PRESUPPOSTI E CONTESTI D’AZIONE La povertà è uno status che funziona per sottrazione, quando le famiglie affrontano un periodo di povertà o entrano definitivamente in uno stato di povertà, inizialmente limitano il superfluo, poi cominciano a sottrarre, riducendo progressivamente il concetto di indispensabile e necessario (lo sport per i figli, la socialità che implica spesa), fino ad arrivare alla sottrazione di se stessi alla relazione con gli altri per nascondere le crescenti difficoltà. La povertà è una condizione che spoglia gli individui della propria dignità, incrementando l’isolamento e il senso di fallimento. I nuovi poveri con difficoltà chiedono aiuto e preferiscono nascondersi. Chi diventa povero difficilmente sa chiedere aiuto perché vive la povertà come vergogna e disfatta personale. Questo progetto intende intervenire esattamente su questo grave problema: aiutare le persone in difficoltà momentanea, ma anche cronica a ritrovare nella comunità di appartenenza un luogo da dove ripartire. SOGGETTI ATTUATORI Associazione culturale non-profit Plug Scopo dell’associazione è sviluppare, dal punto di vista teorico e pratico, una riflessione attiva coniugando i temi di sostenibilità sociale ed ambientale al campo delle arti visive e della comunicazione. L’associazione non ha scopo di lucro ed ha come finalità la promozione di attività culturali in Italia e all’estero, con una particolare attenzione tutta- via alla valorizzazione del territorio piemontese nel quale hanno preso vita la maggior parte dei progetti e la stessa associazione. L’associazione per sua mission istituzionale si propone di svolgere, pro- muovere o favorire in campo culturale, artistico, scientifico e sociale attivi- tà quali: • divulgazione, promozione e comunicazione mediante manifestazioni di ogni genere quali conferenze, incontri, concorsi, dibattiti, tavole rotonde, seminari, stage, convegni, congressi, esposizioni e mostre; • pubblicazione di riviste, libri, opuscoli, cataloghi, e più in generale contenuti culturali in forma tradizionale, elettronica e/o online; • sviluppo di progetti in cui le arti visive siano finalizzate ad un impatto sociale (ovvero ambientale) concreto e misurabile; • collaborare con altre associazioni culturali, università, scuole, enti formativi ed istituzionali, aziende per il raggiungimento di obiettivi in ambito sociale, culturale, artistico. Cooperativa liberitutti La Società Cooperativa Sociale Liberitutti nasce nel 1999 dall’esperienza dei suoi soci nell’ambito della promozione sociale, culturale ed economica. Il suo campo d’azione è il rilancio di territori in forte crisi; il suo strumento è la costruzione, con i soggetti interessati, di un modello di agio sociale dal basso. Promuovere una cittadinanza attiva e responsabile, creare partecipazione consapevole alle decisioni di interesse pubblico, sviluppare senso di appartenenza verso i territori: questi gli obiettivi di Liberitutti. Attualmente composta da 85 dipendenti di cui 67 soci, si caratterizza come una struttura agile per lavorare nella ricerca e sperimentazione di modelli di intervento innovativi, con un approccio trasversale e multisettoriale. Grande attenzione va ai TERRITORI, spazi vissuti da una molteplicità di soggetti capaci di lavorare per la comunità nel suo complesso, a partire dalle risorse presenti e dalle esigenze espresse; la Mission territoriale di Liberitutti diventa quindi lo sviluppo sostenibile di aree territoriali attraverso interventi di carattere sociale, culturale e socio-economico. Questo per essere interlocutore competente per la definizione delle politiche so- ciali locali nell’ottica del continuo miglioramento della qualità dei servizi, per costruire spazi per il pensiero capaci di dare senso a quelli dell’azione, dando centralità ai diritti delle persone più vulnerabili. OBIETTIVI • Ricreare un tessuto territoriale vivo e rispondente alle necessità delle persone; • Riattivare sinergie tra le diverse realtà territoriali che moltiplichino gli interventi in favore della comunità, ripartendo dalle cose semplici come il cibo; • Promuovere la capacitazione dei territori. MACRO AZIONI 1) Progettazione di interventi replicabili che producano benessere collettivo (applicabili al contesto dei mercati rionali) volti a riutilizzare le eccedenze alimentari, promuovere gesti semplici di solidarietà e di condivisione e a sviluppare la cultura della reciprocità per superare l’assistenzialismo. Questo comprende la messa a disposizione di un programma di formazione volto al potenziamento delle capacità degli abitanti di prendere decisioni, identificare le risorse, e raggiungere gli obiettivi comunitari. Tale progettazione dovrà essere finalizzata alla costruzione di modelli sostenibili e sistemici. La sostenibilità viene qui intesa sia da un punto di vista ambientale che in prospettiva economica. La sistemicità è invece il presupposto affinché i flussi (sia risorse, sia conoscenza, sia energia) siano in equilibrio (in ingresso ed uscita) tra tutti i soggetti coinvolti. La replicabilità è infine intesa su base locale (cittadina), regionale ed eventualmente nazionale, partendo dallo studio del contesto e dall’individuazione dei fattori e degli strumenti abilitanti. 2) Valorizzazione delle competenze e delle realtà territoriali (associazioni, cooperative, iniziative a carattere sociale...) in logica di sinergia, fiducia e crescita reciproca, partendo da ambiti d’azione non necessariamente ana- loghi (la multidisciplinarità viene qui intesa come punto di forza). L’interazione con le istituzioni è infine da considerarsi tassello fondamentale per la riuscita del progetto. ATTIVITÀ Definizione e sviluppo del format Cuore del progetto risulta essere la progettazione del format di interventi sociali da applicare al contesto dei mercati rionali così come l’individuazione dei fattori abilitati e dei presupposti operativi. Il processo mira a sviluppare un modello formativo/divulgativo per educare e capacitare le comunità locali nell’attuazione della raccolta-restituzione in prospettiva di una parziale o totale indipendenza operativa. Analogamente la fase di progettazione prevede la definizione delle metriche di progetto e la misurazione delle ipotesi sul campo. Studio del contesto d’azione A stretta interazione con la fase di progettazione è necessario effettuare uno studio del contesto sociale e dei differenti “ecosistemi” sul territorio torinese, regionale (e nazionale) in cui eventualmente replicare il format oggetto di implementazione. Durante la fase di studio saranno mappati gli attori in gioco, le competenze, le relazioni in essere e le specificità di ogni situazione. Non sarà trascurata la ricerca di esempi simili o compatibili su scala internazionale con cui eventualmente stringere rapporti e scambiare esperienze. Tale fase di studio dovrà durare per tutta la durata del progetto così da affinare progressivamente la strategia di implementazione. Sviluppo delle tecnologie abilitanti Il seguente blocco di attività prevede lo sviluppo di tecnologie ICT (sito web interattivo, concept/prototipo app mobile, backend gestionale) per la raccolta dei risultati, la condivisione delle esperienze e dei materiali formativi. Sebbene la logica del format replicabile sia orientata a formare e rendere indipendenti le singole comunità, si ritiene che una piattaforma web centrale consenta di ottimizzare ed ammortizzare i costi, offrendo al contempo scalabilità ed omogeneità nell’esposizione e nel confronto dei risultati. L’approccio operativo privilegerà l’utilizzo di soluzioni open source, rispetto ad equivalenti proprietarie. Progettazione della brand identity del format e delle strategie di comunicazione Lo sviluppo di un format efficace non può prescindere dall’immediatezza del messaggio e da una coerenza a livello visivo e mediatico su tutti i supporti di comunicazione. La creazione di un brand facilmente riconoscibile è condizione indispensabile per innescare una logica di fiducia negli attori di progetto. D’altro canto, specifici contesti possono e devono richiedere un riadattamento della comunicazione al fine di massimizzare l’impatto. Fundraising e sviluppo delle relazioni Poiché uno degli obiettivi è la sostenibilità economica dell’iniziativa è indispensabile condurre un’attività continua finalizzata al fundraising ed all’individuazione di possibili partner e sostenitori (anche con sponsorizzazioni inkind ovvero tecniche). In tale fase sarà analogamente importante identificare il ritorno dell’investimento per i soggetti coinvolti. Segreteria organizzativa In tale ambito rientrano le attività di coordinamento logistico, organizzative, relazioni con gli stakeholder ed i media. SOGGETTI DESTINATARI FAMIGLIE IN MOMENTANEA DIFFICOLTÀ ACQUIRENTI AL BANCO OPERATORI MERCATALI BORSISTI E VOLONTARI ASSOCIAZIONI ATTIVE SUL TERRITORIO Il progetto oggetto di richiesta di finanziamento si propone di creare un sistema di interazioni che vede al suo centro la realtà del mercato rionale come convettore di scambio e interazione tra i seguenti soggetti: • Le famiglie in momentanea difficoltà: grazie all’implementazione del progetto, un nucleo di famiglie selezionate dagli operatori sociali può accedere in maniera continuativa ad una fornitura di cibo fresco (ed eventualmente altri generi di necessità) raccolti nel mercato rionale. Tale fornitura ha come origine l’invenduto e le donazioni degli acquirenti, successivamente smistati ed organizzati dai volontari e borsisti attivi nella fase di raccolta. Le famiglie in questione stringono un patto con il sistema restituendo successivamente alla comunità tempo e risorse. • Acquirenti al banco: i normali acquirenti al banco possono partecipare al progetto destinando una porzione (o un delta incrementale) della spesa all’iniziativa. Come parte della comunità ricevono in cambio un beneficio legato alla restituzione da parte delle famiglie oggetto di aiuto. • Gli operatori mercatali: la loro azione è fondamentale per sensibilizzare l’acquirente alla partecipazione. Del resto gli operatori mercatali, la cui professione è stata pesantemente colpita dalle dinamiche della grande distribuzione, possono beneficiare di un parziale ritorno economico (la merce acquistata e destinata alla raccolta rappresenta un margine sul profitto) e di un sicuro ritorno “relazionale” da misurarsi in funzione del rapporto di fiducia con i clienti. • Borsisti e volontari: l’attività di promozione in loco, raccolta, smistamento e consegna delle forniture di cibo (ed altri generi di necessità) viene svolta da volontari coadiuvati da borsisti (questi ultimi ricevono un compenso in forma di integrazione al reddito). • Le associazioni attive sul territorio: le associazioni e le realtà attive sul territorio sono chiamate a dare sostegno all’iniziativa divulgando il progetto e favorendo la buona riuscita dello stesso adempiendo così alla mission sociale che le identifica. INTERAZIONE TRA I SOGGETTI COINVOLTI COMMERCIANTI E AMBULANTI ACQUIRENTI AL BANCO Invenduto + Attività di promozione Donazioni Incremento vendite Attività di progetto management Ritorno di immagine / Mission istituzionale Fa bene. “Il Mercato” Crediti, restituzione alla comunità FAMIGLIE BISOGNOSE Box prodotti cibo ATTORI DI PROGETTO Ore lavoro Integrazione al reddito ADDETTI AL BANCO E CONSEGNA MODALITÀ PREVISTE PER LA VERIFICA DEI RISULTATI Le metriche e gli indicatori di progetto saranno costruiti, raffinati e validati in fase di realizzazione del modello/format. Si riporta qui di seguito una selezione dei parametri oggetto di monitoraggio: Indicatori quantitativi • numero di mercati coinvolti e durata dell’iniziativa; • quantitativo di cibo (ed altri generi di necessità) raccolto e distribuito (per singola esperienza mercatale); • numero di famiglie coinvolte (sia nella fase di distribuzione del raccolto, sia nella fase di restituzione alla comunità); • numero di borse lavoro / volontari attivati; • numero di operatori mercatali aderenti all’iniziativa (valore assoluto, percentuale sul totale, per singola esperienza mercatale); • numero di azioni generate dal progetto fa bene.; • numero di supporter dell’iniziativa e descrizione del contributo. Indicatori sociali • tipologia e descrizione delle attività di restituzione svolte dalle famiglie coinvolte; • relazioni e sinergie sviluppate dalle associazioni e soggetti coinvolti nell’attuazione del progetto; • feedback dai soggetti coinvolti. Indicatori mediatici • interesse dei media per il progetto; • presentazione del progetto in convegni/workshop/lecture; • rassegna stampa. Output di progetto • report sull’esito delle raccolte/distribuzioni/restituzioni; • studi di fattibilità per l’adozione del modello in specifiche realtà mercatali. FUNZIONAMENTO