Rassegna Stampa di
martedì 25 febbraio 2014
SNALS / CONFSAL
Italia Oggi
l'Eco di Bergamo
Italia Oggi
il Messaggero
Avvenire
Gazzetta del Sud
25/02/2014
25/02/2014
SOSTEGNO, ECCO LA PRIMA GRANA
STOP OFFERTA FORMATIVA SCIOPERO CGIL
UN BILANCIO PER OGNI RETE
L'OPERA A RISCHIO CHIUSURA
OPERA DI ROMA NEL CAOS: A RISCHIO "MANON" E TEATRO
MOBILITAZIONE ALL'OPERA DI ROMA A RISCHIO LA PRIMA DI
RICCARDO MUTI
OPERA, ARIA DI SCIOPERO PER LA "MANON" DI MUTI-NETREBKO
TERME, SUI TETTI LA PROTESTA DEI LAVORATORI
il Mattino
Il Mattino - Napoli Sud
Costiera
Il Messaggero Cronaca di Roma
Il Quotidiano della
Calabria - Ed. Reggio
Calabria
Il Sannio
la Gazzetta del
Mezzogiorno
Roma
Virgilio.it
25/02/2014
25/02/2014
Int. a C.Fuortes: FUORTES: "DOBBIAMO SALVARE L'OPERA"
25/02/2014
IN AGITAZIONE IL PERSONALE GIUDIZIARIO DEL TRIBUNALE
25/02/2014
CMR, OGGI LAVORATORI IN SIT IN
"SE DOVESSE SALTARE MANON LIQUIDIAMO L'OPERA..."
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
"RIAPRITE LE TERME", ESPLODE LA PROTESTA
SPETTACOLO | OPERA ROMA: SINDACATI VERSO BLOCCO DI TUTTE LE
PROSSIME RECITE+++
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
il Sole 24 Ore
il Sole 24 Ore
Corriere della Sera
25/02/2014
Corriere della Sera
la Repubblica
25/02/2014
la Repubblica
25/02/2014
la Stampa
MF - Milano Finanza
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
25/02/2014
Italia Oggi
25/02/2014
Italia Oggi
Italia Oggi
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
SUBITO CUNEO, PAGAMENTI PA E PIANO SCUOLE
PER IL "PIANO SCUOLE" MODIFICA IMMEDIATA AL PATTO DI STABILITA'
BENE L'EMERGENZA EDILIZIA ORA VIA IL TABU' DEL MERITO NEL MONDO
DEI DOCENTI
TORNA IL BONUS MATURITA' IL NEOMINISTRO: E' PIU' GIUSTO
LA SFIDA DI RENZI ALLA VECCHIA POLITICA "NON VOGLIO RECITARE IN
UN TRUMAN SHOW" TAGLIO A DOPPIA CIFR
SCUOLA, PRIMO NO DEI PROF ALLA GIANNINI "GLI SCATTI DI
ANZIANITA' NON SI TOCCANO"
SCUOLA E FISCO, LE SFIDE DI RENZI
RENZI: SE FALLISCO E' COLPA MIA
RENZI FA VEDERE CHE LI MALTRATTA
Int. a V.Feltri: PER IL MOMENTO SONO SOLO PAROLE
SALONE DELLO STUDENTE CAMPUS ORIENTA, PRENDE IL VIA OGGI
L'EDIZIONE DI MONZA
GRADUATORIE A ESAURIMENTO, SI LAVORA PER AGGIORNARLE
INTANTO UTILI ANCHE LE ABILITAZIONI UE...
LA VALUTAZIONE NON SI FA SENZA IL CONSENSO DEGLI INSEGNANTI
VALUTARE SI', MA NON PER PUNIRE
Italia Oggi
25/02/2014
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
il Messaggero
Avvenire
il Manifesto
Il Secolo XIX
Moda (Corriere della
Sera)
la Repubblica
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
Libero Quotidiano
Giorno/Resto/Nazione 25/02/2014
IL PASTICCIO DELLA REITERAZIONE DELLE SUPPLENZE, UNA VERA
BOMBA AD OROLOGERIA PER VIALE TRASTEVERE
SALVASCATTI ALL'ESAME DEL SENATO
SOSTEGNO, ANNO UTILE ALL'ASSUNZIONE
DIRIGENTI, SCATTA L'INCOMPATIBILITA'
LSU, IL NODO MAI SCIOLTO
TUTOR, SILENZIO SUI COMPENSI
IMMATRICOLAZIONI IN CALO, STUDENTI IN CAMPO
L'APPRENDISTATO SI FA SEMPLICE
MEET E NON NEET, LA SFIDA DELL'INNOVAZIONE
STRANIERI, NUOVE LINEE
SCUOLA PER LA SICUREZZA UN PIANO STRAORDINARIO
ISTRUZIONE AL PRIMO POSTO MATTEO COME TONY BLAIR
RENZI: INVESTIRO' SULL'EDILIZIA E GIANNINI TAGLIA GLI "SCATTI"
DAI FUTURI PROGETTISTI UN'IDEA PER MARINA GRANDE
LA (MIA) CLASSE DEL MADE IN ITALY
I DUBBI DEL TESORO SULLA TASSAZIONE DEI BOT "FINIREBBE PER COLPIRE
SOLO LE FAMIGLIE"
CARA MINISTRA GIANNINI RIFORMI LA RIFORMA DEI CONSERVATO'RI
II EDIZIONE - E RENZI INCASSA LA PRIMA FIDUCIA I SI' FERMI A QUOTA
169 +++
Economia, Lavoro, Previdenza
il Sole 24 Ore
il Sole 24 Ore
Italia Oggi
Italia Oggi
Italia Oggi
il Messaggero
il Messaggero
L'Unita'
Corriere della Sera
25/02/2014
Corriere della Sera
25/02/2014
la Repubblica
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
25/02/2014
CUNEO, OBIETTIVO TAGLIO DA 10 MILIARDO
AL VIA IL TAVOLO DELLE BCC
ISPETTORI DEL LAVORO PIU' LIBERI
STUDI, MOBILITA' SENZA INCENTIVI
DIMISSIONI IN BIANCO, UNA NON-SOLUZIONE
DIRIGENTI A TEMPO UN PASSO AVANTI
LA SPENDING REVIEW SUL TAVOLO DI PADOAN
IL CETO MEDIO ARRETRA, L'ITALIA SI SENTE PIU' POVERA
LE MAGGIORANZE VARIABILI DEL LEADER MA LA VERA INSIDIA OGGI E'
NEL SUO PD
BERLUSCONI E ALFANO SI GIOCANO TUTTO SULLA NORMA "SALVA
LEGISLATURA"
MPS, TRUFFA DA 90 MILIONI PER LA "BANDA DEL 5%"
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1
Il Sud dovrebbe restare quasi a secco di nuove as:;unzioni. Il Miur: scelta politica
Sostegno~
ecco la prima grana
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Quotidiano
Renzi punta sull'edilizia e conquista il consenso sindacale
DI ALESSANDRA RICCIARDI
tto sospeso. Perché la
questione è politica, dicono ai piani alti di viale Trastevere, e tocca al
nuovo ministro occuparsene.
Il dossier sulle 22 mila assunzioni da fare nella scuola per
il sostegno degli alunni con
disabilità campeggia tra i faldoni dei nodi irrisolti con cui
il neoministro dell'istruzione,
università e ricerca, Stefania
Giannini, dovrà confrontarsi. Secondo le stime fatte dai
tecnici del dicastero, a voler
essere rigorosi, 1'80% delle assunzioni da farsi dal prossimo
anno dovrebbero andare nelle
regioni del Nord. Il Sud dovrebbe rimanere a bocca asciutta o
quasi, avendo un rapporto tra
organico di diritto e di fatto
molto alto: si va dall'85% della Basilicata al 75% e passa di
Campania e Calabria. Contro
meno del 50% della Lombardia
e del Molise, giusto per fare un
esempio. Se l'obiettivo è stabilizzare i docenti di sostegno sui
posti in organico di diritto, va
detto a tante regioni meridionali che di nuove assunzioni
mm
«Scriverò una lettera ai colleghi
sindaci, 8 mila, e ai presidenti
delle province sopravvissuti»
per fare «un punto sulla situazione dell'edilizia scolastica
seguendo il ragionamento del
senatore Renzo Piano che
qualche giorno fa ha proposto
di rammendare le periferie», ha
spiegato Renzi. Rammendare,
meglio che rifare, chissà se costerà meno. Per rendere sicuri
tutti i 57 mila edifici scolastici,
la Protezione civile aveva stimato un investimento di 13
miliardi di euro. «Apprezzabili
le affermazioni del presidente
del consiglio Renzi, che indicano la scuola come tema addirittura essenziale per definire la
qualità di un'azione politica»,
dice Francesco Scrima, segretario Cisl scuola, «ora però
seguano scelte coerenti, a partire dalla positiva risoluzione dei
tanti dossier aperti». Aggiunge
Massimo Di Menna, numero
uno della Vil scuola: <Servono
soluzioni ai problemi che vivono tutti coloro che con il loro
impegno e il loro lavoro fanno
funzionare ogni giorno la scuola
pubblica». Declina gli interventi il segretario della Flc-Cgil,
Mimmo Pantaleo: «Bisogna
prioritariamente aumentare e
riorganizzare il finanziamento
pubblico alle istituzioni della
conoscenza, prevedere un sistema di valutazione volto al
miglioramento del sistema,
rinnovare i contratti nazionali
in tutti i settori pubblici». Anche dal Pd, oltre all'apprezzamento, è arrivato l'invito alla
concretezza: «Chiediamo al governo di dare il via libera alla
proposta di legge Ghizzoni per
risanare l'errore compiuto dalla
rifurma Fornero sui cosiddetti
'Quota 96' della scuola, il che
consentirebbe di avere nuovi
pensionamenti e dunque anche
immediati nuovi ingressi tra
gli insegnanti. La commissione
bilancio ha più volte proposto
coperture al provvedimento
senza mai trovare adeguato
riscontro»». A dirlo il renziano
Andrea Marcucci, presidente della commissione istruzione
del senato. Dalle parole ai fatti
il passaggio non sarà facile, eppure dovrà essere rapido.
Intanto, già domani dovrebbe completarsi la squadra
dell'Istruzione, con la nomina
(o conferma) dei sottosegretari
e forse di un viceministro. Poi,
a stretto giro, toccherà al vertice amministrativo. Il premier
vuole rotazione, si vedrà.
068391
l1
a tempo indeterminato, almeno per i prossimi due anni,
non se ne fanno. Salvo alcuni
correttivi, a cui il precedente
ministro, Maria Chiara Carrozza, stava lavorando prima
del cambio di governo. Ora si
dovrà vedere qual è l'orientamento della Giannini. Che ha
mostrato nelle sue prime uscite
di voler prendere di petto molte
questioni da tempo rinviate, da
quella degli aumenti di merito per i docenti a quella della
durata del percorso scolastico.
Innescando il fuoco di sbarramento di tutti i sindacati di settori: gli scatti nella scuola non
si toccano, se si vuole parlare
di carriera, hanno detto all'unisono Flc-Cgil, Cisl e ViI scuola,
e Gilda, lo si faccia con
risorse nuove. Più cauto ieri il
premier, Matteo Renzi, che
nel discorso programmatico
per il voto di fiducia al senato
ha sottolineato l'importanza
della scuola per la ripresa, la
necessità di ridare prestigio s0ciale ai docenti e di rimettere in
sesto gli edifici scolastici. E per
non dimenticare le buoni abitudini da sindaco, ha annunciato che visiterà ogni settimana
una scuola, si parte da Treviso.
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CECO DI BERGAMO
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1
Stop offerta
formativa
Sciopero Cgil
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LaFlc-Cgilhaproclamatounoscioperodelleattivitàaggiuntivedel personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario della
scuola fino al 22 marzo prossimo. Si
tratta di incrociare le braccia in occasionedi tutte Jeattività retribuite con
il Fondo per il miglioramentodell'offerta formativa (il cosiddetto Mot).
La protesta si svolge per chiedere il
recupero degli scatti 2012 e 2013 e
contro la riduzione del Mof. «La situazione nelle scuole pubblicheèdiventata insostenibile» affermaTobia Sertori,segretario generale provinciale del sindacato scuola della
egli. «Le scuole quest'anno avranno
una forte decurtazione del salario
accessorio, sono a rischio progetti,
recuperi, attività di assistenza agli
studenti disabili,commissioni didattiche, sostituzioni dei colleghi assenti,attività di responsabilità edi collaborazionecon il dirigente scolastico,
gli incarichi specifici al personale
amministrativo, tecnico e auslliario». Danno piùtempoalgovemoeisl
Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda che
per le stesse ragioni hanno invece
proclamato lo stato di agitazione.
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La disciplina dei diversi accordi tra imprese (di contratto o soggetto)
Un bilancio per ogni rete
Co.nta la modalità di organizzazione scelta
*
l comma 4-ter dell'art. 3
del dI lO febbraio 2009, n.
5, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 aprile
2009, n. 33, e successivamente
modificato da vari provvedimenti normativi, ha introdotto nel nostro ordinamento la
figura delle «reti di imprese»,
nuove forme di aggregazioni
tra imprenditori, finalizzate
al rilancio del nostro sistema
economico. Per questo le «reti»
sono state oggetto per un triennio di un'agevolazione fiscale,
che era usufruibile sulle imposte sui redditi dovute a saldo
per ciascuno degli anni compresi nel triennio 2010-2012, e,
attualmente, sono destinatarie
di finanziamenti agevolati erogati da alcune regioni e rivolti
a determinati settori economici così come sono stati previsti
anche dall'articolo 1, comma
48, legge 27 dicembre 2013 n.
147 c.d. legge di Stabilità.
Secondo il disposto del
comma appena citato, «con il
contratto di rete più imprenditori perseguono lo scopo di
accrescere, individualmente e
collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria
competitività sul mercato e a
tal fine si obbligano, sulla base
di un programma comune di
rete, a collaborare in forme e
in ambiti predeterminati attinenti all'esercizio delle proprie
imprese ovvero a scambiarsi
informazioni o prestazioni di
natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ovvero
ancora a esercitare in comune
una o più attività rientranti
nell'oggetto della propria impresa».
Il contratto di rete può prevedere l'istituzione di un fondo patrimoniale comune e la
nomina di un organo comune
incaricato di gestire, in nome
e per conto dei partecipanti,
I
Ritaglio
Conf.s.a.l.
stampa
ad
un soggetto distinto cui compete l'effettiva realizzazione
degli investimenti previsti dal
programma di rete» (circolare
n. 201E del 2013).
Invece, nella rete priva di
soggettività giuridica, o <<l'ete
contratto», il fondo comune,
se esistente, costituisce un
complesso di beni e diritti destinato alla realizzazione del
progr~a coID:U?e di ret;e e
l rapportI tra gh Imprenditori partecipanti al contratto di
rete.e l'organ~ comun.e ~~e lo
gestisce sono nconduCIbili alla
figura del mandato c~m rappresentanza. ~ualor~, 1Ov~, nel
contratto di rete SIa preVISta la
figura dell'impresa «capofila»,
questa agisce su mandato senza rappresentanza.
,
il CItato comma 4-ter dell art.
3 del d15l2~09 p;evede, che «~
fond? pa~oruale comune ~I
applican?, 10 9':lan~ ~ID:pati~
bilI! le .dISpoSIZIOru dI cm agh
artIcoli 2614 e 2~n5, ~e.con?o
c0ID:ma, del codIce c~VIle? I~
ogm caso, pe~ le obbhgazIOru
~ontratt;e dalI organo comun~
10 re~azlO~e al programma dI
~ete, l tE:r~I ~ssono ~ar valere
l lor.o dmttI esclUSIvamente
sul ~ondo co~une. Entr? due
n:t~SI dalla chI~sura dell eserCIZI? annuale .1 org8?o comun~
redI~e una sItuazIOIl:e patnmomale, o~~:vand?, 10 9~an~
to cOJ;npatibI~I, le ~IS~OSIZIO~I
r~latIve al b~la~lClo dI ~se~cI­
ZIO della. SOCIeta pe; aZI?ru, e
la ~eposlta p~sso l uffiCIO del
regIstro delle Imp~ese d~llu?­
go ove ha sede~ S.I apphc~, m
quant~ compatibIle, l artIcolo
2?15-~I~, terzo comma, del codIce CIVIle.»
.
..
Il 28 f~b~ralO dI ~Ia~~un
anno, qu.mdI, le «reti dI Imprese», SIano esse <;soggetto~
o «contratto», ~urch~ dotate dI
un fond~ patnmoru~e, d~vo­
no d~posI~e una <<s~tuazI?ne
patnmorual.e», c~e ~spett~ ~e
norme s~ bilanCIO ~h e.sercIZlo
delle SOCIetà per ~oru.
Se per
. le «retI
b soggetto»
I'
ta
n?~ eSlSt:ono p;o . emI ~on bIlI partlcolan, gIacche esse
rappres~~tano u~ auto.Il:0mo
cent;o di Imp~~Zl~n~ ~ mte~
reSSI e n;tpporti gIUrIdiCI aven~
a~che ~leva~za dal I?unto. dI
VIsta tnbutano. Esse, Infatti, o
uso esclusivo
del
destinatario,
rientrano tra gli enti commerciali (art. 73, comma 1, lettera
b), del Tuir) o tra quelli non
commerciali (art. 73, comma
1, lettera c), del Tuir), diversi
dalle società, a seconda che
svolgano o meno attività commerciale in via principale o
esclusiva.
Per le reti contratto, invece,
prive di autonoma soggettività
giuridica e conseguentemente
fiscale possono presentarsi
problemi di natura contabile,
dipendenti sia dall'organizzazione che ciascuna si è data
(con organo comune o con impresa capofila) sia dal numero
delle imprese aderenti.
In sostanza, come detto, se la
rete si dota di un organo comune, questo agisce su mandato
con rappresentanza, quindi
agisce per conto ed in nome
delle imprese contraenti sulla
base del potere di gestione e di
rappresentanza conferiti nel
contratto con la conseguenza
che gli effetti giuridici e tributari delle attività da esso poste
in essere si riflettono automaticamente nella sfera giuridica
delle singole imprese.
Se invece la rete contratto
si dota di un'impresa capofila, questa agisce su mandato
senza rappresentanza, quindi
agisce per conto, ma non in
nome, delle imprese contraenti
sulla base del potere di gestione conferito nel contratto, con
la conseguenza che gli effetti
giuridici e tributari delle attività da essa poste in essere non
si riflettono automaticamente
nella sfera giuridica delle singole imprese.
Un esempio servirà a chiarire quanto appena esposto.
Caso A) Organo comune che
agisce con mandato con rappresentanza:
Gli atti posti in essere dall'organo comune producono effetti
direttamente nelle sfere individuali dei singoli rappresentati, i quali devono fatturare
ai clienti della rete o ricevono
fattura dai fornitori della rete
per la quota parte di corrispettivo a esse riferibili.
In sostanza, i fornitori della
rete emettono tante fatture
intestate alle imprese retiste
(mandanti), per importi pro-
non
068391
DI Cmo CHICHIERCHIA
E SILVIA MEZZETI'I**
l'esecuzione del contratto o di
singole parti o fasi dello stesso. Anche se il contratto di
rete prevede l'organo comune
e il fondo patrimoniale, non è
dotato normalmente di soggettività giuridica, salva la facoltà
di acquisirla mediante richiesta di iscrizione nella sezione
ordinaria del Registro delle
imprese nella C1,ri circoscrizione
ha la propria sede.
Nel nostro ordinamento
esistono due possibili tipi di
«reti»: la «l'ete contratto», priva di personalità giuridica, e
la «rete soggetto», dotata di
personalità giuridica, con la
conseguenza che il contratto di
rete può oggi configurarsi non
più soltanto come un semplice contratto tra imprese, ma
piuttosto quale organizzazione, dotata di autonoma soggettività giuridica, rispetto
alle imprese aderenti. Con la
circolare n. 201E del 18 giugno
2013 l'Agenzia delle entrate ha
fornito importanti chiarimenti
sia relativi alla «rete soggetto»
che alla «rete contratto», ricordando tra l'altro che la misura
fiscale agevolativa era fruibile
solo nel presupposto che la rete
non fosse considerata un'entità
distinta dalle imprese aderenti e fosse priva di personalità
giuridica. Elemento su cui ci si
vuole qui soffermare è il fondo
patrimoniale che assume una
connotazione diversa a seconda che sia relativo a un tipo o
all'altro di «rete».
Infatti, la circolare ha chiarito che con il conferimento al
fondo patrimoniale della «rete
soggetto», l'impresa aderente
assume lo status di partecipante, con la conseguenza che
la contribuzione al fondo patrimoniale deve essere trattata quale «partecipazione» alla
rete-soggetto, al pari dei conferimenti in società, sia contabilmente che fiscalmente.
«Le imprese che costituiscono una rete-soggetto non si
.
Impegnano
a realizzare direttamente gli investimenti previsti dal programma comune,
mediante la destinazione ideale al fondo patrimoniale di una
quota di utili, ma, sottoscrivendo il contratto, si impegIlano a
effettuare dei conferimenti in
riproducibile.
Pag. 5
ItaliaOggi
Data
Pagina
Foglio
porzionati alle quote di partecipazione di ciascuna al contratto; del pari i clienti della rete
ricevono tante fatture quante
sono le imprese retiste.
Caso B) Esistenza di un'impresa capofila che agisce con
mandato senza rappresentanza. Gli atti posti in essere
dall'impresa capofila producono effetti direttamente su
di essa, che deve, pertanto,
successivamente «ribaltare» i
costi e i ricavi ai partecipanti,
per conto dei quali ha agito,
emettendo o ricevendo fattura
per la quota parte del prezzo
riferibile alle altre imprese. In
sostanza, i fornitori della rete
emettono una sola fattura
intestata all'impresa capofila
(mandatario), «he poi emette
fatture a ciascuna impresa
aderente al contratto di rete,
al fine di attribuire loro il costo
sostenuto. Parimenti i clienti
della rete ricevono fattura
dall'impresa capofila, che poi
riceve tante fatture pro-quota
prezzo da ciascuna impresa
aderente. Come si evince dalle scritture riportate i bilanci
dei contratti di rete saranno
alquanto diversi tra loro in
funzione della modalità di organizzazione scelta.
Un esempio
"
"
-
'
-
v
-~-
v
'"
Scritture contabili
Caso A) Rete contratto dotata di organo comune con mandato con rappresentanza
a) Apporto al fondo patrimoniale di 1.000
a
Banca c/c
Debiti v/imprese retiste
1.000
b) Acquisto di un bene necessario al contratto di rete con addebito c/c bancario per 50
Crediti vlimprese retiste
a
Banca c/c
50
c) Giroconto per addebito retiste per l'acquisto effettuato
Debiti vlimprese retiste
a
Crediti vlimprese retiste
50
Caso B) Rete contratto con impresa capofila che opera su mandato senza rappresentanza
a) Apporto al fondo patrimonlale di 1.000
Banca c/c
a
Debiti vlimprese retiste
1.000
b) Acquisto di un bene necessario al contratto di rete con addebito c/c bancario per 50
Diversi
a
Banca c/c
61
Costo merci 50
Iva credito 11
c) Recupero costo merci acquistate (tante fatture quante le imprese aderenti)
Crediti vlimprese retiste
a
Diversi
61
a
a
Recupero costo merci
Iva debito
50
11
Fismic
* dottore commercialista
via delle Case Rosse 23
00131 ROMA
Te!. 06171588847 - Fax 06171584893
www.fisoùc.it
068391
a Napoli
**funzionario Agenzia
delle entrate
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2/2
www.ecostampa.it
Quotidiano
Ritaglio
Conf.s.a.l.
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ad
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del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 6
nSole9]{l
Quotidiano
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Data
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Foglio
25-02-2014
2
1 14
SUllE PROPOSTE DEL PREMIER
Dal lavoro alla cultura: conver~nze
edistanze con il decalogo del Sole
-:
ALTA
ALTA
MEDIA
MEDIA
MEDIA
MEDIA
MEDIA
MEDIA
MEDIA
MEDIA
ALTA
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ALTA
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ALTA
MEDIA
ALTA
ALTA
ALTA
BASSA
BASSA
BASSA
ALTA
ALTA
MEDIA
Marzio Bartoloni, Andrea Marini. Marta Paris
~
pagina:2
Subito cuneo, pagamenti Pa e piano scuole
Nel discorso punti in comune con il decalogo del Sole, ma troppa vaghezza su coperture, debito e sostegno alla disoccupazione
Molti punti in comune fra il
discorso programmatico pronunciato ieri dal neo premier Matteo
Renzi al Senato e il decalogo del
Sole-24 Ore, pubblicato domenica scorsa. Dal taglio del cuneo fiscale - «a due cifre» - al pagamento di tutto l'arretrato dei debiti Pa
alle imprese, dalle semplificazioni alla revisione del Titolo V. Convergenze evidenti che però tendono a sfumare sul terreno della
loro fattibilità pratica perché per
ora Renzi non ha ancora indicato
coperture precise. Un programma di governo nel quale emerge
anche qualche distanza sostanRitaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
SCHEDE A CURA DI
Marzio Bartoloni, Andrea Marini, Marta Paris
068391
ROMA
ziale rispetto al decalogo del So- le hanno un ruolo centrale.
Subito bisogna puntare anche
le: come l'idea di adottare un assegno universale per la disoccupa- allo sblocco totale dei debiti della
zione che stona, viste le copertu- pubblica amministrazione attrare di cui avrebbe bisogno (alme- verso un diverso utilizzo della
no 7-9 miliardi, si veda l'articolo a I Cassa depositi e prestiti. Che dopagina 5) con il resto delle ambi- vrà avere - secondo Renzi - un
; ruolo fondamentale anche nel poziose misure.
Tra le sorprese c'è senz'altro I tenziamento dei fondi di garanzia
l'idea di partire dalla scuola. Una a sostegno del credito delle Pmi.
lezione che R'enzi sembraàver im- Le dichiarazioni del premier ricalparato dal suo "maestro" Tony cano in pieno le richieste del SoBlair che, come il neo premier ita- le-24 Ore. L'idea di ricorrere a un
I liano, partì da lì nella sua cavalcamaggior impegno di Cdp, peralta che lo portò per lO anni a Dow- tro già in parte previsto, è però tutning Street. Renzi - che vuole en- ta da verificare nelle modalità. Altrare nelle aule di una scuola ogni tro punto che sarà affrontato nelmercoledì - punta sullo sblocco le prossime settimane è, come detdegli investimenti nell' edilizia to' una riduzione a doppia cifra
scolastica fermati da un Patto di del cuneo fiscale, attraverso misustabilità interno che il Governo, re serie e irreversibili, legate alla
almeno su questa parte, intende revisione della spesa, che porterà
cambiare subito. Una proposta nel corso dei primi mesi del priche converge con il punto 8 del de- mo semestre del 2014 a vedere dei
calogo del Sole-24 Ore, dove si risultati concreti. Ma di numeri,
parla di un piano di piccole opere ieri al Senato, non si è parlato.
I da7miliardiincui proprio le scuo-
riproducibile.
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Cuneo fiscale
Robusta riduzione del prelievo fIScale e contributivo sul lavoro, magna pars
di un piano complessivo di taglio immediato della pressione fiscale per 8/10
miliard~ da realizzare con più interventi, dalla deducibilità del costo del
lavaro sull'imponibile lrap a un intervento, diretto su lrap e lres. Coperture:
516 miliardi dalla spending review; 3 miliardi dalla minore spesa per interessi
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Quotidiano
,Impresa, ricerca, energia
Allargamento del credito d'imposta alla ricercaeaWinnovazione per
favorire gli investimenti privati. Sel1le un bonus strutturale sulla spesa
totale e non limitato agli incrementi ili investimenti. Sostegni all'export
per i settori di punta della manifattura. Compl&tar:e il mercato interno
dell'energia per abbatterne i costi
l
Il
-
IlUllo, 'IIUII
GIUSTIZIA
Calo a doppia cifra
delle tasse sul lavoro
Start up eattrazione «Pacchetto» organico
dei capitali esteri
di revisione a giugno
LA PROPOSTA DI RENZI
Il premier Renzi ha parlato di riduzione «a doppia
cifra del cuneo fiscale attraverso misure legate alla
revisione della spesa che porterà nel corso del primo
semestre del2014 a vedere risultati immediati e
concreti». L'intervento sarebbe di circa 10 miliardi.
Con la delega fiscale, si punta a inviare «a tutti i
dipendenti pubblici eai pensionati direttamente a
casa la dichiarazione dei redditi precompilata».
LA PROPOSTA DI RENZI
«Un Paese vivo, ricco, aperto e curioso non ha
paura di attrarre investimenti: li va a cercareefa
di tutto per agevolarlÌ». Per il premier Renzi è
cruciale che l'Italia sia più attrattiva, anche per
start up e aziende innovative. Da qui lo stop a
«freni burocratici» e ai «tempi biblici» come nel
caso dell'apertura di un capannone. Renzi parla
anchedi un piano industriale su energie
alternative, chimica verde, innovazione, ecc.
LA PROPOSTA DI RENZI
Il premier ha annunciato per giugno «un pacchetto
organico di revisione della giustizia, che non lasci
fuori niente». Apartire da quella amministrativa
perchéin Italia «lavorano più, negli appalti pubblici,
gli awocati che i muratorÌ», iTar discettano di tutto,
per i prowedimenti è una corsa a ostacoli
«impressionante». Focus anche sulla giustizia
civile, dove la lunghezza e le difficoltà del processo
sono ormai tali che «se nevanno gliinvestimentÌ».
CONVERGENZA CON IL DECALOGO DEL SOLE
Il Sole 24 Ore ha messo al primo punto del decalogo
peril nuovo governo un taglio del cuneo fiscale da
8-10 miliardi, da coprire per 5-6 miliardi con la
revisione della spesa pubblica e per3 miliardi
ricorrendo alla minore spesa per interessi (già
indicata dal Governo Letta). Il premier Renzi, a
proposito delle coperture, si è mantenuto sul
generico nel suo discorso programmatico al Senato
CONVERGENZA CON IL DECALOGO DEL SOLE
Gli impegni del neo-premierevocano alcune delle
indicazioni del decalogo del Sole 24 Ore (punti 2 e
3): in particolare sul fronte delle semplificazioni
per chi vuole fare impresa in Italia. Le ricette
indicate da Renzi sono però ancora troppo vaghe.
Come nel caso dell'idea di un pianoindustrif
cheilpremierha appena tratteggiato.
:
CONVERGENZA CON IL DECALOGO DEL SOLE
Pur non indicando una ri'cètta precisa, le proposte di
Renzi peril sistema giustizia sembrano andare nella
direzione indicata dal terzo punto deldecalolgo di
domenica che chiede di snellire la normativa sugli
appalti pubblici, di introdurre un sistema di filtri sui
ricorsi al Tar, di\emplificare subito la geografia
giudiziaria., •
EFFICACIA
EFFICACIA
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PAIAMERIIP.
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I crediti delle aziende «~trumento ~n~versale» . Serieta ma nessuna misura
vanno sbloccati tutti dI sostegno ili dISOCcupatI per ridurre il debito
LA PROPOSTA DI RENZI
Renzi su questo punto è netto: «Sblocco totale-
non parziale - dei debiti della pubblica
amministrazione attraverso un diverso utilizzo
della Cassa depositi e prestiti». Mentre peri!
credito alle Pmi - definita «l'unica reale,
importante e fondamentale questione che
abbiamo sul tappeto» -i! pemier punta sui «fondi
di garanzia» da potenziare «anche attraverso un
rinnovato utilizzo della Cassa depositi e prestiti».
LA PROPOSTA DI RENZI
Renzi ha annunciato, entro il mese di marzo, un
«Piano perillavoro» che prevede anche uno.
strumento universale di tutela per la disoccupazione
L'ipotesi è un'estensione generalizzata dell'attuale
Aspi ma non è chiaro se il valore e la durata
dell'assegno restano gli attuali. Per Renzi prioritario
è «creare nuove assunzioni», attraverso un piano
«industriale per singoli settori».
LA PROPOSTA DI RENZI
Il nuovo premier nel suo discorso ha fatto solo un
cenno al problema del debito pubblico monstre
dell'Italia: «Mettere a posto le cose di casa nostra
non deriva da un obbligo europeo: non è la signora
Merkel o i! governatore Draghi a chiedere di essere
seri con i! nostro debito pubblico: è i! rispetto che
dobbiamo ai nostri figli, alle generazioni che
verranno». Nessuna misura concreta, però, per ora.
CONVERGENZA CON IL DECALOGO DEL SOLE
CONVERGENZA CON IL DECALOGO DEL SOLE
Le dichiarazioni del premier ricalcano in pieno le
richieste del decalogo del Sole 24 ore: nel quarto
punto si chiede infatti i! pagamento di tutto
l'arretrato della Pa e i! potenzia mento dell'azione
del Fondo di garanzia. L'idea di ricorrere a un
maggior impegno di Cdp, peraltro già in parte
prevista, è però tutta da verificare nelle modalità.
Il decalogo del Sole240re sul lavoro chiedeva al
governo di favorire la ricollocazione dei disoccupati
puntando sulle politiche attive per legare i sussidi
alla partecipazione a corsi di formazione e
all'accettazione di un postodi lavoro. Renzi, invece,
ieri si è limitato ad accennare all'estensione delle
attuali tutele (uno «strumento universale»), senza
indicare, peraltro, coperture.
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CONVERGENZA CON IL DECALOGO DEL SOLE
Sulle strategie per abbatterei! debito pubblico,
nessun dettaglio. Il Sole240re, nel suo decalogo
per i! governo, ha proposto interventi su più fronti,
tra cui: avanzo primario; crescita superiore all'l%;
privatizzazioni e liberalizzazioni di oltre 24.000
società partecipate dalle Pa locali; dismissioni di
patrimonio immobiliare della Pa centrale e locale;
privatizzazioni di società partecipate dal Tesoro.
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INFRASTRUTTURE
TITOl.OY
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Quotidiano
Cultura dei risultati Piano edilizia scolastica, Stato-Regioni, riordino
per i dirigenti pubblici entro giugno i cantieri dei poteri con «clausola»
LA PROPOSTA DI RENZI
Il premier ha lanciato un piano straordinario di
edilizia scolastica «che dovrebbe valere qualche
miliardo e non qualche decina di milionh) e che si
attuerà tutto fra il 15 giugno e il 15 settembre. Per
renderlo fattibile in tempi così stretti, si dovrà
«cambiare subitm) il patto di stabilità. Renzi ha
detto di voler scrivere già oggi una lettera agli
8mila sindaci per avanzare le proposte. Anche un
piano sul dissesto idrogeologico è necessa rio.
LA PROPOSTA DI RENZI
«Occorre un Paese semplice che non abbia paura
ad affrontare in modo diverso il rapporto con la
pubblica amministrazione». Renzi ha stigmatizzato
i paletti della burocrazia e la scarsa attrattività
dell'Italia per gli investimenti. Enel mirino
finiscono i dirigenti che non devono avere un ruolo
a "tempo indeterminato" e peri quali non esiste
una responsabilità «di mancato raggiungimento
degli obiettivi». Una sfida da vincere «in quattro
anni». Ma deve subito emergere in modo netto,
chiaro ed evidente «che ogni centesimo speso dalla
Pa debba essere visibile on line da parte di tutti».
CONVERGENZA CON IL DECALOGO DEL SOLE
La proposta Renzi converge con il punto 8 del
decalogo lanciato dal Sole 24 Ore domenica
scorsa dove si parla di un piano di piccole opere
da 7 miliardi di cui scuole e difesa del suolo
dovrebbero essere i capitoli più importanti.
Convergenza sulla sterilizzazione del patto di
stabilità che rende fattibile il piano subito.
CONVERGENZA CON IL DECALOGO DEL SOLE
La proposta di Renzi sui dirigenti pubblici e la
responsabilità per il raggiungimento degli obiettivi
coincide con il punto 7 del decalogo che chiede di
favorire il «ricambio e la cultura dei risultati».
LA PROPOSTA RENZI
Legge elettorale, riforma del Senato e del Titolo V
«sono tre parti della stessa faccia», è il «nesso netto»
individuato ieri dal premier. Quindi Italicum e
«modello tedesco» per la ca mera alta. Da rivedere,
nel Titolo V, <<le competenze esclusive di Stato e
Regionh) le quali potranno legiferare in ogni materia
non specificamente assegnata. Clausola di
intervento della legge statale sulle materie esclusive
regionali per esigenze di «unità economica e
giuridica)). Ridìscutereil ruolo delle Province, dopo
aver superato l'assetto attuale con il ddl Delrio
CONVERGENZA CON IL DECALOGO DEL SOLE
Convergenza sostanziale tra programma Renzi e
punto 9 del decalogo, anche se il Sole indica
puntualmente le materie chiave da riportare sotto
l'egida statale: infrastrutture, energia, trasporti. E
chiede una vera eliminazione delle province
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EFFICACIA
EFFICACIA
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Sì a investitori privati
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per creare occupazzone
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MEDIA
LA PROPOSTA DI RENZI
Per Renzi non ci sono dubbi :«Con la cultura si
mangia». Per questo bisogna avere «il coraggio
di aprirsi agli investimenti privati nella cultura».
Un coinvolgimento che può «creare posti di
lavoro)) a esempio unendo <lÌ distretti tecnologici
coni beni culturalh). Per Renzi i «valori della
cultura fanno di noi una superpotenza mondiale))
e la «bellezza» salva l'export delleaziende.
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CONVERGENZA CON IL DECALOGO DEL SOLE
Le parole del premier sembrano rispecchiare la
filosofia di fondo delle proposte avanzate nel
decalogo (decimo punto) ed emerse sia dagli
Stati generali che dal Manifesto della cultura del
Sole 24 Ore. Resta ora da vedere se questa
filosofia diventerà realtà: il primo banco di prova
saranno i decreti attuativi della legge Valore
cultura approvata in autunno.
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Editirla. Al via anche il dissesto idrogeologico
Per il «piano scuole»
modifica immediata
al patto di stabilità
Giorgio Santi Ili
ROMA.
Matteo Renzi confenna di
voler puntare sulla centralità della scuola (<<coinvolgere gli insegnanti dal basso per ogni processo di rifonna») e sulle scuole anche per far ripartire l'edilizia, garantendo al tempo stesso la sicurezza dei nostri figli. TI premier ha
dato ieri cinque indicazioni precise e operative sul piano che èpronto a lanciare. La prima novità -la
più importante anche sotto il propolitico generale e di rappor.to con l'Unione europea - è che
per far funzionare il piano di edilizia scolastica (<va cambiato subito il patto di stabilità interno».
Dopo anni di rimpalli e cautele, l'assalto esplicito al patto che
in altre occasioni aveva definito,
da sindaco, «scioccQ», segna una
svoltanetta. «Come si può pensare - ha detto Renzi - che il Comune, la Provincia abbiano competenza sull'edilizia scolastica senza però avere la possibilità di
spendere soldi che sono li blocca-
mendare le nostre periferie»,
un'espressione «molto bella - ha
detto Renzi -che dà il senso di ciò
di cui abbiamo bisogno».
Ea proposito dimanutenzione
del territorio, Renzi si è spinto a
immaginare che una cura analoga a quella per l'edilizia scolastica
debba essere avviata anche per il
dissesto idrogeologico. Qualcosa
che avvicina le idee di Renzi a
quel piano delle piccole opere lanciato nelle settimane scorse anche dai costruttori dell'Ance. E
proprio dall'Ance è arrivata una
prima valutazione positiva delle
proposte del premier. «Se i punti
elencati dal premier saranno trasformati rapidamente in provvedimenti - ha detto il presidente
dell'associazione, Paolo Buzzetti
-saremo sulla buonastrada».TIriferimento di Buzzettinon va solo
al programma di edilizia scolastica,maancheallavolontàdisbloccare il pagamento di tutti i debiti
della Pa, alle politiche di semplificazione e alle misure contro la
stretta creditizia.
©RIPRODUZIONERISERVATA
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mo
ti perché esistono norme che si
che certamente ha per bersaglio
anche l'ultimo stanziamento da
preoccupano della stabilità burocratica ma non si rendono conto
150 milioni previsto dalla legge di
della stabilità delle aule in cui vanstabilità (per cui sono già arrivati
progetti per oltre unmiliardo).
noa studiare i nostri figli?».
Le altre novità non sono dameTI quarto dettaglio operativo un paletto temporale che è forse
no, quanto a decisionismo operativo (sempre che, ovviamente,
l'impegno concreto più netto e
più sfidante in termini direalizzaagli impegni seguano le decisioni). La seconda è che si tratta di
zione-èche le opere del programun «programma straordinario» e
ma saranno realizzate tutte fra il
questo significa probabilmente
15 giugno e il 15 settembre, periodo in cui le scuole sono chiuse ed
che le procedure saranno fuori
dell'ordinario per aggiraresopratè più agevole svolge ilavori.
tutto sovrapposizioni burocratiTI quinto dettaglio si potrebbe
che e mancanza di coordinamendire di ordine procedurale, ma dà
anche il senso temporale dell'urto che in passato si sono verificagenza «Domani - ha detto il prete anche all'interno dell'Esecutimier a palazzo Madama - scrivevo, prima ancora che conRegioni
rò una lettera ai miei colleghi sined enti locali. Non a caso anche il
Governo Letta aveva stabilito un
coordinamento sull'edilizia sco- daci, 01tre8rnila, per chieder a tutlastica a Palazzo Chigi senza che ti loro e ai presidenti di provincia
per altro questo abbia portato al- sopravvissuti di fare il punto della situazione sull'edilizia scolastilo sblocco delle opere.
La terza novità riguarda l'enti- ca». Renzi ha citato, per riferità del piano: sarà un piano di mento culturale, l'àrticolo del se«qualche miliardo di euro e non natore Renzo-Piano sul Domenidi qualche decina di milioni», cale del Sole 24 Ore (del 26 gennaespressione non priva di ironia io scorso). Piano invitava a «ram-
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BENE L'El\1ERGENZA EDILIZIA
ORA VIA IL TABÙ DEL MERITO
NEL MONDO DEI DOCENTI
T ictor Rugo diceva che chi apre una scuola chiude una pri/ gione. Dunque ben venga un presidente del Consiglio che
!
nel suo discorso programmatico riafferma il ruolo centrale
della scuola. Eben venga !'idea di mettere mano prima di tutto ai
muri e al tetto con un piano straordinario per l'edilizia scolastica
'«dell'ordine di qualche miliardo di euro in deroga al patto di Stabilità interno»: il 37,6% degli istituti necessita di interventi di manutenzione urgente, il 40% è privo del certificato di agibilità, il 38,4%
si trova in aree a rischio sismico, il 60% non ha il certificato di prevenzione incendi... In una situazione del genere è assurdo che
quando comuni e province hanno soldi in cassa non li possano
usare o che ci siano dei fondi europei che restano inutilizzati (anche se, ma è «solo»una nota di stile, Renzi avrebbe potuto riconoscere al suo predecessore di aver dato un primo importante impulso anche economico in questo senso). Eben venga anche l'idea di
dedicare un giorno alla settimana della fitta agenda da premiei a
visitare una scuola invece che a partecipare all'ennesimo convegno. «Ogni mercoledi mattina mi recherò in una scuola Comincerò da Treviso, la settimana successiva andrò in una scuola del
Sud». Un viaggio attraverso il Paese tanto più necessario dal momento che, a 150 anni dall'Unità d'Italia, la scuola italiana semplicemente non esiste: troppe disparità fra Nord e Sud, fra centro e
periferia, con i ragazzi della provincia di Trento che se la battono
con i finlandesi, mentre i quindicenni calabresi vanno anche peggio di quelli del Kazakhstan! Ecome non applaudire quando Renzi
ha affermato la necessità di <<restituire valore sociale agli insegnanti»? Sono tutti malpagati, disprezzati dagli alunni e dai genitori,
salvo poi rovesciare su di loro responsabilità educative che dovrebbero essere di sistema. Equi, sicuramente, ci voleva molto più
coraggio. Perché per ridare dignità alla professione bisognerebbe
smetterla di pensare agli insegnanti come a un monolite, uscire
dall'ipocrisia di un sistema in cui tutti i professori sono uguali e i
volonterosi sono pagati come i lavativi. Ma questo significherebbe
passare dagli slogan ai fatti, dalla analisi dei problemi al tentativo
di trovare delle soluzioni. Ed è là che tutti aspettiamo Renzi.
OrsolaRiva
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istruzione I programmi della responsabile del gòverno Renzi
Torna il bonus maturità
TI neoministro: è più giusto
Giannini: ogni scuola selezioni i suoi professori
Sì al bonus maturità e alla riforma della scuola media, ni alla
tecnologia e al ciclo b~eve di studi, no ai concorsoni. E arrivata a
viale Trastevere da qualche ora,
ma il ministro all'Istruzione, Stefania Giannini, ha già un'idea
precisa della scuola che verrà,
Anche sfidando a viso aperto gli
errori del passato, come il famigerato bonus maturità, introdotto dal ministro Francesco Profumo sotto il governo Monti e poi
cancellato dal nuovo titolare del
dicastero, Maria Chiara Carrozza,
il giorno stesso in cui circa 100
mila studenti partecipavano ai
test di accesso per 10 mila posti
nella facoltà di Medicina: <<Non
era il bonus maturità in sé, ma il
fatto di aver cambiato le regole in
corso, ad aver scatenato il putiferio. Che la carriera scolastica conti per me è importante, lo studente non deve andare all'università
vergine, ignorando tutto quello
che ha fatto prima: il voto di maturità non è altro che la sintesi
che uno ha fatto nei precedenti
anni di carriera scolastica, quindi
deve esserci, bisogna valutarIo
insieme atutte le altre cose che gli
vengono richieste nell'esame di
selezione». Per quest'anno, diffi-
cilmente rivedremo il bonus in
azione, visto che il bando per i
test di accesso alle facoltà a numero chiuso, previsti per aprile, è
ormai già stato pubblicato. Ma
qualcosa potrebbe can'lbiare dall'anno prossimo, governo permettendo.
Cambio di corsa, quindi? Sembra proprio di sì. Anche la sperimentazione del ciclo breve (4 anni anziché cinque) che la Carrozza aveva lanciato in cinque licei e
che contava di estendere a tutte le
scuole superiori, lascia piuttosto
tiepidina il nuovo ministro. <<Non
sono contraria a continuare la
sperimentazione ma non sono
un'entusiasta sostenitrice dell'idea che eliminare un anno alle
scuole superiori sia la carta vincente. Piuttosto, penso che abbiamo tre cicli di scuola, due funzionano molto bene, uno, quello intermedio, molto meno. La scuola
media inferiore è quella che ha
bisogno di maggiore attenzione»,
sottolinea Giannini. Prefigurando così una riforma del ciclo intermedio, pardon, una rivisitazione, visto che la parola «riforma» le evoca «grandi e lunghi
processi» che si attirano critiche e
polemiche.
I concorlOnl
«Non credo che
eliminare un anno alle
scuole superiori sia la
carta vincente»
«Così come sono
stati fatti hanno
creato più problemi
che soluzioni»
vece sbiadisce: «E una priorità
non sostitutiva», spiega e, a costo
di sembrare datata, ammette:
<<Ho !'idea che se spariscono i libri
non va bene, deve esserci anche
un contatto con la dimensione
cartacea della cultura».
Che le gatte da pelare che la
aspettano al varco siano tante lo
sa bene: è ancora fresco il ricordo
del prelievo dei 150 euro in busta
paga degli insegnanti, scongiurato in zona Cesarini da Carrozza e
Saccomanni, che non si erano
parlati sull'argomento. «Chiamerò spesso Padoan e parleremo di
tutto in Consiglio dei ministri,
che sarà il luogo dell'integrazione: bisogna evitare che i ministri
restino nel loro isolamento», assicura. Con la speranza che la
nuova tegola in arrivo non faccia
male: a marzo dovrebbe partire il
prelievo sullo stipendio degli Ata
(i collaboratori scolastici) per
compensi dati erroneamente, secondo il ministero dell'Economia. «Sono appena arrivata, so
del problema e lo affronterò. Datemi tempo, ho tante idee e buona
volontà, ma non tutte le soluziol1Ì».
Valentina Santarpia
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CIdobreve
Ma questo non significa che i
progetti non siano ambiziosi: da
bravariforrnista, l'ex segretario di
Scelta civica boccia anche i concorsoni alla Profumo: «Così come
sono stati fatti hanno creato più
problemi che soluzioni - sostiene - tra ricorsi, procedure sbagliate, riformulaziol1Ì». E come si
reclutano allora, gli insegnanti?
«Le scuole, come strutture pubbliche che devono rendere conto
delle scelte che fanno, possono
prendere delle decisioni e assumere chi credono, e poi in base a
queste scelte essere valutate: dobbiamo trovare gli strumenti giusti
per attuarlo». Ei 120 mila precari
che pure la Commissi(~me europea
ci ha rimproverato? «E una situazione drammatica - dice Giannini -. La conosco bene perché
ho amici cinquantenni ancora in
attesa di supplenze. Ma si può curare il male antico introducendo
sistemi per non rigenerarlo».
Una vera rivoluzione, dunque,
quella che immagina il nuovo ministro' in cui gli istituti scolastici
hanno sempre più autonomia, la
valutazione acquisisce un valore
importantissimo - <J'Invalsi ha
pregi e difetti ma va sviluppato e
migliorato» - e la. tecnologia in-
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Professoressa
A sinistra, il ministro dell'Istruzione
Stefania Giannini che dal 2004 al
2013 è stata rettrice dell'Università per stranieri di Perugia (Ansa)
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la Repubblica
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La sfida di Renzi alla vecchia politica
''Non voglio recitare in un Truman show' ,
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Taglio adoppia cifra al cuneofiscale
Scuola esblocco deidebitidellaPa. Nellanottevotodifiducia
IMERCATI RIDWW
La gente e il palazzo. Il doppio registroÈ'pIPspntp in tuttoj] discorso.
«Se in questi anni avessimo prestato ai mercati rionalilo stesso ascolto che abbiamo prestato ai mercati
finanziari, ci saremmo accorti che
la prima richiesta è di una tregua
della politica rispetto ai cittadinÌ».
L'Italia non segue più i politici perché «è avanti a noi. siamo noi a doverla rincorrere».
FRANCESCO BEI
ROMA-«Noiabbiamounasolaoccasione: è questa. Se perderemo
questa sfida, la colpa sarà soltanto
mia». Un' ora e dieci minuti a braccio, lasciando sul tavolo gli appunti.
Piglio sciolto (peralcunianchetroppo), quattordici applausi contro i
quaranta di Letta e nessun timore
reverenziale nell' affrontare il suo
primo discorso da presidente del
Consiglio nell'aula di palazzo Madama. È lo stile Renzi. «Nessun Tru- ITAUCI.IM ERI"M.
Messaggirassicurantisia per Forman show», molta concretezza da
za Italia che per Angelino Alfano. A
primo cittadino.
Berlusconi garantisce che «gli accordilirispetteremo nei tempie nelII.. GKlVANE EII.. saMTO
«lo nonho l'età per sedere nel Se- le modalità prestabilite». Mentre al
nato. Nonvorreiiniziareconunaci- Nuovo centrodestra assicura che la
tazione di Gigliola Cinquetti, ma è legge elettorale aspetterà la riforma
così: non ho l'età». Renzi, nel gelo del bicameralismo: «Comprendiainiziale dell' aula, ricorda il progetto mo l'esigenza che una legge elettodi abolizione del Senato elettivo: rale che consenta il ballottaggio sia
«Siamo qui per parlarvi un linguag- ovviamenteimpostatasullapresengio di franchezza, al limite della bru- za di una sola Camera».
talità. Vorrei essere l'ultimo presidente del Consiglio a chiedere la fi- LA STAFfETTA
ducia a quest' aula».
Poche parole vengono spese per
giustificare la defenestrazione di
senTE RAmCAU
Enrico Letta. Renzi ricordail «bivio»
La parola chiave è «coraggio».
tra andare a elezioni con il "ConsulQuello di «operare delle scelte radi- tellum" oppure dare vita a«unalegicali», altrimenti «perderemo il rap- slatura della svolta». A denti stretti
porto con chi da casa continua a ammette: <<Avrei preferito che quepensare che la politica sia ciò che di
più grande ha un Paese». Proprio la sto passaggio fosse stato preceduto
politica ~ «quella straordinaria da un chiaro mandato elettorale».
esperienza per la quale siamo, adif- L'omaggio al predecessore è rapido
ferenza di qualche leader, orgoglio- eindolore: «Questo cambio non può
si di essere democratici». Il premier in alcun modo oscurare i risultati
rivendica quindi di essere a capo di che ha ottenuto il governo preceun «governo politico», dove «sono dente».
rappresentati i segretari dei maggiori partiti. Perché noi pensiamo IRONIE SUI GRIWIIII
Sono ripetuti i botta e risposta
c~e "politica" non sia una parolaccon il Movimento 5 Stelle. Lo accuRitaglio
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sano di aver paura del voto e lui ribatte: <<Vi segnalo che, nelle quattro
elezioni regionali che si sono svolte
- Sardegna, Basilicata, Trento e
Bolzano - il Pd ha sempre vinto.
Non posso dire la stessa cosa per
vOÌ».Quandopoiigrilliniironizzano
sulla parte dedicata agli insegnanti,
Renzi insiste: «Mi piacerebbe che
chi ha la presunzione di avere la verità in tasca avesse la possibilità di
confrontarsi con le insegnanti e le
farniglie,perchél'ideachedaquesta
parte ci sia la casta e dall'altra ci sianoicittadinisièunpo'rovesciata».
E infine l'ultima stoccata a Grillo,
che lo aveva aggredito in streaming:
«Noi svolgiamo unafunzionesociale per recuperare le difficoltà dei senatori 5 Stelle. Non è facile stare in
un partito in cui c'è un capo che dice: "lo non sono democratico".
Quindi, vogliamogli bene anche se
loro non ne vogliono a nOÌ».
~arte. ~i~lior~ dell:Itàiia» .. ~che
I eq.uilibno deI CO?ti pubbliCI <mon
~em:a da un obblIgo.europeo: non
elaslg~ora!Vlerkel?ilgovern~tore
~raghiachle~eredless~res~~co?
Ii nostro debito pubblI~o: e il. ns~etto che dobbiamo aI nostri fi-
gli».
.
LA C~NTRAUW:A DEU:A.SCUOLA
L ~ducazlOne «e Ii ~oto~e. del,lo s~Jiuppo». D,a premIervlSltera
ogm mercoledl un~ scu~la, «per
d~re un segnale sll1!b?lIco, per
dimostrare che da II npart~ ~n
Pae~e». O~corr~ sbJ?c.care glI 1I~­
vesUmentl ~ell edlhzl~ sc?lastl~
ca - un l?~ano «~ell ordme di
qualche ~Jil~rdo. di euro» .- seguendo I mVlto di Re~o.Plano a
«rammendare» le penfene.
LE TRE PROMESSE
Primo: sblocco totale dei debiti
della pubblica amministrazione.
Secondo: costituzione di fondi di
BASTA PIAGNISTEI
garanzia per risolvere il problema
«Nei talk show, sembra che fuori dell'accesso al credito delle Pmi.
dall'Italia tutto vada bene e da noi Terzo: riduzione a doppia cifra del
tuttovamale: nonècosì. Usciamo dal cuneo fiscale.
coro della lamentazione;>. TI futuro
dell'Italia <monèstare a plangeredal- FISCO EGIUSTIZIA
la mattina alla sera» ma risiede «nella
Per un fisco amico l'obiettivo è
qualità,nelgeniodiciascunodinoÌ». <<Ìnviarea tuttiidipendenti-pubblici e ai pensionati direttamente a
casa la dichiarazione dei redditi
GENERAZIDrtE ERASMU!
Il trentottenne premier iscrive precompilata». Sulla giustizia
se stesso e gran parte dei suoi mini- Renzi invita ad abbandonare il
stri a quella «generazione Era- «derbyidelogico»,meglio ripartire
smus» che «ha conosciuto il sogno dalle cose concrete. Entro giugno
degli Stati Uniti d'Europa, che ha arriverà «un pacchetto organico di
conosciuto l'euro come unicamo- revisionedellagiustiziachenonlaneta o quasi». L'Europa è l'anco- sci fuori niente».
raggio della politica del governo e
del Pd: «C'è la facile tendenza a mRIffiCMI..!
Il premier accenna a uno ius
considerare l'Europa la madre dei
nostri pro blemi. Per me non è così: soli temperato. Quanto alle unionella tradizione europeista sta la ni civili «si farà lo sforzo di trovadel
destinatario,
non
riproducibile.
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Cla».
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la Repubblica
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re un compromesso anche quando questo compromesso non ci
soddisfa del tutto».
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quelli più convinti
sono stati riservati
a Letta e ai marò
applauso è scattato
quando Renzi ha
accusato i grillini
di aver paura del voto
PAPA
CINQUEm
PIANO
PERTINI
LEnA
Durante il suo
discorso, Renzi
ha definito
Internet "dono di
Dio", rievocando
le parole di Papa
Francesco
"lo non ho l'età
per sedere in
Senato" è stato
l'esordio di Renzi
in aula, citando
la canzone di
Gigliola Cinquetti
PerRenzi,è
necessario il
recupero delle
periferie: "Vanno
rammendate",
ha detto, citando
Renzo Piano
Renzi ha anche
citato Pertini:
"I giovani non
hanno bisogno
di prediche, ma
di esempi,
onestà, altruismo
Renziha
ringraziato il
predecessore
Letta: "I suoi
risultati non sono
stati oscurati dai
fatti recenti"
Il1!dtiftTha fiducia ai lelilllato
Dopo vent' anni di derby ideologici,
è arrivato il momento di mettere
all' attenzione del Parlamento una
riforma organica della giustizia
Sappiamo perfettamente che viviamo
l;1ll tempo di grande difficoltà e
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struggenti responsabilità. Dobbiamo
recuperare il coraggio di fare sogni
Vorrei essere l'ultimo premier a
chiedere la fiducia a quest' aula. Sono
consapevole del rischio ma non lo
chiede ungovemo, lo chiede un paese
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Scuola, primo no dei profalla Giannini
"Gli scatti di anzianità non sitoccano"
I sindacati contro il ministro:primapensi adalzare gli stipendi
CORRADO ZUNINO
ROMA-C'èMatteoRenzi,alSenato, che mette la scuola al centro del paese e chiede la fiducia. Il
neopremier, spiega, entrerà neIle aule d'Italia ogni ·mercoledì
perché «l'educazione che si dà
nelle scuole è motore dello sviluppo, di fronte alla crisi econo;mica non puoi non partire dalle
scuole». Poi c'è il suo ministro di
riferimento che alla terza intervista è già in urto con il mondo della scuola tutto, e pure con l'università. A Repubblica Stefania
Giannini, 53 anni, neo ministro
dell'Istruzione per nove stagioni
e fmo al 2013 rettore dell'Università per straniert di Perugia, aveva detto: <<I soldi sono necessari
per la scuola pubblica e quella
paritetica, ma il modello scatti
d'anzianità va rivisitato con coraggio. Premi a chi si impegna,
chi si aggiorna, chi studia. Tutti i
mestieri che si rispettino preve-
e
dono premi». Altrove aveva ribadito il concetto. Ottenendo una
risposta corale da un fronte sindacale compatto: «Nessuna cancellazione degli scatth>.
Reduce dall'errore di Natale
del governo Saccornarmi-Carrozza (la sottrazione in busta paga dell'ultimo scatto d'anzianità
nonostante accordi firmati lo
avessero mantenuto), Rino Di
Meglio del sindacato Gilda ha attaccato: «Con le prime esterna-zioniilministroGianninicihagelato dimostrando di non sapere
che l'anzianità di servizio è riconosciuta agli insegnanti in tutti i
paesi europei e in Italia è la più
bassa in termini assoluti». La Cgil
(FIe) con Domenico Pantaleo
dettaglialo stipendio medio di un
docente italiano: 1.200-L300 euro al mese, penultimi in Europa.
«Queste vecchie impostazioni di
stampo gelminiano non tengono
conto che il contratto nazionale
della scuola è bloccato dal 2006».
Francesco Scrima, segretario
della Cisl, ricordale ultime emergenze contratto: <<Al personale
anuninistrativo stanno scippando la retribuzione dopo un lavoro regolarmente fatto e i presidi
oggi si vedono decurtare lo stipendio». Marcello Pacifico dell'Anief: «Macché blocco degli
scatti, alla scuola servono risorse
aggiuntive. Il riUnistro Giannini
prima di tutto ha l'obbligo di allineare le buste paga all'inflazione». I Cobas vedono nelle proposte del Pd renziano «<il superamento di alcune rigidità del contratto nazionale») e in quelle del
ministro di Scelta civica «<sì ai licei in quattro anni») un disegno
comune e annunciano <<un
rafforzamento delle mobilitazioni in corso»,
Gli universitari a loro volta si
sono irretlti di fronte alla riproposizione - a proposito delle
borse di studio-del prestito d' onore, questione di memoria gelminianaetradizioneanglosasso-
ne (negli Usa molti laureati non
riescono a restituire i soldi prestati e in Italial'istituto non è mai
decollato). Venerdì prossimo gli
studenti della Link saranno sotto
le finestre del Miur per la prima
contestazione al neoministro.
Ecco,quellediRenzisono«parole belle eimportanth>, come dice il segretario Scrima. Ma sulla
scuola belle parole le pronunciò
all'insediamento l'enettore Mario Monti, che poi costrinse Profumo a tagliare ancora, epureEnrico Letta «<di fronte a nuovi tagli
mi dimetterò»), che poilasciò diverse partite in deficit. Già oggi il
neo ministro Giannini dovrà decidere sui 24 mila addetti alle pulizie a rischio licenziamento
(pronta una proroga di un mese),
l'abrogazione della quota 96 sul
pensionamento dei prof (pronta
la proposta di legge Ghizzoni) e,
appunto, gli scatti d'anzianità. Le
ipotesi pre-Giannini parlavano
di un reintegro di quelli congelati, non della loro cancellazione.
CI RIPRODUZIONE RISERVATA
Pil"emU a
~i :!l:fterita.
L'INTERVISTA
Lo stop agli
scatti e
l'introduzione
di premi di
merito è stata
anticipata dal
ministro
Giannini (foto)
domenica su
Repubblica
TI modello scatti deve
essere rivisitato
con coraggio. Premi
a chi si impegna, a chi
si aggiorna, a chi studia
La CgiI: ''Lo stop
è6lori daDanaltà,
g6~ti
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Il premier alla prova della fiducia in Senato: se perdo, sarà colpa mia. Sfida a tutto campo con i grillini. Telefonata con Obama
Scuola e fisco, le sfide di Renzi
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"Un piano per ristrutturare le aule. Taglio del cupeo a doppia cifra"
Le tasse di tutto l'anno comunicate per lettera e pagate via mali
CARLO BER'I')NJ
ome tutte le grandi scommesse richiede una gran
dosè di coraggio. Ce ne
vuole infatti per provare a realizzare il sogno di tutti gli italiani: pagare le tasse con un click
dal proprio tablet, dopo aver letto una mail del fisco che presenta il conto. E se poi si arriva ad
immaginare che quel conto possa comprendere tutti i tributi,
dall'lrpef alla Tasi, dall'Imu alle
multe, si capisce che la rivoluzione stavolta forse è davvero dietro l'angolo.
C
CONTINUAA PAGINA 5
Matteo Renzi in due momenti del discorso programmatico che ha tenuto ieri al Senato
I SERVIZI DA PAG. 2 A PAG. 9
La rivoluzione fiscale
Solo un click per pagare
Chi sbaglia e non ricorre avrà uno sconto. Mano pesante coni furbi
ROMA
SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
T
ra le suggestioni lanciate nel discorso
del premier, una più
di tutte to?ca infat!i
un nervo IpersenSIbile per milioni di italiani, quella sintetizzata con lo slogan «la
dichiarazione dei redditi a casa». Traducibile in un concetto
già sentito: il fisco amico, che
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oggi amico non è, anzi obbliga a
fare i salti mortali con rischi
annessi e connessi, per stare in
regola con norme che cambiano e tempistica di pagamenti
incerta. Renzi lo sa bene e sa
anche che solo semplificare la
vita ai contribuenti sarebbe un
salto in avanti con enormi benefici per le casse dello Stato.
Ed è da Il che vuole partire, creando un meccanismo che pO-.
trebbe essere definito il bonusmalus del contribuente. Ma
dietro i suoi annunci ci sono già
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dossier in fase avanzata di elaborazione a Palazzo Chigi,
pronti per essere tradotti in
norme, appena possibile e senza eccessivi indugi. La scommessa è altissima, per arrivare
a tanto vanno scardinati meccanismi ossidati e rivoluzionato l'approccio mentale delle
strutture, ma la volontà c'è.
hanno lanciato la suggestione di
un fisco adeguato ai tempi come
contraltare di una feroce lotta
all'evasione? È il punto più spinoso, perché riguarda la buona
salute delle casse dello Stato e
dunque la capacità di spesa di
un governo, ma anche la sorte buona o cattiva - di ogni leader
che su questo misurerà il suo futuro consenso. Per dirne una,
Fisco amico
giorni fa, ad un convegno guarda
A parole ci hanno provato in tan- caso in quel di Firenze, Romano
ti, quanti discorsi programmati- Prodi ha ricordato che nel 2006
ci di premier appena insediati lui perse il 5% di voti nell'ultima
del
destinatario,
non
riproducibile.
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G·\IU,o BEInT\!
Data
LA STAMPA
settimana di campagna elettorale contro il Cavaliere. Insomma, una patata bollente che può
sancire il successo o la sfortuna
di ogni politico.
Renzi, in tandem con Delrio,
dovrà confrontarsi con il titolare dell'Economia per mettere a
punto le norme. Ma ha già chiaro il suo intento; rovesciare
l'approccio, passando dal sistema dei condoni a quello degli
sconti ai più virtuosi. Come?
Un esempio: chi accetta di pagare le multe on line senza fare
mai ricorso pagherà il '10% in
meno. E poi distinguendo tra
errore e malafede. Per le centi-
~
Se saranno
pagate online
senza mai
fare ricorso.
Niente interessi per gli
errori formali
naia di migliaia di errori formali verranno aboliti i carichi di
sanzioni e interessi, mentre
con i comportamenti dolosi e
ancor più con i recidivi verranno inaspriti.
Pagare con il Rid
Ma la parte più innovativa è così impostata: il 3 gennaio di
ogni anno decine di milioni di
contribuenti riceveranno una
comunicazione con tutte le singole posizioni aperte per ogni
tributo: quanto bisogna versare al fisco per Irpef, Tasi, Imu,
Tarsu, cartelle Equitalia per
multe. Il cittadino potrà sce-
gliere se rateizzare o pagare
subito il 75%, in quel caso beneficerà di uno sconto. Un vantaggio per lo Stato in termini di
liquidità, di abbattimento del
contenzioso fiscale e della spesa per accertamenti. Una cifra;
dei 545 miliardi di euro accertati, secondo stime dell'Agenzia delle Entrate, anche se già
sono emessi i ruoli, cioè tecnicamente figurano in bilancio,
solo il 5-6% sono recuperabili.
Così facendo il nuovo governo
conta invece di moltiplicare
questa cifra a tutto beneficio
dell'erario. Ma il vero punto di
arrivo che sarebbe una pana-
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1
Foglio
2/2
cea per milioni di italiani, è se
davvero si arriverà a pagare
con un clic. Nelle intenzioni, c'è
una rivoluzione in arrivo: lo
Stato stringerà convenzioni
con banche, poste, gestori di
carte di credito, per poter associare un «Rid», cioè un'autorizzazione bancaria, al conto fiscale di ognuno.
In sostanza, alla mail del 3
gennaio del fisco si potrebbe rispondere con un ok al prelievo
dal proprio conto corrente e la
pratica tasse finirebbe lì. Un
film a lieto fine che per poter
essere proiettato nelle case degli italiani ha forse. bisogno di
mesi e mesi di lavorazione.
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Basterà un ok
al prelievo sul conto
corrente per chiudere
la pratica delle tasse
Miim1l
Le tasse iscritte a ruolo che
non si riesce
a incassare
secondo
le stime
delle Entrate
~
A gennaio
arriverà
il totale da
pagare. Chi
verserà subito
il 75% avrà
uno sconto
In~
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Quanto
può
recuperare
realmente
dello stock
di 545
miliardi
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Data
MF
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Foglio
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2
1
IL PREMIER IN SENATO PRESENTA UNA LISTA DI IMPEGNI E PARLA DIRETTAMENTE AI CITTADINI
Renzi: se fallisco è colpa mia
Scuota, lavoro, fisco, pubblica ammJnistrazione e giustizia le priorità del nuovo governo. Botta e risposta
con 15 Stelle e battute sul futuro d1 Palazzo Madama: spero di essere l'ultimo a chiedere qui la fiducia
DI ANTONIO SATTA
N
on è stato il primo a fare
un discorso d'insediamento tenendo la mano
in tasca, prima di lui nel
1994 Carlo Scognamiglio utilizzò lo stcsso stile da neo presidente del Senato. Però ieri a
Palazzo Madama Matteo Renzi
di strappi alle consuetudini ne ha
fatti ben altri, a cominciare dal
poco diplomatico riferimento
alla sua età anagrafica, che gli
impedirebbe di fare parte di
quella stessa aula (<<non vorrei
iniziare con una citazione colta
e straordinaria della pur bravissima Gigliola Cinquetti, ma è cosÌ:
non ho l'età»). Ma ancora meno
diplomatico è stato il riferimento all'obiettivo di superare il
bicameralismo perfetto e quindi
trasformare il Senato in una Camera delle autonomie (<<vorrei
essere l'ultimo Presidente del
Consiglio a chiedere la fiducia
a quest' Aula»).
re i nostri figli». E ancora, oltre
alla riduzione a doppia cifra del
cuneo fiscale sul lavoro (vedere
articolo nella pagina a fianco),
Renzi ha promesso «lo sblocco
totale - non parziale - dei debiti
della pubblica amministrazione
attraverso un diverso utilizzo
della Ca~sa Depositi e Prestiti»,
ma anche «la costituzione e il
sostegno di fondi di garanzia,
anche attraverso un rinnovato
utilizzo della stessa Cassa, per
lisolvere l'unica reale, importante c fondamentale questione che
abbiamo sul tappeto, che è quella delle piccole e medie imprese
che non riescono ad accedere al
credito».
Confennata la battaglia alle
incrostazioni della pubblica
amministrazione, a cominciare
dalla convinzione che «i governi
passano, i dirigenti restano». La
convinzione del nuovo premier
è che «una politica forte è quella che affida a tempi certi anche
al ruolo dei dirigenti e che non
può esistere, femlÌ saldi i diritti acquisiti, la possibilità di un
dirigente che rimane a tempo
indeterminato, che fa il bello e
impegni li ha pur presi, a cominciare da un programma straordinario di edilizia scolastica
«dell'ordine di qualche miliardo di euro», da attuare durante
la prossima chiusura estiva degli
istituti, cambiando quelle norme
del patto di stabilità che impediscono agli enti locali di spendere
i soldi che pure hanno, norme, ha
detto «che si preoccupano delil cattivo tempo e che ne è il dela stabilità burocratica ma non positario».
si rendono conto della stabilità Un altro impegno è utilizzare gli
delle aule in cui vanno a studiaspazi che ladele~a fi.scal~ la~cia
al governo, pernusclre a inVIare
almeno ai dipendenti pubblici e
ai pensionati, una dichiarazione
dei redditi precompilata, perché
«se il fisco smette di essere il nemico e di essere ostile, se smette
di essere un fisco che fa paura
e diventa uno spauracchio, ma
assume i connotati di una sorta
di consulenza che fa al cittadino
è meglio». E non basta, Renzi ha
preso pure l'impegno di far portare entro giugno in Parlamento
al nuovo ministro Andrea Orlando «un pacchetto organico di
revisione della giustizia che non
lasci fuori niente», superando le
contrapposizioni ideologiche del
passato.
L'ultimo impegno, infine, è anche il più pesante: «Se dovessimo perdere, non cercheremmo
alibi. Se perderemo questa sfida,
la colpa sarà soltanto mia Deve
finire infatti il tempo in cui chi
va nei palazzi del potere, poi, tutte le volte trova una scusa. Non
ci sono più alibi per nessuno e
primo per me che se dovessimo
perdere, non cercheremmo alibi. Se perderemo questa sfida,
la colpa sarà soltanto mia. Deve
finire infatti il tempo in cui chi
va nei palazzi del potere, poi, tutte le volte trova una scusa. Non
ci sono più alibi per nessuno e
primo per me». (riproduzione
riservata)
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Renzi, però, più che parlare ai
senatori presenti, ha parlato ai
cittadini che, fuori dall'aula,
ascoltavano il suo discorso tramite le dirette tv o via internet.
Non a caso ha parlato a braccio
(creando un piccolo incidente
tecnico, perché per trasferire il
testo alla Camera, come è prassi, si è dovuto aspettare che gli
stenografi finissero di trascriverne le parole). E l'obiettivo di
parlare direttamente ai cittadini
ed elettori fa capire anche l'uso
abbondante di artifici retorici e
immagini d effetto (come l'opinione dei mercati finanziari tenuta in non cale rispetto a quella
dei mercati rionali), o il lipetuto
ping pong polemico con i senatori 5 Stelle (<<non è facile stare
in un partito in cui c'è un capo
che dice: lo non sono democralico. Quindi, vogliamogli bene
anche se loro non ne vogliono
a noi»).
Detto questo, Renzi non ha tirato
fuori i numeri della propria politica economica, né è entrato nel
dettaglio, maa1cuni e importanti
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Il premier chiede la fiducia sparando su parlamento e pubblica amministrazione
Renzi fa vedere che li maltratta
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Subito edilizia scolastica, debiti Pa e cuneo fiscale
FRANco ADRIANO
l neo ministro della Difesa
Roberta Pinotti arriva
di corsa l lievemente in ritardo e allora ci si accorge
che va aggiunta la sedicesima
poltrona da ministro al banco
del governo nell'Aula di palazzo Madama che si appresta a
votare la fiducia al governo di
Matteo Renzi. Lo sguardo
del presidente del consiglio al
suo ingresso è subito andato al.
palchi della prima fila dove la
moglie Agnese siede aa;anto al
fidato consigliere Marco Carrai: i due stemperano la tensione osservando dall'alto l'assise
e parlottando vicendevolmente all'orecchio: circostanza che
li induce ad un certo punto a
muoversi in sincrono e a urtarsi leggermente con la fronte. n
presidente del Senato richiama
l'attenzione di tutti sull'avvio
del discorso del presidente, ma
Renzi sembra non rivolgersi
agli abitanti del Palazw ma altrove al di là dell'obiettivo. Con
gesti studiati, incomprensibili
alla gran parte dei senatori e
agli osservatori che colgono in
senso negativo la differenza con
la correttezza formale e istituzionale di Enrico Letta. Frasi
ad effetto che colpiranno meglio
nel segno su internet e in tv. La
citazione d'apertura è tratta da
GigliolaCinquetti: «"Non ho
l'età" per sedere in Senato».
Parla di palazw Madama sublimandolo «a un simbolo - cioè
qualcosa che tiene insieme - ma
anche un elemento di unità
profondo». Significa che vuole
rottamarlo e portarlo a non contare più nulla Ai senatori ha
chiesto apertamente di fare la
parte dei tacchini che preparano il pranw di Natale: «Noi oggi
non immaginiamo di essere gli
ultimi a chiedervi la fiducia perché abbiamo un pregiudizio su
di voi, ma perché abbiamo un
giudizio organico sull'Italia... »
Non passa sopra i commenti
del senatore Roberto Calderoli che ha invitato i colleghi
ad un gesto scaramantico collettivo: «Toccatevi». <<Apprezw
che questa dichiarazione abbia
suscitato l'entusiasmo del senatore Calderoli, ma alla perentorietà di questa affermazione
corrisponde la consapevolezza
I
che quello che stiamo vivendo
è un momento in cui o si ha il
coraggio di operare delle scelte
radicali e decisive, oppure non
perderemo soltanto la relazione
tra di noi, ma anche il rapporto con chi da casa continua a
pensare che la politica sia una
cosa seria». Renzi non risulta
molto credibile neppure quando
parla della ragione per cui è li:
chiedere la fiducia. Sullo sfondo
compaiono sempre più nitidi i
contorni della cacciata di Letta: «Si fa fatica a dare fiducia
nel rapporto quotidiano con le
persone, con i colleghi di lavoro;
le persone che stanno fuori da
quest'Aula sanno che chiedere
la fiducia oggi è sempre più
difficile» .
TI confronto con M5S
In aula il confronto poltiico
più interessante è con gli esponenti di ,M5s. È evidente che
sono gli uni per l'altro e viceversa una spina nel fianco. I
grillini lo prendono in giro sula
sua presunat volontà di andare alle elezioni se ci fosse stata
una legge compiuta. E lui li castiga: <&no il segretario di un
partito politico che non ha mai
paura di candidarsi alle elezioni: anche dove i sondaggi dicono
il contrario, come in Sardegna,
anche dove c'è difficoltà, noi
non abbiamo paura di andare
alle elezioni, e in questo primo
anno di vita parlamentare, in
cui abbiamo ricevuto da voi
presunte lezioni di democrazia,
vi segnalo, gentili senatrici ed
egregi senatori, che nelle quattro elezioni regionali che si sono
svol.te - quelle della Sardegna,
della Basilicata e delle Province
di Trento e Bolzano - il Pd si è
sempre presentato e ha sempre
vinto. Non posso dire la stessa
cosa per voi». In un'altra occasione in cui i senatori grillini
manifestano insofferenza,lui si
rivolge alla parte dell'emiciclo
occupata dal gruppo Pd: «Ricordiamoci sempre che svolgiamo
una funzione sociale, tesa
continua a pago 4
(... ) a recuperare le difficoltà che stanno incontrando in questo momento i
senatori e le senatrici del Gruppo del
Movimento 5 Stelle nei confronti della
propria base e dell'opinione pubblica
che li sostiene. Non è facile stare in un
partito», ha concluso Renzi, «in cui c'è
Ritaglio
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un capo che dice: <<lo non sono democratico». Quindi, vogliamogli bene anche se
loro non ne vogliono a noi». Altra scaramuccia: «Dicevano che al Senato non
vi divertivate: invece, vi vedo sereni. Vi
garantisco che vi divertirete sempre di
più!», ha rintuzzato il gruppo M5s che
non mollava la presa. Alla fine, però, c'è
cascato il premier con uan
gaffe proprio sul tema con
cui vuole lanciare il suo
,esecutivo: «Noi immaginiamo, con questo governo e con il vostro aiuto, di
trovare dei punti di sintesi reali, che permettano a
quella bambina che ha dodici anni, che frequenta la
quinta elementare... », ha
declamato l'ex sindaco.
«Sì, semmai la seconda
media ... », lo ha colto in
fallo la senatrice Laura
Bignami, di professione
insegnante.
La sfida economica
Il timingprevisto da
Renzi è serrato: si vuole
giocare la faccia davvero.
Vuole arrivare allo luglio
avendo affrontato "i temi
costituzionali, istituzionali, elettorali,
di lavoro, di fisco, di pubblico impiego,
di giustizia e impostato un diverso atteggiamento verso la scuola». E allora:
come primo ,atto si tratta di sbloccare
il Patto di stabilità sugli investimenti
nell'edilizia scolastica. n premier citando Renzo Piano ha invitato a «rammendare le periferie». n piano per l'edilizia scolastica sarà dal 15 giugno al 15
settembre, con un progranuna straordinario <<dell'ordine di qualche miliardo di
euro». Contro la disoccupazione femminile più alta d'Europa, poi, Renzi lancia
un piano sugli asili nido. Gli piace l'idea
di prendere due piccioni con una fava
(assume le donne e sistema i bimbi delle done che vanno a lavòrare). Lo ripete
sempre. Gli asili nido stanno a Renzi
come l'Ici stava a Silvio Berlusconi.
Ma gli argomenti più corposi sono: «Lo
sblocco totale - non parziale: ripeto, totale - dei debiti della p.a. attraverso un
diverso utilizw della Cassa depositi TI
secondo elemento della sua azione economica sarà il rifinanziamento dei fondi di garanzia per le pmi (ancora con
la Cdp guidata da Franco Bassanini)
Infine, <<una riduzione a doppia cifra del
cuneo fiscale, attraverso misure serie e
irreversibili, legate alla revisione della
spesa, ma non soltanto, che porterà nel
corso dei primi mesi del primo semestre
del 2014 a vedere dei risultati immedel
destinatario,
non
068391
DI
riproducibile,
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diati e concreti». Intanto,
a marzo il parlamento
affronta il Piano per il lavoro: «Se non riusciamo
a creare nuove assunzioni, il problema delle garanzie dei nuovi assunti
neanche si pone». Renzi
non vuole più vedere
quei miseri 12 miliardi:
non è una cifra definibile come attrazione di
investimenti. il premier
ha voluto dimostrare, sia
nel discorso che in replica, di saper maltrattare
i parlamentari «lontani
dai cittadini» ed anche i
dirigenti della pubblica
amministrazione che devono stare accorti: il posto fisso sparirà. «Credo
sia arnvato il momento
di dire con forza che una
politica forte è quella che
affida dei tempi certi anche al ruolo dei
dirigenti e che non può esistere, fermi
e salvi i diritti acquisiti, la possibilità
di un dirigente che ~ane a tempo indeterminato e che fa il bello e il cattivo
tempo». «Noi non siamo per sottrarre
responsabilità ai dirigenti: siamo per
dargliele tutte; noi vorremmo che la parola accountability trovasse una traduzione in italiano», ha aggiunto, «perché
vi sono le responsabilità erariali, quelle penali e quelle civili, però non ce
n'è una da maneato raggiungimento
degli obiettivi, se non a livello teorico:
questa, però, è una sfida di buonsenso, che nell'arco di quattro anni può
essere vinta e affrontata se partiamo
subito e se abbiamo anche il coraggio
- lasciatemelo dire - di far emergere
in modo netto, chiaro ed evidente che
ogni centesimo speso dalla pubblica
amministrazione debba essere visibile on line da parte di tutti». Infine,
fisco e giustizia. Renzi userà la delega
fiscale per inviare a tutti i dipendenti
pubblici e ai pensionati direttamente a casa la dichiarazione dei redditi.
Sulla giustizia molte frasi ad effetto:
«Lavorano più, negli appalti pubblici,
gli avvocati che i muratori». Insidiosa,
ma all'apparenza molto incisiva, l'iniziativa sulle Regioni per 'introdurre
una clausola di intervento della legge
statale anche in materie fin qui assegnate esclusivamente assegnate alle
Regioni. Molti i segni di trattativa
con Forza Italia. Sul ddl Delrio «per
impedire che il 25 maggio si voti per
le Province», «Poi ne riparliamo nel
Titolo V» e sullo jus soli che scatterebbe alla fine della quinta elementare a
rlipei anni rI'età,
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L"hau,,,m,,,,,,ln"@OHI,,'J,y'"1,,,,i<ù''''''",",",,,,,,,,,n,,,,,,,,","!,,,,d,"imi"""""
CorriRre della .sera non ama Rcnzi
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1<"" slolo r;"h"m",to ti" .m ,,,,,,..t del direffQre it. d;, ...u"
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RENZI PER FELTRI
Un imbonitore
corne il Cav
Pisle/li a pag.
5
DI GOFFREDO PISTELLI
Vittorio Feltri registra la novità di stile di Renzi ma non se la sente di dargli un voto
Per il momento sono solo parole
Il pericolo più grosso viene dal suo stesso partito
E
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pidamente nellà palude di cui
lui stesso ha parlato.
D. Ché le difficoltà non
mancano...
R. Certo. Non basta avere
un programma, un'idea, perché devi sottostare comunque
ai regolamenti, ai riti e alle
liturgie di una politica mai
svecchiata nella sostanza,
dalla fondazione, dall'Unità
di Italia.
D. Scontiamo vizi antichi
cioè...
R. Massì, se andiamo a rileggere ciò che accadeva prima
del fascismo, nell'Italia giolittiana, rimaniamo stupiti di dover trovare le stesse parole, le
stesse difficoltà. Perché siamo,
da sempre, un Paese di legulei,
di adoratori della norma. Non
è vero che prima si fa la legge
e poi si trova l'inganno: è vero
il contrario! Spesso l'inganno è
insito nella legge. Mai nessuna
riforma, fatta in questo Paese,
è stata all'altezza: di solito è
stata peggiore del buco da rattoppare.
D. Renzi parrebbe averlo
capito, visto che una delle
riforme che ha messo in
agenda e della quale parla
spesso, anche oggi al Sena·
to (ieri per chi legge, ndr),
è quello delle burocrazie...
R. Resto convinto che Renzi
debba fare i conti innanzitutto
col proprio partito, col Pd, che
mi pare lo stia osservando. Poi
si dovrà misurare con tutti gli
altri partiti e col potere ostativo tipico delle coalizioni, dove
i veti incrociati sono all'ordine del giorno. Quindi ci sarà
la fase esecutiva delle riforme,
dove appunto il sistema della
dirigenza pubblica sarà decisivo, perché sono i burocrati
che scrivono materialmente
le leggi e spesso le fanno non
applicabili ma interpretabili.
Persino Benito Mussolini ha
introdotto il sistema dittatoriale per superare le pastoie
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che frapponevano alla sua volontà riformatrice.
D. Non mi pareva avere
una vocazione democrati·
ca, peraltro. Un altro ca·
valiere, Silvio Berlusconi,
s'è sempre lamentato del
potere dei burocrati. Fa·
mosa l'espressione della
macchina che «gli ,re~ava
contro» ...
R. Guardi B. aveva un'aggravante ...
D.E cioè?
R. Che mentre cercava di
fare, delegava. Pensi che delegò a Giulio Tremonti la realizzazione della Rivoluzione
liberale. Affidare una cosa del
genere a un socialista è una
contraddizione in termini.
D. Beh, certo Tremonti
fu un dei Reviglio boys (da
Franco Reviglio, ministro
socialista delle Finanze,
ndr)
R. Appunto. No, B. è stato
bravissimo nel catturare il
consenso, nei discorsi, nella
vendita. Un gran venditore.
Peccato che non avesse il prodotto. Insomma non ha mai
avuto la vocazione del governante e non ha mai governato.
Qualche legge ad personam e,
nemmeno andata a buon
fine ...
,D. A guardare dai risul·
tati, dice?
R. Dico. No, B. non sapeva
manco farsi i cazzÌ propri, mi
scusi, figurarsi se sapeva fare
i nostri.
D. Ma torniamo a Renzi,
direttore.
R. Torniamoci. Sul punto
delle burocrazia sono curioso
di vedere come farà. Così come
vorrei vedere dove andrà a
prendere le risorse per le cose
che ha promesso ...
D. Oggi ha parlato di un
piano straordinario sul·
la scuola, anche edilizio,
da realizzare da giugno a
s~ttembre,.~ per il quale
del
destinatario,
non
rimuovere 11
Patto di sta·
bilità. "Par·
tiamo dalla
scuola", ha
detto ...
R. Sì, sulla
scuola ci han
provato tutti:
maè dal 1960
che non si fa
altro che peggiorare. Da
quando iIitroducemmo la
scuola media unica. Lo ricordo bene perché allora, facevo
parte della commissione che
studiò la cosa per il Partito
socialista. Eravamo convinti
che fosse una riforma necessaria ma è stata una boiata
che ha abbassato il livello del
sistema. Così ora abbiamo un
sistema scolastico gentiliano
ma peggiorato. Uguale ma in
peggio.
D. Renzi ne ha parlato
spesso, in passato. Un tema
da Leopolda...
R. È una scuola diventata
ricettacolo di gente poco capace, anche perché mal pagata,
per cui i migliori fanno altro.
Tutta l'istruzione registra uno
scollamento con la vita reale
e produttiva; col mondo del
lavoro.
D. Anche l'università?
R. Beh, èerto.' Schifata
dall'industria perché convinta
che l'accademia sia superiore
alle banalità della produzione.
10 vediamo dai riostri laureati ...
D. Feltri, ma quali sono
i nemici veri di Renzi,
oggi?
R. Sono quelli che vogliono
mantenere lo status quo, che
non hanno nessuna voglia di
'sperimentare e sono tutti impauriti da questo giovanotto
che, è vero, si presenta con
una punta di bullismo, o che
è avvertito come tale, e susci-
riproducibile.
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ccoci al Renzi I. Arriva
il governo che suscita
grandi speranze e altrettanto grandi livori.
Un premier e un esecutivo attesi à molte rotture. 10 schema
che potrebbe andare in frantumi è quello destra-sinistra:
sembra il primo governo della
storia che appare in grado di
avere un consenso nel Paese fuori dai recinti ideologici
soliti. Guidato da un leader
di centrosinistra, financo un
segretario di partito, potrebbe
infatti piacere anche agli elettori di centrodestra.
Sarà così? Vittorio Feltri,
che a lungo è stato un campione dell'Italia moderata, dandole voce, a volte strillandola, coi
giornali che ha diretto, può es"
sere un test affidabile. Quando
ci risponde al telefono, Renzi
parla ancora all'emiciclo di
Palazzo Madama.
Domanda. Direttore, siamo dunque arrivati a Renzi al governo. Che gliene
pare?
Risposta. Questo signore
ha molto successo perché usa
un linguaggio nuovo rispetto
agli stilemi, ai canoni del politico tradizionale. Ignora il
politichese classico. Usa un
altro lessico, diverso, alla portata, e questo è già motivo di
attenzione da parte del pubblico. Induce nelle persone un
senso di confidenza maggiore
rispetto ai predecessori.
D. Un ribaltamento della
comunicazione politica, in
effetti.
R. È questa è una grande
nota di merito. Però è evidente
che non bastano le parole: servono, e sono importanti, a catturare consenso, a far capire
gente quel che vuoi fare. Dopo
di ché rimane il problema di
sempre...
D. Vale a dire?
R. Sarà capace, Renzi, di
essere coerente con quello che
ha detto? Se no. si ritrova ra-
ItaliaOggi
ta diffidenza perSino nei suoi scritto che questo incarico
«è un impegno che farebbe
stessi compagni di partito.
D. Gli diamo un voto?
tremare i polsi anche a un
R. Purtroppo non possono governo di sta~is!i e fuogiudicarlo che dalle parole. riclasse».
Almeno il primo trimestre, lo Come dire
valuteremo solo dalle inten- che l'esezioni, più che dagli atti, quindi cutivo è di
sospendo il voto.
tutt"altra
D. Nemmeno sui. mini- pasta. ..
stri? Gian Antonio Stella ha
Se non riuscifa
a produrre '.
dei latti cQncreti'(e
presto); Renzi
si troverà.
neUa stessa paluàe
che aveva invischiitto
il suoprt3decesso·re
a Palàzzò Chig; •
. Sifra presto a dire
che si v,uoi rifo1'lfu:Lre
la scuola.
Etial1960
che non si fa altro'
che peggiorarla,
d'it qaando si varò
, ..lff riforma della
;sc.uola media unica
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programma, non basta dire
non va.
D. B. annuncia un'opposizione ragionevole ...
R. Posizione di buon senso.
Quasi banale, però. Se uno
mi propone di guadagnare un
milioni di euro, anche se è di
sinistra prima di dire no, sto
a vedere.
~Riprodu.ziom riseroaia-II
Renzi delle riuscire
a..battere
,·(tltàdirìlf~'h;zà '
perché non è vero
.' 'che prima si li!
e
la l~gge IQ; sìttòvft
"ingann().
Spesso nngan1!-(}'
è lPP dentl'6leleglfe
B. non a~elllt" la
vocazione del governante ed i7ifatti non
ha. mai governatfi1
;SttJv(J qu,alçbe legge
.ad lter~o~m che
p;oi:n(lft:f'1f,emmeno
andtita'1monfine
068391
In Un certo senso assomiglia a B;erlusconi
che flstato brallissimo
nel catturare
il consenso, ,
un grtmde venditore.
Peccato che poi
. non avesse il prodotto
R. Stella
ha ragione,
per carità.
Però sarebbe
stato meglio
fare gli esempio, doveva
dire: ha scelto Tizio per
questo ministero e invece andava meglio Caio. E così del
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Salone dello Studente Campus Orienta,
prende il via oggi l'edizione di Monza
Prende il via questa mattina l'edizione di
Monza del Salone dello Studente Campus
Orienta (www.salonedellostudente.it).la
più importante manifestazione italiana dedicata all'orientamento post-scolastico e
universitario, che si svolgerà oggi e domani
presso l'Autodromo Nazionale (Palazzina
Ospitalità - Via Vedano 5), dalle ore 9.30
alle ore 13.
n Salone dello Studente, a Monza per l'ottava volta, si tiene in nove città italiane, da
Catania a Thrino, passando per Lamezia Terme, Bari, Roma, Pescara, Firenze e Milano,
coinvolgendo un centinaio tra atenei e scuole
e circa 200.000 studenti. A Monza sono attesi
oltre 5.000 ragazzi.
A Monza sono presenti
circa 40 espositori, tra
cui alcune delle università e degli istituti
italiani più prestigiosi.
Inoltre, a disposizione
degli studenti ci sono
6 simulazioni al giorno
dei test d'ammissione all'università; 9 sale
orientamento di cui 3 dedicate alla formazione classica, 3 alla professione, 1 ai colloqui
di orientamento personalizzati con gli psicologi dell'Associazione italiana psicologi.
Fra le novità dell'edizione monzese, la presenza degli istituti tecnici e di formazione
superiore e degli istituti con corsi serali.
<<Anche gli istituti superiori serali hanno un
ruolo importante, sia nel raccordo tra mondo
del lavoro e formazione degli adulti, che nella promozione della cultura. E' interessante
dire che ai già ottimi istituti presenti in città
si affiancherà, dal prossimo anno, il primo
liceo artistico serale della Lombardia», ha
commentato Rosario Montalbano, assessore
all'istruzione del Comune di Monza.
<<Anche Monza e.la Brianza sono toccate da
una seria crisi economica, che si manifesta
anche con la disoccupazione giovanile: è
ancora più necessario, dunque, organizzare
attività che avvicinino il mondo della scuola
e il mondo del lavoro, perché un buon pel"corso formativo deve essere caratterizzato anche dalla sua spendibilità lavorativa.
Sono convinto che Il Salone dello Studente
Camp\lS Orienta! costituirà anche quest'anno una tappa importante di un percorso che
contribuirà a costruire prospettive formative e professionali attive e consapevoli», ha
continuato Montalbano.
'
«Puntiamo ad un 2014
scop:idettante, con la
partecipazione di più
studenti, più scuole ed
università e con una
presenza ancora maggiore delle istituzioni»,
ha dichiarato Domenicò Ioppolo, a.d. di MF
Conference, la società
di Class Editori che
organizza il Salone.
«Sono diverse le novità
che presenteremo quest'anno, a cominciare
dall'edizione che si terrà li Thrino, dall'ampliamento dei temi alla creazione di un'area
internazionale, dove accogliere istituti provenienti da tutto il mondo. Inauguriamo
l'edizione di Monza guardando con fiducia
al prosieguo dell'anno, consci dell'importanza che ha la manifestazione, unica in Italia
li consentire un punto di contatto cosÌ coinvolgente con la comunità degli studenti», ha
concluso Ioppolo.
Il Salone dellò Studente, organizzato con
il patrocinio I!pUa Commissione europea e
in collaborazione con ActI Stage Sportello
Stage, è promosso dal Comune di Monza insieme alla Provincia Monza Brianza e all'Ufficio Scolastico per la Lombardia- Monza
Brianza.
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Ullalia punti sul Fattore Mrica
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1
E PER SMAI..TlRE Il.. PRECARIATO, I..'IPOTESI DI DESTINARE SOl..O Il.. 25% DEI POSTI A NI!JO~I CONCORSI
Graduatorie a esaurimento, si lavora per aggiornarle
Intanto utili anche le abilitazioni Ue: valgono 30 punti
DI
CARLO FORTE
titoli di abilitazione conseguiti
nell'Unione europea potranno
essere fatti valere 30 punti, già
dal prossimo anno, ai fini delle graduatorie a esaurimento. Così
come avviene per i titoli rilasciati
dalle scuole di specializzazione all'insegnamento secondario. A patto che
i relativi percorsi formativi siano in
tutto analoghi a quelli italiani. E cioè,
due anni di corso dopo la laurea, frequenza obbligatoria e inconciliabilità
dell'eventuale servizio contemporaneo
alla frequenza, natura teorico-pratica
del corso abilitante. E questa la novità
più importante contenuta nella bozza
di regolamento per la riapertura delle
graduatorie a esaurimento sulla quale
stanno lavorando i tecnici del ministero dell'istruzione.
Nulla di fatto, invece, per l'iscrizione dei neoabilitati, salvo che per quelli
che erano stati iscritti con riserva. Che
potranno scioglierla o potranno mantenere l'iscrizione con riserva a seconda
della propria situazione particolare.
Si pensi, per esempio, agli ammessi
con riserva per effetto di provvedimenti dell'autorità giudiziaria per i
quali non sia stata ancora emessa la
sentenza definitiva. Una cosa è certa,
però: la produzione continua di norme
speciali che, nel corso del tempo, hanno impedito alle graduatorie a esaurimento di rimanere chiuse a chiave,
nel senso di cancellare gradualmente
quello che una volta si chiamava doppio canale, per riportare totalmente il
reclutamento dei docenti nell'alveo dei
concorsi ordinari.
Con una differenza di non poco conto rispetto al passato. Mentre prima
della riforma ai concorsi si accedeva
con il mero titolo di studio di accesso al posto o alla classe di concorso di
interesse, adesso, per essere ammessi
al concorso, è necessario possedere già
l'abilitazione. Quanto alle altre novità
della bozza di regolamento sulle graduatorie, da segnalare il riconoscimento del servizio prestato dai precari non
inseriti negli elenchi salvaprecari tramite i contratti regionali. Ma solo per
i giorni effettivi di servizio. In più, a
partire da quest'anno, la fascia aggiuntiva nella quale erano stati collocati
i neoabilitati grazie a norme speciali
prende il nome di N fascia e va a regime definitivamente.
Nessuna novità, invece, per il sostegno alle superiori i cui elenchi rimarranno suddivisi rigidamente per aree
(ADO l, AD02, AD03 e AD04) a fronte
dell'unificazione delle aree che dovrebbe andare a regime già da quest'anno
per i docenti di ruolo. Rimane anche
quest'anno la situazione di incertezza
nella delicata materia dell'accesso alle
assunzioni riservate agli invalidi e agli
orfani per lavoro. IJamministrazione,
infatti, intende confermare il requisito della previa disoccupazione all'atto
della presentazione della domanda di
riconoscimento della riserva.
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I
sembrerebbe essersi interrotta. Ad
oggi, l'aggiornamento delle graduatorie è a normativa vigente, ma secondo
quanto risulta a ItaliaOggi, a viale
Trastevere si starebbe lavorando ad
un'ipotesi legislativa che dovrebbe portare ad un'accelerazione del processo
di assorbimento dei docenti precari,
attualmente inclusi nelle graduatorie
a esaurimento, che attendono da anni
l'immissione in ruolo. Secondo tale
ipotesi, il criterio dell'alternanza delle
immissioni in ruolo tra graduatorie dei
concorsi e graduatorie a esaurimento
dovrebbe essere modificato in favore
delle graduatorie a esaurimento. Così
da favorire l'esaurimento delle stesse
in tempi più rapidi. Attualmente, le
immissioni in ruolo vengono tratte al
50% individuando gli aventi diritto
scorrendo la graduatoria dei concorsi
e il rimanente 50% scorrendo le graduatorie a esaurimento.
Secondo l'ipotesi al vaglio di viale
Trastevere, la percentuale da destinare alle graduatorie a esaurimento
dovrebbe salire al 75% e quella dei
concorsi al 25%. Ma per fare questo
sarebbe necessario un intervento legislativo ad hoc. E siccome i tempi sono
strettissimi, l'unica strada percorribile, resta, come sempre, quella della decretazione d'urgenza. Una strada tutta
in salita. Specie se si pensa alla mole
impressionante di contenzioso che ha
caratterizzato la materia delle assunzioni negli ultimi anni. Resta il fatto,
però, che l'intenzione del legislatore va
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m ANnRÉAG.bOS,()*
adovrà~gserè.
.valu.ta~?~. .e......unaptiorità
nena sc,UOlll..
U
ell'agenda dm nuovo mini~
, strtrStefania Giannini? Crediamo al'Sì. Certo, à pnma'mta si pUÒ
ritenere - con: qualche fondamefito chè altre criticità dèlnòstto sistema
d'istrilZionè.siano.àriOOti.\.piÙ: urgenti: taSsi di abbandoIìl.i,
divari territoriali degli
apprendimenti, crisi
delhl sc~ola medi'a.,
edilizia sColastica. E';
soprattutto, il. reéluta-·
mento, la formaziane·
e le camere degli ìì1~
segnanti, il vero nodo
cruciale della Ilcuola,
su· cui il nuovo mini~
stro ha: già Cònùrtcl8to
a· dare indicatiortì i'tlteress-a:nti. Se, tuttavia, .nei prossimimMi
il governo non riUscirà il fate npartireiil
processo che eOnduèe
aI Sistema nazionale cji valutazione,
arenatosi da un ann'6;'11talia si prl~
verà - fbl'lSedefWtiVlmìente-'- di \Jno
strumentO poten~ di diagnòsi delle
d.ebolezzè ·.della Pf6.·)pna. scuòla.; .una
tisorsasenzaia .qutllè'gli stessi prohlemielencati nonrÌcevono un'à(te..
'guaw;méSsa ~·ÌÌJ()$ e,~lì;lliqu~,non
possono eSsere aBrontatì con llucçessO.
Aq,~s,~c{mcl~~oné.ariiv~ . . ,poro
t()'ilèllà l'ondàZ1one AgnèU'alu-
tazione della scuola, A che cosa serve
epercké è'necessari:a'al,l'Italia,appena
pùbblicato dà LaterZa.
. ..
Non s.l;U'à faèil~;D8. ùn lata, infatti,
oceorrerebbe-cambiaté pàSSa e tenere
ben dritto il tìnione iri direZione dì una
attuazione - sia pure con
numerosi correzioni ;;. del
Regolartlento del SiStema
nazionale di valùta:zione
approvato nel 2013 dal
governo Monti. Dopo 15
anni di false: -partenze e
ondeggiàmenti, un ulteriore prolungato stallo
eqmvarrebbeal fullimen~
to.· Dall'altto,: tuttavia,
senirebbe arrtlarsi di
pazte~ e dare vita à un
runpiodibàttitonazionale
·per eosti'ù.lre ciò °me:":al di
làdelle soluzIoni a:rehitettoniche.:.:.anooradawerò
m~ca: il <ìòMenso degli
ìimeghanti,troppidei quà!i vedono la
valutazione ancoraeon:llospettO,ritenendòlopiù' Una n;p.nàèciaclieuno
str\lìi1ento dimigliòtanlèItto.
.La stOria .
~!>ntà; Nel corso'déglianni, gli
.
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conviriti che la val.
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nale di. vàhlt~one de\1~ QPel'ate SO:.
pratttitto 'a dw livelli,: (i)q'QeU() della
va1ùtazionédel sistemad'istrllZiOìlè·
nelstlo ~omplésSo~ qùfilèon-senso
e'è; (ii) que1l6della va1utàZione della.
quàlità 'délléscUo'lé(ntlridèi~;ngoli
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( . . Jnv:allll e vi~'
.. ole degU.
.'. ti); senza~dei quali
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forma di autovalutazÌ9ne .è
inevita iIroente autoreferenziale. Ma
questi stru!:l\.entr nonvanno'associati
a premi . eoonomici(o 8:. s~oni): .sia
YespenènZa ittternaziori.alé sia gli e~ti
deUe spèrln:tentamorueandatte inqu~
stianni dal Miur conferm-àr\.o chetale
~DePienw per gil~iì:tt
tètion. ~ppÌ'occio èhaeffétti rontroproduceil~li ~erisorse ~ la s~o a,con: rl- ti;'c!mle la .tentazÌIJne de'i dOcenti di
manipOlare lè proVèo indirizzare l'insegnamentO al :rtìerosupéramento dei
.
Su questi aspetti, in effetti, non c'è test.
stata.'chi.ar$zaPoIiti'cil:6liè bi. fOsse
Sé una scuola ya bene e la valutaal gt!vemo questa. (I quella'1XYàliZiòne, zio~e lo rivela, il suO «premio» dovrà
oppure un esecutivòtecnii», àiaOéenti essere una cre;cita: Ulterioredèlla IlUà
Ilon è Iriaistato spiégataellieèhecosà autonomia; a ogni nvellQ,còìiipreso
si voglia.davVero vaIu~ioon'qualì qUélladeUagesti-one delle· risorse .
strumenti e snlla base di quale idea umàJie. E peri docenti?l\rOilbìsogna
di scuola: L~ re$ìsténZj1ide'9lògioo: e f'o-i<se prEthllarne iltn;èritÒ"?Certo, pro- .
corporativa dinna bùbna,parlièdei
. ri.i <li ca:rti.era ediretribuZione
sindacati ha fa.tto pOi il. restO.' ,.
'conoscère chi meg:liò fàepHi
Un percorso dicliiarlm~ntq e di S'rmpegna1!Otio dovetQse. Ma'seWòn6:
costruzione del COhsèi$O nel1ascùom gl~ strtunenti tldattiiqùèlli dénaYl:ilu~
dòVrebbepattiI'ed*alcÙIle lezlòniap- taziollé esterna.... in ptimis.1e
prese, che il Regòlamento sold1rlparte Invalsi~aqueStOIlCòpO!.n()ti
ha fatto propnè. QUi lè èi;\prlmiamo Ìn ConcorSi dia"
.
modo apOOittjco; nel RappOrto siàtric~ potetidigiuilizloai .
ehiscono diargomentfedevidetlze;
se:rnbtanO:solliiiom
•
In prhno luogo; urt Sistema nazio·
, *dirrittorè dè.llil.1!ondtr~
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068391
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La ricerca della Fondazione Agnelli sugli effetti distorsivi di un sistema premiale
Valutare sÌ, ma non per punire
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Tra i punti deboli, l'assenza di riforma della governance
DI GIOVANNI SCANCARELLO
valutazione usata
per premiare o punire
i docenti non funziona.
ivide anziché unire il
mondo della scuola e non ne
restituisce una fotografia attendibile. Tra l'altro, la valutazione non è utilizzata per dare
aumenti ai docenti neanche
negli altri paesi europei. E lì
dove, come in Usa, si sono fatte sperimentazioni in tal senso,
ora si sta tornando indietro. Il
valore aggiunto della scuola
nell'apprendimento dei singoli studenti, infatti, è sempre il
frutto di un lavoro di squadra:
le scuole andranno pertanto
valutate su come lo organizzano e progettano. Se n'è parlato
lo scorso 20 febbraio a Roma,
durante la presentazione della
ricerca dal titolo «La valutazione della scuola. A cosa serve e
perché è necessaria» della Fondazione Giovanni Agnelli.
Tra i punti deboli del regolamento del sistema nazionale
di valutazione (Snv), varato a
marzo 2013 dall'allora uscente governo Monti, soprattuto
fassenza di investimenti sulla
formazione dei docenti. Tra
i punti forti, quello di aver
tracciato nuove coordinate di
lavoro e unificato le tre gambe
(Invalsi, Indire e corpo ispettivo) rimaste slegate. Fino ad
oggi, spiega la Fga, ce la siamo
cavata di fronte all'Europa con
le sperimentazioni sulla valutazione delle scuole. È
soprattutto con l'allora
ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini che, tra richiami al
merito e tentativi di
regolamento.
Resta poi il nodo della collegialità. Senza riforma degli
organi di governo della scuola
dell'autonomia, la valutazione
potrebbe restare al palo. Ma
senza valutazione delle scuole,
anche la collegialità rischia la
paralisi. Nel nostro Paese si è
iniziato a parlare di autonomia
scolastica e poi di valutazione,
senza affrontare prima, però, la
riforma degli organi collegiali.
Un passaggio a vuoto che forse
non ha aiutato nemmeno a far
scattare l'imprinting tra scuola
e valutazione esterna. Tra i dati rilevati dalla Fondazione
Agnelli colpisce che
«in alcune scuole,
sono stati i genitori
eletti nei consigli di
istituto a guidare la
fronda contro la sperimentazione». Nella
collegialità, quindi,
è sorta la barricata.
Valore costitutivo
del nostro sistema
scolastico, frutto di
conquiste democratiche degli
anni settanta, la collegialità
risulta talmente radicata nel
dna della sèuola, da rintracciarsene i segni sin dai tempi
dei regi decreti. Che la collegialità vada considerata di prioritaria importanza è confermato
dagli stessi ricercatori della
Fga, quando dicono che la questione della governance della
scuola diventa «endogena e
quindi è corretto considerarla rilevante per la valutazione
della scuola, attraverso una
misura di valore aggiunto,
attraverso prove standardizzate». Ma se di riforma degli
organi collegiali si parla sin
dai tempi della legge Bassanini e fino ad oggi non se n'è
ancora fatto niente, un motivo
ci sarà. Una cosa è certa: bisognerà pensarci bene, prima di
chiedere cessioni di quote di
sovranità degli organi collegiali democraticamente eletti.
Se da una parte, di tutto c'è
bisogno, meno che di altri elefanti nella cristalleria, dall'altra c'è da scommettere che il
confronto della scuola con la
valutazione, se rivolto veramente a innalzare i livelli di
apprendimento dei nostri studenti, si giocherà soprattutto
sul piano della collegialità.
Un confronto che però richiederà competenze per essere
adeguatamente impostato.
«La valutazione delle scuole
sembra adeguata a integrare
due dimensioni», si legge nella
ricerca della FGA, «a prima è
quella di rendere i singoli istituti responsabili (accountable)
per i loro risultati; la seconda
è quella di usare i risultati di
apprendimento degli studenti
per valutare l'efficacia dei processi didattici e organizzativi
di ciascun istituto». È proprio
grazie alla valutazione che si
innescherebbe, secondo FGA,
quella riflessività della comunità professionale e collegiale
che è decisiva per creare consenso e migliorare. È infatti
solo grazie alla valutazione,
spiegano i ricercatori, che
sarà possibile diagnosticare
«le lacune ed eventualmente
proporre azioni di miglioramento, attraverso la pratica
di fornire alle scuole i risultati
aggregati dei test standardizzati, integrata eventualmente
da visite ispettive, grazie alla
riflessione interna alla scuola
stessa».
068391
Il
introdurre la valutazione della perfurmance di
Brunetta, si assiste ad
una stagione di progetti
sperimentali. Vqs, Valorizza, il Vales, ne sono
la testimonianza. Esperienze che consentono
comunque l'emersione
dei punti deboli e degli errori
da evitare però in futuro. Alla
luce dei risultati conseguiti ad
esempio dal progetto Valutazione per lo sviluppo della qualità
delle scuole (Vqs), spiegano i ricercatori coordinati da Andrea
Gavosto, direttore della Fga, i
docenti non hanno ancora capito il valore aggiunto procurato
dalla valutazione esterna, resta il dubbio sulla correttezza
della conduzione delle somministrazioni da parte di alcune
scuole nei confronti di altre
(cheating), il modello teorico
e metodologico di progetti, che
prevedevano premi in denaro
per i migliori, è stato giudicato
oscuro. Un sistema condiviso e
generatore di trasparenza, secondo la fondazione, vedrebbe
invece ricollocati i soggetti del
Snv e le loro gambe all'interno
di una strategia nazionale di
innalzamento degli standard di
istruzione. Con l'Invalsi preso
a verificare le politiche di sviluppo dell'apprendimento e a
sostenere le scuole attraverso la valutazione esterna per
certificare competenze alla
fine dell'obbligo, con gli ispettori a valutare l'operato delle
scuole, anche visitandole periodicamente, con una griglia
in stile Ofsted alla mano, e con
le scuole e l'Indire impegnati
nella formazione e nei piani
di miglioramento previsti dal
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PER DISINNESCARLA, IL MINISTRO GIANNINI DEVE INTERVENIRE SUBITO
./...--,~.-_-_.~~<"
!
Il pasticcio della reiterazione delle supplenze,
I una vera bomba ad orologeria per viale Trastevere
I
I
DI
MAx BRUSCHI*
ell'austero palazzo di viale
Trastevere, sede del ministero
dell'istruzione, dell'università e
della ricerca, c'è una bomba a
orologeria. Che fa tic tac, tic tac, nell'attesa di chi vorrebbe disinnescarla e non
può, di chi prega che svapori all'alba, come
se fosse un brutto sogno, o aspetta con fatalismo che esploda, sperando in danni
limitati, o che faccia cilecca. n detonatore
potrebbe sCattare il 27 marzo, quando la
Corte EUropea (CEDU) sarà chiamata a
rispondere (tra le altre, ma è la questione
principale e dirimente) alla seguente domanda postale dalla Corte Costituzionale
con l'ordinanza 207/2013: è lecito o non
è lecito ai sensi del diritto comunitario,
che vieta, per direttiva e giurisprudenza,
l'abuso di contratti a termine, coprire p0sti <<vacanti e disponibili» con contratto a
tempo determinato «senza indicare tempi
certi per l'espletamento dei concorsi»?
Domanda cui ha già risposto la Commissione europea, depositando osservazioni che metterebbero in allarme anche
il più distratto dei lettori. Se la CEDU
dovesse sancire l'incompatibilità delle
norme italiane sul comparto scuola con
la legislazione comunitaria, in verità,
non si determinerebbe l'assunzione in
massa dei ricorrenti, come qualcuno propaganda. La palla tornerebbe alla Corte
Costituzionale e poi ai tribunali del lavo-
mancata spendibilità dei titoli di abilitazione da parte degli esclusi dalle
GAE: «In esito a una specifica sessione negoziale concernente interventi in
materia contrattuale per il personale
della scuola, che assicuri l'invarianza
finanziaria il Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca è autorizzato, a deéorrere dall'anno scolastico
2014/2015, ad assumere a tempo indeterminato personale docente, educativo
e ATA per la copertura di tutti i posti
vacanti e disponibili nell'organico di
diritto di cui alle dotazioni organiche
del personale, individuate ai sensi
dell'articolo 19, comma 7, del Decreto
Legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito
con modificazioni, dalla legge 15 luglio
2011, n. 111. Alle assunzioni si procede attingendo per il 50% attraverso lo
scorrimento delle graduatorie permanenti di cui all'articolo 401 del Testo
unico delle leggi sulla scuola, per il 50%
attraverso l'indizione di concorsi per
titoli ed esami con cadenza biennale,
riservati a docenti abilitati ai sensi
della normativa vigente. Ai candidati
inseriti nelle graduatorie di merito di
concorsi antecedenti alla data di emanazione del presente decreto legge, è
riconosciuto il titolo di abilitazione».
Al Minosse comunitario, forse potrebbe bastare. Dum Ramae consulitur, o
vogliamo intervenire?
*dirigente tecnico del Miur
----©Riproduzione riseroata~
068391
N
ro, che potrebbero «andare alla groSSll»,
senza distinguere tra le varie tipologie di
contratti e di situazioni, comminare salatissimi risarcimenti e solo al limite, e forse
in maniera spericolata, perché in deroga
alla Costituzione, imporre assunzioni. TI
danno al pubblico erario sarebbe enorme. La soluzione forse c'è, ma il tempo a
disposizione è davvero poco. TI ministro
avrà giusto il tempo di giurare e agire, o
affidarsi all'italico stellone.
Occorrerebbe procedere per decreto
legge, e subito. Fatta la revisione dei cicli
scolastici (era comprensibile che ci fossero
remore ad assumere a tempo indeterminato su posti dovuti a una sperimentazione che tutti i ministri, da Luigi
Berlinguer in poi, avevano intenzione
di «sbaraccare»), l'organico di diritto è
fissato per legge.
Con un poco di coraggio, si potrebbe
anche varare il regolamento sull'organico di rete, rimasto lettera morta.
Ma va superata la logica dei «piani
straordinari», che rischiano di rappresentare, agli occhi della CEDU,
un'aggravante e va battuta la strada
aperta dal decreto legge 104/2013 sui
posti di sostegno, destinati ad essere
progressivamente coperti con contratti
a tempo indeterminato: basta estendere la stessa disposizione al personale
docente e Ata. Con chiarezza, tempi
certi, senza furbizie e cadenzando con
precisione le procedure concorsuali,
per evitare ulteriori guai dovuti.alla
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Per rendere operativo il recupero serve l'accordo all'Arano Intanto le stoccate del neoministro
Salvascatti all'esame del senato
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Emendamento Marcucci per lo stop sugli stipendi Ata
DI ANrIMO
DI GERONIMO
l decreto salvascatti verso l'aula. Entro oggi la
commissione istruzione dovrebbe completare
l'esame degli emendamenti
al disegno di legge 1254 di
conversione del decreto-legge
3/2014, in materia di automatismi stipendiali del personale
della scuola. Il testo è slittato
di qualche giorno, per dare
tempo al nuovo governo di
insediarsi. E proprio dal neo
ministro dell'istruzione, Stefania Giannini, sono arrivate le
prime stoccate agli scatti, che
fanno pensare a una modifica
ulteriore delle progressioni di
carriera. Dopo il sì dell'aula
al dI, che va convertito entro
fine marzo pena la decadenza, il provvedimento andrà
alla camera per il via libera
definitivo. Il dispositivo servirà a cristallizzare gli aumenti corrisposti nel 2013 ai
circa 80mila lavoratori della
scuola che hanno maturato
il gradone grazie alla valutazione del 2013. Che manterranno sia gli aumenti che la
classe stipendiale successiva
così maturata. Ma non servirà a recuperare il ritardo nella
maturazione dei gradoni per
tutti gli altri lavoratori. Anzi,
siliario della scuola per le posizioni economiche orizzontali
attribuite per gli anni 2011,
2012 e 2013 in virtù della
sequenza contrattuale del 25
luglio 2008». Alle conseguenti
minori entrate per lo Stato,
pari ad euro 17 milioni per
l'esercizio finanziario 2014,
si dà copertura mediante corrispondente riduzione, per
l'esercizio finanziario 2014,
del fondo di istituto.
Per comprendere appieno
la questione del blocco dei
gradoni è necessario fare un
salto indietro fino al 2010:
l'anno in cui è stato emanato
il decreto legge 78 dall'allora
governo Berlusconi. Il decreto
78, infatti, è il provvedimento
con il quale è stata disposta
la cancellazione dell'utilità di
3 anni ai fini della progressione di carriera: il 2010, il 2011
e il 2012. Ciò ha comportato
il differimento di 3 anni del
termine di compimento dei
cosiddetti· gradoni. E cioè dei
periodi di servizio al compimento dei quali si ha diritto
ad un aumento di stipendio.
Facciamo un esempio. Il contratto prevede incrementi stipendi ali legati all'anzianità
di servizio al compimento dei
seguenti periodi: 8, 15, 21, 28
e 35 anni di ·servizio. Uentra-
ta in vigore del decreto legge
78/2010 ha comportato uno
slittamento in avanti di tre
anni di tutti i relativi termini
di compimento dei gradoni.
Il primo è passato da 8 a 11
anni di servizio, il seCondo da
15 a 18, il terzo da 21 a 24, il
quarto da 28 a 31 e l'ultimo, da
35 a 38 anni di servizio. Con
l'entrata in rigore del decreto
interministeriale 14 gennaio
2011, però, è stata ripristinata
l'utilità del 2010. E quindi, il
ritardo nella progressione di
carriera si è ridotto da 3 a 2
anni, deterÌninando i seguenti termini di compimento dei
gradoni: 10, 17, 23, 30 e 37
anni di servizio. Il 13 marzo
2013, poi, è stato sottoscritto
un contratto ad hoc che, utilizzando parte delle risorse destinate allo straordinario (i fondi
del cosiddetto miglioramento
dell'offerta formativa) ha ripristinato l'utilità del 201l.
E per effetto di tale accordo,
i termini di compimento dei
gradoni sono passati a 9, 16,
22, 29 e 36 anni di servizio. TI
25 ottobre scorso, però, è stato
pubblicato in Gazzetta Ufficiale il dpr 122/2013, che cancella
anche l'utilità del 2013, di fatto, ponendo nel nulla gli effetti
del recupero del 2011.
----©Riprodu.ziJJrie riseroata _____
068391
I
se il governo non darà il via
libera definitivo all'avvio della
contrattazione in tempi brevi,
il rischio che si corre è quello
di perdere definitivamente
questa possibilità. Il decreto
legge, infatti, prevede che se le
parti non si metteranno d'accordo per chiudere il contratto
entro giugno, pattuendo il recupero del 2012, i 120 milioni
di risparmi derivanti dai tagli
operati dall'articolo 64 del decreto l{lgge 11212008 saranno
risucchiati dall'erario. Resta il
fatto, pero, che i 120 milioni
non bastano. E quindi bisognerà attingere dalle risorse
contrattuali destinate allo
straordinario. Che, peraltro,
viene ordinariamente finanziato con una decurtazione
della busta paga a monte di
circa 900 euro l'anno a testa.
Di qui la· neéessità di un contratto ad hoc. Uaumento di
stipendio che consegue alla
maturazione del gradone successivo consiste, mediamente,
in 100 euro netti al mese.
Tra gli emendamenti all'esame della commissione, quello
del presidente della VII commissione, Andrea Marcucci,
che prevede che non saranno
«soggette a recupero le somme
già corrisposte al personale
amministrativo, tecnico e au-
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Sostegno,
anno utile
all'assunzione
DI CARLO FORTE
I docenti che saranno immessi in ruolo sul sostegno, nell'anno in corso, con
retrodatazione giuridicaal
IO settembre, pomumofar
valere il20I3J20I4 come
anno di prova. Sempre che
stiano presia.ndo servizio
come supplenti nello stesso insegnamento o classe
di concorso o nell'insegnamento di materie affini. Lo ha fatto sapere il
ministero dell'istruzione
con una nota emanata il
20 febbraio scorso (Prot.
n. AOODGPER. 1(41).
L'amministrazione scolastica ha spiegato che, ai
fini della validità del periodo, è necessario che gli
interessati, entro la fine
dell'anno, abbiano maturato almeno ISO giorni di
servizio. Il dicastero di
viale 'Irastevere ha spiegato, inoltre, che la rinuncia alla nomina in ruolo
su posto di sostegno non
comporta, esclusivamente per l'anno in corso, il
depennamento dalla graduatoria ad esaurimento
di posto c~mùne.
068391
----© RiproduzÙJne riseroata ______
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FALLIMENTARE L'ESTERNALIZZAZIONE DELLE PULIZIE
Lsu, il nodo mai sciolto
DI FRANco BASTIANINI
----© Riproduzwne riseroata ___
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Si inasprisce la protesta degli ex
lavoratori socialmente utili (Lsu)
addetti alle pulizie in oltre quattromila scuole statali. Centro della
protesta sembra essere, al momento, la provincia di Napoli. In settanta scuole di quella provincia si
sono infatti registrate, nei giorni
scorsi, addirittura occupazioni delle scuole da parte di quei lavoratori
che temono di perdere il posto di
lavoro a causa del mancato rinnovo delle convenzioni tra le imprese
di pulizia per le quali lavorano e
le scuole che li utilizzano.
A causare il mancato rinnovo delle
convenzioni sarebbero, secondo le
organizzazioni sindacali Filcams
Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil, e anche secondo l'Usb,le
riduzioni delle risorse previste
per l'anno scolastico 2014/2014(
da 545 mln a 284 mln - 48 per
cento), riduzioni che comporteranno inevitabilmente una ulteriore
riduzione di personale rispetto a
quella già registrata per il corrente anno scolastico, oltre ad
un ulteriore taglio dell'orario di
lavoro e conseguentemente dello stipendio mensile. Inoltre, ad
avviso delle associazioni che rap'presentano le imprese del settore
pulizie (Lorenzo Mattioli-AnipFise/Confindustria, Fabrizio Bolzoni- Legacoop Servizi, Massimo
Stronati -Federlavoro/Confcooperative), alla riduzione delle risorse
va sommato una ripartizione delle
stesse da parte del Miur che non
sempre corrisponde alle reaij esigenze delle scuole.
Non meno pesanti sono anche le
denunce da parte della senatrice
Francesca Puglisi, capogruppo Pd
in commissione istruzione al Senato e del presidente della stessa
commissione Andrea Marcucci rivolte in particolare al presidente
del Senato che ha bocciato l'emendamento sugli Lsu.
Il perdurare della protesta è l'enne'sima conferma che il futuro lavorativo degli ex lavoratori socialmente
utili utilizzati nelle istituzioni scoÌastiche soprattutto nella pulizia
dei locali, non si risolve ricorrendo
a provvedimenti tampone o temIloranei.
E ormai tempo di prendere atto che
il parziale tentativo di terziarizzare i servizi di pulizia nelle scuole
pubbliche, con le modalità con le
quali è f;>tato posto in essere, si è
rivelato impraticabile se non addirittura dannoso per le stesse scuole
oltre che per il personale statale
che in esse opera.
Le strade da imboccare erano e
restano pertanto due: disporre per
legge che le pulizie dei locali scolastici vanno affidate a ditte esterne
alla pubblica amministrazione,
unitamente ad una revisione degli
organici dei collaboratori scolastici
e delle loro mansionario, oppure disporre l'assunzione degli ex Lsu in
pianta stabile negli organici dell~
scuole a copertura dei posti resi
per tale scopo indisponibili. Tertium non datur.
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Ultimo atto dell'ex ministro Carrozza, la direttiva sull'orie.ntamento degli studenti
Tufor, silenzio sui compensi
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Poco chiare anche le indicazioni sulla scelta dei candidati
DI GIORGIO CANDELORO
Ila fine venne il tutor. Due giorni prima di fare le v.aligie
ed essere sostituita
a viale Trastevere dalla
montiana Stefania Giannini, Maria Chiara Carrozza
ha firmato il testo delle
«Linee guida per l'orientamento permanente», le
indicazioni operative per
le scuole di ogni ordine e
grado. La novità rispetto al percorso avviato con
il decreto istruzione dello
scorso autunno, che aveva
stanziato poco più di sei
milioni e mezzo di euro per
il settore, riguarda l'individuazione, obbligatoria per
ogni scuola, della specifica
figura di sistema del tutor
per l'orientamento. Dopo
mesi di scarsa chiarezza
dunque, la figura del tutor
inizia ad uscire dalla nebbia
nella quale era stato avvolta fin qui. Innanzi tutto se
chiave della differenziazione
di carriera tra gli insegnanti,
oltre che la prima e per ora
unica alternativa dirigenziale
al capo di istituto, per quanto ad esso subordinata. Ma
le stesse note dicono che non
sarà così. vista l'assenza di
un'adeguata formazione degli
insegnan:ti - comunque obbligatoria dal prossimo anno- e
di un bacino interno alla scuola
di professionalità certificate.
Sussistono inoltre numerosissime questioni di natura
contrattuale e organizzativa
che rendono assai complesso
reclutare i tutor tra i docenti
delle ~uole, anche nell'ipotesi
che si possano reperire. professionalità interne. E allora?
Se davvero dal prossimo anno
scolastico ogni istituto dovrà
avere il suo tutor, chi lo recluterà? Pescando in quale bacino
di competenze? E soprattutto,
se sarà un esterno, sarà retribuito con gli striminziti
fondi di istituto, già decUrtati
quest'anno di oltre il 50%, o
con risorse dedicate? Sembra
in effetti estremamente improbabile che i sei milioni e mezzo
circa già stanziati per l'intera
partita dell'orientamento possano bastare a pagare i costi
dell'istituzione di una nuova
figura dirigenziale dotata di
notevoli funzioni e di un ruolo
che si prevede centrale.
A leggere con attenzione
le note, infatti, sembra che
l'orientamento sarà il cardine di una scuola rinnovata: si
spazià dal diritto del cittadino
alla formazione per tutta la
vita, alla costante alternanza
scuola lavoro, all'inclusione sociale, all'educazione all'uso dèlle nuove tecnologie, al rapporto
continuo con le risorse del territorio e con l'impresa, al potenziamento dena conoscenza
delle lingue straniere. Un libro
dei sogni? Un documento a futura memoria dell'ex ministro?
Sono in molti a pensarlo, anche
perché le priorità del nuovo
governo sulla scuola sembrano decisamente essere altre,
su tutte superamento del precariato e l'avvio delle laurée
abilitanti.
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A
ne individuano i compiti
specifici: il tutor sarà il dirigente del team di orientamento di ogni istitutI?, con
compiti di coordinamento
e di guida dei i docenti dedicati della scuola. Inoltre
sarà incaricato di programmare l'orientamento sia per
gli alunni in difficoltà che
per le cosiddette eccellenze
e dovrà interf,acciarsi con
continuità con il territorio.
Molto più nebulose le indicazioni per la scelta e la selezione dei candidati -dovrebbe
comunque trattarsi di personale che farà richiesta individuale di accesso alla funzione
in base a un curriculum- e
silenzio assoluto sulla loro
retribuzione: si sottolinea
che il tutor dovrebbe essere
scelto tra i docenti interni
della scuola dell'autonomia
e configurarsi come middle
manager, quadro dirigente
intermedio collocato tra il
corpo docente e il preside.
Se così fosse quella del tutor
diverrebbe una delle figure
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Immatricala;ioni in calo, studenti in campo
niEMANUELA MICUCCI
D
068391
ue dati da brivido: circa 3.000 immatricolati in meno in un solo. triennio, oltre '78.000 in meno in lO anni.
.
Colpal spiegano al MiUlj della crisi
. economica e della sfiduciìt dei giovaniita~
liani nei eonfrontidegli istituti accademici.
Fuga da1l'umverSitàe dal pezzo di èatta che
nasconde un diritti> allo studio negato per il
Forum nazionale dei giovani (Fng). «I nostri
laureati non sono troppi, trop . sono i noea Stefano
stri giovani disoccupati.
Vitale, corisigliere Fng con delega a scuola:,
università e ricerca. Sul banco degli imputati
anche le risorse stanziate dal d1 Illtruzione
per il diritto allo studio; «compless1varoente
ammontano a 400 mìlioni di euro - sottolinea
Giuseppe Failla, portavoce del i?orum -, assolutamente insufficienti e non aumentate a
seguito del varo della legge dì Stabilità». Una
misura positiva, ma in linea con il primo degli
ostacoli al diritto allo studio nell'università e
nella scuola: le politiche di definanziàmento
dell'istruzione, che allontano dagli obiettivi
di Europa 2020. «Negli ultimi.3 anni - prosegue Failla - il fondo nazionale per finanziare
le borse di·studio è stato drasticamente ridotto. Ne12009 i fondi nazionali coprivano
1'84% degli studenti aventi diritto, nel 2011
il 75%. QUèSt'anno, come già nel 2012, sono
stati esclusÌ dalle liìovvenzioni quasi 60 mila
studenti a fronte dei 35 mila di.5 anni fa. Si
verifica frequentemente che moìtÌ giovani
italiani capaci e meritevoli, purrisultando
idonei alla perceziòJl,e di una: horsadi studio
nelle graduatorie; non possano usufruire .di
tale opportunità:IJidoneo non beneficiarlo
è l'emblema di un'emergenza socialé»,Be-
condo: l'accesso.al sistema universitario,:
«per molti precluso a causa degli eccessivi
costi relativi alle tasse», illustra Vitale, rico.rdand() atenei co.n una tassa di iscrizio.ne
iITegolare,al di sopra del tettoprevistodana
legge. Terzo: il sisteIn;;t del numero chiuso..
<4'lisçrlminatorio e incapace di rispondere alle· .
esigenze atJ;uali - prosegue ", Come. Fog chicdiamo da tempo che sia mesSo mw.scussÌooe
questo sistema di sbarramento all'accesso
universitario, che è un mooo ~r coprire 00-- .
'< tenzestrUmentalì deglìatenElt».Ad esemplo, . .
propone Vìtale; valutando e selezionand6gli·
studenti durante il peI'«lrSo l#IiVet$l"tarioneì
. primi anni. Quà:tt(l: IainOhìlità nazionale ed
internazionale, «,spesso ostacolata da un di;.
somogerieo i>istemadi riconoscimento dei'
crediti universitari.
.
.
In molti casi ancheYesperienza El;'asmùs .
viene equiparata alle normali attività accademiche, vanificandone il valo.te fo.rmativo».
Cinque,. allora, lè proposte per sCuola e università lanciate dal Fng: oltre a' diritto allo
studio, edilizia scolastica; partecipazione
e protagonismo studentesco; valorizzazione dell'istruzione professionale, attraverso
faumento delle ore laooratoriali e un ìnve~
stimento nel miglioramento della qualità
didattica deì percorsj; forme di sostegno
all'occupazione giovanile edi incontro tra
. domanda-offertadi lavoro, come la Youth
Guarat.ltee; riorganizzaziooe degli strumell~
ti di alternanza tra istruzione e lavorollia
nelle scuole che negli atenei, comelo s1;age;
ne~ità'che:le scuole si interfàccino con il
proprio wssQ.toùnp:renditoriale territoriale
per pOter garantìre una rormazione èheva"
. lichi gliinsegnamenti teorici.
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Accordo fatto tra stato e regioni, ora sei mesi di tempo per partire. Salvo novità da Poletti
I1apprendistato si fa .semplice
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Tre cicli.formativi,nei percorsi anche le competenze di base
DI GIORGIO CANDELORO
rocedura semplificata, tracciabilità e trasparenza delle risorse
disponibili, valorizzazione delle competenze acquisite durante il percorso scolastico. Queste le principali
novità contenute nelle linee
guida per la disciplina del
contratto di apprendistato
approvate nei giorni scorsi
dalla Conferenza Stato Regioni. Ora le Regioni hanno
sei mesi di tempo per recepire l'accordo e renderlo operativo. Intanto, con il nuovo
governo, potrebbero giungere ulteriori semplificazioni
in particolare su spinta del"
ministro del lavoro, Giuliano
Poletti.
Sarà più semplice e conveniente per le aziende conttattualizzare gli apprendisti
poiché, in caso di esaurimento delle risorse pubbliche
dedicate,le amministrazioni
regionali e le pubbliche amministrazioni dovranno garantire tracciabilità e comunicazione anche alle direzioni
territoriali del lavoro, sollevando così le imprese dall'obbligo della formazione di base
e trasversale, ma potranno
mantenere il tirocinante in
068391
P
di qualifica professionale 80 del mestiere o della profesore, mentre per i laureati o sione oggetto di. formazione.
possessori di titolo equiva- Le imprese potranno sceglielente alla laurea, il percorso re di avvalersi dell'offerta
formativo durerà soltanto 40 formativa pubblica oppure
ore. Inoltre se l'apprendista organizzarla in proprio. In
avrà concluso in contratti questo caso dovranno rispetprecedenti uno o più moduli tare alcuni standard minimi:
formativi potrà ottenere, su disporre di luoghi idonei alla
richiesta, una riduzione del formazione, diversi da quelli
percorso orario. Per la prima destinati alla produzione di
volta vengono specificate nel beni e servizi, e di personale
dettaglio e in modo puntua- formatore dotato di capacile le competenze trasversali tà e competenze adeguate
da acquisire che saranno e certifi&ate. La formazione
oggetto di apprendistato: si effettuata dovrà essere regiva dall'adozione di compor- strata sul libretto formativo
tamenti sicuri sul luogo di del cittadino, con la qualiazienda; vi sàranno tre ci- lavoro, all'organizzazione e fica professionale acquisicli formativi legati al titolo alla qualità aziendale, alla ta dall'apprendista ai fini
di studio già conseguito, le relazione e comunicazione in contrattuali. Nel complescompetenze acquisite dall'ap- ambito lavorativo. E ancora, so questa nuova disciplina
prendista verranno classifica- diritti e doveri dell'impresa dell'apprendistato sembra
te e unificate, infine l'offerta e del lavoratore, legislazione un passo in avanti nella moformativa dell'apprendistato del lavoro e contrattazione dernizzazione di un istituto
professionalizzante sarà resa collettiva. Inoltre potranno che per molti giovani rappreobbligatoria e disciplinata da essere oggetto di formazione senta la prima esperienza di
un'apposita regolamentazio- anche le cosiddette compe- lavoro continuativa. Inoltre
ne regionale. Nel dettaglio tenze di base e trasversali, il peso concreto attribuito
le linee guida fissano una come le attitudini al lavoro di alla formazione scolastica
durata minima della forma- gruppo, le capacità di gestio- e universitaria pregressa
zione che dipende dal titolo ne dei tempi, la flessibilità o segna finalmente un vero
di studio: gli apprendisti la visione d'insieme dei pro- punto a favore di quell'alprivi di titolo in possesso di blemi, oltre alle competenze t.ernanza scuola lavoro fin
licenza media o elementare digitali, a quelle sociali e civi- qui molto sbandierata come
dovranno sostenere 120 ore che, allo spirito di iniziativa e obiettivo ma poco praticata
di formazione, quelli con di- di imprenditorialità e,ovvia- nella realtà.
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ploma di scuola superiore o mente agli elementi di base
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Meet e non Neet, la sfida
dell'innovazione
n punteggio più alto a «Ripuliamo portando innovazione»
dell'Itis Ferraris di Scampia, ad aggiudicarsi l'appoggio di
enti privati e pubblici e pubblici è il progetto dello scientifico Cavalleri di Parabiago nel
milanese, mentre «Bottle» del liceo
Argan di Roma fondendo tecnologia e
arte per realizzare progetti di desing
ha destato più curiosità. Ma per tutti
i 20 progetti premiati nei giorni scorsi
nella finale di «Meet no Neep> è
partita la campagna di raccolta fondi
su pharyrtual.org con cui gli studenti potranno finanziare e
realizzare coflCretamente le proprie idee Tecnologia,
innovazione sociale, crowdfunding e nuove professioni gli
ingredienti della ricetta del programma «Meet to Neet»,
promosso da Fondazione Mondo Digitale in collaborazione
con Microsoft e Roma Capitale, per sconfiggere il fenomeno
dei neet, le persone che né studiano né lavorano, che
secondo l'Istat in Italia sono quasi 4 milioni, il 27% della
popolazione nazionale. «Grazie a questo progetto possiamo
aiutare concretamente i giovani ad avvicinarsi al mondo
del lavoro», spiega Roberta Cocco di Microsoft Italia. Seimila i giovani raggiunti in 9 regioni, 4.500 quelli che hanno
sviluppato idee imprenditoriali innovative, 20 tra scuole e
università le istituzioni raggiunte. «Per la nuova edizione
abbiamo previsto novità strategiche - illustra Mirta
Michilli di Fondazione Mondo Digitale -: formazione sulla
. ricerca attiva del lavoro, fiera dei talenti per far incontrare
i giovani con il mondo del lavoro e associativo, crowdfunding per finanziare le migliori idee».
lnfo:www.mondodigitale.org
Emanuela Micucci
---© Riproduzione riseroata---ll
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I progetti possono essere segnalati all'indirizzo:
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Stranieri,
;Duove
linee
$.egregazione scolastica
in Itana per gli swdenti
d'origine immigrata. 10
s.crive il Miur nelle nuove hee guida per l'accagJie:nza e l'integrazione
degli alunni stranieri, che
aggiornanole precedenti
del 2006. Un fenomeno
che Ìiguarda l'iscrizione
di massa degli alunni imo
. lIligl'atiall'~ione pro•
.~~tecnica.Mat­
ti, motto anni, cioè dalle
precedenti Jinee guida, si
è passati da 43Onìilastndenti stra.niclriagli attuali SSOmila,di eui 200mila
iscritti alle superiori. Di
questi 1'~1)6 frequenta
tecnici e professionali. Per lU'gÌItare questa
p&iarizz.azione 11 Miur
punta ~'orientamento:
opuscoli e materiàU.mul-
timedi8Ji~sìai
mematorieulturali e h·
guistici nei rapporti con
le famiglie •.
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Ema.mtelaMicueei .
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1 /2
u I Per la sicurezza
un piano straordinario
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~.n ?rim~
punto d~ll'agenda-Renzi: lettera ~Esenzione delle spese dal patto di stabilità
aI sIndacI per fare Il punto sulle necessità interventi immediati da giugno a settembre
Il FOCUS
ROMA Esenzione dal patto di sta-
bilità per l'edilizia scolastica.
Matteo Renzi, nel suo discorso al
Senato da premier incaricato, ha
subito indicato la scuola come
priorità, e come procedere per
sbloccare delle risorse. «Ci sono
fior di studi che dicono che un
territorio che investe sull'educazione cresce in maniera proporzionale», ha ricordato. E il primo
passo per ridare credibilità alla
scuola è quello di investire negli
edifici. Investimenti che, ha detto Renzi, «sono bloccati dal patto
di stabilità interno che su questo
punto va cambiato subito». Non
ci possono essere, ha insistito
«delle norme che si occupano
della stabilità burocratica e non
della stabilità delle nostre scuole».
Investimenti erano già stati
approvati dal governo guidato
da Enrico Letta, prima con il DI
Fare e poi con il decreto Istruzione. Ma Renzi promette un'azione più robusta. «Dal 15 giugno al
15 settembre - ha preannunciato
- dovremo fare un piano per intervenire in modo concreto e
puntuale sull'edilizia scolastica,·
un programma nell'ordine dei
miliardi di euro». Sulla scuola, e
lo hanno notato tutti (Nichi Vendola, leader di SeI, ha detto cne è
l'unica cosa che ha apprezzato
del suo discorso) Renzi si è soffermato più che sugli altri temi,
parlando anche di «restituire il
valore sociale agli insegnanti»,
per il loro «compito struggente»
e per il rispetto che si deve «a chi
va quotidianamente nelle nostre
classi». Ha parlato anche di asili
nido, collegandone i problemi al
primato italiano nella disoccupazione femminile. Ma sull'edilizia
ha voluto dare il segnale di massima urgenza, promettendo di
scrivere già oggi una lettera «ai
colleghi sindaci, 8 mila, e ai presidenti delle province sopravvissuti» per fare un punto sulla situazione.
EMERGENZA NAZIONALE
La sicurezza degli edifici scolastici è ormai considerata
un'emergenza nazionale (la definizione è del sç>stituto procuratore di Torino Raffaele Guariniello). L'ultima fotografia è firmata
Legambiente: più di un istituto
su 3 ha necessità di interventi urgenti, il 40% sono privi del certificato di agibilità, il 60% non ha il
certificato di prevenzione anti-incendio. Il rapporto di Legambiente (Ecosistema scuola 2013)
ha preso in esame 5.301 edifici
scolastici di competenza dei comuni capoluoghi di provincia. Il
62% ha almeno quarant'anni. E
solo in una scuola su 5 è stato effettuato il test di vulnerabilità a
rischio sismico. Anche i dati ministeriali (che però sono di due
anni fa) parlano di scuole vec·chie: il 4% sono state costruite
prima del 1900, il 44% in un periodo che va dal 1961 al 1980. Cittadinanzattiva ha già denunciato
che ci sono lesioni strutturali su
una scuola su lO, muffe e infiltrazioni su l su 4.
Quella delle risorse per la messa in sicurezza delle scuole è
un'affannosa ricerca. Il governo
Letta ha previsto uno stanziamento complessivo di oltre un
miliardo. Un primo passo. Dopo
il crollo del liceo Rivoli (vicino
Torino, nel 2008, morì un ragazzo di 17 anni), l'allora responsabile della Protezione civile, Guido
Bertolaso, stimò che ne sarebbero serviti circa l3 di miliardi di
euro. Ma una stima effettiva non
c'è. Manca l'Anagrafe. Istituita
nel 1996 dopo 17 anni non è ancora terminata. Nelle scorse settimane è però stato siglato tra Stato e Regioni il Sistema nazionale
delle anagrafi dell'edilizia scolastica. Tanta fatica solo per cominciare.
Alessia Campione
<Cl RIPRODUZIONE RISERVATA
l'ANAGRAFE
ISTITUTi
ISTITUITA
NEllP96
NON ESTATA ANCORA
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CIVILE NE SERVONO
ALMENO 13
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~ fot~!~~fia I Rapporto~CoSjSlema SC~~~~13 di Legambiente
. - EDIFICI SCOLASTICI CENSITI
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8
2/2
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Visitc ogni l'ncrcolcdì
5.301
ANNO DI REALIZZAZIONE
37,6
necessitano
di manutenzione
urgente
9t 5 ~~,,:~~~,,~-"""~~..
tra il 1991 e il 2011
29,2
trai! 1975
13,5
utilizzano
"fonti
"rinnovabìli
e il 1990
~:~!!"I
tra il 1941
e il 1974
SCUOLE IN POSSESSO DI CERTIFICAZIONI
Domani il premier
tra gli scolari a Treviso
dati in %
Collaudo statico
Idoneità statica
Certificato di agibilità
Certificazione sanitaria
Prevenzione incendi
Scale di sicurezza
Porte antipanico
Prove di evacuazione
Impianti elettrici a norma
Requisiti accessibilità
Criteri antisismici
ANSA ~ntime.rr;
«L'educazione che si da nelle
scuole è motore dello
sviluppo, ho in mente di
entrare ogni mercoledì nelle
scuole da premier se otterrò
la fiducia: comincerò da
Treviso, dal Nord Est, la
prossima settimana si sarà il
Sud. È fondamentale che il
governo non stia solo a
Roma)'.
Lo ha detto il premier Matteo
Renzi a palazzo Madama
chiedendo la fiducia al
Senato, nel discorso con cui
ha messo al primo posto della
sua agenda proprio le scuole.
«Bisogna restituire valore
sociale agli insegnanti,), ha
sottolineato Renzi,
annunciando appunto il suo
primo viaggio da presidente
del Consiglio a Treviso, per
visitare un istituto scolastico.
068391
Matteo Renzi ha citato Renzo
Piano che ha parlato di
«rammendare le periferie"
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j]~~r; ~~tli1il~nt~ !Jti!l~d 8~L§'1;k.~t~;, ;bTtbrtl in '1it!;rt~r;~
~i:8!1 :~~~~,:9; ·~··ffiL! ;Éill~;c!~;fb.~ j::r.:~tii1i~': ;~!~!i ~1i~ .~nni~~;rtJ.31ht8:
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068391
jJl~~ :D!t~pt~';~L~rlr~~:;;·_ !P:!:f,f:i:;!hl~;!i~!~t~ri:~~tr,tf~ ~~l
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il manifesto
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SCUOU • Emergono le prime incongruenze nel governo
Renzi: investirò sull' edilizia
E Giannini taglia gli «scatti»
n mix di keynesismo e di neoliberipresidenti delle moribonde province per
smo. Questa la sintesi delle politiconoscere le condizioni dell' edilizia scolache sulla scuola del nuovo goverstica nelle loro città e territori. Al termine
no. Ieri al Senato Matteo Renzi ha promesdi questo imponente scambio epistolare,
so «un programma nell'ordine dei miliartra il 15 giugno e il 15 settembre (ha specidi di euro» per salvare l'edilizia scolastica
ficato Renzi) il governo elaborerà il propiù fatiscente d'Europa. Domenica scorgramma. La lettera ai sindaci è una scelta
sa, però, il neo-ministro dell'Istruzione, la
singolare. Dal 1996, infatti, esiste il progetmontiana Stefania Giarmini, ha promesso
to di un'ànagrafe ministeriale con il comdi portare i licei a quattro anni; abolire gli
pito di censire il patrimonio e il suo stato
scatti di anzianità per i docenti. Si parla
di conservazione. Un'impresa mai concluinoltre di riesumare il DdlAprea respinto
sa. E che Renzi non ha citato, forse perchè
dagli studenti due anni fa; di aumentare
la ritiene inutile o troppo «burocraticID'.
l'orario di servizio dei docenti delle scuole
Sarebbe tutravia la via più razionale per otsecondarie a 24 ore a parità di salario; si tetenere un piano di interventi urgenti in un
me il ta~io non solo del fondo d'istituto.
paese dove la manutenzione ordinaria è
Ieri Renzi ha detto di volere consultare i
inadeguata per il 39% degli istituti (dati citdocenti, visitando ogni mercoledì un istitadinanzattiva) e dove sono oltre 24 mila
tuto. Domenica Giannini si era detta «scetle sèuole costruite su aree a elevato ritiCID' sulla consultazione, piuttosto improschio sismico e circa 6250 gli istituti che
babile, lanciata dall'ex ministro Carrozza.
sorgono in aree a forte rischio idrogeoloSe non è una contradgic (dati Ance-Cresme).
dizione, forse, l'intesa
Poi si tratterà di trovare
è da affinare. Studenti
i miliardi promessi.
e sindacati harmo riL'impresa non è facile.
sposto a carmonate. La
Renzi lo sa e ha lanciaRete della conoscenza
to la sfida fatale alle rehaconvocato una magole dell'austerità euronifestazione nazionale
pea: vuole sfondare il
il 28 febbraio contro
tetto del patto di stabili\'istituzione di un fontà interno che strozza
do nazionale per le bor~ientilocali,impeden­
do l'investimento di rise di studio erogato nelle fonne del prestito
sorse già esistenti. In red'onore. Il progetto di
altà, l'allentamento al
Giannini è fare come
patro di stabilità internegli Usa dove sulla teno è già avvenuto. 1114
Gli
studenti
in
piazza
sta di milioni di studenfebbraio scorso, la Rati grava il peso di un degioneria generale dello
il 28 febbraio contro
bito di mi~iaia di euro.
stato ha diffuso la lista
il prestito d'onore.
I sindacati sostengono
dei 6.087 comuni che
che il neo-ministro è
I sindacati: non toccate potrarmo sforare il tet«fuori dalla realtà». Tato nel 2014. Lo spazio
gli stipendi dei docenti concesso dalla legge di
gliare oggi gli scatti
d'anzianità significa
stabilità è pari a 850 micancellare l'UIÙco modo per recuperare il
lioni di euro. Salvo alcune eccezioni, i copotere d'acquisto dei salari più bassi d'Eumuni alluvionati in Sardegna ad esempio,
ropa, visto che il contratto di categoria è
a ciascuno andrà in media 140 mila euro.
bloccato dal 2006. Il governo deve ancora
Letta ha fatto uno sforzo colossale per
entrare in carica e ha superato ogni restrappare questa cifra alla morsa dell'aucord. In poche ore si è messo contro tutta
sterità. I miliardi vagheggiati ieri rischiano
la scuola Sull'UIÙversità e sulla ricerca né
di restare lettera morta. Anche in questo
Renzi né Giannini si sono ancora espressi
caso Renzi punta tutto sull'abbattimento
compiutamente. A Viale Trastevere harmo
del 3% sul deficit/PiI, ma è troppo ottimigià i brividi. Le incognite abbondano ansta L'ex ministro all' economia Saccomanni si era già messo a parte civile: la Comche sul lodevole armuncio di rifinanziare
l'edilizia scolastica. Renzi non si è sbilanmissione europea oggi potrebbe comUIÙciato su quanti miliardi servirebbero al
care stime più negative sulla recessione
suo piano. Forse gli 8 promessi un'era ~a­
italiana nel 20 14. L'Italia potrebbe superaciale fa da Bersani in campagna elettorare questo tetto. E rischia di pagarne le conseguenze con una nuova procedura d'inle? In compenso, ha fornito un'indicazione sul metodo per quantificarli. Già oggi
frazione. Altro che sanatoria sulle spese
invierà una lettera a 8 mila tra sindaci e
per investimenti nei lavori pubblici. IO. ci.
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U
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25-02-2014
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1 /3
LA TESTIMONIANZA
La (mia) classe del made in Italy
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COBBIEBE DELLA SEBA
Un corso «trasversale» per studiare i mutamenti del settore con le sue icone
di Gianluca Lo Vetro
«Mi sa dire, quale stilista usava il cuore e il tricolore nella sua etichetta?». «Missoni», risponde di
getto, la candidata. «Signorina, forse si sta confondendo con Moschino». «Ah! Mi scusi prof, ho sbagliato la pronuncia del nome». Tipica furbata da
studente agli esami e al tempo stesso,
segno della confusione che regna tra i
giovani, quando si parla di moda contemporanea.
Non c'è da stupirsi, quindi, se questi
allievi una volta laureati e assunti in
un ufficio stampa, spediscono un invito a l'Unità in viale Fabio Testi (l'attore) anziché Fulvio (il poeta, diplomatico). E in ogni caso, chi ha 20 anni oggi, è nato nel '94. Quindi, è opportuno
rinfrescare la memoria sul ruolo sociale, oltre che stilistico, di Giorgio Armani: il designer che ha vestito la donna
in carriera negli Anni 80.
Così, quando mi è stato offerto di insegnare giornalismo all'università, ho
pensato piuttosto a un corso sul presente/recente del made in Italy: un'infarinatura generale propedeutica a un
colloquio di lavoro.
Più che le fogge delle crinoline, penso
sia utile sapere che Beppe Modenese
ha inventato le sfilate di Milano. Da
qui l'idea del corso di laurea magistrale in Attualità della Moda (Scuola di
Lettere e Beni Culturali dell'Università di Bologna. Campus di Rimini), dove insegno dal 2004.
Le lezioni partono da dove in genere
finiscono i libri: la seconda metà degli
Anni 70. Quando, insieme agli stilisti,
si affermò il pret-à porter. Un fenomeno sempre più di massa da analizzare
in rapporto a tutte le espressioni della
società. Il nostro libro di testo?
Una tavola sinottica autoprodotta sulla quale compariamo l'evoluzione della moda e dei settori con cui si è contaminata: dal cinema al web, attraverso
il food. L'excursus finisce con l'anno
in corso, analizzato sui giornali che in
tal modo diventano dispense.
Il corso è integrato da incontri con gli
operatori del settore spesso in luoghi
legati alloro mestiere, non sempre ortodossi. Per spiegare la tecnica con
cui Dolce e Gabbana traggono ispirazione osservando i look di strada, siamo finiti persino nelle vetrine dei due
stilisti a Riccione, in viale Ceccarini.
Tema dell' esercitazione: fashion watching, avvistamento degli stili spontanei sui marciapiedi. Non è tutto.
Poco accademici, possono essere anche gli ospiti. Simona Ventura, per
esempio, ha tenuto una lezione come
icona di moda.
Piaccia o non piaccia, qualche tempo
fa in piena telecrazia, i modelli di riferimento erano i personaggi del piccolo schermo: più degli stessi stilisti.
Ma quale manuale lo spiega? I libri affrontano ancora la moda iiI termini
verticali.
Le mie lezioni invece si basano sulla
trasversalità a immagine e somiglianza della nostra società sempre più meticcia. Ennio Capasa non è venuto a
parlare della sua linea Costume National ma si è confrontato in un testa a
testa con Fabio Novembre, su Moda/design-design/moda. (Per l'occasione Novembre produsse un video
che terminava con un suo nudo integrale. Fu la lezione più «calda» della
mia carriera). E ancora: Elio Fiorucci
è arrivato (in treno) con il film Down
Town '81 che aveva prodotto insieme
a Rizzoli America nel 1980. Interpretato da Jean Michel Basquiat, l'eccezionale documento fu smarrito e ritrovato nel 200Q. Lezione di cinema fuori tema?
Nient'affatto. Perché, la pellicola oggi diremmo il «reality» - documenta il passaggio dalla discomania in
paillettes dello Studio 54 alla New Wave di nero vestita: l'anticamera del total black nell'emergente quartiere
newyorchese di Soho.
Protagonista del fenomeno, Basquiat,
per l'appunto: ancora sconosciuto come la sua fidanzata dell'epoca, Madonna.
Insomma, ogni lezione è l'affresco interdisciplinare di un anno come un
servizio di costume: senza barriere accademiche che rischiano di ritagliare
l'università in una dottrina aurea ma
slegata dalla quotidianità.
In tal modo si scopre chi ha inventato
cosa. Se Versace è stato il primo a legare la moda al rock, il food è diventato
cool su MTV con la trasmissione di
Andrea Pezzi, Kitchen, del 1999: prima che gli stilisti aprissero i loro ristoranti.
A volte, svincolati da quegli schemi
che criticano tanto, gli studenti si sentono un po' smarriti.
Ma tant'è: loro stessi possono diventare materia di Attualità della moda.
Rappresentativo, uno dei tanti allievi
cinesi peraltro in costante aumento.
Arrivato all'esame con una tesina sul
punk, dunque interrogato su Vivienne Westwood, il giovanotto non
spiccicò una parola.
«Ma come? Questo non doveva essere il suo argomento forte?». <<Veramente - replicò candidamente, il ragazzo
- questa ricerca l'ho copiata». Lezione per il prof (ma non solo): gli orientali non hanno il tabù delle copie. Facciamocene tutti una ragione.
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Moda
Foglio
25-02-2014
29
2/3
«Cerco imprenditori più coraggiosi
per puntare sul talento dei giovani»
di Flavia Fiorentino
ontaminazioni, sovrapposùdoni, spedrnentazioni non solo tra tessuti,
forme, colori. La versatilità e
l'eclettismo di Francesca liberatore attraversa Paesi e Continenti, awicina e unisce mestieri diversi, attinge con originalità al mondo globalizzato. Nata
a Roma con studi alla Sto Martin di Londra, collaborazioni
con Viktor&Rolf, Jean Pau!
Gaultier e Brioni, Francesca,
31 anni, è stilista, manager, insegnante, esperta internazionale del settore moda per le
Nazioni Unite e infaticabile
esploratrice di nuove frontiere
stilistiche, geografiche e artistiche. Da quando disegna la
«sua» donna, (la pdrna collezione nel 2009 vincitrice del
premio Next Generation della
Cnrni) avvolta da colori brillanti come pennellate di luce, ha
in mente una femminilità forte, contemporanea, attenta al-
C
le novità.
«Per ogni sfilata devo essere attratta colpita da un evento,
'un artista che mi entusiasmi
- racconta Francesca - e posso trovarlo sfogliando il National Geographic o visitando
una mostra, come per la prossi- .
ma collezione: a Genova ho visto le foto di McCuny, una continua composizione di contrasti e armonia. Cosi ho usato
tessuti volutamente pdrnari come il cotone o la spugna, ma
opulenti nella loro leggera
semplicità».
Altra ispirazione importante
per Francesca, figlia del celebre scultore abruzzese Sergio,
l'artista surrealista francese
Claude Cahun «una donna
ebrea degli anni Trenta che ha
vissuto in ristrettezze ma si è
dedicata alla sua passione, all'arte, al bello e io l'ho interpretata come una metafora di ciò
che vivono i giovani oggi. Hanno poco ma devono reagire e
fare comunque qualcosa di
bello. È una sfida che mi ha
Parlare del
presente per
far conoscere ai
.
.
gIovanI cosa sono
stati gli Anni 70
e
spinto a realizzare capi con il
tessuto delle fodere, il più povero, ma il risultato è stato comunque prezioso». Consulente e collaboratrice del Moulin
Rouge, chiamata a Parigi dallo
scenografo Gaetano Castelli,
storica firma di Sanremo, Francesca per ora si occupa soltanto del merchandising «disegno foulard, t-shirt, spille precisa la stilista - ma il teatro di Pigalle con i suoi colori
gioiosi, in parte mi rappresenta. E lo scorso anno ho portato
in passerella Nora Magalle e
Amanda Chapman, due ballerine dello spettacolo».
Dal palcoscenico alla cattedra,
liberatore dal 2009 insegna all'Accademia di Brera e al Naba
di Milano, all' Accademia di
Costume e Moda e all'Accademia di B~lle Arti di Roma. Impegnata in molti progetti di cooperazione per l'Onu, Francesca è stata in Vìetnam, Armenia, Perù, Giordania «per studiare quel tessuto aziendale e
fare formazione». La sua vita è
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COBBIEBE DELLA SEBA
un viaggio: <<ho girato per la Cina alla ricerca di materie, abbinamenti e fantasie insolite: jacquard in seta di nylon, colori
che sprizzanò vita, bianco con
rosa fucsia e velluto a coste salmonato, spugna arancio con
bolle bianche. In Italia ormai
c'è troppo minimal, non si osa
più, c'è un pallore esasperante. E mancano anche gli imprenditori che capiscano il talento di un giovane su cui puntare. L'inarrestabile creatività
di Francesca quest'anno ha anche prodotto la collezione
bambino «No-La-Mi-Su» per
l'imprenditore libanese Tony
Halab e la pdrna linea di borse
e accessori. Le sue originali collaborazioni si intersecano con
armonia e semplicità, senza
pregiudizi «perché ognuno di
noi - è convinta - può trovare il bello ovunque. L'abilità
del creativo .è proprio riuscire
a catturare e trasformare ciò
che il mondo globalizzato gli
offre».
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Dal 2009 in
cattedra alle
Accademie di
Brera e Roma
Tra i tanti
allievi italiani,
molti stranieri e i
cinesi .che sono in
costante aumento
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Uno dei manifesti con i quali gli
studenti dell'ateneo bolognese
danno notizia della lezione: nei corsi
Infatti viene affrontato anche il tema
della comunicazione nella moda
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I dubbi del Tesoro sulla tassazione dei Bot
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"Finirebbe per colpire solo le famiglie"
Fuoco difila contro laproposta. Renzifrena eDelno smentisce
VALENTINA CONTE
ROMA-Iltemac'è,mailrincarodelletassesuiBotètuttodavalutare. Il premier Renzi, nel giorno della fiducia al Senato, frena
vistosamente sull'ipotesilanciata domenica dal suo braccio destro, Graziano Delrio, di ritoccare anche il prelievo sui titoli di
Stato perfinanziareil taglio al cuneo fiscale. Renzi non ne parla
nell' aula di Palazzo Madama.
Ma poi a margine, rimprovera i
giornalisti che ne chiedono conto: <<Ieri il sottosegretario DeIrio
ha detto una cosa semplice, che
il tema delle transazioni sulle
rendite finanziarie e il tema dei
denari sulla riforma del lavoro
saranno oggetto di una valutazione. Avete subito titolato nel
modo più pesante e forte: vi prego di stare ai fatti». Dunque una
valutazione, nulla più. Ma la bu-
fera politica e istituzionale è già
partita.
Il presidente della Consob,
Giuseppe Vegas, stempera: «Mi è
sembrata solo una battuta, peraltro già smentita». Mentrelasignora delle aste, Maria Cannata,
colei che colloca ogni mese sul
mercato i titoli da direttore generale dell'Economia con delega al
debito pubblico, avverte:
«Avreb be un impatto per il retail
(piccoli risparmiatori, ndr) che è
una componente modesta dello
stock dei titoli di Stato e quindi gli
effetti sarebbero modesti sul
fronte del gettito». E comunque
«forse un po' di cautela non sareb be male», anche perché «è già
stata aumentata la tassa sul dossier titoli» e il retail italiano è
«sensibile su questi aspetti». In
altre parole, la domanda di Bot
delle "nonnine" potrebbe calare.
Il sottosegretario' alla presi-
denzadel Consiglio DeIrio ieri ha
negato di aver mai dichiarato che
il governo intende fare un mini
prelievo sui titoli di Stato. «Non
l'ho mai detto, andate a risentirvi la registrazione». In effetti è così. Ma alla domanda di Lucia An nunziata, durante la trasmissione "In 1/2 ora", sulle intenzioni
del governo, Delrio ha risposto:
«C'è una parte delle rendite finanziarie che non è in linea con
la tassazione in Europa. Per portare più soldi alle fasce deboli,
forse va valutato anche questo».
E poi l'esempio: «Una signora
anziana che ha 100 mila euro di
Bot che gli rendono un tot di soldieacuisitoglie25-30-50euroin
più, non credo che abbia un problema di salute».
Eppure da ieri DeIrio è sotto
attacco. Per il neo ministro all'Istruzione Stefania Giannini il tema «va discusso, ma nei termini
riportati dai giornali non credo
sia fattibile». li senatore pd (renziano) Salvatore Margiotta bolla
l'uscita di DeIrio come «mfortunio politico». Il segretario della
Cisl Raffaele Bonanni si affida a
twitter per dire la sua: «Ma quali
Bot! Tassare le rendite finanziarie, vendere beni del demanio,
tagliarelaspesa pubblicaimproduUiva». Gli alleati di governo del
Ncdsonotutticontrari,inprimis
il ministro Lupi (<<Idea sbagliata») eCicchitto (<<Perverso penalizzare gli afl?iani). Indignati anche gli esponenti di Forza Italia,
come Renato Brunetta (<<Tassare
i Bot è un raggiro. Delrio poteva
stare zitto»), Maurizio Gasparri
(<<Presto andranno asbattere») ,il
portavoce Giovanni Toti «<Il pasticcio dei Bot non è certo il modo migliore per cominciare. Magari è solo un passo falso»). Il Codacons infine strepita: «Giù le
mani dai Bot», dicendosi pronto
ad aizzare comitati di protesta.
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2/2
Chi possiede i titoli di Stato italiani
Valori in %
G~stioni .$ fOlldi
esteri·.
5,0
.••....
ticotiducibili a
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risparmiatori italiani
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::: NAZZARENOCARUSI
111111 Cara Ministra Stefania Giannini, spero Lei
mi perdoni se all'inizio del Suo mandato ho sùbito l'ardire di raccontarLe un paio di mirabilia, che
i miei pazienti lettori conoscono, sulla quindicennale riforma dei conservatòri.
La prima è il caso d'uno studente iscritto al
nuovo corso preaccademico di pianoforte, che
non riesce a studiare il suo strumento quanto dovrebbe perché i programmi lo costringono a frequentare per alcuni anni, con esami, anche le lezioni di contrabbasso, da lui scelto a caso fra le
opzioni di «secondo strumento» obbligatorio. Lei
converrà che la spiegazione di tanto incredibile
didattica si direbbe quella maliziosa, del rimpolpo cioè di due cattedre principali con gli stessi allievi. La seconda è che amenità come questa, oltre a un caravanserraglio scolastico più ideologico che serio, sono imputabili pure (e forse soprattutto) a mandarini quantomeno inadeguati.
Penso al direttore generale fino a pochi mesi fa
dell'Alta Formazione Artistica e Musicale presso
il Suo Ministero, che ha sovrinteso per lustri a tut to l'ambaradan riformatore degli studi musicali
senza conoscere letteralmente un como, nel senso proprio che una decina d'anni fa scrisse al
Conservatorio di Cesena di sviluppare all'interno
del corso di como (strumento d'ottone) quello di
como inglese (strumento di legno). Il suo nome
l'ho fatto ovunque, lui non sta più lì e chi ha avuto
ha avuto ... Male pensate sconcertanti, per il bene
di generazioni di studenti sarebbe meglio smantellarle, o no? L'altro luminare che molto ha dato
alla disperazione dei musicisti veri dietro e davanti le patrie cattedre (ce ne sono tanti, sa: per
esempio, a Ravenna ho ascoltato il concerto di
due ragazzi del Conservatorio di Torino, il violinista Simone Castiglia e il pianista Francesco VIlla,
allievi dei Maestri Valentino e Marin: strepitosissimi); l'altro luminare, dicevo, è stato a lungo presidente della Conferenza dei Direttori di Conservatorio. Sbagliò la compilazione della traccia di
maturità 2009, confondendo Beethoven con Haydn, e restò tranquillo al posto suo. Anzi, al Corriere della Sera dichiarò che sì, il problema c'era
stato, forse uno scambio di fotocopie, però, insomma, ai fini dell' esame nulla cambiava per i
candidati, perché conoscere il nome dell'autore
di un brano è utile aindividuarne il periodo storico e lo stile, mala sua analisi armonica è possibile
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Cara ministra Giannini
riformi la riforma
dei conservatòri
a prescindere dal fatto che si sappia o meno chi lo
scrisse. Commentai che era come dire che un Cristo è di Giotto; no, del Cimabue; vabbè, fa lo stesso, analizzatelo comunque, tanto i colori sono
quelli e il soggetto pure. Ministra Giannini, può tidarsi d'una riforma fatta da gente così? La studi, e
sono convinto che la cambierà.
Qualche bontà c'è e va salvata, ma il grosso è
servito a garantire le cattedre degli insegnanti
piuttosto che il meglio per gli allievi. Esiste l'audio
d'un bravissimo direttore che al collegio dei suoi
docenti chiarisce parola perparolaquesto punto,
senza che nessuno degli astanti controbatta sillaba. lo stesso l'ho detto infinite volte a giornali e tv,
e mai le testate hanno ricevuto richieste di smentita. Il Maestro Riccardo Muti due anni fa mi disse
su Libero che i conservatòri «come sono oggi diventano un inganno». Il premier Renzi ha parlato
ieri del «coraggio di scelte radicali». In bocca allu po, con tutto il cuore.
P.S. Ricordo che la straordinaria Sottosegretaria Elena Ugolini prese a cuore l'argomento e cominciò a lavorarci su, col governo Monti...
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Pillole di classica
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E Renzi incassa la prima fiducia
I sì fermi a quota 169
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Otto voti in più del quoruln. Il jJrelnier lascia prinUll 'Aula
(il premier ha lasciato l'Aula pri-
Ettore Maria Colombo
ROMA
«TROPPO ambizioso» o «troppo
inadeguato?». "Poco rispenoso del
Senato» o "poco incisivo?». Sia come sia, maillmori, insofferenze c
mal di pancia verso il primo discorso da premicr di Manco Remi
si sprecano, nel Transatlantico dci
Scnato, strapieno come solo nelle
grandi oCl:asioni. E non solo per
quell'invito ai tacchini (i senatori,
appunto) a festeggiare il Natale
("M.ì propongo di essere l'ultimo
premier a chiedervi la fiducia»),
ma proprio perché i senatori lo f,'IUdicano alla STregua dì un 'ragazzo!lO'. Non manca, alla fine
anche
se in piena notte causa protrarsi di
lavori lunghi eome una quaresima
tra discorso, interventi, replica la prima fiducia al governo Renzi
ma della coma). Discreta nei numeri ma non a prova di incidente:
su 309 presenti, votano in 308:
Renzi ottiene 169 sì (OltO in più
del quorum di 16]) e 139 no. A
LeHa dissero sì in 173, quattro in
più rispetto al neopremier.
«LO GIUDICHEREMO provvedimento su provvedimento)), dicono
un po' tutti, a partire dai nove Popolari per l'Italia dell'ex ministro
Mauro (nove su dodici; gli altri
due sono Udc, ma divisi tra Casini
e De Poli, che voleva votare 'no', e
di lìmo v()ra no, esce dall'aula il iigure Rossi), da oggi decisivi per il
governo, come i dodici di Autonomie-l'si che però otterl<1l1no Nencini viceminisu·o.lnfatti, se su undici senatori di Gal che durante le
consultazioni avevano aperto li
Remi, solo uno, l'ex lcghisIa Davi-
co, VOla sì. Gli altxi 'pure con dolore', come dice D'Anna, sono per ìl
'no'; i quattro ex gl'illini De Pin,
Gambaro, Antillori, ,\JtastTangeli
si tirano Ìndietro tutti e suÌ senatnl'i a vita (ieri assenti Cammeo, PiallO e Ciampi; votano sì Monti e
Rubbia) non si può contare. Int1ne
GR~LlIN~
DlIUIR.1 lE PIUIRi
Mozioni di sfiducia dei 5 Stelle
contro i ministri Guidi e PaLetti
Romani (FU apre alle riforme
ci sono ben sei malpancisti Pd di
area civatìana. Alla fine diranno
'sì' ma
spiega l'ex toga Felice
Casso n
«oblorto collo)).
Già nella riunione del gruppo del
Pd tenuta al mattino le critiche a
Rem:i fioccano: Waller Tocci rimpiange le «mancate aperture a ScI
e dissidenti griIlini» c, con l'appoggio di altd (Mineo, Cllsson, Lo
Giudice, Albano), non demorde
dall'idea di costituire qud 'Nuovo
ccntrosinisu-a' COli Sei (7) cd ex
M5S (4). Anche il lettiano doc
Russo,
lanciato
Francesco
J'hashtag #matteost<ùscreno, assicura il suo voto di fiducia solo perché «dopo Renzi non c'è più nulla» merHre Miguel Goto!', consigliere politico di Bersani, prende
il lOro per l.e corna cli.rettameme in
aula: "Voterò la tìdllcia solo per disciplina di panito ma non dimentico le modalità della Ene dì Letla».
Commenti quasi morbidi arrivano da Forl.a Italia con Romani che
nega la fiducia, ma conferma il patto sulle ril(lrmC e saluta il premicr
con una banuta: «Ave M,lUeo, morituri te salutam». hlfìlle, i grillini
che promettono b:maglia: domani
presenteremo due mozioni di sfiduda contro i ministri Guidi e Poletti.
IL PALLOTTOLIERE
169
LA MAGGIORANZA
I voti favorevoli a Renzi
Presenti 309, votanti 308
Contrari 139
173
IL CONFRONTO
Tanti furono i sì a Letta
L'11 dicembre
Fu La sua uUima fiducia
107
DEMOCRATICI
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Maria Chiara Carrozza
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I senatori del Pd che
hanno votato la fiducia
Rientra la fronda di Civatì
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Cuneo, obiettivo taglio da lO miliardi
Renzi: «strumento universale» per i disoccupati -Taddei: 1'estensione Aspi costa 7-9 miliardi
Davide Colombo
Marco Rogari
ROMA
Un taglio del cuneo fiscale
e contributivo da almeno lO miliardi entro l'anno. Con un intervento sull'lrap per le imprese e sulle prime due aliquote Irpef per i lavoratori da coprire
strutturalmente per due terzi
con la spending review. Che
già nel 2014 potrebbe assicurare 5 miliardi. L'altra fetta della
dote necessaria potrebbe arrivare dall'uniformazione delle
aliquote sostitutive sulle rendite finanziarie e anche dalla minore spesa per interessi, garantita dall'effetto spread che, però, dovrebbe essere in parte
ipotecata dagli obblighi europei di riduzione del debito. È
questa l'operazione che sta preparando il Governo Renzi per
imprimere un primo choc
all'economia.Alasciarlointendere è stato lo stesso premier
nel suo intervento al Senato,
dove ha anche annunciato !'introduzione di uno «strumento
universale» a sostegno di chi
perde il posto di lavoro.
Un intervento, quest'ultimo,
che equivarrebbe all'estensione dell'Aspi ai lavoratori parasubordinati e atipici attualmente
non coperti «con un costo che
stimiamo tra i 7 e 9 miliardi anche assorbendo parte delle risorse per la cassa in deroga»,
spiega il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei. Che
sul cuneo aggiunge: la proposta
del Pd è di ridurre le tasse sul lavoro con un intervento «nell'ordine di 8-10 miliardi entro l2mesi, due terzi o tre quarti dei quali» attraverso la riduzione della
spesa pubblica. «La parte restante verrà dall'uniformazione delle aliquote sostitutive sulle rendite fmanziarie» precisa
Taddei aggiungendo che il governo Renzi sta pensando anche a una «drastica riduzione
della tassazione del risparmio
previdenziale, con l'obiettivo di
abbassare l'attuale aliquota
dell'l1%» sui rendimenti delle
pensioni integrative.
A confermare «la riduzione
a doppia cifra del cuneo fiscale, attraverso misure serie, irreversibili, legate non solo alla
revisione della spesa, che porterà nel primo semestre del
2014 a vedere risultati concreti» è stato lo stesso Renzi in
uno dei passaggi chiave del
suo discorso programmati co.
Un annuncio che sposta ancor
più in alto di quanto fatto appena pochi giorni fa l'ex premìer,
Enrico Letta, l'attacco al moloch del cuneo fiscale.
Sulla base delle ipotesi più
gettonate degli ultimi giorni,
Renzi avrebbe valutato con il
neo ministro dell'Economia,
Pier Carlo Padoan, la possibilità di far scattare una riduzione
progressiva dell'lrap sulle imprese del 10%, per il quale sarebbero necessari non meno di
2-3 miliardi, e di ridurre le prime due aliquote Irpef per i redditi da lavoro fmo a 25-27mila
euro. Con una ricaduta diretta
su una platea pari più o meno
all'85% dei lavoratori,ài quali
verrebbe garantito in media un
"aumento" di circa 100 euro. In
questò caso le risorse necessarie osciÌlerepbero tra i4 e i 5miliardi, Quanto all'lrap, l'idea è
di un intervento di tipo premiale a compensazione con l'Ires
pagata dalle aziende.
Un primo assaggio di queste
misure potrebbe arrivare già a
marzo, ribattezzato dal neo premier mese della riforma del lavoro. Anche se con tutta probabilità per l'intervento strutturale vero e proprio occorrerà attendere maggio, il mese della riforma del fisco, quando risulterà già varato (ad aprile) il Def
conil nuovo quadro macro-economico. Che tra i suoi punti fermi avrà la riduzione della spesa, ovvero il serbatoio principale del piano Renzi. Il dossier del
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commissario straordinario per
la spending review, Carlo Cottarelli, è da ieri sulle scrivanie
di Renzi e Padoan, anche se sarà discusso solo alla prossima
riunione dell'apposito comitato interministeriale, presieduto dal premier.
Il Piano Cottarelli dovrebbe
garantire dai 3,5 ai 5 miliardi di
risparmi già quest'anno, dai 15 ai
20 nelz015 per arrivare alla fatidica quota 32 miliardi (2 punti di
Pil) nel 2016. La dote per il 2014
verrebbe recuperata soprattutto con una stretta sugli acquisti
di beni e servizi, rafforzando il
metodo Consip soprattutto a livello locale, con la riduzione
delle società partecipate, anche
in questo caso in primis a livello
locale, con la razionalizzazione
degli incentivi per le imprese e
con interventi sul pubblico impiego, a partire dalla mobilità
obbligatoria per dipendenti e dirigenti pubblici. Nel mirino anche le auto blu, le consulenze, la
gestione degli immobili pubblici e i costi della politica.
Intanto il sottosegretario alla
Presidenza, Graziano Delrio, ha
confermato l'impegno preso
dall'esecutivo Letta nei confronti dei Comuni sulle modifiche alla Tasi aggiungendo che il relativo decreto verrà varato presto.
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PENSIONI ERENOm
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Si punta a .una riduzione
delle imposte sui rendimenti
della previdenza integrativa.
Per le rendite finanziarie si
pensa ad aliquote uniformate
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nSole9]{l mmrn
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, -5rniliardi 100euro
-lO 11liliardi
Spending review
Èla portata ~e,1.piano Cottarelli
per quest'anffti .
Taglio Irap
Èla dote minima per il ta~io
progressivo di dleci punti .,
,1<,
Aumento medio
l'intervento suU'Irpef riguarda
1'85% dei lavoratori
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Taglio complessivo
Èl'ipotesi di intervento che
dovrebbe essere fatto entro 6 mesi
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lIoosslcr
La spending review
sul tavolo di Padoan
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erifica dei conti, tagli alla spesa, subito la Tasi e
le privatizzazioni. Poi le
aste del debito.
Continua apago 5
V
25-02-2014
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Verifica dei conti, tagli e tasse
Padoan apre subito i dossier
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~Positivo il primo incontro con Renzi ~Nella squadra del Tesoro arriva Pagani
e Delrio: sintonia su cuneo e debiti Pa braccio destro di Letta a Palazzo Chigi
ture e chiudere definitivamente
il
conto. La misura ha anche un
Il PIANO
altro corollario: piace molto aConfindustria che subito ha
segue dalla prima·pagina
esultato con il suo massimo rappresentante,
il numero uno
Pier Carlo Padoan si è subito trovato òtapultato a guidare la Giorgio Squinzi.
macchina del «cambiamento ra- IL PASSAGGIO DI CONSEGNE
dicale» promesso da Matteo Ma la giornata di ieri è stata imRenzi. I due si sono incontrati pegnativa per Padoan anche su
l'altra notte in un vertice al qua- altri fronti. In mattinata ha inle ha preso parte anche Grazia- contrato per un faccia a faccia al
no Delrio. Il primo incontro di ministero il suo predecessore
persona tra Padoan e il neo pre- Fabrizio Saccomanni, che ha ilsidente del Consiglio e nel quale lustrato al neo ministro tutti i
Renzi e il ministro dell'Econo- dossier aperti sul tavolo. Lo stamia si sarebbero trovati «sinto- to dei conti pubblici rimane tranizzati sulle stesse lunghezze ballante e le previsioni di inverd'onda» soprattutto per quanto no che questa mattina saranno
riguarda il taglio del cuneo fisca- presentate dalla Commissione
le, uno dei cavalli di battaglia di Ue certificheranno definitivaPadoan durante la sua perma- mente che per Roma sarà difficinenza all'Ocse. Ma dal vertice sa- le raggiungere una crescita delrebbe uscita anche la seconda in- 1'1,1% stimata dal precedente godicazione inserita da Renzi nelle verno. Dunque il rapporto tra il
sue dichiarazioni programmati- deficit ed il Pil difficilmente sarà
che, la promessa di pagare entro del 2,5%, sarà più vicino al 2,7%
pochi mesi tutti i debiti della se non più alto. Per questo uno
pubblica amministrazione. Una dei suoi primi atti sarà una «due
misura che, secondo Padoan, po- diligence sui conti». In questo
trebbe dare una scossa reale al- quadro Padoan dovrà finanziare
l'economia. Si lavora all'ipotesi il taglio «a due cifre» del cuneo
di aggiungere ai 20 miliardi già fiscale. Solo per il 2014 il costo
programmati da Saccomanni dovreb be essere di una decina di
per quest'anno, altri 20-30 mi- miliardi. I soldi arriveranno dalliardi, in modo da portare a 80 la spending review di Carlo Cotmiliardi il saldo delle vecchie fat- tarelli. Il lavoro del Commissa-
rio è finito ed è stato consegnato
due giorni da a Saccomanni.
L'ex ministro l'ha a sua volta
messo nelle mani di Padoan. Già
nel 2014 dalla spending review
dovrebbero arrivare 4 miliardi,
2,5 grazie ai risparmi sui consumi intermedi, il resto da costi
della politica, regioni, sanità, ma
anche riduzione degli stipendi
degli alti funzionari della pubblica amministrazione. Per gli altri
dipendenti Pa arriverà, invece,
la mobilità. Altri 3 miliardi arriveranno dai minori interessi pagati sui titoli di Stato grazie alla
riduzione del differenziale con i
bund. Ci sarà anche la «rimodulazione» delle rendite finanziarie, ma sul tema si procederà
«con i piedi di piombo».
Ci sono anche altre novità. Padoan ha iniziato a lavorare alla
squadra. Nel suo team entrerà
quasi certamente Fabrizio Pagani, già consigliere economico di
Palazzo Chigi con Letta, del quale è da anni uno dei più stretti
collaboratori. Pagani ha già incrociato la sua strada con Padoan all'Ocse, dove ha lavorato per
diversi anni. Del resto Pagani
nel vecchio governo seguiva dossier delicati come le privatizzazioni, la vicenda Alitalia e le nomine pubbliche.
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SPENDING REVIEW
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Lavoro e previdenza
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llIi
Revisione
della spesa
3
llIi
Rientmdei
capitali
3
Risparmi
interessi
Il TOTALE
3
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10
16,6
5
8
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3
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30,6
3,6
destinatario,
non
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INCONTRO DI DUE ORE
CON SACCOMANNI
PER Il PASSAGGIO
DI CONSEGNE
SUBITO 4 MILIARDI
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Pagina
Foglio
25-02-2014
9
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Il ceto medio arretra, l'Italia si sente più povera
• Cresce il numero di chi si colloca nella fascia
«bassa» della società e teme per lavoro e pensione
GIULIA PILLA
ROMA
Tra gli effetti della crisi ce n'è uno che
promette di farsi strutturale e di cambiare a lungo la composizione sociale
del Paese. Si tratta della progressiva
erosione del ceto medio. Se ne parla da
un po', e a ricordarlo ci sono le notizie
che ogni giorno ci raccontano come un
numero crescente di italiani si senta impoverito mentre si fa più forte il peso
dell'insicurezza economica considerata la principale preoccupazione, timore rafforzato dall'instabilità politica.
A tradurre le paure in numeri arriva
il settimo rapporto dell' osservatorio europeo sulla sicurezza della fondazione
Unipolis, realizzato da Demos & Pi e
Osservatorio di Pavia, che per la prima
volta fotografa, appunto, la scomparsa
del ceto medio: se otto anni fa nella fascia intermedia economica e sociale vi
si collocava il 60% degli italiani, oggi la
maggioranza degli interpellati (52%)
colloca la propria famiglia nella classe
sociale «bassa e medio bassa». Per questo, il 60% dei cittadini ha paura per il
futuro dei propri figli e il 67% guarda
all'emigrazi.one come sola speranza
per 1 glOvam.
In cima ai pensieri troviamo quindi
l'insicurezza economica: il 73% degli intervistati la considera un'emergenza e,
se la percentuale è di sei punti inferiore a quella rilevata lo scorso anno, il
dato rimane ancora di 15 punti più alto
rispetto al 2009. Ad alimentare ulteriore sfiducia c'è la politica, considerata
incapace di risolvere la crisi: il 68% degli italiani intervistati si dichiara frequentemente preoccupato per l'instabilità politica nazionale con un'estensione della sfiducia all'Unione europea, che ha dalla sua solo un 27% degli
italiani. Paura, infine, anche nella sfera
personale: 1'84% degli intervistati rileva un incremento della criminalità a livello nazionale. «È !'Italia della grande
incertezza», sintetizza Ilvo Diamanti,
direttore scientifico di Demos, a commento del sondaggio. La società italiana è, a suo dire, caratterizzata dalla
«perdita dei riferimenti di valore, istituzionali, normativi che fornisce la politica» ed è ormai «disorientata». E anche
il futuro «si è perso nella nebbia della
grande incertezza in cui siamo scomparsi».
Non stupisce che la perdita del posto di lavoro sia ritenuta un rischio per
www.ecostampa.it
Quotidiano
quasi il 50% degli intervistati, con un
aumento di 12 punti rispetto al 2009.
In Francia la percentuale si ferma al
37%, in Germania non arriva al 12% e
pure in Spagna è inferiore (47%). Quasi un italiano su 3, in effetti, afferma
che qualcuno in famiglia nell'ultimo anno ha perso il lavoro e i143% indica che
un famigliare ha cercato inutilmente
un'occupazione. In forte aumento anche il timore di perdere la pensione, timore espresso dal 44% degli intervistati con un aumento di 16 punti percent~ali rispetto al 2009. Negli anni della
crisi è salita all'85% la percentuale che
ritiene che le disuguaglianze sociali si
siano ampliate, con un incremento di 9
punti rispetto a due anni fa.
Sull'immigrazione l'atteggiamento
è ambivalente: se da un lato il 56% degli intervistati ritiene che contribuisca
all'apertura del Paese e 1'80% è favorevole allo ius soli, dall'altro un italiano
su tre continua a percepire gli immigrati come un pericolo per l'ordine pubblico o minaccia per l'occupazione, con
un aumento rispettivamente di 5 e 7
punti. «L'Italia - continua Diamanti ,non è più un Paese del ceto medio, E
un Paese popolare, in preda ai populismi».
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Rapporto Unipolis:
l'insicurezza economica
è l'emergenza principale
per sette persone su dieci
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