Sintesi rilevazione 2008 Azienda ULSS 3 PASSI (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) é il sistema di sorveglianza italiano sui comportamenti rischiosi (o vantaggiosi) per la salute della popolazione adulta e fornisce dati facilmente analizzabili ed usufruibili anche dalle singole AULSS. PASSI, ideato dal CCM/Ministero della Salute, é coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e, nella nostra Regione, dalla Direzione per la Prevenzione della Regione Veneto. In Italia 149 Aziende Sanitarie, di cui 17 del Veneto, hanno aderito a PASSI. PASSI indaga aspetti relativi allo stato di salute (salute percepita, prevalenza nella popolazione di sintomi di depressione e di fattori di rischio cardiovascolari come ipertensione ed ipercolesterolemia), alle abitudini di vita (alcol, fumo, alimentazione, attività fisica), all’offerta ed all’utilizzo di programmi di prevenzione (screening, vaccinazione contro rosolia e influenza) ed alla sicurezza stradale e domestica. Anche nell’Azienda ULSS 3 per la raccolta dei dati, nell’anno 2008, è stato utilizzato un questionario di circa un centinaio di domande somministrato telefonicamente ad un campione di 321 persone tra i 18 ed i 69 anni estratte casualmente dalle liste dell’anagrafe sanitaria. La salute degli abitanti (ed i loro comportamenti a rischio) Azienda ULSS 3 Tra le persone che vivono nell’ Azienda ULSS 3 tra i 18 ed i 69 anni (105 mila persone) il: 67% si considera in buona salute 7% ha riferito sintomi di depressione nelle ultime due settimane 24% è iperteso 20% ha il colesterolo alto 19% non pratica alcuna attività fisica 36% è in sovrappeso/obeso 34% è un bevitore “a rischio” 30% fuma 19% ha guidato “sotto l’effetto dell’alcol” nell’ultimo mese Salute percepita Numerosi studi condotti a partire dagli anni ’80 hanno dimostrato che lo stato di salute percepito a livello individuale è in relazione con i tradizionali indicatori oggettivi di salute (mortalità e morbosità) e risulta correlato alla presenza di patologie croniche o ai rispettivi fattori di rischio. Il 67% degli intervistati giudica buona o molto buona la propria salute. giorni riferiti in cattiva salute con lim itazione dell'attività + di 14 giorni 3 da 1 a 13 giorni 17 0 giorni 80 0 20 40 % 60 80 100 Prendersi a cuore I fattori di rischio cardiovascolare sono diffusi: il 24% degli intervistati soffre di ipertensione ed il 21% presenta elevati livelli di colesterolo nel sangue. Ipertensione arteriosa Ipercolesterolemia L’ 81% degli intervistati riferisce di essersi sottoposto a misurazione della pressione arteriosa negli ultimi 2 anni, mentre il 7% più di 2 anni fa. L’ 11 dichiara che non gli è mai stata misurata o non ricorda quando è avvenuta la più recente misurazione. Il 24% delle persone a cui è stata misurata la pressione riporta di aver avuto diagnosi di ipertensione arteriosa; in particolare, tra i 50 ed i 69 anni, circa il 39% riferisce di essere ipertesa. Il 68% delle persone ipertese è in trattamento farmacologico. Indipendentemente dall’assunzione di farmaci, le persone ipertese dichiarano di aver ricevuto il consiglio da un operatore sanitario di porre attenzione al consumo di sale (74%), di controllare il proprio peso corporeo (59%) e di svolgere regolare attività fisica (70%). Punteggio del rischio cardiovascolare Il 75% della popolazione intervistata riferisce di aver effettuato almeno una volta la misurazione della colesterolemia ed il 21% di questi dichiara di aver avuto una diagnosi di ipercolesterolemia. In particolare, il 31% circa delle persone tra i 50 ed i 69 anni riporta di avere elevati livelli di colesterolo. Il 22% degli ipercolesterolemici è in trattamento farmacologico. Tra gli ipercolesterolemici, l’ 88% ha ricevuto consiglio da un operatore sanitario di ridurre il consumo di carne e formaggi, l’80% di svolgere regolare attività fisica, il 74% di aumentare il consumo di frutta e verdura ed il 64% di controllare il proprio peso corporeo. Il punteggio del rischio cardiovascolare è uno strumento semplice ed obiettivo che il medico può utilizzare per stimare la probabilità del proprio paziente di andare incontro ad un primo evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei 10 anni successivi, conoscendo il valore di sei fattori di rischio: sesso, diabete, abitudine al fumo, età, pressione arteriosa sistolica e colesterolemia. Per questo motivo il piano di prevenzione regionale ne prevede una sempre maggior diffusione anche mediante iniziative di formazione rivolte ai medici. Nell’AULSS 3 la percentuale di persone intervistate di 3569 anni cui è stato calcolato il punteggio di rischio cardiovascolare risulta del 6% Stili di vita Il 23% degli intervistati beve in modo pericoloso per la salute; il fumo di sigaretta è più diffuso tra i giovani. Il 31% degli intervistati è in sovrappeso ed il 12% obeso e sono pochi coloro che riferiscono adeguati consumi di frutta e verdura. Il 20% è sedentario e circa il 31% può essere considerato fisicamente attivo. Attività fisica Il 31% degli intervistati riferisce di effettuare un lavoro pesante o aderisce alle raccomandazioni sull’attività fisica; il 49% svolge una moderata attività fisica; il restante 20% è completamente sedentario. Nell’AULSS 3 solo al 38 % delle persone intervistate un medico o un operatore sanitario ha chiesto se praticano attività fisica e al 33% è stato consigliato di svolgerla regolarmente. Attività fisica Attivo 31 Parzialm ente attivo 49 Sedentario 19 0 20 40 % Fumo abitudine al fumo 71,8 80 60 25,3 11 20 ex fumatori fumatori 0 1,9 maschi 0 femmine non fumatore 17,2 fumatori in astensione 40 44,3 28,5 Nell’AULSS 3 il 23% degli intervistati risulta essere fumatore, il 18% ex fumatore, ed il 58% non fumatore. L’abitudine al fumo appare più elevata tra gli uomini che tra le donne (rispettivamente 28% contro 17%). In media vengono fumate circa 10 sigarette al giorno. Un intervistato su due (51%) dichiara che un medico o un operatore sanitario ha indagato le sue abitudini al fumo. Il 61% dei fumatori riporta di aver ricevuto da parte di un operatore sanitario l’ invito a smettere di fumare o a ridurre il numero giornaliero di sigarette fumate. Il 92% delle persone riferisce che la nuova legge sul divieto di fumo nei locali pubblici è rispettata sempre o quasi sempre, la stessa percentuale di intervistati riferisce il rispetto di tale divieto in ambito lavorativo. 60 Situazione nutrizionale e abitudini alimentari Nell’AULSS 3 il 6% delle persone intervistate risulta sottopeso, il 58% normopeso, il 29% sovrappeso ed il 7% obeso. L’eccesso ponderale (sovrappeso od obesità) cresce in modo significativo con l’età. Il 42% delle persone in sovrappeso non percepisce come troppo alto il proprio peso. Il 55% delle persone in sovrappeso ed il 77% delle persone obese ha ricevuto da parte di un operatore sanitario il consiglio di perdere peso. Il 18% delle persone in eccesso ponderale (sovrappeso e obese) riferisce di seguire una dieta. Il 46% delle persone sovrappeso ed obese ha ricevuto il consiglio, da parte di un operatore sanitario, di praticare attività fisica. Numero di porzioni di frutta e verdura consumate al giorno 100 80 57,6 60 % 34,3 40 20 1,6 6,5 0 0 porzioni 1-2 porzioni 3-4 porzioni 5 o più porzioni Solo il 6% della popolazione intervistata aderisce alle raccomandazioni internazionali circa l’adeguato livello di consumo di frutta e verdura, riferendo un consumo di 5 porzioni al giorno; il 34% mangia almeno 3 porzioni al giorno e il 58% ne mangia solo 1-2 porzioni. Per porzione di frutta e verdura si intende il quantitativo che può essere contenuto nel palmo di una mano, cioè circa 50 grammi di insalata o 150 grammi di frutta od ortaggi crudi Alcol La percentuale di persone intervistate che dichiara di aver bevuto nell’ultimo mese almeno una unità di bevanda alcolica ( una lattina di birra o un bicchiere di vino o un bicchierino di liquore) risulta del 73%. Complessivamente il 34% degli intervistati può essere considerato un consumatore a rischio (forte bevitore e/o bevitore prevalentemente fuoripasto e/o bevitore “binge”:); il 17% può essere considerato forte bevitore (ha consumato più di 2 unità/giorno se maschio o più di 1 unità/giorno se femmina) e l’12% è bevitore “binge” (ha bevuto in una sola occasione 6 o più unità di bevande alcoliche almeno una volta nell’ultimo mese). Questa pericolosa modalità di consumo di alcol risulta più diffusa tra i giovani. Solo il 24% degli intervistati che nell’ultimo sono stati dal medico, riferisce che medico o un operatore sanitario si è informato sul proprio comportamento nei confronti dell’alcol. Bevitori a rischio Veneto –PASSI 2007/2008 % bevitori a rischio per categoria forte bevitore fuori pasto "binge" bevitore a rischio 0 10 20 30 40 50 percentuale di persone che hanno bevuto almeno un' unità alcolica nell'ultimo mese percentuale di persone che hanno bevuto almeno un' unità alcolica nell'ultimo mese per sesso 100 86 80 73% 27% consumo alcol non consumo alcol 60 61 40 20 0 femmine maschi Comportamenti sicuri Guidare con livelli di alcol nel sangue pericolosi è una pratica ancora troppo diffusa, soprattutto tra i giovani. Sicurezza stradale Percentuali piuttosto elevate di intervistati riferiscono di utilizzare sempre i dispositivi di sicurezza il cui obbligo all’utilizzo è di più vecchia introduzione: il 99% dichiara di usare sempre il casco ed il 91% la cintura anteriore; l’uso della cintura posteriore è invece ancora poco diffuso (26%). Il 16% degli intervistati dichiara di aver guidato almeno una volta, nel mese precedente l’indagine, dopo l’assunzione di bevande alcoliche tali da determinare un livello pericoloso di alcol nel sangue. Nella popolazione di età tra i 18 ed i 34 anni questa percentuale sale al 20%. Questa abitudine è più diffusa tra gli uomini (25% contro il 3% delle donne). Sicurezza domestica Sebbene gli incidenti domestici siano sempre più riconosciuti come un problema a cui la sanità pubblica sta dedicando una particolare attenzione, il rischio di infortunio domestico è invece considerato basso o assente dalla maggior parte degli intervistati (88%). Fonti di informazione sulla prevenzione degli infortuni domestici Veneto AUSSL 3 11 Opuscoli 15 13 13 Mass media 2 Tecnici 3 2 2 Medici e/o altro sanitario Parenti/amici % 0 0 1 5 10 15 20 Circa una persona su quattro (25%) ha riferito di aver ricevuto informazioni su come prevenire gli infortuni domestici, soprattutto tramite opuscoli e mass media, meno da operatori sanitari. Il 36% di coloro che hanno ricevuto informazioni ha cambiato i propri comportamenti o adottato provvedimenti preventivi. Interventi di prevenzione: gli screening e le vaccinazioni L’adesione alla diagnostica precoce dei tumori della mammella e dell’utero è elevata. Ancora bassa è l’adesione alla vaccinazione antinfluenzale tra i soggetti affetti da patologie croniche. Tra le donne in età fertile il 70% è vaccinato contro la rosolia ed il 22% non conosce il proprio stato immunitario nei confronti della malattia. Screening neoplasia del collo dell’utero L’82% delle donne di età compresa tra i 25 ed i 64 anni riferisce di aver effettuato un Pap test preventivo nel corso degli ultimi tre anni, come raccomandato dalle linee guida; la percentuale di Pap test eseguiti nell’ultimo anno (47%) fa ipotizzare che esista un sovra-ricorso al test. I’85% delle donne intervistate di 25 anni o più (con esclusione delle isterectomizzate) dichiara di aver ricevuto almeno una volta una lettera di invito dall’AULSS ed il 62% di aver ricevuto da medico o da un operatore sanitario il consiglio di effettuare con periodicità il Pap test. Screening mammella neoplasia della L’81% delle donne intervistate di età compresa tra i 50 ed i 69 anni riferisce di aver effettuato una mammografia preventiva (in assenza di segni o sintomi) nell’ultimo biennio, come previsto dalla raccomandazioni. L’età media di effettuazione della prima mammografia preventiva è 45 anni. Nella fascia prescreening (40-49 anni) il 66% delle donne dichiara di aver effettuato una mammografia preventiva negli ultimi due anni. L’età media alla prima mammografia in questo gruppo di donne è 40 anni. Tra le intervistate della fascia di età 50-69 anni, l’85% riporta di aver ricevuto almeno una volta una lettera di invito dall’AULSS ed il 61% il consiglio da un medico o da un operatore sanitario di effettuare periodicamente la mammografia. Screening neoplasia del colon retto L’attività organizzata per lo screening del colon-retto è stata avviata a febbraio 2009 pertanto quanto rilevato risente di questa variabile. E’ utile, tuttavia, tenere conto dei dati raccolti per un confronto con quelli ad attività a regime. Il 5% delle persone di età compresa tra 50 e 69 anni riferisce di essersi sottoposto alla ricerca del sangue occulto nelle feci a scopo preventivo nell’ultimo biennio in accordo alle linee guida ed il 12% di aver effettuato una colonscopia preventiva negli ultimi 5 anni. L’83% non ha mai effettuato la ricerca del sangue occulto. Vaccinazione antirosolia Il 70% delle donne intervistate di 18-49 anni riferisce di essere stata vaccinata per la rosolia; dall’indagine si riscontra che il 7% delle donne presenta un rubeo test positivo, mentre il 22% in quella classe di età non conosce il proprio stato immunitario, in quanto non ha mai effettuato il rubeotest o non ricorda il risultato Vaccinazione antinfluenzale Nell’AULSS 3 il 9% delle persone intervistate (18-64 anni) riferisce di essersi vaccinata nella campagna vaccinale 2006/07. Tra i soggetti di età inferiore ai 65 anni portatori di almeno una patologia cronica risulta vaccinato solo il 24%. Per maggiori informazioni sul sistema di sorveglianza e sui risultati ottenuti è possibile consultare: www.epicentro.iss.it/passi o i rapporti ISTISAN 07/30, 09/31 reperibili al sito www.iss.it A cura di Alessio Elena, Bonotto Maria Caterina, Costa Lucia, Refosco Sonia, Rigoni Rosella, Scalco Elena, Vellar Marilena (Dipartimento di Prevenzione ULSS 3) Un ringraziamento particolare: - ai cittadini intervistati per la cortesia e la disponibilità mostrate - ai Medici di Medicina Generale per la preziosa collaborazione fornita - al Gruppo Tecnico PASSI Gruppo tecnico nazionale PASSI 2008 Sandro Baldissera, Nancy Binkin, Barbara De Mei, Gianluigi Ferrante, Gabriele Fontana, Valentina Minardi, Giada Minelli, Alberto Perra, Valentina Possenti, Stefania Salmaso (CNESPS, Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute - Istituto Superiore di Sanità, Roma); Nicoletta Bertozzi (Dipartimento di sanità pubblica - AUSL, Cesena); Stefano Campostrini (Dipartimento di Statistica - Università degli studi Ca’ Foscari, Venezia); Giuliano Carrozzi (Dipartimento di sanità pubblica - AUSL, Modena); Angelo D’Argenzio (Dipartimento di prevenzione ASL Caserta 2, Caserta); Pirous Fateh-Moghadam (Servizio educazione alla salute - Azienda provinciale per i servizi sanitari, Trento); Massimo O. Trinito (Dipartimento di prevenzione - AUSL Roma C); Paolo D’Argenio (Agenzia regionale della sanità, Regione Campania), Stefania Vasselli (Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, Roma); Eva Benelli, Stefano Menna (Agenzia di comunicazione scientifica Zadig) Gruppo tecnico regionale PASSI 2008 Riccardo Galesso, Federica Michieletto, (Direzione Regionale per la Prevenzione - Regione Veneto), Stefano Campostrini (Dipartimento di Statistica - Università degli studi Ca’ Foscari, Venezia), Enrico Massa (Centro Regionale di riferimento Medicina Convenzionata), Gianstefano Blengio (AULSS 22), Edoardo Chiesa (AULSS 4), Adolfo Fiorio (AULSS 5), Guglielmo Frapporti (AULSS 22), Giovanni Gallo (AULSS 9), Mauro Ramigni (AULSS 9), Massimo Valsecchi (AULSS 20) Edizione maggio 2010