Notizie dalle Aziende 23 Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015 SIMIT DENTAL Affronta il canale con sicurezza: scegli WAVEONE® GOLD! Fin dalla sua presentazione nel 2011, WAVEONE® di Dentsply Maillefer ha imposto nuovi standard nella sagomatura canalare radicolare. Pur mantenendo la stessa ilosoia vincente, il nuovo sistema WAVEONE® GOLD offre indubbi beneici aggiuntivi incrementando il livello di sicurezza dell’odontoiatra. Il design ottimizzato, l’utilizzo della tecnologia GOLD e l’ampliamento della gamma (SMALL #020.07 - PRIMARY #025.07 - MEDIUM #035.06 - LARGE #045.05) permettono di trattare un numero più ampio di morfologie canalari. È stato comunque attestato che la maggior parte dei casi (circa l’80%) può essere sagomato con un unico ile, il PRIMARY. Il design ottimizzato di WAVEONE® GOLD permette di abbreviare ulteriormente i tempi di sagomatura rispetto a WAVEONE® e ad altri sistemi rotanti standard in NiTi grazie alla maggiore eficienza di taglio raggiunta. L’adozione dell’innovativo trattamento termico GOLD ha aumentato la lessibilità dello strumento e quindi la sua resistenza alla fatica ciclica. Il sistema include anche punte di guttaperca, punte di carta e otturatori Thermail dedicati. Per la prima volta, le punte di guttaperca a conicità variabile sono speciicatamente modellate per adattarsi al canale preparato con i iles WAVEONE® GOLD. Così come già avviene da alcuni anni per gli strumenti prodotti da Dentsply Maillefer, anche WAVEONE® GOLD è disponibile in blister presterilizzati per favorirne l’utilizzo monopaziente, un nuovo standard di trattamento di cui Dentsply Maillefer è stata la prima promotrice in dal 2011. Il movimento reciprocante di WAVEONE® GOLD è identico a quello di WAVEONE® e quindi si può utilizzare il nuovo sistema con gli stessi settaggi. Infatti, sia il noto X-SMART Plus sia il nuovo motore X-SMART iQ sono compatibili con gli strumenti WAVEONE® e WAVEONE® GOLD. Distributore esclusivo: SIMIT DENTAL S.r.l. 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Szabó Richieda subito una copia aggiornata della brochure “Perimplantite, la patologia dell’osteointegrazione”. [email protected] T. 0444 913410 Impianto T3 ZONA CORONALE Rugosità di superficie: “L’unica superficie contro il rischio perimplantite con validazione scientifica supportata da uno studio multicentrico e randomizzato con pubblicazione a 5 anni ed osservazione a 7 anni.” RICHARD LAZZARA Journal of Periodontology, Aprile 2010, pagg. 493-501. Valore Medio Complessivo Sa 0,3 μm www.dental-tribune.com Lo stress ossidativo è un disturbo nell’equilibrio sistemico di ossidanti e antiossidanti. È il risultato di un’eccessiva produzione di radicali liberi, comprese le specie reattive dell’ossigeno, o ROS. Lo stress ossidativo può essere sistemico, interessando l’intero corpo, oppure localizzato, come nei tessuti orali molli. > pagina 30 Peri-implantitis: is it a crisis? M.R. Norton www.biomax.it In the US over 500,000 implants are placed each year, whilst in the UK that igure was around 140,000 for 2010. > pagina 28 La prevalenza della parodontite a Torino Risultati della prima ricerca epidemiologica in Italia secondo le Linee guida dei Centers for Disease Control and Prevention e dell’American Academy of Periodontology Il dente ha 5 lati – il tuo paziente li pulisce tutti? F. Romano, S. Perotto, L. Cricenti, G. Mariani, F. Ferrarotti, M. Aimetti > pagina 26 TePe, da 50 anni, ha sempre prestato particolare attenzione alla pulizia interprossimale in stretta collaborazione con la professione dentale. È importante che i tuoi pazienti sappiano che lo spazzolino pulisce solo 3 dei 5 lati del dente, i restanti 2 sono gli spazi interprossimali. 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Nonostante la parodontite rappresenti la prima causa di perdita degli elementi dentali tra i soggetti adulti nei paesi industrializzati e sia stata identiicata come fattore di rischio di diabete mellito e malattie cardiovascolari, mancano dati in ambito OMS circa la sua diffusione in Italia5-8. 26 Speciale Perio Tribune Italian Edition - Ottobre 2015 Prevalenza della parodontite nella popolazione torinese Risultati della prima ricerca epidemiologica in Italia secondo le linee guida dei Centers for Disease Control and Prevention e dell’American Academy of Periodontology Federica Romano, Stefano Perotto, Luca Cricenti, Giulia Mariani, Francesco Ferrarotti, Mario Aimetti Dipartimento di Scienze Chirurgiche, C.I.R. Dental School, Sezione di Parodontologia, Università di Torino. < pagina 25 La parodontite si sviluppa in individui suscettibili in seguito alla colonizzazione da parte di batteri parodontopatogeni dell’ambiente sottogengivale ed è caratterizzata dalla distruzione progressiva e irreversibile dei tessuti di sostegno parodontali ino alla perdita dei denti. Ha, quindi, un importante impatto sociale con ripercussioni sull’estetica, sulla capacità masticatoria, sulla vita di relazione e sulla salute sistemica. Se si tiene in considerazione che la parodontite è l’evoluzione nel tempo di un quadro clinico di gengivite, completamente reversibile se correttamente trattata, si comprende come il dato epidemiologico rivesta un ruolo centrale per l’implementazione di programmi di prevenzione e per la pianiicazione dell’assistenza odontoiatrica8,9. In considerazione dei dati epidemiologici italiani oggi a disposizione, scopo del lavoro è stato stimare la prevalenza della parodontite moderata e severa nella città di Torino. Parodontite severa Due o più siti con CAL ≥ 6 mm a livello interprossimale (elementi dentali differenti) e uno o più siti con PD ≥ 5 mm a livello interprossimale. Parodontite moderata Due o più siti con CAL ≥ 4 mm a livello interprossimale (elementi dentali differenti) oppure due o più siti con PD ≥ 5 mm a livello interprossimale (elementi dentali differenti). Assenza di parodontite o parodontite lieve Assenza di parodontite severa e moderata. Tab. 1 – Deinizione epidemiologica di parodontite secondo i Centers for Disease Control and Prevention e l’American Academy of Periodontology (CDC/AAP)1. prevalenza stimata della parodontite moderata è intorno al 40,78% con un intervallo di confidenza al 95% (95% CI) compreso tra 36,89% e 44,79%. Se si considera la forma severa, questa interessa il 34,94% (95% CI: 31,23-38,74%) della popolazione torinese. La prevalenza della forma severa localizzata è pari al 23,48% (95% IC: 20,35-26,93%) e quella generalizzata all’11,46% (95% IC: 9,29-14,09%). Dall’analisi della distribuzione per classi di età (Fig. 2) si evidenzia che la prevalenza della parodontite moderata raggiunge i valori più elevati tra i 30 e i 39 anni, per poi decrescere nelle classi di età successive. La prevalenza della parodontite severa tende ad aumentare progressivamente con l’età raggiungendo il picco massimo tra i 50-59 anni con percentuali del 52,63%, per poi mantenersi su valori abbastanza costanti. Se si escludono i terzi molari, l’elemento dentale più severamente compromesso dalla malattia parodontale è il primo molare superiore, mentre quello estratto più frequentemente, indipendentemente dalle cause, è il primo molare inferiore. Metodologia della ricerca È stato selezionato un campione rappresentativo dei residenti a Torino di età compresa tra 20 e 75 anni facendo riferimento alla Banca Assistiti Regionali e tenendo in considerazione la distribuzione della popolazione sul territorio cittadino. Nel primo stadio sono stati selezionati casualmente 20 medici di base ripartiti fra le quattro ASL di Torino in maniera proporzionale alla popolazione di assistiti. Nel secondo stadio sono state estratte le persone da includere nel campione, mediante campionamento casuale semplice, dalle liste degli assistiti di ogni medico di base selezionato nel primo stadio. In accordo con il medico di base – preventivamente contattato con l’autorizzazione dei direttori generali e di distretto – a ciascun paziente campionato sono stati inviati una lettera di invito a partecipare allo studio e un breve questionario relativo a dati anamnestici, stili di vita e abitudini di igiene orale da compilare e riportare in occasione della visita. La visita parodontale è stata eseguita da un odontoiatra del Servizio di Parodontologia del C.I.R. Dental School dell’Università di Torino presso l’ambulatorio del medico di famiglia. I parametri clinici, rilevati su 6 siti a livello di tutti gli elementi dentali presenti in arcata esclusi i terzi molari (protocollo di registra- Discussione Fig. 1 – Prevalenza della parodontite nella popolazione torinese. zione full-mouth), comprendevano: la presenza/assenza di placca batterica e di sanguinamento al sondaggio, la profondità di sondaggio (PD), la recessione (REC) e il livello di attacco clinico (CAL). La diagnosi di parodontite moderata e severa si è basata sulla deinizione CDC/AAP1, che ad oggi è considerata quella di riferimento negli studi epidemiologici su base di popolazione2 (Tab. 1). La parodontite severa è stata ulteriormente classiicata in una forma localizzata (< 30% dei siti interessati dal danno parodontale) e generalizzata (≥ 30% dei siti) facendo riferimento ai criteri proposti da Armitage10. mellito. Nella Fig. 1 è presentata la prevalenza della parodontite sulla base della severità e della percentuale di siti coinvolti. La L’assenza di dati recenti e assimilabili agli standard attuali in ambito di ricerca epidemiologica nel nostro Paese ha dato l’avvio a questo studio11 . Dal presente lavoro emerge che la parodontite rappresenta una patologia ad ampia diffusione nella popolazione torinese con percentuali del 40,78% per la forma moderata Risultati Sono stati visitati 736 individui, di cui 431 donne (58,56%) e 305 uomini (41,44%). I non fumatori rappresentano il 49,57% del campione e gli ex fumatori il 26,92%. Il livello di istruzione è medio-basso: il 41,44% ha al massimo la licenza media e il 38,59% il diploma di scuola superiore. Il 50,82% del campione riferisce problemi di salute generale e il 5,84% di essere affetto da diabete Fig. 2 – Prevalenza della parodontite moderata e severa per classi di età. e del 34,94% per la forma severa. È difficile confrontare tali dati con quelli pubblicati in letteratura per differenze nei metodi di registrazione e nella definizione epidemiologica della malattia parodontale12 . Nel presente studio i dati clinici sono stati rilevati secondo un protocollo di registrazione full-mouth (sei siti per dente). La maggior parte degli studi in Europa impiega, invece, protocolli di registrazione half-mouth o partial-mouth e non considera tra i parametri diagnostici il CAL 8. Sulla base delle raccomandazioni dei Centers for Disease Control and Prevention e dell’American Academy of Periodontology, si è utilizzata la deinizione epidemiologica di Page & Eke1, considerata quella di riferimento per gli studi epidemiologici su base di popolazione2. Essa considera il livello di attacco clinico e la profondità di sondaggio, a livello di almeno due siti interprossimali non sullo stesso dente, per fare diagnosi di parodontite moderata/ severa. In tale modo si minimizzerebbe l’errore diagnostico dovuto a cause non parodontali1,2. Attualmente sono stati pubblicati due studi in Europa che fanno riferimento a tali criteri diagnostici, ma registrano i dati parodontali solo su alcuni siti dei denti di un’emibocca o di alcuni denti indice13,14. Il primo, condotto in Pomerania, riporta una prevalenza del 33,33% per la parodontite moderata e del 17,60% per quella severa13. > pagina 27 Speciale 27 Perio Tribune Italian Edition - Ottobre 2015 < pagina 26 Il secondo fa riferimento all’intera popolazione tedesca e riferisce una prevalenza della forma moderata del 53,5% e del 17,4% per quella severa nella fascia di età tra 35 e 44 anni, e del 45,5% e 41,9%, rispettivamente, nella fascia di età tra 65 e 74 anni14 . Se si fa un confronto con i dati rilevati sulla popolazione torinese emerge come, mentre la prevalenza della parodontite moderata è simile a quella dei due studi sopra citati e ai dati della letteratura, quella della parodontite severa è più elevata soprattutto per l’ampia diffusione della forma localizzata. In accordo con quanto recentemente pubblicato in letteratura è possibile che i dati epidemiologici inora pubblicati siano fortemente sottostimati15. Per anni la registrazione dei parametri parodontali è stata eseguita solo su alcuni siti e su alcuni denti, non considerando la sitospecificità della malattia parodontale. I lavori di prevalenza pubblicati negli ultimi anni in USA hanno dimostrato come un protocollo di registrazione half-mouth sottostimi sensibilmente la prevalenza della parodontite, in particolare della forma severa 16. Questo sembrerebbe ulteriormente avvalorato dal presente lavoro. La parodontite severa interessa un’elevata percentuale di soggetti, anche nelle fasce di età più giovani, ma coinvolge un numero limitato di siti che, probabilmente, in un protocollo di registrazione parziale non sarebbero identificati. Nel presente studio il 6% dei soggetti di età compresa tra 20 e 29 anni è affetto da una forma severa di parodontite, ma il danno coinvolge solo 3-5 siti parodontali. È importante anche sottolineare come tutte le definizioni epidemiologiche presentino dei limiti dovuti alla difficoltà di inserire in rigide classificazioni numeriche pazienti con quadri clinici differenti. Tuttavia, pur nei limiti di questa classificazione, emerge chiaramente come la parodontite sia una patologia diffusa nella popolazione che abbiamo studiato e come l’utilizzo della sonda parodontale su tutti gli elementi dentali sia l’unico strumento per identiicare i soggetti che ne sono affetti e per impostare corrette strategie preventive. Il sondaggio parodontale fullmouth deve, quindi, rappresentare una manovra imprescindibile di una visita odontoiatrica correttamente eseguita. Rimuove fino a 7 volte più placca negli spazi interdentali rispetto ad uno spazzolino manuale*, la nostra nuova testina InterCare ha setole speciali per una rimozione avanzata della placca interdentale ed una migliore cura delle gengive. 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Effect of partial recording protocols on severity estimates of periodontal disease. J Clin Periodontol 2008;35:659-667. 4. Leroy R, Eaton KA, Savage A. Methodological issues in epidemiological studies of periodontitis – how can it be improved? BMC Oral Health 2010;10:8-14. 5. Tonetti MS, Van Dyke TE and working group 1 of the joint EFP/ AAP workshop. Periodontitis and cardiovascular disease: consensus report of the Joint EFP/AAP Workshop on Periodontitis and Systemic Diseases. J Clin Periodontol 2013; 40(Suppl 14):S24-S29. 6. Chapple ILC, Genco R and working group 2 of the joint EFP/AAP workshop. Diabetes and periodontal diseases: consensus report of the Joint EFP/AAP Workshop on Periodontitis and Systemic Diseases. J Clin Periodontol 2013; 40(Suppl 14):S106-S112. 7. Petersen PE, Ogawa H. Strengthening the prevention of periodontal disease: the WHO approach. J Periodontol 2005;76:2187-2193. 8. König J, Holfreter B, Kocher T. Periodontal health in Europe: future trends based on the treatment needs and the provision of periodontal services- position paper 1. Eur J Dent Educ 2010;14(Suppl 1):4-24. 9. Hugoson A, Norderyd O. Has the prevalence of periodontitis changes during the last 30 years? J Clin Periodontol 2008;35(Suppl 8):338-345. 10. Armitage GC. Periodontal diagnoses and classification of periodontal diseases. Periodontol 2000 2004;34:9-21. 11. Strohmenger L, Cerati M, Brambilla E, Malerba A, Vogel G. Perio- bibliograia 12. 13. 14. 15. 16. dontal epidemiology in Italy by CPITN. Int Dent J 1991;41:313-315. Savage A, Eaton KA, Moles DR, Needleman I. A systematic review of definitions of periodontitis and the methods that have been used to identify this disease. J Clin Periodontol 2009;36:458-467. Holtfreter B, Schwahn C, Biffar R, Kocher T. Epidemiology of periodontal diseases in the study of health in Pomerania. J Clin Periodontol 2009;36:114–123. 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The bacteria found within peri-implant lesions are similar to those found in deeper periodontal pockets2,3 and cross infection by periodontopathogens as a primary aetiology has been implicated as a possible pathway. However the wide variety of implant designs, surfaces etc. make the treatment of peri-implantitis much less predictable and subject to much greater variability than periodontal disease, where natural teeth present a known anatomy and well defined surface structure. In 2008 a systematic review4 of the literature regarding peri-implantitis using PubMed and the Cochrane library revealed little consensus on the treatment of this troublesome condition. One study reported on the efficacy of submucosal debridement using ultrasonics or carbon fibre curettes5 , while two others compared the effect of an Er:YAG laser against that of mechanical debridement and 2% chlorhexidine as a combined therapy6,7. The first found similar results between laser and combined therapies, while the second concluded that the laser effect was limited to a six month period. A further study compared combinations of oral hygiene instruction, mechanical debridement and topical minocycline with a similar regime which substituted 0,1% chlorhexidine as the antimicrobial8. The former seemed to confer some benefit while the latter showed limited or no clinical improvements. Finally, a study comparing two bone regeneration procedures reported clinically significant improvements mediated by both.9 Nonetheless a multitude of other studies have also been published reporting on the efficacy of tetracycline10, CO 2 laser 11, and photocatalytic decontamina- tion amongst others in the treatment of peri-implantitis12 . Such a plethora of therapies makes it difficult for the clinician to choose a regimen that is both within the reach of the average clinician and has some documented reliability. Risk factors There have been a number of risk factors cited for peri-implantitis. Recently, in a study published in the Journal of Clinical Periodontology, a clear association was demonstrated through multi-level statistical analysis between risk of peri-implantitis and location, specifically the maxilla, while overt peri-implantitis was shown to be highly correlated to patients with a predisposing history of periodontitis, and being male13 . Surprisingly in this particular study no correlation was demonstrated with smoking, yet this has been a consistently cited risk factor in many other studies. Indeed in a study published in the Swedish Dental Journal in 2010, the percentage of implants with peri-implantitis was significantly increased for smokers compared to non-smokers (p = 0.04)14 . Other factors that have been implicated include excess cement, poor oral hygiene, and prosthesis design which are of course interrelated with some prostheses making effective oral hygiene untenable, while others present deep margins that make removal of excess cement almost impossible. first five years, and thereafter once every two years. On presentation with mucositis a combination of mechanical debridement and submucosal decontamination and antimicrobial therapy are indicated. The treatment should be repeated three times within a two week period, so called Triple Therapy (Norton M). The protocol is as follows: 1. mechanical scaling of implant surface with titanium or carbon fibre curettes. 2. Sub-mucosal irrigation with 5–10 ml chlorhexidine (0.2 %) per site, at the deepest level of the pocket on all sides of the implant. advance of the lesion due to bioilm formation and bacterial contamination of the surface which leads to bone loss and further surface exposure. With advancing bone loss it often results in colonisation of the deeper pockets with well known periodontopathogens and infection ensues. This then is peri-implantitis. Peri-implantitis is characterised by the presence of vertical or craterlike bone defects and spontaneous purulence and bleeding on palpation (Figs. 1 & 2). It is typically associated with deep peri-implant pocketing > 5mm. This condition is undoubtedly of increasing concern due to some principle factors, such as the almost ceptibility of these surfaces to this condition. However recent work by Albouy et al.15,16 has received widespread attention with concern for the evidence that suggests some modern micro-textured surfaces may be completely resistant to decontamination16. Ultimately, if left unchecked and untreated, it may become impossible to arrest the condition, leading to wholesale failure of the case (Figs. 3 & 4). Such failures impose a tremendous strain and burden on the clinician (let alone the patient), destroying the conidence of a patient who has endured signiicant expense and trauma and occasionally results in a breakdown of commu- exclusive use of roughened implant surfaces, the treatment of partially dentate patients with a history of periodontal disease, the placement of implants with inadequate bone volume resulting in facial dehiscences, as well as the use of cement retained prostheses. Implants with a micro-roughened surface texture have presented excellent long term data and until recently there has been very little published in the literature demonstrating a sus- nication between both parties that all too often sadly results in a legal claim of negligence. Such claims can be hard to defend for patients where no warnings and/or supportive periodontal/peri-implant therapy have been undertaken. Treatment typically requires surgical access to excise any ibrous capsule and for direct access to the implant for surface decontamination. Warning signals Peri-implantitis rarely presents unannounced unless of course the patient fails to be placed on a regular recall programme or fails to attend for regular review. Early signs are often apparent in the form of peri-implant mucositis. This condition is characterised by mucosal oedema, rubor and bleeding on probing (BOP). By definition it is not associated with purulence or bone loss. However this condition is often asymptomatic to the patient and as such is typically only diagnosed at routine recall. Hence there is a need to recognise that when implant treatment is completed the patient should remain on annual reviews for at least the Figg. 1-4 3. Application of Minocycline Gel 2 % (Dentomycin, Henry Schein Ltd) at the deepest level of the pocket on all sides of the implant. However once peri-implant mucositis has taken hold it is unfortunate that it is often exacerbated by the design of implants today. The presence of a rough surface, taken to the top of an implant, and the application of microthreads or grooves have been proposed as potential confounding factors for the > pagina 29 Speciale 29 Perio Tribune Italian Edition - Ottobre 2015 < pagina 28 The author’s preference until now has been to use chlorhexidine and tetracycline solution for this purpose while others have reported the use of citric acid and hydrogen peroxide amongst others17. The use of lasers has also been extensively reported6,7,18-20. However in a recent systematic review a meta-analysis could only be done for Er:YAG laser as the literature on all other laser types was weak or heterogenous21.The author has recently completed the acquisition and treatment of 20 patients in an eficacy study using Er:YAG water laser (Morita, AdvErl Evo) and it is hoped that publication of the results will be forthcoming. Indeed promising data has already been published to date using this same machine22,23 . Nonetheless this methodology remains outside the reach of most general practitioners and has yet to be proven predictably effective. As such most attention therefore remains focused on physical debridement via surgical intervention and topical antimicrobial therapies. Open lap debridement, defect decontamination, and repair as well as pocket elimination have all become the mainstay of those treating this condition. So is there a crisis? The problem is that there is no clear consensus on the prevalence of the disease since this will vary according to the cut off values for the clinical parameters measured24 and to date there appears to have been little consensus of these cut off values. As such estimates of incidence of the disease appear to vary from 28 to 56 per cent of subjects and 12 to 43 per cent of implant sites25. Furthermore there is an ongoing controversy about the initiating process of peri-implant disease since it is potentially considered a primary infection of periodontopathic origin by some26 while others hold that it is a secondary opportunistic infection subsequent to bone loss caused by other etiological factors27 such as a provoked foreign body reaction or iatrogenic dehiscence of the bone, exogenous irritants such as dental cement, bone loss through occlusal overload etc. If the latter is true then controlling the disease is theoretically made more simple by controlling the conditions for the implant, such as ensuring adequate buccal bone thickness, avoiding or controlling more carefully the use of dental cement, and paying closer attention to the occlusion. In an effort to gauge the rate of mucositis and peri-implantitis requiring surgical intervention, the author audited his patient pool in the year 2014. Out of a total of 191 patient reviews constituting 795 implants only 15 patients (7.9 per cent) required triple therapy at 20 implants (2.5 per cent) for mucositis while 10 patients (5.2 per cent) required surgical decontamination at 10 implants (1.3 per cent). As can be seen this is well below the igures proposed in the article by Zitzmann & Berglundh (2005)25. This may of course relect a more liberal approach to cut off values for parameters such as pocket depth and bleeding on probing as proposed Klinge in 2012. Nonetheless after over 20 years running a practice dedicated to implant dentistry the author’s own audited failure rates indicate that less than 1 per cent of implants present as late failures, owing to peri-implantitis or ixture fracture as a result of bone loss. This would corroborate the indings by Jemt et al. in which a co- hort of patients already diagnosed with peri-implant bone loss showed a slow rate of additional progressive bone loss over a 9-year follow-up with an implant failure rate of 3 per cent28. In all likelihood it is the author’s view that peri-implantitis is only a crisis if we allow bad implant dentistry to persist where there is a lack of control of the initiating factors as described above, and that it is more rather than less likely that it is the result of a secondary opportunistic infection rather than a direct susceptibility to primary infection of periodontopathic origin. However, there will clearly be some patients with a high genetic susceptibility with other predisposing factors such as the presence of untreated periodontal disease, smoking and diabetes who may well succumb as a result of primary infection. Furthermore there re- mains a clear need to better deine the different types of peri-implant disease and to establish a consensus as to the cut off values for the different parameters used to evaluate the disease so that future igures for incidence and prevalence are comparable. Editorial note: a complete list of reference is available from the publisher. autore Dr. Michael R. Norton runs a practice dedicated to implant & reconstructive dentistry in London in the UK. He can be contacted at: [email protected]. 3° CONGRESSO ISTITUTO STOMATOLOGICO TOSCANO FARMACOLOGIA ODONTOIATRICA: gli aggiornamenti irrinunciabili 29 • 30 gennaio 2016 - VIAREGGIO Segreteria organizzativa Tueor Servizi Srl - Via D. Guidobono, 13 - 10137 Torino Tel. +39 011 3110675 - [email protected] 30 Speciale Perio Tribune Italian Edition - Ottobre 2015 Stress ossidativo e gel gengivale NBF Prof. dott. György Szabó Dottore dell’accademia scientiica ungherese, Università Semmelweis - Budapest, Ungheria < pagina 25 Studi recenti hanno evidenziato che l’iniammazione e lo stress ossidativo sono fattori causativi comuni a molte patologie croniche, compresa la parodontite, l’arteriosclerosi, il diabete e l’artrite reumatoide. Inoltre, la gengivite e la parodontite sono fattori che contribuiscono allo stress ossidativo e, pertanto, alle patologie iniammatorie. Le cellule orali sono particolarmente suscettibili ai danni dei radicali liberi perché le membrane mucose consentono un rapido assorbimento di sostanze attraverso le loro superici. Nei tessuti orali, l’infezione da patologia gengivale può generare stress ossidativo al pari di alcool, nicotina, e altre procedure e sostanze dentali come il perossido d’idrogeno, i cementi dentali e le otturazioni in composito. L’incremento di radicali liberi da stress ossidativo porta a un ulteriore collasso delle pareti cellulari e del tessuto orale. Lo stress ossidativo non soltanto aggrava l’iniammazione dei tessuti orali ma recenti studi scientiici hanno evidenziato come si tratti di un fattore che contribuisce alle patologie iniammatorie sistemiche, compresa l’artrite reumatoide e le patologie cardiovascolari. A causa del legame fra patologie gengivali, iniammazione e stress ossidativo, è molto importante controllare le patologie gengivali e mantenere l’equilibrio fra ossidanti e antiossidanti nei tessuti orali. Mantenere un buon equilibrio fra ossidanti e antiossidanti è importante per la salute orale come per quella sistemica. Vi sono diverse migliaia di antiossidanti, compresi enzimi, vitamine, minerali e altri principi nutritivi e composti. Alcuni antiossidanti sono prodotti all’interno del corpo; altri, come le vitamine A e C, devono essere assunti da fonti esterne. Un campo emergente della scienza e della salute riguarda l’utilizzo di antiossidanti applicati a livello topico. Ricerche scientiiche e cliniche hanno già evidenziato che certi antiossidanti applicati a livello topico possono contrastare gli effetti dannosi dei radicali liberi sulle cellule cutanee. Studi pubblicati su riviste “peer review” hanno identiicato un gruppo di antiossidanti molto eficaci nella protezione della cute umana contro i danni da UV indotti e dallo stress Fig. 1 - Herpes simplex. Fig. 2 - Guarigione post estrattiva. Fig. 3 - Impiantazione immediata. Fig. 4 - Viti di guarigione. Fig. 5 - Monconi protesici (applicazione sulla vite). ossidativo1. Combinazioni speciiche di vitamina C e vitamina E hanno dimostrato di ridurre la quantità di composti di radicali liberi associati all’iniammazione UV indotta, cioè alle scottature2. In base ai risultati di questi studi scientiici, gli antiossidanti (vitamina C, vitamina E) sono stati formulati in composti per l’applicazione topica alle cellule cutanee. Ulteriori ricerche hanno confermato che que- 1. Uses of vitamins A, C, and E and related compounds in dermatology: A review, Keller K. L.; Fenske N. Journal of the American Academy of Dermatology, 1998, vol. 39 (1), n. 4, pp. 611-625 (200 ref.). 2. Cutaneous photodamage, oxidative stress, and topical antioxidant protection Pinnell Sheldon R. Journal of the American Academy of Dermatology, 2003, vol. 48, n. 1, pp. 1-19 (271 ref.). 3. A topical antioxidant solution containing vitamins C and E stabilized by ferulic acid provides protection for human skin against damage caused by ultraviolet irradiation. John C. Murray, James A. Burch, Robert D. Streilein, Mary Ann Iannacchione, Russell P. Hall, Sheldon R. Pinnell. JAAD Volume 59, Issue 3, Pages 418-425 (September 2008). 4. Antioxidants Counteract Nicotine and Promote Migration via RacGTP in Oral Fibroblast Cells, J. Periodontology, 2010 Nov; 81(11): 1675-90. Epub 2010 Jul. 17. 5. Antioxidants Increased In Vitro Wound Healing of Nicotine-Treated Oral Fibroblasts, Faseb J. April 2010 24, Mee- sta forma di applicazione è eficace nel contrastare i danni provocati dai raggi UV sulla pelle. La propoli contiene normalmente oltre 180 composti naturali, molti dei quali sono concentrati di potenti antiossidanti vegetali quali lavonoidi e fenoli. Questa scoperta, per esempio mediante analisi cromatograica, ha portato a molti nuovi e collaudati beneici negli ultimi 8 anni (Castaldo e Capasso, 2002). È noto come i lavonoidi abbiano potenti effetti antiossidanti. Matsuhige e collaboratori nel 1996 hanno isolato un composto dalla propoli per dimostrane l’effetto antiossidante persino superiore alle vitamine C ed E. La capacità antiossidante può evitare l’azione dei radicali liberi su lipidi, proteine e anche DNA cellulare. Il successo degli antiossidanti topici sulle cellule cutanee fa ben sperare per un’eficacia simile dei composti topici sulle cellule della cavità orale3. Studi di ricerca sono attualmente in corso per esaminare l’eficacia di combinazioni di antiossidanti applicati a livello topico alle cellule orali. I risultati di studi clinici, benché incompleti, sono positivi. Inoltre, questi studi di ricerca pubblicati hanno confermato che gli antiossidanti, attivi sulle cellule cutanee, hanno anche un effetto sulle cellule orali (gengivali e parodontali). Combinazioni di antiossidanti invertono gli effetti inibitori della nicotina sulla guarigione delle ferite, associati alla migrazione cellulare4. La nicotina ostacola la migrazione di ibroblasti gengivali e parodontali. Il trattamento con combinazioni di antiossidanti ha evidenziato effetti sinergici nel recupero della migrazione cellulare alla presenza di ferite5. Gli antiossidanti possono avere effetti beneici sulla regolazione della proliferazione ibroblastica durante la guarigione gengivale o la ricostruzione parodontale6. > pagina 31 bibliograia ting Abstract Supplement 181.2. 6. Antioxidants Promote Proliferation of Human Gingival and Periodontal Ligament Fibroblasts, presented at AADR Annual Meeting, March 3-6, 2010. 7. Anti-cariogenic and anti-bioilms activity of Tunisian propolis extract and its potential protective effect against cancer cells proliferation. Kouidhi B, Zmantar T, Bakhrouf A. Anaerobe. 2010 Dec; 16(6):566-71). 8. Inhibitory Effect of Bursa Propolis on Dental Caries Formation in Rats Inoculated with Streptococcus sobrinus. Gamze Bozcuk Erdem, Seval Lmez. Turk J Zool 28 (2004) 29-36. • Le ricerche in Ungheria sono state eseguite presso il reparto di Chirurgia orale e maxillofacciale e odontoiatria, Università di Semmelweis, Budapest. Speciale 31 Perio Tribune Italian Edition - Ottobre 2015 indicano la sua capacità di ottimizzare la salute orale mediante l’incremento del potenziale antiossidante nella cavità orale e la riduzione del danno biologico ai tessuti orali da parte dei radicali liberi. In tal modo, questo gel offre un’ulteriore protezione della cavità orale (gengive, palato e mucosa orale): – durante il trattamento di patologie gengivali, gengiviti, patologie parodontali e alito cattivo (alitosi); Fig. 6 - Risultati dei test svolti in Ungheria dal 2008 al 2014. < pagina 30 La propoli possiede elevate caratteristiche anticariogene e antibiofilm ed è in grado di inibire la formazione di batteri cariogeni e di biofilm orale 7,8. Il gel gengivale NBF, quale gel/ dentifricio multifunzione basato su tecnologia NBF, è un prodotto inteso a rafforzare la protezione delle gengive e della mucosa orale contro la placca batterica e l’alitosi. Questo gel di protezione delle gengive, altamente efficace e funzionale, contiene propoli e vitamine C ed E. È importante sottolineare che non contenga alcun componente chimico quali antibiotici, analgesici, agenti antinfiammatori steroidi o non steroidi, tinture, coloranti, aromi artificiali, zucchero e che non è presente laurisolfato di sodio (SLS). La nano-emulsione contenuta nel gel sfrutta le proprietà antiossidanti presenti in natura nella vitamina C e nella vitamina E, nonché le proprietà antimicrobiche e lenitive della propoli. I potenti antiossidanti infusi nel nanogel riducono i radicali liberi che, assieme all’accumulo di batteri, sono fattori che contribuiscono all’infiammazione gengivale. Grazie alla nanotecnologia, queste sostanze sono in grado di penetrare nelle cellule più facilmente e velocemente, e i loro effetti sono, quindi, percepiti più rapidamente. I termini “protezione gengivale” e “funzionale” sono correlati al fatto che una nano-emulsione molto fine forma un film sulla superficie della mucosa orale e può, pertanto, esercitare i suoi effetti antiossidanti. Creato utilizzando la rivoluzionaria tecnologia Nano-Bio Fusion, una volta applicato alla gengiva, al palato e/o alla mucosa orale, il gel gengivale NBF è rapidamente assorbito e mantenuto, creando un film di protezione nano-bioattivo composto da potenti antiossidanti solubili e non bioaccumulativi. In questo modo il gel facilita il nutrimento, il ringiovanimento, l’effetto lenitivo e la protezione del tessuto buccale. Letteratura, studi e recensioni internazionali sul gel gengivale NBF – – – – – durante il processo di guarigione primaria dopo un intervento chirurgico alla cavità orale; durante il processo di guarigione di ferite da bruciatura (per esempio causate da trattamento laser); nei casi di ferite poco rimarginate nella cavità orale; durante il trattamento di afte o herpes; nei casi di lichen o eritroplachia; – nei casi di xerostomia. Il gel con le sue elevate proprietà antiossidanti e protettive favorisce l’epitelizzazione e una guarigione più rapida delle ferite dermiche e mucose. Il prodotto è commercializzato come gel/dentifricio funzionale per il trattamento orale, ma i dati della letteratura dimostrano come sia anche eccezionalmente adatto per la protezione di ferite orali e cutanee poco rimarginate o dovute a bruciature. AIR-FLOW MASTER PIEZON ® os tro studio PER UNA PROFILASSI SOPRA-SOTTOGENGIVALE CONFORTEVOLE E UNA DETARTRASI SENZA DOLORE CON LA TECNOLOGIA PIEZON® NO PAIN v l ne Per informazioni e/o una dimostrazione [email protected] BYEBYEBIOFILM.COM EMS Italia SRL, Via Faravelli, 5, 20149 Milano (MI) – Italia Notizie dalle Aziende 33 Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015 COLGATE GABA elmex® PROTEZIONE CARIE PROFESSIONAL™ Il nuovo dentifricio che agisce direttamente sulle cause della carie elmex® presenta la sua innovazione nel campo della protezione dalla carie: il nuovo dentifricio elmex® PROTEZIONE CARIE PROFESSIONAL™, con eficacia superiore del 20% nella riduzione della formazione di nuove lesioni cariose*1. Agisce attraverso una doppia protezione dalla carie grazie alla combinazione del NEUTRALIZZATORE degli ACIDI dello ZUCCHERO™ e del luoruro. elmex® PROTEZIONE CARIE PROFESSIONAL™ è l’innovativo dentifricio elmex® con la brevettata tecnologia NEUTRALIZZATORE degli ACIDI dello ZUCCHERO™ che combatte direttamente gli acidi dello zucchero, principale causa della carie. La combinazione di questa tecnologia innovativa con il luoruro aiuta a proteggere i denti per combattere la carie grazie a un doppio meccanismo di azione: – Il NEUTRALIZZATORE degli ACIDI dello ZUCCHERO™, una combinazione di arginina e carbonato di calcio, aiuta a neutralizzare gli acidi provenienti dalla degradazione dello zucchero a opera dei batteri della placca. – Il luoruro e il calcio permettono di remineralizzare i denti e di renderli più forti (4 volte più eficacemente di un convenzionale dentifricio al luoro**2). Gli zuccheri nascosti attaccano lo smalto Numerosi alimenti consumati quotidianamente contengono zuccheri, che possono essere trasformati in acidi sotto l’azione di batteri cariogeni della placca dentale. L’attacco degli acidi può demineralizzare lo smalto dei denti creando delle lesioni cariose iniziali che possono evolvere ino alla formazione di una cavità. La carie è un problema che colpisce tutta la popolazione e in qualsiasi fascia d’età. Si stima che nel mondo la carie colpisca dal 60% al 90% dei bambini in età scolare e quasi il 100% degli adulti³. Le principali cause di carie sono le seguenti: – regime alimentare ricco di zuccheri, compresi quelli contenuti negli alimenti cosiddetti sani; – carenza di apporto quotidiano di luoro topico; – igiene orale non adeguata o errata; – lusso salivare scarso. Weber Shandwick – Uficio stampa elmex® Elena Marchi – Tel. 02.57378560 – Fax 02.57378401 – [email protected] Una tecnologia innovativa per combattere la carie Il NEUTRALIZZATORE degli ACIDI dello ZUCCHERO™ si unisce alla linea elmex® per combattere la carie e ottimizzare l’igiene orale. L’azione del NEUTRALIZZATORE degli ACIDI dello ZUCCHERO™ è doppia: oltre ad aiutare a proteggere dalla carie, questa tecnologia può aiutare a invertire le lesioni cariose iniziali. A uno stadio precoce, le lesioni cariose iniziali possono essere arrestate e il processo di demineralizzazione dello smalto invertito grazie al dentifricio elmex® PROTEZIONE CARIE PROFESSIONAL™. elmex® PROTEZIONE CARIE PROFESSIONAL™ combatte direttamente la causa della carie: la tecnologia NEUTRALIZZATORE degli ACIDI dello ZUCCHERO™ interviene a monte per neutralizzare gli acidi dello zucchero e remineralizzare lo smalto per evitare che la lesione cariosa divenga irreversibile. * Aiuta a prevenire l’insorgenza di nuove lesioni cariose vs un dentifricio con 1450 ppm di fluoruro. ** Rispetto a un dentifricio con 1450 ppm di fluoruro; 1-Li X, Zhong Y, Jiang X, Hu D, Mateo L.R, Morrison B, Zhang YP, J Clin Dent. 2015; 2 Cantore R, Petrou I, Lavender S, et al. J Clin Dent. 2013. 3-WHO oral health factsheet No. 318 – Oral Health (April 2012) [Last accessed April 2015]. ACTEON GROUP PSPIX®: l’innovativo scanner ai fosfori che si adatta alle esigenze dello studio La migliore e più conveniente soluzione multi-utente ACTEON®, leader mondiale nel mercato dell’imaging dentale, attraverso la sua divisione Acteon Imaging ha uficialmente lanciato sul mercato il nuovo PSPIX®, il primo sviluppatore ai fosfori con un approccio innovativo rispetto alle svariate esigenze dello studio. Il nuovo PSPIX è uno sviluppatore ai fosfori di ultima generazione, che combina dimensioni estremamente ridotte (ino a 3 volte più piccolo rispetto alla media dei principali competitor) e il design innovativo con velocità, tecnologia e praticità di utilizzo. Il nuovo PSPIX rappresenta la soluzione ideale per tutte le cliniche in cui operano più dentisti: PSPIX consente infatti un’ottimizzazione dell’eficienza operativa e un conseguente risparmio di tempo. L’innovativa tecnologia concentrata nel nuovo PSPIX segna un punto di svolta in termini di eccellenza. PSPIX non è solo lo scanner PSP più piccolo sul mercato, ma anche il più veloce: consente infatti di ottenere un’immagine in pochi secondi. Le immagini sono sempre nitide, precise e ben deinite consentendo veloci e afidabili diagnosi cliniche. Grazie quindi alle sue dimensioni contenute, al design avveniristico e al prezzo contenuto, il medico può ora posizionare un PSPIX vicino ad ogni riunito dello studio, migliorando così la luidità del lavoro e la produttività. Con questa soluzione il medico è libero di gestire al meglio il suo tempo, evitando di dover passare da una sala all’altra per ottenere le sue immagini e può quindi dedicare maggior attenzione ai suoi pazienti e alle loro richieste. Alternativamente, il nuovo PSPIX, può anche essere condiviso tra più workstation, ino a un massimo di 10; grazie infatti al concetto «Click e Scan», il medico non deve far altro che selezionare la propria workstation, inserire la piastrina e attendere che il dispositivo faccia il resto… I processi del nuovo PSPIX sono interamente automatizzati. Il nuovo PSPIX è la migliore e più conveniente soluzione multi-utente. I AM EXCLUSIVE L’ innovativo scanner ai fosfori che si adatta alle tue esigenze • Design compatto e facilità di utilizzo: il più piccolo sviluppatore ai fosfori sul mercato pensato per garantirti massima libertà ed eicienza. • Immagini in pochi secondi: non devi più spostarti da una sala all’ altra per ottenere le tue immagini. • Grazie all’ esclusivo concetto “Click & Scan”, il nuovo PSPIX è totalmente intuitivo ed automatizzato : Seleziona la tua workstation sull’ ampio monitor touchscreen, inserisci la piastrina ai fosfori e lascia che PSPIX faccia il resto… Contatti: Stefano Arrigoni – E-mail: [email protected]. Via Roma 45 • 21057 Olgiate Olona (VA)• ITALIA Tel +39 (0) 331 376 760 • Fax +39 (0) 331 376 763 • www.acteongroup.com 34 Notizie dalle Aziende Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015 Irruvidire, pulire e preparare Le sabbiatrici nello studio dentistico sono una vera “bomba” per i pazienti Dott. Hans H. Sellmann, Germania Afidati alle mani di un esperto competente: il processo di sabbiatura è la scelta giusta per la pulizia e l’irruvidimento delle superici dentali. Da lungo tempo conosciuta dagli odontotecnici, non vi è probabilmente più nessun laboratorio al mondo, oggi, che non utilizzi una sabbiatrice, usata per la rimozione dei residui dei materiali di rivestimento o per gli strati superiori porosi e disomogenei. Tuttavia, i dentisti sono soliti lavorare con metodi più ini e con oggetti più sottili. Sebbene la sabbiatura non abbia alcun effetto sui tessuti molli, ci sono sostanze più dure con cui noi medici abbiamo a che fare. Per questo, le mini sabbiatrici offrono un’opzione di trattamento adatta agli studi dentistici. Sono andato alla ricerca di mezzi e metodi per rendere il processo di cementazione in fase di ricostruzione molto più sicuro. In altre parole, volevo semplicemente evitare la cosiddetta “decementazione”. Ogni dentista è consapevole quanto sia complicato quando una corona o un montante si allentano. Una loro sostituzione può non essere la scelta migliore, non solo a causa del costo del trattamento, ma anche per l’insoddisfazione che genera nel paziente. E quello che accade per le singole corone è ancora più complesso in caso di ponti e monconi. In questi casi, Airsonic ha dimostrato tutta la sua forza ed eficacia. Posizionamento di corone provvisorie Ogni professionista segue un proprio metodo; personalmente io posiziono le mie corone, i miei ponti e i raccordi telescopici in un modo “provvisoriodelicato”. Penso di essere in buona compagnia, dal momento che ho letto di recente che la cementazione immediata, senza lasciare alcuna ribasatura della corona, può portare spesso a reclami e richieste di risarcimento. Ho scoperto la mini sabbiatrice Airsonic® Mini Sandblaster grazie a un opuscolo distribuito da Hager & Fig. 1 – I vari componenti – come il tubo di collegamento, il contenitore della polvere di sabbiatuWerken, una società del dentale di ra e gli adattatori opzionali – sono inclusi nella consegna. Duisburg, Germania. Anche se sono disponibili sul mercato altri dispositivi simili di altri produttori, il prezzo vantaggioso di Airsonic molari primari, che erano un po’ cariati. era davvero imbattibile. Nelle foto si può vedere chiaramente che con l’uso di Airsonic, C’è un adattatore che si conforma a tutte le unità. Pertanto, ed entro un breve lasso di tempo, siamo stati in grado di consolo altri due step erano necessari per adattarla al mio attactrollare in maniera ottimale il posizionamento delle otturazioco della turbina KaVo. Con un click e riempiendo con un po’ ni occlusali in composito. Nessun improvviso sanguinamento di sabbia, il dispositivo era pronto a funzionare. I si è veriicato nel tessuto gengivale circostante – fenomeno risultati si sono rivelati convincenti già dal primo comune durante il trattamento con un getto di polvere. Natutentativo. In pochi secondi, la parte interna della ralmente, la sabbia deve andare da qualche parte alla ine, e per corona, che era da cementare, è stata accurataquesto è richiesta una buona tecnica di aspirazione. Ma questa mente pulita. è una peculiarità di cui abbiamo già bisogno quando si lavora La domanda rimane: perché la sabbiatura con con una normale turbina. Airsonic di Hager & Werken migliora l’adesione Airsonic Mini Sandblaster viene appunto consegnato già con un dei cementi dentali? Bene, l’irruvidimento della adattatore opzionale per accoppiarlo rapidamente all’alimensupericie durante la sabbiatura si traduce in una tazione dell’aria compressa presente negli studi odontoiatrici sua espansione generale. Queste “montagne e e nei laboratori odontotecnici. Lì trova il suo migliore utilizzo. avvallamenti” sono ciò che ci serve per il collegaHager & Werken offre anche Airsonic® Absorbo box, che assimento meccanico, che è fondamentalmente ciò cura un ambiente di lavoro pulito: il materiale abrasivo rimane che accade durante la cementazione. nel box e viene completamente raccolto dal iltro. Non vi è alcun processo chimico qui. Spero di aver dimostrato come la sabbiatrice sia uno strumenA questo punto, ho preparato per la cementazioto praticamente indispensabile nei nostri studi. ne, in modo ottimale, numerosi ponti, corone e Non è solo conveniente, ma anche molto afidabile. La valvola monconi con l’aiuto di Airsonic. Inoltre, abbiamo integrata è ciò che differenzia Airsonic da tutti i suoi concortrovato un altro tipo di applicazione durante il renti, che necessitano di controllare la pressione attraverso il Fig. 2 – Per ogni raccordo turbina (e per la connessione con l’aria nei laboratori trattamento di un paziente pediatrico di nome tubo. Con l’aiuto di una valvola pneumatica, il tubo può essere odontotecnici), vi è un attacco speciico. David, che aveva bisogno di ripristinare i suoi conservato e ha un maggiore durata. Fig. 3 – La sabbiatrice sta comodamente in una mano. Fig. 4 – Prima di cementare un moncone dentale, la supericie viene irruvidita con Airsonic®. Fig. 5 - La corona “allentata” viene accuratamente pulita prima della ricementazione. Fig. 6 - Carie iniziale nella fessura disto-palatale del dente #55 (immagine speculare). Fig. 7 – Dopo la pulizia con Airsonic (con la diga dentale), un piccolo difetto è stato rilevato anche nella fessura occlusale centrale. Fig. 8 – Riempimento con materiale composito dopo l’incollaggio. Grazie all’irruvidimento dello smalto, non è stata necessaria l’incisione. Notizie dalle Aziende 35 Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015 DENTAURUM ITALIA Perché implantologia protesicamente guidata? È noto che la chirurgia computer guidata sia uno strumento molto vantaggioso per l’odontoiatra e per i suoi pazienti, perché rende più veloci, sicure e precise le diagnosi e le terapie, offerendo interventi più agevoli e meno invasivi (flapless). L’implantologia protesicamente guidata aggiunge la possibilità di pianificare l’intervento chirurgico definendo preventivamente il numero e le dimensioni degli impianti da inserire e dove posizionarli in riferimento alla protesi provvisoria. I vantaggi dell’implantologia protesicamente guidata sono i seguenti: - valutare le strutture ossee di supporto agli impianti (dimensioni e qualità); - programmare il numero e le dimensioni degli impianti da inserire a supporto della protesi; - definirne preventivamente la posizione più consona ai fini protesici; - permettere la prototipazione della dima chirurgica sulla base di un disegno realizzato a schermo con apposito software; - consentire al laboratorio odontotecnico di predisporre la protesi provvisoria; - eseguire una chirurgia implantare più veloce, sicura e meno invasiva per il paziente, con conseguete riduzione del dolore e dei tempi di guarigione; - dotare il paziente di protesi provvisoria nella stessa seduta (carico immediato). Il sistema completo di implantologia protesicamente guidata DENTAURUM Grazie alla partnership con Nemotec Italia, siamo in grado di offrire un sistema completo di implantologia protesicamente guidata perfettamente armonizzato con il programma tioLogic. Il sistema si compone di: - un tray chirurgico tioLogic® pOsition con frese dedicate alla chirurgia guidata; - la fornitura di un softwer di programmazione chirurgica (Nemoscan) o, in alternativa, - la fornitura della stessa programmazione chirurgico-pro- Dentaurum Italia S.p.a. Via degli Speziali, 142/144 Centergross 40050 Funo (BO) Tel.: 051/86.25.80 Fax: 051/86.32.91 www.dentaurum.it [email protected] - tesica (Nemotec) sulla base di una TAC-Cone Beam fornita dal cliente; la fornitura di dime radiologiche e chirurgiche (Nemotec). Programmazione implantare sicura Chirurgia protesicamente guidata Pianificare l’intervento chirurgico definendo preventivamente il numero e la dimensione degli impianti da inserire e dove posizionarli in riferimento alla protesi provvisoria. Il sistema pOsition for tioLogic® lo permette con estrema semplicità. Per maggiori informazioni: 051 86 25 80 Dentaurum Italia S.p.a. I Via degli Speziali, 142/144 I Centergross 40050 Funo (BO) Tel.: 051/86.25.80 I Fax 051/86.32.91 I www.dentaurum.it I [email protected] Via E. Bassini 42, 20133 Milano, Italia • Reg. Min. Sal. 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Via E. Bassini 42, 20133 Milano, Italia • Reg. Min. Sal. ITCA01029194 • www.medimatch.it, [email protected] Via E. Bassini 42, 20133 Milano, Italia • Reg. Min. Sal. ITCA01029194 • www.medimatch.it, [email protected] COME INVIARCI IL PRIMO LAVORO STEP 1 Scarica dal sito www.medimatch.it il modulo di prescrizione e compilalo con i dati iscali dello studio, timbro, data, irma, codice identiicativo del paziente ed indicazioni sullo svolgimento del lavoro (possibilmente leggibili!). Ricorda di speciicare: 1° n° elementi, colore in scala VITA o VITA 3D, tipo di lega o altro materiale desiderato. !! Per la prova struttura in Zirconia comunicateci subito il colore! 2° Nel caso di lavoro su impianti, speciica il diametro, la marca e il modello della piattaforma. Ricordati di allegare al pacchetto l’analogo da gesso, il moncone e la vite. !! Vuoi replicare una connessione? Chiamaci per conoscere la nostra disponibilità! !! Prescrizioni mancanti o incomplete causeranno immancabilmente ritardi! STEP 2 STEP 3 Metti in una scatoletta: la busta di plastica contenente le impronte disinfettate, la cera di masticazione ed ogni eventuale componente aggiuntiva. Allega la relativa prescrizione e sigilla il tutto in modo da evitare lo smarrimento dei vari pezzi. !! Presta la massima attenzione alla componentistica degli impianti! Telefona allo 02/42296850 e comunicaci il tuo indirizzo, numero di telefono ed e-mail. Abbiamo bisogno di una fascia oraria di almeno 3 ore nella quale effettuare il ritiro presso il tuo studio. Chiamaci entro le 11: potremo effettuare il ritiro in giornata in gran parte del territorio italiano! (escluse isole e località dificilmente raggiungibili) Il ritiro verrà effettuato di venerdì e ci vuoi inviare un alginato? Puoi avvolgerlo con cotone bagnato, utilizzare un materiale a lunga stabilità, oppure colare l’impronta in gesso STEP 4 STEP 5 Ti trovi a Milano? Un nostro incaricato passerà entro breve a ritirare il lavoro. Altrimenti stampa la mail che ti invieremo ed allegala all’esterno del pacchetto: ti servirà per il ritiro delle impronte gratuito! Ricorda di allegare TUTTO il necessario per l’esecuzione del lavoro, altrimenti saremo costretti ad addebitare ogni spedizione addizionale! I nostri tecnici riceveranno le impronte il giorno successivo al ritiro, e saranno disponibili per qualsiasi chiarimento. Via E. Bassini 42, 20133 Milano, Italia • Reg. Min. Sal. ITCA01029194 • www.medimatch.it, [email protected] 38 Notizie dalle Aziende Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015 SIRONA DENTAL SYSTEMS Orthophos SL: l’innovativa soluzione in ambito radiologico offerta da Sirona Sulla piattaforma del collaudato Orthophos XG, Sirona ha sviluppato un sistema radiologico dotato di una tecnologia innovativa per l’acquisizione di immagini, che permette di ottenere la massima deinizione con la più bassa dose possibile di radiazioni. Che sia specialista in odontoiatria generale, implantologia, endodonzia oppure ortodonzia, Orthophos SL è per il dentista molto più di un apparecchio radiograico: è la soluzione ideale per il suo studio. Il sensore Direct Conversion (DCS) di Orthophos SL genera segnali elettrici direttamente dai raggi X, con minore perdita di informazioni dovuta alla fase intermedia di conversione in luce. Il sensore DC produce immagini particolarmente brillanti e con un’elevata qualità dei dettagli utilizzando una dose di radiazioni molto bassa. La tecnologia interattiva Sharp Layer consente di risolvere senza dificoltà anche situazioni particolari, come nel caso di denti mal posizionati, perché permette di spostare successivamente a livello bucco-linguale la profondità di campo e di fuoco, con la possibilità di determinare comunque la posizione nonostante le sovrapposizioni. Nel campo di applicazioni 3D l’odontoiatra può disporre di una articolata gamma di volumi: 11 x 10 per evidenziare entrambe le arcate in situazioni particolarmente complesse; 8 x 8 per l’odontoiatria generale e l’implantologia. Per applicazioni endodontiche o nei casi di impianto singolo, è possibile utilizzare anche un volume di formato più piccolo (5 x 5,5 cm). La scelta del volume, unitamente alla possibilità di attivare la modalità HD, consente di ottenere immagini 3D di ottima qualità, senza un inutile aumento della dose di radiazioni. Il braccio Ceph opzionale offre immagini ideali per l’ortodonzia. L’interfaccia utente intuitiva e il posizionamento automatico del paziente, consentito dal software Sidexis 4, permettono a tutto il personale dello studio di utilizzare Orthophos SL con estrema facilità. Ciò signiica ridurre al minimo i tempi di attesa, non dover ripetere le scansioni e ottenere risultati ottimali. I vantaggi in breve – Massima deinizione delle immagini con la tecnologia Sharp Layer (SL) e la possibilità di compensare successivamente gli errori di posizionamento. – Possibilità di scelta del volume per Orthophos SL 3D, nel formato 5 x 5,5 e 8 x 8 cm, oppure 11 x 10 cm. – Ridotta dose di radiazioni con il sensore Direct Conversion (DC). – Piattaforma software compatibile con tutti gli apparecchi radiograici Sirona, semplice nell’utilizzo con interfaccia utente intuitiva. Sirona Dental Systems Srl Via Fermi 22 - 37136 Verona (Italia) - Tel.: +39.045.8281811 - Fax: +39.045.8281830 - [email protected] - www.sirona.it; www.sironatimes.it MECTRON Nuovi inserti Mectron Piezosurgery® per nuove applicazioni in chirurgia Con i clinici, per i clinici Grazie all’associazione tra i suggerimenti di chirurghi esperti e l’elevato know-how tecnico di Mectron, la gamma di inserti Piezosurgery® è stata ulteriormente ampliata con l’introduzione di ben 9 nuove forme esclusive dedicate a nuove applicazioni chirurgiche di alta precisione: Nuovi inserti OT12 e OT12S Garantiscono un’eficacia di taglio straordinaria in qualsiasi tipologia di osso, permettendo di raggiungere aree anatomicamente complesse nei settori posteriori. L’inserto OT12S, in particolare, presenta uno spessore omogeneo per tutta la lunghezza di soli 0,25 mm, per un taglio extra sottile! una migliore guarigione dei lembi mucoperiostei (specialmente in pazienti in compromesso stato di salute) sia un maggiore rilascio di BMP (bone morphogenetic protein) rispetto allo scollamento con tecnica manuale. Nuovo protocollo per mini rialzo per la massima sicurezza nell’approccio chirurgico al pavimento del seno. Nuovo inserto OT11 per rialzo del seno con approccio crestale (tecnica PIEZOLIFT by prof. Tomaso Vercellotti) Realizzati per completare la gamma e per ogni forma e diametro implantare. I principali vantaggi nell’utilizzo degli inserti Nuovi inserti scollaperiosteo PR1 e PR2 Per una più importante perfusione ematica a seguito di scollamento del periosteo con tecnica piezoelettrica, dalla quale si genera sia Mectron S.p.A. Via Loreto, 15/A - 16042 - Carasco (GE) - www.mectron.it - [email protected] Nuovi inserti per preparazione del sito implantare da 2.8 e 3.4 mm Piezosurgery® nella preparazione del sito implantare sono: l’osteointegrazione più rapida, grazie alla riduzione delle cellule iniammatorie e alla neo-osteogenesi più attiva rispetto alla preparazione con frese e il massimo controllo intraoperatorio: la particolare forma degli inserti implant, consente di controllare perfettamente l’esecuzione del sito implantare. Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015 Notizie dalle Aziende 39 Infi nity Check Unlimited, il primo rivoluzionario servizio di manutenzione e riparazione ICU – Ininity Check Unlimited è il primo e unico servizio in Europa di manutenzione e riparazione di tutta la strumentazione rotativa dentale, a un unico costo isso annuale. Rivoluzionario, si basa su un’idea molto semplice: un abbonamento isso annuale, ininite riparazioni su tutti i manipoli, anche quelli che sono rimasti fermi da tempo nei cassetti perché troppo cari da riparare; proprio per questo abbiamo già riparato più di 9000 manipoli in pochi mesi e abbiamo fatto risparmiare ai dentisti italiani più di 2 milioni di euro. ICU, inoltre, permette di evitare brutte sorprese nel lavoro di tutti i giorni, avere la manipoleria sempre performante e utilizzarla più a lungo, senza investire in nuovi e costosi manipoli. Le riparazioni sono effettuate in Italia da tecnici qualiicati. Tutti i componenti sostituiti durante le riparazioni sono di altissima qualità, paragonabili a quelli montati di serie. Molti nostri clienti sono rimasti così soddisfatti che hanno voluto esprimere il loro entusiasmo sul sito www.icuservice.it, riguardo al rivoluzionario servizio ICU. Qui di seguito alcune delle loro testimonianze. Il dottore Roberto Scavone di Modena dice: «Un servizio molto valido. Ho già riparato 5 strumenti, 2 turbine, 2 micromotori e un dritto per chirurgia. Il servizio è stato eccellente e celere, lo consiglio assolutamente a tutti i miei colleghi. Ho risparmiato ben 800 €». Il dottore Angelo Remini di Marigliano (NA) ci comunica: «Appena ho saputo dell’iniziativa di Odontoiatrica l’ho colta al volo! Ogni anno spendo tanti soldi in riparazioni perché nella nostra zona l’acqua è molto carica di calcare. Ho inviato 6 strumenti, 6 ne ho ricevuti riparati, risparmiando 800 €. Consiglio ICU perché c’è un risparmio esagerato!». Il dottore Salvatore Abate di Catania ci fa sapere: «È un servizio innovativo che ci permette di inviare a un’unica azienda tutta la manipoleria, evitando di inseguire le varie aziende che, con i loro tempi, a volte ci fanno dimenticare degli strumenti. Io ho inserito tutto negli appositi bussolotti, ho prenotato il passaggio del corriere a cui ho dato un unico pacco. Con il minimo sforzo tutto mi è stato restituito in pochi giorni. Ho inviato 5 pezzi, e 5 pezzi riparati mi sono tornati indietro. Ho risparmiato una cifra non indifferente e per questo… non lo consiglio a nessuno. Lo voglio solo per me!». Il dottor Marco Arduini di Verona commenta il servizio ICU: «Esperienza positiva. Ho inviato 15/20 strumenti tra turbine e micromotori, è stato riparato il 100% con 2.000 € di risparmio. Quello che sembrava un servizio conveniente si è rivelato eccezionalmente conveniente. Se lo consiglio? assolutamente sì!». Il dottore Kolaka Abbas di Castel Goffredo (MN) ci fa sapere: «Sono molto soddisfatto! Ho inviato 5 turbine e tutte e 5 sono state riparate, anche se tutti gli altri tecnici mi avevano detto che erano impossibili da riparare e da buttare via». La dottoressa Veronica Leoni di Genova ci fa sapere: «Ho avuto un’ottima esperienza. Ho inviato 4 manipoli, 1 blu e 3 turbine. La mia non è stata una riparazione, ma un semplice intervento di manutenzione. Sentivo dei rumori strani e ho preferito prevenire che curare del tutto. Ho comunque risparmiato 400 € circa!». Il sig. Sergio Rosalente titolare del laboratorio odontotecnico R.O.R. dice: «Esperienza positiva, 5 manipoli inviati e 5 manipoli riparati. E ne ho inviati altri 8 pochi giorni fa. A fronte di un investimento molto basso ho già risparmiato 1.000 €». Scopri ora il servizio ICU tramite la rete uficiale Odontoiatrica, chiamando il numero verde 800.032889.