., I -· IO VOLPI{ o - ~· <> ~i: .. <> :-:.._ < ...... _ .Né6EI . ANNl~di ~,.. " ~\ GUERR~ o . ' FONDAZIONE ISTITUTO GRAJ\1SCl BIBLIOTECA NEGLI ANNI DI G JSx 1libriB :a. '.1Lurascbi IDott. 'fTng. m. .Prefazione dell' On. 8a1nog·gia 25 Disegni di « 5enio )) I {"" \ \ MllLA!llO SOCIET A' EDITRICE "A VANTI,, Via S. Damiano ll , 1 (i - 1 91 7 - v "I!{) J:l Poche parole di prefazione e di presentazione. I ·1 l ( Corneto Tarquinia "Tipografia Luigi Dasti,, Questo opuscolo - che hrillanteniente e vivaceniente com1nenta gli avvenimenti agricoli che si sono svolti zn questi ullinii tempi nel Lazio e nelle classiche terre del latifondo - esce in un momento nel quale it proble1na della terra ai contadi.ni s' impone e trionfa in tutta Europa. Potrà il Paese nostro ?Wn sentirne il contraccolpo ? Potranno, i nostri governanti e le nostre classi dir/genti, illudersi ancora su la tradizionale docilità e sul servilisrno quasi connaturale dei nostri lavoratori della terra ?! Se si sono 111..oss i i niugih russi, che solo settanta anni fa erano ancora servi della gleba e un tutt'uno con .CJli attrezzi e con le bestie, non c'è cla disperare per i contadim· nostri. I quali contadini nostri hanno quasi ovunque senttLo il dnvere e compresa l'utilità della 01·ganùzazione; così che, qiwndo potranno arrivare su l'agognata terra, non lo faranno COJne uno stormo di passeri o dz corvi, nia come delle /orze che orclinataniente e nietodicamente sanno mettere in valore il patri1nonio collettiuo che ad 1?0si è affidato, e sanno farlo produrre per sè e per gli altri. Cosi che, si può stare certi, saranno i primi ;essi a riconoscere e la necessità dell'insegnamento professionale e quella della cooperazione e della mu- 4 tualità, e l' aiuto reciproco per il credito, per i lavori, per la proclu;;ionc, la trasforniazione, lo smercio .... 11la, prinia di quel (Jior-nn, quante battaglie, quante lotte, quanti dolori e sacrifici ! Bene lo dice l' aniico e compagno Avv. Giulio Volpi in queste sue note; nelle quali l'aniore infinito per gli umili lavor.J,tori, e la fede intensa per un rniglior domani è solo eguagliata dal sarcasmo p er i tanti vanitosi 01nuncoli che corrono il palio politicn su le spalle rlei 1~urti contadini. Jia se, comr;, 71er tanti inrliJi è dato credere , i contadi;1i si alzeranno in piedi, e, con una scrol· lata d i spalle, 1naruleranno ruizoloni vanitosi, politicanti, faccendieri, str ozzini, succhioni, e sirnile altra genia, oh, come appariranno profetiche le parole dell'arnica Volpi e come si rileverà, in tutta la sua grandezza e nobiltà~ la lunga, tenace, dottissima opera spesa da Lui per liberare la trrra dai suoi sfruttatori e per darla - nel Laz:io e ovunque - a chi t ha smnp1·e lavorata e sempre la lavorerà! ffiA55IffiO 5Affi0<El<8IA. li mi~i ~iù [~~ venti lettori I .. Ringrazio con effusione l'illustre caro amico e compagno On. Mass im o Stimoggia, Direttore dell'importante Ufficio Agr l' U m am ita:ri a di Milano, del le cortesi ed alte parole che - onorandomi - ha voluto premettere alla breve serie di pagi ne elle, stilate a tratti, a q uadri netti e serrati, mi son saltate, nervosamente, fuo ri, sospinte dalla brama ardente di vedere, almeno, l' alba di ttn indirizzo sociale-agricolo profonda mente àiverso, opposto, (che mi sembra maturo) e co ntratte da ll'angoscia e dall'ira nel toccare con mano come pe r un pugno di uomini vecchi, guidati solo dai loro superati inte ressi, si mancasse totalmente ai doveri imprescind ibil i j ell a pubblica economia. E nessuno, di chi sta in alto e può disporre, vidi ordinare, commuoversi troppo anche di fron te alle urgenti, elementari nece ssità che richiedevano, come oggi rich iedono maggiormente, provvedimenti radicali, composti dì fatti e non di ciarle, vacue. Scrissi due anni fa gli articoli che seguono nel giornal e di battaglia " Scintilla ,, di Roberto Marvasi - che gen tilmente li ospitò. Quegii articoli ho voluto raccogliere ora non per vanità - di che mi sento, francamente, spoglio ma per un r~ccrdo e per un ammor~àmen!o, come dirò appresso. E perché la cri tica raggiungesse il fine chiesi alla matita di un valoroso - a " Senio ,, - aiuto potente. Avrei con- 7 6 dotto così, meglio, una battaglia che è assai piì'.1 aspra, piu durét di quella che possa, a primo aspetto, apparire: Si tratta di scuotere i cardini profondi di princip'i secolari che il ~e111po è riuscito a corrodere, ma non ancora ad abbattere! Per 1111 ricordo, dunque, e per un ammonimento. Per un ricorrdo aggiunsi fogli o con foglio: Noi, da tempo, e bene a tem po, levammo il grido, indicammo la via, segnalammo, risolutamente, le cause della deficientissima produz:one granaria in una vasta regione: q'lella del latifondo - come ben direbbe il Samoggia. Potevano i poteri pubblici ascoltare, vedere, agire, allora, se era vero - ed è vero - che le pubbliche cose debbono prevalere - assolutamente - su interessi privati e su intrighi di pochi, rotondi e ben pasciuti parassiti. Nel 1917, nel Marzo-Aprile, la tessera del pane invece - è entrata in azione - com' è annunziato dai quotidiani - ma I' albero sterile dell' intangibile diritto privato di proprietà non si spezza, non si piega, in soccorso della Società che soffre. Si permette che rimanga dritto - nella folta bufera che urla - a sfida, quasi, delle pur mille voci clamanti, reclamanti, protestanti. Per un ammonimento : - A fare intanto, ad agire una buona volta, finalmente, mentre, in Europa, gl' Imperi centrali, ed i Paesi del!' Intesa, e la Santa Russia, hanno rivolto, pur tra il lampo incessante delle batterie ed il crepitar dei fucili, l'opera alla revisione fatale del regime privatistico di proprietà delle terre, classicdmente sordo agli altissimi doveri sociali. Per un ammonimento : - A lavorare, oltre che per il presente, per l'avvenire, che minaccia, che esige, che impone strutture economiche nuove e diverse : La terra non può più appagarsi delle forme arcaiche, ingiuste, sorpassate dalla coscienza, fatta gigante, delle stesse masse contadine, numerose (la metà e più della popolazione d'Italia t ) e direttamente interessate. Esse hanno, ancora una volta ' l salvato coi petti, col molto sangue sparso, il loro Paese, ed hanno acquistato un diritto ancor più saldo e universalmente riconosciuto di fronte a chi nelle retrovie, non volle neanche, con qualche sacrificio, sufficientemente produrre il pane quotidiano. Le brevi ed inquadrate pagine che seguono - dunque - ispirate solo al vero - semplici - aliene da forme e pensieri involuti perchè fossero di facile accesso a tutti e vergate al fine di suscitare forze vive e molteplici o di riscaldarle per risolvere, con tal mezzo (poichè altri mezzi fallirono) lo straziante e pallido problema del latifondo, e con questo - che è un effetto - svellere la causa (il diritto del singolo che sovrasta ancora e comanda a quello - - superiore e poziore - della Società I ) - ho ragione di credere e di sperare che non siano state scritte invano, e non invano abbiano veduto di nuovo, con effetto d'insieme, corredate di note utili, presentate da un cosf autorevole amico della classe contadina, abbellite da indovinati disegni di un artista fine, la luce in veste più completa e gradita. Non è improbabile che a ques~e pagine, raccolte in· sieme nel fecondo sussurro tra loro, suscitatore di speranze e di energie fattrici , sia per dai e - chi scrive - nella continuazione di cosi alti ed interessanti dibattiti - ed in uno spazio di tempo non lungo - non indegne sorelle che aspirino a confondere anch' esse la loro voce vibrante in una voce sola. Ed andrem;no a trattare, perciò, U'.1 po' più a fondo, e seguendo questi storici tempi, generatori di grandiosi eventi sociali, l'aspra materia della produzione e dei consumi legata direttamente ai problemi della terra. Per oggi basti ricordare come, quando, da chi e per quali scopi - di mera conservazione - fu levata - allora - la voce degli approvigionamenti granari del Paese - e ricordare - nel contempo ·· come impostata drittamente da noi, nell'immediato ottobre del 1914, la critica severa, sulla base dei principii di ragione e qi giustizia sociale, essa riuscisse, allora, e più oggi, completamente trionfante. E gli uomini del conservatorismo, parecchi dei qual i il lettore troverà nel contesto del piccolo libro, nell' incalzar della critica e del tempo, che li ha tutti scoperti e rovinati, son diventati larve: Senza seguito e senza importanza,!.Se polcri imbiancati ! Il capitolo col quale si apre la scena rivela subito lo stato della inizia ta battaglia di allora. l capitoli che lo seguono integrano serratamente lo svolgimento di un anno di lotte, d'idee, e di azioni. Chi legge ha quanto basta per comp rendere subito nel succedersi dei quadri - quella che sia veramente la terra della "Provincia Romana,, per la quale milioni di esseri umani lottarono da secoli e lottano ardentemente con rinnovata fiducia e.... di quardo in quando muoiono .... Ed ora, brevi mie pagine, nitide e nervose, andate e lavorate anch e voi ! Che la primavera fio ri ta - pu r nel martirio di tutta una gente e nell'insanguinato universale bagliore delle armi - vi sia splendidamente propizia! I. Un senatore in vetrina GIULIO VOLPI. Ripizzichiamo. dunque, il senatore Cencelli, (1) che si è messo in mostra un 'altra volta, p~r essere ammirato come un nuovo figurino di mode. Non era possibile che l'autunno volgesse all'inverno e le foglie cadessero tutte dopo la strPnua ba.ttaglia sostenuta con la radiante lampada del sole nell'ostate cocente, senza che il mondo dei mortali (r) E' il conte Alberto Cencel!i - Perti. Presidente della Depu.ta~ione Pr?vinciale di Roma, detronizzato ; e, ora, semphce Cons1~!Jere Provinciale, ma e, come " il piccolo padre .. un pezzo 11ncora forte del "t1ttomsmo,, che ha impeciato tutta la ProvinciaRomana. . . . ll Cencelli - Perti deve a Tommaso T1tton1 lo scanno d1. senatore. Prest? gli arriverà per la stessa via, in compagnia, un altro 11npegolato; Consigliere di St~to, e .. .. onoreYole in articulo mortis . Si divertiranno ! ìò non puntasse gli occhi sopra di lui - il condottiero delle falangi conservatrici - come ha amato di farsi orgogliosamente appellare ùa a battere come un « chitet » nella provincia romana: grano, grano un quotiùiano organo romano votato alla creazione delle celebrità per quest'altro anno, grano più che si può, coltivazione estensiva nella provincia roman&. più che si può, lavoro alle popolazioni agricole, il Governo previ- Tutto è buono, nella vita, per farsi largo, per rivestirsi delle dente, munifico, e non iddio, lo vuole, lo esige; grano sui monti, iridescenti penne del pavone, per farsi cre<lere una ~ potenza » nel sui piani, gra~o, terra, grano, e lavoro! Viva il lavoro! Viva gli mondo dei piccoli e dei. .. grul:i. agricoltori ! Ed il senatore ha colto la propizia occasione dell'autunno, della guerra, del grano. E le falde di un depntB.to che ieri invocò sui lavoratori il fucile ed il oannone (1) - Ed ha dato fiato aHe trombe: Ma il governo non pensa che nel1'anno di grazia 1915 la popolazione d'Italia sarà senza paue L. Il baffo destro Tutti gli organi giornalistici: la ~Tribuna>, il «Giornalad'Halia >, il « ~Iessaggero > si misero sotto, come il cacciatore alla lepre, per stupefatta la Camera - si perdono negli svolazzamenti in una giornata autunnale in un paese agreste del collegio, mentre auch 'egli va balbettando , ripetendo come sempre, le parole dolla ~solfa» governativa: grano-grano, lavoro-lavoro, terrat-.:rra .. . macchinalmente, si sa, percltè altro non saprebbe fare e ... forse, non saprebbe dire. rispondere e risol vere il problema piantato con tanta inoppugnabile scaltrezza. Il « senatore > si tirò, per la letizia, il baffo destro ed il solito risolino fece onduleggiare sulle labbra sottili. Vi eran tutti cascati: la stampa, ch'egli cura con tanta.. . cura < stampaccia » settimanale - stampa quotiùiana e Disegno Censurato e il Governo, e con questo tutto il mondo prefottizio, sottoprefettizio da cui si partono gli ord ini per i proconsoli che siedono sugli scanni aindacali e su quelli della Provincia. Anche la Camera dt:l Lavoro di Roma tentennò, ma fu un « tentennam ento» che non andò a fagiolo al «senatore». Dove potesse an- Le Cattedre ambulanti dare a finire, nel semi-errore, la Camera del Lavoro <li Roma, non Una volta saltò in testa al "'senatore» di metter su, per uso aveva pensato l 'emer ito uo mo, che vide il « metodo> suo seriamen- e consumo della provincia romana, le Cattedre ambulanti di agri- te contrastato. coltura, piantabili nei capoluoghi di mandamento. Darò conto, in appres~o, forse, di questo giuùizio. Cosi fu udita nna "';;olfa », la solita «solfa» che dura tutta,·ia (1) L'Onorevole Calisse, deputato del Collegio di Civitavecchia ama dilettar~i spesso con_ s_imili .... giocattoli da regalare, senza parsim~nia, agli operai ed a1 contadini. Un semplice sguardo a quello che ha detto e scritto persuade... abbondant emente. 13 rebbcro a dare la loro opera atU va, spesso feconda ' continuativa , i_og1• ca e ~erena' si lasciauo sba11oLLiilare di qua e di là a ten me . con1erenza e Cosa utile, certa.11H:mtl-l, in un pa<'se nel ~naJe ampio e lilJero fosse stato e fosse il palpito dcl lasoro agricolo, e non co<itrctto e riunioni cli agricoltori _padroni e 8 e1. v1. - c1ie spesso fi111scono . nella - otto pa,.ole entro i limiti de1l'egoismo t irannico-latifonc1ist1. comicità, nel ridicolo, nella inconelndellr.a più desolante. (1) censurate - Anche allora, ricordo, la grande e la piccola st.ampa si died<' a ~ strofeggia,rl" » inni alla grande istituzione. Ed il nome del « srnatore »- che vegliava così sapientemente e preziosamente sui <lcstini della patri a agricola - fu sulla bocca di tutti ... i governanti. Tnttn fa IJroclo - ha pensato però il « senatore". ,, Le po- polazioni agricole devono sapere che anch'io son <1ui , ed esisto, . ecl ,, il poso ùella mia « poteur.a » lleY·esserc inteso anche da1. poveri. . pana della terra, doloranti attraverso fatiche immani e sconosciute: Io sono il Kaiser - volere o volare _ de1la " p rovincia romana Di cattedre di agricoltura ce ne sono nella provincia romana, sperse qaa e là, e, per <Jtrnnto gli sparpagliati direttori si affannino a fare, i risul tati sono stati ... una vera del usione!! Le catted,re amb,u lanti si sono spesso e volentieri, invece, trasformate, sotto la scaltra guida dcl « senatore », in cattellre am- maestrate di ... politica vera e propria cd amministrativa . Vediamo se alcuno ro rnpe le file per contestarmi quesln. verità ! Ebbene, mentre le risultanze di queste Catte<lre ambulanti, per fini originari per cui furono fondate, hanno costretto a <lisperare della continuità della loro vita, sterile e deserta, (2) le tro,·iamo, oggi, all' opera solerte cui dal « senatore» della Deputazione Provinciale - anche PrC>sidcnte (vulgus vuit decipi) - e <lal- 1'ambiente prefettizio e governativo sono state così soll ncitamente chiamate. L a ~sol fa» avrehho mancato, per rompere timpani cornt' una buona musica tedosc<1, acl una battuta solenne. E dove possono, questi poveri diavoli d i direttori, che a1wlc- (r) Ricordiamo soltanto Roccagorca, Caprarola, Vignanello: - gJi ultimi. Per Capraro!:. leg~i il mio opuscolo "Una fJaxina di sa11r;ue,, - illustrato in vendita presso l:t Società. Editrice Avanti: Milano, Via S. Damiano 16. ( ) 2 Tale lng. JJe' iiasco11i pubblic:t nel "Me!,saggero,, 2 Gcnnai0 1917 [i:d. P rov. Romana) che la Pro · · R e cioè: Roma, 2 Cattedrev~n;~~ omana_ ha attual~ente x2 cattedre soltanto Prof. Fracchia. l'a!tra rei CirconJ:;iot~ml~ono <lell Agro romano, diretta dal e rs Frazioni, diretta dal Prof L . i . om~, comprendente ben 26 Comuni none. Civitacastellana, Marin~ o~10nte. - Viterbo, Corn.eto Tarquinia, FrosiVelletri.; - si provvede al mante1;ime1~t~t~~~s;l~~~Ì :al.estnna, Sezze, Tivoli e ed agg.1unge melanconicamente: "Con tale ~o .. v d1 !tutte con L. r40 .mila: "' pendi a1 profess ori ed agli assistenti che so mmta s1 e evono pagare gll sti« pale, mentre ce ne vorrebbero alm . no re per o~m Cattedra pri nei < ed acquistare sementi e concimi pe;ngi;~;'i, prov".'edere !li m~zzi di trasporto, « Dunque pochissimo personale con me~ziu~~~~1~{:~~11~~e ~n1 acdaemgpagnoli. ~ uatt e, per 15 Con l'aiuto della cattedra ambulante, ridotta a un cimitero, senza fondi e senza speranze - come tutto ciò che è emanazione di anche il grano era - governi che non hanno fede mente - musulmana.- destinato a far da brodo per il celebrato senatore. E così Jicenrlo, o meglio coRi pensando, costui, gonfio ed impettito come un generale tedesco, si tira trona :li Palazzo Valentini - spnlfondato nella 1)(1]- circondato da valletti e... da consi- glieri provinciali che a lui s'inchinano come a Carlo V Imperatore - l'altro baffo, quello sinistro, - e sorride sottilmente mentre la destra compone le lenti in una. rigida linea verticale. Ecco un uomo al quale la guerra ha portato fortuna, e la sventura è di valido aiuto nella scala ascendentale della vita, :fincliè, Come realmente si sia impostato ufficialmente il problema, quel che si sia realmeate detto e fatto, e come si raggiungerà, per6, non si& meglio conosciuto . 0 , •• non sj raggiungerà, il fine proposto, mi permetterò dirlo, con la Il ragno nel buco Dunque stavamo parlando del grano, della maggiore estensione aoliLa assoluta apriresso . libertà di linguaggio e di apprezza.mento, in di coltiva:riione, dei metodi escogitati ufficialmente per avere nella Si trarrà, cosi, la persuazione profonda che se il grano del go- Provincia romana una maggiore produzione, dei provvedimenti tratti verno è stato, nè più nè meno, che una bella pensata, e nient'altro, fuori o da trarsi dal governo, e del movimento che artificiosamente capace di aver soddisfatto e soddisfare gl' i11tin ti vanesii del < glo- si è tentato di promuovere per raggiungere il fine: la salvazione del riosus miles » di Ovidio - genere umano, di cui c' è tanto bisogno, maggior bisogno in questi in tempi propizii, fu ed è nient'altro che una turlupinatura gover- giomi in cui la guerra sembra portarselo vi~ . E va bene. e giunta, tenuto in nessuna consi~erazione. H Govern~ ha s~mpre negato a i professori d1 Cattedre Ambulanti non solo il passagg10 gratmto sulle proprie < ferrovie ma neppure la riduzione militare come hanno gli impiegati dello Stato. e Questo ' esempio. fa s i c~e" all'infuori della Civi ta C~stellana, tu~te le altre e ferrovie e tramv1e locali s1 sono sempre nfiutate d1 . accordare a1 professori < delle Cattedre Ambul anti d' Agricoltura la benchè minima facilitazione dichia< rand o che n on ne vedevano l' utilità I> li nostro articolo è del 22 Ottobre 1914. Come si dimostra, la calunnia è la no stra arma. In quanto alla utilità della esistenza delle Cattedre Ambulanti e dei loro Direttori ci pare ingenuo ciò che scrive il Bern asconi. Ma tutto questo armamentario servi e serve, eccellentemente. non per l'agricoltura, della quale. in Italia. chi se ne ... infischia? ma per la signora politica. A fianco del Sottoprefetto e del Sindaco c'è (o ci dovrebbe essere) il Professore della Cattedra Ambulante pe r < uccellare >, elettoralmente, a tempo, i contadi ni, i quali, però non sono più quelli cdel mèdecùi ma/g,-è lui > di.. secolare memoria ! < il < senatore» Alberto Cencelli Perti _ nativa attraverso la maschera del provvedimento sociale solerte ed umanitario : infeconda ed infelice, ridicola ed insufficiente a dare ristoro alle urgenti necessita alle quali andremo davvero incontro nell' anno che viene, Tutta questa gente scherza ed avrà scherzato col fuoco , ma non avrà. tratto, per via di tanta apparente opera officiale, un ra gno d:d buco. E lo dimostrerò. 17 f I I. E' la lettera del conte-senatore - Il Kaiser agricolo coltura elle occorre superarn con il concorso >olenteroso di tutti tornato dalla villeggiatura - il piti rapidamente pos:>ihile data !"imminenza della stagione propizia e alle semine. quella che avverte il pericolo che corre la patria nell 'auno vcntui o ed indica ai voral'i speculatori della terra che, in va1:io grado, pulln- «L'azione da svolgere' è d'incoraggiamento perchè gli agricol- lano, com e appollaiati su una scala, nella Provincia romana, il va- tori non si lascino sopraffare dallo tri:>.ti conrlizi0ni del momento, st• campo da sfruttare. di perstwsione e propaganda per('h('. consci del loro dovere con- Siamo al 31 agosto, e la stampa si dà moto. Diavolo! tribuiscano con tutte le loro forr.e al sostentamento del paese. ., I Scrive, dun que: come dal Palazzo d'inverno lo czar di tutte le R' ssie, il Kaiser agricolo: Sontitelo! «Urgente è il bisogno tli contribuire a provvedere, nel più largo modo possibile, all'alimentazione del paese e specialmcute alla intensificazione ed estensione della coltura granaria. «Si tratta d'un pro,Tvcdimento affi dato o.I patriotLismo degli agricoltori non disgiunto dal loro materiale interesse. Speciali circostanze !iOSSono intralciare questa intensificazione ed estensione d1 «A questo intento il presi dente della Deputazione ha, indetto una riunione per d6menica 6 settcmhre alle ore 10 ant, nel palazzo provinciale, , d ha invitato ad interven irvi anche i rappresentanti della stampa. « Ed ha additato così il programma di quello che si do- vrebbe fare: .: a) autorizzare e sollecitare le amministrazioni dei comuni, delle 18 19 università agrarie e clell ' Opcrc pie della provincia a concodoro la cavalli e ... muli, che sono in cima maggiore estensione possibil<' cli terreni da colth·arsi a grano nolla prossima stagione invernale', motlif'Lrando il solito turno di rotazione, destinando in parte a i:;emina gli appezr.amenti che dovrebbero essere tenuti a pascolo, e accorc1anc1o agevolazioni agli afl1ttnari perché non ostacolino tali inno·rnzioni: . voi-Itri pensieri' ma anche di <1ualclte migliaio di esseri u111ani cni · , m grazia solenne, 0 per una volta tan to, foste cl1iarnati .. l · "' arg1re, con degnazione, la \ita. ii. i che crediate ti·i c10 ·' f are aggiunge l'ineffabile x(•ualon• iicl .,.Qtlf> programma., 8em pre - però - souimessamento « b) Esortare le amminiRtrazioni dei comuni ad iAtiLnire, dove La Psicologia delle belve non esistano, le annone commiali o monti frumentari, i quali di legge, ed accordando agevolazioni Mi Il pubblico lesse la solennissima epistola indirizzata alle .,,,u "''- t'1, e restò di stucco o ... sale clic sia . e) Invitare le stesse amministrazioni di cui sopra a fare Come! Se i Sardanapali <lella Pro•·incia romana - inviolabili come un monarca ed intangibili co111e !:orna ca1>italo, ecc. esten- ope1·a di persuasione presso i proprietari di te1·reni, perchè age- dendo la superficie del le l oro t erro ( clio si perdono nei vasti oriz- volino l'allargamento della coltura dei cereaU e delle legiiminose da seme, auto1'izzando gli eventuali affittuari a derogare almeno zonti) per la maggior rompiturn e per Ja seminarrionc del grano e o (l ei cerea] i in genere avesF>ero ric<t\'ato una forte quantità di questi in parte ai prestabiliti turni rii rotazione agraria». e visto, così, hallonzolare in maggior copia, sul tavolo e dentro i ben abbiano facoltà di concedere agli agricoltori le necessarie SC'monl i, garantenc1osi nei moc1i pagamenti: « Il linguaggio è molto chiaro ed esplicito: Avanti, dunque, signori proprietari patrioti , chè quest'altro anno c'è da fare, in nome sempre della diletta patria nostra cagna per noi - una continua vera cne. quattrini a palate col grano che in maggiore quan- tità v i verrà 19rodotto dagli schiavi - irredenti - prietà privata. ùice il Kaiser - costerà di più perchè ve ne sarù restava m comprensibile l'appello « patriot.tico » lanciato con t anta prosopopea e con tanto solenne calore dal cont.e-senaLoi·e. di· s E T · . ommaso Tittoni . ~fa bisogna pur conQscere la speciale psicologia di codesti Sar- della terra che la divina provvidenza creò per comodo del Racro diritto di pro- Il grano - custoùiti forzieri, più facilmente, i biglietti da mille _ danapali della P rovincia romana, tacca0rrui come un avaro, piecoli ili cervello e di iniziativa, so1·1·egaci••, ' i: . f ra e1·1 l oro e formanti una ~ "1- 1 elevata f)iramide nmana , la cm· ·nase è. composta della sventura ' maggiore bisogn o, e vo i, causa diretta e prima del laLifondo incolto della fatica, degli stracci, delle moìLitudini innumeri che, scavando e pulsante di febbre omicida, riceverete il gi usto compenso di tanta la terra pel grano, scavano, spesso, per se, nella rapida vecchiaia che le patriottica fatica, poichè vi sarete scomodati. Per una ,.-olta tanto - in- colpisce 0 nelle strettoie della infinita miseria, la fossa della morte. Effetto di tale uarbarn. fatti - avrete commosF>o l'elettri<'O filo telegrafico, o avrete fatto battere pi;icolo~ia, la grave voce sul cavo di un telefono, e vi sarete ricordati, così, che che non vede una spanna al di hì del I ' universo mondo è popolato non soltanto di vacche e pecore e - gretta, chiusa, egoistica, naso - lungo 0 corto, fu ed è l'agro romano e le terre della Provincia, nude, brulle ., ignava gonte, gente stanca, dunque, per sangue che non rifluisco pii1 upidamonte, sprofondata pesantemente nel dondolamento dell'ozio e del facile, non fastidioso, acqnisto del denaro : Un contratto di affitto di erbe - contese, litigate - basta allo scopo della loro tranquillità più ... orizzontale. E l' amministrazione, così, P semplice, e gratta.capi non ve ne sono . La Società, gli altri, provvedano in altro modo alle loro necessità ! E contro costoro la legge non ha armi, la patria non ha leggi, ove domina, per larghissime zone, solo l'ani ma.lo, e, primo fra tutti la pecora, reg ina dei pascoii. (1) Sfogliai 'il bel libro di Arnaldo Cervesato - « Latina toll us-» e riflettei eh' egli, che le :me magiche visioni fotografiche, con tanta finezza riprodotte ( uua \era mera>iglia) molto dovevano alla psicologia dei misantropi dominatori delle nostre terre _ vaste feconde naturalmente <]nasi sernp!·e, toccanti i lontani orizzonti, ma lasciate comodamente, tra1qnillaroente a sodo, in atteggiamento ed una guerra di alta utilit;\ sociale, pubblica, non è possibile. Che dico ~ Non elevo farsi. In cima ai capelli dcl Governo e ùoi Prefetti non v'ha che un chioùo, fisso, inamo\ibile: Questo: tli sfida. contro il goMre umano. Ri 0 ordo l'attacco che dovette muo1·er loro anche nn papa energico _ Pio VII - Quattro righe Censurate per costringerli al movimento, all'azione, al fine di provvedere alle esigenze granifere di Roma e comarca. (i) La Società per la confezion• ed esport~zi on~ del_ formaggi? p_ecorino,. sedente in Roma - che dà e dette rivoletti d'oro a1 suoi_ s oci, mercant~ d1 sterminate mandre d4,i:>ecore - è il prodotto conseguente, ~enumo, e speculativo dello s tato di incoltura in cui son mantenu_te le terre, e. ciò a danno gra v1ss11no del ta feconda e buona ag1icoltura granifera e ce_reallfer_a. Mancando gran parte _della le è logico che il grano ed i surrogati, frutti della terra e della sapienza i~:nico-agricola , salgano a prezzi di mercato da ... _non temere concorrenza I E mentre il formaggio - protetto· non nba_ssa affatto, 11 co~to del pane cresce rossinianamente, e quello de.Ha lana s1 tnphca e ql'1adruphca. Come dimostra il presente gravissimo momento sociale. La chiave di volta a rovescio E' meraviglioso e sintomatico l'ultimo comma del programma cencelliano. Quest' uomo conosce se stesilo (è. un propr ietario <li terre anthelui) (1) e conosco i suoi polli, i suo i am ici di veutnra. L e amministrazioni comuna li , duuq ue, deubono in vitare pro - prietari a concedere teneni per la sern iua. Il mezzo (la chiave di volta) deve essere la persuasion e, la ragioneYolezza; il patrioU i- smo e l'interesse saranno l'altra ch iave atta a volgere l'az ione e ... la coscienza dei propr ietar i. Una bella comedia ! Gran o si, molto grano è desillerabile perchè è assolntame11 te necessario, ma la terra non è toccabile come se fosse lastr icata di tizzoni ardenti. Una bella comedia, anzi una bella farsa! La contra ddizione è in t ermi ni. I proprietari nGn devono essere disturbati. I propr ietari col ti- verauno o non coltiveranno la terra; la lasceranno squarciare e 8eminare, o ciò n on fa ranno, ma essi devono esser lasciati liberamen te in pace. lentini (Prefettura) il 6 dcl trascorso mese di settembre. Ma intanto I o per curiosità, o per viltà, o per .. . creùulità fenomenale vediamo un affollamento di furbi matricolati e ùi ingenui che corrono, si I' sospingono, si urtauo, gomito a gomito, come a raccoglier tesori. Folla varia ùi latifouùisti, di affiltnari, di sindaci, di presidenti di In un altr o paese, ovo esistessero dei responsabili al governo, università agrarie, di direttori di cattellre ambulanti, di consiglieri un u omo cli questa r isma, che prenlle così bellamente in p;iro tutt.i comunali, provinciali, ecc. ecc. Folla varia che vuol sentire corno qua.nt i, sarebbe stato a ndrà a finire questa bella faccenda. internaLO in una torre, ed il pubblico, prima , l'avrebbe fischiato a perdifiato. Quante delusioni, per alcuni, poco dopo! Credevano cho il mon- Qui , in mezzo a tant i figli d i prP-ti, invece, è ;evato alle stelle . llo cambiasse nel volger di ... due ore! L a lettera partorisce effetti mirabolanti. i{ess uno crede agli effetti di un a r iunione che ebbe luog-o governo conset' \7 al;ore vep;lia11 te - in una vasta sala <il. i Palazzo Ya Il Comizio Ed il comizio, - la discussione solennf:lmente in- comincia. Presiede - Ha terre a Corchiano, a Fabbrica di Roma. in Sabina . A Fabbrica di Roma spadroneggia; quatfro parole censurate In Sabina; A Magliano Sabino, a suo tempo, fu discretamente domato:creata una Lega di proprietari (57), tentò di resiste~e contro u:i . ~lorioso sciopero di 4000 contadini scoppiato per ottenere una. p1u umana .d1v1s10ne d.el grnnturco. Lo sc10pero durò quasi due mesi; fu violento, e fir:i1 con una v1ttonachefece eco in tutta I talia. Segui alcun tempo dopo quello d1 Parma, memorah1le. Un episodio f u questo : L'arresto di quasi tutti i componenti il Comitato. Un' altro episodio fu l a fuga del conte-senator~ per l e ripide balze di Maglian Sabino, ov'è ricordat o bene e .. . meglio conosciuto.,, ( 1) pardon - non potendo il Kaiser - il Vice-presidente del consiglio P rovinciale. Ila la barbetta a punta etl è ben azzimato di fronte ad un pub blico così numeroso e rispettabile, e dice come si fa semprf>o - stilisticamente - e dello scopo della riunione nella quale si de- ciderannn, con l 'orùine 1lel giO'l.·no semplice e pacato che L1Cmc ui aili uomo clic ha saputo strappare il velo al la Verità eh' è apparsa tasca già bello e fatto e ... concordato all'Qmbra, i destini d'Italia - lllHla e sfolgorante di bellezza. ;\Ton è cosa facile fn•nare il vivo entusiasmo che, com e un'onda per chi ci vuol credere. Vedo anche l 'avv. Pozzi il quale s ta maturando un bel disconìO, sonero e rotondo, in cos'i propizia occasione. Il rifornli:>mo si deve so1rnra, coJ1tinua a vibrare in cossante 111ente. ~fa il Prei:lidente corre suliito ai ripari. allenare ed a ffermare, come sta facendo, toccando certi tasti con mol- Piano un poco, egli di ce, piano un poco ... to accorgimento, nella austera &ula pianterrena ùel Consiglio pro- E dice e s i dilun ga su l'OSe sagge. Essere prudenti è sempre un gran beue quando si deuha andar diritt i a colpire il sacro tem- vincia.le! I.e.tanto con una lunga carta arrotolata che va a mano a 111b.no s'\ olgendo parla uu. .. professorone. E' il Direttore della cattedra ambulante di Roma, Lotri0nt,e, il quale, se non dovesse andar pio entro il quale è r acchiusa 1' arca dei diritti personalistici dei parassiti laziali. Pi:rno un poco ... e... piano pia,no, con un po' di chiacchieretta d'accordo sempre col... ]{cdser, saprehhe farn meno miigre figure. il i qualche altro, dopo un discorso :\la la compagnia forzata lo ro,·ina. piace tanto a l Cer ibclli, e divaga ndo lUconosce - e mette iu ftla - uu'infi.nita sequela di diflicoltà che saranno da superare per ... seminare! S' incomincia bene! Ma la n ota g iusta ed it;1dovinata è fatta squillare cla Paolo Or- pacifista dcll' avv. Pozzi, d1e 1111 po' qn:a, ed un po' J;ì, con qualche dose omeopatica cli erba trastu llii,, con quakbe promessa lusinglliora del co mm, Lm;ignoli \clie dict> di 11on capirci molto in queste cose) si v iene a presentare questo ins ulso o fahio ordine del giorno: lando, assessore com unalo 11i Roma, un vero intenditore, pieno di esperienza pratica di cose agricole. Eg!i dice cù.iaramento ed eloquentemente come il problema attorno al q nale, con vane clliacch iere, si sta tanto bizantineggiando, deve essere a ffrontato se si viwl risolvere davvero, s1•riarnc11te. E grida alto e forte, in mezzo alla commoziouc solen ne <li tre quarti dell'a ssemulea, che si r ende necessaria la emanazione di un DEORE1'0- LEGGE che costringa i proprietari a seminare le terre ed, altrimenti, aiitorizzi le popolazioni a coltivarle direttamente, in loro vece, e senza tanti consensi. E ' la nota giusta - diceva. L'assemql ea scatta in un app lauso solennissimo, che non finisce più. Tutti battono le mani, tutti approvano, tutti si fanno aLtorno « L'assemblea, affermata la necessità <lolla estensione e i ella intensificazione della produzione del grano, facendo voti (abi!) per- 26 chè proprietari , affittuari, opera i tutti si prestlt10 :i 1 conseguimen- to di questo nobilissimo scopo, dà ma ndato ad un comitato centralo da nominarsi dal Presidente della Deputazione Provinciale, cli avvisare ai rner,zi piÌl solleriti e pratici per raggiungerlo, tenuto conto , se del caso, dei suggerimenti espressi durante la discussione ». Un'altra inftlata cli chiacchiere, dunque, che se l 'è portata via subito il vento. . I E la folla se ne -va a testa bassa. La turlupinatura non poteva esser più solennee .. memorabile III. Una grave dichiarazione Il ... comizio a Palazzo Yalentini dcl 6 settembre aprì le ... dighe ai fiumi <lell'eloq~enr,a tecnica. Fn la volta dei periti dell'arte agricola . In Ital ia le cose si fanno sempre così: si delibera prima, si di- scnte <1'>po. Ma come poteva l'appello del Kaiser della Provincia r11mana soffrir genda - ritardo~ Narrano le istorie - e pare non sien leg- che quell'altro Kaiser, quel~o di Germania, si comporti spesso nello stesso modo: l'ordine è legge e fulmine di celerità. Donde, però, spropositi, talvolta,che non hanno gli eguali . Può tlarsi che, qua e là, saremo pel' ricordare l'opera più precisa di alcuno dei tecnici, ma non possiamo oggi lasciar passare una did1iarar,ione di grave - Corneto Tarquinia., del professore della Cattedra ambulante Veroueai Ernesto, a tre giorni ua di distanza da quello in cui venne votato, in appe- Prefettura, il 29 famoso ordine del giorno. « - E della impottante riunione tcJrnta a Palazzo Valeutini 6 corrente quale impressione 11a riport11bo'? sta del - <.( tlon1audò il pubblici- Jl essaggero »1'11 settembre. La patrinLtica idl':t - ambulante - rispose il professore della cattedra del valoroso e fattivo Cencclli l1a ri.:;entito, o 11011120- te\"a a meno, gli effot.ti dl'lla raccapriccièlule clisgrazia che ha colpito l'illustre uomo. ~ . - - ~ Ciò che però è stato maggiormente notato fu che la tendenza dei «tre qnarti » dei presenti all'assemlilea era (se messa in vota- Quel che s ia, qual valore a.libia. ora, l'ordino del giorno che fu, zione) disposta a votare in favore dell'ordine <lel giorno presen- poi, con mille sforzi ed altrettanti ripieghi, gesniticameute fatto vo- tato dal prof. Orlando, ordine del giorno che faceva voti perchè tare, noi oggi possiamo cou sicura coscienza sapere dopo le dichiara- lo Stato agisse 1·adù:n lmente, a mezzo di 1·eali decreti, sulle clau- zioni di un uomo che non fu mai o non è corto di parte nol!ltral Turlupinare è il verbo molto noto alla borghesia italiana sole cost·r ittive degli attuali cont?·att'i di affitto d·i te1Te>. Il profossore Orlando, veramente, non limitò il suo dire a c:ln.nsole co.strittive degli aLtuali contratti di affìtLo di terro, - otto pctrole censurate - come disse il L ' erba trastulla dsll a propri età p ri vata Veronesi, ma richiese esplicitamente l' inten'ento dell'autorità sta- Ho continuato a spigolare intorno al pnnlo tanto importante. tale, con decreti-leggi, contro la ine11zia, il malvolere e la delittuosa indifferenza <lei rotond i latifondisti della Provincia romana. L'iogeguer Castellani Tito è uu perito che trovo dappertutto, ~fa' spogliata dei soliti fn>nzol i di convenienza di codesti dipendenti direttori d; cattedre ambulanti - Scientomeute turlupinare! che descrivemmo a sufficienza - 111 molti;;sirni pa.e;;i della Provincia romana ch'egli conosce un po' pitt e un po' meglio che teoricamente: ta'!ta la terra come un buon t1el Veronesi intorno ai manifesti sentimenti del- medico l:-t>;terelibe il polso di un malato, e da.Ila terra, col consiglio l 'assem hlea dei radunati al Palazzo dell a P refettura di Roma è pre- e con l'esperienza f1i airuono qt.a.ranta anni, tenta di trarre ener- ziosa e profon da mente impressionante. gie feconde. la dichiarazione Tre quarti clei presenti avrebbero votato l'ordine del giorno del professor Orlauào . Ossia l'assemblea riteneva assolutamente necessario un « decreto-legge » che « costringesse '> i proprietari a dare le terre por la semina del grano. Tutto ciò, dunque, non si è voluto «di proposito» fare dall'autorità in sottorùino, presento quel giorno, e da quella diretti va, di governo. Molto amato, molto stimato. « J<'a veramente meraviglia - disse egli - elle le classi diri- genti si accorgano oggi, nel pericolo cli ventura carestia, della grave questione agraria romana cli<' sino a ieri si è trattata con l'erba trastulla di chiacchiere, mentre è nell'interc~.;e di tutti che sia ri- solta secondo le antiche leggi che hanno governat0 da secoli tale 31 30 questione, I)el, lo qnali si darebbe lavoro ad un milione di persone nella sola provincia romana, rrcanr1o ."L'.Tande vantag~io a loro cd « Questo fu vos~ibile nei secoli scorsi appunto perchè, come vi ùi crvo, la proprietà terriera nella provincia romana non è quale s'intende alla, pubblica ricchezza. « Si è avuto paura '11· offendere l'i stiCuto <lella, proprietà facon- 01' e csiflte lavoro accumulatC\ nei <·ampi che trasformando la maccl1ina tena con lavoro e capitale l 'obl1liga a dare di più. · la coltura intensiva. dim 'nt.ido obbligo ai proprietari c1i eseguire « Qui si è a<'caparrata la terra, se ne gode ciò che naturalmen- · t'a clel latifon<lo non ha cando che in provincia romana 1a propnc te produce senza capitali o lavori di lrasforlllazione, e quindi manca avuto mai il carattere della proprietà quale s'intende oggi e quale il requisito pri nei pale a gi ustitìcare la propriet:ì, quale deve difen- si intendeva nel diritto sociale . Tanto vero che i papi, i quali pitl. Yolte si trovarono, come oggi ci troviamo, di fronte al pericolo di carestia, poterono facoltizzare « chiunque volesse mettere in coltivazione le tenuto incolto a po torne coltivare un terzo all'anno senza pagare corrisposta al proprietario laico o religioso che fosso ». derlé!. la società umana. « Se nel regime della proprietà latifon<lista iù provincia romana non ci si spoglia dei pregiudizi e non ~i ritorna alle leggi quali fu1ono date dalla sapienza ed esperi~nr.a dcl passato, nulla di pratico si potrà coucluclere, e le speranze fondate ùa ta11 te brave persone sulla arrendevolezza dei latifonrlisti saranno una nuova delusione. « E' la stessa questione che ogni anno fanno le p'.lpolazioui cfol Lazio, che ormai da un ventennio si agitano, inn,dono terre e finiscono sfiduciate con l'emigrare, mentre le classi dirigenti si limitano a buone parole, a rnan<lare la truppa, a fare processi ed intanto la provincia romana resta sempre più squallida e des~rta ». E chiude l'iug. Castellani con l'invocare risl)lutamente l'applicazione delle leggi speciali enunciate che, in altre l ~ro formare il substrato - parole, doneb- logico, giuridico, necessario - di un puc:,;o ed energico decreto-legge. ~ Salus pubblica suprl'ma !ex'. » Ma... tempo perso e fiato sprecato se ancora oggi vediamo con tanto accanimento perseguire nn metodo che è l' opposto cisamente - « Tali disposizioni si trovano sancite Mila Bolla di Sisto IV cli quello chiaro e logico, solo idoneo a raggi un- gere il fine della maggiore sen'!ibile produzione gra:iaria nella nost:·;t del 18 marzo 1476 ' di Giulio II ' di Leone X con le patenti 26 marzo 151 !) , d1. Clcmcn t e VII del 20 febbraio 1523, e confermate di rebbe cli raggiungere con slancio e con seutilllento di hene tempo in tempo e giammai· revocate, tanto che anche oggi potrnb- solidarietà umana! bero essere applicate. pre- provincia . Fine che la classe lff<'letaria cont:ldina1 se lib1na, garantiinte11a 32 33 E la terra, sotto la ben acuminata punta ùella vanga latina, tezza ilel suo seggio, 11 co mpito così « 11pontaneam11nte» affidatogli ! sprizzerebbe faville! Chi abbia cervello sarebbe indotto a pensare che anche i rap- Le... belve nel comitato d;rettlvo Ma il « Kaiser agricolo » - questo piccolo uomo, pieno di ven- to come tutti i suoi pari che prima di lui fecero tlolla provincia romana un duro proconso la t o - tiene in pugno, come Giove, i de stini cli questa misera torra, vast o Campo alla sfrenata ambiziouo. presentanti della classe agricola delle centinaia di Comuni di cui si intesse la Provincia ronrnna foAsero Atati chiamati a far parte del Com itato centrale. Illusione. Il Comitato centrale avrebbe dovuto rappresentare la mente pensante e direttiva nella risoluzione pratica ed efficace del grave problema. Avrebbe dovuto rappresent.are, perciò, la. mente <contraria» ai nemici delle collettività agricole. Però chi ha il potere governa, ed oggi governano la provincia romana, insiem\J ad Alberto Cencclli - udite! - il principe Ludovico Altieri, (1) il marchese Benedetto Guglielmi (2) cd il principe Fabrir.io Colonna. D' Avella, (3) con il solito qualche professore di cattedra ambulante e qualche deputato e consigl iere provinciale che .... integrano a meraviglia, come droga saporosa, la piccante vh-ancla ! Bel comitato! Dunque l 'opera di questi emeriti principi e marchesi latifondisti dovrà essere - e sarà - quella d ' imprimere non un vigoroso movimento di avanzata sulle ampie distese di terre che beatificano gìi ozi cru. , (1) se già non è cominciata... l& ruiMa anche egli ruinera, na nello ste Jf\O. Consiglio provincial e, ove l a su a tronfia autori tìt è , .geu "ta . Sar-'1 la fine di un grosso equivoco e le batt.aglie acma.1 (11 e ' doli dei uullafacienti del Lazio, ma quella di frenare, di arrestare coloro che troppo sul serio avessero accolto, o accogliessero l 'a.ppello dell' insignu tie:i:.atore! Coltivare e seminare sarà bene dirlo a proclamarlo anche a voce mediocremente alta ed anche sui giornali. Cosi starà bene quisteranno in chiarezza anche là dentro. Dunque volevamo dire che il Kaiser Alberto, gravato, col famoso e ricordato ord .1ne del giornrJ, del ponùo della 1celta del Co» assolse, dall' al· mitato centrale e tliretti \'O « pro cultura grauaria . :~bolato,come dicemmo, dalla ru re della Provincia, ma ... tenta (1)_ E . P ora con l'aiuto di dio e del diavolo. anc arramp1cars1 (1) Feudatario di Oriolo Romano e Vej.'.l.no. (2) Feudatario di Civitavecchia. M.ont.'.l.lto di Castro, 11\onteromano, ecc. Pe- co re e vacche sono l:l su1 specialità, e il latifondo lo accarezza come il più caro amico. (.i) Feudatario di Paliano. del quale è Duca per ragione filata della battaglia di Lepanto: è senatore anche lui, ed i contadini delle sue campagne san no quale ferula si agiti nelle sue mani. Ebbe l'audacia, una volta. di strvirsi della sua qualità di Senatore per sostenere al Senàto la libertà delle sue terre dal diritto civico di pascolo esercitatovi per secoli ininterrottamente dagli abitanti d1 Paliano. E ciò mentre si dibatteva la causa civile fra lui stesso e gioi agricoltori-boattieri e non boattieri del luogo I 35 a.nche la propria salute «patriottica:.. ~[a farlo, ma operare davvero, ma anelare, ma irroC'.lpere co n gli istrument i del lavoro sulle feraci piane disperata difesa della sua. incommensurabile proprietà con estremo che a'\pettano ed an!'la no di gioia quando imminenti sono le operazioni ardore, giustifica.bile solo col desiderio di riparare al... tempo perduto! Quello che costvro abbiano fatto per salvare la. povera nostra umanità sofferente, preparandolo, a loro, <l ire un abbondante raccolto per l 'anno di grazia 1915 e seguenti è prezzo dell'opera dirlo senza veli nelle prossime pubblicaz:ioni . Il popolo d'Italia deve sa.pere il nome e cognome e l'opera di coloro che, ricoperti della facile maschera della patria., traggono questa, invece, sull'orlo di un baratro profondo (l ). (1) Quanto fossimo veraci profeti è facile constatarlo con i·tempi che corrono! feconde non dev'essere mai: Che co1Ja presenteremmo , dopo, ali 'estro poetico ed al genio art istico degli stranieri se la terra, anzicbè verde e riposata, tutta uguale a se ste@sa, ed illuminata dalla fiamma di un bel sole cadente mino - fosse nera e... raggiante su di un gregge in cam- commossa come... una tomba recente- me:ate aperta' Questo non dev'esser mai! E fu così ehe sotto la. bacchetta. del coru&ndo di Alberto Ceoeelli vedemmo raccolti in corumovente Comitato « anohe > il signor Altieri, principe degli ex feudi di Oriolo Roma.no e Vejano. « aaehe > il principe Colonna D. Fabrizio, celebrato per le glorie di Pali&no, «anche:. il marchese Guglielmi Benedetto il quale, ra- dunate le sue idee repubblico-soci&li di un giorno in un sacco, come - dicono - facesse Sa,n Francesco di Sales con le sue peccata, prima di entrare .ael t.mpio, e li:ittatele tutte a fiuDte, si è dato alla. 37 laquale, com'è notorio, nella risoluzione del gravissimo problema della più larga produzione del granò non ha voluto, pur sa.poudone le fa.La.li conseguenze (nell 'anno che viene avremo un'a88illante carestia di pane ! ) affrontarne la soluzione come la logica più ruodcsta e come la chiara visione delle cose, balzante al cervello più normale, suggeriva. E questo per non turbare i pacifici sogni dei protervi proprietari della terra alla quale fu e continua ad essere imposto J pare incredibile - il < bavagl'io ~ perchè non produca. Mentre del 'I grave problema pretende di cianciare in mezzo al pubblico grosso che, IV indignato. non si leva e n~n caccia liberamente - finirla una buona volta - per nei fianchi della terra l'arma trionfale del lavoro. Libe1·amente ed a viva forza. Il Kaiser.... retrocesso Prevedemmo la disgrazia. I quotidiani ci hanno annunziato che il Kaiser Alberto si è ... spontaneamente dimesso e si è allontanato dalla Presidenza della Deputazione Provinciale di Roma - ove tanti fiori di bene ebbe a 11par- ( gere a piene mani (lo sanno gl'infermieri del manicomio di Roma, specialmente!) nonostante le insiatenze dei maggiori uomini contrariamente favorevoli al suo trapass~ a semplice ...... caporale. Non insistiamo nel segnalare t11.l fatto, che certamonte passerà .. alla storia. Questo nostro candido foglio di battaglia non impugna invano le armi lucido che non conoscono corazze Benedetti. Esso mira a. finalità che si adergono risolutamente ad sidera. Se il Cancelli è caduto per « ragioni di famiglia » come eufemisticamente e pietosamente fu scritto nei quotidiani, esso cun Linua ad eese:e, però, l'eroponente più ve.ro e maggiore di una borghesia Nessuno ha il diritto di uccidere. E qui i proprietari noil coltivando, impedendo di coltivare ' anzi, non cedendo alla ragione ed alle eccezionali necessità, uccidono per fame. Contro il Cencelli, dunque, e con lui contro quanti furono e sono la. espressione di questo delittuoso indirizzo di coae avremo agio di dimostrare essere a loro eh~ noi pienissima cenoscenza eon tutte le cause e con tutte le con~eguenze - pili che dannose, esiziali al Paeile -continueremo a muover guerra sen.i:a quartiere, nella fiùucia L'ordine del giorno fu presentat• da tal cav. Ricci, Presidente che il numero accompagnato dalla forza e dal diritto riesca ad dell'Uni vim~i t:\ Agraria di Corneto T<l.rqui uia., (1) non che e merilo ... imporre una diversa linea di condotta pel bene di tutti. (1) proprietario di le,st.re (terre) e quindi .... disintere11satis11irno. Quantomeno, avremo levato a tempo la voce ammonendo con 11everità, e preparandn, attraverso la scuola - che non erra - della « I sindaci - dice quell'ordine del giorni) - ed i rappre.sen- tanti delle associazioni agrarie del circondario di Civitavecchia riuniti in as"emblea ecc., ecc . eaperienza, il nostro domani. .: Ritf'nendo che per l'aumento della produzione granaria della Un ameno ordine tlet gioraa Di chiacchiere il governo, e per esso i Prefetti di Roma e Pro- ste davvero ! - # < Udite le relazioni del direttore della cattedra di agricoltura, La chiacchiera è il difetto dell'elemento italiano. Tincia, con tutto il meccanismo arcaico ed inconcludente - zona sia indispensabile un valido appoggio di tutte le autorità ; di que- hanno seminato ogni palmo della nostra terra, e continuano spendendo quattrini sterilmente. del rappresentante dell' Anministrazione provinciale e del Sinda<'ato agrario centrale ; < fanno voti percbè ii regio governo intervenga direttamente a favore degli istituti che esercitano il credito agrario nella pro- Trovo un curioso ordine del giorno che con la solita < spon- vincia, disponendo perchè gli enti stessi possano continuare ad taneità > per cui vanno celebrate le autorità ufficiali , venne votato usufruire del credito presso la Banca d'Italia nella misura attuale, a Civitavecchia subito il 10 dicembre u. s. ma purchè questo venga aumentato in corrispondenza della invocata estensione ed in~ens ificazione della coltura gra.naria ». (i) Quanto avessimo rai:ione, nel Novembre 1914, di allarmare a. tempo, do cose esatte, è comprovato, ancora una volta._ ~al c.ont~~uto. d1 questo a confronto con quel.. .. che accade oggi, m cui Min1stn, Gove~no, 0 ~~~~~~tl ~!fettizie Consorzi, Cattedre Ambulanti, si danno la voce nell ec·t rompitu~a della terra e alle semine di gr~no, granturco! patate, tac! ar~ a · cereali di qualsiasi genere e specie, e.... socch1ud~no amf1~oh, ffiv;~c~~ci~ul magnifico spettacolo di popolazioni agricole che s1. avvene ue g 'cine. La <>ignora Proprietà si sgola e protesta mvan.o! tano1 ~:~;~ ~iu~~~fo~t;~el nobilissimo suo ausilio e fa! oggi, le nos_tre untit~ vendette. Nel passato restammo inascoltati; fummo anzi, con le sollte volga d. ic~n u!' f rità, E~itu~:::~~·hè esulato dalle terre, occupate con la violenza (~uvasalt'), il P· d 1 rabiniere che rivedremo, però, dopo la guerra, si ci:rebrum_ ~~~n~~~~~t co~or~ache reggono le ~orti del. proletariato l\gricolo e se Questo s1 1 · à dl.lrre senza le necessarie energie. . asc\frla~~~ndo ha rivelato , durante questi tempi di fuoco.~ di fiam.me, una tem~ b'l 1 esistenza che occorre vincere con risolutezza. Troppi .mt~ress1 - e profondi er . .. · vi si sono abbarbicati attorno e rad1 cat1 dentro. e svanat1 interessi -nto non si è mosso non ha provveduto con lei:gi <li es pro. Il oGo".'erno, re'quisizione mentre pur l'Inghilterra tradizionalista ha in sia anc hmtadi· e, t Pno ' '· d t d proposito le sue magne car e. parte11 n~e ~·o, ~e ~energie n~n saranno mai troppe per risolvere ex imis, una buona cvoelta,ic~lc t p roblema insoluto . . da secoli: Le terre devono essere consegnate , definitivamente alle popolazioni. E fu dato mandato perchè si presentassero ai competenti ministeri qnesti «voti:. al fine di ottenere nei limiti del possibile l'attuazione. Esaminando quest'ordine del giorno vi si riscontra subito una non comune mal izia. I proprietari si son posti scaltramente in salvo ; ed invece di fissa.re gli « obblighi :. sacrosanti della coltivazione hanno bussato splendidamente a qna.ttrini facend6 ressa sugli Istituti, e per essi sullo Stato che, intervenendo, avrebbe dovuto assicurare buona ro pia di moneta sonante, maggiore che negli anni decorsi. Santa ingenuità! Con questi chiari di luna, mentre il denaro, (1) Andato all'aria anche lui ! 4i 40 Sotwprefetto, 11on. Calissg, il marchese Bene-detto Gnglielmi _ toh chi ti ritrovo! - il cav. Francesco Scotti, il prof. Veronesi. I qL1ali, manco a dirlo, avevano creato un Comitatone come per le feste di carnevale, ossia ... per l'allegria! Come le cavallette .... E gli or lini del giorno inYasero come le cavallette i campi dei nostri dissestatissimi C01uuni, prosMimi al fallimento quasi tutti Dappertutto un affannarsi, un girO\'agare, un l uciùare le panche dei treni, con direttori delle cattedre ambulanti, con deputati, minini:~t1 i, <'On~iglieri provinciali, principi, sottoprin<'ipi, ecc. èCC. Parve di assistere allo spettacolo di un inc.endio: i pompieri che rumorosame nte accorrono mentre le fiamme sono alte , svola zzan t'1. E chi ebbe una bella pancetta da mostrare, ed a questa attac_, cato un ciondolino qualunque intese che era giunto il momento propizio della ... salvazione della patria. viene racimolato per l'esigenze militari pressanti e si raspa, perciò, ohe trasandò a destra ed a sinistra, avrebbe dovuto lo Stato sempre i fattori principali ed indispensabili òella vitalità della nazione nei momenti opportuni - aspirar denari - come una pompa . dalle casse della Banca ù' Italia, e dispensarli a.gli Enti richiedenti. Ho sorpreso anche l'on. Yeroni, deputato di Velletri, nel pieno delle sue nuove funzioni, il Consigliere Provinciale e Duca Lan(e della Rovere, eletto in uno dei due .Mandamenti di Viterbo , ed 1·1 pun.· cipe Dcl Drago (tanto nomini.,.) (1) eletto nel mandamento di votanti tutti ed 1'11c1'tant1· a votare, anzi ... Vetralla e Sutri, largamente ~ ImposRibile cosa, dunque, ma tale da dar buon Jiiuoco, pertanto agli stillatori del malizioso ordine del giorno per griùar lontana da loro la responsabilità dei mancati lavori e del mancato raccolto ! E giù, discorsi sopra discorsi. Spcrsso il rappresentante del governo presente alla più o meno feconda eloquenza. sboccante nel solito ordine del giorno. Non fu difficile comprendere il tiro birbone, e fu cosl ché qnesto .Perchè il farsesco consisteva in questo, spessiitsimo: Il pubblico, povero ordine del giorno ebbe a ripassare, molt) pedestremente, e molto .... velocemente nelle ben capaci tasche del cavaliere prel!end' tatore. Ma il giorno dell'approvazione tutte furono presenti le autorità ufficiali inappuntabilmente vr·stite. E leggo, tra i primi, immancabili - rt)orna,E' ~n 11.ltr? P~lncipe-feudatario romano. Possiede gli ex Feudi di Mazzano 1 Su~n, d1 Trevignano di ~orna, l'Abbazia di Monterosi ed ha case in ' orna e pa1azz1. Ma lo stemma è scricchiolante! mol~e d~sesf~?if. parecchi, altri. pare, che poggiano su un sistema di assi non di Rl ,...equa alle corde I diavolo! - il cav. Violardi 1 ; 3. - Richieata di denari allo Stato, o qualche puntata a qualche Banca del luogo, del capoluogo di circondario, di Roma. 4-. - Richiesta di terra al Comune, alla Congregazione di Carità, ecc. 5. - Anticipo di Sf-mi per la sementa. Invariabilmente identico l'ordine del giorrw. Un circolo entro il quale si doveva rigorosamente correre il palio perchè si sapeva che la cosa non avrebbe che clamorosamente divertito. Il tormentoso legittimo desiderio, che aTrebbe risolto sicuraniente il problema. - la. coltura granaria invadente terre diverse ' spazidnte in più larghe zone, sfogante {esuberantt\ di forza e di preso forzatamente per le orecchiù e portato lì, dentro la. sa.la, per ossigeno) su zolle che ebbero. tla tempo, a. riposare sotto le aspre ordine, per invocazione del sindaco che si era rt..ecoma.ndato - come intemperie o sotto il caldo raggio fecondatore del sole - ai santi - ai suoi cittadini che non gli facessero fare brntte figure, rimanere soffooa.to nell'amrio petto della immensa. massa degli agri- taceva disperatamente e tutta quella brava gente, intervenuta a far coltori. bella mostra di sè, com 'era venuta se ne andava. Cioè no: Se n'andava con un'ordine del giorno di meno, e con il grano chi l'aveva visto l'aveva visto! E quest'ordinò del giorno era sempre melanconicamente lo stesso. Gnai a parlare <1iversamente. Erano lì le .... belve e le sotto belve. nella. qualità di amministratori generali delle Eccellentis1ime Case principesche. Sarebbero balzate - queste - in piedi a ... ruggire, aù urlare, a stridere e ... sarebbe finita male. Era li, poi, il Governo nel L'Italia ufficiale, esistente per i ricchi. per i principi o marcheii o conti, latifondisti, si opponeva tenacemente alla voce della ragione e della verità. un pranzo nello stomaco di più. ~la .... doveva Sottoprefot.to circondariale, attor- niato da piu di un' oca ufficiale, impettita cd impalata, pronta a ristabilire come fulmine di guerra l'ordine se turbato, ossia se una testa qualsiasi avesse avuto l'audacia di esprimere il suo libero avviso. Questo l'invariabile ordine del giorno: 1. Intensificazione della coltura granaria. 2. Concimazione dei terreni. Ed il carabiniere era pia.ntat.o alla porta della sa.la bene appunto per questo ! V. ~gneri agronomi, avvocati: - tutto un sapiente stato maggiore. Segue il corteo una canea di medagliettat.i a l Parlamento italiano La "Turluplnelde,, vecchia e... nuova Simoni fu uno scrittore felice quando portò sulle scene la celebrata « Turlupineidc » . G:nanti~co quale sono ammiratori senza confine q 11anto senza... interesse: ali" Camoca già ebbero a dir la loro in contraddizione di però che ;ie gli fosse occorso di trarre il fortunato lavoro dall'abbondante matnia gre.,,za che questo mondo parassitario agricolo-politico-latilondistico ci appresta con tanta indifferente larghezza, senza pudori ' dimentichi del pubblico interesse, solleciti dell'interesse privato, del e senza veli, avrebbe rallegrato lo spirito del pubblico in motlù più duraturo e più solenne . quanto loro dissero in vece, pedino con rauca voce, le popolazion i rurali, ·rnrticosi ~ri nei elettorali ... Sono i g iocondi dep ntati formanti il gruppo laziale. Hanno colori p0Jitici evanescenti, (1) 11 prcfe!,to, pel Governo, attende, solonncm on te . s ulla sommità E non è detto ancora che alcuno non s'ispiri. .. della ~cala, i graditi osp iti, amici da ternpo , conoi;cenze vecchie c1i Il comico prosegue ininterrottamente. tutti i giorni, ecc. Già, q uestà, 6 una caratteristica di tutta la politica italiana. Do io lo spunto - intanto - per ... lo ispirato di domani: - Un corteo composto di principi romani, che tirano la peHe da.lle terre - ex-feud i - ùella provincia romana, avviato per le scale della PrefetLura d i Roma ; - Col pcefetto è presoote la BOlita teoria dogli impiegati nati .. . per obbedire, e, col prt'fetto, la Drpntazione Provinciale: d0mi11a il conto Alberto - impassibile e tecle,;co, nn po' scousola to - iotrin- gente nel pugno le . .. necessità nazionali. l' entourage : ministri, in(1 ) On. B«ccelli Alfredo, in testa; On. Calisse, On. Canevari , On. Zegretti, On. Veroni , On. Carboni, On Guglielmi. 47 ~6 ll prossimo-futuro Simoni (cui auguro ogni fortuna) può trarre da.l quadro qualunque situazione brillante: molte chiaccbiere di ... grano - molta filosofia spicciola per allontanare da sè l' amaro calice d~lle maggiori superfici <la seminare - molte bottiglie e bicchieri per darla. a bere al povero pubblico che fa s~mpre la solita pubblica fìgnra - mQlti canocchiali con le lenti tanano le lande della provincia romana. - che... allon- ed un buon pubblicista della Stefani, p. es., che descriva e colorisca, insieme & 4 - 5 Michetti, la l!!opr&vveniente coltivazione, i grani in erba, le ondeggianti messi che l!!i agita.no nel rigoglio come le verdi onde del m&re - ed una tromba., una lunga. tromba., come quella, caduta. in disuso, dell' Apoc&lisRe, che annunci 1.1.gli estremi confini del globo il trionfale risulta.to delle esperte menti d'Italia gareggianti - diM poco - e coi profondi &bissi del pensiero di Dante e di Leo- n&rdo. All& comedia @ assicurato il più lusinghiero su<'..cesso. E chi tr&tteggia queste rapide linee .... idea.li dichiara. che non vorrà partecipa.re a nessun lucro di. .. autere. Lo regala. Un raggio di luce.. , nera E non mancherà nemmeno il solito rag5.io di luce che raTviverà la scena. Poco male se il raggio di luce, nera. come la pece, illuminerà il principe-senatore Fabrizio Colonna D' Avella, discendente dallo antico duce di Paliano ed amministratore dei beni del minore principe Doria.. Una si$uazione tutta da non pagar niente. Udite! Nel febbraio dell ' anno 19H un p iccol8 popol• di lavoratori - Labico invase e semtno · ' a gran Lurco 20 ruhbia di terra in un t~rre.no, di proprietà della Ca11a principesca ( rna questa nostra Pronneta e tutta. nelle m& · d' . n1 i quedt1 nopoti degl i antichi av venturi eri medioeva li !) non pera.tfermarvi undiritt0, ma per Ro ùdiAfare i bi1mgni della vita. L'amministratore sig, eo lonna D 'A velia nel luglio ottenne una facile sentenr.a per cacciar fuori quei pov . t . . . en s racc1' senza pietà come s1 con vem va, si c . d • ' ap1sce, a un a rumini11 tratore modello. Paliano dette esempi del .genere lumino11 i.,;simi! La bizzarra fortuna vo li e che tanto illuminato uomo, felicità delle terre laziali e, per giunta, senatore anche lui, intervenisse alla famosa riunione settembrina. a pal azzo Valent ini. Le cronache dei giornali furono ricolme del l 'entasiiismo da tan to grande uomo n 1 ·1 posto e r1 evare l'estremo pericolo a l quale, non . seminandosi maggiormente sarebbe d t . an a a rncontro questa scheletri' ca Italia, La. sua paro l a, calda ed entusiasta fu , accolta con gioia dalle popolazioni che non am b.1scono il l!iO!!'O ùi ~ ~ quesLI. - speri&mo alti mi feudatari. E molti si dettero att.01 no in vista almeno ' el momento, l!on solo, il Colonna , non eseguiste la. 11entenza. di sf· tto h ia c e la giusLizia borghese gli' aveva pesto dell'eccezion n· a Ja d p1w ottenere che 48 49 fra m1tno, ma incorairo• ~ Tiasse il più largo esperimento di sem(na anti- ed alla lavorazione di loro fertilissime tenute. Ed il pane, elemento cipando scelta. quant.itt\, di seme. di primissi ma necessità per In. vita dl'il ' uomo sarà per mancare! Noi combattiamo virillllentc <fll<.'Rtn. borghesia disonesta e ozian- Yi era di mezzo, poi, la sua parola.. )fa chi deve più credere alla sincerit n di simile gente'? Dalla te per le vie i;randi dell'Urla', i1rnegnente <>ol o il sogno di un esuburante pat.r ia vogliono' rice\-0110 utili ed onori. ma alla patria nulla dette- ae no Ji donn a, nel cinale attinge forza alla sna molltzza ed al suo .J e nulla danno. E f o11e è clu• cre11e • rren u a 111 ent• 10 " " spietato egoismo, ma. noi non abhiamo par@le adeguate per combat- a costoro. ro . L'amministratore Colonna mon t r e il 6 seLtembro ese· In breve. a in un altr". un modo, il 9 settembre operav guenti canta.va in l avevano seCncciò Benza. tanta misericordia i poveri labicani' e ie tere, per disprezzare, per in\'eire Una 1·iga e mezza censtl1'ata E' il caso Colonna a Labico, è il ca<>o Dcl Drago a Sutri, Mazzano, Nepi. Trevignano di Horna, è il ciano, Bassano di Sntri, è il caso c1ei CfìSO Odescalchi a Brac- ~rarcliesi Doria d' Eboli ad Anguillara Sabazia, è il caRo Guglicln.i, <'on le ampie e desertiche diste1>e di terre, a Civitavecchia, è il caso c1oi Principi ùiassimo, Borghese, Boncompagni, è il caso di qnanti tit.olati sono sparsi, come una corona di spine, nell e castella cli <]nesta <liRgraziata e desolata Prov incia dove abbonda il paseolo e• do ,·o la pecora domina e rende servigi preziosi alla esosa speculazione pri \Tata. . t o, dalle venti misera.bili rubbia di terre le qual i' perciò ' mma ri- -te a l sole senza addurre a l cuna utilità socia.le ! (1) che il Governo, l a sono ve1·amente questi prircipi Ecco e ie CO'> • i è indotto, nonostante i. s uoi. d ecreti-legge a "rretto cont111uo, non , s 'fi. r pubblica utilita. a lla bon1 ca non s'induce a at.riugere, per ragioni. <i ruasero espo~ - uesto - -epi"nd?o di squisita gentilezza, da lla Cl'Onaca del < Messai" ~' . ne Prov. Romana). gero(1)> Tratto,.q (Febbraio 1914 - ,_,,.zio Ma noi abbia.mo bisogno di grano, di pane ! ì\1a noi non vogliamo morire ! 50 51 Un tentativo Lho dimostra Dunque, dicevamo, un trntativo 'P, . ' v , pnr stato per 088 • sterile programma de' ro .· . .· . . igenare lo . p p11ctaJJ: co.~t1 tture casse cli grar1a nel seno i st 1 . prestanza aesse e elle Un1verditiì. a"rarie cli . . t .~ , e ln "ran nt . "' i mero e s1s ono nelle nostre p. . , rov111c1c: ossia gli utenti . . . Univen>;tà av bi - soci d1 ciascuna · re )ero d ovu(,o conconcre cooperativamente con una quota di denaro per 1a compera delle semenze e de' . . Dicemmo giù, qua.li fossero i punti sottoposti alla 1liscm;siono per modo cli c1ire - tlogli onienoni che, in gran gah1, si portavano a ciarlare di grano e ùi semine nei vari pa,el'li , con piì1 di un'automobile. Intensificare la. colti' azione, concimare e bene il terrPllO con Ma il tentativo n è , I concuu1. . . on venuto a momento op•)ortnno ders1 subito utile : Il . t sì da renmornento, lllYecc, è quello che osa e no incalza senza P . . ulteriori . n sopporta alla semina d'l 1 azioni fosfati ed altre materie fortilir.r.nnti, chiedere e<l ott1 nere quattrini pe1· condurre a porto il programma con tanta maLcmaLica. precisione stilizzato ed esposto. Un vero fallimento, invero, uD Dnnqlle non v'era, non v>è tt ancora, forse! altra via che questa ·. me er mano al dec1·eto-lP- e (1 . . . ,g,q ) e c1are ampio, sicuri> mod r1]' . col ton, a 1 coltivato , . ~. o a0 1 agn11 c11 1mona Yo 1011 tà ( d · <li portarsi rap idamente sulle e i ''olontà ve n'ha Lauta!) teno tlci propriel,ari e o nol enti - questi volenti - rom perle, rovesciarle e seminarle, colossale fallimento, tanto che nessuno di questi egre~i signori ha, oggi, a poco piLl di un mese, il cor aggio di portarsi sni luoghi nei quali feco corù grandiosa figura . I bajocchi, i miseri bajoccbi, son mancati completa.monte. )fa era quello che noi scrivemmo già nel numero scorso . E non v'ha bisogno che io ripct9. le ragioni. I denari non v'erano e non I. Il pericolo è alle port.e! vi sono nelle Banche e nelle varie Casse locali, ma se anche vi fossero stati - ed akuni cli tali Istituti ìi hanno - non l'avrebbero tratti in circolazione per assen~a cli iniziative e cli ,;lancio, e perchè ... così dev'essere eternamente ! ! Dunque un colossale fallimento già risaputo, ma i veri colpevoli sono i proprietari romani che non vollero, come sempre, concedere possibili terre cla. semina; chè le terre possibili per sP- mina, quelle riposate da tempo avrebbero roso, anche sem:a concimi e senza spose, almeno sensibili, quantità piì1 cho sufficiente <li gri:ino per la nostra regione: Le nostre Popolazioni lavoratrici richiesero, da tempi lontani precisamente questo ma fu loro con altrcntanta precisio:ie negato. (1) (1) Queste verità non sono entrate. ancora, nella testa dei nostri C.overnanti Permettere che le nostre Popolazioni rompessero terre non sfruttate e; possibilmente, vicine alle nostre castell a, voleva dire e vuol dire - - mettere in valore un tesoro riposto: Tesoro fatto di tempo (chè, altrimenti, col lavoro delle terre troppo lontane dall'abita . terre che hanno lo to, s1 perde, di spese eh . . contenenti tutti gli elen;trtto . ~rodutt1vo pronto ~al red~ ~1 econo1!11zzano con dante, di volontà 1 en.1 n.l ura11 favorevoli alla 1 i~ perche riposate e utilità certa ricavah·1~ quali non siaffievoiscono ~ no~ r?duz1one sana ed abbonSi capisce t utto i ciÒ . ' s1 perdono essendovi una Proprietà - e perciò sac' ra ma- .. . e. non bens'intenJe capace di! 11 d'111'tto, di origine d . . questi e di altri mira~~;~f' della (x) Il LJecreto-l egge ancora si attende, 53 Ma si è che bisogna ùistruggere questo egoistico diritto che v ' t e v l ., 1 ie a e a pm arghi orizzonti che la Società, invece. desidera e per i quali strenuamente combatte. L' esperienza ha ammaestrato stanza! abba- La luce ••. nera in azione Stralcio e trascrivo subito : l Una popolo intero di lavoratori - Paliano - vorrebbe , con fervore, trasfondere la forza bruta nelle viscere ùella terra - amplissima 800 ettar"1 d'I terra - del principe Fabr'1z1'0 colonna d' Avella. di . Una vecchia conoscenza. L'esempio ha una grande virtù : quella VI. ridurre a semplicità ii problema in modo che ciascuno possa rendersene ragione a colpo d'occhio. Il Colonna è quello di .... Labico, di cui già discorremmo degna- mente. ì\la quello era amminist1·atore di u11 altro Principe romano il Doria. ' Per concludere Ho sparso a larghe mani, su queste pagine, il dol@re. Più d'uno di coloro che furon reputati intangibili e sacri e il pacifico vivere e lasciar vivere crebbe come mala semenza - ho frustato a dovere· Non ho compiuto che un atto di cosGienza. Ora voglio concludere anche perchè il momento della semina tramonta celermento. Rimarrebbe infisso sulla carta un ma non ancora una p0ssibile utilità scciale per la quale mente - La lotta si svo lge ancora menlre scriviamo L 'altr' anno la lotta f u, a Paliano, aspriss1' 1na e d olorosissima. lamento, unica- ho scritto. Disegno Censurato E non ho da soddisfare vanità di sorta. Ho desiderato, desidero solo che rest i inchiodato « perchè non fugga Oggi è il Colonna padrone in casa p ropria : una esuberantissima distesa di terre. '> - come si espresse in un verso meraviglioso Victor Hugo il nome e cognome di coloro che furono causa cosciente Censura Governo ed autorità cosidette, che, prone al principio del diritto privato non alzarono un dito, non dissero e non impose1·0 a codesta proprietà di rendersi degna momento. almeno - dell' eccez:onale 55 del pane, un pugno di piu cli grano, fn cd è tranquilla quotidiana opera !lel principe romano. 'Pre righe censurate E ab uno clisce omnes ! Il responsabile Ecco il telegramma della Camera tlel lavoro di Homa spc<lito in ).Ientre le popolazioni <lolla Provincia, affatto persuase del questi giorni: <f Interesse popolazione Pal iano preghiamola \'i dssimame ntc metodo adottato dai superuomi1:i dcl Comitatone eletto dopo la concedere colloquio commissione lavoratori scopo pacifico ripresa riunione dol 6 Settembre scorso1, ~i agitavano e vole\Tano procellere trattati ve. Confìdan1lo cortesi«t. ahbia osseciui - in modo meno pacifico, meno latte Manici » . Risposta : « Lavoratori palianesi conoscono benissi1110 cond izioni e miele giustamente, dalla Camera del Lavoro di Roma si t<'nevano affollate riunioni a Roma ' alle quali sono solito concetlera terre. Ripetutamente clicltiarai aù Viterbo, Civitavecchia. Ycll• tri e poi, qua e là, nei vari paesi essi e competenti autorità n on poter cambictre misura corrisposta della H.cgione. Il Kaiti<ll' agricolo credette bene interpretare il senti- Questo confermo, quindi ·i nutile colloquio. mento dei suoi «rappresentati » 1 o mandò a notificare alle genti _ Per chi l'avesse ùimenticato t;Olni che rispom1e è qnul noto che non erano i Corinzi di S. Paolo - uua sua speciale epistola, parolaio del Palazzo Valeutini, q nello che si fece applau<lir e frene- che deve rimanere come il d1>cnnH•11to-princ:ipe per chi vorr:ì rinve- ticamente nell'aula. magna. e che pareva volesse fipac:care perfino le nire, nello appresso - e puniro - hi originaria autcnt.ica responsa- mura della Prefettura per correre in aiuto di questa povera Italia, bilità delle disa:;trosc con;;eguenze Una riga censurata strememr.ita ed affamata. Quale raz1,a di arruffapatria ci troviam0 tra i piedi ! Non desideriamo palleggiamenti cli responsabilità : Questa ri- E tutta la questione noa è che questa: d ividere il grano, che mane rinsaldata dalla lettera che andiamo a pubblicare stralciandola. il lavoratore feconda di sua fatica e ùi sue poyere spese, alla da uno dei tanti quoti<lin,ni che, 1>"1· •le :;1' de1·1·0 espresso del Kaiser v '"- ~ quarta» parte, a nzichè alla « terza », come Colonna vorrchhe, al (cosi mal ridotto oggi) e llei suoi complici fu resa universalmente momento del r accol to. Strappare ùi bocca, publilica perchò il pensiero <li lui fosse conosciuto dal popolo insomma, al pro<luttore 0 dal Comune. Diciamo questo percbò la ros<'a posizione - Nove righe censurate semmola, anzicbè grano - quella di' mi.ngiar ci ò slata già annunziata pochi giorni or sono da parte del Comitato centrale d'Italia per la seminagione del grano. Il quale Comitato, con molta franchezza ci ba detto: L 'On. Morgari, si portò, nel grave luttuoso avvenimento, per la Direzione del Partito Socialista lt:lliano. sul posto. Si commosse e commosse di fronte all'immane tra gedia ed alla vile ferocia, andata impunita. Constatò la perfetta armonia di classe e l'identità di interessi delle classi in contesa ! Come sempre e come dappertutto !l 1) che entro la prossima settimana (od era quella 6r trascorsa) si sarebbe r idotta ancor tli piì1 la farina di grano, che va commista con altri elementi ; 56 11on ci curiamo cli smentire la malafede di oli i scioccamente va pl<'clicanùo che il nostro Comitato sia <l 'accorùo cou le autorità Tre righe censurate govcrnat,i ve per favorire le invasioni delle Lerre e le arbitrarie P erchè, come in altra parte del gi ornale d imostra mmo anche altri elementi cl1e nwno, colti \'azioni. anùranno « Noi ~bbiamo la sotldisfazione di constatare che la nostra commisti in quantità sempre crescent.e con la fari na di grano - pa- propaganda. ha raggiunto il desiùerato successo e che i proprietari tat e e fagiuoli - vengono spediti hanno risposto rna.gnifìcamen te (?!) al noi,tl'o amichevole a ppello : E1>si t' Una r iga e mezza censurata banno compreso suùito e uenissimo, Sl'nza hisoguo di minacce legali e sovversive, quale era il loro do\'ere nel momeuto presente ». (l ) La epistola Il Kaiser Aluerto diramò, dunque, la seguente epistola che vicle iu danno no.i solo clclla classe lavoratrice, ma. della Società tutta a luce il 2 ottobre u . s . « L' iniziativa presa dall' Amm inistraiione provinciale per in- teusifìcare ed esten dere la col tivazione del grano nella corrente staoaione , Nel quale scritto la protervia, la menzogna, e6. il tradimento s0110 ricamati con mano maestra. Dunque pace e tra11quillità, Lrauqnillitù e pace, ordine e con- comincia ad essere travisata da chi ha interesse a i con- volgere l' ordinam ento attuale della propr ietà ed il suo paci ftco possesso. « La nostra pro pagauùa tende unicamente a persuader e proprietari e conrl uttori cl i fondi che essi hanno tutto l'interesse ad in teusificace e acl esteuù ere. fin dove è possiùile e conveniente, la granicoltura: a togliere, quali intermediari, ed in via assolutamente amich evole, le d iffi colLà che possano esistere, per conseguir e qudl'inte nto fra p roprietari ed agricoltori; a ùare le necessarie istruzioni per opera delle cattedre a munlauli ù i agricoltura, per ottenere un ma.~g io r prodotto : a fac ili tare il crc11ito per lo provvista delle sementi , dei concimi, ecc. quando questi faranno soltanto il loro gretto interesse, e campi tranquill issi mi e arcitranqnilli, contratLi ùi affitti di erbe, se, ridotte le parole iu cifre, quei contratti torn<>ranno di piu, iu denaro sonante, del cumulo delle corrisposte in grano che darebbero i colti va.tori. « Qiiesto e non altru ò stato etl è lo scopo della n ostr a pro- paganda . ispirat.:i. solt<tnto dall'in teressameut;o al pubblico cordia, concordia ed ordine; lavoro se piacerà ai proprietari e bene. o dell'importo del grano direttamente coltivato. Pace ed ordine, ordine e concordia, e tranquillità di fare - Vogliamo che l 'opera nostra sia nettamente distinta cla quella di associa zioni ed el ement i so\·versiv i, che prendono pretesto anche in questa occasione per pa.ganda politia ed antisociale. E . (r) .se poi il tempo ha dimostrato l impidamente false queste burbanzose cl~1acch1ere. - <e s'io dico il verl',•f"fello nol nasconde > - non si commoverà l'anima dt questo stinco di feud atario vivente 58 proprietari - il pieno comodo proprio infischiandosi all&gramente nei quale siamo disperatamente cacciati : proprio nei pantani dei laghi masuriani, di tutto e di tutti. Non per nulla si spendono, a profusione, i quattrini sotto le La «Rivista agricola», (1) duuquo, organo del Comizio Agrario elezioni, e non per nulla si pagano profumatamente i professoroni < laudatores )> del regime di questa. felicissim a proprietà privata di Roma, seri ve : « Dai risultati dcll' inchiesta fatta prei>so le Cattedre provinciali che tanto ci deliiia !. ... Il nome del conte Alberto Cencelli va scritto a lettere cubitali d'agricoltura risultereùhe nua media <lei 7 p. c. di aumeuto dellà co:t;1ra. granaria della scorsa annata, C'alcolo. s'intende, molto ap- e va fuso nel bronzo ! Cifro che parlano Nonostante il richi amo alla realtà del Comitato centrale italiano di questi giorni per cui più d'uno, che aveva pre~o prossimati vo, ma certo piut.to:-1to ottimista, pcrchè non po:iso credere che i professori di cattedre, che con tarJto sincero entusiasmo con leg- l1a11no fuLto prop;,gancla per l'c::1tcnclimento ddla colturn del fru- gerezza que.;te rapide linee, si grattò la, ... pera e feoe « delle ciglia mento, sia no pessimisti pi nttosito che otti mi.;ti, sui risultati del1' opera un picciol arco » per la meraviglia e per la p reoc•mpazione <liretta, loro. reputiamo opportuno squadernare sotto gli occhi ùei finti increduli quanto pubblicava recentemente la « Rivista agricola. » . :Non c'è dubl>io che anche quest'anno il sacro diritto è stato sal vato ; non c'è dllbl>io. :Ma a nche d ul>ùio non v'ha che è conseguenza della permanenia. di questo sacro diritto - rigi d11 e selvaggio - sostenuto con tanto di- « :Nè v'è molto da sperare che la, coltnra sia intensificata, giacchè, se molti agricoltori, tra i migliori, porrnnuo in questo anno una maggiore cura nella scelta delle semonti, nclllt concimazione e nelle cure colturali, molti altri non potranno farlo, e per deficienza di mezzi, e per le dtfticoltà di trovare il credito e per l'alto costo ùel denaro . sinteres»e dai vari latifonùisti romani che ci regalano abbondante- « Una prova tli ciò si ri11vieue nell'alllhmento della vendita mente la malaria e la disoccupazione più preoccupante e la mi- dei concimi chimici e segnatamente dei perfosfati, il cui consumo seria e la fa,me io mezzo ai lavoratori della terra - lo stato di oose del corrente anno si pre,~ede notevol meute inferiore a quello della decorsa annata. Aggiungasi che il commeruio delle scorie Thomas è nullo, o quasi, e che quello pel nitrato sodico si svolgerà in condizioni difficili . E' facile pertanto prevedere che nel 1914-15 si conci merà in misura molto minore che non nelle annate precedenti. Disegno Censurato Per tutte queste ragioni, che la proditzione italiana del grano (x) Rivista Agricola romana Anno XLIV - 31 Ottobre 1914, n. xo; «Quali possano essere sfati gli ejfefli della proj,agant!a pro cerealtco/111ra,. - articolo di Giulio Stra111pelli. 60 61 nel vent1tro anno dovesse bastm·e all'Italia p 11ò ormai considerarsi come nn' utnpia cli alcuni ingenni, ign1iri tlell o vmo cornlizion i cl.ella prodnzione gn1uril:\ italiana. E sp 1L.rnca il seg11011te quadro molto veristico e poco confor- tante a pag. 165: Due metodi furono in lotta per raf!ginngere il fine della maggior seminagione del grano e della maggior produzione; - dell' uno - 19oq-09 1909-10 19] I I 11.1 30 .6 9.2 4.(). l :rn.1 0-11 1 48.7 1911-12 Jl.3 1912-13 1 39..! 18.8 14.9 50.7 55.3 51.0 58:0 58.2 28.2 19.9 -il .3 22 .1 -!7 .7 - quello d ei latifondisti romani - largamente 1 o per lo meno sufficientemente, dicemmo . Le conseguenze sono ormai note. 52.1 5:'5.6 G0 .8 56 .2 52 .7 Quel metodo ha fatto violenta bancarotta. Cinque. righe censurate D .-i. cui si ricava, che di fronte ad un m ilione e m ezzo di ton- nellate di grano che ci manca pel normale consumo, è semplicemente ridicolo parbn:l - o pur sia - di aumento del 7 p.e. di produzione del nostro paese! Solo qualche linea, qualche cenno diretto. qualche battuta che valesse, a su1l. volta, a delineare ìl metodo opposto. Quf'sto opposto meLod0 incarnò la Camera del La\"oro di Roma, Ed ora. ... il naso anche più in aria, illustri qua nto vuoti cian- ciatori cli patria! intell i.~outemente guidata dalla sua Commissione. La Camera del Lavoro n on riposò all'ombra di nessun faggio. Si addimoRtrò, nell'opera, una buoc.a maccllina di resisLonza nello Una pagina d'oro da scrivere Di ce mmo sopra che vogliamo concludere la serie dci vari ar- ticoli che « Scintilla » informata, ai nobili fini del bene pubblico, ebbe ad ospitare nelle s uo colonne dense di gi usti :r,ia, di libertà, di verità. X oi ne fummo orgogliosi. E scrivemmo liberamente. svolgimento dl•lla sua faticosa attività nella vasta zona della Provincia romana su cui pes~no i molti secoli d ella dom ina:r,ione papal e:. Opera dura, aspra, varia, tliffìcoltol'a, che valse a stringere vieppù e meglio i \a,,yoratori in molteplici Congressi . Nei quali però chi scrive avrebbe desiderato una maggiore chiarezza (che ci fu) nel fine, ma più energica, piu decisa parola, 62 più armonico o contempnraneo syolgimcnto <l'azione. Poicl1è i propri@tari non seuth'ano e non (l"lrnnno inteso! ( il dovere <li allargare le superfici della semina, Nove righe censurate ed io credo che lavorate, dissodate le terre, fecondate dal lavoro e dal grano, lo popolazioni stesse, nell' anuo che incalza, allorchè la realtà più a fle stersa si an·icina, avrebuero ricevuto lo laudi, le approvazioni piene di quanti banno coscienza del terribile momento che attraversiamo. Un delitto 1.. ... Tre righe censurate Una pagina d'oro. Unica salvezza di noi è in voi, umili lavoratori della terra, è a ncora in voi, nella vostra esuberante vergine <=Engia. Osate ! COH.'LT<l '!'..\Hl~ l. Tip. ·< I\ L\ L . nai-:t i " 1~)1 7