Le sette sorelle ROVIGO Tutto nel nuovo continuo a donare Il nuovo, efficiente e razionale Dipartimento trasfusionale inaugurato a Rovigo a luglio scorso. In basso l’assessore Tosi mentre, circondato da avisini e personalità, inaugura il nuovo Centro trasfusionale; in alto nella pagina Gianluca Braga (presidente provinciale Avis) ed il primario Rocco Potenza, davanti all’ingresso; a lato, la sala gremita per l’occasione. C ’era anche il Presidente nazionale dell’Avis Andrea Tieghi, a Rovigo la mattina di sabato 16 lugluio scorso, in occasione dell’inaugurazione del nuovo Centro trasfusionale, sede dei Dipartimento di Medicina trasfusionale del Polesine. “La provincia di Rovigo - ha affermato - è fin troppo sottovalutata, ma in nazionale sappiamo benissimo che l’Avis provinciale polesana è una delle più attive ed organizzate in Italia”. Assieme a Tieghi, a tagliare idealmente il nastro, c’erano anche il presidente regionale Alberto Argentoni, numerosi altri dirigenti associativi di ogni livello da tutta la regione, primari di altri dipartimenti provinciali del Veneto e tantissimi dirigenti Avis polesani e donatori. A fare gli onori di casa, naturalmente, assieme al Presidente provinciale Avis Gianluca Braga, il primario del Dipartimento trasfusionale, dottor Rocco Potenza e il direttore generale dell’Ulss 18, Adriano Marcolongo. Hanno accolto parlando degli impegni di volontariato e dei numeri record di raccolta nel Polesine, il neo assessore alle Politiche Sanitarie del Veneto, Flavio Tosi, che ha poi materialmente tagliato il nastro, ed il vescovo di AdriaRovigo, Mons. Lucio Soravito De Franceschi. Il nuovo Centro si sviluppa su circa 900 metri quadri, è stato attrezzato con una sala d'attesa, due ambulatori medici per le visite e la selezione dei donatori, una sala prelievi con nove poltrone di donazione e due stanze per le terapie, oltre alla zona ristoro per i donatori. Piccola rivoluzione anche in quest’ultimo caso, il ristoro verrà somministrato tramite distributori automatici grazie ai due gettoni gratuiti dati ai donatori dopo il prelievo. In compenso l’ampio parcheggio riservato a due passi dall’entrata attende i donatori. Dal punto di vista organizzativo, il Dipartimento ha al suo interno la stessa sede dell’Avis provinciale che fungerà anche da Ufficio di chiamata per tutto il Polesine. Verrà così coordinata l'attività delle due aziende sanitarie locali, delle 47 Avis comunali e verranno organizzati i prelievi nei punti di raccolta. Una nuova, modernissima sede, quindi, per ripartire a donare con slancio in provincia di Rovigo. Provincia che, con una media di 58,25 donatori ogni mille abitanti tra i 18 e i 59 anni, conferma il suo primato regionale nel volontariato del sangue e resta, anche in ambito nazionale, come una delle realtà più attive. Un altro dato significativo riguarda le richieste di sangue da parte dei talassemici in Sardegna. Il Polesine da solo riesce a soddisfarle per circa il 50%. Beppe Castellano 22 Lendinara, 40° e festa provinciale R esa ancor più allegra dal sole, è stata un altro successo la “Festa Provinciale 2005”, il 16 luglio a Lendinara. Grande l’affluenza da parte delle Avis comunali della Provincia (quasi tutte presenti!), buona la partecipazione di donatori e cittadini, sentita l’adesione delle autorità civili e religiose invitate, ottima l’organizzazione (grazie all’insostituibile lavoro del Direttivo Avis di Lendinara che si è impegnato senza lesinare generosità, tempo ed energie). La manifestazione è stata l’occasione non solo per festeggiare, ma anche per riflettere e per guardare al futuro. Il Presidente dell’Avis Regionale, Alberto Argentoni (presente sin dal mattino, intervenendo anche all’inaugurazione del nuovo Centro trasfusionale dell’Ospedale di Rovigo), ha espresso il proprio apprezzamento per l’attività dell’Avis provinciale che si specchia nei risultati raggiunti e negli ambiziosi propositi. È allo studio, infatti, un progetto per la totale informatizzazione dell’attività associativa e trasfusionale su tutto il territorio provinciale, con coinvolgimento delle strutture del Dipartimento Provinciale Trasfusionale, del Centro Unico di Chiamata e delle sedi Avis. Il proponimento è ambizioso e costoso (perché presuppone ricerche e acquisti sia a livello software che hardware), ma l’Assessore Regionale al Bilancio, Isi Coppola (intervenuta tramite collegamento in diretta telefonica) ha comunicato la disponibilità della Regione Veneto a finanziare questo importante progetto che porrà la provincia di Rovigo al primo posto, nel Veneto e in Italia, quanto ad organizzazione ed informatizzazione, centrale e periferica, del sistema trasfusionale in senso lato. Grande la soddisfazione da parte del Presidente Avis provinciale, Gianluca Braga, del Consiglio di Presidenza e del Consiglio provinciale tutto. Braga e i suoi più stretti collaboratori, hanno dato l’anima per la messa a punto di questo rilevante disegno che richiederà ancora tanti sforzi e tanto impegno: ora comincia a concretizzarsi l’opportunità di realizzarlo davvero. È un loro merito e un nostro vanto. Per concludere è da sottolineare la sorpresa e, al contempo, la gioia che ha destato la consegna, da parte della Provinciale di Rovigo alle Comunali presenti, della Fascia del Presidente. Non si tratta del segno distintivo di un privilegio (giacché ogni donatore è uguale ad un altro), bensì della visibile rappresentatività di ogni Avis comunale, nei panni (pro tempore) della propria guida. I Presidenti la indosseranno nelle cerimonie ufficiali e, credo, potranno andarne sicuramente orgogliosi, così Il 16 luglio s’è completata la splendida giornata Avis polesana. Quasi totale la presenza delle Comunali a Lendinara in occasione dell’ormai tradizionale appuntamento. come già lo sono delle realtà associative che essi stessi rappresentano. La Festa, che ha visto la partecipazione del vescovo di Adria-Rovigo, Mons. Lucio Soravito De Franceschi, che ha celebrato la Santa Messa presso la Basilica abbaziale "N.S. del Pilastrello", è proseguita con un buffet e con uno spettacolo di cabaret che ha visto la partecipazione degli artisti Andrea Poltronieri e Federico Basso di Zelig. Va ricordato che l’Avis di Lendinara, che nello stesso giorno festeggiava il quarantesimo anniversario di fondazione, ha inaugurato nell’occasione un meraviglioso monumento al donatore, mirabilmente inserito nell’ambiente retrostante la chiesetta di Sant'Anna: l’invito è di visitarlo e di visitare la città di Lendinara ricca di storia, di cultura e di… volontariato. Giovanni Chioldin 23 IL BELLO DEL VENETO Fratta Polesine e Villa Badoer Dove i primi carbonari... Lungo il Po, immersi nella storia, antichissima e più recente. Fra patrizi veneziani, mugnai e contandini. 24 R ovigo è una provincia spesso dimenticata e poco valorizzata, nonostante le sue opere d’arte e le bellezze naturali. Abbiamo già avuto modo di parlare delle meraviglie che Madre Natura ha elargito al territorio, specialmente nella parte orientale, il “Delta del Po”. Questa volta vorremmo focalizzare la nostra e vostra attenzione su quella realtà che, specialmente i veneziani, avevano individuato già nel 1400–1500. Abbiamo scelto una giornata d’agosto per recarci prima a Rovigo poi nelle immediate vicinanze, a Fratta Polesine, a Villa Badoer (patrimonio dell’Unesco) e a visitare il Mulino al Pizzon, detto il “mulinon”, luogo di incontro tra acque, uomini e lavoro. Assieme ad alcuni amici dell’Avis di Rovigo, che ci aspettavano presso il Centro trasfusionale appena inaugurato (una splendida realtà che Rovigo meritava), siamo subito partiti alla volta di Fratta Polesine, dove ci attendevano tremila anni di storia. I Romani avevano già individuato questo crocevia di acque e strada come un punto importante di tutta la zona, allora chiamata “Bocchi”. Le sue origini si perdono nel tempo molto prima di Cristo, il tutto confermato dalle scoperte archeologiche della Frattesina. Ma la vera storia documentata di Fratta inizia verso il 1050, quando protagonisti divennero i vari vescovadi con le loro lotte per il dominio del territorio, tanto da rendere necessaria la costruzione di un castello per garantire il possesso del territorio, manufatto questo, definitivamente distrutto, dopo varie ricostruzioni, nel XIX secolo. Qualche tempo di relativo anonimato, poi i veneziani scoprono Fratta verso il 1400. La Repubblica di Venezia, entrata in possesso del territorio, ne ebbe particolare cura, e molti patrizi vi costruirono le loro bellissime ville avvalendosi dei migliori architetti, primo fra tutti Andrea Palladio. Ecco, quindi, sorgere in breve tempo Villa Bellettato, Baldo; Villa Campanari; Ca’ Cornera, Bellettato; Villa Davìd, Franchin; Palazzo Dolfin, Gargati; Villa Molin, Bragadin, Grimani, Guerrini, Avezzù; Villa Oroboni, Duò-Franceschetti-Zerbinato; Villa dei Villa, Cornoldi, Fanan e Casa Matteotti, dimora di Giacomo Matteotti, barbaramente assassinato il 10 giugno 1924. Fratta, però, è famosa nel mondo per Villa Badoer, “La Badoera”. E’ proprio questo gioiello costruito nel 1500 che noi vogliamo visitare. La villa, opera della piena maturità artistica del Palladio, testimoniata dalla perfetta armonia delle proporzioni e dalla purezza delle forme, armoniosa, semplice e luminosa, presenta la facciata con il pronao, con sei colonne ioniche, della stessa ampiezza della maestosa gradinata; al centro del timpano figura l’arma del casato. La Barchessa porticata con colonne doriche disposte a semicerchio completa elegantemente il complesso, mentre l’ingresso è decorato con pregevoli Grottesche del Giallo Fiorentino. Il tutto si può ammirare già dal ponte che collega le due sponde dello Scortico, un ramo del fiume Adigetto, via d’acqua usata già dai nobili veneziani per raggiungere la Badoera da Venezia. In estate la villa ospita rappresentazioni teatrali e liriche. Una visita veloce alla chiesa arcipretale dei Santi Pietro e Paolo del XVI secolo per ammirare, fra le altre opere, la decapitazione di San Giovanni Battista e, prima che faccia buio, ci avviamo verso Pizzon per visitare un’altra costruzione, molto più recente ma altrettanto importante: il “Mulinon”, mulino funzionante fino al 1962 e ancora perfettamente conservato. Si trova alla confluenza tra il fiume Scortico e il Canal Bianco, tuttora navigabile, e sfruttando il dislivello tra i due fiumi, cosa rara in una terra completamente piana, faceva funzionare la turbina del grande mulino. Ad attenderci troviamo il responsabile, il signor Donati, promotore e cultore di “Vecchi Mestieri”, che ci intrattiene spiegandoci dettagliatamente il funzionamento dell’ opificio attivo dal XVIII secolo ad oggi, visitato molto spesso, in particolare da scolaresche. Il tempo a nostra disposizione è quasi finito, qualche momento per riordinare le idee e rimpiangere di non aver potuto visitare tutte le bellezze di Fratta. Sulla via del ritorno con i nostri amici avisini, Giovanni Chioldin e il presidente dell’Avis provinciale Gianluca Braga che ci riaccompagnano fino al capoluogo, ci viene spontaneo ricordare che Fratta è giustamente famosa anche per le vicende dei primi carbonari, una delle pagine più gloriose e dolorose degli albori del Risorgimento, che fece aprire le porte delle tristemente famose carceri dello Spielberg, di Venezia e di Lubiana. Lasciamo Fratta con il proposito di tornare e magari estendere la nostra visita ad altre realtà rodigine, convinti come siamo che il “Bello del Veneto” non abbia limiti. Ottaviano Cereser 25 Le sette sorelle ROVIGO Quando l’Avis ‘gira’ in... rosa Giro d’Italia al femminile. L’associazione presente in ogni angolo, durante il percorso e l’arrivo delle due tappe polesane. I n occasione delle due tappe che hanno toccato l’Alto Polesine durante il 16° “Giro Rosa d’Italia”, la presenza dell’Avis si è fatta sentire. Eccome! Il percorso ciclistico, che si chiama Rosa perchè riservato alle donne, è stato letteralmente tappezzato di striscioni Avis, e durante l’attesa del passaggio delle splendide cicliste si è fatta promozione al dono del sangue. Un’ottima vetrina, quella di luglio, che ha visto coinvolte con entusiasmo tutte le Avis comunali altopolesane che hanno davvero dato il massimo. “Appunti”, il foglio informativo dell’Avis provinciale, descrive infatti l’iniziativa come una grossa opportunità di valorizzazione, oltre che del territorio, Solo alcune immagini all’arrivo delle due tappe a Bergantino e Castelmassa. Località letteralmente “presidiate” dalle Avis, con due visibilissimi gazebi, che hanno tra l’altro tappezzato di messaggi e striscioni anche l’intero percorso. 26 anche del tessuto culturale ed associativo. E quindi dell’attività dell’Avis. Lo dimostra il fatto che ai volontari dell’Associazione si sono avvicinate moltissime persone per chiedere informazioni su come diventare donatori, per raccontare le proprie emozioni, per far sentire la propria vicinanza all’Avis e ai suoi valori. I vent’anni di Castelguglielmo I n una splendida giornata baciata dal sole, il primo maggio scorso, si sono svolti i festeggiamenti in occasione del ventennale di fondazione dell’Avis comunale di Castelguglielmo. Il corteo dei labari delle numerose consorelle (provinciali, extra-provinciali ed extra-regionali), è stato accompagnato dai tamburini e dagli sbandieratori di Arquà Polesine; mentre la S. Messa è stata celebrata dal Parroco don Luciano Schiavo ed animata dal coro parrocchiale. Presso la Sala Civica, alla presenza del Presidente Avis provinciale di Rovigo, Gianluca Braga, del Presidente Avis comunale di Castelguglielmo, Massimo Varliero e del Sindaco Giorgio Grassia, si è tenuta la premiazione dei Soci benemeriti. Si sono ripercorse le tappe più importanti della storia e dell’evoluzione della Comunale in vent’anni, ricordando i Presidenti che l’hanno guidata fino ai nostri giorni (Roberto Conegliani, Ferriani Franco, Marchesin Giovanni e l’attuale Massimo Varliero). Oggi l’Associazione conta 81 Soci. Il Sindaco ha quindi elogiato l’Avis, la prima associazione nata nel Comune di Castelguglielmo e da allora cresciuta sempre al passo coi tempi. Al termine della cerimonia è intervenuto il Presidente Avis provinciale, Gianluca Braga ha ricordato che la Provincia di Rovigo è piccola dal punto di vista geografico, ma non certo sotto l’aspetto delle donazioni. La realtà di Castelguglielmo rispecchia quella della Provinciale e suo punto di forza è, senza dubbio, costituito dall’ufficio di chiamata che consente di ottenere ottimi risultati: prova ne è l’indice donazionale più alto d’Italia. S.M. Bagnolo: quarti i ‘magnifici sette’ del calcio Avis I n occasione del secondo torneo di Calcio a Sette "Città di Bagnolo di Po", disputatosi lo scorso luglio, anche la locale Avis comunale, d’intesa e in collaborazione con il Gruppo Aido, ha schierato in campo una propria squadra che, a onore e a propaganda delle due Associazioni, ha assunto il nome di “Squadra Avis-Aido Bagnolo Po”. Il gruppo sportivo, composto di ben più di sette giocatori, ha esordito facendosi onore ed infilando una serie di vittorie tanto belle quanto insperate. Alla fine, il quarto posto conquistato in classifica generale ha comunque rappresentato un risultato soddisfacente che incoraggia a proseguire e a migliorare. La squadra, allenata con passione e competenza da Massimo Ferrari e capitanata dal portiere Cristian Barducco, è già pronta per il prossimo anno a dar battaglia alle avversarie. I dirigenti associativi, profondamente convinti della bontà dell’operato dei ragazzi e lieti che questi giovani siano orgogliosi di gareggiare nel nome dell’Avis e dell’Aido, li incitano a proseguire ed augurano (sportivamente) che vinca il migliore!. Villanova del Ghebbo: 1° concorso “Riccardo Chinaglia” per le scuole L ’Avis comunale di Villanova del Ghebbo ha premiato i partecipanti al 1° Concorso "Riccardo Chinaglia" sul tema della donazione riservato alle classi seconde (con un disegno) e terze (con un componimento scritto) della locale Scuola media statale "Mons. Porta".Oltre cinquanta i lavori svolti dai ragazzi e giudicati dal corpo docente. Alla cerimonia di premiazione erano presenti il Presidente della locale Avis, Maurizio Milan, il Direttore sanitario dell’Avis provinciale di Rovigo Dott.ssa Tiziana Virgili, il Consigliere nazionale Avis Paola Cattuzzo, il Sindaco di Villanova del Ghebbo, Fabio Giacometti e tutti gli insegnanti della Scuola media. Sei gli studenti premiati (nella foto accanto), che avranno la possibilità di usufruire di un buono acquisto da spendere nelle cartolibrerie del paese. Tutti i ragazzi sono stati poi omaggiati di maglietta e cappellino con il logo dell’associazione. Per la sua originalità, è stato segnalato in particolare il disegno di Denis Tognolo: una montagna con in cima la bandiera dell’Avis e lo slogan “diventa donatore, comincerai a scoprire che il mondo ha bisogno anche di te”. Il concorso è stato intitolato alla memoria di Riccardo Chinaglia, stroncato da malattia incurabile all’età di ventiquattro anni. Si era ammalato nel 1995 e fino all’ultimo aveva lottato per vincere la propria personale battaglia per la vita, sempre pronto a dispensare un sorriso a chi gli stava vicino. In occasione di un suo compleanno chiese, come regalo, che i suoi amici si iscrivessero all’Avis: lui, che aveva avuto bisogno di diverse trasfusioni, ben conosceva il valore della donazione! L.M.M. 27 Le sette sorelle TREVISO Consumi in orbita anche per le strade insanguinate Estate “calda” per la Marca a causa anche delle emergenze stradali. E a settembre riprende a pieno regime l’attività ospedaliera. Nella foto in basso, a destra Gino Foffano e a sinistra il dottor Alessandro Spigariol. 28 M arca trevigiana. Estate choc: un morto ogni due giorni. Vittime della strada: ogni cinque anni “muore” un paese. 1.100 morti negli ultimi sei anni. Da giugno ad agosto decine di feriti gravi e gravissimi sulle strade della Marca. I titoli dei giornali da mesi parlano chiaro: in provincia di Treviso la quantità di sangue versato sulla strada ha raggiunto livelli drammatici. Una vera e propria tragedia che ormai non conosce stagione, ma che durante l’estate tocca i massimi picchi, mettendo a dura prova tutti i Centri Trasfusionali degli ospedali della Marca. “L’Avis provinciale, assieme alla Provincia di Treviso, ha lanciato a giugno la campagna estiva su alcune Tv locali. E’ poi intervenuta sulla stampa ed ha chiamato direttamente a casa diverse centinaia di soci – spiega il presidente Gino Foffano – questo ci ha permesso di chiudere il mese di luglio con 134 sacche di sangue in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Subito dopo Ferragosto abbiamo lanciato un altro invito ai donatori tornati dalle vacanze perché non rinviassero la donazione”. Il fabbisogno di trasfusioni per feriti ed ammalati sta infatti crescendo in provincia di Treviso molto rapidamente, più di quanto ci si attendeva: abbiamo superato il 5%, quando invece a fine 2004 si pensava a fatica al 3% di incremento (è il trend più rapido dell’intero Veneto!). Questo aumento della richiesta di sangue è dovuta certo al miglioramento della qualità delle cure negli ospedali della nostra provincia, e mi riferisco in particolare all’Ematologia e alla Cardiologia di Treviso, al Centro per la cura delle malattie del sangue di Castelfranco – continua Foffano - ma in estate soprattutto ai numerosi e gravi feriti della strada”. Molti medici di Pronto Soccorso e addetti alle emergenze confessano di sentirsi quasi “su un fronte di guerra”. Ecco allora la preziosa collaborazione dei donatori, durante l’estate come in tutti gli altri periodi dell’anno. “Ai quali ricordiamo che a settembre riprendono a funzionare a pieno regime anche le sale operatorie dei nostri ospedali – conclude il presidente provinciale. Michela Rossato Un nuovo Direttore sanitario L ’Avis provinciale ha un nuovo direttore sanitario. E’ il dott. Alessandro Spigariol, che collabora al Centro Trasfusionale dell’ospedale di Treviso, diretto dal primario Giovanni Battista Gajo. Ha 37 anni, è autore di numerose pubblicazioni, e vive da tre anni nella Marca. Laureato a Padova, ha la specializzazione in medicina di laboratorio e immunologia e molte esperienze lavorative presso le strutture ospedaliere. Il suo ruolo è ora quello di tenere i rapporti tra la medicina trasfusionale e l’attività di raccolta espletata direttamente dall’Avis provinciale. Nel presentarlo, il presidente provinciale Gino Foffano ha affermato che è stato nominato per la sua professionalità, l’esperienza e le doti umane, anche nel rapporto diretto con i donatori. Da un anno e mezzo, poi, si occupa personalmente della formazione dei nuovi medici che lavorano per l’Avis ed ha partecipato attivamente alla stesura di un opuscolo che contiene le linee guida che riguardano la selezione del donatore, frutto della stretta collaborazione tra i primari dei Centri Trasfusionali delle Ulss 7, 8 e 9. Avis in prima fila con l’Ulss 8 contro il tumore del colon-retto S ta partendo in tutto il territorio dell’Ulss 8 (AsoloCastelfranco-Montebelluna) lo screening del colonretto che coinvolgerà più di 51.000 persone su 220.000 abitanti, cioè tutte quelle con un’età compresa fra i 50 e i 70 anni. E’ il terzo programma di screening che si realizza nell’Ulss dopo quelli per il carcinoma del collo dell’utero e per il carcinoma della mammella. La differenza, rispetto a questi due programmi riservati solo alle donne, è che quello che inizia ora per il carcinoma del grosso intestino interessa anche gli uomini che rappresentano circa la metà delle persone coinvolte. Altra vera novità è il pieno coinvolgimento, nelle sue delicate fasi, dell’Avis. Per questo tipo di screening sono necessarie infatti la consegna a domicilio della lettera di invito, la distribuzione alle persone del kit per la raccolta del campione delle feci da esaminare per la ricerca del sangue occulto e la successiva riconsegna del kit al personale per l’invio del campione stesso al laboratorio di analisi. Da lì parte tutta la trafila medica, qualora il test risulti positivo (cioè si trovi effettivamente sangue nel campione fecale). Il percorso per le persone che risulteranno positive al test continuerà, divenendo di competenza prettamente sanitaria, con la colonscopia e tutta una serie di altri accertamenti. Considerata da un lato la scarsità di finanziamenti e di personale, e dall’altro la necessità di costruire un rapporto di fiducia con il pubblico, si è giunti alla conclusione che lo screening poteva essere avviato solo se, oltre a tutte le altre cose necessarie, ci fosse stato anche il supporto di un’organizzazione di volontariato per la distribuzione dei kit e il suo successivo ritiro. Serviva una struttura fortemente strutturata e capil- lare presente in tutti i Comuni dell’Ulss 8 e subito si è pensato alle Avis. La radicata presenza della nostra associazione sul territorio (34 Avis comunali in 30 Comuni) e la grande stima di cui gode tra la popolazione la pongono come realtà unica nell’intermediare un nuovo rapporto che deve costruirsi fra l’Ulss 8 e una parte significativa della popolazione residente. La distribuzione dei kit avverrà gradualmente nell’arco di due anni, Comune per Comune, grazie ai volontari delle Avis che si occuperanno quindi anche del ritiro. L’Avis ed il Comune di Riese Pio X hanno fatto da apripista al programma, dandogli il via (con successo) su un campione di 300 persone, alle quali si aggiungeranno altre 1500 entro l’autunno. La collaborazione da parte dell’Avis è data a titolo gratuito, ma è indubbio che un simile impegno potrà accrescere il ruolo dei Donatori e della loro associazione con ricadute di sensibilizzazione non indifferenti. Si parlerà di più dell’Avis e della donazione di sangue e di midollo osseo, e noi speriamo che sempre più persone accolgano l’invito a diventare Donatori, per curare di più e meglio i nostri ammalati. Partito anche grazie all’opera delle Avis uno screening che interesserà ciclicamente più di 50 mila cittadini. Bernardino Spaliviero Oderzo: un 50° celebrato fra storia, arte e poesia C inquant’anni di solidarietà meritano di essere celebrati per ricordare quanti hanno donato il sangue, ma anche perché, seguendo il loro esempio, molti giovani si avvicinino all’Avis e donino con generosità “un po’ di sé”. Sono stati questi i due fili conduttori della giornata dedicata al 50° dell’Avis di Oderzo, alla quale hanno partecipato, oltre a molte Avis, i rappresentanti della Fratres di Pontremoli e di Filattiera (MC). Mons. Piersante Dametto ha celebrato la Messa, mentre il Sindaco, Elio Pujatti, ha ricordato commosso che 50 anni prima suo padre ed allora Sindaco, Arturo, aveva firmato l’atto costitutivo dell’Avis assieme, tra gli altri, a Mario Fregonese e Riccardo Pulzatto presenti alla cerimonia. Il Presidente dell’Avis opitergina, Giuliano Gobbo, il Consigliere Avis nazionale Diego Sala, il Vice Presidente provinciale, Bruno Binotto, il Dott. Luca Collodel del Ct di Treviso sono intervenuti accanto ad alcuni ex-presidenti dell’Avis locale: Vincenzo Paludetto, Giancarlo Franco e Olindo Cescon. Ricordato anche l’instancabile Bruno Vello. Ad ogni partecipante un portachiavi, copia dell’Atto Costitutivo, il Verbale della prima riunione, un disegno della pittrice Franca Faccin e la poesia “L’albero della solidarietà” di Antonietta Pulzatto Bagolin. Un anniversario festeggiato con un’opera della pittrice Franca Faccin ed i versi di Antonietta Pulzatto Bagolin. 29 Le sette sorelle TREVISO Ragazzi e ragazze acqua e... sapone Altro grande successo per il torneo provinciale di calcio saponato organizzato dal gruppo giovani. V enti squadre miste, composte da donatori di sangue e non, giocatori di sesso maschile e femminile, si sono sfidate domenica 26 giugno in un divertente torneo di calcio saponato. Giunto alla sua quarta edizione, il torneo itinerante nella Marca s’è svolto quest’anno a Cimetta di Codognè, presso il campo sportivo parrocchiale per l’intera giornata. Qui sono stati montati due campi gonfiabili dove si sono svolte le eliminatorie e le finali. Il torneo è stato organizzato dal Gruppo Giovani dell’Avis provinciale di Treviso, in collaborazione con l’Avis provinciale e regionale, il Comune di Codognè e il Laboratorio Scuola Volontariato. Lo slogan scelto per questa edizione era “Dona e fai goal” e per tutta la giornata, oltre a musica, animazione e stand gastronomico, si è ricordato continuamente a pubblico e partecipanti l’importanza del dono del sangue attraverso uno stand informativo, gadget e messaggi. Tanti i giovani, ovviamente, non solo da tutta la Marca, ma anche da altre province. Tante anche le scivolate, senza nessuna conseguenza di rilievo se non le immancabili risate degli spettatori. Fra questi anche il presidente provinciale Gino Foffano e quello regionale Alberto Argentoni, attesi in campo l’anno prossimo. L’iniziativa, nel 2006, si svolgerà probabilmente in centro a Treviso. E cinque giovani atleti dell’Avis Karate Silea sono cintura nera B ilancio positivo per l’Avis karate di Silea che domenica 3 luglio, agli esami federali tenutisi a Mirano (Ve), ha visto promossi a pieno merito i suoi atleti. Al grado di cintura nera 1° dan Cristina Zanuso, Samantha Zulian, Adriana Schiavinato, Davide Zulian e Salvatore Pinto, al grado di cintura nera 3° dan il prof. Riccardo Lio. Bene anche nelle competizioni gioco sport karate, dove i piccoli atleti Giulia Bortolozzo, Alberto Piovesan ed Alessio Zulian hanno sempre ben figurato tra i primissimi. Lo staff tecnico dell’Avis karate Silea, orgoglioso degli obiettivi raggiunti, promuove lo sport giovanile dai 5 ai 13 anni e quello agonistico per i più grandi, mentre ampio spazio è rivolto a chi cerca un’attività sportiva per il proprio benessere. Ecco gli atleti “targati” Avis nella foto a sinistra. 30 Le sette sorelle VERONA Autunno impegnativo per tutti R itemprati dalle vacanze estive, eccoci pronti per un’altra stagione associativa che si preannuncia molto intensa. È pronto a ripartire il “Progetto Scuola” per l’orientamento alla solidarietà degli studenti, autentico fiore all’occhiello della provincia di Verona nell’ultimo decennio, che da quest’anno sarà condiviso con Avis e Fidas delle province di Rovigo e Vicenza, con previsione di interessare 30.000 studenti delle scuole di ogni ordine e grado delle tre province. In considerazione poi delle novità nel settore trasfusionale (nuovi Decreti per la selezione dei donatori con revisione delle sospensioni, nuova Legge di riferimento in sostituzione della 107/90...) e del consistente ricambio generazionale avvenuto con il recente rinnovo di tutti i Consigli Direttivi, una parte decisiva della prossima stagione sarà incentrata sull’aggiornamento dei quadri associativi. Inizieremo sabato 1° ottobre con un incontro sui temi citati, realizzato in collaborazione con l’Avis regionale, per proseguire con un calendario di appuntamenti coinvolgente tutti i responsabili associativi e i donatori desiderosi di approfondire la propria conoscenza delle norme disciplinanti il volontariato del sangue. Ma sarà anche stagione di importanti decisioni collegate al quarto Piano Sangue Plasma Regionale, in particolare con l’attuazione del Dipartimento Trasfusionale provinciale e per la ridefinizione dei Centri di Raccolta sangue in provincia. Una questione, questa, che potrà mostrare aspetti spinosi, trattandosi pur sempre di intervenire nella scelta di località e frequenze in cui programmare per il futuro l’invio dei donatori associati, tenendo conto di una realtà sanitaria che, fermo restando il crescente fabbisogno di sangue, si sta impoverendo sempre più, sia di strutture idonee che di risorse dedicate. Su questo avremo certamente di che discutere e lo faremo con passione, come sempre. Ma, responsabilmente, sapremo infine far prevalere la ragione, per trovare le soluzioni migliori in grado di favorire la determinazione di una rete provinciale dei Centri di Raccolta che diventino punti di riferimento certo per i donatori, situati in posizioni strategiche e con aperture commisurate alla reale potenzialità della zona. Questo allo scopo di consentire ai donatori di compiere in sicurezza il periodico gesto di solidarietà e all’Associazione di continuare ad onorare l’impegno con gli ammalati, puntando anzi a migliorare ancor più il contributo veronese all’autosufficienza nazionale. Impegni e opportunità non mancano. Buon lavoro a tutti, allora! Dal ritorno nelle scuole, interessando 30 mila studenti di tre province, all’applicazione del nuovo Piano Sangue. Luigi Piva Triathlon a Bardolino nel segno dell’Avis S i è svolta a Bardolino, una gara internazionale di Triathlon: nuoto, bicicletta e corsa a piedi. Questa specialità atletica prevede un percorso a nuoto di 1500 metri, poi in bicicletta per 40 Km, e per finire una corsa a piedi per 10 Km. Il triatleta deve quindi possedere un allenamento multidisciplinare nelle tre specialità. L’Avis comunale di Bardolino ha partecipato anche quest’anno, coadiuvando con l’organizzazione in alcune tappe del percorso. Molta propaganda sulla donazione è stata fatta tramite striscioni lungo il percorso, con la mongolfiera all’arrivo e migliaia di palloncini con la scritta "Triathlon Internazionale di Bardolino e Avis", questi ultimi consegnati gratuitamente a tutti i visitatori del nostro stand. L'evento è stato trasmesso da Rai Sport Sat e da Sky Sport, dove era evidente in primo piano la promozione dell’Avis con la nostra mongolfiera. Luca Sabaini 31 Le sette sorelle VERONA Stellette all’avisina Le Forze Armate aprono le porte alla donazione. L ’Avis comunale di Verona è entrata in caserma! Grazie al permesso del Col. Dott. Antonio Pennino, siamo potuti entrare nella Caserma “G. Duca” di Montorio Veronese, presso l’85° RAV dell’Esercito Italiano, per avere un incontro con migliaia di militari e sensibilizzarli al problema della donazione del sangue. In questa caserma si trovano stabilmente due Compagnie Comando, attorno ne ruotano altre sei di volontari, che si trattengono per due mesi per fare il corso di addestramento. Per quanti non lo sapessero, ogni Compagnia è costituita da cento elementi, per cui, a conti fatti, in otto giorni (ognuno riservato ad una diversa Compagnia) abbiamo potuto incontrare circa 800 militari. Gli incontri si sono svolti presso un locale della Caserma, grazie all’organizzazione del Cap. Margoni e la presentazione del Serg. Cassardo, alla presenza di medici del Centro Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera di Verona, a quella del Presidente dell’Avis comunale di Verona, Giovanni Zamboni e del referente della Commissione Regionale delle Forze Armate, Carlo Foresti, che hanno presentato ai militari il problema della donazione del sangue e le finalità promozionali della nostra associazione. In ogni Compagnia si è potuta contare una media dell’11% di giovani già donatori, che hanno di buon grado invogliato i loro colleghi a fare altrettanto, presentando con entusiasmo la propria esperienza. Provenienti da molte regioni, ciascuno ha confidato di essere diventato donatore per diverse motivazioni, tra cui il desiderio di aiutare il prossimo. Diversi di questi donatori provengono dal Sud, in particolare da quelle regioni in cui il sangue scarseggia e in cui si sente maggiormente la necessità di averne a disposizione sempre maggiori quantità. Le prospettive in futuro di questi incontri sono a dir poco entusiasmanti, dato che tra gli elementi delle due Compagnie Comando c’è già la ferma intenzione di formare un Gruppo Avis, che farà capo all’Avis comunale di Verona, mentre per le altre sei costituite da volontari, che si tratterranno qui a Verona solo per due mesi e che saranno costantemente sostituite ogni due mesi da altrettante Compagnie, avremo sempre la possibilità di sensibilizzare nuovi donatori volontari, che lo diventeranno in qualsiasi altra regione l’Italia, in particolar modo dove attualmente c’è più bisogno di sangue. È un impegno che i medici del Centro Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera di Verona ci hanno assicurato di mantenere con la loro assidua presenza, così come altrettanto faranno i Dirigenti della nostra Avis comunale di Verona. Nel mese di luglio, in un campo di calcetto della Caserma, messo a disposizione dal Comandante della stessa, si è svolta la finale “Trofeo Bisagno” di calcio a 5, con la partecipazione di ben 112 squadre. Anche la nostra Avis comunale di Verona ha avuto un posto d’onore in questa occasione, avendo avuto la possibilità di allestire, accanto al campo di gioco, un gazebo e la nostra mongolfiera. Diversi nostri volontari hanno potuto avvicinare il pubblico e i militari che assistevano alla partita, che hanno potuto ritirare materiale di promozione ed avere sempre maggiori notizie sul servizio di volontariato che promuoviamo a favore dei malati. Mario Luchi 32 Festa provinciale giovani: un successo G rande successo ha avuto la prima festa provinciale dei giovani dell’Avis di Verona, che si è svolta il 15 luglio a Lobia di San Bonificio, in collaborazione con l’Avis comunale di Lobia. Buono è stato l’afflusso di giovani da tutta la provincia veronese che hanno apprezzato e applaudito il cabaret di due comici giovani “Paniate & Santonastaso” dell'Area Zelig. I comici non solo si sono prestati ad indossare la felpa promozionale Avis (prodotta proprio dai giovani della provinciale di Verona), ma a fine spettacolo hanno ringraziato l’associazione per la nobile attività che fa, spronando i giovani ad andare a donare. Oltre alla promozione dei due cabarettisti, alcuni giovani avisini dal proprio gazebo hanno distribuito del materiale propagandistico: cappellini e t-shirt marchiati Avis, oltre agli opuscoli illustrati riguardanti l’importanza del gesto di donare sangue. Visto il successo di questa prima festa provinciale, non ci resta che aspettare l’anno prossimo per la seconda edizione o per un altro evento promozionale di questo genere, che molto può fare per sensibilizzare i giovani della provincia. Umberto Panarotto L’unione delle sinergie fra sport e volontariato Gli amici avisini dell’Avis comunale di Caprino Veronese erano presenti all’ultima edizione della gara automobilistica internazionale in salita “Caprino-Spiazzi”. All’iniziativa, tenutasi tra il 30 aprile ed 1 maggio, hanno partecipato oltre all’Avis anche Admo, Admor e Aido con 2 gazebi nei pressi della partenza, con distribuzione dei programmi della gara e gadgets. Molto si deve alla Car Racing, organizzatrice della manifestazione, per l’ottima riuscita della gara, e un vivo ringraziamento per lo spazio concesso alle associazioni per la loro promozione che si è tramutato in un’ottima visibilità, ghiotta occasione per estendere il messaggio di solidarietà agli appassionati dei motori, grazie anche alla massiccia presenza di striscioni lungo il percorso. A rendere particolarmente interessante l’appuntamento caprinese ha contribuito la presenza straordinaria del campione di sci Kristian Ghedina, testimonial Aido, notoriamente appassionato di automobili. Ghedina ha compiuto il percorso come apripista. Il ricavato della giornata è stato destinato all’acquisto di un apparecchio radiologico per il Policlinico “Giambattista Rossi” di Borgo Roma, Verona. Decimo torneo di volley: vince l’Avis Belfiore I l 10° torneo di pallavolo Avis giovani Est veronese Memorial “Filippo Aldegheri”, inaugurato a Monteforte d’Alpone il 10 giugno 2005 con il convegno “I giovani al bivio”, si è concluso il 17 luglio. Delle 11 squadre partecipanti al torneo (Costalunga/Brognoligo, Miega, Bonaldo, Gazzolo, Albaredo, Belfiore, Soave, Monteforte, S. Bonifacio, Prova e Lobia), hanno raggiunto la finale le squadre Avis di Belfiore e Gazzolo. Il torneo ha visto vincitrice l’Avis Belfiore che ha battuto per 3 set a 1 l’avversaria in campo. La squadra di Belfiore era composta da Roberto Bravi, Giuseppe Burato, Isabella Dal Degan, Chiara Danese, Mara Danese, Laura Danese, Michele Rossi, Cristina Ruffo, Igor Ruffo, Flavio Tebaldi, Andrea Tosi, Nicola Varalta, Paola Varalta e Giuliano Zattra. Dopo aver superato il girone di qualificazione riportando una sola sconfitta proprio contro l’Avis Gazzolo, ha sconfitto in semifinale l’Avis S. Bonifacio, quindi non si è fatta sfuggire la vittoria nella finale del 17 luglio. Per la squadra di Belfiore (eccoli nella foto sotto) questa vittoria è molto importante, ed è dedicata a Filippo Aldegheri, il ragazzo di Belfiore scomparso nel maggio dello scorso anno a seguito di un incidente stradale. La serata conclusiva del torneo, oltre ad aver offerto una prova sportiva ad alto livello, ha regalato a tutti un particolare clima di solidarietà, fratellanza e collaborazione, elementi fondamentali che legano le Avis comunali dell’Est veronese per rendere sempre più forte e incisiva la promozione del dono del sangue. Inoltre bisogna ricordare un’importante obiettivo raggiunto dall’associazione durante il torneo, cioè l’inserimento di 26 nuovi aspiranti donatori, per lo più giovani, nella grande famiglia Avis. Igor Granetto 33 Le sette sorelle VICENZA Un anno da ricordare per Lupia-Poianella C on il rinnovo delle cariche associative, l’Avis di Lupia-Poianella, annovera con orgoglio nelle sue fila, oltre ai tre nuovi consiglieri Mauro Marzaro, Giovanni Perazzolo e Pierangelo Masiero, anche il neo eletto presidente provinciale Enrico Iseppi. E si organizza per le future attività con rinnovato entusiasmo. Entusiasmo che è venuto anche dal grande successo della festa sociale del 21 maggio, alla quale hanno partecipato sia il sindaco di Bressanvido, Ampelia Berte, che l’assessore Francesco Rossato del Comune di Sandrigo. Durante la manifestazione sono stati premiati i soci benemeriti, tra i quali spiccavano per le medaglie d’oro il presidente della Comunale, Vittorino Bigarella, Emilio Vivaldo, Gianni Masiero, Bortolo Baldisseri e Pietro Galdeman. Il distintivo con fronde d’oro l’hanno meritato invece il presidente provinciale Enrico Iseppi, Claudio Pedon e Antonio Corrà. Dopo la festa, la nostra Avis ha iniziato a lavorare con l’ormai collaudato metodo d’intervento per le varie attività o feste che si svolgono nei paesi limitrofi. Si è cominciato con la festa del bambino a Bressanvido, anche allo scopo di avvicinare e sensibilizzare i genitori al dono del sangue e convincerli a diventare nuovi donatori. L’Avis è quindi stata presente alle sagre paesane e a tutti i tornei di pallavolo e di calcetto. La finalità è sempre quella di far conoscere l’Avis e il dono del sangue, meglio se divertendosi e onorando l’Avis, perché no, andando a raccogliere qualche successo sportivo, come ai tornei di pallavolo di Lupia e Sandrigo e al torneo di beach-volley, sempre a Sandrigo. Nella foto il Presidente provinciale Iseppi, premiato con le “fronde” Avis Lupia-Poianella Cornedo: amicizia rinnovata anno dopo anno S ono ormai passati 15 anni dal giorno in cui l’Avis comunale di Cornedo Vicentino e la sezione Fidas di Villaga, Barbarano e Zovencedo si sono gemellate con lo spirito di condivisione di ideali ed obiettivi comuni. L’iniziativa è stata all’epoca un atto eccezionale ed ha dimostrato che quegli ideali di fratellanza e solidarietà fra tutti i donatori di sangue, che nel gennaio del 1990 hanno spinto i rispettivi dirigenti a compiere questo passo, sono più forti di qualsiasi campanilismo. Quel coraggioso e importante gesto, che aveva coinvolto allora anche i sindaci dei quattro nuovi Comuni, le più alte cariche delle rispettive associazioni e i cittadini, non ha perso nel tempo il suo significato e la sua carica morale. Rafforzati anche da sentimenti di amicizia e stima, che nel corso degli anni hanno legato i vari presidenti. Da più di un decennio ci ritroviamo ogni anno per mantenere vivo questo straordinario rapporto in un clima di amicizia e solidarietà, nella consapevolezza di fare la cosa giusta. Ci auguriamo che questi rapporti Avis-Fidas possano continuare a crescere e diventare esempio per gli altri, e che le motivazioni ideali di questo gemellaggio siano capite e fatte proprie dalle nuove leve dell’associazione, affinché non abbiano a disperdersi. Mirella Negro Cornedo: Avis-Fidas, due labari diversi, ma un unico scopo. 34 ‘Non mi l’Agno’ e pedalo con Avis T utti in bici, domenica 12 giugno, lungo la nuova pista ciclabile sull’argine dell’Agno. La giornata è stata organizzata dall’Avis di Brogliano in collaborazione con l’Amministratore comunale ed ha inaugurato il calendario della seconda edizione di “Non mi l’Agno”, iniziativa che raggruppa le manifestazioni estive della vallata. Dopo la celebrazione della messa, in cui si è ricordata la ricorrenza della Festa del Donatore, alla presenza delle autorità comunali, è stato inaugurato il tratto di pista che unisce il paese a Trissino. E poi grandi e piccoli, giovani e meno giovani, hanno percorso sulle due ruote l’argine del fiume: i bambini delle scuole elementari con le magliette che l’Avis aveva loro offerto in occasione dei Giochi della Gioventù, i ciclisti donatori con le loro coloratissime tute Avis e tutti gli altri con bandane rosse e variopinti palloncini legati al manubrio. Lo spettacolo è stato unico ed il divertimento tanto. Al ritorno, l’allegra compagnia ha trovato presso il parco giochi un meritato e ricchissimo buffet che ha dato l’opportunità di saziare gli appetiti e di stare ancora un po’ insieme. Gianfranco Sottoriva Bella iniziativa ciclo-ecologica fra Brogliano e Trissino. Collaborazione fra Comune ed Avis comunale nell’ambito delle manifestazioni estive in Val d’Agno. La goccia “segna” anche le pagine dei libri A nche attraverso un segnalibro si può fare campagna di sensibilizzazione sulla donazione del sangue. A questo scopo l’Avis comunale di Brogliano ha colto ed appoggiato l’iniziativa della locale Biblioteca civica che aveva promosso un concorso di disegno, rivolto agli alunni delle scuole elementari. Aveva come tema “La pace e i diritti umani”. Sono risultati vincitori due bambini, Antonio Guiotto e Marco Rigon, le cui “opere” sono state stampate su migliaia di segnalibri in distribuzione ai lettori. Ve li proponiamo nelle immagini accanto. E tra le pagine dei libri, quindi, d’ora in poi sorride accattivante anche la nostra simpatica goccia “Amico sangue”. G.S. Sempre a Brogliano in collaborazione con la biblioteca comunale. 35 Le sette sorelle PADOVA S’inaugura la nuova sede 25 settembre ore 10,30: Donatori tutti invitati all’inaugurazione della nuova sede e del nuovo Centro raccolta dell’Avis provinciale. 36 F inalmente apre la nuova Sede dell’Avis provinciale di Padova e del suo Centro di Raccolta Sangue. Dopo anni di attesa e come fortemente voluto e deciso nell’Assemblea provinciale del marzo 2004 a Casale di Scodosia, la Sede, si trasferisce da Via Trieste n. 5/A in Via Trasea n. 10/12, sempre a Padova. L’attività di raccolta sangue ed amministrativa mantiene gli stessi orari che in precedenza, offrendo però ai donatori dei locali nuovi, più confortevoli ed accoglienti. Il personale medico ed infermieristico rimane invariato ed è sempre a completa disposizione dei donatori per ogni informazione. Più spazio quindi ai donatori, con nuovi ambulatori per i colloqui e le visite periodiche di controllo, con la nuova sala prelievi moderna e completamente attrezzata, con l’accogliente sala attesa e ristoro, il tutto nel pieno rispetto delle normative vigenti. Più attenzione alla privacy dei donatori attraverso metodologie tecnologicamente avanzate e nuovi sistemi per l’archiviazione dei dati sensibili, con accesso limitato al solo personale autorizzato. Più ampie e confortevoli la segreteria provinciale e la sala riunioni per il Consiglio Direttivo provinciale e per tutte le attività della nostra Associazione. Realizzando con l’aiuto delle Comunali quello che sembrava un sogno irraggiungibile, l’Avis provinciale di Padova si augura, con i nuovi locali del Centro di Raccolta, di poter incrementare la raccolta di sangue e le iscrizioni di nuovi Donatori. Tutti i dirigenti e gli avisini sono invitati alla inaugurazione ufficiale che avverrà domenica 25 settembre 2005, alle ore 10.30, alla presenza delle autorità locali e sanitarie. Per tale data tutto sarà pienamente operativo. Ti aspettiamo! COME RAGGIUNGERCI La nuova Sede di Via Trasea n. 10/12 è posizionata in una zona strategica vicino al Piazzale della Stanga, in Zona Ognissanti – Portello, a pochi passi dalle strutture ospedaliere ed a 50 metri dalla fermata dell’autobus delle linee 7 – 9 – 15. è dotata di parcheggio gratuito per i donatori ed è facilmente raggiungibile seguendo le indicazioni della piantina. Cambia anche il numero di telefono: ora è lo 0497800858. Gli orari di apertura per donazioni e prelievi rimangono invariati: dalle 8.00 alle 10.00, dal lunedì al sabato; Anche la segreteria mantiene la medesima apertura, dalle 8.00 alle 13.00, dal lunedì al sabato. Valerio Basso A Due Carrare si pedala B en 320 ciclisti hanno partecipato, sabato 23 luglio, al Campionato italiano individuale di ciclismo su strada per amatori Avis, organizzato in collaborazione con UDACE - CSa IN, nel circuito cittadino del paese. Ciclisti di tutte le età, di cui oltre cento avisini provenienti un po’ da tutte le parti d’Italia. C’erano iscritti da Messina, da Torino, da Cremona, da Cuneo, e dalle varie province venete. La gara si è svolta con agonismo, ma con l’entusiasmo di un gruppo di avisini affiatati e legati tra loro da uno scopo importante: far capire il connubio che esiste tra sport e solidarietà. Un modo per trasmettere, attraverso lo sport, i concetti cari al nostro volontariato: lo stile di vita sobrio e consapevole, il principio della correttezza, della partecipazione, del sacrificio, della gratuità, del dovere di essere attenti verso chi soffre. A premiare i ciclisti e a consegnare loro le maglie di campioni italiani di categoria sono stati il Sindaco di Due Carrare Sergio Vason, il Vice Presidente dell’Avis regionale, Francesco Magarotto e Francesco De Luca, il Presidente dell’Avis comunale realtà locale che conta circa 200 soci. All’interno del 19° “G.P. S.Stefano”, 5° “Memorial Severino Marivo” e 2° “Memorial Fabio Rizzo”, a vestire la maglia tricolore Avis sono stati: per la categoria cadetti Cristian Luisotto, per la categoria junior Angelo Maffezzoni, per la categoria senior Paolo Galloni, per categoria veterani Roberto Dal Corso, per la gentlemen Paolo Mancin, per la categoria super A Dino Dal Sant e per la categoria super B Silvano Consolati. Tanta gente lungo il percorso e all’arrivo. Insomma una manifestazione che parla alla gente del dono del sangue e di una solidarietà che fa bene al cuore ed alla … linea di chi pratica sport. Ad Este invece si corre A d Este, dal 16 al 19 giugno, si è svolta la “Staffetta 1000x1000” in cui mille atleti hanno corso per mille metri ognuno, senza alcuna interruzione, per quattro giorni e tre notti. L’Avis comunale di Este è stata, naturalmente, in prima fila nell’organizzazione, fornendo a tutti gli atleti un cappellino, distribuendo materiale informativo sulla donazione di sangue ed assicurando la necessaria copertura sanitaria. Ha inoltre partecipato con una propria squadra di 30 atleti che si sono fatti onore con tempi molto buoni, mentre è meglio stendere un pietoso velo d’oblio sulla prestanza atletica di Presidente, Vicepresidente e Consiglio Direttivo tutto: hanno partecipato sfidando soprattutto i crampi ed acciacchi vari! E’ stata una festa che ha coinvolto tutta la città: gli ultimi “atleti” sono stati gli Assessori della Giunta comunale, Sindaco in testa. A giorni dovrebbe arrivare l’omologazione da parte del Quartier Generale di Londra del GWR e quindi saremo presenti nell’edizione del 2007 del Guinness World Book of Records. E’ una soddisfazione per l’impegno profuso, ma siamo ancor più contenti dell’aumento del numero di nuovi soci che abbiamo avuto grazie a questa ed ad altre manifestazioni cui abbiamo partecipato. Ad agosto infatti abbiamo raggiunto il numero di nuovi soci fatti in tutto lo scorso anno, con un aumento del 30%! Avis Este 37 Le sette sorelle VENEZIA Un po’ più ‘verde’ un po’ più ‘rosa’ Ringiovanito e con più donne il nuovo Consiglio dell’Avis provinciale. P iù giovani e più donne nel nuovo esecutivo dell’Avis provinciale di Venezia, uscito dal consiglio direttivo rinnovato nel corso dell’assemblea provinciale che si è tenuta il 19 marzo scorso a Chioggia. Così hanno voluto gli avisini. Il 19 aprile si è arrivati poi alla costituzione del nuovo esecutivo. E’ così composto: presidente è stato nominato Maurizio Borsetto (Noale), vice presidente vicario Giorgio Scotto (Maerne-Olmo), vice presidente Alessandro Campanerut (Cinto Caomaggiore), segretario Gianna Moras (Maerne-Olmo), tesoriere Nicola Tombolato (Vigonovo), responsabile Giovani e Donne Marica Bonaventura (Noale), responsabile Giovani Alessandro Penzo (Chioggia), responsabile Scuola Maria Giovanna Miggiani (Mestre-Marghera), coordinatore Assemblee-Giornata del Donatore Giovanni Marcanzin (Venezia). Cinque componenti su nove del nuovo esecutivo sono “new entry”. Quattro di loro abbassano decisamente l’età media: sono il tesoriere, i due responsabili giovani e la responsabile scuola e, finalmente, cosa non da poco, possiamo vantare un terzo dell’esecutivo al femminile. Si è deciso infatti di puntare sui giovani, non limitandosi ad affidare loro funzioni di contorno, ma ruoli significativi e spazi in cui possano esprimere le loro idee, in maniera da non fare invecchiare l’Avis. A tutti, e in particolare ai più giovani, i migliori auguri di un lavoro fruttuoso e collaborativo. Tante le idee e soprattutto tante le energie in campo per realizzarle. Per Gaetano, dieci anni dopo Tre giorni interi dedicati da Comune ed associazioni ad un grande mestrino-avisino. S ono trascorsi dieci anni dalla scomparsa di Gaetano Zorzetto. Per l’Avis comunale di Mestre-Marghera è stata una perdita dolorosa; Gaetano era un uomo semplice, umile, sempre disponibile, che amava profondamente l’uomo tanto da divenire donatore di sangue per aiutare chi era in difficoltà, senza pretendere nulla in cambio. Questo peculiare aspetto lo ha caratterizzato anche nel suo operato politico. Politicamente aveva assimilato i principi mazziniani e tutta la sua attività era improntata all’osservanza di questi. Ma quello che a noi piace ricordare è la sua veste di donatore di sangue. Cominciò come uno di noi; poi la sua perspicacia e la sua capacità di concretizzare le idee lo portarono a diventare consigliere della sezione comunale, presidente della Federazione internazionale delle organizzazioni dei donatori di sangue (Fiods), presidente “honoris causa” della sezione comunale di Mestre-Marghera. Fu l’ideatore del Centro trasfusionale che, in seguito, divenne Sit e oggi Src, una delle poche strutture in Italia gestite dall’Avis all’interno dell’ospedale. L’Avis comunale di Mestre-Marghera, a lui dedicata, lo considera un vessillo da seguire per ampliare, tra i suoi componenti, lo spirito e la fede del donatore, proprio per concorrere a rendere più sana l’associazione. Raimondo Retinò vice presidente Avis Mestre-Marghera sezione“G. Zorzetto” 38 Maurizio Borsetto, nuovo presidente provinciale Avis Zelarino: due fratelli, “cento” in tandem I fratelli Adriano e Luciano Pistolato hanno raggiunto assieme, quest’anno, le cento donazioni di sangue e saranno festeggiati, con gli altri due “centini” Osvaldo Trevisiol e Giuliano Vendramin, alla festa del 2 ottobre. Data in cui l’Avis di Zelarino Cipressina Trivignano inaugurerà il “Cippo del donatore” nel giardino antistante la sede Avis, grazie alla collaborazione del consiglio di Quartiere Zelarino-Cipressina Trivignano. Nella targa vi è posta la scritta “A ricordo dei donatori che hanno dato, a chi non aveva più la speranza, un sorriso, la gioia, la vita”. Nuovo Centro di raccolta a Noale D opo lunghi anni di attesa, finalmente anche a Noale l’Avis può usufruire di locali consoni al servizio di volontariato che viene svolto. Lo scorso 2 luglio alla presenza delle massime autorità sanitarie e amministrative è stata inaugurata la nuova sede del Centro di raccolta con annessi i locali che ospitano la sede dell’Avis comunale di Noale. Il presidente della comunale, Luisa Beccegato, ha portato il benvenuto agli ospiti, tra cui il dottor Lavezzo (direttore generale dell’ULSS 13), la dottoressa Di Tommaso (direttore sanitario), il dottor Garbin, il dottor Imbrogno, il dottor Ciappa (primario del Trasfusionale), Alberto Argentoni (presidente dell’Avis regionale), accompagnato dal presidente provinciale Maurizio Borsetto, e il dottor Sportelli (direttore sanitario dell’Src di Mestre). A rappresentare l’amministrazione comunale c’erano il vice sindaco Scotton e gli assessori Cagnin e Andreotti. Grazie all’interessamento della dottoressa Di Tommaso e del dottor Ciappa tenuti sotto pressione dalle continue richieste del neopresidente provinciale, si è giunti a individuare i locali più idonei. Si tratta di quattro spazi: l’ambulatorio medico, la sala prelievi, la segreteria e la sede della comunale Avis. Dopo il tradizionale taglio del nastro c’è stata la benedizione dei locali da parte di don Mario Carniel e la visita dei locali stessi da parte di tutti i convenuti, autorità, avisini e simpatizzanti. Questo momento deve essere vissuto come punto di partenza e non di arrivo. Nella nuova e razionale sede anche i locali dell’Avis comunale. San Donà: un 50° con mille iniziative Dopo gli eventi G dell’estate, gli rande festa a San Dona’ di Piave per i 50 anni del nostro sodalizio. I festeggiamenti sono cominciati già a luglio con la presenza in piazza della mongolfiera Avis e del grande arco rosso alla classica notturna di ciclismo che ha visto oltre diecimila presenze. A settembre, poi, sono in calendario la presentazione del volume “Le foto raccontano”, e l’apertura della mostra fotografica itinerante in vari esercizi pubblici della città, con tante foto Avis inedite dal 1955 al 2005. Il 23 settembre siete tutti invitati alla rappresentazione teatrale in dialetto degli “Amici di Cesco”: “La scorzetta de limon” e “L’ imbriago de sesto”, mentre il 25 è in programma il pranzo sociale Avis. Lo stand avisino del 50° sarà quindi presente alla “Fiera del Rosario” l’1, il 2 e il 3 ottobre, poi il mese Avis proseguirà con la Grande tombola benefica il giorno 9, la lucciolata con gli AlpiniVia di Natale il 21 e la Castagnata avisina il 23 ottobre, il tutto intervallato da altre manifestazioni sportive, culturali e sociali. Per l’occasione sono state stampate diecimila cartoline raffiguranti la nostra sede e il nostro monumento, e verrà sottoscritto l’accordo di collaborazione con la Confartigianato. Continueranno, poi, gli incontri riservati agli studenti di 4ª e 5ª superiore. O.C. appuntamenti previsti per ottobre. 39 Le sette sorelle BELLUNO Quando l’Abvs si mette in ‘Palio’ Un successo la prima edizione organizzata a Visome dalla locale sezione Abvs. L a sezione di Visome e Castoi dell’Abvs ha organizzato il “1° Palio e Minipalio” delle Frazioni della Parrocchia di Visome con la partecipazione delle squadre Castoi, Cet, Rivamaor, Tassei con Piandelmonte e Ronce, Rivamaor e Visome. Sotto il gazebo dell’Associazione hanno cominciato ad iscriversi, sin dal primo pomeriggio del 29 maggio, le squadre dei ragazzi con età massima 14 anni. Il percorso è stato predisposto da Giuseppe Scarton e misurava circa 600 metri (preziosa la collaborazione dei proprietari dei terreni che hanno aiutato a preparare il tracciato, in particolare le famiglie Piccin e Canton). Ogni staffetta era composta da tre concorrenti che dovevano consegnare al proprio compagno di squadra il testimone. Ha vinto la squadra con la maglietta verde di Visome, composta da Alice, Paolo e Elia, seguita dagli arancioni di Rivamaor “A” con Giulia, Cristina e Jessica e da Rivamaor “B” con Nicola, Roberto e Angela. Ogni componente della squadra vincente ha vinto una coppa offerta dall’Abvs, come il trofeo per il Minipalio che verrà tenuto per un anno dalla squadra vincitrice. Sotto una calura incredibile, alle ore 16 è partito anche il “1° Palio delle Frazioni” con la presenza di 8 squadre e di 24 concorrenti, vinto da Visome “B” composto da Davide Sponga, Antonio Pachner e Damiano Prizzon. Il percorso era stato modificato rispetto a quello del Minipalio ed allungato di un chilometro per concorrente. Seconda si è classificata la squadra che rappresentava Castoi e terza Tassei. Una medaglia con la goccia di sangue che corre trafelata, nuovo logo realizzato dal socio Abvs Andrea Dal Molin, ha premiato i vincitori assieme al bellissimo Palio disegnato e costruito da Luigina Funes. Collaboratori preziosi per la riuscita della manifestazione sono stati anche Sergio e Donata Caselli. Ha ricevuto infine una coppa anche Pierangelo Da Gioz, che ha impiegato 3 min. e 12 secondi per percorrere la propria frazione. Simpatica la competizione tra la squadra arancione di Rivamaor e la gialla di Cet, composte da sole donne che si sono impegnate fino allo stremo delle forze per superarsi tra loro e giunte con un distacco di soli 2 secondi. Da segnalare, infine, i quarti classificati (Visome A): nonostante i tre concorrenti raggiungessero complessivamente i 160 anni di età, si sono classificati molto vicini al podio! La serata si è conclusa in compagnia, con brindisi e cena finale organizzata dalla “Pantera Rosa”. Pierangelo Da Gioz Tutti di corsa con la Strabelluno (pure i donatori) L ’appuntamento è per il 18 settembre a Belluno, con la classica di fine estate "Strabelluno". I volontari Abvs affiancheranno i volontari delle varie istituzioni ed associazioni presenti, tra i quali figurano l'Arma dei Carabinieri e i Vigili urbani in pensione. Le gare podistiche hanno percorsi di 5-13 e 21 chilometri (quest'ultimo valido per il campionato provinciale). Il programma prevede anche un percorso bike misto cittadino, idoneo anche a gruppi familiari con un breve tratto su sterrato e, novità della categoria, la gimkana dei bambini dai 4 fino a 11 anni che si tiene presso lo stadio cittadino, ove si trova l'arrivo per tutte le categorie. La "competizione" sarà ravvivata dalla presenza dei piccoli atleti del gruppo “Saranno campioni”. Molti i premi in palio e i gadget per tutti in attesa dei festeggiamenti per il 20° anniversario nel 2006. N.B. 40 Torneo calcio Fidas-Abvs: Arten sugli scudi L a sezione Abvs di Trichiana ha organizzato, nel weekend del 18 e 19 giugno, la diciottesima edizione del torneo interassociativo di calcio Fidas-Abvs. Il torneo si è svolto sui campi di calcio comunali e ha visto la partecipazione di 28 squadre allestite da 24 sezioni di donatori di sangue provenienti da tutto il bellunese. I partecipanti, donatori attivi o minorenni futuri donatori, sono stati circa 300 e hanno dato vita ad una due giorni all’insegna del divertimento e dell’amicizia, anche grazie alla complicità del sole, del caldo estivo e dell’organizzazione logistica fornita dalla sezione di Trichiana, che ha allestito un fornito punto di ristoro per giocatori, familiari e simpatizzanti. La competizione non è mancata e alcune squadre hanno schierato i più grossi calibri del calcio bellunese, nel tentativo di aggiudicarsi la vittoria in una manifestazione che da anni rappresenta un appuntamento alquanto atteso e particolare del calcio estivo. Il clima che si respira in queste occasioni è di vera festa e unione tra i partecipanti. Il campanilismo tra le sezioni feltrine e bellunesi, e ancor di più tra quelle confinanti, non manca, ma si traduce solo in energia positiva per fare sempre meglio e di più e per portare a donare un numero sempre maggiore di giovani sportivi. Grazie a questa iniziativa nel corso degli anni le sezioni hanno avuto modo di incrementare la propria base di donatori e di portare all’interno dei direttivi persone dinamiche e propositive, garantendo la continuità delle loro attività. Per quanto riguarda la cronaca sportiva, nelle 58 gare disputate sono state realizzate oltre 200 reti e la vittoria è andata alla sezione dell’Arten che si è imposta in finale sulla squadra della sezione organizzatrice di Trichiana; al terzo e quarto posto si sono classificate le squadre di Tisoi e Fonzaso. Sono state premiate tutte le squadre partecipanti e un premio speciale è stato assegnato alla sezione più numerosa (Tisoi) e a quella più disciplinata (Paterno). Premi individuali sono andati al portiere meno battuto (fino agli ottavi) Nico Della Vecchia di Bolzano Bellunese, al miglior realizzatore Fabio Gheller Fabio di Limana e al miglior giocatore delle fasi finali Antonio Argenta di Arten. Oltre 300 calciatori divisi in 28 squadre hanno animato la 18ª edizione dell’ambito trofeo. Ha organizzato, quest’anno, la sezione Abvs di Trichiana. Qua sotto e a sinistra le tre squadre migliori classificate. Da tre anni sfrecciando nei rally P er il terzo anno consecutivo i piloti Nicola Balcon e Mirto Saviane hanno voluto ospitare il logo Abvs sulle loro auto da gara. La nuova stagione agonistica li ha visti alla partenza con ben due auto ed è per questa ragione che le sezioni di Col di Cugnan e di Belluno si sono fatte carico di una “sponsorizzazione” più importante degli scorsi anni. Gli adesivi di grandi dimensioni applicati sui fianchi vogliono essere di augurio per i due piloti, e naturalmente d’invito a tutti i tifosi della provincia e non, verso la gara di solidarietà che è il dono del sangue, gara che solamente tutti assieme possiamo vincere. N.B. 41