L' ITALIA VERA pmmà.mMA USL BENEDETTO DEPUTATO GASTIGLIA Al COLLEGHI DELLA NUOVA CAMERA. S-!-" il ^li ifei-.-,: ìAj ^.^"S|#|^..c.=..^" GooqI^^ i X »v^ V VERA. L'ITALIA PROGRAMMA DEL DEPUTATO GASTIQL.IA BENEDETTO COLLECm DEIIA lUOYA GAIERA. Ex formula LE MONNIER FIRENZE. TIPOGRAFIA DEI SUCCESSORI Via Son Gallo, no 33. 1867. ottura. ^UX^^^JL X\ \ \ ^ . \té"7 MAJM all' SICILIA ALLA NATALE MIA ISOLA AD ITENICO, A CITTÀ NOBILI DEL PATRIA MIA ITALIA COLLEGIO MIO DEDICO QUESTO LAVORO SINTESI DI DI STUDI, DI QUARANTA ANNI ESPERIENZA, DI MEDITAZIONI lodipendenia è dalle mente, dalle ooo tolo cacciar lo straniero Doelre terre, ma dalla menti. dottrine, dagliordina- franca avvertenza Un' forse troppo , franca necessaria ma e , spero , , giovevole. C è sapienza italiana una derivante da Cartesio derivante da Vico dalla e Quella pone e * ed io, siamo che e di penali il Giornale dal medesimo Vedasi nel Isa Ruota delle cose Sciente (4848) ; altre umane che Le suOa Amari, di economia , nelle i lavori Emerigo Ondes. e di mio: di cui 4849: di e II e di sUOisUca Ferrara; Perez, (4844); la Formula Verbe tralascio de VHumanité et des di nominare sociale, etc. etc. V opera Nations Yedansi quelli sutte e E etc.etc. sUUisti- pubblicato vedasi, deUa de^ nuovi (4857).Vedasi Bruno . le Ferrara, Busacca, il lavoro Essenziale del^prof La / quella sapienza (4847); La Bussola, giornale politico(4848);il Nuovo delPUmanilà per più di noi stati professori islaurazione sulla ha legisìaxwnicomparate; indipendenxa italiana, giornale (4840); il Discorso tralità. cen- Roccaforte a statistica,in cui scrivevano di T italica, alle quelle idee. di lui: StUle Perfetto Ciwle Sulla i di ò imbevuta l' opera , economia Essendo accenno. e T altra ioformati tutti e media individuale^ BniDo, (Emerigo), Ondes, tutti dì Palermo meridionale, de' suddetti: Amari governativo; la generalità si giornalisti, e il razionalismo « italiana, sinora opere Amari Perez, Ferrara, Lumia Italia sapienza francese, rivoluzione; ivi, regola a la antipatia invincibile T artificìalismo mezzo, a domina dalla e bassa V Italia alta che e Qui ancora. conosce non nella , * ingranditasiin Palermo, e difiusa , : La pur scienza Organo StatuH infine, scienza tra l' del- 6 — guida il senso r sapienzacivile fonnulavasi cosi Un' èra € r , popoli. sin dal 1848 dell'Italia bassa y y : L' èra anteriore è surta. nuova gliuomini rese bero li- private ; la presente dee le competenze pubbliche. in tutte L' èra anteriore ebbe » governi nelle competenze uomo far liberi de' potere massimo e , dell'organismonativo de' osservanza La comune — • le le generalità, principii a sestò e per liberare l'uomo, disuniformità,le unificazioni; la società; le varietà questa dee le specialità, principii a di forme moltiplici le e avere esse. Quella guardò nell'individuo solo; e dalle capacità » ritti cui stabili i di- con lui, tirò le speculazioni, di dell' uomo. Questa guardanon j l'uomo, Sociali;guarda i valori con guarda le nature cui operano; di ognuna a e che con da le Individualità ma gli uomini che le creano; esistono ; le esse leggicon queste determina i diritti peculiari mantenere e a svolgerela natura e la legge propria. La j viste libertà,l'indipendenza, non dell'individuo, sovvertitrici furono alle ebbero o esagerazionida cui e o ^ oggi la le tirannidi a giungere società sottraesi. viste l'indipendenza, dualità nelle indivi- " La libertà e si specificano nella competenza della natura sociali, della leggepropriadi ognuna; e quindipigliano sensi e diritti, quanto certi,altrettanto irrefragabili. e " La B. la italianaristabilisce scienza straniera dissestò , le individualità sociali." * capacità certo né diritticerti senso aiutarono , nelle GastigUa 1848. — Formula * EfsetaktU dei Nuovi SUUuti. ^ mo, Paler- 7 — Giusta — questiprincipiila sapienzacivile di , la Formula poneva de' nuovi essenziale statuti , laggiù e veva scri- : I. Il valore sociale è la ragione unica de' diritti, delle competenze, delle attribuzioni. II. libertà La e la di ogniindividualità indipendenza sociale nella competenza cui lo Stato su propriaè la tale legge fondamen- reggesi. III. Legge è V operare necessario delle nature sociali. IV. Diritto è r esercizio della Frutto di * proprialegge. che questiprincipii, sapienzarivoluzionaria francese, è la formula e segue, del ordinandosi,può di governo un farsi economicamente e della l'opposto sono il programma maturale, tratto torre con che cui l'Italia centralità e sesti, dis- libera,prosperevole, tente. po- della Camera la accetteranno colleghi si formerà né mendicata,né artificiale, maggioranza, la Se i miei , ben presto. E ' B. se no, dirò: oramai, anco Colleghi; la Francia e Btwsola, giornale. Castiglia, Palermo, 4848. op. cit., 8 — respingela sapienzache e credete essere anno owii lungagginila Camera V , della in gittare allora trovato gli animi finitigliincubi, e le condotto della finanza,misero fu per me prudenza dolorosa idee che avrebbero distrattie indocilii Ma ora, ministeriali avendoci inopportunità pronte, quanto nel indico sarà materia di alla Camera pria l'altro col fantasma alla necessità di riforme seguenteprogramma trogradi. re- coli 'astruseria della uno alla Camera mezzo siete che sione quellae nella sesquali,invece di provvedere e fondiaria, , non i non sapienzavoi in e — alle urgenze della libertà della Chiesa il tal sotto l'incubo scorso, ministeri con per mezzi consolidazione cimoquarto Richelieu, di Luigide- voi progressisti ; signori, e poi della guerra; deficit, ultima, in fu di della rivoluzione. Con Nella sessione deir del — subito prima e che leggiche senterò pre- il ministero ci tiri in nuove. lungaggini Avrò adempito al dover miei al colleghi mio. Adempiranno,spero, loro. Salute. — ".c^w»*«o"- - i Questo è non programma per gli elettori; è per l'Italia. Non è le idee, con a' riforma è cui l'Italia deve segnare per riformarsi, e insegnare esposizione, prospetto, un teoriche, delinea le parte ma che serie una La si divide prima L'altra per in due deve ella i accenna ordine un parti: l'ideale, che pone cui il segno l'Italia dee gersi, prefig- giungere; graduale di i mediante temperamenti, riforme, può ella pervenirvi. PARTE Governo PRIMA. Naturale. I. L'Italia la di pratici. Esso quali, ma tutti. una da lasciando concetti accattare popoli Non nomine; per sua è governata natura, le sue alla francese: tradizioni, la questo sua è tro con- scienza. 10 — // - è individualismo. francesismo nella umanità Esso vede non smi razionaliche giusta individui, ordina divide accentra o collettivi, singolari non se , , , rimpasta. L italianità è comunione. Essa vede nell'umanità r entità loro giusta nativa organismi,corpi,che osserva, custodisce, svolge, promuove. Il fa francesismo, rimpastando, i ficiali^ governiarti- istabili.L'italianità, osservando forzati, fa ^ durevoli. governinaturali,spontanei, La ragione^ ogginon quieta, per la qualel'Italia si cangistile, non e ove e in Siciliainsorge, rilutta, i / tutta quanta, è che la insorgerà francesismo, quando lo si dee, e con si vuole reggere col non lo si può, che l'italianità. ") II. La nazione è corpo; corpo, entro l'altro , cui, uno tantialtri corpivivono;corpiche diante mesono ceti. città, paesi, nazione ha per segno la linguacomune. I paesihan per segno i dialetti. La Le cittàhan per segno, al di striali; dentro,i cetiindu- i in comuni, borgate,villaggi, fuori,sparsi ceti agricoli. Tutti brare ad son questi non arbitrio, corpiche bisognanon riunire a ma violenza, ismemreggere )giustal'entitàloro,naturalmente,riverentemente. H — III. smembra Il francesismo le paesia libito, e città a le nazioni a i libito, riconosce i ceti; non libito; vede che individui contati per teste, che Provincie non formate per per localitàe per che comuni estensioni, classificati numero. nazioni,paesi,città questisnaturamenti si reggono; e per reggerli c'è a ognicosto non Con male birri. centralità, burocratismo,soldati, che IV. L' italianitàriconosce il corpo segnato daUa lingua è comune; questa la nazione. Riconosce i da' dialetti; son paesisegnati questi le naturali provincie. Entro' i paesi riconosce le cittàcon tutte le membra * loro native de' ceti, che entro fuori le compongono. e • * Provincie natarali di Italia sono : la Venezia, Lombardia, Piemonte, Ligarta,Sardegna, Toscana, Romagna, gliAbbnuzi, le Puglie,Terra di lavoro ? le Calabrie , La sentita anche con ivi anco grandicittà,e i , a lungo, tra regionaUsmo che sono dipartimenti, così detto , , le nostre artificiale dispotica; e mette , costituito inglese, e queste grandiassociazioni; mati spesa pubblica,i pri- senza capi e giudici, a ò oramai Franoe d^ Paris,Dentu, 4866. — T ordinamento altri, le parrocchie riunite io contee, con de' luoghi.II grandi comuni Vedi Le Play : La Réforme sociale m comparée despeuples ewropéens esaminato tutte riunite nelle Mantiene la Sicilia. in Francia. dulie de VohservaUon Vedi , necessità di fare oggi grandiprovinole e è una franceseria provincie,creazione loro sopra le anch' esso. tutta governativa regioni^suddivi* — 13 — Co' paesifa grandi; provincie Colle città fa grandicomuni; Con questi e co' ceti decentralizza finanza,polizia, lavori pubblici, istruzione, giustizia.* V. mento sovrascritte il discentra- le riconoscenze Senza impossibile. i grandicoSenza le grandiprovincie muni e senza lità; I disgregamenti fanno inabici è disgregamenti. è le insufficienzea cui la centralità, con inabilità, di tutti, rimedia. e impiglio aggravio dividui individuiriconosciutine' cetivi sono inSenza gli tutti fuori del sesto loro sociale, e quinditutti a tuttideboli,tutti inetti. solo,tutti confusi, I ceti le sono da abilità, cui e cui si erge, su la compage sociale. grandeggia da Reggerequesta compage fuori delle abilità, fuori de' suoi principii. Il che è cui nasce, è reggerla cresce e errore e contrassenso. Questo di oggi,che sapienzagovernativa i i governi, insipienti oppressivi è contrassenso rende la popoli. sioDi della centralità parigina.È una centralità suddivisa,non Alcuni miei amici di Sicilia»italianissimi di cuore ben avuto torto di questi francesismi l'avversione senso fé' bene * me a non quel nome. imprestarsi Doveano e è altro. di dottrina hanno , lasciare questinomi addottori dell'alta Italia: Farìni,e compagnia.In al regionalismoè ragionevolissima , e e tal il Parlamento volerne sapere. Sulla ricostituzione de' ceti si veda al Parlamento di Sicilianel 4848. qui in flne la legge proposta da — Tórre dal mondo 13 — questo contrassenso sione è la mis- altissima d'Italia. VI. Volere le nazionalitàè volere del corpo l'integrità delle nazioni. biamo dobcostituitici su questoprincipio d'Italia, l' del corpo e delinsieme con l'integrità volere, Noi , di tuttii corpie organismomassimo,l'integrità di cui la nazione risulta. tuttigliorganismi di VII. L'unità,le ferrovie,l'elettricovogliononelle de' comuni, da partedelle provincie e nazioni, viste potenti. larghe, cooperazioni che i sette picLe Provincie e i comuni coli piccini, stati ci lasciarono, queste viste larghenon possono averle;queste cooperazioni potentinon possono darle. Ordinandosi l'Italiaper paesie per città, queste si hanno di un tratto. viste e queste cooperazioni I paesiguardano,in rapporto a unità,ferrovie, di se medesime, e col l'intera complessione elettrico, i concetti dellaintegra vitalità trovano facili senso loro, i mezzi onde indirizzare, e facili giustaquellenuove del tempo, ogniparte di esse. impulsioni Le città, di tutte le loro parti, sentono reintegrate tutte; le tutelano e custodiscono; e per queste parli, u — dì vantaggio — medesime provvedonoe soccorrono alle popolazioni di cui si cingono. agrìcole se ^ distintida nomi che ceti, I niscono persona a e sé naturalmente tutti tutti conoscono, rìu- gliindividui,cui valore sociale l'abilitàe la vocazione dà cor- respettiva. Riuniti cosi nellavocazione individui ciascuno appartenentivi, i sa del fatto loro quanto altri non sanno loro tuttigli comune suoi,e del ceto non tutti può sapere mai. Fuori di i club là,li regolano e i dentro circoli; loro nativa. li,li guidala sapienza Cosi,retta su' paesila nazione,retti sulle città i le variabilità paesi,rette su' cetile città, glisnaturamenti, scono. dei governi allafrancese finie le malagevolezze Statuto è che i rappresentanti de'ceti reggano le i rappresentanti delle città reggano le provincie; città; i delle provincie rappresentanti reggano la nazione. gislative Questo è Statuto naturale, pelqualele turbe lesi escludono, le chiacchiere dispaiono,i partiti e il buon finiscono, non senso domina. Se l'Italia tardi a darselo si salverà, versale, e lo spero, dal voto uniultima rìgonfiatura de' contrassensi francesi. Vili. II francesismo, innaturalitàgovernativa, sce tripartii in legislativo, li assorbe esecutivo, poteri giudiziario; nella cosi detta nazione;e spodee monopolizza 16 - La nazione che è ne — solamente è, non ma esaurita, quel peggio, impedita. Coli'esaurimento,le si i danari;e cogli toglie le si leva i mezzi di produrli. impedimenti, è in condizione oggipesa tale riguardo, L'Italia, sima. dazi;esagera e moltiplica Esagerae moltiplica e le sorveglianze non bastando,fa del sorveglianze; contrabbando un reato per poco non parialla grassazione. Misera Italia! via della costituzione de' ceti il Per problema fmanziario facilmente si risolve. si nomina de'municipìi ogniceto riuniscesi; individui e l'entrata di capi;descrive i proprii A cura I suoi ognuno. conosce a punto L'avere e a voluto un ; e ognuno anche degliappartenentivi, tanto del ceto appartenentivi. segno l'averedegli fin della gente che tassi di i suoi conoscono vive di manualità e minimo, e di si salario, comprendail danaro città, per la per la provincia, per cento che pel ceto, per la nazione. Ogni ceto La tassa ciascuno del abbia proprio. si divida per settimane;e ogni sabato ceto paghi al proprioesattore la sua un esattore quota settimanale. ilpagarla Suddivisa cosi la tassa, sarà Perchè il modo del a tuttilieve. pagamento la rende la pagherantutti, lieve, anco i meno abbienti. a tutti i7 — — la tassa ha base larghissima, e Pagandola tutti, torna quindimeno grave e piùprofittevole. localmente dall'esattore del ceto, riscossa, Pagata, ci è impicci, ci è spesa. non non Gli esattoride'ceti, ritenendo ciascuno quelche menica deUa tassa va ài ceto proprio, pagano ciascuno la do- alla cittàil resto. La città ritiene a parte di Con è la parte sua; piglia della provincia dello Stato la e disposizione tassa che va ne a loro. questo metodo, il far tassa unica è corto ed pronto. Gradualmente, secondo che il reddito di questa tassa si effettuae aumenta, monopolii, dogane,tassa di si tolgono. dazi di consumo tassa di bollo, registro, libera In pochianni Y Italiadiviene terra franca, volere economicamente, come devono ferrovie, essere, tra non volere,date le le nazioni tutte. guari, non L'Italia, precedendo,ne e avrà il prò massimo. X, Ordinata l'Italiaco' ceti,con co' le città, paesi; lavori pubblici, mercio istruzione, e compolizia, agricoltura trovano ma naturali, corpi,non artificiaU, le condizioni loro peculiari, siamministrano che,giusta ciascuno questiservizi, nell'orbita loro,facilmente, opportunamente. n francesismo Mancando servizi. dà a segno; e unifica queassimila, centralizza, sti della mente quanto meno dà de' luoghi, quasimai a segno, piùle popola- -18- gridano,e più il centro impediscee spende. zioni L' Italiadà al centro assorbe e si affotica e ciò che è della sua com- petenza. La competenza del centro ciò che fa è in tutto del gran corpo: Italia. svolgersi Mantenere i corpisottostanti: paesi,città,ceti, nelle competenze rispettive; entro questecompetenze il sussistere e lo custodire la libertàdi ciascun corpo, si che né altrilo impedisca,né e trasmodi;e esso o impeditoo alla vita del gran corpo non è T ufficiodel centro. altro, non Eccedendo da dante, trasmo- neccia; il questo ufficio, — centro questo, si fa tirannico. Questa tirannide cominciò Luigiundecime; crebbe con Richelieu e Luigi decimoquarto; si esa* gerò con la rivoluzione e NapoleoneL Oramai è con tempo, questa tirannide de' centri, sto que- di tutte spodestamento sottostanti finisca. le vitalità lavori pubblici, Polizia, istruzione, e agricoltura commercio, sono ufficilocali.Ciascuno de' corpisue- limiti della competenza dee avere propria, la libertà di reggerli delle peculiaa modo e a segno rità viventidella sosue. Ceti, città, cietà, paesi, organismi riconosciutie ordinati giusta la vitaloro vera, ciascuno la propriaentità, la medesentono sima e giusta ben sanno, variamente giusta le varietà loro, nei connati, — — avvisarvi. E cosi T imposparendo1*artificialità, sparisce tenza; le popolazioni gliindividui dissohiti, spariscono -19 — tivi, sugliorganismisuoi nale malagevolezze, gli gliandirivieni, gliintrighi, nano; delle tirannidi centrali si elimisciupie le camorre e rettala disgregate: la libertà nazione viene; e senz' altri maestri vera va da sé. XI. mediante ceti, anch'essa città, paesi, giustizia, La si discentraUzza. Si e l'errore che toglie si surroga quelche dalle cose; emana rende e la emana giustizia cioè che è vero, chi delle cose dal la tro; cen- zia giusti- più sa, gli que- giustizia meglio. E ceti e città paesi,ciascuno sapendola cosa partiscono sua, meglioche altrine intendono;e meglione imil retto e il giusto. E con questi la giurisdizione civile intendimenti, liatori penale,per quanto oggi è di competenza de' concitra la gente del ceto va ai magise de' pretori, trati del ceto ; e e tra persone di ceti a' magisdiversi, trati de' rispettivi ceti riuniti. Nelle città la va a circdndariali, di con credito, de' magistrati Gli un vanno, trina, pretore alto di sddo, di dot- quattro o sei assessori elettidai ceti. e le appelli modamenti giurisdizione, oggi de' tribunali assisie e la conoscenza de' tras- di potere) delle autorità qualun(eccessi que in ogni paese, a Corti provinciali; con votanti,pochi,non più di sei, ma sommi di soldo e di grado,e di di autorità, perciòdi saviezza, sommi scienza. La garanziadella giustizia ripostanella de' votanti,è assai da pappe di arma spandereper rosità nume- dispotismo,che vuole servilità assai da avere utilizzare. de'vonell'entità dellagius tanti, tizia, garanzia riposta di libertà che vuole sapienza e indipenarma denza La è qualesolo da locatialtissimo si aspetta.* pochie XIL naturali reggimenti Coi rende inutilile centralità, tante di si fa da conseguitomai, non e sempre cato invoil discentramento, e sì si gravie sé, e ditive impe- oggi. Centralità sono : la giustizia Della Cassazione ; , il ConsigUodi Stato; Degliaffari, * magistratiformerebbero Tre sorteggerebbero di banco e a giustizia quelle in cui proposta sua loro ci fosse o per dimanda non ci sarebbero potrebbero ne essere avrebbe, per magistratirendono magistrati ingannarsi i è non , — Quanto ma più presto riserverebbe , fino al 1849, per soverchi. è ciò che sempre una la delle presidenti cessino, gliappelli gistrati ma- Cassazioni tuali, at- dismisura. più necessita. La giustiziache vera giustizia transazione i dissidi questo Altri tre speditiva e sapiente, a giustizia una il tempo chiare, sei magistrati, di cui i pih con scelti tra* consiglierie Alla società oramai le cause difficili. Con intricate e giudicisarebbero lunedi interlocutorie ; e per preparatorieo per le Assiste. E cosi ogni solo, terrebbe a parti da lui consentita è che T antico di Sicilia durato glieccessi di potere, i tre se che delle collegialmenteda' tre le cause metodo, che destre, pubblicaec. Deciderebbe dare a Civile. Costoro Ciascuno le cause. discussione non , decidersi e tra con la Corte sociale per tanto più — possono far cessare la società ne bene i i dissidi. profitta. 21 — -^ Pubblici,della istruzione De' lavori etc. i correlativi. Consigli superiori La Cassazione è un' ubbia francese. Volere uniformità di le in leggisono cora giurisprudenza quando an- parte erronee, è volere non male. un impossibilità, una unica solo leggitali la giurisprudenza Con sarebbe che la stazionarietàdell' non difformi vari e le giurisprudenze giudicati la inadeguatezza, annunziano che è ancora ne' codici duri,le discrepanze ; e fino a che la inadeguatezza il sintomo naturale ed utile di quede' giudicati sono ste I errore. imperfezioni. I codici attuali mantengono incomportabili. Per esempioillibro I la: Delle Persone ; e di famiglia, cui e la Ma vi queste è errori,dopo Vico, del Codice Civilesi tatito- per persone intende l'individuo quellibro tratta. In legge,tante errore. gali persone le- ha, quante ci è competenze, diritti, obblighi. fisicamente una, riveste persone legali moltissime. Matrimonio,paternità, figliuolanza, rentela pazione e ognicredito e ogni debito ed ogniconvendanno a ogniindividuo persone ed ogniobbligo legali moltiplici. E come chi unica,con codici e antigiurisprudenza ? talierrori giuridici e moderni, esordienti con Altro esempio.Il l.o titolo del II libro dello Ogni persona, * * me Vedi La in Rùumame, le Pariginel 4859. Ivi irrefragabile. Congrés,ìa credo avere situatUm aOueUe, pubblicata da posto questo principioin una denza evi- di stesso Codice Civile definisce oggetti 0 essere privata proprietà blica pub- solo i beni mobili Questa definizione è materialità patente del una dalla sensualismo francese. E)ssa esclude niente che i dirittiche tutti stan e non meno sono nel mobili né né suo immobili. o proprietà nell'animo, immobili;esclude la proprietà che principio è l'idea, queldel concetto, del- da cui tutte le proprietà provengono; in modo che la proprietà delle produzioni data dell'ingegno, nel tiU^ suss^uente (art.437) agliautori,è un la definizione ma con illogico contrassenso, benefico, di proprietà deglioggetti passibili posta nel !"" titolo. E come unica con inadeguatezze giurisprudenza e contradizioni di tal fatta? la Replico: francese,che Cassazione vien da un paralogismo l'Italiadeve spazzar via. Corti di pochie altiin tutto, senza provinciali, altra giurisdizione al di sopra, cosi come in Piemonte erano i Senati prima delle riforme,e basta. I giudicati difformi delle varie Corti faran pensare l'Italiae il può e il deve, e — — a ^ mare rifor- giusta verità i codici. XIII. Gli altriConsigli centrali:degli dellaistruzione, aflEsui, delle opere pubblicheec. — costituitigrandie città e paesi; lìberi, giustale competenze rispettive, costituite le Corti Supreme provinciali, magistrato unico delle assisie, eccessi di e degli degliappelli potere delle autorità qualiche siano;tutte queste 24 — — Il compitoadunquedì talnazione^costituitasi sta giuè di accreditarequanto meglio nazionalità, questo altripopoli ilme* onde gli siordinino giusta principio e cosi, a bene e a prosperità desimo;, nismo comune, l'antagoe la mutualità domini. presso tutti si dissipi; , Inoltre,le milizie stanziali sono creazione del dispotismo. La nazione che costituiscesigiustanazionalità e non libertà, giusta ha più niente a fare delle milìzie stanziali. Per r una ragionee per l'altradee dunque proclamarne r abolizione. Il proclamarequesta nazioni,autorità massima le abolizione le e influenza dà, infra massima, popolia volere ordinarsi giustaquei, che rilevano da quelgran peso gliStati. prìncipii, Dimando : Non è questo il caso, oggi,di Italia? Un ministro unico per la polìtica e per la guerra infervorando i due vedrebbe la potenzache dà all'Italia, non con in l'immiserire l'arricchiresenz'esse; ma e abolendo, l'esercito, l'esercito, a spingerebbe quanto milizia stanziale, come primeggiare, del antesignana mondo delle nazioni, l'Italia. Ma son estema oggi per guerra, marina e politica vuole tenere quanto più esertre i ministri ; uno cito; l'altrofare quanto e l'ultimo, quanto più flotta; al di fuori; tanti ministri la povera e con più politica fa quello Italianon che un ministro unico e vedente di certo farebbe. PARTE SECONDA, Temperamenti. I. Quanto è detto nella prima parte del presente scrìttoè, in succinto,lo schizzo dell*ordinamento tendere deve Ma l'Italia. i giungere;altri sono altro è il segno cui cui deesi temperamenti,co'quali,data vi si dee pervenire. l'attualità, Il segno è: ceti. città, reggersi per paesi, II. conviene siano temperamentiper arrivarvi, molti e tuttiinformati alla pradenza delle necessità Io ne accenno solo i principali: presenti. I rendendole sotto-prefetture provincie, piccole milioni pel momento; e con venticinque abitantinon al più che ventìcinque avere vincie; pro- lo Abolire le dì 2o Riunire tutti i comuni piccoli rurali alle città di cui sono per ceti le tutti i membra dichiarando vice-sindaci i sindaci di 3^ Ordinare e muni co- naturali, quelli; città,per ora solo in riguardoa'balzellie alla giustizia; 40 Abolire le piccole li, tribunapreture e i piccoli miseria di fòro corti di sono le come e e di abolire le picmagistratura; cole e mantenendo appello; per ora 11 dove ridurne tuttaviai consigliequattroCassazioni, ri, a una giàin Sicilia, sola seriesedente sostituendo pel penalealternativamente, pelcivile a'giudizi -26- alle sessioniriunite i diibbi di quattroCorti 50 , e da legge, elevarsidalle diffinirsi dal Parlamento. Ponendo, l'ordinamento per tra non molto,in legge statutaria ceti,città, ponendodeipari paesi; in ordini statutarile libertàdi individui, di comunicazioni, di di banche conunerci,di industrie, dare priadi renderli esecutivi, libertà di preparare, entro un ec. ec, a' ceti, allecittà, a'paesi, dato tuti termine,glista- rispettivi. 6«"Per la sicurezza bliche, pubblica, per le opere pubmercio, pel comper la istruzione, per l'agricoltura, commissioni ne' paesi istituire, e nelle città, dare a queste facoltà di provvedere, elettive; giustale correlative competenze, a questirami della azienda avviare in tal modo città e paesia reggersi pubblica; da sé; avviare cosi il risorgimento locale; della sapienza della Istruzione e quelli e i Ministeri dell'Interno, de' Lavori Pubblici e di Agricoltura e Goomiercio sti quein uno, riserbarsi di esaminare gli tre fusi da ora in mese delle comi provvedimenti missioni e di mese statuti, e su suaccennate; e su quelli questidare alle medesime i migliori avvisi che a que'Ministeri, a ciascuno per la sua parie, paresse di suggerire. 70 Per l'esercito, subito in principio proclamarne , in quanto stanziale; e l'abolizione, prepararne r ordinamento in quanto nazionale. quadriattuali; formare per comuni, circondari, provincie, dall'altro, e quadrilocalidi tutte le prime e seconde categorie, delle guardienazionali mobili e sedentanee;in correQuindi, da un lato mantenere i condari, di questi quadri,intiare ne' comuni, ne' cirspettiyità i bassi uffizialie uffiziaU, nelle provincie, ne' quadri istruiscano tutti gliiscritti quaU,localmente, in tre giorni esercitando le prime categorie suindicati, ed esercitando di ciascuna settimana due ore ognivolta, le seconde categorìe e le guardie zionali. naneglialtrigiorni / Per e uomini mila più istato di guerra, la barbarie di - ^ può da e non contro le provincie che che malandrini;e di truppe, onde i popoli, ma mancano collo di strade , ivi quanto mandare in tro con- da travagliate sono ganti bri- più si costruirvi strade,ponti,ferrovie; colla presenza loro fare sicure Per spenderloro quellelocalità, rilevarledi miseria. questo modo si manterrebbe principio, l'esercitostanziale, abolito in in fatto; mediante i accrescerebbesi gliesercìzilocali, dandosi a' soldati, come soldatilavorerebbero di i cento aggravio ad e dichiarare quadriattuali, guerra — — de' e ponti,di ferrovie, e e ad ozio mantenere non a quadri e due milioni di mati; ar- in guerra, doppiapaga, i contenti;mantenendoli ne' luoghi i commerci, la pro"* la sicurezza, e di ladri, briganti pubblicane vantaggerebbero; pagandoliper sperila il bilancio lavori pubblici e co' denari stanziatiper essi, ridurrebbesi di assai; e intanto si terreb*^ della guerra bero in attivitàe in carriera gli ufficiali zioni che,collerestri- di oggi,sono a poltrire e ad gittati L'Italia si varrebbe ultimi anni Essendo a immiserire. formatosi dell'esercito, grandespendio,per più lungache largae con ne' sei militarizuim isole e litida tutta. ogni lato • armi bisognal'Italiaabbia aperti, proùte in ogni parte. Messo su T esercito comitati, ispettorati, quest'ordine riade brigatepermanentie la migenerali, , comandi de' generali possono di tratto,qualitorsi, quali un diminuirsi. III. Questi temperamentiper l'esercito altriper possibili la sicurezza ne rendono pubblica. i cittadini la Scurezza, e privare Monopolizzare è arte necessaria delle armi e del diritto di guardarsi, degliassolutismi. Opra di libertà è restituire a' cittadini le armi, e a' corpi sociali il diritto di avvisare alla sicurezza propria. Il monopolio della i genera sicurezza i crea carabinieri, e rimpinzale carceri. birri,e moltiplica Ildiritto di ciascun corpo: ceto città, provincia, a diminuisce leva birri, carabinieri, toglie guardarsi, e vuota carceri. La sicurezza è spesa oggi,costa memente; enor- alla libertà; è pericolo e quel che sicurezza, peggio,ove ne è venti mila carabinieri e otto mila guardie con di come pubblica, non ne bisogno, — è bisogno,è prova spesa dopo sei è inutile; e dove anni la Sicilia, — è insufficiente. Di più.Male è la pena tro, perchèdegradaumane di morte creature , a parte tutt'al* coU'ufficiodi boja. — Male è la sicurezza perchè degrada umane corde - pubblica,costituita com'è, creature far mestiere a di di manette. e I 29 quadrilocali,ordinati come è detto di sopra, di levare la spesa, il pericolo, e dove e dove l'insufficienzadella sicurezza pubrinutililà, blica il mezzo danno attuale. Senza avere mestieranti di corde e manette, cittàe plina, avranno e sotto disciProvincie ovunque, sotto ufficiali e guardienazionali prime e seconde categorie mobili e guardienazionali sedentanee da chiamare al bisogno;e senza bisogno,da lasciarein pace. Riusciti in Siciliacarabinieri e guardiee delegati insufficienti il solo mezzo che die'ivi sicurezza non e questori, fu il metodo usato dal generaleMedici; fuggevole, le milizie drappelli quellocioè di spargere a piccoli Co' quadri locali questo per tutti i comuni. mezzo e è bello e pronto. Ci saranno milizie ovunque, miliziedi gente de' luoghi, e perciòconoscenti, prar tiche di sicurezza attissime allo scopo. Un Consiglio formato dal sindaco della città, pubblica capoluogo e di circondario, e da un ufficialee da un gistrato, ma- biano Abe provveda. più altiin grado,sorvegli i sindacie i poteridi questorie di delegati i i vice-sindaci. Si avrà allora di certo non sicurezza; birri e si risparmierà in grosso. si avrà più -30- IV. A' due è uopo temperamentipreaccennati tenga dietro un ne altro. Carabinieri tanti e abbisognano i del Codice penale, guardietante e in virtù perchèil Codice penale, arresti.Gli arresti vogliono magistrati prodigano gente che spii i latitanti:i latitanti, diventano fuggiaschi, entrano nelle carceri; malfattori; se buoni, e ivi, presi, diventano cattivi; le se cattivi, Cogli arresti, pessimi. e i presile carcerisi aumentano, guardiei fuggìaschi si assottigliano. e le borse delle popolazioni rigurgitano, , , Convien finirlacon carante sulle piaghenaturali della società. Sino a condanna che e questa piaga artificialerin* solo per di pena non crimini zati di lavori forpassibili per altro che di morte; pene entrambe spariscano t'altri imputati non ci sia arresto emessa, « ventivo pre- confido prestoda' codici d'Italia.Tut- temano presura, se non per danna con- la a scontarla, presentansi diminuita di un grado.Se sfuggonoed sconteranno di Italia, son tanto meglio;e se restano e escono la scontino con un gradodi più. presi, Né pene né carceri guariscono la società; e come Che almeno oggiqueste cose stanno, la guastano peggio. irrevocabile.Se non si paghiper birri maggiori. e pravazioni carceri,atti solo a de- 32- — nuatiy ci abbisognaquel sollievo.Fattici ricchi,di sollievonon ci sarà altrimenti mestieri; e occorrendo, potremo dissesto pagare in grosso. senza VI. E questo faremo bancaria,ma astruserie di libertà o Lasciamo e allora i tout bonnement senza slanciarciper niente nelle non per simili proposte a Chiesa,cosi n' è che V ultima razione ope- libertà di Chiesa. tempipiù tranquilli.; più allucinatidi oggi vedranno ddla una è stata come che bertà la li- proposta,non e la pessima. servitù, La Chiesa è in primo la universalità de' fedeli. E la Chiesa in questo senso, o^ è serva; serva perchèprivadi ciò che in antico ebbe: la facoltà cioè di eleggersi gliuffizialisuoi: curati e vescovi. governi,e poi il papato tolsero alla Chiesa de' popoli questodiritto. La libertàvera dellaChiesa verrà dal restituirglielo. E il progetto,questo diritto, anziché ridarglielo, in eterno. glielo toglie Prima i Chiesa inoltre è il clero: parrochi, vescovi, papa. Coir ordinamento i de' vescovi; di oggi,i parrochison servi servi del papa. vescovi, L'autocrazia papalina,dominando sola, pone in ischiavitù e in tristiziatutto. Libertà vera della Chiesa-clero sarà l'autocrazia 33 — — il Cristo volle democraticamente. e la chiesa reggersi, come finire, finiràTan* Allora solo,e solo allora, » tagonismotra la e Ma il progetto,riconfermando Y questalibertàe per In terzo, ilpapato è, in la ora e pedisce imautocrazia, per sempre. Roma, il centro della gerarchia; la cattedra di verità. degliApostoli, anche il papato è servo; Gol potere temporale cattedra di verità insegnatutt'altro. libertà sarà del papato il sanarsi da quella piaga. Ma il progettoquesta piagala infligge al papato sullatomba e e il cattoUci- tra politica, la libertà. e smo la fede perpetuamente. Per il cattolìcismoè idea e istituzioneitaliana, ultimo, di cui r essenza UMANITÀ NELLA. Questa idea dal la mira è : Riunione versa. dell'uni- VERITÀ. UNIVERSA naturalmente questa istituzione, e dall'autocrazia ponretrograde tifica potere temporale. sono progressive, e e Libertà sarà rese ritornare il di Italiae del mondo cattolicismo all'essenza e alla mira Ma il progetto, risaldando nel nativa.^ sua papatola sovranità i deviamenti risaldale servitù, politica, e le corrmsioni tutte del cattolicismo. il dirò franco,è Quel progetto, 0 condiscendenza. una * Vedi Firenze ilmio o un'allucinazione L'allucinazione è Opuscolo:LEssenxadel dolorosa; e i doveri di HaUa.— cattolicismo, 4866. , 5 -34- la Noi oggisiamo condiscendenza,incomportabile* nazionalità.È per noi, ed è con noi chi tutda la li«- bertà delle noi noi,è e con la Prussia. Staremo pure colla cara staremo chi la viola.Nazionalità, per non nazioni, la Francia;ma nostra: suora la Prussia, e con sullainviolabilità dellalibertàdelle solo,se la Francia, nazioni tutte,si unisce a noi. Se no, la schiavitù attuale della e se intende imporci Chiesa,del clero del , papato e noi siamo nazionalità; cattolicismo, e del Italiae Prussia unite han non della Francia né sogno bi- né paura. Il trattato del 15 settembre 1864 dee eseguirsi i confini Esso ci obbliga a guardare integralmente. i pervertimenti. del papa, non ci obbliga a rinvigorirne VII. Concludo. L' Italia risorgendo apportaallenazioni la verità. Vico cominciò la scienza dell'universo del e DELLE MONDO NAZIONI, deldirittonaturale fondato V Italia , delle nature della natura su da progredendo umano, loro questanatura Vico comune identica. ha dato lascienza , de' sensi comuni, sociali,^ dello spirito unico dell'umanità.* * Vedi il mio discorso : Istauraiione deUa Scienza neUe cose umane. — Nafk"li,I84S. De la «ciance de» léigisl^Umt comparées et des dmùòrei idées de l'Italie au sujeldu droit,nella Revue criUque de législatUm.Paris»1 859. — parole, natUms, dei nella Tribune des linguistes. Paris, 4869, e l'opuscolo: La falsità unica tra'popoli. cristianesimo attuale,il cristianesimo vero, la religione * Vedi Le Verbe de VHumamté et des ou la science de la — — Milano, 1859, Palermo, 4860. 35 — Prima 0 — di Vico l'umanità coUetlivitào casuale era arbiliraria di individui. Dopo sono Vico l'umanità membra; e membra è corpo, di cui le nazioni dellenazioni, i paesi; e membra le città; de' paesi, e membra i Questi sono dell'universo corpi la scienza di Italiascevre; e che uma.no che la civile di sapienza dato fonCosi l'Italia, agevola. e Italiaosserva, custodisce sulla natura i ceti. delle città, indentica delle nazioni il dirittonaturale, i indica a' popoli GOVERNI NATURALI, CUi COn l'umanità tutta conviene infine si regga. Si è voluto il corpo è forza volere italiano; i corpitutti di cui l'Italiasi organa. Cosi avrà l'Italia tornerà maestra e gaudio,e e guida delle e bene genti. In questo ella non fa che la tradizione ripigliando il mondo rifarsi sua. antico,che si resse su se sa, stes- L'Italia, sando sorpascon due ordmi: e plebe e die'le arti a'servi, iniziò, essa patriziato Cristo la prima,il mondo e rilevando,come nuovo; il lavoro,T abilità, nàìai fede così l'Italianella politica, tantiordini quantipotè di ar"i, con resse l'arte, — ^ la città. L' Italia, ripiglia risorgendo, questa idea,la e leggee vede e osserva e custodisce e pone neralizza; gein in dirittistatutaridelle società gliordini tutti, di cui le nazioni vivono. ilreggi11 reggimento, mento ceti,fu per l'Italia giusta a a popoloche popolo;reggimenti non sono 36 — — 1'oi^namento le repubbliche, ma del regno scendenze cioè,non naturale delle democrazie; del sangue delle di* , delle abilitàsociali; de' titoli, crazie demoma e ben che vissero e ben vivere possono con capie a moderatori i monarchi. Non i governia popolofecero le discordie dell'Italialibera;bensì le cittàordinarono il primopopoloe il secondo popolo, cioè le arti maggiori e le minori,per costrìngere a e nobili, prelati pace, e cacciare infine i privilegiati, loro le sturbavano. che co' puntigli l'Italiadie'prodigi; Con que'reggimenti a popolo rimessa su' medesimi,e con di piùgliordUni di paesi ridarà prodigi e di nazione, più mirabili. a * Questo sarà,e Per ora a l'urgenza svincolamento. e sopra, e non lontano,l'avvenire. sparmi : ricose a due provvedere Co' temperamenti divisatidi è il valsente de'beni ecclesiastici usato inoltre, di pesie sgravio economiche di vengono i risparmi e vincoli, le libertà rapidamente. Altra urgenza vi è: cominciare l'èra della La deve è iniqua. La leggedelle disponibilità essere libera di ma riformarsi, il dritto di alcuno. Riformandosi non bene, stizia. giu- nazione dee violare risparmia tanto, che può bene indennizzare gliimpiegati che per le riforme perdono i posti. Deesi perciò su' beni del clero prelevar annualmente quanto ba* Giovanni Cronache fiorentine, lib. V. Villani, essa 37 — — dalla disponibilità negliaveri tutti i colpiti reintegrare dalla legge retroattiva sulle pensioni. e Questo vale ben piùche tenere, per T ordine interno, piti r esercito.La leggeequamente disponendopei colpiti colche saranno dalle riforme passatee per quelli sti a dalle future,darà tutto fare a chi è in età da non tere po- la piùo altro;gradueràper glialtri, giusta di procacciarsi la vita, la permanenza possibilità le diminuzioni deglistipendi. meno 0 Un' ultima parola. La mala veggenza di ministri e di parlamenti la monarchia, i portòin male altrove le istituzioni, Ubertà Ministri e parlamento,se han care popoli. e monarchia,veglino perchèla patriasi riformi,si, si concuta di crisi deplorabiU al cuore, deplorabilissime ma non agliinteressi. 38 — NOTA - (pag.4«). il progetto della ricostìtuzioDe dei celliche Ecco solo Siciliano nel 4848. Andrebbe ai Parhunento migliorato compiuto. e fé' già odiare, e nel secolo che ne francese Un errore proposto avevo POPOLO. DEL COMPAGNIE io feoa preeesse, abolire in Europa tutte le corporazionidi arti.Certo esse eransi corrotte. e di vincoli le impedivano di privilegi Anziché agevolare e difendere , libere abilitàdegliindividui.Ma doveansi i torre e non e i vincoli, privilegi abolire i ceti. Quella distruzione agevolòlo vie alla tirannide. DallMndividuo intermedi si saltò senza Ciniglia corpi intermedii,potè essere, nomi ordini con e Il comune , dalla e di quei scemo in preda di poteriarbitrarli e fu di fatto, società limitata agliindividui tirannici. La oon e al comune. proprisecondo alle e e non riunita famiglie, cgni individuo le abilità, di che vive, fu, perchè disciolta in tal parte, oppressa illimitatamente. Ma rilalia risurge:l'errore straniero che tanto nocque, deve cedere luogo al senno italico.Le compagniedel popolo, non ordinate con privilegi e vincoli,ma libertà intera, abbatterono una su i vincoli dell'industria prostrarono privilegi , e fecero la civiltà d' Italia e del mondo. surgere di Italia, deono e benanco quellidel Pertanto 4 . Da e comune; le utilità, e a in gli ottimati i e , compagnie del popolo col ricostituirsiin tutti i ceti , la libertà e i dirittiloro gere sorreg- , per la forza propria cooperare a ognuna rare procu- limitare i soprusi,di tutti i poterisoprastanti. ilParlamento ora , Le rivivere ; e deono ordini di intera libertà , difendere con in Ilalia delle arti e del commercio di Siciliadecreta: poi in tutti i comuni la cittadinanza sarà riunita di in collegidi possidenza, di negoziatura, e visa suddi- di arti,e di professioni, mestieri. 2. Tali 3. avran collegi titolo di Compagnie di popolo. Ogni specie di mestieri,di arti,di di negoziaturae professioni, possidenza,che nella società si intitolida se gliaddettivi Compagnia distinta, formare un non proprionome, non siano in numero di potrà almeno di 60. 4. Ogni Compagnia degliascrittiad essa, 5. Ciascuna avrà nome è libera di farsi, a maggioranza assoluta di voti che creda. quellostatuto eleggeràil proprio magistrato,e il presidentedi esso di Consolo. 6. Il Consolo sarà competente a conoscere tra le persone delia Com-