APRILE
2008
Notiziario mensile a cura di CGIL-CISL-UIL
Verona
Comitato di redazione:
Alessandro Pagani,
Sabrina Baietta,
G.Claudio Zuffo
1. LA GIORNATA INTERNAZIONALE
DELLE VITTIME DEGLI INCIDENTI
SUL LAVORO
In questo numero:
1. La giornata internazionale
delle vittime degli incidenti
sul lavoro.
Anche quest’anno il 28 aprile si è celebrata la
giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul
lavoro istituita dall'Ilo, l'agenzia delle Nazioni Unite
con sede a Ginevra che, con i 179 Stati membri, si
occupa di promuovere il lavoro dignitoso e produttivo
in condizioni di libertà, uguaglianza, sicurezza e
dignità umana per uomini e donne.
2. Notizie in breve
3. FOCUS: La sicurezza del
lavoratore isolato
La ricorrenza del 28 aprile ha tra gli obiettivi quello di
promuovere la cultura della prevenzione in materia di
sicurezza e salute ed incoraggiare governi,
organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori a
realizzare campagne di sensibilizzazione e ad
elaborare metodi di lavoro e misure di prevenzione
per predisporre condizioni di lavoro sicuro e
dignitoso.
L’Italia nell’Europa dei 15 risulta essere il fanalino di coda in materia di sicurezza sul
lavoro. I morti sul lavoro nel 2007 sono stati circa 1.260 circa 1/4 del totale dell'Unione
europea. Il nostro Paese e' inoltre la Stato dell'Unione in cui si registra il maggior numero
di stressati da lavoro: ben il 27% del totale, contro una media europea del 22%.
Secondo l’INAIL, nonostante l'alto numero assoluto di morti, in Italia le aziende
dell'industria e dei servizi che non hanno denunciato nessun infortunio nel corso del 2006
sono il 92,4% del totale di 3.745.224. In altre parole, le aziende dove si e' verificato
almeno un incidente sono il 7,6% (280 mila) del totale nazionale e appena lo 0,48% (circa
18 mila) quelle che hanno registrato 5 o più infortuni.
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Il fatto che ogni 28 aprile ricordiamo le vittime sul lavoro ci permette di riflettere anche
sulle norme e sulla cultura che regna nel mondo del lavoro, per dire basta alla drammatica
e interminabile serie di incidenti che ogni giorno, in ogni parte del globo, seminano morte e
disperazione.
Nell’Unione Europea negli ultimi anni si è fatto molto sul versante della prevenzione
purtuttavia ogni anno soltanto nell’Europa dei 15 si contano ancora circa quattro milioni di
infortuni e oltre quattromila morti per incidenti sul lavoro.
Mentre nel resto dell’Europa le categorie maggiormente colpite, oltre ai precari ed ai
migranti, riguardano i lavoratori anziani, nel nostro Paese sono quelle che comprendono i
giovani lavoratori con un tasso di infortuni maggiore rispetto ai loro colleghi più anziani,
che supera del 50% quello di qualsiasi altra fascia di età. Infatti quest’anno la campagna
della Settimana europea riguarda proprio i giovani lavoratori che si approcciano al lavoro
purtroppo ancora insalubre e molto insicuro.
2. NOTIZIE IN BREVE
Firmato il Decreto che revisiona le tabelle delle Malattie Professionali:
Il Ministero della Salute e il Ministero del Lavoro hanno approvato i l decreto ministeriale
che revisiona le tabelle delle malattie professionali.
Fonte: http://www.puntosicuro.it/italian/index.php?VM=articolo&IA=7832
Sicurezza degli impianti: le risposte del Ministero dello Sviluppo Economico:
Il Decreto n. 37 del 22 gennaio 2008, che rende più efficaci le norme di sicurezza per le
persone in edifici pubblici e privati, ha sollevato dubbi in relazione alla documentazione in
caso di trasferimento degli immobili. Le novità e i chiarimenti.
Fonte: http://www.puntosicuro.it/italian/index.php?VM=articolo&IA=7831
Amianto: Prima condanna per omicidio colposo a Gorizia:
Il tribunale di Gorizia ha condannato l’ex direttore dei cantieri navali di Monfalcone per
omicidio colposo in riferimento alla morte di una addetta alle pulizie nel cantiere. E' la
prima sentenza in un caso di decesso per amianto.
Fonte: http://www.puntosicuro.it/italian/index.php?VM=articolo&IA=7839
Il nuovo Decreto Legislativo "Testo Unico" sulla sicurezza sul Lavoro:
Prime considerazioni sul decreto legislativo che riforma le principali norme vigenti sulla
sicurezza sul lavoro, dal DPR 547/55 al D. Lgs. 626/94 fino al D. Lgs. 494/96 sostituendole
con un nuovo “codice”. A cura di Rolando Dubini.
Fonte: http://www.puntosicuro.it/italian/index.php?VM=articolo&IA=7841
Sicurezza degli impianti: le nuove precisazioni del Ministero. Prima Parte:
Per cercare di rispondere ai dubbi che il Decreto n. 37 del 22 gennaio 2008 ha sollevato,
pubblichiamo le ultime risposte del ministero alle domande poste da diversi soggetti. I
quesiti di Confedilizia e il contributo chiarificatore di un lettore.
Fonte: http://www.puntosicuro.it/italian/index.php?VM=articolo&IA=7846
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Una significativa sentenza del Tar Toscano sull'inquinamento da emissioni olfattive :
Una sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana ribadisce la
necessitŕ di tutelare la salute pubblica dall’emissione di inquinanti in atmosfera: prescritta
ad una industria tessile la limitazione delle emissioni maleodoranti.
Fonte: http://www.puntosicuro.it/italian/index.php?VM=articolo&IA=7847
I Vigili del Fuoco per il miglioramento dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro:
Nel recente decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri sulla sicurezza sul
lavoro è prevista la creazione di appositi nuclei specialistici, su base regionale, per
un'attività di assistenza alle aziende.
Fonte: http://www.puntosicuro.it/italian/index.php?VM=articolo&IA=7848
Dati Eurostat: in Italia il numero di infortuni è sotto la media europea:
L’Inail pubblica i dati Eurostat degli infortuni sul lavoro in Europa nel 2005. Dati positivi nel
confronto con gli altri paesi riguardo al numero di infortuni, alto invece il dato relativo ai
traumi cranici: 13% degli infortuni contro l’8% europeo.
Fonte: http://www.puntosicuro.it/italian/index.php?VM=articolo&IA=7849
Responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore: il Regolamento :
Emanato il regolamento che individua la documentazione necessaria per dare concreta
applicazione alla disciplina sulla responsabilità solidale tra appaltatore e subappaltatore.
Una sintesi del testo e i documenti da presentare.
Fonte: http://www.puntosicuro.it/italian/index.php?VM=articolo&IA=7862
Testo Unico: cosa cambia nella gestione dei cantieri temporaneamente mobili :
Analisi e confronto fra il D. Lgs. n. 494/1996 sui cantieri temporanei o mobili ed il titolo IV
del nuovo testo unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro. A cura di G. Porreca.
Fonte: http://www.puntosicuro.it/italian/index.php?VM=articolo&IA=7868
Linee guida operative sugli indumenti di protezione individuale (DPI):
In occasione della Giornata "Indossare la sicurezza" sono state presentate le Linee
operative per la pulizia e il mantenimento in efficienza degli indumenti di protezione
individuale e un opuscolo informativo sugli Indumenti di Protezione Individuale.
Fonte: http://www.puntosicuro.it/italian/index.php?VM=articolo&IA=7889
Formazione: le novità del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro - Parte I:
Sono diversi gli elementi innovativi del Testo Unico in relazione alla formazione. Una breve
analisi delle principali novità. La de finizione di formazione, la formazione continua, la
formazione dei preposti, dei datori di lavoro e dei RLS. Prima parte.
Fonte: http://www.puntosicuro.it/italian/index.php?VM=articolo&IA=7909
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3. FOCUS: LA SICUREZZA DEL LAVORATORE ISOLATO
Sempre più spesso, per “esigenze produttive”, i lavoratori e le lavoratrici vengono
”costretti” a lavorare isolati lontani da altri lavoratori; questa casistica, pur essendo ancora
contenuta, può però amplificare, a seconda della mansione lavorativa svolta, alcuni rischi
per l’incolumità della persona coinvolta.
La legge vieta, ad un solo operatore, l’esecuzione di alcuni lavori quali:
1) lavori elettrici sotto tensione all’interno di cabine elet triche;
2) lavori all’interno di serbatoi, silos, ecc.
3) scale a pioli (trattenuta ai piedi);
Vi è poi il problema dell'organizzazione dei soccorsi, in caso di infortunio o malore del
lavoratore.
Questo rappresenta certamente il punto più critico nel caso di lavoro notturno solitario, per
l’impossibilità o limitata capacità, da parte del lavoratore stesso, di allertare i soccorsi
all'esterno del luogo di lavoro, difficoltà o impossibilità dei soccorritori, se e quando
allertati, di accedere all'interno del luo go, dove è necessario l'intervento, ma anche
l’ulteriore difficoltà ad individuare esattamente, una volta all'interno, il punto di intervento in
caso di situazioni complesse.
Tali aspetti comportano un ritardo dell'intervento con effetti a volte fatali. Vi è quindi la
necessità di monitorare in tempo reale lo stato di salute del lavoratore attraverso il
controllo del suo stato di coscienza.
Nei casi in cui finora si è cercato di dare risposta al problema, la soluzione è stata di tipo
tecnico, ricorrendo alle diverse opzioni messe a disposizione dalla tecnologia delle
comunicazioni, di cui esemplifichiamo in modo non esaustivo le tipologie più diffuse:
telefono cordless o cellulare
ricetrasmettitore collegato a soggetti addetti a servizi di sorveglianz a
trasmettitore di segnale di allarme punto-punto con attivazione manuale
trasmettitore automatico collegato ad un sensore di postura del lavoratore (busto
eretto=OK, busto orizzontale=allarme)
 sistema a chiamata (manuale o automatica) e risposta manuale (risposta= OK,
mancata risposta=allarme)




I primi tre sistemi, come tutti quelli similari ad azionamento manuale volontario, offrono
sicuramente sicurezza psicologica ma hanno dimostrato scarsa efficacia, che diventa
addirittura nulla in caso di perdita di coscienza del lavoratore, mentre i sensori di postura
non sempre sono adatti al tipo di mansione.
Il sistema a dialogo (chiamata/risposta) sembra essere il più efficace, ma trova i suoi limiti
nel tipo di protocollo stabilito, cioè la periodicità con cui viene interpellato il lavoratore
solitario: infatti se da una parte una frequenza elevata della chiamata offre migliori
garanzie, dall'altra tende ad abituare il soggetto che volutamente arriva ad ignorare e a
trascurare il sistema, provocando falsi allarmi che alla lunga inficiano il sistema.
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Senza contare che comunque può diventare un fattore di distrazione per il lavoratore, e
aumenta sicuramente il carico mentale. Il vantaggio comune a queste soluzioni è
rappresentato dal fatto che i soccorritori esterni, facendo parte di un sistema organizzato,
dovrebbero essere in possesso delle indicazioni necessarie a raggiungere con precisione
e rapidità il luogo dell'intervento, offrendo quindi la soluzione alle altre obiezioni.
Il sistema tecnico chiamata/risposta può essere sostituito a livello organizzativo da visite
periodiche dall'esterno (esempio, istituto di vigilanza), presentando però gli stessi limiti in
merito alla periodicità.
Anche in assenza di norme specifiche, il “gruppo aziendale” deputato alla valutazione dei
rischi lavorativi, (oppure la rappresentanza dei lavoratori per la sicurezza o la
rappresentanza sindacale attraverso la contrattazione integrativa aziendale), potrebbe
richiedere al datore di lavoro particolari procedure da seguire caso per caso, andando
così a migliorare sempre più l’organizzazione del lavoro, privilegiando l’incolumità del
lavoratore in sintonia con la filosofia delle normative comunitarie.
Una traccia analitica si potrebbe così riassumere.
Se dall’analisi, relativa alla compilazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR)
seguita anche in collaborazione con i lavoratori interessati, s’individuano, per esempio,:
-
rischi di scivolamento (pavimentazione sdrucciolevole, presenza di spanti oleosi,
operazioni di salita e discesa da vari livelli o scalini, utilizzo di scale mobili o alla
marinara, ecc.),
-
rischi da schiacciamento tra parti in movimento,
-
rischio di elettrocuzione (operazioni, anche semplici, su quadri elettrici, sicurezze,
interruttori, ecc.),
-
rischi dovuti alla movimentazione di carichi (caduta, incastramento, schiacciamento,
manovra sbagliata che blocchi e/o invalidi fisicamente il lavoratore, ecc.),
-
rischio incendio, emissione di gas, fumi, ecc.
che possano influire negativamente sulla persona o sulle strutture (pericolo di crollo,
esplosione, cedimenti strutturali, ecc.) il lavoratore non deve essere lasciato isolato perché
soggetto a rischio individuale che comporta la perdita dell’autonomia nel mettersi al sicuro
(perdita di coscienza, limitazioni alla mobilità, stato confusionale, ecc.), compreso
l’allertamento dell’emergenza per un eventuale intervento di soccorso, salvataggio o
messa in sicurezza.
L’isolamento del singolo lavoratore, segnalato anche attraverso una comunicazione scritta,
può essere visto come elemento da inserire nel previsto DVR in quanto non solamente la
parte tecnica, ma anche l’ambiente e le organizzazioni del lavoro possono essere
considerate esse stesse come fonte di rischio - vedi D.Lgs. 626/94, art. 3 comma 1 lettera
d: “… complesso che integra in modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche,
produttive ed organizzative dell’azienda nonché l’influenza dei fattori dell’ambiente di
lavoro” -.
Naturalmente questa particolare condizione operativa, come ogni altro rischio, andrà
“pesata” ed inserita nella programmazione (art. 4 commi 1 e 2), elencando “le misure di
prevenzione e di protezione” previste definitive e provvisorie (alla prevenzione, in linea
generale, corrisponde l’interessamento prioritario dei sistemi organizzativi e di
coinvolgimento delle “risorse umane” aziendali mentre, alla protezione, corrisponde
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l’intervento puramente tecnico: entrambe sono comunque fondate sul comportamento
umano e soggette al grado di partecipazione di tutti gli elementi umani coinvolti, a
qualsiasi livello essi siano collocati nella scala gerarchica aziendale).
Se il lavoratore è comandato a semplice attività di controllo, senza alcuna prerogativa
d’intervento manuale - per esempio, in caso di guasto o anomalia esso allerta
semplicemente una squadra preposta per l’intervento -, esso deve almeno essere
collegato ad altro personale, via radio (dopo attenta valutazione dei possibili ostacoli alle
radiofrequenze, il tempo di durata delle batterie o quant’altro possa impedire la normale
ricezione e/o trasmissione, l’addestramento specifico del lavoratore, ecc.), telefono,
citofono, semplici segnali (acustici e luminosi) azionati da pulsanti elettrici, comunque
adottando un’organizzazione del lavoro che possa consentire il contatto tra le varie
persone secondo scadenze temporali precise.
Nei casi prima descritti vanno comunque considerati i casi d’emergenza previsti:
-
emergenze specifiche e/o localizzate (per esempio emissione di gas, nubi, getti di
prodotto da condutture in pressione, ecc.),
-
incendio, emergenza sanitaria ed evacuazione.
Anche per le emergenze localizzate, le meno estese, non è possibile immaginare un
quadro d’intervento ed evacuazione a carico di una sola persona. In caso di evacuazione,
conseguenza di un pericolo grave ed immediato, la persona comunque non deve rimanere
isolata.
Per far fronte ad un’emergenza sanitaria o ad un incendio è chiaro che la presenza di una
sola persona è situazione difficilmente proponibile.
In conclusione, sono ben specifiche le attività per cui potrebbe essere prevista la presenza
di un unico operatore (controllo, contabilità, lavoro d’ufficio, ecc.), di solito eseguite di
giorno e con la concreta possibilità di contatto con altri esseri umani se, invece, trattasi
d’operazioni notturne è opportuno valutare il problema caso per caso (anche le
guardie giurate in ronda notturna girano da sole, però sono in costante collegamento radio
con la centrale e richiedono supporto in caso d’intervento).
Si ritiene quindi necessario che il datore di la voro individui, comunque, nella fase di
organizzazione del servizio gestione dell’emergenza e pronto soccorso le modalità di
allerta e soprattutto di informazione ai soccorritori, eventualmente ricorrendo a prestazioni
in service esterno.
È impegno del RLS o, in sua assenza, della Rappresentanza Sindacale:
o
Valutare attentamente le situazioni che portano alla possibilità, per i lavoratori, di
rimanere isolati;
o
Analizzare le motivazioni, di solito di natura organizzativa, che hanno portato il
Datore di lavoro alla scelta di questa soluzione;
o
Valutare attentamente gli aspetti tecnici, che consentano l’evacuazione o
l’intervento rapido, anche con lo stesso lavoratore;
o
Impegnare alla ricerca delle migliori soluzioni attraverso la segnalazioni delle
condizioni di rischio individuate, all’adozione di adeguate misure provvisorie e alla
collaborazione nella progettazione della loro soluzione.
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informasalute aprile 08