Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
PO di Pistoia
AF MEDICA
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Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
GRUPPO DI LAVORO:
Bartolini Stefano
Volpi Gino
Paolini Piero
Niccoli Cristina
Comeglio Marco
Mariani Roberto
Quartarolo Edoardo
Biagini Carlo
Franchi Nicoletta
Bonacchi Simone
Broccardi Sonia
Benvenuti Manuela
Meoni Cristina
Chiti Maurizio
Marco Monfardini
Antonio Sabato
REFERENTI DEL DOCUMENTO:
Stefano Bartolini, Sonia Broccardi
REVISIONE N. 01
Data
REDAZIONE
15/06/2011
Data
VERIFICA
15/06/2011
Data
Direttore di Presidio
Funzione
Referenti del documento
Funzione
Direttore AF Medica
Direttore AF Chirurgica
Direttore DEU
APPROVAZIONE
15/06/2011
Dir. UO Neurologia
Funzione
Dir. Sez. Chirurgia vascolare
Dir. UO PS
Dir. UF ASC
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INDICE
1. Oggetto ....................................................................................................................................................................................................................... 3
2. Scopo .......................................................................................................................................................................................................................... 3
3. Descrizione ed ambito di applicazione.......................................................................................................................................................................... 4
4. Definizioni................................................................................................................................................................................................................... 4
5. Documenti di riferimento e fonti normative .................................................................................................................................................................. 5
6. Responsabilità ........................................................................................................................................................................................................... 10
7. Modalità operative ed analisi del processo ................................................................................................................................................................. 11
7.1 Scheda raccolta informazioni............................................................................................................................................................................... 12
7.2 Scheda analisi FMEA ......................................................................................................................................................................................... 16
7.3 Classificazione modi di errori ............................................................................................................................................................................. 24
8. Aree di miglioramento e responsabilità di gestione .................................................................................................................................................... 25
9. Indicatori................................................................................................................................................................................................................... 26
10. Gestione documento ................................................................................................................................................................................................ 27
11. Allegati.................................................................................................................................................................................................................... 27
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1. OGGETTO
Nel presente documento vengono definite le caratteristiche minime di qualità (standard predefiniti) da soddisfare nella realizzazione della presa in carico
del paziente con TIA. In particolare:
1. vengono individuate le principali fonti normative di riferimento e le migliori evidenze scientifiche derivanti dalla revisione della letteratura;
2. viene tracciata una completa mappatura, articolata in step successivi e cronologici, delle principali fasi del processo;
3. viene effettuata una ricostruzione logico-sequenziale delle attività svolte, nonché dei risultati conseguiti attraverso il diagramma di flusso;
4. per ciascuna fase del processo, discussa e condivisa, viene individuato un responsabile e i relativi fattori di qualità da soddisfare;
5. per le fasi più complesse e critiche sono predisposti Protocolli e/o Istruzioni Operative necessari a garantirne il corretto svolgimento;
6. viene reso accessibile a tutti gli operatori il repertorio di linee guida, istruzioni operative, protocolli e regolamenti interni aggiornati (per
efficacia preventiva, frequenza, risorse impegnate) per lavorare in qualità;
7. vengono individuati i punti ritenuti “critici” e gli strumenti per monitorarli (indicatori);
8. vengono definiti gli indicatori di qualità del processo con relativi livelli soglia di accettabilità;
9. viene applicata una tecnica di analisi proattiva, previsionale e sistematica (FEMEA “Failure Modes and Effects Analysis”) per identificare e
prevenire i problemi sul processo prima che essi insorgano, garantendo così sicurezza ed affidabilità;
10. vengono definite le modalità e le responsabilità per la diffusione, l’applicazione e l’aggiornamento della presente procedura
2. SCOPO
1. Migliorare il processo assistenziale attraverso l’analisi, la diagnosi delle criticità, dei punti di forza e di debolezza, l’identificazione precoce
delle situazioni a rischio e l’individuazione delle possibili aree di miglioramento;
2. effettuare il processo assistenziale sulla base di norme giuridiche/norme tecniche/linee guida ufficiali/di società scientifiche;
3. garantire la sicurezza del paziente, la sua centralità, la continuità assistenziale, la riduzione degli interventi inappropriati, la prevenzione delle
complicanze e il recupero funzionale;
4. garantire la sicurezza delle pratiche di lavoro e prevenire i rischi derivanti da comportamenti non conformi a standard condivisi, soprattutto di
tipo professionale e organizzativo;
5. dotarsi di procedure assistenziali, protocolli e Istruzioni di lavoro in forma scritta, basati su prove di efficacia e condivisi da tutti gli
operatori sanitari coinvolti;
6. rendere rintracciabili e verificabili tutte le azioni assistenziali e terapeutiche intraprese attraverso una corretta gestione della documentazione
clinica.
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3. DESCRIZIONE ED AMBITO DI APPLICAZIONE
Processo:
Imput:
Outoput:
“Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la gestione del paziente con TIA”
“Accoglienza in PS del paziente TIA”
“Follow up ambulatoriale del paziente TIA ”
1. FASE PREOSPEDALIERA:
1) Campagna di informazione
2) Valutazione tempestiva sospetti TIA
3) Gestione del Pz. da parte del Soccorso Territoriale
4) Arrivo al P.S.
2. INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO IN PS
1) Accoglienza
2) Presa in carico e monitoraggio
3) Prima visita
4) Diagnostica di Laboratorio
5) Diagnostica Strumentale
6) Terapia
3. TRASFERIMENTO IN OBI (ABCD2 0-4)
1) Trasferimento in OBI
2) Visita in OBI
3) Diagnostica strumentale
4) Consulenze specialistiche
5) Terapia
6) Dimissione
7) Follow-up ambulatoriale
8) Ricovero
Campo di applicazione: la politica della qualità è una scelta ed un modo di gestione che poggia
sulla responsabilizzazione e sul coinvolgimento di tutto il personale sanitario con lo scopo di
migliorare in maniera continua l’organizzazione, i processi del lavoro ed i risultati. Le modalità
operative previste dalla presente procedura vengono quindi applicate da tutti gli operatori coinvolti
nella Gestione del paziente con TIA
4. RICOVERO CICLO CONTINUO AF MEDICA (UO NEUROLOGIA)
1. Trasferimento dal PS o dall’OBI al setting di area medica
2. Accoglienza in reparto
3. Valutazione medica
4. Accertamento infermieristico
5. Presa in carico
6. Inquadramento diagnostico /assistenziale
7. Informazioni al Pz
8. Attività diagnostica/terapeutica/assistenziale
9. Dimissione dall’AF Medica
10. Trasferimento all’AF Chirurgica
11. Gestione del trasferimento
5. RICOVERO CICLO CONTINUO AF CHIRURGICA (CHIR. VASC.)
1. Accoglienza in reparto
2. Valutazione medica
3. Accertamento infermieristico
4. Presa in carico
5. Valutazione anestesiologica
6. Valutazione collegiale
7. Acquisizione consenso informato
8. Preparazione all’intervento a) TEA b) CAS
9. Preanestesia
10. Trasporto a) BO b) sala emodinamica
11. Intervento a) Chirurgico b)CAS
12. Assistenza post-intervento / procedura endovascolare
13. Assistenza post-operatoria avanzarta
14. Dimissione
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4. DEFINIZIONI
Attacco ischemico transitorio (Transient Ischaemic Attack: TIA): episodio di disfunzione neurologica da ischemia focale cerebrale o retinica con
durata in genere inferiore ad un’ora e senza evidenza di danno cerebrale permanente (AHA, Stroke 2009; 40:2276-2293).
Ictus: improvvisa comparsa di segni e/o sintomi riferibili a deficit focale e/o globale (coma) delle funzioni cerebrali, di durata superiore alle 24 ore o ad
esito infausto, non attribuibile ad altra causa apparente se non a vascolopatia cerebrale. Tale definizione comprende, sulla base dei dati morfologici,
l’infarto ischemico, l’infarto emorragico, l’emorragia intracerebrale primaria e alcuni casi di emorragia subaracnoidea (ESA). Infatti, nel caso del coma
non è talvolta possibile distinguere l’ESA dall’ictus ischemico o emorragico parenchimale sulla sola base dei dati clinici. È evidente, tuttavia, che tale
definizione non si adatta all’ESA nel caso in cui questa si manifesti solo con cefalea e rigor nucalis, senza o con incompleto deficit della vigilanza.
Ictus in progressione o in evoluzione: ictus con peggioramento del deficit neurologico attribuibile ad estensione della lesione cerebrale nell’arco di ore
o giorni dall’insorgenza dei primi sintomi. Si tratta di una definizione “aperta” poiché non esiste accordo su questa entità nosologica.8 È discusso da
taluni autori anche il senso di tale definizione poiché a ben vedere la maggior parte degli ictus non è stabile dopo l’esordio ma presenta una fluttuazione
dei sintomi e/o segni per alcune ore.
Stroke minor: ictus con esiti di minima o nessuna compromissione dell’autonomia nelle attività della vita quotidiana (usualmente con Rankin <3).1. La
distinzione del minor stroke (o ictus a buona remissione) dall’ictus con invalidità permanente viene ritenuta ormai più utile di quella di RIND, definito
come deficit reversibile entro un tempo variabile, secondo i vari autori, fra la singola e le tre settimane, dall’ictus con deficit permanente.
Occlusione carotidea: assenza di flusso lungo la carotide interna all’angiografia, e/o di segnale al Doppler
Patch: materiale autologo o eterologo, interposto in un tratto di parete vascolare, per modificarne, in genere ampliarne, la superficie.
Prevenzione primaria: prevenzione dell’evento ictus in soggetti che non hanno mai subito questo evento.
Prevenzione secondaria: l’espressione prevenzione secondaria indica tutte le misure terapeutiche che si prendono dopo un ictus ed un TIA, per
combatterne la ripetizione. Essa comprende anche i provvedimenti consigliabili nelle ore immediatamente successive all’evento ictale, nonché i
provvedimenti atti a prevenire o ridurre l’invalidità da ictus.
Prevenzione terziaria: termine non utilizzato in queste linee guida.
Stenosi carotidea: riduzione del lume dell’arteria carotide, usualmente alla biforcazione e comunque con interessamento della arteria carotide interna
nel tratto extracranico, che si assume dovuta alla presenza di una placca ateroma sica omplicata o non complicata.
Stenosi carotidea, grado: grado di riduzione del lume a livello della lesione stenosante, usualmente espressa in percentuale rispetto al diametro del
vaso. Vi sono diversi modi di misurazione, comunque espressioni del tipo “stenosi emodinamicamente significativa” dovrebbero essere abolite, poiché
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totalmente prive di significato clinico-pratico. Si dovrebbe invece sempre indicare un valore numerico, od un range di valori numerici (p.es: stenosi
dell’80%; stenosi severa, tra il 75% ed il 90%).
Stenosi carotidea, sintomatica: qualsiasi lesione stenosante dell’arteria carotide interna extracranica in un paziente che ha presentato, da non più di 6
mesi, sintomi clinici ascrivibili ad ischemia dell’emisfero e/o della retina ipsilaterali alla stenosi.
Stenosi carotidea, asintomatica: qualsiasi lesione carotidea che non rientri nella definizione di sintomatica
Stenosi carotidea, sintomatica: va sottolineato che la sintomaticità di una stenosi è giudicata solo sul piano clinico.
Stenosi carotidea, intracranica: presenza all’angiografia di lesioni stenosanti il distretto carotideo intracranico, di grado tale da ridurre il lume vasale in
modo misurabile.
Stent: dispositivo di materiale metallico, espansibile e resistente, che viene impiantato all’interno di un tratto vascolare per garantirne la pervietà.
ABCD2 score: punteggio validato predittivo del rischio precoce di ictus in pazienti con attacco ischemico transitorio (TIA). È costituito dalla somma di
punti assegnati a 5 fattori clinici, indipendentemente associati al rischio di ictus:
-
età 60 anni:
1 punto
-
pressione sistolica 140 mm Hg o diastolica 90 mm Hg:
1 punto
-
caratteristiche cliniche del TIA: ipostenia monolaterale:
2 punti
o afasia senza ipostenia:
1 punto
-
durata del TIA:
60 min:
10-59 min:
-
diabete:
2 punti
1 punto
1 punto
Nei pazienti con TIA, lo ABCD2 score classifica il rischio di ictus a 2 giorni come:
-
basso:
score < 4
-
moderato:
score 4 -5
-
alto:
score > 5
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5. FONTI NORMATIVE, INFORMATIVE, DI INDIRIZZO
5.1 Fonti normative generali
Normativa nazionale
- Decreto Legislativo 19 giugno 1999, n. 229: "Norme per la razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale, a norma dell'articolo 1 della
legge 30/11/1998, n. 419"
- DPCM 29.11.2001: Livelli essenziali di assistenza
- Il DPCM 23 aprile 2008: “Revisione straordinaria dei Livelli essenziali di assistenza”
- Conferenza Permanente Stato-Regioni del 3.2.2005: “Accordo tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province Autonome sul
documento concernente le linee di indirizzo per la definizione del percorso assistenziale ai pazienti con ictus cerebrale”
Normativa regionale
- Piano Sanitario Regionale 2002/2004
- Piano Sanitario Regionale 2005-2007
- Piano Sanitario Regionale 2008/2010
- Deliberazione GRT 69-2006: “Modificazioni ed integrazioni alla deliberazione n 62 del 02/02/2004 “individuazione dei centri autorizzati
per il trattamento dell’ictus con Actilyse”.
- Allegato Delibera GRT 69-2006
- Deliberazione GRC, n. 716-2009: “PSR 2008-2010, punto 4.3.1. Progetto per l’attuazione della sanità d’iniziativa a livello territoriale”.
Documenti aziendali:
- Delibera DG 748 del 11 10 07
- Delibera DG 132 del 19 3 2009
5.2 Documenti di supporto e riferimento interni
- Procedure GRC Aziendali e di Presidio
- Manuale del Sistema di gestione Qualità Aziendale e di Presidio
- Procedure AF Medica
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5.3 Linee Guida e Protocolli Operativi correlati al Percorso TIA
- Linee Guida SPREAD
- PO.01: Gestione TIA nel Ospedale di San Marcello
- PO.02: Gestione del paziente con TAO
- PO.03: Preparazione del Pz all’intervento TEA
5.4 Fonti ed indirizzi tecnico-scientifici (Linee guida ufficiali di società scientifiche, ecc…)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
SPREAD (Stroke Prevention and Educational Awareneness Diffusion) V edizione: http://www.spread.it/
SNLG 2, Regioni - Consiglio Sanitario Regionale - Documento Regionale di Indirizzo (Documento 2: primo aggiornamento ottobre 2009):
“Linee guida regionali – Diagnosi e cura dell’ictus” disponibile all'indirizzo: http://www.salute.toscana.it/sst/linee-guida-IDT.shtml
Linee Guida European Stroke Organization (ESO): “Guidelines for Management of Ischaemic Stroke and Transient Ischaemic Attack 2008”
disponibile all'indirizzo: www.eso-stroke.org
Percoso Ictus cerebrale Azienda USL 3 (Laboratori MES 2007)
Linee guida regionali: Buone pratiche GRC
Conferenza Stato-Regioni: “Documento di indirizzo per la definizione del percorso assistenziale ai pazienti con ictus cerebrale” (repertorio atti
n° 2195 del 3 Febbraio 2005)
…ecc…
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6. MATRICE DELLE RESPONSABILITÀ
DEGENZA PS e OBI: Responsabile del PERCORSO: Direttore UO PRONTO SOCCORSO / Resp. Sez. OSSERVAZIONE-FILTRO
OSSERVAZIONE - FILTRO
PRONTO SOCCORSO
La responsabilità del processo della “Gestione del paziente con TIA.” è del Direttore UO PRONTO SOCCORSO che si avvale della collaborazione di personale medico,
infermieristico, tecnico, ausiliario ed amministrativo. Ciascun soggetto che interviene nelle varie fasi operative è responsabile del corretto svolgimento delle operazioni affidate.
Attività / Attori
Accoglienza
Monitoraggio
Rstrw
I
ICA
Valutazione clinica del paziente
Diagnostica di laboratorio
Diagnostica strumentale
Prescrizione Terapia
Somministrazione Terapia
Trasferimento in OBI
Visita in OBI
Diagnostica di laboratorio
Diagnostica strumentale
Consulenze specialistiche
Monitoraggio
Prescrizione Terapia
Somministrazione Terapia
Dimissione o ricovero in neurologia
Follow up
NEU
R
M
IT
R
MS
I
R
R
R
R
C
R
C
OLAB
ORAD
OSS
C
C
R
C
R
I
C
R
R
R
I
R
R
R
R
R
I
C
C
C
C
C
R
R
C
R
R
R
C
LEGENDA
Ruoli: Rstrw Direttore/Responsabile di struttura, ICA Infermiere coordinatore di Area, NEU Neurologo, M Medico PS, M Medico, MS Medico Specialista, IT Infermiere
Triage, I Infermiere, OSS Operatore socio-sanitario, OLAB Operatori laboratorio analisi; ORAD Operatori Radiologia.
Responsabilità: E = esegue; R = responsabile; I = è informato; C = collabora; P = esprime parere
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AF MEDICA – UO NEUROLOGIA: Responsabile del PERCORSO: Direttore UO NEUROLOGIA
La responsabilità del processo della “Gestione del paziente con TIA.” è del Direttore della UO NEUROLOGIA che si avvale della collaborazione di
personale medico, infermieristico, tecnico, ausiliario ed amministrativo. Ciascun soggetto che interviene nelle varie fasi operative è responsabile del
corretto svolgimento delle operazioni affidate.
Attività / Attori
Trasferimento dal PS o OBI
Accoglienza in reparto
Valutazione medica
Accertamento infermieristico
Assegnazione medico tutor
Assegnazione medico referente
Stesura piano diagnostico - terapeutico
Elaborazione programma assistenziale
Attività diagnostica/terapeutica/assistenziale
Dimissione
Gestione documentazione sanitaria
Trasferimento in area chirurgica
Dir.UO
IC
C
MT
M
C
ICA PS
R
MPS
R
IR
I
OSS
R
C
R
R
R
I
I
I
R
R
I
R
I
I
C
C
R
R
C
R
C
C
R
R
R
C
C
C
C
C
R
C
C
LEGENDA
Ruoli: Dir. UO Direttore UO, ICA Infermiere coordinatore, M Medico PS, M Medico, MS Medico Pronto Soccorso /OBI, IR Infermiere Referente, I Infermiere,
OSS Operatore socio-sanitario,
Responsabilità: E = esegue; R = responsabile; I = è informato; C = collabora; P = esprime parere
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AF CHIRURGICA– CHIRURGIA VASCOLARE: Responsabile del PERCORSO: Responsabile CHIRURGIA VASCOLARE
La responsabilità del processo della “Gestione del paziente con TIA.” è del Direttore della SEZ. CHIRURGIA VASCOLARE che si avvale della
collaborazione di personale medico, infermieristico, tecnico, ausiliario ed amministrativo. Ciascun soggetto che interviene nelle varie fasi operative è
responsabile del corretto svolgimento delle operazioni affidate.
Attività / Attori
Accoglienza in reparto
Valutazione medica
Accertamento infermieristico
Assegnazione medico tutor
Assegnazione medico referente
Valutazione anestesiologica
Acquisizione consenso informato
Preparazione all’intervento
Preanestesia
Trasporto al BO
Fase preintervento (Sign in)
Dir. Sez
CO
EC
IS
M.PS
M
IR
I
R
A
OSS
C
R
R
R
R
R
R
R
R
R
Time out
Esecuzione intervento
Sign out
Registrazione intervento
R
R
R
R
Assistenza Post operatoria
Dimissione
Gestione documentazione sanitaria
Follow up ambulatoriale chirurgico e neurologico
IC
C
R
R
R
C
R
R
C
C
C
R
R
LEGENDA
Ruoli: Dir. Sez Direttore Sezione, CO Chirurgo Operatore, EC Equipe chirurgica, IS Infermiere di sala operatoria, IC Infermiere coordinatore, M.PS Medico
P.S./OBI, M Medico, IR Infermiere Referente, I Infermiere, A Anestesista, OSS Operatore socio-sanitario.
Responsabilità: E = esegue; R = responsabile; I = è informato; C = collabora; P = esprime parere
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7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
1. Fase pre - ospedaliera
Fase
Input: Pz con sospetto TIA;
Descrizione Attività
Responsabilità
1.1 Campagna di
informazione
Deve essere svolta una campagna di informa-zione
sull’ictus cerebrale acuto e/o sul TIA rivolta alla
popolazione generale ed in parti-colare ai gruppi di
soggetti a maggior rischio
UO Neurologia
UO Ed.alla Salute
URP
ALICe Pistoia
1.2 Valutazione tempestiva sospetti TIA
e attivazione
Soccorso Territoriale
Nel sospetto clinico di ictus e/o TIA,
indipendentemente dalla gravità del quadro clinico,
deve essere attivato immediatamente il sistema di
soccorso territoriale per il trasporto del Pz in P.S.
nel più breve tempo possibile
1.3 Gestione del Pz. da
parte del Soccorso
territoriale
Il personale della Centrale operativa (118) è
addestrato a identificare al triage telefonico un
sospetto ictus/TIA, in presenza di indicazioni
cliniche alla trombolisi, a gestirlo come
un’emergenza medica trattata come codice rosso
(Codice ICTUS). Se il sintomo è completamente
regredito (sospetto TIA) viene assegnato il codice
giallo.
1.4 Arrivo al P.S.
Una volta giunto al Pronto Soccorso il personale dei
mezzi di soccorso affida il Pz. al personale addetto
all’accoglienza trasmettendo le informazioni
raccolte dal Pz o dai familiari.
Strumenti
Note
Opuscoli informativi
Mass media
Seminari/riunioni
La campagna informazione viene svolta
attraverso mezzi di comunicazione di massa,
riunioni con soggetti a rischio o gruppi di
anziani, educazione di gruppi giovanili
anche attraverso le scuole
Formazione MMG
(Audit Clinici ed M&
M-R con coinvolgimento dei MMG)
Linee Guida SPREAD
Centrale operativa
118
Personale mezzi di
Soccorso
Formazione/
addestramento personale
DEU sulla gestione casi
ICTUS/TIA
Cartella DEU
Personale mezzi di
Soccorso
Equipe P.S.
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Output: Pz. trattato e/o dimesso
Linee Guida SPREAD
MMG
Paziente
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PO.01
Gestione TIA nell’
Ospedale di San
Marcello
Linee Guida SPREAD
Il TIA deve essere considerata una
emergenza medica ed essere valutato sempre
con urgenza e con attenzione alla stregua di
una angina instabile cerebrale
Linee Guida da condividere con MMG
Il personale dei mezzi di soccorso, quan-do
possibile, preavvisa il P.S. dell’imminente
arrivo di un Pz con sospetto ictus.
Durante il trasporto il personale dei mezzi
di soccorso raccoglie dal Pz o dai familiari
le informazioni utili ad una precoce diagnosi
differenziale, alla definizione dei fattori di
rischio e alla precisa determinazione dell'ora
di inizio dei sintomi. Se c’è un medico nel
mezzo di soccorso attiva il percorso ICTUS
Se il Pz arriva all’ospedale di San Marcello
viene gestito secondo quanto previsto dallo
specifico Protocollo (PO.01)
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7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
Fase
Descrizione Attività
Input: Pz. con sospetto TIA;
Responsabilità
Strumenti
Infermiere
Cincinnati scale
Cartella PS
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Output: Pz. trattato e/o dimesso
Note
Se E’ STATO GIA’ATTIVATO IL PERCORSO
2.1 Accoglienza
Valutazione: assegnazione codice triage
“probabile stroke e/o TIA”
SULL’AMBULANZA AL PZ VIENE ASSEGNANATO
IL CODICE ROSSO.
2. Inquadramento diagnostico in P.S.
Stessa scheda tromboembolisi
2.2 Presa in carico del
Pz.
il Pz. viene preso in carico dall'equipe per una
prima valutazione e per la definizione del
percorso diagnostico-terapeutico.
Medico
Infermiere
2.2 Monitoraggio
- funzioni vitali: PA, ECG, FR, SO2
- temperatura, glicemia
- Egc completo
Medico
Infermiere
2.3 Prima visita
Inquadramento diagnostico precoce e
valutazione clinica del pz.:
- anamnesi (momento esordio sintomi,ecc)
- esame obiettivo completo con esame neurologico (origine focale dei sintomi segni di
comorbilità. ecc..)
- stratificazione del rischio (ABCD2 score)
- richiesta consulenza neurologica
2.4 Diagnostica di
laboratorio
- esami in urgenza (emocromo, piastrine,
azotemia, creatinina, Na, K, glicemia, PTINR, PTT).
Prot. clinici
Prot. assistenziali
Linee Guida SPREAD
Medico PS
ABCD2 score
Neurologo
Cartella PS
Medico
Linee Guida SPREAD
Richiesta
informatizzata
Nel caso di pazienti per i quali non è stato gia
ttivato il percorso (accesso diretto, non
presenza del medico nel mezzo di soccorso)
Necessitano di ricovero ospedaliero: TIA a
rischio moderato-alto di ictus (ABCD2 score
≥ 4); TIA subentranti (> 1 negli ultimi sette
giorni); TIA con fonte embolica nota.
Tutti i pazienti con ABCD2 score 0-4 sono
trasferiti in OBI
All’arrivo in ospedale di un Pz. con sospetto
TIA è sempre indicata l’esecuzione dei
seguenti esami di laboratorio: esame
emocromocitometrico con piastrine, glicemia,
elettroliti sierici, creatininemia, proteine
totali, bilirubina, tran-saminasi, tempo di
protrombina, APTT.
PO DI PISTOIA
AF MEDICA
7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
Fase
Descrizione Attività
Responsabilità
2. Inquadramento diagnostico in P.S.
- TC cerebrale
- Ecodoppler dei tronchi
sovraortici
2.5 Diagnostica
strumentale
Le diagnosi di TIA e di ictus
sono diagnosi cliniche. In
entrambi i casi è indicata
una TC diretta di urgenza ai
fini di una diagnosi
differenziale con altre
patologie che possono
mimare il TIA e l’Ictus
Input: Pz. con sospetto TIA;
Strumenti
Linee Guida
SPREAD
Medico
Formazione
addestramento
medici su
ecodoppler
“TAC CONFERMATA”: Pz
con emorragia cerebrale
- teleconsulto con NCH
- Pz in TAO: terapia
ricoagulante
2.6 Terapia
- ASA (o altri antiaggreganti
se non tollerato);
antipertensivi e Statine
PDTA.AFM.02
Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
Rev. 0: 15/06/2011
Pag.: 14/28
Output: Pz. trattato e/o dimesso
Note
La TC cerebrale senza contrasto è indicata il più presto possibile dopo l’arrivo in
Pronto Soccorso per:
- la diagnosi differenziale fra ictus ische-mico ed emorragico ed altre patologie
non cerebrovascolari;
- l’identificazione eventuali segni preco-ci di sofferenza ischemica encefalica.
La positività di questo esame costituisce criterio di esclusione dal ricovero in OBI.
Lo studio eco-Doppler dei tronchi sovra-aortici è indicato nei soggetti con TIA o
ictus recente per un migliore inquadra-mento eziopatogenetico.
Rappresenta un elemento indispensabile per una gestione corretta e
qualitativamente avanzata del paziente con ictus o TIA e va effettuato in tutti i Pz
per stabilire l’indirizzo terapeutico (da garantirsi entro le 48 ore)
In caso di stenosi carotidea superiore al 70% il Pz viene ricoverato in Chirurgia,
in regime di ricovero ordinario per l’intervento TEA / STENT (massimo beneficio
se eseguita nei primi giorni dal sin-tomo, prima possibile e in ogni caso alla
stabilizzazione dell’evento ischemico cerebrale).
Medico
PO.02
gestione pz con
TAO
Nel caso di emorragia cerebrale alla TC del cranio dopo stabilizzazione e
monitoraggio dei parametri vitali ed eventuale consulenza rianimatoria se il
paziente è in TAO si procede a terapia coagulante e controlli I.N.R. (vedi PO.02)
In Pz non in TAO TELECONSULTO con neurochirurgia con trasferimento se
indicato
Medico
Linee Guida
SPREAD
L’ASA è indicato in fase acuta per tutti i pazienti ad esclusione di quelli candidati
al trattamento trombolitico (nei quali può essere iniziato dopo 24 ore) o
anticoagulante.
PO DI PISTOIA
AF MEDICA
Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
3. OBI (ABCD2 0-4)
7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
Input: Pz con sospetto TIA;
Fase
Descrizione Attività
Responsabilità
3.1 Trasferimento in OBI
Il medico accettante, in presenza di score ABCD2
compreso tra 0 e 4 (criterio di inclusione) e di
referto TC negativo (criterio di esclusione),
trasferisce il Pz in OBI.
Medico
3.2 Visita in OBI
Il medico
- Evidenzia eventuali affezioni concomitanti
- Rileva eventuali condizioni cardioemboliche
3.3 Diagnostica
strumentale
-
Eventuale TAC di controllo ove indicata
Ecodoppler ove non eseguito o di controllo
Medico
3.4 Consulenze
specialsitiche
La richiesta di intervento di altri specilisti sarà
cura del medico del DEA che ha in carico il Pz
Medico
Medico
PDTA.AFM.02
Rev. 0: 15/06/2011
Pag.: 15/28
Output: Pz. trattato e/o dimesso
Strumenti
Note
Tutti i Pz con score ABCD2 compreso tra
0 e 4 vengono trattenuti in OBI
Linee Guida
SPREAD
Linee Guida
SPREAD
Linee Guida
SPREAD
Il medico considerate anche le indicazioni
specialistiche, potrà richiedere ulteriori
esami (radiografia torace, ecocardiogramma etc) in funzione del sospetto
diagnostico, del giudizio clinico e delle
indicazione delle linee guida
PO DI PISTOIA
AF MEDICA
Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
3. OBI (ABCD2 0-4)
Fase
Descrizione Attività
Input: Pz con sospetto TIA;
Strumenti
Medico
Infermiere
Linee Guida
SPREAD
Protocolli
terapeutici
3.5 Terapia in
dimissione
3.6 Dimissione
La dimissione avviene dopo l’osservazione, nei casi
in cui non ricorrono i criteri per il ricovero, con una
decisione collegiale tra medico e specialista
neurologo nel rispetto delle diverse competenze.
Alla dimissione viene consegnato al paziente un
opuscolo di “indicazioni dopo la dimissione” con
riportati i seguenti punti:
- le istruzioni da seguire in caso di recidiva dei
sintomi
- corretti stili di vita
Medico
Infermiere referente
Programmazione follow up ambulatoriale entro sette
giorni.
Medico
3.7 Follow – up
ambulatoriale
3.8 Ricovero in Area
Medico
Rev. 0: 15/06/2011
Pag.: 16/28
Output: Pz. trattato e/o dimesso
Responsabilità
La terapia in dimissione va concordata con il
neurologo. Nel Tia non cardioembolico è indicato il
trattamento antiaggregante con ASA, se tollerato.
La terapia antiaggregante va somministrata entro le
24 ore dall’evento.
PDTA.AFM.02
Materiale
informativo
Linee Guida
SPREAD
CUP
INTERNO
Note
Il medico e l’infermiere informano il
paziente, il caregiver ed i familiari sulla
malattia e sui giusti comportamenti da
tenere (stili di vita, autocura, ecc..)
Prenotazione visita ed esami di controllo
direttamente dall’OBI (ambulatorio
malattie cerebrovascolari codice 45)
Nei casi in cui ne ricorrono i criteri* i
pazienti vengono ricoverati
PO DI PISTOIA
AF MEDICA
Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
4. Ricovero Ciclo Continuo A.F. Medica (UO Neurologia)
7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
Fase
Descrizione Attività
4.1 Trasferimento dal PS
o dall’OBI
Il medico del PS:
- Verifica la disponibilità dei PL nei cicli
continui di area medica o chirurgica
- definisce le modalità e dispone il trasporto
- prepara tutta la documentazione necessaria al
ricovero
- effettua l’accettazione amministrativa minima
La CPSE del PS:
- prende accordi con il collega del Setting di
accoglienza per le modalità e tempi di
trasferimento
- aggiorna il prospetto dei PL disponibili in
urgenza
- affida il Pz al personale addetto al trasporto
4.2 Accoglienza in
reparto
Accoglienza presso il setting
L’ infermiere si presenta con nome e qualifica e
procede come di seguito descritto:
- identifica il paziente;
- ritira la documentazione;
- annota i dati del paziente sul registro
nosologico;
- consegna l’ opuscolo informativo sull’
organizzazione della struttura e lo invita ad
attenersi alle indicazioni in esse contenute;
- attribuisce all’ OSS il compito di accompagnare
il paziente presso la camera di degenza e di
informarlo circa l’ unità del paziente e la
dislocazione servizi.
Input: Pz con sospetto TIA;
Responsabilità
Strumenti
Foglio di ricovero
Sistema Informatico
CCI
CPS / CPSE
Rev. 0: 15/06/2011
Pag.: 17/28
Output: Pz. trattato e/o dimesso
Documentazione
clinica PS
Medico
CSPE
PDTA.AFM.02
Opuscolo
informativi / guida
al servizio
Buone Pratiche per
la sicurezza del pz
Note
Il Pz con stenosi carotidea superiore al
70% viene ricoverato presso la Chirurgia
vascolare in vista dell’intervento TEA /
STENT
PO DI PISTOIA
AF MEDICA
Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
4. Ricovero Ciclo Continuo A.F. Medica (Uo Neurologia)
7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
dimesso
Fase
Descrizione Attività
4.3 Valutazione medica
Il medico della UO accettante provvede:
- a effettuare la prima visita e a richiedere gli
esami di laboratorio e/o diagnostica
- a richiedere eventuali consulenze
- a valutare delle indicazioni all’interv. chirurgico
4.4 Accertamento
infermieristico
L’infermiere del setting assistenziale provvede:
- alla raccolta dell’anamnesi infermieristica
- alla rilevazione dei bisogni assistenziali
- alla richiesta di eventuali consulenze inferm.
Input: Pz con sospetto TIA;
Responsabilità
PDTA.AFM.02
Rev. 0: 15/06/2011
Pag.: 18/28
Output: Pz. trattato e/o
Strumenti
Note
Medico
CCI
E’ favorito presso la struttura
l’utilizzo di linee guida predisposte
da società scientifiche o da gruppi di
esperti per una buona pratica clinica
Infermiere
CCI
Buone Pratiche per
la Sicurezza del Pz
Buone pratiche per la sicurezza del
Pz: gestione dolore, prevenzione
cadute, prevenzione ulcere da
pressione, ecc..
PO DI PISTOIA
AF MEDICA
Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
dimesso
4. Ricovero Ciclo Continuo A.F. Medica (Uo Neurologia)
Fase
Descrizione Attività
Assegnazione Medico Tutor
Il Direttore di UO/SA di riferimento identifica il
Medico Tutor (MT) che prende in carico il paziente e
stende il piano di cura personalizzato. Il MT è:
- gestore e responsabile del singolo percorso sul
singolo Pz
- referente informativo di Pz, famiglia e MMG
4.5 Presa in
carico
Assegnazione Infermiere referente (IR)
Entro 24h dall’accettazione, il coordinatore di setting,
identificata l’IR che prende in carico il Pz. e stende il
progetto assistenziale. L’IR è responsabile
dell’assistenza al Pz affidatogli e del risultato del
progetto assistenziale, egli:
- analizza i bisogni di assistenza, pianifica e coordina
l’attuazione dei processi assistenz. garantendo
continuità delle cure e integra-zione multiprofessionale
- svolge funzioni di consulenza specialistica per altri
operatori. progetta e realizza pro-grammi di
educazione terapeutica alla fami-glia e alla persona
finalizzati a migliorare gli stili di vita nella
prevenzione e nella gestione/autogestione della
malattia
Assegnazione Fisioterapista Referente (FR)
Entro 48 ore dall’ ingresso in reparto, su segnalazione
del medico tutor, il Fisioterapista coordinatore, assicura
l’ identificazione del Fisioterapista referente che prende
in carico il paziente e stende il programma riabilitativo
Input: Pz con sospetto TIA;
Responsabilità
Dir. UO/SA
Strumenti
CCI
PDTA.AFM.02
Rev. 0: 15/06/2011
Pag.: 19/28
Output: Pz. trattato e/o
Note
Il MT è il medico di riferimento del
Pz, responsabile del piano di cura in
rapporto con i colleghi nel rispetto
dell’organizzazione della struttura.
CPSE
CCI
Buone Pratiche per
la Sicurezza del Pz
I casi sono assegnati all’infermiere
referente in base alla sua competenza
assistenziale
Gli altri infermieri svolgono il ruolo
di “associati”: erogano prestazioni
secondo programma e garantiscono
la continuità assistenziale in assenza
dell’Infermiere referente
Coord
Fisioterapista
Valutazione
funzionale
Il fisioterapista referente è
responsabile della riabilitazione al
paziente affidatogli e del risultato del
programma riabilitativo.
PO DI PISTOIA
AF MEDICA
Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
dimesso
Fase
4.7 Informazione al
paziente
4.8 Attività diagnostica-terapeutica-assistenziale
4. Ricovero Ciclo Continuo A.F. Medica (Uo Neurologia)
4.6 Inquadramento
diagnostico/
assistenziale
Prescrizione e
somministrazione
della terapia
Assistenza
medica
Assistenza
infermieristica
Briefing
Descrizione Attività
Input: Pz con sospetto TIA;
Responsabilità
Strumenti
Medico tutor
PO.04
Elaborazione del programma assistenziale
Infermiere
Referente
ASGO
Al pz e ai suoi familiari, vengono fornite informazioni corrette, chiare ed esaustive sulla diagnosi, sulla cura della propria malattia, sul progetto assistenziale, sulla durata e sui possibili disagi, fastidi e pericoli connessi.
Medico
Infermiere
CCI
Il Medico prescrive e l’infermiere somministra la
terapia
MedicoTutor
Infermiere
STU
Medico Tutor
PO.04
CCI
Infermiere
PO.04
CCI
Coordinatore
CCI
Stesura piano diagnostico/terapeutico
Ogni giorno il Pz è visitato dal medico che aggiorna la CCI con l’indicazione degli elementi più
importanti emersi nel corso della visita e degli
eventuali provvedimenti ritenuti necessari, come
ad esempio la modifica della terapia, la
prescrizione di nuovi esami e/o il ricorso a consulenze specialistiche, nei casi previsti dalla legge, il consenso informato
L’infermiere svolge l’attività di assistenza in
rapporto alle necessità ed ai bisogni del pz e nel
rispetto del progetto assistenziale. Registra nella
CCI gli eventi clinici e assistenziali contestualmente al loro verificarsi o al termine del turno di
lavoro e li descrive al collega del turno successivo al momento del passaggio delle consegne
Condivisione giornaliera, interprofessionale, delle
problematiche clinico-assistenziali dei singoli
pazienti
PDTA.AFM.02
Rev. 0: 15/06/2011
Pag.: 20/28
Output: Pz. trattato e/o
Note
Condivisione del caso (medico tutor,
infermiere referente, infermiere
associato ed OSS )
Condivisione dell’inquadramento
diagnostico, terapeutico, assistenziale
Rispetto Privacy
Il medico Tutor illustra al paziente
l’andamento clinico, l’iter
diagnostico/terapeutico e le eventuali
prescrizioni
CPSE
MT
IR
PO DI PISTOIA
AF MEDICA
Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
dimesso
4.9 Dimissione dall’AF Medica
4. Ricovero Ciclo Continuo A.F. Medica (Uo Neurologia)
Fase
Descrizione Attività
Valutazione
clinica
Il medico accerta il rispetto dei criteri di
dimissibilità del Pz
Valutazione
assistenziale
L’Infermiere definisce il bisogno assistenziale ai
fini della dimissione
Briefing
Medico ed infermiere attraverso il briefing
stabiliscono modalità e tempi di dimissione
Informazione a
Pz / familiari
Medico, fisioterapista ed infermiere preavvisano e
coinvolgono il pz e/o i suoi familiari nel
programma di dimissione
Predisposizione
documentazione
sanitaria
Il medico redige la lettera di dimissione e compila
richieste regionali dei farmaci. L’Infermiere compila
l’ASGO e redige la Lettera di dimissione
Informazione /
educazione PZ
In dimissione viene consegnato al paziente un
foglio di “indicazioni dopo la dimissione” con
riportati i seguenti punti:
- le istruzioni da seguire in caso di recidiva dei
sintomi
- le principali norme igieniche di vita
Programmazione
Follow – up
ambulatoriale
Programmazione follow up ambulatoriale
neurologico
Gestione
documentazione
sanitaria
Il medico Tutor compila la SDO. Il Direttore di
U.O. firma la cartella. Il coordinatore verifica la
completezza della documentazione sanitaria ed
archivia la CCI
Input: Pz con sospetto TIA;
Responsabilità
Strumenti
Medico tutor
CCI
Infermiere
referente
CCI
Coordinatore
CCI
PDTA.AFM.02
Rev. 0: 15/06/2011
Pag.: 21/28
Output: Pz. trattato e/o
Note
Se il Pz necessità di intervento
chirurgico (TEA/STENT) viene
trasferito in Area Chirurgica
Se sussiste la necessità di garantire la
continuità assistenziale l’Infer.
conferma l’attivazione della DOP
Medico tutor,
Fisioterapista ed
Infermiere
referente
Lettera di
dimissione
Il Medico e l’infermiere durante un
colloquio personalizzato con il paziente e/o
familiari consegnano la lettera di
dimissione e richieste farmaci
Medico
Infermiere
referente
Materiale
informativo
Il medico e l’infermiere informano il
paziente, il caregiver ed i familiari
sulla malattia e sui giusti
comportamenti da tenere (stili di vita,
autocura, ecc..)
Medico
Prenotazione
diretta
Prenotazione visita ed esami di controllo
Dir. UO
Medico Tutor
Infermiere
Referente
CCI
Registro
nosologico
Medico tutor
Infermiere
referente
PO DI PISTOIA
AF MEDICA
Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
dimesso
4.10 Trasferimento
all’AF Chirurgica
4.11 Gestione del trasferimento
4. Ricovero Ciclo Continuo A.F. Medica (UO Neurologia)
Fase
Descrizione Attività
Il Medico e l’infermiere della struttura inviante
attraverso il briefing stabiliscono il Setting di
trasferimento che deve accogliere il paziente
Input: Pz con sospetto TIA;
Responsabilità
Strumenti
Medico
Infermiere
CC
Consulenza
medico accettante
Il medico richiede la consulenza del medico
accettante ed insieme definiscono l’appropriatezza
del trasferimento del paziente
Medico tutor
CC
Organizzazione
trasferimento
Il Medico accettante verifica la disponibilità del
posto letto. Il coordinatore prende accordi con il
collega del Setting di accoglienza per le modalità e
tempi di trasferimento. L’Infermiere attiva il
servizio di trasporto
Coordinatore
CC
Predisposizione
documentazione
sanitaria
Il medico e l’infermiera redigono una relazione
clinica assistenziale
Medico
Infermiere
CC
Relazione clinica di
trasferimento
Gestione
documentazione
sanitaria
Il medico Tutor firma la cartella
e compila la SDO per la parte di competenza
Il coordinatore verifica la completezza della
documentazione sanitaria ed archivia la CCI
Direttore UO
Coordinatore
CCI
Registro
Nosologico
PDTA.AFM.02
Rev. 0: 15/06/2011
Pag.: 22/28
Output: Pz. trattato e/o
Note
Il trasferimento viene concordato tra i
medici e comunicato al pz stesso ed ai
familiari
PO DI PISTOIA
AF MEDICA
7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
5. Ricovero Ciclo Continuo AF Chirurgica (Chirurgia vascolare)
Fase
5.1 Accoglienza in
reparto
5.2 Valutazione medica
5.3 Accertamento
infermieristico
5.4 Presa in carico
PDTA.AFM.02
Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
Descrizione Attività
Accoglienza presso il setting: l’ infermiere si
presenta con nome e qualifica e procede a:
- identificare il paziente;
- ritirare la documentazione;
- annotare i dati del paziente sul reg. nosologico;
- consegnare l’opuscolo informativo sull’organizzazione della struttura e lo invita ad attenersi alle
indicazioni in esse contenute;
- attribuire all’OSS il compito di accompagnare il
paziente presso la camera di degenza e di informarlo circa l’ unità del paziente e la disloca zione dei servizi
Il medico della UO accettante provvede a rivalutare il paziente e alla eventuale richiesta di esami
integrativi
L’infermiere del setting assistenziale provvede a:
- raccolta dell’anamnesi infermieristica
- rilevazione dei bisogni assistenziali
- richiesta eventuali consulenze infermieristiche
Assegnazione Medico Tutor
Il Direttore di UO/SA di riferimento identifica il
medico tutor che prende in carico il paziente e
stende il piano di cura personalizzato.
Assegnazione Infermiere referente
- Entro 24h dall’’accettazione, il coordinatore di
setting, identificata l’infermiere referente che
prende in carico il paziente e stende il progetto
assistenziale
Input: Pz con sospetto TIA;
Responsabilità
Rev. 0: 15/06/2011
Pag.: 23/28
Output: Pz. trattato e/o dimesso
Strumenti
Note
CCI
CPS / CPSE
Opuscolo
informativi / guida
al servizio
Buone Pratiche per
la Sicurezza del Pz
Medico
CCI
Prot. DT Pz TIA
Linee Guida SPREAD
Infermiere
CCI
Buone Pratiche per
la Sicurezza del Pz
Buone pratiche per la sicurezza del
Pz: gestione dolore, prevenzione
cadute, prevenzione ulcere da
pressione, ecc..
Dir. UO/SA
CPSE
CCI
CCI
Buone Pratiche per
la Sicurezza del Pz
PO DI PISTOIA
AF MEDICA
Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
5. Riontinuo AF Chirurgica (Chirurgia vascolare)
Fase
5.5 Valutazione
anestesiologica
5.6 Valutazione collegiale
5.7 Acquisizione
consenso informato
Descrizione Attività
Input: Pz con sospetto TIA;
Responsabilità
Strumenti
Valutazione anestesiologica ed acquisizione del
consenso informato
Anestesista
MD Cons. inform.
Scheda anestesiol.
Scelta del trattamento di rivascolarizzazione
carotidea in base alle caratteristiche e al rapporto
richio – beneficio (TEA versus STENT)
Chirurgo
vascolare
Cardiologo
interventista
Neurologo
anestesista
Visita del chirurgo e raccolta del consenso
informato
Chirurgo
operatore
Consenso informato
CCI
PDTA.AFM.02
Rev. 0: 15/06/2011
Pag.: 24/28
Output: Pz. trattato e/o dimesso
Note
La conferma dell’attualità del
consen-so dovrà essere acquisita
prima dell’in-tervento stesso dal
chirurgo operatore.
PO DI PISTOIA
AF MEDICA
7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
Fase
Input: Pz con sospetto TIA;
Descrizione Attività
In base allo specifico protocollo pre-operatorio l’infermiere
e/o l’ OSS prepara il paziente per l’intervento: profilassi
antitromboembolica, profilassi microbica e tricotomia
Circa un ora prima dell’atto chirurgico, su pre-scrizione
dell’anestesista, l’infermiera sommi-nistra la pre-anestesia
In base alla lista operatoria, il pz viene accompa-gnato dal
5.10a Trasporto al BO
personale OSS del BO, previa formale presa in carico, in
Sala
Il personale del B.O. prepara il Pz. secondo proto-colli
definiti e condivisi che tengono conto di tipo d’intervento,
Fase Pre-intervento
tipo di anestesia e indicazioni fornite dall’anestesista e dal
(Sign in)
chirurgo operatore. Il Pz. vie-ne anestetizzato e posizionato
sul lettino operatorio
Dopo l’induzione dell’anestesia e prima dell’inci-sione
Time OUT
cutanea, tutti i componenti dell’équipe ese-guono il Time Out
Responsabilità
Rev. 0: 15/06/2011
Pag.: 25/28
Output: Pz. trattato e/o dimesso
Strumenti
Infermiere
5.9 Preanestesia
5.11a Intervento chirurgico
5. Riontinuo AF Chirurgica (Chirurgia vascolare)
5.8a Preparazione
all’intervento TEA
PDTA.AFM.02
Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
OSS BO / CPS
Anestesista
CPSI della UO
Anestesia
PO.03
Preparazione paziente
all’intervento TEA
Infermiere
referente check list
Esecuzione
intervento
Il pz viene sottoposto all’intervento chirurgico previsto
Equipe chirurgica
Sign OUT
Prima che il paziente e il chirurgo abbandonano la sala
operatoria tutti i componenti dell’équipe ese-guono il Sign
Out
Infermiere
referente check list
Registrazione
Intervento
Il chirurgo che effettua l’intervento compila il registro
operatorio
Chirurgo
Operatore
LG / Prot. Terap.
EBM TIA
Registro Operatorio
Note
PO DI PISTOIA
AF MEDICA
7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
5.8b Preparazione
all’intervento CAS
Input: Pz con sospetto TIA;
Descrizione Attività
In base allo specifico protocollo pre-operatorio l’infermiere
e/o l’ OSS prepara il paziente per l’intervento: profilassi
antitromboembolica, profilassi microbica e tricotomia
In base alla lista operatoria, il pz viene accompa-gnato dal
personale della chirurgia vascolare alla SE, previa formale
presa in carico, in Sala
Fase Pre-intervento Il personale della SE prepara il Pz. secondo proto-colli
(Sign in)
definiti e condivisi che tengono conto di tipo d’intervento
prima dell’intervento, tutti i componenti dell’équipe eseTime OUT
guono il Time Out
Esecuzione
Il pz viene sottoposto all’intervento endovascolare
intervento
Dopo l’intervento tutti i componenti dell’équipe ese-guono il
Sign OUT
Sign Out
5.10b Trasporto alla sala
di emodinamica
5.11b Intervento CAS
5. Riontinuo AF Chirurgica (Chirurgia vascolare)
Fase
Registrazione
Intervento
PDTA.AFM.02
Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
Il cardiologo interventista che effettua l’intervento compila il
registro operatorio
Responsabilità
Rev. 0: 15/06/2011
Pag.: 26/28
Output: Pz. trattato e/o dimesso
Strumenti
Infermiere
OSS / CPS setting
chirurgico
CSP sala
emodinamica
Infermiere
referente check list
Equipe
emodinamica
Infermiere
referente check list
Cardiologo
operatore
Registro Operatorio
Note
PO DI PISTOIA
AF MEDICA
Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
5. Ricovero Ciclo Continuo AF Chirurgica (Chirurgia vascolare)
7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
dimesso
Input: Pz con sospetto TIA;
Fase
Descrizione Attività
5.12 Assistenza
post-intervento
/ Procedura
endovascolare
L’assistenza infermieristica e medica del paziente operato,
fino a 12-24 ore dopo l’intervento chirurgico, è finalizzata
a:
- accoglienza del paziente
- accertamento continuo e costante dello stato fisiologico
del Pz. durante il recupero dagli effetti dell’anestesia
- gestione del dolore
- prevenzione delle complicanze
- supporto emotivo al paziente ed alla famiglia
All’arrivo del paziente, l’unità deve essere stata preparata
con cura assemblando tutte le attrezzature ed i materiali
necessari (dagli steli per fleboclisi fino alla cartella per la
registrazione dei dati); dal Comparto operatorio inoltre
possono arrivare indicazioni per presidi/monitoraggi
aggiuntivi
5.13 Assistenza
post-operatoria
avanzata
Dal primo giorno dopo l’intervento e fino alla dimissione.
Le priorità assistenziali sono:
• mantenere il controllo della sintomatologia dolorosa
• prevenire le complicanze a medio/lungo termine
• favorire la ripresa della peristalsi intestinale e
ripristinare l’apporto nutrizionale orale
fornire al paziente od al familiare abilità e conoscenze
necessarie per gestire la condizione post-intervento ed, in
tal modo, progettare la dimissione
Responsabilità
PDTA.AFM.02
Rev. 0: 15/06/2011
Pag.: 27/28
Output: Pz. trattato e/o
Strumenti
Note
Applicazione delle procedure del
Manuale di sicurezza sala
operatoria
Buone pratiche per la sicurezza del
Pz: gestione dolore, ecc..
Medico
Infermiere
CCI
Il focus dell’assistenza si sposta da
una gestione fisiologica tesa al
controllo degli effetti collaterali
dell’anestesia, al ripristino della
massima indipendenza nella cura di
sé, alla prevenzione delle
complicanze a lungo termine ed
alla pianificazione della dimissione
attraverso la gestione dell’eventuale
“disabilità”
PO DI PISTOIA
AF MEDICA
Percorso diagnostico – terapeutico – assistenziale per la
gestione del paziente con TIA
7.1 Scheda raccolta informazioni: PDTA gestione paziente con TIA
Fase
Valutazione
assistenziale
Briefing
5.14 Dimissione dall’AF Chirurgica
5. Ricovero Ciclo Continuo AF Chirurgica (Chirurgia vascolare)
Valutazione clinica
Informazione a Pz
/ familiari
Descrizione Attività
Il medico accerta il rispetto dei criteri di dimissibilità del paziente in accordo con il medico
neurologo
L’Infermiere definisce il bisogno assistenziale ai
fini della dimissione
Medico ed infermiere attraverso il briefing
stabiliscono modalità e tempi di dimissione
Medico ed infermiere preavvisano e coinvolgono
il pz e/o i suoi familiari nel programma di
dimissione
Predisposizione
documentazione
sanitaria
Il medico redige la lettera di dimissione e compila richieste regionali dei farmaci. L’Infermiere
compila l’ASGO e redige la Lettera di dimis-sione
Informazione /
educazione PZ
In dimissione viene consegnato al paziente un
foglio di “indicazioni dopo la dimissione” con
riportati i seguenti punti:
- le istruzioni da seguire in caso di recidiva dei
sintomi
- le principali norme igieniche di vita
Programmazione
Follow – up
ambulatoriale
Programmazione follow up ambulatoriale
chirurgico e neurologico
Gestione
documentazione
sanitaria
Il medico Tutor compila la SDO. Il Direttore di
U.O. firma la cartella. Il coordinatore verifica la
completezza della documentazione sanitaria ed
archivia la CCI
Input: Pz con sospetto TIA;
PDTA.AFM.02
Rev. 0: 15/06/2011
Pag.: 28/28
Output: Pz. trattato e/o dimesso
Responsabilità
Strumenti
Medico tutor
CCI
PA.DS.12
Valutazione congiunta chirurgo
vascolare / Neurologo
Infermiere referente
CCI
PA.DS.12
Se sussiste la necessità di garantire
la continuità assistenziale
l’Infermiere conferma l’attivazione
della DOP
Coordinatore
CCI
PA.DS.12
Medico tutor
Infermiere referente
PA.DS.12
Medico tutor
Infermiere referente
Lettera di
dimissione
PA.DS.12
Il Medico e l’infermiere durante un
colloquio personalizzato con il
paziente e/o familiari consegnano la
lettera di dimissione e richieste
farmaci
Materiale
informativo
PA.DS.12
Il medico e l’infermiere informano
il paziente, il caregiver ed i
familiari sulla malattia e sui giusti
comportamenti da tenere (stili di
vita, autocura, ecc..)
Medico
Infermiere referente
Prenotazione visita ed esami di
controllo
Medico
Dir. UO
Medico Tutor
Infermiere
Referente
Note
CCI
Registro
nosologico
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PDTA.AFM.02 - Azienda USL 3 Pistoia