Copia Omaggio
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Anno V I - n. 2 Marzo - Aprile 2008
FERMIAMO LA PANTHER EUREKA
L
’acqua non si tocca. La notizia delle autorizzazioni concesse alla Panther Eureka
per effettuare perforazioni presso la sorgente ha rappresentato un’autentica doccia
fredda, che ci ha spinto a lanciare subito l’allarme. La prima mossa è stata quella di scrivere
all’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, al sindaco di Ragusa, alla Prefettura, alla
Provincia regionale di Ragusa, all’Arpa e alle
associazioni ambientaliste, per chiedere con forza la revoca delle autorizzazioni.
Avevamo già espresso solidarietà ai Comuni
del Val di Noto per i problemi di tipo ambientale
e paesaggistico che le trivellazioni potevano
provocare. Ma la perforazione che verrà effettuata a Sciannacaporale, in territorio di Ragusa, ma afferente al bacino principale fiume Ippari, e utilizzata sin dalla fine dell’800 per l’approvvigionamento idrico del comune di Vittoria, pone un problema che va ben oltre il decoro e la valutazione di impatto ambientale, e che
rischia di creare danni incalcolabili, sia per l’approvvigionamento idrico e per la diminuzione
di portata della sorgente, sia per l’ulteriore abbassamento della falda, sia per il possibile inquinamento della stessa, a causa dei materiali
usati per la perforazione.
Ecco perché ho invitato il collega Di Pasquale,
la Provincia regionale di Ragusa e la Regione
Siciliana a revocare ogni autorizzazione concessa nelle vicinanze della sorgente, ed ho sollecitato le altre autorità competenti ad attivarsi
per scongiurare il rischio.
Dobbiamo assolutamente impedire che venga
consumato un atto che comporterebbe un ulteriore depauperamento delle risorse idriche di
una città già assetata, come la nostra, e occorre avviare tutti i controlli e le procedure necessari ad evitare perforazioni che potrebbero causare l’alterazione della falda acquifera e l’inquinamento della stessa. Tra l’altro, una perforazione effettuata a scopo di indagine non potrà mai sfociare nella realizzazione di un pozzo
di gas accanto ad una sorgente acquifera.
La battaglia si annuncia dura, ma questa comunità si schiererà con tutte le sue forze contro qualunque iniziativa che metta a rischio la
salute dei cittadini e che provochi il depauperamento di un bene prezioso quale è l’acqua.
Mi conforta sapere che accanto all’amministrazione vi saranno tanti cittadini e le associazioni ambientaliste. Già all’indomani dell’allarme
che ho personalmente lanciato, anche attraverso gli organi di informazione, il circolo Legambiente di Vittoria, la Lav, l’Agesci, Italia Nostra
hanno manifestato il proprio appoggio all’amministrazione comunale. Abbiamo raccolto i
primi consensi alla nostra presa di posizione,
segno che quella delle trivellazioni è una que-
stione rilevantissima che non può e non deve
essere sottovalutata. La stessa Arpa regionale
ha manifestato forti perplessità e ha chiesto
che siano intensificati i controlli per verificare
ipotesi di sfaldamento o di abbassamento della
falda acquifera in caso di trivellazioni.
L’intera giunta è pronta anche ad azioni eclatanti, oltre che all’avvio delle necessarie azioni
legali. Il pericolo che i lavori inizino è reale e
pressante, e dunque siamo disposti a tutto pur
di impedire che venga compiuto questo scempio ambientale e per scongiurare il rischio che
Vittoria diventi una città assetata. Inviterò a
stare al mio fianco, in questa battaglia, il Consiglio comunale, i sindaci di Modica, Noto e Scicli, che già in precedenza avevano sottoposto
all’attenzione della pubblica opinione i problemi connessi alle trivellazioni nella valle di Noto,
gli ambientalisti, tutti i cittadini. Invito anche il
presidente della Provincia a fare la sua parte
proprio perché, come presidente dell’Ato idrico, conosce bene le sofferenze di questo
territorio.
Lo scorso 9 aprile si è svolto, in Prefettura, un
vertice a cui hanno preso parte, tra gli altri, anche i tecnici dell’Arpa e del genio Civile e i
rappresentanti della società texana. Nel corso
dell’incontro, presieduto dal Prefetto, che ringrazio per la sensibilità dimostrata e per la celerità con cui ha risposto alla mia sollecitazione,
abbiamo finalmente acquisito notizie di cui finora non avevamo avuto contezza, sebbene
siamo il Comune che più di tutti subirebbe i
danni di un’eventuale perforazione. Abbiamo
ottenuto la garanzia che la Provincia convocherà una conferenza di servizio alla quale parteciperanno tutti gli organismi interessati, allo
scopo di acquisire i pareri del Genio Civile e
dell’Arpa.
Purtroppo, il vertice non è servito a fugare i
dubbi e le perplessità sui rischi legati alle perforazioni, dubbi e perplessità che, al contrario,
sono stati rafforzati. I tecnici del Genio Civile e
quelli dell’Arpa, presenti all’incontro, hanno
ampiamente attestato i rischi di inquinamento
connessi alle operazioni e le prime inadempienze
della Panther Eureka. Alla mia richiesta di sospendere i lavori, la società ha risposto negativamente. Pertanto, qualora non si riesca nel
frattempo a trovare una soluzione che scongiuri il rischio di abbassamento della falda acquifera e di inquinamento della stessa, avvieremo un presidio sul posto, assieme agli ambientalisti e a tutti coloro che saranno disposti
ad affiancarci in questa battaglia per la sopravvivenza.
Non ci fermeremo fino a quando non saranno
revocate le concessioni alla Panther Eureka. E’
del tutto incomprensibile come da una parte si
facciano battaglie contro i petrolchimici di Gela
e di Priolo, che tutta la legislazione nazionale e
internazionale vada verso ipotesi di sviluppo
di energie alternative, che adottiamo anche
nella nostra città, e dall’altro si consenta a società americane di venire a colonizzare il territorio ibleo, per accaparrarsi il famigerato oro
nero, senza lasciare nulla ai cittadini, se non
gravissimi problemi.
Ricordo che anche lo scrittore Andrea Camilleri si interessò delle trivellazioni nella Val di Noto
quando si trattò di tutela del paesaggio; a maggior ragione chiederemo il suo sostegno e quello di tanti altri uomini di cultura, adesso, perché qui ci sono in gioco è la civiltà, la salute del
territorio e la sopravvivenza stessa delle popolazioni: senza petrolio si può vivere, senza
acqua no!
Il sindaco
Giuseppe Nicosia
Vittoria sceglie il sole e il vento
Vittoria sceglie le energie pulite e rinnovabili. Nel nostro territorio, sorgeranno un parco
eolico e un parco tecnologico, che consentiranno alla città di compiere un notevole passo avanti in direzione del disinquinamento.
I due progetti sono stati presentati lo scorso
31 marzo, nel corso di un incontro a cui hanno partecipato la Consulta dell’ambiente, la
Consulta giovanile e la Consulta delle donne. Per quanto concerne il parco eolico, l’iter
è ormai in dirittura d’arrivo, e gli atti approderanno in consiglio comunale alla prima seduta utile. All’incontro di presentazione, i tecnici della società “Vittoria eolica” (ex Greco),
hanno illustrato i benefici dell’energia pulita
e alternativa, e si sono soffermati sull’allocazione delle quindici pale eoliche – che dovrebbero essere installate in contrada Montecalvo - sulle modalità di funzionamento delle stesse, sulle ricadute occupazionali e sulla contribuzione economica in favore del Comune.
All’Ente verranno corrisposte una percentuale
del fatturato della società, che va da un minimo dell’1,5% ad un massimo del 3%, e 150
mila euro una tantum al momento dell’installazione delle pale.
Tra i benefici per il Comune, è prevista anche
la realizzazione, da parte della società “Vittoria eolica”, di un’opera pubblica del costo di
500 mila euro. In convenzione è stato inserito
altresì l’obbligo di utilizzare maestranze locali. Fin qui, il progetto riguardante il parco eolico. Nel corso dell’incontro è stato presenta-
to anche il progetto del parco tecnologico e
delle energie rinnovabili. La proposta, avanzata dal Comune, da MedWind, e dalle Università di Catania e Torino, si è concretizzata
in un progetto, già presentato al Ministero
dell’Agricoltura, da cui si attende il finanziamento. L’opera prevede la realizzazione di un
parco di bio-massa con scarti agricoli, oltre
che del fotovoltaico e dell’eolico.
Il grande pregio del progetto è quello di voler
differenziare gli scarti provenienti dall’agricoltura, sottraendoli al conferimento in discarica
e alla definitiva distruzione, e utilizzandoli per
creare bio-diesel e altre forme di energia rinnovabile.
Il progetto, che ha riscosso il più ampio consenso da parte delle associazioni ambientaliste (che, tra l’altro, verrebbero direttamente
coinvolte nella fase di gestione), prevede anche la creazione di un centro studi per la ricerca in materia di energie alternative, di un centro promozionale e museale delle attività legate alle energie rinnovabili e l’avvio di un progetto pilota per le agro-energie. Nell’arco di
un paio di mesi, l’amministrazione comunale
dovrebbe già essere in grado di individuare
l’allocazione del parco eolico e del fotovoltaico. “Questa è la nostra risposta a chi continua a ricorrere alle vecchie forme di energia – ha dichiarato il sindaco - e rappresenta
il nostro, seppur modesto contributo a forme
di energia pulita”.
Giannella Iucolano
DRAMMA SACRO E RESURRECTIO
IL DOLORE E LA LUCE
L
a interpretazione di Resurrectio, la domenica di Pasqua, sul sagrato della Basilica San Giovanni Battista, ha suscitato grande commozione e successo sulla
platea che popola ogni angolo della piazza e poi della
Basilica, dove l’evento scenico va a concludersi, alla
fine dell’azione sacra. Qualcuno mi dice che nell’applauso per Resurrectio voleva recuperare quell’applauso meritatissimo eppure negato al regista, allo scenografo, agli
attori al termine del Dramma Sacro, il venerdì precedente. Ma il venerdì santo Cristo muore e l’applauso è fuori
luogo. Resta, di quel venerdì, una edizione del Dramma
Sacro fra le più espressive e ricche di pathos che io
abbia mai visto. Ricordo che la rappresentazione del
venerdì santo di Vittoria è stata inserita, dalla Regione
Siciliana, nel Registro delle eredità immateriali della Sicilia.
Già nel 2000, ma anche in una pubblicazione edita nel
1999 dalla Basilica San Giovanni Battista, e successivamente in vari articoli, avevo ricordato l’esistenza delle
Sette Patelle, sacra rappresentazione della domenica di
Pasqua, già confermata da mons. Federico La China e
dagli studi di Angelo Alfieri, e pubblicata, in due testi
anonimi, rispettivamente da Francesco Mango nel 1881
- riedito da Alfieri nel 1988 - e dallo studioso Giuseppe
La Barbera nel 1992, la prima con il titolo di Sacra Rappresentazione per la Festa di Pasqua e la seconda Rappresentazione Sacra della Festa di Pasqua. Con Resurrectio ora, da assessore, ho ritenuto doveroso avviare la restituzione, al patrimonio culturale della nostra
Città, anche di questa radice e reliquia sacra. Il mio intento è stato condiviso entusiasticamente dal sindaco
Giuseppe Nicosia, sostenuto e cofinanziato anche dal
Presidente della Provincia, Franco Antoci, e dall’assessore provinciale Di Giacomo che ringrazio vivamente.
Nel Dramma Sacro e in Resurrectio il regista Gianni
Battaglia, a cui si deve in parte rilevante l’affermazione
del Dramma Sacro degli ultimi anni nel panorama del
teatro sacro italiano, rappresenta una umanità contemporanea che torna sui luoghi della morte in Croce e della
Resurrezione, per interrogarsi e meditare. E nei parallelismi e nelle simbologie fra la morte di Gesù, innocente, e
le efferatezze che ancora intridono la vita dell’uomo di
oggi, si cerca la coscienza e l’urgenza di un mondo migliore. Il Dramma Sacro, e ora Resurrectio, costituiscono una forma di rappresentazione sacra marcatamente
liturgica, un momento di meditazione e di purificazione
collettiva, con il loro recupero noi esaltiamo la religiosità della comunità iblea, le nostre radici. Con Resurrectio
si doveva restituire alla Pasqua vittoriese, iblea e sici-
liana, l’intera consuetudine teatrale della Resurrezione. Una rappresentazione, e ancor più una
rappresentazione sacra,
deve tutelare e promuovere il patrimonio culturale per il quale viene realizzata, e deve trovare i
modi per renderlo adatto
alla fruizione locale e
non.
Il Dramma Sacro di Vittoria è unico in Italia proprio perché la sua rappresentazione inizia verso mezzogiorno con la processione e l’affissione in Croce della statua di Gesù, da parte dei Crocifissari, cioè, per estensione metaforica, da parte dell’uomo contemporaneo. C’è una continuità e una simbiosi
perfetta tra fatto processionale e rappresentazione su
luogo fisso. C’è una identità contemporanea, data anche
dall’impiego che fa il regista della poesia moderna e sacra, che caratterizza e rende unitaria questa giornata di
rappresentazione. Limitare la rappresentazione al solo antico testo del Ricca, significherebbe ricacciare questo
patrimonio ibleo in un folklorismo e in un tradizionalismo
di maniera assolutamente massificante, disperderlo nell’alveo di una miriade di iniziative di cui il territorio italiano e siciliano è pieno oltremisura, durante il periodo pasquale. Mi sento di rivolgere, per gli esiti interpretativi
che si sono conseguiti, un apprezzamento all’attrice Ileana Rigano straordinaria interprete di Maria nel Dramma
Sacro, ad Agostino Zumbo in Nizech e Caifa, a Orazio
Alba nel Pilato del Resurrectio, ad Alessandro Sparacino in Misandro, ad Emanuele Nicosia in Longino e Centurione, a Valentina Ferrante in Maddalena e in una Presenza Femminile in entrambi gli allestimenti. Così come
ottimi mi sono apparsi Giovanni Arezzo, nei personaggi
del Cieco Nato e dell’Emigrante, e Francesco Maria Attardi nel personaggio di Giuda, solo in Resurrectio. E
ancora Massimiliano Nicosia in Giovanni-Giuseppe nel
Dramma Sacro, e Luca Sallemi nel Giovanni di Resurrectio. Credo che degno corollario interpretativo abbiano
costituito i vittoriesi e gli iblei Liliana Stimolo, Santina
Bonì, Camilla Perrucci nel ruolo delle tre Marie, Marta La
Terra e Simona Disca nelle due Emigranti, Vito Cultrera,
Arturo La Cognata, Piero Gurrieri, Peppe Guastella, Massimiliano Meli, Mirella La Cognata, Ivana Cirignotta, Luca
Fichera, Giannella Mangione, Ilenia Grancagnolo, nel resto dei personaggi. L’aiuto regista è stato Raffaele Fiaccavento, la direttrice di scena Rosalba Amorelli.
Fonte dei due allestimenti è stata la scrittura
poetica di Emanuele Giudice, ricavata dalle
sue opere principali. Emanuele Giudice, vittoriese doc, è uno dei maggiori poeti italiani
sul sacro che Vittoria e la Sicilia possano vantare. E i suoi versi hanno suscitato emozioni
a non finire presso il pubblico.
Così come scenografo vittoriese di straordinarie qualità è Arturo Barbante le cui scenografie, è stato scritto, non sono mai solo
apparato plastico ma luoghi dinamici dell’anima e tali sono state in questi due allestimenti.
E non potrei non rigraziare per le teatralissime musiche, il Maestro Nello Cavallo (per il
Dramma Sacro) e il Maestro Andrea Strada
(per Resurrectio).
Credo che il Dramma Sacro, e ora Resurrectio, rappresentino un punto di forza del patrimonio religioso, teatrale e turistico della
Sicilia. Credo che vadano potenziati e migliorati ancora - il confronto con se stessi non ha
mai un punto di arrivo - ma credo anche che il
loro livello raggiunto vada difeso e tutelato
tenacemente.
Credo ancora che gli Enti pubblici abbiano il
dovere assoluto di valorizzare e promuovere
al meglio le proprie potenzialità culturali, e di
proseguire questa azione di rilancio e di investimento, come questa Amministrazione
Comunale e la Provincia Regionale di Ragusa hanno ritenuto di fare.
Questo è l’impegno che vogliamo assumerci
per il futuro.
Luciano D’Amico
Assessore al Turismo
Periodico di informazione sull’attività del Comune di Vittoria
Reg. Trib. Rag. n.1/2003
Direttore editoriale
Giuseppe Nicosia - Sindaco
Direttore responsabile
Giannella Iucolano
Redazione e impaginazione
Mariella Sparacino
Progetto grafico
Filippo Fauzia
Foto
Lorenzo Salerno
Stampa
Tipografia Sprint Grafica
Quarto Centenario tra cultura e tradizione
A
l termine delle celebrazioni per il Quarto
Centenario della fondazione, vorrei fare
qualche riflessione. Innanzi tutto alcune cifre:
dal gennaio 2007 sono state tenute ben 28 conferenze (in collaborazione con varie associazioni culturali), i cui atti a poco a poco saranno
pubblicati, sulla storia del territorio e della Città; pubblicati tre volumi (le “Carte Costituzionali”, i “Ricordi del tempo perduto”, un primo
quaderno di urbanistica sulla storia dell’area di
Santa Teresa, oggi Sala Esposizioni intitolata
al pittore vittoriese Giuseppe Mazzone), mentre altre quattro pubblicazioni sono in corso di
stampa; presentate varie opere letterarie di autori e autrici vittoriesi; realizzati vari opuscoli
(fra i quali in ultimo una breve monografia su
Mazzone); due importanti convegni, uno sulla
storia economica dal vigneto alla serricoltura,
mirante soprattutto al futuro e l’altro sulla presenza cristiana a Vittoria; un terzo convegno
“Veder greco a Camarina” organizzato con il
professore Filippo Giudice, ordinario di Archeologia e storia dell’arte greca e romana all’Università di Catania, è previsto al Teatro per il 12 e
13 giugno.
Abbiamo anche immesso in rete nel sito del
Comune varie centinaia di pagine di storia cittadina (articoli, saggi, bibliografia etc.), facilmente consultabili. A ricordo dell’evento, sono
state anche apposte a Palazzo Jacono due lapidi (una nuova e l’altra che riproduce quella del
1907, andata distrutta nel 1907) e una al Teatro,
in omaggio ai sindaci e agli artisti che lo hanno
costruito. A questa attività si sono unite le scuole, che hanno fatto attente e proficue ricerche e
svolto varie iniziative. Sono state fatte due grosse feste di massa, con le notti bianche del 21
aprile 2007 (con la partecipazione di Francesco
Cafiso) e del 24 aprile 2008.
Possiamo esser soddisfatti? In gran parte sì,
perché lo scopo era quello di fare riflettere la
nostra comunità su ciò che siamo, da dove veniamo e dove andiamo. Poiché però occorre
dare “a Cesare quel che è di Cesare”, ringrazio
tutti coloro che hanno reso possibile con il loro
impegno la realizzazione di un programma così
vasto (dirigenti, funzionari, tecnici, operai, ditte), ma in particolare modo la Provincia Regionale di Ragusa, per il suo generoso contributo
(mentre il Governo Regionale, prodigo di promesse a parole, nei fatti è stato avaro, non avendo dato neppure un euro). Finite le celebrazioni, rimane l’impegno culturale a ricostruire compiutamente la storia di questi quattro secoli
con la preparazione di numerose altre pubblicazioni, perché le fonti a noi conosciute ed utilizzabili sono oggi enormemente accresciute rispetto al passato. Per lasciare poi un segno
che sia collegato al Quarto Centenario, abbiamo lanciato un concorso di idee per la sistemazione urbanistica dell’area dismessa dalla Esso
a Piazza Italia, dove dovrebbe essere sistemata
una statua o altro monumento che impersoni la
Città o i suoi abitanti o il cammino percorso in
quattro secoli. Ma già Vittoria è più ricca culturalmente, con la consegna, il 24 aprile, della
nuova Sala intitolata a Mazzone, che si affaccia sullo splendido scenario della Valle dell’Ippari, in un punto che possiamo chiamare “il
Belvedere alle coste di Santa Teresa”, mentre
in tempi brevi saranno consegnati i locali degli
ex Magazzini del Conte (collegati al primo piano con il Museo Polivalente “Virgilio Lavore”);
inoltre, ad inizio 2009 dovrebbero essere ultimati i
lavori dell’ex
convento degli Osservanti della Grazia.
Se poi si riuscisse a ristrutturare
Palazzo Ricca,
avviare i lavori per la costruzione della nuova biblioteca in via Cialdini (accanto alla
Sala Mandarà), acquisire quante più aree possibile per creare un parco urbano nella zona
compresa tra le Celle e l’ex Carcere, questa Amministrazione potrebbe ben dire di aver celebrato degnamente il Quarto Centenario. Ma una
cosa alla volta…
Paolo Monello
Assessore ai Beni Culturali
Un brindisi per l’aeroporto
I
l sindaco, Giuseppe Nicosia, ha
brindato, nella Sala degli Specchi
di palazzo Iacono, assieme all’ex
sindaco di Comiso, oggi deputato
regionale, Giuseppe Di Giacomo,
per festeggiare l’ingresso ufficiale
del Comune di Vittoria nella SOACO, la società di gestione dell’aeroporto di Comiso.
All’interno della società aeroportuale, l’Ente di via Bixio deterrà il 5%
del pacchetto azionario.
L’ex primo cittadino della città casmenea, alla presenza degli operatori dell’informazione, ha consegnato al sindaco Nicosia la delibera
numero 88 dello scorso 11 febbraio, con cui il Comune di Comiso ha
ceduto il dieci per cento delle proprie quote ai Comuni di Vittoria e
Chiaramonte.
La partecipazione alla Soaco sarà
a titolo gratuito, perché la cessione
delle quote è avvenuta a titolo di risarcimento dei disagi ambientali
che i territori dei due enti dovranno
sopportare; quello di Vittoria, in particolare, sarà il cono d’atterraggio
degli aerei in arrivo sulla pista del
“Pio La Torre”.
C’è chi dice no. La Vittoria della legalità
S
ono state presentate lo scorso 3 marzo, al Teatro
comunale, le norme anti-pizzo deliberate dalla giunta municipale e dal consiglio comunale. “C’è chi dice
no. La Vittoria della legalità”, il titolo del convegno,
organizzato dall’amministrazione comunale. Tra i relatori, il sindaco, Giuseppe Nicosia, il presidente della
Commissione bicamerale Questioni regionali, Leoluca
Orlando, il presidente della Fai Sicilia, Pippo Scandura,
il presidente di Confindustria Catania, Fabio Scaccia, il
sacerdote Beniamino Sacco, il presidente dell’Anci provinciale, Giuseppe Nicastro. Nel corso della manifestazione, si sono registrati gli interventi del presidente del
consiglio comunale, Luigi D’Amato, del presidente dell’associazione antiracket “Città di Vittoria”, Riccardo
Santamaria, del presidente dell’Ascom, Antonio Prelati, del presidente di Confesercenti, Massimo Giudice,
del vice-presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti di Ragusa, Maurizio Attinelli, del rappresentante
della Fabi, Gianni Di Gennaro, e del presidente dell’antiracket di Gela, Angelo Caponnetto. I lavori sono stati
moderati dal giornalista Alfio Sciacca, del Corriere della
Sera. Il convegno ha rappresentato anche l’occasione
per illustrare la proposta del sindaco Nicosia di aprire
uno sportello antiracket in Municipio, e per anticipare
una serie di iniziative a largo raggio, da concordare con
la Prefettura, per la stipula di un protocollo di legalità
che investa anche il settore degli appalti pubblici.
Bari, un fiume vivente contro la Mafia
P
er 4 giorni (dall’11-03-08 al 15-03-08) Bari è
diventata la capitale dell’antimafia europea,
e la Consulta Comunale Giovanile di Vittoria,
non indifferente a questo avvenimento importante, ha chiesto ed ottenuto dal Comune un
pullman gratuito per consentire ai giovani di
partecipare alla manifestazione. Oltre alle autorità competenti e all’amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore Giuseppe
Malignaggi, era presente anche la famiglia di
Salvatore Incardona, vittima della mafia. Per il
resto, il pullman era pieno degli esponenti delle diverse associazioni giovanili vittoriesi (Agesci, Azione Cattolica), degli studenti di vari istituti superiori, di giovani di Scoglitti e della Consulta che ha contribuito alla coordinazione e
all’organizzazione.
Sebbene il viaggio sia stato lungo, l’atmosfera
creatasi dentro il pullman è stata quella di grande aggregazione e socializzazione fra i vari gruppi giovanili. Una volta giunti a destinazione,
abbiamo trovato migliaia di giovani provenienti
da tutta Europa, che erano lì insieme a noi per
dare vita al corteo, preceduto dai gonfaloni di
tutti i comuni, associazioni, organizzazioni. Tra
questi, c’era anche lo
striscione della Consulta Giovanile Comunale
di Vittoria; un “fiume
vivente” di ragazzi, studenti, uomini, donne,
giovani e meno giovani, tutti lì per lo stesso
motivo: manifestare il
No alla mafia e Sì alla
vita, alla legalità e alla
giustizia. A dirlo eravamo noi, provenienti
da tutta Italia, per partecipare con la nostra
presenza alla voglia di
crescere, cercando di
cambiare questa realtà
che soffoca lo sviluppo, il progresso e la libertà della nostra e di tutte quelle città infestate
dal virus dell’illegalità, portando avanti il senso
di cittadinanza e di responsabilità civile e
morale.Uno dei tanti fini della Consulta è quello
di sensibilizzare i giovani, e non solo, al proble-
ma della mafia, invitando tutti i cittadini a “io c’ero!” e portare avanti nella realtà comunale
partecipare o ad organizzare questi eventi, il “nostro” impegno civile e morale.
per non dimenticare sempre chi siamo e chi
Chiara Margani
vogliamo essere. La nostra presenza alla manifestazione è stato un modo per poter dire: Presidente della Consulta comunale giovanile
Otto marzo, una mimosa in corsia
L
’associazione “Il filo di seta”, in occasione dell’8 marzo 2008, “Festa della
Donna” ha voluto dedicare questa giornata ad attività di riconoscimento per le donne del passato e del presente di questa
città.
Come primo atto, ha suggerito all’Amministrazione Comunale di intitolare una strada
ad una donna di Vittoria poiché, dopo un’attenta analisi della carta topografica della
città, si è resa conto che poche strade sono
intitolate a donne e nessuna ad una donna
vittoriese. La scelta è caduta su Francesca
Marangio, nata il 25 Maggio del 1906 e
scomparsa il 4 Febbraio del 1968. Insegnante, di natura gioiosa, dolce e caritatevole,
sempre dedita agli altri, aveva una predilezione particolare per i bambini, tanto da
ospitare, nella sua casa una scuola materna. Fu benefattrice della Parrocchia di San
Francesco di Paola, cui ha lasciato la sua
Rinasce l’arte del ricamo siciliano
N
asce a Vittoria la prima associazione delle ricamatrici,
“Laboratorio di sfilati e ricami siciliani d’arte di Vittoria”, porta il nome del prestigioso laboratorio esistito a
Vittoria nei primi anni del ‘900 che ottenne numerose onorificenze che gli diedero prestigio e rilevanza in ogni parte
d’italia. Da tempo le ricamatrici avevano espresso il desiderio di far emergere le proprie professionalità e, durante
l’evento della Notte rosa, avvalendosi della forte spinta
emotiva data dalla consulta femminile e dall’assessore
Luciano D’amico, hanno intrapreso questo cammino.
Oggi, il sogno è appena cominciato.
L’associazione è composta da sette donne, ciascuna delle
quali è esperta in un “settore” del ricamo. Nell’arte dello
sfilato siciliano e del punto antico, la presidente Tiziana
Calisto, maestra d’arte insieme alle sorelle Mariotta , la
signora Giovanna Cavallo, e la signora Mirella Ciancio;
nell’arte del chiacchierino, la signora Franca Cosentini;
nell’arte del Macramè e della rete a Modano, la signora
Maria Rosaria Frasca .
Il loro obiettivo è quello di tutelare, promuovere e valorizzare questo grande patrimonio femminile, cercando di far
rivivere le tradizione. L’augurio è che le numerose ricamatrici presenti nel territorio si rendano conto del grande
merito che hanno e che riescano a guadagnare uno spazio
di rispetto che renda loro il giusto merito, e le renda partecipi della crescita del nostro paese. A sostenere l’iniziativa
vi sono l’assessore Luciano D’amico, la presidente della
consulta femminile Dora Guarino, il dottor Gambuzza e le
dottoresse Lombardi e Salerno. Tra questi, il dottore Gambuzza , la dottoressa Lombardi e la signora Statelli, nel
corso della cerimonia di costituzione dell’associazione,
hanno ritirato un attestato di benemerenza destinato alle
loro madri: Elena Formica (1901/1986); Carmela Faro (1912/
1999); Maria Santa Piccione (1931/2006). Queste donne
furono note e ammirevoli ricamatrici, esponenti di una tradizione che oggi viene prepotentemente riportata alla luce,
rendendo merito ad un’arte rara e prestigiosa, della quale
furono eccezionali e preziose madrine.
casa, oggi Consultorio Familiare, utilizzato da
tutta la città.
Una donna così, non si può dimenticare e pertanto meritava uno spazio cittadino, seppur piccolo, che portasse il suo nome.
Oggi, grazie alla sensibilità del sindaco Giuseppe Nicosia, ciò si è realizzato e l’Associazione
non può che esserne felice.
Un’altra iniziativa pensata e realizzata dall’associazione per l’8 marzo, è stata quella di andare presso l’ospedale “Guzzardi” di Vittoria a portare la mimosa alle donne madri del reparto
maternità.
Grazie alla disponibilità del primario, Giovanni
Busacca, ciò è stato possibile e così si è potuto dire un grazie speciale alle mamme presenti
quel giorno, come simbolo per tutte quelle donne-madri che con il loro amore continuano a
donare la vita e ad essere “speranza per l’
umanità”.
Rosa Perupato
Presidente dell’associazione Il Filo di seta
Scatti d’epoca
Festeggiamenti della fondazione
del plesso Radice
In occasione dei festeggiamenti per il
50mo anniversario della fondazione del
plesso Radice, si invitano i cittadini a
contribuire alla realizzazione di una
mostra con fotografie, documenti, oggetti
di cancelleria, libri, grembiuli, ecc.. per
aiutarci a raccontare la storia di mezzo
secolo di vita scolastica e sociale.
Il materiale dovrà pervenire entro il mese
di aprile alla direzione didattica del
secondo circolo in via De Gasperi, 1.
Franca Campanella
Dirigente 2° Circolo
FOTO COLLEZIONE PERUPATO
Prosegue la pubblicazione delle foto d’epoca delle famiglie vittoriesi,
in occasione delle celebrazioni per il Quarto Centenario.
La foto di questo numero è stata scattata nei primi del 900 e ritrae
Rosario Lupò e Teresa Tedesco.
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