L’INFERMIERE IN SALA OPERATORIA TRA CULTURA, TECNOLOGIA E CLIMA ORGANIZZATIVO “ LA COMUNICAZIONE EFFICACE NEL TEAM DI SALA OPERATORIA ED AREA CHIRURGICA “ A.I.S.O. – ASSOCIAZIONE INFERMIERI DI SALA OPERATORIA ED AREA CHIRURGICA PREMESSA Il Blocco Operatorio, microcosmo organizzativogestionale sede di molteplici e complesse dinamiche, rappresenta uno dei contesti produttivi sanitari interessato da frequenti e radicali trasformazioni. Presupposto ineludibile permane la garanzia di sicurezza e qualità della attività. Le responsabilità, cui si è tenuti a rispondere e l’esigenza di standard di performance elevati hanno condotto l’équipe professionale ad un confronto critico e costruttivo con l’intento di migliorare le prestazioni erogabili. A.I.S.O. PREMESSA In questo quadro vi è l’esigenza : di regole certe e condivise a garanzia della sicurezza operativa, dell’omogeneità delle prestazioni e uniformità dei comportamenti; la condivisione delle logiche e metodologie nella salvaguardia dei livelli di sicurezza e qualità dei processi produttivi; Una comunicazione efficace A.I.S.O. DI COSA PARLIAMO? La camera operatoria rappresenta una delle realtà più complesse dal punto di vista organizzativo presenti nel mondo sanitario pubblico e privato. Questo settore è caratterizzato da: elevata tecnologia, forte interazione tra i vari professionisti, elevata complessità assistenziale, la multiprofessionalità A.I.S.O. DI COSA PARLIAMO? Particolare rilevanza assumono i processi di comunicazione all’interno dell’équipe operatoria, nella quale il chirurgo, l’anestesista e l’infermiere non lavorano isolatamente l’uno dall’altro e devono assicurare un clima di collaborazione tra le diverse professionalità, indispensabile per prevenire l’occorrenza di incidenti perioperatori e per la buona riuscita dell’intervento. A.I.S.O. L’INTERVENTO CHIRURGICO La corretta gestione della fase peri-operatoria del percorso chirurgico rappresenta un aspetto cruciale per la realtà attuale dei Servizi Sanitari. Nuove esigenze vengono espresse all'ottimizzazione delle risorse; Alla presa in carico del paziente da parte di un team interdisciplinare; la riduzione del rischio clinico, OBIETTIVO INELUDIBILE. Da questo scenario scaturisce la necessità di un nuovo assetto di competenze per l'infermiere (ISO) nel processo chirurgico e nelle tecniche di sala operatoria. A.I.S.O. L’INFERMIERE DI SALA OPERATORIA L’Infermiere di sala operatoria deve avere le competenze esperte per l’esercizio della professione mirando a un livello di approfondimento massimo, superiore a quello garantito, in maniera crescente, rispettivamente: Dal Corso di Laurea in Infermieristica, Dal Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche, Dal Master di I e II livello in Infermieristica di Area Chirurgica e in Anestesia. A.I.S.O. ESEMPIO DI UNA FORMA COMUNICATIVA LA CHECKLIST: NO PANACEA MA BUONA COMUNICARE Ho timore che l’enfatizzazione sull’adozione della checklist possa portarci ad abbassare la guardia anziché alzarla. Sembrerebbe che il problema sicurezza sia legato al documento. I documenti (linee guida, protocolli etc…) ci sono da tempo. I risultati spesso hanno lasciato a desiderare. A.I.S.O. LA COMUNICAZIONE E’ sempre più forte l’evidenza che i fallimenti della comunicazione, quali omissioni di informazioni, errate interpretazioni, conflitti intercorrenti tra i componenti dell’équipe, sono una frequente causa di errori sanitari ed eventi avversi, che possono generare gravi danni ai pazienti, costituendo un rilevante ostacolo alla sicurezza e qualità dell’assistenza. A.I.S.O. LA COMUNICAZIONE IN UN’ORGANIZZAZIONE COME IL BLOCCO OPERATORIO GLI OBIETTIVI SONO DIFFICILI DA RAGGIUNGERE QUANDO I PROCESSI LAVORATIVI SONO ALQUANTO COMPLICATI; QUANDO LE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE MODIFICANO L’ORGANIZZAZIONE PREESISTENTE; QUANDO LA COOPERAZIONE TRA I PROFESSIONISTI, CON LE LORO COMPETENZE TECNICHE DIVENTA UN ELEMENTO STRATEGICO, In questo ambiente lavorativo multi professionale, per garantire: UNZIONALITA’- EFFICIENZA - STABILITA’ - QUALITA’, È indispensabile RICERCARE UNA CORRETTA COMUNICAZIONE. A.I.S.O. LA COMUNICAZIONE La comunicazione è uno strumento essenziale per la promozione della salute. Il professionista Infermiere, deve essere opportunamente formato per acquisire ”competenze comunicative” che gli permettano di entrare in relazione con le singole persone e con l’intera comunità. A.I.S.O. LA COMUNICAZIONE Si registra che l’insoddisfazione del Paziente per la cattiva comunicazione del medico o dell’infermiere (fretta, poca umiltà, distrazione e linguaggio poco comprensibile) ha un peso maggiore rispetto all’insoddisfazione per le competenze tecniche. Oggi la medicina dispone di tecnologie e mezzi di avanguardia che garantiscono elevata qualità professionale, ma il rapporto umano MedicoPaziente Infermiere-Paziente rimane ed è comunque insostituibile. A.I.S.O. LA COMUNICAZIONE La comunicazione, protagonista trascurata, recentemente è stata rivalutata, per riscoprire l’importanza della relazione e dell’ascolto. Esistono due diversi modi di intendere la comunicazione: di tipo razionale-informativo, centrata sui contenuti (come nel ‘consenso informato’ in cui il medico deve fornire al paziente informazioni su diagnosi, prognosi, prospettive ed eventuali alternative terapeutiche); di tipo affettivo-comunicativo, centrata sui processi. Comunicare non significa soltanto informare, rendere noto e far conoscere, ma anche partecipare, condividere e mettersi inrelazione con empatia. A.I.S.O. LA COMUNICAZIONE Esiste quindi una fondamentale distinzione tra informare e comunicare. L’informazione è la trasmissione pura di un dato (il messaggio è unidirezionale), la comunicazione è una condivisione: È IL METTERE IN COMUNE UN’IDEA, UN DATO, UN PENSIERO IL MESSAGGIO DEVE ESSERE BI-DIREZIONALE. A.I.S.O. LA COMUNICAZIONE L’atto dell’informazione è imprescindibile da quello della comunicazione, dove per comunicazione si intende: La capacità di far partecipe, Di rendere comune agli altri, Di ricevere e trasmettere idee, fatti, sentimenti e costrutti. A.I.S.O. LA COMUNICAZIONE Per una comunicazione efficace e di qualità sono importanti: il luogo in cui si comunica, il momento in cui si comunica, i rapporti pregressi tra chi comunica e riceve, la sicurezza di sé, le personalità, le modalità della comunicazione, la considerazione dell’altro, il livello di empatia. A.I.S.O. LA COMUNICAZIONE è evidente quanto sia importante l’atto della comunicazione, intesa non soltanto come comunicazione verbale, ma anche COMUNICAZIONE VERBALE e NON VERBALE A.I.S.O. I sedici obiettivi per la sicurezza in sala operatoria Obiettivo 1 Operare il paziente corretto ed il sito corretto Obiettivo 2 Prevenire la ritenzione di materiale estraneo nel sito chirurgico Obiettivo 3 Identificare in modo corretto i campioni chirurgici Obiettivo 4 Preparare e posizionare in modo corretto il paziente Obiettivo 5 Prevenire i danni da anestesia garantendo le funzioni vitali Obiettivo 6 Gestire le vie aeree e la funzione respiratoria Obiettivo 7 Controllare e gestire il rischio emorragico Obiettivo 8 Prevenire le reazioni allergiche e gli eventi avversi della terapia farmacologica Obiettivo 9 Gestire in modo corretto il risveglio ed il controllo postoperatorio Obiettivo 10 Prevenire il tromboembolismo postoperatorio Obiettivo 11 Prevenire le infezioni del sito chirurgico Obiettivo 12 Promuovere un’efficace comunicazione in sala operatoria Obiettivo 13 Gestire in modo corretto il programma operatorio Obiettivo 14 Garantire la corretta redazione del registro operatorio Obiettivo 15 Garantire una corretta documentazione anestesiologica Obiettivo 16 Attivare sistemi di valutazione dell’attività in sala operatoria A.I.S.O. PROMUOVERE ALTRE TIPOLOGIE DI COMUNICAZIONE IN SALA OPERATORIA Video pratici esplicativi Come si usa la checklist in sala operatoria nelle procedure semplici Come si usa la checklist in sala operatoria nelle procedure complesse Come non si usa la checklist in sala operatoria A.I.S.O. la documentazione sanitaria : requisiti per una corretta comunicazione Chiarezza; Veridicità; Contemporaneità: informazioni registrate tempestivamente; Protezione : da manomissioni, smarrimento, distruzione, rispetto dati sensibili (privacy ) Originalità e tracciabilità: ogni rettifica/modifica deve essere visibile e giustificata dall’autore. A.I.S.O. LA COMUNICAZIONE EFFICACE: VANTAGGI Una comunicazione efficace ha il compito di far sentire i professionisti sanitari, informati ed integrati nei processi assistenziali, e al contempo produce : Maggiore soddisfazione lavorativa; Miglioramento del clima lavorativo; Maggiore percezione di appartenenza al gruppo; Maggiore impegno e produttività; Maggiore efficienza; Maggiore collaborazione tra professionisti A.I.S.O. LOGICA D’AZIONE DEI IN UN BLOCCO OPERATORIO FATTORI COMUNICATIVI OCCORRE DETERMINARE: I bisogni comunicativi Le finalità da raggiungere A.I.S.O. I BISOGNI COMUNICATIVI : Gestione e coordinamento delle risorse umane, Comunicazione interna, Organizzazione del lavoro, Presentazione nuovi protocolli di lavoro, Comunicazione degli obiettivi e/o risultati, Comunicazioni per aggiornamento professionale, Riunioni periodiche di tutto il personale. A.I.S.O. LE MODALITÀ OPERATIVE LE FINALITÀ DA RAGGIUNGERE : Gestione dei flussi comunicativi interni; Miglioramento della comunicazione interna; Condivisione e diffusione dei contenuti e valori ; Implementazione dei canali e strumenti comunicativi a sostegno dell’organizzazione; Organizzazione dei processi lavorativi; Miglioramento dell’efficienza, efficacia e qualità dei servizi sanitari erogati; Valorizzare il lavoro di gruppo a tutti i livelli professionali. A.I.S.O. LA COMUNICAZIONE NEL TEAM DI SALA OPERATORIA Protagonista – Gestore della comunicazione in Sala Operatoria è, e deve essere il Coordinatore. Che con studi specialistici possa essere in grado di gestire la comunicazione e i conflitti A.I.S.O. Il Coordinatore e la Comunicazione Un Coordinatore deciso, sicuro, competente, bravo nelle relazioni umane, garantisce organizzazione, ordine , comunicazione, coesione di gruppo, senso di appartenenza, tutti aspetti che favoriscono efficienza, sicurezza e qualità nell’assistenza erogata. A.I.S.O. STRUMENTI DELLA COMUNICAZIONE INTERNA Strumenti scritti: lettere, circolari, bollettini, opuscoli, news letter, quaderni delle consegne, bacheche; Strumenti parlati: riunioni audit, colloqui, circoli di qualità, corsi di formazione, comunicazione interpersonale, gruppi di lavoro per stesura di protocolli operativi; Strumenti di indagine: questionari, indagini di focus group; Strumenti tecnologici: internet Aziendale, posta elettronica, telefoni; A.I.S.O. La buona comunicazione è ... ... un modo di comunicare che soddisfa le aspettative del paziente; ... genera nel paziente il desiderio di coinvolgimento; ... protegge il medico dalle denunce; ... sottolinea il buon intervento clinico; ... ha valore di per sè come aiuto al paziente; A.I.S.O. Rispondere alle Emozioni NURSE Elementi di base (non vanno usati tutti insieme, ma a seconda delle situazioni): Naming emotions (dare un nome alle emozioni); Understanding an emotional reaction (capire la reazione emotiva del paziente); Respecting the way a patient is dealing with a difficult situation (rispettare il modo in cui il paziente cerca di fronteggiare una situazione difficile); Supporting the patient (sostenere il paziente); Exploring emotions that are difficult to understand (esplorare le emozioni che sono difficili da capire) A.I.S.O. I CONFLITTI “uno stato di dis-armonia tra persone, idee o interessi tra loro incompatibili”; fatto assolutamente comune ed inevitabile in qualsiasi ambiente di lavoro; al tempo stesso fortemente facilitato e potenzialmente devastante in ambienti finalizzati all’esecuzione in team di attività delicate e rischiose A.I.S.O. I CONFLITTI In bl0cco operatorio la conflittualità tradizionalmente è notevole, è pesante fra medici ed infermieri ed è in continua crescita; Il litigio e il conflitto hanno radici biografiche, alimentate da differenti esperienze, convinzioni, ambiente culturale, ideologie, motivazioni, aspettative. A.I.S.O. I CONFLITTI i conflitti sono comuni quando i compiti sono divisi tra diverse persone e quando la mancanza di un potere unico parzializza il controllo della situazione; la medicina moderna si svolge al plurale: dalle tre professioni sanitarie dell’800 (medico, ostetrica, farmacista) alle oltre trenta (30) odierne; A.I.S.O. I CONFLITTI stili e concezioni diverse di organizzazione del lavoro, possono fungere da detonatore del conflitto; la tecnologia biomedica amplifica, non riduce la componente umana (es. tecnico perfusionista, infermiere di anestesia, infermiere ecografista, infermiere di cardiologia…) A.I.S.O. I CONFLITTI I chirurghi hanno avuto scarso addestramento formale nella risoluzione dei conflitti…” “…individualisti, autoreferenziali, non portati a stabilire adeguate relazioni interpersonali con gli infermieri, gli anestesisti, i tecnici, e con gli stessi pazienti, inconsapevoli dei buchi esistenti nella loro capacità inter comunicativa…” Nel 43% degli errori chirurgici la causa radice è una “rottura comunicazionale” nell’ambito dell’equipe (Gawande et al., Surgery (2003); I chirurghi sono i principali “clinical-contractors” col paziente “qualsiasi altro rapporto professionale è subordinato a questo” (…”i pazienti vengono in ospedale per l’intervento che eseguirò, non per l’anestesia o per gli strumentisti”…) A.I.S.O. NATURA DEI CONFLITTI Over-running delle note operatorie; Cambiamenti nell’ordine delle liste Disponibilità o indisponibilità di sala; Disponibilità di strumentazione e tecnologie; Disponibilità di risorse umane (staff); Non rispetto degli orari di servizio; Comunicazione assente o carente; Dinamiche “di genere” A.I.S.O. Il Coordinatore è il mediatore autorizzato, “fuori dai giochi e dagli interessi», designato alla gestione organizzativa del servizio operatorio ed alla risoluzione dei conflitti che in esso si vengono a creare; Il governo clinico nei blocchi operatori non è efficace se incentrato sull’autorità formale del responsabile. I risultati si ottengono solo promuovendo il consenso e la condivisione di obiettivi tra i professionisti che influenzano i principali “centri di potere” A.I.S.O. Blocco Operatorio - Degenza Dal blocco alla degenza Dalla Degenza al Blocco A.I.S.O. QUALI POSSONO ESSERE I CONFLITTI TRA BLOCCO OPERATORIO E UNITA’ OPERATIVA CHIRURGICA? - - RIUNIONI DI REPARTO PER ADOZIONE DI NUOVI PROTOCOLLI: Stabilire come preparare l’assistito all’atto chirurgico; Stabilire le modalità di trasferimento della persona in sala operatoria; Modificare I protocolli in essere sulle modalità di effettuare la tricotomia; Stabilire che il portantino da solo si organizzi per prelevare la persona da condurre in sala operatoria; Stabilire che il portantino da solo si organizzi per il trasferimento della persona dal blocco operatorio alla stanza di degenza; Modificare le indicazioni date dal personale di sala operatoria al personale di reparto; Trasferire il paziente dall’Unità di degenza in sala operatoria con il letto senza provvedere al cambio della biancheria al fine di evitare di fare il letto due volte; A.I.S.O. QUALI POSSONO ESSERE I CONFLITTI TRA BLOCCO OPERATORIO E UNITA’ OPERATIVA CHIRURGICA? • prendere dispositivi medici dal blocco operatorio senza regolare richiesta; Prevedere riduzione di attività senza darne comunicazione alla sala operatoria; Prevedere momenti formativi specifici per l’attività chirurgica senza condividerli con il personale del blocco; Credere che il blocco sia una depandance del reparto; Il mancato rispetto delle norme comportamentali di accesso al blocco operatorio; Mancato rispetto delle linee guida sulla prevenzione delle infezioni della ferita chirurgica; Modificare la nota operatoria senza avvertire il personale del blocco operatorio; A.I.S.O. QUALI POSSONO ESSERE I CONFLITTI TRA BLOCCO OPERATORIO E UNITA’ OPERATIVA CHIRURGICA? - Passare del tempo al telefono aspettando che un collega risponda; - Chiamare di continuo in sala operatoria per chiedere informazioni non urgenti; - Documentazione clinica mancante o non completa; - sentirsi un professionista diverso dal professionista di degenza; - In caso di infezione della ferita chirurgica è il blocco che non ha rispettato le procedure in essere per la prevenzione delle infezioni A.I.S.O. QUALI POSSONO ESSERE I CONFLITTI TRA BLOCCO OPERATORIO E UNITA’ OPERATIVA CHIRURGICA? Mancato passaggio di consegne in merito alle condizioni della persona operata; Mancato coinvolgimento del personale della degenza nelle varie riunione del blocco; Mancato invio delle linee guida adottate al blocco operatorio; Mancato coinvolgimento del personale di reparto nella fase di approvvigionamento dei dispositivi medici: Scarsa partecipazione del personale infermieristico agli audit su casi di incidente o mancato incidente; Dare per scontato che i colleghi della degenza sia a conoscenza del manuale di qualità del blocco o delle procedure del blocco adottate; Passare del tempo al telefono in attesa che il collega risponda; A.I.S.O. QUALI POSSONO ESSERE I CONFLITTI TRA BLOCCO OPERATORIO E UNITA’ OPERATIVA CHIRURGICA? Dover usare il telefono per diverso tempo per chiamare la persona da operare; Chiamare il chirurgo affinché venga in sala per il primo intervento; Chiamare il chirurgo per l’intervento successivo; Dover precisare che lo strumentario chirurgico compreso nel set è per il blocco operatorio e non per servire per far medicazioni; Chi prende o riporta la persona in camera nelle urgenze festive o notturne; Mancata o inadeguata preparazione della persona da operare; Mancata informazione alla persona sull’ambiente della sala operatoria. A.I.S.O. Quale potrebbe essere la chiave di volta per migliorare tali criticità ? Arrivare a comprendere che la comunicazione deve essere compresa tra le sale operatorie e la degenza; Comprendere che la partecipazione ad incontri multi professionali sulla verifica dello stato dell'arte dell’organizzazione del servizio chirurgico e la degenza per la condivisione di piani di lavoro comuni è fondamentale per la riuscita dell’obiettivo comune: Ristabilire la salute alla persona: A.I.S.O. Quale potrebbe essere la chiave di volta per migliorare tali criticità ? Organizzare corsi di formazioni specifica su come seguire la persona nella fase di degenza e del passaggio presso le sale operatorie; Dotarsi di strumenti operativi quale potrebbe essere la cartella infermieristica integrata dove tutte le informazioni vi siano annotate; Prevedere delle riunioni periodiche tra i due soggetti al fine di verificare che le istruzioni in essere tra le parti non siano in contrasto; Stabilire bene gli orari della sala operatoria ed impegnarsi con la degenza al rispetto; Ogni modifica della nota operatoria dovrà essere tempestivamente comunicata; A.I.S.O. Quale potrebbe essere la chiave di volta per migliorare tali criticità ? Stabilire con i chirurghi i tempi previsti di inizio seduta e di inizio intervento successivo; Eventuali necessità di approvvigionamento concordarle tra i referenti e procedere ad adottare una linea comune di riferimento al fine di evitare ammanchi non codificati; Concordare i protocolli da seguire per l’esecuzione, se necessaria, della tricotomia, magari rifacendosi alle evidenze scientifiche in essere; Programmare momenti da dedicare alla riesamina dei percorsi con il supporto di tutte le professionalità coinvolte; Comprendere che l'attività deve essere svolta nel rispetto del lavoro dell’intera equipe. A.I.S.O. In conclusione la Gestione dei Conflitti I coordinatori devono saper convivere con i conflitti, gestendone il corso con procedure efficaci tipo: # Raccogliere tutte le informazioni relative al problema sorto; # Definire un approccio metodologico # Creare il giusto clima senza generare ulteriore ansia tra i contendenti # …………….. A.I.S.O. GRAZIE DELL’ASCOLTO