PROVINCIA DI FROSINONE
COMITATO PER IL LAVORO E LO SVILUPPO ECONOMICO
PATTO PER LO SVILUPPO TURISTICO
DELLA PROVINCIA DI FROSINONE
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1. PREMESSA D’INTENTI
I rappresentanti delle forze sociali, imprenditoriali ed istituzionali, riuniti nel Comitato Provinciale
per il Lavoro e lo Sviluppo Economico, hanno deciso di istituire un “tavolo tecnico” per la
redazione di un Patto per il Turismo sulla base delle seguenti considerazioni:
1. la provincia di Frosinone, per la presenza di un ricco patrimonio storico-culturale ed ambientale e
per la vivacità della sua vita associativa, rappresenta un’area geografica dalle elevate potenzialità
turistiche;
2. un adeguato sostegno al settore può rappresentare un notevole contributo al consolidamento ed al
rilancio dell’intera economia provinciale, gravata da una crisi strutturale che ha fatto registrare
nell’ultimo decennio la chiusura di numerosi stabilimenti industriali e un forte incremento della
disoccupazione. Il turismo, anche per la sua trasversalità rispetto agli altri settori economici
(agricoltura, industria, artigianato, distribuzione e servizi), può rappresentare il volano di un nuovo
modello di sviluppo basato sull’articolazione e sulla diversificazione dell’apparato economicoproduttivo;
3. in questa fase delicata di assestamento del sistema economico nazionale, in un quadro di sviluppo
globale, è necessario affrontare con una logica di sistema il problema dello sviluppo turistico del
territorio provinciale;
4. la concertazione fra tutti i soggetti interessati, pubblici e privati, rappresenta lo strumento più
idoneo a favorire il raggiungimento dell’obiettivo, sia per quanto riguarda la promozione coordinata
dell’immagine e del prodotto turistico, sia per quanto riguarda l’attrazione e l’impiego dei fondi da
destinare al potenziamento delle strutture e delle infrastrutture necessarie.
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Il documento di base per la stesura del Patto è costituito dal “Piano Provinciale per lo sviluppo
turistico della provincia di Frosinone”, adottato dal Consiglio Provinciale con delibera n. 80 del 10
Novembre 1999.
Il quadro normativo generale di riferimento è il seguente:
- L. 29 Marzo 2001 n. 135 (Legge quadro per il turismo);
- L. 8 Agosto 1995 n. 341, art. 8 e ss. mm. (programmazione negoziata).
-
L. 8 Giugno 1990 n. 142 (disciplina delle autonomie locali) e ss. mm.;
-
D.Lgs 18.08.2000 n. 267 Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti Locali;
-
L.R. 4 luglio 1979 n. 51 (Norme per la promozione e diffusione della pratica sportiva e per la
realizzazione ed il miglioramento di impianti)
-
L.R. 9 settembre 1983 n. 59 (Disciplina in materia di funivie ecc.)
-
L.R. 24.05.1990 n. 62 (Interventi per la promozione delle stazioni sciistiche)
-
L.R. 27.09.1991 n. 60 (Interventi per la promozione del turismo)
-
L.R. 17.08.1993 n. 36 (Interventi per la promozione delle attività del tempo libero)
-
L.R. 5.03.1997 n.4 art. 23 (Impianti a fune)
- L. R. 22 Dicembre 1999 n. 40 (programmazione integrata per la valorizzazione ambientale,
culturale e turistica del territorio);
- DGRL n. 2316 del 21/11/2000 e n. 34 del 19/01/2001 - Docup Ob. 2 – 2000/2006;
- Deliberazione Consiglio Regionale del Lazio n 665 del 29/2/2000 – Ob. 3 – 2000/2006;
- DGRL n. 1727 del 18/07/2000 – Piano di sviluppo rurale 2000/2006;
- tutte le leggi di sostegno alle imprese: L. 488/92 e ss. mm. (incentivazioni per le aree depresse); L. 215/92 (imprenditorialità femminile); L.R. n. 29/96 (imprenditorialità giovanile); L.R. n. 19/99
(prestito d’onore); L. 144/99 e sue applicazioni (incentivi all’autoimprenditorialità e
all’autoimpiego), ecc.
Il patto dovrà indicare le condizioni preliminari ed i percorsi per conseguire l’obiettivo generale e
gli obiettivi particolari. Nello stesso tempo dovrà contenere gli impegni e le responsabilità di ogni
singolo attore e comuni a tutti i soggetti promotori e partecipanti, basati:
a) sulle politiche attive del lavoro;
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b) sull’azione a sostegno delle imprese e degli operatori economici e della nuova imprenditorialità;
c) sugli interventi formativi mirati alla qualificazione ed alla creazione di figure professionali
adeguate ai vari livelli di responsabilità ed alle effettive esigenze del settore;
d) sugli interventi per la creazione ed il completamento della rete delle infrastrutture materiali ed
immateriali ritenute strategiche;
e) sulle azioni promozionali, secondo una logica di sviluppo integrato.
Firma dei soggetti promotori
-
Provincia di Frosinone
…………………………………………..
-
A.P.T. della Provincia di Frosinone
…………………………………………..
-
C.C.I.A.A. Frosinone
…………………………………………..
-
Università degli Studi di Cassino
…………………………………………..
-
Consorzio ASI
…………………………………………..
-
Unione degli Industriali
…………………………………………..
-
Federlazio
…………………………………………..
-
C.G.I.L.
…………………………………………..
-
C.I.S.L.
…………………………………………..
-
U.I.L.
…………………………………………..
-
U.G.L.
…………………………………………..
-
C.N.A.
…………………………………………..
-
Unione Artigiani Ciociari
…………………………………………..
-
Confartigianato
…………………………………………..
-
Confesercenti
…………………………………………..
-
Confcommercio
…………………………………………..
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-
Confagricoltura Unione Provinciale Agricoltori
…………………………………………..
-
Confederazione Italiana Agricoltori
…………………………………………..
-
Unione Coltivatori Italiani
…………………………………………..
-
Lega Nazionale Cooperative e Mutue del Lazio
…………………………………………..
-
Unione Provinciale Cooperative e Mutue
…………………………………………..
2. SOGGETTI PROMOTORI
I soggetti promotori del Patto sono:
-
Provincia di Frosinone;
-
Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Frosinone;
-
Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura di Frosinone;
-
Università degli Studi di Cassino;
-
Consorzio ASI;
-
Unione Industriale;
-
Federlazio;
-
C.G.I.L.;
-
C.I.S.L.;
-
U.I.L.;
-
U.G.L.;
-
C.N.A.;
-
Unione Artigiani Ciociari;
-
Confartigianato;
-
Confesercenti;
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-
Confcommercio;
-
Confagricoltura Unione Provinciale Agricoltori;
-
Confederazione Italiana Agricoltori;
-
Unione Coltivatori Italiani;
-
Lega Nazionale Cooperative e Mutue del Lazio;
-
Unione Provinciale Cooperative e Mutue;
3. SOGGETTO COORDINATORE
Il soggetti promotori hanno convenuto sulla opportunità di indicare come soggetto coordinatore
della fase di ideazione e stesura del Patto la Provincia di Frosinone, in persona del Presidente Avv.
Francesco Scalia e dell'Assessore al Turismo, dott. Carlo di Cosmo.
4. AMBITO TERRITORIALE
L’area di riferimento della proposta di Patto per il Turismo è costituita dall’intero territorio della
Provincia di Frosinone ed in particolare dai Comuni che saranno riconosciuti come “turistici o
d’arte” in base ai parametri indicati dalla Regione Lazio.
La Provincia di Frosinone per le sue caratteristiche morfologiche e per la sua ubicazione lungo gli
assi ferroviario ed autostradale si pone come un soggetto unico, un vero e proprio Sistema Turistico
Locale, anche se costituito da numerose e ben individuate risorse utili allo sviluppo turistico.
All’interno di questa area generale è possibile individuare sub-aree o itinerari tematici o
pluritematici.
IL SISTEMA TURISTICO LOCALE
“CIOCIARIA”, DESCRIZIONE,
POTENZIALITA’ E LINEE DI INTERVENTO
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I. IL CONTESTO AMBIENTALE, STORICO E SOCIALE
IL QUADRO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO
La Provincia di Frosinone si estende a Sud-Est di Roma per 476.759 kmq di superficie, oltre i colli
Albani e fino ai confini con l’Abruzzo ed il Molise; a Sud confina con la Campania; ad Ovest
confina con la provincia di Latina.
Il territorio presenta una variabilità nei lineamenti morfologici che comprende le zone pianeggianti
e collinari della Valle del Liri e del Sacco, quelle montagnose dell’allineamento Ernici-MetaMainarde e, sul lato opposto, quelle dei versanti interni delle catene costiere dei Lepini, degli
Ausoni e degli Aurunci.
Tra i processi geologici che hanno interessato la zona e che ne hanno condizionato la morfologia
ricordiamo il carsismo, che ha portato alla formazione dei bacini chiusi, derivati dai processi erosivi
delle acque meteoriche sulle rocce calcaree, il cui esempio è rappresentato da Campocatino e
Campostaffi, note località sciistiche sui Monti Ernici, nonché la formazione di grotte, di cui si ha
mirabile esempio nelle Grotte di Pastena negli Ausoni.
Nel complesso l’intero territorio è dotato di variegati paesaggi e ricchezze naturalistiche ancora
poco “sfruttate”, situati nel cuore dell’Italia, al centro dell’area Mediterranea tra Roma e Napoli,
che fanno della provincia di Frosinone un’opportunità di investimento di imprenditorialità turistica.
CENNI STORICI.
Le possenti mura megalitiche, i resti archeologici soprattutto d’epoca romana, i castelli e le
fortificazioni medievali, le chiese e i monumenti, sono le testimonianze degli innumerevoli eventi
che si sono succeduti nel territorio della provincia nel corso dei secoli.
Numerosi popoli, dai Volsci, agli Ernici, dagli Equi fino ai Sanniti si sovrapposero alle genti
primitive e poi, dopo aspre lotte, dovettero cedere alla crescente potenza e al dominio da parte di
Roma, fino ad amalgamarsi con essa.
Caduto l’impero romano, Bizantini, Longobardi, Normanni, il Papato e gli Svevi, grandi e piccoli
feudatari esercitarono il loro dominio sul territorio che vide anche il passaggio di orde e di eserciti
stranieri e che fu duramente coinvolto nelle vicende del secondo conflitto mondiale.
Un elemento di rilevanza storica per il territorio, risiede nell’aver dato i natali ad alcuni importanti
pontefici quali Innocenzo III, Gregorio IX e Bonifacio VIII, a cui si deve l’istituzione del primo
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Giubileo nel 1300 come perdono solenne ed universale dai peccati.
Inoltre sono nati nella provincia altri importanti personaggi , quali Cicerone, Caio Mario, Giovenale
e Agrippa in epoca romana, S. Tommaso D’Aquino, il Cavalier d’Arpino e Cesare Baronio e, in
epoca più recente, Antonio Labriola, Tommaso Landolfi, Severino Gazzelloni, i fratelli Bragaglia,
Umberto e Marcello Mastroianni, Vittorio De Sica e molti altri attualmente operativi.
GLI ELEMENTI FISICI DEL TERRITORIO
Per una migliore comprensione delle principali caratteristiche territoriali si riportano, di seguito,
cenni sugli elementi fisici, come sistemi montuosi e corpi idrici minori, che risultano rilevanti nella
determinazione di localizzazione, tracciati e caratteristiche dei manufatti “umani”.
Orografia
Il territorio provinciale è orograficamente interessato dalle principali catene montuose
dell’Appennino Centrale.
La parte più a nordovest è occupata dai Monti Simbruini e dai Cantari, e, più a sud, dai Monti
Ernici. Sempre ad ovest, il settore più meridionale del territorio provinciale è occupato dai Monti
Ausoni.
A sud-est, invece, si trova la catena degli Aurunci; più a nord, all’altezza di Terelle, svetta il Monte
Cairo (1669 m. s.l.m.), mentre l’intero settore a nord-nordest della provincia è ai piedi dei Monti
della Meta.
Idrografia
La provincia non ha sbocchi diretti al mare. Per quanto riguarda il reticolo idrografico, il corso
d’acqua principale è il fiume Liri, che attraversa la provincia in direzione nord-sud (da notare la
presenza lungo le rive di centri antichi e importanti come Sora e Isola Liri), per poi, all’altezza di
Ceprano, piegare verso sudest, andando a confluire nel Garigliano proprio sul confine provinciale.
Andamento nord-sud ha il fiume Melfa, affluente del Liri, che bagna la parte più orientale del
frusinate, mentre, più ad ovest, il fiume Sacco attraversa la provincia da ovest ad est per
congiungersi al Liri, ed i suoi affluenti, il fiume Cosa ed il torrente Amaseno, tagliano da nord a sud
l’alta Ciociaria.
Il territorio provinciale è anche punteggiato da laghi come quello di Posta Fibreno, a nordest, quello
di Cerano a nordovest, nei pressi di Torre Caietani, quello vicino Ceprano, a sud, ed il lago di
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Canterno a sudest di Fiuggi, quest’ultimo, insieme al lago di S.Giovanni Incarico, nei pressi
dell’omonimo centro, ha lo specchio d’acqua di dimensioni maggiori.
GLI ELEMENTI DI PRESENZA ANTROPICA NEL TERRITORIO
Infrastrutture di comunicazione
L’intero territorio è attraversato, con direttrice NordOvest - SudEst, dall’autostrada A1 e dal
tracciato ferroviario, che corrono quasi paralleli, costituendo la “spina dorsale” del sistema dei
trasporti nel frusinate.
I principali tracciati infrastrutturali sono, soprattutto per le strade di più antica costruzione, come la
Casilina, fortemente influenzati dall’orografia del terreno. L’innervatura viaria, infatti, segue spesso
le vallate dei numerosi fiumi e torrenti che attraversano la provincia, di solito mantenendosi ad una
quota tale da correre parallela ma non eccessivamente vicina al corso d’acqua.
In linea generale, l’accessibilità alla provincia è di ottimo livello (autostrada a 3 corsie, ferrovia
Roma-Napoli, che sarà affiancata dalla TAV –treno ad alta velocità- per la quale è prevista qualche
fermata). Risultano invece carenti i collegamenti con alcune aree e, in genere, quelli
specificatamente a servizio del turismo.
L’autostrada
I principali svincoli autostradali sono localizzati in corrispondenza di Anagni-Fiuggi, Frosinone,
Ceprano, Pontecorvo, Cassino e San Vittore. Tutti questi centri si trovano lungo le direttrici
secondarie del traffico nella provincia.
In particolare, Anagni-Fiuggi è il più importante polo turistico della provincia, meta privilegiata di
flussi turistici provenienti anche dall’estero. Frosinone, come capoluogo provinciale, attira anche il
turismo “d’affari” incentrato sulla vicina area industriale. Cassino è fonte di richiamo sia storicoculturale, sia per un turismo particolare, animato dalla pietà verso i defunti, oltre che dalla memoria
storica.
E’ da sottolineare l’importanza che i collegamenti all’autostrada, e quindi alla viabilità principale a
livello nazionale, possono avere nell’economia di un centro urbano, non solo da un punto di vista
turistico. La presenza di accessi a tale viabilità, in corrispondenza di una città, non può che attirare
verso questa i flussi di mobilità correlati alla presenza dell’infrastruttura, e a volte, nel lungo
periodo, un incremento negli insediamenti di tipo industriale-commerciale e spesso anche
residenziale. Le strutture di ricezione turistico-alberghiera seguono di pari passo, se non anticipano,
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questa tendenza insediativa.
La ferrovia
Il tracciato ferroviario scorre quasi parallelo a quello autostradale, attraversando la provincia da NO
a SE, e diramandosi all’altezza di Roccasecca in direzione di centri come Arpino, Isola del Liri e
Sora, all’interno del territorio provinciale, per giungere poi sino ad Avezzano e continuare in
direzione Nord-Est.
Tra le stazioni più importanti sono, come intuibile, quella di Anagni-Fiuggi, legata, così come lo
svincolo autostradale, alla domanda di trasporto, soprattutto turistico, da e per Fiuggi, quella del
capoluogo provinciale e quella di Cassino.
La rete viaria statale e provinciale
La rete viaria statale e provinciale assolve il compito di assicurare i collegamenti con i paesi più
lontani dall’autostrada ed anche le comunicazioni viarie, di altrettanto rilievo, tra i centri montani e
quelli lungo la costa.
Nel complesso reticolo di viabilità che collega i paesi della provincia, emergono alcune strade
principali:
• la s.s. n.155, “di Fiuggi”, raccorda Anagni, Fiuggi, Alatri ed un buon numero di centri minori,
per poi piegare decisamente verso Frosinone;
• la s.s. n.411, “Subiacense”, provenendo dalla provincia di Roma, a nordovest, collega, tra l’altro,
Guarcino ed Alatri; la sua derivazione permette di raggiungere Campo Catino;
• la s.s. n.214, “Maria e Isola Casamari”, collega Frosinone con la valle del Liri, fino a Castelliri e
Isola Liri;
• la via Casilina, s.s. n.6, attraversa la provincia seguendo lo stesso andamento nordovest-sudest
dell’autostrada e della ferrovia, e toccando, tra gli altri, Ferentino, Frosinone, Ceprano, Arce,
Piedimonte e Cassino;
• alla Casilina si ricongiunge anche la s.s. n.82, “valle del Liri”, che, provenendo da nord, collega i
centri dell’alta valle del Liri per puntare poi a sud, verso l’Appia (s.s. n.7);
• la 509 e la 630 attraversano da nord a sud l’intero settore orientale della provincia, da S.Donato
Val di Comino ad Atina a Belmonte, per giungere a Cassino ed incontrare poi Pignataro
Interamna, S.Giorgio a Liri, Castelnuovo Parano ed Ausonia, dirigendosi poi a sud, in provincia
di Latina, verso l’Appia;
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• anche la s.s. n.156, “dei Monti Lepini”, da Frosinone si dirige verso i centri costieri.
La provincia è inoltre attraversata da alcune superstrade, quali: Sora-Frosinone-Casello A1 di
Ferentino (non completata); Sora-Avezzano; Sora-Atina-Cassino (di queste ultime due manca il
raccordo con la Sora-Frosinone); Cassino-Formia;
Altre strade hanno le caratteristiche di “strade a scorrimento veloce”, quali: Casello A1 di AnagniFiuggi; Sora.-Opi (nel Parco Nazionale d’Abruzzo L. e M.)e diramazione verso S.Donato V.C.Atina.
Il sistema dei trasporti pubblici su strada è orientato nella direzione opposta ai flussi turistici,
perché è stato ideato per i pendolari che per motivi di lavoro o per motivi di studio, si recano dalle
aree più interne della provincia verso i centri maggiori, sedi di fabbriche, di uffici e di scuole.
I centri urbani
La provincia conta 91 comuni, di cui 20 con una popolazione residente superiore a 5.500 ed
inferiore a 45.815 unità (Frosinone), tutti ubicati lungo le principali linee di comunicazione (l’asse
ferroviario-autostradale, la s.s. n. 155, la s.s. n. 214 e la s.s. n. 82).
Dei restanti, 17 Comuni hanno una popolazione compresa nella fascia 3.200-5.500, ubicati
prevalentemente nei fondovalle, nelle aree collinari e all’interno dei bacini di maggiore sviluppo
industriale e n. 54 nella fascia 0-3.200, ubicati a ridosso delle catene montuose.
CENNI SULLO SVILUPPO ECONOMICO
La provincia di Frosinone, sin dalle origini a forte vocazione agricola, ha visto mutare tale indirizzo
dopo la fine della seconda guerra mondiale in cui si erano registrati ingenti danni sia all’economia
sia alla popolazione locale.
Si assistette, allora, ad un fiorente sviluppo dell’imprenditoria che riprese e incrementò le attività
produttive del territorio: il settore dei bitumi, delle vernici, del tessile, del cartario, della chimica,
delle paste alimentari, così come i lavori artigianali in legno, in ferro battuto, in terracotta.
La realizzazione dell’Autostrada del Sole ha ulteriormente incentivato lo sviluppo del tessuto
industriale locale, così come notevoli spinte propulsive all’imprenditorialità sono state determinate
dall’introduzione di incentivi normativi nazionali (Cassa del Mezzogiorno) e comunitari, per cui, ad
industrie di caratura europea ed internazionale si sono affiancate piccole e medie industrie che
costituiscono una valida offerta di subfornitura a livello competitivo.
Negli ultimi anni, tuttavia, anche a seguito della fuoriuscita dalle aree ex Casmez si è in presenza di
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un processo di “reindustrializzazione” che ha influito pesantemente sui livelli occupazionali, specie
giovanili. Si è assistito, infatti, alla chiusura di alcuni impianti produttivi di grandi dimensioni e al
drastico ridimensionamento degli organici di molte aziende, compensato solo in parte dalla nascita
di nuove piccole e medie imprese.
Gli ultimi dati parlano di un numero di disoccupati intorno alle 100.000 unità, con un tasso di
disoccupazione abbondantemente superiore al 20%.
CENNI SULLO SVILUPPO DEL SETTORE TURISTICO
Il settore turistico della provincia, discostandosi in modo significativo dall’andamento registrato a
livello regionale, ha avuto negli ultimi trent’anni un buon incremento.
Nel 1971 gli alberghi ed i ristoranti erano 1.311, con 1.350 unità locali; gli addetti erano
rispettivamente 2.732 e 2.857. Nel 1996 (censimento intermedio ISTAT) erano diventati 1.844
(+41% rispetto al +27 dell’intera regione), con 1.950 unità locali (+49% contro +13%); gli addetti
rispettivamente 4.064 (+44% contro +30%) e 4.531 (+59% contro +20%).
L’anno di maggiore incremento censito è stato comunque il 1991, quando gli alberghi e i ristoranti
hanno raggiunto il considerevole numero di 1.847, con 1.970 unità locali, con 4.856 addetti alle
imprese e 5.185 addetti alle unità locali.
Le differenze riscontrate nel 1996 rispetto al 1991, dal momento che il numero delle imprese è
rimasto pressoché invariato (-3), mentre quello delle unità locali ha avuto una contrazione più
evidente (-20), denotano una tendenza alla delocalizzazione di grandi gruppi ed alla riduzione degli
organici.
Questa tendenza si è parzialmente arrestata alla fine degli anni novanta, in concomitanza con l’anno
giubilare (2000), che ha fatto registrare un buon incremento delle presenze turistiche (1.061.390
contro 939.587 del 1999, pari a un +13%).
ELEMENTI DI PREGIO E DEGRADO NATURALISTICO E PAESAGGISTICO DEL TERRITORIO
Il territorio del bacino del Liri-Garigliano, che abbraccia quasi tutta la provincia di Frosinone, è
ricco di bellezze naturali e di testimonianze storico-architettoniche ma, nello stesso tempo, è
interessato da fenomeni di degrado localizzati in alcune aree, soprattutto a ridosso dell’asse
ferroviario-autostradale.
Recenti studi condotti dall’Autorità di Bacino hanno delimitato alcune zone caratteristiche in base
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alle emergenze naturalistico-ambientali e storico-architettoniche.
Queste zone, nonostante l’eccessiva antropizzazione, restano comunque aree potenzialmente
“appetibili” per i turisti interessati alle peculiarità naturalistiche della zona. Il fitto reticolo
idrografico, che comprende anche alcuni laghi, costituisce già da sé una ricchezza naturalistica per
l’intera provincia, poiché la presenza stessa di un corso d’acqua è elemento qualificante del
territorio dal punto di vista paesaggistico.
Anche la presenza dell’uomo può essere qualificante per il paesaggio, poiché nel tempo ne
determina ed indirizza la strutturazione e quindi l’aspetto, più o meno piacevole esteticamente o più
o meno vicino a quello “naturale”. Purtroppo, l’uso delle risorse naturali non sempre risulta
compatibile con il mantenimento di un ambiente “turisticamente attraente”.
La prima area individuata negli studi cui si è fatto riferimento comprende la valle del Sacco,
percorsa dall’omonimo fiume e delimitata dai Monti Prenestini, Ernici, Simbruini e Lepini, ricoperti
di fitta vegetazione (uliveti, faggeti).
E’ questa un’area caratterizzata da un sistema insediativo con cospicue parti antiche di notevole
interesse (Anagni, Ferentino, castello di Fumone, Alatri, Collepardo con la certosa di Trisulti, ecc.),
in un contesto naturalistico più che significativo (Parco dei Monti Simbruini, Selva di Paliano, Lago
di Canterno, le vicine Terme di Fiuggi), sottoposta a dinamiche urbanizzative e ad attività
industriali e produttive non sempre rispondenti alle esigenze ambientali.
Anche l’area fra la confluenza del fiume Sacco ed il fiume Cosa è fortemente industrializzata, in
particolare lungo l’asse Frosinone-Ceccano, con fabbriche di sapone e di esplosivi, alcune delle
quali, in disuso, sono ubicate lungo le fasce fluviali, creando notevoli problemi di inquinamento alle
acque del Sacco, nonché un forte impatto ambientale generalizzato.
La terza area, anch’essa, per certi versi, critica, è quella più vasta e comprende la valle lungo il
corso del Liri, la zona di confluenza con il Sacco, il Melfa fino a Pontecorvo e Cassino. E’ un’area
con valenze spiccatamente paesistiche (oasi naturalistica del lago di Posta Fibreno, Isola del Liri
con le sue cascate e cartiere, il lago di S.Giovanni Incarico, i monti nell’immediato intorno con fitti
a Nord-NordEst ed a SudOvest all’esterno della provincia di Frosinone, di due “poli” naturali
importantissimi come il Parco Nazionale d’Abruzzo e quello del Circeo. Meta irrinunciabile per il
turista interessato alle peculiarità naturalistiche e alle bellezze paesistiche, entrambi questi parchi
possono essere punto d’arrivo o anticamera di un percorso che si prolunghi attraverso le altrettanto
interessanti ricchezze paesistico-naturalistiche del frusinate.
Un discorso simile si può riprendere per quanto riguarda un'emergenza significativa come, ad
esempio, l’Abbazia di Fossanova (Priverno, Latina), anch’essa potenziale incipit per un circuito che
tocchi le bellezze architettonico-monumentali della provincia di Frosinone, una per tutte, l’Abbazia
di Montecassino.
II. GLI SCENARI EVOLUTIVI DEL FENOMENO DEL TURISMO
LA DOMANDA
La Provincia di Frosinone, con riferimento al fenomeno del turismo evidenzia una realtà peculiare,
derivata dalla presenza di una stazione termale di livello internazionale come Fiuggi, che concentra
circa il 75% delle presenze e il cui sviluppo e la cui affermazione sul mercato, tuttavia, non ha
interessato né coinvolto il più vasto ambito turistico provinciale, se non nell’immediato intorno ed
in misura del tutto marginale.
Nel 2000, anno giubilare, il movimento turistico nella provincia è risultato molto elevato con un
numero di presenze complessive pari a 1,6 milioni di cui circa il 96% registrate nel solo comparto
alberghiero.
Trattasi di un flusso turistico prevalentemente italiano (67%), anche se la componente straniera
evidenzia un peso crescente e di tutto rispetto (33%).
La componente alberghiera risulta assolutamente prevalente con 1.525.149 presenze, rispetto a
quella extralberghiera con sole 56.415 presenze.
Rispetto al movimento alberghiero registrato nelle singole province laziali, quella di Frosinone si
situa al 2° posto, dopo quella di Roma.
Negli ultimi anni è mutata notevolmente la composizione dei flussi con un notevole incremento dei
turisti stranieri che passano dal 13% al 33%.
Le presenze registrate nelle strutture alberghiere ed extralberghiere sono state nell’ultimo anno le
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seguenti: Polonia 118.000, Regno Unito 82.000, Germania 46.000, Olanda 44.000, Francia 38.000,
Spagna 24.000, Lazio 179.000, Puglia 113.000, Sicilia 112.000, Campania 99.000, Lombardia
45.000, Calabria 35.000.
Nei primi otto mesi dell’anno 2001 la tendenza è stata all’aumento della domanda (con un +8% di
presenze rispetto alo stesso periodo del 1999, anche se ha fatto registrare una contrazione, del resto
prevedibile, sul 2000).
I principali flussi turistici, oltre quello termale e congressuale di Fiuggi, hanno come motivazione
la religione (Abbazie di Montecassino, Casamari e Terisulti, la Scala Santa di Veroli, il “Gesù
Bambino” di Gallinaro, il Santuario di Canneto a Settefrati), l’escursionismo (Parco Nazionale
d’Abruzzo, Lazio e Molise, Parco dei Monti Simbruini, Oasi di Posta Fibreno), la cultura (i centri
storici, i musei e le aree archeologiche) e la enogastronomia (vino, olio, formaggio, tartufo, ecc.).
L’OFFERTA
Nella Provincia di Frosinone sono stati censiti nel 2000 n. 328 esercizi alberghieri, con 16.196 posti
letto e n. 9.062 camere.
La configurazione dell’offerta alberghiera provinciale propone, tuttavia, un’immagine del Frusinate
non omogenea in quanto Fiuggi detiene la più rilevante aliquota della ricettività alberghiera
dell’intera provincia con 219 esercizi, 6.287 stanze e 10.936 posti letto, pari, per il numero degli
esercizi e dei posti letto, rispettivamente al 68% ed al 69% del totale. I valori appena citati
connotano peraltro la stazione termale come uno dei comuni d’Italia con maggiore capacità
ricettiva.
Cassino ed il Capoluogo assorbono rispettivamente solo il 4% ed il 2% dell’intera ricettività
alberghiera provinciale.
Molto marginale è il peso e il ruolo delle strutture ricettive extralberghiere che sono costituite da 4
campeggi, 3 ostelli per la gioventù a cui si aggiungono 40 alloggi privati, 14 alloggi agrituristici, 8
case per ferie, 40 affittacamere. Questa tipologia ricettiva assomma, nel complesso, 1058 camere
con 2991 posti letto.
III. LE LINEE D’INTERVENTO
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LE POTENZIALITÀ DI SVILUPPO TURISTICO RISPETTO ALLE EVOLUZIONI DEL SETTORE.
La provincia di Frosinone è un’area geografica dalle elevate potenzialità di sviluppo turistico. La
sua omogeneità culturale è felicemente combinata in un territorio che presenta indubbie
caratteristiche di interesse per potenziali clienti e potenziali investitori che possono essere
richiamati da un territorio in gran parte ancora intatto e non ancora pienamente sfruttato ai fini
produttivi turistici. Una porzione rilevante del territorio non ha ancora subito il depauperamento che
spesso deriva da investimenti e da logiche di sviluppo che favoriscono la crescita di industrie
pesanti. Certo anche in provincia si sono avuti fenomeni di questo tipo, ma hanno interessato
generalmente una fascia ben delimitata rispetto alla esistenza di grandi linee di comunicazione.
Le linee di tendenza della domanda turistica sembrano inoltre favorire la scelta di modelli di
consumo che ben sia attagliano alle caratteristiche del territorio.
Nei prossimi dieci anni, secondo le proiezioni Demoskopea, coloro che effettueranno almeno una
vacanza l’anno passeranno dal 68% attuale al 74%, ed i cosiddetti “frequent traveller”, cioè quelli
che da soli valgono quasi il 70% dei viaggi organizzati, passeranno dal 21 al 29%. Inoltre, recenti
analisi sulla domanda turistica dimostrano come si stia sempre di più sviluppando il fenomeno delle
vacanze ripetute nel corso dell’anno (una quota rilevante della popolazione effettua fino a quattro
viaggi di vacanze all’anno).
Le previsioni parlano dunque di anni positivi ma diminuiscono sempre più le rendite di posizione,
cioè il numero di turisti che ogni anno ritornano nella stessa destinazione, a causa di un sempre più
diffuso desiderio di novità e di scoperta.
In futuro quindi, di fronte alla vacanza tradizionale (mare/montagna), con periodi medi di
permanenza abbastanza lunghi, avremo sempre più viaggi motivati da particolari spinte e legati ad
esempio al trekking, al turismo fluviale, al golf, al birdwatching ed agli hobbies in generale. La
domanda turistica offre quindi un panorama in grande evoluzione; il cambiamento è divenuto
l’unica costante del mercato e gli scenari, anche i più complessi e raffinati, vengono regolarmente
superati dalla realtà. La popolazione dei viaggiatori si espande ad un ritmo che fini a poco tempo fa
era difficilmente prevedibile e l’espansione è caratterizzata dalla presenza di categorie sociali che
prima non praticavano alcuna attività turistica, favorendo lo sviluppo di diverse forme di turismo.
Le motivazioni nuove non cancellano i vecchi modelli di consumo, ma si innestano sulle
tradizionali esigenze di base. Il turista richiede sempre di più pacchetti di servizi che tendano
naturalmente a soddisfare i “bisogni turistici primari”, ma la tempo stesso siano connessi anche con
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“tempo libero turistico” (musei, monumenti, impianti sportivi, servizi ricreativi, ecc.) e con la
presenza del turista sul territorio (trasporti locali, comunicazioni, servizi socio-sanitari, uffici di
informazione, segnaletica di orientamento, ecc.).
I terribili fatti accaduti l’11 settembre e quelli conseguenti hanno assestato un duro colpo
all’industria turistica mondiale. A risentirne in primo luogo sono state le destinazioni extraeuropee
(America, Medio ed Edusemo Oriente) ed europee. In generale, a causa della guerra e della
recessione, già peraltro annunciata, si prevede per il prossimo futuro una contrazione dei consumi e
quindi anche un calo della spesa destinata alle attività turistiche. In parallelo però, specialmente
nelle ultime settimane, abbiamo assistito ad una rilancio del turismo, seppure di breve durata e a
costi contenuti, verso le località più vicine ai luoghi di residenza, con particolare riferimento alle
città d’arte e alle zone dotate di particolari pregi ambientali ed attrattive enogadusonomiche.
Le linee di tendenza per i prossimi anni dimostrano che un’offerta vincente deve possedere
caratteristiche articolate e complesse dal punto di vista delle possibilità di fruibilità.
Il mix cultura, storia, religione, ambiente e gadusonomia deve essere quindi presente, in varie
gradazioni e combinazioni, in tutti i pacchetti/itinerari che si intendono proporre al mercato. I
turismi”, cioè le diverse forme di consumo cui si può indirizzare lo stesso consumatore nel corso di
un periodo di osservazione sufficientemente lungo, condizionano pesantemente lo sviluppo del
turismo. Da questo punto di vista il territorio della provincia di Frosinone presenta sufficienti
possibilità per mettere a punto delle offerte specifiche, anche se l’individuazione delle aree su cui
puntare in via principale è condizionata dall’esistenza di attrezzature e di elementi territoriali in
grado di supportare la domanda conseguente.
LA STRATEGIA DI SVILUPPO TURISTICO TERRITORIALE
Il territorio provinciale possiede una notevole varietà di diverse possibilità di consumo. Tra queste
vanno segnalate, come elementi di primaria attrazione, gli itinerari religiosi e le possibilità di cure
termali. A queste si aggiungono altre offerte quali in particolare, territori di notevole pregio
naturalistico che offrono vaste possibilità di escursionismo, presenza di i
mportanti siti storico-culturali, dinamicità della vita associativa che si estrinseca in alcune
manifestazioni di rilievo internazionale e nazionale. Tra le offerte puntuali non va, inoltre,
dimenticata la presenza di centri ed impianti congressuali a Fiuggi
Un’altra importante risorsa è rappresentata dalla esistenza di itinerari enogastronomici e da
un’offerta ristorativa generalmente di buon livello che partecipa in maniera trasversale alla
qualificazione della valenza turistica del territorio.
Il turismo attuale nella provincia di Frosinone è fortemente condizionato dalla vicinanza di due poli
di attrazione turistica: Roma, con i suoi giacimenti storico/culturali e con la presenza della città del
Vaticano, e la Napoli che negli ultimi anni ha ripreso ad esercitare la sua capacità di attrazione di
flussi turistici.
La posizione baricentrica della provincia rispetto ai due poli e la presenza di due grandi assi di
comunicazione fra Roma e Napoli (A1 e Direttissima ferroviaria), fanno si che il territorio sia
interessato da un rilevante movimento di flussi turistici di transito che, in alcuni casi, si fermano
nelle varie località per pernottamenti a soggiorni di breve durata. Va infatti segnalato che molti
Tour Operator preferiscono stabilire la loro base operativa di partenza di tour escursionistici proprio
dalla provincia di Frosinone, in particolare dalla città di Fiuggi, a causa dei bassi prezzi che questi
riescono ad ottenere da parte dei locali fornitori di servizi di ospitalità e di ristorazione.
La prima considerazione che è quindi possibile fare è che il turismo della provincia di Frosinone si
trova in una posizione di subordine rispetto a due grandi direttrici, soprattutto con riferimento alla
commercializzazione turistica dei propri giacimenti storico/culturali che risulta pesantemente
condizionata dalla sproporzione, in termini di attrattività, a vantaggio naturalmente della capitale.
Non è che con questo si affermi che il territorio provinciale sia di bassa qualità di offerta per quello
che riguarda gli itinerari di carattere culturale ma, naturalmente, pur in presenza di importanti
testimonianze storico-artistiche quali i centri di Anagni, di Veroli, le città fortificate, etc. è evidente
che questa offerta può difficilmente competere con l’enorme disponibilità di monumenti, percorsi,
musei etc. che fanno della città di Roma uno dei più grandi e rilevanti centri di attrazione storico
culturale del mondo.
In realtà, la provincia di Frosinone presenta delle possibilità di consumo turistico estremamente
interessanti che però scontano questo rapporto di sudditanza. È quindi necessario, da questo punto
di vista, cercare di proporre una forte valorizzazione di questi giacimenti culturali trasformandoli in
luoghi propedeutici al consumo dell’offerta romana.
Nei confronti dei turisti interessati ai percorsi storico culturali nel territorio provinciale occorre
proporre degli itinerari che in parte consentano una visita nei luoghi a vocazione culturale
circostanti la località di Fiuggi, per poi prevedere un proseguimento verso Roma.
Alcuni operatori locali si sono già attivati in tale senso, come commercializzare pacchetti che
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prevedono il transito e il pernottamento nelle località della provincia con destinazione finale su
Roma o Napoli. Altri pacchetti prevedono invece la permanenza sul territorio con un movimento di
tipo escursionistico verso le due città.
Senza velleitariamente voler sostituire il prodotto turistico locale a queste due destinazioni, occorre
sfruttare la vicinanza a Roma e Napoli per favorire il consolidamento e lo sviluppo della prodotto
“Ciociaria” nel mercato turistico.
Per fare ciò è necessario un coordinamento tra gli attori pubblici e privati della produzione turistica,
che, in modo sistemico, realizzi un’offerta territoriale integrata che punti, da una parte, ad esaltare
la “specificità dell’intera area” e, dall’altra a valorizzare gli elementi di differenziazione culturale
fra le diverse località che costituiscono la provincia di Frosinone.
Possono essere sviluppate forme di collaborazione (consorzi, società miste, associazioni,
franchising, ecc.), sia in senso orizzontale, che in senso verticale (fra imprese di segmenti diversi
del mercato), anche con carattere di stabilità, la cui funzione dovrebbe essere quella di migliorare la
competitività del territorio e di rafforzare la presenza degli operatori economici sul mercato turistico
e sui mercati di riferimento di ogni settore.
L’OBIETTIVO GENERALE DEL PATTO PER LO SVILUPPO DEL TURISMO
Un adeguato sostegno al settore turistico può rappresentare un notevole contributo al
consolidamento ed al rilancio dell’intera economia provinciale, gravata da una crisi strutturale che
ha fatto registrare nell’ultimo decennio la chiusura di numerosi stabilimenti industriali e un forte
incremento della disoccupazione.
Inoltre, il turismo, anche per la sua trasversalità rispetto agli altri settori economici (agricoltura,
industria, artigianato, distribuzione e servizi), può rappresentare il volano di un nuovo modello di
sviluppo, basato sull’articolazione e sulla diversificazione dell’apparato economico-produttivo
Pertanto l’obiettivo generale cui mira il Patto per lo Sviluppo del Turismo consiste nel
“promuovere le iniziative, fondate su adeguate sinergie fra attori pubblici e privati, utili a far
decollare il turismo ciociaro, in tutte le sue articolazioni, sia territoriali che settoriali”.
L’obiettivo generale, la cosiddetta “mission” del Patto implica l’individuazione di altri subobiettivi, che costituiscono l’ossatura del disegno strategico e nello stesso tempo rappresentano
contributi specifici allo sviluppo territoriale.
Questi sub-obiettivi sono:
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- il miglioramento delle condizioni localizzative di tutto il territorio, attraverso il completamento
della rete delle infrastrutture, l’ammodernamento dei servizi generali, il miglioramento della qualità
della vita e della qualità ambientale dei centri urbani, delle aree rurali e di montagna;
- il consolidamento, l’ammodernamento e lo sviluppo dell’apparato privato del settore ricettivo e
dei settori collaterali, anche attraverso la realizzazione di nuove iniziative di investitori locali o
extraprovinciali ed una presenza più capillare sul territorio;
- la riqualificazione del tessuto delle imprese anche attraverso l’innalzamento della cultura
imprenditoriale e della professionalità degli operatori.
Il primo sub-obiettivo rappresenta la precondizione necessaria ad una politica di sostegno al settore.
Un ambiente virtuoso, perché ben collegato, dotato dei necessari servizi e con una buona qualità
della vita, aumenta la competitività della provincia e funge da stimolo per nuovi investimenti. Da
questo punto di vista la cultura della difesa del territorio può rappresentare il valore aggiunto per lo
sviluppo del turismo nei prossimi anni.
Il secondo sub-obiettivo punta ad una maggiore connotazione e strutturazione di tutto l’apparato
turistico provinciale, la cosiddetta “offerta turistica” e, quindi, contribuisce ad aumentare la solidità
del settore e la sua indipendenza rispetto ad altre aree territoriali già affermate.
Il terzo sub-obiettivo, finalizzato all’innalzamento della qualità degli operatori del settore,
attraverso la diffusione di cultura e tecnica nei settori del marketing, dell’innovazione tecnologica,
della gestione ed organizzazione aziendale, della finanza e del customer service, rappresenta un
contributo che avrà i suoi benefici effetti su tutto l’apparato economico provincialt3836.8591 Tm(l)Tj1p9n1Tm(
-
il turismo enogastronomico.
Quest’ultimo segmento va tuttavia considerato trasversale alle altre tipologie di prodotto enucleate.
Le proposte enogastronomiche saranno quindi elementi di offerta presenti in tutti i
pacchetti/itinerari che potranno essere realizzati dagli operatori territoriali. Per questo specifico
segmento possono essere attivate iniziative parzialmente diverse che, oltre che proporre
l’enogastronomia della provincia come punto di forza diffuso sul territorio, andranno a completare
le offerte delle località di aree omogenee o costituire itinerari autonomi.
La individuazione di aree/linee di prodotto è funzionale alla strategia di sviluppo turistico
territoriale.
Da questo punto di vista si evidenziano nel contesto generale due aree/prodotto che rappresentano
oggi la quota maggioritaria del flusso turistico verso la provincia di Frosinone: l’area termalecongressuale di Fiuggi e l’area religiosa di Cassino.
La prima è caratterizzata dalla vicinanza alla capitale e da una buona dotazione di alberghi e sale
per congressi.
La seconda è caratterizzata dalla presenza dell’Abbazia di Montecassino, uno dei più importanti
monumenti-simbolo della cristianità, ubicata a pochi chilometri dalla direttrice del flusso turistico e,
in genere, degli spostamenti dal nord al sud dell’Italia e viceversa.
Ambedue queste realtà possono essere propulsive nei confronti dei bacini confinanti ed assimilabili
per valenza turistica e, nello stesso tempo, esse possono avvalersi degli stessi per arricchire e
diversificare l’offerta complessiva.
LE LINEE DI PRODOTTO
Il turismo per motivi religiosi, culturali e artistici
Con riferimento al turismo religioso, in provincia esistono forti poli di attrazione per questa
tipologia di turismo. In particolare la città di Cassino, con il suo famoso monastero e con i cimiteri
di guerra. Vi è però da considerare che l’attrattività di Cassino si esplicita soprattutto nei confronti
di un target generalmente di basso livello, composto in gran parte da escursionisti che Montecassino
e che si indirizzano poi verso altre destinazioni.
Infatti, in tale località, esiste un numero limitato di alberghi e l’offerta ricettiva non è coerente con
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la cifra, non ufficiale, di 1.300.000 arrivi annuali, che quindi solamente in minima parte, si
trasformano in presenze effettive in questa località.
Oltre a Cassino esistono però altri luoghi che hanno una forte capacità di attrazione verso turisti che
si muovono per motivazioni religiose e/o culturali e storiche. In particolare le abbazie di Casamari,
l’abbazia di Trisulti e la badia di S. Sebastiano, che sono anche dei pregevoli esempi di architettura
e quindi meta di turisti che non si muovono solo per esigenze della fede. Esistono anche altre
località che sono scarsamente conosciute, come Gallinaro che denuncia un flusso di escursionisti di
200 mila unità all’anno per la visita al volto santo del Bambino Gesù, oppure la città di Atina e la
Val Comino per la visita al santuario della Madonna di Canneto, nel comune di Settefrati.
In generale, i luoghi benedettini rappresentano un’attrattiva diffusa nel Cassinate (oltre
Montecassino, anche Cervaro, S. Elia Fiumerapido.e Belmonte Castello), nella Valle di Comino
(Vicalvi, Fontechiari), e nel centro-nord della provincia (Arpino, con il monastero di clausura
intitolato a S. Andrea Apostolo; la Badia di S. Sebastiano di Alatri ospitò San Benedetto; la stessa
Abbazia di Casamari, che fu fondata dai benedettini), da poter costituire un itinerario turistico
primario.
Esistono inoltre altre destinazioni interessanti che non sono state sufficientemente pubblicizzate
presso il grande pubblico; in particolare ricordiamo che presso la città di Veroli, nel cui territorio è
tra l’altro presente l’abbazia di Casamari, esiste una Scala Santa che ha le stesse prerogative della
omonima Scala Santa di Roma; Anagni con la sua tradizione legata ad alcuni importanti papi; Sora
con l’Abbazia di S. Domenico, fondata dal santo omonimo; Aquino, con la sua chiesa di stile
romanico e Roccasecca, patria di S. Tommaso, la chiesa di S. Pietro Hispano a Boville, che ospita
un mosaico attribuito a Giotto.
L’abbondanza di tali riferimenti invita a favorire forme di cooperazione fra località ed operatori del
settore che possono concretizzarsi in pacchetti ed itinerari in grado di valorizzare pienamente le
singole attività e, soprattutto, in grado di valorizzare l’immagine dell’intero territorio provinciale
come un territorio a spiccata vocazione turistico religiosa.
A livello operativo, nei luoghi di maggior attrattività, Cassino, Casamari, Trisulti, Gallinaro e Atina,
e nei pressi delle principali e più conosciute emergenze di carattere religioso, occorre realizzare
alcuni punti di informazione presso i quali promuovere la visita, soprattutto ai turisti individuali,
delle altre località, cercando di irradiare nel territorio comunale e provinciale tali flussi di domanda.
Questa attività risulta determinante sulla base della considerazione che i turisti individuali
appartengono generalmente ad una tipologia di clientela dotata di una buona propensione al
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italiana, quali Vittorio de Sica, da Sora, Marcello Mastroianni, da Fontana Liri, Nino Manfredi , da
Castro dei Volsci, i fratelli Anton Giulio e Carlo Ludovico Bragaglia, da Frosinone, Antonio
Minghella, di genitori di Cervaro, Tina Lattanzi, doppiatrice di Alatri, Ennio Morricone, autore di
colonne sonore, originario di Arpino, Luchino Visconti, ospite di Settefrati durante la II Guerra
Mondiale.
Le lettere e il cinema, abbinate alle altre arti, possono costituire l’oggetto di appositi itinerari, lungo
i quali, oltre a dar vita a iniziative culturali, è possibile stimolare la nascita di iniziative
imprenditoriali specifiche, quali caffè letterari, internet points, ecc.
Al fine di favorire l’accessibilità ai vari siti che sono inseriti negli itinerari, occorre migliorare il
sistema della segnaletica per l’assistenza ai viaggiatori ed occorre predisporre una segnaletica
specifica, facilmente riconoscibile per ogni itinerario.
Va migliorata inoltre l’accessibilità ad alcuni siti religiosi, non facilmente raggiungibili con gli
attuali collegamenti viari e con la rete esistente dei trasporti pubblici e privati.
Di particolare importanza sono i completamenti degli snodi viari di Frosinone-Ferentino e di Sora
che consentirebbero un miglioramento dei collegamenti fra tutti i siti ubicati sul versante orientale
della provincia e sul versante nord-occidentale.
Il turismo per motivi di cura del corpo e salutistici (termale)
Il turismo termale, tradizionalmente punto di forza dell’offerta provinciale, attualmente denuncia
una forte flessione, esprimibile non tanto in termini di presenze, che comunque sono diminuite nel
corso del tempo, quanto per la flessione delle motivazioni alla sua pratica.
La tipologia delle acque non consente una offerta alternativa alla terapia idroterapica. Non vi sono
infatti possibilità di fanghi, cure di bellezza ecc. che potrebbero consentire, come è successo in altre
località termali, di continuare ad avere un buon livello di presenze dopo le modificazioni di
carattere legislativo che hanno fortemente limitato l’utilizzazione delle acque a fini curativi.
Nel territorio della città di Fiuggi, in realtà, le presenze negli ultimi anni sono state tutto sommato
relativamente stabili. Ciò che si è modificato, a detta degli operatori, sono le motivazioni reali di
queste presenze. A fronte delle 900mila unità annuali presenti nella città di Fiuggi, soltanto il 50%
sono per finalità curative, mentre il restante 50% è invece attratto dal basso livello di prezzo
praticato dalla ricettività locale che consente di programmare escursioni da Fiuggi verso Roma.
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In altre parole, i tour operator trovano economicamente conveniente far pernottare i gruppi di
medio-basso livello nella città di Fiuggi e organizzare transfert giornalieri in pullman verso la città
di Roma.
Il motivo principale di questo fenomeno è da imputare essenzialmente alla concorrenza basata quasi
esclusivamente sui prezzi di vendita praticati agli intermediari. In queste condizioni quindi i tour
operator, dotati di un forte potere contrattuale, riescono ad ottenere prezzi più bassi e relativamente
poco remunerativi per gli operatori. A questo va ad aggiungersi il fatto che non c’è una sufficiente
integrazione di offerta territoriale da rivolgere a questa tipologia di turisti. In particolare, gli
albergatori del Frusinate fanno di tutto per “tenere in casa” i propri ospiti, limitando di fatto le
politiche di integrazione territoriale e le offerte di animazione che potrebbero essere rivolte
soprattutto verso coloro che raggiungono questa località per motivazioni di carattere termale.
Il rilancio del turismo termale, ma forse è più opportuno e realistico in un’ottica di breve periodo
parlare di mantenimento dei livelli attuali di domanda, passa necessariamente attraverso un
completamento ed un’integrazione dell’offerta produttiva locale. In realtà, molto è stato fatto con la
realizzazione di nuove strutture: il Palacongressi, la costruzione della pista ciclabile sull’itinerario
che collegava Fiuggi a Roma ed altre iniziative, ma rimane comunque il problema della effettiva
fruibilità della località e la capacità di proporla, nei confronti del mercato, come un sistema
integrato di offerta che al momento attuale è carente.
A questo fine sarebbe interessante una qualche forma di collaborazione con la vicina città di
Ferentino, ove sono presenti le “ter
di Pompeo”, e quindi dare v
settore termale e della cura del corpo.
Il turismo sociale e il turismo della terza età sono tipologie che si indirizzano soprattutto sull’area
di Fiuggi nei mesi di luglio ed agosto. La motivazione principale di questi flussi turistici è da
ricercare soprattutto nel clima che qui è particolarmente salubre, non raggiungendo mai delle
temperature estive estremam
itadunsemgrol
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potrebbe contare, tra l’altro, anche su una serie di impianti sportivi che sono in parte sottoutilizzati.
Il turismo per motivazioni naturalistiche ed ambientali e per lo svolgimento di attività
sportive
Per ciò che riguarda il turismo naturalistico va messo in evidenza che il territorio provinciale
presenta rilevanti tratti di naturale pregio ed in grado di coinvolgere emotivamente tale tipologia di
turisti. Il Parco Nazionale d’Abruzzo, del Lazio e del Molise, che comprende parte del territorio
della provincia di Frosinone, è arcinoto sia in ambito nazionale che internazionale. Il Parco naturale
dei Monti Simbruini , la Riserva naturale di Posta Fibreno, con il lago ed il fiume omonimi, la
Riserva naturale Antiche Città di Fregellae, la riserva naturale del lago di Canterno ed il
monumento naturale la Selva di Paliano seppure di recente istituzione si stanno proponendo sul
mercato turistico, con buoni risultati.
In alcuni casi esistono anche delle offerte complementari ed integrative di estrema importanza e
rilevanza, ad esempio le Grotte di Pastena, quelle di Collepardo, con il Pozzo d’Antullo e il giardino
botanico di “flora ernica”, oltre al “Museo delle erbe” a Veroli che raccoglie 900 specie arboree
presenti sui Monti Ernici.
In generale, però, di fronte ad una buona offerta naturalistica composta da località e destinazioni in
gran parte intatte, è da rilevare la carenza di un sistema di accoglienza ed assistenza agli
escursionisti. Nelle zone di partenza di alcuni itinerari, percorsi e sentieri non esiste infatti un
adeguato sistema di informazioni ed indicazioni che consenta di godere appieno delle emergenze
naturalistiche o possibilità di realizzare foto o filmati particolari.
In questo segmento rientra anche la pratica delle attività agrituristiche, che potrebbe essere
notevolmente incrementata proprio a ridosso o all’interno dei siti naturalistici ed ambientali più
interessanti.
L’offerta naturalistica va quindi riqualificata seguendo una strategia che abbia come linea di base
l’assistenza ai turisti dal loro arrivo al momento della partenza.
Da questo punto di vista, anche le aziende agrituristiche possono proporsi come punti di incontro e
di istruzione, in cui i potenziali consumatori possano acquisire la conoscenza del territorio che
intendono visitare. Tali punti di accoglienza potrebbero essere anche utilizzati ai fini di un
allargamento del bacino del turismo scolastico. La capacità di realizzazione di percorsi naturalistici,
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ma soprattutto la possibilità di spiegare ed illustrare le leggi naturali, potrebbero essere degli
elementi qualificanti di richiamo nei confronti del turismo scolastico giovanile.
Con riferimento al turismo sportivo, definito come lo spostamento di gruppi che si muovono verso
località particolari per curare la preparazione atletica o di grandi masse di spettatori per assistere a
manifestazioni e gare sportive occorre anche aggiungere al comparto il movimento, spesso di
escursionisti, che si recano in particolari località per svolgere attività non agonistiche di
intrattenimento e svago.
A questo secondo gruppo appartengono coloro che praticano il ”volo libero”, deltaplano e para
pendio, nella zona di Serrone, ma anche sul Monte Cairo (Terelle) e Monte Pizzuto (S. Donato
V.C.). Senza essere certo un flusso quantitativamente rilevante è da ricordare che questi turisti sono
generalmente stanziali nelle località interessanti, soprattutto se sono disponibili servizi di base quali
ricettività, assistenza al volo, servizio meteo e, soprattutto, scuole di volo che offrano corsi di vario
livello.
Nella parte meridionale della provincia è possibile praticare la discesa in canoa di vari tratti di fiumi
e torrenti. Citiamo il fiume Fibreno, il Melfa (soltanto per la pratica agonistica), il Liri nei tre tratti
in parte fuori dal territorio provinciale, il Rapido da S. Elia a Cassino ed il Gari. Il lago di Posta
Fibreno è visitato da un numero considerevole di sub, che trovano di notevole interesse l'escursione
dei fondali ricchi di flora e fauna particolari.
Lo sci alpinismo è praticato soprattutto sul Monte Meta, mentre nelle stazioni sciistiche di Campo
Catino, Campo Staffi e Prati di Mezzo alcune migliaia di turisti, soprattutto di provenienza sudregionale, utilizzano gli impianti solo nei giorni festivi e prefestivi.
Per quanto riguarda gli altri sport si registra la presenza di impianti di buon livello, tra cui un campo
da golf di notevole pregio, nella città di Fiuggi che, grazie alla sua altitudine ottimale, dovrebbe
differenziare la sua offerta rispetto all’analoga offerta di innumerevoli località presenti nel centro
Italia.
Ad Atina, nella Valle di Comino, è sorto un complesso sportivo formato da diversi impianti
(piscina, campo sportivo, palestra, pista go-kart, centro ippico, ecc.), che è stato in parte acquisito
dalla Facoltà di scienze Motorie dell’Università di Cassino a fini didattici, a cui andrebbero però
affiancate strutture sanitarie specializzate nella materia (medicina dello sport e della riabilitazione).
In via generale, per quanto riguarda la provincia di Frosinone, esistono ampi margini per proporre
alle vaste masse degli amanti della pratica sportiva, sempre più in espansione, impianti specialistici
ove praticare l’atletica leggera, il nuoto, il tennis e le altre discipline sportive anche a fini agonistici.
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Da questo punto di vista sarebbe auspicabile la realizzazione di alcuni impianti sportivi a carattere
specialistico che potrebbero proporsi per lo svolgimento di gare nazionali ed internazionali, anche
in previsione di futuri appuntamenti in questo settore (I giochi del Mediterraneo, le Olimpiadi, ecc.),
che potrebbero fungere da promozione per l’intera provincia di Frosinone. In questo particolare
settore l’intervento pubblico dovrebbe fungere anche da stimolatore dell’intervento privato ai fini di
un completamento dell’offerta turistica (ricettività, servizi logistici, grande e piccola distribuzione,
anche di prodotti locali dell’agricoltura e dell’artigianato, ecc.).
Il turismo congressuale e d'affari
Il turismo congressuale ha la sua base principale ed esclusiva nella città di Fiuggi che ha una
capacità ricettiva quantitativamente sufficiente a sostenere le attività inerenti, ed una nuova struttura
in via di realizzazione (Palaterme) in grado di dare un nuovo impulso a questo settore. Per favorire
ulteriormente lo sviluppo di questa tipologia di turismo va però realizzato uno specifico ed
efficiente collegamento tra Fiuggi e Roma che da un punto di vista ferroviario va migliorato
soprattutto nella qualità del collegamento intermodale Roma-Anagni-Fiuggi. Così come va
migliorando il grado di coesione dei vettori e degli operatori anche con la costituzione di un
Convention Bureau. Inoltre, per rappresentare un’offerta flessibile, le strutture ricettive dovrebbero
dotarsi di sale e salette per riunioni, adeguatamente attrezzate anche con le nuove tecnologie.
Per questa tipologia di turismo potrebbe inoltre essere favorito uno sviluppo delle attività
congressuali anche sul polo di Cassino perché sede di una Università che sta crescendo fortemente
nel numero delle iscrizioni ed in termini di notorietà. Cassino presenta inoltre anche dei validi
riferimenti territoriali con la vicinanza ad Arpino, patria di Cicerone, ed alle sedi delle
manifestazioni di Atina Jazz e Liri Blues, anche se vi è, in ogni caso, una mancanza di
programmazione e la capacità di proporre congressi, non come un’offerta a se stante, ma come un
pacchetto integrato e complesso di offerte che mirino a qualificare il tempo libero dei congressisti e
ad irradiare i flussi nel territorio circostante.
Il turismo d’affari, in quanto caratterizzato da pernottamenti per brevissimi periodi di tempo e
legati a motivi di lavoro (contatti commerciali, consulenze, risoluzione di problemi tecnici delle
aziende committenti o delle case madri), ha connotazioni diverse rispetto al turismo congressuale.
Con questo ha in comune la pratica delle attività connesse alla formazione ed agli incontri, anche di
tipo conviviale e, in genere, anche il livello della qualità delle prestazioni richieste.
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Il turismo enogastronomico
Questo segmento è trasversale rispetto agli altri e rappresenta un’offerta buon livello. Anche la
ristorazione è di alta qualità ed insieme, produzione di prodotti tipici e ristorazione, si possono
qualificare come un sicuro elemento di richiamo nei confronti dei turisti.
Queste caratteristiche estremamente positive si contrappongono però ad altri fattori che, in pratica,
impediscono un pieno sviluppo di questo segmento in assenza di un’adeguata strategia di mercato.
Ad eccezione, infatti, di poche preparazioni estremamente particolari, non esistono dei prodotti
veramente tipici della provincia ed in questa richiamabili. Le mozzarelle di bufala vengono prodotte
anche a Frosinone, ma nella mente del consumatore sono un prodotto tipico campano, il tartufo è
presente in grande quantità ed è di buona qualità, ma non può essere considerato un prodotto tipico
del territorio provinciale. In alcuni casi, queste produzioni non sono sufficientemente pubblicizzate
nei confronti del grande pubblico, in maniera tale da poter acquisire un’immagine fortemente
differenziata e fortemente caratteristica; ci riferiamo, ad esempio, alle ricotte ed ai formaggi della
Val Comino, alle trote e rane del lago di Posta Fibreno, agli “amaretti di Guarcino” nonché alle
“sponette” di Campoli Appennino e alle “paste reali” di Alvito ed Alatri.
Fa eccezione una riconosciuta produzione di vini tipici locali (Cesanese del Piglio e Passerina) che
caratterizzano un territorio ben delimitato, ma che non hanno ancora pienamente trovato una loro
collocazione presso il pubblico e ancora non riescono quindi a caratterizzare fortemente la zona di
produzione. A questi si è aggiunto il Cabernet di Atina e della valle di Comino, diventato DOC dal
1999 che, anche per una adeguata politica di marketing oltre che per la bontà del prodotto, si è
collocato nella fascia alta del settore.
In ogni caso l’offerta enogastronomica può incoraggiare come segmento a se stante dei movimenti
escursionistici che abbiano come origine le vicine aree metropolitane di Napoli e Roma.
All'enogastronomia si può abbinarrel'artigianato artistico e tradizionale che nella Provincia di
Frosinone vanta una buona presenza soprattutto nei settori della ceramica, ferro, rame ed altri
metalli, grafica, liuteria ed altri strumenti musicali,, oreficeria, pietre dure e preziose, intarsi e
ricami su tessuto, lavorazione ed intaglio del legno, oggettistica, vetro e del restauro.
L'artigianato artistico-tradizionale rappresenta la massima espressione della cultura materiale e,
quindi, uno degli elementi di identificazione e connotazione del territorio.
Tali flussi turistici, però, allo stato attuale non sono sufficientemente convogliati verso le altre
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possibilità di consumo. In altre parole, manca una sufficiente integrazione e azioni coordinate fra le
diverse categorie produttive che, invece, potrebbero promuovere il consumo nell’intorno territoriale
offrendo delle attività di animazione e la predisposizione di percorsi di breve durata che, partendo
dai vari luoghi di ristorazione, conducano ad esempio, nei luoghi di produzione e di acquisto delle
materie prime e dei prodotti tipici.
In generale risulta evidente che l’offerta di itinerari particolari nella provincia di Frosinone è
potenzialmente interessante e motivante nei confronti dei flussi turistici, ma anche come tale offerta
non è sufficientemente promozionata presso il grande pubblico.
In particolare, non vi è una convincente azione propulsiva nei confronti di coloro che raccolgono i
flussi di domanda e che li dirigono verso le diverse località (come risulta immediatamente evidente
da una lettura dei cataloghi dei principali tour operator italiani).
IV. LE AZIONI PER IL RAGGIUNGIMENTO DELL’OBIETTIVO GENERALE.
Ai fini del raggiungimento dell’obiettivo generale del Patto, che è quello dello “sviluppo sinergico
del prodotto turistico <<Ciociaria>> “, si rende necessario promuovere le azioni che si possono
inquadrare in quattro assi principali:
1. IL POTENZIAMENTO DELLA RETE DELLE INFRASTRUTTURE E DEI SERVIZI AL TURISMO.
Per utilizzare al meglio la sua posizione geografia, per molti aspetti ottimale, la provincia di
Frosinone deve migliorare nel complesso i collegamenti che dall’asse ferroviario-autostradale si
irradiano verso l’interno, sia ad est che ad ovest dell’asse stesso. Inoltre occorre migliorare la
fruibilità dei siti turistici, in termini di accessibilità ai mezzi pubblici e privati, anche di grandi
dimensioni, attraverso l’adeguamento delle sedi stradali, una esaustiva segnaletica che guidi il
turista lungo l’itinerario prescelto e nella visita del singolo sito, parcheggi e servizi, possibilmente
vigilati e tenuti in buon ordine, servizi informativi plurilingue e collegati in rete. E’ ipotizzabile la
creazione di un portale su internet “CIOCIARIA”, accessibile da parte dei turisti, da parte degli
uffici informativi, da parte di operatori privati che vogliono pubblicizzare le loro attività e vendere
pacchetti turistici o prodotti e da parte di operatori pubblici (enti locali, istituzioni, ecc.) che
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vogliono far conoscere siti, eventi e manifestazioni. Il portale può essere utile anche ai fini della
creazione di un collegamento on line fra tutte le strutture ricettive della provincia.
Alcuni siti possono essere dotati di attrezzature specifiche, nella logica di uno sviluppo sostenibile
che presti la necessaria attenzione alla tutela dell’ambiente. Si pensa alle pareti attrezzate per
l’arrampicata, ai percorsi guidati in montagna, alle attrezzature per l’innevamento artificiale, a
impianti di risalita, a strutture per l’osservazione della natura, a musei tematici, ecc.
Un altro ambito di intervento riguarda la realizzazione di un ambiente virtuoso generalizzato, per
migliorare complessivamente la competitività territoriale. A questo fine, bisogna affiancare alle
indubbie qualità climatiche e morfologiche di aree territoriali di pregio della provincia, un buon
livello della qualità della vita, già largamente diffuso, migliorando però la rete dei servizi
individuali e collettivi, l’arredo urbano, ecc.. I Comuni, i cui territori ricadono nei Parchi e Oasi
Naturali, possono essere incentivati ad ottenere la certificazione di qualità ambientale UNI EN
14000.
Pertanto le azioni di questo asse devono puntare prioritariamente a:
- favorire l’accessibilità ai siti turistici principali (da parte di auto e di pullman pubblici e privati)
attraverso collegamenti primari e secondari adeguati, aree di parcheggio, apposita segnaletica che
permetta il riconoscimento dei singoli itinerari, uffici informativi;
- dotare i siti delle attrezzature particolari necessarie allo sviluppo delle attività turistiche specifiche;
- migliorare complessivamente la competitività del territorio, al fine di attrarre, oltre ai turisti, anche
potenziali investitori attraverso interventi di costruzione, ristrutturazione ed adeguamento di
fabbricati di pregio artistico o da adibire a finalità artistico-culturali.
2. IL MIGLIORAMENTO E LO SVILUPPO DELLE STRUTTURE RICETTIVE E DELLE ATTIVITÀ
COLLATERALI.
Per migliorare la competitività del sistema turistico “Ciociaria” un’attenzione particolare deve
essere prestata all’offerta turistica privata, sia per quanto riguarda la ricettività alberghiera e paraalberghiera, sia per quanto riguarda tutte le attività collaterali.
Per quanto riguarda il settore della ricettività occorre favorire sia la diversificazione dell’offerta,
stimolando la nascita di b&b, case vacanza, aree attrezzate per il campeggio, agriturismi, sia la
diffusione delle strutture negli ambiti territoriali più significativi e scarsamente dotati. Inoltre
occorre favorire l’ammodernamento dell’apparato ricettivo, gran parte del quale è stato realizzato
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negli anni 60/70, per renderlo più rispondente alle esigenze dei clienti di oggi, per garantire una
maggiore sicurezza alla clientela ed agli operatori, per l’abbattimento delle barriere architettoniche,
per favorire il risparmio energetico. Un altro settore di intervento è rappresentato dal sostegno alle
aziende produttrici di prodotti tipici o biologici per la soluzione di problemi legati all’inquinamento
(es. presenza di amianto).
Le azioni di questo asse, comprendono:
- il miglioramento qualitativo delle strutture alberghiere e para-alberghiere;
- la diversificazione dell’offerta turistico-ricettiva;
- la nascita di nuovi imprenditori e la trasmissione generazionale all’interno delle aziende del
settore;
- il potenziamento dell’apparato ricettivo in aree scarsamente dotate;
- l’impianto di nuove aziende in grado di apportare un valore aggiunto al territorio e di competere
con altre strutture extraprovinciali;
- la implementazione e lo sviluppo delle attività collaterali,
utili al completamento dell’offerta
plementazllalla
turistica;
- la bonifica di siti di produzione di prodotti tipici o biologici con problemi di inquinamento.
3. LA QUALIFICAZIONE DEGLI ADDETTI E DEGLI IMPRENDITORI.
Un altro tema importante ai fini dello sviluppo del settore turistico è rappresentato dalla
qualificazione di tutti gli addetti delle imprese turistiche, comprendendo fra questi i dipendenti e gli
imprenditori attuali, i giovani e m
gestione ed organizzazione aziendale, della finanza e del customer service possono contribuire
efficacemente ad innalzare la qualità dell’offerta turistica e nello stesso tempo rappresentano un
contributo a tutto l’apparato economico provinciale.
L’Università di Cassino ha offerto la sua collaborazione per un'offerta formativa immediatamente
accessibile a chiunque voglia acquisire saperi aggiornati, senza necessariamente doversi iscrivere ad
un corso di studio. Lo strumento è quello della Formazione continua, permanente e ricorrente, vale
a dire l'ingresso a settori definiti del circuito didattico universitario globalmente inteso. Si
identificano in particolare le seguenti misure di intervento:
a) organizzazione dell'accesso all'area professionalizzante del corso di laurea in Lingue da
svolgersi presso strutture decentrate organicamente organizzazione dell’accesso all’area
professionalizzante del corso di laurea in Lingue e letterature straniere (dall’anno prossimo
Lingue e letterature per la comunicazione multimediale), che prevede l’erogazione di contenuti
utili all’aggiornamento e allo sviluppo dei linguaggi multimediali, specificamente televisivo e
dell’internet;
b) organizzazione dell’accesso a corsi di lingue straniere orientati verso il turismo, da svolgersi
presso strutture decentrate organicamente distribuite sul territorio sotto il controllo del Centro
Linguistico di Ateneo;
c) organizzazione dell’accesso a certificazioni in linea con gli standard europei nel campo delle
lingue straniere e delle competenze informatiche di base;
d) eventuale organizzazione di corsi di master di I livello rispondenti alla domanda territoriale di
professionalità specifiche nel campo del turismo, quali l’organizzazione e l’amministrazione
delle imprese, l’economia dell’azienda turistica, la programmazione e il controllo, l’analisi dei
costi, la gestione dell’impresa, l’organizzazione delle strutture turistiche e la formazione delle
guide turistiche.
Un altro settore di intervento è rappresentato dalla formazione in materia di HCCP (legge 155,
relativa all’igiene e salubrità dei locali di vendita e di produzione di prodotti alimentari), di
sicurezza e salute dei lavoratori (D.L.vo 626/94), che sono propedeutici all’ottenimento della
certificazione di qualità, sia per quanto riguarda il riconoscimento della “tipicità” del prodotto, sia
per quanto riguarda l’attestazione di prodotto “biologico”.
4. LA PROMOZIONE.
Il settore della promozione è molto importante ai fini del decollo del turismo nella provincia di
Frosinone.
Occorre individuare gli strumenti della politica promozionale partendo dal prodotto generale e dalle
linee di prodotto individuate, che insieme costituiscono l’oggetto di questo asse strategico.
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Per quanto riguarda il prodotto generale si ritiene che l’intera provincia, sotto il marchio
“Ciociaria”, può rappresentare un’offerta integrata competitiva con altre offerte territoriali già
affermate sul mercato turistico
Per una politica promozionale efficace occorre in primo luogo monitorare tutte le risorse
disponibili, da quelle culturali-artistiche-religiose a quelle della natura-ambiente-tradizioni, dai
prodotti tipici ai prodotti artigianali, dalle manifestazioni culturali alle varie iniziative
d’intrattenimento, per realizzare le schede-prodotto e la mappatura dei siti, propedeutiche alla
definizione nel dettaglio degli itinerari tematici.
Fra questi se ne individuano alcuni che si ritiene possano rappresentare un sicuro richiamo per i
turisti, quali: quello religioso-culturale di “la via dei benedettini”, quello storico-culturale delle
“città saturnie”, quelli artistici-culturali di “la Ciociaria nel cinema” e “la Ciociaria nella
letteratura”, quelli naturalistici-ambientali comprendenti i Parchi e le Oasi Naturali, oppure i
fenomeni e le curiosità fisiche del territorio. Questi itinerari potrebbero essere integrati dalla
proposta di visita a siti della cultura popolare tradizionale, di cui l'enogastronomia e l'artigianato
artistico-tradizionale rappresentano le espressioni più vivaci e qualificanti.
Gli itinerari dovrebbero essere pubblicizzati con una mostra itinerante, con apposito sito su internet
e con i mezzi tradizionali di comunicazione (opuscoli, ecc.).
Un efficace strumento per il posizionamento dell’immagine della provincia presso il grande
pubblico e quindi presso i tour operator è rappresentato anche dall’adozione di un marchio di
qualità generale (“Ciociaria”) e di marchi specifici collegati e alle principali linee di prodotto
(religione-cultura-arte, salute, natura, enogastronomia) e a segmenti del mercato (strutture ricettive,
ristoranti, settori collaterali), da riprodurre oltre che in appositi strumenti di promozione anche nella
segnaletica.
Le risorse, gli itinerari ed i marchi di qualità possono confluire in un “portale del turismo ciociaro”
su internet, partendo dal sito web già realizzato dall’A.P.T., al quale possono accedere tutti gli
operatori pubblici (enti locali, ASL, Università e scuole dei vari gradi, ecc.) e privati (alberghi ed
altre strutture ricettive, ristoranti, discoteche, sale da gioco, aziende di trasporto, agenzie di viaggio
tour operator e guide turistiche, scuole di danza, associazioni ed aziende sportive, operatori
immobiliari, ecc) e che può comprendere anche una sezione dedicata al commercio elettronico, al
fine di favorire la vendita o la prenotazione on line di pacchetti o prodotti specifici.
Le azioni di questo asse quindi comprendono:
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- monitoraggio e mappatura di tutte le risorse utili allo sviluppo turistico;
- definizione e promozione degli itinerari turistici individuati;
- realizzazione dei marchi di qualità generale, di linea-prodotto o di segmento;
- realizzazione del “portale del turismo in Ciociaria”.
Per la realizzazione delle azioni un notevole contributo può essere offerto dall'Università di
Cassino. Infatti nel campo della promozione turistica del territorio, l’Ateneo può contribuire alla
costituizione di banche dati ragionate dell’offerta turistica e alla loro diffusione adeguata. Le misure
indicate sono le seguenti:
a) costituzione di gruppi di lavoro al fine di avviare una mappatura sistematica e continua dei beni
artistici e culturali del territorio, inclusi gli eventi spettacolari, la creazione di parchi culturali e di
itinerari finalizzati all’apprezzamento dei prodotti tipici;
b) comunicazione continua dei dati raccolti a target di pubblico diversificati attraverso gli strumenti
della guida turistica, televisiva e internet;
c) certificazione della qualità dei prodotti e dei servizi offerti nel campo del turismo.
V. LA STRATEGIA DEL PATTO PER LO SVILUPPO DEL TURISMO
L’obiettivo generale del Patto e le azioni proposte per il suo conseguimento vanno perseguiti
portando avanti la concertazione fra tutti i soggetti interessati, pubblici e privati, e le singole
imprese.
Gli interventi degli attori pubblici devono in generale essere di stimolo agli investimenti degli attori
privati, finalizzati al miglioramento delle strutture ed all’aumento della occupazione.
A questo fine (aumento dell’occupazione) gli attori privati (associazioni datoriali ed imprenditoriali
e le singole imprese) possono concordare forme particolari di flessibilità nei rapporti di lavoro, nel
rispetto comunque della normativa generale.
Per quanto concerne le azioni a carattere pubblico esse possono essere attuate con il ricorso ad
interventi di natura diversa, quali:
1. La finanza di patto, in base ad una dotazione che potrà essere indicata ai sensi della L.
341/95 (programmazione negoziata) o in modo autonomo dalla regione Lazio, tenuto conto
anche delle nuove norme sul federalismo e sulla autonomia degli enti territoriali;
2. La ripartizione del fondo per lo sviluppo del turismo, previsto dalla L. 135/2001 (legge
quadro per il turismo);
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3. l’assegnazione di carattere di priorità a valere su Leggi e Regolamenti particolari (es. Ob. 2,
Ob. 3, Piano di sviluppo Rurale, ecc.);
4. il ricorso al cosiddetto “project financing” per particolari opere ed interventi, al quale oltre
ai privati investitori, possono partecipare gli EE.LL., l’A.P.T., l’Università di Cassino, la
CCIAA, l’ASI ed altri enti.
Per quanto riguarda gli interventi delle imprese private, del settore ricettivo e dei settori collaterali,
si può prevedere l’assegnazione di carattere di priorità a valere sulle seguenti Leggi: L. 488/92 e ss.
mm. (incentivazioni per le aree depresse); - L. 215/92 (imprenditorialità femminile); L.R. n. 29/96
(imprenditorialità giovanile); L.R. n. 19/99 (prestito d’onore); L.R. n. 51/96 (imprenditorialità
femminile); 144/99 (incentivi all’autoimprenditorialità e all’autioimpiego), ecc.
Ai fini di un coordinamento, orientamento e monitaraggio di tutte le attività del Patto la Provincia
potrà istituire una “cabina di regia” ed uno “Sportello di front office" o potrà costituire una società
apposita mista pubblico- privata.
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patto territoriale per lo sviluppo turistico della provincia di frosinone