POLITICA DEI TRASPORTI SU STRADA Liberalizzazione delle strade in Europa COMMISSIONE Direzione generale EUROPEA dell’Energia e dei trasporti INDICE 1 2 Prefazione Contesto Trasporto su strada: una risorsa fondamentale per l’economia europea Nuove esigenze crescono Garantire condizioni uniformi 4 La liberalizzazione dei mercati e delle strade Cercasi trasportatori responsabili Attestato di conducente 6 Sicurezza a ogni costo Nuove regole per le patenti di guida Migliorare gli standard di formazione Rendere più sicuri gli autocarri Trasporto di merci pericolose Mano alle cinture 10 Equa tassazione a livello comunitario Tassazione di veicoli e accisa sui carburanti Cari pedaggi: la tassazione delle infrastrutture 11 Collegamenti internazionali Facilitare il transito attraverso i valichi alpini Dalla Russia con le merci Interbus: viaggi più semplici per tutti i passeggeri La direzione generale dell’Energia e dei trasporti della Commissione europea formula e applica politiche comunitarie inerenti a questi due settori, strettamente collegati fra di loro. Il riesame intermedio del libro bianco «Mantenere l’Europa in movimento — Una mobilità sostenibile per il nostro continente», pubblicato nel 2001,delinea un programma di intervento volto a garantire una significativa crescita della qualità e dell’efficienza dei trasporti in Europa entro il 2010. Lo sviluppo delle condizioni legate all’utilizzo di un sistema di trasporti su strada a livello europeo rappresenta un fattore fondamentale per il regolare funzionamento dell’economia europea e contribuisce in maniera sensibile al miglioramento della salute e della qualità di vita di tutti i cittadini europei. Pubblicato da Commissione europea, DG Energia e trasporti, B-1049 Bruxelles http://ec.europa.eu/dgs/energy_transport/index_it.html Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni ufficiali delle Comunità europee, 2006. © Comunità europee, 2006 Riproduzione autorizzata con citazione della fonte. Testo completato il 15 novembre 2006. Photos courtesy of: DaimlerChrysler AG, European Community 2006, Hugh Jenkins, MAN Group, Renault Trucks, Scania CV AB, Seimans, Volvo ISBN 92-79-03151-1 Printed in Belgium POLITICA DEI TRASPORTI SU STRADA PREFAZIONE el corso della storia, il trasporto di merci e passeggeri ha rappresentato un elemento fondamentale della nostra quotidianità, una forza trainante dello sviluppo economico e una componente essenziale del nostro benessere. Non sorprende, dunque, che proprio di trasporti si sia occupata una delle prime politiche comunitarie del trattato di Roma del 1957, l'atto costitutivo dell’attuale Unione europea. Dalla creazione del mercato interno, nel 1992, il sistema dei trasporti su strada in Europa è profondamente mutato: i rigidi regimi di concessione nazionali sono stati aboliti, il mercato dei trasporti infracomunitario è stato liberalizzato e anche l’offerta di servizi temporanei oltrefrontiera da parte degli autotrasportatori è diventata realtà. N Le norme che attualmente regolano il settore dei trasporti su strada e la legislazione europea in generale si pongono l'obiettivo di definire un quadro normativo unico e armonizzato al posto di 25 soluzioni diverse e potenzialmente conflittuali. I mercati relativi al trasporto di merci e passeggeri su strada vengono liberalizzati: qualsiasi azienda presente sul territorio dell'UE che soddisfi i criteri professionali comunitari può istituire un'attività commerciale in qualunque Stato membro. Analogamente, è stata creata una «patente comunitaria» unica e si è provveduto ad armonizzare i documenti a essa relativi per garantire che confini o pratiche amministrative nazionali non siano da ostacolo alla crescente prosperità derivata dal settore dei trasporti su strada. Siamo di fronte a un esempio perfetto di come l’istituzione di un mercato unico europeo possa fornire ulteriore slancio alla competitività, dando vita a uno dei settori economici più dinamici ed efficienti. Il presente opuscolo fornisce alcuni dettagli relativi al quadro normativo comunitario per il settore dei trasporti su strada. Ogni capitolo illustra non solo i risultati ottenuti, ma anche le sfide future. Grazie al processo di integrazione, il settore gode di numerosi vantaggi,ma rimane ancora molto da fare per garantire un quadro giuridico trasparente, facilmente attuabile e scevro da inutili ostacoli amministrativi. Solo così il sistema dei trasporti su strada potrà continuare a essere uno dei principali motori della crescita economica europea. Jacques Barrot Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per i trasporti 1 TRASPORTO SU STRADA UNA RISORSA FONDAMENTALE PER L’ECONOMIA EUROPEA l trasporto su strada ricopre un ruolo primario per la stabilità e la crescita dell'economia europea. I cittadini dell’UE si aspettano che le merci vengano consegnate da porta a porta in ogni angolo del continente, in maniera rapida e tempestiva, e spesso l’unica soluzione alla richiesta di questi elevati standard di mobilità e flessibilità è proprio il trasporto su strada, una situazione che non cambierà nonostante l’aumento degli investimenti per lo sviluppo di modi alternativi. Il trasporto di merci tra Stati membri è destinato ad aumentare del 50 % tra il 2000 e il 2020: il trasporto su strada (che ammonta già al 73 % del totale su terra) si aggiudicherà certamente la quota principale di tale incremento. I Ripartizione modale del trasporto merci nell’UE-25 (cifre del 2005, sulla base del rapporto tonnellate/km) Questo settore costituisce da tempo una fetta rilevante dell’economia europea, garantendo circa 4,5 milioni di posti di lavoro e generando un fatturato pari a circa l'1,6 % del prodotto interno lordo dell'UE. Inoltre, in assenza di un sistema di trasporti stradale efficiente e dinamico anche gli altri modi non possono operare adeguatamente, poiché la maggior parte degli spostamenti di merci e passeggeri comincia e termina su strada. Si tratta, quindi, di un settore che svolge un ruolo fondamentale anche nello sviluppo di reti di trasporto integrate e di soluzioni di trasporto intermodale a livello europeo. L’Unione europea sta lavorando al fine di assicurare le migliori condizioni in vista di una liberalizzazione del mercato per i servizi professionali di trasporto su strada (inclusi spostamenti tramite autocarri e autobus). L’obiettivo è garantire la mobilità di merci e persone, nonché promuovere la creazione di posti di lavoro e la crescita economica. La sfida consiste nel tramutare queste buone intenzioni in realtà e al contempo nell’incrementare l'efficienza, la sicurezza e la redditività del settore. Ripartizione modale del trasporto passeggeri nell’UE-25 (cifre del 2004, sulla base del rapporto passeggeri/km) Aereo 0,1 % Tram e metro 1,2 % Ferrovia 5,8 % Mare 39,3 % Strada 44,4 % Mare Aereo 0,8 % 8,0 % Autobus 8,2 % Motociclette 2,4 % Condutture 3,2 % Navigazione interna 3,3 % Automobili 73,6 % Ferrovia 9,7 % Fonte: Eurostat, ECMT e cifre nazionali. Fonte: Eurostat, ECMT, UIC, Commissione europea e cifre nazionali. POLITICA DEI TRASPORTI SU STRADA Nuove esigenze crescono Il riesame intermedio del libro bianco sui trasporti «Mantenere l’Europa in movimento — Una mobilità sostenibile per il nostro continente» (1), pubblicato dalla Commissione europea nel 2001, delinea le soluzioni da adottare per offrire ai cittadini europei sistemi di trasporto efficaci che garantiscano la libera circolazione di merci e persone quale mezzo di coesione economica e sociale. Un simile obiettivo richiede un ulteriore sviluppo del mercato interno per quanto riguarda i servizi di trasporto su strada, per cui la Commissione sta elaborando una serie di strategie di accesso al mercato che siano semplici, trasparenti e facili da applicare. Inoltre, l’UE si sta impegnando per ridurre il livello di congestione sulle strade nel corso dei prossimi anni, soprattutto lungo le reti transeuropee: lo scopo, ancora una volta, è migliorare il flusso di merci e persone. Il riesame mette inoltre in luce la necessità di tutelare gli utenti dei servizi di trasporti, garantendo loro un livello maggiore di sicurezza e protezione e migliori condizioni di lavoro per tutti gli autotrasportatori professionisti europei. La Commissione ritiene sia fondamentale favorire l’innovazione per garantire la competitività sostenibile di tutti i modi di trasporto, anche grazie all’utilizzo di nuove tecnologie in grado di migliorare l’efficienza logistica dell’enorme parco mezzi europeo. Le cifre dimostrano, infatti, che anche in un settore flessibile come quello dei trasporti su strada, il 25 % degli spostamenti viene tuttora effettuato a vuoto. Garantire condizioni uniformi Proprio come altri settori, negli ultimi anni il mercato interno comunitario dei trasporti su strada ha subito un profondo cambiamento. Gli Stati membri hanno infatti enormi benefici dal mercato liberalizzato più grande del mondo e il trasporto su strada contribuisce a stimolare la coesione economica dell'UE. Per questo motivo, l’Unione europea promuove l’adozione di standard comuni elevati che definiscano le regole sociali del trasporto merci su strada, compresa la revisione delle normative relative all'orario di lavoro degli autotrasportatori, ai tempi di guida e di riposo e all’aumento dei controlli sugli autocarri (per maggiori dettagli, vedere pagg. 6-7). La nuova legislazione, adottata nel 2006, mira a impedire che si verifichino casi di concorrenza sleale nel settore e a rafforzare gli standard di sicurezza in tutta Europa. Crescita del trasporto merci su strada nell’UE-25 (miliardi di tonnellate/km) 2 000 1 500 1 000 500 (1) «Mantenere l’Europa in movimento — Una mobilità sostenibile per il nostro continente», COM(2006) 314, adottato il 22 giugno 2006. Fonte: Eurostat, ECMT e cifre nazionali. 2 3 2005 2004 2003 2002 2001 2000 1999 1998 1997 1996 1995 0 LA LIBERALIZZAZIONE DEI MERCATI E DELLE STRADE Cercasi trasportatori responsabili no degli obiettivi della Commissione è favorire la liberalizzazione del mercato nel settore dei trasporti su strada allo scopo di rafforzare il mercato interno comunitario delle merci e dei servizi. Inoltre, alla luce degli sforzi profusi dall’UE a favore dello sviluppo dell'economia e della creazione di nuovi posti di lavoro (come stabilito dalla strategia di Lisbona), è quanto mai importante che il settore dei trasporti su strada offra il proprio contributo al processo di crescita. U L’Unione europea ha liberalizzato il mercato del trasporto di merci e passeggeri nel 1998. In termini pratici, ciò significa che gli autotrasportatori con sede nel territorio comunitario hanno la possibilità di fornire servizi di trasporto internazionale fra qualsiasi Stato membro, purché si tratti di operatori riconosciuti e in possesso di patente comunitaria. Naturalmente, per garantire un funzionamento efficiente ed equo del mercato è necessario un grande impegno da parte dell’Unione e degli Stati membri, in termini di armonizzazione dei regolamenti e delle norme che disciplinano vari settori collegati al trasporto su strada. Occorre soprattutto garantire ai trasportatori un accesso equo e paritario al più grande mercato unico del mondo. Per essere riconosciuto come trasportatore in buona fede, occorre soddisfare tre criteri principali: • onorabilità: i trasportatori professionisti devono osservare le norme e i regolamenti previsti; in caso contrario, non potranno svolgere nessun tipo di incarico; • situazione finanziaria solida: i trasportatori di merci e passeggeri su strada devono essere in grado di garantire l’esecuzione dei propri servizi; Occupazione nel settore del trasporto merci e passeggeri su strada nell’UE-25 (2004 o cifre più recenti) 350 000 Settore del trasporto merci su strada Settore del trasporto passeggeri su strada 250 000 200 000 150 000 100 000 50 000 Fonte: Eurostat. UK SE FI SK SI PT PL AT NL MT HU LU LT LV CY IT IE FR ES EL EE DE DK CZ 0 BE Numero di posti di lavoro 300 000 POLITICA DEI TRASPORTI SU STRADA • idoneità professionale: per offrire servizi di trasporto sicuri e affidabili ai propri clienti, gli operatori devono dimostrare di essere competenti nella gestione dell’azienda e nel controllo dei veicoli. In pratica, l’introduzione di tali misure ha permesso di armonizzare il processo di certificazione di idoneità professionale in tutta l'UE: a oggi, ogni trasportatore deve possedere un Certificato comunitario di idoneità professionale. Il passo successivo prevede che i trasportatori dell’UE ottengano una patente comunitaria dai rispettivi Stati membri. La patente, da rinnovarsi ogni cinque anni, consentirà di effettuare trasporti internazionali su tutto il territorio comunitario. I trasportatori devono conservare una copia autenticata del documento nel loro veicolo, a dimostrazione della loro conformità ai requisiti nazionali del traffico del proprio paese in base ai regolamenti dell’UE. I requisiti per il comportamento corretto dei trasportatori servono a impedire che imprese prive di qualsiasi etica professionale acquisiscano clienti risparmiando sulle misure di sicurezza. Inoltre, favorendo l’armonizzazione degli standard finanziari e dei livelli di idoneità, tali requisiti contribuiscono a elevare il grado di professionalità del settore. Attestato di conducente Un conducente di un paese non comunitario che alla guida di un veicolo di un trasportatore UE svolga un servizio transfrontaliero di trasporto merci su strada all’interno dell’Unione deve essere in possesso di un valido attestato di conducente. Tale documento certifica che il conducente è stato legalmente assunto dal trasportatore in possesso del veicolo e soddisfa i criteri professionali richiesti dallo Stato membro del trasportatore. Cabotaggio: un elemento fondamentale del mercato liberalizzato Con il termine cabotaggio si indica sostanzialmente il trasporto di merci su strada all'interno di un paese effettuato da un trasportatore di un altro paese. In ambito comunitario, il cabotaggio è consentito solo a titolo temporaneo. Ciò significa, ad esempio, che un’impresa di trasporti francese incaricata di prendere in consegna un carico da Parigi a Siviglia può trasportare merci tra Siviglia e Barcellona (invece di effettuare un viaggio a vuoto fino a Barcellona per prelevare un carico da riportare in Francia). Attualmente, il cabotaggio rappresenta circa l’1,2 % del mercato dei trasporti su strada: ottimizzarne l’uso delle risorse è fondamentale per diminuire l’impatto ambientale. Dopo un periodo di transizione, anche i nuovi Stati membri avranno il diritto di effettuare servizi di cabotaggio, ma gli operatori del settore hanno manifestato la loro preoccupazione in merito a possibili effetti negativi correlati all’esecuzione di tali servizi.Tutto nasce dal rischio che si instauri un regime di concorrenza sleale da parte dei paesi a basso costo di manodopera, i quali potrebbero offrire prezzi più bassi a discapito di quei trasportatori costretti a sopportare costi maggiori, derivanti dal fatto di operare in un ambiente più rigoroso a livello di normative. Il cabotaggio, tuttavia, non sembra aver influito negativamente sui mercati nazionali o sul lavoro dei trasportatori che soddisfano il requisito di onorabilità. In aggiunta, la recente normativa in materia di periodi di guida, di riposo e di controlli permetterà di armonizzare l’applicazione dei requisiti sociali in tutti gli Stati membri e ridurrà ulteriormente il rischio di una politica dei prezzi sleale a danno delle imprese di trasporto. 4 5 SICUREZZA A OGNI COSTO el 2005, gli incidenti avvenuti sulle strade europee hanno causato circa 41 000 vittime e migliaia di feriti: rendere più sicure le strade rappresenta quindi una delle priorità dell’Unione europea. N Un aspetto cruciale è rappresentato dal fatto che i datori di lavoro dei conducenti sono ora responsabili dell’osservanza delle nuove regole. La presente normativa integra la direttiva speciale emanata dall’UE sull’orario di lavoro dei conducenti professionisti. La nuova normativa, approvata nel 2006 dal Parlamento e dal Consiglio europeo, prevede un miglioramento delle condizioni di guida per autotrasportatori e conducenti di autobus sottoposti a livelli di stress eccessivi e un aumento dei controlli su autocarri e autobus europei. La legge comunitaria impone agli Stati membri di attuare la normativa sociale e i requisiti di sicurezza in merito al settore dei trasporti su strada, tra cui regolari controlli stradali e controlli nei locali delle imprese. La nuova normativa triplicherà il numero di controlli, migliorando la trasmissione di informazioni tra Stati membri in relazione alle violazioni commesse. In merito alle condizioni di guida degli autotrasportatori, i punti fondamentali delle nuove disposizioni comprendono: • un periodo di riposo minimo obbligatorio pari a nove ore al giorno per i conducenti, una in più rispetto alle otto ore precedenti, e pause obbligatorie durante il periodo di guida; • un periodo di riposo pari ad almeno 45 ore consecutive ogni due settimane; • l’adozione di misure che obblighino i conducenti professionisti a non superare il limite di 56 ore di guida settimanali. Sicurezza e liberalizzazione: alla ricerca di un equilibrio Gli attentati terroristici avvenuti a Madrid e Londra hanno dimostrato quanto siano vulnerabili le infrastrutture dei trasporti pubblici. A tal proposito, la Commissione è alla ricerca di nuove soluzioni per aumentare il grado di sicurezza relativo al trasporto di merci e intermodale, tra cui la possibilità di sviluppare un sistema unico di certificazione della sicurezza per l’intera catena logistica europea. POLITICA DEI TRASPORTI SU STRADA Nuove regole per le patenti di guida A marzo del 2006, l’UE ha approvato nuove regole per le patenti di guida che avranno effetti notevoli non solo sui conducenti di professione, ma anche su tutti gli altri automobilisti. I cambiamenti introdotti consentiranno di armonizzare i periodi di validità delle patenti per tutti gli automobilisti e le normative mediche per i conducenti professionisti. Inoltre, grazie all'introduzione di un modello unico di patente per tutti gli automobilisti, il rischio di frodi diminuirà. La nuova patente sostituirà i 110 diversi modelli attualmente in vigore nei vari Stati membri e verranno istituiti periodi di rinnovo su base obbligatoria: conducenti di autobus e autotrasportatori dovranno rinnovare le loro patenti ogni cinque anni. In occasione di ogni rinnovo, i conducenti professionisti dovranno inoltre sottoporsi a una serie di visite mediche. I cambiamenti previsti rafforzeranno anche le norme che regolano il progressivo accesso da parte dei conducenti a mezzi di trasporto sempre più potenti e attualmente sono in fase di definizione nuove categorie per la realizzazione tecnica di autocarri e autobus di dimensioni più compatte. Infine, le patenti per conducenti di autobus subiranno una modifica tale per cui il loro rilascio non dipenderà più dal numero di posti disponibili sul mezzo, ma dal numero effettivo di passeggeri che il conducente può trasportare. Migliorare gli standard di formazione Nel 2003, l'Unione europea ha adottato una nuova direttiva con l'obiettivo di elevare gli standard di formazione professionale. In passato, quasi nessun conducente aveva l'obbligo di frequentare corsi di formazione professionale: la semplice esperienza acquisita «sul campo» era sufficiente per garantire loro la guida di veicoli sempre più grandi. La Commissione ha ritenuto che un simile metodo non potesse offrire alcuna garanzia sulle conoscenze e sulle competenze di cui devono disporre i moderni conducenti. Per questo motivo, la normativa del 2003 consente ai conducenti di scegliere se ottenere un livello minimo di formazione obbligatoria oppure usufruire di un pacchetto formativo di base più completo. I conducenti ricevono informazioni in merito alle norme di sicurezza,al rispetto delle normative e a problematiche correlate, come salute e sicurezza, il settore dei servizi e la logistica. Un corso di formazione di base completo si compone di 280 ore, suddivise in otto settimane di 35 ore l’una, mentre un corso obbligatorio di durata minima prevede 140 ore. Inoltre, ogni cinque anni i conducenti devono frequentare un breve corso di aggiornamento. Parcheggi sicuri Secondo quanto stabilito dalla normativa comunitaria in materia di periodi di guida e di riposo, gli autotrasportatori hanno bisogno di effettuare alcune soste durante i tragitti internazionali. A livello europeo, tuttavia, sono state sollevate numerose lamentele a proposito della carenza di parcheggi sicuri, per cui i conducenti, i veicoli e i carichi sono oggetto di furti o si trovano in situazioni anche peggiori. A febbraio del 2006, la Commissione ha avviato uno studio di fattibilità per la realizzazione di parcheggi più sicuri: è stato così possibile effettuare una valutazione degli attuali livelli di sicurezza e individuare gli interventi da eseguire affinché i parcheggi diventino un luogo più sicuro per gli autotrasportatori. La Commissione ha inoltre offerto il proprio sostegno per la costruzione di parcheggi modello. 6 7 Rendere più sicuri gli autocarri Qualsiasi conducente di mezzi pesanti è d’accordo nell’affermare che gli automezzi di grandi dimensioni hanno un angolo morto durante la svolta a destra (o a sinistra se il veicolo ha la guida a destra). Secondo le stime della Commissione, tale problema è la causa di almeno 500 incidenti mortali all’anno sulle strade europee, con un rischio particolarmente elevato per i ciclisti. Nel 2003, l’Unione europea ha approvato una direttiva che impone l’utilizzo di specchietti retrovisori tecnologicamente più avanzati per ridurre il problema dell'angolo morto. A partire dal 2007, quindi, i nuovi autocarri con un peso superiore alle 3,5 tonnellate devono essere equipaggiati con specchietti di questo tipo. E c’è un forte consenso anche sull’opportunità di montare tali specchietti anche sui cinque milioni di mezzi pesanti già in circolazione in Europa, per cui la Commissione ha elaborato un’ulteriore proposta che contempla questo nuovo aspetto. Il passaggio ai tachigrafi digitali Ogni autocarro, autobus e pullman presente sulle strade europee deve essere dotato di un tachigrafo per la registrazione delle informazioni sui viaggi compiuti. In principio si utilizzavano tachigrafi analogici e i dati relativi a tempi di guida,periodi di riposo,tempi di carico e lavoro meccanico venivano stampati su dischi di carta. Tuttavia, i recenti progressi in campo tecnologico hanno favorito l'introduzione di tachigrafi digitali, in grado di registrare una quantità maggiore di dati (compresa velocità, distanza percorsa e identificazione del conducente) con una precisione di gran lunga migliore. Inoltre, tali apparecchi sono molto più difficili da manomettere rispetto a quanto non accadesse con i vecchi modelli analogici. Di fronte a una simile evoluzione tecnologica, l’Unione europea ha deciso di rendere obbligatoria l'installazione dei tachigrafi digitali su tutti i mezzi pesanti e gli autobus a partire dal 1° maggio 2006. La certificazione di interoperabilità garantirà il costante funzionamento dei tachigrafi con prodotti realizzati da altri costruttori. Trasporto di merci pericolose Il trasporto di merci pericolose, quali sostanze chimiche e benzina, è regolato dalla normativa comunitaria che dispone l’applicazione delle regole definite nella convenzione ADR a tutti i sistemi di trasporto dell’UE. La normativa dell’Unione europea prevede regole definite sul trasporto di merci pericolose, compreso lo spostamento di attrezzature a pressione, e consente di uniformare le procedure di controllo per il trasporto di tali merci. La legislazione contempla inoltre la nomina e la formazione di consulenti per la sicurezza e impone che i veicoli soddisfino determinati requisiti tecnici per il trasporto di merci pericolose in condizioni di massima sicurezza. POLITICA DEI TRASPORTI SU STRADA Mano alle cinture A partire dal 9 maggio 2006, l’Unione europea ha introdotto l’obbligo da parte dei passeggeri di età superiore ai 3 anni di utilizzare le cinture di sicurezza su tutti gli autobus che ne siano dotati. Il conducente ha il dovere di mettere al corrente delle nuove norme i passeggeri, i quali, dopo aver preso posto, devono mantenere allacciate le cinture durante tutto il tragitto. La presente norma comunitaria integra la legislazione precedente, secondo la quale autobus di linea, minibus e corriere devono essere equipaggiati con cinture di sicurezza.I veicoli immatricolati dopo il 1° ottobre 2001 devono essere dotati di simili sistemi di sicurezza. La carta della sicurezza stradale Le associazioni e le imprese di trasporti europee stanno sottoscrivendo la Carta europea della sicurezza stradale. L’intenzione è quella di incoraggiare tutte le parti interessate a intraprendere le azioni necessarie a migliorare la sicurezza stradale in Europa, in particolare al fine di ridurre della metà il numero di morti per incidenti stradali entro il 2010. La Carta funge anche da piattaforma per promuovere lo scambio di idee e pratiche migliori. Per ulteriori informazioni: http://ec.europa.eu/transport/roadsafety/charter/ index_it.htm 8 9 EQUA TASSAZIONE A LIVELLO COMUNITARIO UE è impegnata nello sviluppo di una strategia globale in merito alla tassazione dei trasporti su strada. Si tratta di una sfida quanto mai attuale, poiché le aliquote per l'utilizzo delle infrastrutture, i bolli di circolazione annuali e l’accisa sul carburante variano notevolmente a seconda dello Stato membro in cui vengono applicate. Le disparità che si creano a livello di costi falsano la concorrenza nel settore dei trasporti su strada in Europa, ostacolando l’obiettivo di creare un mercato liberalizzato che sia equo e trasparente. L’ Tassazione di veicoli e accisa sui carburanti L’UE ha messo a punto una serie di regole comuni sull’imposizione fiscale annuale per i mezzi pesanti superiori alle 12 tonnellate. Tali regole stabiliscono un’aliquota minima per la tassa in questione, che sotto certi aspetti contribuisce a ridurre le disparità esistenti fra Stati membri. A livello comunitario, tutti i carburanti sono soggetti a un’aliquota minima delle accise: per quanto riguarda il gasolio, il carburante di gran lunga più utilizzato nel settore dei trasporti su strada,la cifra minima da corrispondere si attesta sui 302 euro per 1 000 litri di carburante. L’obiettivo è ridurre le disparità esistenti fra Stati membri in merito alle aliquote delle accise, pur trovandosi di fronte a una situazione attualmente molto variegata. Sistemi di telepedaggio: il resto non è più un problema Una delle principali fonti di nervosismo per tutti gli automobilisti è l’obbligo di sottoporsi a una lunga coda ai caselli per il pagamento del pedaggio. Il problema si accentua lungo i tratti stradali internazionali, dove automobilisti di nazionalità diverse devono fare i conti con l’importo da pagare in una valuta che talvolta non conoscono. Simili condizioni sono causa di congestione e rallentamenti su strade trafficate, spesso in coincidenza degli orari di punta. Per risolvere il problema, l’Unione europea ha introdotto una normativa che apre la strada all’adozione di un sistema di riscossione elettronica dei pedaggi completamente interoperabile.Facendo uso degli avanzamenti tecnologici più recenti nel campo della localizzazione satellitare, del posizionamento mobile e dei sistemi di pagamento elettronico, è ora possibile dotare i veicoli di apparecchi che registrano i viaggi in base ai caselli attraversati. L’automobilista, quindi, non deve fermarsi e può ricevere un’unica ricevuta al termine del suo percorso. L’Unione europea ha definito una serie di regole per l'introduzione, a partire dal 1° gennaio 2007, di sistemi di telepedaggio che sfruttino tecnologie di interoperabilità. Con il tempo si svilupperà una rete di caselli interoperabili che, una volta affiancati dalle unità di registrazione a bordo, semplificheranno notevolmente il pagamento dei percorsi compiuti lungo le strade, i ponti e le gallerie europee. Cari pedaggi: la tassazione delle infrastrutture Un altro onere fiscale con cui i trasportatori devono fare i conti è il costo di utilizzo delle infrastrutture, quali strade e ponti, imposto sotto forma di pedaggi e diritti d’utenza. La direttiva sull'Eurobollo, adottata nel 1999 e successivamente modificata nel 2006, definisce regole comuni per quanto riguarda il pagamento di pedaggi in base alla distanza e di diritti d’utenza in base al tempo per veicoli di trasporto merci superiori alle 3,5 tonnellate. L’obiettivo della normativa è migliorare il funzionamento del mercato interno, riducendo le disparità in termini di pedaggi e tasse in tutto il territorio comunitario. In base ai punti fondamentali della direttiva: • il pagamento dei pedaggi deve corrispondere esclusivamente alla distanza percorsa e al tipo di veicolo, mentre i diritti d’utenza devono essere calcolati in base al tempo di utilizzo delle infrastrutture; • i pedaggi e i diritti d’utenza possono variare in base al traffico e alla categoria di emissioni del veicolo; • si può richiedere il pagamento di pedaggi e aliquote per l’utilizzo di strade che fanno parte delle reti transeuropee dei trasporti (TEN) oppure, in determinate circostanze, di strade parallele; • vale la regola generale per cui il pagamento di pedaggi in base alla distanza e di diritti d’utenza in base al tempo non deve applicarsi allo stesso tratto stradale; • i pedaggi e le aliquote nazionali devono essere equi e di facile comprensione per gli automobilisti, in modo da impedire congestione e code presso i caselli. Inoltre, non devono verificarsi controlli obbligatori alle frontiere interne dell’UE. POLITICA DEI TRASPORTI SU STRADA COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI l settore dei trasporti su strada fra paesi UE e paesi terzi è ancora fortemente basato su accordi bilaterali stipulati fra i singoli Stati. Ciononostante, l’UE ha stipulato accordi (che hanno la precedenza sugli accordi bilaterali) con una serie di paesi non comunitari in merito a questioni legate ai trasporti su strada. Ad esempio, l’accordo relativo all’Area economica europea (AEE) stabilisce che Islanda, Liechtenstein e Norvegia applichino le regole comunitarie sui trasporti stradali nella stessa misura prevista per gli Stati membri. Allo stesso modo, in base all’accordo tra UE e Svizzera relativo al trasporto di merci e di passeggeri su strada e rotaia, la Svizzera applica regole equivalenti a quelle dell’UE e dei paesi facenti parte dell’AEE nel settore dei trasporti terrestri. I Facilitare il transito attraverso i valichi alpini Alcune delle tratte internazionali più importanti dell’UE per il trasporto di merci prevedono il superamento di valichi alpini,non solo attraverso Stati membri, come Francia, Germania, Italia, Austria e Slovenia, ma anche attraverso la Svizzera.Il numero limitato di punti di transito lungo le Alpi (strade, gallerie e passi montani) causa un enorme traffico di merci in entrambe le direzioni, come evidenziato nella seguente cartina. Questa situazione contribuisce ad aumentare l’impatto sulle infrastrutture e mette a repentaglio il fragile ecosistema alpino. Insieme alla Comunità europea, tutti i paesi della regione interessata fanno parte della Convenzione alpina, che si pone l’obiettivo di proteggere l’ecosistema delle Alpi e promuovere uno sviluppo sostenibile. In particolare, il protocollo sui trasporti allegato alla convenzione invita le parti coinvolte a investire in infrastrutture di trasporto maggiormente ecocompatibili, nella fattispecie nuove gallerie. In questo modo, il traffico di merci transalpino può essere trasferito su rotaia o può addirittura avvenire mediante trasporto marittimo a breve raggio, con una riduzione dell’impatto ambientale sul fragile ecosistema d’alta quota. Inoltre, l’UE ha introdotto un sistema armonizzato di tassazione dei trasporti su strada (attualmente in fase di perfezionamento) basato sul principio del «chi inquina paga», per cui gli spostamenti vengono tassati a seconda del danno ambientale procurato. Sulla base dell’accordo stipulato tra UE e Svizzera in merito ai trasporti terrestri, anche gli autocarri che trasportano merci lungo l’intero arco alpino sono sottoposti a regole simili. In questo modo si ha la garanzia di una migliore distribuzione del traffico lungo tutti i valichi montani, con una riduzione della congestione e un minore danno ambientale. Numero di autocarri presenti sui principali valichi alpini nel 2005 Wien • München • (150 ) (59 0) Wech s el (95 6) ) San Bern ardin o 35) (12 ass erp ob Sch 93) r (1988 ) (925 a ern 5) (6 St-B • Ljubjana la Trieste nc • • ) 26 Zagreb 3) (3 6 rd ( t-B on Mt-C enis /Fréju s hard Gott on pl Sim Gr. M • Lyon Brenne • Bern • Innsbruck Tauern (9 • Zürich Sem me ring • Milano (107 3) • Torino Montgenèvre (36) Ve ) 184 a (1 igli m i t n passo/galleria Numero di autocarri nel 2005 (x 1 000) 0 500 1000 Fonte: Cartografia, Commissione europea. Dati: Alpinfo 2005, Ufficio federale dei trasporti (Svizzera). 1500 2000 10 11 Dalla Russia con le merci Negli ultimi anni, grazie al processo di allargamento, i confini europei si sono spostati verso oriente e gli scambi commerciali con la Russia si sono notevolmente intensificati dai tempi della caduta dell'Unione Sovietica. È importante sottolineare che il 50 % delle esportazioni comunitarie verso la Russia avviene su strada e gli scambi commerciali via trasporto terrestre, sia stradale che ferroviario, sono destinati a crescere dell’11 % su base annuale. Nel mese di ottobre del 2005, Unione europea e Russia hanno avviato una serie di dialoghi in tema di trasporti, con lo scopo di garantire lo sviluppo dei collegamenti e delle infrastrutture e di promuovere una migliore comprensione delle politiche attuali e future. Interbus: viaggi più semplici per tutti i passeggeri L’accordo Interbus stipulato fra l’UE e una serie di paesi confinanti dell’Europa orientale e sud-orientale ha semplificato la liberalizzazione del mercato per l’accesso ad alcuni servizi di trasporto mediante autobus e pullman. L’accordo è entrato in vigore nel 2001 e quindi molti dei paesi che lo hanno sottoscritto in origine ora fanno parte dell'UE in qualità di Stati membri. Attualmente, i paesi co-firmatari che non fanno ancora parte dell’Unione europea sono Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Moldova e Turchia. L’Interbus contempla una serie di misure sociali, finanziarie e tecniche che hanno contribuito ad armonizzare e semplificare le regole cui fanno riferimento i conducenti di autobus nell’esercizio delle loro mansioni. Riferimenti legislativi principali Principi fondamentali Accesso alla professione • Direttiva 96/26/CE (GU L 124 del 23.5.1996, pagg. 1-10), modificata dalla direttiva 98/76/CE (GU L 277 del 14.10.1998, pagg. 17-25) Trasporto di merci su strada • Autorizzazione comunitaria: regolamento (CEE) n. 881/92 (GU L 95 del 9.4.1992, pagg. 1-7) • Cabotaggio: regolamento (CEE) n. 3118/93 (GU L 279 del 12.11.1993, pagg. 1-16) • Attestato di conducente: regolamento (CE) 484/2002 che modifica il regolamento (CEE) n. 881/92 e il regolamento (CEE) n. 3118/93 (GU L 76 del 19.3.2002, pagg. 1-6) • Noleggio veicoli: direttiva 2001/1/CE (GU L 33 del 4.2.2006, pagg. 82-85) Trasporto di passeggeri • Autorizzazione comunitaria: regolamento (CEE) n. 684/92 (GU L 74 del 20.3.1992, pagg. 1-9), modificato dal regolamento (CE) n. 11/98 (GU L 4 dell'8.1.1998, pagg. 1-9) • Cabotaggio: regolamento (CE) n. 12/98 (GU L 4 dell'8.1.1998, pagg. 10-14) Aspetti sociali e di sicurezza Tempi di guida, ore lavorative e periodi di riposo • Regolamento (CE) n. 561/2006 (GU L 102 dell'11.4.2006, pagg. 1-14) • Direttiva 2002/15/CE (GU L 80 del 23.3.2002, pagg. 35-39) Standard e controlli • Tachigrafo: regolamento (CEE) n. 3821/85 (GU L 370 del 31.12.1985, pagg. 8-21), modificato dal regolamento (CE) n. 2135/98 (GU L 274 del 9.10.1998, pagg. 1-21), dal regolamento (CE) n. 1360/2002 (GU L 207 del 5.8.2002, pagg. 1-252) e in ultima istanza dal regolamento (CE) n. 561/2006 (GU L 102 dell’11.4.2006, pagg. 1-14) • Direttiva 2006/22/CE (GU L 102 dell'11.4.2006, pagg. 35-44) • Formazione del conducente: direttiva 2003/59/CE (GU L 226 del 10.9.2003, pagg. 4-17) Tasse e aliquote Accise • Accise sul carburante: direttiva 2003/96/CE (GU L 283 del 31.10.2003, pagg. 51-70) Eurobollo e pedaggi • Direttiva 99/62/CE modificata dalla direttiva 2006/38/CE (GU L 157 del 9.6.2006, pagg. 8-23) • Interoperabilità dei telepedaggi: direttiva 2004/52/CE (GU L 166 del 30.4.2004, pagg. 124-143) Accordi con paesi non comunitari Accordo tra UE e Confederazione svizzera • Accordo sul trasporto di merci e passeggeri su strada e rotaia (GU L 114 del 30.4.2002, pagg. 91-131) Accordo Interbus • Decisione del Consiglio 2002/917/CE (GU L 321 del 26.11.2002, pagg. 11-12) È possibile consultare questi testi all’indirizzo web: http://eur-lex.europa.eu/ KO-76-06-370-IT-C Il trasporto su strada rappresenta un fattore cruciale per l’Europa, la nostra economia, il nostro lavoro e il nostro benessere. Indipendentemente dallo sviluppo di altri modi di trasporto, compresi quelli ritenuti maggiormente ecocompatibili, esisterà sempre l’esigenza di disporre di servizi di trasporto merci e passeggeri di elevata qualità, individuali o facenti parte di una catena multimodale. L’obiettivo dell’Unione europea è creare le condizioni per garantire un funzionamento efficiente e sicuro del mercato dei trasporti su strada. In questo opuscolo vengono delineate le politiche in corso di attuazione. http://ec.europa.eu/transport/road/policy/index_en.htm