PROGRAMMA IMMIGRAZIONE 2011 DELLA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA AMBITO INFORMAZIONE SERVIZI TERRITORIALI E SOCIALI PIANO TERRITORIALE IMMIGRAZIONE 2011 PROVINCIA DI GORIZIA Premessa L'epoca in cui viviamo si caratterizza per la sua complessità di rapporti che possono essere rappresentati e descritti in diversi modi. È proprio questo l'elemento caratterizzante della complessità: la non univocità delle letture. Questo mette a dura prova le generazioni attuali. Convivono infatti persone che hanno superato la seconda guerra mondiale e che hanno ricostruito con sacrificio il nostro Paese, persone che hanno vissuto l'epoca della messa in discussione di alcuni valori nel 1968 e nel 1977, persone che hanno vissuto in epoca di boom economico. Ci sono persone che hanno partecipato alla conquista dei diritti fondamentali e di libertà importanti e persone che ne fruiscono senza la consapevolezza della fatica spesa: pensiamo ad esempio al diritto di voto delle donne, alla legge di parità tra uomo e donna e a tante conquiste in campo sanitario e sociale che appartengono ormai al secolo scorso. Ancora convivono persone denominate "nativi digitali" con altre che hanno visto lo sviluppo della tecnologia avanzare a grandi passi, quasi da non ricordare più come si stava e si comunicava prima. Sicuramente queste convivenze comportano la necessità di condividere codici di riferimento che non sempre e non solo sono linguistici. Inoltre, la convivenza delle persone su un medesimo territorio non è stata stabile nel corso del tempo. Il fenomeno migratorio infatti è sempre stato presente nella nostra provincia e nella nostra regione, sia dalla montagna verso i luoghi di lavoro della pianura e della costa sia verso stati stranieri. Proprio della nostra provincia sono ad esempio i cittadini di Avellaneda di Santa Fè in Argentina. Lo spostamento da un territorio ad un altro implica abbandonare un luogo conosciuto e parte della propria identità per trovarne altri (non subito uno d'elezione) che, spesso, nulla hanno a che fare con il nostro mondo di riferimento: privati della possibilità di comunicare nella propria lingua, al di fuori delle proprie abitudini alimentari, religiose, culturali, gli immigrati devono trovare dei punti di riferimento, farli propri per non perdersi, valorizzarli attraverso un'attribuzione di senso che non è automatica, anzi è faticosa. In poche parole, devono ristrutturare la propria identità. Ma l'identità non è forse qualcosa sempre in evoluzione? Da bambini si passa ad essere adulti e poi anziani, da inesperti ad esperti, da studenti a lavoratori, a pensionati, da figli a genitori e così via. Allora più che le differenze si potrebbero sottolineare le somiglianze, le condivisioni, le possibilità e le difficoltà in un'epoca in cui la solidarietà e l'umanità non sono valori scontati, ma sempre più sentiti e richiesti: la solidarietà viene chiesta alle istituzioni, evidenziata dalla costituzione delle reti, auspicata nei diversi territori, l'umanità cercata nelle relazioni, anche politiche. Non pare qui inopportuno citare Gregory Bateson quando afferma "la vita è un inferno e solo gli attori sulla scena possono continuare a comportarsi in maniera uniforme"1. È questo un chiaro invito a riflettere sulla vita e sul comportamento, ad analizzare la situazione che solo sulla scena si può rendere statica, mentre nella vita reale è dinamica e ammette l'errare inteso sia come errore/non coincidenza con il previsto sia come andare/incamminarsi verso una meta. E' il dinamismo dell'identità: un processo che non è garantito dalla verità, ma è soggetto ad incontri e scontri che deviano il percorso progettato, un'evoluzione continua che Edgar Morin ben definisce dicendo che 1 G. Bateson, Dove gli angeli esitano, Adelphi ed., MI, 2002, p.83 "navighiamo in un oceano di incertezze attraverso un arcipelago di certezze"2 e per questo è necessario educare all'incertezza come uno dei sette saperi necessari per l'educazione del futuro. All'interno di questa necessariamente semplificata analisi del contesto culturale e relazionale, si colloca la terza programmazione del Piano provinciale per l'immigrazione, forte delle conquiste degli anni precedenti, ma aperto alle evoluzioni che necessariamente la progettualità comporta, in un processo aperto di ricerca e aggiustamento continuo basato su alcuni capisaldi che val la pena di evidenziare, individuando il ruolo della Provincia come collante e catalizzatore delle varie azioni del territorio. Questa indica, nella programmazione, alcune direzioni di senso: • il valore del piano come strumento che permette di investigare il "fenomeno immigrazione", la sua evoluzione, le sue necessità e il rapporto con il territorio e costituisce occasione di analisi e monitoraggio costante della sua evoluzione sia in termini quantitativi sia qualitativi di analisi dei bisogni; • l’analisi degli elementi di positività da rafforzare e di criticità da risolvere per quanto attiene alla capacità del sistema di rispondere alle esigenze specifiche, integrandole con quelle del territorio e delle seconde generazioni, dal punto di vista dei rapporti con il mondo del lavoro, del sociale e dell'istruzione, restituendone a sua volta un'immagine di sistema; • il mantenimento dell'approccio multidisciplinare nella trattazione del tema immigrazione, supportato da azioni concrete tramite i progetti esistenti che sono stati condivisi, hanno dato prova di efficacia e sono stati da stimolo alla creazione di reti tra soggetti pubblici e privati, consentendo il coordinamento delle azioni e delle tematiche; • la valorizzazione e diffusione delle buone prassi attraverso il documento cartaceo del Piano e il sito dell’Osservatorio Provinciale per le Politiche Sociali. L’Assessore al Lavoro e Welfare Bianca Della Pietra 2 E. Morin, I sette saperi necessari all'educazione del futuro, Raffaello Cortina editore, MI, 2001 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali Introduzione Con il Programma immigrazione 2011, approvato con Deliberazione della Giunta regionale n. 753 del 29 aprile 2011, si consolidano i rapporti tra le quattro Province e la Regione nell’attuazione delle azioni ascrivibili all’ambito “istruzione e formazione” e all’ambito “informazione”. Nuovamente i settori di intervento riservati alla programmazione di livello provinciale riguardano i moduli formativi di insegnamento della lingua italiana, attraverso la sottoscrizione di accordi con i Centri Territoriali Permanenti per l’educazione degli adulti, e i servizi territoriali e sociali, da attuarsi mediante lo strumento del Piano territoriale. La Regione opera in altri settori di intervento: istruzione (ad esclusione dei citati moduli di insegnamento della lingua italiana), casa, sociosanitario (mediazione culturale in ambito sanitario) e nell’ambito intersettoriale. Vista l’importanza dell’integrazione dei vari settori d’intervento, seppur con le ovvie specificità, il Piano della la Provincia di Gorizia deve sicuramente tener conto delle ricadute delle citate azioni regionali – ma non solo – sul territorio provinciale, trovando occasione di dialogo e confronto con tutti i soggetti operanti, anche con coloro non direttamente coinvolti nell’attuazione del Piano territoriale (ad esempio gli Enti attuatori di progetti a valere su Fondi europei, quali il Fondo Europeo per l'Integrazione dei cittadini di Paesi terzi). La Provincia di Gorizia stessa, operando nel settore immigrazione in maniera strutturata oramai da oltre un quinquennio, non esaurisce i propri interventi, diretti o indiretti, con le azioni previste nel Piano, da qui il proponimento di avvalersi di questo strumento anche come momento di sintesi e riflessione generale sul tema. Le azioni che la Provincia di Gorizia ha attuato nell’ultimo quinquennio: • l’osservazione del fenomeno attraverso l’attività dell’Osservatorio provinciale sulle politiche sociali e la pubblicazione dell’indagine “La presenza degli alunni stranieri”; • l’attivazione di servizi di informazione e comunicazione, quale il Progetto Passepartout (newsletter tematica, trasmissione radiofonica plurilingue e osservatorio del fenomeno immigrazione), oramai concluso, in collaborazione con la Provincia di Udine che ha agito come ente capofila; • il servizio diretto all’utente immigrato, attraverso il Progetto Sportelli in rete, ovvero gli sportelli informativi di Gorizia e di Monfalcone – di cui attualmente è attivo quello di Monfalcone presso il Centro per l’impiego - gestiti dalle associazioni di volontariato in convenzione con la Provincia, che fornisce indicazioni su lavoro, casa, salute, rapporti con enti pubblici, diritti, doveri, regole ecc; • i servizi volti all’integrazione dei cittadini stranieri, attraverso la menzionata competenza dei Centri Territoriali Permanenti relativa alla diffusione della lingua italiana e dell’educazione civica per adulti stranieri, alla cui programmazione concorre l’Assessorato all’Istruzione della Provincia di Gorizia; • la programmazione nel settore informativo, con l’approvazione dei Piani territoriali immigrazione 2009 e 2010 e la loro successiva attuazione in forma diretta o indiretta (convenzione/bando); • nell’ambito specifico dei richiedenti asilo e rifugiati, l’avvio, nel 2009, del progetto Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) di cui la Provincia è Ente capofila; Pagina 5 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali • il partenariato in progettualità attivate da enti pubblici o del privato sociale a valere su bandi regionali (Programma immigrazione FVG), nazionali e europei (Fondi FER, Fondi FEI, ecc). Nel 2009 e nel 2010 la Provincia di Gorizia, attraverso i propri Piani territoriali, ha avviato un processo programmatorio che viene implementato con il Piano 2011 e che poggia su basi già consolidate dal punto di vista operativo, quali il fattivo confronto con i soggetti del territorio e la presa in carico del tema immigrazione a 360 gradi. A conclusione del Piano immigrazione 2011 si intende avviare un processo di attenta valutazione di tutte le azioni realizzate nel triennio per elaborare adeguate strategie di intervento finalizzate alla concretizzazione di un sistema di interventi che risponda adeguatamente ai reali bisogni del territorio. Come nei due precedenti Piani, alla descrizione del contesto territoriale di riferimento segue la descrizione dei fabbisogni, individuati anche alla luce dell’attuazione dei precedenti Piani. Successivamente vengono descritti gli obiettivi e le azioni che la Provincia di Gorizia auspica di realizzare nel periodo di validità del Piano (dall’approvazione da parte della Regione Friuli Venezia Giulia al 31 luglio 2012) con la dotazione finanziaria assegnata. Contesto territoriale di riferimento In stretta sinergia con l’Osservatorio Provinciale sulle Politiche Sociali della Provincia3, strumento di raccolta e rielaborazione di dati qualitativi e quantitativi finalizzati alla conoscenza del contesto socio-economico del territorio isontino, sono state elaborati specifici prospetti di sintesi relativi alla condizione della popolazione straniera (numerosità, caratteristiche demografiche, motivi della presenza, ecc.) nella consapevolezza che qualsiasi programmazione deve basarsi su solide basi conoscitive dei fenomeni. In sintesi si osserva un rallentamento dei nuovi ingressi di cittadini stranieri, in particolare dei maschi; le caratteristiche demografiche confermano che la popolazione straniera immigrata è di giovane età e, come nel passato, il Monfalconese risulta il territorio su cui maggiormente insistono i cittadini stranieri. La popolazione straniera residente in provincia di Gorizia al 31 dicembre 2010 è pari a 10.870 persone con un’incidenza percentuale del 7,6% e con una distribuzione territoriale che vede l’Ambito Basso Isontino maggiormente coinvolto nei processi migratori: nel territorio dell’Ambito/Distretto di Gorizia sono infatti 4.429 i cittadini stranieri residenti, pari al 40,7% del totale, mentre nel Monfalconese sono 6.441, il 59,3% del totale. Per quanto attiene la distribuzione territoriale a livello comunale, la maggiore incidenza percentuale si osserva nei comuni più popolosi: Gorizia conta 3.106 cittadini stranieri residenti (in lieve flessione rispetto al 2009), pari all’8,7% della popolazione comunale e al 28,6% dei cittadini stranieri della provincia; a Monfalcone, con 4.270 residenti stranieri (dato in aumento del 4,2% rispetto all’anno precedente), è concentrato il 39,3% della popolazione straniera provinciale, con un’incidenza del 15,3%: 1 residente su 7 è di origini straniere. 3 http://opps.provincia.gorizia.it Pagina 6 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali Tab. 1 - Incidenza percentuale popolazione straniera residente al 31 dicembre 2010 per comune Variazione stranieri 2010 2009-2010 di cui % v.a. % Residenti stranieri stranieri 49 2,8 2 4,3 Capriva del Friuli 1.747 408 5,3 7 1,7 Cormons 7.698 34 2,3 3 9,7 Doberdo del Lago 1.462 12 3,1 2 20,0 Dolegna del Collio 387 52 3,0 -2 -3,7 Farra d'Isonzo 1.754 120 3,9 15 14,3 Fogliano Redipuglia 3.072 3.106 8,7 -9 -0,3 Gorizia 35.762 305 4,6 20 7,0 Gradisca d'Isonzo 6.617 532 6,2 35 7,0 Grado 8.614 60 3,8 -5 -7,7 Mariano del Friuli 1.592 47 4,8 9 23,7 Medea 979 4.270 15,3 174 4,2 Monfalcone 27.877 24 3,2 8 50,0 Moraro 761 46 2,7 -5 -9,8 Mossa 1.674 86 2,3 1 1,2 Romans d'Isonzo 3.732 667 5,5 43 6,9 Ronchi dei Legionari 12.124 93 4,1 21 29,2 Sagrado 2.267 268 4,2 13 5,1 San Canzian d'Isonzo 6.383 5 0,6 -2 -28,6 San Floriano del Collio 811 23 1,5 1 4,5 San Lorenzo Isontino 1.557 69 3,4 10 16,9 San Pier d'Isonzo 2.017 59 3,4 6 11,3 Savogna d'Isonzo 1.739 365 5,0 29 8,6 Staranzano 7.257 116 4,2 6 5,5 Turriaco 2.756 54 3,1 2 3,8 Villesse 1.729 70.806 4.429 6,3 56 1,3 Totale Ambito Alto Isontino 71.562 6.441 9,0 328 5,4 Totale Ambito Basso Isontino 142.368 10.870 7,6 384 3,7 Totale provincia di Gorizia Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Anagrafi comunali La distribuzione per genere (Fig. 1) mostra la prevalenza del genere maschile (5.841 maschi contro 5.029 femmine) con un’incidenza pari al 54%, con un differenziale di un punto percentuale in più di presenze femminili su quelle maschili rispetto al 2009, mentre la suddivisione per macroclassi d’età (Tab. 2) evidenzia un carattere tipico delle migrazioni, la giovane età dei cittadini residenti: l’84,4% degli stranieri ha un’età inferiore ai 50 anni, mentre i minori sono il 20,9% (2.267) contro il 14,5% (20.614) riscontrato nella popolazione complessivamente residente. La classe più significativa è quella dei giovani adulti (età compresa tra i 25 e i 49 anni) con 3.176 maschi e 2.606 femmine. Rispetto al 2009, in questa fascia d’età, vi è un incremento di presenza femminile, pari a 144 unità, mentre la corrispondente presenza maschile rimane stabile. Pagina 7 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali L’età media della popolazione straniera è pari a circa 32 anni, ben al di sotto dell’età media della popolazione complessivamente residente, che è di 46 anni. Fig. 1 – Popolazione straniera residente per genere maschi femmine 46% 54% Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Anagrafi Comunali Tab. 2 – Popolazione straniera residente al 31 dicembre 2010 per macroclassi d’età Maschi Femmine v.a. v.a. v.a. % 1.015 936 1.951 17,9 755 682 1.437 13,2 3.176 2.606 5.782 53,2 Adulti (50-64) 806 642 1.448 13,3 Anziani (65-84) 81 147 228 2,1 8 16 24 0,2 5.841 5.029 10.870 100,0 Bambini/ragazzi (0-14) Giovani (15-24) Giovani adulti (25-49) Grandi anziani (85 e oltre) Totale Totale Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Anagrafi comunali La piramide dell’età (Fig. 2) mostra una forma ad albero con una base larga (418 maschi e 467 femmine di età tra i 0 e i 4 anni), che si espande a partire dalla classe 2024, con un nucleo molto ampio di giovani tra i 20 e i 39 anni. I residenti stranieri con età superiore ai 60 anni sono poco numerosi, anche se si registra una tendenza all’aumento (pari a 40 unità) rispetto al 2009 che, se confermata nel tempo, porterebbe ad interessanti valutazioni di carattere sociale riferite alla composizione delle cosiddette terze e quarte età. Pagina 8 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali Fig. 2 – Piramide età della popolazione straniera residente al 31 dicembre 2010 0 > 100 95-99 0 90-94 1 0 85-89 7 16 80-84 8 10 75-79 14 22 70-74 36 43 65-69 23 72 60-64 102 146 55-59 286 210 50-54 418 286 45-49 544 417 40-44 677 467 35-39 669 537 30-34 750 635 25-29 536 550 20-24 459 406 15-19 296 276 10-14 242 227 5-9 306 291 0-4 467 418 1000 500 maschi 0 femmine 500 1000 Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Anagrafi comunali Fig. 3 – Incidenza percentuale popolazione straniera residente – evoluzione 10,0% 9,0% 8,0% 7,4% 7,0% 6,0% 7,6% 6,8% 6,0% Alto isontino 5,3% Basso isontino 5,0% Provincia di Gorizia 4,0% 3,0% 2,0% 1,0% 0,0% 2006 2007 2008 2009 2010 Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Anagrafi Comunali Pagina 9 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali Sulla base dei dati raccolti dall’Osservatorio Provinciale sulle Politiche Sociali (Fig. 3), in provincia di Gorizia si rileva nell’ultimo periodo un incremento del fenomeno migratorio, con un aumento del numero di cittadini stranieri residenti. L’incremento a livello provinciale, dal 2006 al 2010, è di oltre 2,3 punti percentuali (dal 5,3% al 7,6%): in valori assoluti gli stranieri residenti sono 7.453 al 31 dicembre 2006 e 10.870 al 31 dicembre 2010, con un incremento di 3.417 unità. E’ evidente dal grafico che l’andamento di crescita della presenza di popolazione straniera sul territorio è però meno marcato a partire dal 2008, in coincidenza con i primi segni di flessione economica legati alla congiuntura di crisi europea e americana. Il monitoraggio relativo all’evoluzione della presenza di immigrati residenti costituisce un valido strumento di previsione per il futuro; nella tabella 3 vengono pertanto indicati gli incrementi percentuali per ciascun biennio. Tab. 3 - Incrementi percentuali annui popolazione straniera residente 2005-2006 2006-2007 2007-2008 2008-2009 2009-2010 7,7% 11,6% 12,4% 6,2% 1,5% Femmine 14,0% 16,4% 16,9% 10,9% 6,3% Totale 10,3% 13,7% 14,4% 8,2% 3,7% Maschi Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Anagrafi Comunali Il decisivo incremento delle presenze di nuovi cittadini residenti nel 2007 (+13,7%) è stato confermato nel 2008 (+14,4% rispetto al 2007). Nel 2009, seppur in aumento (in valori assoluti 799 nuovi cittadini stranieri residenti), l’incremento segna una battuta d’arresto. Nel 2010 i flussi migratori sono nuovamente in diminuzione: i nuovi arrivati infatti sono la metà dell’anno precedente (384 nuovi residenti, +3,7%). Nel precedente Piano territoriale si ipotizzava che la crisi economica avrebbe comportato una progressiva attenuazione dei flussi migratori sia per la diminuzione dei nuovi ingressi sia per probabili flussi di rientro nella patria di origine. I dati presentati confermano il rallentamento dei flussi. Tab. 4 – Popolazione straniera residente al 31 dicembre 2010 per cittadinanza Alto Basso Isontino Isontino Provincia di Gorizia % v.a. v.a. v.a. Europa 1.045 1.472 2.517 23,2 Altri paesi europei 2.305 2.641 4.946 45,5 Africa 575 424 999 9,2 America 146 182 328 3,0 Asia 3.54 1.719 2.073 19,1 Oceania 3 3 6 0,1 Apolide 1 1 0,0 10.870 100,0 Totale 4.429 6.441 Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Anagrafi Comunali La popolazione straniera residente in provincia al 31 dicembre 2010 proviene prevalentemente dall’Europa, con un numero di cittadini comunitari pari a 2.517 (il 23,2% del totale) e ben 4.946 residenti provenienti da altri Stati europei: complessivamente il Pagina 10 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali 68,7% dei residenti stranieri è di area europea, mentre quantitativamente scarsa è l’immigrazione africana (9,2% del totale), sebbene in aumento rispetto al 2009, e americana (3,0%). I cittadini di origine asiatica costituiscono invece una comunità discretamente numerosa (19,1% del totale). Fig. 4 – Popolazione straniera residente al 31 dicembre 2010 per cittadinanza 317 Kosovo 111 Rep. Pop. Cinese 222 Marocco 232 74 125 Ucraina 151 222 Albania 179 248 413 Slovenia Macedonia 89 201 315 Romania Croazia 839 272 Serbia e Montenegro 579 450 Rep. Bosnia-Erzegovina 206 580 508 Bangladesh 1.500 590 38 1.000 500 Alto isontino 1.565 500 Gorizia 1.000 Basso isontino 1.500 2.000 Monfalcone Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Anagrafi Comunali Il grafico (Fig. 4) evidenzia la particolare distribuzione delle cittadinanze nel territorio provinciale: il comune di Monfalcone, in particolare, è caratterizzato dalla cospicua presenza di cittadini provenienti dal Bangladesh. La seconda comunità più numerosa è costituita dai cittadini di origine bosniaca, 580 residenti nell’Alto Isontino e 508 nel Basso Isontino. I cittadini serbi/montenegrini e sloveni risiedono principalmente nell’Alto Isontino, i cittadini croati, rumeni e macedoni nel Basso Isontino. Escludendo il caso particolare della comunità bengalese, i migranti residenti sul territorio provinciale provengono principalmente dall’area balcanica e dell’est Europa. Per quanto riguarda la permanenza dei cittadini stranieri (Tab. 5), l’ultimo dato di fonte ISTAT disponibile indica che, al 1 gennaio 2008 e al 1 gennaio 2009, la maggior parte dei permessi di soggiorno sono stati concessi per motivi di lavoro. Il carattere di stabilità del fenomeno migratorio emerge dall’analisi dei dati demografici relativi ai ricongiungimenti familiari: circa la metà dei permessi sono concessi per motivi familiari in decisivo aumento nel 2009 rispetto al 2008 (+14,8%). Pagina 11 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali Tab. 5 – Cittadini non-UE regolarmente presenti al 1 gennaio per motivo della presenza – Anni 2008 e 2009 2008 Lavoro 2009 Variazione 2008-2009 v.a. % v.a. % v.a. % 4.391 49,7 4.410 44,8 19 0,4 1 4.021 45,5 4.603 46,7 582 14,5 Religione 12 0,1 14 0,1 2 16,7 Residenza elettiva 20 0,2 23 0,2 3 15,0 127 1,4 120 1,2 -7 -5,5 Asilo 65 0,7 65 0,7 0 0,0 Richiesta asilo 62 0,7 216 2,2 154 248,4 Umanitari 83 0,9 119 1,2 36 43,4 6 0,1 6 0,1 0 0,0 44 0,5 271 2,8 227 515,9 8.831 100,0 9.847 100,0 1.016 11,5 Famiglia Studio Salute Altro Totale Fonte: elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati ISTAT Note: 1Sono compresi, oltre ai documenti di soggiorno individuali rilasciati per ragioni familiari, i minori al seguito di un adulto anche se presente per motivo diverso. Tab. 10 – Avviamenti al lavoro in provincia di Gorizia per provenienza – Anni 2008-2010 2008 2009 v.a. v.a. v. a % v.a. % 19.733 16.197 16.896 82,2 699 4,3 1.898 1.418 1.115 5,4 -303 -21,4 Romania 764 566 461 2,2 -105 -18,6 Slovenia 730 535 399 1,9 -136 -25,4 2.950 2.442 2.533 12,3 91 3,7 Bangladesh 607 498 649 3,2 151 30,3 Bosnia-Erzegovina 298 341 319 1,6 -22 -6,5 Croazia 310 220 187 0,9 -33 -15,0 Albania 181 150 142 0,7 -8 -5,3 Senegal 103 79 129 0,6 50 63,3 Marocco 150 135 118 0,6 -17 -12,6 Ucraina 102 97 88 0,4 -9 -9,3 Macedonia 137 106 100 0,5 -6 -5,7 24.581 20.057 20.544 100,0 487 2,4 Italiani Comunitari di cui: Extracomunitari di cui: Totale 2010 variazione Fonte: : elaborazione O.P.P.S. della Provincia di Gorizia su dati Ergon@t Al brusco calo dei movimenti di assunzione registrato nel 2009 fa seguito, nel 2010, un nuovo decremento degli avviamenti di cittadini comunitari e extracomunitari. Particolarmente significativa la flessione riguardante i cittadini rumeni (105 avviati in meno nel 2010) e sloveni (-136), mentre si assiste ad un recupero della componente bengalese (151 movimenti in più nel 2010). Pagina 12 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali Tab. 6 – Autorizzazioni all’ingresso per lavoro subordinato rilasciate in provincia di Gorizia - Anni 2009 – 2010 – 2011 4 5 2009 2010 2011 Albania 3 0 2 Algeria 2 0 0 Bangladesh 35 11 8 Camerun 1 0 0 Cina 0 0 9 Colombia 0 0 1 Egitto 0 0 1 Ghana 0 1 0 Macedonia 0 0 2 Marocco 2 0 2 Moldavia 4 0 2 Nigeria 0 0 1 Senegal 1 0 2 Tunisia 0 0 1 Ucraina 0 0 2 Totale 48 12 33 Fonte: : elaborazione su dati forniti dal Centro per l’Impiego di Gorizia La presenza di stranieri per lavoro subordinato in provincia di Gorizia ha subito nel triennio 2009-2011 (Tab. 6) una flessione dovuta a cause esogene, imputabili essenzialmente alla regolazione degli afflussi a livello centrale e ai tempi amministrativi necessari per il rilascio dei permessi. Spicca il calo di ingressi dal Bangladesh e, parallelamente, si riscontra una presenza frammentaria dall’area balcanica e dal nord Africa. Tab. 7 – Autorizzazioni all’ingresso per lavoratori stagionali rilasciati in provincia di Gorizia - Anni 2009 – 2010 – 2011 Paese di 6 2009 2010 2011 provenienza Albania 0 1 0 Bangladesh 12 10 3 Bosnia 1 0 0 Croazia 3 2 1 Moldavia 5 6 0 Ucraina 0 1 1 Totale 21 20 5 Fonte: elaborazione su dati forniti dal Centro per l’Impiego di Gorizia Anche i flussi legati ai lavoratori stagionali, impiegati in prevalenza nei settori dell’agricoltura e del turismo (Tab. 7), registrano una flessione significativa nel triennio, 4 I dati si riferiscono alle quote approvate per l’anno 2007, alla cui autorizzazione si provvedeva negli anni 2009 e, in misura residuale, nel 2010. 5 Dati al 30.06.2011. 6 Dati al 30.06.2011. Pagina 13 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali segnando la diminuzione netta di ingressi da parte di stranieri provenienti dal Bangladesh, che storicamente caratterizzano il panorama lavorativo del Monfalconese. Tab. 8 – Ditte in appalto presenti nella provincia di Gorizia e nazionalità dei lavoratori stranieri 7 2009 2010 2011 Ditte in appalto N. di ditte 19 16 11 Lavoratori Albanesi 1 0 0 Bosniaci 253 138 85 Cinesi 0 0 5 Croati 213 214 133 Filippini 5 40 0 Indiani 1 5 0 Pakistani 11 22 0 Serbi 19 11 0 Totale 485 430 223 Fonte: elaborazione su dati forniti dal Centro per l’Impiego di Gorizia Il dato relativo alla presenza di stranieri extracomunitari al seguito di aziende appaltatrici indica anch’esso una netta flessione di ingressi, che continuano ad essere comunque caratterizzati dalla presenza prevalente di manodopera bosniaca e croata, per lo più nel settore dell’edilizia. Tab. 9 – Presenza degli alunni stranieri nelle scuole della provincia di Gorizia – A.S. 2010/2011 Totale Quota Studenti stranieri studenti stranieri Totale v.a. % Scuola dell'infanzia Maschi Femmine 152 96 248 2.859 8,7 Scuola primaria 228 221 449 5.458 8,2 Scuola secondaria di I° grado 153 138 291 3.528 8,2 Scuola secondaria di II° grado 165 193 358 5.198 6,9 TOTALE 698 648 1.346 17.043 7,9 Fonte: : elaborazione su dati degli Istituti scolastici Le informazioni fornite dalle Scuole e raccolte annualmente dalla Provincia di Gorizia indicano che gli alunni stranieri iscritti nelle scuole pubbliche della provincia di Gorizia nell’A.S. 2010/2011 sono 1.346 (quasi l’8,0% della popolazione scolastica censita, pari a 17.043), con un trend sostanzialmente stabile nell’ultimo triennio. 7 Dati al 30.06.2011. Pagina 14 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali Analisi descrittiva del fabbisogno del territorio L’attuazione del Piano territoriale immigrazione 2010 si è concretizzata attraverso due principali linee di intervento: da un lato la continuità con quanto realizzato in precedenza, mediante la stipula di convenzioni con i soggetti già operanti sul territorio per la prosecuzione di specifici progetti nel campo informativo (sportelli) o per le attività di mediazione linguistico-culturale; dall’altro l’incentivo a sostenere e far emergere interventi ad hoc da parte degli operatori pubblici e privati del settore, mediante l’emanazione di bandi. Più in dettaglio, nell’ambito delle misure attuate in regime di convenzione, si è inteso sostenere i processi di accoglienza e di riconoscimento delle diversità culturali in ambiente familiare, rivolti in primis alla fascia d’età dei piccolissimi e degli adolescenti (convenzione con il Comune di Gorizia); mantenere i servizi di sportello informativo ad ampia copertura sul territorio (convenzioni con le ACLI e con l’ANOLF); dare continuità all’attività di mediazione linguistico-culturale, di alfabetizzazione e di promozione culturale (convenzione con il Comune di Monfalcone e con l’Associazione Ya Basta). Per quanto riguarda le istanze del territorio in risposta al bando provinciale, la maggior parte delle domande pervenute ricadono nel campo degli interventi di inclusione sociale degli stranieri e/o nelle attività di sensibilizzazione interculturale, da cui si evince con chiarezza la necessità di colmare ulteriormente le distanze create da diffidenza e pregiudizio con interventi mirati, tesi a favorire l’incontro effettivo e la conoscenza reciproca. Nell’insieme, quindi, le misure promosse sono state indirizzate all’integrazione dei cittadini stranieri (incontri interculturali, laboratori di dialogo ecc.) e alla sperimentazione di servizi innovativi, anche con lo scopo di dare spazio a nuovi soggetti in grado di fornire servizi/attività ai cittadini stranieri. Il confronto aperto con gli attori del territorio nell’incontro del 13 luglio 2011 e le riflessioni condivise all’interno dei vari servizi della Direzione Lavoro e Welfare hanno permesso di far emergere alcuni bisogni del territorio, ascrivibili al concetto di “integrazione” nelle sue più svariate sfaccettature. Da quanto sopra esposto è stato possibile individuare in via prioritaria i seguenti fabbisogni: • un migliore accesso ai servizi pubblici e alle prestazioni socio-occupazionali per ottimizzare tempi e prestazioni dei servizi (accompagnamento, facilitazione, guida ai servizi, rete integrata dei servizi, mediazione culturale e linguistica); • l’integrazione quale acquisizione di diritti e di doveri (conoscenza della lingua italiana; conoscenza dei doveri e dei diritti, anche in un’ottica di libertà e autonomia individuale e di contrasto alle discriminazioni); • il corretto inserimento lavorativo (conoscenza delle norme sulla sicurezza, dei diritti e dei doveri); • l’implementazione dello scambio di informazioni per la fattiva collaborazione fra i molteplici soggetti, pubblici e privati, che costituiscono la rete dei servizi territoriali e sociali rivolti all’utenza immigrata, con il duplice scopo di ottimizzare le risorse disponibili e migliorare l’efficacia e l’incisività degli interventi programmati. Pagina 15 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali Obiettivi e finalità del piano territoriale provinciale per l’anno 2011 Con l’approvazione del Programma immigrazione 2011 da parte della Regione Friuli Venezia Giulia con Deliberazione della Giunta n. 754 del 29 aprile 2011 sono state fissate, per il periodo 2011, le priorità di intervento a favore degli “immigrati regolarmente presenti nel territorio regionale, ivi compresi coloro che soggiornano per motivi di protezione sociale o che non possono essere espulsi o respinti in quanto oggetto di persecuzione per motivi di razza, di sesso, di religione, ecc., ai sensi, rispettivamente, degli articoli 18 e 19 del testo unico sull’immigrazione”8. La Regione rinnova il rapporto con le Province affidando loro per il terzo anno consecutivo l’attuazione dell’Azione 4 “Informazione” e, nello specifico, i “Servizi territoriali e sociali”. La novità rilevante di tale azione è la volontà di uscire dalla «fase sperimentale […] per entrare in una fase di consolidamento delle azioni sviluppate nei tre assi di intervento: “informativo”, “socio-occupazionale” e “interculturale”»9. Uscire dalla fase sperimentale comporta per le Province saper raccogliere la sfida di una programmazione che valorizzi le azioni realizzate nel 2009 e nel 2010 e, nel contempo, accogliere le nuove istanze della comunità locale. Ulteriore novità della programmazione regionale riguardante i Servizi territoriali è la volontà di «creare valore per l’intera comunità regionale»10, nel pieno rispetto dell’autonomia programmatoria di livello provinciale e delle specifiche esigenze che ciascun terrItorio manifesta. Con la stipula, in data 5 luglio 2011, del Protocollo d’intesa per l’attuazione dell’azione 4.1 “Servizi territoriali e sociali” si formalizza il principio della sussidiarietà orizzontale nei rapporti tra la Regione Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Gorizia: la Regione nel ruolo di programmazione e coordinamento, la Provincia nel ruolo di soggetto attuatore dell’Azione mediante l’adozione di un Piano territoriale che funge da strumento di analisi, programmazione e coordinamento delle azioni poste in essere da enti pubblici (Prefettura, Questura, Ambiti, Comuni) e dal privato sociale. Nello specifico, le azioni individuate dalla Regione e riprese nel citato Protocollo si concretizzano in tre settori di intervento: • “informativo” - mediante la «definizione di una rete di sportelli di prima informazione, distribuiti razionalmente sul territorio, in logica corrispondenza con la presenza degli stranieri e in connessione con i servizi informativi già attivi sul territorio (servizi informativi promossi dalla Regione, Sportelli Unici per l’immigrazione delle Prefetture, Uffici per l’immigrazione delle Questure, ecc.)»11; • “socio-occupazionale” - gli interventi devono prevedere un «impiego attivo degli immigrati»12 superando la logica assistenzialista e favorendo l’integrazione dei cittadini stranieri; a tale area possono essere ricondotti gli interventi «volti alla facilitazione del rapporto tra lo straniero e la rete pubblica dei servizi al lavoro, anche tramite l’impiego di figure per la mediazione linguistica»13; 8 Programma Immigrazione 2011 della Regione FVG, pag. 3. Ibidem, pag. 4. 10 Ibidem. 11 Ibidem, pag. 14. 12 Ibidem. 13 Ibidem. 9 Pagina 16 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali • “interculturale” - promozione e sostegno a eventi di natura sportiva, culturale e/o ricreativa che realizzino l’incontro tra italiani e immigrati, favorendo la conoscenza reciproca e rappresentino momenti in grado di facilitare l’incontro tra culture diverse. I settori di intervento, opportunamente modificati, riprendono la programmazione degli anni precedenti, che ha trovato attuazione nelle azioni realizzate dalla Provincia di Gorizia nel Piano 2010: • al settore “informativo” sono riconducibili le azioni attivate in convenzione (mediazione linguistico-culturale e sportelli) e la prosecuzione del progetto “Sportelli in rete”; • al settore “socio-occupazionale” sono riconducibili il Tavolo di confronto sui temi del lavoro e la promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro mediante la stampa di un opuscolo plurilingue; • al settore “interculturale” sono riconducibili le azioni realizzate dai soggetti del Terzo settore a seguito dell’emanazione del bando, cha ha permesso di finanziare azioni innanzitutto nei settori della sensibilizzazione interculturale e della conoscenza reciproca. Nel precedente Piano erano inoltre incluse una serie di azioni definibili “di sistema” non inquadrabili nello schema proposto dalla Regione, ma che hanno costituito uno strumento imprescindibile per il rafforzamento della rete e la buona riuscita dell’attuazione del Piano e che vanno salvaguardate nella programmazione 2011. Con la programmazione 2011, pertanto, si vuole esplicitare e rafforzare gli interventi avviati nell’ambito dei precedenti Piani territoriali prevedendo altresì di fare sintesi con quanto autonomamente realizzato sul territorio da ulteriori soggetti pubblici e del privato sociale, nonché delineare un compiuto quadro d’insieme delle diverse esigenze espresse dalla popolazione straniera presente e degli strumenti adottati dai vari attori per fronteggiarle. In particolare, le azioni del Piano territoriale 2011 devono operare in sinergia con gli interventi previsti nel Programma immigrazione della Regione (scuola, casa, salute), ma anche con le azioni poste in essere nell’ambito di finanziamenti nazionali e europei (es. fondi FEI). La programmazione si fonda su alcuni indirizzi di base: • l’esigibilità dei diritti e la condivisione dei doveri quale principio che accomuna la popolazione straniera e la popolazione italiana; • la necessità che l’integrazione, per attuarsi, si avvalga di una compiuta e attenta riflessione sui diritti di cittadinanza14 che porti alla realizzazione di concreti strumenti di partecipazione; • la reciproca conoscenza, senza la quale i processi di integrazione si riducono a fenomeni di assimilazione o, dal lato opposto, di rifiuto del diverso con conseguente impoverimento culturale sia degli autoctoni sia dei nuovi arrivati; • l’Isontino, per la sua storia di terra di confine e di passaggio, è terreno fertile per sperimentare forme di accoglienza nell’ottica della “comunità aperta” alle nuove sfide poste dai fenomeni migratori; • la Provincia può operare quale soggetto atto ad osservare e governare il fenomeno migratorio in rete con i soggetti pubblici e del Privato sociale; • la partecipazione, l’integrazione e la condivisione devono essere modelli operativi di riferimento per tutti gli attori del territorio a vario titolo coinvolti. 14 Cfr., ad es., la campagna “L’Italia sono anch’io”, http://www.litaliasonoanchio.it/. Pagina 17 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali Il Piano territoriale immigrazione 2011 della Provincia di Gorizia, quale strumento adattabile ai continui processi di evoluzione dei fenomeni migratori, si pone tre obiettivi primari nella consapevolezza che alla loro realizzazione dovranno concorrere in maniera aperta e consapevole tutti i soggetti del territorio. Obiettivo 1 Favorire l’inclusione sociale della popolazione straniera: o garantire a tutti gli stranieri presenti un’adeguata conoscenza dei diritti e dei doveri; o favorire i processi di integrazione nel contesto socio-culturale del territorio; o evitare il proliferare di forme di discriminazione diretta o indiretta. Obiettivo 2 Salvaguardare i soggetti “deboli” o potenzialmente deboli del processo migratorio: o promuovere l’integrazione delle seconde e terze generazioni; o favorire l’inclusione delle donne immigrate; o prevedere forme di accompagnamento ai cittadini stranieri privi di adeguate reti sociali e familiari di sostegno. Obiettivo 3 Razionalizzare le risorse e rafforzare la rete: o coinvolgere gli Enti locali e il privato sociale nelle fasi di programmazione e attuazione del Piano, quali soggetti più vicini alle esigenze degli stranieri presenti sul territorio; o coinvolgere le rappresentanze degli immigrati rendendoli partecipi delle scelte e della programmazione; o favorire lo scambio di buone prassi e uniformare le competenze degli operatori del territorio; o valorizzare il ruolo della Provincia nelle fasi di osservazione del fenomeno e di governance del Piano. Azioni previste e modalità di attuazione Di seguito vengono indicate le azioni previste nel Piano territoriale 2011. Azione 1 – Attività informativa 1. La facilitazione dell’accesso ai servizi e alle risorse esistenti da parte dei cittadini stranieri, migliorando e implementando l’offerta presente sul territorio. L’obiettivo è quello di favorire la continuità dei progetti che più rispondono alle esigenze della popolazione immigrata attraverso lo scambio di informazioni e buone prassi tra i diversi soggetti pubblici e/o privati. A tal fine si prevede: Pagina 18 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali a) il potenziamento dei servizi informativi esistenti e il coinvolgimento nella rete di nuovi soggetti del terzo settore al fine di monitorare nel tempo l’offerta spontanea di servizi e di massimizzare l’efficacia dei canali informativi già aperti. Modalità di attuazione: convenzione b) la continuità al progetto “Sportelli in rete” allo scopo sia di monitorare le azioni realizzate dai vari soggetti nel territorio sia di stabilire un effettivo coordinamento tra i vari sportelli da parte della Provincia. Modalità di attuazione: azione diretta c) il mantenimento delle prestazioni di mediazione linguistico-culturale attivate sul territorio presso gli sportelli di maggiore accesso da parte dell’utenza immigrata, garantendo la continuità del servizio (azione eventualmente attuabile a regia provinciale). Modalità di attuazione: azione diretta/convenzione Azione 2 – Interventi di carattere socio-occupazionale 1. la facilitazione nei Centri per l’impiego di Gorizia e Monfalcone e/o la mediazione dei conflitti per agevolare l’accesso alle prestazioni socio-occupazionali da parte dell’utenza immigrata e per prevenire i fenomeni di disagio sociale, discriminazione e tensione sociale. Modalità di attuazione: azione diretta 2. il Tavolo di confronto sui temi del lavoro con le organizzazioni sindacali, le rappresentanze degli immigrati del territorio, le associazioni imprenditoriali e di categoria, le agenzie di intermediazione, l’Ispettorato del lavoro, l’INPS e l’INAIL – sedi locali; è previsto il raccordo con il Tavolo della sicurezza sul lavoro. Modalità di attuazione: azione diretta Azione 3 – Interventi nell’area dell’interculturalità 1. la sensibilizzazione interculturale finalizzata alla conoscenza reciproca anche attraverso azioni antidiscriminazione “al contrario”, tese ad informare e educare i cittadini italiani; la promozione di iniziative finalizzate all’inclusione sociale delle cittadine e dei cittadini stranieri, in particolare dei giovani e delle seconde generazioni. Modalità di attuazione: bando 2. la facilitazione dell’accesso delle donne straniere a corsi di lingua italiana, di formazione professionale e/o di percorsi didattico-formativi ad hoc in stretta connessione con gli enti locali, soggetti istituzionali, Centri Territoriali Permanenti, Istituti scolastici del territorio e Centri di Formazione Professionale mediante campagne informative e attività di animazione culturale per i minori. Modalità di attuazione: azione diretta/convenzione Pagina 19 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali 3. il sostegno alla partecipazione attiva della popolazione straniera alle attività di volontariato favorendo anche la nascita di centri associativi da parte degli stranieri immigrati. Modalità di attuazione: azione diretta Azione 4 – Azioni di sistema 1. il rafforzamento del Tavolo permanente tra Provincia, Questura, Prefettura, rappresentanze degli immigrati, Comuni, Ambiti, Centri Territoriali Permanenti e soggetti del Terzo settore per favorire una stabile e fattiva collaborazione. In questo quadro, l’azione “Sportelli in rete” favorirà lo scambio di informazioni all’interno del circuito dei soggetti istituzionali locali e contribuirà a promuovere in maniera congiunta e più efficace i servizi offerti (brochure informative, manifesti, ecc). Modalità di attuazione: azione diretta 2. La formazione, l’aggiornamento normativo e la consulenza legale per gli operatori, anche mediante lo strumento della newsletter periodica della Provincia di Gorizia “Immigranet”. Modalità di attuazione: azione diretta Riepilogo delle azioni e degli interventi potenziamento e ampliamento dei servizi informativi esistenti Azione 1 Attività informativa continuazione del servizio “Sportelli in rete” mediazione linguistico-culturale Azione 2 attività di facilitazione nei Centri per l’Impiego e di mediazione dei conflitti Interventi di carattere socio-occupazionale Tavolo di confronto sui temi del lavoro Sensibilizzazione interculturale e inclusione sociale Azione 3 facilitazione dell’accesso delle donne a corsi di Interventi nell’area lingua o di formazione professioanle dell’interculturalità sostegno alla partecipazione alla vita associativa Tavolo permanente fra Enti, Istituzioni e Azione 4 soggetti del Terzo settore Azioni di sistema formazione e aggiornamento degli operatori del settore Pagina 20 Provincia di Gorizia – Piano territoriale immigrazione 2011 Ambito informazione- Servizi territoriali e sociali Piano finanziario delle risorse Come previsto dal “Programma immigrazione 2011” della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Ambito 4° “Informazione”, azione 4.1 “SERVIZI TERRITORIALI E SOCIALI”, e dal successivo Atto d’Intesa stipulato in data 5 luglio 2011, la quota spettante alla Provincia di Gorizia per l’attuazione del proprio Piano territoriale provinciale è pari a € 110.921,45 cui si aggiunge la quota di gestione pari a € 3.430,56 per un totale di € 114.352,01. Sulla base delle considerazioni espresse si prevede di realizzare le azioni precedentemente descritte seguendo il sottoriportato Piano finanziario: Piano territoriale immigrazione 2011 – Piano finanziario Azione % Azione 1 – Attività informativa 57% Azione 2 – Interventi di carattere socio-occupazionale 15% Azione 3 - Interventi nell’area dell’interculturalità 26% Azione 4 – Azioni di sistema 2% Gestione del piano quota di gestione Pagina 21