La comunicazione in
sala operatoria:
strategie in essere
per prevenire
l’errore
“ I° CONGRESSO PER INFERMIERI
DI CAMERA OPERATORIA: Nursing
Perio peratorio, Tecniche Chirurgiche e
Management Infermieristico “
San Marino 23 / 24 Settembre 2011
Dott. Giuseppe Mancini
Premessa
E’ sempre più forte l’evidenza che i fallimenti
della comunicazione, quali omissioni di
informazioni, errate interpretazioni, conflitti
intercorrenti tra i componenti dell’équipe,
sono una frequente causa di errori
sanitari ed eventi avversi, che possono
generare gravi danni ai pazienti, costituendo
un rilevante ostacolo alla sicurezza e qualità
dell’assistenza.
fonte: http://www.salute.gov.it/
QUANDO IN UN’ORGANIZZAZIONE COME
QUELLA SANITARIA GLI OBIETTIVI
SONO DIFFICILI DA RAGGIUNGERE ;
q QUANDO I PROCESSI LAVORATIVI
SONO ALQUANTO COMPLICATI,
q QUANDO LE INNOVAZIONI
TECNOLOGICHE MODIFICANO
L’ORGANIZZAZIONE
PREESISTENTE,
q QUANDO LA COOPERAZIONE TRA
I PROFESSIONISTI, CON LE LORO
COMPETENZE TECNICHE DIVENTA
UN ELEMENTO STRATEGICO,
ALLORA
In questo ambiente lavorativo multi
professionale,
PER GARANTIRE FUNZIONALITA’EFFICIENZA - STABILITA’ - QUALITA’,
E’ INDISPENSABILE
RICERCARE UNA CORRETTA
COMUNICAZIONE.
COMUNICARE
VUOL DIRE METTERE IN COMUNE VALORI,
COMPETENZE, MEZZI, OBIETTIVI;
LA COMUNICAZIONE COME FATTORE
CRITICO DI SUCCESSO
DEVE DIVENTARE UNA
COMPETENZA E RESPONSABILITÀ DI
TUTTI I MEMBRI DELL’ORGANIZZAZIONE
IL RUOLO DELLA COMUNICAZIONE
1. nelle organizzazioni orientate al cliente,
tipo le sanitarie, è l’essenza
stessa del servizio interno ed esterno;
2. nelle organizzazioni centrate sui processi,
tipo le sanitarie, è il principale dispositivo
di sense making
(comprensione e controllo dei processi );
E.Invernizzi : “ La comunicazione Organizzativa :
teorie, modelli e metodi “ ; 2000,Giuffrè Editore
IL RUOLO DELLA COMUNICAZIONE
3. nelle organizzazioni basate su teams,
tipo le sanitarie, è un elemento
importante per cooperare, per controllare,
per decidere azioni correttive, per
raggiungere risultati.
E.Invernizzi : “ La comunicazione Organizzativa :
teorie, modelli e metodi “ ; 2000,Giuffrè Editore
http://www.salute.gov.it/dettaglio/archivioFocus
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RACCOMANDAZIONE: GLI OBIETTIVI
Obiettivo 1. Operare il paziente corretto ed il sito corretto
Obiettivo
Obiettivo2.2.Prevenire
Prevenirelalaritenzione
ritenzionedidimateriale
materialeestraneo
estraneonel
nelsito
sitochirurgico
chirurgico
Obiettivo 3. Identificare in modo corretto i campioni chirurgici
Obiettivo4.4.Preparare
Preparareeeposizionare
posizionareininmodo
modocorretto
correttoililpaziente
paziente
Obiettivo
Obiettivo 5. Prevenire i danni da anestesia garantendo le funzioni vitali
Obiettivo 6. Gestire le vie aeree e la funzione respiratoria
Obiettivo 7. Controllare e gestire il rischio emorragico
Obiettivo 8. Prevenire le reazioni allergiche e gli eventi avversi della
terapia farmacologica
Obiettivo 9. Gestire in modo corretto il risveglio ed il controllo
postoperatorio
Obiettivo 10. Prevenire il tromboembolismo postoperatorio
Obiettivo 11. Prevenire le infezioni del sito chirurgico
Obiettivo12.
12.Promuovere
Promuovereun’efficace
un’efficacecomunicazione
comunicazioneininsala
salaoperatoria
operatoria
Obiettivo
Obiettivo 13. Gestire in modo corretto il programma operatorio
Obiettivo 14. Garantire la corretta redazione del registro operatorio
Obiettivo 15. Garantire una corretta documentazione anestesiologica
Obiettivo 16. Attivare sistemi di valutazione dell’attività in sala operatoria
OBIETTIVO 12 :
PROMUOVERE UN’EFFICACE
COMUNICAZIONE IN SALA OPERATORIA
Le politiche aziendali devono favorire le
discussioni interdisciplinari per assicurare
un’adeguata pianificazione e preparazione
di ogni intervento chirurgico, rafforzando i
processi di comunicazione all’interno
dell’équipe……>>
<<
fonte: http://www.salute.gov.it/
PROMUOVERE ALTRE TIPOLOGIE DI
COMUNICAZIONE IN SALA OPERATORIA
Video pratici esplicativi
Come si usa la checklist in sala operatoria
nelle procedure semplici
Come si usa la checklist in sala operatoria
nelle procedure complesse
Come non si usa la checklist in sala operatoria
OBIETTIVO 12 :
PROMUOVERE UN’EFFICACE
COMUNICAZIONE IN SALA OPERATORIA
Nella fase pre operatoria
deve essere garantita la comunicazione
tra tutti i componenti dell’équipe :
1. Il chirurgo deve assicurarsi che i componenti
dell’intera équipe siano informati sulle criticità
dell’atto operatorio, sull’entità del rischio emorragico,
sull’uso di particolari dispositivi medici ( strumenti,
impianti,…. ) e su qualsiasi eventuale variazione
tecnica rispetto alla procedura standard ;
OBIETTIVO 12 :
PROMUOVERE UN’EFFICACE
COMUNICAZIONE IN SALA OPERATORIA
2.
L’anestesista deve comunicare, sin dalla fase
preoperatoria, ai componenti dell’équipe le
eventuali criticità legate alla condizione clinica
del paziente;
3.
L’infermiere
deve comunicare eventuali criticità organizzative, come
ad esempio la non disponibilità di particolari
strumentazioni.
OBIETTIVO 12 :
PROMUOVERE UN’EFFICACE
COMUNICAZIONE IN SALA OPERATORIA
Al termine dell’intervento
1.
la comunicazione dovrà prevedere :
Il chirurgo deve informare di tutte le eventuali variazioni apportate
alla strategia chirurgica nel corso della procedura, di possibili
problematiche post operatorie e degli elementi essenziali del piano
postoperatorio ( antibiotici, profilassi trombosi venosa profonda, drenaggi e
medicazione ferita );
2.
L’anestesista deve riferire le condizioni cliniche del paziente
registrate durante l’intervento e dare istruzioni necessarie per
garantire un sicuro recupero nel post operatorio, a seconda che si
trasferisca il paziente in reparto o in terapia intensiva ;
3.
L’infermiere deve rendere note all’équipe eventuali problematiche
riscontrate durante l’intervento o nella fase post operatoria.
LA DOCUMENTAZIONE SANITARIA :
REQUISITI PER UNA CORRETTA COMUNICAZIONE
Chiarezza
Ò Veridicità
Ò Contemporaneità:
Ò
informazioni registrate tempestivamente
Ò
Protezione :
da manomissioni, smarrimento,
distruzione, rispetto dati sensibili (privacy )
Ò
Originalità e tracciabilità :
ogni rettifica/modifica deve essere visibile
e giustificata dall’autore.
LA COMUNICAZIONE EFFICACE:
VANTAGGI ED EVIDENZE SCIENTIFICHE
Le organizzazioni aziendali hanno molti buoni
comunicatori, pochissimi comunicatori efficaci
La comunicazione efficace avviene
quando emittente e ricevente
comprendono e concordano,
sul significato e contenuto del
messaggio.
I primari elementi per una comunicazione
efficace sono : § empatia
§ ascolto attivo
§ flessibilità
§ feedback
§ spontaneità
LA COMUNICAZIONE EFFICACE:
VANTAGGI
Una comunicazione efficace ha il compito di far sentire i
professionisti sanitari, informati ed integrati nei processi
assistenziali, e al contempo produce :
v
maggiore soddisfazione lavorativa
v
miglioramento del clima lavorativo
v
maggiore percezione di appartenenza al gruppo
v
maggiore impegno e produttività
v
maggiore efficienza
v
maggiore collaborazione tra professionisti
« …la più grande barriera alla
com unicazione efficace
è la nostra tendenza a valutare
e giudicare le idee,
i comportamenti di un’altra
persona o gruppo di persone »
Carl Rogers, 1956
LOGICA DI AZIONE
DEI FATTORI COMUNICATIVI
IN UN BLOCCO OPERATORIO
OCCORRE DETERMINARE :
v I BISOGNI COMUNICATIVI
v LE FINALITA’ DA RAGGIUNGERE
v LE MODALITA’ OPERATIVE
I bisogni comunicativi
•
•
•
•
•
•
•
Gestione e coordinamento delle risorse umane,
Comunicazione interna,
Organizzazione del lavoro,
Presentazione nuovi protocolli di lavoro,
Comunicazione degli obiettivi e/o risultati,
Comunicazioni per aggiornamento professionale,
Riunioni periodiche di tutto il personale.
Le finalità da raggiungere
ü
ü
ü
ü
Gestione dei flussi comunicativi interni;
Miglioramento della comunicazione interna;
Condivisione e diffusione dei contenuti e valori ;
Implementazione dei canali e strumenti
comunicativi a sostegno dell’organizzazione;
ü Organizzazione dei processi lavorativi;
ü Miglioramento dell’efficienza, efficacia e
qualità dei servizi sanitari erogati;
ü Valorizzare il lavoro di gruppo a tutti i livelli
professionali.
LA COMUNICAZIONE EFFICACE:
EVIDENZE SCIENTIFICHE
<< ….Medical care is a team effort,
especially as patient cases are more
complex. Communication, cooperation,
and coordination are vital to effective care,
especially in complex service lines such as
the operating room (OR). >>
Weaver SJ, Rosen MA et al.
Does teamwork improve performance in the operating room? A multilevel evaluation.
Jt Comm J Qual Patient Saf. 2010 Mar;36(3):133-42
SAFER CARDIAC SURGERY
<<…differences can be demonstrated between the
results of different surgeons and also between
different anesthesiologists. The World Health
Organization's recently introduced Surgical Safety
Checklist provides a validated and inexpensive
cognitive aid to reduce human error and improve
teamwork and communication in the operating
room. Patient selection is very important….>>
Merry AF. Safer cardiac surgery. J Extra Corpor Technol. 2009 Dec;41(4):P43-7.
COMMUNICATION BREAKDOWN
AND SURGICAL INJURY
Ò
Ò
Ò
casi di malpratice in OR: 444
60 attribuibili alla mancanza di comunicazione
( 60 casi ) Casi di malpratice :
38% pre operatorio, 30% intra operatorio,
32% post operatorio
* Conclusioni: la cattiva comunicazione è causa di rischi
nella pratica medica
Gawande AA . Patterns of communication breakdowns resulting in injury to surgical patients.
J Am Coll Surg. 2007 Apr;204(4):533-40
LOGICA DI AZIONE
DEI FATTORI COMUNICATIVI
IN UN BLOCCO OPERATORIO
OCCORRE DETERMINARE :
v I BISOGNI COMUNICATIVI
v LE FINALITA’ DA RAGGIUNGERE
LE MODALITA’
MODALITA’OPERATIVE
OPERATIVE
v LE
LA COMUNICAZIONE NEL TEAM DI
SALA OPERATORIA
Ø Protagonista – Gestore della
comunicazione in Sala Operatoria è,
e deve essere il Coordinatore.
Ø Gestione della comunicazione interna
STRUMENTI DELLA COMUNICAZIONE
INTERNA
STRUMENTI SCRITTI : lettere, circolari, bollettini, opuscoli,
house-organ, news letter, bacheche.
STRUMENTI PARLATI : riunioni, colloqui, circoli di qualità,
corsi di formazione,
comunicazione interpersonale.
STRUMENTI DI INDAGINE : questionari, focus group.
STRUMENTI TECNOLOGICI : intranet aziendale, posta
elettronica, telefono.
Ø Valorizzare
la comunicazione interpersonale
Ø Riunioni periodiche predeterminate
per aggiornare costantemente i
professionisti – lavoratori, sulle novità
aziendali, organizzazione e processi
lavorativi.
( fondamentale sarà l’applicazione pratica
delle decisioni prese durante le riunioni )
Ø Formazione sulle principali metodologie
della comunicazione interpersonale e sulla
gestione della comunicazione di gruppo.
Ø Favorire e migliorare l’ Attività di Ascolto
verso i professionisti che sono a volte
portatori di creatività e iniziative non
valorizzate.
Ø Collaborazione attiva con l’ ufficio
comunicazione aziendale, consulente
e promotore di iniziative
Ø Oltre alla figura del Coordinatore,
si propone l’istituzione interna al B.O.
di Referenti dei processi comunicativi
( con l’ intento di evidenziare criticità, e/o proposte
di miglioramento e modifiche dei processi
comunicativi e gestionali )
Ø Realizzazione di periodiche indagini
interne :
- questionario strutturato
- focus group
( strumento quantitativo )
( strumento qualitativo )
per la valutazione del clima lavorativo,
del livello comunicativo, o di eventuali
punti critici presenti nell’ Unità Operativa.
la comunicazione efficace è alla
base dell’innovazione, della
creatività e della capacità di
realizzazione di un gruppo.
è sempre più sicuro il legame
che esiste tra buoni processi
comunicativi all’interno del team
e risultati finali conseguiti.
CHE COS’E’ UN CONFLITTO ?
In Ambito Organizzativo
E’ una percezione d’incongruenza,
di disfunzione, una divergenza di interessi
o obiettivi che si manifesta attraverso sintomi
o effetti negativi fra due o più parti di un sistema
Il problema non è la presenza di un conflitto,
ma le modalità con cui scegliamo di
affrontarlo,…..fino a risolverlo.
… diventa fondamentale imparare a
riconoscere e gestire i conflitti , imparare a
costruire un consenso condiviso, imparare
a prendere le decisioni in modo consapevole.
“ Con il tono sbagliato non si può dire nulla,
Con il tono giusto si può dire tutto.
Il problema è trovare il modo giusto. ”
George Bernard Shaw
Il conflitto si deve riconoscere e quindi distinguere da :
Il contrasto riguarda i contenuti
Il conflitto riguarda la relazione
Il contrasto
v Due o più persone hanno punti di vista diversi,
modalità diverse per affrontare una situazione.
v E’ indice di eterogeneità e ricchezza.
v Se adeguatamente condotto può far crescere il gruppo.
v Se ignorato o evitato paralizza il lavoro fino a degenerare
in un
conflitto
Come nasce un conflitto ?
Divergenze di
interesse
Risorse scarse o
limitate
Lotta per il potere
Comunicazioni
disfunzionali
il disagio nasce perché vengono ritenute prioritarie
attività diverse
(ognuno vuole una cosa diversa)
con carenza decisionale univoca
(unica decisione)
La percezione di “scarsità” può far nascere un conflitto.
Un obiettivo o un lavoro viene conteso da più parti.
( concorrenza fra gruppi )
Il contenuto è un pretesto, l’importante è stabilire nella
relazione…. chi decide.
Distorsioni comunicative, comunicazione assertiva,
chiusa e non collaborativa alla relazione.
Comportamenti non
Invasione del proprio spazio fisico e psicologico
appropriati
RICONOSCERE IL CONFLITTO
Un buon team leader deve saper
“ diagnosticare “ correttamente un conflitto
nel proprio gruppo, poiché rappresenta il primo
passo per lo sviluppo di una strategia di
soluzione.
ESEMPI ed ELEMENTI
PRATICI…...
MA QUALI POSSONO ESSERE I CONFLITTI DOVUTI AD UNA
CARENTE COMUNICAZIONE TRA BLOCCO OPERATORIO E UNITA’
OPERATIVA CHIRURGICA?
Non conformità tra reparto e blocco
-
RIUNIONI DI REPARTO PER ADOZIONE DI NUOVI PROTOCOLLI:
Stabilire come preparare l’assistito all’atto chirurgico;
Stabilire le modalità di trasferimento della persona in sala operatoria;
Modificare I protocolli in essere sulle modalità di effettuare la tricotomia;
Stabilire che il portantino da solo si organizzi per prelevare la persona da
condurre in sala operatoria;
Stabilire che il portantino da solo si organizzi per il trasferimento della
persona dal blocco operatorio alla stanza di degenza;
Modificare le indicazioni date dal personale di sala operatoria al personale
di reparto;
Trasferire il paziente dall’Unità di degenza in sala operatoria con il letto
senza provvedere al cambio della biancheria al fine di evitare di fare il letto
due volte;
MA QUALI POSSONO ESSERE I CONFLITTI DOVUTI AD UNA
CARENTE COMUNICAZIONE TRA BLOCCO OPERATORIO E UNITA’
OPERATIVA CHIRURGICA?
Non conformità tra reparto e blocco
- prendere dispositivi medici dal blocco operatorio senza regolare
richiesta;
- Prevedere riduzione di attività senza darne comunicazione alla sala
operatoria;
- Prevedere momenti formativi specifici per l’attività chirurgica senza
condividerli con il personale del blocco;
- Credere che il blocco sia una depandance del reparto;
- Il mancato rispetto delle norme comportamentali di accesso al blocco
operatorio;
- Mancato rispetto delle linee guida sulla prevenzione delle infezioni
della ferita chirurgica;
- Modificare la nota operatoria senza avvertire il personale del blocco
operatorio;
MA QUALI POSSONO ESSERE I CONFLITTI DOVUTI AD UNA
CARENTE COMUNICAZIONE TRA BLOCCO OPERATORIO E UNITA’
OPERATIVA CHIRURGICA?
Non conformità tra reparto e blocco
- Passare del tempo al telefono aspettando che un collega
risponda;
- Chiamare di continuo in sala operatoria per chiedere
informazioni non urgenti;
- Documentazione clinica mancante o non completa;
- sentirsi un professionista diverso dal professionista di degenza;
- In caso di infezione della ferita chirurgica è il blocco
che non ha rispettato le procedure in essere per la
prevenzione delle infezioni
MA QUALI POSSONO ESSERE I CONFLITTI DOVUTI AD UNA
CARENTE COMUNICAZIONE TRA BLOCCO OPERATORIO E
UNITA’ OPERATIVA CHIRURGICA?
Non conformità tra il blocco ed il reparto
ü Mancato passaggio di consegne in merito alle condizioni della
persona operata;
ü mancato coinvolgimento del personale della degenza nelle varie
riunione del blocco;
ü il mancato invio delle linee guida adottate al blocco operatorio;
ü il mancato coinvolgimento del personale di reparto nella fase di
approvvigionamento dei dispositivi medici:
ü scarsa partecipazione del personale infermieristico agli audit su casi
di incidente o mancato incidente;
ü dare per scontato che i colleghi della degenza sia a conoscenza del
manuale di qualità del blocco o delle procedure del blocco adottate;
ü passare del tempo al telefono in attesa che il collega risponda;
MA QUALI POSSONO ESSERE I CONFLITTI DOVUTI AD UNA
CARENTE COMUNICAZIONE TRA BLOCCO OPERATORIO E UNITA’
OPERATIVA CHIRURGICA?
Non conformità tra il blocco ed il reparto
ü Dover usare il telefono per diverso tempo per chiamare la persona
da operare;
ü Chiamare il chirurgo affinché venga in sala per il primo intervento;
ü Chiamare il chirurgo per l’intervento successivo;
ü Dover precisare che lo strumentario chirurgico compreso nel set è
per il blocco operatorio e non per far medicazioni;
ü Chi prende o riporta la persona in camera dopo le urgenze festive o
notturne;
ü Mancata o inadeguata preparazione della persona da operare;
ü Mancata informazione alla persona sull’ambiente della sala
operatoria.
Quale potrebbe essere la chiave di volta per
migliorare tali criticità ?
ü Arrivare a comprendere che la comunicazione deve
essere compresa tra le sale operatorie e la degenza;
ü Comprendere che la partecipazione ad incontri multi
professionali sulla verifica dello stato dell'arte
dell’organizzazione del servizio chirurgico e la
degenza per la condivisione di piani di lavoro comuni
è fondamentale per la riuscita dell’obiettivo comune:
Ristabilire la salute alla persona:
Quale potrebbe essere la chiave di volta per
migliorare tali criticità ?
ü Organizzare corsi di formazioni specifica su come
seguire la persona nella fase di degenza e del
passaggio presso le sale operatorie;
ü Dotarsi di strumenti operativi quale potrebbe essere la
cartella infermieristica integrata dove tutte le
informazioni vi siano annotate;
ü Prevedere delle riunioni periodiche tra i due soggetti
al fine di verificare che le istruzioni in essere tra le
parti non siano in contrasto;
ü Stabilire bene gli orari della sala operatoria ed
impegnarsi con la degenza al rispetto;
ü Ogni modifica della nota operatoria dovrà essere
tempestivamente comunicata;
Quale potrebbe essere la chiave di volta per
migliorare tali criticità ?
ü Stabilire con i chirurghi i tempi previsti di inizio seduta e di
inizio intervento successivo;
ü Eventuali necessità di approvvigionamento concordarle tra
i referenti e procedere ad adottare una linea comune di
riferimento al fine di evitare ammanchi non codificati;
ü Concordare i protocolli da seguire per l’esecuzione, se
necessaria, della tricotomia, magari rifacendosi alle
evidenze scientifiche in essere;
ü Programmare momenti da dedicare alla riesamina dei
percorsi con il supporto di tutte le professionalità
coinvolte;
ü Comprendere che l'attività deve essere svolta nel rispetto
del lavoro dell’intera equipe.
Lavoro in sala operatoria dal chirurgo come al pit-stop
Medici e Infermieri di un ospedale londinese a scuola dai
meccanici Ferrari
In conclusione la Gestione dei Conflitti
#
#
#
I coordinatori devono saper
convivere con i conflitti,
gestendone il corso con
procedure efficaci tipo:
Raccogliere tutte le
informazioni relative al
problema sorto;
Definire un approccio
metodologico
Creare il giusto clima senza
generare ulteriore ansia tra i
contendenti
Si è dimostrato che le performance
migliori si ottengono in un clima di
conflittualità media, troppo conflitto
o troppo poco incidono
negativamente
sul risultato
GRAZIE
DELL’ASCOLTO
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Diapositiva 1 - infermieri blocchi operatori