EUROPA informa Newsletter quindicinale a cura di EUROPE DIRECT TRENTINO—Fondazione E.Mach ALL’INTERNO AGRICOLTURA -ARC 2020 -No alla colla per carne AMBIENTE Lotta alla biodiversità ENERGIA Nuove etichette RICERCA Scientix CITTADINI Agenda digitale Fondazione E.Mach Commissione europea DG Comunicazione Anno 14 n° 12 del 9 giugno 2010 – 302 Parità tra i sessi nel campo dell'istruzione? Sì, no, forse La Commissione europea ha presentato uno studio che genere è disponibile attualmente soltanto nella metà dei esamina in che modo venga affrontata nei paesi europei paesi europei, ed è rivolto più alle ragazze che ai ragazzi: la diseguaglianza tra i sessi nell'ambito dell'istruzione. Ne si tratta di solito di incoraggiare le ragazze a scegliere risulta che sussistono ancora grandi differenze per quan- carriere nel campo della tecnologia e delle scienze natuto concerne la scelta degli studi e i risultati degli stessi. rali. Lo studio della Commissione riguarda 29 paesi (tutti gli Anche se vi sono iniziative e progetti individuali interesStati membri dell'UE, tranne la Bulgaria, più l'Islanda, il santi, mancano strategie nazionali di portata generale Liechtenstein e la Norvegia) e prende avvio dai lavori volte a superare gli stereotipi di genere per quanto condella rete Eurydice che raccoglie e analizza i dati relativi cerne la scelta delle carriere, come mancano anche le ai sistemi educativi. iniziative rivolte ai maschi. A parte cinque paesi (fra i quali purtroppo l’Italia), tutti gli Le donne rappresentano la maggioranza degli studenti e Stati europei dispongono di politiche in materia di parità dei laureati in quasi tutti i paesi e sono particolarmente tra i sessi nel campo dell'istruzione, o per lo meno inten- presenti nel mondo dell'istruzione, della sanità, nel welfadono dotarsene. L'obiettivo generale di queste politiche è re e negli ambiti umanistico e artistico. Gli uomini sono superare i tradizionali ruoli e gli stereotipi legati al sesso, invece maggiormente presenti nell'ingegneria, nell'indumentre più in particolare si punta all’aumento della pre- stria manifatturiera e nella costruzione. Per quanto risenza delle donne negli organi deciguarda l’Italia, lo studio mostra che sionali, al superamento dei modelli La rete Eurydice (www.eurydice.org) sono donne il 56% dei laureati in relativi ai risultati educativi in funzio- fornisce informazioni e analisi in merito scienze sociali, economia e legge, il ne del sesso, alla lotta contro le ai sistemi e alle politiche dell'educazio- 70% nel campo della sanità e del molestie basate sul genere nelle ne in Europa. E’ composta di 35 uffici welfare, il 74% in materie artistiche e scuole. Risulta anche che sono nazionali situati in 31 paesi che parteci- umanisitiche, per toccare il 92% del scarse le iniziative dei governi volte pano al programma UE per l'apprendi- totale nel settore dellì’istruzione (il a informare i genitori sulle temati- mento permanente (Stati membri del- massimo, assieme a Lettonia ed Eche della parità tra i sessi e a coin- l'UE, paesi dello Spazio Economico stonia). Quasi allo stesso livello dei volgerli maggiormente nella promo- Europeo e Turchia) ed è coordinata e maschi è il numero delle donne laurezione della parità di genere nel gestita dall'agenzia esecutiva dell'UE ate in scienze, matematica e informaper l'istruzione, gli audiovisivi e la cul- tica (52%), mentre i maschi prevalgomondo dell'istruzione. Le ragazze raggiungono di solito tura con sede a Bruxelles, che ne cura no in agraria e veterinaria (56%) e in livelli di istruzione più elevati e agli le pubblicazioni e le banche dati. ingegneria e scienze delle costruzioni esami di licenza ottengono un pun(69%). teggio più alto dei ragazzi, che invece hanno maggiori Per quanto riguarda la scuola superiore, circa i due terzi probabilità di lasciare prematuramente la scuola o di ripe- dei paesi hanno attivato politiche per la parità tra i sessi, tere l'anno (in Italia nell’anno scolastico 2006-07 il 69% ma quasi tutte queste politiche e questi progetti riguardadei bocciati nella scuola media e il 65% nella scuola su- no però soltanto le donne. periore era costituito da maschi). Si può notare ancora come la proporzione delle donne Emerge ancora che i ragazzi tendenzialmente hanno tra il personale didattico nelle istituzioni dell'istruzione minori capacità di lettura, mentre le ragazze presentano superiore cala via via che si sale la piramide accademica; di solito maggiori problemi con la matematica. malgrado ciò, soltanto un terzo dei paesi ha attuato Ai fini dei risultati scolastici il fattore più importante è co- politiche concrete per affrontare questo problema di munque sempre dato dal retroterra socioeconomico dal “segregazione verticale”: la comunità fiamminga del Belquale proviene lo studente. gio, la Germania, i Paesi Bassi, l’Austria, la Svezia, il Pochi sono i paesi che attribuiscono una priorità strategi- Regno Unito e la Norvegia sono all’avanguardia in queca alla necessità di ovviare ai risultati scolastici carenti sto campo. dei ragazzi (la comunità fiamminga in Belgio, l'Irlanda e il Ma cosa fa l’UE? In estrema sintesi la Commissione euRegno Unito) e ancor meno quelli che si sono dotati di ropea affronta la questione delle disparità di genere nel programmi ad hoc per migliorare le capacità di lettura dei campo dell'istruzione sia incoraggiando la cooperazione ragazzi e la resa delle ragazze nella matematica e nelle politica tra i paesi dell'UE sia attraverso i propri programscienze (Austria e Regno Unito). mi di finanziamento, in particolare le varie azioni del proMolti giovani e molte giovani delle scuole professionali e gramma “Apprendimento lungo tutto l’arco della vidi quelle dell'istruzione secondaria continuano a sceglie- ta” (www.programmallp.it), che offre opportunità a tutti i re carriere che rispecchiano i tradizionali ruoli di genere. livelli scolastici, dalla scuola materna al post laurea, sia Occorre un miglior orientamento professionale per affron- per i discenti che per i docenti e per chi opera nel settore. tare la questione e si devono sensibilizzare i consulenti Senza dimenticare che con il sottoprogramma che indirizzano i giovani nella scelta delle carriere per far “Grundtvig” anche gli adulti, all’esterno del campo dell’isì che essi abbiano una maggiore consapevolezza delle struzione formale, possono partecipare a numerose attiproblematiche di genere e siano quindi in grado di mette- vità che vedono la parità di genere sempre in primo piare in questione gli stereotipi esistenti. no. Un orientamento che tiene conto delle componenti di GO ARC 2020 per la nuova PAC Il processo della “Convenzione Agricola e Rurale” per il 2020 (Agricultural and Rural Convention –ARC 2020) ha lo scopo di dare ampio spazio alla società civile e di preparare un significativo messaggio comune per una nuova politica agricola comune (PAC) e di sviluppo rurale dell’UE. ARC 2020 vuole arricchire e rafforzare la consultazione pubblica sul futuro della PAC lanciata su Internet dalla Commissione europea lo scorso 12 aprile. ARC 2020 è un modo di operare innovativo, trasparente e aperto a tutti coloro che sono interessati al processo di riforma della PAC. Si tratta di un dibattito on line, coordinato da un team imparziale, che intende raccogliere le diverse voci sulla visione del futuro delle aree rurali a partire dal 2014, quando inizierà la nuova fase di programmazione comunitaria. Attraverso una serie di gruppi di lavoro, sia regionali che tematici, si arriverà a una posizione comune che sarà trasmessa alle istituzioni comunitarie. Una volta registrato sul sito, ognuno potrà creare un gruppo di discussione, caricare propri documenti, partecipare ai dibattiti già avviati e aggiungere eventi in programma sul territorio. Gli argomenti trattati vanno ad esempio dal miglioramento della qualità dei prodotti al reddito degli agricoltori, da approfondimenti sull’economia nelle zone rurali alla protezione dell’ambiente e al benessere degli animali, o ancora dal consumo alimentare sostenibile alle relazioni commerciali con i paesi in via di sviluppo. ARC 2020 non è un luogo dove gli operatori del settore agricolo e rurale possono fare lobby per influenzare le istituzioni comunitarie, ma è il punto di unione fra la grande diversità di idee e di interessi per cercare di mediarle e di far così giungere ai decisori politici dei messaggi condivisi; un messaggio comune ha infatti più forza che una raccolta di interessi diversificati. AGRICOLTURA www.arc2020.eu Il Parlamento europeo dice no alla “colla per carne” Per un solo voto l’assemblea di Strasburgo ha bloccato l'autorizzazione dell’uso della trombina come additivo alimentare. Soprannominata "colla per carne", la trombina è un enzima di origine bovina o suina, che può essere usato per "incollare" resti di carne allo scopo di ricostituire pezzi interi. Con 370 voti a favore (ne servivano almeno 369, cioè la maggioranza assoluta), 262 contrari e 32 astenuti, i parlamentari europei hanno affermato che tale ricostituzione rischia di trarre in inganno il consumatore e comporta anche un più elevato rischio di infezioni batteriche. La proposta di aggiungere la trombina bovina o suina alla lista di additivi approvati a livello UE era stata avanzata dalla Commissione europea che mirava a chiarire che la trombina è un additivo e, in quanto tale, dovrebbe essere sottoposto alle regole europee, cioè essere autorizzato dall'UE solo se offre benefici ai consumatori e non li trae in inganno. Gli europarlamentari hanno deciso che così non è! Ora i singoli Stati membri potranno decidere di autorizzare l'utilizzo della trombina a livello nazionale, come "aiuto" alla trasformazione degli alimenti. Valutazione della promozione dei prodotti agricoli La Commissione europea ha lanciato a fine maggio una gara d’appalto per una valutazione delle azioni di informazione e di promozione dei prodotti agricoli realizzati negli anni scorsi con fondi comunitari. L’obiettivo di questa valutazione è duplice: da un lato fornire una sintesi dei rapporti di valutazione sui programmi di promozione realizzati sul mercato interno e nei paesi terzi e dall’altro esaminare la rilevanza e l’efficacia della politica di informazione e di promozione dell’UE nel settore agricolo, come pure la sua coerenza con altre misure di promozione applicate all’interno della PAC. Nello specifico la valutazione dovrà riguardare la rilevanza politica e l’efficacia delle azioni realizzate, la modalità in cui sono stati gestiti i programmi di promozione e di informazione e infine la coerenza e la complementarietà con altre iniziative di promozione sia finanziate dalla PAC che a livello nazionale. Il finanziamento massimo che sarà concesso è di 400 000 euro. La Commissione intende appaltare la ricerca prima della fine del 2010 e il lavoro dovrà essere completato entro 10 mesi dalla firma del contratto. Due nuovi strumenti per combattere la perdita di biodiversità In occasione della “Settimana verde” che si è svolta a inizio giugno a Bruxelles, La Commissione e l’Agenzia europea dell’ambiente hanno presentato due nuovi strumenti per rafforzare la lotta contro la perdita di biodiversità: il “parametro di riferimento per la biodiversità” e il Sistema di informazione sulla biodiversità in Europa (BISE). L’UE non è riuscita a raggiungere l’obiettivo che si era prefissata di bloccare la perdita di biodiversità entro il 2010 e una delle ragioni addotte per questo mancato successo è la carenza di informazioni sullo stato della biodiversità in Europa. La definizione di un parametro di riferimento mira a risolvere questo problema, fornendo ai responsabili politici una base per misurare lo stato della biodiversità nell’UE. Questo nuovo strumento fornisce un quadro di riferimento per stabilire i nessi tra il numero di specie, la situazione degli habitat e i servizi forniti dagli ecosistemi, e si avvale di informazioni e dati affidabili sotto il profilo scientifico, che sono stati convalidati o confermati da specialisti negli Stati membri. Le informazioni sulle specie e gli habitat saranno suddivise per tipi di ecosistemi (zone costiere, zone umide, praterie, foreste ecc.), e saranno aggiornate ogni anno, se necessario, per fornire un inventario accurato dei progressi compiuti nel tempo. Di particolare importanza è il fatto che il parametro di riferimento fornirà anche informazioni sui servizi ecosistemici. Lo strumento presentato nei giorni scorsi diventerà pienamente operativo entro la fine dell’anno in relazione agli obiettivi stabiliti dal riesame della politica dell’UE in materia di biodiversità già in programma. Il Sistema europeo di informazione sulla biodiversità (BISE) è invece un portale di informazione concepito per agevolare l’accesso alle informazioni esistenti sulla natura e la biodiversità, che presenta i dati disponibili in modo molto più organico di prima. Oltre alle informazioni sulla politica e la regolamentazione dell’UE nel settore della conservazione della natura, il sito contiene anche un ricco materiale sullo stato dell’ambiente e degli ecosistemi dell’UE, sulle minacce cui sono esposti, sulle ricerche in materia di biodiversità in corso nell’UE, nonché informazioni sullo stato della biodiversità di ogni Stato membro. Scadenza: 12 luglio 2010 Per maggiori informazioni: http://ec.europa.eu/dgs/ agriculture/ tenderdocs/2010/148583/ index_en.htm AMBIENTE http://biodiversity.europa.eu Calo delle emissioni effetto serra per il quinto anno consecutivo Il 2 giugno l’Agenzia europea dell’ambiente ha pubblicato l’ultimo inventario UE delle emissioni di gas a effetto serra, che rivela come le emissioni abbiano subito un ulteriore significativo calo nel 2008, primo anno del periodo di impegno del protocollo di Kyoto. Si tratta del quinto calo annuale consecutivo e il dato del 2008 (l’ultimo disponibile in maniera completa) indica una riduzione dell’1,9% delle emissioni dell’UE-15 rispetto al 2007, a fronte di una crescita economica dello 0,6%. Le emissioni dell’UE-15 scendono così del 6,9% rispetto al livello registrato nell’anno di riferimento (il 1990 nella maggior parte dei casi). Questo avvicina l’UE-15 all’obiettivo per essa stabilito dal protocollo di Kyoto di ridurre mediamente le emissioni dell’8% nel periodo 20082012 rispetto al livello dell’anno di riferimento. Le emissioni dell’UE-27 sono invece scese del 2% nell’anno considerato, per attestarsi a un livello inferiore dell’11,3% rispetto al 1990. Ricordiamo che il protocollo di Kyoto non prevede un obiettivo di riduzione delle emissioni per l’UE 27 poiché all’epoca i dodici nuovi Stati membri, entrati nell’UE tra il 2004 e il 2007, non facendo appunto parte dell’Europa comunitaria. Tuttavia anche questi nuovi dodici paesi si sono impegnati a titolo individuale nell’ambito del protocollo di Kyoto a ridurre le emissioni tra il 6% e l’8% rispetto ai livelli dell’anno di riferimento, con l’eccezione di Cipro e Malta che non hanno alcun obiettivo. Nuove etichette energetiche per gli elettrodomestici Le etichette sugli elettrodomestici come frigoriferi, lavatrici e forni dovranno fornire maggiori informazioni sul consumo energetico. Il Parlamento europeo ha approvato un nuovo formato per l'etichetta di efficienza energetica dell'UE, che aggiunge alcune classi in più alla comune scala dei colori. In futuro, qualsiasi pubblicità sui prezzi o l'efficienza degli elettrodomestici, dovrà indicare la classe energetica del prodotto. L'attuale etichetta energetica fornisce già un aiuto ai consumatori nel valutare i costi di funzionamento per frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugabiancheria, lavastoviglie, forni e condizionatori d'aria. I produttori sono attualmente obbligati a indicare il consumo annuo di energia, dall'apparecchio a basso (verde scuro classe "A") o alto consumo (rosso classe "G"). A seconda del tipo di prodotto, l'etichetta indica anche la quantità di acqua utilizzata, il livello di rumorosità o di produzione di calore. Con la nuova legislazione, il formato dell'etichetta tiene conto di tre nuove categorie energetiche che riflettono il progresso tecnologico, ma continua a mantenere fermo a 7 il numero delle classi. L'attuale scala va da "A" a "G". In futuro, i nuovi prodotti che consumano meno energia di tutti gli altri saranno qualificati come "A+++" e la classe di minore efficienza energetica sarà "D". La scala cromatica - dal verde scuro per i dispositivi a maggiore efficienza energetica al rosso per quelli con minore funzionalità - sarà adeguata di conseguenza così da avere la maggior efficienza segnalata con il verde scuro e la più bassa con il rosso. La classe energetica e il dispositivo specifico da etichettare saranno determinati da un gruppo di lavoro della Commissione europea. Anche la pubblicità degli elettrodomestici dovrà obbligatoriamente indicare l'efficienza energetica. La diffusione di queste informazioni dovrebbe aiutare il consumatore a compiere una scelta basata sul potenziale risparmio energetico, in funzione di un taglio alla bolletta. Simili norme saranno applicate anche a qualsiasi documentazione come manuali e opuscoli di produzione, siano essi cartacei o consultabili online. In futuro l'etichetta sarà applicata anche a prodotti che consumano energia per uso commerciale e industriale come celle frigorifere, vetrine, dispositivi da cucina, motori industriali e distributori automatici. Inoltre l'obbligo di etichettatura sarà imposto ai prodotti, compresi quelli da costruzione, che non consumano energia ma "hanno un significativo, diretto o indiretto, impatto" sul risparmio energetico: l'istallazione di vetri, telai o porte esterne. Agenda digitale UE: i benefici di internet per tutti i cittadini http://www.eea.europa.eu/ ENERGIA CITTADINI Estendere i benefici di Internet a tutti i cittadini: è questo l'obiettivo dell'ambiziosa Agenda europea del digitale, appena presentata dalla Commissione europea per i prossimi anni. Si parla, ad esempio, di telemedicina, di pagamenti online sempre più affidabili, di fatturazione elettronica da parte delle imprese, di sistemi di illuminazione efficienti e meno cari, e così via: in tutti i settori e per tutte le categorie le opportunità sono moltissime. L'Agenda indica sette aree prioritarie d'azione: mercato unico del digitale, interoperabilità, maggiore fiducia in internet, accesso molto più veloce ad internet, investimenti più consistenti sulla ricerca, alfabetizzazione e inclusione digitali, l'uso delle tecnologie su sfide come il cambiamento climatico e l'invecchiamento demografico. L'Agenda UE del digitale, la prima delle sette iniziative faro della Strategia Europa 2020 per una crescita economica intelligente, sostenibile e inclusiva, prevede 100 interventi, dei quali 31 di carattere legislativo. Scientix: la nuova comunità web per l'educazione scientifica La Commissione europea ha lanciato Scientix, un nuovo portale web rivolto a insegnanti, ricercatori, responsabili politici, operatori locali, genitori e a tutti gli appassionati di educazione scientifica. Scientix consentirà l'accesso a materiali didattici, risultati di ricerche e documenti politici provenienti dai progetti europei di educazione scientifica finanziati dall'Unione europea e da diverse iniziative nazionali. La nuova piattaforma agevolerà la regolare diffusione e la condivisione di notizie, competenze e migliori pratiche per l'educazione scientifica in tutta l'Unione. La filosofia della piattaforma può essere riassunta con le seguenti parole chiave: ricerca, risultato e impegno. Le informazioni e i servizi presentati interessano diverse dimensioni dell'educazione scientifica e sono destinati ad attrarre le diverse figure sopra elencate: per gli insegnanti, ad esempio, Scientix ha raccolto materiali didattici provenienti da centinaia di progetti europei e, su richiesta, li metterà a disposizione in tutte le lingue europee. http://scientix.eu Il nuovo portale in sei lingue (tra le quali l’italiano) consentirà l'accesso ai principali risultati dei progetti europei per l'educazione scientifica finanziati dall'Unione europea con il 6° e con il 7° programma quadro di ricerca e di sviluppo tecnologico e con il programma sull'apprendimento permanente. Scientix non è però solo un sito web: nei prossimi tre anni si organizzeranno svariati eventi e seminari e il principale appuntamento sarà la conferenza Scientix (6-8 maggio 2011) per promuovere le attività di rete fra le comunità scientifiche ed educative. È prevista inoltre una newsletter elettronica mensile per comunicare gli aggiornamenti del portale. HELP: per una vita senza tabacco Un'inchiesta di Eurobarometro pubblicata il 31 maggio, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco, ha evidenziato che una forte maggioranza di cittadini dell'UE è favorevole a misure di controllo più rigorose contro il tabacco. Emerge anche però che quasi un cittadino europeo su tre continua a fumare nonostante il tabacco uccida, prima o poi, la metà dei suoi utilizzatori (circa 650 000 sono i morti ogni anno nell’UE a causa del fumo). La Commissione europea avvierà fra poco una consultazione aperta in vista di una revisione della direttiva sui prodotti del tabacco; l’attuale normativa, risalente al 2001, stabilisce limiti massimi ad esempio per quanto concerne la nicotina e il catrame nelle sigarette, fa obbligo ai produttori di utilizzare avvertimenti scritti sui pacchetti di sigarette e di indicare gli ingredienti del tabacco oltre a vietare l'uso di termini come "light", mentre l’adozione e l'attuazione di leggi su un ambiente libero dal fumo rimangono di competenza dei singoli Stati, e l'Italia, come si sa, dispone già di norme all'avanguardia. La Commissione europea ha anche sponsorizzato la creazione e la diffusione di due nuovi spot televisivi rivolti ai giovani, in particolare alle donne. Gli spot sono trasmessi in tutta Europa su più di 130 canali a partire dal 31 maggio scorso. Ma dicevamo dei cittadini; che cosa ne pensano del tabacco? L'indagine Eurobarometro indica che i cittadini europei sono a favore di misure di controllo più rigorose contro il tabacco. Si registra un elevato consenso sugli avvertimenti grafici sulle confezioni del tabacco (il 75% è a favore), anche se soltanto quattro Stati li usano attualmente. La gente vuole anche vietare gli aromatizzanti che rendono più appetibili i prodotti del tabacco (61%) e la pubblicità nei punti di vendita. Per l’Italia gli spot di 30” stanno andando in onda (fino al 30 luglio) su Canale 5 e su Italia 1 in base alla programmazione riportata sul sito della campagna europea, all’indirizzo: http:// ec.europa.eu/health/ t o b a c c o / d o c s / help_tv2010.pdf Euro in foto: ecco i vincitori Con la scelta della foto vincitrice si è concluso il concorso "L'euro: cosa significa per noi?" organizzato dalla Direzione generale per gli Affari economici e finanziari della Commissione europea e rivolto ai ragazzi residenti nell'Unione Europea di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Sul sito del concorso potete trovare le sette foto preselezionate dalla giuria e il lavoro del gruppo portoghese “Os Matadores” che ha trionfato con la fotografia dal titolo “Io vado...e tu?”, che invita i Paesi ad adottare la moneta unica. I sette vincitori sono stati invitati il 25 maggio scorso al prestigioso Forum economico di Bruxelles per ricevere il loro premio. www.euroinphoto.eu “Avviciniamo l’Europa”...in Bulgaria Secondo appuntamento con la Bulgaria per Europe Direct Trentino e per una parte del gruppo di cittadini di Pergine Valsugana che ha aderito al progetto “Avviciniamo l’Europa”, proposto dai colleghi dello Europe Direct Sofia nell’ambito del programma comunitario “Europa per i cittadini”. Dal 4 all’8 giugno Alessandro Cavagna e Giancarlo Orsingher di Europe Direct e tre cittadini di Pergine si sono incontrati con i colleghi di tre Europe Direct bulgari (Sofia, Gabrovo e Stara Zagora) visitando le rispettive regioni. Particolare risalto è stato dato agli aspetti storico e culturale, con in primo piano la ricca storia della regione della Tracia, nella parte centro-meridionale del paese e all’aspetto agricolo, con l’approfondimento degli sviluppi del settore primario dopo la caduta del regime comunista e con la conoscenza di un settore produttivo peculiare della Bulgaria centrale: la coltivazione di rose (e secondariamente di lavanda) per la produzione di olio essenziale da destinare all’industria dei profumi. Un territorio, quello della Bulgaria centrale, con grandissime potenzialità di sviluppo dal punto di vista del turismo rurale, grazie ad un ambiente quasi incontaminato e alla presenza di numerose emergenze storiche assolutamente degne di valorizzazione; finora le potenzialità sono rimaste inespresse anche e soprattutto a causa di una situazione politica che ad esempio non aveva consentito fino al febbraio scorso l’avvio dei Programmi di sviluppo rurale cofinanziati dall’Unione europea, ma che ora finalmente sembrano essere sulla buona strada. Il progetto con i colleghi bulgari si sta ora rapidamente avvicinando alla conclusione, ma prima ci sarà ancora un momento di confronto, questa volta in Trentino. Tra fine giugno e inizio luglio gli amici del paese delle rose ci faranno infatti visita per la seconda volta. Questi momenti di scambio sono stati tra l’altro l’occasione per gettare le basi per possibili ulteriori collaborazioni future che dovrebbero sfociare con la realizzazione di alcuni progetti comuni. Europe Direct Trentino su Facebook Con il passare del tempo i mezzi di comunicazione si evolvono...e anche Europe Direct Trentino cerca di rimanere al passo di questi cambiamenti, spesso molto veloci. Facebook rappresenta sicuramente uno degli strumenti di comunicazione tra persone più di moda in questi anni e quindi anche noi abbiamo pensato di utilizzarlo per cercare di parlare di Unione europea in particolare ai giovani, che sono senza dubbio i maggiori utilizzatori di questo social network. Da alcuni giorni ecco allora che anche il nostro centro ha il suo “profilo” su Facebook e tutti sono invitati a contribuire al suo sviluppo. EUROPE DIRECT BANDI APERTI Istruzione La Commissione, nell’ambito della politica di cooperazione in materia di istru zione superiore e formazione tra Unione europea ed Australia ed Unione europea e Repubblica di Corea, invita a presentare proposte per progetti di mobilità comune (JMP) e progetti di laurea comune (JDP). L’obiettivo generale è quello di promuovere la conoscenza reciproca dei popoli dell’Ue e dei paesi partner, attraverso un miglioramento di partenariati equilibrati tra istituti di istruzione superiore delle aree in questione. Possono presentare domanda di finanziamento gli istituti di istruzione superiore e gli istituti di istruzione e formazione professionale, nonché consorzi di tali istituti. Per i progetti di mobilità comune (JMP), il sostegno è concesso per consentire ai consorzi di istituti di istruzione superiore e di formazione UE—paese partner di svolgere programmi di studio e di formazione comuni e per attuare la mobilità fra studenti e personale accademico. Il sostegno comprende un importo forfettario per finanziare l’amministrazione, i contributi per gli studenti e il personale del corpo accademico e amministrativo. Un consorzio che presenta la sua candidatura per un progetto di mobilità comune ICI-ECP deve includere almeno 3 istituti di istruzione superiore e/o istituti di formazione di 3 diversi Stati membri dell’UE e almeno 2 istituti dal paese partner. La durata massima dei progetti JMP è di 36 mesi. Per i progetti di laurea comune (JDP) il sostegno è concesso per sviluppare e attuare programmi di laurea doppia o comune. Il sostegno comprende un importo forfettario per i lavori di sviluppo e l’amministrazione, contributi per gli studenti e il personale del corpo accademico e amministrativo. Un consorzio che presenta la sua candidatura per un progetto di laurea comune ICI-ECP deve includere almeno 2 istituti di istruzione superiore e/o istituti di formazione di 2 diversi Stati membri dell’UE e almeno 2 istituti provenienti dal paese partner. La durata massima dei progetti JDP è di 48 mesi. Scadenza: 6 settembre 2010 GUUE C 138 del 28 maggio 2010 Trasporti La Commissione, nell’ambito della politica comune per i trasporti, invita a presentare proposte in due settori specifici: sicurezza stradale e mercato interno. Le iniziative proposte dovranno rientrare nell’ambito della ricerca, della disseminazione di buone pratiche, di armonizzazione degli standard e procedure, ricerche socio economiche riguardanti il sistema europeo dei trasporti. Per quanto riguarda la sicurezza stradale, il bando è aperto a proposte nell’ambito della comunicazione per la sicurezza sulle strade, progetti legati all’invecchiamento della popolazione con permesso di guida, progetti di studio dell’impatto di genere sul comportamento in automobile, studi sugli impatti socio economici della sicurezza stradale, nuove tecnologie per la sicurezza. Per quanto riguarda il mercato interno, il bando mira alla creazione di una rete di centri nazionali per la promozione della navigazione interna. I progetti dovranno avere una durata massima di 36 mesi. Il programma gode di un finanziamento pari a circa 2,5 milioni di euro. Scadenza: 15 settembre 2010 GUUE C 135 del 26 maggio 2010 Borse di studio della BEI La Banca Europea degli investimenti, nell’ambito del program ma EIBURS (EIB University Research Sponsorship Programme), il programma di patrocinio della ricerca universitaria, offre borse di studio ad università e centri di ricerca impegnati in filoni o temi di interesse significativo per la banca. Tali istituti dovranno dimostrare un comprovato know-how negli ambiti di interesse prescelti dalle BEI. Tali ambiti sono: studio comparativo delle prestazioni del credito alle PMI europee; storia del finanziamento alle infrastrutture europee; l’impatto economico della Direttiva europea sugli imballaggi e sui rifiuti d’imballaggio. Il progetto potrà includere anche l’organizzazione di corsi e seminari, la creazione di banche dati, l’effettuazione di sondaggi. Scadenza: 10 settembre 2010 GUUE C 142 del 1° giugno 2010 Gioventù in Azione Nell’ambito del programma “Gioventù in Azione”, la Commissione europea invita a presentare proposte relative all’azione 4.5 (“Sostegno ad attività di informazione per i giovani e per le persone operanti nel settore della gioventù e le organizzazioni giovanili”). L’obiettivo principale è quello di favorire la diffusione di informazioni di qualità e accrescere l’accesso dei giovani alle informazione e ai canali di comunicazione, a livello nazionale ed europeo. Sarà data priorità a quei progetti che rispecchiano le seguenti priorità nazionali annuali: l’alfabetizzazione mediatica; le questioni globali riguardanti i giovani (cambiamento climatico, sviluppo sostenibile, le migrazioni e gli obiettivi di sviluppo del Millennio). Possono presentare proposte organizzazioni non governative, enti pubblici a livello locale o regionale, consigli giovanili nazionali. I progetti dovranno coinvolgere almeno due altri paesi partecipanti al programma, di cui almeno uno deve essere Stato membro dell’Ue. La durata del progetto potrà variare dai 12 ai 18 mesi. Il finanziamento comunitario potrà raggiungere l’80% massimo delle spese totali ammissibili. Scadenza: 10 settembre 2010 GUUE C 144 del 3 giugno 2010 PARTNERSHIP Multiculturalità Il Centro Giovanile della città di Ruse (Bulgaria) cerca un gruppo composto da un leader e quattro partecipanti per un progetto che si terrà dal 19 al 27 giugno. Il tema dello scambio è l’accrescimento della capacità delle organizzazioni giovanili di operare in un ambiente multiculturale. Gli altri partner provengono da Grecia, Romania, Ungheria, Tunisia e Marocco. Contattare: Eva Parvanova Email: [email protected] Cafè giovani Un gruppo di ragazzi di una scuola superiore di Varsavia sta lavorando all’apertura di un Café dedicato ai giovani, alle attività sociali ed alla cultura. Il gruppo vorrebbe avere dei contatti con gruppi di altri paesi europei che hanno già affrontato un’esperienza simile. Inizialmente avrebbero il piacere di scambiare le proprie idee e esperienze, per poi eventualmente pensare a progetti futuri. Contattare: Jacek Siadkowski Email: [email protected] Conoscenza digitale Il Gruppo Click di Bursa (Turchia) cerca gruppi giovanili o associazioni non pienamente soddisfatti del loro livello di conoscenza digitale. Se avete voglia di migliorare le vostre conoscenze tecnologiche e far conoscere meglio la vostra associazione attraverso internet, messaggistica e altri metodi, contattate i Click. La data prevista è il 15-23 febbraio 2011. Contattare: Ali Dindar Email: [email protected] Agricoltura e ricerca L’istituto scozzese di ricerca sulle coltivazioni cerca partner per attività nell’ambito del 7° Programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico. L’attività del centro è particolarmente intensa su coltivazioni come orzo, patata, ribes nero e lampone. La collaborazione è ricercata per diverse sezioni del 7° Programma quadro, come ad esempio la filiera a g r o al i m e n ta r e , l ’i m p a t to d el l e coltivazioni sull’ambiente, las biomassa, i cambiamenti climatici, la biodiversità Contattare: Sarah Collier Tel: +44 1382560000 Fax: +44-1382-560002 http://www.scri.ac.uk/ LE NOSTRE PUBBLICAZIONI Negli ultimi quindici giorni la biblioteca dello Europe Direct si è arricchita delle pubblicazioni sotto riportate, disponibili per la consultazione. Possiamo invece inviarvi (gratuitamente e senza necessità che ce le restituiate) quelle con il titolo sottolineato. • • • • • • • • • Commissione europea, Education and training for social inclusion: European success stories. Quest’ultima pubblicazione della Direzione Generale Educazione e Cultura passa in rassegna alcuni interessanti progetti legati all’inclusione sociale, nei vari paesi membri dell’Ue. Commissione europea, Research.eu: Results Supplement, n° 23 - aprile 2010. Con questa rivista mensile la Commissione aggiorna sugli ultimi sviluppi della ricerca scientifica in Europa, con delle rubriche per ciascun macro argomento: biologia e medicina; energia e trasporti; ambiente; informatica e telecomunicazioni; tecnologie per l’industria; gli eventi più importanti dedicati alla ricerca applicata europea. FSE, Fse News, n° 5—maggio 2010. La newsletter del Fondo sociale europeo, con al centro l’agenda politica della nuova Commissaria alla Cultura e Istruzione, Androulla Vassiliou, e il progetto di cooperazione euro-mediterranea per lo sviluppo dei sistemi di formazione e lavoro. Segretariato generale del Consiglio, Il Consiglio Europeo, il Consiglio in breve, marzo 2010. Utile pieghevole per illustrare in breve la composizione e il ruolo di due importanti istituzione dell’Ue, il Consiglio Europeo e il Consiglio dell’Unione europea (o semplicemente Consiglio). Questa pubblicazione permette di chiarire bene la differenza tra le due istituzioni, dato che l’infelice somiglianza nominativa induce spesso a confonderle. Segretariato ACP, The Courrier, n° 16—Marzo e aprile 2010. E’ uscito il nuovo numero della rivista bimensile dedicata alla cooperazione economica tra l’Unione europea ed i paesi ACP (Africa sub-sahariana, Caraibi e isole del Pacifico). All’interno: un lungo reportage sul Sud Africa, paese con enormi potenzialità e grandi speranze; un saggio sul ruolo delle giovani generazioni per lo sviluppo economico del proprio paese; un reportage sul Tirolo, regione modello per lo sviluppo sostenibile. Commissione europea, On the farm. Simpatico libretto da colorare, dedicato ai bambini e alla conoscenza del mondo agricolo e rurale. Siamo in attesa di poter mettere a disposizione più copie per i nostri lettori! Commissione europea, Single Market News, n° 57—2010. Bollettino informativo sulle ultime novità legate al mercato comune europeo. All’interno, tra i vari articoli, potrete trovare l’intervista al Commissario Barnier, alcuni spunti per migliorare il sistema europeo dei brevetti, le nuove sfide della politica europea degli appalti pubblici. Commissione europea, Erasmus: I am one of the two million who did it! Sono ormai 22 gli anni di attività dell’Erasmus, il programma europeo per la mobilità internazionale degli studenti universitari. Questa pubblicazione festeggia il raggiungimento del simbolico traguardo del 2 milionesimo studente Erasmus. Data la difficoltà ad individuare esattamente lo studente che ha permesso di raggiungere tale cifra, ciascun paese partecipante (31 in tutto) ha nominato il proprio due milionesimo studente Erasmus, le cui storie ed esperienze sono raccolte in questa “antologia”. Commissione europea, Road safety in Europe: towards safer vehicles, towards safer behaviours, towards safer roads (CD rom). Questo interessante CD permette di scoprire le prossime novità che verranno introdotte in materia di sicurezza stradale, sia per quanto riguarda la sicurezza delle strade, sia per i nuovi dispositivi di cui dovranno essere dotate le nuove automobili tra qualche anno. Un esempio? Si sta sperimentando il montaggio di un airbag esterno sul cofano, per proteggere i pedoni “Europa Informa” è un periodico quindicinale distribuito gratuitamente a mezzo posta elettronica. Per essere inseriti nella mailing list è sufficiente farne richiesta a Europe Direct TRENTINO via della Val, 2, loc. Costa di Casalino – 38057 Pergine Valsugana (TN) Tel. +39 0461 534848 - Fax: +39 0461 531052 - E mail: [email protected] Disponibile su Internet al sito http://europedirect.iasma.it Autorizz. Trib. Trento N. 984 dell'11.11.1997 Hanno curato questo numero Giancarlo Orsingher, Alessandro Cavagna, Paolom Pezzin, Boglarka Fenyvesi-Kiss con la collaborazione di Europe Direct Carrefour Veneto e Europe Direct Emilia e Matteo Fornara Direttore responsabile: Silvia Ceschini APPROFONDIMENTO Cambiamenti climatici: al 30% l’obiettivo della Commissione europea La Commissione europea ha pubblicato una Comunicazione nella quale presenta un’analisi dei costi, dei benefici e delle possibili opzioni per portare dal 20% al 30% l’obiettivo di ridurre entro il 2020 le emissioni di gas a effetto serra dell’UE rispetto ai livelli del 1990. La possibilità di passare dal 20% al 30% è però subordinata a determinate condizioni che attualmente non sussistono. Questo testo fa seguito al documento della Commissione “Dare nuovo impulso ai negoziati internazionali sul clima” e all’invito del Consiglio a presentare una valutazione di impatto del passaggio condizionale a una riduzione del 30%. La Comunicazione mette in evidenza che la riduzione delle emissioni dell’UE, per effetto della crisi economica e il calo dei prezzi del carbonio, hanno modificato le stime effettuate due anni fa, al momento in cui è stato presentato il sistema ETS (Emissions Trading System) riveduto. Pertanto, alla luce dei nuovi dati, viene fornita un’analisi delle implicazioni dei vari livelli di ambizione in quanto motori di modernizzazione dell’economia dell’UE e di creazione di posti di lavoro grazie alla promozione delle tecnologie a basse emissioni di carbonio. Inoltre la Comunicazione prende in esame gli sforzi che sarebbero necessari nei principali settori per ridurre le emissioni del 20%- 30%, indicando gli effetti di tali sforzi e le possibili opzioni politiche per la loro realizzazione. La valutazione delle possibili alternative tiene inoltre pienamente conto dell’attuale contesto caratterizzato dalla carenza di fondi pubblici e dalla contrazione dell’economia. Vengono anche esaminate le misure adottate per aiutare le industrie ad alta intensità energetica in modo da scongiurare il rischio di una “rilocalizzazione delle emissioni”, secondo quanto disposto dalla direttiva UE sul sistema di scambio delle quote di emissione. Connie Hedegaard, Commissaria europea incaricata dell’Azione per il clima, si è così espressa: “Innalzare dal 20% al 30% il nostro obiettivo di riduzione per il 2020 è una decisione politica che i responsabili dell’UE dovranno prendere al momento e nelle condizioni opportune. È ovvio che nell’immediato la priorità politica è la gestione della crisi dell’euro. Tuttavia, in vista della ripresa, la Commissione ha già fornito il proprio contributo per un dibattito basato su dati concreti. Anche se i tempi non sono ancora maturi per una decisione, mi auguro che l’analisi della Commissione contribuirà ad ispirare il dibattito negli Stati membri.” Costo per il raggiungimento degli obiettivi Dal 2008 i costi assoluti per il raggiungimento dell’obiettivo del 20% sono scesi da 70 a 48 miliardi di euro (pari allo 0,32% del PIL) l’anno da qui al 2020. Ciò è dovuto a diversi fattori: il rallentamento della crescita economica ha ridotto le emissioni e l’aumento dei prezzi dell’energia ha stimolato l’efficienza energetica e ridotto la domanda di energia; inoltre il prezzo del carbonio è sceso al di sotto del livello previsto nel 2008 a causa del riporto delle quote ETS non utilizzate nel periodo di recessione. Tuttavia, la riduzione dei costi assoluti avviene nel contesto di una crisi economica che ha notevolmente ridotto la capacità degli imprenditori di reperire gli investimenti necessari per introdurre le necessarie innovazioni a breve termine. Nel 2007 l’UE si è impegnata a portare al 30% la riduzione delle emissioni se le altre grandi economie accetteranno di dare un equo contributo nell’ambito di un accordo globale sui cambiamenti climatici (Conclusioni del Consiglio europeo dell’8-9 marzo 2007). I costi connessi alla realizzazione dell’obiettivo del 30% sono attualmente stimati a 81 miliardi di euro l’anno da qui al 2020, il che corrisponde ad un aumento di 11 miliardi di euro rispetto al costo stimato due anni fa per l’obiettivo del 20%. L’obiettivo del 30% costerebbe 33 miliardi di euro (0,2% del PIL) in più rispetto alla stima attuale del costo per il conseguimento dell’obiettivo del 20%. Crescita a basse emissioni di carbonio I Paesi di tutto il mondo riconoscono le potenzialità offerte dalla crescita verde, a basse emissioni di carbonio, per creare nuovi posti di lavoro sostenibili e rafforzare la sicurezza energetica. In un contesto caratterizzato da una concorrenza mondiale sempre più accesa non si può tuttavia dare per scontato che l’Europa continui a svolgere un ruolo trainante. Ora che i prezzi del carbonio sono scesi al di sotto del livello previsto, l’obiettivo del 20%, un tempo considerato cruciale per stimolare la modernizzazione dell’economia UE, ha perso una parte del suo potenziale come incentivo al cambiamento e all’innovazione. Inoltre l’Europa, in quanto parte del gruppo dei Paesi sviluppati, deve prepararsi per essere in grado di conseguire il suo obiettivo a lungo termine consistente nell’abbattere le emissioni dell’80-95% entro il 2050 ad un costo ottimale. Opzioni per passare a una riduzione del 30% La Comunicazione prospetta una serie di opzioni per il conseguimento dell’obiettivo del 30% nell’ambito del sistema ETS dell’Unione europea (noto anche come “UE-ETS”) e negli altri settori. Tra queste, la riduzione del numero di quote messe all’asta nell’ambito dell’UE-ETS, l’adozione di norme per promuovere una maggiore efficienza energetica, l’uso oculato degli strumenti fiscali, l’adozione di provvedimenti diretti a orientare i finanziamenti della politica di coesione dell’UE verso investimenti verdi e a migliorare l’integrità ambientale dei crediti internazionali di carbonio riconosciuti nell’ambito dell’UEETS. Una misura interessante, prima ancora dell’eventuale passaggio all’obiettivo del 30%, consisterebbe nell’utilizzare parte delle quote di emissione gratuite, non assegnate alle imprese nell’ambito del sistema UE ETS, per accelerare l’innovazione nelle tecnologie a basse emissioni di carbonio, analogamente a quanto avviene nell’ambito del programma dimostrativo sulle tecnologie innovative in materia di energie rinnovabili e cattura e stoccaggio del carbonio, finanziato con 300 milioni di quote. “Fuga di carbonio” La Commissione ha esaminato la situazione delle industrie ad alta intensità energetica per quanto riguarda il rischio della cosiddetta “fuga di carbonio” (carbon leakage), vale a dire la rilocalizzazione della produzione dall’UE verso Paesi in cui esistono vincoli meno rigorosi in materia di emissioni di carbonio. La conclusione è che le attuali misure dirette ad evitare la fuga di carbonio da tali industrie – quote gratuite e accesso ai crediti internazionali – continuano ad essere giustificate. L’analisi della Commissione rivela inoltre che l’innalzamento dell’obiettivo al 30%, mentre gli altri Paesi attuano i loro impegni di riduzione nell’ambito dell’accordo di Copenhagen, avrebbe un impatto limitato in termini di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, a condizione di mantenere le misure esistenti.