L' ITALIA
VERA
pmmà.mMA
USL
BENEDETTO
DEPUTATO
GASTIGLIA
Al COLLEGHI DELLA NUOVA CAMERA.
S-!-"
il
^li ifei-.-,:
ìAj
^.^"S|#|^..c.=..^"
GooqI^^
i
X
»v^
V
VERA.
L'ITALIA
PROGRAMMA
DEL
DEPUTATO
GASTIQL.IA
BENEDETTO
COLLECm DEIIA lUOYA GAIERA.
Ex
formula
LE
MONNIER
FIRENZE.
TIPOGRAFIA
DEI
SUCCESSORI
Via Son Gallo, no 33.
1867.
ottura.
^UX^^^JL
X\
\
\
^
.
\té"7
MAJM
all'
SICILIA
ALLA
NATALE
MIA
ISOLA
AD
ITENICO,
A
CITTÀ
NOBILI
DEL
PATRIA
MIA
ITALIA
COLLEGIO
MIO
DEDICO
QUESTO
LAVORO
SINTESI
DI
DI
STUDI,
DI
QUARANTA
ANNI
ESPERIENZA,
DI
MEDITAZIONI
lodipendenia
è
dalle
mente,
dalle
ooo
tolo cacciar lo straniero
Doelre
terre,
ma
dalla
menti.
dottrine, dagliordina-
franca
avvertenza
Un'
forse
troppo
,
franca
necessaria
ma
e
,
spero
,
,
giovevole.
C
è
sapienza italiana
una
derivante
da
Cartesio
derivante
da
Vico
dalla
e
Quella pone
e
*
ed
io,
siamo
che
e
di
penali
il Giornale
dal
medesimo
Vedasi
nel
Isa Ruota
delle
cose
Sciente
(4848) ;
altre
umane
che
Le
suOa
Amari,
di economia
,
nelle
i lavori
Emerigo
Ondes.
e
di mio:
di cui
4849:
di
e
II
e
di
sUOisUca
Ferrara;
Perez,
(4844); la Formula
Verbe
tralascio
de VHumanité
et des
di nominare
sociale, etc.
etc.
V opera
Nations
Yedansi
quelli sutte
e
E
etc.etc.
sUUisti-
pubblicato
vedasi,
deUa
de^ nuovi
(4857).Vedasi
Bruno
.
le
Ferrara, Busacca,
il lavoro
Essenziale
del^prof
La
/
quella sapienza
(4847); La Bussola, giornale politico(4848);il Nuovo
delPUmanilà
per
più di noi stati professori
islaurazione
sulla
ha
legisìaxwnicomparate;
indipendenxa italiana,
giornale (4840); il Discorso
tralità.
cen-
Roccaforte
a
statistica,in cui scrivevano
di
T italica,
alle
quelle idee.
di lui: StUle
Perfetto Ciwle
Sulla
i
di
ò imbevuta
l' opera
,
economia
Essendo
accenno.
e
T altra
ioformati
tutti
e
media
individuale^
BniDo,
(Emerigo), Ondes,
tutti dì Palermo
meridionale,
de' suddetti:
Amari
governativo;
la generalità si
giornalisti,
e
il razionalismo
«
italiana, sinora
opere
Amari
Perez,
Ferrara,
Lumia
Italia
sapienza francese,
rivoluzione; ivi,
regola
a
la
antipatia invincibile
T artificìalismo
mezzo,
a
domina
dalla
e
bassa
V Italia alta
che
e
Qui
ancora.
conosce
non
nella
,
*
ingranditasiin Palermo,
e
difiusa
,
:
La
pur
scienza
Organo
StatuH
infine,
scienza
tra
l'
del-
6
—
guida il senso
r
sapienzacivile
fonnulavasi cosi
Un' èra
€
r
,
popoli.
sin dal 1848
dell'Italia bassa
y
y
:
L' èra anteriore
è surta.
nuova
gliuomini
rese
bero
li-
private
; la presente dee
le competenze pubbliche.
in tutte
L' èra anteriore ebbe
»
governi
nelle competenze
uomo
far liberi
de'
potere massimo
e
,
dell'organismonativo de'
osservanza
La
comune
—
•
le
le generalità,
principii
a
sestò
e per liberare l'uomo, disuniformità,le unificazioni;
la società;
le varietà
questa dee
le specialità,
principii
a
di
forme
moltiplici
le
e
avere
esse.
Quella guardò nell'individuo solo; e dalle capacità
»
ritti
cui stabili i di-
con
lui, tirò le speculazioni,
di
dell' uomo.
Questa guardanon
j
l'uomo,
Sociali;guarda i valori con
guarda
le nature
cui operano;
di ognuna
a
e
che
con
da
le Individualità
ma
gli uomini
che
le creano;
esistono ; le
esse
leggicon
queste determina i diritti peculiari
mantenere
e
a
svolgerela
natura
e
la
legge
propria.
La
j
viste
libertà,l'indipendenza,
non
dell'individuo,
sovvertitrici
furono
alle
ebbero
o
esagerazionida
cui
e o
^
oggi la
le tirannidi
a
giungere
società sottraesi.
viste
l'indipendenza,
dualità
nelle indivi-
"
La libertà
e
si specificano
nella competenza della natura
sociali,
della leggepropriadi ognuna;
e quindipigliano
sensi
e
diritti,
quanto certi,altrettanto irrefragabili.
e
"
La
B.
la italianaristabilisce
scienza straniera dissestò
,
le individualità sociali."
*
capacità
certo né diritticerti
senso
aiutarono
,
nelle
GastigUa
1848.
—
Formula
*
EfsetaktU
dei
Nuovi
SUUuti.
^
mo,
Paler-
7
—
Giusta
—
questiprincipiila sapienzacivile
di
,
la Formula
poneva
de' nuovi
essenziale
statuti
,
laggiù
e
veva
scri-
:
I.
Il valore
sociale è
la
ragione unica
de'
diritti,
delle competenze, delle attribuzioni.
II.
libertà
La
e
la
di ogniindividualità
indipendenza
sociale nella competenza
cui lo Stato
su
propriaè
la
tale
legge fondamen-
reggesi.
III.
Legge è
V operare necessario
delle nature
sociali.
IV.
Diritto è r esercizio della
Frutto
di
*
proprialegge.
che
questiprincipii,
sapienzarivoluzionaria francese, è
la formula
e
segue,
del
ordinandosi,può di
governo
un
farsi economicamente
e
della
l'opposto
sono
il programma
maturale,
tratto torre
con
che
cui l'Italia
centralità
e
sesti,
dis-
libera,prosperevole,
tente.
po-
della Camera
la accetteranno
colleghi
si formerà
né mendicata,né artificiale,
maggioranza,
la
Se i miei
,
ben
presto.
E
'
B.
se
no,
dirò:
oramai, anco
Colleghi;
la Francia
e Btwsola, giornale.
Castiglia,
Palermo, 4848.
op. cit.,
8
—
respingela sapienzache
e
credete
essere
anno
owii
lungagginila
Camera
V
,
della
in
gittare
allora trovato
gli animi
finitigliincubi,
e le
condotto
della
finanza,misero
fu per
me
prudenza dolorosa
idee che avrebbero
distrattie
indocilii Ma
ora,
ministeriali avendoci
inopportunità
pronte, quanto nel
indico sarà materia di
alla Camera
pria
l'altro col fantasma
alla necessità di riforme
seguenteprogramma
trogradi.
re-
coli 'astruseria della
uno
alla Camera
mezzo
siete che
sione
quellae nella sesquali,invece di provvedere
e
fondiaria,
,
non
i
non
sapienzavoi
in
e
—
alle urgenze
della libertà della Chiesa
il
tal
sotto l'incubo
scorso,
ministeri
con
per mezzi
consolidazione
cimoquarto
Richelieu, di Luigide-
voi
progressisti
; signori,
e poi della guerra;
deficit,
ultima,
in
fu di
della rivoluzione. Con
Nella sessione deir
del
—
subito
prima
e
che
leggiche
senterò
pre-
il ministero
ci
tiri in
nuove.
lungaggini
Avrò adempito
al dover
miei
al
colleghi
mio.
Adempiranno,spero,
loro.
Salute.
—
".c^w»*«o"-
-
i
Questo
è
non
programma
per
gli elettori;
è
per
l'Italia.
Non
è
le idee,
con
a'
riforma
è
cui
l'Italia deve
segnare
per
riformarsi,
e
insegnare
esposizione,
prospetto,
un
teoriche, delinea
le
parte
ma
che
serie
una
La
si divide
prima
L'altra
per
in
due
deve
ella
i
accenna
ordine
un
parti:
l'ideale, che
pone
cui
il segno
l'Italia dee
gersi,
prefig-
giungere;
graduale
di
i
mediante
temperamenti,
riforme,
può
ella
pervenirvi.
PARTE
Governo
PRIMA.
Naturale.
I.
L'Italia
la
di
pratici.
Esso
quali,
ma
tutti.
una
da
lasciando
concetti
accattare
popoli
Non
nomine;
per
sua
è
governata
natura,
le
sue
alla
francese:
tradizioni,
la
questo
sua
è
tro
con-
scienza.
10
—
//
-
è individualismo.
francesismo
nella umanità
Esso
vede
non
smi
razionaliche giusta
individui,
ordina
divide accentra
o collettivi,
singolari
non
se
,
,
,
rimpasta.
L italianità è comunione.
Essa vede
nell'umanità
r entità loro
giusta
nativa
organismi,corpi,che
osserva, custodisce,
svolge,
promuove.
Il
fa
francesismo,
rimpastando,
i
ficiali^
governiarti-
istabili.L'italianità,
osservando
forzati,
fa
^
durevoli.
governinaturali,spontanei,
La ragione^
ogginon quieta,
per la qualel'Italia
si cangistile,
non
e ove
e in Siciliainsorge,
rilutta,
i
/
tutta quanta, è che la
insorgerà
francesismo,
quando lo si dee, e
con
si vuole reggere col
non
lo si
può, che
l'italianità.
")
II.
La
nazione è corpo; corpo, entro
l'altro
,
cui, uno
tantialtri corpivivono;corpiche
diante
mesono
ceti.
città,
paesi,
nazione ha per segno la linguacomune.
I paesihan per segno i dialetti.
La
Le cittàhan
per segno, al di
striali;
dentro,i cetiindu-
i
in comuni, borgate,villaggi,
fuori,sparsi
ceti agricoli.
Tutti
brare ad
son
questi
non
arbitrio,
corpiche bisognanon
riunire a
ma
violenza,
ismemreggere
)giustal'entitàloro,naturalmente,riverentemente.
H
—
III.
smembra
Il francesismo
le
paesia libito,
e
città a
le nazioni
a
i
libito,
riconosce i ceti;
non
libito;
vede che individui contati per teste, che Provincie
non
formate per
per localitàe per
che comuni
estensioni,
classificati
numero.
nazioni,paesi,città
questisnaturamenti
si reggono; e per reggerli
c'è
a ognicosto
non
Con
male
birri.
centralità,
burocratismo,soldati,
che
IV.
L' italianitàriconosce il corpo segnato daUa lingua
è
comune;
questa la nazione.
Riconosce i
da' dialetti;
son
paesisegnati
questi
le naturali provincie.
Entro' i paesi
riconosce le cittàcon tutte le membra
*
loro native de' ceti,
che entro
fuori le compongono.
e
•
*
Provincie
natarali di Italia sono
: la Venezia, Lombardia, Piemonte,
Ligarta,Sardegna, Toscana, Romagna, gliAbbnuzi, le Puglie,Terra di
lavoro
?
le Calabrie
,
La
sentita anche
con
ivi anco
grandicittà,e
i
,
a
lungo, tra
regionaUsmo
che sono
dipartimenti,
così detto
,
,
le nostre
artificiale dispotica; e mette
,
costituito
inglese,
e queste
grandiassociazioni;
mati
spesa pubblica,i pri-
senza
capi e giudici,
a
ò oramai
Franoe d^
Paris,Dentu, 4866.
—
T ordinamento
altri,
le parrocchie riunite io
contee, con
de' luoghi.II
grandi comuni
Vedi Le Play : La Réforme sociale m
comparée despeuples ewropéens
esaminato
tutte riunite nelle
Mantiene
la Sicilia.
in Francia.
dulie de VohservaUon
Vedi
,
necessità di fare oggi grandiprovinole e
è una
franceseria
provincie,creazione
loro
sopra
le
anch' esso.
tutta governativa
regioni^suddivi*
—
13
—
Co' paesifa
grandi;
provincie
Colle città fa grandicomuni;
Con questi
e co' ceti decentralizza finanza,polizia,
lavori pubblici,
istruzione,
giustizia.*
V.
mento
sovrascritte il discentra-
le riconoscenze
Senza
impossibile.
i grandicoSenza le grandiprovincie
muni
e senza
lità;
I disgregamenti
fanno inabici è disgregamenti.
è
le
insufficienzea cui la centralità,
con
inabilità,
di tutti,
rimedia.
e impiglio
aggravio
dividui
individuiriconosciutine' cetivi sono inSenza gli
tutti fuori del sesto loro sociale,
e quinditutti
a
tuttideboli,tutti inetti.
solo,tutti confusi,
I ceti
le
sono
da
abilità,
cui
e
cui si erge,
su
la compage sociale.
grandeggia
da
Reggerequesta compage fuori delle abilità,
fuori de' suoi principii.
Il che è
cui nasce, è reggerla
cresce
e
errore
e
contrassenso.
Questo
di
oggi,che
sapienzagovernativa
i
i governi,
insipienti
oppressivi
è
contrassenso
rende
la
popoli.
sioDi della centralità
parigina.È
una
centralità suddivisa,non
Alcuni miei amici di Sicilia»italianissimi di cuore
ben
avuto
torto di
questi francesismi
l'avversione
senso
fé' bene
*
me
a
non
quel nome.
imprestarsi
Doveano
e
è altro.
di dottrina
hanno
,
lasciare questinomi
addottori dell'alta Italia: Farìni,e
compagnia.In
al regionalismoè ragionevolissima
,
e
e
tal
il Parlamento
volerne sapere.
Sulla ricostituzione de' ceti si veda
al Parlamento
di Sicilianel 4848.
qui in flne la legge proposta da
—
Tórre dal mondo
13
—
questo contrassenso
sione
è la mis-
altissima d'Italia.
VI.
Volere le nazionalitàè volere
del corpo
l'integrità
delle nazioni.
biamo
dobcostituitici
su questoprincipio
d'Italia,
l'
del corpo e delinsieme con l'integrità
volere,
Noi
,
di tuttii corpie
organismomassimo,l'integrità
di cui la nazione risulta.
tuttigliorganismi
di
VII.
L'unità,le ferrovie,l'elettricovogliononelle
de' comuni,
da partedelle provincie
e
nazioni,
viste
potenti.
larghe,
cooperazioni
che i sette picLe Provincie
e i comuni
coli
piccini,
stati ci lasciarono,
queste viste larghenon possono
averle;queste cooperazioni
potentinon possono
darle.
Ordinandosi l'Italiaper
paesie per città,
queste
si hanno di un tratto.
viste e queste cooperazioni
I paesiguardano,in rapporto a unità,ferrovie,
di se medesime, e col
l'intera complessione
elettrico,
i concetti
dellaintegra
vitalità
trovano facili
senso
loro,
i mezzi onde indirizzare,
e facili
giustaquellenuove
del tempo, ogniparte di esse.
impulsioni
Le città,
di tutte le loro parti,
sentono
reintegrate
tutte; le tutelano e custodiscono;
e per
queste parli,
u
—
dì
vantaggio
—
medesime
provvedonoe soccorrono
alle popolazioni
di cui si cingono.
agrìcole
se
^
distintida nomi che
ceti,
I
niscono
persona
a
e
sé naturalmente
tutti
tutti conoscono,
rìu-
gliindividui,cui
valore sociale l'abilitàe la vocazione
dà
cor-
respettiva.
Riuniti cosi nellavocazione
individui
ciascuno
appartenentivi,
i
sa
del fatto loro quanto altri non
sanno
loro tuttigli
comune
suoi,e
del ceto
non
tutti
può
sapere mai.
Fuori di
i club
là,li regolano
e
i
dentro
circoli;
loro nativa.
li,li guidala sapienza
Cosi,retta
su' paesila
nazione,retti sulle città i
le variabilità
paesi,rette su' cetile città,
glisnaturamenti,
scono.
dei governi
allafrancese finie le malagevolezze
Statuto è che i rappresentanti
de'ceti reggano le
i rappresentanti
delle città reggano le provincie;
città;
i
delle provincie
rappresentanti
reggano la nazione.
gislative
Questo è Statuto naturale,
pelqualele turbe lesi escludono,
le chiacchiere
dispaiono,i partiti
e il buon
finiscono,
non
senso
domina. Se l'Italia
tardi a darselo si salverà,
versale,
e lo spero, dal voto uniultima
rìgonfiatura
de' contrassensi francesi.
Vili.
II francesismo,
innaturalitàgovernativa,
sce
tripartii
in legislativo,
li assorbe
esecutivo,
poteri
giudiziario;
nella cosi detta nazione;e spodee monopolizza
16
-
La nazione
che è
ne
—
solamente
è, non
ma
esaurita,
quel
peggio,
impedita.
Coli'esaurimento,le si
i danari;e cogli
toglie
le si leva i mezzi di produrli.
impedimenti,
è in condizione oggipesa tale riguardo,
L'Italia,
sima.
dazi;esagera e moltiplica
Esagerae moltiplica
e le sorveglianze
non
bastando,fa del
sorveglianze;
contrabbando un reato per poco non parialla grassazione.
Misera Italia!
via della costituzione de' ceti il
Per
problema
fmanziario facilmente si risolve.
si nomina
de'municipìi
ogniceto riuniscesi;
individui e l'entrata di
capi;descrive i proprii
A
cura
I suoi
ognuno.
conosce
a
punto
L'avere
e a
voluto
un
;
e
ognuno
anche
degliappartenentivi,
tanto
del ceto
appartenentivi.
segno l'averedegli
fin della gente che
tassi di
i suoi
conoscono
vive di manualità
e
minimo, e
di
si
salario,
comprendail danaro
città,
per la
per la provincia,
per cento che
pel ceto, per
la
nazione.
Ogni ceto
La tassa
ciascuno del
abbia
proprio.
si divida per settimane;e ogni sabato
ceto paghi al proprioesattore la sua
un
esattore
quota settimanale.
ilpagarla
Suddivisa cosi la tassa,
sarà
Perchè
il modo
del
a
tuttilieve.
pagamento la rende
la pagherantutti,
lieve,
anco
i
meno
abbienti.
a
tutti
i7
—
—
la tassa ha base larghissima,
e
Pagandola tutti,
torna quindimeno
grave e piùprofittevole.
localmente dall'esattore del ceto,
riscossa,
Pagata,
ci è impicci,
ci è spesa.
non
non
Gli esattoride'ceti,
ritenendo ciascuno quelche
menica
deUa tassa va ài ceto proprio,
pagano ciascuno la do-
alla cittàil resto. La città
ritiene a
parte di
Con
è
la parte sua;
piglia
della provincia
dello Stato la
e
disposizione
tassa che
va
ne
a
loro.
questo metodo, il far tassa unica
è corto ed
pronto.
Gradualmente, secondo che il reddito di questa
tassa si effettuae
aumenta, monopolii,
dogane,tassa di
si tolgono.
dazi di consumo
tassa di bollo,
registro,
libera
In pochianni Y Italiadiviene terra franca,
volere
economicamente, come
devono
ferrovie,
essere,
tra
non
volere,date le
le nazioni tutte.
guari,
non
L'Italia,
precedendo,ne
e
avrà il prò massimo.
X,
Ordinata l'Italiaco' ceti,con
co'
le città,
paesi;
lavori pubblici,
mercio
istruzione,
e compolizia,
agricoltura
trovano
ma
naturali,
corpi,non artificiaU,
le condizioni loro peculiari,
siamministrano
che,giusta
ciascuno
questiservizi,
nell'orbita
loro,facilmente,
opportunamente.
n francesismo
Mancando
servizi.
dà
a
segno;
e
unifica queassimila,
centralizza,
sti
della mente
quanto meno
dà
de' luoghi,
quasimai
a
segno,
piùle popola-
-18-
gridano,e più il centro
impediscee spende.
zioni
L' Italiadà
al centro
assorbe
e
si affotica e
ciò che è della
sua
com-
petenza.
La competenza del centro
ciò che fa
è in tutto
del gran corpo: Italia.
svolgersi
Mantenere i corpisottostanti: paesi,città,ceti,
nelle competenze rispettive;
entro questecompetenze
il sussistere e lo
custodire la libertàdi ciascun corpo, si che né altrilo
impedisca,né
e
trasmodi;e
esso
o
impeditoo
alla vita del gran corpo non
è T ufficiodel centro.
altro,
non
Eccedendo
da
dante,
trasmo-
neccia;
il
questo ufficio,
—
centro
questo,
si fa
tirannico.
Questa tirannide cominciò
Luigiundecime;
crebbe con Richelieu e Luigi decimoquarto;
si esa*
gerò con la rivoluzione e NapoleoneL
Oramai
è
con
tempo, questa tirannide de' centri,
sto
que-
di tutte
spodestamento
sottostanti finisca.
le vitalità
lavori pubblici,
Polizia,
istruzione,
e
agricoltura
commercio, sono
ufficilocali.Ciascuno de' corpisue-
limiti della competenza
dee avere
propria,
la libertà di reggerli
delle peculiaa modo
e a segno
rità
viventidella sosue.
Ceti,
città,
cietà,
paesi, organismi
riconosciutie ordinati giusta
la vitaloro vera,
ciascuno la propriaentità,
la medesentono
sima
e giusta
ben sanno,
variamente giusta
le varietà loro,
nei
connati,
—
—
avvisarvi.
E cosi
T imposparendo1*artificialità,
sparisce
tenza;
le popolazioni
gliindividui dissohiti,
spariscono
-19
—
tivi,
sugliorganismisuoi nale malagevolezze,
gli
gliandirivieni,
gliintrighi,
nano;
delle tirannidi centrali si elimisciupie le camorre
e rettala
disgregate:
la libertà
nazione
viene; e senz' altri maestri
vera
va
da sé.
XI.
mediante ceti,
anch'essa
città,
paesi,
giustizia,
La
si discentraUzza.
Si
e
l'errore che
toglie
si surroga
quelche
dalle cose;
emana
rende
e
la
emana
giustizia
cioè che
è vero,
chi delle
cose
dal
la
tro;
cen-
zia
giusti-
più sa,
gli
que-
giustizia
meglio.
E ceti e città
paesi,ciascuno sapendola cosa
partiscono
sua, meglioche altrine intendono;e meglione imil retto e il giusto.
E con questi
la giurisdizione
civile
intendimenti,
liatori
penale,per quanto oggi è di competenza de' concitra la gente del ceto va ai magise de' pretori,
trati
del ceto ;
e
e
tra
persone di ceti
a' magisdiversi,
trati
de' rispettivi
ceti riuniti.
Nelle
città la
va
a
circdndariali,
di
con
credito,
de'
magistrati
Gli
un
vanno,
trina,
pretore alto di sddo, di dot-
quattro o sei assessori elettidai
ceti.
e le
appelli
modamenti
giurisdizione,
oggi de' tribunali
assisie e la
conoscenza
de' tras-
di potere)
delle autorità qualun(eccessi
que
in ogni paese, a Corti provinciali;
con
votanti,pochi,non
più di sei, ma
sommi
di soldo
e
di
grado,e
di
di autorità,
perciòdi saviezza,
sommi
scienza.
La
garanziadella giustizia
ripostanella
de'
votanti,è
assai da
pappe
di
arma
spandereper
rosità
nume-
dispotismo,che
vuole
servilità assai da
avere
utilizzare.
de'vonell'entità
dellagius
tanti,
tizia,
garanzia
riposta
di libertà che vuole sapienza
e indipenarma
denza
La
è
qualesolo
da
locatialtissimo si aspetta.*
pochie
XIL
naturali
reggimenti
Coi
rende inutilile centralità,
tante
di
si fa da
conseguitomai,
non
e
sempre
cato
invoil discentramento,
e
sì
si
gravie
sé,
e
ditive
impe-
oggi.
Centralità
sono
:
la
giustizia
Della
Cassazione
;
,
il ConsigUodi Stato;
Degliaffari,
*
magistratiformerebbero
Tre
sorteggerebbero
di
banco
e
a
giustizia
quelle in cui
proposta
sua
loro
ci fosse
o
per dimanda
non
ci sarebbero
potrebbero
ne
essere
avrebbe, per
magistratirendono
magistrati
ingannarsi
i
è
non
,
—
Quanto
ma
più presto
riserverebbe
,
fino al 1849, per
soverchi.
è ciò che
sempre
una
la
delle
presidenti
cessino,
gliappelli
gistrati
ma-
Cassazioni
tuali,
at-
dismisura.
più necessita. La giustiziache
vera
giustizia
transazione
i dissidi
questo
Altri tre
speditiva e sapiente, a
giustizia
una
il tempo
chiare,
sei magistrati, di cui i pih
con
scelti tra* consiglierie
Alla società oramai
le cause
difficili.
Con
intricate e
giudicisarebbero
lunedi
interlocutorie ; e per
preparatorieo
per le Assiste. E cosi
ogni
solo, terrebbe
a
parti da lui consentita
è che T antico di Sicilia durato
glieccessi di potere, i tre
se
che
delle
collegialmenteda' tre le cause
metodo, che
destre,
pubblicaec. Deciderebbe
dare
a
Civile. Costoro
Ciascuno
le cause.
discussione
non
,
decidersi
e
tra
con
la Corte
sociale per
tanto
più
—
possono
far
cessare
la società ne
bene
i
i dissidi.
profitta.
21
—
-^
Pubblici,della istruzione
De' lavori
etc. i
correlativi.
Consigli
superiori
La Cassazione è un' ubbia francese.
Volere uniformità di
le
in
leggisono
cora
giurisprudenza
quando an-
parte erronee, è volere non
male.
un
impossibilità,
una
unica
solo
leggitali la giurisprudenza
Con
sarebbe che la stazionarietàdell'
non
difformi
vari e le giurisprudenze
giudicati
la inadeguatezza,
annunziano
che è ancora
ne' codici
duri,le discrepanze
; e fino a che la inadeguatezza
il sintomo naturale ed utile di quede' giudicati
sono
ste
I
errore.
imperfezioni.
I codici attuali mantengono
incomportabili.
Per esempioillibro I
la: Delle Persone
; e
di
famiglia,
cui
e
la
Ma
vi
queste è
errori,dopo Vico,
del Codice Civilesi tatito-
per persone intende l'individuo
quellibro tratta.
In legge,tante
errore.
gali
persone le-
ha, quante ci è competenze, diritti,
obblighi.
fisicamente una,
riveste persone
legali
moltissime. Matrimonio,paternità,
figliuolanza,
rentela
pazione
e ognicredito e ogni debito ed ogniconvendanno a ogniindividuo persone
ed ogniobbligo
legali
moltiplici.
E come
chi
unica,con codici e antigiurisprudenza
?
talierrori giuridici
e moderni, esordienti con
Altro esempio.Il l.o titolo del II libro dello
Ogni persona,
*
*
me
Vedi La
in
Rùumame,
le
Pariginel 4859. Ivi
irrefragabile.
Congrés,ìa
credo
avere
situatUm
aOueUe, pubblicata da
posto questo principioin
una
denza
evi-
di
stesso Codice Civile definisce oggetti
0
essere
privata
proprietà
blica
pub-
solo i beni mobili
Questa definizione è
materialità patente del
una
dalla
sensualismo
francese. E)ssa esclude
niente
che i dirittiche tutti stan
e
non
meno
sono
nel
mobili né
né
suo
immobili.
o
proprietà
nell'animo,
immobili;esclude la proprietà
che
principio
è
l'idea,
queldel concetto, del-
da cui tutte le
proprietà
provengono; in modo
che la proprietà
delle produzioni
data
dell'ingegno,
nel tiU^
suss^uente (art.437) agliautori,è un
la definizione
ma
con
illogico
contrassenso, benefico,
di proprietà
deglioggetti
passibili
posta nel !"" titolo.
E come
unica con inadeguatezze
giurisprudenza
e
contradizioni di tal fatta?
la
Replico:
francese,che
Cassazione vien da
un
paralogismo
l'Italiadeve spazzar via.
Corti
di pochie altiin tutto, senza
provinciali,
altra giurisdizione
al di sopra, cosi come
in Piemonte
erano
i Senati prima delle riforme,e basta. I giudicati
difformi delle varie Corti faran pensare
l'Italiae il può e il deve,
e
—
—
a
^
mare
rifor-
giusta
verità i codici.
XIII.
Gli altriConsigli
centrali:degli
dellaistruzione,
aflEsui,
delle opere
pubblicheec.
—
costituitigrandie
città e paesi;
lìberi,
giustale competenze rispettive,
costituite le Corti Supreme provinciali,
magistrato
unico delle assisie,
eccessi di
e degli
degliappelli
potere delle autorità qualiche siano;tutte queste
24
—
—
Il compitoadunquedì talnazione^costituitasi
sta
giuè di accreditarequanto meglio
nazionalità,
questo
altripopoli
ilme*
onde gli
siordinino giusta
principio
e cosi,
a bene e a prosperità
desimo;,
nismo
comune, l'antagoe la mutualità domini.
presso tutti si dissipi;
,
Inoltre,le milizie
stanziali
sono
creazione del
dispotismo.
La nazione che costituiscesigiustanazionalità e
non
libertà,
giusta
ha
più niente
a
fare delle milìzie
stanziali.
Per r
una
ragionee
per l'altradee
dunque proclamarne
r abolizione.
Il
proclamarequesta
nazioni,autorità massima
le
abolizione le
e
influenza
dà, infra
massima,
popolia volere ordinarsi giustaquei,
che rilevano da quelgran peso gliStati.
prìncipii,
Dimando : Non è questo il caso, oggi,di Italia?
Un ministro unico per la polìtica
e per la guerra
infervorando i
due
vedrebbe la potenzache dà all'Italia,
non
con
in
l'immiserire
l'arricchiresenz'esse;
ma
e abolendo,
l'esercito,
l'esercito,
a
spingerebbe
quanto milizia stanziale,
come
primeggiare,
del
antesignana
mondo
delle nazioni,
l'Italia.
Ma
son
estema
oggi
per guerra, marina e politica
vuole tenere quanto più esertre i ministri ; uno
cito;
l'altrofare quanto
e l'ultimo,
quanto
più flotta;
al di fuori;
tanti ministri la povera
e con
più politica
fa quello
Italianon
che un ministro unico e vedente
di certo farebbe.
PARTE
SECONDA,
Temperamenti.
I.
Quanto è detto nella prima parte del presente
scrìttoè, in succinto,lo schizzo dell*ordinamento
tendere
deve
Ma
l'Italia.
i
giungere;altri sono
altro è
il segno
cui
cui deesi
temperamenti,co'quali,data
vi si dee pervenire.
l'attualità,
Il segno
è:
ceti.
città,
reggersi
per paesi,
II.
conviene siano
temperamentiper arrivarvi,
molti e tuttiinformati alla pradenza delle necessità
Io ne accenno
solo i principali:
presenti.
I
rendendole sotto-prefetture
provincie,
piccole
milioni
pel momento; e con venticinque
abitantinon
al più che ventìcinque
avere
vincie;
pro-
lo Abolire le
dì
2o Riunire
tutti i
comuni
piccoli
rurali alle città di cui
sono
per
ceti le
tutti i
membra
dichiarando vice-sindaci i sindaci di
3^ Ordinare
e
muni
co-
naturali,
quelli;
città,per
ora
solo in
riguardoa'balzellie alla giustizia;
40 Abolire le piccole
li,
tribunapreture e i piccoli
miseria di fòro
corti di
sono
le
come
e
e
di
abolire le picmagistratura;
cole
e mantenendo
appello;
per
ora
11 dove
ridurne tuttaviai consigliequattroCassazioni,
ri,
a una
giàin Sicilia,
sola seriesedente
sostituendo
pel penalealternativamente,
pelcivile
a'giudizi
-26-
alle sessioniriunite i diibbi di
quattroCorti
50
,
e
da
legge,
elevarsidalle
diffinirsi
dal Parlamento.
Ponendo,
l'ordinamento per
tra non
molto,in legge statutaria
ceti,città,
ponendodeipari
paesi;
in ordini statutarile libertàdi individui,
di comunicazioni,
di
di banche
conunerci,di industrie,
dare
priadi renderli esecutivi,
libertà di preparare, entro
un
ec.
ec,
a' ceti,
allecittà,
a'paesi,
dato
tuti
termine,glista-
rispettivi.
6«"Per
la sicurezza
bliche,
pubblica,
per le opere pubmercio,
pel comper la istruzione,
per l'agricoltura,
commissioni
ne' paesi
istituire,
e nelle città,
dare a queste facoltà di provvedere,
elettive;
giustale
correlative competenze, a questirami della azienda
avviare in tal modo città e paesia reggersi
pubblica;
da sé; avviare cosi il risorgimento
locale;
della sapienza
della Istruzione e quelli
e i Ministeri dell'Interno,
de' Lavori Pubblici e di Agricoltura
e Goomiercio
sti
quein uno, riserbarsi
di esaminare gli
tre fusi da ora
in mese
delle comi provvedimenti
missioni
e di mese
statuti,
e su
suaccennate; e su quelli
questidare
alle medesime i migliori
avvisi che a que'Ministeri,
a ciascuno per la sua
parie, paresse di suggerire.
70 Per l'esercito,
subito in principio
proclamarne
,
in quanto stanziale;
e
l'abolizione,
prepararne
r ordinamento
in
quanto nazionale.
quadriattuali;
formare per comuni, circondari,
provincie,
dall'altro,
e
quadrilocalidi tutte le prime e seconde categorie,
delle guardienazionali mobili e sedentanee;in correQuindi, da
un
lato mantenere
i
condari,
di questi
quadri,intiare ne' comuni, ne' cirspettiyità
i
bassi uffizialie uffiziaU,
nelle provincie,
ne' quadri
istruiscano tutti gliiscritti
quaU,localmente,
in tre giorni
esercitando le prime categorie
suindicati,
ed esercitando
di ciascuna settimana due ore ognivolta,
le seconde categorìe
e le guardie
zionali.
naneglialtrigiorni
/
Per
e
uomini
mila
più
istato di guerra,
la barbarie
di
-
^
può
da
e
non
contro
le provincie
che
che
malandrini;e
di truppe, onde
i popoli,
ma
mancano
collo
di strade
,
ivi quanto
mandare
in
tro
con-
da
travagliate
sono
ganti
bri-
più si
costruirvi strade,ponti,ferrovie;
colla presenza loro fare sicure
Per
spenderloro
quellelocalità,
rilevarledi miseria.
questo modo
si manterrebbe
principio,
l'esercitostanziale,
abolito in
in fatto;
mediante i
accrescerebbesi
gliesercìzilocali,
dandosi a' soldati,
come
soldatilavorerebbero
di
i cento
aggravio
ad
e
dichiarare
quadriattuali,
guerra
—
—
de'
e
ponti,di ferrovie,
e
e
ad ozio
mantenere
non
a
quadri e
due milioni di
mati;
ar-
in guerra,
doppiapaga, i
contenti;mantenendoli ne' luoghi
i commerci, la pro"*
la sicurezza,
e di ladri,
briganti
pubblicane vantaggerebbero;
pagandoliper
sperila
il bilancio
lavori pubblici
e co' denari stanziatiper essi,
ridurrebbesi di assai;
e intanto si terreb*^
della guerra
bero in attivitàe in carriera gli
ufficiali
zioni
che,collerestri-
di
oggi,sono
a poltrire
e ad
gittati
L'Italia si varrebbe
ultimi anni
Essendo
a
immiserire.
formatosi
dell'esercito,
grandespendio,per
più lungache largae
con
ne' sei
militarizuim
isole e litida
tutta.
ogni
lato
•
armi
bisognal'Italiaabbia
aperti,
proùte in ogni
parte.
Messo
su
T esercito comitati,
ispettorati,
quest'ordine
riade
brigatepermanentie la migenerali,
,
comandi
de' generali
possono di
tratto,qualitorsi,
quali
un
diminuirsi.
III.
Questi temperamentiper l'esercito
altriper
possibili
la sicurezza
ne
rendono
pubblica.
i cittadini
la Scurezza, e privare
Monopolizzare
è arte necessaria
delle armi e del diritto di guardarsi,
degliassolutismi.
Opra di libertà è restituire a' cittadini le armi, e
a' corpi sociali il diritto di avvisare alla sicurezza
propria.
Il
monopolio della
i
genera
sicurezza
i
crea
carabinieri,
e rimpinzale carceri.
birri,e moltiplica
Ildiritto di ciascun corpo:
ceto
città,
provincia,
a
diminuisce
leva birri,
carabinieri,
toglie
guardarsi,
e
vuota
carceri.
La
sicurezza
è
spesa
oggi,costa
memente;
enor-
alla libertà;
è pericolo
e quel che
sicurezza,
peggio,ove
ne
è
venti mila carabinieri e otto mila guardie
con
di
come
pubblica,
non
ne
bisogno,
—
è
bisogno,è
prova
spesa
dopo sei
è
inutile;
e dove
anni la
Sicilia,
—
è
insufficiente.
Di
più.Male
è la pena
tro, perchèdegradaumane
di morte
creature
,
a
parte tutt'al*
coU'ufficiodi
boja.
—
Male è la sicurezza
perchè degrada umane
corde
-
pubblica,costituita com'è,
creature
far mestiere
a
di
di manette.
e
I
29
quadrilocali,ordinati come
è detto di sopra,
di levare la spesa, il pericolo,
e dove
e dove l'insufficienzadella sicurezza pubrinutililà,
blica
il mezzo
danno
attuale.
Senza
avere
mestieranti di corde
e
manette, cittàe
plina,
avranno
e sotto disciProvincie
ovunque, sotto ufficiali
e guardienazionali
prime e seconde categorie
mobili e guardienazionali sedentanee da chiamare al
bisogno;e senza bisogno,da lasciarein pace. Riusciti
in Siciliacarabinieri e guardiee delegati
insufficienti
il solo mezzo
che die'ivi sicurezza non
e questori,
fu il metodo usato dal generaleMedici;
fuggevole,
le milizie
drappelli
quellocioè di spargere a piccoli
Co' quadri locali questo
per tutti i comuni.
mezzo
e
è bello e
pronto. Ci
saranno
milizie ovunque,
miliziedi gente de' luoghi,
e perciòconoscenti,
prar
tiche
di sicurezza
attissime allo scopo. Un Consiglio
formato dal sindaco della città,
pubblica
capoluogo
e
di
circondario,
e da
un
ufficialee da
un
gistrato,
ma-
biano
Abe provveda.
più altiin grado,sorvegli
i sindacie i
poteridi questorie di delegati
i
i
vice-sindaci.
Si avrà allora di certo
non
sicurezza;
birri e si risparmierà
in grosso.
si avrà
più
-30-
IV.
A' due
è uopo
temperamentipreaccennati
tenga dietro un
ne
altro.
Carabinieri tanti
e
abbisognano
i
del Codice penale,
guardietante
e in virtù
perchèil Codice penale,
arresti.Gli arresti vogliono
magistrati
prodigano
gente
che spii
i latitanti:i latitanti,
diventano
fuggiaschi,
entrano nelle carceri;
malfattori;
se buoni,
e ivi,
presi,
diventano cattivi;
le
se cattivi,
Cogli arresti,
pessimi.
e i presile carcerisi aumentano,
guardiei fuggìaschi
si assottigliano.
e le borse delle popolazioni
rigurgitano,
,
,
Convien finirlacon
carante
sulle piaghenaturali della società.
Sino
a
condanna
che
e
questa piaga artificialerin*
solo per
di pena
non
crimini
zati
di lavori forpassibili
per altro che
di morte; pene
entrambe
spariscano
t'altri imputati
non
ci sia arresto
emessa,
«
ventivo
pre-
confido
prestoda' codici d'Italia.Tut-
temano
presura,
se
non
per
danna
con-
la
a
scontarla,
presentansi
diminuita di un grado.Se sfuggonoed
sconteranno
di Italia,
son
tanto meglio;e se restano
e
escono
la scontino con un gradodi più.
presi,
Né pene né carceri guariscono
la società;
e come
Che almeno
oggiqueste cose stanno, la guastano peggio.
irrevocabile.Se
non
si paghiper birri
maggiori.
e
pravazioni
carceri,atti solo a de-
32-
—
nuatiy ci abbisognaquel sollievo.Fattici ricchi,di
sollievonon ci sarà altrimenti mestieri;
e occorrendo,
potremo
dissesto pagare in grosso.
senza
VI.
E
questo faremo
bancaria,ma
astruserie di libertà o
Lasciamo
e
allora i
tout
bonnement
senza
slanciarciper niente nelle
non
per
simili proposte a
Chiesa,cosi
n' è che V ultima
razione
ope-
libertà di Chiesa.
tempipiù tranquilli.;
più allucinatidi oggi vedranno
ddla
una
è stata
come
che
bertà
la li-
proposta,non
e la pessima.
servitù,
La Chiesa è in
primo la
universalità de' fedeli.
E la Chiesa in questo senso,
o^
è serva;
serva
perchèprivadi ciò che in antico ebbe: la facoltà cioè
di eleggersi
gliuffizialisuoi: curati e vescovi.
governi,e poi il papato tolsero alla
Chiesa de' popoli
questodiritto.
La libertàvera dellaChiesa verrà dal restituirglielo.
E il progetto,questo diritto,
anziché ridarglielo,
in eterno.
glielo
toglie
Prima
i
Chiesa inoltre è il clero: parrochi,
vescovi,
papa.
Coir ordinamento
i
de' vescovi;
di
oggi,i parrochison
servi
servi del papa.
vescovi,
L'autocrazia
papalina,dominando
sola, pone
in ischiavitù e in tristiziatutto.
Libertà
vera
della Chiesa-clero sarà l'autocrazia
33
—
—
il Cristo volle democraticamente.
e la chiesa reggersi,
come
finire,
finiràTan*
Allora solo,e solo allora,
»
tagonismotra
la
e
Ma il progetto,riconfermando Y
questalibertàe per
In terzo, ilpapato è, in
la
ora
e
pedisce
imautocrazia,
per sempre.
Roma,
il centro
della gerarchia;
la cattedra di verità.
degliApostoli,
anche il papato è servo;
Gol potere temporale
cattedra di verità insegnatutt'altro.
libertà sarà del papato il sanarsi da quella
piaga.
Ma il progettoquesta piagala infligge
al papato
sullatomba
e
e
il cattoUci-
tra
politica,
la libertà.
e
smo
la fede
perpetuamente.
Per
il cattolìcismoè idea e istituzioneitaliana,
ultimo,
di cui r
essenza
UMANITÀ
NELLA.
Questa idea
dal
la mira è : Riunione
versa.
dell'uni-
VERITÀ.
UNIVERSA
naturalmente
questa istituzione,
e
dall'autocrazia ponretrograde
tifica
potere temporale.
sono
progressive,
e
e
Libertà sarà
rese
ritornare il
di Italiae del mondo
cattolicismo all'essenza
e
alla mira
Ma il progetto,
risaldando nel
nativa.^
sua
papatola sovranità
i deviamenti
risaldale servitù,
politica,
e
le corrmsioni
tutte del cattolicismo.
il dirò franco,è
Quel progetto,
0
condiscendenza.
una
*
Vedi
Firenze
ilmio
o
un'allucinazione
L'allucinazione è
Opuscolo:LEssenxadel
dolorosa;
e
i doveri di HaUa.—
cattolicismo,
4866.
,
5
-34-
la
Noi oggisiamo
condiscendenza,incomportabile*
nazionalità.È per noi, ed è con noi chi tutda la li«-
bertà delle
noi
noi,è
e con
la Prussia. Staremo
pure colla cara
staremo
chi la viola.Nazionalità,
per
non
nazioni,
la Francia;ma
nostra:
suora
la Prussia,
e
con
sullainviolabilità
dellalibertàdelle
solo,se la Francia,
nazioni tutte,si unisce
a
noi. Se no,
la schiavitù attuale della
e
se
intende imporci
Chiesa,del clero del
,
papato
e
noi siamo nazionalità;
cattolicismo,
e
del
Italiae Prussia unite
han
non
della Francia né
sogno
bi-
né paura.
Il trattato del 15 settembre 1864
dee
eseguirsi
i confini
Esso ci obbliga
a guardare
integralmente.
i pervertimenti.
del papa, non ci obbliga
a rinvigorirne
VII.
Concludo.
L' Italia risorgendo
apportaallenazioni la verità.
Vico cominciò la scienza dell'universo
del
e
DELLE
MONDO
NAZIONI,
deldirittonaturale fondato
V
Italia
,
delle nature
della natura
su
da
progredendo
umano,
loro
questanatura
Vico
comune
identica.
ha dato lascienza
,
de' sensi comuni,
sociali,^
dello
spirito
unico dell'umanità.*
*
Vedi
il mio
discorso
:
Istauraiione deUa Scienza neUe cose
umane.
—
Nafk"li,I84S. De la «ciance de» léigisl^Umt
comparées et des dmùòrei idées de
l'Italie
au
sujeldu droit,nella Revue criUque de législatUm.Paris»1 859.
—
parole,
natUms,
dei
nella Tribune des linguistes. Paris, 4869, e l'opuscolo: La falsità
unica tra'popoli.
cristianesimo attuale,il cristianesimo vero, la religione
*
Vedi Le Verbe de VHumamté
et des
ou
la science de la
—
—
Milano, 1859, Palermo, 4860.
35
—
Prima
0
—
di Vico l'umanità
coUetlivitào casuale
era
arbiliraria
di individui.
Dopo
sono
Vico l'umanità
membra;
e
membra
è corpo, di cui le nazioni
dellenazioni,
i paesi;
e membra
le città;
de' paesi,
e membra
i
Questi sono
dell'universo
corpi
la scienza di Italiascevre;
e
che
uma.no
che la
civile di
sapienza
dato
fonCosi l'Italia,
agevola.
e
Italiaosserva, custodisce
sulla natura
i ceti.
delle città,
indentica delle nazioni il dirittonaturale,
i
indica a' popoli
GOVERNI
NATURALI,
CUi
COn
l'umanità tutta conviene infine si regga.
Si è voluto il corpo
è forza volere
italiano;
i
corpitutti di cui l'Italiasi organa. Cosi avrà l'Italia
tornerà maestra
e gaudio,e
e guida delle
e bene
genti.
In questo ella
non
fa che
la tradizione
ripigliando
il mondo
rifarsi
sua.
antico,che si
resse
su
se
sa,
stes-
L'Italia,
sando
sorpascon
due ordmi:
e plebe e die'le arti a'servi,
iniziò,
essa
patriziato
Cristo
la prima,il mondo
e rilevando,come
nuovo;
il lavoro,T abilità,
nàìai fede così l'Italianella politica,
tantiordini quantipotè di ar"i,
con
resse
l'arte,
—
^
la città.
L'
Italia,
ripiglia
risorgendo,
questa idea,la
e
leggee
vede
e
osserva
e
custodisce
e
pone
neralizza;
gein
in dirittistatutaridelle società gliordini tutti,
di cui le nazioni vivono.
ilreggi11 reggimento,
mento
ceti,fu per l'Italia
giusta
a
a popoloche
popolo;reggimenti
non
sono
36
—
—
1'oi^namento
le repubbliche,
ma
del regno
scendenze
cioè,non
naturale delle democrazie;
del sangue
delle di*
,
delle abilitàsociali;
de' titoli,
crazie
demoma
e
ben
che
vissero
e
ben
vivere
possono
con
capie a moderatori i monarchi. Non i governia
popolofecero le discordie dell'Italialibera;bensì le
cittàordinarono il primopopoloe il secondo popolo,
cioè le arti maggiori
e le minori,per costrìngere
a
e nobili,
prelati
pace, e cacciare infine i privilegiati,
loro le sturbavano.
che co' puntigli
l'Italiadie'prodigi;
Con que'reggimenti
a popolo
rimessa su' medesimi,e con di piùgliordUni di paesi
ridarà prodigi
e di nazione,
più mirabili.
a
*
Questo sarà,e
Per
ora
a
l'urgenza
svincolamento.
e
sopra, e
non
lontano,l'avvenire.
sparmi
: ricose
a due
provvedere
Co' temperamenti
divisatidi
è
il valsente de'beni ecclesiastici
usato
inoltre,
di pesie
sgravio
economiche
di
vengono
i risparmi
e
vincoli,
le libertà
rapidamente.
Altra urgenza vi è: cominciare l'èra della
La
deve
è iniqua.
La
leggedelle disponibilità
essere
libera di
ma
riformarsi,
il dritto di alcuno. Riformandosi
non
bene,
stizia.
giu-
nazione
dee violare
risparmia
tanto, che può bene indennizzare gliimpiegati
che per le riforme perdono i posti.
Deesi perciò
su' beni del clero prelevar
annualmente
quanto ba*
Giovanni
Cronache fiorentine,
lib. V.
Villani,
essa
37
—
—
dalla disponibilità
negliaveri tutti i colpiti
reintegrare
dalla legge retroattiva sulle pensioni.
e
Questo vale ben piùche tenere, per T ordine interno,
piti
r esercito.La leggeequamente disponendopei colpiti
colche saranno
dalle riforme passatee per quelli
sti a
dalle future,darà tutto
fare
a
chi è in età da
non
tere
po-
la piùo
altro;gradueràper glialtri,
giusta
di procacciarsi
la vita,
la permanenza
possibilità
le diminuzioni deglistipendi.
meno
0
Un' ultima
parola.
La mala veggenza
di ministri
e
di
parlamenti
la monarchia, i
portòin male altrove le istituzioni,
Ubertà
Ministri e parlamento,se han care
popoli.
e monarchia,veglino
perchèla patriasi riformi,si,
si concuta di crisi deplorabiU
al cuore, deplorabilissime
ma
non
agliinteressi.
38
—
NOTA
-
(pag.4«).
il progetto della ricostìtuzioDe dei celliche
Ecco
solo
Siciliano nel 4848. Andrebbe
ai Parhunento
migliorato compiuto.
e
fé' già odiare, e nel secolo che ne
francese
Un errore
proposto
avevo
POPOLO.
DEL
COMPAGNIE
io
feoa
preeesse,
abolire in Europa tutte le corporazionidi arti.Certo esse eransi corrotte.
e di vincoli le
impedivano di privilegi
Anziché agevolare e difendere
,
libere abilitàdegliindividui.Ma
doveansi
i
torre
e non
e i vincoli,
privilegi
abolire i ceti.
Quella distruzione agevolòlo vie alla tirannide. DallMndividuo
intermedi
si saltò senza
Ciniglia
corpi intermedii,potè essere,
nomi
ordini
con
e
Il
comune
,
dalla
e
di quei
scemo
in preda di poteriarbitrarli e
fu di fatto,
società limitata agliindividui
tirannici. La
oon
e
al comune.
proprisecondo
alle
e
e non
riunita
famiglie,
cgni individuo
le abilità,
di che
vive, fu, perchè disciolta in tal parte, oppressa illimitatamente.
Ma rilalia risurge:l'errore straniero che tanto nocque, deve cedere
luogo al senno italico.Le compagniedel popolo, non ordinate con privilegi
e
vincoli,ma
libertà intera, abbatterono
una
su
i vincoli dell'industria
prostrarono
privilegi
,
e
fecero la civiltà d' Italia e del mondo.
surgere di Italia, deono
e
benanco
quellidel
Pertanto
4
.
Da
e
comune;
le utilità,
e
a
in
gli ottimati
i
e
,
compagnie del popolo col ricostituirsiin tutti i ceti
,
la libertà e i dirittiloro
gere
sorreg-
,
per la forza propria cooperare
a
ognuna
rare
procu-
limitare i soprusi,di tutti i poterisoprastanti.
ilParlamento
ora
,
Le
rivivere ; e deono
ordini di intera libertà , difendere
con
in Ilalia
delle arti e del commercio
di Siciliadecreta:
poi in tutti i comuni
la cittadinanza sarà riunita
di
in collegidi possidenza, di negoziatura,
e
visa
suddi-
di arti,e di
professioni,
mestieri.
2. Tali
3.
avran
collegi
titolo di
Compagnie di popolo.
Ogni specie di mestieri,di arti,di
di negoziaturae
professioni,
possidenza,che nella società si intitolida
se gliaddettivi
Compagnia distinta,
formare
un
non
proprionome,
non
siano in numero
di
potrà
almeno
di 60.
4.
Ogni Compagnia
degliascrittiad
essa,
5. Ciascuna
avrà
nome
è libera di farsi,
a
maggioranza assoluta di voti
che creda.
quellostatuto
eleggeràil proprio magistrato,e
il
presidentedi
esso
di Consolo.
6. Il Consolo
sarà competente
a
conoscere
tra le persone
delia Com-
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