Parte 3.
C. I PUNTI NODALI DELL’ATTIVITA’ EDUCATIVA
Temi 3-4
C.3- la relazione educativa
PRESUPPOSTI
1. Una ANTROPOLOGIA
relazionale
= FONDAMENTO
2. In una RETE relazionale
= CONTESTO
3. Tra le relazioni
INTERPERSONALI
= QUADRO specifico
asimmetria relativa
«Voler bene, volere il bene,
volerlo bene, facendolo
bene»
Aiuto con una
intenzionalità umanizzante
=teleologica
Tonalità affettiva
particolare = AMORE
EDUCATIVO
«non amiamo, se prima
non siamo amati»
(s.
Agostino, discorso 34)
dialettica
teleologica
Caratteri
della relazione educativa
dialogica
dinamica
Contestualizzata
(situata/datata)
“Antinomie” Educative
Etero-Educazione
Educazione Intenzionale
Educazione Materiale
Educazione Formale
Educazione Positiva
Nativismo (Natura)  Ereditarietà
Educazione Direttiva
Autorità
Trasmissione (“Doctrina”)
Educazione Depositaria
(Bancaria)
Programmazione
Oggettività
Educazione Umanistica
Educazione Individuale
Socializzazione
Auto-Educazione
Educazione Funzionale
Educazione Formale
Educazione Informale (occasionale)
Educazione Negativa
Empirismo (Cultura)  Ambiente
Educazione Non-Direttiva
Libertà
Creatività (“Inventio”)
Educazione Coscientizzante
(Problematizzante)
Spontaneismo
Soggettività
Educazione Scient.-Tecnologica
Educazione Collettiva (Massa)
Personalizzazione
ANTINOMIE EDUCATIVE
1. Le a.e. si manifestano in particolare nel --> RAPPORTO educativo.
- secondo la dimensione del «controllo», nelle polarità di dominanzasottomissione, autorità-libertà;
- secondo la dimensione «emozionale», nelle polarità di rifiutoaccettazione, di disistima-stima, di distacco-vicinanza, di antipatia-simpatia;
- secondo la categoria «possibilità di educazione» nelle polarità di
passività-attività, di autoeduc.-eteroeduc., direttività-non direttività, educ.
negativa-educ. positiva, di permissivismo-costrizione.
2. . a livello di --> SISTEMA EDUCATIVO in generale e scolastico in
particolare, sia per ciò che riguarda i contenuti sia per quel che riguarda la
didattica: ad esempio tra trasmissione e creatività, conformazione e
personalizzazione, tra fini e mezzi, tra domanda educativa e risposta o proposta
educativa, tra specializzazione e formazione generale, tra cultura letterarioumanistica e cultura scientifico-tecnica, tra educ. materiale e educ. formale, tra
educ. funzionale e educ. intenzionale, tra istruz. e educ., tra sc. e lavoro, tra sc.
privata e scuola pubblica, tra sc. statale e scuola non-statale.
3. Le riflettono le CONTRAPPOSIZIONI PRESENTI NELLA VITA SOCIALE,
- nei rapporti intergenerazionali (es.:: individuo-società, persona-istituzione,
privato-pubblico, moralità-legalità).
- o addirittura nella condizione umana in quanto tale. (le tradizionali
contrapposizioni tra genitori-figli, adulti-giovani, tradizione-innovazione;
4. Le contrapposizioni a livello PERSONALE: tra io-me; esserecoscienza; essere-agire, essere-avere, gratuità-utilità, spontanietàrazionalità, oggettività-soggettività, essenza-esistenza, libertànecessità, materia-spirito, corpo-anima, corpo-mente, immanenzatrascendenza, interiorità-esteriorità, temporalità-eternità, maschiofemmina, uomo-mondo, uomo-Dio
5. Le contrapposizioni del CONTESTO CULTURALE e dei mondi
vitali ATTUALI: tra globale e locale, tra identità e differenza, tra
ragione e emozione, tra cultura e multicultura, tra scienza e fede, tra
tecnologia e spontaneità della vita, tra autonomia e progetto, tra
lavoro e tempo libero...
5. OGGI a livello di scuola:
- scuola delle conoscenze (dei saperi) o della socializzazione per una nuova
cittadinanza multipla (locale, nazionale, internazionale, planetaria)?
- scuola delle competenze (cioè delle capacità ad operare in maniera “esperta”) o
dovremo pensare piuttosto alla formazione globale, intesa come “cultura animi”?
- scuola della qualità in termini di efficacia, di successo scolastico o in termini di
equità e di opportunità educative per tutti e secondo le esigenze personali di
ognuno?
- puntare sulle logiche informatiche o aprire ai molti linguaggi ed approcci
conoscitivi (estetici, narrativi, espressivi…)?
- privilegiare l’informatizzazione o alla buona qualità dei rapporti
interpersonali?
- esemplarsi all’impresa (e quindi incrementando l’organizzazione e la
managerialità) o alla scuola-comunità (e quindi a forme più partecipative e
cooperative)?
- resta da chiedersi: chi effettivamente “comanda” la riforma, l’economia o la
società civile (e le rispettive domande di formazione)? Le istituzioni e o le
persone implicate?
« fare professione di contrari (B. Pascal)» = «et –et» invece di «aut- aut»
Senza differenza
e responsabilità
= contenuti
= rapporto
Generazione e famiglia simbolica
= intervento/dinamica
B4.LA COMUNICAZIONE
EDUCATIVA
Lo svolgimento del tema
1. la comunicazione in genere
2. la comunicazione educativa: modelli
3. I limiti e l’oltre della comunicazione
FENOMENO MODERNO
ideologia democratica
oggi, utopia
COMUNICAZIONE
CONCETTO:
• oltre la trasmissione
interazione
• oltre la informazione
globalità personale
•oltre l’emozionale
conoscenza
• oltre il relazionale
 messaggi
ETIMOLOGIA:incerta
•com-munus = mettere a parte,
compartecipare un ruolo, un compito
•Koinonia = comm - unio = condividere,
fare unità nella differenza
FORME: c. Verbale / non verbale; orale
/ scritta / pittorica / multi-codificata);
LIVELLI e TIPI: intra-personale = con se stessi interpersonale - di gruppo (primario - faccia a faccia) di massa (in m., con i mass media, per la m.) - virtuale
(on line) - “sociale” (ufficiale, procedurale,
istituzionale) - extra-personale (tra macchine,
intelligenze artificiali, robot, sistemi esperti) - cosmica
(con il mondo, con l’universo)- “panica” (con la
natura) - “religiosa”- mistica...
priorità ontologica, valoriale ed etica della comunicazione-relazione interpersonale:
Comunicazione:realtà complessa
Dimensioni
Dinamiche
Funzioni
Informativa,
Trasmissione/Ricezione
Contenutistico/Cognitiva
Esplorativa,
De-situazione/Ri-situazione
Euristica/Situativa
Relazionale
Rapporto/Interazione
Affettiva/Emotiva
Partecipativa
Interscambio/Riconoscimento
Identificativa/Costruttiva
Ludica
Gioco
Espansione vitale, “fusione”
(con altri, gruppo, popolo…)
Rituale
Rito, celebrazione, festa
Celebrativa
del
essere
profondo, del divino/sacro
della relazione con Dio)
L’importanza del “medium” (il corpo, lo spazio-tempo, i massmedia, i newmedia…), ma anche dello “spirito”/intelligenza!
EVOLUZIONE STORICA DEL CONCETTO DI COMUNICAZIONE
[A].Tradizionalmente
a) collegamento materiale, passaggio e simili (il canale mette in c. i due paesi; un’ importante via di c.;
le stanze sono in c. con il corridoio); tra cui mezzi di comunicazione a distanza (comunicazioni
telefoniche, telegrafiche, marittimime, aeree ecc.).
b) trasmissione materiale o spirituale (c. di calore, di energia; c. del pensiero, spirituale,… spiritica). c)
in ambito accademico = il portare q.c. a conoscenza di altri, di idee, di notizie (fare una c. orale, scritta: di
argomento scientifico, letterario… a un congresso, convegno, riunione, ecc.).
[B]. Con gli anni ’60  si evidenzia la c. con i cosiddetti mezzi di c. di massa (giornali, radio, TV.) per la
diffusione delle notizie a tutti i livelli della società e si evidenzia il processo mediante il quale
l’informazione [messaggio] viene trasmessa, con appositi segnali, da un sistema di c. all’altro
[C]. Con gli anni ‘70  in evidenza anche la dimensione relazionale a partire dall’aspetto del contatto
con altri (essere, mettersi, trovarsi in c. con qc. o q.c.), il mettere a parte, lo scambio di messaggi (idee,
emozioni, intenzioni, progetti, tecnologie..) con interazioni in cui ci si scambia spesso il ruolo di fonte e
destinatario dello scambio; il condividere qualcosa che è considerato o si vuole o si crede che di fatto o
di diritto sia/debba essere comune, partecipato in una comunità di vita.
[D] Con gli anni ’90 passaggio dall’analogico al digitale  il “virtuale”
Tecnica: “digital” (in luogo
dell’analogico) –
(ri)costruttiva (in luogo della
rappresentazione)
Strumento che facilita
I'accesso, il collegamento, il
contatto “in tempo
reale”,l'interscambio, il
dialogo e il dibattito
produce il
virtuale
(“second LIFE”)
struttura dei NEW MEDIA[rispetto ai massmedia]
►agile strutturazione ( = non hanno bisogno di
pesanti e complesse apparecchiature)
► deterritorializzazione ( = non sono
centralizzati come I mas-media
► non si va “in trasmissione” da uno ai
molti/massa,
ma nella interazione molti-molti
la novità
del
DIGITALE
Una razionalità tecnologica e
funzionalistica
Concezione della realtà più fluida, più dinamica: il «reale» non
solo dato da conquistare e comprendere faticosamente,
ma spazio libero, da modellare «virtualmente» e amplificare -con «simulazioni» del reale
e oltre il reale già dato (o la sua “rappresentazione” realistica o
idealizzata (autonomia della second Life: nuove vite: “avatar”)
= potenziale
<--> rispetto a
attuato/realizzato (cfr.
Aristotele/S.
Tommaso)
[= risorsa]
= opposto a reale
(=qualcosa che
“uccide” la realtà)
[=pericolo]
CONCETTO DI
VIRTUALE
= simulazione (seducente?)
della realtà
(cfr. Faust, L’apprendista
stregone, Frankenstein, La
vita è sogno…
[= ambiguità].
= Virtualizzazione,
ottimizzazione
del reale e del potenziale
[= impegno]
Superare
*dualismo,
*soggettivismo
*materialismo
* u.frammentato
* u. empirico…
Chiede
* relazione-interattiva
* alterità -libertà
* reciprocità
QUALE MODELLO di
UOMO esige
la
COMUNICAZIONE
Essere umano
= essere materiale
e immateriale,
= “esserCI”= essere che vive e si
costruisce:
*nella storia (anche grazie alla c.)
*in comunità/società storico-culturali
a livello
personale
Necessità di formazione,
educazione,
..di etica e deontologia
Essere umano
= persona
spirito incarnato
con differenze
*individuali
*di genere
*di ruoli, status sociale
*di età – vita
*di cultura..
…e con aspetti di
incomunicabilità
a livello
sociale
Necessità di
dialogo, equità, scambio
solidale, opportunità di
partecipazione,
stuutture, leggi…
Griglia di analisi di Lasswell (1948)
Comunicatore
Who
Messaggio
says What
Controllo
della Fonte
e Committenza
Mezzo
in wich Channel
analisi
analisi
di Contenuto dei Media
…per “leggere” la com.
Ricevente
Effetti
to Whom
whit what Effect
analisi
dell’Audience
analisi
degli effetti
la legge delle “5 W”, di ogni suo buon reportage giornalistico:
Who (chi), Where (dove), When (quando), What (che cosa), Why (perché)
di ogni “testo”/messaggio individuare:
*la sintassi = l’organizzazione logica
*la semantica = il significato
* la pragmatica = gli effetti sulle persone, gruppi, massa
* l’ermeneutica = la comprensione storico-contestuale-culturale
La comunicazione educativa
modelli
Critica ai Modelli Comunicativi in Educazione
1) II modello Testo/racconto centrato:
- concreto, esperienziale, caldo affettivamente - continuità storica- fortemente
identificativo/partecipativo ma:
- omologante? - tradizionalista? - ...e la creatività?
2) II modello Docente centrato (oggi i guru, i maestri di vita):
- stimolativo/essenziale – rassicurante ma:
- crea dipendenza? - sviluppa un tendenziale autoritarismo? - quale cultura? - la cura
delle modalità della comunicazione? - quanta attenzione a stimolare pensiero critico?
3) II modello pedo - centrato:
- attenzione alla vita, alle persone, al momento vitale, all'età, agli interessi.ma:
- limitato alla "risposta" (confermativo, poco stimolante) poco attento alla complessità e alla
contestualità; - poco attento alla processualità e alla temporalità dell'apprendimento.
4) II modello linguistico-tecnologico (processo centrato):
a) aspetti positivi: - attenzione alla processualità - evidenziazione del messaggio e del
metamessaggio/ contenuto e relazione- attenzione ai codici, alle specificità dei media dei generi
letterari (sintassi) - attenzione al contesto (rumore); attenzione al feed-back - attenzione alla
referenza e ai suoi diversi livelli
b) aspetti problematici: - oggettivizza il partner (non soggetto, ma destinatario, recettore)
- unidirezionalità (non reciprocità, mentre l'educando spesso è fonte) - meccanicità (=non libertà
del feed-back, mentre l'educ. vuole... perché,..) - messaggio "neutrale" (mentre i contenuti non
sono indifferenti, qualificano...) - emittenza... committenza (che spesso strumentalizza il
messaggio) mentalistico-cognitivo (mentre la com. educ. è globalmente personale)
= buono per la comunicazione di massa, meno adatto per la comunicazione educativa.
5) La grandezza ma anche le difficoltà della comunicazione « relazionale» vedi capitolo 3°  antinomie
Un sesto
modello, ai
tempi del W2.0?
-Interattività,.. gli hacker e il «bombing» (l’apparizione di una data pagina attraverso
l'inserimento di un suo link entro altri siti)
- circolazione, "virtualizzazione»
-universalizzazione  globalizzazione
- “total recall”? = mondo costruito, simulato, a-cosmico e a-temporale
- ultra-umano… senza limite? che emozionalità … a-corporea?
LIMITI
1) soggettivi (dei partners)
2) della codificazione
3) del mezzo e del “rumore”
4) della referenza culturale
5)delle condizioni materiali,
strutturali ed economici,
I LIMITI E L’OLTRE
DELLA
COMUNICAZIONE
L’ACCESSO ALL’OLTRE
L’OLTRE
1) l’interiorità dei soggetti non mai
completamente oggettivabile
2) il mondo impulsivo/inconscio,
sovra-conscio,mistico, non mai del
tutto codificabili
3) lo scarto tra ideale e reale, tra
Intuizione, concettualizzazione ed
espressione “linguistica”
4) la trascendenza, l’ulteriorità, il di
più, il futuro, non mai totalmente
prevedibile, dicibile
5) il mistero dell’essere, della vita, dell’io
di Dio (per tanti versi non ogettivabile, non
osservabile dall’esterno, ineffabile,
Indicibile)..
1.retorica - 2. linguaggi comprensivi, empatici.- 3. linguaggi estetici, fiabeschi. - 4.
narrazione e autobiografia 5. c. sublimale - 6. contemplazione «estatica»- 7. gioco e
rito - 8. preghiera - 9. azione - 10. la Carità…
TRA E SULLO SFONDO
il silenzio e la distanza – l’invocazione e l’apertura all’oltre
conclusione
APPENDICE
il digitale come risorsa
1. Dai sostantivi ai verbi = esalta il partecipare, l’interagire, il
comunicare, il costruire idee, realtà, simulazioni
DIGITALE e EDUCAZIONE:
2. Dalle strutture ai processi. alla base certamente ci sono strutture
anche complesse, ma per innescare processi e azioni,
comunicazioni, costruzioni, coinvolgendo persone e gruppi (cfr.
blog, forum, reti…)
3. Dai luoghi di incontro all’incontro delle persone.
4. Da una gerarchia di comando a una fraternità di servizio. La CD
come utopia è cultura della condivisione e dell’annullamento della
proprietà intellettuale e dell’accesso di tutti al bene della cultura, nella sua
multiformità e multiespressività storica e geografica, attraverso dei processi
dinamici di partecipazione interculturale.
5. Dall’istruire e informare al dialogare e comunicare. La CD chiede di
passare da una cultura dell’informazione (spesso sovrabbondante)
all’interscambio, all’incontro, al dialogo e alla comunicazione al di là
dei confini territoriali, culturali, religiosi, politici ed economici.
educazione…con i new media digitali?
Il DIGITALE può favorire
a) il pluralismo /e /l’ omologazione (o, in quanto destrutturata e de-centrata, può favorire le resistenze al dominio
culturale imperante)
b) l'accesso alle informazioni /e/ il loro controllo dalla base
c) permette la comunicazione, l’incontro l’interscambio, la
espressività  socializzazione isolata, socialità ristretta,
comunitarietà “virtuale” senza confronto,contatto, impegno reale
 di fatto: “digital divides” e favorisce il controllo autoritario (di
piccoli o grandi gruppi di potere) e economico-funzionalistico (al
mercato globalizzato)
 L’EDUCATORE?... Tutor, mentor…co-navigatore (es. chattando?)
RUOLO dell’educazione intenzionale
specie rispetto ai mas/newmedia
funzione critica/riflessiva, integratrice, sistematrice
dell’esperienza, dei contenuti dei mass/new media
(educatore “mentore”, tutor…)… facendo fare!!!
(Learning by doing)
 i Media come “via di apprendimento e di
conoscenza” ma anche di “promozione di comunità”:
tra media education e edu- comunicazione
 la rilevanza dell’educazione interculturale/
(educatore mediatore interculturale)
 pensare, agire e programmare “in rete” in
“alleanza” educativa e “patto educativo”
Scarica

Fil.educ. B. Temi 3