiti cercano di consolidarsi tra le masse, vogliono una base sociale di nome popolo, vogliono comprendere e dire i problemi che hanno la priorità. Parole medie, dell'opinione pubblica, difficilmente entrano nel protocollo, seppure sono ascoltate, dibattute, oggi il capitalismo, la globalizzazione, hanno fatto storia nella lingua del talk-show, peccato che il paese discuta sempre meno. Non tutti facciamo la " vita da giornalista " che all'evento da farci conoscere sa adattare il linguaggio che sarà compreso, usato, in Italia. La parola che vuole il popolo, una nazione, spesso è " libertà ", quando si leggono molte pagine si cade nella tentazione del calcolo, si rinuncia alla riflessione. Comunicare la propria lettura, anche quella del giornale, appare importante, si pensi alle lettere al direttore, c'è sempre il saggio che sa fermare le parole che non vanno bene. Quello che noi manifestiamo come opinione di lettura è importante assieme al consenso politico, l'istruzione, anche in politica, è importante per fare carriera, è un commento sempre presente. Le grandi menti si soffermano sul discorso che riguarda i soldi, devono dire la loro sull'ingiustizia, la comunicazione offre un linguaggio globale ed aggiornato. Parlare e dire di politica " For a job a big small " Agli scrittori esordienti viene chiesto del loro " paese ", qui non siamo per la presenza di studi dalla profonda cultura che è la parte che ho " tagliato ", quello riportato al pubblico, spesso fatto di scrittori, è un significato delle parole, che non vogliono essere " vuote " dal punto di vista letterario. I grandi viaggi di Marco Polo, ad esempio, hanno fatto conoscere la cosa pubblica, il cancellare alcuni temi, il loro aggiustamento, passa per un pubblico di lettori. Non voglio disorientare scrittore e giornalista su un idioma, sapendo benissimo che gli italiani possiedono dei libri dei quali sono molto contenti, quindi continuiamo con la politica, con la leadership, termine inglese, gli analisti, gli esperti diciamo meglio, sanno dare sufficienti spiegazioni sui diritti civili, sulla crisi, sanno che tutti noi abbiamo dei tormentati ricordi, a lungo cari scrittori e giornalisti assieme alla politica si è scritto di guerra. Tutti sentiamo parlare di spesa pubblica, tradotta con la parola spending review, appare quel concetto, spesso, che ci fa confrontare con il resto del mondo, l'obiettivo di migliorarsi, per un lettore, uno scrittore, nei discorsi da fare con e sugli economisti, è importante, come obiettivo, seppure difficile. Tutti parlano di " renzismo ", questo è un termine italiano, anche io che scrivo sono pro- Renzi, seppure sono totalmente fuori dal Partito Democratico, è una separazione difficile seppure possibile con personaggi di primo piano che sanno esercitare una influenza politica. Una separazione importante per me è quella con la religione cattolica, limiti sul linguaggio ci sono, il parlamentare usa studiare le leggi, un ex autore, uno che è stato nelle lettere sa comprendere quando è fragile, quando non deve scherzare con le parole, è il mio caso con la religione. Vedere tra di noi un " urlatore pubblico ",soprattutto sui temi economici, vuole dire prodigarsi, nel pubblicare, per trovare una scrittura tranquilla. Il foglietto con le cose semplici da dire, esce fuori, conoscere il linguaggio dei soldi, in delle note, nel dialetto della propria terra, vuole dire essere semplici. Il passaggio successivo è quello di inserire nei discorsi i dati, i manager sono quelli che ci fanno un lungo discorso sull'economia, hanno da noi la giusta " chance ", sono i loro giudizi che fanno una cultura d'impresa di successo. Tra di noi arriva lo " sforzo umano ", il lavoro, si fanno anche discorsi sul tornaconto personale, oggi l'economia presenta sempre di più parole come assistenza sociale, no- profit, l'uomo del futuro deve sapere fare una riflessione sulla giustizia, comprendere la povertà, dare un senso al consumo. E' la filosofia che ha saputo riflettere sulla giustizia, si veda Platone, l'esperienza imprenditoriale, il mondo commerciale, nella competitività internazionale, devono comprendere come sfruttare le risorse. Alla gente, in passato, si spiegava che del commercio non si può fare a meno, oggi si parla di ricchezza come disuguaglianza, c'è il nuovo linguaggio che è la scrittura della rete. Per molti, come Smith e Marx, la parola è inutile. Per Rosseau gli individui si scambiano la parola. Keynes era pesante con le sue equazioni, la sua retorica, il suo parlare del grande valore d el denaro. Io Parlare e dire di politica " Il transito di una web cam " Con le parole che ci rappresentano, anche con le immagini, si può essere smentiti. Ogni tempo ha i suoi problemi, i suoi commenti, che fanno nascere la cosiddetta politica nuova, in ognuno di noi, da scoprire il più presto possibile, vi può essere una inconsapevole ideologia, quando un Parlamento esamina, rallenta la sua attività, scopriamo aspetti speciali delle varie materie, che escono fuori dall'ordinario, in molti pensano che non gli chiederanno mai a noi, in molti lo fanno e si sbagliano, la modernità vuole conoscere i nostri pensieri, vuole sapere spiegare la nostra paura delle domande, della comunicazione. Ci chiedono un idioma affine a quello della penisola italiana, avere delle relazioni, fare associazione, stare dalla parte comune, riconoscere che il potere ha bisogno di un certo ordine. Nella vita politica di oggi non basta ricorrere ad un buon dizionario, oltre all'economista bisogna dire che la crisi è anche nelle mani del giurista. Citiamo un personaggio di Platone di nome Fedro, per comprendere come sia importante prendere la parola andando oltre i dissidi politici, dopo il caso, per Fedro, ci furono terra ed amore, lo dice con queste parole : " la terra dall'ampio petto, sicura sede e poi per tutti sempre e, poi, amore ". La politica riconosce i meriti, si pensi quando Richelieu dava la definizione di cristianissimo, poi Cincinnato si lamentava dal mondo in cui si diventava senatori, senza a suo dire nessun merito. Sono momenti comuni alla specie umana, che entrano nella nostra coscienza, oggi come ieri, il cronista si accorge, forse per prima, quando subentra in questi argomenti il " volgare ", si sa che sono i saggi storici, politici, militari che hanno il compito di selezionare ed incrementare la parola. Oggi c'è la web-cam, si gioca la partita da vincere nel mondo globalizzato, non basta discutere di morale, di estetica, di economia, vi sono altre importanti distinzioni tra gli umani, non tutti amano che si faccia della propaganda politica. Le varie culture politiche nel tempo hanno approfondito i loro temi, la video-politica ci ha fatto conoscere molti attacchi spettacolari, per essere rigorosi molti si ricordano di chiedere ai giovani scolarizzati cosa ne pensano. Nonostante l'Europa molte nazioni cercano di emanciparsi, le correnti politiche si battono ancora per fare offrire al lettore narrazioni, anche canti, musiche, di origine nazionale. Come sosteneva McLuhan oggi insegna la televisione che fa più educazione delle scuole. Parlare e dire di politica " Conclusioni ". Siamo alle conclusioni, le mie opinioni personali, la parola viene dunque subito ribattezzata, intitolata in modo diverso, spesso non sarà idonea dal punto di vista tecnico, di certo il calcolo ci porta agli interessi della popolazione, con un modo forte di ancorarsi al sociale, seppure a chi scrive interessa proporre il suo voto per democrazie europea, dimensione cristiana, scelta civica, che hanno intravisto le questioni del vivere politico che mi interessano. Lo so forse non interessa leggere per chi votavo ieri, per chi voto oggi, ogni cittadino che si chiede dove andare, al quale viene chiesto di mobilitarsi ha precise domande in testa, subito alla vecchia DC, che io nonostante sia di centro non condivido come partito, veniva chiesto subito, in faccia, di parlare del suo potere clientelare, senza offendersi, era una domanda. Ogni partito ha i suoi iscritti, simpatizzanti, votanti, molte forze politiche del passato, soprattutto la Democrazia Cristiana, sono stati un grande patrimonio di amministratori della cosa pubblica. Molti tengono nascosto il testo, non riconoscono, fanno la guerra alle parole, è una scelta a volte di successo, non fare carriera politica di successo vuole dire essere anche degli sconosciuti. Massimo D'Azeglio lanciava un giornale dal titolo l'Amico d’ Italia, Pirandello si occupava del volgare pettegolezzo, i loro testi non sono passati per nascosti, nella carriera politica chi ha definito il partito, il suo ruolo amministrativo, il suo rapporto con i funzionari, è Antonio Gramsci, lode a lui. Molte argomentazioni con lo scritto diventano " impietose ", dall'America arrivano le beat boxes, il ghetto, il potere nero, sono anche queste testimonianze dell'opinione pubblica. Ci sono nel percorso politico molti innovatori, vedi Malcom X, JFK, Nelson Mandela. Molto spesso i soggetti insistono sulle barriere, tipo la segregazione razziale, fanno della pubblicazione un esercizio di psichiatria, il testo opera delle proprie mani ad un tratto scompare, diviene tutto sbagliato, il nostro parlare, la scelta umanista, non sono cose per tutti seducenti. La mia emozione nella vita reale è la stessa degli umili e dei vagabondi che lottano, le sfortunate parole, le frasi mai menzionate, il volenteroso programma da leggere, esistono nell'importanza della cultura liberale. Parlare e dire di politica " Il Palazzo " Questo testo parlare e dire di politica, il ritorno del campanile, ci ha visti sulla via della ricerca, con serenità, concluso lo spazio, scritto il testo, non guidato da esigenze di mercato, posso prendermi come scrittore una pausa per un paio d'anni. Gli americani lo chiamano " business ", a dire il vero è un idea, quella di fare affari, che spesso ci accompagna. Andando sicuri e sereni in molto pensiamo di dovere dimostrare come te la cavi a scrivere un testo, superata l'emozione, al lettore gli dici quello che vuoi, se non hai l'esperienza dalla tua, sei nel pericolo di rendere visibili molte lettere che per le case editrici, il mercato quello vero, sono invisibili. Entrato nel Palazzo della pubblica amministrazione, dell'università, della scuola, non puoi commettere l'errore di essere così " spigliato ", vai in scena con meno giustizia del previsto, ti prepari sin da piccolo al tuo trionfo, non sai che rischi di essere un " pallonaro ". Molti apprezziamo le buone doti di recitazione, anche sullo schermo televisivo, oggi il web permette a tutti, anche ai più timidi, di fare leggere la nostra poesia, seppure le doti per arrivare al cinema, in tv, ci vogliono ancora. Le pubbliche amministrazioni, quelle dei palazzi, gestiscono anche molte biblioteche pubbliche, ti dicono che è interessante leggere, questo è bello quando abbiamo da costruire un futuro in comune. Dal papiro all'attuale editoria, con il web compreso, abbiamo costruito un mondo migliore. Un libro, letto in una buona sede, insegna a pensare, a riflettere, in molto luoghi è come portare civette ad Atene, per usare Aristofane, vuole dire fare un'attività superflua, inutile, che non serve a niente. Come possa questo accadere in un palazzo è cosa difficile da spiegare. Vi sono concetti che spingono a molte riflessioni, qui hai letto di politica, non tutti riescono a fare qualcosa di nuovo, tipo lasciare la macchina da scrivere per il computer, creare un blog. Come scrittore mi prefiggo di presentare la vittoria della " volontà ", in molti dicono che volere è potere, un uomo che nella sua vita comune con gli altri non risponde a continue domande, studia nel tempo il modo migliore per mantenere una certa distanza da un palazzo, agisce con il suo nome intraprende la sua via della ricerca. E' inevitabile, intrigante, che una buona scuola faccia discorsi che rendono pieni i giornali, i libri, che sono nella mani degli accademici, nel conoscere gli autori il popolo dei lettori è spesso felice di questo. Agire, scrivere, giustificarsi, proporre un ideale, non sono dire quello che è famoso, puoi dire quello che trovi utile per intendere. Lo scrittore prova una serie di sofferenze, sa bene che l'uomo non lavora solo per necessità ma anche per buona volontà, citando Tischner ( 1982 ), come adulto sa che c'è la rivalità, che c'è il momento in cui una conoscenza svanisce. I personaggi umili, quelli che hanno sul viso ogni patimento, lottano con quelli che sono bravi a rendere la comunicazione " invisibile ", impersonale, anonima. Una persona per affermarsi nel lavoro, nella scuola, in ogni luogo del proprio paese, lotta con se stesso, Gassman, attore, ad esempio, si iscrive ad un accademica per comprendere voce, dizione, uso millimetrico degli effetti, non basta essere pensatore, i temi vanno conosciuti, ampliati, con la propria ricerca. Giuseppe Di Summa ed il Palazzo sono 1 ad 1 palla al centro ? No, è ovvio, sono io Giuseppe Di Summa che sono senza spazio, il Palazzo, come lo chiamo io, arriva sempre al calcolo, a fare il suo documento ufficiale, a dare spiegazioni semplici, veritiere, precise, sui giornali, come a creare una nutrita serie di comunicati stampa, che nel tempo dimostrano, il suo valore. Io ho dovuto usare una tecnica di scrittura per parlare e dire di politica, ho scritto, riletto,pubblicato, chiesto al lettore un opinione, poi ho deciso di rileggere tutto per sessanta volte di fila, ho avuto sempre cifre diverse, calcoli differenti, è stato difficile compararmi ad un libro, un e-book in un primo momento mi è sembrato fattibile, poi ho ridotto ad una serie di riflessioni, libere dal vincolo della pubblicazione editoriale, ho fatto uscire fuori e girare tra gli scrittori le mie parole. Parlare e dire di politica " scene urbane e piccoli villaggi " Il testo parlare e dire di politica entra in città, non si sa se viene dalla campagna, dal mondo dei contadini, oppure da una grande città. Nel nostro transito negli spazi urbani impariamo che ogni uomo, donna, parla una lingua, ha il suo vocabolario, spesso ha le sue manifestazioni pubbliche, la vita che si fa insieme, che fa da sintesi alle denominazioni corrette del suo transito, tra vie e palazzi, si impara anche questo, che a furia di sentire voci che non si conoscono, sai che non sai la copia originale che parla nella vita il Signor Cittadino. Ci sono città e cittadini che per me sono pagine bianche, totale silenzio, vedi Bari, ad esempio, ove non mi ha mai parlato nessuno. Ci sono città ove ho letto, partecipato, interagito, con entusiasmo, vedi Roma. Tutti noi prendiamo un' influenza, non solo spirituale, anche se gli specialisti della mente ci tengono sempre alle nostre origini, non si sa se prendiamo molte suggestioni, oppure abbracciamo idee molto nazionalistiche. Un autore importante sulla questione, esauriente, chiarissimo, è Joyce che scrisse Gente di Dublino dopo avere setacciato lui in prima persona, oppure con parenti, la città. Dopo avere scelto di lasciare Dublino, andando a Trieste, in Svizzera, decise anche di raccontare il suo essere irlandese, scelse le sue vere origini. Questa è una scelta che io in parlare e dire di politica non ho fatto, non racconto la Puglia, non racconto il mio paese d'origine, a noi spettano temi che spesso in quei luoghi si sono dispersi, che vengono interrotti, che sono in silenzio. Parlare e dire di politica " Ricchi e fantasiosi spazi ". Tutti vorremmo vivere in un regia, un grande palazzo, poi abbiamo un piccolo spazio ove spesso l'audio per parlare e dire le nostre cose è vicino allo zero. Voglio riportare tutti in " ufficio ", chi scrive infatti deve intraprendere la causa del parlare, che è difficile, come lecita, nel senso che io come soggetto non sono uno scrittore, sono un ragioniere, vorrei essere riconosciuto come " consulente " al massimo, non certo come uno che scrive. Vi sono programmi vecchi e nuovi per i quali sono finiti i soldi. Vi sono pagine di libri scritte in tre lingue, li nel Levitico, ad esempio, ci trovi oltre a frasi monotone, una importantissima frase del culto cattolico e cioè " ama il prossimo tuo come te stesso ". Scrivere per parlare, vuole dire anche leggere, possono rimanere delle frasi anche qui, nel mio testo. " Quando il sole cadrà il nostro amore scomparirà ", non è certo un saggio, un grande volume accademico, è il tema dell'amore per l'uomo, nel tempo si impara che è una poetica, quella dell'amore, fortemente collegata con il religioso. Altra mia frase è " sono innamorato di una sfida che si chiama vita ", qui c'è il valore di fare poesia in nome della vita, oggi queste due frasi hanno una revisione radicale, visto che sono frutto del mio periodo infantile, nella scuola, gli oratori sanno benissimo, soprattutto dalla musica, che l'amore, la vita, vogliono dire " sofferenza". La mia ultima poesia si chiama il viaggio, nel solo ricordo possibile, iniziai, nel silente mare azzurro, continua il testo, la vita insegna molto, vedi le stelle lontane, sono le nostre conversazioni immaginarie, che spesso entrano nei nostri sogni, anche a voce alta, nella camera da letto, ove i personaggi non sono soltanto quelli delle nostre love- story, che hanno fatto la nostra storia, ci sono anche materiali che interessano i clinici del nostro tempo, medici per intendersi, le patologie rendono incompleti i nostri versi, qui l'esperienza visiva delle stelle sembra allontanarsi, il male, la condizione morbosa del corpo,si prendono le nostre stelle, tutti sanno che non sempre ci vengono in mente, nostro limite, le parole di un maestro. Parlare e dire di politica forse merita una sceneggiatura da film, il commento ai discorsi del Parlamento, le lezioni di bon ton delle " first lady ", non può mancare il ricordo, anche romanzato, narrato, reso poetico, dei grandi personaggi storici, che sono anche dei significativi drammi teatrali. In passato la chiesa per l'identificazione di qualcuno emanava le " bolle ", oggi tutti ci dichiariamo sconosciuti ed indipendenti, in politica spesso con piacere facciamo il " partitino ", un sapore amaro, un sapore gradevole, resta in noi di una scrittura che si vuole di successo, molto elegante, molto sorvegliata. Parlare e dire di politica " Contenere, inserire, esigenze dei territori " Siamo giunti alla fine di Parlare e dire di Politica, il ritorno del campanile, ci vuole una riflessione sul " codice ", sul diritto, amministrativo, ad esempio, che accompagna ogni discussione. La materia ha un contenuto, proprio del diritto, della norma. Il criterio, per raggiungere il giusto controllo di un documento giudicato, è spesso non usare in modo illimitato le parole. Programma e programmazione spesso riconoscono, recuperano, il diritto, nelle motivazioni, si capisce anche con che forza vengono giudicate le parole. C'è il diritto di essere " in-voice " cioè un popolo vuole protestare, spesso si spengono queste proteste, le principali correnti politiche, trovano sulle motivazioni del diritto un accordo, seppure vi sono gli estremi che continuano la loro protesta. La politica che presenta un Paese è spesso quella della prosperità, della profondità dell'impegno, oggetto di ricerca noto è che tutti insieme siamo superiori al singolo individuo,poi da un punto di vista generale partono le nostre osservazioni. Ora allo scrittore Giuseppe Di Summa spetta un periodo di riposo, proprio per il fatto che manca il trattamento, la retribuzione, è diventato, lo scrivo in conclusione, importante parlare di disoccupazione. L'elettorato giudica le scelte sbagliate, non sempre in tempi rapidi, io ho scelto le mie 60 storie, qui ne ho proposte solo dieci, la numero 11 è l'invito, visto che ci sono i senza lavoro, indirizziamoci verso le politiche sociali. Parlare e dire di politica " I saluti finali " Questo sarà un testo " raro " di Giuseppe Di Summa, l'ultimo che si interessa di storia, filosofia, politica, economia, siamo al dissenso sul fare assumere alla persona che scrive, che legge, caratteri di tipo " mitico ", un impegno deve essere molto più naturale, non vale la pena essere seguaci della scuola quando non serve. Poi come tutti siamo in un periodo in cui mancano gli " investimenti " in letteratura, cinema, internet, quindi dobbiamo sapere essere parsimoniosi. E' inutile fare della commedia, la scuola, il maestro rientra, senza essere " mitico ", quando è modello di qualcosa scritto bene. Quando manca l'incoraggiamento, la pagina rimane bianca, nessuno legge, commenta, si rinuncia a le parole di " grande respiro ". La mia maggiore impresa è giungere alla prosa, scrivere in versi, un modo importante di rendere dal vivo le immagini che non ti aspetti. I personaggi che lottano contro la sorte, spesso umili e vagabondi, quelli dai costumi innocenti, non sempre sono un divertimento, diventa difficile fargli esprimere, il patimento, l'uso delle buone maniere, sono spesso comunicazioni invisibili, che devono essere fatte lo stesso. Molti vedono nell'educazione un risveglio, la scuola, per altri, è l'emblema delle differenze sociali tra le persone. Non sappiamo cosa sia formale, informale, positivo, negativo, molto spesso per chiarirci facciamo vedere le notizie sul giornale, osserviamo i sondaggi, facciamo sapere quegli atteggiamenti che sono indesiderati. Un modo per qualificarsi in modo attendibile come scrittore è proporsi ad una scuola, la politica sa bene che si deve sapere attivare in Italia l'anima cristiana, compito in passato toccato alla Democrazia Cristiana, fiducia e speranza nella democrazia sono spesso richiami democratici che vengono dalle buone coscienze scolastiche. Ora come autore posso fare il lavoro, farvi leggere dei versi, quelli di un uomo disarmato, che non frequenta le messe domenicali, che non usa la pubblica voce per proporsi, un moderno uomo che esce dalla politica, che può essere buona o cattiva, per proporvi dei sentimenti umani riceviamo, seppure non sappiamo spesso come questi argomenti sono trattati dai Parlamenti nazionali, oggi noi dobbiamo dare forza all'argomento Europa. arte politica, spiega con malizia, che ci vuole tempo per fidarsi delle parole. Ogni cultura politica che si rispetti ha le sue pagine originali, la tornata elettorale, le storie di saggezza che ci portano alla prosperità, fanno sapere che le vecchie storie non bastano, ci vogliono parole che siano vive. La consultazione elettorale molto spesso punisce le " malefatte ", i cittadini vedono famosi parlamentari del passato, prima o poi, finire nell'isolamento.