COMUNI DI ARGELATO, BARICELLA, BENTIVOGLIO, BUDRIO, CASTEL MAGGIORE, CASTELLO D’ARGILE, CASTENASO, GALLIERA, GRANAROLO DELL’EMILIA, MALALBERGO, MINERBIO,MOLINELLA, PIEVE DI CENTO, SAN GIORGIO DI PIANO, SAN PIETRO IN CASALE AZIENDA USL DI BOLOGNA PROVINCIA DI BOLOGNA INDICE RESPONSABILITÀ FAMILIARI E CAPACITÀ GENITORIALI Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area agli interventi del programma attuativo 2006 Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006 pag. 5 DIRITTI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area agli interventi del programma attuativo 2006 Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006 pag. 33 POLITICHE A FAVORE DEI GIOVANI Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area agli interventi del programma attuativo 2006 Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006 pag. 83 IMMIGRAZIONE, ASILO, LOTTA ALLA TRATTA Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area agli interventi del programma attuativo 2006 Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006 pag. 105 CONTRASTO ALLA POVERTÀ Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area agli interventi del programma attuativo 2006 Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006 pag. 151 pag. 7 pag. 9 pag. 13 pag. 35 pag. 37 pag. 45 pag. 85 pag. 87 pag. 91 pag. 107 pag. 109 pag. 113 pag. 153 pag. 155 pag. 159 PREVENZIONE E CONTRASTO DELLE DIPENDENZE pag. 167 E DI ALTRE FORME DI DISAGIO SOCIALE Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area agli interventi del programma attuativo 2006 Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006 1 pag. 169 pag. 171 pag. 175 POLITICHE A FAVORE DI ANZIANI Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area agli interventi del programma attuativo 2006 Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006 pag. 181 POLITICHE A FAVORE DI DISABILI Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area agli interventi del programma attuativo 2006 Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006 pag. 203 AZIONI E INTERVENTI TRASVERSALI Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2005 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2006 pag. 239 pag. 241 IL BILANCIO DEL PROGRAMMA ATTUATIVO Tabella 3A Tabella 3B Griglia di rilevazione della spesa socio-sanitaria a carico del Fondo Sanitario Regionale pag. 253 pag. 262 pag. 266 2 pag. 183 pag. 185 pag. 189 pag. 205 pag. 207 pag. 215 pag. 245 pag. 267 La presentazione del Programma Attuativo 2006 del Piano di Zona e la sottoscrizione dell’Integrazione dell’Accordo di Programma da parte dei Sindaci, giunge quasi alla conclusione di un anno particolarmente ricco di programmazioni, consultazioni e cambiamenti a livello locale ma soprattutto a livello nazionale. Il mutato quadro politico fa sperare che le tematiche sociali e sociosanitarie possano tornare ad essere riconosciute come fondamentali per garantire lo sviluppo, la coesione sociale e mantenere più sicura e competitiva la società italiana. Non vi è dubbio che il clima di incertezza sulla disponibilità delle risorse trasferite e le politiche seguite dall’Esecutivo in questi anni hanno nuociuto non poco agli Enti locali che si erano adoperati per dare attuazione alle disposizioni contenute nella L. 328/2000. In questa non facile situazione il Distretto Pianura Est ha compiuto uno sforzo considerevole per mantenere la continuità delle progettazioni e dei servizi in essere, e non si è sottratto all’impegno di avviare nuove sperimentazioni. Molti degli impegni presi nella definizione del Piano di Zona triennale hanno visto già da questo primo anno la loro realizzazione con l’avvio di progetti e di nuovi luoghi e percorsi di consultazione che hanno coinvolto, come ormai consuetudine nel nostro Distretto, tutti i rappresentanti degli Enti e delle Associazioni che lavorano in maniera attiva nel sociale e nel socio-sanitario. Particolarmente sentita nell’anno 2006, sia da un punto di vista sociale che economico, è stata la grande emergenza che sta coinvolgendo l’area minori. L’attuale tema dell’affido, il forte aumento delle situazioni di disagio verificatosi nel territorio, l’aumento dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria che coinvolgono minori e che ci chiamano ad intervenire in maniera tempestiva e qualificata, sono stati temi di discussione affrontati con grande spirito di condivisione. Le Amministrazioni hanno fronteggiato l’emergenza attraverso uno sforzo economico straordinario, che ha portato anche ad una rapida ridefinizione della destinazione del Fondo Distrettuale per la Non Autosufficienza in accordo con i Sindacati. L’azione congiunta che ha portato a fronteggiare questa emergenza economica è un segnale tangibile del buon livello di condivisione e concertazione raggiunto nel nostro Distretto Pianura Est. Il presente Programma Attuativo 2006 ha confermato tutte le azioni già previste con la disponibilità delle risorse del Fondo Sociale Regionale Indistinto che era stato tagliato nel 2005 e, già da quell’anno, compensato dallo sforzo dei Comuni. Ci auguriamo che le programmazioni future possano contare su risorse certe, più in linea con i bisogni, che ci consentano la possibilità di progettare togliendoci dalla costante gestione delle emergenze economiche. Sul tema delle risorse non posso non sottolineare l’importante ruolo delle Fondazioni che già da tempo danno un apporto importante soprattutto alla realizzazione dei progetti più innovativi. Un ruolo che ci auguriamo possa continuare e crescere. Il primo anno del nuovo Piano di Zona triennale ha già visto il raggiungimento di traguardi importanti. La costituzione della nuova Fondazione a partecipazione “Le chiavi di casa”, fondata dai genitori di ragazzi diversamente abili, è stato il coronamento dell’innovativo progetto di sperimentazione di vita indipendente, partito nell’anno 2004 nel Comune di Castel Maggiore che ci auguriamo diventi un modello ripetibile nell’ottica del “Dopo di Noi”. Nel 2006 si è inoltre costituita l’Associazione Ama-Amarcord fondata dai familiari di anziani affetti da demenza che intende continuare a promuovere i percorsi di aiuto già attivi da diversi anni nei Piani di Zona. Sul tema del disagio giovani si sta avviando il progetto Roller in due appartamenti di Molinella grazie al finanziamento della Fondazione del Monte. Tale progetto, che prevede percorsi di vita indipendente di ragazzi già istituzionalizzati, ha già richiamato l’attenzione di altre realtà locali. Non ultimo voglio ricordare l’apertura di un laboratorio protetto realizzato da Cooperative Sociali, a San Pietro in Casale, rivolto a ragazzi disabili e fortemente voluto dai rappresentanti delle associazioni di genitori. 3 Nella progettazione dei Piani di Zona non possono essere tralasciati due temi con i quali ogni Amministrazione si confronta ormai quotidianamente: il tema delle nuove povertà e il tema della casa. Personalmente ritengo, ma non sono il solo, che alla base di queste due emergenze via sia anche il tema del lavoro, della sua precarietà e qualità complessiva. Il lavoro resta centrale nella politiche di welfare dei comuni e necessario per fronteggiare il rischio di forti situazioni di disagio. In tal senso ritengo che la recente costituzione del Tavolo Interistituzionale per l’inserimento lavorativo di persone con handicap e in svantaggio sociale possa essere un’occasione per mettere in atto azioni nuove rivolte alla promozione del lavoro. Molto importante per il conseguimento dei risultati raggiunti, nonostante la difficile situazione nella quale ci troviamo ad operare, è stata la scelta di una modalità di gestione quale la “delega partecipata”. Ritengo che i livelli di collaborazione e co-progettazione tra i Comuni e l’Azienda Usl siano di tutto rilievo e in tal senso gli Amministratori hanno già espresso la volontà di procedere al rinnovo della convenzione sulle deleghe ed alla conferma di mantenere il responsabile del caso in capo ai Comuni. Molto è stato fatto ma molto resta ancora da fare. Una delle sfide che ci riserva il prossimo futuro sarà la costituzione delle nuove Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona, quali aziende dei Comuni per la produzione ed erogazione dei servizi e delle prestazioni sociali e socio-sanitarie. Il Distretto Pianura Est, sottoscrivendo il “Programma delle Trasformazioni Aziendali dalle Ipab alle Asp”, ha espresso la volontà di procedere alla costituzione di due Asp nel nostro Distretto, alle quali i nostri comuni hanno già previsto di conferire gran parte dei servizi rivolti agli anziani. Credo che le nuove Aziende costituiscano un’occasione per ottimizzare e omogeneizzare gli interventi sociali e socio-sanitari e per pensare a nuove tipologie di servizi. Altro elemento di grande importanza sarà, a mio avviso, quello di rendere più strutturato l’Ufficio di Piano attraverso il consolidamento dell’organico e la conferma delle professionalità che vi lavorano, alle quali va grandissima parte dei risultati conseguiti finora. Vorrei concludere questa breve premessa ricordando che la Regione sta lavorando su due temi fondamentali per la programmazione: “il processo di accreditamento in ambito socio-sanitario e sociale” e “i ruoli interistituzionali e gli strumenti di governance”. Il processo di accreditamento, come indicato dalla Regione, deve nascere dai rapporti di collaborazione fra soggetti pubblici e privati, ai quali le Amministrazioni attestano la competenza di svolgere un determinato servizio tenendo conto della domanda dei cittadini e della loro partecipazione alla costruzione dei servizi stessi. Il modello di governance, d’altra parte, sottolinea la centralità degli Enti Locali, l’individuazione della Zona Sociale come ambito di intervento, la programmazione partecipata, l’integrazione sociale e socio-sanitaria. Alla luce di queste prime indicazioni Regionali ritengo che il Distretto Pianura Est non solo sia pronto ad accettare la sfida, ma sia anche in grado di interpretare lo spirito ed i principi della legge 328/00 e della legge 2/03, dotandosi di strumenti di governace e di programmazione partecipata, che ci consentano di gestire il sociale ed il socio-sanitario nell’esclusivo interesse dei nostri cittadini. Vladimiro LONGHI Vice Presidente del Comitato di Distretto 4 5 6 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ TABELLA 1 DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006 BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • • • • • Potenziamento dei servizi e delle attività per l’infanzia, l’adolescenza e le famiglie; Potenziamento del sostegno alle famiglie adottive; Sostegno alle famiglie nei percorsi di crescita ed educativi dei propri figli, e nella gestione del rapporto di coppia e genitoriale; Accrescimento della cultura del lavoro di rete fra i servizi. OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) OBIETTIVI RIDEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI PREVISTI NEL PDZ 2005-07 • • • • • • • Sostenere la genitorialità e il benessere della famiglia nei processi di crescita dei bambini e nel rapporto adulto-bambino; Far crescere, negli adulti, la cultura dell’infanzia e l’attenzione ai diritti dei bambini e delle bambine; Sostenere le famiglie adottive e affidatarie; Migliorare la relazione nella coppia genitoriale e nel rapporto con i figli; Potenziare la formazione e l’informazione degli operatori e dei genitori; Migliorare e semplificare l’accesso ai servizi per i cittadini; Sostenere la famiglia economicamente. • • • • • • Attivati Sportelli d’ascolto presso tutte le Istituzioni Scolastiche del Distretto (Scuole dell’obbligo ed Istituti Superiori); Attivati Sportelli di consulenza educativa rivolti ai genitori con bambini da 0 a 6 anni in tutti i Comuni del Distretto; Avvio del Servizio di Mediazione Familiare, rivolto alle coppie separate o in fase di separazione, presso i locali dell’AUSL dei Comuni di Castenaso e San Pietro in Casale; Completamento rete “Sportello Donna” – consulenza legale gratuita alla famiglia – con estensione a tutti i Comuni del Distretto; Avvio di confronti stabili e permanenti fra gli operatori dell’Azienda USL, i pedagogisti dei servizi per l’infanzia 0/6 anni a livello distrettuale e i dirigenti scolastici per la creazione della rete di coordinamento; Avvio del percorso per l’omogeneizzazione dei criteri per la definizione delle rette dei servizi comunali (elaborazione di una prima proposta da sottoporre alle Giunte Comunali); 7 Non è prevista nessuna ridefinizione degli obiettivi triennali. _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) OBIETTIVI RIDEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI PREVISTI NEL PDZ 2005-07 • • Attuazione 3 progetti AUSL su affido e adozione realizzati da U.S.S.I. (unità socio sanitaria integrata) minori; Conferma e prosecuzione “Prestiti sull’onore”. INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI • Programma Finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza - Sostegno alla genitorialità 0/6 anni - Sportello d’ascolto – Scuole - Adozione prima durante e dopo: interventi plurimi e complessi su un tempo lungo - Disagio: l’integrazione professionale per gli interventi complessi 8 9 10 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ LEGGE 285/97: “PROMOZIONE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA” SPORTELLI DI CONSULENZA EDUCATIVA 0/6 ANNI Il progetto, come indicato nel programma attuativo 2005, ha preso avvio ad Ottobre 2005 e si è concluso nel mese di Giugno 2006. Il progetto ha consentito di realizzare un’attività di consulenza educativa rivolta ai genitori dei bambini da 0 a 6 anni su tutto l’ambito territoriale. Gli sportelli sono stati impostati con la finalità di accogliere le problematiche educative e le difficoltà della coppia genitoriale. La realizzazione del progetto ha seguito le seguenti fasi: 1. attività preliminari all’avvio del progetto: - attività di coordinamento rivolto ai tecnici impegnati sul progetto (due incontri con i pedagogisti impegnati sui servizi di nido e di scuola dell’infanzia del distretto per la definizione dettagliata del servizio); - attività di preparazione delle fasi di avvio degli sportelli (2 incontri con gli enti locali; definizione delle sedi degli sportelli e dei calendari di funzionamento, cura della predisposizione dell’informazione ai genitori); - predisposizione della scheda di monitoraggio del progetto in accordo con i pedagogisti impegnati nel progetto; 2. avvio del progetto su tutto il territorio; 3. attività di monitoraggio (3 incontri con i pedagogisti del distretto a cadenza trimestrale). Dal monitoraggio dei primi mesi di attività del servizio risultano aver usufruito della consulenza 166 genitori (dato al 31 marzo). 4. azioni di rete: - attività di raccordo con i tecnici dell’ASL: 1 incontro con i referenti del centro di terapia familiare; - attività di raccordo con gli operatori dei servizi di asilo nido e scuole dell’infanzia svolte dai pedagogisti impegnati sul progetto (illustrazione del progetto agli operatori, divulgazione del materiale informativo). SPORTELLI D’ASCOLTO SCUOLE Il progetto ha preso avvio ad Ottobre 2005 e si è concluderà nel mese di Dicembre 2006. Il progetto consente di realizzare: attività dedicate agli alunni volte a favorire, attraverso l’ascolto e la comunicazione, l’autostima, l’espressività e le relazioni interpersonali ed attività di consulenza agli insegnanti ed alle famiglie dei bambini e ragazzi frequentanti le scuole dell’obbligo. La realizzazione del progetto ha seguito le seguenti fasi: 1. attività preliminari all’avvio del progetto: - attività di coordinamento delle fasi di avvio del progetto (un incontro con i dirigenti scolastici per la definizione delle procedure d’avvio delle attività. È stato condiviso di includere nelle attività di sportello diverse forme di consulenza: l’attività di counseling rivolta agli alunni, ai docenti ed ai genitori, le osservazioni in classe, gli incontri di gruppo e le discussioni a tema nonché la progettazione d’interventi di gruppo); 11 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ - attività di predisposizione della scheda di monitoraggio del progetto (un incontro come gruppo tecnico di coordinamento del progetto per la definizione degli strumenti di monitoraggio e predisposizione degli stessi). 2. avvio del progetto su tutto il territorio; 3. attività di monitoraggio: - compilazione della scheda di monitoraggio delle attività da parte degli istituti scolastici con i dati sia quantitativi che qualitativi rispetto all’anno scolastico 2005/2006; Ripresa del progetto da Settembre 2006 con le medesime modalità e successiva attività di restituzione del monitoraggio a Gennaio 2007. MEDIAZIONE FAMILIARE Il progetto ha preso avvio nel mese di Dicembre 2005. Il servizio si pone come punto di ascolto per le coppie che si separano e che vogliono continuare ad essere buoni genitori. La realizzazione del progetto ha seguito le seguenti fasi: 1. attività preliminari all’avvio del progetto: - attività di coordinamento dei tecnici impegnati sul progetto (incontri con il responsabile del consultorio familiare, con il mediatore familiare, con i referenti degli enti locali per gli aspetti organizzativi e di divulgazione dell’informazione dell’attivazione del servizio); - attività di preparazione delle fasi di avvio del servizio (predisposizione pieghevole e distribuzione sul territorio della pubblicità); - attività di raccordo fra istituzioni (un incontro con i tecnici dei servizi sociali dell’Azienda USL, i Comuni, i pedagogisti , i dirigenti scolastici). 2. avvio del servizio, presso il Poliambulatorio AUSL di Castenaso e il Polo Sanitario AUSL di San Pietro in Casale, destinato a tutte le coppie residenti nel territorio; 3. attività di monitoraggio: - dal monitoraggio dei primi mesi di attività risultano in carico al servizio 14 coppie (dato al 31 Luglio 2006); 4. azioni di rete: - attività di coordinamento fra enti (un incontro fra il responsabile del consultorio familiare, il mediatore familiare ed i tecnici – educatori professionali e assistenti sociali dell’Azienda USL, ed un incontro fra il mediatore familiare e le assistenti sociali dei Comuni). Ripresa del servizio da Settembre 2006 e monitoraggio a Dicembre 2006 con restituzione dei dati a Gennaio 2007. 12 13 14 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ DENOMINAZIONE LEGGE 285/97 – PROMOZIONE DELL’ADOLESCENZA DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Comune di San Pietro in Casale RESPONSABILE DEL PROGETTO Figura di Sistema – Dott.ssa Mara Casari Ufficio di Piano - Tel. 051/6669526 - 531 DESTINATARI Minori, genitori, operatori dei servizi ed insegnanti delle scuole del Distretto. AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Comuni e Scuole (Direzioni Didattiche, Istituti Comprensivi e Istituti Superiori) del Distretto Pianura Est, Azienda USL, Associazioni di volontariato. OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) • • • • Prevenzione del disagio giovanile; Sostegno alla genitorialità; Tutela e promozione dei diritti dell’infanzia e adolescenza; Promozione di attività ricreative e di socializzazione. AZIONI PREVISTE • • • • • Realizzazione in tutti i Comuni di attività a sostegno della genitorialità: sportelli di consulenza educativa rivolti ai genitori con bambini da 0 a 6 anni oppure incontri a tema secondo le modalità ritenute più opportune da ciascun Ente locale; Proseguimento degli Sportelli d’ascolto scolastici rivolti agli alunni, ai genitori ed agli insegnanti; Attivazione del progetto “Disagio: l’integrazione professionale per gli interventi complessi” ( gestione dell’Azienda U.S.L.); Attivazione del progetto “Adozione prima, durante e dopo: interventi plurimi e complessi su un tempo lungo” (gestione dell’Azienda U.S.L.); Progetto “Attività pomeridiane” che prevede la realizzazione, in alcuni Comuni, di attività extra scolastiche rivolte ai ragazzi delle Scuole Medie inferiori, a sostegno del 15 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ percorso formativo e dell’apprendimento, con particolare cura nei confronti dei minori con disagio. PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto Quota regionale Quota comunale € 236.101,40 € 145.808,50 € 90.292,90 INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE • • • • • Numero dei progetti realizzati; Grado di uniformità della realizzazione dei progetti sul territorio; Rapporti organizzativi con la rete: n. tavoli tecnici di coordinamento e frequenza degli incontri; Numero per tipologia dei destinatari effettivamente raggiunti (minori e genitori); Riscontro di gradimento da parte dei destinatari. Seguono i progetti relativi all’area “Responsabilità familiari e capacità genitoriali”. Gli altri progetti della Legge 285/97 si trovano nell’area “Diritti dei bambini e degli adolescenti”. 16 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ SCHEDA DI PROGETTO relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza Titolo del progetto SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ 0/6 ANNI Responsabile della compilazione della scheda indicare il nominativo del coordinatore tecnico del progetto Nominativo: Mara Casari Recapito telefonico: 051/6669526 fax: 051/6669533 e-mail: [email protected] Ente responsabile del progetto: indicare la denominazione dell’ente referente della gestione amministrativa del progetto Comune di San Pietro in Casale Ente esecutore del progetto: indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico- scientifico del progetto. I Comuni del Distretto Pianura Est Composizione gruppo tecnico di coordinamento (specificare le qualifiche professionali e l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico) Qualifica Mara Casari – Figura di Sistema 1 Pedagogista 1 Direttore d’Area 1 Dirigente scolastico o insegnante referente 1 Referente servizio minori Ente Comune di San Pietro in Casale Da individuare Da individuare Da individuare Azienda U.S.L. Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona (specificare quali sono le connessioni con gli altri progetti del Piano) Progetto “Mediazione familiare” (Legge 285/97); Progetto “Sportello d’ascolto - scuole dell’obbligo e superiori” (Legge 285/97); Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato. Comuni del Distretto Pianura Est: Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Castel Maggiore, Castello d’Argile, Castenaso, Galliera, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo, Minerbio, Molinella, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale. Spazi individuati presso le sedi dei servizi di nido e/o di materna oppure presso le sedi municipali o presso le istituzioni scolastiche. 17 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ Destinatari: indicare: • se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni; • se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare). Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto Tipologia Presenza sul territorio di riferimento Numero destinatari potenziali che si intendono raggiungere con il progetto 10.000 800 10.000 800 Minori 0-2 anni Minori 3-5 anni Minori 6-10 anni Minori 11-13 anni Minori 14-17 anni Genitori Insegnanti Operatori Comunità locale Altro (spcificare) Totale Di cui Minori disabili Minori con provvedimenti del Tribunale per i minori Minori con disagio conclamato Minori stranieri altro (specificare) Totale soggetti in situazioni particolari Data di avvio: Novembre 2006 Progetto: di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.) di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo). Il progetto si pone come consolidamento rispetto all’attività di sportello di consulenza educativa nei modi e nelle forme che hanno ottenuto un maggiore riscontro e di innovazione rispetto ad altre forme organizzative per promuovere il sostegno alla genitorialità (cicli d’incontri, serate a tema, ecc.) 18 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati. Accogliere le problematiche educative e le difficoltà della coppia genitoriale; Costruire, in modo strutturato, dei punti di ascolto che siano di riferimento per le famiglie del Distretto e attraverso i quali i genitori saranno ascoltati, sostenuti e aiutati ad affrontare incertezze che vivono quotidianamente nelle relazioni familiari; Costruire un raccordo ed un’azione integrata con il servizio minori dell’Azienda USL e le scuole del territorio per un confronto costante sul ruolo genitoriale. Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività previste dal progetto stesso. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: • i cambiamenti attesi, Il progetto si prefigge di realizzare azioni di sostegno alla genitorialità: 1. sostenendo gli sportelli di consulenza educativa rivolta ai genitori; 2. permettere la realizzazione di iniziative dedicate al tema della genitorialità; Il progetto, pur adottando modalità d’intervento differenti, intende offrire a tutte le famiglie con bambini da zero a sei anni un’opportunità d’ascolto ed un sostegno pedagogico finalizzato all’acquisizione di una maggior consapevolezza del ruolo genitoriale, dello stile educativo familiare, della comunicazione e del dialogo quotidiano con i figli. Si tratta di un aiuto per i genitori a riconoscere i bambini nei cambiamenti tipici delle diverse età ed a imparare a esprimere risorse e competenze educative. Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere. Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti.... Numero dei destinatari raggiunto; Tipologia dei destinatari (la coppia di genitori, oppure un solo genitore); Problematiche più frequenti; Numero dei destinatari ai quali sono state date indicazioni- suggerimenti verso i servizi dell’Azienda USL o centri per le famiglie. Fasi operative: Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere. Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto. Per gli sportelli di consulenza educativa: Individuazione delle sedi e delle giornate di apertura dello sportello; Individuazione di un punto per la raccolta delle prenotazioni dei genitori; Predisposizione e distribuzione volantini informativi; Avvio dello sportello; Definizione del calendario degli incontri del gruppo tecnico di coordinamento per il raccordo fra le istituzioni impegnate nell’azione complessiva di realizzazione degli sportelli di ascolto e di consulenza alle famiglie (Comuni, Scuole, Azienda USL); 19 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ Per le iniziative dedicate al tema della genitorialità: Individuazione del tema e dell’esperto; Individuazione dei tepi e dei luoghi; Predisposizione e distribuzione volantini informativi. Costi: Costi: indicare gli importi attribuiti; Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita. Costo complessivo: € 50.000,00 Contributo programma finalizzato: € 35.000,00 Contributo E.L.: € 15.000,00 Eventuali altri contributi: - Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano. Utilizzo di una scheda di monitoraggio predisposta dall’Ufficio di Piano con cadenza semestrale. Attività di valutazione e soggetti coinvolti: attraverso tale attività si devono constatare e rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali forme. Si prevede un momento di valutazione a fine progetto con la stesura di una relazione da parte dell’Ufficio di Piano, recepiti i materiali di monitoraggio e consultati i tecnici coinvolti e le Amministrazioni locali. Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali saranno i destinatari di tali informazioni. Scheda di sintesi dei dati di monitoraggio, materiale informativo prodotto dalle singole Amministrazioni per la divulgazione delle iniziative. Restituzione dell’esito del progetto alle Amministrazioni locali, alle istituzioni ed agli interlocutori politici e sociali coinvolti nel Piano di Zona. 20 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ SCHEDA DI PROGETTO relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza Titolo del progetto SPORTELLO D’ASCOLTO - SCUOLE Responsabile della compilazione della scheda indicare il nominativo del coordinatore tecnico del progetto Nominativo: Mara Casari Recapito telefonico: 051/6669526 fax: 051/6669533 e-mail: [email protected] Ente responsabile del progetto: indicare la denominazione dell’ente referente della gestione amministrativa del progetto Comune di San Pietro in Casale Ente esecutore del progetto: indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnicoscientifico del progetto. Istituzioni scolastiche del Distretto Pianura Est Composizione gruppo tecnico di coordinamento (specificare le qualifiche professionali e l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico) Qualifica Alfia Tinarelli dirigente Accorsi Elena dirigente Anania Caterina dirigente Marisa Magnoni dirigente Domenico Altamura – Dirigente Mara Casari – Figura di Sistema Ente I.C di San Giorgio di Piano I.C di San Pietro in Casale D.D. di Castelmaggiore I.C. di Granarolo IPIA Fioravanti – sezione di Molinella Comune di San Pietro in Casale Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona (specificare quali sono le connessioni con gli altri progetti del Piano) • • • Progetto “Sostegno alla genitorialità 0/6” (Legge 285/97); Progetto “Mediazione familiare” (Legge 285/97); Progetto “Attività pomeridiane” (Legge 285/97). Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato. Tutte Istituzioni Scolastiche del Distretto Pianura Est. 21 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ Destinatari: indicare: • se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni; • se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare). Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto Tipologia Presenza sul territorio di riferimento Numero destinatari potenziali che si intendono raggiungere con il progetto 6.165 3.513 4.247 25.000 1.490 30 230 150 400 300 40.415 1.110 Minori 0-2 anni Minori 3-5 anni Minori 6-10 anni Minori 11-13 anni Minori 14-17 anni Genitori Insegnanti Operatori Comunità locale Altro (spcificare) Totale Di cui Minori disabili Minori con provvedimenti del Tribunale per i minori Minori con disagio conclamato Minori stranieri altro (specificare) Totale soggetti in situazioni particolari Data di avvio: Gennaio 2007 Progetto: di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.) di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo). Il progetto intende consolidare le attività in atto nelle scuole volte a favorire, attraverso l’ascolto e la comunicazione, l‘autostima, l’espressività e le relazioni interpersonali. Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati. Le scuole sono collocate in un contesto territoriale in cui si registrano: l’emergere di fenomeni sempre più frequenti d’ansia e di disagio infantile/adolescenziale che portano, spesso, all’insuccesso scolastico e, in casi limite, a vere e proprie patologie. La presenza sempre più numerosa di studenti stranieri con problemi linguistici e di inserimento nella nuova realtà scolastica, sociale e culturale. Fenomeni di bullismo. 22 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività previste dal progetto stesso. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: • i cambiamenti attesi, Promozione di una cultura dell’infanzia volta al benessere psicologico; Miglioramento delle capacità relazionali, interpersonali e di interazione nei gruppi; Educazione all’ascolto; Consulenza e supervisione agli insegnanti; Consulenza alle famiglie; Identificazione dei segnali di disagio; Prevenzione del fenomeno del bullismo. Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere. Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti.... Numero destinatari raggiunti distinti in alunni – genitori – insegnanti; Tipologie di problematiche prevalenti; Numero di persone che partecipano ai lavori di gruppo; Livello di gradimento dei destinatari. Fasi operative: Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere. Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto. ♦ Attivazione di un percorso formativo di educazione socio-affettiva continuo a sostegno della genitorialità in crisi rivolto alle famiglie; ♦ Incontri individuali (counseling); ♦ Colloquio tra esperto ed insegnante; ♦ Colloquio tra esperto e coppia genitoriale; ♦ Incontri di gruppo e discussione a tema; ♦ Osservazioni sistematiche nel contesto scolastico da parte degli insegnanti e/o degli esperti; ♦ Progettazione d’interventi di gruppo e/o personalizzati i cui contenuti riguardino in particolar modo la comunicazione e la sfera relazionale. Costi: Costi: indicare gli importi attribuiti; Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita. Costo complessivo: € 55.000,00 Contributo programma finalizzato: € 38.500,00 Contributo E.L.: € 16.500,00 Eventuali altri contributi: - 23 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano. A cadenza semestrale i referenti di progetto di ogni istituzione scolastica invieranno all’Ufficio di Piano una scheda di monitoraggio sullo stato di avanzamento del progetto. Attività di valutazione e soggetti coinvolti: attraverso tale attività si devono constatare e rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali forme. Raccolta schede di monitoraggio; Sintesi ragionata dei dati; Stesura di una relazione finale e/o elaborazione di uno schema di lettura complessivo degli interventi effettuati da parte dell’Ufficio di Piano. Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali saranno i destinatari di tali informazioni. Relazione quantitativa a cura dell’Ufficio di Piano, integrata da una relazione qualitativa relativa agli esiti degli interventi a cura del gruppo tecnico di coordinamento, destinate: 1. ai docenti degli istituti; 2. al tavolo tematico “responsabilità familiari, capacità genitoriali e diritti dei bambini e degli adolescenti/politiche a favore dei giovani/scuole” all’interno del Piano di Zona per Distretto Pianura Est. 24 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ SCHEDA DI PROGETTO relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza Titolo del progetto ADOZIONE PRIMA, DURANTE E DOPO: INTERVENTI PLURIMI E COMPLESSI SU UN TEMPO LUNGO Responsabile della compilazione della scheda indicare il nominativo del coordinatore tecnico del progetto Nominativo: Roberta Garimberti Recapito telefonico: 051/6662634 fax: e-mail: [email protected] Ente responsabile del progetto: indicare la denominazione dell’ente referente della gestione amministrativa del progetto Comune di San Pietro in Casale Ente esecutore del progetto: indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico- scientifico del progetto. Azienda USL di Bologna Composizione gruppo tecnico di coordinamento (specificare le qualifiche professionali e l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico) Qualifica 1 Responsabile U.S.S.I. Minori 1 Assistente Sociale 1 Educatore Professionale 1 Psicologo Ente Azienda USL di Bologna Azienda USL di Bologna Azienda USL di Bologna Azienda USL di Bologna Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona (specificare quali sono le connessioni con gli altri progetti del Piano) Il progetto è strettamente correlato al progetto di “Attivazione/gestione di gruppi di sostegno alle famiglie adottive nel secondo anno di post adozione” - Area Diritti dei bambini e degli adolescenti. Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato. Ambito distrettuale. 25 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ Destinatari: indicare: • se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni; • se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare). Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto Tipologia Presenza sul territorio di riferimento Numero destinatari potenziali che si intendono raggiungere con il progetto - 50 - 50 Minori 0-2 anni Minori 3-5 anni Minori 6-10 anni Minori 11-13 anni Minori 14-17 anni Genitori Insegnanti Operatori Comunità locale Altro (specificare) Totale Di cui Minori disabili Minori con provvedimenti del Tribunale per i minori Minori con disagio conclamato Minori stranieri altro (specificare) Totale soggetti in situazioni particolari Data di avvio: Ottobre 2006 Progetto: di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.) di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo). Si consolida l’attività prevista a favore dell’area adozione come richiesto da direttiva regionale. Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati. Nel corso dell’anno 2005 numerose sono state le domande di coppie interessate ad effettuare il percorso destinato all’adozione nazionale ed internazionale. Il progetto intende potenziare l’equipe che si occupa di adozioni, arricchendo le figure professionali e le competenze messe a disposizione dei genitori che si avvicinano all’adozione. 26 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività previste dal progetto stesso. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: • i cambiamenti attesi, Il progetto mira ad un’analisi delle procedure e all’individuazione di modalità di lavoro funzionali ad accogliere le problematiche relative all’adozione. Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere. Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti.... N. coppie che hanno partecipato ai corsi di formazione/informazione; N. coppie che hanno riformulato la domanda per effettuare l’istruttoria di adozione nazionale ed internazionale; N. istruttorie concluse; Funzionalità della metodologia dell’equipe di lavoro: • n. delle riunioni operative; • n. degli operatori d’equipe coinvolti. Fasi operative: Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere. Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto. Attività: ♦ attività di coordinamento; ♦ colloqui con le coppie disponibili al percorso di istruttoria; ♦ aggiornamento dei dati di attività. Metodologie: ♦ riunioni operative; ♦ svolgimento delle istruttorie secondo modalità e tempi adeguati. Costi: Costi: indicare gli importi attribuiti; Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita. Costo complessivo: € 26.000,00 Contributo programma finalizzato: € 18.200,00 Contributo E.L.: € 7.800,00 Eventuali altri contributi : - 27 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano. Strumenti: scheda di monitoraggio sui dati di attività Periodicità del monitoraggio: semestrale Soggetti: Gruppo tecnico di coordinamento ed equipe adozioni. Attività di valutazione e soggetti coinvolti: attraverso tale attività si devono constatare e rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali forme. Il gruppo tecnico di coordinamento e l’equipe adozioni analizzerà le fasi di avanzamento dell’attività, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati di monitoraggio stilando un report semestrale. Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali saranno i destinatari di tali informazioni. La documentazione, da restituire ai tavoli tematici, sarà composta da: ♦ Materiale informativo rivolto alle coppie interessate all’adozione; ♦ Relazione qualitativa sull’efficacia della metodologia utilizzata dall’equipe di lavoro. 28 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ SCHEDA DI PROGETTO relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza Titolo del progetto DISAGIO: L’INTEGRAZIONE PROFESSIONALE PER GLI INTERVENTI COMPLESSI Responsabile della compilazione della scheda indicare il nominativo del coordinatore tecnico del progetto Nominativo: Roberta Garimberti Recapito telefonico: 051/6662634 fax: e-mail: [email protected] Ente responsabile del progetto: indicare la denominazione dell’ente referente della gestione amministrativa del progetto Comune di San Pietro in Casale Ente esecutore del progetto: indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico- scientifico del progetto. Azienda USL di Bologna Composizione gruppo tecnico di coordinamento (specificare le qualifiche professionali e l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico) Qualifica 1 Responsabile U.S.S.I. Minori 1 Assistente Sociale 1 Educatore Professionale 1 Psicologo Ente Azienda USL di Bologna Azienda USL di Bologna Azienda USL di Bologna Azienda USL di Bologna Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona (specificare quali sono le connessioni con gli altri progetti del Piano) Progetto “Sportello d’ascolto - scuole dell’obbligo e superiori” (Legge 285/97); Progetto “Sostegno alla genitorialità 0/6” (Legge 285/97); Progetto “Mediazione familiare” (Legge 285/97) Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato. Ambito distrettuale. 29 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ Destinatari: indicare: • se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni; • se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare). Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto Tipologia Presenza sul territorio di riferimento Numero destinatari potenziali che si intendono raggiungere con il progetto 4.293 4.266 6.165 3.513 4.247 5,3 % 13,3 % 30,5 % 18,3 % 32,6 % 21 21 22.505 - Minori 0-2 anni Minori 3-5 anni Minori 6-10 anni Minori 11-13 anni Minori 14-17 anni Genitori Insegnanti Operatori Comunità locale Altro (spcificare) Totale Di cui Minori disabili Minori con provvedimenti del Tribunale per i minori Minori con disagio conclamato Minori stranieri altro (specificare) Totale soggetti in situazioni particolari Data di avvio: Ottobre 2006 Progetto: di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.) di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo). L’aspetto innovativo è rivolto all’impianto metodologico con cui l’U.S.S.I. minori intende affrontare, con il progetto, le situazioni particolarmente gravi al fine di garantire maggiore organicità agli interventi diretti al minore ed alla famiglia del minore in carico. Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati. L’U.O. minori sta assistendo ad un repentino complessificarsi delle situazioni in carico che necessitano spesso di pluriprofessionalità sia del Distretto che delle strutture e/o famiglie che accolgono i minori. I nuclei dei minori sono spesso in carico a più servizi per i diversi bisogni e anche per la presenza di patologie particolarmente gravi. 30 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività previste dal progetto stesso. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: • i cambiamenti attesi, Tale progetto intende fornire maggiori strumenti operativi e risorse per i servizi che si fanno carico di casi particolarmente complessi attraverso: l’individuazione di percorsi che consentano di comprendere la natura dell’aumento della complessità delle richieste che l’Autorità Giudiziaria rivolge ai servizi; la definizione di una procedura di collaborazione con il servizio specialistico IL FARO per una cogestione delle situazioni più gravemente compromesse e conseguente individuazione di risorse per la sostenibilità dei progetti individuali. Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere. Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti.... ♦ n. operatori coinvolti; ♦ n. casi presi in esame; ♦ nuove metodologie e strumenti pratici individuati per far fronte alla complessità dei casi; ♦ n. incontri effettuati per la stesura del documento e realizzazione del documento. Fasi operative: Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere. Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto. Attività: • incontri di gruppo operativo a garanzia del raccordo delle azioni rivolte al minore ed alla famiglia; • raccolta/gestione dei dati di attività; • elaborazione e raccolta di materiale prodotto; Metodologie: • lavoro di gruppo operativo; • stesura protocollo operativo con centro specialistico il Faro; • realizzazione/gestione mantenimento di progetti di intervento pluriprofessionali gestiti da più servizi. Costi: Costi: indicare gli importi attribuiti; Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita. Costo complessivo: € 50.000,00 Contributo programma finalizzato: € 35.000,00 Contributo E.L.: € 15.000,00 Eventuali altri contributi : - 31 _____________________________ Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______________________________ Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano. Strumenti: scheda di monitoraggio per la raccolta sulle attività interventi svolti dagli operatori dell’U.S.S.I. minori; interventi svolti con il centro specialistico IL FARO. Periodicità del monitoraggio: semestrale Soggetti: Gruppo tecnico di coordinamento ed operatori U.S.S.I. minori. svolte: Attività di valutazione e soggetti coinvolti: attraverso tale attività si devono constatare e rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali forme. La valutazione viene effettuata dal gruppo tecnico di coordinamento e dagli operatori della U.S.S.I. Minori con cadenza semestrale analizzando i dati delle attività restituiti dalle schede di monitoraggio. Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali saranno i destinatari di tali informazioni. La documentazione, da restituire ai tavoli tematici, sarà composta da un relazione qualitativa sull’efficacia della metodologia utilizzata dall’equipe di lavoro. 32 33 34 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ TABELLA 1 DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006 BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • • • • Il potenziamento dei servizi e delle attività per l’infanzia e l’adolescenza; Attivazione forme di sostegno alle famiglie e agli insegnanti rispetto alla fascia pre/adolescenziale; Sviluppo potenzialità legate alla figura professionale dell’educatore che lavora in ambito scolastico ed extrascolastico; Accrescimento della cultura del lavoro di rete fra i servizi. OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) OBIETTIVI RIDEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI PREVISTI NEL PDZ 2005-07 • • • • • • • Migliorare la relazione dei bambini con i propri genitori per bambini di coppie separate o divorziate che vivono momenti di conflitto; Migliorare il benessere dei bambini e degli adolescenti e la loro partecipazione alla vita sociale; Recuperare le situazioni di evasione dell’obbligo scolastico degli adolescenti individuando percorsi formativi personalizzati; ATTIVARE la “figura di sistema”; Costruire opportunità di accesso al mondo del lavoro per gli adolescenti; INTEGRARE e mettere in rete i servizi e le attività ricreative estive; OMOGENEIZZARE, a livello distrettuale, l’applicazione degli Accordi di Programma per l’integrazione scolastica dei bambini diversamente abili. • • • • • • • Realizzazione di attività extra scolastiche in tutti i Comuni del Distretto, rivolte a ragazzi delle scuole dell’obbligo; Realizzazione di attività ricreative estive: settimane di vacanza e uscite giornaliere (Soggiorni Verdi); Formazione con insegnanti e confronto con le classi delle scuole del distretto per la realizzazione del protocollo d’intesa dedicato ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; Attivazione Figura di Sistema per il coordinamento degli interventi di qualificazione scolastica, socioeducativi, socio-assistenziali, sociosanitari a favore dell’infanzia e dell’adolescenza; Adozione Accordo di Programma territoriale della legge 104/92, per l’integrazione scolastica degli studenti disabili; Attivazione inserimenti lavorativi protetti per adolescenti; Seminari e percorsi di formazione rivolti ad insegnanti e genitori “La fatica di crescere”. 35 Non è prevista nessuna ridefinizione degli obiettivi triennali. _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI • Piano Provinciale adozione 2006 • Piano Provinciale affidamento familiare ed in comunità • Progetto Sovrazonale coordinamento pedagogico provinciale • Progetto Sovrazonale: osservatorio provinciale sulla scalorità • Progetto Sovrazonale relativo al funzionamento del Centro specialistico per la prevenzione dell’abuso e del maltrattamento: il Faro • Progetto Sovrazonale: piano provinciale azioni di contrasto agli abusi e ai maltrattamenti in danno ai minori • Progetto Sovrazonale: Aneka, servizi per il benessere a scuola • Programma Finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza - Attività pomeridiane INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO • Gruppi di sostegno alle famiglie adottive nel secondo anno di post adozione (Sviluppo) • Gruppo auto mutuo aiuto per famiglie affidatarie (S) • “Cosa abbiamo da dire”: adolescenti con esperienza di affido si raccontano (S) • “Percorso di inserimento lavorativo a breve termine ed in contesto protetto”, attivazione di percorsi lavorativi, tirocini formativi a favore di minori in carico al servizio sociale (S) • “Onde di strada”, progetti di Art Therapy (S) • Programma Accendi Molti Fuochi: “La fatica di crescere” (S) - allegato A) “Questa casa non e’ un albergo!” ri-cercarsi e ri-trovarsi… per capire - allegato B) “Il giallo limone degli eroi” il mondo e la cultura degli adolescenti nello sguardo del teatro 36 37 38 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ LEGGE 285/97: “PROMOZIONE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA TEMPO LIBERO Il progetto ha preso avvio nel mese di Ottobre 2005. Il progetto si connota come azione di prevenzione del disagio adolescenziale ed intende sostenere l’offerta socio educativa rivolta gli adolescenti già presente sul territorio. 1. attività preliminari all’avvio del progetto: - attività di coordinamento (un incontro con gli enti locali per la definizione degli aspetti organizzativi ed economici); 2. avvio del progetto su tutto il territorio: tutti i Comuni hanno realizzato un’attività in orario extrascolastico per i minori, individuando diverse tipologie di azioni, chi in collaborazione con le istituzioni scolastiche e chi in collaborazione con le associazioni locali. 3. attività di monitoraggio: - compilazione della scheda di monitoraggio delle attività svolte al 31 Luglio 2006 nei Comuni, con i dati sia quantitativi che qualitativi. Ripresa delle attività da Settembre 2006 e monitoraggio a Giugno 2007. SOGGIORNI VERDI Il progetto è stato realizzato nei tempi previsti dal programma attuativo 2005 (estate 2006). Il progetto prevedeva la realizzazione di soggiorni estivi di una settimana sull’Appennino tosco-emiliano per bambini e ragazzi residenti nei Comuni del Distretto (inizialmente i soggiorni verdi erano distribuiti su cinque settimane, dall’ultima di Giugno 2006 alla fine di Luglio). La realizzazione del progetto ha seguito le seguenti fasi: 1. attività preliminari all’avvio del progetto: - Confronto con gli enti locali del territorio per la definizione operativa dei soggiorni verdi per l’estate 2006 (due incontri con tutti gli enti locali ed 1 incontro come sottogruppo di lavoro); - Avvio delle procedure per la gara d’appalto (aggiudicazione della gara e predisposizione dei moduli per le iscrizioni dei minori ai soggiorni verdi); - Avvio del confronto con i tecnici dell’Azienda USL per i minori in carico al servizio sociale e di neuropsichiatria partecipanti ai soggiorni. 2. avvio del progetto su tutto il territorio: - ridefinizione dell’assetto organizzativo dei soggiorni a fronte di un numero inferiore delle iscrizioni rispetto a quanto preventivato (realizzazione di 3 settimane di vacanza e organizzazione di gite giornaliere presso la medesima struttura per le 2 settimane rimanenti); 3. attività di monitoraggio : - dal monitoraggio effettuato a conclusione delle attività risulta che 81 bambini hanno partecipato alle settimane di vacanza, e 266 alle gite giornaliere. La valutazione qualitativa del progetto verrà effettuata nel mese di Ottobre 2006. 39 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ CITTÀ AMICHE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA – PROTOCOLLO D’INTESA. Il progetto ha preso avvio nel mese di Luglio 2005. Il progetto si propone di realizzare un documento, un “protocollo d’intesa sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” come atto d’impegno delle Amministrazioni locali a porre attenzione ai problemi dell’infanzia e dell’adolescenza (i temi sono quelli legati alla vivibilità del contesto urbano, alla partecipazione dei minori, agli spazi ed alle opportunità aggregative per i minori). La realizzazione del progetto ha seguito le seguenti fasi: 1. attività preliminari all’avvio del progetto: - attività progettuale a cura del gruppo tecnico di coordinamento: tre incontri con l’associazione C.AM.IN.A. (città amiche infanzia e adolescenza) per la definizione dettagliata del progetto e delle procedure da mettere in atto ai fini della partecipazione al progetto di tutte le istituzioni scolastiche del distretto. Sempre a Luglio si è presentato l’iter di lavoro per la realizzazione del progetto a tutti gli enti locali ed ai dirigenti scolastici. 2. avvio del progetto su tutto il territorio: - ripresa dei lavori a Settembre con gli istituti scolastici per l’individuazione dei temi da trattare in classe ed i punti del protocollo d’intesa sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; - preparazione fase formativa rivolta ai docenti; - attività formativa rivolta ai docenti (3 incontri formativi fra Ottobre e Novembre 2005 rivolti ai docenti referenti per il progetto in collaborazione con C.AM.IN.A.); 3. fase di realizzazione del progetto presso le Scuole del territorio: - attività operativa di confronto con i minori messa in atto dalle scuole in fase di realizzazione come da tempistica prevista: i docenti hanno sviluppato in classe diverse attività – letture, conversazioni, questionari- da cui sono emerse le istanze dei minori e le loro proposte; - restituzione dei lavori da parte delle scuole a fine Maggio 2006; 4. realizzazione del protocollo d’intesa: - predisposizione di una prima bozza del protocollo entro Ottobre 2006; dalla restituzione dei lavori delle scuole prende avvio la fase di rilettura e predisposizione del testo del protocollo in collaborazione con C.AM.IN.A. - approvazione protocollo nei consigli comunali; la stesura definitiva del protocollo d’intesa sarà sottoposta ai consigli comunali delle singole amministrazioni; - presentazione ufficiale del protocollo al Consiglio Regionale. Ci si propone l’obiettivo di presentare al Consiglio Regionale il protocollo d’intesa organizzando in quella occasione la presenza dei bambini e dei ragazzi delle scuole del territorio. 5. azioni di rete: - attività di raccordo con gli enti locali sui temi trattati dalle scuole; coordinamento degli incontri fra i referenti delle scuole e dei singoli enti dove sono stati scelti i medesimi temi per garantire organicità al testo conclusivo del protocollo d’intesa; - attività informativa sui temi della cittadinanza attiva rivolta agli enti locali (2 incontri dedicati ai temi della partecipazione, della cittadinanza attiva e del valore dei progetti di urbanistica partecipata). 40 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ CITTÀ AMICHE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA – URBANISTICA PARTECIPATA Le attività legate al progetto di urbanistica partecipata saranno conseguenti alla realizzazione del Protocollo d’intesa. GRUPPI DI SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE ADOTTIVE – AZIENDA USL Nel periodo settembre – ottobre 2005 sono stati preparati i due corsi e contattate le 16 coppie che erano nel secondo anno di post-adozione e suddivise per età dei bambini. 22/10/2005 primo incontro in plenaria dei gruppi per concordare le date dei successivi quattro appuntamenti e i temi che i genitori adottivi intendono affrontare (dalle 9,30 alle 12,30 le coppie con bambini in età prescolare; dalle 14,00 alle 17,00 le coppie con bambini in età scolare, tale suddivisione si è mantenuta negli appuntamenti successivi). Al 31/12/2005 sono state contattate 16 coppie; 12 coppie hanno aderito al percorso. Anno 2006 28/01/2006 primo incontro a tema (per i piccoli “Lo sviluppo del bambino e le difficoltà nell’addormentamento, l’iperattività, le paure”; per i grandi “L’ accompagnamento nell’elaborazione della propria storia”). Hanno condotto la psicologa e l’ assistente sociale. 25/03/2006 secondo incontro a tema (per i piccoli “La rivelazione”; per i grandi “Le regole e l’adolescenza”). Hanno condotto la psicologa e l’educatrice professionale. 13/05/2006 terzo incontro a tema (per i piccoli si è affrontato nuovamente l’argomento “Regole e limiti nella fase pre-scolare”; per i grandi si è affrontato il tema “L’intercultura nell’adozione”). Hanno condotto l’incontro la psicologa e l’educatrice professionale Le coppie al termine dell’incontro del mattino hanno chiesto di poter organizzare una piccola festa con i bambini in concomitanza con l’ultimo incontro previsto per ottobre. 07/10/2006 quarto incontro a tema e conclusione del percorso. (per il gruppo dei piccoli l’argomento “Iperattività e scuola”, per il gruppo dei grandi “La sessualità”). Condurranno l’incontro la psicologa e l’educatrice. Al termine degli incontri le coppie saranno invitate a discutere sull’esperienza svolta e a suggerire eventuali modifiche al percorso. Il progetto verrà riproposto per le coppie che nel periodo ottobre 2006 – ottobre 2007 saranno nel secondo anno del post-adozione. Indicativamente verranno contattate 9 coppie. GRUPPO AUTO MUTUO AIUTO FAMIGLIE AFFIDATARIE – AZIENDA USL Prosegue in continuità agli scorsi anni l’attività con le famiglie: Le attività realizzate nel 2005 sono le seguenti: - 6 incontri condotti da una psicologa a sostegno del gruppo di famiglie affidatarie; - 10 incontri a cadenza mensile del gruppo. Anno 2006: Seminario di approfondimento sulla tematica del distacco 28 gennaio 2006 a Granarolo dell’Emilia Da gennaio a giugno si sono svolti incontri mensili del gruppo di auto aiuto alla presenza di un operatore del Servizio quale coordinatore del gruppo. 41 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ Da settembre 2006 il gruppo si incontra autonomamente mantenendo con il Servizio attraverso l’attuale coordinatore i contatti per i nuovi inserimenti, per l’attivazione di seminari o di percorsi legati alla tematica dell’affido. I partecipanti al gruppo sono mediamente dalle 12 alle 15 persone sempre presenti ed attive all’interno del gruppo Ai seminari hanno partecipato dalle 30 alle 40 persone. “COSA ABBIAMO AZIENDA USL DA DIRE” ADOLESCENTI CON ESPERIENZA DI AFFIDO SI RACCONTANO – È stato avviato il percorso per coinvolgere le famiglie affidatarie nella costruzione del gruppo di adolescenti e sono stati contattati gli operatori referenti dei ragazzi individuati per il progetto. Le tappe successive del progetto sono state interrotte per ragioni dettate dalle condizioni psicologiche attraversate da alcuni ragazzi e che non ne hanno consentito la prosecuzione. Gli interventi dell’equipe attivati fino ad ora sono stati indirizzati prevalentemente ad individuare nuovi percorsi per la fattibilità e il prossimo avvio del progetto. “PERCORSO DI INSERIMENTO LAVORATIVO AZIENDA USL A BREVE TERMINE ED IN CONTESTO PROTETTO” – Nel corso del 2005 è stata attivata di n° 1 borsa lavoro per un ragazzo adolescente attualmente in corso. Nel 2006 finora sono state attuate n° 8 borse lavoro che hanno esaurito il finanziamento richiesto. Si intende riproporre il progetto per il prossimo anno per gli adolescenti in carico che possono avere necessità di questa tipologia di intervento. “ONDE DI STRADA” PROGETTI DI ART THERAPY – AZIENDA USL Nel 2005 sono stati presi i primi contatti con le scuole per valutare la realizzazione del progetto che si tradurrà in attività messe in campo nelle scuole per far fronte a situazioni di disagio. Nel 2006 si sta strutturando un intervento attraverso la costituzione di piccoli gruppi omogenei per età e caratteristiche (adolescenti e fascia scuole elementare) prevedendo percorsi progettuali sia individuali che di gruppo mediante l’Art Therapy . PROGRAMMA ACCENDI MOLTI FUOCHI: “LA FATICA DI CRESCERE” Attività 2005: • coordinamento gruppo di lavoro “Accordo territoriale sull’integrazione alunni diversamente abili”: realizzazione del materiale informativo e distribuzione dello stesso nelle assemblee organizzate nell’area est e ovest per presentare l’Accordo territoriale. Ampliamento del tavolo ai Comuni di Anzola Emilia e Calderara di Reno e alle figure di sistema delle due zone). Agli incontri di presentazione dell’Accordo 42 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ • • • • • • • • • territoriale hanno partecipato mediamente 50/60 persone per volta con una punta di 80 a Budrio. Realizzazione di incontri rivolti a genitori ed insegnanti presso la sede di “Accendi Molti Fuochi” nel periodo gennaio-aprile 2005. Agli incontri hanno partecipato mediamente 35 persone per volta. Realizzazione, in collaborazione col Comune di Budrio, di un ciclo di incontri e seminari a tema dal titolo “La fatica di crescere” nel periodo marzo-maggio. Realizzazione di un percorso formativo rivolto agli insegnanti (dalla materna alle superiori) sui seguenti temi: conflitto e mediazione. Hanno partecipato 22 docenti delle scuole di Budrio, Castenaso e Molinella. Realizzazione, in collaborazione col Comune di Molinella, di percorsi di approfondimento e letture su adolescenza e preadolescenza attraverso il ciclo di incontri dal titolo “La fatica di crescere” rivolto a genitori, operatori, cittadini. Collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Castello d’Argile, su richiesta del dirigente scolastico e in accordo con l’Amministrazione Comunale, per la definizione di un percorso di lavoro teso a favorire la partecipazione alla vita scolastica di un ragazzo di scuola media (con forti difficoltà di relazione e di comportamento) attraverso l’attivazione di attività di laboratorio a scuola. Offerta disponibilità del personale di “Accendi Molti Fuochi” per la predisposizione del progetto, per la verifica in itinere e per la formazione dei docenti. Il lavoro ha coinvolto una decina di persone tra docenti e operatori comunali e AUSL. Realizzazione a livello metropolitano della 3° e 4° Rassegna (periodo aprile 2005/gennaio 2006) “Gli scrittori raccontano la fatica di crescere” a cui hanno mediamente partecipato 50 persone per volta. partecipazione per l’area nord dell’AUSL ai lavori del gruppo provinciale CSA e Neuropsichiatria Età Evolutiva che ha portato alla predisposizione di un documento sul tema del disagio in età evolutiva, con particolare attenzione al disagio scolastico. Questo documento verrà a breve termine presentato alle Istituzioni regionali, provinciale e locali. Partecipazione al gruppo adolescenti del Centro “Accendi Molti Fuochi” di una ragazza di 16 anni certificata, seguita dal Servizio NPEE e residente a Castel Maggiore. Anche per il 2006 sono previste le attività proposte e realizzate nel 2005, da ampliare, quando possibile, al territorio pianura est: cicli di incontri e seminari di studio rivolti a genitori, operatori dei servizi educativi, scolastici e socio sanitari e cittadini in generale; percorsi formativi rivolti a educatori ed insegnanti; consulenze per la realizzazione di progetti e laboratori nelle scuole per la prevenzione del disagio in età evolutiva. 43 44 45 46 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ Piano Provinciale Adozione 2006 Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Provincia di Bologna Provincia di Bologna Ilaria Folli Tel 051/659.8997 - Destinatari Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente operatori dei servizi socio sanitari; operatori degli enti autorizzati; coppie interessate all’adozione; cittadinanza. si provinciale Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Provincia di Bologna Comune di Bologna, Consorzio Servizi Sociali di Imola, Azienda USL Bologna, Enti Autorizzati su temi specifici: Tribunale per i Minorenni, Scuola (CSA) promozione della cultura dell’adozione e dei diritti dell’infanzia; qualificazione del sistema integrato per l’adozione e mantenimento équipe centralizzate adozione; integrazione tra équipes centralizzate adozione ed Enti Autorizzati; individuazione di metodologie comuni ed elementi condivisi per il percorso adottivo; promozione formazione integrata per operatori Servizi ed operatori Enti Autorizzati; raccolta ed elaborazione dati quali/quantitativi sull’adozione ed analisi del fenomeno programmazione a livello provinciale dei corsi di informazione e formazione per le coppie interessate all’adozione; attivazione Convenzione con gli Enti Autorizzati ; realizzazione dei corsi di informazione/formazione da parte delle équipes e degli Enti Autorizzati convenzionati; programmazione e realizzazione gruppi di post adozione; realizzazione attività formativa integrata su temi che verranno individuati al termine della formazione attualmente in corso; raccolta dati al 31/12/2006 da parte della Provincia e loro elaborazione. 47 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ strumenti: incontri coordinamento provinciale adozione; Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione metodologie: confronto e scambio tra operatori équipes adozione ed operatori Enti Autorizzati. Costo totale Quota Quota Eventuale previsto regionale comunale/A. quota di altri € 39.395 € 36.154 USL Bologna soggetti da + costo /Consorzio specificare – personale Servizi Sociali Quota Provinciale servizi socio Imola sanitari € 3.241 -costo +costo personale servizi socio personale sanitari Quota Enti Autorizzati Enti Autorizzati: costo personale - Realizzazione di almeno 28 corsi di informazione e formazione alle coppie. - Realizzazione di almeno un’iniziativa formativa sul tema. - Realizzazione di almeno 3 incontri del Coordinamento adozione misti tra servizi ed Enti Autorizzati. 48 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ Piano provinciale affidamento familiare ed in comunità 2006 Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto Provincia di Bologna Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Provincia di Bologna, Claudia Ceccarelli Tel 051/6598100 Destinatari Operatori dei servizi, delle comunità di accoglienza, associazioni di famiglie affidatarie, famigli disponibili all’accoglienza Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Si Ambito territoriale di realizzazione Provinciale Istituzioni/attori sociali coinvolti Provincia di Bologna, Comune di Bologna, Consorzio Servizi Sociali di Imola, Az. Usl di Bologna, Associazioni famiglie affidatarie, Comunità di accoglienza per minori Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Promozione e programmazione iniziative di sensibilizzazione; Promozione della cultura dell’accoglienza; Promozione della formazione congiunta tra gli operatori; Sostegno di interventi per l’accoglienza di tipo familiare ai bambini dei età 0/6 anni; Sperimentazione e monitoraggio di nuove forme di accoglienza e di affido prosecuzione iniziative di sensibilizzazione sull’accoglienza; prosecuzione del progetto individuato nel Piano scorso relativo alla realizzazione dell’opuscolo sulle comunità di accoglienza; iniziativa di riflessione sulle accoglienze ai bambini 0/6 anni; riflessione sull’accoglienza dopo i 18 anni; seminario di presentazione della ricerca sulle comunità di accoglienza; formazione congiunta operatori dei servizi, delle comunità e associazioni dei servizi; riflessione sui minori stranieri non accompagnati; prosecuzione della riflessione sulle accoglienza temporanee di minori (accoglienza ai bambini di Chernobyl). Azioni previste 49 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ Costo totale previsto Quota regionale 30.318+ 23.818 costi del personale Quota Eventuale comunale/Az quota di altri . Usl soggetti da specificare: 3.500 euro+ Quota costi Provincia: personale 3.000 € + costo personale Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione1 1 BOZZA al 2 maggio 50 realizzazione di almeno 2 sensibilizzazione realizzazione attività formativa realizzazione opuscolo sulle accoglienza n. incontri Tavolo accoglienza Quota altri soggetti: costo operatori delle comunità, + associazioni e famiglie affidatarie iniziative di comunità di _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ PROGETTO SOVRAZONALE COORDINAMENTO PEDAGOGICO PROVINCIALE Comune o forma associativa ex art.16 L.R.2/03 capofila di progetto Provincia di Bologna Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Cristina Volta, Provincia di Bologna, via Finelli 9/a, Bologna, tel 051/6598782 Destinatari coordinatori pedagogici di servizi pubblici convenzionati ed operatori dei servizi educativi Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente sì Ambito territoriale di realizzazione intero territorio provinciale Istituzioni/attori sociali coinvolti Comuni ed enti gestori privati convenzionati (Cooperative, Associazioni, F.i.s.m….) Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste e privati Gli obiettivi fondamentali sono: 1) Favorire la riflessione sulla qualità dei servizi e la cultura dell’infanzia 2) Dare spazio allo scambio di informazioni e alla messa in rete delle esperienze realizzate nel territorio provinciale 3) Programmare iniziative di formazione permanente per i pedagogisti 4) Realizzare attività di tutor e di accompagnamento nei confronti dei nuovi pedagogisti assunti o incaricati 5) Elaborare progetti di formazione condivisi per gli educatori e confrontare le iniziative di formazione per gli operatori dei servizi attivate nei diversi territori 6) Individuare bisogni ed elaborare proposte in merito ai programmi provinciali 7) Contribuire alla raccolta, elaborazione e restituzione dei dati relativi ai servizi e alla documentazione delle esperienze Le azioni previste dal coordinamento pedagogico sono: - attività di programmazione e raccordo a livello provinciale - attività di approfondimento, formazione e scambio, attraverso sottogruppi di lavoro con obiettivi specifici - elaborazione di progetti di formazione condivisi per gli educatori dei servizi. - raccolta, elaborazione e restituzione di documentazione relativa ai servizi educativi Eventuale quota di altri soggetti da specificare: Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Costo totale previsto 39.168,61 + costo personale Quota regionale 39.168,61 Quota comunale: costo personale n ° incontri realizzati n° partecipanti al coordinamento pedagogico n° documenti prodotti n° iniziative esterne realizzate 51 - Provincia: costo personale per coordinamento e segreteria - Enti gestori privati convenzionati (Cooperative, Associazioni, F.i.s.m): costo personale _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ PROGETTO SOVRAZONALE : Denominazione: … OSSERVATORIO PROVINCIALE SULLA SCOLARITÀ Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto PROVINCIA DI BOLOGNA Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Dott.ssa Anna Del Mugnaio, dirigente del Servizio Scuola e Formazione Provincia di Bologna, via Malvasia 4 Bologna Destinatari Scuole, Enti Locali e Agenzie Formative Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente SI Ambito territoriale di realizzazione provincia di Bologna Le finalità dell’Osservatorio sono conseguite mediante un sistema integrato di attività che coinvolge: 1) la Provincia di Bologna il compito di: - raccogliere i dati provenienti dalle Scuole, dai Comuni, dagli Enti di formazione professionale e dalle imprese che stipulano contratti di apprendistato attraverso i quali si adempie all’obbligo formativo - svolgere l’elaborazione statistico-informatica; - trasmettere ai Dirigenti scolastici ed ai Sindaci gli elenchi nominativi della popolazione di rispettiva competenza per lo svolgimento degli adempimenti sull’obbligo scolastico; - produrre, un rapporto annuale di sintesi sugli esiti delle attività Istituzioni/attori sociali coinvolti 2) i Comuni della Provincia di Bologna con il compito di trasferire all’Osservatorio le informazioni contenute nelle loro Anagrafi relative alla popolazione residente, che si rendano necessarie per lo sviluppo delle attività dell’Osservatorio; 3) il Nuovo Circondario Imolese, con il compito di coordinare e promuovere l’applicazione del presente Protocollo nel proprio territorio; 4) le Istituzioni scolastiche con il compito di trasferire all’Osservatorio, mediante formati omogenei per ordine di scuola previamente concordati, le informazioni in proprio possesso relative agli studenti ed all’attività didattica analogamente utili al conseguimento degli obiettivi dell’Osservatorio; 5) l’Università di Bologna il compito di: - partecipare, tramite il Rettore o suo delegato, alle attività del Comitato di coordinamento avente compiti di indirizzo strategico e di definizione delle linee generali di sviluppo dei piani di lavoro annuali e pluriennali dell’Osservatorio e di verifica della loro attuazione. 52 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste - indicare, nei campi disciplinari individuati dalla Provincia, uno o più esperti aventi il compito di partecipare al Comitato tecnico-scientifico 6) gli Enti di formazione professionale con il compito di trasferire all’Osservatorio, mediante formati omogenei per ordine di Centro di formazione previamente concordati, le informazioni in proprio possesso relative agli studenti e all’attività formativa analogamente utili al conseguimento degli obiettivi dell’Osservatorio e) l’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna con il compito di favorire l’integrazione delle attività dell’Osservatorio con quegli ulteriori servizi di supporto didattico e amministrativo attivati sul territorio, nonché quello di promuovere il collegamento dell’Osservatorio con analoghe esperienze presenti a livello regionale; f) il Centro Servizi Amministrativi di Bologna con il compito di eseguire la trasmissione dei dati e dei documenti Si tratta di uno strumento di raccolta ed elaborazione di dati utile e necessario per affrontare la lotta alla dispersione scolastica e formativa, per la promozione di processi di valutazione e di autovalutazione del sistema scolastico e formativo, in un’ottica attenta alla crescita e alla promozione della “cultura del dato” e di supporto alla programmazione territoriale di politiche sui temi dell’istruzione e della formazione ed in generale per sostenere il diritto ad apprendere per tutto l’arco della vita. l’Osservatorio sulla scolarità si configura quale struttura operativa che risponde prioritariamente all’esigenza di fornire al sistema (scuole, enti locali, agenzie formative) specifici “prodotti”: a) elaborati statistici che descrivono i fenomeni della scolarità e consentano di: o valutare l’andamento della scolarità sul territorio: accesso all’istruzione, esiti dei percorsi intrapresi, mobilità all’interno del sistema dell’istruzione e della formazione, mobilità geografica intraprovinciale ed extraprovinciale; o mettere in relazione l’andamento della scolarità con le principali variabili socio-economiche che caratterizzano un territorio (andamento demografico, tassi di scolarizzazione e collocazione professionale dei genitori, provenienza geografica degli allievi, dislocazione della rete scolastica sul territorio, ecc.); o individuare i principali indicatori per programmare gli interventi che competono agli Enti locali in materia di estensione del diritto allo studio e del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione fino a 18 anni e di accessibilità della rete scolastica; o individuare i principali indicatori per favorire, a livello di singole scuole o per reti di scuole, la predisposizione di programmi per il miglioramento del “prodotto scolastico”. b) azioni di ricerca per realizzare approfondimenti qualitativi di specifici aspetti connessi ai fenomeni della scolarità, a partire da un’attenzione specifica al percorso 53 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ di ciascun giovane inserito nel contesto scolastico e formativo. Per perseguire questi obiettivi è in via di costruzione un sistema informativo il cui nucleo principale sarà costituito da una banca dati composta da informazioni organizzate su base anagrafica, con l’obiettivo di “seguire” il percorso dell’allievo dall’ingresso nel sistema fino al completamento degli studi, registrando i passaggi, le uscite e gli eventuali rientri, gli esiti, i ritardi, ecc. relative alla popolazione in obbligo scolastico e formativo residente nel territorio provinciale. Eventuale quota di altri soggetti da specificare Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Costo totale previsto Quota regionale Quota comunale 70.00euro dal bilancio provinciale e 200.000 euro dalla Fondazione CARISBO a finanziament o del progetto fino a gennaio 2008. Entro il 2006 in banca dati dovrebbero essere inseriti tutti i frequentanti delle scuole elementari e medie inferiori e superiori oltre ai dati anagrafici dei residenti in età da 3 a 18 anni provenienti dalle anagrafi dei Comuni della provincia. Entro il 2008 la banca dati dovrebbe comprendere tutti i dati degli studenti da 3 a 18 anni circa 80/90mila 54 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ PROGETTO SOVRAZONALE : Denominazione: Progetto sovrazonale relativo al funzionamento del Centro specialistico per la prevenzione dell’abuso e del maltrattamento: IL FARO Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto Centro specialistico Il Faro/ Az. Usl Bologna Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti M. Agnese Cheli Tel 051/4141611 Destinatari Operatori dei servizi socio sanitari territoriali ed ospedalieri, insegnanti della scuola di ogni ordine e grado, operatori delle associazioni, del volontariato, autorità giudiziaria Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Si Ambito territoriale di realizzazione provincia di Bologna Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Provincia di Bologna, Comuni, Consorzio Servizi Sociali Imola, Ausl Bologna, Ausl Imola, Az. Ospedaliere, Centro Giustizia Minorile Dotare il territorio provinciale di un servizio di 2° livello contro l’abuso e il maltrattamento all’infanzia che: sviluppi una rete di servizi e di azioni caratterizzata da specifica competenza multiprofessionale, per la tutela della salute infantile e la prevenzione all’abuso e al maltrattamento; valuti in modo qualificato i casi e la presa in carico delle situazioni più problematiche; promuova eventi formativi; promuova interventi di sensibilizzazione, informazione e documentazione sul fenomeno; Pianificazione dei percorsi clinico-diagnostici di natura psicologica e psicosociale e distribuzione dei compiti in ordine a interventi/provvedimenti per la protezione dei bambini presunte vittime; Realizzazione dell’ attività formativa; Realizzazione di iniziative di sensibilizzazione e informazione; Attività di ricerca sul fenomeno; Raccolta ed elaborazione dei dati; Elaborazione relazione annuale sull’attività svolta 55 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ Quota comunale Piano finanziario: Costo totale previsto 196.000,00 euro Quota regionale -Comuni: Comune Bologna 15.499,10 Pianura Ovest 3.008,79 Pianura Est 5.769,13 Casalecchio 4.195.81 San Lazzaro 2.943,36 Porretta 2.289,48 Imola 5.094,33 Eventuale quota di altri soggetti da specificare Provincia Bologna 20.000 Sanità: Ausl Bologna 97.200 Ausl Imola 10.000 Az. Ospedaliera S.Orsola 30.000 N°: Indicatori per il monitoraggio/valutazione 56 casi di consulenza/presa in carico; realizzazione attività formativa; incontri tra i soggetti coinvolti; realizzazione dei progetti previsti nel piano. _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ PROGETTO SOVRAZONALE : PIANO PROVINCIALE AZIONI DI CONTRASTO AGLI ABUSi E AI MALTRATTAMENTI IN DANNO AI MINORI. Anno 2006 Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto Centro specialistico Il Faro/ Az. Usl Bologna Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Centro Specialistico contro l’abuso e il maltrattamento “Il Faro” M. Agnese Cheli Tel 051/4141611 Destinatari Operatori servizi , insegnanti, operatori associazioni volontariato e tempo libero, autorità giudiziaria Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Si Ambito territoriale di realizzazione provincia di Bologna Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Provincia di Bologna, Comuni dell’area provinciale, Az. Usl Bologna, Imola, Policlinico S. Orsola, Az. Ospedaliere, Consorzio Servizi Sociali Imola, Centro Giustizia Minorile, Università, Scuola, Procura, Questura minori, Associazioni sportive realizzare o consolidare i servizi multiprofessionali per la tutela dei minori e per la presa in carico diretta; definire di linee guida territoriali e protocolli operativi; costruire forme di integrazione tra la scuola e i servizi territoriali; disporre di spazi per le audizioni protette; individuare forme di accoglienza qualificata che siano in grado di accogliere anche i minori che hanno subito violenza; promuovere iniziative rivolte agli operatori della stampa al fine di riflettere sul rapporto tra servizi e mass-media; realizzare percorsi formativi; promuovere iniziative volte a sensibilizzare la società e creare una cultura diffusa che sia protettiva e attenta nei confronti dei diritti dei minori; promuovere una cultura della genitorialità. qualificare gli spazi neutri per le audizioni protette nel territorio provinciale; formazione degli operatori; realizzazione iniziativa di sensibilizzazione sulla prevenzione primaria; realizzazione progetto individuazione di linee guida per la tutela del minore nel procedimento giudiziario; realizzazione ricerca conoscitiva sul minore autore di reati sessuali; stesura raccomandazione sulla semeiotica (diagnosi differenziale) dell’abuso fisico; centro di documentazione. 57 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ Quota comunale Costo totale previsto Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione 66.700,00 euro + Costi del personale del Centro Il Faro Quota regionale 26.700,00 euro Costi per il personale all’interno della Convenzione Eventuale quota di altri soggetti da specificare Az. Usl Costi per il personale all’interno della Convenzione Fondazione Cassa di Risparmio Bologna: 40.000 euro n. sedi e spazi neutri attrezzati per le audizioni protette realizzazione attività formativa realizzazione progetto tutela minore attivazione indagine conoscitiva sul minore autore di reati sessuali; stesura del progetto iniziativa di sensibilizzazione sulla prevenzione primaria; realizzazione stesura del prontuario sulla semeiotica 58 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ PROGETTO SOVRAZONALE : Aneka, servizi per il benessere a scuola Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari Istituzione G.F.Minguzzi di Bologna Provincia di Bologna Assessorato Istruzione, Formazione, Lavoro, Politiche per la sicurezza sul lavoro Istituzione G.F.Minguzzi di Bologna Via S. Isaia n. 90 Bologna tel 051/5288511 Claudio Magagnoli - Cinzia Migani scuole medie inferiori e superiori di Bologna e provincia enti di formazione professionale agenzie educative servizi educativi e sociali terzo settore docenti, educatori e formatori rappresentanti degli organi collegiali della scuola centri di servizi e consulenze per le scuole dell’autonomia Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Si Ambito territoriale di realizzazione provincia di Bologna Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Provincia di Bologna Università di Bologna/ Facoltà di psicologia Irre-ER CSA della Provincia di Bologna Scuole ed istituzione del territorio coinvolte direttamente nella progettazione e realizzazione delle attività Punto risorsa del territorio che assume la promozione del benessere come accompagnamento delle persone ad utilizzare beni e servizi esistenti nel contesto della comunità territoriale di riferimento affinché producano esse stesse il loro benessere2 e affinché si attivino dei circoli virtuosi di cambiamento e di integrazione per il ben-divenire sociale. Che cosa fa il Centro: Su richiesta specifica offre servizi di: • Consulenza Alcuni esempi di ambiti tematici: - valorizzazione e supporto alle reti professionali per favorire i processi di cambiamento insiti nel concetto di autonomia scolastica per il bendivenire dell’organizzazione scolastica; - miglioramento del ben-stare scolastico degli attori (dirigenti, docenti, personale non docente, famigliari e studenti) che fanno parte del sistema scuola come condizione per favorire il successo scolastico e fronteggiare la dispersione; - riflessione, valorizzazione, miglioramento delle 2 Per benessere ci si riferisce alla definizione di salute/benessere sostenuta dall’OMS e ripresa nella Carta di Ottawa per la promozione alla salute (1986). 59 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ prassi agite dalle scuole in relazione alla lotta alla dispersione; - accompagnamento, sostegno a processi di gestione dell’innovazione connessa alla ricerca di nuove soluzioni. • Documentazione Alcuni esempi di supporto all’utenza in ordine: - alla ricerca di fonti informative sui temi di approfondimento; - al trattamento ed elaborazione delle informazioni affinché siano comunicabili, utilizzabili per la valutazione e valorizzanti i processi progettuali. Piano finanziario: viene finanziato con risorse della provincia di Bologna, compreso F.S.E. e dell’istituzione Minguzzi Indicatori per il monitoraggio/valutazione Su programmazione annuale, che diventa operativa in concomitanza con l’apertura di ogni anno scolastico, svolge attività nell’ambito della: promozione culturale; - ricerca-azione e ricerca valutativa; - formazione; - progettazione partecipata; - documentazione. Eventuale Costo Quota Quota quota di altri totale regionale comunale soggetti da previsto specificare − N° e tipologie dei soggetti richiedenti − Servizi erogati e loro impatto sulle politiche di contrasto alla dispersione scolastica 60 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ DENOMINAZIONE LEGGE 285/97 – PROMOZIONE DELL’ADOLESCENZA DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Comune di San Pietro in Casale RESPONSABILE DEL PROGETTO Figura di Sistema – Dott.ssa Mara Casari Ufficio di Piano - Tel. 051/6669526 - 531 DESTINATARI Minori, genitori, operatori dei servizi ed insegnanti delle scuole del Distretto. AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Comuni e Scuole (Direzioni Didattiche, Istituti Comprensivi e Istituti Superiori) del Distretto Pianura Est, Azienda USL, Associazioni di volontariato. OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) • • • • Prevenzione del disagio giovanile; Sostegno alla genitorialità; Tutela e promozione dei diritti dell’infanzia e adolescenza; Promozione di attività ricreative e di socializzazione. AZIONI PREVISTE • • • • • Realizzazione in tutti i Comuni di attività a sostegno della genitorialità: sportelli di consulenza educativa rivolti ai genitori con bambini da 0 a 6 anni oppure incontri a tema secondo le modalità ritenute più opportune da ciascun Ente locale; Proseguimento degli Sportelli d’ascolto scolastici rivolti agli alunni, ai genitori ed agli insegnanti; Attivazione del progetto “Disagio: l’integrazione professionale per gli interventi complessi” ( gestione dell’Azienda U.S.L.); Attivazione del progetto “Adozione prima, durante e dopo: interventi plurimi e complessi su un tempo lungo” (gestione dell’Azienda U.S.L.); Progetto “Attività pomeridiane” che prevede la realizzazione, in alcuni Comuni, di attività extra scolastiche rivolte ai ragazzi delle Scuole Medie inferiori, a sostegno del 61 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ percorso formativo e dell’apprendimento, con particolare cura nei confronti dei minori con disagio. PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto Quota regionale Quota comunale € 236.101,40 € 145.808,50 € 90.292,90 INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE • • • • • Numero dei progetti realizzati; Grado di uniformità della realizzazione dei progetti sul territorio; Rapporti organizzativi con la rete: n. tavoli tecnici di coordinamento e frequenza degli incontri; Numero per tipologia dei destinatari effettivamente raggiunti (minori e genitori); Riscontro di gradimento da parte dei destinatari. Segue il progetto relativo all’area “Diritti dei bambini e degli adolescenti”. Gli altri progetti della Legge 285/97 si trovano nell’area “Responsabilità familiari e capacità genitoriali”. 62 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ SCHEDA DI PROGETTO relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza Titolo del progetto ATTIVITÀ POMERIDIANE Responsabile della compilazione della scheda indicare il nominativo del coordinatore tecnico del progetto Nominativo: Mara Casari Recapito telefonico: 051/6669526 fax: 051/6669533 e-mail: [email protected] Ente responsabile del progetto: indicare la denominazione dell’ente referente della gestione amministrativa del progetto Comune di San Pietro in Casale Ente esecutore del progetto: indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico- scientifico del progetto. I Comuni del Distretto Pianura Est Composizione gruppo tecnico di coordinamento (specificare le qualifiche professionali e l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico) Qualifica Mara Casari – Figura di Sistema 1 Direttore Area Servizi alla Persona 1 Dirigente scolastico 1 Referente servizio minori Ente Comune di San Pietro in Casale Da individuare Da individuare Azienda U.S.L. Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona (specificare quali sono le connessioni con gli altri progetti del Piano) Progetto “Mediazione familiare” (Legge 285/97); Progetto “Sportello d’ascolto - scuole dell’obbligo e superiori” (Legge 285/97); Progetto “Disagio: l’integrazione professionale per gli interventi complessi” (Legge 285/97). Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato. Comuni del Distretto Pianura Est. 63 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ Destinatari: indicare: • se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni; • se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare). Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto Tipologia Presenza sul territorio di riferimento Numero destinatari potenziali che si intendono raggiungere con il progetto 3.513 100 3.513 100 358 5 1.077 35 35 1.435 75 Minori 0-2 anni Minori 3-5 anni Minori 6-10 anni Minori 11-13 anni Minori 14-17 anni Genitori Insegnanti Operatori Comunità locale Altro (spcificare) Totale Di cui Minori disabili Minori con provvedimenti del Tribunale per i minori Minori con disagio conclamato Minori stranieri altro (specificare) Totale soggetti in situazioni particolari Data di avvio: Gennaio 2007 Progetto: di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.) di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo). Il progetto si pone come consolidamento rispetto all’attività di prevenzione del disagio già avviata nel precedente programma attuativo con l’intervento “Tempo libero”. Gli aspetti innovativi del progetto sono: ♦ target dei destinatari ristretto ai minori frequentanti la Scuola Media inferiore; ♦ una progettualità finalizzata alla realizzazione di interventi continuativi e strutturati, realizzati con il contributo delle Istituzioni Scolastiche delle Associazioni di volontariato; ♦ un’ottimizzazione delle risorse economiche individuando alcuni progetti là dove l’ente locale, le scuole ed il volontariato individuano le risorse necessarie. 64 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati. Il progetto si connota come azione di prevenzione del disagio adolescenziale; esso intende sostenere l’offerta socio educativa rivolta agli adolescenti integrandosi all’azione scolastica. Il progetto promuove altresì il raccordo fra le agenzie formative e le forme dell’associazionismo locale. Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività previste dal progetto stesso. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: • i cambiamenti attesi, costruire interventi strutturati e continuativi nel tempo rivolti agli adolescenti; arricchire le opportunità educative extrascolastiche; costruire occasioni di integrazione sociale e di supporto al percorso formativo scolastico dei minori. Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere. Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti.... Numero di destinatari raggiunti; Forme e modi di coordinamento locale; Durata dell’intervento e fasce orarie di realizzazione; Luoghi di realizzazione; Modalità d’ informazione dei minori; Forme di restituzione alle famiglie; Livello di gradimento espresso dai destinatari. Fasi operative: Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere. Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto. • • • • • • • • Analisi del contesto locale; Progettazione dell’intervento; Individuazione delle risorse professionali necessarie; Individuazione dei luoghi e dei tempi di realizzazione; Divulgazione e raccolta adesioni dei partecipanti; Avvio attività; Monitoraggio in itinere; Verifica finale. 65 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ Costi: Costi: indicare gli importi attribuiti; Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita. Costo complessivo: € 40.803,54 Contributo programma finalizzato: € 9.100,00 Contributo E.L.: € 31.703,54 Eventuali altri contributi: - Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano. Utilizzo di una scheda di monitoraggio predisposta dall’Ufficio di Piano con cadenza semestrale. Attività di valutazione e soggetti coinvolti: attraverso tale attività si devono constatare e rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali forme. Si prevede un momento di valutazione a fine progetto con la stesura di una relazione da parte dell’Ufficio di Piano, recepiti i materiali di monitoraggio e consultate le Amministrazioni locali. Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali saranno i destinatari di tali informazioni. Scheda di sintesi dei dati di monitoraggio, materiale informativo prodotto dalle singole Amministrazioni per la divulgazione delle iniziative. Restituzione dell’esito del progetto alle Amministrazioni locali, alle istituzioni ed agli interlocutori politici e sociali coinvolti nel Piano di Zona. 66 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ DENOMINAZIONE GRUPPI DI SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE ADOTTIVE NEL SECONDO ANNO DI POST ADOZIONE ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Roberta Garimberti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634 DESTINATARI Famiglie adottive che si trovano nel secondo anno di post adozione SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2005 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Area Dipartimentale integrazione socio sanitaria Distretto Pianura Est - U.O. Minori attraverso l’equipe adozioni Comuni del Distretto Pianura Est Gruppo di auto aiuto di genitori adottivi del territorio OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) Accompagnamento/sostegno alle famiglie adottive durante il secondo anno del post adozione Analisi, confronto e riflessione sulle tematiche relative all’adozione Creazione di eventi (incontri e seminari) mirati al sostegno delle famiglie adottive e non, su tematiche riguardanti la crescita del bambino Raccordo con il tavolo tecnico provinciale per la messa in rete delle esperienze parallele che si attiveranno sul territorio provinciale. La Provincia, infatti, partirà con una sperimentazione in collaborazione con gli Enti autorizzati 67 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ AZIONI PREVISTE Incontro plenario con i gruppi costituiti per la definizione del programma di lavoro Incontri di gruppo a tema condotti dagli operatori dell’equipe adozioni e da una coppia appartenente al Gruppo di auto aiuto del territorio Consulenza a coppie adottive Elaborazione e raccolta del materiale prodotto dai gruppi STRUMENTI E METODOLOGIE Lavoro di gruppo Preparazione attraverso materiale di facile utilizzo degli incontri Questionario di ingresso e di valutazione anonimo per le famiglie adottive PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 5.000,00 (di cui € 2.000,00 per il 2005 e € 3.000,00 per il 2006) Quota regionale / Quota comunale € 5.000,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE • • Numero finale delle famiglie partecipanti ai gruppi/Numero famiglie adottive che si trovano durante il secondo anno di post adozione; Livello di efficacia e/o gradimento dell’esperienza da parte delle famiglie adottive. 68 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ DENOMINAZIONE GRUPPO AUTO MUTUO AIUTO PER FAMIGLIE AFFIDATARIE ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Roberta Garimberti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634 DESTINATARI Famiglie che hanno effettuato l’istruttoria per l’affido e/o che hanno in corso affidi familiari L’U.O. Minori e l’equipe affidi Minori affidati SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2005 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Azienda.USL Distretto Pianura Est Associazioni di famiglie affidatarie: Maranathà, Gli Amici di Siraluna, Dolce Acqua, S. Maria della Venenta, Papa Giovanni XXIII Famiglie affidatarie OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) Creazione di eventi (seminari, incontri, approfondimenti) su tematiche mirate al sostegno delle famiglie affidatarie Sostegno alle famiglie in attesa di abbinamento e/o che sono alla prima esperienza di affido Affiancamento all’equipe affidi durante il percorso di istruttoria AZIONI PREVISTE Realizzazione di seminari, incontri, approfondimenti Lavoro di gruppo Utilizzo di questionari di valutazione anonimi per le famiglie affidatarie 69 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 1.500,00 (residuo 2005) Quota regionale / Quota comunale € 1.500,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE • • Famiglie affidatarie che hanno partecipato al progetto/ famiglie affidatarie contattate per la partecipazione al progetto Livello di efficacia e/o gradimento dell’esperienza da parte delle famiglie affidatarie. 70 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ DENOMINAZIONE “COSA ABBIAMO DA DIRE”: ADOLESCENTI CON ESPERIENZA DI AFFIDO SI RACCONTANO ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Roberta Garimberti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634 DESTINATARI DESTINATARI FINALI: adolescenti di età compresa fra i 12 e i 18 anni in affido familiare e adolescenti di età compresa fra i 12 e i 18 anni figli naturali delle famiglie affidatarie DESTINATARI INTERMEDI: famiglie affidatarie che collaborano con l’U.O. Minori e famiglie d’origine che vivono il progetto di affido consensualmente SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2005 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Azienda USL Servizio Sociale Equipe U.O. Minori Comuni del Distretto Pianura Est Associazioni famiglie affidatarie: Maranathà, Gli Amici di Siraluna, Dolce Acqua, S. Maria della Veneta, Papa Giovanni XXIII Gruppo di Auto Aiuto di famiglie affidatarie Ragazzi affidati e figli adolescenti delle famiglie affidatarie 71 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) • • • • • • • Incontri con ragazzi adolescenti; Sostenere i soggetti destinatari a elaborare pensieri e idee sull’affido che possano diventare strumenti utili al lavoro di aiuto svolto dalle famiglie affidatarie e dagli operatori del servizio; Coinvolgere le famiglie affidatarie nella costruzione del gruppo di adolescenti; Documentare e diffondere il prodotto con modalità e materiale che emerge dagli incontri; Restituzione del percorso alle famiglie affidatarie; Valutazione dell’utilità del percorso da parte delle famiglie affidatarie; Restituzione del percorso alle famiglie di origine a seconda dei tempi e delle possibilità. AZIONI PREVISTE • • • • • incontro plenario con famiglie affidatarie per la presentazione del progetto; incontro / colloquio dell’operatore con l’adolescente coinvolto; tre incontri a cadenza settimanale con i gruppi costituiti; elaborazione e raccolta della documentazione; un incontro di restituzione ai destinatari intermedi. STRUMENTI E METODOLOGIE: • lavoro di gruppo e colloqui; • questionario di valutazione anonimo per le famiglie affidatarie. PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 1.100,00 (residuo 2005) Quota regionale / Quota comunale € 1.100,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE • • • Numero finale dei ragazzi adolescenti partecipanti al gruppo / Numeri di adolescenti in affido del territorio; Prodotto di restituzione alle famiglie; Livello di efficacia e/o gradimento dell’esperienza da parte delle famiglie affidatarie. 72 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ DENOMINAZIONE “PERCORSO DI INSERIMENTO LAVORATIVO A BREVE TERMINE ED IN CONTESTO PROTETTO” ATTIVAZIONE DI PERCORSI LAVORATIVI, TIROCINI FORMATIVI A FAVORE DI MINORI IN CARICO AL SERVIZIO SOCIALE ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Roberta Garimberti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634 DESTINATARI Minori in carico al Servizio Sociale U.O. Minori con progetto complesso:i minori stranieri non accompagnati, minori che non hanno terminato il percorso scolastico/formativo, minori che durante il percorso formativo possono sperimentare le competenze acquisite, minori che faticano ad inserirsi in un contesto lavorativo. Famiglie dei minori per i quali viene attivato l’intervento previsto dal progetto SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2005 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Azienda USL Servizio Sociale Equipe U.O.Minori Comuni del Distretto Pianura Est Aziende del territorio Enti Associazioni e Cooperative Sociali Centro per l’Impiego Enti di Formazione Professionale Scuole Medie e Superiori del territorio Strutture che accolgono i minori stranieri non accompagnati OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) Sostegno a minori (in carico al Servizio Sociale) in difficoltà rispetto al percorso scolastico/formativo/lavorativo. Coinvolgimento della famiglia del minore. 73 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ AZIONI PREVISTE Alimentare/curare la collaborazione con le istituzioni/attori sociali coinvolti volto a favorire una rete integrata di interventi STRUMENTI E METODOLOGIE Inserimenti lavorativi protetti Tirocini formativi PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 5.000,00 (di cui 2.000,00 residuo 2005 e 3.000,00 per il 2006) Quota regionale / Quota comunale € 5.000,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE Minori che hanno portato a termine il progetto. Minori avviati nel progetto. 74 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ DENOMINAZIONE “ONDE DI STRADA” PROGETTI DI ART TERAPY ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Roberta Garimberti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634 DESTINATARI Bambini ed adolescenti in situazione di forte disagio relazionale in affido all’Azienda USL o segnalati dall’Autorità Giudiziaria competente al Servizio Sociale SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2002 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Area dipartimentale Integrazione Socio Sanitaria Istituti comprensivi Centri Giovanili OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) • • • • • Offrire la possibilità di esprimere ed elaborare le emozioni per facilitare lo sviluppo dell’integrazione e dell’identità personale; Sostenere i soggetti destinatari a comprendere e fare fronte al disagio dando loro l’opportunità di elaborare i temi emersi; Acquisizione della consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti; Accrescere la consapevolezza circa il proprio ruolo all’interno della famiglia, della scuola, del gruppo dei pari; Incrementare le competenze comunicative di lettura e trasmissione dei messaggi verbali e non all’interno della famiglia, della classe, del gruppo dei pari. 75 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ AZIONI PREVISTE interventi settimanali con gruppi di 8 ragazzi adolescenti interventi settimanali con il gruppo classe nelle scuole elementari STRUMENTI materiale pittorico e plastico documentazione dell’iniziativa attraverso video o foto METODOLOGIE attraverso l’uso dei materiali la persona si mette in contatto con la propri rappresentazione interna e la esprime; attivazione del dialogo fra corpo e mente favorendo l’integrazione tra il livello preverbale e quello verbale; l’utilizzo dell’esperienza creativa come selezione e trasformazione. PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto 4.800,00 (di cui 1.200,00 residuo 2005 e 3.600,00 per il 2006) Quota regionale / Quota comunale 4.800,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE • • Numero finale dei partecipanti / numero dei ragazzi selezionati; Valutazione finale da parte delle scuole attraverso questionario di gradimento. 76 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ DENOMINAZIONE PROGRAMMA ACCENDI MOLTI FUOCHI: “La fatica di crescere” ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda Usl di Bologna - Dipartimento Salute Mentale Area Nord - Unità Operativa di Neuropsichiatria e Psicologia dell’Età Evolutiva RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Anna Bergonzini – Programma Accendi Molti Fuochi DESTINATARI Genitori, insegnanti, educatori, bambini e adolescenti SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2005 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Azienda Ausl di Bologna - Dipartimento Salute Mentale Area Nord – Unità Operativa di Neuropsichiatria e Psicologia dell’Età Evolutiva – Programma “Accendi Molti Fuochi” Fondazione “Demetrio Benni” Comuni del Distretto Pianura Est Associazione “Teatro Reon” Altre Associazioni della zona OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) A) Ampliamento dello spettro degli interventi formativi del Programma “Accendi Molti Fuochi” ai Comuni dell’intera zona est organizzando iniziative di prevenzione di situazioni di disagio con particolare attenzione all’età evolutiva B) Mantenimento del coordinamento del gruppo di lavoro che ha predisposto l’Accordo territoriale per l’integrazione scolastica di alunni con handicap che vede la partecipazione dei rappresentanti di Comuni, Scuole, AUSL, Associazioni di genitori e Cooperative Sociali 77 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ C) Apertura a livello territoriale di una riflessione comune (Scuole, AUSL, Comuni, Associazioni) sul tema della prevenzione del disagio in età evolutiva con la promozione di attività definite, concordate e realizzate in collaborazione con i soggetti istituzionali e le associazioni presenti sul territorio della Pianura Est D) Inserimento all’interno di alcune attività educative del Centro di bambini/ragazzi dell’area est (oltre a Castenaso, Budrio e Molinella) in carico ai Moduli organizzativi della NPEE Area Nord AZIONI PREVISTE Per quanto riguarda la formazione degli adulti e di promozione della salute si propongono attività a livello di zona e di area metropolitana e, più precisamente: a) incontri a tema con genitori b) percorsi formativi tematici rivolti ad insegnanti e educatori c) collaborazione con coordinatori pedagogici per la realizzazione di progetti 0-6 d) progetto “Questa casa non è un albergo!” indirizzato a genitori di adolescenti e realizzato dall’arte terapista del Centro “Accendi Molti Fuochi” (Vedi progetto allegato A) e) rassegna “Gli scrittori raccontano la fatica di crescere” e la sezione “La fatica di crescere” all’interno del festival “Le parole dello schermo (livello metropolitano) f) percorsi di formazione degli adulti sulla prevenzione del disagio in età evolutiva organizzati in rete con i soggetti che partecipano al gruppo di lavoro istituito dal Piano di Zona su questo tema Per quanto attiene alle attività educative che si svolgono al Centro in orario scolastico ed extra scolastico, fermo restando la priorità per bambini e adolescenti dei Comuni di Budrio, Castenaso e Molinella (firmatari dell’Accordo di Programma), si confermano: a) la partecipazione al laboratorio del mercoledì in orario scolastico di una bambina certificata in carico al Servizio NPEE e residente a Bentivoglio per l’anno scolastico 2005-2006 e per l’avvio dell’anno scolastico 2006-2007; b) la partecipazione al gruppo adolescenti del Centro “Accendi Molti Fuochi” di una ragazza di 16 anni certificata, seguita dal Servizio NPEE e residente a Castel Maggiore; c) le consulenze per la realizzazione di progetti e laboratori nelle scuole per la prevenzione del disagio in età evolutiva Per quanto riguarda progetti di particolare rilievo, si propone la realizzazione del progetto “Il giallo limone degli eroi”, che prevede interventi scolastici ed extra scolastici sul linguaggio teatrale rivolti ad adolescenti in età 14-19 anni, a partire dall’anno scolastico 2005-2006 e per gli anni scolastici successivi prevedendone altresì l’estensione all’Istituto “Keynes” di Castel Maggiore per riuscire in tal modo a coinvolgere tutti gli Istituti Superiori del territorio della Pianura Est. Per quanto riguarda il gruppo di lavoro “Accordo territoriale per l’integrazione di alunni con disabilità” coordinato da “Accendi Molti Fuochi”, l’anno 2006 sarà dedicato alla raccolta di dati relativi agli interventi di sostegno ed ai progetti di integrazione al fine di definire e produrre una mappa delle opportunità presenti sul territorio dell’intera area Nord. A tal fine di metteranno a punto precisi strumenti di rilevazione dei dati e si richiederà la collaborazione di tutte le Istituzioni coinvolte. I dati verranno raccolti in una pubblicazione da distribuire sul territorio. 78 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ Si è inoltre concordato di procedere al monitoraggio dell’applicazione dell’Accordo territoriale al fine di comprendere se si è realizzata omogeneità , ma anche per raccogliere indicazioni da presentare al GLIP e alla Provincia in sede di predisposizione del nuovo Accordo provinciale. “Accendi Molti Fuochi” ha collaborato alla stesura del documento sul disagio realizzato dai Servizi di Neuropsichiatria Infantile dell’azienda USL di Bologna in collaborazione con il CSA. Parteciperà inoltre, a partire da settembre 2006, con un proprio rappresentante al gruppo di lavoro provinciale sul disagio di recente istituzione. Presso i locali del Centro “Accendi Molti Fuochi” è in fase di allestimento uno spazio per la documentazione di progetti e attività di prevenzione e di integrazione per i quali si utilizzano linguaggi espressivi di vario genere. A tal fine sono già stati avviati contatti con l’Istituzione “Gianfranco Minguzzi” e con il Centro di Documentazione del Comune di Bologna per valutare eventuali possibilità di collaborazioni e messa in rete per il futuro. L’intento è quello di offrire alle Istituzioni del territorio della pianura un luogo di studio, di ricerca e di approfondimento su questi temi. PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto Quota regionale Quota comunale Eventuale quota di altri soggetti da specificare € 69.100,00 / € 8.154,00 (residuo 2005) € 31.146,00 Azienda Usl € 24.800,00 Fondaz. Demetrio Benni € 5.000,00 Fondaz. Carisbo INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE • • • scheda di soddisfacimento da far compilare ai partecipanti agli incontri di formazione rilevazione del numero dei partecipanti agli eventi produzione materiali di documentazione e di pubblicizzazione delle iniziative 79 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ allegato A) “QUESTA CASA NON E’ UN ALBERGO!” Ri-cercarsi e ri-trovarsi… per capire Laboratorio condotto da Paola Cominato, arte terapista del Centro Polifunzionale “Accendi Molti Fuochi” destinato a genitori di figli adolescenti. PREMESSA Il laboratorio che presentiamo intende offrire uno spazio di condivisione e di confronto dell’esperienza di essere genitori di figli preadolescenti e adolescenti. Attraverso l’utilizzo di tecniche di arte terapia e di riavvicinamento alla propria esperienza adolescenziale, si cercherà di trovare altri canali di comprensione elaborando risposte ai problemi di questa importante fase di crescita, sviluppo e cambiamento. Si affronterà in particolare il tema dell’adolescenza con tutti i cambiamenti che questa fase porta nei ragazzi e, di conseguenza, nel nucleo familiare: separazione-individuazione, cambiamenti nel corpo e nei riferimenti affettivi; immagine familiare e costituzione dell’immagine di sé; fantasie di onnipotenza, ecc. offrendo ai partecipanti l’opportunità di ricontattare la propria dimenticata parte adolescenziale. IL PROGETTO Organizzazione Il progetto si realizzerà attraverso 6 incontri durante i quali, utilizzando tecniche dell’arte terapia quali ad esempio l’uso della creta, la rappresentazione grafica, lo specchio, si andrà alla ricerca della qualità dei legami fra i componenti della famiglia, si riconosceranno eventi significativi che hanno portato cambiamenti nella propria vita, si prenderà contatto con la propria parte adolescenziale dandole voce rendendola in questo modo fonte vitale di comprensione. Il tutto per favorire la relazione tra genitori e figli in questa fase delicata della crescita. Sede Gli incontri si terranno presso un Comune della Pianura Est da definirsi. Periodo Il progetto si realizzerà nel periodo ottobre-dicembre 2006. Indicatori di risultato Verrà rilevato il numero dei partecipanti e sarà prodotto materiale documentativo del progetto. È inoltre prevista la compilazione da parte dei partecipanti di una scheda di soddisfacimento. Costi I costi di progettazione, realizzazione e documentazione dell’esperienza, così come le spese per l’arte terapista e il materiale documentativo ammontano complessivamente ad € 1.000,00 80 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ allegato B) PROGETTO “IL GIALLO LIMONE DEGLI EROI” IL MONDO E LA CULTURA DEGLI ADOLESCENTI NELLO SGUARDO DEL TEATRO PREMESSA Il progetto “Il giallo limone degli eroi” sceglie il teatro come espressione artistica che meglio accoglie, elabora e comunica la dimensione umana nei suoi aspetti interiori, di pensiero e di interrelazione, e si propone di essere un luogo dove il punto d’incontro tra uomini e artisti sia la dimensione dell’adolescenza: vissuta, dimenticata, ricordata, consapevole, abbandonata, nelle sue dimensioni esistenziali e sociali. Il senso di questo progetto è di attivare contatti che aiutino, attraverso il valore formativo e di esperienza dell’espressione teatrale, a far crescere e prevenire, per quanto è possibile, le solitudini che nell’adolescenza possono diventare devianza. Gli adolescenti hanno rare occasioni e pochi luoghi per rispecchiarsi realmente in creazioni teatrali che esprimano la propria condizione esistenziale e sociale. I giovani spesso considerano noioso il teatro perché difficilmente riescono a conoscere quelle produzioni artistiche che li riguardano direttamente e che per linguaggi, tematiche e forza espressiva possono appassionarli. Ad di là del fatto culturale, lo scopo del progetto è offrire spazi e luoghi in cui realizzare, utilizzando il linguaggio teatrale, azioni di promozione del benessere e di integrazione di adolescenti e giovani. LA PROPOSTA Il progetto si rivolge agli studenti e ai docenti degli Istituti Superiori; è coordinato dal Centro Polifunzionale “Accendi Molti Fuochi”; è stato finanziato per il primo anno dalla Fondazione CARISBO e dalla Fondazione “Demetrio Benni” ed è pensato e realizzato in collaborazione con l’Associazione Teatro Reon di Bologna, da anni partner di “Accendi Molti Fuochi” per questa tipologia di attività. Nell’anno scolastico 2005-2006 la proposta è indirizzata alle scuole e prevede due spettacoli teatrali (da mettere in scena nei Comuni di Molinella e Budrio ) per studenti e docenti degli istituti “G. Bruno”e “Fioravanti”. La proposta è stata presentata anche all’Istituto “Keynes” di Castel Maggiore che però, per precedenti progetti approvati, non ha potuto partecipare alla prima fase. All’Auditorium di Molinella verrà presentato lo spettacolo di Macrò Maudit “Nel fango del Dio pallone”, l’autobiografia di un grande calciatore, Carlo Petrini, che giocava nel Milan nel 1968 e che è stato cancellato dalla stria del calcio perché cominciò a sperimentare sostanze illegali dopanti. Uno spettacolo di denuncia, senza moralismi, sul mondo del “Dio pallone”. Al teatro di Budrio verrà presentato lo spettacolo della Compagnia teatro Reon “Un sogno di mezza estate”, rievocazione in chiave poetica e popolare della celebre commedia di W. Shakespeare, Gli spettacoli sono indirizzati prevalentemente alle classi seconde, terze e quarte e rappresentano il primo passo di un percorso da proseguire con i ragazzi negli anni scolastici successivi nei quali si prevedono anche letture in classe su testi collegati al progetto europeo “Intercity connection” (in cui ragazzi di diversi Paesi leggono testi da mettere in scena). 81 _______________________________ Diritti dei bambini e degli adolescenti __________________________________ Da questa esperienza si vorrebbe dar vita, anche a livello distrettuale, ad un gruppo di adolescenti interessati, in orario extra scolastico, a partecipare ad un laboratorio teatrale. I laboratori non saranno luoghi in cui si apprende il mestiere dell’attore, ma sono pensati come un ulteriore strumento offerto dal Programma “Accendi Molti Fuochi” nell’ambito delle attività educative rivolte annualmente alle scuole. Gli spettacoli sono stati presentati l’11 maggio al teatro di Budrio e il 12 maggio all’Auditorium di Molinella. Prima degli spettacoli si sono tenuti: • conferenza stampa di presentazione del progetto (a Bologna ai primi di maggio alla presenza del Dott. Franco Riboldi) • Festa spettacolo “Antigone rock” per presentare le iniziative ai giovani del territorio • presentazione del progetto ad Enti e operatori interessati con breve spettacolo di animazione e musica Il progetto è patrocinato da: Comuni di Budrio, Castenaso e Molinella; Piano di Zona Est; Provincia di Bologna . 82 83 84 ____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________ TABELLA 1 DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006 BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • • • • Contrastare la disgregazione e frammentazione in gruppi, favorendo la partecipazione sociale; Carenza di spazi di aggregazione giovanile; Prevenire l’abbandono scolastico; Contrastare il fenomeno del “bullismo” e dei vandalismi. OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) OBIETTIVI RIDEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI PREVISTI NEL PDZ 2005-07 • • • • • Promuovere l’integrazione fra le realtà • giovanili del territorio, favorire la partecipazione della comunità allargata e prevenire il disagio giovanile; Promuovere il “Servizio Civile”; Favorire l’ingresso nel mondo del lavoro • dei giovani: attivando i servizi territoriali in rete e coinvolgimendo le Agenzie formative del territorio; Favorire, in tutti i Comuni, la ricerca del • lavoro in modo autonomo; Creare opportunità di sperimentazione di percorsi di autonomia abitativa per giovani adulti senza sostegni familiari. • Completato il progetto finalizzazto giovani “Onde Anomale” con la realizzazione di tre eventi sovracomunali che hanno coinvolto decine di ragazzi; Il forte raccordo realizzato con il P.P.S. ha portato all’individuazione della prevenzione del disagio giovanile quale priorità di intervento nel Piano stesso; Avvio tre progetti distrettuali di servizio civile per i settori scuola, sociale e cultura, con il coinvolgimento di 19 volontari; Avvio, con un finanziamento della Fondazione del Monte, di una sperimentazione di percorsi di autonomia abitativa per giovani adulti in condizione di disagio (progetto Roller) in due appartamenti messi a disposizione dal Comune di Molinella. 85 Non è prevista nessuna ridefinizione degli obiettivi triennali. ____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________ INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI • Progetto Sovrazonale di sensibilizzazione e promozione del servizio civile volontario, “una rete solidale per lo sviluppo del servizio civile volontario” anno 2006 • Programma Finalizzato Giovani: “Onde Anomale Crew”, prevenire il disagio giovanile • Programma Finalizzato Giovani (quota Comune di Bologna): Radio Nebbia INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO • Progetto Roller: residenze temporanee per giovani adulti senza sostegni familiari (Sviluppo) 86 87 88 ____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________ ONDE ANOMALE TOUR – PROGRAMMA FINALIZZATO GIOVANI Il finanziamento della Regione è stato erogato a fine marzo. Nel mese di Giugno si concluderanno le attività legate al progetto “Onde Anomale” (programma finalizzato giovani – finanziamento anno 2004). Conseguentemente, nel mese settembre 2006 è partito il progetto 2005, avviato il progetto “Onde anomale tour” di cui al finanziamento del programma attuativo 2005. La relazione di attività completa del progetto 2005 sarà disponibile al termine della realizzazione del progetto. Per l’anno 2006 il programma finalizzato giovani è stato recentemente finanziato con una quota pari ad € 78.000,00 che ne consentirà la realizzazione nel 2007. “MARS ATTACH” (LEGGE 21/96) Il progetto non ha ricevuto il finanziamento regionale e perciò non è stato attuato. ROLLER La Fondazione del Monte ha finanziato il progetto con € 60.000,00 garantendo la realizzazione dello stesso da settembre 2006 a dicembre 2007. È stata costituita una commissione tecnica che sta ultimando la definizione dei parametri d’accesso dei giovani in condizione di disagio e le condizioni per l’utilizzo dei due appartamenti messi a disposizione dal Comune di Molinella. La gestione tecnica e la stesura ultima del progetto è stata affidata alla Coop. Carovana. I primi mesi di attività del progetto verranno relazionati nel prossimo report di attività oltre che nel programma attuativo 2007. “IN-STALLA” (ASS. DOLCE ACQUA, GIOVANI PER IL GIOVANI E NOVARCANTO) I lavori di risanamento sono finiti, quindi, il “contenitore” è pronto e le associazioni impegnate nella gestione del progetto. Per la fascia di età 11/15 si è individuato un intervento “post-scuola”, da pensare e studiare insieme alla scuola, al servizio sociale del ed al coordinamento pedagogico. L’Intervento, gestito due giorni alla settimana nelle ore pomeridiane, consiste nell’attivazione di alcuni laboratori: - un laboratorio di proposta educativa di gestione dei conflitti in adolescenza, la proposta è studiata anche in chiave interculturale; l’obiettivo è quello d’integrazione ed individuazione di eventuali disagi e quindi di prevenzione. - un educatore, coadiuvato da tirocinanti delle facoltà di scienze dell’educazione e scienze della formazione, presente per accogliere gruppi di ragazzi nelle fascie pomeridiane. Giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni: lo spazio di “In-stalla” potrà essere usufruito da gruppi di giovani che ne faranno richiesta, per periodi determinati e l’adesione ad un regolamento condiviso. I giovani avranno la possibilità di acquisire strumenti e competenze per la realizzazione di iniziative condivise e pensate insieme ai coetanei, tramite la presenza di volontari, 89 ____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________ afferenti alle Associazioni e/o di tutors, che avranno il compito di sostenerli ed accompagnarli nel percorso di costruzione della propria identità e nel percorso evolutivo che porta alla consapevolezza di poter essere cittadini adulti e quindi risorsa per tutta la comunità locale. I ragazzi/e dell’”In-stalla”, sul lungo periodo potranno riuscire ad organizzare attività (sostegno scolastico, laboratori, feste, concerti, serate) per gli adolescenti (14 -18 anni) e gradualmente trasmettere loro le competenze acquisite all’interno delle struttura. 90 91 92 ____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________ PROGETTO SOVRAZONALE : Denominazione: Progetto sovrazonale di sensibilizzazione e promozione del servizio civile volontario “Una rete solidale per lo sviluppo del servizio civile volontario” anno 2006 Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto Provincia di Bologna/Coordinamento Provinciale degli Enti di Servizio Civile di Bologna Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Coordinamento provinciale enti di servizio civile CO.PR.E.S.C. TEL 051/6598276 Destinatari Enti locali e non profit, giovani, cittadinanza, studenti e docenti degli istituti di istruzione superiore, famiglie Specificare se è in continuazione di un progetto Sì dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Il territorio provinciale Istituzioni/attori sociali coinvolti Enti di servizio civile aderenti al Coordinamento Provinciale di Bologna (enti pubblici, fondazioni, organizzazioni non profit, cooperative ecc.) Associazioni di promozione sociale Organizzazioni di volontariato Centri di aggregazione giovanile Università Centri sociali Scuole medie superiori Centri di formazione professionale Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) - Diffondere i valori del servizio civile quale strumento di cittadinanza attiva e di impegno sociale - Favorire la partecipazione degli enti al sistema di servizio civile a livello regionale e nazionale - Avviare un percorso di confronto e collaborazione tra gli enti di servizio civile per qualificare l’offerta progettuale del territorio - Tavole rotonde decentrate sul territorio per lo scambio di buone pratiche e la nascita di rapporti di collaborazione tra enti; Azioni previste - Seminari informativi e di approfondimento sui bandi e sugli adempimenti del sistema di servizio civile; - Interventi di presentazione del servizio civile nelle scuole e nelle facoltà universitarie; - Eventi promozionali rivolti ai giovani e alla comunità per la diffusione della cultura del servizio civile; - Incontri di sensibilizzazione rivolti alla popolazione adulta e anziana sul servizio civile regionale over 28; 93 ____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________ Quota regionale Quota nazionale Piano finanziario: Costo totale previsto 28.750,00 € Indicatori per il monitoraggio/valutazione 5.500,00 € (quota per la pubblicazione di materiale informativo) 7.750,00 € (quota per l’organizzazione di eventi) 500 € (quota per iniziative informative rivolte ai giovani) 15.000,00 € (quota per acquisizione risorsa umana dedicata) n. di eventi promozionali organizzati n. di scuole coinvolte per gli incontri di sensibilizzazione n. di volontari in servizio civile regionale per minori n.di progetti di servizio civile regionale presentati 94 ____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________ PROGRAMMA FINALIZZATO GIOVANI 2006 DENOMINAZIONE ONDE ANOMALE CREW: PREVENIRE IL DISAGIO GIOVANILE ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Comune di San Giorgio di Piano RESPONSABILE DEL PROGETTO Alessandra Giovagnoli 328/2136860 e-mail: [email protected] DESTINATARI Destinatari finali Gruppi informali costituiti ragazzi e ragazze di età compresa tra i 14 e i 25 anni. Destinatari intermedi Referenti delle risorse informali (bar, pub, baracchine dei gelati), educatori di interventi rivolti ai giovani (CAG,) referenti di gruppi formali giovanili (Associazioni, Forum e Consulte, Centri Culturali) e Polisportive. La comunità allargata (bambini, adulti, anziani,giovani). SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità con gli interventi di animazione di strada dal 1999 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Comuni del Distretto Pianura Est; Az. U.S.L. Bologna, Loop (Laboratorio Osservazione, organizzazione e prevenzione) del Servizio prevenzione dei Sert di San Giovanni in Persiceto, San Giorgio di Piano e Budrio; La Carovana Società Cooperativa. OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) Finalità generale Promuovere l’educazione alla salute, la partecipazione sociale e il protagonismo giovanile. 95 ____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________ Obiettivi generali 1) Conoscere l’andamento del fenomeno di uso e abuso di sostanze stupefacenti nei gruppi informali del territorio. 2) Promuovere la riflessione sulla motivazione alla base dell’utilizzo delle sostanze stupefacenti. 3) Stimolare percorsi di crescita e di autonomia individuale e di gruppo. 4) Avvicinare il mondo adulto a quello giovanile. Obiettivi intermedi 1a) Sollecitare l’esplicitazione delle modalità di utilizzo delle sostanze stupefacenti attraverso la somministrazione di un questionario autocompilato. 2a) Promuovere la conoscenza degli effetti e dei rischi legati al consumo di sostanze stupefacenti attraverso il confronto sul materiale informativo distribuito. 3a) Promuovere le risorse e le competenze individuali e di gruppo (socializzazione, protagonismo, creatività, autorganizzazione, cultura). 3b) Promuovere stili di aggregazione e gestione del tempo libero alternativi a quelli abitualmente adottati all’interno dei gruppi individuati. 4a) Promuovere la partecipazione della comunità allargata (bambini, adulti, anziani, giovani) alle animazioni. METODOLOGIE E AZIONI PREVISTE La progettualità proposta nasce in continuità con l’intervento di animazione di strada (Onde Anomale Tour) sui gruppi informali effettuato nell’ex Distretto Pianura Est da settembre 2006 a luglio 2007, durante il quale è risultato, come problema emergente, un aumento del consumo e dell’abuso di sostanze leggere e pesanti ed un abbassamento dell’età dei fruitori delle medesime. Di conseguenza, oltre agli intenti perseguiti negli anni precedenti di intervento su strada, ovvero favorire il protagonismo giovanile e la partecipazione sociale, promuovere l’integrazione fra le realtà giovanili del territorio e l’avvicinamento tra mondo adulto e mondo giovanile, si intende pervenire alla conoscenza e al monitoraggio del fenomeno di uso e abuso delle sostanze stupefacenti. Attraverso la metodologia della ricerca azione, che prevede la somministrazione di un questionario autocompilato sulle modalità di utilizzo delle sostanze stupefacenti e sul livello di conoscenza degli effetti e dei rischi delle medesime, sarà possibile indagare i significati, le percezioni e le strategie utilizzati da ragazzi/e rispetto ai consumi ed ai comportamenti a rischio per comprendere il loro punto di vista. Come testimoniato in altre ricerche a livello nazionale e nei progetti “RISA” (regionale) e “Laboratori Creativi” realizzato negli Istituti professionali della città di Bologna, gestiti da La Carovana Società Cooperativa, i temi delle sostanze e della tutela della salute hanno un immediata risposta negli adolescenti probabilmente perché scarsamente affrontati con figure adulte competenti La metodologia dell’animazione di strada prevede, a sua volta, il coinvolgimento dei gruppi e dei singoli in una riflessione sulle modalità di gestione del tempo libero e la promozione di iniziative rivolte alla collettività. Il territorio verrà diviso in cinque aree (ciascuna comprendente tre Comuni) in ognuna delle quali organizzare un evento (festa, animazione, concerto, rassegna video, mostra, ecc) il più possibile legato alla tematica in oggetto, coinvolgendo le realtà giovanili sia informali (gruppi spontanei) che formali (Centri, Consulte, Forum e Associazioni) del territorio. Le iniziative verranno 96 ____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________ pubblicizzate in maniera da favorire anche la partecipazione della comunità allargata (bambini, adulti, anziani, giovani) per socializzare il percorso di sensibilizzazione in materia di tutela della salute. La progettazione in oggetto, rispetto a quelle che Franco Floris definisce le quattro anime dell’animazione –ludica, educativa, politica e culturale-, si inscrive esplicitamente nelle prime due mantenendo l’aspetto politico e culturale come trame e presupposti attraverso cui le altre anime si evidenziano. L’anima ludica è intesa come tempo sociale in cui si sperimentano legami “al di là delle barriere […] quotidiane” per “ritrovare […] il senso stesso dello stare insieme collettivo”, luogo di rielaborazione, trasformazione e ri-progettazione del quotidiano – di costruzione di possibili - in cui gli attori siano non consumatori mercificati ma protagonisti. L’anima educativa, che presuppone una concezione di uomo e di donna “come essere mai concluso, libero in ogni situazione, capace di scelte che redimono per intero storie personali e collettive anche tragiche”, si configura, in tal senso, come scommessa sulle risorse positive. L’anima politica e culturale si definisce come azione di produzione di diritti, di continua riflessione della comunità sul contesto micro e macro sociale che diviene ambito di sperimentazione di pratiche collettive di aggregazione, solidarietà e tutela da conpartecipare o contrattualizzare con le istituzioni formali preposte. Lo spazio di azione del progetto sono i luoghi dell’informalità che si configurano come cerniera fra l’individuale ed il collettivo, come zone di transizione e di sperimentazione del legame con gli altri e con la società. Sono contesti in cui si esprimono, in maniera privilegiata, i processi di vita, i rapporti di potere, i conflitti e le dinamiche di cambiamento personale e sociale ed in cui gli attori sociali, intesi come soggetti progettanti e desiderativi, si manifestano. L’attività educativa si costruirà quindi come pratica di ricerca e di azione/animazione che promuove le risorse individuali e di gruppo (attraverso media relazionali come la musica, il video e l’immagine) verso la produzione di oggetti (materiali o simbolici o relazionali) implicando che “le relazioni portano beni ed i beni fanno relazione” (intendendo per bene non tanto un oggetto materiale quanto un oggetto di senso). Da un lato, verrà stimolata la messa in gioco delle capacità dei soggetti dando loro l’occasione di sperimentare nuove possibilità ed identità, sapendo che motivazioni e capacità si corroborano o si inibiscono a vicenda. Dall’altro si agirà sull’esterno poiché la sperimentazione di nuove potenzialità può consolidarsi nel momento in cui diventa pratica che suscita “senso di sicurezza” e risorsa riconosciuta dalla collettività. AZIONI • Monitoraggio dei gruppi informali del territorio a partire dalla mappatura realizzata all’interno del progetto Onde Anomale Tour realizzato con PDZ 2005. • Aggancio dei gruppi individuati. • Socializzazione informale nei luoghi di aggregazione spontanea. • Somministrazione dei questionari autocompilati sulle modalità di utilizzo e sul livello d’informazione relativo alle sostanze stupefacenti. • Distribuzione di materiale informativo sulle sostanze stupefacenti sia durante le uscite in strada che durante le animazioni. • Individuazione dei gruppi obiettivo con cui organizzare le animazioni. 97 ____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________ • • • • • • • Promozione delle animazioni per il coinvolgimento delle realtà giovanili informali e formali del territorio nella partecipazione alle giornate di animazione. Incontri formali con il Loop per la definizione delle modalità di partecipazione del servizio alle animazioni e di raccordo con l’utenza. Colloqui informali con i referenti delle risorse informali volti alla sensibilizzazione sui temi legati alla tutela della salute e richiesta di partecipazione alle animazioni. Colloqui informali con “operatori grezzi” presenti sul territorio volti alla sensibilizzazione sui temi legati alla tutela della salute e richiesta di partecipazione alle animazioni. Organizzazione e realizzazione di un’animazione su ogni zona (tre costituite da cinque territori) sulla tematica in esame · Produzione di un video-documento sulle animazioni. Produzione dei risultati della ricerca azione. PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 78.000,00 Quota regionale € 78.000,00 (Fondo Sanitario) Quota comunale / Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE • • • • • • • • • • • • • N di questionari somministrati. N di questionari compilati. N delle collaborazioni attivate con le altre realtà rivolte ai giovani del territorio (educativa di strada, CAG, Centri Culturali, Forum e Consulte giovanili, Associazioni rivolte ai giovani). N eventi organizzati. N ragazzi/e partecipanti agli eventi afferenti ai gruppi informali. N totale ragazzi/e partecipanti agli eventi. N adulti partecipanti agli eventi. Livello di partecipazione mostrato dai ragazzi/e afferenti ai gruppi informali durante gli eventi. Livello di soddisfazione mostrato dai ragazzi/e afferenti ai gruppi informali rispetto agli eventi realizzati. Livello di partecipazione mostrato dagli adulti durante gli eventi. Livello di soddisfazione mostrato dai ragazzi/e afferenti ai gruppi informali rispetto agli eventi realizzati. Livello di soddisfazione mostrato dai referenti delle realtà giovanili formali del territorio rispetto agli eventi realizzati. Qualità della relazione instaurata fra animatori di strada e i ragazzi /e dei gruppi informali. 98 ____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________ PROGRAMMA FINALIZZATO GIOVANI 2006 (quota Comune di Bologna) DENOMINAZIONE RADIO NEBBIA ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Comune di San Pietro in Casale RESPONSABILE DEL PROGETTO Raul Duranti, Direttore Area Servizi alla Persona Comune di San Pietro in Casale, tel. 051/6669531 DESTINATARI Adolescenti di età compresa tra i 15 e i 25 anni. Gruppi formali giovanili (Cag, Forum, Consulte e Associazioni giovanili, Centri Culturali. Le risorse formali ed informali del territorio. La comunità allargata. SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto nuovo AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Comuni del Distretto Pianura Est OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) Obiettivi generali (a lungo termine) 1) Stimolare percorsi di crescita e di autonomia individuale e di gruppo. 2) Promuovere l’integrazione fra le realtà giovanili informali (gruppi naturali) e formali (centri giovanili,gruppi parrocchiali, associazioni sportive) e di diverse realtà territoriali. 3) Promuovere la partecipazione sociale all’interno della comunità allargata. Obiettivi intermedi (a medio termine) 1)Promuovere le risorse e le competenze individuali e di gruppo (socializzazione, protagonismo, creatività, auto-organizzazione, cultura ecc); 2)Promuovere stili di aggregazione alternativi a quelli abitualmente adottati all’interno dei gruppi individuati; 3)Promuovere la partecipazione e la auto-organizzazione della radio web; 99 ____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________ 4)Favorire la responsabilizzazione dei gruppi informali per la gestione del palinsesto radiofonico e delle tecnologie utilizzate; 5)Favorire l’acquisizione di abilità nell’utilizzo delle tecnologie (computer e strumentazione tecnica della radio web); 6)Valorizzare le espressioni artistiche giovanili del territorio(gruppi musicali e teatrali). AZIONI PREVISTE Lavoro di rete tra i gruppi informali di giovani, gli adulti significativi della cooperativa “L’informazione nuova” – Cooperativa di giornalisti e operatori della comunicazione di Bologna ed i Comuni afferenti al Distretto Pianura est; Colloqui informali con le associazioni giovanili, Arci, gruppi parrocchiali, Centri giovanili, associazioni sportive, biblioteche e centri culturali; Formazione dei giovani per la gestione della radio web: montaggio di regia e conduzione radiofonica; Attivazione di centri di produzione radiofonica presso i Comuni gestiti dai giovani; Documentazione audio delle trasmissioni. Metodologia La progettualità in oggetto si colloca all’interno di una prospettiva comunitaria in base alla quale è possibile affrontare i problemi emergenti attraverso l’empowerment delle risorse esistenti nei singoli territori, la costruzione delle trame informali, la valorizzazione delle relazioni tra singoli e/o gruppi e le realtà istituzionali e formali. In una prospettiva a lungo termine, tale strategia d’intervento potrebbe stimolare da un lato nei giovani la disponibilità a mettere in gioco le proprie capacità e “voglie di fare” in ordine all’ azione e quindi diventare i fautori di ipotesi progettuali, dall’altro negli adulti il desiderio di integrare energie all’interno dei percorsi di crescita adolescenziali contribuendo entrambi gli aspetti a superare l’etichettamento negativo nei confronti del gruppo. PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 22.300,00 Quota regionale € 15.600,00 Quota comunale € 6.700,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE La valutazione avviene attraverso la correlazione fra gli indicatori quantitativi e qualitativi ottenuti, gli obiettivi posti in sede di programmazione, le attività pianificate in sede di coordinamento, le valutazioni qualitative relazionate dal coordinatore. N di incontri di verifica realizzati N di incontri di programmazione realizzati Clima relazionale all’interno dell’équipe di lavoro Livello di soddisfazione dei referenti per il progetto N dei referenti delle risorse informali contattati 100 ____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________ N dei referenti delle risorse formali contattati N di attività previste nel palinsesto N delle collaborazioni attivate con altre realtà (strutture educative, associazioni, parrocchie ecc) N delle collaborazioni attivate con altre realtà informali(bar, baracchine dei gelati) N degli spazi pubblici e privati concessi per la realizzazione degli eventi animativi N ragazzi contattati N ragazze contattate N gruppi informali coinvolti nella realizzazione del radio web N ragazzi coinvolti nella realizzazione del radio web N ragazze coinvolte nella realizzazione del radio web N di ore di trasmissione 101 ____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________ DENOMINAZIONE PROGETTO “ROLLER” Residenze temporanee per giovani adulti senza sostegni familiari ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Comune di Molinella RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Cristina Torreggiani– Direttore Area Servizi alla Persona del Comune di Molinella – 051-6906851 DESTINATARI Giovani adulti fra i 18 e 26: 1) Privi di famiglia; 2) Temporaneamente o definitivamente impossibilitati a rientrare o permanere nella famiglia di origine; 3) In situazione economica disagiata 4) Residenti o domiciliati sul territorio dei Comuni del Distretto 5) In uscita da comunità educative (Vedrana, ecc…) SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto nuovo AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Azienda USL e Comuni del Distretto Pianura Est OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) 1. Offrire opportunità residenziali temporanee a giovani adulti che non possono contare sui familiari e/o sulle proprie risorse economiche 2. Mantenere, migliorare e potenziare i livelli di autonomia acquisiti e potenziare le capacità gestionali rispetto alle competenze del vivere quotidiano 3. Sostenere i soggetti nell’integrazione con le realtà esistenti sul territorio, nella ricerca di una abitazione e nell’inserimento lavorativo 4. Favorire il riavvicinamento familiare dell’utente, coinvolgendo la famiglia di origine nel progetto 102 ____________________________________ Politiche a favore dei giovani ____________________________________ 5. Sostenere i giovani adulti nei percorsi sanitari, in particolar modo le madri e/o le future madri 6. Limitare il percorso ad un massimo di 2 anni di permanenza AZIONI PREVISTE Approvazione del regolamento per l’accesso all’utilizzo dei due appartamenti (1 destinato a ragazzi ed 1 a ragazze) e attivazione del servizio Le attività sono incentrate sul ruolo degli educatori di cui uno interno alla struttura che svolgerà funzioni di sostegno e verifica del percorso individuale degli ospiti, raccordo con il territorio in rete con le associazioni di volontariato, gli enti di formazione e di orientamento lavorativo. Il secondo e il terzo anno le attività sono incentrate al proseguimento e incremento delle attività, alla valutazione dei programmi e degli obiettivi raggiunti PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto Quota regionale Quota comunale Eventuale quota di altri soggetti da specificare € 60.000,00 / / € 60.000,00 INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE N. ragazzi inseriti nell’appartamento 103 Fondazione del Monte 104 105 106 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ TABELLA 1 DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006 BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • • • Ampliamento dei sistemi di accoglienza per cittadini stranieri; Ampliamento dei programmi di formazione congiunta fra i diversi operatori dei servizi, sociali, sanitari, educativi e di mediazione; Collegare gli sportelli sociali dei Comuni ed i servizi informativi dell’AUSL. OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) OBIETTIVI RIDEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI PREVISTI NEL PDZ 2005-07 • • • • • • Programma finalizzato per azioni di • integrazione sociale a favore di cittadini • stranieri immigrati; Redazione di un protocollo unitario sulle prassi di accoglienza del minore immigrato nella scuola; Partecipazione attiva della popolazione migrante; Mettere in atto percorsi formativi per • donne migranti e residenti stabilmente nel nostro territorio; Organizzare iniziative ed individuare locali e spazi pubblici per creare le migliori condizioni per far partecipare, le Assistenti familiari, alla vita sociale dei nostri territori; Individuare Forme di collaborazione attiva con l’Osservatorio Provinciale delle Immigrazioni. Conferma degli sportelli Donne al Centro/Odos; Progettazione di un nuovo percorso formativo rivolto alle assistenti familiari, in collaborazione con le Coop. Sociali del territorio e il Cfp Futura, per il quale verrà richiesto un finanziamento provinciale; Realizzazione dei corsi di formazione rivolti ad operatori socio-sanitari e personale delle scuole, nell’ambito dei progetti “Arcobaleno culturale”. 107 Non è prevista nessuna ridefinizione degli obiettivi triennali. _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI Piano Territoriale Provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati - Proposta di formazione sulle tematiche dell’immigrazione - Sostegno ad iniziative di comunicazione interculturale - Osservatorio Provinciale delle immigrazioni - Percorso verso la rappresentanza su base provinciale ed a carattere elettivo dei cittadini stranieri Progetto Sovrazonale Madreperla: sostegno e qualificazione del mercato di cura domiciliare Programma Finalizzato: programma in ambito distrettuale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri – Donne al Centro / Odos INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO • Arcobaleno Culturale: azioni in rete (Sviluppo) • Banca ore di formazione (S) • Arcobaleno culturale 2005-2006 (S) • Proposta progetto di formazione per assistenti familiari: ”Risorse Chiave” (S) – (vedi area anziani) 108 109 110 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ DONNE AL CENTRO – ODOS Prosegue in continuità agli scorsi anni l’attività degli sportelli con una sostanziale incremento di afflusso rispetto agli anni 2003 e 2004. Nell’anno 2005 sono stati effettuati colloqui con 1306 utenti nell’intero Distretto Pianura Est. Il report completo di attività con i dati particolareggiati per ogni comune è stato consegnato a tutti i Comuni nel mese di maggio 2006. Per l’anno 2006 il progetto è stato confermato nonostante una riduzione delle risorse. Il Progetto costituisce, anche per il 2006, il Programma Finalizzato Distrettuale per l’integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri. ARCOBALENO CULTURALE 2005 – CEFAL Laboratoriamo: il progetto si inserisce nel più ampio programma pluriennale Arcobaleno culturale promosso e co-finanziato dalla Fondazione Demetrio Benni, dal Piano di Zona, da Fondazioni bancarie e da Provincia di Bologna. Il programma è progettato e gestito da Cefal. Nell’ambito dello specifico progetto Laboratoriamo sono stati realizzati 9 percorsi laboratoriali presso le scuole materne, e 3 percorsi laboratoriali presso le scuole elementari e medie dei Comuni di Budrio, Castenaso, Molinella. Il progetto ha coinvolto 58 insegnanti nell’ambito di 3 Istituti Comprensivi e 9 Scuole materne. Nelle scuole materne sono state realizzate attività animative per stimolare i bambini nell’esplorazione di situazioni e mondi fantastici, con il tema conduttore della conoscenza e della relazione di tutto ciò che è altro da sé.Nelle scuole elementari e medie sono stati realizzati incontri monografici sulle aree di provenienza dei bambini presenti nelle classi e sugli elementi grammaticali della rispettiva Lingua 1; il fine è stato quello di fornire strumenti operativi per l’insegnamento dell’italiano come Lingua 2, inoltre sono stati costruiti appositi percorsi didattici con un approccio multiculturale, reperendo fonti e modelli e riutilizzando quanto reperito sulla base della classe in cui si interviene. Tra le proposte emerse dagli insegnanti, la più significativa è la richiesta di costituire una Commissione Permanente inter-istituzionale per l’elaborazione del Protocollo di Accoglienza dell’alunno straniero. Arcobaleno culturale in Terre di Pianura: il progetto si inserisce nel più ampio programma pluriennale Arcobaleno culturale promosso e co-finanziato dalla Fondazione Demetrio Benni, dal Piano di Zona, da Fondazioni bancarie e da Provincia di Bologna. Il programma è progettato e gestito da Cefal. Nell’ambito del progetto sono stati realizzati corsi di formazione per operatori sociosanitari e docenti delle scuole del territorio: • Sottoprogetto 1 “La presa in carico dell’utente immigrato nell’ambito dei servizi sociali”, hanno partecipato 41 operatori socio-sanitari facenti capo ai Servizi Sociali dei Comuni e dell’Azienda Sanitaria Locale del Distretto Pianura Est. Il corso, della durata di 29 ore, è stato realizzato tra febbraio e giugno 2005 • Sottoprogetto 2 “la famiglia immigrata e il disagio psichico: strumenti di analisi interculturale; hanno partecipato 34 operatori facenti capo al Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Bologna - Distretto Pianura Est. Il corso della durata di 29 è stato realizzato a dicembre 2005. 111 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ • Sottoprogetto 3 “La scuola in una società multiculturale” L’iniziativa corsuale, della durata di 30 ore, ha visto la partecipazione di 14 docenti e personale ATA delle scuole materne, elementari, medie e superiori delle Scuole del Distretto Socio-sanitario Pianura Est. Ricerca sui minori immigrati: il progetto è stato interamente finanziato dalla Fondazione Demetrio Benni nell’ambito di una convenzione stipulata con Unità psicosociale Organizzazione Internazionale per le Migrazioni Missione di Roma. La ricerca qualitativa sui minori immigrati si è conclusa a giugno 2006 ed è stato redatto un primo rapporto di ricerca dal titolo “…ragazzi in transito… il caso di Budrio”. Il rapporto sarà sottoposto ad una elaborazione definitiva e presentato ufficialmente nell’ambito di un evento che sarà realizzato entro il 31.12.06 DALLA FORMAZIONE ALL’IMPRESA - CEFAL Il progetto non ha ricevuto il finanziamento provinciale e perciò non è stato attuato. 112 113 114 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI PROGETTO “Proposta di formazione sulle tematiche dell’immigrazione” capofila di progetto PROVINCIA DI BOLOGNA Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Rita Paradisi [email protected] tel. 051 6598626 fax 051 6598620 Fabrizia Paltrinieri [email protected] tel. 051 6598107 fax 051 6598620 Destinatari L’iniziativa è rivolta agli operatori dei servizi sociali, socio-educativi e socio-sanitari dei comuni e delle Aziende USL, agli operatori sociali del Ministero della Giustizia, ad insegnanti ed educatori, a mediatori culturali e coordinatori pedagogici. Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Sì Ambito territoriale di realizzazione territorio provinciale di Bologna Istituzioni/attori sociali coinvolti Provincia di Bologna (Ufficio Immigrazione e Ufficio Piani di Zona), un soggetto gestore (Istituzione Gian Franco Minguzzi), le zone del territorio provinciale Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Il progetto si propone di fornire agli operatori dei servizi territoriali elementi di maggiore conoscenza delle dinamiche politiche, sociali e relazionali connesse al fenomeno migratorio così come si va strutturando sul territorio provinciale, considerando sia la normativa di riferimento che gli elementi di maggiore criticità ad esso connessi, con l’obiettivo di contribuire a migliorare la capacità di risposta dei servizi territoriali ai nuovi bisogni che tale fenomeno pone, privilegiando l’approccio di sviluppo di comunità e di rete. Le tematiche da affrontare riguardano l’influenza delle politiche urbanistiche sui percorsi e le dinamiche dell’integrazione, connesse al tema della cittadinanza sociale e con un focus specifico sulla costruzione dell’identità nelle seconde generazioni, in riferimento alla famiglia, alla scuola ed al territorio. Azioni previste Si ipotizza l’organizzazione di un convegno di apertura del percorso e l’attivazione di due o tre seminari di approfondimento da realizzarsi a livello zonale, nonché l’eventuale attuazione di un progetto sperimentale in una delle zone del territorio. 115 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Costo totale previsto Quota regionale 20.000 Euro Quota comunale Numero partecipanti alle iniziative. 116 Eventuale quota di altri soggetti da specificare _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI PROGETTO “Sostegno ad iniziative di comunicazione interculturale” capofila di progetto Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari PROVINCIA DI BOLOGNA Rita Paradisi [email protected] tel. 051 6598626 fax 051 6598620 I cittadini stranieri presenti sul territorio provinciale, la popolazione in genere, i soggetti pubblici e del privato sociale attivi sul territorio provinciale e interessati alle tematiche dell’intercultura Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente no Ambito territoriale di realizzazione territorio provinciale di Bologna Istituzioni/attori sociali coinvolti Assessorato Sanità e Politiche Sociali e Assessorato alla Cultura della Provincia di Bologna Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Piano finanziario: Il progetto si propone di sostenere interventi mirati a sviluppare la conoscenza ed il rispetto reciproco fra le comunità, a far apprezzare la ricchezza insita nelle diversità per la costruzione delle identità, a mitigare il negativo effetto dei mass-media nella diffusione di pregiudizi e stereotipi, ad indirizzare l’agire istituzionale e sociale relativamente ad un contesto sempre più diversificato culturalmente. Si ipotizza, in continuità con le azioni del piano 2005, l’emanazione di un bando rivolto alle associazioni di promozione sociale, con particolare riferimento alle associazioni dei cittadini stranieri, per il sostegno a progetto di comunicazione interculturale. Eventuale Costo Quota regionale Quota quota di altri totale comunale soggetti da previsto 30.000 Euro specificare Indicatori per il monitoraggio/valutazione 117 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI PROGETTO “Osservatorio provinciale delle Immigrazioni” Capofila di progetto PROVINCIA DI BOLOGNA Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Rita Paradisi [email protected] tel. 051 6598626 fax 051 6598620 Destinatari I soggetti proponenti (Provincia, Comune e UTG di Bologna), i 60 Comuni del territorio provinciale, gli Enti pubblici e gli organismi del privato sociale ed infine gli studenti, i ricercatori e, in generale, i cittadini italiani e stranieri che accedono al servizio di consulenza e consultazione e possono fruire delle informazioni diffuse dall’Osservatorio. Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente sì Ambito territoriale di realizzazione territorio provinciale di Bologna Istituzioni/attori sociali coinvolti Provincia, Comune, UTG Bologna Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Fornire agli Enti locali ed a tutti gli interessati uno strumento di orientamento e sostegno alla programmazione ed al monitoraggio e valutazione degli interventi in tema di immigrazione. Disporre di informazioni quantitative e qualitative aggiornate sulla presenza e le modalità di insediamento ed integrazione della popolazione immigrata nel territorio provinciale. Mantenere un punto di consultazione e di documentazione in grado di fornire e diffondere informazioni sul fenomeno migratorio a livello locale, senza trascurare la dimensione regionale e nazionale. e Università degli Studi di Le azioni e le attività dell’Osservatorio sono strutturate in “interventi ordinari” ed in “azioni di approfondimento mirate”. Azioni previste a) Per quanto riguarda gli interventi ordinari si propongono le seguenti azioni: • Raccogliere, elaborare, analizzare e confrontare il materiale statistico e documentale proveniente da diverse fonti, con particolare attenzione agli enti che producono informazioni sulla popolazione straniera immigrata nel territorio della provincia di Bologna. • Produrre materiali, sia cartacei (Dossier) che 118 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ • elettronici (NewsLetter), per la diffusione delle informazioni, con dati provinciali su diverse aree di interesse, tra le quali: demografia, sanità, educazione, scuola e servizi sociali, giustizia, casa, lavoro e formazione professionale, ecc. Fornire un servizio di consulenza e consultazione del materiale documentale archiviato rivolto agli operatori dei servizi territoriali e del privato sociale nonché ad altri soggetti interessati (singoli cittadini, ricercatori e studenti, giornalisti, ecc.), attraverso l’apertura di uno sportello al pubblico. A tal fine, l’Osservatorio garantisce 6 ore alla settimana di apertura al pubblico. b) In merito alle azioni di approfondimento, si propone la realizzazione di una ricerca su tematiche specifiche miranti a rilevare il livello e la qualità dell’accesso ai servizi, le condizioni di vita e la presenza degli immigrati sul territorio. Per quest’anno, in particolare, si ipotizza la realizzazione di un ricerca sul tema dei minori stranieri non accompagnati. Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Costo totale previsto Quota regionale 80.000 Euro Numero newsletter prodotte Numero dossier realizzati 119 Quota comunale Eventuale quota di altri soggetti da specificare _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI PROGETTO “Percorso verso la rappresentanza su base provinciale ed a carattere elettivo dei cittadini stranieri” Capofila di progetto PROVINCIA DI BOLOGNA Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Rita Paradisi [email protected] tel. 051 6598626 fax 051 6598620 Destinatari Il progetto è rivolto prioritariamente ai cittadini stranieri residenti nei comuni del territorio provinciale, ma coinvolge tutta la comunità nelle sue diverse forme ed espressioni, istituzionali e non, con particolare riferimento agli organi istituzionali dell’Amministrazione provinciale. Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente sì Ambito territoriale di realizzazione territorio provinciale di Bologna Istituzioni/attori sociali coinvolti La Provincia di Bologna, i comuni del territorio provinciale, le associazioni dei cittadini stranieri, i sindacati, la Caritas, il Forum del terzo settore, il Servizio Politiche per l’immigrazione della Regione Emilia Romagna, l’Istituzione Gian Franco Minguzzi. Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Obiettivo prioritario della presente ipotesi di lavoro è quello di eleggere il “Consiglio provinciale degli stranieri e degli apolidi residenti in provincia di Bologna” Azioni previste Si prevede l’istituzione di una Commissione Elettorale con il compito di coordinare le attività per eleggere il Consiglio, attraverso la fattiva collaborazione degli Uffici Anagrafe e degli Uffici Elettorali dei comuni del territorio provinciale. Si prevede altresì l’attuazione di un piano di informazione-comunicazione al fine di coinvolgere il maggior numero di elettori e rendere partecipe la cittadinanza del senso e del significato del progetto, attraverso la collaborazione dei componenti il Tavolo Tecnico ed il Tavolo Politico istituiti nell’ambito del Progetto, nonché il coinvolgimento dei mass-media. Piano finanziario: Costo totale previsto 120 Quota regionale 35.000 Euro Quota comunale Eventuale quota di altri soggetti da specificare _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ Indicatori per il monitoraggio/valutazione Numero di elettori 121 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ PROGETTO SOVRAZONALE : PROGETTO MADREPERLA “Sostegno e qualificazione del mercato di cura domiciliare” Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto o del Programma Comune di Bologna finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Monica Noschese 051.203006 [email protected] - Destinatari - - Donne immigrate che svolgono lavoro di cura e sostegno familiare con contratto di lavoro diretto e privatistico con la famiglia Donne immigrate in cerca di occupazione ed intenzionate ad acquisire competenze nell’ambito dell’assistenza familiare; Famiglie; Operatori dei servizi socio-assitenziali Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Completamento Ambito territoriale di realizzazione Città di Bologna e provincia di Bologna Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Comune di Bologna (Settore Servizi Sociali, Settore Affari Istituzionali e Quartieri, Quartieri, Settore Economia), Provincia di Bologna (Settore Servizi alla Persona e alla Comunità), Consorzio Servizi Sociali di Imola, Istituzione Castel San Pietro, Comune di Medicina, Comuni afferenti alla zona Pianura Ovest, Comune di Modena, Provincia di Modena, Comune di Reggio Emilia, Provincia di Reggio Emilia, Cooperative che gestiscono i servizi di assistenza domiciliare per i Servizi Assistenza Anziani dei Quartieri, Modena Formazione - Garantire alle lavoratrici l'opportunità di acquisire abilità tecniche di assistenza diretta alla persona, ma anche capacità comunicative e di relazione con il contesto sociale, dando loro maggiore fiducia e sicurezza professionale (attraverso il confronto con docenti e allieve), aiutandole ad uscire dall'isolamento in cui spesso si trovano; - Sostenere le famiglie consentendo alle assistenti familiari di intervenire efficacemente nell'aiuto alle persone parzialmente o totalmente non autosufficienti; - Migliorare le opportunità lavorative delle donne straniere, in un’ottica di approccio globale a tutti i problemi che sono determinati dal vivere e lavorare in un contesto a loro non familiare - Realizzazione di corsi di formazione a sostegno della qualificazione dell'assistenza familiare privata a domicilio attraverso l'acquisizione di competenze di base; - Realizzazione, in raccordo con i Centri Territoriali Permanenti, di corsi di avvicinamento alla lingua italiana orientata al lavoro di cura; 122 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ - - - Realizzazione, in raccordo con i Centri Territoriali Permanenti, di corsi di alfabetizzazione informatica; Erogazione di un percorso di accompagnamento delle immigrate, attraverso un insieme strutturato di attività diverse, finalizzate all'accertamento delle competenze riconducibili al lavoro di cura a domicilio e a favorire la qualificazione professionale delle lavoratrici (redazione del port-folio delle competenze documentabili e certificabili e spendibile anche al fine di un possibile miglioramento delle prospettive di lavoro) e garantire standard di qualità alle famiglie che necessitano di questo sostegno assistenziale; Sperimentazione, attraverso la figura del tutor dell'assistenza familiare e fortemente collegata al sistema pubblico dei servizi di formazione in situazione ovvero presso il domicilio della persona anziana; Sperimentazione della piattaforma software per gestire il servizio di incrocio domanda/offerta del lavoro di cura a domicilio. Costo totale previsto Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Il budget a Eventuale disposizione quota di altri Quota Quota del Comune e regionale comunale soggetti da della Provincia specificare di Bologna, per il progetto biennale è di 87.050 euro. - Numero di immigrate che hanno avuto accesso ai percorsi formativi per assistenti familiari; - Numero di immigrate che hanno partecipato ai corsi di lingua italiana e di alfabetizzazione informatica; - Numero di immigrate che accedono al percorso personalizzato di accompagnamento al e nel lavoro; - Numero di ore di formazione in situazione erogate presso le famiglie ospitanti 123 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ PIANO IN AMBITO DISTRETTUALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI ai sensi della deliberazione della Assemblea Legislativa n.33/2005 e della Giunta Regionale n. 2192/2005 Paragrafo 3.5.2. Iniziativa A MOD 01 DISTRETTO PIANURA EST COMUNE CAPOFILA DEL PROGRAMMA DISTRETTUALE MALALBERGO NOMINATIVO TECNICO DI RIFERIMENTO DISTRETTUALE Maura Cocchi QUALIFICA Istr. Amm.vo – I° Settore – Servizi alla Persona TELEFONO 0516620230 FAX 051872454 E-MAIL [email protected] 124 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ Modulo per la presentazione del progetto ( da ripetersi per ciascun progetto inserito nel programma distrettuale) Progetto N. _____ A) Dati generali del progetto TITOLO DEL PROGETTO DONNE AL CENTRO / ODOS COORDINATORE TECNICO: indicare il referente per l'esecuzione dell'intervento proposto, a cui ci si potrà rivolgere per eventuali chiarimenti e per la fase di monitoraggio. NOMINATIVO Maura Cocchi ENTE DI APPARTENENZA Comune di Malalbergo QUALIFICA Istr. Amm.vo – I° Settore – Servizi alla Persona TELEFONO 0516620230 FAX 051872454 E-MAIL [email protected] IL PROGETTO È: [] Nuovo [X] Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): ____________ In tal caso: [X] Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Nazionale Politiche Migratorie 1999, 2000; 2001; 2002; 2003; 2004; e 2005. [] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali (specificare _________________________________________________________ ) [] Non ha ottenuto finanziamenti precedenti Durata del Progetto :_ annuale 125 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ B) Soggetti Partecipanti Proponente/Capofila Comune di Malalbergo Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto) Comuni di Malalbergo, Galliera, San Pietro in Casale, Bentivoglio, Castel Maggiore, San Giorgio di Piano, Granarolo dell’Emilia, Minerbio, Baricella, Pieve di Cento, Castel d’Argile, Argelato, Budrio, Castenaso, Molinella. DISTRETTO PIANURA EST Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro) Cefal (Consorzio Europeo per l’addestramento e la formazione dei lavoratori) Coop.va Il Mappamondo Soggetti attuatori Nome: CEFAL Ragione sociale: Consorzio Europeo Formazione Addestramento Lavoratori Bologna Sede Legale: Via Lame 118 – 40122 Bologna (BO) Nome: Mappamondo Ragione sociale: Soc. Coop. a R.L. O.N.L.U.S. Sede Legale: Via Cassino 79/B – 48100 Ravenna Altri soggetti partecipanti (elencare): _____________________________________________ __________________________________________________________ _______________________________________________________________ C) Descrizione del Progetto Contesto Locale ( da compilare solo se si intende evidenziare particolari situazioni locali su cui si intende intervenire) Il territorio nel quale si propongono gli interventi comprende i Comuni di Malalbergo, Galliera, San Pietro in Casale, Bentivoglio, Castel Maggiore, San Giorgio di Piano, Granarolo dell’Emilia, Minerbio, Baricella, Pieve di Cento, Castel d’Argile, Argelato, Budrio, Castenaso, Molinella che costituiscono il Distretto Socio-Sanitario Pianura Est dell’AUSL di Bologna Il presente progetto è inserito nel Piano sociale di zona del Distretto Pianura est. Dai dati statistici degli uffici anagrafe dei Comuni emerge come il territorio interessato dagli interventi proposti abbia registrato un incremento delle presenza di cittadini stranieri, in particolare donne e minori. 126 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ Infatti, come detto, la percentuale di crescita rispetto all’anno precedente è aumentata dal 4,2% ad oltre il 5%, e, dato ancora più rilevante, dei 2200 residenti in più ben 1200 sono stranieri (oltre il 54%) La presenza di un considerevole numero di cittadini stranieri in un ambito sociale caratterizzato da una forte interazione tra gli individui e le istituzioni, quale è quello dei piccoli Comuni, viene ad essere accentuata dalla difficoltà di intessere uno stretto dialogo e favorire una completa integrazione nel tessuto locale di questa fascia “svantaggiata”. Il fenomeno migratorio riveste perciò in questo contesto un’importanza centrale nello sviluppo di un gruppo sociale e nel mantenimento di una qualità di vita e di rapporti umani che costituiscono il valore aggiunto delle piccole realtà della provincia italiana. Obiettivi del progetto Indicare gli obiettivi del progetto La filosofia di fondo del progetto è favorire l’inserimento dei cittadini immigrati nel tessuto economico-sociale e culturale dei territori di residenza, attraverso un sistema di relazioni fra partner di diversa natura, ruolo e competenza che sia in grado di costruire in modo permanente e flessibile strumenti, risorse e reti di servizi per generare percorsi personalizzati di inserimento lavorativo e sociale. Sono altresì identificati obiettivi intermedi quali: Favorire la conoscenza della lingua italiana, sostenendo ed integrando le iniziative formative già esistenti sul territorio; Fornire consulenza in merito alla nuova normativa che regola l’ingresso ed il soggiorno degli stranieri; Informare e supportare nell’accesso ai servizi e alle procedure per una corretta fruizione; Attivare percorsi personalizzati di ricerca attiva del lavoro, di inserimento in azienda e facilitare la continuità del rapporto. Promuovere e accompagnare alla fruizione delle opportunità di creazione d’impresa e formazione professionale erogate nei territori coinvolti. Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto: (indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie) 127 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto Indicare in sintesi il tipo di attività che si intende realizzare (vedi elenco di azioni previste tra gli obiettivi nella Iniziativa A paragrafo 3.5.2. della delib. di G.R.2192/05) In continuità con l’intervento precedente, l’azione si incentra sulla realizzazione di 15 sportelli integrati di supporto ai servizi nei 15 Comuni del Distretto Socio-Sanitario Pianura EST, intesi come servizi specializzati di informazione/orientamento e consulenza in cui si prevede la presenza di un operatore che abbia una comprovata esperienza di lavoro nell’ambito del supporto all’integrazione dei cittadini stranieri e di mediatori linguistico–culturali di paesi da cui provengono principalmente gli immigrati che vivono in Italia. Il progetto prevede la prosecuzione delle attività nelle sedi e negli orari di apertura di sportello adottati nell’anno in corso. L’attività verrà svolta in ciascun Comune attraverso un servizio di ricevimento del pubblico in spazi attrezzati (messi a disposizione dal Comune) per un totale di 3 ore dedicate espressamente al front-office e 1 ora dedicate al back-office e alla mobilità dell’èquipe (mediatori e operatori) sul territorio per incontri di consulenza e/o affiancamento degli operatori dei servizi e degli utenti. Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete Il CEFAL e la Coop Il Mappamondo, in qualità di enti attuatori contribuiranno, in collaborazione con i servizi dei Comuni e del Distretto, alla progettazione di dettaglio. Gestiranno tutta l'attività degli sportelli fornendo risorse umane adeguate; cureranno i rapporti con il personale. Cefal inoltre coordinerà le attività rispetto alle esigenze degli Enti coinvolti, garantirà adeguata informazione, supporterà l'Ente capofila nella gestione del contributo con report semestrali. Il progetto è costituito da 15 sportelli dei quali 12 saranno gestiti operativamente dal CEFAL e 3 dalla Coop. Il Mappamondo. Cefal avrà inoltre il ruolo di progettazione, promozione diffusione dell’iniziativa, redazione dei report intermedi e consuntivi. Destinatari del Progetto: Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento) Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento) Cittadini immigrati Tipologie dei destinatari Cittadini italiani coinvolti in particolare per tematiche legate all’immigrazione operatori dei servizi del territorio Diretti: circa 1.700 n. dei soggetti destinatari Indiretti: circa 3.500 Luoghi/contesti per contatto 15 sportelli con sede rispettivamente in ciascuno dei seguenti Comuni: Malalbergo, Galliera, San Pietro in Casale, con i destinatari 128 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ Bentivoglio, Castel Maggiore, San Giorgio di Piano, Granarolo dell’Emilia, Minerbio, Baricella, Pieve di Cento, Castel d’Argile, Argelato, Budrio, Castenaso, Molinella Coinvolgimento dei destinatari Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento Il lavoro di sensibilizzazione e pubblicizzazione dell’iniziativa svolto nei precedenti progetti, verrà riproposto attraverso volantini informativi aggiornati in formato A4 e A3 da affiggere presso lo Sportello e in altri posti frequentati dall’utenza e saranno altresì aggiornati i pieghevoli multilingue. Tale documentazione potrà essere inviata via posta da ogni Comune ai cittadini immigrati residenti. Inoltre il patrimonio di conoscenze dirette acquisito garantisce il raggiungimento dell’utenza potenziale attraverso il cosiddetto passaparola e il coinvolgimento delle Associazioni di volontariato e delle Associazioni di cittadini stranieri. Effetti attesi : definizione qualitativa Descrivere qualitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto La definizione dei risultati in termini qualitativi è sintetizzabile in: 1)l’affermazione degli sportelli DONNE AL CENTRO/ODOS come punto di riferimento per l’utenza straniera per quanto riguarda l’accesso ai servizi, l’orientamento e l’informazione al lavoro e a sostegno delle pari opportunità in contrapposizione ad ogni aspetto del disagio e della segregazione sofferto a causa delle condizione di immigrato; 2)condurre gli utenti coinvolti alla comprensione e alla conoscenza del contesto, portandoli conseguentemente ad una maggiore capacità di scelta, di movimento e di autonomia, ed anche ad un avvicinamento consapevole alle opportunità formative ed occupazionali. 3) la soddisfazione da parte dei servizi di territorio in merito al miglioramento dell’accesso e della qualità di fruizione dei loro servizi da parte dei cittadini immigrati Effetti attesi : stima quantitativa Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto Sulla base del monitoraggio effettuato nei precedenti interventi è previsto l’accesso di circa 1.500 utenti nel corso dell’anno 2006. E) Descrizione del piano specifico delle attività del Progetto Descrizione delle attività (singole azioni) Il progetto prevede il consolidamento dei 15 sportelli integrati di supporto ai servizi, all’interno dei quali sono previste le seguenti azioni: • Gestione degli sportelli in ciascun Comune e delle iniziative connesse • Informazione e orientamento ai servizi, alla formazione professionale e al lavoro attraverso colloqui personalizzati e di gruppo • Attività di sostegno a percorsi co-progettati con operatori e servizi del territorio; • Attività di consulenza a supporto dei servizi di territorio 129 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ L’ATTIVITÀ (1H): AVRÀ LUOGO ATTRAVERSO UN SERVIZIO DI FRONT-OFFICE (3H) E BACK-OFFICE l’attività di front-office prevede una prima fase di accoglienza con, all’occorrenza, il supporto della mediazione linguistico culturale, una fase di ascolto e decodifica del bisogno, ed un’ulteriore fase di erogazione dell’informazione e di attivazione di interventi di orientamento individuali o di gruppo, con il rinvio guidato a servizi specializzati, il sostegno alla ricerca attiva del lavoro, alla compilazione di modulistica, alla redazione di curriculum vitae, alla fruizione delle opportunità di lavoro e formazione linguistica e professionale esistente; l’attività di back-office consiste invece nel reperimento di informazioni aggiornate quali strumenti base per l’erogazione del servizio di orientamento, di documentazione in più lingue, di guide, banche dati, ed ogni altra risorsa tesa a facilitare la tempestiva e corretta risposta ai bisogni degli utenti che si rivolgono al servizio. Complementare al back-office è di fondamentale importanza l’attività di coordinamento che, oltre ad avere funzioni di organizzazione di operatrici e mediatori, garantirà le attività di rapporto, confronto e creazione di una rete con gli attori pubblici e privati che costituiscono l’universo di risorse da integrare a sostegno del percorso dei singoli; si dedicherà pertanto a promuovere relazioni con referenti del servizio sanitario, delle scuole, dei Centri per l’Impiego, dei servizi alla persona, scuola, cultura, ecc… dei Comuni, dei Centri di formazione, delle Agenzie di lavoro interinale, delle Associazioni di cittadini immigrati, delle Associazioni di volontariato, dei Sindacati ecc… Tali incontri saranno inoltre tesi a perseguire l’integrazione con altri progetti realizzati nel territorio e rivolti alla medesima utenza al fine di garantire una costante valorizzazione delle risorse a favore di tutti i cittadini. Gli operatori e i mediatori linguistico-culturali parteciperanno a costanti e frequenti incontri individuali di raccordo con il coordinatore di progetto. Si prevedono anche momenti di aggiornamento e incontri di coordinamento dell’équipe in gruppo a garanzia di un’efficace scambio di informazioni e risoluzione concertata di eventuali casi specifici affrontati in ciascun Comune. Fra le attività di gestione degli sportelli, al fine di qualificare maggiormente le prestazioni rese dagli operatori coinvolti e avendo presente inoltre il servizio di consulenza specialistica a cura di un esperto nella normativa sul soggiorno e sul lavoro e nell’orientamento per immigrati(25 h) per la risoluzione concertata di casi particolari e per il costante aggiornamento dell’èquipe di progetto. Inoltre, sarà possibile sostituire l’attività classica di consulenza a sportello con azioni di sperimentazione di nuovi percorsi. In questi casi la sperimentazione sarà progettata e concordata con ogni singolo Comune in un’ottica di valorizzazione dello specifico percorso sul più ampio distretto (sperimentazioni diverse da Comune a Comune oggetto di scambio di “buone prassi” attraverso incontri dedicati) e potrà avvenire attraverso la sperimentazione di uno tra i vari percorsi che di seguito ipotizziamo: • percorsi di affiancamento (con fini informativi/formativi) da parte delle operatrici di Donne al Centro/ODOS agli operatori dei servizi del Comune, (urp, servizio scuola, servizi alla persona, sportello sociale, ecc…); • attivazione di percorsi di supervisione a supporto del personale dei servizi alla persona; • iniziative culturali volte ai cittadini autoctoni; 130 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ • • • • • • iniziative progettuali ad hoc per azioni di prevenzione nel settore della salute e della cura (tematica Genitorialità/infanzia); micro-progetti finalizzati al miglioramento del successo scolastico dei minori immigrati, con particolare riferimento alla sperimentazione di forme di coinvolgimento dei genitori immigrati e autoctoni, ecc…; iniziative specifiche per donne migranti e autoctone (laboratori espressivo-narrativi, centri di ascolto); iniziative specifiche per il sostegno all’inserimento/re-inserimento lavorativo per gruppi misti (italiani e immigrati) seminari tematici esempio “Il disagio adolescenziale e le seconde generazioni” “ Il bullismo”, “L’alcoolismo e la tossicodipendenza nei giovani” Interpretazioni interculturali dedicati alle famiglie. “Il microcredito e il sostegno all’avvio di imprese” “laboratori di ricerca attiva del lavoro” per gruppi misti Le sperimentazioni hanno pertanto diversi destinatari, ai quali viene riconosciuto un importante ruolo di “attori del cambiamento” a vari livelli del tessuto sociale: - Gli operatori del sistema dei servizi di territorio: Settori scuola, sanità, sociale, ordine pubblico, formazione, informazione, lavoro - Le cittadine e i cittadini migranti - Le cittadine e i cittadini autoctoni-nativi Ipotizzare un percorso che in una logica pluriennale e calata nelle esigenze e realtà locali possa sperimentare azioni volte agli attori sopra indicati richiede una logica distrettuale nell’ambito della quale agire il valore aggiunto delle specificità territoriali e delle economie di scala. Si propongono quindi sperimentazioni diverse da Comune a Comune con azioni di diffusione distrettuale in itinere e al termine del progetto cui partecipano referenti politici e tecnici di tutti i Comuni coinvolti. Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività : Qualifica 1 2 3 Operatrice di sportello Malalbergo, Galliera, Argelato, Pieve di Cento, Castello D’Argile Operatrice di sportello Granarolo, Budrio, Molinella, Operatrice di sportello Castenaso Livello Formazione Specifico Laurea in discipline umanistiche, esperienza pluriennale nella relazione d’aiuto a cittadini immigrati, esperienza nell’ambito dell’orientamento Laurea in discipline umanistiche, esperienza pluriennale nella relazione d’aiuto a cittadini immigrati, esperienza nell’ambito dell’orientamento Laurea in discipline umanistiche, esperienza pluriennale nella relazione 131 Orario/ settimana 4hx5 sportelli tot. 20 h Tipologia Contratto CO.CO.PRO. 4hx3 sportelli tot. 12 h CO.CO.PRO. 4hx1 sportello tot. 4 h CO.CO.PRO. _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ 4 Operatrice di sportello San Pietro in Casale 5 Operatrice di sportello Minerbio Baricella 6 8 Operatrice di sportello San Giorgio di Piano Bentivoglio Castel Maggiore Mediatrici linguistico culturali: arabo urdu cinese turco rumeno ungherese albanese russo Coordinatore 9 Progettista 10 Amministrativo 7 d’aiuto a cittadini immigrati, esperienza nell’ambito dell’orientamento Laurea in discipline umanistiche, esperienza pluriennale nella relazione d’aiuto a cittadini immigrati, esperienza nell’ambito dell’orientamento Laurea in discipline umanistiche, esperienza pluriennale nella relazione d’aiuto a cittadini immigrati, esperienza nell’ambito dell’orientamento Laurea in discipline umanistiche, esperienza pluriennale nella relazione d’aiuto a cittadini immigrati, esperienza nell’ambito dell’orientamento Corso specifico unito alla conoscenza di almeno 3 lingue di cui una l’italiano Laurea con oltre 10 anni di esperienza Laurea con oltre 10 anni di esperienza Diploma di Ragioneria 4hx1 CO.CO.PRO. sportello tot. 4h 4hx2 sportelli tot. 8 h CO.CO.PRO. 4hx3 sportelli tot. 12 h CO.CO.PRO. 1275h CO.CO.PRO. complessive da suddividere in base alle specifiche attivitàsportello /destinatari e loro provenienza 16h Tempo indeterminato Forfait Tempo indeterminato Forfait Tempo indeterminato F) Attività precedenti Riepilogo sintetico delle attività già svolte negli ultimi tre anni dall'ente proponente e dai soggetti attuatori rispetto a problematiche analoghe a quelle oggetto di questo progetto Si allegano i curriculum di Cefal e Coop. Mappamondo 132 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ G) Informazione e diffusione dei risultati: (indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della popolazione in generale sul progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui risultati del progetto) Gli strumenti sinora utilizzati per la diffusione dell’ iniziativa precedente, ai quali si intende fare riferimento anche per la presente sono: • Volantini (in formato A4) e manifesti (in formato A3 informativi multilingue diffusi sul territorio nei luoghi di maggiore affluenza e interesse per i cittadini stranieri in formato • Volantini (in formato A6) da distribuire agli utenti e al personale autoctono • Pieghevoli multilingue in più lingue • Articoli sulla stampa locale • Volantini ad hoc per iniziative particolari Per quanto riguarda la diffusione dei risultati è prevista la redazione di un report intermedio e di uno finale delle attività che sarà distribuito in copia cartacea ad ogni soggetto finanziatore dell’intervento e nell’ambito delle attività del tavolo del Piano di Zona. H) Monitoraggio e Valutazione: Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste L’attività di monitoraggio e l’accertamento dello stato di avanzamento dell’intervento rientrano nell’attività svolta dal Tavolo del Piano di zona.L’attività di monitoraggio sarà garantita dalla compilazione di appositi report di monitoraggio a cura del Coordinatore del CEFAL che si relazionerà costantemente anche attraverso incontri con i referenti dei Comuni Inoltre, nella fase di realizzazione operativa del progetto, è previsto il coinvolgimento attivo di altre associazioni di cittadini stranieri, con particolare attenzione a quelle presenti nei territori dei Comuni interessati. Le forme di valutazione previste per questo progetto tengono in considerazione la centralità delle necessità dell’utenza, vera protagonista dell’attività dell’intervento, alla quale sarà quindi imputato indirettamente il compito di valutare l’efficacia e la coerenza metodi/obiettivi del servizio proposto. Allo stesso tempo l’elaborazione dei risultati delle valutazioni espresse, effettuata dal coordinatore dell’intervento permetterà un tempestivo adeguamento delle risorse e delle metodologie nel caso fosse necessario. E’ da sottolineare come l’intervento sinora attuato- di cui il presente progetto si pone come continuazione ha riscontrato risultati estremamente positivi sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Gli indicatori di risultato proposti sono stati scelti per valutare l’esito del progetto dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Per il primo abbiamo predisposto le seguenti forme di valutazione: questionari di valutazione del grado di risposta del servizio rispetto a determinati bisogni rivolti alle utenti; questionario di valutazione del rapporto fra utenti e i servizi pubblici presenti sul territorio questionari di valutazione del grado di risposta del servizio rispetto a determinati bisogni rivolti agli operatori dei servizi Tali questionari saranno distribuiti in momenti diversi durante l’attività e saranno oggetto di elaborazione successiva finalizzata a far emergere sia indicazioni di variazioni ed 133 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ adeguamenti del servizio da apportare in itinere, sia la percezione della qualità da parte degli utenti e degli Enti promotori. Dal punto di vista quantitativo la rilevazione dei dati viene registrata in un’apposita scheda che verrà aggiornata ad inizio progetto. La griglia esprime: • numero di utenti avvicinate dall’equipe • numero di presenze presso gli sportelli • numero di colloqui tipologia • dell’utente rispetto a età, provenienza, tipo di richiesta numero di partecipanti ad ogni singola attività complementare Il tutto sarà oggetto di un report intermedio che riporti le evidenze numeriche del distretto in generale e quelle di ogni singolo Comune e di un report finale - a conclusione delle attività - che oltre ai dati finali preveda, a corredo, un narrativo di carattere generale e relativo ad ogni singoli sportello. I) Preventivo Economico Voci di spesa (N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili. Non sono ammissibili a contributo le spese sanitarie. Ogni progetto facente parte del "piano" distrettuale deve prevedere un cofinanziamento pari almeno al 30% del totale del costo previsto per la realizzazione del progetto. Le spese generali di progettazione, di formazione e di documentazione si considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10% del costo totale). A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione Totale ore 15 Costo orario € 32,00 Totale costo € 480,00 B) Spese di documentazione Totale costo € 1.000,00 C) Personale espressamente adibito al progetto Coordinatore org. e scient. Totale ore 645 Costo orario € 24,70 Totale costo € 15.931,50 Operatori Totale ore 2.280 Costo orario € 22,70 134 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ Totale costo € 51.756,00 Mediatori Totale ore 1.275 Costo orario 20,70 Totale costo € 26.392,50 Segreteria e Amministrazione: Totale ore 250 Costo orario € 20,00 Totale costo € 5.000,00 D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare): Materiali di consumo, cancelleria, Pubblicizzazione Totale € 300,00 Totale € 1.000,00 Totale costo € 1.300,00 E) Spese di gestione Locali Materiali di consumo Spese di manutenzione Utenze Spese amministrative Totale _______________ Totale _______________ Totale _______________ Totale _______________ Totale _______________ Totale gestione € 8.988,55 F) Spese di trasporto e di residenzialità G) Spese di formazione degli operatori H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati I) Altre spese (specificare) Consulenza Orientatore esperto –supervisone èquipe: Totale ore Costo orario Totale costo Coordinamento e aggiornamento di gruppo o individuali équipe Totale ore Costo orario Totale costo 25 € 24,70 € 617,50 140 € 22,70 € 3.178,00 Totale ore Totale ______________ IVA al 4% Totale 135 € 4.585,76 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO € 119.229,81 COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI PARI AL 58,25 DEL COSTO COMPLESSIVO: € 69.450,00 (RIPARTITO TRA I VARI ENTI) € 4.630,00 FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO € 49.779,81 136 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ DENOMINAZIONE ARCOBALENO CULTURALE: AZIONI IN RETE ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Cefal RESPONSABILE DEL PROGETTO Maria Grazia D’Alessandro 051.489611-15 DESTINATARI Il progetto coinvolge quattro tipologie di destinatari: • Minori stranieri di recente immigrazione e/o con scarsa conoscenza e competenza della lingua italiana. • Genitori stranieri che necessitino di interventi di mediazione linguistico – culturale per la comunicazione e l’interazione con il personale scolastico. • Scuole materne, elementari e medie (personale docente e non docente, allievi). • Insegnanti, mediatori culturali e cittadini in genere. SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2002 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Provincia di Bologna; in particolare l’Azione 1 “Banca ore di alfabetizzazione, laboratori e mediazione” sarà realizzata negli I.C. di Budrio, Castenaso, Molinella, Minerbio, Malalbergo, Altedo e Baricella ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI • • • • • • Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna Fondazione Demetrio Benni Scuole e Comuni del territorio provinciale Associazione Progetto Marocco Cefal Istituzione Servizi Sociali – Comune di Minerbio OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) Il progetto Arcobaleno Culturale – Azioni in rete si propone i seguenti obiettivi: • Promuovere una cultura "dell'accoglienza della diversità" anche nel modo di far scuola o di affrontare l'emergenza sociale: promozione di un modo d'essere dell'istituzione di fronte al "contesto che varia" e si differenzia. 137 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ • • • • • • • • Promuovere strategie e realizzare misure per l'inserimento socio-educativo degli alunni immigrati al fine di facilitarne l'inserimento e l'integrazione nelle scuole dell'obbligo coinvolte (accoglienza, alfabetizzazione, pedagogia interculturale) Facilitare il passaggio tra scuole di diverso grado attraverso azioni di raccordo tra scuole materne, elementari e medie; Fornire supporto alle scuole del territorio coinvolto impegnate nell'accoglienza e integrazione scolastica dei minori stranieri; Sostenere la comunicazione e il dialogo tra i genitori stranieri e le scuole; Sostenere lo scambio delle esperienze didattiche ed educative realizzate nelle diverse scuole e ritenute positive; Sostenere lo sviluppo di autonomia delle scuole nell'affrontare le nuove emergenze sociali, in stretto raccordo con le politiche dell'Ente Locale; Promozione di un ampio coinvolgimento interistituzionale e tra Istituzioni e privato sociale; Sviluppare un sistema di rete Enti Locali – Scuole e Scuole fra loro. AZIONI PREVISTE Il progetto “Arcobaleno culturale – Azioni in rete” si struttura in 2 Azioni. Azione 1: “Banca ore di alfabetizzazione, laboratori e mediazione” viene realizzato con l’attivazione di 3 interventi specifici: • interventi di alfabetizzazione degli alunni stranieri inseriti all’inizio dell’anno scolastico o in itinere; • laboratori realizzati da esperti mediatori linguistico –culturali all’interno delle classi e con il coinvolgimento del personale docente • sportelli di mediazione linguistico – culturale con le famiglie degli alunni stranieri. Gli interventi saranno strutturati in maniera coordinata e flessibile, secondo una struttura che chiameremo “Banca ore”, una strutturazione che permette di coordinare gli interventi in maniera sinergica, di non disperdere le risorse e di disporre di competenze professionali specialistiche; l’obiettivo è infatti quello di superare il carattere episodico e legato all’emergenza degli interventi, per giungere ad una strutturazione sistematica e sinergica di risorse umane ed economiche, nonché di obiettivi. La “Banca ore” di alfabetizzazione sarà erogata attraverso le competenze e la professionalità di un alfabetizzatore esperto nella didattica della lingua italiana come L2. Ciascuna scuola individuerà un docente che affiancherà lo specialista nell’erogazione delle ore di alfabetizzazione; tale affiancamento avrà dunque valenza di percorso formativo in situazione per il docente. La banca ore di alfabetizzazione consta di 300 ore complessive annue di prima alfabetizzazione, suddivisibile in 60 ore per ciascuna scuola aderente (si ipotizza di rivolgere il progetto-pilota a 5 scuole); i percorsi saranno strutturati temporalmente per ciascuna scuola aderente con le seguenti modalità: • 20 ore di alfabetizzazione ad inizio anno scolastico (settembre – ottobre) • 20 ore tra novembre e gennaio • 20 ore tra febbraio ed aprile 138 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ La scuola aderente contribuisce con propri fondi agli interventi non ricompresi nella banca-ore. I laboratori a tematica interculturale avranno la finalità di coinvolgere la classe nel riconoscimento, nella valorizzazione e nell’accettazione delle differenze. gestione delle dinamiche interpersonali, alla prevenzione dei conflitti, all'animazione dei gruppi, alle tecniche della comunicazione…); gli obiettivi specifici sono quelli di apprendimento per l’educazione alla convivenza civile, così come descritto nelle Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati nella scuola primaria: educazione alla cittadinanza, stradale, ambientale, alla salute, alimentare, di educazione dell’affettività, sempre nell’ottica della conoscenza e dell’accettazione dell’altro e della sua diversità. I laboratori avranno cadenza settimanale e si svolgeranno durante l’intero anno scolastico; le tematiche saranno individuate attraverso l’interazione dei mediatori e dei docenti, attraverso l’analisi della composizione della classe e delle eventuali problematiche emerse. La banca –ore di laboratorio di educazione interculturale sarà strutturata, per ciascuna scuola, nel seguente modo: laboratori (condotti da esperti mediatori linguistico - culturali) per un totale di 300 ore complessive annue; per ciascuna scuola aderente la banca-ore sarà strutturata annualmente in. • 3 ore settimanali x 20 settimane La terza tipologia di intervento ha l'obiettivo di impostare e facilitare una relazione proficua tra scuola, alunno straniero, famiglia e territorio. Sarà pertanto attivato uno sportello mediazione all’interno di ciascuna scuola aderente a cadenza settimanale e con il coinvolgimento di un pool di mediatori linguisticoculturali (lingue previste: arabo, urdu, albanese, rumeno, cinese, serbo-croato, russo). Gli incontri con le famiglie straniere dovranno avere cadenza periodica con l’obiettivo di: ∗ facilitare la relazione tra scuola, famiglia e territorio; ∗ favorire la partecipazione dei genitori al progetto formativo, individuando i nodi problematici, esplicitando le reciproche aspettative, gli obiettivi, le tappe; ∗ valorizzare i saperi e le competenze dei genitori immigrati, che possono diventare mediatori/facilitatori, nei confronti delle famiglie dei bambini nuovi iscritti. Anche tali interventi saranno erogati con la modalità della banca – ore a cui ciascuna scuola aderente attinge secondo le reali necessità che potrebbero verificarsi nel corso dell’anno scolastico. Tutti gli interventi ulteriori non ricompresi nella banca-ore saranno coperti dalle scuole aderenti al progetto con fondi propri. Azione 2: “Quaderni tematici: identità e dialogo” Con questa azione si intende proporre la realizzazione e la diffusione di quaderni tematici che innestino riflessioni, dibattiti, proposte e testimonianze significative intorno alle tematiche interculturali; l’Unesco interviene nella definizione di “educazione interculturale”: “chi dice interculturale, dice necessariamente, dando il pieno senso al prefisso inter, interazione, scambio, apertura, reciprocità, solidarietà obiettiva. Dice anche, 139 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ dando il pieno senso al termine cultura, riconoscimento dei valori, dei modi di vita, delle rappresentazioni simboliche alle quali si riferiscono gli esseri umani, individui e società, nelle loro relazioni con l’altro e nella loro comprensione del mondo, riconoscimento delle loro diversità”. La società moderna è caratterizzata da un dibattito in atto sul riconoscimento a ciascun individuo di tratti distintivi, riconducibili al suo essere ed alla cultura di appartenenza, che possano condurlo all’affermazione del proprio sviluppo anche in rapporto all’altro. Il concetto stesso di cultura supera la staticità e diviene concetto dinamico, comunicativo e relazionale. Le riflessioni in atto sulla tematica interculturale, nate sulla spinta dell'arrivo degli immigrati, si sono poi sviluppate nei termini di una dimensione interna all'educazione stessa: l'educazione interculturale diviene così un'attitudine alla relazione con l'altro nella sua complessità umana, culturale, storica. L’obiettivo dell’intervento proposto è proprio la riflessione sull’inter-azione, sulla convivenza e sula convivialità delle differenze. A partire da tali riflessioni, i quaderni tematici proposti intendono creare un mezzo, uno strumento attraverso il quale facilitare la conoscenza, il dialogo, l’incontro e diffondere esperienze positive che spesso restano confinate territorialmente. I quaderni tematici propongono tali concetti già nel titolo: l’affermazione dell’identità di ciascuno, delle sue peculiarità, delle sue differenze e diversità, non è in antitesi con il dialogo, cioè con la circolazione di elementi che portino alla creazione di un nuovo codice comunicativo comune. La peculiarità del progetto Arcobaleno culturale – Azioni in rete è quella di proporre progetti che si intersecano e si valorizzano: gli argomenti trattati nei quaderni tematici “Identità e Dialogo” si pongono l’obiettivo di dare maggiore visibilità ai risultati delle attività a livello locale e proporsi come buona pratica da esportare in altri contesti attraverso la diffusione dei quaderni a livello nazionale. Si ipotizza la realizzazione di 4 numeri della rivista pubblicati e diffusi con la seguente scansione temporale: numero 1 realizzato e diffuso nel 2005, numero 2 e numero 3 realizzati e diffusi nel 2006, numero 4 realizzato e diffuso nel 2007. Ciascuna tematica sarà sviluppata con l’apporto di docenti universitari, tecnici esperti, testimoni significativi anche con il sussidio di interviste, racconti, materiali grafici; ogni numero proporrà una mappatura a livello nazionale delle buone prassi sperimentate ed adottabili negli ambiti oggetto di ricerca e discussione. L’intento è quello di proporre una visione caleidoscopica degli argomenti trattati, che sia spunto di riflessione e di dibattito tra i lettori. Il Cefal curerà il coordinamento scientifico e la grafica dei quaderni; per la stampa e la diffusione a livello regionale ci si avvarrà della collaborazione de “Il Sofà”, periodico bolognese sul tema dell’immigrazione (si prevedono circa 1500 invii per ciascun numero della rivista). Abstract dei quaderni tematici saranno disponibili sul sito www.cefal.it. La diffusione che si intende dare alla rivista si avvarrà della rete di relazioni descritta in premessa sia per il livello locale (Comuni della Provincia di Bologna) sia per il livello nazionale (OIM – Organizzazione Internazionale per le Migrazioni ed Archivio delle Migrazioni di Roma). La diffusione dei quaderni sarà garantita anche attraverso l’attività prevista nell’azione 2 (Polo Arcobaleno). 140 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 150.000,00 Quota regionale / Quota comunale / Eventuale quota di altri soggetti da specificare € 150.000,00 Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE Questionari di gradimento degli interlocutori pubblici 141 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ DENOMINAZIONE BANCA ORE DI FORMAZIONE in attesa di approvazione da parte della Provincia di Bologna Serv. Formazione Professionale ENTE CAPOFILA DI PROGETTO CEFAL RESPONSABILE DEL PROGETTO Maria Grazia D’Alessandro 051.489611-15 DESTINATARI Cittadini e cittadine italiane/i e straniere/i in condizione di disagio sociale ed economico SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto nuovo AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Provincia di Bologna con particolare riferimento ai territori di Budrio e Minerbio ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Cefal, Servizi Sociali Territoriali OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) I percorsi formativi proposti partono dal presupposto che sia necessario superare le attività corsuali progettate e rivolte esclusivamente a cittadini non comunitari, ma che bisogna inserire sia i migranti sia gli autoctoni in percorsi che riproducano la variegata realtà lavorativa, sociale e culturale che va delineandosi; la Banca ore ha dunque come destinatari cittadini italiani e stranieri accomunati dalla condizione di svantaggio e di deficit di opportunità, che saranno supportati nell’acquisizione di strumenti culturali e professionali che li stimolino nel farsi in primo luogo promotori di una convivenza civile che ha come punto di partenza la conoscenza dell’altro, in seconda battuta a divenire partecipi dello sviluppo produttivo del territorio. Il progetto attiverà dunque un monte ore al quale attingere per professionalizzare o adeguare le competenze di cittadini in condizione di svantaggio sociale ed economico, indipendentemente dalla loro provenienza. La banca ore permette l’attivazione di percorsi di formazione professionale rivolti a cittadini italiani e stranieri in situazione di disagio sociale, e di non predefinire i contenuti del corso, attivando attività corsuali sulla base delle figure professionali maggiormente richieste dal mercato e dai servizi territoriali; i corsi potranno essere attivati anche sulla 142 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ base di richieste specifiche di aziende che necessitano di manodopera qualificata e che potrebbero intervenire direttamente nelle fasi pratiche di professionalizzazione, in collaborazione con l’ente gestore. I profili, inoltre, saranno scelti sulla base delle indicazioni dei Centri per l’Impiego del territorio che potranno segnalare i settori in cui si evidenzia maggiore carenza di manodopera. AZIONI PREVISTE La Banca ore proposta prevede 4.500 ore/corso/allievo cui attingere sulla base delle richieste dei territori, incrociate con la disponibilità di potenziali allievi, che scaturiranno dalle attività di coordinamento che il Cefal ha costruito nelle relazioni con i servizi dei comuni. Appare infatti sempre più importante lo sviluppo parallelo ed in rete di percorsi di inserimento sociale e lavorativo, con azioni congiunte dei servizi, del privato sociale, dei soggetti attuatori di progettazioni specifiche inerenti la formazione ed il supporto all’ingresso o reingresso nel mondo del lavoro. La banca ore si compone di un monte ore complessivo di 4.500 ore corso/allievo suddivise in 2 percorsi della durata di 250 ore (130 di aula e 120 di stage) per un totale di 18 italiani e stranieri in situazione di disagio sociale ed economico. La banca ore permette comunque di adeguare il numero e la tipologia di attività e di allievi non predefinendo durata e contenuti, ma strutturando le attività corsuali, secondo un modello ormai collaudato, sulla base delle richieste e delle esigenze rilevate tra i fruitori e sul mercato del lavoro; si privilegeranno percorsi che diano reali possibilità di inserimento lavorativo e che non presentino una durata eccessiva per consentire la frequenza anche a coloro che non possono investire troppo tempo nel proprio progetto professionalizzante. Indichiamo di seguito alcuni profili possibili nell’ambito dei quali verranno realizzati i percorsi: Addetto alla movimentazione e stoccaggio delle merci Addetto alla manutenzione di impianti elettrici Addetto alla manutenzione del verde Addetto alla ristorazione PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto 48.974,00 Quota regionale 48.974,00 Quota comunale / Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE Per quanto riguarda il monitoraggio e la valutazione, il criterio adottato è quello dell’efficacia dei contenuti rispetto alle esigenze di crescita professionale dei partecipanti, 143 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ quindi una valutazione sia sull’esito del corso dal punto di vista contenutistico, sia sulla organizzazione didattica delle lezioni, sul clima e su quanto questo abbia influito positivamente all’acquisizione dei contenuti. Il presente progetto prevede in particolare due tipologie di monitoraggio: la prima attraverso una forma di costante tutoraggio d’aula destinata da un lato a garantire l’espletamento delle pratiche burocratiche necessarie e la gestione di comunicazioni, informazioni, bisogni espressi dai partecipanti in merito agli aspetti organizzativi e dall’altro la supervisione di un esperto nella gestione dei gruppi che interverrà nelle diverse fasi del percorso formativo. La seconda attraverso gli strumenti contenuti nel sistema qualità CEFAL, certificato Vision 2000, che prevede: Questionario sulla qualità percepita Questionario valutazione dell’organizzazione del corso per allievi Questionario valutazione dell’organizzazione del corso per Scuole, Comuni e Servizi di appartenenza dei partecipanti Questionario valutazione docente per allievi Questionario di valutazione degli allievi e dell’organizzazione del corso per i docenti Rilevazione tassi di affidabilità erogazione corso previsti dalle norme sull’accreditamento per la formazione continua Riepilogo servizio assistenza post corso (*) (*) in base al sistema qualità entro 6 mesi dalla fine del corso tutti gli allievi sono contattati per una verifica dello stato occupazionale o del grado di utilità del corso 144 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ DENOMINAZIONE ARCOBALENO CULTURALE 2005 – 2006 Approvato con determinazione dirigenziale n. 11/2005 – CR36 del 23/12/2005 ENTE CAPOFILA DI PROGETTO CEFAL RESPONSABILE DEL PROGETTO Costanza Curti 051.489611-18 DESTINATARI Personale socio-sanitario che ha partecipato alle precedenti edizioni del percorso “Arcobaleno Culturale”; in particolare il progetto coinvolge 30 operatori socio-sanitari dell’AUSL e dei Comuni del Distretto Pianura Est. SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2002 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Cefal, Fondazione Demetrio Benni, Comuni, Azienda USL OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) Il presente progetto formativo si colloca come ulteriore fase di approfondimento specialistico per il personale socio-sanitario che ha preso parte alle precedenti edizioni del percorso “Arcobaleno Culturale”, in particolare per gli operatori socio-sanitari dell’AUSL e dei Comuni del Distretto Pianura Est, sulla base delle riflessioni e delle esigenze formative maturate nel percorso di Arcobaleno Culturale in Terre di Pianura- stp.1 La presa in carico dell’utente immigrato nell’ambito dei servizi sociali che ha visto la partecipazione di 41 operatori dei servizi socio-sanitari del distretto. Dalle elaborazioni delle valutazioni del corso sono emerse le difficoltà nell’aggiornamento legislativo, nella costruzione di percorsi e progettazioni in rete e la scarsa conoscenza di esperienze positive relativamente a nuove forme di disagio che con sempre maggiore frequenza i servizi si trovano ad affrontare nella relazione con l’utenza straniera: l’anziano, il disabile, il minore non accompagnato. Si è potuto rilevare come tali esigenze emergano sia da parte degli operatori che dei cittadini immigrati; da un lato infatti, i primi avvertono la necessità di meglio relazionarsi e comprendere l’utenza immigrata, dall’altro i cittadini stranieri manifestano l’esigenza di 145 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ un supporto reale nella realizzazione del progetto di vita, per il quale hanno dovuto abbandonare la terra d’origine, e individuano nei servizi della Pubblica Amministrazione un luogo privilegiato per questa funzione. AZIONI PREVISTE Il progetto si compone di 2 sottoprogetti (attività corsuali della durata di 28 ore di aula e 12 ore di project work): Sottoprogetto 1 “Il minore straniero non accompagnato: normativa e progettazione” Febbraio – giugno 2006 Il sottoprogetto, rivolto ad un gruppo di 15 partecipanti, ha proseguito il percorso formativo dello scorso anno in continuità con le tematiche trattate nell’ambito del Progetto “Arcobaleno Culturale – Terre di Pianura” (Sottoprogetto 1: “La presa in carico dell’utente immigrato nell’ambito dei servizi sociali”), che ha visto la partecipazione di 41 educatori, assistenti sociali, psicologi dell’Azienda Usl e dei Comuni del territorio Terre di Pianura. Alla luce delle riflessioni emerse a conclusione del percorso formativo concluso a giugno 2005, il gruppo classe ed i referenti dell’AUSL hanno manifestato interesse professionale e formativo per alcune tematiche e problematiche alle quali non riescono a trovare risposte e strumenti adeguati; per quanto riguarda la tematica dei minori stranieri non accompagnati, la richiesta formativa è stata quella di strutturare un percorso che preveda una premessa giuridica, incontri con referenti di istituzioni o della cooperazione che realizzano esperienze positive in tale ambito, incontri con esperti che supportino e supervisionino una progettazione da realizzare con un project work. Il corso “Il minore straniero non accompagnato: normativa e progettazione” è stato realizzato attraverso il coinvolgimento di 3 realtà territoriali (Bologna, Parma, Torino) che realizzano interventi con approcci metodologici differenti, e l’apporto del Comitato Minori Stranieri e di Save the Children. Le tematiche affrontate dal docente del Comitato Minori stranieri hanno teso a dare una panoramica giuridica del fenomeno riferendosi alla specificità del caso italiano, attraverso l’analisi di: evoluzione quantitativa e qualitativa del fenomeno evoluzione normativa attuali nodi giuridici analisi di casi specifici Il Comune di Bologna ha programmato gli interventi in modo da di fornire agli operatori coinvolti elementi di conoscenza circa le pratiche d’accoglienza e d’intervento a favore dei minori stranieri non accompagnati a livello nazionale e in particolare nel comune di Bologna Il programma svolto ha trattato le seguenti tematiche: • analisi a livello nazionale, buone prassi fra le istituzioni e le Associazioni che a diverso titolo si occupano del fenomeno, Coordinamento Pronta Accoglienza Minori; progettazione europea • analisi territoriale, flusso migratorio relativo agli ultimi 5 anni in relazione ai paesi di provenienza, ai motivi della migrazione, alle caratteristiche del territorio cittadino; 146 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ • • • • • • • rete locale, collaborazione con Magistratura Ordinaria e Minorile, Forze di Polizia, Comitato Minori Stranieri, Servizi comunali e provinciali; comunità d’accoglienza, convenzione per la gestione di strutture per minori stranieri non accompagnati da parte del Ceis di Modena e della Coop. Metoikos di Bologna, pronta accoglienza, caratteristiche relative al primo accesso, flussi, brevi permanenze, primo orientamento al minore e osservazione, progetto educativo, Progetto minorenni vittime della tratta, accoglienza, orientamento,assistenza legale, raccordo con le forze dell’Ordine e con il progetto regionale Oltre la strada; presa in carico, da parte del Servizio, segnalazione al Comitato Minori Stranieri, al Giudice Tutelare per deferimento tutela, identificazione, regolarizzazione, presentazione istanza permesso di soggiorno, contatto con la famiglia d’origine tramite mediatore culturale, progetto educativo/formativo, inserimento comunità II° accoglienza, inserimento lavorativo, regolarizzazione al compimento dei 18 anni, progetto neo-maggiorenni, percorso d’aiuto per ricerca alloggio, segnalazione per posto letto e sostegno educativo, Criticità e riflessioni, rimpatrio assistito, applicazione norme di tutela/T.U.disposizioni riguardanti l’immigrazione. Il Comune di Parma ha evidenziato: - Strategie di accoglienza e buone pratiche: la comunità educativa, l’affidamento familiare e il rimpatrio. L’esperienza di accoglienza a Parma: l’affido omoculturale Il ruolo della mediazione linguistico-culturale I dati dell’accoglienza a Parma La cooperazione decentrata Visione di un filmato Analisi di alcuni casi Il Comune di Torino, ponendo come punto di partenza la diversa condizione giuridica e sociale dei minori stranieri (adottati, temporaneamente accolti, con uno o entrambi i genitori, non accompagnati), ha realizzato i propri interventi sviluppando le seguenti tematiche: I minori stranieri non accompagnati Definizione, compiti del Comitato per i Minori Stranieri Normativa ( le norme sulla tutela dei minori e quelle relative all'immigrazione) l'accoglienza o il rimpatrio assistito? Necessità di definizione di procedure e standard di accoglienza a livello nazionale La realtà torinese contesto orientamenti delle politiche e finalità i servizi e le risorse dell'Ente locale la rete ( collaborazione con il Privato sociale ed il Volontariato) il lavoro interistituzionale e le collaborazioni con i paesi d'origine la mediazione interculturale i progetti 147 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ la struttura sperimentale di pronto intervento Il progetto migratorio del minore straniero non accompagnato il progetto "economico" il richiedente asilo vittima della tratta ai fini della prostituzione sfruttamento e devianza Dai problemi alle possibili soluzioni nuovi fenomeni : interventi innovativi in grado di rispondere ai nuovi fenomeni la formazione degli operatori lavoro interistituzionale armonizzazione della normativa diffusione delle buone prassi Save the Children ha invece incentrato l’intervento sugli aspetti di maggior eterogeneità che emergono nella traduzione delle indicazioni nazionali in prassi locali: modalità di aggancio dei minori, utilizzo dei permessi di soggiorno, progettazioni socio-educative, formative e lavorative, passaggio alla maggiore età. Il docente, nel presentare le esperienze in varie città, ha richiamato l’attenzione anche sulle caratteristiche che questo fenomeno assume nei vari contesti, sugli strumenti per la tutela del minore, sulle metodologie di intervento, sul ruolo dei servizi sociali e del privato sociale e sui progetti di inserimento sociale promossi. Alla luce delle comparazioni dei modelli locali e del dibattito attuale su questo tema, sono stati evidenziati alcuni aspetti sui quali le politiche ed i servizi sono chiamati a riflettere in prospettiva futura. Inoltre, è stata presentata l’attività che Save the children da anni svolge per i minori stranieri non accompagnati, soprattutto in riferimento a recenti progettazioni. Sottoprogetto 2 L’immigrazione e il disagio emergente: l’anziano e il disabile straniero Ottobre – dicembre 2006-07-19 Il sottoprogetto 2 nasce dalla richiesta del personale partecipante al Progetto “Arcobaleno Culturale – Terre di Pianura” (Sottoprogetto 1: “La presa in carico dell’utente immigrato nell’ambito dei servizi sociali”), in particolare al personale afferente alle U.O. Handicap e Anziani, i quali hanno esplicitato le difficoltà riscontrate nella relazione e nella progettazione di interventi rivolti a cittadini immigrati portatori di disabilità e cittadini immigrati anziani; tale casistica sembra essere in costante crescita e presuppone, da parte dell’operatore, una capacità relazionale in senso interculturale, una lettura di bisogni ed una risposta che, per essere efficace ed efficiente, non può prescindere dalla comprensione di tutti i fattori di disagio dell’utente (concetto di vecchiaia nel Paese di origine, processo migratorio familiare, ecc). L’obiettivo del progetto è quello di fornire elementi culturali e metodologici utili alla gestione della relazione con cittadini immigrati inseriti in programmi di sostegno e cura e/o in carico ai servizi, in quanto portatori di disabilità o anziani. Il programma prevede di esplicitare la complessità dell’integrazione socio-sanitaria e la multidisciplinarietà nella presa in carico dell’utente immigrato (disabile o anziano). 148 _________________________________ Immigrazione, asilo, lotta alla tratta _________________________________ PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 24.000,00 Quota regionale € 21.600,00 Quota comunale / Eventuale quota di altri soggetti da specificare € 2.400,00 Associazione Progetto Marocco INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE Per quanto riguarda il monitoraggio e la valutazione, il criterio adottato è quello dell’efficacia dei contenuti rispetto alle esigenze di crescita professionale dei partecipanti, quindi una valutazione sia sull’esito del corso dal punto di vista contenutistico, sia sulla organizzazione didattica delle lezioni, sul clima e su quanto questo abbia influito positivamente all’acquisizione dei contenuti. Il presente progetto prevede in particolare due tipologie di monitoraggio: la prima attraverso una forma di costante tutoraggio d’aula destinata da un lato a garantire l’espletamento delle pratiche burocratiche necessarie e la gestione di comunicazioni, informazioni, bisogni espressi dai partecipanti in merito agli aspetti organizzativi e dall’altro la supervisione di un esperto nella gestione dei gruppi che interverrà nelle diverse fasi del percorso formativo. La seconda attraverso gli strumenti contenuti nel sistema qualità CEFAL, certificato Vision 2000, che prevede: - Questionario sulla qualità percepita - Questionario valutazione dell’organizzazione del corso per allievi - Questionario valutazione dell’organizzazione del corso per Scuole, Comuni e Servizi di appartenenza dei partecipanti - Questionario valutazione docente per allievi - Questionario di valutazione degli allievi e dell’organizzazione del corso per i docenti - Rilevazione tassi di affidabilità erogazione corso previsti dalle norme sull’accreditamento per la formazione continua - Riepilogo servizio assistenza post corso (*) (*) in base al sistema qualità entro 6 mesi dalla fine del corso tutti gli allievi sono contattati per una verifica dello stato occupazionale o del grado di utilità del corso 149 150 151 152 ______________________________________ Contrasto alla povertà _______________________________________ TABELLA 1 DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006 BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • • • • Crescenti fenomeni di impoverimento ed esclusione sociale; Programmazione di nuove politiche del lavoro; Emergenza casa; Valorizzazione degli alloggi ERP. OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) OBIETTIVI RIDEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI PREVISTI NEL PDZ 2005-07 • • • • • • • • • Promuovere l’inserimento lavorativo di cittadini in situazione di svantaggio economico e sociale; PROGRAMMA FINALIZZATO AL “Contrasto della povertà e dell’inclusione sociale”; Sostenere le Associazioni ed i servizi attivi nell’assistere i cittadini senza fissa dimora o che si trovano in condizione di povertà estrema; Sensibilizzazione sui rischi di incauti acquisti ed eccessivo indebitamento delle famiglie; Creazione di una rete delle associazioni del territorio che intervengono sulla pronta emergenza e a favore delle persone e delle famiglie in forte disagio economico e prive di abitazione; Omogeneizzazione del minimo vitale; Valorizzazione e sostegno delle attività della Casa delle Donne; Migliorare efficienza e efficacia nella gestione degli alloggi ERP; Promuovere la trasmissione delle professionalità legate agli antichi mestieri. • • • • • Conferma e potenziamento attività degli sportelli lavoro comunali; Incremento degli interventi economici di pronta emergenza rivolti a minori e adulti in condizione di disagio; Insediamento del Tavolo Interistituzionale per l’inserimento lavorativo di persone disabili e in condizione di svantaggio sociale; Avvio del percorso per l’omogeneizzazione delle rette dei servizi comunali e l’individuazione di una soglia minima di accesso per agevolazioni e contributi, attraverso la costituzione di una commissione tecnico-politica; Conferma contributo economico straordinario distrettuale per la Casa delle Donne. 153 Non è prevista nessuna ridefinizione degli obiettivi triennali. ______________________________________ Contrasto alla povertà _______________________________________ INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI • Programma finalizzato al contrasto della povertà e all’inclusione sociale INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO • Interventi di pronta emergenza, di sostegno alla domiciliarità e di contrasto alla povertà (Sviluppo) 154 155 156 ______________________________________ Contrasto alla povertà _______________________________________ PROGRAMMA FINALIZZATO CONTRASTO ALLA POVERTÀ Il finanziamento per l’anno 2005 è stato erogato dalla Regione nel mese di dicembre. Nel corso dell’anno 2005 è stata garantita la continuità del fondo per la pronta emergenza gestito dall’Azienda Usl (fase A del programma finalizzato). Gli interventi rivolti alla popolazione nomade (fase B del programma) partiranno nel mese di ottobre, in continuità con il progetto finalizzato 2004 che si è concluso nel mese di maggio. Il programma finalizzato dell’annualità 2004 ha permesso il monitoraggio delle situazioni di oltre 40 nomadi sul territorio e l’attivazione di azioni di integrazione personalizzate. INTERVENTI DI PRONTA EMERGENZA – AZIENDA USL Il fondo è gestito in modo flessibile e trasversale sia dall’area Minori che dall’Area Handicap in relazione al verificarsi delle esigenze. Da alcuni anni la problematicità minorile si presenta con caratteristiche allarmanti in particolare nel 2005 l’aumento numerico di situazioni impreviste, quindi non quantificate nella previsione di bilancio, ha reso necessario l’utilizzo dei fondi previsti nel progetto per il ripiano di maggiori costi sostenuti soprattutto per il collocamento di minori in emergenza. Dati 2005 - Area Minori - Area Handicap n. 12 nuclei n. 19 minori n. 4 disabili 157 158 159 160 ______________________________________ Contrasto alla povertà _______________________________________ DENOMINAZIONE PROGRAMMA FINALIZZATO ALL’INCLUSIONE SOCIALE AL CONTRASTO DELLA POVERTÀ E ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda Usl (fase A) e Comune di Malalbergo (fase B) RESPONSABILE DEL PROGETTO Ufficio di Piano – 051-6669531 DESTINATARI Cittadini in situazione di svantaggio sociale (fase A) Popolazioni nomadi (fase B) SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2004 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Comuni del Distretto Pianura Est, Azienda Usl Bologna Area Nord, Associazionismo, soggetti del Terzo settore. OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) Finalità generali: • Affrontare e prevenire situazioni di disagio sociale, determinato dal venir meno di condizioni di stabilità lavorativa, dalle difficoltà nel reperimento degli alloggi e dalla disgregazione del contesto sociale e familiare. Il programma si suddivide in due sottoprogetti: • Pronta emergenza e contrasto alla povertà; • Interventi integrati per la popolazione nomade, volti alla realizzazione di percorsi di autonomia abitativa e di lavoro. Obiettivi specifici progetto “Pronta emergenza e contrasto alla povertà”: • Prevenire e contrastare situazioni di povertà, con politiche integrate di contrasto dell’esclusione sociale; • Dare risposta a situazioni di difficoltà, emergenza e di urgenza legate anche a necessità momentanee; 161 ______________________________________ Contrasto alla povertà _______________________________________ • • • Diminuire il numero delle persone in stato di povertà estrema; Intervenire in situazioni di emergenza con un primo sostegno di ordine economico; Valorizzazione del Terzo Settore, nella logica della sussidiarietà e quale risorsa compartecipe della realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Obiettivi specifici progetto “Interventi integrati per la popolazione nomade, volti alla realizzazione di percorsi di autonomia abitativa e di lavoro”: • Stimolare percorsi di crescita e di autonomia dei nuclei familiari del territorio;. • Promuovere l’integrazione sociale ed e culturale dei nuclei familiari, attraverso percorsi formativi e di inserimento lavorativo e scolastico. • Favorire la sistemazione di nuclei familiari in soluzioni abitative consone al vivere civile. AZIONI PREVISTE La progettualità proposta nasce in continuità con gli interventi predisposti negli ultimi anni, in coerenza con le modalità di lavoro espresse nel precedente Piano di Zona, fondate sul coinvolgimento attivo di tutti i soggetti del territorio, Comuni, ASL, terzo Settore, al fine di pervenire ad una serie di interventi di rete, in grado di affrontare il problema da vari punti di vista e di agire mettendo insieme le esperienze prodotte. Progetto “Pronta emergenza e contrasto alla povertà: • Attivazione di prestazioni assistenziali atte a rispondere a situazioni di difficoltà, di emergenza e di urgenza legate anche a necessità momentanee; • Attivazione di progetti di supporto e appoggio educativo; • Attivazione di interventi di sostegno e mutuo aiuto per le famiglie in difficoltà rispetto alle funzioni genitoriali e di cura; • Sostegni economici anche sotto forma di fornitura di viveri e beni di prima necessità; • Verifica delle condizioni di fattibilità rispetto al recupero di alimenti e beni di prima necessità a favore dei meno abbienti, con l’individuazione di azioni tese a recuperare gli alimenti, non distribuiti, delle mense scolastiche comunali o reperiti attraverso la piccola o la grande distribuzione (last minute market) da destinare a cittadini senza fissa dimora, comunità e cittadini in grave stato di povertà; • Costituzione di un gruppo di lavoro misto Comuni-Associazioni del territorio per definire le modalità attuative. Progetto “Interventi integrati per la popolazione nomade, volti alla realizzazione di percorsi di autonomia abitativa e di lavoro”: • Monitoraggio dei gruppi del territorio a partire dalla mappatura realizzata all’interno del progetto avviato nel 2004; • Aggancio dei gruppi individuati; • Interventi in ambito lavorativo, in collaborazione con gli enti territoriali preposti, Ufficio del lavoro, Centri di formazione professionali, con individuazione di percorsi finalizzati all’orientamento alla formazione; inserimenti lavorativi guidati e con forme di accompagnamento; • Azioni di supporto di ricerca di alloggi e attivazione del contributo finanziario al momento del reperimento della stessa. Il contributo finanziario permette da una parte 162 ______________________________________ Contrasto alla povertà _______________________________________ • di incentivare le famiglie al superamento dell’esistente e dall’altra di sostenere le stesse nei confronti dei costi di un contratto di locazione; Valutazione e ricerca di tutte le opportunità finanziarie e progettuali al fine del conseguimento degli obiettivi del progetto. PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 69.563,23 Quota regionale € 48.695,66 Quota comunale € 20.867,57 Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE Progetto “Pronta emergenza e contrasto alla povertà: N. interventi di colfaggio attivati; N. interventi di supporto e appoggio educativi attivati; N. interventi di sostegno economico con fornitura di beni di prima necessità; N. incontri gruppo di lavoro misto; Individuazione delle modalità di recupero degli alimenti; N. di Associazioni coinvolte. Progetto “Interventi integrati per la popolazione nomade, volti alla realizzazione di percorsi di autonomia abitativa e di lavoro”: N. di nuclei familiari coinvolti; N. di collaborazioni attivate con gli enti preposti all’avvio al lavoro – Ufficio del Lavoro, Centri di formazioni, imprese; N. di inserimenti lavorativi; N. di contatti avviati per sistemazioni abitative. 163 ______________________________________ Contrasto alla povertà _______________________________________ DENOMINAZIONE INTERVENTI DI PRONTA EMERGENZA, DI SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ E DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Rita Tinti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634 DESTINATARI Disabili e persone in situazione di disagio sociale. SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2002 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Azienda Ausl – Servizio Sociale – U.O. Minori e U.O. Handicap Adulto OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) • • • • Attivazione di prestazioni assistenziali atte a rispondere a situazioni di difficoltà, di emergenza e di urgenza legate anche a necessità momentanee; Valorizzazione e sostegno alle famiglie in difficoltà in quanto ambiti primari di sviluppo e cura delle persone; Sostegno alla genitorialità; Individuazione di percorsi alternativi all’istituzionalizzazione AZIONI PREVISTE Interventi di colfaggio, supporto e appoggio educativo, sostegno economico e inserimento provvisorio in struttura. È prevista la prosecuzione di questo progetto che nei primi tre anni di sperimentazione ha consentito di rispondere in tempi brevi a situazioni di emergenza, evitando in alcuni casi l’istituzionalizzazione. 164 ______________________________________ Contrasto alla povertà _______________________________________ PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto Quota regionale Quota comunale € 84.874,05 / € 84.874,05 (€ 39.874,05 Fondo Sociale e € 45.000,00 Fondo per la non autosufficienza) Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE N. interventi realizzati N. utenti coinvolti. 165 166 167 168 _________________ Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale __________________ TABELLA 1 DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006 BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • • • • • • Programmazione di nuove politiche del lavoro; Incremento della collaborazione con la cooperazione sociale ed in particolare le cooperative di tipo B; Costruire percorsi formativi e di riqualificazione rivolte a cittadini in carico ai servizi; Individuazione di nuovi e diversificati strumenti per facilitare la soluzione abitativa; Individuare percorsi privilegiati ad alloggi a pazienti che, seguiti dai servizi, hanno già fatto percorso terapeutico riabilitativo; Mettere in rete i progetti di “Arte e salute” e dei “Piani per la salute”. OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) OBIETTIVI RIDEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI PREVISTI NEL PDZ 2005-07 • • • • Promuovere l’inserimento lavorativo di cittadini in situazione di svantaggio economico e sociale; PROGRAMMA FINALIZZATO AL “Contrasto della povertà e dell’inclusione sociale” e “Dipendenze”; Creare percorsi privilegiati per l’assegnazione di alloggi a pazienti che hanno già completato un percorso terapeutico riabilitativo; Promuovere gli obiettivi di integrazione sociale e di percorsi lavorativi per persone seguite dai servizi di salute mentale, sostenendo l’attività della Fondazione “arte e salute”. • • • • Insediamento del Tavolo Interistituzionale per l’inserimento lavorativo di persone disabili e in condizione di svantaggio sociale; Incremento degli interventi economici di pronta emergenza rivolti a minori e adulti in condizione di disagio; Conferma dei percorsi di inserimento lavorativo rivolti a utenti in carico al Ser.t; Inserimento di spettacoli realizzati nell’ambito del progetto “Arte e Salute” all’interno delle programmazioni culturali dei Comuni. Non è prevista nessuna ridefinizione degli obiettivi triennali. INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI • Programma Finalizzato dipendenze: valutazione delle attività sociali attraverso percorsi lavorativi assistiti per cittadini afferenti al Ser.T e portatori di problematiche fisiche e psichiche invalidanti INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO • Casa delle Donne: servizio di supporto e accoglienza a donne, con o senza figli, che hanno subito violenza (Sviluppo) 169 170 171 172 _________________ Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale __________________ PROGRAMMA FINALIZZATO DIPENDENZE Nel corso del 2005 sono stati seguiti 3 progetti individuali di inserimento tuttora in corso, 1 progetto è iniziato ed è stato sospeso dopo tre mesi. Nel 2006 sono stati effettuati e sono in corso 5 inserimenti. Si sta procedendo ad una ricognizione delle risorse territoriali di cui sarà possibile fruire per i progetti successivi. Il progetto si sta realizzando in continuità con le attività del Sert già dal 2003. La Regione ha erogato i fondi 2005 nello scorso mese di marzo 2006. La progettazione prevista nel programma finalizzato 2005 è partita ad aprile 2006. Per quanto riguarda la gestione dei progetti, di cui si occupano gli operatori del Ser.T, l’andamento degli stessi è positivo ed ogni inserimento viene curato con puntualità seguendo sia la fase di ingresso di ogni singolo paziente, sia l’andamento con periodiche verifiche. Al momento risultano in atto tutti i progetti possibili con i fondi a disposizione del progetto. CASA DELLE DONNE Le attività procedono in continuità con gli anni precedenti. I report di attività sono già stati inoltrati, come di consueto, a tutti i comuni aderenti. In sintesi, nel 2005 sono state accolte 360 donne (nuovi casi), di cui 25 sono state ospitate oltre a 15 bambini. Le segnalazioni telefoniche raccolte sono state 215 e le donne che hanno partecipato a gruppi sono state 34. 173 174 175 176 _________________ Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale __________________ PROGRAMMA FINALIZZATO DIPENDENZE 2006 DENOMINAZIONE: VALUTAZIONE DELLE ABILITÀ SOCIALI ATTRAVERSO PERCORSI LAVORATIVI ASSISTITI PER CITTADINI AFFERENTI AL SERT E PORTATORI DI PROBLEMATICHE FISICHE E PSICHICHE INVALIDANTI ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Comune di San Pietro in Casale e Azienda USL di Bologna – U.O. SERT Area Dip. Nord – Sedi operative di San Giorgio e di Budrio RESPONSABILE DEL PROGETTO • • Dott.ssa Lauretta Gianessi - Resp. Sede Operativa SERT di San Giorgio – Via Carducci 24 - San Giorgio di Piano – 051/6644750 Dott. Marco Viaggi – Resp. Sede operativa SERT di Budrio - Via Benni 44 – Budrio tel 051/809975 Referenti operativi : Claudia Roma – SERT San Giorgio di Piano Roberta Carli – SERT Budrio DESTINATARI Utenti del SerT, cittadini dei Comuni della Pianura Est, che, per problemi legati alle loro difficolta’, fisiche e/o psichiche, croniche o temporanee, non sono nelle condizioni di accedere a percorsi di inserimento lavorativo consueti SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2003 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura EST ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI : • • • Comuni di Argelato, Baricella, Bentivoglio, Castello d’Argile, Castel Maggiore, Galliera, Granarolo, Malalbergo, Minerbio, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale, Budrio, Castenaso, Molinella Azienda USL Bologna – Dipartimento di Salute Mentale Area Nord – U.O. SERT Cooperative sociali di tipo B Aziende del territorio, da concordare preventivamente con i conduttori del progetto 177 _________________ Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale __________________ OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) • • • Osservazione delle reali potenzialita’ dell’utente all’accesso al mondo del lavoro attraverso il Centro per l’Impiego; Valutazione delle capacita’ di sostenere la ritualita’ e la fatica di un lavoro; Offrire una occasione di conoscenza delle realta’ lavorative del territorio di residenza AZIONI PREVISTE Attivazione di inserimenti lavorativi protetti e temporanei preferibilmente all’interno delle Cooperative sociali di tipo B del territorio o presso altra struttura d’impiego dotando l’utente di una figura di riferimento specifica, definita Lavoratore di Sostegno o Tutor del Progetto Individuale. Funzione di tutoraggio esercitata da una persona dotata, oltre che di specifica competenza nell’attivita’ lavorativa da svolgere, di buone capacita’ relazionali, tali da consentire un buon inserimento e un efficace monitoraggio della situazione, come pure deve essere attivamente coinvolgibile negli eventuali contatti con il Centro per l’ Impiego, laddove si rilevasse la possibilita’ di una completa riabilitazione dell’utente. Le ore di tutoraggio ( Lavoratore di Sostegno o Tutor del Progetto Individuale) verranno previste, per ogni singolo inserimento, in funzione delle reali necessita’ dell’utente. Per la particolare tipologia di utenti coinvolti nel progetto verra’ inserita anche la preventiva visita medica per l’accertamento delle condizioni cliniche della persona proposta al lavoro protetto. PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 38.505,00 Quota regionale € 26.953,00 Quota comunale / Eventuale quota di altri soggetti da specificare € 11.552,00 (Azienda USL) INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE Valutazione delle abilità sociali attraverso percorsi lavorativi afferenti al SERT e portatori di problematiche fisiche e psichiche invalidanti. 178 _________________ Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale __________________ DENOMINAZIONE CASA DELLE DONNE Servizio di supporto e accoglienza a donne, con o senza figli, che hanno subito violenza ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Comune di Castel Maggiore RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott. Luca Billi – Responsabile Staff del Sindaco – Comune di Castel Maggiore DESTINATARI Donne, con o senza figli, che hanno subito violenza SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2001 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Provincia di Bologna (49 Comuni coinvolti) ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI I 15 Comuni del Distretto Pianura Est, insieme a tutti gli altri Comuni aderenti della Provincia Operatrici e volontarie formate dall’Associazione. OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) • • Dare informazioni e sostegno a donne che subiscono violenza e maltrattamenti tramite colloqui individuali o incontri di gruppo con operatrici esperte; Ospitalità temporanea presso le case rifugio. AZIONI PREVISTE Attività di accoglienza, supporto e ospitalità a donne che subiscono violenza . La metodologia dell’intervento è basata sull’attivazione solo su richiesta, la garanzia dell’anonimato e della riservatezza, il rispetto della donna e delle sue scelte, l’utilizzo esclusivo di personale femminile, la relazione tra donne come rimando di valore reciproco, il lavoro di rete. 179 _________________ Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale __________________ PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 36.098,18 Quota regionale / Quota comunale € 31.098,18 Eventuale quota di altri soggetti da specificare € 5.000,00 (quota aggiuntiva sovracomunale del Distretto Pianura Est INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE N. donne seguite nell’anno N. donne ospitate N. bambini/e ospitati N. riunioni periodiche di equipe delle responsabili dei progetti 180 181 182 ____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________ TABELLA 1 DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006 BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • • • • Adeguamento, riorganizzazione e flessibilizzazione degli interventi a favore dei grandi anziani ed in particolare per la non autosufficienza; Semplificazione degli accessi ai servizi; Valorizzazione e implementazione di nuove attività e servizi per la prevenzione del disagio e della solitudine dell’anziano; Prevenire la perdita della memoria e il deterioramento cognitivo con l’attivazione di corsi di allenamento alla memoria. OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) OBIETTIVI RIDEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI PREVISTI NEL PDZ 2005-07 • • • • • • • • • Potenziamento della domiciliarità; Potenziamento del coordinamento fra i diversi interventi di cura e assistenza rivolti all’anziano; Migliorare e semplificare l’accesso ai servizi per i cittadini, con procedure omogenee ed in rete fra i diversi servizi pubblici e privati; Aumentare il sollievo alle famiglie che accudiscono gli anziani a domicilio; Integrare, nella rete dei servizi, le Assistenti familiari straniere; Attivare politiche di prevenzione e interventi volti a contrastare l’isolamento degli anziani soli; Creare occasioni di socializzazione per anziani affetti da demenza ed i loro familiari in modo uniforme sul territorio; Definizione di politiche abitative che abbiano una particolare attenzione alle esigenze delle persone anziane; Sensibilizzazione rivolta agli anziani sulla prevenzione dei tumori. • • • • • • Conferma di tutti i servizi in continuità con gli anni precedenti, con particolare attenzione a quelli rivolti alla promozione della domiciliarità e al sollievo; Avvio processo dotazione palmare a tutti gli operatori SAD comunali, in collaborazione con Coop Sociali affidatarie del servizio; Progettazione di un nuovo percorso formativo rivolto alle assistenti familiari, in collaborazione con le Coop. Sociali del territorio e il Cfp Futura, per il quale verrà richiesto un finanziamento provinciale; Apertura sperimentale del servizio relativo al progetto Amarcord al Cafè, rivolto agli anziani affetti da demenza e ai loro familiari e costituzione dell’Associazione A.M.A. Amarcord; Potenziamento posti di sollievo per anziani non autosufficienti con l’aativazioni di ulteriori 2 posti presso l’RSA di San Pietro in Casale; Installazione e avvio negli sportelli sociali comunali del software osservatorio per la registrazione di tutti gli accessi; 183 Non è prevista nessuna ridefinizione degli obiettivi triennali. ____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________ OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) OBIETTIVI RIDEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI PREVISTI NEL PDZ 2005-07 • • • Predisposizione delle schede servizi anziani per la costruzione del portale web provinciale dei servizi; Approvazione del programma e dei piani di trasformazione delle Ipab in Asp, i cui ambiti di intervento comprenderanno tutti i servizi per anziani e disabili; Attivata la rete del progetto “La Mia Casa Sicura”. INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI • Progetto Sovrazonale E-Care • Programma Finalizzato al sostegno dell’attività di cura dei familiari a domicilio e della vita indipendente di anziani e disabili: assegni di cura anziani e handicap adulto INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO • A.D.I. (Assistenza Domiciliare Integrata) (Sviluppo) • Posti temporanei di sollievo in casa protetta (S) • Demenza in famiglia: “Agire senza nuocere e senza nuocersi” (S) • Proposta progetto di formazione per assistenti familiari: ”Risorse Chiave” (S) 184 185 186 ____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________ PROGRAMMA FINALIZZATO: ASSEGNI DI CURA ANZIANI E DISABILI - AZIENDA USL Nel 2005 si è provveduto all’approvazione della graduatoria distrettuale. Si è proceduto a garantire l’attivazione dei progetti relativi al livello assistenziale più elevato (assegni di cura di tipo A) oltre a garantire maggiore continuità dei progetti per i livelli più gravi. Si è partecipato al Gruppo di lavoro Azienda/Comune coordinato dal Dipartimento Integrazione Socio Sanitaria per la definizione di un documento omogeneo su tutto il territorio aziendale di Regolamento assegni di cura e relativi criteri operativi. 2006. E’ stato applicato il nuovo regolamento aziendale sull’area Anziani sugli assegni di cura e i criteri operativi mentre per quanto riguarda l’area handicap il regolamento aziendale è ancora in fase di elaborazione . Si punta a dare continuità ai progetti per i soggetti che hanno motivato l’intervento di sostegno economico; si darà la priorità ai progetti di assegni di cura relativi a livelli assistenziali più elevati. Ass. di cura anziani attivati nel 2005 n. 562 Ass. di cura disabili attivi al 31/12/05 n. 46 POSTI TEMPORANEI IN STRUTTURE PROTETTE - AZIENDA USL L’Attivazione nell’anno 2005 di n. 2 posti temporanei di RSA, L. RER 5/94, ed il consolidamento nell’ambito dei progetti dei Piani di Zona di n. 3 posti temporanei di sollievo in C.P. convenzionate con il Distretto Pianura Est, dedicati ad Anziani certificati non autosufficienti, affetti da demenza e/o gravemente non autosufficienti, assistiti al domicilio, ha permesso di attivare un totale di n. 38 progetti di inserimento temporaneo finalizzati al sollievo delle famiglie che prestano il loro tempo di cura a tutela della permanenza dell’anziano non autosufficiente nel proprio domicilio. A.D.I. – ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA - AZIENDA USL Attività svolta nel 2005: - Sperimentazione della nuova “cartella domiciliare integrata” definita in modo omogeneo per tutto il territorio dell’AUSL di Bologna quale strumento di integrazione tra i servizi sanitari, socio sanitari integrati e socio assistenziali volti alla domiciliarità. - Prossima estensione in tutti i Comuni del Distretto, tramite l’acquisizione dei palmari, del progetto di realizzazione della rete telematica unica ed integrata fra Comuni e Distretto finalizzata all’attivazione di percorsi operativi e gestionali di integrazione dei servizi territoriali (possibilità inserita nella recente gara intercomunale del servizio di Assistenza domiciliare). Al 31.12.2005 si è data continuità all’utilizzo della cartella domiciliare integrata e si è attivato il percorso di sperimentazione della nuova cartella domiciliare integrata aziendale. 187 ____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________ DEMENZA IN FAMIGLIA – AGIRE SENZA NUOCERE E SENZA NUOCERSI - AZIENDA USL È stata garantita la prosecuzione dell’attività dei gruppi “AMA” (auto mutuo aiuto) rivolta ai familiari di anziani affetti da demenza. Sono stati inoltre attivati due nuovi gruppi sul territorio. Al 31.12.2005 sono stati coinvolti n. 115 familiari. Nel 2006 si punta a dare continuità progetto di intervento a sostegno dei familiari che si prendono cura di persone affette da demenza tramite il percorso di informazione/formazione sulle demenze nei Comuni di Budrio e di Molinella. L’obiettivo primario del percorso è quello di fornire ai familiari (caregiver) maggiori conoscenze per meglio affrontare le problematiche che si possono presentare nel prendersi cura di persone affette da demenza e trovare un momento di confronto e supporto. Prosegue l’attività dei gruppi di aiuto aiuto presenti sul territorio AMARCORD AL CAFÈ – SAN PIETRO IN CASALE L’attività all’Alzheimer Cafè di San Pietro in Casale, partità nell’aprile del 2005, continua con successo. L’esperienza ha portato alla costituzione dell’Associazione A.M.A. Amarcord, con sede a San Pietro in Casale, la quale si è costituita con lo scopo di continuare a perseguire in maniera attiva le finalità degli interventi finora messi in campo a favore delle famiglie con persone affette da demenza. L’associazione A.M.A. Amarcord, già inserita nel registro provinciale, è ad oggi costituita da 80 soci. La frequenza dell’Amarcord al Cafè registra mediamente una presenza di 22-25 persone (15 anziani affetti da demenza, oltre ai familiari accompagnatori). Nell’intenzione di procedere a promuovere l’estensione dell’esperienza dell’Alzheimer Cafè a livello distrettuale, i rappresentanti dell’associazione A.M.A. stanno incontrando gli assessori del Distretto Pianura Est. Inoltre l’associazione procederà ad una richiesta di contributo Fondazione Cassa di Risparmio di Cento per l’acquistodi attrezzature. La stessa Fondazione ha già negato nell’anno in corso una richiesta pari ad € 9.000,00 avanzata dal Distretto Pianura Est per continuare i corsi di formazione dei familiari. PROMOZIONE DEL BENESSERE DI UTENTI DEI SERVIZI PER ANZIANI - COMUNE DI MINERBIO Il progetto non ha ricevuto il finanziamento regionale e perciò non è stato attuato. PENSIONAMENTO INTEGRATO - ASSOCIAZ. BUCEFALO Il progetto non ha ricevuto il finanziamento regionale, tuttavia, nell’ambito del progetto, l’Associazione Bucefalo ha promosso un corso di formazione tecnico dal titolo “Conoscere il cavallo tra mito e realtà”, finalizzato alla formazione di operatori intenzionati a collaborare al progetto associativo “Pensionamento integrato”. Nel mese di giugno l’associazione ha organizzato inoltre un seminario su “epistemiologia del non uso nel contesto dell’improduttività”. 188 189 190 ____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________ Progetto sovrazonale E-CARE Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Provincia di Bologna Provincia di Bologna CUP2000 srl Provincia di Bologna Comune di Bologna Comune di Budrio (BO) Comune di San Lazzaro di Savena (BO) Comune di San Pietro in Casale (BO) Comune di Vergato (BO) SPI (Sindacati Pensionati Italiani) (CGIL, CISL, UIL) Inoltre: AUSER AUSL di Bologna Regione Emilia-Romagna Sostenere la qualità della vita e la permanenza a domicilio degli “anziani fragili”. Utilizzare le tecnologie comunicative per integrare la gestione delle informazioni utilizzate da diversi soggetti operanti sul territorio con scopi di assistenza e cura. Creare così una “rete delle reti” che raccoglie in un unico dossier socio-sanitario le informazioni sugli anziani e sulle reti di servizio e di aiuto attivabili in suo favore, e attiva le risposte a fronte delle esigenze dell’anziano. Far emergere le potenzialità sociali del territorio. • Creazione di un dossier socio-sanitario individuale degli anziani coinvolti. • Costituzione di un Call center basato sulle informazioni raccolte nel sistema informativo e-care. Il Call center svolge da un lato una funzione di collegamento tra le reti, e dall’altro una funzione di sostegno attivo verso l’anziano preso in carico. Gli operatori del Call center, sia direttamente che attivando le risorse opportune (AdB, medici, volontariato, reti vicinali ...), realizzano in favore dell’anziano: - teleassistenza - telecompagnia (in coll. col volontariato). - teleascolto - teleinformazione (eventualmente anche per pratiche amministrative) - teleaiuto e telesoccorso: il vero e proprio • Azioni previste, strumenti, metodologie e destinatari Creazione di una mappa delle risorse del territorio. 191 ____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________ telesoccorso serve solo quando la situazione è già a un alto livello di criticità. E- care si propone un aiuto più integrato, monitorando l’anziano a domicilio prima che si verifichi la situazione critica. Nel dossier di ciascuna famiglia sono segnalate le risorse di aiuto disponibili, dal vicino di casa al 112. Strumenti: Sistema informativo E-Care, basato tecnologie ERP/EPF. Call center Videotelefono (eventuale). Dossier socio-sanitario e territoriale Mappa delle risorse sulle Metodologie: - viene elaborato un dossier socio-sanitario sull’anziano, in collaborazione con l’Assistente sociale e con accurata informazione sulla privacy all’anziano e ai suoi parenti. - viene costruita una mappa delle reti formali e informali dei servizi che possono sostenere l’anziano a domicilio. Queste informazioni confluiscono nel sistema informativo e-care, che le connette in un unico dossier (electronic patient file). Destinatari: Anziani fragili. Nella fase sperimentale (2005) sono stati coinvolti 500 anziani individuati nei Comuni coinvolti Costo totale previsto Concorso dei diversi soggetti coinvolti Indicatori di risultato 200.000 euro Provincia di Bologna: attraverso attività di coordinamento e collaborazione istituzionale Comuni: tramite i Servizi sociali territoriali collaborazione nella selezione utenti, verifica periodica dei risultati, collaborazione nel corso della sperimentazione È previsto il contributo della Fondazione Carisbo Qualità percepita dagli intervistati e loro familiari 192 ____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________ DENOMINAZIONE PROGRAMMA FINALIZZATO AL SOSTEGNO DELL’ATTIVITÀ DI CURA DEI FAMILIARI A DOMICILIO E DELLA VITA INDIPENDENTE DI ANZIANI E DISABILI: ASSEGNI DI CURA ANZIANI E HANDICAP ADULTO ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Lelia Govoni - Direttore del Dipartimento dell’Integrazione Socio-Sanitaria DESTINATARI Cittadini anziani assistiti a domicilio Cittadini in situazione di handicap grave assistiti a domicilio AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Azienda Usl di Bologna – Comuni del Distretto Pianura Est OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) A) l'impegno diretto dei Comuni in collaborazione con le Aziende USL, per la verifica delle modalità di concessione e controllo dell'assegno di cura per anziani previsto dalla L.R. n. 5/94 e applicazione delibera Giunta regionale n. 2686/04; le risorse assegnate sono volte all'ampliamento dei beneficiari di questa misura di intervento in modo particolare per quanto attiene: - un maggior utilizzo di assegni relativi al livello assistenziale più elevato (A); - una maggior garanzia di continuità degli interventi per i soggetti che mantengono le condizioni che hanno motivato l’intervento di sostegno economico. B) la continuazione della sperimentazione avviata con delibera di Giunta regionale n. 1122/02 " Direttiva per la promozione di progetti personalizzati finalizzati a favorire le condizioni di domiciliarità e le opportunità di vita indipendente dei cittadini in situazione di handicap grave (assegno di cura e di sostegno). AZIONI PREVISTE Sia per l’Area Anziani che per l’Area disabili si prevede l’utilizzo dell’assegno di cura in integrazione alla rete complessiva dei servizi territoriali “volti alla domiciliarità” al fine di garantire la permanenza dell’utente nell’ambito del proprio domicilio posticipandone così 193 ____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________ l’istituzionalizzazione e riconoscendo il lavoro di cura svolto dal care-giver. Per quanto riguarda il percorso di accesso è già consolidato per la rete dei servizi anziani un sistema informatizzato (GARSIA) che prevede la Segnalazione di “situazione di bisogno” presso il punto unico di accesso alla rete complessiva dei servizi per anziani. Per l’area disabili è in via di definizione l’accesso alla rete dei servizi del cittadino disabile con le stesse modalità previste per l’area anziani. PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto Quota regionale Quota comunale € 1.242.012,46 € 129.970,52 € 111.701,65 (€ 55701,65 30% + € 56.000,00 fondo non auto disabili) Eventuale quota di altri soggetti da specificare € 1.000.340,29 (AUSL) INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE N. progetti attivati n. utenti coinvolti 194 ____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________ DENOMINAZIONE A.D.I. ( Assistenza Domiciliare Integrata) ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Rita Tinti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634 DESTINATARI Anziani non autosufficienti SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2002 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI A.U.S.L. di Bologna Distretto Pianura Est – Comuni del Distretto Pianura Est OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) Attivare percorsi operativi e strumenti informativi innovativi volti alla realizzazione di processi di integrazione tra i differenti servizi territoriali presenti nel territorio distrettuale, al fine di garantire la Tutela della Salute delle Persone in ambito Domiciliare dei cittadini non autosufficienti. AZIONI PREVISTE Attivazione di percorsi operativi di Integrazione tra i Servizi Sanitari, Socio-sanitari Integrati e Socio-assistenziali volti alla Domiciliarità attraverso la sperimentazione della nuova “Cartella Domiciliare Integrata “ definita in modo omogeneo per tutto il territorio dell’ A.U.S.L. di Bologna, nell’ ambito territoriale distrettuale. Costruzione /estensione, in tutti i Comuni del Distretto, del Progetto di realizzazione di una Rete Telematica Unica ed integrata tra Comuni e Distretto, in grado di connettere e collegare nell’ambito del Sistema di Rete, i Servizi Sanitari, Socio Sanitari Integrati e Socio-assistenziali e finalizzata alla attivazione di percorsi operativi e gestionali di Integrazione dei Servizi Territoriali ( 2° modulo Progetti Modernizzazione RER, sperimentazione realizzata nei comuni di S.Pietro in Casale e Malabergo). 195 ____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________ PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto / Quota regionale / Quota comunale / Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE Applicazione della nuova Cartella Domiciliare Integrata nella totalità dei casi trattati in ambito distrettuale – numero utenti con nuova Cartella Domiciliare Integrata applicata / numero utenti trattati Numero comuni collegati in Rete Telematica Unica 196 ____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________ DENOMINAZIONE POSTI TEMPORANEI DI SOLLIEVO IN CASA PROTETTA ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Rita Tinti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634 DESTINATARI Tale tipologia di servizio è inserita nell’ambito del sistema di Rete dei Servizi dedicati agli Anziani ed il percorso di accesso prevede la segnalazione presso il Punto Unico di Accesso -Sportello Sociale Comunale. SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2004 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Azienda U.S.L. di Bologna - Distretto Pianura Est, Comuni ricompresi nel Distretto Pianura Est, Sindacati, Case Protette convenzionate. OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) Diversificazione tipologia offerta Rete Servizi Anziani finalizzata alla attivazione di percorsi di sollievo volti al riconoscimento del “Tempo di Cura” e della Domiciliarità AZIONI PREVISTE Continuità progetto dedicato alla definizione di n. 3 posti temporanei di sollievo nelle Case Protette convenzionate con il Distretto Pianura Est dedicati ad anziani non autosufficienti affetti da demenza e/o anziani gravemente non autosufficienti assistiti a domicilio. I tre posti temporanei individuati nelle Case Protette convenzionate con il Distretto Pianura Est sono gratuiti per complessivi n.45gg nell’arco dell’anno solare. 197 ____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________ PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 35.000,00 Quota regionale / Quota comunale € 35.000,00 (Fondo per la Non Autosufficienza) Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE Copertura al 100% per intero periodo dei 3 posti messi a disposizione 198 ____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________ DENOMINAZIONE DEMENZA IN FAMIGLIA: “AGIRE SENZA NUOCERE E SENZA NUOCERSI” ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Rita Tinti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634 DESTINATARI I famigliari degli anziani affetti da demenza SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2004 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Comuni del Distretto Pianura Est Ausl di Bologna - Programma Salute Anziani Ausl di Bologna - Servizio Sociale – U.O. Anziani OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) La finalità generale del programma : a) Fornire strumenti di conoscenza degli aspetti clinici e psicorelazionali ai familiari disponibili a mantenere a domicilio ed a prendersi cura di persone affette da demenza. b) Mantenere ed implementare i gruppi di auto-mutuo-aiuto. Obiettivi - Fornire ai familiari le conoscenze cliniche, psicologiche, relazionali e pratiche per gestire meglio la vita con un malato affetto da demenza - Ampliare i gruppi di auto – mutuo-aiuto mediante la presenza ed il supporto dei facilitatori - Diffondere la cultura del gruppo di auto-mutuo-aiuto per innescare un processo di autonoma crescita degli stessi e della cultura della condivisione e non dell’isolamento. 199 ____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________ AZIONI PREVISTE Prosecuzione del coordinamento dei gruppi di auto aiuto presenti sul territorio PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 2.480,00 Quota regionale / Quota comunale € 2.480,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE Corsi di formazione: - Numero di persone che iniziano e partecipano con assiduità agli incontri mensili. - Numero di persone che si inseriscono nel gruppo, successivamente alla fase propedeutica. Prosecuzione ed attivazione di Gruppi “A.M.A.”: - Somministrazione di un questionario a conclusione del percorso formativo per valutare il gradimento dell’iniziativa e l’impatto dell’evento sull’interazione tra malato – familiare – Servizi - Numero di persone che iniziano e concludono il percorso. - Numero di persone che accedono e continuano come gruppo di auto-aiuto. 200 ____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________ PROPOSTA PROGETTO DI FORMAZIONE PER ASSISTENTI FAMILIARI ”RISORSE CHIAVE” bozza Si intende strutturare un progetto che mira a identificare nuove forme di assistenza unitamente all’esigenza di fare socialità a favore dei cittadini stranieri che ricoprono mansioni di carattere assistenziale, siano esse integrate o meno con la rete dei servizi. Fine ultimo è consolidare una logica di lavoro regolare e, in linea con i principi tracciati dalla Legge 328/00, supportare la Famiglia nelle delicate fasi della gestione delle situazioni critiche. Il progetto si propone di attuare una serie di interventi non fini a loro stessi, ma reciprocamente funzionali e tali da realizzare un sistema di aiuto in primo luogo per le Famiglie, in secondo luogo per le Assistenti Familiari. Il progetto, da iscriversi nell’ambito delle azioni previste dai Paini di Zona, ha sviluppo biennale e coinvolge le Amministrazioni locali, l’Ente di Formazione Futura, il Consorzio Aldebaran presente sul territorio attraverso le proprie associate. Lo abbiamo chiamato “risorse chiave” proprio per significare il grande livello di aspettativa e l’importanza che, nel quadro complessivo dei servizi, le forme di assistenza diretta alla Famiglia (il così detto badantato) ricoprono. Il progetto consta dei seguenti moduli: impianto formativo per le Operatrici Familiari; moduli di tutoraggio, supervisione e coordinamento delle risorse; service amministrativo e counselling giuridico. MODULI FORMATIVI (a cura del Cfp Futura S.p.a.) DURATA: TERMINE 40 ore di cui 12 di stage/P. Work 4 Edizioni (tot. 160 ore) novembre 2006 ISCRIZIONE PERIODO DI dicembre 2006/giugno 2007 SVOLGIMENTO: GIORNATE DI STUDIO: ORARIO DEGLI INCONTRI: SEDE DEL CORSO: DESTINATARI: da definire L’orario delle lezioni verrà definito insieme alle iscritte al corso 4 sedi nel territorio del Distretto Pianura Est: sede 1: per i Comuni di S. Pietro in Casale, Galliera, S. Giorgio di Piano, Bentivoglio e Malalbergo sede 2: per i Comuni di Pieve di Cento, Castello d’Argile, Argelato, Castel Maggiore sede 3: per i Comuni di Budrio, Castenaso e Molinella sede 4: per i Comuni di Baricella, Minerbio e Granarolo Donne immigrate occupate nel lavoro di cura e sostegno familiare nell’ambito dell’assistenza privata a domicilio (assistenti familiari) o inoccupate/disoccupate, in regola con il permesso di soggiorno. 201 ____________________________________ Politiche a favore di anziani ____________________________________ OBIETTIVI E CONTENUTI DOCENTI: PREVENTIVO ECONOMICO: Il percorso formativo segue l’articolazione in UF prevista nella delibera di Giunta Regionale N.ro 2003/924 del 26/05/2003, rispetto alla quale sono state ridefinite le ore per un totale di 40 sulle 120 indicate. Sulla base della valutazione delle competenze si provvederà ad una progettazione di dettaglio adeguata al livello delle partecipanti, pertanto l’ipotesi di suddivisione delle ore potrà eventualmente essere modificata. La formazione, inoltre, sarà estremamente personalizzata per tutta la parte di Stage/Project Work. Esperti individuati da Futura, in collaborazione con i Comuni del Distretto Pianura Est e con il Consorzio Aldebaran. € 28.800,00, così suddivisi: € 23.000,00 finanziamento da richiedere alla Provincia di Bologna € 5.800,00 Quota Comuni Distretto Pianura Est SERVIZIO DI SUPERVISIONE E COUNSELLING Per ogni Famiglia, il Servizio prevede i seguenti servizi e consulenze direttamente effettuati dalle Cooperative del Consorzio: inserimento guidato per un periodo da concordare con affiancamento di Operatore qualificato in funzione di tutor in grado di guidare il difficile momento dell’inserimento dell’Assistente nel nucleo familiare; formazione sul campo per una corretta impostazione dell’intervento da parte del tutor; attività domiciliare di monitoraggio dell’intervento sia a carattere periodico che su richiesta; consulenze individuali o incontri formativi relativamente alle abitudini e consuetudini territoriali degli Utenti e degli Assistenti; sottoscrizione di un contratto comportamentale nel quale vengono definiti i reciproci impegni di Lavoratore e Famiglia ad integrazione dei patti economici e normativi stabiliti dal contratto di lavoro; counseling psicopedagogico nel caso di difficoltà relazionali o di insorgenza di veri e propri conflitti tra Lavoratrice e Utente/Famiglia; service amministrativo relativamente alla sottoscrizione dei contratti di lavoro; counselling giuridico per quanto riguarda le problematiche giuslavoristiche Per ogni Famiglia, si identifica un modulo così strutturato: formativo per le Operatrici Familiari: 40 ore anno tutoraggio: 6 ore annue supervisione: 6 ore annue coordinamento: 12 ore annue service amministrativo: 6 ore annue counselling giuridico: 2 ore annue Ogni modulo consta dunque di indicative 40 ore di formazione per le Operatrici e 32 ore per le attività svolte dal Consorzio attraverso i propri incaricati. 202 203 204 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ TABELLA 1 DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2006 BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • • • • • Valorizzazione del diritto al tempo libero per i diversamente abili; Coordinare tra loro e completare servizi e progetti per il “Dopo di noi”, durante noi; Estensione dell’apertura dei centri diurni anche durante il periodo estivo; Ridistribuzione, in modo più equilibrato, della localizzazione dei laboratori protetti nel Distretto; Dare una copertura più organica ai bisogni sociali urgenti garantendo un presidio anche dopo la chiusura dei servizi. OBIETTIVI PRIORITARI NEL TRIENNIO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) OBIETTIVI RIDEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI PREVISTI NEL PDZ 2005-07 • • • • • • Valorizzazione del diritto al tempo libero per i diversamente abili ed del diritto al sollievo delle famiglie; Favorire e supportare progetti di residenza per persone disabili; Sostenere economicamente la domiciliarità; Creare opportunità di lavoro per i diversamente abili attraverso la valorizzazione del lavoro sociale; Costruzione di una rete di protezione sociale e di pronta emergenza dopo la chiusura dei servizi; Sensibilizzare i Comuni ad adottare nella edifici e nei progettazione degli regolamenti edilizi. • • • • • • • • • • • Conferma dei progetti per il tempo libero quali Club del Sabato e Sap; Costituzione della Fondazione a partecipazione “Le Chiavi di Casa”; Prosecuzione progetto Appartamento “Dopo di noi” di Trebbo; Costituzione di una commissione vacanze disabili che si occuperà della programma zione di soggiorni estivi per l’estate 2007 (già finanziati dalla Fondazione Carisbo); Conferma interventi economici di pronta emergenza rivolti a disabili ed alle loro famglie; Erogazione contributi per la mobilità e l’autonomia; Apertura struttura/laboratorio protetto Non è prevista di assemblaggio e mercato equo nessuna ridefinizione solidale sito a San Pietro in Casale degli obiettivi gestito da Coop. Sociali; triennali. Incremento affidamenti servizi comunali alle cooperative sociali di tipo B; Insediamento del Tavolo Interistituzionale per l’inserimento lavorativo di persone disabili e in condizione di svantaggio sociale; Integrazione economica dei fondi per l’assegno di cura disabili attraverso l’assegnazione di una quota del Fondo Distrettuale per la Non Autosufficienza 2006; Approvazione del programma e dei piani di trasformazione delle Ipab in Asp, i cui ambiti di intervento comprenderanno tutti i servizi per anziani e disabili. 205 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGRAMMI FINALIZZATI • Protocollo Interistituzionale per l’inserimento lavorativo disabili e svantaggiati • Progetto Sovrazonale relativo al percorso congiunto finalizzato alla promozione della nuova figura dell’Amministratore di sostegno • Programma Finalizzato al sostegno dell’attività di cura dei familiari a domicilio e della vita indipendente di anziani e disabili: assegni di cura anziani e handicap adulto • Programma Finalizzato “contributi per la mobilità e l’autonomia nell’ambiente domestico a favore di persone con disabilità” L.R. 29/97 INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2006: PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO • Appartamento per il “Dopo di Noi” di Trebbo di Reno (Sviluppo) • Club del Sabato / Sap: progetti tempo libero disabili (S) • Interventi di pronta emergenza, di sostegno alla domiciliarità e di contrasto alla povertà (S) • Soggiorni estivi per disabili (S) • Progetto Arte e salute mentale (S) • Progetto di utilizzo delle terapie espressive: arte terapia e danza movimento terapia (S) 206 207 208 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ LEGGE 29/97 “CONTRIBUTI PER LA MOBILITÀ E L’AUTONOMIA NELL’AMBIENTE DOMESTICO… DISABILI” – SAN PIETRO IN CASALE La Regione ha stanziato inizialmente € 33.901,00, successivamente integrato ad € 39.606,12 Nel Distretto Pianura Est sono pervenute 28 domande di contributo. 16 domande per l’art. 9 “contributi sulla spesa sostenuta per l’acquisto e l’adattamento per veicoli ad uso privato utilizzati per la mobilità di cittadini gravemente disabili”, di cui n. 1 domande non ammissibili. Tot. erogato € 28.968,09. 12 domande per l’art. 10 “contributi per l’acquisto di strumentazioni ed attrezzature domestiche per favorire la permanenza di disabili nella propria abitazione”, di cui n. 2 domande non ammissibili. Tot. erogato € 10.638,03. Non risultano richieste ammissibili inevase. APPARTAMENTO PER IL DOPO DI NOI DI TREBBO - AZIENDA USL Il progetto, conclusa la fase sperimentale biennale, è stato prorogato per tutto il 2006 e prevede : - entrata di una terza ragazza; - la compartecipazione alla spesa da parte delle famiglie coinvolte nel progetto. Nell’ottobre 2005 un gruppo di 26 familiari davanti ad un notaio ha dato vita alla Fondazione di Partecipazione “Le Chiavi di Casa” onlus. Sarà la stessa che garantirà la continuità del progetto sperimentale di uscita dalla famiglia in atto, nonché la realizzazione di altri percorsi coinvolgendo il territorio in progetti di reale integrazione dei ragazzi disabili, dando al contempo alle famigli la certezza di una costruttiva e corretta utilizzazione delle risorse conferite. È stata costituita una “Commissione per il dopo di noi” che si occuperà di definire le modalità di prosecuzione ed estensione dell’esperienza del progetto appartamento. CLUB DEL SABATO - AZIENDA USL Sono state realizzate le attività previste per il 2005: - continuità di n. 11 clubs distribuiti nei Comuni del territorio Distrettuale; - attivato un nuovo club presso la sede dell’Istit. OO.PP. San Domenico e Villa Donini; Nel 2006 si da continuità alle attività del 2005 con alcune variazioni: unificazione dei due club di Budrio e attivazione di un nuovo club a Molinella, trasformazione di un club di Castel maggiore in un gruppo SAP. Dalle verifiche effettuate nel corso dell’anno è emersa l’esigenza di attivare un nuovo club presso il comune di Castenaso. Attualmente in collaborazione con il comune si sta predisponendo l’attivazione previste entro il 31/12/2006. Dato al 30/06/2006 n. 46 utenti coinvolti. Si è proceduto ad avanzare una richiesta di contributo alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna per il progetto “Tempo libero disabili”. Tale progetto ha compreso i sottoprogetti Club del Sabato, Sap e Vacanze Disabili. L’importo del progetto richiesto è stato pari ad € 220.000,00 e si proponeva di finanziare i tre sottoprogetti per il biennio 2006/2007. 209 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ La fondazione non ha concesso finanziamenti per il progetto Club del Sabato. I Comuni del Distretto hanno provveduto a garantire il finanziamento con parte del Fondo Sociale. SAP (SERVIZIO DI AIUTO PERSONALE) – SAN PIETRO IN CASALE Si è garantita la continuità delle attività del Sap e si è proceduto al rinnovo della convenzione con Anffas. Nel corso del 2005 si è provveduto a rafforzare la campagna di sensibilizzazione per il reclutamento dei volontari; si è provveduto alla formazione nel mese di giugno prevedendo 8 incontri seminariali. Si integrata l’attività con due nuovi sottoprogetti (il gruppo segretariato sociale e il laboratorio sul corpo “Il corpo e le emozioni). Nel 2006 Sono stati inoltre previsti due incontri rivolti ai familiari a San Pietro in Casale e a Budrio finalizzati a raccogliere le impressioni e le valutazioni dei familiari sul servizio. Al 31/12/2005 il progetto ha visto impegnati 14 volontari a fronte di 30 utenti. Si è proceduto ad avanzare una richiesta di contributo alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna per il progetto “Tempo libero disabili”. Tale progetto ha compreso i sottoprogetti Club del Sabato, Sap e Vacanze Disabili. L’importo del progetto richiesto è stato pari ad € 220.000,00 e si proponeva di finanziare i tre sottoprogetti per il biennio 2006/2007. La fondazione non ha concesso finanziamenti per il progetto SAP. I Comuni del Distretto hanno provveduto a garantire il finanziamento con parte del Fondo Sociale. INTERVENTI DI PRONTA EMERGENZA - AZIENDA USL Si veda “contrasto alla povertà”. SOGGIORNI ESTIVI PER DISABILI - CASTENASO Nel mese di marzo 2006 è stata individuata una Commissione Vacanze Disabili composta da due referenti dell’Azienda USL e da un’assistente sociale comunale. La commissione ha realizzato un monitoraggio degli interventi già previsti dai comuni del Distretto per favorire i soggiorni per disabili. Dopo questa prima fase di studio il Tavolo Tecnico Politico di Coordinamento ha deciso di inserire nella commissione due Direttori Area Servizi alla Persona, a supporto dello studio di modalità per realizzare i soggiorni a livello distrettuale. Si è proceduto ad avanzare una richiesta di contributo alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna per il progetto “Tempo libero disabili”. Tale progetto ha compreso i sottoprogetti Club del Sabato, Sap e Vacanze Disabili. L’importo del progetto richiesto è stato pari ad € 220.000,00 e si proponeva di finanziare i tre sottoprogetti per il biennio 2006/2007. Il progetto vacanze ha ricevuto un finanziamento pari ad € 30.000,00 per la realizzazione di soggiorni da prevedere nell’estate 2007. 210 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ CORSO PER OPERATORE RADIOFONICO - AZIENDA USL Attività svolte - Elaborazione e costruzione del progetto tecnico/operativo per la formazione professionale di operatori radiofonici. ( in allegato) - Diffusione del progetto all’interno dei Servizi per l’individuazione dell’utenza da segnalare per la partecipazione al corso. − Anno 2006 - Febbraio 2006 conferenza stampa di presentazione del corso. - Colloqui di selezione per i partecipanti segnalati dalle tre Aree Territoriali afferenti al Dipartimento Salute Mentale. Su circa n. 40 segnalazioni sono stati selezionati n. 15 partecipanti. - Maggio 2006 avvio del corso, due giorni di presenza settimanale. - I primi due mesi di attività hanno consentito la realizzazione di una produzione radiofonica che andrà in onda a settembre. - Nel mese di agosto sono stati trasmessi, sempre in collaborazione con l’emittente sopra citata, cinque spot pubblicitari di autopromozione ideati e realizzati dai corsisti - Nel periodo Settembre/Ottobre è prevista la messa in onda delle prime trasmissioni radiofoniche e attivazione e gestione di un sito multimediale. PROGETTO ARTE E SALUTE MENTALE - AZIENDA USL Prosecuzione delle attività lavorative e formative attraverso la produzione di spettacoli: - Debutto e repliche dello spettacolo “Atti Unici “ di Pinter; - Nel mese di settembre 2005 è stato girato un film che riprende un atto unico dello spettacolo di Pinter e si intitolerà “Una serata fuori”; - Spettacolo di prosa itinerante “Le vie della vita” presso il Museo Civico di “ Santa Maria della Vita “di Bologna; - Spettacolo di prosa Shakespeare Folie debutto e repliche; - Attivazione di laboratorio di costruzione di Burattini con le Scuole Elementari di San Giovanni in Persiceto, classe seconda; - Spettacolo di Burattini della tradizione emiliana “L’Acqua miracolosa”repliche; - Spettacolo per ragazzi “ Naviga, naviga via” debutto e repliche. Anno 2006 - Prosecuzione ed ampliamento delle attività di laboratorio Burattini con le Scuole Elementari di San Giovanni in Persiceto , in cui i docenti burattinai continueranno il percorso di insegnamento ai bambini prevedendo oltre alla costruzione di burattini il movimento e la scrittura di un testo. Le classi coinvolte saranno quelle già coinvolte negli anni precedenti per il completamento del percorso (terza e quinta elementare). È prevista una possibile collaborazione anche con le scuole elementari di San Giorgio di piano per l’attivazione di un nuovo laboratorio. - Spettacolo di burattini “Farsette d’animali e d’altre specie” debutto e repliche; - Spettacolo per ragazzi “ Il pifferaio di Hamelin” debutto e repliche; - Spettacolo per ragazzi “ Naviga, naviga via” repliche; - Spettacolo per ragazzi “ Don Chisciotte”prevista la realizzazione dello spettacolo, debutto e repliche per il 2006/2007; 211 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ Spettacolo di prosa “Vita di Galileo” debutto il 27/04/06 e successive repliche; Spettacolo di prosa Shakespeare Folie repliche; Spettacolo di prosa “Drammi didattici” di Bertold Brecht debutto e successive repliche nell’anno 2007; - Riproduzione su pellicola del film girato nel settembre 05 “Una serata fuori” e distribuzione cinematografica. Attualmente in fase di montaggio è presumibile entro l’anno 2006 la distribuzione cinematografica. Preparazione di nuovo spettacolo di prosa “ Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello . Debutto aprile/maggio 2007 Nel mese di settembre 2006 si è tenuto un incontro tra i rappresentanti del DSM e i referenti degli uffici cultura dei comuni di tutto il Distretto al fine di verificare la possibilità di prevedere maggiori attività all’interno delle programmazioni comunali. - ARTE TERAPIA E DANZA MOVIMENTO TERAPIA - AZIENDA USL Prosecuzione delle attività e pratiche attraverso l’utilizzo delle espressioni artistiche rivolto ad un gruppo già esistente. L’attività viene svolta presso la Palestra Comunale del Comune di San Giorgio di Piano settimanalmente e coinvolge n. 8 persone ed inoltre sono attivi n. 2 percorsi individuali. L’ampliamento del gruppo dei partecipanti non è stato possibile in quanto il finanziamento regionale richiesto non è stato approvato Per l’anno 2006 si è previsto il mantenimento ed il consolidamento delle attività in essere nel 2005. PROGETTO FORMAZIONE-LAVORO FINALIZZATO ALLA CREAZIONE DI UN LABORATORIO DI TRANSIZIONE AL LAVORO - AZIENDA USL Il Consorzio SIC (Consorzio Iniziative Sociali) ha affittato un capannone sito a San Pietro in Casale che verrà utilizzato quale magazzino di prodotti per il commercio equo solidale e impegnerà nelle attività il personale delle coop. Sociali di tipo B. del territorio. Per la vendita dei prodotti è stato predisposto un portale informatico. Nello stesso capannone si inserirà l’attività della Coop. Campi d’Arte per il progetto “Mano d’opera – Laboratorio protetto”. In questa specifica proposta, la Cooperativa “Campi d’Arte” propone l’attivazione di un laboratorio socio-formativo-produttivo caratterizzato da attività operative e formative, in collaborazione con il consorzio SIC, Cooperativa Sociale “La Città Verde” con sede a Pieve di Cento, la Cooperativa “Sammartini” con sede a Crevalcore, il negozio “Per Filo e Per Segno” con sede a Bologna e con i servizi socio-educativi presenti sul territorio, in un’ottica di scambio e di lavoro di rete, con l’obiettivo di promuovere la crescita personale e professionale dei giovani che vi si rivolgeranno. Il laboratorio socio-formativo-produttivo rappresenta un servizio di accoglienza rivolto a soggetti in situazione di svantaggio, che hanno già concluso un percorso scolastico/formativo e che non sono in grado di affrontare l’inserimento in un contesto aziendale trovandosi quindi in situazioni di rischio di emarginazione . Tale realtà si propone di partecipare a interventi integrati tra scuola-formazione-lavoro. 212 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ Con l’inizio del mese di settembre 2006 il portale informatico per la vendita dei prodotti si è reso operativo e di conseguenza sono cominciate le consegne ai clienti. Anche il laboratorio protetto “Mano d’opera”, nel mese di ottobre comincerà la sua attività con i primi due inserimenti di giovani del territorio segnalati dai servizi competenti. ARTI E MESTIERI: ATTIVITÀ ARTIGIANALI – OCCUPAZIONALI PER PERSONE IN SVANTAGGIO SOCIALE – COOP. CAMPI D’ARTE Non ha ricevuto finanziamento regionale ma le attività che erano state previste in tale progetto trovano realizzazione all’interno del progetto sopra citato promosso dalla Coop. Campi d’arte all’interno del capannone sito a San Pietro in Casale. 213 214 215 216 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ PROGETTO/INTERVENTO: Protocollo Interistituzionale per l’inserimento lavorativo disabili e svantaggiati Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/04 Provincia di Bologna capofila di progetto Territorio provinciale Provincia di Bologna, Comune di Bologna, AUSL Istituzioni/attori sociali coinvolti Bologna, AUSL Imola, Consorzio Servizio Sociali Imola, tutti i Comuni del territorio provinciale. Estendere il Protocollo per l’inserimento al lavoro dei disabili ex L. 68/99 stipulato nel 2004 tra Comune di Bologna , Provincia di Bologna, AUSL a tutto il territorio provinciale. Allargare il campo di azione del protocollo anche in riferimento a soggetti in situazione di svantaggio che, pur presentando aspetti di complessità e multiproblematicità, non sono però disabili in sensi della L. 68/99. Sviluppare attraverso il Gruppo di Coordinamento Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni previsto dal Protocollo, formato dai Responsabili dei con altre aree d’intervento) Servizi interessati delle diverse Istituzioni firmatarie, un coordinamento interistituzionale a livello tecnico, aperto anche ai contributi provenienti dalle Associazioni di Rappresentanza interessate e della Cooperazione Sociale, quale luogo di informazione, scambio di buone prassi e sperimentazione di azioni, anche al di fuori del protocollo, inerenti le tematiche dell’inserimento lavorativo di soggetti disabili e svantaggiati che consenta di raccordare, laddove possibile, l’operatività delle diverse istituzioni interessate. Le azioni previste sono: Verifica del protocollo già sottoscritto in relazione agli specifici contesti territoriali e sottoscrizione analoghi accordi per ciascuna delle zone interessate. Costituzione delle singole unità operative interistituzionali per ciascuna delle zone firmatarie. Sviluppo di un gruppo di lavoro interistituzionale per la definizione di una specifica ipotesi di protocollo per l’inserimento lavorativo di persone in condizioni di svantaggio e ampliamento del gruppo della rete soggetti interessati alle problematiche oggetto del protocollo, quali: Associazioni di Rappresentanza e Cooperazione Sociale. Azioni previste, strumenti, metodologie e destinatari Il gruppo di lavoro avrà come punti di riferimento della propria attività il protocollo in essere e le esperienze di partnership nei diversi progetti europei avviate in questi anni (con particolare riferimento al Progetto Equal Portici – dedicato proprio all’individuazione di metodi e strumenti per l’inserimento lavorativo di persone in particolari condizioni di svantaggio – e al nuovo progetto Equal ET – il cui obiettivo è sperimentare modalità di transizione al lavoro per adolescenti e giovani in difficoltà -) . Individuazione e sperimentazione di strumenti di transizione e inserimento lavorativo sia per lavoratori disabili ex L. 68 che per quelli in Ambito territoriale di realizzazione 217 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ Costo totale previsto situazioni di svantaggio non certificati. Particolare attenzione verrà prestata ai percorsi di inserimento lavorativo all’interno di cooperative sociali di tipo B (in riferimento a quanto previsto a tale proposito dalla Legge Regionale e alla Convenzione Quadro – art.22 L.R. 17/05) già definita in sede provinciale) anche in relazione agli obiettivi socio riabilitativi definiti nei singoli percorsi. Già nell’anno precedente la Provincia ha messo a disposizione 200.000 Euro in percorsi personalizzati per lavoratori disabili ex Legge 68/99. Concorso dei diversi soggetti coinvolti Partecipazione ai gruppi di lavoro previsti. Indicatori di risultato Per ciascuna delle fasce di utenza interessate (disabili e persone in condizione di svantaggio non certificati): - numero di percorsi di transizione/inserimento attivati; - numero di inserimenti effettuati. Tali indicatori dovranno essere resi disponibili sia con riferimento al contesto provinciale sia in riferimento alle singole zone. 218 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ PROGETTO/INTERVENTO DI SVILUPPO/INNOVAZIONE/QUALIFICAZIONE: Denominazione: Progetto sovrazonale relativo al percorso congiunto finalizzato alla promozione della nuova figura dell’Amministratore di sostegno (ex L. 6/2004) Comune o forma associativa ex-art. 16 L.R. 2/03 capofila di progetto o del programma finalizzato Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari Specificare se è in continuazione di un progetto dell’anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Comune di Bologna Silvana Stanzani Direttrice Servizio Invalidi Civili – Settore Servizi Sociali Tel. 051/216370 Fax 051/216406 e-mail [email protected] Servizi Sociali del territorio, Comuni della Provincia, Associazioni di categoria, familiari dei beneficiari dell’Amministratore di sostegno, candidati a svolgere il ruolo di Amministratore di sostegno Progetto in continuità con progetto sovrazonale 2005 relativo alla sensibilizzazione e formazione finalizzato alla promozione dell’amministratore di sostegno (in accordo con L.6/2004) Provincia di Bologna Comuni della Provincia, IPAB Giovanni XXXIII°, Fondazione “Dopo di Noi”, Associazione Donne Giuriste, Giudice Tutelare, associazioni di volontariato • Sostituire la figura di Amministratore di sostegno • Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) • all’intervento di tutela che dovrebbe permanere solo come misura residuale in casi particolari Aumentare la disponibilità di candidati al ruolo di Amministratore di sostegno Realizzare elenchi di candidati al ruolo di Amministratore di sostegno • Definire modalità condivise per quel che attiene alla modulistica e al percorso amministrativo per la presentazione e attivazione delle istanze al fine di rendere il processo corretto, snello e tempestivo Promozione del confronto con le diverse esperienze nel territorio maturate in fase di prima applicazione della Legge: organizzazione del seminario “L’Amministratore di sostegno le esperienze per gli anziani in Provincia di Bologna”. Azioni previste Costituzione di un gruppo di lavoro con tecnici di Settore Servizi Sociali e Servizi Sociali dei Quartieri e istituzione di momenti informativi con i Comuni della Provincia, per la definizione e condivisione di un percorso omogeneo sul territorio, per quel che attiene sia alla modulistica sia all’iter amministrativo per la presentazione e attivazione delle istanze Organizzazione di corsi di sensibilizzazione/formazione, per diffondere la conoscenza della nuova figura e fornire le informazioni e gli strumenti necessari ai candidati al ruolo di Amministratore di sostegno 219 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ Costo totale previsto Piano finanziario € 5.000 Quota comunale Quota regionale Comune di Bologna € 5.000 Eventuale quota di altri soggetti da specificare Verifica possibilità di finanziame nti da parte di Fondazioni, Ipab etc. N° Amministratori di sostegno nominati dal Giudice Tutelare e diminuzione N° tutele attivate Indicatori di monitoraggio valutazione N° partecipanti corsi di sensibilizzazione/formazione 220 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ DENOMINAZIONE PROGRAMMA FINALIZZATO AL SOSTEGNO DELL’ATTIVITÀ DI CURA DEI FAMILIARI A DOMICILIO E DELLA VITA INDIPENDENTE DI ANZIANI E DISABILI: ASSEGNI DI CURA ANZIANI E HANDICAP ADULTO ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Lelia Govoni - Direttore del Dipartimento dell’Integrazione Socio-Sanitaria DESTINATARI Cittadini anziani assistiti a domicilio Cittadini in situazione di handicap grave assistiti a domicilio AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Azienda Usl di Bologna – Comuni del Distretto Pianura Est OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) A) l'impegno diretto dei Comuni in collaborazione con le Aziende USL, per la verifica delle modalità di concessione e controllo dell'assegno di cura per anziani previsto dalla L.R. n. 5/94 e applicazione delibera Giunta regionale n. 2686/04; le risorse assegnate sono volte all'ampliamento dei beneficiari di questa misura di intervento in modo particolare per quanto attiene: - un maggior utilizzo di assegni relativi al livello assistenziale più elevato (A); - una maggior garanzia di continuità degli interventi per i soggetti che mantengono le condizioni che hanno motivato l’intervento di sostegno economico. B) la continuazione della sperimentazione avviata con delibera di Giunta regionale n. 1122/02 " Direttiva per la promozione di progetti personalizzati finalizzati a favorire le condizioni di domiciliarità e le opportunità di vita indipendente dei cittadini in situazione di handicap grave (assegno di cura e di sostegno) AZIONI PREVISTE Sia per l’Area Anziani che per l’Area disabili si prevede l’utilizzo dell’assegno di cura in integrazione alla rete complessiva dei servizi territoriali “volti alla domiciliarità” al fine di garantire la permanenza dell’utente nell’ambito del proprio domicilio posticipandone così 221 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ l’istituzionalizzazione e riconoscendo il lavoro di cura svolto dal care-giver. Per quanto riguarda il percorso di accesso è già consolidato per la rete dei servizi anziani un sistema informatizzato (GARSIA) che prevede la Segnalazione di “situazione di bisogno” presso il punto unico di accesso alla rete complessiva dei servizi per anziani. Per l’area disabili è in via di definizione l’accesso alla rete dei servizi del cittadino disabile con le stesse modalità previste per l’area anziani. PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto Quota regionale Quota comunale € 1.242.012,46 € 129.970,52 € 111.701,65 (€ 55701,65 30% + € 56.000,00 fondo non auto disabili) Eventuale quota di altri soggetti da specificare € 1.000.340,29 (AUSL) INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE N. progetti attivati n. utenti coinvolti 222 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ DENOMINAZIONE PROGRAMMA FINALIZZATO “CONTRIBUTI PER LA MOBILITÀ E L’AUTONOMIA NELL’AMBIENTE DOMESTICO A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITÀ” LR 29/97 ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Comune di San Pietro in Casale RESPONSABILE DEL PROGETTO Elena Fabbri – Ufficio di Piano Distretto Pianura Est 051-6669531 DESTINATARI • • • • • disabili gravi (Legge 104, art. 3, comma 3) con o senza patente di guida; intestatari di autoveicoli destinati abitualmente al trasporto di disabili gravi e aventi con gli stessi, legami di parentela o di convivenza, o un rapporto consolidato di assistenza, che hanno acquistato un veicolo o adattato uno di loro proprietà per il trasporto dei disabili; entrambi i genitori separati o divorziati, anche per interventi riferiti alla stessa persona disabile; disabili gravi di età inferiore ai 65 anni (per veicoli senza particolari adattamenti); disabili titolari di patenti di guida speciali che abbiano dovuto adattare i comandi di guida del veicolo. AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Uffici Servizi Sociali dei Comuni OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) Favorire la mobilità e l’autonomia nell’ambiente domestico attraverso l’erogazione di contributi a favore di persone con disabilità per l’acquisto di attrezzature o l’adattamento e l’acquisto di veicoli. 223 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ AZIONI PREVISTE Erogazione di contributi economici regionali finalizzati a: Acquisto o adattamento di un veicolo (art.9) I contributi sono rivolti a favorire l'acquisto di un veicolo o l'adattamento: per adattamento si intendono le modifiche ai comandi di guida prescritti dalla Commissione per le patenti speciali e le modifiche alla carrozzeria e alla sistemazione interna del veicolo necessarie per l'accesso e l'utilizzo del mezzo da parte del disabile. Acquisto di ausili e tecnologie, per favorire il permanere dei disabili nella propria abitazione (art.10) I contributi sono rivolti all'acquisto di strumentazioni tecnologiche per favorire la vita del disabile nella propria abitazione. • per strumentazioni tecnologiche e informatiche per il controllo dell'ambiente domestico e lo svolgimento delle attività quotidiane; • ausili, attrezzature e arredi personalizzati per migliorare la fruibilità della propria abitazione; • attrezzature tecnologiche per svolgere attività di lavoro, studio e riabilitazione nella propria abitazione quando non sia possibile svolgerle all'esterno; PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 30.713,30 Quota regionale € 30.713,30 Quota comunale / Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE N. contributi erogati 224 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ DENOMINAZIONE APPARTAMENTO PER IL “DOPO DI NOI” DI TREBBO DI RENO ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott. Bruno Alberghini – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634 DESTINATARI Famiglie con disabili adulti SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2004 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Azienda AUSL- U.O.Handicap Adulto, Comuni afferenti al Distretto Pianura Est, Fondazione “Le Chiavi di Casa”, OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) • • • Sperimentare soluzioni di vita indipendente in vista del Dopo di Noi, Verificare la tenuta delle famiglie e dei disabili rispetto al distacco e all’affido ad estranei alla famiglia, Garantire nel tempo il livello della qualità della vita progettato attraverso un modello gestionale che non può prescindere dalla necessità di individuare lo strumento giuridico atto a garantire la continuità dell’esperienza. AZIONI PREVISTE • • • • La compartecipazione alla spesa da parte delle famiglie coinvolte nel progetto; il coinvolgimento della Fondazione nella gestione del progetto l’entrata nell’appartamento di una terza ragazza la costituzione di un gruppo di lavoro (Comuni, Fondazione e Azienda USL) per definire il percorso futuro. 225 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 34.500,00 (di cui 20000 Comuni e 16500 Fondazione) Quota regionale / Quota comunale € 18.000,00 (Fondo Sociale) Eventuale quota di altri soggetti da specificare € 16.500,00 (Fondazione le Chiavi di Casa) INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE • • N. famiglie coinvolte Permanenza delle ragazze disabili nell’appartamento – valutazione sullo sviluppo delle competenze e delle autonomie delle ragazze 226 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ DENOMINAZIONE CLUB DEL SABATO / S.A.P. : Progetti tempo libero disabili ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Club del Sabato Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est S.A.P. Comune di San Pietro in Casale RESPONSABILE DEL PROGETTO Club del Sabato Dott. Bruno Alberghini – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634 S.A.P. Dott.ssa Stefania Vulcano – Anffas Onlus Bologna – 051- 051-244595 DESTINATARI Club del Sabato Utenti disabili medio e medio-gravi e gravi. S.A.P. Utenti disabili medio e medio-lievi. SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Club del Sabato Progetto in continuità dal 2001 S.A.P. Progetto in continuità dal 2000 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Club del Sabato I Comuni del Distretto, Azienda USL-Area Sociale U.O. Handicap Adulto, AUSER, Anffas, Ass. “Idee ed Esperienze”, Coop. Sociale “L’Orto”, Coop. Sociale “Città Verde”, Ist.OO.PP. San Domenico e Villa Donini. S.A.P. I Comuni del Distretto, Azienda USL, Anffas, volontari. 227 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) Club del Sabato Percorso di gestione del tempo libero rivolto a persone con disabilità media e/o mediograve finalizzato a sostenere le famiglie e a favorire la vita di relazione e la socializzazione. S.A.P. a) offrire a giovani e adulti con handicaps opportunità di socializzazione e svago tramite interventi personalizzati ad alta intensità educativa; b) favorire e sviluppare l’autonomia personale al di fuori dell’ambito familiare; c) sostenere la famiglia e ridurre i rischi di isolamento ed emarginazione. d) Sensibilizzare la società civile ed in particolare i giovani sulle problematiche delle persone disabili e delle loro famiglie, sulla solidarietà e l’integrazione. AZIONI PREVISTE Club del Sabato Azioni, strumenti, metodologie Nel 2006 si da continuità alle attività del 2005 con alcune variazioni: unificazione dei due club di Budrio e attivazione di un nuovo club a Molinella, trasformazione di un club di Castel maggiore in un gruppo SAP. Comune sede del club Baricella Budrio Molinella Castel Maggiore 1 n. utenti 4 5 5 4 Granarolo Malalbergo Minerbio 5 4 3 Pieve di Cento 1 4 Pieve di Cento 2 4 San Pietro in Casale Villa Donini 5 3 Ente gestore Coop soc. “L’Orto” Coop soc. “L’Orto” Coop soc. “L’Orto” Coop soc. “L’Orto” Coop soc. “L’Orto” Coop soc. “L’Orto” Coop soc. “L’Orto” Coop.soc. “Città Verde Coop.soc. “Città Verde Anffas Villa Donini S.A.P. Azioni, strumenti, metodologie Continuare la campagna di sensibilizzazione finalizzata al reclutamento di volontari e all’aumento delle risposte offerte all’utenza. Attività del tempo libero: gite, feste, cinema discoteca, finalizzate all’inclusione sociale. Attività di sollievo alla famiglia e di sostegno nel distacco dal familiare disabile. 228 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 55.000,00 per i Clubs / € 26.000,00 per il SAP Quota regionale / Quota comunale € 81.000,00 (Fondo Sociale) Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE Club del Sabato Numero dei Club del sabato attivati N. utenti coinvolti N. e tipologia iniziative realizzate S.A.P. N. volontari aderenti N. utenti coinvolti N. e tipologia iniziative realizzate 229 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ DENOMINAZIONE INTERVENTI DI PRONTA EMERGENZA, DI SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ E DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Rita Tinti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634 DESTINATARI Disabili e persone in situazione di disagio sociale. SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2002 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Azienda Ausl – Servizio Sociale – U.O. Minori e U.O. Handicap Adulto OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) • • • • Attivazione di prestazioni assistenziali atte a rispondere a situazioni di difficoltà, di emergenza e di urgenza legate anche a necessità momentanee; Valorizzazione e sostegno alle famiglie in difficoltà in quanto ambiti primari di sviluppo e cura delle persone; Sostegno alla genitorialità; Individuazione di percorsi alternativi all’istituzionalizzazione AZIONI PREVISTE Interventi di colfaggio, supporto e appoggio educativo, sostegno economico e inserimento provvisorio in struttura. È prevista la prosecuzione di questo progetto che nei primi tre anni di sperimentazione ha consentito di rispondere in tempi brevi a situazioni di emergenza, evitando in alcuni casi l’istituzionalizzazione. 230 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto Quota regionale Quota comunale € 84.874,05 / € 84.874,05 (€ 39.874,05 Fondo Sociale e € 45.000,00 Fondo per la non autosufficienza) Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE N. interventi realizzati N. utenti coinvolti. 231 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ DENOMINAZIONE SOGGIORNI ESTIVI PER DISABILI ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Comune di Castenaso RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Marina Gotti – Responsabile Area Servizi alla Persona – 051-6059249 DESTINATARI Cittadini disabili SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2005 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Comuni del Distretto Pianura Est ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Tutti i Comuni del Distretto, l’Azienda USL (U.O. Handicap Adulto), Associazioni (Idee ed esperienze di Granarolo dell’Emilia, L’Altra Voce di Malalbergo,) Cooperativa sociale “L’ORTO” di Minerbio, Cooperativa Città Verde, Coop. 24 di Budrio, AUSER, Associazione Arca di Granarolo dell’Emilia, Associazioni dei disabili: ANFFAS, AIAS, ecc. OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) • Possibilità, anche se per un periodo ridotto, di vivere delle esperienze al di fuori del contesto familiare o residenziale abituale, da parte di persone con handicap di diversa gravità. • Offerta alle famiglie, che sopportano il carico assistenziale per tutto l’anno, di un intervallo di vacanza e di un periodo di recupero psichico e fisico, soprattutto nelle situazioni più gravi. AZIONI PREVISTE La commissione tecnica già costituitasi si occuperà dell’organizzazione di vacanze, per l’estate 2007, con una valenza ricreativa ed educativa, della durata indicativamente di 15 giorni che diano la possibilità alle persone disabili di fruire di contesti non esclusivamente rivolti all’handicap, con un’assistenza qualificata 24 ore su 24; 232 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto € 30.000,00 Quota regionale / Quota comunale / Eventuale quota di altri soggetti da specificare € 30.000,00 Fondazione Carisbo INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE N. soggiorni vacanze realizzati N. ragazzi coinvolti 233 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ DENOMINAZIONE “PROGETTO ARTE E SALUTE MENTALE” : Teatro di Prosa, Teatro Ragazzi, Burattini, Progetto Musica ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda USL di Bologna Dipartimento di Salute Mentale Area Nord RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Ivonne Donegani - Resp. U.O. Centro di Salute Mentale Dip. di Salute Mentale 051-6644775 DESTINATARI Pazienti in carico al D.S.M. Area Nord SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2004 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE Ausl di Bologna DSM Area Nord. Area Sud. Area Centro ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Ausl di Bologna DSM Area Nord – Associazione “Arte e Salute onlus” – Comuni del Distretto Pianura Est OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) • • • • • Acquisizione di abilità specifiche attraverso corsi di formazione professionale Favorire reali possibilità lavorative attraverso la produzione di spettacoli Raggiungere obiettivi terapeutici e riabilitativi Concretizzare la possibilità, per le persone seguite dai servizi di salute mentale, di essere riconosciuti soggetti di produzione culturale da parte della comunità locale, garantendo in tal modo un aumento delle possibilità di integrazione con il proprio territorio di residenza AZIONI PREVISTE • • Formazione e produzione di spettacoli Integrazione del lavoro tra artisti professionisti, pazienti ed operatori della salute mentale 234 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto / Quota regionale / Quota comunale / Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE - Miglioramento clinico - Miglioramento del livello di qualità della vita 235 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ DENOMINAZIONE PROGETTO DI UTILIZZO DELLE TERAPIE ESPRESSIVE: ARTE TERAPIA E DANZA MOVIMENTO TERAPIA ENTE CAPOFILA DI PROGETTO Azienda Usl di Bologna Dipartimento di Salute Mentale Area Nord RESPONSABILE DEL PROGETTO Dott.ssa Ivonne Donegani - Resp. U.O. Centro di Salute Mentale Dip. di Salute Mentale 051-6644775 DESTINATARI Utenti adulti in carico ai CSM territoriali SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE Progetto in continuità dal 2005 AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE AUSL di Bologna – Area Nord ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI Ausl di Bologna DSM Area Nord - Comuni del Distretto Pianura Est OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) • • • il supporto, mediante l’utilizzo di Terapie Espressive, ai Progetti Terapeutico Riabilitativi individuali predisposti dai Moduli del CSM invianti; individuazione di risposte personali alle problematiche del disagio, attraverso lo sviluppo delle risorse creative individuali; sviluppo, attraverso il lavoro nel gruppo, della solidarietà e della condivisione. AZIONI PREVISTE Attività e pratiche attraverso l’utilizzo delle espressioni artistiche 236 ____________________________________ Politiche a favore di disabili _____________________________________ PIANO FINANZIARIO Costo totale previsto / Quota regionale / Quota comunale / Eventuale quota di altri soggetti da specificare / INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE Schede di valutazione benessere delle persone prima, durante ed al termine dell’intervento 237 238 239 240 241 242 ____________________________________ Azioni e interventi trasversali __________________________________ PROGRAMMA “AZIONI DI COORDINAMENTO NELL’AMBITO DEGLI INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE SCOLASTICA…” - FIGURA DI SISTEMA – SAN PIETRO IN CASALE FINALIZZATO Il Tavolo di Coordinamento ha condiviso la proposta di inserire la Figura di Sistema all’interno dell’Ufficio di Piano, indicando la pedagogista del Comune di San Pietro in Casale Dott.ssa Mara Casari (già coordinatrice di tutto il programma della Legge 285/1997) per il coordinamento degli interventi di qualificazione scolastica, socioeducativi, socio-assistenziali e socio-sanitari a favore dell’infanzia e dell’adolescenza. PROGRAMMA FINALIZZATO PROMOZIONE DI UNA FUNZIONE DI COORDINAMENTO PER FAVORIRE L’INTEGRAZIONE LAVORATIVA HANDICAP E SVANTAGGIO SOCIALE - SAN PIETRO IN CASALE Il Tavolo di Coordinamento ha condiviso la proposta di inserire tale figura di coordinamento all’interno dell’Ufficio di Piano, indicando dott. Mirko Pocaterra. L’Udp già funge di fatto da tempo da collegamento tra gli interventi attivi nel territorio finalizzati all’integrazione lavorativa. Dopo l’individuazione formale della funzione di coordinamento si è proceduto a fissare una serie di incontri con rappresentanti e associazioni interessate dal tema dell’integrazione lavorativa. Inoltre nel settembre 2006 è stato convocato e costituito il Tavolo Interistituzionale per il lavoro previsto nel Piano di Zona 2005/2007. 243 244 245 246 ____________________________________ Azioni e interventi trasversali __________________________________ PROGETTO SOVRAZONALE : Denominazione: la rete degli sportelli sociali ed il portale degli sportelli sociali Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Destinatari Provincia di Bologna Maura Forni Dirigente Servizi Sociali e Sanità Provincia Bologna 051/6598269 [email protected] Comuni e Ausl che partecipano alla sperimentazione dello sportello sociale secondo quanto previsto da delibera consiglio regionale 514/2003 Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Sì Ambito territoriale di realizzazione Territorio provinciale di Bologna Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Azioni previste Provincia servizi sociali e sanità, Provincia servizi Informatici, Comuni capofila sede di distretto, Consorzio servizi sociali di Imola, Ausl di Bologna Il progetto si pone in continuità con quanto realizzato nel corso del 2005. Tutte le zone hanno partecipato alla sperimentazione dello sportello sociale finanziata dalla Regione Emilia Romagna La Provincia di Bologna si è resa disponibile a realizzare un coordinamento del progetto al fine di permettere la realizzazione di una rete di sportelli sociali a livello provinciale che, seppur con differenziazioni di carattere organizzativo-gestionale, permetta agli sportelli di essere in rete ed in comunicazione tra loro. Inoltre valore aggiunto del coordinamento provinciale degli sportelli sociali è l’attivazione di un Osservatorio provinciale del bisogno in grado di monitorare gli accessi agli sportelli e le richieste dei cittadini. Ad oggi sono state realizzate le seguenti fasi: • installazione software in tutti i comuni • software operativo relativamente all’area anziani • software operativo per Osservatorio del bisogno • formazione realizzata per tutte le zone • conclusi i gruppi di lavoro provinciale relativamente all’area osservatorio anziani-minori • in via di conclusione il gruppi di lavoro sui disabili • attivato gruppo disagio adulto Attività in corso o da implementare per l’anno 2006 Rete degli sportelli sociali : • concludere l’analisi dei processi di accesso relativamente all’area disabili e conseguente 247 ____________________________________ Azioni e interventi trasversali __________________________________ • • • • attivazione software attivazione software minori attivazione collegamento con anagrafi comunali (AOL) integrazione con Doc AREA realizzazione di iniziativa di presentazione provinciale di presentazione degli sportelli Portale della rete degli sportelli sociali Attualmente in corso la definizione del portale degli sportelli sociali: • realizzati incontri di coordinamento, • realizzati incontri con soggetti che hanno a disposizione data base o servizi di sportello informativo in materia sociale per futura integrazione, • definita architettura portale, • definita mappatura dei servizi da inserire sul portale con la descrizione di ogni singolo servizio ed i relativi riferimenti normativi Attività in corso o da implementare per l’anno 2006 • attivazione del portale come strumento intranet ad uso operatori (prima fase sperimentale per testare il portale) • attivazione portale via web accessibile dai cittadini Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Costo totale previsto Il progetto è la continuazione del progetto già avviato nell’anno 2005. Prevede pertanto l’utilizzo di risorse interne. Numero incontri di coordinamento realizzati a livello provinciale Numero contatti osservatorio 248 ____________________________________ Azioni e interventi trasversali __________________________________ PROGETTO SOVRAZONALE : Denominazione: Sportelli Comunali per il Lavoro e inserimento lavorativo soggetti svantaggiati Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto Provincia di Bologna Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Patrizia Paganini Dirigente Servizio Politiche attive del Lavoro e Formazione Destinatari . Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Ambito territoriale di realizzazione Istituzioni/attori sociali coinvolti Concorso dei diversi soggetti coinvolti Provinciale Provincia di Bologna e tutti i Comuni firmatari del protocollo di intesa per gli Sportelli per il Lavoro (Anzola Dell’Emilia, Bazzano, Budrio, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Crevalcore, Loina Molinella, PianoroRastignano, San Pietro in casale, Sasso Marconi, Zola Predosa, Circondario Imolese), Comune di Bologna Partecipazione a gruppi di lavoro e disponibilità alla definizione di un rete di informazioni condivisa e strutturata Promuovere modalità operative di raccordo tra le diverse strutture che nei singoli territori si occupano di inserimento fasce deboli e/o di svantaggio allo scopo di costruire progetti di inserimento lavorativo mirati ai Obiettivi del progetto (anche eventuali bisogni delle singole persone, utilizzando nel modo più integrazioni con altre aree d’intervento) efficace le diverse risorse disponibili. Promuovere un ruolo degli Sportelli Comunali e della rete dei servizi per il lavoro quale soggetto per il Welfare territoriale. Verifica delle attività svolte dagli Sportelli Comunali per il Lavoro con particolare attenzione ai soggetti in situazioni di svantaggio già in carico ad altri Servizi dei Comuni interessati. Costruzione di una rete di referenti all’interno di tutti i Servizi interessati in grado di scambiarsi in modo Azioni previste, Strumenti, Metodologie e strutturato informazioni sui singoli casi in carico. destinatati Definizione di progetti di inserimento mirato per alcune tipologie di utenti per creare modalità di intervento condivise tra tutti i referenti della rete. La Provincia è disponibile ad utilizzare gli strumenti di inserimento lavorativo già in uso presso i CIP e dedicati in particolare ai soggetti svantaggiati quali soprattutto accompagnamento e tutorato. Piano finanziario: Eventuale Costo Attualmente i costi previsti sono quelli relativi al Quota Quota quota di altri totale regionale comunale funzionamento degli Sportelli Comunali per il soggetti da previsto Lavoro specificare 249 ____________________________________ Azioni e interventi trasversali __________________________________ Indicatori per il monitoraggio/valutazione 250 ____________________________________ Azioni e interventi trasversali __________________________________ PROGETTO SOVRAZONALE : Denominazione: Progetto sovrazonale per la promozione e lo sviluppo degli uffici di piano zonali Comune o forma associativa ex-art.16 L.R.2/03 capofila di progetto Provincia di Bologna Responsabile del progetto/programma: nominativo e recapiti Maura Forni Dirigente Servizi Sociali e Sanità Provincia Bologna 051/6598269 [email protected] Destinatari Comuni capofila sede di distretto ove ha sede l’ufficio di piano Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente Sì Ambito territoriale di realizzazione Territorio provinciale Istituzioni/attori sociali coinvolti Obiettivi del progetto (anche eventuali integrazioni con altre aree d’intervento) Sostenere finanziariamente l’attività e l’impegno degli uffici di piano zonali, attraverso apposito contributo provinciale, in continuità con quanto realizzato nelle scorse annualità. Azioni previste Erogazione di un contributo complessivo pari a 50.000 euro ai Comuni capofila sede di ufficio di piano Piano finanziario: Indicatori per il monitoraggio/valutazione Costo totale previsto -50.000 euro per erogazione contributi ai Comuni capofila sede di ufficio di piano Contributi erogati 251 Quota regional e Eventuale quota di Quota altri comunal soggetti e da specificar e 252 253 254 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ PIANO DI ZONA 2005/2007 - PROGRAMMA ATTUATIVO 2006 PROGETTO Programma attuativo 2005 Programma attuativo 2006 SOGGETTO ATTUATORE Contributo Regionale finalizzato 30% fondo sociale indistinto Altri finanziamenti Costo Totale progetto Contributo Regionale finalizzato 30% fondo sociale indistinto Altri finanziamenti Costo Totale progetto Sostegno famiglie adottive AZIENDA U.S.L. - € 2.000,00 - € 2.000,00 - € 3.000,00 - € 3.000,00 Gruppi auto – mutuo aiuto per l’affido AZIENDA U.S.L. - € 1.500,00 - € 1.500,00 - - - - Affido adolescenti AZIENDA U.S.L. - € 1.100,00 - € 1.100,00 - - - - Borse lavoro adolescenti AZIENDA U.S.L. - € 2.000,00 - € 2.000,00 - € 3.000,00 - € 3.000,00 "Onde di strada" AZIENDA U.S.L. - € 1.200,00 € 1.200,00 - € 3.600,00 - € 3.600,00 Il “FARO” AZIENDA U.S.L. - € 5.770,00 € 5.770,00 - € 5.770,00 - € 5.770,00 - € 69.100,00 “Accendi molti fuochi” AZIENDA U.S.L. - - € 18.154,33 (residuo 30% 2004) € 18.154,33 255 - - di cui: € 8.154,00 residuo 2005, € 31.146,00 Azienda USL, € 24.800,00 Fondazione Benni, € 5.000,00 Fondazione CARISBO € 69.100,00 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ PROGETTO SOGGETTO ATTUATORE Programma attuativo 2005 Contributo Regionale finalizzato 30% fondo sociale indistinto Altri finanziamenti Programma attuativo 2006 Costo Totale progetto Contributo Regionale finalizzato 30% fondo sociale indistinto Altri finanziamenti Costo Totale progetto € 60.000,00 “Roller" COMUNE DI MOLINELLA - - - - - - Arcobaleno Culturale: azioni in rete CEFAL - - - - - - Banca ore di formazione CEFAL - - - - - - Fondazione del Monte di Bologna € 60.000,00 € 150.000,00 Fondazione Carisbo € 48.974,00 € 150.000,00 € 48.974,00 RER € 24.000,00 Arcobaleno Culturale 20052006 CEFAL Fondo per la pronta emergenza e contrasto povertà AZIENDA U.S.L. COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE - - - € 54.907,56 (di cui € 27.750,00* programma finalizzato povertà) - - € 54.907,56 - 256 - - - di cui: € 21.600,00 RER, € 2.400,00 Associazione progetto Marocco € 39.874,05 € 45.000,00 (di cui € 20.867,57* programma finalizzato povertà) fondo non autosufficienza € 24.000,00 € 84.874,05 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ PROGETTO SOGGETTO ATTUATORE Casa delle donne COMUNE DI CASTEL MAGGIORE Programma attuativo 2005 Contributo Regionale finalizzato - 30% fondo sociale indistinto € 5.000,00 Altri finanziamenti Programma attuativo 2006 Costo Totale progetto Contributo Regionale finalizzato 30% fondo sociale indistinto Altri finanziamenti € 29.079,99 € 31.098,18 (di cui € 9.774,55 inseriti nei bilanci dei Comuni Distretto Pianura Est ed € 19.305,44 (altri Comuni aderenti alla Convenzione) (di cui € 9.774,55 inseriti nei bilanci dei Comuni Distretto Pianura Est ed € 21.323,63 (altri Comuni aderenti alla Convenzione) € 34.079,99 - € 5.000,00 € 50.000,00 Costo Totale progetto € 36.098,18 € 35.488,00 Posti temporanei in struttura demenze e non autosufficienze AZIENDA U.S.L. - - fondo non autosufficienza comunale € 50.000,00 - - fondo non autosufficienza comunale € 35.488,00 Prosecuzione progetto “Agire senza nuocere e senza nuocersi”: corso di formazione e gruppi Auto Mutuo Aiuto per i familiari di anziani affetti da demenza AZIENDA U.S.L. - € 7.680,00 - € 7.680,00 - € 2.480,00 - € 2.480,00 257 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ PROGETTO SOGGETTO ATTUATORE Programma attuativo 2005 Contributo Regionale finalizzato 30% fondo sociale indistinto Altri finanziamenti Programma attuativo 2006 Costo Totale progetto Contributo Regionale finalizzato 30% fondo sociale indistinto Altri finanziamenti Costo Totale progetto € 0,00 - - - - € 9.000,00 Amarcord al Cafè - - Richiesta a Fondazione Carice € 20.000,00 Appartamento per il “Dopo di Noi” di Castel Maggiore AZIENDA U.S.L. - € 20.000,00 Il Dopo di noi "Club del Sabato" AZIENDA U.S.L. - € 50.000,00 SAP COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE - € 19.500,00 € 16.500,00 Fondazione Cassa di risparmio di Bologna € 40.000,00 - € 18.000,00 Fondazione le Chiavi di Casa € 34.500,00 - € 50.000,00 - € 55.000,00 - € 55.000,00 - € 19.500,00 - € 26.000,00 - € 26.000,00 € 30.000,00 Soggiorni estivi disabili COMUNE DI CASTENASO Programma finalizzato Legge 285/97: promozione diritti infanzia e adolescenza COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE - - - - - - € 48.373,75 € 246.795,55 € 57.395,77 (bilanci comunali) € 43.500,00 (quote famiglie vacanza) Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna € 30.000,00 € 76.177,29 € 396.065,07 258 € 145.808,50 € 14.115,61 (€ 48.373,75 + € 27.803,54) bilanci comunali € 236.101,40 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ PROGETTO Programma attuativo 2005 Programma attuativo 2006 SOGGETTO ATTUATORE Contributo Regionale finalizzato 30% fondo sociale indistinto Altri finanziamenti Costo Totale progetto Contributo Regionale finalizzato 30% fondo sociale indistinto Altri finanziamenti Costo Totale progetto Programma finalizzato Azioni di coordinamento nell’ambito degli interventi a favore dell’infanzia e dell’ adolescenza – Figura di sistema COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE € 35.537,67 € 15.250,00 - € 50.787,67 - - - - € 77.815,14 € 78.000,00 - - € 78.000,00 Programma finalizzato giovani "Onde anomale crew" COMUNE DI SAN GIORGIO DI PIANO Programma finalizzato giovani "Radio nebbia" COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE Programma finalizzato Integrazione sociale dei cittadini stranieri Sportelli “Donne al centro – Odos” COMUNE DI MALALBERGO € 27.803,54 € 50.011,60 (bilanci comunali) € 6.700,00 - - - - € 15.600,00 € 22.300,00 Valorizzazione Comuni € 69.450,00 € 78.408,21 - € 69.450,00 € 147.858,21 (bilanci comunali) € 49.779,81 - € 119.229,81 (bilanci comunali) 259 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ PROGETTO Programma attuativo 2005 Contributo Regionale finalizzato 30% fondo sociale indistinto Programma finalizzato contrasto alla povertà € 64.748,04 (Quota* già conteggiata nel fondo pronta emergenza) Programma finalizzato dipendenze AZIENDA U.S.L. € 70.345,14 - Programma finalizzato Assegni di cura handicap grave e anziani AZIENDA U.S.L. € 121.187,41 anziani sociale € 67.802,49 disabili € 719.845,48 anziani sanità € 81.000,00 Programma finalizzato Legge 29/97: contributi per la mobilità e l’autonomia nell’ambiente domestico COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE € 33.901,00 - SOGGETTO ATTUATORE Altri finanziamenti Programma attuativo 2006 Contributo Regionale finalizzato 30% fondo sociale indistinto Altri finanziamenti Costo Totale progetto € 64.748,04 € 48.695,66 (Quota* già conteggiata nel fondo pronta emergenza) - € 48.695,66 € 100.495,14 € 26.953,00 - Costo Totale progetto - € 30.150,00 (AUSL - Sert) € 11.551,29 € 38.504,29 (AUSL - Sert) € 89.000,00 € 1.078.835,38 Fondo non autosuff. Comunale € 33.901,00 - 260 € 61.921,09 anziani sociale € 68.049,43 disabili € 1.060.486,54 anziani sanità € 55.701,65 € 30.716,30 - € 56.000,00 € 1.302.158,71 Fondo non autosuff. Comunale - € 30.716,30 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ PROGETTO Programma attuativo 2005 Programma attuativo 2006 SOGGETTO ATTUATORE Contributo Regionale finalizzato 30% fondo sociale indistinto Altri finanziamenti Costo Totale progetto Contributo Regionale finalizzato 30% fondo sociale indistinto Altri finanziamenti Costo Totale progetto Programma finalizzato Promozione di una funzione di coordinamento per favorire l’integrazione lavorativa handicap e disagio sociale COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE € 31.423,00 € 13.470,00 - € 44.893,00 - - - - Ufficio di Piano COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE € 25.740,18 - - - € 20.414,83 - Contributo Provinciale € 25.473,46 - € 337.773,33* Di cui € 7.000,00 come residuo anno 2004) - € 2.283.290,53 - € 231.541,31 - € 2.573.063,86 TOTALE € 5.058,63 261 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ TABELLA 3 A BILANCIO PREVISIONALE PROGRAMMA ATTUATTIVO ANNO 2006 - SPESA AREA TIPO DI INTERVENTO F A M I G L I A Attività di servizio sociale professionale Integrazione sociale Interventi e servizi educativo assistenziali e per l’inserimento lavorativo dei minori Assistenza domiciliare a famiglie con minori Servizi di supporto Trasferimenti in denaro per il pagamento di interventi e servizi Strutture a ciclo diurno o semiresidenziale Strutture comunitarie e residenziali Pronto intervento sociale E M I N O R I TOTALE AREA AREA TIPO DI INTERVENTO G I O V A N I Attività di servizio sociale professionale Integrazione sociale Interventi e servizi educativi assistenziali e per l’inserimento lavorativo Assistenza domiciliare Servizi di supporto Trasferimenti in denaro per il pagamento di interventi e servizi Strutture a ciclo diurno o semiresidenziale Strutture comunitarie e residenziali Pronto intervento sociale TOTALE AREA 262 TOTALE SPESA DI ZONA DI CUI GESTITA IN FORMA ASSOCIATA – DELEGA PARTECIPATA AUSL € 740.981,00 € 673.456,00 € 161.301,00 € 48.150,00 € 6.600,00 € 17.754,00 € 5.104,00 € 347.363,00 € 835.153,00 € 10.049.964,00 € 1.174.455,00 € 1.144.387,00 € 26.700,00 € 26.700,00 € 13.401.821,00 € 1.856.247,00 TOTALE SPESA DI ZONA DI CUI GESTITA IN FORMA ASSOCIATA – DELEGA PARTECIPATA AUSL 0 € 95.753,00 € 84.600,00 0 0 0 € 10.000,00 € 60.000,00 0 € 250.353,00 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ AREA TIPO DI INTERVENTO D I S A B I L I Attività di servizio sociale professionale Integrazione sociale Interventi e servizi educativo - assistenziali e per l’inserimento lavorativo dei disabili Assistenza domiciliare Servizi di supporto Trasferimenti in denaro per il pagamento di interventi e servizi Strutture a ciclo diurno o semiresidenziale Strutture comunitarie e residenziali Pronto intervento sociale TOTALE AREA AREA TIPO DI INTERVENTO D I P E N D E N Z E Attività di servizio sociale professionale Integrazione sociale Interventi e servizi educativo - assistenziali e per l’inserimento lavorativo Assistenza domiciliare Servizi di supporto Trasferimenti in denaro per il pagamento di interventi e servizi Strutture a ciclo diurno o semiresidenziale Strutture comunitarie e residenziali Pronto intervento sociale TOTALE AREA 263 TOTALE SPESA DI ZONA DI CUI GESTITA IN FORMA ASSOCIATA – DELEGA PARTECIPATA AUSL € 274.420,00 € 274.420,00 € 31.493,00 0 € 2.933.394,00 € 220.133,00 € 188.863,00 € 154.690,00 € 160.213,00 € 123.850,00 € 1.501.089,00 1.494.319,00 € 1.357.259,00 1.327.259,00 € 13.174,00 € 6.578.232,00 € 13.174,00 € 3.489.518,00 TOTALE SPESA DI ZONA DI CUI GESTITA IN FORMA ASSOCIATA – DELEGA PARTECIPATA AUSL 0 0 € 71.613,00 € 71.613,00 € 1.350,00 0 € 2.300,00 0 0 0 € 75.263,00 € 71.613,00 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ AREA A N Z I A N I TIPO DI INTERVENTO Attività di servizio sociale professionale Integrazione sociale Assistenza domiciliare Servizi di supporto Trasferimenti in denaro per il pagamento di interventi e servizi Strutture a ciclo diurno o semiresidenziale Strutture comunitarie e residenziali TOTALE AREA AREA TIPO DI INTERVENTO I M M I G R A T I Attività di servizio sociale professionale Integrazione sociale Interventi e servizi educativi assistenziali e per l’inserimento lavorativo Servizi di supporto Trasferimenti in denaro per il pagamento di interventi e servizi Strutture a ciclo diurno o semiresidenziale Strutture comunitarie e residenziali Pronto intervento sociale TOTALE AREA 264 TOTALE SPESA DI ZONA DI CUI GESTITA IN FORMA ASSOCIATA – DELEGA PARTECIPATA AUSL € 90.495,00 € 81.577,00 € 34.000,00 € 3.351.860,00 € 172.924,00 € 1.343.271,00 € 793.007,00 € 695.965,00 € 193.313,00 € 10.948.830,00 € 6.707.424,00 € 16.087.081,00 € 8.325.585,00 TOTALE SPESA DI ZONA DI CUI GESTITA IN FORMA ASSOCIATA – DELEGA PARTECIPATA AUSL € 800,00 € 139.380,00 € 6.555,00 € 1.000,00 € 44.935,00 0 € 47.949,00 0 € 240.619,00 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ AREA D I S A G I O A D U L T I TIPO DI INTERVENTO Attività di servizio sociale professionale Integrazione sociale Interventi e servizi educativi assistenziali e per l’inserimento lavorativo Assistenza domiciliare Servizi di supporto Trasferimenti in denaro per il pagamento di interventi e servizi Strutture a ciclo diurno o semiresidenziale Strutture comunitarie e residenziali Pronto intervento sociale TOTALE AREA TOTALE SPESA DI ZONA DI CUI GESTITA IN FORMA ASSOCIATA – DELEGA PARTECIPATA AUSL € 900,00 € 48.696,00 € 27.516,00 € 1.800,00 0 € 102.758,00 0 0 0 € 181.670,00 DI CUI GESTITA IN FORMA ASSOCIATA – DELEGA PARTECIPATA AUSL AREA TIPO DI INTERVENTO TOTALE SPESA DI ZONA M U L T I U T E N Z A Segretariato sociale, informazione e consulenza per l’accesso alla rete dei servizi € 1.191.715,00 Prevenzione e sensibilizzazione € 500,00 Azioni di sistema e spese di organizzazione € 433.206,00 € 159.402,00 TOTALE AREA € 1.625.421,00 € 159.402,00 Totale spesa di zona € 38.440.460,00 Trasf. Enti fuori zona € 34.924,00 TOTALE SPESA € 38.475.384,00 Di cui gestita in forma associata – Delega Partecipata – Ausl € 13.902.365,00 265 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ TABELLA 3B – BILANCIO PREVISIONALE PROGRAMMA ATTUATTIVO ANNO 2006 – ENTRATE AREA FAMIGLIA E MINORI GIOVANI ENTRATE ENTRATE ENTRATE ENTRATE ENTRATE DA ENTRATE DIRETTE COMUNI DALLA DALLA DA DA U.E DALLO REGIONE PROVINCIA UTENTI FUORI STATO ZONA € 0 0 0 € 332.949,00 € 491.310,00 3.042.688,00 € 15.600,00 0 0 € 78.000,00 0 0 TOTALE ENTRATE RISORSE PROPRIE DEI COMUNI 0 € 4.160.189,00 € 153.600,00 € 2.477.123,00 € 26.953,00 € 12.836.833,00 € 75.189,00 € 9.142.909,00 € 124.556,00 € 4.066.079,00 € 48.310,00 € 3.351.248,00 € 165.430,00 € 141.409,00 ENTRATE DA SSN DONAZIONI € 249.242 € 44.000,00 0 € € 120.241,00 2.219.116,00 0 0 € € 3.150.255,00 9.614.657,00 € 25.409,00 0 € 60.000,00 DISABILI 0 0 0 € 107.766,00 0 DIPENDENZE 0 0 0 € 26.953,00 0 ANZIANI 0 0 0 € 61.921,00 0 IMMIGRATI DISAGIO 0 0 0 € 49.780,00 0 € 21.324,00 0 0 € 48.696,00 € 9.216,00 € 900,00 0 0 € 80.136,00 MULTIUTENZA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 INDISTINTI 0 0 0 € 734.391,00 € 5.059,00 0 0 0 € 739.450,00 TOTALE € 36.924,00 0 0 € 1.440.456,00 € 505.585,00 ADULTI € € 6.339.493,00 12.083.015,00 266 € 30.000,00 0 € 10.000,00 € 144.000,00 € 1.625.421,00 -€ 739.451,00 € € 20.549.473,00 17.925.911,00 TOTALE RISORSE € 13.303.098,00 € 278.156,00 € 6.543.202,00 € 75.263,00 € 16.188.081,00 € 240.619,00 € 221.545,00 € 1.625.421,00 - € 1,00 € 38.475.384,00 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ REGIONE EMILIA-ROMAGNA AZIENDA USL DI BOLOGNA DISTRETTO PIANURA EST GRIGLIA DI RILEVAZIONE DELLA SPESA SOCIO-SANITARIA A CARICO DEL FONDO SANITARIO REGIONALE Va rilevata la spesa sostenuta per gli interventi, organizzati dai comuni singoli o associati, e dalle AUSL per delega, per i quali esiste una compartecipazione da parte del Fondo sanitario PREVISIONE 2006 Compilata da: ANNA RITA BEVILACQUA Qualifica: REFERENTE AMM.VO AREA DIPARIMENTALE INTEGR.SOCIO SANITARIA Recapito Tel: 051 6662611 Recapito e-mail: [email protected] 267 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ Bilancio sanitario Costi 1- FAMIGLIA E MINORI* Interventi e servizi Partecipazione a progetti specifici di promozione, informazione, prevenzione integrati con i Comuni € 204.600,00 Trasferimenti in denaro Strutture residenziali per minori - rette per minori in carico alla neuropsichiatria Strutture semi-residenziali per minori- rette per minori in carico alla neuropsichiatria € 18.000,00 € 84.150,00 Strutture Strutture residenziali per minori - gestione Strutture semi-residenziali per minori- gestione € 0,00 € 154.512,00 Altro Figure professionali sociali (assistente sociale, educatore) inserite nei consultori familiari e nei servizi rivolti a famiglia, infanzia e giovani per attività di assistenza sociale (promozione, inserimento, integrazione, ecc..) ad esclusione delle attività di educazione sanitaria e dell'assistenza consultoriale a sostegno di gravidanze e maternità a rischio sanitario (1) € 220.481,00 Figure professionali sanitarie la cui attività si integra con quella di figure professionali sociali per progetti socioeducativi, socio-terapeutici e socio-riabilitativi. (2): a) Psicologo (per le attivita' in équipe) b)neuropsichiatra :stimare quota di spesa in base alla partecipazione € 739.242,00 Altro (specificare..) TOTALI DELL'AREA FAMIGLIA E MINORI € 1.420.985,00 NOTE (*) Le spese per i minori disabili sono comprese nell'area famiglia e minori. (1) Figure Professionali sociali Tipologia assistenti sociali finanziate da Bilancio Sociale assistenti sociali finanziate da Bilancio Sociale a convenzione dall'1.07.06 educatori professionali finanziati da Bilancio Sociale educatori professionali territorio educatori professionali su progetto Accendi molti fuochi numero 6 2 3 6 4 268 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ (2) Figure professionali sanitarie Tipologia psicologo neuropsichiatra personale Accendi MM fuochi numero 6 + 20 ore/sett dall'1.04.06 8 5 Centro Clinico Prima Infanzia due neuropsichiatri e due psicologhe per complessive 62 ore settimanali 269 € 30.000,00 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ Bilancio sanitario Costi 3- AREA DISABILITÀ Interventi e servizi Assistenza domiciliare con finalità socio-assistenziale Assistenza domiciliare con finalità riabilitativa/educativa Inserimento lavorativo in ambiente di lavoro normale (personale educativo e borse lavoro) Partecipazione a progetti specifici di promozione, informazione, prevenzione integrati con i Comuni Trasferimenti in denaro Laboratori protetti o altri servizi assimilabili (inserimento lavorativo in ambiente protetto) - rette Servizi socio riabilitativi diurni - rette Strutture residenziali - rette Assegno di cura (Del. G.R.1122/02) - gravissime disabilità € 325.074,00 € 344.411,00 € 1.082.791,00 € 109.135,00 Strutture Laboratori protetti o altri servizi assimilabili (inserimento lavorativo in ambiente protetto) - gestione Servizi socio-riabilitativi diurni - gestione Strutture residenziali - gestione € 332.212,00 Altro Spese personale sanitario, non attribuibile ai singoli servizi, per le attività di presa in carico, accompagnamento, ecc.. (3) Spese personale sociale, non attribuibile ai singoli servizi, per le attività di presa in carico, accompagnamento, ecc.. (4) ** € 134.628,00 Altro (specificare…) TOTALI DELL'AREA DISABILITÀ € 2.328.251,00 (3)Spese personale sanitario, non attribuibile ai singoli servizi Tipologia (4) Spese personale sociale, non attribuibile ai singoli servizi Tipologia assistente sociale educatore professionale ** 50% costo medio standards numero numero 2 6 270 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ Bilancio sanitario Costi 4- AREA ANZIANI Interventi e servizi partecipazione a progetti specifici di promozione, informazione, prevenzione integrati con i Comuni Trasferimenti in denaro Oneri a rilievo sanitario ADI Oneri a rilievo sanitario Centri Diurni Oneri a rilievo sanitario strutture residenziali (Casa Protetta, RSA) Assegno di cura (del. G.R. 1377/99) € 194.325,00 € 189.213,00 € 4.752.250,00 € 1.000.340,29 Strutture Centri diurni - gestione Personale e materiale sanitario* Centri Diurni Strutture residenziali (RSA, Casa Protetta, Casa di Riposo, Comunità alloggio) - gestione Personale e materiale sanitario* strutture residenziali (Casa Protetta, RSA) € 0,00 € 7.100,00 € 0,00 € 1.919.686,00 Altro Spese personale sanitario, sociale, amministrativo, di coordinamento (S.A.A., U.V.G., coordinatori sanitari strutture, ecc.. e con esclusione di progetti e servizi specialistici per demenze) (5) Altro (M.M.G.) TOTALI DELL'AREA ANZIANI € 79.907,00 € 158.971,00 € 8.301.792,29 * tipologie previste dalla del. G.R 1378/99 (5) Personale S.A.A. Tipologia assistente sociale quantificato costo standards coordinatore medico strutture coordinatore infermieristico strutture medico UVG infermiere UVG MMG da protocollo CP eRSA numero 2 ore 1248 annue ore 10/sett. non quantificabile non quantificabile ore 4747,28 annue 271 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ Area CSM Bilancio sanitario Costi 6 A- AREA DISAGIO ADULTI: PSICHIATRIA Interventi e servizi Sostegno all'inserimento lavorativo (borse lavoro, personale) a favore di pazienti psichiatrici Partecipazione a progetti specifici di promozione sociale, interventi individuali e di gruppo per il tempo libero, ricreativi e sportivi integrati con i Comuni € 517.234,00 € 29.600,00 Trasferimenti in denaro Contributi economici a favore di pazienti psichiatrici € 65.649,00 Altro altro (progetti con Coop.ve Pictor ( Punta Ducale e Provvidone ) e Arcobaleno - costi gestione dei n. 11 appartamenti utilizzati dai CSM di Budrio e San Giorgio per complessivi 36 posti letto di residenzialità abitativa, AUSER ) TOTALI DELL'AREA DISAGIO ADULTI: PSICHIATRIA € 543.958,00 € 1.156.441,00 NOTE: Non va rilevata la spesa per le rette per strutture residenziali e diurne di ogni ordine e grado, che sono oggetto di specifica rilevazione PROGETTO ARTE E SALUTE MENTALE € 129.629,63 € 6.750,00 € 136.379,63 ATTIVITA' TEATRO ADULTI, TEATRO RAGAZZI, BURATTINI PSICORADIO TOTALE ARTE E SALUTE Il Progetto Arte e Salute Mentale è un progetto gestito dall' U.O. CSM Area dipartimentale Nord ( Distretti Pianura Est e Ovest) Tale progetto è rivolto prevalentemente a pazienti dell' Area territoriale Nord ma, da qualche anno, ha assunto una dimensio= ne metropolitana ( in particolare con Psicoradio) coinvolgendo anche pazienti delle Aree Dipartimentali Nord, Sud e Centro. Sono coinvolti complessivamente 16 pazienti sulla psicoradio ( di cui 7 area nord) e 27 pazienti sul teatro ( di cui 19 area nord) Entrambe le attività sono gestite con rapporto di convenzione con l' Associazione Arte e Saluet ONLUS 272 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ Bilancio sanitario Costi 6 B- AREA DISAGIO ADULTI (prostituzione, senza fissa dimora) Interventi e servizi Interventi di strada rivolti a prostituzione, senza fissa dimora Partecipazione a progetti specifici di promozione, informazione, prevenzione integrati con i Comuni Altro TOTALI DELL'AREA DISAGIO ADULTI (prostituzione, senza fissa dimora) Area Sert 0 Bilancio sanitario Costi 7- AREA DIPENDENZE Interventi e servizi Sostegno all'inserimento sociale/mediazione sociale Sostegno all'inserimento lavorativo (borse lavoro, personale) € 70.000,00 € 172.953,00 Interventi di strada a bassa soglia (prevenzione, riduzione del danno, orientamento/accompagnamento ai servizi) € 31.400,00 Partecipazione a progetti specifici di promozione sociale, interventi individuali e di gruppo per il tempo libero, ricreativi e sportivi integrati con i Comuni* (incluso il costo del personale per l'organizzazione dell'intervento) Trasferimenti in denaro Contributi economici Altro TOTALI DELL'AREA DIPENDENZE € 274.353,00 273 ________________________________ Il bilancio del programma attuativo ___________________________________ Bilancio sanitario Costi 8 - AREA MULTIUTENZA Altro Figure professionali sociali (assistenti sociali) inserite nei servizi sanitari (ospedali, ecc..) Spese per il Piano di Zona (predisposizione, gestione, valutazione, Ufficio di Piano) Spese per personale amministrativo e tecnico a supporto delle attività ad integrazione socio-sanitaria altro (specificare…) ** TOTALI DELL'AREA MULTIUTENZA € 148.749,00 € 148.749,00 ** costo medio standard TOTALE SPESA € 13.796.950,92 274