Storiografia e scienze
sociali
Percorsi novecenteschi
La storiografia è una
disciplina molto più
“vecchia” delle scienze sociali
ma capace di rinnovarsi
Una disciplina di frontiera
Per molti secoli, dal
medioevo fino all’inizio
del novecento,
è la
FILOSOFIA
a fornire alla storici
la maggior parte
dei concetti
e delle categorie
interpretative
Successivamente,
a partire dalla fine
dell’ottocento,
saranno le
SCIENZE SOCIALI
ad affermarsi sempre
più come interlocutrici
privilegiate del lavoro
degli storici
Filosofia, scienze sociali e storia
FILOSOFIA e SCIENZE SOCIALI forniscono
allo storico indicazioni per individuare
problemi rilevanti:
Concetti
 Canoni interpretativi
 Generalizzazioni

Quali sono le principali differenze di
approccio (in realtà spesso solo apparenti) fra
storiografia e sociologia?
STORIOGRAFIA
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Passato
Osservazione indiretta
Documenti
Individuale
Individualità
Rileva differenze
Continuità
Eccezioni
SOCIOLOGIA
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Presente
Osservazione diretta
Campioni
Collettivo
Sistemi
Costruisce modelli
Discontinuità
Regole
Utilità delle generalizzazioni

In realtà le differenze tendono ad
attenuarsi nello sviluppo dei rapporti
reciproci, soprattutto quando gli storici si
rendono consapevoli che le
generalizzazioni non solo sono possibili,
ma per certi versi sono auspicabili
Dall’individuale al collettivo
L’attenzione si sposta

dall’individuo

ai gruppi
Gli storici derivano dalle scienze
sociali
Metodo comparativo
 Approccio quantitativo
 Approccio micro-analitico
 Costruzione di modelli

Fra ricerca empirica e teoria
Sia gli storici che gli scienziati sociali si
muovono fra ricerca empirica e teoria.
 Chi privilegia la prima, spesso, diffida della
seconda (troppo astratta); mentre chi
privilegia la seconda disprezza la prima
(troppo circoscritta e poco significativa).


Sarebbe buona regola non trascurare né
l’una né l’altra.
Un’ulteriore dicotomia da superare
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ANALISI STATICA
Struttura sociale
Istituzioni
Modelli
Significazioni
Simboli
Idee
Valori
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ANALISI DINAMICA
Congiuntura sociale
Movimenti collettivi
Processi
Scarto
Pratiche
Conflitti
Resistenze
Consumo
Le scienze sociali fra otto e novecento

Tra otto e novecento la cultura storica
europea è costretta a fare i conti con le
suggestioni provenienti dalle nuove
«scienze sociali».

Alcuni autori e alcuni testi lasceranno un
segno indelebile anche sul modo di
impostare i problemi storici.
Nuovi orientamenti
NUMA DENIS FUSTEL DE COULANGE (1830-1889)
 la funzione sociale della religione
VILFREDO PARETO (1848-1923)
 la teoria delle élites
EMILE DURKHEIM (1858-1917)
 la coscienza collettiva che determina le azioni del singolo
MAX WEBER (1865-1920)
 le tipologie del comportamento sociale (idealtipus)
N. D. Fustel de Coulange, V. Pareto,
E. Durkheim, M. Weber
Sociologia
Auguste Comte (F/1798-1857)
 Corso di filosofia positiva, 6 voll. (1839-1842)
 Sistema di politica positiva o trattato di sociologia, 4 voll.
(1851-1854)
Emile Durkheim (F/1858-1917)
 Le regole del metodo sociologico (1895)
Max Weber (D/1865-1920)
 L’oggettività conoscitiva della scienza sociale e della politica
sociale (1904)
 Studi critici intorno alla logica delle scienze della cultura
(1906)
Antropologia culturale
Lewis Henri Morgan (USA/1818-1881)
 Sistemi di consanguineità e di affinità nella famiglia umana
(1871)
 La società antica (1877)
Marcel Mauss (F/1872-1950)
 Saggio sulla natura e le funzione del sacrificio (1899)
 Saggio sul dono (1924)
H. L Morgan e M. Mauss
Psicologia
Sigmund Freud (A/1856-1939)
 L’interpretazione dei sogni (1900)
Charles Blondel (F/1876-1939)
 Introduzione alla psicologia collettiva (1928)
Linguistica strutturale
Ferdinand de Saussure (CH/18571913)
 Corso di linguistica generale (postumo
1916)
Economia politica
Karl Menger (A/1840-1921)
 Il fondamento delle dottrine economiche (1871)
Léon Walras (F/1834-1910)
 Elementi di economia politica pura o teoria della
ricchezza sociale (1874-1877)
François Simiand (F/1873-1935)
 Metodo storico e scienze sociali (1903)
Emile Durkheim (1858-1917)
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1858 - nasce ad Epinal (Lorena)
- studia a Parigi all'Ecole Normale Supérieure; si ispira alle opere di A. Comte.
1882 - consegue l'agrégation in filosofia
- insegna nei licei prima di passare all'Università, dove insegnerà prima a
Bordeau, poi a Parigi (Sorbona)
1885-86 - soggiorna in Germania dove studia con W. Wundt
1893 - discute la tesi di dottorato su La divisione sociale del lavoro
1895 - pubblica Le regole del metodo sociologico .
1897 - pubblica Il suicidio , indagato nelle sue cause sociali: la prima monografia
scritta sulla base della nuova metodologia. Fonda la rivista "Année sociologique".
1912 - pubblica Le forme elementari della vita religiosa e Il sistema totemico in
Australia .

Concetti chiave:

- la società è un essere reale, non riducibile alla somma delle volontà dei singoli
individui
- l'individuo è un prodotto di cause necessarie
- la coscienza collettiva determina le azioni del singolo
- consenso sociale a) solidarietà meccanica (nelle società semplici)
b) solidarietà organica (nelle società complesse)
- religione come "forma simbolica degli interessi sociali e morali"
- osservazione diretta come unico metodo di ricerca
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Max Weber (1864-1920): gli esordi
1864 - nasce a Erfurt (Turingia) da una famiglia di borghesia
protestante;
1882 - si iscrive alla Facoltà di diritto dell'Università di
Heidelberg, ma studia anche economia, storia, filosofia e
teologia
1884 - riprende gli studi alle università di Berlino e Góttingen
1886-87 - abbandona gli studi per partecipare, come ufficiale
dell'esercito, alle manovre militari in Alsazia e Prussia
Orientale.
Entra a far parte dell'associazione universitaria "Verein fiir
Sozialpolitik", fondata nel 1872 da Gustav Schmoller e
soprannominata "socialisti della cattedra“
1889 - consegue il dottorato in diritto con una tesi sulla storia
delle imprese commerciali nel medioevo. Si iscrive all'ordine
degli avvocati di Berlino.
Max Weber (1864-1920):
fra diritto, economia e storia
1891 - scrive la tesi di abilitazione su La storia agraria romana in
rapporto al diritto pubblico e privato, discussa con T. Mommsen;
ottiene un incarico di insegnamento di storia del diritto romano
all'Università di Berlino
1894 - ottiene una cattedra di economia politica all'Università di
Friburgo
1895 - compie un viaggio in Scozie e in Irlanda
1896 - si sposta all'Università di Heidelberg; scrive Le cause sociali
della decadenza della società antica
1897-99 - una malattia nervosa lo costringe ad interrompere
l'insegnamento per quattro anni. Viaggia in Italia, Corsica e
Svizzera
1897 - scrive la voce "rapporti agrari nell'antichità" per il prestigioso
Handworterbuch der Staatswissenschaft (Dizionario di politica)
1902- riprende l'insegnamento ad Heidelberg
1903 - fonda con W. Sombart la rivista "Archiv fur Sozialwissenschaft
und Sozialpolitik„
Max Weber (1864-1920):
le opere della maturità
1904 - compie un viaggio negli Stati Uniti per un congresso di
sociologi e rimane fortemente impressionato dalla società
americana
1905 - pubblica L'etica protestante e lo spirito del capitalismo
1906 - si interessa alla rivoluzione russa sulla quale scrive
alcuni saggi
1907 - si dimette dall'insegnamento e si dedica
unicamente allo studio, grazie ad un' eredità; nel suo
salotto di Heidelberg si ritrovano i più brillanti intellettuali
tedeschi nell'epoca. Fonda l'Associazione tedesca di
Sociologia e dirige una collana di classici del pensiero
sociologico
1909 - pubblica I rapporti di produzione nell'agricoltura del
mondo antico; inizia a scrivere Economia e società
1910 - al congresso dell'Associazione tedesca di Sociologia
prende posizione contro le teorie razzistiche
1912 - esce dal comitato direttivo dell'Associazione tedesca di
Sociologia per un dissenso sul problema della neutralità
valutativa
Max Weber (1864-1920):
guerra e dopoguerra
1914 - allo scoppio della guerra chiede di essere richiamato alle
armi (sebbene abbia già cinquant'anni) ed è assegnato alla
direzione dei servizi ospedalieri di Heidelberg
1915 - pubblica il primo volume dell'Etica economica delle religioni
universali,
1916-17 - assume incarichi diplomatici nell'ambito delle trattative
europee; compie missioni a Vienna, Budapest e Bruxelles;
moltiplica gli sforzi per evitare l'estensione del conflitto e vede
nella potenza russa la minaccia principale alla pace
1918 - è invitato a Vienna per un corso estivo (Critica positiva della
concezione materialistica della storia ); tiene due conferenze
all'Università di Monaco su La politica come professione e La
scienza come professione. Dopo la sconfitta della Germania fa
parte della commissione che affianca la delegazione tedesca al
congresso di Versailles
1919 - riprende la carriera universitaria accettando una cattedra di
scienze sociali all'Università di Monaco, dove tiene un corso sulle
Linee di una storia universale dell'economia e della società. Fa
parte della commissione tecnica incaricata di scrivere la nuova
Costituzione repubblicana della Germania (Weimar)
1920 - muore a Monaco il 14 giugno, lasciando incompiuto il libro
Economia e società
La sociologia come scienza sociale
In polemica con gli storici ed i filosofi
tedeschi a lui contemporanei (Droysen,
Mommsen, Windelband, Dilthey) che
criticavano la pretesa della sociologia
positivistica francese e inglese (Comte,
Spencer) di spiegare le dinamiche umane
sulla base di leggi generali…
Weber afferma che:
Lo studio dei fenomeni sociali non si
differenzia, sul piano del metodo, da
quello dei fenomeni naturali;
 L’astrazione, la generalizzazione e la
tipizzazione sono necessarie a qualsiasi
conoscenza che non voglia essere pura
descrizione di fatti;
 Gli storici usano modelli impliciti non
dichiarati e fanno uso di giudizi morali
(non scientifici) sottesi.

Comprensione e spiegazione
 Mentre
la storia è volta allo studio
(=comprensione) di singoli
fenomeni, la sociologia è volta allo
studio (=spiegazione) delle
uniformità di comportamento e alle
connessioni causali.
 La sociologia mira a ricostruire le
motivazioni che spingono gli attori
sociali a comportarsi in un
determinato modo sulla base di
aspettative condivise relative al
comportamento altrui (determinante
è il rapporto individuo/gruppo).
Sociologia e storia in Max Weber



Oggetto della sociologia è quindi lo studio dei
"tipi di agire sociale", ossia lo studio delle
origini e delle conseguenze delle uniformità di
comportamento socialmente determinate,
derivanti da motivazioni simili. Tuttavia Weber
afferma anche che le scienze sociali non hanno
l'obiettivo di formulare leggi generali, ma di
spiegare - mediante modelli - fenomeni storici
considerati nella loro individualità.
I tipi ideali sono quindi costruzioni analitiche
selettive ricavate dalla realtà empirica, ma che
non si identificano mai completamente con essa.
La sociologia non è in contrapposizione alla
storia, ma serve a renderla intelleggibile. Gli
storici sono utili portatori d'acqua per i sociologi e
W. stesso fa abbondante uso di fonti storiche.
Weber e Marx
Weber rifiuta la concezione materialistica
della storia di Marx in quanto
"economicistica" e in quanto "filosofia
generale della storia" e non criterio di
indagine.
 Tuttavia ritiene l'opera di Marx decisiva
per lo sviluppo delle moderne scienze
sociali.
 Per Weber Marx è un costruttore di
categorie "idealtipiche" (capitalismo,
borghesia, proletariato, ecc.) da verificare
nell'analisi storica, ma non di leggi
generali e necessarie.
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La grande stagione delle riviste di
scienze sociali (1891-1929)
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1891 – Paul Vidal de la Blache fonda le «Annales de
Gèographie», dirette dal 1894 da Lucien Gallois.
1896 – Emile Durkheim fonda l’«Anné Sociologique».
1900 – Henri Berr fonda la «Revue de Synthèse
Historique», prima rivista europea interdisciplinare.
1903 – Max Weber fonda l’«Archiv für Sozialwissenschaft
und Sozialpolitik».
1925 – Henri Berr fonda il «Centre internationale de
synthèse» come luogo d’incontro di studiosi di diverse
discipline (ma costantemente tenuto ai margini dalla
comunità accademica francese). Lo stesso Berr non otterrà
mai una cattedra universitaria, rimanendo professore di
liceo.
1929 – Marc Bloch e Lucien Febvre fondano a
Strasburgo le «Annales d’histoire économique et sociale».
Henri Berr: un intellettuale dimenticato
I grandi modelli del Novecento
MODELLO TEDESCO (Weber, Mannheim)
 Teoria sociale con forti basi filosofiche
MODELLO AMERICANO (Parsons, Merton)
 Ricerca empirica, diffidenza verso le teorie sociali
e “ascetismo metodologico”
MODELLO FRANCESE (Durkheim, Berr, Halbwacs)
 Stretto rapporto fra storiografia e scienze sociali,
strutturalismo
Differenze e incomprensioni

Nonostante il dialogo, fra studiosi di
diversi paesi permangono differenze e
incomprensioni, anche di carattere
terminologico.

In un saggio del 1958 il sociologo italiano
Alessandro Pizzorno osservava come la
comunità scientifica internazionale
persistesse nell’indicare con termini diversi
campi e metodi di indagine simili e spesso
identici.
Confusione terminologica non risolta
USA
GRAN
BRETAGNA
FRANCIA
Antropologia
culturale
Antropologia
sociale
Psicologia sociale
Antropologia
sociale
Psicologia
sociale
Etnologia
Filosofia
Sociologia
Ecologia
Sociologia dei
primitivi
Sociologia
Sociologia
generale
Sociologia
Geografia
urbana e rurale umana
La cultura italiana fra Croce e Gentile

Diversamente dalla Francia e dalla
Germania, in Italia per oltre mezzo secolo
la ricerca storica rimane fortemente
segnata dalla dimensione etico-politica di
matrice idealistica e storicistica, sotto
l’influenza di B. Croce e G. Gentile.

Il confronto con il dibattito internazionale
si apre in Italia solo alla fine degli anni
quaranta, dopo la caduta dl fascismo.
Benedetto Croce e Giovanni Gentile
Quali “scienze sociali”?

Il bivio si presenta fra gli anni quaranta e cinquanta del
novecento, in un contesto culturale – quello della guerra fredda fortemente ideologizzato:

MARXISMO (sovietico) approccio prevalentemente teorico

SOCIOLOGIA (americana) approccio prevalentemente empirico
Paradossalmente i marxisti rifiutano la sociologia, mentre i sociologi
rifiutano il marxismo
Le “Annales” come terza via
Tra gli anni sessanta e gli anni settanta una parte
significativa della storiografia italiana sceglie il
modello francese (ma ormai internazionale) delle
“Annales” come terza via fra marxismo e scienze
sociali.
La storia come scienza sociale
Il contatto con le scienze sociali impone agli storici una
revisione dei fondamenti epistemologici della
disciplina.
Come muta la pratica della ricerca storica a contatto
con le scienze sociali?
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spostamento da una storiografia narrativa ad una
storiografia analitica;
nuovi quesiti: perché, in rapporto a cosa e con quali
conseguenze, piuttosto che cosa, dove e come.
nuovi problemi e campi di indagine:
Es.: la base materiale dell’esistenza umana: demografia,
geografia, ecologia, famiglia e sistemi di parentela;
Es.: l’immateriale
Dal materiale all’immateriale.
Nuovi campi d’indagine
Si apre all’indagine storica un campo vastissimo e
pressoché inesplorato come quello dell’immateriale:
 storia delle mentalità (strutture mentali comuni);
 storia dell’immaginario (produzioni dello spirito legate non
al testo, alla parola, al gesto, ma all’immagine);
 storia delle rappresentazioni (chiavi di lettura mentali dei
fenomeni e delle strutture sociali);
 storia dell’universo simbolico (pratiche, condotte, rituali
che rinviano ad una realtà mentale nascosta);
 storia delle ideologie (concezioni globali della società);
 storia della storiografia come intreccio e sintesi di
problemi.
Nuovi oggetti di ricerca

storia sociale delle istituzioni: comunità, villaggio, scuola,
polizia, esercito, carcere, ospedale, ecc.;

storia delle pratiche sociali: riti, feste, sport, ecc.;

storia del cambiamento sociale;

storia socio-culturale: varie forme della comunicazione,
stampa, lettura, alfabetizzazione, rapporto oralità/scrittura,
ecc.
(R. Mandrou, N. Zemon Davies, K. V. Thomas, E.
Eisenstein, M. Vovelle, R. Darnton, E. P. Thompson, M.
Agulhon, C. Tilly, ecc.)

storia delle masse in luogo della storia delle élites
(intreccio, ma non identificazione con l’approccio marxista);

storia della scienza.
La nascita delle “Annales”
(Strasburgo, 1929)
I precedenti
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1868 –fondazione dell’ Ecole Pratique des Hautes
Etudes, divisa in cinque sezioni: I, matematica; II, fisica e
chimica; III, storia naturale e fisiologia; IV, scienze storiche
e filolgia; V, scienze economiche e sociali.
La V sezione, tuttavia, non decolla e viene chiusa nel 1870.
Nel 1886 viene sostituita da una sezione di scienze
religiose.
1891 - Paul Vidal de la Blache fonda le "Annales de
Géographie" dirette dal 1894 da Lucien Gallois
1896 - Emile Durkheim fonda 1' "Année Sociologique«
1900 - Henri Berr fonda la « Revue de Synthèse
Historique »
1903 - François Simiand - sociologo ed economista con
forti interessi per la storia - pubblica l'articolo pionieristico
Méthode historique et sciences sociales, contro "i tre idoli
della tribù degli storici: il politico, l'individuale, il
cronologico" (ripubblicato nel 1960 sulle "Annales").
1929-39: La nascita della nuova rivista
1928- Marc Bloch e Lucien Febvre progettano una rivista
internazionale ed interdisciplinare di scienze storiche e ne
offrono la direzione al grande medievista belga Henri
Pirenne, che non accetta.
1929 - Marc Bloch e Lucien Febvre fondano a Strasburgo le
"Annales d'histoire économique et sociale",
trimestrale (nella direzione figurano anche il geografo A.
Demangeon, il sociologo M.Halbwachs, l'economista Ch.
Rist e il politologo A. Siegfried). E' l'anno del grande crollo
di Wall Street. La rivista si apre in alla storia
contemporanea e recluta collaboratori negli ambienti del
Bureau International du Travail (BIT), diretto allora
dall'esponente socialista francese Albert Thomas, e della
London School of Economics (LSE).- nell'editoriale Le parole
e le cose in storia economica Bloch e Febvre propongono
una riflessione sull'evoluzione semantica dei vocaboli e dei
concetti usati dagli storici.
M. Bloch e L. Febvre
Gli anni trenta
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1932 - la rivista passa da trimestrale a bimestrale.
1936 - Marc Bloch è nominato professore alla Sorbona,
succedendo ad Henri Hauser nella cattedra di storia
economica (l'unica di tutta la Francia).
Bloch e Febvre propongono dalle pagine delle "Annales"
un'inchiesta collettiva sulle nobiltà europee di antico
regime.
1937 - F. Braudel entra nel comitato di direzione delle
"Annales".
1938 - con l'avvicinarsi della guerra anche la rivista entra in
crisi: nel mese di novembre l'editore Armand Colin ritira il
suo appoggio, le "Annales“ cambiano sede ed editore e
riprendono la periodicità trimestrale, adottando una veste
più economica.
1939 - la rivista viene ribattezzata "Annales d'histoire
sociale".
1940-45: La crisi bellica
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1940 - Febvre rimane solo a Parigi a dirigere la rivista; nel mese
di luglio manda in stampa tutti gli articoli in suo possesso,
prevedendo il disastro. Nel vol. III (1941) della rivista comparirà il
saggio di L. Febvre, La sensibilité et l'histoire. Comme
reconstruire la vie affective d'antan, che costituisce la chiave
d'interpretazione dei due libri (Le problème de l'incroyance e
Amour sacrée et amour profane) sul problema della sensibilità
religiosa degli uomini e delle donne del XVI secolo pubblicati da
Febvre nel corso del 1942
1941 - in seguito alle leggi razziali antiebraiche Febvre è costretto
a togliere il nome di Bloch dal comitato di direzione delle
"Annales", per evitare la chiusura della rivista. Bloch protesta,
considerandolo un atto di debolezza; lascia Parigi per Montpellier
ed entra nella Resistenza.
1941-45 - sotto l'occupazione tedesca la rivista interrompe le
pubblicazioni, ma Febvre riesce ugualmente a pubblicare qualche
fascicolo sotto il titolo di "Mélanges d'histoire sociale".
1944 – Marc Bloch è catturato a Lione e fucilato dai tedeschi della
Gestapo; lascia inedita l’Apologia della storia.
Marc Bloch
Marc Bloch (1886-1944)
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1886 - nasce il 6 luglio a Lione da una famiglia alsaziana di origine
ebraica; il padre, Gustave Bloch, è professore di storia antica
prima all'Università di Lione e quindi all'Ecole Normale Superieure
di Parigi.
- la famiglia Bloch si trasferisce a Parigi dove Marc
frequenta il liceo Louis-le-Grand.
1904 - si iscrive all'Ecole Normale Superieure, dove segue in
particolare le lezioni del sociologo Emile Durkheim.
1908 - consegue l'agrégation in storia e trascorre due anni
(1908-1909) a Lipsia e Berlino specializzandosi in storia
medievale.
19O9-1912 - prosegue gli studi grazie ad una borsa di studio
triennale della "Fondation A. Thiers".
1913 - pubblica sulla "Revue de synthèse historique" di H. Berr
una monografia sull'Ile-de-France tratta dalla sua tesi di
dottorato, che si affianca a quella di L. Febvre sulla Franca
Contea.
1912 - inizia ad insegnare storia e geografia nei licei, prima a
Montpellier e poi ad Amiens, ma deve interrompere nel 1914 a
causa della guerra.
Dal fronte orientale
all’Università di Strasburgo (1914-1921)
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1914-18 - si arruola in fanteria col grado di sergente e combatte
sul fronte orientale, nelle trincee delle Argonne; partecipa alla
battaglia della Somme e viene promosso prima tenente e poi
capitano; ottiene la Legion d'Onore per meriti di guerra. "Per non
abbandonare ai capricci della memoria" l'esperienza vissuta,
stende un quaderno di Ricordi di guerra (1914-15) che saranno
pubblicati postumi solo nel 1969.
1919 - è nominato maitre de conférences di storia medievale
all'Università di Strasburgo, dove incontra Lucien Febvre del
quale aveva già letto ed apprezzato la tesi. Sposa Simonne Vidal
dalla quale avrà sei figli.
1920 - discute alla Sorbona la sua tesi di dottorato su Rois et
serfs, un chapitre d'histoire capétienne, che viene pubblicata lo
stesso anno.
1921 - diviene agrégé (professore associato) di storia medievale
a Strasburgo. Incontra a Bruxelles lo storico Henri Pirenne.
Pubblica sulla "Revue de synthèse historique" il saggio
metodologico Réflexions d'un historien sur les fausses nouvelles
de la guerre , ripensando anche alla propria esperienza militare.
L’incontro con Lucien Febvre e la
fondazione delle “Annales” (1924-1929)
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1924 - pubblica il suo capolavoro su Les Rois thaumaturges ,
incrociando per la prima volta – in chiave comprativa - storia
sociale e storia delle mentalità.
1927 - diventa professore ordinario a Strasburgo.
1929 - fonda insieme a Lucien Febvre la rivista "Annales
d'histoire économique et sociale"
Nel comitato di direzione della nuova rivista figurano anche:
 il geografo A. Demangeon,
 il sociologo M.Halbwachs,
 l'economista Ch. Rist
 il politologo A. Siegfried
La prima stagione delle “Annales”
(1929-1940)
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1931 - pubblica Les caractères originaux de l'histoire rurale
française, rielaborazione di una serie di conferenze tenute nel
1929 all' "Istituto per la storia comparata delle civiltà" di Oslo.
Come ne La terre et l'evolution humaine di Febvre al centro sono
i rapporti fra il territorio e i suoi abitanti.
1934 - con il sostegno di L. Febvre è candidato ad una cattedra di
"Histore comparée des sociétés européennes" al Collège de
France, ma non la ottiene (viene scelto invece il suo eterno rivale
Louis Halphen).
1936 - lascia Strasburgo per Parigi, dove è chiamato sulla
cattedra di storia economica lasciata da H. Hauser. Pochi mesi
dopo ottiene dalla Facoltà di Lettere la creazione di un nuovo
"Istituto di storia economica e sociale". Pur rifiutando il marxismo
e non aderendo ad alcun partito, si ritiene un uomo di sinistra e
sostiene il Fronte Popolare.
1939-40 - pubblica in due volumi la grande sintesi su La société
féodal per la collana "L'évolution de l'humanité" diretta da H.
Berr. Allo scoppio della guerra, pur potendo evitarlo, si arruola
nell'sercito francese con il grado di capitano di stato maggiore;
sfugge alla cattura da parte dei tedeschi dopo la battaglia di
Dunkerque e rientra in Francia in abiti civili.
La resistenza antinazista e la morte
(1940-1944)
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1940 - viene escluso dall'insegnamento a causa della sua origine ebraica, ma il
governo di Vichy, "per eccezionali servizi scientifici resi alla Francia", gli evita
l'epurazione, limitandosi a trasferirlo da Parigi a Clermond-Ferrand (dove è stata
trasferita l'Università di Strasburgo).
1940-41 - tiene un corso universitario sul tema: "Come e perché lavora uno storico",
nel quale abbozza le linee dell'Apologie pour l'histoire.
1941 - adducendo le cattive condizioni di salute della moglie, ottiene il trasferimento
all'Università di Montpellier, dove è fatto oggetto degli attacchi del preside della
Facoltà di Lettere, fascista ed antisemita. A Montpellier entra in contatto con la
Resistenza e aderisce alla rete "Combat". In seguito al crollo della Repubblica di
Vichy ed all'occupazione tedesca di tutta la Francia viene nuovamente epurato e si
rifugia in una casa di campagna nella Creuse. A causa delle leggi antiebraiche è
costretto a firmare i suoi articoli con lo pseudonimo "M. Fougères". Un'ultima
possibilità gli viene offerta dalla "New School of Social Research" di New York, che gli
propone di emigrare negli Stati Uniti mettendosi in salvo. L'impossibilità di condurre
con sè tutta la famiglia impedisce la realizzazione del progetto.
1942 - ritorna a Lione da solo ed entra nella Resistenza clandestina, aderendo al
movimento "Franc-Tireur" con il nome di battaglia di "Narbonne".
1943 - è membro del direttivo regionale della Resistenza ed organizza materialmente
l'insurrezione nei dieci dipartimenti (Rhône-Alpes) dipendenti da Lione.
- durante la clandestinità scrive numerosi articoli (firmati con gli pseudonimi di
"Chevreuse" e "Arpajon") e due libri che saranno pubblicati postumi: L'étrange
défaite (1940) e Apologie de l'histoire, ou métier d'historien (pubblicato da Febvre
nel 1949).
1944 - mentre organizza la rete clandestina nella zona di Lione è catturato dalla
Gestapo l'8 marzo, sottoposto a tortura ed infine fucilato il 16 giugno con altri
ventisei membri della Resistenza nei pressi del villaggio di Saint-Didier-de-Formans.
Lucien Febvre
Lucien Febvre (1878-1956)
La formazione
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1878 - nasce a Nancy, in Lorena, dove inizia gli studi liceali. E' figlio di un
professore di liceo, poi passato all'insegnamento universitario.
1897-98 - si trasferisce a Parigi per entrare all'Ecole Normale Supérieure
dove segue i seminari del geografo Pierre Vidal de la Blache, del
filosofo e antropologo Lucien Lévy-Bruhl e dello storico dell'arte Emile
Mâle.
1900 - è affascinato dalla lettura della nuova "Revue de synthèse
historique" di Henri Berr, che propone una sintesi interdisciplinare fra
storia, sociologia, economia, etnografia. Particolari stimoli raccoglie
dall'articolo di Maurice Dumoulin, Choses à faire , pubblicato nel 1901.
1904 - ottiene un posto di professore di storia e geografia al Liceo di
Besançon ed inizia a lavorare alla sua tesi di dottorato con un progetto di
storia locale.
1905 - pubblica sulla "Revue" di Berr una prima introduzione bibliografica
e storiografica sulla provincia della Franche-Comté.
1911 - presenta la sua dissertazione di dottorato su Philippe II et la
Franche-Comté , dedicata alla storia delle propria regione d'origine e
destinata a diventare un modello di monografia regionale nella prospettiva
della storia sociale (a dispetto del titolo non è il sovrano, bensì la società e
il territorio ad essere protagonista del libro, o meglio: il "personaggio
storico collettivo").
1912 - ottiene un incarico di insegnamento all'Università di Digione.
L’esordio scientifico (1913-1922)
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1913-14 - progetta un libro sui rapporti fra storia e geografia
(suggeritogli da H. Berr), ma deve interrompere gli studi a causa
della guerra.
1914-18 - combatte sul fronte orientale con il grado di caporale.
1919 - congedato dall'esercito è nominato professore di storia
moderna all'Università di Strasburgo, da poco ritornata alla
Francia. Qui incontra Marc Bloch, incaricato di storia medievale.
Nella sua lezione inaugurale parla dell'utilità della storia "in un
mondo in rovina". Ideologicamente indipendente, professa una
personale idea di socialismo libertario, ricollegandosi alla
tradizione dei philosophes settecenteschi; lo Stato e la Chiesa
sono i suoi avversari, nemici della libertà individuale.
1922 - conclude e pubblica - nella collezione storica diretta da H.
Berr - La terre et l'evolution humaine. Introduction géographique
à l'histoire - un libro ispirato, fra l'altro, al metodo del grande
geografo anarchico Elisée Reclus - suscitando le aspre critiche dei
geografi accademici. Febvre rovescia il rigido determinismo
positivistico secondo cui il comportamento dell'uomo sarebbe
determinato dal territorio in cui vive, mostrando come sia stato
invece l'uomo a foggiare il territorio nel corso dei secoli.
Il laboratorio di Strasburgo (1925-1929)
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1925 - concorre alla cattedra di "histoire moderne et
contemporaine" della Sorbona, lasciata da Seignobos, ma non la
ottiene (gli viene preferito Robert Guyot, sostenuto da Emile
Bourgeois); continua ad insegnare a Strasburgo.
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1928 - pubblica la monografia Un destin, Martin Luther ed inizia
ad occuparsi delle origini della Riforma protestante in Francia (il
progetto della ricerca è contenuto nel celebre articolo Une
question mal posée ), dichiarando di voler sottrarre il tema ai
teologi per restituirlo agli storici
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1929 - fonda insieme a Marc Bloch la rivista "Annales d'histoire
économique et sociale" (nel comitato di direzione figurano
anche il geografo A. Demangeon, il sociologo M.Halbwachs,
l'economista Ch. Rist e il politologo A. Siegfried).
Il Collège de France e la guerra (19331944)
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1933 - lascia Strasburgo per Parigi, dove è nominato professore di
"Histoire de la civilisation moderne" al Collège de France.
- assume la presidenza dell'Encyclopédie française, la cui
pubblicazione incomincerà nel 1935. L'incarico gli darà modo di
entrare in rapporto con i cultori delle più disparate discipline.
1937 - di ritorno dall'Argentina, dove ha tenuto un ciclo di
conferenze, incontra il giovane F. Braudel con il quale stringe
amicizia.
1940-45 - troppo anziano per essere richiamato alle armi, rimane
a Parigi e tiene i contatti sia con Braudel, prigioniero dei tedeschi,
che con Bloch, partigiano, che verrà ucciso nel 1944.
1940 - nel mese di luglio manda in stampa tutti gli articoli ancora
in suo possesso. Sarà l'ultimo fascicolo delle "Annales" prima
dell'interruzione bellica.
1941-45 - sotto l'occupazione tedesca la rivista interrompe le
pubblicazioni, ma Febvre riesce ugualmente a pubblicare sotto il
titolo di "Mélanges d'histoire sociale". Prosegue le sue ricerche
sulla cultura francese nell'età della Riforma.
1942 - pubblica Le problème de l'incroyance au XVI siècle: la
religion de Rabelais.
1944 - pubblica Autour de l'Heptaméron: amour sacré, amour
profane.
Il dopoguerra e l’Ecole des Hautes
Etudes en Sciences Sociales (1946-1956)
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1946 - le "Annales" riprendono le pubblicazioni con un nuovo
comitato di direzione presieduto da Febvre.
1947 - viene creata, con un contributo della "Rokfeller
Foundation", la VI section (sciences sociales) dell'Ecole
Pratique des Hautes Etudes, non abilitata a concedere titoli
accademici (L. Febvre è nominato direttore per le ricerche
storiche; Ch. Morazé direttore per le ricerche economiche)
1949 - L. Febvre è nominato membro del consiglio
d'amministrazione del Conseil National de la Récherce
Scientiphique (CNRS).
- è nominato presidente del comitato UNESCO degli storici
francesi e presidente del comitato per la storia della seconda
guerra mondiale.
1950 – organizza e presiede il IX Congresso Internazionale di
Scienze storiche, riunito a Parigi.
1953 - pubblica Combat pour l'histoire , considerato il suo
testamento spirituale.
1956 - muore nella sua casa di campagna a Saint-Amour.
- F. Braudel assume la direzione delle "Annales" (che
manterrà fino al 1968) divenendo così il successore e l'erede
ideale di L. Febvre.
L’Ecole des Hautes Etudes en Sciences
Sociales di Parigi: una zona franca
L’affermazione europea
della storiografia francese
Da movimento a istituzione
Da Febvre a Braudel (1946-1956)
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1946 - ricostituita la redazione dopo la morte di Bloch, la rivista
viene ribattezzata "Annales: Economies, Societés,
Civilisations"; ne assume la direzione L. Febvre (1946-56).
1947 - F. Braudel è bocciato ad un concorso a cattedra della
Sorbona (è considerato “un geografo” e non uno storico)
1947 - con un contributo della statunitense "Rockfeller
Foundation" nasce la Sixième Section (scienze economiche e
sociali) dell'Ecole Pratique des Hautes Etudes (EPHE), non abilitata
a concedere titoli accademici (direttore per le ricerche storiche: F.
Braudel; direttore per le ricerche economiche: Ch. Morazé).
1949 - F. Braudel è nominato membro del Collège de France
(cattedra di civiltà moderna), ma l'istituzione è ancora snobbata
dagli accademici della Sorbona, che la giudicano marginale
rispetto all'Università
1949-54 - F. Braudel è nominato presidente della commissione
d'esami per l'ammissione all'insegnamento di storia (jury
d'agrégation)
1949 - L. Febvre è nominato membro del consiglio
d'amministrazione del CNRS
- L. Febvre è nominato presidente del comitato UNESCO
degli storici francesi e presidente del comitato per la storia della
seconda guerra mondiale
Da Febvre a Braudel (1946-1956)
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1950 - viene costituito, sotto la direzione di F. Braudel, il Centre
de Recherches Historiques (CRH) presso la VI section dell'EPHE. Il
Centre è suddiviso in quattro settori tematici: 1) Affaires et gens
d'affaires; 2) Monnaies, prix et conjunctures; 3) Ports, routes et
traffics; 4) Démographie et société.
1951 – lo storico americano F.C. Lane è nominato
rappresentante a Parigi della "Rokfeller Foundation" e
procura al Centre de Recherches Historiques dell'EPHE un
finanziamento di 4.5000.000 di franchi per tre anni.
- con l'articolo "Ars moriendi ". Appunti sul problema della morte
alla fine del XV secolo lo storico italiano Alberto Tenenti, allievo di
Braudel, propone di studiare gli atteggiamenti degli uomini di
antico regime di fronte alla morte. L'idea - spostando l'attenzione
dal XV al XVIII secolo - sarà ripresa e sviluppata venticinque anni
dopo da Michel Vovelle.
1952 - lo storico Pierre Goubert - autore di una monumentale
tesi su Beauvais et le Beauvasis au XVII siècle - presenta sulle
"Annales" una sintesi della sua ricerca che rivoluziona il
tradizionale uso delle fonti demografiche.
1955 - Braudel si reca negli Stati Uniti per contattare le grandi
fondazioni private alla ricerca di sostegni al suo progetto di
impiantare a Parigi una nuova Facoltà o Istituto universitario di
F. Braudel e I. Wallernstein
Dal movimento alle istituzioni
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Dalla fine degli anni quaranta si realizza il
processo di istituzionalizzazione del movimento
delle “Annales”, con la creazione nel 1947 della
VI Sezione dell’EPHE.
Questa realizza il proprio organigramma sulla
base di una concezione federativa delle scienze
umane, tendente a sostituire uno stato di
apparente pacificazione alla lotta tra diverse
istituzioni per il monopolio dell'insegnamento
delle scienze sociali che aveva attraversato il
periodo tra le due guerre.
L’Ecole Pratiques des Hautes Etudes
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Il programma dei
seminari
interdisciplinari
dell’anno 1948
Dalla rivista alla “scuola
storica”
Fernand Braudel e il confronto
con l’antropologia strutturale
Claude Lévy-Strauss.
Storia e antropologia strutturale:
una suggestione potente
L’ “era Braudel”
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1956 - dopo la morte di Febvre F. Braudel assume la direzione delle
"Annales" (1956-68), che si trasformano rapidamente da movimento
intellettuale in istituzione accademica, identificandosi sempre più come
l"organo" della VI section dell'EPHE.
1958 - rispondendo all'Anthropologie structurale di C. Lévi-Strauss, F.
Braudel pubblica sulle "Annales" il celebre articolo Histoire et sciences
sociales. La "longue durée", che sarà considerato il manifesto
programmatico del nuovo approccio "strutturalista" alla storia. Sull'articolo
di Braudel si apre un vivace dibattito al quale prendono parte, fra gli altri,
l'economista americano W.W. Rostow (1959), lo storico polacco W. Kula
(1960) e lo stesso C. Lévi-Strauss (1960).
1959 - con l'articolo pionieristico Histoire et climat Emmanuel Le Roy
Ladurie propone agli storici e ai geografi un nuovo tema di ricerca: la
climatologia storica.
1960 - Jacques Le Goff pubblica l'articolo Temps de l'église et temps du
marchand, nel quale affronta la diversa percezione del tempo degli uomini
del medioevo.
1961 - nell'articolo Problèmes et méthodes d'une histoire de la psychologie
collective Alphonse Dupront tende la mano agli psicologi proponendo di
approfondire insieme i suggerimenti di Febvre sulla storia delle sensibilità
collettive del passato.
- con il fasc.3 del 1961 Braudel lancia l'inchiesta collettiva su Vita
materiale e comportamenti biologici, aperta da una serie di articoli di
storia dell'alimentazione.
Gli anni sessanta
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1963 - per iniziativa del Ministero dell'Educazione Nazionale e con un
contributo della statunitense Ford Foundation nasce la Maison des
Sciences de l'Homme, destinata a riunire tutti i centri di ricerca di "scienze
umane" in un'unica modernissima sede che sarà inaugurata solo nel 1970
(Braudel presidente e amministratore)
1967 - l'articolo di Jean-Pierre Peter su Malati e malattie alla fine del
XVIII secolo apre un nuovo e fecondo filone di studio, chiamando gli storici
a confrontarsi con le scienze della vita. Il tema - in una chiave diversa era stato già affrontato nel 1963 da Michel Foucault nel libro Naissance
de la clinique. Une archéologie du regard médical.
1968 - alla fine dell'anno e dopo la rivolta studentesca esplosa nel
mese di maggio F. Braudel lascia la direzione delle "Annales".
Si palesa il dissenso tra Braudel e R. Mandrou (segretario di redazione
della rivista) a proposito del presunto "tradimento" dell'eredità dell'ultimo
Febvre e della sua proposta di psicologia storica da realizzarsi anche
attraverso la biografia storica. Secondo Mandrou (autore di Magistrats et
sorcières en France au XVII siècle, Paris 1968) lo "strutturalismo" di
Braudel e la sua preferenza per gli studi di storia economica portano a
sacrificare la dimensione più propriamente umana della ricerca storica.
Charles Morazé nell'articolo L'histoire et l'unité des sciences de l'homme
propone una radicale revisione della tradizionale logica delle "scienze
umane".
Braudel al comando
Fernand Braudel (1902-1985)
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1902 - nasce a Lumèville-en-Ornois, in Lorena, durante le vacanze estive dei genitori; il padre è
direttore didattico a Parigi.
1904 - per ragioni di salute viene affidato alle cure della nonna paterna, a Lumèville, dove vive fino
all'età di sette anni a contatto della natura.
1909 - ritorna a vivere con i genitori a Mérielle, nella "banlieu" di Parigi, dove frequenta le scuole
primarie; quindi frequenta il liceo Voltaire a Parigi.
1919 - incerto fra medicina e matematica, sceglie la facoltà di Lettere e si iscrive alla Sorbona.
1922 - si laurea in storia economica con Henri Hauser, presentando una tesi piuttosto tradizionale
su Bar-le-Duc (Lorena) durante la Rivoluzione francese.
1923 - consegue l'agrégation e sceglie di trasferirsi in Algeria per insegnare nelle scuole superiori
- inizia a lavorare alla sua tesi di dottorato su "Filippo II, la Spagna e il mondo mediterraneo
nel XVI secolo", sotto la direzione (formale) di Georges Pagés
1923-32 - per nove anni insegna storia e geografia nelle scuole superiori in Algeria, prima a
Costantina, poi ad Algeri; durante le vacanze estive lavora nell'archivio spagnolo di Simancas e
negli archivi delle principali città del Mediterraneo, dove ha modo di incontrare numerosi studiosi
stranieri, fra i quali Hearl Hamilton e Federico Chabod. Ad Algeri conosce Paule che più tardi diverrà
sua moglie.
1927 - chiede consiglio per la tesi a Lucien Febvre che gli suggerisce di rovesciare la prospettiva
protagonista/sfondo, portando in primo piano la civiltà mediterranea
- interrompe per breve tempo l'insegnamento per svolgere il servizio militare in Germania
1930 - in occasione del congresso storico per il "Centenario della conquista francese" (di cui è il
vice segretario) incontra ad Algeri Henri Berr
1931 - incontra ad Algeri Henri Pirenne, invitato a tenere un ciclo di conferenze sul mondo islamico
e il Mediterraneo.
1932-34 - ritorna in Francia e per due anni insegna nei licei di Parigi.
1934-35 - ottiene un incarico di insegnamento alla Sorbona nel quadro dei programmi preparatori
all'agrégation (storia dell'America Latina)
1935 - scopre nell'archivio di Ragusa le serie delle corrispondenze commerciali; non avendo altri
strumenti a disposizione, "fotografa" i documenti con una vecchia cinepresa rallentata
1935-37 - per due anni insegna alla nuova università di San Paulo del Brasile. Durante tutto
l'inverno (periodo di vacanze) studia negli archivi italiani (Palermo, Napoli, Roma, Firenze, Genova).
Dall’incontro con Febvre alla direzione
delle “Annales” (1937-1956)
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1937 - durante il ritorno in piroscafo dal Brasile alla Francia (venti giorni) incontra Lucien Febvre, di
ritorno dall'Argentina: nasce l'amicizia fra i due
- su proposta di Febvre è nominato "directeur d'études" alla IV sezione dell'Ecole Pratique des
Hautes Etudes ("Histoire des peuples ibériques et de la Méditérranée Occidentale du Moyen Age au
XVIII siècle")
1939 - poco prima dello scoppio della guerra si prepara alla redazione della sua tesi di dottorato;
rilegge e riordina tutte le schede redatte nel corso di quindici anni di ricerche.
1940-45 - a novembre è catturato dai tedeschi e trascorre quasi cinque anni di prigionia, prima
all'Oflag XII B di Magonza (1940-42) - dove ha diritto a frequentare la biblioteca universitaria -,
poi all'Oflag XC presso Lubecca; durante la prigionia scrive "a memoria" la prima stesura della sua
tesi e ne espone le linee generali in un ciclo di conferenze rivolte agli altri prigionieri. Grazie alla
Croce Rossa e all'ambasciata svizzera riesce a trasmettere a Lucien Febvre i capitoli della sua tesi.
1945 - nel mese di marzo è liberato e ritorna a Parigi
1946 - tiene un corso semestrale sull'America latina contemporanea all'Institut d'Etudes Politique
1947 - discute la sua tesi di dottorato su "Il Mediterraneo e Filippo II"
- gli viene negata la cattedra di storia moderna alla Sorbona (è considerato un geografo e
non uno storico); fra i suoi avversari è Pierre Renouvin
1947 - con un contributo della statunitense "Rockfeller Foundation" nasce la Sixième Section
dell'Ecole Pratique des Hautes Etudes (EPHE), non abilitata a concedere titoli accademici (direttore
per le ricerche storiche: L. Febvre; direttore per le ricerche economiche: Ch. Morazé)
1949 - a quarantasette anni Braudel pubblica la prima edizione del suo capolavoro La Méditerranée
et le Monde méditerranéen à l'époque de Philippe II (la traduzione italiana - sconsigliata all'editore
Einaudi da Delio Cantimori, ma voluta da Federico Chabod - apparirà nel 1953).
- è nominato (su proposta di Febvre) alla cattedra di civiltà moderna del Collége de France e
condirettore (accanto a Febvre) del Centre de Recherches Historiques dell'Ecole Pratique des
Hautes Etudes
- approfondisce il rapporto con Ernest Labrousse, invitato a collaborare alle "Annales"
1949-54 - è nominato presidente della commissione d'esami per l'ammissione all'insegnamento di
storia nelle scuole superiori (jury d'agrégation)
1956 - dopo la morte di Febvre assume la direzione delle "Annales"
La Maison des sciences de l’homme di Parigi
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1958 - pubblica l'articolo Histoire et sciences sociales; la "longue durée" , in risposta
all'Anthropologie structurale di Claude Lévy-Strauss.
1963 - per iniziativa del Ministero dell'Educazione Nazionale e con un contributo della statunitense
"Ford Foundation" nasce la Maison des Sciences de l'Homme , da tempo voluta da Braudel e
destinata a riunire tutti i centri di ricerca di "scienze umane" in un'unica modernissima sede che
sarà inaugurata solo nel 1970 (Braudel ne è presidente e amministratore)
- pubblica un manuale di storia contemporanea per le classi terminali dei licei: Le monde
actuel. Histoire et civilisation (ristampato nel 1968 col titolo Grammaire des civilisations).
1966 - esce la seconda edizione francese, riveduta e corretta, de La Méditerranée.
1967 - esce il primo volume dell'opera Civilisation matérielle et capitalisme , intitolato Les
structures du quotidien (trad it. 1977); seguiranno nel 1979 il secondo ed il terzo volume: Les jeux
de l'exchange (trad it. 1981) e Les temps du monde (trad it.1982).
1968 - alla fine dell'anno F. Braudel lascia la direzione delle "Annales", chiamando a far parte del
nuovo comitato di direzione alcuni storici della generazione più giovane: E. Le Roy Ladurie, J. Le
Goff, M. Ferro, A. Burguière, J. Revel
1972 - si ritira dalla direzione della rivista e dalle principali cariche accademiche: J. Le Goff diviene
presidente della VI section ; E. Le Roy Ladurie direttore delle "Annales"
1975 - la Sixième Section si trasforma in Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales (EHESS) con sede al n.54 di Boulevard Raspail -, finalmente abilitata a concedere titoli accademici postlaurea (dottorato III ciclo e dottorato di stato)
1977 - François Furet diviene direttore dell'EHESS, sostituendo Jacques Le Goff.
1984 - a coronamento della sua lunga carriera Braudel è nominato Accademico di Francia.
1985 - Braudel muore improvvisamente a Parigi il 29 novembre, all'età di 83 anni.
1986 - esce postumo il libro L'identité de la France.
L’emergere della terza
generazione
Fra microstoria ed etnostoria
La terza generazione delle “Annales”
E. Le Roy Ladurie
J. Le Goff
F. Furet
C. Ginzburg
Il ricambio generazionale
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1970 - con la decisione, assunta da Braudel nel 1968, di
lasciare ai suoi collaboratori più giovani la direzione della
rivista, emerge e si afferma la "terza generazione" degli
storici delle "Annales“:
Jacques Le Goff
Emmanuel Le Roy Ladurie
François Furet,
Maurice Agulhon
André Burguière
Jacques Revel
Roger Chartier
Tratto comune alla biografia di molti di loro è l'aver
militato, fra gli anni '40 e‘50, nel Partito Comunista
Francese, allontanandosene poi - spesso in modo
traumatico - dopo la crisi del 1956. L'abbandono del
marxismo e la crisi d'identità politica degli anni sessanta
conduce probabilmente alcuni di loro al rifiuto della storia
politica e alla ricerca di una nuova "scientificità" nello
strutturalismo e nelle scienze sociali.
Storia e struttura
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1971 - il fascicolo monografico delle "Annales" su Histoire et
structure (XXXI, 1971), a cura di A. Burguière, conclude e
ricompone la discussione - aperta nel 1958 - fra storici, sociologi e
antropologi: il "nemico" viene non già affrontato, ma inglobato,
mostrando che le innovazioni che esso propone sono già state
pensate e realizzate nella pratica storiografica.
La guerra tra lo strutturalismo e la storia non avrà luogo. Questo
numero speciale non nasce dall'intenzione di rilanciare una
contesa retorica promossa dalla moda, ma al contrario
dall'intenzione di approfittare di una congiuntura di specificazione
(A. Burguière)
- sul medesimo fascicolo F. Furet pubblica l'articolo L'histoire
quantitative et la construction du fait historique, XXXI (1971),
pp.63-75, nel quale si propone la storia quantitativa e seriale
come nuova frontiera della ricerca:
in questa prospettiva il "dato", il documento non esiste di per se
stesso, ma solo in rapporto alla serie che lo precede e lo segue; il
"fatto storico" è un fenomeno scelto e costruito in funzione del suo
carattere di ripetitività.
"Storici ed antropologi cacciano la medesima
selvaggina, ma la cucinano in maniera diversa".
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1972 - al compimento dei settant'anni di età Braudel si ritira
anche dalla direzione della rivista e dalle principali cariche
accademiche:
J. Le Goff diviene presidente della VI section
E. Le Roy Ladurie direttore delle "Annales“
1974 - con il fascicolo XXIX della rivista - Pour une histoire
anthropologique - inizia una riflessione critica sul rapporto fra
storia e scienze sociali.
1975 - la Sixième Section si trasforma in Ecole des Hautes Etudes
en Sciences Sociales (EHESS) - con sede al n. 54 di Boulevard
Raspail -, abilitata a concedere titoli accademici post-laurea
(dottorato III ciclo e dottorato di stato). La parabola istituzionale
del gruppo di storici, sociologi antropologi ed economisti riuniti per
la prima volta nel 1948 attorno a Lucien Febvre si compie con il
riconoscimento ufficiale dell'autonomia e del prestigio dell'Ecole,
equiparata ad una facoltà universitaria di "studi avanzati".
1977 - François Furet - che contende con Le Roy Ladurie il ruolo
di "delfino" di Braudel, pur essendone molto distante sia nelle
premesse metodologiche che negli esiti di ricerca - diviene
direttore dell'EHESS, sostituendo Jacques Le Goff.
La terza generazione
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Gli storici della "terza generazione" delle "Annales" tendono
a configurare la loro disciplina più come "oggetto di una
pratica discorsiva" che come "un modo di comprensione del
reale".
"Essa tende ad assumere nei confronti delle altre scienze
umane, proiettate in un lavoro di costruzione teorica, la
funzione di un procedimento critico teso a impedire il
costituirsi, nella forma di intellettualismo a base logicoformale, di una nuova sintesi senza soggetto".
Il lavoro degli storici rappresenterebbe dunque “l'estrema
forza di resistenza contro l'avanzata dei processi di
formalizzazione delle scienze dell'uomo".
"Ciò che sembra evidente nelle "Annales" della terza
generazione è l'assenza di un chiaro progetto
epistemologico che delimiti il campo di interferenze con le
proposte teoriche delle altre discipline".
Dopo Braudel
le “Annales” alla ricerca
dell’identità perduta
Una difficile eredità
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1985 - dopo la scomparsa del "Maestro", con il quale la comunità intellettuale di tutto
il mondo aveva finito per identificare la "scuola storica francese" e dietro la cui
vulcanica ed affascinante personalità erano stati spesso coperti divergenze, dissensi e
conflitti, si apre una crisi all'interno del gruppo dirigente delle "Annales". Mentre
l'ottuagenario Charles Morazé (unico superstite del gruppo originario del 1948)
resta a rappresentare la continuità della tradizione, Emmanuel Le Roy Ladurie, pur
rimanendo nel comitato di direzione della rivista, diviene presidente della Biblioteca
Nazionale di Parigi e Jacques Le Goff, più di altri disponibile ad intervenire anche
sulla stampa quotidiana e settimanale e nelle rubriche culturali della televisione,
ritaglia per sé il ruolo di ambasciatore internazionale della storiografia francese. Al
tempo stesso François Furet, dedito ormai principalmente allo studio del pensiero
politico europeo fra otto e novecento, lascia la direzione dell'EHESS e si trasferisce
negli Stati Uniti all'Università di Princeton; mentre i più giovani André Burguière e
Jacques Revel assumono, di fatto, la guida della rivista. In mancanza di un vero ed
unico erede di Braudel, la direzione collegiale della rivista non riesce però a
mantenere una fisionomia così netta come nel passato, oscillando dalla nuova
erudizione al gusto per la provocazione intellettuale, in presenza di una sempre più
evidente frammentazione dei temi di ricerca e degli approcci metodologici. La crisi
epistemologica che investe tutte le scienze sociali e le "discipline empiriche" tocca di
conseguenza anche la storiografia che vive una difficile fase di crisi di identità. Gli
stimoli critici maggiori provengono, in questo caso, dalla nuova linguistica americana
e dalla filosofia decostruzionista secondo cui la pratica storiografica si riduce, in
ultima analisi, alla produzione di testi che parlano di altri testi, senza poter più
individuare un criterio di verità comune ed accertabile. In questa prospettiva viene
negato ogni legame tra il racconto storico e le scienze sociali, così come fra la
"rappresentazione narrativa" (la sola a poter essere rappresentata e quindi
conoscibile solo attraverso la mediazione delle scienze del linguaggio) e la "realtà
sociale" (inconoscibile perché non rappresentabile).
Emmanuel Le Roy Ladurie e il
“sistema” EHESS
Chartier, Geerz fra teoria delle ricezione
e antrolpologia simbolica
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1993 - Roger Chartier - studioso della lettura e dei processi di
acculturazione - interviene nel dibattito con un articolo su Le Monde dal
titolo Il tempo dei dubbi nel quale fa il punto della questione indicando
alcuni dei nodi irrisolti nel rapporto fra storia ed altre discipline:
1.
spostamento dell'attenzione sul testo e sulle sue modalità di produzione
e di ricezione;
confronto con l'ermeneutica e le scienze del linguaggio;
nuovo rapporto privilegiato con gli storici della letteratura (con i quali,
fino agli anni ottanta, gli storici sociali non avevano quasi mai
comunicato);
confronto con l’antropologia culturale anglosassone (Clifford Geerz)
e con l'antropologia simbolica piuttosto che con l'ormai superata
antropologia strutturale (Lévi-Strauss).
2.
3.
4.

Per superare la crisi e per rispondere alla sfida dei linguisti - secondo
Chartier - gli storici devono dimostrare che è ancora possibile comporre
testi in grado di descrivere realtà e che tali costruzioni testuali sono
controllabili sulla base di un principio di verità.
Quattro generazioni di storici attorno
alle “Annales”
I fondatori
 Lucien Febvre (18791956)
 Marc Bloch (18861944)
…e accanto a loro:
 Albert Demangeon
(1872-1940)
 François Simiand
(1873-1935)
 Maurice Halbwachs
(1877-1945)
 Georges Lefebvre
(1874-1959)
 Ernest Labrousse
(1895-1986)
Seconda e terza generazione
Seconda generazione
 Fernand Braudel (1902-1985)
 Alphonse Dupront (1905)
 Jean Meuvret (1909-1971)
 Charles Morazé (1913)

Philippe Ariés (1914-1982)
 Pierre Goubert (1915)
 Georges Duby (1919)

Robert Mandrou (1921-1984)
ed inoltre il polacco:
 Witold Kula (1916-1988)
Terza generazione
 Pierre Chaunu (1923)
 Jean Delumeau (1923)
 Jacques Le Goff (1924)
 Marc Ferro (1924)
 Maurice Agulhon (1926)
 François Furet (1927)
 Emmanuel Le Roy Ladurie (1929)
 Pierre Nora (1931)
 Michel Vovelle (1933)
 Daniel Roche (1935)
 André Burguière (1938)
ed inoltre i polacchi:
 Bronislaw Geremek «1932)

Krzysztof Pomian (1934)
La quarta generazione e la rete
internazionale delle “Annales”
Le “Annales” fuori dalla Francia
gli americani:
 Immanuel Wallernstein (1930)
 Robert Darnton (1939)
 Nathalie Zemon Davies (1939)
gli inglesi:
 Lawrence Stone (1919)
 Peter Burke (1937)
gli italiani:
 Ruggiero Romano (1923)
 Alberto Tenenti (1924)
 Carlo Ginzburg (1939)
 Giovanni Levi (1939)
Quarta generazione
 Jacques Revei (1942)
 Roger Chartîer (1945)
 Jean-Claude Schmitt
(1946)
 Arlette Farge (1947)
La lezione delle “Annales” in Italia:
Carlo Ginzburg e Giovanni Levi
Norbert Elias (1897-1992)
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1897 - nasce a Breslavia da un'agiata famiglia ebraica; il padre Hermann è
un piccolo imprenditore tessile
- frequenta il Johannes Gymnasium nella sua città
1914 - lo scoppio della guerra mondiale lo sorprende alla fine degli studi
liceali; è arruolato nell'esercito e combatte
1918 - finita la guerra si iscrive contemporaneamente alle Facoltà di
medicina e di filosofia, ma dopo aver ottenuto in entrambe le Facoltà il
diploma del primo biennio, opterà per gli studi filosofici, laureandosi con il
neokantiano Honigswald nel 1924. Il titolo della sua tesi è Idea e
individuo. Un contributo alla filosofia della storia . Dopo la laurea i suoi
interessi si polarizzano attorno al rapporto corpo-mente. Dalla filosofia
approda alla sociologia che permette di fondere teoria e ricerca empirica
1922 - la crisi economica investe la famiglia Elias: per due anni Norbert
lavora in una ditta commerciale mantenendo se stesso ed i genitori.
1924 - dopo la laurea lavora per qualche tempo come giornalista per il
"Berliner Illustrierte"
1925 - si trasferisce ad Heidelberg per proseguire gli studi di sociologia,
con l'obiettivo di intraprendere la carriera universitaria. Segue i corsi di
Rickert e di Jaspers del quale diviene amico. Frequenta gli allievi, il fratello
(Alfred Weber, professore di sociologia) e la vedova di Max Weber, da
poco scomparso. Conosce Karl Mannheim, di poco più vecchio di lui ed
esponente della sinistra. In tre anni consegue l'abilitazione con Mannheim.
Rifiutando la vecchia pratica dei duelli, inizia a praticare professionalmente
la boxe.
Norbert Elias (1897-1992)
Mannheim e la scuola di Francoforte
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1928 - si trasferisce a Francoforte, dove Mannheim ha ottenuto la cattedra
di sociologia, e discute la sua tesi sulla civiltà di corte che sarà publicata
trent'anni dopo. Lavora come assistente di Mannheim presso l' "Institut für
Sozialforschung" (fondazione indipendente nata nel 1923) da cui avrà
origine la cosiddetta "scuola di Francoforte" di orientamento marxista.
Conosce Max Horkheimer e Karl Wittfogel.
1930 - si aggregano all'Istituto Herbert Marcuse, Erich Fromm, Franz
Neumann, Otto Kirchheimer e Theodor Wiesegrund Adorno. Molti di loro
sono ebrei e quasi tutti militanti comunisti. Elias è invece del tutto
estraneo alla politica.
Karl Mannheim
Gli anni dell’esilio: Parigi, Londra,
Cambridge
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1933 - con l'avvento al potere di Hilter molti dei docenti di Francoforte sono costretti all'esilio;
anche Elias si trasferisce in Svizzera dove tenta inutilmente di ottenere un incarico universitario.
Dopo aver cercato di convincere i genitori a lasciare la Germania, parte da solo per Parigi.
1934 - non ottenendo neppure a Parigi un incarico universitario, investe il suo denaro in una piccola
fabbrica di giocattoli, gestita in società con altri due profughi tedeschi.
1935 - a Parigi conosce Gide, Malraux, Koyré, frequenta gli ambienti intellettuali, l'Ecole Normale
Supérieure e pubblica due saggi: uno sul Kitsch e uno sugli Ugonotti. Ma la fabbrica di giocattoli
non decolla ed Elias perde tutto il suo denaro. Lascia la Francia alla fine del 1935.
1936 - si trasferisce in Inghilterra dove vive inizialmente grazie all'aiuto di un'associazione di
profughi ebrei. Studia alla British Library e delinea il suo progetto di ricerca sul processo di
civilizzazione.
1939 - il libro Sul processo di civilizzazione è concluso: Elias cerca un editore disposto a pubblicarlo
e lo trova, dopo molte difficoltà, in Svizzera. Il libro, pubblicato grazie al contributo economico del
padre, è quasi ignorato dalla critica, ma è accolto con favore dai sociologi olandesi. Elias ottiene
una borsa di studio della London School of Economics (trasferitasi a Cambdidge), ma resta un
isolato nel mondo accademico inglese.
1940 - in seguito alla dichiarazione di guerra con la Germania, viene internato insieme ad altri
profughi tedeschi, prima a Liverpool, poi sull'isola di Man. Durante la prigionia prosegue negli studi
e tiene corsi e conferenze per gli internati. La madre viene deportata e muore in campo di
concentramento.
1945 - finita la guerra ritorna a Cambridge con una borsa di studio e riprende la sue ricerche
nell'isolamento più completo. Pubblica alcuni saggi sui "costumi" degli inglesi: sulla marina inglese
(1950), sulla caccia alla volpe (1970)
- partecipa alla "Group Analytic Society", un gruppo di psicoanalisti impegnati nella terapia di
gruppo; inizia un'analisi personale per superare il trauma della morte della madre e per vincere
l'insonnia.
- nell'ambito della "GAS" inizia a guidare gruppi terapeutici; approfondisce lo studio delle teorie
freudiane.
1954 - all'età di 57 anni, grazie all'amico (e fuoriuscito tedesco) Ilya Neustadt, ottiene il primo
incarico d'insegnamento regolare presso il Dipartimento di sociologia dell'università di Leicester. Si
occupa di sociologia dello sport e conduce un'inchiesta sui problemi di vicinato in un quartiere
operaio.
Gli ultimi anni
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1957 - viene collocato a riposo, ma continua a partecipare alla vita universitaria, con
lezioni e relazioni a convegni, ma esita a pubblicare i risultati delle sue ricerche. Le
sue opere principali sono pubblicate in tedesco e non sono tradotte in inglese se non
alla fine degli anni sessanta.
1962 - lascia l'Inghilterra ed accetta un incarico di insegnamento nel Ghana, dove
soggiorna due anni dedicandosi allo studio della civiltà africana e collezionando opere
d'arte locale. Conduce una ricerca sulla tribù Krobo.
1969 - viene pubblicato per la prima volta in Germania La società di corte ; si
ripubblica Il processo di civilizzazione .
1970 - pubblica (in tedesco) il saggio polemico Cos'è la sociologia? Da questo
momento l'opera di Elias conosce una stagione di grande, anche se tardiva fortuna: i
suoi libri sono tradotti in tutte le lingue europee e ristampati in edizioni economiche.
L'attenzione maggiore per la sua opera continua a venire dall'Olanda, dove è invitato
a tenere corsi e conferenze, grazie ad un gruppo di docenti dell'università di
Amsterdam che si richiama al suo metodo.
1970-75 - è invitato da molte università tedesche (Costanza, Aachen, Bochum,
Bielfeld); soggiorna per quasi cinque anni a Bielfeld, ritornando sempre più
raramente in Inghilterra.
1971 - perde la copia unica del manoscritto, ormai pronto per la stampa, di un saggio
sui rapporti fra i sessi.
1975 - l'Università di Francoforte gli conferisce il titolo e la pensione di professore
emerito.
1977 - ottiene il prestigioso "Premio Adorno" per gli studi di sociologia; l'Università di
Aachen gli dedica una Festschrift per l'ottantesimo compleanno..
1975 - si stabilisce definitivamente ad Amsterdam.
1992 – muore ad Amsterdam all’età di 95 anni.
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04. Storiografia e scienze sociali (vnd.ms