14 Dossier Turismo
Eventi
Lunedì 9 Maggio 2011
■■ EVENTI / Grande successo di pubblico per la “Settimana della Cultura” che si è tenuta in tutta Italia
Un patrimonio di immenso valore
che va scrupolosamente salvaguardato
Il nostro Paese si conferma una delle mete più ambite del turismo internazionale
L’
arte e la cultura non smettono mai di fare conquiste.
Un dato su tutti quello della
Settimana della Cultura, che si
è tenuta lo scorso aprile. Ottimi i risultati in termini di presenze. “Grande successo per la
XIII edizione della Settimana
della Cultura - ha dichiarato il
ministro per i Beni e le attività
culturali, Giancarlo Galan, su-
bito dopo la chiusura dell’iniziativa - che in nove giorni
ha visto, stando ai primissimi
dati, oltre 1.695.000 visitatori
nei musei, monumenti e siti archeologici statali aperti
gratuitamente al pubblico per
l’occasione. Si tratta di un incremento dell’8,51% rispetto
al 2010 quando, negli stessi
siti finora monitorati, si sono
registrati poco più di 1.562.000
ingressi”.
A concorrere a questo esito
finale e dunque all’ulteriore
trionfo di un’Italia che continua a ritagliarsi un posto
d’eccellenza tra le mete più
ambite dal turismo internazionale, una politica attenta a
valorizzazione, salvaguardia,
promozione. “Questo risultato
- commenta Galan -, reso possibile dall’intensa campagna
di comunicazione promossa
dalla Direzione generale per
la Valorizzazione e dagli oltre
2.900 appuntamenti organizzati dalle Soprintendenze sul
territorio, conferma quanto
sia amato il nostro patrimonio
culturale e al contempo incoraggia i tecnici del ministero
nella loro scrupolosa opera di
tutela della straordinaria eredità storicoartistica del nostro
Paese”.
Non solo però musei, monumenti e siti archeologici, soprattutto non solo nella Settimana della Cultura: il Belpaese
è uno scrigno di tesori aperto
al pubblico tutto l’anno. E tante
le chance che offre ai suoi visitatori, soprattutto ad appassionati ed estimatori, ad esempio
con l’immenso patrimonio
archivistico. Basta qualche numero a darne la misura (Minicifre della cultura, Mibac).
In totale la Penisola conta 104
archivi di Stato, un archivio
centrale dello Stato, 34 sezioni
di archivio di Stato. E ancora
8.224 gli archivi di enti pubblici territoriali di cui 8.100
comunali e oltre 50mila quelli
di enti pubblici non territoriali (vale a dire università,
istituzioni culturali, camere di
commercio e altri organi). Poi
3.957 circa gli archivi privati
vigilati (persone fisiche e persone giuridiche private, archivi
familiari, imprese, partiti politici e altri).
Ora una curiosità. Al 2009
erano 1.596.838 i metri lineari di scaffalature occupate,
1.348.354 le pergamene e
13.172.578 le buste, i volumi,
i registri e gli altri documenti.
Ad apprezzare la cospicuità di
questi beni un pubblico sempre più ampio, che ha fatto
registrare 304.007 presenze di
cui 14.882 straniere, 129.165
ricerche di cui 39.146 in sede
e 90.019 per corrispondenza,
904.476 i pezzi consultati. Non
poca l’attrattività dei visitatori
esercitata dal Sud, con una fetta del 22% e con Sicilia, Campania e Puglia, rispettivamente
in quest’ordine, ai vertici per
consistenza di materiale cartaceo. A seguire le altre regioni
del Mezzogiorno.
Fitto pure il numero delle
biblioteche nazionali. Se ne
contano 12.400, di cui 6.378
appartenenti a enti pubblici
territoriali, 2.043 alle università, 1.261 agli enti ecclesiastici.
Questa la loro presenza al Sud:
843 in Sicilia, 838 in Campania, 572 in Puglia, 476 in Sardegna, 373 in Calabria, 212 in
Abruzzo, 139 in Molise, 117 in
Basilicata. Vi si aggiungono le
46 biblioteche pubbliche sta-
Il Belpaese è uno scrigno
di tesori aperto al pubblico
tutto l’anno. E tante le
chance che offre ai suoi
visitatori, soprattutto ad
appassionati ed estimatori,
ad esempio con l’immenso
patrimonio archivistico
tali, fra le quali due nazionali
centrali (Roma e Firenze),
particolarmente preziose poiché conservano la produzione
editoriale italiana per ‘deposito
legale’.
Il ‘cartaceo’ non esercita il suo
fascino sui visitatori meno di
musei e monumenti. E non
meno è la consistenza dei documenti conservati. Per intero, nello Stivale, si parla di
198.023 volumi manoscritti e
23.830.615 stampati (34.144
incunaboli e 336.936 “cinquecentine”), 52.963 periodici
in corso, 7.387.727 opuscoli
stampati, 1.504.328 lettori di
cui 70.417 stranieri, 2.280.635
opere consultate, 225.062 prestiti a privati. Cultura, però, fa
pure eco a innovazione, con
un’attenzione rigorosa a progetti di digitalizzazione e cooperazione europea che consente all’Italia di essere sempre
all’avanguardia e di differenziarsi in termini di tecnologia,
risorse, competenza.
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