COMUNI DI
ARGELATO, BARICELLA, BENTIVOGLIO, BUDRIO, CASTEL MAGGIORE, CASTELLO D’ARGILE,
CASTENASO, GALLIERA, GRANAROLO DELL’EMILIA, MALALBERGO, MINERBIO,MOLINELLA,
PIEVE DI CENTO, SAN GIORGIO DI PIANO, SAN PIETRO IN CASALE
AZIENDA USL DI BOLOGNA
PROVINCIA DI BOLOGNA
INDICE
RESPONSABILITÀ FAMILIARI E CAPACITÀ GENITORIALI
Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area
agli interventi del programma attuativo 2006
Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005
Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione
di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006
pag. 5
DIRITTI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI
Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area
agli interventi del programma attuativo 2006
Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005
Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione
di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006
pag. 33
POLITICHE A FAVORE DEI GIOVANI
Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area
agli interventi del programma attuativo 2006
Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005
Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione
di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006
pag. 83
IMMIGRAZIONE, ASILO, LOTTA ALLA TRATTA
Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area
agli interventi del programma attuativo 2006
Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005
Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione
di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006
pag. 105
CONTRASTO ALLA POVERTÀ
Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area
agli interventi del programma attuativo 2006
Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005
Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione
di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006
pag. 151
pag. 7
pag. 9
pag. 13
pag. 35
pag. 37
pag. 45
pag. 85
pag. 87
pag. 91
pag. 107
pag. 109
pag. 113
pag. 153
pag. 155
pag. 159
PREVENZIONE E CONTRASTO DELLE DIPENDENZE
pag. 167
E DI ALTRE FORME DI DISAGIO SOCIALE
Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area
agli interventi del programma attuativo 2006
Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005
Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione
di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006
1
pag. 169
pag. 171
pag. 175
POLITICHE A FAVORE DI ANZIANI
Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area
agli interventi del programma attuativo 2006
Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005
Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione
di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006
pag. 181
POLITICHE A FAVORE DI DISABILI
Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area
agli interventi del programma attuativo 2006
Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005
Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione
di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006
pag. 203
AZIONI E INTERVENTI TRASVERSALI
Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005
Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione
di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006
pag. 239
pag. 241
IL BILANCIO DEL PROGRAMMA ATTUATIVO
Tabella 3A
Tabella 3B
Griglia di rilevazione della spesa socio-sanitaria
a carico del Fondo Sanitario Regionale
pag. 253
pag. 262
pag. 266
2
pag. 183
pag. 185
pag. 189
pag. 205
pag. 207
pag. 215
pag. 245
pag. 267
La presentazione del Programma Attuativo 2006 del Piano di Zona e la sottoscrizione
dell’Integrazione dell’Accordo di Programma da parte dei Sindaci, giunge quasi alla conclusione di
un anno particolarmente ricco di programmazioni, consultazioni e cambiamenti a livello locale ma
soprattutto a livello nazionale. Il mutato quadro politico fa sperare che le tematiche sociali e sociosanitarie possano tornare ad essere riconosciute come fondamentali per garantire lo sviluppo, la
coesione sociale e mantenere più sicura e competitiva la società italiana.
Non vi è dubbio che il clima di incertezza sulla disponibilità delle risorse trasferite e le
politiche seguite dall’Esecutivo in questi anni hanno nuociuto non poco agli Enti locali che si erano
adoperati per dare attuazione alle disposizioni contenute nella L. 328/2000.
In questa non facile situazione il Distretto Pianura Est ha compiuto uno sforzo
considerevole per mantenere la continuità delle progettazioni e dei servizi in essere, e non si è
sottratto all’impegno di avviare nuove sperimentazioni. Molti degli impegni presi nella definizione
del Piano di Zona triennale hanno visto già da questo primo anno la loro realizzazione con l’avvio
di progetti e di nuovi luoghi e percorsi di consultazione che hanno coinvolto, come ormai
consuetudine nel nostro Distretto, tutti i rappresentanti degli Enti e delle Associazioni che lavorano
in maniera attiva nel sociale e nel socio-sanitario.
Particolarmente sentita nell’anno 2006, sia da un punto di vista sociale che economico, è
stata la grande emergenza che sta coinvolgendo l’area minori. L’attuale tema dell’affido, il forte
aumento delle situazioni di disagio verificatosi nel territorio, l’aumento dei provvedimenti
dell’autorità giudiziaria che coinvolgono minori e che ci chiamano ad intervenire in maniera
tempestiva e qualificata, sono stati temi di discussione affrontati con grande spirito di condivisione.
Le Amministrazioni hanno fronteggiato l’emergenza attraverso uno sforzo economico straordinario,
che ha portato anche ad una rapida ridefinizione della destinazione del Fondo Distrettuale per la
Non Autosufficienza in accordo con i Sindacati. L’azione congiunta che ha portato a fronteggiare
questa emergenza economica è un segnale tangibile del buon livello di condivisione e concertazione
raggiunto nel nostro Distretto Pianura Est.
Il presente Programma Attuativo 2006 ha confermato tutte le azioni già previste con la
disponibilità delle risorse del Fondo Sociale Regionale Indistinto che era stato tagliato nel 2005 e,
già da quell’anno, compensato dallo sforzo dei Comuni. Ci auguriamo che le programmazioni future
possano contare su risorse certe, più in linea con i bisogni, che ci consentano la possibilità di
progettare togliendoci dalla costante gestione delle emergenze economiche. Sul tema delle risorse
non posso non sottolineare l’importante ruolo delle Fondazioni che già da tempo danno un apporto
importante soprattutto alla realizzazione dei progetti più innovativi. Un ruolo che ci auguriamo
possa continuare e crescere.
Il primo anno del nuovo Piano di Zona triennale ha già visto il raggiungimento di traguardi
importanti. La costituzione della nuova Fondazione a partecipazione “Le chiavi di casa”, fondata
dai genitori di ragazzi diversamente abili, è stato il coronamento dell’innovativo progetto di
sperimentazione di vita indipendente, partito nell’anno 2004 nel Comune di Castel Maggiore che ci
auguriamo diventi un modello ripetibile nell’ottica del “Dopo di Noi”. Nel 2006 si è inoltre
costituita l’Associazione Ama-Amarcord fondata dai familiari di anziani affetti da demenza che
intende continuare a promuovere i percorsi di aiuto già attivi da diversi anni nei Piani di Zona. Sul
tema del disagio giovani si sta avviando il progetto Roller in due appartamenti di Molinella grazie
al finanziamento della Fondazione del Monte. Tale progetto, che prevede percorsi di vita
indipendente di ragazzi già istituzionalizzati, ha già richiamato l’attenzione di altre realtà locali.
Non ultimo voglio ricordare l’apertura di un laboratorio protetto realizzato da Cooperative Sociali, a
San Pietro in Casale, rivolto a ragazzi disabili e fortemente voluto dai rappresentanti delle
associazioni di genitori.
3
Nella progettazione dei Piani di Zona non possono essere tralasciati due temi con i quali ogni
Amministrazione si confronta ormai quotidianamente: il tema delle nuove povertà e il tema della
casa. Personalmente ritengo, ma non sono il solo, che alla base di queste due emergenze via sia
anche il tema del lavoro, della sua precarietà e qualità complessiva. Il lavoro resta centrale nella
politiche di welfare dei comuni e necessario per fronteggiare il rischio di forti situazioni di disagio.
In tal senso ritengo che la recente costituzione del Tavolo Interistituzionale per l’inserimento
lavorativo di persone con handicap e in svantaggio sociale possa essere un’occasione per mettere in
atto azioni nuove rivolte alla promozione del lavoro.
Molto importante per il conseguimento dei risultati raggiunti, nonostante la difficile
situazione nella quale ci troviamo ad operare, è stata la scelta di una modalità di gestione quale la
“delega partecipata”. Ritengo che i livelli di collaborazione e co-progettazione tra i Comuni e
l’Azienda Usl siano di tutto rilievo e in tal senso gli Amministratori hanno già espresso la volontà
di procedere al rinnovo della convenzione sulle deleghe ed alla conferma di mantenere il responsabile
del caso in capo ai Comuni.
Molto è stato fatto ma molto resta ancora da fare. Una delle sfide che ci riserva il prossimo
futuro sarà la costituzione delle nuove Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona, quali aziende dei
Comuni per la produzione ed erogazione dei servizi e delle prestazioni sociali e socio-sanitarie. Il
Distretto Pianura Est, sottoscrivendo il “Programma delle Trasformazioni Aziendali dalle Ipab alle
Asp”, ha espresso la volontà di procedere alla costituzione di due Asp nel nostro Distretto, alle quali
i nostri comuni hanno già previsto di conferire gran parte dei servizi rivolti agli anziani. Credo che
le nuove Aziende costituiscano un’occasione per ottimizzare e omogeneizzare gli interventi sociali e
socio-sanitari e per pensare a nuove tipologie di servizi. Altro elemento di grande importanza sarà, a
mio avviso, quello di rendere più strutturato l’Ufficio di Piano attraverso il consolidamento
dell’organico e la conferma delle professionalità che vi lavorano, alle quali va grandissima parte dei
risultati conseguiti finora.
Vorrei concludere questa breve premessa ricordando che la Regione sta lavorando su due
temi fondamentali per la programmazione: “il processo di accreditamento in ambito socio-sanitario
e sociale” e “i ruoli interistituzionali e gli strumenti di governance”.
Il processo di accreditamento, come indicato dalla Regione, deve nascere dai rapporti di
collaborazione fra soggetti pubblici e privati, ai quali le Amministrazioni attestano la competenza di
svolgere un determinato servizio tenendo conto della domanda dei cittadini e della loro
partecipazione alla costruzione dei servizi stessi. Il modello di governance, d’altra parte, sottolinea
la centralità degli Enti Locali, l’individuazione della Zona Sociale come ambito di intervento, la
programmazione partecipata, l’integrazione sociale e socio-sanitaria.
Alla luce di queste prime indicazioni Regionali ritengo che il Distretto Pianura Est non solo
sia pronto ad accettare la sfida, ma sia anche in grado di interpretare lo spirito ed i principi della
legge 328/00 e della legge 2/03, dotandosi di strumenti di governace e di programmazione
partecipata, che ci consentano di gestire il sociale ed il socio-sanitario nell’esclusivo interesse dei
nostri cittadini.
Vladimiro LONGHI
Vice Presidente del Comitato di Distretto
4
5
6
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
TABELLA 1
DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI
INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006
BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
•
•
•
•
•
Potenziamento dei servizi e delle attività per l’infanzia, l’adolescenza e le famiglie;
Potenziamento del sostegno alle famiglie adottive;
Sostegno alle famiglie nei percorsi di crescita ed educativi dei propri figli, e nella gestione del rapporto di
coppia e genitoriale;
Accrescimento della cultura del lavoro di rete fra i servizi.
OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI
(CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
OBIETTIVI
RIDEFINIZIONE
DEGLI OBIETTIVI
PRIORITARI
PREVISTI NEL PDZ
2005-07
•
•
•
•
•
•
•
Sostenere la genitorialità e il benessere
della famiglia nei processi di crescita dei
bambini e nel rapporto adulto-bambino;
Far crescere, negli adulti, la cultura
dell’infanzia e l’attenzione ai diritti dei
bambini e delle bambine;
Sostenere le famiglie adottive e
affidatarie;
Migliorare la relazione nella coppia
genitoriale e nel rapporto con i figli;
Potenziare
la
formazione
e
l’informazione degli operatori e dei
genitori;
Migliorare e semplificare l’accesso ai
servizi per i cittadini;
Sostenere la famiglia economicamente.
•
•
•
•
•
•
Attivati Sportelli d’ascolto presso
tutte le Istituzioni Scolastiche del
Distretto (Scuole dell’obbligo ed
Istituti Superiori);
Attivati Sportelli di consulenza
educativa rivolti ai genitori con
bambini da 0 a 6 anni in tutti i
Comuni del Distretto;
Avvio del Servizio di Mediazione
Familiare, rivolto alle coppie
separate o in fase di separazione,
presso i locali dell’AUSL dei
Comuni di Castenaso e San Pietro in
Casale;
Completamento
rete
“Sportello
Donna” – consulenza legale gratuita
alla famiglia – con estensione a tutti
i Comuni del Distretto;
Avvio di confronti stabili e
permanenti
fra
gli
operatori
dell’Azienda USL, i pedagogisti dei
servizi per l’infanzia 0/6 anni a
livello distrettuale e i dirigenti
scolastici per la creazione della rete
di coordinamento;
Avvio
del
percorso
per
l’omogeneizzazione dei criteri per la
definizione delle rette dei servizi
comunali (elaborazione di una
prima proposta da sottoporre alle
Giunte Comunali);
7
Non è prevista
nessuna
ridefinizione degli
obiettivi triennali.
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI
(CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
OBIETTIVI
RIDEFINIZIONE
DEGLI OBIETTIVI
PRIORITARI
PREVISTI NEL PDZ
2005-07
•
•
Attuazione 3 progetti AUSL su
affido e adozione realizzati da
U.S.S.I. (unità socio sanitaria
integrata) minori;
Conferma e prosecuzione “Prestiti
sull’onore”.
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI
•
Programma Finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza
- Sostegno alla genitorialità 0/6 anni
- Sportello d’ascolto – Scuole
- Adozione prima durante e dopo: interventi plurimi e complessi su un tempo lungo
- Disagio: l’integrazione professionale per gli interventi complessi
8
9
10
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
LEGGE 285/97: “PROMOZIONE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA”
SPORTELLI DI CONSULENZA EDUCATIVA 0/6 ANNI
Il progetto, come indicato nel programma attuativo 2005, ha preso avvio ad Ottobre 2005 e
si è concluso nel mese di Giugno 2006.
Il progetto ha consentito di realizzare un’attività di consulenza educativa rivolta ai
genitori dei bambini da 0 a 6 anni su tutto l’ambito territoriale. Gli sportelli sono stati
impostati con la finalità di accogliere le problematiche educative e le difficoltà della coppia
genitoriale.
La realizzazione del progetto ha seguito le seguenti fasi:
1. attività preliminari all’avvio del progetto:
- attività di coordinamento rivolto ai tecnici impegnati sul progetto (due incontri
con i pedagogisti impegnati sui servizi di nido e di scuola dell’infanzia del
distretto per la definizione dettagliata del servizio);
- attività di preparazione delle fasi di avvio degli sportelli (2 incontri con gli enti
locali; definizione delle sedi degli sportelli e dei calendari di funzionamento, cura
della predisposizione dell’informazione ai genitori);
- predisposizione della scheda di monitoraggio del progetto in accordo con i
pedagogisti impegnati nel progetto;
2. avvio del progetto su tutto il territorio;
3. attività di monitoraggio (3 incontri con i pedagogisti del distretto a cadenza
trimestrale). Dal monitoraggio dei primi mesi di attività del servizio risultano aver
usufruito della consulenza 166 genitori (dato al 31 marzo).
4. azioni di rete:
- attività di raccordo con i tecnici dell’ASL: 1 incontro con i referenti del centro di
terapia familiare;
- attività di raccordo con gli operatori dei servizi di asilo nido e scuole dell’infanzia
svolte dai pedagogisti impegnati sul progetto (illustrazione del progetto agli
operatori, divulgazione del materiale informativo).
SPORTELLI D’ASCOLTO SCUOLE
Il progetto ha preso avvio ad Ottobre 2005 e si è concluderà nel mese di Dicembre 2006.
Il progetto consente di realizzare: attività dedicate agli alunni volte a favorire, attraverso
l’ascolto e la comunicazione, l’autostima, l’espressività e le relazioni interpersonali ed
attività di consulenza agli insegnanti ed alle famiglie dei bambini e ragazzi frequentanti le
scuole dell’obbligo.
La realizzazione del progetto ha seguito le seguenti fasi:
1. attività preliminari all’avvio del progetto:
- attività di coordinamento delle fasi di avvio del progetto (un incontro con i
dirigenti scolastici per la definizione delle procedure d’avvio delle attività. È stato
condiviso di includere nelle attività di sportello diverse forme di consulenza:
l’attività di counseling rivolta agli alunni, ai docenti ed ai genitori, le osservazioni
in classe, gli incontri di gruppo e le discussioni a tema nonché la progettazione
d’interventi di gruppo);
11
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
-
attività di predisposizione della scheda di monitoraggio del progetto (un incontro
come gruppo tecnico di coordinamento del progetto per la definizione degli
strumenti di monitoraggio e predisposizione degli stessi).
2. avvio del progetto su tutto il territorio;
3. attività di monitoraggio:
- compilazione della scheda di monitoraggio delle attività da parte degli istituti
scolastici con i dati sia quantitativi che qualitativi rispetto all’anno scolastico
2005/2006;
Ripresa del progetto da Settembre 2006 con le medesime modalità e successiva attività di
restituzione del monitoraggio a Gennaio 2007.
MEDIAZIONE FAMILIARE
Il progetto ha preso avvio nel mese di Dicembre 2005.
Il servizio si pone come punto di ascolto per le coppie che si separano e che vogliono
continuare ad essere buoni genitori.
La realizzazione del progetto ha seguito le seguenti fasi:
1. attività preliminari all’avvio del progetto:
- attività di coordinamento dei tecnici impegnati sul progetto (incontri con il
responsabile del consultorio familiare, con il mediatore familiare, con i referenti
degli enti locali per gli aspetti organizzativi e di divulgazione dell’informazione
dell’attivazione del servizio);
- attività di preparazione delle fasi di avvio del servizio (predisposizione pieghevole
e distribuzione sul territorio della pubblicità);
- attività di raccordo fra istituzioni (un incontro con i tecnici dei servizi sociali
dell’Azienda USL, i Comuni, i pedagogisti , i dirigenti scolastici).
2. avvio del servizio, presso il Poliambulatorio AUSL di Castenaso e il Polo Sanitario
AUSL di San Pietro in Casale, destinato a tutte le coppie residenti nel territorio;
3. attività di monitoraggio:
- dal monitoraggio dei primi mesi di attività risultano in carico al servizio 14 coppie
(dato al 31 Luglio 2006);
4. azioni di rete:
- attività di coordinamento fra enti (un incontro fra il responsabile del consultorio
familiare, il mediatore familiare ed i tecnici – educatori professionali e assistenti
sociali dell’Azienda USL, ed un incontro fra il mediatore familiare e le assistenti
sociali dei Comuni).
Ripresa del servizio da Settembre 2006 e monitoraggio a Dicembre 2006 con restituzione
dei dati a Gennaio 2007.
12
13
14
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
DENOMINAZIONE
LEGGE
285/97
–
PROMOZIONE
DELL’ADOLESCENZA
DEI
DIRITTI
DELL’INFANZIA
E
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Comune di San Pietro in Casale
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Figura di Sistema – Dott.ssa Mara Casari
Ufficio di Piano - Tel. 051/6669526 - 531
DESTINATARI
Minori, genitori, operatori dei servizi ed insegnanti delle scuole del Distretto.
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Comuni e Scuole (Direzioni Didattiche, Istituti Comprensivi e Istituti Superiori) del
Distretto Pianura Est, Azienda USL, Associazioni di volontariato.
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
•
•
•
•
Prevenzione del disagio giovanile;
Sostegno alla genitorialità;
Tutela e promozione dei diritti dell’infanzia e adolescenza;
Promozione di attività ricreative e di socializzazione.
AZIONI PREVISTE
•
•
•
•
•
Realizzazione in tutti i Comuni di attività a sostegno della genitorialità: sportelli di
consulenza educativa rivolti ai genitori con bambini da 0 a 6 anni oppure incontri a
tema secondo le modalità ritenute più opportune da ciascun Ente locale;
Proseguimento degli Sportelli d’ascolto scolastici rivolti agli alunni, ai genitori ed agli
insegnanti;
Attivazione del progetto “Disagio: l’integrazione professionale per gli interventi
complessi” ( gestione dell’Azienda U.S.L.);
Attivazione del progetto “Adozione prima, durante e dopo: interventi plurimi e
complessi su un tempo lungo” (gestione dell’Azienda U.S.L.);
Progetto “Attività pomeridiane” che prevede la realizzazione, in alcuni Comuni, di
attività extra scolastiche rivolte ai ragazzi delle Scuole Medie inferiori, a sostegno del
15
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
percorso formativo e dell’apprendimento, con particolare cura nei confronti dei minori
con disagio.
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
Quota regionale
Quota comunale
€ 236.101,40
€ 145.808,50
€ 90.292,90
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
•
•
•
•
•
Numero dei progetti realizzati;
Grado di uniformità della realizzazione dei progetti sul territorio;
Rapporti organizzativi con la rete: n. tavoli tecnici di coordinamento e frequenza degli
incontri;
Numero per tipologia dei destinatari effettivamente raggiunti (minori e genitori);
Riscontro di gradimento da parte dei destinatari.
Seguono i progetti relativi all’area “Responsabilità familiari e capacità genitoriali”.
Gli altri progetti della Legge 285/97 si trovano nell’area “Diritti dei bambini e degli
adolescenti”.
16
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
SCHEDA DI PROGETTO
relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di
opportunità per l'infanzia e l'adolescenza
Titolo del progetto
SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ 0/6 ANNI
Responsabile della compilazione della scheda
indicare il nominativo del coordinatore
tecnico del progetto
Nominativo: Mara Casari
Recapito telefonico: 051/6669526
fax: 051/6669533
e-mail: [email protected]
Ente responsabile del progetto:
indicare la denominazione dell’ente referente della gestione
amministrativa del progetto
Comune di San Pietro in Casale
Ente esecutore del progetto:
indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico-
scientifico del progetto.
I Comuni del Distretto Pianura Est
Composizione gruppo tecnico di coordinamento
(specificare le qualifiche professionali e
l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico)
Qualifica
Mara Casari – Figura di Sistema
1 Pedagogista
1 Direttore d’Area
1 Dirigente scolastico o insegnante referente
1 Referente servizio minori
Ente
Comune di San Pietro in Casale
Da individuare
Da individuare
Da individuare
Azienda U.S.L.
Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona
(specificare quali sono le
connessioni con gli altri progetti del Piano)
Progetto “Mediazione familiare” (Legge 285/97);
Progetto “Sportello d’ascolto - scuole dell’obbligo e superiori” (Legge 285/97);
Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a
cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato.
Comuni del Distretto Pianura Est: Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Castel
Maggiore, Castello d’Argile, Castenaso, Galliera, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo,
Minerbio, Molinella, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale.
Spazi individuati presso le sedi dei servizi di nido e/o di materna oppure presso le sedi
municipali o presso le istituzioni scolastiche.
17
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
Destinatari: indicare:
• se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni;
• se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare).
Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto
Tipologia
Presenza sul territorio
di riferimento
Numero destinatari
potenziali che si
intendono raggiungere
con il progetto
10.000
800
10.000
800
Minori 0-2 anni
Minori 3-5 anni
Minori 6-10 anni
Minori 11-13 anni
Minori 14-17 anni
Genitori
Insegnanti
Operatori
Comunità locale
Altro (spcificare)
Totale
Di cui
Minori disabili
Minori con provvedimenti del
Tribunale per i minori
Minori con disagio conclamato
Minori stranieri altro (specificare)
Totale soggetti in situazioni
particolari
Data di avvio:
Novembre 2006
Progetto:
di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.)
di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo).
Il progetto si pone come consolidamento rispetto all’attività di sportello di consulenza
educativa nei modi e nelle forme che hanno ottenuto un maggiore riscontro e di
innovazione rispetto ad altre forme organizzative per promuovere il sostegno alla
genitorialità (cicli d’incontri, serate a tema, ecc.)
18
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse
sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati.
Accogliere le problematiche educative e le difficoltà della coppia genitoriale;
Costruire, in modo strutturato, dei punti di ascolto che siano di riferimento per le
famiglie del Distretto e attraverso i quali i genitori saranno ascoltati, sostenuti e aiutati
ad affrontare incertezze che vivono quotidianamente nelle relazioni familiari;
Costruire un raccordo ed un’azione integrata con il servizio minori dell’Azienda USL
e le scuole del territorio per un confronto costante sul ruolo genitoriale.
Obiettivi/risultati attesi:
indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati
delle attività previste dal progetto stesso.
Gli obiettivi devono descrivere chiaramente:
• i cambiamenti attesi,
Il progetto si prefigge di realizzare azioni di sostegno alla genitorialità:
1. sostenendo gli sportelli di consulenza educativa rivolta ai genitori;
2. permettere la realizzazione di iniziative dedicate al tema della genitorialità;
Il progetto, pur adottando modalità d’intervento differenti, intende offrire a tutte le
famiglie con bambini da zero a sei anni un’opportunità d’ascolto ed un sostegno
pedagogico finalizzato all’acquisizione di una maggior consapevolezza del ruolo
genitoriale, dello stile educativo familiare, della comunicazione e del dialogo quotidiano
con i figli. Si tratta di un aiuto per i genitori a riconoscere i bambini nei cambiamenti
tipici delle diverse età ed a imparare a esprimere risorse e competenze educative.
Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere
la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere.
Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di
raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle
azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento
emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un
determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti....
Numero dei destinatari raggiunto;
Tipologia dei destinatari (la coppia di genitori, oppure un solo genitore);
Problematiche più frequenti;
Numero dei destinatari ai quali sono state date indicazioni- suggerimenti verso i
servizi dell’Azienda USL o centri per le famiglie.
Fasi operative:
Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari
Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la
sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere.
Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si
intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto.
Per gli sportelli di consulenza educativa:
Individuazione delle sedi e delle giornate di apertura dello sportello;
Individuazione di un punto per la raccolta delle prenotazioni dei genitori;
Predisposizione e distribuzione volantini informativi;
Avvio dello sportello;
Definizione del calendario degli incontri del gruppo tecnico di coordinamento per il
raccordo fra le istituzioni impegnate nell’azione complessiva di realizzazione degli
sportelli di ascolto e di consulenza alle famiglie (Comuni, Scuole, Azienda USL);
19
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
Per le iniziative dedicate al tema della genitorialità:
Individuazione del tema e dell’esperto;
Individuazione dei tepi e dei luoghi;
Predisposizione e distribuzione volantini informativi.
Costi:
Costi: indicare gli importi attribuiti;
Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita.
Costo complessivo: € 50.000,00
Contributo programma finalizzato: € 35.000,00
Contributo E.L.: € 15.000,00
Eventuali altri contributi: -
Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste
nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale
segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo
l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere
tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano.
Utilizzo di una scheda di monitoraggio predisposta dall’Ufficio di Piano con cadenza
semestrale.
Attività di valutazione e soggetti coinvolti:
attraverso tale attività si devono constatare e
rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli
obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate
nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire
un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si
intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti
preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali
forme.
Si prevede un momento di valutazione a fine progetto con la stesura di una relazione da
parte dell’Ufficio di Piano, recepiti i materiali di monitoraggio e consultati i tecnici
coinvolti e le Amministrazioni locali.
Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una
raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si
intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali
saranno i destinatari di tali informazioni.
Scheda di sintesi dei dati di monitoraggio, materiale informativo prodotto dalle singole
Amministrazioni per la divulgazione delle iniziative.
Restituzione dell’esito del progetto alle Amministrazioni locali, alle istituzioni ed agli
interlocutori politici e sociali coinvolti nel Piano di Zona.
20
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
SCHEDA DI PROGETTO
relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di
opportunità per l'infanzia e l'adolescenza
Titolo del progetto
SPORTELLO D’ASCOLTO - SCUOLE
Responsabile della compilazione della scheda
indicare il nominativo del coordinatore
tecnico del progetto
Nominativo: Mara Casari
Recapito telefonico: 051/6669526
fax: 051/6669533
e-mail: [email protected]
Ente responsabile del progetto:
indicare la denominazione dell’ente referente della gestione
amministrativa del progetto
Comune di San Pietro in Casale
Ente esecutore del progetto: indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnicoscientifico del progetto.
Istituzioni scolastiche del Distretto Pianura Est
Composizione gruppo tecnico di coordinamento
(specificare le qualifiche professionali e
l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico)
Qualifica
Alfia Tinarelli dirigente
Accorsi Elena dirigente
Anania Caterina dirigente
Marisa Magnoni dirigente
Domenico Altamura – Dirigente
Mara Casari – Figura di Sistema
Ente
I.C di San Giorgio di Piano
I.C di San Pietro in Casale
D.D. di Castelmaggiore
I.C. di Granarolo
IPIA Fioravanti – sezione di Molinella
Comune di San Pietro in Casale
Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona
(specificare quali sono le
connessioni con gli altri progetti del Piano)
•
•
•
Progetto “Sostegno alla genitorialità 0/6” (Legge 285/97);
Progetto “Mediazione familiare” (Legge 285/97);
Progetto “Attività pomeridiane” (Legge 285/97).
Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a
cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato.
Tutte Istituzioni Scolastiche del Distretto Pianura Est.
21
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
Destinatari: indicare:
• se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni;
• se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare).
Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto
Tipologia
Presenza sul territorio
di riferimento
Numero destinatari
potenziali che si
intendono raggiungere
con il progetto
6.165
3.513
4.247
25.000
1.490
30
230
150
400
300
40.415
1.110
Minori 0-2 anni
Minori 3-5 anni
Minori 6-10 anni
Minori 11-13 anni
Minori 14-17 anni
Genitori
Insegnanti
Operatori
Comunità locale
Altro (spcificare)
Totale
Di cui
Minori disabili
Minori con provvedimenti del
Tribunale per i minori
Minori con disagio conclamato
Minori stranieri altro (specificare)
Totale soggetti in situazioni
particolari
Data di avvio:
Gennaio 2007
Progetto:
di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.)
di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo).
Il progetto intende consolidare le attività in atto nelle scuole volte a favorire, attraverso
l’ascolto e la comunicazione, l‘autostima, l’espressività e le relazioni interpersonali.
Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse
sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati.
Le scuole sono collocate in un contesto territoriale in cui si registrano: l’emergere di
fenomeni sempre più frequenti d’ansia e di disagio infantile/adolescenziale che portano,
spesso, all’insuccesso scolastico e, in casi limite, a vere e proprie patologie.
La presenza sempre più numerosa di studenti stranieri con problemi linguistici e di
inserimento nella nuova realtà scolastica, sociale e culturale.
Fenomeni di bullismo.
22
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati
delle attività previste dal progetto stesso.
Gli obiettivi devono descrivere chiaramente:
• i cambiamenti attesi,
Promozione di una cultura dell’infanzia volta al benessere psicologico;
Miglioramento delle capacità relazionali, interpersonali e di interazione nei gruppi;
Educazione all’ascolto;
Consulenza e supervisione agli insegnanti;
Consulenza alle famiglie;
Identificazione dei segnali di disagio;
Prevenzione del fenomeno del bullismo.
Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere
la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere.
Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di
raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle
azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento
emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un
determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti....
Numero destinatari raggiunti distinti in alunni – genitori – insegnanti;
Tipologie di problematiche prevalenti;
Numero di persone che partecipano ai lavori di gruppo;
Livello di gradimento dei destinatari.
Fasi operative:
Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari
Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la
sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere.
Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si
intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto.
♦ Attivazione di un percorso formativo di educazione socio-affettiva continuo a
sostegno della genitorialità in crisi rivolto alle famiglie;
♦ Incontri individuali (counseling);
♦ Colloquio tra esperto ed insegnante;
♦ Colloquio tra esperto e coppia genitoriale;
♦ Incontri di gruppo e discussione a tema;
♦ Osservazioni sistematiche nel contesto scolastico da parte degli insegnanti e/o degli
esperti;
♦ Progettazione d’interventi di gruppo e/o personalizzati i cui contenuti riguardino in
particolar modo la comunicazione e la sfera relazionale.
Costi:
Costi: indicare gli importi attribuiti;
Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita.
Costo complessivo: € 55.000,00
Contributo programma finalizzato: € 38.500,00
Contributo E.L.: € 16.500,00
Eventuali altri contributi: -
23
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste
nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale
segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo
l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere
tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano.
A cadenza semestrale i referenti di progetto di ogni istituzione scolastica invieranno
all’Ufficio di Piano una scheda di monitoraggio sullo stato di avanzamento del progetto.
Attività di valutazione e soggetti coinvolti:
attraverso tale attività si devono constatare e
rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli
obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate
nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire
un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si
intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti
preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali
forme.
Raccolta schede di monitoraggio;
Sintesi ragionata dei dati;
Stesura di una relazione finale e/o elaborazione di uno schema di lettura complessivo
degli interventi effettuati da parte dell’Ufficio di Piano.
Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una
raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si
intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali
saranno i destinatari di tali informazioni.
Relazione quantitativa a cura dell’Ufficio di Piano, integrata da una relazione qualitativa
relativa agli esiti degli interventi a cura del gruppo tecnico di coordinamento, destinate:
1. ai docenti degli istituti;
2. al tavolo tematico “responsabilità familiari, capacità genitoriali e diritti dei bambini e
degli adolescenti/politiche a favore dei giovani/scuole” all’interno del Piano di Zona
per Distretto Pianura Est.
24
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
SCHEDA DI PROGETTO
relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di
opportunità per l'infanzia e l'adolescenza
Titolo del progetto
ADOZIONE PRIMA, DURANTE E DOPO: INTERVENTI PLURIMI E
COMPLESSI SU UN TEMPO LUNGO
Responsabile della compilazione della scheda
indicare il nominativo del coordinatore
tecnico del progetto
Nominativo: Roberta Garimberti
Recapito telefonico: 051/6662634
fax:
e-mail: [email protected]
Ente responsabile del progetto:
indicare la denominazione dell’ente referente della gestione
amministrativa del progetto
Comune di San Pietro in Casale
Ente esecutore del progetto:
indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico-
scientifico del progetto.
Azienda USL di Bologna
Composizione gruppo tecnico di coordinamento
(specificare le qualifiche professionali e
l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico)
Qualifica
1 Responsabile U.S.S.I. Minori
1 Assistente Sociale
1 Educatore Professionale
1 Psicologo
Ente
Azienda USL di Bologna
Azienda USL di Bologna
Azienda USL di Bologna
Azienda USL di Bologna
Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona
(specificare quali sono le
connessioni con gli altri progetti del Piano)
Il progetto è strettamente correlato al progetto di “Attivazione/gestione di gruppi di
sostegno alle famiglie adottive nel secondo anno di post adozione” - Area Diritti dei
bambini e degli adolescenti.
Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a
cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato.
Ambito distrettuale.
25
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
Destinatari: indicare:
• se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni;
• se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare).
Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto
Tipologia
Presenza sul territorio
di riferimento
Numero destinatari
potenziali che si
intendono raggiungere
con il progetto
-
50
-
50
Minori 0-2 anni
Minori 3-5 anni
Minori 6-10 anni
Minori 11-13 anni
Minori 14-17 anni
Genitori
Insegnanti
Operatori
Comunità locale
Altro (specificare)
Totale
Di cui
Minori disabili
Minori con provvedimenti del
Tribunale per i minori
Minori con disagio conclamato
Minori stranieri altro (specificare)
Totale soggetti in situazioni
particolari
Data di avvio:
Ottobre 2006
Progetto:
di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.)
di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo).
Si consolida l’attività prevista a favore dell’area adozione come richiesto da direttiva
regionale.
Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse
sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati.
Nel corso dell’anno 2005 numerose sono state le domande di coppie interessate ad
effettuare il percorso destinato all’adozione nazionale ed internazionale. Il progetto
intende potenziare l’equipe che si occupa di adozioni, arricchendo le figure professionali
e le competenze messe a disposizione dei genitori che si avvicinano all’adozione.
26
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
Obiettivi/risultati attesi:
indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati
delle attività previste dal progetto stesso.
Gli obiettivi devono descrivere chiaramente:
• i cambiamenti attesi,
Il progetto mira ad un’analisi delle procedure e all’individuazione di modalità di lavoro
funzionali ad accogliere le problematiche relative all’adozione.
Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere
la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere.
Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di
raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle
azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento
emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un
determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti....
N. coppie che hanno partecipato ai corsi di formazione/informazione;
N. coppie che hanno riformulato la domanda per effettuare l’istruttoria di adozione
nazionale ed internazionale;
N. istruttorie concluse;
Funzionalità della metodologia dell’equipe di lavoro:
• n. delle riunioni operative;
• n. degli operatori d’equipe coinvolti.
Fasi operative:
Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari
Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la
sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere.
Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si
intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto.
Attività:
♦ attività di coordinamento;
♦ colloqui con le coppie disponibili al percorso di istruttoria;
♦ aggiornamento dei dati di attività.
Metodologie:
♦ riunioni operative;
♦ svolgimento delle istruttorie secondo modalità e tempi adeguati.
Costi:
Costi: indicare gli importi attribuiti;
Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita.
Costo complessivo: € 26.000,00
Contributo programma finalizzato: € 18.200,00
Contributo E.L.: € 7.800,00
Eventuali altri contributi : -
27
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste
nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale
segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo
l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere
tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano.
Strumenti: scheda di monitoraggio sui dati di attività
Periodicità del monitoraggio: semestrale
Soggetti: Gruppo tecnico di coordinamento ed equipe adozioni.
Attività di valutazione e soggetti coinvolti:
attraverso tale attività si devono constatare e
rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli
obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate
nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire
un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si
intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti
preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali
forme.
Il gruppo tecnico di coordinamento e l’equipe adozioni analizzerà le fasi di avanzamento
dell’attività, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati di monitoraggio stilando un
report semestrale.
Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una
raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si
intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali
saranno i destinatari di tali informazioni.
La documentazione, da restituire ai tavoli tematici, sarà composta da:
♦ Materiale informativo rivolto alle coppie interessate all’adozione;
♦ Relazione qualitativa sull’efficacia della metodologia utilizzata dall’equipe di lavoro.
28
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
SCHEDA DI PROGETTO
relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di
opportunità per l'infanzia e l'adolescenza
Titolo del progetto
DISAGIO: L’INTEGRAZIONE PROFESSIONALE PER GLI
INTERVENTI COMPLESSI
Responsabile della compilazione della scheda indicare il nominativo del coordinatore
tecnico del progetto
Nominativo: Roberta Garimberti
Recapito telefonico: 051/6662634
fax:
e-mail: [email protected]
Ente responsabile del progetto:
indicare la denominazione dell’ente referente della gestione
amministrativa del progetto
Comune di San Pietro in Casale
Ente esecutore del progetto:
indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico-
scientifico del progetto.
Azienda USL di Bologna
Composizione gruppo tecnico di coordinamento
(specificare le qualifiche professionali e
l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico)
Qualifica
1 Responsabile U.S.S.I. Minori
1 Assistente Sociale
1 Educatore Professionale
1 Psicologo
Ente
Azienda USL di Bologna
Azienda USL di Bologna
Azienda USL di Bologna
Azienda USL di Bologna
Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona
(specificare quali sono le
connessioni con gli altri progetti del Piano)
Progetto “Sportello d’ascolto - scuole dell’obbligo e superiori” (Legge 285/97);
Progetto “Sostegno alla genitorialità 0/6” (Legge 285/97);
Progetto “Mediazione familiare” (Legge 285/97)
Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a
cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato.
Ambito distrettuale.
29
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
Destinatari: indicare:
• se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni;
• se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare).
Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto
Tipologia
Presenza sul
territorio di
riferimento
Numero destinatari
potenziali che si
intendono
raggiungere con il
progetto
4.293
4.266
6.165
3.513
4.247
5,3 %
13,3 %
30,5 %
18,3 %
32,6 %
21
21
22.505
-
Minori 0-2 anni
Minori 3-5 anni
Minori 6-10 anni
Minori 11-13 anni
Minori 14-17 anni
Genitori
Insegnanti
Operatori
Comunità locale
Altro (spcificare)
Totale
Di cui
Minori disabili
Minori con provvedimenti del
Tribunale per i minori
Minori con disagio conclamato
Minori stranieri altro (specificare)
Totale soggetti in situazioni
particolari
Data di avvio:
Ottobre 2006
Progetto:
di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.)
di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo).
L’aspetto innovativo è rivolto all’impianto metodologico con cui l’U.S.S.I. minori intende
affrontare, con il progetto, le situazioni particolarmente gravi al fine di garantire
maggiore organicità agli interventi diretti al minore ed alla famiglia del minore in carico.
Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse
sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati.
L’U.O. minori sta assistendo ad un repentino complessificarsi delle situazioni in carico
che necessitano spesso di pluriprofessionalità sia del Distretto che delle strutture e/o
famiglie che accolgono i minori. I nuclei dei minori sono spesso in carico a più servizi per
i diversi bisogni e anche per la presenza di patologie particolarmente gravi.
30
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
Obiettivi/risultati attesi:
indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati
delle attività previste dal progetto stesso.
Gli obiettivi devono descrivere chiaramente:
• i cambiamenti attesi,
Tale progetto intende fornire maggiori strumenti operativi e risorse per i servizi che si
fanno carico di casi particolarmente complessi attraverso:
l’individuazione di percorsi che consentano di comprendere la natura dell’aumento
della complessità delle richieste che l’Autorità Giudiziaria rivolge ai servizi;
la definizione di una procedura di collaborazione con il servizio specialistico IL FARO
per una cogestione delle situazioni più gravemente compromesse e conseguente
individuazione di risorse per la sostenibilità dei progetti individuali.
Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere
la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere.
Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di
raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle
azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento
emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un
determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti....
♦ n. operatori coinvolti;
♦ n. casi presi in esame;
♦ nuove metodologie e strumenti pratici individuati per far fronte alla complessità dei
casi;
♦ n. incontri effettuati per la stesura del documento e realizzazione del documento.
Fasi operative:
Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari
Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la
sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere.
Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si
intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto.
Attività:
• incontri di gruppo operativo a garanzia del raccordo delle azioni rivolte al minore ed
alla famiglia;
• raccolta/gestione dei dati di attività;
• elaborazione e raccolta di materiale prodotto;
Metodologie:
• lavoro di gruppo operativo;
• stesura protocollo operativo con centro specialistico il Faro;
• realizzazione/gestione mantenimento di progetti di intervento pluriprofessionali
gestiti da più servizi.
Costi:
Costi: indicare gli importi attribuiti;
Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita.
Costo complessivo: € 50.000,00
Contributo programma finalizzato: € 35.000,00
Contributo E.L.: € 15.000,00
Eventuali altri contributi : -
31
_____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________
Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste
nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale
segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo
l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere
tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano.
Strumenti: scheda di monitoraggio per la raccolta sulle attività
interventi svolti dagli operatori dell’U.S.S.I. minori;
interventi svolti con il centro specialistico IL FARO.
Periodicità del monitoraggio: semestrale
Soggetti: Gruppo tecnico di coordinamento ed operatori U.S.S.I. minori.
svolte:
Attività di valutazione e soggetti coinvolti:
attraverso tale attività si devono constatare e
rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli
obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate
nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire
un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si
intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti
preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali
forme.
La valutazione viene effettuata dal gruppo tecnico di coordinamento e dagli operatori
della U.S.S.I. Minori con cadenza semestrale analizzando i dati delle attività restituiti
dalle schede di monitoraggio.
Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una
raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si
intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali
saranno i destinatari di tali informazioni.
La documentazione, da restituire ai tavoli tematici, sarà composta da un relazione
qualitativa sull’efficacia della metodologia utilizzata dall’equipe di lavoro.
32
33
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_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
TABELLA 1
DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI
INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006
BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
•
•
•
•
Il potenziamento dei servizi e delle attività per l’infanzia e l’adolescenza;
Attivazione forme di sostegno alle famiglie e agli insegnanti rispetto alla fascia pre/adolescenziale;
Sviluppo potenzialità legate alla figura professionale dell’educatore che lavora in ambito scolastico ed
extrascolastico;
Accrescimento della cultura del lavoro di rete fra i servizi.
OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI
(CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
OBIETTIVI
RIDEFINIZIONE
DEGLI OBIETTIVI
PRIORITARI
PREVISTI NEL PDZ
2005-07
•
•
•
•
•
•
•
Migliorare la relazione dei bambini con
i propri genitori per bambini di coppie
separate o divorziate che vivono
momenti di conflitto;
Migliorare il benessere dei bambini e
degli
adolescenti
e
la
loro
partecipazione alla vita sociale;
Recuperare le situazioni di evasione
dell’obbligo scolastico degli adolescenti
individuando
percorsi
formativi
personalizzati;
ATTIVARE la “figura di sistema”;
Costruire opportunità di accesso al
mondo del lavoro per gli adolescenti;
INTEGRARE e mettere in rete i servizi e
le attività ricreative estive;
OMOGENEIZZARE,
a
livello
distrettuale, l’applicazione degli Accordi
di
Programma
per
l’integrazione
scolastica dei bambini diversamente
abili.
•
•
•
•
•
•
•
Realizzazione di attività extra
scolastiche in tutti i Comuni del
Distretto, rivolte a ragazzi delle
scuole dell’obbligo;
Realizzazione di attività ricreative
estive: settimane di vacanza e uscite
giornaliere (Soggiorni Verdi);
Formazione
con insegnanti e
confronto con le classi delle scuole
del distretto per la realizzazione del
protocollo d’intesa dedicato ai diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza;
Attivazione Figura di Sistema per il
coordinamento degli interventi di
qualificazione
scolastica,
socioeducativi, socio-assistenziali, sociosanitari a favore dell’infanzia e
dell’adolescenza;
Adozione Accordo di Programma
territoriale della legge 104/92, per
l’integrazione
scolastica
degli
studenti disabili;
Attivazione inserimenti lavorativi
protetti per adolescenti;
Seminari e percorsi di formazione
rivolti ad insegnanti e genitori “La
fatica di crescere”.
35
Non è prevista
nessuna
ridefinizione degli
obiettivi triennali.
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI
•
Piano Provinciale adozione 2006
•
Piano Provinciale affidamento familiare ed in comunità
•
Progetto Sovrazonale coordinamento pedagogico provinciale
•
Progetto Sovrazonale: osservatorio provinciale sulla scalorità
•
Progetto Sovrazonale relativo al funzionamento del Centro specialistico per la prevenzione
dell’abuso e del maltrattamento: il Faro
•
Progetto Sovrazonale: piano provinciale azioni di contrasto agli abusi e ai maltrattamenti in danno
ai minori
•
Progetto Sovrazonale: Aneka, servizi per il benessere a scuola
•
Programma Finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza
- Attività pomeridiane
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006:
PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO
•
Gruppi di sostegno alle famiglie adottive nel secondo anno di post adozione (Sviluppo)
•
Gruppo auto mutuo aiuto per famiglie affidatarie (S)
•
“Cosa abbiamo da dire”: adolescenti con esperienza di affido si raccontano (S)
•
“Percorso di inserimento lavorativo a breve termine ed in contesto protetto”, attivazione di percorsi
lavorativi, tirocini formativi a favore di minori in carico al servizio sociale (S)
•
“Onde di strada”, progetti di Art Therapy (S)
•
Programma Accendi Molti Fuochi: “La fatica di crescere” (S)
- allegato A) “Questa casa non e’ un albergo!” ri-cercarsi e ri-trovarsi… per capire
- allegato B) “Il giallo limone degli eroi” il mondo e la cultura degli adolescenti nello sguardo del
teatro
36
37
38
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
LEGGE 285/97: “PROMOZIONE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA
TEMPO LIBERO
Il progetto ha preso avvio nel mese di Ottobre 2005.
Il progetto si connota come azione di prevenzione del disagio adolescenziale ed intende
sostenere l’offerta socio educativa rivolta gli adolescenti già presente sul territorio.
1. attività preliminari all’avvio del progetto:
- attività di coordinamento (un incontro con gli enti locali per la definizione degli
aspetti organizzativi ed economici);
2. avvio del progetto su tutto il territorio: tutti i Comuni hanno realizzato un’attività in
orario extrascolastico per i minori, individuando diverse tipologie di azioni, chi in
collaborazione con le istituzioni scolastiche e chi in collaborazione con le associazioni
locali.
3. attività di monitoraggio:
- compilazione della scheda di monitoraggio delle attività svolte al 31 Luglio 2006
nei Comuni, con i dati sia quantitativi che qualitativi.
Ripresa delle attività da Settembre 2006 e monitoraggio a Giugno 2007.
SOGGIORNI VERDI
Il progetto è stato realizzato nei tempi previsti dal programma attuativo 2005 (estate 2006).
Il progetto prevedeva la realizzazione di soggiorni estivi di una settimana sull’Appennino
tosco-emiliano per bambini e ragazzi residenti nei Comuni del Distretto (inizialmente i
soggiorni verdi erano distribuiti su cinque settimane, dall’ultima di Giugno 2006 alla fine
di Luglio).
La realizzazione del progetto ha seguito le seguenti fasi:
1. attività preliminari all’avvio del progetto:
- Confronto con gli enti locali del territorio per la definizione operativa dei
soggiorni verdi per l’estate 2006 (due incontri con tutti gli enti locali ed 1 incontro
come sottogruppo di lavoro);
- Avvio delle procedure per la gara d’appalto (aggiudicazione della gara e
predisposizione dei moduli per le iscrizioni dei minori ai soggiorni verdi);
- Avvio del confronto con i tecnici dell’Azienda USL per i minori in carico al
servizio sociale e di neuropsichiatria partecipanti ai soggiorni.
2. avvio del progetto su tutto il territorio:
- ridefinizione dell’assetto organizzativo dei soggiorni a fronte di un numero
inferiore delle iscrizioni rispetto a quanto preventivato (realizzazione di 3
settimane di vacanza e organizzazione di gite giornaliere presso la medesima
struttura per le 2 settimane rimanenti);
3. attività di monitoraggio :
- dal monitoraggio effettuato a conclusione delle attività risulta che 81 bambini
hanno partecipato alle settimane di vacanza, e 266 alle gite giornaliere.
La valutazione qualitativa del progetto verrà effettuata nel mese di Ottobre 2006.
39
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
CITTÀ AMICHE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA – PROTOCOLLO D’INTESA.
Il progetto ha preso avvio nel mese di Luglio 2005.
Il progetto si propone di realizzare un documento, un “protocollo d’intesa sui diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza” come atto d’impegno delle Amministrazioni locali a
porre attenzione ai problemi dell’infanzia e dell’adolescenza (i temi sono quelli legati alla
vivibilità del contesto urbano, alla partecipazione dei minori, agli spazi ed alle opportunità
aggregative per i minori).
La realizzazione del progetto ha seguito le seguenti fasi:
1. attività preliminari all’avvio del progetto:
- attività progettuale a cura del gruppo tecnico di coordinamento: tre incontri con
l’associazione C.AM.IN.A. (città amiche infanzia e adolescenza) per la definizione
dettagliata del progetto e delle procedure da mettere in atto ai fini della
partecipazione al progetto di tutte le istituzioni scolastiche del distretto.
Sempre a Luglio si è presentato l’iter di lavoro per la realizzazione del progetto a
tutti gli enti locali ed ai dirigenti scolastici.
2. avvio del progetto su tutto il territorio:
- ripresa dei lavori a Settembre con gli istituti scolastici per l’individuazione dei
temi da trattare in classe ed i punti del protocollo d’intesa sui diritti dell’infanzia e
dell’adolescenza;
- preparazione fase formativa rivolta ai docenti;
- attività formativa rivolta ai docenti (3 incontri formativi fra Ottobre e Novembre
2005 rivolti ai docenti referenti per il progetto in collaborazione con C.AM.IN.A.);
3. fase di realizzazione del progetto presso le Scuole del territorio:
- attività operativa di confronto con i minori messa in atto dalle scuole in fase di
realizzazione come da tempistica prevista: i docenti hanno sviluppato in classe
diverse attività – letture, conversazioni, questionari- da cui sono emerse le istanze
dei minori e le loro proposte;
- restituzione dei lavori da parte delle scuole a fine Maggio 2006;
4. realizzazione del protocollo d’intesa:
- predisposizione di una prima bozza del protocollo entro Ottobre 2006; dalla
restituzione dei lavori delle scuole prende avvio la fase di rilettura e
predisposizione del testo del protocollo in collaborazione con C.AM.IN.A.
- approvazione protocollo nei consigli comunali; la stesura definitiva del protocollo
d’intesa sarà sottoposta ai consigli comunali delle singole amministrazioni;
- presentazione ufficiale del protocollo al Consiglio Regionale. Ci si propone
l’obiettivo di presentare al Consiglio Regionale il protocollo d’intesa organizzando
in quella occasione la presenza dei bambini e dei ragazzi delle scuole del territorio.
5. azioni di rete:
- attività di raccordo con gli enti locali sui temi trattati dalle scuole; coordinamento
degli incontri fra i referenti delle scuole e dei singoli enti dove sono stati scelti i
medesimi temi per garantire organicità al testo conclusivo del protocollo d’intesa;
- attività informativa sui temi della cittadinanza attiva rivolta agli enti locali (2
incontri dedicati ai temi della partecipazione, della cittadinanza attiva e del valore
dei progetti di urbanistica partecipata).
40
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
CITTÀ AMICHE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA – URBANISTICA PARTECIPATA
Le attività legate al progetto di urbanistica partecipata saranno conseguenti alla
realizzazione del Protocollo d’intesa.
GRUPPI DI SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE ADOTTIVE – AZIENDA USL
Nel periodo settembre – ottobre 2005 sono stati preparati i due corsi e contattate le 16
coppie che erano nel secondo anno di post-adozione e suddivise per età dei bambini.
22/10/2005 primo incontro in plenaria dei gruppi per concordare le date dei successivi
quattro appuntamenti e i temi che i genitori adottivi intendono affrontare (dalle 9,30 alle
12,30 le coppie con bambini in età prescolare; dalle 14,00 alle 17,00 le coppie con bambini
in età scolare, tale suddivisione si è mantenuta negli appuntamenti successivi).
Al 31/12/2005 sono state contattate 16 coppie; 12 coppie hanno aderito al percorso.
Anno 2006
28/01/2006 primo incontro a tema (per i piccoli “Lo sviluppo del bambino e le difficoltà
nell’addormentamento, l’iperattività, le paure”; per i grandi “L’ accompagnamento
nell’elaborazione della propria storia”). Hanno condotto la psicologa e l’ assistente sociale.
25/03/2006 secondo incontro a tema (per i piccoli “La rivelazione”; per i grandi “Le regole
e l’adolescenza”). Hanno condotto la psicologa e l’educatrice professionale.
13/05/2006 terzo incontro a tema (per i piccoli si è affrontato nuovamente l’argomento
“Regole e limiti nella fase pre-scolare”; per i grandi si è affrontato il tema “L’intercultura
nell’adozione”). Hanno condotto l’incontro la psicologa e l’educatrice professionale
Le coppie al termine dell’incontro del mattino hanno chiesto di poter organizzare una
piccola festa con i bambini in concomitanza con l’ultimo incontro previsto per ottobre.
07/10/2006 quarto incontro a tema e conclusione del percorso. (per il gruppo dei piccoli
l’argomento “Iperattività e scuola”, per il gruppo dei grandi “La sessualità”).
Condurranno l’incontro la psicologa e l’educatrice.
Al termine degli incontri le coppie saranno invitate a discutere sull’esperienza svolta e a
suggerire eventuali modifiche al percorso.
Il progetto verrà riproposto per le coppie che nel periodo ottobre 2006 – ottobre 2007
saranno nel secondo anno del post-adozione. Indicativamente verranno contattate 9
coppie.
GRUPPO AUTO MUTUO AIUTO FAMIGLIE AFFIDATARIE – AZIENDA USL
Prosegue in continuità agli scorsi anni l’attività con le famiglie:
Le attività realizzate nel 2005 sono le seguenti:
- 6 incontri condotti da una psicologa a sostegno del gruppo di famiglie affidatarie;
- 10 incontri a cadenza mensile del gruppo.
Anno 2006:
Seminario di approfondimento sulla tematica del distacco 28 gennaio 2006 a Granarolo
dell’Emilia
Da gennaio a giugno si sono svolti incontri mensili del gruppo di auto aiuto alla presenza
di un operatore del Servizio quale coordinatore del gruppo.
41
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
Da settembre 2006 il gruppo si incontra autonomamente mantenendo con il Servizio
attraverso l’attuale coordinatore i contatti per i nuovi inserimenti, per l’attivazione di
seminari o di percorsi legati alla tematica dell’affido.
I partecipanti al gruppo sono mediamente dalle 12 alle 15 persone sempre presenti ed
attive all’interno del gruppo
Ai seminari hanno partecipato dalle 30 alle 40 persone.
“COSA ABBIAMO
AZIENDA USL
DA DIRE” ADOLESCENTI CON ESPERIENZA DI AFFIDO SI RACCONTANO
–
È stato avviato il percorso per coinvolgere le famiglie affidatarie nella costruzione del
gruppo di adolescenti e sono stati contattati gli operatori referenti dei ragazzi individuati
per il progetto. Le tappe successive del progetto sono state interrotte per ragioni dettate
dalle condizioni psicologiche attraversate da alcuni ragazzi e che non ne hanno consentito
la prosecuzione.
Gli interventi dell’equipe attivati fino ad ora sono stati indirizzati prevalentemente ad
individuare nuovi percorsi per la fattibilità e il prossimo avvio del progetto.
“PERCORSO DI INSERIMENTO LAVORATIVO
AZIENDA USL
A BREVE TERMINE ED IN CONTESTO PROTETTO”
–
Nel corso del 2005 è stata attivata di n° 1 borsa lavoro per un ragazzo adolescente
attualmente in corso.
Nel 2006 finora sono state attuate n° 8 borse lavoro che hanno esaurito il finanziamento
richiesto.
Si intende riproporre il progetto per il prossimo anno per gli adolescenti in carico che
possono avere necessità di questa tipologia di intervento.
“ONDE DI STRADA” PROGETTI DI ART THERAPY – AZIENDA USL
Nel 2005 sono stati presi i primi contatti con le scuole per valutare la realizzazione del
progetto che si tradurrà in attività messe in campo nelle scuole per far fronte a situazioni
di disagio.
Nel 2006 si sta strutturando un intervento attraverso la costituzione di piccoli gruppi
omogenei per età e caratteristiche (adolescenti e fascia scuole elementare) prevedendo
percorsi progettuali sia individuali che di gruppo mediante l’Art Therapy .
PROGRAMMA ACCENDI MOLTI FUOCHI: “LA FATICA DI CRESCERE”
Attività 2005:
• coordinamento gruppo di lavoro “Accordo territoriale sull’integrazione alunni
diversamente abili”: realizzazione del materiale informativo e distribuzione dello
stesso nelle assemblee organizzate nell’area est e ovest per presentare l’Accordo
territoriale. Ampliamento del tavolo ai Comuni di Anzola Emilia e Calderara di Reno e
alle figure di sistema delle due zone). Agli incontri di presentazione dell’Accordo
42
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
•
•
•
•
•
•
•
•
•
territoriale hanno partecipato mediamente 50/60 persone per volta con una punta di 80
a Budrio.
Realizzazione di incontri rivolti a genitori ed insegnanti presso la sede di “Accendi
Molti Fuochi” nel periodo gennaio-aprile 2005. Agli incontri hanno partecipato
mediamente 35 persone per volta.
Realizzazione, in collaborazione col Comune di Budrio, di un ciclo di incontri e
seminari a tema dal titolo “La fatica di crescere” nel periodo marzo-maggio.
Realizzazione di un percorso formativo rivolto agli insegnanti (dalla materna alle
superiori) sui seguenti temi: conflitto e mediazione. Hanno partecipato 22 docenti delle
scuole di Budrio, Castenaso e Molinella.
Realizzazione, in collaborazione col Comune di Molinella, di percorsi di
approfondimento e letture su adolescenza e preadolescenza attraverso il ciclo di
incontri dal titolo “La fatica di crescere” rivolto a genitori, operatori, cittadini.
Collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Castello d’Argile, su richiesta del
dirigente scolastico e in accordo con l’Amministrazione Comunale, per la definizione
di un percorso di lavoro teso a favorire la partecipazione alla vita scolastica di un
ragazzo di scuola media (con forti difficoltà di relazione e di comportamento)
attraverso l’attivazione di attività di laboratorio a scuola. Offerta disponibilità del
personale di “Accendi Molti Fuochi” per la predisposizione del progetto, per la verifica
in itinere e per la formazione dei docenti. Il lavoro ha coinvolto una decina di persone
tra docenti e operatori comunali e AUSL.
Realizzazione a livello metropolitano della 3° e 4° Rassegna (periodo aprile
2005/gennaio 2006) “Gli scrittori raccontano la fatica di crescere” a cui hanno
mediamente partecipato 50 persone per volta.
partecipazione per l’area nord dell’AUSL ai lavori del gruppo provinciale CSA e
Neuropsichiatria Età Evolutiva che ha portato alla predisposizione di un documento
sul tema del disagio in età evolutiva, con particolare attenzione al disagio scolastico.
Questo documento verrà a breve termine presentato alle Istituzioni regionali,
provinciale e locali.
Partecipazione al gruppo adolescenti del Centro “Accendi Molti Fuochi” di una
ragazza di 16 anni certificata, seguita dal Servizio NPEE e residente a Castel Maggiore.
Anche per il 2006 sono previste le attività proposte e realizzate nel 2005, da ampliare,
quando possibile, al territorio pianura est: cicli di incontri e seminari di studio rivolti a
genitori, operatori dei servizi educativi, scolastici e socio sanitari e cittadini in generale;
percorsi formativi rivolti a educatori ed insegnanti; consulenze per la realizzazione di
progetti e laboratori nelle scuole per la prevenzione del disagio in età evolutiva.
43
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45
46
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
Piano Provinciale Adozione 2006
Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03
capofila di progetto
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Provincia di Bologna
Provincia di Bologna
Ilaria Folli
Tel 051/659.8997
-
Destinatari
Specificare se è in continuazione di un progetto
dell'anno precedente
operatori dei servizi socio sanitari;
operatori degli enti autorizzati;
coppie interessate all’adozione;
cittadinanza.
si
provinciale
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Provincia di Bologna
Comune di Bologna, Consorzio Servizi Sociali di Imola,
Azienda USL Bologna, Enti Autorizzati
su temi specifici: Tribunale per i Minorenni,
Scuola (CSA)
promozione della cultura dell’adozione e dei
diritti dell’infanzia;
qualificazione del sistema integrato per
l’adozione e mantenimento équipe centralizzate
adozione;
integrazione tra équipes centralizzate adozione
ed Enti Autorizzati;
individuazione di metodologie comuni ed
elementi condivisi per il percorso adottivo;
promozione formazione integrata per operatori
Servizi ed operatori Enti Autorizzati;
raccolta ed elaborazione dati quali/quantitativi
sull’adozione ed analisi del fenomeno
programmazione a livello provinciale dei corsi di
informazione e formazione per le
coppie
interessate all’adozione;
attivazione Convenzione con gli Enti Autorizzati
;
realizzazione
dei
corsi
di
informazione/formazione da parte delle équipes
e degli Enti Autorizzati convenzionati;
programmazione e realizzazione gruppi di post
adozione;
realizzazione attività formativa integrata su temi
che verranno individuati al termine della
formazione attualmente in corso;
raccolta dati al 31/12/2006 da parte della
Provincia e loro elaborazione.
47
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
strumenti:
incontri coordinamento provinciale adozione;
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
metodologie:
confronto e scambio tra operatori équipes
adozione ed operatori Enti Autorizzati.
Costo totale Quota
Quota
Eventuale
previsto
regionale
comunale/A. quota di altri
€ 39.395
€ 36.154
USL Bologna soggetti
da
+
costo
/Consorzio
specificare –
personale
Servizi Sociali Quota
Provinciale
servizi socio
Imola
sanitari
€ 3.241
-costo
+costo
personale
servizi socio personale
sanitari
Quota
Enti
Autorizzati
Enti
Autorizzati:
costo
personale
- Realizzazione di almeno 28 corsi di informazione
e formazione alle coppie.
- Realizzazione di almeno un’iniziativa formativa
sul tema.
- Realizzazione di almeno 3 incontri del
Coordinamento adozione misti tra servizi ed Enti
Autorizzati.
48
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
Piano provinciale affidamento familiare ed in comunità
2006
Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03
capofila di progetto
Provincia di Bologna
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Provincia di Bologna,
Claudia Ceccarelli
Tel 051/6598100
Destinatari
Operatori dei servizi, delle comunità di accoglienza,
associazioni di famiglie affidatarie, famigli disponibili
all’accoglienza
Specificare se è in continuazione di un progetto
dell'anno precedente
Si
Ambito territoriale di realizzazione
Provinciale
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Provincia di Bologna, Comune di Bologna, Consorzio
Servizi Sociali di Imola, Az. Usl di Bologna, Associazioni
famiglie affidatarie, Comunità di accoglienza per minori
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Promozione e programmazione iniziative di
sensibilizzazione;
Promozione della cultura dell’accoglienza;
Promozione della formazione congiunta tra gli
operatori;
Sostegno di interventi per l’accoglienza di tipo
familiare ai bambini dei età 0/6 anni;
Sperimentazione e monitoraggio di nuove forme
di accoglienza e di affido
prosecuzione iniziative di sensibilizzazione
sull’accoglienza;
prosecuzione del progetto individuato nel Piano
scorso relativo alla realizzazione dell’opuscolo
sulle comunità di accoglienza;
iniziativa di riflessione sulle accoglienze ai
bambini 0/6 anni;
riflessione sull’accoglienza dopo i 18 anni;
seminario di presentazione della ricerca sulle
comunità di accoglienza;
formazione congiunta operatori dei servizi, delle
comunità e associazioni dei servizi;
riflessione sui minori stranieri non accompagnati;
prosecuzione della riflessione sulle accoglienza
temporanee di minori (accoglienza ai bambini di
Chernobyl).
Azioni previste
49
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
Costo
totale
previsto
Quota
regionale
30.318+
23.818
costi del
personale
Quota
Eventuale
comunale/Az quota di altri
. Usl
soggetti
da
specificare:
3.500 euro+ Quota
costi
Provincia:
personale
3.000 € +
costo
personale
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione1
1
BOZZA al 2 maggio
50
realizzazione di almeno 2
sensibilizzazione
realizzazione attività formativa
realizzazione opuscolo sulle
accoglienza
n. incontri Tavolo accoglienza
Quota altri
soggetti:
costo
operatori
delle
comunità, +
associazioni e
famiglie
affidatarie
iniziative di
comunità
di
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
PROGETTO SOVRAZONALE
COORDINAMENTO PEDAGOGICO PROVINCIALE
Comune o forma associativa ex art.16 L.R.2/03
capofila di progetto
Provincia di Bologna
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Cristina Volta, Provincia di Bologna, via Finelli 9/a, Bologna, tel
051/6598782
Destinatari
coordinatori pedagogici di servizi pubblici
convenzionati ed operatori dei servizi educativi
Specificare se è in continuazione di un progetto
dell'anno precedente
sì
Ambito territoriale di realizzazione
intero territorio provinciale
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Comuni ed enti gestori privati convenzionati (Cooperative,
Associazioni, F.i.s.m….)
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
e
privati
Gli obiettivi fondamentali sono:
1) Favorire la riflessione sulla qualità dei servizi e la
cultura dell’infanzia
2) Dare spazio allo scambio di informazioni e alla messa in
rete delle esperienze realizzate nel territorio provinciale
3) Programmare iniziative di formazione permanente per i
pedagogisti
4) Realizzare attività di tutor e di accompagnamento nei
confronti dei nuovi pedagogisti assunti o incaricati
5) Elaborare progetti di formazione condivisi per gli
educatori e confrontare le iniziative di formazione per
gli operatori dei servizi attivate nei diversi territori
6) Individuare bisogni ed elaborare proposte in merito ai
programmi provinciali
7) Contribuire alla raccolta, elaborazione e restituzione dei
dati relativi ai servizi e alla documentazione delle
esperienze
Le azioni previste dal coordinamento pedagogico sono:
- attività di programmazione e raccordo a livello
provinciale
- attività di approfondimento, formazione e scambio,
attraverso sottogruppi di lavoro con obiettivi specifici
- elaborazione di progetti di formazione condivisi per gli
educatori dei servizi.
- raccolta, elaborazione e restituzione di documentazione
relativa ai servizi educativi
Eventuale quota di altri
soggetti da specificare:
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Costo
totale
previsto
39.168,61
+ costo
personale
Quota
regionale
39.168,61
Quota
comunale:
costo personale
n ° incontri realizzati
n° partecipanti al coordinamento pedagogico
n° documenti prodotti
n° iniziative esterne realizzate
51
- Provincia: costo
personale per
coordinamento e
segreteria
- Enti gestori privati
convenzionati
(Cooperative,
Associazioni,
F.i.s.m): costo
personale
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
PROGETTO SOVRAZONALE :
Denominazione: … OSSERVATORIO PROVINCIALE SULLA SCOLARITÀ
Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03
capofila di progetto
PROVINCIA DI BOLOGNA
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Dott.ssa Anna Del Mugnaio, dirigente del Servizio Scuola
e Formazione Provincia di Bologna, via Malvasia 4
Bologna
Destinatari
Scuole, Enti Locali e Agenzie Formative
Specificare se è in continuazione di un progetto
dell'anno precedente
SI
Ambito territoriale di realizzazione
provincia di Bologna
Le finalità dell’Osservatorio sono conseguite mediante un
sistema integrato di attività che coinvolge:
1) la Provincia di Bologna il compito di:
- raccogliere i dati provenienti dalle Scuole, dai Comuni,
dagli Enti di formazione professionale e dalle imprese che
stipulano contratti di apprendistato attraverso i quali si
adempie all’obbligo formativo
- svolgere l’elaborazione statistico-informatica;
- trasmettere ai Dirigenti scolastici ed ai Sindaci gli
elenchi nominativi della popolazione di rispettiva
competenza per lo svolgimento degli adempimenti
sull’obbligo scolastico;
- produrre, un rapporto annuale di sintesi sugli esiti delle
attività
Istituzioni/attori sociali coinvolti
2) i Comuni della Provincia di Bologna con il compito di
trasferire all’Osservatorio le informazioni contenute nelle
loro Anagrafi relative alla popolazione residente, che si
rendano necessarie per lo sviluppo delle attività
dell’Osservatorio;
3) il Nuovo Circondario Imolese, con il compito di
coordinare e promuovere l’applicazione del presente
Protocollo nel proprio territorio;
4) le Istituzioni scolastiche con il compito di trasferire
all’Osservatorio, mediante formati omogenei per ordine di
scuola previamente concordati, le informazioni in proprio
possesso relative agli studenti ed all’attività didattica
analogamente utili al conseguimento degli obiettivi
dell’Osservatorio;
5) l’Università di Bologna il compito di:
- partecipare, tramite il Rettore o suo delegato, alle
attività del Comitato di coordinamento avente compiti
di indirizzo strategico e di definizione delle linee
generali di sviluppo dei piani di lavoro annuali e
pluriennali dell’Osservatorio e di verifica della loro
attuazione.
52
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
- indicare, nei campi disciplinari individuati dalla
Provincia, uno o più esperti aventi il compito di
partecipare al Comitato tecnico-scientifico
6) gli Enti di formazione professionale con il compito di
trasferire all’Osservatorio, mediante formati omogenei per
ordine di Centro di formazione previamente concordati, le
informazioni in proprio possesso relative agli studenti e
all’attività formativa analogamente utili al conseguimento
degli obiettivi dell’Osservatorio
e) l’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna
con il compito di favorire l’integrazione delle attività
dell’Osservatorio con quegli ulteriori servizi di supporto
didattico e amministrativo attivati sul territorio, nonché
quello di promuovere il collegamento dell’Osservatorio
con analoghe esperienze presenti a livello regionale;
f) il Centro Servizi Amministrativi di Bologna con il
compito di eseguire la trasmissione dei dati e dei
documenti
Si tratta di uno strumento di raccolta ed elaborazione di
dati utile e necessario per affrontare la lotta alla
dispersione scolastica e formativa, per la promozione di
processi di valutazione e di autovalutazione del sistema
scolastico e formativo, in un’ottica attenta alla crescita e
alla promozione della “cultura del dato” e di supporto
alla programmazione territoriale di politiche sui temi
dell’istruzione e della formazione ed in generale per
sostenere il diritto ad apprendere per tutto l’arco della
vita.
l’Osservatorio sulla scolarità si configura quale struttura
operativa che risponde prioritariamente all’esigenza di
fornire al sistema (scuole, enti locali, agenzie formative)
specifici “prodotti”:
a) elaborati statistici che descrivono i fenomeni della
scolarità e consentano di:
o valutare l’andamento della scolarità sul territorio:
accesso all’istruzione, esiti dei percorsi intrapresi,
mobilità all’interno del sistema dell’istruzione e
della
formazione,
mobilità
geografica
intraprovinciale ed extraprovinciale;
o mettere in relazione l’andamento della scolarità con
le principali variabili socio-economiche che
caratterizzano
un
territorio
(andamento
demografico, tassi di scolarizzazione e collocazione
professionale dei genitori, provenienza geografica
degli allievi, dislocazione della rete scolastica sul
territorio, ecc.);
o individuare i principali indicatori per programmare
gli interventi che competono agli Enti locali in
materia di estensione del diritto allo studio e del
diritto-dovere all’istruzione e alla formazione fino a
18 anni e di accessibilità della rete scolastica;
o individuare i principali indicatori per favorire, a
livello di singole scuole o per reti di scuole, la
predisposizione di programmi per il miglioramento
del “prodotto scolastico”.
b) azioni di ricerca per realizzare approfondimenti
qualitativi di specifici aspetti connessi ai fenomeni della
scolarità, a partire da un’attenzione specifica al percorso
53
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
di ciascun giovane inserito nel contesto scolastico e
formativo.
Per perseguire questi obiettivi è in via di costruzione un
sistema informativo il cui nucleo principale sarà costituito
da una banca dati composta da informazioni organizzate
su base anagrafica, con l’obiettivo di “seguire” il percorso
dell’allievo dall’ingresso nel sistema fino al
completamento degli studi, registrando i passaggi, le
uscite e gli eventuali rientri, gli esiti, i ritardi, ecc. relative
alla popolazione in obbligo scolastico e formativo
residente nel territorio provinciale.
Eventuale
quota di altri
soggetti da
specificare
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Costo
totale
previsto
Quota
regionale
Quota
comunale
70.00euro dal
bilancio
provinciale e
200.000 euro
dalla
Fondazione
CARISBO a
finanziament
o del progetto
fino a gennaio
2008.
Entro il 2006 in banca dati dovrebbero essere inseriti tutti i
frequentanti delle scuole elementari e medie inferiori e
superiori oltre ai dati anagrafici dei residenti in età da 3 a
18 anni provenienti dalle anagrafi dei Comuni della
provincia.
Entro il 2008 la banca dati dovrebbe comprendere tutti i
dati degli studenti da 3 a 18 anni circa 80/90mila
54
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
PROGETTO SOVRAZONALE :
Denominazione: Progetto sovrazonale relativo al funzionamento del Centro specialistico per la
prevenzione dell’abuso e del maltrattamento: IL FARO
Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03
capofila di progetto
Centro specialistico Il Faro/ Az. Usl Bologna
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
M. Agnese Cheli
Tel 051/4141611
Destinatari
Operatori dei servizi socio sanitari territoriali ed
ospedalieri, insegnanti della scuola di ogni ordine e grado,
operatori delle associazioni, del volontariato, autorità
giudiziaria
Specificare se è in continuazione di un progetto
dell'anno precedente
Si
Ambito territoriale di realizzazione
provincia di Bologna
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Provincia di Bologna, Comuni, Consorzio Servizi Sociali
Imola, Ausl Bologna, Ausl Imola, Az. Ospedaliere, Centro
Giustizia Minorile
Dotare il territorio provinciale di un servizio di 2° livello
contro l’abuso e il maltrattamento all’infanzia che:
sviluppi una rete di servizi e di azioni caratterizzata da
specifica competenza multiprofessionale, per la tutela
della salute infantile e la prevenzione all’abuso e al
maltrattamento;
valuti in modo qualificato i casi e la presa in carico
delle situazioni più problematiche;
promuova eventi formativi;
promuova interventi di sensibilizzazione,
informazione e documentazione sul fenomeno;
Pianificazione dei percorsi clinico-diagnostici di natura
psicologica e psicosociale e distribuzione dei compiti in
ordine a interventi/provvedimenti per la protezione
dei bambini presunte vittime;
Realizzazione dell’ attività formativa;
Realizzazione di iniziative di sensibilizzazione e
informazione;
Attività di ricerca sul fenomeno;
Raccolta ed elaborazione dei dati;
Elaborazione relazione annuale sull’attività svolta
55
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
Quota
comunale
Piano finanziario:
Costo
totale
previsto
196.000,00
euro
Quota
regionale
-Comuni:
Comune
Bologna
15.499,10
Pianura Ovest
3.008,79
Pianura Est
5.769,13
Casalecchio
4.195.81
San Lazzaro
2.943,36
Porretta
2.289,48
Imola 5.094,33
Eventuale
quota di altri
soggetti da
specificare
Provincia
Bologna
20.000
Sanità:
Ausl Bologna
97.200
Ausl Imola
10.000
Az.
Ospedaliera
S.Orsola
30.000
N°:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
56
casi di consulenza/presa in carico;
realizzazione attività formativa;
incontri tra i soggetti coinvolti;
realizzazione dei progetti previsti nel piano.
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
PROGETTO SOVRAZONALE :
PIANO PROVINCIALE AZIONI DI CONTRASTO AGLI ABUSi E AI MALTRATTAMENTI IN DANNO
AI MINORI. Anno 2006
Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03
capofila di progetto
Centro specialistico Il Faro/ Az. Usl Bologna
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Centro Specialistico contro l’abuso e il maltrattamento “Il
Faro”
M. Agnese Cheli
Tel 051/4141611
Destinatari
Operatori servizi , insegnanti, operatori associazioni
volontariato e tempo libero, autorità giudiziaria
Specificare se è in continuazione di un progetto
dell'anno precedente
Si
Ambito territoriale di realizzazione
provincia di Bologna
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Provincia di Bologna, Comuni dell’area provinciale, Az.
Usl Bologna, Imola, Policlinico S. Orsola, Az. Ospedaliere,
Consorzio Servizi Sociali Imola, Centro Giustizia Minorile,
Università, Scuola, Procura, Questura minori, Associazioni
sportive
realizzare o consolidare i servizi multiprofessionali
per la tutela dei minori e per la presa in carico diretta;
definire di linee guida territoriali e protocolli
operativi;
costruire forme di integrazione tra la scuola e i servizi
territoriali;
disporre di spazi per le audizioni protette;
individuare forme di accoglienza qualificata che siano
in grado di accogliere anche i minori che hanno subito
violenza;
promuovere iniziative rivolte agli operatori della
stampa al fine di riflettere sul rapporto tra servizi e
mass-media;
realizzare percorsi formativi;
promuovere iniziative volte a sensibilizzare la società
e creare una cultura diffusa che sia protettiva e attenta
nei confronti dei diritti dei minori;
promuovere una cultura della genitorialità.
qualificare gli spazi neutri per le audizioni protette nel
territorio provinciale;
formazione degli operatori;
realizzazione iniziativa di sensibilizzazione sulla
prevenzione primaria;
realizzazione progetto individuazione di linee guida
per la tutela del minore nel procedimento giudiziario;
realizzazione ricerca conoscitiva sul minore autore di
reati sessuali;
stesura raccomandazione sulla semeiotica (diagnosi
differenziale) dell’abuso fisico;
centro di documentazione.
57
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
Quota
comunale
Costo totale
previsto
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
66.700,00
euro
+
Costi del
personale
del Centro
Il Faro
Quota
regionale
26.700,00
euro
Costi per il
personale
all’interno
della
Convenzione
Eventuale
quota di altri
soggetti da
specificare
Az. Usl
Costi per il
personale
all’interno
della
Convenzione
Fondazione
Cassa di
Risparmio
Bologna:
40.000 euro
n. sedi e spazi neutri attrezzati per le audizioni protette
realizzazione attività formativa
realizzazione progetto tutela minore
attivazione indagine conoscitiva sul minore autore di
reati sessuali;
stesura del progetto iniziativa di sensibilizzazione sulla
prevenzione primaria;
realizzazione stesura del prontuario sulla semeiotica
58
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
PROGETTO SOVRAZONALE :
Aneka, servizi per il benessere a scuola
Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03
capofila di progetto
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
Istituzione G.F.Minguzzi di Bologna
Provincia di Bologna Assessorato Istruzione, Formazione,
Lavoro, Politiche per la sicurezza sul lavoro
Istituzione G.F.Minguzzi di Bologna
Via S. Isaia n. 90 Bologna tel 051/5288511
Claudio Magagnoli - Cinzia Migani
scuole medie inferiori e superiori di Bologna e provincia
enti di formazione professionale
agenzie educative
servizi educativi e sociali
terzo settore
docenti, educatori e formatori
rappresentanti degli organi collegiali della scuola
centri di servizi e consulenze per le scuole dell’autonomia
Specificare se è in continuazione di un progetto
dell'anno precedente
Si
Ambito territoriale di realizzazione
provincia di Bologna
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Provincia di Bologna
Università di Bologna/ Facoltà di psicologia
Irre-ER
CSA della Provincia di Bologna
Scuole ed istituzione del territorio coinvolte direttamente
nella progettazione e realizzazione delle attività
Punto risorsa del territorio che assume la
promozione del benessere come accompagnamento
delle persone ad utilizzare beni e servizi esistenti nel
contesto della comunità territoriale di riferimento
affinché producano esse stesse il loro benessere2 e
affinché si attivino dei circoli virtuosi di
cambiamento e di integrazione per il ben-divenire
sociale.
Che cosa fa il Centro:
Su richiesta specifica offre servizi di:
• Consulenza
Alcuni esempi di ambiti tematici:
- valorizzazione e supporto alle reti professionali
per favorire i processi di cambiamento insiti nel
concetto di autonomia scolastica per il bendivenire dell’organizzazione scolastica;
- miglioramento del ben-stare scolastico degli
attori (dirigenti, docenti, personale non docente,
famigliari e studenti) che fanno parte del sistema
scuola come condizione per favorire il successo
scolastico e fronteggiare la dispersione;
- riflessione, valorizzazione, miglioramento delle
2
Per benessere ci si riferisce alla definizione di salute/benessere sostenuta dall’OMS e ripresa nella Carta di
Ottawa per la promozione alla salute (1986).
59
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
prassi agite dalle scuole in relazione alla lotta
alla dispersione;
- accompagnamento, sostegno a processi di
gestione dell’innovazione connessa alla ricerca
di nuove soluzioni.
• Documentazione
Alcuni esempi di supporto all’utenza in ordine:
- alla ricerca di fonti informative sui temi di
approfondimento;
- al
trattamento
ed
elaborazione
delle
informazioni affinché siano comunicabili,
utilizzabili per la valutazione e valorizzanti i
processi progettuali.
Piano finanziario:
viene finanziato con risorse della provincia di
Bologna, compreso F.S.E. e dell’istituzione
Minguzzi
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Su programmazione annuale, che diventa operativa
in concomitanza con l’apertura di ogni anno
scolastico, svolge attività nell’ambito della:
promozione culturale;
- ricerca-azione e ricerca valutativa;
- formazione;
- progettazione partecipata;
- documentazione.
Eventuale
Costo
Quota
Quota
quota di altri
totale
regionale
comunale
soggetti da
previsto
specificare
− N° e tipologie dei soggetti richiedenti
− Servizi erogati e loro impatto sulle politiche di
contrasto alla dispersione scolastica
60
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
DENOMINAZIONE
LEGGE
285/97
–
PROMOZIONE
DELL’ADOLESCENZA
DEI
DIRITTI
DELL’INFANZIA
E
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Comune di San Pietro in Casale
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Figura di Sistema – Dott.ssa Mara Casari
Ufficio di Piano - Tel. 051/6669526 - 531
DESTINATARI
Minori, genitori, operatori dei servizi ed insegnanti delle scuole del Distretto.
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Comuni e Scuole (Direzioni Didattiche, Istituti Comprensivi e Istituti Superiori) del
Distretto Pianura Est, Azienda USL, Associazioni di volontariato.
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
•
•
•
•
Prevenzione del disagio giovanile;
Sostegno alla genitorialità;
Tutela e promozione dei diritti dell’infanzia e adolescenza;
Promozione di attività ricreative e di socializzazione.
AZIONI PREVISTE
•
•
•
•
•
Realizzazione in tutti i Comuni di attività a sostegno della genitorialità: sportelli di
consulenza educativa rivolti ai genitori con bambini da 0 a 6 anni oppure incontri a
tema secondo le modalità ritenute più opportune da ciascun Ente locale;
Proseguimento degli Sportelli d’ascolto scolastici rivolti agli alunni, ai genitori ed agli
insegnanti;
Attivazione del progetto “Disagio: l’integrazione professionale per gli interventi
complessi” ( gestione dell’Azienda U.S.L.);
Attivazione del progetto “Adozione prima, durante e dopo: interventi plurimi e
complessi su un tempo lungo” (gestione dell’Azienda U.S.L.);
Progetto “Attività pomeridiane” che prevede la realizzazione, in alcuni Comuni, di
attività extra scolastiche rivolte ai ragazzi delle Scuole Medie inferiori, a sostegno del
61
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
percorso formativo e dell’apprendimento, con particolare cura nei confronti dei minori
con disagio.
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
Quota regionale
Quota comunale
€ 236.101,40
€ 145.808,50
€ 90.292,90
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
•
•
•
•
•
Numero dei progetti realizzati;
Grado di uniformità della realizzazione dei progetti sul territorio;
Rapporti organizzativi con la rete: n. tavoli tecnici di coordinamento e frequenza degli
incontri;
Numero per tipologia dei destinatari effettivamente raggiunti (minori e genitori);
Riscontro di gradimento da parte dei destinatari.
Segue il progetto relativo all’area “Diritti dei bambini e degli adolescenti”.
Gli altri progetti della Legge 285/97 si trovano nell’area “Responsabilità familiari e
capacità genitoriali”.
62
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
SCHEDA DI PROGETTO
relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di
opportunità per l'infanzia e l'adolescenza
Titolo del progetto
ATTIVITÀ POMERIDIANE
Responsabile della compilazione della scheda
indicare il nominativo del coordinatore
tecnico del progetto
Nominativo: Mara Casari
Recapito telefonico: 051/6669526
fax: 051/6669533
e-mail: [email protected]
Ente responsabile del progetto:
indicare la denominazione dell’ente referente della gestione
amministrativa del progetto
Comune di San Pietro in Casale
Ente esecutore del progetto:
indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico-
scientifico del progetto.
I Comuni del Distretto Pianura Est
Composizione gruppo tecnico di coordinamento
(specificare le qualifiche professionali e
l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico)
Qualifica
Mara Casari – Figura di Sistema
1 Direttore Area Servizi alla Persona
1 Dirigente scolastico
1 Referente servizio minori
Ente
Comune di San Pietro in Casale
Da individuare
Da individuare
Azienda U.S.L.
Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona
(specificare quali sono le
connessioni con gli altri progetti del Piano)
Progetto “Mediazione familiare” (Legge 285/97);
Progetto “Sportello d’ascolto - scuole dell’obbligo e superiori” (Legge 285/97);
Progetto “Disagio: l’integrazione professionale per gli interventi complessi” (Legge
285/97).
Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a
cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato.
Comuni del Distretto Pianura Est.
63
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
Destinatari: indicare:
• se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni;
• se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare).
Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto
Tipologia
Presenza sul territorio
di riferimento
Numero destinatari
potenziali che si
intendono raggiungere
con il progetto
3.513
100
3.513
100
358
5
1.077
35
35
1.435
75
Minori 0-2 anni
Minori 3-5 anni
Minori 6-10 anni
Minori 11-13 anni
Minori 14-17 anni
Genitori
Insegnanti
Operatori
Comunità locale
Altro (spcificare)
Totale
Di cui
Minori disabili
Minori con provvedimenti del
Tribunale per i minori
Minori con disagio conclamato
Minori stranieri altro (specificare)
Totale soggetti in situazioni
particolari
Data di avvio:
Gennaio 2007
Progetto:
di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.)
di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo).
Il progetto si pone come consolidamento rispetto all’attività di prevenzione del disagio
già avviata nel precedente programma attuativo con l’intervento “Tempo libero”.
Gli aspetti innovativi del progetto sono:
♦ target dei destinatari ristretto ai minori frequentanti la Scuola Media inferiore;
♦ una progettualità finalizzata alla realizzazione di interventi continuativi e strutturati,
realizzati con il contributo delle Istituzioni Scolastiche delle Associazioni di
volontariato;
♦ un’ottimizzazione delle risorse economiche individuando alcuni progetti là dove
l’ente locale, le scuole ed il volontariato individuano le risorse necessarie.
64
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse
sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati.
Il progetto si connota come azione di prevenzione del disagio adolescenziale; esso
intende sostenere l’offerta socio educativa rivolta agli adolescenti integrandosi all’azione
scolastica. Il progetto promuove altresì il raccordo fra le agenzie formative e le forme
dell’associazionismo locale.
Obiettivi/risultati attesi:
indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati
delle attività previste dal progetto stesso.
Gli obiettivi devono descrivere chiaramente:
• i cambiamenti attesi,
costruire interventi strutturati e continuativi nel tempo rivolti agli adolescenti;
arricchire le opportunità educative extrascolastiche;
costruire occasioni di integrazione sociale e di supporto al percorso formativo
scolastico dei minori.
Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere
la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere.
Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di
raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle
azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento
emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un
determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti....
Numero di destinatari raggiunti;
Forme e modi di coordinamento locale;
Durata dell’intervento e fasce orarie di realizzazione;
Luoghi di realizzazione;
Modalità d’ informazione dei minori;
Forme di restituzione alle famiglie;
Livello di gradimento espresso dai destinatari.
Fasi operative:
Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari
Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la
sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere.
Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si
intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto.
•
•
•
•
•
•
•
•
Analisi del contesto locale;
Progettazione dell’intervento;
Individuazione delle risorse professionali necessarie;
Individuazione dei luoghi e dei tempi di realizzazione;
Divulgazione e raccolta adesioni dei partecipanti;
Avvio attività;
Monitoraggio in itinere;
Verifica finale.
65
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
Costi:
Costi: indicare gli importi attribuiti;
Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita.
Costo complessivo: € 40.803,54
Contributo programma finalizzato: € 9.100,00
Contributo E.L.: € 31.703,54
Eventuali altri contributi: -
Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste
nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale
segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo
l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere
tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano.
Utilizzo di una scheda di monitoraggio predisposta dall’Ufficio di Piano con cadenza
semestrale.
Attività di valutazione e soggetti coinvolti:
attraverso tale attività si devono constatare e
rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli
obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate
nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire
un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si
intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti
preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali
forme.
Si prevede un momento di valutazione a fine progetto con la stesura di una relazione da
parte dell’Ufficio di Piano, recepiti i materiali di monitoraggio e consultate le
Amministrazioni locali.
Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una
raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si
intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali
saranno i destinatari di tali informazioni.
Scheda di sintesi dei dati di monitoraggio, materiale informativo prodotto dalle singole
Amministrazioni per la divulgazione delle iniziative.
Restituzione dell’esito del progetto alle Amministrazioni locali, alle istituzioni ed agli
interlocutori politici e sociali coinvolti nel Piano di Zona.
66
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
DENOMINAZIONE
GRUPPI DI SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE ADOTTIVE NEL SECONDO ANNO DI
POST ADOZIONE
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Roberta Garimberti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634
DESTINATARI
Famiglie adottive che si trovano nel secondo anno di post adozione
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2005
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Area Dipartimentale integrazione socio sanitaria Distretto Pianura Est - U.O. Minori attraverso l’equipe adozioni
Comuni del Distretto Pianura Est
Gruppo di auto aiuto di genitori adottivi del territorio
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
Accompagnamento/sostegno alle famiglie adottive durante il secondo anno del post
adozione Analisi, confronto e riflessione sulle tematiche relative all’adozione
Creazione di eventi (incontri e seminari) mirati al sostegno delle famiglie adottive e non,
su tematiche riguardanti la crescita del bambino
Raccordo con il tavolo tecnico provinciale per la messa in rete delle esperienze parallele
che si attiveranno sul territorio provinciale. La Provincia, infatti, partirà con una
sperimentazione in collaborazione con gli Enti autorizzati
67
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
AZIONI PREVISTE
Incontro plenario con i gruppi costituiti per la definizione del programma di lavoro
Incontri di gruppo a tema condotti dagli operatori dell’equipe adozioni e da una coppia
appartenente al Gruppo di auto aiuto del territorio
Consulenza a coppie adottive
Elaborazione e raccolta del materiale prodotto dai gruppi
STRUMENTI E METODOLOGIE
Lavoro di gruppo
Preparazione attraverso materiale di facile utilizzo degli incontri
Questionario di ingresso e di valutazione anonimo per le famiglie adottive
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 5.000,00 (di cui € 2.000,00 per il 2005 e € 3.000,00 per il 2006)
Quota regionale
/
Quota comunale
€ 5.000,00
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
•
•
Numero finale delle famiglie partecipanti ai gruppi/Numero famiglie adottive che si
trovano durante il secondo anno di post adozione;
Livello di efficacia e/o gradimento dell’esperienza da parte delle famiglie adottive.
68
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
DENOMINAZIONE
GRUPPO AUTO MUTUO AIUTO PER FAMIGLIE AFFIDATARIE
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Roberta Garimberti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634
DESTINATARI
Famiglie che hanno effettuato l’istruttoria per l’affido e/o che hanno in corso affidi
familiari L’U.O. Minori e l’equipe affidi
Minori affidati
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2005
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Azienda.USL Distretto Pianura Est
Associazioni di famiglie affidatarie: Maranathà, Gli Amici di Siraluna, Dolce Acqua, S.
Maria della Venenta, Papa Giovanni XXIII
Famiglie affidatarie
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
Creazione di eventi (seminari, incontri, approfondimenti) su tematiche mirate al sostegno
delle famiglie affidatarie
Sostegno alle famiglie in attesa di abbinamento e/o che sono alla prima esperienza di
affido Affiancamento all’equipe affidi durante il percorso di istruttoria
AZIONI PREVISTE
Realizzazione di seminari, incontri, approfondimenti
Lavoro di gruppo
Utilizzo di questionari di valutazione anonimi per le famiglie affidatarie
69
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 1.500,00 (residuo 2005)
Quota regionale
/
Quota comunale
€ 1.500,00
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
•
•
Famiglie affidatarie che hanno partecipato al progetto/ famiglie affidatarie contattate
per la partecipazione al progetto
Livello di efficacia e/o gradimento dell’esperienza da parte delle famiglie affidatarie.
70
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
DENOMINAZIONE
“COSA ABBIAMO DA DIRE”: ADOLESCENTI CON ESPERIENZA DI AFFIDO SI
RACCONTANO
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Roberta Garimberti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634
DESTINATARI
DESTINATARI FINALI: adolescenti di età compresa fra i 12 e i 18 anni in affido familiare
e adolescenti di età compresa fra i 12 e i 18 anni figli naturali delle famiglie affidatarie
DESTINATARI INTERMEDI: famiglie affidatarie che collaborano con l’U.O. Minori e
famiglie d’origine che vivono il progetto di affido consensualmente
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2005
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Azienda USL Servizio Sociale Equipe U.O. Minori
Comuni del Distretto Pianura Est
Associazioni famiglie affidatarie: Maranathà, Gli Amici di Siraluna, Dolce Acqua, S. Maria
della Veneta, Papa Giovanni XXIII
Gruppo di Auto Aiuto di famiglie affidatarie
Ragazzi affidati e figli adolescenti delle famiglie affidatarie
71
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
•
•
•
•
•
•
•
Incontri con ragazzi adolescenti;
Sostenere i soggetti destinatari a elaborare pensieri e idee sull’affido che possano
diventare strumenti utili al lavoro di aiuto svolto dalle famiglie affidatarie e dagli
operatori del servizio;
Coinvolgere le famiglie affidatarie nella costruzione del gruppo di adolescenti;
Documentare e diffondere il prodotto con modalità e materiale che emerge dagli
incontri;
Restituzione del percorso alle famiglie affidatarie;
Valutazione dell’utilità del percorso da parte delle famiglie affidatarie;
Restituzione del percorso alle famiglie di origine a seconda dei tempi e delle
possibilità.
AZIONI PREVISTE
•
•
•
•
•
incontro plenario con famiglie affidatarie per la presentazione del progetto;
incontro / colloquio dell’operatore con l’adolescente coinvolto;
tre incontri a cadenza settimanale con i gruppi costituiti;
elaborazione e raccolta della documentazione;
un incontro di restituzione ai destinatari intermedi.
STRUMENTI E METODOLOGIE:
• lavoro di gruppo e colloqui;
• questionario di valutazione anonimo per le famiglie affidatarie.
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 1.100,00 (residuo 2005)
Quota regionale
/
Quota comunale
€ 1.100,00
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
•
•
•
Numero finale dei ragazzi adolescenti partecipanti al gruppo / Numeri di adolescenti
in affido del territorio;
Prodotto di restituzione alle famiglie;
Livello di efficacia e/o gradimento dell’esperienza da parte delle famiglie affidatarie.
72
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
DENOMINAZIONE
“PERCORSO DI INSERIMENTO LAVORATIVO A BREVE TERMINE ED IN
CONTESTO PROTETTO” ATTIVAZIONE DI PERCORSI LAVORATIVI, TIROCINI
FORMATIVI A FAVORE DI MINORI IN CARICO AL SERVIZIO SOCIALE
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Roberta Garimberti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634
DESTINATARI
Minori in carico al Servizio Sociale U.O. Minori con progetto complesso:i minori stranieri
non accompagnati, minori che non hanno terminato il percorso scolastico/formativo,
minori che durante il percorso formativo possono sperimentare le competenze acquisite,
minori che faticano ad inserirsi in un contesto lavorativo.
Famiglie dei minori per i quali viene attivato l’intervento previsto dal progetto
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2005
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Azienda USL Servizio Sociale Equipe U.O.Minori
Comuni del Distretto Pianura Est
Aziende del territorio
Enti Associazioni e Cooperative Sociali
Centro per l’Impiego
Enti di Formazione Professionale
Scuole Medie e Superiori del territorio
Strutture che accolgono i minori stranieri non accompagnati
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
Sostegno a minori (in carico al Servizio Sociale) in difficoltà rispetto al percorso
scolastico/formativo/lavorativo.
Coinvolgimento della famiglia del minore.
73
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
AZIONI PREVISTE
Alimentare/curare la collaborazione con le istituzioni/attori sociali coinvolti volto a
favorire una rete integrata di interventi
STRUMENTI E METODOLOGIE
Inserimenti lavorativi protetti
Tirocini formativi
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 5.000,00 (di cui 2.000,00 residuo 2005 e 3.000,00 per il 2006)
Quota regionale
/
Quota comunale
€ 5.000,00
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
Minori che hanno portato a termine il progetto.
Minori avviati nel progetto.
74
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
DENOMINAZIONE
“ONDE DI STRADA” PROGETTI DI ART TERAPY
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Roberta Garimberti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634
DESTINATARI
Bambini ed adolescenti in situazione di forte disagio relazionale in affido all’Azienda USL
o segnalati dall’Autorità Giudiziaria competente al Servizio Sociale
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2002
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Area dipartimentale Integrazione Socio Sanitaria
Istituti comprensivi
Centri Giovanili
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
•
•
•
•
•
Offrire la possibilità di esprimere ed elaborare le emozioni per facilitare lo sviluppo
dell’integrazione e dell’identità personale;
Sostenere i soggetti destinatari a comprendere e fare fronte al disagio dando loro
l’opportunità di elaborare i temi emersi;
Acquisizione della consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti;
Accrescere la consapevolezza circa il proprio ruolo all’interno della famiglia, della
scuola, del gruppo dei pari;
Incrementare le competenze comunicative di lettura e trasmissione dei messaggi
verbali e non all’interno della famiglia, della classe, del gruppo dei pari.
75
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
AZIONI PREVISTE
interventi settimanali con gruppi di 8 ragazzi adolescenti
interventi settimanali con il gruppo classe nelle scuole elementari
STRUMENTI
materiale pittorico e plastico
documentazione dell’iniziativa attraverso video o foto
METODOLOGIE
attraverso l’uso dei materiali la persona si mette in contatto con la propri
rappresentazione interna e la esprime;
attivazione del dialogo fra corpo e mente favorendo l’integrazione tra il livello preverbale e quello verbale;
l’utilizzo dell’esperienza creativa come selezione e trasformazione.
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
4.800,00 (di cui 1.200,00 residuo 2005 e 3.600,00 per il 2006)
Quota regionale
/
Quota comunale
4.800,00
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
•
•
Numero finale dei partecipanti / numero dei ragazzi selezionati;
Valutazione finale da parte delle scuole attraverso questionario di gradimento.
76
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
DENOMINAZIONE
PROGRAMMA ACCENDI MOLTI FUOCHI: “La fatica di crescere”
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda Usl di Bologna - Dipartimento Salute Mentale Area Nord - Unità Operativa di
Neuropsichiatria e Psicologia dell’Età Evolutiva
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Anna Bergonzini – Programma Accendi Molti Fuochi
DESTINATARI
Genitori, insegnanti, educatori, bambini e adolescenti
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2005
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Azienda Ausl di Bologna - Dipartimento Salute Mentale Area Nord – Unità Operativa di
Neuropsichiatria e Psicologia dell’Età Evolutiva – Programma “Accendi Molti Fuochi”
Fondazione “Demetrio Benni”
Comuni del Distretto Pianura Est
Associazione “Teatro Reon”
Altre Associazioni della zona
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
A) Ampliamento dello spettro degli interventi formativi del Programma “Accendi Molti
Fuochi” ai Comuni dell’intera zona est organizzando iniziative di prevenzione di
situazioni di disagio con particolare attenzione all’età evolutiva
B) Mantenimento del coordinamento del gruppo di lavoro che ha predisposto l’Accordo
territoriale per l’integrazione scolastica di alunni con handicap che vede la
partecipazione dei rappresentanti di Comuni, Scuole, AUSL, Associazioni di genitori e
Cooperative Sociali
77
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
C) Apertura a livello territoriale di una riflessione comune (Scuole, AUSL, Comuni,
Associazioni) sul tema della prevenzione del disagio in età evolutiva con la
promozione di attività definite, concordate e realizzate in collaborazione con i soggetti
istituzionali e le associazioni presenti sul territorio della Pianura Est
D) Inserimento all’interno di alcune attività educative del Centro di bambini/ragazzi
dell’area est (oltre a Castenaso, Budrio e Molinella) in carico ai Moduli organizzativi
della NPEE Area Nord
AZIONI PREVISTE
Per quanto riguarda la formazione degli adulti e di promozione della salute si
propongono attività a livello di zona e di area metropolitana e, più precisamente:
a) incontri a tema con genitori
b) percorsi formativi tematici rivolti ad insegnanti e educatori
c) collaborazione con coordinatori pedagogici per la realizzazione di progetti 0-6
d) progetto “Questa casa non è un albergo!” indirizzato a genitori di adolescenti e
realizzato dall’arte terapista del Centro “Accendi Molti Fuochi” (Vedi progetto allegato A)
e) rassegna “Gli scrittori raccontano la fatica di crescere” e la sezione “La fatica di
crescere” all’interno del festival “Le parole dello schermo (livello metropolitano)
f) percorsi di formazione degli adulti sulla prevenzione del disagio in età evolutiva
organizzati in rete con i soggetti che partecipano al gruppo di lavoro istituito dal
Piano di Zona su questo tema
Per quanto attiene alle attività educative che si svolgono al Centro in orario scolastico ed
extra scolastico, fermo restando la priorità per bambini e adolescenti dei Comuni di
Budrio, Castenaso e Molinella (firmatari dell’Accordo di Programma), si confermano:
a) la partecipazione al laboratorio del mercoledì in orario scolastico di una bambina
certificata in carico al Servizio NPEE e residente a Bentivoglio per l’anno scolastico
2005-2006 e per l’avvio dell’anno scolastico 2006-2007;
b) la partecipazione al gruppo adolescenti del Centro “Accendi Molti Fuochi” di una
ragazza di 16 anni certificata, seguita dal Servizio NPEE e residente a Castel
Maggiore;
c) le consulenze per la realizzazione di progetti e laboratori nelle scuole per la
prevenzione del disagio in età evolutiva
Per quanto riguarda progetti di particolare rilievo, si propone la realizzazione del
progetto “Il giallo limone degli eroi”, che prevede interventi scolastici ed extra scolastici
sul linguaggio teatrale rivolti ad adolescenti in età 14-19 anni, a partire dall’anno scolastico
2005-2006 e per gli anni scolastici successivi prevedendone altresì l’estensione all’Istituto
“Keynes” di Castel Maggiore per riuscire in tal modo a coinvolgere tutti gli Istituti
Superiori del territorio della Pianura Est.
Per quanto riguarda il gruppo di lavoro “Accordo territoriale per l’integrazione di alunni
con disabilità” coordinato da “Accendi Molti Fuochi”, l’anno 2006 sarà dedicato alla
raccolta di dati relativi agli interventi di sostegno ed ai progetti di integrazione al fine di
definire e produrre una mappa delle opportunità presenti sul territorio dell’intera area
Nord. A tal fine di metteranno a punto precisi strumenti di rilevazione dei dati e si
richiederà la collaborazione di tutte le Istituzioni coinvolte. I dati verranno raccolti in una
pubblicazione da distribuire sul territorio.
78
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
Si è inoltre concordato di procedere al monitoraggio dell’applicazione dell’Accordo
territoriale al fine di comprendere se si è realizzata omogeneità , ma anche per raccogliere
indicazioni da presentare al GLIP e alla Provincia in sede di predisposizione del nuovo
Accordo provinciale.
“Accendi Molti Fuochi” ha collaborato alla stesura del documento sul disagio realizzato
dai Servizi di Neuropsichiatria Infantile dell’azienda USL di Bologna in collaborazione con
il CSA. Parteciperà inoltre, a partire da settembre 2006, con un proprio rappresentante al
gruppo di lavoro provinciale sul disagio di recente istituzione.
Presso i locali del Centro “Accendi Molti Fuochi” è in fase di allestimento uno spazio per
la documentazione di progetti e attività di prevenzione e di integrazione per i quali si
utilizzano linguaggi espressivi di vario genere. A tal fine sono già stati avviati contatti con
l’Istituzione “Gianfranco Minguzzi” e con il Centro di Documentazione del Comune di
Bologna per valutare eventuali possibilità di collaborazioni e messa in rete per il futuro.
L’intento è quello di offrire alle Istituzioni del territorio della pianura un luogo di studio,
di ricerca e di approfondimento su questi temi.
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
Quota regionale
Quota comunale
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
€ 69.100,00
/
€ 8.154,00 (residuo 2005)
€ 31.146,00 Azienda Usl
€ 24.800,00 Fondaz. Demetrio Benni
€ 5.000,00 Fondaz. Carisbo
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
•
•
•
scheda di soddisfacimento da far compilare ai partecipanti agli incontri
di formazione
rilevazione del numero dei partecipanti agli eventi
produzione materiali di documentazione e di pubblicizzazione delle iniziative
79
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
allegato A)
“QUESTA CASA NON E’ UN ALBERGO!” Ri-cercarsi e ri-trovarsi… per capire
Laboratorio condotto da Paola Cominato, arte terapista del Centro Polifunzionale
“Accendi Molti Fuochi” destinato a genitori di figli adolescenti.
PREMESSA
Il laboratorio che presentiamo intende offrire uno spazio di condivisione e di confronto
dell’esperienza di essere genitori di figli preadolescenti e adolescenti.
Attraverso l’utilizzo di tecniche di arte terapia e di riavvicinamento alla propria esperienza
adolescenziale, si cercherà di trovare altri canali di comprensione elaborando risposte ai
problemi di questa importante fase di crescita, sviluppo e cambiamento.
Si affronterà in particolare il tema dell’adolescenza con tutti i cambiamenti che questa fase
porta nei ragazzi e, di conseguenza, nel nucleo familiare: separazione-individuazione,
cambiamenti nel corpo e nei riferimenti affettivi; immagine familiare e costituzione
dell’immagine di sé; fantasie di onnipotenza, ecc. offrendo ai partecipanti l’opportunità di
ricontattare la propria dimenticata parte adolescenziale.
IL PROGETTO
Organizzazione
Il progetto si realizzerà attraverso 6 incontri durante i quali, utilizzando tecniche dell’arte
terapia quali ad esempio l’uso della creta, la rappresentazione grafica, lo specchio, si andrà
alla ricerca della qualità dei legami fra i componenti della famiglia, si riconosceranno
eventi significativi che hanno portato cambiamenti nella propria vita, si prenderà contatto
con la propria parte adolescenziale dandole voce rendendola in questo modo fonte vitale
di comprensione.
Il tutto per favorire la relazione tra genitori e figli in questa fase delicata della crescita.
Sede
Gli incontri si terranno presso un Comune della Pianura Est da definirsi.
Periodo
Il progetto si realizzerà nel periodo ottobre-dicembre 2006.
Indicatori di risultato
Verrà rilevato il numero dei partecipanti e sarà prodotto materiale documentativo del
progetto.
È inoltre prevista la compilazione da parte dei partecipanti di una scheda di
soddisfacimento.
Costi
I costi di progettazione, realizzazione e documentazione dell’esperienza, così come le
spese per l’arte terapista e il materiale documentativo ammontano complessivamente ad €
1.000,00
80
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
allegato B)
PROGETTO “IL GIALLO LIMONE DEGLI EROI”
IL MONDO E LA CULTURA DEGLI ADOLESCENTI NELLO
SGUARDO DEL TEATRO
PREMESSA
Il progetto “Il giallo limone degli eroi” sceglie il teatro come espressione artistica che
meglio accoglie, elabora e comunica la dimensione umana nei suoi aspetti interiori, di
pensiero e di interrelazione, e si propone di essere un luogo dove il punto d’incontro tra
uomini e artisti sia la dimensione dell’adolescenza: vissuta, dimenticata, ricordata,
consapevole, abbandonata, nelle sue dimensioni esistenziali e sociali.
Il senso di questo progetto è di attivare contatti che aiutino, attraverso il valore formativo e
di esperienza dell’espressione teatrale, a far crescere e prevenire, per quanto è possibile, le
solitudini che nell’adolescenza possono diventare devianza.
Gli adolescenti hanno rare occasioni e pochi luoghi per rispecchiarsi realmente in creazioni
teatrali che esprimano la propria condizione esistenziale e sociale. I giovani spesso
considerano noioso il teatro perché difficilmente riescono a conoscere quelle produzioni
artistiche che li riguardano direttamente e che per linguaggi, tematiche e forza espressiva
possono appassionarli.
Ad di là del fatto culturale, lo scopo del progetto è offrire spazi e luoghi in cui realizzare,
utilizzando il linguaggio teatrale, azioni di promozione del benessere e di integrazione di
adolescenti e giovani.
LA PROPOSTA
Il progetto si rivolge agli studenti e ai docenti degli Istituti Superiori; è coordinato dal
Centro Polifunzionale “Accendi Molti Fuochi”; è stato finanziato per il primo anno dalla
Fondazione CARISBO e dalla Fondazione “Demetrio Benni” ed è pensato e realizzato in
collaborazione con l’Associazione Teatro Reon di Bologna, da anni partner di “Accendi
Molti Fuochi” per questa tipologia di attività.
Nell’anno scolastico 2005-2006 la proposta è indirizzata alle scuole e prevede due
spettacoli teatrali (da mettere in scena nei Comuni di Molinella e Budrio ) per studenti e
docenti degli istituti “G. Bruno”e “Fioravanti”. La proposta è stata presentata anche
all’Istituto “Keynes” di Castel Maggiore che però, per precedenti progetti approvati, non
ha potuto partecipare alla prima fase.
All’Auditorium di Molinella verrà presentato lo spettacolo di Macrò Maudit “Nel fango
del Dio pallone”, l’autobiografia di un grande calciatore, Carlo Petrini, che giocava nel
Milan nel 1968 e che è stato cancellato dalla stria del calcio perché cominciò a sperimentare
sostanze illegali dopanti. Uno spettacolo di denuncia, senza moralismi, sul mondo del
“Dio pallone”.
Al teatro di Budrio verrà presentato lo spettacolo della Compagnia teatro Reon “Un sogno
di mezza estate”, rievocazione in chiave poetica e popolare della celebre commedia di W.
Shakespeare,
Gli spettacoli sono indirizzati prevalentemente alle classi seconde, terze e quarte e
rappresentano il primo passo di un percorso da proseguire con i ragazzi negli anni
scolastici successivi nei quali si prevedono anche letture in classe su testi collegati al
progetto europeo “Intercity connection” (in cui ragazzi di diversi Paesi leggono testi da
mettere in scena).
81
_______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________
Da questa esperienza si vorrebbe dar vita, anche a livello distrettuale, ad un gruppo di
adolescenti interessati, in orario extra scolastico, a partecipare ad un laboratorio teatrale. I
laboratori non saranno luoghi in cui si apprende il mestiere dell’attore, ma sono pensati
come un ulteriore strumento offerto dal Programma “Accendi Molti Fuochi” nell’ambito
delle attività educative rivolte annualmente alle scuole.
Gli spettacoli sono stati presentati l’11 maggio al teatro di Budrio e il 12 maggio all’Auditorium di
Molinella.
Prima degli spettacoli si sono tenuti:
• conferenza stampa di presentazione del progetto (a Bologna ai primi di maggio alla presenza
del Dott. Franco Riboldi)
• Festa spettacolo “Antigone rock” per presentare le iniziative ai giovani del territorio
• presentazione del progetto ad Enti e operatori interessati con breve spettacolo di animazione
e musica
Il progetto è patrocinato da: Comuni di Budrio, Castenaso e Molinella; Piano di Zona Est;
Provincia di Bologna
.
82
83
84
____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________
TABELLA 1
DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI
INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006
BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
•
•
•
•
Contrastare la disgregazione e frammentazione in gruppi, favorendo la partecipazione sociale;
Carenza di spazi di aggregazione giovanile;
Prevenire l’abbandono scolastico;
Contrastare il fenomeno del “bullismo” e dei vandalismi.
OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI
(CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
OBIETTIVI
RIDEFINIZIONE
DEGLI OBIETTIVI
PRIORITARI
PREVISTI NEL PDZ
2005-07
•
•
•
•
•
Promuovere l’integrazione fra le realtà •
giovanili del territorio, favorire la
partecipazione della comunità allargata
e prevenire il disagio giovanile;
Promuovere il “Servizio Civile”;
Favorire l’ingresso nel mondo del lavoro •
dei giovani: attivando i servizi
territoriali in rete e coinvolgimendo le
Agenzie formative del territorio;
Favorire, in tutti i Comuni, la ricerca del
•
lavoro in modo autonomo;
Creare opportunità di sperimentazione
di percorsi di autonomia abitativa per
giovani adulti senza sostegni familiari.
•
Completato il progetto finalizzazto
giovani “Onde Anomale” con la
realizzazione
di
tre
eventi
sovracomunali che hanno coinvolto
decine di ragazzi;
Il forte raccordo realizzato con il
P.P.S. ha portato all’individuazione
della prevenzione del disagio
giovanile
quale
priorità
di
intervento nel Piano stesso;
Avvio tre progetti distrettuali di
servizio civile per i settori scuola,
sociale
e
cultura,
con
il
coinvolgimento di 19 volontari;
Avvio, con un finanziamento della
Fondazione del Monte, di una
sperimentazione di percorsi di
autonomia abitativa per giovani
adulti in condizione di disagio
(progetto
Roller)
in
due
appartamenti messi a disposizione
dal Comune di Molinella.
85
Non è prevista
nessuna
ridefinizione degli
obiettivi triennali.
____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI
•
Progetto Sovrazonale di sensibilizzazione e promozione del servizio civile volontario, “una rete
solidale per lo sviluppo del servizio civile volontario” anno 2006
•
Programma Finalizzato Giovani: “Onde Anomale Crew”, prevenire il disagio giovanile
•
Programma Finalizzato Giovani (quota Comune di Bologna): Radio Nebbia
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006:
PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO
•
Progetto Roller: residenze temporanee per giovani adulti senza sostegni familiari (Sviluppo)
86
87
88
____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________
ONDE ANOMALE TOUR – PROGRAMMA FINALIZZATO GIOVANI
Il finanziamento della Regione è stato erogato a fine marzo. Nel mese di Giugno si
concluderanno le attività legate al progetto “Onde Anomale” (programma finalizzato
giovani – finanziamento anno 2004). Conseguentemente, nel mese settembre 2006 è partito
il progetto 2005, avviato il progetto “Onde anomale tour” di cui al finanziamento del
programma attuativo 2005.
La relazione di attività completa del progetto 2005 sarà disponibile al termine della
realizzazione del progetto.
Per l’anno 2006 il programma finalizzato giovani è stato recentemente finanziato con una
quota pari ad € 78.000,00 che ne consentirà la realizzazione nel 2007.
“MARS ATTACH” (LEGGE 21/96)
Il progetto non ha ricevuto il finanziamento regionale e perciò non è stato attuato.
ROLLER
La Fondazione del Monte ha finanziato il progetto con € 60.000,00 garantendo la
realizzazione dello stesso da settembre 2006 a dicembre 2007. È stata costituita una
commissione tecnica che sta ultimando la definizione dei parametri d’accesso dei giovani
in condizione di disagio e le condizioni per l’utilizzo dei due appartamenti messi a
disposizione dal Comune di Molinella. La gestione tecnica e la stesura ultima del progetto
è stata affidata alla Coop. Carovana.
I primi mesi di attività del progetto verranno relazionati nel prossimo report di attività
oltre che nel programma attuativo 2007.
“IN-STALLA” (ASS. DOLCE ACQUA, GIOVANI PER IL GIOVANI E NOVARCANTO)
I lavori di risanamento sono finiti, quindi, il “contenitore” è pronto e le associazioni
impegnate nella gestione del progetto.
Per la fascia di età 11/15 si è individuato un intervento “post-scuola”, da pensare e
studiare insieme alla scuola, al servizio sociale del ed al coordinamento pedagogico.
L’Intervento, gestito due giorni alla settimana nelle ore pomeridiane, consiste
nell’attivazione di alcuni laboratori:
- un laboratorio di proposta educativa di gestione dei conflitti in adolescenza, la proposta è
studiata anche in chiave interculturale; l’obiettivo è quello d’integrazione ed
individuazione di eventuali disagi e quindi di prevenzione.
- un educatore, coadiuvato da tirocinanti delle facoltà di scienze dell’educazione e scienze
della formazione, presente per accogliere gruppi di ragazzi nelle fascie pomeridiane.
Giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni: lo spazio di “In-stalla” potrà essere usufruito
da gruppi di giovani che ne faranno richiesta, per periodi determinati e l’adesione ad un
regolamento condiviso.
I giovani avranno la possibilità di acquisire strumenti e competenze per la realizzazione di
iniziative condivise e pensate insieme ai coetanei, tramite la presenza di volontari,
89
____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________
afferenti alle Associazioni e/o di tutors, che avranno il compito di sostenerli ed
accompagnarli nel percorso di costruzione della propria identità e nel percorso evolutivo
che porta alla consapevolezza di poter essere cittadini adulti e quindi risorsa per tutta la
comunità locale. I ragazzi/e dell’”In-stalla”, sul lungo periodo potranno riuscire ad
organizzare attività (sostegno scolastico, laboratori, feste, concerti, serate) per gli
adolescenti (14 -18 anni) e gradualmente trasmettere loro le competenze acquisite
all’interno delle struttura.
90
91
92
____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________
PROGETTO SOVRAZONALE :
Denominazione: Progetto sovrazonale di sensibilizzazione e promozione del servizio civile volontario
“Una rete solidale per lo sviluppo del servizio civile volontario” anno 2006
Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03
capofila di progetto
Provincia di Bologna/Coordinamento Provinciale degli
Enti di Servizio Civile di Bologna
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Coordinamento provinciale enti di servizio civile
CO.PR.E.S.C.
TEL 051/6598276
Destinatari
Enti locali e non profit, giovani, cittadinanza, studenti e
docenti degli istituti di istruzione superiore, famiglie
Specificare se è in continuazione di un progetto
Sì
dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Il territorio provinciale
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Enti di servizio civile aderenti al Coordinamento
Provinciale di Bologna (enti pubblici, fondazioni,
organizzazioni non profit, cooperative ecc.)
Associazioni di promozione sociale
Organizzazioni di volontariato
Centri di aggregazione giovanile
Università
Centri sociali
Scuole medie superiori
Centri di formazione professionale
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
- Diffondere i valori del servizio civile quale strumento di
cittadinanza attiva e di impegno sociale
- Favorire la partecipazione degli enti al sistema di
servizio civile a livello regionale e nazionale
- Avviare un percorso di confronto e collaborazione tra
gli enti di servizio civile per qualificare l’offerta
progettuale del territorio
- Tavole rotonde decentrate sul territorio per lo scambio
di buone pratiche e la nascita di rapporti di
collaborazione tra enti;
Azioni previste
- Seminari informativi e di approfondimento sui bandi e
sugli adempimenti del sistema di servizio civile;
- Interventi di presentazione del servizio civile nelle
scuole e nelle facoltà universitarie;
- Eventi promozionali rivolti ai giovani e alla comunità
per la diffusione della cultura del servizio civile;
- Incontri di sensibilizzazione rivolti alla popolazione
adulta e anziana sul servizio civile regionale over 28;
93
____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________
Quota regionale
Quota nazionale
Piano finanziario:
Costo totale
previsto
28.750,00 €
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
5.500,00 € (quota
per la
pubblicazione di
materiale
informativo)
7.750,00 €
(quota per
l’organizzazione
di eventi)
500 €
(quota per iniziative
informative rivolte ai
giovani)
15.000,00 € (quota per
acquisizione risorsa
umana dedicata)
n. di eventi promozionali organizzati
n. di scuole coinvolte per gli incontri di sensibilizzazione
n. di volontari in servizio civile regionale per minori
n.di progetti di servizio civile regionale presentati
94
____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________
PROGRAMMA FINALIZZATO GIOVANI 2006
DENOMINAZIONE
ONDE ANOMALE CREW: PREVENIRE IL DISAGIO GIOVANILE
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Comune di San Giorgio di Piano
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Alessandra Giovagnoli 328/2136860
e-mail: [email protected]
DESTINATARI
Destinatari finali
Gruppi informali costituiti ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 e i 25 anni.
Destinatari intermedi
Referenti delle risorse informali (bar, pub, baracchine dei gelati), educatori di interventi
rivolti ai giovani (CAG,) referenti di gruppi formali giovanili (Associazioni, Forum e
Consulte, Centri Culturali) e Polisportive.
La comunità allargata (bambini, adulti, anziani,giovani).
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità con gli interventi di animazione di strada dal 1999
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Comuni del Distretto Pianura Est; Az. U.S.L. Bologna, Loop (Laboratorio Osservazione,
organizzazione e prevenzione) del Servizio prevenzione dei Sert di San Giovanni in
Persiceto, San Giorgio di Piano e Budrio;
La Carovana Società Cooperativa.
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
Finalità generale
Promuovere l’educazione alla salute, la partecipazione sociale e il protagonismo giovanile.
95
____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________
Obiettivi generali
1) Conoscere l’andamento del fenomeno di uso e abuso di sostanze stupefacenti nei
gruppi informali del territorio.
2) Promuovere la riflessione sulla motivazione alla base dell’utilizzo delle sostanze
stupefacenti.
3) Stimolare percorsi di crescita e di autonomia individuale e di gruppo.
4) Avvicinare il mondo adulto a quello giovanile.
Obiettivi intermedi
1a) Sollecitare l’esplicitazione delle modalità di utilizzo delle sostanze stupefacenti
attraverso la somministrazione di un questionario autocompilato.
2a) Promuovere la conoscenza degli effetti e dei rischi legati al consumo di sostanze
stupefacenti attraverso il confronto sul materiale informativo distribuito.
3a) Promuovere le risorse e le competenze individuali e di gruppo (socializzazione,
protagonismo, creatività, autorganizzazione, cultura).
3b) Promuovere stili di aggregazione e gestione del tempo libero alternativi a quelli
abitualmente adottati all’interno dei gruppi individuati.
4a) Promuovere la partecipazione della comunità allargata (bambini, adulti, anziani,
giovani) alle animazioni.
METODOLOGIE E AZIONI PREVISTE
La progettualità proposta nasce in continuità con l’intervento di animazione di
strada (Onde Anomale Tour) sui gruppi informali effettuato nell’ex Distretto Pianura Est da
settembre 2006 a luglio 2007, durante il quale è risultato, come problema emergente, un
aumento del consumo e dell’abuso di sostanze leggere e pesanti ed un abbassamento
dell’età dei fruitori delle medesime. Di conseguenza, oltre agli intenti perseguiti negli anni
precedenti di intervento su strada, ovvero favorire il protagonismo giovanile e la
partecipazione sociale, promuovere l’integrazione fra le realtà giovanili del territorio e
l’avvicinamento tra mondo adulto e mondo giovanile, si intende pervenire alla conoscenza
e al monitoraggio del fenomeno di uso e abuso delle sostanze stupefacenti.
Attraverso la metodologia della ricerca azione, che prevede la somministrazione di
un questionario autocompilato sulle modalità di utilizzo delle sostanze stupefacenti e sul
livello di conoscenza degli effetti e dei rischi delle medesime, sarà possibile indagare i
significati, le percezioni e le strategie utilizzati da ragazzi/e rispetto ai consumi ed ai
comportamenti a rischio per comprendere il loro punto di vista. Come testimoniato in
altre ricerche a livello nazionale e nei progetti “RISA” (regionale) e “Laboratori Creativi”
realizzato negli Istituti professionali della città di Bologna, gestiti da La Carovana Società
Cooperativa, i temi delle sostanze e della tutela della salute hanno un immediata risposta
negli adolescenti probabilmente perché scarsamente affrontati con figure adulte
competenti
La metodologia dell’animazione di strada prevede, a sua volta, il coinvolgimento
dei gruppi e dei singoli in una riflessione sulle modalità di gestione del tempo libero e la
promozione di iniziative rivolte alla collettività. Il territorio verrà diviso in cinque aree
(ciascuna comprendente tre Comuni) in ognuna delle quali organizzare un evento (festa,
animazione, concerto, rassegna video, mostra, ecc) il più possibile legato alla tematica in
oggetto, coinvolgendo le realtà giovanili sia informali (gruppi spontanei) che formali
(Centri, Consulte, Forum e Associazioni) del territorio. Le iniziative verranno
96
____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________
pubblicizzate in maniera da favorire anche la partecipazione della comunità allargata
(bambini, adulti, anziani, giovani) per socializzare il percorso di sensibilizzazione in
materia di tutela della salute.
La progettazione in oggetto, rispetto a quelle che Franco Floris definisce le quattro
anime dell’animazione –ludica, educativa, politica e culturale-, si inscrive esplicitamente
nelle prime due mantenendo l’aspetto politico e culturale come trame e presupposti
attraverso cui le altre anime si evidenziano.
L’anima ludica è intesa come tempo sociale in cui si sperimentano legami “al di là
delle barriere […] quotidiane” per “ritrovare […] il senso stesso dello stare insieme
collettivo”, luogo di rielaborazione, trasformazione e ri-progettazione del quotidiano – di
costruzione di possibili - in cui gli attori siano non consumatori mercificati ma
protagonisti.
L’anima educativa, che presuppone una concezione di uomo e di donna “come
essere mai concluso, libero in ogni situazione, capace di scelte che redimono per intero
storie personali e collettive anche tragiche”, si configura, in tal senso, come scommessa
sulle risorse positive.
L’anima politica e culturale si definisce come azione di produzione di diritti, di continua
riflessione della comunità sul contesto micro e macro sociale che diviene ambito di
sperimentazione di pratiche collettive di aggregazione, solidarietà e tutela da conpartecipare o contrattualizzare con le istituzioni formali preposte.
Lo spazio di azione del progetto sono i luoghi dell’informalità che si configurano
come cerniera fra l’individuale ed il collettivo, come zone di transizione e di
sperimentazione del legame con gli altri e con la società. Sono contesti in cui si esprimono,
in maniera privilegiata, i processi di vita, i rapporti di potere, i conflitti e le dinamiche di
cambiamento personale e sociale ed in cui gli attori sociali, intesi come soggetti progettanti
e desiderativi, si manifestano.
L’attività educativa si costruirà quindi come pratica di ricerca e di
azione/animazione che promuove le risorse individuali e di gruppo (attraverso media
relazionali come la musica, il video e l’immagine) verso la produzione di oggetti (materiali
o simbolici o relazionali) implicando che “le relazioni portano beni ed i beni fanno
relazione” (intendendo per bene non tanto un oggetto materiale quanto un oggetto di
senso). Da un lato, verrà stimolata la messa in gioco delle capacità dei soggetti dando loro
l’occasione di sperimentare nuove possibilità ed identità, sapendo che motivazioni e
capacità si corroborano o si inibiscono a vicenda. Dall’altro si agirà sull’esterno poiché la
sperimentazione di nuove potenzialità può consolidarsi nel momento in cui diventa
pratica che suscita “senso di sicurezza” e risorsa riconosciuta dalla collettività.
AZIONI
• Monitoraggio dei gruppi informali del territorio a partire dalla mappatura realizzata
all’interno del progetto Onde Anomale Tour realizzato con PDZ 2005.
• Aggancio dei gruppi individuati.
• Socializzazione informale nei luoghi di aggregazione spontanea.
• Somministrazione dei questionari autocompilati sulle modalità di utilizzo e sul livello
d’informazione relativo alle sostanze stupefacenti.
• Distribuzione di materiale informativo sulle sostanze stupefacenti sia durante le uscite
in strada che durante le animazioni.
• Individuazione dei gruppi obiettivo con cui organizzare le animazioni.
97
____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________
•
•
•
•
•
•
•
Promozione delle animazioni per il coinvolgimento delle realtà giovanili informali e
formali del territorio nella partecipazione alle giornate di animazione.
Incontri formali con il Loop per la definizione delle modalità di partecipazione del
servizio alle animazioni e di raccordo con l’utenza.
Colloqui informali con i referenti delle risorse informali volti alla sensibilizzazione sui
temi legati alla tutela della salute e richiesta di partecipazione alle animazioni.
Colloqui informali con “operatori grezzi” presenti sul territorio volti alla
sensibilizzazione sui temi legati alla tutela della salute e richiesta di partecipazione alle
animazioni.
Organizzazione e realizzazione di un’animazione su ogni zona (tre costituite da cinque
territori) sulla tematica in esame ·
Produzione di un video-documento sulle animazioni.
Produzione dei risultati della ricerca azione.
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 78.000,00
Quota regionale
€ 78.000,00 (Fondo Sanitario)
Quota comunale
/
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
N di questionari somministrati.
N di questionari compilati.
N delle collaborazioni attivate con le altre realtà rivolte ai giovani del territorio
(educativa di strada, CAG, Centri Culturali, Forum e Consulte giovanili, Associazioni
rivolte ai giovani).
N eventi organizzati.
N ragazzi/e partecipanti agli eventi afferenti ai gruppi informali.
N totale ragazzi/e partecipanti agli eventi.
N adulti partecipanti agli eventi.
Livello di partecipazione mostrato dai ragazzi/e afferenti ai gruppi informali durante
gli eventi.
Livello di soddisfazione mostrato dai ragazzi/e afferenti ai gruppi informali rispetto
agli eventi realizzati.
Livello di partecipazione mostrato dagli adulti durante gli eventi.
Livello di soddisfazione mostrato dai ragazzi/e afferenti ai gruppi informali rispetto
agli eventi realizzati.
Livello di soddisfazione mostrato dai referenti delle realtà giovanili formali del
territorio rispetto agli eventi realizzati.
Qualità della relazione instaurata fra animatori di strada e i ragazzi /e dei gruppi
informali.
98
____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________
PROGRAMMA FINALIZZATO GIOVANI 2006 (quota Comune di Bologna)
DENOMINAZIONE
RADIO NEBBIA
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Comune di San Pietro in Casale
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Raul Duranti, Direttore Area Servizi alla Persona Comune di San Pietro in Casale, tel.
051/6669531
DESTINATARI
Adolescenti di età compresa tra i 15 e i 25 anni.
Gruppi formali giovanili (Cag, Forum, Consulte e Associazioni giovanili, Centri Culturali.
Le risorse formali ed informali del territorio. La comunità allargata.
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto nuovo
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Comuni del Distretto Pianura Est
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
Obiettivi generali (a lungo termine)
1) Stimolare percorsi di crescita e di autonomia individuale e di gruppo.
2) Promuovere l’integrazione fra le realtà giovanili informali (gruppi naturali) e formali
(centri giovanili,gruppi parrocchiali, associazioni sportive) e di diverse realtà territoriali.
3) Promuovere la partecipazione sociale all’interno della comunità allargata.
Obiettivi intermedi (a medio termine)
1)Promuovere le risorse e le competenze individuali e di gruppo (socializzazione,
protagonismo, creatività, auto-organizzazione, cultura ecc);
2)Promuovere stili di aggregazione alternativi a quelli abitualmente adottati all’interno dei
gruppi individuati;
3)Promuovere la partecipazione e la auto-organizzazione della radio web;
99
____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________
4)Favorire la responsabilizzazione dei gruppi informali per la gestione del palinsesto
radiofonico e delle tecnologie utilizzate;
5)Favorire l’acquisizione di abilità nell’utilizzo delle tecnologie (computer e
strumentazione tecnica della radio web);
6)Valorizzare le espressioni artistiche giovanili del territorio(gruppi musicali e teatrali).
AZIONI PREVISTE
Lavoro di rete tra i gruppi informali di giovani, gli adulti significativi della cooperativa
“L’informazione nuova” – Cooperativa di giornalisti e operatori della comunicazione di
Bologna ed i Comuni afferenti al Distretto Pianura est;
Colloqui informali con le associazioni giovanili, Arci, gruppi parrocchiali, Centri giovanili,
associazioni sportive, biblioteche e centri culturali;
Formazione dei giovani per la gestione della radio web: montaggio di regia e conduzione
radiofonica;
Attivazione di centri di produzione radiofonica presso i Comuni gestiti dai giovani;
Documentazione audio delle trasmissioni.
Metodologia
La progettualità in oggetto si colloca all’interno di una prospettiva comunitaria in base
alla quale è possibile affrontare i problemi emergenti attraverso l’empowerment delle
risorse esistenti nei singoli territori, la costruzione delle trame informali, la valorizzazione
delle relazioni tra singoli e/o gruppi e le realtà istituzionali e formali.
In una prospettiva a lungo termine, tale strategia d’intervento potrebbe stimolare da un
lato nei giovani la disponibilità a mettere in gioco le proprie capacità e “voglie di fare” in
ordine all’ azione e quindi diventare i fautori di ipotesi progettuali, dall’altro negli adulti il
desiderio di integrare energie all’interno dei percorsi di crescita
adolescenziali
contribuendo entrambi gli aspetti a superare l’etichettamento negativo nei confronti del
gruppo.
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 22.300,00
Quota regionale
€ 15.600,00
Quota comunale
€ 6.700,00
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
La valutazione avviene attraverso la correlazione fra gli indicatori quantitativi e qualitativi
ottenuti, gli obiettivi posti in sede di programmazione, le attività pianificate in sede di
coordinamento, le valutazioni qualitative relazionate dal coordinatore.
N di incontri di verifica realizzati
N di incontri di programmazione realizzati
Clima relazionale all’interno dell’équipe di lavoro
Livello di soddisfazione dei referenti per il progetto
N dei referenti delle risorse informali contattati
100
____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________
N dei referenti delle risorse formali contattati
N di attività previste nel palinsesto
N delle collaborazioni attivate con altre realtà (strutture educative, associazioni, parrocchie
ecc)
N delle collaborazioni attivate con altre realtà informali(bar, baracchine dei gelati)
N degli spazi pubblici e privati concessi per la realizzazione degli eventi animativi
N ragazzi contattati
N ragazze contattate
N gruppi informali coinvolti nella realizzazione del radio web
N ragazzi coinvolti nella realizzazione del radio web
N ragazze coinvolte nella realizzazione del radio web
N di ore di trasmissione
101
____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________
DENOMINAZIONE
PROGETTO “ROLLER”
Residenze temporanee per giovani adulti senza sostegni familiari
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Comune di Molinella
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Cristina Torreggiani– Direttore Area Servizi alla Persona del Comune di
Molinella – 051-6906851
DESTINATARI
Giovani adulti fra i 18 e 26:
1) Privi di famiglia;
2) Temporaneamente o definitivamente impossibilitati a rientrare o permanere nella
famiglia di origine;
3) In situazione economica disagiata
4) Residenti o domiciliati sul territorio dei Comuni del Distretto
5) In uscita da comunità educative (Vedrana, ecc…)
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto nuovo
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Azienda USL e Comuni del Distretto Pianura Est
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
1. Offrire opportunità residenziali temporanee a giovani adulti che non possono contare
sui familiari e/o sulle proprie risorse economiche
2. Mantenere, migliorare e potenziare i livelli di autonomia acquisiti e potenziare le
capacità gestionali rispetto alle competenze del vivere quotidiano
3. Sostenere i soggetti nell’integrazione con le realtà esistenti sul territorio, nella ricerca di
una abitazione e nell’inserimento lavorativo
4. Favorire il riavvicinamento familiare dell’utente, coinvolgendo la famiglia di origine
nel progetto
102
____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________
5. Sostenere i giovani adulti nei percorsi sanitari, in particolar modo le madri e/o le
future madri
6. Limitare il percorso ad un massimo di 2 anni di permanenza
AZIONI PREVISTE
Approvazione del regolamento per l’accesso all’utilizzo dei due appartamenti (1 destinato
a ragazzi ed 1 a ragazze) e attivazione del servizio
Le attività sono incentrate sul ruolo degli educatori di cui uno interno alla struttura che
svolgerà funzioni di sostegno e verifica del percorso individuale degli ospiti, raccordo con
il territorio in rete con le associazioni di volontariato, gli enti di formazione e di
orientamento lavorativo.
Il secondo e il terzo anno le attività sono incentrate al proseguimento e incremento delle
attività, alla valutazione dei programmi e degli obiettivi raggiunti
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
Quota regionale
Quota comunale
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
€ 60.000,00
/
/
€ 60.000,00
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
N. ragazzi inseriti nell’appartamento
103
Fondazione del Monte
104
105
106
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
TABELLA 1
DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI
INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006
BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
•
•
•
Ampliamento dei sistemi di accoglienza per cittadini stranieri;
Ampliamento dei programmi di formazione congiunta fra i diversi operatori dei servizi, sociali, sanitari,
educativi e di mediazione;
Collegare gli sportelli sociali dei Comuni ed i servizi informativi dell’AUSL.
OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI
(CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
OBIETTIVI
RIDEFINIZIONE
DEGLI OBIETTIVI
PRIORITARI
PREVISTI NEL PDZ
2005-07
•
•
•
•
•
•
Programma finalizzato per azioni di •
integrazione sociale a favore di cittadini
•
stranieri immigrati;
Redazione di un protocollo unitario
sulle prassi di accoglienza del minore
immigrato nella scuola;
Partecipazione attiva della popolazione
migrante;
Mettere in atto percorsi formativi per •
donne migranti e residenti stabilmente
nel nostro territorio;
Organizzare iniziative ed individuare
locali e spazi pubblici per creare le
migliori condizioni per far partecipare,
le Assistenti familiari, alla vita sociale
dei nostri territori;
Individuare Forme di collaborazione
attiva con l’Osservatorio Provinciale
delle Immigrazioni.
Conferma degli sportelli Donne al
Centro/Odos;
Progettazione di un nuovo percorso
formativo rivolto alle assistenti
familiari, in collaborazione con le
Coop. Sociali del territorio e il Cfp
Futura, per il quale verrà richiesto
un finanziamento provinciale;
Realizzazione
dei
corsi
di
formazione rivolti ad operatori
socio-sanitari e personale delle
scuole, nell’ambito dei progetti
“Arcobaleno culturale”.
107
Non è prevista
nessuna
ridefinizione degli
obiettivi triennali.
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI
Piano Territoriale Provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri
immigrati
- Proposta di formazione sulle tematiche dell’immigrazione
- Sostegno ad iniziative di comunicazione interculturale
- Osservatorio Provinciale delle immigrazioni
- Percorso verso la rappresentanza su base provinciale ed a carattere elettivo dei cittadini
stranieri
Progetto Sovrazonale Madreperla: sostegno e qualificazione del mercato di cura domiciliare
Programma Finalizzato: programma in ambito distrettuale per azioni di integrazione sociale a favore
dei cittadini stranieri – Donne al Centro / Odos
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006:
PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO
•
Arcobaleno Culturale: azioni in rete (Sviluppo)
•
Banca ore di formazione (S)
•
Arcobaleno culturale 2005-2006 (S)
•
Proposta progetto di formazione per assistenti familiari: ”Risorse Chiave” (S) – (vedi area anziani)
108
109
110
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
DONNE AL CENTRO – ODOS
Prosegue in continuità agli scorsi anni l’attività degli sportelli con una sostanziale
incremento di afflusso rispetto agli anni 2003 e 2004.
Nell’anno 2005 sono stati effettuati colloqui con 1306 utenti nell’intero Distretto Pianura
Est. Il report completo di attività con i dati particolareggiati per ogni comune è stato
consegnato a tutti i Comuni nel mese di maggio 2006.
Per l’anno 2006 il progetto è stato confermato nonostante una riduzione delle risorse.
Il Progetto costituisce, anche per il 2006, il Programma Finalizzato Distrettuale per
l’integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri.
ARCOBALENO CULTURALE 2005 – CEFAL
Laboratoriamo: il progetto si inserisce nel più ampio programma pluriennale Arcobaleno
culturale promosso e co-finanziato dalla Fondazione Demetrio Benni, dal Piano di Zona,
da Fondazioni bancarie e da Provincia di Bologna. Il programma è progettato e gestito da
Cefal.
Nell’ambito dello specifico progetto Laboratoriamo sono stati realizzati 9 percorsi
laboratoriali presso le scuole materne, e 3 percorsi laboratoriali presso le scuole elementari
e medie dei Comuni di Budrio, Castenaso, Molinella. Il progetto ha coinvolto 58 insegnanti
nell’ambito di 3 Istituti Comprensivi e 9 Scuole materne.
Nelle scuole materne sono state realizzate attività animative per stimolare i bambini
nell’esplorazione di situazioni e mondi fantastici, con il tema conduttore della conoscenza
e della relazione di tutto ciò che è altro da sé.Nelle scuole elementari e medie sono stati
realizzati incontri monografici sulle aree di provenienza dei bambini presenti nelle classi e
sugli elementi grammaticali della rispettiva Lingua 1; il fine è stato quello di fornire
strumenti operativi per l’insegnamento dell’italiano come Lingua 2, inoltre sono stati
costruiti appositi percorsi didattici con un approccio multiculturale, reperendo fonti e
modelli e riutilizzando quanto reperito sulla base della classe in cui si interviene.
Tra le proposte emerse dagli insegnanti, la più significativa è la richiesta di costituire una
Commissione Permanente inter-istituzionale per l’elaborazione del Protocollo di Accoglienza
dell’alunno straniero.
Arcobaleno culturale in Terre di Pianura: il progetto si inserisce nel più ampio programma
pluriennale Arcobaleno culturale promosso e co-finanziato dalla Fondazione Demetrio
Benni, dal Piano di Zona, da Fondazioni bancarie e da Provincia di Bologna. Il programma
è progettato e gestito da Cefal.
Nell’ambito del progetto sono stati realizzati corsi di formazione per operatori sociosanitari e docenti delle scuole del territorio:
• Sottoprogetto 1 “La presa in carico dell’utente immigrato nell’ambito dei servizi sociali”, hanno
partecipato 41 operatori socio-sanitari facenti capo ai Servizi Sociali dei Comuni e
dell’Azienda Sanitaria Locale del Distretto Pianura Est. Il corso, della durata di 29 ore,
è stato realizzato tra febbraio e giugno 2005
• Sottoprogetto 2 “la famiglia immigrata e il disagio psichico: strumenti di analisi interculturale;
hanno partecipato 34 operatori facenti capo al Dipartimento di Salute Mentale
dell’Azienda Usl di Bologna - Distretto Pianura Est. Il corso della durata di 29 è stato
realizzato a dicembre 2005.
111
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
• Sottoprogetto 3 “La scuola in una società multiculturale”
L’iniziativa corsuale, della durata di 30 ore, ha visto la partecipazione di 14 docenti e
personale ATA delle scuole materne, elementari, medie e superiori delle Scuole del
Distretto Socio-sanitario Pianura Est.
Ricerca sui minori immigrati: il progetto è stato interamente finanziato dalla Fondazione
Demetrio Benni nell’ambito di una convenzione stipulata con Unità psicosociale
Organizzazione Internazionale per le Migrazioni Missione di Roma. La ricerca qualitativa
sui minori immigrati si è conclusa a giugno 2006 ed è stato redatto un primo rapporto di
ricerca dal titolo “…ragazzi in transito… il caso di Budrio”. Il rapporto sarà sottoposto ad
una elaborazione definitiva e presentato ufficialmente nell’ambito di un evento che sarà
realizzato entro il 31.12.06
DALLA FORMAZIONE ALL’IMPRESA - CEFAL
Il progetto non ha ricevuto il finanziamento provinciale e perciò non è stato attuato.
112
113
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_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE
A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI
PROGETTO
“Proposta di formazione sulle tematiche dell’immigrazione”
capofila di progetto
PROVINCIA DI BOLOGNA
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Rita Paradisi
[email protected]
tel. 051 6598626 fax 051 6598620
Fabrizia Paltrinieri
[email protected]
tel. 051 6598107 fax 051 6598620
Destinatari
L’iniziativa è rivolta agli operatori dei servizi sociali,
socio-educativi e socio-sanitari dei comuni e delle
Aziende USL, agli operatori sociali del Ministero della
Giustizia, ad insegnanti ed educatori, a mediatori culturali
e coordinatori pedagogici.
Specificare se è in continuazione di un progetto
dell'anno precedente
Sì
Ambito territoriale di realizzazione
territorio provinciale di Bologna
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Provincia di Bologna (Ufficio Immigrazione e Ufficio Piani
di Zona), un soggetto gestore (Istituzione Gian Franco
Minguzzi), le zone del territorio provinciale
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Il progetto si propone di fornire agli operatori dei servizi
territoriali elementi di maggiore conoscenza delle
dinamiche politiche, sociali e relazionali connesse al
fenomeno migratorio così come si va strutturando sul
territorio provinciale, considerando sia la normativa di
riferimento che gli elementi di maggiore criticità ad esso
connessi, con l’obiettivo di contribuire a migliorare la
capacità di risposta dei servizi territoriali ai nuovi bisogni
che tale fenomeno pone, privilegiando l’approccio di
sviluppo di comunità e di rete.
Le tematiche da affrontare riguardano l’influenza delle
politiche urbanistiche sui percorsi e le dinamiche
dell’integrazione, connesse al tema della cittadinanza
sociale e con un focus specifico sulla costruzione
dell’identità nelle seconde generazioni, in riferimento alla
famiglia, alla scuola ed al territorio.
Azioni previste
Si ipotizza l’organizzazione di un convegno di apertura
del percorso e l’attivazione di due o tre seminari di
approfondimento da realizzarsi a livello zonale, nonché
l’eventuale attuazione di un progetto sperimentale in una
delle zone del territorio.
115
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Costo
totale
previsto
Quota regionale
20.000 Euro
Quota
comunale
Numero partecipanti alle iniziative.
116
Eventuale
quota di altri
soggetti da
specificare
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE
A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI
PROGETTO
“Sostegno ad iniziative di comunicazione interculturale”
capofila di progetto
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
PROVINCIA DI BOLOGNA
Rita Paradisi
[email protected]
tel. 051 6598626 fax 051 6598620
I cittadini stranieri presenti sul territorio provinciale, la
popolazione in genere, i soggetti pubblici e del privato
sociale attivi sul territorio provinciale e interessati alle
tematiche dell’intercultura
Specificare se è in continuazione di un progetto
dell'anno precedente
no
Ambito territoriale di realizzazione
territorio provinciale di Bologna
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Assessorato Sanità e Politiche Sociali e Assessorato alla
Cultura della Provincia di Bologna
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Piano finanziario:
Il progetto si propone di sostenere interventi mirati a
sviluppare la conoscenza ed il rispetto reciproco fra le
comunità, a far apprezzare la ricchezza insita nelle
diversità per la costruzione delle identità, a mitigare il
negativo effetto dei mass-media nella diffusione di
pregiudizi e stereotipi, ad indirizzare l’agire istituzionale
e sociale relativamente ad un contesto sempre più
diversificato culturalmente.
Si ipotizza, in continuità con le azioni del piano 2005,
l’emanazione di un bando rivolto alle associazioni di
promozione sociale, con particolare riferimento alle
associazioni dei cittadini stranieri, per il sostegno a
progetto di comunicazione interculturale.
Eventuale
Costo
Quota regionale
Quota
quota di altri
totale
comunale
soggetti da
previsto
30.000 Euro
specificare
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
117
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE
A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI
PROGETTO
“Osservatorio provinciale delle Immigrazioni”
Capofila di progetto
PROVINCIA DI BOLOGNA
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Rita Paradisi
[email protected]
tel. 051 6598626 fax 051 6598620
Destinatari
I soggetti proponenti (Provincia, Comune e UTG di
Bologna), i 60 Comuni del territorio provinciale, gli Enti
pubblici e gli organismi del privato sociale ed infine gli
studenti, i ricercatori e, in generale, i cittadini italiani e
stranieri che accedono al servizio di consulenza e
consultazione e possono fruire delle informazioni diffuse
dall’Osservatorio.
Specificare se è in continuazione di un progetto
dell'anno precedente
sì
Ambito territoriale di realizzazione
territorio provinciale di Bologna
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Provincia, Comune, UTG
Bologna
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Fornire agli Enti locali ed a tutti gli interessati uno
strumento
di
orientamento
e
sostegno
alla
programmazione ed al monitoraggio e valutazione degli
interventi in tema di immigrazione.
Disporre di informazioni quantitative e qualitative
aggiornate sulla presenza e le modalità di insediamento
ed integrazione della popolazione immigrata nel territorio
provinciale.
Mantenere un punto di consultazione e di
documentazione in grado di fornire e diffondere
informazioni sul fenomeno migratorio a livello locale,
senza trascurare la dimensione regionale e nazionale.
e Università degli Studi di
Le azioni e le attività dell’Osservatorio sono strutturate in
“interventi ordinari” ed in “azioni di approfondimento
mirate”.
Azioni previste
a) Per quanto riguarda gli interventi ordinari si
propongono le seguenti azioni:
• Raccogliere, elaborare, analizzare e confrontare il
materiale statistico e documentale proveniente da
diverse fonti, con particolare attenzione agli enti che
producono informazioni sulla popolazione straniera
immigrata nel territorio della provincia di Bologna.
• Produrre materiali, sia cartacei (Dossier) che
118
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
•
elettronici (NewsLetter), per la diffusione delle
informazioni, con dati provinciali su diverse aree di
interesse, tra le quali: demografia, sanità, educazione,
scuola e servizi sociali, giustizia, casa, lavoro e
formazione professionale, ecc.
Fornire un servizio di consulenza e consultazione del
materiale documentale archiviato rivolto agli
operatori dei servizi territoriali e del privato sociale
nonché ad altri soggetti interessati (singoli cittadini,
ricercatori e studenti, giornalisti, ecc.), attraverso
l’apertura di uno sportello al pubblico. A tal fine,
l’Osservatorio garantisce 6 ore alla settimana di
apertura al pubblico.
b) In merito alle azioni di approfondimento, si propone la
realizzazione di una ricerca su tematiche specifiche
miranti a rilevare il livello e la qualità dell’accesso ai
servizi, le condizioni di vita e la presenza degli immigrati
sul territorio.
Per quest’anno, in particolare, si ipotizza la realizzazione
di un ricerca sul tema dei minori stranieri non
accompagnati.
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Costo
totale
previsto
Quota regionale
80.000 Euro
Numero newsletter prodotte
Numero dossier realizzati
119
Quota
comunale
Eventuale
quota di altri
soggetti da
specificare
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE
A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI
PROGETTO
“Percorso verso la rappresentanza su base provinciale
ed a carattere elettivo dei cittadini stranieri”
Capofila di progetto
PROVINCIA DI BOLOGNA
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Rita Paradisi
[email protected]
tel. 051 6598626 fax 051 6598620
Destinatari
Il progetto è rivolto prioritariamente ai cittadini stranieri
residenti nei comuni del territorio provinciale, ma
coinvolge tutta la comunità nelle sue diverse forme ed
espressioni, istituzionali e non, con particolare riferimento
agli organi istituzionali dell’Amministrazione provinciale.
Specificare se è in continuazione di un progetto
dell'anno precedente
sì
Ambito territoriale di realizzazione
territorio provinciale di Bologna
Istituzioni/attori sociali coinvolti
La Provincia di Bologna, i comuni del territorio
provinciale, le associazioni dei cittadini stranieri, i
sindacati, la Caritas, il Forum del terzo settore, il Servizio
Politiche per l’immigrazione della Regione Emilia
Romagna, l’Istituzione Gian Franco Minguzzi.
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Obiettivo prioritario della presente ipotesi di lavoro è
quello di eleggere il “Consiglio provinciale degli stranieri
e degli apolidi residenti in provincia di Bologna”
Azioni previste
Si prevede l’istituzione di una Commissione Elettorale con
il compito di coordinare le attività per eleggere il
Consiglio, attraverso la fattiva collaborazione degli Uffici
Anagrafe e degli Uffici Elettorali dei comuni del territorio
provinciale.
Si prevede altresì l’attuazione di un piano di
informazione-comunicazione al fine di coinvolgere il
maggior numero di elettori e rendere partecipe la
cittadinanza del senso e del significato del progetto,
attraverso la collaborazione dei componenti il Tavolo
Tecnico ed il Tavolo Politico istituiti nell’ambito del
Progetto, nonché il coinvolgimento dei mass-media.
Piano finanziario:
Costo
totale
previsto
120
Quota regionale
35.000 Euro
Quota
comunale
Eventuale
quota di altri
soggetti da
specificare
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Numero di elettori
121
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
PROGETTO SOVRAZONALE :
PROGETTO MADREPERLA
“Sostegno e qualificazione del mercato di cura domiciliare”
Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03
capofila di progetto o del Programma
Comune di Bologna
finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Monica Noschese
051.203006 [email protected]
-
Destinatari
-
-
Donne immigrate che svolgono lavoro di cura e
sostegno familiare con contratto di lavoro diretto e
privatistico con la famiglia
Donne immigrate in cerca di occupazione ed
intenzionate ad acquisire competenze nell’ambito
dell’assistenza familiare;
Famiglie;
Operatori dei servizi socio-assitenziali
Specificare se è in continuazione di un
progetto dell'anno precedente
Completamento
Ambito territoriale di realizzazione
Città di Bologna e provincia di Bologna
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Comune di Bologna (Settore Servizi Sociali, Settore Affari
Istituzionali e Quartieri, Quartieri, Settore Economia),
Provincia di Bologna (Settore Servizi alla Persona e alla
Comunità), Consorzio Servizi Sociali di Imola, Istituzione
Castel San Pietro, Comune di Medicina, Comuni afferenti
alla zona Pianura Ovest, Comune di Modena, Provincia di
Modena, Comune di Reggio Emilia, Provincia di Reggio
Emilia, Cooperative che gestiscono i servizi di assistenza
domiciliare per i Servizi Assistenza Anziani dei Quartieri,
Modena Formazione
- Garantire alle lavoratrici l'opportunità di acquisire
abilità tecniche di assistenza diretta alla persona, ma
anche capacità comunicative e di relazione con il
contesto sociale, dando loro maggiore fiducia e
sicurezza professionale (attraverso il confronto con
docenti e allieve), aiutandole ad uscire dall'isolamento
in cui spesso si trovano;
- Sostenere le famiglie consentendo alle assistenti
familiari di intervenire efficacemente nell'aiuto alle
persone parzialmente o totalmente non autosufficienti;
- Migliorare le opportunità lavorative delle donne
straniere, in un’ottica di approccio globale a tutti i
problemi che sono determinati dal vivere e lavorare in
un contesto a loro non familiare
- Realizzazione di corsi di formazione a sostegno della
qualificazione dell'assistenza familiare privata a
domicilio attraverso l'acquisizione di competenze di
base;
- Realizzazione, in raccordo con i Centri Territoriali
Permanenti, di corsi di avvicinamento alla lingua
italiana orientata al lavoro di cura;
122
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
-
-
-
Realizzazione, in raccordo con i Centri Territoriali
Permanenti, di corsi di alfabetizzazione informatica;
Erogazione di un percorso di accompagnamento delle
immigrate, attraverso un insieme strutturato di attività
diverse, finalizzate all'accertamento delle competenze
riconducibili al lavoro di cura a domicilio e a favorire la
qualificazione professionale delle lavoratrici (redazione
del port-folio delle competenze documentabili e
certificabili e spendibile anche al fine di un possibile
miglioramento delle prospettive di lavoro) e garantire
standard di qualità alle famiglie che necessitano di
questo sostegno assistenziale;
Sperimentazione, attraverso la figura del tutor
dell'assistenza familiare e fortemente collegata al
sistema pubblico dei servizi di formazione in situazione
ovvero presso il domicilio della persona anziana;
Sperimentazione della piattaforma software per gestire
il servizio di incrocio domanda/offerta del lavoro di
cura a domicilio.
Costo totale
previsto
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Il budget a
Eventuale
disposizione
quota di altri
Quota
Quota
del Comune e
regionale
comunale
soggetti da
della Provincia
specificare
di Bologna, per
il progetto
biennale è di
87.050 euro.
- Numero di immigrate che hanno avuto accesso ai
percorsi formativi per assistenti familiari;
- Numero di immigrate che hanno partecipato ai corsi di
lingua italiana e di alfabetizzazione informatica;
- Numero di immigrate che accedono al percorso
personalizzato di accompagnamento al e nel lavoro;
- Numero di ore di formazione in situazione erogate
presso le famiglie ospitanti
123
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
PIANO IN AMBITO DISTRETTUALE
PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI
STRANIERI IMMIGRATI
ai sensi della deliberazione della Assemblea Legislativa n.33/2005 e della Giunta
Regionale n. 2192/2005
Paragrafo 3.5.2. Iniziativa A
MOD 01
DISTRETTO PIANURA EST
COMUNE CAPOFILA DEL PROGRAMMA DISTRETTUALE MALALBERGO
NOMINATIVO TECNICO DI RIFERIMENTO DISTRETTUALE Maura Cocchi
QUALIFICA Istr. Amm.vo – I° Settore – Servizi alla Persona
TELEFONO 0516620230
FAX
051872454
E-MAIL
[email protected]
124
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
Modulo per la presentazione del progetto
( da ripetersi per ciascun progetto inserito nel programma distrettuale)
Progetto N. _____
A) Dati generali del progetto
TITOLO DEL PROGETTO
DONNE AL CENTRO / ODOS
COORDINATORE TECNICO: indicare il referente per l'esecuzione dell'intervento
proposto, a cui ci si potrà rivolgere per eventuali chiarimenti e per la fase di monitoraggio.
NOMINATIVO
Maura Cocchi
ENTE DI APPARTENENZA
Comune di Malalbergo
QUALIFICA Istr. Amm.vo – I° Settore – Servizi alla Persona
TELEFONO 0516620230
FAX
051872454
E-MAIL
[email protected]
IL PROGETTO È:
[]
Nuovo
[X]
Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare):
____________
In tal caso:
[X]
Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Nazionale Politiche Migratorie
1999, 2000; 2001; 2002; 2003; 2004; e 2005.
[] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali (specificare
_________________________________________________________ )
[]
Non ha ottenuto finanziamenti precedenti
Durata del Progetto :_ annuale
125
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
B) Soggetti Partecipanti
Proponente/Capofila Comune di Malalbergo
Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto)
Comuni di Malalbergo, Galliera, San Pietro in Casale, Bentivoglio, Castel Maggiore, San
Giorgio di Piano, Granarolo dell’Emilia, Minerbio, Baricella, Pieve di Cento, Castel
d’Argile, Argelato, Budrio, Castenaso, Molinella.
DISTRETTO PIANURA EST
Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro)
Cefal (Consorzio Europeo per l’addestramento e la formazione dei lavoratori)
Coop.va Il Mappamondo
Soggetti attuatori
Nome: CEFAL
Ragione sociale: Consorzio Europeo Formazione Addestramento Lavoratori Bologna
Sede Legale: Via Lame 118 – 40122 Bologna (BO)
Nome: Mappamondo
Ragione sociale: Soc. Coop. a R.L. O.N.L.U.S.
Sede Legale: Via Cassino 79/B – 48100 Ravenna
Altri soggetti partecipanti (elencare):
_____________________________________________
__________________________________________________________
_______________________________________________________________
C) Descrizione del Progetto
Contesto Locale ( da compilare solo se si intende evidenziare particolari situazioni locali
su cui si intende intervenire)
Il territorio nel quale si propongono gli interventi comprende i Comuni di Malalbergo,
Galliera, San Pietro in Casale, Bentivoglio, Castel Maggiore, San Giorgio di Piano,
Granarolo dell’Emilia, Minerbio, Baricella, Pieve di Cento, Castel d’Argile, Argelato,
Budrio, Castenaso, Molinella che costituiscono il Distretto Socio-Sanitario Pianura Est
dell’AUSL di Bologna
Il presente progetto è inserito nel Piano sociale di zona del Distretto Pianura est.
Dai dati statistici degli uffici anagrafe dei Comuni emerge come il territorio interessato
dagli interventi proposti abbia registrato un incremento delle presenza di cittadini
stranieri, in particolare donne e minori.
126
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
Infatti, come detto, la percentuale di crescita rispetto all’anno precedente è aumentata dal
4,2% ad oltre il 5%, e, dato ancora più rilevante, dei 2200 residenti in più ben 1200 sono
stranieri (oltre il 54%)
La presenza di un considerevole numero di cittadini stranieri in un ambito sociale
caratterizzato da una forte interazione tra gli individui e le istituzioni, quale è quello dei
piccoli Comuni, viene ad essere accentuata dalla difficoltà di intessere uno stretto dialogo
e favorire una completa integrazione nel tessuto locale di questa fascia “svantaggiata”.
Il fenomeno migratorio riveste perciò in questo contesto un’importanza centrale nello
sviluppo di un gruppo sociale e nel mantenimento di una qualità di vita e di rapporti
umani che costituiscono il valore aggiunto delle piccole realtà della provincia italiana.
Obiettivi del progetto
Indicare gli obiettivi del progetto
La filosofia di fondo del progetto è favorire l’inserimento dei cittadini immigrati nel
tessuto economico-sociale e culturale dei territori di residenza, attraverso un sistema di
relazioni fra partner di diversa natura, ruolo e competenza che sia in grado di costruire in
modo permanente e flessibile strumenti, risorse e reti di servizi per generare percorsi
personalizzati di inserimento lavorativo e sociale.
Sono altresì identificati obiettivi intermedi quali:
Favorire la conoscenza della lingua italiana, sostenendo ed integrando le
iniziative formative già esistenti sul territorio;
Fornire consulenza in merito alla nuova normativa che regola l’ingresso
ed il soggiorno degli stranieri;
Informare e supportare nell’accesso ai servizi e alle procedure per una
corretta fruizione;
Attivare percorsi personalizzati di ricerca attiva del lavoro, di
inserimento in azienda e facilitare la continuità del rapporto.
Promuovere e accompagnare alla fruizione delle opportunità di creazione
d’impresa e formazione professionale erogate nei territori coinvolti.
Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto:
(indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse
proprie)
127
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto
Indicare in sintesi il tipo di attività che si intende realizzare (vedi elenco di azioni previste
tra gli obiettivi nella Iniziativa A paragrafo 3.5.2. della delib. di G.R.2192/05)
In continuità con l’intervento precedente, l’azione si incentra sulla realizzazione di 15
sportelli integrati di supporto ai servizi nei 15 Comuni del Distretto Socio-Sanitario
Pianura EST, intesi come servizi specializzati di informazione/orientamento e consulenza
in cui si prevede la presenza di un operatore che abbia una comprovata esperienza di
lavoro nell’ambito del supporto all’integrazione dei cittadini stranieri e di mediatori
linguistico–culturali di paesi da cui provengono principalmente gli immigrati che vivono
in Italia. Il progetto prevede la prosecuzione delle attività nelle sedi e negli orari di
apertura di sportello adottati nell’anno in corso. L’attività verrà svolta in ciascun Comune
attraverso un servizio di ricevimento del pubblico in spazi attrezzati (messi a disposizione
dal Comune) per un totale di 3 ore dedicate espressamente al front-office e 1 ora dedicate
al back-office e alla mobilità dell’èquipe (mediatori e operatori) sul territorio per incontri
di consulenza e/o affiancamento degli operatori dei servizi e degli utenti.
Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di
loro, specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di
coordinamento della rete
Il CEFAL e la Coop Il Mappamondo, in qualità di enti attuatori contribuiranno, in
collaborazione con i servizi dei Comuni e del Distretto, alla progettazione di dettaglio.
Gestiranno tutta l'attività degli sportelli fornendo risorse umane adeguate; cureranno i
rapporti con il personale.
Cefal inoltre coordinerà le attività rispetto alle esigenze degli Enti coinvolti, garantirà
adeguata informazione, supporterà l'Ente capofila nella gestione del contributo con report
semestrali.
Il progetto è costituito da 15 sportelli dei quali 12 saranno gestiti operativamente dal
CEFAL e 3 dalla Coop. Il Mappamondo. Cefal avrà inoltre il ruolo di progettazione,
promozione diffusione dell’iniziativa, redazione dei report intermedi e consuntivi.
Destinatari del Progetto:
Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento)
Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto
coinvolgimento)
Cittadini immigrati
Tipologie dei destinatari
Cittadini italiani coinvolti in particolare per tematiche legate
all’immigrazione
operatori dei servizi del territorio
Diretti: circa 1.700
n. dei soggetti destinatari
Indiretti: circa 3.500
Luoghi/contesti per contatto 15 sportelli con sede rispettivamente in ciascuno dei seguenti
Comuni:
Malalbergo, Galliera, San Pietro in Casale,
con i destinatari
128
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
Bentivoglio, Castel Maggiore, San Giorgio di Piano,
Granarolo dell’Emilia, Minerbio, Baricella, Pieve di Cento,
Castel d’Argile, Argelato, Budrio, Castenaso, Molinella
Coinvolgimento dei destinatari
Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento
Il lavoro di sensibilizzazione e pubblicizzazione dell’iniziativa svolto nei precedenti
progetti, verrà riproposto attraverso volantini informativi aggiornati in formato A4 e A3
da affiggere presso lo Sportello e in altri posti frequentati dall’utenza e saranno altresì
aggiornati i pieghevoli multilingue.
Tale documentazione potrà essere inviata via posta da ogni Comune ai cittadini immigrati
residenti.
Inoltre il patrimonio di conoscenze dirette acquisito garantisce il raggiungimento
dell’utenza potenziale attraverso il cosiddetto passaparola e il coinvolgimento delle
Associazioni di volontariato e delle Associazioni di cittadini stranieri.
Effetti attesi : definizione qualitativa
Descrivere qualitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto
La definizione dei risultati in termini qualitativi è sintetizzabile in: 1)l’affermazione degli
sportelli DONNE AL CENTRO/ODOS come punto di riferimento per l’utenza straniera
per quanto riguarda l’accesso ai servizi, l’orientamento e l’informazione al lavoro e a
sostegno delle pari opportunità in contrapposizione ad ogni aspetto del disagio e della
segregazione sofferto a causa delle condizione di immigrato; 2)condurre gli utenti
coinvolti alla comprensione e alla conoscenza del contesto, portandoli
conseguentemente ad una maggiore capacità di scelta, di movimento e di
autonomia, ed anche ad un avvicinamento consapevole alle opportunità
formative ed occupazionali.
3) la soddisfazione da parte dei servizi di territorio in merito al miglioramento dell’accesso
e della qualità di fruizione dei loro servizi da parte dei cittadini immigrati
Effetti attesi : stima quantitativa
Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto
Sulla base del monitoraggio effettuato nei precedenti interventi è previsto l’accesso di circa
1.500 utenti nel corso dell’anno 2006.
E) Descrizione del piano specifico delle attività del Progetto
Descrizione delle attività (singole azioni)
Il progetto prevede il consolidamento dei 15 sportelli integrati di supporto ai servizi,
all’interno dei quali sono previste le seguenti azioni:
• Gestione degli sportelli in ciascun Comune e delle iniziative connesse
• Informazione e orientamento ai servizi, alla formazione professionale e al lavoro
attraverso colloqui personalizzati e di gruppo
• Attività di sostegno a percorsi co-progettati con operatori e servizi del territorio;
• Attività di consulenza a supporto dei servizi di territorio
129
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
L’ATTIVITÀ
(1H):
AVRÀ LUOGO ATTRAVERSO UN SERVIZIO DI FRONT-OFFICE
(3H)
E BACK-OFFICE
l’attività di front-office prevede una prima fase di accoglienza con, all’occorrenza, il
supporto della mediazione linguistico culturale, una fase di ascolto e decodifica del
bisogno, ed un’ulteriore fase di erogazione dell’informazione e di attivazione di interventi
di orientamento individuali o di gruppo, con il rinvio guidato a servizi specializzati, il
sostegno alla ricerca attiva del lavoro, alla compilazione di modulistica, alla redazione di
curriculum vitae, alla fruizione delle opportunità di lavoro e formazione linguistica e
professionale esistente;
l’attività di back-office consiste invece nel reperimento di informazioni aggiornate quali
strumenti base per l’erogazione del servizio di orientamento, di documentazione in più
lingue, di guide, banche dati, ed ogni altra risorsa tesa a facilitare la tempestiva e corretta
risposta ai bisogni degli utenti che si rivolgono al servizio.
Complementare al back-office è di fondamentale importanza l’attività di coordinamento
che, oltre ad avere funzioni di organizzazione di operatrici e mediatori, garantirà le attività
di rapporto, confronto e creazione di una rete con gli attori pubblici e privati che
costituiscono l’universo di risorse da integrare a sostegno del percorso dei singoli; si
dedicherà pertanto a promuovere relazioni con referenti del servizio sanitario, delle
scuole, dei Centri per l’Impiego, dei servizi alla persona, scuola, cultura, ecc… dei
Comuni, dei Centri di formazione, delle Agenzie di lavoro interinale, delle Associazioni di
cittadini immigrati, delle Associazioni di volontariato, dei Sindacati ecc… Tali incontri
saranno inoltre tesi a perseguire l’integrazione con altri progetti realizzati nel territorio e
rivolti alla medesima utenza al fine di garantire una costante valorizzazione delle risorse a
favore di tutti i cittadini.
Gli operatori e i mediatori linguistico-culturali parteciperanno a costanti e frequenti
incontri individuali di raccordo con il coordinatore di progetto. Si prevedono anche
momenti di aggiornamento e incontri di coordinamento dell’équipe in gruppo a garanzia
di un’efficace scambio di informazioni e risoluzione concertata di eventuali casi specifici
affrontati in ciascun Comune.
Fra le attività di gestione degli sportelli, al fine di qualificare maggiormente le prestazioni
rese dagli operatori coinvolti e avendo presente inoltre il servizio di consulenza
specialistica a cura di un esperto nella normativa sul soggiorno e sul lavoro e
nell’orientamento per immigrati(25 h) per la risoluzione concertata di casi particolari e per
il costante aggiornamento dell’èquipe di progetto. Inoltre, sarà possibile sostituire l’attività
classica di consulenza a sportello con azioni di sperimentazione di nuovi percorsi.
In questi casi la sperimentazione sarà progettata e concordata con ogni singolo Comune in
un’ottica di valorizzazione dello specifico percorso sul più ampio distretto
(sperimentazioni diverse da Comune a Comune oggetto di scambio di “buone prassi”
attraverso incontri dedicati) e potrà avvenire attraverso la sperimentazione di uno tra i
vari percorsi che di seguito ipotizziamo:
• percorsi di affiancamento (con fini informativi/formativi) da parte delle operatrici di
Donne al Centro/ODOS agli operatori dei servizi del Comune, (urp, servizio scuola,
servizi alla persona, sportello sociale, ecc…);
• attivazione di percorsi di supervisione a supporto del personale dei servizi alla
persona;
• iniziative culturali volte ai cittadini autoctoni;
130
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
•
•
•
•
•
•
iniziative progettuali ad hoc per azioni di prevenzione nel settore della salute e della
cura (tematica Genitorialità/infanzia);
micro-progetti finalizzati al miglioramento del successo scolastico dei minori
immigrati, con particolare riferimento alla sperimentazione di forme di coinvolgimento
dei genitori immigrati e autoctoni, ecc…;
iniziative specifiche per donne migranti e autoctone (laboratori espressivo-narrativi,
centri di ascolto);
iniziative specifiche per il sostegno all’inserimento/re-inserimento lavorativo per
gruppi misti (italiani e immigrati)
seminari tematici esempio “Il disagio adolescenziale e le seconde generazioni” “ Il
bullismo”, “L’alcoolismo e la tossicodipendenza nei giovani” Interpretazioni
interculturali dedicati alle famiglie. “Il microcredito e il sostegno all’avvio di imprese”
“laboratori di ricerca attiva del lavoro” per gruppi misti
Le sperimentazioni hanno pertanto diversi destinatari, ai quali viene riconosciuto un
importante ruolo di “attori del cambiamento” a vari livelli del tessuto sociale:
- Gli operatori del sistema dei servizi di territorio: Settori scuola, sanità, sociale, ordine
pubblico, formazione, informazione, lavoro
- Le cittadine e i cittadini migranti
- Le cittadine e i cittadini autoctoni-nativi
Ipotizzare un percorso che in una logica pluriennale e calata nelle esigenze e realtà locali
possa sperimentare azioni volte agli attori sopra indicati richiede una logica distrettuale
nell’ambito della quale agire il valore aggiunto delle specificità territoriali e delle economie
di scala. Si propongono quindi sperimentazioni diverse da Comune a Comune con azioni
di diffusione distrettuale in itinere e al termine del progetto cui partecipano referenti
politici e tecnici di tutti i Comuni coinvolti.
Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività :
Qualifica
1
2
3
Operatrice di
sportello
Malalbergo,
Galliera,
Argelato, Pieve
di Cento,
Castello D’Argile
Operatrice di
sportello
Granarolo,
Budrio,
Molinella,
Operatrice di
sportello
Castenaso
Livello Formazione Specifico
Laurea in discipline
umanistiche, esperienza
pluriennale nella relazione
d’aiuto a cittadini immigrati,
esperienza nell’ambito
dell’orientamento
Laurea in discipline
umanistiche, esperienza
pluriennale nella relazione
d’aiuto a cittadini immigrati,
esperienza nell’ambito
dell’orientamento
Laurea in discipline
umanistiche, esperienza
pluriennale nella relazione
131
Orario/
settimana
4hx5
sportelli tot.
20 h
Tipologia
Contratto
CO.CO.PRO.
4hx3
sportelli tot.
12 h
CO.CO.PRO.
4hx1
sportello
tot. 4 h
CO.CO.PRO.
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
4
Operatrice di
sportello
San Pietro in
Casale
5
Operatrice di
sportello
Minerbio
Baricella
6
8
Operatrice di
sportello
San Giorgio di
Piano
Bentivoglio
Castel Maggiore
Mediatrici
linguistico
culturali:
arabo
urdu
cinese
turco
rumeno
ungherese
albanese
russo
Coordinatore
9
Progettista
10
Amministrativo
7
d’aiuto a cittadini immigrati,
esperienza nell’ambito
dell’orientamento
Laurea in discipline
umanistiche, esperienza
pluriennale nella relazione
d’aiuto a cittadini immigrati,
esperienza nell’ambito
dell’orientamento
Laurea in discipline
umanistiche, esperienza
pluriennale nella relazione
d’aiuto a cittadini immigrati,
esperienza nell’ambito
dell’orientamento
Laurea in discipline
umanistiche, esperienza
pluriennale nella relazione
d’aiuto a cittadini immigrati,
esperienza nell’ambito
dell’orientamento
Corso specifico unito alla
conoscenza di almeno 3 lingue
di cui una l’italiano
Laurea con oltre 10 anni di
esperienza
Laurea con oltre 10 anni di
esperienza
Diploma di Ragioneria
4hx1
CO.CO.PRO.
sportello tot.
4h
4hx2
sportelli
tot. 8 h
CO.CO.PRO.
4hx3
sportelli tot.
12 h
CO.CO.PRO.
1275h
CO.CO.PRO.
complessive
da
suddividere
in base alle
specifiche
attivitàsportello
/destinatari
e loro
provenienza
16h
Tempo
indeterminato
Forfait
Tempo
indeterminato
Forfait
Tempo
indeterminato
F) Attività precedenti
Riepilogo sintetico delle attività già svolte negli ultimi tre anni dall'ente proponente e dai
soggetti attuatori rispetto a problematiche analoghe a quelle oggetto di questo progetto
Si allegano i curriculum di Cefal e Coop. Mappamondo
132
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
G) Informazione e diffusione dei risultati:
(indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della
popolazione in generale sul progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui
risultati del progetto)
Gli strumenti sinora utilizzati per la diffusione dell’ iniziativa precedente, ai quali si
intende fare riferimento anche per la presente sono:
• Volantini (in formato A4) e manifesti (in formato A3 informativi multilingue diffusi sul
territorio nei luoghi di maggiore affluenza e interesse per i cittadini stranieri in formato
• Volantini (in formato A6) da distribuire agli utenti e al personale autoctono
• Pieghevoli multilingue in più lingue
• Articoli sulla stampa locale
• Volantini ad hoc per iniziative particolari
Per quanto riguarda la diffusione dei risultati è prevista la redazione di un report
intermedio e di uno finale delle attività che sarà distribuito in copia cartacea ad ogni
soggetto finanziatore dell’intervento e nell’ambito delle attività del tavolo del Piano di
Zona.
H) Monitoraggio e Valutazione:
Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste
L’attività di monitoraggio e l’accertamento dello stato di avanzamento dell’intervento
rientrano nell’attività svolta dal Tavolo del Piano di zona.L’attività di monitoraggio sarà
garantita dalla compilazione di appositi report di monitoraggio a cura del Coordinatore
del CEFAL che si relazionerà costantemente anche attraverso incontri con i referenti dei
Comuni
Inoltre, nella fase di realizzazione operativa del progetto, è previsto il coinvolgimento
attivo di altre associazioni di cittadini stranieri, con particolare attenzione a quelle presenti
nei territori dei Comuni interessati.
Le forme di valutazione previste per questo progetto tengono in considerazione la
centralità delle necessità dell’utenza, vera protagonista dell’attività dell’intervento, alla
quale sarà quindi imputato indirettamente il compito di valutare l’efficacia e la coerenza
metodi/obiettivi del servizio proposto. Allo stesso tempo l’elaborazione dei risultati delle
valutazioni espresse, effettuata dal coordinatore dell’intervento permetterà un tempestivo
adeguamento delle risorse e delle metodologie nel caso fosse necessario. E’ da sottolineare
come l’intervento sinora attuato- di cui il presente progetto si pone come continuazione ha riscontrato risultati estremamente positivi sia dal punto di vista qualitativo che
quantitativo.
Gli indicatori di risultato proposti sono stati scelti per valutare l’esito del progetto dal
punto di vista qualitativo e quantitativo.
Per il primo abbiamo predisposto le seguenti forme di valutazione: questionari di
valutazione del grado di risposta del servizio rispetto a determinati bisogni rivolti alle
utenti; questionario di valutazione del rapporto fra utenti e i servizi pubblici presenti sul
territorio questionari di valutazione del grado di risposta del servizio rispetto a
determinati bisogni rivolti agli operatori dei servizi
Tali questionari saranno distribuiti in momenti diversi durante l’attività e saranno oggetto
di elaborazione successiva finalizzata a far emergere sia indicazioni di variazioni ed
133
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
adeguamenti del servizio da apportare in itinere, sia la percezione della qualità da parte
degli utenti e degli Enti promotori.
Dal punto di vista quantitativo la rilevazione dei dati viene registrata in un’apposita
scheda che verrà aggiornata ad inizio progetto. La griglia esprime:
• numero di utenti avvicinate dall’equipe
• numero di presenze presso gli sportelli
• numero di colloqui tipologia
• dell’utente rispetto a età, provenienza, tipo di richiesta numero di partecipanti ad ogni
singola attività complementare
Il tutto sarà oggetto di un report intermedio che riporti le evidenze numeriche del distretto
in generale e quelle di ogni singolo Comune e di un report finale - a conclusione delle
attività - che oltre ai dati finali preveda, a corredo, un narrativo di carattere generale e
relativo ad ogni singoli sportello.
I) Preventivo Economico
Voci di spesa
(N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e
ristrutturazione di immobili.
Non sono ammissibili a contributo le spese sanitarie.
Ogni progetto facente parte del "piano" distrettuale deve prevedere un cofinanziamento
pari almeno al 30% del totale del costo previsto per la realizzazione del progetto.
Le spese generali di progettazione, di formazione e di documentazione si
considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10% del costo totale).
A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione
Totale ore 15
Costo orario € 32,00
Totale costo € 480,00
B) Spese di documentazione
Totale costo € 1.000,00
C) Personale espressamente adibito al progetto
Coordinatore org. e scient.
Totale ore
645
Costo orario € 24,70
Totale costo € 15.931,50
Operatori
Totale ore
2.280
Costo orario € 22,70
134
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
Totale costo € 51.756,00
Mediatori
Totale ore 1.275
Costo orario 20,70
Totale costo € 26.392,50
Segreteria e Amministrazione:
Totale ore 250
Costo orario € 20,00
Totale costo € 5.000,00
D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare):
Materiali di consumo, cancelleria,
Pubblicizzazione
Totale € 300,00
Totale € 1.000,00
Totale costo € 1.300,00
E) Spese di gestione
Locali
Materiali di consumo
Spese di manutenzione
Utenze
Spese amministrative
Totale _______________
Totale _______________
Totale _______________
Totale _______________
Totale _______________
Totale gestione € 8.988,55
F) Spese di trasporto e di residenzialità
G) Spese di formazione degli operatori
H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati
I) Altre spese (specificare)
Consulenza Orientatore esperto –supervisone èquipe:
Totale ore
Costo orario
Totale costo
Coordinamento e aggiornamento di gruppo o individuali équipe
Totale ore
Costo orario
Totale costo
25
€ 24,70
€ 617,50
140
€ 22,70
€ 3.178,00
Totale ore
Totale ______________
IVA al 4%
Totale
135
€ 4.585,76
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO
€ 119.229,81
COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI PARI AL 58,25 DEL COSTO
COMPLESSIVO: € 69.450,00
(RIPARTITO TRA I VARI ENTI) € 4.630,00
FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO € 49.779,81
136
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
DENOMINAZIONE
ARCOBALENO CULTURALE: AZIONI IN RETE
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Cefal
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Maria Grazia D’Alessandro 051.489611-15
DESTINATARI
Il progetto coinvolge quattro tipologie di destinatari:
• Minori stranieri di recente immigrazione e/o con scarsa conoscenza e competenza
della lingua italiana.
• Genitori stranieri che necessitino di interventi di mediazione linguistico – culturale
per la comunicazione e l’interazione con il personale scolastico.
• Scuole materne, elementari e medie (personale docente e non docente, allievi).
• Insegnanti, mediatori culturali e cittadini in genere.
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2002
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Provincia di Bologna; in particolare l’Azione 1 “Banca ore di alfabetizzazione, laboratori e
mediazione” sarà realizzata negli I.C. di Budrio, Castenaso, Molinella, Minerbio,
Malalbergo, Altedo e Baricella
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
•
•
•
•
•
•
Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
Fondazione Demetrio Benni
Scuole e Comuni del territorio provinciale
Associazione Progetto Marocco
Cefal
Istituzione Servizi Sociali – Comune di Minerbio
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
Il progetto Arcobaleno Culturale – Azioni in rete si propone i seguenti obiettivi:
• Promuovere una cultura "dell'accoglienza della diversità" anche nel modo di far
scuola o di affrontare l'emergenza sociale: promozione di un modo d'essere
dell'istituzione di fronte al "contesto che varia" e si differenzia.
137
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
•
•
•
•
•
•
•
•
Promuovere strategie e realizzare misure per l'inserimento socio-educativo degli
alunni immigrati al fine di facilitarne l'inserimento e l'integrazione nelle scuole
dell'obbligo coinvolte (accoglienza, alfabetizzazione, pedagogia interculturale)
Facilitare il passaggio tra scuole di diverso grado attraverso azioni di raccordo tra
scuole materne, elementari e medie;
Fornire supporto alle scuole del territorio coinvolto impegnate nell'accoglienza e
integrazione scolastica dei minori stranieri;
Sostenere la comunicazione e il dialogo tra i genitori stranieri e le scuole;
Sostenere lo scambio delle esperienze didattiche ed educative realizzate nelle
diverse scuole e ritenute positive;
Sostenere lo sviluppo di autonomia delle scuole nell'affrontare le nuove emergenze
sociali, in stretto raccordo con le politiche dell'Ente Locale;
Promozione di un ampio coinvolgimento interistituzionale e tra Istituzioni e privato
sociale;
Sviluppare un sistema di rete Enti Locali – Scuole e Scuole fra loro.
AZIONI PREVISTE
Il progetto “Arcobaleno culturale – Azioni in rete” si struttura in 2 Azioni.
Azione 1: “Banca ore di alfabetizzazione, laboratori e mediazione” viene realizzato con
l’attivazione di 3 interventi specifici:
• interventi di alfabetizzazione degli alunni stranieri inseriti all’inizio dell’anno
scolastico o in itinere;
• laboratori realizzati da esperti mediatori linguistico –culturali all’interno delle classi
e con il coinvolgimento del personale docente
• sportelli di mediazione linguistico – culturale con le famiglie degli alunni stranieri.
Gli interventi saranno strutturati in maniera coordinata e flessibile, secondo una struttura
che chiameremo “Banca ore”, una strutturazione che permette di coordinare gli interventi
in maniera sinergica, di non disperdere le risorse e di disporre di competenze professionali
specialistiche; l’obiettivo è infatti quello di superare il carattere episodico e legato
all’emergenza degli interventi, per giungere ad una strutturazione sistematica e sinergica
di risorse umane ed economiche, nonché di obiettivi.
La “Banca ore” di alfabetizzazione sarà erogata attraverso le competenze e la
professionalità di un alfabetizzatore esperto nella didattica della lingua italiana come L2.
Ciascuna scuola individuerà un docente che affiancherà lo specialista nell’erogazione delle
ore di alfabetizzazione; tale affiancamento avrà dunque valenza di percorso formativo in
situazione per il docente.
La banca ore di alfabetizzazione consta di 300 ore complessive annue di prima
alfabetizzazione, suddivisibile in 60 ore per ciascuna scuola aderente (si ipotizza di
rivolgere il progetto-pilota a 5 scuole); i percorsi saranno strutturati temporalmente per
ciascuna scuola aderente con le seguenti modalità:
• 20 ore di alfabetizzazione ad inizio anno scolastico (settembre – ottobre)
• 20 ore tra novembre e gennaio
• 20 ore tra febbraio ed aprile
138
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
La scuola aderente contribuisce con propri fondi agli interventi non ricompresi nella
banca-ore.
I laboratori a tematica interculturale avranno la finalità di coinvolgere la classe nel
riconoscimento, nella valorizzazione e nell’accettazione delle differenze. gestione delle
dinamiche interpersonali, alla prevenzione dei conflitti, all'animazione dei gruppi, alle
tecniche della comunicazione…); gli obiettivi specifici sono quelli di apprendimento per
l’educazione alla convivenza civile, così come descritto nelle Indicazioni Nazionali per i
Piani di studio personalizzati nella scuola primaria: educazione alla cittadinanza, stradale,
ambientale, alla salute, alimentare, di educazione dell’affettività, sempre nell’ottica della
conoscenza e dell’accettazione dell’altro e della sua diversità.
I laboratori avranno cadenza settimanale e si svolgeranno durante l’intero anno scolastico;
le tematiche saranno individuate attraverso l’interazione dei mediatori e dei docenti,
attraverso l’analisi della composizione della classe e delle eventuali problematiche emerse.
La banca –ore di laboratorio di educazione interculturale sarà strutturata, per ciascuna
scuola, nel seguente modo:
laboratori (condotti da esperti mediatori linguistico - culturali) per un totale di 300 ore
complessive annue; per ciascuna scuola aderente la banca-ore sarà strutturata
annualmente in.
• 3 ore settimanali x 20 settimane
La terza tipologia di intervento ha l'obiettivo di impostare e facilitare una relazione
proficua tra scuola, alunno straniero, famiglia e territorio.
Sarà pertanto attivato uno sportello mediazione all’interno di ciascuna scuola aderente a
cadenza settimanale e con il coinvolgimento di un pool di mediatori linguisticoculturali (lingue previste: arabo, urdu, albanese, rumeno, cinese, serbo-croato, russo).
Gli incontri con le famiglie straniere dovranno avere cadenza periodica con l’obiettivo
di:
∗ facilitare la relazione tra scuola, famiglia e territorio;
∗ favorire la partecipazione dei genitori al progetto formativo, individuando i nodi
problematici, esplicitando le reciproche aspettative, gli obiettivi, le tappe;
∗ valorizzare i saperi e le competenze dei genitori immigrati, che possono
diventare mediatori/facilitatori, nei confronti delle famiglie dei bambini nuovi
iscritti.
Anche tali interventi saranno erogati con la modalità della banca – ore a cui ciascuna
scuola aderente attinge secondo le reali necessità che potrebbero verificarsi nel corso
dell’anno scolastico.
Tutti gli interventi ulteriori non ricompresi nella banca-ore saranno coperti dalle scuole
aderenti al progetto con fondi propri.
Azione 2: “Quaderni tematici: identità e dialogo”
Con questa azione si intende proporre la realizzazione e la diffusione di quaderni tematici
che innestino riflessioni, dibattiti, proposte e testimonianze significative intorno alle
tematiche interculturali; l’Unesco interviene nella definizione di “educazione
interculturale”: “chi dice interculturale, dice necessariamente, dando il pieno senso al
prefisso inter, interazione, scambio, apertura, reciprocità, solidarietà obiettiva. Dice anche,
139
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
dando il pieno senso al termine cultura, riconoscimento dei valori, dei modi di vita, delle
rappresentazioni simboliche alle quali si riferiscono gli esseri umani, individui e società,
nelle loro relazioni con l’altro e nella loro comprensione del mondo, riconoscimento delle
loro diversità”. La società moderna è caratterizzata da un dibattito in atto sul
riconoscimento a ciascun individuo di tratti distintivi, riconducibili al suo essere ed alla
cultura di appartenenza, che possano condurlo all’affermazione del proprio sviluppo
anche in rapporto all’altro. Il concetto stesso di cultura supera la staticità e diviene
concetto dinamico, comunicativo e relazionale.
Le riflessioni in atto sulla tematica interculturale, nate sulla spinta dell'arrivo degli
immigrati, si sono poi sviluppate nei termini di una dimensione interna all'educazione
stessa: l'educazione interculturale diviene così un'attitudine alla relazione con l'altro nella
sua complessità umana, culturale, storica. L’obiettivo dell’intervento proposto è proprio la
riflessione sull’inter-azione, sulla convivenza e sula convivialità delle differenze.
A partire da tali riflessioni, i quaderni tematici proposti intendono creare un mezzo, uno
strumento attraverso il quale facilitare la conoscenza, il dialogo, l’incontro e diffondere
esperienze positive che spesso restano confinate territorialmente.
I quaderni tematici propongono tali concetti già nel titolo: l’affermazione dell’identità di
ciascuno, delle sue peculiarità, delle sue differenze e diversità, non è in antitesi con il
dialogo, cioè con la circolazione di elementi che portino alla creazione di un nuovo codice
comunicativo comune.
La peculiarità del progetto Arcobaleno culturale – Azioni in rete è quella di proporre
progetti che si intersecano e si valorizzano: gli argomenti trattati nei quaderni tematici
“Identità e Dialogo” si pongono l’obiettivo di dare maggiore visibilità ai risultati delle
attività a livello locale e proporsi come buona pratica da esportare in altri contesti
attraverso la diffusione dei quaderni a livello nazionale.
Si ipotizza la realizzazione di 4 numeri della rivista pubblicati e diffusi con la seguente
scansione temporale: numero 1 realizzato e diffuso nel 2005, numero 2 e numero 3
realizzati e diffusi nel 2006, numero 4 realizzato e diffuso nel 2007.
Ciascuna tematica sarà sviluppata con l’apporto di docenti universitari, tecnici esperti,
testimoni significativi anche con il sussidio di interviste, racconti, materiali grafici; ogni
numero proporrà una mappatura a livello nazionale delle buone prassi sperimentate ed
adottabili negli ambiti oggetto di ricerca e discussione. L’intento è quello di proporre una
visione caleidoscopica degli argomenti trattati, che sia spunto di riflessione e di dibattito
tra i lettori.
Il Cefal curerà il coordinamento scientifico e la grafica dei quaderni; per la stampa e la
diffusione a livello regionale ci si avvarrà della collaborazione de “Il Sofà”, periodico
bolognese sul tema dell’immigrazione (si prevedono circa 1500 invii per ciascun numero
della rivista). Abstract dei quaderni tematici saranno disponibili sul sito www.cefal.it.
La diffusione che si intende dare alla rivista si avvarrà della rete di relazioni descritta in
premessa sia per il livello locale (Comuni della Provincia di Bologna) sia per il livello
nazionale (OIM – Organizzazione Internazionale per le Migrazioni ed Archivio delle
Migrazioni di Roma). La diffusione dei quaderni sarà garantita anche attraverso l’attività
prevista nell’azione 2 (Polo Arcobaleno).
140
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 150.000,00
Quota regionale
/
Quota comunale
/
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
€ 150.000,00 Fondazione Cassa di Risparmio in
Bologna
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
Questionari di gradimento degli interlocutori pubblici
141
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
DENOMINAZIONE
BANCA ORE DI FORMAZIONE in attesa di approvazione da parte della Provincia di
Bologna Serv. Formazione Professionale
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
CEFAL
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Maria Grazia D’Alessandro 051.489611-15
DESTINATARI
Cittadini e cittadine italiane/i e straniere/i in condizione di disagio sociale ed economico
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto nuovo
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Provincia di Bologna con particolare riferimento ai territori di Budrio e Minerbio
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Cefal, Servizi Sociali Territoriali
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
I percorsi formativi proposti partono dal presupposto che sia necessario superare le
attività corsuali progettate e rivolte esclusivamente a cittadini non comunitari, ma che
bisogna inserire sia i migranti sia gli autoctoni in percorsi che riproducano la variegata
realtà lavorativa, sociale e culturale che va delineandosi; la Banca ore ha dunque come
destinatari cittadini italiani e stranieri accomunati dalla condizione di svantaggio e di
deficit di opportunità, che saranno supportati nell’acquisizione di strumenti culturali e
professionali che li stimolino nel farsi in primo luogo promotori di una convivenza civile
che ha come punto di partenza la conoscenza dell’altro, in seconda battuta a divenire
partecipi dello sviluppo produttivo del territorio.
Il progetto attiverà dunque un monte ore al quale attingere per professionalizzare o
adeguare le competenze di cittadini in condizione di svantaggio sociale ed economico,
indipendentemente dalla loro provenienza.
La banca ore permette l’attivazione di percorsi di formazione professionale rivolti a
cittadini italiani e stranieri in situazione di disagio sociale, e di non predefinire i contenuti
del corso, attivando attività corsuali sulla base delle figure professionali maggiormente
richieste dal mercato e dai servizi territoriali; i corsi potranno essere attivati anche sulla
142
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
base di richieste specifiche di aziende che necessitano di manodopera qualificata e che
potrebbero intervenire direttamente nelle fasi pratiche di professionalizzazione, in
collaborazione con l’ente gestore. I profili, inoltre, saranno scelti sulla base delle
indicazioni dei Centri per l’Impiego del territorio che potranno segnalare i settori in cui si
evidenzia maggiore carenza di manodopera.
AZIONI PREVISTE
La Banca ore proposta prevede 4.500 ore/corso/allievo cui attingere sulla base delle
richieste dei territori, incrociate con la disponibilità di potenziali allievi, che scaturiranno
dalle attività di coordinamento che il Cefal ha costruito nelle relazioni con i servizi dei
comuni.
Appare infatti sempre più importante lo sviluppo parallelo ed in rete di percorsi di
inserimento sociale e lavorativo, con azioni congiunte dei servizi, del privato sociale, dei
soggetti attuatori di progettazioni specifiche inerenti la formazione ed il supporto
all’ingresso o reingresso nel mondo del lavoro.
La banca ore si compone di un monte ore complessivo di 4.500 ore corso/allievo suddivise
in 2 percorsi della durata di 250 ore (130 di aula e 120 di stage) per un totale di 18 italiani
e stranieri in situazione di disagio sociale ed economico.
La banca ore permette comunque di adeguare il numero e la tipologia di attività e di
allievi non predefinendo durata e contenuti, ma strutturando le attività corsuali, secondo
un modello ormai collaudato, sulla base delle richieste e delle esigenze rilevate tra i
fruitori e sul mercato del lavoro; si privilegeranno percorsi che diano reali possibilità di
inserimento lavorativo e che non presentino una durata eccessiva per consentire la
frequenza anche a coloro che non possono investire troppo tempo nel proprio progetto
professionalizzante.
Indichiamo di seguito alcuni profili possibili nell’ambito dei quali verranno realizzati i
percorsi:
Addetto alla movimentazione e stoccaggio delle merci
Addetto alla manutenzione di impianti elettrici
Addetto alla manutenzione del verde
Addetto alla ristorazione
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
48.974,00
Quota regionale
48.974,00
Quota comunale
/
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
Per quanto riguarda il monitoraggio e la valutazione, il criterio adottato è quello
dell’efficacia dei contenuti rispetto alle esigenze di crescita professionale dei partecipanti,
143
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
quindi una valutazione sia sull’esito del corso dal punto di vista contenutistico, sia sulla
organizzazione didattica delle lezioni, sul clima e su quanto questo abbia influito
positivamente all’acquisizione dei contenuti.
Il presente progetto prevede in particolare due tipologie di monitoraggio: la prima
attraverso una forma di costante tutoraggio d’aula destinata da un lato a garantire
l’espletamento delle pratiche burocratiche necessarie e la gestione di comunicazioni,
informazioni, bisogni espressi dai partecipanti in merito agli aspetti organizzativi e
dall’altro la supervisione di un esperto nella gestione dei gruppi che interverrà nelle
diverse fasi del percorso formativo.
La seconda attraverso gli strumenti contenuti nel sistema qualità CEFAL, certificato Vision
2000, che prevede:
Questionario sulla qualità percepita
Questionario valutazione dell’organizzazione del corso per allievi
Questionario valutazione dell’organizzazione del corso per Scuole, Comuni e Servizi
di appartenenza dei partecipanti
Questionario valutazione docente per allievi
Questionario di valutazione degli allievi e dell’organizzazione del corso per i docenti
Rilevazione tassi di affidabilità erogazione corso previsti dalle norme
sull’accreditamento per la formazione continua
Riepilogo servizio assistenza post corso (*)
(*) in base al sistema qualità entro 6 mesi dalla fine del corso tutti gli allievi sono contattati
per una verifica dello stato occupazionale o del grado di utilità del corso
144
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
DENOMINAZIONE
ARCOBALENO CULTURALE 2005 – 2006
Approvato con determinazione dirigenziale n. 11/2005 – CR36 del 23/12/2005
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
CEFAL
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Costanza Curti 051.489611-18
DESTINATARI
Personale socio-sanitario che ha partecipato alle precedenti edizioni del percorso
“Arcobaleno Culturale”; in particolare il progetto coinvolge 30 operatori socio-sanitari
dell’AUSL e dei Comuni del Distretto Pianura Est.
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2002
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Cefal, Fondazione Demetrio Benni, Comuni, Azienda USL
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
Il presente progetto formativo si colloca come ulteriore fase di approfondimento
specialistico per il personale socio-sanitario che ha preso parte alle precedenti edizioni del
percorso “Arcobaleno Culturale”, in particolare per gli operatori socio-sanitari dell’AUSL
e dei Comuni del Distretto Pianura Est, sulla base delle riflessioni e delle esigenze
formative maturate nel percorso di Arcobaleno Culturale in Terre di Pianura- stp.1 La presa in
carico dell’utente immigrato nell’ambito dei servizi sociali che ha visto la partecipazione di 41
operatori dei servizi socio-sanitari del distretto. Dalle elaborazioni delle valutazioni del
corso sono emerse le difficoltà nell’aggiornamento legislativo, nella costruzione di percorsi
e progettazioni in rete e la scarsa conoscenza di esperienze positive relativamente a nuove
forme di disagio che con sempre maggiore frequenza i servizi si trovano ad affrontare
nella relazione con l’utenza straniera: l’anziano, il disabile, il minore non accompagnato.
Si è potuto rilevare come tali esigenze emergano sia da parte degli operatori che dei
cittadini immigrati; da un lato infatti, i primi avvertono la necessità di meglio relazionarsi
e comprendere l’utenza immigrata, dall’altro i cittadini stranieri manifestano l’esigenza di
145
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
un supporto reale nella realizzazione del progetto di vita, per il quale hanno dovuto
abbandonare la terra d’origine, e individuano nei servizi della Pubblica Amministrazione
un luogo privilegiato per questa funzione.
AZIONI PREVISTE
Il progetto si compone di 2 sottoprogetti (attività corsuali della durata di 28 ore di aula e
12 ore di project work):
Sottoprogetto 1 “Il minore straniero non accompagnato: normativa e progettazione”
Febbraio – giugno 2006
Il sottoprogetto, rivolto ad un gruppo di 15 partecipanti, ha proseguito il percorso
formativo dello scorso anno in continuità con le tematiche trattate nell’ambito del Progetto
“Arcobaleno Culturale – Terre di Pianura” (Sottoprogetto 1: “La presa in carico dell’utente
immigrato nell’ambito dei servizi sociali”), che ha visto la partecipazione di 41 educatori,
assistenti sociali, psicologi dell’Azienda Usl e dei Comuni del territorio Terre di Pianura.
Alla luce delle riflessioni emerse a conclusione del percorso formativo concluso a giugno
2005, il gruppo classe ed i referenti dell’AUSL hanno manifestato interesse professionale e
formativo per alcune tematiche e problematiche alle quali non riescono a trovare risposte e
strumenti adeguati; per quanto riguarda la tematica dei minori stranieri non
accompagnati, la richiesta formativa è stata quella di strutturare un percorso che preveda
una premessa giuridica, incontri con referenti di istituzioni o della cooperazione che
realizzano esperienze positive in tale ambito, incontri con esperti che supportino e
supervisionino una progettazione da realizzare con un project work.
Il corso “Il minore straniero non accompagnato: normativa e progettazione” è stato
realizzato attraverso il coinvolgimento di 3 realtà territoriali (Bologna, Parma, Torino) che
realizzano interventi con approcci metodologici differenti, e l’apporto del Comitato Minori
Stranieri e di Save the Children.
Le tematiche affrontate dal docente del Comitato Minori stranieri hanno teso a dare una
panoramica giuridica del fenomeno riferendosi alla specificità del caso italiano, attraverso
l’analisi di:
evoluzione quantitativa e qualitativa del fenomeno
evoluzione normativa
attuali nodi giuridici
analisi di casi specifici
Il Comune di Bologna ha programmato gli interventi in modo da di fornire agli operatori
coinvolti elementi di conoscenza circa le pratiche d’accoglienza e d’intervento a favore dei
minori stranieri non accompagnati a livello nazionale e in particolare nel comune di
Bologna
Il programma svolto ha trattato le seguenti tematiche:
• analisi a livello nazionale, buone prassi fra le istituzioni e le Associazioni che a
diverso titolo si occupano del fenomeno, Coordinamento Pronta Accoglienza Minori;
progettazione europea
• analisi territoriale, flusso migratorio relativo agli ultimi 5 anni in relazione ai paesi di
provenienza, ai motivi della migrazione, alle caratteristiche del territorio cittadino;
146
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
•
•
•
•
•
•
•
rete locale, collaborazione con Magistratura Ordinaria e Minorile, Forze di Polizia,
Comitato Minori Stranieri, Servizi comunali e provinciali;
comunità d’accoglienza, convenzione per la gestione di strutture per minori stranieri
non accompagnati da parte del Ceis di Modena e della Coop. Metoikos di Bologna,
pronta accoglienza, caratteristiche relative al primo accesso, flussi, brevi permanenze,
primo orientamento al minore e osservazione, progetto educativo,
Progetto minorenni vittime della tratta, accoglienza, orientamento,assistenza legale,
raccordo con le forze dell’Ordine e con il progetto regionale Oltre la strada;
presa in carico, da parte del Servizio, segnalazione al Comitato Minori Stranieri, al
Giudice Tutelare per deferimento tutela, identificazione, regolarizzazione,
presentazione istanza permesso di soggiorno, contatto con la famiglia d’origine
tramite mediatore culturale, progetto educativo/formativo, inserimento comunità II°
accoglienza, inserimento lavorativo, regolarizzazione al compimento dei 18 anni,
progetto neo-maggiorenni, percorso d’aiuto per ricerca alloggio, segnalazione per
posto letto e sostegno educativo,
Criticità
e
riflessioni,
rimpatrio
assistito,
applicazione
norme
di
tutela/T.U.disposizioni riguardanti l’immigrazione.
Il Comune di Parma ha evidenziato:
-
Strategie di accoglienza e buone pratiche: la comunità educativa, l’affidamento
familiare e il rimpatrio.
L’esperienza di accoglienza a Parma: l’affido omoculturale
Il ruolo della mediazione linguistico-culturale
I dati dell’accoglienza a Parma
La cooperazione decentrata
Visione di un filmato
Analisi di alcuni casi
Il Comune di Torino, ponendo come punto di partenza la diversa condizione giuridica e
sociale dei minori stranieri (adottati, temporaneamente accolti, con uno o entrambi i
genitori, non accompagnati), ha realizzato i propri interventi sviluppando le seguenti
tematiche:
I minori stranieri non accompagnati
Definizione, compiti del Comitato per i Minori Stranieri
Normativa ( le norme sulla tutela dei minori e quelle relative all'immigrazione)
l'accoglienza o il rimpatrio assistito?
Necessità di definizione di procedure e standard di accoglienza a livello nazionale
La realtà torinese
contesto
orientamenti delle politiche e finalità
i servizi e le risorse dell'Ente locale
la rete ( collaborazione con il Privato sociale ed il Volontariato)
il lavoro interistituzionale e le collaborazioni con i paesi d'origine
la mediazione interculturale
i progetti
147
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
la struttura sperimentale di pronto intervento
Il progetto migratorio del minore straniero non accompagnato
il progetto "economico"
il richiedente asilo
vittima della tratta ai fini della prostituzione
sfruttamento e devianza
Dai problemi alle possibili soluzioni
nuovi fenomeni : interventi innovativi in grado di rispondere ai nuovi fenomeni
la formazione degli operatori
lavoro interistituzionale
armonizzazione della normativa
diffusione delle buone prassi
Save the Children ha invece incentrato l’intervento sugli aspetti di maggior eterogeneità
che emergono nella traduzione delle indicazioni nazionali in prassi locali: modalità di
aggancio dei minori, utilizzo dei permessi di soggiorno, progettazioni socio-educative,
formative e lavorative, passaggio alla maggiore età. Il docente, nel presentare le esperienze
in varie città, ha richiamato l’attenzione anche sulle caratteristiche che questo fenomeno
assume nei vari contesti, sugli strumenti per la tutela del minore, sulle metodologie di
intervento, sul ruolo dei servizi sociali e del privato sociale e sui progetti di inserimento
sociale promossi.
Alla luce delle comparazioni dei modelli locali e del dibattito attuale su questo tema, sono
stati evidenziati alcuni aspetti sui quali le politiche ed i servizi sono chiamati a riflettere in
prospettiva futura. Inoltre, è stata presentata l’attività che Save the children da anni svolge
per i minori stranieri non accompagnati, soprattutto in riferimento a recenti progettazioni.
Sottoprogetto 2 L’immigrazione e il disagio emergente: l’anziano e il disabile straniero
Ottobre – dicembre 2006-07-19
Il sottoprogetto 2 nasce dalla richiesta del personale partecipante al Progetto “Arcobaleno
Culturale – Terre di Pianura” (Sottoprogetto 1: “La presa in carico dell’utente immigrato
nell’ambito dei servizi sociali”), in particolare al personale afferente alle U.O. Handicap e
Anziani, i quali hanno esplicitato le difficoltà riscontrate nella relazione e nella
progettazione di interventi rivolti a cittadini immigrati portatori di disabilità e cittadini
immigrati anziani; tale casistica sembra essere in costante crescita e presuppone, da parte
dell’operatore, una capacità relazionale in senso interculturale, una lettura di bisogni ed
una risposta che, per essere efficace ed efficiente, non può prescindere dalla comprensione
di tutti i fattori di disagio dell’utente (concetto di vecchiaia nel Paese di origine, processo
migratorio familiare, ecc).
L’obiettivo del progetto è quello di fornire elementi culturali e metodologici utili alla
gestione della relazione con cittadini immigrati inseriti in programmi di sostegno e cura
e/o in carico ai servizi, in quanto portatori di disabilità o anziani. Il programma prevede
di esplicitare la complessità dell’integrazione socio-sanitaria e la multidisciplinarietà nella
presa in carico dell’utente immigrato (disabile o anziano).
148
_________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 24.000,00
Quota regionale
€ 21.600,00
Quota comunale
/
Eventuale quota di altri soggetti da specificare € 2.400,00 Associazione Progetto Marocco
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
Per quanto riguarda il monitoraggio e la valutazione, il criterio adottato è quello
dell’efficacia dei contenuti rispetto alle esigenze di crescita professionale dei partecipanti,
quindi una valutazione sia sull’esito del corso dal punto di vista contenutistico, sia sulla
organizzazione didattica delle lezioni, sul clima e su quanto questo abbia influito
positivamente all’acquisizione dei contenuti.
Il presente progetto prevede in particolare due tipologie di monitoraggio: la prima
attraverso una forma di costante tutoraggio d’aula destinata da un lato a garantire
l’espletamento delle pratiche burocratiche necessarie e la gestione di comunicazioni,
informazioni, bisogni espressi dai partecipanti in merito agli aspetti organizzativi e
dall’altro la supervisione di un esperto nella gestione dei gruppi che interverrà nelle
diverse fasi del percorso formativo.
La seconda attraverso gli strumenti contenuti nel sistema qualità CEFAL, certificato Vision
2000, che prevede:
- Questionario sulla qualità percepita
- Questionario valutazione dell’organizzazione del corso per allievi
- Questionario valutazione dell’organizzazione del corso per Scuole, Comuni e Servizi
di appartenenza dei partecipanti
- Questionario valutazione docente per allievi
- Questionario di valutazione degli allievi e dell’organizzazione del corso per i docenti
- Rilevazione tassi di affidabilità erogazione corso previsti dalle norme
sull’accreditamento per la formazione continua
- Riepilogo servizio assistenza post corso (*)
(*) in base al sistema qualità entro 6 mesi dalla fine del corso tutti gli allievi sono contattati
per una verifica dello stato occupazionale o del grado di utilità del corso
149
150
151
152
______________________________________ Contrasto alla povertà _______________________________________
TABELLA 1
DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI
INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006
BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
•
•
•
•
Crescenti fenomeni di impoverimento ed esclusione sociale;
Programmazione di nuove politiche del lavoro;
Emergenza casa;
Valorizzazione degli alloggi ERP.
OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI
(CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
OBIETTIVI
RIDEFINIZIONE
DEGLI OBIETTIVI
PRIORITARI
PREVISTI NEL PDZ
2005-07
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Promuovere l’inserimento lavorativo di
cittadini in situazione di svantaggio
economico e sociale;
PROGRAMMA FINALIZZATO AL
“Contrasto
della
povertà
e
dell’inclusione sociale”;
Sostenere le Associazioni ed i servizi
attivi nell’assistere i cittadini senza fissa
dimora o che si trovano in condizione di
povertà estrema;
Sensibilizzazione sui rischi di incauti
acquisti ed eccessivo indebitamento
delle famiglie;
Creazione di una rete delle associazioni
del territorio che intervengono sulla
pronta emergenza e a favore delle
persone e delle famiglie in forte disagio
economico e prive di abitazione;
Omogeneizzazione del minimo vitale;
Valorizzazione e sostegno delle attività
della Casa delle Donne;
Migliorare efficienza e efficacia nella
gestione degli alloggi ERP;
Promuovere la trasmissione delle
professionalità legate agli antichi
mestieri.
•
•
•
•
•
Conferma e potenziamento attività
degli sportelli lavoro comunali;
Incremento
degli
interventi
economici di pronta emergenza
rivolti a minori e adulti in
condizione di disagio;
Insediamento
del
Tavolo
Interistituzionale per l’inserimento
lavorativo di persone disabili e in
condizione di svantaggio sociale;
Avvio
del
percorso
per
l’omogeneizzazione delle rette dei
servizi comunali e l’individuazione
di una soglia minima di accesso per
agevolazioni e contributi, attraverso
la costituzione di una commissione
tecnico-politica;
Conferma contributo economico
straordinario distrettuale per la Casa
delle Donne.
153
Non è prevista
nessuna
ridefinizione degli
obiettivi triennali.
______________________________________ Contrasto alla povertà _______________________________________
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI
•
Programma finalizzato al contrasto della povertà e all’inclusione sociale
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006:
PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO
•
Interventi di pronta emergenza, di sostegno alla domiciliarità e di contrasto alla povertà (Sviluppo)
154
155
156
______________________________________ Contrasto alla povertà _______________________________________
PROGRAMMA FINALIZZATO CONTRASTO ALLA POVERTÀ
Il finanziamento per l’anno 2005 è stato erogato dalla Regione nel mese di dicembre.
Nel corso dell’anno 2005 è stata garantita la continuità del fondo per la pronta emergenza
gestito dall’Azienda Usl (fase A del programma finalizzato). Gli interventi rivolti alla
popolazione nomade (fase B del programma) partiranno nel mese di ottobre, in continuità
con il progetto finalizzato 2004 che si è concluso nel mese di maggio. Il programma
finalizzato dell’annualità 2004 ha permesso il monitoraggio delle situazioni di oltre 40
nomadi sul territorio e l’attivazione di azioni di integrazione personalizzate.
INTERVENTI DI PRONTA EMERGENZA – AZIENDA USL
Il fondo è gestito in modo flessibile e trasversale sia dall’area Minori che dall’Area
Handicap in relazione al verificarsi delle esigenze. Da alcuni anni la problematicità
minorile si presenta con caratteristiche allarmanti in particolare nel 2005 l’aumento
numerico di situazioni impreviste, quindi non quantificate nella previsione di bilancio, ha
reso necessario l’utilizzo dei fondi previsti nel progetto per il ripiano di maggiori costi
sostenuti soprattutto per il collocamento di minori in emergenza.
Dati 2005
- Area Minori
-
Area Handicap
n. 12 nuclei
n. 19 minori
n. 4 disabili
157
158
159
160
______________________________________ Contrasto alla povertà _______________________________________
DENOMINAZIONE
PROGRAMMA FINALIZZATO
ALL’INCLUSIONE SOCIALE
AL
CONTRASTO
DELLA
POVERTÀ
E
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda Usl (fase A) e Comune di Malalbergo (fase B)
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Ufficio di Piano – 051-6669531
DESTINATARI
Cittadini in situazione di svantaggio sociale (fase A)
Popolazioni nomadi (fase B)
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2004
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Comuni del Distretto Pianura Est, Azienda Usl Bologna Area Nord, Associazionismo,
soggetti del Terzo settore.
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
Finalità generali:
• Affrontare e prevenire situazioni di disagio sociale, determinato dal venir meno di
condizioni di stabilità lavorativa, dalle difficoltà nel reperimento degli alloggi e dalla
disgregazione del contesto sociale e familiare.
Il programma si suddivide in due sottoprogetti:
• Pronta emergenza e contrasto alla povertà;
• Interventi integrati per la popolazione nomade, volti alla realizzazione di percorsi di
autonomia abitativa e di lavoro.
Obiettivi specifici progetto “Pronta emergenza e contrasto alla povertà”:
• Prevenire e contrastare situazioni di povertà, con politiche integrate di contrasto
dell’esclusione sociale;
• Dare risposta a situazioni di difficoltà, emergenza e di urgenza legate anche a necessità
momentanee;
161
______________________________________ Contrasto alla povertà _______________________________________
•
•
•
Diminuire il numero delle persone in stato di povertà estrema;
Intervenire in situazioni di emergenza con un primo sostegno di ordine economico;
Valorizzazione del Terzo Settore, nella logica della sussidiarietà e quale risorsa
compartecipe della realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali.
Obiettivi specifici progetto “Interventi integrati per la popolazione nomade, volti alla
realizzazione di percorsi di autonomia abitativa e di lavoro”:
• Stimolare percorsi di crescita e di autonomia dei nuclei familiari del territorio;.
• Promuovere l’integrazione sociale ed e culturale dei nuclei familiari, attraverso
percorsi formativi e di inserimento lavorativo e scolastico.
• Favorire la sistemazione di nuclei familiari in soluzioni abitative consone al vivere
civile.
AZIONI PREVISTE
La progettualità proposta nasce in continuità con gli interventi predisposti negli ultimi
anni, in coerenza con le modalità di lavoro espresse nel precedente Piano di Zona, fondate
sul coinvolgimento attivo di tutti i soggetti del territorio, Comuni, ASL, terzo Settore, al
fine di pervenire ad una serie di interventi di rete, in grado di affrontare il problema da
vari punti di vista e di agire mettendo insieme le esperienze prodotte.
Progetto “Pronta emergenza e contrasto alla povertà:
• Attivazione di prestazioni assistenziali atte a rispondere a situazioni di difficoltà, di
emergenza e di urgenza legate anche a necessità momentanee;
• Attivazione di progetti di supporto e appoggio educativo;
• Attivazione di interventi di sostegno e mutuo aiuto per le famiglie in difficoltà rispetto
alle funzioni genitoriali e di cura;
• Sostegni economici anche sotto forma di fornitura di viveri e beni di prima necessità;
• Verifica delle condizioni di fattibilità rispetto al recupero di alimenti e beni di prima
necessità a favore dei meno abbienti, con l’individuazione di azioni tese a recuperare
gli alimenti, non distribuiti, delle mense scolastiche comunali o reperiti attraverso la
piccola o la grande distribuzione (last minute market) da destinare a cittadini senza
fissa dimora, comunità e cittadini in grave stato di povertà;
• Costituzione di un gruppo di lavoro misto Comuni-Associazioni del territorio per
definire le modalità attuative.
Progetto “Interventi integrati per la popolazione nomade, volti alla realizzazione di
percorsi di autonomia abitativa e di lavoro”:
• Monitoraggio dei gruppi del territorio a partire dalla mappatura realizzata all’interno
del progetto avviato nel 2004;
• Aggancio dei gruppi individuati;
• Interventi in ambito lavorativo, in collaborazione con gli enti territoriali preposti,
Ufficio del lavoro, Centri di formazione professionali, con individuazione di percorsi
finalizzati all’orientamento alla formazione; inserimenti lavorativi guidati e con forme
di accompagnamento;
• Azioni di supporto di ricerca di alloggi e attivazione del contributo finanziario al
momento del reperimento della stessa. Il contributo finanziario permette da una parte
162
______________________________________ Contrasto alla povertà _______________________________________
•
di incentivare le famiglie al superamento dell’esistente e dall’altra di sostenere le stesse
nei confronti dei costi di un contratto di locazione;
Valutazione e ricerca di tutte le opportunità finanziarie e progettuali al fine del
conseguimento degli obiettivi del progetto.
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 69.563,23
Quota regionale
€ 48.695,66
Quota comunale
€ 20.867,57
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
Progetto “Pronta emergenza e contrasto alla povertà:
N. interventi di colfaggio attivati;
N. interventi di supporto e appoggio educativi attivati;
N. interventi di sostegno economico con fornitura di beni di prima necessità;
N. incontri gruppo di lavoro misto;
Individuazione delle modalità di recupero degli alimenti;
N. di Associazioni coinvolte.
Progetto “Interventi integrati per la popolazione nomade, volti alla realizzazione di
percorsi di autonomia abitativa e di lavoro”:
N. di nuclei familiari coinvolti;
N. di collaborazioni attivate con gli enti preposti all’avvio al lavoro – Ufficio del Lavoro,
Centri di formazioni, imprese;
N. di inserimenti lavorativi;
N. di contatti avviati per sistemazioni abitative.
163
______________________________________ Contrasto alla povertà _______________________________________
DENOMINAZIONE
INTERVENTI DI PRONTA EMERGENZA, DI SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ E
DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Rita Tinti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634
DESTINATARI
Disabili e persone in situazione di disagio sociale.
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2002
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Azienda Ausl – Servizio Sociale – U.O. Minori e U.O. Handicap Adulto
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
•
•
•
•
Attivazione di prestazioni assistenziali atte a rispondere a situazioni di difficoltà, di
emergenza e di urgenza legate anche a necessità momentanee;
Valorizzazione e sostegno alle famiglie in difficoltà in quanto ambiti primari di
sviluppo e cura delle persone;
Sostegno alla genitorialità;
Individuazione di percorsi alternativi all’istituzionalizzazione
AZIONI PREVISTE
Interventi di colfaggio, supporto e appoggio educativo, sostegno economico e inserimento
provvisorio in struttura.
È prevista la prosecuzione di questo progetto che nei primi tre anni di sperimentazione ha
consentito di rispondere in tempi brevi a situazioni di emergenza, evitando in alcuni casi
l’istituzionalizzazione.
164
______________________________________ Contrasto alla povertà _______________________________________
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
Quota regionale
Quota comunale
€ 84.874,05
/
€ 84.874,05 (€ 39.874,05 Fondo Sociale e € 45.000,00 Fondo
per la non autosufficienza)
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
N. interventi realizzati
N. utenti coinvolti.
165
166
167
168
_________________ Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale __________________
TABELLA 1
DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI
INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006
BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
•
•
•
•
•
•
Programmazione di nuove politiche del lavoro;
Incremento della collaborazione con la cooperazione sociale ed in particolare le cooperative di tipo B;
Costruire percorsi formativi e di riqualificazione rivolte a cittadini in carico ai servizi;
Individuazione di nuovi e diversificati strumenti per facilitare la soluzione abitativa;
Individuare percorsi privilegiati ad alloggi a pazienti che, seguiti dai servizi, hanno già fatto percorso
terapeutico riabilitativo;
Mettere in rete i progetti di “Arte e salute” e dei “Piani per la salute”.
OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI
(CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
OBIETTIVI
RIDEFINIZIONE
DEGLI OBIETTIVI
PRIORITARI
PREVISTI NEL PDZ
2005-07
•
•
•
•
Promuovere l’inserimento lavorativo di
cittadini in situazione di svantaggio
economico e sociale;
PROGRAMMA FINALIZZATO AL
“Contrasto
della
povertà
e
dell’inclusione sociale” e “Dipendenze”;
Creare
percorsi
privilegiati
per
l’assegnazione di alloggi a pazienti che
hanno già completato un percorso
terapeutico riabilitativo;
Promuovere gli obiettivi di integrazione
sociale e di percorsi lavorativi per
persone seguite dai servizi di salute
mentale, sostenendo l’attività della
Fondazione “arte e salute”.
•
•
•
•
Insediamento
del
Tavolo
Interistituzionale per l’inserimento
lavorativo di persone disabili e in
condizione di svantaggio sociale;
Incremento
degli
interventi
economici di pronta emergenza
rivolti a minori e adulti in
condizione di disagio;
Conferma
dei
percorsi
di
inserimento lavorativo rivolti a
utenti in carico al Ser.t;
Inserimento di spettacoli realizzati
nell’ambito del progetto “Arte e
Salute”
all’interno
delle
programmazioni
culturali
dei
Comuni.
Non è prevista
nessuna
ridefinizione degli
obiettivi triennali.
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI
•
Programma Finalizzato dipendenze: valutazione delle attività sociali attraverso percorsi lavorativi
assistiti per cittadini afferenti al Ser.T e portatori di problematiche fisiche e psichiche invalidanti
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006:
PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO
•
Casa delle Donne: servizio di supporto e accoglienza a donne, con o senza figli, che hanno subito
violenza (Sviluppo)
169
170
171
172
_________________ Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale __________________
PROGRAMMA FINALIZZATO DIPENDENZE
Nel corso del 2005 sono stati seguiti 3 progetti individuali di inserimento tuttora in corso, 1
progetto è iniziato ed è stato sospeso dopo tre mesi. Nel 2006 sono stati effettuati e sono in
corso 5 inserimenti.
Si sta procedendo ad una ricognizione delle risorse territoriali di cui sarà possibile fruire
per i progetti successivi.
Il progetto si sta realizzando in continuità con le attività del Sert già dal 2003.
La Regione ha erogato i fondi 2005 nello scorso mese di marzo 2006. La progettazione
prevista nel programma finalizzato 2005 è partita ad aprile 2006.
Per quanto riguarda la gestione dei progetti, di cui si occupano gli operatori del Ser.T,
l’andamento degli stessi è positivo ed ogni inserimento viene curato con puntualità
seguendo sia la fase di ingresso di ogni singolo paziente, sia l’andamento con periodiche
verifiche. Al momento risultano in atto tutti i progetti possibili con i fondi a disposizione
del progetto.
CASA DELLE DONNE
Le attività procedono in continuità con gli anni precedenti. I report di attività sono già stati
inoltrati, come di consueto, a tutti i comuni aderenti.
In sintesi, nel 2005 sono state accolte 360 donne (nuovi casi), di cui 25 sono state ospitate
oltre a 15 bambini. Le segnalazioni telefoniche raccolte sono state 215 e le donne che
hanno partecipato a gruppi sono state 34.
173
174
175
176
_________________ Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale __________________
PROGRAMMA FINALIZZATO DIPENDENZE 2006
DENOMINAZIONE:
VALUTAZIONE
DELLE
ABILITÀ
SOCIALI
ATTRAVERSO
PERCORSI
LAVORATIVI ASSISTITI PER CITTADINI AFFERENTI AL SERT E PORTATORI DI
PROBLEMATICHE FISICHE E PSICHICHE INVALIDANTI
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Comune di San Pietro in Casale e Azienda USL di Bologna – U.O. SERT Area Dip. Nord –
Sedi operative di San Giorgio e di Budrio
RESPONSABILE DEL PROGETTO
•
•
Dott.ssa Lauretta Gianessi - Resp. Sede Operativa SERT di San Giorgio – Via Carducci
24 - San Giorgio di Piano – 051/6644750
Dott. Marco Viaggi – Resp. Sede operativa SERT di Budrio - Via Benni 44 – Budrio tel 051/809975
Referenti operativi : Claudia Roma – SERT San Giorgio di Piano
Roberta Carli – SERT Budrio
DESTINATARI
Utenti del SerT, cittadini dei Comuni della Pianura Est, che, per problemi legati alle loro
difficolta’, fisiche e/o psichiche, croniche o temporanee, non sono nelle condizioni di
accedere a percorsi di inserimento lavorativo consueti
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2003
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura EST
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI :
•
•
•
Comuni di Argelato, Baricella, Bentivoglio, Castello d’Argile, Castel Maggiore,
Galliera, Granarolo, Malalbergo, Minerbio, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San
Pietro in Casale, Budrio, Castenaso, Molinella Azienda USL Bologna – Dipartimento di
Salute Mentale Area Nord – U.O. SERT
Cooperative sociali di tipo B
Aziende del territorio, da concordare preventivamente con i conduttori del progetto
177
_________________ Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale __________________
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
•
•
•
Osservazione delle reali potenzialita’ dell’utente all’accesso al mondo del lavoro
attraverso il Centro per l’Impiego;
Valutazione delle capacita’ di sostenere la ritualita’ e la fatica di un lavoro;
Offrire una occasione di conoscenza delle realta’ lavorative del territorio di residenza
AZIONI PREVISTE
Attivazione di inserimenti lavorativi protetti e temporanei preferibilmente all’interno delle
Cooperative sociali di tipo B del territorio o presso altra struttura d’impiego dotando
l’utente di una figura di riferimento specifica, definita Lavoratore di Sostegno o Tutor del
Progetto Individuale.
Funzione di tutoraggio esercitata da una persona dotata, oltre che di specifica competenza
nell’attivita’ lavorativa da svolgere, di buone capacita’ relazionali, tali da consentire un
buon inserimento e un efficace monitoraggio della situazione, come pure deve essere
attivamente coinvolgibile negli eventuali contatti con il Centro per l’ Impiego, laddove si
rilevasse la possibilita’ di una completa riabilitazione dell’utente.
Le ore di tutoraggio ( Lavoratore di Sostegno o Tutor del Progetto Individuale) verranno
previste, per ogni singolo inserimento, in funzione delle reali necessita’ dell’utente.
Per la particolare tipologia di utenti coinvolti nel progetto verra’ inserita anche la
preventiva visita medica per l’accertamento delle condizioni cliniche della persona
proposta al lavoro protetto.
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 38.505,00
Quota regionale
€ 26.953,00
Quota comunale
/
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
€ 11.552,00 (Azienda USL)
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
Valutazione delle abilità sociali attraverso percorsi lavorativi afferenti al SERT e portatori
di problematiche fisiche e psichiche invalidanti.
178
_________________ Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale __________________
DENOMINAZIONE
CASA DELLE DONNE
Servizio di supporto e accoglienza a donne, con o senza figli, che hanno subito violenza
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Comune di Castel Maggiore
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott. Luca Billi – Responsabile Staff del Sindaco – Comune di Castel Maggiore
DESTINATARI
Donne, con o senza figli, che hanno subito violenza
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2001
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Provincia di Bologna (49 Comuni coinvolti)
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
I 15 Comuni del Distretto Pianura Est, insieme a tutti gli altri Comuni aderenti della
Provincia
Operatrici e volontarie formate dall’Associazione.
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
•
•
Dare informazioni e sostegno a donne che subiscono violenza e maltrattamenti tramite
colloqui individuali o incontri di gruppo con operatrici esperte;
Ospitalità temporanea presso le case rifugio.
AZIONI PREVISTE
Attività di accoglienza, supporto e ospitalità a donne che subiscono violenza .
La metodologia dell’intervento è basata sull’attivazione solo su richiesta, la garanzia
dell’anonimato e della riservatezza, il rispetto della donna e delle sue scelte, l’utilizzo
esclusivo di personale femminile, la relazione tra donne come rimando di valore reciproco,
il lavoro di rete.
179
_________________ Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale __________________
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 36.098,18
Quota regionale
/
Quota comunale
€ 31.098,18
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
€ 5.000,00 (quota aggiuntiva sovracomunale del Distretto
Pianura Est
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
N. donne seguite nell’anno
N. donne ospitate
N. bambini/e ospitati
N. riunioni periodiche di equipe delle responsabili dei progetti
180
181
182
____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________
TABELLA 1
DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI
INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006
BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
•
•
•
•
Adeguamento, riorganizzazione e flessibilizzazione degli interventi a favore dei grandi anziani ed in
particolare per la non autosufficienza;
Semplificazione degli accessi ai servizi;
Valorizzazione e implementazione di nuove attività e servizi per la prevenzione del disagio e della
solitudine dell’anziano;
Prevenire la perdita della memoria e il deterioramento cognitivo con l’attivazione di corsi di allenamento
alla memoria.
OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI
(CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
OBIETTIVI
RIDEFINIZIONE
DEGLI OBIETTIVI
PRIORITARI
PREVISTI NEL PDZ
2005-07
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Potenziamento della domiciliarità;
Potenziamento del coordinamento fra i
diversi interventi di cura e assistenza
rivolti all’anziano;
Migliorare e semplificare l’accesso ai
servizi per i cittadini, con procedure
omogenee ed in rete fra i diversi servizi
pubblici e privati;
Aumentare il sollievo alle famiglie che
accudiscono gli anziani a domicilio;
Integrare, nella rete dei servizi, le
Assistenti familiari straniere;
Attivare politiche di prevenzione e
interventi
volti
a
contrastare
l’isolamento degli anziani soli;
Creare occasioni di socializzazione per
anziani affetti da demenza ed i loro
familiari in modo uniforme sul
territorio;
Definizione di politiche abitative che
abbiano una particolare attenzione alle
esigenze delle persone anziane;
Sensibilizzazione rivolta agli anziani
sulla prevenzione dei tumori.
•
•
•
•
•
•
Conferma di tutti i servizi in
continuità con gli anni precedenti,
con particolare attenzione a quelli
rivolti
alla
promozione
della
domiciliarità e al sollievo;
Avvio processo dotazione palmare a
tutti gli operatori SAD comunali, in
collaborazione con Coop Sociali
affidatarie del servizio;
Progettazione di un nuovo percorso
formativo rivolto alle assistenti
familiari, in collaborazione con le
Coop. Sociali del territorio e il Cfp
Futura, per il quale verrà richiesto
un finanziamento provinciale;
Apertura sperimentale del servizio
relativo al progetto Amarcord al
Cafè, rivolto agli anziani affetti da
demenza e ai loro familiari e
costituzione
dell’Associazione
A.M.A. Amarcord;
Potenziamento posti di sollievo per
anziani non autosufficienti con
l’aativazioni di ulteriori 2 posti
presso l’RSA di San Pietro in Casale;
Installazione e avvio negli sportelli
sociali comunali del software
osservatorio per la registrazione di
tutti gli accessi;
183
Non è prevista
nessuna
ridefinizione degli
obiettivi triennali.
____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________
OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI
(CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
OBIETTIVI
RIDEFINIZIONE
DEGLI OBIETTIVI
PRIORITARI
PREVISTI NEL PDZ
2005-07
•
•
•
Predisposizione delle schede servizi
anziani per la costruzione del
portale web provinciale dei servizi;
Approvazione del programma e dei
piani di trasformazione delle Ipab
in Asp, i cui ambiti di intervento
comprenderanno tutti i servizi per
anziani e disabili;
Attivata la rete del progetto “La Mia
Casa Sicura”.
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI
•
Progetto Sovrazonale E-Care
•
Programma Finalizzato al sostegno dell’attività di cura dei familiari a domicilio e della vita
indipendente di anziani e disabili: assegni di cura anziani e handicap adulto
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006:
PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO
•
A.D.I. (Assistenza Domiciliare Integrata) (Sviluppo)
•
Posti temporanei di sollievo in casa protetta (S)
•
Demenza in famiglia: “Agire senza nuocere e senza nuocersi” (S)
•
Proposta progetto di formazione per assistenti familiari: ”Risorse Chiave” (S)
184
185
186
____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________
PROGRAMMA FINALIZZATO: ASSEGNI DI CURA ANZIANI E DISABILI - AZIENDA USL
Nel 2005 si è provveduto all’approvazione della graduatoria distrettuale.
Si è proceduto a garantire l’attivazione dei progetti relativi al livello assistenziale più
elevato (assegni di cura di tipo A) oltre a garantire maggiore continuità dei progetti per i
livelli più gravi. Si è partecipato al Gruppo di lavoro Azienda/Comune coordinato dal
Dipartimento Integrazione Socio Sanitaria per la definizione di un documento omogeneo
su tutto il territorio aziendale di Regolamento assegni di cura e relativi criteri operativi.
2006.
E’ stato applicato il nuovo regolamento aziendale sull’area Anziani sugli assegni di cura e
i criteri operativi mentre per quanto riguarda l’area handicap il regolamento aziendale è
ancora in fase di elaborazione .
Si punta a dare continuità ai progetti per i soggetti che hanno motivato l’intervento di
sostegno economico; si darà la priorità ai progetti di assegni di cura relativi a livelli
assistenziali più elevati.
Ass. di cura anziani attivati nel 2005 n. 562
Ass. di cura disabili attivi al 31/12/05 n. 46
POSTI TEMPORANEI IN STRUTTURE PROTETTE - AZIENDA USL
L’Attivazione nell’anno 2005 di n. 2 posti temporanei di RSA, L. RER 5/94, ed il
consolidamento nell’ambito dei progetti dei Piani di Zona di n. 3 posti temporanei di
sollievo in C.P. convenzionate con il Distretto Pianura Est, dedicati ad Anziani certificati
non autosufficienti, affetti da demenza e/o gravemente non autosufficienti, assistiti al
domicilio, ha permesso di attivare un totale di n. 38 progetti di inserimento temporaneo
finalizzati al sollievo delle famiglie che prestano il loro tempo di cura a tutela della
permanenza dell’anziano non autosufficiente nel proprio domicilio.
A.D.I. – ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA - AZIENDA USL
Attività svolta nel 2005:
- Sperimentazione della nuova “cartella domiciliare integrata” definita in modo omogeneo
per tutto il territorio dell’AUSL di Bologna quale strumento di integrazione tra i servizi
sanitari, socio sanitari integrati e socio assistenziali volti alla domiciliarità.
- Prossima estensione in tutti i Comuni del Distretto, tramite l’acquisizione dei palmari,
del progetto di realizzazione della rete telematica unica ed integrata fra Comuni e
Distretto finalizzata all’attivazione di percorsi operativi e gestionali di integrazione dei
servizi territoriali (possibilità inserita nella recente gara intercomunale del servizio di
Assistenza domiciliare).
Al 31.12.2005 si è data continuità all’utilizzo della cartella domiciliare integrata e si è
attivato il percorso di sperimentazione della nuova cartella domiciliare integrata
aziendale.
187
____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________
DEMENZA IN FAMIGLIA – AGIRE SENZA NUOCERE E SENZA NUOCERSI - AZIENDA USL
È stata garantita la prosecuzione dell’attività dei gruppi “AMA” (auto mutuo aiuto) rivolta
ai familiari di anziani affetti da demenza. Sono stati inoltre attivati due nuovi gruppi sul
territorio.
Al 31.12.2005 sono stati coinvolti n. 115 familiari.
Nel 2006 si punta a dare continuità progetto di intervento a sostegno dei familiari che si
prendono cura di persone affette da demenza tramite il percorso di
informazione/formazione sulle demenze nei Comuni di Budrio e di Molinella.
L’obiettivo primario del percorso è quello di fornire ai familiari (caregiver) maggiori
conoscenze per meglio affrontare le problematiche che si possono presentare nel prendersi
cura di persone affette da demenza e trovare un momento di confronto e supporto.
Prosegue l’attività dei gruppi di aiuto aiuto presenti sul territorio
AMARCORD AL CAFÈ – SAN PIETRO IN CASALE
L’attività all’Alzheimer Cafè di San Pietro in Casale, partità nell’aprile del 2005, continua
con successo. L’esperienza ha portato alla costituzione dell’Associazione A.M.A.
Amarcord, con sede a San Pietro in Casale, la quale si è costituita con lo scopo di
continuare a perseguire in maniera attiva le finalità degli interventi finora messi in campo
a favore delle famiglie con persone affette da demenza. L’associazione A.M.A. Amarcord,
già inserita nel registro provinciale, è ad oggi costituita da 80 soci.
La frequenza dell’Amarcord al Cafè registra mediamente una presenza di 22-25 persone
(15 anziani affetti da demenza, oltre ai familiari accompagnatori).
Nell’intenzione di procedere a promuovere l’estensione dell’esperienza dell’Alzheimer
Cafè a livello distrettuale, i rappresentanti dell’associazione A.M.A. stanno incontrando gli
assessori del Distretto Pianura Est. Inoltre l’associazione procederà ad una richiesta di
contributo Fondazione Cassa di Risparmio di Cento per l’acquistodi attrezzature.
La stessa Fondazione ha già negato nell’anno in corso una richiesta pari ad € 9.000,00
avanzata dal Distretto Pianura Est per continuare i corsi di formazione dei familiari.
PROMOZIONE DEL BENESSERE DI UTENTI DEI SERVIZI PER ANZIANI - COMUNE DI MINERBIO
Il progetto non ha ricevuto il finanziamento regionale e perciò non è stato attuato.
PENSIONAMENTO INTEGRATO - ASSOCIAZ. BUCEFALO
Il progetto non ha ricevuto il finanziamento regionale, tuttavia, nell’ambito del progetto,
l’Associazione Bucefalo ha promosso un corso di formazione tecnico dal titolo “Conoscere
il cavallo tra mito e realtà”, finalizzato alla formazione di operatori intenzionati a
collaborare al progetto associativo “Pensionamento integrato”. Nel mese di giugno
l’associazione ha organizzato inoltre un seminario su “epistemiologia del non uso nel
contesto dell’improduttività”.
188
189
190
____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________
Progetto sovrazonale E-CARE
Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03
capofila di progetto
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Provincia di Bologna
Provincia di Bologna
CUP2000 srl
Provincia di Bologna
Comune di Bologna
Comune di Budrio (BO)
Comune di San Lazzaro di Savena (BO)
Comune di San Pietro in Casale (BO)
Comune di Vergato (BO)
SPI (Sindacati Pensionati Italiani) (CGIL, CISL,
UIL)
Inoltre:
AUSER
AUSL di Bologna
Regione Emilia-Romagna
Sostenere la qualità della vita e la permanenza a
domicilio degli “anziani fragili”.
Utilizzare le tecnologie comunicative per
integrare la gestione delle informazioni
utilizzate da diversi soggetti operanti sul
territorio con scopi di assistenza e cura. Creare
così una “rete delle reti” che raccoglie in un
unico dossier socio-sanitario le informazioni
sugli anziani e sulle reti di servizio e di aiuto
attivabili in suo favore, e attiva le risposte a
fronte delle esigenze dell’anziano.
Far emergere le potenzialità sociali del territorio.
• Creazione di un dossier socio-sanitario
individuale degli anziani coinvolti.
•
Costituzione di un Call center basato sulle
informazioni
raccolte
nel
sistema
informativo e-care.
Il Call center svolge da un lato una funzione di
collegamento tra le reti, e dall’altro una funzione
di sostegno attivo verso l’anziano preso in
carico.
Gli operatori del Call center, sia direttamente
che attivando le risorse opportune (AdB, medici,
volontariato, reti vicinali ...), realizzano in favore
dell’anziano:
- teleassistenza
- telecompagnia (in coll. col volontariato).
- teleascolto
- teleinformazione (eventualmente anche per
pratiche amministrative)
- teleaiuto e telesoccorso: il vero e proprio
•
Azioni previste, strumenti, metodologie e
destinatari
Creazione di una mappa delle risorse del
territorio.
191
____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________
telesoccorso serve solo quando la situazione
è già a un alto livello di criticità. E- care si
propone
un
aiuto
più
integrato,
monitorando l’anziano a domicilio prima
che si verifichi la situazione critica. Nel
dossier di ciascuna famiglia sono segnalate
le risorse di aiuto disponibili, dal vicino di
casa al 112.
Strumenti:
Sistema informativo E-Care, basato
tecnologie ERP/EPF.
Call center
Videotelefono (eventuale).
Dossier socio-sanitario e territoriale
Mappa delle risorse
sulle
Metodologie:
- viene elaborato un dossier socio-sanitario
sull’anziano,
in
collaborazione
con
l’Assistente
sociale
e
con
accurata
informazione sulla privacy all’anziano e ai
suoi parenti.
- viene costruita una mappa delle reti formali
e informali dei servizi che possono sostenere
l’anziano a domicilio.
Queste informazioni confluiscono nel sistema
informativo e-care, che le connette in un unico
dossier (electronic patient file).
Destinatari:
Anziani fragili. Nella fase sperimentale (2005)
sono stati coinvolti 500 anziani individuati nei
Comuni coinvolti
Costo totale previsto
Concorso dei diversi soggetti coinvolti
Indicatori di risultato
200.000 euro
Provincia di Bologna: attraverso attività di
coordinamento e collaborazione istituzionale
Comuni: tramite i Servizi sociali territoriali
collaborazione nella selezione utenti, verifica
periodica dei risultati, collaborazione nel corso
della sperimentazione
È previsto il contributo della Fondazione
Carisbo
Qualità percepita dagli intervistati e loro
familiari
192
____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________
DENOMINAZIONE
PROGRAMMA FINALIZZATO AL SOSTEGNO DELL’ATTIVITÀ DI CURA DEI
FAMILIARI A DOMICILIO E DELLA VITA INDIPENDENTE DI ANZIANI E
DISABILI: ASSEGNI DI CURA ANZIANI E HANDICAP ADULTO
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Lelia Govoni - Direttore del Dipartimento dell’Integrazione Socio-Sanitaria
DESTINATARI
Cittadini anziani assistiti a domicilio
Cittadini in situazione di handicap grave assistiti a domicilio
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Azienda Usl di Bologna – Comuni del Distretto Pianura Est
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
A) l'impegno diretto dei Comuni in collaborazione con le Aziende USL, per la verifica
delle modalità di concessione e controllo dell'assegno di cura per anziani previsto
dalla L.R. n. 5/94 e applicazione delibera Giunta regionale n. 2686/04; le risorse
assegnate sono volte all'ampliamento dei beneficiari di questa misura di intervento in
modo particolare per quanto attiene:
- un maggior utilizzo di assegni relativi al livello assistenziale più elevato (A);
- una maggior garanzia di continuità degli interventi per i soggetti che mantengono
le condizioni che hanno motivato l’intervento di sostegno economico.
B) la continuazione della sperimentazione avviata con delibera di Giunta regionale n.
1122/02 " Direttiva per la promozione di progetti personalizzati finalizzati a favorire
le condizioni di domiciliarità e le opportunità di vita indipendente dei cittadini in
situazione di handicap grave (assegno di cura e di sostegno).
AZIONI PREVISTE
Sia per l’Area Anziani che per l’Area disabili si prevede l’utilizzo dell’assegno di cura in
integrazione alla rete complessiva dei servizi territoriali “volti alla domiciliarità” al fine di
garantire la permanenza dell’utente nell’ambito del proprio domicilio posticipandone così
193
____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________
l’istituzionalizzazione e riconoscendo il lavoro di cura svolto dal care-giver. Per quanto
riguarda il percorso di accesso è già consolidato per la rete dei servizi anziani un sistema
informatizzato (GARSIA) che prevede la Segnalazione di “situazione di bisogno” presso il
punto unico di accesso alla rete complessiva dei servizi per anziani.
Per l’area disabili è in via di definizione l’accesso alla rete dei servizi del cittadino disabile
con le stesse modalità previste per l’area anziani.
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
Quota regionale
Quota comunale
€ 1.242.012,46
€ 129.970,52
€ 111.701,65 (€ 55701,65 30% + € 56.000,00 fondo non auto
disabili)
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
€ 1.000.340,29 (AUSL)
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
N. progetti attivati
n. utenti coinvolti
194
____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________
DENOMINAZIONE
A.D.I. ( Assistenza Domiciliare Integrata)
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Rita Tinti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634
DESTINATARI
Anziani non autosufficienti
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2002
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
A.U.S.L. di Bologna Distretto Pianura Est – Comuni del Distretto Pianura Est
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
Attivare percorsi operativi e strumenti informativi innovativi volti alla realizzazione di
processi di integrazione tra i differenti servizi territoriali presenti nel territorio distrettuale,
al fine di garantire la Tutela della Salute delle Persone in ambito Domiciliare dei cittadini
non autosufficienti.
AZIONI PREVISTE
Attivazione di percorsi operativi di Integrazione tra i Servizi Sanitari, Socio-sanitari
Integrati e Socio-assistenziali volti alla Domiciliarità attraverso la sperimentazione della
nuova “Cartella Domiciliare Integrata “ definita in modo omogeneo per tutto il territorio
dell’ A.U.S.L. di Bologna, nell’ ambito territoriale distrettuale.
Costruzione /estensione, in tutti i Comuni del Distretto, del Progetto di realizzazione di una Rete
Telematica Unica ed integrata tra Comuni e Distretto, in grado di connettere e collegare nell’ambito
del Sistema di Rete, i Servizi Sanitari, Socio Sanitari Integrati e Socio-assistenziali e finalizzata
alla attivazione di percorsi operativi e gestionali di Integrazione dei Servizi Territoriali ( 2° modulo
Progetti Modernizzazione RER, sperimentazione realizzata nei comuni di S.Pietro in Casale e
Malabergo).
195
____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
/
Quota regionale
/
Quota comunale
/
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
Applicazione della nuova Cartella Domiciliare Integrata nella totalità dei casi trattati in
ambito distrettuale – numero utenti con nuova Cartella Domiciliare Integrata applicata /
numero utenti trattati
Numero comuni collegati in Rete Telematica Unica
196
____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________
DENOMINAZIONE
POSTI TEMPORANEI DI SOLLIEVO IN CASA PROTETTA
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Rita Tinti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634
DESTINATARI
Tale tipologia di servizio è inserita nell’ambito del sistema di Rete dei Servizi dedicati agli
Anziani ed il percorso di accesso prevede la segnalazione presso il Punto Unico di Accesso
-Sportello Sociale Comunale.
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2004
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Azienda U.S.L. di Bologna - Distretto Pianura Est, Comuni ricompresi nel Distretto
Pianura Est, Sindacati, Case Protette convenzionate.
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
Diversificazione tipologia offerta Rete Servizi Anziani finalizzata alla attivazione di
percorsi di sollievo volti al riconoscimento del “Tempo di Cura” e della Domiciliarità
AZIONI PREVISTE
Continuità progetto dedicato alla definizione di n. 3 posti temporanei di sollievo nelle
Case Protette convenzionate con il Distretto Pianura Est dedicati ad anziani non
autosufficienti affetti da demenza e/o anziani gravemente non autosufficienti assistiti a
domicilio.
I tre posti temporanei individuati nelle Case Protette convenzionate con il Distretto
Pianura Est sono gratuiti per complessivi n.45gg nell’arco dell’anno solare.
197
____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 35.000,00
Quota regionale
/
Quota comunale
€ 35.000,00 (Fondo per la Non Autosufficienza)
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
Copertura al 100% per intero periodo dei 3 posti messi a disposizione
198
____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________
DENOMINAZIONE
DEMENZA IN FAMIGLIA: “AGIRE SENZA NUOCERE E SENZA NUOCERSI”
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Rita Tinti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634
DESTINATARI
I famigliari degli anziani affetti da demenza
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2004
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Comuni del Distretto Pianura Est
Ausl di Bologna - Programma Salute Anziani
Ausl di Bologna - Servizio Sociale – U.O. Anziani
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
La finalità generale del programma :
a) Fornire strumenti di conoscenza degli aspetti clinici e psicorelazionali ai familiari
disponibili a mantenere a domicilio ed a prendersi cura di persone affette da demenza.
b) Mantenere ed implementare i gruppi di auto-mutuo-aiuto.
Obiettivi
- Fornire ai familiari le conoscenze cliniche, psicologiche, relazionali e pratiche per gestire
meglio la vita con un malato affetto da demenza
- Ampliare i gruppi di auto – mutuo-aiuto mediante la presenza ed il supporto dei
facilitatori
- Diffondere la cultura del gruppo di auto-mutuo-aiuto per innescare un processo di
autonoma crescita degli stessi e della cultura della condivisione e non dell’isolamento.
199
____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________
AZIONI PREVISTE
Prosecuzione del coordinamento dei gruppi di auto aiuto presenti sul territorio
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 2.480,00
Quota regionale
/
Quota comunale
€ 2.480,00
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
Corsi di formazione:
- Numero di persone che iniziano e partecipano con assiduità agli incontri mensili.
- Numero di persone che si inseriscono nel gruppo, successivamente alla fase
propedeutica.
Prosecuzione ed attivazione di Gruppi “A.M.A.”:
- Somministrazione di un questionario a conclusione del percorso formativo per valutare il
gradimento dell’iniziativa e l’impatto dell’evento sull’interazione tra malato – familiare –
Servizi
- Numero di persone che iniziano e concludono il percorso.
- Numero di persone che accedono e continuano come gruppo di auto-aiuto.
200
____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________
PROPOSTA PROGETTO DI FORMAZIONE PER ASSISTENTI FAMILIARI
”RISORSE CHIAVE”
bozza
Si intende strutturare un progetto che mira a identificare nuove forme di assistenza
unitamente all’esigenza di fare socialità a favore dei cittadini stranieri che ricoprono
mansioni di carattere assistenziale, siano esse integrate o meno con la rete dei servizi.
Fine ultimo è consolidare una logica di lavoro regolare e, in linea con i principi tracciati
dalla Legge 328/00, supportare la Famiglia nelle delicate fasi della gestione delle
situazioni critiche.
Il progetto si propone di attuare una serie di interventi non fini a loro stessi, ma
reciprocamente funzionali e tali da realizzare un sistema di aiuto in primo luogo per le
Famiglie, in secondo luogo per le Assistenti Familiari.
Il progetto, da iscriversi nell’ambito delle azioni previste dai Paini di Zona, ha sviluppo
biennale e coinvolge le Amministrazioni locali, l’Ente di Formazione Futura, il Consorzio
Aldebaran presente sul territorio attraverso le proprie associate.
Lo abbiamo chiamato “risorse chiave” proprio per significare il grande livello di
aspettativa e l’importanza che, nel quadro complessivo dei servizi, le forme di assistenza
diretta alla Famiglia (il così detto badantato) ricoprono.
Il progetto consta dei seguenti moduli:
impianto formativo per le Operatrici Familiari;
moduli di tutoraggio, supervisione e coordinamento delle risorse;
service amministrativo e counselling giuridico.
MODULI FORMATIVI (a cura del Cfp Futura S.p.a.)
DURATA:
TERMINE
40 ore di cui 12 di stage/P. Work
4 Edizioni (tot. 160 ore)
novembre 2006
ISCRIZIONE
PERIODO DI
dicembre 2006/giugno 2007
SVOLGIMENTO:
GIORNATE DI
STUDIO:
ORARIO DEGLI
INCONTRI:
SEDE DEL
CORSO:
DESTINATARI:
da definire
L’orario delle lezioni verrà definito insieme alle iscritte al corso
4 sedi nel territorio del Distretto Pianura Est:
sede 1: per i Comuni di S. Pietro in Casale, Galliera, S. Giorgio di
Piano, Bentivoglio e Malalbergo
sede 2: per i Comuni di Pieve di Cento, Castello d’Argile, Argelato,
Castel Maggiore
sede 3: per i Comuni di Budrio, Castenaso e Molinella
sede 4: per i Comuni di Baricella, Minerbio e Granarolo
Donne immigrate occupate nel lavoro di cura e sostegno familiare
nell’ambito dell’assistenza privata a domicilio (assistenti familiari) o
inoccupate/disoccupate, in regola con il permesso di soggiorno.
201
____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________
OBIETTIVI E
CONTENUTI
DOCENTI:
PREVENTIVO
ECONOMICO:
Il percorso formativo segue l’articolazione in UF prevista nella delibera
di Giunta Regionale N.ro 2003/924 del 26/05/2003, rispetto alla quale
sono state ridefinite le ore per un totale di 40 sulle 120 indicate. Sulla
base della valutazione delle competenze si provvederà ad una
progettazione di dettaglio adeguata al livello delle partecipanti,
pertanto l’ipotesi di suddivisione delle ore potrà eventualmente essere
modificata. La formazione, inoltre, sarà estremamente personalizzata
per tutta la parte di Stage/Project Work.
Esperti individuati da Futura, in collaborazione con i Comuni del
Distretto Pianura Est e con il Consorzio Aldebaran.
€ 28.800,00, così suddivisi:
€ 23.000,00 finanziamento da richiedere alla Provincia di Bologna
€ 5.800,00 Quota Comuni Distretto Pianura Est
SERVIZIO DI SUPERVISIONE E COUNSELLING
Per ogni Famiglia, il Servizio prevede i seguenti servizi e consulenze direttamente
effettuati dalle Cooperative del Consorzio:
inserimento guidato per un periodo da concordare con affiancamento di Operatore
qualificato in funzione di tutor in grado di guidare il difficile momento dell’inserimento
dell’Assistente nel nucleo familiare;
formazione sul campo per una corretta impostazione dell’intervento da parte del tutor;
attività domiciliare di monitoraggio dell’intervento sia a carattere periodico che su
richiesta;
consulenze individuali o incontri formativi relativamente alle abitudini e consuetudini
territoriali degli Utenti e degli Assistenti;
sottoscrizione di un contratto comportamentale nel quale vengono definiti i reciproci
impegni di Lavoratore e Famiglia ad integrazione dei patti economici e normativi stabiliti
dal contratto di lavoro;
counseling psicopedagogico nel caso di difficoltà relazionali o di insorgenza di veri e
propri conflitti tra Lavoratrice e Utente/Famiglia;
service amministrativo relativamente alla sottoscrizione dei contratti di lavoro;
counselling giuridico per quanto riguarda le problematiche giuslavoristiche
Per ogni Famiglia, si identifica un modulo così strutturato:
formativo per le Operatrici Familiari: 40 ore anno
tutoraggio: 6 ore annue
supervisione: 6 ore annue
coordinamento: 12 ore annue
service amministrativo: 6 ore annue
counselling giuridico: 2 ore annue
Ogni modulo consta dunque di indicative 40 ore di formazione per le Operatrici e 32 ore
per le attività svolte dal Consorzio attraverso i propri incaricati.
202
203
204
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
TABELLA 1
DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI
INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006
BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
•
•
•
•
•
Valorizzazione del diritto al tempo libero per i diversamente abili;
Coordinare tra loro e completare servizi e progetti per il “Dopo di noi”, durante noi;
Estensione dell’apertura dei centri diurni anche durante il periodo estivo;
Ridistribuzione, in modo più equilibrato, della localizzazione dei laboratori protetti nel Distretto;
Dare una copertura più organica ai bisogni sociali urgenti garantendo un presidio anche dopo la chiusura
dei servizi.
OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO
STATO DI ATTUAZIONE DEGLI
(CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)
OBIETTIVI
RIDEFINIZIONE
DEGLI OBIETTIVI
PRIORITARI
PREVISTI NEL PDZ
2005-07
•
•
•
•
•
•
Valorizzazione del diritto al tempo libero
per i diversamente abili ed del diritto al
sollievo delle famiglie;
Favorire
e supportare progetti di
residenza per persone disabili;
Sostenere
economicamente
la
domiciliarità;
Creare opportunità di lavoro per i
diversamente
abili
attraverso
la
valorizzazione del lavoro sociale;
Costruzione di una rete di protezione
sociale e di pronta emergenza dopo la
chiusura dei servizi;
Sensibilizzare i Comuni ad adottare nella
edifici
e
nei
progettazione
degli
regolamenti edilizi.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Conferma dei progetti per il tempo
libero quali Club del Sabato e Sap;
Costituzione della Fondazione a
partecipazione “Le Chiavi di Casa”;
Prosecuzione progetto Appartamento
“Dopo di noi” di Trebbo;
Costituzione di una commissione
vacanze disabili che si occuperà della
programma zione di soggiorni estivi
per l’estate 2007 (già finanziati dalla
Fondazione Carisbo);
Conferma interventi economici di
pronta emergenza rivolti a disabili ed
alle loro famglie;
Erogazione contributi per la mobilità e
l’autonomia;
Apertura struttura/laboratorio protetto
Non è prevista
di assemblaggio e mercato equo
nessuna ridefinizione
solidale sito a San Pietro in Casale
degli obiettivi
gestito da Coop. Sociali;
triennali.
Incremento
affidamenti
servizi
comunali alle cooperative sociali di
tipo B;
Insediamento
del
Tavolo
Interistituzionale per l’inserimento
lavorativo di persone disabili e in
condizione di svantaggio sociale;
Integrazione economica dei fondi per
l’assegno di cura disabili attraverso
l’assegnazione di una quota del Fondo
Distrettuale
per
la
Non
Autosufficienza 2006;
Approvazione del programma e dei
piani di trasformazione delle Ipab in
Asp, i cui ambiti di intervento
comprenderanno tutti i servizi per
anziani e disabili.
205
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI
•
Protocollo Interistituzionale per l’inserimento lavorativo disabili e svantaggiati
•
Progetto Sovrazonale relativo al percorso congiunto finalizzato alla promozione della nuova figura
dell’Amministratore di sostegno
•
Programma Finalizzato al sostegno dell’attività di cura dei familiari a domicilio e della vita
indipendente di anziani e disabili: assegni di cura anziani e handicap adulto
•
Programma Finalizzato “contributi per la mobilità e l’autonomia nell’ambiente domestico a favore
di persone con disabilità” L.R. 29/97
INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006:
PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO
•
Appartamento per il “Dopo di Noi” di Trebbo di Reno (Sviluppo)
•
Club del Sabato / Sap: progetti tempo libero disabili (S)
•
Interventi di pronta emergenza, di sostegno alla domiciliarità e di contrasto alla povertà (S)
•
Soggiorni estivi per disabili (S)
•
Progetto Arte e salute mentale (S)
•
Progetto di utilizzo delle terapie espressive: arte terapia e danza movimento terapia (S)
206
207
208
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
LEGGE
29/97
“CONTRIBUTI
PER
LA
MOBILITÀ
E
L’AUTONOMIA
NELL’AMBIENTE
DOMESTICO… DISABILI” – SAN PIETRO IN CASALE
La Regione ha stanziato inizialmente € 33.901,00, successivamente integrato ad € 39.606,12
Nel Distretto Pianura Est sono pervenute 28 domande di contributo.
16 domande per l’art. 9 “contributi sulla spesa sostenuta per l’acquisto e l’adattamento per
veicoli ad uso privato utilizzati per la mobilità di cittadini gravemente disabili”, di cui n. 1
domande non ammissibili. Tot. erogato € 28.968,09.
12 domande per l’art. 10 “contributi per l’acquisto di strumentazioni ed attrezzature
domestiche per favorire la permanenza di disabili nella propria abitazione”, di cui n. 2
domande non ammissibili. Tot. erogato € 10.638,03.
Non risultano richieste ammissibili inevase.
APPARTAMENTO PER IL DOPO DI NOI DI TREBBO - AZIENDA USL
Il progetto, conclusa la fase sperimentale biennale, è stato prorogato per tutto il 2006 e
prevede :
- entrata di una terza ragazza;
- la compartecipazione alla spesa da parte delle famiglie coinvolte nel progetto.
Nell’ottobre 2005 un gruppo di 26 familiari davanti ad un notaio ha dato vita alla
Fondazione di Partecipazione “Le Chiavi di Casa” onlus. Sarà la stessa che garantirà la
continuità del progetto sperimentale di uscita dalla famiglia in atto, nonché la
realizzazione di altri percorsi coinvolgendo il territorio in progetti di reale integrazione dei
ragazzi disabili, dando al contempo alle famigli la certezza di una costruttiva e corretta
utilizzazione delle risorse conferite.
È stata costituita una “Commissione per il dopo di noi” che si occuperà di definire le
modalità di prosecuzione ed estensione dell’esperienza del progetto appartamento.
CLUB DEL SABATO - AZIENDA USL
Sono state realizzate le attività previste per il 2005:
- continuità di n. 11 clubs distribuiti nei Comuni del territorio Distrettuale;
- attivato un nuovo club presso la sede dell’Istit. OO.PP. San Domenico e Villa Donini;
Nel 2006 si da continuità alle attività del 2005 con alcune variazioni: unificazione dei due
club di Budrio e attivazione di un nuovo club a Molinella, trasformazione di un club di
Castel maggiore in un gruppo SAP. Dalle verifiche effettuate nel corso dell’anno è emersa
l’esigenza di attivare un nuovo club presso il comune di Castenaso. Attualmente in
collaborazione con il comune si sta predisponendo l’attivazione previste entro il
31/12/2006.
Dato al 30/06/2006 n. 46 utenti coinvolti.
Si è proceduto ad avanzare una richiesta di contributo alla Fondazione Cassa di Risparmio
in Bologna per il progetto “Tempo libero disabili”. Tale progetto ha compreso i
sottoprogetti Club del Sabato, Sap e Vacanze Disabili. L’importo del progetto richiesto è
stato pari ad € 220.000,00 e si proponeva di finanziare i tre sottoprogetti per il biennio
2006/2007.
209
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
La fondazione non ha concesso finanziamenti per il progetto Club del Sabato. I Comuni
del Distretto hanno provveduto a garantire il finanziamento con parte del Fondo Sociale.
SAP (SERVIZIO DI AIUTO PERSONALE) – SAN PIETRO IN CASALE
Si è garantita la continuità delle attività del Sap e si è proceduto al rinnovo della
convenzione con Anffas. Nel corso del 2005 si è provveduto a rafforzare la campagna di
sensibilizzazione per il reclutamento dei volontari; si è provveduto alla formazione nel
mese di giugno prevedendo 8 incontri seminariali. Si integrata l’attività con due nuovi
sottoprogetti (il gruppo segretariato sociale e il laboratorio sul corpo “Il corpo e le
emozioni).
Nel 2006 Sono stati inoltre previsti due incontri rivolti ai familiari a San Pietro in Casale e a
Budrio finalizzati a raccogliere le impressioni e le valutazioni dei familiari sul servizio.
Al 31/12/2005 il progetto ha visto impegnati 14 volontari a fronte di 30 utenti.
Si è proceduto ad avanzare una richiesta di contributo alla Fondazione Cassa di Risparmio
in Bologna per il progetto “Tempo libero disabili”. Tale progetto ha compreso i
sottoprogetti Club del Sabato, Sap e Vacanze Disabili. L’importo del progetto richiesto è
stato pari ad € 220.000,00 e si proponeva di finanziare i tre sottoprogetti per il biennio
2006/2007.
La fondazione non ha concesso finanziamenti per il progetto SAP. I Comuni del Distretto
hanno provveduto a garantire il finanziamento con parte del Fondo Sociale.
INTERVENTI DI PRONTA EMERGENZA - AZIENDA USL
Si veda “contrasto alla povertà”.
SOGGIORNI ESTIVI PER DISABILI - CASTENASO
Nel mese di marzo 2006 è stata individuata una Commissione Vacanze Disabili composta
da due referenti dell’Azienda USL e da un’assistente sociale comunale. La commissione ha
realizzato un monitoraggio degli interventi già previsti dai comuni del Distretto per
favorire i soggiorni per disabili. Dopo questa prima fase di studio il Tavolo Tecnico
Politico di Coordinamento ha deciso di inserire nella commissione due Direttori Area
Servizi alla Persona, a supporto dello studio di modalità per realizzare i soggiorni a livello
distrettuale.
Si è proceduto ad avanzare una richiesta di contributo alla Fondazione Cassa di Risparmio
in Bologna per il progetto “Tempo libero disabili”. Tale progetto ha compreso i
sottoprogetti Club del Sabato, Sap e Vacanze Disabili. L’importo del progetto richiesto è
stato pari ad € 220.000,00 e si proponeva di finanziare i tre sottoprogetti per il biennio
2006/2007.
Il progetto vacanze ha ricevuto un finanziamento pari ad € 30.000,00 per la realizzazione
di soggiorni da prevedere nell’estate 2007.
210
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
CORSO PER OPERATORE RADIOFONICO - AZIENDA USL
Attività svolte
- Elaborazione e costruzione del progetto tecnico/operativo per la formazione
professionale di operatori radiofonici. ( in allegato)
- Diffusione del progetto all’interno dei Servizi per l’individuazione dell’utenza da
segnalare per la partecipazione al corso.
− Anno 2006
- Febbraio 2006 conferenza stampa di presentazione del corso.
- Colloqui di selezione per i partecipanti segnalati dalle tre Aree Territoriali afferenti al
Dipartimento Salute Mentale. Su circa n. 40 segnalazioni sono stati selezionati n. 15
partecipanti.
- Maggio 2006 avvio del corso, due giorni di presenza settimanale.
- I primi due mesi di attività hanno consentito la realizzazione di una produzione
radiofonica che andrà in onda a settembre.
- Nel mese di agosto sono stati trasmessi, sempre in collaborazione con l’emittente
sopra citata, cinque spot pubblicitari di autopromozione ideati e realizzati dai corsisti
- Nel periodo Settembre/Ottobre è prevista la messa in onda delle prime trasmissioni
radiofoniche e attivazione e gestione di un sito multimediale.
PROGETTO ARTE E SALUTE MENTALE - AZIENDA USL
Prosecuzione delle attività lavorative e formative attraverso la produzione di spettacoli:
- Debutto e repliche dello spettacolo “Atti Unici “ di Pinter;
- Nel mese di settembre 2005 è stato girato un film che riprende un atto unico dello
spettacolo di Pinter e si intitolerà “Una serata fuori”;
- Spettacolo di prosa itinerante “Le vie della vita” presso il Museo Civico di “ Santa
Maria della Vita “di Bologna;
- Spettacolo di prosa Shakespeare Folie debutto e repliche;
- Attivazione di laboratorio di costruzione di Burattini con le Scuole Elementari di San
Giovanni in Persiceto, classe seconda;
- Spettacolo di Burattini della tradizione emiliana “L’Acqua miracolosa”repliche;
- Spettacolo per ragazzi “ Naviga, naviga via” debutto e repliche.
Anno 2006
- Prosecuzione ed ampliamento delle attività di laboratorio Burattini con le Scuole
Elementari di San Giovanni in Persiceto , in cui i docenti burattinai continueranno il
percorso di insegnamento ai bambini prevedendo oltre alla costruzione di burattini il
movimento e la scrittura di un testo.
Le classi coinvolte saranno quelle già coinvolte negli anni precedenti per il
completamento del percorso (terza e quinta elementare).
È prevista una possibile collaborazione anche con le scuole elementari di San Giorgio
di piano per l’attivazione di un nuovo laboratorio.
- Spettacolo di burattini “Farsette d’animali e d’altre specie” debutto e repliche;
- Spettacolo per ragazzi “ Il pifferaio di Hamelin” debutto e repliche;
- Spettacolo per ragazzi “ Naviga, naviga via” repliche;
- Spettacolo per ragazzi “ Don Chisciotte”prevista la realizzazione dello spettacolo,
debutto e repliche per il 2006/2007;
211
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
Spettacolo di prosa “Vita di Galileo” debutto il 27/04/06 e successive repliche;
Spettacolo di prosa Shakespeare Folie repliche;
Spettacolo di prosa “Drammi didattici” di Bertold Brecht debutto e successive repliche
nell’anno 2007;
- Riproduzione su pellicola del film girato nel settembre 05 “Una serata fuori” e
distribuzione cinematografica.
Attualmente in fase di montaggio è presumibile entro l’anno 2006 la distribuzione
cinematografica.
Preparazione di nuovo spettacolo di prosa “ Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi
Pirandello . Debutto aprile/maggio 2007
Nel mese di settembre 2006 si è tenuto un incontro tra i rappresentanti del DSM e i
referenti degli uffici cultura dei comuni di tutto il Distretto al fine di verificare la
possibilità di prevedere maggiori attività all’interno delle programmazioni comunali.
-
ARTE TERAPIA E DANZA MOVIMENTO TERAPIA - AZIENDA USL
Prosecuzione delle attività e pratiche attraverso l’utilizzo delle espressioni artistiche
rivolto ad un gruppo già esistente.
L’attività viene svolta presso la Palestra Comunale del Comune di San Giorgio di Piano
settimanalmente e coinvolge n. 8 persone ed inoltre sono attivi n. 2 percorsi individuali.
L’ampliamento del gruppo dei partecipanti non è stato possibile in quanto il
finanziamento regionale richiesto non è stato approvato
Per l’anno 2006 si è previsto il mantenimento ed il consolidamento delle attività in essere
nel 2005.
PROGETTO
FORMAZIONE-LAVORO FINALIZZATO ALLA CREAZIONE DI UN LABORATORIO DI
TRANSIZIONE AL LAVORO - AZIENDA USL
Il Consorzio SIC (Consorzio Iniziative Sociali) ha affittato un capannone sito a San Pietro
in Casale che verrà utilizzato quale magazzino di prodotti per il commercio equo solidale
e impegnerà nelle attività il personale delle coop. Sociali di tipo B. del territorio. Per la
vendita dei prodotti è stato predisposto un portale informatico.
Nello stesso capannone si inserirà l’attività della Coop. Campi d’Arte per il progetto
“Mano d’opera – Laboratorio protetto”. In questa specifica proposta, la Cooperativa
“Campi d’Arte” propone l’attivazione di un laboratorio socio-formativo-produttivo
caratterizzato da attività operative e formative, in collaborazione con il consorzio SIC,
Cooperativa Sociale “La Città Verde” con sede a Pieve di Cento, la Cooperativa
“Sammartini” con sede a Crevalcore, il negozio “Per Filo e Per Segno” con sede a Bologna
e con i servizi socio-educativi presenti sul territorio, in un’ottica di scambio e di lavoro di
rete, con l’obiettivo di promuovere la crescita personale e professionale dei giovani che vi
si rivolgeranno.
Il laboratorio socio-formativo-produttivo rappresenta un servizio di accoglienza rivolto a
soggetti in situazione di svantaggio, che hanno già concluso un percorso
scolastico/formativo e che non sono in grado di affrontare l’inserimento in un contesto
aziendale trovandosi quindi in situazioni di rischio di emarginazione .
Tale realtà si propone di partecipare a interventi integrati tra scuola-formazione-lavoro.
212
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
Con l’inizio del mese di settembre 2006 il portale informatico per la vendita dei prodotti si
è reso operativo e di conseguenza sono cominciate le consegne ai clienti.
Anche il laboratorio protetto “Mano d’opera”, nel mese di ottobre comincerà la sua attività
con i primi due inserimenti di giovani del territorio segnalati dai servizi competenti.
ARTI
E MESTIERI: ATTIVITÀ ARTIGIANALI
–
OCCUPAZIONALI PER PERSONE IN SVANTAGGIO
SOCIALE – COOP. CAMPI D’ARTE
Non ha ricevuto finanziamento regionale ma le attività che erano state previste in tale
progetto trovano realizzazione all’interno del progetto sopra citato promosso dalla Coop.
Campi d’arte all’interno del capannone sito a San Pietro in Casale.
213
214
215
216
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
PROGETTO/INTERVENTO: Protocollo Interistituzionale per l’inserimento lavorativo disabili e
svantaggiati
Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/04
Provincia di Bologna
capofila di progetto
Territorio provinciale
Provincia di Bologna, Comune di Bologna, AUSL
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Bologna, AUSL Imola, Consorzio Servizio Sociali
Imola, tutti i Comuni del territorio provinciale.
Estendere il Protocollo per l’inserimento al lavoro dei
disabili ex L. 68/99 stipulato nel 2004 tra Comune di
Bologna , Provincia di Bologna, AUSL a tutto il
territorio provinciale.
Allargare il campo di azione del protocollo anche in
riferimento a soggetti in situazione di svantaggio che,
pur presentando aspetti di complessità e
multiproblematicità, non sono però disabili in sensi
della L. 68/99.
Sviluppare attraverso il Gruppo di Coordinamento
Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni previsto dal Protocollo, formato dai Responsabili dei
con altre aree d’intervento)
Servizi interessati delle diverse Istituzioni firmatarie,
un coordinamento interistituzionale a livello tecnico,
aperto anche ai contributi provenienti dalle
Associazioni di Rappresentanza interessate e della
Cooperazione Sociale, quale luogo di informazione,
scambio di buone prassi e sperimentazione di azioni,
anche al di fuori del protocollo, inerenti le tematiche
dell’inserimento lavorativo di soggetti disabili e
svantaggiati che consenta di raccordare, laddove
possibile, l’operatività delle diverse istituzioni
interessate.
Le azioni previste sono:
Verifica del protocollo già sottoscritto in relazione
agli specifici contesti territoriali e sottoscrizione
analoghi accordi per ciascuna delle zone interessate.
Costituzione
delle
singole
unità
operative
interistituzionali per ciascuna delle zone firmatarie.
Sviluppo di un gruppo di lavoro interistituzionale
per la definizione di una specifica ipotesi di
protocollo per l’inserimento lavorativo di persone in
condizioni di svantaggio e ampliamento del gruppo
della rete soggetti interessati alle problematiche
oggetto del protocollo, quali: Associazioni di
Rappresentanza e Cooperazione Sociale.
Azioni previste, strumenti, metodologie e destinatari
Il gruppo di lavoro avrà come punti di riferimento
della propria attività il protocollo in essere e le
esperienze di partnership nei diversi progetti europei
avviate in questi anni (con particolare riferimento al
Progetto Equal Portici – dedicato proprio
all’individuazione di metodi e strumenti per
l’inserimento lavorativo di persone in particolari
condizioni di svantaggio – e al nuovo progetto Equal
ET – il cui obiettivo è sperimentare modalità di
transizione al lavoro per adolescenti e giovani in
difficoltà -) . Individuazione e sperimentazione di
strumenti di transizione e inserimento lavorativo sia
per lavoratori disabili ex L. 68 che per quelli in
Ambito territoriale di realizzazione
217
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
Costo totale previsto
situazioni di svantaggio non certificati.
Particolare attenzione verrà prestata ai percorsi di
inserimento lavorativo all’interno di cooperative
sociali di tipo B (in riferimento a quanto previsto a
tale proposito dalla Legge Regionale e alla
Convenzione Quadro – art.22 L.R. 17/05) già definita
in sede provinciale) anche in relazione agli obiettivi
socio riabilitativi definiti nei singoli percorsi.
Già nell’anno precedente la Provincia ha messo a
disposizione 200.000 Euro in percorsi personalizzati
per lavoratori disabili ex Legge 68/99.
Concorso dei diversi soggetti coinvolti
Partecipazione ai gruppi di lavoro previsti.
Indicatori di risultato
Per ciascuna delle fasce di utenza interessate (disabili
e persone in condizione di svantaggio non certificati):
- numero di percorsi di transizione/inserimento
attivati;
- numero di inserimenti effettuati.
Tali indicatori dovranno essere resi disponibili sia
con riferimento al contesto provinciale sia in
riferimento alle singole zone.
218
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
PROGETTO/INTERVENTO DI SVILUPPO/INNOVAZIONE/QUALIFICAZIONE:
Denominazione: Progetto sovrazonale relativo al percorso congiunto finalizzato alla promozione della
nuova figura dell’Amministratore di sostegno (ex L. 6/2004)
Comune o forma associativa ex-art. 16 L.R. 2/03
capofila di progetto o del programma finalizzato
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
Specificare se è in continuazione di un progetto
dell’anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Comune di Bologna
Silvana Stanzani Direttrice Servizio Invalidi Civili –
Settore Servizi Sociali
Tel. 051/216370
Fax 051/216406
e-mail [email protected]
Servizi Sociali del territorio, Comuni della Provincia,
Associazioni di categoria, familiari dei beneficiari
dell’Amministratore di sostegno, candidati a svolgere
il ruolo di Amministratore di sostegno
Progetto in continuità con progetto sovrazonale 2005
relativo alla sensibilizzazione e formazione
finalizzato alla promozione dell’amministratore di
sostegno (in accordo con L.6/2004)
Provincia di Bologna
Comuni della Provincia, IPAB Giovanni XXXIII°,
Fondazione “Dopo di Noi”, Associazione Donne
Giuriste,
Giudice
Tutelare,
associazioni
di
volontariato
• Sostituire la figura di Amministratore di sostegno
•
Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni
con altre aree di intervento)
•
all’intervento di tutela che dovrebbe permanere
solo come misura residuale in casi particolari
Aumentare la disponibilità di candidati al ruolo
di Amministratore di sostegno
Realizzare elenchi di candidati al ruolo di
Amministratore di sostegno
• Definire modalità condivise per quel che attiene
alla modulistica e al percorso amministrativo per
la presentazione e attivazione delle istanze al fine
di rendere il processo corretto, snello e
tempestivo
Promozione del confronto con le diverse esperienze
nel territorio maturate in fase di prima applicazione
della
Legge:
organizzazione
del
seminario
“L’Amministratore di sostegno le esperienze per gli
anziani in Provincia di Bologna”.
Azioni previste
Costituzione di un gruppo di lavoro con tecnici di
Settore Servizi Sociali e Servizi Sociali dei Quartieri e
istituzione di momenti informativi con i Comuni
della Provincia, per la definizione e condivisione di
un percorso omogeneo sul territorio, per quel che
attiene sia alla modulistica sia all’iter amministrativo
per la presentazione e attivazione delle istanze
Organizzazione di corsi di
sensibilizzazione/formazione, per diffondere la
conoscenza della nuova figura e fornire le
informazioni e gli strumenti necessari ai candidati al
ruolo di Amministratore di sostegno
219
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
Costo
totale
previsto
Piano finanziario
€ 5.000
Quota
comunale
Quota
regionale
Comune di
Bologna €
5.000
Eventuale
quota di
altri
soggetti da
specificare
Verifica
possibilità
di
finanziame
nti da parte
di
Fondazioni,
Ipab etc.
N° Amministratori di sostegno nominati dal Giudice
Tutelare e diminuzione N° tutele attivate
Indicatori di monitoraggio valutazione
N° partecipanti corsi di
sensibilizzazione/formazione
220
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
DENOMINAZIONE
PROGRAMMA FINALIZZATO AL SOSTEGNO DELL’ATTIVITÀ DI CURA DEI
FAMILIARI A DOMICILIO E DELLA VITA INDIPENDENTE DI ANZIANI E
DISABILI: ASSEGNI DI CURA ANZIANI E HANDICAP ADULTO
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Lelia Govoni - Direttore del Dipartimento dell’Integrazione Socio-Sanitaria
DESTINATARI
Cittadini anziani assistiti a domicilio
Cittadini in situazione di handicap grave assistiti a domicilio
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Azienda Usl di Bologna – Comuni del Distretto Pianura Est
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
A) l'impegno diretto dei Comuni in collaborazione con le Aziende USL, per la verifica
delle modalità di concessione e controllo dell'assegno di cura per anziani previsto
dalla L.R. n. 5/94 e applicazione delibera Giunta regionale n. 2686/04; le risorse
assegnate sono volte all'ampliamento dei beneficiari di questa misura di intervento in
modo particolare per quanto attiene:
- un maggior utilizzo di assegni relativi al livello assistenziale più elevato (A);
- una maggior garanzia di continuità degli interventi per i soggetti che mantengono
le condizioni che hanno motivato l’intervento di sostegno economico.
B) la continuazione della sperimentazione avviata con delibera di Giunta regionale n.
1122/02 " Direttiva per la promozione di progetti personalizzati finalizzati a favorire
le condizioni di domiciliarità e le opportunità di vita indipendente dei cittadini in
situazione di handicap grave (assegno di cura e di sostegno)
AZIONI PREVISTE
Sia per l’Area Anziani che per l’Area disabili si prevede l’utilizzo dell’assegno di cura in
integrazione alla rete complessiva dei servizi territoriali “volti alla domiciliarità” al fine di
garantire la permanenza dell’utente nell’ambito del proprio domicilio posticipandone così
221
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
l’istituzionalizzazione e riconoscendo il lavoro di cura svolto dal care-giver. Per quanto
riguarda il percorso di accesso è già consolidato per la rete dei servizi anziani un sistema
informatizzato (GARSIA) che prevede la Segnalazione di “situazione di bisogno” presso il
punto unico di accesso alla rete complessiva dei servizi per anziani.
Per l’area disabili è in via di definizione l’accesso alla rete dei servizi del cittadino disabile
con le stesse modalità previste per l’area anziani.
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
Quota regionale
Quota comunale
€ 1.242.012,46
€ 129.970,52
€ 111.701,65 (€ 55701,65 30% + € 56.000,00 fondo non auto
disabili)
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
€ 1.000.340,29 (AUSL)
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
N. progetti attivati
n. utenti coinvolti
222
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
DENOMINAZIONE
PROGRAMMA
FINALIZZATO
“CONTRIBUTI
PER
LA
MOBILITÀ
E
L’AUTONOMIA NELL’AMBIENTE DOMESTICO A FAVORE DI PERSONE CON
DISABILITÀ” LR 29/97
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Comune di San Pietro in Casale
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Elena Fabbri – Ufficio di Piano Distretto Pianura Est 051-6669531
DESTINATARI
•
•
•
•
•
disabili gravi (Legge 104, art. 3, comma 3) con o senza patente di guida;
intestatari di autoveicoli destinati abitualmente al trasporto di disabili gravi e aventi
con gli stessi, legami di parentela o di convivenza, o un rapporto consolidato di
assistenza, che hanno acquistato un veicolo o adattato uno di loro proprietà per il
trasporto dei disabili;
entrambi i genitori separati o divorziati, anche per interventi riferiti alla stessa persona
disabile;
disabili gravi di età inferiore ai 65 anni (per veicoli senza particolari adattamenti);
disabili titolari di patenti di guida speciali che abbiano dovuto adattare i comandi di
guida del veicolo.
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Uffici Servizi Sociali dei Comuni
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
Favorire la mobilità e l’autonomia nell’ambiente domestico attraverso l’erogazione di
contributi a favore di persone con disabilità per l’acquisto di attrezzature o l’adattamento e
l’acquisto di veicoli.
223
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
AZIONI PREVISTE
Erogazione di contributi economici regionali finalizzati a:
Acquisto o adattamento di un veicolo (art.9)
I contributi sono rivolti a favorire l'acquisto di un veicolo o l'adattamento: per adattamento
si intendono le modifiche ai comandi di guida prescritti dalla Commissione per le patenti
speciali e le modifiche alla carrozzeria e alla sistemazione interna del veicolo necessarie
per l'accesso e l'utilizzo del mezzo da parte del disabile.
Acquisto di ausili e tecnologie, per favorire il permanere dei disabili nella propria
abitazione (art.10)
I contributi sono rivolti all'acquisto di strumentazioni tecnologiche per favorire la vita del
disabile nella propria abitazione.
• per strumentazioni tecnologiche e informatiche per il controllo dell'ambiente
domestico e lo svolgimento delle attività quotidiane;
• ausili, attrezzature e arredi personalizzati per migliorare la fruibilità della propria
abitazione;
• attrezzature tecnologiche per svolgere attività di lavoro, studio e riabilitazione nella
propria abitazione quando non sia possibile svolgerle all'esterno;
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 30.713,30
Quota regionale
€ 30.713,30
Quota comunale
/
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
N. contributi erogati
224
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
DENOMINAZIONE
APPARTAMENTO PER IL “DOPO DI NOI” DI TREBBO DI RENO
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott. Bruno Alberghini – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634
DESTINATARI
Famiglie con disabili adulti
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2004
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Azienda AUSL- U.O.Handicap Adulto, Comuni afferenti al Distretto Pianura Est,
Fondazione “Le Chiavi di Casa”,
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
•
•
•
Sperimentare soluzioni di vita indipendente in vista del Dopo di Noi,
Verificare la tenuta delle famiglie e dei disabili rispetto al distacco e all’affido ad
estranei alla famiglia,
Garantire nel tempo il livello della qualità della vita progettato attraverso un modello
gestionale che non può prescindere dalla necessità di individuare lo strumento
giuridico atto a garantire la continuità dell’esperienza.
AZIONI PREVISTE
•
•
•
•
La compartecipazione alla spesa da parte delle famiglie coinvolte nel progetto;
il coinvolgimento della Fondazione nella gestione del progetto
l’entrata nell’appartamento di una terza ragazza
la costituzione di un gruppo di lavoro (Comuni, Fondazione e Azienda USL) per
definire il percorso futuro.
225
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 34.500,00 (di cui 20000 Comuni e 16500 Fondazione)
Quota regionale
/
Quota comunale
€ 18.000,00 (Fondo Sociale)
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
€ 16.500,00 (Fondazione le Chiavi di
Casa)
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
•
•
N. famiglie coinvolte
Permanenza delle ragazze disabili nell’appartamento – valutazione sullo sviluppo delle
competenze e delle autonomie delle ragazze
226
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
DENOMINAZIONE
CLUB DEL SABATO / S.A.P. : Progetti tempo libero disabili
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Club del Sabato
Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est
S.A.P.
Comune di San Pietro in Casale
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Club del Sabato
Dott. Bruno Alberghini – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634
S.A.P.
Dott.ssa Stefania Vulcano – Anffas Onlus Bologna – 051- 051-244595
DESTINATARI
Club del Sabato
Utenti disabili medio e medio-gravi e gravi.
S.A.P.
Utenti disabili medio e medio-lievi.
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Club del Sabato
Progetto in continuità dal 2001
S.A.P.
Progetto in continuità dal 2000
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Club del Sabato
I Comuni del Distretto, Azienda USL-Area Sociale U.O. Handicap Adulto, AUSER, Anffas,
Ass. “Idee ed Esperienze”, Coop. Sociale “L’Orto”, Coop. Sociale “Città Verde”, Ist.OO.PP.
San Domenico e Villa Donini.
S.A.P.
I Comuni del Distretto, Azienda USL, Anffas, volontari.
227
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
Club del Sabato
Percorso di gestione del tempo libero rivolto a persone con disabilità media e/o mediograve finalizzato a sostenere le famiglie e a favorire la vita di relazione e la socializzazione.
S.A.P.
a) offrire a giovani e adulti con handicaps opportunità di socializzazione e svago tramite
interventi personalizzati ad alta intensità educativa;
b) favorire e sviluppare l’autonomia personale al di fuori dell’ambito familiare;
c) sostenere la famiglia e ridurre i rischi di isolamento ed emarginazione.
d) Sensibilizzare la società civile ed in particolare i giovani sulle problematiche delle
persone disabili e delle loro famiglie, sulla solidarietà e l’integrazione.
AZIONI PREVISTE
Club del Sabato
Azioni, strumenti, metodologie
Nel 2006 si da continuità alle attività del 2005 con alcune variazioni: unificazione dei due
club di Budrio e attivazione di un nuovo club a Molinella, trasformazione di un club di
Castel maggiore in un gruppo SAP.
Comune sede del club
Baricella
Budrio
Molinella
Castel Maggiore 1
n.
utenti
4
5
5
4
Granarolo
Malalbergo
Minerbio
5
4
3
Pieve di Cento 1
4
Pieve di Cento 2
4
San Pietro in Casale
Villa Donini
5
3
Ente gestore
Coop soc. “L’Orto”
Coop soc. “L’Orto”
Coop soc. “L’Orto”
Coop soc. “L’Orto”
Coop soc. “L’Orto”
Coop soc. “L’Orto”
Coop soc. “L’Orto”
Coop.soc. “Città
Verde
Coop.soc. “Città
Verde
Anffas
Villa Donini
S.A.P.
Azioni, strumenti, metodologie
Continuare la campagna di sensibilizzazione finalizzata al reclutamento di volontari e
all’aumento delle risposte offerte all’utenza.
Attività del tempo libero: gite, feste, cinema discoteca, finalizzate all’inclusione sociale.
Attività di sollievo alla famiglia e di sostegno nel distacco dal familiare disabile.
228
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 55.000,00 per i Clubs / € 26.000,00 per il SAP
Quota regionale
/
Quota comunale
€ 81.000,00 (Fondo Sociale)
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
Club del Sabato
Numero dei Club del sabato attivati
N. utenti coinvolti
N. e tipologia iniziative realizzate
S.A.P.
N. volontari aderenti
N. utenti coinvolti
N. e tipologia iniziative realizzate
229
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
DENOMINAZIONE
INTERVENTI DI PRONTA EMERGENZA, DI SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ E
DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Rita Tinti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634
DESTINATARI
Disabili e persone in situazione di disagio sociale.
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2002
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Azienda Ausl – Servizio Sociale – U.O. Minori e U.O. Handicap Adulto
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
•
•
•
•
Attivazione di prestazioni assistenziali atte a rispondere a situazioni di difficoltà, di
emergenza e di urgenza legate anche a necessità momentanee;
Valorizzazione e sostegno alle famiglie in difficoltà in quanto ambiti primari di
sviluppo e cura delle persone;
Sostegno alla genitorialità;
Individuazione di percorsi alternativi all’istituzionalizzazione
AZIONI PREVISTE
Interventi di colfaggio, supporto e appoggio educativo, sostegno economico e inserimento
provvisorio in struttura.
È prevista la prosecuzione di questo progetto che nei primi tre anni di sperimentazione ha
consentito di rispondere in tempi brevi a situazioni di emergenza, evitando in alcuni casi
l’istituzionalizzazione.
230
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
Quota regionale
Quota comunale
€ 84.874,05
/
€ 84.874,05 (€ 39.874,05 Fondo Sociale e € 45.000,00 Fondo
per la non autosufficienza)
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
N. interventi realizzati
N. utenti coinvolti.
231
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
DENOMINAZIONE
SOGGIORNI ESTIVI PER DISABILI
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Comune di Castenaso
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Marina Gotti – Responsabile Area Servizi alla Persona – 051-6059249
DESTINATARI
Cittadini disabili
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2005
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Comuni del Distretto Pianura Est
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Tutti i Comuni del Distretto, l’Azienda USL (U.O. Handicap Adulto), Associazioni (Idee
ed esperienze di Granarolo dell’Emilia, L’Altra Voce di Malalbergo,) Cooperativa sociale
“L’ORTO” di Minerbio, Cooperativa Città Verde, Coop. 24 di Budrio, AUSER,
Associazione Arca di Granarolo dell’Emilia, Associazioni dei disabili: ANFFAS, AIAS, ecc.
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
• Possibilità, anche se per un periodo ridotto, di vivere delle esperienze al di fuori del
contesto familiare o residenziale abituale, da parte di persone con handicap di diversa
gravità.
• Offerta alle famiglie, che sopportano il carico assistenziale per tutto l’anno, di un
intervallo di vacanza e di un periodo di recupero psichico e fisico, soprattutto nelle
situazioni più gravi.
AZIONI PREVISTE
La commissione tecnica già costituitasi si occuperà dell’organizzazione di vacanze, per
l’estate 2007, con una valenza ricreativa ed educativa, della durata indicativamente di 15
giorni che diano la possibilità alle persone disabili di fruire di contesti non esclusivamente
rivolti all’handicap, con un’assistenza qualificata 24 ore su 24;
232
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
€ 30.000,00
Quota regionale
/
Quota comunale
/
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
€ 30.000,00 Fondazione Carisbo
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
N. soggiorni vacanze realizzati
N. ragazzi coinvolti
233
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
DENOMINAZIONE
“PROGETTO ARTE E SALUTE MENTALE” :
Teatro di Prosa, Teatro Ragazzi, Burattini, Progetto Musica
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda USL di Bologna Dipartimento di Salute Mentale Area Nord
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Ivonne Donegani - Resp. U.O. Centro di Salute Mentale Dip. di Salute Mentale 051-6644775
DESTINATARI
Pazienti in carico al D.S.M. Area Nord
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2004
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
Ausl di Bologna DSM Area Nord. Area Sud. Area Centro
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Ausl di Bologna DSM Area Nord – Associazione “Arte e Salute onlus” – Comuni del
Distretto Pianura Est
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
•
•
•
•
•
Acquisizione di abilità specifiche attraverso corsi di formazione professionale
Favorire reali possibilità lavorative attraverso la produzione di spettacoli
Raggiungere obiettivi terapeutici e riabilitativi
Concretizzare la possibilità, per le persone seguite dai servizi di salute mentale, di
essere
riconosciuti soggetti di produzione culturale da parte della comunità locale,
garantendo in tal modo un aumento delle possibilità di integrazione con il proprio
territorio di residenza
AZIONI PREVISTE
•
•
Formazione e produzione di spettacoli
Integrazione del lavoro tra artisti professionisti, pazienti ed operatori della salute
mentale
234
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
/
Quota regionale
/
Quota comunale
/
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
- Miglioramento clinico
- Miglioramento del livello di qualità della vita
235
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
DENOMINAZIONE
PROGETTO DI UTILIZZO DELLE TERAPIE ESPRESSIVE: ARTE TERAPIA E
DANZA MOVIMENTO TERAPIA
ENTE CAPOFILA DI PROGETTO
Azienda Usl di Bologna Dipartimento di Salute Mentale Area Nord
RESPONSABILE DEL PROGETTO
Dott.ssa Ivonne Donegani - Resp. U.O. Centro di Salute Mentale Dip. di Salute Mentale 051-6644775
DESTINATARI
Utenti adulti in carico ai CSM territoriali
SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE
Progetto in continuità dal 2005
AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE
AUSL di Bologna – Area Nord
ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI
Ausl di Bologna DSM Area Nord - Comuni del Distretto Pianura Est
OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)
•
•
•
il supporto, mediante l’utilizzo di Terapie Espressive, ai Progetti Terapeutico
Riabilitativi individuali predisposti dai Moduli del CSM invianti;
individuazione di risposte personali alle problematiche del disagio, attraverso lo
sviluppo delle risorse creative individuali;
sviluppo, attraverso il lavoro nel gruppo, della solidarietà e della condivisione.
AZIONI PREVISTE
Attività e pratiche attraverso l’utilizzo delle espressioni artistiche
236
____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________
PIANO FINANZIARIO
Costo totale previsto
/
Quota regionale
/
Quota comunale
/
Eventuale quota di altri soggetti da specificare
/
INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE
Schede di valutazione benessere delle persone prima, durante ed al termine dell’intervento
237
238
239
240
241
242
____________________________________ Azioni e interventi trasversali __________________________________
PROGRAMMA
“AZIONI DI COORDINAMENTO NELL’AMBITO DEGLI INTERVENTI
DI QUALIFICAZIONE SCOLASTICA…” - FIGURA DI SISTEMA – SAN PIETRO IN CASALE
FINALIZZATO
Il Tavolo di Coordinamento ha condiviso la proposta di inserire la Figura di Sistema
all’interno dell’Ufficio di Piano, indicando la pedagogista del Comune di San Pietro in
Casale Dott.ssa Mara Casari (già coordinatrice di tutto il programma della Legge
285/1997) per il coordinamento degli interventi di qualificazione scolastica, socioeducativi, socio-assistenziali e socio-sanitari a favore dell’infanzia e dell’adolescenza.
PROGRAMMA FINALIZZATO PROMOZIONE DI UNA FUNZIONE DI COORDINAMENTO PER
FAVORIRE L’INTEGRAZIONE LAVORATIVA HANDICAP E SVANTAGGIO SOCIALE - SAN PIETRO IN
CASALE
Il Tavolo di Coordinamento ha condiviso la proposta di inserire tale figura di
coordinamento all’interno dell’Ufficio di Piano, indicando dott. Mirko Pocaterra. L’Udp
già funge di fatto da tempo da collegamento tra gli interventi attivi nel territorio finalizzati
all’integrazione lavorativa.
Dopo l’individuazione formale della funzione di coordinamento si è proceduto a fissare
una serie di incontri con rappresentanti e associazioni interessate dal tema
dell’integrazione lavorativa. Inoltre nel settembre 2006 è stato convocato e costituito il
Tavolo Interistituzionale per il lavoro previsto nel Piano di Zona 2005/2007.
243
244
245
246
____________________________________ Azioni e interventi trasversali __________________________________
PROGETTO SOVRAZONALE :
Denominazione:
la rete degli sportelli sociali ed il portale degli sportelli sociali
Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03
capofila di progetto
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Destinatari
Provincia di Bologna
Maura Forni
Dirigente Servizi Sociali e Sanità Provincia Bologna
051/6598269
[email protected]
Comuni e Ausl che partecipano alla sperimentazione
dello sportello sociale secondo quanto previsto da
delibera consiglio regionale 514/2003
Specificare se è in continuazione di un progetto
dell'anno precedente
Sì
Ambito territoriale di realizzazione
Territorio provinciale di Bologna
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Azioni previste
Provincia servizi sociali e sanità, Provincia servizi
Informatici, Comuni capofila sede di distretto, Consorzio
servizi sociali di Imola, Ausl di Bologna
Il progetto si pone in continuità con quanto realizzato nel
corso del 2005.
Tutte le zone hanno partecipato alla sperimentazione
dello sportello sociale finanziata dalla Regione Emilia
Romagna
La Provincia di Bologna si è resa disponibile a realizzare
un coordinamento del progetto al fine di permettere la
realizzazione di una rete di sportelli sociali a livello
provinciale che, seppur con differenziazioni di carattere
organizzativo-gestionale, permetta agli sportelli di essere
in rete ed in comunicazione tra loro.
Inoltre valore aggiunto del coordinamento provinciale
degli sportelli sociali è l’attivazione di un Osservatorio
provinciale del bisogno in grado di monitorare gli accessi
agli sportelli e le richieste dei cittadini.
Ad oggi sono state realizzate le seguenti fasi:
• installazione software in tutti i comuni
• software operativo relativamente all’area anziani
• software operativo per Osservatorio del bisogno
• formazione realizzata per tutte le zone
• conclusi i gruppi di lavoro provinciale relativamente
all’area osservatorio anziani-minori
• in via di conclusione il gruppi di lavoro sui disabili
• attivato gruppo disagio adulto
Attività in corso o da implementare per l’anno 2006
Rete degli sportelli sociali :
• concludere l’analisi dei processi di accesso
relativamente all’area disabili e conseguente
247
____________________________________ Azioni e interventi trasversali __________________________________
•
•
•
•
attivazione software
attivazione software minori
attivazione collegamento con anagrafi comunali
(AOL)
integrazione con Doc AREA
realizzazione
di
iniziativa
di
presentazione
provinciale di presentazione degli sportelli
Portale della rete degli sportelli sociali
Attualmente in corso la definizione del portale degli
sportelli sociali:
• realizzati incontri di coordinamento,
• realizzati incontri con soggetti che hanno a
disposizione data base o servizi di sportello
informativo in materia sociale per futura integrazione,
• definita architettura portale,
• definita mappatura dei servizi da inserire sul portale
con la descrizione di ogni singolo servizio ed i relativi
riferimenti normativi
Attività in corso o da implementare per l’anno 2006
• attivazione del portale come strumento intranet ad
uso operatori (prima fase sperimentale per testare il
portale)
• attivazione portale via web accessibile dai cittadini
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Costo totale previsto
Il progetto è la continuazione del progetto già avviato
nell’anno 2005. Prevede pertanto l’utilizzo di risorse
interne.
Numero incontri di coordinamento realizzati a livello
provinciale
Numero contatti osservatorio
248
____________________________________ Azioni e interventi trasversali __________________________________
PROGETTO SOVRAZONALE :
Denominazione: Sportelli Comunali per il Lavoro e inserimento lavorativo soggetti svantaggiati
Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03
capofila di progetto
Provincia di Bologna
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Patrizia Paganini
Dirigente Servizio Politiche attive del Lavoro e
Formazione
Destinatari
.
Specificare se è in continuazione di un progetto
dell'anno precedente
Ambito territoriale di realizzazione
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Concorso dei diversi soggetti coinvolti
Provinciale
Provincia di Bologna e tutti i Comuni firmatari del
protocollo di intesa per gli Sportelli per il Lavoro (Anzola
Dell’Emilia, Bazzano, Budrio, Casalecchio di Reno, Castel
Maggiore, Crevalcore, Loina Molinella, PianoroRastignano, San Pietro in casale, Sasso Marconi, Zola
Predosa, Circondario Imolese), Comune di Bologna
Partecipazione a gruppi di lavoro e disponibilità alla
definizione di un rete di informazioni condivisa e
strutturata
Promuovere modalità operative di raccordo tra le diverse
strutture che nei singoli territori si occupano di
inserimento fasce deboli e/o di svantaggio allo scopo di
costruire progetti di inserimento lavorativo mirati ai
Obiettivi del progetto (anche eventuali
bisogni delle singole persone, utilizzando nel modo più
integrazioni con altre aree d’intervento)
efficace le diverse risorse disponibili.
Promuovere un ruolo degli Sportelli Comunali e della rete
dei servizi per il lavoro quale soggetto per il Welfare
territoriale.
Verifica delle attività svolte dagli Sportelli Comunali per il
Lavoro con particolare attenzione ai soggetti in situazioni
di svantaggio già in carico ad altri Servizi dei Comuni
interessati.
Costruzione di una rete di referenti all’interno di tutti i
Servizi interessati in grado di scambiarsi in modo
Azioni previste, Strumenti, Metodologie e
strutturato informazioni sui singoli casi in carico.
destinatati
Definizione di progetti di inserimento mirato per alcune
tipologie di utenti per creare modalità di intervento
condivise tra tutti i referenti della rete.
La Provincia è disponibile ad utilizzare gli strumenti di
inserimento lavorativo già in uso presso i CIP e dedicati
in particolare ai soggetti svantaggiati quali soprattutto
accompagnamento e tutorato.
Piano finanziario:
Eventuale
Costo
Attualmente i costi previsti sono quelli relativi al
Quota
Quota
quota di altri
totale
regionale
comunale
funzionamento degli Sportelli Comunali per il
soggetti da
previsto
Lavoro
specificare
249
____________________________________ Azioni e interventi trasversali __________________________________
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
250
____________________________________ Azioni e interventi trasversali __________________________________
PROGETTO SOVRAZONALE :
Denominazione:
Progetto sovrazonale per la promozione e lo sviluppo degli uffici di piano zonali
Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03
capofila di progetto
Provincia di Bologna
Responsabile del progetto/programma:
nominativo e recapiti
Maura Forni
Dirigente Servizi Sociali e Sanità Provincia Bologna
051/6598269
[email protected]
Destinatari
Comuni capofila sede di distretto ove ha sede l’ufficio di
piano
Specificare se è in continuazione di un progetto
dell'anno precedente
Sì
Ambito territoriale di realizzazione
Territorio provinciale
Istituzioni/attori sociali coinvolti
Obiettivi del progetto (anche eventuali
integrazioni con altre aree d’intervento)
Sostenere finanziariamente l’attività e l’impegno degli
uffici di piano zonali, attraverso apposito contributo
provinciale, in continuità con quanto realizzato nelle
scorse annualità.
Azioni previste
Erogazione di un contributo complessivo pari a 50.000
euro ai Comuni capofila sede di ufficio di piano
Piano finanziario:
Indicatori per il monitoraggio/valutazione
Costo totale previsto
-50.000 euro per
erogazione contributi ai
Comuni capofila sede di
ufficio di piano
Contributi erogati
251
Quota
regional
e
Eventuale
quota di
Quota
altri
comunal soggetti
e
da
specificar
e
252
253
254
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
PIANO DI ZONA 2005/2007 - PROGRAMMA ATTUATIVO 2006
PROGETTO
Programma attuativo 2005
Programma attuativo 2006
SOGGETTO ATTUATORE
Contributo
Regionale
finalizzato
30% fondo
sociale
indistinto
Altri
finanziamenti
Costo Totale
progetto
Contributo
Regionale
finalizzato
30% fondo
sociale
indistinto
Altri
finanziamenti
Costo Totale
progetto
Sostegno famiglie adottive
AZIENDA U.S.L.
-
€ 2.000,00
-
€ 2.000,00
-
€ 3.000,00
-
€ 3.000,00
Gruppi auto – mutuo aiuto
per l’affido
AZIENDA U.S.L.
-
€ 1.500,00
-
€ 1.500,00
-
-
-
-
Affido adolescenti
AZIENDA U.S.L.
-
€ 1.100,00
-
€ 1.100,00
-
-
-
-
Borse lavoro adolescenti
AZIENDA U.S.L.
-
€ 2.000,00
-
€ 2.000,00
-
€ 3.000,00
-
€ 3.000,00
"Onde di strada"
AZIENDA U.S.L.
-
€ 1.200,00
€ 1.200,00
-
€ 3.600,00
-
€ 3.600,00
Il “FARO”
AZIENDA U.S.L.
-
€ 5.770,00
€ 5.770,00
-
€ 5.770,00
-
€ 5.770,00
-
€ 69.100,00
“Accendi molti fuochi”
AZIENDA U.S.L.
-
-
€ 18.154,33
(residuo 30%
2004)
€ 18.154,33
255
-
-
di cui:
€ 8.154,00
residuo 2005,
€ 31.146,00
Azienda USL,
€ 24.800,00
Fondazione
Benni,
€ 5.000,00
Fondazione
CARISBO
€ 69.100,00
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
PROGETTO
SOGGETTO ATTUATORE
Programma attuativo 2005
Contributo
Regionale
finalizzato
30% fondo
sociale
indistinto
Altri
finanziamenti
Programma attuativo 2006
Costo Totale
progetto
Contributo
Regionale
finalizzato
30% fondo
sociale
indistinto
Altri
finanziamenti
Costo Totale
progetto
€ 60.000,00
“Roller"
COMUNE DI MOLINELLA
-
-
-
-
-
-
Arcobaleno Culturale:
azioni in rete
CEFAL
-
-
-
-
-
-
Banca ore di formazione
CEFAL
-
-
-
-
-
-
Fondazione del
Monte di
Bologna
€ 60.000,00
€ 150.000,00
Fondazione
Carisbo
€ 48.974,00
€ 150.000,00
€ 48.974,00
RER
€ 24.000,00
Arcobaleno Culturale 20052006
CEFAL
Fondo per la pronta
emergenza e contrasto
povertà
AZIENDA U.S.L.
COMUNE DI
SAN PIETRO IN CASALE
-
-
-
€ 54.907,56
(di cui €
27.750,00*
programma
finalizzato
povertà)
-
-
€ 54.907,56
-
256
-
-
-
di cui:
€ 21.600,00 RER,
€ 2.400,00
Associazione
progetto
Marocco
€ 39.874,05
€ 45.000,00
(di cui €
20.867,57*
programma
finalizzato
povertà)
fondo non
autosufficienza
€ 24.000,00
€ 84.874,05
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
PROGETTO
SOGGETTO ATTUATORE
Casa delle donne
COMUNE DI
CASTEL MAGGIORE
Programma attuativo 2005
Contributo
Regionale
finalizzato
-
30% fondo
sociale
indistinto
€ 5.000,00
Altri
finanziamenti
Programma attuativo 2006
Costo Totale
progetto
Contributo
Regionale
finalizzato
30% fondo
sociale
indistinto
Altri
finanziamenti
€ 29.079,99
€ 31.098,18
(di cui €
9.774,55 inseriti
nei bilanci dei
Comuni
Distretto
Pianura Est ed
€ 19.305,44
(altri Comuni
aderenti alla
Convenzione)
(di cui €
9.774,55 inseriti
nei bilanci dei
Comuni
Distretto
Pianura Est ed €
21.323,63 (altri
Comuni
aderenti alla
Convenzione)
€ 34.079,99
-
€ 5.000,00
€ 50.000,00
Costo Totale
progetto
€ 36.098,18
€ 35.488,00
Posti temporanei in
struttura demenze e non
autosufficienze
AZIENDA U.S.L.
-
-
fondo non
autosufficienza
comunale
€ 50.000,00
-
-
fondo non
autosufficienza
comunale
€ 35.488,00
Prosecuzione progetto
“Agire senza nuocere e
senza nuocersi”: corso di
formazione e gruppi Auto
Mutuo Aiuto per i familiari
di anziani affetti da
demenza
AZIENDA U.S.L.
-
€ 7.680,00
-
€ 7.680,00
-
€ 2.480,00
-
€ 2.480,00
257
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
PROGETTO
SOGGETTO ATTUATORE
Programma attuativo 2005
Contributo
Regionale
finalizzato
30% fondo
sociale
indistinto
Altri
finanziamenti
Programma attuativo 2006
Costo Totale
progetto
Contributo
Regionale
finalizzato
30% fondo
sociale
indistinto
Altri
finanziamenti
Costo Totale
progetto
€ 0,00
-
-
-
-
€ 9.000,00
Amarcord al Cafè
-
-
Richiesta
a Fondazione
Carice
€ 20.000,00
Appartamento per il “Dopo
di Noi” di Castel Maggiore
AZIENDA U.S.L.
-
€ 20.000,00
Il Dopo di noi "Club del
Sabato"
AZIENDA U.S.L.
-
€ 50.000,00
SAP
COMUNE DI
SAN PIETRO IN CASALE
-
€ 19.500,00
€ 16.500,00
Fondazione
Cassa di
risparmio di
Bologna
€ 40.000,00
-
€ 18.000,00
Fondazione le
Chiavi di Casa
€ 34.500,00
-
€ 50.000,00
-
€ 55.000,00
-
€ 55.000,00
-
€ 19.500,00
-
€ 26.000,00
-
€ 26.000,00
€ 30.000,00
Soggiorni estivi disabili
COMUNE DI
CASTENASO
Programma finalizzato
Legge 285/97: promozione
diritti infanzia e
adolescenza
COMUNE DI
SAN PIETRO IN CASALE
-
-
-
-
-
-
€ 48.373,75
€ 246.795,55
€ 57.395,77
(bilanci
comunali)
€ 43.500,00
(quote famiglie
vacanza)
Fondazione
Cassa di
Risparmio di
Bologna
€ 30.000,00
€ 76.177,29
€ 396.065,07
258
€ 145.808,50
€ 14.115,61
(€ 48.373,75 + €
27.803,54)
bilanci
comunali
€ 236.101,40
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
PROGETTO
Programma attuativo 2005
Programma attuativo 2006
SOGGETTO ATTUATORE
Contributo
Regionale
finalizzato
30% fondo
sociale
indistinto
Altri
finanziamenti
Costo Totale
progetto
Contributo
Regionale
finalizzato
30% fondo
sociale
indistinto
Altri
finanziamenti
Costo Totale
progetto
Programma finalizzato
Azioni di coordinamento
nell’ambito degli interventi
a favore dell’infanzia e dell’
adolescenza – Figura di
sistema
COMUNE DI
SAN PIETRO IN CASALE
€ 35.537,67
€ 15.250,00
-
€ 50.787,67
-
-
-
-
€ 77.815,14
€ 78.000,00
-
-
€ 78.000,00
Programma finalizzato
giovani
"Onde anomale crew"
COMUNE DI
SAN GIORGIO DI PIANO
Programma finalizzato
giovani
"Radio nebbia"
COMUNE DI
SAN PIETRO IN CASALE
Programma finalizzato
Integrazione sociale dei
cittadini stranieri Sportelli
“Donne al centro – Odos”
COMUNE DI
MALALBERGO
€ 27.803,54
€ 50.011,60
(bilanci
comunali)
€ 6.700,00
-
-
-
-
€ 15.600,00
€ 22.300,00
Valorizzazione
Comuni
€ 69.450,00
€ 78.408,21
-
€ 69.450,00
€ 147.858,21
(bilanci
comunali)
€ 49.779,81
-
€ 119.229,81
(bilanci
comunali)
259
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
PROGETTO
Programma attuativo 2005
Contributo
Regionale
finalizzato
30% fondo
sociale
indistinto
Programma finalizzato
contrasto alla povertà
€ 64.748,04
(Quota* già
conteggiata nel
fondo pronta
emergenza)
Programma finalizzato
dipendenze
AZIENDA U.S.L.
€ 70.345,14
-
Programma finalizzato
Assegni di cura handicap
grave e anziani
AZIENDA U.S.L.
€ 121.187,41
anziani sociale
€ 67.802,49
disabili
€ 719.845,48
anziani sanità
€ 81.000,00
Programma finalizzato
Legge 29/97: contributi per
la mobilità e l’autonomia
nell’ambiente domestico
COMUNE DI
SAN PIETRO IN CASALE
€ 33.901,00
-
SOGGETTO ATTUATORE
Altri
finanziamenti
Programma attuativo 2006
Contributo
Regionale
finalizzato
30% fondo
sociale
indistinto
Altri
finanziamenti
Costo Totale
progetto
€ 64.748,04
€ 48.695,66
(Quota* già
conteggiata nel
fondo pronta
emergenza)
-
€ 48.695,66
€ 100.495,14
€ 26.953,00
-
Costo Totale
progetto
-
€ 30.150,00
(AUSL - Sert)
€ 11.551,29
€ 38.504,29
(AUSL - Sert)
€ 89.000,00
€ 1.078.835,38
Fondo non
autosuff.
Comunale
€ 33.901,00
-
260
€ 61.921,09
anziani sociale
€ 68.049,43
disabili
€ 1.060.486,54
anziani sanità
€ 55.701,65
€ 30.716,30
-
€ 56.000,00
€ 1.302.158,71
Fondo non
autosuff.
Comunale
-
€ 30.716,30
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
PROGETTO
Programma attuativo 2005
Programma attuativo 2006
SOGGETTO ATTUATORE
Contributo
Regionale
finalizzato
30% fondo
sociale
indistinto
Altri
finanziamenti
Costo Totale
progetto
Contributo
Regionale
finalizzato
30% fondo
sociale
indistinto
Altri
finanziamenti
Costo Totale
progetto
Programma finalizzato
Promozione di una
funzione di coordinamento
per favorire l’integrazione
lavorativa handicap e
disagio sociale
COMUNE DI
SAN PIETRO IN CASALE
€ 31.423,00
€ 13.470,00
-
€ 44.893,00
-
-
-
-
Ufficio di Piano
COMUNE DI
SAN PIETRO IN CASALE
€ 25.740,18
-
-
-
€ 20.414,83
-
Contributo
Provinciale
€ 25.473,46
-
€ 337.773,33*
Di cui €
7.000,00 come
residuo anno
2004)
-
€ 2.283.290,53
-
€ 231.541,31
-
€ 2.573.063,86
TOTALE
€ 5.058,63
261
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
TABELLA 3 A
BILANCIO PREVISIONALE PROGRAMMA ATTUATTIVO
ANNO 2006 - SPESA
AREA
TIPO DI INTERVENTO
F
A
M
I
G
L
I
A
Attività di servizio sociale
professionale
Integrazione sociale
Interventi e servizi educativo assistenziali e per
l’inserimento lavorativo dei
minori
Assistenza domiciliare a
famiglie con minori
Servizi di supporto
Trasferimenti in denaro per il
pagamento di interventi e
servizi
Strutture a ciclo diurno o
semiresidenziale
Strutture comunitarie e
residenziali
Pronto intervento sociale
E
M
I
N
O
R
I
TOTALE AREA
AREA
TIPO DI INTERVENTO
G
I
O
V
A
N
I
Attività di servizio sociale
professionale
Integrazione sociale
Interventi e servizi educativi
assistenziali e per
l’inserimento lavorativo
Assistenza domiciliare
Servizi di supporto
Trasferimenti in denaro per il
pagamento di interventi e
servizi
Strutture a ciclo diurno o
semiresidenziale
Strutture comunitarie e
residenziali
Pronto intervento sociale
TOTALE AREA
262
TOTALE SPESA
DI ZONA
DI CUI
GESTITA IN FORMA
ASSOCIATA –
DELEGA
PARTECIPATA AUSL
€ 740.981,00
€ 673.456,00
€ 161.301,00
€ 48.150,00
€ 6.600,00
€ 17.754,00
€ 5.104,00
€ 347.363,00
€ 835.153,00
€ 10.049.964,00
€ 1.174.455,00
€ 1.144.387,00
€ 26.700,00
€ 26.700,00
€ 13.401.821,00
€ 1.856.247,00
TOTALE SPESA
DI ZONA
DI CUI
GESTITA IN FORMA
ASSOCIATA –
DELEGA
PARTECIPATA AUSL
0
€ 95.753,00
€ 84.600,00
0
0
0
€ 10.000,00
€ 60.000,00
0
€ 250.353,00
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
AREA
TIPO DI INTERVENTO
D
I
S
A
B
I
L
I
Attività di servizio sociale
professionale
Integrazione sociale
Interventi e servizi educativo
- assistenziali e per
l’inserimento lavorativo dei
disabili
Assistenza domiciliare
Servizi di supporto
Trasferimenti in denaro per il
pagamento di interventi e
servizi
Strutture a ciclo diurno o
semiresidenziale
Strutture comunitarie e
residenziali
Pronto intervento sociale
TOTALE AREA
AREA
TIPO DI INTERVENTO
D
I
P
E
N
D
E
N
Z
E
Attività di servizio sociale
professionale
Integrazione sociale
Interventi e servizi educativo
- assistenziali e per
l’inserimento lavorativo
Assistenza domiciliare
Servizi di supporto
Trasferimenti in denaro per il
pagamento di interventi e
servizi
Strutture a ciclo diurno o
semiresidenziale
Strutture comunitarie e
residenziali
Pronto intervento sociale
TOTALE AREA
263
TOTALE SPESA
DI ZONA
DI CUI
GESTITA IN FORMA
ASSOCIATA –
DELEGA
PARTECIPATA AUSL
€ 274.420,00
€ 274.420,00
€ 31.493,00
0
€ 2.933.394,00
€ 220.133,00
€ 188.863,00
€ 154.690,00
€ 160.213,00
€ 123.850,00
€ 1.501.089,00
1.494.319,00
€ 1.357.259,00
1.327.259,00
€ 13.174,00
€ 6.578.232,00
€ 13.174,00
€ 3.489.518,00
TOTALE SPESA
DI ZONA
DI CUI
GESTITA IN FORMA
ASSOCIATA –
DELEGA
PARTECIPATA AUSL
0
0
€ 71.613,00
€ 71.613,00
€ 1.350,00
0
€ 2.300,00
0
0
0
€ 75.263,00
€ 71.613,00
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
AREA
A
N
Z
I
A
N
I
TIPO DI INTERVENTO
Attività di servizio sociale
professionale
Integrazione sociale
Assistenza domiciliare
Servizi di supporto
Trasferimenti in denaro per il
pagamento di interventi e
servizi
Strutture a ciclo diurno o
semiresidenziale
Strutture comunitarie e
residenziali
TOTALE AREA
AREA
TIPO DI INTERVENTO
I
M
M
I
G
R
A
T
I
Attività di servizio sociale
professionale
Integrazione sociale
Interventi e servizi educativi
assistenziali e per
l’inserimento lavorativo
Servizi di supporto
Trasferimenti in denaro per il
pagamento di interventi e
servizi
Strutture a ciclo diurno o
semiresidenziale
Strutture comunitarie e
residenziali
Pronto intervento sociale
TOTALE AREA
264
TOTALE SPESA
DI ZONA
DI CUI
GESTITA IN FORMA
ASSOCIATA –
DELEGA
PARTECIPATA AUSL
€ 90.495,00
€ 81.577,00
€ 34.000,00
€ 3.351.860,00
€ 172.924,00
€ 1.343.271,00
€ 793.007,00
€ 695.965,00
€ 193.313,00
€ 10.948.830,00
€ 6.707.424,00
€ 16.087.081,00
€ 8.325.585,00
TOTALE SPESA
DI ZONA
DI CUI
GESTITA IN FORMA
ASSOCIATA –
DELEGA
PARTECIPATA AUSL
€ 800,00
€ 139.380,00
€ 6.555,00
€ 1.000,00
€ 44.935,00
0
€ 47.949,00
0
€ 240.619,00
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
AREA
D
I
S
A
G
I
O
A
D
U
L
T
I
TIPO DI INTERVENTO
Attività di servizio sociale
professionale
Integrazione sociale
Interventi e servizi educativi
assistenziali e per
l’inserimento lavorativo
Assistenza domiciliare
Servizi di supporto
Trasferimenti in denaro per il
pagamento di interventi e
servizi
Strutture a ciclo diurno o
semiresidenziale
Strutture comunitarie e
residenziali
Pronto intervento sociale
TOTALE AREA
TOTALE SPESA
DI ZONA
DI CUI
GESTITA IN FORMA
ASSOCIATA –
DELEGA
PARTECIPATA AUSL
€ 900,00
€ 48.696,00
€ 27.516,00
€ 1.800,00
0
€ 102.758,00
0
0
0
€ 181.670,00
DI CUI
GESTITA IN FORMA
ASSOCIATA –
DELEGA
PARTECIPATA AUSL
AREA
TIPO DI INTERVENTO
TOTALE SPESA
DI ZONA
M
U
L
T
I
U
T
E
N
Z
A
Segretariato sociale,
informazione e consulenza
per l’accesso alla rete dei
servizi
€ 1.191.715,00
Prevenzione e
sensibilizzazione
€ 500,00
Azioni di sistema e spese di
organizzazione
€ 433.206,00
€ 159.402,00
TOTALE AREA
€ 1.625.421,00
€ 159.402,00
Totale spesa di zona
€ 38.440.460,00
Trasf. Enti fuori zona
€
34.924,00
TOTALE SPESA
€ 38.475.384,00
Di cui gestita in forma associata – Delega Partecipata – Ausl € 13.902.365,00
265
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
TABELLA 3B – BILANCIO PREVISIONALE PROGRAMMA ATTUATTIVO ANNO 2006 –
ENTRATE
AREA
FAMIGLIA E
MINORI
GIOVANI
ENTRATE
ENTRATE
ENTRATE ENTRATE ENTRATE
DA
ENTRATE DIRETTE
COMUNI
DALLA
DALLA
DA
DA U.E
DALLO
REGIONE PROVINCIA UTENTI
FUORI
STATO
ZONA
€
0
0
0
€ 332.949,00 € 491.310,00
3.042.688,00
€ 15.600,00
0
0
€ 78.000,00
0
0
TOTALE
ENTRATE
RISORSE
PROPRIE
DEI
COMUNI
0
€
4.160.189,00
€ 153.600,00
€
2.477.123,00
€ 26.953,00
€
12.836.833,00
€ 75.189,00
€
9.142.909,00
€ 124.556,00
€
4.066.079,00
€ 48.310,00
€
3.351.248,00
€ 165.430,00
€ 141.409,00
ENTRATE
DA SSN
DONAZIONI
€ 249.242
€ 44.000,00
0
€
€ 120.241,00
2.219.116,00
0
0
€
€
3.150.255,00 9.614.657,00
€ 25.409,00
0
€ 60.000,00
DISABILI
0
0
0
€ 107.766,00
0
DIPENDENZE
0
0
0
€ 26.953,00
0
ANZIANI
0
0
0
€ 61.921,00
0
IMMIGRATI
DISAGIO
0
0
0
€ 49.780,00
0
€ 21.324,00
0
0
€ 48.696,00
€ 9.216,00
€ 900,00
0
0
€ 80.136,00
MULTIUTENZA
0
0
0
0
0
0
0
0
0
INDISTINTI
0
0
0
€ 734.391,00
€ 5.059,00
0
0
0
€ 739.450,00
TOTALE
€ 36.924,00
0
0
€
1.440.456,00
€ 505.585,00
ADULTI
€
€
6.339.493,00 12.083.015,00
266
€ 30.000,00
0
€ 10.000,00
€ 144.000,00
€
1.625.421,00
-€
739.451,00
€
€
20.549.473,00 17.925.911,00
TOTALE
RISORSE
€ 13.303.098,00
€ 278.156,00
€ 6.543.202,00
€ 75.263,00
€ 16.188.081,00
€ 240.619,00
€ 221.545,00
€ 1.625.421,00
- € 1,00
€
38.475.384,00
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
REGIONE EMILIA-ROMAGNA
AZIENDA USL DI BOLOGNA
DISTRETTO PIANURA EST
GRIGLIA DI RILEVAZIONE DELLA SPESA SOCIO-SANITARIA
A CARICO DEL FONDO SANITARIO REGIONALE
Va rilevata la spesa sostenuta per gli interventi, organizzati dai comuni singoli o associati,
e dalle AUSL per delega, per i quali esiste una compartecipazione da parte del Fondo sanitario
PREVISIONE 2006
Compilata da: ANNA RITA BEVILACQUA
Qualifica: REFERENTE AMM.VO AREA DIPARIMENTALE INTEGR.SOCIO SANITARIA
Recapito Tel: 051 6662611
Recapito e-mail: [email protected]
267
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
Bilancio sanitario
Costi
1- FAMIGLIA E MINORI*
Interventi e servizi
Partecipazione a progetti specifici di promozione, informazione, prevenzione integrati con i Comuni
€ 204.600,00
Trasferimenti in denaro
Strutture residenziali per minori - rette per minori in carico alla neuropsichiatria
Strutture semi-residenziali per minori- rette per minori in carico alla neuropsichiatria
€ 18.000,00
€ 84.150,00
Strutture
Strutture residenziali per minori - gestione
Strutture semi-residenziali per minori- gestione
€ 0,00
€ 154.512,00
Altro
Figure professionali sociali (assistente sociale, educatore) inserite nei consultori familiari e nei servizi rivolti a
famiglia, infanzia e giovani per attività di assistenza sociale (promozione, inserimento, integrazione, ecc..) ad
esclusione delle attività di educazione sanitaria e dell'assistenza consultoriale a sostegno di gravidanze e maternità a
rischio sanitario (1)
€ 220.481,00
Figure professionali sanitarie la cui attività si integra con quella di figure professionali sociali per progetti socioeducativi, socio-terapeutici e socio-riabilitativi. (2): a) Psicologo (per le attivita' in équipe) b)neuropsichiatra :stimare
quota di spesa in base alla partecipazione
€ 739.242,00
Altro (specificare..)
TOTALI DELL'AREA FAMIGLIA E MINORI
€ 1.420.985,00
NOTE (*) Le spese per i minori disabili sono comprese nell'area famiglia e minori.
(1) Figure Professionali sociali
Tipologia
assistenti sociali finanziate da Bilancio Sociale
assistenti sociali finanziate da Bilancio Sociale a convenzione dall'1.07.06
educatori professionali finanziati da Bilancio Sociale
educatori professionali territorio
educatori professionali su progetto Accendi molti fuochi
numero
6
2
3
6
4
268
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
(2) Figure professionali sanitarie
Tipologia
psicologo
neuropsichiatra
personale Accendi MM fuochi
numero
6 + 20 ore/sett dall'1.04.06
8
5
Centro Clinico Prima Infanzia
due neuropsichiatri e due psicologhe per complessive 62 ore settimanali
269
€ 30.000,00
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
Bilancio sanitario
Costi
3- AREA DISABILITÀ
Interventi e servizi
Assistenza domiciliare con finalità socio-assistenziale
Assistenza domiciliare con finalità riabilitativa/educativa
Inserimento lavorativo in ambiente di lavoro normale (personale educativo e borse lavoro)
Partecipazione a progetti specifici di promozione, informazione, prevenzione integrati con i Comuni
Trasferimenti in denaro
Laboratori protetti o altri servizi assimilabili (inserimento lavorativo in ambiente protetto) - rette
Servizi socio riabilitativi diurni - rette
Strutture residenziali - rette
Assegno di cura (Del. G.R.1122/02) - gravissime disabilità
€ 325.074,00
€ 344.411,00
€ 1.082.791,00
€ 109.135,00
Strutture
Laboratori protetti o altri servizi assimilabili (inserimento lavorativo in ambiente protetto) - gestione
Servizi socio-riabilitativi diurni - gestione
Strutture residenziali - gestione
€ 332.212,00
Altro
Spese personale sanitario, non attribuibile ai singoli servizi, per le attività di presa in carico, accompagnamento, ecc..
(3)
Spese personale sociale, non attribuibile ai singoli servizi, per le attività di presa in carico, accompagnamento, ecc..
(4) **
€ 134.628,00
Altro (specificare…)
TOTALI DELL'AREA DISABILITÀ
€ 2.328.251,00
(3)Spese personale sanitario, non attribuibile ai singoli servizi
Tipologia
(4) Spese personale sociale, non attribuibile ai singoli servizi
Tipologia
assistente sociale
educatore professionale
** 50% costo medio standards
numero
numero
2
6
270
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
Bilancio sanitario
Costi
4- AREA ANZIANI
Interventi e servizi
partecipazione a progetti specifici di promozione, informazione, prevenzione integrati con i Comuni
Trasferimenti in denaro
Oneri a rilievo sanitario ADI
Oneri a rilievo sanitario Centri Diurni
Oneri a rilievo sanitario strutture residenziali (Casa Protetta, RSA)
Assegno di cura (del. G.R. 1377/99)
€ 194.325,00
€ 189.213,00
€ 4.752.250,00
€ 1.000.340,29
Strutture
Centri diurni - gestione
Personale e materiale sanitario* Centri Diurni
Strutture residenziali (RSA, Casa Protetta, Casa di Riposo, Comunità alloggio) - gestione
Personale e materiale sanitario* strutture residenziali (Casa Protetta, RSA)
€ 0,00
€ 7.100,00
€ 0,00
€ 1.919.686,00
Altro
Spese personale sanitario, sociale, amministrativo, di coordinamento (S.A.A., U.V.G., coordinatori sanitari strutture,
ecc.. e con esclusione di progetti e servizi specialistici per demenze) (5)
Altro (M.M.G.)
TOTALI DELL'AREA ANZIANI
€ 79.907,00
€ 158.971,00
€ 8.301.792,29
* tipologie previste dalla del. G.R 1378/99
(5) Personale S.A.A.
Tipologia
assistente sociale quantificato costo standards
coordinatore medico strutture
coordinatore infermieristico strutture
medico UVG
infermiere UVG
MMG da protocollo CP eRSA
numero
2
ore 1248 annue
ore 10/sett.
non quantificabile
non quantificabile
ore 4747,28 annue
271
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
Area CSM
Bilancio sanitario
Costi
6 A- AREA DISAGIO ADULTI: PSICHIATRIA
Interventi e servizi
Sostegno all'inserimento lavorativo (borse lavoro, personale) a favore di pazienti psichiatrici
Partecipazione a progetti specifici di promozione sociale, interventi individuali e di gruppo per il tempo libero,
ricreativi e sportivi integrati con i Comuni
€ 517.234,00
€ 29.600,00
Trasferimenti in denaro
Contributi economici a favore di pazienti psichiatrici
€ 65.649,00
Altro
altro (progetti con Coop.ve Pictor ( Punta Ducale e Provvidone ) e Arcobaleno - costi gestione dei n. 11 appartamenti
utilizzati dai CSM di Budrio e San Giorgio per complessivi 36 posti letto di residenzialità abitativa, AUSER )
TOTALI DELL'AREA DISAGIO ADULTI: PSICHIATRIA
€ 543.958,00
€ 1.156.441,00
NOTE: Non va rilevata la spesa per le rette per strutture residenziali e diurne di ogni ordine e grado, che sono oggetto di specifica rilevazione
PROGETTO ARTE E SALUTE MENTALE
€ 129.629,63
€ 6.750,00
€ 136.379,63
ATTIVITA' TEATRO ADULTI, TEATRO RAGAZZI, BURATTINI
PSICORADIO
TOTALE ARTE E SALUTE
Il Progetto Arte e Salute Mentale è un progetto gestito dall' U.O. CSM Area dipartimentale Nord ( Distretti Pianura Est e Ovest)
Tale progetto è rivolto prevalentemente a pazienti dell' Area territoriale Nord ma, da qualche anno, ha assunto una dimensio=
ne metropolitana ( in particolare con Psicoradio) coinvolgendo anche pazienti delle Aree Dipartimentali Nord, Sud e Centro.
Sono coinvolti complessivamente 16 pazienti sulla psicoradio ( di cui 7 area nord) e 27 pazienti sul teatro ( di cui 19 area nord)
Entrambe le attività sono gestite con rapporto di convenzione con l' Associazione Arte e Saluet ONLUS
272
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
Bilancio sanitario
Costi
6 B- AREA DISAGIO ADULTI (prostituzione, senza fissa dimora)
Interventi e servizi
Interventi di strada rivolti a prostituzione, senza fissa dimora
Partecipazione a progetti specifici di promozione, informazione, prevenzione integrati con i Comuni
Altro
TOTALI DELL'AREA DISAGIO ADULTI (prostituzione, senza fissa dimora)
Area Sert
0
Bilancio sanitario
Costi
7- AREA DIPENDENZE
Interventi e servizi
Sostegno all'inserimento sociale/mediazione sociale
Sostegno all'inserimento lavorativo (borse lavoro, personale)
€ 70.000,00
€ 172.953,00
Interventi di strada a bassa soglia (prevenzione, riduzione del danno, orientamento/accompagnamento ai servizi)
€ 31.400,00
Partecipazione a progetti specifici di promozione sociale, interventi individuali e di gruppo per il tempo libero,
ricreativi e sportivi integrati con i Comuni* (incluso il costo del personale per l'organizzazione dell'intervento)
Trasferimenti in denaro
Contributi economici
Altro
TOTALI DELL'AREA DIPENDENZE
€ 274.353,00
273
________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________
Bilancio sanitario
Costi
8 - AREA MULTIUTENZA
Altro
Figure professionali sociali (assistenti sociali) inserite nei servizi sanitari (ospedali, ecc..)
Spese per il Piano di Zona (predisposizione, gestione, valutazione, Ufficio di Piano)
Spese per personale amministrativo e tecnico a supporto delle attività ad integrazione socio-sanitaria
altro (specificare…) **
TOTALI DELL'AREA MULTIUTENZA
€ 148.749,00
€ 148.749,00
** costo medio standard
TOTALE SPESA
€ 13.796.950,92
274
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comuni di argelato, baricella, bentivoglio, budrio, castel maggiore