RESPONSABILITÀ AMBIENTALE RISULTATI 2005 Riduzione delle emissioni e risparmio energetico • La cogenerazione ha permesso di risparmiare nel 2005, rispetto alla produzione di energia e di calore tradizionale, circa 150 mila tonnellate di combustibile fossile equivalenti a circa 400 mila tonnellate di CO2 (+156% rispetto al 2004). Sviluppo Sostenibile • Investiti 1,2 milioni di euro negli ultimi 5 anni principalmente in nuovi impianti di generazione di energia pulita e di teleriscaldamento. Espansione del teleriscaldamento • Proseguiti i lavori di espansione della rete di teleriscaldamento nella zona Torino Centro che raggiungerà 100.000 abitanti e consentirà di ridurre considerevolmente le emissioni nell’area (Nox -69%; SO2 -100%;CO2 -83%). 64 AEM TORINO E L’AMBIENTE L’uso consapevole delle risorse, la ricerca di una sempre migliore qualità dell’aria, dell’acqua e più in generale, della qualità della vita attraverso la riduzione delle diverse forme di inquinamento, l’elevata produzione di energia “pulita”, fanno di AEM Torino uno degli operatori di spicco nel panorama nazionale per quanto riguarda la capacità di crescere in piena armonia con l’ambiente. I numeri, d’altra parte, confermano la buona posizione che il Gruppo ormai ricopre nel contesto nazionale: l’incidenza della produzione idroelettrica rispetto al totale dell’energia prodotta da AEM Torino è pari al 22% contro una media nazionale del 15%, percentuale destinata a salire ulteriormente grazie al nuovo impianto di Pont Ventoux-Susa. Il restante 78% dell’energia elettrica prodotta è interamente co-generato, facendo di AEM Torino l’azienda leader in Italia nella cogenerazione destinata ad usi civili. Sul fronte del risparmio energetico, infatti la cogenerazione e il teleriscaldamento rappresentano un ulteriore esempio dell’applicazione di politiche ambientali estremamente avanzate: l’impianto del Gruppo Moncalieri-Torino Sud è il più grande in Italia e il servizio di teleriscaldamento fornito da AEM Torino all’utenza torinese colloca la Città al secondo posto in Italia per volumetria teleriscaldata. Anche su questo fronte AEM Torino ha in atto un incisivo Piano di investimenti che attraverso il ripotenziamento della Centrale di Moncalieri da circa 140 MW a circa 800 MW e lo sviluppo della rete di teleriscaldamento, porterà benefici ambientali alla Città di Torino e a tutti i suoi abitanti. Quest’impegno comporta un’attenzione costante sul fronte della ricerca, dell’innovazione tecnologica e della gestione al fine di incrementare costantemente, insieme alla produttività, la sicurezza e la compatibilità ambientale delle attività. Estratto del Codice Etico AEM Torino S.p.A. si impegna a gestire con criteri di salvaguardia ambientale ed efficienza i propri processi attraverso l’individuazione, la gestione ed il controllo delle attività ad impatto ambientale, nonché attraverso l’uso razionale delle risorse energetiche e la minimizzazione delle emissioni, secondo un modello di sviluppo compatibile con il territorio e l’ambiente. La Politica di AEM Torino S.p.A. si attua attraverso un Sistema di Gestione Ambientale (conforme alla Norma UNI EN ISO 14001) che adotta i seguenti principi: • garantire il rispetto della legislazione ambientale (nazionale, regionale o locale,) dei regolamenti interni e di tutti i requisiti derivanti da accordi contrattuali e protocolli stipulati con terzi; • divulgare la politica ambientale all’esterno e comunicare i propri aspetti ed impatti ambientali attraverso la predisposizione di opportuni indicatori ad essi associati; • favorire lo sviluppo sostenibile attraverso attività volte alla prevenzione dell’inquinamento, al contenimento dei consumi, al riciclo/riutilizzo di materie prime ed energia, alla riduzione della produzione e pericolosità dei rifiuti, utilizzando specifiche tecnologie e idonei standard ecologici; • attuare il coinvolgimento e l’informazione all’interno dell’Azienda, per diffondere ed accrescere la sensibilità del Personale nei confronti dell’ambiente; • assicurare che ogni attività aziendale sia volta al miglioramento continuo delle prestazioni. AEM Torino privilegia la produzione di energia da fonte idroelettrica e da fonti cogenerative promuovendo il teleriscaldamento al fine di un uso razionale dell’energia e della conseguente minimizzazione delle emissioni. SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE E DI GESTIONE DEL RISCHIO In AEM Torino è attivo un Sistema di Gestione Ambientale, certificato UNI EN ISO 14001, volto ad attuare le politiche ambientali del Gruppo nel rispetto del Codice Etico aziendale e delle normative vigenti. Dopo una prima fase di individuazione degli aspetti/impatti ambientali delle attività aziendali, attraverso l’effettuazione dell’analisi ambientale iniziale e la conseguente conformità ai vincoli legislativi in materia di Ambiente, il Sistema di Gestione Ambientale del Gruppo AEM Torino, ha assunto una configurazione che consente di ottemperare pie- RESPONSABILITÀ AMBIENTALE 65 AEM Torino e l’ambiente namente a politiche ambientali ispirate a criteri di salvaguardia, tutela, sicurezza, sostenibilità. Il Sistema di Gestione Ambientale fa parte del Sistema di Gestione Integrato aziendale che coinvolge anche gli aspetti legati alla Sicurezza ed alla Qualità. In particolare, l’ente deputato al coordinamento, all’attuazione e al controllo del Sistema di Gestione Ambientale è la funzione “Ambiente”, all’interno della quale operano dieci addetti che si occupano delle seguenti principali attività: • la messa in atto delle direttive aziendali relative alla politica ambientale definita dal Gruppo; • l’informazione e formazione del Personale aziendale le cui attività possono interagire con l’ambiente; • il monitoraggio degli impatti ambientali attraverso controlli e verifiche interni ed elaborazione di opportuni indicatori di performance; • il controllo, attraverso l’aggiornamento e l’archiviazione, della documentazione operativa del sistema di gestione ambientale; • l’espletamento degli adempimenti amministrativi e di carattere tecnico con gli enti pubblici di controllo ed autorizzazione (Regione Piemonte, Provincia di Torino, ARPA, ASL, ecc.), e con le società operanti nei settori ecologico-ambientale, chimico–impiantistico e chimico-analitico; • l’espletamento delle attività legate all’esercizio e alla manutenzione degli impianti di produzione, relativamente agli aspetti del settore chimico. Fasi del modello di gestione ambientale: PIANIFICAZIONE • Valutazione della significatività degli aspetti/impatti ambientali delle attività aziendali che generano un impatto sull’ambiente esterno, attraverso la determinazione analitica degli indici di priorità di rischio; • Valutazione della conformità alla normativa ambientale applicabile agli aspetti ambientali individuati in ogni attività aziendale. Tali valutazioni sono contenute all’interno del documento “Analisi Ambientale”, predisposto per ogni sito/struttura/società. ATTUAZIONE E FUNZIONAMENTO Nell’ambito delle attività aziendali è garantita la gestione ambientale ed il mantenimento del relativo Sistema attraverso specifiche attività di formazione, comunicazione interna, controllo della documentazione, definizione e applicazione di procedure operative per il controllo degli aspetti ambientali significativi e preparazione alle emergenze. CONTROLLI E AZIONI CORRETTIVE • Misurazione delle performance attraverso specifici indicatori di efficienza ambientale, per quelle attività che presentano aspetti ambientali significativi; • Consuntivazione delle Anomalie Ambientali, attraverso uno specifico sistema di segnalazione predisposto; • Verifiche Ispettive interne per il controllo della conformità delle attività aziendali ai requisiti del Sistema di Gestione Ambientale. RIESAME DELLA DIREZIONE Queste attività complessivamente generano le informazioni necessarie per l’effettuazione del riesame del Sistema Integrato, attraverso la definizione delle azioni correttive e degli obiettivi e traguardi ambientali. Modello di funzionamento del Sistema di Gestione Ambientale RIESAME ❯ MIGLIORAMENTO POLITICA ATTUAZIONE E FUNZIONAMENTO ❯ CONTROLLI E AZIONI CORRETTIVE PIANIFICAZIONE 66 RESPONSABILITÀ AMBIENTALE RIDUZIONE DELLE INCIDENZE AMBIENTALI IL MIX PRODUTTIVO DI AEM TORINO ALL’INSEGNA DELLE FONTI RINNOVABILI La produzione idroelettrica La produzione di energia con impianti idroelettrici consente di ridurre il ricorso ad altre forme di produzione a più elevato impatto ambientale. In un Paese come il nostro che soffre storicamente problemi di importazione dei combustibili fossili, essa svolge un ruolo importante in tema di salvaguardia ambientale, poiché utilizza una risorsa rinnovabile e pulita, senza emissione di sostanze inquinanti. L’assetto produttivo di AEM Torino dispone di dodici impianti idroelettrici, dislocati in Valle Orco, Valle Susa e Torino. Anno Potenza installata impianti Energia Prodotta Energia primaria fossile idroelettrici AEM Torino [MW] [GWh] sostituita [Tep] (1) 2001 313,7 897,5 184.090 2002 312,5 877,5 179.888 2003 312,5 726,1 148.870 2004 312,5 882,4 180.892 2005 335,0 746,8 153.090 (1) L’energia primaria fossile sostituita è la qualità di combustibile altrimenti necessaria per produrre, nel sistema di riferimento nazionale, le medesime quantità di energia utile. Per il sistema di riferimento nazionale, è stato adottato il valore di consumo specifico per la produzione di energia elettrica lorda di 2.050 kcal/kWhe. UN ESEMPIO DI SOSTENIBILITÀ: IL PROGETTO PONT VENTOUX-SUSA La realizzazione del nuovo impianto idroelettrico Pont Ventoux-Susa ha rappresentato uno dei punti fondamentali del Piano di Sviluppo di AEM Torino. Obiettivo principale di tale piano è la massimizzazione dell’apporto di energia da fonti rinnovabili, quali la fonte idroelettrica e la cogenerazione. Il nuovo impianto, risultato di uno dei più importanti progetti di investimento in Europa nel settore della generazione idroelettrica realizzati recentemente, godrà di un’elevata redditività garantita anche dall’incentivazione prevista in tema di fonti rinnovabili. Con 150 MW di capacità installata dell’impianto di Pont Ventoux-Susa, a cui si aggiungono 390 MW dell’impianto di cogenerazione inaugurato a Moncalieri nel mese di maggio 2005, AEM Torino prosegue il proprio percorso di sviluppo in linea con i principi della crescita sostenibile. Le scelte strategiche di AEM Torino sono infatti orientate a garantire un’adeguata redditività d’impresa nel rispetto dell’ambiente attraverso tecnologie avanzate e standard ecologici elevati, in grado di ridurre l’impatto ambientale delle attività e i rischi connessi. Pont Ventoux-Susa è un impianto ad acqua fluente, con regolazione giornaliera, per l’utilizzazione delle acque della Dora Riparia tra Pont Ventoux e Susa e, parzialmente, del contributo idrico dell’affluente di sinistra Rio Clarea. L’intero impianto può essere suddiviso nelle seguenti sezioni: 1) Dalla Dora Riparia al bacino in Val Clarea L’opera di derivazione principale è costituita dallo sbarramento sulla Dora a Pont Ventoux, dall’opera di presa e da un canale moderatore in cui sono realizzati gli sghiaiatori e i dissabbiatori. Dallo sbarramento è comunque garantito un rilascio minimo istantaneo pari a 1.560 l/s, per garantire la vitalità del fiume prima dell’immissione nello stesso di altri affluenti. Le acque dalla Dora Riparia vengono immesse in un canale derivatore in galleria a pelo libero, della lunghezza di 14 km, dimensionato per una portata massima di 33 m3/s, che alimenta il serbatoio in Val Clarea. Riduzione delle incidenze ambientali 67 2) Il serbatoio in Val Clarea Il serbatoio di regolazione giornaliera delle portate in Val Clarea ha una capacità utile di circa 571.000 m3 corrispondente ad un livello di massima regolazione di 1.030,50 metri s.l.m.. Tutte le opere idrauliche necessarie per l’alimentazione del serbatoio, la derivazione e lo scarico sono state realizzate in sotterraneo sul fianco roccioso della valle per salvaguardare l’ecosistema fluviale del Clarea a valle della vasca di regolazione. 3) Dal bacino alla Centrale Una galleria in pressione a sezione circolare, lunga 4,3 km e di diametro finito di 4,05 m, dimensionata per la portata massima turbinabile di 34 m3/s, collega il serbatoio di regolazione con il pozzo piezometrico di monte. Il pozzo piezometrico è costituito da una canna cilindrica di 12 m di diametro e di circa 80 m di altezza, realizzata in roccia. Dal pozzo piezometrico ha origine la condotta forzata, interamente costruita in roccia, costituita da una tubazione metallica lunga 1.320. 4) La Centrale La Centrale elettrica è stata realizzata in una caverna sotterranea con un volume di scavo pari a circa 35.000 m3. Il piano salamacchine situato a 495,00 metri s.l.m. è accessibile dall’imbocco esterno tramite una galleria principale camionabile di circa 1.170 m di lunghezza. La Centrale è anche dotata di una galleria di fuga della lunghezza di circa 460 m. Nella Centrale in caverna sono alloggiati i macchinari idraulici ed elettrici di produzione: un gruppo binario (turbina tipo Francis ed alternatore) e un gruppo ternario (turbina tipo Francis, alternatore e pompa), entrambi ad asse verticale della potenza efficiente complessiva di 150 MW. La pompa consente di trasferire l’acqua dal serbatoio delle Gorge della Dora Riparia al bacino di accumulo della Val Clarea, con un portata massima di circa 13 m3/s. Il suo funzionamento è previsto nelle ore notturne quando normalmente in rete vi è un esubero di energia elettrica a disposizione. L’acqua così nuovamente disponibile permette una produzione aggiuntiva significativa, da concentrarsi nelle ore diurne di maggiore richiesta, ottimizzando in tal modo l’utilizzo della quantità d’acqua disponibile. 5) Dalla Centrale alla Dora Riparia A valle della Centrale, attraverso il canale di restituzione in pressione, lungo circa 1,6 km, viene alimentato un serbatoio nelle Gorge a monte della città di Susa, realizzato mediante la costruzione di una diga ad arco gravità in calcestruzzo per garantire la necessaria demodulazione delle portate, nonché l’accumulo per il pompaggio. L’acqua viene restituita nella Dora Riparia a valle della diga delle Gorge, in parte tramite una valvola di regolazione in corpo diga per consentire il passaggio del deflusso minimo vitale e in parte mediante una galleria di demodulazione. L’impianto Pont Ventoux-Susa permetterà un risparmio annuo pari a 86.000 tonnellate equivalenti di petrolio ed una mancata emissione di 258.000 tonnellate/anno di CO2. 68 RESPONSABILITÀ AMBIENTALE La cogenerazione La cogenerazione consiste nella produzione combinata di energia elettrica e energia termica utile (calore) e si caratterizza per il recupero in forma utile di parte dell’energia termica che, nella produzione tradizionale di sola energia elettrica, viene ceduta all’ambiente,consentendo di conseguire un risparmio energetico, oltre che un vantaggio ambientale, rispetto alla produzione separata delle stesse quantità di energia elettrica e calore. La cogenerazione è quindi una tecnologia che consente di incrementare l’efficienza energetica complessiva di un sistema di conversione di energia. Unendo in un unico impianto la produzione di energia elettrica e la produzione di calore, la cogenerazione sfrutta in modo ottimale l’energia primaria dei combustibili. Rispetto alla produzione separata delle stesse quantità di energia elettrica e calore la produzione combinata comporta: 1. un risparmio economico in relazione al minor consumo di combustibile; 2. una riduzione dell’impatto ambientale, dovuta sia alla riduzione delle emissioni sia al minor rilascio di calore residuo nell’ambiente (minor inquinamento atmosferico e minor inquinamento termico). AEM Torino si avvale di tre impianti di produzione di energia elettrica in regime di cogenerazione dislocati in differenti aree della Città compatibilmente con le esigenze dell’attività di teleriscaldamento, ovvero: Le Vallette ultimato nel 1982 (per la parte dei motori endotermici) e 1992 (per la parte di postcombustione), Mirafiori Nord ultimato nel 1988 e Moncalieri ultimato nel 1989, ripotenziato nel 1999 e ampliato con il nuovo gruppo termoelettrico (Terzo Gruppo) da 390 MW nel 2005. Anno Potenza elettrica installaPotenza elettrica Energia ta impianti termoelettrici installata impianti ter- termoelettrica in assetto elettrico [MWe] moelettrici in assetto prodotta cogenerativo [MWe] [GWh] Potenza installata Potenza installata termica Impianti termica Caldaie di cogenerativi integrazione e [MWt] riserva [MWt] Energia termica Prodotta [GWh] Energia primaria fossile risparmiata [Tep](1) 2001 229,6 185,6 1.027 333,8 486,2 1.259 58.741 2002 229,6 185,6 921 333,8 486,2 1.236 53.982 2003 229,6 185,6 893 333,8 486,2 1.253 57.128 2004 229,6 185,6 1.003 333,8 486,2 1.305 58.907 2005 578 473 2.616,1 531 486,2 1.340 150.572 (1) L’energia primaria da combustibili fossili risparmiata è la maggior quantità di combustibile altrimenti necessaria per produrre, nel sistema di riferimento nazionale, le medesime quantità di energia utile. In particolare per il sistema di riferimento nazionale, sono stati adottati i seguenti valori: - consumo specifico per la produzione di energia elettrica lorda: 2.050 kcal/kWhe; - rendimento medio stagionale delle caldaie per riscaldamento: 80%; - le perdite di calore dalla rete di teleriscaldamento, sulla base delle rilevazioni della Società, sono pari al 7% dell’energia distribuita. Cogenerazione per usi civili - energia prodotta 5000 +1% 2.616 +161% 1.064 1.053 4000 1.003 3.532 3000 2.668 2000 1000 Produzione Nazionale Produzione Gruppo AEM 0 2004 2005* 2004 Elettrica 2005* Termica GWh t/e (*) Il dato relativo alla produzione cogenerativa elettrica e termica a livello nazionale del 2005 non è disponibile. 69 Riduzione delle incidenze ambientali CONSUMI DI COMBUSTIBILE PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA TERMOELETTRICA E DI CALORE Combustibile 2000 Gas naturale 2001 2002 2003 2004 2005 smc 275.651.000 304.673.000 244.106.000 280.929.000 289.169.000 609.210.000 Olio combustibile denso BTZ t 18.767 17.938 47.422 19.584 38.679 17.033 Gasolio t 543 428 553 509 565 439 PRELIEVI DI ACQUA PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA TERMOELETTRICA E DI CALORE (1) Fonte 2000 2001 2002 2003 2004 2005 Acquedotto Mc 124.941 135.257 123.961 91.132 94.691 92.422 Pozzi Mc 414.363 194.017 390.292 481.532 480.000(2) 500.000(2) (1) I dati in tabella non riportano il prelievo di acqua da corpi idrici superficiali (presente solo presso la centrale di Moncalieri) (2) Dato stimato. UTILIZZO DIRETTO DI ENERGIA SEGMENTATO PER FONTE PRIMARIA Le risorse utilizzate da AEM Torino per la produzione di energia elettrica e calore sono sia risorse rinnovabili, quali le risorse idriche utilizzate per la produzione da fonte idroelettrica, sia risorse fossili, utilizzate per la produzione di calore ed energia termoelettrica. L’utilizzo di risorse idriche per la produzione idroelettrica, non è comunque classificabile come un consumo di risorse, in quanto l’acqua prelevata dai bacini o da altri corpi idrici, viene rilasciata al termine del ciclo di produzione senza subire alterazioni. Per questo motivo la fonte idroelettrica è definita “fonte rinnovabile”. La produzione di energia elettrica e calore da fonte cogenerativa o da caldaie utilizza e trasforma risorse fossili. In particolare, nel 2005, per produrre 2.616 GWh di energia elettrica (equivalenti a 9.418 mila GJ) e 1.340 GWh termici di calore (4.824 mila GJ), sono stati utilizzati circa 609 milioni di m3 di gas naturale, circa 17 mila tonnellate di olio combustibile BTZ e 439 tonnellate di gasolio. Inoltre il Gruppo ha utilizzato combustibili fossili per il riscaldamento dei propri edifici e per i propri automezzi per circa 640 mila m3 di gas naturale e 206 tonnellate di gasolio. SCHEMA DELL’UTILIZZO DIRETTO DI ENERGIA PRIMARIA (1) ENERGIA PRIMARIA Risorse rinnovabili Risorse fossili Gas Naturale BTZ 685 23.794 Gasolio e Gasolio Benzina 40 (2) Elettricità Elettricità Calore Usi propri 2.688 9.418 4.824 46 Idroelettrico Cogenerazione Migliaia di GJ ENERGIA UTILE (1) Nello schema sono rappresentati i consumi di energia primaria per la produzione di energia elettrica e di calore (energia utile). L’energia utile è venduta dal Gruppo ai propri Clienti o utilizzata dal Gruppo stesso per le proprie attività riscaldamento degli edifici, autoconsumi di energia elettrica, ecc.). Nello schema non sono considerati i flussi di energia utile acquistati da terzi, tra cui principalmente l’energia elettrica intermediata. (2) La voce usi propri si riferisce ai consumi di energia fossile primaria utilizzata dal Gruppo per il riscaldamento dei edifici, per i propri automezzi e non include gli autoconsumi di energia elettrica. 70 RESPONSABILITÀ AMBIENTALE Inoltre, nel 2005 il Gruppo AEM Torino ha commercializzato energia elettrica non prodotta direttamente da impianti del Gruppo, ma ritirata dalla partecipata Edipower, con la quale ha stipulato contratti di tolling, o acquistata da altre fonti, quali produttori nazionali ed esteri, l’Acquirente Unico e il GRTN. Produzione energia elettrica in Italia - fonti 2005 altri rinnovabili 4,15% fotovoltaico 0,002% idroelettrico 16,22% solidi 15,05% gas naturale 43,06% altri 6,57% prodotti petroliferi 14,94% Fonte: ENEA Produzione energia elettrica Gruppo AEM - fonti 2005 idroelettrico 22,21% metano 76,07% prodotti petroliferi 1,72% Per produrre in cogenerazione: 77,79% MATERIE PRIME TOTALI UTILIZZATE, ESCLUSA ACQUA, PER TIPOLOGIA 2003 2004 2005 smc3 282.101.408 290.557.107 609.959.435 Olio combustibile denso BTZ t 19.584 38.679 17.033 Gasolio t 1.001 1.086 754 Benzina l 521.284 578.043 217.171 GWh 169,2 176,5 77 t 478 490 408 Gas naturale Energia elettrica (1) Oli lubrificanti e isolanti (1) Il dato si riferisce all’energia elettrica destinata al sistema di pompaggio dell’impianto idroelettrico di Telessio e alle perdite, ai servizi ausiliari e agli usi propri degli impianti termoelettrici. 71 Riduzione delle incidenze ambientali PROSEGUENDO SULLA STRADA DELLA COGENERAZIONE I tre impianti cogenerativi posseduti da AEM Torino dispongono complessivamente di una potenza elettrica installata pari a circa 578 MWe in assetto elettrico e a circa 473 MWe in assetto cogenerativo, mentre la potenza termica installata è di circa 531 MWt, oltre a 486 MWt relativi a generatori di calore convenzionali. Nel 2005 la produzione di energia elettrica, con l’entrata in esercizio a partire dal mese di maggio del Terzo Gruppo di Moncalieri, è stata pari a oltre 2.600 GWh e il calore prodotto, sempre nel 2005, supera i 1.300 GWht, venduti a circa 290.000 abitanti. Il parco impianti è così suddiviso: • l’impianto di cogenerazione di Moncalieri, potenza termica installata di circa 460 MWt oltre a circa 396 MWt di integrazione e riserva, formato da due gruppi cogenerativi a metano; • l’impianto di cogenerazione di Le Vallette, capacità termica installata di 100 MWt, costituito da tre cogeneratori diesel e da un impianto di post-combustione dei fumi; • la Centrale di cogenerazione di Mirafiori Nord, potenza termica installata di circa 61 MWt, dotata di due cogeneratori diesel alimentati a metano e, iniziativa unica in Europa e seconda nel mondo, di due catalizzatori per i fumi di scarico che consentono la massima riduzione delle emissioni, oltre ad incrementare il recupero di energia termica. Il Gruppo ha messo in atto un imponente Piano di Sviluppo focalizzato su un ulteriore incremento della cogenerazione. In particolare, per favorire la diffusione di tale tecnologia sono stati progettati i seguenti interventi: A) Rinnovo e ripotenziamento della Centrale di Moncalieri che alimenta la rete di teleriscaldamento di Torino Sud, una delle principali opere del settore in Europa e la più rilevante in Italia. A lavori ultimati, previsti per il 2007, la Centrale potrà disporre di una potenza elettrica installata complessiva di circa 800 MW in assetto elettrico con un rendimento del 56%, una potenza elettrica in assetto cogenerativo di circa 680 MW e una potenza termica per teleriscaldamento di circa 500 MW. Il progetto di ripotenziamento si articola in due fasi: • la prima, ormai conclusa, ha visto nel maggio del 2005 l’entrata in esercizio del nuovo Gruppo Termoelettrico (potenza elettrica di 390 MW con un rendimento del 57%, mentre in assetto cogenerativo ha una potenza termica per teleriscaldamento di circa 260 MWt ed una potenza elettrica di 334 MW con un’efficienza dell’86%). Grazie a tale impianto, AEM Torino ha raddoppiato la propria capacità di generazione elettrica e, parallelamente, la produzione di calore per teleriscaldamento dall’impianto Torino Sud è aumentata di circa il 35%. Nel 2005 l’impianto ha prodotto, seppure per una frazione di anno, circa 1.800 GWh di energia; • la seconda fase riguarda il rinnovo e il ripotenziamento del Secondo Gruppo Termoelettrico i cui lavori sono stati affidati, il 1° dicembre 2005, da AEM Torino al R.T.I. costituito tra Ansaldo Energia, Fata e Demont. Il progetto prevede il repowering a ciclo combinato dell’esistente 2° Gruppo Termoelettrico, costruito nel 1982 e ripotenziato nel 1999, passando dagli attuali 141 MW a 390 MW. B) Ultimazione della costruzione della nuova Centrale del Politecnico, impianto cogenerativo di integrazione e riserva della potenza di 255 MWt, i cui lavori, iniziati nel novembre del 2004 dovrebbero terminare per la fine della prossima stagione invernale. La nuova Centrale fornirà l’energia termica necessaria per coprire i picchi di domanda provenienti dalla rete di teleriscaldamento di Torino Centro. C) Costruzione della nuova Centrale cogenerativa di Torino Nord, impianto cogenerativo a ciclo combinato da 400 MW in assetto elettrico, che servirà a garantire l’espansione del teleriscaldamento nella zona nord di Torino. 72 ESPANSIONE DEL TELERISCALDAMENTO Il teleriscaldamento, ossia la produzione centralizzata di calore distribuita attraverso tubature solitamente interrate e termoisolate a utenti posti a distanze mediopiccole, rappresenta, se abbinato alla produzione in modalità cogenerativa dell’energia necessaria, uno dei sistemi più efficienti ed a più basso impatto ambientale per riscaldare e fornire acqua calda negli edifici cittadini. Partendo da tale constatazione, il Gruppo AEM Torino ha imboccato questo percorso sin dal 1982, anno in cui inizia a gestire un impianto termico nel quartiere Le Vallette con una Centrale cogenerativa di supporto. Da allora, il sistema è progressivamente cresciuto raggiungendo complessivamente la volumetria attuale di 29 milioni di m3 serviti con oltre 290.000 Clienti. Attualmente la rete di teleriscaldamento è alimentata da tre centrali cogenerative: • L’impianto di Torino Sud, permette attualmente di servire circa 270.000 abitanti ed ha consentito l’eliminazione di circa 2.000 caldaie condominiali. La rete si estende su un'area di circa 12 kmq. Le Centrali di cogenerazione che alimentano la rete sono quelle di Moncalieri, del BIT e di Mirafiori Nord. • La Centrale di Le Vallette, da cui dipartono due differenti reti di teleriscaldamento: una a portata costante e a temperatura variabile (temperatura massima: 60°C), l'altra del tipo più recente a portata variabile e temperatura fissa (temperatura 90°). • La Centrale di Mirafiori Nord, il cui calore prodotto è immesso nella rete di teleriscaldamento di Torino-Sud. Completano il sistema le centrali termiche di integrazione e riserva di Moncalieri e del BIT, finalizzate a coprire i picchi di richiesta termica dell'utenza e a fungere da riserva ai gruppi di cogenerazione della Centrale di Moncalieri. Il calore complessivamente prodotto e distribuito garantisce il riscaldamento a quasi un terzo della Città, inserendola nel gruppo delle città più teleriscaldate d’Europa e consentendole di beneficiare dei relativi miglioramenti ambientali. IL PROGETTO TORINO CENTRO Visti gli elevati standard di efficienza della tecnologia in termini di risparmio energetico, facilità di gestione e limitato impatto ambientale, il Gruppo AEM Torino ha continuato ad investire nell’espansione della rete di teleriscaldamento. Nel 2004 sono infatti iniziati i lavori per la costruzione della rete di Torino Centro che utilizzerà il calore prodotto dal Terzo Gruppo Termoelettrico di Moncalieri, entrato in esercizio nella primavera del 2005 e dal secondo gruppo per il quale è in corso un investimento per il ripotenziamento. La nuova rete beneficierà, nelle ore di maggiore richiesta, dell’apporto del calore fornito dalla nuova Centrale termica di integrazione del Politecnico che alla fine del 2005 risultava costruita per circa il 45%. Con l’utilizzo della rete di Torino Centro, che servirà circa 100.000 abitanti, la Città diventerà il Comune più teleriscaldato d’Italia facendo aumentare l’attuale volumetria servita dal 28% attuale al 40% del totale. Tra i principali benefici ambientali è stato calcolato, per la zona di Torino Centro, che l’avvio del teleriscaldamento, rispetto al riscaldamento tradizionale, abbatterà le emissioni inquinanti dell’area in maniera consistente; in particolare, sono previste riduzioni del 69% per i NOx, del 100% per la SO2, dell’83% per la CO2 e di oltre il 76% per le pericolose micro-polveri. RESPONSABILITÀ AMBIENTALE 73 Riduzione delle incidenze ambientali IL PROGETTO TORINO NORD Il Gruppo AEM Torino ha inoltre avviato un progetto che prevede l’ulteriore espansione di questa tecnologia nella zona di Torino Nord per incrementare la volumetria teleriscaldata dagli attuali 3 milioni di m3 a 18 milioni, usufruendo del calore fornito da una nuova centrale cogenerativa da 400 MW. Al termine del processo di ampliamento dell’intera rete di teleriscaldamento, prevista per il 2010, Torino, grazie all’impegno del Gruppo AEM, avrà oltre 50 milioni di m3 di ambienti teleriscaldati coprendo più del 50% del territorio cittadino. EMISSIONI IN ATMOSFERA La produzione termoelettrica, che avviene attraverso la combustione di energia fossile primaria, immette in atmosfera emissioni inquinanti, tra cui prevalentemente ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO) e anidride solforosa (SO2), e i cosiddetti gas serra, quali l’anidride carbonica (CO2). L’impatto ambientale della produzione termoelettrica degli impianti del Gruppo AEM Torino risulta nel corso del 2005 in calo rispetto al 2004. Il risultato è estremamente importante se si considera che il contenimento, in termini assoluti, è avvenuto per quasi tutti gli indicatori nonostante la produzione energetica da impianti termoelettrici sia aumentata del 161% passando dai 1.003 GWh del 2004 ai 2.616 del 2005. Analizzando i dati in termini relativi, come mostrato dai grafici sottostanti, la performance risulta ancora migliore. Infatti per ogni inquinante analizzato si è avuto un forte abbattimento per kWh prodotto. In particolare, il risultato più importante riguarda l’anidride solforosa (SO2) che ha ridotto la sua presenza nei fumi di scarto della produzione energetica di ben il 76%; analogo risultato riguarda le polveri (PM) diminuite del 73%. Per quanto riguarda il monossido di carbonio (CO) e gli ossidi di azoto (NOx), la riduzione è stata rispettivamente del 42% e del 47%. Tali brillanti risultati vanno ricondotti all’impegno di AEM Torino per il rispetto dell’ambiente concretizzatosi in questi anni nella costruzione del Terzo Gruppo Termoelettrico di Moncalieri. Questo nuovo impianto ha richiesto un investimento di circa 200 milioni di euro ed utilizza le più avanzate tecnologie per la produzione di energia termica ed elettrica rispettando i più severi standard in materia di emissioni atmosferiche. EMISSIONI DELLE CENTRALI TERMOELETTRICHE AEM TORINO Emissioni CO / Energia prodotta g/kWh 0,07 0,06 0,059 0,05 0,055 0,052 -42% 0,04 0,03 0,02 0,032 0,023 0,01 0,00 Totale CO (t) 2001 2002 2003 2004 2005 45 103 115 129 131 74 RESPONSABILITÀ AMBIENTALE Emissioni NOx / Energia prodotta g/kWh 0,90 0,782 0,75 0,780 0,724 0,709 0,60 -47% 0,45 0,378 0,30 0,15 0,00 Totale NOx (t) 2001 2002 2003 2004 2005 1.547 1.563 1.591 1.552 1.527 Emissioni SO2 / Energia prodotta g/kWh 0,60 0,50 0,49 0,40 0,38 -76% 0,30 0,20 0,21 0,18 0,10 0,09 0,00 Totale SO2 (t) 2001 2002 2003 2004 2005 361 951 393 776 342 Emissioni Polveri / Energia prodotta g/kWh 0,025 0,020 0,020 0,015 0,016 -73% 0,013 0,010 0,010 0,005 0,000 Totale PM (t) 0,005 2001 2002 2003 2004 2005 21 32 25 39 19 75 Riduzione delle incidenze ambientali AEM Torino ha intrapreso un percorso finalizzato alla riduzione consistente delle emissioni; i risultati ottenuti negli anni hanno confermato l’ampio rispetto dei limiti prescritti dalla normativa vigente. Concentrazione media a camino/Concentrazione limite fissata dalla normativa vigente. L’indicatore consente di monitorare, per gli inquinanti CO e NOx emessi in atmosfera (concentrazioni a camino – mg/Nmc) dai principali impianti di cogenerazione (Secondo Gruppo Termoelettrico e Turbogas della Centrale di Moncalieri), il posizionamento rispetto al valore limite di legge. Centrale di Moncalieri: rispetto limite di Legge CO 1,0 Limite di legge 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,13 0,2 0,12 0,15 0,1 0,05 0,03 0,03 0,03 2001 2002 0,02 0,11 0,09 0,02 0,08 0,02 0,0 2000 3° Gruppo termoelettrico 2003 2° Gruppo termoelettrico 2004 2005 Turbogas Concentrazione CO/Limite di Legge Centrale di Moncalieri: rispetto limite di Legge NOx 1,0 Limite di legge 0,9 0,8 0,7 0,71 0,6 0,5 0,55 0,43 0,52 0,43 0,44 0,42 0,4 0,3 0,4 0,4 0,42 0,42 0,2 0,39 0,31 0,1 0,0 2000 3° Gruppo termoelettrico 2001 2002 2003 2° Gruppo termoelettrico Concentrazione NOx/Limite di Legge 2004 Turbogas 2005 76 IL PROTOCOLLO DI KYOTO Dal 16 febbraio 2005 è diventato operativo il Trattato sulla riduzione delle emissioni di CO2, noto come Protocollo Kyoto. Il Protocollo di Kyoto, firmato nel dicembre del 1997, rappresenta lo strumento attuativo della Convenzione-quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che ha come obiettivo la stabilizzazione a livello planetario della concentrazione dei gas a effetto serra. Sulla base del principio di "comuni ma differenziate responsabilità", esso impegna i Paesi industrializzati e quelli ad economia in transizione ad una riduzione delle emissioni dei principali gas ad effetto serra rispetto ai valori del 1990. I Paesi soggetti a vincolo di emissione sono 39 tra cui i Paesi europei (inclusi quelli dell'est ), il Giappone, la Russia, gli Stati Uniti, il Canada, l'Australia e la Nuova Zelanda. Gli obiettivi specifici di riduzione delle emissioni sono stati quantificati per il periodo 2008-2012. Successivamente al 2012, saranno negoziati nuovi obiettivi che potrebbero includere un numero di Paesi maggiore. In data 16 febbraio 2005 il Protocollo di Kyoto è diventato vincolante poiché ratificato da un numero di Paesi le cui emissioni totali, al 1990, rappresentavano almeno il 55% delle emissioni di gas serra di tutti i Paesi con vincoli. L'Italia, rientra fra i Paesi che hanno ratificato il Protocollo di Kyoto. In particolare, nell’ambito della ripartizione dell’impegno sottoscritto dall’Unione Europea, all’Italia è stato assegnato l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra, corrispondenti ad una riduzione effettiva di 100 milioni di Tonnellate Equivalenti di anidride carbonica all’anno. Dal momento che in Italia le emissioni attribuibili al settore industriale ed energetico rappresentano circa il 52 % delle emissioni totali, sono state formalizzate alcune azioni a livello nazionale per la riduzione delle emissioni dei gas ad effetto serra, quali incentivi per la generazione di energia da fonti rinnovabili, il meccanismo dei certificati verdi, il mercato dei titoli di efficienza energetica (certificati bianchi). AEM Torino si sta muovendo nella direzione indicata dal Protocollo di Kyoto aumentando l’efficienza nel parco termoelettrico, incrementando la produzione di energia da fonti rinnovabili e attraverso interventi di sensibilizzazione per la riduzione dei consumi energetici nei settori industriale-abitativo-terziario. RESPONSABILITÀ AMBIENTALE 77 Riduzione delle incidenze ambientali GESTIONE DEI RIFIUTI L’attenzione alla salvaguardia del territorio si concretizza anche nella gestione dei rifiuti. L'obiettivo del Gruppo AEM Torino è di ottimizzare l'economia della gestione dei rifiuti, promuovendo una riduzione dei quantitativi prodotti a favore di un recupero di materia ed energia. Dal punto di vista operativo, la gestione dei rifiuti speciali nel Gruppo AEM Torino risulta organizzata attraverso la gestione di un'area centrale e principale di deposito preliminare di rifiuti pericolosi e non pericolosi con più aree di deposito preliminare periferiche e di deposito temporaneo. La corretta gestione delle attività legate alla produzione dei rifiuti nel Gruppo ha consentito, negli anni, una produzione complessiva sostanzialmente costante nonostante l’ampliarsi ed il differenziarsi delle attività del Gruppo. Lo sforzo intrapreso dal Gruppo AEM Torino per classificare ed omologare i rifiuti prodotti e per formare il Personale interno coinvolto, ha fatto sì che più della metà della produzione totale riferita all’ultimo anno sia stata destinata al recupero o al trattamento interno (acque reflue), secondo le forme previste dalla normativa vigente. Rifiuti speciali Gruppo AEM Torino Tonnellate 8.000 7.000 6.000 5.000 4.438 3.904 3.419 3.021 2.999 4.000 2.540 3.000 2.000 2.312 2.130 1.000 1.513 1.859 1.846 2002 2003 1.769 0 2000 2001 Rifiuti speciali non pericolosi 2004 Rifiuti speciali pericolosi 2005 78 RESPONSABILITÀ AMBIENTALE Destinazione finale dei rifiuti speciali prodotti - anno Indebitamento finanziario netto per tipologia tasso2005 al 31/12/2005 19% 47% 34% Rifiuti avviati al recupero Rifiuti avviati allo smaltimento esterno Rifiuti avviati al trattamento interno LA QUALITÀ DELLE ACQUE DI SCARICO Nel corso del 2005, AEM Torino ha ricevuto da SMAT, Società Metropolitana Acque Torino S.p.A., gli "Attestati di Qualità delle Acque di Scarico", per l’ottavo anno consecutivo relativamente alla Centrale di cogenerazione di Le Vallette, e per il sesto anno consecutivo relativamente alla Centrale di integrazione e riserva del BIT. Anche AES Torino ha ottenuto “ l’Attestato di Qualità delle Acque di Scarico” per l’insediamento produttivo di Torino. Il “Bollino di Qualità” è un riconoscimento rilasciato alle industrie che per tipologia, grado di funzionalità ed efficienza gestionale dei loro impianti, hanno dimostrato di pre-trattare costantemente i reflui entro i limiti di legge, contribuendo così al risanamento delle acque nell'area metropolitana. Con questi attestati SMAT pone in evidenza uno tra gli aspetti più significativi della gestione delle risorse idriche: l’esigenza di garantire che le acque immesse nell’ambiente siano sempre qualitativamente migliori. SINTESI DELLE INCIDENZE AMBIENTALI DEL GRUPPO AEM TORINO 2000 2001 2002 2003 2004 2005 30 21 32 25 39 19 CO2 600.810 661.315 641.406 626.400 701.117 1.253.618 CO 159 45 103 115 129 131 NOx 1.699 1.547 1.565 1.594 1.555 1.530 SO2 376 361 951 393 776 342 3.021 2.540 4.438 2.999 3.904 3.419 2.130 1.513 1.859 1.846 2.312 1.769 55.350 54.343 55.000 60.000 60.000 30.000 44.166 40.543 40.158 35.616 34.398 43.085 Polveri Rifiuti speciali pericolosi Rifiuti speciali non pericolosi Acque reflue trattate e scaricate in acque superficiali (1) (mc) Acque reflue trattate e scaricate in collettore fognario (mc) (1) Dato stimato Azioni di ricerca e sviluppo a tutela dell’ambiente 79 AZIONI DI RICERCA E SVILUPPO A TUTELA DELL’AMBIENTE NUOVA RETE AEM TORINO DI RILEVAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA E DELLE CONDIZIONI METEOROLOGICHE. La Centrale di Moncalieri dispone, nei dintorni dell’insediamento, di una rete di rilevamento di qualità dell’aria composta da tre stazioni fisse (più una mobile) per l’analisi dei parametri chimici NO, NO2, SO2 dislocate nei pressi del sito. Nel corso dell’anno 2006 sarà effettuato un potenziamento delle stazioni esistenti attraverso nuovi sistemi automatici per il rilevamento degli inquinanti, permettendo la condivisione dei dati acquisiti con il Sistema Regionale di rilevamento della qualità dell’aria. È inoltre prevista l’installazione di un nuovo sistema di monitoraggio delle condizioni meteorologiche, in sostituzione di quello già esistente all’interno della Centrale di Moncalieri, che consentirà la determinazione oltre dei classici parametri metereologici (temperature aria, umidità relativa, velocità e direzione vento, pressione atmosferica) anche dei valori di temperatura a profilo verticale tramite radiometro profilatore. Tale apparecchiatura permetterà la rilevazione delle condizioni di inversione termica, che causano l’accumulo degli inquinanti nei bassi strati dell’atmosfera. I dati registrati dalla rete sono acquisiti, ogni ora, dal server del sistema posto presso la Centrale e validati giornalmente per poi essere trasferiti al CSI Piemonte ed entrare a far parte del Sistema Regionale di rilevamento della qualità dell’aria (S.R.Q.A.), come previsto dalla Legge della Regione Piemonte n.43 del 2000 che ha definito un sistema unico e condiviso tra i diversi soggetti istituzionalmente o tecnicamente coinvolti. 80 RESPONSABILITÀ AMBIENTALE IMPEGNO PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO NATURALISTICO IL CONTROLLO DELLA QUALITÀ DELL’ACQUA NEGLI INVASI Quando si crea un invaso artificiale si contribuisce a creare anche positivi fenomeni a livello di qualità delle acque: infatti materiale organico in sospensione e particelle inorganiche tendono a depositarsi, grazie al progressivo rallentamento a cui l’acqua è sottoposta. La struttura dei bacini contribuisce anche ad evitare fenomeni di eutrofizzazione dovuti all’eccessivo accumulo di sostanze nutrienti e inquinanti con possibili situazioni di anossia: il prelievo dell’acqua degli impianti, infatti, è generalmente situato ad una quota inferiore rispetto all’immissione che è superficiale. In tal modo viene assicurato un costante ricambio chimico. Le opere destinate ad imbrigliare e trattenere le acque seguono rigorose direttive in materia ambientale e, per quanto riguarda AEM Torino, gli impianti sono progettati con criteri che riducono al minimo le ricadute sul territorio. LA FUNZIONE DI REGOLAZIONE DELLE ACQUE Quando si verificano onde di piena, soprattutto se di medio-piccola entità, la presenza di un invaso può rappresentare un validissimo strumento moderatore per contrastarne gli effetti, grazie all’opportunità offerta dalla gestione del livello dell’invaso stesso. In tal senso, le opere idrauliche di AEM Torino sono costantemente sotto controllo e soggette a periodiche e rigorose manutenzioni e revisioni. Negli ultimi anni, sono stati effettuati alcuni interventi rilevanti in Valle Orco, come la revisione del paramento di monte della diga di Ceresole Reale e della diga del Serrù, il rifacimento dello scarico di fondo della diga di Telessio, la sostituzione delle paratoie di derivazione della diga di Telessio e della diga dell’Eugio. Inoltre è stato avviato un progetto di ripotenziamento degli impianti della Valle Orco. Gli interventi previsti dal progetto verranno effettuati nel corso dei prossimi anni. I DEFLUSSI MINIMI VITALI (DMV) E LA SALVAGUARDIA DELLA FAUNA L’utilizzo delle acque dei fiumi per la produzione idroelettrica richiede una particolare attenzione nei confronti dell’ecosistema fluviale che AEM Torino da sempre dimostra. Rivestono, in tale ambito, particolare importanza i cosiddetti “Deflussi Minimi Vitali”, ovvero le portate che è necessario lasciar defluire a valle delle opere di presa e di sbarramento al fine di garantire adeguati livelli di vivibilità per la flora e la fauna. Nell’ambito di un moderno ed integrato utilizzo delle risorse idriche è oggi necessario conciliare le necessità idro-potabili, industriali, irrigue ed idroelettriche con la salvaguardia dell’ambiente. Nel quadro legislativo italiano, il concetto di D.M.V. è stato introdotto dalla Legge n.183/89 e ripreso dalla Legge n.36/94, nota anche come “Legge Galli”. Al fine di regolamentare in modo puntuale la materia e considerata l’oggettiva difficoltà di pervenire a criteri efficaci su tutto il territorio nazionale, sono state emanate numerose norme e regolamenti a carattere regionale o locale, alle quali AEM Torino si attiene. Nell’ambito delle prescrizioni delle concessioni di esercizio degli impianti, AEM Torino procede annualmente alla “semina” di circa 300.000 avannotti di trota fario. In alcuni casi, la creazione di bacini per la produzione di energia idroelettrica ha fatto nascere intorno alle loro sponde microclimi che hanno favorito lo sviluppo di ambienti ideali per alcune specie di volatili e mammiferi che hanno poi ripopolato l’intero corso dei fiumi. Ricerca, informazione e sensibilizzazione sui temi ambientali 81 RICERCA, INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE SUI TEMI AMBIENTALI IL MONDO DELLA RICERCA Nel quadro della propria politica orientata allo sviluppo sostenibile, il Gruppo AEM Torino contribuisce ad iniziative tecnico-scientifiche mirate a sviluppare le tematiche relative al risparmio energetico e all’uso consapevole delle risorse, puntando in particolare alla ricerca di approcci e soluzioni innovative. Partner significativi di AEM Torino in questo ambito sono il Politecnico di Torino, Environment Park di Torino e CSP, realtà avanzate nei settori della ricerca ambientale, dello sviluppo di eco-tecnologie e della progettazione nel campo dell’innovazione tecnologica. Degni di nota sono la collaborazione con la Fondazione per l’Ambiente Teobaldo Fenoglio, che sviluppa studi e progetti di carattere ambientale inerenti il territorio piemontese e coerenti con gli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea in materia di tutela dell’ambiente, e la partecipazione al tavolo tecnico per l’innovazione e la ricerca promosso dal Comune di Torino e al tavolo tecnico per l’energia promosso da Federutility. IL MONDO DELLA SCUOLA Il Gruppo AEM Torino giudica fondamentale il rapporto con il mondo dell’istruzione, quale vettore positivo per favorire la crescita della cultura della sostenibilità ambientale tra i giovani. In aggiunta alle attività tradizionalmente sviluppate (visite guidate agli impianti, incontri culturali-didattici, progetti di ricerca con il mondo accademico), nel 2005 AEM Torino Distribuzione ha varato il progetto “Kilowattorino”, rivolto a tutti gli studenti delle scuole materne, elementari e medie inferiori della Città, con l’obiettivo di promuovere la cultura e la pratica del risparmio energetico. L’iniziativa si è concretizzata nella distribuzione gratuita agli studenti e al personale docente e non docente delle scuole torinesi, di 85.000 lampadine fluorescenti a basso consumo da 15 watt (equivalente ad una lampadina ad incandescenza tradizionale da 75 watt) abbinate ad un opuscolo dell’ENEA “Risparmio energetico con l’illuminazione”, particolarmente efficace sia a livello didattico che informativo nei confronti delle famiglie per un consapevole utilizzo dell’energia. LA COMUNICAZIONE ESTERNA Il Gruppo AEM Torino ha potenziato nel 2005 il dialogo con la Pubblica Amministrazione, la Comunità Finanziaria e la collettività, alle quali sono state indirizzate le informazioni più significative riguardo l’andamento aziendale e gli orientamenti di carattere societario ed industriale. In tema di comunicazione in ambito ambientale, il progetto “Kilowattorino”, citato nel paragrafo precedente, è stato un valido strumento per promuovere sul territorio la cultura e la pratica del risparmio energetico. Agli Azionisti e ai Clienti, il Gruppo ha fornito anche nel rispetto degli obblighi stabiliti dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e dai regolamenti della Borsa Italiana, strumenti atti ad assicurare la velocità e la capillarità dell’informazione. Il Gruppo AEM Torino utilizza, modulandoli di volta in volta ed orientandoli secondo i principi di correttezza e trasparenza, i seguenti strumenti: sito Internet, Contact Center, campagne promozionali, pieghevoli informativi, sportelli aperti al pubblico, seminari, incontri con gli Enti Locali e con la popolazione, con le associazioni dei consumatori, imprenditoriali e categoriali, contatti one-to-one. CONTENZIOSO IN MATERIA AMBIENTALE Anche nel 2005, come nel passato, non ha avuto luogo alcun contenzioso in materia ambientale.