“INNOVADIDATTICA” Progetti di innovazione didattica a sostegno dell’obbligo di istruzione PROGETTO di RETE “In continuità per un’euro-cittadinanza competente” ISTITUTI IN RETE: • Liceo Scientifico “Farnesina” • Liceo Classico “Dante Alighieri” • Scuola secondaria di I grado “G. G. Belli” • I.C. “La Giustiniana” • Scuola secondaria di I grado “G. Petrassi” • CIOFS FP Lazio 1 PREMESSA Il progetto Innovadidattica ha sollecitato scuole già fra di loro variamente collegate – o per esperienze pregresse di collaborazione in reti territoriali o per recenti contatti dovuti ad occasioni progettuali comuni - a sperimentare una forma di lavoro, che privilegiasse la continuità fra diversi ordini di scuola e segnatamente, in senso verticale fra l’ultima classe di scuola media inferiore e la prima classe del biennio superiore, e in senso orizzontale fra istituti liceali e formazione professionale. L’esplorazione di una materia che, per quanto da tempo sotto l’osservazione degli operatori più attenti (quella di una didattica sviluppata per competenze), ancora richiede seri tentativi di applicazione, ci è apparsa come essenziale in un momento storico di rivisitazione di scenari formativi che, non solo per le sollecitazioni provenienti dalle indagini internazionali come quella dell’OCSE-PISA, risultano a tutti bisognosi di correttivi e di possibili interventi operativi. Convinti tutti, ancora una volta, che l’impianto scolastico debba essere “orientativo” e non “selettivo”, ci è sembrato che un insegnamento che si faccia carico dell’apprendimento secondo i tempi e i ritmi di ogni studente debba risolversi non solo nell’attenzione delle conoscenze in sé, ma nella loro utilizzazione contestualizzata, che traccia la via maestra di una definizione di competenza valida per ogni segmento formativo e per ogni ambito disciplinare: per il greco come per l’economia aziendale o per la fisica. Ma una ridefinizione delle modalità d’insegnamento in funzione dell’apprendimento, che superi appunto la semplice trasmissione dei contenuti del sapere disciplinare, significa attivare e combinare le risorse interne possedute dagli allievi con quelle esterne disponibili, al fine di orchestrare l’uso autonomo e consapevole delle conoscenze. Insomma, ci interessava occuparci di una didattica orientativa nel senso di favorire il possesso di informazioni corrette e, al contempo, di insegnare a fare i conti con le risorse utilizzabili: da quelle personali, al tempo, ai mezzi disponibili. Da una parte quindi, ci ha mosso l’interesse verso una didattica per competenze che comporti quella “mobilitazione intenzionale di conoscenze in tempo reale, messe al servizio di un’azione efficace” (Perrenoud) che richiede insieme allenamento e riflessione, per realizzare un reale esercizio sociale dei saperi; dall’altra ci interessa lo sviluppo di competenze osservative-logico-linguistiche per impostare un atto valutativo che implichi anche autovalutazione, metacognizione, documentazione e che rafforzi un apprendimento in grado di spiegare, interpretare, comprendere e appunto riflettere. Consapevoli che queste sono responsabilità che attengono alla funzione docente e all’autonomia didattica e che uno scenario così definito significa per alcuni versi una rivoluzione copernicana del fare scuola, nella ricerca di necessari quadri di riferimento, riteniamo che individuare obiettivi chiari, identificare descrittori che ne facilitino la comprensione e soprattutto condividerne i significati con gli stessi studenti renderebbe più efficace e trasparente l’azione educativa, potenziando i processi di apprendimento e di autovalutazione: passando per il necessario e insostituibile fondamento di una pratica di lavoro in èquipe dei docenti, che sappiamo essere non sempre scontata e non sempre opportunamente valorizzata. 2 Consapevoli anche tuttavia dei limiti di un’impresa che non ha ancora il necessario supporto di un framework comune, nazionale, vorremmo provare a lavorare sul versante di un’attenzione al come e al contesto entro cui si apprende, ricercando criteri , indicatori, descrittori, punti di ancoraggio che utilizzino sia i riferimenti dell’ISFOL (laddove l’esperienza affinata dei centri di formazione professionale suggerisce materiali e prassi già solidamente collaudate), sia la costruzione di obiettivi condivisi e selezionati, la possibilità di descriverli ed infine l’esplicitazione di standard criteriali (scuola/classe) e personali (studente), di livelli e punteggi e di azioni da attivare; in questo caso l’attitudine riflessiva maturata nei licei apporta altri preziosi contributi mentre la miniera di spunti operativi in situazione del settore secondario di primo grado offre il riferimento per l’avvio delle operazioni. Siamo infatti convinti che la capacità di interpretazione e di predizione mobilita, secondo fasi e livelli ovviamente temporalmente adattabili, la convinzione e aspettativa dell’individuo “circa la propria abilità di applicare queste qualità” (Masterpasqua) e cioè le qualità adattive di tipo cognitivo, emozionale, comportamentale e sociale che come persone di scuola e cittadini maggiori ci auguriamo di coltivare nei nostri giovani. Per tutti noi, quindi, sicuramente una sfida che dia senso ad un produttivo rapporto di continuità (e discontinuità) fra la scuola secondaria di primo grado e quella di secondo grado e che aiuti a superare gli ostacoli che, certe volte, un malinteso senso di identità pone alla ricerca di strumenti e metodi comuni nella progettazione dei percorsi formativi dei nostri quindicenni. La rete, pertanto, consapevole delle richieste del contesto internazionale ed europeo e di quello italiano (Raccomandazione del Consiglio europeo di Lisbona 2000, Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio (2006), delle indicazioni del Nuovo Obbligo d’Istruzione e dei Traguardi per lo sviluppo delle competenze) ha elaborato il seguente progetto, facendo riferimento all’impianto teorico/operativo del Prof. Comoglio dell’Università Pontificia Salesiana di Roma proposto dall’UCIIM. 3 DATI IDENTIFICATIVI DEI RETE COMPONENTI DELLA 1. Scuola capofila di rete Nome LSS “Farnesina” Tipologia di scuola Liceo scientifico statale Sede Via dei Giochi Istmici 46-64 (sede centrale) 00194 Roma Succursale: via B.Gosio-00191 Roma Recapiti Tel.: 06-36309457 (centrale); 06-3331981(succursale) Fax: 06-36309457 E-mail: [email protected] Sito internet www.liceofarnesina.it Dirigente scolastico Prof.ssa Olga Olivieri Docente referente del Progetto della Rete Prof.ssa Maria Vittoria Grazzini Docente responsabile del progetto di Istituto Prof.ssa Maria Vittoria Grazzini 2. Nome Tipologia di scuola LCS “ Dante Alighieri”- Via E. Q. Visconti, 13 – 00187 – Roma Scuola secondaria di II grado: liceo classico Sede Via E.Q. Visconti, 13 – 00193 Roma Recapiti Tel.: 06-3216042 Fax: 06-3216207 E-mail: [email protected] Sito internet http://www.liceodantealighieri.it Dirigente scolastico Prof. Carlo MARI Docente responsabile del progetto di Istituto Prof.ssa Sara Gentili 3. Nome Scuola secondaria di I grado “G. G. Belli” Tipologia di scuola Scuola secondaria di I grado Sede Via A.Mordini, 19 – 00195 – Roma Recapiti Tel.: 06-37500227 Fax: 06E-mail: [email protected] Sito internet http://www.sms-belli.roma.scuolaeservizi.it Dirigente scolastico Prof. ssa Carla Costetti Docente responsabile del progetto di Istituto Prof.ssa Patrizia Manente 4 4. Nome I.C. “ La Giustiniana” Tipologia di scuola Istituto comprensivo statale Sede Via G. Silla, 3 – 00189- Roma Recapiti Tel.: 06-30365205 Fax: 06- 30356161 E-mail: [email protected] Sito internet www.icslagiustiniana.it Dirigente scolastico Prof. ssa Daniela Giovannini Docente responsabile del progetto di Istituto Prof.ssa Daniela Di Donato 5. Nome Scuola secondaria di I grado. “G. Petrassi”- Tipologia di scuola Scuola secondaria di I grado Sede Via della Maratona, 23 – 00194 Roma Recapiti Tel/Fax : 06-3292909 E-mail: [email protected] Sito internet www.smsviadellamaratona23.it Dirigente scolastico Prof.ssa Carla Abbondanza Docente responsabile del progetto di Istituto Prof.ssa M. Laura Sardelli 6. Nome CIOFS FP Lazio- 06 5783433 Tipologia di scuola Centro Italiano Opere Femminili Salesiane, Formazione professionale Sede Recapiti Via Ginori 10 - 00153 – Roma Tel.: 06-5783433 Fax: 06-5781253 Sito internet E-mail: [email protected] (sede legale) E-mail: [email protected] (sede operativa) www.ciofslazio.it Presidente Ente Prof.ssa Novella Gigli Coordinatore responsabile del progetto Prof.ssa Bruna Lucattini 5 PRESENTAZIONE DELLA STRUTTURA FORMATIVA ACCREDITATA CIOFS FP LAZIO Il CIOFS FP Lazio Associazione Riconosciuta, opera dal 1958 nella formazione professionale. L’attività dell’Ente si articola su base regionale e locale. Le 6 Sedi Formative, fra le quali il CFP “GINORI” sede delle attività previste dal progetto, operano sul territorio della provincia di Roma e gestiscono l’attività formativa iniziale, superiore, continua e permanente nell’ambito dei settori: amministrazione, fisco, turismo, informatica, lingue, commercio, artigianato, socio-sanitario e ambiente. Una particolare funzione di osservatorio sulla realtà sociale, economica e sul mercato del lavoro locale è assolta dagli Sportelli cui è affidata la funzione di diffusione delle informazioni su scuola, formazione e lavoro. Il CIOFS Fp Lazio, è certificato ISO 9001/2000, accreditato presso la Regione Lazio per tutte le tipologie di formazione e per l’orientamento nonché per l’Apprendistato e la Formazione Superiore e dirige il Polo Formativo per L’IFTS per il Turismo integrato, enogastronomico, cultura dell’accoglienza promosso dalla Regione Lazio. Grazie alle pregresse esperienze è in grado di mettere a disposizione dei partenariati i risultati di ricerca, sperimentazione e best practices inerenti: • la programmazione della didattica in funzione dell’acquisizione e sviluppo delle competenze, • la costruzione di efficaci e congruenti sistemi di valutazione, • metodologie, canali e strumenti di facilitazione per sostenere e migliorare le attività sottese alla continuità. 6 PRESENTAZIONE DELLA Associazione professionale ACCREDITATA ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE CATTOLICA DI INSEGNANTI, DIRIGENTI E FORMATORI Via Crescenzio, 25 – 00193 Roma - Tel. 06.6875584-Fax. 06.68802701 e-mail: [email protected] - sito: www.uciim.it L’UCIIM, associazione professionale cattolica di docenti, dirigenti, ispettori, educatori e formatori della scuola, della formazione professionale e dell’educazione permanente, è nata nel 1944, dalla convinzione di Gesualdo Nosengo che scuola e democrazia costituiscono il cardine dello sviluppo del Paese e che” l’insegnante cristiano è tanto più cristianamente perfetto quanto più è perfettamente insegnante”. Ha come fine statutario promuovere ed attuare programmi di formazione e di aggiornamento culturale e professionale del personale della scuola e della formazione e di predisporre piani di educazione permanente e ricorrente dei cittadini. Inoltre ha come impegno vocazionale per i soci di crearsi una interiore spiritualità cattolica tale che tutta l’ attività esteriore sia da essa ispirata con chiarezza e precisione. Diffusa su tutto il territorio nazionale, con sede centrale in Roma, l’UCIIM svolge un’intensa attività di riflessione professionale attraverso programmi formativi complessi, ricerche e pubblicazioni. Affronta i problemi della spiritualità professionale,dell’ educazione scolastica, della cultura pedagogica, della didattica, dell’ innovazione istituzionale. L’Associazione rivolge particolare attenzione alle tematiche educative sia approfondendo argomenti di rilevante interesse sociale, etico e culturale come ad esempio bioetica e volontariato, giovani e mondo del lavoro, intercultura, sia curando la riflessione sistematica, in collegamento con la ricerca ufficiale, sull’esperienza professionale degli educatori, docenti e dirigenti. In base alla normativa vigente l’UCIIM può stipulare accordi con le singole istituzioni scolastiche (o più scuole in rete fra loro) per consulenza e supervisione su attività di istituto. L’UCIIM è in grado di supportare programmi formativi complessi, perché può contare su strutture, personale, un ufficio studi con dirigenti e docenti utilizzati. I docenti formatori UCIIM hanno acquisito le competenze attraverso studi personali, ricerche e partecipazione a seminari nazionali ed internazionali sulle discipline, sulle metodologie della didattica e della comunicazione. L’UCIIM può contare anche formazione multimediale a diversi livelli. Nel Lazio l’UCIIM è presente nelle varie province con diverse sezioni e sono attivi tutti gli organi statutari. La sede è in Via Crescenzio 25. Il sito è uciimlazio.altervista.org e per informazioni rivolgersi alla segreteria nazionale dell’UCIIM. Fa parte del Forum regionale delle associazioni professionali dei docenti e dirigenti, istituito con decreto del Direttore Generale dell’USR per il Lazio del 27/05/04 ed al suo interno ha realizzato, insieme ad altre tre Associazioni, un progetto di supporto alle scuole autonome su “Progettazione per un apprendimento significativo”. L’UCIIM Lazio è riuscita a creare una rete di rapporti e di collaborazioni sia all’interno del mondo ecclesiastico, sia fra enti, associazioni ed istituzioni che si occupano di scuola e formazione. Rapporto di collaborazione è stato instaurato con l’Università Pontificia Salesiana di Roma e con l’Università LUMSA, con le quali è stato organizzato un Convegno nazionale nel settembre 2007 su “Cooperative learning e scuola del XXI secolo: confronto e sfide educative”.Ha collaborato con l’Università di Roma Tre per alcune iniziative. La Fondazione Don Luigi Di Liegro ha richiesto il supporto dell’UCIIM per gli aspetti legati alla didattica per un progetto pilota , su “Educazione emotiva e prosociale”. L’AIFO ha organizzato con l’UCIIM il corso di formazione docenti su “Diritto alla salute dei popoli”.Diverse scuole hanno voluto la collaborazione dell’UCIIM Lazio per la formazione in servizio dei docenti o per seminari. Alcuni progetti recenti sono: EURO…PAIDEIA ( percorsi per educare alla cittadinanza europea), MI DO da FARE ( progetto di educazione alla legalità ,a scuola e nel territorio, per il Comune di Roma), “Quando le straniere eravamo noi” (progetto di intercultura per la Regione Lazio). L’UCIIM Lazio si è proposta, con successo, come animatore su aspetti nuovi della ricerca educativa, su educazione alla solidarietà, sulla cittadinanza europea e mondiale, anche in collaborazione con associazioni specifiche, quali Atheneum, AIFO, FOCSIV, OPAM “Save the children”, Fish. Abbiamo partecipato a varie iniziative organizzate dall’Assessorato Istruzione, formazione e Diritto allo Studio della Regione Lazio e dagli altri Enti Locali. Gli ultimi convegni regionali sono stati: a Roma su “Quale Secondaria tra I e II ciclo. Continuità o rottura?”; a Montefiascone su “prima la persona. Riflessione per una ridefinizione della figura docente”; a Rieti su “ Il contesto sociale italiano e l’impegno educativo”. 7 DESTINATARI SCUOLE Istituto Scientifico “ Farnesina” Liceo Classico “ Dante Alighieri S.M.S. “G. G. Belli” I.C. “La Giustiniana” S.M.S. “G. Petrassi” CIOFS FP Lazio DELL’ INIZIATIVA CLASSI N° di alunni presunti Una classe prima Un IV ginnasio Una terza media ≈ 150 Una terza media Una terza media Una classe I anno di formazione 8 FINALITÁ Stimolare la presa di coscienza dei docenti nei confronti di una didattica attenta a sviluppare negli studenti il progressivo padroneggiamento delle competenze necessarie per acquisire un corretto esercizio della cittadinanza, inteso come capacitá di inserimento critico e consapevole nella realtá del mondo contemporaneo, a partire da un inserimento adeguato ed efficace nei diversi contesti scolastici Favorire nei docenti l’acquisizione di strumenti di lavoro condivisi per “un’innovazione didattica”che sia a sostegno dell’obbligo d’istruzione 9 OBIETTIVI SPECIFICI PER I DOCENTI Secondo l’impianto teorico del Prof. Comoglio dell’Università Pontificia Salesiana di Roma (All.1) Rivisitare il concetto di competenza nei vari aspetti: • Competenze e loro formazione • Competenza e curricoli • Competenza e insegnamento/apprendimento • Competenza e valutazione Imparare a “progettare a ritroso” Secondo l’impianto teorico di Wiggins McTighe (All. 1) Utilizzare le risorse dell’insegnamento modulare per facilitare la riconoscibilità dei processi e l’individuazione delle criticità emerse Approfondire il quadro di riferimento sulle competenze dell’indagine internazionale Ocse-Pisa Approfondire una collegialità didattica trasversale che, attraverso un reale processo di condivisione, affronti e migliori, anche mediante l’adozione di strumenti linguistici affini, il problema della legittimazione delle differenze, sostenendo la motivazione e la personalizzazione degli apprendimenti. Ricercare, tra il sistema scolastico (in verticale e in orizzontale) e il sistema della formazione, la continuità a livello metodologico e di competenze Capitalizzare le esperienze pregresse (pag.20 ) alla luce di un impianto teorico unitario di riferimento Favorire l’utilizzo delle risorse e della strumentazione informatica per facilitare attività di formazione strategica, fornendo occasioni di raccordo continuo con il mondo reale. 10 OBIETTIVI SPECIFICI PER GLI STUDENTI Divenire protagonista del proprio processo di apprendimento/formazione Comprendere il senso e la finalità di ciò che si apprende Sviluppare capacità di autovalutazione Utilizzare le conoscenze acquisite in contesti reali diversi con continuità, autonomia e responsabilità 11 FASI DEL PROGETTO I FASE FORMAZIONE DEI DOCENTI • Corso di formazione di 40 ore suddivise in 20 ore di lezioni frontali e 20 ore di laboratorio a cura del Prof. Comoglio e formatori UCIIM • Approfondimento delle tematiche e delle indagini internazionali Ocse Pisa attraverso un ciclo di cinque conferenze tenute dal Prof. Asquini, docente dell’Università La Sapienza di Roma, e dalle Prof.sse Stefania Porzio e Michela Mayier collaboratrici dell’Invalsi PROGETTAZIONE DI UNA DIDATTICA PER COMPETENZE comune ai diversi livelli e indirizzi di studio INCONTRI FRA I DOCENTI IN RETE PER: (laboratori di cooperative learning) A) L’individuazione delle competenze-chiave in verticale (ultima classe della scuola secondaria di I grado e la prima classe del biennio superiore) e in orizzontale (istituti liceali e formazione professionale) riferite ALL’ASSE DEI LINGUAGGI e a quello MATEMATICO, irrinunciabili per il raggiungimento delle competenze chiave di cittadinanza. CONTINUITÁ VERTICALE ED ORIZZONTALE B) La ricerca, nell’impianto disciplinare, dei nuclei concettuali riferibili ad argomenti “generativi”(modello Blyte) che sono collegati alle competenze-base comuni ad ogni curricolo C) La costruzione di un curricolo per competenze formato da moduli in cui: - le abilità riguardanti le competenze- chiave e gli atteggiamenti suggeriti da esse sono identici per tutti gli indirizzi e i livelli di studio - le conoscenze sono differenziate e significative, quindi sostenibili, per ogni grado e indirizzo di studio 12 D) La costruzione del primo modulo del curricolo (prototipo degli altri), legato agli assi culturali scelti, applicando la medesima metodologia di progettazione: “PROGETTAZIONE A RITROSO” ( Wiggins, McTighe) -definizione della competenza finale -costruzione della prestazione autentica (vedi All.1) -decisione attraverso quali obiettivi intermedi significativi si raggiunge -costruzione della prestazione diagnostica e di quelle intermedie -definizione delle valutazioni intermedie e formative comprensive di indicatori e strumenti di osservazione e di autovalutazione del processo di realizzazione del percorso -costruzione dello strumento di valutazione: la rubrica di valutazione (vedi All.1) -costruzione di percorsi esperienziali di apprendimento: “esperienze di apprendimento” (vedi All.1) - elaborazione di un modello di certificazione delle competenze E) La diffusione di una cultura - della valutazione formativa e dell’autovalutazione che sostenga e orienti i processi di apprendimento - dell’integrazione e della sostenibilità delle azioni formative attivate SOSTENIBILITÁ TRASFERIBILITÁ CREAZIONE E UTILIZZO DI UNA PIATTAFORMA DI CONDIVISIONE IN RETE (PAGE WIKI) PER l’informazione, la circolazione e la condivisione delle iniziative, nonché la valutazione dei percorsi in itinere la creazione di un archivio permanente dei documenti approvati, utilizzabili in tutti i contesti scolastici e di formazione MONITORAGGIO INIZIALE ED IN ITINERE Valutazione, da parte dell’UCIIM, del materiale prodotto e restituzione di un feed back 13 II FASE IMPLEMENTAZIONE NELLE CLASSI • I Docenti, con il supporto e la supervisione dell’UCIIM, mettono in atto una didattica esperienziale e metacognitiva e danno significatività alle esperienze formative implementando, nelle classi destinatarie del progetto all’inizio dell’anno scolastico 2009/10, il modulo che è stato realizzato nella I fase. Le fasi dell’implementazione sono così rappresentate: Prestazione diagnostica Esperienze di apprendimento Prestazioni intermedie Valutazione formativa Autovalutazione e valutazione sommativa per il conseguimento degli obiettivi intermedi Esperienze di apprendimento Valutazione formativa Prestazioni intermedie Autovalutazione e valutazione sommativa per il conseguimento degli obiettivi intermedi Esperienze di apprendimento Valutazione formativa Obiettivo finale COMPETENZA Prestazione autentica di fine modulo Autovalutazione e valutazione Certificazione della competenza 14 1 Comprensione durevole: Le risorse energetiche non sono eterne e ognuno ha la responsabilità del loro utilizzo. Titolo/Domanda: Come si possono usare diversamente le risorse energetiche per migliorare la vita di ciascuno di noi? Esperienza di apprendimento Prestazione diagnostica: somministrazi one di prova simile a quella finale (da confrontare alla fine). Il punto di vista. In gruppi cooperativi gli studenti leggono due dissertazioni sui pericoli della rivoluzione industriale: Carlyle e Marx. Evidenziano, scrivendoli, i punti di contatto e le differenze. Si schierano. Esprimono una loro opinione motivata. Abilità: confrontare, collaborare, riconoscere elementi di persuasione. Prestazione Parlare in pubblico: preparazione di un discorso di cinque minuti, davanti alla classe, su argomento assegnato (confronto fra tre teorie economiche durante la Rivoluzione industriale) Criteri di valutazione e autovalutazione: precisione, presenza di citazioni testuali nel discorso, efficacia nella comunicazione, rispetto del tempo dato, persuasività Esperienza di apprendimento Il giudizio critico motivato. Lo studente sceglie un telegiornale, predispone una scheda in cui indica i criteri di valutazione. Scrive una recensione in cui sia presente un giudizio critico motivato. Verifica il risultato con la classe, confrontando gli indicatori scelti per valutare il Tg. Abilità: analizzare, esprimersi, valutare Prestazione Preparare un dossier in gruppo cooperativo: redigere il pressbook di un film visto insieme e presentarlo alla classe, con tecnica a scelta. Criteri di valutazione e autovalutazione: puntualità nella consegna, espressione di un giudizio critico motivato, cura nei particolari. Esperienze di apprendimento Valutazione/autovalutazione. Gli studenti ricevono la prestazione da svolgere e predispongono la rubrica di valutazione, in gruppi da tre. Si scambiano gli indicatori, a turno, correggendosi ma senza parlare: scriveranno i loro suggerimenti e critiche sul retro del foglio, lodando i compagni se hanno lavorato bene e correggendoli senza mortificarli se hanno fatto errori. Abilità: cura dei particolari, lodare i compagni, aiutare i compagni, essere persuasivi COMPETENZA attesa: capacità di Prestazione autentica Lo studente fa parte della commissione, che preparerà l’intervento di uno dei capi di stato partecipanti al prossimo G8. All’odg: la tutela ambientale, lo sviluppo sostenibile, la sicurezza alimentare e le energie rinnovabili. Con il suo gruppo deve preparare un dossier, che raccolga tutte le informazioni utili per scrivere e pronunciare il discorso al summit. 1 applicare conoscenze e capacità critica in un contesto reale. Scrivere un testo persuasivo. Sostenere un discorso pubblico (speech) ed essere convincenti. Valutare e auto valutare il lavoro svolto. Certificazione della competenza Esperienza di apprendimento significativo realizzata in una classe III di scuola secondaria di I grado - IC La Giustiniana 15 In analogia al modulo sopra proposto si indicano le seguenti esperienze già in atto nell’ambito della rete: • Azioni di peer education attraverso momenti di formazione ed informazione che favoriscano lo scambio delle esperienze fra giovani appartenenti a diversi livelli e percorsi formativi. All. 2 Spettacolo teatrale di matematica “Una Magia Saracena” + Tutoraggio a distanza “Mat’aiuto” + CD di autoapprendimento del computer “EUREKA” All.3 Iniziativa per la promozione dello studio e lo sviluppo della responsabilità “Giovani per i Giovani” All. 4 L’ “ONU” A SCUOLA Scuola secondaria di I° grado “Petrassi” R I M U N (ROME INTERNATIONAL MODEL UNITED NATIONS) Liceo scientifico Farnesina All. 5 Prove di valutazione formativa ed esperienze di apprendimento (cooperative learning e progettazione a ritroso di Wiggins e McTighe a.s. 2007/2008 – Ic La Giustiniana) All. 6 Intervento didattico diversificato per una classe III di Scuola secondaria di I grado (IC La giustiniana): progettazione a ritroso di Wiggins eMcTighe per un apprendimento significativo 16 III FASE MONITORAGGIO FINALE • Monitoraggio, da parte dell’UCIIM, sull’andamento delle varie fasi del progetto attraverso griglie di osservazione e questionari per docenti e dirigenti e questionari di apprezzamento e del proprio coinvolgimento per gli studenti e i docenti • raccolta di feed back qualitativi su variabili significative sull’efficacia di alcuni elementi introdotti nell’implementazione Intervista guidata • verifica di tutte le fasi del progetto (formazione docenti,progettazione di una didattica per competenze, creazione ed utilizzo di una piattaforma, implementazione in aula) • confronto tra la classe pilota e una classe esterna al progetto attraverso la somministrazione della stessa prova di prestazione autentica 17 TEMPI DESCRIZIONE ATTIVITÁ Formazione docenti: prof. Comoglio Conferenze Ocse Pisa Individuazione delle competenze chiave Ricerca dei argomenti generativi delle discipline Elaborazione di moduli Costruzione di una rubrica di valutazione Partecipazione a laboratori di cooperative learning Strutturazione delle “esperienze di apprendimento” Elaborazione modello certificazione competenze Elaborazione di prestazioni diagnostiche, intermedie e autentiche Monitoraggio iniziale: valutazione materiale predisposto Somministrazione agli studenti della prestazione diagnostica Attività didattica nelle classi utilizzando i moduli prodotti Supporto e supervisione UCIIM Somministrazione agli studenti della prestazione autentica Monitoraggio finale DI TEMPI Marzo09 REALIZZAZIONE FASE di AVVIO -Formazione dei Docenti - Elaborazione dei materiali Ma Ap Mg Gi Lu FASE di FASE IMPLEMENTAZIONE FINALE Lavoro in aula Se Ott Nov Dic X X X X X X X X Dic 09 X X X Aprile 09 X X Maggio09 X Maggio/ Giugno 09 X X X X Giugno09 X Giugno/ Luglio 09 X Luglio 09 Settembre 2009 Sett/Ott/ Nov/Dic09 Ott/Nov09 X X X X X X X X X Dic. 09 X Dic. 09 X 18 RISORSE Finanziamento MIUR/ANSAS FINANZIARIE Integrazione FIS Biblioteca, aula magna, laboratorio informatico di tutte le scuole SPAZI, ATTREZZATURE STRUMENTI Connessione Internet (con velocità di adeguata alle esigenze del progetto) trasmissione dati Libri, fotocopiatrici, carta, lavagne ( interattive, digitali) • • • Modello di Blythe, Perkins1 per la ricerca degli argomenti “generativi” Impianto teorico del Prof. Comoglio2 per l’organizzazione del curricolo Impianto teorico di Grant Wiggins e Jay McTighe3 per la costruzione dei moduli Materiali forniti dall’UCIIM Formatori UCIIM Docenti degli Istituti in rete Personale ATA per l’apertura pomeridiana degli Istituti , per le segreterie amministrative e per il supporto gestionale UMANE Esperti esterni delle conferenze OCSE PISA Esperti esterni:prof. Università Pontificia Salesiana Soggetti esterni presenti sul territorio (associazioni, istituzioni…) 1. Perkins, T. Blyte -“Teaching for understanding framework”- Harward University, USA 2. M. Comoglio- “Educare insegnando” apprendere ed applicare il cooperative learning – LAS 3. Miguel Angel Cordoso, Mario Comoglio – “Insegnare e apprendere in gruppo” Il cooperative learning – LAS Grant Wiggins e Jay McTighe “Fare progettazione” La pratica di un percorso didattico per la comprensione significativa – LAS Edizione italiana a cura di M. Comoglio “Fare progettazione” La teoria di un percorso didattico per la comprensione significativa – LAS Edizione italiana a cura di M. Comoglio 19 ORGANIGRAMMA COORDINAMENTO SCUOLA POLO DIRIGENTE SCUOLA POLO DOC. COORD..PROG. Commissione di gestione di rete DIRETTORE AMMINISTRATIVO ISTITUTI SUPERIORI (3) IL DIRIGENTE SCUOLE SECONDARIE di I°grado (3) IL DIRIGENTE DOC. COORD. ISTITUTO DOC. COORD. SCUOLA (3) Docenti ( 6 per ogni istituto) Personale amministrativo (3) ESPERTI ESTERNI UCIIM Docenti ( 6 per ogni scuola) Personale amministrativo Personale ATA • La commissione di gestione della rete è formata da sei docenti coordinatori di istituto, il coordinatore del progetto e in alcuni casi i formatori dell’UCIIM • Sette docenti esperti per ogni scuola (il coordinatore d’Istituto e sei docenti delle discipline coinvolte) collegialmente elaborano il materiale • Quattro docenti per ogni scuola (dei sei sopra nominati), appartenenti al Consiglio della classe prescelta, implementano il progetto in aula 20 ESPERIENZE PREGRESSE DELLE SCUOLE PARTECIPANTI Il lavoro in rete e lo spirito di collaborazione tra scuole anche di diverso ordine e grado costituiscono patrimonio consolidato delle scuole partecipanti al progetto. Infatti nel corso degli anni sono stati attivati numerosi progetti : Orientamento nel 28° distretto scolastico : diagnosi dei livelli di apprendimento nelle abilità di base per il monitoraggio della dispersione scolastica ( SMS Petrassi e IC La Giustiniana) Progetti di continuità tra scuole medie e superiori che hanno portato alla definizione di un curriculum minimo in verticale per l’italiano, la matematica e l’inglese Corsi di formazione in rete (nel 1993-94: “Educazione e formazione a confronto in Europa”, nel 1994-95: “Comunicazione e formazione nella scuola secondaria superiore”, nel 1995-96: “Laboratorio di programmazione”, nel 1996-97 “Il cooperative learning”, nel 1997-98 “Alfabetizzazione informatica”, nel 2001-02 “La didattica modulare” e “L’autovalutazione d’istituto”) tutti finanziati con i fondi speciali per l’aggiornamento consorziato; progetto “Scuolainrete.net” È lo sviluppo delle attività di collaborazione in rete avviate dal 1999 dall’allora Provveditorato agli Studi di Roma, per favorire la cultura della rete e la costituzione di soggetti forti in vista dell’autonomia scolastica. La prima fase del progetto, ) ha aperto la strada alla costituzione, nell’a.s. 2003-04, di una rete governata fra 18 scuole della Provincia di Roma, dagli Istituti di base ai Licei, per la realizzazione del progetto “Scuolainrete.net”, per la diffusione della cultura di rete e la condivisione di attività di formazione ed esperienze didattiche. progetto A.R.A.C.N.E (Accordo di Rete per Azioni Contro le Nuove Emarginazioni) Dall'anno sc. 2002-03 è stato finanziato dal Comune di Roma, XI Dipartimento, il progetto di rete ARACNE fra 9 istituti (5 superiori: LC "De Sanctis", LS "Farnesina", ITC "Calamandrei", IPS Stendhal", ITIS "Pascal") e 4 di base (IC "Largo Castelseprio", IC "Vibio Mariano", IC "La Giustiniana” IC "Via Orrea") del Distretto, con il liceo Farnesina come scuola capofila: si tratta di un progetto pilota nell'ambito delle attività di prevenzione della dispersione scolastica previste dal II piano attuativo della legge 285/97. Il progetto si articola su tre direttrici: 1. la costruzione di un curricolo in verticale delle abilità linguistiche e logico-matematiche (dalla quinta elementare al primo anno delle superiori) che consenta passaggi graduali da un ordine di scuola all’altro e interventi di sostegno tempestivi e mirati per gli studenti in difficoltà 2. la socializzazione delle esperienze creative degli studenti per motivare all’impegno comune e prevenire la disaffezione e il disagio ; le scuole programmano e realizzano insieme un “Cartellone artistico-culturale” di rete, sostenuto dal XX Municipio che offre l’utilizzo gratuito di spazi per rappresentazioni teatrali, mostre, fiere, ecc. e il supporto finanziario per la campagna di informazione (locandine, opuscoli ecc.) e per i premi finali per le migliori attività. 3. il sostegno psicopedagogico per studenti e genitori, grazie alla collaborazione di équipe specialistiche che intervengano nelle classi e/o sui genitori per informare, guidare e sostenere il processo formativo, in particolare nelle classi di passaggio quinta elementare, terza media e prima superiore. In quest’ultima fascia d’età particolare attenzione è rivolta agli studenti degli istituti in rete tecnici (1 istituto) e professionali (2 istituti); l’équipe psicopedagogica fornisce anche interventi formativi in rete per i docenti, in percorsi di ricerca-azione, in particolare diproblem solving; Attività in rete interdistrettuale Roma Nord ( SMS Petrassi , SMS Belli, IC La Giustiniana, Liceo Farnesina ) e con la rete Resco miranti 21 1. al conseguimento di programmazioni disciplinari declinate per competenze e centrate sull’avvio all’acquisizione di competenze chiave di cittadinanza (comprendere e comunicare, imparare ad imparare, risolvere problemi) 2. alla realizzazione di percorsi di apprendimento finalizzati alla prevenzione e riduzione della dispersione scolastica (finanziato dall’USR) 3. alla definizione di un documento comune per la certificazione delle competenze e di una scheda di valutazione condivisa Attività in rete del XXV Distretto (Liceo classico Dante) finalizzate a realizzare progetti di formazione del personale, progetti in funzione della continuità con la scuola media, ricerca sugli standard formativi e iniziative di orientamento, nonché accordi gestionali. 22 ALLEGATO 1 • IMPIANTO TEORICO PROF. COMOGLIO • PROGETTAZIONE A RITROSO • MODELLO DELLA STRUTTURA DEL MODULO • ESEMPIO DI UNA PROGETTAZIONE REALIZZATA 23 ALLEGATO 1 a. Competenze e la loro formazione L’introduzione della competenza richiede di superare il paradigma comportamentista di un apprendimento di ciò che è complesso attraverso la somma di piccoli passi ed apre alla prospettiva costruttivista di uno sviluppo per progressive approssimazioni e personalista che ha al centro il soggetto titolare della competenza. La competenza nasce e si sviluppa da una interazione con la realtà, in relazione ad un soggetto che la mette in atto e non attraverso una ricezione passiva trasmessa da chi la possiede. La competenza, infatti, si raggiunge da una concertazione di saperi e di azioni (conoscenze dichiarative, procedurali e metacognitive), e sostenuta da fattori dinamici personali (motivazioni, emozioni, valori), da azioni consapevoli, autoregolate, autovalutate e autocorrette, da esperienze continue e risultati conseguiti. Tale concertazione si deve inserire in contesti complessi e diversificati, in situazioni partecipate, pluridimensionali ed impreviste per uno sviluppo progressivo dell’autonomia e della responsabilità. Sul piano scolastico il concetto di competenza introduce un appello di vasta portata metodologica. Richiede, infatti, lo spostamento dell’attenzione dallo sviluppo di conoscenze che avrebbero come conseguenza l’acquisizione della competenza allo sviluppo della competenza (conoscenza e uso della stessa) applicabile a contesti diversi con un apprendimento permanente consapevole, intenzionale e funzionale. È il superamento della scuola nozionistica nella quale ciò che conta sono le nozioni, proponendo invece una sintesi creativa di nozioni, di uso delle stesse, di attitudini e di atteggiamenti. Sul piano metodologico didattico, l’integrazione tra saperi e competenze comporta un’organizzazione della didattica chiaramente orientata allo sviluppo delle competenze (e non solo delle conoscenze), ma con punti ben definiti di riferimento sia di conoscenze (aree e assi) da possedere e competenze chiave da sviluppare e da applicare. Se si esaminano le Prove OCSE-PISA e la logica che le sottende si vede che sono di varie tipologie. Alcune sono preparate per testare abilità inferiori e sono quesiti che richiedono risposte semplici che si possono avere con una singola risposta corretta mentre altre che, invece,sono progettati per misurare costrutti più ampi di quelli che si possono coglier attraverso rilevazioni più tradizionali. Se si vuole rispondere alla domanda “Che cosa è importante che un cittadino conosca, a che cosa è importante che dia valore e che cosa è importante che sia in grado di fare in situazioni, per esempio, che richiedono il ricorso alla scienza e alla tecnologia o che sono in qualche modo da essa determinate?”,bisogna stabilire le basi per una valutazione degli studenti, nella consapevolezza che le loro conoscenze, i loro valori e le loro capacità attuali sono connesse a ciò che servirà nel futuro. Entrano in gioco, così, le competenze e le abilità ad esse connesse. Nell’acquisizione di una competenza è importante non trascurare alcuni altri aspetti o prospettive rilevanti per lo sviluppo della stessa. Non è solo importante riferirsi al risultato finale da conseguire. È possibile infatti che, dopo aver chiaro in mente il risultato finale, si strutturi un percorso che è descrivibile come una sequenza di raggruppamenti di competenze intese come divisione in parti della competenza finale. È necessario, invece, tracciare, in ogni momento del suo sviluppo, una connessione sostanziale e profonda tra i raggruppamenti di competenze e la meta da conseguire. Le fasi di sviluppo non sono infatti parti della competenza finale, ma “momenti di uno sviluppo unitario” come la fanciullezza non è una parte del divenire adulto. Lo sviluppo della competenza è facilitato da una comprensione significativa della stessa che si verifica momento per momento. La comprensione significativa della competenza non è concepibile come un insight finale, ma come una comprensione in continuo sviluppo e divenire. La comprensione successiva è facilitata dalla comprensione che la precede ed è ostacolata da una incomprensione precedente. Se si definisce in questo modo lo sviluppo della competenza è molto importante “preoccuparsi ogni momento della suo sviluppo” (valutazione continua e per la comprensione) e non preoccuparsi solo alla fine del suo raggiungimento o meno (valutazione sommativa o dell’apprendimento). Conclusione: Sulle premesse esposte si richiede una progettazione didattica che stabilisca percorsi formativi ipotetici e modificabili, ampi e flessibili sulla base di un rispetto delle differenze, non prescrittivi ma in grado di offrire opportunità diverse di apprendimento, costantemente verificabili del progresso raggiunto 24 b. Competenza e curricoli Il concetto di competenza o di competenze chiave può diventare vago, confuso e generico se non trova un riferimento ad ambiti specifici. La competenza di soluzione di problemi né è la stessa per ogni ambito in cui essa è da applicare, né è definibile se non si determina a quale ambito ci si rivolge. Ad esempio si potrebbe avere la competenza nella soluzione di problemi di fisica e non averla per problemi letterari e viceversa. Si potrebbe ancora avere una competenza nello scrivere, ma non averla nei problemi di matematica. Su questa premessa non si deve concludere che le competenze siano diverse per ogni contenuto di conoscenza. Ma che, stesse abilità e conoscenze procedurali possano riferirsi a diversi contenuti di conoscenza e che vengano esercitate e sviluppate da diversi contenuti e che possano avere per questo configurazione diversa. Questa premessa rende ragione della legittimità e diversità di curricoli e della possibilità di riferirsi a stesse competenze pur con diversi indirizzi. Il Progetto pur rispettando le diversità di indirizzo si propone le stesse competenze che per forza si definiranno entro l’uso di ambiti specifici e troveranno in questi ambiti anche uno sviluppo peculiare suggerito dai vari indirizzi di studi. Progettare un curricolo pensando solo alle competenza senza un riferimento alla specificità degli indirizzi significherebbe appiattire uno sviluppo e formazione delle competenze uniforme e omogeneo. Le competenze, quindi, si potranno sviluppare pensando di poter adottare “modelli organizzativi curricolari, flessibili, aperti, polivalenti riconducibili ad un sistema caratterizzato da una coerenza strutturale nel quale siano individuabili competenze di equivalenza con gli altri percorsi formativi e tra i diversi percorsi di istruzione/formazione”. In essi è indispensabile ricercare forme nuove nel rapporto tra competenze generali e competenze specifiche di settore. Tutto questa premessa esplicita e chiarifica e rende operazionale quando à detto nel Documento Tecnico del Regolamento dell’Obbligo quando dice: “L’obbligo di istruzione si caratterizza, dunque, per la congruenza dei saperi e delle competenze acquisite che assicurano l’equivalenza formativa di tutti i percorsi nel rispetto dell’identità dell’offerta formativa e degli obiettivi che caratterizzano i curricoli dei diversi ordini, tipi e ordini di studio” (p. 11) L’accentuazione della diversità dei contenuti rispetto alle competenze condivise da ogni curricolo deve trovare un ulteriore equilibrio un equilibrio maggiore verso una identificazione di competenza base di tutti gli indirizzi. Questo maggior equilibrio sembra maggiormente possibile se invece di focalizzarsi su curricoli specifici ci si focalizza su argomenti generativi presenti in tutte le discipline. Pertanto nell’impianto disciplinare vanno ricercati i nuclei concettuali riferibili ad argomenti generativi (fondanti), che vanno collegati alle competenze di base comuni per ogni curricoli. Individuate le competenze di ogni modulo ed il modo di valutarle è possibile costruire i segmenti operativi di un curricolo, sostenibile per ciascun alunno di ciascun indirizzo, e le relative certificazioni. Il nodo da sciogliere è, per tutte le materie, il legame tra competenze e discipline.L’errore più grave è trascurare le conoscenze disciplinari per lasciare spazio solo alle competenze. Le discipline sono il mezzo per raggiungere il fine delle competenze. Le une non esistono senza le altre. E, in ogni disciplina, le conoscenze sono fattore costitutivo indispensabile (non sono superate dalle competenze). c. Competenza e insegnamento/apprendimento Se un insegnamento di contenuti può avvenire attraverso un processo di trasmissione, lettura e assimilazione/memorizzazione, se in una visione trasmissiva il ruolo dell’insegnante è centrale perché il docente è stato riconosciuto “esperto” nella disciplina che insegna e in grado di facilitarne l’accesso attraverso una spiegazione o introduzione, se il ruolo dello studente può genericamente dirsi essenzialmente recettivo, nell’educazione di una competenza vi sono molti dubbi che questo modello possa funzionare. Ma da quanto è stato detto, la competenza non è solo possesso della conoscenza, è anche saperla utilizzare in contesti reali diversi con continuità, in autonomia e responsabilità, è anche disporre di atteggiamenti e inclinazioni ad agire. Tali obiettivi sembrano difficili da conseguire con una didattica genericamente definibile come tradizionale. Insegnare per competenze significa coinvolgere lo studente in un processo che lo vede attivo, protagonista del proprio sviluppo e apprendimento, motivato e interessato perché trova profondamente significativo per lui quello che gli è richiesto di apprendere. L’apprendimento di competenze significa acquisirle, non per tappe successive che rimandano a tempi lontani il valore di ciò che si apprende, ma scoprire immediatamente e con continuità il valore di conoscenze, di abilità e di atteggiamenti che consentono allo studente di verificare la significatività di ciò che apprende. Questo comporta cambiamenti nell’insegnare, nell’apprendere, nel valutare e nella organizzazione della classe. L’insegnante ha nel ruolo di dare significatività, suscitare interesse, di pianificare il percorso di sviluppo, di orchestrare e verificare in modo continuo il progresso, di trovare una didattica che richieda il costante coinvolgimento attivo degli studenti, di adattare i percorsi di apprendimento secondo le difficoltà sopravvenute. Lo studente è coinvolto in un’esperienza formativa, della quale comprende il senso e la finalità, per la quale mobilita le sue capacità, vengono sollecitate le sue potenzialità. Per quanto egli deve fare trova materiali, la disponibilità di un progetto di sviluppo, si verifica continuamente e si migliora. 25 In particolare, si richiede dall’insegnante una competenza a progettare a ritroso, cioè a partire dalla competenza finale da sviluppare, 1) definire la competenza finale, 2) decidere attraverso quali obiettivi intermedi significativi si raggiunge, 3) definire le valutazioni intermedie e formative e quella finale, 4) ipotizzare percorsi esperienziali di apprendimento (esperienze di apprendimento), 5) implementare e modificare il progetto appena qualche esperienza di apprendimento non ha avuto successo, 6) decidere strategie di ricupero immediato e 7) strumenti di raccolta di informazioni. La modalità progettuale potrebbe essere così rappresentata (Figura 1): Implementazione della Progettazione OBIETTIVO FINALE: LA COMPETENZA Esperienze di apprendimento Esperienze di apprendimento Esperienze di apprendimento Obiettivo intermedio-1 Obiettivo intermedio-2 Progettazione a ritroso d. Competenza e valutazione Se la competenza ha una crescita e un divenire continuo, con molti aspetti (anche eterogenei rispetto alle conoscenze e abilità come l’autonomia e la responsabilità) che la definiscono, non è possibile riconoscere come attendibile una valutazione che accerti il suo apprendimento con valutazioni frammentarie o, peggio, con medie di valutazioni parziali. Lo strumento e la misura non sono adeguati a ciò che deve essere misurato. Se la competenza è una integrazione di conoscenze, di abilità, di contesti, di atteggiamenti, i compiti che la possono misurare non possono essere di natura solo cognitiva, ripetitiva di conoscenze anche espresse in modo personale. I compiti e le prestazioni, strumenti di valutazione. devono essere multidimensionali e cioè richiedere raggruppamenti complessi di conoscenze, di abilità, di attitudini contestualizzati nel modo reale. Una verifica dell’apprendimento (strumento di valutazione) in grado di valutare la competenza nel suo insieme può essere solo una esperienza significativa che contenga le caratteristiche della competenza che si intende conseguire. Secondo alcune istanze e riflessioni proposte negli anni recenti nel progetto si sperimenteranno tre tipi di valutazione: la valutazione formativa (o continua o per l’apprendimento), la valutazione sommativa (o dell’apprendimento) e la valutazione come apprendimento (dello studente e dell’insegnante). La valutazione formativa (“formativa” perché dà forma all’apprendimento o “per” l’apprendimento perché spinge verso il miglioramento): “è un processo sistematico per raccogliere con continuità informazioni sull’apprendimento. Le informazioni sono utilizzate per identificare il livello attuale di apprendimento dello studente e per adattare le lezioni al fine di aiutare lo studente a conseguire gli obiettivi desiderati di apprendimento. Nella valutazione formativa gli studenti sono partecipanti attivi con i loro insegnanti della valutazione condividendo con loro gli obiettivi di apprendimento e la comprensione di come il loro apprendimento si sta sviluppando e di quali sono i passi successivi che devono essere conseguiti e come li si raggiunge” (M. Heritage (2007). Formative assessment: What do teachers need to know and do? Phi Delta Kappan, 89(2), 141). La valutazione sommativa (dell’apprendimento): avviene quando gli insegnanti utilizzano evidenze dell’apprendimento dello studente per esprimere giudizi sul suo successo nei confronti di obiettivi e standard. È di solito formale, avviene di frequente al termine di ogni unità di apprendimento che riassume l’apprendimento raggiunto fino a quel determinato momento. È spesso organizzata attorno a temi o progetti estesi e i giudizi sono fondati su prestazioni dello studente in compiti la cui valutazione abbraccia molti ambiti. Ha un valore sommativo perché mostra come lo studente progredisce 26 verso gli obiettivi di apprendimento, ma anche un valore formativo fornendo informazioni per una pianificazione a lungo termine). La valutazione come apprendimento si verifica quando gli studenti riflettono e monitorano il proprio progresso per trarre informazioni su obiettivi successivi di apprendimento. Avviene in modo regolare, in forma formale o informale (attraverso il feedback di un compagno o un’autovalutazione formale) e aiuta gli studenti ad assumersi la responsabilità del proprio apprendimento precedente e futuro. Sviluppa la metacognizione poiché coinvolge gli studenti nella comprensione dell’apprendimento che ci si aspetta da loro, invita a stabilire e a monitorare i propri obiettivi di apprendimento e sviluppa strategie di lavoro per conseguire obiettivi successivi di apprendimento (poiché aiuta a sviluppare apprendimento e l’insegnamento è una valutazione formativa). Seguendo questa distinzione nel progetto saranno applicate diverse valutazioni in momenti diversi e con valore diverso. La valutazione formativa conclude un breve tratto di apprendimento, avviene in modo per lo più informale ma in modo sufficiente per avere informazioni fondate sui risultati ottenuti. Essa avviene “durante e “dopo” ogni esperienza di apprendimento. Questa valutazione consente all’insegnante di monitorare il processo ipotizzato di apprendimento. In caso di insuccesso l’insegnante riadatterà la prima ipotesi prevista. Questa valutazione è soprattutto utile all’insegnante per verificare l’efficacia del processo di insegnamento. La valutazione sommativa conclude un tratto significativo di apprendimento. Si pone al termine di un percorso significativo, ma non conclusivo e avverrà attraverso un compito autentico (cioè una prestazione che intende verificare la competenza raggiunta in un contesto reale o analogo al reale). Potrebbe utilizzare lo stesso strumento (la rubrica) di valutazione finale della competenza. Coinvolgerà lo studente in un confronto tra autovalutazione e valutazione dell’insegnante. La valutazione conseguita sarà utilizzata per apprendere in modo metacognitivo per procedere nell’impegno successivo. In questo modo la valutazione sommativa sarà utilizzata anche per “apprendere come apprendere” sia per lo studente che per il docente. Se sarà possibile, agli inizi della sperimentazione si applicherà una valutazione formativa “diagnostica”. Essa consisterà nel somministrare di una prova simile a quella sommativa per verificare lo stato iniziale degli studenti. La sua valutazione è funzionale solo agli insegnanti e alla ricerca per verificare e constatare l’efficacia dell’intervento formativo successivo. I risultati saranno confrontati con quelli della prestazione autentica finale. L’ipotesi è che se non vi sarà miglioramento significativo, la metodologia applicata non è stata efficace. Implementazione della Progettazione OBIETTIVO FINALE: LA COMPETENZA Obiettivo intermedio 1 Esperienze di apprendimento Esperienze di apprendimento Obiettivo intermedio 2 Esperienze di apprendimento Valutazione formativa o continua (per l’apprendimento) Prestazione autentica – Autovalutazione e valutazione sommativa e valutazione come apprendimento Prestazione autentica – Autovalutazione e valutazione sommativa e valutazione come apprendimento Prestazione autentica – Autovalutazione e valutazione sommativa e valutazione come apprendimento Progettazione a ritroso 27 Si è detto come avviene il processo di raccolta di informazioni sullo sviluppo della competenza. Ci rimane ancora da precisare con quale strumento sarà formulato il giudizio. Seguendo una prassi molto diffusa in molti stati occidentali (dal Canada, all’Australia, alla Nuova Zelanda, agli Stati Uniti e vari stati europei) si applicherà una valutazione qualitativa attraverso la predisposizione di una rubrica. La rubrica della competenza avrà come criteri di misurazione le abilità e gli atteggiamenti comuni ad ogni indirizzo. In questa prospettiva la competenza sarà identica per tutti gli indirizzi. Sarà invece diversa la prova autentica che sarà adatta ad ogni indirizzo. e.Formazione della competenza e continuità La continuità scolastica può essere considerata su due prospettive. Una prospettiva orizzontale tra scuole e indirizzi e verticale nella continuità di passaggio tra un ciclo e l’altro. È importante che anche su questo aspetto si chiariscano alcune scelte fatte dalla sperimentazione. La continuità è considerata a livelli diversi: a livello metodologico (centralità dello studente, strumenti e modalità di valutazione), a livello di obiettivo finale (la competenza e attitudini). Il processo di formazione esprimerà continuità e sarà trovato tra tutti gli indirizzi. In particolare saranno preparate modalità di valutazione condivise. Le abilità riguardanti ogni competenza e gli atteggiamenti suggeriti dalle competenze chiave rimarranno sostanzialmente identici per tutti gli indirizzi. Riteniamo, invece, che si debba parlare di discontinuità a livello di ambiti di conoscenza. Ogni indirizzo svilupperà i propri ambiti e aree disciplinari. Una continuità di contenuti di conoscenza sarà reperita nella loro scelta. I contenuti dovranno essere “centrali”, importanti e veramente significativi per l’indirizzo. Ad esempio, riportiamo la descrizione fornita dall’Allegato….. Conoscenze Diverse a seconda degli indirizzi Competenze Comunicazione nella madrelingua Definizione: La comunicazione nella madrelingua è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un'intera gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e formazione, lavoro, vita domestica e tempo libero. Abilità Le persone dovrebbero possedere le abilità per comunicare sia oralmente sia per iscritto in tutta una serie di situazioni comunicative e per sorvegliare e adattare la propria comunicazione a seconda di come lo richieda la situazione. Questa competenza comprende anche l’abilità di distinguere e di utilizzare diversi tipi di testi, di cercare, raccogliere ed elaborare informazioni, di usare sussidi e di formulare ed esprimere le argomentazioni in modo convincente e appropriato al contesto, sia oralmente sia per iscritto. Atteggiamenti Un atteggiamento positivo nei confronti della comunicazione nella madrelingua comporta la disponibilità a un dialogo critico e costruttivo, la consapevolezza delle qualità estetiche e la volontà di perseguirle nonché un interesse a interagire con gli altri. Ciò comporta la consapevolezza dell’impatto della lingua sugli altri e la necessità di capire e usare la lingua in modo positivo e socialmente responsabile. 28 Anche questo processo può essere graficamente così rappresentato: Conoscenze COMPETENZA Abilità Allegato2 TITOLO: “ Continuità metodologica e di obiettivo finale Atteggiament MODELLO DI MODULO TITOLO: Obiettivi Competenza finale: Contenuti: Abilità: (1) Cognitive Metacognitive Abilità di altro tipo (1) (2) (3) Atteggiamenti (1) (2) (3) (4) 29 Processo di costruzione della prestazione autentica di valutazione dell’apprendimento 1. La prestazione 2. La prestazione con elementi metacognitivi 3. 4. La prestazione con elementi di gruppo La prestazione con le disposizioni della mente La prestazione autentica 5. Situazione: Ruolo: Destinatario: Prodotto: Disposizioni della mente: Rubrica di valutazione Scala di qualità Comprensione della situazione 1 2 La situazione è stata compresa in modo approfondito e dettagliato La situazione è stata compresa nei suoi aspetti principali 3 La situazione è stata compresa in modo approssimativo 4 La situazione non è stata compresa in modo soddisfacente Fattibilità della soluzione proposta 1 2 3 La soluzione proposta è pienamente realizzabile da un punto di vista tecnico La soluzione proposta è realizzabile da un punto di vista tecnico con alcune modifiche La soluzione proposta è realizzabile solo con un numero consistente di modifiche 4 La soluzione proposta non è realizzabile da un punto di vista tecnico 30 1 La soluzione proposta ha dei costi compatibili con le risorse a disposizione 1 La soluzione proposta rispetta in modo eccellente l’ambiente 1 La presentazione è chiara e ben strutturata e facilita la comprensione in modo ideale 1 Le spiegazioni sono sempre chiare e convincenti. 6. Rispetto del budget a disposizione 2 3 La soluzione proposta La soluzione proposta ha dei costi leggermente ha dei costi nettamente superiori rispetto alle superiori rispetto alle risorse a disposizione risorse a disposizione 4 La soluzione proposta presenta dei costi totalmente fuori mercato Grado di rispetto dell’ambiente della soluzione 2 3 La soluzione proposta La soluzione proposta rispetta adeguatamente rispetta l’ambiente, anche l’ambiente se in modo carente 4 La soluzione proposta è nociva per l’ambiente Grado di chiarezza della presentazione Power Point 2 3 La presentazione è La presentazione ha abbastanza chiara, un grado di chiarezza potrebbe essere strutturata appena soddisfacente, e meglio. Facilita in genere presenta lacune nella sua struttura. Non facilita la comprensione, anche se può causare qualche sempre la comprensione, e malinteso. causa un certo numero di malintesi. Grado di chiarezza delle spiegazioni orali 2 3 Le spiegazioni sono in La chiarezza e delle genere abbastanza chiare e spiegazioni lascia a volte a convincenti. desiderare, ed esse non sono sempre convincenti. 4 La presentazione non è chiara e manca di una struttura adeguata. Ingenera confusione e causa diversi malintesi. 4 Le spiegazioni non sono né chiare, né convincenti. Progettazione didattica: Esperienze di apprendimento Esperienza per l’apprendimento-1/: • • • Abilità/competenza: Disposizione della mente: Valutazione continua: Esperienza per l’apprendimento-2 • • • Abilità/competenza: Disposizione della mente: Valutazione continua: Esperienza per l’apprendimento-3/ 31 • • • Abilità/competenza: Disposizione della mente: Valutazione continua: Esperienza per l’apprendimento-4 • • • Abilità/competenza: Disposizione della mente: Valutazione continua: Valutazione dell’apprendimento-5/: Scheda riassuntiva delle attività e della loro relazione con le dimensioni di Wiggins e McTighe /6 EA1 EA2 EA3 EA4 PA Spiegazione Interpretazione Applicazione Prospettiva Empatia Autoconoscenza 32 ESEMPIO DI MODULO TITOLO: “ Cicli e ricicli – Io e i processi circolari naturali e creati dall’uomo” Classe II muratori (1) Domande: Perché certe cose si ripetono (stagioni, notte/giorno) ed altre no? Cosa accomuna e cosa differenzia i cicli naturali da quelli creati dall’uomo? Quale ruolo e influenza posso avere io, come persona, rispetto ai cicli naturali e umani? Obiettivi Competenza finale: Contenuti: (1) Comprensione del funzionamento di processi circolari naturali e umani. Questa comprensione aiuterà l’allievo a meglio orientare il proprio comportamento a livello individuale e professionale nel contesto di processi ciclici. Il ciclo delle stagioni, il processo di depurazione dell’acqua, i cicli con cui ho a che fare sul posto di lavoro, i comportamenti ecologicamente responsabili. Cognitive (1) Saper riconoscere e definire processi circolari e lineari (classificazione) (2) Individuare e caratterizzare cicli naturali e cicli organizzati dall’uomo (3) Applicare il concetto di ciclicità a situazioni concrete (4) Saper sviluppare ipotesi rispetto a fenomeni, sottoporle a critica basata sull’evidenza e sulle conoscenze, formulare infine semplici teorie Metacognitive (1) Riflettere sulla solidità di conoscenze date per acquisite e prendere in esame nuovi percorsi e modalità di apprendimento Abilità di altro tipo (1) Saper partecipare ad una discussione di gruppo in modo costruttivo (2) (3) Atteggiamenti (1) Motivazione verso la spiegazione e la comprensione (2) Apertura verso ipotesi alternative e loro ricerca (3) Perseveranza (4) Abilità: Processo di costruzione della prestazione autentica di valutazione dell’apprendimento 7. La prestazione Definire comportamenti personali e professionali che tengano conto dei cicli in modo ecologicamente valido. 8. La prestazione con elementi metacognitivi Definire comportamenti personali e professionali che tengano conto dei cicli in modo ecologicamente valido. Essere coscienti del fatto che molte convinzioni e pratiche comuni non sempre sono quelle migliori; essere quindi aperti a rimetterle in discussione e a prendere in considerazione alternative valide. 33 9. La prestazione con elementi di gruppo Definire comportamenti personali e professionali che tengano conto dei cicli in modo ecologicamente valido. Essere coscienti del fatto che molte convinzioni e pratiche comuni non sempre sono quelle migliori; essere quindi aperti a rimetterle in discussione e a prendere in considerazione alternative valide. Sapere allestire, nel contesto di un’attività di gruppo, un semplice progetto edile di ristrutturazione che tenga conto dei cicli (meteorologici, economici,sanitari, di smaltimento, ecc.) in modo ecologicamente sostenibile. 10. La prestazione con le disposizioni della mente Definire comportamenti personali e professionali che tengano conto dei cicli in modo ecologicamente valido. Essere coscienti del fatto che molte convinzioni e pratiche comuni non sempre sono quelle migliori; essere quindi aperti a rimetterle in discussione e a prendere in considerazione alternative valide. Sapere allestire, nel contesto di un’attività di gruppo, un semplice progetto di costruzione che tenga conto dei cicli (meteorologici, economici,sanitari, di smaltimento, ecc.) in modo ecologicamente sostenibile. La prestazione presuppone una certa motivazione verso la spiegazione e la comprensione, e si pone come obiettivo lo sviluppo di attitudini al superamento di credenze non sufficientemente giustificate, sulla base di conoscenze e di competenze possedute e acquisite. 11. La prestazione autentica Situazione: Il sig. Rossi vuole riattare la sua casa (riscaldamento, tubazioni, isolamento termico, ecc. ) (…pianta, dimensioni, lista lavori). Ha pensato che se… facesse in questo modo…. la sua casa sarebbe ben riscaldata di fronte a qualsiasi temperatura invernale. Per questi lavori, il sig. Rossi ha a disposizione una cifra che rispetta gli standard di mercato – anche nel caso di abitazioni ecologiche – che non dovrebbe essere superata. Ruolo: Rossi viene da voi che avete uno studio che si occupa di lavori simili e vi chiede di verificare la realizzabilità e la qualità della sua proposta. Voi che oltre ad essere dei tecnici siete anche sensibili ai cicli volete persuaderlo a modificarla per evitare conseguenze… Proponete delle soluzioni attraverso la preparazione di un Power Point che vi sarà utile anche da presentare a studenti che devono affrontare questa situazione e devono capire come si fa ad analizzare e risolvere un problema di questo tipo. Destinatario: Sig. Rossi Prodotto: Presentazione Power Point, che dovrà 1. Presentare chiaramente la situazione del sig. Rossi 2. Evidenziare i cicli che egli in modo inconsapevole attiva 3. Calcolare gli effetti negativi che egli induce con le sue scelte 4. Proporre soluzioni alternative persuasive e accettabili 5. Oltre al contenuto, curate che la presentazione sia piacevole e graficamente leggibile e chiara. Le attività per la realizzazione della presentazione dovranno essere distribuite tra i componenti del gruppo di lavoro. Disposizioni della mente: Ricordatevi che non basta proporre qualcosa di valido, è necessario anche convincere Rossi. Dovete quindi spiegargli in modo chiaro e convincente perché le sue scelte non sono quelle migliori, e perché invece quanto voi proponete rappresenta una migliore soluzione. Può essere utile fare un “gioco di ruolo” in gruppo, simulando un ipotetico dialogo fra voi e Rossi. 34 L’unità didattica è centrata attorno ad un problema, che è quello di riscaldare un’abitazione monofamiliare. I cicli che entrano in gioco sono parecchi (ciclo di circolazione dell’acqua nell’impianto di riscaldamento, ciclo delle stagioni, ciclo economico, ciclo delle sostanze emesse dell’impianto, ecc.), oltre agli aspetti energetici, che sono lineari, in quanto comportano la semplice utilizzazione e dispersione della risorsa, che non viene reintegrata (al massimo può essere consumata in maniera più efficiente). La scelta di alcuni sistemi di riscaldamento ha degli effetti su determinati cicli naturali (stagioni, precipitazioni) e può essere influenzata da cicli umani (congiuntura), oltre che ad avere possibili conseguenze, su scala “locale” su cicli “tecnici” (circolazione dell’acqua nelle tubature, a dipendenza degli elementi riscaldanti scelti). Rubrica di valutazione Scala di qualità Comprensione della situazione 1 La situazione è stata compresa in modo approfondito e dettagliato 2 La situazione è stata compresa nei suoi aspetti principali 3 La situazione è stata compresa in modo approssimativo 4 La situazione non è stata compresa in modo soddisfacente Fattibilità della soluzione proposta 1 La soluzione proposta è pienamente realizzabile da un punto di vista tecnico 1 La soluzione proposta ha dei costi compatibili con le risorse a disposizione 1 La soluzione proposta rispetta in modo eccellente l’ambiente 1 La presentazione è chiara e ben strutturata e facilita la comprensione in modo ideale 2 La soluzione proposta è realizzabile da un punto di vista tecnico con alcune modifiche 3 La soluzione proposta è realizzabile solo con un numero consistente di modifiche Rispetto del budget a disposizione 2 3 La soluzione La soluzione proposta ha dei costi proposta ha dei costi leggermente superiori nettamente superiori rispetto alle risorse a rispetto alle risorse a disposizione disposizione Grado di rispetto dell’ambiente della soluzione 2 3 La soluzione La soluzione proposta rispetta proposta rispetta adeguatamente l’ambiente, anche se in l’ambiente modo carente 4 La soluzione proposta non è realizzabile da un punto di vista tecnico 4 La soluzione proposta presenta dei costi totalmente fuori mercato 4 La soluzione proposta è nociva per l’ambiente Grado di chiarezza della presentazione Power Point 2 3 4 La presentazione è La presentazione ha La presentazione abbastanza chiara, un grado di chiarezza non è chiara e manca di potrebbe essere appena soddisfacente, e una struttura adeguata. strutturata meglio. presenta lacune nella sua Ingenera confusione e 35 Facilita in genere la comprensione, anche se può causare qualche malinteso. 1 Le spiegazioni sono sempre chiare e convincenti. struttura. Non facilita sempre la comprensione, e causa un certo numero di malintesi. Grado di chiarezza delle spiegazioni orali 2 3 Le spiegazioni sono La chiarezza e delle in genere abbastanza spiegazioni lascia a volte chiare e convincenti. a desiderare, ed esse non sono sempre convincenti. 12. causa diversi malintesi. 4 Le spiegazioni non sono né chiare, né convincenti. Progettazione didattica: Esperienze di apprendimento Esperienza per l’apprendimento-1/: processi ciclici e lineari, cicli naturali e artificiali Noi viviamo nel tempo e nel succedersi delle stagioni. All’estate segue l’autunno, poi l’inverno, ed infine il ciclo riprende con la primavera. Ma come funziona tutto ciò? Voi siete dei partecipanti ad un gruppo di lavoro sul tema della ciclicità delle stagioni. Vi si chiede di dare una spiegazione del fenomeno che sia condivisa da tutti e che sia “robusta”, nel senso che sappia resistere a tutte le obiezioni che possono essere formulate. 1) Partendo dalla domanda-chiave “Perché certe cose si ripetono (stagioni, notte/giorno) ed altre no?” viene introdotto il concetto di ciclo, che viene abbozzato mediante una discussione collettiva. Vengono negoziate ed accettate delle regole per la discussione. Una definizione del concetto viene costruita tenendo presenti le differenze tra cicli della natura e cicli organizzati dall’uomo, che serve come criterio per la compilazione della checklist. Il docente partecipa coordinando il tutto e svolgendo una funzione di “scaffolding”. 2) Il susseguirsi delle stagioni è un chiaro esempio di processo circolare. Tuttavia, le credenze che gli allievi hanno in materia non sempre corrispondono a quanto avviene in realtà. Di conseguenza, si chiede loro di dare una giustificazione di questo fenomeno, come se fossero un gruppo di lavoro. Vengono richiamate le regole per la discussione definite in precedenza e si procede utilizzando una metodologia ipotetico-deduttiva, mediante la quale le ipotesi vengono sottoposte a tutte le possibili obiezioni e critiche. Vengono prese in esame le diverse situazioni all’equatore e ai poli, oltre a quelle dei paesi a clima temperato. Una volta formulate le ipotesi definitive, viene proposto un audiovisivo sul tema, quale riscontro. A conclusione dell’esperienza gli allievi compilano una checklist per verificare la comprensione di massima di alcuni aspetti importanti. • • • Abilità/competenza: definire e classificare, proporre ipotesi e sottoporle a revisione critica Disposizione della mente: motivazione per la spiegazione e la comprensione, apertura verso punti di vista diversi, perseveranza, Valutazione continua: interrogazione casuale dell’insegnante, audiovisivo, checklist. Esperienza per l’apprendimento-2/:un ciclo in classe Com’è la velocità ai poli e all’equatore? È sempre la stessa? È diversa? Quando pedalo su di una bicicletta e aziono il cambio di velocità, quale ingranaggio sulla ruota mi fa andare più veloce? Quello piccolo? Quello grande? Perché? 1) Partendo dalla prima domanda-chiave, è possibile utilizzare una bicicletta per simulare la rotazione della terra. Sarà così facile, mediante l’osservazione, vedere che la ruota si muove più velocemente al bordo. Ma come essere certi di questa cosa? (vengono portati esempi di come a volte i sensi ci ingannino) Evidentemente, occorre misurare lo spazio percorso, e per questo è necessario utilizzare Pi greco, un concetto quanto mai astratto per la maggior parte degli allievi, in particolare nel settore professionale. L’insegnante conduce gradualmente gli allievi a “riscoprire” il rapporto del diametro con la circonferenza, e ad utilizzare così questa 36 formula per effettuare delle misurazioni, i cui risultati testimoniano la correttezza della nostra percezione sensoriale. 2) La stessa tecnica può essere utilizzata per la questione delle pedalate, azionando i pedali con i vari rapporti e contando il numero di giri della ruota per ogni pedalata. In questa seconda situazione si chiede agli allievi di fornire una spiegazione soddisfacente di quanto avviene: perché è l’ingranaggio più piccolo e non invece quello più grande a farci andare più veloci, come saremmo portati a dire in modo intuitivo? • • • Abilità/competenza: proporre ipotesi e sottoporle a prova sperimentale Disposizione della mente: motivazione per la spiegazione e la comprensione, attitudine a riconsiderare esperienze già vissute, perseveranza, Valutazione continua: interrogazione casuale dell’insegnante, evidenza sperimentale Esperienza per l’apprendimento-3/:riciclare l’acqua Ti berresti un bicchiere d’acqua che è passato dalle fogne? Dove va a finire l’acqua che esce dalla vasca da bagno? E quella degli autolavaggi? E quella degli scarichi industriali? 1)Apro il rubinetto e non esce niente. Cosa può essere successo a) Faccio delle ipotesi e realizzo un diagramma di flusso, tecnica che viene illustrata con esempi. b) Realizzo assieme ad un gruppo di compagni uno schema del percorso dell’acqua fino al mio rubinetto, sulla base di criteri espliciti che vengono definiti dall’insegnante (elementi da includere, circolarità dello schema, ecc.). c) Il nostro lavoro verrà valutato mediante una rubrica realizzata a partire da criteri definiti (vedi scheda) L’attività dovrebbe condurre a rendere evidente la necessità di depurare e rendere potabile l’acqua, aspetti di un ciclo organizzato dall’uomo che fa parte del più generale ciclo dell’acqua. Sulla base degli elementi raccolti, gli allievi dovrebbero formulare delle domande che saranno rivolte ai tecnici di un acquedotto e di un impianto di depurazione delle acque. • • • Abilità/competenza: raffigurare dei processi circolari partendo da un punto all’interno del ciclo, capacità di formulare domande in modo sintetico e pertinente Disposizione della mente: creazione di mappe mentali e loro messa a punto Valutazione continua: rubrica, interrogazione casuale dell’insegnante Esperienza per l’apprendimento-4/:io e i cicli Noi facciamo parte della natura o la natura è al nostro servizio? Cosa vuol dire ecologia? Cosa vuol dire sviluppo sostenibile? La mia influenza sull’ambiente è trascurabile? Devo porre dei limiti alla mia libertà? 1) Non penso che la tassa sul sacco (ossia il fatto che si possano usare solo sacchetti per i rifiuti “comunali”, a pagamento, una misura per spingere gli utenti a praticare la raccolta differenziata, n.d.r.) sia una buona cosa: voglio poter buttare via i rifiuti quando voglio e come voglio: non ho certo tempo per andare a depositarli nei centri per la raccolta differenziata. Perché dovrei rinunciare alla mia libertà per sottomettermi a delle regole? a. Vengono creati due gruppi di allievi che devono rispettivamente difendere la tesi della libertà assoluta e quella della necessità di avere un comportamento ecologicamente responsabile. Vengono messi a disposizione dei due gruppi dati significativi ma comunque non commentati relativi alla raccolta differenziata dei rifiuti, al relativo risparmio energetico, degli articoli di giornale, dei risultati di studi, degli indirizzi Web, ecc. Ogni gruppo deve fondare le proprie affermazioni su argomentazioni convincenti, utilizzando in modo adeguato i dati e le informazioni a disposizione. 2) Sul posto di lavoro mi capita di vedere dei comportamenti e dei modi di lavorare poco ecologici e attenti all’ambiente: ma cosa significa ecologia? E come faccio a distinguere tra comportamenti ecologicamente responsabili e comportamenti ecologicamente sbagliati? 37 a. Viene elaborata in gruppo una definizione soddisfacente di ecologia, che verrà usata come criterio per stabilire se tutta una serie di comportamenti e di azioni, in parte proposti dall’insegnante, in parte riportati da esperienze sul posto di lavoro, siano o meno ecologicamente responsabili. Il lavoro viene svolto individualmente su di una griglia predisposta, e i risultati vengono messi a confronto. In conclusione, si definiscono dei criteri e dei mezzi per stabilire il grado di rispetto dell’ambiente dei nostri comportamenti. • • • Abilità/competenza: sviluppare la capacità di discernere tra comportamenti ecologicamente responsabili e comportamenti ecologicamente sbagliati, sia sul piano personale che su quello professionale Disposizione della mente: disponibilità a rimettere in discussione convinzioni relative alla nostra libertà sulla base di argomentazioni e dati convincenti Valutazione continua: interrogazione casuale dell’insegnante, confronto con i risultati dei compagni 38 Valutazione dell’apprendimento-5/: prova autentica e autovalutazione Scheda riassuntiva delle attività e della loro relazione con le dimensioni di Wiggins e McTighe - 6 EA1 Processi ciclici e lineari, cicli naturali e artificiali EA2 Un ciclo in classe EA3 Riciclare l’acqua (progettazi one e visita all’impiant o di depurazion ee all’acqued otto X (b,c) EA4 Io e i cicli PA Lavoro finale centrato su di un problema reale Spiegazione X(a, d) X (e) X • Mostra e spiega come funzionano a)il ciclo naturale dell’acqua, b)l’acquedotto, c)il depuratore, d) il ciclo X delle stagioni, e) la bicicletta • Mostra e spiega i criteri per cui un’abitazione può essere definita come ecologica Interpretazione X X X • Attribuisci un significato ai termini X X X “ecologia”, sviluppo sostenibile • Analizza il concetto di ciclo Applicazione X X • Applica i concetti di sostenibilità e ecologia alla costruzione, prendendo in esame dei casi in cui questi concetti non vengano rispettati X • Sviluppa un progetto di massima di costruzione ecologicamente efficace, con particolare attenzione ai cicli coinvolti Prospettiva X • Metti a confronto le opinioni espresse sul tema ecologia da vari soggetti (associazioni ecologiste, produttori di veicoli, partiti politici, ecc.) Empatia X • Immagina di essere una persona che vuole/non vuole praticare la raccolta differenziata dei rifiuti, la quale prende parte ad un dibattito sul tema Autoconoscenza X X • Descrivi delle azioni quotidiane, a livello personale e professionale, che ti vedono agire in un contesto ecologico, cercando di renderti conto delle conseguenze delle tue azioni Elaborata ed implementata, sotto la guida del Prof. M. Comoglio e del Prof. G. Ostinelli, presso l’Istituto Professionale di Mendrisio nel Canton Ticino. 39 ALLEGATO 2 • SPETTACOLO DI MATEMATICA 40 Spettacolo di matematica (con la collaborazione attiva degli studenti) dedicato ai giovani delle scuole medie e dei Licei del XX Municipio di Roma + INNOVA DIDATTICA Lo spettacolo è parte di un progetto didattico originale per le scuole del XX Municipio Spettacolo + • Una magia saracena + Tutoraggio a distanza Mat’aiuto CD di autoapprendimento del computer EUREKA Lo spettacolo è una iniziativa di “diverti-istruzione” o “matematica ricreativa”: istruire divertendo, sensibilizzare studenti, famiglie ed insegnanti sull’importanza della matematica, sulle sue applicazioni, sui vantaggi che derivano dal conoscerla, sui nuovi metodi didattici, sull’ingegneria. Lo spettacolo è seguito da un pacchetto di assistenza e aiuto agli studenti detto, appunto, Mat’aiuto: i ragazzi si collegano a tutor certificati che li aiutano, a distanza, condividendo il desktop del computer. Infine ai ragazzi è fornita la licenza Eureka per autoapprendimento delle applicazioni più importanti del computer La mission di Spettacolidimatematica è quella di contribuire all’ insegnamento della matematica ai giovani, una matematica a più dimensioni, tra le quali anche una dimensione spirituale, che la lega all'arte, alla musica, alla poesia. Una matematica che va capita anche con il cuore ed applicata , attraverso l'ingegneria, di cui nel nostro paese c'è un enorme bisogno. Lo spettacolo Due ore circa di divertimento e di istruzione. Nella prima parte attraverso musica, battute, colori, si introducono numeri, simboli e concetti. Nella seconda, anche con l’uso della lavagna interattiva e delle proiezioni sullo schermo, si introducono le cinque importantissime equazioni che hanno cambiato il mondo, e che vengono riproposte in maniera comicoteatrale artistica. Alla fine si accenna al concetto di creatività e problem solving, per preparare i giovani alla rivoluzione economica, costituita dalla innovazione nei servizi. Si conclude presentando alcuni ingegneri, “testimonial”, che rispondono alle domande dei giovani. L’ultima parte dello spettacolo può essere estrapolata ed inserita, adattandola, nel progetto chiamato INNOVA DIDATTICA che vede impegnato il Liceo Farnesina, insieme con altri istituti. Dato che tale progetto è focalizzato sulle competenze ci si concentrerà su un modulo che assicuri ai ragazzi , attraverso esempi, casi pratici, esercitazioni, una prima competenza di base su. , temi quali: - Cosa è un problema - Come lo si affronta - Qual è l’iter che va dal rimedio, alla correzione del problema, alla prevenzione assoluta (a prova di stupido-stupid proof come dicono gli inglesi, più bravi di noi…..per ora) - Mappe concettuali per il problem solving - Come fare per ritrovare le chiavi smarrite - Perché prevenire è meglio che curare? - Come inventare un nuovo prodotto o servizio - La creatività è una prerogativa solo degli artisti o può essere coltivata e generata con metodo? Quale metodo? (vedi i casi citati nello spettacolo) - Gli ingegneri trasformano i problemi dell’uomo in equazioni e…. le risolvono - Perché ingegnere è bello ? aldo.reggiani @ spettacolidimatematica.it elastic minds generator 41 ALLEGATO 3 GπG Giovani per i Giovani ® Iniziativa per la promozione dello studio e lo sviluppo della responsabilità Presentazione sintetica 42 I PUNTI CHIAVE DELL’INIZIATIVA • COSA E’ GπG E’ una iniziativa nella quale bravi studenti liceali ed universitari (i “ragazzi tutor”), accompagnano ed aiutano nello studio (il tutoraggio) studenti liceali più giovani (i “ragazzi alunni”). Per gli aspetti gestionali ed organizzativi, l’iniziativa prevede l’intervento del soggetto privato promotore della iniziativa stessa. LA CONVINZIONE ALLA BASE DI GπG GπG si fonda sulla convinzione che l’incontro sullo studio, tra studenti motivati e con differenti esperienze, possa innescare una circolarità virtuosa portatrice di benefici sia sotto il profilo dei risultati scolastici e dell’interesse allo studio, sia sotto il profilo etico, contribuendo in particolare a sviluppare negli studenti il rispetto ed il senso di responsabilità. GLI ATTORI PRINCIPALI • I “ragazzi tutor”: studenti eccellenti che intendono dedicarsi con passione ad una prima esperienza di lavoro nell’ambito dello studio e della scuola. • I “ragazzi alunni”: studenti che, con una adeguata motivazione, ricerchino un “luogo” dedicato allo studio in comune, per colmare delle lacune, approfondire temi o, più semplicemente, condividere lo studio stesso con altri compagni. LE MODALITA’ DEL TUTORAGGIO Il tutoraggio è condotto per singola materia e si rivolge a gruppi di studenti appartenenti alla stessa classe. Consiste nel sostegno sul programma sviluppato in classe dal docente della materia, che il “ragazzo tutor” offre attraverso spiegazioni e chiarimenti, anche in relazione ai compiti assegnati. LE 2 FASI DELL’INIZIATIVA • Fase preliminare, gratuita. Questa fase prevede la costituzione di alcuni gruppi di tutoraggio pilota, attivi per un numero limitato di settimane. Obiettivo di questa fase è consentire alla scuola di vivere sul campo l’iniziativa e quindi di poter decidere con cognizione di causa circa l’avvio della fase a regime. • Fase a regime, a pagamento. Questa fase prevede la costituzione di tutti i gruppi necessari per far fronte alla domanda di tutoraggio da parte degli studenti. 43 GLI OBIETTIVI ED I BENEFICI Ragazzi Alunni Ragazzi Tutor • Migliori risultati scolastici • Maggiore interesse allo studio • Rispetto/divertimento • Formazione al lavoro • Consolidamento negli studi • Responsabilità/divertimento Scuola • • • • • • • Studenti migliori e più uniti fra loro Contenimento della dispersione scolastica Migliori rapporti con le famiglie Benefici finanziari Famiglie dei Ragazzi Alunni Maggiore soddisfazione per i figli Assistenza allo studio efficace, controllata e a costi contenuti Tranquillità/ambiente sicuro • • • Famiglie dei Ragazzi Tutor Nuova soddisfazione per i figli Benefici economici indiretti Tranquillità/ambiente sicuro A cura del Dottor Marco Barbiani 44 ALLEGATO 4 L’ “ONU” A SCUOLA Scuola secondaria di I grado “Petrassi” R I M U N (ROME INTERNATIONAL MODEL UNITED NATIONS) Liceo scientifico Farnesina 45 TITOLO DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ FINALITÀ OBIETTIVI DESTINATARI DOCENTI COINVOLTI FASI CONTENUTI METODO ATTIVITÀ STRUMENTI VALUTAZIONE L’ “ONU” A SCUOLA Simulazione dell’assemblea dell’ONU, per affrontare problematiche relative agli obiettivi del Millennio Conseguimento delle competenze di cittadinanza, COMPRENDERE E COMUNICARE, IMPARARE AD IMPARARE, RISOLVERE PROBLEMI, attraverso il conseguimento delle competenze disciplinari indicate nelle programmazioni Cognitivi: Conoscere le principali problematiche che affliggono il Villaggio Globale Conoscere le finalità dell’ONU, la sua organizzazione , i suoi limiti Abilità: Svolgere una ricerca Usare vari strumenti di ricerca Costruire una presentazione Esporre davanti ad un pubblico Esprimersi in lingua 1 e 2 Effettuare interventi appropriati Ricercare soluzioni Alunni di tre classi. IIIE, IIIG, IIB Insegnanti di lettere, di inglese e di spagnolo Tre o quattro incontri nel corso dell’anno scolastico,ciascuno dei quali preceduto da quattro , cinque ore di preparazione degli interventi Scelti tra gli obiettivi del Millennio: la condizione dei minori la condizione femminile la salvaguardia dell’ambiente Lezioni frontali dell’insegnante per introdurre le tematiche generali Attività di laboratorio in gruppi di tre/quattro alunni ( peer education) Preliminari alle assemblee: ricerca dei dati da presentare in base alla tematica di ciascun incontro,effettuata in gruppo, in base all’area geografica assegnata dall’insegnante, elaborazione dei dati e produzione di sintetiche presentazioni in Power Point, corredate di tabelle e grafici preparazione di un’introduzione a ciascuna presentazione in inglese e spagnolo disegno delle bandiere dello Stato rappresentato, da appuntare sulla maglietta Nel corso delle assemblee: breve introduzione e formule di saluto da parte dei singoli gruppi in inglese e spagnolo presentazione della tematica all’o.d.g. da parte degli alunni che rappresentano le varie aree geografiche dibattito, proposte, osservazioni Libri, riviste e quotidiani, pc, internet Autovalutazione degli alunni in itinere sulle difficoltà incontrate, finale sul grado di raggiungimento degli obiettivi e delle competenze Valutazione dei docenti relativa agli obiettivi indicati e alle competenze raggiunte, in base ad indicatori condivisi con gli alunni 46 Progetto RIMUN Il progetto RIMUN nasce per la prima volta a Roma ad opera di quattro studenti del Liceo Scientifico “Farnesina”. Si presenta come un’esperienza di peer education mirante allo sviluppo delle competenze contenute nella “ Raccomandazione relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente” approvata il 18 dicembre 2006 dal Parlamento e dal Consiglio europeo. In particolare: 1. 2. 3. 4. 5. 6. Comunicazione nelle lingue straniere; Competenza digitale; Imparare ad imparare; Competenze sociali e civiche; Spirito di iniziativa e imprenditorialità; Consapevolezza ed espressione culturale. Infatti il progetto persegue i seguenti OBIETTIVI a) la conoscenza dei meccanismi della politica internazionale b) la presa di coscienza delle proprie capacità di mediazione e di approfondimento riguardo a tematiche importanti e di rilevanza mondiale c) la capacità di sostenere non solo proprie convinzioni, ma la posizione che uno stato adotta su piano di politica internazionale, sapendola avvalorare con argomentazioni chiare e convincenti d) l’opportunità, per gli studenti, di vedere eventi quotidiani da una prospettiva diversa da quella personale e, quindi, di mettere in discussione le proprie opinioni e) l’esercitazione della lingua inglese tramite l’utilizzo costante della medesima f) Il confronto e la conoscenza di studenti stranieri. .Nel corso della simulazione RIMUN gli studenti hanno la possibilità di conoscere e confrontarsi con numerosi studenti stranieri, provenienti da realtà sociali e culturali diverse; oltre a ciò, essi possono esercitarsi nell’uso della lingua inglese utilizzata in full immersion costante e di elevata qualità, per la significatività dei contenuti trattati. Inoltre essi devono attenersi ai meccanismi rigorosi del Regolamento interno, costituito sulla base del Regolamento delle Nazioni Unite. Assumendo punti di vista diversi e dovendoli necessariamente sostenere per la positiva riuscita del proprio progetto, gli studenti possono fare esperienza della necessità delle regole e del loro rispetto, ma anche della tolleranza e comprensione dell’altro in maniera concreta e non teorica. Infine, dovendo adottare comportamenti rigorosi ed improntati alla serietà, essi possono fare esperienze di assunzione “adulta” di responsabilità verso se stessi ed il proprio gruppo. Non va trascurata la finalità educativa più importante dell’intero progetto: la comprensione e l’esperienza, pur in un contesto “virtuale”, della necessità della diplomazia internazionale come strumento di risoluzione delle controversie internazionali, anche complesse. Come recita il motto della simulazione, scelto a larghissima maggioranza dopo un referendum tra diverse opzioni, in una citazione di Seneca: non sum uni angulo natus: patria mea totus hic mundus est, gli studenti possono fare esperienza del superamento degli orizzonti e della cultura dei propri paesi d’origine, in una prospettiva di “cittadinanza” mondiale ispirata alla tolleranza e alla risoluzione pacifica dei conflitti. 47 STRUTTURA E FUNZIONAMENTO RIMUN, acronimo di Rome International Model United Nations, è una simulazione di una sessione delle Nazioni Unite aperta a tutti gli studenti di istituti secondari superiori provenienti da tutta Europa. Per la terza edizione è prevista la partecipazione di 10 nazioni: Arabia Saudita, Cipro, Danimarca, Grecia, Italia, Germania, Marocco, Polonia, Spagna, Svezia, Ungheria, per un numero complessivo di circa 350 partecipanti. Agli studenti è affidata una nazione, ovvero una Organizzazione Intergovernativa o una Organizzazione NonGovernativa, che viene rappresentata negli organi ufficiali dell’ONU. Essi dovranno pertanto rappresentare non le proprie opinioni personali, bensì quelle proprie del governo in carica nel paese assegnato in lingua inglese, per regolamento interno unica lingua ufficiale e veicolare della simulazione La struttura politica di RIMUN è stata realizzata al fine di rappresentare in maniera più ampia possibile i differenti organi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Sono stati pertanto rappresentati l’Assemblea Generale (GA), a sua volta suddivisa nei sei Comitati Principali (Main Committees); il Consiglio di Sicurezza (SC); la Commissione per l’Ambiente del Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC); la Commissione per i Diritti Umani, organo dell’Ufficio dell’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani (UNHCHR) ed il Segretariato (Secretariat), guidato dal Segretario Generale. Nei Comitati sono in discussione le bozze di risoluzione che affronteranno il dibattito finale ed, eventualmente, la loro approvazione in seno all’Assemblea Generale. Le discussioni sono moderate dal Presidente dell’Assemblea Generale, eletto annualmente dall’Assemblea ad inizio sessione. Sono rappresentati anche il Consiglio di Sicurezza, le cui discussioni sono moderate dal Presidente del Consiglio di Sicurezza, ufficio tenuto ogni mese a turno tra i membri del Consiglio. Il Segretariato è l’organo responsabile del corretto funzionamento dei lavori dell’intera struttura delle Nazioni Unite. Esso ha il compito di redigere e di distribuire i documenti necessari a tutti i membri dell’ONU. Rappresentate del Segretariato è il Segretario Generale. A RIMUN saranno rappresentate circa 42 delegazioni (numero da definire secondo il totale delle adesioni). Parallelamente alle suddette attività di simulazione, si organizzano esperienze culturali nella la città di Roma (quali visite guidate tenute in inglese da studenti del Liceo stesso), ed attività esterne per la conoscenza dei partecipanti, posti in contatto con culture spesso differenti alla propria. Gli studenti stranieri ed i loro accompagnatori sono ospitati presso le famiglie di partecipanti italiani, secondo una formula ormai da anni sperimentata con successo dal Liceo stesso. Gli studenti svolgono la propria attività in autonomo e costruttivo confronto, sotto la guida e sorveglianza dei docenti responsabili. 48 ALLEGATO 5 Prove di valutazione formativa ed esperienze di apprendimento, secondo la progettazione a ritroso di Wiggins e McTighe (a.s. 2008/2009) – Ic La Giustiniana 49 Esperienza di apprendimento III classe scuola secondaria di I grado IC La Giustiniana Giustiniana (come è stata presentata agli studenti ) LA RECENSIONE La giuria del “Festival del cinema di Roma” ha chiesto alle scuole di giudicare i film della rassegna “Alice nella città”. Tu sei un giornalista, che è stato invitato alla proiezione di uno dei film: “Santa Mesa” di Ron Morales. Dovrai scrivere una recensione, che sia convincente e precisa, e redigere con il tuo gruppo di lavoro un piccolo pressbook del film per raccogliere e dare informazioni sul film. Il testo dovrà avere una lunghezza massima di venti righe, il pressbook invece sarà composto da due pagine A4 per le informazioni, a cui vanno aggiunte le tre recensioni (una per ciascun componente del gruppo) e le interviste, se realizzate. L’intervista è facoltativa, ma chi la produrrà riceverà una valutazione aggiuntiva. Il testo deve essere chiaro, scritto con termini appropriati e dovrà convincere il lettore a vedere o non vedere il film. Il pressbook andrà preparato in gruppi da tre e verrà presentato alla classe con una tecnica a scelta del gruppo (lezione, conferenza stampa, rappresentazione…). Il lavoro andrà svolto sia in classe che a casa, dove si faranno le ricerche per il pressbook. Criteri di valutazione 1. Correttezza ortografica 2. Rispetto delle procedure indicate 3. Presenza di un giudizio critico motivato, che sia anche convincente 4. Rispetto dei tempi richiesti: puntualità 5. Precisione 6. Capacità di collaborazione nel gruppo 7. Organizzazione grafica del pressbook In aggiunta, per chi la produrrà: 8. Presenza dell’intervista Scadenza : lunedì 3 novembre Leggete con attenzione le istruzioni, prima di mettervi all’opera. Buon lavoro! Daniela Di Donato 50 Esperienza di apprendimento (come è stata presentata agli studenti) Lunedì 29 settembre 2008 Intervista al mio compagno/a Sei un giornalista della rivista “compagni di scuola” e hai il compito di scrivere un articolo su………………………………………………………… Nell’articolo dovranno essere evidenti i gusti musicali, i grandi sogni nel cassetto, i momenti di sconforto del passato, aspetti positivi del carattere dell’intervistato. Procedure da seguire: 1. Devi preparare un’ intervista, scrivendo prima le domande che farai; 2. Intervista il compagno e appunta le risposte, senza però fartele dettare o fermarlo mentre parla; 3. ricomponi le risposte, cercando di rispettare i pensieri espressi dal compagno e senza cambiare le sue parole; 4. Tra le domande inserisci queste: a. Se potessi scegliere un’altra città in cui vivere dove vivresti e perché? b. Che cosa ti irrita di più: un amico che ti dice una bugia o un compagno che ti prende in giro per qualcosa? E perché? c. Come ti immagini tra dieci anni? d. Qual è il tipo di persona che ti ispira fiducia e perché? e. Se non fossi quello che sei, chi vorresti essere? f. Che cosa guardi in una persona che hai appena conosciuto e perché? L’ articolo deve essere completo di sommario e occhiello e deve essere corredato di fotografia dell’intervistato. La consegna è prevista per venerdì 3 ottobre 2008. Buon lavoro! 51 Esperienza di apprendimento con prova intermedia (classe III scuola secondaria di I grado) Storia. La rivoluzione industriale Carlyle: l’età meccanica Thomas Carlyle (1795 - 1881), storico e studioso della società inglese nella fase più acuta della trasformazione industriale, coglie nella tecnologia, e nelle conseguenze da essa introdotte, l’essenza del nuovo sistema. Se ci chiedessero di caratterizzare con una sola parola questa età che è la nostra, noi saremo tentati di definirla non: l’età eroica, o religiosa, o filosofica, o morale, ma soprattutto: l’età meccanica. La nostra età è quella della macchina, in tutta la compitezza del termine. [...] Da ogni parte si è cacciato via il vivente artigiano per far posto ad un operaio senz’anima ma più veloce. La spoletta sfugge alle dita del tessitore e cade tra le dita d’acciaio che la fanno girare più rapidamente. [...] Non soltanto l’esterno e il fisico è adesso guidato dalla macchina, ma anche l’interno e lo spirituale. [...] La stessa pratica regola non soltanto i nostri modi di agire, ma anche i nostri modi di pensare e sentire. Gli uomini sono diventati dei meccanismi nella testa e nel cuore, così come nelle mani. Hanno perso la fede negli sforzi individuali e nelle forze naturali di qualsiasi genere. Non per la perfezione interiore, ma per combinazioni e ordinamenti esteriori, per istituzioni, costituzioni — per il meccanismo, di un genere o di un altro — essi sperano e lottano. [T. Carlyle: I segni dei tempi, citato in Raymond Williams, Cultura e rivoluzione industriale, Einaudi, Torino 1968, pp. 103-106] William Howitt, farmacista di Nottingham, scrittore e viaggiatore, in un’opera dal titolo Visit to Remarkable Places, descrive, con gli occhi di chi si trova di fronte per la prima volta ad un mondo nuovo, il paesaggio industriale dei bacini carboniferi inglesi. Dovunque si ergessero questi enormi edifici per macchine, torreggiavano in alto anche due colonne, una di fumo nero e una, vicino, di vapore bianco. Queste colonne parallele, come gli spettri di Ossian, si slanciavano nel vento, e ondeggiavano simili a fantasmi nell’aria, ognuna somigliante a uno spettro nero che avesse in custodia uno spettro bianco e lo costringesse a enormi fatiche; e i rumori che si levavano nell’aria confermavano tale credenza. Alcuni di questi motori gemevano, altri sbuffavano, altri emettevano i più incredibili sospiri e sbadigli; come se si trattasse degli lfrit e altri esseri sovrannaturali dei racconti orientali, che costretti a fatiche eccezionali le compissero con disperazione. […] Qua e là nella pianura si vedevano passare lunghe file di vagoni di carbone a gran velocità, senza cavalli o sorveglianti, o alcun altro motore apparente eccetto la loro forza pazzesca; invero sembravano tirati o spinti da demoni invisibili, perché il loro procedere era accompagnato dai più comuni fischi e mormorii, stridii e sbuffi che si possono immaginare. Solo avvicinandosi a questi trenidrago ci si accorgeva (...) (che essi) erano spinti da motori fissi ... una lunga corda che corre su pulegge o carrucole, tutte in moto sui propri assi, provocava gli strani rumori e fischi che si sentivano ... fra tutti i suoni e paesaggi bizzarri, la voce del cucù il gracchiare del corvo giungevano a intervalli a rassicurami che mi trovavo ancora sulla terra e nel cuore della primavera e non costretto in qualche luogo popolato da ruote matte e macchine possedute da spiriti ribelli. [in G. MORI. La nascita dell’industria, Le Monnier, Firenze, 1978, pag. 100] Ruskin: l’industria ha distrutto l’ambiente naturale Lo scrittore John Ruskin (1819-1900) apparteneva alla corrente dei cosiddetti “anticapitalisti romantici”, così chiamati perché criticavano il capitalismo industriale per avere deturpato la natura e per avere reciso ogni legame fra l’uomo e la terra. Ecco cosa scrive in un’opera dal titolo molto significativo: L’incubo del ventesimo secolo. Tutta l’isola è ricoperta di camini come di alberi maestri è pieno il porto di Liverpool; non ci sono più pascoli; più alberi, più giardini; solo un po’ di paglia sul tetto delle case, ammuffita dal vapore; non c’è più spazio per le strade, si viaggia su viadotti sopra i tetti degli opifici, o lungo dei tunnel sotto i 52 pavimenti; il fumo ha reso inutile la luce del sole, si lavora sempre alla luce dei gas: non c’è un ettaro di terra in Inghilterra, senza il suo stantuffo e il suo motore. Lo sviluppo delle industrie rivoluzionò non solo il modo di produrre e di scambiare le merci, ma anche l’ambiente materiale, il tessuto sociale e condizioni vita dei lavoratori. Milioni di uomini donne e bambini abbandonarono le campagne e si riversarono nelle città industriali dove trovarono un lavoro che appariva più sicuro e promettente che non il lavoro dei campi. Si trattò di una trasformazione profonda e, rispetto ai tempi della storia, rapidissima. Ora, come percepirono i contemporanei questo fenomeno? Come reagirono alle novità e alle contraddizioni di questa trasformazione che coinvolgeva tutti i settori della vita? Organizzazione di un discorso orale (speech) Dopo aver completato il lavoro di analisi e comparazione dei documenti, preparati un discorso orale (speech) che: 1. sia convincente 2. non duri più di cinque minuti 3. prenda spunto dai documenti finora illustrati 4. sia puntuale e si agganci ad informazioni concrete e verificabili sui testi 5. illustri i vari punti di vista sulla Rivoluzione industriale 53 Esperienza di apprendimento (classe I scuola secondaria di I grado) Attività per sviluppare routine cognitive in gruppo cooperativo La classe è divisa in gruppi cooperativi da tre studenti. Ogni gruppo estrae uno dei compiti illustrati. Sceglie i ruoli che ciascuno ricoprirà durante il lavoro e progetta le fasi per realizzare l’obiettivo finale. Una volta terminate queste operazioni, nel tempo dato, si comincia il lavoro, durante il quale gli studenti non potranno parlare tra di loro. Alla fine si procederà alla verifica di questi aspetti: a. quanti gruppi hanno completato il lavoro con successo e nel rispetto delle istruzioni b. l’efficacia della progettazione delle fasi c. la scelta dei ruoli d. difficoltà incontrate nel lavoro insieme e. elementi positivi del lavoro insieme f. aspetti da riproporre in attività successive Compiti da realizzare CON LE SOLE MANI SI FACCIANO ALMENO CINQUANTA STRISCIOLINE INTERE DA DUE FOGLI DOPPI DI QUOTIDIANO, SECONDO L’ALTEZZA DEL GIORNALE CON LE SILLABE ESTRATTE DA TITOLI DEL GIORNALE SI CREI UN MOTTO DI ALMENO QUATTRO PAROLE CHE RAPPRESENTI LA CLASSE, SECONDO IL GRUPPO IL GRUPPO COSTITUISCA SU UN SOLO FOGLIO UN SOLO DISEGNO AVENDO OGNI MEMBRO DEL GRUPPO A DISPOSIZIONE UN PENNARELLO DI COLORE DIVERSO, DA UNA SERIE DI CINQUE PENNARELLI. ESEGUITO IL TRATTO, UN ALTRO CONTINUI UIL DISEGNO A PARTIRE DAL PUNTO IN CUI è STATO LASCIATO. DOPO OGNI TRATTO SI CAMBI COLORE. UTILIZZANDO IL GIORNALE SI TROVINO PAROLE (NOMI/SOSTANTIVI) CHE INIZIANO CON TUTTE LE LETTERE DELL’ALFABETO. CON LE PAROLE ESTRATTE DAL GIORNALE SI SCRIVANO TRE TRA QUESTI PROVERBI: 1. NON TUTTI SIAMO IN GRADO DI FARE OGNI COSA (VIRGILIO) 2. SE TU HAI UN’IDEA E IO UN’ALTRA IDEA E CE LA SCAMBIAMO, ALLA FINE CI TROVIAMO CON DUE IDEE CIASCUNO (ANONIMO) 3. QUASI SEMPRE QUATTRO OCCHI VEDONO MEGLIO DI DUE 4. GIOIA DIVISA è GIOIA DOPPIA, DOLORE DIVISO è MEZZO DOLORE (Christoph August) 5. L’UNICA MANIERA DI IMPARARE A SUONARE L’ARPA, è DI SUONARE L’ARPA (Aristotele) 54 ALLEGATO 6 Intervento didattico diversificato 2008/2009 per una classe III di Scuola secondaria di I grado (Ic La giustiniana): progettazione a ritroso di Wiggins and McTighe per un apprendimento significativo 55 Scheda sintetica di rilevazione dell’ intervento didattico diversificato 1. Descrizione sommaria dell’intervento didattico: L’intervento è nato come risposta alla domanda: “Come si può usare efficacemente la lingua italiana per esprimere un giudizio critico motivato ed essere anche convincenti?”. La prestazione finale, che sarà prova di valutazione della competenza raggiunta, consisterà nella scrittura di una recensione di un film visto insieme al “Festival del cinema di Roma”. Si forniranno gli strumenti e le conoscenze indispensabili per poter realizzare con successo questo compito. 2. Quali competenze gli studenti devono acquisire (che cosa devono saper fare con quello che sanno?) La competenza attesa è la capacità di applicare conoscenze e capacità critica in un contesto reale. Sarà la seguente prestazione autentica di valutazione a testare il raggiungimento della competenza: la giuria del “Festival del cinema di Roma” ha chiesto alle scuole di giudicare i film della rassegna “Alice nella città”. Ogni studente è un giornalista, che è stato invitato alla proiezione di uno dei film in gara. Dovrà scrivere una recensione, che sia convincente e precisa, e redigere un piccolo pressbook del film per dare informazioni alle classi che non hanno visto il film. Il testo dovrà avere una lunghezza massima di venti righe, il pressbook di due pagine A4. Il testo deve essere chiaro, scritto con termini appropriati e dovrà convincere il lettore a vedere o non vedere il film. Il pressbook andrà preparato in gruppi cooperativi da tre e verrà presentato alla classe con una tecnica a scelta del gruppo. Il lavoro andrà svolto per lo più in classe; a casa si faranno solo ricerche per le informazioni riguardanti il film, da inserire nel pressbook. 3. Obiettivi di apprendimento: a. Abilità cognitive: comunicare per iscritto/costruire un giudizio critico/esprimere la propria opinione motivandola/riconoscere le componenti estetiche di un film b. Abilità metacognitive: progettare un pressbook c. Abilità sociali: superare i conflitti/raccogliere e ordinare informazioni in gruppo/rispettare i tempi richiesti d. Disposizioni della mente: essere precisi; applicare conoscenze possedute ad una situazione reale 4. Destinatari dell’intervento: Gli studenti della III C – IC La giustiniana 5. Metodi scelti per la realizzazione degli obiettivi: La progettazione a ritroso di Wiggins e Mc Tighe; alcune strutture del cooperative learning, revisione tra pari 6. Strumenti di verifica e valutazione: Verifiche sommative, Verifiche formative, prove orali, Rubric di autovalutazione 7. Quali discipline sono coinvolte: Italiano 8. Quante ore curricolari per ciascuna disciplina saranno dedicate all’intervento: 12 ore (italiano) 9. Durata complessiva complessiva dell’intervento: sei settimane 10. Strumenti didattici: Manuali di cinema, repertori di recensioni di film e libri, manuali di stile, materiali digitali (filmati, power point…), materiali di lavoro preparati dai docenti, risorse web, materiali della Festa del cinema di Roma 2008. 12. Prodotto o attività finali eventuali: recensione e pressbook / presentazione alla classe Docente referente: prof.ssa Daniela Di Donato 56 Scheda sintetica di rilevazione dell’ intervento didattico diversificato 2. Descrizione sommaria dell’intervento didattico: L’intervento sarà a carattere interdisciplinare e cercherà di rispondere alla domanda: “Come e perché un utilizzo diverso delle fonti energetiche e la tutela dell’ambiente possono migliorare la vita di ciascuno di noi?” La prestazione finale, che sarà prova di valutazione della competenza raggiunta, consisterà nella preparazione di un dossier, indispensabile per scrivere un breve intervento e leggerlo in pubblico. Ciascun docente selezionerà gli strumenti e le conoscenze indispensabili per poter realizzare questo compito con successo. 2. Quali competenze gli studenti devono acquisire (che cosa devono saper fare con quello che sanno?) La competenza attesa è la capacità di applicare conoscenze e capacità critica in un contesto reale e di saper spiegare se e come la tutela dell’ambiente e un corretto utilizzo delle fonti energetiche possono migliorare la vita delle persone. La seguente prestazione autentica di valutazione verificherà il raggiungimento della competenza: il prossimo G8 si terrà in Italia e avrà come temi la tutela ambientale, lo sviluppo sostenibile, la sicurezza alimentare e le energie rinnovabili. Lo studente fa parte della commissione, che preparerà l’intervento di uno dei capi di stato partecipanti al prossimo G8. Con il suo gruppo deve preparare un dossier, che raccolga tutte le informazioni per scrivere l’intervento del capo di Stato al summit. Il dossier dovrà avere una grafica curata ed essere corredato di schemi, mappe e tabelle illustrative. L’intervento dovrà: proporre degli accorgimenti quotidiani per un uso appropriato delle fonti energetiche e per la tutela dell’ambiente; dovrà essere convincente e ben motivato e dovrà essere letto in pubblico. Inoltre il testo dovrà contenere dati e suggerimenti pratici, applicabili nella vita di tutti i giorni. 3. Obiettivi di apprendimento: a. Abilità cognitive: raccogliere dati e ordinarli /costruire un giudizio critico/spiegare fornendo esempi/comunicare in modo persuasivo b. Abilità metacognitive: progettare un dossier c. Abilità sociali: superare i conflitti/raccogliere e ordinare informazioni in gruppo/rispettare i tempi richiesti d. Disposizioni della mente: essere precisi; applicare conoscenze possedute ad una situazione reale 4. Destinatari dell’intervento: Gli studenti della III C 5. Metodi scelti per la realizzazione degli obiettivi: Si privilegerà il lavoro per gruppi (anche in cooperative learning) e in classe 6. Strumenti di verifica e valutazione: Verifiche formative, verifiche sommative, Rubric di autovalutazione con relativi standard di successo, prova autentica di valutazione 7. Quali discipline sono coinvolte: Italiano, francese, matematica, scienze, arte, storia e geografia 8. Quante ore curricolari per ciascuna disciplina saranno dedicate all’intervento: 9. Durata complessiva dell’intervento: da febbraio 2009 a maggio 2009 12. Prodotto o attività finali eventuali: dossier e presentazione dell’intervento Prevista pubblicità dei risultati: blog predisposto dai ragazzi, coordinato dalla docente Docente referente: prof.ssa Daniela Di Donato 57