Guida Relazione Finale ver. gennaio 2010
AUTORITÀ REGIONALE PER LA PARTECIPAZIONE
Sostegno regionale ai processi partecipativi
ex capo IV l.r. 69/2007
Relazione finale
Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali
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AUTORITÀ REGIONALE PER LA PARTECIPAZIONE
Progetto IN RETE
Soggetti promotori: Provincia di Massa-Carrara, Comune di Carrara, Comune di Montignoso.
INTRODUZIONE
Il progetto IN RETE si è presentato al vaglio dell’Autorità Regionale per la Partecipazione come un’iniziativa
progettuale ambiziosa ed innovativa, il cui interesse intrinseco si è sommato all’unicità – almeno fino al
momento della presentazione della domanda di finanziamento (luglio 2010), di essere il primo progetto
regionale in ottica di genere volto a valorizzare la partecipazione femminile al lavoro e a migliorare la
conciliazione vita/lavoro. Del resto, la stessa Legge Regionale 69/2007 pone una forte enfasi sulla
partecipazione paritaria di genere ponendosi anche fra gli altri, proprio l’obiettivo di contribuire alla parità
di genere (cfr. Art. 1, Comma 3, punto f) ). Un’ulteriore specificità del progetto, che ne ha caratterizzato la
pianificazione così come la realizzazione, è stata la presenza a fianco dell’Ente proponente (Provincia di
Massa-Carrara - Settore Lavoro e Settore Politiche di Genere e Centro Donna) di Organismi di Parità
(Commissione Provinciale Pari Opportunità; Consigliera Provinciale di Parità) e di due ulteriori Enti
promotori (Comune di Carrara e Comune di Montignoso), che hanno condiviso le finalità generali e gli
specifici obiettivi del progetto, contribuendo, secondo una positiva logica sinergica, al complessivo buon
esito progettuale.
La stesura di questa Relazione finale è stata oggetto di differenti momenti di confronto fra rappresentanti
degli Enti promotori ed il Consulente esterno (Studio Méta & Associati.). In esito, sono molteplici i punti di
attenzione che questa Relazione finale intende mettere a fuoco, come si chiarirà meglio nel testo a seguire.
Fra essi, di particolare menzione per la sintesi conclusiva stessa sono il fatto di aver deciso di procedere
all’integrazione della struttura della Relazione finale con una parte introduttiva ed una di chiusura, al fine di
articolare meglio, arricchendo la sintesi conclusiva, e di rendere conto in modo più ampio e completo della
ricchezza di risultati conseguiti dal presente progetto. La riflessione conclusiva a valle dell’azione
progettuale, infatti, oltre a focalizzarsi su tutte le fasi salienti del processo partecipativo descritte in questa
Relazione, ha riguardato in particolare una valutazione condivisa su due aspetti chiave.
Il primo è legato alla valutazione dei risultati conseguiti alla luce degli obiettivi iniziali, dichiarati o meno,
che il processo partecipativo si era posto e, in particolare, sulle proposte emerse dalle cittadine e dai
cittadini chiamati a partecipare e a confrontarsi in prima persona in merito ai dispositivi, ai servizi e alle
diverse strategie volte a migliorare sul territorio provinciale l’inserimento delle donne nel mercato del
lavoro locale e la conciliazione dei tempi di vita/lavoro. Sui contenuti emersi è triplice l’analisi possibile.
Infatti, da un lato, sono emerse possibili soluzioni la cui gestione diretta non compete direttamente
all’Amministrazione Provinciale, quest’ultima si è fatta carico di sollecitare gli altri Enti al fine di
creare/potenziare la rete di servizi sul territorio pensati per le donne/famiglie. Dall’altro lato, sono state
messe a fuoco proposte la cui diretta competenza attiene gli enti locali coinvolti che si sono impegnati a
promuovere tali proposte presso i decisori istituzionali e politici e a dare tutte le informazioni necessarie.
Infine, si sono raccolte altre idee su servizi e dispositivi che già impegnano l’Amministrazione e su cui essa si
sta già attivando per fornire alle cittadine e ai cittadini un’informazione migliore e più efficace.
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Il secondo aspetto è stato quello metodologico, che attiene più in dettaglio alle modalità di lavoro seguite,
legate al partenariato fra Ente proponente (Provincia di Massa-Carrara) ed Enti promotori (Comune di
Carrara e Comune di Montignoso), oltre che al rapporto di collaborazione con il Consulente esterno (Studio
Méta & ass.), e ancora con il Comitato di Garanzia che ha giocato un ruolo importante, testimoniato anche
dall’interesse di redigere una propria valutazione finale (allegato 12)..In relazione alla metodologia si è
cercato inoltre si privilegiare un’ottica di genere in tutto il percorso sia per favorire la partecipazione
(gettone presenza/voucher di conciliazione; servizio di trasporto) sia nella comunicazione (utilizzo di un
linguaggio rispettose della differenza di genere) che nell’elaborazione dei dati (disaggregazione dei dati per
genere).
ABSTRACT/RIASSUNTO
Il processo partecipativo dal titolo IN RETE, messo in campo dalla Provincia di Massa-Carrara, dal Comune di
Carrara e dal Comune di Montignoso, ha avuto come obiettivo la creazione di una rete integrata di servizi
sul territorio per donne/famiglie, per migliorare l’inserimento delle donne nel mercato del lavoro locale e la
conciliazione con i tempi di vita. La data di inizio ufficiale del progetto è stata il 12 novembre 2010; è stata
chiesta ed ottenuta una proroga di 3 mesi che ha prolungato, all’agosto 2011, la chiusura del progetto.
Il cuore del processo partecipativo è rappresentato da 4 incontri, due per la zona di costa e due per la
Lunigiana, in cui un campione stratificato di cittadine e cittadini, selezionati attraverso un calling telefonico,
è stato chiamato ad esprimersi su argomenti e problematiche legate all’occupabilità ed alla conciliazione
tra tempi di vita/lavoro.
Sino alla fine di marzo ci si è occupati di tutta l’impostazione del processo: dall’insediamento del Comitato
di Progetto e del Comitato di Garanzia, all’ideazione del logo, all’organizzazione del materiale informativo
(preparazione della brochure/opuscolo informativo, realizzazione della cartellina da distribuire ai/lle
partecipanti, predisposizione della locandina da appendere in diversi luoghi). E’ stata inoltre attivata una
sezione dedicata al progetto, sul sito istituzionale della Provincia di Massa – Carrara www.provincia.ms.it,
da cui si accede attraverso un banner posto sulla home page ed una pagina facebook NOI…INRETE.
La conferenza stampa di lancio del progetto si è tenuta il 14 marzo 2011.
La selezione del campione di cittadine/i per la zona di costa è avvenuta su requisiti ben precisi, quali l’età
(under 35 anni), il titolo di studio (alto livello di scolarità) e la situazione occupazionale (disoccupazione di
lunga durata, superiore a 12 mesi). Gli incontri hanno avuto inizio il 22 marzo presso la Sala della Resistenza
di Palazzo Ducale (Massa) e sono terminati, sempre per la zona di costa, il 29 marzo. La metodologia usata è
stata quella del World Cafè. Delle 30 persone che avevano confermato la loro presenza, hanno partecipato
effettivamente ad entrambi gli incontri 26 persone. Il clima in cui si sono svolte le discussioni è stato molto
aperto.
Per quanto riguarda la Lunigiana, invece, è stata adottata una metodologia più simile a quella del focus
group, con la presenza di un facilitatore per ogni gruppo, più adatta ad un campione di cittadine e di
cittadini che aveva caratteristiche differenti rispetto a quello della costa. Infatti, in questo caso, le/i
partecipanti avevano un’età pari o superiore a 45 anni, erano in possesso di un più basso livello di scolarità
(per lo più licenza media) ed in situazione di disoccupazione di lunga durata. Gli incontri sono avvenuti il 19
e il 29 aprile presso la sede del Castello di Terrarossa di Licciana Nardi. Agli incontri hanno partecipato 18
persone.
Sia a Massa che in Lunigiana, nel corso del secondo incontro, sono state invitate a partecipare alcune
esperte per rispondere alle domande segnalate, nel corso del primo incontro, dalle persone partecipanti.
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Gli incontri sono stati seguiti anche da alcune componenti dal Comitato di Garanzia e da referenti
istituzionali (Assessore Provinciale al Lavoro, Assessore Provinciale Pari Opportunità, Consigliera di Parità,
Presidente Commissione Provinciale Pari Opportunità).
Il processo partecipativo ha avuto termine con un incontro di chiusura, che si è tenuto il 20 maggio 2011 a
Massa, con la finalità di restituire ai/lle partecipanti (sia della zona di costa che della Lunigiana) gli esiti del
percorso. A questo incontro hanno partecipato i referenti istituzionali che hanno fornito alcune indicazioni
su come intendono tenere in considerazione le proposte emerse dalla cittadinanza.
1. DESCRIZIONE DEL PROCESSO PARTECIPATIVO
1.1 Titolo:
IN-RETE. LABORATORIO PER LA CREAZIONE DI UNA RETE INTEGRATA DEI SERVIZI PER LE
DONNE/FAMIGLIE
1.2 Richiedente:
La Provincia di Massa-Carrara, in partenariato con il Comune di Carrara e il Comune di Montignoso.
Codice fiscale: 80000150450
P.I: 00697210458
Sede legale: Piazza Aranci-Palazzo Ducale,
CAP 54100 Località Massa
Prov. MS
TEL. (+39)0585-816516 FAX: (+39)0585-816505
E-mail: [email protected]
Rappresentante legale: Osvaldo Angeli, Presidente della Provincia di Massa-Carrara
1.3 Referente:
Marini Paola, responsabile servizio politiche del lavoro della Provincia di Massa-Carrara
E-mail: [email protected] TEL: (+39)0585/816662
1.4 Oggetto del processo partecipativo
L’oggetto centrale del progetto si è legato alla realizzazione e al mantenimento di una rete integrata di
servizi sul territorio per le donne/famiglie, atta a favorire la piena partecipazione di genere al mercato
del lavoro locale ed alla vita politica e sociale, nonché all’ottenimento di indicazioni utili che possono
contribuire all’attuazione delle azioni previste dal Patto per l’Occupazione Femminile e dalla Legge
Regionale sulla Cittadinanza di Genere.
1.5 Fasi in cui si è articolato il processo
Per la gestione dell’intero progetto è stata adottata la metodologia del PCM - Project Cycle
Management, che ha permesso di pianificare tutte le fasi e di avere sempre la visione d’insieme di
come i vari step erano concatenati l’uno all’altro.
La data di avvio ufficiale al progetto è stata il 12 novembre 2010.
Fase 1-Comunicazione ed informazione, trasversale a tutto il percorso al fine di informare la
popolazione sul progetto. A tale proposito si è tenuta il 14 marzo 2011 una conferenza stampa anche
per lanciare la pagina web dedicata ed il gruppo facebook.
Fase 2–Riunioni del Gruppo di Progetto: sebbene la data ufficiale di avvio del progetto sia il 12
novembre 2010, il gruppo di progetto ha provveduto a riunirsi dal settembre 2010 momento in cui ha
avuto la comunicazione dell’approvazione del progetto, per raccordarsi su come procedere nella sua
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realizzazione. Si sono tenute regolarmente delle riunioni con cadenza mensile. Il gruppo di progetto è
composto da: Dirigenti e Funzionari della Provincia di Massa – Carrara (Settore Lavoro e Formazione
Professionale; Settore Politiche di Genere e Centro Donna; responsabile provinciale del web e della
comunicazione); Funzionari dei Comuni di Montignoso e di Carrara; Consigliera Provinciale di Parità;
Presidente Commissione Provinciale Pari Opportunità e staff tecnico.
Fase 3-Comitato di Garanzia: si è insediato il 12 gennaio 2011, da quel momento tutto il materiale
prodotto e tutte le decisioni inerenti le attività progettuali sono state sottoposte al giudizio del
Comitato che ha proceduto alla validazione. Il comitato di garanzia è composto da 6 persone “..esperte
sui temi della parità e della partecipazione e da un pari numero di cittadini/e rappresentanti dei
territori coinvolti..”: Elisa Angeli; Eleonora Petracci; Silvia Cervia, Barbara Ferrone, Chiara Guastalli,
Emanuela Minuto.
Fase 4-Processo partecipativo zona di Costa (metodologia del World Cafè): gli incontri si sono tenuti a
Massa (presso la sede della Provincia a Palazzo Ducale - Sala della Resistenza) il 22 ed il 29 marzo 2011.
Fase 5-Processo partecipativo zona Lunigiana (metodologia del focus group con facilitatore): gli
incontri si sono tenuti a Licciana Nardi (Castello di Terrarossa) il 19 e 29 aprile 2011.
Fase 6- Incontro di restituzione dei risultati: 20 Maggio 2011, in cui sono state illustrate ai/lle
partecipanti le risultanze del processo partecipativo. A questo incontro hanno anche partecipato i
referenti isitutzionali
Fase 7-Supervisione e rendicontazione: realizzata dal personale dell’Ente che si è occupato del
coordinamento dell’intero processo e della rendicontazione.
Fase 8 Valutazione Finale: giugno 2011 è stata realizzata anche attraverso una riunione congiunta del
gruppo di progetto e del comitato di garanzia.
1.6 Tempi e durata del processo partecipativo
Il processo partecipativo è iniziato in data 12 novembre 2010 e si è concluso in data 12 agosto 2011 a
seguito dell’ottenimento di una proroga.
1.7 Cronogramma
ARTICOLAZIONE TEMPORALE
FASI
Novembre
Dicembre
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggi
Giugno
Luglio
2010
2010
2011
2011
2011
2011
o
2011
2011
2011
Data avvio ufficiale del progetto
X
1.comunicazione
(trasversale
a
ed
tutto
informazione
il
percorso,
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
conferenza stampa 14 marzo)
2.Riunioni del Gruppo di Progetto
3.Comitato di garanzia: incontri e
validazione percorso
4.Processo partecipativo zona di costa
giorni
22 e 29
5.Processo partecipativo Lunigiana
giorni
19 e 29
5
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giorno
6.Incontro di restituzione dei risultati
20
del processo partecipativo
7.Supervisione e rendicontazione
X
X
X
X
X
X
X
X
X
8.Valutazione
X
1.8 Come si inserisce lo specifico processo nelle politiche e nelle modalità d’azione del proponente sia
rispetto al passato che al futuro?
L’Ente proponente e gli Enti associati hanno mostrato attraverso la sottoscrizione del Protocollo RegioneEnti locali l’interesse per l’attivazione dei processi partecipativi. Rispetto al passato questo rappresenta il
primo processo partecipativo realizzato dalla Provincia di Massa – Carrara e dal Comune di Montignoso, il
Comune di Carrara ha invece in essere altre esperienze di partecipazione
2. IL CONTESTO IN CUI SI E’ SVOLTO IL PROCESSO PARTECIPATIVO
2.1 Elementi conoscitivi per comprendere il contesto e le problematicità
La Provincia di Massa-Carrara presenta un mercato del lavoro con il più elevato tasso di disoccupazione
femminile in Toscana e con un elevato tasso di inattività delle donne, resi ancora più drammatici dalla crisi
economica. A questo si aggiunge la scarsa presenza di servizi di conciliazione (in particolare in Lunigiana)
che rendono difficile la loro partecipazione allo sviluppo locale.
Le donne sono la principale criticità del lavoro provinciale. Il loro tasso di disoccupazione assume un valore
del 15,7%, il doppio rispetto al dato regionale (7,8%), elevato rispetto al dato nazionale (9,3%). Le donne
sono più precarie degli uomini: il maggior numero di avviamenti femminili è con contratti a tempo
determinato. Il territorio provinciale presenta il minor numero di servizi per la l’infanzia in Toscana, con una
notevole carenza in Lunigiana ed una lista di attesa di 167 bambini. Inoltre nella provincia di Massa-Carrara
si può evidenziare che circa il 50% dell’intera popolazione appartiene alla fascia di età che va dai 30 ai 64
anni, circa il 25% ha un’età superiore ai 65 anni ed il restante 25% è invece riconducibile alla classe con età
inferiore ai 29 anni (solo l’11% ha meno di 14 anni). Il cosiddetto indice di vecchiaia mostra un valore del
210,62% che diventa 275,71% in Lunigiana.
Al fine di garantire il diritto di cittadinanza di genere, appare fondamentale l’individuazione di strategie per
sostenere l’occupazione femminile e favorire la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro e la condivisione
di responsabilità.
Per impostare il processo partecipativo importanti sono state le risultanze di alcune ricerche condotte sul
territorio provinciale in ottica di genere: “Una lettura di genere del mercato del lavoro. Il contesto e gli
strumenti” a cura dell’Osservatorio Provinciale sul mercato del lavoro; la ricerca “Una provincia a misura di
donna” realizzata per conto del Centro Donna della Provincia di Massa-Carrara; la collaborazione con
l’Osservatorio Provinciale per le Politiche Sociali.
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3. IL PROCESSO PARTECIPATIVO
3.1 PARTECIPANTI (PER FASI)
3.1.1 Chi e quanti
Fin dall’inizio il Comitato di Progetto ha deciso di invitare partecipanti afferenti a campioni diversi tra loro,
residenti in due zone della provincia, essendo differenti le esigenze di occupabilità.
Il campione stratificato per la zona di costa (Massa, Carrara, Montignoso e Fosdinovo) è stato
estrapolato da un listing di 200 nominativi (70% donne, 30% uomini) con i seguenti requisiti: al di
sotto dei 35 anni, in possesso di laurea, disoccupati da almeno 12 mesi.
-
Totale schede di adesione pervenute per partecipare agli incontri sono state 31 (22 D., e 9
U.).
- Totale persone partecipanti agli incontri sono stati 26 (17 D., e 9 U.).
Il campione stratificato per la zona della Lunigiana è stato estrapolato da un listing totale
(aggregato in fasi successive) di 800 nominativi (70% donne e 30% uomini) con i seguenti requisiti:
over 45 anni, licenza media o diploma di media superiore, disoccupati di lunga durata.
- Totale schede di adesione pervenute per partecipare agli incontri sono state 21 (19 D., e 2
U.).
- Totale persone partecipanti agli incontri cono state 18 ( 16 D., e 2 U.).
Per i dettagli si rinvia all’allegato n. 8.
I listing sono stati forniti dal Centro per l’Impiego di Massa – Carrara al soggetto esterno che ha
realizzato la selezione, in funzione dei criteri concordati con il Comitato di progetto e con il
Comitato di Garanzia.
3.1.2 Come sono stati selezionati
I cittadini e le cittadine sono stati reclutati tramite intervista telefonica. La procedura di contatto telefonico
è avvenuta in tre tempi:
•
Primo contatto telefonico (che accerta l’interesse a partecipare), in cui si danno tutte le
informazioni tecniche.
•
Secondo contatto telefonico (rivolto a coloro che hanno manifestato interesse) in cui si chiede la
conferma di arrivo/scaricamento/lettura del materiale informativo.
•
Terzo contatto telefonico (solo a coloro che hanno inviato la scheda di adesione cartacea o on line)
finalizzato a richiedere la conferma di adesione.
•
Quarto contatto (se necessario) 2 giorni prima dell’incontro, per conferma via sms, da parte degli
indecisi o sospesi.
3.1.3 Quanto sono rappresentativi della comunità
Grazie ad un mini-questionario erogato all’inizio del percorso, unitamente al questionario dell’Autorità,
siamo in grado di fornire una fotografia delle caratteristiche principali del campione di cittadine e cittadini
coinvolto nella zona di costa e in Lunigiana (Allegato 5).
La maggior parte del campione per la zona di Costa è composto da persone disoccupate (per la
maggioranza donne), in formazione (universitaria/post universitaria) o occupate con contratti ‘atipici’ (a
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maggioranza donne). Gli uomini non segnalano particolari attività di cura, mentre sono le donne che
segnalano di svolgere attività di cura o per i figli, persone con disabilità mentale, o persone anziane.
Per quanto riguarda la conoscenza dei servizi, il campione segnala che i servizi maggiormente conosciuti
sono quelli di supporto alla cura dei minori (scuola materna) e quelli di supporto all’ingresso nel mondo del
lavoro (ricerca attiva del lavoro e stage/tirocini): questo dato fa emergere le esigenze specifiche di questo
campione, ossia il bisogno di conoscere le opportunità professionali ed eventualmente essere supportato
nella fase di accesso alla professione. Rispetto a questo quesito, non si presentano differenze di rilievo nella
risposte tra donne e uomini.
La maggior parte delle persone del campione della Lunigiana sono disoccupate, soltanto poche (e solo
donne) sono occupate atipiche.
Per questo campione si rileva la presenza di attività di cura dedicate non solo ai/lle figli/e e a persone
anziane ma anche al coniuge che presenta problematiche di salute che ostacolano l’occupazione della
persone stessa ma anche del coniuge. Dei due uomini uno dichiara di prendersi cura di una persona
anziana, mentre il 60% delle donne dichiara di prendersi cura di figli
Coerentemente con le caratteristiche del campione, i servizi più conosciuti sono quelli per minori e per
persone anziane, mentre risultano meno conosciuti i servizi per la ricerca di lavoro e per la formazione.
3.1.4 Inclusione
È stato previsto il coinvolgimento di soggetti deboli o svantaggiati, quali donne disoccupate di lunga durata,
con età elevata; con titolo di studio debole Inoltre è stato previsto di favorire la partecipazione di donne
con problemi di conciliazione (ad esempio con figli piccoli ) considerati criteri di priorità nella selezione delle
persone partecipanti. Si è posta attenzione anche ad inserire una rappresentanza di persone immigrate nel
listing fornito dal Centro per l’Impiego per l’estrazione del campione.
3.1.5 La partecipazione paritaria di genere
Il campione dei cittadini e delle cittadine ha superato l’obiettivo del progetto approvato di avere una
presenza di almeno il 65% di donne, raggiungendo ben il 77,2%: E’ stato erogato un gettone di
presenza/voucher di conciliazione, per supportare le persone (negli spostamenti, nelle attività di cura).
3.2 Metodi/tecniche impiegati
3.2.1 Metodi, tecniche e approcci impiegati
La metodologia partecipativa impiegata negli incontri tenutisi a Massa (zona di costa) è stata quella del
World Cafè, particolarmente adatta per discutere di tematiche aperte, non controverse tra le persone
partecipanti. Alle persone sono state poste delle domande “aperte”, preidentificate in modo da stimolare
risposte diversificate ed articolate (le domanda sono state inserite nel Report - allegato 9). La prima fase si
è svolta nel fare le domande e nel lasciare le risposte sul tavolo. Nella seconda fase, invece, le persone
partecipanti si sono scambiate di posto ai vari tavoli in modo da confrontarsi con le informazioni emerse sul
tavolo di quelli che li avevano preceduti e di arricchirle.
Per la zona della Lunigiana, si è adottata una metodologia più simile ai “focus group”, con la presenza di un
facilitatore per ogni gruppo. Alla fine di ciascun incontro i post it con i contributi delle persone partecipanti
sono stati presentati e discussi in plenaria.
3.2.2 Performance: cosa ha funzionato e cosa meno
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I vari step attraverso i quali si è proceduto all’organizzazione del processo partecipativo sono stati chiari e
funzionali in tutti i loro aspetti. Nel periodo tra Gennaio e Marzo, in cui si è proceduto alla preparazione dei
vari incontri, le componenti del Gruppo di Progetto, al cui interno le modalità di comunicazione sono state
piuttosto snelle (mail, telefonate, oltre che incontri), hanno dimostrato flessibilità nel prendere decisioni.
Importanti sono state le riunioni assidue in presenza (come mostra il cronogramma), convocate almeno una
volta al mese, in cui si faceva il punto della situazione e si mettevano in campo diverse opzioni in base
all’andamento del processo.
Anche il Comitato di Garanzia ha svolto in maniera precisa il suo compito, partecipando alle riunioni e
dando suggerimenti. Ai vari incontri partecipativi vi è stata la presenza di almeno un componente del
Comitato di Garanzia, che così ha potuto verificare l’imparzialità e la correttezza del processo in atto.
Per quanto riguarda la procedura del calling telefonico è importante evidenziare, in virtù dell’allargamento
del campione in Lunigiana, l’adattabilità con cui si sono svolte le chiamate, dal momento che ad una prima
persona (inizialmente la sola responsabile del calling), ne sono state affiancate altre due, per fronteggiare i
tempi che si stavano allungando.
Una nota particolare riguarda la Consigliera di Parità che, oltre ad essersi spesa molto per l’attuazione del
progetto, ha anche partecipato a tutti gli incontri con calore, energia ed efficacia.
In relazione alle cose che hanno funzionato meno si segnala la difficoltà di intercettazione del campione in
Lunigiana che ha spinto anche a cambiare la metodologia (dal world cafè al focus group facilitato). Forse
una maggiore pubblicità del processo partecipativo in Lunigiana avrebbe stimolato un maggiore
coinvolgimento delle persone e la consapevolezza di essere parte di una sperimentazione promossa dalla
Provincia. Anche l’attività di calling doveva essere condotta in modo più efficace e maggiormente attenta
alle problematiche delle persone.
Il gettone di presenza, in particolare nella zona di costa, ha rappresentato un incentivo alla partecipazione.
La scarsa partecipazione delle persone all’evento finale, in particolare di quelle residenti nella zona di costa
(luogo in cui tra l’altro è stato ubicato l’evento) stimola una riflessione sull’erogazione del gettone di
presenza che doveva essere riconosciuto soltanto a chi partecipava a tre incontri (2 incontri del processo
partecipativo ed all’evento finale). Questo avrebbe responsabilizzato maggiormente i/le partecipanti anche
ad ascoltare le risposte delle Istituzioni presenti al convegno finale.
3.2.3 Adattamento e flessibilità nella gestione degli eventi partecipativi
Come già accennato avendo identificato criteri diversi per la selezione del campione della Lunigiana (età più
elevata e scolarizzazione inferiore), si è reso necessario un cambiamento nella metodologia anche a seguito
del fatto che durante il calling le persone della Lunigiana apparivano meno abituate ed un po’ più timorose
rispetto al compito loro richiesto, rispetto a quelle della costa. A seguito di una riflessione maturata
nell’ambito di una riunione congiunta Gruppo di Progetto e Comitato di Garanzia, si è deciso di non
utilizzare in Lunigiana la metodologia del World Cafè bensì i focus group con la presenza di un facilitatore.
Per garantire la partecipazione di persone immigrate si è prevista la presenza di un mediatore culturale
arabo contattato dall’Amministrazione Provinciale che ha dimostrato una buona capacità di problem
solving nell’affrontare le problematiche/richieste che emergevano nel percorso.
3.2.4 Informazioni ricevute dai partecipanti sui temi del processo e sui suoi scopi - ascolto di opinioni di
esperti e/o portatori di interesse
Prima degli incontri è stata inviata alle persone partecipanti la scheda informativa sul percorso scaricabile
comunque anche dalla sezione dedicata del sito.
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E’ stato anche prodotto un opuscolo informativo con informazioni relative all’articolazione del processo
partecipativo ed ai servizi/strumenti presenti sul territorio per favorire l’occupazione femminile e la
conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. Questo opuscolo ha rappresentato un punto di partenza per la
riflessione dei/lle cittadini/e coinvolti/e ma anche il prodotto di un lavoro di rete tra i vari servizi e settori
(Lavoro, Centro donna, Sociale, trasporti etc) ed Enti (Provincia e Comuni).
Si è cercato inoltre di rendere l’informazione aderente ed efficace in relazione al campione selezionato.
Mentre l’opuscolo informativo/brochure tecnica è stato inviato prima degli incontri alle persone
partecipanti nella zona di Costa, si è scelto di non inviarlo alle persone della Lunigiana perché poteva
disincentivare la partecipazione a causa delle minore scolarizzazione e della maggiore reticenza/paura a
partecipare dichiarata nel corso del calling. Questa scelta è stata frutto di un confronto avvenuto in una
riunione congiunta del gruppo di progetto e del comitato di garanzia.
Alla fine del primo incontro (sia nella zona di costa che in Lunigiana) è stato chiesto alle persone
partecipanti “su che cosa volevano saperne di più”. In base alle loro risposte sono state invitate a
partecipare al secondo incontro alcune persone esperte.
3.2.5. Elenco degli eventi partecipativi (date effettive)
GLI INCONTRI:
Zona di costa:
•
Primo incontro partecipativo: martedì 22 marzo 2011 dalle 15.00 alle 18.00, presso la Sala della
Resistenza di Palazzo Ducale a Massa
•
Secondo incontro partecipativo: martedì 29 marzo 2011 dalle 15.00 alle 18.00, presso la Sala della
Resistenza di Palazzo Ducale a Massa
Zona Lunigiana:
•
Primo incontro partecipativo: martedì 15 aprile 2011 dalle 15.00 alle 18.00, presso il Castello di
Terrarossa a Licciana Nardi
•
Secondo incontro partecipativo: venerdì 29 aprile 2011 dalle 15.00 alle 18.00 presso il Castello di
Terrarossa a Licciana Nardi
3.2.6 Congruità dei metodi impiegati con le finalità e l’oggetto del progetto
La metodologia del World Cafè si è rivelata particolarmente congrua e adatta per discutere le tematiche.
Le domande “aperte”, preidentificate in Comitato di progetto e validate dal Comitato di Garanzia, hanno
stimolato risposte diversificate ed articolate. Per la zona della Lunigiana, invece, si è adottata una
metodologia più simile a quella utilizzata per i “focus group”, con la presenza di un facilitatore per ogni
gruppo. L’adattamento realizzato in corso d’opera è stato congruo; infatti negli incontri in Lunigiana, le
necessità del campione presente, risultato essere meno numeroso, erano diverse; inoltre essendo
composto anche da persone di origine straniera, è stato necessario coinvolgere un mediatore linguistico.
3.2.7 Inclusività degli eventi partecipativi (assicurare la parità di espressione di tutti i punti di vista e di
eguaglianza di accesso alla discussione)
L’inclusività è stata realizzata fin dalle prime fasi di contatto telefonico con il campione di cittadine/i: infatti
si è teso a richiamare anche le persone che da subito non esprimevano un assenso immediato all’iniziativa,
e a spiegare più volte le finalità del processo.
Il world cafè ed i Focus group, con facilitatore, hanno permesso l’ascolto di persone che solitamente non
sono abituate a parlare in contesti pubblici, in particolare in Lunigiana: persone che non erano abituate ad
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esprimere i propri punti di vista in contesti pubblici, persone straniere anche grazie alla presenza del
mediatore arabo.
3.2.8 Il clima degli incontri
Il clima di discussione in cui si sono svolti gli incontri partecipativi sia in Costa che in Lunigiana è stato molto
aperto e di ascolto: quando ciascun tavolo illustrava i propri risultati tutti i partecipanti dimostravano
grande attenzione verso le proposte altrui. Inoltre i contenuti emersi sono stati alquanto stimolanti.
Sia nella zona di costa che nella Lunigiana dal questionario somministrato alla fine del percorso (Q2 D11)
emerge un giudizio molto positivo sul clima in cui si sono svolte le discussioni.
Alla fine degli incontri, sia le persone partecipanti della zona di Costa sia quelle della Lunigiana, hanno
dichiarato che processi di questo tipo dovrebbero svolgersi più spesso in quanto, grazie anche all’apporto
delle varie esperte intervenute, hanno potuto conoscere meglio i progetti/strumenti esistenti di cui
avevano scarsa conoscenza nonchè ricevere preziosi consigli riguardanti il mondo del lavoro.
3.2. 9 Imparzialità e neutralità del processo: le garanzie
La neutralità ed imparzialità del processo è garantita dall’attività del Comitato di garanzia composto da 6
persone “..esperte sui temi della parità e della partecipazione e da un pari numero di cittadini/e
rappresentanti dei territori coinvolti..” come indicato nel progetto. Il Comitato di Garanzia ha infatti il
compito di validare l’intero processo al fine di garantirne trasparenza ed imparzialità nei vari aspetti
(selezione partecipanti, oggettività documentazione, etc.).”
Il comitato di garanzia è composto da 6 persone:
Elisa Angeli, cittadina del comune di Massa (zona costa)
Chiara Guastalli, Avvocato del comune di Aulla (zona Lunigiana)
Eleonora Petracci, cittadina del comune di Montignoso
Silvia Cervia, esperta in processi partecipativi e pari opportunità
Barbara Ferrone, esperta del mercato del lavoro e occupazione femminile
Emanuela Minuto, docente dell’Università degli Studi di Pisa, esperta in storia delle donne a livello locale
A questo proposito dal momento del suo insediamento ha proceduto al controllo e validare tutto il
materiale prodotto e tutte le decisioni/step inerenti le attività del progetto.
La neutralità ed imparzialità è stata garantita anche dalla presenza di un soggetto terzo che ha gestito
l’attività.
3.2.10 Il consulente esterno
La società con la quale è stata stipulata una Convenzione per la gestione dell’intero processo è Studio Méta
e associati di Bologna a cui è stato anche attribuito il compito del Calling telefonico.
Altri consulenti all’interno del progetto, sono stati: la società DANAE Project srl per la realizzazione e
distribuzione del materiale promozionale e pubblicitario e la realizzazione del video del processo
partecipativo e del CDrom contenente i documenti dell’intero progetto.
3.3 Comunicazione ed informazione
3.3.1 Le attività di comunicazione rivolte alla comunità interessata prima, durante e dopo il processo
Per diffondere tra la popolazione le informazioni relative al processo partecipativo è stato progettato un
mix di strumenti informativi, di vario genere, utilizzando anche canali differenti.
11
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Per favorire l’identificazione del progetto è stato realizzato un apposito logo.
Per diffondere tra la popolazione interessata la conoscenza del processo:
•
è stato distribuito il materiale cartaceo (foglio informativo e locandina) presso gli uffici URP della
Provincia e dei Comuni (promotori e non), Centro per l’Impiego e servizi territoriali per l’Impiego;
Centri Donna, biblioteche, i vari settori della Provincia; la ASL ed i consultori.
•
produzione di un “Vocabolario di inclusione” contenente parole relative agli argomenti in
discussione affisso nel corso degli incontri per favorire la comunicazione e partecipazione
E’ stata inoltre realizzato:
◊
sul sito istituzionale della Provincia di Massa-Carrara, www.provincia.ms.it, in
collegamento con i siti istituzionali dei soggetti, un’apposita sezione dedicata al progetto da cui
poteva essere scaricato tutto il materiale prodotto (scheda informativa, di partecipazione etc)
◊
un gruppo su Facebook chiamato NOI… IN RETE,
Si è tenuta inoltre nel mese di marzo la conferenza stampa del progetto pubblicizzata sui quotidiani locali e
le emittente TV locali, anche attraverso Provincia Informa.
Nella logica della rete i vari soggetti partners del progetto ma anche i membri del comitato di garanzia
hanno contribuito a diffondere le informazioni relative al progetto.
Alla fine del processo partecipativo è stato prodotto un CD contenente tutto il materiale e le foto del
processo partecipativo e due tipologie di DVD:
- un DVD contenente il video del processo partecipativo sia con gli esiti degli incontri per le
due zone sia con le interviste circa le aspettative sul percorso rilasciate dagli stakeholder
(istituzioni, comitato di garanzia) e dai/lle partecipanti. Il DVD è stato distribuito alle
persone che hanno partecipato al percorso (cittadini e cittadine; esperti/e;..).
- un DVD finale che oltre ai contenuti del DVD precedente include anche le interviste finali
alle istituzioni coinvolte in cui esprimono la loro opinione sugli esiti del percorso e su
eventuali azioni da attivare. Tale DVD è distribuito sul territorio agli organi politici
(provinciali e comunali quali Giunta e Consiglio) ed agli organismi di parità (CPPO, CCPO;
CCPO etc).
3.4 Restituzione
3.4.1 Documentazione relativa al processo partecipativo
Sono stati realizzati e consegnati a tutte le persone partecipanti i CD ROM contenenti tutta la
documentazione relativa alle tematiche emerse dal processo partecipativo, l’opuscolo informativo, le
foto ed il video con le interviste. Il CD nello specifico contiene:
- Foto degli incontri nella zona di Costa ed in Lunigiana
-
Report del processo partecipativo nella zona di Costa ed in Lunigiana
-
Opuscolo Informativo
-
Legge 69/2007
3.5. Monitoraggio ex post
3.5.1. Meccanismi e procedure di monitoraggio ex post che coinvolgano i partecipanti in merito alla
attuazione delle decisioni assunte
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In occasione di un incontro tenutosi il 20 dicembre 2011 con le persone partecipanti al processo
partecipativo i soggetti partner del progetto hanno condiviso la volontà di dare risposta alle proposte
emerse dal processo partecipativo attraverso una serie di interventi (incentivi, voucher di conciliazione,
new letter ecc.). In questa sede è stato anche costituito un gruppo di monitoraggio composto da otto
cittadini/e con la finalità di monitorare l’attuazione di tali interventi. Per facilitare lo scambio di notizie ed
opinioni verranno utilizzati anche gli strumenti informatici quali il gruppo facebook “Noi…INRETE”, lo
scambio di e-mail e la sezione del sito dedicata al progetto.
3.6 Difficoltà eventualmente insorte
Il processo è stato fin dall’inizio ben programmato, tenendo presente tutta una serie di aspetti e variabili
locali e politiche; ad esempio in autunno non si conosceva la data delle elezioni che coinvolgevano il
Comune di Montignoso, per questo si è deciso di realizzare prima gli incontri nella zona di costa per non
incorrere nel periodo elettorale che comunque non sono stati localizzati nel comune di Montignoso bensì
nel comune di Massa. Un altro aspetto considerato è stata la stagionalità e la attrattività al processo
partecipativo da parte dei cittadini. Per la Lunigiana, infatti, è stato deciso di organizzare gli eventi dopo il
mese di marzo, aggirando il brutto tempo che poteva essere di ostacolo agli spostamenti.
Le maggiori difficoltà hanno riguardato il campione della Lunigiana, sia per la bassa scolarizzazione sia per
l’età anagrafica avanzata, sia per la presenza di una maggiore reticenza e diffidenza legata a motivi storici e
territoriali. Mentre il campione della Costa, composto da persone laureate e under 35 anni, è stato più
facilmente coinvolgibile ed è stato più semplice lo scambio di informazioni (anche per le competenze
informatiche possedute), il campione della Lunigiana ha mostrato maggiori criticità, per diversi motivi:
persone con titoli di studio deboli ed over 45 anni; “disseminate” territorialmente nei vari piccoli comuni
montani, con maggiori difficoltà di spostamento, in possesso di basse competenze informatiche e pertanto
difficilmente raggiungibile via mail, a volte anche tramite i cellulari.
E tutto questo è emerso sin dall’inizio nell’attività di calling. All’iniziale contatto telefonico con le prime 150
cittadine circa, infatti, si era registrato un interesse pressoché nullo nei confronti dell’evento. Perciò si è
dovuto allargare il campione, anche variando il criterio del titolo di studio ed inserendo persone con titolo
di studio pari al diploma di scuola media superiore ( e non solo di scuola media inferiore).
Questa difficoltà ci ha fatto decidere di procrastinare le date dell’evento, per cercare di coinvolgere un
maggior numero di partecipanti. Ciò nonostante non è stato possibile raggiungere il numero di adesioni
pari a 30 per ciascuna sede, numero che per la zona di costa era stato raggiunto in circa un mese di tempo
di calling telefonico.
3.7 Le risorse impiegate (input)
3.7.1 Descrizione:
3.7.1.1 Risorse logistiche ed organizzative:
•
Sedi per gli incontri partecipativi: Provincia di Massa Carrara, Sala della Resistenza di Palazzo
Ducale (Massa), e Castello di Terrarossa (Licciana Nardi in Lunigiana).
•
Attrezzature: tavoli, sedie, materiale di cancelleria (post.it colorati, pennarelli, penne, fogli,
cartelloni), lavagna a fogli mobili, videoproiettore, pc portatile, microfono, telecamera, macchina
fotografica.
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I vari incontri partecipativi sono stati accuratamente registrati dalla Danae Project srl la quale ha poi
realizzato un video finale, che è stato distribuito nel corso dell’incontro pubblico di chiusura.
3.7.1.2 Risorse umane
•
Loredana Buscioni, consulente del Centro per l’impiego di
Massa – Carrara
Ha partecipato al secondo incontro della zona di costa (3 ore)
•
Persone esperte che a vario titolo hanno
apportato valore aggiunto al progetto
grazie alle loro competenze in materia di :
incontro domanda/offerta di lavoro, corsi
di formazione professionale,
funzionamento dei Servizi per l’Impiego e
delle politiche attive del lavoro;
opportunità di finanziamento per la
creazione di impresa; mediazione
linguistico - culturale
Giovanna Lazzarotti, coordinatrice del Web Learning point
del progetto TRIO ;
Ha partecipato al secondo incontro sia della zona di costa che della
Lunigiana (6 ore)
•
Chiara Crudeli, funzionaria dell’Osservatorio Provinciale
delle Politiche sociali e di genere;
Ha partecipato al secondo incontro sia della zona di costa che della
Lunigiana (6 ore)
•
Marcella Bianchi, funzionaria provinciale della
programmazione del settore formazione professionale;
Ha partecipato al secondo incontro della Lunigiana (3 ore)
•
Antonella Botragena, funzionaria provinciale delle
politiche del lavoro;
Ha partecipato al secondo incontro della Lunigiana (3 ore)
•
Fausta Fabbri, dirigente della Comunità Montana della
Lunigiana
Ha partecipato al secondo incontro della Lunigiana (3 ore)
•
Mediatore Linguistico Culturale Arabo Associazione El
Kandil
Ha partecipato sia al primo che al secondo incontro della Lunigiana
(6 ore).
Persone che hanno svolto un’attività
strategica nelle seguenti attività:
coordinamento, creazione ed
implementazione della rete,
rendicontazione, comunicazione,
partecipazione attiva alle varie fasi del
progetto
•
Annalia Mattei, Consigliera Provinciale di Parità
•
Paola Marini, Responsabile Provinciale Servizio Politiche
del Lavoro
•
Anna Venturini Amministrativa del Servizio Politiche del
Lavoro
•
Carla Gassani e Ilaria Tarabella, Referenti di genere della
Provincia di Massa – Carrara
•
Sara Rabuffi referente del web della Provincia di MassaCarrara
•
Giuliano Bianchi, Responsabile della Comunicazione della
Provincia di Massa – Carrara
•
Marina Babboni, Capo Area della Provincia di Massa –
Carrara dei Servizi alla persona
•
Ornella Rosati, Responsabile Provinciale del Servizio
Istruzione e delle Politiche di genere
•
Piera Del Giudice, funzionaria provinciale del settore
cultura centro donna e CPPO
•
Chiara Crudeli, Funzionario dell’osservatorio delle
Politiche sociali e di genere
14
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Consulenti di Studio Méta e associati
Tirocinante dell’Università di Pisa, in
tirocinio presso Studio Méta e associati
Persone componenti
il Comitato di Garanzia
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•
Enrica Briganti, Presidente Commissione Provinciale Pari
Opportunità
•
Maria Giovanna Bertilorenzi, Amministrativa del Comune
di Montignoso
•
Antonietta Cacciani
•
Pier Giovanni Bresciani
•
Francesca Vitali
•
Marcella Offeddu
•
Michela Bergamini (staff operativo)
• Francesca Zani, Università degli studi di Pisa
Silvia Cervia,esperta in politiche di genere e processi
partecipativi della Commissione Comunale Pari
Opportunità del Comune di Carrara
Elisa Angeli,cittadina del comune di Massa
Barbara Ferrone, esperta mercato del lavoro e occupazione
femminile della CPPO
Chiara Guastalli, Avvocato esperta in materia
antidiscriminatoria
Emanuela Minuto, docente dell’Università di Pisa, esperta in
storia delle donne a livello locale
Eleonora Petracci, cittadina del comune di Montignoso
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Tabella 1. Schema riassuntivo dei costi preventivati ed effettivi sostenuti nel progetto
Voci
a) costo preventivato
nella richiesta di
sostegno
b) costi effettivi a
consuntivo
Differenza costi
effettivi/ preventivati
(a-b):b x 100
Attrezzature*
-----
-----
-----
Locali
-----
-----
-----
16.500,00 euro
16.500,00 euro
-----
Consulenze esterne
Studio Meta & associati
Costi per partecipanti
6.500,00 euro
- gettoni/voucher:
4.400,00 euro
- costi di trasporto:
400,00 euro
- spese coffee break:
480,00 euro
- 23%
Totale: 5.280,00
euro
Foto, registrazione audio,
video
2.750,00 euro
2.750,00 euro
----
Comunicazione/informazione:
Produzione di opuscolo
informativo
7.250,00 euro
2.510,00 euro
- 189%
Totale generale
33.000,00 euro
27.040,00 euro
- 22%
16
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Tabella 2. Sintesi delle risorse economiche coinvolte nel progetto.
a) Sostegno
attribuito ex lr
69/07
Risorse economiche
(dalla tabella 1)
€ 26.000,00 euro
b) Risorse proprie a
consuntivo (richieste
solo per enti locali) e
% prevista
€ 5.738,00
(15% )
percentuale prevista)
c) Totale
costo effettivo del
progetto
b/c x 100
€ 27.040,00
21,22%
Tabella 3. Costi e fatture (stampare in orizzontale su pagina a parte se necessario).
n.
Voci
Fornitore Prestazione/acquisto importo
Data
fattura
Costi partecipanti:
Gettoni/voucher
Vedi
Allegato
14
Erogazione
gettoni/voucher ai/lle
partecipanti
4.400,00
euro
---
Vedi
Allegato 14
Costi partecipanti: costi di
trasporto
Autolinee
Toscana
Nord s.r.l.
Servizio trasporto
partecipanti
400,00
euro
n. 167
31/05/2011
Costi partecipanti: spese coffee
break
Arpagaus
Servizio coffe break
480,00
euro
n. 22
01/10/2011
Consulenze esterne
Studio
Meta &
Associati
s.r.l.
Consulenza per la
realizzazione del
progetto
16.500,00
euro
n. 27 e
n. 16
Del
25/08/2011
e del
13/05/2011
Foto, registrazioni audio/video
Danae
Project
s.r.l.
Produzione materiale
fotografico e video
(DVD)
4.500,00
euro
n. 40
Del
31/05/2011
Comunicazione/informazione
Danae
Project
s.r.l.
Produzione opuscolo
informativo
760,00
euro
n. 69
Del
31/08/2011
n.
progressivo
Vedi
Allegato 14
3.7.2. Valutazione della congruità delle risorse all’efficacia complessiva del processo e ai risultati ottenuti
Le risorse messe a disposizione per il progetto sono state ritenute abbastanza congrue, in quanto al di là di
quanto previsto dalla richiesta di finanziamento i soggetti coinvolti hanno fronteggiato le diverse esigenze,
facendosi carico con le risorse umane proprie del lavoro necessario al fine di ottenere i risultati desiderati.
4. L’ESITO DEL PROCESSO (outcome)
4.1 Il grado di soddisfazione dei partecipanti
Al momento della convocazione agli incontri partecipativi, le persone hanno dimostrato un vivo interesse
per l’argomento e “una certa curiosità nel vedere un incontro partecipativo” oltre “a sentirsi lusingate” per
il solo fatto che erano state chiamate proprio loro. Alcune donne, specialmente quelle della Lunigiana,
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hanno tuttavia evidenziato i loro timori circa la “possibilità di parlare davanti ad altri” o di “non sentirsi
all’altezza per questo tipo di incontro perché non ne sapevano nulla”.
Complessivamente sia le persone partecipanti della zona di Costa sia della Lunigiana sono state molto
soddisfatte dei vari incontri partecipativi. In particolare, su 18 partecipanti all’incontro in Lunigiana 16
hanno dichiarato di essere molto soddisfatti (esprimendo un voto da 8 a 10, quindi pari al 88%) del
processo partecipativo IN RETE, il quale ha dato loro occasioni di confronto con diversi esperti locali di
politiche del lavoro, di formazione e di conciliazione.
Per quanto riguarda la zona di Costa, ove ha partecipato il campione più scolarizzato e decisamente più
esigente nei confronti dei servizi per l’occupabilità, 22 su 26 partecipanti hanno dichiarato di essere
contenti (esprimendo un voto da 7 a 10, quindi pari al 84%) di aver preso parte a questi incontri.
Alla fine degli incontri, sia le persone partecipanti della zona di Costa sia quelle della Lunigiana, hanno
dichiarato che processi di questo tipo dovrebbero svolgersi più spesso in quanto, grazie anche all’apporto
delle varie esperte intervenute, hanno potuto conoscere meglio i progetti/strumenti esistenti di cui
avevano scarsa conoscenza nonchè ricevere preziosi consigli riguardanti il mondo del lavoro.
(Dom. D.8) Quanto è soddisfatto dell’esperienza fatta in questo
percorso partecipativo?
(1= molto insoddisfatto e 10= molto soddisfatto)
Massa
Scala di Valore
Lunigiana
TOT
%
1
Totale
2
3
4
1
1
0
1
0
1
5
6
1
1
0
0
7
12
0
8
2
5
9
6
0
10
2
11
26
18
2 4,2
1 2,2
1 2,2
1 2,2
1 2,2
12 27,0
7 16,0
6 14,0
13 30,0
44 100
4.2 Efficacia del processo partecipativo e finalità/obiettivi conseguiti
Il processo partecipativo si è dimostrato efficace. Il campione globale chiamato ad esprimersi sugli
strumenti e servizi delle politiche attive del lavoro in funzione dell’occupabilità era composto da un numero
esiguo di persone con la necessità di “conciliare” e da molte persone ancora in cerca della prima
occupazione (con una certa percentuale di persone che oltre alla laurea triennale, hanno continuato a
studiare) nonché da persone che “sembravano” aver smesso di cercare un’occupazione.
Quello presente nella zona di Costa, un campione “esigente”, laureato, conosce abbastanza bene i servizi e
sui quali si è espresso attraverso varie valutazioni. La maggior parte delle considerazioni riguardano il
“mondo del lavoro e la sua conoscenza”, “come orientarsi verso di esso”, “come prepararsi per”, “come
seguire le offerte di lavoro, l’incontro domanda e offerta, i tirocini formativi”.
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Almeno la metà ha appena terminato un percorso di formazione (di varia durata, da pochi mesi ad un anno)
ed ha espresso numerose considerazioni rispetto alla formazione ottenuta, ritenuta a posteriori non utile
per sostenere l’occupabilità. Solo pochi suggerimenti riguardano i nidi e le attività di cura dell’infanzia, solo
due persone hanno espresso bisogni di cura diurna degli anziani. La “rete dei servizi” che questo campione
gradirebbe risulta composta da una serie di step quasi unicamente legati all’ingresso nel mondo del lavoro,
concatenati uno all’altro, che vanno dal “come sapersi presentare ad un colloquio di selezione”, a “come
seguire un percorso di formazione/tirocinio formativo che apra opportunità nei confronti del mercato del
lavoro”. Le persone non sembrano sempre soddisfatte di ciò che trovano al Centro per l’impiego, o di come
sono indirizzate, o seguite (solo 6 persone indicano, nel questionario, di aver usufruito nel corso dell’anno
di qualche strumento di ricerca attiva del lavoro). Alcune sentono il bisogno di informazioni periodiche, o di
essere in un contatto più stretto con il CPI
Data la giovane età di molti partecipanti nella zona di costa, le esigenze segnalate sembrano rientrare in un
ambito più di maggiore “orientamento al percorso di sviluppo” che di “job club” o di sostegno alla ricerca
effettiva del posto di lavoro, che comunque appare un pezzo di risposta importante ai bisogni sottolineati
da questo campione. Sono sembrati molto attenti nei riguardi di servizi come ILA o dei tirocini formativi
anche fuori provincia, se facilitati da bonus che coprano spese o con altre forme di opportunità.
In definitiva i/e le giovani sembrano molto desiderosi di avere diverse forme di informazione a sostegno
della loro occupabilità, che a loro parere mancano, anche per potersi auto-orientare.
Il campione della zona di Lunigiana era formato per la maggior parte da persone disoccupate da lungo
tempo, solo cinque risultavano essere occupate: tre con lavoro part-time, mentre due come badanti. Da
sottolineare la presenza di donne straniere che ha richiesto l’intervento di un mediatore linguistico
culturale.
Le partecipanti svolgono attività di cura non tanto nei confronti dei figli, ma nei confronti dei mariti, alcuni
gravemente malati. Alcune donne hanno dichiarato di aver abbandonato il proprio posto di lavoro per
problemi di invalidità, e che non sono più riuscite a trovarne uno. Gli unici due uomini presenti, disoccupati
anch’essi da molto tempo, hanno dichiarato di aver smesso di cercare “formalmente” un lavoro e di vivere
di lavoretti.
Solo pochi suggerimenti riguardano i nidi e le attività di cura degli infanti; due persone (in gruppi diversi)
hanno espresso bisogni di cura diurna degli anziani. La “rete dei servizi” che questo campione Lunigiana
gradirebbe risulta difficilmente definibile in quanto il gruppo è risultato molto eterogeneo. Per un
sottogruppo una metafora utile è stata “la collana di perle” intendendo che per avere più opportunità di
lavorare bisogna entrare in una logica di “collezionare più perle”; ciò sia nel senso di utilizzare diversi
strumenti di ricerca attiva, (a partire da un cv da consegnare, al sapere come richiedere un colloquio di
lavoro) sia nel senso che un insieme di perle possono essere rappresentate competenze professionali,
motivazione a cercare, tempo dedicato a presentarsi, ecc. Molte hanno segnalato a gran forza il bisogno di
informazioni periodiche, o di essere in un contatto più stretto con il Centro per l’Impiego. L’esigenza di
maggiori forme di comunicazione è stata sottolineata da entrambi i gruppi convocati.
Da sottolineare che sia nella zona di costa che in Lunigiana le persone partecipanti esprimono l’interesse a
partecipare di nuovo ad un evento di questo tipo o a consigliare a qualcun altro di partecipare.
A seguito della valutazione, da parte di tutti i soggetti partner del progetto, delle proposte emerse dal
processo partecipativo, i/le referenti istituzionali hanno elaborato una serie di risposte/azioni da attivare
sul territorio e relative ai diversi ambiti di intervento:
19
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o
o
o
o
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comunicazione/informazione: è in atto la predisposizione di una gara per
l’affidamento di un servizio volto al miglioramento della comunicazione dei servizi
per l’impiego e della formazione che prevede anche l’attivazione di una newsletter
come suggerito dai/lle partecipanti
lavoro e formazione professionale: sono in fase di predisposizione le seguenti
gare/avvisi pubblici per:
1.
attivazione di strumenti di politica attiva del lavoro rivolti a persone con
titoli di studio elevati (mobilità estera per persone laureate legata ad
incentivi all’occupazione)
2.
strumenti per la conciliazione vita lavoro: voucher di conciliazione
3.
incentivi per la creazione di impresa rivolti a persone
disoccupate/inoccupate
raccordo con il settore Agricoltura per la verifica di incentivi per la creazione di
attività imprenditoriali in agricoltura (in particolare per la Lunigiana anche
attraverso il Piano di Sviluppo Rurale )
sollecitazione al settore trasporti per il miglioramento della mobilità in particolare
nella zona della Lunigiana: in questa fase è in atto un dialogo tra gli organismi di
parità e l’Assessorato alla mobilità che sta predisponendo il piano dei trasporti
provinciale
20
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4.3. Risultati specifici ottenuti e valutazione del grado di conseguimento
Tabella 1. Risultati e indicatori (come da progetto presentato)
Risultati attesi
•
•
•
Indicatori
Risultati ottenuti
Instaurare una modalità dialogicopartecipativa con la cittadinanza su
questioni trasversali, in modo da
poter fare un’esperienza che potrà
essere ripetuta sul territorio
provinciale
• avere 60 partecipanti che
rimangono a tutti gli incontri
di discussione
• avuti 44 partecipanti rimasti a tutti
gli incontri di discussione
Migliore qualità della vita delle
cittadine e dei cittadini residenti nel
territorio provinciale utilizzando
come ‘leva’ di azione positiva una
migliore conciliazione dei tempi di
vita e di lavoro, anche per quanto
concerne il tempo necessario ad
una attiva partecipazione sociale e
politica
• Numero e qualità delle
proposte di partecipazione
delle donne al mercato del
lavoro, alla vita sociale e ad
associazioni, partiti politici,
gruppi di aggregazione
(aumento della partecipazione
a momenti associativi e/o
pubblici e delle iscrizioni).
• aumento della futura
partecipazione attiva a momenti
associativi e/o pubblici e delle
iscrizioni: (si vedano le risposte
fornite nella domanda 2 del
questionario, sotto riportate)
Creazione di nuove forme di
collaborazione tra istituzioni e
cittadinanza preposte alla
assunzione di decisioni in merito
alle politiche di genere e per
l’occupazione femminile
• Proposte per la costruzione di
una rete di scambio tra
istituzioni e cittadinanza;
numero e qualità di protocolli
tra soggetti ( stretti nei 6 mesi
successivi)
• Proposte ricevute durante gli
eventi partecipativi tradotte in
interventi (ad es. miglioramento
della comunicazione tramite new
letter, voucher di conciliazione,
mobilità estera per persone
laureate legata ad incentivi
all’occupazione ecc)
• attivazione del gruppo NOI..INRETE
su facebook (n° 20 aderenti)
• diffusione della cultura di genere
sul territorio provinciale (approccio
del gender mainstreaming)
• Rafforzamento della rete tra gli
organismi di parità (CPPO;CCPO;
Consigliera di Parità), i settori
provinciali (lavoro, formazione,
istruzione; politiche di genere;
centro donna; trasporti ed
agricoltura) ed i Comuni, ma anche
con le componenti del comitato di
garanzia (esperte del mondo
accademico, componenti degli
organismi di parità, cittadine)
• Attivazione di un gruppo di
monitoraggio di cittadini/cittadine
•
Valorizzare
le
esperienze
partecipative in atto nella Provincia
e nei Comuni di riferimento
• Diffusione delle informazioni
relative alle esperienze
partecipative in atto tramite
newsletter e/o pubblicazione
sul sito istituzionale della
Provincia di Massa – Carrara
• Buona diffusione delle
informazioni tramite newsletter
e/o pubblicazione sul sito
istituzionale della Provincia di
Massa – Carrara.
• Attivato un Gruppo di discussione
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su Facebook
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Risposte fornite nelle due sedi alla domanda n.2 del questionario dell’Autorità
Massa
D2) LEI PARTECIPA ATTIVAMENTE ALLA VITA DI:
1 Un’
associazione di qualsiasi tipo
2 Un sindacato
3 Un partito politico
4 Un comitato di cittadini
5 Parrocchia
6 Altro xxxx
7 Non partecipo
tot. 7
tot. 1
tot. 1
tot. 4
tot. 4
tot. 11
D2) PENSA CHE IN UN PROSSIMO FUTURO
PARTECIPERA’ ATTIVAMENTE ALLA VITA DI:
associazione di qualsiasi tipo tot. 13
sindacato
tot. 3
Un
partito
politico
tot.
5
3
tot. 7
4 Un comitato di cittadini
tot. 3
5 Parrocchia
tot. 7
6 Altro
tot. 3
7 Non parteciperò
1 Un’
2 Un
Lunigiana
D2) LEI PARTECIPA ATTIVAMENTE ALLA VITA DI:
1 Un’
associazione di qualsiasi tipo
Un
sindacato
2
3 Un partito politico
4 Un comitato di cittadini
5 Parrocchia
6 Altro xxxx
7 Non partecipo
tot. 3
tot.0
tot.0
tot 0
tot. 2
tot.1
tot. 9
D2) PENSA CHE IN UN PROSSIMO FUTURO
PARTECIPERA’ ATTIVAMENTE ALLA VITA DI:
1 Un’
associazione di qualsiasi tipo
Un
sindacato
2
3 Un partito politico
4 Un comitato di cittadini
5 Parrocchia
6 Altro
7 Non parteciperò
tot. 9
tot.0
tot. 2
tot. 4
tot. 2
tot. 2
tot. 4
4.4. Influenza su scelte/decisioni/politiche oggetto del processo
I vari soggetti istituzionali coinvolti hanno dichiarato l’intento di prendere in considerazione le indicazioni
emerse dal processo partecipativo come risulta anche nell’intervista finale rilasciata dai vari interlocutori ed
inserita nel DVD finale. In generale i vari soggetti concordano sull’importanza di attivare percorsi partecipati
con la cittadinanza.
L’impegno politico dei vari soggetti istituzionali è stato esplicitato anche durante l’incontro di chiusura
del processo partecipativo che si è svolto il 20 maggio presso la sala della Resistenza di Palazzo Ducale a
Massa, sede della Provincia.
All’incontro sono state invitate a partecipare tutte le persone che hanno preso parte al processo
partecipativo, a tale proposito è stato attivato anche un servizio di trasporto per la Lunigiana.
All’incontro hanno partecipato l’Assessore Provinciale Lavoro e Formazione; la Presidente della
Commissione provinciale pari opportunità, l’Assessore Provinciale al Centro Donna ed alle politiche di
genere, che hanno avuto la possibilità di ribadire il loro impegno nei confronti delle proposte emerse dalla
cittadinanza. Nel corso dell’incontro è stato proiettato anche il video del processo partecipativo e sono
state realizzate le interviste ai referenti istituzionali confluite nel video finale.
4.5. Impatto del processo partecipativo sulla comunità
L’impatto del processo partecipativo appare duplice:
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Guida Relazione Finale ver. gennaio 2010
AUTORITÀ REGIONALE PER LA PARTECIPAZIONE
- dal lato dei/lle cittadini/e la partecipazione migliora le informazioni a disposizione. Questo è quanto
emerge anche nel questionario, alla domanda n.5 le persone hanno indicato i seguenti valori:
Quanto è informato circa l’oggetto di questo
percorso partecipativo
Risposta iniziale
Sede di Massa (26 presenti)
9 persone indicano un
19 persone indicano un
valore da 7 a 10 (cioè molto valore da 7 a 10 (cioè
informati
molto informati
Sede di Lunigiana ( 18 presenti)
5 persone indicano un
11 persone indicano un
valore da 7 a 10 (cioè molto valore da 7 a 10 (cioè
informati)
molto informati)
Risposta alla fine
Inoltre “la partecipazione stimola la partecipazione” come indicato nel punto 4.3 in cui le persone
dichiarano che in un prossimo futuro parteciperanno più attivamente alla vita di un’associazione/di un
partito/di un comitato.
A seguito degli incontri le persone che hanno partecipato si sono rivolte ai nostri uffici per avere
informazioni sui servizi ma anche per conoscere come l’Amministrazione si stava muovendo in merito alle
loro proposte. La percezione che si ha è che la partecipazione sia suscettibile di migliorare il dialogo ed il
clima di fiducia tra cittadinanza ed Istituzioni.
Dal lato della rete il processo partecipativo ha avuto l’effetto di migliorare il dialogo e la collaborazione tra
settori dell’Ente, tra Enti ed Organismi di parità.
EVENTUALI ALTRI ELEMENTI UTILI
Esito aggiuntivo del progetto partecipativo è stato quello di un prodotto che non costituiva oggetto di
attesa iniziale ma che, in corso d’opera, si è andato costituendo, il “Vocabolario di inclusione”, predisposto
per chiarire a tutte le persone e soprattutto a quelle con un livello di scolarità basso, il significato di alcuni
concetti e termini di difficile comprensione (ad esempio, conciliazione dei tempi di vita/lavoro). Si è creato
in forma cartacea un piccolo archivio di concetti e di relative definizioni che, stampate su cartellini colorati,
sono stati distribuiti sui tavoli attorno ai quali si sono sedute le cittadine e i cittadini che hanno preso parte
alle attività partecipative (World Café e Focus Group). In questo modo, a piacere, ogni persona poteva
prendere visione dei diversi concetti e interagire con gli altri su di essi. Certamente questo rappresenta una
sorta di “sotto-prodotto” del processo partecipativo da valorizzare.
Uno sforzo particolare è stato profuso nell’elaborazione dei dati dei questionari, sia quelli riguardanti il
“miniquestionario” sull’uso degli strumenti di conciliazione, sia quelli che analizzano gli atteggiamenti dei
cittadini e cittadini nei riguardi della partecipazione.
Come si può vedere dall’allegato 6, i dati sono stati elaborati per singola sede e come totale delle due sedi,
nonché per genere, realizzando istogrammi per una più facile lettura.
In relazione al genere emerge per la zona di costa che le donne partecipano più attivamente alla vita della
società (ad esempio tramite un’associazione), mentre la quasi totalità degli uomini dichiara di non
partecipare. In Lunigiana la totalità degli uomini e circa la metà delle donne dichiara invece di non
partecipare attivamente.
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Guida Relazione Finale ver. gennaio 2010
AUTORITÀ REGIONALE PER LA PARTECIPAZIONE
In relazione alle ragioni che hanno spinto le persone della Costa a partecipare rileviamo che “l’interesse per
il tema” mostra la stessa incidenza sia per donne che per gli uomini (in Lunigiana sono solo donne a
dichiarare l’interesse per il tema) mentre la curiosità per il processo partecipativo appare una motivazione
più forte per le donne.
In relazione a quanto le persone possono influenzare la politiche registriamo che le donne della costa sono
più ottimiste rispetto agli uomini.
Le donne sia della Costa che della Lunigiana (più degli uomini) ritengono che la cittadinanza dovrebbe
essere maggiormente coinvolta nelle decisioni pubbliche.
QUALCHE CONSIGLIO PER CHI VOLESSE INTRAPRENDERE UN PROCESSO
PARTECIPATIVO SIMILARE
In relazione a questo punto si rinvia alla relazione finale a cura del Comitato di Garanzia (Allegato 12)
CONCLUSIONI
Riprendendo la suddivisione presentata nell’introduzione di questa Relazione finale, in prima istanza
appare possibile trarre un bilancio positivo in termini di obiettivi raggiunti dal progetto. Gli obiettivi
dichiarati – raccogliere indicazioni circa dispositivi, servizi e diverse strategie volte a migliorare sul territorio
provinciale l’inserimento delle donne nel mercato del lavoro locale e la conciliazione dei tempi di
vita/lavoro – ancorché ambiziosi, appaiono soddisfatti. Nel complesso, le quattro giornate segnate dai
momenti partecipativi, scanditi dalle diverse metodologie utilizzate sono state ricche e coinvolgenti, e tutte
contrassegnate da una partecipazione autentica e significativa. Infatti, nonostante atteggiamenti diversi che
denotavano posizioni iniziali dissimili, i due campioni stratificati di cittadine e di cittadini residenti tanto
nella zona costiera quanto nella zona della Lunigiana hanno superato e vinto le proprie ritrosie iniziali –
frutto, da un lato, di una storia personale che nella maggioranza dei casi non li aveva visti cittadini abituati
ad interazioni frequenti con l’Amministrazione provinciale e, dall’altro lato, legate a posizioni che davano
ragione della distanza che nella nostra società caratterizza non di rado il rapporto fra cittadini e istituzioni –
;si sono fidati e affidati allo Staff di consulenti, oltre che ai rappresentanti dell’Ente proponente e degli
esperti coinvolti, che hanno pianificato, realizzato e monitorato l’intero processo partecipativo. In questo
modo, è stato evidente l’investimento di ognuno di loro nei riguardi del processo partecipativo, percepito
come momento di investimento e di crescita personale, oltre che come occasione di partecipazione vera e
propria alla vita sociale e istituzionale sul territorio.
La Provincia continua comunque a rappresentare un punto di riferimento per la cittadinanza. Le persone
contattate dalla società esterna prima di iscriversi al percorso si sono rivolte alla Provincia per verificare
l’attendibilità delle informazioni (personalmente, telefonicamente o via mail). A tale proposito importante
è stata l’attivazione della sezione del sito che ha permesso alle persone di acquisire direttamente
informazioni sul progetto sul sito istituzionale dell’Ente.
In seconda istanza, nello scenario attuale segnato da meccanismi democratici che involvono e che lasciano
sempre meno spazio all’espressione diretta dei cittadini e ad altri che, per fortuna, evolvono, poiché
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Guida Relazione Finale ver. gennaio 2010
AUTORITÀ REGIONALE PER LA PARTECIPAZIONE
conferiscono uno spazio crescente di partecipazione a tutti per un proprio contributo all’elaborazione delle
politiche locali, l’investimento sulla partecipazione come processo strutturato e basato sul corpus
legislativo che la Toscana come prima Regione italiana si è data, appare quanto mai significativo e
importante. Si potrebbe affermare come la strada della partecipazione sia quella da percorrere volendo
puntare non solo all’evoluzione del sistema democratico nel suo insieme, ma anche all’ampliamento del
numero e della qualità dei contributi che donne e uomini possono dare localmente alla rappresentazione e
alla partecipazione democratica come diritto. Alla luce dell’esperienza svolta e passando dal contesto locale
a quello più ampio regionale, la sperimentazione di cui la Regione Toscana si è fatta promotrice appare
certamente come un punto di riferimento saliente, su cui continuare ad investire mezzi e risorse.
A valle dell’iniziativa partecipativa svolta, ci sentiamo di far arrivare un feedback all’Autorità Regionale per
la Partecipazione in termini di gender policy: un primo feedback si lega al fatto di dare centralità e sostanza
alla dimensione del genere, promuovendo il cosiddetto gender mainstreaming. Affinché la dimensione del
genere possa essere tenuta in debito conto nei progetti sarebbe necessario andare oltre la richiesta di
inclusività e presenza del 50% di donne, come minimo; un secondo feedback è relativo al questionario Q2
che l’Authority ha predisposto, è che non contempla ( come invece il Q1 fa) la rilevazione del genere,
dimensione questa che andrebbe invece certamente integrata.
La disaggregazione dei dati per genere ci consente infatti di rilevare le eventuali differenze che esistono
nella partecipazione tra i generi e comprendere meglio gli strumenti e le politiche da adottare.
Da ultimo ci pare interessante sottolineare la ricchezza legata allo svolgimento e agli esiti del processo
partecipativo. Infatti, il progetto si è dimostrato coinvolgente e appassionante per coloro che lo hanno
realizzato e, proprio in ragione di tale ricchezza, una delle difficoltà è stata quella di riuscire a darne conto
nell’economia di una Relazione finale strutturata ma sintetica come la presente. Si rimanda perciò agli
allegati che corredano questa relazione.
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Relazione finale - Consiglio regionale della Toscana, Regione