L’Umanesimo L’Umanesimo L’uomo al centro Si chiama “uomo vitruviano” perché costituisce un omaggio di Leonardo alla cultura classica, in particolare al latino Vitruvio (I sec. a.C.), autore di un trattato sull’architettura, il De Architectura Leonardo da Vinci, Homo vitruvianus, 1490 ca. È il simbolo dell’Umanesimo: nelle intenzioni di Leonardo rappresenta le proporzioni ideali del corpo umano, inscrivibile nelle figure geometriche perfette: il cerchio e il quadrato L’Umanesimo L’uomo al centro Le braccia e le gambe aperte toccano i bordi di un cerchio, da secoli simbolo della perfezione divina e della continuità Leonardo da Vinci, Homo vitruvianus, 1490 ca. Le braccia e le gambe disposte in croce toccano i lati di un quadrato, simbolo di razionalità I genitali identificano il centro del quadrato: la capacità riproduttiva è posta al centro dell’esistenza Lo spazio tra le gambe forma un triangolo equilatero, simbolo della trinità Leonardo vuole trovare una base matematica per la rappresentazione artistica; il suo tentativo sottintende una visione del bello basato sulla razionalità, la misurabilità, l’ordine e la simmetria L’Umanesimo L’uomo al centro Altro celebre simbolo dell’Umanesimo: l’affresco raffigura i filosofi e matematici antichi intenti a dialogare tra loro Essi si trovano all’interno di un edificio classico caratterizzato dalla perfetta prospettiva Raffaello Sanzio, Scuola di Atene, 1509-11, Stanza della Segnatura, Città del Vaticano L’Umanesimo Che cos’è l’Umanesimo In epoca classica gli studia humanitatis (“studi relativi all’umanità”) costituiscono la base della formazione letteraria e filosofica, relativa all’uomo nella sua totalità L’Umanesimo Nel Trecento e nel Quattrocento l’espressione si carica di un senso ulteriore, basato sul rinvio consapevole al significato antico: sono “umanistici” gli studi filologici e letterari sui classici sua totalità Solo nel xvi secolo il termine «umanista» acquista una connotazione tecnica, per indicare l’insegnante di discipline letterarie (soprattutto greco-latine) Nell’Ottocento il termine «Umanesimo» passa a indicare l’insieme delle discipline classiche come valore da difendere e divulgare Nel Novecento il termine ha infine acquisito in sede storicocritica un’accezione specifica, passando a identificare la civiltà artistica e intellettuale del xv secolo Che cos’è l’Umanesimo • Esiste anche un umanesimo medioevale, definito tavolta pre-umanesimo, di cui Petrarca è forse il massimo rappresentante • Esso si basa sul culto dei classici, ma con importanti diversità rispetto al “classicismo” medioevale Principio di imitazione Prospettiva storica Culto dei classici Atteggiamento filologico Interesse linguistico-stilistico • Con Boccaccio questo atteggiamento si complica ulteriormente, perché dal culto dei classici si passa all’ emulazione Riflessione teorico-critica sui generi Prospettiva “laica” Emulazione Affermazione del valore “etico” dei classici L’Umanesimo Incrocio di modelli diversi Un simbolo Michelangelo Buonarroti, Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, 1562, Roma La basilica è stata posizionata sui resti delle Terme di Diocleziano. Non si tratta del primo caso di nuova edificazione su un edificio preesistente, ma ciò che colpisce è la riconoscibilità della struttura antica L’Umanesimo Anche l’interno dell’edificio, se a una prima occhiata non mostra la sua origine, a un occhio attento non la nasconde: gli spazi sono insolitamente dilatati per una chiesa e sono assenti le tradizionali navate Un simbolo • Il progetto nasce da un’intuizione di Antonio Del Duca, a seguito di una visione avuta nell’estate del 1541 nel luogo in cui sorgevano i resti delle Terme di Diocleziano. Del Duca segnò il nome di sette angeli sulle sette colonne del frigidarium e chiese al pontefice che fosse costruita una chiesa in loro onore. • Michelangelo, chiamato a progettare l’edificio, mostra un atteggiamento moderno Si limita a delimitare tre campane adiacenti con volte a crociera A esse aggiunge due cappelle laterali quadrate Il messaggio che ne deriva è rivoluzionario: indica la continuità tra passato pagano e presente cristiano, ma nella coscienza e nel rispetto del trapasso storico. L’Umanesimo Le parole chiave Etimologia: dal latino classicus, derivato di classis, “classe”, che al plurale designa i cittadini della prima classe, quindi gli scrittori di prim’ordine Classico Significato: nell’Umanesimo si afferma il senso moderno del termine, indicante ciò che è degno di essere studiato ed elevato a modello, soprattutto i testi greco-latini Etimologia: dal greco philología, composto di phílos, “amico”, e lógos, “parola”, e dunque traducibile come “amore per la letteratura” Filologia Accademia Rinascimento Significato: nel XV sec. non indica ancora una specifica disciplina, ma la tendenza a ricostruire e interpretare i documenti antichi con scrupolo e scientificità Etimologia: dal greco Akadémeia, “giardino di Academo”, con riferimento al bosco consacrato all’omonimo eroe greco in cui aveva sede la scuola di Platone Significato: sodalizio di intellettuali e artisti più o meno organizzati secondo uno statuto al fine di valorizzare e divulgare la cultura con intenti di ufficialità Nei secoli successivi, particolarmente nel Seicento e nel Settecento, questi cenacoli si istituzionalizzano e diventano fondamentali centri di diffusione (ma talora anche di condizionamento e contenimento) della cultura Etimologia: dal verbo rinascere, sia nell’accezione di “tornare a vivere”, sia di “accedere a nuova vita”, con una netta cesura rispetto al recente passato Significato: se l’Umanesimo designa un movimento culturale, il Rinascimento indica la civiltà artistica e intellettuale che ne deriva, specialmente nell’Italia del XV-XVI sec. Etimologia: dal nome del filosofo greco del IV secolo a.C. Aristotele, con riferimento, più che al pensiero espresso nelle sue opere, alla tradizione filosofica che ne deriva Aristotelismo L’Umanesimo Significato: definitivamente tramontata la Scolastica, gli umanisti si rifanno ad Aristotele indagando in modo critico il rapporto tra la sua opera e i commenti su di essa. Ne consegue la scissione tra pensiero aristotelico e religione, mentre aumenta l’interesse per quelle opere del filosofo greco dedicate alla teoria letteraria Gli strumenti e i luoghi Nel Medioevo: sono perlopiù inserite in edifici di culto, soprattutto monastici e dunque di non agevole consultazione. La conservazione e tradizione dei testi è inoltre condizionata da motivi di ordine religioso Nell’Umanesimo: sul modello di Petrarca, si diffondono biblioteche laiche perlopiù a carattere privato, ben radicate nella realtà geografica e negli interessi cittadini. La conservazione e la tradizione dei testi si liberano in questo modo dei condizionamenti religiosi L’Umanesimo Nel Medioevo: a carattere elitario e gestite dall’autorità cittadina (o il governo comunale o il signore), si basano su insegnamenti mnemonici della tradizione testuale, escludendo la pratica Nell’Umanesimo: tardano ad aprirsi a contatti con la cultura umanistica, continuando i vecchi sistemi di studio medioevali. In pochi casi felici (come Pavia e Ferrara), alcune cattedre sono affidate a umanisti Nell’Umanesimo: la vera grande novità, che permette l’abbattimento del costo dei libri e il conseguente aumento della loro diffusione è l’invenzione della stampa a caratteri mobili, avvenuta in Germania intorno alla metà del Quattrocento per opera di Johann Gutenberg. Il primo libro a essere stampato è la Bibbia latina (1455). te L’umanista L’umanista la formazione • Valore formativo dei classici il metodo i modelli il ruolo sociale • Tra i classici: Cicerone per la prosa; Virgilio e Orazio per la poesia • Intellettuale cortigiano •In volgare: Petrarca per la poesia e Boccaccio per la prosa • Chierico letterato • Insegnamento veicolato attraverso l’imitazione • Diffusione di un nuovo carattere tipografico: la scrittura umanistica • Platone e Seneca in filosofia • Artista su commissione • Dagli exempla di vita agli exempla di stile • Approccio interdisciplinare • Vitruvio nelle arti figurative • Centralità degli studi umanistici • Istruzione laica • Principio di imitazione • Atteggiamento filologico • Acquisizione di una prospettiva storica • Umanista municipale • Precettore •Traduzioni Offrendo una lingua stabile e de-localizzata, il Canzoniere si presta meglio dell’opera dantesca a costituire un canone, la cui imitazione risulti più “facile” e riproducibile L’Umanesimo I centri dell’Umanesimo • Nel settentrione, l’Umanesimo si sviluppa sul solco di Petrarca, soprattutto nei centri che si erano dedicati allo studio dei classici La relativa libertà di cui gode la Repubblica di Venezia permette la proliferazione dell’industria editoriale. Inoltre i traffici internazionali rendono vivace e vasto il mercato del libro. Da qui provengono i grandi educatori Guarino Veronese (1370-1460) e Vittorino da Feltre (1373/78-1446) Nel Ducato di Milano i Visconti favoriscono l’Umanesimo cortigiano, valorizzando l’università di Pavia. A questo ambiente si collega la singolare figura di Francesco Filelfo (1398-1481), modello dell’intellettuale opportunista, pronto ad adeguarsi al contesto, autore di una vastissima produzione poetica retoricamente elaborata L’Umanesimo I centri dell’Umanesimo • Nell’Italia centrale si distinguono Firenze e la Curia romana, la prima per l’Umanesimo volgare, la seconda per quello latino La Firenze medicea è il centro propulsore dell’Umanesimo in tutta Europa. Intorno a Lorenzo de’ Medici (1449-92), straordinaria figura di signore-letterato, si riunisce la cosiddetta Brigata laurenziana, il cui fondamento teorico è il neoplatonismo di Marsilio Ficino (1433-99) Tradizione municipale Indirizzo classicistico Luigi Pulci (1432-84) Angelo Poliziano (1454-94) La Curia romana, con i suoi intensi scambi internazionali e le sue prestigiose biblioteche, è sede di vari umanisti: l’enciclopedista Enea Silvio Piccolomini (1405-64), divenuto papa nel 1458 con il nome di Pio II; lo storico Flavio Biondo (1392-1463); il filologo Lorenzo Valla (1407-57); l’architetto, scrittore e matematico Leon Battista Alberti (1404-72) L’Umanesimo I centri dell’Umanesimo • L’Italia meridionale è pressoché unificata nel Regno di Napoli, dove si sviluppano soprattutto gli studi eruditi Il Regno di Napoli risorge da un periodo di decadenza con l’ascesa al trono di Alfonso V d’Aragona (re dal 1416 al 1458). A lui Lorenzo de’ Medici invia la cosiddetta Raccolta aragonese (1477), ampia antologia della lirica toscana. Figura di primo piano è Antonio Beccadelli detto il Panormita (1394-1471), fondatore dell’Accademia Antoniana, poi rinominata Pontaniana in onore dello studioso di antichità classica Giovanni Pontano (1429-1503) L’Umanesimo L’eclettismo di Lorenzo de’ Medici 1464 Alla morte di Cosimo de’ Medici, il potere passa al fratello Piero 1469 Muore anche Piero e la signoria di Firenze passa al figlio ventenne, Lorenzo 1478 Lorenzo rischia la vita nella Congiura dei Pazzi, in cui resta ucciso il fratello Giuliano Grazie a una geniale attività diplomatica, conquista i favori di Firenze e diventa addirittura «l’ago della bilancia» d’Italia, stabilendo un equilibrio che si spezza solo alla sua morte, nel 1492 L’Umanesimo e il Rinascimento L’eclettismo di Lorenzo de’ Medici Lorenzo, detto il Magnifico, diventa presto l’incarnazione dei valori umanistici Sostiene una politica culturale • Incentiva gli studi greci E’ egli stesso uno scrittore I fase – ante 1473 • Trasferisce l’Università a Pisa • Chiama a sé artisti e intellettuali • Accanto ai nuovi studi classici, continua la tradizione municipale • Fa realizzare la Raccolta Aragonese • Sostiene il platonismo di Ficino L’Umanesimo e il Rinascimento II fase –1473-1480 III fase – 1480-1492 Lirica petrarchesca Rime in onore di Lucrezia Donati Poesia comicorealistica Nencia da Barberino, poemetto in ottave Neoplatonismo Orazioni e Altercazione Classicismo Rime e Corinto Religiosità popolare Rappresentazione di S.Giovanni e Paolo Poesia popolare laica Trionfo di Bacco e Arianna Il classicismo di Poliziano 1454 A Montepulciano, in latino Poliziano, nasce Angelo Ambrogini, figlio di un notaio filomediceo 1464 Dopo la morte del padre, ucciso per vendetta, si reca a Firenze, dove è allievo di Ficino e Landino 1475 Solo due anni dopo essere entrato al servizio dei Medici, diventa precettore dei figli di Lorenzo 1477 Intrapresa la carriera ecclesiastica, diventa priore della Collegiata di San Paolo 1480 Ottiene una cattedra nello Studio fiorentino, occupandosi di filologia e di commenti ai testi greco-latini 1490 Abbandona la composizione di versi per dedicarsi solo alla filosofia e allo studio dei testi classici 1494 Muore due anni dopo Lorenzo il Magnifico, nel periodo dell’ascesa di Savonarola Opere in latino Opere in volgare • Traduzioni dal greco e dal latino • Lirica colta di ispirazione popolare Rispetti, canzonette e ballate • Epigrammi, Elegiae, poemetti, odi • Poesia encomiastica Stanze per la giostra di Giuliano de’ Medici • Teatro Principi della voluptas e della docta varietas L’Umanesimo e il Rinascimento Favola d’Orfeo Il ritorno dei «cavalieri antiqui» 1441 A Scandiano, in provincia di Reggo Emilia, nasce il conte Matteo Maria Boiardo 1451 Rimasto orfano, viene ospitato ed educato alla corte di Ercole I Este 1471 Assume il governo del feudo di Scandiano 1480 Per tre anni è governatore di Modena 1487 Fino alla morte, avvenuta nel 1494, è governatore di Reggio Emilia L’Umanesimo e il Rinascimento Il ritorno dei «cavalieri antiqui» il poema in latino Pastoralia: ecloghe su modello virgiliano Orlando innamorato Carmina de laudibus Estensium in volgare Traduzioni dal latino, anche di opere greche Le opere greche sono tradotte a partire da versioni latine circolanti all’epoca. Si tratta di lavori frettolosi e pieni di inesattezze, ma importanti per cogliere l’interesse classicistico dell’autore Amorum libri Tre libri di 60 rime ciascuno scritte entro il 1476 e dedicate ad Antonia Caprara. La struttura unitaria della raccolta è di ascendenza petrarchesca, ma la lingua è quella media cortigiana con inflessioni dialettali padane L’Umanesimo e il Rinascimento Timone Poema epicocavalleresco in ottave in tre libri rimasti interrotti per la morte dell’autore. Boiardo iniziò a dedicarvisi soprattutto dal 1476 e nel 1483 uscì la prima edizione Traduzione e adattamento scenico di un dialogo lucianeo con l’aggiunta di un finale proprio. Si tratta di una parabola contri i vizi della corte Il sincretismo di Boiardo: •fusione di ciclo carolingio e bretone •incrocio valori cortesiumanistici •mescolanza dei modelli: epica, romanzo provenzale e cantari •varietà stilistica e linguistica •alternanza comico-tragico