IL PERIODO ELLENISTICO 1. Le conquiste di Alessandro Magno LE CONQUISTE DI ALESSANDRO MAGNO Conseguenze politiche e sociali • entrano nell’influenza greca territori sconfinati • stato cronico di guerra fra i diversi regni ellenistici • fine della polis • forte inflazione • forte divario fra ricchi e poveri • primo posto ai fattori economici • necessità del lavoro invece della partecipazione politica • urbanizzazione • cosmopolitismo • si riscoprono i valori della famiglia e della donna • il rapporto padri-figli si fa più intenso e si fonda su nuove basi • nuova interpretazione della responsabilità dell’ uomo (agorà>casa) • nuova gamma di sentimenti fino ad allora inesplorati • mutata sensibilità verso lo straniero e lo schiavo • modo nuovo di percepire il “caso” e senso della solidarietà • Atene rimane il centro della filosofia e del teatro MENANDRO Atene:342/1 a. C. allievo di Teofrasto, efebia con Epicuro, amicizia con Demetrio Falereo 322 a. C.: inizio carriera. Niente vita pubblica: teatro e Glicera…. Invito non accolto di Tolemeo Soter Muore nel 291 al Pireo + di 100 commedie. Ritrovamenti papiracei 8 vittorie La drammaturgia di Menandro • Struttura in 5 atti con intermezzi corali privi di testi specifici • Unità di luogo (spazio pubblico dav. a 2 o 3 edifici) • Unità di tempo (un giorno) • Tre attori parlanti Intreccio 1 A)situazione iniziale in evoluzione B) desiderio di uno o più personaggi C) ostacolo/accidente – opposizione di un altro Intreccio 2 • situazione iniziale stabile • elemento di disturbo/equivoco • chiarimento e soluzione: ritorno alla situazione di partenza Il teatro: da impegno comunitario>occasione di diletto La schematicità dell’impianto: * riduce lo sforzo di partecipazione * dà possibilità di concentrarsi sui dettagli * dà la tranquillizzante certezza del lieto fine Due tipi di crisi: 1) Interna ai personaggi (psicologica) >sospetto fallace 2) Esterna> eventi (poi superabili) In tutti e due i casi dipende da un errore di informazione. Di qui> risposta gratificante per l’ansia di una società in crisi. Dov’è il realismo di Menandro? -nella realizzazione interna della trama -Nella caratterizzazione dei personaggi: sono individui dotati di proprie motivazioni, pur nel convenzionalismo del loro ruolo -La soluzione dell’intrigo appare (anche quando interviene il caso) come l’esito meritato dalle loro azioni. STILE Lingua: drastica riduzione dell’elemento attico Stile medio: tono colloquiale della classe media. La parola è lo strumento che rivela i moti del pensiero e dell’amore. Sa rappresentare la totalità dell’esistenza: dolore e riso, perdono e passione, entusiasmo e raziocinio….. MONDO CONCETTUALE In passato: MENANDRO> filosofia peripatetica La finalità di M. è l’intrattenimento non l’indottrinamento del pubblico. Però, come ad ogni grande opera letteraria, è sottesa una interpretazione dell’esistenza: in M. il centro problematico è nel rapporto fra uomo e uomo, ma non ha una risposta univoca: + da una parte la difficoltà del vivere dei suoi contemporanei si riflette in molti dei suoi personaggi, incapaci di agire e di comunicare. Di qui>pessimismo: la difficoltà di attuare il bene è ostacolata da forze maggiori. b) dall’altra M. ha una ottimistica fiducia nella fondamentale bontà della natura umana. Tutto andrebbe per il meglio se ogni evento della vita si adeguasse alle leggi della natura. Da questo dissidio deriva il carattere utopico della commedia di M.: • critica il presente ma constata che è impossibile trasformarlo. Qui è implicito un messaggio: il rimedio per sanare il male della società si trova nella solidarietà fra gli uomini. Il superamento degli opposti è possibile solo in poesia.