DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO
PREVENZIONE, CONTROLLO E PROMOZIONE DELLA SALUTE
Report sintetico anno 2012
Ambito distrettuale Val Cavallina
Premessa
Il report che si presenta anche quest’anno ha lo scopo di illustrare, pure in modo sintetico, le principali
azioni progettate e realizzate dal Dipartimento di Prevenzione Medico della ASL, nel corso dell’anno 2012,
nell’ambito distrettuale in esame. Un approfondimento di maggior dettaglio descrittivo delle azioni di
prevenzione è invece contenuto nel “rapporto annuale” che, ogni anno, il Dipartimento elabora, presenta e
diffonde a tutta la rete dei propri Stakeholders, in primis i Comuni della nostra ASL.
Le attività di prevenzione che qui sono descritte, si caratterizzano, peraltro, per uno sforzo orientato a
ricercare e favorire i più ampi processi di collaborazione ed integrazione con tutti i soggetti, istituzionali e
no, che, a livello territoriale, sono chiamati a concorrere nella realizzazione delle politiche per la salute.
Il report mantiene una impostazione coerente con quello già predisposto lo scorso anno, allo scopo di
facilitarne la lettura e di favorire un eventuale confronto rispetto ai risultati riferiti all’anno 2011.
Profilo epidemiologico
Analizzando nel dettaglio i dati relativi alla mortalità per tumori (Osservatorio Epidemiologico, Indicatori
Demografici e sanitari in Provincia di Bergamo, 2012), si può affermare che l’ambito distrettuale Val
Cavallina rimane sostanzialmente in linea con il resto della provincia con alcune eccezioni e precisamente:
- significativi eccessi di mortalità per tumori dello stomaco, nel genere femminile (+42%);
- mortalità maggiore, sempre rispetto alla media provinciale, per quanto concerne i tumori della
prostata (S.M.R. 1,35 ).
Alcune delle azioni di prevenzione e di promozione della salute intraprese dalla Asl, avranno probabilmente
effetto positivo, anche se non immediatamente misurabile rispetto ad alcune cause di mortalità e di
morbosità. Si citano, ad esempio, gli interventi di diagnosi precoce attraverso gli screening oncologici
(prevenzione carcinoma colon-retto, tumore alla mammella e alla cervice uterina), la pianificazione dell’uso
del territorio, gli interventi di educazione sanitaria e di promozione della salute, che sono di seguito
illustrati.
Screening oncologici
A livello provinciale, i dati a consuntivo elaborati relativi all’anno 2011, evidenziano che sono stati
identificati:
- 204 carcinomi mammari, di cui 38 non invasivi;
- 65 carcinomi colon-rettali, di cui 10 non invasivi, 29 adenomi cancerizzati e 649 adenomi ad alto
rischio.
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Nell’ambito del Distretto della Val Cavallina, nell’anno 2012, sono stati invitati per lo screening colon retto n. 6.293 assistiti, con un tasso di adesione corretto provinciale pari al 47,07% (standard >40%). Nel
Distretto sono identificati 141 casi di positività al test per la determinazione del sangue occulto fecale.
Per lo screening mammografico sono state invitate n. 2.627 donne, con un tasso di adesione corretto
provinciale pari al 67,8% (standard > 60%). Nel Distretto sono identificati 116 casi di positività al test,
finora sono confermati 7 casi di neoplasie maligne.
Per i programmi di screening oncologici, le strategie adottate nelle diverse fasi di progettazione e
attivazione della campagna di comunicazione coinvolgono diversi attori che lavorano in sinergia:
1. introduzione di un nuovo software di gestione dei programmi di screening oncologici, creato
dall’ASL;
2. collaborazione con i Farmacisti, che rappresentano il primo punto di contatto dell’utente del
programma di screening dei tumori del colon-retto;
3. condivisione dei risultati con gli attori di sistema (Specialisti e Medici di Assistenza Primaria) per
favorire, attraverso un counselling appropriato e motivante, l’adesione consapevole al percorso di
screening da parte dell’utenza;
4. sostegno alle iniziative pubbliche dei Sindaci, rivolte ai propri cittadini, per garantire
un’informazione maggiore sui programmi di prevenzione secondaria (lettere, incontri);
5. nel 2013 si terrà il Convegno interdipartimentale ed in collaborazione con gli Ordini Provinciali dei
Medici e dei Farmacisti: “Lo screening dei tumori del colon retto: aggiornamento per Farmacisti e
Medici di Assistenza Primaria”.
Si precisa che, a livello provinciale, sono stati raggiunti gli obiettivi previsti da regole di qualità nazionali
(ONS, GISMA e GISCOR) nonché dalla Regione Lombardia per l'anno 2012:
a) screening mammografico:
- estensione > 95%: nel 2012 sono state invitate 65.239 donne assistite di età compresa tra i 50 ed i 69
anni (corrispondente al 99,7% della popolazione target annuale di 65.439 donne residenti di fascia
d’età 50-69 anni - dati ISTAT 2011);
- è stato garantito il rispetto della periodicità biennale delle chiamate;
- il tasso di adesione corretta > 60%: nel 2012 il tasso di adesione corretto è stato 67,78% =
41.437/(65.239 -6.704), essendo 6.315 le persone escluse dopo l’invito (esclusioni per motivi clinici o
esame recente) e 389 gli inviti inesitati.
b) screening del carcinoma colon-rettale:
- estensione > 95%: nel 2012 sono state invitate dal programma 133.244 persone assistite di età
compresa tra i 50 ed i 69 anni (cioè il 102,2% della popolazione target annuale di 130.431 residenti
d’età 50-69 anni, ISTAT 2011);
- è stato garantito il rispetto della periodicità biennale delle chiamate;
- tasso di adesione corretta nel 2012 è pari a 47,07% = 62.067/(133.244-1.379), essendo 464 le persone
escluse dopo l’invito (esclusioni per motivi clinici o esame recente) e 915 gli inviti inesitati.
Per quanto riguarda la prevenzione del tumore del collo dell’utero, da ottobre 2011 la ASL della provincia
di Bergamo, in collaborazione con le Aziende Ospedaliere della provincia, ha avviato una campagna di
sensibilizzazione per la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero. Proprio le donne che non
effettuano il pap test, sono da considerarsi più esposte a rischio di sviluppare la malattia ed, a queste, la
ASL di Bergamo si rivolge con una lettera informativa in cui sono riportate tutte le informazioni su dove e
come prenotare l’esame. In questa prospettiva si è dato avvio ad una campagna mediatica e ad una
collaborazione con i Medici di Assistenza Primaria (MAP) per una azione di counselling sanitario mirato.
La rilevazione dei dati locali al 31 dicembre 2012, ad un anno dall'avvio della campagna, indica che, a livello
provinciale, si è ridotta la quota di donne che non hanno fatto un pap test negli ultimi 5 anni: dal 62% del
2011 si è passati al 36,5% del 2012, corrispondente a 111.460 donne su 305.474 residenti di età compresa
tra 25-64 anni.
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Sono 44.389 le donne che hanno effettuato l’esame in un periodo compreso tra i 3 ed i 5 anni (14,5% della
popolazione femminile 25-64 anni - fonte ISTAT 2011) e, dal software aziendale “pap test”, nel periodo
gennaio-settembre 2012 risulta che 3.636 donne (21% dei pap test in prevenzione) si sono rivolte ai
consultori aziendali per eseguire il pap test di prevenzione, a seguito della campagna di sensibilizzazione
della ASL.
Stili di vita
I risultati dello studio Passi 2008-2011, condotto dalla ASL di Bergamo, in collaborazione con l’Istituto
Superiore di Sanità, attraverso una indagine di sorveglianza e monitoraggio dei comportamenti dei
bergamaschi (di età compresa tra i 18 ed i 69 anni) realizzata con interviste telefoniche, evidenziano i
seguenti elementi:
- Attività fisica: i sedentari sono il 20% dei residenti nelle ASL Lombarde (contro il 30% a livello
nazionale), il 34% ha uno stile di vita attivo mentre il 45,2% pratica attività fisica in quantità
inferiore a quanto raccomandato. La sedentarietà cresce con l’aumentare dell’età ed è più diffusa
nelle persone con basso livello di istruzione e con maggiori difficoltà economiche, mentre non sono
emerse differenze significative tra uomini e donne.
- Stato nutrizionale e abitudini alimentari: il 35% dei soggetti intervistati è in eccesso ponderale
(contro il 42% a livello nazionale), il 26% per sovrappeso e il 9% per obesità; il consumo di frutta e
verdura è abbastanza diffuso anche se solo il 16 % degli intervistati aderisce alle raccomandazioni di
consumarne cinque porzioni al giorno; nelle ASL della Lombardia aderenti a PASSI la percentuale
delle persone che aderisce al “Five a day” varia dal 10,5% di Milano Città al 15,6% di Bergamo,
valore più alto rispetto alla media regionale (a livello nazionale 10%).
- Consumo di alcol: il 64% dei bergamaschi fa abitualmente uso di bevande alcoliche. Il consumo è
più diffuso tra gli uomini, nelle fasce di età più giovani e nelle persone con alto livello di istruzione e
nessuna difficoltà economica. Circa un quinto degli intervistati, il 21,5%, può essere classificabile
come consumatore di alcol a maggior rischio, o perché fa un consumo abituale elevato (5,7%) o
perché bevitore fuori pasto (5,7%) o perché bevitore binge (10,5%) oppure per una combinazione
di queste tre modalità. Il consumo di alcol a maggior rischio è associato in maniera
statisticamente significativa con la giovane età (18-24 anni) e il sesso maschile, ma non riflette
particolari differenze socio-economiche.
- Alcol e guida: la guida sotto l’effetto dell’alcol è un comportamento riferito dalla popolazione
giovane (il 15,7% nella fascia di età 18-34 anni), più spesso dagli uomini (13,4%) che dalle donne
(3,6%), senza significative differenze per livello di istruzione o reddito. Nel 2011, nel Pool di Asl
lombarde, il 12,1% di intervistati dichiara di aver guidato sotto effetto dell’alcol, mentre a livello
nazionale la percentuale si attesta al 9,1%.
- Fumo di tabacco: secondo i dati 2011 del sistema di sorveglianza PASSI, in Lombardia il 28% degli
adulti 18-69 anni fuma sigarette. Il 20% è invece ex fumatore mentre il 51% non ha mai fumato.
Nella Regione Lombardia, nel 2011, la percentuale di fumatori è leggermente inferiore rispetto a
quella nel pool di Asl Passi (29%); l’abitudine al fumo è più diffusa negli uomini che nelle donne
(rispettivamente 32% e 25%), nei 18-24enni (35%) e nei 25-34enni (37%), nelle persone con una
scolarità media-inferiore (32%) e in quelle con molte difficoltà economiche riferite (40%); il numero
di sigarette fumate in media al giorno è pari a 12. Tra i fumatori, il 5% è un forte fumatore (più di un
pacchetto di sigarette al giorno), il 2% è invece un fumatore occasionale (meno di una sigaretta al
giorno) ed il 93% è fumatore medio.
Nell’ambito distrettuale Val Cavallina sono state realizzate, ed ancora sono in corso, numerose iniziative,
tra cui:
1. gruppi di cammino: attivi nei Comuni di San Paolo d'Argon, Borgo di terzo, Luzzana, Vigano San
Martino, Endine Gaiano, Monasterolo del Castello, Gorlago, oltre a Cenate Sopra e Trescore attivati
nel 2012;
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2. progetto Piedibus: attivo nei Comuni di Borgo di Terzo, San Paolo d'Argon, Trescore e, dal 2012,
Casazza;
3. percorsi di educazione alla salute su alimentazione, attività fisica, sicurezza, igiene orale,
tabagismo: alcune scuole primarie della Val Cavallina hanno aderito ad un progetto specifico sulla
prevenzione del tabagismo, svolto in collaborazione con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori
coinvolgendo circa 500 alunni;
4. eventi comunitari con coinvolgimento dei MAP, Amministrazioni Comunali, Parrocchie, ecc. per la
lotta al tabagismo. E’ stata organizzata una cerimonia di premiazione, presso la sede della ASL di
Bergamo, nel corso della quale la LILT Bergamo e la ASL hanno premiato tutte le scuole che hanno
partecipato all’iniziativa.
Attiva è inoltre la collaborazione con i Comuni nella PIANIFICAZIONE URBANISTICA (piano dei servizi), con
particolare riguardo all’arredo urbano, per stimolare la previsione di progetti e strutture finalizzate a
favorire l’esercizio dell’attività fisica. Ai sensi della Legge Regionale 12/2005 e successive modifiche, 164
Comuni della ASL hanno adottato (periodo 2008-2012), ed in parte già approvato definitivamente, il
Piano di Governo del territorio (PGT) sul quale l’ASL ha espresso le osservazioni previste dalle vigenti
normative in materia. Gli 80 Comuni rimanenti hanno iniziato l’iter di approvazione del PGT in
collaborazione con l’ASL sin dalle prime fasi di scoping e di valutazione ambientale strategica per le
proposte del documento di Piano così come è stato per tutti comuni che già hanno adottato il PGT. In
particolare, per il Distretto della Valle Cavallina, 17 comuni su 20 hanno adottato il proprio Piano di
Governo del Territorio. Di questi, 8 (Bianzano, Cenate Sotto, Gaverina Terme, Gorlago, Spinone al Lago,
Grone, Entratico, Parzanica) hanno adottato il PGT nell’anno 2012. La ASL, nell’ambito delle Conferenze
dei servizi, oltre alle valutazioni relative alla protezione ambientale prevista per Legge, ha proposto, in
primis, l’attenzione alla qualità urbana, puntando soprattutto sugli interventi strutturali (piste
ciclopedonali in rete, marciapiedi etc.) da recepire nel Piano dei Servizi atti a promuovere la mobilità
dolce al fine di favorire l’esercizio della attività fisica, coerentemente con i progetti di corretti stili di vita
(Piedibus, gruppi di cammino ecc.). In sede di conferenza è stata precisata la disponibilità da parte dell’ASL
(Dipartimento di Prevenzione Medico) a proseguire, insieme con le Amministrazioni Comunali, percorsi già
intrapresi (Piedibus e gruppi di cammino) ovvero di promuovere l’avviamento delle suddette iniziative.
La VIGILANZA NUTRIZIONALE è fortemente indirizzata verso le oltre 50 ristorazioni scolastiche (asili nido,
materne, elementari e medie), presenti sul territorio del DSS, nelle quali vengono serviti circa 2.960 pasti
al giorno. In particolare sono state predisposte diete per 48 bambini con problemi di allergie/intolleranze
alimentari o altri disturbi dell'alimentazione.
Profilassi malattie infettive
Complessivamente le Malattie Infettive trasmissibili presentano un andamento in linea con quello
regionale. La stretta collaborazione tra operatori sanitari del Dipartimento di Prevenzione Medico, i Medici
di Assistenza Primaria e i Pediatri di Libera Scelta permette di ridurre la diffusione delle malattie infettive
attraverso precoci ed efficaci interventi di sorveglianza e profilassi. Nel corso dell’anno sono stati segnalati
5 casi di TBC, prevalentemente a carico di stranieri, che ha comportato la sorveglianza di circa 150 contatti.
Nell’ambito della profilassi vaccinale, nel corso del 2012, sono state somministrate le vaccinazioni
obbligatorie/raccomandate a 651 bambini di età inferiore ai 24 mesi, con un tasso di copertura del 98,8%.
Visto l’aumento registrato di obiettori alle vaccinazioni, in particolare per la IV polio, in collaborazione con il
Distretto si è attivato un servizio di consulenza per i genitori obiettori.
Profilassi delle malattie infettive umane e animali trasmissibili da vettori (zanzare). Su indicazione della
Regione Lombardia, anche per l’anno 2012, l’ASL di Bergamo in collaborazione con il Museo Civico di
Scienze Naturali “E. Caffi” di Bergamo ha predisposto, a partire dalla fine del mese di aprile e con
proseguimento fino ad ottobre, uno studio finalizzato al controllo e monitoraggio di Aedes albopictus,
attraverso la creazione di una rete provinciale di rilevamento ed il conteggio delle uova. Il progetto è
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inserito nell’ambito della profilassi delle malattie infettive umane e animali trasmissibili attraverso vettori
(zanzare). La rete di monitoraggio è costituita da n. 99 postazioni, distribuite su 16 Comuni della provincia. I
dati rilevati nel corso dell’anno 2012 evidenziano, in linea generale, una diminuzione del fenomeno
infestante, grazie alla azione di informazione e sensibilizzazione che la ASL, di concerto con i Comuni, da
diversi anni sta promuovendo, ed alle attività di igiene e profilassi poste in essere (trattamenti larvicidi ed
adulticidi).
Vigilanza e controllo
Nel corso dell’anno 2012 il Dipartimento di Prevenzione Medico, a livello provinciale, ha effettuato 19.784
controlli nel campo dell’igiene pubblica, della sicurezza alimentare, della sicurezza nei luoghi di lavoro e
della sicurezza impiantistica.
ELEMENTI DEL CONTESTO SOCIO ECONOMICO
_ AMBITO DISTRETTUALE DELLA VAL CAVALLINA
Annuario Statistico Regionale __
InfoCamere
Flussi INAIL_REGIONI
Sistema informativo regionale
IMPreS@
Imprese attive 2011
Addetti 2010
Notifiche Cantieri 2012
4.175
16.599
369
Nell’ambito distrettuale della Val Cavallina, sulle 4.175 imprese attive censite e le 369 notifiche preliminari
di inizio lavori in cantieri edili, si sono effettuati 1.145 controlli di prevenzione e sicurezza, di cui il 31%
degli interventi ha interessato la sicurezza impiantistica e sul lavoro, settore di rilevante livello di rischio
che richiede adeguate misure di sicurezza e prevenzione.
Descrizione UO
Igiene degli Alimenti e della Nutrizione
Igiene e Sanità Pubblica
Impiantistica
Tutela della Salute negli Ambienti di Lavoro
VAL CAVALLINA - Totale
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Controlli
%
286
498
79
282
1.145
25,0%
43,5%
31,5%
100,0%
Gli esiti delle attività di controllo.
Merita rilievo, nel contesto dei controlli, la scelta della ASL di attuare interventi integrati tra diversi Servizi
del Dipartimento di Prevenzione Medico, tra questi e altri Servizi del Dipartimento Prevenzione Veterinaria
e del Dipartimento PAC, e con altri soggetti esterni cointeressati nella materia dei controlli. Si citano le
collaborazioni con le Polizie Locali, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Direzione provinciale del lavoro.
Si mantengono rilevanti richieste di “antigienicità” delle abitazioni, soprattutto quelle occupate da
residenti extracomunitari, dovute a carenze o assenza di riscaldamento. Un rischio particolarmente grave
per la incolumità degli occupanti deriva dall’uso di “sistemi di riscaldamento di fortuna” (ad es. bracieri),
che non rispettano le misure minime di sicurezza. Nell’ottica dell’attivazione di “reti sociali”, per la
gestione di queste criticità il DPM ha elaborato e pubblicato un opuscolo multilingue “casa sicura” per la
prevenzione degli incidenti domestici. Questo opuscolo è stato utilizzato in modo sperimentale nel 2012.
L’attività proseguirà attivamente nel 2013.
Tra le “eccellenze” merita attenzione l’azione svolta, insieme ad altri soggetti, nella azione di TUTELA,
VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEL LAGO SEBINO E DEL LAGO D’ENDINE E DEI SISTEMI AMBIENTALI,
TERRITORIALI E RELAZIONALI. E’ attiva la “Cabina di Regia” tra: Comunità Montana dei laghi, Provincia di
Bergamo, Provincia di Brescia, Regione Lombardia, ASL Bergamo, ASL Valle Camonica, Consorzio dei laghi,
Consorzio dell’Oglio, ARPA Brescia. Nel 2012 gli interventi di riqualificazione dell’ecosistema acquatico
lacustre hanno interessato anche il lago d’Endine e il lago Moro.
In particolare, nell’ambito dei progetti finanziati dalla FONDAZIONE CARIPLO - “Promuovere la
sostenibilità ambientale a livello locale – tutelare la qualità delle acque”, la ASL di Bergamo, in
collaborazione con il Consorzio per la gestione associata dei Laghi di Iseo, Endine e Moro ha continuato a
svolgere una serie di incontri didattici presso le scuole medie presenti nei plessi scolastici rivieraschi, sul
tema “Qualità delle acque di balneazione del Lago d’Iseo.
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L’attività formativa si è conclusa, per l’anno 2012, con il workshop “Fondali Puliti”, tenutosi presso il Lido
Sassabanek a Iseo e con la Manifestazione del 9 giugno 2012 presso il lungo lago d’Endine Gaiano. A
conclusione del primo step è stato realizzato materiale informativo riguardante le zone di balneazione e la
qualità delle acque delle specifiche spiagge. In particolare, per il Lago d’Endine la Cabina di Regia ha
predisposto, nel 2012, un progetto per la realizzazione di un incubatoio per pesci e la realizzazione di una
sala didattico-formativa per le scolaresche, oltre ad ipotizzare di realizzare nel 2013 un progetto per il
contenimento del pesce siluro.
Expo 2015 – Vigilanza nelle strutture turistico - ricettive. In occasione dell’evento Expo 2015 è iniziata,
nell’anno 2012, una vigilanza mirata in tutte le strutture turistico - ricettive della provincia (Alberghi, B&B e
Ostelli) che si concluderà entro il 31.12.2014. La vigilanza è focalizzata principalmente sui requisiti igienici e
di sicurezza. Le azioni di controllo si esplicano mediante la verifica dell’adozione di corrette prassi igieniche
per la prevenzione della trasmissione di patologie infettive parassitarie oltre all’applicazione delle
procedure di autogestione adottate per la sorveglianza della legionellosi. Sono valutate le condizioni
igienico sanitarie prendendo in considerazione l’igiene dei locali comuni, delle camere e dei servizi annessi,
della biancheria, l’accessibilità a persone con ridotta capacità motoria, gli aspetti igienici di gestione (come
ad esempio le modalità di lavaggio della biancheria) nonché gli aspetti più propri della sicurezza (il
possesso, nei casi dovuti, del Certificato Prevenzione Incendi, la presenza della documentazione relativa alla
sicurezza degli impianti termici ed elettrici, ecc.). Per quanto riguarda la vigilanza sui B&B verrà eseguita
anche attività di verifica dei requisiti minimi degli impianti termici ed elettrici.
Il GAS RADON è un gas radioattivo naturale che proviene dal sottosuolo; una volta raggiunta la superficie,
all’aperto si disperde, mentre, penetrando all’interno di edifici può concentrarsi nei suoi locali soprattutto
se mal ventilati. L’effetto sanitario di maggiore rilevanza, legato ai livelli di concentrazione di Radon a cui
sono esposte le persone, è un aumento di rischio di sviluppo del cancro polmonare. Dai risultati ottenuti
in una campagna Regionale svoltasi negli anni 2003-2004 emerge che l’ambito distrettuale Val Cavallina è
caratterizzato da un territorio con concentrazioni di gas Radon significative. L’elaborazione dei dati
disponibili ha permesso di stabilire che 1 Comune (Endine Gaiano) dei 20 appartenenti al distretto, può
avere una percentuale di edifici dal 6 al 30%, con una concentrazione di gas >400 Bq/m3 , classificando
questo territorio comunale a “rischio alto”; 18 dei restanti comuni possono avere una percentuale di
edifici fino al 5% con una concentrazione di gas >400 Bq/m3 , classificando questi territori comunali a
rischio “medio alto”; il rimanente comune presenta concentrazioni inferiori a 200 Bq/m3 , classificando
questo territorio comunale a rischio medio basso. Questa classificazione, se pur provvisoria ma riconosciuta
dalla Regione Lombardia, ha permesso di inserire nelle osservazioni ai Piani di Governo del Territorio (PGT)
e nei pareri dei Regolamenti Edilizi, alcune specifiche proposte di azioni preventive per le nuove edificazioni
e per gli interventi di ristrutturazione sugli edifici esistenti, adottando soluzioni tecniche e funzionali a
basso costo che impediscano/riducano l’ingresso al Radon negli edifici.
Si evidenzia che, con DDG n. 12678 del 21/12/2011, La Regione Lombardia ha emanato le Linee Guida per
la prevenzione dell’esposizione al gas radon in ambienti indoor, elaborate tenendo conto anche delle
esperienze di verifica e risanamento di alcune strutture pubbliche o ad uso pubblico (scuole) realizzate in
Provincia di Bergamo nell’ambito di un progetto specifico coordinato dalla ASL, in collaborazione con ISS,
Regione Lombardia, Politecnico di Milano, Università di Venezia e Ferrara. Con successiva circolare del
27/12/2011, inviata ai Comuni, la Regione Lombardia ha così disposto l’attivazione di iniziative finalizzate
alla prevenzione dell’esposizione al gas Radon sul territorio Regionale, tra le quali quella di inserire
specifiche norme nei Regolamenti Edilizi Comunali. La ASL, con nota del 7 febbraio 2012, ha fornito ai
Comuni indirizzi esplicativi in materia, proponendo anche il “testo tipo” di un nuovo articolo da inserire nei
Regolamenti Edilizi comunali. 34 Comuni hanno già provveduto ad integrare i propri Regolamenti Edilizi con
le indicazioni per la prevenzione e tutela da gas radon, mentre altri 37 hanno comunicato che
provvederanno nel corso del 2013. Il 22 novembre 2012 si è tenuto il Seminario: “Presentazione Linee
Guida regionali risanamenti radon ed esiti mappatura 2009 -2010”, destinato a tecnici comunali, progettisti,
medici e tecnici della prevenzione. Il seminario ha illustrato le ricadute sulla salute del Radon, i risultati del
progetto sperimentale di risanamento che ha interessato alcune scuole della Provincia di Bergamo, i costi di
risanamento degli edifici, i costi da sostenere per la costruzione di nuovi edifici liberi da Radon, la possibilità
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di evitare nuovi casi di tumori polmonari, la presentazione delle Linee Guida Regionali. Ai progettisti, sono
stati forniti elementi base per inquadrare il problema, le diverse fasi tecniche di approccio (sopralluoghi,
conoscenze degli edifici, metodologia di intervento, realizzazione dei progetti, rapporti con le imprese,
ecc.), gli interventi intermedi necessari per migliorare/correggere errori, risultati finali, spese sostenute.
In materia di PREVENZIONE E SICUREZZA DEL LAVORO, negli ultimi anni, i maggiori risultati raggiunti sono
indiscutibilmente da attribuire alle azioni “di sistema” che hanno consentito che la società, nel suo
complesso, assumesse che la sicurezza nei luoghi di lavoro è un valore importante da perseguire, anche
nell’ottica della responsabilità sociale dell’impresa. E’ mantenuta costante l’azione di controllo, attenendosi
ai principi scientifici dell’efficacia, puntando alla responsabilizzazione del titolare di impresa e datore di
lavoro.
Nello specifico le attività di controllo sono rivolte alle aziende e imprese appartenenti a settori a maggior
rischio per la salute e sicurezza. In particolare, per il 2012, sono stati effettuati:
- controlli su almeno il 5 % delle imprese attive sul territorio;
- controlli su almeno il 10 % delle imprese edili attive sul territorio;
- il 60 % dei controlli è stato effettuato nelle imprese con livello di rischio elevato (è in avvio il
progetto di vigilanza sulle cave ed aziende estrattive, è già stato avviato in passato il controllo sulle
aziende del settore legno, si continuerà a diffondere ed utilizzare, in collaborazione con
l’Associazione Artigiani, lo strumento del “Questionario di autocontrollo sulla sicurezza” nelle
aziende del settore metalmeccanico; viene attuata una vigilanza nelle aziende agrozootecniche
anche su richiesta della Provincia);
- la prosecuzione della ricerca attiva dei casi di tumore professionale (mesoteliomi in ex esposti ad
amianto e carcinomi nasosinusali per lavoratori del legno);
- La prosecuzione dell’attività di promozione degli strumenti di autovalutazione per la sicurezza delle
aziende estrattive, che nel 2012 passerà alla fase di sopralluoghi di controllo.
Le attività di prevenzione e controllo negli ambienti di lavoro sono finalizzate a contrastare il fenomeno
degli infortuni e delle malattie professionali.
La tabella che segue, rappresenta l’andamento del fenomeno infortunistico, nell’ambito distrettuale Val
Cavallina, nel periodo 2006-2010, e si riferisce agli “infortuni accaduti in occasione di lavoro e definiti
positivamente da INAIL” (esclusi colf, studenti di scuole pubbliche e private e sportivi professionisti). Si
evidenzia una riduzione del fenomeno del 23,9%.
AMBITO DISTRETTUALE
VAL CAVALLINA
2006
515
2007
517
2008
471
2009
396
2010
392
diff. %
2010/2006
-23,9%
(Flussi INAIL-Regioni, 2011)
Tutte le azioni di vigilanza sono espletate in attuazione alle indicazioni strategiche della Regione Lombardia.
Anche per l’anno scolastico 2011-2012, come già nel precedente, è stato organizzato e tenuto dal nostro
personale il corso annuale sulla Sicurezza del Lavoro nel comparto delle costruzioni per le classi Quarte
dell’Istituto di Istruzione Superiore Lotto di Trescore Balneario, oltre ad incontri di formazione per gli
insegnanti tutor degli allievi dello stesso Istituto che intraprenderanno i percorsi di Alternanza ScuolaLavoro.
Oltre alle azioni di vigilanza per la sicurezza sul lavoro, negli ultimi anni si sono attuate, alcune attività di
promozione e diffusione della cultura della sicurezza.
Il Direttore del Dipartimento
F.to Dott. BRUNO PESENTI
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