BEST PRACTICES
Third meeting of “LPPS” project
11th -14th November 2010
Rende – Italy
Esperienze e buone prassi in materia di riabilitazione delle persone condannate promosse
negli Istituti Penitenziari calabresi
La Cooperativa Sociale Promidea, per il 3° incontro transnazionale del progetto “Learning
possibilities in the penal system”, ha predisposto un programma di lavoro finalizzato a fornire al
partenariato europeo un quadro riepilogativo delle azioni e degli strumenti previsti
dall’Ordinamento Penitenziario italiano per la realizzazione della finalità rieducativa della pena, e
ad illustrare e presentare esempi e buone prassi in materia di attività culturali promosse e realizzate
all’interno degli Istituti Penitenziari della regione Calabria. Il programma è stato articolato in
riunioni e visite a luoghi afferenti all’esecuzione delle pene.
Friday 12th November
9:30 a.m. - 1:30 p.m.: Start of work in Promidea Office – via Crati, Palazzo Pingitore, n. 48/C
– Rende
- Intervention of Dr. Pietro Caroleo, Director of Promidea
Welcome to guests: presentation of structure and activities of Promidea.
Introduction to the Italian prison system.
- Intervention of Dr. Adriana Delinna, Social Worker Office of Outside Criminal Enforcement of
Cosenza
The penal enforcement out of prison.
- Intervention of Lawyer Giuseppe De Bonis, Director of Cosenza Job Centre
The job orientation for people coming from penal circuits.
Il meeting è stato aperto da Piero Caroleo – Direttore di Promidea – che ha illustrato ai partecipanti
le iniziative e i progetti realizzati dalla Cooperativa a favore dei soggetti a rischio di marginalità ed,
in particolare, a favore delle persone coinvolte o provenienti dal circuito penale (persone detenute;
ex detenuti; soggetti in misura alternativa alla detenzione; ecc.). Ad ostacolare una costruttiva
partecipazione sociale delle persone afferenti all’area penale, oltre ai problemi giudiziari e ai
conseguenti riflessi negativi (come ad esempio, le interdizioni, la fedina penale “sporca”, i
pregiudizi, la diffidenza, ecc.), sono anche la bassa qualificazione, la mancanza di competenze
specifiche ed esperienze lavorative, oltre che della scolarizzazione, che caratterizzano la maggior
parte di tali soggetti (detenuti, ex-detenuti, ecc.). È su questi elementi che Promidea interviene, in
sinergia con le strutture del Ministero della Giustizia preposte all’esecuzione penale (interna ed
esterna), gli altri enti pubblici e le organizzazioni del privato sociale, sostenendo il reinserimento
sociale dei soggetti provenienti da percorsi penali, attraverso azioni quali: attività formative,
orientamento e accompagnamento al lavoro, sostegno alla nascita di attività imprenditoriali,
animazione territoriale e sensibilizzazione, mainstreaming e scambio di buone prassi. Tra le
principali iniziative realizzate, e illustrate ai partner, rientrano:
1) la formazione professionale: Promidea è ente accreditato per le attività di formazione rivolte alle
persone detenute. A titolo di esempio, nel biennio 2008/2009 – attraverso il finanziamento della
Regione Calabria - ha realizzato ben 16 Corsi di formazione professionale negli Istituti Penitenziari
calabresi:
QUALIFICATION
PRISON
YEAR
DURATION
INVOLVED
PRISONERS
CERAMICS PAINTER
LAUREANA DI BORRELLO
(RC)
2009
600 HOURS
15
TV REPAIRMEN
C.C. COSENZA
2009
400 HOURS
15
TV REPAIRMEN
LOCRI
2009
400 HOURS
15
EMPLOYEE ASSIGNED TO JOINERY
CASTROVILLARI (CS)
2008
400 HOURS
15
DIGITAL PRINTER
CATANZARO
2008
600 HOURS
15
OPERATOR OF BOOKBINDING AND
PRINTING
C.C. CROTONE
2008
400 HOURS
15
NURSERYMAN
LAUREANA DI BORRELLO
(RC)
2008
600 HOURS
15
EXPERT IN PRINT AND DIGITAL
OFFSETT
PALMI (RC)
2008
400 HOURS
15
EMPLOYEE WORKING ON MARBLE
REGGIO CALABRIA
2008
400 HOURS
15
CERAMICS PAINTER
ROSSANO (CS)
2008
600 HOURS
15
TRADER IN NURSERY
VIBO VALENTIA
2008
400 HOURS
15
EMPLOYEE ASSIGNED TO JOINERY
ROSSANO
2008
600 HOURS
15
TAILORING
CASTROVILLARI
2008
400 HOURS
15 (women)
UPHOLSTERED AND UPHOLSTERY
CASTROVILLARI
2008
400 HOURS
15
EMPLOYEE WORKING ON IRON
AND ROLLED
VIBO VALENTIA
2008
600 HOURS
15
COMPUTER LITERACY
LAUREANA DI BORRELLO
(RC)
2008
300 HOURS
19
Finalizzati a far acquisire alla popolazione detenuta una competenza specifica in grado di
aumentarne le opportunità occupazionali una volta riottenuto lo status libertatis, in non pochi casi le
attività formative hanno costituito anche la premessa per la messa in opera di una lavorazione
inframuraria, con il conseguente impiego dei detenuti formati. È quanto avvenuto, ad esempio,
nell’Istituto Penitenziario di Rossano (CS), dove è stata avviata una lavorazione e produzione di
ceramica, con l’impiego di alcuni dei detenuti formati attraverso il relativo corso, da parte
dell’impresa che aveva curato l’attività di simulazione di stage:
Lavori realizzati durante il Corso per “Ceramista Decoratore” nell’Istituto Penitenziario di Rossano (CS):
2) il servizio di mediazione linguistico-cultuarale: dal 2002, presso l’Istituto Penale per i Minorenni
“Silvio Paternostro” di Catanzaro, la Cooperativa Sociale Promidea espleta il servizio di
mediazione linguistico-culturale a favore dei minori stranieri presenti. Operatori qualificati
intervengono su richiesta della Direzione dell'Istituto, che ha fortemente voluto la loro presenza
ritenendola fondamentale non solo ai fini della traduzione letteraria e della facilitazione della
comunicazione, ma anche e soprattutto per adottare un punto di vista interculturale nella
progettazione e realizzazione delle attività trattamentali.
3) i progetti di inclusione socio-professionale: diverse sono le iniziative realizzate da Promidea al
fine di favorire l’inclusione socio-professionale delle persone provenienti o coinvolte nel circuito
penale attraverso il loro coinvolgimento in attività quali l’orientamento e l’accompagnamento al
lavoro, il sostegno alla nascita di imprese profit e non, il supporto nel mantenimento o la
ricostruzione delle relazioni familiari e sociali. Tra le principali:
- progetto “RICOMINCIO DA QUI”, avente l’obiettivo dell’iniziativa progettuale è
quello di sostenere e supportare i familiari delle persone detenute nell’Istituto
Penitenziario “Sergio Cosmai” di Cosenza, attraverso azioni di contrasto e superamento
delle conseguenze negative (patrimoniali e non) connesse alla restrizione di un
componente del proprio nucleo. Nello specifico, con l’intervento si intende: promuovere
la cultura della legalità e l’integrazione dei beneficiari nel contesto sociale di
riferimento; contrastare la dispersione scolastica e allontanare dalla strada i minori
esposti al rischio di devianza; ridurre il disagio economico conseguente alla carcerazione
del proprio congiunto, attraverso azioni di orientamento e informazione sulle possibilità
e opportunità occupazionali e formative, ma anche attraverso la distribuzione di beni di
prima necessità; fornire sostegno morale alle famiglie dei detenuti e supportarle nel
disbrigo di pratiche concernenti aspetti legali, fiscali, amministrativi, previdenziali.
- progetto Inclusione Detenuti “PR.I.DE.”, finalizzato a sostenere il reinserimento socioprofessionale delle persone ex detenute e/o beneficiarie dell’indulto, residenti nel
comune di Cosenza, che rappresentano, rispettivamente, i soggetti destinatari delle
attività progettuali e l’ambito territoriale d’intervento, attraverso il loro coinvolgimento
in: percorsi di inserimento lavorativo (borse lavoro) e percorsi educativi;
- progetto “AURORA - per il reinserimento socio-lavorativo delle persone beneficiarie
dell’indulto”, avente l’obiettivo di sostenere il reinserimento socio-professionale delle
persone beneficiarie dell’indulto (il provvedimento di clemenza concesso con legge n.
241 del 2006) presenti nel territorio della Regione Calabria, che rappresentano,
rispettivamente, i soggetti destinatari delle attività progettuali e l’ambito territoriale
d’intervento. L’azione principale ha riguardato l’attivazione di borse di inserimento
lavorativo: 56 quelle complessivamente realizzate, ripartite tra le cinque province
calabresi;
-
progetto “ARABA FENICE. Dal Carcere a nuova vita”, finalizzato a migliorare le
opportunità di inserimento socio-professionale di detenuti, ex detenuti e persone
sottoposte ad esecuzione penale esterna; rafforzare il collegamento operativo tra carcere
e territorio con il coinvolgimento di amministrazioni locali, agenzie di sviluppo,
associazionismo e imprese; contribuire al rafforzamento dell’impresa sociale e
dell’economia solidale esistente. In particolare, attraverso lo strumento delle borse
lavoro, sono state inserite nel mondo del lavoro 88 persone provenienti da percorsi
penali. Per alcune di loro, l’inserimento si è tramutato in un rapporto lavorativo: circa il
10%, infatti, ha avuto la possibilità di proseguire nell'attività lavorativa anche al termine
dei mesi previsti dalla borsa.
4) mainstreaming e scambio di buone prassi: al fine di migliorare e potenziare le azioni a sostegno
dei soggetti coinvolti e provenienti dal circuito penale, la Cooperativa Sociale Promidea promuove
e partecipa alla realizzazione di attività di ricerca e mainstreaming. Tra i principali progetti
realizzati:
- progetto “LIBERTÀ IN CARCERE”, finanziato da AGIS, il programma comunitario
avente l’obiettivo di promuovere la cooperazione giudiziaria e di polizia in materia
penale e di sostenere l’impegno degli operatori della giustizia per l’elaborazione di una
politica europea in tale settore. Promossa dal Comune di Roma, l’iniziativa si è posta
l’obiettivo specifico di analizzare lo sviluppo storico e il ruolo della figura del Garante
dell’esecuzione penale in Europa e di promuoverla presso i contesti locali;
- progetto “AGEINCLUSION - Agenzia per l’inclusione sociale”, finanziato dall’Azione
3 dell’Iniziativa Comunitaria Equal (I Fase), dedicata a favorire processi di
mainstreaming a livello di sistema, vale a dire un processo di trasferimento di buone
prassi e di sperimentazioni sognificative dal progetto ai sistemi di riferimento (settori
della ricerca, della formazione, dell’istruzione, della politica, delle imprese, della
giustizia e degli affari interni). Con l’iniziativa, in particolare, su indicazione del
Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Calabria, è stato
ideato e promosso il “Patto Regionale per il lavoro e l’inclusione sociale dei soggetti
provenienti da percorsi penali”, uno strumento di contrattazione programmata avente la
finalità di aggregare le energie e le forze del territorio calabresi afferenti al tema
(istituzioni locali, terzo settore, associazioni sindacali), per l’attuazione di interventi per
l’inclusione socio-lavorativa dei soggetti del circuito penale (detenuti, ex detenuti,
soggetti sottoposti a misure alternative alla detenzione, ecc.).
Piero Caroleo ha poi relazionato sul sistema penitenziario italiano, descrivendo:
- gli organi;
- le norme;
- la finalità della pena;
- il processo per il recupero sociale del detenuto;
- gli elementi del trattamento intramurario (lavoro, istruzione, religione, rapporti con le
famiglie, ecc.);
- i punti di forza e le criticità.
L’intervento ha sollecitato il dibattito tra i partecipanti, oltre che il confronto, soprattutto sulle
criticità e i punti di forza del nostro Ordinamento. Tra questi ultimi, sono stati elencati:
 la finalità rieducativa della pena e i conseguenti elementi predisposti dal legislatore per la
sua realizzazione;
 l’individualizzazione del trattamento e la dialettica istituzione/detenuto, essendo
quest’ultimo chiamato a collaborare attivamente nel processo di risocializzazione;
 l’intervento di figure professionali come l’educatore, l’assistente sociale, i professionisti
esperti, in grado di facilitare il processo di reinserimento sociale;
 la previsione di misure alternative alla detenzione;
 il favor alla partecipazione della comunità esterna all’azione rieducativa ed, in particolare,
del volontariato.
Tra i punti di debolezza, sono stati elencati:
 l’eccessivo ricorso alla custodia cautelare: il 43,6% della popolazione detenuta negli Istituti
Penitenziari italiani, infatti, è composto da imputati ed è record europeo (dato al 31 ottobre
2010);
 il sovraffollamento degli Istituti Penitenziari, con la conseguente promiscuità tra posizioni
giuridiche differenti: al 31/10/2010, 68.795 sono le persone detenute nei 207 Istituti del
nostro Paese, rispetto ai 44.962 posti effettivamente disponibili;
 la carenza del personale, soprattutto, di custodia;
 lo scarso impiego di figure specialistiche, come quella del mediatore linguistico-culturale. .
Impiego quanto mai necessario se si considera che il 37% della popolazione detenuta è
rappresentata da stranieri (dato al 31 ottobre 2010), che, tra l’altro, rispetto alla generalità
dei detenuti, incontrano diverse difficoltà durante l’esecuzione della pena: da quelle di
comunicazione e comprensione, sia linguistiche che culturali, all’assenza di rapporti con le
famiglie, alla mancanza di mezzi di sostentamento economico.
 l’esiguità dei posti di lavoro a disposizione della popolazione detenuta dal punto di vista non
solo quantitativo, ma anche e soprattutto, qualitativo. A svolgere un’attività lavorativa
all’interno degli Istituti Penitenziari del nostro Paese è circa il 24% della popolazione
complessivamente detenuta. Altrettanto non rosee sono le considerazioni in merito alle
mansioni lavorative svolte dalla popolazione penitenziaria: oltre l’80% dei lavoranti, risulta
impiegato nei cosiddetti servivi d’Istituto, alle dipendenze dell’Amministrazione
Penitenziaria. Si tratta di lavori domestici (cuoco, aiuto cuoco, portavitto, addetto
lavanderia, portapranzi, spesino, magazziniere) che, se da un lato rappresentano
un’opportunità occupazionale per il soggetto recluso, contribuendo, nel contempo al
funzionamento dell’Istituto di Pena, dall’altro appaiono disallineati rispetto alle dinamiche
esistenti nel mercato del lavoro libero. Basta richiamare i nomi delle qualifiche – scopino,
spesino, portavitto, ecc. – per comprendere la loro scarsa attitudine a far acquisire
professionalità e competenze spendibili all’uscita dal Carcere.
All’intervento del Direttore di Promidea, ha fatto seguito quella della Dr. Adriana Delinna, Social
Worker Office of Outside Criminal Enforcement of Cosenza, avente ad oggetto l’esecuzione penale
esterna. Nello specifico, la Dr. Delinna ha descritto:
- il funzionamento dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna;
- le attività svolte;
- le misure alternative alla detenzione (forme e modalità di esecuzione).
Il dibattito si è soffermato soprattutto su quest’ultime e sulla maggiore capacità riabilitativa rispetto
alla detenzione in Carcere, considerato il più basso tasso di recidiva delle persone che ne
usufruiscono.
L’orientamento al lavoro, le opportunità e per contro le difficoltà che le persone coinvolte o
provenienti dal circuito penale incontrano nell’acceso al mondo del lavoro, sono state oggetto
dell’intervento dell’Avv. Giuseppe De Bonis, Director of Cosenza Job Centre. Dopo aver illustrato
le funzioni e le attività dell’Ufficio che dirige, l’Avv. De Bonis si è soffermato sulle azioni
finalizzate all’inserimento nel mercato del lavoro delle persone afferenti all’area penale, ed in
particolare, sul progetto “Ricomincio da qui” che sta realizzando insieme alla Cooperativa
Promidea, che prevede un’attività di orientamento al lavoro non solo a favore di detenuti ed ex
detenuti, ma anche dei loro familiari.
3:30 p.m. - 6:30 p.m.: Afternoon section of work in Promidea Office – via Crati, Palazzo
Pingitore, n. 48/C – Rende
- Intervention of Dr. Tullia Lio, Educational psychologist - Criminologist, Collaborator in
Penitentiary Institute of Castrovillari (CS), as external expert for relationships with local authorities
Activities of socio-professional reintegration for convicted people.
- Intervention of Mr. Francesco Cosentini, President of Voluntary Penitentiary Association
“LiberaMente”
Volunteering activities in prison.
I lavori pomeridiani sono stati aperti dalla Dr. Tullia Lio, Collaboratrice dell’Istituto Penitenziario
di Castrovillari (CS) come criminologa ed esperta in progettazione di interventi trattamentali in
ambito intra-murario. Partendo dalla finalità rieducativa della pena e dai conseguenti elementi
previsti dal legislatore per la sua realizzazione (lavoro, istruzione, ecc.), ha descritto le principali
opportunità di risocializzazione offerte alla popolazione detenuta nell’Istituto nel quale collabora
nel triennio 2007/2010:
- progetto “Extracomunitari e carcere…incontro di due culture”: Creazione di una “reception”
assistenziale all’interno del carcere per detenuti autoctoni ed extracomunitari. Elaborazione
di un opuscolo informativo da far fruire al detenuto straniero, contenente usi e costumi, della
cultura italiana e delle nazionalità straniere presenti;
- Corso di formazione professionale “ESPERTA IN SARTORIA, TAGLIO E CUCITO”,
rivolto a 15 detenute della sezione femminile;
- Corso di formazione professionale “TAPPEZZIERE ED ARREDATORE TESSILE”,
rivolto a 15 detenuti della sezione protetti maschile;
- Corso di formazione professionale “ADDETTO ALLE LAVORAZIONI DI
FALEGNAMERIA”, rivolto a 15 detenuti della sezione maschile;
- progetto “ARGO”: realizzazione di un “canile” all’interno dell’Istituto e affidamento della
cura e mantenimento degli animali ai detenuti;
- progetto “NeValeLaPena”: realizzazione di un laboratorio di sartoria all’interno della
sezione femminile dell’Istituto, per il confezionamento di borse e accessori da donna
riportanti il marchio “NeValeLaPena”;
- progetto “INCORNI..AMO LA VITA”: creazione di un laboratorio sperimentale destinato
al trattamento rieducativo e motivazionale , attraverso la realizzazione di cornici per quadri
rivolto a detenuti tossicodipendenti.
È seguita la testimonianza di Mr. Francesco Cosentini sul Volontariato in Carcere: dalla
legislazione in materia alle iniziative progettuali che l’Associazione di cui è Presidente realizza
all’interno dell’Istituto Penitenziario di Cosenza: assistenza morale ai detenuti; attività di
cineforum.
A conclusione della prima giornata di lavoro è avvenuta la riunione di coordinamento tra i partners
del progetto “LPPS”: si è discusso dell’andamento delle attività e pianificato i prossimi incontri.
Saturday 13th November
10:30 a.m. - 1:30 p.m.: Visit to Penitentiary Institute of Palmi (RC)
- Intervention of
Dr. Calogero Busuito,
dell’Amministrazione Penitenziaria della Calabria
La situazione penitenziaria calabrese
referente
del
Provveditorato
Regionale
- Intervention of Dr. Romolo Pani - Direttore dell’Istituto Penitenziario di Palmi (RC), Dr.
Francesco Massimiliano Minniti - Comandante della Polizia Penitenziaria, Dr. Lombardo e Dr.
Ciccone, Educatori
- Visita dell’Istituto Penitenziario
Nella seconda giornata di lavoro i partners hanno visitato l’Istituto Penitenziario di Palmi (RC).
L’ingresso è stato preceduto da un incontro con il personale dell’Istituto, oltre che con un referente
del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Calabria, il Dr. Calogero
Busuito, il quale ha fornito una panoramica sulla situazione penitenziaria calabrese, con particolare
riferimento alle opportunità di lavoro, di istruzione e culturali per la popolazione detenuta. Sono
seguiti gli interventi del Direttore dell’Istituto Penitenziario di Palmi (RC) – il Dr. Romolo Pani –,
del Comandante della Polizia Penitenziaria dell’Istituto – il Dr. Francesco Massimiliano Minniti –
degli Educatori del Carcere – il Dr. Lombardo e il Dr. Ciccone. Ciascuno ha illustrato il ruolo e la
funzione svolta all’interno dell’Istituto, oltre che le principali attività presenti, partendo dalla
giornata tipo di un detenuto. È seguita la visita all’interno del Carcere ed, in particolare, nei luoghi
destinati alle attività in comune: il teatro, la biblioteca, la cappella.
3:30 p.m. - 5:30 p.m.: Visit to Voluntary Association “Presenza” ONLUS of Palmi (RC)
- Intervention of Don Silvio Mesiti, Chairman of Association “Presenza”
- Intervention of Volunteers of Association “Presenza” who are involved in theatrical activity in
prison of Palmi
Il meeting si è concluso con l’incontro e la visita all’Associazione Presenza di Palmi, da anni
operante all’interno dell’Istituto Penitenziario della città a sostegno della popolazione detenuta.
Sono intervenuti Don Silvio Mesiti, che è Presidente dell’Associazione, che ha illustrato le attività
svolte dall’Organizzazione ed alcuni volontari della stessa, che si sono soffermati sull’attività
teatrale con i detenuti, che è una delle attività che svolgono all’interno dell’Istituto di Palmi. È poi
seguita la visita alla struttura.
La visita, tanto all’Istituto, quanto all’Associazione, ha consentito di rilevare la buona prassi
dell’attività teatrale quale strumento per favorire la risocializzazione dei detenuti. Palmi, è uno dei
pochi Istituti calabresi (se non l’unico al momento della visita) in cui si realizza tale attività. Il
laboratorio di teatro, si svolge, nel periodo settembre-giugno, due volte a settimana: ad
organizzarlo è, appunto, l’Associazione di Volontariato “Presenza”; ad essere coinvolti, i detenuti
dell’Alta Sicurezza, in media in numero pari a venti. Ogni anno l’attività, che ha ormai assunto un
carattere di stabilità, si conclude con la messa in scena di una rappresentazione.
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COMUNICATO STAMPA