Incontri per genitori di alunni diversamente abili “Insieme Ha scuola!” nell’ambito del progetto Intesa per l’integrazione scolastica gennaio 2006/ giugno 2007 Relazione conclusiva di Valentina De Rosa INDICE 1. Premessa .................................................................................................................................. 3 2. Obiettivi degli incontri ............................................................................................................3 3. I principali temi affrontati durante gli incontri ................................................................... 3 4. Valutazione ............................................................................................................................... 6 5. Ipotesi per continuare ............................................................................................................. 6 Allegati: 1. Spunti di riflessione da proporre agli insegnanti 2. Le riflessioni del corpo docente in merito alla lettera del Gruppo di genitori per l’Integrazione scolastica 3. Lettera dei genitori di Bolzano 2 1. Premessa Questo ciclo di incontri è il proseguimento del lavoro iniziato nell’anno scolastico 2005/2006, frutto della sinergia tra Snodo H, alcuni genitori di Corte Crivelli e Offerta Sociale, che ne ha sostenuto la realizzazione. Il punto di riferimento per tutte le informazioni è lo sportello informadisabili (tel.: 039 6358075 mercoledì e giovedì 11-13 e 15-19 - mail: [email protected] – sito: www.sportelloinformadisabili.it) Come nell’edizione precedente, gli incontri, a cadenza mensile (occasionalmente bi-mensile a maggio), erano rivolti ai genitori di alunni diversamente abili delle scuole del Vimercatese e del Trezzese, dalla scuola dell’infanzia alle superiori, e la partecipazione era libera e aperta a tutti. Gli incontri si sono svolti presso la scuola elementare di Concorezzo, in via Ozanam, in orario serale, da gennaio a giugno 2007. Si è scelto di iniziare a gennaio perchè tra ottobre e novembre si sono svolti gli incontri condotti da esperti della Ledha e rivolti a genitori di bambini da 0 a 12 anni, dal titolo “Figli con disabilità”. Questa preziosa opportunità rispondeva alla richiesta dei genitori di avere, oltre ad uno spazio di confronto, incontri con esperti. 2. Obiettivi degli incontri gli obiettivi principali di questi incontri sono fondamentalmente gli stessi dello scorso anno 1. Offrire ai genitori un’opportunità di confronto sull’integrazione scolastica dei propri figli 2. far circolare informazioni riguardo iniziative, esperienze e servizi sul territorio 3. rendere il ruolo del genitore attivo e propositivo nella scuola, con – ad esempio – la partecipazione attiva e propositiva ai GLH, conoscendo scopi e modalità 4. creare strategie comuni volte a favorire l’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili 5. promuovere – seppur in piccola parte e lentamente – un cambiamento culturale a questi si è aggiunto quello espresso al termine del ciclo di incontri precedenti e ribadito al primo incontro: avere la possibilità di un confronto tra genitori ed insegnanti sull’ integrazione scolastica, partendo dalla possibilità di dire e conoscere i bisogni “speciali” dei genitori e quelli degli insegnanti, le aspettative dei professori verso la famiglia e quelle della famiglia verso professori e scuola, nell’ottica di una collaborazione costruttiva e dialogante. L’integrazione si realizza con tutti, dunque un collegamento e una apertura di dialogo con la componente insegnanti della scuola (curriculari e di sostegno), è vista come particolarmente importante. 3. I principali temi affrontati durante gli incontri Sono stati affrontati temi generali e situazioni di singoli alunni e famiglie, in sintesi si è parlato e ci si è confrontati su: PEI, GLH, competenza e motivazione degli insegnanti, rapporto con i compagni di classe, integrazione scolastica ed extrascolastica, il difficile passaggio alla scuola media, la socializzazione in relazione all’età (più difficile crescendo), il comportamento dei 3 genitori di fronte ad atteggiamenti di prevaricazione verbale e/o fisica che i figli possono subire, gite scolastiche, servizi del territorio, rapporti con gli insegnati e con gli specialisti, nuove procedure di certificazione. Si è constatato che – pur avendo una legislazione che prevede una serie di attenzioni e provvedimenti volti a favorire l’integrazione degli alunni diversamente abili – è molta la differenza tra gli insegnanti: il loro atteggiamento, il “crederci”, la loro modalità di relazionarsi e lavorare con l’intera classe, possono davvero favorire l’integrazione, ma questo non sempre avviene. Sono state riportate esperienze positive ed altre di difficoltà ed è stata espressa l’intenzione di chiedere al nostro territorio di far circolare maggiormente le informazioni circa le esperienze pratiche e i progetti esistenti (es.: i progetti su dislessia, autismo, buone prassi, ma anche le positive esperienze di singoli insegnanti ...). Ai genitori manca una visione globale di ciò che si sta facendo e degli strumenti impiegati. Per quanto riguarda il PEI, le modalità sembrano differenti da scuola a scuola e da insegnante a insegnante, in genere viene redatto, ma non sempre pare chiaro che andrebbe concordato insieme ai genitori e non presentato semplicemente da firmare. Anche parlando di gite scolastiche si sono potuti constatare approcci differenti: diverse scuole le organizzano tenendo presente tutti, ma quando succede che un genitore si sente dire che il figlio/a non può partecipare, la sensazione è di disorientamento, amarezza, rabbia e solitudine. Per evitare personalizzazioni, verrebbe apprezzato un aiuto “esterno” nel ricordare alle scuole le leggi vigenti e lo spirito che le animano e un genitore si chiedeva se questo ruolo potrebbe essere svolto dallo Sportello. Tra le esperienze riportate da singoli genitori per facilitare l’integrazione scolastica dei figli, vi è quella di una mamma che, coordinandosi con l’insegnante, accoglie a turno i compagni di classe in casa per la merenda e per fare i compiti (al di là dei possibili risultati strettamente didattici), con risultati positivi per tutti. Nel confrontare le proprie esperienze, sono emerse situazioni che non si vorrebbero più vedere o che si pensavano superate, il desiderio di aiutare altri genitori a non passare attraverso esperienze negative evitabili, ha spinto un genitore a proporre un progetto – subito accolto – dal titolo “non esiste che”: si tratta di raccogliere in un documento scritto a più mani le situazioni che fanno dire “non esiste che possa succedere ancora!”, per pubblicarlo come piccolo manuale di auto-difesa, in una forma che verrà poi decisa, e farlo circolare tra i genitori. Una mamma, Rossana Di Maria, si è resa disponibile per ricevere gli scritti via mail ([email protected]), sono già giunti i primi contributi e il progetto rimane aperto a tutti anche nei prossimi mesi. Da un’indagine condotta recentemente tra gli insegnanti di alcune scuole del vimercatese, emerge che i genitori vengono nominati solo come “problema”, mentre non vengono mai percepiti come risorsa. Ci si è domandati come superare questa situazione e come aprire un dialogo costruttivo, aperto e non troppo personalizzato. Si è scelto allora di raccogliere e condividere opinioni, difficoltà e desideri intorno all’integrazione scolastica, partendo da due semplici domande: cosa apprezziamo e ci soddisfa della scuola, rispetto al percorso scolastico dei nostri figli e alla loro integrazione? Cosa invece si desidererebbe per migliorarla? 4 L’idea era quella di far conoscere agli insegnanti cosa pensano i genitori e chiedere loro – se possibile – di rispondere, in forma libera e non personalizzata, indicando più specificatamente come e quando i genitori costituiscono un problema e con a quali condizioni invece li vedrebbero come risorsa, partendo naturalmente dalle loro esperienze specifiche. Questo scambio di missive “a distanza” voleva favorire una maggiore libertà nell’esprimere le proprie idee e opinioni per ognuno dei due gruppi, senza l’inevitabile condizionamento derivante dal confronto diretto, ma portare poi ad un incontro/confronto il più possibile costruttivo e ragionato. La collaborazione attiva della professoressa Maria Zanni (che aveva fortemente voluto la nascita di questo gruppo di genitori), ha permesso di individuare la scuola con la quale avviare questa sperimentazione: verso la fine di marzo la sintesi dei genitori (vedi allegato 1) è stata portata alla dirigente scolastica del Comprensivo di Carnate, dott.ssa Ottilia Gottardi, che aveva dato la sua disponibilità. Gli insegnanti hanno quindi risposto inviando le loro riflessioni (vedi allegato 2) e il documento ha suscitato nuove domande e un vivace dibattito tra i genitori. Con la dott.ssa Gottardi è stato quindi concordato un incontro tra alcuni insegnanti della scuola e una rappresentanza dei genitori, per settembre. Materiali distribuiti: “Vademecum scuola”, opuscolo esaustivo e di facile consultazione che informa e orienta sui diversi aspetti (burocratici, legislativi e pratici) legati alla vita scolastica, dall’iscrizione al PDF, dal PEI dalla somministrazione di farmaci a scuola, dal GLHI alla tutela della privacy. L’opuscolo è edito a cura del Coordinamento Nazionale delle associazioni che si occupano di Sindrome di Down, ed è utile per tutti gli alunni disabili. I documenti: “Intesa tra scuola comuni, asl, azienda ospedaliera per l’integrazione scolastica alunni diversamente abili 2004-2007”, “il percorso dell’Intesa,“schema integrazione e sostegno scolastico”. Volantino del Progetto Sofia Volantino dello sportello di consulenza sulla Dislessia Esempi di informazioni scambiate: Giornata sulla mediazione: “ teoria della mediazione nell’ esperienza di apprendimento mediato di Reuven Feuerstein” , promosso dall’ ass. Capirsi Down e dagli snodi handicap Monza-Brianza e Trezzo-Vimercate, nell’ ambito del progetto “ ricercare per fare” , casa del volontariato di Monza, giovedì 18 gennaio dalle 10 alle 17 corsi di formazione per docenti e genitori, in parte già realizzati, sempre promossi all’ interno di “ ricercare per fare” , su “ l’ uso del testo scritto e della rappresentazione grafica per favorire lo sviluppo del linguaggio nei bambini con ritardo cognitivo” , “ i pari come risorsa per integrare” , “ lo spazio educativo come luogo di mediazione per l’ integrazione della disabilità grave” , ulteriori informazioni sul sito www.brianzasnodohandicap.it” Progetto Sofia Sportello di consulenza sulla dislessia: presentazione del nuovo servizio attivo presso la scuola Manzoni di Piazza Martiri Vimercatesi il venerdì dalle ore 15 alle 16,30 Concorso artistico “ Riflessi diversi, riflessioni artistiche sull’ handicap” , concorso promosso dall’ associazione Capirsi down di Monza, il Comune di Monza e la Fondazione della Comunità di Monza, con il patrocinio del giornale “ il Cittadino” . Rivolto a bambini e ragazzi dai 6 ai 19 anni 5 della costituenda provincia di Monza-Brianza, vuole stimolare la riflessione sul tema della disabilità e diffondere cultura in tal senso. L’ associazione Capirsidown è disponibile ad andare nelle scuole. Il bando di concorso e la scheda di adesione si trovano sul sito www.capirsidown.it Presentazione dell’anagrafe dinamica delle persone disabili. 4. Valutazione Gli incontri hanno visto una presenza piuttosto variabile in termini di numeri (da un minimo di 7 – una sera con nubifragio - a un massimo di 24 genitori), e - pur essendo stati numericamente pochi - la partecipazione attiva e propositiva dei genitori li ha resi fruttuosi. La valutazione da parte dei partecipanti è positiva e vi è il desiderio di continuare. Anche quest’anno è stato fondamentale il ruolo delle due mamme promotrici (Patrizia Redaelli e Rossana De Maria), che hanno portato sempre nuovi stimoli e informazioni e sanno sostenere il gruppo. Iniziare in confronto/dialogo “a distanza” con gli insegnanti del comprensivo di Carnate è stata una preziosa opportunità e un grande stimolo per la riflessione e il confronto, e si spera di poter continuare costruttivamente in settembre. La comunicazione degli incontri ai genitori può ancora essere migliorata, mettendo ad esempio le date degli incontri sul sito dello snodo, o – come già suggerito dalla dott.ssa Rossi attraverso rappresentati di genitori all’interno delle scuole, si è comunque dimostrata efficace la comunicazione via mail, curata dalle operatrici dello Sportello Disabili, e il passaparola tra genitori. 5. Ipotesi per continuare La richiesta da parte dei genitori è quella di mantenere due livelli: da un lato avere l’opportunità di continuare a confrontare le proprie esperienze, scambiarsi informazioni e riflettere su come facilitare l'integrazione scolastica dei propri figli, con i problemi che si affrontano quotidianamente, dall’altro prevedere incontri specifici di approfondimento con esperti e/o incontri “operativi”, come quello avviato con la scuola di Carnate, ed eventualmente allargabile ad altre scuole. Ho suscitato particolarmente interessante la pedagogia dei genitori, brevemente illustrata da una mamma, per la sua potenzialità anche nel promuovere un cambiamento culturale sul tema dell’integrazione scolastica. Alcune fotocopie di due articoli su questo tema sono stati messe a disposizione presso lo sportellodisabili e si spera possibile un approfondimento in autunno. 6