(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
COMUNE DI SPOLETO
NZ 05324
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
ALBO REGIONALE - UMBRIA
4°
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
MA CHE BONTA’!
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE
Area educazione al cibo (04)
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si
realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante
indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
1
Premessa
la Regione Umbria è particolarmente attiva nel promuovere lo sviluppo, l’imprenditorialità e la crescita
occupazionale nel settore agricolo soprattutto favorendo l’applicazione di modelli di agricoltura
sostenibile, biologica e conservativa.
La città di Spoleto ricopre sin dall’antichità un importante ruolo strategico ed è ricca di testimonianze
artistiche di valore riconosciuto a livello internazionale (UNESCO). Oltre alla sua naturale vocazione
artistica, negli anni si è andata consolidando una maggiore attenzione al binomio enogastronomiaturismo che trova degna concretizzazione in Spoleto Tipica, una manifestazione nata per coniugare al
meglio le tradizioni dei prodotti tipici e del patrimonio culturale e ambientale.
Spoleto Tipica non è solo una mostra mercato, ma anche un’azione di promozione delle produzioni del
settore, un progetto di marketing di un intero territorio alla quale si affianca la manifestazione “Vini
nel Mondo”.
Il nostro territorio, infatti, è produttore di alimenti riconosciuti come Biologici, DOP e IGP (olio
extravergine di oliva, prosciutto crudo, lenticchie, patate, cerali e legumi) con una più recente
tradizione nella trasformazione della materia prima (pasta, cerali e legumi ecc.).
Contesto settoriale:
L’attenzione alla qualità dei prodotti alimentari si sta diffondendo con sempre maggiore attenzione ai
prodotti naturali in tutta Europa. Sono diverse le città che dopo aver attivato un sistema di controllo
della qualità dei cibi forniti per le mense, hanno sviluppato un progetto più ambizioso, cercando di
intervenire a monte, nel momento della produzione. E’ il caso anche del Comune di Spoleto che a
partire dal 2011 ha avviato un percorso di Educazione alimentare in parte perché convinto che non si
può parlare di alimentazione se non in un’ottica più ampia quale appunto quella dell’Educazione alla
Salute in parte motivato dai risultati delle indagini di custmer satisfaction sulla qualità percepita dai
fruitori della mensa scolastica che evidenziavano una costante risposta negativa sul pasto a fronte di
un impegno sempre maggiore sull’utilizzo di materie prime di qualità da parte del soggetto gestore.
Pertanto in collaborazione con l’Azienda USL n. 3 si è scelto di lavorare nell’ambito scolastico sia con i
bambini frequentanti le scuole di ogni ordine e grado, che con i loro genitori ed i docenti.
Considerando il tema dell’alimentazione come qualcosa di complesso e articolato, si è ritenuto utile
intervenire sui docenti e successivamente sui genitori. Ciò ha permesso di individuare strategie
comportamentali all’insegna della salute, secondo i dettami forniti dall’Organizzazione Mondale della
Sanità (O.M.S.), dall'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione Italiana, dall'Istituto
Superiore di Sanità nonché dalle linee di pensiero messe a punto dalla Psico-Pedagogia
contemporanea e dalla scuola di Igiene e Sanità Pubblica, grazie alla Pedagogia preventiva.
Il tema alimentazione non può essere, infatti, trattato da un punto di vista esclusivamente
igienico/sanitario ma anche per l'aspetto psicologico - relazionale, tenendo conto che il mangiare è
strettamente connesso al vivere e all’essere, pertanto è importante parlare di nutrienti biochimici ma
è ugualmente necessario focalizzare l’attenzione sui nutrienti emotivi che ci permettono di crescere e
di diventare le persone che siamo. Il rapporto con il cibo nel suo aspetto simbolico ci rimanda al
rapporto con noi stessi, al nostro vissuto emozionale e a come abbiamo elaborato le emozioni che
hanno connotato la nostra vita.
A partire dal 2005 è stata avviata la fase di formazione degli adulti sulla scorta della quale il personale
scolastico e i genitori delle scuole cittadine hanno potuto sperimentare la cultura di buone pratiche.
In particolare è stato realizzato il progetto “Merenda che bontà” ovvero la preparazione della merenda
a scuola con alimenti sani e semplici del territorio in collaborazione con le famiglie: il comune infatti si
è fatto carico di fornire alcuni dei prodotti alimentari (pane, marmellata, yogurt) per la preparazione
della merenda a scuola, preparata con il coinvolgimento dei bambini sottoforma di vero e proprio
laboratorio didattico. Alle famiglie è stato inoltre fornito un opuscolo contenete le regole d’oro per un
sano e corretto spuntino.
2
Nel 2010 nell’ambito del convegno svoltosi a Spoleto presso il complesso di S. Nicolò “L’impronta
ecologica. Come le nostre scelte alimentari influiscono sul cambiamento climatico” è stata realizzata
una esposizione delle esperienze realizzate dalle scuole sul tema dell’alimentazione.
Le azioni del comune di Spoleto si sono ulteriormente arricchite della collaborazione delle aziende
agricole e delle fattorie didattiche del territorio che hanno accolto presso le loro aziende le scuole
primarie e secondarie di I grado per laboratori a “cielo aperto” che hanno stimolato nei bambini e nei
ragazzi i cinque sensi attraverso l’esperienza dei cicli naturali.
Alcuni dati:
• Circa 80 docenti coinvolti
• Fase applicativa condivisa e sostenuta con fiducia dalle famiglie
• Migliorata la percezione della qualità del pranzo
• Migliorate le abitudini alimentari rispetto alla merenda
• Partecipanti 4 Fattorie didattiche e aziende agricole
• Sono state realizzate 3 visite per ogni azienda
• (2 visite di classe + 1 con le famiglie degli alunni)
• Hanno partecipato 6 classi per un tot. di 150 alunni e famiglie
IL PUNTO DI VISTA DEI DOCENTI - I PUNTI DI FORZA DELL’ESPERIENZA
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
Docenti
Stud. Attivi
amb. Adeg.
Pers. Prep.
Com. ottim
Asc. Sensaz.
Riflessioni
IL PUNTO DI VISTA DEI DOCENTI - I PUNTI DI DEBOLEZZA DELL’ESPERIENZA
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
Docenti
Prog. Annuale
Niente
IL PUNTO DI VISTA DEI RAGAZZI – CONDIVIDI QUESTO MODO DI FARE LEZIONE?
25
20
15
10
5
0
I C-Dante
II Pianciani
SI
I D-Dante
NO
Dal 2013 si è aperta una nuova fase scaturita dalla presentazione di un project financing da parte del
soggetto gestore della mensa all’interno del quale sono previste azioni molto complesse che hanno
l’obiettivo generale di realizzare un progetto innovativo di sviluppo locale in cui la mensa scolastica
diviene elemento propulsore. Inoltre si è avviato un mercato locale che diffonde prodotti di qualità a
km zero e promuove la valorizzazione delle produzioni agricole locali di qualità a filiera corta.
Con tale progetto sono stati ulteriormente implementate le percentuali di alimenti biologici, DOP, IGP
e del territorio,
Attualmente il mercato locale, sul modello “Farmer Market” è aperto a tutta la cittadinanza.
La piattaforma e mercato settimanale a KM zero stanno diventando sempre di più importanti basi di
commesse ed una occasione per l’Ente per il raggiungimento di importanti obiettivi trasversali quali lo
sviluppo della imprenditoria agricola locale, un sempre maggiore rispetto per l’ambiente e la diffusione
di una nuova cultura del cibo, delle materie prime e più in generale dell’alimentazione.
Questa iniziativa, supportata da un sistema di controllo e di sostegno ai produttori, ha ridato spazio ad
aziende locali di dimensione ridotta dove l’attività produttiva è sviluppata nel rispetto della salute
umana in un contesto di tutela e di salvaguardia dell’ambiente.
IL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA DEL COMUNE DI SPOLETO
Il servizio di mensa scolastica è strettamente connesso ad una piattaforma di distribuzione che
raccoglie prodotti provenienti da produzioni locali e li distribuisce al centro cottura della mensa e ad
altri centri cottura pubblici e privati del territorio così come a cittadini organizzati in GAS.
La qualità del servizio è garantita dal Comune, nella persona del Dirigente competente, attraverso:
4
a. L’elaborazione dei Menù, estivo ed invernale, da parte dell’esperto dietista, completi di tabelle
dietetiche, nel rispetto delle Linee Guida dell’INRAN (Istituto Nazionale per la Ricerca degli Alimenti
e della Nutrizione), dei LARN (Livelli Assunzione Raccomandati di Energia e Nutrienti) e delle Linee
di Indirizzo Nazionali per la Ristorazione Scolastica;
b. Il rispetto delle GPP (Green Public Procurement) che prevedono l’utilizzo di prodotti alimentari
biologici, DOP, IGP e del territorio, minore uso di materiale plastico a favore di stoviglie riutilizzabili
o in Mater-Bi, utilizzo di prodotti chimici meno inquinanti, attrezzature e arredi a basso impatto
ambientale, raccolta differenziata dei rifiuti;
c. Rispetto della normativa sulla sicurezza alimentare nella fase di somministrazione presso i refettori
con periodica formazione del personale ATA;
d. Controlli sui refettori e presso il Centro Cottura svolti dal dietista, da altro personale del settore e
dai rappresentanti della Commissione Mensa volti a monitorare la qualità dei pasti, la sicurezza
alimentare e l’appetibilità dei cibi.
e. Indagini periodiche sulla qualità percepita svolte attraverso gli strumenti di cui il Comune
dispone.
Per far fronte a particolari esigenze dell’utenza sono previste diete differenziate per motivi eticoreligiosi e/o per utenti affetti da particolari patologie.
Per la richiesta di dieta speciale occorre compilare ogni anno un apposito modulo di domanda
allegando – se per motivi di salute - il relativo certificato medico in cui sia precisato l’elenco degli
alimenti da escludere.
Commissione mensa
La commissione mensa svolge un’importante funzione di raccordo tra l’Amministrazione Comunale e i
fruitori del servizio, cioè le famiglie, i docenti e il personale ATA.
Si fa carico di rappresentare le diverse istanze allo scopo di migliorare il servizio e collaborare alla
realizzazione degli obiettivi di qualità per il benessere di tutti i soggetti coinvolti.
La Commissione Mensa è presieduta dall’Assessore competente ed è composta da:
- il Dirigente della Direzione Comunale competente o suo delegato;
- il Responsabile dei Servizi Scolastici del Comune;
- l’Esperto Dietista
- Un rappresentante dei genitori per ciascun plesso scolastico ove è presente il servizio;
- Un rappresentante degli insegnanti per ciascun plesso ove è presente il servizio e che consumi
effettivamente il pasto insieme ai bambini;
- Due rappresentanti del personale ATA per ogni Istituzione Scolastica (di cui 1 per il ciclo
dell’infanzia e 1 per il ciclo della primaria), oltre un rappresentante per la scuola secondaria di
primo grado.
Per meglio svolgere le funzioni più specifiche e tecniche relative al servizio di mensa scolastica, la
Commissione si articola nelle seguenti sottocommissioni:
- Controlli;
- Menù;
- Progetti di educazione alimentare.
PLESSI SCOLASTICI CON SERVIZIO MENSA
(ubicazione, modalità e tempi di somministrazione, numero pasti/die)
5
SCUOLE PRIMARIE:
N.
DENOMINAZIONE
SCUOLA
UBICAZIONE
1
S. Giacomo T.P.2
2
XX Settembre T.P..
Fraz.
S.Giacomo
Piazza XX
Settembre
3
Le Corone T.P.
4
MODALITA’
SOMMINISTRAZIONE PASTI
Multiporzione
GIORNI DI
EROGAZIONE
dal Lun./al Ven.
NUMERO
MEDIO
PASTI 1
88
Multiporzione
dal Lun./al Ven.
108
Loc. S. Nicolò
Multiporzione
dal Lun./al Ven.
174
Villa Redenta T.P.
Via di Villa
Redenta
Multiporzione
dal Lun./al Ven.
82
5
San Giovanni di
Baiano T.P.
Multiporzione
dal Lun./al Ven.
73
6
Multiporzione
dal Lun./al Ven.
55
7
San Martino in
Trignano T.P.
S.Croce
Fraz.
S.Giovanni di
Baiano – via
Curiel
Fraz. S. Martino
in Trignano
Fraz. S.Croce
Monoporzione
Il Mercoledì
21
8
Beroide
Fraz. Beroide
Multiporzione
Lun./Mart./Giov.
51
1
2
Il numero comprende sia i pasti dei bambini sia quelli degli adulti.
T. P. = Tempo pieno
6
SCUOLE DELL’INFANZIA
1
N.
DENOMINAZIONE
SCUOLA
UBICAZIONE
MODALITA’
SOMMINISTRAZIONE PASTI
Multiporzione
1
San Giacomo
Fraz. S.Giacomo
2
Beroide
Fraz. Beroide
Multiporzione
3
Protte
Fraz. Protte
Multiporzione
4
Eggi
Fraz. Eggi
Multiporzione
5
Le Corone
Via Visso
Multiporzione
6
Collodi
Via T. Sinibaldi
Multiporzione
7
Villa Redenta
Multiporzione
8
Maiano
Via di Villa
Redenta
Fraz. Maiano
9
Morro
Fraz. Morro
Multiporzione
10
San Brizio
Fraz. S.Brizio
Multiporzione
11
Baiano
Fraz. Baiano
Multiporzione
12
Prato Fiorito
Multiporzione
Via Martiri della
Multiporzione
RResistenza
13 Terzo la Pieve
Fraz. Terzo la
Multiporzione
Pieve
Il numero comprende sia i pasti dei bambini sia quelli degli adulti.
GIORNI DI
EROGAZIONE
dal Lun./al
Ven.
dal Lun./al
Ven.
dal Lun./al
Ven.
dal Lun./al
Ven.
dal Lun./al
Ven.
dal Lun./al
Ven.
dal Lun./al
Ven.
dal Lun./al
Ven.
dal Lun./al
Ven.
dal Lun./al
Ven.
dal Lun./al
Ven.
dal Lun./al
Ven.
dal Lun./al
Ven.
NUMERO
MEDIO
PASTI
55
15
28
18
46
43
67
33
18
16
56
53
5
SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO:
1
N.
DENOMINAZIONE
SCUOLA
UBICAZIONE
GIORNI DI
EROGAZIONE
Via Bonilli
MODALITA’
SOMMINISTRAZIONE PASTI
Monoporzione
Martedì/Giovedì
NUMERO
MEDIO
PASTI
13
1
Dante Alighieri
2
F.Leonardi
Loc. Baiano
Monoporzione
Martedì/Giovedì
32
Il numero comprende sia i pasti dei bambini sia quelli degli adulti.
3
4
Il numero degli utenti iscritti presso i Centri è di 56 si stima una fornitura media di circa 41 pasti al giorno.
Il numero dei pasti degli adulti è fisso, il numero dei pasti dei bambini varia a secondo della presenza effettiva.
7
CENTRI DI ACCOGLIENZA DIURNA:
N.
DENOMINAZIONE
UBICAZIONE
1
CENTRO DIURNO
SOCIOABILITATIVO PER
DISABILI ADULTI
Art. 1
CENTRO DIURNO
SOCIOABILITATIVO PER
DISABILI ADULTI
“millecose”
Loc. S. Nicolò
c/o Torre
Telematica
2
c/o Centro i
Pini
MODALITA’ DI
SOMMINISTRAZIONE
Monoporzione
GIORNI
DI
EROGAZIONE
dal Lun./al
Venerdì
NUMERO
MEDIO
PASTI3
21
Mono
dal Lun./al
Venerdì
20
ASILI NIDO:
N.
DENOMINAZIONE
UBICAZIONE
GIORNI DI
EROGAZIONE
2
Il Girotondo
dal Lun./al
Venerdì
3
Il Carillon
Via Martiri
della
Resistenza
Via di Villa
Redenta
dal Lun./al
Venerdì
NUMERO
PASTI
ADULTI
9
NUMERO
BAMBINI
ISCRITTI
60
NUMERO
MEDIO
PASTI 4
54
0
24
18
ULTERIORI SOGGETTI E PROGETTI PRESENTI SUL TERRITORIO CHE SI OCCUPANO DI
EDUCAZIONE ALIMENTARE
-
Istituzioni scolastiche
-
Asl n. 2
-
Progetto Ministeriale “Frutta nelle scuole”
-
Fattorie didattiche
-
Associazione “Il Girasole”
8
Criticità/bisogni
1. La criticità rilevata attualmente, nonostante il precedente periodo di ampia azione educativa, è
legata alla scarsa informazione dei cittadini sulla presenza di un Mercato a Km 0 ed una Piattaforma
distributiva di prodotti agroalimentari e sulla mancata consapevolezza da parte delle famiglie della
qualità dei prodotti utilizzati nelle mense scolastiche e negli asili nido comunali.
2. Dai colloqui che il coordinatore pedagogico dei servizi per la prima infanzia del Comune di Spoleto
svolge periodicamente con i genitori dei bambini frequentanti il nido, si evidenzia una criticità per
quanto riguarda il rapporto dei loro figli verso il cibo. I genitori riferiscono che i propri figli rifiutano
alcuni cibi in particolare, non amano sedersi a tavola o che si nutrono di cibi esclusivi rifiutando di
scoprire altri sapori e alimenti. Ciò generalmente non accade quando questi bambini mangiano al
nido. Si rende pertanto necessario rendere consapevoli i genitori che il momento del pasto ogni giorno
per una comunità di bambini molto piccoli non è una cosa semplice né scontata. In primo luogo c’è
bisogno di una situazione ben pensata ed organizzata per craere un’atmosfera piacevole, ricca e
densa di significati, priva di ansie e di fretta.
Destinatari diretti: i destinatari del progetto si possono suddividere in due target:
bambini e famiglie che frequentano gli asili nido comunali;
bambini/ragazzi e personale scolastico delle scuole frequentanti la mensa scolastica
Beneficiari indiretti: con il perseguimento degli obiettivi del progetto si andrà ad apportare un
beneficio all’intera collettività in quanto la conoscenza e valorizzazione dei prodotti del territorio e il
loro uso nell’alimentazione quotidiana rappresenta non solo un vantaggio per la propria salute ma
anche per l’equilibrio ambientale.
9
7) Obiettivi del progetto:
OBIETTIVO GENERALE:
L’ obiettivo generale del progetto è il miglioramento del contesto descritto nel box 6.
A fronte delle criticità sopra descritte con questo progetto si intende principalmente rafforzare e
dare seguito ai progetti di educazione alimentare messi in campo in questi anni dal Comune di
Spoleto e, con l’aiuto fattivo dei volontari di SCN, strutturare interventi finalizzati alla
sensibilizzazione, alla promozione ed alla educazione riguardo un corretto rapporto con il cibo. Si
intende sviluppare una maggiore conoscenza sui temi dell’educazione alimentare diffondendo
corrette abitudini alimentari e trasmettere la tutela della cultura alimentare locale. Si intende
inoltre favorire lo sviluppo sostenibile e l’uso consapevole delle risorse agroalimentari del territorio.
OBIETTIVI SPECIFICI:
1) Potenziare la conoscenza da parte della popolazione locale della qualità delle
materie prime utilizzate nelle mense e nei nidi e della presenza sul territorio di un
mercato a km 0 e di una piattaforma distributiva, per creare una maggiore
sensibilità e un maggior coinvolgimento della comunità locale rispetto
all’educazione al cibo e alle corrette abitudini alimentari.
Criticità/bisogni
scarsa
informazione
dei
cittadini
sulla
presenza
di
un
Mercato a Km 0 ed
una
Piattaforma
distributiva di prodotti
agroalimentari e sulla
mancata
consapevolezza
da
parte delle famiglie
della
qualità
dei
prodotti utilizzati nelle
mense scolastiche e
negli
asili
nido
comunali.
Obiettivo
1.1.
potenziare
la
conoscenza
dei
prodotti utilizzati a
mensa con attività e
laboratori nelle scuole.
Indicatore ex ante
n.
1
iniziativa
di
presentazione
alle
famiglie dei prodotti
della mensa nel 2013
Indicatore ex post
Almeno n. 5 laboratori
nelle scuole e almeno
2
iniziative
di
interesse pubblico
1.2. realizzazione di
depliant
informativi
diversificati per target
sul mercato a km 0,
sulla
piattaforma
distributiva
e
sui
prodotti locali DOP,
IGP e Bio utilizzati per
la mensa scolastica.
Nessun
divulgativo
Almeno n. 3 tipologie
di depliant informativo
materiale
2) valorizzare gli aspetti sociali, comunicativi e nutrizionali del momento del pasto al
nido. Il progetto annuale prevederà la “rivisitazione” di tale momento collegato ad
attività quotidiane e laboratori con le famiglie.
Criticità/bisogni
scarsa consapevolezza
dei
genitori
dell’importanza
educativa
del
momento del pasto
per i propri figli.
obiettivo
1.1. progettare un
percorso educativo sul
cibo da condividere
con le famiglie.
Indicatore ex ante
Incontri con il dietista
solo su richiesta delle
le famiglie
Indicatore ex post
Realizzazione
di
laboratori sensoriali di
educazione al cibo con
bambini e genitori.
1.2.
realizzazione
della documentazione
relativa i momenti del
pasto dei bambini del
nido.
Nessuna
documentazione
Realizzazione di un
video, un catalogo
fotografico
e
una
brochure informativa.
SITUAZIONE DI ARRIVO
Attraverso il raggiungimento degli obiettivi esplicitati si intende attivare un percorso di servizio
civile che funga da snodo catalizzatore ed attivatore di un processo virtuoso e di forte valenza
sociale su un aspetto critico legato al benessere e alla salute individuale e collettiva.
10
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale
le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Da quanto emerge dal contesto di riferimento e dagli obiettivi descritti nel box 7, il progetto è articolato
su diversi piani di attuazione che definiscono le azioni e le conseguenti attività destinate ai volontari:
OBIETTIVO 1
2) Potenziare la conoscenza da parte della popolazione locale della qualità delle materie
prime utilizzate nelle mense e nei nidi e della presenza sul territorio di un mercato a km
0 e di una piattaforma distributiva, per creare una maggiore sensibilità e un maggior
coinvolgimento della comunità locale rispetto all’educazione al cibo e alle corrette
abitudini alimentari.
AZIONI:
azione 1 – implementare il numero dei laboratori di educazione alimentare e sensoriale rivolte
alle scuole del territorio per diffondere la cultura del cibo locale.
ATTIVITA’:
1.1. ideazione, pianificazione e realizzazione dei laboratori in collaborazione con il soggetto gestore
della mensa, le fattorie didattiche e le aziende agricole locali;
1.2. documentazione
VIII
IX°
X°
°
mes mes
mes
e
e
e
Azione 1: implementare il numero dei laboratori di educazione alimentare e
rivolte alle scuole del territorio per diffondere la cultura del cibo locale.
ideazione,
X
X
X
X
X
X
X
X
X
pianificazione
e
realizzazione
dei
laboratori
in
collaborazione con
il soggetto gestore
della
mensa,
le
fattorie didattiche e
le aziende agricole
locali
documentazione
X
X
X
X
X
Attività
I°
mes
e
II°
mes
e
III°
mes
e
IV°
mes
e
V°
mes
e
VI°
mes
e
VII°
mes
e
XI°
mes
e
XII°
mes
e
sensoriale
X
X
X
X
AZIONE 2: campagna di sensibilizzazione e di promozione dei prodotti tipici locali DOP, IGP e
Bio, del mercato a km 0 e della piattaforma distributiva.
ATTIVITA’:
2.1. individuazione dei target a cui ci si rivolge;
2.2. ideazione e pianificazione di eventi e iniziative di sensibilizzazione;
2.3. ideazione e realizzazione di depliant divulgativi sui prodotti locali.
I°
II°
III°
IV°
V°
VI°
VII° VIII° IX°
X°
XI°
XII°
mes mes mes mes mes mes mes mes mes mes mes mes
e
e
e
e
e
e
e
e
e
e
e
e
Azione 2: campagna di sensibilizzazione e di promozione dei prodotti tipici locali DOP,
IGP e Bio, del mercato a km 0 e della piattaforma distributiva.
individuazione
X
X
Attività
11
dei target a cui
ci si rivolge;
ideazione
e
pianificazione di
eventi
e
iniziative
di
sensibilizzazion
e
ideazione
e
realizzazione di
depliant
divulgativi
sui
prodotti locali
X
X
X
X
X
X
X
X
X
OBIETTIVO 2: valorizzare gli aspetti sociali, comunicativi e nutrizionali del momento del pasto
al nido. Il progetto annuale prevederà la “rivisitazione” di tale momento collegato ad attività
quotidiane e laboratori con le famiglie.
AZIONI:
Azione 1 – realizzazione di attività e laboratori sensoriali sul cibo al nido con bambini e genitori
ATTIVITA’:
1.1. ideazione e realizzazione delle attività e dei laboratori sensoriali;
1.2. documentazione.
I°
II°
III°
IV°
V°
me mes mes mes mes
se
e
e
e
e
Azione 1: realizzazione di attività e laboratori
genitori
ideazione
e
X
X
realizzazione
delle attività e
dei
laboratori
sensoriali
documentazione
Attività
AZIONI/ATTIVITA’ TRASVERSALI
I°
II°
m mes
Attività
es
e
e
ACCOGLIENZA
DEI X
VOLONTARI IN S.C.N.
FORMAZIONE
X
X
GENERALE
FORMAZIONE
X
X
SPECIFICA
PROMOZIONE
E
SENSIBILIZZAZIONE
DEL S.C.N.
VI°
VII° VIII° IX°
X°
XI°
XII°
mes mes mes mes mes mes mes
e
e
e
e
e
e
e
sensoriali sul cibo al nido con bambini e
X
X
X
X
X
A TUTTI GLI OBIETTIVI:
III°
IV°
V°
VI° VII°
mes mes mes mes mes
e
e
e
e
e
X
X
VIII
°
mes
e
IX°
mes
e
X°
mes
e
XI°
mes
e
XII°
mes
e
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
12
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle
professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Carmen Foglia – responsabile dei servizi educativi, scolastici e formativi del Comune di Spoleto
Maria Paola Fedeli – coordinatore pedagogico del comune di Spoleto
Elena Foglia – Dietista del Comune di Spoleto
Educatrici degli asili nido comunali
Personale della ditta Consorzio ABN, gestore della mensa scolastica
Antonella Proietti – Istruttore Direttivo Ufficio servizi e progetti per le scuole del Comune di Spoleto
Catia Trippetti – Istruttore Direttivo Ufficio Sistema integrato servizi educativi per la prima infanzia del
Comune di Spoleto
Loretta Bozzi – Istruttore Amministrativo ufficio Mensa scolastica del Comune di Spoleto
Maurizio Catarinelli - Istruttore Amministrativo ufficio Mensa scolastica del Comune di Spoleto
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Dettagliamo ora le azioni di pertinenza dei volontari in riferimento ad ognuno delle macroazioni
individuate, facendo presente che, oltre alle attività di seguito elencate, i volontari selezionati per questo
progetto parteciperanno operativamente alla promozione e sensibilizzazione del Servizio civile nazionale
di cui al successivo box 17.
OBIETTIVO 1
3) Potenziare la conoscenza da parte della popolazione locale della qualità delle materie
prime utilizzate nelle mense e nei nidi e della presenza sul territorio di un mercato a km
0 e di una piattaforma distributiva, per creare una maggiore sensibilità e un maggior
coinvolgimento della comunità locale rispetto all’educazione al cibo e alle corrette
abitudini alimentari.
AZIONI 1
1
implementare il
numero dei
laboratori di
educazione
alimentare e
sensoriale rivolte
alle scuole del
territorio per
diffondere la
cultura del cibo
locale
2
ATTIVITA’
ideazione, pianificazione e
realizzazione dei laboratori in
collaborazione con il soggetto
gestore della mensa, le
fattorie
didattiche
e
le
aziende agricole locali;
documentazione
a.
b.
c.
d.
e.
f.
g.
h.
RUOLO VOLONTARI
Affiancamento
al
personale
comunale e a quello della ditta
ABN
per
l’elaborazione
del
progetto
Ricerca buone pratiche
Contatti con le aziende agricole
locali per verificare la loro
disponibilità a collaborare al
progetto
contatti
con
le
scuole
per
presentare i laboratori;
concordare il calendario degli
incontri con le scuole aderenti
avviare le esperienze
elaborazione delle schede sui
prodotti utilizzati a mensa
diffusione
delle
schede
informative tra le famiglie
13
AZIONI 2
campagna di
sensibilizzazione
e di promozione
dei prodotti tipici
locali DOP, IGP e
Bio, del mercato
a km 0 e della
piattaforma
distributiva
ATTIVITA’
1
ideazione e pianificazione di
eventi
e
iniziative
di
sensibilizzazione e di una campagna
informativa.
RUOLO VOLONTARI
a.
individuazione dei target a cui
rivolgere la campagna informativa;
b. contatti con aziende e produttori
locali, aggiornamento delle delle
informazioni sulle caratteristiche dei
prodotti;
c. indagine conoscitiva sulle abitudini
alimentari della popolazione locale
attraverso
la
somministrazione
questionari;
d. ricerca buone prassi su eventi e
iniziative di educazione alimentare;
e.
elaborazione
dei
depliant
informativi
f. diffusione dei materiali
g.
supporto
alla
realizzazione
degli
eventi
e
delle
iniziative
specifiche
di
sensibilizzazione
in
collaborazione con il Consorzio ABN.
ideazione e realizzazione di
h.
depliant divulgativi sui prodotti locali
i.
scelta dei canali divulgativi
OBIETTIVO 2: valorizzare gli aspetti sociali, comunicativi e nutrizionali del momento del pasto
al nido. Il progetto annuale prevederà la “rivisitazione” di tale momento collegato ad attività
quotidiane e laboratori con le famiglie.
AZIONI
realizzazione di
attività e
laboratori
sensoriali sul
cibo al nido con
bambini e
genitori
9)
ATTIVITA’
1 ideazione e realizzazione delle
attività e dei laboratori sensoriali;
2 documentazione.
RUOLO VOLONTARI
Affiancamento al coordinatore
pedagogico, alle educatrici e
alla dietista nella ideazione
delle attività e dei laboratori
sensoriali;
b.
ricerca di buone prassi;
c. documentazione
fotografica
e
video delle attività e dei laboratori
svolti con i bambini e i genitori;
d.
Supporto
all’organizzazione
degli incontri con le famiglie
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
10) Numero posti con vitto e alloggio:
a.
2
0
14
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
12) Numero posti con solo vitto:
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
2
0
30
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Frequenza di corsi, di seminari e di ogni altro momento di incontro e confronto
utile ai fini della realizzazione del progetto.
Disponibilità e flessibilità oraria.
Disponibilità a prestare servizio occasionalmente di sabato e a spostamenti sul
territorio.
15
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
N.
1
Sede di
attuazione
del progetto
Comune
Nido e centro
di
documentazio
ne annesso di
Via Martiri
della
Resistenza
Spoleto
Indirizzo
Via Martiri della
Resistenza, snc
Cod.
ident.
sede
N. vol.
per sede
102153
2
Cognome e
nome
Maria Paola
Fedeli
Data di
nascita
C.F.
Nominativi dei Responsabili
Locali di Ente Accreditato
Cogn
Data
ome
di
e
nascit
nom
a
e
C.F.
04/01/196 FDLMPL63A44I9
3
21F
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
16
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile
nazionale:
I volontari che presteranno servizio nell’ambito del progetto “Ma che bontà”
saranno direttamente coinvolti un giorno al mese nelle attività di promozione e
sensibilizzazione del servizio civile che l’Ente intende attuare, tramite incontri
presso:
- associazioni precipuamente giovanili;
- luoghi formali ed informali di incontro (scuola, centri aggregativi);
- l’Informagiovani ecc.
per fornire informazioni sul servizio civile per complessive 25 ore.
Saranno pianificati materiali informativi sul Servizio Civile che saranno
distribuiti sul territorio e nei principali luoghi di interesse giovanile e inoltre
verrà dai volontari aggiornato il sito internet dell’Ente con informazioni e
novità sul SCN. Per questo intervento saranno dedicate almeno 15 ore.
L’Impegno
complessivo
nelle
attività
di
promozione
sensibilizzazione del progetto di servizio civile sarà di 40 ore
e
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Criteri UNSC (determinazione del Direttore Generale dell’11 giugno 2009, n.
173)
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
no
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività
del progetto:
Si rimanda al sistema di monitoraggio presentato in fase di accreditamento
acquisito da ente di 1^ classe
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento
(eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il
servizio):
SI
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre
quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
E’ preferibile che uno dei candidati sia in possesso almeno del diploma di
laurea di primo livello nell’area della nutrizione e delle scienze e tecniche
dietetiche e uno sia in possesso del diploma di maturità con competenze
grafiche e di comunicazione.
Possesso della patente di guida B.
Saranno, inoltre, valutate favorevolmente buone capacità relazionali, buona
conoscenza dei principali programmi informatici (ambiente windows e
17
internet).
23)
Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla
realizzazione del progetto:
€ 1.000,00 circa per i costi vivi di realizzazione del progetto.
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
I volontari saranno inseriti nei processi della quotidiana attività istituzionale
dell’ente, ed avranno a disposizione tutti gli impianti tecnologici e logistici
presenti nella sede di attuazione. In coerenza con gli obiettivi (box 7) e le
modalità di attuazione (box 8) del progetto, si indicano di seguito le risorse
tecniche e strumentali necessarie ed adeguate per l’attuazione del progetto e
fornite dal soggetto attuatore:
1 computer portatile
1 macchina fotografica
1 videocamera
1 videoproiettore e telo per proiezione
25 sedie
4 tavoli
1 armadio
Biblioteca specialistica sulla prima infanzia
1 televisore
Materiali di cancelleria
1 carrello
1 ufficio
1 sala conferenze
1 stanza accoglienza genitori
1 stanza per laboratori tematici
n. 1 sezione per bambini da 3 a 12 mesi
n. 2 sezioni per bambini da 13 a 36 mesi
2 stanze polivalenti per attività
2 bagni per bambini
1 spazio di sporzionamento cibo
Servizi igienici per adulti con relativo spazio spoiatoio
Cucina
Lavanderia e dispensa
Centro per Bambini e Famiglie
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Non sono previsti accordi finalizzati al riconoscimento di crediti formativi
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
18
Non sono previsti accordi finalizzati al riconoscimento di tirocini formativi
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento
del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Non sono previsti accordi finalizzati al riconoscimento di competenze e
professionalità acquisite
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
La formazione sarà realizzata presso:
la sede di attuazione del progetto o presso una sede individuata dall’ente di
servizio civile di 1 classe.
30) Modalità di attuazione:
La formazione generale sarà realizzata in proprio presso l’ente con servizi
acquisiti da ente di servizio civile di 1 classe.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed
eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il
servizio:
Si
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
La metodologia adottata nel presente modulo di formazione è incentrata
essenzialmente sul coinvolgimento diretto dei soggetti in formazione al fine di
condividere a tutti i livelli gli argomenti ed i contenuti della formazione. Tale
aspetto, si ritiene particolarmente importante per il raggiungimento degli
obiettivi espressi. Infatti, soltanto attraverso una partecipazione attiva dei
ragazzi è possibile intervenire nei processi di condivisione e di rielaborazione
dei concetti trattati. Al fine di favorire una costante e continua partecipazione
attiva dei volontari si farà ricorso a dinamiche non formali nel processo
formativo attraverso tecniche di brainstorming, animazioni, giochi di ruolo,
esercitazioni, simulazioni, il T-group.
L’idea è quella che non ci si deve limitare a trasmettere idee-concetti, ma si
deve anche puntare a far acquisire consapevolezza e attitudini. Si devono
fornire, laddove possibile, risposte ai problemi sollevati, ma più di tutto si deve
cercare di fornire e attivare competenze.
La formazione adottata sarà pertanto prevalentemente attiva, anche se nella
microprogettazione delle singole lezioni si farà, laddove necessario, ricorso
anche ad una metodologia più classica: la lezione frontale tesa a favorire il
trasferimento di numerose informazioni utili ai volontari al fine
dell’espletamento del loro servizio .
L’intervento formativo avrà, pertanto, nelle sue diverse fasi, due distinte
caratterizzazioni:
19
Lezione frontale:
Le lezioni frontali hanno lo scopo di preparare i volontari ad assolvere
specifiche mansioni previste nei progetti. Attraverso le lezioni verranno fornite
quelle informazioni indispensabili per gestire al meglio l’esperienza di
volontariato. Tale modalità sarà erogata per circa il 60% del monte orario
complessivo della formazione generale.
Dinamiche non formali:
Con le dinamiche non formali si faciliterà l’inserimento dei volontari
nell’organizzazione del progetto, nel contesto di integrazione sociale,
sviluppando il loro senso di appartenenza e la capacità di gestire i conflitti.
Tale modalità, sarà erogata per circa il 40% del monte orario complessivo
della formazione generale ed attraverserà trasversalmente molti dei moduli
formativi previsti al box 33.
Test finale di valutazione:
Al termine del percorso formativo si intende somministrare ai volontari un test
finale di valutazione delle conoscenze acquisite al fine di verificare l’efficacia e
la riuscita delle formazione stessa.
33) Contenuti della formazione:
20
Il Contenuto della formazione generale sarà strutturato nei seguenti
moduli formativi:
MACROAREA: Valori e identità del SCN
1) L’identità del gruppo in formazione e patto formativo
Modulo propedeutico a tutti gli altri moduli.
Si lavorerà alla definizione di un’identità di gruppo dei volontari che
esprimeranno le loro idee sul servizio civile, le proprie aspettative, le
motivazioni e gli obiettivi individuali.
Lavoro sul gruppo in formazione ( aspettative e motivazioni su SCN)
- La dimensione e l’identità del Gruppo
- Le dinamiche che si presentano all’interno del gruppo
- Gruppo auto-centrato, gruppo di lavoro e team
- Gestione del Conflitto
- Analisi delle aspettative
- Motivazioni e obiettivi individuali
1) Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale
Si affronterà il concetto di Patria e di difesa civile della Patria attraverso mezzi
ed attività alternativi a quelli militari a partire dai principi costituzionali della
solidarietà (art. 2 Cost.) dell’uguaglianza sostanziale (art. 3 Cost.), del
progresso materiale o spirituale della società (art. 4), della promozione dello
sviluppo della cultura, della tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed
artistico della Nazione (art. 9) e della pace tra i popoli (art. 11 Cost.). si
analizzeranno le forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano
istituzionale, di movimento e della società civile. Saranno approfondite le
seguenti tematiche:
- gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti;
- prevenzione della guerra;
operazioni di polizia internazionale;
- concetto di peacekeeping, peace-enforcing, peacebuilding.
3) la normativa vigente e la Carta di impegno etico
Verranno illustrate le norme legislative che regolano il sistema del servizio
civile nazionale, in particolare si evidenzierà l’importanza della sottoscrizione
della Carta di impegno etico con la quale l’Ente e l’UNSC si impegnano al
rispetto dei valori posti alla base della cultura e dell’identità dei servizio civile.
MACROAREA: LA CITTADINANZA ATTIVA
1) La formazione civica
- La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani
- La Carta Costituzionale, analisi della funzione e del ruolo deglli organi
costituzionali, l’organizzazione delle Camere e l’iter di formazione delle
leggi. I volontario avranno la possibilità di prendere coscienza di essere
parte di un corpo sociale e istituzionale e di apprendere quelle
competenze civiche e sociali funzionali per una “cittadinanza attiva”.
2) le forma di cittadinanza
- le forme di partecipazione individuali e collettive che possono essere
agite dal cittadino;
- la partecipazione alle formazioni sociali del volontariato;
- la cooperazione sociale;
- la promozione sociale;
- Il Terzo Settore nell’ambito del welfare
- Consapevolezza e Responsabilità civica
- Il Servizio civile in relazione al Terzo Settore.
21
3) la protezione civile
il tema della protezione civile si integra perfettamente nel concetto di difesa
della Patria come difesa dell’ambiente, del territorio e delle persone, nonché
fattore di educazione e di crescita di cittadinanza attiva.
- L’impegno in protezione civile come esempio di cittadinanza attiva
- I rischi
- Il Sistema Informativo territoriale
- Gestione dell’emergenza e prova pratica di gestione dell’emergenza
- Psicologia delle catastrofi
- Comunicazione in emergenza e informazione alla popolazione sui
comportamenti
5) la rappresentanza dei volontari nel servizio civile
Una delle forma di partecipazione e di cittadinanza attiva offerta ai volontari
durante l’anno di servizio civile è la possibilità di partecipare e di candidarsi
alle elezioni per i rappresentati regionali e nazionali dei volontari in SCN.
Pertanto con questo modulo si illustrerà ai volontari questa possibilità e il suo
funzionamento.
MACROAREA: IL GIOVANE VOLONTARIO NEL SISTEMA DEL SERVIZIO
CIVILE
1) Presentazione dell’Ente
- Presentazione del Comune di Spoleto
- Storia
- Lo statuto
- I Valori
- La mission
- La Struttura Organizzativa
- La Metodologia di lavoro
- Presentazione Ente partner di impiego nel progetto di Servizio Civile
Nazionale
Volontario
- Il concetto di rete e partenariato civile
2) Il
-
lavoro per progetti
Il progetto di Servizio Civile
Gli obiettivi e le azioni
Il Ruolo e le attività dei volontari
Il valore sociale del progetto d’impiego
Indicatori di efficacia ed Esiti Attesi
Strumenti di verifica e di valutazione della crescita del volontario
3) l’organizzazione del servizio civile e le sue figure
Presentazione del “sistema di servizio civile” e di tutte le figure che operano
all’interno dello stesso (OLP, RLEA, ecc.).
4)disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile
nazionale
presentazione del “Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e
volontari del servizio civile nazionale” DPCM 4 febbraio 2009 e successive
modifiche.
4) comunicazione interpersonale tra enti e volontari del servizio
civile nazionale
Analisi della comunicazione all’interno di un gruppo e le dinamiche che ogni
nuovo inserimento sviluppa in un gruppo di lavoro. Il gruppo come possibile
causa di conflitti (sviluppo della capacità di lettura della situazione),
l’interazione con gli altri soggetti e la loro risoluzione in modo costruttivo.
22
34) Durata:
44 ore
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
La formazione sarà realizzata presso:
• la sede di attuazione del progetto.
36) Modalità di attuazione:
La formazione specifica sarà effettuata in proprio presso l’ente con formatori
dell’ente.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
•
•
•
Elena Foglia: nata a Terracina il 14.08.1968 residente a Foligno (PG)
Maria Paola Fedeli: nata a Spoleto il 04.01.1963 residente a Spoleto
(PG)
Carmen Foglia: nata a Foligno il 25.04.1959 residente a Spoleto (PG)
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Elena Foglia: dietista incaricata dal Comune di Spoleto per il servizio di
programmazione, controllo, monitoraggio e dietistica per la mensa scolastica, gli
asili nido e i centri diurni per disabili. Formatrice del personale scolastico statale
(ATA) delle mense scolastiche e del personale ausiliario dei servizi comunali.
Maria Paola Fedeli: pedagogista, coordinatrice pedagogica dei nidi d’infanzia
del Comune di Spoleto, formatrice del personale educativo degli asili nido,
docente in numerosi corsi di formazione.
Carmen Foglia: Reponsabile dei Servizi educativi, scolastici e formativi del
Comune di Spoleto con un bagaglio di competenze acquisite negli anni nei
servizi interessati dal progetto.
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Per conseguire gli obiettivi formativi verranno privilegiate metodologie
didattiche attive che favoriscano la partecipazione dei volontari basate sul
presupposto che le competenze che andranno ad acquisire deriveranno
principalmente dall’esperienza.
Le metodologie utilizzate saranno:
lezione partecipata, per un’analisi delle competenze possedute dai
volontari e per la trasmissione degli elementi conoscitivi di base ed
omogeneizzare le conoscenze teoriche;
lezione frontale, finalizzata alla trasmissione diretta delle informazioni
di base;
23
-
lavoro teorico – pratico di ricerca e studio in gruppo;
Learning by doing, modello didattico basato sull’apprendimento
attraverso l’esperienza. L’apprendimento è facilitato quando il
volontario partecipa al percorso di formazione della conoscenza. Il
learning by doing deve basarsi sulla soluzione di problemi attraverso
l’esperienza e sulla capacità di autovalutazione dei propri risultati.
40) Contenuti della formazione:
La formazione specifica sarà centrata sulle attività di progetto e in riferimento
alle stesse affronterà tutti gli argomenti necessari perché i volontari possano
crescere e rendersi autonomi nelle attività di progetto.
La formazione specifica prevede i seguenti contenuti:
1 Modulo:
I servizi per la prima infanzia: normative dei servizi socio educativi per la
prima infanzia.
Storia e evoluzione dei servizi alla prima infanzia nella Regione Umbria e nel
Comune di Spoleto.
Aspetti psico-pedagogici legati all’alimentazione nei primi tre anni di vita.
Documentazione dei servizi educativi.
2 Modulo:
L’evoluzione del servizio di mensa scolastica nelle scuole del Comune di
Spoleto;
I Servizi e i progetti di educazione alimentare rivolti alle scuole del Comune di
Spoleto;
L’attuale contratto di affidamento del servizio di ristorazione collettiva del
Comune di Spoleto;
3 Modulo:
Principi sulla corretta alimentazione e sulla dietetica della collettività;
Le buone pratiche nella refezione scolastica della prima infanzia e in età prescolare e scolare;
Informazioni sulla sensorialità del cibo e dei nutrienti: fame e sazietà e i
cinque sensi;
Aspetti generali sulla qualità dei prodotti agro-alimentari con particolare
riferimento a quelli caratteristici della zona;
Etichettatura e sicurezza alimentare: strumenti per riconoscere la genuinità
dei cibi.
41) Durata:
76 ore
Altri elementi della formazione
42)Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica)
predisposto:
Il piano di monitoraggio ha per finalità la valutazione della qualità e dell’efficacia
della attività di formazione. Esso viene svolto attraverso un controllo periodico e
sistematico del processo formativo mediante il reperimento di dati e
informazioni connessi agli obiettivi del programma formativo.
24
L’attività di monitoraggio si propone di verificare il raggiungimento di tali
obiettivi attraverso le seguenti azioni:
a) Verifica del livello di apprendimento e delle conoscenze acquisite;
b) Verifica delle competenze e delle abilità acquisite;
c) Verifica degli aspetti relazionali e comunicativi relativi all’inserimento dei
volontari nell’ambiente di lavoro;
d) Verifica del gradimento dei volontari circa il percorso formativo.
Gli strumenti che verranno utilizzati per il monitoraggio sono i seguenti:
- test di ingresso e di uscita;
- test intermedi di verifica dell’apprendimento e delle conoscenze acquisite;
- questionario di gradimento;
- questionario di autovalutazione;
- riunioni e incontri di monitoraggio con i volontari;
- attività di gruppo a tema tra volontari;
- riunioni di verifica con i tutor.
Per la parte generale, il monitoraggio sulla formazione avverrà prevalentemente
tramite questionari e focus group realizzati da formatori, docenti e tutor, allo
scopo di verificare il livello di conoscenze e di informazioni acquisite circa le
finalità e gli aspetti sociali, culturali e civici del servizio civile.
Per quanto riguarda la parte specifica della formazione, il programma di
monitoraggio verterà principalmente su esercitazioni, role play e simulazioni. Lo
scopo è quello di verificare le competenze acquisite, la capacità di operare e di
progettare azioni e programmi di lavoro finalizzati al raggiungimento di risultati,
la capacità di utilizzare strumenti e tecniche di gestione dei progetti., la capacità
di trovare soluzioni di fronte a delle problematiche.
Periodicamente verrà redatto un rapporto intermedio sui risultati delle attività di
monitoraggio e al termine del progetto di servizio civile verrà redatto un
rapporto di valutazione finale del piano formativo nel suo complesso.
Data 30/07/2014
Il Sindaco
Il Responsabile legale dell’ente
Fabrizio Cardarelli
25
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Progetto “Ma che bontà!”