Coordinato da Valeria Lai agenzia adiconsum • anno XVI - n. 22 • 19 marzo 2004 Stampato in proprio in aprile 2004 In questo numero: Firmata la conciliazione Rc auto Avviata la conciliazione con Banca Intesa Assicurazioni - Firmata la conciliazione Rc auto Credito e risparmio - Argentina: nessuna novità per i risparmiatori - Avviata la conciliazione con Banca Intesa - L’Ombudsman cambia Energia - Presto la tariffa elettrica bioraria Alimentazione - Carne bovina: via libera alle sanzioni Consumatori - Campagna di informazione sociale “casa sicura” Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del 9.06.88 – Sped. in abb. post. comma 20/c art.2 L.662/96 Filiale di Roma Adiconsum News ASSICURAZIONI Firmata la conciliazione Rc auto Un accordo che può permettere soluzioni rapide per gli assicurati e un’ulteriore diminuzione dei costi a vantaggio di riduzioni tariffarie. Dopo il settore della telefonia, postale e bancario, anche il settore assicurativo ha sottoscritto una procedura di conciliazione per i sinistri Rc auto. Un settore questo il cui contenzioso intasa le aule dei Tribunali e incide sui costi tariffari per 1,2 miliardi di euro (9%). La procedura sarà estesa gradualmente sul territorio nazionale così da rendere possibile a tutti gli assicurati di risolvere il proprio contenzioso attraverso una procedura rapida di conciliazione rivolgendosi alle associazioni consumatori firmatarie. Sono oltre 380 gli sportelli territoriali Adiconsum sui quali gradualmente sarà attivata la procedura. Adiconsum, in una lettera aperta, ha anche invitato il presidente dell’Ania, Fabio Cerchiai, di precisare o rettificare il messaggio di totale chiusura emerso dal Convegno del 16 marzo u.s.. Questo per rendere possibile una prosecuzione del dialogo tra consumatori e Ania nella direzione della riduzione delle tariffe e nell’affrontare i problemi di rendite indebite e qualità del servizio che tuttora permangono nel settore auto. Segue il testo della lettera aperta. Lettera Aperta al Presidente dell’ANIA Dott. Fabio Cerchiai Via della Frezza, 70 00187 Roma Il resoconto dei media sul forum del 16 marzo evidenzia una posizione di chiusura dell’ANIA alle richieste delle associazioni consumatori di riduzione delle tariffe. Avendo ascoltato le conclusioni del Presidente Cerchiai e la stessa richiesta al Governo di una messa in discussione dell’ “l’obbligo a contrarre”, io stesso ho recepito un messaggio di tale tenore. Se così è o fosse, inutile sarebbe l’incontro già in programma per il 6 aprile come inutile sarebbe stato il protocollo di maggio. Ma poiché reputo che dopo aumenti del 10-15% avvenuti per dieci anni, il risultato del 2003 di una variazione delle tariffe del 2,2% su base annua e di uno 0,6% nel secondo semestre rappresenti un trend positivo, e se a questo si aggiunge che già alcune compagnie di primaria importanza hanno preannunciato riduzioni di tariffe (anche se, a nostro avviso, troppo parziali) mi chiedo quali siano le ragioni di una posizione ANIA così negativa. Se il messaggio del convegno è stato male interpretato, ritengo opportuna e necessaria una Sua precisazione, anche al fine di rendere proficuo e possibile l’incontro del 6 aprile, che dovrebbe rappresentare a mio avviso un passo avanti sia in tema di riduzione delle tariffe che di approfondimento di altri problemi quali la qualificazione del servizio RC, l’intervento sulle rendite di posizione, l’attuazione di iniziative di prevenzione. In attesa di riscontro, porgo distinti saluti. Il Segretario Generale Adiconsum Paolo Landi Test noi consumatori 2 Adiconsum News CREDITO E RISPARMIO Argentina: nessuna novità per i risparmiatori Solo utili aggiornamenti ma nessuna novità significativa per i risparmiatori. L’incontro del 17 marzo con la Task Force creditori argentini, è stato utile per avere aggiornamenti sulla situazione argentina e per proporre nuovamente le posizioni dell’Associazione, ma non ha portato grandi novità positive per i creditori argentini. Infatti, il Governo argentino continua a rinviare la possibilità di avviare un vero negoziato con i creditori. L’ultimo tentativo è di convocare alcuni gruppi di creditori minori e di scarsa importanza come numero di soggetti rappresentanti. Scarsa possibilità di risultati concreti avranno le decisioni del Tribunale di New York di bloccare alcuni beni argentini in USA. La posizione dell’Argentina è stata fortemente contestata dal Fondo Monetario Internazionale e da alcuni dei principali Paesi del G7, che hanno chiesto l’avvio della negoziazione tra creditori e Governo argentino. Anche il Governo italiano ha finalmente assunto un atteggiamento fermo e chiesto l’avvio dei negoziati. La fermezza degli interlocutori ha obbligato il Governo argentino a predisporre una lettera d’intenti in cui riconosce la necessità di aprire un tavolo negoziale e non consultivo, senza però fissare date e principi. Assolutamente false, in quanto impossibile per le leggi internazionali e per i regolamenti contrattuali, le promesse di alcuni governanti argentini di favorire i creditori italiani. Un aspetto positivo è la formalizzazione del Comitato globale dei creditori che vede presenti rappresentanti dell’Italia, del Giappone, della Germania, della Svizzera, degli USA (fondo ABC che vede presenti oltre 70 fondi pensione USA e banche europee). Il Comitato rappresenta oltre 37 miliardi di dollari su 60 di debito estero dell’Argentina (oltre il 66,00%). Il Presidente del Comitato è italiano, il Vice Presidente, statunitense. Per quanto riguarda i debitori privati e gli enti locali è ormai prossima la rinegoziazione della Telecom argentina, con ulteriori miglioramenti rispetto a quanto previsto in gennaio. In ritardo di circa un mese, ma non esistono rischi di ripensamento, la rinegoziazione di Metrogas. Difficoltà invece, per l’intervento del Governo centrale, per la Provincia di Buenos Aires, per cui l’eventuale ristrutturazione non potrà partire prima dell’autunno prossimo. A fronte di tale situazione l’Adiconsum ha fatto presente che per i quasi due anni da cui non ricevono interessi e capitale, e anche per la concomitanza di altri crack (Cirio, Parmalat, Giacomelli) gli obbligazionisti non hanno più la possibilità di attendere, per cui deve essere trovata una soluzione al più presto anche a livello nazionale. Inoltre, esiste il rischio reale che alcuni speculatori facciano pressioni sugli obbligazionisti (stanchi e preoccupati) per acquistare a prezzi stracciati le obbligazioni (il pezzo attuale è di circa 29). Test noi consumatori 3 Adiconsum News L’Adiconsum ha quindi ribadito la necessità di partecipare direttamente ai lavori della Task Force e soprattutto alle riunioni con le banche partecipanti all’Associazione e di predisporre un documento comune (Task Force e associazioni dei consumatori) per mettere in guardia i risparmiatori dalle speculazioni e dai tanti faccendieri che si stanno offrendo di tutelare i risparmiatori stessi a costi molto elevati e dietro cessione di un’alta percentuale di quanto eventualmente recuperato. Fabio Picciolini Avviata la conciliazione con Banca Intesa È operativa la conciliazione per le obbligazioni Cirio, Parmalat e Giacomelli. È stata avviata, il 15 marzo (come concordato), la fase operativa della conciliazione tra associazioni dei consumatori e Banca Intesa per le obbligazioni Cirio, Parmalat e Giacomelli. Alla data odierna è stata completata, da parte di Banca Intesa, la spedizione a tutti i clienti interessati delle domande/moduli di conciliazione, unitamente alle istruzioni e al Regolamento della conciliazione, che comprende anche i riferimenti delle Associazioni. Sul sito della Banca (www.bancaintesa.it) è disponibile il Regolamento e, insieme alle istruzioni, è possibile visualizzare, compilare e stampare i moduli di domanda da consegnare. Le informazioni possono essere chieste anche al numero verde 800.61.61.61 o alle filiali della banca. I moduli per la domanda saranno disponibili da lunedì 22 anche sul sito dell’Associazione e le singole strutture dell’Associazione potranno fornire assistenza per la loro compilazione. Le richieste di ammissione alla procedura conciliativa devono essere, comunque, consegnate, a cura del cliente, presso le filiali della banca che rilasceranno ricevuta dell’avvenuta presentazione con data e numero. Banca Intesa, nel merito dei criteri da adottare in fase di conciliazione, deve rispondere alle richieste delle Associazioni circa i pesi da assegnare ai suddetti criteri. Per l’Adiconsum essi devono essere modificati, in particolare nella parte relativa alle informazioni fornite al momento della vendita delle obbligazioni, quasi sempre scarse e fuorvianti. L’Ombudsman cambia Predisposto il nuovo Regolamento dell’Ombudsman. Test noi consumatori L’Associazione Bancaria Italiana ha ufficializzato la modifica della composizione e della quantificazione dei reclami presentabili all’Ombudsman bancario che sarà la seguente: • Sarà composto di sette membri (rispetto ai cinque attuali) con l’inserimento di un componente in rappresentanza della clientela privata (consumatori) e di uno per le imprese (attualmente agisce solo per i consumatori). • Potrà decidere su reclami relativi a un danno fino a 50.000,00 euro (attualmente fino 100.000,00) di danno. Le decisioni dell’Ombudsman saranno, come ora vincolanti per la banca, ma non per il consumatore. 4 Adiconsum News • Potrà agire come soggetto arbitrale per danno superiori a 50.000,00 euro. In questo caso le decisioni non saranno vincolanti per nessuna delle parti. La nuova struttura dell’Ombusdman risponde alle richieste da anni presentate dall’Adiconsum, anche se alcuni aspetti devono essere ancora chiariti. In particolare, il nuovo Regolamento non potrà essere deciso solo dall’Abi, ma dovrà essere discusso ed approvato anche dalle associazioni dei consumatori e delle imprese; inoltre dovranno essere stabiliti i requisiti che dovranno possedere i componenti dell’Organismo. L’Adiconsum ha già fatto presente che non condividerebbe l’eventuale utilizzazione dei criteri stabiliti per i reclami relativi ai bonifici transfrontalieri. In quel caso i “prescelti” devono possedere requisiti molto elevati e devono essere distaccati, almeno formalmente, dalle Associazioni dei consumatori (e delle imprese). L’Adiconsum ritiene invece che il rappresentante della clientela privata, pur se dovrà agire nell’ambito di un collegio, dovrà essere un riferimento per le associazioni dei consumatori e dovrà essere in grado di gestire concretamente i reclami. ENERGIA Presto la tariffa elettrica bioraria Adiconsum sollecita le altre aziende a seguire l’esempio dell’Enel. In un incontro con le associazioni consumatori e in una conferenza stampa Enel ha comunicato di avere allo studio per i clienti domestici una tariffa elettrica più bassa nelle ore serali, notturne e nei week-end per incentivare le famiglie a spostare i consumi elettrici nelle ore non di punta. Finalmente viene accolta la richiesta avanzata da tempo da Adiconsum per risparmiare sulla bolletta elettrica e per contribuire ad allontanare i rischi di black-out. Questa opportunità è resa possibile dall’installazione dei contatori elettronici che permettono la telelettura in remoto per fasce orarie dei consumi elettrici. Quindici (15) milioni di contatori su 30 sono già stati installati, anche se la telelettura è ancora nella fase sperimentale e per adesso interessa solo un milione di clienti domestici. Adiconsum apprezza il concretizzarsi, seppure in tempi non immediati, di questa possibilità di risparmio e ribadisce ad Enel e all’Autorità per l’energia la richiesta che le associazioni consumatori siano consultate nel merito della tariffa bioraria prima della sua effettiva introduzione. Adiconsum sollecita inoltre anche le altre aziende elettriche a seguire l’esempio di Enel. Pieraldo Isolani Test noi consumatori 5 Adiconsum News ALIMENTAZIONE Carne bovina: via libera alle sanzioni Adiconsum soddisfatta, ma considera le sanzioni solo un punto di partenza. A distanza di oltre tre anni dal primo caso di mucca pazza e di quattro dalla normativa verticale CE/1760/2000 e CE/ 1825/2000, entra in vigore il sistema sanzionatorio che punisce le violazioni ai suddetti Regolamenti CE. L’Adiconsum si dichiara soddisfatta per l’emanazione del Decreto Legislativo 29 Gennaio 2004, n. 58 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 51 del 2 marzo 2004, che definisce le “Disposizioni sanzionatorie relative all’identificazione e registrazione dei bovini, nonche` all’etichettatura delle carni bovine e dei prodotti a base di carne bovina”. In questo modo i consumatori avranno una maggiore garanzia del rispetto della legislazione da parte di tutti gli attori coinvolti nel processo di produzione e commercializzazione delle carni. Come noto infatti l’applicazione di un regime sanzionatorio ha un effetto deterrente per i potenziali trasgressori e questo, anche se discutibile dal punto di vista etico e morale, è comunque da considerarsi un vantaggio per i consumatori che manifestano un’attenzione sempre più consapevole verso la propria alimentazione. Le multe riguarderanno tutti gli anelli della filiera dai fornitori di marchi auricolari da apporre sulle orecchie degli animali, agli operatori od organizzazioni che emanano le etichette e oscilleranno tra 100,00 e 62.000,00 euro. L’Adiconsum si augura che questo sia un punto di partenza per affrontare in modo sistematico tutti i problemi connessi alla rintracciabilità delle carni, che presenta ancora grosse lacune come ad esempio l’anagrafe bovina. A questo proposito è opportuno sottolineare che diverse altre filiere mancano di un regime sanzionatorio: i prodotti avicoli (pollame, coniglio), i suini e la filiera del pesce sono in attesa di un Decreto che attribuisca definitivamente le responsabilità ai diversi stadi della catena produttiva e distributiva tramite l’emanazione di sanzioni amministrative. Di seguito l’estratto del decreto legislativo 29 gennaio 2004 n. 58. Alessandro Merlo Identificazione e registrazione dei bovini Sanzioni in materia di apposizione dei marchi auricolari Il detentore degli animali della specie bovina che non ottemperi agli obblighi di identificazione degli animali mediante apposizione dei marchi auricolari è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 250,00 euro a 1.500,00 euro per ogni capo non regolarmente identificato. Chiunque tolga o sostituisca i marchi auricolari presenti sugli animali senza pre- Test noi consumatori ventiva autorizzazione dell’autorità sanitaria competente è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000,00 euro a 6.000,00 euro per ogni capo. Sanzioni in materia di fornitura di marchi auricolari Il fornitore di marchi auricolari da apporre sugli animali, il quale fornisca marchi non conformi al Regolamento (CE) n. 2629/97 è soggetto al pagamento di una sanzione am- 6 Adiconsum News ministrativa pecuniaria da 2.000,00 euro a 12.000,00 euro. Il fornitore di marchi auricolari, il quale ometta di presentare denuncia di furto o smarrimento dei marchi auricolari in proprio possesso alla competente autorità, è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000,00 euro a 12.000,00 euro. Il fornitore di marchi auricolari, che abbia fornito o che comunque sia trovato in possesso di marchi auricolari con codice identificativo duplicato è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 10.500,00 euro a 62.000,00 euro per ogni marchio auricolare. Il fornitore di marchi auricolari che non trasmette alla banca dati nazionale l’elenco dei marchi auricolari forniti a ciascun allevamento, è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000,00 euro a 6.000,00 euro. Sanzioni in materia di cedole identificative e passaporto Il detentore degli animali il quale ometta di inviare alla competente autorità la cedola identificativa relativa a ciascun codice auricolare compilata in ogni sua parte entro sette giorni dall’apposizione dei marchi auricolari di cui all’articolo 1, è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 100,00 euro a 600,00 euro per ogni capo. La stessa sanzione si applica al detentore di animali che non rispetta il termine di sette giorni per registrare un’animale proveniente da Paesi terzi. Il detentore che sposti dall’azienda o introduca nella stessa un animale, senza che lo stesso sia accompagnato dal passaporto è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 300,00 euro a 1.800,00 euro per ogni capo. Il detentore o, nel caso di invio al macello, il gestore del macello che ometta di inviare il passaporto all’autorità competente entro sette giorni dalla data del decesso dell’animale è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 250,00 euro a 1.500,00 euro per ogni capo. Il detentore degli animali, ad eccezione del trasportatore, che ometta di istituire il registro aziendale di cui ai Regolamenti (CE) n. 2629/ 97 e n. 1760/2000 è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 3.000,00 euro a 18.000,00 euro. Il detentore degli animali che ometta di compilare in ogni sua parte ed aggiornare il registro aziendale di cui ai regolamenti (CE) n. 2629/97 e n. 1760/2000 è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 500,00 euro a 3.000,00 euro. Il detentore degli animali, ad eccezione del trasportatore, che ometta di comunicare all’autorità competente entro sette giorni tutti i movimenti degli animali in partenza o in arrivo dall’azienda, compresa l’uscita per la macellazione, è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 100,00 euro a 600,00 euro per ogni capo. Il detentore degli animali, ad eccezione del trasportatore, che ometta di completare il passaporto, all’arrivo di ciascun animale nell’azienda e prima della sua partenza, è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 100,00 euro a 600,00 euro. Il detentore che ometta di presentare entro due giorni dalla scoperta denuncia di furto o smarrimento del documento di identificazione individuale, definito passaporto degli animali ovvero dei marchi auricolari in proprio possesso, è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 600,00 euro a 3.500,00 euro. Etichettatura delle carni bovine e dei prodotti a base di carni bovine Sanzioni in materia di etichettatura L’operatore o l’organizzazione che commercializza carni bovine prive in tutto o in parte delle indicazioni obbligatorie è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000,00 euro a 12.000,00 euro. La medesima sanzione si applica all’operatore e alla organizzazione che commercializza carni bovine con indicazioni obbligatorie non corrispondenti al vero. Test noi consumatori L’operatore o l’organizzazione che commercializza carni bovine utilizzando, oltre alle indicazioni riportate al comma 1, indicazioni non previste da un disciplinare approvato dalle autorità competenti e’ soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000,00 euro a 6.000,00 euro L’operatore o l’organizzazione che non adotti un sistema idoneo a garantire la veridicità delle informazioni obbligatorie e facoltative e il nesso tra le carni e l’animale o il 7 Adiconsum News gruppo di animali interessati e’ soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa da 1.500,00 euro a 9.000,00 euro. Sanzioni in materia di controlli L’operatore o l’organizzazione che non consente agli esperti della Commissione delle Comunità europee, alle autorità competenti e agli organismi di controllo l’accesso ai propri locali e a tutta la documentazione e’ soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 3.000,00 euro a 18.000,00 euro. Sanzioni in materia di denominazioni di origine e di indicazioni geografiche protette L’operatore o l’organizzazione che commercializza carni bovine utilizzando indicazioni o segni di “denominazione di origine” (dop) e di indicazioni geografiche protette (igp) che possono ingenerare confusione con le denominazioni previste dalla legge e’ soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 1.500,00 euro a 9.000,00 euro. CONSUMATORI Campagna di informazione sociale “casa sicura” La Direzione Generale per l’Armonizzazione del Mercato e la Tutela dei Consumatori del Ministero delle attività produttive ha realizzato una campagna di informazione sociale denominata “Casa Sicura”. Le aree trattate della campagna sono quattro: la sicurezza degli impianti domestici, la sicurezza degli apparecchi domestici, lo spazio domestico per i bambini e la sicurezza alimentare in casa. Per ogni area è disponibile una guida informativa, scaricabile dal sito Internet http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/ casa_sicura/index.html contenente istruzioni utili per l’utilizzo della propria casa e per il comportamento all’interno delle mura domestiche. Gli opuscoli saranno diffusi anche in allegato a riviste periodiche a grande diffusione. Direttore: Paolo Landi • Direttore responsabile: Francesco Casula • Comitato di redazione: Angelo Motta, Fabio Picciolini • Amministrazione: Adiconsum, via Lancisi 25, 00161 - Roma • Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del 9.06.88 • Sped. in abb. post. comma 20/c art.2 L.662/96 Filiale di Roma • • • • ADESIONI E ABBONAMENTI Adesione individuale: € 31,00 (€ 15,00 per gli iscritti Cisl) Abbonamento al settimanale ”Adiconsum News” + mensili “Adifinanza”, a cura del settore credito e risparmio, “Consumi & diritti”, a cura del Centro giuridico Adiconsum e “Attorno al piatto”, a cura del settore sicurezza degli alimenti e nutrizione: € 25,00 (€ 15,00 per gli iscritti Cisl) Abbonamento al bimestrale ”La guida del consumatore”: € 25,00 (€ 12,00 per gli iscritti Cisl) Adesione + Abbonamento a ”La guida del consumatore”: € 43,00 (€ 27,00 per gli iscritti Cisl) I versamenti possono essere effettuati su c.c.p. 64675002 intestato ad Adiconsum Test noi consumatori 8