Le sette sorelle
ROVIGO
Tutto nel nuovo
continuo a donare
Il nuovo,
efficiente
e razionale
Dipartimento
trasfusionale
inaugurato
a Rovigo
a luglio scorso.
In basso l’assessore Tosi mentre,
circondato da avisini
e personalità, inaugura il nuovo
Centro trasfusionale;
in alto nella pagina Gianluca
Braga (presidente provinciale
Avis) ed il primario Rocco
Potenza, davanti all’ingresso;
a lato, la sala gremita
per l’occasione.
C
’era anche il Presidente nazionale dell’Avis Andrea
Tieghi, a Rovigo la mattina di sabato 16 lugluio
scorso, in occasione dell’inaugurazione del nuovo
Centro trasfusionale, sede dei Dipartimento di
Medicina trasfusionale del Polesine. “La provincia di
Rovigo - ha affermato - è fin troppo sottovalutata, ma
in nazionale sappiamo benissimo che l’Avis provinciale
polesana è una delle più attive ed organizzate in Italia”.
Assieme a Tieghi, a tagliare idealmente il nastro,
c’erano anche il presidente regionale Alberto
Argentoni, numerosi altri dirigenti associativi di ogni
livello da tutta la regione, primari di altri dipartimenti
provinciali del Veneto e tantissimi dirigenti Avis polesani
e donatori. A fare gli onori
di casa, naturalmente,
assieme al Presidente
provinciale Avis Gianluca
Braga, il primario del
Dipartimento trasfusionale, dottor Rocco Potenza e
il direttore generale
dell’Ulss 18, Adriano Marcolongo. Hanno accolto
parlando degli impegni di
volontariato e dei numeri
record di raccolta nel Polesine, il neo assessore alle
Politiche Sanitarie del Veneto, Flavio Tosi, che ha poi
materialmente tagliato il nastro, ed il vescovo di AdriaRovigo, Mons. Lucio Soravito De Franceschi.
Il nuovo Centro si sviluppa su circa 900 metri quadri,
è stato attrezzato con una sala d'attesa, due ambulatori medici per le visite e la selezione dei donatori, una
sala prelievi con nove poltrone di donazione e due stanze per le terapie, oltre alla zona ristoro per i donatori.
Piccola rivoluzione anche in quest’ultimo caso, il ristoro
verrà somministrato tramite distributori automatici
grazie ai due gettoni gratuiti dati ai donatori dopo il
prelievo. In compenso l’ampio parcheggio riservato a
due passi dall’entrata attende i donatori. Dal punto di
vista organizzativo, il Dipartimento ha al suo interno la
stessa sede dell’Avis provinciale che fungerà anche da
Ufficio di chiamata per tutto il Polesine. Verrà così coordinata l'attività delle due aziende sanitarie locali, delle
47 Avis comunali e verranno organizzati i prelievi nei
punti di raccolta. Una nuova, modernissima sede, quindi, per ripartire a donare con slancio in provincia di
Rovigo. Provincia che, con una media di 58,25 donatori ogni mille abitanti tra i 18 e i 59 anni, conferma il suo
primato regionale nel volontariato del sangue e resta,
anche in ambito nazionale, come una delle realtà più
attive. Un altro dato significativo riguarda le richieste di
sangue da parte dei talassemici in Sardegna. Il Polesine
da solo riesce a soddisfarle per circa il 50%.
Beppe Castellano
22
Lendinara, 40° e festa provinciale
R
esa ancor più allegra dal sole, è stata un altro successo la “Festa Provinciale 2005”, il 16 luglio a
Lendinara. Grande l’affluenza da parte delle Avis comunali della Provincia (quasi tutte presenti!), buona la
partecipazione di donatori e cittadini, sentita l’adesione
delle autorità civili e religiose invitate, ottima l’organizzazione (grazie all’insostituibile lavoro del Direttivo Avis
di Lendinara che si è impegnato senza lesinare generosità, tempo ed energie). La
manifestazione è stata l’occasione non solo
per festeggiare, ma anche per riflettere e
per guardare al futuro. Il Presidente
dell’Avis Regionale, Alberto Argentoni
(presente sin dal mattino, intervenendo
anche all’inaugurazione del nuovo Centro
trasfusionale dell’Ospedale di Rovigo), ha
espresso il proprio apprezzamento per l’attività dell’Avis provinciale che si specchia
nei risultati raggiunti e negli ambiziosi
propositi. È allo studio, infatti, un progetto
per la totale informatizzazione dell’attività
associativa e trasfusionale su tutto il territorio provinciale, con coinvolgimento delle
strutture del Dipartimento Provinciale
Trasfusionale, del Centro Unico di Chiamata e delle sedi
Avis. Il proponimento è ambizioso e costoso (perché
presuppone ricerche e acquisti sia a livello software che
hardware), ma l’Assessore Regionale al Bilancio, Isi
Coppola (intervenuta tramite collegamento in diretta
telefonica) ha comunicato la disponibilità della Regione
Veneto a finanziare questo importante progetto che
porrà la provincia di Rovigo al primo posto, nel Veneto
e in Italia, quanto ad organizzazione ed informatizzazione, centrale e periferica, del sistema trasfusionale in
senso lato. Grande la soddisfazione da parte del
Presidente Avis provinciale, Gianluca Braga, del
Consiglio di Presidenza e del Consiglio provinciale tutto.
Braga e i suoi più stretti collaboratori, hanno dato l’anima per la messa a punto di questo rilevante disegno che
richiederà ancora tanti sforzi e tanto impegno: ora
comincia a concretizzarsi l’opportunità di realizzarlo
davvero. È un loro merito e un nostro vanto. Per concludere è da sottolineare la sorpresa e, al contempo, la
gioia che ha destato la consegna, da parte della
Provinciale di Rovigo alle Comunali presenti, della Fascia
del Presidente. Non si tratta del segno distintivo di un
privilegio (giacché ogni donatore è uguale ad un altro),
bensì della visibile rappresentatività di ogni Avis comunale, nei panni (pro tempore) della propria guida. I
Presidenti la indosseranno nelle cerimonie ufficiali e,
credo, potranno andarne sicuramente orgogliosi, così
Il 16 luglio
s’è completata
la splendida
giornata Avis
polesana.
Quasi totale
la presenza
delle Comunali
a Lendinara
in occasione
dell’ormai
tradizionale
appuntamento.
come già lo sono delle realtà associative che essi stessi
rappresentano. La Festa, che ha visto la partecipazione
del vescovo di Adria-Rovigo, Mons. Lucio Soravito De
Franceschi, che ha celebrato la Santa Messa presso la
Basilica abbaziale "N.S. del Pilastrello",
è proseguita con un buffet e con uno
spettacolo di cabaret che ha visto la
partecipazione degli artisti Andrea
Poltronieri e Federico Basso di Zelig. Va
ricordato che l’Avis di Lendinara, che
nello stesso giorno festeggiava il
quarantesimo anniversario di fondazione, ha inaugurato nell’occasione un
meraviglioso monumento al donatore,
mirabilmente inserito nell’ambiente
retrostante la chiesetta di Sant'Anna:
l’invito è di visitarlo e di visitare la città
di Lendinara ricca di storia, di cultura e
di… volontariato.
Giovanni Chioldin
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IL BELLO DEL VENETO
Fratta Polesine e Villa Badoer
Dove i primi
carbonari...
Lungo il Po,
immersi
nella storia,
antichissima
e più recente.
Fra patrizi
veneziani,
mugnai
e contandini.
24
R
ovigo è una provincia spesso dimenticata e poco
valorizzata, nonostante le sue opere d’arte e le
bellezze naturali. Abbiamo già avuto modo di parlare
delle meraviglie che Madre Natura ha elargito al territorio, specialmente nella parte orientale, il “Delta del Po”.
Questa volta vorremmo focalizzare la nostra e vostra
attenzione su quella realtà che, specialmente i veneziani, avevano individuato già nel 1400–1500. Abbiamo
scelto una giornata d’agosto per recarci prima a Rovigo
poi nelle immediate vicinanze, a Fratta Polesine, a Villa
Badoer (patrimonio dell’Unesco) e a visitare il Mulino al
Pizzon, detto il “mulinon”, luogo di incontro tra acque,
uomini e lavoro. Assieme ad alcuni amici dell’Avis di
Rovigo, che ci aspettavano presso il Centro trasfusionale appena inaugurato (una splendida realtà che Rovigo
meritava), siamo subito partiti alla volta di Fratta
Polesine, dove ci attendevano tremila anni di storia. I
Romani avevano già individuato questo crocevia di
acque e strada come un punto importante di tutta la
zona, allora chiamata “Bocchi”. Le sue origini si perdono nel tempo molto prima di Cristo, il tutto confermato
dalle scoperte archeologiche della Frattesina. Ma la vera
storia documentata di Fratta inizia verso il 1050, quando protagonisti divennero i vari vescovadi con le loro
lotte per il dominio del territorio, tanto da rendere
necessaria la costruzione di un castello per garantire il
possesso del territorio, manufatto questo, definitivamente distrutto, dopo varie ricostruzioni, nel XIX secolo. Qualche tempo di relativo anonimato, poi i veneziani
scoprono Fratta verso il 1400. La Repubblica di Venezia,
entrata in possesso del territorio, ne ebbe particolare
cura, e molti patrizi vi costruirono le loro bellissime ville
avvalendosi dei migliori architetti, primo fra tutti Andrea
Palladio. Ecco, quindi, sorgere in breve tempo Villa
Bellettato, Baldo; Villa Campanari; Ca’ Cornera,
Bellettato; Villa Davìd, Franchin; Palazzo Dolfin, Gargati;
Villa Molin, Bragadin, Grimani, Guerrini, Avezzù; Villa
Oroboni, Duò-Franceschetti-Zerbinato; Villa dei Villa,
Cornoldi, Fanan e Casa Matteotti, dimora di Giacomo
Matteotti, barbaramente
assassinato il 10 giugno
1924. Fratta, però, è famosa nel mondo per Villa
Badoer, “La Badoera”. E’
proprio questo gioiello
costruito nel 1500 che noi
vogliamo visitare. La villa,
opera della piena maturità
artistica del Palladio, testimoniata dalla perfetta
armonia delle proporzioni
e dalla purezza delle
forme, armoniosa, semplice e luminosa, presenta la
facciata con il pronao, con
sei colonne ioniche, della stessa ampiezza della maestosa gradinata; al centro del timpano figura l’arma del
casato. La Barchessa porticata con colonne doriche
disposte a semicerchio completa elegantemente il
complesso, mentre l’ingresso è decorato con pregevoli
Grottesche del Giallo Fiorentino. Il tutto si può ammirare già dal ponte che collega le due sponde dello
Scortico, un ramo del fiume Adigetto, via d’acqua usata
già dai nobili veneziani per raggiungere la Badoera da
Venezia. In estate la villa ospita rappresentazioni teatrali e liriche. Una visita veloce alla chiesa arcipretale dei
Santi Pietro e Paolo del XVI secolo per ammirare, fra le
altre opere, la decapitazione di San Giovanni Battista e,
prima che faccia buio, ci avviamo verso Pizzon per visitare un’altra costruzione, molto più recente ma altrettanto importante: il “Mulinon”, mulino funzionante
fino al 1962 e ancora perfettamente conservato. Si
trova alla confluenza tra il fiume Scortico e il Canal
Bianco, tuttora navigabile, e sfruttando il dislivello tra i
due fiumi, cosa rara in una terra completamente piana,
faceva funzionare la turbina del grande mulino. Ad
attenderci troviamo il
responsabile, il signor
Donati, promotore e cultore di “Vecchi Mestieri”,
che ci intrattiene spiegandoci dettagliatamente il
funzionamento dell’ opificio attivo dal XVIII secolo
ad oggi, visitato molto
spesso, in particolare da
scolaresche. Il tempo a
nostra disposizione è quasi
finito, qualche momento
per riordinare le idee e
rimpiangere di non aver potuto visitare tutte le bellezze
di Fratta. Sulla via del ritorno con i nostri amici avisini,
Giovanni Chioldin e il presidente dell’Avis provinciale
Gianluca Braga che ci riaccompagnano fino al capoluogo, ci viene spontaneo ricordare che Fratta è giustamente famosa anche per le vicende dei primi carbonari,
una delle pagine più gloriose e dolorose degli albori del
Risorgimento, che fece aprire le porte delle tristemente
famose carceri dello Spielberg, di Venezia e di Lubiana.
Lasciamo Fratta con il proposito di tornare e magari
estendere la nostra visita ad altre realtà rodigine,
convinti come siamo che il “Bello del Veneto” non
abbia limiti.
Ottaviano Cereser
25
Le sette sorelle
ROVIGO
Quando l’Avis
‘gira’ in... rosa
Giro d’Italia
al femminile.
L’associazione
presente
in ogni angolo,
durante
il percorso
e l’arrivo
delle due tappe
polesane.
I
n occasione delle due tappe
che hanno toccato l’Alto
Polesine durante il 16° “Giro
Rosa d’Italia”, la presenza
dell’Avis si è fatta sentire.
Eccome! Il percorso ciclistico,
che si chiama Rosa perchè
riservato alle donne, è stato
letteralmente tappezzato di
striscioni Avis, e durante l’attesa del passaggio delle
splendide cicliste si è fatta
promozione al dono del
sangue. Un’ottima vetrina,
quella di luglio, che ha visto
coinvolte con entusiasmo
tutte le Avis comunali altopolesane che hanno davvero
dato il massimo. “Appunti”,
il foglio informativo dell’Avis
provinciale, descrive infatti l’iniziativa come una grossa
opportunità di valorizzazione, oltre che del territorio,
Solo alcune immagini all’arrivo delle due tappe a Bergantino e Castelmassa.
Località letteralmente “presidiate” dalle Avis, con due visibilissimi gazebi,
che hanno tra l’altro tappezzato di messaggi e striscioni anche l’intero percorso.
26
anche del tessuto culturale ed associativo. E quindi
dell’attività dell’Avis. Lo dimostra il fatto che ai volontari dell’Associazione si sono avvicinate moltissime persone per chiedere informazioni su
come diventare donatori, per raccontare le
proprie emozioni, per far sentire la propria
vicinanza all’Avis e ai suoi valori.
I vent’anni di Castelguglielmo
I
n una splendida giornata baciata dal sole, il primo
maggio scorso, si sono svolti i festeggiamenti in occasione del ventennale di fondazione dell’Avis comunale di
Castelguglielmo. Il corteo dei labari delle numerose
consorelle (provinciali, extra-provinciali ed extra-regionali), è stato accompagnato dai tamburini e dagli sbandieratori di Arquà Polesine; mentre la S. Messa è stata celebrata dal Parroco don Luciano Schiavo ed animata dal
coro parrocchiale. Presso la Sala Civica, alla presenza del
Presidente Avis provinciale di Rovigo, Gianluca Braga, del
Presidente Avis comunale di Castelguglielmo, Massimo
Varliero e del Sindaco Giorgio Grassia, si è tenuta la
premiazione dei Soci benemeriti. Si sono ripercorse le
tappe più importanti della storia e dell’evoluzione della
Comunale in vent’anni, ricordando i Presidenti che l’hanno guidata fino ai nostri giorni (Roberto Conegliani,
Ferriani Franco, Marchesin Giovanni e l’attuale Massimo
Varliero). Oggi l’Associazione conta 81 Soci. Il Sindaco ha
quindi elogiato l’Avis, la prima associazione nata nel
Comune di Castelguglielmo e da allora cresciuta sempre
al passo coi tempi. Al termine della cerimonia è intervenuto il Presidente Avis provinciale, Gianluca Braga ha
ricordato che la Provincia di Rovigo è piccola dal punto di
vista geografico, ma non certo sotto l’aspetto delle donazioni. La realtà di Castelguglielmo rispecchia quella della
Provinciale e suo punto di forza è, senza dubbio, costituito dall’ufficio di chiamata che consente di ottenere ottimi
risultati: prova ne è l’indice donazionale più alto d’Italia.
S.M.
Bagnolo: quarti i ‘magnifici sette’ del calcio Avis
I
n occasione del secondo torneo di Calcio a Sette "Città di Bagnolo
di Po", disputatosi lo scorso luglio, anche la locale Avis comunale,
d’intesa e in collaborazione con il Gruppo Aido, ha schierato in
campo una propria squadra che, a onore e a propaganda delle due
Associazioni, ha assunto il nome di “Squadra Avis-Aido Bagnolo
Po”. Il gruppo sportivo, composto di ben più di sette giocatori, ha
esordito facendosi onore ed infilando una serie di vittorie tanto belle
quanto insperate. Alla fine, il quarto posto conquistato in classifica
generale ha comunque rappresentato un risultato soddisfacente che
incoraggia a proseguire e a migliorare. La squadra, allenata con
passione e competenza da Massimo Ferrari e capitanata dal portiere Cristian Barducco, è già pronta per il prossimo anno a dar battaglia alle avversarie. I dirigenti associativi, profondamente convinti
della bontà dell’operato dei ragazzi e lieti che questi giovani siano
orgogliosi di gareggiare nel nome dell’Avis e dell’Aido, li incitano a
proseguire ed augurano (sportivamente) che vinca il migliore!.
Villanova del Ghebbo: 1° concorso “Riccardo Chinaglia” per le scuole
L
’Avis comunale di Villanova del Ghebbo ha premiato i
partecipanti al 1° Concorso "Riccardo Chinaglia" sul
tema della donazione riservato alle classi seconde (con un
disegno) e terze (con un componimento scritto) della
locale Scuola media statale "Mons. Porta".Oltre cinquanta i lavori svolti dai ragazzi e giudicati dal corpo docente.
Alla cerimonia di premiazione erano presenti il Presidente
della locale Avis, Maurizio Milan, il Direttore sanitario
dell’Avis provinciale di Rovigo Dott.ssa Tiziana Virgili, il
Consigliere nazionale Avis Paola Cattuzzo, il Sindaco di
Villanova del Ghebbo, Fabio Giacometti e tutti gli insegnanti della Scuola media. Sei gli studenti premiati (nella
foto accanto), che avranno la possibilità di usufruire di un
buono acquisto da spendere nelle cartolibrerie del paese.
Tutti i ragazzi sono stati poi omaggiati di maglietta e
cappellino con il logo dell’associazione. Per la sua originalità, è stato segnalato in particolare il disegno di Denis
Tognolo: una montagna con in cima la bandiera dell’Avis
e lo slogan “diventa donatore, comincerai a scoprire che
il mondo ha bisogno anche di te”. Il concorso è stato intitolato alla memoria di Riccardo Chinaglia, stroncato da
malattia incurabile all’età di ventiquattro anni. Si era
ammalato nel 1995 e fino all’ultimo aveva lottato per
vincere la propria personale battaglia per la vita, sempre
pronto a dispensare un
sorriso a chi gli stava vicino.
In occasione di un suo
compleanno chiese, come
regalo, che i suoi amici si
iscrivessero all’Avis: lui, che
aveva avuto bisogno di
diverse trasfusioni, ben
conosceva il valore della
donazione!
L.M.M.
27
Le sette sorelle
TREVISO
Consumi in orbita
anche per le strade
insanguinate
Estate “calda”
per la Marca
a causa anche
delle emergenze
stradali.
E a settembre
riprende
a pieno regime
l’attività
ospedaliera.
Nella foto in basso, a destra
Gino Foffano e a sinistra
il dottor Alessandro Spigariol.
28
M
arca trevigiana. Estate choc: un morto ogni due
giorni. Vittime della strada: ogni cinque anni
“muore” un paese. 1.100 morti negli ultimi sei anni. Da
giugno ad agosto decine di feriti gravi e gravissimi sulle
strade della Marca. I titoli dei giornali da mesi parlano
chiaro: in provincia di Treviso la quantità di sangue
versato sulla strada ha raggiunto livelli drammatici. Una
vera e propria tragedia che ormai non conosce stagione, ma che durante l’estate tocca i massimi picchi,
mettendo a dura prova tutti i Centri Trasfusionali degli
ospedali della Marca.
“L’Avis provinciale, assieme alla Provincia di Treviso,
ha lanciato a giugno la campagna estiva su alcune Tv
locali. E’ poi intervenuta sulla stampa ed ha chiamato
direttamente a casa diverse centinaia di soci – spiega il
presidente Gino Foffano – questo ci ha permesso di
chiudere il mese di luglio con 134 sacche di sangue in
più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Subito
dopo Ferragosto abbiamo lanciato un altro invito ai
donatori tornati dalle vacanze perché non rinviassero la
donazione”. Il fabbisogno di trasfusioni per feriti ed
ammalati sta infatti crescendo in provincia di Treviso
molto rapidamente, più di quanto ci si attendeva:
abbiamo superato il 5%, quando invece a fine 2004 si
pensava a fatica al 3% di incremento (è il trend più rapido dell’intero Veneto!). Questo aumento della richiesta
di sangue è dovuta certo al miglioramento della qualità
delle cure negli ospedali della nostra provincia, e mi riferisco in particolare all’Ematologia e alla Cardiologia di
Treviso, al Centro per la cura delle malattie del sangue
di Castelfranco – continua Foffano - ma in estate
soprattutto ai numerosi e gravi feriti della strada”. Molti
medici di Pronto Soccorso e addetti alle emergenze
confessano di sentirsi quasi “su un fronte di guerra”.
Ecco allora la preziosa collaborazione dei donatori,
durante l’estate come in tutti gli altri periodi dell’anno.
“Ai quali ricordiamo che a settembre riprendono a
funzionare a pieno regime anche le sale operatorie dei
nostri ospedali – conclude il presidente provinciale.
Michela Rossato
Un nuovo Direttore sanitario
L
’Avis provinciale ha un nuovo direttore sanitario. E’
il dott. Alessandro Spigariol, che collabora al
Centro Trasfusionale dell’ospedale di Treviso, diretto
dal primario Giovanni Battista Gajo. Ha 37 anni, è
autore di numerose pubblicazioni, e vive da tre anni
nella Marca. Laureato a Padova, ha la specializzazione in medicina di laboratorio e immunologia e molte
esperienze lavorative presso le strutture ospedaliere.
Il suo ruolo è ora quello di tenere i rapporti tra la
medicina trasfusionale e l’attività di raccolta espletata direttamente dall’Avis provinciale. Nel presentarlo,
il presidente provinciale Gino Foffano ha affermato
che è stato nominato per la sua professionalità,
l’esperienza e le doti umane, anche nel rapporto
diretto con i donatori. Da un anno e mezzo, poi, si
occupa personalmente della formazione dei nuovi
medici che lavorano per l’Avis ed ha partecipato attivamente alla stesura di un opuscolo che contiene le
linee guida che riguardano la selezione del donatore,
frutto della stretta collaborazione tra i primari dei
Centri Trasfusionali delle Ulss 7, 8 e 9.
Avis in prima fila con l’Ulss 8
contro il tumore del colon-retto
S
ta partendo in tutto il territorio dell’Ulss 8 (AsoloCastelfranco-Montebelluna) lo screening del colonretto che coinvolgerà più di 51.000 persone su 220.000
abitanti, cioè tutte quelle con un’età compresa fra i 50
e i 70 anni.
E’ il terzo programma di screening che si realizza
nell’Ulss dopo quelli per il carcinoma del collo dell’utero
e per il carcinoma della mammella. La differenza, rispetto a questi due programmi riservati solo alle donne, è
che quello che inizia ora per il carcinoma del grosso
intestino interessa anche gli uomini che rappresentano
circa la metà delle persone coinvolte. Altra vera novità è
il pieno coinvolgimento, nelle sue delicate fasi, dell’Avis.
Per questo tipo di screening sono necessarie infatti la
consegna a domicilio della lettera di invito, la distribuzione alle persone del kit per la raccolta del campione
delle feci da esaminare per la ricerca del sangue occulto
e la successiva riconsegna del kit al personale per l’invio
del campione stesso al laboratorio di analisi.
Da lì parte tutta la trafila medica, qualora il test risulti positivo (cioè si trovi effettivamente sangue nel
campione fecale). Il percorso per le persone che risulteranno positive al test continuerà, divenendo di competenza prettamente sanitaria, con la colonscopia e tutta
una serie di altri accertamenti. Considerata da un lato la
scarsità di finanziamenti e di personale, e dall’altro la
necessità di costruire un rapporto di fiducia con il
pubblico, si è giunti alla conclusione che lo screening
poteva essere avviato solo se, oltre a tutte le altre cose
necessarie, ci fosse stato anche il supporto di un’organizzazione di volontariato per la distribuzione dei kit e il
suo successivo ritiro.
Serviva una struttura fortemente strutturata e capil-
lare presente in tutti i Comuni dell’Ulss 8 e subito si è
pensato alle Avis. La radicata presenza della nostra associazione sul territorio (34 Avis comunali in 30 Comuni)
e la grande stima di cui gode tra la popolazione la
pongono come realtà unica nell’intermediare un nuovo
rapporto che deve costruirsi fra l’Ulss 8 e una parte
significativa della popolazione residente. La distribuzione dei kit avverrà gradualmente nell’arco di due anni,
Comune per Comune, grazie ai volontari delle Avis che
si occuperanno quindi anche del ritiro.
L’Avis ed il Comune di Riese Pio X hanno fatto da
apripista al programma, dandogli il via (con successo) su
un campione di 300 persone, alle quali si aggiungeranno altre 1500 entro
l’autunno. La collaborazione da parte dell’Avis è data
a titolo gratuito, ma è
indubbio che un simile
impegno potrà accrescere
il ruolo dei Donatori e della
loro associazione con ricadute di sensibilizzazione
non indifferenti. Si parlerà
di più dell’Avis e della
donazione di sangue e di
midollo osseo, e noi
speriamo che sempre più
persone accolgano l’invito
a diventare Donatori, per
curare di più e meglio i
nostri ammalati.
Partito anche
grazie all’opera
delle Avis
uno screening
che interesserà
ciclicamente
più di 50 mila
cittadini.
Bernardino Spaliviero
Oderzo: un 50° celebrato fra storia, arte e poesia
C
inquant’anni di solidarietà meritano di essere celebrati per ricordare quanti hanno donato il sangue, ma anche perché, seguendo il loro esempio, molti giovani si avvicinino all’Avis e donino con
generosità “un po’ di sé”. Sono stati questi i due fili conduttori della
giornata dedicata al 50° dell’Avis di Oderzo, alla quale hanno partecipato, oltre a molte Avis, i rappresentanti della Fratres di Pontremoli
e di Filattiera (MC). Mons. Piersante Dametto ha celebrato la Messa,
mentre il Sindaco, Elio Pujatti, ha ricordato commosso che 50 anni
prima suo padre ed allora Sindaco, Arturo, aveva firmato l’atto costitutivo dell’Avis assieme, tra gli altri, a Mario Fregonese e Riccardo
Pulzatto presenti alla cerimonia. Il Presidente dell’Avis opitergina,
Giuliano Gobbo, il Consigliere Avis nazionale Diego Sala, il Vice
Presidente provinciale, Bruno Binotto, il Dott. Luca Collodel del Ct di
Treviso sono intervenuti accanto ad alcuni ex-presidenti dell’Avis locale: Vincenzo Paludetto, Giancarlo Franco e Olindo Cescon. Ricordato
anche l’instancabile Bruno Vello. Ad ogni partecipante un portachiavi, copia dell’Atto Costitutivo, il Verbale della prima riunione, un disegno della pittrice Franca Faccin e la poesia “L’albero della solidarietà”
di Antonietta Pulzatto Bagolin.
Un anniversario
festeggiato
con un’opera
della pittrice
Franca Faccin
ed i versi
di Antonietta
Pulzatto
Bagolin.
29
Le sette sorelle
TREVISO
Ragazzi e ragazze
acqua e... sapone
Altro grande
successo
per il torneo
provinciale di
calcio saponato
organizzato dal
gruppo giovani.
V
enti squadre miste, composte da donatori di sangue
e non, giocatori di sesso maschile e femminile, si
sono sfidate domenica 26 giugno in un divertente
torneo di calcio saponato. Giunto alla sua quarta edizione, il torneo itinerante nella Marca s’è svolto quest’anno a Cimetta di Codognè, presso il campo sportivo
parrocchiale per l’intera giornata. Qui sono stati montati due campi gonfiabili dove si sono svolte le eliminatorie e le finali. Il torneo è stato organizzato dal Gruppo
Giovani dell’Avis provinciale di Treviso, in collaborazione
con l’Avis provinciale e regionale, il Comune di
Codognè e il Laboratorio Scuola Volontariato. Lo slogan
scelto per questa edizione era “Dona e fai goal” e per
tutta la giornata, oltre a musica, animazione e stand
gastronomico, si è ricordato continuamente a pubblico
e partecipanti l’importanza del dono del sangue attraverso uno stand informativo, gadget e messaggi. Tanti i
giovani, ovviamente, non solo da tutta la Marca, ma
anche da altre province. Tante anche le scivolate, senza
nessuna conseguenza di rilievo se non le immancabili
risate degli spettatori. Fra questi anche il presidente
provinciale Gino Foffano e quello regionale Alberto
Argentoni, attesi in campo l’anno prossimo. L’iniziativa,
nel 2006, si svolgerà probabilmente in centro a Treviso.
E cinque giovani atleti dell’Avis Karate Silea sono cintura nera
B
ilancio positivo per l’Avis karate di Silea che domenica 3 luglio, agli esami federali tenutisi a Mirano (Ve),
ha visto promossi a pieno merito i suoi atleti. Al grado
di cintura nera 1° dan Cristina Zanuso, Samantha
Zulian, Adriana Schiavinato, Davide Zulian e Salvatore
Pinto, al grado di cintura nera 3° dan il prof. Riccardo
Lio. Bene anche nelle competizioni gioco sport karate,
dove i piccoli atleti Giulia Bortolozzo, Alberto Piovesan
ed Alessio Zulian hanno sempre ben figurato tra i
primissimi. Lo staff tecnico dell’Avis karate Silea, orgoglioso degli obiettivi raggiunti, promuove lo sport giovanile dai 5 ai 13 anni e quello agonistico per i più grandi, mentre ampio spazio è rivolto a chi cerca un’attività
sportiva per il proprio benessere. Ecco gli atleti “targati” Avis nella foto a sinistra.
30
Le sette sorelle
VERONA
Autunno impegnativo per tutti
R
itemprati dalle vacanze estive, eccoci pronti per
un’altra stagione associativa che si preannuncia
molto intensa. È pronto a ripartire il “Progetto Scuola”
per l’orientamento alla solidarietà degli studenti, autentico fiore all’occhiello della provincia di Verona nell’ultimo decennio, che da quest’anno sarà condiviso con
Avis e Fidas delle province di Rovigo e Vicenza, con
previsione di interessare 30.000 studenti delle scuole di
ogni ordine e grado delle tre province. In considerazione poi delle novità nel settore trasfusionale (nuovi
Decreti per la selezione dei donatori con revisione delle
sospensioni, nuova Legge di riferimento in sostituzione
della 107/90...) e del consistente ricambio generazionale avvenuto con il recente rinnovo di tutti i Consigli
Direttivi, una parte decisiva della prossima stagione sarà
incentrata sull’aggiornamento dei quadri associativi.
Inizieremo sabato 1° ottobre con un incontro sui temi
citati, realizzato in collaborazione con l’Avis regionale,
per proseguire con un calendario di appuntamenti coinvolgente tutti i responsabili associativi e i donatori desiderosi di approfondire la propria conoscenza delle
norme disciplinanti il volontariato del sangue. Ma sarà
anche stagione di importanti decisioni collegate al quarto Piano Sangue Plasma Regionale, in particolare con
l’attuazione del Dipartimento Trasfusionale provinciale e
per la ridefinizione dei Centri di Raccolta sangue in
provincia. Una questione, questa, che potrà mostrare
aspetti spinosi, trattandosi pur sempre di intervenire
nella scelta di località e frequenze in cui programmare
per il futuro l’invio dei donatori associati, tenendo conto
di una realtà sanitaria che, fermo restando il crescente
fabbisogno di sangue, si sta impoverendo sempre più,
sia di strutture idonee che di risorse dedicate. Su questo
avremo certamente di che discutere e lo faremo con
passione, come sempre. Ma, responsabilmente, sapremo infine far prevalere la ragione, per trovare le soluzioni migliori in grado di favorire la determinazione di
una rete provinciale dei Centri di Raccolta che diventino
punti di riferimento certo per i donatori, situati in posizioni strategiche e con aperture commisurate alla reale
potenzialità della zona. Questo allo scopo di consentire
ai donatori di compiere in sicurezza il periodico gesto di
solidarietà e all’Associazione di continuare ad onorare
l’impegno con gli ammalati, puntando anzi a migliorare
ancor più il contributo veronese all’autosufficienza
nazionale. Impegni e opportunità non mancano. Buon
lavoro a tutti, allora!
Dal ritorno
nelle scuole,
interessando
30 mila studenti
di tre province,
all’applicazione
del nuovo
Piano Sangue.
Luigi Piva
Triathlon a Bardolino nel segno dell’Avis
S
i è svolta a Bardolino, una gara internazionale di Triathlon: nuoto, bicicletta e
corsa a piedi. Questa specialità atletica
prevede un percorso a nuoto di 1500
metri, poi in bicicletta per 40 Km, e per
finire una corsa a piedi per 10 Km. Il triatleta deve quindi possedere un allenamento
multidisciplinare nelle tre specialità. L’Avis
comunale di Bardolino ha partecipato
anche quest’anno, coadiuvando con l’organizzazione in alcune tappe del percorso.
Molta propaganda sulla donazione è stata
fatta tramite striscioni lungo il percorso,
con la mongolfiera all’arrivo e migliaia di
palloncini con la scritta "Triathlon
Internazionale di Bardolino e Avis", questi
ultimi consegnati gratuitamente a tutti i
visitatori del nostro stand. L'evento è stato
trasmesso da Rai Sport Sat e da Sky Sport,
dove era evidente in primo piano la promozione dell’Avis con la nostra mongolfiera.
Luca Sabaini
31
Le sette sorelle
VERONA
Stellette
all’avisina
Le Forze Armate
aprono le porte
alla donazione.
L
’Avis comunale di Verona è entrata in caserma!
Grazie al permesso del Col. Dott. Antonio Pennino,
siamo potuti entrare nella Caserma “G. Duca” di
Montorio Veronese, presso l’85° RAV dell’Esercito
Italiano, per avere un incontro con migliaia di militari e
sensibilizzarli al problema della donazione del sangue.
In questa caserma si trovano stabilmente due
Compagnie Comando, attorno ne ruotano altre sei di
volontari, che si trattengono per due mesi per fare il
corso di addestramento. Per quanti non lo sapessero,
ogni Compagnia è costituita da cento elementi, per cui,
a conti fatti, in otto giorni (ognuno riservato ad una
diversa Compagnia) abbiamo potuto incontrare circa
800 militari. Gli incontri si sono svolti presso un locale
della Caserma, grazie all’organizzazione del Cap.
Margoni e la presentazione del Serg. Cassardo, alla
presenza di medici del Centro Trasfusionale dell’Azienda
Ospedaliera di Verona, a quella del Presidente dell’Avis
comunale di Verona, Giovanni Zamboni e del referente
della Commissione Regionale delle Forze Armate, Carlo
Foresti, che hanno presentato ai militari il problema
della donazione del sangue e le finalità promozionali
della nostra associazione. In ogni Compagnia si è potuta contare una media dell’11% di giovani già donatori,
che hanno di buon grado invogliato i loro colleghi a fare
altrettanto, presentando con entusiasmo la propria
esperienza. Provenienti da molte regioni, ciascuno ha
confidato di essere diventato donatore per diverse motivazioni, tra cui il desiderio di aiutare il prossimo.
Diversi di questi donatori provengono dal Sud, in
particolare da quelle regioni in cui il sangue scarseggia
e in cui si sente maggiormente la necessità di averne a
disposizione sempre maggiori quantità. Le prospettive
in futuro di questi incontri sono a dir poco entusiasmanti, dato che tra gli elementi delle due Compagnie
Comando c’è già la ferma intenzione di formare un
Gruppo Avis, che farà capo all’Avis comunale di Verona,
mentre per le altre sei costituite da volontari, che si tratterranno qui a Verona solo per due mesi e che saranno
costantemente sostituite ogni due mesi da altrettante
Compagnie, avremo sempre la possibilità di sensibilizzare nuovi donatori volontari, che lo diventeranno in qualsiasi altra regione l’Italia, in particolar modo dove attualmente c’è più bisogno di sangue. È un impegno che i
medici del Centro Trasfusionale dell’Azienda
Ospedaliera di Verona ci hanno assicurato di mantenere
con la loro assidua presenza, così come altrettanto
faranno i Dirigenti della nostra Avis comunale di Verona.
Nel mese di luglio, in un campo di calcetto della
Caserma, messo a disposizione dal Comandante della
stessa, si è svolta la finale “Trofeo Bisagno” di calcio a
5, con la partecipazione di ben 112 squadre.
Anche la nostra Avis comunale di Verona ha avuto un
posto d’onore in questa occasione, avendo avuto la
possibilità di allestire, accanto al campo di gioco, un
gazebo e la nostra mongolfiera. Diversi nostri volontari
hanno potuto avvicinare il pubblico e i militari che assistevano alla partita, che hanno potuto ritirare materiale
di promozione ed avere sempre maggiori notizie sul
servizio di volontariato che promuoviamo a favore dei
malati.
Mario Luchi
32
Festa provinciale giovani: un successo
G
rande successo ha avuto la prima festa provinciale dei giovani dell’Avis di
Verona, che si è svolta il 15 luglio a Lobia di San Bonificio, in collaborazione
con l’Avis comunale di Lobia. Buono è stato l’afflusso di giovani da tutta la provincia veronese che hanno apprezzato e applaudito il cabaret di due comici giovani
“Paniate & Santonastaso” dell'Area Zelig. I comici non solo si sono prestati ad
indossare la felpa promozionale Avis (prodotta proprio dai giovani della provinciale di Verona), ma a fine spettacolo hanno ringraziato l’associazione per la nobile
attività che fa, spronando i giovani ad andare a donare. Oltre alla promozione dei
due cabarettisti, alcuni giovani avisini dal proprio gazebo hanno distribuito del
materiale propagandistico: cappellini e t-shirt marchiati Avis, oltre agli opuscoli illustrati riguardanti l’importanza del gesto di donare sangue. Visto il successo di
questa prima festa provinciale, non ci resta che aspettare l’anno prossimo per la
seconda edizione o per un altro evento promozionale di questo genere, che molto
può fare per sensibilizzare i giovani della provincia.
Umberto Panarotto
L’unione delle sinergie fra sport e volontariato
Gli amici avisini dell’Avis comunale di Caprino Veronese
erano presenti all’ultima edizione della gara automobilistica internazionale in salita “Caprino-Spiazzi”.
All’iniziativa, tenutasi tra il 30 aprile ed 1 maggio,
hanno partecipato oltre all’Avis anche Admo, Admor e
Aido con 2 gazebi nei pressi della partenza, con distribuzione dei programmi della gara e gadgets. Molto si
deve alla Car Racing, organizzatrice della manifestazione, per l’ottima riuscita della gara, e un vivo ringraziamento per lo spazio concesso alle associazioni per la
loro promozione che si è tramutato in un’ottima visibilità, ghiotta occasione per estendere il messaggio di solidarietà agli appassionati dei motori, grazie anche alla
massiccia presenza di striscioni lungo il percorso. A
rendere particolarmente interessante l’appuntamento
caprinese ha contribuito la presenza straordinaria del
campione di sci Kristian Ghedina, testimonial Aido,
notoriamente appassionato di automobili. Ghedina ha
compiuto il percorso come apripista. Il ricavato della
giornata è stato destinato all’acquisto di un apparecchio
radiologico per il Policlinico “Giambattista Rossi” di
Borgo Roma, Verona.
Decimo torneo di volley: vince l’Avis Belfiore
I
l 10° torneo di pallavolo Avis giovani Est veronese Memorial “Filippo
Aldegheri”, inaugurato a Monteforte d’Alpone il 10 giugno 2005 con
il convegno “I giovani al bivio”, si è concluso il 17 luglio. Delle 11
squadre partecipanti al torneo (Costalunga/Brognoligo, Miega, Bonaldo, Gazzolo,
Albaredo, Belfiore, Soave, Monteforte,
S. Bonifacio, Prova e Lobia), hanno raggiunto la finale le squadre Avis di Belfiore e
Gazzolo. Il torneo ha visto vincitrice l’Avis
Belfiore che ha battuto per 3 set a 1 l’avversaria in campo.
La squadra di Belfiore era composta da
Roberto Bravi, Giuseppe Burato, Isabella Dal
Degan, Chiara Danese, Mara Danese, Laura
Danese, Michele Rossi, Cristina Ruffo, Igor
Ruffo, Flavio Tebaldi, Andrea Tosi, Nicola
Varalta, Paola Varalta e Giuliano Zattra.
Dopo aver superato il girone di qualificazione riportando una sola sconfitta
proprio contro l’Avis Gazzolo, ha sconfitto
in semifinale l’Avis S. Bonifacio, quindi non si è fatta sfuggire la vittoria nella finale del 17 luglio. Per la squadra di Belfiore (eccoli nella foto
sotto) questa vittoria è molto importante, ed è dedicata a Filippo
Aldegheri, il ragazzo di Belfiore scomparso
nel maggio dello scorso anno a seguito di
un incidente stradale. La serata conclusiva
del torneo, oltre ad aver offerto una prova
sportiva ad alto livello, ha regalato a tutti
un particolare clima di solidarietà, fratellanza e collaborazione, elementi fondamentali che legano le Avis comunali
dell’Est veronese per rendere sempre più
forte e incisiva la promozione del dono del
sangue.
Inoltre bisogna ricordare un’importante
obiettivo raggiunto dall’associazione
durante il torneo, cioè l’inserimento di 26
nuovi aspiranti donatori, per lo più giovani, nella grande famiglia Avis.
Igor Granetto
33
Le sette sorelle
VICENZA
Un anno da ricordare
per Lupia-Poianella
C
on il rinnovo delle cariche associative, l’Avis di
Lupia-Poianella, annovera con orgoglio nelle sue
fila, oltre ai tre nuovi consiglieri Mauro Marzaro,
Giovanni Perazzolo e Pierangelo Masiero, anche il neo
eletto presidente provinciale Enrico Iseppi. E si organizza per le future attività con rinnovato entusiasmo.
Entusiasmo che è venuto anche dal grande successo
della festa sociale del 21 maggio, alla quale hanno
partecipato sia il sindaco di Bressanvido, Ampelia Berte,
che l’assessore Francesco Rossato del Comune di
Sandrigo. Durante la manifestazione sono stati premiati i soci benemeriti, tra i quali spiccavano per le medaglie d’oro il presidente della Comunale, Vittorino
Bigarella, Emilio Vivaldo, Gianni Masiero, Bortolo
Baldisseri e Pietro Galdeman. Il distintivo con fronde
d’oro l’hanno meritato invece il presidente provinciale
Enrico Iseppi, Claudio Pedon e Antonio Corrà.
Dopo la festa, la nostra Avis ha iniziato a lavorare
con l’ormai collaudato metodo d’intervento per le varie
attività o feste che si svolgono nei paesi limitrofi. Si è
cominciato con la festa del bambino a Bressanvido,
anche allo scopo di avvicinare e sensibilizzare i genitori
al dono del sangue e convincerli a diventare nuovi
donatori. L’Avis è quindi stata presente alle sagre paesane e a tutti i tornei di pallavolo e di calcetto. La finalità
è sempre quella di far conoscere l’Avis e il dono del
sangue, meglio se divertendosi e onorando l’Avis,
perché no, andando a raccogliere qualche successo
sportivo, come ai tornei di pallavolo di Lupia e Sandrigo
e al torneo di beach-volley, sempre a Sandrigo.
Nella foto il Presidente provinciale Iseppi, premiato con le “fronde”
Avis Lupia-Poianella
Cornedo: amicizia rinnovata anno dopo anno
S
ono ormai passati 15 anni dal giorno in cui l’Avis comunale di Cornedo
Vicentino e la sezione Fidas di Villaga, Barbarano e Zovencedo si sono gemellate con lo spirito di condivisione di ideali ed obiettivi comuni.
L’iniziativa è stata all’epoca un atto eccezionale ed ha dimostrato che quegli
ideali di fratellanza e solidarietà fra tutti i donatori di sangue, che nel gennaio
del 1990 hanno spinto i rispettivi dirigenti a compiere questo passo, sono più
forti di qualsiasi campanilismo. Quel coraggioso e importante gesto, che aveva
coinvolto allora anche i sindaci dei quattro nuovi Comuni, le più alte cariche
delle rispettive associazioni e i cittadini, non ha perso nel tempo il suo significato e la sua carica morale. Rafforzati anche da sentimenti di amicizia e stima,
che nel corso degli anni hanno legato i vari presidenti.
Da più di un decennio ci ritroviamo ogni anno per mantenere vivo questo
straordinario rapporto in un clima di amicizia e solidarietà, nella consapevolezza di fare la cosa giusta. Ci auguriamo che questi rapporti Avis-Fidas possano
continuare a crescere e diventare esempio per gli altri, e che le motivazioni ideali di questo gemellaggio siano capite e fatte proprie dalle nuove leve dell’associazione, affinché non abbiano a disperdersi.
Mirella Negro
Cornedo: Avis-Fidas, due labari diversi, ma un unico scopo.
34
‘Non mi l’Agno’ e pedalo con Avis
T
utti in bici, domenica 12 giugno, lungo la nuova
pista ciclabile sull’argine dell’Agno. La giornata è
stata organizzata dall’Avis di Brogliano in collaborazione con l’Amministratore comunale ed ha inaugurato il
calendario della seconda edizione di “Non mi l’Agno”,
iniziativa che raggruppa le manifestazioni estive della
vallata. Dopo la celebrazione della messa, in cui si è
ricordata la ricorrenza della Festa del Donatore, alla
presenza delle autorità comunali, è stato inaugurato il
tratto di pista che unisce il paese a Trissino. E poi grandi e piccoli, giovani e meno giovani, hanno percorso
sulle due ruote l’argine del fiume: i bambini delle scuole elementari con le magliette che l’Avis aveva loro
offerto in occasione dei Giochi della Gioventù, i ciclisti
donatori con le loro coloratissime tute Avis e tutti gli
altri con bandane rosse e variopinti palloncini legati al
manubrio. Lo spettacolo è stato unico ed il divertimento tanto. Al ritorno, l’allegra compagnia ha trovato
presso il parco giochi un meritato e ricchissimo buffet
che ha dato l’opportunità di saziare gli appetiti e di stare
ancora un po’ insieme.
Gianfranco Sottoriva
Bella iniziativa
ciclo-ecologica
fra Brogliano
e Trissino.
Collaborazione
fra Comune
ed Avis
comunale
nell’ambito delle
manifestazioni
estive in Val
d’Agno.
La goccia “segna” anche le pagine dei libri
A
nche attraverso un
segnalibro si può
fare campagna di
sensibilizzazione sulla
donazione del sangue.
A questo scopo l’Avis
comunale di Brogliano
ha colto ed appoggiato l’iniziativa della
locale Biblioteca civica
che aveva promosso un concorso di disegno, rivolto
agli alunni delle scuole elementari. Aveva come
tema “La pace e i diritti umani”. Sono risultati vincitori due bambini, Antonio Guiotto e Marco Rigon,
le cui “opere” sono state stampate su migliaia di
segnalibri in distribuzione ai lettori. Ve li proponiamo
nelle immagini accanto. E tra le pagine dei libri,
quindi, d’ora in poi sorride accattivante anche la
nostra simpatica goccia “Amico sangue”.
G.S.
Sempre
a Brogliano in
collaborazione
con la biblioteca
comunale.
35
Le sette sorelle
PADOVA
S’inaugura la nuova sede
25 settembre
ore 10,30:
Donatori
tutti invitati
all’inaugurazione
della nuova sede
e del nuovo
Centro raccolta
dell’Avis
provinciale.
36
F
inalmente apre la nuova Sede dell’Avis provinciale di
Padova e del suo Centro di Raccolta Sangue. Dopo
anni di attesa e come fortemente voluto e deciso
nell’Assemblea provinciale del marzo 2004 a Casale di
Scodosia, la Sede, si trasferisce da Via Trieste n. 5/A in
Via Trasea n. 10/12, sempre a Padova. L’attività di
raccolta sangue ed amministrativa mantiene gli stessi
orari che in precedenza, offrendo però ai donatori dei
locali nuovi, più confortevoli ed accoglienti. Il personale
medico ed infermieristico rimane invariato ed è sempre
a completa disposizione
dei donatori per ogni
informazione. Più spazio
quindi ai donatori, con
nuovi ambulatori per i
colloqui e le visite periodiche di controllo, con la
nuova sala prelievi moderna e completamente
attrezzata, con l’accogliente sala attesa e ristoro, il tutto nel pieno
rispetto delle normative
vigenti. Più attenzione alla
privacy dei donatori attraverso metodologie tecnologicamente avanzate e
nuovi sistemi per l’archiviazione dei dati sensibili,
con accesso limitato al
solo personale autorizzato. Più ampie e confortevoli la segreteria provinciale e la sala riunioni per il
Consiglio Direttivo provinciale e per tutte le attività della
nostra Associazione. Realizzando con l’aiuto delle
Comunali quello che sembrava un sogno irraggiungibile, l’Avis provinciale di Padova si augura, con i nuovi
locali del Centro di Raccolta, di poter incrementare la
raccolta di sangue e le iscrizioni di nuovi Donatori. Tutti
i dirigenti e gli avisini sono invitati alla inaugurazione
ufficiale che avverrà domenica 25 settembre 2005, alle
ore 10.30, alla presenza delle autorità locali e sanitarie.
Per tale data tutto sarà pienamente operativo. Ti aspettiamo!
COME RAGGIUNGERCI
La nuova Sede di Via Trasea n. 10/12 è posizionata
in una zona strategica vicino al Piazzale della Stanga, in
Zona Ognissanti – Portello, a pochi passi dalle strutture
ospedaliere ed a 50 metri dalla fermata dell’autobus
delle linee 7 – 9 – 15. è dotata di parcheggio gratuito
per i donatori ed è facilmente raggiungibile seguendo le
indicazioni della piantina.
Cambia anche il numero di telefono: ora è lo 0497800858. Gli orari di apertura per donazioni e prelievi
rimangono invariati: dalle 8.00 alle 10.00, dal lunedì al
sabato; Anche la segreteria mantiene la medesima apertura, dalle 8.00 alle 13.00, dal lunedì al sabato.
Valerio Basso
A Due Carrare si pedala
B
en 320 ciclisti hanno partecipato,
sabato 23 luglio, al Campionato
italiano individuale di ciclismo su strada
per amatori Avis, organizzato in collaborazione con UDACE - CSa IN, nel circuito
cittadino del paese. Ciclisti di tutte le età,
di cui oltre cento avisini provenienti un
po’ da tutte le parti d’Italia. C’erano
iscritti da Messina, da Torino, da
Cremona, da Cuneo, e dalle varie province venete. La gara si è svolta con agonismo, ma con l’entusiasmo di un gruppo
di avisini affiatati e legati tra loro da uno
scopo importante: far capire il connubio
che esiste tra sport e solidarietà. Un
modo per trasmettere, attraverso lo
sport, i concetti cari al nostro volontariato: lo stile di vita sobrio e consapevole,
il principio della correttezza, della partecipazione, del sacrificio, della gratuità,
del dovere di essere attenti verso chi
soffre. A premiare i ciclisti e a consegnare loro le maglie di campioni italiani di
categoria sono stati il Sindaco di Due
Carrare Sergio Vason, il Vice Presidente
dell’Avis regionale, Francesco Magarotto
e Francesco De Luca, il Presidente
dell’Avis comunale realtà locale che
conta circa 200 soci. All’interno del 19°
“G.P. S.Stefano”, 5° “Memorial Severino
Marivo” e 2° “Memorial Fabio Rizzo”, a
vestire la maglia tricolore Avis sono stati:
per la categoria cadetti Cristian Luisotto,
per la categoria junior Angelo
Maffezzoni, per la categoria senior Paolo
Galloni, per categoria veterani Roberto
Dal Corso, per la gentlemen Paolo
Mancin, per la categoria super A Dino
Dal Sant e per la categoria super B
Silvano Consolati. Tanta gente lungo il
percorso e all’arrivo. Insomma una manifestazione che parla alla gente del dono
del sangue e di una solidarietà che fa
bene al cuore ed alla … linea di chi pratica sport.
Ad Este invece si corre
A
d Este, dal 16 al 19 giugno, si è svolta la “Staffetta 1000x1000” in cui
mille atleti hanno corso per mille metri
ognuno, senza alcuna interruzione, per
quattro giorni e tre notti. L’Avis comunale di Este è stata, naturalmente, in prima
fila nell’organizzazione, fornendo a tutti
gli atleti un cappellino, distribuendo
materiale informativo sulla donazione di
sangue ed assicurando la necessaria
copertura sanitaria. Ha inoltre partecipato con una propria squadra di 30 atleti
che si sono fatti onore con tempi molto
buoni, mentre è meglio stendere un
pietoso velo d’oblio sulla prestanza atletica di Presidente, Vicepresidente e
Consiglio Direttivo tutto: hanno partecipato sfidando soprattutto i crampi ed
acciacchi vari! E’ stata una festa che ha
coinvolto tutta la città: gli ultimi “atleti”
sono stati gli Assessori della Giunta
comunale, Sindaco in testa. A giorni
dovrebbe arrivare l’omologazione da
parte del Quartier Generale di Londra
del GWR e quindi saremo presenti nell’edizione del 2007 del Guinness World
Book of Records. E’ una soddisfazione
per l’impegno profuso, ma siamo ancor
più contenti dell’aumento del numero di
nuovi soci che abbiamo avuto grazie a
questa ed ad altre manifestazioni cui
abbiamo partecipato. Ad agosto infatti
abbiamo raggiunto il numero di nuovi
soci fatti in tutto lo scorso anno, con un
aumento del 30%!
Avis Este
37
Le sette sorelle
VENEZIA
Un po’ più ‘verde’
un po’ più ‘rosa’
Ringiovanito
e con più donne
il nuovo Consiglio
dell’Avis
provinciale.
P
iù giovani e più donne nel nuovo esecutivo dell’Avis
provinciale di Venezia, uscito dal consiglio direttivo
rinnovato nel corso dell’assemblea provinciale che si è
tenuta il 19 marzo scorso a Chioggia. Così hanno voluto gli avisini. Il 19 aprile si è arrivati poi alla costituzione
del nuovo esecutivo. E’ così composto: presidente è
stato nominato Maurizio Borsetto (Noale), vice presidente vicario Giorgio Scotto (Maerne-Olmo), vice presidente Alessandro Campanerut (Cinto Caomaggiore),
segretario Gianna Moras (Maerne-Olmo), tesoriere
Nicola Tombolato (Vigonovo), responsabile Giovani e
Donne Marica Bonaventura (Noale), responsabile
Giovani Alessandro Penzo (Chioggia), responsabile
Scuola Maria Giovanna Miggiani (Mestre-Marghera),
coordinatore Assemblee-Giornata del Donatore
Giovanni Marcanzin (Venezia). Cinque componenti su
nove del nuovo esecutivo sono “new entry”.
Quattro di loro abbassano decisamente l’età media:
sono il tesoriere, i due responsabili giovani e la responsabile scuola e, finalmente, cosa non da poco, possiamo
vantare un terzo dell’esecutivo al femminile. Si è deciso
infatti di puntare sui giovani, non limitandosi ad affidare loro funzioni di contorno, ma ruoli significativi e spazi
in cui possano esprimere le loro idee, in maniera da non
fare invecchiare l’Avis. A tutti, e in particolare ai più
giovani, i migliori auguri di un lavoro fruttuoso e collaborativo. Tante le idee e soprattutto tante le energie in
campo per realizzarle.
Per Gaetano, dieci anni dopo
Tre giorni interi
dedicati
da Comune
ed associazioni
ad un grande
mestrino-avisino.
S
ono trascorsi dieci anni dalla scomparsa di Gaetano
Zorzetto. Per l’Avis comunale di Mestre-Marghera è
stata una perdita dolorosa; Gaetano era un uomo
semplice, umile, sempre disponibile, che amava profondamente l’uomo tanto da divenire donatore di sangue
per aiutare chi era in difficoltà, senza pretendere nulla
in cambio.
Questo peculiare aspetto lo ha caratterizzato anche
nel suo operato politico. Politicamente aveva assimilato
i principi mazziniani e tutta la sua attività era improntata all’osservanza di questi. Ma quello che a noi piace
ricordare è la sua veste di donatore di sangue.
Cominciò come uno di noi; poi la sua perspicacia e
la sua capacità di concretizzare le idee lo portarono a
diventare consigliere della sezione comunale, presidente della Federazione internazionale delle organizzazioni
dei donatori di sangue (Fiods), presidente “honoris
causa” della sezione comunale di Mestre-Marghera.
Fu l’ideatore del Centro trasfusionale che, in seguito, divenne Sit e oggi Src, una delle poche strutture in
Italia gestite dall’Avis all’interno dell’ospedale. L’Avis
comunale di Mestre-Marghera, a lui dedicata, lo considera un vessillo da seguire per ampliare, tra i suoi
componenti, lo spirito e la fede del donatore, proprio
per concorrere a rendere più sana l’associazione.
Raimondo Retinò
vice presidente Avis Mestre-Marghera
sezione“G. Zorzetto”
38
Maurizio Borsetto, nuovo presidente provinciale Avis
Zelarino: due fratelli,
“cento” in tandem
I
fratelli Adriano e
Luciano
Pistolato
hanno raggiunto assieme, quest’anno, le
cento donazioni di
sangue e saranno
festeggiati, con gli altri
due “centini” Osvaldo
Trevisiol e Giuliano
Vendramin, alla festa
del 2 ottobre. Data in
cui l’Avis di Zelarino
Cipressina Trivignano inaugurerà il “Cippo del donatore” nel giardino antistante la sede Avis, grazie alla
collaborazione del
consiglio di Quartiere
Zelarino-Cipressina
Trivignano.
Nella
targa vi è posta la
scritta “A ricordo dei
donatori che hanno
dato, a chi non aveva
più la speranza, un
sorriso, la gioia, la
vita”.
Nuovo Centro di raccolta a Noale
D
opo lunghi anni di attesa, finalmente anche a Noale
l’Avis può usufruire di locali consoni al servizio di
volontariato che viene svolto.
Lo scorso 2 luglio alla presenza delle massime autorità sanitarie e amministrative è stata inaugurata la
nuova sede del Centro di raccolta con annessi i locali
che ospitano la sede dell’Avis comunale di Noale. Il
presidente della comunale, Luisa Beccegato, ha portato
il benvenuto agli ospiti, tra cui il dottor Lavezzo (direttore generale dell’ULSS 13), la dottoressa Di Tommaso
(direttore sanitario), il dottor Garbin, il dottor
Imbrogno, il dottor Ciappa (primario del Trasfusionale),
Alberto Argentoni (presidente dell’Avis regionale),
accompagnato dal presidente provinciale Maurizio
Borsetto, e il dottor Sportelli (direttore sanitario dell’Src
di Mestre).
A rappresentare l’amministrazione comunale c’erano il vice sindaco Scotton e gli assessori Cagnin e
Andreotti. Grazie all’interessamento della dottoressa Di
Tommaso e del dottor Ciappa tenuti sotto pressione
dalle continue richieste del neopresidente provinciale, si
è giunti a individuare i locali più idonei. Si tratta di quattro spazi: l’ambulatorio medico, la sala prelievi, la segreteria e la sede della comunale Avis.
Dopo il tradizionale taglio del nastro c’è stata la
benedizione dei locali da parte di don Mario Carniel e la
visita dei locali stessi da parte di tutti i convenuti, autorità, avisini e simpatizzanti. Questo momento deve essere vissuto come punto di partenza e non di arrivo.
Nella nuova
e razionale sede
anche i locali
dell’Avis
comunale.
San Donà: un 50° con mille iniziative
Dopo gli eventi
G
dell’estate, gli
rande festa a San Dona’ di Piave per i 50 anni del
nostro sodalizio. I festeggiamenti sono cominciati
già a luglio con la presenza in piazza della mongolfiera
Avis e del grande arco rosso alla classica notturna di
ciclismo che ha visto oltre diecimila presenze.
A settembre, poi, sono in calendario la presentazione del volume “Le foto raccontano”, e l’apertura della
mostra fotografica itinerante in vari esercizi pubblici
della città, con tante foto Avis inedite dal 1955 al 2005.
Il 23 settembre siete tutti invitati alla rappresentazione
teatrale in dialetto degli “Amici di Cesco”: “La scorzetta de limon” e “L’ imbriago de sesto”, mentre il 25 è in
programma il pranzo sociale Avis. Lo stand avisino del
50° sarà quindi presente alla “Fiera del Rosario” l’1, il 2
e il 3 ottobre, poi il mese Avis proseguirà con la Grande
tombola benefica il giorno 9, la lucciolata con gli AlpiniVia di Natale il 21 e la Castagnata avisina il 23 ottobre,
il tutto intervallato da altre manifestazioni sportive,
culturali e sociali.
Per l’occasione sono state stampate diecimila cartoline raffiguranti la nostra sede e il nostro monumento, e
verrà sottoscritto l’accordo di collaborazione con la
Confartigianato. Continueranno, poi, gli incontri riservati agli studenti di 4ª e 5ª superiore.
O.C.
appuntamenti
previsti
per ottobre.
39
Le sette sorelle
BELLUNO
Quando l’Abvs
si mette in ‘Palio’
Un successo la
prima edizione
organizzata
a Visome
dalla locale
sezione Abvs.
L
a sezione di Visome e Castoi dell’Abvs ha organizzato il “1° Palio e Minipalio” delle Frazioni della
Parrocchia di Visome con la partecipazione delle squadre Castoi, Cet, Rivamaor, Tassei con Piandelmonte e
Ronce, Rivamaor e Visome. Sotto il gazebo
dell’Associazione hanno cominciato ad iscriversi, sin dal
primo pomeriggio del 29 maggio, le squadre dei ragazzi con età massima 14 anni. Il percorso è stato predisposto da Giuseppe Scarton e misurava circa 600 metri
(preziosa la collaborazione dei proprietari dei terreni che
hanno aiutato a preparare il tracciato, in particolare le
famiglie Piccin e Canton). Ogni staffetta era composta
da tre concorrenti che dovevano consegnare al proprio
compagno di squadra il testimone. Ha vinto la squadra
con la maglietta verde di Visome, composta da Alice,
Paolo e Elia, seguita dagli arancioni di Rivamaor “A”
con Giulia, Cristina e Jessica e da Rivamaor “B” con
Nicola, Roberto e Angela. Ogni componente della squadra vincente ha vinto una coppa offerta dall’Abvs, come
il trofeo per il Minipalio che verrà tenuto per un anno
dalla squadra vincitrice. Sotto una calura incredibile, alle
ore 16 è partito anche il “1° Palio delle Frazioni” con la
presenza di 8 squadre e di 24 concorrenti, vinto da
Visome “B” composto da Davide Sponga, Antonio
Pachner e Damiano Prizzon. Il percorso era stato modificato rispetto a quello del Minipalio ed allungato di un
chilometro per concorrente. Seconda si è classificata la
squadra che rappresentava Castoi e terza Tassei. Una
medaglia con la goccia di sangue che corre trafelata,
nuovo logo realizzato dal socio Abvs Andrea Dal Molin,
ha premiato i vincitori assieme al bellissimo Palio disegnato e costruito da Luigina Funes. Collaboratori
preziosi per la riuscita della manifestazione sono stati
anche Sergio e Donata Caselli. Ha ricevuto infine una
coppa anche Pierangelo Da Gioz, che ha impiegato 3
min. e 12 secondi per percorrere la propria frazione.
Simpatica la competizione tra la squadra arancione di
Rivamaor e la gialla di Cet, composte da sole donne che
si sono impegnate fino allo stremo delle forze per superarsi tra loro e giunte con un distacco di soli 2 secondi.
Da segnalare, infine, i quarti classificati (Visome A):
nonostante i tre concorrenti raggiungessero complessivamente i 160 anni di età, si sono classificati molto vicini al podio! La serata si è conclusa in compagnia, con
brindisi e cena finale organizzata dalla “Pantera Rosa”.
Pierangelo Da Gioz
Tutti di corsa con la Strabelluno (pure i donatori)
L
’appuntamento è per il 18 settembre a Belluno, con la
classica di fine estate "Strabelluno". I volontari Abvs
affiancheranno i volontari delle varie istituzioni ed associazioni presenti, tra i quali figurano l'Arma dei
Carabinieri e i Vigili urbani in pensione. Le gare podistiche hanno percorsi di 5-13 e 21 chilometri (quest'ultimo
valido per il campionato provinciale). Il programma
prevede anche un percorso bike misto cittadino, idoneo
anche a gruppi familiari con un breve tratto su sterrato
e, novità della categoria, la gimkana dei bambini dai 4
fino a 11 anni che si tiene presso lo stadio cittadino, ove
si trova l'arrivo per tutte le categorie. La "competizione"
sarà ravvivata dalla presenza dei piccoli atleti del gruppo
“Saranno campioni”. Molti i premi in palio e i gadget
per tutti in attesa dei festeggiamenti per il 20° anniversario nel 2006.
N.B.
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Torneo calcio Fidas-Abvs: Arten sugli scudi
L
a sezione Abvs di Trichiana ha organizzato, nel weekend del 18 e 19 giugno, la diciottesima edizione del
torneo interassociativo di calcio Fidas-Abvs. Il torneo si
è svolto sui campi di calcio comunali e ha visto la partecipazione di 28 squadre allestite da 24 sezioni di donatori di sangue provenienti da tutto il bellunese.
I partecipanti, donatori attivi o minorenni futuri
donatori, sono stati circa 300 e hanno dato vita ad una
due giorni all’insegna del divertimento e dell’amicizia,
anche grazie alla complicità del sole, del caldo estivo e
dell’organizzazione logistica fornita dalla sezione di
Trichiana, che ha allestito un fornito punto di ristoro per
giocatori, familiari e simpatizzanti. La competizione non
è mancata e alcune squadre hanno schierato i più grossi calibri del calcio bellunese, nel tentativo di aggiudicarsi la vittoria in una manifestazione che da anni
rappresenta un appuntamento alquanto atteso e particolare del calcio estivo. Il clima che si respira in queste
occasioni è di vera festa e unione tra i partecipanti.
Il campanilismo tra le sezioni feltrine e bellunesi, e
ancor di più tra quelle confinanti, non manca, ma si
traduce solo in energia positiva per fare sempre meglio
e di più e per portare a donare un numero sempre
maggiore di giovani sportivi. Grazie a questa iniziativa
nel corso degli anni le
sezioni hanno avuto
modo di incrementare la
propria base di donatori e
di portare all’interno dei
direttivi persone dinamiche e propositive, garantendo la continuità delle
loro attività. Per quanto
riguarda la cronaca sportiva, nelle 58 gare disputate sono state realizzate
oltre 200 reti e la vittoria
è andata alla sezione
dell’Arten che si è imposta in finale sulla squadra della
sezione organizzatrice di Trichiana; al terzo e quarto
posto si sono classificate le squadre di Tisoi e Fonzaso.
Sono state premiate tutte le squadre partecipanti e un
premio speciale è stato assegnato alla sezione più
numerosa (Tisoi) e a quella più disciplinata (Paterno).
Premi individuali sono andati al portiere meno battuto
(fino agli ottavi) Nico Della Vecchia di Bolzano
Bellunese, al miglior realizzatore Fabio Gheller Fabio di
Limana e al miglior giocatore delle fasi finali Antonio
Argenta di Arten.
Oltre 300
calciatori divisi
in 28 squadre
hanno animato
la 18ª edizione
dell’ambito
trofeo.
Ha organizzato,
quest’anno,
la sezione Abvs
di Trichiana.
Qua sotto e a sinistra le tre
squadre migliori classificate.
Da tre anni sfrecciando nei rally
P
er il terzo anno consecutivo i piloti Nicola
Balcon e Mirto Saviane
hanno voluto ospitare il
logo Abvs sulle loro auto
da gara. La nuova stagione agonistica li ha visti alla
partenza con ben due
auto ed è per questa
ragione che le sezioni di
Col di Cugnan e di Belluno
si sono fatte carico di una
“sponsorizzazione” più
importante degli scorsi
anni. Gli adesivi di grandi
dimensioni applicati sui
fianchi vogliono essere di augurio per i due piloti, e naturalmente d’invito a tutti i tifosi della provincia e non, verso
la gara di solidarietà che è il dono del sangue, gara che
solamente tutti assieme possiamo vincere.
N.B.
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Le Sette Sorelle&Il Bello del Veneto