SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: AMESCI 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ 00368 NAZIONALE I CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Giovani Protagonisti - Comune di Sorrento 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): Settore: A (Assistenza) - Area: 03 (Giovani) 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Area di intervento L’adolescenza è un periodo di transizione verso l'età adulta, nella quale vengono da una parte rivissute ed elaborate le esperienze dell'infanzia e dall'altra progettate, e in parte realizzate, le prime esperienze dell'autonomia verso l'età adulta, comportando necessariamente dei cambiamenti, delle crisi e delle rotture. Caratteristiche dell’età adolescenziale è il rapido alternarsi, o coesistere, di “sprezzante indipendenza e regressiva dipendenza” dell’isolamento che vive l’adolescente. L’ attuale realtà in cui i giovani sono inseriti, vissuta come iperstimolante fin dalla nascita (Crepet parla della "culla - discoteca"), provoca a livello biologico (secondo una ricerca condotta dall'Osp. Mayer di Firenze) una crescita precoce, a livello ormonale, di uno o due anni. In quest'ottica, si osservano frequentemente comportamenti compulsivi che spaziano dall'area dell'alimentazione, allo "shopping", alle tante ore davanti allo schermo, alle condotte violente dentro e fuori la scuola, alle espressioni aggressive, non solo all'interno dei videogiochi di contenuto violento, fino ad arrivare alle forme più eterogenee di dipendenza, dall’assunzione non controllata di alcolici, all’ avvicinarsi sempre più precoce al variopinto mondo delle droghe, leggere e pesanti. Tutte queste condotte, apparentemente molto diverse tra loro, sono definite comportamenti adolescenziali a rischio, in quanto hanno la caratteristica comune di poter compromettere nell’immediato o a lungo termine il benessere fisico, psicologico e sociale dell’individuo. Tuttavia, aldilà della specifica forma con cui si esprimono, questi comportamenti rimandano a problematiche comuni dell’adolescenza: non devono essere intese come azioni prive di senso o la conseguenza di cieca imitazione o il frutto di un’insufficiente conoscenza del pericolo, ma rappresentano delle modalità dotate di senso utilizzate da numerosi adolescenti, in uno specifico momento della loro vita e in un particolare contesto, per raggiungere scopi personali e sociali significativi per lo sviluppo individuale. Come ben noto, l’adolescenza rappresenta un momento della vita potenzialmente critico per l’individuo determinato dalla graduale emancipazione/ indipendenza dai genitori e la ricerca di nuovi modelli. Una modalità attraverso cui il giovane può esprimere il disagio esperito è proprio lo sviluppo di un comportamento deviante o a rischio, il quale assume la funzione di comunicare il disagio, il senso di disorientamento o il bisogno di modificare una situazione interiore. Ecco allora che la sperimentazione, fino all’abuso, di alcool e droghe ed il consumo sempre più precoce al fumo può rispondere al bisogno, tipicamente adolescenziale, di affermazione e sperimentazione di sé (nuovi stati di coscienza, sensazioni fisiche ed emozioni prima sconosciute), assolvendo al bisogno di trasgressione e di superamento dei limiti, ed esprimono l’impulso di andare contro le regole e le leggi del mondo adulto. Parallelamente, l’adozione di molti di questi comportamenti in un contesto di gruppo testimonia l’esigenza del giovane di accrescere il riconoscimento di sé, la reputazione e la popolarità all’interno del gruppo dei pari. Di particolare rilevanza sono inoltre i dati dell' Organizzazione Mondiale della Sanità sul consumo di alcolici e droghe, nonché l’avvicinarsi precocemente al fumo, da parte degli adolescenti che inducono a riflettere soprattutto sul ruolo fondamentale che prevenzione ed educazione giocano nell'influenzare i comportamenti dei giovanissimi. A tal proposito, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito il tabacco tra i sette principali fattori di rischio per la salute, evidenziando che nei giovani il consumo di sigarette si differenzia per genere e anche se i maschi risultano essere ancora i maggiori consumatori, nelle ragazze si è registrato una crescita più massiccia di fumatrici. Il numero di giovani e adolescenti che inizia a fumare è in costante aumento, superando in Italia, la cifra di 13 milioni, e 90.000 l’anno sono i decessi attribuibili al fumo di tabacco. Nel passaggio dal consumo di alcool, sempre più precoce, all'abuso di alcolici o l'assunzione di droghe, concorrono molte variabili: il contesto familiare, sociale, economico e le variabili personali psichiche e relazionali che caratterizzano ogni persona. Nell’analisi di un comportamento occorre distinguere i fattori di rischio che ne aumentano il coinvolgimento e ne stabilizzano la condotta e i fattori di protezione che possono limitarne la gravità e la cronicità e scoraggiarne l’adozione. Tra questi, un valore fondamentale è assunto dalla conoscenza e dalla prevenzione fatta ad ampio raggio nei contesti. Tra i principali fattori protettivi, così come teorizzato dalla letteratura di riferimento, si colloca proprio il contesto familiare, i cui effetti possono essere "diretti", configurandosi come “agenti di socializzazione”, come la presenza accanto all'adolescente di un modello positivo di adulto (relativamente a comportamenti e atteggiamenti) e la disapprovazione di comportamenti a rischio; ma anche "indiretti", tra cui uno stile educativo autorevole fondato sulla disponibilità al dialogo e l'esercizio di un controllo familiare. Un valido strumento di intervento a supporto del processo di sviluppo adolescenziale è, pertanto, rappresentato dalla prevenzione e la promozione di una cultura di sensibilizzazione volta a rendere il giovane, ben informato e consapevole circa i diversi tipi di comportamento a rischio, di cui spesso si tende a sottovalutare le conseguenze ed il pericolo che si corre dal punto di vista psicofisico e per certi aspetti legale/ giudiziario. L’intervento educativo richiede, pertanto, un’azione preventiva centrata sulle funzioni, attenta al significato e ai vantaggi che gli adolescenti traggono dai comportamenti a rischio. Occorre lavorare affinché il giovane ottenga gli stessi obiettivi di sviluppo senza mettere in pericolo la propria salute e benessere e favorire il ricorso ad altri comportamenti che possono svolgere le stesse funzioni positive. L’intervento educativo dovrebbe innanzitutto offrire al giovane occasioni di informazione e riflessione che consentano di acquisire la consapevolezza sul significato del proprio comportamento e di attivarsi con nuove strategie per raggiungere gli stessi scopi in modo salutare. È importante, parallelamente, la valorizzazione e la promozione del senso di autoefficiacia, di empowerment, le cosiddette life skills, ossia tutte quelle competenze vitali, quali la comunicazione efficace, l’empatia, il pensiero critico, la gestione delle emozioni e delle situazioni di stress, che rendono il soggetto capace di affrontare le sfide evolutive. Analisi del contesto Sorrento rappresenta il comune capofila della Penisola Sorrentina, con una popolazione complessiva di 16.535 abitanti circa (Istat, 2013), di cui 7.849 uomini e 8.686 donne con un’età media di circa 43 anni (cfr. Tabella 1). Tale popolazione si distribuisce con una densità per km pari a 1.665,2, su una superficie di circa 9,93 kmq, con una distanza di circa 49.675 Km (in linea d' aria è 26 chilometri) da Napoli, capoluogo di provincia e di regione, oltre che grande metropoli, caratterizzata da costanti flussi migratori da parte dei comuni limitrofi, tra cui Sorrento. Popolazione Famiglie Età Media Reddito Medio Tasso Natività 16.535 6.429 43,1 11.708 9.7 Tabella 1. Box dati comune di Sorrento Come appare evidente dal grafico sotto indicato (cfr. Tabella 2), la popolazione residente nel comune di Sorrento, è cresciuta con un andamento non sempre regolare (Istat, 2013), aumentando in maniera esponenziale nell’anno 2009, per poi decrescere. Tabella 2 andamento della popolazione dal 2001 al 2012 nel Comune di Sorrento Gli indici demografici calcolati sulla popolazione residente a Sorrento, evidenziano, invece, i principali cambiamenti che è possibile riscontrare sul territorio dall’anno 2010 all’ anno 2013, rispetto all’indice di vecchiaia, di natalità e di mortalità. Come rappresentato in tabella (cfr. Tabella 3), si riscontra un innalzamento dell’indice di vecchiaia, facendo registrare 149 anziani ogni 100 giovani; un abbassamento eclatante degli indici di natalità e mortalità, relativo al numero medie di nascite e decessi in un anno ogni 1000 abitanti; la presenza di 55,7 individui a carico per ogni 100 che lavorano, evidenziando che, l’indice di ricambio nel territorio di Sorrento è 119,7, e che quindi la popolazione in età lavorativa risulta essere piuttosto anziana. Inoltre, il dato relativo al carico di figli per ogni donna feconda, inteso come rapporto percentuale tra il numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda /15- 49 anni), stimando il carico dei figli in età scolare per le mamme lavoratrici, ha subito un calo del’1% nell’anno 2013, rispetto agli anni precedenti presi in considerazione. Anno Indice di Indice di vecchiaia dipendenza strutturale Indice di Indice di Indice di ricambio struttura carico della della di figli popolazione popolazione per donna attiva attiva feconda Indice di natalità (x 1.000 ab.) Indice di mortalità (x 1.000 ab.) 2010 140,9 54,9 108,7 107,9 23,4 8,7 8,6 2011 144,6 55,5 112,6 112,3 23,3 8,8 9,0 2012 147,2 54,9 114,4 118,9 23,0 9,7 11,1 2013 149,9 55,7 119,7 122,1 22,0 0,0 0,0 Tabella 3. Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente a Sorrento Dall’ analisi dei dati sotto riportati (cfr. Tabella 4), e tenendo in considerazione l’attuale reddito medio registrato nella popolazione di Sorrento (cfr. Tabella 1), pare che tale territorio non abbia subito le conseguenze della grande crisi economica (Ista, 2013), con un incremento del reddito medio e degli importi complessivi, con confronto tra l’anno 2009 e l’ anno 2011, evidenziando in particolare il confronto attualmente esistente tra la condizione economica registrata a Sorrento, rispetto ai dati provinciali e nazionali (cfr. Tabella 5), rappresentando il terzo comune con reddito medio pro capite più alto (€ 11.708) nella provincia di Napoli, preceduto solo da Capri e Procida, nonché il terzo comune con la più alta percentuale di dichiaranti Irpef nella provincia di Napoli, preceduto solo da Capri e Anacapri. Anno Dichiaranti Popolazione %pop Importo Media/Dich. Media/Pop. 2005 7.557 16.565 45,6% 159.831.614 21.150 9.649 2006 7.917 16.581 47,7% 172.613.710 21.803 10.410 2007 7.917 16.542 47,9% 187.350.123 23.664 11.326 2008 7.901 16.583 47,6% 185.452.993 23.472 11.183 2009 7.889 16.612 47,5% 187.120.237 23.719 11.264 2010 7.814 16.589 47,1% 190.613.147 24.394 11.490 2011 7.925 16.541 47,9% 193.653.935 24.436 11.708 Tabella 4. Redditi irpef calcolati sulla popolazione residente a Sorrento Sorrento Redd. inferiori a zero Redd. da zero a € 10000 Redd. da € 10001 a€ 15000 Redd. da € 15001 a€ 26000 Redd. da € 26001 a€ 55000 Redd. da € 55001 a€ 75000 Redd. da € 75001 a€ 120000 Redd. Provincia Napoli Italia Num. media % Num. media % Num. media % 93 -19866 0,84% 12480 -11133 0,80% 212268 -10274 0,51% 3658 5031 33,11% 576867 4803 37,12% 12747292 4970 30,78% 1698 12540 15,37% 214659 12443 13,81% 6066386 12480 14,65% 2816 19598 25,49% 401427 20046 25,83% 12487302 20054 30,15% 1896 35166 17,16% 250591 34076 16,12% 7401443 34471 17,87% 260 64180 2,35% 23796 64048 1,53% 776766 63694 1,88% 264 91621 2,39% 18585 91470 1,20% 570242 91697 1,38% 103 190326 0,93% 6691 208521 0,43% 256381 214598 0,62% oltre € 120000 Tabella 5. Redditi locali- provinciali- nazionali a confronto In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura della popolazione di Sorrento è definita di tipo regressivo, laddove, come evidente (cfr. Tabella 6– 7 - 8), la popolazione giovane (0-14 anni) è minore, rispetto a quella anziana (superiore a 65 anni), con un andamento pressoché stabile negli anni 2011, 2012, e 2013 (cfr. Tabella 6 - 8). Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad esempio sul sistema lavorativo o su quello sanitario. Tabella 6. Distribuzione per età della popolazione residente a Sorrento Tabella 7. Distribuzione a torta per età della popolazione residente a Sorrento Anno %0-14 anni %15-64anni %65+ anni Tot. residenti Età media 2010 2011 2012 2013 2.445 2.420 2.371 2.367 10.723 10.669 10.679 10.619 3.444 3.500 3.491 3.549 16.612 16.589 16.541 16.535 42,5 42,8 43,1 43,4 Tabella 8. Distribuzione in percentuale per età della popolazione residente a Sorrento Nello specifico, il comune di Sorrento conta, complessivamente, una popolazione di circa 1. 923 giovani (932 maschi/ 991 femmine), di cui n. 1.034 gli adolescenti di età compresa tra i 15 e i 20 anni (cfr. Tabella 9), e n. 889 i giovani di età compresa tra i 21 e i 25 anni (cfr. Tabella 10). Eta' Totale Maschi Totale Femmine M+F 15 75 71 146 16 79 78 157 17 79 107 186 18 71 89 160 19 84 101 185 20 104 96 200 TOTALE 492 542 1034 Tabella 9. Giovani di età compresa tra i 15- 20 anni residenti nel Comune di Sorrento Eta' Totale Maschi Totale Femmine M+F 21 91 89 180 22 89 97 186 23 80 105 185 24 94 83 177 25 86 75 161 TOTALE 440 449 889 Tabella 10. Giovani di età compresa tra i 21- 25 anni residenti nel Comune di Sorrento Il grafico che segue (cfr. Tabella 11) riporta la potenziale utenza per le scuole di Sorrento, evidenziando con colori diversi i differenti cicli scolastici (asilo nido, scuola dell'infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di I e II grado). Tabella 11. Distribuzione della popolazione residente nel comune di Sorrento per età scolastica Nell’ambito delle problematiche giovanile riscontrate, i dati Istat 2013 mostrano come nel corso degli anni, a Sorrento, in linea col trend regionale della Campania (cfr. Tabella 12), sia stato riscontrato un significativo incremento del numero di giovani di età superiore ai 14 anni che si è avvicinato al fumo, con modalità ricorsiva e permanente. Iniziare a fumare, secondo quanto teorizzato dalla letteratura di riferimento, appare essere il frutto di un processo comportamentale individuale, ambientale e sociale, raramente riconducibile ad un evento isolato. Il giovane emula spesso l’adulto fumatore per sentirsi parte di un gruppo sociale e culturale e per affermare la propria personalità. Tabella 12. Andamento dei fumatori di età superiore ai 14 anni dal 1993 al 2012 Per quanto riguarda l’uso/ abuso di alcool, bere alcolici precocemente fa spesso parte di comportamenti a rischio che possono essere associati a problemi di condotta, la sperimentazione di droghe e l'aggregazione con pari devianti. Dal punto di vista fisiologico, l’organismo matura la capacità di metabolizzare l'alcol solo intorno ai 20 anni. Per la fascia di età compresa tra 17-21 anni, dunque è assolutamente sconsigliato superare la quantità di un bicchiere al giorno. Se un ragazzo o una ragazza bevono prima, facilitano la crescita dell’alcol-dipendenza. Nel 2003, i giovani fra i 20 e i 29 anni rappresentavano il 9,1% dell’utenza dei servizi alcologici e nel 2004 il 9,8%. Questa percentuale è aumentata anche nella fascia d’età sotto i 20 anni, salendo dallo 0,5% allo 0,6% (ISS, 2011). Le ricadute dell’uso di alcol sono gravi anche in termini di mortalità: l’alcol è per i giovani la prima causa di morte a seguito di incidente stradale alcol correlato sia in qualità di conducente, sia di trasportato, sia di pedone (Istat, 2013). Secondo i dati della ricerca "L'uso e l'abuso di alcol in Italia" (2006) realizzata dall'Istat, i problemi sorgono quando ci si avvicina alla fascia d'età compresa tra gli 15 e i 18 anni e si parla non solo di bevande con bassa gradazione alcolica (come la birra o gli alcolpops), ma anche, e soprattutto, di super alcolici. In Italia, la percentuale di giovani consumatori di alcol con alta gradazione è salita di ben 4 punti percentuali rispetto ad una rilevazione analoga effettuata nel 1998. Ad influenzare i ragazzi nell'abitudine del bere il primo posto è occupato dalle famiglie. La percentuale dei giovani consumatori di alcol raggiunge picchi del 32% quando in famiglia c'è anche uno solo dei due genitori abituato ad un consumo anche moderato ma costante, di alcol. Ed è alto anche il numero dei minorenni che bevono fuori pasto, probabilmente per aumentare l'effetto di stordimento o di euforia dato dal bere a stomaco vuoto. Infatti, nell'ultimo quinquennio sono aumentate del 150% le malattie del fegato nella fascia d'età tra i 14 e i 25 anni, realtà che viene confermata analizzando i dati eziopatogenetici di grandi e piccole città, dove forme di epatite e cirrosi sono in forte aumento fra gli adolescenti ed i ragazzi. Altro dato allarmante riguarda il 17% dei ragazzi di età compresa tra i 14 e i 20 anni che si rivolgono al pronto soccorso a seguito di un’intossicazione da alcool. Il fenomeno del consumo di alcool tra i giovanissimi è dunque in crescita. Sono 9 su 10 gli adolescenti che nel fine settimana si ubriacano in discoteca o nei pub e molti hanno meno di 18 anni. I dati rilevati, indicano che beve con il preciso obiettivo di ubriacarsi il 64,8% dei ragazzi e il 34% delle ragazze. Fra questi i minorenni (fra 11 e 18 anni) sono sempre di più (42% dei ragazzi e 21% delle ragazze) e sono più numerosi rispetto ai ragazzi più grandi (19-24 anni). Dopo i 25 anni, invece, le percentuali scendono al 7,5% dei maschi e al 5,5% delle femmine (ISS, 2011). A tal proposito, le indagini Istat, individuano la Campania come regione a rischio, per l’elevata diffusione di consumo tra i più giovani, a partire dagli 11 anni. In Campania, in linea col il trend nazionale (cfr. Tabella 13), circa un milione e 500 mila ragazzi nella fascia di età 15-24 anni sono considerati consumatori a rischio per l'uso di bevande alcoliche, e di questi, la metà ha meno di 18 anni. Tabella 13 CL. ETA’ Consum a aperitivi analcolici MASCHI 11-15 21,2 16-17 45,5 18-19 52,6 20-24 65,9 FEMMINE 11-15 24,4 16-17 48,9 18-19 59,6 20-24 59,7 MASCHI E FEMMINE 11-15 22,7 16-17 47,2 18-19 55,9 20-24 63,0 Consu ma aperitiv i analcol ici eccezi onalme nte Consum a aperitivi alcolici Consum a aperitivi alcolici eccezionalment e Consum a amari Consum a amari eccezionalment e Consum a liquori Consum a liquori eccezionalment e Consum a alcolici fuori pasto Consum a alcolici fuori pasto meno di una volta a settiman a Non consum a né vino, né birra, né alcolici fuori pasto 55,8 44,9 52,0 43,0 4,6 32,5 48,3 60,2 54,2 54,2 42,0 42,1 2,9 13,6 26,6 43,2 81,9 64,4 57,7 51,9 3,0 18,7 36,7 46,7 82,3 62,3 57,9 57,3 4,2 27,1 43,7 53,4 87,8 81,4 66,1 63,6 83,5 52,0 30,3 16,7 69,2 59,4 45,2 51,1 5,2 26,8 44,9 45,6 73,4 62,5 48,9 43,1 1,4 6,2 15,5 17,4 59,9 77,9 80,0 67,1 1,8 12,1 27,0 25,8 82,3 71,3 67,3 60,1 2,6 17,5 33,5 37,8 90,5 82,4 78,6 73,9 86,9 67,7 47,0 41,0 62,7 52,5 48,5 46,7 4,9 29,6 46,7 53,3 64,0 2,1 75,2 58,0 9,9 68,7 45,2 21,3 65,4 42,5 30,9 56,0 Tabella 13. Consumo di alcool 2,4 15,3 32,1 36,8 82,3 65,9 61,6 58,2 3,4 22,3 38,8 46,0 88,8 81,8 71,2 67,6 85,1 59,9 38,3 28,3 In linea con la letteratura di riferimento, i dati Istat confermano che chi eccede nel consumo di alcool spesso associa anche altri comportamenti a rischio, tra cui l’abitudine al fumo (cfr. Tabella 14). Tra i maschi, il 27,5% dei fumatori e il 26,5% degli ex fumatori ha almeno un comportamento di consumo a rischio, contro il 15,4% dei non fumatori. Anche tra le fumatrici si confermano tendenze analoghe, sebbene con quote più contenute. Analizzando le due componenti del rischio (binge drinking* e consumo giornaliero non moderato) si osserva una maggiore propensione agli episodi di ubriacatura tra i fumatori (tra i maschi il 18,4% contro il 7,9% dei non fumatori; tra le femmine il 7,1% contro il 2,0% delle non fumatrici), mentre si evidenzia un consumo giornaliero non moderato maggiore tra gli ex fumatori che tra i fumatori. Ciò è tanto più vero per i maschi che per le femmine. Almeno un comportamento di consumo a rischio Giornaliero non moderato Maschi Fe Tot Totale Femmine Non Fumatori Ex fumatori Fumatori Fumatori di 20 sigarette e più Tipo di comportamento a rischio nel consumo di bevande alcoliche Binge drinking Femmine Totale Maschi Femmine Totale 3,0 4,6 7,9 2,0 4,2 15,4 5,4 9,1 Masc hi 7,4 26,5 7,0 19,3 19,3 3,3 13,4 9,5 3,9 7,5 27,5 29,5 10,5 12,2 20,9 24,8 12,9 17,2 3,9 4,7 9,4 13,8 18,4 18,5 7,1 8,5 14,0 15,7 Tabella 14. Incidenza comportamenti a rischio- consumo di alcool *Binge drinking: il consumo di 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione. Inoltre, in Campania, in linea con il trend nazionale, alcuni comportamenti a rischio nel consumo di alcolici sembrano più diffusi tra chi frequenta abitualmente discoteche e luoghi in cui si balla (cfr. Tabella 15). Pur non potendo affermare la contemporaneità dei comportamenti, in quanto la circostanza di consumo non viene rilevata, si osserva che tra chi frequenta assiduamente (più di 12 volte nell’anno) le discoteche, la quota di quanti dichiarano un comportamento di consumo a rischio è nettamente più alta. Tra i maschi si arriva al 36,2% (rispetto al 20,1% di chi non va in discoteca), mentre tra le donne le quote sono, rispettivamente, del 18,1% e del 5,4%. Tra i giovani di 18-24 anni di sesso maschile che vanno in discoteca assiduamente, il 39,3% ha l’abitudine al binge drinking* (contro il 10,3% di quelli che non ci vanno) e il 20,9% delle donne (contro il 3,1%). Comportamenti di consumo a rischio più elevati si osservano anche tra coloro che si recano 12 o più volte all’anno a concerti di musica o spettacoli sportivi, soprattutto per quanto riguarda l’abitudine al binge drinking*. Il 23,0% delle persone che assistono 12 volte o più nell’anno a un concerto e il 16,1% di chi partecipa con maggiore frequenza a spettacoli sportivi ha l’abitudine al binge drinking*, contro il 5,4% e il 5,0% di coloro che, rispettivamente, non svolgono queste attività. Frequenza con cui vanno in discoteca o luoghi in cui si balla e classe d'età Almeno un comportamento di consumo a rischio Tipo di comportamento a rischio nel consumo di bevande alcoliche Giornaliero non moderato Maschi Femmine Tot Maschi MAI SI, 1-12 VOLTE SI, PIU’ DI 12 VOLTE TOTALE Binge drinking Femmine Tot. Maschi Femmine 11-17 7,2 4,6 6,0 0,5 0,3 0,4 1,5 0,7 18-24 11,8 4,2 8,0 2,2 1,2 1,7 10,3 3,1 25-44 13,7 3,4 8,3 4,2 0,9 2,5 11,0 2,9 45-64 14,4 3,1 8,6 8,3 1,4 4,7 8,8 1,9 65 e 40,3 10,0 22,8 39,3 9,4 22,0 3,8 0,9 più Totale 20,1 5,4 12,3 14,2 3,6 8,6 7,7 1,8 11-17 24,4 15,7 19,5 3,1 0,7 1,7 11,4 3,9 18-24 20,6 9,4 15,5 1,9 0,6 1,3 19,7 9,1 25-44 25,1 7,6 17,3 3,7 0,8 2,5 23,4 6,9 45-64 24,1 6,4 15,6 9,2 1,3 5,4 17,7 5,2 65 e 53,0 15,7 37,5 52,0 15,6 36,8 7,2 0,1 più Totale 24,7 9,0 17,4 5,7 1,2 3,6 20,1 6,6 11-17 52,2 19,6 34,6 2,6 0,1 1,3 40,7 13,0 18-24 39,3 20,9 30,5 1,1 0,8 1,0 39,3 20,9 25-44 32,4 20,3 27,9 4,0 0,8 2,8 30,7 20,3 45-64 27,9 8,4 17,8 12,6 1,7 6,9 16,3 6,6 65 e 42,6 10,6 26,1 41,4 10,6 25,5 6,0 0,0 più Totale 36,2 18,1 28,0 6,3 1,7 4,2 31,1 16,3 11-17 12,4 8,4 10,4 1,1 0,4 0,8 4,9 2,2 18-24 21,0 9,5 15,6 1,9 0,8 1,4 20,1 9,1 25-44 18,1 5,0 11,6 4,1 0,9 2,5 15,8 4,5 45-64 15,6 3,5 9,4 8,5 1,4 4,8 9,9 2,3 65 e 40,7 10,1 23,2 39,7 9,5 22,4 3,9 0,8 più Totale 21,7 6,4 13,8 12,2 3,2 7,5 11,1 3,1 Tabella 15. Diffusione di comportamenti a rischio e consumo di bevande alcoliche Tot. 1,1 6,7 6,7 5,3 2,1 4,6 7,2 14,8 16,1 11,7 4,3 13,8 25,8 30,5 26,8 11,3 2,9 24,5 3,6 14,8 10,2 6,0 2,2 6,9 Dati preoccupanti sono rilevati anche rispetto al consumo di droghe da parte dei giovani adolescenti. L'1% degli studenti italiani è schiavo delle droghe pesanti, come l'eroina e la cocaina. E' quanto emerge dallo studio Espad-Italia (European school survey on alcohol and other drugs), realizzato dal Reparto di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc -Cnr). Dall'indagine Italiana- che ha coinvolto 45 mila studenti delle scuole superiori e 516 istituti scolastici di tutta la penisola - emerge chiaramente anche l'aumento del consumo frequente di cocaina (da 0,6% del 2011 a 0,8% dell'ultimo anno). Nel dettaglio, sono circa 65.000 i ragazzi che hanno assunto cocaina almeno una volta nell'ultimo anno (il 2,8%) e 18.500 (cioè lo 0,8% degli studenti italiani) quelli che ne ha fatto un uso intensivo, per 10 o più volte nell'ultimo mese. Lo studio scompone anche i dati a livello regionale. La fotografia che ne è esce è ancora più nitida: in raffronto con l'anno precedente, si evidenzia infatti come siano gli studenti del Centro, della Campania, del Piemonte e del Friuli Venezia Giulia ad aver incrementato maggiormente i consumi. Anche se l'incremento dei consumi riguarda soprattutto i maschi, si registra un aumento anche tra le ragazze: in Campania (dal 13,6% del 2012 al 17% del 2013); in Abruzzo (dal 17% al 21%) e soprattutto in Piemonte (dal 17% al 22%). In Campania, in linea con il trend nazionale, cosi come testimoniato dai dati Istat 2013 (studio su un campione di 30 mila studenti di età compresa tra i 15 e i 20 anni) è in netto aumento il numero di consumatori che fa uso di cannabis e eroina. Emerge da questo studio di una tendenza generale alla stabilizzazione del numero di studenti consumatori, per tutte le sostanze, con alcuni incrementi. I dati parlano di un incremento nel numero di consumatori di cannabis che hanno dichiarato di averne fatto uso una sola volta e che sono passati dal 27,5% al 28,1%. Per quanto riguarda invece le droghe cosiddette pesanti, mentre per la cocaina c’è una sostanziale stabilità rispetto al numero di consumatori dell’anno passato, al contrario per l’eroina, sostanza il cui consumo sembrava essere costantemente in calo, essa ha avuto un incremento dello 0,1%, valore che, in ogni maniera, andrà monitorato attentamente per verificare che non ci si trovi di fronte all’inizio di una inversione di tendenza. Ci sono poi le cosiddette sostanze allucinogene come LSD o le varie amfetamine e/o i funghi allucinogeni, delle quali ha ammesso di averne fatto uso il 2,5% degli studenti, mentre aumenta l’uso di sostanze stimolanti come l’ectasy, con un picco di consumatori fra i diciannovenni e, come costantemente accade per tutte le droghe, con una prevalenza di maschi. I dati di riferimento mostrano quindi che, in Italia, la sostanza stupefacente più utilizzata dagli adolescenti è la cannabis, dimostrando come e quanto il cervello degli adolescenti risulti essere più a rischio di quello degli adulti che fumano cannabis, evidenziando che il consumo cronico di cannabis può compromettere la memoria di lavoro, quella riferita ad azioni da svolgere nell'immediato e quella episodica, cioè la memoria riferita ad avvenimenti del passato, compromettendo, dunque, i processi di attenzione, sia quella transitoria che sostenuta, con conseguente alterazione delle performance relative a compiti in cui è richiesto l'uso della memoria, anche dopo un mese di astinenza. Pur non avendo dati direttamente riconducibili al contesto specifico di Sorrento, è possibile ipotizzare che i giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni presenti su questo territorio seguano il trend dei dati riscontrati in Italia, ed in particolare nella regione Campania. A partire da questi, si ritiene opportuno indicare anche la città di Sorrento come terreno fecondo per la proliferazione e diffusione di tali comportamenti a rischio tra i giovani, per i quali appare opportuno implementare un percorso di sensibilizzazione e prevenzione alla messa in atto degli stessi. Le Risorse esistenti: analisi della domanda e dell’offerta Per la progettazione, realizzazione e gestione del sistema integrato delle politiche per gli interventi dei servizi sociali il comune fa capo al Piano Sociale di Zona EX- N13, insieme ai comuni di Massa Lubrense, Sant’Agnello e Piano di Sorrento. La legge n. 328/2000, nel delineare l'assetto istituzionale del sistema integrato degli interventi e servizi sociali, ha assegnato ai Comuni la titolarità delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali territoriali. Tali funzioni sono esercitate localmente adottando gli assetti più funzionali alla gestione, alla spesa ed al rapporto con i cittadini, secondo le modalità stabilite dalla legge 8 giugno 1990, n. 142 e successive integrazioni. La determinazione degli Ambiti territoriali, invece, spetta alle Regioni, ai sensi dell'art. 8, comma 3, lett. a, le quali individuano anche le modalità e gli strumenti per la gestione unitaria del sistema locale dei servizi sociali in rete. Per la realizzazione delle attività previste nel Piano di Zona è istituito l'Ufficio di Piano dell'Ambito territoriale. Le funzioni ed i compiti dell'ufficio di piano sono disciplinate da apposito regolamento adottato dal Coordinamento istituzionale. L’Ufficio Servizio Sociale è costituito da 4 unità di personale: 1 Responsabile,1 Assistente Sociale, 1 psicologa, 1 operatore esecutivo. Dal punto di vista delle risorse esistenti sul territorio a disposizione dei bisogni, sono presenti numerosi organismi del terzo settore, Cooperative, associazioni di volontariato, privato o sociale, iscritte all’ Albo comunale delle associazioni (Regolamento approvato con Del. CC n. 47/ 2011), che da anni operano nell’ambito socio- assistenziale, della cultura, del turismo, dell’ educazione, dello sport e della fruizione del tempo libero, rispetto ai quali non sono disponibili dati precisi relativi all’utenza servita, quali ad esempio: Ass. Vel'a Tarchia Syrrentum Music in the air "Le Chiavi d'oro" Campania Felix Un ponte tra passato presente e futuro Ass. Musicale Surrentum Ass. Musicale Jazz'è La penisola in movimento ABC Project associazione culturale Sorrento Futura Sorrento V.A.S. Onlus (Verdi Ambiente e Società) Slow Sud Ars Scrivendi Studi Storici Sorrentini Peninsula Felix Giovani Giovani Insieme Il Circolo Artisti e Giornalisti “A. Califano” Il Cilindro Sorrento Futura Giovani Insieme Sorrento A.S.D. Teatro Tasso Danza e Musical Associazione Polisportiva Dilettantistica Penisola Dilettantistica Penisola A.S. The Indians Sorrento bowling team Genitori del Duemila Gioventù Attiva Circolo Endas Penisola Peninsula Felix Giovani Il Circolo Artisti e Giornalisti “A. Califano” Infinito ALBA Gioia di Vivere Il Prossimo e il Futuro Gente di Mare Ass. Fedeli della Cappella S. Maria del Soccorso GINS: Giovani impegnati nel sociale - Associazione di Volontariato e solidarietà Ass. Magie della Natura Nell’ambito delle politiche giovanili è inoltre attivo sul territorio il Centro Informagiovani "Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e le loro Scorte”, istituito con la legge regionale 14/ 2000, quale nodo di rete, di raccordo e di coordinamento dei Punti informagiovani appartenenti allo stesso ambito territoriale. Il Centro Informagiovani è un servizio presso il quale sono disponibili informazioni sulle opportunità offerte, sia in ambito pubblico che privato e sui vari argomenti di interesse per i giovani, offrendo un importante "punto di vista" sul mondo giovanile e coordinando un significativo scambio di informazioni. Lo sportello è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:30 e dalle 16:00 alle 19:00, offrendo ai giovani utenti un servizio informativo gratuito su cultura, tempo libero, formazione, volontariato, creatività giovanile ed opportunità lavorative. I giovani che si rivolgono ai centri hanno la possibilità di: consultare dossier contenenti la documentazione nonché guide, libri, riviste, giornali; visionare le bacheche (concorsi, borse di studio, lavoro, corsi professionali, appuntamenti culturali, attività di vario genere...) aggiornate quotidianamente; richiedere le schede orientative sugli argomenti di maggior interesse; prelevare dépliant, opuscoli e programmi; in molti Centri è possibile interrogare la Banca Dati Nazionale Giovani direttamente o tramite l'operatore ottenendo la stampa delle informazioni cercate; interrogare direttamente l'operatore: Il colloquio diretto tra l'operatore e i giovani rappresenta la modalità più significativa, il metodo più sicuro che permette di interpretare correttamente la domanda, ed eventualmente di approfondire la richiesta. Nello specifico, la documentazione precedentemente menzionata è organizzata in nove settori quali: vita scolastica, professioni, lavoro, educazione permanente, vita sociale e sanità, tempo libero, estero e sport, rappresentando pertanto un'area di proposizione e di promozione di attività rivolte ai giovani e volute dagli stessi, percepito come luogo di informazione e orientamento per i giovani. Lo stesso predispone: o corsi di formazione con cadenza ciclica tra i quali: informatica, lingue, web design, Deedj, photoshop e sicurezza su internet. o uno sportello lavoro, accreditato dal ministero del lavoro e delle politiche sociali in grado di svolgere attività di intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro sul territorio della penisola sorrentina: o una Carta Giovani che consente ai giovani dai 15 ai 35 anni residenti nel Comune di Sorrento di beneficiare di sconti con le attività convenzionate presenti sul territorio della penisola sorrentina. E’ inoltre presente ed attivo un Forum comunale giovanile, quale organismo fondamentale nella partecipazione dei giovani alle attività degli enti locali, impegnato nella realizzazione e promozione di iniziative a favore dei giovani, coinvolti spesso ad assistere ad eventi comunali, mostre e manifestazioni di ampio respiro, in grado di affrontare temi diversi e molto vicini alle problematiche e al disagio, non solo giovanile. Tuttavia, in termini di domanda locale di medesime attività e relativa offerta, dal punto di vista delle risorse esistenti sul territorio a disposizione dei bisogni, e per la promozione della cultura e dell’informazione in tema di prevenzione di comportamenti a rischio in età giovanile, è da rilevare l’assenza di associazioni culturali o di promozione sociale specificamente dedicate alle politiche per i giovani, né centri di aggregazione giovanile in grado di promuovere il benessere e prevenire il disagio degli stessi determinato dalla messa in atto di eterogenei comportamenti a rischio. Bisogni individuati Dai dati pervenuti dall’ufficio Politiche Giovanili, sulla base di indagini e monitoraggi, risultano 160 i giovani che effettivamente usufruiscono dei servizi svolti dal Centro Informagiovani "Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e le loro Scorte”, dato ancora molto basso considerando il numero di giovani presenti sul territorio che sfociano in fenomeni di dipendenza e che non vengono accolti da servizi adeguati (dati forniti dal Servizio Assistenza Sociale dell’Ente e riferiti al 2013). Sulla base delle analisi condotte, e sui rischi, scientificamente dimostrati, legati a queste forme di uso/ abuso, appare necessario implementare ed incentivare i servizi presenti volti alla promozione di una cultura di sensibilizzazione e prevenzione rispetto alla messa in atto di comportamenti a rischio in età giovanile (15- 25 anni), operando sui tre fronti individuati, quali: prevenzione di uso/ abuso di alcool e sostanze stupefacenti, e dei rischi associati al fumo in età precoce. Il Centro Informagiovani "Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e le loro Scorte” rappresenterà uno degli strumenti mediante il quale giungere in maniera più diretta ai ragazzi, nonché uno degli indicatori attraverso cui si espliciterà la riuscita del progetto mediante un significativo incremento dei giovani che afferiscono al Centro Informagiovani, ad oggi rappresentato e conosciuto solo dai giovani della zona centrale di Sorrento. L’analisi condotta sul territorio sopra descritto, osservando il fenomeno da una particolare angolatura, quella socio-assistenziale, ha tentato di fornire, attraverso l’individuazione di alcuni indicatori di base, una descrizione sia qualitativa che quantitativa del bisogno individuato. In particolare, l’analisi ha individuato i seguenti indicatori di base, misurabili sia in fase d’analisi che di realizzazione, posteriore, del progetto: n. giovani presenti sul territorio (popolazione di età 15-25 anni) n. giovani che richiedono di usufruire dei servizi Informagiovani n. giovani che effettivamente usufruiscono dei servizi Informazioni presenza di servizi dedicati ai giovani presenti sul territorio n. di interventi di formazione/ prevenzione dei disagi/ dipendenze giovanili n. di interventi che coinvolgono i nuclei parentali e la rete sociale n. di interventi volti alla sensibilizzazione territoriale Per un approfondimento di tipo qualitativo, si è cercato di analizzare e quantificare la presenza o meno di interventi di prevenzione, orientamento e informazione relativi al fenomeno delle dipendenze; interventi di promozione del benessere, quale indirizzo e supporto ai giovani che versano in situazioni di particolare disagio sociale. Dal punto di vista quantitativo allo stato non vengono registrati interventi come quelli sopra descritti. In sintesi: Indicatore n. giovani presenti sul territorio (popolazione di età 15-25 anni) n. giovani che richiedono di usufruire dei servizi Informagiovani n. giovani che effettivamente usufruiscono dei servizi Informazioni servizi dedicati ai giovani presenti sul territorio n. di interventi di formazione/ prevenzione dei disagi/ dipendenze giovanili n. di interventi che coinvolgono i nuclei parentali e la rete sociale n. di interventi volti alla sensibilizzazione territoriale Situazione di partenza 1. 923 160 160 Presenti* 0 0 0 *Tale indicazione si riferisce alla presenza sul territorio di numerosi organismi del terzo settore, associazioni e cooperative sociale operanti nell’ambito socio- assistenziale, della cultura, del turismo, dell’ educazione, dello sport e della fruizione del tempo libero, rispetto ai quali non sono disponibili dati precisi relativi all’utenza servita. Nello specifico sono emersi due ordini di problemi/bisogni; il primo riguarda la carenza di interventi socio-operativi rivolti ai giovani, il secondo interessa la debolezza della rete familiare nei compiti educativi e di sostegno ai giovani in difficoltà, ed in particolare l’assenza di interventi volti a coinvolgere i nuclei familiare e la rete sociale nel processo di crescita del giovane, sensibilizzati circa i disagi giovanili. A riguardo è possibile definire un bisogno residuo di: percorsi di orientamento e informazione sul disagio iniziative di prevenzione su dipendenze e comportamenti a rischio attività di coinvolgimento del nucleo familiare Il presente progetto intende agire sui bisogni sopra indicati per migliorare lo stato attuale dei servizi socio-assistenziali. Target del progetto Compatibilmente con il piano degli interventi, le finalità e le attività che il Progetto è in grado di mettere in campo, si sono individuati i seguenti: Destinatari diretti delle attività: è rappresentato dai giovani di età compresa tra i 15 ed i 25 anni, residenti nel territorio preso in considerazione, rivolgendo direttamente il nostro Intervento di prevenzione e sensibilizzazione a coloro i quali frequentano la scuola, locali notturni, e/o sono già utenti dei servizi offerti dal Centro Informagiovani "Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e le loro Scorte” . Parte dell’ intervento finalizzato alla prevenzione e sensibilizzazione attiva su tematiche giovanili sarà inoltre destinato ai loro nuclei parentali e alla cittadinanza tutta, mediante la realizzazione di campagne scolastiche volte alla sensibilizzazione rispetto alle problematiche giovanili emergenti. Destinatari indiretti: beneficiari indiretti dell’iniziativa saranno gli Istituti scolastici ed educativi presenti sul territorio, i gruppi dei pari di riferimento e l’ intera comunità locale nella quale sono inseriti i giovani coinvolti. 7) Obiettivi del progetto: OBIETTIVO GENERALE Al fine di determinare un valido sostegno al benessere psicosociale del giovane, il Progetto “Giovani Protagonisti” tenderà alla creazione di una rete sinergica e dinamica che funga da collante tra gli attori sociali implicati nel processo di crescita e maturazione, sviluppando maggiore consapevolezza in funzione non solo della conoscenza raggiunta, ma anche dell’accettazione esperita in base ad un eventuale disagio esplicitato per il quale il giovane si sentirà compreso, accolto e supportato. A tal fine, il Progetto pone l’ attenzione sui diritti proprio dell’ età giovanile attraverso un adeguato percorso di sensibilizzazione, prevenzione e supporto, laddove necessario, rispetto alle dilaganti problematiche riconducibili all’ uso/ abuso di droghe, alcool, fumo, lasciando spazio inoltre all’ informazione e prevenzione di nuove forme di dipendenze individuate come comportamenti a rischio. Tale Progetto si prefissa l’ azione diretta sul giovane, nonché la predisposizione di interventi mirati per la definizione del “patto formativo” mediante il coinvolgimento degli attori sociali implicati nel suo percorso evolutivo, quali giovane- famiglia- gruppo dei pari, con la realizzazione di una rete volta a far emergere la funzione che tali relazioni assumono nella crescita del giovane. Benefici La realizzazione del progetto descritto contribuirà ad implementare l’offerta dei servizi/ interventi dedicati ai giovani sul territorio del Comune di Sorrento e alle loro famiglie. Tale implementazione si rileva necessaria poiché: l’analisi del fabbisogno lascia ravvisare un continuo crescere di condizioni di dipendenza giovanili a vari livelli. Il numero di interventi e le tipologie di assistenza a favore di queste problematiche risultano non essere sufficienti. Sulla base di queste constatazioni, attraverso le attività progettate sarà auspicabile un innalzamento del livello quali/ quantitativo ed un rilancio degli interventi di assistenza in favore dei giovani. Si attende, inoltre, attraverso il coinvolgimento del nucleo familiare, la creazione di condizioni più favorevoli della rete interpersonale del giovane, giungendo ad un miglioramento delle condizioni di vita dell’intero nucleo familiare, soprattutto in termini di equilibrio nel rapporto genitore-figlio. 1° Obiettivo specifico Promuovere interventi per la prevenzione di dipendenze e comportamenti a rischio Tale obiettivo mira a sviluppare dei percorsi di orientamento ed informazione sulle nuove dipendenze e comportamenti a rischio, al fine preventivo, promuovendo il benessere e la consapevolezza dell'identità sociale, attraverso il confronto e l'esplorazione di nuove modalità di comunicazione tra giovani ed adulti, e nel gruppi di pari. In relazione all’ obiettivo prefissato rispetto al benessere del giovane, è attesa la realizzazione dei seguenti servizi: Costruzione del canale empatico e relazionale coi beneficiari, in un percorso in itinere esplicitato nei 12 mesi previsti per l’ attuazione del Progetto Percorso educativo e d’orientamento volto alla prevenzione delle devianze giovanili, con cadenza quindicinale per un totale di n. 24 incontri di n. 2 ore ciascuno (x2gruppi), distribuendo i giovani in due gruppi in funzione della fascia d’età (15-20anni / 21-25anni), usufruendo di strutture messe a disposizione gratuitamente dall’Ente Comunale Percorso educativo volto alla valorizzazione di risorse e competenze personali (life skillis), con cadenza mensile per un totale di n. 12 incontri di n. 2 ore ciascuno (x2gruppi), distribuendo i giovani in due gruppi in funzione della fascia d’età (1520anni / 21-25anni), usufruendo di strutture messe a disposizione gratuitamente dall’Ente Comunale Attivazione di uno sportello psicologico di ascolto attivo e prima accoglienza di eventuali richieste di aiuto/sostegno psicologico, con la funzione di mappare/ informare i giovani circa i servizi psicologici presenti sul territorio e le relative modalità di accesso (n. 2 ore a settimana per 10 mesi) Benefici Lo sviluppo in età sempre più precoce di atteggiamenti diretti all’uso/ abuso di sostanze legali ed illegali, ormai scientificamente provato da diversi osservatori epidemiologici sulle dipendenze nazionali e internazionali, dipendenze comportamentali, da internet, la scarsa percezione dei rischi per la propria salute, il fenomeno diffuso del policonsumo e l’incidentalità stradale correlata all’assunzione di alcool e sostanze, impongono agli enti, come il comune, di rivedere completamente gli interventi di prevenzione e riduzione dei rischi rivolti al target giovanile, con una riflessione più generale collegata alle politiche giovanili, educative, di contrasto al disagio giovanile, e di interventi che sostengano nei diversi ambiti e luoghi di vita, la responsabilizzazione individuale del gruppo di pari, e della genitorialità. Per il raggiungimento dell’obiettivo specifico si ritiene opportuna la presentazione del Progetto “Giovani Protagonisti” non soltanto mediante pubblicizzazione in rete, ma anche presso gli Enti presenti sul territorio, quali le Scuole Secondarie di secondo grado, il Centro Informagiovani "Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e le loro Scorte”, e presso i locali notturni siti nella zona centrale e periferica di Sorrento, al fine di creare un significativo numero di giovani aderenti al Progetto, beneficiari degli interventi e servizi offerti. 2° Obiettivo specifico Sostenere ed implementare la rete familiare e sociale al contrasto delle giovani dipendenze L’obiettivo mira a sostenere e potenziare la collaborazione tra le istituzioni scolastiche, familiari e sociali attraverso percorsi di educazione e informazione per la prevenzione delle nuove e diffuse dipendenze giovanili. La scuola e la famiglia rappresentano il primo filtro dei disagi giovanili, a riguardo necessitano di assistenza e supporto adeguati. In relazione all’ obiettivo prefissato, è attesa la realizzazione dei seguenti servizi: incontri di sostegno psicoeducativo familiari con cadenza bimestrale, per un totale di n. 6 incontri, usufruendo di strutture messe a disposizione gratuitamente dall’Ente Comunale 1 incontro mensile di sostegno socio – psicologico a carattere formativo/ informativo rivolto alle famiglie e al corpo docenti, usufruendo di strutture messe a disposizione gratuitamente dall’Ente Comunale e/o dalle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado presenti sul territorio (n. 2 ore) 1 incontro trimestrale di coordinamento con la rete familiare e scolastica e con gli organismi coinvolti nella rete informale presenti nella comunità locale (n. 2 ore) Interventi mensili di sensibilizzazione mediante campagne scolastiche usufruendo di strutture messe a disposizione gratuitamente dall’Ente Comunale e/o dalle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado presenti sul territorio (n. 2 ore) Attivazione di uno sportello Informagiovani itinerante, impegnato nella sua funzione di accettazione e accoglimento di nuove richieste, nonché smistamento di informazioni circa i servizi previsti dal Progetto ed erogati dal Centro Informagiovani "Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e le loro Scorte”, individuato dalla nostra analisi come fattore protettivo rispetto alla messa in atto di comportamenti a rischio e valido strumento di inserimento nel mondo del lavoro Intervento mensile di animazione di strada, coinvolgendo in una posizione attiva i giovani (impegnati, anche nei percorsi precedentemente citati, nella realizzazione di opuscoli informativi e lavorazioni di materiali poveri da presentare durante tali manifestazioni) volto al coinvolgimento delle famiglie e della cittadinanza tutta, al fine di determinare una significativa riduzione del rischio, mediante la promozioni di processi di sensibilizzazione territoriale che facilitino la condivisione di problematiche comuni, l’accettazione delle stesse, la comunicazione chiara rispetto alle soluzioni possibili e agli eventuali percorsi necessari da intraprendere (1 a settimana della durata di n. 4 ore, per 10 mesi) Benefici Anche le famiglie d’appartenenza troveranno ampio beneficio dalle azioni progettuali, attraverso percorsi di supporto e accompagnamento alla genitorialità responsabile, promuovendo la partecipazione dell’intero nucleo alle fasi di cambiamento ed evoluzione delle dinamiche relazionali intra e extra-familiari. Nell’impostazione del servizio si applicherà una prospettiva che considera la famiglia in modo completo, ritenendo indispensabile concentrare l’attenzione non solo sul giovane, ma anche sull’adulto. Le indagini condotte tra i giovani in questi ultimi anni mostrano come l’abuso di sostanze psicoattive o l’utilizzo spasmodico di mezzi tecnologici si accompagni spesso a situazioni di disagio familiare, scolastico e/o professionale e a un cattivo rapporto con il proprio corpo e con la propria sessualità. Le istituzioni si trovano a dover affrontare da sole le problematiche che riguardano il complesso mondo giovanile e per le quali il territorio non dispone di interventi mirati. Quindi, agire su di esse attraverso un tipo di assistenza che si concentra in attività di back office, front office e progettazione, sia interna che esterna, favorirà l’attivazione di “effetti moltiplicatori” all’interno della comunità locale (es. grazie alle competenze e le informazioni acquisite, i rappresentanti della comunità porteranno avanti l’intervento avviato anche al termine del progetto). Di seguito la sintesi dei risultati attesi, utilizzando i medesimi indicatori individuati per l’analisi del contesto: Indicatore n. giovani che richiedono di usufruire dei servizi Informagiovani n. giovani che effettivamente usufruiscono dei servizi Informazioni servizi dedicati ai giovani presenti sul territorio n. di interventi di formazione/ prevenzione dei disagi/ dipendenze giovanili n. di interventi che coinvolgono i nuclei parentali e la rete sociale n. di interventi volti alla sensibilizzazione territoriale Situazione di partenza 160 Situazione di arrivo 230 (+ 30%) 160 230 (+ 30%) Presenti* Presenti* + 4** 0 + 3*** 0 +3 0 +2 *Tale indicazione si riferisce alla presenza sul territorio di numerosi organismi del terzo settore, associazioni e cooperative sociale operanti nell’ambito socio- assistenziale, della cultura, del turismo, dell’ educazione, dello sport e della fruizione del tempo libero, rispetto ai quali non sono disponibili dati precisi relativi all’utenza servita. **Tale indicazione si riferisce ai quattro interventi previsti dalla realizzazione del Progetto, esplicitati attraverso attività di formazione, prevenzione, valorizzazione delle risorse e supporto/sostegno psicologico. *** Tale indicazione si riferisce agli interventi previsti dalla realizzazione del Progetto rivolti al giovane, al nucleo familiare, al contesto scolastico 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Obiettivo Specifico 1: Promuovere interventi per la prevenzione di dipendenze e comportamenti a rischio Azione A: Realizzazione di interventi di prevenzione intorno alle tematiche delle devianze giovanili Attività A 1: Costruzione del canale empatico e relazionale coi beneficiari Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche per la raccolta di dati, esigenze ed esplicitazioni delle difficoltà del giovane Organizzazione dell’espletamento delle attività Attuazione di attività di mediazione sociale nel gruppo dei pari Raccolta di segnalazioni e richieste d’aiuto da parte di giovani in situazioni di disagio Condivisione di vissuti individuali, volti alla collaborazione, riconoscimento ed elaborazione di problematiche comuni Attivazione di sportello psicologico Mappare/ informare i giovani circa i servizi psicologici presenti sul territorio e le relative modalità di accesso Valutazione ed approfondimento di proposte dei giovani su tematiche di loro interesse Attività A 2: Attivazione di percorsi di prevenzione da tabagismo, alcoolismo, tossico e nuove dipendenze Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche per la raccolta di dati, abitudini, conoscenze ed esigenze del giovane Definizione di specifici percorsi di educazione ed orientamento alla salute Realizzazione di apposito percorso informativo ed educativo Somministrazione di questionari conoscitivi ai beneficiari Redazione, confezionamento e presentazione dei materiali divulgativi circa le cause, gli effetti ed i rischi legati ai comportamenti a rischio (dispense, filmati, supporti digitali, ecc.) Condivisione di vissuti individuali, volti alla collaborazione, riconoscimento ed elaborazione di problematiche comuni mediante tecniche specifiche (role playing, circle time, brainstorming) Somministrazione dei contenuti informativi ed educativi Mappare/ informare i giovani circa i servizi psicologici presenti sul territorio e le relative modalità di accesso Realizzazione di discussioni facilitate a margine Realizzazione di opuscoli informativi da parte dei giovani Predisposizione e tenuta di schede personali Monitoraggio in itinere: somministrazione di questionari specifici Valutazione finale: somministrazione di questionari specifici Attività A 3: Valorizzazione di risorse e competenze personali (life skills) Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche per la raccolta di dati, vissuti, problematiche ed esigenze del giovane Organizzazione degli incontri Osservazione delle dinamiche relazionali nel gruppo dei pari Utilizzo ed insegnamento di tecniche di gestione del conflitto, negoziazione e ascolto attivo tra gli interlocutori Individuazione ed indirizzo verso interventi specialistici mirati Attività di indirizzo solidale in caso di particolari necessità di ordine pratico Ri-educazione alla capacità di gestione del conflitto, alla competenza nell’affrontare situazioni nuove, alla capacità di promuovere il cambiamento Esercizi per il potenziamento delle capacità individuali Utilizzo di specifici strumenti psicologici relativi all’alfabetizzazione emotiva Modalità pratiche di Gestione delle emozioni e dello stress Compilazione di verbali e schede sintetiche degli incontri Monitoraggio in itinere: somministrazione di questionari specifici Valutazione finale: somministrazione di questionari specifici Obiettivo Specifico 2: Sostenere ed implementare la rete familiare e sociale al contrasto delle dipendenze. Azione B: Promozione di interventi di sensibilizzazione del tessuto sociale intorno alle tematiche di dipendenze giovanili Attività B 1: Sostegno psicoeducativo alla funzione genitoriale Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche per la raccolta di dati, conoscenze e problematiche riscontrate dall’adulto Organizzazione degli incontri Consulenza relativa alle buone prassi per la crescita del giovane Illustrazione degli elementi basilari per un’educazione equilibrata e definizione delle principali problematiche adolescenziali riguardanti genitori-figli Mappare/ informare i giovani circa i servizi psicologici presenti sul territorio e le relative modalità di accesso Redazione, confezionamento e presentazione dei materiali divulgativi circa le cause, gli effetti ed i rischi legati ai comportamenti a rischio (dispense, filmati, supporti digitali, ecc.) Illustrazione dei “campanelli d’allarme” di eventuali comportamenti a rischio legati all’utilizzo di internet, dei giochi, del fumo, dell’alcool e delle droghe Valutazione finale: somministrazione di questionari specifici Attività B 2: Incontri di coordinamento con la rete scolastica e con gli organismi coinvolti nella rete informale Riunioni di concertazione Programmazione di incontri coi responsabili delle scuole Confronto sulle modalità di socializzazione ed interazione del giovane Confronto reciproco tra i referenti Organizzazione e realizzazione di convegni tematici di sensibilizzazione e prevenzione di comportamenti a rischio in età giovanile Elaborazione di un questionario di monitoraggio del Servizio Azione C: Sensibilizzazione territoriale Attività C 1: Interventi mensili di animazione di strada Raccordo con le figure adulte di riferimento (insegnanti, genitori, adulti di riferimento, ecc.) Redazione e predisposizione dei materiali divulgativi (materiali stampa, manifesti, presentazioni, ecc.) Organizzazione logistica degli eventi Realizzazione degli interventi di strada Pubblicizzazione territoriale degli eventi, anche mediante mezzi online Realizzazione e diffusione di riprese degli eventi mediante social network Attivazione di uno sportello Informagiovani itinerante Coinvolgimento dei nuclei familiari alle rappresentazioni/ eventi 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Per la realizzazione delle attività del Progetto sono necessarie le seguenti professionalità e competenze: Obiettivo Specifico 1: Promuovere interventi per la prevenzione di dipendenze e comportamenti a rischio Azione A: Realizzazione di interventi di prevenzione intorno alle tematiche delle devianze giovanili Attività A 1: Costruzione del canale empatico e relazionale coi beneficiari 1 Assistente sociale per la predisposizione delle schede, la raccolta dati 4 Educatori professionali, che svolgono l’ intervento educativo 2 psicologi, che svolgono attività di mediazione sociale, valutazioni di approfondimento, supporto e sostegno psicologico Attività A 2: Attivazione di percorsi di prevenzione da tabagismo, alcoolismo, tossico e nuove dipendenze 1 Assistente sociale per la predisposizione delle schede, la raccolta dati 2 psicologi, che svolgono attività di definizione didattica, formazione/informazione circa le cause, le conseguenze e i rischi dei comportamenti a rischio in strutture messe a disposizione gratuitamente dall’Ente Comunale 2 educatori che svolgono funzione di supporto ed orientamento nella realizzazione da parte degli stessi giovani di opuscoli informativi 1 psicologo che svolge attività di mediazione sociale, valutazioni di approfondimento, supporto e sostegno psicologico Attività A 3: Valorizzazione di risorse e competenze personali (life skills) 2 psicologi, con il ruolo di programmare e gestire e gli incontri con i gruppi di giovani, al fine di far emergere risorse, punti di forza e potenzialità del giovane, attivando un significativo percorso di alfabetizzazione emotiva e consapevolezza di sé 1 educatore, con compiti di referente delle attività laboratoriali “Life Skills” 3 peer educators, che supportano il gruppo dei pari nel percorso educativo, attuando metodologie di intervento nell’ambito della prevenzione dei comportamenti a rischio, attraverso un modello d’elaborazione pedagogica dell’esperienza. Obiettivo Specifico 2: Sostenere ed implementare la rete familiare e sociale al contrasto delle dipendenze Azione B: Sostegno psicoeducativo alla funzione genitoriale Attività B 1: Sostegno psicoeducativo alla funzione genitoriale 1 assistente sociale, con il ruolo di coordinamento dei servizi, programmazione e definizione delle attività, raccolta dati, monitoraggi e verifiche di efficacia 2 psicologi relazionale, per la realizzazione del percorso di responsabilizzazione genitoriale, per un’educazione equilibrata dei figli, con compiti di valutazione del bisogno, nonché attività specifiche di formazione/ informazione circa campanelli d’allarme relativi ad eventuali comportamenti a rischio Attività B 2: Incontri di coordinamento con la rete scolastica e con gli organismi coinvolti nella rete informale 1 assistente sociale, responsabile dei servizi socio – assistenziali dell’ente e della valutazione dei piani individualizzati per i giovani 5 insegnanti, che fungono da referenti delle scuole nelle quali vengono realizzati gli interventi relativi alla campagna di sensibilizzazione sui comportamenti a rischio in età giovanile 3 Educatori professionali, che svolgono l’ intervento educativo-formativo nei confronti del giovane, un’osservazione diretta delle dinamiche relazionali 2 psicologi, che svolgono attività di definizione didattica, formazione/informazione circa le cause, le conseguenze e i rischi dei comportamenti a rischio in età giovanile Azione C: Sensibilizzazione territoriale Attività C 1: Interventi mensili di animazione di strada 1 Assistente sociale per l’organizzazione preliminare 3 animatori di strada, con responsabilità nella fase di aggancio dei giovani per la realizzazione e pubblicizzazione degli interventi di strada 2 Educatori professionali, che svolgono l’ intervento educativo, attraverso la redazione e presentazione dei materiali divulgativi 1 psicologo che svolge attività di accettazione, accoglienza, valutazioni di approfondimento, supporto e sostegno psicologico presso lo sportello Informagiovani itinerante 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto Il ruolo dei volontari in servizio civile sarà quello di supportare, sia in termini di ore di servizi resi che di gamma di attività, le azioni descritte nel presente progetto, con particolare riguardo alla funzione di sostegno ed implementazione delle attività specifiche per ciascuna figura professionale impiegata. Obiettivo Specifico 1: Promuovere interventi per la prevenzione di dipendenze e comportamenti a rischio Azione A: Realizzazione di interventi di prevenzione intorno alle tematiche delle devianze giovanili Attività A 1: Costruzione del canale empatico e relazionale coi beneficiari Supporto per la predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche Supporto per l’organizzazione dell’espletamento delle attività Aiuto per la raccolta di segnalazioni e richieste d’aiuto da parte di giovani in situazioni di disagio Aiuto per l’organizzazione logistica necessaria all’attivazione di sportello psicologico Affiancamento per le attività finalizzate al mappare/ informare i giovani circa i servizi psicologici presenti sul territorio e le relative modalità di accesso Supporto per la Valutazione ed approfondimento di proposte dei giovani su tematiche di loro interesse Attività A 2: Attivazione di percorsi di prevenzione da tabagismo, alcoolismo, tossico e nuove dipendenze Supporto per la predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche per la raccolta di dati Supporto per la definizione di specifici percorsi di educazione ed orientamento alla salute Affiancamento nella realizzazione di apposito percorso informativo ed educativo Supporto per la somministrazione di questionari conoscitivi ai beneficiari Affiancamento nella redazione, confezionamento e presentazione dei materiali divulgativi circa le cause, gli effetti ed i rischi legati ai comportamenti a rischio (dispense, filmati, supporti digitali, ecc.) Supporto per la somministrazione dei contenuti informativi ed educativi Affiancamento nelle attività finalizzate al mappare/ informare i giovani circa i servizi psicologici presenti sul territorio e le relative modalità di accesso Supporto per la realizzazione di discussioni facilitate a margine Supporto alla realizzazione di opuscoli informativi da parte degli stessi giovani Predisposizione e tenuta di schede personali Affiancamento nel monitoraggio in itinere: somministrazione di questionari specifici Supporto per la valutazione finale: somministrazione di questionari specifici Attività A 3: Valorizzazione di risorse e competenze personali (life skills) Supporto per la predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche per la raccolta di dati, vissuti, problematiche ed esigenze del giovane Aiuto per l’organizzazione logistica degli incontri Affiancamento nelle attività di indirizzo solidale in caso di particolari necessità di ordine pratico Supporto per le attività di Ri-educazione alla capacità di gestione del conflitto, alla competenza nell’affrontare situazioni nuove, alla capacità di promuovere il cambiamento Affiancamento nell’ espletamento di esercizi per il potenziamento delle capacità individuali Supporto per la compilazione di verbali e schede sintetiche degli incontri Affiancamento nel monitoraggio in itinere: somministrazione di questionari specifici Supporto per la valutazione finale: somministrazione di questionari specifici Obiettivo Specifico 2:Sostenere ed implementare la rete familiare e sociale al contrasto delle dipendenze Azione B: Sostegno psicoeducativo alla funzione genitoriale Attività B 1: Sostegno psicoeducativo alla funzione genitoriale Supporto per la predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche per la raccolta di dati, conoscenze e problematiche riscontrate dall’adulto Supporto per l’organizzazione degli incontri Supporto per l’organizzazione dell’attività di consulenza relativa alle buone prassi per la crescita del giovane Supporto per l’ illustrazione degli elementi basilari per un’educazione equilibrata e definizione delle principali problematiche adolescenziali riguardanti genitori-figli Affiancamento nelle attività finalizzate al mappare/ informare i giovani circa i servizi psicologici presenti sul territorio e le relative modalità di accesso Supporto nella redazione, confezionamento e presentazione dei materiali divulgativi circa le cause, gli effetti ed i rischi legati ai comportamenti a rischio (dispense, filmati, supporti digitali, ecc.) Affiancamento per l’ illustrazione dei “campanelli d’allarme” di eventuali comportamenti a rischio legati all’utilizzo di internet, dei giochi, del fumo, dell’alcool e delle droghe Supporto per la valutazione finale: somministrazione di questionari specifici Attività B 2: Incontri di coordinamento con la rete scolastica e con gli organismi coinvolti nella rete informale Supporto per l’organizzazione delle riunioni di concertazione Aiuto per la programmazione di incontri coi responsabili delle scuole Supporto per l’organizzazione logistica di convegni tematici di sensibilizzazione e prevenzione di comportamenti a rischio in età giovanile Affiancamento per l’elaborazione di un questionario di monitoraggio del Servizio Azione C: Sensibilizzazione territoriale Attività C 1: Interventi mensili di animazione di strada Provvedere all’ organizzazione logistica e strumentale dei percorsi informativi ed educativi di strada: acquisto materiali necessari, disponibilità spazi, organizzazione spostamenti, vigilanza, ecc. Affiancamento alle diverse figure professionali coinvolte Supportare nell’organizzazione e sistematizzazione del materiale informativo Supporto nella pianificazione delle attività previste Supportare le figure professionali nell’aggancio del giovane e nell’accompagnamento ai competenti servizi Aiutare nella compilazione delle sezioni delle schede personali dei beneficiari Supporto nella somministrazione e raccolta di questionari di monitoraggio e valutazione Affiancamento nella sistematizzazione i risultati Supportare nella predisposizione di resoconti e grafici espositivi dei risultati Partecipare “alla pari” alle attività DIAGRAMMA DI GANTT Obiettivo Specifico 1 Promuovere interventi per la prevenzione di dipendenze e comportamenti a rischio A Realizzazione di interventi di prevenzione intorno alle tematiche intorno alle tematiche delle dipendenze giovanili AZIONI Attività A 1 Costruzione del canale empatico e relazionale coi beneficiari Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche per la raccolta di dati, esigenze ed esplicitazioni delle difficoltà del giovane Organizzazione dell’espletamento delle attività Attuazione di attività di mediazione sociale nel gruppo dei pari Raccolta di segnalazioni e richieste d’aiuto da parte di giovani in situazioni di disagio Condivisione di vissuti individuali, volti alla collaborazione, riconoscimento ed elaborazione di problematiche comuni Attivazione di sportello psicologico Mappare/ informare i giovani circa i servizi psicologici presenti sul territorio e le relative modalità di accesso Valutazione ed approfondimento di proposte dei giovani su tematiche di loro interesse 1° mese 2° mese 3° mese 4° mese 5° mese 6° mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese A Realizzazione di interventi di prevenzione intorno alle tematiche intorno alle tematiche delle dipendenze giovanili AZIONI Attività A 2: Attivazione di percorsi di prevenzione da tabagismo, alcoolismo, tossico e nuove dipendenze Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche per la raccolta di dati, abitudini, conoscenze ed esigenze del giovane Definizione di specifici percorsi di educazione ed orientamento alla salute Realizzazione di apposito percorso informativo ed educativo Somministrazione di questionari conoscitivi ai beneficiari Redazione, confezionamento e presentazione dei materiali divulgativi circa le cause, gli effetti ed i rischi legati ai comportamenti a rischio Condivisione di vissuti individuali, volti alla collaborazione, riconoscimento ed elaborazione di problematiche comuni mediante tecniche specifiche Somministrazione dei contenuti informativi ed educativi Mappare/ informare i giovani circa i servizi psicologici presenti sul territorio e le relative modalità di accesso Realizzazione di discussioni facilitate a margine Realizzazione di opuscoli informativi da parte dei giovani Monitoraggio in itinere: somministrazione di questionari 1° mese 2° mese 3° mese 4° mese 5° mese 6° mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese specifici Valutazione finale: somministrazione di questionari specifici A Realizzazione di interventi di prevenzione intorno alle tematiche intorno alle tematiche delle dipendenze giovanili AZIONI Attività A 3: Valorizzazione di risorse e competenze personali (life skills) Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche per la raccolta di dati, vissuti, problematiche ed esigenze del giovane Organizzazione degli incontri Osservazione delle dinamiche relazionali nel gruppo dei pari Utilizzo ed insegnamento di tecniche di gestione del conflitto, negoziazione e ascolto attivo tra gli interlocutori Individuazione ed indirizzo verso interventi specialistici mirati Attività di indirizzo solidale in caso di particolari necessità di ordine pratico Ri-educazione alla capacità di gestione del conflitto, alla competenza nell’affrontare situazioni nuove, alla capacità di promuovere il cambiamento Esercizi per il potenziamento delle capacità individuali Utilizzo di specifici strumenti psicologici relativi all’alfabetizzazione emotiva Modalità pratiche di Gestione delle emozioni e dello stress Compilazione di verbali e schede sintetiche degli incontri 1° mese 2° mese 3° mese 4° mese 5° mese 6° mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese Monitoraggio in itinere: somministrazione di questionari specifici Valutazione finale: somministrazione di questionari specifici DIAGRAMMA DI GANTT Obiettivo Specifico 2: Sostenere ed implementare la rete familiare e sociale al contrasto delle dipendenze B: Promozione di interventi di sensibilizzazione del tessuto sociale intorno alle tematiche di dipendenze giovanili AZIONI Azione B 1: Sostegno psicoeducativo alla funzione genitoriale Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche per la raccolta di dati, conoscenze e problematiche riscontrate dall’adulto Organizzazione degli incontri Consulenza relativa alle buone prassi per la crescita del giovane Illustrazione degli elementi basilari per un’educazione equilibrata e definizione delle principali problematiche adolescenziali riguardanti genitori-figli Mappare/ informare i giovani circa i servizi psicologici presenti sul territorio e le relative modalità di accesso Redazione, confezionamento e presentazione dei materiali divulgativi circa le cause, gli effetti ed i rischi legati ai comportamenti a rischio (dispense, filmati, supporti digitali, 1° mese 2° mese 3° mese 4° mese 5° mese 6° mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese ecc.) Illustrazione dei “campanelli d’allarme” di eventuali comportamenti a rischio legati all’utilizzo di internet, dei giochi, del fumo, dell’alcool e delle droghe Valutazione finale: somministrazione di questionari specifici B: Promozione di interventi di sensibilizzazione del tessuto sociale intorno alle tematiche di dipendenze giovanili AZIONI C: Sensibilizzazio ne territoriale AZIONI Attività B 2 Incontri di coordinamento con la rete scolastica e con gli organismi coinvolti nella rete informale 1° mese 2° mese 3° mese 4° mese 5° mese 6° mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese 1° mese 2° mese 3° mese 4° mese 5° mese 6° mese 7° mese 8° mese 9° mese 10° mese 11° mese 12° mese Riunioni di concertazione Programmazione di incontri coi responsabili delle scuole Confronto sulle modalità di socializzazione ed interazione del giovane Confronto reciproco tra i referenti Organizzazione e realizzazione di convegni tematici di sensibilizzazione e prevenzione di comportamenti a rischio in età giovanile Elaborazione di un questionario di monitoraggio del Servizio Attività C 1: Interventi mensili di animazione di strada Raccordo con le figure adulte di riferimento Redazione e predisposizione dei materiali divulgativi Organizzazione logistica degli eventi Realizzazione degli interventi di strada Pubblicizzazione territoriale degli eventi, anche mediante mezzi online Realizzazione e diffusione di riprese degli eventi mediante social network Attivazione di uno sportello Informagiovani itinerante Coinvolgimento dei nuclei familiari alle rappresentazioni/ eventi 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 4 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 4 12) Numero posti con solo vitto: 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 0 30 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Realizzazione (eventuale) delle attività previste dal progetto anche in giorni festivi e prefestivi, coerentemente con le necessità progettuali. Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari Disponibilità alla fruizione dei giorni di permesso previsti in concomitanza della chiusura della sede di servizio (chiusure estive e festive) Partecipazione a momenti di verifica e monitoraggio Frequenza di corsi, di seminari e ogni altro momento di incontro e confronto utile ai fini del progetto e della formazione dei volontari coinvolti, anche nei giorni festivi, organizzati anche dagli enti partner del progetto. Disponibilità ad effettuare il servizio al di fuori della sede entro il massimo di 30 gg previsti Osservanza della riservatezza dell’ente e della privacy di tutte le figure coinvolte nella realizzazione del progetto 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome Data di e nome nascita Cognome Data di e nome nascita C.F. C.F. 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 Accanto ad una costante attività di front-office e call-centerper i giovani in cerca di informazioni e materiale, sia presso la Sede Centrale che nelle Agenzie territoriali, AMESCI mette in campo una forte azione di diffusione e promozione del Servizio Civile Nazionale. Grazie alla predisposizione di uno specifico Piano di comunicazione, viene realizzata una campagna di divulgazione del valore del Servizio Civile Nazionale e delle opportunità che esso offre che si intensifica in occasione dei bandi di selezione e reclutamento dei volontari. Il Piano ha l’obiettivo di far conoscere ai giovani il Servizio Civile Nazionale quale strumento principe di partecipazione alla vita comunale, provinciale, regionale e nazionale e possibilità per l’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro. All’interno del Piano sono previste attività di: Promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale; Diffusione degli obiettivi dell’iniziativa progettuale; Disseminazione dei risultati. La semplicità e l’immediatezza di accesso alle informazioni attraverso il sito internet e tutti gli strumenti social attivati da AMESCI sono garanzia di un facile raggiungimento del mondo giovanile come dimostrano gli oltre 400.000 accessi annuali che riceve il sito. Oltre a preparare video interviste, foto, commenti, articoli specifici, veicolati dai social network e dagli strumenti appositamente realizzati, AMESCI organizza incontri presso Università, Istituti scolastici, enti no profit ed altri centri nevralgici di aggregazione presenti sul territorio dove verrà realizzato i progetto. Sintesi del Piano di promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale Obiettivi Favorire la diffusione del Servizio Civile Nazionale; Sensibilizzare alle tematiche della cittadinanza attiva, legalità, ambiente, assistenza, protezione civile, tutela del patrimonio artistico e culturale, educazione; Innalzare e migliorare il livello di partecipazione locale, provinciale, regionale e nazionale; Informare correttamente i giovani sulle opportunità offerte dal servizio civile nazionale; Diffondere gli obiettivi dell’iniziativa progettuale; Disseminare i risultati del progetto. Contenuti Finalità generali del Servizio Civile Nazionale; Finalità specifiche del Servizio Civile quale esperienza di apprendimento non formale; Obiettivi generali e specifici del progetto; Tematichedella cittadinanza attiva, dell’assistenza, ambiente, protezione civile, promozione culturale, educazione, legalità. Soggetti destinatari Ragazze e ragazzi di età compresa tra i 17 ed i 28 anni (con riferimento specifico alle opportunità meta – formative del SCN); Associazioni, enti ed organizzazioni presenti sul territorio; Stakeholders (orizzontali e verticali). Soggetti attuatori Volontari presenti nell’ente; Personale impiegato a diverso titolo nell’organizzazione e nella gestione del progetto. Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Altri soggetti coinvolti Università; Istituti scolastici presenti sul territorio di riferimento; Enti no-profit presenti sul territorio di riferimento. Luogo Istituti scolastici di II° grado, università, centri parrocchiali, circoli ricreativi e culturali, realtà aggregative giovanili in genere, organizzazioni del terzo settore e così via, ove portare, con le opportune modalità, la presenza dei volontari stessi. Durata e tempi di realizzazione Le attività di comunicazione, promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale sono parte integrante delle attività quotidiane di AMESCI e saranno realizzate durante l’intero arco di vita del progetto. In particolare: le attività di promozione e sensibilizzazione vengono intensificate nel periodo che va dalla pubblicazione del bando fino all’avvio del progetto; l’informazione sul progetto e sugli obiettivi che intende raggiungere viene messa in campo fino all’avvio del progetto stesso per consentire una scelta consapevole dei giovani e una partecipazione convinta; la disseminazione dei risultati viene realizzata sia nel corso del progetto, per migliorare la percezione del servizio civile sul territorio in cui si interviene, sia al termine dello stesso, per restituire gli esiti di un impegno tanto dell’associazione quanto dei giovani del servizio civile nazionale. Nella fase di avvio del progetto, ovvero dopo l’emanazione del bando da parte del Dipartimento, Amesci realizzerà incontri specifici di informazione e orientamento rivolti ai giovani allo scopo di stimolarne la partecipazione e sensibilizzarli alle tematiche affrontate dal progetto. Tali specifiche attività avranno una durata di 30 oree saranno articolate in: 5 incontri (presso Università, Istituti scolastici, enti no profit ed altri luoghi d’aggregazione presenti sul territorio specifico) di durata di 5 ore ognuno; un convegno finale della durata di 5 ore. Canali di pubblicizzazione dei progetti: Canali dipendenti (o interni): Sito internet Amesci (www.amesci.org); Sito internet ServizioCivileMagazine (www.serviziocivilemagazine.it); Sito internet dei Partner; Canale YouTube(Amesciweb) Profili social: o Flickrhttp://www.youtube.com/user/amesciweb o Twitter https://twitter.com/infoamesci; o Facebookhttps://www.facebook.com/amesci.org; o Google+ https://plus.google.com/107739239607515079041 ; Newsletter; Organizzazione giornate formative/informative sul Servizio Civile Nazionale; Organizzazione di Convegni sul Servizio Civile Nazionale; Partecipazione con stand a fiere e manifestazioni di interesse per i giovani; Pubblica affissione; Divulgazione di materiale informativo, bando, allegati presso Uffici per le Relazioni con il pubblico, Informagiovani Università, Centri per l’impiego ed in tutti i luoghi di aggregazione giovanile presenti sul territorio in cui verrà realizzato il progetto. Front-office presso la sede centrale e le Agenzie territoriali; Attività di call-center presso la sede centrale e le Agenzie territoriali; Ufficio stampa presso la Sede Centrale Amesci; Canali indipendenti (o esterni): Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org o o Agenzia stampa: Comunicati stampa per i media nazionali; Comunicati stampa per i media locali (operazione mirata nell’ambito territoriale del progetto, es: comunale, provinciale, regionale, nazionale); Quotidiani; Periodici; Radio; Televisioni; Sito internet Forum Nazionale Servizio Civile (www.forumserviziocivile.it); Sito internet Forum Nazionale Giovani (www.forumnazionalegiovani.it) 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 Di seguito si riporta uno estratto del ‘Sistema di Reclutamento e Selezione’ adeguato al 31 luglio 2009 e approvato dall’UNSC con det. n° 91 in data I Febbraio 2010 cui per ogni eventuale approfondimento si rimanda alla consultazione sul sito www.amesci.org CONVOCAZIONE La convocazione avviene attraverso il sito internet dell’ente con pagina dedicata contenente il calendario dei colloqui nonché il materiale utile per gli stessi (bando integrale; progetto; procedure selettive, etc.); Presso le sedi territoriali di AMESCI è attivato un front office finalizzato alle informazioni specifiche ed alla consegna di modulistica, anche attraverso servizio telefonico e telematico. SELEZIONE Controllo e verifica formale dei documenti; Esame delle domande e valutazione dei titoli con le modalità di seguito indicate e con i seguenti criteri di selezione che valorizzano in generale: le esperienze di volontariato; le esperienze di crescita formative le capacità relazionali; l’interesse del candidato. Valutazione dei titoli massimo 50 punti Precedenti esperienze MAX 30 PUNTI Titoli di studio, esperienze aggiuntive e altre conoscenze MAX 20 PUNTI Precedenti esperienze massimo 30 punti Periodo massimo valutabile per singola esperienza: 12 mesi. Precedenti esperienze c/o enti che realizzano il progetto Coefficiente 1,00 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.) Precedenti esperienze nello stesso settore del progetto c/o enti diversi da quello che realizza il progetto Coefficiente 0,75 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg) MAX 12 PUNTI MAX 9 PUNTI Precedenti esperienze in un settore diverso c/o ente che realizza il progetto Coefficiente 0,50 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.) MAX 6 PUNTI Precedenti esperienze in settori analoghi c/o enti diversi da quello che realizza il progetto Coefficiente 0,25 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.) MAX 3 PUNTI Titolo di studio massimo 8 punti (si valuta solo il titolo più elevato) Laurea (vecchio ordinamento oppure 3+2) Laurea triennale Diploma scuola superiore Frequenza scuola media Superiore 8 PUNTI 7 PUNTI 6 PUNTI FINO A 4 PUNTI (1 PUNTO PER OGNI ANNO CONCLUSO) Titoli professionali massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato) Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org I titoli professionali sono quelli rilasciati da Enti pubblici o Enti di formazione professionale accreditati presso le Regioni Titolo completo Non terminato 4 PUNTI 2 PUNTI Esperienze aggiuntive a quelle valutate massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato) (per esempio: stage lavorativo, animatore di villaggi turistici, attività di assistenza ai bambini durante il periodo estivo, etc.) Di durata superiore a 12 mesi Di durata inferiore a 12 mesi 4 PUNTI 2 PUNTI Altre conoscenze massimo 4 punti (si valuta 1 punto per ogni titolo, sino ad un massimo di 4) - per esempio: specializzazioni universitarie, master, conoscenza di una lingua straniera, informatica, musica, teatro, pittura, ecc…). Attestati o autocertificati 1 PUNTO I candidati effettueranno, secondo apposito calendario pubblicato sul sito web dell’ente, un colloquio approfondito su: servizio civile, progetto e curriculum personale (con particolare riguardo alle precedenti esperienze di volontariato e lavorative nel settore specifico del progetto e non), al fine di avere un quadro completo e complessivo del profilo del candidato, delle sue potenzialità, delle sue qualità e delle sua attitudini, oltre ad una breve autopresentazione da parte del candidato. COLLOQUIO MAX 60 PUNTI Il colloquio consiste in una serie di 10 domande, ognuna con punteggio da 0 a 60, riportate sul sito www.amesci.org La somma di tutti i punteggio assegnati al set di domande diviso il numero delle domande dà come esito il punteggio finale del colloquio. L’idoneità a partecipare al progetto di servizio civile nazionale viene raggiunta con un minimo di 36 PUNTI al colloquio La fase di selezione è costantemente verificata da un Garante nominato dal responsabile del Servizio Civile Nazionale; REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DELLA GRADUATORIA FINALE Al termine delle selezioni si procederà alla pubblicazione on-line della graduatoria. 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI AMESCI 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 Il Sistema di Monitoraggio Generale, coordinato dal Responsabile del Monitoraggio e dallo staff centrale, valido per tutti i progetti prevede sulla base della scomposizione del lavoro pianificato, effettuata in sede di progettazione, la costruzione di Questionari per il Monitoraggio dell’andamento del progetto, nonché redazioni periodiche di relazioni sugli stati di avanzamento del progetto. Si utilizzeranno schede di rilevazione per conoscere lo stato di avanzamento delle attività previste dal progetto che vedono come beneficiari i volontari, ed in particolare: Riscontro dell’effettiva erogazione dei benefici previsti dal progetto per i Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org volontari in merito a crediti universitari, tirocini, riconoscimento curriculare; Formazione generale (ore effettivamente erogate, argomenti effettivamente trattati); Formazione specifica (ore effettivamente erogate, argomenti effettivamente trattati). Le timelines dei singoli progetti prevedranno i relativi momenti nei quali effettuare il controllo, in relazione al perseguimento degli obiettivi operativi; è verosimile che, in generale, i progetti prevedano momenti di controllo trimestrali, in affiancamento ad un’ordinaria attività di monitoraggio in itinere. In relazione al monitoraggio della crescita dei volontari, appositi Piani di Valutazione stabiliranno tempi e modalità diverse a seconda che si operi la valutazione quantitativa o quella qualitativa. Gli strumenti quantitativi saranno somministrati ai volontari, in generale e fatti salvi specifici adattamenti, in tre tempi: all’inizio del servizio, rilevandone le aspettative rispetto al progetto ed il livello di conoscenze; in itinere, allo scopo di approntare eventuali interventi correttivi; alla fine, in sede di verifica dei risultati ottenuti e riprogettazione eventuale. 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI AMESCI 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Cultura media; buone conoscenze informatiche; buone capacità relazionali. E’ titolo di maggior gradimento: - diploma di scuola media superiore; - pregressa esperienza nel settore specifico del progetto; - pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato; - buona conoscenza di una lingua straniera; - spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo - capacità relazionali e dialogiche - studi universitari attinenti. Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: OBIETTIVO 1: Promuovere interventi per la prevenzione di dipendenze e comportamenti a rischio Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli AZIONE A: Realizzazione di interventi di prevenzione intorno alle tematiche delle devianze giovanili Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org RISORSE STRUMENTALI RISORSE UMANE COSTO RISORSE UMANE (complessivo annuale) Materiale di cancelleria (fogli, penne, cartelline, etichette adesive, ecc) Schede personali utente 1 lettore cd e dvd 1 videoproiett ore Materiali poveri per la realizzazion e di opuscoli informativi Stampa di opuscoli informativi Fotocopie di questionari specifici e materiale divulgativo 3 peer educators Tot. Euro 600,00 2 psicologi Tot. Euro 3.000,00 1 assistente sociale Tot. Euro 0.00 *si dispone di risorsa comunale 4 educatori professionali Tot. Euro 800,00 B: Promozione di interventi di sensibilizzazione del tessuto sociale intorno alle tematiche di dipendenze giovanili 2. Sostenere ed implementare la rete familiare e sociale al contrasto delle dipendenze C: Sensibilizzazione territoriale COSTO RISORSE TOTALE Schede personali utenti, schede anamnestic he e schede per i report Materiali di consumo e di cancelleria (fogli A/4 bianchi e colorati, cartoncini, fogli plastificati, pennarelli colorati, penne, matite, evidenziator i, post-it, etichette adesive) 1 camper per lo sportello mobile (noleggio) 1 videoproiett ore 1 pc portatile fac simile verbali incontri Fotocopie di questionari specifici e materiale divulgativo Stampa di opuscoli informativi Fotocopie di questionari specifici e materiale divulgativo 1 assistente sociale 2 psicologi 5 insegnanti 3 educatori professionali 1 assistente sociale 3 animatori di strada 2 educatori professionali 1 psicologo Tot. € 4.000,00 Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org // Tot. Euro 0.00 *si dispone di risorsa statale // Tot. Euro 0.00 *si dispone di risorsa comunale Tot. Euro 600,00 // // Tot. € 5.000,00 € 9.000,00 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tot. Euro 0.00 *si dispone di risorsa comunale In ordine alla realizzazione delle attività previste dal presente progetto, AMESCI ha stipulato con la società di global services e comunicazione GAR.CO s.r.l., partita iva 05663071214, esperta in materia di consulenza per lo sviluppo locale e che opera per imprese ed enti pubblici in attività di pianificazione, progettazione, alta formazione, comunicazione sociale ed istituzionale, apposita convenzione (vedi allegato) che definisce il concreto e rilevante apporto della GAR.CO alla realizzazione del presente progetto con specifico riferimento alle seguenti attività previste al punto 8.1: Azione C: Sensibilizzazione territoriale Attività C 1: Interventi mensili di animazione di strada Provvedere all’ organizzazione logistica e strumentale dei percorsi informativi ed educativi di strada: acquisto materiali necessari, disponibilità spazi, organizzazione spostamenti, vigilanza, ecc. Supporto nella pianificazione delle attività previste Supporto nella somministrazione e raccolta di questionari di monitoraggio e valutazione Supportare nella predisposizione di resoconti e grafici espositivi dei risultati Altro accordo è stato stipulato da Amesci con Consorzio Italia, partita iva n. 06936861217, società cooperativa sociale senza scopo di lucro volta alla realizzazione di servizi/interventi in ambito socio-sanitario nonché all'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati; attività e servizi di carattere animativi, finalizzati al miglioramento della qualità della vita e all’inserimento sociale dei soggetti svantaggiati; interventi conviviali per il tempo libero, la cultura ed il turismo sociale; organizzazione e gestione di servizi di informazione e promozione culturale; organizzazione e gestione di servizi di consulenza, orientamento, formazione e avviamento al lavoro. In relazione al citato accordo, di cui si allega copia, Consorzio Italia si impegna a realizzare le seguenti attività previste dal punto 8.1 del presente progetto: Azione A: Realizzazione di interventi di prevenzione intorno alle tematiche delle devianze giovanili Attività A 2: Attivazione di percorsi di prevenzione da tabagismo, alcoolismo, tossico e nuove dipendenze Realizzazione di apposito percorso informativo ed educativo Redazione, confezionamento e presentazione dei materiali divulgativi circa le cause, gli effetti ed i rischi legati ai comportamenti a rischio (dispense, filmati, supporti digitali, ecc.) Condivisione di vissuti individuali, volti alla collaborazione, riconoscimento ed elaborazione di problematiche comuni mediante tecniche specifiche (role playing, circle time, brainstorming) Realizzazione di discussioni facilitate a margine 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: AZIONE OBIETTIVO 1: Promuovere interventi per la prevenzione di dipendenze e comportamenti a Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli A: Realizzazione di interventi di prevenzione intorno alle tematiche delle devianze giovanili Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org RISORSE STRUMENTALI Materiale di cancelleria (fogli, penne, cartelline, etichette adesive, ecc) Schede personali utente 1 lettore cd e dvd 1 videoproiettore Materiali poveri per la realizzazione di opuscoli informativi Stampa di opuscoli informativi Fotocopie di questionari specifici e materiale divulgativo rischio B: Promozione di interventi di sensibilizzazione del tessuto sociale intorno alle tematiche di dipendenze giovanili 2. Sostenere ed implementare la rete familiare e sociale al contrasto delle dipendenze C: Sensibilizzazione territoriale Schede personali utenti, schede anamnestiche e schede per i report Materiali di consumo e di cancelleria (fogli A/4 bianchi e colorati, cartoncini, fogli plastificati, pennarelli colorati, penne, matite, evidenziatori, post-it, etichette adesive) 1 camper per lo sportello mobile (noleggio) 1 videoproiettore 1 pc portatile fac simile verbali incontri Fotocopie di questionari specifici e materiale divulgativo Stampa di opuscoli informativi Fotocopie di questionari specifici e materiale divulgativo CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: NO 27) Eventuali tirocini riconosciuti : NO 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Durante l’espletamento del servizio, i volontari che parteciperanno alla realizzazione di questo progetto acquisiranno le seguenti competenze utili alla propria crescita professionale: competenze tecniche (specifiche dell’esperienza vissuta nel progetto, acquisite in particolare attraverso il learning by doing accanto agli Olp e al personale professionale): analisi e valutazione del disagio giovanile e delle sue manifestazioni nei vari contesti a rischio; analisi dei sistemi e delle relazioni che sorreggono il disagio; competenze tecniche e strumentali per la valutazione e l’implementazione delle proposte progettuali per la prevenzione del disagio. competenze cognitive (funzionali ad una maggiore efficienza lavorativa e organizzativa): capacità di analisi, ampliamento delle conoscenze, capacità Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org decisionale e di iniziativa nella soluzione dei problemi (problem solving), capacità di lavorare in gruppo. competenze sociali e di sviluppo (utili alla promozione dell’organizzazione che realizza il progetto ma anche di se stessi): capacità nella ricerca di relazioni sinergiche e propositive, creazione di reti di rapporti all’esterno, lavoro all’interno di un gruppo, capacità di mirare e mantenere gli obiettivi con una buona dose di creatività; competenze dinamiche (importanti per muoversi verso il miglioramento e l’accrescimento della propria professionalità): competitività come forza di stimolo al saper fare di più e meglio, gestione e valorizzazione del tempo di lavoro, ottimizzazione delle proprie risorse. Tali competenze, elaborate secondo gli standard europei delle UCF (Unità Formativa Capitalizzabile), sono riconosciute e certificate da Medimpresa, associazione nazionale delle piccole e medie imprese, nell’ambito di uno specifico accordo, relativo al presente progetto (in allegato) Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: Sede di realizzazione del progetto 30) Modalità di attuazione: In proprio, presso le sedi indicate al precedente punto 29, con formatori Amesci. Amesci si riserva di avvalersi di esperti, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI AMESCI 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 Amesci sostiene la necessità di mettere in campo, sul piano metodologico, risorse formative centrate sull’attivazione dei volontari, in grado di assicurare loro una corresponsabilità nelle modalità e nelle forme del proprio apprendimento, all’interno di ambienti e approcci didattici volti appunto a fare leva sul personale contributo di ogni volontario. La nostra idea è quella di una formazione blended, che alterni i differenti setting formativi messi a disposizione nelle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”. Nello specifico si utilizzerà: formazione in aula, eventualmente avvalendosi di esperti delle varie materie trattate per 13 ore complessive; formazione dinamica in role playing, outdoor training, wrap around su: team building, team work, problem solving, comunicazione attiva e per le attività collaborative per 18 ore complessive; e-learning per 14 ore complessive. Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org 33) Contenuti della formazione: La formazione generale prevista per il progetto si articola nei seguenti moduli: A come Amesci: La presentazione dell’associazione Valori e identità del SCN Dall'obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: La storia dell'obiezione di coscienza e l'itinerario storico che ha portato alla istituzione del Servizio Civile. Approfondimento su Don Lorenzo Milani. Adempimento del dovere di difesa della patria: L'adempimento del dovere di difesa della patria è un dettato costituzionale e riguarda tutti i cittadini senza distinzioni di sesso, età, reddito, idee e religione. Si spiega come è stato interpretato e come si è evoluto nel corso della storia della nostra Repubblica. La difesa civile non armata e non violenta: Il concetto di difesa civile non armata e non violenta ha una lunga storia e una grande diffusione, come si è sviluppato e quale è la situazione attuale in Italia. Normativa vigente e carta di impegno etico del SCN: Le norme che governano il Servizio Civile. Si mira alla comprensione del contesto in cui si è sviluppato e funziona il Servizio Civile, oltre a fornire ai volontari una base per il rapporto con l’ente. Formazione civica e forme di cittadinanza: Diventare cittadini consapevoli, attivi e solidali con i meno fortunati è uno degli obiettivi che si pone il Servizio Civile, è opportuno quindi per ogni volontario conoscere i fondamenti giuridici della cittadinanza e della convivenza, non solo per quanto riguarda il nostro paese, ma anche per quanto riguarda l'Unione Europea. Per Amesci, il Servizio Civile è anche educazione alla legalità. Importante per conoscere le origini e la storia della criminalità organizzata e delle mafie in generale, per riconoscere i protagonisti della lotta contro questi fenomeni e sapere come la partecipazione e la cittadinanza attiva siano un modo concreto di combattere la criminalità. Servizio civile, associazionismo e volontariato:Tre parole chiave dell’impegno dei ragazzi e delle ragazze in SCN. Si chiariscono rapporti e dimensioni delle realtà illustrate. Elementi di protezione civile: Conoscere come funziona ed è strutturato il Servizio Nazionale di Protezione Civile non è semplicemente una formalità per il volontario SCN, c'è un forte collegamento tra l'impegno, la responsabilità, il senso di cittadinanza e di difesa della patria richieste volontario (ma anche ad ogni cittadino) e il fatto di sapere quali comportamenti tenere in caso di emergenza. Le leggi istitutive della protezione Civile e i regolamenti che governano il rapporto tra la protezione civile ed il volontariato. L’organizzazione del servizio civile e le sue figure Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale (DPCM 4 febbraio 2009 e successive modifiche) La rappresentanza dei volontari in Servizio Civile Nazionale Lavoro per progetti: Si chiarisce cosa si intende con la definizione "lavoro per progetti", attraverso un percorso che parte dal setting formativo del progetto di Servizio civile per giungere all’identificazione e al trasferimento del concetto di meta competenze Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti 34) Durata: 45 ore (Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del progetto) Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org 35) Sede di realizzazione: Sede di realizzazione del progetto 36) Modalità di attuazione: In proprio, presso l’ente con formatori propri o messi a disposizione da Amesci. 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Data la specificità della metodologia adottata (blended con una parte in presenza ed una di e-learning), le figure necessarie alla formazione sono distinguibili in base alla funzione ricoperta. In particolare: della formazione in aula è incaricato un docente, mentre il corso elearning è scritto, sotto il coordinamento di un pedagogista, da esperti della materia; al tutor on line è affidato il compito di favorire e animare la frequenza del corso, sempre sotto il coordinamento didattico di un tecnico. Docenti in aula: Maria Elena Borrelli, nata a Sorrento il 28/07/1973 Valentina Cammarota, nata a Napoli il 13/04/1978 Autori del Corso: Gennaro Izzo, nato a Napoli il 06/05/1968 Anna Maria Belfiore, nata a Castellammare di Stabia (NA) il 16/12/1980 Linda Guastafierro, nata a Pompei il 26/05/1979 Roberta Serrano, nata a Napoli il 21/08/1977 Alessandro Zuottolo, nato a Monza (MB) il 04/12/1980 Coordinatrice Didattica e Tecnica: Morena Terraschi, nata a Roma il 29/11/1969 Tutor on line: Ilaria Ascione, nata a Portici (NA) il 26/03/1976 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: Data la specificità della metodologia adottata (blended con una parte in presenza ed una di e-learning), le figure necessarie alla formazione sono distinguibili in base alla funzione ricoperta. In particolare: della formazione in aula è incaricato un docente, mentre il corso elearning è scritto, sotto il coordinamento di un pedagogista, da esperti della materia; al tutor on line è affidato il compito di favorire e animare la frequenza del corso, sempre sotto il coordinamento didattico di un tecnico. Docenti in aula : Maria Elena Borrelli Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Laurea in Sociologia. Vice coordinatrice di Piano di Zona dell’ambito territoriale Napoli trentatré, ha maturato esperienze in progettazione dei servizi per l’area giovanile (centri polifunzionali, assistenza domiciliare ai giovani con disagio, centri ricreativi estivi). Valentina Cammarota Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Laurea in ingegneria civile, ha maturato due anni di esperienza nel settore sicurezza sul lavoro frequentando corsi di formazione come RSPP modulo C e ricoprendo il ruolo di RSPP per Studi professionali, Cooperative sociali ed associazioni. Inoltre dal 2012 collabora con la società SICURTER S.r.l. come consulente in materia di salute e sicurezza Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org sul lavoro. Autori del Corso: Gennaro Izzo Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Laureato in Scienze del Servizio Sociale; Master in Programmazione e gestione delle Politiche e dei Servizi Sociali; Coordinatore dell'Ufficio di Piano dell'Ambito Territoriale NA13; esperto di rapporti tra le organizzazioni di volontariato e le istituzioni; esperto di legislazione dei Servizi Sociali e della legge 328/00; progettista, coordinatore e supervisore per i Servizi, gli Interventi e i Progetti Speciali degli enti territoriali; docente in vari Master e seminari sui Servizi Sociali, collaboratore in progetti dell’Università Federico II di Napoli e del Formez. Anna Maria Belfiore Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Laurea in Scienze dell’educazione con tesi in “aspetti psicologici dell’educazione sessuale, Specializzazione all’insegnamento delle attività didattiche aggiuntive attinenti all’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap; Coordinatrice progetto “Baby Care” Comune di Napoli; Educatrice professionale volontaria, presso gli uffici del PSZ NA 13; Esperta di problem solving; Mediatrice familiare presso lo Sportello “Donna Amica”; Educatrice presso la casa famiglia “La Casa di Pippo”; Educatrice professionale nell’ambito di progetti “Working” fondo lotta alla droga L.R. 45/99 annualità 1999 e 2000; Linda Guastafierro Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Sociologa specializzata in orientamento al mercato del lavoro, progettista sociale con esperienza nello sviluppo locale, progettista PON, PIT e PST, esperienze di monitoraggio territoriale, sociologa volontaria presso l’ASL NA5 con specializzazione in devianza sociale, interprete LIS (lingua italiana dei segni), mediatrice familiare. Roberta Serrano Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Attrice di teatro dal 1994, mimo, speaker radiofonica, conduttrice, formatrice, animatrice sociale e scolastica, specialmente nel campo dell’evasione e dell’abbandono. Esperta di espressione corporea e di linguaggi non verbali, ha partecipato a numerosi workshop e laboratori di ricerca sulla maschera e sul mimo, diretti tra gli altri da Mario Scarpetta e Ives Lebréton. Alessandro Zuottolo Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Laurea in Sociologia presso l’Università Milano Bicocca, Laurea Specialistica presso l’Università degli Studi di Trento in società, territorio e ambiente; ricercatore, progettista e formatore per enti del Terzo settore ed istituzioni italiani ed europei, esperto di formazione ed educazione non formale, specie in ambito giovanile interculturale ed internazionale. Esperto di Metodologie Partecipate e Gestione dei Conflitti Ambientali. Coordinatrice Didattica e Tecnica: Morena Terraschi Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Laureata in Pedagogia, esperta di progettazione nel settore della multimedialità applicata alla didattica, di formazione tecnologica e didattica on line, di ambienti digitali per l'apprendimento, scenari e strumenti di valutazione nella formazione a distanza, gestione del sapere nei processi di e-learning, analisi per la valutazione di un gruppo di apprendimento online, modelli e strumenti di analisi e valutazione del forum e degli strumenti di interazione formativa Tutor on line: Ilaria Ascione Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Laureata in Sociologia, ottime capacità relazionali in contesti di comunicazione mediata, buone competenze informatiche (posta elettronica, internet, chat, forum), competenze di base in ambito formativo e didattico, competenze contenutistiche nell’area di intervento Assistenza e in generale nel Servizio Civile Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 L’impianto metodologico è, anche nel caso del corso di formazione specifica, “blended”. Come già esplicitato al punto 32, per formazione blended Amesci intende una modalità “mista” di allestimento didattico: parte delle attività vengono svolte in presenza, parte a distanza all’interno di un ambiente dedicato (le cosiddette piattaforme), con entrambi i momenti funzionali al perseguimento di obiettivi formativi coerenti con la più generale impostazione costruttivista. Nella nostra formazione blended riteniamo centrale la riconfigurazione del ruolo e della responsabilità del docente: la natura comunicativa dell’allestimento didattico, garantita dall’intervento di costruzione del patto formativo in presenza, dai thread del forum, dalle sessioni in chat, dallo scambio di risorse ipermediali e di materiali didattici, dagli approfondimenti in gruppo in aula, favorisce una relazionalità più orizzontale, tra pari, rispetto alla tradizionale relazione verticale tra docente e allievo. Il docente non si colloca più al centro dell’azione di insegnamento, ma ai bordi del processo di apprendimento, in cui l’attore principale diventa la comunità dei partecipanti che lo alimentano e gli danno vita. In tal senso, la valorizzazione dello scambio comunicativo nella fase “a distanza” non gioca un ruolo fattivo solo sul piano cognitivo, ma anche su quello relazionale. A dispetto di molti pregiudizi, infatti, il non verbale e il paraverbale nell’e-learning, lungi dall’essere assenti, sono sublimati nello spasmodico ricorso ai messaggi di esplicitazione delle dinamiche relazionali presenti nella comunità di apprendimento, alla complicità affettiva che accompagna le attività di lavoro, all’uso cognitivamente ed emotivamente intrigante degli emoticons: la presunta freddezza della formazione a distanza viene sconfessata in Rete dal moltiplicarsi di fenomeni di apertura comunicativa intima, basati sull’espressione e dichiarazione delle proprie emozioni. È come se l’assenza del linguaggio corporeo producesse un innalzamento del livello di ascolto interno delle emozioni e una loro relativa attività di cosciente esplicitazione verbale. Siamo in tal senso convinti che la possibilità del “fare significato” assuma dignità e senso alla luce della forza relazionale del gruppo in apprendimento. L’emozione condivisa di cercare un canale comunicativo profondo che sia efficace nonostante la mediazione del medium PC, la volontà di lavorare insieme per un obiettivo chiaro e accomunante, la ricerca di difficili equilibri tra le differenze individuali, emergenti nel gruppo, pongono inevitabilmente il focus sul terreno dell’attitudine alla costruzione condivisa della relazione, prima ancora che su quello della costruzione condivisa della conoscenza. In questo senso parliamo di “apprendimento significativo” e di promozione della motivazione quale leva virtuosa di questo processo ricorsivo. La formazione specifica sarà erogata in modalità blended per 75 ore complessive, di cui 20 in presenza e 55 in e-learning. Per ciò che riguarda la parte in presenza, il docente terrà un primo approfondimento all’inizio della formazione specifica (prima dell’inizio del corso e-learning), dedicato ai contenuti specifici caratterizzanti il progetto. Successivamente, durante lo svolgimento del corso e-learning e alla fine dello stesso, il docente terrà due sessioni - informativa e formativa specifica - inerenti la salute e sicurezza sul lavoro. Per i nostri corsi ci avvaliamo della collaborazione di Lynx. Lynx si occupa da oltre dieci anni di didattica e tecnologie digitali, ha esperienza diretta di e-learning non solo in quanto progettista, sviluppatore e installatore di piattaforme ma anche in quanto erogatore a sua volta di corsi (Corsi Altrascuola) e consulente didattico (UNSC, AIP, CIES, COCIS, LTA Università Roma TRE, Uptersport). Inoltre, pur essendo un soggetto imprenditoriale, da anni lavora in stretto contatto con enti del terzo settore di cui condivide le finalità e di cui conosce modalità e limiti di azione. La piattaforma scelta per l’erogazione dei corsi è MOODLE, la scelta è dovuta sia a ragioni tecniche (MOODLE consente di fruire dei contenuti dei corsi in maniera flessibile e adattabile al singolo volontario, personalizzandone l’apprendimento, ma allo stesso tempo permette agli utenti di comunicare e collaborare in uno spazio comune e condiviso) che a ragioni etiche (la scelta del software libero è una conseguenza diretta dei valori di condivisione del sapere e della conoscenza impliciti nell’idea di Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org volontariato). Ad ogni volontario verrà fornito un nome utente e una password che gli permetterà di accedere alla piattaforma e di: consultare i contenuti del corso (potrà anche scaricarli sul proprio computer o stamparli, in questo modo non dovrà per forza essere collegato per poter fruire del corso), realizzare gli esercizi previsti (questionari per l'auto-valutazione degli apprendimenti e brevi riflessioni su temi specifichi), usare gli strumenti di interazione presenti nella piattaforma (chat, forum, wiki, eccetera). Le attività svolte sulla piattaforma dall’utente verranno regolarmente registrate, i dati di accesso (log) sono a disposizione dell’utente stesso ma anche dei formatore/tutor, che potrà così intervenire tempestivamente in caso di ritardi consistenti rispetto al percorso di formazione previsto. I log, dei singoli utenti e delle classi, verranno poi utilizzati per una valutazione complessiva del percorso di formazione realizzato online. Alle più moderne tecnologie informatiche e alla qualità dei contenuti, si affiancano le più efficaci metodologie dell’apprendimento: i materiali formativi sono strutturati e suddivisi in maniera tale da promuovere l’apprendimento rispettando i principi dell’ergonomia cognitiva e della personalizzazione di formazione ad elevata qualità. Per Amesci, l’idea stessa di formazione di un volontario si lega inscindibilmente con l’idea di metacompetenza, in quanto “capacità, propria di ogni individuo, di adattarsi e riadattarsi alle dinamiche evolutive del suo sistema ambientale e relazionale di riferimento”. Parallelamente alle attività di autoistruzione realizzate tramite piattaforma i Volontari parteciperanno a discussioni di gruppo tramite gli strumenti di interazione della piattaforma. Scopo dell’e-learning infatti non è solo quello di raggiungere gli obiettivi formativi indicati nei Moduli didattici ma anche di creare una comunità di apprendimento che si confronti e discuta sui temi del percorso formativo proposto e sugli obiettivi previsti dal progetto in cui sono inseriti i Volontari. 40) Contenuti della formazione: Argomenti della formazione specifica: In aula: I APPROFONDIMENTO: Modulo I: Le dipendenze giovanili, il disagio nel contesto territoriale del Comune di Sorrento; guida ai servizi ed interventi nell’area giovani a rischio del territorio di Sorrento; Durata 6 ore – Docente: Maria Elena Borrelli Modulo II: Prevenzione del disagio e delle dipendenze attraverso la comunicazione efficace e la progettazione in rete con i servizi territoriali; Durata 6 ore – Docente: Maria Elena Borrelli II APPROFONDIMENTO: Modulo III: Informazione ai volontari (conforme al D.Lgs 81/08 art. 36). Durata: 4 ore – Docente: Valentina Cammarota Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro Procedure di primo soccorso, lotta antincendio, procedure di emergenza Organigramma della sicurezza Misure di prevenzione adottate Modulo IV: Formazione sui rischi specifici (conforme al D.Lgs 81/08 art. 37, comma 1, lett.b e accordo Stato/Regioni del 21 Dicembre 2011). Durata: 4 ore – Docente: Valentina Cammarota Rischi derivanti dall’ambiente di lavoro Rischi meccanici ed elettrici generali Rischio biologico, chimico e fisico Rischio videoterminale Movimentazione manuale dei carichi Altri Rischi Dispositivi di Protezione Individuale Stress lavoro correlato Segnaletica di emergenza Incidenti ed infortuni mancati Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Corso e-learning: Le politiche e le leggi di “settore”: cenni su legge quadro sull’assistenza, L. 328/00 – i Piani Sociali Nazionali, Regionali e di Zona per la realizzazione del Sistema Integrato degli Interventi e dei Servizi Sociali, dal livello nazionale a quello locale, la filosofia della L. 285/97 Le Aree d’Intervento dei Servizi Sociali Integrati – Infanzia ed Adolescenza, Famiglia, Persone Anziane, Persone con disabilità, Contrasto della Povertà, Migranti, Dipendenze Gli attori del Sistema Integrato degli Interventi e dei Servizi Sociali, le risorse della rete informale, la sussidiarietà nel sistema sociale Politiche Giovanili e normative: Deliberazione sui Piani Territoriali Giovanili (PTG) D.G.R. n. 1805 del 11/12/2009 Le politiche giovanili in campania I giovani e le nuove dipendenze: gioco d’azzardo, internet, social network, viodeogiochi, sesso, lavoro Il disagio giovanile: Confini tra normalità e malessere in adolescenza Prevenzione del disagio Modello educativo e formativo della “peer education” La comunicazione efficace tra genitori e figli La prevenzione delle dipendenze: metodologie ed informazione Ser.T. e Ser. D.; gruppi di auto-mutuo aiuto L’adolescenza e i suoi sistemi relazionali L’adolescente e il consumo di sostanze L’adolescente e le dipendenze patologiche Esperienze di interventi di prevenzione Prevenzione e protagonismo giovanile Contenuti della metaformazione: Il modello formativo proposto, caratterizzato da un approccio didattico di tipo costruttivista in cui il discente “costruisce” il proprio sapere, permette di acquisire un set di metacompetenze quali: capacità di analisi e sintesi abilità comunicative legate alla comunicazione on line abitudine al confronto e alla discussione L'uso di una piattaforma FAD inoltre consente inoltre, indipendentemente dagli argomenti della formazione specifica, l'acquisizione di una serie di competenze informatiche di base legate all'uso delle TIC e di Internet. 41) Durata: 75 ore Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Nel rinviare al sistema di monitoraggio accreditato e al piano di monitoraggio generale previsto dal presente progetto (v infra, punto 20) per la tempistica e la strutturazione della rilevazione del percorso formativo, si acclude una breve riflessione metodologica e strumentale. La contemporanea presenza, nel sistema di formazione “blended” adottato da Amesci, di una doppia tipologia di rilevazione (questionari e self-test) e di un complesso set di restituzioni attese (grado di apprendimento raggiunto, gradimento dell’esperienza formativa, feedback delle competenze e delle metacompetenze) necessitano di un’ottica valutativa Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org efficiente, efficace ed innovativa. Si è pertanto deciso di adottare un monitoraggio della qualità della formazione informato alla logica QFD (quality function deployement), all’interno del più generale approccio di quality project management perseguito da Amesci. Si tratta, operativamente, di trasformare i dati del monitoraggio (sia quantitativi che qualitativi) in “scelte prioritarie”, atte ad orientare le successive fasi di valutazione e la riprogettazione del percorso formativo. In questa fase il monitoraggio avviene attraverso strumenti misti (ossia test a risposta multipla on line, questionari di customer satisfaction, rilevamento attraverso interviste sul campo a cura degli OLP e dello Staff di formazione Amesci). Le analisi dei dati (intermedie e finale) e la riprogettazione avvengono, sempre a cura dello Staff di formazione Amesci, con metodologie e tools propri del tutoraggio on line (protocolli di statistica, strumenti di networking come forum e chat) e della valutazione comparata (swot analysis). Breve cenno ulteriore merita il bilancio di “competenze e metacompetenze”, intese come empowerment e incremento quali-quantitativo dei saperi e delle capacità di adattamento alle dinamiche evolutive del proprio sistema ambientale e relazionale di riferimento. Tale fondamentale elemento del monitoraggio della formazione sarà rilevato attraverso un percorso di analisi periodica delle competenze acquisite dal volontario, in termini di conoscenze e di abilità, sulla base del modello francese della Validation d’aquis professionnels. 30/07/2014 Il Responsabile Legale dell’Ente Enrico Maria Borrelli Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org