Archivio dell’Ospedale psichiatrico
di Napoli “Leonardo Bianchi”
Inventario
a cura di
Candida Carrino e Raffaele Di Costanzo
coordinamento scientifico di Leonardo Musci e Michela Sessa
2003
1
note tipografiche
2
SOMMARIO
3
Il lavoro è frutto di una lunga collaborazione tra gli autori, le responsabilità sono
pertanto comuni. In particolare Candida Carrino è autrice dei paragrafi 2.1, 2.2,
ed è coautrice dei paragrafi 3 e 4 dell’Introduzione nonché della selezione dei documenti in appendice e delle tabelle. Raffaele Di Costanzo è autore del paragrafo
1, 2.3 ed è coautore dei paragrafi 3 e 4 dell’Introduzione nonché della selezione
dei documenti in appendice e delle tabelle.
Per quanto attiene all’Inventario Candida Carrino ha schedato le serie I-XII, le
categorie I-XXX del Carteggio classificato secondo il titolario in uso al manicomio
Sales, le categorie XIII-XXVI del Carteggio classificato secondo il titolario in uso
a Capodichino; Raffaele Di Costanzo ha schedato le serie XIII-XX, le categorie
XXXI-LX del Carteggio classificato secondo il titolario in uso al manicomio Sales,
le categorie I-XII del Carteggio classificato secondo il titolario in uso a Capodichino e il carteggio non classificato.
4
Abbreviazioni e sigle
AOLB
art., artt.
ASNa
b.
Carteggio Capodichino
Carteggio Sales
cat.
cit.
co.
d.lgt.
fasc., fascc.
fs.
inv.
l.
n.
p., pp.
r.d.
r.d.l.
reg.to
s.d.
sg., sgg.
vol.
Archivio dell’Ospedale psichiatrico‘Leonardo Bianchi’
articolo, articoli
Archivio di Stato di Napoli
busta
carteggio classificato secondo il titolario in uso nella
sede di Capodichino
carteggio classificato secondo il titolario in uso nella
sede del Sales
categoria
opera citata
comma
decreto luogotenenziale
fascicolo, fascicoli
fascio
inventario
legge
numero
pagina, pagine
regio decreto
regio decreto legge
regolamento
senza data
seguente, seguenti
volume
5
1. Aspetti della legislazione psichiatrica italiana dal 1860 ai giorni nostri
1.1
L’attenzione verso il patrimonio documentario afferente alla storia della
psichiatria italiana è un’acquisizione culturale e storiografica recente, promossa dal
rinnovamento psichiatrico avviatosi con l’emanazione della l. 13 maggio 1978 n.
180, fonte di profondi cambiamenti e del complessivo riassetto organizzativo delle
istituzioni sanitarie del settore. Essa ha dato luogo, infatti, ad un approccio fondamentalmente nuovo alla malattia mentale, stimolando la trasformazione
dell’intervento pubblico da mera forma di controllo sociale dell’alienato verso un
più generale recupero della salute e prevenzione della malattia. Ciò, di conseguenza, ha determinato la modifica sostanziale dell’azione delle istituzioni sanitarie,
non più orientata all’ospedalizzazione, bensì all’intervento e all’espansione dei servizi territoriali. Le trasformazioni avviate con quella riforma hanno dato adito ad
innovative e profonde riflessioni culturali sugli itinera clinici della psichiatria e
delle relative metodologie terapeutiche. La temperie generata dalla legge 180, peraltro, non poteva dar luogo ad orientamenti scientifici protesi al futuro, senza un
approfondito e sorvegliato ripensamento del percorso storico della materia sia sul
piano teorico sia sul piano della prassi clinica.
La riforma introdotta dalla legge 180/1978 venne preceduta da un ampio dibattito promosso fin dagli anni Cinquanta dalle amministrazioni provinciali italiane,
che, in un convegno, svoltosi a Milano nel 19551, posero le premesse politiche e
giuridiche per un approccio alla malattia mentale non più fondato su un concetto di
assistenza reclusoria, secondo i dettami della vecchia l. 14 febbraio 1904 n. 36 e
del regolamento del 1909, ma concettualmente orientato verso forme innovative di
assistenza sanitaria e sociale. Le implicazioni e le conseguenze di quella iniziativa
furono notevoli e tali da investire aspetti sostanziali della politica sanitaria pubblica, creando la cornice entro la quale, a distanza di circa un decennio, si sarebbero
inverate significative trasformazioni.
Il dibattito in sostanza poneva le premesse per il superamento di un impianto
normativo che, basato sul concetto di pericolosità sociale del malato di mente, era
inevitabilmente correlato con le problematiche della sicurezza pubblica. Si trattava,
dunque, di promuovere il pieno accoglimento del disposto dell’art. 32 della Costi1
Atti del convegno nazionale di studio per la riforma della legislazione sugli ospedali psichiatrici, Milano, Giuffrè, 1956.
6
tuzione, ossia di stabilire linee di intervento rispettose dei diritti dell’uomo, equiparando il trattamento sanitario dei malati di mente a quello di tutti gli altri ammalati,
svincolandolo dall’interferenza dell’autorità giudiziaria e di polizia.
Ciò avvenne con l’emanazione della l. 18 marzo 1968 n. 431, che diede luogo
al superamento della disparità di trattamento delle persone affette da turbe mentali,
essendo ad esse applicati gli stessi criteri previsti dalla l. 12 febbraio 1968 n. 132,
concernenti il ricovero ospedaliero civile. La normativa del 1968 in sostanza, abrogando la necessità dell’ordinanza preventiva e successiva dell’autorità giudiziaria,
faceva decadere la premessa concettuale della pericolosità sociale dei soggetti affetti da infermità mentale. L’ospedale psichiatrico, dunque, non poteva più essere
considerato come luogo di reiezione, con pesanti ripercussioni sotto il profilo della
libertà individuale - basti qui il semplice riferimento all’istituto dell’interdizione ma come luogo sociale di cura, alla stessa stregua dei comuni ospedali civili. A
conferma di questo nuovo orientamento, speciale importanza assumeva l’art. 4 di
quella legge, il cui contenuto era destinato a rivoluzionare le basi stesse della prassi
delle ammissioni in manicomio, prevedendo accanto al ricovero coattivo quello volontario, richiesto dal malato stesso, dietro autorizzazione del medico di guardia.
Ciò significava che gli individui affetti da infermità mentale potevano essere accolti direttamente negli ospedali psichiatrici, senza le formalità ed incombenze previste dalle precedenti norme. Inoltre, in ossequio al disposto dell’art. 11 della precitata legge, veniva cancellata anche la prescrizione prevista dall’art. 604 n. 2 c.p.p.,
ossia il marchio permanente dell’iscrizione nel casellario giudiziario, non soggetta
a cancellazione, neanche nel caso di guarigione o miglioramento del malato. Infine,
grazie al contributo decisivo di quanti si raccolsero intorno alla figura e all’opera di
Franco Basaglia, con il varo della l. 13 maggio 1978 n. 180, la prassi psichiatrica
italiana venne interamente modificata. Tra i principi portanti della legge vanno ricordati, per grandi linee, la volontarietà degli accertamenti e dei trattamenti sanitari, la territorializzazione dei servizi - ossia l’esercizio dei servizi di prevenzione,
cura e riabilitazione in presidi extra ospedalieri - il trasferimento delle funzioni
amministrative dalle Province alle Regioni, la modifica degli articoli del codice penale specificamente riguardanti gli alienati.
Va pure ricordato che all’art.1 co. 4, la previsione del trattamento sanitario obbligatorio prescriveva iniziative volte ad assicurare la partecipazione ed il consenso
degli obbligati. Ma, lasciando ad altri il compito di esaminare analiticamente la
legge, qui, invece, è opportuno indicare lo spirito animatore della riforma, emblematicamente espresso nell’art. 1 co. 1, ove era previsto che i trattamenti sanitari potevano essere disposti solo «nel rispetto della dignità della persona umana e dei diritti civili e politici garantiti dalla Costituzione, compreso per quanto possibile il
diritto alla libera scelta del medico e del luogo di cura». Ciò, in sostanza, apriva un
nuovo capitolo nella storia della psichiatria italiana che, nonostante contraddizioni
e finalità normative, sociali e cliniche tuttora incompiute, pose le premesse culturali e le linee guida per un diverso approccio al problema.
Il sintetico quadro delle trasformazioni precedentemente esposto, può sembrare
poco incisivo se non si tiene conto dei precedenti normativi, espressione di motiva-
7
zioni culturali e di implicazioni sanitarie, politiche e giuridiche, appartenenti ad un
diverso contesto della storia del nostro paese, che per un lungo arco cronologico
hanno caratterizzato il settore sanitario. Nel contesto dello stato unitario l’abbrivio
della legislazione psichiatrica si può rinvenire nella legge del 1904 e nel successivo
regolamento (r.d. 5 marzo 1905 n. 158, modificato con r.d. del 16 agosto 1909 n.
615). Tali norme erano essenzialmente fondate su un duplice concetto, ossia quello
dell’assistenza agli infermi e quello della sicurezza pubblica, necessitata dal pericolo che i folli potevano rappresentare per la società. Da ciò derivava la necessità della loro custodia in luoghi deputati a questo specifico compito.
Il diverso inquadramento della materia sanitaria, in quel contesto storico, costituiva il portato imprescindibile di politiche pubbliche e strategie di intervento estremamente differenti da quelle attuali, le quali, come si dirà di seguito, furono
necessariamente condizionate dai principi innovativi fissati dalla Costituzione del
1948. Durante tutto il secolo XIX, infatti, la materia era stata considerata fondamentalmente sotto il profilo dell’ordine pubblico, anche se non certamente avulsa
da fini umanitari e sociali ed emblematicamente sottoposta alla supremazia gerarchica del Ministero degli affari interni. La stranezza o il contenuto quasi aberrante
di siffatta concezione della sanità nell’ordinamento statale, ossia il suo mancato riconoscimento di autonoma rilevanza giuspubblicistica rispetto ad altri settori
dell’amministrazione, dipendeva dalla natura intimamente sussidiaria, che essa acquisì e mantenne rispetto alle problematiche di ordine e sicurezza pubblica, rispondenti ad un sostanziale disegno di conservazione dello Stato e di difesa della società. Essendo questa la premessa culturale e politica, la necessaria conseguenza sul
piano istituzionale e giuridico era che lo Stato assumeva direttamente il controllo
della difesa sociale, intervenendo direttamente laddove il singolo individuo rappresentava con la sua malattia una minaccia per il consorzio civile, obbligandolo alla
cura ed apprestandogli mezzi economici e luoghi di cura specifici. L’iniziativa affidata alle autorità di pubblica sicurezza, peraltro, non va confusa con l’attività di
tipo meramente repressivo, bensì essa deve essere correttamente intesa nel senso di
prevenzione mediata di polizia. In questa prospettiva, dunque, si configurava un
recesso del diritto dell’individuo di fronte all’interesse collettivo, nel senso che tale
diritto esisteva fino a che una necessità ritenuta superiore non lo sovrastasse definitivamente, ripristinandolo integralmente solo quando le cure avessero sortito il loro
effetto. Ovviamente, l’iniziativa statale avveniva solo nel caso in cui fosse stata carente o inesistente quella del singolo «dal momento che nessuna amministrazione è
destinata a dare all’individuo ciò che esso può procacciarsi, ma che appunto per ciò
lo Stato deve fornire i mezzi di cura in modo che il singolo possa, se vuole, usufruirne»2. Ciò spiega la presenza di norme blande, la carenza di un’organizzazione
amministrativo-sanitaria e di strutture volte alla predisposizione di interventi organici e strutturali. L’azione statale, inoltre, risultava condizionata dai progressi della
medicina, in quanto essa si trovava «ad agire entro i confini che la detta scienza
2
8
S. LESSONA, Trattato di diritto sanitario, Torino, Bocca, 1914, vol. I, pp. 12-13.
impone coi suoi sicuri risultati»3. I progressi e allo stesso tempo i limiti della scienza medica, accompagnarono strettamente il cammino della politica sanitaria, nel
senso che la predisposizione di tecniche e mezzi adeguati alle cure ed ai bisogni
della collettività, contribuì non poco all’emergere di una coscienza politicosanitaria non più concepita in funzione delle sole esigenze della sicurezza pubblica,
ma anche a difesa dei singoli individui, la cui salute progressivamente venne riconosciuta come bene sociale da tutelare.
Diversa natura assume, anche dal punto di vista sanitario, il rapporto individuoStato nelle norme di principio fissate nella Costituzione repubblicana del 1948. Difatti l’art. 32 recita: «la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per
disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti al
rispetto della persona umana». E’ evidente che tale principio afferma in modo inequivocabile la prevalenza del diritto individuale rispetto all’interesse pubblico. In
generale non ha più fondamento né giustificazione l’intervento coattivo contro il
singolo a difesa del bene sociale tout court. Il limite introdotto dalla riserva di legge
comporta che il cittadino può legittimamente reagire contro ogni intervento
dell’autorità pubblica, la quale pretenda di sottoporre un cittadino, senza che ciò sia da una
legge consentito, ad un determinato trattamento sanitario; e anche qualora vi fosse un provvedimento legislativo, questo non deve ledere il rispetto della persona umana4.
In questi principi, espressione dell’evoluzione politico-sociale nel frattempo intervenuta, trovano fondamento sia l’istituzione del Ministero della sanità nel 1958 a sua volta segno tangibile del rilevante interesse pubblico che la materia sanitaria
aveva assunto nell’ordinamento statale - sia l’intera normativa del settore sanitario
promulgata nei decenni successivi, tra cui anche quelle precedentemente citate in
materia psichiatrica.
Stabilite le linee generali degli ambiti concettuali giuridico-politici all’interno
dei quali si muove lo studio della legislazione psichiatrica, non si può non constatare che la legge del 1904 vide la luce con estremo ritardo rispetto ai tempi, al clima
culturale di cui era espressione e, aspetto certamente non secondario, rispetto alle
problematiche estremamente complesse e delicate che attraverso di essa vennero
disciplinate. I disegni di legge presentati a più riprese tra il 1877 e il 18975 non eb3
Ibid., p. 13.
G. DE CESARE, Sanità, in Enciclopedia del diritto, Milano, Giuffrè, vol. XLI, ad vocem. La disposizione costituzionale, peraltro, assume connotazione rinforzata se correlata in modo particolare
con gli artt. 2 (riconoscimento dei diritti inviolabili dell’uomo, sia in quanto singolo, sia nelle formazioni sociali e adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica economica e sociale) e 3
(rimozione degli ostacoli che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione
politica, economica e sociale del Paese).
5
Dal ministro Nicotera nel 1877 durante il primo governo Depretis e nel 1891 durante il primo
4
9
bero alcun esito legislativo, segno evidente di una non matura e non ancora definita
coscienza politica del problema.
In assenza di una normazione organica del settore, dunque, prima del 1904 le
uniche leggi afferenti alla materia erano quelle di pubblica sicurezza6, la legge comunale e provinciale7, per quel che concerneva la spesa di mantenimento dei folli
poveri e, infine, la legge sulle Opere Pie del 17 lug. 1890, n. 6972, per quel che riguardava il mantenimento di folli non pericolosi a sé ed agli altri. I criteri da esse
sancite, tuttavia, se avevano carattere direttivo su alcuni aspetti, erano indefiniti su
non secondarie questioni giuridico-amministrative. Di conseguenza, gli aspetti non
regolati con norme certe non ebbero uniforme applicazione sul territorio nazionale.
Le modalità di ammissione in manicomio, ad esempio, costituenti un aspetto non
irrilevante delle questioni connesse con la difesa dei diritti individuali, non essendo
fissate da atti normativi primari o secondari, erano risolte con soluzioni differenziate da città a città. A Genova e ad Aversa, era sufficiente l’autorizzazione del prefetto, dietro presentazione del certificato medico, a Novara, Bergamo e Pavia bastava
quella del presidente della Deputazione provinciale, ad Ancona, Imola e Reggio
Emilia quella del sindaco, a Perugia quella del presidente della Congregazione di
Carità8. Non mancavano esempi di ammissioni sulla base di un semplice certificato
medico o direttamente su richiesta dei familiari. Un problema estremamente delicato, direttamente attinente alla sfera della difesa dei diritti individuali, era lasciato in
una situazione di pericolosa e differenziata discrezionalità. Pericolosa, peraltro,
perché in non poche città, mancando qualsiasi forma di comunicazione preventiva
e/o successiva all’autorità giudiziaria circa l’internamento dei folli nelle strutture
manicomiali, potevano verificarsi abusi a danno dei singoli cittadini, configurandosi in tal caso la fattispecie del sequestro personale. Altrettanto differenziata era la
gestione delle singole istituzioni manicomiali, con determinazioni diverse circa le
attribuzioni dei direttori e l’organizzazione dei servizi interni, normalmente fissate
in statuti e regolamenti emanati dall’autorità amministrativa al cui carico era il manicomio.
La progressiva acquisizione di consapevolezza dei rischi connessi alla disciplina delle ammissioni diede luogo ad alcuni, circoscritti, tentativi di ricondurla a
principi di maggiore e più stretta legalità, in attesa di un indirizzo normativo chiaro
e definito. Napoli, ad esempio, cercò di disciplinare al meglio questo aspetto, grazie all’iniziativa sollecitata proprio delle autorità di pubblica sicurezza. La documentazione archivistica, fortunatamente, ci permette di ricostruire motivazioni e
governo di Rudinì, da Depretis nel 1881e nel 1884, dal di Rudinì durante il suo terzo governo nel
1897.
6
Legge 20 marzo 1865 n. 2248, Allegato B, successivamente modificata con legge 21 dicembre
1890 n. 7321.
7
Legge 20 marzo 1865, Allegato A. La disposizione venne confermata anche nella successiva
legge di modifica del 10 febbraio 1889 n. 5921, art. 203 n. 10.
8
C. LOMBROSO - A. TAMBURINI, Relazione a Sua Eccellenza il Ministro dell’Interno sulla ispezione dei manicomi del Regno, in «Archivio di Psichiatria, Scienze Penali ed Antropologia Criminale», 1892, vol. 13, p. 55.
10
preoccupazioni sorte in proposito.
La questione venne affrontata dal questore Giovanni Alfazio nel 1889. Questi
lamentò al prefetto Giovanni Codronchi che per consuetudine i folli erano inviati
nei luoghi di cura sulla base di un semplice certificato medico, rilasciato da uno dei
due sanitari in servizio presso la Questura.
Questa pratica - scriveva - è del tutto difforme da quella che si segue (…) in altre città,
dove l’ammissione nei manicomi ne’ casi ordinarii si decreta dalla Prefettura, a cui le famiglie dei dementi sono tenute di presentare il certificato del medico curante, giudiziariamente
confermato e l’attestazione giurata di quattro testimonii. Alla Questura non rimane che di
provvedere a’ pazzi abbandonati e girovaghi, per cui si può richiedere la pronta chiusura,
salvo a regolarizzare subito la pratica9.
La richiesta di una procedura guarentigiata rispetto a quella precedentemente
invalsa a Napoli, era necessaria poiché quel sistema accollava «alla Questura la più
grave responsabilità sulla semplice attestazione de’ suoi medici i quali in una visita
il più delle volte affrettata e di pura forma non possono certamente rendersi esatto
conto della natura e gravità di una malattia»10.
Condividendo tali preoccupazioni, il prefetto, il 15 ottobre 1889, diramava una
circolare, in cui era specificamente prevista la speciale autorizzazione prefettizia
per l’invio dei folli al manicomio provinciale. Limitatamente ai soli «individui girovaghi od abbandonati riconosciuti furiosi a seguito di visita medica»11, potevano
provvedere in via d’urgenza il questore del 1° circondario di Napoli ed i sottoprefetti per gli altri circondari, informandone la Prefettura. L’autorizzazione prefettizia, inoltre, era subordinata alla presentazione dei seguenti documenti giustificativi:
1) certificato medico giurato davanti al pretore di mandamento, attestante la diagnosi della malattia, corredato da una dichiarazione di responsabilità del medico
richiedente il ricovero, nonché da altri dati nosologici relativi alla storia sanitaria
pregressa dell’ammalato, «necessari ai medici del manicomio nello stabilire la cura
dello infermo»; 2) atto notorio di quattro testimoni, anch’esso sottoposto al retore
di mandamento, i quali dovevano dichiarare
di conoscere il ricoverando e di essere informati degli atti di pazzia da esso commessi.
Quando però si voglia promuovere il ricovero del folle nel manicomio provinciale si deve
aggiungere ai precedenti documenti questi altri, necessarii a stabilire se incomba alla Provincia il pagamento delle relative spese di cura e mantenimento. Atto di nascita del folle;
certificato di domicilio legale del folle stesso nella provincia di Napoli, stato di famiglia del
mentecatto con certificato della Giunta municipale attestante se lo stesso abbia o no parenti
obbligati per legge a mantenerlo e loro condizione economica; certificato dell’agente delle
tasse comprovante che né il mentecatto, né i parenti di lui obbligati a mantenerlo, se ve ne
9
ASNa, Prefettura, I versamento, fs. 4306, fasc. 9.
Ibidem.
11
Ibidem.
10
11
sono, sieno inscritti sul ruolo delle imposte12.
Le preoccupazioni delle pubbliche autorità, dunque, sia pure a partire dal 1889,
miravano a stabilire una procedura di estrema garanzia. Tra le formalità richieste,
di non secondaria importanza era la dichiarazione di responsabilità dei medici e la
produzione dei documenti attinenti alla storia nosologica del singolo ammalato, già
all’atto della richiesta di ricovero. E’ evidente che tali documenti erano funzionali
all’accertamento cautelativo-preventivo delle reali condizioni degli individui destinati alla reclusione manicomiale, tesi a delimitare al massimo il perimetro degli
abusi e delle deviazioni possibili.
1.2 Altro punto su cui è opportuno fare delle considerazioni in questa sede, sono gli aspetti relativi alla competenza delle spese. Prima dell’Unità, nello Stato sabaudo, la legge comunale stabiliva che le spese per il mantenimento dei folli erano
per una metà a carico dei comuni di residenza, per l’altra metà a carico dei parenti
degli infermi di mente. Dopo il 1860, durante i lavori preparatori per le leggi di unificazione amministrativa, si ritenne opportuno trasferire questo onere a carico
della Provincia, in quanto non sempre era facile individuare il Comune di appartenenza dei folli. In secondo luogo, nei casi in cui più abitanti di uno stesso Comune
fossero colpiti da infermità, l’amministrazione comunale poteva trovarsi nell’impossibilità di sopperire alle spese per l’esiguità dei bilanci. Questi inconvenienti - si
ritenne - potevano essere superati trasferendo la competenza dal Comune alla Provincia, poiché
le eventualità ripartite su un maggior numero di individui sono più facilmente previste
e, quand’anche ecceda le previsioni, la spesa che possa sopravvenire pel mantenimento dei
maniaci non turberà l’equilibrio delle entrate e delle spese provinciali13.
La proposta venne recepita nella legge comunale e provinciale del 1865, che
fissava nell’art. 174 n. 10 la competenza passiva per i folli poveri a carico delle
amministrazioni provinciali territorialmente competenti. La norma, tuttavia, fissando soltanto linee generali d’intervento di spesa, diede luogo a problemi e conflitti
risolti soltanto grazie alle declaratorie della giurisprudenza ordinaria e amministrativa in via interpretativa.
Anche da questo punto di vista, Napoli costituisce un osservatorio interessante
di analisi. Difatti, fu proprio grazie alle attribuzioni che la legge conferiva alla Provincia, che ebbe inizio la storia del manicomio provinciale di Napoli, la cui attività
cominciò con il ritiro dei folli della provincia di Napoli dal Morotrofio di Aversa
nel 1871. L’amministrazione provinciale napoletana ebbe ad esperire, in diverse
12
Ibidem.
Atti del Parlamento Subalpino, Relazione della Commissione della Camera dei Deputati sulla
proposta di riforma della legge del 1859 presentata dal Ministro dell’Interno, Peruzzi. Relatore il
deputato Boncompagni, tornata del 20 giugno 1863.
13
12
circostanze, la via del conflitto con altri enti proprio in merito alla propria competenza di spesa per il mantenimento dei folli. Il punto controverso, infatti, era se essa
doveva occuparsi di tutti i folli poveri o soltanto di quelli dichiarati «furiosi» e
quindi «pericoli per sé e per gli altri». Naturalmente, la tesi perseguita e sostenuta
dall’amministrazione provinciale era la seconda, dato che questa delimitazione avrebbe comportato un maggiore risparmio economico. Non solo, ma ancor prima
dell’istituzione del manicomio provinciale, il municipio di Napoli fu costretto ad
impugnare la delibera emanata dalla Deputazione provinciale il 4 dicembre 1866,
nella quale si riteneva che i folli originariamente pericolosi e successivamente migliorati, mantenuti nello stabilimento di Aversa, non dovessero essere più a suo carico bensì del Comune, trattandosi di individui il cui peso doveva essere a carico
della beneficenza pubblica14. Sulla questione intervenne il Consiglio di Stato con
avviso favorevole ai ricorrenti, nella considerazione che l’onere economico doveva
essere valutato dal momento del ricovero effettivo nel manicomio «non potendosi
sovvertire la competenza passiva della spesa ad ogni cambiare di fase della malattia»15. Quindi, con regio decreto, venne annullata la deliberazione provinciale oggetto di controversia. La questione, tuttavia, rimase aperta se ancora nel 1890, nella
relazione del consigliere di Prefettura Castrucci, si affermava che era stato
necessario richiamare l’attenzione della Deputazione provinciale sul dovere, che incombe alla Provincia di sopportare le spese di ricovero per tutti i mentecatti, a norma del n°
10 dell’art. 203 della l. 10 febbraio 1889 n. 5921, (…) senza fare tra i furiosi ed i non furiosi una distinzione non fatta dalla legge e dichiarata insussistente ed illegale dalla costante
giurisprudenza amministrativa16.
In assenza di una legislazione organica, che regolasse in modo uniforme il trattamento dei folli, il richiamo alla giurisprudenza non era casuale. Ad essa, infatti,
toccò, lentamente ma progressivamente, circoscrivere i margini di incertezza circa
gli obblighi della Provincia al mantenimento dei folli poveri. In linea di massima il
criterio adottato fu quello di respingere qualsiasi lettura semanticamente restrittiva
del termine «mentecatti» usato dalla legge. Di conseguenza, dimostrato lo stato di
infermità mentale dell’individuo, era fatto obbligo alla competente amministrazione provinciale di provvederne al ricovero ed al mantenimento. Cadeva, secondo
questa linea interpretativa, anche la distinzione tra mentecatti «inoffensivi» e tra
mentecatti pericolosi «per sé o per gli altri». Era naturalmente ovvio che nei singoli
casi, accertati dalle autorità mediche, di manifesta offensività o possibilità di scandalo, si dovesse provvedere al ricovero a carico della Provincia. Ciò non escludeva
che quest’ultima dovesse provvedere anche in tutti quegli altri casi nei quali fosse
stata acclarata la necessità di ricovero nel manicomio provinciale o in altre istituzioni di assistenza per folli indigenti e non pericolosi.
14
ASNa, Prefettura, I versamento, fs. 1245, fasc. 2.
Ibidem.
16
ASNa, Prefettura, I versamento, fs. 4306, fasc. 9.
15
13
L’aspirazione degli enti provinciali a sottrarsi all’onere delle spese fu
all’origine di conflitti anche per quel che riguardava il domicilio di soccorso. Difatti, la legge sulle istituzioni di assistenza e beneficenza del 17 luglio 1890 n. 6972,
mirò ad eliminare in via generale i conflitti tra gli enti autarchici istituendo il domicilio di soccorso, con il quale si intese determinare le modalità attraverso le quali
Comuni e Province erano tenuti rispettivamente alle spese di ricovero di indigenti e
mentecatti. L’art. 72 di quella legge, infatti, stabiliva che le Congregazioni di carità
ed altri enti di assistenza di un Comune avessero titolo all’assistenza ed al soccorso
quando il l’indigente o il folle possedessero i seguenti requisiti: 1) dimora per più
di cinque anni in un Comune senza interruzione; 2) nascita nel Comune, senza alcuna considerazione per la legittimità; 3) domicilio nel Comune ai sensi del codice
civile (artt.10 e 16), per coloro che fossero nati all’estero. Altra norma di riferimento fu anche l’art. 107 del successivo regolamento d’attuazione del 5 febbraio 1891,
nel quale venne stabilito che il domicilio di soccorso dovesse decorrere dopo un
quinquennio dall’iscrizione nel registro della popolazione del Comune, quale che
ne fosse il motivo, compreso l’impiego, l’esercizio di una professione, di un mestiere o altro. L’art. 111 del regolamento, inoltre, sanciva che gli emigrati a tempo
non definito conservassero nel Regno l’ultimo domicilio di soccorso17.
Le disposizioni esaminate, sia pur con efficacia immediata, ebbero luogo non
senza dissidi e non senza diverse risoluzioni giurisprudenziali. Infine, nel 1893, fu
la IV Sezione del Consiglio di Stato a dettare un indirizzo definitivo sulla questione. Essa, difatti, mutando la sua stessa giurisprudenza, attraverso un procedimento
logico-argomentativo stringente, decise che la disposizione di cui all’art. 75 della
legge del 1890 n. 6972, dovesse applicarsi indistintamente ai comuni e alle province per i relativi oneri di spettanza. La IV Sezione riconobbe che quella norma mirava in primo luogo a «stabilire quando un povero debba dirsi appartenere ad un
Comune per avere diritto d’invocarvi con prevalenza la pubblica carità e
l’assistenza della Congregazione di Carità e delle altre locali istituzioni di beneficenza»18; dall’altro mirava «a determinare quali comuni e province siano obbligati
a rimborsare quelle spese di assistenza che la legge stessa abbia a dichiarate rispettivamente obbligatorie per gli uni e le altre»19. Del resto, sottolineava, l’esame
dell’intero articolato del capo VII della legge e l’ampiezza della formulazione delle
disposizioni, dimostravano chiaramente che esse dovevano intendersi riferite
indistintamente a tutti quei casi nei quali i comuni e le province sono obbligati a rimborsare spese di soccorso, di assistenza, e di spedalità senza che nulla autorizzi a distinguere se l’obbligo a soccorrere, assistere o ricoverare negli ospedali derivi piuttosto da una o da
altra causa pia; il preciso testo della legge, secondo il naturale significato delle parole e
17
Le norme indicate nel testo sono quelle necessarie ai fini del presente discorso. Per tale motivo
si rinvia per completezza di informazione al testo della l. 17 luglio 1890 n. 6972, artt. 72-77, e del
regolamento attuativo del 5 febbraio 1981 artt. 109-111.
18
«Giurisprudenza italiana», IV, vol. I, pag. 178 sgg. – IV Sezione del Consiglio di Stato, deliberazione del 6 aprile 1893, ad annum.
19
Ibidem.
14
l’intenzione del legislatore, non richiede altro tranne che si tratti di carità da esso imposta
per dar luogo all’applicabilità delle norme all’uopo stabilite, ed egualmente imperative per
le province e per i comuni20.
Ne deduceva quindi, che a meno di sostenere che le disposizioni dell’art. 75
non costituissero «spese di soccorso, di assistenza e di spedalità quelle occorrenti
per ricoverare un mentecatto, è giocoforza conchiudere che le norme di legge pel
domicilio di soccorso sono intieramente applicabili alle province»21. Questo indirizzo venne successivamente anche confermato, in sede di giurisdizione ordinaria,
dalla Corte di Cassazione di Roma con sentenza del 14 marzo 190322. La normativa
concernente la competenza passiva delle spese a carico della Provincia venne poi
modificata con d.l. 2 dic. 1915, n. 1847 e, infine, dall’art. 6 del T.U. sulla finanza
locale del 14 set. 1931, n. 1175, che ridusse a tre anni il domicilio di soccorso.
Altra questione dibattuta, con applicazioni diverse in ambito giurisprudenziale,
fu la possibilità di desumere dalle norme vigenti in materia in via interpretativa il
domicilio di soccorso provinciale, ossia il cumulo dei periodi di tempo trascorsi in
vari comuni di una stessa provincia e non più solo nell’ultimo comune di residenza.
Ragioni a sostegno di questa interpretazione furono alla base di sentenze del Consiglio di Stato del 1911 e del 1913. Successivamente prevalse il ritorno al testo letterale della legge in ossequio ad un principio di maggiore e più rigorosa legalità23.
La legge comunale e provinciale, infine, non specificava attraverso quali strumenti gli enti provinciali dovessero provvedere al mantenimento dei folli. Pertanto,
era nelle loro facoltà stipulare accordi con istituzioni di assistenza e beneficenza,
ovvero creare istituzioni ad hoc da essi direttamente gestite. Fu quest’ultima la
strada perseguita da numerose province, in considerazione dei presunti risparmi
che ne sarebbero potuti derivare. Gli aspetti organizzativi delle strutture ospedaliere vennero determinati attraverso Statuti e regolamenti attuativi predisposti dagli
enti autarchici.
1.3 La legge sui manicomi del 14 febbraio 1904 n. 36 venne approvata dal
Parlamento con estremo ritardo rispetto all’urgenza che presentavano le problematiche complesse legate alla follia. Quando vide la luce, la legge assunse una caratteristica formale diversa dalle proposte di legge precedentemente presentate alle Camere, consistente nella singolare brevità del testo - 11 articoli - teso più che altro
20
Ibidem.
Ibidem.
22
L. ANFOSSO, La legislazione italiana sui manicomi e sugli alienati. Commento alla legge 14
febbraio 1904, n. 36 ed al Regolamento approvato con R. Decreto 5 marzo 1905, n. 158, Torino,
U.T.E.T., 1907, p. 259.
23
E. MALINVERNO, Provincia, in Nuovo Digesto Italiano, Torino, U.T.E.T., 1932, p. 876.
L’autore, peraltro, informa «che le controversie relative alle spese per alienati spettano alla competenza esclusiva delle sezioni giurisdizionali del Consiglio di Stato, giusta l’art. 29 n. 7 del relativo
T.U. del 1924; le quali sezioni giudicano, dopo la riforma del 1923, solo della legittimità (mentre
prima giudicavano anche del merito) e discutono e decidono in camera di consiglio sulle memorie
delle parti (art. 41)».
21
15
alla enunciazione dei principi generali dell’intervento statale in materia. Questo aspetto venne anche diffusamente dibattuto in Parlamento in sede di approvazione.
Il senatore Carlo Municchi, ad esempio, ebbe ad eccepire sulla costituzionalità della legge che, constando di un articolato ben povero, delegava ad un successivo regolamento d’attuazione la definizione puntuale dei criteri direttivi sulla materia.
Ciò comportava l’esercizio di un potere delegato molto ampio da parte
dell’esecutivo sottratto al controllo parlamentare, che avrebbe potuto offrire il destro alla possibilità di dispotismo legale24. Inoltre, il varo di un tale testo sembrava
voler indirettamente significare che i precedenti disegni di legge e le relative discussioni parlamentari di merito fossero state incardinate su «di una quantità di disposizioni che potevano riservarsi tutte al regolamento»25. Oltre al merito della materia costituzionale, la critica del Municchi si appuntava anche su un comportamento irriguardoso del governo, quasi che il Parlamento in precedenza fosse stato inutilmente impegnato su argomenti che potevano essere oggetto di materia delegata.
Non mancarono interventi in cui vennero sollevate ulteriori considerazioni critiche
concernenti aspetti di carattere finanziario e giuridico, ma prevalse la forte volontà
del governo di licenziare il provvedimento. Giolitti, da parte sua, nel discorso pronunciato alla Camera il 10 febbraio 1904, non mancò di osservare che era poco dignitoso
che da ventisette anni un problema, che tocca la libertà individuale in modo così essenziale, non trovi modo di essere risoluto. Poiché con questo disegno di legge non si compromette alcuna grave questione, ma si provvede a’ casi di assoluta urgenza. (…) Per cambiare solo qualche parola, che non toccherebbe nulla alla sostanza, sarebbe errore gravissimo compromettere la risoluzione di un così importante problema26.
Il deputato Leonardo Bianchi, in qualità di relatore della legge, ebbe a sottolineare che attraverso di essa si mirava
a tutelare la libertà individuale e i beni dei folli, e a restringere l’invio nei manicomi di
quelle persone alienate le quali non possono essere altrimenti custodite e curate (…) I manicomi sono come carri della Croce Rossa che raccolgono i feriti sui campi di battaglia. Ma
non basta raccoglierli, occorre la legge che regoli materia così delicata che risguarda questa
grande opera civile che sono i manicomi27.
Probabilmente, fu proprio la necessità di evitare un tentativo di affossamento o
ulteriori ritardi, dovuti alla dilatazione dei tempi che avrebbe comportato la discussione di emendamenti ad un ordinario disegno di legge articolato e complesso, che
indusse il governo Giolitti ad optare e ad insistere per l’approvazione di un articolato breve ed a rinviare ad un successivo regolamento d’attuazione per la specifica
24
L. ANFOSSO, La legislazione italiana sui manicomi... cit., pp. 43-45.
Ibid., p. 44.
26
Ibid., pp. 48 sgg.
27
Ibid., p. 49.
25
16
delle norme di dettaglio. Il regolamento governativo venne promulgato con r.d. del
5 marzo 1905 n. 158. Nella sostanza, sia la legge sia il regolamento, oltre ad innovazioni di indubbia rilevanza, recepivano, affinavano ed integravano disposizioni
invalse nella prassi della politica sanitaria attinente al trattamento dei folli, quali, ad
esempio, la competenza delle spese di mantenimento a carico delle province, le
spese di vitto e trasporto dei folli in manicomio a carico dei comuni, la vigilanza
affidata al Ministero degli interni ed ai prefetti, le molteplici competenze del direttore, la disciplina delle ammissioni, ecc., che ora acquisivano validità generale.
Particolare importanza assume pertanto l’esame del regolamento, poiché trattandosi di una normativa d’attuazione, constava di regole dettagliate e prescrittive
che, tuttavia, dovevano essere integrate dai regolamenti speciali dei singoli istituti
di cura. Esso, per grandi linee, era articolato nel modo seguente: il capo I, artt. 116, fissava l’inquadramento e l’organizzazione delle strutture manicomiali sia pubbliche sia private; le regole generali concernenti il personale erano trattate nel capo
II, artt. 17-35, tra le quali particolare attenzione era dedicata alle competenze del
direttore, che assumeva competenze miste, sia amministrative che medicosanitarie. Il capo III, artt. 36-57, invece, era dedicato alla disciplina delle ammissioni, che, come precedentemente detto, perfezionava e sistematizzava organicamente le disposizioni già in vigore in alcune realtà del paese, estendendo su tutto il
territorio nazionale la procedura guarentigiata, subordinata alla presentazione di
opportuna documentazione medica e all’autorizzazione giudiziaria; il capo IV, artt.
58-63, disciplinava l’assistenza, la cura e trasferimento degli alienati. Significativa
la disposizione prescritta all’art. 59 co. 1°, secondo la quale dovevano «essere aboliti o ridotti ai casi assolutamente eccezionali i mezzi di coercizione degli infermi»,
previa autorizzazione del dirigente medico. Ai fini sanzionatori (co. 3°) era prevista
un’ammenda pecuniaria «da lire 300 a lire 1000, senza pregiudizio delle maggiori
pene comminate dal codice penale». I mezzi di coercizione, infine, erano assolutamente vietati nelle case di cura private (co. 4°). Il capo V, artt. 64-70, era dedicato
alle dimissioni dei malati - previo decreto del presidente del tribunale territorialmente competente - dai manicomi pubblici e privati; il capo VI, artt. 71-77, alla
competenza delle spese, che recepivano i contenuti legislativi, amministrativi e giurisprudenziali invalsi precedentemente al 1905. Il capo VII, artt. 78-89, in attuazione dell’art. 8 della legge del 1904, disciplinava tutti gli aspetti della vigilanza sui
manicomi, affidata alla competenza gerarchica del Ministero dell’interno ed esercitata, a livello provinciale, attraverso una commissione composta dal prefetto, dal
medico provinciale e da un medico alienista. Ai sensi dell’art. 82 del Regolamento,
era espressamente vietato che il medico alienista fosse il proprietario, il direttore o
il medico di una struttura manicomiale esistente sul territorio della Provincia. Tale
previsione, evidentemente, era tesa ad evitare che potessero essere coperti abusi o
illegalità commesse negli istituti di cura. Infine, il capo VIII, artt. 90-93, conteneva
le disposizioni transitorie, tra le quali va ricordato l’art. 90, che equiparava le cliniche psichiatriche ai manicomi, in tutti quei casi in cui esse funzionassero da reparti
di osservazione, assoggettandole al regime della vigilanza, indicata negli articoli 8
e 11. Il Regolamento, tuttavia, sebbene immediatamente esecutivo, venne, qualche
17
anno dopo, attentamente emendato, grazie anche al contributo delle amministrazioni provinciali, assumendo forma definitiva con il r.d. del 16 agosto 1909 n. 615.
Attualmente non sappiamo con quali suggerimenti i rappresentanti napoletani
parteciparono ai lavori di revisione del Regolamento. Possiamo, però, intuire quelle
che potrebbero essere state alcune delle linee guida delle loro proposte emendative
- ferma restando la necessità di verificarle in altra sede - attraverso la minuta di una
memoria risalente all’aprile del 1908, redatta dal segretario del manicomio napoletano, Giovanni Fragola, su incarico del deputato provinciale delegato agli affari del
manicomio. Tale memoria fornisce preziosi ed interessanti ragguagli su alcune disposizioni del testo governativo del 1905, su cui, ad avviso dell’autore, sarebbe stato necessario intervenire. Le osservazioni hanno valore, inoltre, in quanto sebbene
maturate in una specifica situazione locale, assumono caratteristica di rilevanza generale. Il segretario del manicomio puntava anzitutto ad una semplificazione delle
procedure amministrative, le quali dovevano insieme garantire la sicurezza sociale
e la cura degli infermi senza procedimenti vessatori. Per tale motivo sarebbe stato
importante emendare l’art. 2 della legge del 1904 e l’art. 50 del regolamento. Egli
infatti sosteneva che
lo scopo di questo provvedimento è quello di legale constatazione, a seguito di osservazione, dell’alienazione mentale dell’individuo provvisoriamente ricoverato: e viceversa
quando la infermità mentale non venga constata dall’autorità medica manicomiale, ogni indugio è da reputarsi oltre che nocivo alla finanza provinciale, enormemente violatore della
libertà individuale. E per tal motivo che io penso che il provvedimento di conferma o non
conferma del ricovero debba deferirsi al magistrato singolo, al Presidente del Tribunale, che
è in grado di provvedere immediatamente sulla proposta del Direttore del Manicomio. Solo
le opposizioni, che eventualmente possono farsi all’ordinamento presidenziale, dovrebbero
essere risolute dal collegio con le formalità degli incidenti in Camera di Consiglio28.
Viva preoccupazione esprimeva per quel che concerne l’autorizzazione al licenziamento dei ricoverati guariti. Egli riteneva che il «canone elementare della
burocrazia manicomiale dovesse essere ispirato al concetto che il ricovero nell’istituto è una restrizione di libertà»29. Proprio per questo, diversamente dai ritardi
tipici di altre amministrazioni pubbliche, l’amministrazione manicomiale non doveva tollerare indugi di sorta, in quanto
preordinata al rispetto della libertà individuale. A stregua di tale criterio è da osservare
in punta di fatto come le proposte di dimissione dei guariti attendono più giorni dall’autorità competente la risposta (che è normalmente adesiva). Tale ritardo può paragonarsi al
caso analogo dell’esecuzione della sentenza penale di assoluzione, o del verdetto negativo,
per cui l’imputato non venga immediatamente liberato mantenendosi ancora alcuni giorni in
carcere, per semplici formalità burocratiche30.
28
AOLB, Carteggio Sales, b. 2022, fasc. 632.
Ibidem.
30
Ibidem.
29
18
A tal fine l’autore della memoria proponeva di introdurre nel Regolamento
l’obbligo per il presidente del Tribunale di pronunciarsi non oltre due giorni dalla
richiesta di licenziamento del folle, oltre ad un’ammenda pecuniaria qualora la comunicazione adesiva fosse stata comunicata dopo 24 ore. Neppure nel caso in cui
fossero stati ordinati nuovi mezzi istruttori, vi era ragione di indugi. Sulla base di
tali considerazioni, egli introduceva osservazioni di non poca importanza relativamente alla posizione del manicomio rispetto ai folli criminali, «i quali - sottolineava – sottoposti ad osservazione e riconosciuti non folli o guariti, si lasciano tuttavia
rimanere nel manicomio, in attesa di lunghi procedimenti presso le varie autorità
inquirenti o giudicanti sedenti nell’ordine giudiziario»31. Una delle ragioni dei ritardi era da riscontrarsi nel fatto che qualsiasi collegamento tra il manicomio e
l’autorità giudiziaria avvenisse sempre attraverso l’intermediazione della Procura.
Ma quest’ultima era soltanto una constatazione, non osando egli addurre una formale proposta di deroga alle norme dell’ordinamento, sulla cui base al pubblico
ministero era affidata la tutela delle persone giuridicamente incapaci32. L’impegno
propositivo del segretario del manicomio non ebbe molta fortuna33.
Di un certo rilievo è la modificazione normativa prescritta dal decreto luogotenenziale del 25 maggio 1916 n. 704, che aumentava a tre mesi il periodo di osservazione dei militari prima del definitivo internamento in manicomio. L’eccezione
al testo dell’art. 49 del Regolamento del 1909, che stabiliva in generale un periodo
di osservazione non eccedente i quindici giorni, trova evidentemente fondamento
nel contesto bellico in cui il paese era impegnato quando venne emanata la normativa, con lo scopo evidente di evitare che percentuali elevate di soldati si sottraessero all’obbligo di difendere la patria attraverso l’espediente della finzione della follia.
2. La storia dell’istituzione
2.1 «Ricordo come la Provincia chiamata per legge al mantenimento dei mentecatti poveri, li tenesse prima in Aversa; come, richiestosi aumento di vitto, se ne
fosse la Provincia tenuta offesa, e che perciò pensasse allogarli alla Madonna
dell’Arco»34.
Queste parole del consigliere provinciale Gallotti ci danno la misura e
31
Ibidem.
Le proposte contenute nella relazione affrontavano altri aspetti rilevanti, che sebbene non trattati in questa sede, possono essere utili per lo studio della disciplina delle ammissioni e dimissioni manicomiali.
33
Non è stato possibile appurare come la relazione venne valutata dall’amministrazione provinciale e neppure se essa venne sottoposta all’attenzione della Commissione di studio preposta alla riforma del Regolamento. E’ un fatto che l’articolato del testo governativo emanato nel 1909 non contenga alcuna delle proposte illustrate.
34
ASNa, Prefettura, I versamento, fs. 1830.
32
19
l’urgenza sentita dagli amministratori della Provincia di Napoli verso la fine degli
anni ’60 del 1800 di istituire un manicomio. La polemica di questi ultimi con il direttore del manicomio di Aversa, Gaspare Virgilio, si protraeva ormai da anni e
l’intervento delle amministrazioni provinciali su questa materia, imposto dalla legge comunale e provinciale del 1865 art. 174 n. 10, sanciva l’obbligo per le stesse di
provvedere al mantenimento dei mentecatti poveri. Ciò in sostanza comportava il
pagamento, da parte delle amministrazioni provinciali, di una retta mensile
all’istituto, che ospitava i folli residenti nell’ambito della loro circoscrizione territoriale. Il peso economico delle contribuzioni alle altre province dotate di manicomi e le strutture di queste ultime sempre più insufficienti ad accogliere i numerosi
ammalati, spinsero le amministrazioni provinciali a dotarsi di propri asili.
L’unica struttura che da sempre aveva accolto i malati di mente nel Regno di
Napoli era stata l’ospedale degli Incurabili, «fondato intorno al 1519 da Maria Lorenza Longo, per il soccorso dei poveri incurabili napoletani»35, che, raccogliendo
ogni genere di ammalati, aveva anche uno spazio riservato alla cosiddetta «pazzeria». Ma la situazione precaria in cui si trovavano i matti e, forse, la necessità di
demolire per la sistemazione definitiva di via Foria36 avevano fatto maturare, nei
primi anni del Decennio francese, la decisione di individuare fuori dalla città una
struttura atta ad accoglierli. Inizialmente si decise per la Badia dei Vergini a Casamarciano, ma a causa di diversi ostacoli si scelse la città di Aversa37. L’11 marzo
1813 Gioacchino Murat emanava il decreto istitutivo della fondazione di uno stabilimento «deputato esclusivamente al ricovero dei malati di mente»38 ad Aversa. Il 5
maggio 1813 il nuovo Morotrofio iniziava la sua attività accogliendo in un primo
momento esclusivamente gli uomini nel convento degli Zoccolanti, dedicato a S.
Maria Maddalena. Solo il 10 giugno 1813 veniva aperta una sezione per le donne
nel convento dei Cappuccini. Le nuove «Case dei Matti» cominciarono ad accogliere i folli provenienti dalla parte continentale del Regno e, in pochi anni, le strutture non furono più sufficienti ad accogliere tutti coloro che facevano richiesta di
internamento. Nonostante il problema del sovraffollamento, la fama dell’istituto,
diretto dal Linguiti, corse in tutta Europa. In un rapporto al Re del 1817 sono evidenziate «disposizione da lui data ai locali, alcune singolari cure perfettamente riuscite, e le bizzarre novità introdotte ne’ sistemi, e nella disciplina»39. Gaetano Parente scriverà che i visitatori rimanevano
attoniti del vedere p.e. un biliardo fra i pazzi, dell’udirli a suonare e cantare, e talvolta
35
V. D. CATAPANO, Appunti per la storia dei movimenti psichiatrici in Campania, in «Giornale
storico di psicologia dinamica», Aversa, 1977, vol. I, fasc.2, pag.209.
36
ASNa, Ministero degli affari interni, II inv., fs. 123.
37
ASNa, Ministero degli affari interni, II inv., fs. 4726.
38
V. D. CATAPANO, Appunti per la storia... cit., p. 217.
39
ASNa, Ministero degli affari interni, II inv., b. 4727. Le «bizzarre novità» sono relative alla cosiddetta «cura morale». Linguiti riteneva che il recupero degli alienati dovesse avvenire attraverso la
pratica della recitazione, della musica, del canto, dei passatempi, della conversazione e delle passeggiate all’aria aperta.
20
recitar commedie, e conversare con chicchessia affabilmente; non più catene, (…) alla reclusione antica sostituito il beneficio della vita attiva, ed i giocondi passatempi, e le salubri
passeggiate per l’aprica campagna40.
Negli anni immediatamente successivi alla seconda restaurazione borbonica,
nel 1815, si cominciò a progettare un nuovo manicomio per la città di Palermo41,
che sarà aperto solo nel 1824 e che ricalcherà sia nell’organizzazione burocratica
sia nelle pratiche terapeutiche quello di Aversa. La nuova «Casa» decongestionò in
parte la struttura aversana, raccogliendo i matti dei domini reali al di là del Faro,
ma, nonostante ciò, dalle statistiche del Lostritto per gli anni tra il 1814 e il 182342
e del Cascella43 per gli anni successivi si può rilevare come da poche centinaia i ricoverati ad Aversa raggiunsero nel 1871 la cifra di 8.169. E’ evidente come la gestione dell’istituto fosse diventata attraverso gli anni sempre più difficile, per cui
sembrava opportuno accogliere il suggerimento del Lostritto della «istituzione di
spedali pe’ pazzi in differenti posti del Regno»44 nel «capoluogo delle Puglie, delle
Calabrie e degli Abruzzi tre diverse case, ciascuna delle quali racchiudessero i folli
delle province rispettive»45. Ma la politica del decentramento, nonostante fosse ritenuta indispensabile, non veniva assolutamente perseguita, tanto che il direttore
del manicomio di Aversa, Gaspare Virgilio, continuò a fare pressione affinché tutte
le province del Sud peninsulare d’Italia ritirassero i loro ammalati dalle
Reali Case. Vorrei che la mia povera voce fosse abbastanza autorevole, da scuotere le
nostre province dal loro letargo, sicché esse smettendo alla fine l’indifferenza e il cinismo
con cui trascurano la disgraziata classe dei pazzi, si facciano i loro asili46.
L’auspicio del Virgilio si realizzerà solo tra il 1871 e il 1901, quando 12 province, Napoli, L’Aquila, Avellino, Bari, Campobasso, Catanzaro, Cosenza, Foggia,
Lecce, Reggio Calabria, Salerno e Teramo si distaccheranno da Aversa creando
propri nosocomi, mentre le province di Campobasso, Cosenza, Avellino, Bari,
Foggia e Salerno sposteranno i loro ammalati a Nocera Inferiore47.
Nel 1871, dunque, la Provincia di Napoli decideva di ritirare i suoi ammalati
per collocarli alla Madonna dell’Arco nel limitrofo comune di S. Anastasia, in una
40
G. PARENTE, Origini e vicende ecclesiastiche della Città di Aversa. Frammenti storici, Napoli,
1858, vol. II, p. 332.
41
V. D. CATAPANO, Aversa e la cultura psichiatrica italiana ed europea. Nota I: Palermo (18161824), in «Giornale storico di psicologia dinamica», Aversa, 1979, vol. III, fasc. 6.
42
G. LOSTRITTO, Sommario de’ risultamenti statistici ottenuti nelle Reali Case de’ Matti di Aversa nel decennio compreso tra il 1° gennaio 1814 al 31 dicembre 1823, in «Annali universali di medicina», 1827, vol. XLII.
43
F. CASCELLA, Il Reale Manicomio di Aversa nel I centenario dalla fondazione, Aversa, Noviello, 1913, pp.127-167.
44
G. LOSTRITTO, Ospedali de’ pazzi, in «Esculapio», vol. V, 1829.
45
ASNa, Ministero degli affari interni, II inv., fs. 259.
46
G. VIRGILIO , Sull’ordinamento dei manicomi in Italia, Aversa, 1875.
47
V. D. CATAPANO, Appunti per una storia… cit., p. 234.
21
struttura sorta come convento domenicano e poi trasformata in «ospizio destinato
a’ deformi, a’ ciechi, a’ malandati in salute ed agli affetti da taluni mali»48.
Per impiantare il nuovo servizio la Deputazione provinciale il 6 gennaio di
quell’anno aveva provveduto a stipulare una convenzione con il Real Albergo dei
Poveri di Napoli, appaltando una serie di servizi tra cui la vittitazione e la fornitura
di generi di casermaggio. La direzione della struttura venne provvisoriamente affidata al dott. Leonardo Cera, affiancato da un comitato medico. Le loro funzioni
vennero regolate da Istruzioni Sanitarie provvisorie, deliberate il 22 marzo 187149.
Il successivo 9 aprile veniva disposto il trasferimento di tutti i folli a carico della
Provincia di Napoli da Aversa. In un’altra struttura, sita in località Ponti Rossi,
presso Capodichino, fu allestita la sezione Osservazione, ossia un reparto dove venivano ricoverati coloro che erano trattenuti dalle forze dell’ordine, per accertare il
grado e la natura della follia ed essere in seguito o ricoverati in manicomio o lasciati liberi.
L’11 maggio il comitato medico disponeva l’acquisto dei primi busti, camici di
forza ed altri strumenti di contenzione. Il 7 luglio la Deputazione provinciale soppresse il comitato medico conferendo le sue attribuzioni al professore Buonomo
Giuseppe, che subentrava al Cera nella direzione del manicomio50.
La sede prescelta, tuttavia, si rivelò immediatamente poco idonea. Nel settembre dello stesso anno, Biagio Miraglia scriveva che «sbucciata così quella casa non
divenne che una babele, un putrido brulicume»51. Persino il direttore Buonomo nella sua relazione annuale denunciava l’inadeguatezza della struttura per ospitare i
folli, «che manchi d’acqua e ‘l poco che v’è malsana, che non si possa attentamente
e con sollecitudine soccorrere ai bisogni»52. Le pressioni furono tali e tante che la
Deputazione provinciale di Napoli, nella sessione straordinaria del 16 giugno 1874
deliberava l’acquisto del fabbricato di S. Francesco di Sales e del giardino adiacente, nel cuore della città, lungo la strada dell’Infrascata, oggi via Salvator Rosa, sopra la Cesarea, proprietà dell’Albergo dei Poveri, per la somma di £. 420.000. Contestualmente deliberava anche la somma di £. 1.078.456 per le riparazioni indispensabili a trasformarlo in ricovero dei folli53. Nella stessa seduta il consigliere
Fusco esprimeva le sue perplessità circa la scelta del locale, in quanto strutturalmente poco idoneo all’uso, in una posizione poco decentrata rispetto al caos cittadino e «che comporta[va] una spesa eccessiva per un edificio che deve essere adattato»54. Lo stesso Miraglia si diceva fortemente contrario alla scelta del luogo, in
48
Almanacco reale delle Due Sicilie, Napoli, Stamperia reale, 1854.
Le «Istruzioni Sanitarie» sono riportate in appendice (documento n. 1).
50
Per questi ed altri numerosi aspetti riguardanti i primi mesi di attività della nuova struttura manicomiale si veda AOLB, Carteggio non classificato, b. 2195, fasc. 3877.
51
B. MIRAGLIA, Il Nuovo manicomio provinciale di Napoli nella Madonna dell’Arco, in I Manicomi della provincia di Napoli, Napoli, 1881, p. 8.
52
G. BUONOMO, Relazione annuale del manicomio provinciale, in «Il Morgagni», XIV, 1872, p.
772.
53
ASNa, Prefettura, I versamento, fs. 1830.
54
Ibidem.
49
22
quanto malgrado le più accurate trasformazioni possibili «non avrà mai un manicomio definitivo con le condizioni che si richiedono dalla scienza e dalla pratica e
malgrado vi spendesse la somma che basterebbe per la costruzione di un vero ospizio dalle fondamenta»55. Ma la caparbietà del Buonomo e del Consiglio provinciale
fecero sì che il manicomio all’Infrascata entrasse in funzione nell’agosto del 1881.
Inizialmente vi fu trasferita una prima sezione del comparto uomini, in modo particolare si trattava dei folli «tranquilli», dei non «recidivi» e dei non paralitici; nel
1883 venne in esso trasferito tutto il reparto uomini. Sei anni dopo tutti i maschi
cronici furono spediti all’Arco mentre al Sales vennero portate tutte le donne folli
curabili. Le due sezioni del manicomio, in tal modo, assunsero funzioni distinte:
l’Arco ospitava i folli maschi e le femmine curabili, il Sales, invece, i folli cronici
d’ambo i sessi56.
La nuova struttura del Sales venne inizialmente dotata anche di un pensionato,
dove erano ospitati i pazienti a pagamento, la cui retta veniva corrisposta dai familiari, per il cui allestimento la Commissione amministrativa aveva richiesto lo stanziamento di tremila lire57. Qualche anno dopo il pensionato fu abolito e il Buonomo, in sua vece, istituì la clinica psichiatrica dell’Università di Napoli.
Nel 1890, Leonardo Bianchi, che era stato «coadiutore del Buonomo sia nella
direzione del manicomio che nella clinica universitaria»58 fino al 1888, gli succedette nell’incarico direttivo.
2.2. Un importante contributo conoscitivo alla storia del manicomio ci viene da
alcune inchieste effettuate sull’amministrazione provinciale, che, ovviamente, interessarono anche gli istituti che erano di sua diretta emanazione.
La prima fu l’ispezione ministeriale effettuata nel 1888 dall’ispettore Alfonso
Conti per conto del Ministero dell’Interno. La sua relazione, oltre a pesanti giudizi
su tutta l’attività amministrativa della Provincia, conteneva analisi e argomentazioni affatto lusinghiere anche per quello che riguardava la gestione dei manicomi sotto tutti i punti di vista. Anzitutto, il Conti criticava con toni severi la stessa scelta di
istituire un manicomio
senza aver pronto un locale adattato. (…) E quasi che l’urgenza, l’impreveduto e il
provvisorio potessero anche lontanamente legittimare qualunque dispiacevole conseguenza
e sciogliere da qualunque responsabilità della risoluzione presa con precipitazione, si diè
attorno a cercare un locale59.
55
B. MIRAGLIA, Il nuovo manicomio provinciale di Napoli nell’edificio di S. Francesco di Sales
ed i principi fondamentali per la costruzione ed organizzazione degli Ospizi dei folli, in «Resoconto
della Reale Accademia medico-chirurgica di Napoli», tomo XXVIII, 1874, p. 26.
56
AOLB, Carteggio Sales, b. 2010, fasc. 74.
57
Ibidem.
58
V. D. CATAPANO, Neurologia e psichiatria a Napoli nella seconda metà dell’Ottocento, Napoli,
1996, p. 45.
59
Relazione a sua Eccellenza il Presidente del Consiglio Ministro dell’Interno sull’amministrazione della provincia di Napoli dell’ispettore Alfonso Conti, Roma, 1889, p. 89.
23
In sostanza l’amministrazione provinciale aveva deliberato un provvedimento
senza l’adeguata ponderazione che la materia avrebbe meritato, solo per risentimento verso l’amministrazione del Morotrofio di Aversa e, soprattutto, senza «riguardo alle condizioni di tanti infelici»60. La scelta del locale fu parimenti inopportuna. Difatti,
i lavori di adattamento vi furono eseguiti colla massima sollecitudine, senza formalità
legali per la concessione. L’urgenza, l’imprevidenza, i fatti compiuti, determinarono la
Commissione sanitaria provinciale a rendere favorevole il suo parere quando, recatasi sul
luogo, ebbe ad osservare la incorrispondenza del locale alla sua nuova destinazione, massime per la scarsità ed impurità dell’acqua61.
Non solo, il Conti non poteva non rilevare che la retta giornaliera pagata per il
mantenimento dei folli era prova «del nessun riguardo avuto all’interesse della
Provincia»62.
La sua relazione denunciava apertamente la gestione economica dei manicomi
Arco e Sales, inficiata «da due gravissimi incidenti, la morte, nel 1879 di un segretario contabile, Diodati»63, che lasciò un vuoto di £. 484.85, oltre a £. 383.46, e «la
fuga del segretario contabile De Vera, nel 1881, che lasciò un vuoto di £. 4.866,
oltre a £. 492»64 e dall’esecuzione di tutti i lavori fatti «a soddisfazione d’interessi
privati più che del pubblico servizio»65. Quest’ultima accusa, sia pur non circostanziata da ulteriori dettagli, lasciava intendere in modo estremamente chiaro prassi al
di là o al limite della legalità. Anche laddove non si riscontravano tali elementi,
l’ispezione non faceva altro che rimarcare l’incapacità e l’imprevidenza nella gestione dei fondi pubblici, sperperati in avventate e incontrollate operazioni di spesa.
Avventata ed imprevidente il Conti giudicava non solo la gestione del manicomio,
ma anche la stessa scelta delle ragioni istitutive del manicomio nel 1871, mettendo
in risalto lo sperpero di denaro da parte della Provincia nell’approntare locali inidonei - che, inoltre, avranno un utilizzo assai limitato nel tempo - rispetto al risparmio che ne sarebbe derivato se i folli fossero stati mantenuti ad Aversa. La
scelta, in ultima analisi, sosteneva il Conti, più che di giovamento ai poveri ed ignari matti, era fomite di speculazioni e prassi illegali che, nella maggior parte dei
casi, erano a danno dei contribuenti.
Pesanti giudizi sull’amministrazione provinciale, e conseguentemente anche
sull’amministrazione del manicomio, sono contenuti nella relazione della Real
Commissione d’Inchiesta per Napoli, disposta dal governo nel 1900, la cui presidenza venne affidata al giurista Giuseppe Saredo, senatore e presidente del Consi60
Ibidem.
Ibid., p. 90.
62
Ibid., p. 92.
63
Ibid., p. 94.
64
Ibid., p. 95.
65
Ibid., p. 237.
61
24
glio di Stato.
Nell’esercizio del potere inquirente conferitole, la Commissione poté non solo
spingersi molto oltre la Relazione Conti, nella richiesta di analisi e documenti, ma
ebbe anche la facoltà di raccogliere testimonianze, effettuare contraddittori e disporre perizie.
Partita la macchina investigativa, tutti gli aspetti della vita dell’Arco e del Sales
vennero passati al setaccio attraverso la documentazione contabile, gli ordini di
servizio, i bandi di concorso, le deliberazioni della Deputazione provinciale, nonché attraverso interrogatori ai consiglieri di amministrazione e ai dipendenti. Si
venne così a delineare una gestione poco rispettosa delle leggi e del regolamento,
condizionata sia da clientelismi e favoritismi sia da una notevole incapacità amministrativa. Questi aspetti deteriori appaiono evidenti se si considera che molti dei
componenti della Commissione amministrativa, delegata della Provincia alla gestione del manicomio, usavano il manicomio come serbatoio elettorale: «nel reclutamento del personale di custodia prevalevano criteri elettorali, ciò che è comprovato dal fatto che la gran parte di esso proviene dal Comune di Giugliano, compreso nel collegio elettorale dell’on. De Bernardi»66, componente della Commissione,
e dell’on. Casale. Il personale di custodia veniva assunto senza rispettare criteri oggettivi, in quanto spesso non erano in possesso dei requisiti prescritti dal regolamento; inoltre venivano adoperati per l’assistenza di persone inferme appartenenti
alle famiglie dei membri della commissione. I relatori annotavano, riguardo al direttore Bianchi, che
riesce assai malagevole ad un uomo di scienze di scendere dall’altezza dei suoi studi e
delle sue investigazioni per rendersi conto della miriade di esigenze di una numerosa famiglia di mentecatti e quindi vigilare seriamente ed efficacemente sull’economato, sulla vittitazione, sul casermaggio, sulla lavanderia e via dicendo67.
Contemporaneamente, i commissari ravvisavano la necessità di una divisione
tra direzione amministrativa e direzione sanitaria, al fine di evitare l’accentramento
di troppe responsabilità nelle mani di una singola persona. A tale proposta, tuttavia,
si accompagnava anche una critica al fatto che il Bianchi, unitamente al collega
Cantarano, e i deputati provinciali col carico del manicomio, De Bernardi e Casale,
erano contemporaneamente deputati al parlamento nazionale. Era evidente che
l’andamento del manicomio non veniva seguito con la doverosa cura né per gli aspetti clinici né per quelli amministrativi. Lo stesso Bianchi denunciava che «allorché egli assumeva la direzione del manicomio, il servizio sanitario era disordinatissimo: i medici non avevano regola alla visita e qualcuno non la faceva addirittura, i
malati erano piuttosto in abbandono e pochi avevano una storia clinica completa»68. A sua difesa disse di aver proposto di ristrutturare l’organico, distinguendo
66
Regia Commissione d’inchiesta per Napoli, Roma, 1901, vol. II, p. 178.
Ibid., pp. 180 sgg.
68
Ibid., p. 182.
67
25
tra medici primari ed ordinari, e istituendo il ruolo dei medici alunni. Ulteriori disfunzioni del servizio sanitario erano determinate dal fatto che molti medici cumulavano diversi incarichi. Ad esempio «il Cantarano oltre all’essere deputato al Parlamento, Vice direttore e medico del Manicomio è anche medico dell’Ospedale degli Incurabili, degli Ospedali dell’Albergo dei Poveri e libero docente di patologia
e clinica medica»69. Altri medici lavoravano in una «casa di salute di loro proprietà
a Capodimonte»70.
Nonostante la situazione di disagio, denunciata dalla Commissione d’inchiesta,
le statistiche del Regno negli anni che vanno tra 1891 al 1900 danno percentuali di
guariti e migliorati molto alte, relativamente ai pazienti del manicomio di Napoli,
rispetto a quelle di altre province71.
Il servizio sanitario era molto disorganizzato in quanto il personale medico era
costretto a turnazioni tra la sede dell’Arco - dove era stati mantenuti i «cronici inguaribili» - e quella del Sales, cosa che creava notevole malanimo e difficoltà grosse nella gestione delle controversie tra i medici. La situazione divenne ancora più
complessa quando l’impresa Finzi-Sinigallia ricevette l’appalto della gestione
completa dell’Arco. Ciò significava che la ditta non solo curava il vitto, l’acquisto
di suppellettili e dei beni di consumo, ma forniva alle strutture tutto il personale di
servizio, tranne quello sanitario. Nei fatti, dunque, il manicomio apparteneva solo
formalmente alla Provincia. L’accusa implicita delle due inchieste era proprio che
l’ente aveva delegato il suo controllo diretto sull’istituzione sanitaria a tutto vantaggio di ben altri interessi. Non si possono non segnalare anche i casi reiterati di
irregolarità della gestione contabile, riguardo la fornitura dei generi alimentari e nel
servizio di casermaggio, quali l’inadempienza dei fornitori circa la qualità e la
quantità dei generi offerti, causa di non lievi sofferenze per i folli ricoverati. A tali
disservizi, né la Commissione amministrativa né la Deputazione provinciale furono
sempre in grado di ovviare, spesso per connivenze e coperture dovute a pratiche
clientelari. Inizialmente, come si è visto, il problema della Provincia era quello di
trovare un ricovero per i mentecatti poveri ritirati dal manicomio di Aversa. Per un
certo periodo le sedi furono cinque: S. Maria dell’Arco in S. Anastasia, di proprietà
dell’Albergo dei Poveri, S. Francesco di Sales, acquistato e ristrutturato, il regio
ospizio SS. Pietro e Gennaro extra moenia a Capodimonte, il manicomio privato
Leboffe72 nel limitrofo comune di Ponticelli e S. Francesco Saverio alle Croci, detto dei Miracolilli, di proprietà degli Istituti Riuniti di educazione professionale
femminile73. Tra il 1883 e l’inizio del 1884 si fece pressante l’idea di dotare la città
di Napoli di un manicomio modello a padiglioni staccati. Nel 1890 la commissione
tecnica, deputata ad esaminare i progetti, dichiarò vincitore l’ing. Giuseppe Tango,
approvando una spesa di £. 2.400.000. Al progetto furono apportate delle modifi69
Ibid., p. 188.
Ibidem.
71
L. BIANCHI, Sulla statistica del manicomio provinciale di Napoli, Napoli, s.d.
72
Sui manicomi privati a Napoli si veda U. MENDIA, Manicomi privati a Napoli nell’800, Napoli,
Luciano, 1997.
73
Regia Commissione d’inchiesta per Napoli, cit., p. 255.
70
26
che, richieste contestualmente all’ing. Dini e all’ufficio tecnico. L’appalto dei lavori in un primo momento fu affidato dall’amministrazione provinciale allo stesso
Dini e, in seguito, all’ing. Migliaccio. Le pratiche per l’acquisto e l’occupazione
dei terreni a Capodichino furono definite nel marzo 1897, ma i lavori iniziarono
solo verso la fine del 1897, trascinandosi per anni tra interruzioni, incidenti gravi,
problemi finanziari e sospetti tentativi di corruzione, a fronte di urgenti problematiche connesse ad un costante e progressivo aumento dei ricoverati. Difatti, nel 1899
si registravano 922 pazienti di cui 542 maschi e 380 femmine.
L’occupazione del manicomio di Capodichino cominciò solo nel 1909 e si
completò un anno dopo, quando il numero dei folli era salito a 1128.
Nel 1927 l’amministrazione provinciale deliberò di intitolare la struttura denominata fino ad allora «Manicomio di Capodichino» a Leonardo Bianchi, che
l’aveva fortemente voluta. Il manicomio traduceva nella pratica un modello istituzionale delineato dalla legge del 1904, di cui lo stesso Bianchi era stato relatore in
Parlamento. Nel 1930, durante la direzione Sciuti, erano ricoverati 1609 infermi,
939 uomini e 670 donne. In questi anni ai 29 padiglioni iniziali ne furono aggiunti
altri quattro da adibire alle lavorazioni, alla cabina elettrica e al frigorifero74. Inoltre, l’amministrazione provinciale aveva deliberato l’esproprio dei terreni intorno
all’ospedale preventivando una futura espansione dell’istituto attraverso la costruzione di altri padiglioni e per assicurare una forma di isolamento rispetto alle strutture abitative della città75. In soli venti anni il nuovo manicomio si era dotato di una
biblioteca scientifica, che ammontava a circa 8000 volumi, 2000 opuscoli, oltre ai
periodici scientifici76, di una biblioteca per i folli, di una tipografia e di una legatoria dove lavoravano anche i ricoverati; erano stati impiantati gabinetti per le ricerche di bromatologia, chimica clinica, anatomia patologica e sierologica. La direzione di Michele Sciuti, oltre ad apportare miglioramenti alla struttura edilizia, fu
caratterizzata da un impegno costante di carattere terapeutico, seguendo quelle terapie che la scienza psichiatrica dell’epoca riteneva foriere di risultati ottimali. Nel
1931 Sciuti affermava: «una delle mie principali preoccupazioni è stata quella di
fornire l’Istituto di officine e di laboratori per impiegare il maggior numero possibile di ammalati al lavoro»77. I folli lavoravano nella calzoleria, in un laboratorio
per lo sparto e la saggina, nella tipografia e legatoria, in un fabbrica di mattonelle,
nella falegnameria, in un officina meccanica, nella sartoria e tessitoria, nella panet74
M. U. MANNAIUOLO - M. SCIUTI, L’ospedale psichiatrico provinciale di Napoli nel presente e
nell’avvenire, Napoli, 1928, pp. 5-9.
75
In realtà il tentativo di isolamento non dovette riuscire come dimostrano alcune richieste della
direzione del manicomio all’amministrazione provinciale, affinché intervenisse contro alcune strutture industriali sorte nei paraggi dell’ospedale, i cui rumori arrecavano grave danno alla salute dei pazienti. Su tale argomento si vedano AOLB, Carteggio Capodichino, b. 2024, fasc. 655, nonché b.
2030, fasc. 694.
76
M. U. MANNAIUOLO - M. SCIUTI, L’ospedale psichiatrico provinciale di Napoli... cit., p. 4. La
stima della dotazione libraria della biblioteca è di 6.000 volumi e 5.000 opuscoli nel successivo testo
di Sciuti, I progressi dell’ospedale psichiatrico di Napoli nell’ultimo quinquennio, Napoli, 1931, p.
17.
77
M. SCIUTI, I progressi ... cit., p. 32.
27
teria e, infine, nella colonia agricola. Erano seguiti e guidati nel lavoro da un tecnico ed erano retribuiti secondo parametri specifici sia con denaro che con tabacco.
Se la vicenda descritta dallo Sciuti sembra seguire un percorso abbastanza lineare verso un miglioramento indiscutibile dei servizi e delle potenzialità dell’istituto, la realtà fu certamente più complessa e non scevra da problemi, dei quali
quello certamente più pressante fu, fino all’ultimo ampliamento della struttura
completato negli anni Cinquanta, l’affollamento dei pazienti. Fin dal 1914, infatti,
il direttore Colucci non aveva mancato di far presente alla Provincia la necessità di
dar luogo alla sopraelevazione della IV e VI sezione uomini, nonché della IV sezione donne, al fine evidente di incrementare le potenzialità di accoglienza di un
numero in crescita esponenziale di ricoverati. Il mancato impegno della Provincia
in questo senso determinò gravi disagi ai pazienti con inevitabili ricadute sulla funzionalità dei servizi e seri problemi di gestione del personale78. Fu solo nel 1922
che la Provincia si decise a sfollare l’ospedale di circa 200 ricoverati, inviati nei
manicomi di Aversa e Nocera, scelti secondo i criteri stabiliti dal Consiglio sanitario dell’ospedale appositamente convocato dal Colucci nel luglio di quell’anno.
Una delle proposte avanzate durante la discussione fu quella di trasferire in blocco
tutti i folli appartenenti alle altre province, che sembrava rispondere anche a ragioni umanitarie, dal momento che i folli venivano in tal modo avvicinati alle famiglie. Ma il prof. Sciuti e il direttore non mancarono di far osservare che se era opportuno tener conto di tali ragioni nella selezione dei pazienti da sfollare, esse non
potevano essere le uniche, poiché l’univocità di quel criterio avrebbe comportato
seri problemi per le ritorsioni che avrebbero potuto attivare altri manicomi col respingere i malati a carico della provincia di Napoli. Sciuti, in particolare, non mancò di sottolineare che «a causa dell’emigrazione esiste un numero superiore di folli
nativi di Napoli di quelli di altre province»79; inoltre, poiché alla Provincia che ordinava il trasferimento spettavano i costi delle operazioni, l’amministrazione provinciale napoletana avrebbe dovuto sostenere una spesa notevole. Il direttore Colucci, per sua parte, oltre a condividere le opinioni dello Sciuti, non mancò di far
notare che tale criterio avrebbe comportato la lentezza di tutte le operazioni relative
all’accompagnamento dei folli in posti lontani, con grave ammanco di infermieri.
Non solo: paventava, tra l’altro, «la certezza di contestazioni in quanto i domicili di
soccorso» potevano «non essere quelli originari e quindi la conseguenza di pratiche
per il ritorno dei folli e possibili liti giudiziarie»80. I criteri, in definitiva, potevano
essere individuati soltanto in base a motivazioni sanitarie, di sicurezza e di spazi.
Con deliberazione provinciale, dunque, del 31 luglio 1922 venne approvata la
convenzione con i manicomi di Nocera, disponibile ad accogliere un numero di folli da 90 a 110, e Aversa, disponibile ad accoglierne da 100 a 130, per una diaria
giornaliera di nove lire e cinquanta centesimi. Era impegno dell’amministrazione
78
AOLB, Carteggio Capodichino, b. 2193, fasc. 3871, nonché b. 2034, fasc. 706.
Ibid., c. 4.
80
Ibid., cc. 4-5.
79
28
napoletana non inviare pazienti «criminali prosciolti, luridi o laceratori»81.
Probabilmente furono proprio queste circostanze a far sì che si desse corso
all’ampliamento di alcuni padiglioni, entrati in funzione all’inizio degli anni Trenta. Ciononostante, il problema non venne risolto a causa dell’incremento costante
delle ammissioni. Tra 1936 e 1937 Sciuti chiedeva il trasferimento di circa 500 pazienti in altri manicomi, denunciando un numero di ricoveri superiore alle 2.000
unità a fronte di spazi insufficienti82. La situazione venne affrontata in termini seri
proprio a partire dal maggio 1937, quando la Prefettura comunicò la necessità espressa dal Ministero della Guerra di sfollare dalle città capoluogo di provincia i
ricoverati dagli ospedali, dai manicomi e dalle colonie infantili permanenti ai fini
della protezione antiaerea in caso di guerra83. Venne preparato un progetto dettagliato di sfollamento, con il trasferimento di numerosi pazienti in altre strutture
psichiatriche e di reperimento e ristrutturazione di altri edifici nei dintorni di Napoli. Complessivamente tra 1937 e 1943 furono trasferiti 717 uomini e 766 donne.
Lo scoppio della guerra, tuttavia, determinò un periodo estremamente duro e
difficile, poiché la riduzione di personale sanitario e di assistenza chiamato alle
armi84, la riduzione di generi alimentari85 e di medicinali determinò notevoli difficoltà terapeutiche e gravissimi disagi ai degenti ricoverati. Difatti, ad onta della segnaletica convenzionale internazionale di protezione, la struttura ebbe a soffrire
delle frequentissime incursioni aeree nemiche86. I danni maggiori furono riportati
dall’Osservazione Donne, dalle sezioni V e VI sesta donne, dal lazzaretto, dalla
chiesa, dalla V sezione uomini, dai corridoi e dai giardini. Si ha notizia di alcuni
padiglioni quasi distrutti dai mitragliamenti aerei87. Particolarmente grave fu il
bombardamento del 30 maggio 194388.
L’8 ottobre 1943 le truppe anglo-americane penetravano nell’ospedale occupando il padiglione Principe di Piemonte, lo spiazzo antistante la struttura, i viali e
i terreni destinati alla coltivazione. La presenza degli alleati nella struttura è ancora
segnalata l’11 settembre 1946.
Poco sappiamo sulle vicende legate al periodo della ricostruzione postbellica.
Certamente l’ospedale usufruì degli aiuti provenienti dal piano Marshall89. Nel
81
I folli trasferiti al manicomio di Nocera furono ritirati nel 1925 e trasferiti a Villa Russo a Miano, a seguito dell’intervenuto sovraffollamento della struttura ospite e della richiesta di aumento della
retta giornaliera a £. 13 che l’amministrazione napoletana non si rese disponibile a pagare. Su tale
argomento si veda AOLB, Carteggio Capodichino, b. 2193, fasc. 3873.
82
Particolarmente allarmata la lettera dell’8 luglio 1936, nella quale Sciuti denunciava 2167 pazienti di cui 1277 uomini e 888 donne, 405 dei quali dormivano su letti a terra: AOLB, Carteggio Capodichino, b. 2193, fasc. 3871.
83
Ibidem.
84
Sull’argomento si veda AOLB, Carteggio Capodichino, b. 2037, fasc. 737.
85
Ibid., b. 2024, fascc. 657 e 660.
86
Ibid., b. 2024, fascc. 661 e 663.
87
Ibid., b. 2185, fasc. 3811, «Risposte al questionario inviato dalla Società Italiana di Psichiatria
da presentare al Congresso dell’ottobre 1946 a Roma, per la relazione illustrativa delle vicende superate dalle strutture psichiatriche durante la guerra 1940-1945».
88
Ibid., b. 2024, fasc. 663.
89
Ibid., b. 2024, fascc. 668 e 671.
29
1946 era già in corso la riparazione e ristrutturazione di tutti gli edifici danneggiati
dalla guerra. Nel corso anni Cinquanta la documentazione lascia intravedere una
situazione di sostanziale tranquillità, con l’entrata in funzione di un ulteriore padiglione - la IX sezione uomini - e un consolidato ripristino della funzionalità medico-sanitaria.
Le dimensioni assunte dall’ospedale in quel periodo, erano quelle che tuttora
conserva. Il manicomio, difatti, si estende sulla collina di Capodichino a nord-est
della città, ad 85 metri sul livello del mare, su un’area di 220.000 metri quadri ricchissima di spazi verdi. In essa erano distribuiti 33 edifici riuniti insieme da ampi
passaggi coperti di dimensioni e di epoche diverse, che coprono una superficie di
78.000 m2. L’edificio centrale prospiciente l’ingresso principale era adibito agli uffici amministrativi, alla direzione, alla biblioteca, ai gabinetti scientifici,
all’alloggio dei medici di guardia e del personale di assistenza religioso. Alle spalle
dell’edificio principale sorgevano in progressione i diversi padiglioni adibiti al ricovero degli ammalati, a destra quelli femminili e a sinistra quelli maschili, con al
centro fabbricati per i servizi generali e i laboratori.
A partire dagli anni Cinquanta le situazioni di eccessivo sovraffollamento si
poterono evitare grazie alla presenza di quattro cliniche psichiatriche private, al
sorgere in città di altri istituti psichiatrici pubblici, quali le cliniche neuropsichiatriche del reparto neurologico dell’ospedale Cardarelli, del reparto neuropsichiatrico
dell’ospedale S. Gennaro e del reparto neurochirurgico dell’ospedale Loreto Nuovo.
Alla sistemazione raggiunta dal Bianchi poc’anzi descritta, il cui mantenimento
comportò un non lieve impegno di spesa per la Provincia, si accompagnò anche la
dotazione di attrezzature scientifiche moderne, particolarmente per quel che concerne il reparto operatorio, il gabinetto di terapia fisica, il laboratorio micrografico
e chimico, i laboratori di antropologia, psicologia, elettroencefalografia, elettroshockterapia. Erano presenti sezioni di osservazione e di cure attive per acuti cronici,
sezioni geriatriche, infermerie per malattie acute ed infettive, reparti di isolamento
per contagiosi; reparti di ergoterapie, ludoterapie e terapia di ambiente90. Nel 1962
è testimoniata la presenza di un pronto soccorso per rilevare esternamente ammalati bisognevoli di ricovero, nonché un servizio di selezione in istituti di neuropsichiatria infantile o in esternati sotto forma di asili scuola. L’ambulatorio, inoltre,
provvedeva a un servizio di assistenza parkinsoniani91. I servizi di oculistica, dermatologia, cardiologia, otorinolaringoiatria, ginecologia, chirurgia e anestesia erano affidati a consulenze esterne, per le quali l’amministrazione provinciale provvedeva direttamente a stipulare specifiche convenzioni pluriennali con noti specialisti
presenti in città92.
Un importante servizio convenzionato, stipulato dall’amministrazione provin90
Ibid., b. 2037, fasc. 738.
Ibidem.
92
La documentazione specifica su questi servizi è conservata nei fascicoli del personale straordinario e nei non numerosi fascicoli della categoria 17.
91
30
ciale, fu quello riservato all’assistenza psichiatrica per i minorenni. In verità, nel
1924, nel Bianchi era stato istituito una padiglione per bambini deficienti ed anormali ove furono inviati «parecchie decine di infermi, con una media giornaliera di
una trentina di uomini, mentre le donne vennero inviate in una sezione insieme a
dementi tranquille»93. L’affollamento dell’istituto, però, rese necessario destinare
quei locali ai pazienti adulti, mentre i minorenni vennero inizialmente inviati al sanatorio per bambini «Pausilipon» o all’istituto ortofrenico del prof. Giuseppe Tropeano, fondato nel 1918.
Il 13 agosto 1926, la Provincia provvide ad acquistare la proprietà Araneo, alla
discesa Marechiaro, ed il successivo 26 agosto, col parere favorevole della Giunta
provinciale amministrativa, veniva stipulata una specifica convenzione con il prof.
Tropeano, al quale veniva affidata la gestione della struttura, destinata al ricovero
di 30 bambini frenastenici. L’Istituto veniva intitolato «Amministrazione provinciale di Napoli – Internato per anormali» e, per quanto riguarda il suo funzionamento, equiparato agli istituti di cui all’art. 6 del Regolamento sui manicomi ed alienati del 1909. L’ammissione era subordinata al parere preventivo della direzione
del manicomio provinciale.
Altra convenzione veniva stipulata il 6 novembre 1937 con l’istituto Vertecoeli, il quale, a Villa Malta in località Ponti Rossi, gestiva un istituto ortofrenico in
virtù di deliberazione provinciale del 16 ottobre 1934, con la quale l’amministrazione per ragioni sanitarie e per convenienza finanziaria aveva trovato opportuno far ricoverare i ragazzi che in passato erano ricoverati presso l’ospedale psichiatrico. Anche in questo caso l’ammissione era subordinata ala parere preventivo
della direzione del manicomio provinciale.
I minori vennero inviati anche in altri istituti quali Villa Russo a Miano e Villa
Anna a S. Giorgio a Cremano per le quali non sono state rinvenute, nella documentazione attualmente conservata al Bianchi, specifiche convenzioni, anche se moltissimi furono i soggetti trasferiti in quelle strutture dal nosocomio provinciale. Infine, nel 1963, a titolo sperimentale, la Provincia istituiva il Centro di Orientamento
ed Addestramento Professionale per i Minori Sub-normali, allo scopo dichiarato di
mettere i ragazzi in condizione di essere «accettati dalla società» e di inserirli «nel
normale ciclo produttivo», agendo sulla loro personalità mediante le più recenti e
consolidate acquisizioni della pedopsichiatria, della psicologia dinamica e della sociologia. Il Centro venne poi definitivamente organizzato con un regolamento validato da una serie di deliberazioni successive a partire dal 29 luglio 1969 n. 754,
con provvedimento finale licenziato il 30 luglio 1973 n. 332094.
Non si può non far menzione in questa sede della scuola attivata presso
l’ospedale, ispirata ai criteri generali dettati dall’art. 24 del r.d. 18 agosto 1909 n.
615, della quale disponiamo attualmente documentazione a partire dal 1920. Si
trattava di corsi periodici di formazione della durata di sei mesi e, sembra, prevalentemente destinata a personale interno. Al termine del corso, che non venne pe93
94
AOLB, Carteggio Capodichino, b. 2033, fasc. 705.
Sull’argomento si veda l’opuscolo conservato in ibid., b. 2184, fasc. 3794.
31
raltro mai specificamente regolamentato, era previsto lo svolgimento di regolari esami a carattere teorico-pratico dinanzi ad una commissione presieduta dal Medico
provinciale e dall’Assessore provinciale col carico del manicomio. La scuola venne
sostituita, con decreto del presidente della Regione Campania del 4 febbraio 1977
n. 350, in attuazione della legge statale del 10 agosto 1976 n. 555, dall’istituzione
della Scuola paramedici per infermieri generici psichiatrici e per infermieri professionali, finanziati dalla Regione con contributi europei. Gli allievi percepivano un
contributo di £. 6.180 per ogni giorno di effettiva presenza nonché la dotazione di
indumenti e materiali didattici. Inizialmente le aule e gli uffici della scuola erano
dislocate in punti differenti della struttura, con disagio sia dei corsisti che degli allievi. Nel corso del 1977, essendo stato trasferito il reparto T.B.C. Uomini presso
altro padiglione, venne destinato a sede della scuola. La documentazione a tal riguardo si ferma agli inizi degli anni Ottanta.
Il manicomio tra alterne vicende ha continuato la sua funzione fino ai giorni
nostri. Nel 1981 vi erano ricoverati ancora 1459 pazienti, dei quali 698 uomini e
761 donne. Inoltre, nonostante la legge 180, l’attività della struttura psichiatrica
Leonardo Bianchi non è cessata nei termini previsti. Difatti, a partire dall’approvazione della legge regionale n. 1/1983 è iniziata la difficile e complessa operazione delle dismissioni dell’ente. Ma questa è altra storia.
2.3 Dal punto di vista normativo la vita del nosocomio psichiatrico napoletano venne caratterizzata dall’emanazione dello Statuto del manicomio napoletano
deliberato dal Consiglio provinciale nella tornata dell’11 ottobre 1871, mentre la
struttura S. Maria dell’Arco era già operativa dall’aprile di quello stesso anno. Il
regolamento, invece, venne adottato con successiva deliberazione del 27 marzo
1873. Punto qualificante delle disposizioni statutarie era la creazione di una Commissione di tre membri nominati dal Consiglio provinciale, cui era demandato il
compito di amministrare il manicomio. Ai lavori della Commissione doveva partecipare d’ufficio, anche se in veste puramente consultiva, il direttore del nosocomio
(art. 3). I membri della Commissione duravano in carica tre anni ed erano rieleggibili. L’organo doveva essere rinnovato per un terzo ogni anno e annualmente i
commissari eleggevano il presidente (art. 4). Tutti gli affari di natura amministrativa, sanitaria e contabile, nonché tutte le questioni riguardanti il personale erano sottoposte alla vigilanza della predetta Commissione, anche se le sue deliberazioni,
per essere esecutive, dovevano essere approvate dall’amministrazione provinciale,
cui era subordinata (art. 7). Particolare attenzione era dedicata al direttore del manicomio, in veste di braccio esecutivo e figura nella quale si concentrava un’ampia
gamma di responsabilità di gestione (art. 9). Le disposizioni dettagliate riguardanti
quest’ultimo vennero elencate nel regolamento attuativo (artt. 14-21). Era previsto
che egli vigilasse e soprintendesse a tutti gli affari manicomiali sanitari e non, dal
vitto al vestiario, dall’ispezione dei generi di casermaggio alla vigilanza sullo stato
dell’archivio, dei registri e dei libri contabili.
Il regolamento del 1873 venne riformato nel 1889. Sostanzialmente poche furono le variazioni, riguardanti prevalentemente le norme sul servizio interno. Nes-
32
sun cambiamento, invece, riguardò l’ampia gamma di responsabilità affidate al direttore, cosa che non poteva di per sé consentire a coloro che vennero chiamati a
ricoprire quell’incarico, il corretto e pieno espletamento delle funzioni mediche e
sanitarie.
Fu proprio questa summa di attribuzioni mediche e amministrative che permise, come si dirà nel successivo paragrafo, il verificarsi di abusi e disservizi, di cui
fecero le spese i ricoverati ed i contribuenti. Furono modificate, invece, in senso
restrittivo, alcune delle attribuzioni della Commissione amministrativa, il cui operato, per numerosi atti amministrativi, venne subordinato all’approvazione della
Deputazione provinciale.
Un importante contributo conoscitivo sulla natura e sulle funzioni della Commissione amministrativa è nel giudizio espresso dall’Inchiesta Saredo, che considerò l’istituzione di quell’organo uno straripamento di potere rispetto alle leggi vigenti. Nella relazione conclusiva dell’Inchiesta, infatti, si legge:
contrariamente a quanto stabiliva la legge comunale e provinciale del tempo, che dava
la facoltà al Consiglio provinciale di delegare uno o più dei suoi membri per invigilare sugli
stabilimenti mantenuti a spese della Provincia dovessero provocarsi dalla Deputazione (disposizione riprodotta nelle leggi posteriori) lo statuto del Manicomio provinciale, approvato
dal Consiglio nella tornata dell’11 ottobre 1871 istituì una Commissione composta di tre
membri, con attribuzioni d’indole tecnica (buona parte del potere disciplinare e la giurisdizione sull’intero organamento interno) propria del direttore, e con funzioni amministrative
dalla legge stessa attribuite dalla Deputazione provinciale, come la nomina ed il prolungamento di sospensione dei salariati, la sospensione dei salariati, la sospensione di qualunque
stipendiato, la proposta del bilancio speciale, la spedizione dei mandati nei limiti del bilancio, la resa del conto morale, il deliberare definitivamente sull’ammissione dei mentecatti
nello stabilimento95.
Inoltre i commissari non poterono non osservare che nel corso della sua esistenza, la Commissione amministrativa non aveva offerto prove di corretta gestione
amministrativa. A conferma di questa tesi, venne addotta, tra le altre prove, una significativa citazione tratta da una relazione sull’amministrazione provinciale redatta, nel 1890, dal consigliere di Prefettura Muscianisi:
La Commissione amministrativa, istituita con lo statuto organico, non corrisponde, né
ha sinora corrisposto, agli intenti ed allo scopo che si prefiggeva il Consiglio provinciale
creandola: anzi, la si può considerare come la causa insciente della ritardata sistemazione di
quegli importanti istituti di beneficenza, e di tutti i dispendi risentiti dalla finanza provinciale, poiché, non essendo essa parte necessaria nella amministrazione dei manicomi, ha avuto
bisogno, per vivere, di appropriarsi di talune delle attribuzioni che alla Deputazione ed alla
Direzione medica spettavano, creando confusione nei vari servizi e togliendo quelle singole
responsabilità tanto necessarie pel retto funzionamento delle pubbliche amministrazioni96.
95
Regia Commissione d’Inchiesta per Napoli, cit., pp. 169-170.
96
Ibidem, p. 171
33
Inoltre - a parere dei commissari - l’approvazione del regolamento nel 1889
rese anche più grave la strana condizione di cose creata con lo statuto, limitando la sfera delle funzioni della Commissione. Esso le attribuiva, per la parte contrattuale, la sola facoltà di preparare le condizioni di massima, le toglieva ogni gestione di danaro, stabilendo
che gli ordini di pagamento che sia lo statuto che il regolamento, pur affidando alla Commissione tutti gli atti di amministrazione occorrenti al buon andamento dello stabilimento,
n’escludeva quelli dalla legge specialmente attribuiti alla Deputazione provinciale od al
Consiglio. Ma è vero altresì che la maggior parte di quelli in essi enunciati erano e sono
dalla legge attribuiti direttamente ed unicamente alla Deputazione. Questa assoluta mancanza di armonia fra la legge, lo statuto ed il regolamento fu rilevata continuamente nel
Consiglio durante l’ultimo decennio, e continue proposte furono presentate e discusse per
l'abolizione della Commissione97.
Di riforma della normativa del nosocomio napoletano, si parlò soltanto dopo la
pubblicazione del Regolamento governativo del 1905. L’art. 92 sub b) di quel
provvedimento, infatti, imponeva l’adozione di norme particolari per i singoli istituti manicomiali entro un anno dalla data di pubblicazione di quello governativo.
Anche il regolamento interno del manicomio di Napoli, quindi, doveva essere rivisto alla luce delle nuove disposizioni. Alcune amministrazioni provinciali - e tra
queste quella di Napoli - tuttavia, avendo il governo Giolitti preannunciato l’emanazione di un regolamento-tipo, indugiarono nell’elaborazione delle nuove disposizioni di loro competenza, allo scopo evidente di uniformare le esigenze degli specifici istituti da loro dipendenti al testo governativo. Il ritardo dell’iniziativa, però,
indusse la Deputazione provinciale di Napoli a presentare un proprio schema organico
relativo alla funzione dei servizi manicomiali, al numero dei funzionari che vi dovevano attendere ed alla retribuzione del personale; ma prescriveva altresì tutte le molteplici e
svariate norme, che, dati il numero e la varietà dei servizi, è imprescendibile che siano statutariamente determinate e fissate98.
97
Ibidem, p.172. A suffragare ulteriormente il giudizio sulla Commissione amministrativa, veniva
anche citato il verbale contenente le dimissioni presentate alla Deputazione, il 28 settembre 1896, dal
marchese di Pietravalle, in cui si leggeva: «Delegato al ramo del manicomio, ho potuto, con
l’esperienza di più anni, constatare quali ostacoli sia all’opera della Deputazione, ed in ispecie di chi
la rappresenta in tale ramo di servizio, l’esistenza della Commissione amministrativa del manicomio:
la quale, oltre al non trovare riscontro nella legge, con i poteri che ha mercé apposito statuto, paralizza
l’azione della Deputazione e spesso crea una contraddizione di cose, la quale è inutile rilevare quanti
danni apporti al buon andamento del servizio». Quanto all’abolizione di essa il Pietravalle aggiungeva
che tale decisione non poteva essere provocata dal Consiglio, perché si preferiva «ad ogni criterio obbiettivo altro, che, per omaggio alle rispettabili persone, che hanno composto per il passato e compongono ora la Commissione, consiglia per lo stesso ramo di servizio l’opera di due poteri, fra i quali
non vi è coordinamento di subordinazione, ma eguaglianza di diritti».
98
Progetto di regolamento organico pel manicomio di Napoli, Napoli, Giannini, 1910, p. 5.
34
Il progetto venne discusso nella tornata del Consiglio provinciale del 30 giugno
1908, ma, in quella circostanza si decise di rinviare qualsiasi decisione al risultato
dell’iniziativa del governo, il quale, proprio in quei giorni, aveva provveduto alla
nomina di una commissione per lo studio del regolamento-tipo, con larga rappresentanza dei Consigli provinciali. Tuttavia, venne proposto e approvato un ordine
del giorno, che autorizzava la formazione di una Commissione che esaminasse i
miglioramenti salariali del personale del manicomio. Le proposte, elaborate e rimesse alla discussione del Consiglio, vennero approvate nella tornata del 23 novembre di quello stesso anno. L’11 giugno 1909 vennero anche deliberati miglioramenti economici per il personale medico-sanitario. L’emanazione del nuovo Regolamento statale (16 agosto 1909 n. 615) e l’occupazione dei nuovi locali a Capodichino imposero la stringente necessità di adottare il nuovo regolamento organico.
Tale dovere venne ottemperato con la presentazione di uno progetto contenente le
sole norme organiche in base alle quali il manicomio avrebbe funzionato, demandando ad un successivo regolamento interno la «determinazione delle norme particolari di servizio»99. Il progetto di regolamento organico venne presentato nella
tornata del 10 giugno 1910 e, dopo discussione evidentemente complessa ed articolata, licenziato agli inizi del 1912, per essere poi ulteriormente approvato, con modificazioni, nel successivo dicembre dal Consiglio Superiore di Sanità. Alcune
norme di dettaglio di quel testo vennero successivamente modificate dall’amministrazione provinciale tra il 1913 e il 1919. Infine, nel 1920, la provincia di Napoli
promulgò un Testo Unico delle disposizioni regolamentari, coordinato oltre che al
Regolamento statale del 1909, anche con il «Regolamento organico generale pel
personale dipendente dall’amministrazione provinciale», licenziato con deliberazione del 28 maggio 1914, approvato dal prefetto il 22 giugno successivo100. Del
progetto presentato nel 1910, tuttavia, giova ricordare, tra i punti qualificanti, la
proposta di ripristino, non accolta, della Commissione amministrativa, presente nei
regolamenti ottocenteschi ed abolita agli inizi del ‘900, nonché il mantenimento dei
locali della vecchia struttura manicomiale del Sales, come
asilo de’ cosiddetti folli tranquilli (ebeti, cretini, epilettici etc. ) non pericolosi per alcuno, con una diversa e più economica organizzazione de’ servizi, in rispondenza al nuovo
Regolamento per l’esecuzione della legge sui manicomi101.
Relativamente alle problematiche connesse al mantenimento dei folli tranquilli,
la controversia sulla distinzione tra «folli pericolosi a se e agli altri e folli tranquilli» continuava, poiché il relatore, il deputato provinciale Palumbo, riteneva che
l’art. 1 della legge del 1904 non avesse dettato un indirizzo sufficientemente chiaro
in materia. Tuttavia, uniformandosi ai canoni della dottrina giuridica corrente sostenne che questo compito potesse essere sopportato dalla Provincia fino a quando
99
Ibid., p. 7.
Per l’esposizione dettagliata di parti rilevanti del regolamento, si rinvia alla descrizione delle
categorie del presente inventario.
101
Progetto di regolamento organico... cit., p. 9.
100
35
lo Stato non lo avesse riconosciuto o assunto per sé102. Invece, come si è visto, non
vi furono altre modiche di rilevanza sostanziale alle normative in materia psichiatrica fino al 1968, e quando lo Stato intervenne, lo fece impostando la politica
dell’assistenza sanitaria su basi estremamente diverse e innovative.
3. Il fondo documentario
Le carte dell’archivio del Bianchi erano fino a due anni fa relegate in condizioni estremamente precarie in alcuni scantinati della struttura ospedaliera. Dopo un
lavoro di recupero e di bonifica, si è proceduto all’ordinamento e all’inventariazione informatizzata della documentazione amministrativa, costituita da 2436
unità tra registri e fascicoli, prodotta tra il 1871 e il 1999. Dai documenti possiamo
con estrema puntualità ricavare i tempi e le modalità con le quali l’archivio delle
strutture manicomiali dell’Arco e del Sales fu via via organizzato, mentre non possediamo documentazione per una dettagliata ricostruzione delle vicende legate
all’archivio dell’ente dopo il trasferimento a Capodichino agli inizi del XX secolo.
Norme specifiche dedicate alla gestione dell’archivio erano state previste dal
regolamento del manicomio approvato nel 1889. L’art. 51, affermava che
l’impiegato destinato all’archivio avrà cura di tenere in perfetta regola, sotto sua responsabilità, gli incartamenti che gli si daranno a conservare, tenendoli in fascicoli separati,
sia riguardanti le persone, che riflettenti affari comuni inerenti al manicomio103.
La norma fissava sul piano generale il principio di una sistemazione
dell’archivio corrente ordinato e razionale. La disposizione assume una connotazione rinforzata con l’art. 53, ove si affermava che l’archivista «terrà sempre al
corrente un registro inventario di tutte le pratiche, moduli, libri, contratti e documenti di ogni specie, che si conservano in archivio»104. E’ importante sottolineare
che il successivo art. 54 sanciva per gli impiegati destinati all’archivio, e quindi
anche per quelli che non avessero una preparazione specifica, l’adempimento di
«tutti gli obblighi propri dell’archivario». Tali disposizioni regolamentari, tuttavia,
furono disattese per diverso tempo, poiché solo nel 1897, si provvide alla destinazione di un archivista. In quello stesso anno, peraltro, Luigi Vecchioni, componente della Commissione amministrativa del manicomio, dopo aver verificato lo stato
dell’archivio, scriveva che «le carte non furono mai tenute in regolari incartamenti
102
Ibidem. Nella relazione del deputato provinciale Palumbo, si legge: «Pretendere alla restrizione dell’assistenza obbligatoria non può essere l’indirizzo della provincia di Napoli, il cui capoluogo è
il centro più popoloso dello Stato ed è la capitale del Mezzogiorno. Non solo a’ diritti del cuore, ma
altresì a quelli della dignità, gli amministratori devono rendere omaggio, quando l’adempimento estensivo del servizio pubblico non s’allontana dalle funzioni obbligatorie per legge, e rispecchia il
maggior grado di civiltà della cittadinanza».
103
Statuto e Regolamento del Manicomio provinciale di Napoli, Napoli, Giannini, 1890, p. 23.
104
Ibidem.
36
con la debita divisione per materie, per anno, ma conservavansi in frammenti separati, senza divisione alcuna e con poca conclusione»105. Ciò era dovuto all’assenza
di un archivista, di locali e di scaffalature idonee alla conservazione. Solo gli atti di
particolare interesse amministrativo, oggetto di un precedente parziale intervento
del 1890, risultavano correttamente gestiti, ossia il protocollo, le cartelle cliniche,
la contabilità e le «più importanti d’indole amministrativa e contrattuali»106.
L’esigenza, dunque, di un archivio ordinato si sentì solo a partire dal 1897, quando
si pensò di organizzarlo nella sezione di S. Francesco di Sales. A tal fine venne deliberata la somma di £. 437.15, per l’acquisto e la costruzione di strutture lignee,
atte alla sistemazione delle carte. Non sappiamo, tuttavia, quanta documentazione
fosse andata nel frattempo perduta. E’ anche opportuno segnalare che nel 1903 venivano segnalati ulteriori danni arrecati alle carte dai topi107.
Il 16 gennaio 1899, l’archivista Locascio scrisse che, per procedere al riordinamento, dell’archivio si dovevano «sceverare ed annotare in apposito elenco tutti
gli incartamenti relativi alle pratiche esaurite da oltre un decennio per spedirli
all’archivio centrale di S. Maria la Nova», sede dell’Archivio della Provincia, e
successivamente procedere allo studio e classificazione di tutti gli altri incartamenti, prevedendo l’ausilio di due funzionari, Billi e Padula108.
Un titolario di classificazione per l’organizzazione delle pratiche, peraltro, era
stato proposto nel 1897 dallo stesso Vecchioni unitamente a Bianchi. Era organizzato in cinque sezioni articolate in rubriche, ciascuna delle quali strutturata in categorie109.
Il 4 settembre 1899 venne presentato un «elenco delle contabilità, situazioni
giornaliere e mandati di pagamento che si rimettono all’archivio provinciale in S.
Maria la Nova», dal quale si ricava che furono versati 3282 fascicoli di «mandati»
dal 1873 al 1886; un numero imprecisato di «mandati bollati», pervenuti dalla Deputazione provinciale dal 1873 al 1879, di «quietanze» dal 1881 al 1886, di fascicoli relativi a «contabilità 1887-1888», di fascicoli relativi a «stipendi e salari» del
1883-1884, 1889 e 1891, di «quietanze di mandati» per l’anno 1885, di fascicoli
relativi alla «gestione Anguissola», di fascicoli relativi alle «situazioni giornaliere»
dal 1876 al 1889 e dal 1891-1892, di fascicoli relativi a «situazioni generali» dal
1881 al 1898, di «diete» dal 1890 al 1896, di «carpette vittitazione» dal 1893 al
105
AOLB, Carteggio Sales, b. 2022, fasc. 631.
Ibidem.
107
Ibidem.
108
Ibid., b. 2022, fasc. 632. Nel verbale della Commissione amministrativa del 10 maggio 1900,
si afferma «che nessun provvedimento ha preso la Deputazione provinciale in merito al compenso
straordinario per i due funzionari, che devono compiere il lavoro di riordinamento. Poiché sopra siffatta proposta nessun provvedimento è stato partecipato, mentre anche in previsione del trasferimento
del manicomio al nuovo edificio a Capodichino, è prudente che il lavoro di ordinamento dell’archivio
si trovi già compiuto e che funzioni un regolare sistema di registrazione attualmente del tutto inesistente».
109
Ibid., b. 2022, fasc. 631. Il titolario di classificazione, ripartito in cinque rubriche: personale,
affari amministrativi, movimento dei folli, ragioneria, economato, a loro volta suddivise in categorie,
non fu mai adoperato. Si può leggere nella versione integrale in appendice al volume.
106
37
1898, di «registri di carpette» dal 1872 al 1890, di «situazioni» dal 1893 al 1895, di
«registri caffè ai folli» dal 1877 al 1897, di «richiesta di generi» dal 1890 al 1893,
di «richiesta di spese straordinarie» dal 1890 al 1897, di «denunzie di richiesta di
oggetti da scrittoio» dal 1889 al 1897, di fascicoli relativi a «servizi generali e spese occorse per il 1890-1891», di fascicoli relativi a «stipendi delle suore» per il
1889-90, di fascicoli relativi a «quadri riassuntivi per i generi consumati per la vittitazione», di fascicoli relativi a «contabilità del gas, medicinali, suore, maggiori
assegni ai custodi e ai barbieri» per il 1891, di fascicoli relativi «a contabilità versamenti in madrefedi» dal 1873 al 1884110.
Nel corso del primo semestre del 1903 «i verbali di consegna, le verifiche di
cassa, la contabilità e le forniture» relative agli anni 1883-1902, attinenti alla gestione degli economi Locascio, Morino, Praus, Prisco, Correale, della Rocca e Carravetta furono inviati alla Deputazione provinciale111. Ancora, il 16 luglio 1909, il
segretario generale della Provincia, su proposta dall’archivista del manicomio, autorizzava il versamento nell’archivio provinciale dei «fascicoli dei folli deceduti da
oltre un decennio»112. L’operazione incontrò la ferma opposizione del Bianchi, il
quale sulla stessa pratica di autorizzazione scrisse: «Vieto alla segreteria di mandar
via le storie cliniche con i fascicoli perché (…) dovranno costituire un materiale
specifico da archivio ad uso dei medici»113. Alla ferma ed avveduta opposizione del
Bianchi può farsi risalire la causa determinante della conservazione illimitata delle
cartelle cliniche dei pazienti che, ancor oggi, costituiscono una fonte preziosa per la
ricostruzione storica della nosografia psichiatrica.
Ogni tentativo di verificare nell’archivio della Provincia di Napoli l’esistenza
della documentazione precedentemente elencata è stato vano, a causa dell’impraticabilità igienico-sanitaria dei locali.
Sappiamo, comunque, che nell’ottobre 1909, quando fu inaugurata la nuova
sede, la consistenza dell’archivio era di circa ottomila fascicoli di natura amministrativa, distribuiti in categorie organizzate «per numero progressivo, per la facile e
sollecita ricerca, come vien fatto in tutti gli archivi ben ordinati»114, e le cartelle cliniche dei ricoverati.
La proposta di classificazione del Vecchioni, come su indicato, non venne seguita né sappiamo se vi furono ancora versamenti all’archivio provinciale.
110
Ibidem.
Ibidem.
112
Ibidem. Ancora, il 3 gennaio 1907, effettuato lo spoglio dei fascicoli dei folli deceduti da oltre
un decennio, l’archivista ne proponeva l’invio all’archivio generale di S. Maria la Nova. Il direttore
approvava e chiedeva se fosse possibile effettuare il versamento, dovendosi l’ufficio amministrativo
trasferire nei locali di Capodichino. Il segretario generale della Provincia, Guarino, con nota del 7
gennaio, affermava di non aver nulla in contrario al versamento nell’archivio di deposito di S. Maria
la Nova, a condizione che i fascicoli fossero ordinati in apposito «notamento in doppio», in modo che
fosse possibile farne un immediato riscontro alla consegna e rendere agevole la ricerca in avvenire. Il
versamento venne disposto per il 16 luglio 1909.
113
Ibid., b. 2022, fasc. 631, nota autografa a margine di una missiva datata 16 luglio 1909, spedita
dal segretario generale della Provincia al direttore del manicomio.
114
Ibidem.
111
38
In una lettera del 31 luglio 1943115, il direttore Sciuti segnalava al segretario
dell’amministrazione provinciale la presenza dell’archivio nei locali immediatamente sottostanti il tetto della struttura ospedaliera, e quindi il pericolo grave per
l’ospedale, poiché in caso di incursione aerea le fiamme provocate dagli «spezzoni
incendiari» avrebbero trovato in esso un sicuro alimento «per la grande quantità di
carte ivi depositate». Inoltre, suggeriva Sciuti, sarebbe stato necessario svecchiare
l’archivio, poiché molti documenti non erano più utili «dato il grande tempo trascorso». Pertanto essi avrebbero potuto essere inviati alla Croce Rossa con utile
vantaggio sia per la nobile associazione sia per l’ospedale per fare spazio
nell’archivio e «diminuirne il peso».
Non sappiamo se a questa proposta venne dato seguito e se ad essa sia da attribuire parte della responsabilità delle attuali lacune. Anche in caso affermativo, la
proposta di scarto, fortunatamente non riguardò le cartelle cliniche. Difatti, il 12
settembre 1968, alla circolare ministeriale trasmessa dall’ufficio del Medico provinciale di Napoli, con la quale veniva prolungato da dieci a venticinque anni il periodo di conservazione delle cartelle cliniche, il direttore Eustachio Zara rispondeva orgogliosamente con queste parole: «si assicura codesto spett.le Ufficio che tutte
le cartelle cliniche ed i fascicoli riflettenti i ricoverati in quest’Ospedale sono conservati nell’Archivio dell’Ospedale dall’epoca del suo funzionamento»116.
4. Il lavoro di riordino
La documentazione si presentava in condizioni di totale abbandono in vari depositi della struttura, in una situazione igienicamente precaria e in assoluto disordine. In una fase iniziale si è provveduto al recupero del materiale, alla bonifica e ad
una prima organizzazione secondo grandi tipologie archivistiche. Immediatamente
è risultato che non tutti gli anni erano rappresentati in modo quantitativamente omogeneo. La documentazione riguardante i pazienti, come i registri e i verbali di
ammissione e di dimissione, i verbali di ammissione e diagnosi, i registri di matricola, le dimissioni con atti di responsabilità, le richieste di informazioni, il movimento dei folli ecc., si presentava senza salti cronologici. Diversa, purtroppo, era
stata la sorte di altri nuclei documentari relativi alle forniture, all’economato, al casermaggio a tutto ciò che potesse essere utile ad una puntuale ricostruzione storicoamministrativa del manicomio che si presentava particolarmente lacunosa.
Sulla base di quanto rinvenuto l’inventario è stato organizzato in 25 serie comprensive di registri e testi, un carteggio classificato secondo il titolario in uso al
manicomio Arco-Sales, un carteggio classificato secondo il titolario in uso al manicomio di Capodichino e un carteggio non classificato.
La difficoltà del lavoro è stata determinata dall’uso di titolari diversi. Alcune
volte indicazioni archivistiche preziose sono state ricavate persino da cartelline ori115
116
AOLB, Carteggio Capodichino, b.2024, fasc. 664.
Ibid., b. 2026, fasc. 684.
39
ginarie, ritrovate vuote.
Un primo quadro di classificazione degli atti è relativo agli anni 1872-1909,
quando i folli erano ricoverati nelle strutture Arco e Sales. Con il trasferimento della sede a Capodichino nel 1909 fu utilizzata una nuova struttura classificatoria fino
alla metà degli anni ’60, quando fu nuovamente modificata.
Il primo titolario, oggi «Carteggio classificato secondo il titolario in uso al manicomio Sales», fu sicuramente messo a punto nel 1897 ed è stato quasi interamente ricostruito. Delle 60 categorie individuate, difatti, mancano solo quattro titoli e
gli atti corrispondenti.
Il secondo titolario, invece, non è stato individuato integralmente, in quanto la
documentazione non ne ha permesso la completa ricostruzione. Senza dubbio, grazie allo spoglio dei registri di protocollo e ad alcune segnature originarie, le categorie certe sono la 6 (richiesta informazioni), la 7 (affari generali dell’ospedale) dalla
9 alla 16 (corrispondenti alle diverse figure del personale in servizio), la 19 (forniture), dalla 20 alla 26 (dedicate ai folli). Tra il 1964 e il 1965 con la modifica del
titolario, ora «Carteggio classificato secondo il titolario in uso al manicomio di Capodichino», ebbe luogo una sostanziale redistribuzione degli atti precedentemente
accorpati in modo non omogeneo. Ad esempio nella categoria 20, dove erano collocate anche carte relative al personale, furono lasciati solo i documenti relativi ai
folli, mentre le altre furono sistemate nella categoria 7. Gli atti già classificati nella
categoria 7 trasmigrarono nella 1 (affari generali dell’ospedale). Altre carte prima
inserite nella categoria 20 trasmigrarono nella 21, ecc.
Attualmente la documentazione è distribuita in 26 categorie. I circa 55.000 fascicoli personali dei pazienti, ospitati dal manicomio nel corso della sua storia, sono oggetto di un lavoro di schedatura analitica, per la cui descrizione si rimanda
all’intervento di Leonardo Musci e Giovanni Villone in questo volume..
A parte, rispetto ai due precedenti carteggi, è stato collocato un nucleo interessante di fogli sciolti, prodotto tra l’aprile e il dicembre 1871, momento della nascita
del manicomio provinciale, riordinato soltanto cronologicamente, in quanto non
presentava nessuna congruità con le carte governate dal titolario in uso al Sales e,
quindi, senza dubbio, non sottoposto alle operazioni di riordino avviate nel 1897.
Uguale discorso vale per i nuclei relativi alla «Corrispondenza dei Direttori» e
alla «Corrispondenza dell’assessore Cirillo», che non rivelano alcuna affinità classificatoria con il carteggio governato dal titolario in uso dal 1909 a Capodichino.
Per le serie archivistiche e le loro articolazioni interne vengono dati il titolo, gli
estremi cronologici, la consistenza generale e una descrizione che dà conto delle
tipologie documentarie e delle norme legislative e regolamentari di riferimento (esse purtroppo si fermano al 1920, in quanto non si è rinvenuto il testo del Regolamento approvato dalla Provincia di Napoli nel 1955, ad oggi non disponibile nemmeno presso il Centro di Documentazione della Provincia).
La numerazione delle unità archivistiche non tiene conto della loro tipologia ed
è riferita indifferentemente a buste, registri o fascicoli. La tipologia è messa in
chiaro nel caponerie.
40
La documentazione è stata organizzata secondo il criterio cronologico all'interno delle singole serie. Per ciascuna unità archivistica vengono indicati la collocazione, il numero, l’eventuale segnatura originaria (in parentesi tonde),
l’intitolazione, gli estremi cronologici, il contenuto, lo stato di conservazione se
critico.
Per l’informatizzazione dell’inventario è stato utilizzato l’applicativo Arianna
2.0.
41
I. Statuti e regolamenti (1873-1920)
1 busta
La serie contiene opuscoli a stampa dello statuto e dei regolamenti del manicomio, approvati nel 1873, nel 1889 e nel 1920 dalla Deputazione provinciale. E’
presente anche il progetto di regolamento organico presentato dal deputato provinciale Giuseppe Palumbo nella seduta del 10 giugno 1910. I testi, in copia, rinvenuti
nella biblioteca dell’Istituto, sono stati collocati fisicamente nell’archivio.
Si veda anche infra XXVI.1 Carteggio classificato secondo il titolario in uso al
manicomio Sales, cat. 42, fascc. 624-625.
1
Statuti e Regolamenti del Manicomio Provinciale di Napoli.
5 opuscoli.
1873 - 1920
II. Ordini di servizio (1929-1983)
4 buste
Disposizioni del direttore inerenti le attività ed i servizi del manicomio provinciale. Per grandi tipologie riguardano i turni di guardia dei medici, degli infermieri
e del personale ausiliario, l’organizzazione dei servizi, gli avvisi per visite da parte
di autorità, aspetti relativi alla disciplina del personale, disposizioni relative alle
forniture di generi vari occorrenti all’ospedale, ecc.
Altri ordini di servizio in XXVI.1 Carteggio classificato secondo il titolario in
uso al manicomio Sales, cat. 15, fasc. 71.
2
3
fascc. 16
fascc. 11
1929 - 1939
1940 - 1949
4
5
fascc. 15
fascc. 11
1950 - 1969
1970 - 1983
III. Registri di matricola e pandette (1871-1990)
84 registri
La redazione e la cura dei registri matricola erano di competenza degli uffici di
segreteria. Infatti, in base dell’art. 33 del regolamento del 1890, era compito del
segretario “tenere sempre al corrente il registro di matricola”. Tali registri documentano alcuni dati essenziali per l’individuazione dei pazienti ospitati nell’ospe-
43
dale psichiatrico provinciale. Per quel che concerne i registri di matricola uomini, i
primi due furono sicuramente redatti nella Sezione Arco, ove vennero inviati i primi pazienti, provenienti da Aversa, il terzo ed il quarto furono redatti per i pazienti
ospitati successivamente nella sezione Sales. Essi sono caratterizzati da una registrazione contestuale al ricovero secondo un criterio alfabetico e cronologico. I registri dal n. 5 al n. 10 si possono considerare di transizione rispetto ai successivi, in
quanto il criterio di registrazione adottato in quel periodo era governato da una evidente casualità. In essi, tuttavia, si evidenziano, sicuramente annotate in data posteriore, il numero di categoria e il numero di fascicolo personale del paziente, rispondenti ad un disegno di riorganizzazione tendente a far coincidere il numero di
registrazione matricolare con il numero posizione della cartella clinica per ciascuna
categoria di riferimento. Tale riorganizzazione coincise con il trasferimento del
manicomio nella nuova sede di Capodichino. Con il registro n. 11, relativo all’anno
1908, la coincidenza tra i due elementi comincia a realizzarsi. Nel successivo registro relativo al 1909 essa diviene effettiva, attuando una collimante sequenza seriale progressiva e costante nel tempo. I registri, inoltre, sono distinti in due diverse
aggregazioni, individuate come categoria 22 e categoria 23. La prima di esse comprende i nominativi di tutti i folli maschi residenti nel territorio della provincia di
Napoli; la seconda tutti i folli maschi residenti fuori provincia. La distinzione obbedisce alla necessità di un’organizzazione degli uffici estremamente efficace e,
allo stesso tempo, alla pronta e immediata individuazione degli enti provinciali,
obbligati per legge al mantenimento dei soggetti internati nel manicomio. La diversificazione in due distinte categorie, tuttavia, venne introdotta solo a partire dagli
inizi del Novecento, in coincidenza con l’introduzione del nuovo criterio di registrazione. Per tale motivo, dunque, i primi quattro registri della sottoserie, diversamente dai successivi, identificano i soggetti arrivati in manicomio secondo un criterio puramente cronologico. I primi tre registri presentano molteplici finche, in cui
sono indicati dati anagrafici, paternità e maternità, stato civile, ultimo domicilio,
professione, “natura della pazzia risultante dal certificato medico che ne autorizza
l’ammissione”, autorità che richiede l’ammissione, data dell’ammissione, deliberazione della Deputazione provinciale che ne approva l’ammissione, “data del giorno
in cui venne dichiarato mentecatto”, classificazione definitiva del paziente, recidive
di ammissione e di dimissione, giorno della dimissione, causa della dimissione, referenze, classificazione d’archivio, osservazioni. L’organizzazione delle finche,
tuttavia, nel corso del tempo ha subito alcune modiche. Difatti, a partire dal 1892
(registro n. 4) le ultime quattro voci sono sostituite dalla voce “natura e storia della
malattia mentale”; un’altra finca viene utilizzata per indicare da quale giorno il folle era a carico della Deputazione provinciale, della famiglia o di terzi. A partire dal
1903 (registro n. 8) il numero e l’ordine definitivo delle finche diviene il seguente:
dati anagrafici, paternità, stato civile, condizione, autorità che richiede
l’ammissione, data dell’ammissione e della dimissione, causa della dimissione, dichiarazione di competenza, note.
Anche i registri appartenenti alla sottoserie “donne” sono suddivisi in due diverse aggregazioni, individuate come categoria 24 e categoria 25. La prima di esse
44
comprende i nominativi di tutte le donne folli residenti nel territorio della provincia
di Napoli; la seconda tutte le donne folli residenti fuori provincia. Per essi valgono
le considerazioni già fatte per i registri di matricola maschili. Per quanto riguarda
l’organizzazione delle finche il primo volume ha caratteristiche identiche ai primi
tre registri dei folli maschi. Le finche risultano modificate nel successivo volume.
Difatti le ultime quattro voci sono sostituite dalla voce “natura e storia della malattia mentale”; un’altra finca venne utilizzata per indicare da quale giorno
l’ammalata era a carico della Deputazione provinciale, della famiglia o di terzi.
Con il registro n. 4, relativo agli anni 1904-1907, si afferma il numero e l’ordine
definitivo delle finche, perfettamente identico ai registri della sottoserie uomini.
Per quel che concerne la redazione dei registri, si può notare che i primi due presentano una registrazione dei pazienti non consecutiva, infatti entrambi iniziano dal
numero 1. Il terzo registro, accoglie nominativi non presenti nei due precedenti volumi. I registri n. 4 e n. 5 si possono considerare di transizione rispetto alla sistemazione ed organizzazione dei successivi. Il registro n. 6, relativo agli anni 19091911, realizza la stessa omogenea sequenza di coincidenza reale e costante tra numero di registrazione matricolare e numero di posizione del fascicolo personale,
distinti per categoria di appartenenza. Tale sistemazione, anche in questo caso, assume valenza definitiva. Concludono la serie due pandette alfabetiche di folli residenti fuori dalla provincia di Napoli.
1. Uomini (1871-1990)
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
1871 - 1878
1879
1886 - 1892
1892 - 1900
1885 - 1900
1885 - 1901
1899 - 1902
1903
1903 - 1905
1905 - 1907
1908 - 1909
1909 - 1910
1910 - 1911
1911 - 1912
1912 - 1913
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
1913 - 1914
1914 - 1915
1915 - 1918
1918 - 1919
1919 - 1922
1922 - 1924
1924 - 1926
1926 - 1928
1928 - 1930
1930 - 1932
1932 - 1934
1934 - 1935
1935 - 1937
1937 - 1939
1939 - 1940
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
1940 - 1942
1942 - 1945
1945 - 1947
1947 - 1949
1949 - 1951
1951 - 1953
1953 - 1955
1955 - 1956
1956 - 1958
1960 - 1961
1961 - 1963
1963 - 1964
1964 - 1966
1966 - 1968
1969 - 1970
45
51
52
1971 - 1974
1974 - 1975
53
54
1975 - 1976
1976 - 1977
55
1977 - 1990
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
1960 - 1962
1962 - 1963
1963 - 1965
1965 - 1968
1968 - 1970
1970 - 1972
1972 - 1973
1973 - 1975
1975 - 1976
1976 - 1983
2. Donne (1871-1983)
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
1871 - 1879
1862 - 1898
1889 - 1900
1904 - 1907
1907 - 1909
1909 - 1911
1911 - 1913
1913 - 1915
1916 - 1918
1923 - 1926
1927 - 1930
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
1930 - 1933
1936 - 1937
1936 - 1938
1938 - 1941
1941 - 1944
1944 - 1949
1949 - 1951
1951 - 1953
1953 - 1955
1955 - 1958
1958 - 1960
3. Pandetta alfabetica dei ricoverati residenti fuori della provincia di
Napoli (s. d. )
88
s. d.
89
s. d.
IV. Verbali di ammissione (1900-1981)
369 registri
La disciplina dell’ammissione degli alienati ha subito variazioni non irrilevanti
attraverso le diverse disposizioni normative succedutesi nel corso del tempo e attraverso la soluzione delle controversie tra le amministrazioni presenti sul territorio
competenti in materia. Il problema era di rilevante importanza, in quanto l’ammissione in una struttura manicomiale non nasceva esclusivamente da esigenze terapeutiche, ma era anche una misura di ordine pubblico finalizzata all’allontanamento degli elementi pericolosi per sé e per gli altri dalla società civile. A Napoli,
inizialmente, in mancanza di una norma di carattere generale, l’ammissione al manicomio provinciale era disciplinata dagli artt. 106-111 del reg.to 1873 e richiedeva
l’intervento del questore; negli altri comuni della provincia la competenza era del
sindaco. Il provvedimento d’invio al manicomio doveva essere accompagnato da
46
alcuni necessari documenti giustificativi, espressamente indicati nell’art. 106. A
fronte dell’esigenza di sicurezza sociale si faceva anche sentire anche quella di un
maggiore garantismo per la libertà individuale. Infatti, nel reg.to del 1890, artt.
188-192, la disciplina delle ammissioni venne innovata assoggettando le ammissioni a procedimenti più rigorosi. Con la legge del 1904 e il successivo Regolamento d’attuazione del 1909, tutte le incertezze precedentemente avutesi in materia,
vennero definitivamente superate.
La documentazione è costituita da verbali in cui sono riportati i dati anagrafici
dei singoli pazienti, gli oggetti posseduti al momento del ricovero (si veda per questi la serie XVI Fardellario) e l’indicazione dell’autorità che ne ha disposto
l’internamento.
1. Uomini
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
111
112
1900
1901
1902
1903
1904
1905
1906
1907
1908
1909
1910
1911
1912
1913
1914
1915
1916
1917
1918
1919
1920
1921
1922
113
114
115
116
117
118
119
120
121
122
123
124
125
126
127
128
129
130
131
132
133
134
135
1923
1924
1925
1926 gen. - giu.
1926 lug. - dic.
1927 gen. - lug.
1927 lug. - dic.
1928
1929 gen. - lug.
1929 mag. - ago.
1929 ago. - dic.
1930
1931 gen. - giu.
1931 lug. - dic.
1932 gen. - giu.
1932 lug. - dic.
1933 gen. - giu.
1933 lug. - ago.
1933 ago. - dic.
1934 gen. - giu.
1934 lug. - dic.
1935 gen. - giu.
1935 lug. - dic.
47
136
137
138
139
140
141
142
143
144
145
146
147
148
149
150
151
152
153
154
155
156
157
158
159
160
161
162
163
164
165
166
167
168
169
170
48
1936 gen. - giu.
1936 lug. - dic.
1937 gen. - giu.
1937 lug. - dic.
1938 gen. - giu.
1938 lug. - dic.
1939 gen. - giu.
1939 lug. - dic.
1940 gen. - giu.
1940 lug. - dic.
1941 gen. - giu.
1941 lug. - dic.
1942 gen. - giu.
1942 lug. - dic.
1943 gen. - giu.
1943 lug. - dic.
1944 gen. - giu.
1944 lug. - dic.
1945 gen. - giu.
1945 lug. - dic.
1946 gen. - giu.
1946 lug. - dic.
1947 gen. - giu.
1947 lug. - dic.
1948 gen. - giu.
1948 lug. - dic.
1949 gen. - giu.
1949 lug. - dic.
1950 gen. - giu.
1950 lug. - dic.
1951 gen. - giu.
1951 lug. - dic.
1952 gen. - giu.
1952 lug. - dic.
1953 gen. 1 - feb. 23
171
172
173
174
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190
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193
194
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1953 feb. 24 - mag. 25
1953 mag. 23 - lug. 31
1953 ago. 1 - nov. 4
1953 nov. 5 - dic. 31
1954 gen. 1 - feb. 16
1954 feb. 17 - apr. 26
1954 apr. 26 - mag. 17
1954 mag. 17 - ago. 4
1954 ago. 10 - ott. 26
1954 ott. 26 - dic. 31
1955 gen. 1 - apr. 13
1955 apr. 13 - giu. 23
1955 giu. 23 - set. 3
1955 set. 3 - nov. 30
1955 dic. 1 - 1956 mar. 1
1956 mar. 2 - mag. 18
1956 mag. 18 - ago. 1
1956 ago. 1 - set. 20
1956 set. 21 - 1957 gen. 13
1957 gen. 15 - apr. 13
1957 apr. 13 - giu. 18
1957 giu. 18 - ago. 21
1957 ago. 22 - set. 28
1957 ott. 1 - nov. 16
1957 nov. 17 - 1958 gen. 6
1958 gen. 6 - feb. 19
1958 feb. 22 - mar. 28
1958 mar. 28 - mag. 24
1958 mag. 26 - giu. 16
1958 giu. 16 lug. 24
1958 lug. 24 - ago. 15
1958 ago. 15 - set. 9
1958 set. 11 - ott. 24
1958 ott. 24 - dic. 22
1958 dic. 22 - 1959 gen. 31
206
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1959 feb. 1 - mar. 28
1959 mar. 28 - apr. 26
1959 apr. 26 - mag. 17
1959 mag. 17 - giu. 19
1959 giu. 20 - lug. 21
1959 lug. 21 - ago. 29
1959 ago. 29 - ott. 14
1959 ott. 15 - dic. 1
1959 dic. 1 - 1960 gen. 21
1960 gen. 22 - feb. 28
1960 feb. 29 - apr. 10
1960 apr. 10 - mag. 29
1960 mag. 29 - lug. 5
1960 lug. 6 - ago. 15
1960 ago. 16 - ott. 27
1960 ott. 28 - 1961 feb. 16
1961 feb. 17 - apr. 15
1961 apr. 15 - set. 21
1961 set. 21 - nov. 24
1961 nov. 24 - 1962 mar. 10
1962 mar. 10 - mag. 5
1962 mag. 5 - giu. 11
1962 giu. 11 - lug. 17
1962 lug. 17 - set. 13
1962 set. 14 - nov. 8
1962 nov. 8 - 1962 gen. 8
1963 gen. 9 mar. 9
1963 mar. 9 - mag. 11
1963 mag. 13 - lug. 2
1963 lug. 3 - set. 5
1963 set. 7 - nov. 18
1963 nov. 19 - 1964 gen. 28
1964 gen. 28 - apr. 3
1964 apr. 3 - giu. 1
1964 giu. 1 - giu. 27
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274
275
1964 giu. 29 - lug. 26
1964 lug. 26 - ago. 27
1964 ago. 28 - set. 29
1964 set. 30 - ott. 29
1964 ott. 30 - nov. 30
1964 dic. 1 - 1965 gen. 14
1965 gen. 15 - feb. 13
1965 feb. 14 - nar. 16
1965 mar. 17 - apr. 27
1965 apr. 27 - mag. 23
1965 mag. 23 - giu. 26
1965 giu. 27 - lug. 28
1965 lug. 29 - ago. 28
1965 ago. 30 - ott. 1
1965 ott. 2 - nov. 10
1965 nov. 11 - 1966 gen. 5
1966 gen. 5 - feb. 16
1966 feb. 17 - apr. 18
1966 apr. 18 - mag. 25
1966 mag. 25 - giu. 24
1966 giu. 24 - ago. 1
1966 ago. 2 - set. 13
1966 set. 13 - nov. 7
1966 nov. 8 - 1967 gen. 7
1967 gen. 9 - feb. 14
1967 feb. 14 - mar. 15
1967 mar. 16 - apr. 22
1967 apr. 23 - giu. 5
1967 giu. 5 - lug. 6
1967 lug. 6 - ago. 10
1967 ago. 11 - set. 26
1967 set. 26 - ott. 31
1967 ott. 31 - dic. 31
1968
1969
49
276
277
278
279
280
281
1970
1971
1972
1973
1974
1975
282
283
284
285
286
287
1975
1976
1976
1977
1977
1977 - 1981
2. Donne
288
289
290
291
292
293
294
295
296
297
298
299
300
301
302
303
304
305
306
307
308
309
310
311
312
313
50
1900
1901
1902
1903
1904
1905
1906
1907
1908
1909
1910
1911
1912
1913
1914
1915
1916
1917
1918
1919
1920
1921
1922
1923
1924
1925
314
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333
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335
336
337
338
339
1926 gen. - lug.
1926 ago. dic.
1927
1928
1929 gen. - ago.
1929 ago. - dic
1930
1931
1932 gen. - giu.
1932 lug. - dic.
1933 gen. - giu.
1933 lug. - dic.
1934 gen. - giu.
1934 lug. - dic.
1935 gen. - giu.
1935 lug. - dic.
1936 gen. - giu.
1936 lug. - dic.
1937 gen. - giu.
1937 lug. - dic.
1938 gen. - giu.
1938 lug. - dic.
1939 gen. - giu.
1939 lug. - dic.
1940 gen. - giu.
1940 lug. - dic.
340
341
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1941 gen. - giu.
1941 lug. - dic.
1942 gen. - giu.
1942 lug. - dic.
1943 gen. - giu.
1943 lug. - dic.
1944 gen. - giu.
1944 lug. - dic.
1945 gen. - giu.
1945 lug. - dic.
1946 gen. - giu.
1946 lug. - dic.
1947 gen. - giu.
1947 lug. - dic.
1948 gen. - giu.
1948 lug. - dic.
1949 gen. - giu.
1949 lug. - dic.
1950 gen. - giu.
1950 lug. - dic.
1951 gen. - giu.
1951 lug. - dic.
1952 gen. - giu.
1952 lug. - dic.
1953 gen. 3 - mag. 13
1953 mag. 15 - set. 3
1953 set. 5 - 1954 gen. 28
1954 gen. 30 - giu. 16
1954 giu. 16 - ott. 5
1954 ott. 6 - 1955 mar. 18
1955 mar. 29 - lug. 6
1955 lug. 7 - nov. 8
1955 nov. 9 - 1956 mar. 24
1956 mar. 24 - lug. 9
1956 lug. 9 - dic. 4
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1956 dic. 5 - 1957 mar. 29
1957 mar. 29 - lug. 9
1957 lug. 10 - ott. 14
1957 ott. 15 - dic. 25
1957 dic. 25 - 1958 feb. 21
1958 feb. 21 - apr. 21
1958 apr. 21 - giu. 11
1958 giu. 21 - lug. 25
1958 lug. 26 - set. 10
1958 set. 10 - nov. 6
1958 nov. 6 - 1959 gen. 12
1959 gen. 14 - feb. 25
1959 feb. 25 - mar. 17
1959 mar. 18 - mag. 9
1959 mag. 9 - giu. 23
1959 giu. 24 - ago. 4
1959 ago. 4 - ott. 5
1959 ott. 6 - dic. 11
1959 dic. 12 - 1960 feb. 2
1960 feb. 3 - apr. 1
1060 apr. 2 - mag. 18
1960 mag. 19 - giu. 27
1960 giu. 28 - ago. 17
1960 ago. 18 - ott. 14
1960 ott. 15 - dic. 31
1961 gen. 1 - mar. 11
1961 mar. 12 - lug. 29
1961 lug. 29 - set. 22
1961 set. 23 - dic. 1
1961 dic. 4 - 1962 gen. 31
1962 feb. 1 - apr. 4
1962 apr. 10 - mag. 19
1962 mag. 21 - lug. 11
1962 lug. 12 - ago. 23
1962 ago. 24 - ott. 2
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1962 ott. 3 - nov. 9
1962 nov. 9 - 1963 gen. 2
1963 gen. 3 - feb. 11
1963 feb. 11 - mar. 18
1963 mar. 20 - mag. 11
1963 mag. 13 - lug. 15
1963 lug. 15 - set. 23
1963 set. 24 - dic. 19
1963 dic. 19 - 1964 mar. 10
1964 mar. 10 - mag. 23
1964 mag. 23 - giu. 25
1964 giu. 25 - lug. 30
1964 lug. 30 - set. 2
1964 set. 3 - ott. 26
1964 ott. 26 - dic. 10
1965 feb. 5 - mar. 13
1965 mar. 13 - apr. 4
1965 apr. 4 - mag. 16
1965 mag. 17 - giu. 23
1965 giu. 25 - ago. 2
1965 ago. 2 - set. 18
1965 set. 19 - nov. 4
1965 nov. 4 - dic. 31
1965 dic. 31 - 1966 feb. 19
1966 feb. 19 - apr. 13
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1966 apr. 13 - mag. 21
1966 mag. 21 - lug. 5
1966 lug. 5 - ago. 12
1966 ago. 12 - ott. 12
1966 ott. 14 - dic. 1
1966 dic. 3 - 1967 gen. 18
1967 gen. 18 - mar. 17
1967 mar. 18 - mag. 2
1967 mag. 3 - giu. 16
1967 giu. 16 - lug. 29
1967 lug. 29 - set. 21
1967 set. 22 - ott. 30
1967 ott. 30 - dic. 31
1968
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1972
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1974
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V. Verbali di dimissione (1900-1997)
267 registri
Le procedure di dimissione dal manicomio vennero disciplinate dagli artt. 112114 del reg.to del 1873 e dall’art. 193 del successivo reg.to del 1890. Sotto il governo del primo regolamento, era semplicemente prevista una formale declaratoria
di licenziamento emanata dalla Commissione amministrativa, su proposta del direttore. Dal 1890, invece, per la dimissione del folle era necessario darne immediata
comunicazione al questore o al prefetto. Successivamente anche questa procedura
52
venne disciplinata dalla legislazione varata agli inizi del Novecento.
La serie raccoglie i verbali di dimissione redatti all’atto del congedo degli alienati dalla struttura manicomiale. Essi indicano nome e cognome dei pazienti, motivi della dimissione, dati della persona affidataria e l’elenco degli oggetti riconsegnati.
1. Uomini
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1933 gen. - giu.
1933 lug. - dic.
1934 gen. 2 - mag. 17
1934 mag. 17 - set. 27
1934 set. 27 - dic. 31
1935 gen. 1 - ago. 27
1935 ago. 29 - dic. 31
1936
1937 gen. - giu.
1937 lug. - dic.
1938 gen. - giu.
1938 lug. - dic.
1939 gen. - giu.
1939 lug. - dic.
1940 gen. - giu.
1940 lug. - dic.
1941 gen. - giu.
1941 lug. - dic.
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1946
1947 gen. - giu.
1947 lug. - dic.
1947 giu. 4 - 1950 dic. 19
1948 gen. - giu.
1948 lug. - dic.
1949 gen. - giu.
1949 lug. - dic.
1950 gen. - giu.
1950 lug. - dic.
1951 gen. - giu.
1951 lug. - dic.
1952 gen. 1 - apr. 30
1952 mag. 1 - ago. 30
1952 set. 1 - nov. 6
1952 nov. 7 - dic. 31
1953 gen. 3 - gen. 24
1953 gen. 26 - mar. 27
1953 mar. 27 - lug. 20
1953 lug. 22 - nov. 14
1953 nov. 16 - dic. 31
1954 gen. 2 - mar. 17
1954 mar. 18 - giu. 28
1954 giu. 28 - ott. 21
1954 ott. 23 - 1955 gen. 31
1955 gen. 31 - mag. 30
1955 mag. 31 - set. 1
1955 set. 3 - dic. 15
1955 dic. 17 - 1956 mar. 29
1956 mar. 29 - lug. 28
1956 lug. 30 set. 20
1956 set. 20 - nov. 22
1956 nov. 23 - 1957 mar. 22
1957 mar. 22 - apr. 27
1957 apr. 28 - lug. 10
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1957 lug. 10 - set. 14
1957 set. 14 - nov. 22
1958 mar. 29 - ago. 13
1958 ago. 14 - dic. 15
1958 dic. 15 - 1959 mag. 2
1959 mag. 2 - set. 19
1959 set. 21 - dic. 18
1959 dic. 18 - 1960 mar. 31
1960 apr. 1 - giu. 24
1960 giu. 25 - set. 7
1960 set. 7 - dic. 2
1960 dic. 6 - 1961 feb. 24
1961 feb. 24 - apr. 28
1961 apr. 28 - ott. 7
1961 ott. 9 - dic. 30
1962 gen. 2 - apr. 20
1962 apr. 21 - lug. 17
1962 lug. 17 - ott. 4
1962 ott. 4 - dic. 4
1962 dic. 4 - 1963 gen. 22
1963 gen. 22 - apr. 27
1963 apr. 27 - lug. 13
1963 lug. 13 - ott. 4
1963 ott. 5 - dic. 7
1963 dic. 9 - 1964 feb. 13
1964 feb. 13 - mag. 5
1964 mag. 5 - lug. 24
1964 lug. 24 - set. 30
1964 ott. 1 - dic. 9
1964 dic. 9 - 1965 feb. 10
1965 feb. 10 - apr. 15
1965 apr. 15 - mag. 29
1965 mag. 31 - ago. 9
1965 ago. 9 - set. 17
1965 set. 17 - ott. 23
583
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1965 ott. 25 - dic. 12
1965 dic. 12 - 1966 gen. 15
1966 gen. 17 - mar. 21
1966 mar. 21 - mag. 13
1966 mag. 13 - lug. 15
1966 lug. 16 - ago. 25
1966 ago. 25 - ott. 19
1966 ott. 20 - dic. 14
1966 dic. 16 - 1967 feb. 5
1967 feb. 6 - mar. 24
1967 mar. 24 - giu. 8
1967 giu. 8 - lug. 28
1967 lug. 28 - set. 10
596
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1967 set. 11 - dic. 30
1968
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1970
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1972
1973
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1975
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1977
1997
1997
2. Donne
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1930 - 1931
1932 gen. - giu.
1932 lug. - dic.
1933 gen. - giu.
1934 gen. giu. .
1934 lug. - dic.
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1937
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1952 gen. 3 - lug. 23
1952 lug. 24 - nov. 25
1952 nov. 26 - 1953 apr. 4
1953 apr. 4 - set. 30
1953 ott. 1 - 1954 mar. 12
1954 mar. 14 - set. 19
1954 set. 20 - 1955 apr. 29
1955 apr. 29 –mag. 8
1955 mag. 8 - nov. 15
1955 nov. 16 - 1956 mar. 13
1956 mar. 13 - ago. 18
1956 ago. 24 - nov. 16
1956 nov. 16 - 1957 mar. 7
1957 mar. 7 - lug. 10
1957 lug. 11 - set. 28
1957 set. 28 - dic. 16
1957 dic. 18 - 1958 mar. 26
1958 mar. 27 - lug. 1
1958 lug. 1 - nov. 5
1958 nov. 10 - 1959 apr. 21
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711
712
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714
1959 apr. 24 - set. 14
1959 set. 14 - dic. 29
1959 dic. 30 - 1960 apr. 20
1960 apr. 20 - lug. 19
1960 lug. 19 - ott. 4
1960 ott. 4 - dic. 31
1961 gen. 9 - apr. 29
1961 mag. 1 - set. 6
1961 set. 6 - dic. 31
1962 gen. 1 - mar. 14
1962 mar. 16 - giu. 18
1962 giu. 18 - set. 7
1962 set. 7 - nov. 29
1962 nov. 30 - 1963 feb. 5
1963 feb. 6 - mag. 9
1963 mag. 9 - ago. 14
1963 ago. 15 - nov. 3
1963 nov. 5 - 1964 gen. 24
1964 gen. 25 - mag. 5
1964 mag. 5 - ago. 3
1964 ago. 3 - ott. 31
1964 nov. 3 - 1965 gen. 22
1965 gen. 22 - mag. 21
1965 mag. 24 - lug. 20
1965 lug. 21 - set. 3
1965 set. 4 - ott. 6
1965 ott. 6 - dic. 10
1965 dic. 20 - 1966 feb. 10
1966 feb. 10 - apr. 9
1966 apr. 9 - giu. 27
1966 giu. 27 - ago. 9
1966 ago. 9 - set. 13
1966 set. 13 - ott. 22
1966 ott. 22 - dic. 17
1967
715
716
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719
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1968
1969
1970
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1974
1976
1977
1997
1997
VI. Dimissioni in esperimento (1934-1936)
2 registri
Documentazione concernente i ricoverati dimessi sulla base delle prescrizioni
indicate dal Regolamento del 1909, modificato con d. lgt. 2 dic. 1915, n. 1847, in
base al quale l’ammalato se guarito (art. 64) veniva licenziato in via di prova; se
migliorato, invece, ai sensi dell’art. 66, veniva affidato alla custodia della famiglia
dietro autorizzazione giudiziaria.
726
1934 - 1936
727
1934 - 1936
VII. Ammissione e diagnosi (1904-1978)
72 quaderni
Quaderni e bollettari in cui il medico di guardia annotava i dati anagrafici, dettagliate descrizioni della sintomatologia e una diagnosi provvisoria dei pazienti
all’atto del ricovero in ospedale. La documentazione, ampiamente lacunosa, cambia tipologia nel corso del tempo: i primi quaderni riportano diagnosi narrate con
esemplificazione dei segni e sintomi della malattia. Questa pratica si perse quando
vennero introdotti i bollettari a stampa, per cui il lavoro del medico era ridotto a
riportare informazioni essenziali quali i dati identificativi del paziente e la diagnosi.
1. Uomini
728
729
1904
1905
730
731
1906 - 1907
1907 - 1908
732
733
1909
1956
57
734
735
736
1957
1958
1959
737
738
739
1960
1961
1962
740
1963
1920
1921
1921 - 1923
1922
1922
1922 - 1923
1923 - 1924
1924
1924
1926
1943
1947
1948
1949
1950
771
772
773
774
775
776
777
778
779
780
781
782
783
784
1951
1952
1953
1954
1955
1956
1958
1959
1960
1961
1962
1963
1964
1977
795
796
797
798
1939 - 1952
1950 - 1954
1955 - 1958
1975
2. Donne
741
742
743
744
745
746
747
748
749
750
751
752
753
754
755
1905
1906
1906 - 1907
1907 - 1908
1908
1908 - 1909
1910 - 1911
1911 - 1912
1912
1912
1913
1914
1914 - 1915
1915
1916
756
757
758
759
760
761
762
763
764
765
766
767
768
769
770
3. Uomini e donne
785
786
787
788
789
1907 - 1921
1915 - 1926
1921 - 1935
1927 - 1930
1930 - 1931
790
791
792
793
794
1932 - 1936
1935 - 1948
1936 - 1938
1938 - 1945
1939 - 1949
4. Ammissione, dimissione e diagnosi
799
58
1975 - 1978
VIII. Dimissioni con atti di responsabilità (1915-1971)
18 registri
In base agli artt. 68 e 69 del regolamento del 1909, era prevista anche la dimissione di folli, presi a carico da soggetti che esercitavano la tutela su di loro. La presa in carico del folle era subordinata ad una dichiarazione di responsabilità. La serie comprende registri in cui sono raccolte le dichiarazioni di responsabilità di persone fisiche che si obbligano a curare, custodire e sorvegliare i ricoverati presi in
carico, conformemente alle determinazioni stabilite dal Procuratore del Re (poi della Repubblica) presso il Tribunale di Napoli.
800
801
802
803
804
805
1915 - 1921
1915 - 1923
1922 - 1928
1923 - 1932
1932 - 1939
1939 - 1942
806
807
808
809
810
811
1942 - 1945
1945 - 1948
1948 - 1949
1949 - 1950
1950 - 1952
1952 - 1953
812
813
814
815
816
817
1953 - 1954
1954 - 1955
1955 - 1957
1957 - 1960
1960 - 1964
1964 - 1971
IX. Movimento generale dei ricoverati e del personale (19471961)
1 registro
L’unità superstite documenta la registrazione giornaliera delle presenze degli infermi e del personale di assistenza, nonché i trasferimenti in altre strutture ospedaliere pubbliche e private. Sono presenti dati statistici e percentuali
818
1947 - 1961
X. Ammissione di infermi ex art. 4 legge 18 marzo 1968, n.
431 (1968-1981)
7 registri
La documentazione raccoglie gli atti di ammissione, diagnosi e dimissione degli
59
ammalati secondo la previsione della l. 18 mar. 1968, n. 431, il cui l'art. 4 recita:
“L’ammissione in ospedale psichiatrico può avvenire volontariamente, su richiesta
del malato, per accertamento diagnostico e cura, su autorizzazione del medico di
guardia. In tali casi non si applicano le norme vigenti per le ammissioni, la degenza
e le dimissioni dei ricoverati di autorità. La dimissione di persone affette da disturbi psichici ricoverate di autorità, ai sensi delle vigenti disposizioni, negli ospedali
psichiatrici è comunicata all’autorità di pubblica sicurezza, ad eccezione dei casi
nei quali il ricovero di autorità sia stato trasformato in volontario. Tale comunicazione ha carattere assolutamente riservato e non può formare oggetto di notizia,
salva la facoltà di darne informazioni, in via egualmente riservata, ad altre autorità
dello Stato, che ne facciano richiesta esclusivamente ai fini di istituto”. Dal punto
di vista della nuova prassi procedurale, possono essere di estremo interesse le raccomandazioni del Medico provinciale, diramate con circolare del 17 giugno 1968,
ai direttori degli istituti psichiatrici presenti sul territorio della provincia di Napoli.
Egli, difatti, afferma:
“Perché si configuri tale ammissione volontaria, è necessario che l’infermo si
presenti spontaneamente, solo o accompagnato da familiari, al medico di guardia,
per essere volontariamente ricoverato. Per la richiesta del ricovero volontario la
legge non prescrive la forma scritta, e pertanto la volontarietà può essere desunta
da dichiarazione orale dell’infermo o da altri elementi che saranno opportunamente
dal medico di guardia. Il medico di guardia, che deve autorizzare l’ammissione volontaria, deve così avere acquisito il convincimento, convalidato, ove occorra da
tutti gli accertamenti ed elementi sommariamente raccolti, che il paziente per la cura dei propri disturbi mentali accetti il ricovero. Il ricovero volontario dovrà risultare così attestazione del medico di guardia. Se trattasi di minori, per l’ammissione
volontaria si rende necessaria la presentazione del genitore che esercita la patria
potestà o del tutore, oppure in caso di urgenza il ricovero potrà ugualmente avvenire, ma solo di esso dovrà essere data immediata comunicazione, e comunque non
oltre le 24 ore, da detta ammissione, alla persona sopracitata. Per quanto attiene alla trasformazione dei ricoveri di autorità in ricoveri volontari, si configurano due
ipotesi: 1) ricovero già effettuato d’autorità, ai sensi delle vigenti disposizioni di
legge, in base al decreto del presidente del Tribunale; 2) ricovero di autorità in corso. Nella prima ipotesi, ove si debba trasformare il ricovero da obbligatorio in volontario, in base ad un documentato giudizio tecnico-sanitario, le SS. LL. su proposta del primario, richiederanno al presidente del Tribunale la revoca del decreto di
ammissione definitiva. Ovviamente l’ulteriore permanenza in ospedale in regime
volontario, dovrà essere subordinata alla volontà dell’infermo. Nella seconda ipotesi, del ricovero di autorità in corso, cioè delle ammissioni provvisorie previste
dall’art. 2 della l. 14 feb. 1904, n. 36, al fine di consentire quanto più è possibile
l’ammissione volontaria, si raccomanda le SS. LL. di voler provvedere a trasmettere al presidente del Tribunale la relazione di cui al citato articolo 2, possibilmente
alla scadenza del mese concesso dalla legge, in modo che ove si configurassero i
presupposti voluti dalla nuova legge n. 431 del 18 mar. 1968, per l’ammissione volontaria, l’ammissione provvisoria di autorità possa venire trasformata in ammis-
60
sione volontaria. Di tale trasformazione dovrà essere data notizia all’autorità che ha
disposto il ricovero ed al presidente del Tribunale”.
819
820
821
1968 - 1970
1970 - 1974
1974 - 1976
822
823
824
1976 - 1977
1977 - 1978
1977 - 1981
825
s. d.
XI. Registri giornalieri delle sezioni (1958-1997)
543 registri
Rapporti giornalieri sul servizio medico ed infermieristico prestato nelle singole
sezioni. Notazioni sulle assenze del personale, sul movimento degli infermi e sugli
avvenimenti di rilievo verificatisi durante il servizio. Sono presenti, inoltre, alcuni
registri in cui sono annotate le ammissioni, le dimissioni, i decessi e i trasferimenti
dei ricoverati da un reparto all’altro del manicomio, nonché le segnalazioni dei
medici di guardia su quanto verificatosi durante i loro turni. Sono indicate le diagnosi e le motivazioni della dimissione o del trasferimento del paziente.
La famiglia dei folli era distribuita in diverse sezioni individuate sulla base della
natura delle patologie. Nel regolamento del 1873 si evince soltanto che le sezioni
erano quattro, senza specificazione alcuna. E’ solo a partire dal regolamento del
1920 che l’amministrazione era tenuta obbligatoriamente a separare i folli cronici
pericolosi da quelli acuti e guaribili, da quelli che possono essere adibiti alle lavorazioni, dai mentecatti cronici tranquilli, dagli epilettici innocui, dai cretini, dagli
idioti e dagli infermi mentali inguaribili ma tranquilli, in applicazione dell’art. 4 del
Regolamento del 1909. Secondo questa prescrizione gli ammalati avrebbero dovuto
essere divisi in sezioni differenti, allocate nei vari padiglioni di cui si componevano
le strutture manicomiali.
Per quel che concerne il criterio di assegnazione dei pazienti nelle sezioni, sappiamo che per molto tempo al Bianchi venne osservato un criterio di selezione abbastanza netto per le diverse patologie, progressivamente superato a causa
dell’affollamento del manicomio. Delle modifiche subite dalla natura delle sezioni
non abbiamo notizie fino al 1973, quando i criteri di assegnazione erano già stati
modificati, eccezion fatta per la VI sezione che, fin dall’epoca della sua costruzione, venne destinata ai folli dimessi dal manicomio criminale. Relativamente alle
sezioni maschili, nel 1973 la I sezione ospitava 194 infermi schizofrenici e depressi. La II sezione ospitava 170 pazienti affetti da psicopatie dissociative ad evoluzione cronicizzante, da frenastenici cerobropatici, epilettici e distimici. La III sezione, con funzione di infermeria, ospitava 65 infermi affetti da malattie di ordine
somatico, acute e croniche, richiedenti cure internistiche e chirurgiche. La IV se-
61
zione ospitava 47 folli affetti da tubercolosi. La V sezione ospitava 221 soggetti
schizofrenici cronicizzati, neuroluetici, epilettici, oligofrenici, depressi e qualche
demente senile. La VI sezione ospitava 191 infermi pericolosi ed impulsivi dimessi
dal manicomio criminale. La VII sezione ospitava 189 pazienti affetti da schizofrenia, frenastenia, epilettici, 4 alcolisti, 6 depressi e 6 decaduti. L’VIII sezione, con
funzione di preinfermeria, ospitava 185 ammalati dei quali circa la metà anziani
arteriosclerotici e l’altra metà affetta da forme varie di schizofrenia, frenastenia,
distimia e alcoolismo. La IX sezione ospitava 191 infermi affetti da forme di psicopatie croniche non indicate nella documentazione rinvenuta. Relativamente alle
sezioni femminili sappiamo che nel 1973 il reparto Osservazione ospitava 15 ricoverate in trattamento clinico-diagnostico per psicopatie acute suscettibili di remissione in periodo di osservazione prolungata. La I sezione ospitava 168 degenti affette per la maggior parte da forme di distimia melanconica, forme mistiche maniaco-depressive, rare schizofrenie. La II sezione ospitava 184 degenti affette da schizofrenia avanzata e da oligofrenia. La III sezione ospitava 90 ammalate tranquille
di cui il 60% affette da schizofrenia, il 20% affette da oligofrenia, il 10% da distimia e un 10% da forme morbose varie. La IV sezione accoglieva 151 inferme affette da epilessia e oligofrenia e da 30 inferme affette da decadimento mentale. La V
sezione ospitava 166 persone affette da psicopatie non specificate nella documentazione. La VI sezione ospitava 152 inferme dimesse dal manicomio giudiziario e
le inferme indesiderabili in altre sezioni con diagnosi e psicopatie ad ampio spettro.
La VII sezione era divisa in due reparti: Infermeria A, che accoglieva 95 persone
tra ammalate acute e ammalate lungo-degenti; Infermeria B che accoglieva 34 tubercolotiche. L’VIII sezione ospitava 58 inferme di età compresa tra i 60 e gli 80
anni, affette da vasculopatie cerebrali e distimie involutive. La IX sezione ospitava
57 pazienti con psicopatie croniche di cui non si fa menzione. Altra documentazione appartenente a questa serie è costituita da quaderni redatti dai medici di guardia
su quanto si verificava durante i loro turni. Tali rapporti erano obbligatoriamente
previsti nei regolamenti del 1873, del 1890 e del 1920, all’art. 14. I rapporti conservati sono relativi al periodo 1965-1970.
1. Uomini
826 - 848
849 - 880
881 - 903
904 - 908
909 - 910
911 - 940
941 - 952
62
Terza sezione
Quarta sezione t. b. c.
Quinta sezione
Sesta sezione
Nona sezione
Undicesima sezione
Osservazione sud
1958 - 1974
1973 - 1989
1974 - 1989
1971 - 1975
1979 - 1980
1980 - 1995
1975 - 1979
953 - 967
968 - 972
973 - 982
983 - 1020
Osservazione B
Divisione B
Divisione C
Chirurgia uomini
1973 - 1980
1975 - 1978
1975 - 1980
1975 - 1995
2. Donne
1020 - 1040
1041 - 1057
1058 - 1090
1091 - 1127
1128 - 1158
1159 - 1190
1191 - 1226
1227 - 1230
1231 - 1259
1260 - 1281
1282 - 1283
1284 - 1298
1299 - 1353
Prima sezione
Seconda sezione
Terza sezione
Quarta sezione
Quinta sezione
Sesta sezione
Settima sezione
Ottava divisione
Nona divisione
Reparto t. b. c
Osservazione B
Reparto c. s. t.
Chirurgia
1978 - 1989
1978 - 1987
1974 - 1991
1977 - 1996
1979 - 1996
1979 - 1997
1978 - 1998
1986 - 1988
1979 - 1994
1977 - 1989
1977 - 1978
1978 - 1986
1964 - 1995
3. Uomini e donne
1354 - 1360
Chirurgia uomini e donne
1995 - 1998
4. Rapporti del medico di guardia
1361 - 1364
Rapporti del medico di guardia
1965 - 1970
5. Movimento dei pazienti
1365 - 1368
Movimento ammissioni e dimissioni
1963 - 1967
63
XII. Registri delle visite specialistiche (1951-1998)
96 registri e 38 buste
La serie, ampiamente lacunosa, è costituita da registri in cui sono annotati gli interventi chirurgici effettuati sui pazienti ricoverati. Quelli delle visite specialistiche
registrano la tipologia di interventi eseguiti a seguito di traumi e lesioni, delle quali
è sempre riportata la diagnosi, le visite cardiologiche, ginecologiche, dermatologiche, odontoiatriche. Altri registri annotano gli esami radiologici e le prestazioni anestesiologiche effettuate mediante elettroshock. Chiudono la serie anamnesi specialistiche non inserite all’interno delle cartelle cliniche dei pazienti.
1. Visite chirurgiche
1369
1370
1371
1372
1373
1374
1375
1376
1377
1378
1379
1380
1381
1382
1383
1384
1385
1386
1387
1388
1389
64
1960 - 1961
1961 - 1962
1962 - 1963
1963 - 1964
1964
1964 - 1965
1965 - 1966
1966 - 1967
1967
1967 - 1968
1968
1968 - 1969
1969
1969 - 1970
1970
1970
1970 - 1971
1971
1971
1971
1971 - 1972
1390
1391
1392
1393
1394
1395
1396
1397
1398
1399
1400
1401
1402
1403
1404
1405
1406
1407
1408
1409
1410
1972
1972
1972 - 1973
1973
1973 - 1974
1974
1974 - 1975
1975
1975
1975 - 1976
1976 - 1977
1977
1977
1977 - 1978
1978 - 1979
1979
1979
1979 - 1980
1980 - 1981
1981 - 1982
1982 - 1983
1411
1412
1413
1414
1415
1416
1417
1418
1419
1420
1421
1422
1423
1424
1425
1426
1427
1428
1429
1430
1983
1983 - 1984
1984 - 1985
1985 - 1986
1986 - 1987
1987 - 1988
1988
1988
1988 - 1989
1989 - 1990
1990
1990 - 1991
1991 - 1992
1992 - 1993
1993 - 1994
1994
1994 - 1995
1995 - 1996
1996 - 1997
1997 - 1998
2. Radiografie
1431
1432
1433
1955
1956
1957
1434
1435
1436
1958
1961
1962
1437
1438
1439
1963
1964
s. d.
1446
1447
1973 - 1989
1898 - 1995
1453
1994 - 1998
3. Infortuni ortopedici
1440
1441
1442
1963
1963 - 1970
1963 - 1970
1443
1444
1445
1963 - 1971
1967 - 1968
1968 - 1971
4. Elettrocardiogrammi
1448
1957 - 1964
5. Odontoiatria
1449
1951
1450
1955
6. Otorinolaringoiatria
1451
1960
1452
1963 - 1967
7. Urologia
1454
1960 - 1997
8. Gabinetto oculistico
1455
1952 - 1959
1456
1959 - 1964
65
9. Dermatologia
1457
1994 - 1997
10. Ginecologia
1458
1963 - 1965
1459
1969 - 1989
11. Sala operatoria
1460
1985 - 1993
12. Infortuni diversi
1461
1462
1972 - 1976
1976 - 1980
1463
1464
1980 - 1985
1985 - 1995
13. Anamnesi specialistiche
1465
1466
1467
1468
1469
1470
1471
1472
1473
1474
1475
1476
1477
66
1952
1953
1954
1955
1956
1957
1958
1959
1960 - 1963
1962 - 1964
1964
1966
1967
1478
1479
1480
1481
1482
1483
1484
1485
1486
1487
1488
1489
1490
1967
1968
1968 - 1971
1969
1970
1971
1972
1973
1974
1975
1975 - 1980
1976
1977
1491
1492
1493
1494
1495
1496
1497
1498
1499
1500
1501
1502
1978
1979
1980
1981
1982 - 1983
1983
1983
1984
1085 - 1987
1988
1989
1990 - 1992
XIII. Medicinali ritirati dalle sezioni (1965-1970)
11 buste
Il servizio di medicinali era controllato attraverso una serie di documenti tra cui i
registri riepilogativi dei medicinali ritirati mensilmente dal personale delle sezioni
dalla farmacia interna all’istituto. Accanto al nominativo del farmaco è indicata la
quantità ritirata; in tal modo era possibile verificare ammanchi sui medicinali acquistati per la farmacia.
La serie comprende documentazione concernente i resoconti mensili prodotti da
ciascuna sezione relativamente ai medicinali ritirati dalla farmacia dell’ospedale.
1503
1504
1505
1506
1507
1508
1965 feb. - mar.
1966 gen. - ago.
1966 set. - dic.
1966 - 1967
1967 mar. - apr.
1967 giu. - dic. .
1509
1510
1511
1512
1513
1968 gen. - mar.
1968 apr. - mag.
1968 mag. - dic.
1968 giu. - nov.
1970
XIV. Ufficio ispettivo (1964-1985)
10 quaderni
Verbali giornalieri degli ispettori sulle attività svolte e sugli eventi accaduti durante i turni di guardia nelle singole sezioni, nei laboratori e negli altri reparti di
servizio dell’ospedale.
Tra le mansioni del medico di guardia, vi era quella di fare rapporto su tutti gli
avvenimenti degni di nota, sullo stato dei malati e sull’andamento dei servizi.
Quest’obbligo era sancito sia nei vecchi regolamenti del 1873 e 1889, sia nel regolamento del 1920, art. 14. I rapporti conservati vanno dal 1965 al 1970.
Sono, inoltre, presenti i quaderni del personale dell’ufficio ispettivo, regolato
dagli artt. 45-50 del regolamento del 1920. In essi sono documentari tutti gli avvenimenti verificatisi durante i turni di guardia.
1514
1515
1516
1517
1964 - 1968
1966 - 1968
1974 - 1979
1975 - 1976
1518
1519
1520
1521
1977 - 1978
1978 - 1979
1979 - 1980
1980 - 1981
1522
1523
1982 - 1984
1984 - 1985
67
XV. Fardellario (1921-1973)
3 registri
Registri nominativi dei folli con indicazione degli effetti ed oggetti costituenti il
fardello consegnato al momento dell’ammissione e/o ritirato all’atto della dimissione, ovvero consegnato ai parenti in caso di morte. Secondo il regolamento del
1889, dopo la morte del folle all’interno del manicomio, doveva essere venduto il
suo fardello a beneficio del manicomio se non veniva reclamato entro due mesi
(art. 200); invece trascorso un anno dal ricovero del folle, il fardello veniva venduto ed il ricavato versato su una cassa di risparmio a beneficio del folle (art. 201).
1524
1921 - 1936
1525
1965 - 1972
1526
1973
XVI. Vittitazione (1955-1975)
13 buste
Tabelle per la determinazione dei generi occorrenti per il vitto giornaliero. Le
finche evidenziano il numero degli infermi e del personale in servizio nelle varie
sezioni, i generi alimentari e le quantità di tutti generi costituenti il pasto giornaliero.
1527
1528
1529
1530
1531
1955 - 1962
1964
1964
1965
1965
1532
1533
1534
1535
1536
1967
1967
1968
1969
1970
1537
1538
1539
1971
1973
1975
XVII. Forniture alimentari (1949-1974)
11 registri e 60 buste
Carteggio tra l’ospedale psichiatrico, le ditte fornitrici di generi alimentari,
l’Istituto di igiene e profilassi e la Provincia di Napoli circa la fornitura di generi
alimentari. Sono presenti fatture e perizie sanitarie, registri generali di carico e scarico dei generi alimentari. e documentazione concernente l’esito degli esami chimi-
68
ci effettuati sui generi alimentari forniti dalle ditte aggiudicatrici delle gare
d’appalto bandite dalla Provincia.
1. Relazioni
1540
1541
1542
1543
1544
1545
1546
1547
1548
1549
1550
1551
1552
1553
1554
1555
1556
1557
1558
1559
1560
1561
1562
1563
1564
1565
1566
1567
1568
1569
fascc. 16
fascc. 7
fascc. 14
fascc. 11
fascc. 12
fascc. 4
fascc. 7
fascc. 16
fascc. 16
fascc. 19
fascc. 8
fascc. 11
fascc. 7
fasc. 1
fascc. 17
fascc. 26
fascc. 9
fascc. 29
fascc. 24
fascc. 11
fascc. 8
fascc. 8
fascc. 16
fascc. 12
fascc. 7
fascc. 6
fascc. 4
fascc. 4
fascc. 4
fascc. 5
1955
1955
1955
1955
1956
1956
1956
1956
1956
1957
1957
1957
1957
1957
1958
1958
1958
1958
1958 - 1959
1959
1959
1959
1959 - 1960
1959 - 1960
1960
1960
1960
1960
1960
1960
1570
1571
1572
1573
1574
1575
1576
1577
1578
1579
1580
1581
1582
1583
1584
1585
1586
1587
1588
1589
1590
1591
1592
1593
1594
1595
1596
1597
1598
1599
fascc. 6
fascc. 10
fascc. 11
fascc. 7
fascc. 10
fascc. 11
fascc. 8
fascc. 6
fascc. 5
fascc. 10
fascc. 10
fascc. 8
fascc. 14
fascc. 15
fascc. 8
fascc. 12
fascc. 8
fascc. 8
fascc. 8
fascc. 17
fascc. 10
fascc. 13
fascc. 11
fascc. 18
fascc. 9
fascc. 12
fascc. 6
fascc. 6
fascc. 16
fascc. 10
1961
1961
1961
1961
1962
1962
1962
1962
1962
1962
1963
1963
1963
1963
1963
1964
1964
1964
1964
1964
1965
1965
1965
1965
1965
1966
1966
1966
1966
1966
69
2. Registri della dispensa
1600
1601
1602
1949
1950
1951
1603
1604
1605
1606
1968
1969
1973
1974
3. Registri di analisi chimiche
1607
1608
1952 - 1958
1958 - 1960
1609
1610
1961 - 1963
1964 - 1968
XVIII. Forniture generi di casermaggio (1923-1977)
31 buste e 35 registri
La serie accoglie la corrispondenza tra l’ospedale psichiatrico, la Provincia di
Napoli e le ditte per la fornitura e la riparazione di generi di casermaggio. Sono
presenti preventivi, fatture e ricevute di pagamento, registri di carico e scarico di
oggetti in uso nelle sezioni: dai busti di forza alle fodere per paglioni, dalle scodelle di alluminio alle ciappe di repressione, dai camici per medici ai chiavini per le
ciappe di repressione, dalle sottane di fustaggine alle brande, dai grembiulini ai
guancialini per neonati, dai costumini per bambini alle scarpette di lana, dalle copertine per culle alle bavette.
1. Relazioni
1611
1612
1613
1614
1615
1616
1617
1618
1619
70
fascc. 15
fascc. 11
fascc. 8
fascc. 7
fascc. 9
fascc. 10
fascc. 18
fascc. 20
fascc. 12
1955
1955
1955 - 1962
1956
1956
1957
1957
1958
1958
1620
1621
1622
1623
1624
1625
1626
1627
1628
fascc. 8
fascc. 5
fascc. 9
fascc. 11
fascc. 4
fascc. 5
fascc. 5
fascc. 6
fascc. 7
1959
1959
1950
1960
1960
1960
1961
1961
1962
1629
1630
1631
1632
1633
1634
1635
fascc. 7
fascc. 12
fascc. 4
fascc. 8
fascc. 15
fascc. 24
fascc. 8
1962
1962
1962 - 1977
1963
1963
1963
1964
1636
1637
1638
1639
1640
1641
fascc. 12
fascc. 8
fascc. 11
fascc. 10
fascc. 15
fascc. 13
1964
1964
1965
1965
1966
1966
2. Registri
1642
1643
1644
1645
1646
1647
1648
1649
1650
1651
1652
1958 - 1969
1960 - 1965
1966 - 1970
1966 - 1970
1966 - 1970
1966 - 1970
1966 - 1970
1966 - 1970
1966 - 1970
1967 - 1971
1967 - 1971
1653
1654
1655
1656
1657
1658
1659
1660
1661
1662
1663
1967 - 1971
1967 - 1971
1967 - 1971
1967 - 1971
1967 - 1971
1967 - 1971
1967 - 1971
1967 - 1971
1967 - 1971
1967 - 1971
1967 - 1971
1664
1665
1666
1667
1668
1669
1670
1671
1672
1673
1674
1967 - 1971
1967 - 1971
1968 - 1970
1969 - 1971
1969 - 1976
1969 - 1976
1969 - 1976
1970
1970 - 1976
1971 - 1976
1972 - 1976
3. Varie
1675
1923 - 1957
1676
1940 - 1972
XIX. Forniture medicinali (1951-1972)
60 buste e 4 registri
Carteggio tra l’ospedale psichiatrico, la Provincia di Napoli e le ditte per la fornitura di medicinali. Sono presenti relazioni, fatture e ricevute di pagamento, registri generali dei farmaci distribuiti nei vari reparti dell’ospedale. La serie presenta
71
anche schede dei medicinali acquistati dall’ospedale. Ogni scheda è dedicata ad
uno specifico farmaco con indicazione della data, della ditta fornitrice, del carico e
scarico.
1. Relazioni
1677
1678
1679
1680
1681
1682
1683
1684
1685
1686
1687
1688
1689
1690
1691
1692
1693
1694
1695
1696
1697
1698
1699
1700
1701
1702
1703
1704
72
fascc. 16
fascc. 8
fascc. 10
fascc. 21
fascc. 17
fascc. 19
fascc. 18
fascc. 21
fascc. 12
fascc. 10
fascc. 22
fascc. 10
fascc. 9
fascc. 10
fascc. 9
fascc. 6
fascc. 9
fascc. 6
fascc. 10
fascc. 3
fascc. 6
fascc. 4
fascc. 5
fascc. 3
fascc. 4
fascc. 4
fascc. 2
fascc. 2
1955
1956
1956
1957
1957
1957
1958
1958
1959
1959
1959
1960
1960
1960
1960
1961
1961
1961
1961
1962
1962
1962
1962
1963
1963
1963
1963
1963
1705
1706
1707
1708
1709
1710
1711
1712
1713
1714
1715
1716
1717
1718
1719
1720
1721
1722
1723
1724
1725
1726
1727
1728
1729
1730
1731
fascc. 4
fascc. 4
fascc. 4
fascc. 4
fascc. 4
fascc. 4
fascc. 4
fascc. 10
fascc. 4
fascc. 17
fascc. 23
fascc. 18
fascc. 17
fascc. 25
fascc. 18
fascc. 20
fascc. 22
fascc. 28
fascc. 25
fascc. 24
fascc. 25
fascc. 36
fascc. 16
fascc. 27
fascc. 53
fascc. 30
fascc. 34
1964
1964
1964
1964
1965
1965
1965
1966
1966
1966
1966
1966 - 1967
1967
1967
1967 - 1968
1968
1968
1968
1969
1969
1969
1970
1972
1972
1972
1972
1972
2. Schedoni
1732
1733
1964 - 1970
1964 - 1970
1734
1735
1964 - 1970
1964 - 1970
1736
1964 - 1970
3. Registri
1737
1738
1951
1952
1739
1740
1958
1959
XX. Contabilità (1920-1969)
14 buste
L’ufficio economato venne istituito e disciplinato con gli artt. 55-72 del regolamento del 1890 e riorganizzato ai sensi del reg.to del 1920, artt. 40-44. L’economo
era l’unico responsabile, sotto la sorveglianza del direttore, delle forniture e degli
acquisti, delle piccole spese, della sorveglianza dei servizi generali, della custodia
dell’occorrente al vitto, vestiario e cura dei malati, del denaro dei folli, della mensa
dei ricoverati e del personale di assistenza, della produzione della colonia agricola
e delle lavorazioni.
Il capo IX del reg.to del 1920, agli artt. 78-81, detta le norme generali per i servizi economici di fornitura, concesse mediante pubbliche gare e regolate da capitolati e contratti, approvati dalla Deputazione provinciale. La normativa fu modificata il 21 ottobre 1953 con delibera del Consiglio provinciale. L’innovazione introdotta consisteva sostanzialmente nella fissazione di un limite di spesa “da effettuarsi previa emissione di apposito buono a firma dei funzionari competenti e
dell’amministratore”. Si stabiliva, inoltre, l’istituzione di mandati economali e
l’imputazione di “fondi di anticipazione sulle varie voci di bilancio”.
La serie documentaria accoglie i rendiconti annuali, mensili e quindicinali delle
diverse spese di economato, effettuate dal ragioniere Angelo Bilo, gli elenchi generali degli acquisti con relative fatture di pagamento nonché note di spese e liquidazioni per acquisti in economia.
1. Rendiconti
1741
fascc. 38
1963 - 1967
1742
fascc. 6
1964
73
1743
1744
1745
1746
1747
fascc. 6
fascc. 6
fascc. 6
fascc. 6
fascc. 6
1964
1965
1965
1966
1966
1748
1749
1750
1751
fascc. 7
fascc. 5
fascc. 7
fascc. 12
1967
1967
1968
1969
2. Varie
1752
1920 - 1922
1753
1949 - 1959
1754
1952 - 1958
XXI. Contabilità lavorazioni (1963-1976)
9 buste
La documentazione è relativa alle produzioni dei laboratori dove venivano occupati ricoverati e personale esterno. Sono presenti riepiloghi parziali e generali delle
singole lavorazioni e rendiconti contabili di ogni officina.
1755
1756
1757
1758
1759
fascc. 16
fascc. 4
fascc. 17
fascc. 14
fascc. 13
1963
1969
1970
1971
1972
1760
1761
1762
1763
fascc. 9
fascc. 9
fascc. 9
fascc. 10
1973
1974
1975
1976
XXII. Fondo gettone (1910-1973)
47 buste
Schede nominative in cui sono annotate le giornate lavorative degli ammalati, i
premi giornalieri, gli importi delle retribuzioni, i prelievi e le restituzioni di somme
di denaro.
Altra parte della documentazione è costituita da prospetti sintetici e analitici delle somme corrisposte ai ricoverati lavoratori e dei tabacchi da essi prelevati sul cosiddetto fondo gettone.
74
1. Relazioni
1764
1953 - 1957
2. Schedoni
1765
1766
1767
1768
1769
1770
1771
1772
1910 - 1940
1910 - 1940
1910 - 1940
1920 - 1940
1930 - 1940
1930 - 1940
1930 - 1940
1930 - 1950
1773
1774
1775
1776
1777
1778
1779
1780
1930 - 1950
1930 - 1950
1930 - 1950
1940 - 1950
1940 - 1950
1940 - 1950
1950
1950
1781
1782
1783
1784
1785
1786
1787
1788
1950
1950
1958 - 1959
1958 - 1959
1960
1961 - 1963
1963
1967
3. Prospetti
1789
1790
1791
1792
1793
1794
1795
1796
1797
1798
1799
fascc. 4
fascc. 6
fascc. 6
fascc. 6
fascc. 6
fascc. 6
fascc. 6
fascc. 6
fascc. 2
fascc. 6
fascc. 6
1952 - 1954
1953 - 1982
1955
1956
1956
1957
1957
1958
1958
1959
1959
1800
1801
1802
1803
1804
1805
1806
1807
1808
1809
1810
fascc. 6
fascc. 12
fascc. 6
fascc. 6
fascc. 6
fascc. 6
fascc. 5
fascc. 6
fascc. 8
fascc. 11
fascc. 8
1960
1961
1961
1962
1962
1963
1963
1964
1964
1964 - 1970
1973
XXIII. Infortuni del personale (1971-1997)
3 registri
La serie raccoglie i registri nei quali erano annotati gli infortuni occorsi al perso-
75
nale di assistenza durante l’espletamento delle sue funzioni, con indicazione delle
diagnosi e delle terapie ad hoc.
1811
1971
1812
1972 - 1985
1813
1986 - 1997
XXIV. Stati paga (1946-1963)
30 buste
Quadri sinottici della contabilità relativa agli stipendi, assegni, indennità varie e
mercedi corrisposti al personale in servizio presso l’ospedale.
1814
1815
1816
1817
1818
1819
1820
1821
1822
1823
1824
1825
1826
1827
1828
fascc. 32
fascc. 27
fascc. 22
fascc. 31
fascc. 36
fascc. 29
fascc. 10
fascc. 33
fascc. 36
fascc. 16
fascc. 30
fascc. 53
fascc. 34
fascc. 36
fascc. 28
1946
1946
1946
1947
1947
1947
1947
1947 - 1950
1948
1948
1948 - 1952
1949
1949
1950
1951
1829
1830
1831
1832
1833
1834
1835
1836
1837
1838
1839
1840
1841
1842
1843
fascc. 19
fascc. 31
fascc. 40
fascc. 9
fascc. 5
fascc. 27
fascc. 24
fascc. 14
fascc. 15
fascc. 16
fascc. 17
fascc. 14
fascc. 12
fascc. 12
fascc. 6
1952
1952 - 1954
1953 - 1956
1955
1956
1957
1957
1958
1958
1959
1959
1960
1960
1961 - 1962
1963
XXV. Registri di protocollo della corrispondenza (1947-1976)
161 registri
Come molte delle precedenti serie documentarie, anche quella dei protocolli è
largamente incompleta. Oltre alle voci, numero progressivo, data, esibitore e oggetto, l’indicazione delle categorie è molto rara, tranne che per quelle riguardanti le
76
categorie dal n. 22 al n. 26, specificamente dedicate ai fascicoli personali dei folli.
Non è presente alcuna distinzione tra posta in entrata e posta in uscita.
1844
1845
1846
1847
1848
1849
1850
1851
1852
1853
1854
1855
1856
1857
1858
1859
1860
1861
1862
1863
1864
1865
1866
1867
1868
1869
1870
1871
1872
1873
1874
1875
1876
1947 apr. 10 - lug. 29
1947 set. 27 - 1948 gen. 30
1948 gen. 31 - giu. 10
1949 ott. 25 - 1950 feb. 3
1950 feb. 3 - mag. 13
1950 mag. 13 - ago. 24
1950 ago. 24 - nov. 21
1950 nov. 21 - 1951 feb. 26
1951 feb. 26 - mag. 31
1951 mag. 31 - set. 13
1951 set. 13 - 1952 gen. 2
1952 gen. 2 - mar. 18
1952 mar. 18 - giu. 20
1952 giu. 20 set. 24
1952 set. 24 - 1953 gen. 7
1953 gen. 7 - mar. 24
1953 mar. 24 - giu. 17
1953 giu. 17 - set. 21
1953 set. 21 - dic. 29
1953 dic. 29 - 1954 mar. 31
1954 mar. 31 - giu. 23
1954 giu. 23 - set. 18
1954 set. 18 - nov. 29
1954 nov. 30 - 1955 feb. 11
1955 feb. 11 - apr. 11
1955 apr. 29 - lug. 11
1955 lug. 11 - set. 28
1955 set. 28 - dic. 12
1955 dic. 12 - 1956 feb. 6
1956 feb. 17 - apr. 14
1956 apr. 14 - giu. 18
1856 giu. 18 - ago. 14
1956 ago. 28 - nov. 2
1877
1878
1879
1880
1881
1882
1883
1884
1885
1886
1887
1888
1889
1890
1891
1892
1893
1894
1895
1896
1897
1898
1899
1900
1901
1902
1903
1904
1905
1906
1907
1908
1909
1956 nov. 2 - dic. 29
1956 dic. 29 - 1957 mar. 1
1957 mar. 1 - mag. 6
1957 mag. 6 - lug. 9
1957 lug. 9 - set. 12
1957 set. 12 - nov. 20
1957 nov. 21 - 1958 mag. 28
1958 apr. 14 - giu. 23
1958 mag. 28 - giu. 20
1958 giu. 23 - ago. 25
1958 ago. 25 - nov. 6
1958 nov. 6 - 1959 gen. 14
1959 mar. 21 - mag. 21
1959 mag. 29 - lug. 30
1959 lug. 30 - set. 4
1959 set. 5 - ott. 31
1959 ott. 31 - dic. 30
1960 gen. 2 - feb. 26
1960 feb. 26 apr. 29
1960 apr. 29 - giu. 24
1960 giu. 24 - ago. 20
1960 ago. 20 - ott. 5
1960 ott. 5 - dic. 16
1960 dic. 16 - 1961 feb. 14
1961 feb. 14 - apr. 13
1961 apr. 13 - giu. 7
1961 giu. 7 - ago. 17
1961 ago. 17 - ott. 21
1961 ott. 21 - dic. 27
1961 dic. 30 - 1962 feb. 19
1962 gen. 8 - dic. 29
1962 feb. 14 - apr. 6
1962 feb. 20 - apr. 13
77
1910
1911
1912
1913
1914
1915
1916
1917
1918
1919
1920
1921
1922
1923
1924
1925
1926
1927
1928
1929
1930
1931
1932
1933
1934
1935
1936
1937
1938
1939
1940
1941
1942
1943
1944
78
1962 apr. 13 - giu. 1
1962 giu. 1 - lug. 25
1962 lug. 25 - set. 21
1962 set. 21 - 1963 gen. 8
1962 dic. 29 - 1963 feb. 14
1963 apr. 8 - giu. 3
1963 giu. 3 - lug. 23
1963 lug. 23 - set. 18
1963 set. 18 - nov. 6
1963 nov. 6 - dic. 13
1963 dic. 14 - 1964 gen. 25
1964 gen. 25 - feb. 29
1964 feb. 29 - apr. 9
1964 apr. 9 - mag. 20
1964 mag. 20 - giu. 27
1964 giu. 30 - ago. 5
1964 set. 19 - ott. 30
1964 ott. 30 - dic. 14
1964 dic. 15 - 1965 gen. 26
1965 gen. 26 - mar. 6
1965 mar. 6 - apr. 9
1965 apr. 10 - mag. 18
1965 mag. 18 - giu. 26
1965 giu. 18 - ago. 9
1965 ago. 28 - set. 23
1965 set. 23 - nov. 9
1965 nov. 9 - dic. 28
1965 dic. 28 - 1966 feb. 13
1966 feb. 13 - mar. 28
1966 mar. 28 - mag. 9
1966 mag. 9 - giu. 25
1966 giu. 25 - ago. 2
1966 ago. 2 - ott. 26
1966 ott. 26 - dic. 30
1966 dic. 30 – 1967 gen. 16
1945
1946
1947
1948
1949
1950
1951
1952
1953
1954
1955
1956
1957
1958
1959
1960
1961
1962
1963
1964
1965
1966
1967
1968
1969
1970
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1967 gen. 16 - feb. 22
1967 feb. 22 - apr. 14
1967 apr. 14 - giu. 10
1967 giu. 10 - ago. 1
1967 ago. 1 - set. 25
1967 set. 25 - nov. 20
1967 nov. 20 - 1968 gen. 11
1968 gen. 11 - mar. 1
1968 mar. 1 - apr. 21
1968 apr. 21 - giu. 10
1968 giu. 10 - lug. 27
1968 lug. 27 - set. 24
1968 set. 24 - nov. 16
1968 nov. 16 - 1969 gen. 9
1969 gen. 9 - mar. 1
1969 mar. 1 - apr. 22
1969 apr. 23 - giu. 13
1969 giu. 13 - ago. 7
1969 ago. 9 - set. 29
1969 set. 29 - nov. 23
1969 nov. 23 - 1970 gen. 10
1970 gen. 12 - feb. 21
1970 feb. 21 - apr. 13
1970 apr. 13 - giu. 8
1970 giu. 8 - ago. 5
1970 ago. 5 - ott. 6
1970 ott. 6 - nov. 25
1970 nov. 26 - 1971 gen. 19
1971 gen. 19 - mar. 11
1971 mar. 11 - mag. 7
1971 mag. 7 - lug. 1
1971 lug. 1 - set. 6
1971 set. 6 - ott. 27
1971 ott. 27 - 1972 feb. 21
1972 feb. 21 - apr. 19
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1972 apr. 19 - giu. 15
1972 giu. 15 - ago. 19
1972 ago. 19 - ott. 19
1972 ott. 19 - dic. 14
1972 dic. 14 - 1973 feb. 9
1973 feb. 19 - apr. 14
1973 apr. 14 - giu. 27
1973 giu. 27 - set. 10
1973 set. 10 - nov. 21
1973 nov. 21 - 1974 gen. 21
1974 gen. 21 - apr. 1
1974 apr. 1 - giu. 6
1974 giu. 6 - ago. 10
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
1974 ago. 10 - ott. 22
1974 ott. 22 - 1975 gen. 2
1975 gen. 3 - mar. 5
1975 mar. 6 - mag. 9
1975 mag. 9 - lug. 14
1975 lug. 14 - ott. 6
1975 ott. 6 - dic. 5
1975 dic. 6 - 1976 feb. 3
1976 feb. 3 - mar. 26
1976 mar. 26 - mag. 31
1976 mag. 31 - ago. 11
1976 ago. 11 - nov. 2
XXVI. Carteggi
1. Titolario in uso al manicomio Sales (1871-1923)
Categoria 1. Bilanci (1899-1907)
8 fascicoli
Questa categoria raccogliere le lettere di trasmissione dei bilanci e il carteggio
relativo alle proposte di modifica di alcune voci, quali il vitto, il vestiario, il casermaggio ai fini di migliorare le condizioni dei folli ricoverati.
busta 2005
1
(5) «Bilancio 1900», cc. 36
1899 giu. 21 - 1900 giu. 23
Bilancio di previsione dell’anno 1900 per le spese dei manicomi provinciali Arco e Sales.
Carteggio relativo alle proposte di modifica del bilancio: copia del bilancio del 1899, verbali della commissione amministrativa dei manicomi provinciali, carteggio con l’Amministrazione provinciale, lettera del direttore alla commissione con proposte di modifica in relazione ad alcune voci di bilancio, quale quella del vitto.
79
2
(7) «Bilancio 1902», cc. 25
1901
Bilancio di previsione dei manicomi provinciali Arco e Sales. Carteggio relativo alle proposte di modifica del bilancio del 1901.
3
(8) «Bilancio 1903», cc. 49
1902 giu. 14 - 1903 lug. 7
Bilancio di previsione dei manicomi provinciali Arco e Sales. Carteggio relativo alle proposte di modifica bilancio del 1903.
4
(9) «Bilancio 1904», cc. 30
1903 lug. 4 - 1904 mag. 17
Carteggio relativo alle proposte di modifica bilancio del 1904. Lunga relazione di Leonardo
Bianchi sulle modifiche da apportare al bilancio per una migliore amministrazione della
struttura.
5
(10) «Bilancio», cc. 5
1904 set. 1 - 1905 ago. 21
Carteggio relativo alla previsione di bilancio del bilancio 1905. Bianchi chiede un aumento
della spesa per il vestiario e il casermaggio.
6
(11) «Bilancio», cc. 11
1905
Relazione concernente le proposte di variazioni al bilancio 1906 in rapporto all’aumento
del numero dei folli, redatte dal prof. Cantarano.
7
(12) «Bilancio», cc. 5
1906
Carteggio relativo alle proposte di modifica del bilancio 1907.
8
(13) «Bilancio», cc. 3
1907
Carteggio relativo alle proposte di modifica del bilancio 1908.
Categoria 3. Forniture (1898-1922)
27 fascicoli
La categoria raccoglie i fascicoli riguardanti le forniture di generi e servizi vari
relative a singole ditte fornitrici. Notevoli furono le irregolarità nella gestione degli
appalti delle forniture, denunciate con estrema severità dall’Inchiesta Saredo. Si
80
veda l'Introduzione e infra il carteggio della cat. 34 Appalti.
9
1898 gen. 23 - 1914 lug. 28
(47) «Stoffe e merceria. Fornitore Luigi Gayotti», cc. 185
Carteggio concernente gli appalti e le forniture di stoffe per il vestiario dei custodi. Sono
presenti verbali di collaudo, eccezioni sulle merci fornite in quanto non corrispondenti ai
termini del capitolato d’appalto, autorizzazioni alla liquidazione delle fatture per i generi
forniti.
10
1901 mag. 10 - 1906 lug. 16
(38) «Medicinali. Appalto Salvatore Menzione», cc. 15
Carteggio relativo alla fornitura di medicinali alla sezione Arco. Autorizzazioni alla liquidazione delle fatture. Atto di sottomissione degli eredi di Menzione alle condizioni stabilite
nella gara d’appalto per poter proseguire l’attività di fornitura alla sezione Arco.
11
1902 mar. 14 - 1915 apr. 26
(73) «Stagnatura di rame. Fornitore De Mari Raffaele», cc. 101
Documentazione concernente il servizio di stagnatura degli utensili di cucina. Sono presenti
i certificati dei servizi effettuati dall’appaltatore.
12
1902 mar. 18 - 1905 set. 21
(65) «Pasta. Pastina. Fornitore Aiello Giuseppe. Sales», cc. 5
Lettere concernenti il rifiuto opposto alla ricezione di una partita di pasta scadente inviata
dal fornitore e successiva comunicazione dell’avvio della procedura d’incanto per il nuovo
appalto di fornitura di pasta.
13
1902 apr. 16 - 1910 giu. 4
(78) «Paglia, segatura, combustibile. Fornitore Giuseppe Terracciano. Sales, Arco», cc. 56
Carte concernenti il sollecito per la messa all’incanto dell’appalto e la fornitura di paglia,
segatura e combustibile. Sono presenti copie a stampa dell’avviso di gara del 1904, il testo
integrale del capitolato di appalto del 1904, la relazione del 2 dicembre 1904 sul consumo
di combustibile presso l’abolita sezione S. Francesco Saverio e le autorizzazioni alla liquidazione di fatture.
14
1902 giu. 20 - 1908 mar. 27
(45) «Stoffa di panno, lana per materassi, coverte di lana. Fornitore V. Jannon», cc.
46
Carteggio concernente la fornitura di effetti di vestiario e stoffe per il casermaggio. Osservazioni e proposte in merito ai contenuti dei patti e condizioni dell’appalto speciale.
15
1902 set. 5 - 1906 set. 11
81
(53) «Farina. Fornitore Cosimo Amato. Arco», cc. 53
Carteggio concernente l’appalto e la fornitura di farina alle sezioni Arco e Sales. Sono presenti avvisi di gara a stampa, autorizzazioni alla liquidazioni delle fatture, relazioni del direttore sui generi forniti.
16
1902 set. 9 - 1913 set. 2
(51) «Stoviglie e vegetale. Fornitore Fiorentino e poi in economia. Sales», cc. 22
Carteggio concernente la fornitura di vegetali e stoviglie da parte della ditta Fiorentino Raffaele alle sezioni Arco e Sales. Sono presenti autorizzazioni alla liquidazione delle fatture,
informazioni sui prezzi praticati dalla ditta Fiorentino, autorizzazione allo svincolo della
cauzione depositata.
17
(74) «Lisciva. Fornitore Carlo Gayotti», cc. 29
1902 set. 26 - 1905 ott. 14
Note di accompagnamento alle fatture da liquidare alla ditta, appaltatrice del servizio di
fornitura della lisciva. E’ presente l’avviso di gara a stampa del 1903.
18
1902 set. 29 - 1906 ago. 11
(57) «Appalto Uova. Fornitore Ceparano Pasquale. Arco», cc. 12
Documentazione concernente la denuncia della fornitura di settecento uova “guaste e non
mangiabili” alla sezione Arco. E’ presente il testo del capitolato d’appalto del 1904.
19
1902 set. 30 - 1906 dic. 1
(48) «Sapone molle e duro. Fornitore Bellucci Giuseppe», cc. 16
Carteggio concernente l’appalto e fornitura di sapone molle e duro alle sezioni Sales e Arco. Sono presenti autorizzazioni alla liquidazione delle fatture, richiesta di autorizzazione
allo svincolo della cauzione versata dalla ditta Bellucci, testo integrale del capitolato di patti e condizioni per l’appalto del 1906.
20
(62) «Verdure. Fornitore Gianniello Michele», cc. 18
1903 dic. 15 - 1904 lug. 21
Carteggio concernente i provvedimenti da prendersi all’Arco durante il periodo di esperimento della gara d’appalto per la fornitura di verdura e frutta. E’ presente il testo del capitolato d’appalto del 1904.
21
(43) «Pompe funebri. Fornitore Forgione», cc. 6
1904 gen. 15 - 1906 ott. 31
Ordinativi per il trasporto dei folli deceduti al cimitero e autorizzazione alla liquidazione
delle fatture per il servizio prestato.
22
1904 feb. 4 - 1907 ago. 31
(72) «Servizi Generali. Forniture Terracciano. Sales, Arco», cc. 13
Note di accompagnamento alle richieste di generi di consumo occorrenti per i servizi gene-
82
rali trasmesse all’Amministrazione provinciale.
23
1904 feb. 6 - 1916 ago. 23
(54) «Farina, semola e farro. Forniture Franzo Grande ed acquisti in economia», cc.
117
Carteggio concernente l’appalto e la fornitura di farina e semola. Acquisto di farina in economia Sono presenti proposte della direzione del manicomio per l’inserimento di altri generi alimentari nei capitolati, avvisi di gara per l’appalto, testo integrale del capitolato del
1906, relazioni sui collaudi eseguiti, autorizzazioni alla liquidazioni delle fatture.
24
(61) «Vino ed Aceto. Fornitore Casolaro Vincenzo. Arco», c. 1
1904 mar. 4
Lettera riguardante il rifiuto opposto dal fornitore ad inviare altro vino.
25
1904 ago. 25 - 1907 lug. 16
(52) «Stoviglie Crine vegetale. Fornitore V. Jannon», cc. 18
Carteggio concernente l’appalto e la fornitura di stoviglie, bicchieri, vasi da notte e crine
vegetale. Sono presenti autorizzazioni alla liquidazione delle fatture, capitolato di patti e
condizioni del 1904.
26
(58) «Uova. Fornitore Iacobucci. Arco», cc. 2
1904 dic. 21 - 1905 gen. 13
Lettere dell’Ufficio del Registro di S. Anastasia concernenti un certificato indicante la
somma complessivamente liquidata alla ditta per la fornitura di uova effettuata nel 1902.
27
1905 - 1907
(67) «Carne, fegato, trippa. Fornitore Vincenzo Di Franco. Sales», cc. 11
Carte concernenti l’appalto e la fornitura di carne, fegato e trippa. Sono presenti relazioni
concernenti il collaudo dei generi forniti e avvisi di gara a stampa.
28
1905 set. 21 - 1922 set. 26
(56) «Uova. Fornitore Capone Giuseppe. Sales», cc. 40
Carteggio relativo alla fornitura di uova. Sono presenti autorizzazioni alla liquidazione delle fatture e allo svincolo della cauzione versata all’atto della stipula del contratto di fornitura, un testo di patti e condizioni per l’appalto del 1906, deliberazioni e documentazione diversa in merito all’acquisto in economia di uova in tempo di guerra; prezzi praticati dalla
ditta Capone per la fornitura in economia.
29
1906 gen. 15
(39) «Latte di vacca, capra, asina. Fornitore Gaetano Mari. Sales», c. 1
Richiesta del numero di registrazione e data dell’appalto per la fornitura di latte assunta da
Gaetano Mari fino al 1903.
83
30
1906 mar. 12 - 1922 lug. 17
(64) «Pasta e pastina (fornitore Franzo Grande) ed in economia», cc. 83
Carteggio concernente l’appalto e la fornitura di pasta e pastina.
31
1906 giu. 6 - 1911 feb. 1
(40) «Latte di vacca, capra, asina. Fornitore de Rosa Gaetano. Arco, Sales, Capodichino», cc. 15
Carteggio relativo alla fornitura di latte. Autorizzazione alla liquidazione delle fatture. Ridiscussione del capitolato d’appalto con la ditta de Rosa, con l’eliminazione della voce “fornitura latte di capra”, per il quale viene autorizzato l’economo dell’ospedale ad effettuare
acquisti in economia.
32
(76) «Carboni fossili. Fornitore Terracciano Giuseppe», c. 1
1906 lug. 11
Lettera dell’ispettore dell’Ufficio demaniale - Atti privati ed esteri, richiedente informazioni sulla data di registrazione per la fornitura del carbone fossile alle sezioni Arco e Sales del
manicomio provinciale.
33
1908
(83) «Comunicazioni della Deputazione provinciale circa i nuovi appalti», cc. 3
Carte concernenti informative inviate dalla Deputazione provinciale in merito agli appalti
dei generi di casermaggio e delle uova. Autorizzazione al prelievo della cassa campionaria
depositata presso gli uffici della Deputazione.
34
1911
«Nota della ditta Vincenzo Piro circa il pagamento di £. 388. 50 per fornitura di
calze», c. 1
Nota di accompagnamento alla lettera della ditta Vincenzo Piro, per la liquidazione dei
compensi per la fornitura di calze.
35
(12) «Pasta. Fornitore Savino», c. 1
1912 gen. 18
Autorizzazione alla liquidazione delle fatture per la fornitura di pasta alla ditta Savino.
Categoria 6. Vittitazione (1879-1911)
18 fascicoli
Raccoglie il carteggio relativo al servizio di vitto tra l’ospedale, l’amministrazione, l’economo e i fornitori. Sono presenti denunce di disservizi nella distribuzione del cibo. La categoria raccoglie anche le tabelle relative alla tipologia e alla
84
quantità quotidiana degli alimenti somministrati agli uomini ricoverati al Sales.
Il servizio di vittitazione era curato dall’ispettore sulla base delle disposizioni
regolamentari del 1889 (artt. 108 e 124).
Pratiche generali
busta 2006
36
1879 set.
(8) «Elenco dei folli che hanno ricevuto la colazione giornaliera dalle rispettive
famiglie», cc. 3
Somme corrisposte dai familiari dei ricoverati per il vitto giornaliero.
37
«Vittitazione», cc. 79
1890 set. 21 - 1902 dic. 21
Carteggio tra l’Amministrazione provinciale e la direzione del manicomio, economo e fornitori, relativo alla qualità dei generi di vitto e ad alcuni disservizi concernenti la distribuzione delle vivande.
38
«Vittitazione», cc. 64
1903 gen. 9 - 1903 dic. 31
Carte relative all’economia fatta sui generi alimentari, alla vittitazione e alla distribuzione
straordinaria di viveri in occasione delle festività.
39
«Vittitazione», cc. 77
1904 gen. 19 - 1904 dic. 19
Carte relative all’economia fatta sui generi alimentari, alla vittitazione ed alla distribuzione
straordinaria effettuata in occasione delle festività.
40
(5) «Vittitazione», cc. 71
1906 gen. 10 - 1906 dic. 27
Carte relative all’economia fatta sui generi alimentari, alla vittitazione ed alla distribuzione
straordinaria effettuata in occasione delle festività.
41
(7) «Somministrazione di carne congelata», cc. 41
1910 dic. 16 - 1911 ott. 22
Carteggio relativo all’introduzione di carne congelata americana nel vitto. Rifiuto degli infermieri di cibarsi con carne congelata. Sono presenti relazioni sulle quantità di carne congelata distribuita ai pazienti nelle singole sezioni.
85
Diete
42 - 53
1897
Dodici fascicoli mensili contenenti prospetti giornalieri della dieta dei folli e del
personale di custodia.
Categoria 7. Casermaggio (1890-1911)
2 fascicoli
Il servizio di casermaggio del manicomio venne regolamentato fin dal 1873 con
gli artt. 31 e 32 relativi al servizio interno, in base ai quali la manutenzione e
l’acquisto degli oggetti di casermaggio dovevano essere date in appalto sulla base
di clausole e condizioni stabilite dalla Commissione e autorizzate dalla Deputazione provinciale. Ai sensi dell’articolo 16 dello stesso regolamento, veniva riconosciuta una funzione ispettiva sul servizio al direttore medico. Nel successivo regolamento approvato nel 1890, rimase confermata la responsabilità della sorveglianza
sul servizio al direttore medico, mentre il servizio di casermaggio venne regolamentato in funzione delle norme stabilite agli artt. 185-187.
busta 2007
54
(11) «Verbali di fuori uso», cc. 91
1890 lug. 15 - 1898 ott. 25
Verbali ed elenchi concernenti i generi di casermaggio da destinare al fuori uso.
55
(21) «Richiesta di orologi per le sezioni», cc. 2
1911 mag. 2 - lug. 17
Carte relative alla richiesta di orologi in funzione del servizio di vigilanza.
Categoria 8. Gestione fondo caffè e tabacco (1904-1906)
1 fascicolo
La documentazione concerne la gestione del fondo speciale caffè e tabacchi, distribuiti ai folli lavoratori e bisognosi. Spesso la somma veniva prelevata dal fondo
“sala di lavoro”. Inoltre, ai sensi dell’art. 196 del regolamento del 1889, vi era la
possibilità data alle famiglie di depositare presso l’economo somme discrezionali
da destinare all’acquisto di caffè, tabacchi ed altro a beneficio esclusivo dei folli.
86
56
(2) «Caffè e tabacco», cc. 82
1904 gen. 7 - 1906 dic. 6
Rendiconti e altra documentazione concernente la gestione speciale del fondo caffè e tabacchi all’Arco e al Sales.
Categoria 9. Servizio di cassa (1903-1916)
2 fascicoli
La documentazione presente nella categoria, riguarda sia le norme da osservare
per il servizio di cassa sia la riscossione delle rette che sono tenute a pagare i privati per i folli non a carico della Provincia.
57
1903 lug. 13
«Norme per la liquidazione di spese e relativa deliberazione della deputazione provinciale. Norma pel servizio di cassa», cc. 2
Norme per la formulazione di prospetti atti a registrare la presenza giornaliera dei folli in
funzione dei quantitativi di vitto erogati.
58
1905 lug. 11 - 1916 ago. 21
(3) «Riscossione delle rette pei folli a carico dei privati», cc. 40
Documentazione relativa all’affidamento del servizio di riscossione delle rette spettanti ai
parenti dei folli non in stato di povertà all’economo dell’ospedale Francesco Carravetta, esonerando dal servizio il Banco di Napoli, tesoriere dell’Amministrazione provinciale.
Categoria 10. Servizi (1902-1922)
2 fascicoli
Il servizio di lavanderia era regolamentato dagli artt. 91-93 (reg.to 1889). La vigilanza sul servizio era affidata ad una delle Figlie della Carità ed attendevano al
lavoro lavandaie salariate ed alcune ricoverate. Quotidianamente le guardarobiere
consegnavano alla suora gli effetti da lavare, stilando un elenco in duplice copia. In
un secondo momento venne acquistata una lavanderia a vapore in quanto si riteneva che avrebbe comportato un notevole risparmio economico. L’Inchiesta Saredo
riscontrò che tale innovazione nel servizio non solo non produsse benefici economici, ma risultò essere altamente dannosa per le casse dell’amministrazione rispetto a quello tradizionale, a causa delle numerose irregolarità e ruberie.
87
59
1902 mag. 2 - 1909 ago. 19
«Lavanderia Sales e Arco e Capodichino - Caloriferi», cc. 132
Lavori di impianto e manutenzione della lavanderia meccanica, forniture di combustibili e
relazioni sui disservizi. Regolamento per la lavanderia.
60
1904 apr. 19 - 1922 gen. 27
(1) «Bagni. Sales e Capodichino - Acquisto di altri e scaldabagni a gas ed elettrici»,
cc. 116
Lavori di impianto e manutenzione per i servizi esistenti nell’ospedale e acquisto di nuovi
impianti a gas e ad energia elettrica.
Categoria 11. Giardini (1892-1906)
1 fascicolo
61
(1) «Giardini del Sales», cc. 14
1902 nov. 17 - 1906 giu. 18
Documentazione concernente lavori diversi effettuati ai giardini del Sales. Costruzione delle condutture luride nel giardino di intrattenimento delle donne folli. Uso di legna di risulta
dalla potatura degli alberi. Costruzione di una presa d’acqua sulla colonna superiore delle
sezioni maschili e femminili.
Categoria 12. Biblioteca (1902-1919)
1 fascicolo
Le carte presenti in questa categoria testimoniano come fin dalla creazione del
manicomio fu avvertita l’esigenza di creare una biblioteca a carattere scientifico,
dove gli operatori potessero rinvenire testi utili alla loro professione, che aumentarono in maniera notevole, nel corso degli anni e, soprattutto, dopo il trasloco a Capodichino. Inoltre, sotto la direzione di Sciuti, venne allestita anche una sezione di
libri destinati ai ricoverati.
62
1902gen. 2 – 1919 dic. 11
(5) «Biblioteca medica. Acquisto di libri e costruzione di scaffali», cc. 121
Documentazione concernente il prestito di libri ai medici in servizio presso la sezione Sales, al trasporto, al riordinamento ed ai lavori effettuati nella nuova sede di Capodichino.
Sono presenti elenchi di testi acquistati per la dotazione di testi scientifici della biblioteca.
88
Categoria 13. Indennità varie (1893-1897)
5 fascicoli
Documentazione amministrativa riguardante indennità e maggiori assegni corrisposti al personale.
busta 2008
63
«Indennità di guardia agli uscieri del Sales», cc. 29
1893 dic. 9 - 1894 dic. 31
Prospetti mensili di pagamento delle indennità di guardia agli uscieri per gli anni 18931894.
64
«Indennità di guardia ai commessi del Sales», cc. 24
1894
Prospetti mensili di pagamento delle indennità di guardia ai commessi per l’anno 1894.
65
«Maggiore assegno agli uscieri Billi, Cozzolino e Scarpati», cc. 24
1894
Prospetti mensili dei maggiori assegni corrisposti agli uscieri per l’anno 1894.
66
(5) «Guardie e maggiori assegni al personale del manicomio», cc. 19
1896
Prospetti mensili dei maggiori assegni e delle guardie corrisposti al personale per l’anno
1896.
67
(6) «Guardie e maggiori assegni al personale del manicomio», cc. 35
1897
Prospetti mensili dei maggiori assegni e delle guardie corrisposti al personale per l’anno
1897.
Categoria 15. Personale. Affari diversi. (1881-1913)
6 fascicoli
La competenza amministrativa sul personale apparteneva alla Commissione
amministrativa.
Nel regolamento del 1873 tali attribuzioni sono fissate nell’art. 6, mentre la sorveglianza era affidata al direttore medico ai sensi dell’art. 11. Invece, in quello del
1889, le disposizioni di merito sono fissate nell’art. 5, sub b) - c) - d). La sorveglianza su tutto il personale compreso nell’art. 11 (corpo sanitario, segreteria, figlie
89
della carità, cappellano, inservienti, personale di custodia) era affidata al direttore
(art. 15). In modo particolare il servizio di vigilanza era sottoposto alla sua “suprema dipendenza” cui soprintendeva per mezzo di un ispettore, di una ispettrice,
di un capoguardia e delle prefette.
busta 2009
68
(2) «Personale amministrativo», cc. 106
1881 ott. 8 - 1898 nov. 14
Carteggio riguardante il salario, le funzioni, le tabelle del vitto, le gratificazioni, le norme
del servizio amministrativo e relazioni sui lavori statistici svolti. Lettera di Giuseppe Serra
Caracciolo, segretario della Commissione amministrativa, nella quale si descrive lo stato
dell’archivio del manicomio provinciale (16 febbraio 1890).
69
1883 apr. 7 - 1888 ott. 31
(4) «Ripartizione del personale nelle varie sezioni», cc. 64
Disposizioni per la ripartizione del personale di custodia nelle sezioni: prospetti e provvedimenti disciplinari.
70
(9) «Personale di servizio», cc. 27
1888 lug. 11 - 1893 dic. 6
Carteggio relativo ai piantoni della segreteria Sales ed Arco Billi, Cozzolino e Scarpati:
aumento dei salari, quote aggiunte e maggiori assegni.
71
(37) «Ordini del giorno», cc. 58
1890 lug. 15 - 1891 dic. 21
Ordini di servizio riguardanti la gestione della struttura manicomiale.
72
(45) «Affari diversi relativi al personale», cc. 89
1900 lug. 9 - 1905 nov. 3
Carteggio relativo all’aumento del personale di custodia, loro trasferimento dall’Arco al
Sales e viceversa, nomina e promozione del personale di custodia, aumenti sessennali, reclutamento degli infermieri.
73
1909 dic. 16 - 1913 set. 15
(51) «Proposte per la nomina del capo sorvegliante e dei sorveglianti folli», cc. 19
Carteggio relativo alla nomina di capo-sorveglianti, capo-infermiere e capo-infermieri del
nuovo manicomio di Capodichino.
Categoria 16. Personale medico (1871-1912)
90
6 fascicoli
Nel regolamento del 1873 il corpo sanitario era stabilito in quattro unità destinate alle quattro sezioni (art. 35). Successivamente l’organico venne modificato in un
medico anatomista, sei medici ordinari, un medico ispettore e due medici ordinari
delegati all’Arco (reg.to 1890 art. 25). Le attribuzioni non subirono modificazioni.
Incardinati in una struttura fortemente gerarchica il loro lavoro era impostato e controllato sempre dal direttore: per esempio la scrittura delle storie cliniche, delle
diagnosi, delle cure anche se svolta dal medico era sempre supervisionata dal direttore (reg.to 1873 art. 36, reg.to 1889 art. 26). Inoltre i medici erano tenuti ad eseguire le terapie, a sorvegliare affinché venissero dal personale di custodia praticate
le cure indispensabili alla pulizia e al vitto dei folli (reg.to 1873 art. 49) nonché ad
annotare qualsiasi informazione sul comportamento, sugli sviluppi della malattia,
sul vitto, sulle pratiche farmaceutiche ed igieniche di ciascun ammalato (reg.to
1873 art. 51).
busta 2010
74
(1) «Medici ordinari», cc. 87
1871 mar. 22 - 1908 set. 17
Istruzioni provvisorie per lo svolgimento del servizio medico presso il manicomio provinciale all’atto della sua istituzione. Carteggio concernente i concorsi per l’assunzione del
personale medico presso le sezioni manicomiali dell’Arco e del Sales. Provvedimenti particolari da osservarsi nello svolgimento del servizio sanitario nella sezione dell’Arco a causa
del colera.
75
1891 feb. 13 - 1895 dic. 21
(28) «Medici alunni e medici ordinari pel Manicomio Arco. Concorsi dal 1891 al
1895», cc. 98
Carteggio concernente le norme relative al servizio degli alunni medici, la situazione del
servizio sanitario alla sezione Sales e il concorso deliberato dalla Commissione amministrativa per l’alunnato medico. Disposizioni diverse per il riordino della pianta organica del
personale sanitario e per il concorso finalizzato all’assunzione di personale medico.
76
1897 ago. 3 - 1900 set. 27
(12) «Servizio medico ed amministrativo. Arco», cc. 57
Documentazione concernente l’approvazione del regolamento interno per lo svolgimento
dei servizi nella sezione dell’Arco. Deliberazioni della Commissione amministrativa del
manicomio relative alla specificazione delle attribuzioni degli economi del Sales e dell’Arco. Norme da osservarsi per il corretto funzionamento del servizio di vittitazione. Provvedimenti diversi per il buon andamento delle attività in entrambe le sezioni dell’ospedale
psichiatrico.
77
1900 nov. 18 - 1909 apr. 6
91
(46) «Disposizioni circa il servizio medico sulle sezioni Sales ed Arco e proposte
del direttore», cc. 43
Documentazione concernente i nuovi provvedimenti deliberati dalla Commissione amministrativa del manicomio sull’organizzazione del servizio sanitario delle sezioni Arco e Sales.
Prolungamento di servizio e aumento di assegno mensile per i medici alunni. Relazioni diverse sull’andamento delle attività sanitarie nell’ospedale.
78
(39) «Concorso per 4 medici alunni», cc. 10
1901
Documentazione concernente il bando di concorso per l’alunnato medico per la sezione Sales del 1901 e nomina dei primi quattro candidati risultati migliori alla prova, ossia Michele
Sciuti, Eugenio La Pegna, Ettore Patini e Michele Ansalone.
79
1911 feb. 1 - 1912 lug. 15
(50) «Disposizioni circa il servizio medico. Capodichino e Sales», cc. 26
Disposizioni relative alla distribuzione del personale sanitario nelle sezioni maschili e
femminili del Sales e di Capodichino. Contributi obbligatori a carico dei medici. Denuncia
al direttore sui disagi dei medici di guardia Goffredo, Patini e Sciuti.
Categoria 18. Personale di assistenza (1908)
1 fascicolo
Una particolare cura era quella di garantire l’espletamento di pratiche religiose,
affidate ad un cappellano. Quest’ultimo curava la celebrazione delle messe nella
cappella del manicomio e dava il conforto religioso agli alienati (reg.to 1889 artt.
126-128). Inoltre era responsabile degli arredi sacri utili alle funzioni (art. 129).
80
(6) «Istanze per ammissione al personale di assistenza», c. 1
1908
Domanda del sacerdote Nicola Leone per concorrere al posto di cappellano del manicomio.
Categoria 20. Personale religioso (Figlie della Carità) (1888-1913)
5 fascicoli
Il servizio prestato dal servizio religioso venne disciplinato solo dal regolamento
del 1889, art. 73-77. Il direttore dava le disposizioni alla superiora, la quale era responsabile della distribuzione dei compiti alle suore e alla loro esecuzione. Il personale religioso era destinato al servizio di guardaroba, di rattoppo, di cucina e di
92
dispensa. Tutto il “personale inferiore” che prestava servizio nelle predette sezioni
dipendeva direttamente dalle suore. Le stesse, inoltre, alloggiavano nella struttura
manicomiale.
81
(7) «Figlie della Carità (Convenzione) vol. I», cc. 96
1888 giu. 14 - 1894 nov. 26
Carteggio relativo ad una convenzione da stipularsi con le Figlie della Carità sia per il servizio agli ammalati sia per il servizio di casermaggio e vittitazione. Atti relativi alla stipula
del contratto.
82
(4) «Assegno alle suore. vol. I», cc. 15
1894
Elenchi delle suore chiamate a prestar servizio presso l’ospedale e prospetti della retribuzione loro corrisposta.
83
1895 - 1913
«Circa l’impianto del servizio da prestare dalle Figlie della Carità nel manicomio
dell’Arco», cc. 4
Carteggio relativo alla sistemazione delle Suore nel manicomio dell’Arco. Note per l’acquisto di mobili e suppellettili.
84
«Superiora delle Figlie della Carità», cc. 4
1896
Reclami della direzione indirizzati alla madre superiora per i disservizi causati dall’assenza
delle suore preposte al servizio mensa, vestiario e casermaggio.
85
(9) «Per la Morte della Superiora Suor Fallani. 4 Marzo 1913», cc. 4
1913
Certificato di morte e lettera di cordoglio della direzione alla Visitatrice delle Figlie della
Carità per la morte della superiora Suor Fallani.
Categoria 26. Folli. Affari generali (1881-1916)
67 fascicoli
La documentazione appartenente a questa categoria riguarda affari diversi riguardanti i folli. Di estremo interesse sono le “situazioni giornaliere”, ossia i prospetti che registrano il movimento quotidiano dei folli. Ogni giorno alle 8,00
l’economo riceveva il prospetto con la nota nominativa degli alienati ammessi, dimessi, morti e lo stato numerico del personale di custodia con il quantitativo dei
generi alimentari che servivano per i pasti del giorno, al fine di disporre il prelievo
93
degli stessi dalla dispensa e la consegna alla suora preposta alla cucina (reg.to
1889, art. 65). Altrettanto importanti sono i fascicoli riguardanti i trasferimenti dei
folli in altre strutture manicomiali, il carteggio con la Questura e il prefetto circa i
folli criminali, le misure sanitarie da prendersi in circostanze determinate, la corrispondenza con altri manicomi.
Tra la documentazione sono presenti fascicoli riguardanti la vendita dei fardelli.
Secondo il regolamento del 1889, dopo la morte del folle all’interno del manicomio, doveva essere venduto il suo fardello a beneficio del manicomio se non veniva reclamato entro due mesi (art. 200); invece trascorso un anno dal ricovero del
folle, il fardello veniva venduto ed il ricavato versato su una cassa di risparmio a
beneficio del folle proprietario (art. 201).
Situazioni giornaliere dei folli
busta 2011
86
«Situazioni quindicinali», cc. 42
1895 gen. 29 - 1896 gen. 16
Lettere di accompagnamento e prospetti quindicinali delle presenze e del movimento dei
pazienti delle sezioni maschili e femminili nelle strutture Arco e Sales.
87
«Invio situazioni quindicinali folli alla Deputazione provinciale», cc. 45
1900
Lettere di accompagnamento e prospetti quindicinali delle presenze e del movimento degli
uomini e donne folli nelle strutture Arco e Sales.
88 - 99
1900
«Sales. Uomini»
Dodici fascicoli mensili contenenti prospetti giornalieri delle presenze e del movimento dei pazienti nelle strutture Arco e Sales.
100 - 103
«Sales. Uomini»
1901 mag. - set.
Quattro fascicoli mensili contenenti prospetti giornalieri delle presenze e del movimento dei
pazienti nelle strutture Arco e Sales.
104
«Sezione Miracolilli. Donne»
1901 set.
Prospetti giornalieri delle presenze e del movimento delle pazienti nella struttura Miracolilli.
94
busta 2012
105 - 112
«Situazioni uomini e donne. Arco - Sales»
1904 gen. - ott.
Otto fascicoli mensili (gennaio-aprile; giugno-agosto; ottobre) contenenti prospetti giornalieri delle presenze e del movimento dei pazienti nelle strutture Arco e Sales.
busta 2013
113 - 124
«Situazioni uomini»
1907
Dodici fascicoli mensili contenenti prospetti giornalieri delle presenze e del movimento dei
pazienti nelle strutture Sales e Pacella (gennaio-febbraio) e Sales (marzo-dicembre).
125 - 136
1907
«Situazioni uomini»
Dodici fascicoli mensili contenenti prospetti giornalieri delle presenze e del movimento dei pazienti nella struttura di San Gennaro.
Pratiche generali
busta 2014
137
1881 nov. 16 - 1889 apr. 2
«Pensionato del Manicomio provinciale del Sales», cc. 32
Norme e tariffe per i folli esenti dal diritto al ricovero gratuito. Abolizione provvisoria del
pensionato per le donne folli.
138
1882 mag. 1 - 1884 apr. 12
(63) «Corrispondenza col prefetto di Napoli, Presidente della Deputazione provinciale», cc. 5
Richiesta di notizie sull’eventuale presenza di detenuti folli di origine maltese nel manicomio provinciale. Annuncio di una visita del presidente del Consiglio dei ministri, Agostino
Depretis. Richiesta di servizio di pubblica sicurezza per le festività pasquali.
139
(62) «Corrispondenza col prefetto di Napoli», cc. 45
1884 mag. 9 - 1913 mar. 27
Carteggio relativo alle condizioni sanitarie del regno durante il ventennio 1864-1884 e alla
ricezione dei folli indigenti. Richiesta di “statini categorici” per le generalità e le notizie sui
folli, sui militari morti in congedo illimitato, sui folli criminali, sulle misure di profilassi e
sull’uso del vino nelle case di pena.
95
140
(49) «Vendita di fardelli», cc. 116
1885 gen. 13 - 1895 dic. 13
Elenco dei fardelli restituiti ai folli dimessi, di quelli depositati in magazzino, dei fardelli da
destinarsi alla vendita, degli oggetti di valore. Carteggio sulle disposizioni in merito alla
vendita degli oggetti, prezzari, offerte per l’acquisto e ricavato dalla vendita. Provvedimenti
circa “le librette” e gli oggetti di valore di proprietà dei folli. Elenchi degli oggetti di valore.
141
(66) «Norma pel viaggio dei folli in ferrovia», cc. 8
1889
Norme della Società Italiana per le Strade Ferrate del Mediterraneo per il trasferimento dei
folli in treno.
142
1890 feb. 16 - 1899 feb. 16
(31) «Corrispondenza con il Manicomio Interprovinciale in Nocera Inferiore», cc.
15
Carteggio concernente informazioni sull’utilizzo delle suore al posto del personale laico,
sulla dietetica, sul numero dei folli distinti per patologie, sulle spese per medicinali, sulle
dimissioni dei folli, sul regolamento interno e lo statuto organico del personale.
143
(34) «Corrispondenza col Manicomio di Vicenza», cc. 2
1897 mar. 30 - apr. 21
Richiesta di notizie relative al funzionamento del servizio religioso all’interno del manicomio.
144
(50) «Vendita di fardelli», cc. 55
1899 gen. 10 - 1900 feb. 21
Offerta di vendita dei fardelli e del fuori uso. Offerte di varie ditte per l’acquisto di tale materiale. Elenco dei fardelli dei folli con indicazione del loro valore. Disposizioni per la vendita all’asta dei fardelli.
145
1899 giu. 5 - 1906 apr. 23
(8) «Aumento dei folli nel Manicomio provinciale di Napoli. Proposte per lo sfollamento. Provvedimenti pei folli criminali», cc. 86
Carteggio relativo ai problemi provocati dall’affollamento delle strutture manicomiali e
proposte di soluzione. Disagi connessi alla mancanza di una sezione per gli “agitati”, al ricovero dei folli criminali, all’occupazione della Cesarea, ai trasferimenti dei folli. Dimissioni della Commissione amministrativa.
146
(64) «Passaggio dei folli dall’Arco al Sales», cc. 15
1900 gen. 17 - 1901 set. 23
Richieste da parte di privati per il trasferimento dei congiunti ricoverati dalla struttura
dell’Arco a quella del Sales.
96
147
1904 set. 23 - 1913 feb. 13
(40) «Deficienti da inviarsi all’istituto Ortofrenico», cc. 194
Richieste della Deputazione provinciale di Napoli di sottoporre a visita psichiatrica fanciulli
deficienti al fine di internarli nell’Istituto Frenopatico del dott. D’Urso. Sul foglio di richiesta è talora annotata una breve diagnosi. Stipula di una convenzione con il manicomio di
Nocera per l’internamento di frenastenici educabili, a seguito della chiusura dell’Istituto
Ortofrenico.
148
1905 gen. 4 - 1909 apr. 16
(61) «Folli criminali. Corrispondenza col questore di Napoli», cc. 46
Carteggio relativo ai folli criminali ricoverati nel manicomio provinciale di Napoli. Elenchi
nominativi, perizie giudiziarie per le rette dei detenuti maniaci a carico dello Stato. Prospetti dei criminali folli con relativa imputazione di reato.
149
(44) «Affari diversi relativi ai folli», cc. 40
1905 gen. 12 - dic. 21
Richieste di notizie sui ricoverati da parte dei parenti. Trasferimento di folli a Palermo e
all’Arco. Elenco di militari della Marina ricoverati. Richiesta dell’elenco di “coatti folli
prosciolti condizionatamente” fino al giorno dell’entrata in vigore della l. 14 feb. 1904, n.
36.
150
(53) «Folli trasferiti al Manicomio di Aversa», cc. 62
1905 gen. 27 - 1909 dic. 13
Carteggio relativo al trasferimento di folli nel Manicomio di Aversa. Elenchi degli ammalati. Richieste di tabelle nosografiche da parte del Manicomio di Aversa. Delibera dell’Amministrazione provinciale riguardante il ritiro dei folli della provincia di Napoli, ricoverati
nel Manicomio di Aversa.
151
(65) «Visite di autorità diverse al Manicomio», cc. 8
1909 ott. 7 - 1916 ott. 4
Visita della duchessa d’Aosta, del duca d’Aosta e della Deputazione provinciale di Trapani.
Categoria 27. Avvenimenti notevoli (1872-1923)
16 fascicoli
Sotto questo titolo sono raccolti fascicoli che trattano avvenimenti diversi di natura più o meno grave: da piccoli incidenti occorsi al personale di servizio a lavori
extra dovuti a fenomeni occasionali, quali l’eruzione del Vesuvio; da situazioni di
emergenza sanitaria dovuta ad epidemie a lavori di manutenzione allo stabile.
97
busta 2015
152
(10) «Eruzione del Vesuvio», cc. 12
1872 apr. 26 - mag. 10
Carteggio relativo all’urgenza di reperire nuovi locali in seguito alla catastrofica eruzione
del Vesuvio. Gratifica al personale e lettera di elogio del direttore Buonomo in occasione
dell’eruzione del Vesuvio,
153
«Incendio di un tubo fumario», cc. 20
1878 ott. 14 - 1883 apr. 7
Carteggio relativo all’incendio del fumaiolo del forno nella struttura dell’Arco.
154
«Cholera dell’anno 1884. Sales», cc. 51
1884 lug. 4 - 1895 giu. 24
Carteggio relativo alle misure sanitarie atte a preservare i manicomi provinciali da una possibile “invasione colerica”, alla gratificazione straordinaria al personale per l’epidemia colerica, all’acquisto di strumentazione per la disinfezione di uomini e cose, ad alcuni casi di
colera, ai lavori urgenti al Sales per misure sanitarie. Elenco nominativo di folli spediti
all’ospedale municipale di Conocchia. Prospetto del numero dei folli ammalati di colera,
dei guariti e dei morti. Carte relative alle spese sostenute dall’Amministrazione provinciale
e dal Municipio di Napoli per il ricovero dei folli al Cotugno.
155
(17) «Malattie contagiose», cc. 248
1888 mar. 5 - 1923 gen. 13
Carte relative a casi di vaiolo, scabbia, influenza e di altre malattie infettive, alla vaccinazione obbligatoria e al trasporto degli infermi appartenenti al R. Albergo dei Poveri
nell’ospedale della Cesarea. Tabella e carteggio “per determinare la differenza in più da pagarsi all’appaltatore per la somministrazione giornaliera straordinaria del vitto alla custodia
del Sales”. Statistiche relative ai morti di influenza in altri manicomi italiani (1894-1903).
156
(13) «Caduta di una parte dell’edificio Sales», cc. 13
1889 ott. 21 - 1890 lug. 1
Carte relative al crollo di un muro del Sales e ai decessi provocati da tale evento.
157
«Cholera dell’anno 1893 all’Arco», cc. 52
1893 lug. 20 - 1895 apr. 13
Carteggio relativo alle misure sanitarie atte a preservare i manicomi provinciali da una possibile epidemia di colera, alla gratificazione straordinaria ed encomi al personale,
all’acquisto di strumentazione per la disinfezione di uomini e cose, ad alcuni casi di colera,
ai lavori urgenti all’Arco per misure sanitarie, alle spese sostenute dall’Amministrazione
provinciale e dal Municipio di Napoli per il ricovero dei folli al Cotugno. Norme per le disinfezioni. Elenco nominativo del personale avente diritto ad un maggiore assegno giornaliero, per l’isolamento in manicomio determinato dalle nuove misure sanitarie, per la fornitura di acqua del Serino all’Arco in caso di colera, alla “casina” di tal Carolo Pasquale da
98
adibire a lazzaretto, ad alcuni casi di colera, alla costruzione di baracche ad uso di lazzaretto e ai cambiamenti del vitto.
158
«Cholera dell’anno 1893 nel Sales», cc. 162
1893 lug. 20 - 1896 ott. 27
Carteggio relativo alle misure sanitarie atte a preservare i manicomi provinciali da una possibile epidemia di colera, alla gratificazione straordinaria ed encomi al personale,
all’acquisto di strumentazione per la disinfezione di uomini e cose, ad alcuni casi di colera,
ai lavori urgenti al Sales per misure sanitarie, alle spese sostenute dall’Amministrazione
provinciale e dal Municipio di Napoli per il ricovero dei folli al Cotugno. Norme per le disinfezioni. Carteggio su un caso di gastroenterite verificatosi al Sales. Elenco nominativo
del personale avente diritto ad un maggiore assegno giornaliero per l’isolamento in manicomio determinato dalle nuove misure sanitarie.
159
(14) «Incendio nel forno del Sales», cc. 2
1893 dic. 16
Relazione sull’inizio d’incendio sviluppatosi nel forno.
160
«Scoppio di gas», cc. 32
1894 nov. 13 - 1895 mar. 16
Carteggio relativo allo scoppio di gas in una cella della struttura del Sales.
161
(15) «Incendio del deposito di paglia», cc. 19
1897
Relazione carteggio sull’incendio del deposito di paglia.
162
«Spostamento del muro di cinta. Sales», cc. 4
1897 dic. 30
Autorizzazioni per lo spostamento del muro di cinta del giardino del Sales.
163
(8) «Rottura della grue nella cucina», c. 1
1900 dic. 28
Informativa sulla rottura del sostegno della grù della caldaia della cucina.
164
(16) «Circa il furto di due grosse caldaie», cc. 22
1902 ott. 27 - 1903 apr. 20
Carteggio concernente il furto di due caldaie di rame.
165
(12) «Accensione della tubolatura del gas», cc. 13
1903 ott. 18
Relazioni sull’incendio di natura dolosa provocato al tubicino di piombo della prima infermeria.
99
166
(9) «Furti perpetrati nella chiesa Cesarea», c. 1
1903 dic. 17
Sollecitazione della Deputazione provinciale a provvedere alla custodia del locale attiguo
alla chiesa della Cesarea al fine di evitare ulteriori furti nella medesima.
167
(11) «Sgombero della cenere all’Arco», cc. 24
1906 apr. 11 - giu. 5
Carteggio relativo ai servizi prestati dal personale per lo sgombero della sezione Arco e per
la rimozione della cenere del Vesuvio.
Categoria 29. Lavori di falegnameria (1883-1893)
9 fascicoli
Dalle carte raccolte in questa categoria si evince che suppellettili e mobilio ad
uso interno erano prodotti, anche se non esclusivamente, da una officina di falegnameria, nella quale lavoravano anche i malati.
busta 2016
168
«Arco. Costruzione di panche in economia», cc. 3
1883
Richiesta e relativa autorizzazione alla costruzione di panche necessarie alle sale destinate
ai lavori femminili.
169
«Arco. Riparazioni alle stufe di disinfezione», cc. 12
1885 apr. 25 - 1887 giu. 1
Provvedimenti relativi alla riparazione e collocazione delle stufe per la disinfezione in alcuni padiglioni dell’Arco.
170
1889 dic. 30 - 1890 set. 29
«Circa la costruzione delle panche pel Comparto Donne», cc. 9
Disposizioni concernenti la necessità e l’urgenza di costruire delle panche per il comparto
donne del Sales. Nota di spesa.
171
1890
«Circa la costruzione degli scaffali per l’ufficio di Economato e di uno stipo per
l’ufficio medesimo», cc. 7
Disposizioni concernenti la necessità e l’urgenza di costruire suppellettili per l’ufficio economato del Sales. Preventivi e note di spesa.
100
172
«Circa la costruzione di uno stipetto per l’Ispettore medico all’Arco», cc. 9
1890
Disposizioni concernenti la necessità e l’urgenza di costruire uno stipetto per l’ufficio
dell’ispettore medico all’Arco. Preventivi e note di spesa.
173
1890 gen. 6 - 1893 gen. 26
«Mobilia e scaffali occorrenti all’amministrazione del Sales», cc. 21
Disposizioni concernenti la necessità di costruire suppellettili per l’amministrazione del Sales in prospettiva del riordino dell’archivio. Nota di spesa.
174
1890 lug. 10
«Circa la costruzione degli scannetti di legno per il Guardaroba», cc. 3
Disposizioni concernenti la necessità e l’urgenza di costruire gli scannetti per il guardaroba
del Sales. Preventivi e note di spesa.
175
1891 set. 13 - 1892 feb. 14
«Circa la costruzione di una credenza pel refettorio maschile al Sales», cc. 8
Disposizioni concernenti la necessità e l’urgenza di costruire una credenza per il refettorio
maschile del Sales. Preventivi e note di spesa.
176
1891 set. 28 - 1892 set. 19
Circa la costruzione di una carriuola per uso della panetteria», cc. 6
Disposizioni concernenti la necessità e l’urgenza di costruire una carriola per il trasporto
della farina. Preventivi e note di spesa.
Categoria 30. Sala anatomica e armamentario chirurgico (1875-1911)
8 fascicoli
E’ difficile stabilire se la pratica dell’autopsia fosse usuale: se cioè veniva praticata su tutti i mentecatti morti all’interno della struttura o solo su alcuni, se vi era
bisogno dell’autorizzazione da parte dei familiari, se venivano conservate parti dei
corpi per esperimenti o per raccolte anatomiche. Le note di spesa per la strumentazione e i materiali acquistati per la sala anatomica lasciano supporre una pratica
consolidata e usuale. L’art. 35 del reg.to 1873 attribuisce al medico di guardia il
compito di assistere nelle pratiche delle sezioni cadaveriche, riferendo al medico
che opera la storia clinica del paziente e la diagnosi.
177
1875 lug. 8 - 1888 ago. 29
101
«Armamentario chirurgico e biblioteca», cc. 10
Autorizzazione al trasporto degli strumenti chirurgici nella sala anatomica del Sales. Richiesta della commissione amministrativa provinciale di un inventario dei libri e degli
strumenti chirurgici di sua pertinenza.
178
«Sala anatomica e armamentario chirurgico. Anno 1891», cc. 78
1891
Autorizzazioni, prospetti delle spese e ricevute di pagamento per il mantenimento della sala
di anatomia e per l’acquisto di attrezzature chirurgiche per l’anno 1891.
179
1891 gen. 10 - 1894 giu. 1
«Offerta per l’acquisto di una busta chirurgica fatta all’Amministrazione dall’impresa Finzi - Sinigallia», cc. 24
Autorizzazioni, prospetti delle spese e ricevute di pagamento per l’acquisto di attrezzature
chirurgiche per la struttura dell’Arco.
180
«Sala anatomica e armamentario chirurgico. Anno 1892», cc. 86
1892
Autorizzazioni, prospetti delle spese e ricevute di pagamento per il mantenimento della sala
di anatomia e per l’acquisto di attrezzature chirurgiche per l’anno 1892. Preventivo spese
per la costruzione di un casotto in legno per l’attrezzatura fotografica.
181
1894 mar. 7 - 1895 gen. 2
«Mantenimento sala anatomica ed armamentario chirurgico», cc. 31
Autorizzazioni, prospetti delle spese e ricevute di pagamento per il mantenimento della sala
di anatomia e per l’acquisto di attrezzature chirurgiche per l’anno 1894.
182
«Mantenimento sala anatomica ed armamentario chirurgico», cc. 24
1895 - 1896
Autorizzazioni, prospetti delle spese e ricevute di pagamento per il mantenimento della sala
di anatomia e per l’acquisto di attrezzature chirurgiche per l’anno 1895.
183
1897 - 1898
«Sales. Spese della sala anatomica ed armamentario chirurgico», cc. 37
Autorizzazioni, prospetti delle spese e ricevute di pagamento per il mantenimento della sala
di anatomia e per l’acquisto di attrezzature chirurgiche per l’anno 1897.
184
«Gabinetti elettroterapico e ricerche scientifiche», cc. 3
1911
Richiesta per l’acquisto di apparecchiature occorrenti per le “cure elettriche, gli esami elettrici e per le ricerche grafiche”. Elenchi del materiale richiesto.
102
Categoria 31. Sale di lavoro (1890-1900)
6 fascicoli
Del valore terapeutico del lavoro si rinviene traccia nel regolamento del 1889:
gli artt. 181-184 disciplinano il rapporto di lavoro tra il ricoverato e la struttura
manicomiale. L’ozio è considerato come fonte di annichilimento dei mentecatti,
mentre l’operosità non potrà che agevolare la “cura morale”. Il lavoro era retribuito
al netto delle spese e solo al 50% in quanto l’altra metà andava all’amministrazione
manicomiale, in un conto speciale. Le spettanze del folle erano versate su un libretto di cassa di risparmio nominativo, consegnato al malato all’atto delle dimissioni o
agli eredi in caso di decesso. I ricoverati venivano distribuiti nelle officine di lavoro secondo le loro attitudini e il mestiere che esercitavano prima dell'internamento.
Le donne generalmente erano adibite alla lavanderia (art. 91) e al rattoppo (art. 93).
185
(5) «Sala di lavoro. Comparto donne», cc. 19
1890 dic. 27 - 1892
Carte relative al licenziamento delle rattoppine straordinarie. Stato nominativo delle rattoppine che prestano servizio al Sales. Nomina di una suora alla direzione della sala di lavoro e
relativi atti contabili.
186
«Contabilità delle sale di lavoro», cc. 168
1893 set. 7 - 1894 nov. 8
Statini delle spese occorse per le sale di lavoro, ricevute di pagamento, copie di fatture degli
anni 1893-1894.
187
«Andamento delle sale di lavoro», cc. 61
1894 dic. 20 - 1895 giu. 23
Relazioni sull’andamento mensile delle sale di lavoro maschili e femminili. Prospetti concernenti l’officina meccanica, la calzoleria, la falegnameria, i lavori murari e i lavori di cucito e di rattoppo.
188
«Contabilità delle sale di lavoro», cc. 198
1895 gen. 31 - 1898 lug. 31
Statini delle spese occorse per le sale di lavoro, ricevute di pagamento e copie di fatture.
189
«Arco. Personale della sala di rattoppo», cc. 29
1898
Stati nominativi quindicinali del personale addetto al rattoppo nella struttura dell’Arco.
190
«Officine di lavorazione», cc. 51
1898 nov. 26 - 1900 ott. 3
103
Richieste di materiali vari per le officine. Autorizzazione alla produzione di busti di forza.
Prospetti delle spese sostenute.
Categoria 32. Affitti di fabbricati (1886-1916)
9 fascicoli
Nei primi anni di vita del manicomio, la necessità di reperire alloggi era di primaria importanza, sia perché la sistemazione all’Arco era sempre stata considerata
provvisoria sia perché la scelta del Sales si era rivelata inadeguata dal punto di vista della qualità e dell’ampiezza degli spazi. Per questi motivi vi era stata la necessità in più occasioni di reperire altri locali per sistemare i folli, in numero crescente
di anno in anno. Così furono recuperate le seguenti sedi: Miracolilli; la Cesarea,
una piccola struttura ospedaliera che, durante il periodo borbonico aveva accolto
infermi con gravi patologie; la Pacella, succursale dell’ospedale di S. Maria della
Pace; S. Gennaro extra moenia, già ospizio di notevoli dimensioni destinato ai poveri; S Francesco Saverio.
busta 2017
191
«Pel fitto della stalla all’Arco», cc. 9
1886 nov. 11 - 1889 feb. 16
Carte riguardanti il mandato di pagamento e il fitto di una stalla all’Arco.
192
«Fabbricato Sales», cc. 103
1890 giu. 26 - 1916 feb. 3
Carte concernenti i lavori di adattamento delle strutture del Sales ed Arco, preventivi di
spese per servizi e forniture, fatture, ritiro di materiali dal Sales.
193
«Affitti di fabbricati. Sezione Arco», cc. 106
1893 gen. 5 - 1912 gen. 19
Carte concernenti la consegna di alcuni locali adiacenti all’Arco ad uso deposito. Contratti
e statini per le spese di fitto della proprietà Monticelli all’Arco. Lavori di adattamento della
struttura. Preventivi di spese per servizi e forniture.
194
1900 gen. 26 - 1902 apr. 16
«Sales. Pigione per i nuovi locali della segreteria», cc. 46
Provvedimenti per risolvere il problema “dell’esuberante numero di folli”. Delibere relative
all’affitto di locali per il trasferimento degli uffici amministrativi e al pagamento del pigione mensile.
195
104
1901 lug. 1 - 1902 feb. 28
«Sezione S. Francesco Saverio (Sfollamento dei ricoverati)», cc. 35
Carte riguardanti lo sfollamento dei ricoverati nella nuova succursale di S. Francesco Saverio, la consegna dei locali, le spese per la gestione della struttura, il canone di fitto, il trasferimento della sezione femminile dall’Arco al Sales.
196
«Affitti di fabbricati (Sezione Miracolilli)», cc. 10
1901 nov. 9 - 1904 mar. 23
Carte relative all’acquisto di materiale vario per la sezione Miracolilli, affittata in occasione
dello sfollamento dei folli dal manicomio provinciale. Servizi e forniture.
197
«Affitti di fabbricati (Sezione Cesarea)», cc. 36
1903 giu. 13 - 1910 mag. 3
Carte concernenti la consegna dei locali della Cesarea in occasione dello sfollamento dei
folli dal Manicomio provinciale. Lavori vari effettuati e da effettuarsi alla nuova struttura.
Servizi e forniture.
198
«Affitti di fabbricati (Sezione Pacella)», cc. 102
1904 ago. 16 - 1910 mar. 16
Carte concernenti oggetti di casermaggio esistenti o da destinare alla Pacella. Lavori vari
effettuati e da effettuarsi alla nuova struttura. Elenchi di folli trasferiti con indicazione delle
diagnosi. Determinazioni relative ai servizi e forniture per la nuova sezione.
199
1906 giu. 18 - 1910 ago. 29
«Affitti di fabbricati (Sezione S. Gennaro extra - moenia)», 157
Carte concernenti la consegna dei locali dell’Ospizio dei SS. Pietro e Gennaro Extra Moenia di Napoli. Richiesta di notizie dal parte dell’ospedale S. Gennaro per poter organizzare
la sede per l’alloggiamento dei folli. Lavori vari effettuati e da effettuarsi alla nuova struttura. Elenchi di folli trasferiti. Informazioni su servizi e forniture.
Categoria 33. Ospedale. Affari diversi. (1873-1911)
23 fascicoli
La categoria accoglie documentazione relativa ad argomenti diversi, tra i quali la
corrispondenza tra l’ospedale ed enti vari napoletani e non, affari relativi alla vita
dell’ospedale, dall’istallazione della cassetta per impostare la corrispondenza alla
consegna dei dormitori del Sales, alle visite di autorità all’Arco, ai rapporti dei medici.
busta 2018
200
1873 nov. 28 - 1885 mag. 27
105
«Corrispondenza col Tesoriere della Provincia di Napoli (Versamenti di somme)»,
cc. 45
Carte relative al versamento della somma stabilita per il fitto della cantina. Distinte di versamenti fatti alla Tesoreria provinciale di Napoli delle rette mensili dei folli ricoverati.
201
«Consegna dei dormitori del Sales», cc. 3
1882
Carte relative alla consegna di locali destinati a dormitori al Sales.
202
«Rapporti di medici circa l’andamento all’Arco», cc. 23
1883
Relazioni giornaliere dei medici Terracciano, Riccio, Liguori, Bianchi sull’andamento del
comparto uomini e donne dell’Arco.
203
«Visite di diverse autorità all’asilo dell’Arco», cc. 16
1883 ago. 14 - 1885 set. 9
Carte relative alle visite alla struttura dell’Arco da parte di autorità diverse: il sindaco di S.
Anastasia, il deputato Pagliano e i consiglieri Flauti, Corvino, Ascione, De Bernardis e Casale, del sindaco di Napoli, del prefetto e di vari deputati provinciali.
204
«Corrispondenza con la deputazione provinciale di Bari», cc. 2
1885
Richiesta di una ricevuta di polizza di pagamento da parte della Provincia di Bari a titolo di
retta versata per il mantenimento di alcuni folli.
205
«Per la porta d’ingresso del Sales», cc. 4
1886 feb. 7 - 1889 gen. 27
Carte relative alla custodia della porta carrese del Sales.
206
1887
«Corrispondenza con l’amministrazione della manifattura dei tabacchi in Napoli»,
cc. 2
Carteggio relativo alla richiesta di notizie sullo stato di salute del capo-operaio Guglielmo
Leonardo.
207
«Materiale di risulta nel Sales», cc. 2
1889
Verbale di riconsegna di materiale di risulta nel manicomio del Sales e richiesta di autorizzazione a venderlo.
208
«Periti del Manicomio provinciale di Napoli», cc. 2
106
1889
Nomina del perito Azzi per la consegna e riconsegna del casermaggio dei manicomi.
209
«Corrispondenza con il municipio di Ponticelli», cc. 11
1889
Carte riguardanti la statistica del personale e degli ammalati presenti nel manicomio privato
dei signori Bianco e Canterano in Ponticelli.
210
1890
«Questionari. Per l’inchiesta sulle varie forme di erogazione della beneficenza», cc.
6
Questionario trasmesso dal Ministero dell’agricoltura, industria e commercio relativo alle
modalità e ai criteri di gestione e manutenzione dei manicomi. Prospetto delle dimensioni
della struttura.
211
1890 apr. 15 - 1904 apr. 5
«Circa le molestie arrecate da’ monelli al comparto donne del Sales», cc. 16
Carteggio con la Questura di Napoli circa disturbi provocati alle folli del Sales da giovani
facinorosi e legati alla malavita che amoreggiano con le infermiere del reparto donne.
212
1892 apr. 2 - 1895 nov. 25
«Corrispondenza con la Deputazione provinciale di Brescia», cc. 9
Carteggio con la Deputazione provinciale di Brescia in merito all’organizzazione e al funzionamento del manicomio provinciale.
213
«Corrispondenza con il Municipio di Corato. Bari», cc. 2
1893
Carteggio con il municipio di Corato per il ricovero di un folle nella sezione dermosifilopatica.
214
«Corrispondenza con la direzione dell’Ospedale Civile di Livorno», cc. 2
1894
Carteggio con l’Ospedale Civile di Livorno in merito al funzionamento della lavanderia a
vapore.
215
«Corrispondenza con la Deputazione provinciale di Bergamo», cc. 4
1895
Carteggio con la Deputazione provinciale di Bergamo in merito all’organizzazione e al funzionamento del manicomio di Napoli.
216
1897
«Dichiarazione da farsi innanzi al municipio della sezione Avvocata nel caso di
neonato appartenente a qualche folle», c. 1
107
Modello per le dichiarazioni di nascita di bambini nati da folli ai sensi dell’art. 373 del Codice Civile.
217
«Per le spazzature del manicomio. Arco», cc. 3
1898
Carteggio con l’Amministrazione municipale di S. Anastasia relativo al deposito irregolare
di immondizia del manicomio in luoghi pubblici.
218
(1) «Soppressione della sezione Ragioneria al Sales», cc. 7
1902
Carteggio relativo alla soppressione della Ragioneria presso il Sales per unirla all’ufficio
della Ragioneria provinciale.
219
«Affari diversi, generali», cc. 7
1902
Carte riguardanti il convegno internazionale di Anversa sull’assistenza agli alienati svoltosi
l’1 settembre 1902.
220
«Rapporti del portiere del Sales», c. 1
1904
Rapporto del portiere del Sales in merito al diniego da lui opposto alla visita di parenti di
un’infermiera.
221
(12) «Affari diversi generali», cc. 85
1909 dic. 29 - 1910 dic. 29
Richieste di notizie relative a singoli individui ricoverati nel manicomio, a informazioni sul
regolamento, a folli criminali e ad alienati alcolizzati.
222
1911
(11) «Impianto di una cassetta per impostazione e consegna della corrispondenza»,
cc. 5
Carte relativa all’installazione di una buca da lettere sul cancello superiore dell’entrata del
manicomio.
Categoria 34. Appalti (1899-1904)
1 fascicolo
Le attribuzioni in materia di appalti appartenevano, per quel che concerneva la
proposta, alla Commissione amministrativa ai sensi dell’art. 5 lett. g) del regolamento del 1889, anche se l’approvazione, le gare e la stipula dei contratti dovevano
essere eseguite dall’Amministrazione provinciale. Fondamentali per la vita
108
dell’ospedale, gli appalti per la fornitura di servizi e generi alimentari, costituivano
anche il maggior onere per la Provincia per il mantenimento dei mentecatti poveri.
Nei primi decenni di attività, tuttavia, la regolarità delle gare d’appalto, quasi sempre, venne sospesa a favore del sistema del cottimo chiuso, che, secondo le testimonianze riportate nell’Inchiesta Saredo, diede pessimi risultati sia per quel che
concerne il trattamento dei folli sia per l’aspetto economico e contabile.
223
1899 gen. 11 - 1904 ott. 22
(47) «Appalto latte Sales con le modifiche pel triennio 1902 - 1904», cc. 37
Capitolato e carteggio relativo alla fornitura di latte al Sales.
Categoria 35. Fascicoli del personale medico (1891-1902)
388 fascicoli
L’ammissione come dipendenti del manicomio era disciplinata nel regolamento
del 1873 dagli artt. 99-101. I salariati venivano nominati dalla Commissione amministrativa su proposta del direttore che, tuttavia, in casi di urgenza poteva disporre le nomine ratificate in seguito dalla Commissione. All’atto dell’ammissione il
richiedente doveva esibire la fede di nascita, la fede di penalità e la fede di moralità
rilasciata dall’autorità municipale.
Le pratiche hanno una numerazione progressiva per apertura di fascicolo.
busta 2019
224 – 375
Fascicoli del personale, fascc. 152
1891 - 1893
Fascicoli nominativi del personale medico ed ausiliare dal n. 235 al n. 399, contenenti richieste di assunzione, documentazione personale, nomine in servizio, note di qualifica.
Mancano i nn. 236, 238, 249-261, 275, 329, 333.
busta 2020
376 – 611
Fascicoli del personale, fascc. 236
1893 - 1902
Fascicoli nominativi del personale medico ed ausiliare dal n. 400 al n. 638, contenenti richieste di assunzione, documentazione personale, nomine in servizio, note di qualifica.
Mancano i nn. 533-581.
Categoria 36. Interro cadaveri (1872-1898)
109
3 fascicoli
Documenti relativi ai problemi inerenti all’interro dei cadaveri e alle spese relative a tale servizio.
busta 2021
612
«Interro cadaveri. Arco», cc. 89
1872 feb. 27 - 1898 feb. 10
Atti relativi alla protesta del sindaco di S. Anastasia che lamenta l’invio al cimitero di cadaveri nudi; risposta dettagliata del direttore Buonomo sul sistema di spedizione dei cadaveri al cimitero, confrontato con simili sistemi di altri ospedali napoletani. Carte sull’appalto per il servizio del carro mortuario. Prospetti di spese mensili per l’acquisto di casse da
morto e per il trasporto dei cadaveri al cimitero.
613
(4) «Interro cadaveri. Sales», cc. 115
1890 apr. 14 - 1898 apr. 5
Delibere e documenti relativi alla fornitura di servizi funebri. Note di spese annuali attinenti
a tale servizio.
614
«Ordinativi interro cadaveri. Arco», cc. 97
1892 ott. 21 - 1894 apr. 26
Richieste all’ufficio economato di provvedere all’interro dei folli morti.
Categoria 37. Servizio telefonico (1882-1900)
2 fascicoli
La documentazione afferisce all’impianto del servizio telefonico e al pagamento
del canone di abbonamento.
615
«Abbonamento al telefono», cc. 38
1882 mar. 30 - 1890 dic. 5
Carte varie concernenti il nuovo contratto d’abbonamento al servizio telefonico.
616
(3) «Telefoni», cc. 59
1895 feb. 14 - 1900 ago. 21
Carte varie riguardanti i pagamenti del canone d’abbonamento al servizio telefonico.
Categoria 38. Servizio farmaceutico (1899-1922)
110
2 fascicoli
Le disposizioni riguardanti il servizio farmaceutico sono comprese negli artt.
131-136 del regolamento del 1889. In essi era previsto l’impianto di una farmacia
all’interno del manicomio, con l’obbligo di uniformarla a tutte le regole del settore
ed alle speciali disposizioni del direttore. La relazione Saredo, tuttavia, denunciava
che tale servizio non corrispondeva né ad “esigenze economiche né a quelle sanitarie” e che si sopperiva “alla provvista dei medicinali pei folli a mezzo del servizio
esterno”, grazie a numerosi provvedimenti dilatori che avevano impedito l’impianto di un servizio effettivo. Inoltre, ci informa che nel febbraio 1890 la Commissione amministrativa aveva disposto l’acquisto di medicinali “non più dal defunto sig. L. Scarpitti nell’Ospedale Gesù e Maria, ma alla farmacia della Santa
Casa degli Incurabili”, intavolando trattative per “l’impianto di una farmacia al Sales alle seguenti condizioni: a) medicinali al prezzo di costo sulla tariffa d’acquisto
dello ospedale; b) spesa d’impianto della farmacia a carico della Santa Casa da
rimborsarsi alla scadenza del contratto, ove non si rinnovasse dopo due anni (...)”.
Tuttavia gli accordi non ebbero seguito a causa della prassi dilatoria adottata dalla
Commissione amministrativa, cui si aggiunse, a partire dal 1892, quella della Deputazione provinciale. Soltanto verso gli inizi del Novecento iniziò l’impianto di un
vero servizio farmaceutico all’interno del manicomio.
617
1897 nov. 8 - 1922 gen. 16
(4) «Manicomio Capodichino. Servizio farmaceutico interno (forniture in economia e in appalto)», cc. 162
Capitolato d’appalto per l’acquisto di farmaci per il Sales. Carteggio relativo a forniture in
economia di medicinali, armadi farmaceutici e strumenti chirurgici, fatture. Impianto di una
farmacia interna al nuovo manicomio di Capodichino e servizi inerenti alla medesima.
618
(3) «Infermeria», cc. 20
1899 mar. 4 - 1900 gen. 26
Delibere e note mensili di acquisto di farmaci per le infermerie del Sales.
Categoria 40. Indennità al personale medico (1904-1911)
2 fascicoli
Carte d’indole amministrativa concernenti le indennità del personale medico per
servizi aggiuntivi prestati.
619
(2) «Indennità al personale medico», cc. 98
1904
111
Richieste nominative di indennità da parte del personale medico per servizi aggiuntivi.
620
(4) «Indennità al personale medico», cc. 117
1906 gen. 31 - 1911 nov. 5
Richieste nominative di indennità da parte del personale medico per servizi aggiuntivi. Delibera del Consiglio provinciale relativa all'indennità di vitto al medico di guardia. Prospetti
delle indennità.
Categoria 41. Multe al personale di custodia (1897-1910)
2 fascicoli
Le sanzioni al personale erano disciplinate dagli artt. 102-104 del regolamento
del 1873 e dall’art. 177 del regolamento del 1889. In base ad esso il direttore aveva
il potere di comminare un’ammonizione verbale o fare una proposta di licenziamento, di sospendere lo stipendio fino a cinque giorni o di proporre una retrocessione temporanea di grado.
busta 2022
621
(6) «Multe al personale di custodia», cc. 85
1897 nov. - 1906 lug. 20
Elenchi mensili delle multe e delle punizioni inflitte al personale di custodia.
622
(7) «Multe al personale di custodia femminile», cc. 31
1907 giu. 1 - 1910 set. 17
Elenchi mensili delle multe e delle punizioni inflitte al personale di custodia femminile.
Categoria 42. Regolamento (1888-1910)
2 fascicoli
La categoria contiene il carteggio tra la direzione del manicomio provinciale e la
Deputazione provinciale di Napoli, concernente le proposte di modifiche ai regolamenti. Richieste ad altri manicomi italiani di esemplificazione dei loro regolamenti. Osservazioni al Regolamento, attuativo della legge sui manicomi del 1904
(r. d. 17 mag. 1905, n. 116).
Si veda anche la serie I Statuti e regolamenti.
623
112
1888 mar. 10 - 1895 dic. 27
«Regolamento interno del Manicomio provinciale», cc. 20
Carteggio sulla modifica dello statuto e del regolamento organico del manicomio provinciale rientrante nel potere d’iniziativa della Commissione amministrativa; successiva proposta
di modifica dell’art. 61 del Regolamento del Sales. Regolamento interno dell’Arco approvato il 27 dicembre 1895.
624
«Regolamenti», cc. 95
1906 mar. 28 - 1910 giu. 4
Documentazione sulla modifica della pianta organica del personale del manicomio provinciale. Relazione minuta e dattiloscritta del direttore L. Bianchi. Carteggio concernente le
proposte di riforma della Legge e del Regolamento sui Manicomi da richiedere al Governo.
Carteggio con altre istituzioni manicomiali italiane in merito ai ruoli organici e ai regolamenti speciali vigenti presso quei nosocomi.
Categoria 44. Servizio di illuminazione (1890-1922)
2 fascicoli
625
1890 dic. 10 - 1922 feb. 24
(5) «Per la illuminazione elettrica (nel Sales e nel nuovo Manicomio a Capodichino)», cc. 64
Carteggio concernente gli inconvenienti dell’impianto di illuminazione elettrica ed i provvedimenti presi in proposito. Impianto del servizio di energia elettrica al Sales, all’Arco e a
Capodichino con documenti vari attinenti agli accessori collegati all’elettricità.
626
(2) «Illuminazione a gas», cc. 52
1896 feb. 21 - 1906 lug. 20
Carteggio concernente il consumo e le spese del Sales, la verifica delle condutture, la disposizione delle bocche delle tubature nelle sezioni del manicomio, la riparazione alle condutture, la richiesta di contatori ed altri provvedimenti relativi a tale servizio.
Categoria 46. Spese varie (1896-1905)
1 fascicolo
627
«Spese varie», cc. 111
1896 nov. 4 - 1905 dic. 20
Documentazione concernente l’acquisto di materiale per il servizio di cucina e dispensa,
istruzioni e prospetti per la trasmissione dei dati contabili dei manicomi provinciali, il rimborso spese per i funzionari, i notamenti di spese diverse effettuate dai manicomi Arco e
113
Sales.
Categoria 47. Rapporti giornalieri (1899-1913)
2 fascicoli
Nel regolamento del 1873 il servizio dei medici di guardia era fissato negli artt.
43-50.
I medici in sevizio erano tenuti a servizi di guardia predisposti dalla Commissione amministrativa su proposta del direttore. Obbligatorio era un rapporto giornaliero riguardante la condotta, le condizioni e l’alimentazione dei folli (reg 1889 art.
28).
628
«Rapporti giornalieri», cc. 95
1899 mag. 27 - 1908 lug. 19
Rapporti dei medici di guardia attinenti al servizio e al funzionamento giornaliero del Manicomio provinciale.
629
1912 lug. 22 - 1913 set. 30
(3) «Rapporti giornalieri del medico di guardia sulla vittitazione», cc. 77
Rapporti dei medici di guardia attinenti al servizio di vittitazione giornaliera nel Manicomio
provinciale di Capodichino.
Categoria 49. Archivio (1897-1920)
2 fascicoli
Le disposizioni per l’impianto di un servizio archivistico vennero fissate soltanto
a partire dal regolamento approvato nel 1889, artt. 51-54. Le fonti archivistiche e
bibliografiche indicano concordemente che nel manicomio, nei primi decenni di
vita, mancasse un vero servizio archivistico, il cui svolgimento era ispirato ai criteri
dell’occasionalità e dell’improvvisazione.
Negli atti dell’Inchiesta Saredo, infatti, si afferma: “nel manicomio, dove pure
gli impiegati amministrativi sono stati in gran numero, può dirsi sia mancato sempre un vero archivio”. Da essa, inoltre, apprendiamo che “sino al luglio 1892 alla
conservazione delle carte provvedeva, ma senz’alcun criterio di ordinamento tecnico, l’impiegato de Cesare. Poi che fu trasferito costui alla sezione Arco, dove poteva, per la sua provata rettitudine, rendere migliori servizi all’amministrazione pel
ramo dell’economato, il suo sistema di conservazione della carte fu anche peggiorato dall’impiegato Padula, disadatto ed insufficiente, il quale per la ricerca delle
114
carte aveva continuo bisogno dell’aiuto dell’usciere addetto specialmente all’archivio. Il quale usciere può dirsi che abbia lui menato innanzi finora il servizio;
poiché le cose continuarono allo stesso modo dopo la destinazione del signor Locascio alla reggenza dell’ufficio, avvenuta con deliberazione della Deputazione provinciale dell’ottobre 1893. Neanche Locascio ebbe a preoccuparsi menomamente
dell’archivio e le carte continuarono ad essere conservate in frammenti separati,
senza divisione per materie e per anno e con non poca confusione. La Commissione amministrativa soltanto nell’agosto del 1897 si diede ragione di questo deplorevole stato di cose e si fece a proporre provvedimenti per il riordinamento dell’archivio. Autorizzati dalla Deputazione provinciale ed eseguiti i lavori all’uopo necessari fin dal 1898, passarono invano altri tre anni, fra le proposte della Commissione, la quale voleva far dichiarare il lavoro degli impiegati di carattere straordinario e far loro assegnare preventivamente una ricompensa, ed il silenzio della Deputazione, che soltanto nell’agosto 1901 si decise a dichiarare ordinario quel lavoro,
al quale ora si sta attendendo”.
Altre carte sull'archivio in cat. 15. Personale, cat. 29. Lavori di falegnameria.
630
1897 giu. 14 - 1920 ott. 2
«Archivio. Costruzione di scaffali ed acquisto di rubriche», cc. 25
Carteggio concernente l’autorizzazione a procedere al riordinamento dell’archivio ed
all’acquisto di scaffali e registri occorrenti per la sistemazione. Relazione sui danni provocati dai topi alle carte e autorizzazione al trasporto di fascicoli dell’archivio nell’alloggio
dei medici (1920).
631
1899 gen. 16 - 1916 gen. 25
«Riordinamento dello archivio. Versamento di atti e pratiche all’archivio di S. Maria La Nuova. Richiesta di atti dall’Amministrazione provinciale», cc. 43
Carteggio concernente il riordinamento dell’archivio del Sales. Invio dei fascicoli contabili
degli economi e fascicoli di forniture alla Deputazione provinciale in occasione dell’inchiesta governativa su Napoli. Trasferimento di documenti relativi a folli deceduti da oltre
un decennio nell’archivio generale dell’Amministrazione provinciale in S. Maria la Nova.
Autorizzazione all’invio di atti nell’archivio di deposito.
Categoria 51. Mercedi e salari (1890-1915)
2 fascicoli
Documentazione di carattere contabile concernente gli stipendi e le procure per
la loro riscossione presso gli sportelli del Banco di Napoli.
busta 2023
115
632
«Mercedi - Salari», cc. 95
1890 apr. 19 - 1905 dic. 28
Documentazione concernente la corresponsione di mercedi, assegni e salari al personale del
manicomio.
633
1901 mag. 17 - 1915 ott. 28
«Procure per la riscossione dei stipendi, assegni e salari al personale del Manicomio», cc. 136
Procure per la riscossione, presso il Banco di Napoli di stipendi, salari e assegni al personale del Manicomio provinciale, impossibilitato a recarsi agli sportelli bancari per necessità di
servizio.
Categoria 52. Maggiori assegni (1902)
1 fascicolo
La categoria raccoglie carte relative ad indennità corrisposte al personale.
634
«Maggiori assegni», cc. 4
1902
Spese di culto e indennità corrisposte al personale per il mese di agosto del 1902.
Categoria 54. Servizio di riscaldamento (1909-1913)
1 fascicolo
635
«Riscaldamento. Manicomio di Capodichino», cc. 23
1909 - 1913
Carteggio e relazioni riguardanti l’impianto di un servizio di riscaldamento nei padiglioni
della nuova struttura di Capodichino.
Categoria 55. Lavori (1909-1915)
2 fascicoli
636
(10) «Per la viabilità della Cupa Puzzella», cc. 31
116
1909 - 1915
Carteggio relativo agli inconvenienti provocati dalla scarsa viabilità della cupa delle Pozzelle, adoperata per il transito e per l’ingresso nel manicomio dei carri funebri e delle forniture.
637
1910 - 1911
(12) «Spostamento del muro di cinta del Manicomio per l’attraversamento della linea Napoli - Piedimonte d’Alife», cc. 12
Carteggio relativo al parere del direttore circa lo spostamento del muro di cinta della struttura manicomiale richiesto dalla “Compagnie des Chemins de Fer du Midi de l’Italie” per
l’istallazione delle rotaie ferroviarie per la linea Napoli - Piedimonte d’Alife.
Categoria 60. Fornitura di acqua (1899-1922)
1 fascicolo
638
(3) «Acqua di Serino», cc. 174
1899 apr. 2 - 1912 set. 21
Allacciamento della rete idrica delle strutture del manicomio all’acquedotto di Serino. Lavori eseguiti nelle sezioni Arco e Sales per la distribuzione delle condutture ed altre carte
relative all’erogazione dell’acqua. Preventivi e note di spesa.
2. Titolario in uso al manicomio di Capodichino (1871-1999)
Categoria 1. Affari generali. Ospedale (1924-1981)
46 fascicoli
Molta parte della documentazione più interessante del manicomio Leonardo
Bianchi doveva essere conservata sotto questo titolo, per l’ampiezza e l’eterogeneità della documentazione in essa contenuta, come, peraltro, dimostra la documentazione di seguito descritta.
I fascicoli superstiti, nella loro apparente episodicità , offrono un notevole contenuto informativo sia per gli aspetti istituzionali della vita del manicomio, che per
la condizione dei ricoverati.
In questa categoria venne inserito anche il carteggio tra l’ospedale e l’ufficio del
Medico provinciale, cui, in base alla legge Crispi - Pagliani del 22 dicembre 1888
n. 5849, concernente la tutela dell’igiene e la sanità pubblica, era demandata la vigilanza e la sorveglianza sull’andamento sanitario in ambito provinciale. In base
alla legge era compito del Medico provinciale tenere corrispondenza con tutti gli
117
uffici sanitari comunali e provinciali, vegliare sui singoli istituti e accertarsi
dell’esecuzione delle normative sanitarie, nonché formulare le relazioni annuali
sullo stato sanitario della Provincia. Nella documentazione del manicomio questa
importante istituzione, peraltro incardinata presso gli uffici della Prefettura, fino al
1958, appare tutto sommato ombrata dalla figura del prefetto - cui la Direzione
dell’ospedale inviava anche tutta la corrispondenza concernente le problematiche
sanitarie non di stretta competenza dell’Amministrazione provinciale - che costituiva il filtro istituzionale tra gli enti sanitari presenti sul territorio e l’ufficio di vigilanza e controllo. La situazione mutò con la legge di riforma sanitaria del 12
marzo 1958, n. 296 che, all’art. 6 co. 4, demandava al medico provinciale le attribuzioni del prefetto, facendone un punto di riferimento e di convergenza di tutte le
attività sanitarie, di igiene, profilassi, di medicina assistenziale e preventiva. La documentazione presente nell’ex struttura manicomiale testimonia proprio queste
nuove competenze assunte da quell’ufficio, preziose per una ricostruzione delle attività e delle politiche sanitarie attuate tra il 1959 e il 1970, anno dopo il quale non
esiste altra documentazione.
Altra parte della documentazione di questa categoria, riguarda i fascicoli personali degli allievi che, presso il manicomio, erano ammessi a frequentare il corso di
tirocinio si assistenza sociale. Il tirocinio era preceduto da un’attività formativa
presso l’Associazione nazionale scuola italiana. Dopo la scuola essi potevano svolgere il tirocinio nel nosocomio, ove esisteva il centro socio-terapico, sotto la guida
costante di un sanitario designato dal direttore e di un’assistente sociale, previa
domanda di autorizzazione al presidente dell’Amministrazione provinciale nonché
di una liberatoria che sollevava l’amministrazione da qualsiasi onere, obbligo e responsabilità conseguente al tirocinio.
Pratiche generali
busta 2024
639
(36) «Visite di persone reali e di autorità», cc. 17
1924 mag. 10 - 1943 nov. 27
Carteggio con l’Amministrazione provinciale riguardante le visite al manicomio effettuate
da autorità diverse, medici e dal presidente del Consiglio di amministrazione del manicomio di Nocera Inferiore. Comunicazione della visita effettuata dalla Commissione interalleata al nosocomio, al fine di prendere visione dell’organizzazione dell’istituto, del casermaggio e delle riserve alimentari (1943).
640
«Validità dei certificati penali», cc. 2
1925 ago. 14 - set. 12
Circolare della Procura di Napoli richiedente un esame accurato dei certificati penali rila-
118
sciati da quell’ufficio a causa di comprovate falsificazioni del timbro del casellario. Invito a
segnalare i casi dubbi per gli opportuni accertamenti.
641
(52) «Sottoscrizione nazionale pro velivoli», cc. 4
1926 ott.
Documentazione concernente la raccolta di offerte per la sottoscrizione nazionale “Pro Velivoli”.
642
1926 nov. 29 - dic. 4
(46) «Sottoscrizione del prestito nazionale del Littorio», cc. 9
Deliberazione provinciale del 29 novembre 1926, concernente l’autorizzazione per tutti i
dipendenti al prelevamento di somme sugli stipendi per concorrere al prestito nazionale del
littorio per la rivalutazione della moneta. Sono riportate le firme del personale aderente a
tergo dei fogli contenenti il testo della delibera.
643
(53) «Consorzio industria manufatti», cc. 9
1927 set. 30 - 1929 apr. 3
Documentazione concernente la possibilità di acquisto di merci a rate mensili presso il
Consorzio industriale manufatti per il personale iscritto al Partito nazionale fascista.
644
«Mobilitazione civile. Enti autarchici», cc. 67
1931 mag. 27 - 1942 set. 3
Carteggio con l’Alto Commissariato di Napoli in merito al funzionamento degli enti autarchici in caso di mobilitazione civile. Chiarimenti in merito alle possibili dispense dal servizio di leva e alle sostituzioni del personale in servizio presso strutture sanitarie. Disposizione ministeriale che estende alla misura massima di cinque sesti gli infermieri, in servizio
presso i manicomi, esentati dal servizio militare. Ordine di servizio n. 97 del 1942, con il
quale si recepisce la comunicazione prefettizia della mobilitazione civile di tutti i funzionari
degli enti autarchici.
645
(47) «Dipendenti iscritti al Partito Fascista», cc. 17
1932 feb. 23 - mar. 5
Segnalazione dei dipendenti dell’ospedale psichiatrico iscritti al partito fascista. Sono presenti gli elenchi del personale iscritto al PNF.
646
(48) «Visite alla Mostra Fascista», cc. 15
1933
Elenchi del personale in servizio che richiede di visitare a Roma la Mostra della rivoluzione
fascista. Circolare dell’alto commissario Baratono ai direttori di tutti gli enti pubblici di
Napoli e provincia perché considerino come assenti giustificati i dipendenti iscritti all’Associazione nazionale dell’Arma di artiglieria, che intendano partecipare all’adunata indetta
sul Piave per il 15 giugno 1933.
119
647
(37) «Rilievi del rettore Spinelli», cc. 3
1934 giu.
Corrispondenza relativa alla proposta di affidamento della direzione delle sale di lavorazione del manicomio ad un ingegnere, alla richiesta di aumento del numero delle bocche antincendio in tutta la struttura, alla necessità di sfollare gli ammalati in soprannumero.
648
(44) «Varie riservate», cc. 20
1934 dic. 5 - 1945 feb. 13
Richiesta del direttore dell’ospedale psichiatrico di Gorizia in merito ai posti disponibili
presso il Bianchi in caso di sfollamento di degenti da quell’ospedale. Disposizioni dell’Amministrazione provinciale concernente l’obbligo per il personale sanitario di sostare almeno
tre ore nel nosocomio. Segnalazioni di persone da assumere presso il manicomio. Lettera
del direttore Sciuti in cui lamenta lo stato deplorevole in cui versa l’ospedale. Ordine di
servizio recante l’obbligo per i dipendenti di non abbandonare il posto di lavoro sotto pena
delle vigenti norme relative alla mobilitazione civile. Autorizzazione a riassumere in servizio gli infermieri richiamati alle armi e posti in licenza di convalescenza di durata non superiore ai 30 giorni. Ordine di servizio recante disposizioni in merito ai congedi ordinari. Ordinanza concernente l’obbligo di residenza permanente in sede a partire dal 26 luglio 1943.
Delucidazioni del direttore in merito alle assenze del personale infermieristico, dovuto ai
disagi intervenuti nel settembre 1943. Informazioni di carattere statistico trasmesse al direttore del manicomio di Messina sul numero degli ammalati al 1° gennaio 1944, sul numero
degli ammessi e dei deceduti nel 1944.
649
«Convocazioni del rettore», cc. 71
1935 gen. 22 - 1941 gen. 31
Convocazioni del Rettorato provinciale di Napoli da parte del preside con poteri di rettorato, con indicazione dei relativi ordini del giorno.
650
(49) «Sabato fascista», cc. 2
1935 lug. 20 - ago. 6
Autorizzazione a disporre il “servizio di guardia per il sabato fascista a turno fra gli impiegati incaricati del turno di guardia festiva”.
651
(51) «Lapide a ricordo del discorso del Duce», c. 1
1936 mag. 22
Richiesta del direttore Sciuti per essere autorizzato a collocare una lapide all’interno del
manicomio recante il testo del discorso di Mussolini pronunciato il 9 maggio 1936, in occasione della proclamazione dell’Impero.
652
«Educatrici dell’ammalato», cc. 9
1936 set. 4 - 1939 lug. 13
Carteggio con l’Amministrazione provinciale e la Prefettura circa l’istituzione del servizio
di educazione degli ammalati, per combattere l’analfabetismo e suscitare nei pazienti capa-
120
cità e attitudini lavorative.
653
(54) «Provvedimenti per la difesa della razza», cc. 23
1939 gen. 12 - feb. 9
Documentazione concernente la compilazione di modelli da parte di tutto il personale impiegato e avventizio presente in ospedale da trasmettere alla Prefettura, ai fini degli accertamenti ex art. 20 del r.d.l. 17 nov. 1938, n. 1728, recante norme “per la difesa della razza”.
654
(41) «Industrie rumorose nei dintorni dell’Ospedale», c. 1
1939 ott. 3
Minuta del direttore Sciuti al preside dell’Amministrazione provinciale, contenente la richiesta di provvedimenti contro alcuni padiglioni industriali, i cui rumori producono grave
nocumento alla salute dei ricoverati.
655
(50) «Abolizione del Lei», cc. 2
1940 gen. 31 - feb. 10
Circolare del Ministero dell’interno, diramata il 25 aprile 1938 – XVI, n. 15/2, recante
norme per l’abolizione del “Lei” nella corrispondenza ufficiale con indicazione delle formule di rito sostitutive.
656
«Carte annonarie», cc. 73
1940 mar. 18 - 1944 lug. 7
Note di trasmissione all’Ufficio annonario del Comune di Napoli di elenchi nominativi del
personale e dei degenti presenti mensilmente in ospedale, ai fini del prelevamento razionato
di zucchero, caffè ed altri generi alimentari. Richiesta di informazioni sul personale cui la
direzione concede il vitto senza la presentazione di carte annonarie. Denuncia e sanzioni
contro gli infermieri che non hanno presentato i tagliandi dei generi da minestra consumati
nel nosocomio.
657
«Informazioni Prefettura fabbisogno ospedale», cc. 14
1940 giu. 31 - 1944 ott. 13
Richiesta di un medico alienista per l’incarico di vice direttore presso l’ospedale psichiatrico di Girifalco. Elenchi relativi al fabbisogno di medicinali, di strumentazione chirurgica e
di effetti di casermaggio da richiedere all’UNRRA (United nations relief and rehabilitation
administration). Sono presenti elenchi relativi al fabbisogno di effetti e generi di casermaggio con indicazioni delle quantità occorrenti.
658
(40) «Circolari relative al ricevimento del pubblico in ufficio», cc. 24
1940 ago.
Ordine di servizio relativo ai modi cortesi da usarsi da parte del personale destinato al contatto con il pubblico e, in modo particolare, con quello appartenente alle classi meno abbienti.
121
659
«Tagliandi pane e pasta», cc. 10
1942 giu. 5 - 1943 set. 21
Disposizioni in merito alla consegna di tagliandi di pane e pasta da parte del personale in
servizio presso l’ospedale psichiatrico. Richiamo alla direzione del nosocomio affinché
gl’infermieri non ricevano dall’istituto generi razionati e, allo stesso tempo, se ne procurino
altri a danno dei pazienti affidati alla loro sorveglianza. Sono presenti alcune minute di accompagnamento agli elenchi nominativi del personale che non ha ottemperato alla consegna dei tagliandi di pasta e pane.
660
(29) «Ricoveri antiaerei», cc. 35
1943 feb. 2 - 1948 gen. 30
Corrispondenza con l’Amministrazione provinciale e con la Legione territoriale dei Carabinieri, sull’organizzazione del servizio di assistenza dei vigili del fuoco, protezione antiaerea
e funzionamento dei ricoveri. Relazione sulle prove generali per il trasferimento dei pazienti dalle sezioni ai ricoveri. Verifica della tenuta delle caldaie situate nei rifugi e accertamento del loro grado di pericolosità. Richieste per riparare gli edifici dell’ospedale sguarniti di
ricovero di uno strato di sabbia di cinque centimetri secondo le disposizioni prefettizie. Pratiche per il ripristino urgente della segnaletica convenzionale internazionale sui tetti
dell’ospedale. Segnalazione dell’insufficienza del ricovero situato negli scantinati del padiglione degli uffici, dei guasti provocati al ricovero della V sezione donne e del cattivo funzionamento delle sirene. Relazione sui danni provocati alle strutture del nosocomio
dall’incursione aerea del 1° agosto 1943. Preghiera del direttore Sciuti a prolungare ben oltre il 1° dicembre 1944 il servizio di primo intervento dei pompieri.
661
«Comando Truppe Alleati», cc. 81
1943 apr. 2 - 1950 dic. 27
Carteggio con l’Amministrazione provinciale, il Public Health Division dell'Allied military
government (AMG) e l’ufficio di Statistica del Comune di Napoli, relativo al movimento
settimanale dei pazienti, del personale di assistenza e di servizio. Comunicazione
dell’avvenuta occupazione del padiglione “Principe di Piemonte” da parte delle truppe anglo-americane e dei disagi provocati dall’evento. Invito delle autorità a richiedere materiale
sanitario e oggetti di casermaggio per le necessità dell’ospedale. Richiesta del Commissario
prefettizio di Portici per l’approntamento di 16 ricoveri in vista dello sgombero della clinica
privata “Bianchi” sita in Bellavista-Portici. Comunicazione dell’avvenuta donazione di medicinali da parte del comando alleato.
662
1943 apr. 11 - 1948 gen. 30
(31) «Relazione dei pompieri su bombe esplose», cc. 21
Informative dei vigili del fuoco sulle perlustrazioni effettuate negli spazi del nosocomio e
segnalazione di bombe inesplose, ai fini della loro sollecita rimozione. Rapporto del 2 giugno 1943 relativo alle bombe sganciate sull’Istituto durante l’incursione aerea del 30 maggio, con indicazione del numero di ordigni esplosi sulle singole sezioni e di quelli inesplosi
asportati dagli artiglieri. Relazione del comandante dei vigili sulle insufficienze del materiale antincendio in dotazione presso l’edificio. Rimozione di quattro proiettili inesplosi,
122
rinvenuti durante la perlustrazione del 17 aprile 1947.
663
1943 mag. 15 - set. 23
«Quesiti e segnalazioni all’Amministrazione provinciale», cc. 3
Elenco nominativo del personale cui spettano le indennità per offesa bellica previste dal
r.d.l. 16 dic. 1942, n. 1498, per i soli giorni di effettivo servizio. Richiesta di scarto di numerosi documenti d’archivio dell’ospedale, “del tutto inutili dato il grande tempo trascorso”, per consegnarli alla Croce Rossa Italiana al fine di evitare pericolosi incendi in caso di
incursione aerea nemica. Richiesta del direttore di dotare il personale dell’ospedale di permessi di circolazione, per evitare che esso sia requisito dai tedeschi a scopo di lavoro in altri luoghi.
664
«Corrispondenza con autorità», cc. 6
1944 - 1953
Lettera del direttore Sciuti indirizzata al presidente della Deputazione provinciale concernente precisazioni e delucidazioni circa un articolo di denuncia sulle gravi deficienze alimentari del manicomio, comparso sul giornale “Avanti!” del 4 giugno 1944. Carteggio con
autorità diverse in merito alla corrispondenza pervenuta per errore e alle procedure da seguire per richiedere il domicilio di soccorso per i folli poveri.
665
1944 mag. 16 - 1945 set. 18
(55) «Comitato solidarietà pro patrioti Italia oppressa», cc. 20
Carteggio concernente la raccolta di fondi a favore dei partigiani combattenti contro il regime nazifascista oltre il Garigliano. Elenco nominativo di tutti i sottoscrittori della raccolta
con indicazione dei relativi importi.
666
1944 lug. 31 - 1946 ott. 4
(56) «Eliminazione Fascisti dalle pubbliche amministrazioni», cc. 27
Documentazione concernente la dichiarazione da effettuarsi da tutti i dipendenti del nosocomio di aver preso “esatta conoscenza del contenuto dell’art. 2 dell’ordine amministrativo
n. 3 del 2 giugno 1944 e dell’art. 5, ultimo capoverso dell’ordine amministrativo del 12 luglio 1944”, concernente l’eliminazione dei fascisti dalle pubbliche amministrazioni. Nota di
accompagnamento a 550 schede trasmesse dalla Provincia, da compilarsi da tutti i dipendenti ai fini dell’”epurazione”. Precisazioni in merito ad alcune schede mancanti ed elenchi
nominativi di tutti dipendenti da inviare al Commissariato regionale per l’epurazione. Risposta del direttore alla Prefettura per precisare che nessuno degli impiegati dell’ospedale si
trova in pendenza di giudizio di epurazione.
667
«Richiesta medicinale U.N.R.R.A.», cc. 26
1944 ott. 10 - 1946 mag. 14
Corrispondenza con il Comitato provinciale dell’UNRRA, istituito presso l’ufficio del medico provinciale di Napoli, circa la fornitura di attrezzatura tecnica (medicinali e fabbisogno
di chirurgia) e di oggetti di casermaggio, in relazione al numero dei ricoverati e al personale
di assistenza. Sono presenti elenchi di medicinali e degli infermi, con indicazione della se-
123
zione di appartenenza, nonché degli ammalati di tubercolosi denutriti e deperiti bisognevoli
di cure e medicinali ricostituenti.
668
(33) «Confezione dolci e indumenti», cc. 9
1945 gen. 17 - 1952 ott. 16
Documentazione concernente l’autorizzazione per la confezione di dolci da distribuire ai
pazienti in occasione delle festività. Parere negativo del direttore in merito all’autorizzazione concessa all’Unione donne italiane per confezionare abiti per i figli dei reduci nelle
sale di lavoro del manicomio avvalendosi della mano d’opera degli infermi.
669
(34) «Presenze deputato del carico», cc. 36
1946 nov. 21 - 1952 mag. 3
Carteggio tra la direzione dell’ospedale e l’Amministrazione provinciale circa il numero
delle visite effettuate dal deputato provinciale con la delega al manicomio, barone Leopoldo
Calogero.
670
«Piano Marshall (E.R.P. materiale radiologico)», cc. 3
1948 lug. 8 - 1949 nov. 1
Lettere dell’Amministrazione provinciale e della prefettura di Napoli circa la richiesta di
materiale radiologico di provenienza ERP, acquisito dall’Alto Commissariato per l’igiene e
la sanità pubblica sul piano Marshall. Sono presenti elenchi del materiale radiologico disponibile.
671
«Corrispondenza con l’assessore del carico», cc. 374
1952 - 1956
Corrispondenza diversa con l’assessore del carico Raffaele Fiorentino, concernente la fornitura di generi alimentari. Sono presenti relazioni, valutazioni dei preventivi, denunce penali
per la fornitura di prodotti scadenti, diffide, perizie tecniche del Laboratorio di igiene e profilassi su campionature di generi, verbali del servizio di vigilanza sanitaria-annonaria, deliberazioni diverse dell’Amministrazione provinciale. Minuta della relazione sul trattamento
terapeutico praticato sui pazienti trasmessa all’assessore del carico Ciro Cirillo.
672
«Assistenza invernale», cc. 76
1957 dic. 13 - 1962 gen. 31
Documentazione concernente l’adesione degli infermieri dell’ospedale psichiatrico alla
campagna governativa finalizzata alla raccolta di fondi volontari per il soccorso invernale
in favore dei disoccupati bisognosi. Sono presenti elenchi degli aderenti con indicazione
delle somme corrisposte e indicazione della sezione ospedaliera di servizio.
673
«Ditta R.E.A. servizio postale», cc. 8
1960 feb. 25 - 1961 mag. 30
Carteggio con la ditta R.E.A. per l’affidamento del servizio del recapito in loco della corrispondenza in partenza dall’ospedale, approvato con deliberazione provinciale dell’1 dicembre 1959. Lamentele e diffide a causa delle inefficienze del servizio.
124
busta 2025
674
«Pratiche varie», cc. 105
1964 - 1965
Corrispondenza relativa alla visita degli allievi della scuola infermiere ed infermieri generici, alla restituzione di corrispondenza pervenuta per errore, alla richiesta di un adeguato
servizio d’ordine davanti all’accesso principale del nosocomio in occasione di festività religiose, all’autorizzazione per una gita degli infermi ad Ischia. Revisione della pianta organica del personale e orario di servizio degli infermieri, ecc.
675
«Pratiche varie», cc. 66
1965 - 1966
Corrispondenza relativa ad affari diversi: adesione alla giornata di studio su “la psicoterapia
in Italia” promossa dal Gruppo Milanese per lo sviluppo della Psicoterapia; telegrammi di
accettazione a membri della commissione per la libera docenza clinica e neuropsichiatrica
da parte dei professori Zara e Demarco; richiesta del sovrintendente sanitario della Scuola
infermiere e infermieri generici presso gli Ospedali Riuniti di Napoli, Giuseppe Marinelli,
per inserire il manicomio nel percorso delle visite degli allievi alle principali istituzioni sanitarie cittadine; restituzione di assegni pervenuti per errore. Comunicazione della Direzione di Igiene e Sanità del Comune di Napoli, circa le nuove modalità di prelievo di cadaveri
e pezzi anatomici; richiesta al Comando dei vigili urbani di predisporre il servizio d’ordine
all’ingresso dell’ospedale in occasione delle festività pasquali; invito al personale alla cerimonia dell’apposizione della prima pietra del monumento allo “Scugnizzo Napoletano delle
Quattro Giornate”, alla presenza del presidente del Consiglio dei ministri Aldo Moro; circolare della Direzione delle Poste e Telecomunicazioni di Napoli in merito alle corrispondenze inesitate indebitamente trattenute; nota dell’Amministrazione provinciale in merito alla
disciplina del riposo per i pubblici dipendenti donatori di sangue.
676
«Pratiche varie», cc. 192
1967 gen. 2 - 1969 dic. 23
Carteggio concernente la campagna per il tesseramento 1967 dell’Associazione Nazionale
Combattenti e Reduci. Fonogrammi trasmessi alle amministrazioni comunali concernenti
informazioni sui ricoverati. Provvidenze INADEL a favore di minori dai 6 ai 15 anni presso
il Centro Auxologico di Piancavallo. Richiesta di codici postali alla Direzione Poste e Telegrafi di Napoli. Pratica relativa al ricovero provvisorio del connazionale Verteramo Michele, proveniente dal manicomio criminale “Matteawan di Beacon - New York, disposto dalla
Questura di Napoli. Partecipazione del prof. Zara all’inaugurazione dell’Istituto di neuropsichiatria infantile di Milano e al simposio sulla “convulsività”. Invito ai medici del manicomio a partecipare al Congresso della Società italiana di farmacologia clinica di Milano.
Comunicato dell’assemblea dei ricoverati, infermieri, medici e assistenti sociali dell’Ospedale neuropsichiatrico “S. Margherita” di Perugia in merito alle problematiche della legge
stralcio sull’assistenza psichiatrica.
677
1970
125
«Pratiche varie», cc. 41
Corrispondenza diversa relativa ad un caso di aggressione e scippo verificatosi all’interno
dell’ospedale. Risposta a informativa richiesta dal Tribunale per i minorenni. Invito al seminario organizzato dal FORMEZ sull’analisi e semplificazione delle procedure amministrative: indagine avviata dalla Provincia di Venezia sull’inserimento dell’infermiere psichiatrico nelle istituzioni psichiatriche esistenti. Invito al VI corso di medicina sociale a
Roma. Autorizzazione concessa ai rappresentanti di case editrici per esporre testi di medicina all’interno del manicomio. Ringraziamenti al dott. Ferruccio de Lorenzo per l’attività
psicosocioterapica svolta.
678
«Pratiche varie», cc. 34
1971
Lettere, telegrammi e fonogrammi relativi alla necessità della presenza dei vigili urbani
all’ingresso del manicomio in occasione delle festività pasquali, all’esistenza in vita di alcuni infermi, a informazioni inviate ad autorità diverse ai merito ai ricoveri, alla costituzione dell’Associazione nazionale del personale dirigente sanitario non medico ospedaliero e
di formazione didattica.
679
«Pratiche varie», cc. 17
1972
Corrispondenza relativa a notizie su ricoverati dimessi, alla necessità della presenza dei vigili urbani all’ingresso del manicomio in occasione delle festività religiose, informativa del
medico provinciale in merito al ricovero volontario di un paziente straniero, restituzione ad
altri enti di corrispondenza prevenuta per errore.
680
«Pratiche varie», cc. 41
1973
Corrispondenza relativa a notizie su ricoverati dimessi, alla necessità della presenza dei vigili urbani all’ingresso del manicomio in occasione delle festività religiose, alla restituzione
ad altri enti di corrispondenza prevenuta per errore, all’autorizzazione concessa a case editrici per esporre testi di medicina nei locali dell’ospedale, alla partecipazione alla Giornata
regionale del personale di assistenza ospedaliera a Putignano, ai provvedimenti da prendersi
in merito alla voragine apertasi davanti all’ingresso della struttura, ai ringraziamenti del
prof. McKenzie per la collaborazione scientifica trovata al Bianchi.
681
«Pratiche varie», cc. 31
1974
Corrispondenza relativa a notizie su ricoverati richieste da autorità varie, alla necessità della
presenza dei vigili urbani all’ingresso del manicomio in occasione delle festività religiose,
all’autorizzazione concessa a case editrici e imprese private di esporre testi e prodotti medici nella struttura, al permesso di servirsi di mezzo proprio rilasciato agli infermieri in occasione di scioperi di mezzi pubblici.
126
Ufficio del medico provinciale di Napoli
busta 2026
682
«Ufficio del medico provinciale di Napoli», cc. 77
1959 lug. 11 - 1965 set. 30
Circolare del 26 giugno 1959, n. 71 diramata dal Ministero della sanità, concernente le convenzioni tra gli ospedali e gli enti mutualistici. Attuazione della l. 1 lug. 1955, n. 565 in applicazione dei benefici per benemerenze di guerra ai dipendenti degli enti pubblici. Avviso
del Ministero in merito alla possibilità di concedere proroghe alla conferma in servizio degli aiuti e degli assistenti ospedalieri. Censimento dei tecnici presenti presso le strutture ospedaliere. Questionario concernente i servizi di assistenza e igiene mentale infantili. Norme stabilite dal Ministero della sanità in merito alle banche del sangue esistenti presso le
strutture ospedaliere, da considerarsi come centri trasfusionali soggetti alle norme previste
nel d. m. 13 dic. 1937. Iniziative volte a combattere le “tossinfezioni” alimentari. Informativa concernente le cautele da osservarsi nell’impiego di antibiotici e chemioterapici. Richiesta di rafforzamento degli accertamenti diagnostici a carico dei minorati psichici. Direttiva del Ministero della sanità richiedente maggiore vigilanza sulle dimissioni degli infermi
mentali. Organizzazione del servizio sanitario essenziale in caso di sciopero del personale.
Chiarimenti forniti dalla direzione del manicomio su un esposto anonimo concernente i disservizi dell’ospedale.
683
«Ufficio del medico provinciale di Napoli», cc. 157
1966 gen. 10 - 1970 nov. 13
Carteggio tra l’ospedale e il medico provinciale Vittorio Chignoli concernente la vigilanza
igienica sulla genuinità e salubrità degli alimenti e delle bevande presso di ospedali psichiatrici. Protesta per le condizioni dei pazienti e la trascuratezza dei reparti dell’Ospedale. Invito alla I conferenza organizzativa di educazione sanitaria prevista per il 30 ottobre 1966.
Relazione del prof. Zara sull’organizzazione e sul funzionamento del servizio nel manicomio. Circolari ministeriali volte a richiamare la vigilanza sugli effetti tossici dei medicinali
e sulle sorgenti di radiazioni ionizzanti, la prevenzione circa l’abuso di sostanze psicotrope
nelle terapie farmacologiche e la rilevazione dei casi di avvelenamento da sostanze chimiche. Richiesta di informazioni in merito ai ricoveri disposti dal pronto soccorso psichiatrico
con certificati medici “privi di qualsiasi notizia anamnestica e con la sola generica attestazione alienazione mentale”; nota esplicativa alla l. 18 mar. 1968, n. 431. Circolari concernenti il sollecito alle amministrazioni ospedaliere a potenziare i servizi ambulatoriali previsti nella legge di riforma 18 feb. 1968, n. 132 art. 19, la conservazione delle cartelle cliniche presso gli istituti di cura. Sollecito alle amministrazioni ospedaliere per ottemperare al
disposto del T.U. 31 ago. 1933, n. 1592, art. 32, concernente l’uso di cadaveri per l’insegnamento e le indagini scientifiche. Richiamo ai direttori dei nosocomi pubblici e privati ad
una maggiore vigilanza nel disporre la dimissione degli infermi.
Tirocinio assistenti sociali
127
busta 2027
684
Tirocinio assistenti sociali, fascc. 44
1966 - 1981
Fascicoli personali dei tirocinanti presso l’ospedale per conseguire il titolo di assistenti sociali contenenti autorizzazioni a frequentare il corso, valutazioni di tirocinio redatte
dall’assistente sociale-insegnante, certificati di frequenza rilasciati dal direttore e dal segretario generale della Provincia di Napoli. I fascicoli n. 3 e 4 mancano di documentazione.
Categoria 2. Dispensari di igiene e profilassi mentale (1958-1977)
7 fascicoli
A partire dal 1959 l’Amministrazione provinciale istituì dei centri di igiene e
profilassi mentale a Napoli e in provincia, con lo scopo evidente di attuare una politica di decentramento sul territorio dei servizi psichiatrici per raggiungere
un’utenza più ampia e decongestionare le strutture manicomiali. Tale innovazione,
per molti versi antesignana delle trasformazioni che apporterà la successiva legge
n. 180/78, creava anche le premesse per una collaborazione fattiva tra psichiatri e
assistenti sociali. L’attività di prevenzione e di assistenza in loco dei sanitari, infatti, trovava un utile supporto negli assistenti sociali ai quali era demandato il compito di indagare sulle condizioni ambientali dei malati, fornendo ai medici utili elementi di valutazione sotto l’aspetto diagnostico e terapeutico. Gli assistenti sociali
avevano anche il compito di mantenere rapporti con le famiglie di provenienza, gli
ambienti di lavoro, attivare forme di assistenza e previdenza pubblica, aiutare i pazienti a reintegrarsi nel proprio sistema sociale e ambientale, ecc.
La documentazione oggi conservata, concerne essenzialmente poche informazioni sull’istituzione, sulle giornate di funzionamento degli ambulatori e, in gran
misura, gli elenchi e i prospetti nominativi del personale in servizio e delle giornate
effettivamente lavorate ai fini della liquidazione degli emolumenti mensili.
busta 2028
685
«Ambulatorio Pozzuoli. Presso Ospedale Civile», cc. 267
1958 - 1970
686
«Ambulatorio Nola. Presso Ospedale Civile», cc. 289
1960 - 1977
687
«Ambulatorio O. P. P. Calata Capodichino 232», cc. 314
1961 - 1976
128
688
1961 - 1977
«Ambulatorio di igiene e profilassi mentale. Torre del Greco», cc. 258
busta 2029
689
«Ambulatorio Gragnano. Palazzo Comunale», cc. 254
1961 - 1977
690
«Ambulatorio Ischia. Via Mazzella 147», cc. 271
1962 - 1977
691
«Ambulatorio Rione Traiano», cc. 115
1964 - 1973
Categoria 3. Ufficio tecnico. Lavorazioni (1923-1956)
9 fascicoli
La categoria raccoglie la documentazione inerente ai lavori di ristrutturazione e
consolidamento della struttura ospedaliera.
busta 2030
692
(18) «Pavimenti», cc. 2
1923 ago. 6 - 1954 mag. 3
Istanza all’Amministrazione provinciale per la riparazione urgente ai pavimenti della IV
sala del piano superiore a causa del sollevamento del pavimento e delle mattonelle (1923).
Ordine di servizio concernente la riparazione del pavimento della cucina del manicomio
(1954).
693
1925 lug. 24 - 1955 apr. 29
(10) «Nuova costruzione intorno al manicomio», cc. 4
Carteggio tra il direttore Sciuti e l’Amministrazione provinciale in merito ai disagi provocati all’ospedale dagli edifici in costruzione intorno alla struttura manicomiale. Informativa
dell’assessore del carico, Ciro Cirillo, di vagliare la possibilità di inibire la costruzione di
un edificio dal lato di porta carrese (29 aprile 1955).
694
(13) «Trasformazione e costruzione di cessi», cc. 6
1926 ago. 21 - 1948 giu. 4
Carteggio con l’Amministrazione provinciale concernente il pessimo stato dei servizi igienici e delle relative condutture in diverse sezioni. Preventivo della società telefonica per
129
l’installazione del telefono nella V sezione uomini (4 giugno 1948).
695
(11) «Lavorazione telai reparto donne», cc. 16
1927 gen. 17 - 1956 set. 11
Richiesta all’Amministrazione provinciale per dotare di un’altra infermiera il reparto lavorazioni femminile, a seguito del notevole aumento del numero dei telai. Preventivo per la
fornitura di materiale speciale per i telai delle tessitorie. Preventivi chiesti ad alcune ditte
circa il massimo sconto praticabile sulle forniture. Pratiche per l’acquisto dalla ditta SIMAT di diciotto nuovi telai “allo scopo di raggiungere l’autosufficienza nell’approvvigionamento della tela e della stoffa estiva per la confezione dei vestiti alle ricoverate donne”.
696
«Sopraelevazione VI Uomini e IV Donne», cc. 11
1929 set. 9 - 1931 feb. 20
Richiesta di lavori urgenti alla V sezione uomini, a causa di pericolose lesioni, nonché alla
VII sezione uomini, per infiltrazioni d’acqua nel pavimento. Lamentale per la lentezza dei
lavori di sopraelevazione della VI sezione maschile, della cucina e della fabbrica di mattonelle. Istanza per ottenere l’autorizzazione ad occupare le nuove sezioni a causa dell’affollamento di ricoverati.
697
1932
«Ditta C. Laneri: esercizio e manutenzione impianto elettrico ospedale», cc. 3
Documentazione concernente il nuovo contratto di manutenzione dell’impianto elettrico
affidato alla ditta Ing. Carlo Laneri. Consegna dell’impianto elettrico da parte dell’impresa
uscente De Falco Eduardo. Richiesta di riparazione urgente all’impianto telefonico.
698
(9) «Nuovo padiglione per cronici», cc. 23
1936 feb. 20 - 1946 dic. 6
Corrispondenza concernente l’impiego di linoleum per le zoccolature nei dormitori e la sostituzione di serrande avvolgibili in lamiere di ferro rispetto a quelle in legno nel nuovo padiglione per cronici. Esami per le mansioni di vice capoinfermiere nel nuovo padiglione.
Istanza di derequisizione del grande padiglione per cronici occupato nel 1943 dagli Alleati.
699
«Vetri infrangibili alle sezioni», cc. 4
1936 giu. 2 - 1953 nov. 19
Richiesta di vetri infrangibili fino al terzo ordine di finestre alle sezioni di alta sorveglianza
e sostituzione di vetri rotti al lucernario della cucina e ad altri ambienti del nosocomio.
700
1943 dic. 17 - 1944 ott. 27
(23) «Sistemazione muro di cinta I donne e sistemazione cessi I e II uomini», cc. 9
Relazione concernente la sistemazione degli accessi alle sezioni I e II Donne grazie alla
manodopera interna di custodi, artigiani ed infermi lavoratori. Istanza per l’avvio dei lavori
di riparazione urgente ai servizi igienici delle sezioni I, II e III Uomini. Esecuzione delle
riparazioni effettuate all’avvallamento dell’ingresso del corridoio di accesso al reparto uo-
130
mini. Lavori urgenti da effettuarsi al muro di cinta della VI sezione Donne, crollato per
venti metri a causa dei bombardamenti avvenuti durante il periodo bellico e per i recenti
lavori di sopraelevazione della sezione.
Categoria 4. Economato (1924-1956)
1 fascicolo
busta 2031
701
«Pozzo artesiano», cc. 20
1924 apr. 24 - 1956 lug. 30
Carteggio relativo allo scavo di un pozzo artesiano e all’impianto di una pompa idraulica.
Categoria 5. Biblioteca (1920-1934)
1 fascicolo
busta 2032
702
1920 feb. 10 – 1934 lug. 11
«Biblioteca dell’ospedale. Affari generali dal 1920 - 1934», cc. 202
Carteggio con l’Amministrazione provinciale, con gli editori e comunicazioni interne relative all’acquisto di riviste e libri per la biblioteca. Corrispondenza concernente la donazione
della biblioteca del senatore Morisani al manicomio. Sono presenti fatture ed elenchi dei
libri acquistati e dati in prestito.
Categoria 6. Istanze. Richieste informazioni (1924-1952)
2 fascicoli
I due fascicoli superstiti possiedono una straordinaria ricchezza informativa su
aspetti diversi della vita dell’ente dal 1924 al 1952. Il rapporto epistolare mantenuto tra la direzione del manicomio con i responsabili di consimili istituti, con istituzioni pubbliche e con soggetti privati fornisce direttamente e indirettamente informazioni di estrema utilità sotto diversi profili. E’ possibile, ad esempio, stabilire
con certezza l’ammontare della retta di degenza giornaliera a carico di ciascun paziente. Tra 1923 e 1924 essa ammontava a 12 lire ed era unica per tutti i folli, sia a
carico dello Stato sia delle Province sia dei Comuni. Nel periodo compreso tra il
131
1925 e il 1929 venne aumentata a 15 lire, mentre dal 1 gennaio 1932 venne fissata
a 14 lire restando invariata fino al 1938. Nel 1939 venne nuovamente aumentata a
15 lire; il 15 ottobre 1940 a 18 lire, nel 1942 la retta risulta di 20 lire, nel 1948 era
di 750 lire. Si segnalano, inoltre, per grandi tipologie, notizie sul numero e lo stato
economico del personale medico e infermieristico, sui turni di lavoro del personale,
sulle presenze giornaliere dei folli, sulle modalità dei loro trasferimenti in altri ospedali psichiatrici su richiesta dei familiari, ecc. In generale, il carteggio raccolto
sotto questo titolo dimostra la necessità avvertita dai direttori degli ospedali psichiatrici, presenti sul territorio nazionale, di scambiarsi informazioni sull’organizzazione della vita manicomiale.
busta 2033
703
«Richiesta notizie - Rette di degenza», cc. 162
1924 mar. 1 - 1952 ago. 18
Documentazione concernente la retta di mantenimento annuale a carico dei folli, nonché i
consuntivi delle rette di spedalità da corrispondersi da parte di amministrazioni diverse al
manicomio provinciale per i degenti a loro carico. Carteggio tra il direttore Sciuti e i responsabili di altri istituti manicomiali in merito ai costo per ogni singolo ricoverato, con
indicazione delle spese unitarie, del personale di assistenza, sanitario e degli addetti ai servizi speciali, della vittitazione, del vestiario e casermaggio, del consumo d’acqua, di energia elettrica, del riscaldamento e pulizia, dei medicinali e del mantenimento dei gabinetti
scientifici. Sono presenti i prospetti delle spese sanitarie dei manicomi veneziani di San
Servolo e San Clemente, dei manicomi provinciali di Udine, Palermo e Torino per gli anni
1928-1929.
704
«Richiesta informazioni in genere», cc. 411
1925 - 1939
Carteggio con autorità diverse e con privati in merito all’esistenza di eventuali sezioni a pagamento in ospedale. Informazioni concernenti gli imputati prosciolti nei giudizi penali per
infermità di mente e ricoverati al Bianchi. Istanze di imprese per il pagamento delle forniture. Informazioni sull’organizzazione dei servizi sanitari e di assistenza chieste da altri manicomi, sulle procedure per l’internamento, sulle tabelle dietetiche, su pazienti eventualmente ricoverati nella struttura, sul numero delle presenze di infermi a fini statistici, sul
trattamento economico del personale.
Categoria 7. Affari generali del personale (1913-1983)
95 fascicoli
La competenza amministrativa sul personale apparteneva alla Commissione
amministrativa. Il reg.to del 1920 al capo I, art. 6, “Ripartizione dei servizi”, elenca
i servizi destinati alla cura, custodia e mantenimento dei folli e il numero e il profi-
132
lo professionale degli addetti ad ognuno di essi. Le tabelle allegate al regolamento
definivano la pianta organica del personale, con l’indicazione dei gradi, classi e retribuzioni. Per i singoli profili professionali si rimanda alla descrizione delle categorie specifiche.
La documentazione raccolta sotto questa categoria contiene disposizioni diverse
concernenti la definizione del numero del personale di assistenza maschile e femminile in rapporto al numero degli ammalati fissati in pianta organica, proposte di
modifiche alla pianta organica del personale, provvedimenti per contrastare le assenze ingiustificate del personale, licenziamenti del personale soprannumerario,
proposte per l’assunzione straordinaria di infermieri e infermiere determinato dall’aumento del numero dei pazienti, nonché provvedimenti disciplinari a carico dei
dipendenti per inadempienze riscontrate durante lo svolgimento del servizio. Altra
parte della documentazione attiene a problematiche diverse relative al personale ed
alla complessità dei rapporti tra l’amministrazione e le rappresentanze sindacali.
Sono compresi sotto questo titolo di categoria quattro fascicoli dedicati ai compensi mensili concessi ai cappellani per la seconda messa giornaliera e le liquidazioni ai cappellani sostituti, nonché alle concessioni delle licenze ordinarie e disposizioni per le sostituzioni dei cappellani ordinari.
Concludono la categoria le sezioni dedicate alle note di qualifica del personale e
al riassetto delle qualifiche e retribuzione del personale.
La prima sezione è costituita da fascicoli in cui sono raccolte notizie dettagliate
sulle mansioni e funzioni dei dipendenti. La seconda contiene fascicoli in cui sono
raccolte schede nominative finalizzate all’indagine conoscitiva sui singoli dipendenti, con un giudizio finale sulle capacità ed attitudine alle mansioni dell’ufficio.
Organico. Assunzioni e licenziamenti
busta 2034
705
«Personale. Regolamento organico», cc. 75
1913 set. 27 - 1922 dic. 27
Disposizioni, delibere, relazioni e note varie concernenti la definizione del numero del personale di assistenza maschile e femminile in rapporto al numero degli ammalati fissati in
pianta organica, proposte di modifiche alla pianta organica del personale, provvedimenti
per contrastare le assenze ingiustificate del personale, licenziamento del personale soprannumerario, proposte per l’assunzione straordinaria di infermieri e infermiere determinato
dall’aumento del numero dei pazienti.
706
«Personale. Regolamento organico», cc. 349
1953 - 1955
busta 2035
133
707 - 721
«Assunzioni e licenziamenti»
1922 ago. 9 - 1972 lug. 15
Documentazione concernente assunzioni, riammissioni in servizio, licenziamenti, trasferimenti, nomine assistenti volontari, revoca di assunzioni, collocamenti a riposo di personale
in servizio presso l’ospedale.
707
708
709
710
711
712
713
714
715
716
1922 - 1930
1943 - 1950
1951 - 1955
1955 - 1956
1957
1958
1959
1960
1961
1962
717
718
719
720
721
1963
1964
1965
1966
1967 - 1972
Provvedimenti disciplinari
busta 2036
722 - 730
«Provvedimenti disciplinari»
722
723
724
1957 - 1960
1961
1962
1957 mag. 31 - 1971
725
726
727
1963
1964
1965
728
729
730
1966
1969 - 1983
1971
Sindacati
busta 2037
731
1944 mar. 7 - 1973 dic. 14
(14) «Affari generali delle tre organizzazioni sindacali C.G.I.L. - C.I.S.L. - U.I.L.»,
cc. 184
Carteggio tra la direzione del manicomio, l’Amministrazione provinciale, la Commissione
interna e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali presenti nella struttura ospedaliera
concernente rivendicazioni salariali, la revisione della pianta organica e l’aumento dei posti,
l’attribuzione delle indennità di funzione e dell’assegno perequativo, gli obblighi di servizio
per i dipendenti investiti di mansioni sindacali, le proclamazioni di sciopero e comunicazione dei servizi essenziali funzionanti. Altra documentazione riguarda l’elezione dei rappresentanti sindacali del personale medico aderente all'Associazione medici ospedali psichiatrici italiani (AMOPI), l’adesione del personale medico allo sciopero nazionale del
gennaio e dell’aprile 1963, la richiesta di concessione della libertà sindacale, l’elenco del
134
personale che ha goduto della libertà sindacale, l’elenco del personale dimissionario dalle
organizzazioni sindacali, ecc.
732
(52) «Sciopero», s.fascc. 2, cc. 295
1964 dic. 16 - 1973 mar. 8
Carteggio con l’Amministrazione provinciale concernente l’adesione del personale agli
scioperi di categoria, la trasmissione degli elenchi del personale aderente agli scioperi ed
elenchi del personale presente nelle giornate di agitazione sindacale. Comunicazioni al prefetto e alla Procura della Repubblica sulla situazione dell’ospedale nelle giornate dedicate
alle manifestazioni; ordini di servizio ad personam volti ad assicurare alcuni servizi essenziali nei giorni di sciopero.
733
«Sindacati», cc. 212
1969
Documentazione concernente le iscrizioni del personale alle varie organizzazioni sindacali,
autorizzazione ad effettuare le trattenute a favore dei sindacati all’economo del manicomio.
Richieste di dimissioni dalle organizzazioni sindacali e conseguenti esoneri dal versamento
di trattenute sindacali.
734
«Sciopero infermieri», cc. 54
1970 feb. 19 - 1972 lug. 5
Ordinanze del prefetto e dell’Amministrazione nonché ordini di servizio volti ad assicurare
il funzionamento dei servizi essenziali nel manicomio mediante la presenza obbligatoria in
servizio di personale specificamente indicato. Elenchi del personale che prestano servizio
nelle giornate di agitazione sindacale. Fonogrammi al prefetto e alla Procura delle Repubblica di denuncia per lo sciopero totale del personale infermieristico con assistenza parziale
dei malati e richiesta di militari per fare fronte alle esigenze della cucina.
735
«Quadri riassuntivi», cc. 45
1970 set. 30 - 1973 gen. 2
Comunicazioni delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative in merito alla
composizione delle loro rappresentanze aziendali e provinciali. Richieste di permessi sindacali per gli iscritti. Elenco dei sindacalisti in distacco totale o parziale. Denuncie per atteggiamenti lesivi della libertà sindacale.
736
«Sindacati», cc. 117
1972 mar. 17 - 1981 dic. 4
Comunicazioni delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative in merito alla
composizione delle loro rappresentanze aziendali e provinciali; regolamentazione della libertà sindacale e richieste di permessi sindacali per gli iscritti; elenchi dei sindacalisti in
libertà totale o parziale; denuncia contro il presidente della Provincia di Napoli e il direttore
del manicomio per atteggiamento antisindacale.
135
Cappellani
busta 2038
737
«Compenso ai cappellani», cc. 109
1955 mar. 10 - 1958 dic. 3
738
«Compenso ai cappellani», cc. 166
1959 gen. 2 - 1964 dic. 14
739
«Compenso ai cappellani», cc. 180
1965 gen. 12 - 1969 dic. 3
740
«Compenso ai cappellani», cc. 221
1970 gen. 8 - 1976 gen. 2
Note di qualifica
busta 2039
741
Note di qualifica del personale, cc. 69
1958
742
Note di qualifica del personale, cc. 33
1959 - 1960
743
Note di qualifica del personale, cc. 48
1960 - 1961
744
Note di qualifica del personale, cc. 45
1961 - 1962
745
Note di qualifica del personale, cc. 64
1962 - 1964
746
Note di qualifica del personale, cc. 106
1963 - 1967
747
1964 - 1965
136
Note di qualifica del personale, cc. 104
748
Note di qualifica del personale, cc. 52
1965 - 1966
749
Note di qualifica del personale, cc. 43
1966 - 1968
750
Note di qualifica del personale, cc. 44
1967 - 1969
751
Note di qualifica del personale, cc. 48
1969 - 1970
752
Note di qualifica del personale, cc. 78
1969 - 1972
753
Note di qualifica del personale, cc. 61
1970 - 1971
754
Note di qualifica del personale, cc. 70
1972 - 1975
755
«Note caratteristiche degli infermieri della I Sezione Uomini», cc. 43
s. d.
756
«II Sezione Uomini. Infermieri di sezione», cc. 39
s. d.
757
«Note caratteristiche degli infermieri della II Sezione Uomini», cc. 18
s. d.
758
«Note caratteristiche degli infermieri della III Sezione Uomini», cc. 18
s. d.
759
«Note caratteristiche degli infermieri della IV Sezione Uomini», cc. 13
s. d.
760
Note caratteristiche degli infermieri della V Sezione Uomini», cc. 29
s. d.
137
761
«Note caratteristiche degli infermieri della VI Sezione Uomini», cc. 52
s. d.
762
«Note caratteristiche degli infermieri della VII Sezione Uomini», cc. 43
s. d.
763
s. d.
«Note caratteristiche degli infermieri della Sezione Osservazione Uomini», cc. 16
764
«Note caratteristiche degli infermieri della I Sezione Donne», cc. 35
s. d.
765
«Note caratteristiche degli infermieri della II Sezione Donne», cc. 28
s. d.
766
«Note caratteristiche degli infermieri della III Sezione Donne», cc. 23
s. d.
767
«Note caratteristiche degli infermieri della IV Sezione Donne», cc. 28
s. d.
768
«Note caratteristiche degli infermieri della V Sezione Donne», cc. 32
s. d.
769
«Note caratteristiche degli infermieri della VI Sezione Donne», cc. 42
s. d.
770
«Note caratteristiche degli infermieri della VII Sezione Donne», cc. 24
s. d.
771
«Note caratteristiche degli infermieri della Osservazione Donne», cc. 13
s. d .
772
«Note caratteristiche delle lavandaie», cc. 20
s. d.
773
«Note caratteristiche delle rattoppine», cc. 16
s. d.
138
Riassetto delle qualifiche
busta 2040
774
1973
«Commissione di studio sul riassetto delle qualifiche carriere e retribuzioni. Infermieri», cc. 361
775
1973
«Commissione di studio sul riassetto delle qualifiche carriere e retribuzioni. Infermiere», cc. 234
776
1973
«Commissione di studio sul riassetto delle qualifiche carriere e retribuzioni. Infermiere addetti ai servizi vari», cc. 36
777
1973
«Commissione di studio sul riassetto delle qualifiche carriere e retribuzioni. Operai
lavorazioni», cc. 42
778
1973
«Commissione di studio sul riassetto delle qualifiche carriere e retribuzioni. Rattoppine», cc. 20
779
1973
«Commissione di studio sul riassetto delle qualifiche carriere e retribuzioni. Puericultrici», cc. 16
780
1973
«Commissione di studio sul riassetto delle qualifiche carriere e retribuzioni. Cucinieri», cc. 30
781
1973
«Commissione di studio sul riassetto delle qualifiche carriere e retribuzioni. Operai», cc. 24
Carte diverse
busta 2041
139
782
«Cassa di previdenza dipendenti enti locali», cc. 83
1916 gen. 20 - 1966 dic. 29
Documentazione concernente l’iscrizione del personale in servizio presso il manicomio alla
Cassa di prestanza, deliberata il 2 dicembre 1915 e resa esecutiva con deliberazione della
Deputazione provinciale del 2 gennaio 1916; iscrizione del personale di assistenza alla Cassa previdenziale in attuazione della l. 11 giugno 1916 n. 720, obbligatoria anche per i salariati degli enti locali assunti in servizio dal 1 gennaio 1916; censimento degli iscritti alla
Cassa di previdenza al 31 dicembre 1920; richiesta di documenti ai dipendenti di ruolo ai
fini previdenziali; comunicazione della riforma alla l. 6 lug. 1939, n. 1035.
783
1925 mar. 24 - 1933 set. 6
«Censimento dei medici iscritti alla Cassa Previdenza», cc. 12
Richiesta dell’elenco dei medici in servizio presso il manicomio provinciale per l’iscrizione
alla Cassa di previdenza, per eventuali incarichi giudiziari, per l’iscrizione al sindacato provinciale fascista dei medici.
784
«Istituto Economico dei Consumi», cc. 67
1926
Richieste nominative del personale del manicomio indirizzate all’Istituto economico dei
consumi per il rilascio delle tessere per l’acquisto dei generi alimentari.
785
1935 gen. 3 - 1944 lug. 17
«Tessera libera circolazione ATAN. Indennità di viaggio», cc. 12
Richieste per il rinnovo delle tessere di libera circolazione del personale sulle linee tramviarie provinciali; deliberazione dell’Amministrazione provinciale concernente il rimborso
delle spese di viaggio per i dipendenti del manicomio per il tratto di strada compreso tra
Porta Capuana e Capodichino.
786
«Servizio durante il periodo feriale estivo», cc. 4
1937
Richiesta di autorizzazione per l’assunzione di alcune unità personale straordinario per lo
svolgimento di funzioni sanitarie, durante le ferie regolarmente concesse al personale di
ruolo.
787
«Impiego in mobilitazione personale sanitario», cc. 6
1939
Richiesta segreta della Direzione di sanità militare del X Corpo d’armata concernente
l’elenco dei medici soggetti ad obblighi militari in servizio presso il manicomio specializzati in determinate branche di medicina e chirurgia.
788
«Servizio sanitario: aumento dei posti», cc. 15
140
1939 ott. 31 - 1962 ott. 2
Carteggio con l’amministrazione concernente la necessità di rinforzare l’organico del personale sanitario per fronteggiare le necessità del servizio ospedaliero, la segnalazione prefettizia circa le assenze dall’istituto di alcuni medici per i quali è stato chiesto l’esonero dal
servizio militare, la necessità di bandire un concorso per specialisti al fine di raggiungere un
organico sanitario di un medico per 100 pazienti. Richiesta di revisione della pianta organica risalente al 1920. Relazione sull’ospedale da trasmettersi all’Amministrazione provinciale di Catanzaro.
789
«Richiamo alle armi personale», cc. 9
1940 giu.
Segnalazione all’Amministrazione provinciale del numero e nominativi degli infermieri
chiamati alle armi nel giugno del 1940; richiesta del direttore Sciuti per essere autorizzato a
scorrere la graduatoria degli aspiranti per poter far fronte alle esigenze del servizio
dell’ospedale.
790
«Esonero medici dal servizio militare», cc. 14
1942
Richiesta per l’esonero dei medici dal servizio militare di alcuni medici, necessari al funzionamento del servizio dell’ospedale, già compromesso dalla chiamata alle armi di altri
colleghi e perdurando l’effetto del decreto che vieta il bando di pubblici concorsi.
791
«Revisione personale di assistenza», cc. 66
1943 ott. 18 - 1948 lug. 12
Documentazione concernente l’esito di visite mediche effettuate al personale di assistenza.
Proposte di trasferimento a seguito di disposizione dell’Amministrazione provinciale del 30
ottobre e 19 novembre 1945. Disposizioni per l’esonero di personale risultato in precarie
condizioni di salute e non più idoneo al servizio.
792
«Richiesta notizie», cc. 102
1954 lug. 27 - 1969 nov. 25
Elenco dei medici da trasmettersi dall’Ordine dei medici, trattamento economico applicato
ai dipendenti che usufruiscono del congedo e documentazione relativa ai concorsi. Richiesta di informazioni da parte di altri istituti psichiatrici italiani sullo svolgimento del servizio
medico e infermieristico nonché sulle attrezzature di diagnosi e cura del manicomio di Napoli, sul trattamento economico del personale, sugli enti di assicurazione, sull’organizzazione del servizio sociale, sull’orario di servizio dei sanitari e degli infermieri, sulla revisione della pianta organica ai sensi della l. 18 mar. 1968, n. 431.
793
«Lega italiana igiene e sanità mentale», cc. 161
1956 - 1960
Corrispondenza dal direttore Vizioli diretta ai professori Altavilla, Amati, Bollea, Canger,
Catapano, Cremona, De Sanctis, Kemali, Levi Bianchini, Medea, Puca, Ventra ed altri psichiatri e membri della Lega italiana di igiene e profilassi mentale.
141
794
1958 mar. 6 - 1977 mar. 4
«Elezione rappresentanti Commissione Consultiva e Consiglio Amministrazione
Cassa di Previdenza», cc. 75
Convocazioni e verbali delle elezioni dei componenti della Commissione consultiva interna
al manicomio chiamata, ai sensi dell’art. 42 del Regolamento organico generale del 30 giugno 1955, approvato dalla Giunta provinciale amministrativa il 6 novembre 1957, a dar parere sulle conferme, promozioni, aspettative, ecc. del personale. Convocazione per l’elezione dei rappresentanti della Cassa di previdenza provinciale per il 14 e 15 aprile 1977.
795
1958 apr. 15 - 1959 ago. 31
«Centro meccanografico: richiesta di personale», cc. 16
Richiesta di personale da destinare al centro meccanografico dell’ospedale; autorizzazione
e designazione del personale ammesso a frequentare i corsi di addestramento per operatori
meccanografici.
796
«Corso di lingua inglese», cc. 9
1962 ott. 1 - 1963 nov. 6
Carteggio concernente la partecipazione di unità di personale al corso biennale di lingua
inglese presso “The English Institute”.
797
«Fotografie autenticate. Elenchi», cc. 63
1964 apr. 14 - 1969 mag. 20
Note di accompagnamento ed elenchi del personale che ha consegnato le fotografie autenticate richieste dall’Amministrazione provinciale per allegarle al fascicolo personale dei dipendenti.
798
«Corso di steno - dattilografia», cc. 3
1966 mag.
Carteggio con l’Amministrazione provinciale concernente la frequenza di un corso di steno
dattilografia per alcune unità di personale del manicomio.
799
«Personale. Varie», cc. 63
1972 ott. 12 - 1982 set. 9
Corrispondenza diversa relativa alla liquidazione per danni di guerra per la pazienti ricoverati nell’ospedale, ai concorsi per l’assunzione di sanitari, ad inconvenienti igienici nella
farmacia, alla sistemazione del bar nel manicomio, al computo di anzianità degli operai assunti prima del 1959 richiesto dall’Amministrazione provinciale, ordine di servizio sui
permessi brevi sui del personale durante le ore di servizio, al controllo sulle presenze del
personale, ecc.
Categoria 8. Enti vari (1905-1959)
142
4 fascicoli
La categoria documenta i rapporti tra l’ospedale ed enti di diversa natura.
busta 2042
800
1905 gen. 27 - 1959 nov. 16
«Anonima infortuni e assicurazione dal 1937 al 1959», cc. 446
Carteggio tra il manicomio e gli enti di assistenza in merito all’assicurazione del personale
in servizio contro gl’infortuni. Sono presenti elenchi nominativi del personale assicurato,
del personale infortunato e copie delle polizze assicurative.
801
«Enti vari», cc. 126
1924 - 1959
Carteggio con la Società esercizi telefonici concernente la manutenzione dei servizi telefonici installati nell’ospedale.
802
«SE.PR.AL.», cc. 47
1945 mag. 18 - 1949 gen. 7
Comunicazioni e dichiarazioni delle presenze mensili dei “conviventi” nell’ospedale, ai fini
della concessione da parte della Sezione Provinciale Alimentazione degli approvvigionamenti e delle carte annonarie per i dipendenti.
803
«E.N.D.S.I.», cc. 6
1947
Carteggio con l'Ente nazionale distribuzione soccorsi all'Italia in merito all’acquisto di animali vaccini e alla compilazione di questionari relativi agli istituti di assistenza e beneficenza, ai fini della predisposizione di piani di soccorso.
Categoria 9. Personale sanitario (1871-1996)
429 fascicoli
La categoria raccoglie i fascicoli nominativi del personale sanitario, le cui funzioni erano regolamentate ai sensi degli artt. 8-29 del regolamento approvato nel
1920. Sono delineate le mansioni, gli obblighi di servizio, le promozioni, i congedi
e le aspettative, gli obblighi previdenziali, il collocamento a riposo. Di particolare
interesse è l’istituzione del Consiglio sanitario, previsto all’art. 29, in base al quale
tutti i medici dovevano riunirsi a cadenza bimestrale sotto la presidenza del direttore, per fornire “pareri consultivi su problemi tecnico-sanitari del manicomio, o statistico-pratici e per trattare argomenti scientifici”.
I fascicoli, originariamente 503, di cui attualmente 74 mancanti, contengono richieste di assunzione, documentazione personale, nomine in servizio, note di quali-
143
fica e documentazione varia relativa alla carriera professionale.
buste 2043–2059
804 – 1232
1871 - 1996
Categoria 10. Infermieri e infermiere. Affari generali (1920-1998)
74 fascicoli
La struttura ospedaliera, come prescritto dall’art. 24 del Regolamento statale sui
manicomi, istituiva una Scuola per infermieri, nella quale insegnavano i medici in
servizio presso l’ospedale (reg.to 1920, art. 15). La categoria raccoglie, dunque, la
documentazione dei partecipanti ai corsi, quella relativa allo svolgimento degli
stessi, i programmi, oltre, ovviamente, agli affari correnti concernenti questa specifica mansione professionale.
Corsi di qualificazione per infermieri
busta 2060
1233
«Scuola infermieri», cc. 9
1920 lug. 15 - 1921 dic. 22
Carteggio concernente il compenso ai professori Sciuti e de Rosa per l’insegnamento prestato nella scuola infermieri; relazione del prof. Lavitola sullo scarso profitto tratto dagli
allievi dalla frequentazione dei corsi; comunicazione dell’avvenuta notifica agli infermieri
avventizi dell’inizio dei corsi e illustrazione sintetica degli argomenti del corso.
1234
Scuola infermieri, cc. 122
1930 - 1948
Elenchi nominativi degli aspiranti infermieri esaminati ed esaminandi, programmi dei corsi
teorico pratici, verbali delle sedute di esame, graduatorie finali.
1235
Scuola infermieri, cc. 35
1934 - 1939
Elenchi nominativi degli aspiranti infermieri ammessi a frequentare i corsi ed elenchi delle
infermiere esaminande.
1236
144
1945 - 1946
«Corso infermieri 1945 - 1946. Infermiere interne», cc. 5
Prospetti nominativi delle presenze delle infermiere inquadrate nella pianta organica
dell’ospedale ammesse a partecipare ai corsi per l’anno 1945-1946.
1237
«Corso infermieri 1945 - 1946. Infermieri interni», cc. 7
1945 - 1946
Prospetti nominativi delle presenze degli infermieri inquadrati nell’organico dell’ospedale
ammessi a partecipare ai corsi per l’anno 1945-1946.
1238
«Corso infermieri 1945 - 1946. Aspiranti infermiere esterne», cc. 10
1945 - 1946
Prospetti nominativi delle presenze delle aspiranti infermiere ammesse a partecipare ai corsi
per l’anno 1945-1946.
1239
«Corso infermieri 1945 - 1946. Aspiranti infermieri esterni», cc. 9
1945 - 1946
Prospetti nominativi delle presenze delle aspiranti infermiere ammessi a partecipare ai corsi
per l’anno 1945-1946.
1240
1946 - 1947
«Graduatoria e verbali del corso infermieri tenutosi nell’anno 1946», cc. 78
Verbali delle sedute esaminatrici del corso infermieri con indicazione degli allievi esaminati e relativo punteggio, graduatorie finali, elenchi delle partecipanti al corso per le infermiere per gli anni 1947-1948.
1241
«Elenco Aspiranti infermiere che frequentano il corso 1948», cc. 16
1947 - 1948
Prospetti nominativi delle presenze delle aspiranti infermiere ammesse a frequentare il corso del 1948.
1242
«Corso infermiere», cc. 87
1948 - 1950
Verbali delle commissioni esaminatrici per gli anni 1948 e 1950 e graduatorie finali degli
esami. Elenchi delle aspiranti al corso infermiere del 1950.
1243
«Corso 1950. Aspiranti infermiere», cc. 28
1950
Prospetti nominativi delle presenze delle aspiranti infermiere ammesse a frequentare il corso per l’anno 1950.
1244
«Corso 1950», cc. 48
1950
145
Prospetti nominativi delle presenze delle aspiranti infermiere ammesse a frequentare il corso per l’anno 1950.
1245
«Programmi dei corsi», cc. 19
1950
Documentazione riguardante il programma del corso infermieri per l’anno 1950.
busta 2061
1246
«Corso infermieri. Anno 1952», cc. 38
1952
Prospetti nominativi delle presenze degli infermieri ammessi a frequentare il corso per
l’anno 1952.
1247
«Corso infermieri. Anno 1952», cc. 42
1952
Prospetti nominativi delle presenze degli infermieri ammessi a frequentare il corso per
l’anno 1952.
1248
«Corso infermieri 1952 - 1953», cc. 167
1953
Elenchi degli allievi ammessi agli esami, elenchi degli allievi assenti per più di sei volte
alle lezioni, elenchi degli allievi idonei, verbali delle sedute della commissione esaminatrice
con indicazione dei candidati esaminati e dei voti conseguiti, graduatorie finali.
1249
«Corso infermieri 1952 - 1953. Aspiranti bocciati agli esami», cc. 18
1953
Incartamenti personali nominativi degli aspiranti infermieri bocciati agli esami.
1250
1953
«Aspiranti infermieri invitati che non si sono presentati 1952 - 1953», cc. 52
Incartamenti personali nominativi degli aspiranti infermieri bocciati agli esami.
1251 - 1269
«Corso infermiere. Visite mediche»
1954
Diciannove fascicoli, organizzati in ordine alfabetico, contenenti fogli nominativi delle infermiere ammesse a frequentare i corsi presso l’ospedale, con indicazione delle generalità
anagrafiche, estremi del documento di identità ed annotazione del risultato dell’esame clinico.
busta 2062
146
1270
«Ammesse al corso infermiere», cc. 229
1954 - 1955
Documentazione concernente l’invito a presentarsi in ospedale per la visita medica di rito
per le aspiranti al corso infermiere del 1955; prospetti nominativi indicanti la presenza
giornaliera ai corsi; copie del programma dei corsi; verbali della commissione esaminatrice
con indicazione dei punteggi assegnati e graduatorie finali.
1271 - 1274
«Visite mediche»,
1956
Quattro fascicoli, organizzati in ordine alfabetico, contenenti fogli nominativi delle infermiere ammesse a frequentare i corsi presso l’ospedale, con indicazione delle generalità anagrafiche, estremi del documento di identità con annotazione del risultato dell’esame clinico.
1275
«Corso infermiere. 1956 - 1957», cc. 50
1956
Carteggio con l’Amministrazione provinciale concernente le aspiranti infermiere sottoposte
a visita medica, le aspiranti risultate idonee per l’ammissione al corso, copie dattiloscritte
dei programmi dei corsi.
1276
«Corso infermiere. 1956 - 1957», cc. 159
1956 - 1957
Elenchi delle aspiranti ammesse a sostenere gli esami, verbali delle sedute della commissione esaminatrice, fogli giornalieri delle candidate esaminate con indicazione dei punteggi
assegnati, graduatorie finali.
1277
«Corso infermiere. 1956 - 1957», cc. 88
1956 - 1957
Prospetti delle presenze giornaliere ai corsi delle aspiranti infermiere.
busta 2063
1278
«Corso infermieri», cc. 73
1958 - 1959
Elenchi degli aspiranti infermieri, degli aspiranti figli di dipendenti da collocarsi a riposo e
degli aspiranti non aventi titolo a partecipare per non aver presentato i documenti e per superati limiti di età.
1279
«Corso infermieri. I turno», cc. 46
1958 - 1959
Elenchi degli aspiranti ammessi a partecipare al corso per aspiranti, dei riammessi alla fre-
147
quentazione del I corso. Ammissioni in via eccezionale con qualifica di uditori.
1280
«Corso infermieri. II turno», cc. 33
1958 - 1959
Elenchi degli aspiranti ammessi a partecipare al corso per aspiranti, dei riammessi alla frequentazione del II corso. Ammissioni in via eccezionale con qualifica di uditori.
1281
«Elenchi. Programmi. Orari», cc. 64
1958 - 1959
Elenchi degli aspiranti ammessi a partecipare al I e al II turno, programmi e orari delle lezioni, elenco degli aspiranti ammessi a sostenere le prove di esame.
1282
«Corso allievi infermieri. Varie», cc. 102
1958 - 1959
Elenco degli aspiranti ammessi agli esami. Notifiche all’Amministrazione provinciale degli
allievi invitati a presentarsi nei giorni stabiliti per le sedute d’esame.
1283
«Corso allievi infermieri», cc. 91
1958 - 1959
Prospetti delle presenze degli allievi alle lezioni.
busta 2064
1284
«Corso allievi infermieri», cc. 55
1960
Verbali della commissione esaminatrice e graduatoria finale degli allievi.
1285
«Corso allieve infermiere», s.fascc. 3, cc. 154
1963
Elenchi delle aspiranti infermiere ammesse a frequentare il corso; trasmissione degli elenchi nominativi delle aspiranti da sottoporre alla visita medica; indicazioni delle aspiranti
assenti alla visita medica; minute di lettere di invito agli esami orali.
1286
«Corso allieve infermiere», cc. 67
1963
Nominativi delle presenze degli infermieri inquadrati nell’organico dell’ospedale ammessi
a partecipare ai corsi per l’anno 1963.
1287
«Corso allieve infermiere», cc. 49
Verbali della commissione esaminatrice e graduatoria finale del corso infermiere.
148
1963
Corsi per la qualificazione per capo infermieri
busta 2065
1288
«Concorso per la nomina a capo infermieri», cc. 163
1924 nov. 22 - 1944 mar. 25
Documentazione concernente le prove di qualificazione per gli anni 1926-1937. Sono presenti ordini di servizio per avviso di concorso interno per la qualifica di caporeparto, elenchi degli ammessi, prove scritte dei partecipanti alle selezioni, verbali delle commissioni
esaminatrici. Richieste della direzione per elevare a nove il numero dei capi-infermieri.
1289
«Corso di qualificazione per Vice Capo Infermieri, cc. 117
1959 - 1962
Documentazione concernente richieste del personale interno per la partecipazione ai corsi
di qualificazione per gli anni 1960-1962, curriculum, assenze degli ammessi durante il
triennio 1960-1962, giudizi sui singoli aspiranti, prospetto generale delle presenze ai corsi,
elenco degli ammessi a sostenere le prove
1290
Corso di qualificazione per Vice Capo Infermiere», cc. 160
1959 - 1962
Documentazione concernente i richieste del personale interno per la partecipazione ai corsi
di qualificazione per gli anni 1960-1962, curriculum, assenze degli ammessi durante il
triennio 1960-1962, giudizi sui singoli aspiranti, prospetto generale delle presenze ai corsi,
elenco degli ammessi a sostenere le prove
busta 2066
1291
1969
«Istanze degli infermieri partecipanti al corso di qualificazione di Vice Capo Infermieri», cc. 391
Domande di partecipazione al corso.
1292
1969
«Istanze delle infermiere partecipanti al corso di qualificazione di Vice Capo Infermiere», cc. 69
Domande di partecipazione al corso.
1293
«Corso di qualificazione di Vice Capo Infermieri», cc. 105
1971
Programmi del corso per vicecapoinfermieri/e. Verbali della commissione esaminatrice e
graduatorie finali.
busta 2067
149
1294
«Corso di qualificazione di Vice Capo Infermieri», cc. 142
1975
Istanze di partecipazione ai corsi per capo infermieri.
1295
«Corso di qualificazione di Vice Capo Infermieri», cc. 90
1975
Elenchi degli ammessi a partecipare ai corsi di qualificazione per capoinfermieri.
1296
«Corso di qualificazione di Vice Capo Infermieri», cc. 150
1975 - 1976
Verbali della commissione esaminatrice con quadri riassuntivi degli esaminati nelle varie
sedute e graduatorie finali.
1297
«Corsi paramedici. Corrispondenza», cc. 66
1976 gen. 4 - 1977 mar. 21
Carteggio tra la direzione del manicomio e l’assessorato alla sanità della Regione Campania, concernente l’istituzione dei corsi professionali per paramedici psichiatrici; comunicazioni concernenti l’istituzione di due corsi di 25 unità ciascuno riservati agli iscritti nelle
liste regionali di collocamento; elenchi degli ammessi.
1298
«Corsi paramedici. Regolamento», cc. 97
1976 dic. 6 - 1981 mag. 13
Regolamento delle “Scuole speciali per il conseguimento del diploma di abilitazione all’esercizio di arti e professioni sanitarie ausiliarie per iscritti nelle liste di collocamento degli
uffici del lavoro della Regione Campania, ai sensi della l. 10 ago. 1976, n. 555; decreto del
presidente della Regione Campania del 4 feb. 1977, n. 350, istitutivo della Scuola speciale
personale paramedico presso l’ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi; modelli concernenti
la relazione sulla realizzazione delle operazioni e rendiconto generale delle spese relative ai
corsi speciali per paramedici.
1299
«Corsi paramedici», cc. 66
1977 feb. 8 - 1983 dic. 15
Carteggio tra l’ospedale e l’assessorato alla sanità della Regione Campania concernente
l’autorizzazione a poter svolgere i corsi nelle ore pomeridiane; rilievi critici del direttore
Lavitola sulla istituzione dei corsi. Denuncia di esercizio per l’istituzione dei corsi inviata
all’INPS; comunicazione della nomina dei docenti del corso paramedici; relazione sui locali
ed attrezzature disponibili presso l’ospedale; elenco dei paramedici assunti in qualità di infermieri avventizi.
1300
«Corsi paramedici. Visite mediche», cc. 77
1977 gen.
Pratiche nominative concernenti le visite mediche effettuate sui soggetti ammessi alla scuo-
150
la di formazione professionale per paramedici. Sono presenti le schede contenenti
l’anamnesi per ogni singola visita.
1301
«Corsi paramedici. Pratiche per l’economato», cc. 60
1977
Prospetti mensili delle presenze degli allievi ai corsi, verbali della commissione esaminatrice e minuta dei risultati degli esami con indicazione del punteggio per ciascun allievo, elenco dei corsisti con indicazione del rimborso per le spese di viaggio.
Affari diversi
busta 2068
1302
«Corso dei vigili del fuoco», cc. 16
1935
Carteggio concernente lo svolgimento di un corso presso la caserma dei vigili del fuoco per
un gruppo scelto di infermieri, per addestrarli alle operazioni di primo intervento in caso di
incendio.
1303
1943 ago. 14 - 1944 nov. 24
«Personale di sorveglianza licenziato per sfollamento», cc. 8
Documentazione concernente il licenziamento graduale del personale di sorveglianza, in
esubero rispetto alla percentuale di uno a dieci prevista dalla legge sui manicomi e gli alienati, a causa dello sfollamento dei pazienti dalle sezioni dell’ospedale.
1304
1943 ott. 21 - 1944 mar. 2
«Richiamo infermieri presso la Villa Russo – Miano», cc. 4
Documentazione concernente il richiamo nella sede del manicomio provinciale del personale di
assistenza temporaneamente distaccato presso Villa Russo.
1305
«Affari diversi», cc. 108
1946 mar. 12 - 1955 feb. 28
Documentazione concernente la notifica del termine di corsi, le segnalazioni di uomini politici per l’ammissione di loro protetti nella scuola infermieri, divieti espressi dall’Amministrazione provinciale di ammettere alla scuola parenti di impiegati del manicomio, ecc.
1306
«Affari generali», cc. 6
1957
Documentazione concernente il collocamento a riposo del personale infermieristico per
raggiunti limiti di età.
151
Categoria 11. Personale di assistenza maschile (1897-1983)
1.140 fascicoli
Il capo VI del reg.to del 1920 è interamente dedicato all’individuazione delle varie figure destinate al servizio di assistenza e alla specificazione delle loro rispettive funzioni. L’art. 56 prevedeva la nomina in servizio del personale, esclusivamente su proposta del deputato delegato udito il parere del direttore. Occorre precisare
che il personale di assistenza dipendeva dal direttore e dai medici per le funzioni
relative alla cura e alla custodia dei folli, dal deputato provinciale del carico per
tutti gli altri servizi manicomiali (art. 51). Il personale di assistenza infermieristico
svolgeva le proprie funzioni, a seconda del sesso, nelle sezioni “Uomini” e “Donne”, ed era diviso in quattro categorie: ossia capi-reparto e capi-officine, infermieri
di prima classe, infermieri di seconda classe e allievi infermieri.
I fascicoli, originariamente 1878, di cui attualmente 738 mancanti, contengono
richieste di assunzione, documentazione personale, nomine in servizio, note di qualifica e documentazione varia relativa alla carriera professionale.
buste 2069-2113
1307 – 2446
1897 - 1983
Categoria 12. Personale di assistenza femminile (1876-1960)
637 fascicoli
Per il profilo generale della documentazione si veda la descrizione della categoria precedente.
I fascicoli, originariamente 910, di cui attualmente 273 mancanti, contengono richieste di assunzione, documentazione personale, nomine in servizio, note di qualifica e documentazione varia relativa alla carriera professionale.
buste 2114-2126
2447 – 3083
1876 - 1960
Categoria 13. Cappellani (1872-1980)
13 fascicoli
Il servizio religioso era fissato già nel reg.to 1889 (artt. 126-129) relativamente
alla previsione della celebrazione delle messe nella cappella del manicomio, al con-
152
forto agli alienati e alla cura degli arredi sacri. Tale funzione venne assicurata anche dal regolamento del 1920, art. 70, che modificava il rapporto di lavoro del
Cappellano con l’istituzione di una specifica figura in pianta organica.
I fascicoli riguardano richieste di assunzione, documentazione personale, nomine in servizio, note di qualifica.
busta 2127
3084 – 3096
1872 - 1980
Categoria 14. Personale amministrativo (1871-1974)
260 fascicoli
La disciplina di riferimento era contemplata nel capo IV, artt. 37-44, del reg.to
del 1920. La pianta organica del personale prevedeva un segretario, un archivista,
un applicato e una dattilografa addetti al servizio di segreteria, un ragioniere e un
applicato per l’ufficio di ragioneria, un economo e due applicati per l’economato,
un cappellano.
I fascicoli, originariamente 358, di cui attualmente 98 mancanti, contengono richieste di assunzione, documentazione personale, nomine in servizio, note di qualifica e documentazione varia relativa alla carriera professionale.
buste 2128-2139
3097 – 3356
1871 - 1974
Categoria 15. Personale di servizio (1880-1943)
15 fascicoli
La disciplina di riferimento era contemplata nel capo VIII, artt. 73-77, del reg.to
del 1920. La pianta organica del personale prevedeva due uscieri per l’amministrazione e la direzione, un inserviente per la segreteria e l’economato, cinque
meccanici, cinque persone addette alla cucina.
I fascicoli contengono richieste di assunzione, documentazione personale, nomine in servizio, note di qualifica e documentazione varia relativa alla carriera professionale.
busta 2140
153
3357 – 3371
1880 - 1943
Categoria 16. Personale straordinario (1950-1993)
405 fascicoli
Il personale straordinario era composto da farmacisti, oculisti, chirurghi, tecnici
idraulici, muratori, ecc. chiamati a svolgere, per periodi determinati, le mansioni
del personale in servizio ordinario, oppure chiamati a svolgere prestazioni temporanee, per le quali non era prevista la relativa qualifica nella pianta organica.
I fascicoli, originariamente 615, di cui attualmente 210 mancanti, contengono richieste di assunzione, documentazione personale, nomine in servizio, note di qualifica e documentazione varia relativa alla carriera professionale.
buste 2141-2181
3372 – 3776
1950 - 1993
Categoria 17. Servizi convenzionati (1890-1974)
12 fascicoli
Nell’organico sanitario dell’ospedale non erano previste figure di medici specialisti quali l’ortopedico, il ginecologo, l’otorino, il cardiologo, l’odontoiatra, l’oculista e l’urologo. Per tale motivo l’Amministrazione provinciale stipulava convenzioni con specialisti esterni per garantire l’assistenza ai ricoverati. Inoltre, sin
dall’istituzione del manicomio, la Provincia aveva stipulato convenzioni con le Figlie della Carità, che partecipavano a vari livelli alla gestione dei servizi.
busta 2182
3777
«Figlie della Carità», cc. 274
1890 mar. 13 - 1959 set. 11
Documenti relativi al servizio di assistenza espletato dalle suore presso la struttura manicomiale. Sono presenti certificati di servizio, elenchi nominativi di suore in servizio, quietanze per infortuni, competenze salariali, certificati di nascita e di morte.
3778
«Figlie della Carità», cc. 291
1960 mag. 19 - 1974 dic. 5
Come il precedente; presente anche il testo della convenzione rinnovata tra l’Ammi-
154
nistrazione provinciale e le Figlie della Carità.
busta 2183
3779
«Indennità da corrispondersi ai medici specialisti», c. 1
1929 mar. 21
Comunicazione del provvedimento amministrativo dell’autorità tutoria del 28 dicembre
1928 che fissa in lire 50 le indennità spettanti per ciascun sanitario chiamato a svolgere opera di consulenza presso il manicomio.
3780
«Dott. Capolongo Giuseppe, oculista», cc. 24
1962 mag. 24 - 1971 ago. 3
Convenzioni stipulate tra l’Amministrazione provinciale e il medico per il servizio di consulenza oculistica per gli infermi ricoverati nel manicomio. Certificazioni dei servizi di
consulenza prestati ai fini della corresponsione economica.
3781
«Dott. Aurelio Fortunato», cc. 2
1957 ago. 24
Convocazione in ospedale per effettuare una visita specialistica.
3782
«Dott. Luigi Riccio, ortopedico», cc. 40
1963 giu. 14 - 1971 giu. 18
Convenzione stipulata tra l’Amministrazione provinciale e i medici Riccio e Matera per il
servizio in convenzione di ortopedia e traumatologia per gli infermi ricoverati nel manicomio a seguito di deliberazione consiliare del 4 febbraio 1963. Sono presenti: richieste di
aumento del compenso, relazioni sulle attività svolte, certificazioni dei servizi di consulenza prestati ai fini della corresponsione economica.
3783
«Dott. Morelli Antonio, cardiologo», cc. 113
1954 mar. 24 - 1966 gen. 20
Richieste di compenso per visite specialistiche effettuate, elenchi di pazienti visitati e da
visitare, autorizzazioni alla liquidazione dei compensi.
3784
«Dott. Zappia Marcello, tisiologo», cc. 37
1954 ago. 13 - 1968 set. 20
Documentazione concernente la nomina del medico a consulente tisiologo dell’ospedale
psichiatrico; relazioni sull’attività svolta e autorizzazione alla liquidazione dei compensi
dovuti. Copia della convenzione stipulata tra lo specialista e l’Amministrazione provinciale.
3785
«Dott. De Mare Felice, pediatra», cc. 50
1964 feb. 3 - 1969 gen. 27
Documentazione concernente la necessità di stipulare una convenzione con l’ONMI per il
controllo sanitario nella camera di allattamento del manicomio provinciale. Sono presenti
155
relazioni sull’attività svolta dal medico e autorizzazioni alla liquidazione dei compensi dovuti.
3786
«Dott. Laporta Giovanni, pediatra», cc. 100
1969 gen. 27 - 1973 mar. 2
Relazioni sull’attività svolta dal medico nella sala di allattamento del manicomio e autorizzazioni mensili alla liquidazione delle competenze dovutegli.
3787
«Dott. Capasso Paolo, ginecologo», cc. 18
1962 dic. 12 - 1965 mag. 26
Comunicazione della necessità di una nuova convenzione da stipularsi per il servizio di ostetricia e ginecologia da effettuarsi per il decesso del precedente incaricato. Relazione sull’attività svolta in manicomio dal medico e autorizzazione alla liquidazione dei compensi
dovutigli. Comunicazione del direttore dell’avvenuto decesso del prof. Capasso e dell’opportunità di non stipulare altre convenzione in attesa di una diversa organizzazione del servizio.
3788
«Dott. Mazzella Giovanni, ginecologo», cc. 10
1970 mar. 10 - 1973 mar. 10
Convenzioni e reitera della convenzione tra l’Amministrazione provinciale e il medico per
l’affidamento del servizio di ginecologia. Sono presenti certificazioni delle presenze in ospedale e autorizzazioni alla liquidazione dei compensi dovuti.
Categoria 19. Minori (1926-1981)
6 fascicoli
Uno dei problemi dell’assistenza psichiatrica a carico del manicomio fu quello
riguardante la cura dei minori. I problemi furono di ordine duplice: da una parte la
carenza degli spazi, dall’altra il problema di evitare il rapporto con i folli adulti e le
conseguenti ripercussioni sullo sviluppo psichico dei fanciulli. Investita del problema, l’Amministrazione provinciale scelse la strada della stipula di specifiche
convenzioni con istituti frenastenici specificamente destinati all’accoglienza di minori affetti da problemi mentali. Una prima convenzione, fu quella con l’Istituto
frenopatico del prof. d’Urso agli inizi del Novecento. Successivamente, con l’apertura dell’istituto Tropeano nel 1918, i fanciulli furono inviati dapprima in quella
struttura poi, nel 1926, la Provincia, avendo acquistato la proprietà Araneo a Marechiaro, stipula una convenzione con il prof. Tropeano per la gestione del nuovo istituto. Il prof. Tropeano accetta, impegnandosi a mettere in perfetta efficienza la
nuova struttura che veniva intitolata “Amministrazione provinciale di Napoli - Internato per anormali” e, per quanto riguarda il suo funzionamento, equiparato agli
istituti di cui all’art. 6 del Regolamento sui manicomi ed alienati del 1909. L’amministrazione si riserva il diritto di aumentare il numero dei pazienti fino a cin-
156
quanta individui minorenni; l’ammissione sarebbe avvenuta ad esclusiva richiesta
dell’amministrazione per tutti i fanciulli che avessero il domicilio di soccorso nella
Provincia di Napoli, previo accertamento sanitario da parte della direzione del manicomio provinciale di Napoli.
Altra convenzione stipulata il 6 novembre 1937 con l’istituto Vertecoeli, il quale, a Villa Malta in località Ponti Rossi, gestiva un istituto ortofrenico per minori.
Anche in questo caso l’ammissione era subordinata al parere preventivo della direzione del manicomio provinciale. La durata della convenzione veniva stabilita in
anni 19 a partire dalla data della prima ammissione di frenastenici nella struttura. Il
numero degli infermi poteva variare ma non essere mai inferiore al numero di cinquanta, mentre la retta veniva stabilita in lire 8,50 per ogni fanciullo, comprensiva
di ricovero, vitto, vestiario, assistenza e cura. Si stabiliva, inoltre, che nell’istituto
dovevano essere inviati tutti i minorati psichici suscettibili di miglioramento ed educazione; quelli non emendabili dovevano essere inviati a Villa Marulli a S. Giorgio a Cremano, diretta dal conte Giuseppe Marulli. Villa Malta venne successivamente denominata Istituto Ortofrenico Sciuti.
Infine, nel 1963, a titolo sperimentale, la Provincia istituiva il Centro di orientamento ed addestramento professionale per i minori subnormali, allo scopo dichiarato di mettere i ragazzi in condizione di essere “accettati dalla società” e di inserirli
“nel normale ciclo produttivo”, agendo sulla loro personalità mediante le più recenti e consolidate acquisizioni della pedopsichiatria, della psicologia dinamica e della
sociologia. Potevano essere accolti i minori tra i 13 e 15 anni di ambedue i sessi
“insufficienti mentali lievi e subnormali”. Il Centro venne poi definitivamente organizzato con un regolamento validato da una serie di deliberazioni successive a
partire da quella istitutiva del 29 luglio 1969, n. 754, con provvedimento finale licenziato il 30 luglio 1973, n. 3320.
busta 2184
3789
1926 mag. 20 - 1975 ott. 6
(6) «Vecchie convenzioni con l'Istituto Tropeano, Villa Russo, Villa Anna», cc.
207
Carteggio concernente il licenziamento di ricoverati minorenni guariti, richieste di familiari
di ragazzi affinché all'atto del licenziamento dal manicomio provinciale vengano trasferiti
all'Istituto Tropeano a Marechiaro. Sono presenti: elenchi di pazienti trasferiti dal sanatorio
per bambini “Pausilipon” al manicomio provinciale; copia della convenzione stipulata tra la
con il prof. Tropeano per la gestione di un istituto per bambini frenastenici; certificati di
nascita rilasciati dai comuni della provincia di Napoli; elenchi e minute di autorizzazione al
trasferimento di infermi minorenni a Villa Anna a San Giorgio a Cremano e a Villa Russo;
relazione del 18 agosto 1962 del direttore Vizioli sullo stato edilizio ed ambientale dell'Istituto Tropeano.
3790
(3) «Visite in Ospedale chieste da altri enti», cc. 201
1934 apr. 8 - 1971 lug. 8
157
Carteggio con la sezione napoletana dell’Opera nazionale per la protezione della maternità
e dell’infanzia, con i comuni della provincia di Napoli e la divisione opere pie della Prefettura concernente richieste di visite da effettuare su minori affetti da disturbi mentali, per
l’eventuale diagnosi di guaribilità o per disporne il ricovero in case di cura.
3791
1937 feb. 24 - 1970 ott. 30
(2) «Compenso ai medici per visite all’Istituto Ortofrenico», 126
Convenzione tra la Provincia e il R. Stabilimento di S. Maria Vertecoeli per la destinazione
di Villa Malta ai Pontirossi, a Istituto per l’accoglienza dei fanciulli affetti da handicap
mentali. Carteggio tra la direzione del manicomio e l’Amministrazione provinciale in merito alle nuove disposizioni per l’ammissione all’Istituto ortofrenico. Sono presenti gli elenchi delle visite effettuate dai medici sanitari del manicomio presso l’Istituto ortofrenico, per
la liquidazione dei compensi di competenza.
3792
(1) «Affari generali», cc. 24
1953 apr. 1 - 1971 set. 1
Commento del direttore del Manicomio sulla proposta del prof. Buscaino di istituire un reparto di neuropsichiatria infantile presso la clinica neurologica dell’Università di Napoli.
Relazione del dott. Maffezzoni sulla visita effettuata presso l’Istituto Pedagogico “Villa
Silvia” in Roccapiemonte e presso la succursale di Cava dei Tirreni. Copia dattiloscritta
delle disposizioni normative concernenti la tutela dei minori.
3793
(7) «Centro sub-normali», cc. 156
1963
Carteggio con l’Amministrazione provinciale concernente la selezione nominativa degli
istitutori, del personale e dei minori da inviare al Centro di addestramento professionale
subnormali.
3794
1978 gen. 14 - 1981 ago. 18
(5) «Visite minori per l’ammissione Esternati», cc. 61
Pareri dei sanitari del manicomio in merito all’intervento assistenziale disposto dalla Provincia a favore di ragazzi provenienti da famiglie bisognose, per il loro ricovero in idonei
istituti di cura psichiatrica.
Categoria 20. Folli. Affari generali (1923-1982)
75 fascicoli
Questa categoria è stata, fin dall’impianto del titolario dopo il trasferimento del
manicomio a Capodichino, in assoluto quella più ricca di documentazione. Difatti
ad essa appartengono numerosissime carte che in successivi interventi di riordino
sono state inserite sotto altri titoli del quadro di classificazione degli atti. In generale, è la categoria ove sono maggiormente concentrate le informazioni specifica-
158
mente dedicate ai pazienti dell’istituto, sotto molteplici aspetti: dalla raccolta dei
dati statistici, alle condizioni generali dei ricoverati, agli accertamenti di esistenza
in vita dei pazienti richieste da altri enti e risultate non ricoverate nel manicomio,
alle epidemie verificatesi all’interno dell’istituto.
Affari generali
busta 2185
3795
(30) «Ricovero folli rimpatriati», cc. 14
1923 gen. 5 - 1946 ott. 10
Carteggio con la Questura e l’Amministrazione provinciale concernente l’ammissione dei
folli provenienti dall’America, il rimpatrio degli alienati italiani e francesi rispettivamente
dalla Francia e dall’Italia a seguito dell’accordo italo-francese del 1918, nonché l’ammissione degli infermi reduci dalla prigionia di guerra in Sud Africa (1946).
3796
1923 giu. - 1951 gen. 30
(35) «Imputati prosciolti per infermità di mente», cc. 207
Carteggio con le autorità giudiziarie e l’Amministrazione provinciale in merito ai ricoverati
criminali prosciolti per infermità di mente, per stabilire quali e quanti di essi, ai sensi del
r.d. 28 mag. 1931, n. 601, devono essere trasferiti al manicomio giudiziario e rilievi sulla
pericolosità dei prosciolti che si trovano nei manicomi civili. Disposizioni del giudice di
sorveglianza concernenti l’istituzione del registro (mod. 32), in ottemperanza al disposto
dell’art. 285 del Regolamento per gli Istituti di prevenzione e pena. Sono presenti elenchi di
pazienti pericolosi trasferiti al manicomio civile di Aversa e non a quello giudiziario, a seguito di convenzione stipulata il 20 giugno 1939 tra quell’ospedale e il Ministero di grazia e
giustizia.
3797
1924 ago. 9 - 1947 nov. 24
(36) «Folli esteri ricoverati. Relazioni Commissariato P.S.», cc. 293
Relazioni periodiche sui ricoverati di nazionalità estera e note di accompagnamento alle relazioni sanitarie, trasmesse all’Amministrazione provinciale, alla Prefettura, al Commissariato di P. S. - sez. di S. Carlo all’Arena per i controlli di rito e per il recupero delle spese di
spedalità previste dall’art. 77 del Regolamento per i manicomi del 1909 per i folli di nazionalità estera. Informative rimesse a consolati di nazionalità diverse sull’avvenuto ricovero
di individui folli nel manicomio provinciale di Napoli, ecc.
3798
(34) «Ufficiali in congedo ricoverati», cc. 2
1925 dic. 30 - 1926 gen. 7
Richiesta del presidente del Tribunale di Napoli e del Comandante del Distretto militare di
Napoli delle diagnosi cliniche relative agli ufficiali in congedo ricoverati nel manicomio, al
fine di trasmetterle al Ministero della Guerra.
159
3799
(33) «Folli appartenenti alla disciolta Provincia di Caserta», cc. 19
1927 apr.
Elenco di tutti i folli ricoverati nel manicomio appartenenti alla disciolta Provincia di Caserta da trasmettersi all’Amministrazione provinciale di Napoli.
3800
1930 feb. 7 - 1932 ott. 29
(3) «Norme per la registrazione dei movimenti della popolazione», cc. 28
Circolare diramata dal Municipio di Napoli concernente le norme per la registrazione dei
movimenti della popolazione in attuazione della l. 2 dic. 1929, n. 2132, a seguito della quale le persone ricoverate temporaneamente in istituti o stabilimenti di beneficenza o di cura,
debbono essere iscritte nel registro della popolazione ove risiedono le rispettive famiglie,
mentre quelle ospitate a tempo indeterminato debbono essere iscritte nel registro del comune ove si trova lo stabilimento.
Sono presenti gli elenchi degli infermi ospitati a tempo indeterminato nel nosocomio psichiatrico di Napoli.
3801
1931
(5) «Relazione al R.D. 18 - 6 - 931 n. 707. Organizzazione del lavoro degli infermi
in questo ospedale», cc. 7
Carteggio concernente la nota di plauso al corpo sanitario deliberata dall’Amministrazione
provinciale, a seguito delle lusinghiere affermazioni del ministro della giustizia e affari di
culto Alfredo Rocco sull’ospedale psichiatrico di Napoli espresse nella relazione di accompagnamento al r.d. 18 giu. 1931, n. 707.
3802
(31) «Elenco cittadini americani ricoverati», cc. 18
1933 ago. 2 - 1947 giu. 24
Carteggio concernente la quantificazione dei cittadini americani ricoverati nel manicomio
provinciale, a seguito di formale richiesta avanzata dal Consolato generale degli Stati Uniti
d’America in Napoli.
3803
(32) «Elenco ricoverati orfani di guerra», cc. 10
1936 dic. 28 - 1937 gen. 13
Informazioni chieste dall’Opera Nazionale per gli orfani di guerra relativamente ai folli orfani ricoverati nel manicomio provinciale, con preghiera di specificazione delle generalità
anagrafiche, dell’importo della retta di mantenimento e se a carico totale o parziale delle
famiglie, di comuni o altri enti di beneficenza.
3804
1937 dic. 15 - 1938 gen. 4
(26) «Posizione anagrafica dei ricoverati in istituti psichiatrici», cc. 2
Lettera del direttore Sciuti al podestà del Comune di Napoli concernente osservazioni critiche in merito alla nota dell’ISTAT, relativa al criterio regolatore dell’iscrizione anagrafica
dei ricoverati in istituti psichiatrici, individuato nella “cronicità del male sul quale deve e-
160
sprimere giudizio il direttore sanitario del nosocomio, escludendo qualsiasi riferimento al
provvedimento amministrativo che autorizza il ricovero definitivo”.
3805
1939 ago. 5 - 1965 set. 23
(37) «Folli esteri: relazione mensile Prefettura», cc. 116
Note di accompagnamento alle relazioni sanitarie periodiche sui ricoverati di nazionalità
estera trasmesse all’Amministrazione provinciale, alla Prefettura ed ai rispettivi Consolati.
Richiesta dell’American Joint Distribution Committee in merito ad eventuali presenze di
ebrei nel nosocomio psichiatrico al fine di dar corso alla loro assistenza morale e materiale.
Documentazione concernente le rette di spedalità per gli infermi di nazionalità estera. Ricerca di folli di nazionalità belga disposta dal Ministero degli affari esteri ed accertamenti
da effettuarsi sul conto di connazionali trasferiti in Francia per poter provvedere alla corresponsione delle loro rette di ricovero.
3806
(28) «Infermi provenienti da Tripoli», cc. 34
1941
Carteggio concernente il ricovero di 26 pazienti (15 uomini e 11 donne) disposta dal Governo italiano della Libia e provenienti dall’ospedale psichiatrico di Tripoli, temporaneamente senza la documentazione di rito prevista per i trasferimenti.
3807
(41) «Aumento razione pane ai ricoverati», cc. 5
1941 feb. 20 - 1942 apr. 2
Corrispondenza con l’Amministrazione provinciale in merito alla necessità di aumento della razione di pane quotidiana e di altro vitto ordinario per i pazienti; comunicazione
dell’avvenuto aumento del genere richiesto a far data dal 4 febbraio 1944, per disposizione
del Comando Alleato.
3808
1941 mag. 30 - 1943 gen. 5
(39) «Proposta di trasferimento ricoverati confinati politici», cc. 15
Corrispondenza con Questura - Divisione polizia politica, in merito alla necessità avvertita
dall’ospedale di spostare altrove i confinati politici, i quali, richiedendo una vigilanza oculata, sottraggono personale per l’assistenza dei folli, stante la perdurante carenza di infermieri giovani chiamati alle armi. Disposizioni in merito allo spostamento di cinque confinati politici al manicomio Vittorio Emanuele II di Nocera Inferiore.
3809
1944
(40) «Ricerca documenti esistenti in Archivio per ricoverati nei manicomi di Nocera, Aversa e Miano», cc. 5
Richiesta del direttore al presidente dell’Amministrazione provinciale, per essere autorizzato a disporre ricerche di documenti in archivio concernenti il numero dei decessi dei ricoverati della Provincia di Napoli già ricoverati nei manicomi di Aversa, Nocera Inferiore e
Miano.
3810
1944 nov. 17 - 1959 dic. 28
161
«Questionari assistenza malati di mente dal 1944 al 1960», cc. 96
Documentazione prevalentemente costituita da questionari inviati da autorità varie per conoscere la condizione sanitaria e delle infrastrutture dell’ospedale determinata dagli eventi
bellici. Questionari conoscitivi per la determinazione statistica dei servizi sanitari, tecnici e
amministrativi del manicomio, nonché per l’indagine finalizzata all’attuazione del programma organico di igiene e profilassi mentale per diffondere i principi della sanità mentale
presso la popolazione.
3811
«Accertamento esistenza in vita ricoverati», cc. 77
1963 ott. 24 - 1972 apr. 13
Documentazione riguardante informazioni richieste dal ministero del tesoro in merito
all’accertamento dell’esistenza in vita di individui ricoverati, ai fini della corresponsione
delle pensioni.
3812
«Relazioni sulle sezioni», cc. 104
1973
Relazioni sulle singole sezioni dell’ospedale indicanti il numero dei degenti distinti per
grandi tipologie cliniche e terapeutiche. Sono presenti elenchi nominativi dei ricoverati adibiti ad ergoterapia qualificata.
Folli inesistenti
busta 2186
3813 - 3923
«Richiesta informazioni folli inesistenti»
3813
3814
3815
3816
1965
1966
1967
1968
3817
3818
3819
3820
1965 - 1981
1969
1970
1971
1972
3821
3822
3823
1973
1974
1980 - 1981
Movimento infermi
busta 2187
3824
«Movimento degli infermi», cc. 108
1925 ott. - 1930 dic.
Note di trasmissione e prospetti statistici comunicati al Comune di Napoli, alla Prefettura,
all’ISTAT, all’Ufficio statistico malattie mentali di Ancona e ad altri manicomi, relativi al
162
movimento mensile degli infermi ricoverati nel nosocomio psichiatrico napoletano.
3825
1926 dic. 14 - 1963 ott. 18
(20) «Dati statistici - Ufficio Centrale Statistica Mod ISTAT D/16 - ISTAT D/10»,
cc. 189
Carteggio con l’Ufficio statistico di Ancona concernente la richiesta e l’invio di modelli per
la rilevazione statistica dei malati mentali presenti nel manicomio provinciale di Napoli.
Istruzioni per la compilazione dei modelli. Corrispondenza con l’ISTAT e con altri istituti
manicomiali della penisola in merito al movimento degli infermi. Proposte del prof. Modena in merito al censimento della popolazione dei manicomi. Testo delle “classificazioni delle turbe mentali - psiconeurosi - turbe della personalità e delle malattie del sistema nervoso”; testo dattiloscritto dal titolo “Confronto tra la classificazione internazionale e quella
proposta dalla Società italiana di psichiatria per le turbe mentali, psiconeurosi e turbe della
personalità”. Indagine sul patrimonio delle “macchine grafiche e cartotecniche” presenti nel
manicomio.
3826
«Movimento degli infermi», cc. 171
1931 gen. - 1937 dic.
Note di trasmissione e prospetti statistici al Comune di Napoli, alla Prefettura, all’ISTAT e
all’Ufficio statistico malattie mentali di Ancona, relativi al movimento mensile degli infermi ricoverati nel nosocomio.
3827
«Movimento degli infermi», cc. 127
1938 gen. - 1943 dic.
Note di trasmissione e prospetti statistici al Comune di Napoli, alla Prefettura e all’ISTAT,
relativi al movimento mensile degli infermi ricoverati nel nosocomio.
3828
1943 apr. 15 - 1949 dic. 13
«Ammessi, dimessi, deceduti: relazioni statistiche», cc. 308
Note di accompagnamento alle relazioni statistiche trasmesse dal manicomio al segretario
generale dell’Amministrazione provinciale. Mancano gli statini di rilevazione statistica.
3829
«Movimento degli infermi», cc. 219
1944 feb. - 1949 apr.
Note e prospetti statistici inviati al Comune di Napoli, alla Prefettura e all’ISTAT, relativi
al movimento mensile degli infermi ricoverati nel nosocomio.
busta 2188
3830
1950 gen. 3 - 1956 gen. 5
«Movimento infermi: comunicazioni Prefettura e Comune», cc. 486
Relazioni statistiche mensili in duplice copia trasmesse dal manicomio alla Prefettura e
all’Ufficio Statistico del Comune di Napoli; relazione sull’attività medico sanitaria e socio-
163
terapica per gli anni 1955-1956.
3831
1950 gen. 4 - 1959 dic. 30
«Ammessi, dimessi, deceduti: relazioni statistiche», cc. 307
Note di accompagnamento alle relazioni statistiche trasmesse dal manicomio al Segretario
Generale dell’Amministrazione provinciale. Mancano le copie minute delle relazioni.
3832
«Statistica Istituto di cura», cc. 189
1950 - 1968
Carteggio con l’Ufficio statistico per le malattie mentali in Italia e con l’ISTAT concernente la richiesta e l’invio di modelli per la rilevazione statistica. Istruzioni per la compilazione
dei modelli statistici relativi al movimento e alla nosologia dei pazienti, alle attività sanitarie in genere, alle attrezzature. Inventario dei beni mobili presenti in manicomio nel 1964.
3833
1956 gen. 3 - 1963 dic. 10
«Movimento infermi: comunicazioni Prefettura e Comune», cc. 486
Relazioni statistiche mensili in duplice copia trasmesse dal manicomio alla Prefettura e
all’Ufficio Statistico del Comune di Napoli. Sono presenti minute di prospetti statistici generali trimestrali e annuali per gli anni 1954-1958.
busta 2189
3834
«Riepilogo movimento statistico», cc. 51
1961
Minute di tabelle, prospetti annuali e mensili della statistica dei pazienti recidivi e dei pazienti complessivi in rapporto al numero dei posti letto tra 1947 al 1961.
3835
«Statistica su ultra 65/enni. Ammessi», cc. 29
1962
Minute di tabelle statistiche delle principali forme di psicopatie, delle ammissioni, dimissioni e decessi relative ai pazienti ultra sessantacinquenni.
3836
«Movimento ammalati», cc. 42
1962
Minute di tabelle statistiche delle ammissioni, dimissioni e decessi mensili per l’anno 1962.
Le pratiche sono divise per tabella generale, movimento uomini e movimento donne.
3837
«Segnalazioni statistiche. Altri uffici», cc. 49
1962 - 1965
Minute e copie dattiloscritte di prospetti statistici delle ammissioni, dimissioni, decessi, occupazione dei posti letto e delle medie di degenza, preparate per il segretario del manicomio, per il direttore del manicomio di Reggio Calabria, per il direttore del manicomio di
Volterra, per il Ministero della sanità.
164
3838
«Dati forniti all’assessore del carico», cc. 43
1962 - 1965
Prospetti statistici concernenti le ammissioni, le dimissioni, i decessi, i recidivi ammessi e
le psicopatie, trasmesse all’assessore provinciale col carico del manicomio riguardanti il
periodo 1950-1965.
3839
«Movimento ammalati», cc. 37
1963
Minute di tabelle statistiche delle ammissioni, dimissioni e decessi mensili per l’anno 1963.
Le pratiche sono divise per tabella generale, movimento uomini e movimento donne.
3840
«Statistica. Richieste varie», cc. 24
1963 - 1967
Minute di prospetti annuali della statistica dei pazienti ricoverati nel manicomio tra il 1960
e il 1965; richieste di materiale di cancelleria.
3841
«Richieste Uffici Centrali», cc. 72
1963 - 1968
Prospetti statistici riguardanti l’indagine sulle attività assistenziali svoltesi in Italia negli
anni 1961-1962, sui deceduti nel periodo di osservazione, sull’incidenza dell’alcoolismo
nel settore psichiatrico, sui bilanci degli enti ospedalieri, richiesti dal Ministero della sanità
e dall’ISTAT.
3842
«Movimento ammalati», cc. 37
1964
Minute di tabelle statistiche delle ammissioni, dimissioni e decessi mensili per l’anno 1964.
Le pratiche sono divise per tabella generale, movimento uomini e movimento donne.
3843
«Istituto Centrale di Statistica», cc. 18
1964 - 1965
Minute di tabelle statistiche concernenti le rilevazioni sugli istituti di ricovero a carattere
sanitario da inviarsi all’ISTAT e al medico provinciale.
3844
1964 gen. 14 - 1969 dic. 13
«Movimento infermi: comunicazioni Prefettura e Comune», cc. 383
Relazioni statistiche mensili in duplice copia trasmesse dal manicomio alla Prefettura - Divisione Sanità, e all’Ufficio Statistico del Comune di Napoli.
3845
«Dispensari di igiene e profilassi. Statistica nosologica», cc. 48
1965
Prospetti annuali della statistica delle psicopatie dei pazienti visitati nei dispensari di igiene
165
e profilassi decentrati sul territorio della provincia tra 1959 e 1964.
3846
«Statistica. Affluenza O.P.P. per zone al 5 aprile 1964», cc. 18
1965
Minute di prospetti e tabelle statistiche concernenti l’esito della rilevazione dei comuni di
provenienza di 1023 pazienti, di cui 541 uomini e 482 donne.
3847
«Movimento ammalati», cc. 36
1965
Minute di tabelle statistiche delle ammissioni, dimissioni e decessi mensili per l’anno 1965.
Le pratiche sono divise per tabella generale, movimento uomini e movimento donne.
3848
«Statistiche», cc. 15
1965 - 1967
Minute di prospetti annuali della statistica dei pazienti ricoverati nel manicomio tra il 1961
e il 1965 inviati alla firma del segretario e del direttore.
3849
«Statistica nosologica», cc. 166
1965 - 1967
Minute delle tabelle statistico-nosologiche annuali delle psicopatie dei pazienti ricoverati
nel manicomio provinciale tra 1959 e 1967.
busta 2190
3850
«Statistica nosologica», cc. 24
1965 - 1967
Minute di prospetti e tabelle statistiche dei pazienti ammessi, dimessi, deceduti e recidivi in
rapporto alle psicopatie.
3851
«Movimento giornaliero ricoverati. Anno 1966. Uomini e donne», cc. 36
1966
Minute di tabelle statistiche delle ammissioni, dimissioni e decessi mensili per l’anno 1966.
Le pratiche sono divise per tabella generale, movimento uomini e movimento donne.
3852
«Statistiche richieste dal direttore», cc. 67
1966 - 1971
Prospetti statistici delle ammissioni, dimissioni, decessi, giornate di degenza, recidivi, trasmessi all’assessore provinciale col carico del manicomio.
3853
1966 apr. 15 - 1969 ott. 15
«Prefettura di Napoli. Cittadini stranieri ricoverati in Ospedali psichiatrici provinciali», cc. 15
166
Segnalazioni statistiche trimestrali relative agli stranieri ricoverati nel manicomio la cui retta di degenza era a carico dello Stato.
3854
«Movimento ammalati», cc. 36
1967 gen. - dic.
Minute di prospetti statistici delle ammissioni, dimissioni e decessi mensili per l’anno 1967.
Le pratiche sono divise per tabella generale, movimento uomini e movimento donne.
3855
«Statistica diagnosi», cc. 48
1968
Minute di prospetti e tabelle statistiche dei pazienti ammessi, dimessi, deceduti e recidivi in
rapporto alle psicopatie.
3856
«Ammessi, dimessi e deceduti», cc. 69
1968
Minute di tabelle statistiche delle ammissioni, dimissioni e decessi mensili per l’anno 1968.
Le pratiche sono divise per tabella generale, movimento uomini e movimento donne.
3857
«Ufficio Statistica», cc. 177
1973 - 1977
Istruzioni ISTAT in merito alla compilazione dei modelli per la rilevazione dei dati statistici negli istituti di cura. Prospetti statistici mensili delle ammissioni e dimissioni inviati al
Comune di Napoli e al medico provinciale.
3858
«Schemi statistica mensile», cc. 52
1975 - 1977
Statistiche relative alle presenze e assenze del personale di assistenza e alle ammissioni e
dimissioni dei pazienti in manicomio.
3859
«Rilevazione statistica strutture psichiatriche», cc. 15
1980
Questionario relativo all’indagine statistica delle strutture psichiatriche regionali, inviato
dall’assessore alla sanità della Regione Campania Armando La Rosa.
Servizi d’Istituto
busta 2191
3860
(24) «Servizio dermosifilopatico», cc. 25
1924 dic. 10 - 1930 dic. 18
167
Richiesta del direttore di istituire un servizio di cura per la cura di malattie veneree da affidare in consulenza esterna al prof. Antonio Petrosino. Comunicazione dei pazienti affidati
alle cure dello specialista e soddisfazione per l’opera prestata da quest’ultimo.
3861
(18) «Disinfezione dormitori infermi», cc. 31
1925 mag. 12 - 1951 apr. 14
Carteggio con l’Amministrazione provinciale, con l’Istituto di Igiene e Profilassi e imprese
private per la disinfestazione delle sezioni. Richiesta di disinfestazione di quattrocento pazienti provenienti dal manicomio di Aversa per prevenire infezioni. Denuncia del direttore
Vizioli sulla situazione di degrado e, in modo particolare, sulla grande quantità di insetti
che pullulano nelle sezioni.
3862
«Vaccinazione antitifica e antivaiolosa», cc. 567
1927 ago. 26 - 1959 mar. 31
Corrispondenza con le autorità comunali e provinciali ed elenchi nominativi degli ammalati
e del personale divisi per sezione, sottoposti a vaccinazione antitifica e antivaiolosa ai sensi
del d. m. 2 dic. 1926 art. 1.
3863
1935 mar. 5 - 1937 mag. 13
(21) «Profilassi gozzismo in Provincia di Potenza», cc. 4
Comunicazione del direttore generale della sanità pubblica di uno stanziamento per la profilassi del gozzismo nella provincia di Potenza. Autorizzazione data alla Prefettura di quella
città di un congruo sussidio a favore del prof. Lavitola, per le spese sostenute per una pubblicazione sull’argomento.
3864
(4) «Apertura nuova sezione donne», cc. 13
1941 gen. 31 - 1960 ott. 15
Corrispondenza con l’Amministrazione provinciale in merito all’apertura delle nuove sezioni dell’ospedale e alla necessità di provvedere all’assunzione di nuovo personale. Comunicazione dell’apertura ufficiale della VII donne ed elenchi delle inferme “allettate” delle sezioni III e IV da trasferire nella nuova struttura. Sollecito al direttore di Villa Fleurent
affinché restituisca la chiave della VII sezione maschile per potervi spostare l’Osservazione
uomini, essendosi verificato un caso di vaiolo. Comunicazione dell’avvenuta apertura della
VII Uomini e della sistemazione in essa di cronici e tubercolotici. Comunicazioni in merito
all’apertura di una nuova sezione nel 1960.
3865
(23) «Cura della scabbia», cc. 12
1942 gen. 29 - 1945 dic. 12
Documentazione concernente i casi di scabbia scoppiati a più riprese nel manicomio. Relazioni del direttore in proposito, unitamente alla richiesta di forniture di zolfo, pomate, sugna
e altri medicinali per debellare l’epidemia.
168
Folli. Varie
busta 2192
3866
1945 gen. 23 - 1961 mar. 22
«Ambulatorio dell’Ospedale psichiatrico provinciale», cc. 246
Pratiche relative alle visite effettuate su pazienti presso l’ambulatorio dell’ospedale psichiatrico su richiesta di enti pubblici. Richieste e rilascio di certificazioni per l’eventuale riammissione in servizio.
3867
«Liste elettorali», cc. 507
1954 - 1959
Carteggio relativo all’istituzione dei seggi elettorali all’interno dell’ospedale, all’approntamento delle liste dei ricoverati in possesso di capacità civile e aventi, quindi, diritto al voto,
alla nomina di rappresentanti di lista, ai certificati di iscrizione nelle liste elettorali inviati
dai comuni.
3868
«Liste elettorali», cc. 363
1960 - 1978
Carteggio relativo all’istituzione dei seggi elettorali all’interno dell’ospedale, all’approntamento delle liste dei ricoverati aventi diritto al voto, alla nomina di rappresentanti di lista,
ai certificati di iscrizione nelle liste elettorali dei pazienti inviati dai comuni di provenienza.
3869
«Variazioni circa le generalità dei ricoverati», cc. 345
1965 feb. 22 - 1969 lug. 9
Carteggio tra la direzione del manicomio e l’autorità di pubblica sicurezza in merito all’individuazione delle generalità dei ricoverati sguarniti di documenti al momento del ricovero
o alla loro rettifica a seguito di accertamenti.
Categoria 21. Folli. Trasferimenti (1922-1974)
7 fascicoli
Uno dei problemi fondamentali affrontati dal manicomio era quello del sovraffollamento per cui era frequente il trasferimento di nuclei consistenti di folli presso
altre strutture pubbliche e private convenzionate; inoltre, il movimento degli infermi era determinato anche dal trasferimento di pazienti in altre strutture per volontà
dei familiari o delle amministrazioni al cui carico erano i folli.
busta 2193
3870
1922 lug. 10 - 1959 lug. 20
169
«Trasferimento folli dal 1922 al 1959», cc. 228
Documentazione concernente il trasferimento di folli al manicomio di Aversa a causa del
sovraffollamento della struttura. Disposizioni per l’applicazione delle disposizioni governative in merito allo sfollamento delle strutture pubbliche per la difesa antiaerea in caso di
guerra. Corrispondenza con l’Amministrazione provinciale e con la Prefettura per la predisposizione dei piani di trasferimento dei pazienti nelle strutture di Nocera Inferiore e Aversa. Sono presenti gli elenchi nominativi di ammalati trasferiti, spesso con la specifica della
diagnosi, e le autorizzazioni rilasciate ex lege dalla Procura del Tribunale di Napoli.
3871
1922 ago. 25 - 1957 dic. 6
«Aversa: O.P. “S. Maria Maddalena” dal 1922 al 1957», cc. 343
Carte relative al trasferimento di folli al manicomio di Aversa, determinato dal sovraffollamento della struttura, da disposizioni delle amministrazioni al cui carico erano i folli, ovvero dai parenti dei medesimi. Trasferimento di trecento folli appartenenti alla Provincia di
Napoli da Villa Russo ad Aversa. Trasferimento di alcuni folli russi da Aversa a Napoli.
Spostamento di numerosi pazienti sfollati dal manicomio di Napoli ad Aversa a causa della
guerra. Sono presenti elenchi nominativi di ammalati trasferiti, spesso con indicazione delle
diagnosi, e le autorizzazioni rilasciate ex lege dalla procura del tribunale civile di Napoli.
3872
«Villa Russo», cc. 613
1924 - 1936
Carte relative al trasferimento di folli a Villa Russo a causa del sovraffollamento della struttura. Sono presenti elenchi nominativi di ammalati trasferiti, spesso con la specifica della
diagnosi, e le autorizzazioni rilasciate ex lege dalla procura del tribunale civile di Napoli.
busta 2194
3873
«Villa Russo», cc. 406
1926 - 1959
Carte relative al trasferimento di folli a Villa Russo a causa del sovraffollamento della struttura, degli eventi bellici o dietro richiesta dei parenti dei folli. Sono presenti elenchi nominativi di ammalati trasferiti, spesso con la specifica della diagnosi, e le autorizzazioni rilasciate ex lege dalla procura di Napoli.
3874
1931 giu. 12 - 1940 gen. 10
«Villa Anna a S. Giorgio a Cremano dal 1931 al 1939», cc. 269
Carte relative al trasferimento di folli a Villa Marulli in S. Giorgio a Cremano, a seguito di
apposita convenzione stipulata il 24 giugno 1931 con il conte Giuseppe Marulli, proprietario e direttore della clinica privata. Trasferimenti di infermi minorenni a Villa Anna. Autorizzazioni al trasferimento concesse dalla Procura del Tribunale civile di Napoli. Sono presenti gli elenchi nominativi di ammalati trasferiti, spesso con la specifica della diagnosi.
3875
«Villa Russo», cc. 205
170
1960 - 1970
Carte relative al trasferimento di folli a Villa Russo a causa del sovraffollamento della struttura. Sono presenti elenchi nominativi di ammalati trasferiti, talvolta con la specifica della
diagnosi e le relative autorizzazioni della Procura della Repubblica.
3876
1973 - 1974
«Elenco infermi residenti nel circondario di Nola, da trasferire al Centro di Liveri»,
cc. 183
Carte relative al trasferimento di folli al Centro di Liveri a causa del sovraffollamento della
struttura. Sono presenti elenchi nominativi di ammalati trasferiti, talvolta con la specifica
della diagnosi.
Categoria 22. Fascicoli dei ricoverati: uomini residenti in provincia di Napoli
(1871-1999)
24.888 fascicoli
Questa categoria raccoglie le cartelle cliniche dei folli di sesso maschile della
provincia di Napoli, dalla nascita dell’istituzione al giorno d’oggi. La divisione dei
folli maschi in due diverse categorie sembra essere stata necessitata dall’esigenza
di tenere separati i soggetti la cui competenza di spesa era a carico della Provincia
di Napoli da quelli a carico di altre province.
Il progetto di valorizzazione dell’archivio prevede la schedatura analitica di tutti
i fascicoli personali dei ricoverati sulla base di un tracciato descrittivo e di un software (ArcanaMente) nell’ambito del progetto nazionale “Carte da legare” promosso dall’Amministrazione archivistica statale. Si prevede di completare la banca dati
entro l’anno 2005. Si veda, per maggiori dettagli, l’introduzione all’inventario.
Categoria 23. Fascicoli dei ricoverati: uomini residenti fuori della provincia di
Napoli (1871-1999)
8.173 fascicoli
Si rimanda alla descrizione della categoria 22.
Categoria 24. Fascicoli dei ricoverati: donne residenti in provincia di Napoli
(1871-1899)
15.710 fascicoli
Si rimanda alla descrizione della categoria 22, notando che l’unica differenza è
171
nel sesso dei ricoverati.
Categoria 25. Fascicoli dei ricoverati: donne residenti fuori della provincia di
Napoli (1871-1999)
4.475 fascicoli
Si rimanda alla descrizione della categoria 22.
Categoria 26. Fascicoli dei ricoverati ammessi ai sensi della l. 18 mar. 1968, n.
431 art. 4 (1968-1999)
2.273 fascicoli
Questa categoria è stata aperta nel 1968, appositamente per accogliere i fascicoli
personali degli ammessi ai sensi dell’art. 4 della L. 431/68. Tale articolo dispone
che “l’ammissione in ospedale psichiatrico può avvenire volontariamente su richiesta del malato - per accertamento diagnostico e cura - su autorizzazione del Medico
di guardia. In tali casi non si applicano le norme vigenti per le ammissioni, le degenze e le dimissioni dei ricoverati di autorità”. Si tratta di una importante innovazione della legislazione in materia psichiatrica allora vigente, che precede di un decennio la fondamentale riforma introdotta dalla L. 180/78
3. Carteggio non classificato
1. Affari diversi (1871)
Fogli sciolti
Sotto questo titolo è raccolta la documentazione che va dal 1 aprile al 31 dicembre 1871. Non si è rilevato alcun criterio di ordinamento delle carte, in quanto la
struttura manicomiale non aveva ancora un’organizzazione degli uffici definita e
neppure un servizio burocratico atto ad una corretta gestione delle pratiche, sicché
esse si succedono soltanto in ordine strettamente cronologico in base al semplice
numero di protocollo. Ciò si spiega se si tiene conto del fatto che l’istituzione del
manicomio avvenne in modo precipitoso in seguito al ritiro dei folli dal Morotrofio
di Aversa. L’Amministrazione provinciale contrattò con il Reale Albergo dei Poveri il fitto dell’ospizio di S. Maria dell’Arco in S. Anastasia, struttura peraltro poco
172
idonea all’accoglimento dei folli. La celerità con la quale si svolsero le operazione
di trasferimento non potevano non dar luogo anche a numerose difficoltà organizzative, alcune delle quali, come il servizio di vitto, vennero affrontate con opportune convenzioni con l’amministrazione dell’Albergo dei Poveri.
busta 2195
3877
Affari diversi del 1871, cc. 326
1871 apr. 1 - dic. 31
Documentazione riguardante tutti gli affari dell’anno 1871 della neonata struttura manicomiale di Madonna dell’Arco in S. Anastasia: assunzioni di nuove prefette; regole per
l’ispezione notturna; richieste di lenzuola, tovaglie, lumi ed oggetti diversi; carte varie relative al servizio dietetico; norme per l’organizzazione della vita manicomiale; ritiro dei folli
da Aversa; contratto stipulato con il Reale Albergo dei Poveri relativo ai servizi prestati
all’Arco; richieste di assunzione, decreti di nomina, gratificazioni, sanzioni disciplinari,
permessi e ferie accordate al personale; richiesta di uno “stato generale dei mentecatti”; vitto e medicine gratuite per gli impiegati; forniture; accomodi vari alla struttura e alle suppellettili; “stato degli alienati da dismettersi” con relativa diagnosi; controversia con l’Albergo
dei Poveri per la scadente fornitura del vitto; forniture di paglia per i pagliericci dei “luridi”; richiesta di “vesti di repressione e giubbetti”; relazioni mensili sulla situazione dei folli; acquisto di “oggetti cerusici” dagli Incurabili; spese per la vaccinazione in occasione dell’epidemia di vaiolo; norme per la contabilità farmaceutica; parere circa la norma per il rilascio dei folli; nomina della nuova Commissione amministrativa dell’Arco, in base allo Statuto organico, composta dal barone Giuseppe Santi, dal direttore Giuseppe Buonomo, dalla
direttrice Angela De Simone, da Giacomo Correale, Roberto Minervini e Francesco DeVera; minute di delibere sull’organizzazione del manicomio.
2. Corrispondenza dei direttori (1957-1965)
2 fascicoli
La corrispondenza non riflette sfortunatamente tutti gli anni della vita
dell’istituzione. E’ stata conservata la divisione, che vedeva le missive intestate al
direttore Francesco Vizioli e al direttore De Marco. Il contenuto è estremamente
eterogeneo, in quanto i temi trattati sono sia di carattere personale sia attinenti al
ruolo di direttore dell’ospedale.
busta 2196
3878
«Corrispondenza del sig. direttore», cc. 67
1957 - 1962
Lettere inviate e ricevute dal direttore Francesco Vizioli riguardante affari relativi ai ricoverati, alle forniture, convegni ed affari vari.
173
3879
«Corrispondenza del prof. De Marco», cc. 43
1964 - 1965
Lettere inviate e ricevute dal direttore De Marco riguardanti richieste di assunzione di personale, i folli, corrispondenza con la società di psichiatria, lettere riservate personali, accertamenti sanitari, ecc.
3. Telegrammi e fonogrammi (1960-1964)
buste 2197-2201
3880 – 3957
«Telegrammi e fonogrammi in arrivo e in partenza».
1960 - 1994
78 quaderni con i testi dei fonogrammi e telegrammi inviati e ricevuti dal manicomio con
indicazione del giorno, mese, anno e ora e l’ufficio di destinazione o di provenienza.
4. Carte dell’assessore Ciro Cirillo (1954-1958)
1 fascicolo
L’avvocato Ciro Cirillo fu per circa un quinquennio assessore provinciale con
delega agli affari del manicomio. In questa veste egli aveva un suo ufficio all’interno della struttura. Per tale motivo molte missive a lui indirizzate o minute di lettere da lui inviate, sono rimaste tra le carte dell’ospedale.
busta 2202
3958
«Corrispondenza dell’assessore avv. Ciro Cirillo», cc. 349
1954 - 1958
Lettere inviate e ricevute riguardanti segnalazioni per l’assunzione di personale nell’ospedale, sollecitazioni per il trasferimento di folli da una sezione all’altra, per poter visitare
i folli in orari non consentiti, ed altre carte relative ad affari non riguardanti l’ospedale (es.
approvazione della proposta di legge Petrucci riguardante il trattamento economico dei segretari comunali e provinciali).
174
APPENDICE DOCUMENTARIA
175
Documento n. 1
AOLB, Carteggio Sales, b. 2010, fasc. 74
Istruzioni sanitarie pel manicomio provvisorio della Provincia di Napoli., 22
marzo 1871
Disposizioni Generali
Art. 1) Fino a che non sarà definitivamente statuito a mente dello art. 2° del regolamento già approvato, la Direzione del Manicomio provinciale, provvisoriamente,
si eserciterà per turno dai medici ordinari, il turno durerà un mese, incominciandosi
dal più anziano di età e così successivamente.
Art. 2) La Direzione del Manicomio risguarda l’andamento del servizio sanitario
interno e disciplinare, giusta le norme che saranno stabilite dal Comitato medico. Il
preposto di turno corrisponderà, per tutte le occorrenze del servizio, con la Deputazione provinciale.
Art. 3) I quattro medici ordinari ed il chirurgo ordinario, costituiranno un comitato
consiliario di governo del Manicomio. Si riuniranno, almeno, due volte la settimana per deliberare sulle varie proposte concernenti il servizio sanitario e disciplinare
ognuno dei componenti il Comitato avrà l’iniziativa delle proposte.
Presederà alle riunioni il più anziano di età fra i presenti. Le deliberazioni del comitato saranno comunicate alla Deputazione provinciale saranno prontamente eseguite nei soli casi d’imprescindibile urgenza.
Le deliberazioni saranno prese a maggioranza di voti; e nel caso di parità sarà invitato ad intervenire il più anziano di età fra i medici aggiunti.
Art. 4) Uno fra i sei medici aggiunti, designati dalla Deputazione provinciale, assumerà le funzioni di Segretario del Comitato nelle sue riunioni.
Art. 5) Il preposto di turno, giusto lo articolo 1, curerà l’esecuzione di tutti i provvedimenti che gli saranno comunicati dal Comitato medico e dalla Deputazione
provinciale.
Art. 6) Al preposto ed al Segretario del Comitato medico, sarà dovuta una indennità, di cui lo ammontare verrà stabilito dalla Deputazione provinciale.
Art. 7) Alla fine del mese, il medico Preposto darà l’esatta consegna al collega medico che gli succede.
Distribuzione del servizio.
Sezione 1: Dei medici ordinari assistenti.
Art. 8) La intera famiglia degli alienati sarà divisa in quattro comparti, due per gli
uomini, altrettanti per le donne. Il sevizio medico sarà diviso fra i quattro medici
ordinari, assegnandosene uno per ogni comparto.
Ciascun medico ordinario sarà coadiuvato da uno o più medici aggiunti, e sarà responsabile delle cure come dell’andamento tecnico del comparto assegnatogli.
Art. 9) Tutti i giorni (quattro ore prima del pranzo dei folli) i medici ordinari visite-
176
ranno gli alienati del rispettivo comparto. Saranno assistiti dall’infermiere e dal custode di 1 classe, i quali prenderanno nota delle prescrizioni in apposito registro,
che sarà tosto inviato al farmacista del Manicomio per la spedizione dei medicinali.
Art. 10) Nel manicomio dimorerà sempre uno dei medici ordinari; il servizio di
guardia sarà di ore 24, e sarà prestato per turno.
Art. 11) Spetta al medico di guardia l’ispezione del servizio intero del Manicomio
per quanto concerne la esecuzione dei provvedimenti dati dal Comitato e dal Preposto. Appresterà l’opera sua per qualunque occorrenza, ispezionerà in cucina gli
alimenti, per assicurare che ne sia buona la qualità e la cottura, giusto il peso. Il
medico di guardia sarà pure incaricato della ricezione dei folli inviati nel giorno di
suo turno. Dopo diligente visita dei novelli arrivati, egli registrerà in apposito libro
lo stato fisico mentale degli individui al momento della ricezione. Ciascun medico
di guardia, uscendo di turno, riferirà all’altro che lo surroga quanto è accaduto nel
periodo della sua dimora nel Manicomio. Qualunque accidente o novità accada nella Casa, dovrà essere prontamente denunciato in iscritto al Preposto di turno, indipendentemente dai provvedimenti richiesti dall’urgenza dei casi.
Art. 12) In ogni semestre i quattro medici ordinari dovranno dare un rendiconto statistico della rispettiva opera prestata, per trasmettersene copia alla Deputazione
provinciale
Sezione 2: Dei medici aggiunti
Art. 13) Dei sei medici e chirurgi aggiunti, quattro saranno destinati a coadiuvare i
quattro medici ordinari, giusta l’articolo 8; il quinto farà da Segretario del Comitato, giusta l’articolo 4, ed il sesto chirurgo coadiuverà il chirurgo ordinario.
Art. 14) I medici aggiunti dipenderanno immediatamente dai medici ordinari, e nel
caso soltanto di malattia o congedo temporaneo di questi ultimi, saranno obbligati
di prestare provvisoriamente servizio ordinario. Spetta agli aggiunti medici di raccogliere la storia di ogni alienato nuovo che venisse ammesso, o riammesso al
comparto assegnatogli; non esclusi quei folli che si ritireranno pei primi dal Manicomio di Aversa, e dovranno elaborare sotto la direzione dei medici ordinari il rendiconto statistico semestrale. Avranno inoltre facoltà di assistere alle conferenze
periodiche del Comitato medico del Manicomio, nel quale avranno voto solamente
consultivo.
Art. 15) Il chirurgo ordinario, coadiuvato dall’aggiunto chirurgo, è chiamato ad operare e medicare tutti gli alienati ed alienate del Manicomio. Perché non obbligato
al turno mensile di direzione, né a quello della guardia, egli dovrà conferirsi al Manicomio in giorni alterni col suo aggiunto, e fare che la visita chirurgica giornaliera
non manchi al manicomio.
Art. 16) Abbenché il chirurgo ordinario non sia chiamato al turno di vigilanza, pure
è obbligato d’intervenire alle riunioni in Comitato per dare il suo giudizio in ciò
che egli professa.
Art. 17) Il chirurgo aggiunto semestralmente ridigerà sotto norme che gli saranno
indicate dal Chirurgo ordinario, il rendiconto semestrale, che sarà inviato alla Rappresentanza provinciale.
Art. 18) La Deputazione si riserba di provvedere circa i mezzi di trasporto pei pro-
177
fessori sanitari contemplati in questo regolamento, e di prendere in considerazione,
occorrendo i servigi straordinari dei medesimi.
La Deputazione udita la relazione dell’on. Consigliere Mazza. Letto lo schema del
proposto regolamento; visto la provvisorietà di esso l’approva riserbandosi qualunque ulteriore modificazione.
Il direttore degli uffici provinciali
Serra Caracciolo
Documento n. 2
AOLB, Carteggio Sales, b. 2010, fasc. 74
Comunicazione del direttore Buonomo, 21 settembre 1881.
E’ circa un mese e mezzo da che si è inaugurato il nuovo Manicomio Provinciale, il
Sales, ed i risultamenti che abbiamo cominciato ad ottenere sono soddisfacentissimi. Se guardiamo la salute dei folli qui dall’Arco trasportati, la troviamo eccellente
e migliorata da quella ch’era. Per quanto riguarda lo stato della malattia mentale,
non abbiamo che a restare soddisfatti sotto i diversi punti di veduta. In primo luogo
su di nessuno dei nostri folli ci è stata influenza speciale nociva o perturbante o eccitante il loro stato. Coloro che come visitatori entrano nel nostro Asilo, quasi non
s’accorgono di trovarsi in mezzo a coloro che han perduto il dono della mente, tanto è l’ordine, il silenzio e la disciplina che in tutte le ore regna. Malattie comuni o
accidentali non ne abbiamo avute se non qualcheduna e di lievissimo carattere, e
certamente nessuna pericolosa per la vita. Di mente non ne abbiamo avuto nessun
caso. E mentre molta tranquillità regna in tutta la famiglia, in così poco tempo abbiamo avuto parecchi che sono usciti dal manicomio per guariti. Propriamente sono
stati licenziati come guariti dieci su i 145 che qui vennero dall’Arco, oltre alcuni
consegnanti alle proprie famiglie per migliorati. E qui giova che io faccio la seguente considerazione.
Siccome dall’Arco abbiamo pensato di trasferire al Sales i più tranquilli, e i non
suicidi e i non paralitici di quella Infermeria, si potrebbe pensare da qualcuno che
per siffatte condizioni più elette noi avessimo al Sales i sopraindicati eccellenti ribaltamenti.
Rispondo a questo dubbio 1°: che veramente la mortalità nel Sales per le dette ragioni dev’essere relativamente minore che fra i folli rimasti all’Arco; ma per questo
appunto io dicea che neppure le malattie comuni abbiamo avuto qui in modo speciale a notare; e poi è sempre vero che non un solo caso di morte abbiamo a lamentare. 2° Se i più tranquilli qui trasferiti debbono credersi meno soggetti agli esiti fatali della morte, è pur vero che la loro forma di malattia mentale per altrettanto è
sempre più difficile augurio di guarigione e quindi il risultato indicato, che sopra
145 folli in meno di un mese e mezzo abbiamo avuto dieci vere guarigioni oltre gli
altri licenziati perché migliorati, dobbiamo ritenere di essere eccellentissimo, e co-
178
me sarebbe difficile aspettare di meglio in qualunque altra condizione di Manicomi. E’ sento anche il dovere di aggiungere che nel Sales non ancora si è portato
quello sviluppo delle sue preconcepite parti e condizioni le quali tanto dovranno
avvalorare il buono andamento e della disciplina e delle guarigioni; imperciocché
noi non occupiamo che una parte troppo angusta dell’Edifizio, e senza ancora l’uso
di quei spazi, che sono tanto indispensabili in un Manicomio, e che però di qui a
non molti godremo per quel favore con cui l’Amministrazione provinciale prosegue questa sua opera grandiosa e civilissima del Sales. Sicché gl’inizi di questo
nuovo Manicomio sono ormai favorevolissimi e tali da rassicurare finalmente gli
animi che siano stati più dubbiosi e circospetti. Ma un altro lato della nuova esistenza del Sales io sono lieto di far notare non tanto alle S. V. che qui presedete
quanto alle nostre Autorità Provinciali non residenti; quest’altro lato è il favore con
cui il pubblico eletto comincia a guardare la nuova opera Provinciale, e a mostrare
la sua nascente fiducia. Noi cominciamo ad avere le richieste per accogliere folli a
pagamento distinto. Ed abbiamo già qui nel Sales uno di nazione greca, pagando
lire 200 mensili, ed altre due domande sono già fatte a questa Direzione. E poiché
con l’aprire del Sales abbiamo già sgombrato alquanto il Manicomio dell’Arco, abbiamo potuto anche là disporre di alcune di quelle camerette, per adibirle anche per
uso di pagamenti distinti e con una folle che già vi s’è accolta col pagamento di lire
120 al mese.
Questo risultamento che appena comincia, e però tanto più lusinghiero per quanto
noi non abbiamo ancora potuto pubblicare i nostri avvisi né le condizioni stabilite.
Ma peggio ancora le nostre stanze per i pagamenti distinti noi non abbiamo ancora
provviste della necessaria mobilia; e com’è avvenuto che ieri appunto un Signore
che domandatasi d’essere ricoverato al Sales non potetti ricevere, perché non avrei
avuto come alloggiarlo e addussi delle discrete ragioni, perché lo volessero qui
mandare dopo qualche giorno, ed ora non so se non abbiano mutato il loro pensiero. Io quindi intendo ora di fermarmi sopra quest’ultimo proposito. E poiché la
Provincia ha inteso di creare il suo nuovo manicomio anche con il compartimento
dei pagamenti distinti è indispensabile oggi che gli ultimi mezzi alla nostra Amministrazione non manchino per attuare le nobili ed utili intenzioni. Io quindi credo
che in 1° luogo sia necessario di avere l’autorizzazione di far noto per la pubblica
stampa come il Manicomio provinciale da ora in poi riceve i folli a pagamenti distinti, pure formulando noi prima il Regolamento del loro trattamento nonché il
mensile a pagarsi, secondoché tra questa Commissione ed i rappresentanti
dell’Onorevole Deputazione provinciale fu già stabilito.
2°. Credo indispensabile che s’incomincia ad avere belle ed allestite le prime stanze di primo e secondo grado per gli uomini del Sales, ed anche qualche stanza egualmente all’Arco. Ed io credo che se la Onorevole Deputazione provinciale mettesse a disposizione di questa Commissione amministrativa lire 3000 da servire per
spendere al suddetto addobbamento di stanze, noi faremmo d’urgenza quanto pel
momento è più necessario ed indispensabile. Il fondo di queste spese potrebbe per
una metà cadere sul futuro anno 1882, e per l’altra metà servendoci di quelle entrate che dagli interi pagamenti distinti e comuni noi mensualmente raccogliamo. Di
179
ciò io mi permetto di fare formale proposta alla Commissione Amministrativa. (…)
Documento n. 3
AOLB, Carteggio Sales, b. 2022, fasc. 632
E’ riportato qui di seguito un titolario di classificazione per l’organizzazione delle
pratiche, formulato dal Vecchioni unitamente a Leonardo Bianchi nel 1897.
Rubrica 1 - Personale
cat. 1 Consegna ammalati
cat. 2. Personale medico
cat. 3 Personale amministrativo
cat. 4 Personale di assistenza
cat. 5 Personale disciplinare
cat. 6 Personale addetto ai servizi speciali
cat. 7 Domande d’impiego nel corpo sanitario
cat. 8 Domande per posti di custode
cat. 9 Domande per posti nei servizi speciali
cat. 10 Medici ed impiegati in ritiro
cat. 11 Custodi in ritiro o licenziati dal servizio
cat. 12 Gratificazioni, compensi ed indennità
cat. 13 Affari generali riflettenti il personale
Rubrica 2 - Affari amministrativi
cat. 1 Ordinanze, regolamenti ed ordini del giorno
cat. 2 Contratti e capitolati
cat. 3 Guardie degli impiegati
cat. 4 Rapporto dell’impiegato di guardia
cat. 5 Stato dei folli addetti ai lavori
cat. 6 Affari generali
Rubrica 3 - Movimento dei folli
cat. 1 Folli maschi della provincia di Napoli
cat. 2 Folli maschi di altre province
cat. 3 Folli femmine della provincia di Napoli
cat. 4 Folli femmine di altre province
cat. 5 Folli maschi morti per decenni
cat. 6 Folli femmine morte per decenni
cat. 7 Folli maschi da venire
cat. 8 Folli femmine da venire
cat. 9 Norme per l’ammissione dei folli nel manicomio
cat. 10 Affari generali
Rubrica 4 - Ragioneria
cat. 1 Stipendi e salari
cat. 2 Vittitazione Sales e Arco
cat. 3 Servizi generali Sales e Arco
180
cat. 4 Casermaggio Sales e Arco
cat. 5 Medicinali Sales e Arco
cat. 6 Acque del Serino Sales e Arco
cat. 7 Illuminazione Sales e Arco
cat. 8 Interro dei cadaveri dei folli Sales ed Arco
cat. 9 Oggetti di scrittoio
cat. 12 Sala anatomica
cat. 13 Biblioteca
cat. 14 Statistica
cat. 15 Armamentario chirurgico
cat. 16 Spese di amministrazione Sales ed Arco
cat. 17 Manutenzione fabbricati
cat. 18 Riparazioni macchinari
cat. 19 Spese imprevedute
cat. 20 Verbali di cassa
cat. 21 Affari generali
Rubrica 5 - Economato
cat. 1 Acquisti in danno degli appaltatori
cat. 2 Analisi chimiche
cat. 3 Ingiunzioni amministrative
cat. 4 Periti
cat. 5 Compenso di perizie
cat. 6 Preventivi
cat. 7 Dichiarazioni di fuori uso
cat. 8 Verbali di vetustà dei fardelli e degli stracci
cat. 9 Verbali di rifiuto, accettazione e collaudo
cat. 10 Campionario
cat. 11 Macchinario
cat. 12 Lavanderia
cat. 13 Sala da lavoro e relative officine
cat. 14 Cucine e dispense
cat. 15 Guardaroba e rattoppo
Documento n. 4
AOLB, Carteggio Capodichino, b. 2187, fasc. 3826
Circolare n. 90/72/C dell’Istituto centrale di statistica relativa alle norme per
la registrazione del movimento dei pazienti degli ospedali psichiatrici, 1930
Ritenuta l’urgente necessità di stabilire, anche agli effetti dell’attuale censimento generale della popolazione, un criterio uniforme e rigoroso nella valutazione della natura della dimora dei ricoverati in Istituti psichiatrici nei Comuni ove gli Istituti han sede, si comunicano alle LL. EE. con preghiera di volerle portare a conoscenza dei Comuni dipendenti le seguenti istruzioni che dovranno essere rigorosa-
181
mente osservate. L’art. 14 del Regolamento anagrafico vigente approvato con R. D.
2 dicembre 1929 n° 2132 stabilisce che "gli individui ospitati a tempo indeterminato in Istituti e stabilimenti di qualsiasi natura fanno parte della popolazione stabile
del Comune dove si trova l’Istituto e lo Stabilimento e sono inscritti nominativamente nel foglio di famiglia corrispondente agli Stabilimenti suddetti.
Poiché la dizione "ospitati a tempo indeterminato" ha sollevato valutazioni
spesso difformi e sempre arbitrarie, è opportuno tener presente che la durata indeterminata del ricovero va intesa in relazione alla cronicità del male da cui sono affetti i ricoverati suddetti. Al caso specifico i ricoverati in Istituti psichiatrici e ospedali manicomiali e Manicomi, si dovranno considerare, e quindi aventi stabile dimora nel Comune in cui l’Istituto che li accoglie ha sede, quei malati per i quali sia
stato commesso dai RR. Tribunali il "Decreto di ricovero definitivo".
Poiché tal decreto è emesso in seguito a richiesta della Direzione degli Istituti
psichiatrici dopo un periodo di osservazione degli ammalati, ad esso è attribuito un
valore decisivo per la determinazione della natura abituale del ricovero e quindi
della dimora dei ricoverati nel Comune dove ha sede l’Istituto che li accoglie. Le
eventuali molteplici dimissioni e recidive del ricovero di un malato devono considerarsi irrilevanti. I ricoverati in detti Istituti a seguito della emissione del "Decreto
di ricovero definitivo" debbono mantenere l’iscrizione anagrafica nel Comune sede
del Manicomio o Istituto psichiatrico, fino a quando non venga emanato il decreto
di licenziamento definitivo dal Manicomio per guarigione.
Resta così esclusa ogni diversa valutazione del detto "decreto di ricovero definitivo". Una tale disciplina della posizione anagrafica dei ricoverati si impone per le
molteplici esigenze della vita e degli interessi privati dei ricoverati stessi e, inoltre,
per la regolare tenuta dei Registri di popolazione di tutti i Comuni interessati.
Le ragioni affettive-sentimentali delle famiglie, che taluni Comuni hanno voluto
mettere fra le difficoltà che si sarebbero opposte alla assegnazione di detti ammalati ad un residenza diversa da quella dei loro famigliari sono superate dalla necessità
di evitare un contrasto tra uno stato di fatto (dimora abituale, a tempo indeterminato dei ricoverati negli Istituti di cura) e la regolare tenuta dell’anagrafe (non iscrizione di individui residenti nel Comune. Poiché il rispetto delle norme sopra esposte è essenziale, come si è detto in principio, anche particolarmente per la esecuzione scrupolosa dell’attuale censimento generale della popolazione; per il quale si
è stabilito che debbono essere considerati con dimora abituale nel Comune i ricoverati negli Istituti di cura che si trovano nel Comune stesso, il cui ricovero ha carattere definitivo (Istruzioni per gli Ufficiali di censimento, punto 12 paragrafo L.) è
indispensabile ed urgente che le LL. EE. provvedano a comunicare ai Comuni dipendenti le norme suddette affinché non si incorra in errore.
Documento n. 5
AOLB, Carteggio Capodichino, b. 2024, fasc. 662
Lettera del direttore Michele Sciuti a chi???, 28 novembre 1936
182
Sono dolente di dovere profittare della sua bontà, e d’altra parte ritengo mio dovere d’informarla dello stato deplorevole d’affollamento in cui si trova questo Istituto.
Oggi il numero degli ammalati ascende a 2200, dei quali 1304 uomini e 900
donne.
L’Istituto al massimo avrebbe dovuto contenere 1500 ricoverati. Vi sono perciò
ben 700 ammalati in più di quelli che i locali possono contenere. Di questi, circa
300 dormono su brande costruite per sua disposizione in questo Ospedale. Altre,
per mia disposizione, sono in costruzione. Per 400 ammalati si provvede disponendo dei materassi sul pavimento.
Fino adesso questa impropria ed antigienica condizione non ha dati inconvenienti di sorta, ma ora, con l’avanzarsi della stagione invernale, e col ritardo ad attuare il riscaldamento, diviene insostenibile la condizione a lei da più tempo denunziata.
Io La prego umilmente ed invocando tutto il suo senso di umanità e di pietà, e
con la forza che mi viene dall’onore accordatomi della sua amicizia di provvedere
al più presto, primo, al riscaldamento dell’Istituto, secondo, a far trasferire cento
ammalate donne in altro Istituto, terzo a trasferire, se l’apertura del Padiglione, a
suo criterio, ritarderà ancora parecchio tempo, 300 ammalati uomini in altro Istituto. (...)
Documento n. 6
AOLB, Carteggio Capodichino, b. 2024, fasc. 664
Lettera del direttore Michele Sciuti al Segretario generale dell’Amministrazione provinciale di Napoli, 31 luglio 1943.
Richiamo la Vostra attenzione sull’Archivio di questo ospedale Psichiatrico
Provinciale il quale essendo situato nei locali immediatamente sottostante i tetti è
oltremodo pericoloso in caso di incursione aerea nemica perché se vi è getto di
spezzoni incendiari le fiamme troverebbero facile alimento per la grande quantità
di carte ivi depositate.
Occorrerebbe anche svecchiare l’Archivio stesso perché moltissimi documenti
ivi depositati sono del tutto inutili dato il grande tempo trascorso e potrebbero essere inviati alla Croce Rossa Italiana recando un grande vantaggio specie in questo
momento sia alla detta nobile associazione sia a questo Ospedale per fare spazio
nell’Archivio e diminuirne il peso. Attendo urgenti istruzioni in merito.
Documento n. 7
AOLB, Carteggio Capodichino, b. 2024, fasc. 662
Lettera del direttore Michele Sciuti al Segretario generale dell’Amministrazione provinciale, 12 ottobre 1943.
183
Nelle ore pomeridiane del giorno 8 corrente, truppe autocarrate angloamericane, avendo demolito lo steccato della porta Carrese, penetrate in Ospedale,
hanno occupato il Padiglione "Principe di Piemonte" e tutto lo spiazzale ed i viali
circostanti nonché la zona coltivata, dove hanno installato delle latrine all’aperto,
utilizzando le cassette cesso, esistenti nei dormitori degli ammalati allettati gravi.
Nel detto Padiglione trovavansi 8 materassi e 5 coperte di lana che hanno anche
utilizzate. Il comandante delle dette truppe ha dichiarato che il soggiorno di queste
in Ospedale è provvisorio, ma saranno sostituite da altre, provenienti ugualmente
dalle zone di combattimento. Per evitare che l’accesso all’Ospedale dal lato di porta Carrese resti giorno e notte aperto al pubblico, la qual cosa può favorire enormemente eventuali evasioni, e per impedire anche l’altro inconveniente non lieve,
che attualmente si verifica con frequenza, che soldati si intromettano nei corridoi
del reparto uomini e del reparto donne, nonché del viale centrale che mena alla cucina è indispensabile che nel muro di cinta esistente, si apra un vano di accesso esclusivamente per le truppe anglo-americane e che il viale che mena al Padiglione,
sia isolato mediante un muro trasversale che vada all’angolo della sala anatomica al
cennato muro di cinta. (…)
Documento n. 8
AOLB, Carteggio Capodichino, b. 2024, fasc. 665
Lettera del direttore Michele Sciuti al Segretario generale dell’Amministrazione provinciale, 6 giugno 1944.
Ho stamane avuto occasione di leggere una breve nota sull’Avanti del 4 giugno
corrente, nel quale si segnalano gravi deficienze sull’andamento del servizio e
dell’Alimentazione nell’Ospedale Psichiatrico Provinciale "L. Bianchi".
La cosa mi ha sorpreso, perché l’appunto viene in un momento in cui le deficienze del servizio, inerenti e fatalmente connesse con lo stato di guerra, sono andate notevolmente attenuandosi e compensandosi, a prezzo di sacrifici del personale tutto, che merita lode per lo attaccamento al dovere e il contributo di aiuto che
apporta. Ma la nota mostra di venire da persona o che non ha mai veduto direttamente come siano trattati e nutriti i folli, al paragone della cittadinanza intera e dagli ospiti degli altri Istituti Ospedalieri di Napoli o da persona animata solo da spirito diffamatorio.
Che vi siano deficienze qualitative, cioè difetto di cibo corneo, ricco di vitamine, di uova, di pesce, nessuno potrebbe negarlo. Ma che quantitativamente, il cibo
sia deficiente nessuno può onestamente dirlo.
Somministrazione di latte zuccherato al mattino (gr. 140 a persona, di gr. 350 di
pane nella giornata, di abbondante zuppa di polvere di legumi e di frutta (al posto
della pietanza che manca) o di formaggio a mezzodì, di una zuppa di pasta e legumi nel pomeriggio, è la dieta quotidiana che si può dare e che si da (sotto accurata
sorveglianza) ad ogni infermo a dieta ordinaria.
Che sia desiderabile una certa varietà, un cibo più riccamente azotato, un po’ di
184
carne o di pesce qualche volta alla settimana, nessuno può negarlo, ma ciò è in
proporzione con quanto finora si è potuto ottenere e con quanto hanno potuto ottenere e con quanto hanno potuto concedere, dietro richiesta, le Forze Alleate. Vi è
qualche deficienza di casermaggio, alla quale si cerca di ottemperare in ogni modo
ed occorre materiale tessile, perché i telai dell’Istituto attendono di rimettersi
all’opera per produrre, come un tempo, la splendida tela che era ammirata produzione dell’istituto.
La sorveglianza e la critica sono necessarie ed utili in tutte le gestioni ed amministrazioni: ma quando esse, nello loro deduzioni deviano dalla realtà obbiettiva
non son fatte per accrescere la lena di chi ottempera al suo dovere, con onesta dedizione, con assiduità e con fermezza, come il Corpo Sanitario, quello Amministrativo, il personale di Assistenza, dello Ospedale e, modestamente, anche il sottoscritto, il quale è a disposizione della On.le amministrazione, per le documentazioni e
per qualsiasi pubblica risposta al riguardo.
Documento n. 9
ASOLB, Carteggio Capodichino, b. 2022, fasc. 672
Relazione del direttore Francesco Vizioli inviata all’assessore Ciro Cirillo, 21
novembre 1956.
Per aderire alla richiesta di V. S. di specificare le terapie praticate nel nostro Ospedale, Le comunico che fra le molteplici attività cui noi medici – dal direttore al più
giovane degli assistenti – siamo chiamati, è quella delle terapie. E qui credo doveroso far subito un preciso riconoscimento: ed è che mai e più particolarmente negli
ultimi anni nessuna limitazione ci è venuta da parte dei Signori Amministratori, i
quali in tutte le nostre richieste di medicinali e di esperimentazione di terapeutiche
nuove ci han coadiuvati con tutta la maggior comprensione, non tenendo conto di
quel che poteva essere il costo di questo o quel medicinale, di questo o di quel trattamento, rivolti tutti al fine ultimo principale di portare giovamento agli ammalati.
Chi conosce quel che accade, in questo settore, in tanti altri Istituti ospedalieri ed
anche clinici, può apprezzare questa linea di condotta e questa larghezza di idee,
che non si ritrova sempre in ambienti amministrativi, preoccupati a volte della spesa non indifferente cui si va incontro.
Qui, ripeto, nessuna richiesta, naturalmente giustificata dai dati della nostra esperienza quotidiana in materia, è stata mai oggetto di discussione.
Ciò premesso, voglio precisare che l’attività terapeutica in un Ospedale come il nostro, il quale potrebbe definirsi meglio un complesso di più Ospedali in uno, in
quanto la malattia mentale, la malattia fondamentale, cioè, per cui i nostri infermi
sono ricoverati, non esclude nei singoli soggetti tutte le altre possibilità morbose,
dalla affezione acuta (bronchite, polmonite, affezioni intestinali) alle malattie veneree e sifilitiche con le loro complicazioni, alle malattie legate ad alterazioni delle
ghiandole a secrezione interna, alle malattie di indole chirurgica più varie (appendiciti, ulceri gastroduodenali, neoplasie benigne e maligne, ecc.)
185
Con ciò voglio dire che l’attività terapeutica si svolge su due orientamenti fondamentali: 1) per le comuni affezioni non neurologiche o psichiatriche; 2) per la terapia specifica della malattia fondamentale (psichiatrica). Non mi soffermo oltre la
prima. Ho già detto che anche in questo settore tutte le provvidenze mediche e chirurgiche sono attuate, senza limitazioni di impegno e di costo.
Per quanto riguarda le sindromi psichiatriche propriamente dette l’attività terapeutica, per così dire di routine, comprende:
1)
le terapie di shock in genere, fra le quali ha preso ed ha tuttora la predominanza, la elettroshockterapia, la più diffusa ed anche la più efficiente. In questo
modo settore possiamo affermare che oltre alla applicazione larga e diffusa
dell’Elettroshock classico, alla Cerletti, nel nostro Ospedale sono state attuate da
parte di un nostro provetto medico, il dott. Della Pietra, delle importanti modificazioni e innovazioni di tecnica (Elettroshock frontale, di encefalico, ecc.), le quali,
oltre ad eliminare alcuni inconvenienti e pericoli legati al tipo corrente, hanno effetti migliori sulle diverse manifestazioni psicopatiche cui vengono applicate.
2)
Piretoterapia: particolarmente indicata in alcune forme schizofreniche e
terapia di elezione, con l’innesto della malaria, nelle neuropatie e nelle psicosi di
origine luetica (malarioterapia).
3)
Insulino-shockterapia: questa terapia, fino a qualche tempo fa molto vantata e molto diffusa nei diversi ospedali psichiatrici e case di cura, pur non perdendo
il suo valore e le sue benemerenze, è oggi un po’ meno diffusa dappertutto: e ciò
sia per l’alto costo di essa, sia per i pericoli cui espone, sia per l’impegno assistenziale che richiede, quando si deve applicare, come nel caso nostro, su vasta scala.
Altro elemento di fatto che limita in certo modo una più grande diffusione di essa è
l’affollamento delle Sezioni, richiedendo la cura un ambiente particolare di tranquillità e di isolamento.
Ma la ragione fondamentale del minor uso che oggi si fa di questo metodo terapeutico è quella che la elettroshockterapia qui da noi, ben condotta e particolarmente
con gli accorgimenti tecnici opportuni qui da noi dal Della Pietra, pur essendo di
più agevole applicazione e più facilmente applicabile su gruppi numerosi di infermi, non è inferiore, negli effetti, alla cura insulinica. Anche questa, del resto, nei
casi dove ha la più precisa indicazione, viene regolarmente attuata.
4)
Terapie del sonno: c’è una qualche confusione su questo tipo di cura negli
ambienti profani, che va chiarita. La scuola Russa ha proposto e vantato alcuni anni
fa una terapia cosiddetta del sonno prolungato in alcune affezioni psicopatiche;
sonno prolungato ottenuto con l’uso di forti dosi di barbiturici e con altri medicamenti (i cosiddetti coktail), che si propone di tenere gli infermi sotto sonno continuo per un periodo che dai 15 – 20 giorni; aggiungendo a volte, anche la cosiddetta
ibernazione artificiale, che porta i soggetti in una specie di letargo. Ora, a parte il
fatto che detta terapia, per un’integrale applicazione, richiede mezzi e soprattutto
condizioni di ambiente e di isolamento non facilmente realizzabili nei nostri Istituti
affollati, è da rilevare che questo tipo di cura, così impegnativa, non ha dato, in
massima, i risultati molto brillanti, oltre ad esporre gli infermi a notevoli pericoli (è
di qualche anno fa che l’Ospedale Psichiatrico di Bisceglie si ebbero alcuni morti,
186
per cui il medico venne denunziato al Procuratore della Repubblica). Ma c’è
un’altra ragione ed è del massimo rilievo, ed è che alla terapia del sonno si giovano, quanto sia condotta con tutte le regole e con tutto l’impegno, solo alcuni tipi di
ammalati e particolarmente i cosiddetti psico-nevrotici (psicoastenie, sindromi isteriche, tossicomanie, etc.), tipi di malati che non rientrano nelle forme che importano, in genere, note spiccate di pericolosità, non vengono ammessi nei nostri Istituti
che in numero limitato; e anche quando qualcuno di questi viene da noi, dopo qualche giorno di degenza in osservazione, viene dimesso o per richiesta loro (si tratta
di ammalati lucidi e coscienti o delle loro famiglie che non considerano detti infermi veri e propri malati di mente e quindi non ritengono che debbano essere rinchiusi in Ospedali psichiatrici.
Queste le ragioni fondamentali per cui la vera terapia di sonno, secondo la scuola Russa, pur avendone fatta sporadicamente qualche applicazione nel nostro Istituto, non ha trovato larga diffusione.
Ma, oltre la forma di terapia di sonno suddetta, altre che possono orientare sullo
stesso tipo sono state a volta a volta esperimentate nei diversi ospedali psichiatrici
ed hanno unanime favorevole riconoscimento. Di queste si sono imposte soprattutto le terapie a base di neuroplegici (in prima linea con il Largactil, a dosi variabili,
a volte anche molto spinte). Han trovato queste varianti della terapia del sonno vaste applicazioni perché sono di più agevole applicazione su gruppi notevoli di ammalati mentali e soprattutto, pur non rappresentando in molti casi una terapia causale, agiscono molto bene negli stati di agitazione intensa, di eccitamento psicomotorio; molti ammalati agitati e confusi che prima dovevano essere costretti con
mezzi meccanici, oggi, con l’applicazione oculata delle terapie neuroplegiche, possono essere tenuti nelle sale in regime di maggiore libertà.
Ora queste terapie neuroplegiche, che possono, ripeto, considerarsi succedanee
della terapie del sonno classico sono larghissimamente applicate in tutte le sezioni
e soprattutto in quelle che accolgono malati acuti e malati agitati, con effetti realmente notevoli.
Basta fermarsi a guardare il quantitativo dei preparati (Largactil, Serpasil, etc.)
che vengono giornalmente comprati dall’ospedale, per rendersi conto della diffusione che questi mezzi terapeutici hanno avuto anche da noi. Quindi, non si può affermare che la terapia del sonno non viene applicata. Non viene applicata se non
eccezionalmente la classica forma di terapia ipnica per le difficoltà ed i pericoli che
comporta e particolarmente perché non abbiamo fra i nostri ammalati quelle forme
cliniche per le quali essa ha le più precise indicazioni, che sono, in fondo, forme
cliniche ai margini della psichiatria, che per questo non vengono da noi ricoverate
se non eccezionalmente.
5)
Altri tipi di terapia in uso corrente: con l’aver provveduto l’Ospedale del
Gabinetto di Elettroencefalografia, si può oggi fare una più precisa discriminazione
delle tante varietà di epilessie, delle quali ciascuna ha un più appropriato e, si potrebbe dire, specifico trattamento. Così che mentre prima si era costretti a limitarsi
nella cura delle affezioni epilettiche quasi esclusivamente ai barbiturici, oggi si è
estesa la gamma dei prodotti anticonvulsivanti includendo i distoinici e sperimen-
187
tando volta in volta quei medicinali nuovi che vengono messi in commercio. Tra
questi ha preso quota il Mysoline, il quale, benché costoso, viene applicato con
buon profitto in alcune forme del male.
Voglio ricordare, infine, che questa Direzione ed i medici eseguono da vicino,
attraverso la letteratura e la partecipazione ai Congressi e ai Convegni, il movimento terapeutico sia nel nostro paese che del mondo intero. E sempre che vengono segnalate nuove provvidenze in questo campo, queste, con tutta oculatezza, vengono
da noi sperimentate, alcune con successo e quindi diffuse, altre no e vengono abbandonate.
Così è stato, ad esempio, per la psicochirurgia in genere e particolarmente con
la lobotomia transorbitaria, che, possiamo dire, il nostro Istituto fu uno dei primi ad
attuare e diffondere. Ma i risultati non si mostrarono così brillanti come da più parti
erano stati decantati e quindi non si è continuato nell’applicazione.
Dopo di ciò credo di avere dato esauriente risposta ai quesiti propostimi e posso
in coscienza affermare, mercè anche la comprensione dell’Amministrazione, che
nulla viene trascurato per sempre e meglio tentare tutti i mezzi terapeutici atti ad
apportare miglioramento o guarigione ai nostri ricoverati.
Documento n. 10
A.O.L.B., Carteggio Capodichino, b. 2026, fasc. 683
Nota del medico provinciale Nicola Tecce diramata il 18 aprile 1964.
"Il Ministero della Sanità ha richiamato l’attenzione sulla necessità che venga
esercitata una più diligente ed oculata vigilanza sulle dimissioni degli infermi mentali degli Ospedali Psichiatrici, sottolineando talune norme onde realizzare il miglior controllo su tale delicato servizio.
Le vigenti disposizioni di legge, di cui al Capo V del R. D. 16 agosto 1909 n.
615, modificato con d.lgt. 2/12/1915 n. 1847, prevedono il licenziamento
dell’infermo mentale in via di prova se guarito art. 64, in via di esperimento se migliorato (art. 66); in custodia alla famiglia, se richiesto, anche se guarito, e su autorizzazione giudiziaria.
Il certificato medico (da inviarsi ogni 4 mesi durante l’esperimento al direttore
dell’Ospedale Psichiatrico) e di cui all’art. 66 (comma 4) del precitato regolamento, deve essere convalidato dalla dichiarazione del direttore se l’ammalato in via di
esperimento risulti guarito.
Ove si verifichi durante l’esperimento la necessità del ritorno del malato in manicomio, questi vi è riammesso in base a "semplice" certificato medico.
Quanto sopra premesso, si ritiene che il legislatore, considerata l’epoca in cui
venne prolungata la legge, abbia tenuto presenti le difficoltà, notevoli a quel tempo,
di poter disporre di specialisti nei più diversi centri abitati.
In atto la situazione su tale settore risulta notevolmente migliorata; infatti presso
taluni ospedali psichiatrici ed in particolare presso quelli meglio attrezzati, come
188
quello di Roma, viene richiesto, di regola, il certificato medico rilasciato da un medico specialista, quando non venga addirittura inviato l’ammalato a presentarsi
presso lo stesso ospedale psichiatrico, per essere sottoposto ad osservazione.
In relazione a quanto sopra, nella considerazione che la norma di legge vigente
non fa obbligo del certificato specialistico; che non tutte le infermità mentali vengono ritenute abbisognevoli di diagnosi da parte di un medico specialista; che finora non tutti i centri abitativi dispongono di medici specialisti, viene ritenuto opportuno formulare una viva raccomandazione a codesta Direzione, perché, ove possibile, sottoponga a periodiche osservazioni, presso il medesimo Istituto, gli infermi
mentali dimessi, o presso i servizi di igiene mentale (presso cui debbono venire regolarmente segnalate tutte le dimissioni) o richieda un certificato rilasciato da un
medico specialista.
Si raccomanda infine perché, in tutti i casi, venga esercitata, da parte di codesta
Direzione una diligente ed oculata vigilanza sulle dimissioni degli infermi mentali.
Si rimane in attesa di un cenno di assicurazione di adempimento.
Documento n. 11
A.S.O.L.B., Carteggio Capodichino, b. 2026, fasc. 684
Circolare ministeriale trasmessa al direttore del manicomio dal medico
provinciale A. Canalis il 26 agosto 1968.
"Sono stati formulati al Ministero della Sanità numerosi quesiti in merito alla
esatta interpretazione delle norme riflettenti la raccolta, l’archiviazione e la conservazione delle cartelle cliniche da parte delle Amministrazioni degli Istituti pubblici
di cura, e, recentemente da parte di alcune sopraintendenze archivistiche, è stata
prospettata la opportunità di prescrivere l’obbligo della conservazione per un settantennio.
In merito si fa presente che, già in passato, il Ministero della Sanità rispondendo
ad analogo quesito posto dalla F.I.A.R.O. aveva ribadito la necessità di conservare
tutta la documentazione clinica relativa ai ricoveri ospedalieri per un periodo di
tempo non inferiore a dieci anni e tale obbligo ritiene di dover confermare ancor
oggi, sulla base delle norme dell’ordinamento giuridico in materia di prescrizioni.
Si ritiene tuttavia se tale periodo sia davvero insufficiente per far fronte a tutte
le esigenze dei servizi medico-legali e in particolare di quelli preposti alla liquidazione delle pensioni dirette ed indirette, sia civili sia militari.
Il periodo minimo di dieci anni determina, infatti, gravi difficoltà per gli Enti
ospedalieri che spesso si trovano nella necessità di fra fronte a richieste di copie di
cartelle cliniche a distanza di alcuni decenni dall’epoca del ricovero.
Va ricordato in proposito che la cartella clinica, quale la raccolta di tutti gli elementi dell’azione sanitaria svolta per la diagnosi, la cura ed il ritorno allo stato di
salute del ricoverato, costituisce non solo un documento di notevole valore didattico e scientifico, da cui prende l’avvio la ricerca clinico-statistica, ma serve a do-
189
cumentare ai fini medici, legali, amministrativi l’esistenza di un particolare rapporto intercorso tra il ricoverato e l’Istituto di cura.
Se ne deduce che è nell’interesse dell’Amministrazione, oltre che dei ricoverati,
che tale importante documentazione sia conservata per un periodo di tempo più
lungo possibile e comunque non inferiore ai venticinque anni.
Sono note le difficoltà che si incontrano per la conservazione delle cartelle cliniche per un così lungo periodo di tempo, ma risulta che già molte Amministrazioni ospedaliere hanno affrontato e risolto con successo tale problema, per cui ben
pochi sono oggi gli Ospedali che procedono alla distruzione dopo il periodo minimo di dieci anni.
Premesso quanto sopra, e, in attesa che il problema possa trovare la soluzione
nel senso prospettato con validi strumenti legislativi, si ritiene che codeste Amministrazioni ospedaliere dovrebbero studiare la possibilità di provvedere alla conservazione delle cartelle cliniche per un venticinquennio, periodo di tempo che, nella
situazione attuale, potrebbe conciliare, sia pure in parte, le esigenze dei servizi statistico-clinici e medico-legali con le esigenze finanziarie delle Amministrazioni ospedaliere.
Si resta in attesa di conoscere le determinazioni che codeste Amministrazioni
intenderanno adottare".
Documento n. 12
A.S.O.L.B., Carteggio Capodichino, b. 2187, fasc. 3825
Statistica del movimento degli alienati entrati nel manicomio provinciale di
Napoli dall’anno 1900 al 1973*
Anno
Maschi
entrati
Femmine
entrate
Maschi
usciti
Femmine
uscite
1900
1901
1902
1903
1904
1905
1906
1907
1908
1909
1910
1911
1912
359
358
348
385
336
449
344
365
445
461
445
426
439
170
210
184
195
191
210
191
221
230
243
221
270
281
152
129
203
220
209
387
230
213
262
344
285
292
274
205
106
119
125
124
127
147
125
164
136
156
177
193
190
Popolazione tot. maschile
Popolazione tot.
femminile
Totale
Anno
Maschi
entrati
Femmine
entrate
Maschi
usciti
Femmine
uscite
1913
1914
1915
1916
1917
1918
1919
1920
1921
1922
1923
1924
1925
1926
1927
1928
1929
1930
1931
1932
1933
1934
1936
1937
498
457
489
456
642
565
512
518
473
507
512
565
518
587
572
587
610
659
707
729
737
828
859
795
282
292
316
279
253
270
238
294
294
307
293
306
308
322
372
298
364
376
374
351
406
448
453
413
302
282
315
321
402
458
380
355
343
494
392
431
451
422
435
526
439
451
467
559
653
620
563
611
192
195
202
197
165
187
192
178
196
236
180
258
223
267
237
202
302
293
246
265
295
348
265
382
1950
1951
1952
1953
1954
1955
1956
1957
1958
1959
1960
1961
1962
1963
1964
730
744
764
767
819
844
878
877
817
810
832
599
873
1000
1084
496
483
480
498
512
521
683
603
644
602
721
566
787
878
857
721
758
566
670
641
691
648
581
746
878
978
543
480
423
676
479
524
588
496
666
773
856
Popolazione tot. maschile
Popolazione tot.
femminile
Totale
1344
1346
1435
1473
1423
1530
1686
1808
1857
1906
905
950
920
925
1026
1033
1061
1101
1173
1253
2249
2316
2355
2398
2449
2563
2747
2909
3030
3159
2197
2071
1173
1215
1290
1338
1433
1507
1611
1692
1769
1777
1834
940
1013
1107
1161
1127
1164
1204
1022
1097
1076
1120
1846
1153
2853
2999
191
1965
1966
1967
1968
1969
1970
1971
1972
1973
1013
795
897
911
892
1047
1016
980
1099
816
744
715
807
749
748
756
803
907
906
677
733
761
797
965
986
966
1140
652
665
592
647
645
676
715
665
734
1742
1909
1088
1172
2830
3081
*Mancano i dati per gli anni 1939-1949.
Documento n. 13
A.S.O.L.B., Carteggio Capodichino, b. 2187, fasc. 3827
Movimento dei folli registrato nel mese di dicembre di ciascun anno per gli
anni 1938 – 1949*.
192
Anni
Uomini
Donne
Totale presenze
1938
1471
752
2223
1939
1274
692
1946
1941
1979
827
2206
1942
733
626
1359
1943
645
137
782
1944
664
488
1152
1945
644
490
1134
1946
847
593
1440
1947
969
779
1748
1948
1072
934
2006
1949
1166
1017
2183
* Mancano i dati per il 1940.
193
I. STATUTI E REGOLAMENTI (1873-1920) ................................................... 43
II. ORDINI DI SERVIZIO (1929-1983).............................................................. 43
III. REGISTRI DI MATRICOLA E PANDETTE (1871-1990) ....................... 43
1. UOMINI (1871-1990)....................................................................................... 45
2. DONNE (1871-1983)........................................................................................ 46
3. PANDETTA ALFABETICA DEI RICOVERATI RESIDENTI FUORI DELLA PROVINCIA
DI NAPOLI (S. D. ) ................................................................................................ 46
IV. VERBALI DI AMMISSIONE (1900-1981) .................................................. 46
1. UOMINI............................................................................................................ 47
2. DONNE ............................................................................................................ 50
V. VERBALI DI DIMISSIONE (1900-1997)...................................................... 52
1. UOMINI............................................................................................................ 53
2. DONNE ............................................................................................................ 55
VI. DIMISSIONI IN ESPERIMENTO (1934-1936) .......................................... 57
VII. AMMISSIONE E DIAGNOSI (1904-1978) ................................................ 57
1. UOMINI............................................................................................................ 57
2. DONNE ............................................................................................................ 58
3. UOMINI E DONNE............................................................................................. 58
4. AMMISSIONE, DIMISSIONE E DIAGNOSI ........................................................... 58
VIII. DIMISSIONI CON ATTI DI RESPONSABILITÀ (1915-1971) ............ 59
IX. MOVIMENTO GENERALE DEI RICOVERATI E DEL PERSONALE
(1947-1961)............................................................................................................. 59
X. AMMISSIONE DI INFERMI EX ART. 4 LEGGE 18 MARZO 1968, N.
431 (1968-1981)...................................................................................................... 59
XI. REGISTRI GIORNALIERI DELLE SEZIONI (1958-1997)..................... 61
1. UOMINI............................................................................................................ 62
2. DONNE ............................................................................................................ 63
3. UOMINI E DONNE............................................................................................. 63
4. RAPPORTI DEL MEDICO DI GUARDIA ............................................................... 63
5. MOVIMENTO DEI PAZIENTI.............................................................................. 63
XII. REGISTRI DELLE VISITE SPECIALISTICHE (1951-1998) ................ 64
1. VISITE CHIRURGICHE ...................................................................................... 64
2. RADIOGRAFIE .................................................................................................. 65
3. INFORTUNI ORTOPEDICI .................................................................................. 65
194
4. ELETTROCARDIOGRAMMI ............................................................................... 65
5. ODONTOIATRIA ............................................................................................... 65
6. OTORINOLARINGOIATRIA ............................................................................... 65
7. UROLOGIA ....................................................................................................... 65
8. GABINETTO OCULISTICO ................................................................................. 65
9. DERMATOLOGIA ............................................................................................. 66
10. GINECOLOGIA ............................................................................................... 66
11. SALA OPERATORIA ........................................................................................ 66
12. INFORTUNI DIVERSI ....................................................................................... 66
13. ANAMNESI SPECIALISTICHE .......................................................................... 66
XIII. MEDICINALI RITIRATI DALLE SEZIONI (1965-1970)..................... 67
XIV. UFFICIO ISPETTIVO (1964-1985)........................................................... 67
XV. FARDELLARIO (1921-1973) ...................................................................... 68
XVI. VITTITAZIONE (1955-1975)..................................................................... 68
XVII. FORNITURE ALIMENTARI (1949-1974) ............................................. 68
1. RELAZIONI ...................................................................................................... 69
2. REGISTRI DELLA DISPENSA ............................................................................. 70
3. REGISTRI DI ANALISI CHIMICHE ...................................................................... 70
XVIII. FORNITURE GENERI DI CASERMAGGIO (1923-1977) ................. 70
1. RELAZIONI ...................................................................................................... 70
2. REGISTRI ......................................................................................................... 71
3. VARIE .............................................................................................................. 71
XIX. FORNITURE MEDICINALI (1951-1972) ................................................ 71
1. RELAZIONI ...................................................................................................... 72
2. SCHEDONI ....................................................................................................... 73
3. REGISTRI ......................................................................................................... 73
XX. CONTABILITÀ (1920-1969) ....................................................................... 73
1. RENDICONTI .................................................................................................... 73
2. VARIE .............................................................................................................. 74
XXI. CONTABILITÀ LAVORAZIONI (1963-1976)........................................ 74
XXII. FONDO GETTONE (1910-1973).............................................................. 74
1. RELAZIONI ...................................................................................................... 75
2. SCHEDONI ....................................................................................................... 75
3. PROSPETTI ....................................................................................................... 75
XXIII. INFORTUNI DEL PERSONALE (1971-1997)...................................... 75
XXIV. STATI PAGA (1946-1963) ....................................................................... 76
195
XXV. REGISTRI DI PROTOCOLLO DELLA CORRISPONDENZA (19471976) ....................................................................................................................... 76
XXVI. CARTEGGI............................................................................................... 79
1. TITOLARIO IN USO AL MANICOMIO SALES (1871-1923) ................................. 79
Categoria 1. Bilanci (1899-1907) .................................................................. 79
Categoria 3. Forniture (1898-1922) .............................................................. 80
Categoria 6. Vittitazione (1879-1911) ........................................................... 84
Pratiche generali ........................................................................................ 85
Diete........................................................................................................... 86
Categoria 7. Casermaggio (1890-1911) ........................................................ 86
Categoria 8. Gestione fondo caffè e tabacco (1904-1906) ............................ 86
Categoria 9. Servizio di cassa (1903-1916)................................................... 87
Categoria 10. Servizi (1902-1922)................................................................. 87
Categoria 11. Giardini (1892-1906) .............................................................. 88
Categoria 12. Biblioteca (1902-1919) ........................................................... 88
Categoria 13. Indennità varie (1893-1897) ................................................... 89
Categoria 15. Personale. Affari diversi. (1881-1913) ................................... 89
Categoria 16. Personale medico (1871-1912) ............................................... 90
Categoria 18. Personale di assistenza (1908)................................................ 92
Categoria 20. Personale religioso (Figlie della Carità) (1888-1913)........... 92
Categoria 26. Folli. Affari generali (1881-1916) .......................................... 93
Situazioni giornaliere dei folli ................................................................... 94
Pratiche generali ........................................................................................ 95
Categoria 27. Avvenimenti notevoli (1872-1923) .......................................... 97
Categoria 29. Lavori di falegnameria (1883-1893)..................................... 100
Categoria 30. Sala anatomica e armamentario chirurgico (1875-1911) .... 101
Categoria 31. Sale di lavoro (1890-1900) ................................................... 103
Categoria 32. Affitti di fabbricati (1886-1916)............................................ 104
Categoria 33. Ospedale. Affari diversi. (1873-1911)................................... 105
Categoria 34. Appalti (1899-1904) .............................................................. 108
Categoria 35. Fascicoli del personale medico (1891-1902)........................ 109
Categoria 36. Interro cadaveri (1872-1898) ............................................... 109
Categoria 37. Servizio telefonico (1882-1900) ............................................ 110
Categoria 38. Servizio farmaceutico (1899-1922)....................................... 110
Categoria 40. Indennità al personale medico (1904-1911) ......................... 111
Categoria 41. Multe al personale di custodia (1897-1910) ......................... 112
Categoria 42. Regolamento (1888-1910)..................................................... 112
Categoria 44. Servizio di illuminazione (1890-1922) .................................. 113
Categoria 46. Spese varie (1896-1905) ....................................................... 113
Categoria 47. Rapporti giornalieri (1899-1913) ......................................... 114
Categoria 49. Archivio (1897-1920) ............................................................ 114
Categoria 51. Mercedi e salari (1890-1915) ............................................... 115
Categoria 52. Maggiori assegni (1902) ....................................................... 116
196
Categoria 54. Servizio di riscaldamento (1909-1913) ................................. 116
Categoria 55. Lavori (1909-1915) ............................................................... 116
Categoria 60. Fornitura di acqua (1899-1922) ........................................... 117
2. TITOLARIO IN USO AL MANICOMIO DI CAPODICHINO (1871-1999)............... 117
Categoria 1. Affari generali. Ospedale (1924-1981) ................................... 117
Pratiche generali ...................................................................................... 118
Ufficio del medico provinciale di Napoli ................................................ 127
Tirocinio assistenti sociali........................................................................ 127
Categoria 2. Dispensari di igiene e profilassi mentale (1958-1977)........... 128
Categoria 3. Ufficio tecnico. Lavorazioni (1923-1956)............................... 129
Categoria 4. Economato (1924-1956).......................................................... 131
Categoria 5. Biblioteca (1920-1934) ........................................................... 131
Categoria 6. Istanze. Richieste informazioni (1924-1952) .......................... 131
Categoria 7. Affari generali del personale (1913-1983) ............................. 132
Organico. Assunzioni e licenziamenti ..................................................... 133
Provvedimenti disciplinari ....................................................................... 134
Sindacati................................................................................................... 134
Cappellani ................................................................................................ 136
Note di qualifica....................................................................................... 136
Riassetto delle qualifiche ......................................................................... 139
Carte diverse ............................................................................................ 139
Categoria 8. Enti vari (1905-1959).............................................................. 142
Categoria 9. Personale sanitario (1871-1996) ............................................ 143
Categoria 10. Infermieri e infermiere. Affari generali (1920-1998)............ 144
Corsi di qualificazione per infermieri ...................................................... 144
Corsi per la qualificazione per capo infermieri........................................ 149
Affari diversi............................................................................................ 151
Categoria 11. Personale di assistenza maschile (1897-1983) ..................... 152
Categoria 12. Personale di assistenza femminile (1876-1960).................... 152
Categoria 13. Cappellani (1872-1980) ........................................................ 152
Categoria 14. Personale amministrativo (1871-1974) ................................ 153
Categoria 15. Personale di servizio (1880-1943) ........................................ 153
Categoria 16. Personale straordinario (1950-1993) ................................... 154
Categoria 17. Servizi convenzionati (1890-1974)........................................ 154
Categoria 19. Minori (1926-1981)............................................................... 156
Categoria 20. Folli. Affari generali (1923-1982) ........................................ 158
Affari generali.......................................................................................... 159
Folli inesistenti......................................................................................... 162
Movimento infermi .................................................................................. 162
Servizi d’Istituto ...................................................................................... 167
Folli. Varie ............................................................................................... 169
Categoria 21. Folli. Trasferimenti (1922-1974) .......................................... 169
Categoria 22. Fascicoli dei ricoverati: uomini residenti in provincia di
Napoli (1871-1999) ...................................................................................... 171
197
Categoria 23. Fascicoli dei ricoverati: uomini residenti fuori della provincia
di Napoli (1871-1999).................................................................................. 171
Categoria 24. Fascicoli dei ricoverati: donne residenti in provincia di Napoli
(1871-1899).................................................................................................. 171
Categoria 25. Fascicoli dei ricoverati: donne residenti fuori della provincia
di Napoli (1871-1999).................................................................................. 172
Categoria 26. Fascicoli dei ricoverati ammessi ai sensi della l. 18 mar. 1968,
n. 431 art. 4 (1968-1999) ............................................................................. 172
3. CARTEGGIO NON CLASSIFICATO ................................................................... 172
1. Affari diversi (1871) ................................................................................. 172
2. Corrispondenza dei direttori (1957-1965) ............................................... 173
3. Telegrammi e fonogrammi (1960-1964) .................................................. 174
4. Carte dell’assessore Ciro Cirillo (1954-1958) ........................................ 174
198
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Ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi di Napoli