Piano di Prevenzione Attiva Incidenti Stradali 2006 - 2008
Assessorato Tutela della Salute e Sanità
PROGETTO MULTICENTRICO REGIONALE
2008-2009
Promozione di comportamenti liberi dall’alcol
per la prevenzione degli incidenti stradali
“Una guida al limite…” AA.SS.LL. TO 1, TO2, TO 3, TO 4, TO 5
“Metti in moto la salute” AA.SS.LL. CN 1, CN 2
“Sicurezza in festa” AA.SS.LL. VC, BI, NO, VCO
“Metti in moto la prudenza” AA.SS.LL. AT, AL
VERSIONE SINTETICA
con il sostegno del
Gruppo di Coordinamento Regionale Piano di Prevenzione Attiva Incidenti
Stradali
e in collaborazione con
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO
DIPARTIMENTO di PSICOLOGIA
Laboratorio di Psicologia dello Sviluppo
GRUPPO DI COORDINAMENTO REGIONALE PIANO DI PREVENZIONE ATTIVA INCIDENTI STRADALI
Marinaro Laura
Referente PPA Incidenti Stradali
Responsabile S.O.S. di Epidemiologia ASL CN 2
Bono Danilo
Direttore Centrale Operativa 118 Grugliasco
Cordero Nadia
Regione Piemonte – Direzione Affari Istituzionali e Processo di Delega – Settore
Polizia Locale
Dispenza Antonio
MIUR – Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca – Uff. scolastico
Regionale per il Piemonte – UTS EMFS
Gallo Carlotta
Direttore Ufficio I Compartimento Polizia Stradale Piemonte e Valle d’Aosta
Lenti Giovanna
Provincia di Torino – Area Viabilità – Osservatorio provinciale incidentalità – Servizio
Programmazione Viabilità
Mamo Carlo
Servizio Sovrazonale di Epidemiologia - ASL TO 3
Miroglio Tiziana
Responsabile S.O.S.. Promozione ed Educazione Salute – Area Educazione Sanitaria
ASL 19
Quero Olga
Regione Piemonte – Direzione Trasporti – Settore pianificazione dei Trasporti
Tortone Claudio
DoRS – Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute
Regione Piemonte
Venutti Silvia
Regione Piemonte – Direzione Comunicazione Istituzionale – Settore Comunicazione
Istituzionale
GRUPPO DI COORDINAMENTO REGIONALE PROGETTO “SCEGLIERE LA STRADA DELLA SICUREZZA - INTERVENTI DI
PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI STRADALI DOVUTI AL CONSUMO DI ALCOL, FARMACI E DROGHE RIVOLTI A
PATENTANDI, NEO-PATENTATI E GUIDATORI A RISCHIO”(DETERMINAZIONE N.118 DEL 03/08/2007)
Molino Maria Rita
Referente Regionale
Servizio di Educazione Sanitaria – Dipartimento di Prevenzione – ASL TO 4 Ivrea
Carmazzi Federica
Struttura Semplice a valenza Dipartimentale di Alcologia – ASL TO 4 Chivasso
Crosa Lenz Chiara
Struttura Semplice di Alcologia Servizio Tossicodipendenze ASL VCO
Manna Gaetano
Regione Piemonte Assessorato Tutela della Salute e Sanità
Ruschi Marco
Servizio Igiene e Sanità Pubblica - Dipartimento di Prevenzione – ASL TO 4 Ivrea
Tomaciello Maria
Grazia
S.O.S. Promozione della Salute ed Educazione Sanitaria – Dipartimento di
Prevenzione ASL CN 1 Cuneo
GRUPPO DEI FACILITATORI
DoRS - Centro di Documentazione per la Promozione della Salute - Regione Piemonte
Paola Capra, Doroty Cialini, Valeria Di Legami, Mariella Di Pilato, Elisa Ferro, Rita Longo, Claudio Tortone
Servizio Sovrazonale di Epidemiologia ASL TORINO 3
Marco Dalmasso, Elena Gelormino, Carlo Mamo, Davide Rispo
Laboratorio di psicologia dello sviluppo, Dipartimento di Psicologia Università di Torino
Tatiana Begotti, Emanuela Calandri, Federica Graziano
ASL CUNEO 2 - Responsabile S.O.S. di Epidemiologia
Laura Marinaro
ASL ASTI– Responsabile S.O.S. Promozione ed Educazione alla Salute
Tiziana Miroglio
2
INTRODUZIONE
Gli incidenti stradali rappresentano in tutto il mondo uno dei maggiori problemi sanitari ed hanno un rilevante
impatto economico e sociale, soprattutto per gli adolescenti e i giovani. In Italia, costituiscono la prima causa
di morte per la popolazione d'età inferiore ai 40 anni e circa un terzo dei decessi riguarda i giovani tra i 15-29
anni. Il Piemonte è tra le Regioni a più elevato rischio di morte rispetto alla media nazionale.
Per questi motivi il Coordinamento Regionale del Piano Regionale di Prevenzione Attiva ha previsto un
Progetto Multicentrico Regionale di prevenzione e promozione della salute con la partecipazione di
decisori di tutte le Aziende Sanitarie Locali (A.S.L. )ed operatori afferenti a diversi servizi/dipartimenti e con
il supporto di alcune istituzioni regionali. Il progetto si interfaccia e ricerca sinergie, sia nelle strategie
regionali che nelle azioni locali, in particolare con il Piano Regionale della Sicurezza Stradale
dell’Assessorato ai Trasporti, con il Coordinamento Regionale Educazione alla Sicurezza Stradale promosso
dalla Direzione Scolastica Regione del Ministero della Pubblica Istruzione e con i Profili e Piani per la Salute
previsti dal Piano Socio Sanitario Regionale 2007-2010.
Per la redazione del Progetto si è concordato di “non far cadere dall’alto un intervento già confezionato”, ma
di valorizzare le esperienze, i saperi e le collaborazioni maturate localmente in questi anni mettendoli a
confronto con le prove di efficacia disponibili e con una robusta metodologia. La scrittura partecipata del
progetto stesso e la sua realizzazione/valutazione sono diventati un laboratorio di incontro, scambio e lavoro
tra operatori e decisori, che prima non si conoscevano, pur lavorando sullo stesso tema. È nato un gruppo di
lavoro regionale della “sanità” radicato localmente e portatore di una visione comune, di un sapere e un fare
condiviso ed in evoluzione… e ogni maglia della rete sta creando a sua volta una rete di lavoro radicata nella
propria ASL e nel proprio territorio con altri settori. Questo è un primo risultato importante.
Il Progetto Multicentrico Regionale si muove sulle tre strategie indicate dalla Carta di Ottawa (O.M.S., 1986):
-
sostenere la causa della salute (advocacy): il progetto nella sua realizzazione locale, oltre che
perseguire i propri obiettivi, vuole richiamare e mantenere alta e costante l’attenzione della comunità
locale e dei suoi diversi settori (a partire dalla sanità stessa) sul problema della mortalità giovanile
dovuta ad incidenti stradali e vuole sostenere la responsabilità e l’impegno dei diversi settori nello
sviluppo di una visione comune e di alleanze inter-settoriali
-
mettere in grado (enabling): il progetto vuole creare condizioni e opportunità di metodo e creatività
affinché, attraverso il proprio sviluppo, conoscenze, competenze e scelte degli operatori e dei decisori
locali dei diversi settori interessati possano sostenere interventi efficaci, sostenibili e collaborativi
-
fare azione di mediazione (mediating): il progetto non vuole nascere e svilupparsi come intervento
chiuso della sanità, un ennesimo intervento, ma come opportunità aperta per la comunità locale di avere
attenzione alla salute dei propri adolescenti e giovani, di creare sinergie e collaborazioni con altri
progetti, di promuovere un clima di fiducia reciproca.
Il Progetto Multicentrico Regionale è composto da quattro ambiti di intervento diversi, ma correlati tra loro
rispetto al ciclo di vita dei destinatari (15-50 anni). Il Progetto Multicentrico è quindi un progetto con una
visione comune, con uno sviluppo modulare e con un atteggiamento di sperimentazione. Una sfida in
grado di valorizzare, in modo sostenibile, differenze di esperienze, saperi e risorse della sanità e della
comunità locale servita e di concretizzare la politica regionale in risposta ai bisogni di salute.
3
INDICE
Pag.
IL PROGETTO MULTICENTRICO REGIONALE
a cura del gruppo dei facilitatori del Laboratorio
-
DIAGNOSI EPIDEMIOLOGICA
DIAGNOSI COMPORTAMENTALE E AMBIENTALE
DIAGNOSI EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA
PROVE DI EFFICACIA DISPONIBILI ED ESEMPI DI BUONA PRATICA
PRESENTAZIONE PROGETTI MODULARI
MODULI PROVINCIALI
a cura dei gruppi di progetto
5
5
7
7
10
11
12
Torino e provincia
Una guida al limite
12
Cuneo e provincia
Metti in moto la salute
17
Biella, Novara, Vercelli, VCO
Sicurezza in Festa
21
Alessandria, Asti
Metti in moto la prudenza
25
BIBLIOGRAFIA
29
4
IL PROGETTO MULTICENTRICO REGIONALE
DIAGNOSI EPIDEMIOLOGICA
Gli incidenti stradali rappresentano in tutto il mondo uno dei maggiori problemi sanitari: causano il 2,2% della
mortalità globale ed hanno un rilevante impatto economico e sociale, soprattutto per quanto riguarda le fasce
d'ètà adolescenziali e giovanili.
1
In Italia, costituiscono la prima causa di morte per la popolazione d'età inferiore ai 40 anni e circa un terzo
2
dei decessi riguarda i giovani tra i 15 ed i 29 anni.
In Piemonte, nel 2004, sono stati registrati 14.707 incidenti stradali, nei quali hanno perso la vita 483
persone (in media 9 alla settimana) e 21.380 persone sono rimaste ferite (in media 411 alla settimana).
3
Il Piemonte risulta tra le Regioni italiane con tasso di mortalità per incidenti stradali più elevato (11,5/100.000
vs 9,62/100.000 della media italiana) e con un indice di mortalità pari a 3,3 (numero di decessi ogni 100
incidenti), superiore al valore medio nazionale di 2,5.
Il Piemonte è tra le Regioni a più elevato rischio di morte per incidenti stradali rispetto alla media nazionale
(grafico 1).
2.2
2.1
2
1.9
1.8
Piemonte
Nord Ovest
ITALIA
1.7
1.6
1.5
1.4
1.3
1.2
1990
1995
2000
2005
2010
Grafico 1: Evoluzione del tasso grezzo per 10.000 di mortalità per accidenti da trasporto negli anni 1990 – 2002 in Piemonte, Nord
Ovest e Italia (fonte: HFA Italia)
Relativamente al carico economico, le informazioni attualmente disponibili consentono stime solo
approssimative dei costi sociali complessivi derivanti dagli incidenti stradali. L'ISTAT stima per il Piemonte
2
un costo di 1.263 milioni di euro nel 2004, pari a 298 euro per abitante (la media nazionale è 288).
Sul territorio regionale gli incidenti stradali, il rischio di lesioni e di morte non sono omogeneamente distribuiti
ma si concentrano maggiormente in alcune aree e province. Riguardo alla distribuzione dell’incidentalità per
provincia, Novara e Alessandria hanno i valori più elevati. L’indice di mortalità è invece particolarmente
elevato nella Provincia di Cuneo (caratterizzata da aree urbane poco estese e da numerose strade
extraurbane e strade montane).
5
Grafico 4: Indice di mortalità (numero di morti / numero di incidenti per 100) nel 2004 nelle Province piemontesi e valore medio
regionale (Fonte dei dati: ISTAT)
L’indice di lesività: è superiore alla media regionale per le Province di Cuneo, Torino e Vercelli.
Grafico 5: Indice di lesività (numero di feriti / numero di incidenti per 100) nel 2004 nelle Province piemontesi e valore medio regionale
(Fonte dei dati: ISTAT)
La non omogeneità della distribuzione del rischio di morte per incidente stradale sul territorio regionale si
rileva anche nell’analisi dei tassi standardizzati di mortalità a livello di ASL. Negli anni 1998-2002, i valori più
elevati si registrano nella ASL 17 di Savigliano (tasso standardizzato: 24,2/100.000), ASL 15 di Cuneo (23,8)
e ASL 9 di Ivrea (23,0), a fronte di un tasso regionale totale di 15,8. I valori più bassi si osservano a Torino
(tasso standardizzato: 11,1).
6
Il grafico 6 mostra i rischi relativi di mortalità da incidenti stradali per ogni comune piemontese nel periodo
1998-2002. I valori più alti si osservano per comuni interni alle ASL di Savigliano, Cuneo e Ivrea.
6
Grafico 6: Rischi relativi di mortalità da incidenti stradali per comune in Piemonte negli anni 1998 - 2002 (Elaborazione in proprio sui dati
delle schede di morte ISTAT)
DIAGNOSI COMPORTAMENTALE ED AMBIENTALE
Nei giovani, secondo dati del Ministero della Salute, l’alcol è la causa del 50 per cento degli ottomila decessi
per incidenti stradali, della metà dei 170mila ricoveri e delle 20mila invalidità permanenti.
La principale causa di incidente stradale rilevata dall’autorità pubblica (Polizia stradale, Carabinieri, Polizia
provinciale o Polizia municipale) risulta nel 70% dei casi l’alterato stato psico-fisico conseguente ad
assunzione di alcol.
Le evidenze scientifiche relative ad alcol e guida mostrano che: il rischio di incidenti aumenta, in modo
esponenziale, con la concentrazione di alcol nel sangue (a partire da 50 mg di etanolo/100ml di sangue)
9.
L’ISTAT nel 2001 denunciava l’aumento rispetto all’anno precedente degli incidenti avvenuti nelle notti tra
venerdì e sabato come dato particolarmente allarmante, data l’elevata correlazione tra questo tipo di
incidente stradale e l’abuso di sostanze.
In Piemonte nel 2000 la proporzione di giovani (15-24 anni di età) che ha "bevuto un po' troppo" più di una
volta negli ultimi 3 mesi è del 14,3% contro l'11,1% dell'Italia. L’abuso è maggiormente diffuso nelle aree
urbane.
I ricoveri ospedalieri per cause direttamente correlate all’alcol nel 2004 sono risultati più frequenti tra i
maschi, i residenti nei comuni di montagna e nei comuni maggiormente deprivati.
6
I dati dello studio PASSI condotto nel 2005 in Piemonte nelle AASSLL 14, 18 e 19 evidenziano che il 1214,5% degli intervistati dichiara di aver guidato in stato di ebbrezza nel mese precedente all’intervista e l’
11,5-12% di essere stato trasportato da chi guidava in stato di ebbrezza. Il genere più interessato è quello
maschile (20% vs2%) e la fascia d’età con percentuali più elevate è quella dai 18 ai 49 anni. Tuttavia, vi
sono differenze tra AASSLL: nell’ ASL 14 appaiono a rischio di guida in stato di ebbrezza in particolar modo
le persone con età compresa tra 25 e 49 anni; nell’ASL 18 e 19, i giovani tra 18 e 24 anni .
11
DIAGNOSI EDUCATIVA ED ORGANIZZATIVA
La diagnosi educativa ed organizzativa prevede l’identificazione di tre classi di fattori-determinanti: quelli
interni all’individuo (predisponenti), quelli relativi alle risorse esterne all’individuo (abilitanti) e quelli veicolati
dalle relazioni che condizionano i comportamenti individuali (rinforzanti). In questo paragrafo si propone una
7
rassegna dei principali fattori-determinanti che la letteratura scientifica e l’osservazione professionale degli
operatori associa ai comportamenti a rischio degli adolescenti e dei giovani adulti.
Determinanti predisponenti
Diversi sono i fattori predisponenti che influenzano i comportamenti di guida esponendo i soggetti ad un
rischio maggiore di incorrere in un incidente stradale. Tra i fattori più importanti citiamo: la percezione del
rischio, l’attitudine al rischio e l’assunzione di alcol o sostanze psicoattive
Per quanto riguarda la percezione del rischio, una corretta percezione dei possibili rischi in cui si può
incorrere guidando un veicolo è una condizione essenziale alla base di comportamenti di guida prudenti.
Alcune ricerche esaminate (12, 13, 14, 15, 16), tuttavia hanno evidenziano come la percezione del rischio sia
assente o distorta nei soggetti che hanno comportamenti di guida poco sicuri. In particolare un certo “senso
di invulnerabilità” (Green e al., 2000) o di “immunità personale” (Jack, 1989), induce a volte l’adolescente o il
giovane adulto a pensare/credere di essere immune dagli eventi negativi reali della vita.
L’attitudine al rischio invece spinge la persona, in continua sfida con i propri limiti, a ricercare sensazioni
forti che possono costituire una minaccia per la sua incolumità fisica e psicologica.
Il grado di attitudine al rischio è massimo nel periodo adolescenziale e tende a ridursi con l’avanzare dell’età.
Inoltre in letteratura si parla di “comorbidità” dei comportamenti a rischio cioè del fatto che generalmente i
comportamenti a rischio sono tra loro collegati e si presentano come vere e proprie costellazioni: uso e
abuso di alcol, tabacco, droghe, guida pericolosa.
Infine il terzo fattore, considerato, che influenza il comportamento di guida è l’assunzione di alcol o
sostanze psicoattive. I dati epidemiologici hanno sottolineato che l’uso di alcol e di sostanze psicoattive da
parte dei conducenti di autoveicoli è tra le principali cause degli incidenti stradali gravi e mortali, in
particolare nei giovani. L’uso di queste sostanze ha effetti fisiologici importanti: ha un effetto disinibente,
altera la percezione, riduce la capacità di riflessi, riduce la capacità di attenzione, altera gli stati d’animo
determinando euforia e/o depressione; tutte condizioni che riducono notevolmente le capacità di guida.
Determinanti abilitanti
Per quanto riguarda i fattori abilitanti i principali riguardano:
- politiche nazionali e regionali che si occupano di prevenire gli incidenti e di promuovere la sicurezza
stradale
- leggi e normative che individuano limiti e regolano comportamenti di guida
- politiche di controllo (attuate dalle forze dell’ordine)
- progetti ed interventi, di tipo informativo ed educativo, a livello nazionale e locale.
Alcune delle politiche nazionali e regionali, come ad esempio i PPA (Piano di Prevenzione Attiva Incidenti
Stradali), il CRESS (Coordinamento Regionale Educazione alla Sicurezza Stradale), il Piano Regionale della
Sicurezza Stradale (Assessorato ai Trasporti) hanno negli ultimi anni avviato un approccio integrato al
problema incidenti stradali, creando tavoli di lavoro a cui partecipano professionisti diversi afferenti a enti
assai differenti tra loro (per fare un es. sanità, assessorato ai trasporti e scuola). Il risultato, nella maggior
parte dei casi, oltre ad una maggiore integrazione e coordinamento è la realizzazione di interventi o progetti
che tengono in considerazione la multifattorialità e la multidimensionalità del problema considerato.
8
Le leggi e le normative, sono da considerarsi importantissimi fattori abilitanti in quanto definendo un limite
preciso o una regola di comportamento inducono il conducente di veicoli ad una maggiore responsabilità nel
comportamento di guida. Fra i numerosi articoli del codice della strada, l’art. 186 (che fissa il limite legale di
alcolemia durante la guida a 0.5 grammi / litro).è quello a cui i progettisti del Multicentrico hanno fatto più
riferimento.
Gran parte della letteratura, inoltre, sottolinea che le leggi non producono gli effetti desiderati se non sono
accompagnate da una costante politica di controlli. Il controllo rafforza il potere della legge e sforza
(obbligandolo) l’individuo a cambiare comportamenti scorretti. Il controllo e la punizione inoltre svolgono una
funzione educativa in quanto segnalano come non accettabile socialmente un’infrazione al codice della
strada.
Infine citiamo tra i fattori abilitanti i progetti e gli interventi di vario tipo (informativo, comunicativo, educativo,
ecc) in quanto se ben progettati sono capaci di modificare la “cultura” nel contesto in cui vengono attuati e di
creare alleanze di lavoro e sinergie che facilitano la promozione di comportamenti salutari. A tale proposito Il
PPA incidenti stradali della Regione Piemonte consapevole dell’importanza e della ricchezza dei numerosi
progetti e interventi effettuati sul territorio regionale, al fine di valorizzarli li ha censiti tutti, sono quindi state
raccolte 400 schede di progetti e interventi che testimoniano e raccontano queste numerose esperienze nel
territorio piemontese.
Determinanti rinforzanti
Infine sui comportamenti influiscono fattori sociali quali:
-
l’influenza sociale esercitata dagli amici, dalla famiglia e dal gruppo dei pari
-
la cultura del contesto (che assegna all’uso di alcol valori unicamente positivi).
Le influenze sociali si modificano al variare dell’età del soggetto, della sua personalità e della sua capacità di
autodeterminazione nonché del tipo di risposta che è in grado di elaborare verso stimoli esterni.
Per quanto riguarda il ruolo dei genitori, diverse ricerche evidenziano un’elevata correlazione tra lo stile di
guida adolescenziale e quello genitoriale (20; 21).
Lo stile di guida degli adolescenti è influenzato, oltre che dai genitori, anche dal gruppo dei pari. Gli
adolescenti, soprattutto maschi, generalmente guidano in compagnia degli amici e in particolare durante le
ore serali o notturne (25). Più nello specifico, frequentare amici che guidano in modo pericoloso può elevare
la probabilità di adottare uno stile di guida a rischio (26, 27). Ciò è dovuto sia all’emulazione e al rinforzo
comportamentale reciproco caratteristico della situazione di gruppo, che al desiderio di mettersi in mostra e
di superarsi a vicenda (28). Di fatto, sono maggiormente esposti al rischio di adottare uno stile di guida
pericoloso quegli adolescenti che non soltanto frequentano amici che guidano in modo rischioso, ma che
mostrano anche un’elevata sensibilità e suscettibilità alla pressione dei coetanei in proposito (29).
Oltre al ruolo dei genitori e degli amici, vanno tenuti in considerazione anche i fattori socio-economici e i
fattori normativi: questi ultimi riflettono i valori etici della persona, cioè determinano i livelli soggettivi entro
cui un certo comportamento è lecito, ma riguardano anche l'influenza delle norme e delle leggi sul
comportamento individuale. Le infrazioni al codice stradale, ad esempio, costituiscono una violazione di
regole istituzionali e possono riflettere un atteggiamento generale di scarsa considerazione o di rifiuto della
legge. D’altra parte, nella nostra società, le infrazioni al codice stradale (in particolare l’eccesso di velocità)
9
costituiscono violazioni ancora poco soggette a controlli e sanzioni e sono in genere comportamenti
abbastanza diffusi e accettati (soprattutto se attuati dai maschi).
PROVE DI EFFICACIA DISPONIBILI
Da un’analisi della letteratura sul tema “Prevenzione degli incidenti stradali” risulta che sono più efficaci le
azioni integrate di prevenzione:
•
Gli interventi devono prevedere azioni multilivello su più ambiti (educativo, formativo,
informativo, organizzativo …), costruendo sin dalla fase di progettazione reti e alleanze tra tutti
gli enti/attori attivi sul territorio (rappresentanti delle forze dell’ordine, associazioni di
volontariato, di cittadini, di professionisti, operatori della sanità, della scuola, rappresentanti
delle istituzione a livello centrale e locale ...).14
La riduzione della guida in stato di ebbrezza è uno dei 3 ambiti di intervento individuati dalla US Task Force
on Community Preventive Services (Community Guide) (gli altri due sono uso di seggiolini e uso di
cinture di sicurezza) 15; in riferimento all’arco di età 14- 40 anni, destinatari finali del Multicentrico, la
Community Guide evidenzia un grado di efficacia da forte a sufficiente (interventi raccomandati) per:
•
Leggi che fissano il livello consentito di alcol nel sangue a 0,8 grammi / litro (forte) 16
(In Italia, secondo il codice della strada, art. 186 e successive modifiche, il limite legale di
alcolemia durante la guida non deve superare 0.5 grammi / litro)
•
Leggi che stabiliscono l’età minima consentita per l’assunzione di bevande alcoliche (forte) 16
•
Leggi che riducono il tasso di alcolemia massimo consentito nei neopatentati e nei patentandi
giovani e con poca esperienza (sufficiente) 17
•
Postazioni per il controllo dello stato di sobrietà (controlli delle forze dell’Ordine). (forte) 16
•
Programmi di formazione per chi lavora nei luoghi di vendita e consumo delle bevande
alcoliche (forte) 16
•
Campagne di comunicazione per la riduzione della guida in stato di ebbrezza destinate
all’intera popolazione (a condizione che vengano progettate e realizzate con certe
caratteristiche) (forte) 32
•
Programmi educativi realizzati a scuola (sufficiente) 33
•
Interventi multilivello con la mobilitazione di tutta la comunità (forte) 34, 35, 36, 37, 38, 39
Sono invece interventi con grado di efficacia insufficiente (sottolineando che grado di efficacia insufficiente
non significa che l’intervento non sia efficace, ma che le prove di efficacia sono insufficienti e pertanto sono
necessarie ricerche più approfondite):
•
Promozione del guidatore designato: campagne di comunicazione e programmi che offrono
incentivi 40
•
Programmi scolastici realizzati con organizzazioni di pari 33
•
Programmi scolastici di normativa sociale 33
Una revisione sistematica Cochrane individua come efficaci :
•
Interventi di natura legislativa che stabiliscono dei livelli per il rilascio della patente (GDL
Graduated Driver Licensing): la patente viene conseguita progressivamente solo dopo avere
superato una serie di restrizioni: un periodo di guida accanto ad un adulto, divieto di guida
notturna, divieto di trasporto conducenti, ...)
10
PRESENTAZIONE DEI PROGETTI MODULARI
il Progetto Multicentrico Regionale si compone di quattro progetti modulari che intendono agire sui
determinanti dei comportamenti a rischio/protettivi relativi alla guida sotto l’effetto dell’alcol nel ciclo di vita
degli adolescenti-giovani-adulti (1). I quattro progetti hanno tenuto conto, da un lato, delle differenti
opportunità/criticità, risorse/vincoli ed esperienze di ciascun territorio provinciale/locale e, dall’altro, dei dati
delle diagnosi, delle prove di efficacia e delle buone pratiche disponibili. I progetti sono perciò caratterizzati
ognuno da precise "scelte" (in termini di determinanti, obiettivi, azioni) condizionate dalla sostenibilità locale
e dalle indicazioni di efficacia pratica.
La progettazione è stata “partecipata” in un crescendo di contributi di differenti operatori e decisori e facendo
riferimento al modello PRECEDE-PROCEED (Green e Kreuter, 1991) ed interpretando le strategie indicate
nella Carta di Ottawa sulla Promozione della Salute (O.M.S., 1986).
La progettazione partecipata è maturata in un clima di laboratorio, che ha visto un costante scambio e
confronto tra i gruppi di lavoro e i facilitatori per non perdere di vista la visione comune e consentire di
incrementare la condivisione di linguaggi, il rafforzamento di competenze e la promozione di alleanze. Gli
autori hanno infine presentato, in una giornata di lavoro (Torino, 28 novembre 2007), il Progetto Multicentrico
Regionale ai responsabili ASL dei servizi/dipartimenti coinvolti e interessati e ai componenti del
Coordinamento Regionale del Piano di Prevenzione Attiva Incidenti Stradali per un confronto, una
validazione e un sostegno.
Ciascun progetto modulare è da considerarsi come progetto in sperimentazione (e di formazione per gli
stessi autori) che nel perseguire i propri obiettivi rimane aperto alle opportunità locali di collegamento ed
integrazione con altri progetti, piani o politiche locali. Il progetto nel suo complesso è quindi un canovaccio
che tesse una storia con altri soggetti e con altre politiche locali, provinciali e regionali. Al termine del
progetto, attraverso la valutazione di processo e dei risultati ottenuti, si ragionerà su ciò che avrà funzionato
e sugli apprendimenti appresi per rendere sostenibili azioni di continuità per modulare/sostenere i
comportamenti a rischio/protettivi relativi alla guida sotto l’effetto dell’alcol.
Il progetto, in questo momento, è già entrato nella fase istruttoria per predisporre le condizioni operative del
suo sviluppo. Tutti i materiali e i documenti della sua storia in divenire saranno resi disponibili nell’Area
Focus Incidenti Stradali su www.dors.it.
PPA Incidenti Stradali – PePS (decisori(decisori-politiche)
CN
Alcol, droga e guida
Adolescenti - Scuola Secondaria
Patentandi e neopatentati - Autoscuola
Guida sotto effetto di alcol
ciclo di vita
13-15
17-18-19
Atteggiamenti
adulti (modello
paterno): casco,
cinture
Comportamenti a
rischio (guidatore
designato)
VBVB-VCVC-BIBI-NO
Scuola Primaria e
Secondaria
-Luoghi di aggregazione/divertimento
-Strada (controlli)
ATAT-AL
28-29
25-49
Visita medica per
patente (neo e
rinnovi)
-Sanità
-Autoscuole
TO
operatorioperatori-progetti/interventi
fig. 1 – I moduli che compongono il l Progetto Multicentrico Regionale
11
MODULI PROVINCIALI
SINTESI DEL PROGETTO MODULARE TORINO E PROVINCIA
Titolo: UNA GUIDA AL LIMITE… (titolo in attesa dell’opinione dei giovani)
Responsabile di progetto
Dr.ssa Federica Carmazzi, A.S.L. Torino 4, S.S.V.D. Alcologia Via Nino Costa 43 – 10043 Chivasso
[email protected] tel 011-9176907 338-9698047 fax 011-9176908
Redattore
Dott. Giuseppe Tarenghi, A.S.L. Torino 3, Referente Promozione della Salute e Educazione Sanitaria,
Distretto Orbassano, Via Orbassano 6 Beinasco (TO) tel 0113589210 – 3583580, fax 0113581287,
[email protected]
Gruppo di progetto (vedi pagina 14)
Data di avvio e conclusione del progetto: 4 ottobre 2007 – 31 dicembre 2008
Partner Dipartimenti e servizi dell’ASL, Autoscuole
Tema - Azioni
Comportamenti responsabili e competenti nell’assumere alcolici prima di mettersi alla guida: fornitura di
informazioni qualificate, sostegno alla motivazione al cambiamento, proposta di strategie alternative
protettive, predisposizione di ambienti favorevoli all’assunzione di scelte per la salute.
Destinatari finali
Giovani patentandi (18-20 anni, altri) e patentati (28-30 anni, e successivi rinnovi decennali)
Destinatari intermedi
• Medici certificatori dell’idoneità psicofisica alla guida ed operatori sanitari e amministrativi appartenenti ai
Servizi di Medicina Legale delle AASSLL della Provincia di Torino e alle autoscuole/agenzie afferenti al
territorio della Provincia di Torino
• Responsabili ed operatori delle autoscuole/agenzie abilitate al rilascio del certificato d’idoneità alla guida.
Setting - Contesto
L’intervento viene proposto nell’ambulatorio per il rilascio/rinnovo dell’idoneità alla guida presso Servizi di
Medicina Legale ASL e/o presso le Autoscuole/Agenzie.
Il contesto territoriale (Comuni, Distretti, ASL) e comunitario (amministratori, autoscuole/agenzie, corpi di
polizia municipale) dell’ambito provinciale torinese.
Integrazione con azioni locali
Progetto nazionale Scegliere la strada della sicurezza promosso dal Ministero della Salute/CCM ed altri
progetti/piani/politiche nazionali, regionali e locali di altri settori disponibili ad una collaborazione reciproca.
Tipologia dell’intervento
Informativo
SI
Comunicativo
SI
Formativo
SI
Educativo
SI
Organizzativo
Sviluppo di comunità
Ambientale
Altro
NO
SI
SI
non previsto
DIAGNOSI COMPORTAMENTALE, AMBIENTALE ED EDUCATIVA
Il problema della guida sotto effetto di alcolici è un’emergenza per la popolazione giovane italiana: gli
incidenti stradali causati dall’alcol sono la prima causa di morte per i giovani maschi di età compresa fra i 15
e i 29 anni di età.
L’ebbrezza da alcol del guidatore (art.186) è stata riscontrata nell’84% dei casi di incidenti stradali riferiti alla
città di Torino (su un totale di 124 incidenti stradali) e nel 47% dei casi di incidenti stradali riferiti alle strade
12
provinciali (su un totale di 142 incidenti stradali) (Relazione 2006, Osservatorio sulla Incidentalità per la
Provincia di Torino).
Dal gruppo di progetto è emersa l’osservazione sempre più frequente che, in occasione di consulenze
specialistiche alcologiche, richieste dalle commissioni locali di secondo livello per il rilascio/rinnovo
dell’idoneità alla guida, i patentati dichiarino di non essere a conoscenza degli effetti relativi all’uso di alcol
sulla guida e neppure di conoscerne i meccanismi per un’assunzione consapevole.
Infine l’accertamento della idoneità psicofisica dei conducenti dei mezzi su strada è considerato un fattore
rilevante per la sicurezza stradale e previsto dalla legge (Min. Salute.Programmazione Sanitaria e Qualità
/sett.2007).
Il passo successivo di approfondimento è stata la diagnosi educativa ed organizzativa. Esistono ormai molte
ricerche e studi nazionali, regionali e locali che affermano che i giovani non conoscono-conoscono poco il
limite alcolemico consentito alla guida, le alterazioni provocate dall’alcol e, in particolare, è soprattutto
problematico per loro tradurre il tasso alcolico consentito dalla legge (0,5 grammi/litro) nel numero corretto di
consumazioni alcoliche e nella conseguente adozione di un comportamento corretto o di strategie alternative
protettive nel gruppo dei pari e in momenti specifici della settimana. In Italia infatti si registra uno tra i più
bassi livelli di conoscenza riguardo il limite di alcolemia: il 74% degli intervistati afferma esplicitamente di non
conoscerlo, solo il 18% degli intervistati conosce il limite corretto e il 4% è convinto che il limite sia superiore
a più del doppio del livello consentito (Eurobarometer-2007).
A partire da questi dati il gruppo di progetto ha individuato i fattori/determinanti che condizionano questa
carenza di conoscenze e il relativo comportamento a rischio nell’ambito del gruppo dei pari. Il gruppo ha
selezionato, in base a criteri espliciti, quelli ritenuti prioritari, riferiti agli interlocutori degli adolescenti e dei
giovani (destinatari intermedi) e ai luoghi da loro frequentati. Solo cambiando questi, è possibile promuovere
il cambiamento nei destinatari finali. Su questi fattori il gruppo di progetto ha costruito gli obiettivi, le azioni, la
valutazione del progetto, che saranno modificati e adattati a seguito di un processo di consultazioneconcertazione con i destinatari intermedi nella fase di avvio del progetto.
Questa prima diagnosi-osservazione fatta dal gruppo di progetto infatti sarà verificata, arricchita ed adeguata
ai diversi contesti territoriali di intervento, rilevando eventualmente determinanti contesto-specifici, attraverso
la conduzione di interviste individuali e consultazioni di gruppo con i destinatari intermedi e, possibilmente,
quelli finali. Questa ulteriore fase di diagnosi permetterà di realizzare il progetto definitivo, verificando
l’interesse e la disponibilità dei destinatari intermedi a collaborare attivamente al progetto, intercettandone
altri disponibili a collaborare e individuando i determinati più suscettibili di cambiamento riferiti ai destinatari
finali. Questo approccio è stato scelto per la maggiore provata efficacia rispetto ai metodi tradizionali e
perché non vi sono esperienze locali simili sperimentate e consolidate da riprodurre/trasferire.
Nella fase di scrittura del progetto infatti, si è svolta una ricognizione, attraverso una diagnosi di contesto, di
interventi di prevenzione degli incidenti stradali e di promozione della sicurezza stradale: sono stati rilevati
un certo numero di interventi nel mondo della scuola e durante momenti di festa nella comunità. Vi sono solo
pochi interventi nelle autoscuole promossi dal progetto regionale Alcol, droghe e… guida (intervento di
formazione degli istruttori/docenti di autoscuole e altri operatori del territorio). Il gruppo di progetto comunque
ne vuole valorizzare l’esperienza e gli apprendimenti intervistando i responsabili.
OBIETTIVI
Gli obiettivi sono coerenti con i fattori/determinanti selezionati nella diagnosi educativa.
DESTINATARI INTERMEDI
•
•
•
•
I medici certificatori durante la visita informeranno i patentandi/patentati sui limiti d’assunzione di alcolici
previsti dalla legge e le possibili strategie per una guida sicura avvalendosi di un pieghevole, consegnato
in precedenza all’esaminato (obiettivo comportamentale)
I medici certificatori, al termine del corso di formazione, acquisiranno ulteriori competenze comunicative e
in occasione della visita informeranno, utilizzando criteri condivisi, i patentandi/patentati circa gli effetti
dell’alcol sull’integrità psico-fisica in rapporto alla guida (obiettivo abilitante)
I responsabili delle Medicine Legali delle ASL e delle autoscuole saranno capaci di organizzare gli
ambulatori con strumenti di comunicazione che suscitino curiosità e interesse (locandine, pieghevoli) e di
formare gli operatori di segreteria affinché presentino il progetto e gli strumenti comunicativi (obiettivo
ambientale-abilitante)
I responsabili di pub, discoteche, bar, centri d’aggregazione, enti pubblici, agenzie di servizi… saranno in
grado di collaborare attivamente al progetto rendendo visibili gli strumenti comunicativi (locandine,
pieghevole) e promuovendoli anche con iniziative da loro proposte (obiettivo rinforzante)
13
DESTINATARI FINALI
•
•
I patentandi/patentati saranno capaci di descrivere il rapporto tra alcol assunto e le capacità di guida, i
limiti di legge dell’alcolemia in rapporto alla guida e le conseguenze legali in merito alle procedure
assicurative (obiettivo predisponente)
I patentandi/patentati saranno capaci di valutare la quantità di alcol assunto in rapporto alla soglia
prevista per una guida sicura e di ipotizzare e mettere in atto strategie per una guida sicura (obiettivo
abilitante)
MODELLI TEORICI-METODOLOGICI
Gli obiettivi e le conseguenti attività sono state calibrate tenendo conto di prove di efficacia e di espliciti
modelli teorici del cambiamento individuale (modelli a stadi), di strategie di marketing sociale e di sviluppo di
comunità per il coinvolgimento dei destinatari, delle istituzioni, organizzazioni… del territorio, competenti ed
interessate alla collaborazione.
La scelta di una molteplicità di modelli vuole garantire ai destinatari intermedi di essere messi in condizione
di concorrere coerentemente al cambiamento dei destinatari finali. Questo tipo di scelta viene raccomandata
per l’efficacia pratica dell’intervento sia dalle prove di efficacia (interventi multi-livello e multi-componente) sia
da raccomandazioni internazionali.
PROGRAMMA DELLA ATTIVITÀ
Il programma delle attività prevede un processo di consultazione con i destinatari intermedi per la
costruzione di alleanze su un progetto da condividere, la formazione dei medici legali e degli operatori di
segreteria, una strategia di marketing di promozione del progetto e una strategia di sviluppo di comunità per
l’adesione contributiva di nuovi attori della comunità, oltre alle autoscuole. L’insieme di queste attività creano
il terreno per l’intervento educativo nel setting ambulatoriale. Esso è costituito da tre fasi: consegna del
pieghevole al momento della prenotazione della visita, eventuale riconsegna del pieghevole e rinforzo da
parte degli operatori della segreteria prima della visita, intervento di informazione/rinforzo durante la visita da
parte del medico. Saranno attivate azioni-alone di rinforzo nel setting ambulatoriale (locandine e operatori
competenti) e nella comunità (locadine in luoghi di ritrovo nel tempo libero e sedi istituzionali).
È previsto un piano di comunicazione con azioni di promozione del progetto sia nell’ASL sia nella comunità
attraverso incontri, seminari, eventi collegati a momenti di richiamo (Alcol Prevention Day – Settimana della
prevenzione degli incidenti stradali – aprile), mass-media locali e strumenti di comunicazione già attivati dalle
organizzazioni territoriali.
PIANO DI VALUTAZIONE DI PROCESSO E RISULTATO
Sono previsti indicatori, strumenti e tempi coerenti con il programma delle attività e la gerarchia degli
obiettivi. Il progetto intende innanzitutto monitorare il processo dell’intero percorso, con un’attenzione
particolare alle sinergie attivate (numero e tipologia di enti/attori coinvolti e partecipanti, livello di condivisione
degli obiettivi, ecc.). Inoltre, i risultati attesi concernono: potenziamento delle competenze comunicative dei
medici legali, ambulatori/autoscuole che rendono l’ambiente più favorevole alla comunicazione con i
destinatari finali, la costituzione di un gruppo di coordinamento aziendale per i PPA incidenti stradali,
aumento della percezione del problema da parte dei destinatari finali. I risultati di processo e impatto
saranno presentati in report intermedi e in una relazione finale.
GRUPPO DI PROGETTO
ASL
TO 1
TO 2
TO 3
Nominativo
FRANCA
GARABELLO
Professionalità
Servizio organizzazione
Medico, Referente Tecnico per gli Dipartimento di Prevenzione servizio
incidenti stradali
Igiene Pubblica ex-AASSLL 1-2-3-4
LORENZO MINA
Collaboratore
Professionale
Sanitario – Assistente Sanitario
RES
Collaboratore
Professionale
Sanitario – Assistente Sanitario
RES
Collaboratore
Professionale
Sanitario - Infermiere
Tecnico
della
Prevenzione
ambientale
Referente Tecnico per gli incidenti
stradali
GIUSEPPE
TARENGHI
PAOLA ESPOSITO
LUCA PERLINO
Promozione della Salute e Educazione
Sanitaria - Distretto 1 – ex-ASL 5
Promozione della Salute e Educazione
Sanitaria - Distretto 3 – ex-ASL 5
Struttura
Complessa
Ricerca
Formazione e Qualità ex-ASL 10
Dipartimento di Prevenzione
Servizio Igiene Pubblica ex-ASL 10
-
14
ASL
TO 4
Nominativo
VINCENZO
INCALZA
Professionalità
Tecnico
della
Prevenzione
ambientale
Referente Tecnico per gli incidenti
stradali
PAOLO GAGLIANO Medico, Referente Tecnico per gli
incidenti stradali
Medico
FEDERICA
CARMAZZI
Servizio organizzazione
Servizio Igiene Pubblica ex-ASL 6
Dipartimento di Prevenzione
Servizio Igiene Pubblica ex ASL 6
Servizio Alcologia ex-ASL 7
Medico, RePES Aziendale
CARLA
FRANCONE
RITA MOLINO
GIULIA TROVATO
TO 5
LUCIA ALBANO
Promozione della Salute e Educazione
Sanitaria - Dipartimento di Prevenzione
ex-ASL 9
Collaboratore
Professionale Promozione della Salute e Educazione
Sanitario – Assistente Sanitaria Sanitaria - Dipartimento di Prevenzione
Referente Tecnico per gli incidenti ex-ASL 9
stradali
Medico,Referente Tecnico per gli Dipartimento di Prevenzione
incidenti stradali
Servizio Igiene Pubblica ex-ASL 8
Medico, RePES Aziendale
Promozione della Salute e Educazione
Sanitaria ex-ASL 8
BUDGET
Tipologia di
spesa
Personale
Voci analitiche di spesa
(es: carichi di lavoro)
- Dipendente ASL/ASO
- Consulente (senior)
- Borsista (junior)
- Operatori altri settori…
Attività:
o Attività extra orario :
o Consegna documentazione
o Ricognizione,utilizzo
documentazione
(es: formazione, supervisione)
Auto/cofinanziamento
Spese di
gestione e
funzionamento
Spese di
1/2 operatori- coordinatori interni € 7.500
coordinamento per ASL
(€ 1500 x ASL)
1 coordinatore –responsabile del
progetto
Formazione
80 ÷ 100 partecipanti,
medici legali e
4-5 edizioni,
certificatori
20 partecipanti x ogni edizione
Co-analisi dei bisogni
Co-Progettazione
Accreditamento ECM
Conduzione corso: 8h
Supervisione: 2h + 2h
Valutazione di impatto
Costo di un modulo formativo di 8
ore / 20 persone = € 2200
n° 5 edizioni/ 100 persone = €
11000
Costo accreditamento € 500/1000
Supervisione su ogni gruppo in
formazione
Finanziamento richiesto
€ 12.250
€ 6.000
€ 12.000
15
Tipologia di
Voci analitiche di spesa
spesa
Piano
Analisi testuale del pieghevole,
comunicazione questionario e locandina, stampa
e marketing
prima edizione, seconda edizione.
Comunicati-stampati vari
Volantino/Questionario € 5000
Locandina / Manifesti € 3000
Gadget € 3000
TOTALE
Auto/cofinanziamento
Finanziamento richiesto
€ 11.000
€ 41.250
Il progetto è disponibile nella versione estesa contattando il Responsabile del progetto.
16
SINTESI DEL PROGETTO MODULARE CUNEO E PROVINCIA
Titolo: METTI IN MOTO LA SALUTE
Responsabile di progetto:
Dott.ssa Tomaciello Maria Grazia
RePES - referente aziendale per la promozione della salute, S.S. Educazione Sanitaria
A.S.L. CN1 (ambito ex A.S.L. 15)Tel. 0171 450608Fax: 0171 450207 : [email protected]
Redattore:
Fossati Anna Maria S.S. Ed. Sanitaria - S.S. Epidemiologia A.S.L. CN1 (ambito ex A.S.L. 15)
tel. 0171 450323 Fax: 0171 450450 [email protected] (specificare all’attenzione di Anna Maria Fossati),
[email protected]
Gruppo di progetto: (cfr pagina 19)
Data di avvio e conclusione del progetto:
febbraio - dicembre 2008
Tema – Azioni:
promozione di politiche e di percorsi per la prevenzione dell’incidentalità stradale e per la promozione di una
mobilità sostenibile
Destinatari:
Decisori interni (Dirigenti AA.SS.LL. provinciali) e Decisori esterni (Sindaci, Assessori, Amministratori,
cittadini competenti)
Setting – contesto:
comunità (il progetto prevede l'attivazione di seminari e workshop di progettazione in luoghi ancora da
definire; contemporaneamente è prevista la sperimentazione di due progetti – modello: progetto CCM
"Scegliere la strada della sicurezza" e progetto “Peer education”)
Integrazione con azioni locali:
PePS (Profili e Piani per la Salute)
Piano Regionale di Prevenzione Attiva dell' Obesità (P.P.A. Obesità - setting Comunità)
Altri progetti/piani/politiche nazionali, regionali e locali di altri settori disponibili ad una collaborazione
reciproca.
Tipologia dell’intervento
Informativo
SI
Comunicativo
SI
Formativo
SI
Educativo
NO
Organizzativo
Sviluppo di comunità
Ambientale
Altro
NO
SI
SI
non previsto
DIAGNOSI EPIDEMIOLOGICA
Per quanto riguarda il fenomeno degli incidenti stradali per la Provincia di Cuneo (caratterizzata da aree
urbane poco estese e da numerose strade extraurbane e strade montane), l’ "indice di mortalità" (numero di
morti / numero di incidenti per 100), posto a confronto con il dato medio regionale, presenta purtroppo un
valore particolarmente elevato.
Anche l’"indice di lesività" (numero di feriti / il numero di incidenti per 100) della Provincia di Cuneo (insieme
alle province di Torino e Vercelli), posto a confronto con il valore medio regionale, è elevato.
DIAGNOSI COMPORTAMENTALE E AMBIENTALE
La "storia" e la "cultura" del territorio hanno permesso di avviare un percorso locale di innovazione e
sviluppo ispirato alla costruzione dei "PePS" (Profili e Piani per la Salute) che, rispetto al tema degli incidenti
stradali, ha fatto convergere le diverse esperienze delle AA.SS.LL. provinciali, quali:
ricognizione dati e predisposizione di una appropriata mappatura del fenomeno relativo alla incidentalità
stradale,
condivisione e sostegno di programmi educativi e formativi rivolti sia al mondo della scuola che ad altri
soggetti del territorio (Provincia e Comune di Cuneo),
17
adesione e sostegno al progetto piemontese "Città Sane"
adesione ai principi di Salute 21 e Agenda 21 (reti, alleanze, intersettorialità, corresponsabilità per la
salute) nell’ambito della Conferenza Provinciale Salute (20 ottobre 2005 e 2 febbraio 2007),
partecipazione al Gruppo Tecnico Provinciale Scuola – AA.SS.LL.,
partecipazione a Tavoli intersettoriali.
Tale situazione ha favorito l'emergere di una certa attenzione e sensibilità alle tematiche della prevenzione
da parte delle figure-chiave locali deputate a prendere decisioni (Decisori interni ed esterni alle AA.SS.LL.)
ed ha rafforzato la modalità di lavoro in rete (interprofessionale e intersettoriale).
E' da segnalare peraltro l'avvio contemporaneo sul territorio di attività afferenti al Piano regionale di
Prevenzione Attiva dell' Obesità (setting Comunità).
Le attività di tale Piano risultano in assoluta sintonia con quelle proposte con il presente progetto, in quanto
coinvolgono in parte gli stessi operatori e ambiti di servizio, con una conseguente utile integrazione dei
percorsi.
OBIETTIVI
Il progetto "Metti in moto la salute!", inserito nella cornice della programmazione partecipata locale dei PePS,
intende sperimentare localmente (territorio di Cuneo e provincia) la fattibilità e la praticabilità di quelli che
risultano essere gli indirizzi politico-metodologici più efficaci in tema di prevenzione degli incidenti stradali
(indirizzi suggeriti dalle Agenzie internazionali quali l’OMS e formalmente ripresi nel Piano nazionale di
Prevenzione degli incidenti stradali e nel Piano Socio Sanitario Regionale Piemontese), assegnando un
ruolo chiave a Sindaci, Amministratori (figure a cui anche i PePS attribuiscono un ruolo significativo) e
Tecnici della Sanità Pubblica, coinvolgendo tutti gli enti/attori del territorio impegnati a vario titolo nel settore
della prevenzione degli incidenti stradali, quali associazioni, fondazioni, scuole, ecc.
Nello specifico il progetto "Metti in moto la salute!" intende perseguire i seguenti obiettivi:
a) incrementare le conoscenze e le competenze dei decisori sanitari e politici rispetto alla prevenzione
degli incidenti stradali e alla promozione della mobilità sostenibile con particolare attenzione a
indirizzi, politiche e programmi efficaci (basati sulle evidenze scientifiche disponibili in letteratura);
b) incrementare le esperienze che utilizzano un approccio multiprofessionale ed intersettoriale
coinvolgendo tutti gli attori impegnati localmente (enti istituzionali, associazioni, fondazioni, scuole,
cittadini competenti, ecc.;
c) promuovere la stesura di un protocollo di intesa interistituzionale per orientare programmi e risorse
su obiettivi comuni;
d) condividere la messa a punto di criteri efficaci per un piano di monitoraggio/valutazione del processo
attivato e dell'impatto.
RIFERIMENTI TEORICO-METODOLOGICI
Il progetto si è avvalso del modello PRECEDE-PROCEED di Kreuter e Green per l'impianto progettuale.
Inoltre, per quanto riguarda finalità, contenuti e metodi di azione, utilizza i modelli dello "sviluppo di
comunità".
PIANO DELLE ATTIVITÀ
Il percorso prevede due fasi operative, da svolgersi entro la fine del 2008:
1. fase della informazione e della formazione, finalizzata allo sviluppo di competenze progettuali
integrate attraverso l’incremento di conoscenze e di strumenti metodologici per individuare e progettare
percorsi di prevenzione efficace (politiche, programmi, progetti); è previsto un ciclo di incontri di tipo
seminariale, rivolti a decisori ed enti/attori locali impegnati nel settore, e co-progettato dai servizi di
sanità pubblica delle AA.SS.LL. e dagli stessi attori locali.
2. fase della progettazione/programmazione condivisa, finalizzata all'individuazione, presentazione,
progettazione ed eventuale ri-progettazione concertata di politiche, programmi e interventi ispirati alle
"buone pratiche" e in linea con le prove di efficacia della letteratura; sono previsti incontri di tipo
laboratoriale/workshop suddivisi in due momenti: uno durante il quale verranno presentate e raccontate
le esperienze locali più significative (per l'eventuale ri-orientamento e l'appropriazione da parte di altri
enti e altri territori), e uno più operativo/pratico, per la co-progettazione operativa.
Parallelamente, è prevista la sperimentazione/realizzazione sul territorio di due interventi-modello: progetto
CCM "Scegliere la strada della sicurezza" e progetto “Peer education”, che si configurano quali significative
esperienze locali improntate a criteri di buona pratica.
18
PIANO DI VALUTAZIONE
Il progetto intende innanzitutto monitorare il processo dell'intero percorso, con un'attenzione particolare alle
sinergie attivate (numero e a tipologia di enti/attori coinvolti e partecipanti, livello di condivisione degli
obiettivi, ecc.).
Inoltre, i risultati attesi concernono:
- l'aumento delle conoscenze da parte dei destinatari del progetto rispetto al fenomeno degli incidenti
stradali e dei sistemi attivi/attivabili;
- l'incremento di esperienze multiprofessionali e intersettoriali, che concretamente dovrebbe produrre
il ri-orientamento e l'attivazione di nuovi progetti/interventi sul territorio che coinvolgano operatori ed
enti di diverse realtà locali;
- la stesura di un protocollo di intesa inter-istituzionale a cura dei decisori, con l'indicazione di linee
operative e strategiche relativamente a programmi e progetti da attuare;
- la condivisione all’interno del processo di costruzione dei PePS della messa a punto di criteri efficaci
per un piano di monitoraggio.
GRUPPO DI PROGETTO
ASL
Nominativo
BONELLO MARIELLA
CARENA GIORGIO
Psicologo
FOSSATI ANNA MARIA
Assistente
Sanitaria
TOMACIELLO MARIA
GRAZIA
CN 1
BRIATORE SILVANA
FERRERO NADIA
Medico
Medico
Medico
CRESTA ELENA
Psicologa
MICCA CARLA
Psicologa
CAPUTO MARCELLO
CN 2
Professionalità
Psicologo
Medico
NUNZIATO DANIELE
Psicologo
FERRARIS ALESSANDRA
Psicologa
GEUNA CARLA
INTRAVAIA GIUSEPPINA
RUATA ALFREDO
Medico
Psicologa
Tecnico
della Prevenzione
Servizio organizzazione
.SerT- ex A.S.L. 15
Sevizio di Psicologia
ex A.S.L. 15
S.S. Ed. Sanitaria,
S.S. Epidemiologia
ex A.S.L. 15
S.S. Educazione anitaria
ex A.S.L. 15
Dipartimento di Prevenzione
ex A.S.L. 16
SerT - ex A.S.L. 16
Servizio di Psicologia
ex A.S.L. 16
Servizio di Psicologia
ex A.S.L. 16
S.S. Educazione Sanitaria
ex A.S.L. 17
Consultorio Familiare
ex A.S.L. 17
S.o.C. Psicologia
ex A.S.L. 18
Dipartimento di Prevenzione
ex A.S.L. 18
S.o.C. Psicologia
ex A.S.L. 18
Dipartimento di Prevenzione
ex A.S.L. 18
19
BUDGET
Tipologia di spesa
Voci analitiche di spesa
Auto/cofinanziamento
Finanziamento richiesto
Dipendente ASL/ASO
Borsista
€ 6.000
€ 4.000
€ 8.000
€ 4.000
Psicologa ASL
Consulente psicologo
Borsista
Educatore Prof.le
€ 8.000
€ 5.000
€ 6.000
€ 4.000
€ 2.000
Personale
Docenti esterni
Professionisti esperti
-
€ 5.000
Attrezzature
PC, video proiettore, affitto sale
-
€ 3.000
Questionari
Materiale didattico (cd rom, cartelline,
dispense, pen drive ecc.)
€ 1.500
-
€ 1.000
Sussidi
Spese di
coordinamento
€ 3.250
€ 2.000
Attività di segreteria
€ 2.000
Spese di gestione e
funzionamento
(es: formazione, supervisione)
€ 4.000
-
Varie
Missioni, rimborsi spese docenze,
partecipazioni incontri di
aggiornamento
-
€ 3.000
TOTALE
€ 30.500,00
(di cui € 10.000
Fondi Progetto
Bando HP)
€ 41.250
Il progetto è disponibile nella versione estesa contattando il Responsabile del progetto.
20
SINTESI DEL PROGETTO MODULARE NOVARA – VERCELLI – BIELLA - VCO
Titolo: SICUREZZA IN FESTA
Area territoriale:
A.S.L. VC, BI, NO, VCO (ex ASL 11, 12, 13, 14)
Responsabile di progetto:
Dott.ssa Chiara Crosa Lenz
Medico Sert – Alcologia – A.S.L. VCO Tel. 0324 – 491335 Cell. 320 0403139 [email protected]
Redattore:
Dott. Moia Edoardo - Medico Tel. 0321 – 374304 Cell. 3355966039 [email protected],
[email protected]
Gruppo di progetto: (cfr pagina 23)
Data di avvio e conclusione del progetto: gennaio - dicembre 2008
Tema – Azioni:
promozione di politiche e di percorsi per la prevenzione dell’incidentalità stradale e per la promozione della
sicurezza stradale
Destinatari:
Finali: Giovani adulti: 25 – 49 anni
Intermedi: Volontari di associazioni di pubblica assistenza e altre associazioni
Setting – contesto:
Feste paesane per i destinatari finali
Aula formazione per i destinatari intermedi
Integrazione con azioni locali:
Progetto nazionale Scegliere la strada della sicurezza promosso dal Ministero della Salute/CCM ed attivato
localmente dall’ASL CN2 Alba-Bra e altri progetti/piani/politiche nazionali, regionali e locali di altri settori
disponibili ad una collaborazione reciproca.
Tipologia dell’intervento
Informativo
SI
Comunicativo
SI
Formativo
SI
Educativo
NO
Organizzativo
Sviluppo di comunità
Ambientale
Altro
NO
SI
SI
non previsto
Il progetto “Sicurezza in Festa”, elaborato da un gruppo multidisciplinare di operatori delle AASSLL del
quadrante nord-est piemontese, si colloca all’interno del Piano Nazionale e Regionale di Prevenzione (PPA)
degli Incidenti Stradali e si coordina, grazie ad un Laboratorio permanente, con altri tre progetti afferenti alle
province di Cuneo, Asti/Alessandria e Torino, concorrendo a costituire la prima esperienza regionale di
Progetto Multicentrico per la promozione della sicurezza stradale e la prevenzione degli incidenti.
Il progetto si sviluppa nelle aree territoriali delle ex ASL 11 di Vercelli, 12 di Biella, 13 di Novara e 14 del
Verbano Cusio Ossola (ora ASL VC, NO, BI, VCO).
Questi territori si caratterizzano per una considerevole eterogeneità geografica, culturale ed amministrativa.
Risulta quindi difficile elaborare una diagnosi epidemiologica, comportamentale ed educativa generalizzabile
alle quattro province.
DIAGNOSI EPIDEMIOLOGICA
I dati epidemiologici più evidenti e preoccupanti, che riportiamo sinteticamente riguardano le provincie di
Novara e Verbania che presentano un tasso di incidentalità superiore alla media regionale, rispettivamente
4,13 e 3,82 incidenti per 1000 abitanti (Piemonte 3,40) e la provincia di Vercelli che con i suoi 4,83 morti
(Piemonte 3,28) per 100 incidenti stradali si colloca tra le province con più alto tasso di mortalità.
21
DIAGNOSI COMPORTAMENTALE E AMBIENTALE
La diagnosi comportamentale ed educativa effettuata nelle quattro province precisa inoltre che:
le fasce di età in cui si verifica la maggiore incidenza di incidenti stradali mortali sono quelle dei giovani –
adulti e dei giovanissimi
i comportamenti relativi alla guida in stato di ebbrezza alcolica sono più diffusi tra i giovani-adulti (nella
provincia del VCO Il 14,5% degli intervistati per lo Studio PASSI 2003, dichiara di aver guidato in stato di
ebbrezza nel mese precedente l’indagine; questa abitudine è soprattutto diffusa negli uomini e tra le persone
con età compresa tra i 35 ed i 49 anni )
1
la modalità del consumo “binge ” di alcol ritenuto pericoloso risulta più diffuso fra i 25-34 anni e comunque
fino ai 49 anni, negli uomini e nelle persone con più alto livello di istruzione (studio PASSI VCO, 2003)
nell’età adulta una maggiore abitudine e tradizione nel consumo di alcol riduce la consapevolezza degli
effetti negativi che l’eccessivo consumo può provocare, ed in particolare dei suoi effetti negativi sulla guida;
ciò unitamente alla presenza di valori tradizionali che assegnano al consumo di alcolici connotazioni
“unicamente” positive
( cosi detta “cultura del bere”).
OBIETTIVI
La finalità del progetto “Sicurezza in festa” è di diffondere una cultura della sicurezza sulla strada
promuovendo comportamenti di guida liberi dall’alcol e da sostanze psicoattive. Per fare ciò il progetto si
prefigge i seguenti obiettivi specifici:
Creare un gruppo di lavoro (permanente) aziendale, interaziendale e multiprofessionale sul tema della
sicurezza stradale
Incrementare la conoscenza dei possibili effetti negativi derivanti dall’eccessivo consumo di alcolici prima di
mettersi alla guida di veicoli
Incrementare le informazioni necessarie a collocare correttamente l’uso di alcol nella gerarchia dei valori
Incrementare la consapevolezza confrontando credenze e percezioni personali con misurazioni oggettive
(alcolemia e tempi di reazione)
Promuovere e/o incentivare il nascere di meccanismi di autoprotezione del gruppo (es. guidatore designato)
Incrementare nei destinatari del progetto comportamenti responsabili nella guida di veicoli
Creare alleanze con altri enti anche non sanitari (prefetture, associazioni, pro-loco, ecc)
DESTINATARI E SETTING
Il gruppo di progetto, dopo un’attenta analisi dei dati epidemiologici, comportamentali ed educativi, ha
individuato come target dell’intervento una fascia d’età poco intercettata da campagne informative o da
interventi educativi, i giovani adulti (25-49 anni) ed ha scelto come setting dell’intervento luoghi del
divertimento tipici della tradizione dei territori del nord-est del Piemonte: le feste paesane.
RIFERIMENTI TEORICO-METODOLOGICI
Sottolineiamo inoltre che il progetto “Sicurezza in Festa” adotta il modello di progettazione precede-proceed
(Green e Kreuter, 1991) che costringe ad un certo rigore metodologico nelle diverse fasi della progettazione
e implica un’attenzione particolare alla valutazione di processo e di impatto e il confronto già dalla fase di
ideazione con le “Prove di efficacia” e le “Buone Pratiche” inerenti a interventi simili.
PIANO DELLE ATTIVITÀ
Il progetto è articolato in 6 fasi:
1. costituzione del gruppo interaziendale multiprofessionale e ricerca di alleanze con altri enti del
territorio.
2. formazione degli operatori delle asl, appartenenti al gruppo di lavoro, sui temi della sicurezza
stradale, uso di alcol e strategie comunicative. (Corso nazionale “Scegliere la strada della
sicurezza”).
3. Individuazione, coinvolgimento e formazione di volontari di Pubbliche Assistenze e altre
associazioni. I volontari costituiranno delle piccole équipe, coordinate da un operatore dell’asl e
gestiranno le postazioni all’interno delle feste paesane.
4. Uscite sul territorio in concomitanza con le feste paesane più importanti (da 6 a 12 per provincia).
Nelle feste individuate verrà collocato uno stand in cui un gruppo di volontari e operatori asl
1
Binge: abbuffata alcolica (assunzione di 6 o più unità alcoliche in un’unica occasione)
22
inviteranno le persone a rispondere ad un questionario che propone una riflessione sulle convinzioni
del soggetto e sulla propria percezione di sicurezza alla guida. I volontari successivamente
proporranno alle persone intercettate di confrontare tali convinzioni con una misurazione oggettiva
dell’alcolemia e dei tempi di reazione. Seguirà un breve counseling e se opportuno verrà proposta
una modalità alternative di rientro al domicilio (proposta del “guidatore designato”); e distribuito del
materiale informativo.
5. Analisi dei dati raccolti e valutazione di impatto.
6. Presentazione dei risultati del progetto alle comunità locali.
PIANO DI VALUTAZIONE
Il progetto intende innanzitutto monitorare il processo e l’impatto delle attività proposte, con una doppia
attenzione: ai volontari coinvolti (destinatari intermedi), considerati moltiplicatori dell’azione preventiva e ai
destinatari finali. In particolare i risultati attesi riguardano:
costituzione di un gruppo di coordinamento aziendale e interaziendale per i PPA incidenti stradali
aumento delle conoscenze dei possibili effetti negativi legati all’eccessivo consumo di alcol
miglioramento dell’informazione necessaria a collocare correttamente l’uso e l’abuso di alcol nella gerarchia
dei valori
accettazione ed incentivazione dell’abitudine del “guidatore designato”
Verranno valutate le alleanze attivate, sia interne alle ASL che con altri enti e associazioni, (n. operatori
coinvolti, n. di volontari coinvolti nei percorsi formativi, n. delle associazioni/enti coinvolti nel progetto); i
percorsi formativi attivati e i risultati di tali percorsi (in termini di incremento di conoscenze); gli interventi
nelle feste paesane (numero degli interventi e numero di persone che si è sottoposta al questionario e alla
misurazione di alcolemia e dei tempi di reazione); il numero delle persone che dopo aver scoperto di avere
un tasso alcolemico elevato rinuncia a guidare (dato basato sull’intenzione riferita dal soggetto)
GRUPPO DI PROGETTO
ASL
VCO
NOMINATIVO
CHIARA CROSA LENZ
PAOLO FERRARI
MAURO CROCE
EDOARDO MOIA
NO
LIBORIO MARTINO
CAMMARATA
LIVIO GIULIANO
LORENZO BRUSA
FRANCO PIUNTI
BI
MAURIZIO BACCHI
ANTONIO MARTINOTTI
GABRIELE BAGNASCO
VC
ANIELLO
DALESSANDRO
CRISTINA PARVIS
STEFANIA BUTTERO
NICOSIA SIGNORELLA
SILVANA STROBINO
Professionalità
Responsabile UONA di Alcologia del
SerT - Medico
Epidemiologo
Referente Tecnico PPA Incidenti
Stradali - Medico
Psicologo - RePeS
Igienista - Referente Tecnico PPA
Incidenti Stradali
Direttore SerT
Medico
Responsabile UONA di Alcologia del
SerT - Medico
Medico - RePeS
Servizio organizzazione
SerT – ex asl 14
Direttore Dipartimento Prevenzione RePeS
Referente Tecnico PPA Incidenti
Stradali - Medico
psicologo
Referente Tecnico PPA Incidenti
Stradali - Medico
Medico - RePeS
Dipartimento prevenzione
ex asl 12
Dipartimento prevenzione
ex asl 12
Ser T- ex asl 12
Dipartimento Prevenzione
ex asl 11
Dipartimento Prevenzione
ex asl 11
SerT - ex asl 11
SerT - ex asl 11
SerT - ex asl 11
SerT - ex asl 11
Psicologa
Educatore Professionale
Assistente Sociale
Assistente Sociale
Dipartimento Prevenzione
ex asl 14
ex asl 14
Dipartimento Prevenzione
ex asl 13
SerT - ex asl 13
SerT - ex asl 13
ex asl 13
23
BUDGET
Tipologia di spesa
Voci analitiche di spesa
Personale
Dipendente ASL incaricati
coordinamento,ricerca
e
costruzione alleanze, valutazione
- formazione degli operatori “sul
campo”,
- gestione uscite ed eventuale
presenza in esse
( dirigenti, comparto, Cooperative)
.
Rimborso spese associazioni
Auto/cofinanziamento
Finanziamento richiesto
€38.200
(9.550 x asl)
€ 16.400
(4.100 x asl)
Etilometri
Boccagli
Misuratore di tempi di reazione (1
per ASL)
Sussidi
Opuscoli informativi
Manifesti
Pieghevoli ecc.
Spese di gestione e Formazione operatori gruppo di Finanziamento
regionale
funzionamento
lavoro
ogni asl
Cancelleria
Rimborso km Mezzo Mobile
Convegno finale
Spese di
Coordinamento inter-aziendale
ASL VCO €4.700
coordinamento
100 ore dir. Med. ASL14
Coordinamento aziendale
Segreteria
Altro
Elaborazione dati
€ 42.900
TOTALE
€ 5200
€ 1680
€ 7200
Attrezzature
€ 2000
€ 1.700
€ 1.570
€ 1.000
€ 4.500
€ 41.250
Il progetto è disponibile nella versione estesa contattando il responsabile di progetto
24
SINTESI DEL PROGETTO MODULARE ASTI - ALESSANDRIA
Titolo: METTI IN MOTO LA PRUDENZA
Area territoriale:
AT, AL (ex AASSLL 19, 20, 21, 22)
Responsabili di progetto e redattori
Dott.ssa Miroglio Tiziana
Medico chirurgo – Responsabile S.O.S. Educazione e Promozione alla Salute ASL AT
Tel. 0141 484053 Cell. 393 9183841 [email protected]
Franca Susani
Assistente Sanitaria – Dipartimento Prevenzione Tortona - ASL AL tel. 0131 865303 – Cell. 333 4265972
[email protected]
Gruppo di progetto (cfr pagina 27)
Data di avvio e conclusione del progetto
febbraio 2008 - dicembre 2009
Tema - Azioni
Prevenzione degli incidenti stradali in adolescenza attraverso il potenziamento di conoscenze e abilità
individuali cognitive e relazionali.
Destinatari finali
Adolescenti (13/14 – 17/18 anni).
Destinatari intermedi
Insegnanti scuola secondaria di primo e secondo grado.
Setting - contesto
Scuola
Integrazione con azioni locali
Politiche e progetti locali:
C.R.E.S.S.
Ti M.U.O.V.I.?
Tipologia dell’intervento
Informativo
SI
Comunicativo
NO
Formativo
SI
Educativo
SI
Organizzativo
Sviluppo di comunità
Ambientale
Altro
NO
NO
NO
non previsto
DIAGNOSI EPIDEMIOLOGICA
Per quanto riguarda il fenomeno degli incidenti stradali, ecco alcuni dati Istat, 2004:
- l"indice di mortalità" (numero di morti / numero di incidenti per 100) per la Provincia di Asti è pari a
4,43 mentre per la Provincia di Alessandria è pari a 3,25 (il dato medio regionale è pari a 3,28).
- l’"indice di lesività" (numero di feriti / il numero di incidenti per 100) della Provincia di Asti è pari a
140,72; lo stesso indice nella Provincia di Alessandria è pari a 139,03 (il valore medio regionale è
pari a 145,37).
DIAGNOSI EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA
Dalla letteratura consultata e attraverso il metodo Nominal Group utilizzato dal gruppo di progetto sono stati
individuati come prioritari alcuni fattori determinanti il comportamento. In particolare:
Fattori Predisponenti
conoscenze poco adeguate sull’utilizzo dei dispositivi di sicurezza (biciclette, moto, auto)
25
convinzioni che una assunzione moderata di alcol non produca danno e che l’uso dei dispositivi di
sicurezza non sia così determinante nella prevenzione dei danni
propensione alla ricerca del rischio nel periodo adolescenziale
Fattori Abilitanti
life-skills correlate alla salute: abilità di decision making; autoefficacia regolatoria
Fattori Rinforzanti
modelli familiari: comportamento in auto dei familiari (in particolare la figura paterna) soprattutto per la
prima fascia di età
gruppo dei pari: modelli comportamentali negativi alla guida
OBIETTIVI
Sulla base dei fattori PAR selezionati come prioritari si formulano i seguenti obiettivi specifici che potranno
essere ridefiniti sulla base dei risultati emersi con i Nominal group e i Focus group condotti con i destinatari.
Si segnala che il gruppo di progetto, pur ritenendo importante (come fattore rinforzante) il modello familiare,
riconosce la difficoltà a modificarlo con gli strumenti in proprio possesso.
Nello specifico il progetto "Metti in moto la prudenza" intende perseguire i seguenti obiettivi:
a) incrementare le informazioni sul corretto utilizzo dei dispositivi di sicurezza
b) favorire la conoscenza del rischio connesso anche all’assunzione moderata di alcol
c) incrementare la messa in atto di comportamenti corretti alla guida
d) potenziare le abilità di decision making
e) potenziare l’autoefficacia regolatoria
f)
ridurre i modelli comportamentali negativi dei pari
RIFERIMENTI TEORICO-METODOLOGICI
Il progetto fa riferimento ad un modello teorico di tipo interazionista e costruttivista che spiega le condotte
individuali come il frutto dell’interazione reciproca tra l’individuo ed il contesto. In particolare i comportamenti
a rischio in adolescenza, tra cui la guida pericolosa, che rappresenta una delle principali cause
dell’incidentalità stradale, vengono visti come condotte dotate di significato per l’individuo impegnato nella
transizione all’età adulta e che svolgono precise funzioni, legate sia alla costruzione dell’identità, sia alla
ridefinizione delle relazioni sociali (Bonino et al., 2003).
Al fine di prevenire le condotte rischiose alla guida è possibile agire in modo indiretto e mediato, potenziando
i fattori di protezione, vale a dire quelle caratteristiche personali o contestuali che possono diminuire la
probabilità di coinvolgimento nel rischio o moderare i fattori di rischio cui i soggetti sono esposti. Tra i fattori
contestuali risulta centrale agire sul modello di comportamento dei pari, mentre tra i fattori individuali un
ruolo fondamentale rivestono le life-skills correlate alla salute, in particolare la capacità di prendere decisioni
in modo autonomo (decision making) e l’autoefficacia regolatoria.
PIANO DELLE ATTIVITÀ
Le attività previste si svolgeranno a partire da febbraio 2008 e termineranno entro la fine del 2009. Più nello
specifico:
1. Presentazione del Progetto e adesione (febbraio – settembre 2008)
Il progetto verrà presentato ai tavoli di lavoro Sicurezza Stradale di Province e Prefetture interessate,
agli Uffici Scolastici provinciali e alle scuole. Verranno effettuati incontri con i dirigenti scolastici per
formalizzare l’adesione al progetto e individuare un insegnante referente; saranno quindi individuati gli
insegnanti interessati a partecipare al progetto e le relative classi da coinvolgere.
2. Diagnosi Educativa e Formazione insegnanti (ottobre – dicembre 2008)
Un questionario (pre-intervento) sulle conoscenze e sulle condotte autoriferite verrà somministrato in
tutte le classi delle scuole coinvolte. Verrà effettuata la formazione degli insegnanti (da parte del gruppo
di progetto e di altri esperti) sul tema delle life-skills sopra menzionate e sulle metodologie comunicative
da adottare con adolescenti, fornendo anche informazioni sull’utilizzo dei dispositivi di sicurezza e
26
strumenti didattici. Parallelamente verrà condotta la diagnosi educativa attraverso nominal group e focus
group, da cui discenderà una ridefinizione degli obiettivi ed eventualmente del piano delle attività.
3. Attività nelle classi coinvolte (gennaio – dicembre 2009)
Insegnanti, operatori ed esperti condurranno nelle classi coinvolte diverse attività didattiche e gruppi di
discussione sul tema della guida pericolosa. Al termine delle attività, gli studenti produrranno materiale
sul tema trattato (video, fumetti, manifesti, slogan eccetera). Entro la fine dell’anno scolastico un
questionario (post-intervento) sulle conoscenze e sulle condotte autoriferite verrà somministrato in tutte
le classi delle scuole coinvolte. Entro la fine del 2009 verranno effettuati l’inserimento e l’elaborazione
dei dati raccolti.
PIANO DI VALUTAZIONE
Il progetto intende monitorare il processo dell'intero percorso.
Inoltre, i risultati attesi concernono:
-
l’inserimento del progetto nei P.O.F. scolastici e la partecipazione al progetto degli insegnanti formati
-
l'aumento delle conoscenze da parte dei destinatari del progetto rispetto all'utilizzo dei dispositivi di
sicurezza e al rischio connesso ad un’assunzione moderata di alcol
-
l’incremento della messa in atto di comportamenti corretti alla guida
-
Il potenziamento delle abilità di decision-making e autoefficacia regolatoria
-
La riduzione dei modelli comportamentali negativi dei pari alla guida
GRUPPO DI PROGETTO
ASL
Nominativo
MIROGLIO TIZIANA
AT
RUSSO DOMENICO
ROSSI RITA
BRUSA Mauro
GASTALDO MAURO
REPREGOSI MARIA
LUISA
AL
SUSANI FRANCA
FARAGLI GIANCARLO
GALIANO ANTONIO
PEANO ALESSANDRO
Professionalità
Servizio organizzazione
Medico Chirurgo Responsabile S.O.S. Educazione e
Promozione alla salute – ex ASL 19
TPALL
SISP Dipartimento Prevenzione - ex ASL
19
Medico Chirurgo Direttore SEST 118 -ex ASL 19
Medico Chirurgo RePES - Ref. Aziendale Promozione Ed.
Salute - ex ASL 21
SISP Dipartimento di Prevenzione ASL 22
TPALL
sede di Ovada
Collaboratore S.I.S.P - ex A.S.L. 20
Amministrativo
Pofessionale
Operatore
Dip. Prev. - ex A.S.L. 20
professionale
esperto Ass.
San.
Medico Chirurgo Direttore Distretto Ovada
Repes Aziendale Responsabile staff educ.
sanit. e promoz. Salute- ex ASL 22
Medico Chirurgo Direttore SOC SISP - -ex ASL 21
SISP – ex ASL 21
TPALL
27
BUDGET
Tipologia di spesa
Voci analitiche di spesa
Personale
(es: carichi di lavoro)
Dipendente ASL/ASO
Consulente (senior)
Borsista (junior)
Operatori altri settori…
Attrezzature
Sussidi
Spese di gestione e
funzionamento
Spese di
coordinamento
Formazione (corsi
relativi alla
comunicazione del
rischio)
TOTALE
Auto/cofinanziamento
Finanziamento richiesto
€ 12.000 Docenti
corso
formazione
insegnanti :
€ 5000
Consulenti
psicologici
per
attività nella scuola:
€25.000
€ 7000
(es: formazione, supervisione …)
€ 3.000
€ 2000
€ 2000
€15.000
€ 41000
Il progetto è disponibile nella versione estesa contattando il responsabile di progetto
28
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young drivers. Cochrane Database of Systematic Reviews 2004, issue 2
30
AREA FOCUS INCIDENTI STRADALI
Nell’ambito del Piano Regionale di Prevenzione Attiva Incidenti Stradali è stata attivata un’area
focus dedicata al tema, a cui si accede liberamente dall’homepage del sito www.dors.it.
Uno spazio dedicato alla condivisione e allo scambio di informazioni, dati e prove di efficacia
per favorire lo sviluppo di sinergie tra le realtà interessate alla tematica fornendo strumenti di
approfondimento di facile accesso.
Nell’area focus saranno disponibili i documenti e i materiali relativi al Progetto Multicentrico
Regionale nel suo percorso di sviluppo.
31
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Pia nodi Pre ve n zio ne A ttiva In c id en ti Stra da li 2006 - 2008