LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO: L’INCERTEZZA SCIENTIFICA ED IL RUOLO DEGLI ESPERTI Valentina Marotta Bartolomeo Griglio Giuseppe Sattanino Roberta Goi Centro Interdipartimentale di Ricerca e Documentazione sulla Sicurezza Alimentare ASL 8 Chieri (TO) www.ceirsa.org LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO introduzione Reg(CE) 178/02 “scambio interattivo di informazioni e pareri riguardanti gli elementi di pericolo i rischi, i fattori connessi al rischio e la percezione del rischio” LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO introduzione Gli attori Scienziati politici cittadini LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO introduzione Fattori che influenzano la percezione (David Byrne): Governance Società Cultura media scienza LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO l’incertezza scientifica Cambiamento delle opinioni del pubblico rispetto alla scienza ed alle sue incertezze. Crescita della scienza o ruolo di riferimento? Opinione pubblica più critica sulla capacità della scienza di stimare i rischi LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIOl’incertezza scientifica Presentazione del messaggio in termini numerici o probabilistici Necessità di chiarezza e trasparenza del messaggio LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO – l’incertezza scientifica Categorizzazione del rischio: messaggio chiaro ed immediato allerta alimentare: segnalazioni e diffusione dei prodotti alimentari a rischio con descrizione dei problemi riscontrati, quantificazione del rischio e consigli per il cittadino. Nessun rischio Basso rischio Medio Rischio Alto Rischio Consumo possibile; il problema è di conformità alle normative (etichettatura, additivi) Consumo sconsigliato: il consumo prolungato del prodotto potrebbe avere conseguente potenziali esclusione; il prodotto non è causa di danni immediati anche se consumato ma la pericolosità è dimostrata Esclusione assoluta; in caso di disturbi insorti dopo l’eventuale consumo rivolgersi al medico LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIOl’incertezza scientifica rischi conosciuti, prevedibili e misurabili comunicazione diretta Rischio poco prevedibile, non quantificabile, disaccordo degli esperti come e cosa comunicare? LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIOl’incertezza scientifica l’incertezza della scienza alla base di una progressiva politicizzazione dei rischi. impegno degli esperti, dei politici e dell’opinione pubblica nel mantenere la verità al centro del dibattito LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO il ruolo degli esperti Diversa considerazione del rischio di gruppi culturali differenti all’interno della società. Cosa il pubblico si aspetta dalle istituzioni deputate al controllo (Thompson) : ·Fornire impegni morali ed esporre apertamente i giudizi. ·Dare alla gente un controllo sulla loro esposizione al rischio. ·Indirizzare la distribuzione del rischio e del profitto, inclusa la distribuzione attraverso il tempo (generazioni). ·Essere responsabili. ·Riconoscere che sopprimere il rischio in un posto può semplicemente trasferirlo in un altro. · Dimostrare che le scelte sono motivate nell’analisi politica. LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO il ruolo degli esperti Successo del messaggio ……. ……………… da quale fonte proviene? Credibilità e fiducia nella fonte fonti di tipo medico: 9più esperte e più preparate sul rischio 9maggiori libertà nel presentare informazioni al pubblico 9maggior interesse del pubblico benessere 9maggiore responsabilità e documentazione LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO il ruolo degli esperti Necessità di ricerche preliminari e continuative sulla percezione e sulle opinioni del pubblico relativamente ai problemi ed alle possibili soluzioni in tema di sicurezza alimentare LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO l’attività svolta Fase I: Indagine sulla percezione del rischio generale dei consumatori svolta sul territorio dell’Asl8 di Chieri (TO) Fase II: Indagine sulla percezione del rischio delle donne in gravidanza e sulle conoscenze dei rischi trasmessi da alimenti necessità di informazione LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO l’attività svolta Incertezze bibliografiche: comunicare? e cosa comunicare? toxoplasma: i salumi sono a rischio ??? Listeriosi: rappresenta un rischio in gravidanza??? LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO l’attività svolta Metodo delphi Dibattito “virtuale” tra diversi stakeholders (medici di base, ginecologi, psicologi, esperti in sicurezza alimentare) NESSUN RISCHIO BASSO RISCHIO MEDIO RISCHIO ALTO RISCHIO Alimenti ritenuti assolutamente sicuri in gravidanza; Alimenti che vanno consumati adottando delle precauzioni (cottura, lavaggio accurato etc..) etc..) Alimenti che è consigliabile escludere Alimenti da evitare LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO l’attività svolta listeriosi toxoplasmosi Alimenti Stakeholder N Salumi (prosciutti crudi, pancette..) prodotti a livello familiare B M X Esperti sicurezza alimentare X X Clinici X Esperti sicurezza alimentare X Gruppo di lavoro Carni affumicate Esperti sicurezza alimentare X X Prodotti ittici affumicati x Esperti sicurezza alimentare x X Esperti sicurezza alimentare X X x x Esperti sicurezza alimentare Formaggi molli e semimolli Donne gravide x x x x Esperti sicurezza alimentare Clinici X x Gruppo di lavoro X Donne gravide x Clinici X Gruppo di lavoro x Donne gravide Donne gravide Gruppo di lavoro A x Clinici Gruppo di lavoro Clinici Gruppo di lavoro Salumi (prosciutti crudi, pancette..) DOC, IGP M x Clinici Donne gravide Clinici Donne gravide B Gruppo di lavoro X Esperti sicurezza alimentare Verdure prepre-lavate confezionate Salumi (prosciutti crudi, pancette..) prodotti a livello familiare X Clinici Rischio N X Donne gravide Stakeholder A Donne gravide Gruppo di lavoro Salumi (prosciutti crudi, pancette..) DOC, IGP Alimenti Rischio x x x x x LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO considerazioni La comunicazione oggi: messaggi parziali governati spesso da interessi particolari Le necessità: 9Informazioni che aiutino il consumatore ad individuare azioni e comportamenti per raggiungere obiettivi di salute. 9informazioni che riflettano competenza scientifica e meritino credibilità. LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO considerazioni 9 Interazione tra esperti di diversi settori 9 Disponibilità all’ascolto tra le parti 9 Corresponsabilità LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO considerazioni Il mondo scientifico deve raccogliere la sfida della comunicazione del rischio: quantificando i rischi, prestando attenzione alle preoccupazioni della collettività e coinvolgendo tutte le parti interessate. LA COMUNICAZIONE AL CITTADINO 9Identificare i rischi/problemi 9Sviluppare opzioni per la valutazione e gestione del rischio mediante reti di esperti 9Fornire direttive e guide comportamentali nelle emergenze 9Informare ed educare il pubblico sul rischio in generale 9Incoraggiare l’atteggiamento di autodifesa dal rischio LA COMUNICAZIONE AL CITTADINO 9Costruire partnership con fonti credibili ed in aree di responsabilità condivisa per la distribuzione delle informazioni 9Conferenze/ riunioni con i media 9Sviluppo di media divulgativi per aumentare l’efficacia della comunicazione (newsletter, siti internet, ecc…) LA COMUNICAZIONE AL CITTADINO I momenti della comunicazione 9 La comunicazione nelle emergenze 9 l’educazione sanitaria 9 Sviluppo di politiche di informazione continua dei cittadini LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO l’attività svolta: le strategie ed i canali Gestione di un’ emergenza Comunicati stampa in caso di allerte nazionali ed internazionali LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO l’attività svolta: le strategie ed i canali Gestione di un’ emergenza Pubblicazione di opuscoli informativi da distribuire alle mamme presso le scuole Organizzazione di serate con i cittadini presso i comuni per informazioni sull’influenza aviaria LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO l’attività svolta: le strategie ed i canali Gestione di un’ emergenza sito web: allestimento di una sezione, periodicamente aggiornata dedicata alle allerte alimentari con elenco delle segnalazioni e diffusione dei prodotti alimentari a rischio sul territorio dell’ASL8 con descrizione dei problemi riscontrati,quantificazione del rischio ed alcuni consigli per il cittadino. necessità di categorizzare il rischio: chiarezza e trasparenza per il consumatore Nessun rischio Basso rischio Medio Rischio Alto Rischio Consumo possibile; il problema è di conformità alle normative (etichettatura, additivi) Consumo sconsigliato: il consumo prolungato del prodotto potrebbe avere conseguente potenziali esclusione; il prodotto non è causa di danni immediati anche se consumato ma la pericolosità è dimostrata Esclusione assoluta; in caso di disturbi insorti dopo l’eventuale consumo rivolgersi al medico LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO l’attività svolta: le strategie ed i canali educazione sanitaria/informazione continua Sito web: allestimento di un’intera area dedicata ai cittadini contenente articoli divulgativi,consigli pratici,opuscoli, manuali educativi sulla sicurezza alimentare, eventi culturali ed incontri con esperti. L’area contiene inoltre una sezione dedicata alle notizie internazionali e alle curiosità. LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO l’attività svolta: le strategie ed i canali educazione sanitaria/informazione continua Possibilità di feedback interattivo con il pubblico tramite l’area contatti del sito Responsabilità condivisa: partecipazione di diverse figure professionali specializzate LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO l’attività svolta: le strategie ed i canali educazione sanitaria/informazione continua Redazione di un inserto informativo sulla sicurezza alimentare al periodico ”In salute” diretto al personale della ASL LA COMUNICAZIONE DEL RISCHIO l’attività svolta: le strategie ed i canali educazione sanitaria/informazione continua Educazione sulla sicurezza alimentare nelle scuole Grazie per l’attenzione