PAGINEE
N
Z
n.40
aprile-maggio 2005
Inchiostro senza tempo
L’estetica del bonsai
nell’esposizione Kukufu-ten
Manga e Anime
Cultura e business
Oto no mikaku
Il sapore del suono
il sistema compositivo
Itto-ryu
Una spada, una tecnica,
mille vittorie.
C’era una volta
in Giappone
IL NUOVO
ZENWORLD.IT
C u ltu ra
C u c in a
A rte
R is to r a n ti
S h o p p in g
E v e n ti
e a lt r o ...
Yakisoba
Arte
Ferruccio Pellegrini
Ivano Tomat
ENTRA NEL MONDO DI ZEN
w w w .z e n w o r ld .it
L’ESTETICA DEL BONSAI
nell’esposizione K o k u f u - t e n
K u rita Isam u
P rim a p a rte
N ic o la P ic c io li (H u o y u n )
Kurita Isamu: autore, uomo di pensiero e critico d’arte, che ha parlato
agli amatori del bonsai dell’essenza dell’arte giapponese, si sofferma
sulla settantacinquesima edizione dell’esposizione giapponese Kokufubonsai-ten. Ho avuto occasione di visitare la settantacinquesima edi­
zione dell’esposizione nazionale giapponese Kokufu-bonsai-ten, che
ha luogo ogni anno, all’inizio di febbraio, la più importante mostra del
settore. Sono rimasto profondamente impressionato e ho pensato di
riportare sulla carta alcune delle mie considerazioni.
L’umore era ottimo, il tempo bello e l’orario ideale, così ho potuto girare
la mostra comodamente, osservando le composizioni espositive, lo
spazio, l’atmosfera, lo spirito evocato da ogni albero.
In ch io stro o rie n ta le
su ca rta cinese
135 x 3 5 cm
2004
P a o la B illi (X iz i)
d e lla s c rittu ra so n o
“A p p o g g iare il p e n n ello ”
co m p letam en te s e p a ra te d a lle esig en z e
In ch io stro o rie n ta le
estetich e d e lla c a llig r a fia , c o sì o rm a i
la le g g ib ilità n o n è p iù tra g li o b b ie ttiv i
su ca rta cinese
135 x 3 5 cm
d i m o lti c a llig r a fi d e ll'u ltim a g e n e ra z io n e .
INCHIOSTRO SENZA TEMPO
2004
N ic o la P ic c io li e P a o la B illi
A lla G a lle ria II B a rc o n d i M ila n o s i è co n clu sa d a p o c h i g io rn i la b ellissim a m o stra d i c a lli­
g ra fia cin ese “ In c h io s tro se n za tem p o ", tenu ta d a i due m ae stri N ic o la P ic c io li e P a o la B illi
co n i lo ro a llie v i d e lla S c u o la d i C a llig ra fia O rie n ta le d el M o n a ste ro Z e n “ Il C e rc h io ”.
La Kokufu-ten rispecchia il carattere dell’epoca.
Mi capita, a volte, di sfogliare le pagine della vecchia rivista B o n s a i
giunta fino al cinquecentesimo numero e mi accorgo degli enormi cam­
biamenti che si sono succeduti di epoca in epoca. Sono cambiate le
specie più apprezzate, così come le forme preferite, ma soprattutto i
bonsai del passato esprimono un’intensa spiritualità che si fonde con i
segni dell’attento
lavoro manuale che si
accumulano sull’albe­
ro anno dopo anno.
Visitando il Kokufuten dei giorni nostri,
si nota che gli esem­
plari mostrano un
livello tecnico di rifini­
tura altissimo ed una
preparazione affinata
nel metodo di coltiva­
zione. Forse ciò che
maggiormente
impressiona gli ama­
tori stranieri è proprio
questa perfezione tec­
nica. Certamente, fin
dai tempi più remoti,
in Giappone la tecni­
ca non è che un
aspetto dell’arte,
approfondita in modo
quasi maniacale. Per esempio l’architrave in architettura, il guardama­
no nella katana (spada tradizionale) sono stati elementi ampiamente
apprezzati e stimali dagli stranieri. Il bonsai, sebbene si tratti di una
pianta viva, ha percorso a correnti alterne lo stesso cammino delle altre
espressioni artistiche. Nell’arte bonsai, infatti, come in tutte le arti tipi­
camente giapponesi, dalla poesia al teatro noo, all’arte di maneggiare
la spada, c ’è sempre una sorta di identificazione con la natura e i suoi
elementi. Tuttavia negli ultimi anni l’arte bonsai sembra aver dimenti­
cato la sua identificazione con la natura, il suo spirito e le sue emozio­
ni, probabilmente come manifestazione di un’epoca che si può chia­
mare “ dell’industrializzazione globale”.
Così dicono i due maestri: La parola "Calligrafia" traduce correttamente tre parole
cinesi, tra loro sinonime: Shufa, Shudao (adottata in Giappone con la pronuncia di
Shodo) e Shuyi (adottata in Corea con la pronuncia Seoyea). Ma date le diversità
culturali, questa parola in Occidente indica semplicemente una bella scrittura, men­
tre in Estremo Oriente è la prima arte visiva maggiore che i letterati cinesi fecero
propria. La calligrafia in Oriente è un'arte che ha delle valenze inimmaginabili nella
nostra cultura. Scritta da sempre con un pennello e l'inchiostro, strumenti che con­
divide con la pittura, essa possiede la facoltà di evocare la forza dinamica della
natura, che tutto genera e trasforma. Inoltre promuove valori sociali e ideologici e
libera la creatività dell'artista. Rientra anche a pieno titolo nelle tecniche della lon­
gevità e della buona salute: questo perché permettendo il fluire delle emozioni,
rimette in ordine le energie della persona. Nonostante la calligrafia perpetui norme
gerarchiche e tradizioni millenarie, imprescindibili per il suo apprendimento, è
anche l'arte che paradossalmente più dì ogni altra stimola la creatività personale
dell'individuo, spingendolo ad inventare regole e stili propri. Questo è dimostrato
non solo dalla sua vitalità come arte contemporanea, ma anche dal fatto che, nel
XVIII e X IX secolo, proprio la riscoperta e lo studio delle forme più arcaiche della
scrittura cinese, con la reinvenzione dell'uso del pennello e dando vita a inediti rap­
porti spaziali, che avranno anche grande influenza sulla pittura e l'arte di incidere i
sigilli, ha permesso in Cina la nascita dell'arte moderna indipendentemente dai con­
tatti con l’Occidente. Negli ultimi due secoli lo studio della calligrafia è oscillato tra i
due poli dei seguaci dei “T ic” , o modelli, dei grandi calligrafi Jin, Tang e Song, gene­
ralmente appoggiati dalla corte imperiale Qin, e quella della Scuola delle Steli
(Beixue), che cercava nuove e originali frontiere espressive basate sulla reinvenzione
stilistica delle antiche forme di scrittura zhuan, scrivani e normale dei Wei del Nord.
Nel X X secolo la scuola dei Tie perse progressivamente terreno, così dobbiamo
soprattutto alle innovazioni della Scuola delle Steli se la calligrafia è un'arte contem­
poranea ampiamente apprezzata nel mondo. Da tempo le funzioni pratiche della
scrittura sono completamente separate dalle esigenze estetiche della calligrafia, così
ormai la leggibilità
non è più tra gli
obbiettivi di molti cal­
ligrafi dell'ultima
Piattini
generazione.
e piatti in varie MB
Come abbiamo potuto
forme e dimensioni.
Ciotole, dotali ne,
constatare personal­
tazzine, teiere e
mente ad un convegno
servizi da sakè.
sulla calligrafia con­
temporanea tenutosi
durante una mostra
presentata a X i’an
nell'ottobre 2003, alla
quale eravamo artisti
invitati, in Cina il
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dibattito di cosa sia
attualmente la calligrafia e a quali sviluppi futuri vada incontro è molto acceso, e
l'incontro con l'arte occidentale moderna e contemporanea ha ulteriormente acuito
le contraddizioni tra quelli che definiremo i tradizionalisti e i modernisti. Questo è
sempre più evidente dagli anni ’8o, cioè da quando il governo della Repubblica
Popolare Cinese ha allentato la censura sugli artisti, consentendo loro di fare age­
volmente mostre nelle maggiori istituzioni museali europee e statunitensi e permet­
tendo agli occidentali un più libero scambio sul suolo cinese.
In questo confronto internazionale alcune questioni si fanno più acute: così sono da
reinventare il rapporto individuale con un'imprescindibile tradizione, lo sviluppo di
nuove tecniche e tematiche dovute al contatto con canoni e materiali occidentali e il
valore da attribuire alle opere occidentali che più o meno consapevolmente si rifan­
no alla calligrafia han. Inoltre anche se tra i maggiori calligrafi si contano ancora
molti studiosi e docenti universitari, ormai la calligrafia non è più appannaggio
esclusivo di quella che era la colta classe dirigente, ma è un'arte quasi compietamente professionalizzata. Ma un passato ancora recente, dove dominava il letterato
artista, ha ancora il suo grande peso, e sarà probabilmente sempre così per quella
che è, insieme alla ineisione dei sigilli, la più colta delle arti visive. A tale proposito
Gu Gan, uno dei calligrafi più aperti
alle esperienze dell'arte astratta occi­
dentale, cosi si esprime: "Per un buon
C orsi di ling ua e cultura
calligrafo moderno è necessario assor­
GIAPPONESE
bire tutto l'eccellente patrimonio visivo
C IN E S E e altre lingue orientali e m ediorientali
per produrre delle nuove immagini
per il conseguim ento del diplom a Is.l.A .O .
C o rsi introduttivi e di perfezionam ento, annuali,
della calligrafia, piuttosto che seguire
b iennali e triennali. C o rsi se rali e pom eridiani.
pedissequamente gli stili tradizionali.
Sede dei corsi e segreteria serale:
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In modo che l'ispirazione venga dalla
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natura, dalle tradizioni calligrafiche e
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anche dalla composizione e dalla colo­
Segreteria diurna e Biblioteca orientalistica:
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razione della pittura occidentale".
PORCELLANE
GIAPPONESI
I sintomi individuati nell’ultima Kokufu-ten.
Anche le arti della tradizione giapponese sembrano tendere fortemente
ad una sorta di globalizzazione. Le culture del mondo devono difender­
si perfino con la legge dal processo di americanizzazione.
Se è vero che la poesia, la calligrafia, la cerimonia del tè sono profon­
damente radicate nell’animo giapponese, è altrettanto vero che oggi
sono davvero numerosi i Giapponesi che poco o nulla sanno delle arti
della propria tradizione. La sensibilità artistica è un dono e richiede il
superamento delle capacità dell’uomo per uniformarsi al grande respiro
della natura e “toccare” l’essenza dell’universo. Mentre nella mia
mente fluttuavano questi pensieri fermai il passo più volte e osservai
che molti esemplari suscitavano emozione al di là della forma. Il bonsai
sta attirando su di sé l’attenzione di tutto il mondo, ma in ogni paese
esprime la spiritualità della cultura
ospite: in Giappone quella giappo­
nese, in Europa quella europea. Si
può
dire che sia uno strumento di
CRESPI BONSAI
espressione di questa nostra epoca
SENTIERO D’ORIENTE
volta alla globalizzazione. Questo
Percorso alla scoperta di un
mondo affascinante e lontano...
sintomo era così profondamente
presente che ho tratto dalla visita
Parabiago 23 aprile - I ° maggio
un impatto davvero intenso.
affascinanti iniziative in grado
di coinvolgere il visitatore,
rivelando alcuni aspetti
fondamentali della cultura orientale:
D a tem po le fu n z io n i p ra tic h e
“ Lo sp irito d ella va lle che m uo re"
KATHAY
SCUOLA DI LINGUE E
CULTURE ORIENTALI
La cultura giapponese ed il rispet­
to della forma.
Meditazione Zen, Shiatsu, l-Ching, Cucina
Le arti giapponesi manifestano un
Tradizione, I viaggi e le mete,
Anime (cartoni animati giapponesi)
accentuato rispetto per la forma.
Giardino Zen, Laboratorio bonsai
Per esempio la specie tipicamente
Trucco orientale, Oroscopo.
scelta per l’esposizione all’inizio del
Tutti i g io rni: dalle 9.00 alle 12.30
e dalle 14.30 alle 19.00
nuovo anno è il Prunus munte.
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Disegno e forma si possono con­
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fondere con il modello tipico della
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produzione di massa radicato nel­
l’autore, anziché esprimere il suo
Paola B illi e Nicola Piccioli, fondatori dell’Associazione Culturale FeiMo, sono artisti e docenti di calligrafia orientale.
talento e la sua individualità, ma non è così. Ciò che si riconosce come
Hanno due scuole di calligrafia, una a Firenze (FeiM o), l ’altra a M ilano, presso il Monastero Zen II Cerchio.
modello tipico non è che il massimo livello di rifinitura raggiungibile.
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Portando il discorso a ll’estremo, gli attori del teatro noo e del teatro
kab u k i hanno il rispetto più assoluto della forma; Io stesso atteggiamen­
parallelo in forte espansione, quello della vendita dei fumetti
to si riscontra nella gestualità
digitali disponibili in internet, si stima che nel 2006 il volume
della cerimonia del tè: la cam­
d’affari di questo mercato “elettronico” ammonterà a 26
minata è un lento passo tra­
miliardi di yen. [F u jiS a n k e i Business\
scinato. Anche il ju d o o e il kenAlcuni penseranno “ ma cos’è tutta questa mania per i fumet­
doo sono caratterizzati da un
ti?...perché i giapponesi li divorano così avidamente?”. In
susseguirsi di forme. Tutta la
Giappone il fumetto è un m ed ia. Ha un target molto vasto,
cultura giapponese è permea­
comprende un largo ventaglio di generi ed ha una propria
ta da questo rispetto per la
specificità narrativa. Degli studi hanno messo in chiara evi­
forma, portato all’estremo.
denza che, nello stesso arco di tempo, si può assorbire una
Nella lingua giapponese si
quantità d’informazioni doppia da un libro di manga che da
distinguono tre gradi di forma
uno tradizionale: è una grande potenzialità ehe questo sim­
attraverso l’uso di tre termini
patico mezzo di comunicazione ci mette a disposizione. Non
diversi. K a si riferisce ad un
diamo per scontato che il fumetto debba ad ogni costo essere
tipo di forma mentale, vaga e
una forma di leggero intrattenimento: manga molto popolari
inconsistente, che diventa poi
trattano contenuti di economia, di storia, li troviamo nei
k a ta come stile individuale e
M a tte o R iz z i
manuali o negli opuscoli per comprimere un gran numero
k a ta c h i quando si manifesta in
d'informazioni in poco spazio, sulla segnaletica delle strade
M ANGA e A N IM E sono due parole giapponesi che indicano
persone e cose. In altre parole
giapponesi... Se altrove non è così e se esiste un fattore che
rispettivamente i fumetti e i cartoni animati. La parola Anime
ka è la forma fondamentale;
spiega all’origine la disparità tra il mercato fumettistico nip­
scritta con i caratteri katakana è semplicemente l’abbrevia­
kata non è visibile ma costi­
ponico e il nostro è probabilmente quello socioculturale...è
zione dell’inglese “animation”. Talvolta usati erroneamente
tuisce lo stile radicato in ogni
solo un’impressione che in Italia, -ad eccezione di appassio­
come sinonimi sembrano due termini apparsi solo di recente
Giapponese, il modo di vivere,
nati e collezionisti- fumetti e cartoni animati siano spesso
e alla moda. Al contrario hanno sostanziali differenze e una
la cultura giapponese; kata
etichettati come “ roba da bambini” e percepiti come “ prodot­
lunga storia che analizzeremo insieme nei prossimi articoli.
rappresenta il punto di par­
ti minori” ? Penso sia sufficiente fare una breve considerazio­
Queste due parole negli ultimi anni si sono diffuse in tutto il
tenza e nel momento in cui si
ne per capire quanto valore abbiano sotto il profilo artistico e
mondo grazie al crescente interesse per le opere che hanno
manifesta e si indica come
tecnico: il disegnatore di fumetti (m a n g a k a ) è un creativo che,
varcato i confini nipponici. In Giappone il solo business dei
katachi.
co n tin u a
oltre ad una buona dose d’inventiva ha uno spiccato senso
manga ha enormi proporzioni nonostante la diffusa crisi eco­
MANGA E ANIME
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Cultura e Business
nomica non abbia risparmiato il settore editoriale: nel 1993 i
manga costituivano il 3 6 % del
mercato del libro con 2.250
milioni di copie vendute. Nel
2004 sono stati venduti libri e
riviste manga su supporto car­
taceo per un totale di 1.134
milioni di copie (con una dimi­
nuzione del 12,5% rispetto ai
precedenti tre anni) ma grazie
alla nascita di un mercato
narrativo,
co n tin u a a lla p a g in a seguente
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LUISA CANO VI
p resenta
S C U LT U R E DI CARTA PER M E D IT A R E
a q u ilo n i - orig am i - m ob iles
d al 28 A p rile a l 24 M ag g io 2005
p resso lo Sh o w Room F ab rian o
v ia V e rri, 3 - M ila n o
a p e ritiv o g io ved ì 28 A p rile 2005, d a lle ore 18
seguito
competenze linguistiche, conoscenza del dise­
gno artistico e delle tecniche grafiche. Gli staff che lavorano alla realizzazione di
un a n im e hanno tutti specifiche competenze secondo la mansione che rivestono:
vi troviamo ad esempio figure come sceneggiatori, dialoghisti, animatori, specia­
lizzati di ripresa ed effettistica cinematografica. Se consideriamo “Arte” la pittu­
ra e la cinematografia sarebbe un controsenso negare al fumetto e a ll’anim azio­
ne un proprio valore artistico. Sapere che per ogni secondo di cartone animato
sono stati realizzati, colorati e ripresi ben 24 disegni potrebbe essere un piccolo
punto di partenza per analizzare il curioso mondo delle tecniche di realizzazio­
ne degli a n im e ... Prossimamente su queste Pagine!
c
c
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Il corso di dicci incontri è suddiviso in tre sezioni:
- 1 grandi fium i della tradizione indiana
a cu ra di Pap er F acto ry
OTO NO MIKAKU
IL SAPORE DEL SUONO
Considerazioni indigeste su
digeribilissime ricette giapponesi
O d ia En otreb
Abbiam o chiesto a l maestro A ldo Bertone
di rivelare quale “sistem a com positivo”
fosse sotteso alle quattro ricette giapponesi
cantate, durante l’evento Oto no m ikaku
-
Il Sapore del suono, tenutosi allo Zen Sushi
Restaurant di M ilano durante la cena del 5
A prile scorso.
“È
difficile descrivere un processo dove
convivono in un insieme inestricabile scelte
logiche, intuizioni estemporanee, fascina­
zioni culturali più o meno metabolizzate,
libere associazioni fonogastronom iche,
ascetism i dietetici autopunitivi e quan t’altro.
Devo lim itarm i quindi ad un elenco molto
p arziale di correlazioni tra strutture m usi­
cali e elementi testuali preponderanti, pre­
senti nelle ricette.
Il “sistem a m odale" di partenza è costituito
da 6 tetracordi. 3 diatonici e 3 crom atici,
che si agganciano I' uno a ll’altro per sem i­
tono, generando 36 “scale” di 8 suoni
(contro i
7 del sistem a
G ia co m o M e re llo , S h o d a n D a ito - ry u A ik yb u d o
ITTO-RYU
Per informazioni www.paperfactory.it
Paper Factory - C.so S. Gottardo l S
Milano - tel. e fax 02.S3.22.170
m odale occidentale);
in realtà alcune di queste gam m e sono
rivo lti di altre (conferm ano di fatto il vec­
chio adagio: se non è zuppa è pan bagna­
to) e, di conseguenza, le gam m e originali si
riducono a 15. S i tratta comunque di un
numero ampio, considerando le 12 traspo­
sizioni crom atiche, di possibili associazioni
tra ingredienti e “ m odi” m usicali; ho scelto
di collegare le scale con tetracordi diatonici
agli ingredienti p iù consueti (riso, acqua,
tonno, ecc. ) e quelle con tetracordi crom a­
tici ag li ingredienti più “esotici” (term ine
assolutam ente relativo e dipendente dal vis­
suto di un compositore tenuto in vita da
pastasciutte, ravioli, ragù, trippe con o
senza fagioli e quant’altro).
Per i processi di cottura ho riservato le
gam m e a tetracordi m isti perché mi incurio­
sisce il fatto che un ingrediente possa tra­
sform arsi in qualche cosa di diverso, ma
ancora riconoscibile, dopo essere passato
CENTRO DI CULTURA
ITALIA - ASIA
“Guglielmo Scalise”
se co n d a p a rte
Una spada, una tecnica, mille vittorie
- L ’acqua nelle espressioni artistiche
- L ’acqua nell’India contemporanea
Docenti: dott. M . Angelillo, avv. L . Acquarone,
Ittosai ricominciò a vagabondare, ma questa volta si univano a lui via via sempre
più numerosi studenti. Ne ebbe tantissimi, ma nessuno sembrava degno di succe­
dergli nella scuola. Il più bravo era un ex-barcaiolo, rozzo e violento, di nome
Zcnki, che lo aveva sfidato ed era stato duramente battuto e che cominciò a seguir­
lo per imparare l'ltto l iy u . In questo periodo Ittosai combattè e vinse in 33 duelli con
la modalità del sh in k e n sh o b u , con spade affilate. Di questi i più duri furono un
agguato teso da più di 40 discepoli del Yam am o to M u h e n - ry u che si volevano vendi­
care della recente sconfitta del loro Maestro, ma che invece furono tutti colpiti
senza pietà dalla spada di Itto; l’altro, nel 1578, fu uno scontro con un esperto di
alabarda cinese, il Maestro Shiguan, che era stato notato da Zenki a Misaki mentre
dimostrava un’incredibile abilità roteando la sua enorme arma alla ricerca di sfidan­
ti. Benché ammirasse l’abilità e la potenza di Shiguan, in un primo momento Itto
decise di affrontarlo solo con un tessen, un ventaglio da guerra, ma tuttavia si pre­
dott. arch. G . Bellentani, doti. S. C ald iro la e
dott. G. B . Sanguineti.
Per inform azioni e pre-iscrizione inviateci un
em ail a: info@ italia-asia.it
QUADERNI
ASIATICI
Rivista trimestrale di
cultura e studi sull’Asia.
Edita dal Centro di Cultura Italìa-Asia G. Scalise
Tel. 0254 67236 - 02733431 - giuli.dani@ virgilio.it
sentò al duello addirittura com­
pletamente disarmato e vinse schiacciando a terra l’alabarda del
Maestro cinese con un piede al momento dell’attacco di questi. Ito
Ittosai fu anche, per un breve periodo, vassallo del primo unificatore
del Giappone durante il Sen g o k u fid a i (il “ periodo degli Stati in guer­
ra”), Oda Nobunaga, che ammirava la sua maestria con la k a ta n a .'
Zenki, forte del fatto che era in grado di battere il Maestro Itto una
volta su tre, cominciò però a pretendere di essere iniziato ai segreti
della Scuola: era naturalmente una richiesta assurda, a cui Itto
rispondeva però solo col silenzio, senza negare nè accondiscendere.
Partì segretamente per un altro viaggio alla ricerca di forti samurai,
ed appendeva così ad ogni locanda
una sfida a “chiunque volesse misu­
C O R SI DI
rarsi con Ito Ittosai Kagehisa nell’abi­
lità con la spada”. Giunto ad
Okamoto, un burbero samurai di Awa, Mikogami Tenzen, accettò la sfida. Questi
Antica arte marziale
assunse la guardia destra chiamata into mentre Ittosai prese semplicemente un tizzone
tradizionale giapponese
ardente dal fuoco e glielo puntò al volto: con questo semplice legno Ittosai vinceva
oggi utilizzata come
continuamente contro il giovane samurai, di cui rimase tuttavia colpito, tanto da acco­
efficace difesa personale
glierlo come discepolo. Per imparare l'Itto-ryu, Tenzen diventò un ro n inlasciando il d ayI corsi si svolgono presso
m io di Awa, che però lo riassunse finito l’addestramento con il severo Ittosai. Dopo
Is t it u t o G o n z a g a
qualche anno (nel 1588) Ittosai decise che era giunto il momento di ritirarsi e scegliere
in via V itru vio 4I - M ilan o
d aito kan @ d aito -ryu .it
un successore: visto che entrambi i suoi migliori discepoli, Zenki e Tenzen, desiderava­
w w w .d aito- ryu.com
no succedergli, egli stabilì che avrebbero dovuto affrontarsi in un duello mortale per
ottenere i segreti d e ll’Itto - ryu . La sera i tre si scambiarono le coppe di sa k è in reciproco
Direttore dei corsi
Antonino Certa Shihan
addio e la mattina successiva si ritrovarono, all’alba, in un ampio campo incolto, a
Tel 3403179236
Koganegahara. Ittosai depose il m ak i (rotolo) dei segreti di Itto - ryu in mezzo al prato, tra
la sua spada ed il ventaglio da guerra - proprio in mezzo ai due discepoli - e si sedette
lì vicino, dando inizio allo scontro. Zenki e Tenzen si fronteggiarono per interminabili secondi, minuti, ore, immobili, nel
vivo silenzio della campagna, pronti ad uccidersi al minimo movimento: alla fine i nervi di Zenki cedettero ed egli corse
a raccogliere il m ak i del suo Maestro, ma in quel momento Tenzen lo tagliò in due con un solo colpo e divenne così il
secondo S o k e dell’Itto - ryu , cambiando il proprio nome in Ono Jiroemon Tadaaki. L’anziano Maestro Ittosai, che sin dal­
l’inizio aveva previsto il risultato del duello, si rase il capo, partì ritirandosi nelle montagne e non se ne seppe mai più
nulla. Si tramanda tradizionalmente una curiosità su i “ Segreti” della Scuola: generalmente i m ak i contenenti appunto
I ’o ku d en di una Scuola marziale contenevano in prevalenza dei consigli o dei suggerimenti pratici, più che delle vere e
proprie tecniche. In alcuni casi, parte di questi “ segreti” venivano insegnati o liberalizzati per perseguire uno scopo più
alto, come accadde nel 1916 per formalizzare le forme base del kend o. Uno dei segreti dell’Itto-ryu è infatti oggi alla
base del moderno kendo, ed è l’uso di tenere il tallone posteriore leggermente rialzato.
DAITO-RYU
AIKIBUDO
dall'inferno del calore (qui non è assente
C'ERA UNA VOLTA IN GIAPPONE
l ’auspicio e il desiderio che l'ind ivid ualità
possa sopravvivere, in qualche modo,
KATHAY
INTERNATIONAL FOODSTORE
A sso ciaz io n e cu ltu ra le ita lo g iap p onese "F u ji" a cu ra d i Sim o n etta C eg lia,
dopo essere stata cotta nel grande paiolo
PRODOTTI ALIMENTARI TIPICI
DA TUTTO IL MONDO
R o sa rio M a n is e ra , G ra z ia e Lu ca M a n ie ra , Fra n ce sca T a b a re lli D e F a tis. L a
della vita). Le scale poi non sono che
C o m p ag n ia d e lla Sta m p a M asse tti R o d e lla E d ito ri, R o cca fra n ca (B s ),
“ dispense" di oggetti organizzati per
N ovem bre 2 0 0 3 . - P a g in e 2 00 ; P rezzo d i co p ertin a: 10,00 euro.
tipo; da esse si possono prendere
I m iti e i ra c co n ti p o p o la ri g ia p p o n e si co stitu isco n o un tasse llo im p o r­
coaguli intervallari, incisi m elodici, sin­
tan te d e lla c u ltu ra d el Paese d el S o l Levan te. Il volum e, a d atto p er
cronie (accordi) diverse, che hanno
ra g a z z i e a d u lti, rip o rta so lam en te un p ic co lo "a s s a g g io " d el v a s tis s i­
una loro singolarità percettiva così
m o fo lclo re n ip p o n ico . C i a iu ta , tu tta v ia , ad in tu ire l'im m e n so tesoro di
come g li ingredienti in cucina hanno
le tte ra tu ra p o p o la re p osto , com e d iseg n o e o rd ito di sfond o, a lla base
una loro singolarità e riconoscibilità
d el m odo d i essere, d i p en sare e d i co m p o rta rsi dei g iap p o n e si. A ve r
indipendente dalla tavola periodica
china fo od store
vo lu to u n ire n e llo stesso vo lum e a lcu n e n a rra z io n i m ito lo g ich e e ra c co n ti
degli elementi di M endeleev che tutti
p o p o la ri h a lo scop o d i so tto lin e a re il fo rte legam e che li co lle g a . In q u e­
lì comprende. Ho prelevato quindi quanto
sta rap p resen taz io n e fa n ta s tic a e p o e tica i g iap p o n e si s i risp e cch ia n o con
mi serviva tenendo conto dei confini imposti
i lo ro v a lo ri e i lo ro ca ra tte ri d is tin tiv i e d a questo g en ere d i le tte ra tu ra trag g o n o is p ira z io ­
dal tipo di evento: disponevo di una can­
ne a n c o ra o g gi n e lle v a rie circo sta n z e d e lla v ita . E siste , in fa tti, u n a lin e a d i co n tin u ità tra
tante giapponese, la straordinaria Sayako,
m o lte esp re ssio n i d e lla so cie tà o d ie rn a g iap p o n e se e la cu ltu ra esp ressa d a i m iti e d a i ra c ­
con registro di soprano lirico, orecchio
assoluto (il che ha permesso di elim inare
l'accom pagnam ento di strum enti ad altezza
definita) e perfetto dom inio di una lingua
co n ti p o p o la ri: in questo tessuto fo lc lo ric o s i ritro v a il sen so re lig io so d ei g iap p o n e si, il
lo ro risp e tto d elle d iv in ità , la g ra titu d in e p e r la b o n tà d el m ondo, il co sta n te b iso g no di
m usicali; un ambiente di esecuzione (il
ristorante) con un norm ale rum ore di fondo
(conversazioni, tintinnii di posate, traffico di
Via Rosmini 11-MILANO-Tel. 02-33105368
RzzaIVNovembre4-MILANO-Tel. 02-66981368
p u rific a z io n e e l'im p e - g n o p e r rim an ere in arm o n ia con l'u n iv e rs o . L a le ttu ra d el lib ro ,
e ffe ttu ab ile a d ive rsi liv e lli, p u ò essere p e r tu tti u n 'o c ca s io n e di
d iva g a z io n e , d i rifle s s io n e e d i arricch i- m e n to p erso n ale.
ricchissim a di fonemi, di escursioni m elodi­
che, di ritm iche prosodiche, g ià di per sé
CINA • GIAPPONE
INDONESIA • COREA • TAILANDIA
TAIWAN • HONG KONG
SINGAPORE • FILIPPINE « INDIA
BRASILE • SUDAMERICA • AFRICA
E TANTI ALTRI...
In g r e d ie n t i p e r 4 p e rs o n e
A s s o c ia z io n e C u ltu ra le Ita lo G ia p p o n e s e F u ji
YAKISOBA
2 0 0 g r di filetto d i m anzo a striscio lin e
N a ta n el 2 0 0 1 , s i p ro p o n e d i fa v o rire lo scam b io e il d ialo g o tra
Sara Maternini
2 cu cch iai di sakè
i p o p o li, le cu ltu re e le tra d iz io n i ita lia n e e g ia p p o n e si, p ro m u o ­
2 cu cch iai di olio di sem i o d ’o liva
vendo la co n o sce n z a e la d iffu sio n e d ei v a lo ri c u ltu ra li d ei due
R ic e tta e la b o ra ta
Pa e s i, im p eg n an d o si n e lla crea z io n e d i un p o n te id e ale fra Ita lia
1 sp icch io d 'ag lio tritato finem ente
di cucina; ho optato per una integrazione
logie, di associazione, di assonanze che germ ogliavano strada facendo (o
tra voce e percussioni, ispirata dal teatro
m eglio: strada scrivendo); l ’ipotesi iniziale di esperire il sapore del suono,
giapponese, in cui le “scarich e” ritm iche si
fondata su poche e sem plici regole program m atiche, si è enormemente
Preparazione:
1 pezzetto di zenzero grattug g iato
Marinare il manzo
1 caro ta tag liata a julien ne
nel sakè durante la
1 peperone rosso tag liato a julien ne
1 zu cch in a tag liata a julien ne
preparazione delle
1/2 cavo lo cinese tag liato a ju lien n e
verdure. Scaldare in
un wok l’olio di semi 6 cu cch iai di sa lsa di so ia
1 cu cchiaio di o lio d i sesam o
o d’oliva, aggiungere
1 cu cch iaio di su
l’aglio e lo zenzero,
2 cu cch iai di sa lsa di ostriche
soffriggere a fuoco
molto alto e aggiun­
4 0 0 g r d i udon freschi
gere la carne, scolata
dal sakè. Saltare finché la carne
non cambia colore. Aggiungere
le verdure e, mescolando in
continuazione, saltare per 50
1
minuti: le verdure devo­
no cuocere, ma rimanere
croccanti. In una ciotola
mescolare la salsa di
soia, l’olio di sesa­
mo, il su e salsa di
ostriche. Aggiungere la
salsa al wok, unire gli udon freschi e mescolare continuamente a fuoco medio, per 5 minuti. Servire caldissimo,
accompagnato con dello zenzero in salamoia.
Nota: gli Yakisoba sono un piatto tradizionale giappone­
se, caratterizzato da una cottura estremamente veloce,
grazie all 'utilizzo del wok e di fuochi molto potenti.
Glossario.
alternano a lla recitazione, con il vantaggio
estesa e costituirà, di fatto, un grosso impegno per i miei futuri lavori,
S a k è : g rap p a di riso g iapponese, b evuta ca ld a o fred da. V ien e
cam erieri, ecc.) nel quale i miei "liede r" si
e G ia p p o n e p e r il re cip ro co a rricch im e n to d elle d ue cu ltu re.
dovevano integrare e d al quale si dovevano
distinguere; avevo
dei testi di ricette
van ti) contrastata dalle s trid e n e
z di una lam a di col­
giapponesi proposti
tello contro il bordo della pentola. In “Sushim eshi” il
da Sayako e silla ­
crollo di tensione determ inato d a ll’ultim a sillaba dei
bati, tradotti lette­
fram m enti testuali, p arlata anziché cantata, è un
ralm ente e recitati
m arcatore associato a lla m ia percezione del riso,
su audio cassetta
sem plice e povero m a a lla base di tanti capolavori
d all'am ico ed ex
gastronom ici non solo nipponici (provare il risotto
allievo M auro
con le rane della Lom ellina per credere); i glissati
Bellucci (g li ho
m icrointervalla ri rim andano poi ad una pratica
insegnato per anni i
vocale d ell’antico Giappone m a anche a fenomeni
fondam enti
quilism atici che affondano le radici nel lontano (nel
dell'arm onia e del
tempo) canto gregoriano. In “ Yakitori” il rapporto con
contrappunto e lui
la ricetta è p iù tormentato, il pendolarism o tra cantil­
mi si è laureato in
lazione e m elism i sui vari tipi di tetracordi-ingredienti
giapponese...
è quasi la riproposizione del continuo transitare del­
l ’occhio sulle due versioni testuali che avevo di fronte:
m ha!). A tutto ciò
si deve aggiungere che il “sistem a" che mi
una trascritta nel nostro alfabeto e l ’altra ideografica; analogam ente,
ero predisposto doveva fare i conti con un
l’accom pagnam ento alterna brevi e rapide serie di colpi su tagliere di
accom pagnam ento di percussioni generato
legno agli sfregam enti dei coltelli tra loro.
da tazze, pentole, coltelli e suppellettili varie
S i tratta solo di pochi accenni ad una proliferazione di relazioni, di an a­
di perm ettere alla stessa cantante di accom ­
togliendomi gran
pagnarsi (i classici due piccioni con una
parte del tempo che
fava). Per un rapido excursus nei dettagli
anelavo dedicare alla
posso citare la predom inanza di intervalli di
cucina. Il vantaggio
terza m inore discendente con “g uizzi” di
risiede nel fatto che
settim a verso l'alto a m imare un tonno che
le ricette composte
non guizza più in “ M aguro T ataki" o la
non ingrassano e, se
scelta di uno stile quasi recitativo con pre­
non sono soddisfa­
valenza di “ neum i" da 2 a 4 suoni per
centi, ci si può sem­
grado congiunto nella prim a parte di
pre consolare
“ M iso sh iru ” per fare il verso a lla bollitura
andando a cena a l
in acqua (lunga, noiosa, senza eventi rile­
u sata an ch e p er cu cin are. S a ls a d i s o ia g iap p o n e se : la sa lsa di
so ia giapponese è differente d a q uella cinese, in quanto p iù d eli­
A L L O STU D IO S
R
A
'D
cata e m eno salata .
Direttrice
GRAZIA CHIESA
via Sant’Agnese 12/8 Milano - Tel. 02-86450302-860290
e-mail [email protected] - http://w w w.dars.it
Orario: lutti i giorni 17.00/19.00sabato su appuntamento
martedì e venerdì non stop 10.00/20.00su appuntamento
dal 27 aprile al 2 maggio
personale di Paolo Barrile graffiti e scrittura
ristorante".
3-16 maggio ARCHITETTURE DELL’INVISIBILE
Serge Huot e Maria Fachini
A cura di C. Trivellin e M. Ganino
17-30 Maggio CONTINUO-DISCONTINUO
Giuseppe Bertolino
ARTE Tullio Pacifici
Milano
Roma
FERRUCCIO PELLEGRINI
IVANO TOMAT
V ia g g io nel m ito m o n d o .
È
m eglio usare questo tipo di salsa di so ia
p er le ricette giapponesi. S a ls a d i o strich e : sa ls a di origine
cinese a base di sa lsa di so ia ed estratto di ostriche, è d ensa e
m arrone. S u : aceto di riso g iapponese. U d o n : spaghetti m olto
grossi, fatti di gran o. Per questa ricetta sarebbero m eglio freschi.
Se li trovate solo secchi, vanno cotti p er 10 m inuti in acqu a b ol­
lente p rim a di b uttarli nel wok con il resto degli ingredienti.
S a r a M a te r n in i h a un a su a so cie tà
d i c a te rin g e o rg a n iz z a z io n e e ve n ti
Tel. 3 3 3 4 9 3 8 8 8 4
g u s to a s s o lu to @ lib e ro .it
P a rla re con un oggetto e fa re delle lib ere a ss o c ia ­
Reinveste
dei m ateriali in disuso, ritro vati, reinven tati,
z io n i pensando com e si vuole, an dand o a l p rim i­
p er m aterializzare sogni. D alle ultim e cose
tivo, a ll’in iz ia le , a i fram m en ti, a lla scrap art,
che provengono da u n ’atelier di m oda fino
l'a rte degli sca rti, ad un che d i alterato . Sca va re ,
a i la vo ri precedenti dove presenta visio n i
fa re un in cavo in un oggetto asp o rtand o p arte del
o listich e uscite d all'o sservaz io n e d ella
m ateriale e con ciò, d iversam ente d ag li sch iz zi di
n atu ra e del tempo. Perio di d ella p rop ria
im p ro vvisaz io n i sp on tan ee d elle a rti rupestri,
vita e visu a li che vanno a sedim entarsi e a
b ucare l ’attenzione. A lc u n i d ei la v o ri sono p erciò
ricom porre esperienze p erson ali e delle
co stru iti con u n 'atteg g iam en to ru dim entale, svo lti
cose. O g g ettifica m ani e p ian te guardan do
in m odo da ria d a tta re g li sg u ard i su di loro, con
a g li scarti tra sen sib ilità razio n ale e sensi­
le corde che si d ispongono a lin ee e intrecci,
b ilità istin tuale, a lle p o ssib ilità di trovare
ru vid e e segm entate. Pezzi a p ie d ista llo ch e sta n ­
delle ricu citu re all'ap e rto incontrando p er­
no nello sp azio con im m ediatezza e che, p ro b a­
sone. I la vo ri possono p resentarsi com e
bilm ente, han n o la ca p a cità di in o ltrare, di stare
p ia n i appesi oppure in q u alità di oggetti a
terra. D a i prim i, caratterizzati d al rip en sa­
m ento di pezzi di natura, foglie, co lo ri,
G U S T O
a s s o l u t o
Ferruccio Pellegrini espone fino a l 6 maggio 2005
allo Zen Sushi Restaurant
in m ezzo e m ediare l ’atten zio n e: lastre oblunghe
p og g iate su un basam ento, totem , p a li d i legno
in c isi a tacch e con l'a r ia che ci p assa.
di M ilano, via M addalena, I
Q u and o è
Ivano Tomat espone fino a ll’8 maggio 2005
allo Zen Sushi Restaurant di Roma,
via degli Scipioni, 243
vegetoteche, alle ultim e cose, dam m i una
co sì l ’oggetto viene esteticam ente eroso, h a un
m ano, m ondo, con p a rti dello sp azio p ian o a pennello, so lu zion i d ella coscienza, e le
co n tatto b asico, diretto, con la m ateria; la fig u ra non è d ip in ta, so vrap p o sta, m a spun
altre a strati con l'im piego di v a ri m ateriali, p elli, g rafie, ferro, p lexig lass ottoni. S i vedo­
ta, si fa , è la co sa fa tta di linee con verg en ti e d iverg enti, sono le corde in tre cciate che
no p u n ti lum inosi con fili q uasi tipologie strad ali, ad ind icare, probabilm ente g li stad i,
fan n o u n a fig u ra , una fa c c ia , che su gg estio nan o : i luo g hi d ella b occa, d eg li occhi,
sta ti d ella coscienza, verso zone tem porali com unque co ntam inate d alla re latività.
vu o ti e neri, l ’insiem e che rag g ira. A ltri a ttiva n o un co ag u lo con g li acq u are lli, delle
Rappresenta in questo m odo u n ’in terio rità che cerca g li eq u ilib ri p u r p artecipando delle
so lu z io n i com poste e, nello stesso tem po, fan n o dei
oscenità. Sg u ard i leggeri a i verdi, a i m arron i, a l bianco, tenuem ente trattati cercando di
co rp i a p iù dim ensioni, com e so ttili p iastre di vetro
lavo rare su i sin g o li oggetti in m odo che i risu ltati sem brino disegnare dei sentieri, delle
trasp aren ti, p ellico le di m a te ria li sin te tici, ra d io g ra ­
geologiche, delle m ineralogiche, p a rtice lla ri, dei p unti di riferim ento. Le oggettificazioni
fie, diapo, sem brando i p ia n i stem perati, fo n d ali.
del legno, totem , rappresentano, con dei p rocessi di energia in d ivid u ale che si concretiz­
D ei la v o ri p sic h ici il cu i senso è p rob ab ilm ente
zano, u n a vision e del m ondo colorato. Le m ani agiscono il fare e ind ican o le evoluzioni
q uello di u tiliz z are g li oggetti com e sc a rich i, vu o ti e
sfasate tra n atu ra, cu ltura, com unicazione. U n a crea tività q uind i com e espressione di
dove il sim b o lico co n tatta il m ate riale : d iscarich e
a ltri m ondi, tutte le opere ruotano in fatti intorno a certi sig n ificati, m itologici, m ito
con la fu nzion e di asso rb ire e rig ettare i nodi ener­
m ondo, viag g io nella rappresentazione del m ito m ondo, p er ritrarre arch etip i interiori tra
g e tici d i ch i osserva.
PAGINE Z E N
Reg. Trib. di Milano n ° 441 del I3/07/2001
D irettore Responsabile:
Margaret Speranza
M aurizio Battello
espone allo
Zen Sushi Restaurant di M ilano
dal 7 maggio al 3 giugno 2005
Barbara Hoehn
espone allo
Zen Sushi Restaurant di Roma
dal 10 maggio ai 5 giugno 2005
G rafica e Organizzazione:
Quinto de Stampi - Rozzano (M I)
PAGINEZ
E
NPotete rintracciare e
scaricare P A G IN E Z E N
visitando il sito
w w w.zenw orld.it
Se lo gradite
com unicateci
Franco Storti
Stam pa: Tipografia Ammiano, via Isonzo, 40/8
KIRIN
B E E E E R
cu i la n atu ra è uno dei p rin cip a li.
VISITA
IL
N U O V O
Z E N W O R L D .IT
il vostro indirizzo
d i posta elettronica.
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