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Nota Stampa
Sanità: Apre la 9° edizione del Forum Risk Management di Arezzo.
Al taglio del nastro il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Previsto il
saluto del Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin
Martedì 25 novembre Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana, darà ufficialmente il via alla
9° edizione del più importante evento della sanità italiana in ambito di rischio clinico. Questa
edizione arriva in un momento particolarmente delicato per l’intero “sistema sanità”; Il Nuovo
Patto della Salute rappresenta infatti l’”anno zero” sul quale gli operatori della sanità, politici e
tecnici, sono chiamati a confrontarsi e a trovare soluzioni per garantire il diritto alla salute e
all’assistenza di tutti i cittadini nel rispetto però delle compatibilità economiche imposte dalla
situazione.
Quattro giorni di dibattiti e confronti, più di 1000 relatori, operatori sanitari provenienti da tutta Italia.
Alla cerimonia di apertura porterà il saluto il Ministro, On. Beatrice Lorenzin.
Andrea Barbieri
Capo Ufficio Stampa 9°Forum 2014
Risk Management in Sanità
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Comunicato Stampa
Sanità: Apre la 9° edizione del Forum Risk Management con un evento atteso da 20
anni: L’Assemblea Nazionale dei Direttori Generali.
Alla vigilia dell’incontro, Federsanità Anci e FIASO già dicono la loro su:
accorpamenti asl, valutazione dei Direttori Generali, rinunce ai premi di produttività”
E’ durata 20 anni l’attesa, ma oggi è realtà. Per la prima volta ad Arezzo, in occasione dell’apertura
della 9° edizione del Forum Risk Management i Direttori Generali delle Asl di tutta Italia e
appartenenti alle 2 Federazioni (FIASO e Federsanità Anci), si ritrovano per discutere su quello
che sarà il nuovo ruolo del Direttore Generale nella sanità che cambia.
I Direttori Generali, ricorda Enrico Desideri - Presidente Vicario di Federsanità Anci e
Coordinatore Nazionale Direttori Generali di Federsanità - ritengono che sia quanto mai
urgente compiere uno sforzo di analisi puntuale, documentata, non autoreferenziale, per meglio
analizzare le tematiche che oggi si impongono, con forza, nel dibattito nazionale ed internazionale.
“Saranno esaminate, prosegue Desideri, le opportunità offerte dalle nuove forme organizzative per
la presa in carico multiprofessionale ed integrata dei malati cronici, valorizzando le grandi
potenzialità della medicina del territorio e delle cure rese a domicilio, magari con il supporto di
tecnologie innovative per il monitoraggio dei parametri vitali.
Approfondiremo, prosegue Desideri, l’evoluzione normativa che in questi ultimi 20 anni ha
modificato, in modo rilevante, l’impostazione e l’organizzazione concreta nelle varie esperienze
regionali; sarà, infine, opportunamente esaminato il nuovo profilo e la qualificazione necessaria
per le Direzioni delle Aziende Sanitarie, dando il meritato valore all’esperienza maturata dalle
Direzioni Strategiche fino qui, e ciò, alla luce della preannunciata legge di revisione delle
competenze Stato – Regioni, nonché alla luce del continuo processo di accorpamento degli ambiti
territoriali delle Aziende e della prevista istituzione dell’Albo Nazionale Unico dei Managers della
Sanità.
“Il Patto per la salute e i probabili sacrifici imposti alla sanità dalla manovra economica 2015 siano
l’occasione per alzare l’asticella della qualità del management sanitario e non pretesto per
proporre, più o meno surrettiziamente, l’abrogazione delle Aziende - Francesco Ripa di Meana
Presidente FIASO, strutture che non poco hanno contribuito in questi anni alla sostenibilità del
nostro Ssn”.
“La FIASO – ribadisce il suo Presidente- ha sempre ritenuto che il valore della aziendalizzazione e
la qualità dei manager devono essere misurati valutando i risultati raggiunti e in un sistema che li
riconosca. Da anni la Federazione di Asl e Ospedali riflette sulla dimensione ideale delle aziende
senza preclusioni, né rispetto ai processi di riaccorpamento né riguardo a una loro più capillare
distribuzione sul territorio. Ipotizzare però di ridurre a poche decine le oltre 200 aziende sanitarie
ed ospedaliere significa, di fatto, decretarne l’abolizione, trasformandole in mega-enti a diretta
gestione politica anziché manageriale. Gli effetti di questa operazione priverebbero il sistema di
uno spazio di ricerca di soluzioni che tengano conto, contemperandoli, dei punti di vista di
professionisti e cittadini, con il rischio di riportarci indietro, alla crisi degli anni ‘80 ”.
“In
tempi di crisi può essere scandaloso non rinunciare a un premio di produttività, come proposto
da più di un Governatore - commentano i Direttori di FIASO e Federsanità Anci, Nicola Pinelli e
Enzo Chilelli - .Il problema è che questa rinuncia arriva a quasi quindici anni di distanza dall’ultimo
adeguamento economico di Direttori generali, sanitari ed amministrativi e a un susseguirsi di tagli
sulla retribuzione base”. “Ricordiamo che la retribuzione media annua dei Dg è di circa 136 mila
euro lordi, inferiore a quella dei loro più stretti collaboratori, direttori di Unità operative complesse.
Così come è distante dai 222 mila euro di retribuzione media dei manager che nel privato dirigono
aziende con fatturati e complessità decisamente inferiori, ma anche lontana dalle retribuzioni
medie dei direttori generali e delle Aziende di Stato”. “Sono numeri da ricordare non per difesa
d’ufficio sindacale, ma per ribadire -sottolineano Chilelli e Pinelli - che proprio quando le risorse
scarseggiano è importante investire nella qualità del management. La stessa che dalla nascita
delle Aziende sanitarie ha permesso di passare da un’inflazione sanitaria a doppia cifra alla tenuta
dei bilanci contestuale a quella della qualità dell’offerta. Come confermato dall’ultima indagine
Bloomberg, che colloca il nostro Ssn al primo posto in Europa per qualità e sostenibilità
economica”.
“All’interno del dibattito sui manager sanitari con i “super stipendi” sopra indicati – concludono
Chilelli e Pinelli -, si inserisce anche la “soluzione”, panacea di tanti mali, ovvero la riduzione
delle Aziende sanitarie (e, quindi, dei manager). Da ultimi, il governatore toscano Enrico Rossi ha
annunciato di voler ridurre le Aziende sanitarie e ospedaliere da 16 a 3, l’assessore alla salute
piemontese Antonio Saitta ha detto che 19 Asl sono troppe ed anche il governatore lombardo
Roberto Maroni sta pensando ad un ridisegno della sua sanità. Eppure, esistono molti studi
internazionali che escludono la possibilità di recuperare subito risorse da manovre di questo tipo,
all’interno di sistemi organizzativi già complessi, e che prima di vedere vantaggi economici ci
vogliono anni e sacrifici, anni che i sistemi sanitari non sono quasi mai in grado di aspettare,
perché la sanità non si occupa di cose ma di persone”.
Andrea Barbieri
Capo Ufficio Stampa 9°Forum 2014
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Comunicato Stampa
Sanità: Al 9° Forum Risk Management di Arezzo il 1° Convegno
Nazionale sulla Riforma del Terzo settore.
Pietro Barbieri Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore: “abbiamo accolto
positivamente la proposta di una Riforma del terzo settore come un’occasione per iniziare un
percorso di cambiamento del terzo settore, di un suo adeguamento ai tempi, di una sua revisione
e valorizzazione per metterne a frutto le enormi potenzialità”
Lo scorso 10 luglio 2014 Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Renzi e del Ministro
del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ha approvato un disegno di legge delega per la
riforma del Terzo settore. Ad Arezzo, in occasione della prima giornata Forum Risk Management
viene organizzato il 1°Convegno Nazionale sulla Riforma del terzo settore al fine di fare un primo
“focus” sul lavoro svolto fino ad oggi.
E’ opinione comune che il “sistema Volontariato” abbia bisogno di essere riformato per diventare
una risorsa fondamentale, necessaria a gestire con professionalità e impegno un regime di
sussidiarietà a tutto vantaggio del “sistema Sanità”
L’occasione del Forum Risk è un’occasione da non perdere, dopo il via libera del consiglio dei
ministri, ricordano gli addetti ai lavori per impostare un lavoro proficuo basato sul confronto e sul
dialogo. Secondo Pietro Barbieri, Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore: “Negli ultimi
anni sono state molte le occasioni che ci hanno permesso di interrogarci sul terzo settore in tutte le
sue articolazioni, ed abbiamo accolto positivamente la proposta di una Riforma del terzo settore
come un’occasione per iniziare un percorso di cambiamento del terzo settore, di un suo
adeguamento ai tempi, di una sua revisione e valorizzazione per metterne a frutto le enormi
potenzialità. Un percorso che stiamo seguendo scrupolosamente in tutti i suoi passaggi per
contribuire a dare il nostro pieno apporto affinché una Riforma di questo respiro sia veramente
utile e condivisa. Con un auspicio che ci preme, ossia di poter contare su risorse certe e
commisurate agli obiettivi di sviluppo e promozione del terzo settore.”
Andrea Barbieri
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Emergenza Ebola: il 9 Forum Risk Management si apre con una dimostrazione pratica su
come gestire un caso di Ebola sul territorio
“ Nessun allarme per il caso Ebola di queste ore, ma bisogna diffondere la cultura della
prevenzione”.
E’ questo il messaggio forte che “accompagna” l’ apertura della 9° edizione del Forum Risk
Management di Arezzo.
“Il modo migliore per ridurre i rischi in medicina è quello di addestrasi ad affrontare, in questo caso,
l’Ebola. Nell’ambito del Forum Risk abbiamo deciso di organizzare una dimostrazione pratica su
come nel nostro Paese ci si può preparare all’Ebola senza inutili allarmismi”
Con queste parole il Prof. Gianfranco Gensini, direttore del dipartimento cardio toraco-vascolare di
Careggi, annuncia e presenta la simulazione che questa mattina verrà fatta in collaborazione con
la Misericordia di Grignano ( PO) all’interno del Forum Risk.
Medici e volontari, dimostreranno come può essere affrontatata l’Ebola con l’aiuto di un automezzo
(autoambulanza) allestito per l’occasione. Gli operatori si adopereranno per far vedere ai vistatori
del Forum come si possono adottare validi ed efficaci sistemi di prevenzione nel rispetto delle
procedure previste dal Ministero della Salute e della Regione Toscana.
Andrea Barbieri
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25 novembre: Banca Etruria protagonista al 9°Forum Risk Management
Nella giornata di oggi Banca Etruria prenderà parte alla 9° edizione del Forum Risk Management, focus
Sanità che si apre ad Arezzo Fiere e Congressi fino al 28 novembre. L’evento di notevole richiamo dedicato
al mondo della sanità consiste in una rassegna di appuntamenti internazionali, meeting, workshop ed expo
sulle tecnologie applicate in favore dei pazienti, promossa dal Ministero della Salute, dall'Istituto Superiore di
Sanità, dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome e dalla Fondazione per la Sicurezza in Sanità.
“Multicanalità nei pagamenti e servizi sanitari” è il titolo della sessione dei lavori che vedrà alle ore 16:00
l'Istituo di credito aretino al centro del convegno,realizzato, oltre che per presentare il progetto CBILL di
pagamento online del ticket della USL 8 di Arezzo attivo dallo scorso anno, anche per illustrare i servizi a
valore aggiunto offerti al cittadino quali la refertazione esami e la visualizzazione delle prenotazioni Cup e i
servizi correlati a cui si può accedere tramite l'home banking di Banca Etruria nella sezione "pagamenti",
cliccando su CBILL.
L’Istituto di Credito aretino rappresenta, ormai un punto di riferimento fondamentale nell’offerta tecnoscientifica della sanità consentendo di erogare servizi ad un’amplia platea di cittadini che già utilizzano i
servizi internet erogati dalle banche e di mantenere e valorizzare il controllo e la centralità delle base dati
sanitare permettendo al contempo un accesso filtrato e sicuro a tutti i soggetti che rispondono a specifiche
caratteristiche.
Andrea Barbieri
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9 Forum Risk Management - Del Favero( DG Istituto Superiore Sanità):
“il futuro della sanità è investire nel fattore umano”
Luigi Marroni - Assessore alla Salute Regione Toscana: risarcimento sempre più celere nei casi in
cui sia dovuto.
Angelo Lino del Favero, Direttore Generale dell’Istituto Superiore Sanità lancia la sua sfida “ Il
futuro della sanità è investire nel fattore umano”
Nell’ambito della prima giornata del 9 Forum Risk management Del Favero riconosce al Forum
Risk il coraggio, in un momento di grande difficoltà economica in cui versa il Paese, di affermare
la centralità e la valorizzazione della persona. 1100 relatori, 75 sezioni di lavoro 20 tavoli di
discussione – prosegue Del Favero - rappresentano un segnale importante che l’istituzione Forum
vuole dare.
E’ importante che tutte le figure della sanità si confrontino in occasione di questo contesto per
trovare soluzioni comuni e condivisibili
Questo forum tratterà tre tematiche fondamentali nel quadro di un riordino generale del sistema
sanità: Il patto della salute ( una nuova sanità digitale e la revisione dei LEA ad esempio) il
riconoscimento del diritto alla salute ( garantire in clima di ristrettezze economiche pari dignità)
l’ innovazione ( una sfida, una speranza, un obbligo) Bisogna, ha concluso Del Favero sapersi
rinnovare a fronte di una domanda sempre crescente di salute, ripensando all’intero sistema.
Un’innovazione che parte dall’impegno delle istituzioni. Luigi Marroni , assessore alla Salute
Regione Toscana ricorda come passi in avanti siano stati fatti nell’ultimo anno dalla Regione
Toscana.. La presa in carico del rischio assicurativo da parte della Istutuzione Regione ha
permesso di fornire risposte celeri in tema di risarcimento, garantendo notevoli risparmi di natura
economica. Un contributo al processo di rinnovemento del “sistema”
Andrea Barbieri
Capo Ufficio Stampa 9°Forum 2014
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Forum Risk Management: dal Progetto MI.TOS al Progetto di Domiciliarità Integrata, le
nuove frontiere della sanità che cambia
Al 9 °Forum Risk Management vengono oggi presentate una serie di proposte concrete volte a
migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria; da una parte, la gestione delle tecnologie presenti
nelle strutture ospedaliere regionali e, dall’altra, un’ accelerazione del processo di integrazione tra
ospedale e territorio.
La prima proposta - portata avanti con la Regione Toscana ravvisa nel progetto MI.TOS.
(Monitoraggio Investimenti Tecnologie Ospedaliere) una risposta concreta all’efficienza gestionale
delle apparecchiature biomediche presenti nelle strutture socio-ospedaliere. “Configurato come un
vero e proprio Osservatorio Regionale delle Tecnologie Biomediche – commenta Fabio Faltoni, AD
di EBM e direttore generale della divisione Dispositivi Medici e Sistemi ICT di TBS Group supporta la Regione e gli ESTAV a mappare la distribuzione delle tecnologie biomediche sul
territorio regionale, valutandone l'appropriatezza allocativa e lo stato di funzionamento,
l'obsolescenza e il rischio associato all'uso delle stesse”. Solo in questo modo è possibile
governare al meglio la delicata fase degli acquisti delle apparecchiature biomediche che, troppo
spesso, predilige l’avanguardia delle tecnologie al loro effettivo e pieno utilizzo una volta installate.
“MI.TOS è un riscontro tangibile a quanto più volte sottolineato dal ministro Lorenzin – prosegue
Fal to ni – che sollecita condivisione e trasparenza sugli acquisti delle apparecchiature,
rappresentanti per le strutture socio-sanitarie una spesa annuale a nove zeri. Il progetto –
implementabile in tutte le Regioni – permette la costruzione di un database in grado di apparentare
le prestazioni ottenute a ogni apparecchiatura utilizzata, operando ogni opportuno confronto e
definendo standard in termini di efficacia, efficienza e appropriatezza”.
La seconda proposta si focalizza invece, su un nuovo modello di assistenza socio-sanitaria legato
all’attuale trasferimento dei processi diagnostici e terapeutici dall’ospedale al territorio. In uno
scenario caratterizzato da un progressivo invecchiamento della popolazione, da un parallelo
aumento dei suoi fabbisogni e da una concomitante spending review, la riorganizzazione del
sistema di offerta dei servizi sociosanitari non è più rimandabile. Occorre ridurre i costi del sistema,
migliorare le prestazioni e incidere sulla qualità della vita dei pazienti: la chiave di volta per il tanto
desiderato cambiamento in sanità passa attraverso una proposta di piena integrazione tra servizi
sanitari e quelli socioassistenziali.
“Una seria domiciliarità delle cure – prosegue Faltoni – ben articolata tra tutti i soggetti erogatori
sul territorio diminuirebbe significantemente il ricorso ai ricoveri ospedalieri, nonché di visite ed
esami diagnostici che fanno lievitare i costi delle sanità a dismisura”.
A questo proposito TBS Group sta realizzando un progetto di Domiciliarità Integrata già
implementato presso l’USL 8 di Arezzo e in avvio presso l’AUSL Umbria 2 che ha permesso una
copertura dei servizi assistenziali H24 con una continuità sia nei servizi di tele monitoraggio, che di
telesoccorso per numerosi pazienti affetti da malattie croniche.
“La sua implementazione – prosegue Faltoni – permette di segnalare i pazienti direttamente ai
MMG e trasferirne il Patient Summary nel dossier clinico dell’ASL, distribuire tali informazioni a tutti
gli specialisti presenti nell’azienda ospedaliera all’interno degli applicativi standard come DEU,
ADT e Ambulatori, arricchendone così i contenuti”.
Quello che infatti, spesso spinge i pazienti a un ricorso ospedaliero è la necessità di tenere traccia
di tutti gli esami e dei valori monitorati nel corso del tempo, per poter così avere quadro clinico
aggiornato e di facile lettura per qualsiasi dottore che dovesse visitarli per la prima volta. Il progetto
vuole evitare il ricorso al ricovero laddove un servizio di monitoraggio e controllo domiciliare
continuativo sarebbero più che sufficienti. Il tutto con dei costi sostenibili e con innumerevoli
benefici per gli attori coinvolti.
“E se di spending review si deve continuare a parlare in sanità lo si deve fare andando al nocciolo
della questione, ossia le spese inutili. Ogni giorno un ricovero in ospedale costa al nostro sistema
sanitario nazionale circa mille euro. Mettere ordine solo a questo aspetto attraverso delle valide
alternative, porterebbe già un risparmio del 5% della spesa ospedaliera: quasi 3 miliardi di euro
l'anno – conclude Faltoni.
Andrea Barbieri
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9°Forum Risk Management: nasce in Toscana la legge regionale 580. Un
esempio da seguire in tema di nutrizione parentale domiciliare.
Fragile, oncologico, cronico. Prima ancora che pazienti, persone. Individui che
necessitano di cure e diun’assistenza completa per far sì che la loro vita in compagnia
della malattia sia la migliore possibile. Un principio che supera le differenze, siano esse di
età, di razza o di condizione sociale. Seguendo il principio dell’equità d’accesso alle cure,
nasce in Toscana la legge regionale 580 che per la prima volta i Italia avvia un
innovativo percorso di governo clinico per la nutrizione parenterale domiciliare
rivolta a queste tipologie di pazienti.
A fare il punto su quella che può essere considerata una vera e propria innovazione nel
modo di approcciarsi al paziente da parte della struttura sanitaria pubblica, sono alcuni tra
i più importanti esponenti regionali – Toscana, Veneto, Lombardia - che si occupano della
gestione delle cronicità.
Sede dell’incontro, discussione e proposte di sviluppo sul tema è il IX Forum sul Risk
Management in Sanità, in corso ad Arezzo, nell’ambito della sessione “PDTA:
innovazione e governance per la gestione delle malattie croniche”.
Tra i partecipanti anche le associazioni del terzo settore, tra cui Cittadinanza Attiva e
Federanziani; i rappresentanti regionali di Federsanità ANCI e della FIMMG Toscana;
l’azienda farmaceutica Baxter e il Minsitero della Salute. Il dicastero, da tempo impegnato
sul tema, ospiterà il prossimo 12 Dicembrea Roma un seminario sulla ‘Nutrizione
parenterale domiciliare: qualità, appropriatezza e sicurezza’ , organizzato dalla
Fondazione per la Sicurezza in Sanità.
Nell’ottica della piena integrazione socio-sanitaria e della gestione sostenibile della
cronicità, la legge 580, promulgata nel 2010, sancisce il connubio indissolubile che deve
esistere tra il Piano Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) e il percorso di
governance clinica della nutrizione parenterale domiciliare a totale beneficio del paziente
oncologico e cronico. A lui, anche e soprattutto nella delicata fase del fine vitae, vanno
garantiti dei servizi ad alto standard qualitativo e di sicurezza per il trattamento terapeutico
necessario.
Tràit d’union tra l’ospedale e i territorio è la creazione di un figura di raccordo con il
compito di coordinare, pianificare e seguire il percorso di deospedalizzazione del paziente;
un vero e proprio punto di riferimento per la struttura sanitaria, nei suoi diversi ambiti –
nutrizione clinica, medico di base o pediatra, reparto di dimissione...- e per il paziente. Il
suo ruolo è quello di prenderein carico il malato, e i suoi familiari, già all’interno
dell’ospedale e prima della fase di dimissione, minimizzando il vuoto assitenziale che
potrebbe crearsi dal momento delle sue dimissioni a quello del suo inserimento al proprio
domicilio, hospice, strutture residenziali e ospedali di comunità. Il tutto operato in
collaborazione con i Distretti e il Gruppo di Valutazione Multidisciplinare della ASL di
riferimento.
Per realizzare questo ambizioso programma, a seguito dell’esisto di un bando di gara
pubblico regionale, la Regione Toscana ha affidato la sua implementazione a Baxter,
azienda farmaceutica diversificata nel settore sanitario, leader riconosciuto nei servizi di
assistenza domiciliare e nutrizione parenterale.
“Quest’anno ricorrono i 30 anni di Baxter nel servizio Homecare. Un compleanno
importante – spiega il prof Silvio Gherardi, Presidente e Amministratore delegato del
Gruppo, intervenuto alla tavola rotonda del Forum sul tema – che siamo lieti di poter
celebrare anche attraverso la messa in pratica della legge 580, frutto di un’intuizione e di
una visione lungimirante che da sempre contraddistinguono l’amministrazione toscana”.
“Assicurare una corretta nutrizione a questi pazienti– spiega ancora Gherardi - significa in
alcuni casi allungare le loro prospettive di vita emigliorare quotidianamente la loro qualità
di vita restituendogli quella dignità che spesso perdono a causa della loro debilitazione e
della loro condizione”.
A testimonianza dell’impegno di Baxter in tal senso, e in occasione del suo trentennale,
sarà un eventoin programma l’11 e 12 Dicembre dal titolo “30 anni di NPD: percorsi di
qualita’ e innovazione”.
Nell’ambito dell’implementazione del percorso di governo clinico del paziente in nutrizione
parenterale,sono diversi i servizi aggiuntivi che vengono messi a disposizione da Baxter a
beneficio del paziente e della struttura sanitaria pubblica di riferimento.
Tra questi: la messa a disposizione di una risorsa professionale come ‘figura di raccordo’
per ogni area (ESTAV);il coinvolgimento di mediatori culturali laddove il paziente sia di
nazionalità straniera e la redazione di opuscoli informativi multi lingue; l’offerta di terapie di
supporto non mediche come l’ippoterapia e la Pet Therapy in particolare per i pazienti
pediatrici; un programma di formazione per gli operatori sanitari delle strutture coinvolte;
servizi di assistenza 24 ore su 24 per i pazienti e per i medici; tra questi anche il ‘Sure Call’
che consente un contatto diretto con i farmacisti dello stabilimento Baxter di Sesto
Fiorentino, l’unico in Italia autorizzato dall’AIFA in grado di realizzare sacche
personalizzate per la nutrizione parenterale secondo le Norme di Buona Fabbricazione
(NBF). A questo si lega anche la possibilità di consegnare le sacche pronte all’uso in
qualsiasi momento e anche al di fuori del proprio domicilio, ad esempio durante i periodi di
villeggiatura.
Infine, grazie alla tecnologia, i servigi aggiuntivi a disposizione dei pazienti e dei medici
prevedono anche l’utilizzo di una piattaforma informatizzata – Janua – che permette
l’integrazione di tutte le figure coinvolte nel percorso di governo clinico assitenziale e
sociale; e l’utilizzo di webcam e di assitenza Videocare per assicurare in ogni momento il
contatto audio video tra il paziente e il centro di riferimento.
Risulta evidente come il passo in avanti compiuto dalla Regione Toscana con la legge 580
sia solo il primo verso quello che dovrebbe essere un approccio unico ed equo per tutti i
pazienti oncologici e cronici, in tutte le regioni italiane, nell’ottica di una centralizzazione
del percorso di governance clinica della nutrizione parenterale
Andrea Barbieri
Capo Ufficio Stampa 9°Forum 2014
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Il Gruppo IDI Sanità partecipa al 9° Forum Risk Management di Arezzo
Il Gruppo IDI Sanità, insieme a Idi Farmaceutici, partecipa al 9° Forum Risk Management di Arezzo con uno
spazio espositivo e sessioni di lavoro che mettono in luce, nel vasto panorama della sanità laziale e
nazionale, il valore aggiunto di questo polo sanitario che offre una vasta gamma di servizi sanitari, supportati
da servizi diagnostici di alto profilo tecnologico e scientifico ed è rivolto a perseguire l'obiettivo primario di
potenziare e innovare l’offerta clinico-assistenziale attraverso la qualità delle cure, l’efficienza nei servizi e
l’utilizzo e l’integrazione ottimale delle risorse umane e tecnologiche.
Il piano di rilancio iniziato da marzo 2013- dichiara il Direttore Risorse Umane del GRUPPO IDI Sergio
Felici - oggi è divenuto realtà e la nostra presenza al Forum ne è tangibile testimonianza, anzi evidenzia
quanto è stato finora portato avanti in termini di crescita professionale e motivazionale di tutto il personale,
medico, infermieristico, amministrativo e della ricerca.
In particolare, l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata (I.D.I.-IRCCS), da sempre polo di eccellenza nel campo
dermatologico, metterà in luce la sua veste rinnovata. Una struttura affidabile, competitiva e dinamica che fa
della ricerca, integrata con le attività cliniche, il suo fiore all’occhiello, consapevole che il proprio successo è
strettamente connesso al raggiungimento di un elevato standard e di un continuo miglioramento nel campo
della salvaguardia e tutela della salute e della sicurezza del proprio personale e dei pazienti e che condivide
il nuovo modo di “pensare” la sanità: ovvero operare sulla gestione del rischio clinico con il pieno
coinvolgimento dell’intera filiera: dai sanitari, agli amministrativi sino ai dirigenti con la missione di porre il
paziente al centro del percorso sanitario-assistenziale.
Tra i più importanti percorsi clinici attivati a misura di paziente presso l’IDI-IRCCS va menzionata la
“Melanoma Unit”, voluta fortemente dal direttore sanitario Nicoletta Russo e dal Management tutto, e diretta
dal Dott Riccardo Bono. Un percorso multidisciplinare diagnostico e terapeutico integrato al servizio dei
pazienti affetti da melanoma, con una equipe di specialisti a disposizione del paziente in tutte le fasi dell’iter
assistenziale: dalla prevenzione, alla diagnosi, fino alla cura.
Durante tutti i lavori del Forum Risk Management è presente, con uno staff qualificato, l’IDI Farmaceutici di
Pomezia, importante polo farmaceutico di produzione, commercializzazione e studio formulazioni e
medicinali. L’IDI Farmaceutici – dichiara il Presidente Antonio Liguori - garantisce prodotti innovativi e di
provata efficacia caratterizzati da una sinergia costante con l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata. Il
continuo interscambio di conoscenze e competenze all’interno del Gruppo IDI permette quindi non solo di
fornire una risposta terapeutica ottimale in tutte le aree dermatologiche ma anche di implementare la ricerca
farmacologica.
Andrea Barbieri
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9°Forum Risk Management: nasce in Toscana la legge regionale 580.
Un esempio nel nostro Paese in tema di nutrizione parentale domiciliare.
Fragile, oncologico, cronico. Prima ancora che pazienti, persone. Individui che necessitano di cure e
diun’assistenza completa per far sì che la loro vita in compagnia della malattia sia la migliore
possibile. Un principio che supera le differenze, siano esse di età, di razza o di condizione sociale.
Seguendo il principio dell’equità d’accesso alle cure, nasce in Toscana la legge regionale 580 che
per la prima volta i Italia avvia un innovativo percorso di governo clinico per la nutrizione
parenterale domiciliare rivolta a queste tipologie di pazienti.
A fare il punto su quella che può essere considerata una vera e propria innovazione nel modo di
approcciarsi al paziente da parte della struttura sanitaria pubblica, sono alcuni tra i più importanti
esponenti regionali – Toscana, Veneto, Lombardia - che si occupano della gestione delle cronicità.
Sede dell’incontro, discussione e proposte di sviluppo sul tema è il IX Forum sul Risk
Management in Sanità, in corso ad Arezzo, nell’ambito della sessione “PDTA: innovazione e
governance per la gestione delle malattie croniche”.
Tra i partecipanti anche le associazioni del terzo settore, tra cui Cittadinanza Attiva e Federanziani;
i rappresentanti regionali di Federsanità ANCI e della FIMMG Toscana; l’azienda farmaceutica
Baxter e il Minsitero della Salute. Il dicastero, da tempo impegnato sul tema, ospiterà il prossimo 12
Dicembrea Roma un seminario sulla ‘Nutrizione parenterale domiciliare: qualità, appropriatezza
e sicurezza’ , organizzato dalla Fondazione per la Sicurezza in Sanità.
Nell’ottica della piena integrazione socio-sanitaria e della gestione sostenibile della cronicità, la
legge 580, promulgata nel 2010, sancisce il connubio indissolubile che deve esistere tra il Piano
Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) e il percorso di governance clinica della nutrizione
parenterale domiciliare a totale beneficio del paziente oncologico e cronico. A lui, anche e
soprattutto nella delicata fase del fine vitae, vanno garantiti dei servizi ad alto standard qualitativo e
di sicurezza per il trattamento terapeutico necessario.
Tràit d’union tra l’ospedale e i territorio è la creazione di un figura di raccordo con il compito di
coordinare, pianificare e seguire il percorso di deospedalizzazione del paziente; un vero e proprio
punto di riferimento per la struttura sanitaria, nei suoi diversi ambiti – nutrizione clinica, medico di
base o pediatra, reparto di dimissione...- e per il paziente. Il suo ruolo è quello di prenderein carico
il malato, e i suoi familiari, già all’interno dell’ospedale e prima della fase di dimissione,
minimizzando il vuoto assitenziale che potrebbe crearsi dal momento delle sue dimissioni a quello
del suo inserimento al proprio domicilio, hospice, strutture residenziali e ospedali di comunità. Il
tutto operato in collaborazione con i Distretti e il Gruppo di Valutazione Multidisciplinare della
ASL di riferimento.
Per realizzare questo ambizioso programma, a seguito dell’esisto di un bando di gara pubblico
regionale, la Regione Toscana ha affidato la sua implementazione a Baxter, azienda farmaceutica
diversificata nel settore sanitario, leader riconosciuto nei servizi di assistenza domiciliare e
nutrizione parenterale.
“Quest’anno ricorrono i 30 anni di Baxter nel servizio Homecare. Un compleanno importante –
spiega il prof Silvio Gherardi, Presidente e Amministratore delegato del Gruppo, intervenuto alla
tavola rotonda del Forum sul tema – che siamo lieti di poter celebrare anche attraverso la messa in
pratica della legge 580, frutto di un’intuizione e di una visione lungimirante che da sempre
contraddistinguono l’amministrazione toscana”. “Assicurare una corretta nutrizione a questi
pazienti– spiega ancora Gherardi - significa in alcuni casi allungare le loro prospettive di vita
emigliorare quotidianamente la loro qualità di vita restituendogli quella dignità che spesso
perdono a causa della loro debilitazione e della loro condizione”.
A testimonianza dell’impegno di Baxter in tal senso, e in occasione del suo trentennale, sarà un
eventoin programma l’11 e 12 Dicembre dal titolo “30 anni di NPD: percorsi di qualita’ e
innovazione”.
Nell’ambito dell’implementazione del percorso di governo clinico del paziente in nutrizione
parenterale,sono diversi i servizi aggiuntivi che vengono messi a disposizione da Baxter a beneficio
del paziente e della struttura sanitaria pubblica di riferimento.
Tra questi: la messa a disposizione di una risorsa professionale come ‘figura di raccordo’ per ogni
area (ESTAV);il coinvolgimento di mediatori culturali laddove il paziente sia di nazionalità
straniera e la redazione di opuscoli informativi multi lingue; l’offerta di terapie di supporto non
mediche come l’ippoterapia e la Pet Therapy in particolare per i pazienti pediatrici;
un programma di formazione per gli operatori sanitari delle strutture coinvolte; servizi di assistenza
24 ore su 24 per i pazienti e per i medici; tra questi anche il ‘Sure Call’ che consente un contatto
diretto con i farmacisti dello stabilimento Baxter di Sesto Fiorentino, l’unico in Italia autorizzato
dall’AIFA in grado di realizzare sacche personalizzate per la nutrizione parenterale secondo le
Norme di Buona Fabbricazione (NBF). A questo si lega anche la possibilità di consegnare le sacche
pronte all’uso in qualsiasi momento e anche al di fuori del proprio domicilio, ad esempio durante i
periodi di villeggiatura.
Infine, grazie alla tecnologia, i servigi aggiuntivi a disposizione dei pazienti e dei medici prevedono
anche l’utilizzo di una piattaforma informatizzata – Janua – che permette l’integrazione di tutte le
figure coinvolte nel percorso di governo clinico assitenziale e sociale; e l’utilizzo di webcam e di
assitenza Videocare per assicurare in ogni momento il contatto audio video tra il paziente e il centro
di riferimento.
Risulta evidente come il passo in avanti compiuto dalla Regione Toscana con la legge 580 sia solo
il primo verso quello che dovrebbe essere un approccio unico ed equo per tutti i pazienti oncologici
e cronici, in tutte le regioni italiane, nell’ottica di una centralizzazione del percorso di governance
clinica della nutrizione parenterale.
Andrea Barbieri
Capo Ufficio Stampa 9°Forum 2014
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9°Forum Risk Management: Stefania Saccardi, Vice Presidente Regione
Toscana: “No ad un Welfare assistenziale, lavoriamo per un Welfare di servizi”
Rita Visini Assessore alle Politiche sociali della Regione Lazio: “La sfida dell’innovazione nel
sociale è decisiva sia per la tenuta del sistema pubblico, sia per la risposta ai bisogni delle
persone, specialmente quelle più fragili”
La seconda giornata di lavori del forum Risk management si apre con un focus di estrema attualità:
“Integrazione socio sanitaria ed innovazione dei servizi della persona” Protagonisti gli assessori alle
politiche sociali di tutta Italia.
In un momento in cui la spending review detta i tempi anche della politica sociale i protagonisti
politici che operano nel settore rilanciano.
E’ Stefania Saccardi, Vice Presidente della Regione Toscana, che si fa portavoce di una “sfida
propositiva” : La politica in questo momento non può subire i tagli, ma deve rilanciare. L’80% dei
bilanci regionali è rappresentato dalla spesa sanitaria, ciò in futuro, non sarà più possibile.
Noi tutti – afferma Saccardi- non ci possiamo permettere di ridurre i servizi, ma dobbiamo
sperimentare cose
nuove, fare ricorso alle innovazioni tecnologiche, studiare una nuova
organizzazione per mantenere, almeno, lo stesso livello dei servizi offerti oggi.
“No ad un Welfare assistenziale, lavoriamo per un Welfare di servizi” è l’obiettivo della Vice
Presidente della Regione toscana.
In questi pochi mesi che sono in Regione ho trovato tante cose buone fatte dai colleghi, ma non mi
posso esimere dall’affermare che la normativa regionale, in ambito socio assistenziale, è troppo
rigida
Stiamo lavorando su nuove politiche rivolte alle persone anziane, a coloro che vivono una disabilità
e ai minori e minori non accompagnati provenienti da altri paesi. Ci auguriamo, conclude Saccardi,
che nel prossimo futuro possano nascere Fondazioni miste “pubblico –privato” capaci di venire in
soccorso all’attività che stiamo svolgendo.
Una presa di posizione forte che si è riscontrata anche negli interventi degli altri assessori Regionali
presenti alla sessione di lavori.
“La sfida dell’innovazione nel sociale è decisiva sia per la tenuta del sistema pubblico, sia per la
risposta ai bisogni delle persone, specialmente quelle più fragili”, ha dichiarato l’Assessore alle
Politiche sociali della Regione Lazio Rita Visini. “Dopo 20 anni di attesa stiamo finalmente per
approvare la riforma del welfare – ha continuato Visini – un risultato straordinario in una Regione
che non ha mai nemmeno recepito la legge 328/2000. Punteremo tutto sul welfare di comunità, su
un’integrazione socio-sanitaria vera e su una pianificazione partecipata dei servizi nei diversi
territori con il coinvolgimento degli Enti locali, delle Asl e del Terzo settore. E le risorse recuperate
dai tagli agli sprechi, come i 250 milioni risparmiati in un anno semplicemente facendo funzionare
la centrale unica degli acquisti, li reinvestiamo tutti in servizi innovativi e progetti di inclusione
sociale”.
Lucia De Robertis, Consigliere Regione Toscana, condividendo quanto affermato in precedenza dai
relatori intervenuti ha voluto sottolineare l’importantza del rapporto umano che le isitituzioni
devono avere direttamente con i cittadini. Accompagnare per mano il paziente è un nostro dovere...
Andrea Barbieri
Capo Ufficio Stampa 9°Forum 2014
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9° Forum Risk Management – Terapie oncologiche ‘Raccomandazione
14: stato dell’arte a due anni dalla pubblicazione’
Spandonaro: “La raccomandazione 14 nasce per garantire sicurezza ai pazienti e agli operatori, e fa
parte delle politiche di incentivo alla qualità del sistema..”
Un percorso di cura del paziente oncologico che permetta più sicurezza per pazienti e operatori
sanitari,
maggiore sostenibilità economica e una migliore allocazione delle risorse, con
conseguente riduzione dei costi. In una parola ‘centralizzazione’.
Questo il risultato che potrebbe essere ottenuto dalle strutture sanitarie pubbliche se la
Raccomandazione 14 in materia di ‘Centralizzazione nella preparazione di farmaci
antineoplastici’ fosse applicata in tutte le Regioni.
A due anni di distanza dalla sua pubblicazione, da parte del Ministero della Salute, siamo ancora
lontani dal raggiungimento dell’obiettivo nelle regioni italiane.
Sarà una valutazione farmaco-economica - condotta da CREA Sanità - a far emergere il potenziale
risparmio, e i vantaggi ottenibili in tutte le amministrazioni regionali. Il progetto nasce dalla volontà
dei responsabili del Rischio Clinico di Toscana e Veneto (regioni capofila dello studio) di
dimostrare la sostenibilità e la possibilità di implementare concretamente la Raccomandazione 14 in
tutti gli ospedali italiani.
Le regioni partecipanti sono: Lazio, Puglia, Piemonte e Lombardia.
Se ne è discusso oggi al IX Forum sul Risk Management in sanità, nell’ambito della sessione
‘Raccomandazione 14: stato dell’arte a due anni dalla pubblicazione’ che vede i prima linea le
regioni Veneto e Toscana, nelle figure di Riccardo Tartaglia, Responsabile del Centro di rischio
clinico della regione Toscana, Mario Saia, per il Veneto e Federico Spandonaro, CREA Sanità,
autore dello studio.
“La raccomandazione 14 nasce per garantire sicurezza ai pazienti e agli operatori, ricorda
Spandonaro, e fa parte delle politiche di incentivo alla qualità del sistema. L’aspetto economico,
pur non essendo il motore dell’iniziativa ha ceratmente un ruolo fondamentale intanto perchè
l’efficienza è una dimensione della qualità e anche perche il vincolo economico è fondamentale per
una concreta implementazione a livello regionale della raccomandazione. Lo studio ha l’obiettivo di
colmare una carenza di conoscienze sul lato economico della raccomandazione 14 – prosegue
Spandonaro – Appare infatti evidente come le dimensioni delle aziende, ma anche le specificità
locali possano condizionare l’ottimale implementazione della raccomandazione ministeriale sia sul
lato delle scelte tecnologiche che su quello delle strategie di operare la centralizzazione in proprio.
Utilizzare i service e le altre soluzioni presenti sul mercato.
Ad oggi alcune amministrazioni regionali hanno già dimostrato i vantaggi ottenibili. In Veneto si è
osservata una riduzione dello spreco di farmaci antiblastici fino al 50% (bando PRITHA Regione
Veneto). In Emilia Romagna, Piemonte, Puglia e Basilicata, la presa in carico del paziente
oncologico e l’applicazione delle Raccomandazioni sono stati inseriti negli obiettivi dei Direttori
Generali finalizzati alla loro riconferma.
Tra le regioni virtuose anche la Sicilia, che ha recentemente pubblicato il decreto per
“l’approvazione del programma regionale per la sicurezza,appropriatezza e gestione complessiva
della terapia antitumorale” e che è ad oggi una delle regioni italiane a più elevato tasso di
centralizzazione.
In Puglia, infine, nella ASL di Bari con la delibera 1906/2014 è stata evidenziata l’importanza del
recepimento e applicazione delle Reccomandazioni minsiteriali (inclusa la 14) a maggior tutela
della struttura sanitaria e dei pazienti in termini di ‘mal practice’. In virtù della concreta riduzione
dei contenziosi, infatti, la Asl di Bari ha ricevuto un plauso dal Ministero Economia e Finanza
(MEF).
Nel 2011 secondo un rapporto redatto dalla Società Italiana dei Farmacisti Ospedalieri (SIFO)
solamente un terzo delle strutture ospedaliere pubbliche risultavano a norma con la costituzione di
specifiche unità per la preparazione e somministrazione delle terapie antiblastiche.
Attualmente il 17% del totale della spesa farmaceutica è costituito dal canale ospedaliero (12,6
miliardi di euro). In questo ambito, gli ‘antiblastici’ costituiscono il secondo capitolo di spesa per
un totale di 2,2 miliardi di euro.
L’impiego di questa tipologia di farmaci comporta un processo di gestione lungo e articolato che al
suo interno prevede un ampio margine di errore legato a tutte le fasi di preparazione e
somministrazione che possono mettere a rischio il paziente e il personale sanitario.
La fase più critica nella manipolazione degli antiblastici è infatti quella della preparazione, ovvero
della diluizione di questi farmaci, in quanto si registra il massimo livello di esposizione per
l’operatore. Da qui nasce il principio cardine della raccomandazione 14 che vede nella creazione
delle UFA – Unità Farmaci antiblastici – la chiave per garantire sicurezza a 360 gradi. Si legge:
“(...)l’interpretazione delle prescrizioni, la preparazione e la distribuzione dei farmaci devono
essere ricondotte ad un’unita centralizzata denominata UFA attraverso l’utilizzo di locali e
apparecchiature idonee, personale dedicato e proceduere condivise tra Direzione
sanitaria/aziendale, Farmacia e Unità operative interessate”.
Relativamente poi alla fase della produzione, viene suggerita l’opzione della sacca multidose che
offre vantaggi in termini di: sicurezza del paziente (riduzione degli errori, conformità alla
prescrizione e garanzia della sterilità); sicurezza per l’operatore (riduzione delle fasi di
manipolazione e quindi dell’esposizione); riduzione dei costi (eliminazione degli sprechi di
farmaco); e miglioramenti organizzativi (riduzione dei tempi di preparazione e quindi
un’ottimizzazione dei tempi di gestione delle risorse).
Andrea Barbieri
Capo Ufficio Stampa 9°Forum 2014
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Comunicato Stampa
9° Forum Risk: Vaccini: un investimento per la salute della popolazione e la sostenibilità del
SSN
Nicoletta Luppi, Gruppo Vaccini di Farmindustria
“I vaccini possono essere considerati il più efficace degli interventi in campo medico mai scoperti
dall’uomo, secondi solo alla potabilizzazione delle acque in termini di riduzione della mortalità
umana. Nulla ha permesso di migliorare la salute generale delle popolazioni più di quanto abbiano
fatto l’acqua potabile ed i vaccini. È fondamentale ribadire le evidenze e ricordare le enormi
conquiste in campo medico che i vaccini hanno permesso di raggiungere, consentendoci di
dimenticare le più terribili malattie infettive." E' quanto ha dichiarato Nicoletta Luppi, del Gruppo
Vaccini di Farmindustria al Forum Risk Management di Arezzo.
“I vaccini sono il frutto di una ricerca lunga e complessa di almeno 12 anni prima di essere
somministrati, di una continua acquisizione di conoscenza e da controlli accurati nella produzione
che vede 1 persona su 3 impegnata nel controllo qualità, oltre 50 test di controllo per la produzione
di un solo lotto di vaccini, una durata media di 14 giorni per i controlli di sterilità e un rispetto
rigoroso della catena del freddo.
Si tratta di prodotti assolutamente efficaci e sicuri a protezione della salute del singolo e della
comunità. Le vaccinazioni hanno fornito un contributo fondamentale alla riduzione dell'incidenza di
numerose malattie e della mortalità ad esse associata e grazie ai vaccini è possibile prevenire più
di 2 milioni e mezzo di morti ogni anno nel mondo.
La vaccinazione - continua Luppi - ha un valore sociale ed economico che consente di tutelare la
salute. Prevenire significa generare ricchezza in quanto i vaccini costituiscono strumenti chiave per
quello che viene definito "smart spending", ovvero investire in modo intelligente. I vaccini
consentono quindi di far risparmiare il Servizio Sanitario Nazionale liberando risorse da reinvestire
in cure, ricerca e innovazione medica. Generando una protezione per la salute per tutto l'arco della
vita, riducono i costi indiretti derivanti dalla perdita di produttività e dalle assenze dal lavoro e
favoriscono un invecchiamento in buona salute. I benefici della vaccinazione sulla salute si
traducono in risultati economici positivi nell'eliminazione dei costi associati al trattamento della
patologia. L’investimento di 1 euro nell’immunizzazione dell’età adulta - conclude Luppi - genera 4
euro di ricavi economici nelle prospettive dei governi. Questi sono dati dello studio SAATI
(Supporting active ageing through immunisation) realizzato in Olanda nel 2013. La vaccinazione è
dunque un "investimento" - e non un costo – a tutto vantaggio della salute, della crescita e
dell’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale.”
Andrea Barbieri
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9° Forum Risk Mangement : La sanità plurale come nuovo modo di pensare l’intero sistema,
coinvogendo tutti gli attori protagonisti.
La terza giornata del 9° Forum Risk Management si apre con un focus dedicato alla sanità plurale
intesa come un patto tra professionisti produttori di salute impegnati ad attuare “ il Patto della
Salute”
E’ Rosanna Ugenti, DG del Ministero della Salute a confermare le linee ministeriali volte a
coivolgere tutti i soggetti che operano nella sanità.
“non credo di scoprire nulla – afferma Ugenti – nell’affermare quanto è importante valorizzare, da
un punto di vista umano, i professionisti che tutti i giorni operano con competenza e dedizione. Un’
attenzione particolare la dobbiamo invece riservare,conclude Ugenti, al personale precario in
passato troppe volte dimenticato”
Per attuare una rivoluzione che ci indica il “patto della salute” è necessario il coinviolgimento di tutti
gli attori protagonisti ; è questa la volontà del Ministro della Salute On. Beatrice Lorenzin.
Il nostro Servizio Sanitario Nazionale è il primo nell’emisfero occidentale e i nostri conti dicono che,
con lacrime e sangue si è ristabilito un equilibrio economico.
Inizia una nuova fase, ricorda Saverio Proia – Ministero della Salute – che prevede un confronto
con le organizzazioni sindacali chiamate a dare il loro contributo fondamentale per lo sviluppo
dell’intero sistema.
Governo, Regioni, sindacati, rappresentanti delle professioni sanitarie, riuniti intorno ad un tavolo
per dare attuazione al “patto della salute”; tutti i soggetti sono chiamati ad intervenire ed interagire
in tema di programmazione e di monitoraggio dell’inovazione tecnologica e nell’organizzazione del
lavoro oggi più che mai necessaria per far fronte ai tagli imposti dalla spending review.
Andrea Barbieri
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9° Forum Risk Mangement : sale operatorie sempre più tecnologiche, appropriatezza e
sicurezza le parole d’ordine.
Il Dott. Andrea Rinnovati della Asl 8 di Arezzo ha aperto questa mattina i lavori della sessione
“innovazioni in sala operatoria: appropriatezza e sicurezza” prevista all’interno del 9 Forum Risk
management
L’innovazione tecnoligica è uno dei leit motif di questa edizione del forum e questa mattina
professionisti provenienti da tutta Italia hanno contribuito a determinare, attraverso i loro contributi
scientifici alcuni punti fermi su i quali lavorare in futuro.
La maggiore longività dell’uomo, ricorda il Prof Giuliano Cerulli, Direttore Istituto di clinica
Ortopedica Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico Gemelli porta ad una nuova sfida
terapeutica e ad un nuovo approccio chirurgico.
Nel nostro settore, ricorda Cerulli, è importante trovare un giusto equilibrio tra innovazioni tecniche,
appropriatezza e sicurezza nella loro applicazione. Consapevolezza che in oltre il 90% dei casi le
patologie di nostro interesse alterano la qualità della vita e non la vita stessa. Quindi l’obbligo
professionale e morale di usare l’atto chirurgico solo si si è ragionevolmente sicuri che con esso
non compromettiamo la vita del soggetto. Procediamo con steep ben precisi “Scientificità,
Evidence Based Medicine (E.B.M), Razionalità”. Nel nostro operare – cocnclude Cerulli – ci
ispiriamo a principi scientifici razionali ed etici. E’ nostro dovere ricorda il Prof Auro Caraffa,
Direttore di Clinica Ortopediaca e Traumatologia Università degli Studi di Perugia-Ospedale Santa
Maria della Misericordia, ottimizzare la Diagnosi con la terapia e la successiva riabilitazione
adottando un approccio olistico al paziente. Il futuro in ortopedia? Biologia, medicina rigenerativa
ed Ingegneria tissutale.
Nel corso della sessione di lavori I l Prof. Francesco Tomasello, del Policlino dell’Università di
Messina, nella sua relazione, pone una domanda ai presenti: “Siamo proprio certi che tutte le
innovazioni siano essenziali per garantire appropriatezza e sicurezza?
Tale domanda fa sorgere il dubbio che potrebbe esistere il rischio di acquisire tecnologie non
prioritarie a scapito di altre fondamentali per la sicurezza del paziente, in tempi di spending review.
Tommasello, nell’ambito della sua relazione ha effettuato un’attenta analisi su alcune tecnologie
utilizzabili negli interventi di Neurochirurgia, partendo dall’assunto che sarebbe necessario fare una
comparazione tra caratteristiche reali ed ideali di un dispositivo emostatico
Ad esempio, nel controllo del sanguinamento intraoperatorio, vanno valutati vantaggi e svantaggi
delle differenti tecniche emostatiche, anche alla luce dei dati provenienti dagli sudi di letteratura
internazionale.
E a tal proposito è stato illustrato lo studio di “Cappabianca, Esposito et all” pubblicato su
Neurosurgical Techniques, in cui gli autori valutano le qualità ideali di un emostatico devices
attualmente in commercio: da questa valutazione emerge che la matrice di Granuli di Gelatina e
Trombina raccoglie in sè tutte le caratteristiche di un emostatico ideale per la Neurochirurgia
dimostrandosi efficace anche su i sanguinamenti ad alto flusso.
Queste valutazioni, prosegue il Professore, andrebbero anche operate sulle tecniche chirurgiche,
come nel caso dei benefici di una chirurgia mini-invasiva rispetto all’esposizione del paziente alle
radiazioni Il Professor Tomasello ha concluso il suo intervento, affermando che sulla base di
evidenze scientifiche internazionali, vengano individuate dalle Società Scientifiche, Standard e
Linee Guida sulle innovazioni, ponendo sempre il focus sulla valutazione del rapporto costobeneficio emergente anche da lavori internazionali.
Andrea Barbieri
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9° Forum Risk Mangement : I NAS Carabinieri di Firenze a fianco dei cittadini.
Una presenza importante quella dei NAS di Firenze al 9° Forum risk Management che si pone in
linea con gli obiettivi che la kermesse aretina persegue ogni anno: innovazione e correttezza
nell’applicazione dei sistemi e delle regole.
Il nucleo antisofisticazione e sanità di Firenze che opera con abnegazione e professionalità nel
controllo degli alimenti, in ambito veterinario, nella farmacosorveglianza e nella lotta al doping,
oggi ad Arezzo sottolinea l’importanza dei controlli in sanità.
Un focus su aree ospedaliere, siano esse pubbliche che private, che devono garantire la salubrità
negli ambienti e/o nelle sale operatorie. La nostra azione ricorda Antonio Barrasso, Luogotenente
dei Nas di Firenze, è articolata e si basa su segnalazioni da parte dei cittadini o su di un
programma di controllo pre stabilito e randomizzato. Mi piace sottolineare – ricorda Barrasso – che
l’azione dei Nas non è un’azione solo repressiva bensì preventiva. La vicinaza del corpo dell’arma
deve essere per tutti garanzia di sicurezza. In un momento di recessione economica l’azione dei
nas può aiutare i cittadini a acquistare consapevolezza alla luce di regole chiare e precise.
Per noi, conclude il Luogotenente Barrasso, la prevenzione e l’informazione sono dogmi così come
lo sono per tutti coloro che operano o gravitano intorno al mondo della Sanità.
Una buona prevenzione aiuta ad avere una migliore sanità come peraltro stabilito dall’Art 32 della
Costituzione Italiana.
Andrea Barbieri
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9° Forum Risk Management: Presentato il modello BEHC «Balance Economic
Health Card»
Modello di analisi e gestione economico-finanziaria per combattere inefficienza e sprechi
Il Funzionamento e l’efficacia di un’azienda sanitaria sono fortemente condizionati
dall’organizzazione e dalla programmazione delle risorse. Ad affermarlo è l’Ing. Giampaolo
d’Agnese che ha presentato all’interno della sessioni di lavori “ Esperienza per la sostenibilità del
SSN” il modello BEHC ovvero il più sosfisticato metodo utile per la standardizzazione dei modelli
necessari alla rilevazione e controllo della corretta relazione tra attività erogata e risorse impegnate.
La BECH è il modello e metodo di misurazione della performance in sanità, ricorda D’Agnese,
fondato sull’integrazione tra l’analisi gestionale e l’analisi economica di un’azienda sanitaria. La
BECH come sistema di pianificazione, programmazione e controllo si struttura su: Modello di
analisi gestionale/sanitaria, Modello di analisi economica, Modello di analisi dei costi per
prestazione HABC I risultati sono sicuri e I numeri parlano chiaro ricorda la Dott.ssa Nicoletta
Russo – Direttore Sanitario IDI IRCSS . Con l’applicazione del BECH assistiamo ad una riduzione
del 70% dei ricoveri inappropriati con benefici sia economici che sanitari, attraverso il trasferimento
in regimi ritenuti più appropriati come ricoveri diurni o accorpamenti di prestazioni ambulatoriali. Il
sistema grantisce –prosegue Russo – l’Individuazione di specialità sanitarie da riorganizzare per un
uso più efficiente delle risorse impiegate, ad esempio la riconfigurazione di specifiche unità
operative su modelli organizzativi innovativi . Il modello BENCH garantisce una corretta
pianificazione del mix delle prestazioni da erogare per l’ottenimento dell’equilibrio economico
della struttura sanitaria o della singola unità operativa mantenendo elevata l’efficacia della cura
erogata. Inoltre permette, a chi lo applica, un’ immediata l’indentificazione sia dal punto di vista
qualitativo che quantitativo dell’impatto sia gestionale che economico delle normative che via via
vengono emanate dal legislatore regionale sulla struttura sanitaria.Il modello BECH, conclude
d’Agnese , permette simulazioni di risultati economici per singola prestazione sanitaria e
valutazione dell’implementazione della stessa
Andrea Barbieri
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9° Forum Risk Management: Il Centro Chirurgico Toscano, eccellenza sanitaria
in Toscana
Il Centro Chirurgico Toscano conferma, alla 9° edizione del Forum Risk Management, i suoi
numeri eccezionali per quanto riguarda la recezione di pazienti dalle altre regioni, posizionandosi al
primo posto per quanto riguarda la Regione Toscana. Con la vocazione esclusivamente chirurgica la
dinamica struttura aretina si pone come una vera eccellenza in settori strategici come la chirurgia
uretrale dove operano professionalità di fama nazionale quali il professor Guidi Barbagli e il dott.
Enzo Palminteri; due nomi noti a livello nazionale e internazionale che richiamano pazienti da ogni
parte di Italia. Di grande rilievo anche i numeri che riguardano l’ortopedia; grazie al lavoro di molte
equipe medico chirurgiche, presso la struttura aretina, si impiantano ottocento protesi l’anno.
Numeri importanti anche per la protesica di spalla, altra eccellenza del Centro Chirurgico Toscano.
Proprio sull’ortopedia si è concentrato il lavoro della tavola rotonda che la clinica diretta dal dott.
Stefano Tenti ha promosso questa mattina al Forum Risk Management. Con il titolo “DRG e
consumo di risorse: il problema della codifica dell’intervento di ricostruzione del legamento
crociato anteriore del ginocchio ” il CRT ha voluto sottolineare alcuni problemi di codifica di
interventi profondamente diversi come l’operazione al menisco e quella al legamento crociato
anteriore del ginocchio. Fondamentali alla discussione i contributi portati da professionisti di fama
nazionale quali: il dott. Enrico Castellacci responsabile medico della nazionale italiana di calcio e il
Prof. Carlo Fabbriciani ex direttore dell’Istituto di Clinica Ortopedica dell’Università Cattolica del
Sacro Cuore ed ex primario del reparto di ortopedia dell'ospedale Gemelli di Roma.
Andrea Barbieri
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9° Forum Risk Management – da domani la prossima sfida del Forum Risk sarà
l’Europa
On Roberto Gualtieri, Presidente Commissione ECON, Parlamento Europeo: il Forum Risk è
pronto a parlare ai cittadini Europei e ad accreditarsi presso le strutture di Bruxelles.
E’ il Presidente della Fondazione Sicurezza in Sanità Vasco Giannotti che lascia il Forum Risk
nell’orbita Europea, annunciando la 10° edizione
La presenza dell’On Roberto Gualtieri, Presidente Commissione ECON, Parlamento Europeo,
testimonia come il Forum Risk sia pronto a parlare ai cittadini Europei e ad accreditarsi presso le
strutture di Bruxelles.
Gualtieri, nella sua relazione, ha ricordato come a livello europeo la gestione della materia sanitaria
rimanga fondamentalmente di competenza dei singoli stati anche se, indirettamente, il parlamento
europeo può e potrà incidere sulle politiche sanitarie comuni. Il 3° Programma Sanitario Europeo
ne è testimonianza concreta; confrontarsi su strategie e politiche riguardanti temi fondamentali come ad esempio quello sanitario- non potra’ che aiutare a scrivere una nuova cultura della sanità
Europea. Non dimentichiamoci che oggi il costo delle malattie in Europa rappresenta il 2-4%
dell’intero pil dell’unione europea, un dato importante. Il Forum, alla luce di ciò, ha concluso l’On.
Gualtieri potrà identificarsi quale soggetto capace di interagire con altre istituzioni accreditate in
Europa al fine di dare un contributo fondamentale in materia di sanità e di rischio clinico.
Il Forum può oggi “entrare” in questa dimensione, ha affermato Giovanni Bissoni ex DG Agenas
poiche’un’istituzione come questa deve garantire, attraverso un dibattito serio e qualificato, anche
in Europa, un contributo di idee e di programmi necessari alla sanità del futuro. Quando leggo nel
rapporto dell’OCSE che non ci prendiamo più cura delle persone anziane penso che qualcosa non
funzioni. Ripensiamo il sistema alla luce di un serio investimento sull’innovazione tecnologica e su
un nuovo sistema di organizzazione interna ad esempio L’Europa , ha concluso Bissoni, può
assumersi, da subito, maggiori competenze su processi che sono già di sua pertinenza, ad esempio
la gestione del farmaco, garantendo così meno spese per i singoli stati membri.
Il compito di gettare le basi per la 10° edizioni è stato affidato ad Enrico Desideri, Direttore
Generale ASL 8 Arezzo che ha presentato i “dieci punti” su i quali riflettere per capire meglio il
presente e programmare il futuro di questa iniziativa. Pensare ed operare su: rete tra ospedali, zona distretto, formazione e addestramento, innovazione tecnologica, sanità territoriale, PDTA integrati,
puntare sulla sottopopolazione ad alto rischio di ospedalizzazione, piattaforma informatica, rete
emergenza-urgenza 2.0, coivolgimento dei professionisti e degli utenti, rapporto solidaristico fra le
istituzioni
Andrea Barbieri
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9° Forum Risk Management: Oltre 10.000 le presenze, più di 1000 i relatori, 80
tavoli di studio....un successo che apre le porte alla 10° edizione
Il 9° Forum Risk è già alle spalle, da domani inizia il 10°.
Il successo di questa Edizione, dichiara Vasco Giannotti, Presidente della Fondazione Sicurezza in
Sanità e ideatore del Forum, ci proietta, subito, verso la 10° edizione del Forum Risk. Numeri
importanti quelli che registriamo oggi in termini di visitatori, docenti, addetti ai lavori .Un successo
da attribuire alla presenza di relatori di fama nazionale ed internazionale e ad un programma di alto
valore tecnico scientifico.
La 10° edizione sarà un’edizione storica, proietatta in chiave Europea, per contenuti e progetti,
annuncia Giannotti.
Mi auguro che Arezzo, la mia città, capisca le potenzialità e le oppportunità che il Forum concede
anche in termini di immagine e di indotto.
La 10° Edizione del Forum dovrà contare sul supporto delle Istituzioni, dei media, della società
civile; Arezzo può e deve essere protagonista di questo “grande” progetto che da oggi parla una
lingua “europea”.
Andrea Barbieri
Capo Ufficio Stampa 9°Forum 2014
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Ufficio Stampa Sanità: Apre la 9° edizione del Forum Risk