(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COMUNE DI SPOLETO NZ 05324 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: ALBO REGIONALE - UMBRIA 4° CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: MA CHE BONTA’! 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE Area educazione al cibo (04) 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: 1 Premessa la Regione Umbria è particolarmente attiva nel promuovere lo sviluppo, l’imprenditorialità e la crescita occupazionale nel settore agricolo soprattutto favorendo l’applicazione di modelli di agricoltura sostenibile, biologica e conservativa. La città di Spoleto ricopre sin dall’antichità un importante ruolo strategico ed è ricca di testimonianze artistiche di valore riconosciuto a livello internazionale (UNESCO). Oltre alla sua naturale vocazione artistica, negli anni si è andata consolidando una maggiore attenzione al binomio enogastronomiaturismo che trova degna concretizzazione in Spoleto Tipica, una manifestazione nata per coniugare al meglio le tradizioni dei prodotti tipici e del patrimonio culturale e ambientale. Spoleto Tipica non è solo una mostra mercato, ma anche un’azione di promozione delle produzioni del settore, un progetto di marketing di un intero territorio alla quale si affianca la manifestazione “Vini nel Mondo”. Il nostro territorio, infatti, è produttore di alimenti riconosciuti come Biologici, DOP e IGP (olio extravergine di oliva, prosciutto crudo, lenticchie, patate, cerali e legumi) con una più recente tradizione nella trasformazione della materia prima (pasta, cerali e legumi ecc.). Contesto settoriale: L’attenzione alla qualità dei prodotti alimentari si sta diffondendo con sempre maggiore attenzione ai prodotti naturali in tutta Europa. Sono diverse le città che dopo aver attivato un sistema di controllo della qualità dei cibi forniti per le mense, hanno sviluppato un progetto più ambizioso, cercando di intervenire a monte, nel momento della produzione. E’ il caso anche del Comune di Spoleto che a partire dal 2011 ha avviato un percorso di Educazione alimentare in parte perché convinto che non si può parlare di alimentazione se non in un’ottica più ampia quale appunto quella dell’Educazione alla Salute in parte motivato dai risultati delle indagini di custmer satisfaction sulla qualità percepita dai fruitori della mensa scolastica che evidenziavano una costante risposta negativa sul pasto a fronte di un impegno sempre maggiore sull’utilizzo di materie prime di qualità da parte del soggetto gestore. Pertanto in collaborazione con l’Azienda USL n. 3 si è scelto di lavorare nell’ambito scolastico sia con i bambini frequentanti le scuole di ogni ordine e grado, che con i loro genitori ed i docenti. Considerando il tema dell’alimentazione come qualcosa di complesso e articolato, si è ritenuto utile intervenire sui docenti e successivamente sui genitori. Ciò ha permesso di individuare strategie comportamentali all’insegna della salute, secondo i dettami forniti dall’Organizzazione Mondale della Sanità (O.M.S.), dall'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione Italiana, dall'Istituto Superiore di Sanità nonché dalle linee di pensiero messe a punto dalla Psico-Pedagogia contemporanea e dalla scuola di Igiene e Sanità Pubblica, grazie alla Pedagogia preventiva. Il tema alimentazione non può essere, infatti, trattato da un punto di vista esclusivamente igienico/sanitario ma anche per l'aspetto psicologico - relazionale, tenendo conto che il mangiare è strettamente connesso al vivere e all’essere, pertanto è importante parlare di nutrienti biochimici ma è ugualmente necessario focalizzare l’attenzione sui nutrienti emotivi che ci permettono di crescere e di diventare le persone che siamo. Il rapporto con il cibo nel suo aspetto simbolico ci rimanda al rapporto con noi stessi, al nostro vissuto emozionale e a come abbiamo elaborato le emozioni che hanno connotato la nostra vita. A partire dal 2005 è stata avviata la fase di formazione degli adulti sulla scorta della quale il personale scolastico e i genitori delle scuole cittadine hanno potuto sperimentare la cultura di buone pratiche. In particolare è stato realizzato il progetto “Merenda che bontà” ovvero la preparazione della merenda a scuola con alimenti sani e semplici del territorio in collaborazione con le famiglie: il comune infatti si è fatto carico di fornire alcuni dei prodotti alimentari (pane, marmellata, yogurt) per la preparazione della merenda a scuola, preparata con il coinvolgimento dei bambini sottoforma di vero e proprio laboratorio didattico. Alle famiglie è stato inoltre fornito un opuscolo contenete le regole d’oro per un sano e corretto spuntino. 2 Nel 2010 nell’ambito del convegno svoltosi a Spoleto presso il complesso di S. Nicolò “L’impronta ecologica. Come le nostre scelte alimentari influiscono sul cambiamento climatico” è stata realizzata una esposizione delle esperienze realizzate dalle scuole sul tema dell’alimentazione. Le azioni del comune di Spoleto si sono ulteriormente arricchite della collaborazione delle aziende agricole e delle fattorie didattiche del territorio che hanno accolto presso le loro aziende le scuole primarie e secondarie di I grado per laboratori a “cielo aperto” che hanno stimolato nei bambini e nei ragazzi i cinque sensi attraverso l’esperienza dei cicli naturali. Alcuni dati: • Circa 80 docenti coinvolti • Fase applicativa condivisa e sostenuta con fiducia dalle famiglie • Migliorata la percezione della qualità del pranzo • Migliorate le abitudini alimentari rispetto alla merenda • Partecipanti 4 Fattorie didattiche e aziende agricole • Sono state realizzate 3 visite per ogni azienda • (2 visite di classe + 1 con le famiglie degli alunni) • Hanno partecipato 6 classi per un tot. di 150 alunni e famiglie IL PUNTO DI VISTA DEI DOCENTI - I PUNTI DI FORZA DELL’ESPERIENZA 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 Docenti Stud. Attivi amb. Adeg. Pers. Prep. Com. ottim Asc. Sensaz. Riflessioni IL PUNTO DI VISTA DEI DOCENTI - I PUNTI DI DEBOLEZZA DELL’ESPERIENZA 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 Docenti Prog. Annuale Niente IL PUNTO DI VISTA DEI RAGAZZI – CONDIVIDI QUESTO MODO DI FARE LEZIONE? 25 20 15 10 5 0 I C-Dante II Pianciani SI I D-Dante NO Dal 2013 si è aperta una nuova fase scaturita dalla presentazione di un project financing da parte del soggetto gestore della mensa all’interno del quale sono previste azioni molto complesse che hanno l’obiettivo generale di realizzare un progetto innovativo di sviluppo locale in cui la mensa scolastica diviene elemento propulsore. Inoltre si è avviato un mercato locale che diffonde prodotti di qualità a km zero e promuove la valorizzazione delle produzioni agricole locali di qualità a filiera corta. Con tale progetto sono stati ulteriormente implementate le percentuali di alimenti biologici, DOP, IGP e del territorio, Attualmente il mercato locale, sul modello “Farmer Market” è aperto a tutta la cittadinanza. La piattaforma e mercato settimanale a KM zero stanno diventando sempre di più importanti basi di commesse ed una occasione per l’Ente per il raggiungimento di importanti obiettivi trasversali quali lo sviluppo della imprenditoria agricola locale, un sempre maggiore rispetto per l’ambiente e la diffusione di una nuova cultura del cibo, delle materie prime e più in generale dell’alimentazione. Questa iniziativa, supportata da un sistema di controllo e di sostegno ai produttori, ha ridato spazio ad aziende locali di dimensione ridotta dove l’attività produttiva è sviluppata nel rispetto della salute umana in un contesto di tutela e di salvaguardia dell’ambiente. IL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA DEL COMUNE DI SPOLETO Il servizio di mensa scolastica è strettamente connesso ad una piattaforma di distribuzione che raccoglie prodotti provenienti da produzioni locali e li distribuisce al centro cottura della mensa e ad altri centri cottura pubblici e privati del territorio così come a cittadini organizzati in GAS. La qualità del servizio è garantita dal Comune, nella persona del Dirigente competente, attraverso: 4 a. L’elaborazione dei Menù, estivo ed invernale, da parte dell’esperto dietista, completi di tabelle dietetiche, nel rispetto delle Linee Guida dell’INRAN (Istituto Nazionale per la Ricerca degli Alimenti e della Nutrizione), dei LARN (Livelli Assunzione Raccomandati di Energia e Nutrienti) e delle Linee di Indirizzo Nazionali per la Ristorazione Scolastica; b. Il rispetto delle GPP (Green Public Procurement) che prevedono l’utilizzo di prodotti alimentari biologici, DOP, IGP e del territorio, minore uso di materiale plastico a favore di stoviglie riutilizzabili o in Mater-Bi, utilizzo di prodotti chimici meno inquinanti, attrezzature e arredi a basso impatto ambientale, raccolta differenziata dei rifiuti; c. Rispetto della normativa sulla sicurezza alimentare nella fase di somministrazione presso i refettori con periodica formazione del personale ATA; d. Controlli sui refettori e presso il Centro Cottura svolti dal dietista, da altro personale del settore e dai rappresentanti della Commissione Mensa volti a monitorare la qualità dei pasti, la sicurezza alimentare e l’appetibilità dei cibi. e. Indagini periodiche sulla qualità percepita svolte attraverso gli strumenti di cui il Comune dispone. Per far fronte a particolari esigenze dell’utenza sono previste diete differenziate per motivi eticoreligiosi e/o per utenti affetti da particolari patologie. Per la richiesta di dieta speciale occorre compilare ogni anno un apposito modulo di domanda allegando – se per motivi di salute - il relativo certificato medico in cui sia precisato l’elenco degli alimenti da escludere. Commissione mensa La commissione mensa svolge un’importante funzione di raccordo tra l’Amministrazione Comunale e i fruitori del servizio, cioè le famiglie, i docenti e il personale ATA. Si fa carico di rappresentare le diverse istanze allo scopo di migliorare il servizio e collaborare alla realizzazione degli obiettivi di qualità per il benessere di tutti i soggetti coinvolti. La Commissione Mensa è presieduta dall’Assessore competente ed è composta da: - il Dirigente della Direzione Comunale competente o suo delegato; - il Responsabile dei Servizi Scolastici del Comune; - l’Esperto Dietista - Un rappresentante dei genitori per ciascun plesso scolastico ove è presente il servizio; - Un rappresentante degli insegnanti per ciascun plesso ove è presente il servizio e che consumi effettivamente il pasto insieme ai bambini; - Due rappresentanti del personale ATA per ogni Istituzione Scolastica (di cui 1 per il ciclo dell’infanzia e 1 per il ciclo della primaria), oltre un rappresentante per la scuola secondaria di primo grado. Per meglio svolgere le funzioni più specifiche e tecniche relative al servizio di mensa scolastica, la Commissione si articola nelle seguenti sottocommissioni: - Controlli; - Menù; - Progetti di educazione alimentare. PLESSI SCOLASTICI CON SERVIZIO MENSA (ubicazione, modalità e tempi di somministrazione, numero pasti/die) 5 SCUOLE PRIMARIE: N. DENOMINAZIONE SCUOLA UBICAZIONE 1 S. Giacomo T.P.2 2 XX Settembre T.P.. Fraz. S.Giacomo Piazza XX Settembre 3 Le Corone T.P. 4 MODALITA’ SOMMINISTRAZIONE PASTI Multiporzione GIORNI DI EROGAZIONE dal Lun./al Ven. NUMERO MEDIO PASTI 1 88 Multiporzione dal Lun./al Ven. 108 Loc. S. Nicolò Multiporzione dal Lun./al Ven. 174 Villa Redenta T.P. Via di Villa Redenta Multiporzione dal Lun./al Ven. 82 5 San Giovanni di Baiano T.P. Multiporzione dal Lun./al Ven. 73 6 Multiporzione dal Lun./al Ven. 55 7 San Martino in Trignano T.P. S.Croce Fraz. S.Giovanni di Baiano – via Curiel Fraz. S. Martino in Trignano Fraz. S.Croce Monoporzione Il Mercoledì 21 8 Beroide Fraz. Beroide Multiporzione Lun./Mart./Giov. 51 1 2 Il numero comprende sia i pasti dei bambini sia quelli degli adulti. T. P. = Tempo pieno 6 SCUOLE DELL’INFANZIA 1 N. DENOMINAZIONE SCUOLA UBICAZIONE MODALITA’ SOMMINISTRAZIONE PASTI Multiporzione 1 San Giacomo Fraz. S.Giacomo 2 Beroide Fraz. Beroide Multiporzione 3 Protte Fraz. Protte Multiporzione 4 Eggi Fraz. Eggi Multiporzione 5 Le Corone Via Visso Multiporzione 6 Collodi Via T. Sinibaldi Multiporzione 7 Villa Redenta Multiporzione 8 Maiano Via di Villa Redenta Fraz. Maiano 9 Morro Fraz. Morro Multiporzione 10 San Brizio Fraz. S.Brizio Multiporzione 11 Baiano Fraz. Baiano Multiporzione 12 Prato Fiorito Multiporzione Via Martiri della Multiporzione RResistenza 13 Terzo la Pieve Fraz. Terzo la Multiporzione Pieve Il numero comprende sia i pasti dei bambini sia quelli degli adulti. GIORNI DI EROGAZIONE dal Lun./al Ven. dal Lun./al Ven. dal Lun./al Ven. dal Lun./al Ven. dal Lun./al Ven. dal Lun./al Ven. dal Lun./al Ven. dal Lun./al Ven. dal Lun./al Ven. dal Lun./al Ven. dal Lun./al Ven. dal Lun./al Ven. dal Lun./al Ven. NUMERO MEDIO PASTI 55 15 28 18 46 43 67 33 18 16 56 53 5 SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO: 1 N. DENOMINAZIONE SCUOLA UBICAZIONE GIORNI DI EROGAZIONE Via Bonilli MODALITA’ SOMMINISTRAZIONE PASTI Monoporzione Martedì/Giovedì NUMERO MEDIO PASTI 13 1 Dante Alighieri 2 F.Leonardi Loc. Baiano Monoporzione Martedì/Giovedì 32 Il numero comprende sia i pasti dei bambini sia quelli degli adulti. 3 4 Il numero degli utenti iscritti presso i Centri è di 56 si stima una fornitura media di circa 41 pasti al giorno. Il numero dei pasti degli adulti è fisso, il numero dei pasti dei bambini varia a secondo della presenza effettiva. 7 CENTRI DI ACCOGLIENZA DIURNA: N. DENOMINAZIONE UBICAZIONE 1 CENTRO DIURNO SOCIOABILITATIVO PER DISABILI ADULTI Art. 1 CENTRO DIURNO SOCIOABILITATIVO PER DISABILI ADULTI “millecose” Loc. S. Nicolò c/o Torre Telematica 2 c/o Centro i Pini MODALITA’ DI SOMMINISTRAZIONE Monoporzione GIORNI DI EROGAZIONE dal Lun./al Venerdì NUMERO MEDIO PASTI3 21 Mono dal Lun./al Venerdì 20 ASILI NIDO: N. DENOMINAZIONE UBICAZIONE GIORNI DI EROGAZIONE 2 Il Girotondo dal Lun./al Venerdì 3 Il Carillon Via Martiri della Resistenza Via di Villa Redenta dal Lun./al Venerdì NUMERO PASTI ADULTI 9 NUMERO BAMBINI ISCRITTI 60 NUMERO MEDIO PASTI 4 54 0 24 18 ULTERIORI SOGGETTI E PROGETTI PRESENTI SUL TERRITORIO CHE SI OCCUPANO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE - Istituzioni scolastiche - Asl n. 2 - Progetto Ministeriale “Frutta nelle scuole” - Fattorie didattiche - Associazione “Il Girasole” 8 Criticità/bisogni 1. La criticità rilevata attualmente, nonostante il precedente periodo di ampia azione educativa, è legata alla scarsa informazione dei cittadini sulla presenza di un Mercato a Km 0 ed una Piattaforma distributiva di prodotti agroalimentari e sulla mancata consapevolezza da parte delle famiglie della qualità dei prodotti utilizzati nelle mense scolastiche e negli asili nido comunali. 2. Dai colloqui che il coordinatore pedagogico dei servizi per la prima infanzia del Comune di Spoleto svolge periodicamente con i genitori dei bambini frequentanti il nido, si evidenzia una criticità per quanto riguarda il rapporto dei loro figli verso il cibo. I genitori riferiscono che i propri figli rifiutano alcuni cibi in particolare, non amano sedersi a tavola o che si nutrono di cibi esclusivi rifiutando di scoprire altri sapori e alimenti. Ciò generalmente non accade quando questi bambini mangiano al nido. Si rende pertanto necessario rendere consapevoli i genitori che il momento del pasto ogni giorno per una comunità di bambini molto piccoli non è una cosa semplice né scontata. In primo luogo c’è bisogno di una situazione ben pensata ed organizzata per craere un’atmosfera piacevole, ricca e densa di significati, priva di ansie e di fretta. Destinatari diretti: i destinatari del progetto si possono suddividere in due target: bambini e famiglie che frequentano gli asili nido comunali; bambini/ragazzi e personale scolastico delle scuole frequentanti la mensa scolastica Beneficiari indiretti: con il perseguimento degli obiettivi del progetto si andrà ad apportare un beneficio all’intera collettività in quanto la conoscenza e valorizzazione dei prodotti del territorio e il loro uso nell’alimentazione quotidiana rappresenta non solo un vantaggio per la propria salute ma anche per l’equilibrio ambientale. 9 7) Obiettivi del progetto: OBIETTIVO GENERALE: L’ obiettivo generale del progetto è il miglioramento del contesto descritto nel box 6. A fronte delle criticità sopra descritte con questo progetto si intende principalmente rafforzare e dare seguito ai progetti di educazione alimentare messi in campo in questi anni dal Comune di Spoleto e, con l’aiuto fattivo dei volontari di SCN, strutturare interventi finalizzati alla sensibilizzazione, alla promozione ed alla educazione riguardo un corretto rapporto con il cibo. Si intende sviluppare una maggiore conoscenza sui temi dell’educazione alimentare diffondendo corrette abitudini alimentari e trasmettere la tutela della cultura alimentare locale. Si intende inoltre favorire lo sviluppo sostenibile e l’uso consapevole delle risorse agroalimentari del territorio. OBIETTIVI SPECIFICI: 1) Potenziare la conoscenza da parte della popolazione locale della qualità delle materie prime utilizzate nelle mense e nei nidi e della presenza sul territorio di un mercato a km 0 e di una piattaforma distributiva, per creare una maggiore sensibilità e un maggior coinvolgimento della comunità locale rispetto all’educazione al cibo e alle corrette abitudini alimentari. Criticità/bisogni scarsa informazione dei cittadini sulla presenza di un Mercato a Km 0 ed una Piattaforma distributiva di prodotti agroalimentari e sulla mancata consapevolezza da parte delle famiglie della qualità dei prodotti utilizzati nelle mense scolastiche e negli asili nido comunali. Obiettivo 1.1. potenziare la conoscenza dei prodotti utilizzati a mensa con attività e laboratori nelle scuole. Indicatore ex ante n. 1 iniziativa di presentazione alle famiglie dei prodotti della mensa nel 2013 Indicatore ex post Almeno n. 5 laboratori nelle scuole e almeno 2 iniziative di interesse pubblico 1.2. realizzazione di depliant informativi diversificati per target sul mercato a km 0, sulla piattaforma distributiva e sui prodotti locali DOP, IGP e Bio utilizzati per la mensa scolastica. Nessun divulgativo Almeno n. 3 tipologie di depliant informativo materiale 2) valorizzare gli aspetti sociali, comunicativi e nutrizionali del momento del pasto al nido. Il progetto annuale prevederà la “rivisitazione” di tale momento collegato ad attività quotidiane e laboratori con le famiglie. Criticità/bisogni scarsa consapevolezza dei genitori dell’importanza educativa del momento del pasto per i propri figli. obiettivo 1.1. progettare un percorso educativo sul cibo da condividere con le famiglie. Indicatore ex ante Incontri con il dietista solo su richiesta delle le famiglie Indicatore ex post Realizzazione di laboratori sensoriali di educazione al cibo con bambini e genitori. 1.2. realizzazione della documentazione relativa i momenti del pasto dei bambini del nido. Nessuna documentazione Realizzazione di un video, un catalogo fotografico e una brochure informativa. SITUAZIONE DI ARRIVO Attraverso il raggiungimento degli obiettivi esplicitati si intende attivare un percorso di servizio civile che funga da snodo catalizzatore ed attivatore di un processo virtuoso e di forte valenza sociale su un aspetto critico legato al benessere e alla salute individuale e collettiva. 10 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Da quanto emerge dal contesto di riferimento e dagli obiettivi descritti nel box 7, il progetto è articolato su diversi piani di attuazione che definiscono le azioni e le conseguenti attività destinate ai volontari: OBIETTIVO 1 2) Potenziare la conoscenza da parte della popolazione locale della qualità delle materie prime utilizzate nelle mense e nei nidi e della presenza sul territorio di un mercato a km 0 e di una piattaforma distributiva, per creare una maggiore sensibilità e un maggior coinvolgimento della comunità locale rispetto all’educazione al cibo e alle corrette abitudini alimentari. AZIONI: azione 1 – implementare il numero dei laboratori di educazione alimentare e sensoriale rivolte alle scuole del territorio per diffondere la cultura del cibo locale. ATTIVITA’: 1.1. ideazione, pianificazione e realizzazione dei laboratori in collaborazione con il soggetto gestore della mensa, le fattorie didattiche e le aziende agricole locali; 1.2. documentazione VIII IX° X° ° mes mes mes e e e Azione 1: implementare il numero dei laboratori di educazione alimentare e rivolte alle scuole del territorio per diffondere la cultura del cibo locale. ideazione, X X X X X X X X X pianificazione e realizzazione dei laboratori in collaborazione con il soggetto gestore della mensa, le fattorie didattiche e le aziende agricole locali documentazione X X X X X Attività I° mes e II° mes e III° mes e IV° mes e V° mes e VI° mes e VII° mes e XI° mes e XII° mes e sensoriale X X X X AZIONE 2: campagna di sensibilizzazione e di promozione dei prodotti tipici locali DOP, IGP e Bio, del mercato a km 0 e della piattaforma distributiva. ATTIVITA’: 2.1. individuazione dei target a cui ci si rivolge; 2.2. ideazione e pianificazione di eventi e iniziative di sensibilizzazione; 2.3. ideazione e realizzazione di depliant divulgativi sui prodotti locali. I° II° III° IV° V° VI° VII° VIII° IX° X° XI° XII° mes mes mes mes mes mes mes mes mes mes mes mes e e e e e e e e e e e e Azione 2: campagna di sensibilizzazione e di promozione dei prodotti tipici locali DOP, IGP e Bio, del mercato a km 0 e della piattaforma distributiva. individuazione X X Attività 11 dei target a cui ci si rivolge; ideazione e pianificazione di eventi e iniziative di sensibilizzazion e ideazione e realizzazione di depliant divulgativi sui prodotti locali X X X X X X X X X OBIETTIVO 2: valorizzare gli aspetti sociali, comunicativi e nutrizionali del momento del pasto al nido. Il progetto annuale prevederà la “rivisitazione” di tale momento collegato ad attività quotidiane e laboratori con le famiglie. AZIONI: Azione 1 – realizzazione di attività e laboratori sensoriali sul cibo al nido con bambini e genitori ATTIVITA’: 1.1. ideazione e realizzazione delle attività e dei laboratori sensoriali; 1.2. documentazione. I° II° III° IV° V° me mes mes mes mes se e e e e Azione 1: realizzazione di attività e laboratori genitori ideazione e X X realizzazione delle attività e dei laboratori sensoriali documentazione Attività AZIONI/ATTIVITA’ TRASVERSALI I° II° m mes Attività es e e ACCOGLIENZA DEI X VOLONTARI IN S.C.N. FORMAZIONE X X GENERALE FORMAZIONE X X SPECIFICA PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE DEL S.C.N. VI° VII° VIII° IX° X° XI° XII° mes mes mes mes mes mes mes e e e e e e e sensoriali sul cibo al nido con bambini e X X X X X A TUTTI GLI OBIETTIVI: III° IV° V° VI° VII° mes mes mes mes mes e e e e e X X VIII ° mes e IX° mes e X° mes e XI° mes e XII° mes e X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 12 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Carmen Foglia – responsabile dei servizi educativi, scolastici e formativi del Comune di Spoleto Maria Paola Fedeli – coordinatore pedagogico del comune di Spoleto Elena Foglia – Dietista del Comune di Spoleto Educatrici degli asili nido comunali Personale della ditta Consorzio ABN, gestore della mensa scolastica Antonella Proietti – Istruttore Direttivo Ufficio servizi e progetti per le scuole del Comune di Spoleto Catia Trippetti – Istruttore Direttivo Ufficio Sistema integrato servizi educativi per la prima infanzia del Comune di Spoleto Loretta Bozzi – Istruttore Amministrativo ufficio Mensa scolastica del Comune di Spoleto Maurizio Catarinelli - Istruttore Amministrativo ufficio Mensa scolastica del Comune di Spoleto 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto Dettagliamo ora le azioni di pertinenza dei volontari in riferimento ad ognuno delle macroazioni individuate, facendo presente che, oltre alle attività di seguito elencate, i volontari selezionati per questo progetto parteciperanno operativamente alla promozione e sensibilizzazione del Servizio civile nazionale di cui al successivo box 17. OBIETTIVO 1 3) Potenziare la conoscenza da parte della popolazione locale della qualità delle materie prime utilizzate nelle mense e nei nidi e della presenza sul territorio di un mercato a km 0 e di una piattaforma distributiva, per creare una maggiore sensibilità e un maggior coinvolgimento della comunità locale rispetto all’educazione al cibo e alle corrette abitudini alimentari. AZIONI 1 1 implementare il numero dei laboratori di educazione alimentare e sensoriale rivolte alle scuole del territorio per diffondere la cultura del cibo locale 2 ATTIVITA’ ideazione, pianificazione e realizzazione dei laboratori in collaborazione con il soggetto gestore della mensa, le fattorie didattiche e le aziende agricole locali; documentazione a. b. c. d. e. f. g. h. RUOLO VOLONTARI Affiancamento al personale comunale e a quello della ditta ABN per l’elaborazione del progetto Ricerca buone pratiche Contatti con le aziende agricole locali per verificare la loro disponibilità a collaborare al progetto contatti con le scuole per presentare i laboratori; concordare il calendario degli incontri con le scuole aderenti avviare le esperienze elaborazione delle schede sui prodotti utilizzati a mensa diffusione delle schede informative tra le famiglie 13 AZIONI 2 campagna di sensibilizzazione e di promozione dei prodotti tipici locali DOP, IGP e Bio, del mercato a km 0 e della piattaforma distributiva ATTIVITA’ 1 ideazione e pianificazione di eventi e iniziative di sensibilizzazione e di una campagna informativa. RUOLO VOLONTARI a. individuazione dei target a cui rivolgere la campagna informativa; b. contatti con aziende e produttori locali, aggiornamento delle delle informazioni sulle caratteristiche dei prodotti; c. indagine conoscitiva sulle abitudini alimentari della popolazione locale attraverso la somministrazione questionari; d. ricerca buone prassi su eventi e iniziative di educazione alimentare; e. elaborazione dei depliant informativi f. diffusione dei materiali g. supporto alla realizzazione degli eventi e delle iniziative specifiche di sensibilizzazione in collaborazione con il Consorzio ABN. ideazione e realizzazione di h. depliant divulgativi sui prodotti locali i. scelta dei canali divulgativi OBIETTIVO 2: valorizzare gli aspetti sociali, comunicativi e nutrizionali del momento del pasto al nido. Il progetto annuale prevederà la “rivisitazione” di tale momento collegato ad attività quotidiane e laboratori con le famiglie. AZIONI realizzazione di attività e laboratori sensoriali sul cibo al nido con bambini e genitori 9) ATTIVITA’ 1 ideazione e realizzazione delle attività e dei laboratori sensoriali; 2 documentazione. RUOLO VOLONTARI Affiancamento al coordinatore pedagogico, alle educatrici e alla dietista nella ideazione delle attività e dei laboratori sensoriali; b. ricerca di buone prassi; c. documentazione fotografica e video delle attività e dei laboratori svolti con i bambini e i genitori; d. Supporto all’organizzazione degli incontri con le famiglie Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 10) Numero posti con vitto e alloggio: a. 2 0 14 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 12) Numero posti con solo vitto: 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 2 0 30 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Frequenza di corsi, di seminari e di ogni altro momento di incontro e confronto utile ai fini della realizzazione del progetto. Disponibilità e flessibilità oraria. Disponibilità a prestare servizio occasionalmente di sabato e a spostamenti sul territorio. 15 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: Nominativi degli Operatori Locali di Progetto N. 1 Sede di attuazione del progetto Comune Nido e centro di documentazio ne annesso di Via Martiri della Resistenza Spoleto Indirizzo Via Martiri della Resistenza, snc Cod. ident. sede N. vol. per sede 102153 2 Cognome e nome Maria Paola Fedeli Data di nascita C.F. Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cogn Data ome di e nascit nom a e C.F. 04/01/196 FDLMPL63A44I9 3 21F 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 16 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: I volontari che presteranno servizio nell’ambito del progetto “Ma che bontà” saranno direttamente coinvolti un giorno al mese nelle attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile che l’Ente intende attuare, tramite incontri presso: - associazioni precipuamente giovanili; - luoghi formali ed informali di incontro (scuola, centri aggregativi); - l’Informagiovani ecc. per fornire informazioni sul servizio civile per complessive 25 ore. Saranno pianificati materiali informativi sul Servizio Civile che saranno distribuiti sul territorio e nei principali luoghi di interesse giovanile e inoltre verrà dai volontari aggiornato il sito internet dell’Ente con informazioni e novità sul SCN. Per questo intervento saranno dedicate almeno 15 ore. L’Impegno complessivo nelle attività di promozione sensibilizzazione del progetto di servizio civile sarà di 40 ore e 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Criteri UNSC (determinazione del Direttore Generale dell’11 giugno 2009, n. 173) 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): no 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Si rimanda al sistema di monitoraggio presentato in fase di accreditamento acquisito da ente di 1^ classe 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: E’ preferibile che uno dei candidati sia in possesso almeno del diploma di laurea di primo livello nell’area della nutrizione e delle scienze e tecniche dietetiche e uno sia in possesso del diploma di maturità con competenze grafiche e di comunicazione. Possesso della patente di guida B. Saranno, inoltre, valutate favorevolmente buone capacità relazionali, buona conoscenza dei principali programmi informatici (ambiente windows e 17 internet). 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: € 1.000,00 circa per i costi vivi di realizzazione del progetto. 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: I volontari saranno inseriti nei processi della quotidiana attività istituzionale dell’ente, ed avranno a disposizione tutti gli impianti tecnologici e logistici presenti nella sede di attuazione. In coerenza con gli obiettivi (box 7) e le modalità di attuazione (box 8) del progetto, si indicano di seguito le risorse tecniche e strumentali necessarie ed adeguate per l’attuazione del progetto e fornite dal soggetto attuatore: 1 computer portatile 1 macchina fotografica 1 videocamera 1 videoproiettore e telo per proiezione 25 sedie 4 tavoli 1 armadio Biblioteca specialistica sulla prima infanzia 1 televisore Materiali di cancelleria 1 carrello 1 ufficio 1 sala conferenze 1 stanza accoglienza genitori 1 stanza per laboratori tematici n. 1 sezione per bambini da 3 a 12 mesi n. 2 sezioni per bambini da 13 a 36 mesi 2 stanze polivalenti per attività 2 bagni per bambini 1 spazio di sporzionamento cibo Servizi igienici per adulti con relativo spazio spoiatoio Cucina Lavanderia e dispensa Centro per Bambini e Famiglie CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Non sono previsti accordi finalizzati al riconoscimento di crediti formativi 27) Eventuali tirocini riconosciuti : 18 Non sono previsti accordi finalizzati al riconoscimento di tirocini formativi 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Non sono previsti accordi finalizzati al riconoscimento di competenze e professionalità acquisite Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: La formazione sarà realizzata presso: la sede di attuazione del progetto o presso una sede individuata dall’ente di servizio civile di 1 classe. 30) Modalità di attuazione: La formazione generale sarà realizzata in proprio presso l’ente con servizi acquisiti da ente di servizio civile di 1 classe. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: Si 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La metodologia adottata nel presente modulo di formazione è incentrata essenzialmente sul coinvolgimento diretto dei soggetti in formazione al fine di condividere a tutti i livelli gli argomenti ed i contenuti della formazione. Tale aspetto, si ritiene particolarmente importante per il raggiungimento degli obiettivi espressi. Infatti, soltanto attraverso una partecipazione attiva dei ragazzi è possibile intervenire nei processi di condivisione e di rielaborazione dei concetti trattati. Al fine di favorire una costante e continua partecipazione attiva dei volontari si farà ricorso a dinamiche non formali nel processo formativo attraverso tecniche di brainstorming, animazioni, giochi di ruolo, esercitazioni, simulazioni, il T-group. L’idea è quella che non ci si deve limitare a trasmettere idee-concetti, ma si deve anche puntare a far acquisire consapevolezza e attitudini. Si devono fornire, laddove possibile, risposte ai problemi sollevati, ma più di tutto si deve cercare di fornire e attivare competenze. La formazione adottata sarà pertanto prevalentemente attiva, anche se nella microprogettazione delle singole lezioni si farà, laddove necessario, ricorso anche ad una metodologia più classica: la lezione frontale tesa a favorire il trasferimento di numerose informazioni utili ai volontari al fine dell’espletamento del loro servizio . L’intervento formativo avrà, pertanto, nelle sue diverse fasi, due distinte caratterizzazioni: 19 Lezione frontale: Le lezioni frontali hanno lo scopo di preparare i volontari ad assolvere specifiche mansioni previste nei progetti. Attraverso le lezioni verranno fornite quelle informazioni indispensabili per gestire al meglio l’esperienza di volontariato. Tale modalità sarà erogata per circa il 60% del monte orario complessivo della formazione generale. Dinamiche non formali: Con le dinamiche non formali si faciliterà l’inserimento dei volontari nell’organizzazione del progetto, nel contesto di integrazione sociale, sviluppando il loro senso di appartenenza e la capacità di gestire i conflitti. Tale modalità, sarà erogata per circa il 40% del monte orario complessivo della formazione generale ed attraverserà trasversalmente molti dei moduli formativi previsti al box 33. Test finale di valutazione: Al termine del percorso formativo si intende somministrare ai volontari un test finale di valutazione delle conoscenze acquisite al fine di verificare l’efficacia e la riuscita delle formazione stessa. 33) Contenuti della formazione: 20 Il Contenuto della formazione generale sarà strutturato nei seguenti moduli formativi: MACROAREA: Valori e identità del SCN 1) L’identità del gruppo in formazione e patto formativo Modulo propedeutico a tutti gli altri moduli. Si lavorerà alla definizione di un’identità di gruppo dei volontari che esprimeranno le loro idee sul servizio civile, le proprie aspettative, le motivazioni e gli obiettivi individuali. Lavoro sul gruppo in formazione ( aspettative e motivazioni su SCN) - La dimensione e l’identità del Gruppo - Le dinamiche che si presentano all’interno del gruppo - Gruppo auto-centrato, gruppo di lavoro e team - Gestione del Conflitto - Analisi delle aspettative - Motivazioni e obiettivi individuali 1) Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale Si affronterà il concetto di Patria e di difesa civile della Patria attraverso mezzi ed attività alternativi a quelli militari a partire dai principi costituzionali della solidarietà (art. 2 Cost.) dell’uguaglianza sostanziale (art. 3 Cost.), del progresso materiale o spirituale della società (art. 4), della promozione dello sviluppo della cultura, della tutela del paesaggio e del patrimonio storico ed artistico della Nazione (art. 9) e della pace tra i popoli (art. 11 Cost.). si analizzeranno le forme attuali di realizzazione della difesa alternativa sul piano istituzionale, di movimento e della società civile. Saranno approfondite le seguenti tematiche: - gestione e trasformazione nonviolenta dei conflitti; - prevenzione della guerra; operazioni di polizia internazionale; - concetto di peacekeeping, peace-enforcing, peacebuilding. 3) la normativa vigente e la Carta di impegno etico Verranno illustrate le norme legislative che regolano il sistema del servizio civile nazionale, in particolare si evidenzierà l’importanza della sottoscrizione della Carta di impegno etico con la quale l’Ente e l’UNSC si impegnano al rispetto dei valori posti alla base della cultura e dell’identità dei servizio civile. MACROAREA: LA CITTADINANZA ATTIVA 1) La formazione civica - La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani - La Carta Costituzionale, analisi della funzione e del ruolo deglli organi costituzionali, l’organizzazione delle Camere e l’iter di formazione delle leggi. I volontario avranno la possibilità di prendere coscienza di essere parte di un corpo sociale e istituzionale e di apprendere quelle competenze civiche e sociali funzionali per una “cittadinanza attiva”. 2) le forma di cittadinanza - le forme di partecipazione individuali e collettive che possono essere agite dal cittadino; - la partecipazione alle formazioni sociali del volontariato; - la cooperazione sociale; - la promozione sociale; - Il Terzo Settore nell’ambito del welfare - Consapevolezza e Responsabilità civica - Il Servizio civile in relazione al Terzo Settore. 21 3) la protezione civile il tema della protezione civile si integra perfettamente nel concetto di difesa della Patria come difesa dell’ambiente, del territorio e delle persone, nonché fattore di educazione e di crescita di cittadinanza attiva. - L’impegno in protezione civile come esempio di cittadinanza attiva - I rischi - Il Sistema Informativo territoriale - Gestione dell’emergenza e prova pratica di gestione dell’emergenza - Psicologia delle catastrofi - Comunicazione in emergenza e informazione alla popolazione sui comportamenti 5) la rappresentanza dei volontari nel servizio civile Una delle forma di partecipazione e di cittadinanza attiva offerta ai volontari durante l’anno di servizio civile è la possibilità di partecipare e di candidarsi alle elezioni per i rappresentati regionali e nazionali dei volontari in SCN. Pertanto con questo modulo si illustrerà ai volontari questa possibilità e il suo funzionamento. MACROAREA: IL GIOVANE VOLONTARIO NEL SISTEMA DEL SERVIZIO CIVILE 1) Presentazione dell’Ente - Presentazione del Comune di Spoleto - Storia - Lo statuto - I Valori - La mission - La Struttura Organizzativa - La Metodologia di lavoro - Presentazione Ente partner di impiego nel progetto di Servizio Civile Nazionale Volontario - Il concetto di rete e partenariato civile 2) Il - lavoro per progetti Il progetto di Servizio Civile Gli obiettivi e le azioni Il Ruolo e le attività dei volontari Il valore sociale del progetto d’impiego Indicatori di efficacia ed Esiti Attesi Strumenti di verifica e di valutazione della crescita del volontario 3) l’organizzazione del servizio civile e le sue figure Presentazione del “sistema di servizio civile” e di tutte le figure che operano all’interno dello stesso (OLP, RLEA, ecc.). 4)disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale presentazione del “Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale” DPCM 4 febbraio 2009 e successive modifiche. 4) comunicazione interpersonale tra enti e volontari del servizio civile nazionale Analisi della comunicazione all’interno di un gruppo e le dinamiche che ogni nuovo inserimento sviluppa in un gruppo di lavoro. Il gruppo come possibile causa di conflitti (sviluppo della capacità di lettura della situazione), l’interazione con gli altri soggetti e la loro risoluzione in modo costruttivo. 22 34) Durata: 44 ore Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: La formazione sarà realizzata presso: • la sede di attuazione del progetto. 36) Modalità di attuazione: La formazione specifica sarà effettuata in proprio presso l’ente con formatori dell’ente. 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: • • • Elena Foglia: nata a Terracina il 14.08.1968 residente a Foligno (PG) Maria Paola Fedeli: nata a Spoleto il 04.01.1963 residente a Spoleto (PG) Carmen Foglia: nata a Foligno il 25.04.1959 residente a Spoleto (PG) 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: Elena Foglia: dietista incaricata dal Comune di Spoleto per il servizio di programmazione, controllo, monitoraggio e dietistica per la mensa scolastica, gli asili nido e i centri diurni per disabili. Formatrice del personale scolastico statale (ATA) delle mense scolastiche e del personale ausiliario dei servizi comunali. Maria Paola Fedeli: pedagogista, coordinatrice pedagogica dei nidi d’infanzia del Comune di Spoleto, formatrice del personale educativo degli asili nido, docente in numerosi corsi di formazione. Carmen Foglia: Reponsabile dei Servizi educativi, scolastici e formativi del Comune di Spoleto con un bagaglio di competenze acquisite negli anni nei servizi interessati dal progetto. 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Per conseguire gli obiettivi formativi verranno privilegiate metodologie didattiche attive che favoriscano la partecipazione dei volontari basate sul presupposto che le competenze che andranno ad acquisire deriveranno principalmente dall’esperienza. Le metodologie utilizzate saranno: lezione partecipata, per un’analisi delle competenze possedute dai volontari e per la trasmissione degli elementi conoscitivi di base ed omogeneizzare le conoscenze teoriche; lezione frontale, finalizzata alla trasmissione diretta delle informazioni di base; 23 - lavoro teorico – pratico di ricerca e studio in gruppo; Learning by doing, modello didattico basato sull’apprendimento attraverso l’esperienza. L’apprendimento è facilitato quando il volontario partecipa al percorso di formazione della conoscenza. Il learning by doing deve basarsi sulla soluzione di problemi attraverso l’esperienza e sulla capacità di autovalutazione dei propri risultati. 40) Contenuti della formazione: La formazione specifica sarà centrata sulle attività di progetto e in riferimento alle stesse affronterà tutti gli argomenti necessari perché i volontari possano crescere e rendersi autonomi nelle attività di progetto. La formazione specifica prevede i seguenti contenuti: 1 Modulo: I servizi per la prima infanzia: normative dei servizi socio educativi per la prima infanzia. Storia e evoluzione dei servizi alla prima infanzia nella Regione Umbria e nel Comune di Spoleto. Aspetti psico-pedagogici legati all’alimentazione nei primi tre anni di vita. Documentazione dei servizi educativi. 2 Modulo: L’evoluzione del servizio di mensa scolastica nelle scuole del Comune di Spoleto; I Servizi e i progetti di educazione alimentare rivolti alle scuole del Comune di Spoleto; L’attuale contratto di affidamento del servizio di ristorazione collettiva del Comune di Spoleto; 3 Modulo: Principi sulla corretta alimentazione e sulla dietetica della collettività; Le buone pratiche nella refezione scolastica della prima infanzia e in età prescolare e scolare; Informazioni sulla sensorialità del cibo e dei nutrienti: fame e sazietà e i cinque sensi; Aspetti generali sulla qualità dei prodotti agro-alimentari con particolare riferimento a quelli caratteristici della zona; Etichettatura e sicurezza alimentare: strumenti per riconoscere la genuinità dei cibi. 41) Durata: 76 ore Altri elementi della formazione 42)Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Il piano di monitoraggio ha per finalità la valutazione della qualità e dell’efficacia della attività di formazione. Esso viene svolto attraverso un controllo periodico e sistematico del processo formativo mediante il reperimento di dati e informazioni connessi agli obiettivi del programma formativo. 24 L’attività di monitoraggio si propone di verificare il raggiungimento di tali obiettivi attraverso le seguenti azioni: a) Verifica del livello di apprendimento e delle conoscenze acquisite; b) Verifica delle competenze e delle abilità acquisite; c) Verifica degli aspetti relazionali e comunicativi relativi all’inserimento dei volontari nell’ambiente di lavoro; d) Verifica del gradimento dei volontari circa il percorso formativo. Gli strumenti che verranno utilizzati per il monitoraggio sono i seguenti: - test di ingresso e di uscita; - test intermedi di verifica dell’apprendimento e delle conoscenze acquisite; - questionario di gradimento; - questionario di autovalutazione; - riunioni e incontri di monitoraggio con i volontari; - attività di gruppo a tema tra volontari; - riunioni di verifica con i tutor. Per la parte generale, il monitoraggio sulla formazione avverrà prevalentemente tramite questionari e focus group realizzati da formatori, docenti e tutor, allo scopo di verificare il livello di conoscenze e di informazioni acquisite circa le finalità e gli aspetti sociali, culturali e civici del servizio civile. Per quanto riguarda la parte specifica della formazione, il programma di monitoraggio verterà principalmente su esercitazioni, role play e simulazioni. Lo scopo è quello di verificare le competenze acquisite, la capacità di operare e di progettare azioni e programmi di lavoro finalizzati al raggiungimento di risultati, la capacità di utilizzare strumenti e tecniche di gestione dei progetti., la capacità di trovare soluzioni di fronte a delle problematiche. Periodicamente verrà redatto un rapporto intermedio sui risultati delle attività di monitoraggio e al termine del progetto di servizio civile verrà redatto un rapporto di valutazione finale del piano formativo nel suo complesso. Data 30/07/2014 Il Sindaco Il Responsabile legale dell’ente Fabrizio Cardarelli 25