Notizie dalle Aziende 23
Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015
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The World’s Periodontic Newspaper • Italian Edition
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di Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015 - anno XI n. 10
Ottobre 2015 - anno III n. 1
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reattive dell’ossigeno, o ROS. Lo
stress ossidativo può essere sistemico, interessando l’intero corpo, oppure localizzato, come nei tessuti
orali molli.
> pagina 30
Peri-implantitis:
is it a crisis?
M.R. Norton
www.biomax.it
In the US over 500,000 implants are placed each year, whilst in
the UK that igure was around 140,000 for 2010.
> pagina 28
La prevalenza
della parodontite
a Torino
Risultati della prima ricerca
epidemiologica in Italia secondo le Linee
guida dei Centers for Disease Control
and Prevention e dell’American Academy
of Periodontology
Il dente ha 5 lati
– il tuo paziente li pulisce tutti?
F. Romano, S. Perotto, L. Cricenti, G. Mariani, F. Ferrarotti, M. Aimetti
> pagina 26
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La Sezione di Parodontologia del C.I.R. Dental School dell’Università di Torino ha pubblicato sul numero di luglio del Journal of Clinical Periodontology i risultati di una ricerca epidemiologica durata quasi 10 anni e svolta in
collaborazione con il CPO Piemonte e l’Unità di Epidemiologia Clinica, AOU
Città della Salute e della Scienza di Torino. È il primo lavoro epidemiologico
condotto in Italia secondo le Linee guida dei Centers for Disease Control and
Prevention e dell’American Academy of Periodontology (CDC/AAP) per fare
diagnosi di parodontite1,2 e che utilizza un protocollo di registrazione dei
dati full-mouth3,4. Nonostante la parodontite rappresenti la prima causa di
perdita degli elementi
dentali tra i soggetti
adulti nei paesi industrializzati e sia stata identiicata come
fattore di rischio di
diabete mellito e malattie cardiovascolari,
mancano dati in ambito OMS circa la sua
diffusione in Italia5-8.
26 Speciale
Perio Tribune Italian Edition - Ottobre 2015
Prevalenza della parodontite
nella popolazione torinese
Risultati della prima ricerca epidemiologica in Italia secondo le linee guida dei Centers for Disease Control
and Prevention e dell’American Academy of Periodontology
Federica Romano, Stefano Perotto, Luca Cricenti, Giulia Mariani, Francesco Ferrarotti, Mario Aimetti
Dipartimento di Scienze Chirurgiche, C.I.R. Dental School, Sezione di Parodontologia, Università di Torino.
< pagina 25
La parodontite si sviluppa in individui suscettibili in seguito alla
colonizzazione da parte di batteri
parodontopatogeni dell’ambiente
sottogengivale ed è caratterizzata
dalla distruzione progressiva e irreversibile dei tessuti di sostegno
parodontali ino alla perdita dei
denti. Ha, quindi, un importante
impatto sociale con ripercussioni
sull’estetica, sulla capacità masticatoria, sulla vita di relazione e
sulla salute sistemica. Se si tiene in
considerazione che la parodontite è
l’evoluzione nel tempo di un quadro clinico di gengivite, completamente reversibile se correttamente
trattata, si comprende come il dato
epidemiologico rivesta un ruolo
centrale per l’implementazione di
programmi di prevenzione e per
la pianiicazione dell’assistenza
odontoiatrica8,9. In considerazione dei dati epidemiologici italiani
oggi a disposizione, scopo del lavoro è stato stimare la prevalenza della parodontite moderata e severa
nella città di Torino.
Parodontite severa
Due o più siti con CAL ≥ 6 mm a livello interprossimale
(elementi dentali differenti) e uno o più siti con PD ≥ 5
mm a livello interprossimale.
Parodontite moderata
Due o più siti con CAL ≥ 4 mm a livello interprossimale
(elementi dentali differenti) oppure due o più siti con
PD ≥ 5 mm a livello interprossimale (elementi dentali
differenti).
Assenza di parodontite
o parodontite lieve
Assenza di parodontite severa e moderata.
Tab. 1 – Deinizione epidemiologica di parodontite secondo i Centers for Disease
Control and Prevention e l’American Academy of Periodontology (CDC/AAP)1.
prevalenza stimata della parodontite moderata è intorno al 40,78%
con un intervallo di confidenza al
95% (95% CI) compreso tra 36,89%
e 44,79%. Se si considera la forma
severa, questa interessa il 34,94%
(95% CI: 31,23-38,74%) della popolazione torinese. La prevalenza della forma severa localizzata è pari
al 23,48% (95% IC: 20,35-26,93%)
e quella generalizzata all’11,46%
(95% IC: 9,29-14,09%). Dall’analisi
della distribuzione per classi di età
(Fig. 2) si evidenzia che la prevalenza della parodontite moderata raggiunge i valori più elevati tra i 30 e
i 39 anni, per poi decrescere nelle
classi di età successive. La prevalenza della parodontite severa tende ad
aumentare progressivamente con
l’età raggiungendo il picco massimo
tra i 50-59 anni con percentuali del
52,63%, per poi mantenersi su valori
abbastanza costanti.
Se si escludono i terzi molari, l’elemento dentale più severamente
compromesso dalla malattia parodontale è il primo molare superiore,
mentre quello estratto più frequentemente, indipendentemente dalle
cause, è il primo molare inferiore.
Metodologia della ricerca
È stato selezionato un campione
rappresentativo dei residenti a
Torino di età compresa tra 20 e
75 anni facendo riferimento alla
Banca Assistiti Regionali e tenendo in considerazione la distribuzione della popolazione sul territorio cittadino. Nel primo stadio
sono stati selezionati casualmente 20 medici di base ripartiti fra le
quattro ASL di Torino in maniera
proporzionale alla popolazione
di assistiti. Nel secondo stadio
sono state estratte le persone da
includere nel campione, mediante campionamento casuale semplice, dalle liste degli assistiti di
ogni medico di base selezionato
nel primo stadio.
In accordo con il medico di base –
preventivamente contattato con
l’autorizzazione dei direttori generali e di distretto – a ciascun paziente campionato sono stati inviati una
lettera di invito a partecipare allo
studio e un breve questionario relativo a dati anamnestici, stili di vita e
abitudini di igiene orale da compilare e riportare in occasione della visita. La visita parodontale è stata eseguita da un odontoiatra del Servizio
di Parodontologia del C.I.R. Dental
School dell’Università di Torino
presso l’ambulatorio del medico di
famiglia. I parametri clinici, rilevati
su 6 siti a livello di tutti gli elementi dentali presenti in arcata esclusi i
terzi molari (protocollo di registra-
Discussione
Fig. 1 – Prevalenza della parodontite nella popolazione torinese.
zione full-mouth), comprendevano:
la presenza/assenza di placca batterica e di sanguinamento al sondaggio, la profondità di sondaggio
(PD), la recessione (REC) e il livello
di attacco clinico (CAL). La diagnosi
di parodontite moderata e severa si
è basata sulla deinizione CDC/AAP1,
che ad oggi è considerata quella di
riferimento negli studi epidemiologici su base di popolazione2 (Tab. 1).
La parodontite severa è stata ulteriormente classiicata in una forma
localizzata (< 30% dei siti interessati
dal danno parodontale) e generalizzata (≥ 30% dei siti) facendo riferimento ai criteri proposti da Armitage10.
mellito. Nella Fig. 1 è presentata
la prevalenza della parodontite
sulla base della severità e della
percentuale di siti coinvolti. La
L’assenza di dati recenti e assimilabili agli standard attuali in
ambito di ricerca epidemiologica
nel nostro Paese ha dato l’avvio
a questo studio11 . Dal presente
lavoro emerge che la parodontite rappresenta una patologia ad
ampia diffusione nella popolazione torinese con percentuali
del 40,78% per la forma moderata
Risultati
Sono stati visitati 736 individui, di
cui 431 donne (58,56%) e 305 uomini (41,44%). I non fumatori rappresentano il 49,57% del campione e gli
ex fumatori il 26,92%. Il livello di
istruzione è medio-basso: il 41,44%
ha al massimo la licenza media e il
38,59% il diploma di scuola superiore. Il 50,82% del campione riferisce problemi di salute generale e
il 5,84% di essere affetto da diabete
Fig. 2 – Prevalenza della parodontite moderata e severa per classi di età.
e del 34,94% per la forma severa.
È difficile confrontare tali dati
con quelli pubblicati in letteratura per differenze nei metodi di
registrazione e nella definizione
epidemiologica della malattia parodontale12 . Nel presente studio i
dati clinici sono stati rilevati secondo un protocollo di registrazione full-mouth (sei siti per dente). La maggior parte degli studi
in Europa impiega, invece, protocolli di registrazione half-mouth
o partial-mouth e non considera
tra i parametri diagnostici il CAL 8.
Sulla base delle raccomandazioni
dei Centers for Disease Control and
Prevention e dell’American Academy of Periodontology, si è utilizzata la deinizione epidemiologica
di Page & Eke1, considerata quella di
riferimento per gli studi epidemiologici su base di popolazione2. Essa
considera il livello di attacco clinico
e la profondità di sondaggio, a livello di almeno due siti interprossimali non sullo stesso dente, per fare
diagnosi di parodontite moderata/
severa. In tale modo si minimizzerebbe l’errore diagnostico dovuto
a cause non parodontali1,2. Attualmente sono stati pubblicati due
studi in Europa che fanno riferimento a tali criteri diagnostici, ma
registrano i dati parodontali solo su
alcuni siti dei denti di un’emibocca
o di alcuni denti indice13,14. Il primo,
condotto in Pomerania, riporta una
prevalenza del 33,33% per la parodontite moderata e del 17,60% per
quella severa13.
> pagina 27
Speciale 27
Perio Tribune Italian Edition - Ottobre 2015
< pagina 26
Il secondo fa riferimento all’intera
popolazione tedesca e riferisce una
prevalenza della forma moderata
del 53,5% e del 17,4% per quella severa nella fascia di età tra 35 e 44 anni,
e del 45,5% e 41,9%, rispettivamente,
nella fascia di età tra 65 e 74 anni14 .
Se si fa un confronto con i dati rilevati sulla popolazione torinese
emerge come, mentre la prevalenza
della parodontite moderata è simile
a quella dei due studi sopra citati e
ai dati della letteratura, quella della parodontite severa è più elevata
soprattutto per l’ampia diffusione
della forma localizzata. In accordo
con quanto recentemente pubblicato in letteratura è possibile che
i dati epidemiologici inora pubblicati siano fortemente sottostimati15. Per anni la registrazione dei
parametri parodontali è stata eseguita solo su alcuni siti e su alcuni
denti, non considerando la sitospecificità della malattia parodontale.
I lavori di prevalenza pubblicati
negli ultimi anni in USA hanno dimostrato come un protocollo di registrazione half-mouth sottostimi
sensibilmente la prevalenza della
parodontite, in particolare della
forma severa 16. Questo sembrerebbe ulteriormente avvalorato dal
presente lavoro. La parodontite severa interessa un’elevata percentuale di soggetti, anche nelle fasce
di età più giovani, ma coinvolge un
numero limitato di siti che, probabilmente, in un protocollo di registrazione parziale non sarebbero
identificati.
Nel presente studio il 6% dei soggetti di età compresa tra 20 e 29
anni è affetto da una forma severa
di parodontite, ma il danno coinvolge solo 3-5 siti parodontali.
È importante anche sottolineare
come tutte le definizioni epidemiologiche presentino dei limiti
dovuti alla difficoltà di inserire
in rigide classificazioni numeriche pazienti con quadri clinici
differenti. Tuttavia, pur nei limiti
di questa classificazione, emerge
chiaramente come la parodontite sia una patologia diffusa nella
popolazione che abbiamo studiato
e come l’utilizzo della sonda parodontale su tutti gli elementi dentali
sia l’unico strumento per identiicare i soggetti che ne sono affetti
e per impostare corrette strategie
preventive.
Il sondaggio parodontale fullmouth deve, quindi, rappresentare
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28 Speciale
Perio Tribune Italian Edition - Ottobre 2015
Peri-implantitis: is it a crisis?
Dr. Michael R. Norton
< pagina 25
The prevalence of peri-implantitis has been reported to be up to
29 per cent 1 most notably in patients whose implants are placed
within a partial dentition. This
yields a potentially vast number
of implants, possibly as many as
185,000 in the US and UK alone
that might succumb to some form
of peri-implant disease on an annual basis. The bacteria found
within peri-implant lesions are
similar to those found in deeper
periodontal pockets2,3 and cross
infection by periodontopathogens
as a primary aetiology has been
implicated as a possible pathway.
However the wide variety of implant designs, surfaces etc. make
the treatment of peri-implantitis
much less predictable and subject to much greater variability
than periodontal disease, where
natural teeth present a known
anatomy and well defined surface
structure. In 2008 a systematic
review4 of the literature regarding
peri-implantitis using PubMed
and the Cochrane library revealed
little consensus on the treatment
of this troublesome condition.
One study reported on the efficacy of submucosal debridement using ultrasonics or carbon fibre curettes5 , while two others compared
the effect of an Er:YAG laser against
that of mechanical debridement
and 2% chlorhexidine as a combined therapy6,7. The first found
similar results between laser and
combined therapies, while the second concluded that the laser effect
was limited to a six month period.
A further study compared combinations of oral hygiene instruction, mechanical debridement
and topical minocycline with a
similar regime which substituted 0,1% chlorhexidine as the antimicrobial8. The former seemed
to confer some benefit while the
latter showed limited or no clinical improvements. Finally, a study
comparing two bone regeneration
procedures reported clinically significant improvements mediated
by both.9 Nonetheless a multitude
of other studies have also been
published reporting on the efficacy of tetracycline10, CO 2 laser 11,
and photocatalytic decontamina-
tion amongst others in the treatment of peri-implantitis12 . Such a
plethora of therapies makes it difficult for the clinician to choose
a regimen that is both within the
reach of the average clinician and
has some documented reliability.
Risk factors
There have been a number of risk
factors cited for peri-implantitis.
Recently, in a study published in
the Journal of Clinical Periodontology, a clear association was
demonstrated through multi-level statistical analysis between
risk of peri-implantitis and location, specifically the maxilla,
while overt peri-implantitis was
shown to be highly correlated to
patients with a predisposing history of periodontitis, and being
male13 . Surprisingly in this particular study no correlation was
demonstrated with smoking, yet
this has been a consistently cited
risk factor in many other studies.
Indeed in a study published in the
Swedish Dental Journal in 2010,
the percentage of implants with
peri-implantitis was significantly
increased for smokers compared
to non-smokers (p = 0.04)14 . Other
factors that have been implicated
include excess cement, poor oral
hygiene, and prosthesis design
which are of course interrelated
with some prostheses making effective oral hygiene untenable,
while others present deep margins
that make removal of excess cement almost impossible.
first five years, and thereafter
once every two years. On presentation with mucositis a combination of mechanical debridement
and submucosal decontamination
and antimicrobial therapy are indicated. The treatment should be
repeated three times within a two
week period, so called Triple Therapy (Norton M).
The protocol is as follows:
1. mechanical scaling of implant
surface with titanium or carbon fibre curettes.
2. Sub-mucosal irrigation with
5–10 ml chlorhexidine (0.2 %)
per site, at the deepest level of
the pocket on all sides of the
implant.
advance of the lesion due to bioilm
formation and bacterial contamination of the surface which leads
to bone loss and further surface exposure. With advancing bone loss it
often results in colonisation of the
deeper pockets with well known
periodontopathogens and infection
ensues. This then is peri-implantitis. Peri-implantitis is characterised by the presence of vertical or
craterlike bone defects and spontaneous purulence and bleeding on
palpation (Figs. 1 & 2). It is typically
associated with deep peri-implant
pocketing > 5mm.
This condition is undoubtedly of
increasing concern due to some
principle factors, such as the almost
ceptibility of these surfaces to this
condition. However recent work by
Albouy et al.15,16 has received widespread attention with concern for
the evidence that suggests some
modern micro-textured surfaces
may be completely resistant to decontamination16.
Ultimately, if left unchecked and
untreated, it may become impossible to arrest the condition, leading
to wholesale failure of the case (Figs.
3 & 4). Such failures impose a tremendous strain and burden on the
clinician (let alone the patient), destroying the conidence of a patient
who has endured signiicant expense and trauma and occasionally
results in a breakdown of commu-
exclusive use of roughened implant
surfaces, the treatment of partially
dentate patients with a history of
periodontal disease, the placement
of implants with inadequate bone
volume resulting in facial dehiscences, as well as the use of cement
retained prostheses. Implants with
a micro-roughened surface texture have presented excellent long
term data and until recently there
has been very little published in
the literature demonstrating a sus-
nication between both parties that
all too often sadly results in a legal
claim of negligence. Such claims
can be hard to defend for patients
where no warnings and/or supportive periodontal/peri-implant therapy have been undertaken. Treatment typically requires surgical
access to excise any ibrous capsule
and for direct access to the implant
for surface decontamination.
Warning signals
Peri-implantitis rarely presents
unannounced unless of course the
patient fails to be placed on a regular recall programme or fails to attend for regular review. Early signs
are often apparent in the form of
peri-implant mucositis. This condition is characterised by mucosal
oedema, rubor and bleeding on
probing (BOP). By definition it is
not associated with purulence or
bone loss. However this condition
is often asymptomatic to the patient and as such is typically only
diagnosed at routine recall. Hence
there is a need to recognise that
when implant treatment is completed the patient should remain
on annual reviews for at least the
Figg. 1-4
3. Application of Minocycline Gel
2 % (Dentomycin, Henry Schein
Ltd) at the deepest level of the pocket on all sides of the implant.
However once peri-implant mucositis has taken hold it is unfortunate that it is often exacerbated
by the design of implants today.
The presence of a rough surface,
taken to the top of an implant, and
the application of microthreads or
grooves have been proposed as potential confounding factors for the
> pagina 29
Speciale 29
Perio Tribune Italian Edition - Ottobre 2015
< pagina 28
The author’s preference until now
has been to use chlorhexidine and
tetracycline solution for this purpose while others have reported
the use of citric acid and hydrogen
peroxide amongst others17.
The use of lasers has also been extensively reported6,7,18-20. However
in a recent systematic review a meta-analysis could only be done for
Er:YAG laser as the literature on all
other laser types was weak or heterogenous21.The author has recently completed the acquisition and
treatment of 20 patients in an eficacy study using Er:YAG water laser
(Morita, AdvErl Evo) and it is hoped
that publication of the results will
be forthcoming. Indeed promising
data has already been published to
date using this same machine22,23 .
Nonetheless this methodology remains outside the reach of most
general practitioners and has yet to
be proven predictably effective. As
such most attention therefore remains focused on physical debridement via surgical intervention and
topical antimicrobial therapies.
Open lap debridement, defect
decontamination, and repair as
well as pocket elimination have
all become the mainstay of those
treating this condition. So is there
a crisis? The problem is that there
is no clear consensus on the prevalence of the disease since this will
vary according to the cut off values
for the clinical parameters measured24 and to date there appears to
have been little consensus of these
cut off values. As such estimates
of incidence of the disease appear
to vary from 28 to 56 per cent of
subjects and 12 to 43 per cent of
implant sites25. Furthermore there
is an ongoing controversy about
the initiating process of peri-implant disease since it is potentially
considered a primary infection of
periodontopathic origin by some26
while others hold that it is a secondary opportunistic infection
subsequent to bone loss caused by
other etiological factors27 such as a
provoked foreign body reaction or
iatrogenic dehiscence of the bone,
exogenous irritants such as dental cement, bone loss through occlusal overload etc. If the latter is
true then controlling the disease
is theoretically made more simple by controlling the conditions
for the implant, such as ensuring
adequate buccal bone thickness,
avoiding or controlling more carefully the use of dental cement, and
paying closer attention to the occlusion. In an effort to gauge the
rate of mucositis and peri-implantitis requiring surgical intervention, the author audited his patient
pool in the year 2014. Out of a total
of 191 patient reviews constituting
795 implants only 15 patients (7.9
per cent) required triple therapy at
20 implants (2.5 per cent) for mucositis while 10 patients (5.2 per
cent) required surgical decontamination at 10 implants (1.3 per cent).
As can be seen this is well below
the igures proposed in the article
by Zitzmann & Berglundh (2005)25.
This may of course relect a more
liberal approach to cut off values for
parameters such as pocket depth
and bleeding on probing as proposed Klinge in 2012. Nonetheless
after over 20 years running a practice dedicated to implant dentistry
the author’s own audited failure
rates indicate that less than 1 per
cent of implants present as late failures, owing to peri-implantitis or
ixture fracture as a result of bone
loss. This would corroborate the
indings by Jemt et al. in which a co-
hort of patients already diagnosed
with peri-implant bone loss showed
a slow rate of additional progressive
bone loss over a 9-year follow-up
with an implant failure rate of 3 per
cent28. In all likelihood it is the author’s view that peri-implantitis is
only a crisis if we allow bad implant
dentistry to persist where there is a
lack of control of the initiating factors as described above, and that it
is more rather than less likely that
it is the result of a secondary opportunistic infection rather than
a direct susceptibility to primary
infection of periodontopathic origin. However, there will clearly be
some patients with a high genetic
susceptibility with other predisposing factors such as the presence
of untreated periodontal disease,
smoking and diabetes who may
well succumb as a result of primary infection. Furthermore there re-
mains a clear need to better deine
the different types of peri-implant
disease and to establish a consensus
as to the cut off values for the different parameters used to evaluate
the disease so that future igures for
incidence and prevalence are comparable.
Editorial note: a complete list of reference
is available from the publisher.
autore
Dr. Michael R. Norton runs a practice dedicated to implant & reconstructive dentistry in London in the UK. He can be contacted at: [email protected].
3° CONGRESSO
ISTITUTO STOMATOLOGICO TOSCANO
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30 Speciale
Perio Tribune Italian Edition - Ottobre 2015
Stress ossidativo e gel gengivale NBF
Prof. dott. György Szabó
Dottore dell’accademia scientiica ungherese, Università Semmelweis - Budapest, Ungheria
< pagina 25
Studi recenti hanno evidenziato che
l’iniammazione e lo stress ossidativo sono fattori causativi comuni a
molte patologie croniche, compresa
la parodontite, l’arteriosclerosi, il
diabete e l’artrite reumatoide. Inoltre, la gengivite e la parodontite sono
fattori che contribuiscono allo stress
ossidativo e, pertanto, alle patologie iniammatorie. Le cellule orali
sono particolarmente suscettibili
ai danni dei radicali liberi perché le
membrane mucose consentono un
rapido assorbimento di sostanze attraverso le loro superici. Nei tessuti
orali, l’infezione da patologia gengivale può generare stress ossidativo al pari di alcool, nicotina, e altre
procedure e sostanze dentali come
il perossido d’idrogeno, i cementi
dentali e le otturazioni in composito. L’incremento di radicali liberi da
stress ossidativo porta a un ulteriore
collasso delle pareti cellulari e del
tessuto orale.
Lo stress ossidativo non soltanto
aggrava l’iniammazione dei tessuti orali ma recenti studi scientiici
hanno evidenziato come si tratti di
un fattore che contribuisce alle patologie iniammatorie sistemiche,
compresa l’artrite reumatoide e le
patologie cardiovascolari.
A causa del legame fra patologie
gengivali, iniammazione e stress
ossidativo, è molto importante controllare le patologie gengivali e mantenere l’equilibrio fra ossidanti e antiossidanti nei tessuti orali.
Mantenere un buon equilibrio fra
ossidanti e antiossidanti è importante per la salute orale come per
quella sistemica. Vi sono diverse
migliaia di antiossidanti, compresi
enzimi, vitamine, minerali e altri
principi nutritivi e composti. Alcuni
antiossidanti sono prodotti all’interno del corpo; altri, come le vitamine A e C, devono essere assunti da
fonti esterne.
Un campo emergente della scienza e
della salute riguarda l’utilizzo di antiossidanti applicati a livello topico.
Ricerche scientiiche e cliniche hanno già evidenziato che certi antiossidanti applicati a livello topico possono contrastare gli effetti dannosi dei
radicali liberi sulle cellule cutanee.
Studi pubblicati su riviste “peer review” hanno identiicato un gruppo
di antiossidanti molto eficaci nella
protezione della cute umana contro
i danni da UV indotti e dallo stress
Fig. 1 - Herpes simplex.
Fig. 2 - Guarigione post estrattiva.
Fig. 3 - Impiantazione immediata.
Fig. 4 - Viti di guarigione.
Fig. 5 - Monconi protesici (applicazione sulla vite).
ossidativo1. Combinazioni speciiche
di vitamina C e vitamina E hanno
dimostrato di ridurre la quantità di
composti di radicali liberi associati
all’iniammazione UV indotta, cioè
alle scottature2.
In base ai risultati di questi studi
scientiici, gli antiossidanti (vitamina C, vitamina E) sono stati formulati in composti per l’applicazione
topica alle cellule cutanee. Ulteriori
ricerche hanno confermato che que-
1. Uses of vitamins A, C, and E and related compounds in dermatology: A review, Keller K. L.; Fenske N. Journal of the
American Academy of Dermatology, 1998, vol. 39 (1), n. 4, pp. 611-625 (200 ref.).
2. Cutaneous photodamage, oxidative stress, and topical antioxidant protection Pinnell Sheldon R. Journal of the American Academy of Dermatology, 2003, vol. 48, n. 1, pp. 1-19 (271 ref.).
3. A topical antioxidant solution containing vitamins C and E stabilized by ferulic acid provides protection for human
skin against damage caused by ultraviolet irradiation. John C. Murray, James A. Burch, Robert D. Streilein, Mary
Ann Iannacchione, Russell P. Hall, Sheldon R. Pinnell. JAAD Volume 59, Issue 3, Pages 418-425 (September 2008).
4. Antioxidants Counteract Nicotine and Promote Migration via RacGTP in Oral Fibroblast Cells, J. Periodontology,
2010 Nov; 81(11): 1675-90. Epub 2010 Jul. 17.
5. Antioxidants Increased In Vitro Wound Healing of Nicotine-Treated Oral Fibroblasts, Faseb J. April 2010 24, Mee-
sta forma di applicazione è eficace
nel contrastare i danni provocati dai
raggi UV sulla pelle.
La propoli contiene normalmente
oltre 180 composti naturali, molti
dei quali sono concentrati di potenti
antiossidanti vegetali quali lavonoidi e fenoli. Questa scoperta, per
esempio mediante analisi cromatograica, ha portato a molti nuovi
e collaudati beneici negli ultimi 8
anni (Castaldo e Capasso, 2002). È
noto come i lavonoidi abbiano potenti effetti antiossidanti. Matsuhige e collaboratori nel 1996 hanno
isolato un composto dalla propoli
per dimostrane l’effetto antiossidante persino superiore alle vitamine C ed E. La capacità antiossidante
può evitare l’azione dei radicali liberi su lipidi, proteine e anche DNA
cellulare.
Il successo degli antiossidanti topici
sulle cellule cutanee fa ben sperare
per un’eficacia simile dei composti
topici sulle cellule della cavità orale3.
Studi di ricerca sono attualmente
in corso per esaminare l’eficacia di
combinazioni di antiossidanti applicati a livello topico alle cellule orali.
I risultati di studi clinici, benché incompleti, sono positivi. Inoltre, questi studi di ricerca pubblicati hanno
confermato che gli antiossidanti,
attivi sulle cellule cutanee, hanno
anche un effetto sulle cellule orali
(gengivali e parodontali). Combinazioni di antiossidanti invertono gli
effetti inibitori della nicotina sulla
guarigione delle ferite, associati alla
migrazione cellulare4.
La nicotina ostacola la migrazione di
ibroblasti gengivali e parodontali. Il
trattamento con combinazioni di antiossidanti ha evidenziato effetti sinergici nel recupero della migrazione cellulare alla presenza di ferite5.
Gli antiossidanti possono avere effetti beneici sulla regolazione della
proliferazione ibroblastica durante
la guarigione gengivale o la ricostruzione parodontale6.
> pagina 31
bibliograia
ting Abstract Supplement 181.2.
6. Antioxidants Promote Proliferation of Human Gingival and Periodontal Ligament Fibroblasts, presented at AADR
Annual Meeting, March 3-6, 2010.
7. Anti-cariogenic and anti-bioilms activity of Tunisian propolis extract and its potential protective effect against
cancer cells proliferation. Kouidhi B, Zmantar T, Bakhrouf A. Anaerobe. 2010 Dec; 16(6):566-71).
8. Inhibitory Effect of Bursa Propolis on Dental Caries Formation in Rats Inoculated with Streptococcus sobrinus.
Gamze Bozcuk Erdem, Seval Lmez. Turk J Zool 28 (2004) 29-36.
•
Le ricerche in Ungheria sono state eseguite presso il reparto di Chirurgia orale e maxillofacciale e odontoiatria,
Università di Semmelweis, Budapest.
Speciale 31
Perio Tribune Italian Edition - Ottobre 2015
indicano la sua capacità di ottimizzare la salute orale mediante
l’incremento del potenziale antiossidante nella cavità orale e la
riduzione del danno biologico ai
tessuti orali da parte dei radicali
liberi. In tal modo, questo gel offre un’ulteriore protezione della
cavità orale (gengive, palato e mucosa orale):
– durante il trattamento di patologie gengivali, gengiviti,
patologie parodontali e alito
cattivo (alitosi);
Fig. 6 - Risultati dei test svolti in
Ungheria dal 2008 al 2014.
< pagina 30
La propoli possiede elevate caratteristiche anticariogene e antibiofilm ed è in grado di inibire la
formazione di batteri cariogeni e
di biofilm orale 7,8.
Il gel gengivale NBF, quale gel/
dentifricio multifunzione basato su tecnologia NBF, è un
prodotto inteso a rafforzare la
protezione delle gengive e della
mucosa orale contro la placca
batterica e l’alitosi.
Questo gel di protezione delle gengive, altamente efficace e funzionale, contiene propoli e vitamine
C ed E. È importante sottolineare
che non contenga alcun componente chimico quali antibiotici,
analgesici, agenti antinfiammatori steroidi o non steroidi, tinture,
coloranti, aromi artificiali, zucchero e che non è presente laurisolfato di sodio (SLS).
La nano-emulsione contenuta nel
gel sfrutta le proprietà antiossidanti presenti in natura nella vitamina C e nella vitamina E, nonché le proprietà antimicrobiche
e lenitive della propoli. I potenti
antiossidanti infusi nel nanogel riducono i radicali liberi che,
assieme all’accumulo di batteri,
sono fattori che contribuiscono
all’infiammazione gengivale.
Grazie alla nanotecnologia, queste sostanze sono in grado di penetrare nelle cellule più facilmente e velocemente, e i loro effetti
sono, quindi, percepiti più rapidamente.
I termini “protezione gengivale”
e “funzionale” sono correlati al
fatto che una nano-emulsione
molto fine forma un film sulla superficie della mucosa orale e può,
pertanto, esercitare i suoi effetti
antiossidanti.
Creato utilizzando la rivoluzionaria tecnologia Nano-Bio Fusion,
una volta applicato alla gengiva,
al palato e/o alla mucosa orale, il
gel gengivale NBF è rapidamente
assorbito e mantenuto, creando
un film di protezione nano-bioattivo composto da potenti antiossidanti solubili e non bioaccumulativi.
In questo modo il gel facilita il
nutrimento, il ringiovanimento,
l’effetto lenitivo e la protezione
del tessuto buccale.
Letteratura, studi e recensioni internazionali sul gel gengivale NBF
–
–
–
–
–
durante il processo di guarigione primaria dopo un intervento chirurgico alla cavità
orale;
durante il processo di guarigione di ferite da bruciatura
(per esempio causate da trattamento laser);
nei casi di ferite poco rimarginate nella cavità orale;
durante il trattamento di afte
o herpes;
nei casi di lichen o eritroplachia;
– nei casi di xerostomia.
Il gel con le sue elevate proprietà
antiossidanti e protettive favorisce l’epitelizzazione e una guarigione più rapida delle ferite dermiche e mucose.
Il prodotto è commercializzato
come gel/dentifricio funzionale per il trattamento orale, ma i
dati della letteratura dimostrano
come sia anche eccezionalmente
adatto per la protezione di ferite
orali e cutanee poco rimarginate
o dovute a bruciature.
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Notizie dalle Aziende 33
Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015
COLGATE GABA
elmex® PROTEZIONE CARIE PROFESSIONAL™
Il nuovo dentifricio che agisce direttamente sulle cause della carie
elmex® presenta la sua innovazione nel campo della protezione
dalla carie: il nuovo dentifricio elmex® PROTEZIONE CARIE PROFESSIONAL™, con eficacia superiore del 20% nella riduzione della
formazione di nuove lesioni cariose*1. Agisce attraverso una doppia
protezione dalla carie grazie alla combinazione del NEUTRALIZZATORE degli ACIDI dello ZUCCHERO™ e del luoruro.
elmex® PROTEZIONE CARIE PROFESSIONAL™ è l’innovativo
dentifricio elmex® con la brevettata tecnologia NEUTRALIZZATORE degli ACIDI dello ZUCCHERO™ che combatte direttamente
gli acidi dello zucchero, principale causa della carie. La combinazione di questa tecnologia innovativa con il luoruro aiuta
a proteggere i denti per combattere la carie grazie a un doppio
meccanismo di azione:
– Il NEUTRALIZZATORE degli ACIDI dello ZUCCHERO™, una
combinazione di arginina e carbonato di calcio, aiuta a neutralizzare gli acidi provenienti dalla degradazione dello zucchero a
opera dei batteri della placca.
– Il luoruro e il calcio permettono di remineralizzare i denti e di
renderli più forti (4 volte più eficacemente di un convenzionale
dentifricio al luoro**2).
Gli zuccheri nascosti attaccano lo smalto
Numerosi alimenti consumati quotidianamente contengono zuccheri, che possono essere trasformati in acidi sotto l’azione di batteri cariogeni della placca dentale. L’attacco degli acidi può demineralizzare lo smalto dei denti creando delle lesioni cariose iniziali che
possono evolvere ino alla formazione di una cavità.
La carie è un problema che colpisce tutta la popolazione e in qualsiasi fascia d’età. Si stima che nel mondo la carie colpisca dal 60% al
90% dei bambini in età scolare e quasi il 100% degli adulti³.
Le principali cause di carie sono le seguenti:
– regime alimentare ricco di zuccheri, compresi quelli contenuti
negli alimenti cosiddetti sani;
– carenza di apporto quotidiano di luoro topico;
– igiene orale non adeguata o errata;
– lusso salivare scarso.
Weber Shandwick – Uficio stampa elmex®
Elena Marchi – Tel. 02.57378560 – Fax 02.57378401 – [email protected]
Una tecnologia innovativa per combattere la carie
Il NEUTRALIZZATORE degli ACIDI dello ZUCCHERO™ si unisce alla
linea elmex® per combattere la carie e ottimizzare l’igiene orale.
L’azione del NEUTRALIZZATORE degli ACIDI dello ZUCCHERO™ è
doppia: oltre ad aiutare a proteggere dalla carie, questa tecnologia
può aiutare a invertire le lesioni cariose iniziali.
A uno stadio precoce, le lesioni cariose iniziali possono essere arrestate e il processo di demineralizzazione dello smalto invertito
grazie al dentifricio elmex® PROTEZIONE CARIE PROFESSIONAL™.
elmex® PROTEZIONE CARIE PROFESSIONAL™ combatte direttamente la causa della carie: la tecnologia NEUTRALIZZATORE degli
ACIDI dello ZUCCHERO™ interviene a monte per neutralizzare gli
acidi dello zucchero e remineralizzare lo smalto per evitare che la
lesione cariosa divenga irreversibile.
* Aiuta a prevenire l’insorgenza di nuove lesioni cariose vs un dentifricio con 1450 ppm di fluoruro.
** Rispetto a un dentifricio con 1450 ppm di fluoruro; 1-Li X, Zhong Y, Jiang X, Hu D, Mateo L.R, Morrison B, Zhang YP, J Clin Dent. 2015; 2 Cantore R, Petrou I, Lavender S, et al. J Clin Dent. 2013. 3-WHO oral health factsheet No. 318 – Oral Health (April 2012) [Last accessed April 2015].
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PSPIX®: l’innovativo
scanner ai fosfori che
si adatta alle esigenze
dello studio
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ACTEON®, leader mondiale nel mercato dell’imaging dentale, attraverso la sua divisione Acteon Imaging
ha uficialmente lanciato sul mercato il nuovo PSPIX®, il primo sviluppatore ai fosfori con un approccio
innovativo rispetto alle svariate
esigenze dello studio. Il nuovo PSPIX è uno sviluppatore ai fosfori di ultima generazione, che combina dimensioni estremamente ridotte (ino a 3 volte più piccolo
rispetto alla media dei principali competitor) e il design innovativo con velocità,
tecnologia e praticità di utilizzo. Il nuovo PSPIX rappresenta la soluzione ideale
per tutte le cliniche in cui operano più dentisti: PSPIX consente infatti un’ottimizzazione dell’eficienza operativa e un conseguente risparmio di tempo.
L’innovativa tecnologia concentrata nel nuovo PSPIX segna un punto di svolta in
termini di eccellenza. PSPIX non è solo lo scanner PSP più piccolo sul mercato, ma
anche il più veloce: consente infatti di ottenere un’immagine in pochi secondi.
Le immagini sono sempre nitide, precise e ben deinite consentendo veloci e afidabili diagnosi cliniche. Grazie quindi alle sue dimensioni contenute, al design
avveniristico e al prezzo contenuto, il medico può ora posizionare un PSPIX vicino ad ogni riunito dello studio, migliorando così la luidità del lavoro e la produttività. Con questa soluzione il medico è libero di gestire al meglio il suo tempo,
evitando di dover passare da una sala all’altra per ottenere le sue immagini e può
quindi dedicare maggior attenzione ai suoi pazienti e alle loro richieste.
Alternativamente, il nuovo PSPIX, può anche essere condiviso tra più workstation, ino a un massimo di 10; grazie infatti al concetto «Click e Scan», il medico
non deve far altro che selezionare la propria workstation, inserire la piastrina e
attendere che il dispositivo faccia il resto… I processi del nuovo PSPIX sono interamente automatizzati.
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34 Notizie dalle Aziende
Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015
Irruvidire, pulire e preparare
Le sabbiatrici nello studio dentistico sono una vera “bomba” per i pazienti
Dott. Hans H. Sellmann, Germania
Afidati alle mani di un esperto competente: il processo di sabbiatura è la scelta giusta per la pulizia e l’irruvidimento delle
superici dentali. Da lungo tempo conosciuta dagli odontotecnici, non vi è probabilmente più nessun laboratorio al mondo,
oggi, che non utilizzi una sabbiatrice, usata per la rimozione
dei residui dei materiali di rivestimento o per gli strati superiori porosi e disomogenei.
Tuttavia, i dentisti sono soliti lavorare con metodi più ini e con
oggetti più sottili. Sebbene la sabbiatura non abbia alcun effetto sui tessuti molli, ci sono sostanze più dure con cui noi medici abbiamo a che fare. Per questo, le mini sabbiatrici offrono
un’opzione di trattamento adatta agli studi dentistici.
Sono andato alla ricerca di mezzi e metodi per rendere il processo di cementazione in fase di ricostruzione molto più sicuro. In altre parole, volevo semplicemente evitare la cosiddetta “decementazione”. Ogni dentista è consapevole quanto sia
complicato quando una corona o un montante si allentano.
Una loro sostituzione può non essere la scelta migliore, non
solo a causa del costo del trattamento, ma anche per l’insoddisfazione che genera nel paziente.
E quello che accade per le singole corone è ancora più complesso in caso di ponti e monconi. In questi casi, Airsonic ha dimostrato tutta la sua forza ed eficacia.
Posizionamento di corone
provvisorie
Ogni professionista segue un proprio
metodo; personalmente io posiziono
le mie corone, i miei ponti e i raccordi
telescopici in un modo “provvisoriodelicato”. Penso di essere in buona
compagnia, dal momento che ho letto
di recente che la cementazione immediata, senza lasciare alcuna ribasatura
della corona, può portare spesso a reclami e richieste di risarcimento.
Ho scoperto la mini sabbiatrice Airsonic® Mini Sandblaster grazie a
un opuscolo distribuito da Hager &
Fig. 1 – I vari componenti – come il tubo di collegamento, il contenitore della polvere di sabbiatuWerken, una società del dentale di
ra e gli adattatori opzionali – sono inclusi nella consegna.
Duisburg, Germania. Anche se sono
disponibili sul mercato altri dispositivi simili di altri produttori, il prezzo vantaggioso di Airsonic
molari primari, che erano un po’ cariati.
era davvero imbattibile.
Nelle foto si può vedere chiaramente che con l’uso di Airsonic,
C’è un adattatore che si conforma a tutte le unità. Pertanto,
ed entro un breve lasso di tempo, siamo stati in grado di consolo altri due step erano necessari per adattarla al mio attactrollare in maniera ottimale il posizionamento delle otturazioco della turbina KaVo. Con un click e riempiendo con un po’
ni occlusali in composito. Nessun improvviso sanguinamento
di sabbia, il dispositivo era pronto a funzionare. I
si è veriicato nel tessuto gengivale circostante – fenomeno
risultati si sono rivelati convincenti già dal primo
comune durante il trattamento con un getto di polvere. Natutentativo. In pochi secondi, la parte interna della
ralmente, la sabbia deve andare da qualche parte alla ine, e per
corona, che era da cementare, è stata accurataquesto è richiesta una buona tecnica di aspirazione. Ma questa
mente pulita.
è una peculiarità di cui abbiamo già bisogno quando si lavora
La domanda rimane: perché la sabbiatura con
con una normale turbina.
Airsonic di Hager & Werken migliora l’adesione
Airsonic Mini Sandblaster viene appunto consegnato già con un
dei cementi dentali? Bene, l’irruvidimento della
adattatore opzionale per accoppiarlo rapidamente all’alimensupericie durante la sabbiatura si traduce in una
tazione dell’aria compressa presente negli studi odontoiatrici
sua espansione generale. Queste “montagne e
e nei laboratori odontotecnici. Lì trova il suo migliore utilizzo.
avvallamenti” sono ciò che ci serve per il collegaHager & Werken offre anche Airsonic® Absorbo box, che assimento meccanico, che è fondamentalmente ciò
cura un ambiente di lavoro pulito: il materiale abrasivo rimane
che accade durante la cementazione.
nel box e viene completamente raccolto dal iltro.
Non vi è alcun processo chimico qui.
Spero di aver dimostrato come la sabbiatrice sia uno strumenA questo punto, ho preparato per la cementazioto praticamente indispensabile nei nostri studi.
ne, in modo ottimale, numerosi ponti, corone e
Non è solo conveniente, ma anche molto afidabile. La valvola
monconi con l’aiuto di Airsonic. Inoltre, abbiamo
integrata è ciò che differenzia Airsonic da tutti i suoi concortrovato un altro tipo di applicazione durante il
renti, che necessitano di controllare la pressione attraverso il
Fig. 2 – Per ogni raccordo turbina (e per la connessione con l’aria nei laboratori
trattamento di un paziente pediatrico di nome
tubo. Con l’aiuto di una valvola pneumatica, il tubo può essere
odontotecnici), vi è un attacco speciico.
David, che aveva bisogno di ripristinare i suoi
conservato e ha un maggiore durata.
Fig. 3 – La sabbiatrice sta comodamente in una mano.
Fig. 4 – Prima di cementare un moncone dentale, la supericie viene
irruvidita con Airsonic®.
Fig. 5 - La corona “allentata” viene accuratamente pulita prima della
ricementazione.
Fig. 6 - Carie iniziale nella fessura disto-palatale del dente #55
(immagine speculare).
Fig. 7 – Dopo la pulizia con Airsonic (con la diga dentale), un piccolo
difetto è stato rilevato anche nella fessura occlusale centrale.
Fig. 8 – Riempimento con materiale composito dopo l’incollaggio.
Grazie all’irruvidimento dello smalto, non è stata necessaria
l’incisione.
Notizie dalle Aziende 35
Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015
DENTAURUM ITALIA
Perché implantologia
protesicamente guidata?
È noto che la chirurgia computer
guidata sia uno strumento molto vantaggioso per l’odontoiatra
e per i suoi pazienti, perché rende più veloci, sicure e precise le
diagnosi e le terapie, offerendo
interventi più agevoli e meno invasivi (flapless). L’implantologia
protesicamente guidata aggiunge la possibilità di pianificare
l’intervento chirurgico definendo preventivamente il numero e
le dimensioni degli impianti da
inserire e dove posizionarli in
riferimento alla protesi provvisoria.
I vantaggi dell’implantologia
protesicamente guidata sono i
seguenti:
- valutare le strutture ossee di
supporto agli impianti (dimensioni e qualità);
- programmare il numero e le
dimensioni degli impianti da
inserire a supporto della protesi;
- definirne preventivamente la
posizione più consona ai fini
protesici;
- permettere la prototipazione
della dima chirurgica sulla
base di un disegno realizzato
a schermo con apposito software;
- consentire al laboratorio
odontotecnico di predisporre
la protesi provvisoria;
- eseguire una chirurgia implantare più veloce, sicura e
meno invasiva per il paziente, con conseguete riduzione
del dolore e dei tempi di guarigione;
- dotare il paziente di protesi
provvisoria nella stessa seduta (carico immediato).
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€145
€90
Composito
€140
€90
€140
€90
Zirconia
€160
€90
N/D
N/D
Zirconia
€185
€90
€195
€90
Moncone
in Zirconia
Lavorazioni su monconi tradizionali
Soluzioni cementate
Soluzioni avvitate
con calcinabile
Prezzo per elemento
su impianto
Prezzo per elemento
intermedio
Prezzo per elemento
su impianto
Prezzo per elemento
intermedio
Ceramica su lega non preziosa
€110
€75
€115
€75
Composito
€105
€70
€110
€70
Zirconia
€125
€90
€185
€90
Zirconia
€100
€90
N/D
N/D
Moncone standard fornito dal cliente
Moncone
in Titanio
Moncone
in Zirconia
Moncone calcinabile / UCLA
Moncone
in plasica
con base
metallo
Soluzioni cementate
Soluzioni avvitate
Prezzo per elemento
su impianto
Prezzo per elemento
intermedio
Prezzo per elemento
su impianto
Prezzo per elemento
intermedio
Ceramica su lega non preziosa
€170
€75
€115
€75
Composito
€160
€70
€110
€70
Zirconia
€185
€90
€185
€90
Il prezzo del moncone sarà calcolato in base al peso e al costo della lega nel giorno della fusione.
Via E. Bassini 42, 20133 Milano, Italia • Reg. Min. Sal. ITCA01029194 • www.medimatch.it, [email protected]
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COME INVIARCI IL PRIMO LAVORO
STEP
1
Scarica dal sito www.medimatch.it il modulo di prescrizione e compilalo con i dati iscali dello studio,
timbro, data, irma, codice identiicativo del paziente ed indicazioni sullo svolgimento del lavoro
(possibilmente leggibili!). Ricorda di speciicare:
1° n° elementi, colore in scala VITA o VITA 3D, tipo di lega o altro materiale desiderato.
!! Per la prova struttura in Zirconia comunicateci subito il colore!
2° Nel caso di lavoro su impianti, speciica il diametro, la marca e il modello della piattaforma.
Ricordati di allegare al pacchetto l’analogo da gesso, il moncone e la vite.
!! Vuoi replicare una connessione? Chiamaci per conoscere la nostra disponibilità!
!! Prescrizioni mancanti o incomplete causeranno immancabilmente ritardi!
STEP
2
STEP
3
Metti in una scatoletta: la busta di plastica contenente le impronte disinfettate, la cera di masticazione
ed ogni eventuale componente aggiuntiva. Allega la relativa prescrizione e sigilla il tutto in modo da
evitare lo smarrimento dei vari pezzi.
!! Presta la massima attenzione alla componentistica degli impianti!
Telefona allo 02/42296850 e comunicaci il tuo indirizzo, numero di telefono ed e-mail. Abbiamo
bisogno di una fascia oraria di almeno 3 ore nella quale effettuare il ritiro presso il tuo studio. Chiamaci
entro le 11: potremo effettuare il ritiro in giornata in gran parte del territorio italiano! (escluse isole e
località dificilmente raggiungibili)
Il ritiro verrà effettuato di venerdì e ci vuoi inviare un alginato? Puoi avvolgerlo con cotone bagnato,
utilizzare un materiale a lunga stabilità, oppure colare l’impronta in gesso
STEP
4
STEP
5
Ti trovi a Milano? Un nostro incaricato passerà entro breve a ritirare il lavoro.
Altrimenti stampa la mail che ti invieremo ed allegala all’esterno del pacchetto: ti servirà per il ritiro
delle impronte gratuito!
Ricorda di allegare TUTTO il necessario per l’esecuzione del lavoro, altrimenti saremo costretti ad
addebitare ogni spedizione addizionale!
I nostri tecnici riceveranno le impronte il giorno successivo al ritiro, e saranno disponibili per qualsiasi
chiarimento.
Via E. Bassini 42, 20133 Milano, Italia • Reg. Min. Sal. ITCA01029194 • www.medimatch.it, [email protected]
38 Notizie dalle Aziende
Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015
SIRONA DENTAL SYSTEMS
Orthophos SL: l’innovativa soluzione in ambito
radiologico offerta da Sirona
Sulla piattaforma del collaudato Orthophos XG, Sirona ha sviluppato un
sistema radiologico dotato di una
tecnologia innovativa per l’acquisizione di immagini, che permette
di ottenere la massima deinizione con la più bassa dose possibile
di radiazioni. Che sia specialista in
odontoiatria generale, implantologia, endodonzia oppure ortodonzia,
Orthophos SL è per il dentista molto
più di un apparecchio radiograico: è
la soluzione ideale per il suo studio.
Il sensore Direct Conversion (DCS) di
Orthophos SL genera segnali elettrici
direttamente dai raggi X, con minore perdita di informazioni dovuta
alla fase intermedia di conversione
in luce. Il sensore DC produce immagini particolarmente brillanti e con
un’elevata qualità dei dettagli utilizzando una dose di radiazioni molto
bassa. La tecnologia interattiva
Sharp Layer consente di risolvere senza dificoltà anche situazioni particolari, come nel caso
di denti mal posizionati, perché
permette di spostare successivamente a livello bucco-linguale la
profondità di campo e di fuoco,
con la possibilità di determinare
comunque la posizione nonostante le sovrapposizioni.
Nel campo di applicazioni 3D
l’odontoiatra può disporre di
una articolata gamma di volumi: 11 x 10 per evidenziare
entrambe le arcate in situazioni particolarmente complesse; 8 x 8 per l’odontoiatria generale e l’implantologia. Per applicazioni endodontiche o nei casi di impianto singolo, è possibile utilizzare
anche un volume di formato più piccolo (5 x 5,5 cm). La scelta del volume, unitamente alla possibilità di attivare la
modalità HD, consente di ottenere immagini 3D di ottima qualità, senza un inutile aumento della dose di radiazioni. Il braccio Ceph opzionale offre immagini ideali per l’ortodonzia.
L’interfaccia utente intuitiva e il posizionamento automatico del paziente, consentito dal software Sidexis 4, permettono a tutto il personale dello studio di utilizzare Orthophos SL con estrema facilità. Ciò signiica ridurre al
minimo i tempi di attesa, non dover ripetere le scansioni e ottenere risultati ottimali.
I vantaggi in breve
–
Massima deinizione delle immagini con la tecnologia Sharp Layer (SL) e la possibilità di compensare successivamente gli errori di posizionamento.
–
Possibilità di scelta del volume per Orthophos SL 3D, nel formato 5 x 5,5 e 8 x 8 cm, oppure 11 x 10 cm.
–
Ridotta dose di radiazioni con il sensore Direct Conversion (DC).
–
Piattaforma software compatibile con tutti gli apparecchi radiograici Sirona, semplice nell’utilizzo con interfaccia utente intuitiva.
Sirona Dental Systems Srl
Via Fermi 22 - 37136 Verona (Italia) - Tel.: +39.045.8281811 - Fax: +39.045.8281830 - [email protected] - www.sirona.it; www.sironatimes.it
MECTRON
Nuovi inserti Mectron Piezosurgery® per nuove
applicazioni in chirurgia
Con i clinici, per i clinici
Grazie all’associazione tra i suggerimenti di
chirurghi esperti e l’elevato know-how tecnico di Mectron, la gamma di inserti Piezosurgery® è stata ulteriormente ampliata con
l’introduzione di ben 9 nuove forme esclusive dedicate a nuove applicazioni chirurgiche
di alta precisione:
Nuovi inserti OT12 e OT12S
Garantiscono un’eficacia di taglio straordinaria in qualsiasi tipologia di osso, permettendo
di raggiungere aree anatomicamente complesse nei settori posteriori. L’inserto OT12S,
in particolare, presenta uno spessore omogeneo per tutta la lunghezza di soli 0,25 mm, per
un taglio extra sottile!
una migliore guarigione dei lembi mucoperiostei (specialmente in pazienti in compromesso stato di salute) sia un maggiore rilascio
di BMP (bone morphogenetic protein) rispetto allo scollamento con tecnica manuale.
Nuovo protocollo per mini rialzo per la massima sicurezza nell’approccio chirurgico al
pavimento del seno.
Nuovo inserto OT11 per rialzo del seno
con approccio crestale (tecnica PIEZOLIFT by prof. Tomaso Vercellotti)
Realizzati per completare la gamma e per
ogni forma e diametro implantare. I principali vantaggi nell’utilizzo degli inserti
Nuovi inserti scollaperiosteo PR1 e PR2
Per una più importante perfusione ematica a
seguito di scollamento del periosteo con tecnica piezoelettrica, dalla quale si genera sia
Mectron S.p.A.
Via Loreto, 15/A - 16042 - Carasco (GE) - www.mectron.it - [email protected]
Nuovi inserti per preparazione del sito
implantare da 2.8 e 3.4 mm
Piezosurgery® nella preparazione del sito
implantare sono: l’osteointegrazione più
rapida, grazie alla riduzione delle cellule iniammatorie e alla neo-osteogenesi più attiva
rispetto alla preparazione con frese e il massimo controllo intraoperatorio: la particolare
forma degli inserti implant, consente di controllare perfettamente l’esecuzione del sito
implantare.
Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015
Notizie dalle Aziende 39
Infi nity Check Unlimited, il primo rivoluzionario
servizio di manutenzione e riparazione
ICU – Ininity Check Unlimited è il
primo e unico servizio in Europa di
manutenzione e riparazione di tutta la strumentazione rotativa dentale, a un unico costo isso annuale.
Rivoluzionario, si basa su un’idea
molto semplice: un abbonamento
isso annuale, ininite riparazioni
su tutti i manipoli, anche quelli che
sono rimasti fermi da tempo nei
cassetti perché troppo cari da riparare; proprio per questo abbiamo
già riparato più di 9000 manipoli
in pochi mesi e abbiamo fatto risparmiare ai dentisti italiani più di
2 milioni di euro.
ICU, inoltre, permette di evitare
brutte sorprese nel lavoro di tutti i
giorni, avere la manipoleria sempre
performante e utilizzarla più a lungo, senza investire in nuovi e costosi
manipoli. Le riparazioni sono effettuate in Italia da tecnici qualiicati.
Tutti i componenti sostituiti durante le riparazioni sono di altissima
qualità, paragonabili a quelli montati di serie. Molti nostri clienti sono
rimasti così soddisfatti che hanno
voluto esprimere il loro entusiasmo
sul sito www.icuservice.it, riguardo
al rivoluzionario servizio ICU. Qui
di seguito alcune delle loro testimonianze.
Il dottore Roberto Scavone di Modena dice: «Un servizio molto valido. Ho già riparato 5 strumenti, 2
turbine, 2 micromotori e un dritto
per chirurgia. Il servizio è stato eccellente e celere, lo consiglio assolutamente a tutti i miei colleghi. Ho
risparmiato ben 800 €».
Il dottore Angelo Remini di Marigliano (NA) ci comunica: «Appena
ho saputo dell’iniziativa di Odontoiatrica l’ho colta al volo! Ogni anno
spendo tanti soldi in riparazioni
perché nella nostra zona l’acqua è
molto carica di calcare. Ho inviato 6
strumenti, 6 ne ho ricevuti riparati,
risparmiando 800 €. Consiglio ICU
perché c’è un risparmio esagerato!».
Il dottore Salvatore Abate di Catania
ci fa sapere: «È un servizio innovativo che ci permette di inviare a un’unica azienda tutta la manipoleria,
evitando di inseguire le varie aziende che, con i loro tempi, a volte ci
fanno dimenticare degli strumenti.
Io ho inserito tutto negli appositi
bussolotti, ho prenotato il passaggio del corriere a cui ho dato un unico pacco. Con il minimo sforzo tutto
mi è stato restituito in pochi giorni.
Ho inviato 5 pezzi, e 5 pezzi riparati
mi sono tornati indietro. Ho risparmiato una cifra non indifferente e
per questo… non lo consiglio a nessuno. Lo voglio solo per me!».
Il dottor Marco Arduini di Verona
commenta il servizio ICU: «Esperienza positiva. Ho inviato 15/20
strumenti tra turbine e micromotori, è stato riparato il 100% con 2.000
€ di risparmio. Quello che sembrava
un servizio conveniente si è rivelato
eccezionalmente conveniente. Se lo
consiglio? assolutamente sì!».
Il dottore Kolaka Abbas di Castel
Goffredo (MN) ci fa sapere: «Sono molto soddisfatto! Ho inviato 5 turbine e tutte e 5 sono state
riparate, anche se tutti gli altri tecnici mi avevano detto che erano impossibili da riparare e da
buttare via».
La dottoressa Veronica Leoni di Genova ci fa sapere: «Ho avuto un’ottima esperienza. Ho inviato 4
manipoli, 1 blu e 3 turbine. La mia non è stata una
riparazione, ma un semplice intervento di manutenzione. Sentivo dei rumori strani e ho preferito
prevenire che curare del tutto. Ho comunque risparmiato 400 € circa!».
Il sig. Sergio Rosalente titolare del laboratorio
odontotecnico R.O.R. dice: «Esperienza positiva, 5
manipoli inviati e 5 manipoli riparati. E ne ho inviati altri 8 pochi giorni fa. A fronte di un investimento molto basso ho già risparmiato 1.000 €».
Scopri ora il servizio ICU tramite la rete uficiale Odontoiatrica, chiamando il numero verde
800.032889.
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Notizie dalle Aziende - Dental Tribune International