Copia Omaggio
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Anno V I - n. 5 - Ottobre 2008
LA CITTÀ LIBERATA DAI RIFIUTI
O
ra che il peggio è passato,
possiamo dire,
senza timore di essere
smentiti, che sulla vicenda rifiuti abbiamo
agito al meglio. La città ha vissuto per una
settimana una situazione difficile, con i
cassonetti dell’Amiu
straripanti e i rifiuti
ammassati ai bordi
delle strade. Abbiamo
subìto uno spettacolo indecoroso, e la situazione ha rischiato di trasformarsi in vera e propria emergenza ambientale. Sono stati in tanti, in quei giorni, a pensare che la colpa di tutto fosse da addebitare all’amministrazione comunale, e c’è stato anche chi ha speculato
sulla vicenda, facendo passare l’idea che la spazzatura
non veniva raccolta perché il Comune non aveva ancora
pagato i propri debiti all’Ato Ambiente. Le cose non stanno così.
Lo scorso marzo, il Comune di Vittoria ha pagato oltre 1
milione e 200mila euro, saldando tutto il dovuto sino al 31
gennaio 2008, e ottenendo una riduzione da parte dell’Ato
di oltre 600mila euro, che erano stati “erroneamente” fatturati all’Ente. Forse solo il Comune di Ragusa e i tre piccoli Comuni montani hanno saputo fare di meglio.
La verità è un’altra, ed è giusto che si sappia, perché ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. La verità è
che l’Ato Ambiente Ragusa non è stato capace nemmeno
di garantire il pagamento degli stipendi ai sei operai della
discarica, mentre si è dimostrata abilissima a pagare le indennità ai propri amministratori e a sperperare il denaro
pubblico, organizzando feste per pubblicizzare una raccolta differenziata che nessuno di noi ha ancora visto, e
per la quale sono stati acquistati mezzi tenuti fermi per
mesi nei capannoni della discarica.Quanto a noi, abbiamo
sollecitato per una settimana tutti gli organi competenti,
affinché il problema venisse risolto. Giorno 21 ottobre,
stanchi di aspettare e preoccupati per una situazione che
stava ormai assumendo i caratteri dell’emergenza, abbiamo deciso di reagire all’indolenza e alla negligenza altrui.
Lo abbiamo fatto emettendo un’ordinanza a mia firma, con
cui è stato intimato al presidente dell’Ato Ambiente di far
aprire i cancelli della discarica. In caso contrario, ci saremmo sostituiti all’Ato e avremmo aperto noi la discarica,
consentendo ai mezzi dell’Amiu di scaricare i rifiuti e di
tornare in città a svuotare i cassonetti.
Riteniamo di avere fatto bene a firmare quel provvedimento e a recarci sul posto, pronti ad immetterci nel possesso
della discarica. Siamo convinti di avere fatto la cosa giusta
per liberare la città dai rifiuti, e in questo siamo confortati
anche da un provvedimento dell’Ato Ambiente, che dimostra – ove ve ne fosse ancora bisogno – chi realmente
voleva lasciare la città invasa dalla spazzatura. Nella stessa giornata del 21, infatti, un dirigente dell’Ato ha firmato
un ordine di servizio con cui ha intimato ai dipendenti
della Icom di consentire l’accesso in discarica ai mezzi
degli altri comuni, e di lasciare invece fuori dai cancelli gli
autocompattatori di Vittoria. Questo si voleva fare: fare
scattare l’emergenza sanitaria e ambientale, e far passare
la tesi che era tutta colpa del Comune. Ma nessuno c’è
cascato. Grazie all’ordinanza notificata all’Ato Ambiente,
abbiamo ottenuto che gli autocompattatori dell’Amiu entrassero in discarica e conferissero i rifiuti, affrancando la
città dall’emergenza. Abbiamo impedito un’illegittima prevaricazione nei confronti della città e una violazione di
legge, e lo abbiamo fatto usando la legge, che conferisce
ai sindaci una serie di poteri in materia igienico-sanitaria.
Per quell’ordinanza ho ricevuto una nota da parte del Prefetto di Ragusa; ebbene, sono ben lieto di ricevere un
piccolo richiamo, se è il prezzo da pagare per il riscatto
della città dai ricatti di un organo indolente. Oggi, dunque,
possiamo dire con soddisfazione di essere riusciti a liberare la città non solo dai rifiuti, ma anche dai soprusi. E da
ora in poi, forti dell’esperienza vissuta, vigileremo attentamente perché Vittoria non sia più ostaggio dell’inefficienza altrui. All’Ato Ambiente, che ha dimostrato la propria
incapacità di gestire il servizio, voglio annunciare la mia
disponibilità ad “adottare” amministrativamente i dipendenti della Icom. Se l’Ato non riesce a pagare loro gli stipendi, lo farà il Comune di Vittoria, che sarà ben lieto di
sborsare le somme necessarie, anziché versare i soldi ad
un carrozzone inutile e sprecone.
Il sindaco Giuseppe Nicosia
L’ordinanza n. 49 del 21/10/2008
IL SINDACO
V
Ecco chi voleva sommergere
Vittoria di spazzatura
ista la relazione del Corpo Polizia Municipale, Nucleo tutela
ambientale, prot. n. 153/R.S. cat. 809/P.G. del 20 ottobre 2008,
con la quale - a seguito di sopralluogo effettuato per numerose
segnalazioni di gravi inconvenienti igienico sanitari da parte dei
cittadini – evidenzia la situazione di sicuro pericolo per la salute
pubblica in quanto i rifiuti, superata la capacità dei cassonetti, si
riversano sulle pubbliche vie, con ulteriore spargimento da parte di
animali e libero contatto da parte di chiunque, suggerendo un adeguato ed urgente intervento.
Vista la relazione dell’Azienda speciale del Comune di Vittoria, a
firma del suo Presidente e del suo Direttore, prot. n.2401 del 20
ottobre 2008, con la quale si fa presente che dal 14 ottobre 2008
ad oggi “agli automezzi dell’AMIU e inibito, o consentito a singhiozzo e in maniera assolutamente irrisoria rispetto alle esigenze minime, l’accesso alla discarica comprensoriale di contrada
Pozzo Bollente per il conferimento dei rifiuti solidi urbani” e che “
il persistere di tale situazione, stante l’impossibilità di procedere
allo svuotamento dei contenitori, ha provocato l’accumulo di grandi quantità di rifiuti in prossimità dei cassonetti ed in zone isolate
del territorio cittadino”.
Ed ancora, detta Azienda rileva che “ il mancato svuotamento dei
contenitori e la conseguente presenza di grandi quantità di rifiuti
per le strade e nelle campagne oltre a costituire un grave pericolo
di natura igienico - sanitario rischia di provocare gravi rischi di
inquinamento ambientale”, e che “ sempre più numerose provengono le proteste e le richieste di intervento di cittadini allarmati
per le condizioni igienico- sanitario alle quali questa azienda non
può dare alcuna risposta non potendo effettuare interventi di svuotamento e di pulizia se non verrà immediatamente ripristinato il
normale servizio di conferimento in discarica dei rifiuti”, chiedendo l’adozione dei provvedimenti necessari al fine di scongiurare
detto pericolo.
Visto l’art.50, comma 5, del t.u. 18 agosto 2000,. N. 267 sull’ordinamento degli enti locali il quale dispone che in caso di emergenze
sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le
ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal Sindaco, quale
rappresentante della comunità locale.
Considerato :
-che c’è il pericolo di un danno grave ed imminente per la salute e
l’igiene pubblica al quale, per il carattere di eccezionalità, può farsi
fronte solo con interventi immediati e indilazionabili;
-che per evitare che tale danno si verifichi, debbono essere emanati provvedimenti urgenti a tutela della salute pubblica, anche in
considerazione del fatto che questa è minacciata da fenomeni di
inquinamento ambientale;
-che l’adozione da parte del sindaco di ordinanze contingibili ed
urgenti in materia di sanità ed igiene è finalizzata alla rimozione delle
situazioni pregiudizievoli per la sicurezza o l’incolumità pubblica;
-che i destinatari delle ordinanze contingibili e urgenti, adottate dal
sindaco a tutela dell’igiene e sanità pubblica, vanno individuati tra i
soggetti sui quali grava, in via ordinaria, l’obbligo di provvedere a
quanto disposto nel provvedimento.
-Ritenuta l’urgenza di provvedere al fine di eliminare il pericolo di cui
sopra;
Visto l’art. 50 del t.u. 18 agosto 2000, n. 267 delle leggi sull’ordinamento degli enti locali;
Tanto premesso
ORDINA
Ognuno per la parte di competenza:
1)al dott. Giovanni Vindigni, nato a Ragusa il 6 novembre 1960,
nella qualità di presidente della società p.a. ATO Ambiente, domiciliato per la carica presso ATO AMBIENTE Ragusa;
2)all’arch. Roberto Lauretta, nato a Vittoria il 18 luglio 1959, nella
qualità di Direttore della Discarica subcomprensoriale di c/da Pozzo
Bollente , residente in Vittoria Stradale per Acate n. 43, domiciliato
per la carica presso detta discarica;
3)al Geom. Roberto Scalone, nato a Tolmezzo (UD) il 23 ottobre
1952, nella qualità di responsabile della I.CO.M. Milano S.p.A. con
sede in Bresso (MI) via Marconi n. 25/A, residente in Carini (PA)
S.S. 113 ovest, n. 197, domiciliato per la carica presso detta discarica;
di consentire, entro le ore 15,00 del giorno 21 ottobre 2008:
a)lo svuotamento degli autocompattatori dell’AMIU, quale soggetto
incaricato della raccolta rifiuti nel Comune di Vittoria, nell’ambito
della discarica subcomprensoriale di Pozzo Bollente;
b)lo stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti come conferiti, secondo
le disposizioni di legge.
Trascorso il termine assegnato senza che gli interessati abbiano
ottemperato a quanto sopra ordinato si provvederà all’esecuzione
d’ufficio, attraverso l’intervento dell’A.M.I.U., soggetto più adatto a
rimuovere la situazione di pericolo venutasi a creare, a spese del
contravventore, oltre alla denuncia all’autorità giudiziaria ai sensi
dell’art. 650 del codice penale.
Il Comando Polizia Municipale è incaricato di fare osservare la presente ordinanza, con l’intervento del Commissariato di P.S. La presente ha la durata di 10 giorni, decorrenti dalla presente. Ai sensi
degli artt. 3, quarto comma, e 5, terzo comma, della legge 7 agosto
1990, n. 241 avverte: responsabile del procedimento è il Comandante pro-tempore del Corpo di polizia Municipale del Comune di
Vittoria. Contro la presente ordinanza è ammesso ricorso al Tribunale amministrativo regionale di Catania nel termine di 60 giorni dalla
notificazione oppure, in via alternativa, ricorso straordinario al
Presidente della Repubblica nel termine di 120 giorni dalla notificazione. La presente ordinanza sarà trasmessa, oltreché ai destinatari, al: -Direttore dell’AMIU - Presidente dell’AMIU- Commissario di
P.S.-Comandante dei VV.UU - Copia della seguente ordinanza sarà
trasmessa, altresì al: - sig. Prefetto di Ragusa - sig. Procuratore
della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa - I.CO.M. Milano
S.p.A. attraverso raccomandata A.R. anticipata via fax.
Cultura, altro che deserto!
Vittoria è una città in fermento
A
lcune iniziative culturali dell’amministrazione comunale
sono state recentemente oggetto di dure critiche e di
giudizi demolitori. Ne sono stati protagonisti un ex sindaco (con volantini e comunicati stampa), un ex consulente
(con una sua intervista televisiva e poi ad un quindicinale), gli autori di un foglietto satirico.
Ora, al di là delle reazioni e delle contro-critiche, vorrei fare
il punto della situazione, senza alcuna volontà polemica
nei confronti di nessuno.
Penso che chi parla di cultura “sbilanciata” e di deserto
culturale non si rende conto che viviamo nella società delle comunicazioni di massa, dove il sapere si trasmette a
prescindere dall’attività o dall’inazione di un’amministrazione comunale. Anche a Vittoria la televisione, internet, i
cellulari sono un formidabile strumento di trasmissione
delle conoscenze di e a qualsiasi livello; le scuole di ogni
ordine e grado nella loro autonomia producono innumerevoli progetti, iniziative che educano gli alunni non solo
sulle materie curriculari ma anche alla tutela dell’ambiente,
alla legalità, alla sicurezza stradale, alla pace (che poi, appena usciti dalle aule, i ragazzi contraddicano tutti questi
insegnamenti con comportamenti difformi è un altro paio
di maniche).
Esistono inoltre decine di associazioni, club, circoli che
producono iniziative autonomamente e che solo in parte
richiedono il sostegno dell’amministrazione comunale. Non
è comunque responsabilità dell’amministrazione se non
esistono librerie (anche se da pochi giorni una ha aperto i
battenti in via Magenta), ma anche in questo caso chi polemizza dimentica che oggi i libri si acquistano sia nelle
edicole (ce ne sono decine a Vittoria e tutte vendono libri)
sia su internet.
A mio avviso, pertanto, tutto si può dire di Vittoria, tranne
che ci sia stasi culturale o ignoranza, a meno che non si
continui ad avere una concezione elitaria della cultura e si
consideri cultura solo quella che si fa al teatro. In questa
situazione di contraddittoria vivacità e di continua ebollizione (ho sempre considerato Vittoria una pentola cui bisogna saper mettere il coperchio - cioè saperne dirigere i
moti - per tenerla sotto controllo…), cosa deve fare un’amministrazione comunale? A mio avviso, deve soprattutto
pensare alle strutture culturali, assicurare cioè gli spazi e le
opportunità per consentire, nei limiti del possibile, il libero
esplicarsi della creatività e del diffondersi dei saperi.
Le strutture, dunque. Innanzitutto, il teatro. Ha bisogno
urgente di un moderno impianto di climatizzazione, perché a seguito dell’ultimo adeguamento alla normativa antincendio, fu annullato il vecchio impianto di riscaldamento. A parte questo, la struttura, assai richiesta dal
pubblico, ospita la stagione di prosa e innumerevoli iniziative e concerti (mi auguro che la nuova stagione, allestita dal settore Cultura, veda un maggior favore di pubblico, perché quella del 2007-2008, purtroppo, ha visto la
presenza di un numero di spettatori inferiore persino ai
“quattro gatti” - che poi erano sempre un centinaio - presenti alle “lezioni di storia”…).
La Biblioteca Comunale funziona e non capisco le critiche
gratuite ad essa rivolte per gli orari di apertura, che sono
quelli del Comune (in ogni caso, stiamo riprendendo il progetto per la costruzione di una nuova biblioteca in via
Cialdini, nei locali di proprietà comunale adiacenti alla Sala
Mandarà); l’Archivio Storico Comunale, dove è custodita
la storia amministrativa della città dal 1819 ad oggi, è in via
di trasloco in locali più idonei, ma abbisogna di una nuova
catalogazione e di una completa informatizzazione, per consentire agli studiosi di poter meglio fare le loro ricerche.
Si sta profondendo uno sforzo enorme per assicurare il
pieno recupero del nucleo primigenio della fondazione (cioè
le aree e gli edifici monumentali che vanno dal cosiddetto
“vallone” fino alla via Palestro).
Dopo il recupero agli usi pubblici di parte dell’antica Officina Elettrica Municipale (oggi Sala Carfì e Sala Mazzone,
con lo spazio esterno tra di esse, che si presta a molteplici
usi), il Castello e i Magazzini del Conte sono stati già collegati all’altezza del primo piano, senza dimenticare che alcuni dei critici più feroci di questa amministrazione hanno
deciso di chiudere il Museo e di sistemarvi un’enoteca! In
ogni caso, è stata adottata una soluzione per salvare “capra e cavoli”. Per ospitare l’enoteca, abbiamo dovuto svuotare il Museo, assegnando la collezione ornitologica alle
scuole e trasferendo altrove quel che rimaneva di quadri e
sculture (pochissima cosa).
Ma questa amministrazione non intende assolutamente rinunciare a ricostruire il Museo Civico Polivalente intitolato al professor Virgilio Lavore, che deve essere il Museo
della nostra identità come territorio e come città: e per questo abbiamo preso gli opportuni contatti con la Soprintendenza. Saranno recuperati e consegnati all’uso pubblico
l’antico ovile di Muratti (D’Izzia) sul costone roccioso che
si affaccia sulla Valle; è in corso di realizzazione l’accesso
allo spazio retrostante al Castello, per poter guardare sia
verso le grotte (per ora inaccessibili) sia al magnifico panorama della Valle, con un apposito camminamento.
Sarà recuperato all’uso pubblico anche lo spazio residuo
dell’ex Monastero di Santa Teresa, a fianco della Sala Mazzone, completando così la salvaguardia delle aree di proprietà pubblica. Sono aperti, grazie al contributo che viene
dato alla Pro Loco, sia il Museo Italo Ungherese sia il Museo del Carrubo e della Civiltà Contadina di Serra San Bartolo, con alcuni materiali (in verità non di proprietà comunale, come quelli che riempivano le vetrine del Museo Civico…), ma non c’è dubbio che debbano essere incentivate
le visite e arricchiti i materiali custoditi, mentre deve essere
assolutamente favorito un uso del Parco (soggetto purtroppo a frequenti incursioni di vandali) in modo da preservarlo meglio.
Queste le strutture esistenti, alle quali spero che al più
presto possibile si uniscano le due ampie sale ricavate al
pianterreno e al primo piano nell’ex convento della Grazia.
Rimangono da recuperare i locali di via Bixio del Giudicato
del Mandamento, conosciuti come lo “Studio della Musica”, che potrebbero essere di nuovo adibiti a sede di una
rinata Banda municipale, nonché il Palazzo Ricca della Scaletta, acquistato dalla passata amministrazione, che ha bisogno di un completo recupero.
Alle attività culturali dell’amministrazione comunale (soprattutto, ad oggi, conferenze) si aggiungono altre importanti iniziative di privati, quali il Cine Club d’essai, sostenuto dal Comune ma anch’esso vittima, come l’Associazione degli Amici della Musica, della persistente crisi di
liquidità caratteristica di tutti i Comuni d’Italia.
Se a queste cose aggiungiamo anche il primo Festival del
Jazz, diretto da Francesco Cafiso (voluto dal Sindaco e
organizzato dall’Assessore al Turismo, nell’ottica della
qualificazione del centro storico), mi sembra che il panorama della vita culturale a Vittoria non sia inferiore a quello di
altre città, e comunque con spese non eccessive e rapportate alle scarse risorse dell’Ente (non si conoscono ad oggi
finanziamenti della Regione, in verità).
Non c’è dubbio che possano essere commessi errori, ma
sono sicuro che nel 2009 il Largo Camarina tornerà ad ospitare concerti e manifestazioni. Per il resto, qualsiasi cosa
un’amministrazione faccia, specie se non accontenta desideri e appetiti, sarà sempre sottoposta a critiche.
Spero di aver dato comunque un contributo per una serena
riflessione sulla nostra politica per la cultura a Vittoria.
Una precisazione finale, però, voglio farla. Al Sindaco Nicosia è capitato di poter celebrare il Quarto Centenario della fondazione. L’abbiamo fatto per come potevamo e sapevamo fare, senza alcuna pretesa di fare cose grandiose e
memorabili.
E’ stata fatta solo una festa di massa, per il resto si è puntato a costruire una migliore coscienza di noi stessi in quanto
comunità e per fare questo era necessario riflettere sulla
nostra storia. L’abbiamo fatto e continuiamo a farlo promuovendo la stampa di pubblicazioni serie, fondate storicamente, utilizzando la massa enorme di nuova documentazione disponibile (superando nei fatti quella “improbabile storia” commissionata dall’ex sindaco ad un suo amico,
a prescindere dalle sue conoscenze…) e coinvolgendo
quanti possano dare un serio contributo alla tutela della
memoria e alla conoscenza della storia della nostra comunità per le nuove generazioni. Mi sembra ovvio, infatti, ricordare che se non c’è conoscenza, non c’è amore per il passato né tutela.
Un’ultima chiosa: in merito al Corso di Informatica, è falso
quanto affermato sul periodico La Città, secondo il quale
avremmo pagato “una lauta penale” all’Università di Catania (chi ha informato il giornalista?), con la quale invece è
stata fatta una transazione vantaggiosa per il Comune, essendo a sua volta l’Università debitrice verso di noi di ben
158.000 euro.
Paolo Monello
Assessore ai Beni culturali
La Bacheca
25 Settembre - L’Assessorato regionale Lavori pubblici ha assegnato
al Comune la somma di 3 milioni e 750mila euro da utilizzare per la
messa in sicurezza del porto di Scoglitti.
“Questo finanziamento, che corrisponde al ribasso d’asta
dell’appalto originario per il prolungamento della scogliera
antinsabbiamento del molo di ponente, consentirà di mettere la
parola fine ai lavori di messa in sicurezza della struttura portuale
e di ridare tranquillità ai pescatori”, ha dichiarato l’assessore ai
Lavori pubblici, Salvatore Avola.
30 Settembre - Firmata a Palazzo Iacono la convenzione tra il Comune
e la Vittoria Eolica srl per la realizzazione di un parco eolico in contrada
Pozzo Ribaudo. La convenzione avrà durata trentennale e prevede
l’installazione, entro tre anni, di quindici aerogeneratori. La società
dovrà versare al Comune un canone annuo variabile tra il 2 e il 3 per
cento dell’energia prodotta, e comunque non inferiore a • 101.250,
oltre ad un’una tantum di • 150.000 e alla fornitura gratuita di energia
elettrica all’Ente.
2 Ottobre - Con una lettera inviata al direttore generale dell’Ausl 7 e
al direttore sanitario dell’Ospedale “Guzzardi”, il sindaco, Giuseppe
Nicosia, ha espresso preoccupazione per le lunghe liste d’attesa che
gli utenti sono costretti a subirenprima di poter effettuare un esame
diagnostico. “In alcuni casi - ha scritto il primo cittadino - le prestazioni
richieste sono state fissate per marzo 2010: una tempistica inaccettabile
e non certamente degna di una struttura efficiente e all’avanguardia.
Vi chiedo, pertanto, di dare risposte più celeri ai cittadini”.
8 Ottobre - Il Tar di Catania ha rigettato l’istanza della Conscoop,
che chiedeva la sospensiva degli atti di annullamento della procedura
di project financing, disposti dal Comune.
“Un altro punto a favore dell’amministrazione – ha dichiarato il
sindaco Nicosia –. Dopo avere respinto l’attacco della Panther
Eureka all’acqua, ora respingiamo l’attacco ad un altro bene
comune quale il cimitero”.
11 Ottobre - Il Comune viene chiamato a far parte del coordinamento
nazionale provvisorio degli enti locali che si sono intestati la battaglia
per la pubblicizzazione dell’acqua. L’organismo è composto da cinque
Comuni italiani, ed ha il compito di sensibilizzare e sollecitare altri enti
locali ad aderire alla battaglia in difesa dell’oro blu.
19 Ottobre - Riaperto al pubblico il campo di calcio “Nino Andolina”
di Scoglitti, dopo la conclusione dei lavori di manutenzione effettuati
negli spogliatoi e nelle recinzioni. La spesa sostenuta per gli interventi,
eseguiti a cura del settore Lavori pubblici, ammonta a 72mila euro. Lo
stesso settore ha dato incarico a professionisti esterni per la redazione
di un progetto di completamento della struttura: si tratta di inerbare il
terreno di gioco e di adeguare la capienza dell’impianto, in maniera da
consentire di ospitare almeno mille persone.
21 Ottobre - Ripristinate le fontane delle piazze Giordano Bruno e
Daniele Manin. Dopo gli interventi effettuati sulla Fontana della Pace
“Pio La Torre”, gli zampilli di altre due fontane cittadine tornano ad
erogare acqua.
“Stiamo già programmando altri interventi - ha dichiarato
l’assessore alle Manutenzioni, Filippo Cavallo, che ha ringraziato gli
uffici Cottimi e Acquedotti per l’efficienza dimostrata – e stiamo
ultimando anche i lavori di pavimentazione dei viali del terzo
reparto del cimitero, dove abbiamo anche rafforzato le fontanelle
del quarto reparto”.
22 Ottobre - Aggiudicato alla ditta Lupò Costruzioni srl di Messina
l’appalto per l’assegnazione dei lavori di bonifica e di consolidamento
delle aree comprese tra via Fanti e il serbatoio idrico comunale.
L’espletamento della gara consentirà
l’avvio dei lavori di consolidamento in una zona che critica della
città, interessata dal progressivo scivolamento del suolo. le opere
permetteranno di rendere sicure le abitazioni della zona e il serbatoio
monumentale di via Fanti.
30 Ottobre - Presentato l’opuscolo informativo sull’uso dell’alcool,
stampato su iniziativa dell’Ausl 7 di Ragusa, del Comune di Vittoria,
del gruppo cittadino di Emergency e dell’Associazione per i Diritti
umani. L’opuscolo “Alcool, meglio conoscerlo” è stato
realizzato in cinque lingue - italiano, albanese, rumeno, polacco e
arabo. Lo scopo è quello di contribuire ad informare quanti soffrono
per problemi legati all’uso di alcool e non sanno a chi rivolgersi per
evitare di diventare alcooldipendenti.
30 Ottobre - Con un’ordinanza (la n. 77), il sindaco, Giuseppe Nicosia,
ha disposto la chiusura immediata del mercato ittico di Scoglitti, fino
alla realizzazione dei lavori di ristrutturazione, ed ha ordinato che le
operazioni di sbarco e commercializzazione del pescato avvengano
mediante l’utilizzo della banchina coperta di approdo, all’interno di
appositi gazebi. L’ordinanza è stata adottata in considerazione delle
gravi deficienze della struttura, a tutela della pubblica sicurezza e a
salvaguardia dell’igiene e della salute pubblica.
Periodico di informazione sull’attività del Comune di Vittoria - Reg. Trib. Rag. n.1/2003
Direttore editoriale
Giuseppe Nicosia - Sindaco
Direttore responsabile
Giannella Iucolano
Redazione
Salvatore Genovese - Mariella Sparacino
Progetto grafico
Filippo Fauzia
Impaginazione
Salvatore Genovese - MariellaSparacino
Stampa
Tipografia Sprint Grafica
Foto
Lorenzo Salerno
Anche il sindaco in piazza contro la riforma Gelmini
IO STO CON GLI STUDENTI
C
’era anche il sindaco Giuseppe Nicosia, il
30 ottobre, alla manifestazione contro la
riforma della scuola voluta dal ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini.
Il primo cittadino ha preso parte al corteo che
è partito da piazza Stazione e, dopo avere attraversato via Cavour, ha raggiunto piazza del
Popolo.
“Ho voluto esprimere la mia solidarietà e
quella dell’amministrazione comunale a studenti, genitori, insegnanti e personale della
scuola e a quanti protestano contro la riforma della scuola, presentata dal ministro Gel-
mini, che prosegue nella politica di sistematica demolizione, evidenziata da questo governo di destra, nei confronti di tutto ciò che
è pubblico - ha dichiarato il primo cittadino Avevo già partecipato ad altre iniziative di
protesta come quella di Ragusa, organizzata dai sindacati e, a maggior ragione, ho
voluto testimoniare il mio sostegno e la mia
vicinanza alla manifestazione promossa dalla scuola vittoriese. E’ stata una bella occasione per confrontarsi sui temi della scuola
e per ascoltare le ragioni degli studenti e
degli insegnanti”.
E dal web arrivano i complimenti...
Pubblichiamo una e-mail inviata al sindaco dopo la manifestazione studentesca
Gentile sindaco, voglio complimentarmi con Lei per il discorso che ha tenuto in piazza in
occasione della manifestazione contro la riforma Gelmini. Mi è piaciuto molto e sono
contenta che “IL” sindaco si metta in prima linea anche per questo tipo di problemi. Mi
rendo conto che avrà una miriade di impegni, ed è bello sapere che, nonostante tutto, Lei
è presente. Complimenti! Assia
Per non dimenticare
L
’amministrazione comunale ha scelto di non dimenticare. Lo ha fatto intitolando due luoghi simbolo della
città e di Scoglitti a Pio La Torre e alle vittime del tragico
sbarco del 22 settembre 2002.
Al protagonista di importanti battaglie antimafia, il cui nome
è stato cancellato dall’aeroporto di Comiso, è stata dedicata la fontana della pace, che oggi si chiama Fontana della
pace Pio La Torre (nella foto in alto, un momento della
cerimonia).
Alle vittime dello sbarco del 2002 è stata intitolata la piazzetta di Baia Dorica, ribattezzata “Il Giro di Boa”, da un
romanzo di Andrea Camilleri (nelle foto a destra, due momenti della cerimonia).
Al primo evento erano presenti, tra gli altri, il figlio di La
Torre, Franco e il presidente del Centro Studi La Torre, Vito
Lo Monaco.
Alla seconda cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il
vice console di Tunisia a Palermo e il comandante della
Capitaneria di porto di Pozzallo.
“Si tratta - ha sottolineato il sindaco Giuseppe Nicosia – di
due tra le iniziative più qualificanti di questa amministrazione. Un segnale importante per ricordare, da un lato,
un uomo simbolo della lotta alla mafia e delle battaglie
pacifiste degli anni Ottanta; dall’altro, i tanti disperati
che fuggono dalla miseria e dalla guerra dei loro paesi
d’origine, affrontando il mare su imbarcazioni fatiscenti
che naufragano spesso, insieme ai loro sogni e alle speranze di una vita migliore”.
L’intitolazione della piazza Il Giro di Boa, fortemente voluta
dall’assessore al Turismo, Luciano D’Amico, è stata salutata con soddisfazione anche dallo scrittore Andrea Camilleri
che, per l’occasione, ha inviato una lettera al sindaco.
Il comune approda su Facebook
il social network che sta spopolando. Politici, gente dello spettacolo, persone comuni fanno a
gara per essere presenti sul social network più importante del
mondo. Secondo le cifre diffuse
ultimamente più di 132 milioni di
persone hanno visitato Facebook. Una rete che abbraccia in
modo trasversale tutti gli utenti
di internet. Facebook è una grande opportunità per farsi conosce-
re, anche
perché tra
l’altro dà la
possibilità
di pubblicizzare
gli
eventi e di invitare la gente a parteciparvi. Il Comune di Vittoria ha
scelto di esserci. E se con Youtube, in un anno, si sono superati i
23mila contatti, e il sito istituzionale del comune ha superato il
mezzo milione di visitatori, con FB
siamo, in poco meno di due settimane, arrivati a 301 amici, al momento di andare in stampa.
Meccanizzazione agricola: Emaia in tandem con Enama
P
rimi accordi ufficiali tra la Fiera Emaia e
l’Ente Nazionale per la Meccanizzazione
Agricola (Enama).
Dopo l’intesa nata a marzo, nel corso dell’ultima specialistica Agrem, l’Emaia e l’Enama
si sono incontrati a Roma per definire il rapporto di partnernariato; seduti intorno al tavolo di concertazione il presidente della Fiera
Emaia, Salvatore Di Falco, il direttore Emaia,
Michele Guzzardi, il coordinatore Agrem in
pectore, Silvio Balloni, e il presidente Enama,
Sandro Liberatori.
Obiettivo della riunione, stabilire modi e forme di una collaborazione altamente produttiva per un territorio economico, come quello
ibleo e in particolare ipparino, ad alta concentrazione agricola.
“Avevamo colto la forza di Enama e della
sua presenza strategica del settore della piccola meccanizzazione per il comparto agricolo - asserisce Salvatore Di Falco - una volontà di sinergia che adesso sta assumendo
i contorni della concretezza”. Il protocollo
d’intesa messo in atto a luglio tra Enama ed
Emaia dovrebbe portare alla definizione di un
pacchetto intenso di attività realizzabili nell’ambito dell’edizione 2009.
“Stiamo dando la nostra disponibilità- continua il presidente dell’Emaia- a operare per
la realizzazione di un insieme articolato di
iniziative firmate dall’ente leader nel settore della meccanizzazione agricola”. Nello
specifico, ad Agrem 2009 l’Enama potrebbe
realizzare un convegno sul tema della meccanizzazione, offrire la possibilità di fare esperienze
pratiche di controllo e taratura delle macchine
irroratrici e dare anche l’opportunità ad operatori ed addetti al comparto di effettuare prove
dinamiche di ribaltamento di trattrici.
Inoltre, Enama, con il supporto di Emaia, potrebbe dare la possibilità di organizzare un corso di guida sicura delle macchine agricole, coinvolgendo gli studenti degli Istituti Tecnici Agrari come passeggeri sui trattori.
Dal canto suo, Sandro Liberatori commenta:
“Le potenzialità produttive e commerciali del
comparto agricolo ibleo, se rafforzate dall’ulteriore impiego di una tecnologia altamente
efficiente e qualificata, potranno raddoppiare.
La sinergia Enama- Emaia potrà riservare agli
operatori agricoli parecchie opportunità nel
campo dell’innovazione, della sicurezza professionale e lavorativa e dell’impatto
ambientale”.
La significativa presenza di Enama sarà arricchita dall’affiancamento del Dipartimento di Ingegneria Agraria dell’Università di Catania.
“Durante l’incontro con i rappresentanti Enama - spiega Silvio Balloni- si è prospettata la
possibilità di un raccordo con l’Eima di Bologna e di un percorso condiviso con Unima
(Unione Nazionale Imprese Meccanizzazione
Agricola) e Unacma (Unione Nazionale Commercianti Macchine Agricole)”.
Ufficio Stampa Fiera Emaia
Arriva il cane di quartiere
I
l cane di quartiere, negli ultimi anni, è stato
più volte al centro di dibattiti tra animalisti,
cittadini, ASL e altri soggetti: Comune, Provincia, Associazioni.
Molti comuni hanno deliberato appositi regolamenti per dare risposte in tema di prevenzione del randagismo, ma il problema principale è
che manca una vera cultura in materia.
L’articolo 15, comma 7, della L.R. n. 15 del 3
luglio 2000, così recita: “Sono rimessi in libertà, previa sterilizzazione, identificazione ed
iscrizione all’anagrafe come cani sprovvisti
di proprietario, anche nel caso in cui le strutture offrano sufficiente capacità recettiva, i
cani catturati che vivono in caseggiati, quartieri o rioni, qualora cittadini residenti nel
medesimo caseggiato, quartiere o rione ne facciano richiesta al comune purché i cani interessati siano di indole docile e le loro condizioni generali e di salute lo consentano”.
Va detto, in primo luogo, che un cane di quartiere non si affida solo a delibere comunali, né
alla libera iniziativa dei singoli cittadini, poi-
ché, questa seconda ipotesi, potrebbe alimentare intolleranza nei confronti degli
animali.
Un cane di quartiere, proprio come la parola lo definisce, è un cane di tutti, va rispettato e riconosciuto come bene comune. La comunità che accetta di istituire il
cane di quartiere deve prendersene cura in
tutti i sensi, non è e non può essere una
scelta di pochi giorni.Un cane di quartiere
va gestito come se fosse di un solo padrone, ma con più attenzione; la Ausl ha l’obbligo di verificarne lo stato di salute, vaccinarlo, sterilizzarlo, anagrafarlo ed intervenire ogni qualvolta se ne ravveda la necessità. Il comune detta le regole da rispettare.
Con l’istituzione dell’ambulatorio di anagrafe canina, è nata una nuova mentalità a Vittoria. Cittadini e associazioni ambientaliste
si uniscono all’amministrazione comunale
per sterilizzare e microcippare i randagi e
reimmetterli sul territorio, proprio come cani
di quartiere. Tale collaborazione permette
Violenza alle donne, se ne parla a scuola
Il 25 Novembre percorsi di legalità
C
ome consulente del sindaco per le Pari Opportunità e
Differenza di Genere ho presentato un progetto dal
titolo “Il maschile e il Femminile nel pensiero della differenza”, affinché il nostro Comune possa attivare azioni
che promuovano le Pari opportunità fra uomini e donne e
diffondere sempre più il valore positivo della Differenza
di Genere.
Fra le attività previste, di prossima attuazione, ci sarà un
percorso di legalità per il 25 novembre, Giornata Internazionale contro la Violenza alle donne, in tutte le scuole del
territorio.
A tale scopo sono state coinvolte tutte le associazioni
che hanno dato ampia disponibilità per l’attuazione. Tale
proposta parte dal presupposto che non è mai presto per
effettuare la prevenzione; e quale miglior punto di partenza se non la scuola?
La violenza, soprattutto “domestica”,
contro le donne è un
fenomeno gravissimo
e diffuso in tutte le
classi sociali, con
un’incidenza molto
alta: il danno sociale
che ne deriva è elevato e ne risentono moltissimo anche i figli,
che ricevono modelli
di aggressività e di
sottomissione.
Quante donne infelici, prigioniere della
paura e della disperazione, quante violazioni dei diritti umani
fondamentali come la vita, la dignità personale, l’integrità
fisica e psichica, solo perché nessuno ha sensibilizzato in
tempo ragazzi e ragazze e ha insegnato loro a identificare
comportamenti che possono diventare pericolosi, a distinguere l’amore dannoso dall’amore buono, a cogliere la gravità dello scambiare l’uso della parola con la violenza dei
gesti. Diventa così molto importante creare, già dalla scuola,
coscienza e responsabilità, far comprendere da subito che
la sottovalutazione di comportamenti, di silenzi e anche di
un certo modo di rapportarsi con il gruppo può portare poi
a conseguenze irrimediabili per una e per tante donne.
Non esiste un antidoto per non diventare violenti o per
evitare di subire violenza, ma con la prevenzione, non solo
si possono informare i ragazzi e le ragazze, ma si può sperimentare come certi comportamenti e atteggiamenti, apparentemente irrilevanti, finiscano in realtà per legittimare
la violenza contro le donne.
Parlare con i ragazzi e le ragazze della violenza è necessario, poiché spesso è una realtà che vivono, anche se non
ne parlano.
Una proposta di percorsi di legalità sul tema “Violenza
contro le donne” è un primo passo per cercare di interrompere la violenza tra i generi, per dire alla città che il problema c’è, esiste e coinvolge tutti.
Il sostegno alle donne maltrattate non può essere circoscritto ad un luogo chiuso e lontano dal mondo, ma deve
trovare un riscontro molto più ampio nel coinvolgimento
di vari soggetti sul territorio, compresi i giovani nelle scuole. I ragazzi e le ragazze rappresentano il possibile punto di
svolta, di cambiamento della società, il punto di partenza
nella costruzione di un pensiero basato sul riconoscimento e sulla valorizzazione delle differenze, superando ogni
forma di stereotipo.
Rosa Perupato
Consulente del sindaco
all’amministrazione comunale di risparmiare il
costo dei ricoveri, avvalendosi anche dell’attività di volontariato di quanti amano gli animali.
Un nuovo modo quindi di vedere i randagi,
come degli amici di quartiere di cui prendersi
cura, anche senza esserne i proprietari.
Un bel segnale di sensibilizzazione che non sarebbe stato possibile a Vittoria senza le associazioni animaliste che, firmando un verbale di
affido, rendono possibile tutto questo.
Da quando è tornato libero il primo cane di
quartiere, Maurizio, il 16 maggio scorso, dopo
essere stato, dal comune, soccorso, curato e
successivamente sterilizzato e microcippato,
sempre più spesso apprendiamo di adozioni
spontanee di cani randagi, abbandonati o feriti, da parte di persone che, in un primo momento magari accudiscono semplicemente l’animale che si aggira nel quartiere e, successivamente, decidono di dargli una casa, la propria, per
condividere un’esperienza che arricchisce e
rende certamente migliori.
Nadia Fiorellini
Scatti d’epoca
Foto tratta dall’archivio del Barone Giuseppe Carfì di Serra Rovetto Boscopiano
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N° 5 - Comune di Vittoria