SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
AMESCI
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
NZ 00368
NAZIONALE
I
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
Giovani Protagonisti - Comune di Sorrento
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
Settore: A (Assistenza) - Area: 03 (Giovani)
6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con
riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei
destinatari e dei beneficiari del progetto:
Area di intervento
L’adolescenza è un periodo di transizione verso l'età adulta, nella quale vengono da una parte
rivissute ed elaborate le esperienze dell'infanzia e dall'altra progettate, e in parte realizzate, le prime
esperienze dell'autonomia verso l'età adulta, comportando necessariamente dei cambiamenti, delle
crisi e delle rotture.
Caratteristiche dell’età adolescenziale è il rapido alternarsi, o coesistere, di “sprezzante indipendenza
e regressiva dipendenza” dell’isolamento che vive l’adolescente.
L’ attuale realtà in cui i giovani sono inseriti, vissuta come iperstimolante fin dalla nascita (Crepet parla
della "culla - discoteca"), provoca a livello biologico (secondo una ricerca condotta dall'Osp. Mayer di
Firenze) una crescita precoce, a livello ormonale, di uno o due anni. In quest'ottica, si osservano
frequentemente comportamenti compulsivi che spaziano dall'area dell'alimentazione, allo "shopping",
alle tante ore davanti allo schermo, alle condotte violente dentro e fuori la scuola, alle espressioni
aggressive, non solo all'interno dei videogiochi di contenuto violento, fino ad arrivare alle forme più
eterogenee di dipendenza, dall’assunzione non controllata di alcolici, all’ avvicinarsi sempre più
precoce al variopinto mondo delle droghe, leggere e pesanti.
Tutte queste condotte, apparentemente molto diverse tra loro, sono definite comportamenti
adolescenziali a rischio, in quanto hanno la caratteristica comune di poter compromettere
nell’immediato o a lungo termine il benessere fisico, psicologico e sociale dell’individuo.
Tuttavia, aldilà della specifica forma con cui si esprimono, questi comportamenti rimandano a
problematiche comuni dell’adolescenza: non devono essere intese come azioni prive di senso o la
conseguenza di cieca imitazione o il frutto di un’insufficiente conoscenza del pericolo, ma
rappresentano delle modalità dotate di senso utilizzate da numerosi adolescenti, in uno specifico
momento della loro vita e in un particolare contesto, per raggiungere scopi personali e sociali
significativi per lo sviluppo individuale. Come ben noto, l’adolescenza rappresenta un momento della
vita potenzialmente critico per l’individuo determinato dalla graduale emancipazione/ indipendenza dai
genitori e la ricerca di nuovi modelli. Una modalità attraverso cui il giovane può esprimere il disagio
esperito è proprio lo sviluppo di un comportamento deviante o a rischio, il quale assume la funzione di
comunicare il disagio, il senso di disorientamento o il bisogno di modificare una situazione interiore.
Ecco allora che la sperimentazione, fino all’abuso, di alcool e droghe ed il consumo sempre più
precoce al fumo può rispondere al bisogno, tipicamente adolescenziale, di affermazione e
sperimentazione di sé (nuovi stati di coscienza, sensazioni fisiche ed emozioni prima sconosciute),
assolvendo al bisogno di trasgressione e di superamento dei limiti, ed esprimono l’impulso di andare
contro le regole e le leggi del mondo adulto. Parallelamente, l’adozione di molti di questi
comportamenti in un contesto di gruppo testimonia l’esigenza del giovane di accrescere il
riconoscimento di sé, la reputazione e la popolarità all’interno del gruppo dei pari.
Di particolare rilevanza sono inoltre i dati dell' Organizzazione Mondiale della Sanità sul consumo di
alcolici e droghe, nonché l’avvicinarsi precocemente al fumo, da parte degli adolescenti che inducono
a riflettere soprattutto sul ruolo fondamentale che prevenzione ed educazione giocano nell'influenzare i
comportamenti dei giovanissimi. A tal proposito, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha inserito il
tabacco tra i sette principali fattori di rischio per la salute, evidenziando che nei giovani il consumo di
sigarette si differenzia per genere e anche se i maschi risultano essere ancora i maggiori consumatori,
nelle ragazze si è registrato una crescita più massiccia di fumatrici. Il numero di giovani e adolescenti
che inizia a fumare è in costante aumento, superando in Italia, la cifra di 13 milioni, e 90.000 l’anno
sono i decessi attribuibili al fumo di tabacco.
Nel passaggio dal consumo di alcool, sempre più precoce, all'abuso di alcolici o l'assunzione di
droghe, concorrono molte variabili: il contesto familiare, sociale, economico e le variabili personali
psichiche e relazionali che caratterizzano ogni persona. Nell’analisi di un comportamento occorre
distinguere i fattori di rischio che ne aumentano il coinvolgimento e ne stabilizzano la condotta e i
fattori di protezione che possono limitarne la gravità e la cronicità e scoraggiarne l’adozione. Tra
questi, un valore fondamentale è assunto dalla conoscenza e dalla prevenzione fatta ad ampio raggio
nei contesti.
Tra i principali fattori protettivi, così come teorizzato dalla letteratura di riferimento, si colloca proprio il
contesto familiare, i cui effetti possono essere "diretti", configurandosi come “agenti di socializzazione”,
come la presenza accanto all'adolescente di un modello positivo di adulto (relativamente a
comportamenti e atteggiamenti) e la disapprovazione di comportamenti a rischio; ma anche "indiretti",
tra cui uno stile educativo autorevole fondato sulla disponibilità al dialogo e l'esercizio di un controllo
familiare.
Un valido strumento di intervento a supporto del processo di sviluppo adolescenziale è, pertanto,
rappresentato dalla prevenzione e la promozione di una cultura di sensibilizzazione volta a rendere il
giovane, ben informato e consapevole circa i diversi tipi di comportamento a rischio, di cui spesso si
tende a sottovalutare le conseguenze ed il pericolo che si corre dal punto di vista psicofisico e per certi
aspetti legale/ giudiziario.
L’intervento educativo richiede, pertanto, un’azione preventiva centrata sulle funzioni, attenta al
significato e ai vantaggi che gli adolescenti traggono dai comportamenti a rischio. Occorre lavorare
affinché il giovane ottenga gli stessi obiettivi di sviluppo senza mettere in pericolo la propria salute e
benessere e favorire il ricorso ad altri comportamenti che possono svolgere le stesse funzioni positive.
L’intervento educativo dovrebbe innanzitutto offrire al giovane occasioni di informazione e riflessione
che consentano di acquisire la consapevolezza sul significato del proprio comportamento e di attivarsi
con nuove strategie per raggiungere gli stessi scopi in modo salutare. È importante, parallelamente, la
valorizzazione e la promozione del senso di autoefficiacia, di empowerment, le cosiddette life skills,
ossia tutte quelle competenze vitali, quali la comunicazione efficace, l’empatia, il pensiero critico, la
gestione delle emozioni e delle situazioni di stress, che rendono il soggetto capace di affrontare le
sfide evolutive.
Analisi del contesto
Sorrento rappresenta il comune capofila della Penisola Sorrentina, con una popolazione complessiva
di 16.535 abitanti circa (Istat, 2013), di cui 7.849 uomini e 8.686 donne con un’età media di circa 43
anni (cfr. Tabella 1).
Tale popolazione si distribuisce con una densità per km pari a 1.665,2, su una superficie di circa 9,93
kmq, con una distanza di circa 49.675 Km (in linea d' aria è 26 chilometri) da Napoli, capoluogo di
provincia e di regione, oltre che grande metropoli, caratterizzata da costanti flussi migratori da
parte dei comuni limitrofi, tra cui Sorrento.
Popolazione
Famiglie
Età Media
Reddito Medio
Tasso Natività
16.535
6.429
43,1
11.708
9.7
Tabella 1. Box dati comune di Sorrento
Come appare evidente dal grafico sotto indicato (cfr. Tabella 2), la popolazione residente nel comune
di Sorrento, è cresciuta con un andamento non sempre regolare (Istat, 2013), aumentando in maniera
esponenziale nell’anno 2009, per poi decrescere.
Tabella 2 andamento della popolazione dal 2001 al 2012 nel Comune di Sorrento
Gli indici demografici calcolati sulla popolazione residente a Sorrento, evidenziano, invece, i principali
cambiamenti che è possibile riscontrare sul territorio dall’anno 2010 all’ anno 2013, rispetto all’indice di
vecchiaia, di natalità e di mortalità.
Come rappresentato in tabella (cfr. Tabella 3), si riscontra un innalzamento dell’indice di vecchiaia,
facendo registrare 149 anziani ogni 100 giovani; un abbassamento eclatante degli indici di natalità e
mortalità, relativo al numero medie di nascite e decessi in un anno ogni 1000 abitanti; la presenza di
55,7 individui a carico per ogni 100 che lavorano, evidenziando che, l’indice di ricambio nel territorio di
Sorrento è 119,7, e che quindi la popolazione in età lavorativa risulta essere piuttosto anziana.
Inoltre, il dato relativo al carico di figli per ogni donna feconda, inteso come rapporto percentuale tra il
numero dei bambini fino a 4 anni ed il numero di donne in età feconda /15- 49 anni), stimando il carico
dei figli in età scolare per le mamme lavoratrici, ha subito un calo del’1% nell’anno 2013, rispetto agli
anni precedenti presi in considerazione.
Anno
Indice di
Indice di
vecchiaia dipendenza
strutturale
Indice di
Indice di
Indice di
ricambio
struttura
carico
della
della
di figli
popolazione popolazione per donna
attiva
attiva
feconda
Indice di
natalità
(x 1.000
ab.)
Indice di
mortalità
(x 1.000
ab.)
2010
140,9
54,9
108,7
107,9
23,4
8,7
8,6
2011
144,6
55,5
112,6
112,3
23,3
8,8
9,0
2012
147,2
54,9
114,4
118,9
23,0
9,7
11,1
2013
149,9
55,7
119,7
122,1
22,0
0,0
0,0
Tabella 3. Principali indici demografici calcolati sulla popolazione residente a Sorrento
Dall’ analisi dei dati sotto riportati (cfr. Tabella 4), e tenendo in considerazione l’attuale reddito medio
registrato nella popolazione di Sorrento (cfr. Tabella 1), pare che tale territorio non abbia subito le
conseguenze della grande crisi economica (Ista, 2013), con un incremento del reddito medio e degli
importi complessivi, con confronto tra l’anno 2009 e l’ anno 2011, evidenziando in particolare il
confronto attualmente esistente tra la condizione economica registrata a Sorrento, rispetto ai dati
provinciali e nazionali (cfr. Tabella 5), rappresentando il terzo comune con reddito medio pro capite più
alto (€ 11.708) nella provincia di Napoli, preceduto solo da Capri e Procida, nonché il terzo comune
con la più alta percentuale di dichiaranti Irpef nella provincia di Napoli, preceduto solo da Capri e
Anacapri.
Anno Dichiaranti
Popolazione
%pop Importo
Media/Dich.
Media/Pop.
2005
7.557
16.565 45,6%
159.831.614
21.150
9.649
2006
7.917
16.581 47,7%
172.613.710
21.803
10.410
2007
7.917
16.542 47,9%
187.350.123
23.664
11.326
2008
7.901
16.583 47,6%
185.452.993
23.472
11.183
2009
7.889
16.612 47,5%
187.120.237
23.719
11.264
2010
7.814
16.589 47,1%
190.613.147
24.394
11.490
2011
7.925
16.541 47,9%
193.653.935
24.436
11.708
Tabella 4. Redditi irpef calcolati sulla popolazione residente a Sorrento
Sorrento
Redd.
inferiori a
zero
Redd. da
zero a €
10000
Redd. da
€ 10001
a€
15000
Redd. da
€ 15001
a€
26000
Redd. da
€ 26001
a€
55000
Redd. da
€ 55001
a€
75000
Redd. da
€ 75001
a€
120000
Redd.
Provincia Napoli
Italia
Num.
media
%
Num.
media
%
Num.
media
%
93
-19866
0,84%
12480
-11133
0,80%
212268
-10274
0,51%
3658
5031
33,11%
576867
4803
37,12%
12747292
4970
30,78%
1698
12540
15,37%
214659
12443
13,81%
6066386
12480
14,65%
2816
19598
25,49%
401427
20046
25,83%
12487302
20054
30,15%
1896
35166
17,16%
250591
34076
16,12%
7401443
34471
17,87%
260
64180
2,35%
23796
64048
1,53%
776766
63694
1,88%
264
91621
2,39%
18585
91470
1,20%
570242
91697
1,38%
103
190326
0,93%
6691
208521
0,43%
256381
214598
0,62%
oltre €
120000
Tabella 5. Redditi locali- provinciali- nazionali a confronto
In base alle diverse proporzioni fra tali fasce di età, la struttura della popolazione di Sorrento è definita
di tipo regressivo, laddove, come evidente (cfr. Tabella 6– 7 - 8), la popolazione giovane (0-14 anni) è
minore, rispetto a quella anziana (superiore a 65 anni), con un andamento pressoché stabile negli
anni 2011, 2012, e 2013 (cfr. Tabella 6 - 8).
Lo studio di tali rapporti è importante per valutare alcuni impatti sul sistema sociale, ad esempio sul
sistema lavorativo o su quello sanitario.
Tabella 6. Distribuzione per età della popolazione residente a Sorrento
Tabella 7. Distribuzione a torta per età della popolazione residente a Sorrento
Anno
%0-14 anni
%15-64anni
%65+ anni
Tot. residenti
Età media
2010
2011
2012
2013
2.445
2.420
2.371
2.367
10.723
10.669
10.679
10.619
3.444
3.500
3.491
3.549
16.612
16.589
16.541
16.535
42,5
42,8
43,1
43,4
Tabella 8. Distribuzione in percentuale per età della popolazione residente a Sorrento
Nello specifico, il comune di Sorrento conta, complessivamente, una popolazione di circa 1. 923
giovani (932 maschi/ 991 femmine), di cui n. 1.034 gli adolescenti di età compresa tra i 15 e i 20 anni
(cfr. Tabella 9), e n. 889 i giovani di età compresa tra i 21 e i 25 anni (cfr. Tabella 10).
Eta'
Totale Maschi Totale Femmine M+F
15
75
71
146
16
79
78
157
17
79
107
186
18
71
89
160
19
84
101
185
20
104
96
200
TOTALE
492
542
1034
Tabella 9. Giovani di età compresa tra i 15- 20 anni residenti nel Comune di Sorrento
Eta'
Totale Maschi Totale Femmine M+F
21
91
89
180
22
89
97
186
23
80
105
185
24
94
83
177
25
86
75
161
TOTALE
440
449
889
Tabella 10. Giovani di età compresa tra i 21- 25 anni residenti nel Comune di Sorrento
Il grafico che segue (cfr. Tabella 11) riporta la potenziale utenza per le scuole di Sorrento,
evidenziando con colori diversi i differenti cicli scolastici (asilo nido, scuola dell'infanzia, scuola
primaria, scuola secondaria di I e II grado).
Tabella 11. Distribuzione della popolazione residente nel comune di Sorrento per età scolastica
Nell’ambito delle problematiche giovanile riscontrate, i dati Istat 2013 mostrano come nel corso degli
anni, a Sorrento, in linea col trend regionale della Campania (cfr. Tabella 12), sia stato riscontrato un
significativo incremento del numero di giovani di età superiore ai 14 anni che si è avvicinato al fumo,
con modalità ricorsiva e permanente.
Iniziare a fumare, secondo quanto teorizzato dalla letteratura di riferimento, appare essere il frutto di
un processo comportamentale individuale, ambientale e sociale, raramente riconducibile ad un evento
isolato. Il giovane emula spesso l’adulto fumatore per sentirsi parte di un gruppo sociale e culturale e
per affermare la propria personalità.
Tabella 12. Andamento dei fumatori di età superiore ai 14 anni dal 1993 al 2012
Per quanto riguarda l’uso/ abuso di alcool, bere alcolici precocemente fa spesso parte di
comportamenti a rischio che possono essere associati a problemi di condotta, la sperimentazione di
droghe e l'aggregazione con pari devianti. Dal punto di vista fisiologico, l’organismo matura la capacità
di metabolizzare l'alcol solo intorno ai 20 anni. Per la fascia di età compresa tra 17-21 anni, dunque è
assolutamente sconsigliato superare la quantità di un bicchiere al giorno. Se un ragazzo o una
ragazza bevono prima, facilitano la crescita dell’alcol-dipendenza. Nel 2003, i giovani fra i 20 e i 29
anni rappresentavano il 9,1% dell’utenza dei servizi alcologici e nel 2004 il 9,8%. Questa percentuale è
aumentata anche nella fascia d’età sotto i 20 anni, salendo dallo 0,5% allo 0,6% (ISS, 2011).
Le ricadute dell’uso di alcol sono gravi anche in termini di mortalità: l’alcol è per i giovani la prima
causa di morte a seguito di incidente stradale alcol correlato sia in qualità di conducente, sia di
trasportato, sia di pedone (Istat, 2013).
Secondo i dati della ricerca "L'uso e l'abuso di alcol in Italia" (2006) realizzata dall'Istat, i problemi
sorgono quando ci si avvicina alla fascia d'età compresa tra gli 15 e i 18 anni e si parla non solo di
bevande con bassa gradazione alcolica (come la birra o gli alcolpops), ma anche, e soprattutto, di
super alcolici. In Italia, la percentuale di giovani consumatori di alcol con alta gradazione è salita di ben
4 punti percentuali rispetto ad una rilevazione analoga effettuata nel 1998.
Ad influenzare i ragazzi nell'abitudine del bere il primo posto è occupato dalle famiglie. La percentuale
dei giovani consumatori di alcol raggiunge picchi del 32% quando in famiglia c'è anche uno solo dei
due genitori abituato ad un consumo anche moderato ma costante, di alcol. Ed è alto anche il numero
dei minorenni che bevono fuori pasto, probabilmente per aumentare l'effetto di stordimento o di euforia
dato dal bere a stomaco vuoto. Infatti, nell'ultimo quinquennio sono aumentate del 150% le malattie del
fegato nella fascia d'età tra i 14 e i 25 anni, realtà che viene confermata analizzando i dati
eziopatogenetici di grandi e piccole città, dove forme di epatite e cirrosi sono in forte aumento fra gli
adolescenti ed i ragazzi.
Altro dato allarmante riguarda il 17% dei ragazzi di età compresa tra i 14 e i 20 anni che si rivolgono al
pronto soccorso a seguito di un’intossicazione da alcool. Il fenomeno del consumo di alcool tra i
giovanissimi è dunque in crescita. Sono 9 su 10 gli adolescenti che nel fine settimana si ubriacano in
discoteca o nei pub e molti hanno meno di 18 anni. I dati rilevati, indicano che beve con il preciso
obiettivo di ubriacarsi il 64,8% dei ragazzi e il 34% delle ragazze. Fra questi i minorenni (fra 11 e 18
anni) sono sempre di più (42% dei ragazzi e 21% delle ragazze) e sono più numerosi rispetto ai
ragazzi più grandi (19-24 anni). Dopo i 25 anni, invece, le percentuali scendono al 7,5% dei maschi e
al 5,5% delle femmine (ISS, 2011).
A tal proposito, le indagini Istat, individuano la Campania come regione a rischio, per l’elevata
diffusione di consumo tra i più giovani, a partire dagli 11 anni. In Campania, in linea col il trend
nazionale (cfr. Tabella 13), circa un milione e 500 mila ragazzi nella fascia di età 15-24 anni sono
considerati consumatori a rischio per l'uso di bevande alcoliche, e di questi, la metà ha meno di 18
anni.
Tabella 13
CL.
ETA’
Consum
a
aperitivi
analcolici
MASCHI
11-15
21,2
16-17
45,5
18-19
52,6
20-24
65,9
FEMMINE
11-15
24,4
16-17
48,9
18-19
59,6
20-24
59,7
MASCHI E FEMMINE
11-15
22,7
16-17
47,2
18-19
55,9
20-24
63,0
Consu
ma
aperitiv
i
analcol
ici
eccezi
onalme
nte
Consum
a
aperitivi
alcolici
Consum
a
aperitivi
alcolici
eccezionalment
e
Consum
a amari
Consum
a amari
eccezionalment
e
Consum
a liquori
Consum
a liquori
eccezionalment
e
Consum
a
alcolici
fuori
pasto
Consum
a
alcolici
fuori
pasto
meno
di una
volta
a
settiman
a
Non
consum
a né
vino, né
birra,
né
alcolici
fuori
pasto
55,8
44,9
52,0
43,0
4,6
32,5
48,3
60,2
54,2
54,2
42,0
42,1
2,9
13,6
26,6
43,2
81,9
64,4
57,7
51,9
3,0
18,7
36,7
46,7
82,3
62,3
57,9
57,3
4,2
27,1
43,7
53,4
87,8
81,4
66,1
63,6
83,5
52,0
30,3
16,7
69,2
59,4
45,2
51,1
5,2
26,8
44,9
45,6
73,4
62,5
48,9
43,1
1,4
6,2
15,5
17,4
59,9
77,9
80,0
67,1
1,8
12,1
27,0
25,8
82,3
71,3
67,3
60,1
2,6
17,5
33,5
37,8
90,5
82,4
78,6
73,9
86,9
67,7
47,0
41,0
62,7
52,5
48,5
46,7
4,9
29,6
46,7
53,3
64,0
2,1
75,2
58,0
9,9
68,7
45,2
21,3
65,4
42,5
30,9
56,0
Tabella 13. Consumo di alcool
2,4
15,3
32,1
36,8
82,3
65,9
61,6
58,2
3,4
22,3
38,8
46,0
88,8
81,8
71,2
67,6
85,1
59,9
38,3
28,3
In linea con la letteratura di riferimento, i dati Istat confermano che chi eccede nel consumo di alcool
spesso associa anche altri comportamenti a rischio, tra cui l’abitudine al fumo (cfr. Tabella 14). Tra i
maschi, il 27,5% dei fumatori e il 26,5% degli ex fumatori ha almeno un comportamento di consumo a
rischio, contro il 15,4% dei non fumatori. Anche tra le fumatrici si confermano tendenze analoghe,
sebbene con quote più contenute. Analizzando le due componenti del rischio (binge drinking* e
consumo giornaliero non moderato) si osserva una maggiore propensione agli episodi di ubriacatura
tra i fumatori (tra i maschi il 18,4% contro il 7,9% dei non fumatori; tra le femmine il 7,1% contro il 2,0%
delle non fumatrici), mentre si evidenzia un consumo giornaliero non moderato maggiore tra gli ex
fumatori che tra i fumatori. Ciò è tanto più vero per i maschi che per le femmine.
Almeno un comportamento di
consumo a rischio
Giornaliero non moderato
Maschi Fe
Tot Totale
Femmine
Non
Fumatori
Ex
fumatori
Fumatori
Fumatori
di 20
sigarette
e più
Tipo di comportamento a
rischio nel consumo di
bevande alcoliche
Binge drinking
Femmine
Totale
Maschi
Femmine
Totale
3,0
4,6
7,9
2,0
4,2
15,4
5,4
9,1
Masc
hi
7,4
26,5
7,0
19,3
19,3
3,3
13,4
9,5
3,9
7,5
27,5
29,5
10,5
12,2
20,9
24,8
12,9
17,2
3,9
4,7
9,4
13,8
18,4
18,5
7,1
8,5
14,0
15,7
Tabella 14. Incidenza comportamenti a rischio- consumo di alcool
*Binge drinking: il consumo di 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione.
Inoltre, in Campania, in linea con il trend nazionale, alcuni comportamenti a rischio nel consumo di
alcolici sembrano più diffusi tra chi frequenta abitualmente discoteche e luoghi in cui si balla (cfr.
Tabella 15). Pur non potendo affermare la contemporaneità dei comportamenti, in quanto la
circostanza di consumo non viene rilevata, si osserva che tra chi frequenta assiduamente (più di 12
volte nell’anno) le discoteche, la quota di quanti dichiarano un comportamento di consumo a rischio è
nettamente più alta. Tra i maschi si arriva al 36,2% (rispetto al 20,1% di chi non va in discoteca),
mentre tra le donne le quote sono, rispettivamente, del 18,1% e del 5,4%.
Tra i giovani di 18-24 anni di sesso maschile che vanno in discoteca assiduamente, il 39,3% ha
l’abitudine al binge drinking* (contro il 10,3% di quelli che non ci vanno) e il 20,9% delle donne (contro il
3,1%).
Comportamenti di consumo a rischio più elevati si osservano anche tra coloro che si recano 12 o più
volte all’anno a concerti di musica o spettacoli sportivi, soprattutto per quanto riguarda l’abitudine al
binge drinking*. Il 23,0% delle persone che assistono 12 volte o più nell’anno a un concerto e il 16,1%
di chi partecipa con maggiore frequenza a spettacoli sportivi ha l’abitudine al binge drinking*, contro il
5,4% e il 5,0% di coloro che, rispettivamente, non svolgono queste attività.
Frequenza con
cui vanno in
discoteca o
luoghi in cui si
balla e classe
d'età
Almeno un
comportamento di
consumo a rischio
Tipo di comportamento a rischio nel consumo di
bevande alcoliche
Giornaliero non
moderato
Maschi
Femmine
Tot
Maschi
MAI
SI, 1-12
VOLTE
SI, PIU’ DI
12 VOLTE
TOTALE
Binge drinking
Femmine
Tot.
Maschi
Femmine
11-17
7,2
4,6
6,0
0,5
0,3
0,4
1,5
0,7
18-24
11,8
4,2
8,0
2,2
1,2
1,7
10,3
3,1
25-44
13,7
3,4
8,3
4,2
0,9
2,5
11,0
2,9
45-64
14,4
3,1
8,6
8,3
1,4
4,7
8,8
1,9
65 e
40,3
10,0
22,8 39,3
9,4
22,0
3,8
0,9
più
Totale
20,1
5,4
12,3 14,2
3,6
8,6
7,7
1,8
11-17
24,4
15,7
19,5 3,1
0,7
1,7
11,4
3,9
18-24
20,6
9,4
15,5 1,9
0,6
1,3
19,7
9,1
25-44
25,1
7,6
17,3 3,7
0,8
2,5
23,4
6,9
45-64
24,1
6,4
15,6 9,2
1,3
5,4
17,7
5,2
65 e
53,0
15,7
37,5 52,0
15,6
36,8
7,2
0,1
più
Totale
24,7
9,0
17,4 5,7
1,2
3,6
20,1
6,6
11-17
52,2
19,6
34,6 2,6
0,1
1,3
40,7
13,0
18-24
39,3
20,9
30,5 1,1
0,8
1,0
39,3
20,9
25-44
32,4
20,3
27,9 4,0
0,8
2,8
30,7
20,3
45-64
27,9
8,4
17,8 12,6
1,7
6,9
16,3
6,6
65 e
42,6
10,6
26,1 41,4
10,6
25,5
6,0
0,0
più
Totale
36,2
18,1
28,0 6,3
1,7
4,2
31,1
16,3
11-17
12,4
8,4
10,4 1,1
0,4
0,8
4,9
2,2
18-24
21,0
9,5
15,6 1,9
0,8
1,4
20,1
9,1
25-44
18,1
5,0
11,6 4,1
0,9
2,5
15,8
4,5
45-64
15,6
3,5
9,4
8,5
1,4
4,8
9,9
2,3
65 e
40,7
10,1
23,2 39,7
9,5
22,4
3,9
0,8
più
Totale
21,7
6,4
13,8 12,2
3,2
7,5
11,1
3,1
Tabella 15. Diffusione di comportamenti a rischio e consumo di bevande alcoliche
Tot.
1,1
6,7
6,7
5,3
2,1
4,6
7,2
14,8
16,1
11,7
4,3
13,8
25,8
30,5
26,8
11,3
2,9
24,5
3,6
14,8
10,2
6,0
2,2
6,9
Dati preoccupanti sono rilevati anche rispetto al consumo di droghe da parte dei giovani adolescenti.
L'1% degli studenti italiani è schiavo delle droghe pesanti, come l'eroina e la cocaina. E' quanto emerge
dallo studio Espad-Italia (European school survey on alcohol and other drugs), realizzato dal Reparto di
epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell'Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle
ricerche di Pisa (Ifc -Cnr).
Dall'indagine Italiana- che ha coinvolto 45 mila studenti delle scuole superiori e 516 istituti scolastici di
tutta la penisola - emerge chiaramente anche l'aumento del consumo frequente di cocaina (da 0,6% del
2011 a 0,8% dell'ultimo anno). Nel dettaglio, sono circa 65.000 i ragazzi che hanno assunto cocaina
almeno una volta nell'ultimo anno (il 2,8%) e 18.500 (cioè lo 0,8% degli studenti italiani) quelli che ne
ha fatto un uso intensivo, per 10 o più volte nell'ultimo mese.
Lo studio scompone anche i dati a livello regionale. La fotografia che ne è esce è ancora più nitida: in
raffronto con l'anno precedente, si evidenzia infatti come siano gli studenti del Centro, della Campania,
del Piemonte e del Friuli Venezia Giulia ad aver incrementato maggiormente i consumi. Anche se
l'incremento dei consumi riguarda soprattutto i maschi, si registra un aumento anche tra le ragazze: in
Campania (dal 13,6% del 2012 al 17% del 2013); in Abruzzo (dal 17% al 21%) e soprattutto in
Piemonte (dal 17% al 22%).
In Campania, in linea con il trend nazionale, cosi come testimoniato dai dati Istat 2013 (studio su un
campione di 30 mila studenti di età compresa tra i 15 e i 20 anni) è in netto aumento il numero di
consumatori che fa uso di cannabis e eroina. Emerge da questo studio di una tendenza generale alla
stabilizzazione del numero di studenti consumatori, per tutte le sostanze, con alcuni incrementi. I dati
parlano di un incremento nel numero di consumatori di cannabis che hanno dichiarato di averne fatto
uso una sola volta e che sono passati dal 27,5% al 28,1%.
Per quanto riguarda invece le droghe cosiddette pesanti, mentre per la cocaina c’è una sostanziale
stabilità rispetto al numero di consumatori dell’anno passato, al contrario per l’eroina, sostanza il cui
consumo sembrava essere costantemente in calo, essa ha avuto un incremento dello 0,1%, valore
che, in ogni maniera, andrà monitorato attentamente per verificare che non ci si trovi di fronte all’inizio
di una inversione di tendenza. Ci sono poi le cosiddette sostanze allucinogene come LSD o le varie
amfetamine e/o i funghi allucinogeni, delle quali ha ammesso di averne fatto uso il 2,5% degli studenti,
mentre aumenta l’uso di sostanze stimolanti come l’ectasy, con un picco di consumatori fra i
diciannovenni e, come costantemente accade per tutte le droghe, con una prevalenza di maschi.
I dati di riferimento mostrano quindi che, in Italia, la sostanza stupefacente più utilizzata dagli
adolescenti è la cannabis, dimostrando come e quanto il cervello degli adolescenti risulti essere più a
rischio di quello degli adulti che fumano cannabis, evidenziando che il consumo cronico di cannabis
può compromettere la memoria di lavoro, quella riferita ad azioni da svolgere nell'immediato e quella
episodica, cioè la memoria riferita ad avvenimenti del passato, compromettendo, dunque, i processi di
attenzione, sia quella transitoria che sostenuta, con conseguente alterazione delle performance relative
a compiti in cui è richiesto l'uso della memoria, anche dopo un mese di astinenza.
Pur non avendo dati direttamente riconducibili al contesto specifico di Sorrento, è possibile ipotizzare
che i giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni presenti su questo territorio seguano il trend dei dati
riscontrati in Italia, ed in particolare nella regione Campania.
A partire da questi, si ritiene opportuno indicare anche la città di Sorrento come terreno fecondo per la
proliferazione e diffusione di tali comportamenti a rischio tra i giovani, per i quali appare opportuno
implementare un percorso di sensibilizzazione e prevenzione alla messa in atto degli stessi.
Le Risorse esistenti: analisi della domanda e dell’offerta
Per la progettazione, realizzazione e gestione del sistema integrato delle politiche per gli interventi dei
servizi sociali il comune fa capo al Piano Sociale di Zona EX- N13, insieme ai comuni di Massa
Lubrense, Sant’Agnello e Piano di Sorrento.
La legge n. 328/2000, nel delineare l'assetto istituzionale del sistema integrato degli interventi e servizi
sociali, ha assegnato ai Comuni la titolarità delle funzioni amministrative concernenti gli interventi
sociali territoriali. Tali funzioni sono esercitate localmente adottando gli assetti più funzionali alla
gestione, alla spesa ed al rapporto con i cittadini, secondo le modalità stabilite dalla legge 8 giugno
1990, n. 142 e successive integrazioni. La determinazione degli Ambiti territoriali, invece, spetta alle
Regioni, ai sensi dell'art. 8, comma 3, lett. a, le quali individuano anche le modalità e gli strumenti per la
gestione unitaria del sistema locale dei servizi sociali in rete.
Per la realizzazione delle attività previste nel Piano di Zona è istituito l'Ufficio di Piano dell'Ambito
territoriale. Le funzioni ed i compiti dell'ufficio di piano sono disciplinate da apposito regolamento
adottato dal Coordinamento istituzionale.
L’Ufficio Servizio Sociale è costituito da 4 unità di personale: 1 Responsabile,1 Assistente Sociale, 1
psicologa, 1 operatore esecutivo.
Dal punto di vista delle risorse esistenti sul territorio a disposizione dei bisogni, sono presenti numerosi
organismi del terzo settore, Cooperative, associazioni di volontariato, privato o sociale, iscritte all’ Albo
comunale delle associazioni (Regolamento approvato con Del. CC n. 47/ 2011), che da anni operano
nell’ambito socio- assistenziale, della cultura, del turismo, dell’ educazione, dello sport e della fruizione
del tempo libero, rispetto ai quali non sono disponibili dati precisi relativi all’utenza servita, quali ad
esempio:





Ass. Vel'a Tarchia
Syrrentum
Music in the air
"Le Chiavi d'oro" Campania Felix
Un ponte tra passato presente e futuro
































Ass. Musicale Surrentum
Ass. Musicale Jazz'è
La penisola in movimento
ABC Project associazione culturale
Sorrento Futura Sorrento V.A.S. Onlus (Verdi Ambiente e Società)
Slow Sud
Ars Scrivendi
Studi Storici Sorrentini
Peninsula Felix Giovani
Giovani Insieme
Il Circolo Artisti e Giornalisti
“A. Califano”
Il Cilindro
Sorrento Futura
Giovani Insieme Sorrento
A.S.D. Teatro Tasso Danza e Musical
Associazione Polisportiva Dilettantistica Penisola Dilettantistica Penisola
A.S. The Indians Sorrento bowling team
Genitori del Duemila
Gioventù Attiva
Circolo Endas Penisola
Peninsula Felix Giovani
Il Circolo Artisti e Giornalisti “A. Califano”
Infinito
ALBA
Gioia di Vivere
Il Prossimo e il Futuro
Gente di Mare
Ass. Fedeli della Cappella S. Maria del Soccorso
GINS: Giovani impegnati nel sociale - Associazione di Volontariato e solidarietà
Ass. Magie della Natura
Nell’ambito delle politiche giovanili è inoltre attivo sul territorio il Centro Informagiovani "Paolo
Borsellino, Giovanni Falcone e le loro Scorte”, istituito con la legge regionale 14/ 2000, quale nodo di
rete, di raccordo e di coordinamento dei Punti informagiovani appartenenti allo stesso ambito
territoriale.
Il Centro Informagiovani è un servizio presso il quale sono disponibili informazioni sulle opportunità
offerte, sia in ambito pubblico che privato e sui vari argomenti di interesse per i giovani, offrendo un
importante "punto di vista" sul mondo giovanile e coordinando un significativo scambio di informazioni.
Lo sportello è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:30 e dalle 16:00 alle 19:00, offrendo ai
giovani utenti un servizio informativo gratuito su cultura, tempo libero, formazione, volontariato,
creatività giovanile ed opportunità lavorative.
I giovani che si rivolgono ai centri hanno la possibilità di:
 consultare dossier contenenti la documentazione nonché guide, libri, riviste, giornali;
 visionare le bacheche (concorsi, borse di studio, lavoro, corsi professionali, appuntamenti
culturali, attività di vario genere...) aggiornate quotidianamente;
 richiedere le schede orientative sugli argomenti di maggior interesse; prelevare dépliant,
opuscoli e programmi;
 in molti Centri è possibile interrogare la Banca Dati Nazionale Giovani direttamente o tramite
l'operatore ottenendo la stampa delle informazioni cercate;
 interrogare direttamente l'operatore: Il colloquio diretto tra l'operatore e i giovani rappresenta la
modalità più significativa, il metodo più sicuro che permette di interpretare correttamente la
domanda, ed eventualmente di approfondire la richiesta.
Nello specifico, la documentazione precedentemente menzionata è organizzata in nove settori quali:
vita scolastica, professioni, lavoro, educazione permanente, vita sociale e sanità, tempo libero, estero e
sport, rappresentando pertanto un'area di proposizione e di promozione di attività rivolte ai giovani e
volute dagli stessi, percepito come luogo di informazione e orientamento per i giovani.
Lo stesso predispone:
o corsi di formazione con cadenza ciclica tra i quali: informatica, lingue, web design, Deedj,
photoshop e sicurezza su internet.
o uno sportello lavoro, accreditato dal ministero del lavoro e delle politiche sociali in grado di
svolgere attività di intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro sul territorio della penisola
sorrentina:
o una Carta Giovani che consente ai giovani dai 15 ai 35 anni residenti nel Comune di Sorrento
di beneficiare di sconti con le attività convenzionate presenti sul territorio della penisola
sorrentina.
E’ inoltre presente ed attivo un Forum comunale giovanile, quale organismo fondamentale nella
partecipazione dei giovani alle attività degli enti locali, impegnato nella realizzazione e promozione di
iniziative a favore dei giovani, coinvolti spesso ad assistere ad eventi comunali, mostre e
manifestazioni di ampio respiro, in grado di affrontare temi diversi e molto vicini alle problematiche e al
disagio, non solo giovanile.
Tuttavia, in termini di domanda locale di medesime attività e relativa offerta, dal punto di vista delle
risorse esistenti sul territorio a disposizione dei bisogni, e per la promozione della cultura e
dell’informazione in tema di prevenzione di comportamenti a rischio in età giovanile, è da rilevare
l’assenza di associazioni culturali o di promozione sociale specificamente dedicate alle politiche per i
giovani, né centri di aggregazione giovanile in grado di promuovere il benessere e prevenire il disagio
degli stessi determinato dalla messa in atto di eterogenei comportamenti a rischio.
Bisogni individuati
Dai dati pervenuti dall’ufficio Politiche Giovanili, sulla base di indagini e monitoraggi, risultano 160 i
giovani che effettivamente usufruiscono dei servizi svolti dal Centro Informagiovani "Paolo Borsellino,
Giovanni Falcone e le loro Scorte”, dato ancora molto basso considerando il numero di giovani presenti
sul territorio che sfociano in fenomeni di dipendenza e che non vengono accolti da servizi adeguati
(dati forniti dal Servizio Assistenza Sociale dell’Ente e riferiti al 2013).
Sulla base delle analisi condotte, e sui rischi, scientificamente dimostrati, legati a queste forme di uso/
abuso, appare necessario implementare ed incentivare i servizi presenti volti alla promozione di una
cultura di sensibilizzazione e prevenzione rispetto alla messa in atto di comportamenti a rischio in età
giovanile (15- 25 anni), operando sui tre fronti individuati, quali: prevenzione di uso/ abuso di alcool e
sostanze stupefacenti, e dei rischi associati al fumo in età precoce.
Il Centro Informagiovani "Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e le loro Scorte” rappresenterà uno degli
strumenti mediante il quale giungere in maniera più diretta ai ragazzi, nonché uno degli indicatori
attraverso cui si espliciterà la riuscita del progetto mediante un significativo incremento dei giovani che
afferiscono al Centro Informagiovani, ad oggi rappresentato e conosciuto solo dai giovani della zona
centrale di Sorrento.
L’analisi condotta sul territorio sopra descritto, osservando il fenomeno da una particolare angolatura,
quella socio-assistenziale, ha tentato di fornire, attraverso l’individuazione di alcuni indicatori di base,
una descrizione sia qualitativa che quantitativa del bisogno individuato.
In particolare, l’analisi ha individuato i seguenti indicatori di base, misurabili sia in fase d’analisi che
di realizzazione, posteriore, del progetto:
 n. giovani presenti sul territorio (popolazione di età 15-25 anni)
 n. giovani che richiedono di usufruire dei servizi Informagiovani
 n. giovani che effettivamente usufruiscono dei servizi Informazioni
 presenza di servizi dedicati ai giovani presenti sul territorio
 n. di interventi di formazione/ prevenzione dei disagi/ dipendenze giovanili
 n. di interventi che coinvolgono i nuclei parentali e la rete sociale
 n. di interventi volti alla sensibilizzazione territoriale
Per un approfondimento di tipo qualitativo, si è cercato di analizzare e quantificare la presenza o meno
di interventi di prevenzione, orientamento e informazione relativi al fenomeno delle dipendenze;
interventi di promozione del benessere, quale indirizzo e supporto ai giovani che versano in situazioni
di particolare disagio sociale. Dal punto di vista quantitativo allo stato non vengono registrati interventi
come quelli sopra descritti.
In sintesi:
Indicatore
n. giovani presenti sul territorio
(popolazione di età 15-25 anni)
n. giovani che richiedono di usufruire dei
servizi Informagiovani
n. giovani che effettivamente
usufruiscono dei servizi Informazioni
servizi dedicati ai giovani presenti sul
territorio
n. di interventi di formazione/
prevenzione dei disagi/ dipendenze
giovanili
n. di interventi che coinvolgono i nuclei
parentali e la rete sociale
n. di interventi volti alla sensibilizzazione
territoriale
Situazione di partenza
1. 923
160
160
Presenti*
0
0
0
*Tale indicazione si riferisce alla presenza sul territorio di numerosi organismi del terzo settore, associazioni e
cooperative sociale operanti nell’ambito socio- assistenziale, della cultura, del turismo, dell’ educazione, dello sport
e della fruizione del tempo libero, rispetto ai quali non sono disponibili dati precisi relativi all’utenza servita.
Nello specifico sono emersi due ordini di problemi/bisogni; il primo riguarda la carenza di interventi
socio-operativi rivolti ai giovani, il secondo interessa la debolezza della rete familiare nei compiti
educativi e di sostegno ai giovani in difficoltà, ed in particolare l’assenza di interventi volti a coinvolgere
i nuclei familiare e la rete sociale nel processo di crescita del giovane, sensibilizzati circa i disagi
giovanili.
A riguardo è possibile definire un bisogno residuo di:
 percorsi di orientamento e informazione sul disagio
 iniziative di prevenzione su dipendenze e comportamenti a rischio
 attività di coinvolgimento del nucleo familiare
Il presente progetto intende agire sui bisogni sopra indicati per migliorare lo stato attuale dei servizi
socio-assistenziali.
Target del progetto
Compatibilmente con il piano degli interventi, le finalità e le attività che il Progetto è in grado di mettere
in campo, si sono individuati i seguenti:
Destinatari diretti delle attività: è rappresentato dai giovani di età compresa tra i 15 ed i 25 anni,
residenti nel territorio preso in considerazione, rivolgendo direttamente il nostro Intervento di
prevenzione e sensibilizzazione a coloro i quali frequentano la scuola, locali notturni, e/o sono già
utenti dei servizi offerti dal Centro Informagiovani "Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e le loro Scorte” .
Parte dell’ intervento finalizzato alla prevenzione e sensibilizzazione attiva su tematiche giovanili sarà
inoltre destinato ai loro nuclei parentali e alla cittadinanza tutta, mediante la realizzazione di campagne
scolastiche volte alla sensibilizzazione rispetto alle problematiche giovanili emergenti.
Destinatari indiretti: beneficiari indiretti dell’iniziativa saranno gli Istituti scolastici ed educativi presenti
sul territorio, i gruppi dei pari di riferimento e l’ intera comunità locale nella quale sono inseriti i giovani
coinvolti.
7) Obiettivi del progetto:
OBIETTIVO GENERALE
Al fine di determinare un valido sostegno al benessere psicosociale del giovane, il Progetto
“Giovani Protagonisti” tenderà alla creazione di una rete sinergica e dinamica che funga da
collante tra gli attori sociali implicati nel processo di crescita e maturazione, sviluppando
maggiore consapevolezza in funzione non solo della conoscenza raggiunta, ma anche
dell’accettazione esperita in base ad un eventuale disagio esplicitato per il quale il giovane
si sentirà compreso, accolto e supportato. A tal fine, il Progetto pone l’ attenzione sui diritti
proprio dell’ età giovanile attraverso un adeguato percorso di sensibilizzazione, prevenzione
e supporto, laddove necessario, rispetto alle dilaganti problematiche riconducibili all’ uso/
abuso di droghe, alcool, fumo, lasciando spazio inoltre all’ informazione e prevenzione di
nuove forme di dipendenze individuate come comportamenti a rischio.
Tale Progetto si prefissa l’ azione diretta sul giovane, nonché la predisposizione di interventi
mirati per la definizione del “patto formativo” mediante il coinvolgimento degli attori sociali
implicati nel suo percorso evolutivo, quali giovane- famiglia- gruppo dei pari, con la
realizzazione di una rete volta a far emergere la funzione che tali relazioni assumono nella
crescita del giovane.
Benefici
La realizzazione del progetto descritto contribuirà ad implementare l’offerta dei servizi/
interventi dedicati ai giovani sul territorio del Comune di Sorrento e alle loro famiglie. Tale
implementazione si rileva necessaria poiché:
 l’analisi del fabbisogno lascia ravvisare un continuo crescere di condizioni di
dipendenza giovanili a vari livelli.
 Il numero di interventi e le tipologie di assistenza a favore di queste problematiche
risultano non essere sufficienti.
Sulla base di queste constatazioni, attraverso le attività progettate sarà auspicabile un
innalzamento del livello quali/ quantitativo ed un rilancio degli interventi di assistenza in
favore dei giovani.
Si attende, inoltre, attraverso il coinvolgimento del nucleo familiare, la creazione di
condizioni più favorevoli della rete interpersonale del giovane, giungendo ad un
miglioramento delle condizioni di vita dell’intero nucleo familiare, soprattutto in termini di
equilibrio nel rapporto genitore-figlio.
1° Obiettivo specifico
Promuovere interventi per la prevenzione di dipendenze e
comportamenti a rischio
Tale obiettivo mira a sviluppare dei percorsi di orientamento ed informazione sulle nuove
dipendenze e comportamenti a rischio, al fine preventivo, promuovendo il benessere e la
consapevolezza dell'identità sociale, attraverso il confronto e l'esplorazione di nuove
modalità di comunicazione tra giovani ed adulti, e nel gruppi di pari.
In relazione all’ obiettivo prefissato rispetto al benessere del giovane, è attesa la
realizzazione dei seguenti servizi:
 Costruzione del canale empatico e relazionale coi beneficiari, in un percorso in
itinere esplicitato nei 12 mesi previsti per l’ attuazione del Progetto
 Percorso educativo e d’orientamento volto alla prevenzione delle devianze
giovanili, con cadenza quindicinale per un totale di n. 24 incontri di n. 2 ore
ciascuno (x2gruppi), distribuendo i giovani in due gruppi in funzione della fascia
d’età (15-20anni / 21-25anni), usufruendo di strutture messe a disposizione
gratuitamente dall’Ente Comunale
 Percorso educativo volto alla valorizzazione di risorse e competenze personali (life
skillis), con cadenza mensile per un totale di n. 12 incontri di n. 2 ore ciascuno
(x2gruppi), distribuendo i giovani in due gruppi in funzione della fascia d’età (1520anni / 21-25anni), usufruendo di strutture messe a disposizione gratuitamente
dall’Ente Comunale
 Attivazione di uno sportello psicologico di ascolto attivo e prima accoglienza di
eventuali richieste di aiuto/sostegno psicologico, con la funzione di mappare/
informare i giovani circa i servizi psicologici presenti sul territorio e le relative
modalità di accesso (n. 2 ore a settimana per 10 mesi)
Benefici
Lo sviluppo in età sempre più precoce di atteggiamenti diretti all’uso/ abuso di sostanze
legali ed illegali, ormai scientificamente provato da diversi osservatori epidemiologici sulle
dipendenze nazionali e internazionali, dipendenze comportamentali, da internet, la scarsa
percezione dei rischi per la propria salute, il fenomeno diffuso del policonsumo e
l’incidentalità stradale correlata all’assunzione di alcool e sostanze, impongono agli enti,
come il comune, di rivedere completamente gli interventi di prevenzione e riduzione dei
rischi rivolti al target giovanile, con una riflessione più generale collegata alle politiche
giovanili, educative, di contrasto al disagio giovanile, e di interventi che sostengano nei
diversi ambiti e luoghi di vita, la responsabilizzazione individuale del gruppo di pari, e della
genitorialità.
Per il raggiungimento dell’obiettivo specifico si ritiene opportuna la presentazione del
Progetto “Giovani Protagonisti” non soltanto mediante pubblicizzazione in rete, ma anche
presso gli Enti presenti sul territorio, quali le Scuole Secondarie di secondo grado, il Centro
Informagiovani "Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e le loro Scorte”, e presso i locali
notturni siti nella zona centrale e periferica di Sorrento, al fine di creare un significativo
numero di giovani aderenti al Progetto, beneficiari degli interventi e servizi offerti.
2° Obiettivo specifico
Sostenere ed implementare la rete familiare e sociale al contrasto delle
giovani dipendenze
L’obiettivo mira a sostenere e potenziare la collaborazione tra le istituzioni scolastiche,
familiari e sociali attraverso percorsi di educazione e informazione per la prevenzione delle
nuove e diffuse dipendenze giovanili. La scuola e la famiglia rappresentano il primo filtro dei
disagi giovanili, a riguardo necessitano di assistenza e supporto adeguati.
In relazione all’ obiettivo prefissato, è attesa la realizzazione dei seguenti servizi:
 incontri di sostegno psicoeducativo familiari con cadenza bimestrale, per un totale
di n. 6 incontri, usufruendo di strutture messe a disposizione gratuitamente dall’Ente
Comunale
 1 incontro mensile di sostegno socio – psicologico a carattere formativo/ informativo
rivolto alle famiglie e al corpo docenti, usufruendo di strutture messe a disposizione
gratuitamente dall’Ente Comunale e/o dalle istituzioni scolastiche secondarie di
secondo grado presenti sul territorio (n. 2 ore)
 1 incontro trimestrale di coordinamento con la rete familiare e scolastica e con gli
organismi coinvolti nella rete informale presenti nella comunità locale (n. 2 ore)
 Interventi mensili di sensibilizzazione mediante campagne scolastiche usufruendo
di strutture messe a disposizione gratuitamente dall’Ente Comunale e/o dalle
istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado presenti sul territorio (n. 2 ore)
 Attivazione di uno sportello Informagiovani itinerante, impegnato nella sua funzione
di accettazione e accoglimento di nuove richieste, nonché smistamento di
informazioni circa i servizi previsti dal Progetto ed erogati dal Centro Informagiovani
"Paolo Borsellino, Giovanni Falcone e le loro Scorte”, individuato dalla nostra analisi
come fattore protettivo rispetto alla messa in atto di comportamenti a rischio e
valido strumento di inserimento nel mondo del lavoro
 Intervento mensile di animazione di strada, coinvolgendo in una posizione attiva i
giovani (impegnati, anche nei percorsi precedentemente citati, nella realizzazione di
opuscoli informativi e lavorazioni di materiali poveri da presentare durante tali
manifestazioni) volto al coinvolgimento delle famiglie e della cittadinanza tutta, al
fine di determinare una significativa riduzione del rischio, mediante la promozioni di
processi di sensibilizzazione territoriale che facilitino la condivisione di
problematiche comuni, l’accettazione delle stesse, la comunicazione chiara rispetto
alle soluzioni possibili e agli eventuali percorsi necessari da intraprendere (1 a
settimana della durata di n. 4 ore, per 10 mesi)
Benefici
Anche le famiglie d’appartenenza troveranno ampio beneficio dalle azioni progettuali,
attraverso percorsi di supporto e accompagnamento alla genitorialità responsabile,
promuovendo la partecipazione dell’intero nucleo alle fasi di cambiamento ed evoluzione
delle dinamiche relazionali intra e extra-familiari. Nell’impostazione del servizio si applicherà
una prospettiva che considera la famiglia in modo completo, ritenendo indispensabile
concentrare l’attenzione non solo sul giovane, ma anche sull’adulto.
Le indagini condotte tra i giovani in questi ultimi anni mostrano come l’abuso di sostanze
psicoattive o l’utilizzo spasmodico di mezzi tecnologici si accompagni spesso a situazioni di
disagio familiare, scolastico e/o professionale e a un cattivo rapporto con il proprio corpo e
con la propria sessualità. Le istituzioni si trovano a dover affrontare da sole le problematiche
che riguardano il complesso mondo giovanile e per le quali il territorio non dispone di
interventi mirati. Quindi, agire su di esse attraverso un tipo di assistenza che si concentra in
attività di back office, front office e progettazione, sia interna che esterna, favorirà
l’attivazione di “effetti moltiplicatori” all’interno della comunità locale (es. grazie alle
competenze e le informazioni acquisite, i rappresentanti della comunità porteranno avanti
l’intervento avviato anche al termine del progetto).
Di seguito la sintesi dei risultati attesi, utilizzando i medesimi indicatori individuati per
l’analisi del contesto:
Indicatore
n. giovani che richiedono di
usufruire dei servizi Informagiovani
n. giovani che effettivamente
usufruiscono
dei
servizi
Informazioni
servizi dedicati ai giovani presenti
sul territorio
n. di interventi di formazione/
prevenzione dei disagi/ dipendenze
giovanili
n. di interventi che coinvolgono i
nuclei parentali e la rete sociale
n.
di
interventi
volti
alla
sensibilizzazione territoriale
Situazione di
partenza
160
Situazione di
arrivo
230 (+ 30%)
160
230 (+ 30%)
Presenti*
Presenti* + 4**
0
+ 3***
0
+3
0
+2
*Tale indicazione si riferisce alla presenza sul territorio di numerosi organismi del terzo settore,
associazioni e cooperative sociale operanti nell’ambito socio- assistenziale, della cultura, del turismo,
dell’ educazione, dello sport e della fruizione del tempo libero, rispetto ai quali non sono disponibili dati
precisi relativi all’utenza servita.
**Tale indicazione si riferisce ai quattro interventi previsti dalla realizzazione del Progetto, esplicitati
attraverso attività di formazione, prevenzione, valorizzazione delle risorse e supporto/sostegno
psicologico.
*** Tale indicazione si riferisce agli interventi previsti dalla realizzazione del Progetto rivolti al giovane,
al nucleo familiare, al contesto scolastico
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste
dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le
risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Obiettivo Specifico 1: Promuovere interventi per la prevenzione di dipendenze e
comportamenti a rischio
Azione A: Realizzazione di interventi di prevenzione intorno alle tematiche delle
devianze giovanili
Attività A 1: Costruzione del canale empatico e relazionale coi beneficiari
 Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche
per la raccolta di dati, esigenze ed esplicitazioni delle difficoltà del giovane
 Organizzazione dell’espletamento delle attività
 Attuazione di attività di mediazione sociale nel gruppo dei pari
 Raccolta di segnalazioni e richieste d’aiuto da parte di giovani in situazioni
di disagio
 Condivisione di vissuti individuali, volti alla collaborazione, riconoscimento
ed elaborazione di problematiche comuni
 Attivazione di sportello psicologico
 Mappare/ informare i giovani circa i servizi psicologici presenti sul territorio
e le relative modalità di accesso
 Valutazione ed approfondimento di proposte dei giovani su tematiche di loro
interesse
Attività A 2: Attivazione di percorsi di prevenzione da tabagismo, alcoolismo, tossico e
nuove dipendenze
 Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche
per la raccolta di dati, abitudini, conoscenze ed esigenze del giovane
 Definizione di specifici percorsi di educazione ed orientamento alla salute
 Realizzazione di apposito percorso informativo ed educativo
 Somministrazione di questionari conoscitivi ai beneficiari
 Redazione, confezionamento e presentazione dei materiali divulgativi circa
le cause, gli effetti ed i rischi legati ai comportamenti a rischio (dispense,
filmati, supporti digitali, ecc.)
 Condivisione di vissuti individuali, volti alla collaborazione, riconoscimento
ed elaborazione di problematiche comuni mediante tecniche specifiche
(role playing, circle time, brainstorming)
 Somministrazione dei contenuti informativi ed educativi
 Mappare/ informare i giovani circa i servizi psicologici presenti sul territorio
e le relative modalità di accesso
 Realizzazione di discussioni facilitate a margine
 Realizzazione di opuscoli informativi da parte dei giovani
 Predisposizione e tenuta di schede personali
 Monitoraggio in itinere: somministrazione di questionari specifici
 Valutazione finale: somministrazione di questionari specifici
Attività A 3: Valorizzazione di risorse e competenze personali (life skills)
 Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche
per la raccolta di dati, vissuti, problematiche ed esigenze del giovane
 Organizzazione degli incontri
 Osservazione delle dinamiche relazionali nel gruppo dei pari
 Utilizzo ed insegnamento di tecniche di gestione del conflitto, negoziazione
e ascolto attivo tra gli interlocutori
 Individuazione ed indirizzo verso interventi specialistici mirati
 Attività di indirizzo solidale in caso di particolari necessità di ordine pratico
 Ri-educazione alla capacità di gestione del conflitto, alla competenza
nell’affrontare situazioni nuove, alla capacità di promuovere il
cambiamento
 Esercizi per il potenziamento delle capacità individuali
 Utilizzo di specifici strumenti psicologici relativi all’alfabetizzazione emotiva
 Modalità pratiche di Gestione delle emozioni e dello stress
 Compilazione di verbali e schede sintetiche degli incontri
 Monitoraggio in itinere: somministrazione di questionari specifici
 Valutazione finale: somministrazione di questionari specifici
Obiettivo Specifico 2: Sostenere ed implementare la rete familiare e sociale al
contrasto delle dipendenze.
Azione B: Promozione di interventi di sensibilizzazione del tessuto sociale intorno
alle tematiche di dipendenze giovanili
Attività B 1: Sostegno psicoeducativo alla funzione genitoriale
 Predisposizione, somministrazione e compilazione di schede anamnestiche
per la raccolta di dati, conoscenze e problematiche riscontrate dall’adulto
 Organizzazione degli incontri
 Consulenza relativa alle buone prassi per la crescita del giovane
 Illustrazione degli elementi basilari per un’educazione equilibrata e
definizione delle principali problematiche adolescenziali riguardanti
genitori-figli
 Mappare/ informare i giovani circa i servizi psicologici presenti sul territorio
e le relative modalità di accesso
 Redazione, confezionamento e presentazione dei materiali divulgativi circa
le cause, gli effetti ed i rischi legati ai comportamenti a rischio (dispense,
filmati, supporti digitali, ecc.)
 Illustrazione dei “campanelli d’allarme” di eventuali comportamenti a rischio
legati all’utilizzo di internet, dei giochi, del fumo, dell’alcool e delle droghe
 Valutazione finale: somministrazione di questionari specifici
Attività B 2: Incontri di coordinamento con la rete scolastica e con gli organismi coinvolti
nella rete informale
 Riunioni di concertazione
 Programmazione di incontri coi responsabili delle scuole
 Confronto sulle modalità di socializzazione ed interazione del giovane
 Confronto reciproco tra i referenti
 Organizzazione e realizzazione di convegni tematici di sensibilizzazione e
prevenzione di comportamenti a rischio in età giovanile
 Elaborazione di un questionario di monitoraggio del Servizio
Azione C: Sensibilizzazione territoriale
Attività C 1: Interventi mensili di animazione di strada
 Raccordo con le figure adulte di riferimento (insegnanti, genitori, adulti di
riferimento, ecc.)
 Redazione e predisposizione dei materiali divulgativi (materiali stampa,
manifesti, presentazioni, ecc.)
 Organizzazione logistica degli eventi
 Realizzazione degli interventi di strada
 Pubblicizzazione territoriale degli eventi, anche mediante mezzi online
 Realizzazione e diffusione di riprese degli eventi mediante social network
 Attivazione di uno sportello Informagiovani itinerante
 Coinvolgimento dei nuclei familiari alle rappresentazioni/ eventi
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
Per la realizzazione delle attività del Progetto sono necessarie le seguenti professionalità e
competenze:
Obiettivo Specifico 1: Promuovere interventi per la prevenzione di dipendenze e
comportamenti a rischio
Azione A: Realizzazione di interventi di prevenzione intorno alle tematiche delle
devianze giovanili
Attività A 1: Costruzione del canale empatico e relazionale coi beneficiari
 1 Assistente sociale per la predisposizione delle schede, la raccolta dati
 4 Educatori professionali, che svolgono l’ intervento educativo
 2 psicologi, che svolgono attività di mediazione sociale, valutazioni di
approfondimento, supporto e sostegno psicologico
Attività A 2: Attivazione di percorsi di prevenzione da tabagismo, alcoolismo, tossico e
nuove dipendenze
 1 Assistente sociale per la predisposizione delle schede, la raccolta dati
 2
psicologi,
che
svolgono
attività
di
definizione
didattica,
formazione/informazione circa le cause, le conseguenze e i rischi dei
comportamenti a rischio in strutture messe a disposizione gratuitamente
dall’Ente Comunale
 2 educatori che svolgono funzione di supporto ed orientamento nella
realizzazione da parte degli stessi giovani di opuscoli informativi
 1 psicologo che svolge attività di mediazione sociale, valutazioni di
approfondimento, supporto e sostegno psicologico
Attività A 3: Valorizzazione di risorse e competenze personali (life skills)
 2 psicologi, con il ruolo di programmare e gestire e gli incontri con i gruppi
di giovani, al fine di far emergere risorse, punti di forza e potenzialità del
giovane, attivando un significativo percorso di alfabetizzazione emotiva e
consapevolezza di sé
 1 educatore, con compiti di referente delle attività laboratoriali “Life Skills”
 3 peer educators, che supportano il gruppo dei pari nel percorso educativo,
attuando metodologie di intervento nell’ambito della prevenzione dei
comportamenti a rischio, attraverso un modello d’elaborazione pedagogica
dell’esperienza.
Obiettivo Specifico 2: Sostenere ed implementare la rete familiare e sociale al
contrasto delle dipendenze
Azione B: Sostegno psicoeducativo alla funzione genitoriale
Attività B 1: Sostegno psicoeducativo alla funzione genitoriale
 1 assistente sociale, con il ruolo di coordinamento dei servizi,
programmazione e definizione delle attività, raccolta dati, monitoraggi e
verifiche di efficacia
 2 psicologi relazionale, per la realizzazione del percorso di
responsabilizzazione genitoriale, per un’educazione equilibrata dei figli,
con compiti di valutazione del bisogno, nonché attività specifiche di
formazione/ informazione circa campanelli d’allarme relativi ad eventuali
comportamenti a rischio
Attività B 2: Incontri di coordinamento con la rete scolastica e con gli organismi coinvolti
nella rete informale
 1 assistente sociale, responsabile dei servizi socio – assistenziali dell’ente e
della valutazione dei piani individualizzati per i giovani
 5 insegnanti, che fungono da referenti delle scuole nelle quali vengono
realizzati gli interventi relativi alla campagna di sensibilizzazione sui
comportamenti a rischio in età giovanile
 3 Educatori professionali, che svolgono l’ intervento educativo-formativo nei
confronti del giovane, un’osservazione diretta delle dinamiche relazionali
 2
psicologi,
che
svolgono
attività
di
definizione
didattica,
formazione/informazione circa le cause, le conseguenze e i rischi dei
comportamenti a rischio in età giovanile
Azione C: Sensibilizzazione territoriale
Attività C 1: Interventi mensili di animazione di strada
 1 Assistente sociale per l’organizzazione preliminare
 3 animatori di strada, con responsabilità nella fase di aggancio dei giovani
per la realizzazione e pubblicizzazione degli interventi di strada
 2 Educatori professionali, che svolgono l’ intervento educativo, attraverso la
redazione e presentazione dei materiali divulgativi
 1 psicologo che svolge attività di accettazione, accoglienza, valutazioni di
approfondimento, supporto e sostegno psicologico presso lo sportello
Informagiovani itinerante
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Il ruolo dei volontari in servizio civile sarà quello di supportare, sia in termini di ore di servizi
resi che di gamma di attività, le azioni descritte nel presente progetto, con particolare
riguardo alla funzione di sostegno ed implementazione delle attività specifiche per ciascuna
figura professionale impiegata.
Obiettivo Specifico 1: Promuovere interventi per la prevenzione di dipendenze e
comportamenti a rischio
Azione A: Realizzazione di interventi di prevenzione intorno alle tematiche delle
devianze giovanili
Attività A 1: Costruzione del canale empatico e relazionale coi beneficiari
 Supporto per la predisposizione, somministrazione e compilazione di
schede anamnestiche
 Supporto per l’organizzazione dell’espletamento delle attività
 Aiuto per la raccolta di segnalazioni e richieste d’aiuto da parte di giovani in
situazioni di disagio
 Aiuto per l’organizzazione logistica necessaria all’attivazione di sportello
psicologico
 Affiancamento per le attività finalizzate al mappare/ informare i giovani circa
i servizi psicologici presenti sul territorio e le relative modalità di accesso
 Supporto per la Valutazione ed approfondimento di proposte dei giovani su
tematiche di loro interesse
Attività A 2: Attivazione di percorsi di prevenzione da tabagismo, alcoolismo, tossico e
nuove dipendenze
 Supporto per la predisposizione, somministrazione e compilazione di
schede anamnestiche per la raccolta di dati
 Supporto per la definizione di specifici percorsi di educazione ed
orientamento alla salute
 Affiancamento nella realizzazione di apposito percorso informativo ed
educativo
 Supporto per la somministrazione di questionari conoscitivi ai beneficiari
 Affiancamento nella redazione, confezionamento e presentazione dei
materiali divulgativi circa le cause, gli effetti ed i rischi legati ai
comportamenti a rischio (dispense, filmati, supporti digitali, ecc.)
 Supporto per la somministrazione dei contenuti informativi ed educativi
 Affiancamento nelle attività finalizzate al mappare/ informare i giovani circa i
servizi psicologici presenti sul territorio e le relative modalità di accesso
 Supporto per la realizzazione di discussioni facilitate a margine
 Supporto alla realizzazione di opuscoli informativi da parte degli stessi
giovani
 Predisposizione e tenuta di schede personali
 Affiancamento nel monitoraggio in itinere: somministrazione di questionari
specifici
 Supporto per la valutazione finale: somministrazione di questionari specifici
Attività A 3: Valorizzazione di risorse e competenze personali (life skills)
 Supporto per la predisposizione, somministrazione e compilazione di
schede anamnestiche per la raccolta di dati, vissuti, problematiche ed
esigenze del giovane
 Aiuto per l’organizzazione logistica degli incontri
 Affiancamento nelle attività di indirizzo solidale in caso di particolari
necessità di ordine pratico
 Supporto per le attività di Ri-educazione alla capacità di gestione del
conflitto, alla competenza nell’affrontare situazioni nuove, alla capacità di
promuovere il cambiamento
 Affiancamento nell’ espletamento di esercizi per il potenziamento delle
capacità individuali
 Supporto per la compilazione di verbali e schede sintetiche degli incontri
 Affiancamento nel monitoraggio in itinere: somministrazione di questionari
specifici
 Supporto per la valutazione finale: somministrazione di questionari specifici
Obiettivo Specifico 2:Sostenere ed implementare la rete familiare e sociale al contrasto
delle dipendenze
Azione B: Sostegno psicoeducativo alla funzione genitoriale
Attività B 1: Sostegno psicoeducativo alla funzione genitoriale
 Supporto per la predisposizione, somministrazione e compilazione di
schede anamnestiche per la raccolta di dati, conoscenze e problematiche
riscontrate dall’adulto
 Supporto per l’organizzazione degli incontri
 Supporto per l’organizzazione dell’attività di consulenza relativa alle buone
prassi per la crescita del giovane
 Supporto per l’ illustrazione degli elementi basilari per un’educazione
equilibrata e definizione delle principali problematiche adolescenziali
riguardanti genitori-figli
 Affiancamento nelle attività finalizzate al mappare/ informare i giovani circa i
servizi psicologici presenti sul territorio e le relative modalità di accesso
 Supporto nella redazione, confezionamento e presentazione dei materiali
divulgativi circa le cause, gli effetti ed i rischi legati ai comportamenti a
rischio (dispense, filmati, supporti digitali, ecc.)
 Affiancamento per l’ illustrazione dei “campanelli d’allarme” di eventuali
comportamenti a rischio legati all’utilizzo di internet, dei giochi, del fumo,
dell’alcool e delle droghe
 Supporto per la valutazione finale: somministrazione di questionari specifici
Attività B 2: Incontri di coordinamento con la rete scolastica e con gli organismi coinvolti
nella rete informale
 Supporto per l’organizzazione delle riunioni di concertazione
 Aiuto per la programmazione di incontri coi responsabili delle scuole
 Supporto per l’organizzazione logistica di convegni tematici di
sensibilizzazione e prevenzione di comportamenti a rischio in età giovanile
 Affiancamento per l’elaborazione di un questionario di monitoraggio del
Servizio
Azione C: Sensibilizzazione territoriale
Attività C 1: Interventi mensili di animazione di strada
 Provvedere all’ organizzazione logistica e strumentale dei percorsi
informativi ed educativi di strada: acquisto materiali necessari, disponibilità
spazi, organizzazione spostamenti, vigilanza, ecc.
 Affiancamento alle diverse figure professionali coinvolte
 Supportare nell’organizzazione e sistematizzazione del materiale
informativo
 Supporto nella pianificazione delle attività previste
 Supportare le figure professionali nell’aggancio del giovane e
nell’accompagnamento ai competenti servizi
 Aiutare nella compilazione delle sezioni delle schede personali dei
beneficiari
 Supporto nella somministrazione e raccolta di questionari di monitoraggio e
valutazione
 Affiancamento nella sistematizzazione i risultati
 Supportare nella predisposizione di resoconti e grafici espositivi dei risultati
 Partecipare “alla pari” alle attività
DIAGRAMMA DI GANTT
Obiettivo Specifico 1
Promuovere interventi per la prevenzione di dipendenze e comportamenti a rischio
A Realizzazione di interventi di prevenzione intorno alle tematiche
intorno alle tematiche delle dipendenze giovanili
AZIONI
Attività A 1 Costruzione del canale
empatico e relazionale coi beneficiari
Predisposizione, somministrazione e
compilazione di schede anamnestiche
per la raccolta di dati, esigenze ed
esplicitazioni delle difficoltà del giovane
Organizzazione dell’espletamento delle
attività
Attuazione di attività di mediazione
sociale nel gruppo dei pari
Raccolta di segnalazioni e richieste
d’aiuto da parte di giovani in situazioni
di disagio
Condivisione di vissuti individuali, volti
alla collaborazione, riconoscimento ed
elaborazione di problematiche comuni
Attivazione di sportello psicologico
Mappare/ informare i giovani circa i
servizi psicologici presenti sul territorio
e le relative modalità di accesso
Valutazione ed approfondimento di
proposte dei giovani su tematiche di
loro interesse
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
A Realizzazione di interventi di prevenzione intorno alle tematiche intorno alle tematiche delle
dipendenze giovanili
AZIONI
Attività A 2: Attivazione di percorsi di
prevenzione da tabagismo, alcoolismo,
tossico e nuove dipendenze
Predisposizione, somministrazione e
compilazione di schede anamnestiche
per la raccolta di dati, abitudini,
conoscenze ed esigenze del giovane
Definizione di specifici percorsi di
educazione ed orientamento alla
salute
Realizzazione di apposito percorso
informativo ed educativo
Somministrazione di questionari
conoscitivi ai beneficiari
Redazione, confezionamento e
presentazione dei materiali divulgativi
circa le cause, gli effetti ed i rischi
legati ai comportamenti a rischio
Condivisione di vissuti individuali, volti
alla collaborazione, riconoscimento ed
elaborazione di problematiche comuni
mediante tecniche specifiche
Somministrazione dei contenuti
informativi ed educativi
Mappare/ informare i giovani circa i
servizi psicologici presenti sul territorio
e le relative modalità di accesso
Realizzazione di discussioni facilitate a
margine
Realizzazione di opuscoli informativi
da parte dei giovani
Monitoraggio in itinere:
somministrazione di questionari
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
specifici
Valutazione finale: somministrazione di
questionari specifici
A Realizzazione di interventi di prevenzione intorno alle tematiche intorno alle tematiche delle
dipendenze giovanili
AZIONI
Attività A 3: Valorizzazione di risorse e
competenze personali (life skills)
Predisposizione, somministrazione e
compilazione di schede anamnestiche
per la raccolta di dati, vissuti,
problematiche ed esigenze del giovane
Organizzazione degli incontri
Osservazione
delle
dinamiche
relazionali nel gruppo dei pari
Utilizzo ed insegnamento di tecniche di
gestione del conflitto, negoziazione e
ascolto attivo tra gli interlocutori
Individuazione ed indirizzo verso
interventi specialistici mirati
Attività di indirizzo solidale in caso di
particolari necessità di ordine pratico
Ri-educazione alla capacità di gestione
del
conflitto,
alla
competenza
nell’affrontare situazioni nuove, alla
capacità
di
promuovere
il
cambiamento
Esercizi per il potenziamento delle
capacità individuali
Utilizzo
di
specifici
strumenti
psicologici relativi all’alfabetizzazione
emotiva
Modalità pratiche di Gestione delle
emozioni e dello stress
Compilazione di verbali e schede
sintetiche degli incontri
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
Monitoraggio
in
itinere:
somministrazione
di
questionari
specifici
Valutazione finale: somministrazione di
questionari specifici
DIAGRAMMA DI GANTT
Obiettivo Specifico 2:
Sostenere ed implementare la rete familiare e sociale al contrasto delle dipendenze
B: Promozione di interventi di sensibilizzazione del tessuto
sociale intorno alle tematiche di dipendenze giovanili
AZIONI
Azione B 1: Sostegno psicoeducativo
alla funzione genitoriale
Predisposizione, somministrazione e
compilazione di schede anamnestiche
per la raccolta di dati, conoscenze e
problematiche riscontrate dall’adulto
Organizzazione degli incontri
Consulenza relativa alle buone prassi
per la crescita del giovane
Illustrazione degli elementi basilari per
un’educazione equilibrata e definizione
delle principali problematiche
adolescenziali riguardanti genitori-figli
Mappare/ informare i giovani circa i
servizi psicologici presenti sul territorio
e le relative modalità di accesso
Redazione, confezionamento e
presentazione dei materiali divulgativi
circa le cause, gli effetti ed i rischi
legati ai comportamenti a rischio
(dispense, filmati, supporti digitali,
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
ecc.)
Illustrazione dei “campanelli d’allarme”
di eventuali comportamenti a rischio
legati all’utilizzo di internet, dei giochi,
del fumo, dell’alcool e delle droghe
Valutazione finale: somministrazione di
questionari specifici
B: Promozione di interventi di
sensibilizzazione del tessuto sociale
intorno alle tematiche di dipendenze
giovanili
AZIONI
C:
Sensibilizzazio
ne territoriale
AZIONI
Attività B 2 Incontri di coordinamento
con la rete scolastica e con gli
organismi coinvolti nella rete informale
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
1°
mese
2°
mese
3°
mese
4°
mese
5°
mese
6°
mese
7°
mese
8°
mese
9°
mese
10°
mese
11°
mese
12°
mese
Riunioni di concertazione
Programmazione di incontri coi
responsabili delle scuole
Confronto sulle modalità di
socializzazione ed interazione del
giovane
Confronto reciproco tra i referenti
Organizzazione e realizzazione di
convegni tematici di sensibilizzazione
e prevenzione di comportamenti a
rischio in età giovanile
Elaborazione di un questionario di
monitoraggio del Servizio
Attività C 1: Interventi mensili di
animazione di strada
Raccordo con le figure adulte di
riferimento
Redazione e predisposizione dei
materiali divulgativi
Organizzazione logistica degli eventi
Realizzazione degli interventi di strada
Pubblicizzazione territoriale degli
eventi, anche mediante mezzi online
Realizzazione e diffusione di riprese
degli eventi mediante social network
Attivazione di uno sportello
Informagiovani itinerante
Coinvolgimento dei nuclei familiari alle
rappresentazioni/ eventi
9)
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
4
10) Numero posti con vitto e alloggio:
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
4
12) Numero posti con solo vitto:
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
0
30
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Realizzazione (eventuale) delle attività previste dal progetto anche in giorni festivi e
prefestivi, coerentemente con le necessità progettuali.
Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari
Disponibilità alla fruizione dei giorni di permesso previsti in concomitanza della chiusura
della sede di servizio (chiusure estive e festive)
Partecipazione a momenti di verifica e monitoraggio
Frequenza di corsi, di seminari e ogni altro momento di incontro e confronto utile ai fini del
progetto e della formazione dei volontari coinvolti, anche nei giorni festivi, organizzati anche
dagli enti partner del progetto.
Disponibilità ad effettuare il servizio al di fuori della sede entro il massimo di 30 gg previsti
Osservanza della riservatezza dell’ente e della privacy di tutte le figure coinvolte nella
realizzazione del progetto
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
Sede di
attuazione del
progetto
Comune
Indirizzo
Cod.
ident.
sede
N. vol. per
sede
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto
Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome Data di
e nome nascita
Cognome Data di
e nome nascita
C.F.
C.F.
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008
Cert. N. LRC 0261550
Accanto ad una costante attività di front-office e call-centerper i giovani in cerca di
informazioni e materiale, sia presso la Sede Centrale che nelle Agenzie territoriali, AMESCI
mette in campo una forte azione di diffusione e promozione del Servizio Civile Nazionale.
Grazie alla predisposizione di uno specifico Piano di comunicazione, viene realizzata una
campagna di divulgazione del valore del Servizio Civile Nazionale e delle opportunità che
esso offre che si intensifica in occasione dei bandi di selezione e reclutamento dei volontari.
Il Piano ha l’obiettivo di far conoscere ai giovani il Servizio Civile Nazionale quale strumento
principe di partecipazione alla vita comunale, provinciale, regionale e nazionale e possibilità
per l’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro.
All’interno del Piano sono previste attività di:
 Promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale;
 Diffusione degli obiettivi dell’iniziativa progettuale;
 Disseminazione dei risultati.
La semplicità e l’immediatezza di accesso alle informazioni attraverso il sito internet e tutti
gli strumenti social attivati da AMESCI sono garanzia di un facile raggiungimento del mondo
giovanile come dimostrano gli oltre 400.000 accessi annuali che riceve il sito.
Oltre a preparare video interviste, foto, commenti, articoli specifici, veicolati dai social
network e dagli strumenti appositamente realizzati, AMESCI organizza incontri presso
Università, Istituti scolastici, enti no profit ed altri centri nevralgici di aggregazione presenti
sul territorio dove verrà realizzato i progetto.
Sintesi del Piano di promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale
Obiettivi
 Favorire la diffusione del Servizio Civile Nazionale;
 Sensibilizzare alle tematiche della cittadinanza attiva, legalità, ambiente,
assistenza, protezione civile, tutela del patrimonio artistico e culturale, educazione;
 Innalzare e migliorare il livello di partecipazione locale, provinciale, regionale e
nazionale;
 Informare correttamente i giovani sulle opportunità offerte dal servizio civile
nazionale;
 Diffondere gli obiettivi dell’iniziativa progettuale;
 Disseminare i risultati del progetto.
Contenuti
 Finalità generali del Servizio Civile Nazionale;
 Finalità specifiche del Servizio Civile quale esperienza di apprendimento non
formale;
 Obiettivi generali e specifici del progetto;
 Tematichedella cittadinanza attiva, dell’assistenza, ambiente, protezione civile,
promozione culturale, educazione, legalità.
Soggetti destinatari
 Ragazze e ragazzi di età compresa tra i 17 ed i 28 anni (con riferimento specifico
alle opportunità meta – formative del SCN);
 Associazioni, enti ed organizzazioni presenti sul territorio;
 Stakeholders (orizzontali e verticali).
Soggetti attuatori
 Volontari presenti nell’ente;
 Personale impiegato a diverso titolo nell’organizzazione e nella gestione del
progetto.
Centro Direzionale
Via G.Porzio, Isola E3
80143
Napoli
Tel: 081.19811450
Fax: 081.19811451
email: [email protected]
www.amesci.org
Altri soggetti coinvolti
 Università;
 Istituti scolastici presenti sul territorio di riferimento;
 Enti no-profit presenti sul territorio di riferimento.
Luogo
Istituti scolastici di II° grado, università, centri parrocchiali, circoli ricreativi e culturali, realtà
aggregative giovanili in genere, organizzazioni del terzo settore e così via, ove portare, con
le opportune modalità, la presenza dei volontari stessi.
Durata e tempi di realizzazione
Le attività di comunicazione, promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale
sono parte integrante delle attività quotidiane di AMESCI e saranno realizzate durante
l’intero arco di vita del progetto.
In particolare:
 le attività di promozione e sensibilizzazione vengono intensificate nel periodo che
va dalla pubblicazione del bando fino all’avvio del progetto;
 l’informazione sul progetto e sugli obiettivi che intende raggiungere viene messa in
campo fino all’avvio del progetto stesso per consentire una scelta consapevole dei
giovani e una partecipazione convinta;
 la disseminazione dei risultati viene realizzata sia nel corso del progetto, per
migliorare la percezione del servizio civile sul territorio in cui si interviene, sia al
termine dello stesso, per restituire gli esiti di un impegno tanto dell’associazione
quanto dei giovani del servizio civile nazionale.
Nella fase di avvio del progetto, ovvero dopo l’emanazione del bando da parte del
Dipartimento, Amesci realizzerà incontri specifici di informazione e orientamento rivolti ai
giovani allo scopo di stimolarne la partecipazione e sensibilizzarli alle tematiche affrontate
dal progetto.
Tali specifiche attività avranno una durata di 30 oree saranno articolate in:
 5 incontri (presso Università, Istituti scolastici, enti no profit ed altri luoghi
d’aggregazione presenti sul territorio specifico) di durata di 5 ore ognuno;
 un convegno finale della durata di 5 ore.
Canali di pubblicizzazione dei progetti:
Canali dipendenti (o interni):

Sito internet Amesci (www.amesci.org);

Sito internet ServizioCivileMagazine (www.serviziocivilemagazine.it);

Sito internet dei Partner;

Canale YouTube(Amesciweb)

Profili social:
o Flickrhttp://www.youtube.com/user/amesciweb
o Twitter https://twitter.com/infoamesci;
o Facebookhttps://www.facebook.com/amesci.org;
o Google+ https://plus.google.com/107739239607515079041 ;

Newsletter;

Organizzazione giornate formative/informative sul Servizio Civile Nazionale;

Organizzazione di Convegni sul Servizio Civile Nazionale;

Partecipazione con stand a fiere e manifestazioni di interesse per i giovani;

Pubblica affissione;

Divulgazione di materiale informativo, bando, allegati presso Uffici per le
Relazioni con il pubblico, Informagiovani Università, Centri per l’impiego ed in tutti i
luoghi di aggregazione giovanile presenti sul territorio in cui verrà realizzato il
progetto.

Front-office presso la sede centrale e le Agenzie territoriali;

Attività di call-center presso la sede centrale e le Agenzie territoriali;

Ufficio stampa presso la Sede Centrale Amesci;
Canali indipendenti (o esterni):
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Fax: 081.19811451
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
o
o






Agenzia stampa:
Comunicati stampa per i media nazionali;
Comunicati stampa per i media locali (operazione mirata nell’ambito
territoriale del progetto, es: comunale, provinciale, regionale, nazionale);
Quotidiani;
Periodici;
Radio;
Televisioni;
Sito internet Forum Nazionale Servizio Civile (www.forumserviziocivile.it);
Sito internet Forum Nazionale Giovani (www.forumnazionalegiovani.it)
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008
Cert. N. LRC 0261550
Di seguito si riporta uno estratto del ‘Sistema di Reclutamento e Selezione’ adeguato
al 31 luglio 2009 e approvato dall’UNSC con det. n° 91 in data I Febbraio 2010 cui per
ogni eventuale approfondimento si rimanda alla consultazione sul sito
www.amesci.org
CONVOCAZIONE
La convocazione avviene attraverso il sito internet dell’ente con pagina dedicata
contenente il calendario dei colloqui nonché il materiale utile per gli stessi (bando
integrale; progetto; procedure selettive, etc.);
Presso le sedi territoriali di AMESCI è attivato un front office finalizzato alle
informazioni specifiche ed alla consegna di modulistica, anche attraverso servizio
telefonico e telematico.
SELEZIONE
Controllo e verifica formale dei documenti;
Esame delle domande e valutazione dei titoli con le modalità di seguito indicate e con i
seguenti criteri di selezione che valorizzano in generale:
le esperienze di volontariato;
le esperienze di crescita formative
le capacità relazionali;
l’interesse del candidato.
Valutazione dei titoli massimo 50 punti
Precedenti esperienze
MAX 30 PUNTI
Titoli di studio, esperienze aggiuntive e altre conoscenze
MAX 20 PUNTI
Precedenti esperienze massimo 30 punti
Periodo massimo valutabile per singola esperienza: 12 mesi.
Precedenti esperienze c/o enti che realizzano il progetto
Coefficiente 1,00 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)
Precedenti esperienze nello stesso settore del progetto c/o enti diversi da quello
che realizza il progetto
Coefficiente 0,75 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg)
MAX 12 PUNTI
MAX 9 PUNTI
Precedenti esperienze in un settore diverso c/o ente che realizza il progetto
Coefficiente 0,50 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)
MAX 6 PUNTI
Precedenti esperienze in settori analoghi c/o enti diversi da quello che realizza il
progetto
Coefficiente 0,25 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.)
MAX 3 PUNTI
Titolo di studio massimo 8 punti (si valuta solo il titolo più elevato)
Laurea (vecchio ordinamento oppure 3+2)
Laurea triennale
Diploma scuola superiore
Frequenza scuola media Superiore
8 PUNTI
7 PUNTI
6 PUNTI
FINO A 4 PUNTI
(1 PUNTO PER OGNI ANNO CONCLUSO)
Titoli professionali massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato)
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Fax: 081.19811451
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I titoli professionali sono quelli rilasciati da Enti pubblici o Enti di formazione professionale
accreditati presso le Regioni
Titolo completo
Non terminato
4 PUNTI
2 PUNTI
Esperienze aggiuntive a quelle valutate massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato)
(per esempio: stage lavorativo, animatore di villaggi turistici, attività di assistenza ai bambini
durante il periodo estivo, etc.)
Di durata superiore a 12 mesi
Di durata inferiore a 12 mesi
4 PUNTI
2 PUNTI
Altre conoscenze massimo 4 punti (si valuta 1 punto per ogni titolo, sino ad un massimo di
4) - per esempio: specializzazioni universitarie, master, conoscenza di una lingua straniera,
informatica, musica, teatro, pittura, ecc…).
Attestati o autocertificati
1 PUNTO
I candidati effettueranno, secondo apposito calendario pubblicato sul sito web
dell’ente, un colloquio approfondito su: servizio civile, progetto e curriculum personale
(con particolare riguardo alle precedenti esperienze di volontariato e lavorative nel
settore specifico del progetto e non), al fine di avere un quadro completo e
complessivo del profilo del candidato, delle sue potenzialità, delle sue qualità e delle
sua attitudini, oltre ad una breve autopresentazione da parte del candidato.
COLLOQUIO
MAX 60 PUNTI
Il colloquio consiste in una serie di 10 domande, ognuna con punteggio da 0 a 60, riportate
sul sito www.amesci.org
La somma di tutti i punteggio assegnati al set di domande diviso il numero delle domande dà come esito il
punteggio finale del colloquio.
L’idoneità a partecipare al progetto di servizio civile nazionale viene raggiunta
con un minimo di 36 PUNTI al colloquio
La fase di selezione è costantemente verificata da un Garante nominato dal
responsabile del Servizio Civile Nazionale;
REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DELLA GRADUATORIA FINALE
Al termine delle selezioni si procederà alla pubblicazione on-line della graduatoria.
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente
di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
AMESCI
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:
Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008
Cert. N. LRC 0261550
Il Sistema di Monitoraggio Generale, coordinato dal Responsabile del Monitoraggio e dallo
staff centrale, valido per tutti i progetti prevede sulla base della scomposizione del lavoro
pianificato, effettuata in sede di progettazione, la costruzione di Questionari per il
Monitoraggio dell’andamento del progetto, nonché redazioni periodiche di relazioni
sugli stati di avanzamento del progetto.
Si utilizzeranno schede di rilevazione per conoscere lo stato di avanzamento delle attività
previste dal progetto che vedono come beneficiari i volontari, ed in particolare:
 Riscontro dell’effettiva erogazione dei benefici previsti dal progetto per i
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

volontari in merito a crediti universitari, tirocini, riconoscimento curriculare;
Formazione generale (ore effettivamente erogate, argomenti effettivamente
trattati);
Formazione specifica (ore effettivamente erogate, argomenti effettivamente
trattati).

Le timelines dei singoli progetti prevedranno i relativi momenti nei quali effettuare il
controllo, in relazione al perseguimento degli obiettivi operativi; è verosimile che, in
generale, i progetti prevedano momenti di controllo trimestrali, in affiancamento ad
un’ordinaria attività di monitoraggio in itinere.
In relazione al monitoraggio della crescita dei volontari, appositi Piani di Valutazione
stabiliranno tempi e modalità diverse a seconda che si operi la valutazione quantitativa o
quella qualitativa.
Gli strumenti quantitativi saranno somministrati ai volontari, in generale e fatti salvi specifici
adattamenti, in tre tempi: all’inizio del servizio, rilevandone le aspettative rispetto al progetto
ed il livello di conoscenze; in itinere, allo scopo di approntare eventuali interventi correttivi;
alla fine, in sede di verifica dei risultati ottenuti e riprogettazione eventuale.
21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
AMESCI
22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla
legge 6 marzo 2001, n. 64:
Cultura media; buone conoscenze informatiche; buone capacità relazionali.
E’ titolo di maggior gradimento:
- diploma di scuola media superiore;
- pregressa esperienza nel settore specifico del progetto;
- pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato;
- buona conoscenza di una lingua straniera;
- spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo
- capacità relazionali e dialogiche
- studi universitari attinenti.
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Fax: 081.19811451
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23)
Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:
OBIETTIVO
1: Promuovere
interventi per
la prevenzione
di dipendenze
e
comportamenti
a rischio
Centro Direzionale
Via G.Porzio, Isola E3
80143
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AZIONE
A: Realizzazione
di interventi di
prevenzione
intorno alle
tematiche delle
devianze
giovanili
Tel: 081.19811450
Fax: 081.19811451
email: [email protected]
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RISORSE
STRUMENTALI
RISORSE UMANE
COSTO
RISORSE
UMANE
(complessivo
annuale)
 Materiale di
cancelleria
(fogli,
penne,
cartelline,
etichette
adesive,
ecc)
 Schede
personali
utente
 1 lettore cd
e dvd
 1
videoproiett
ore
 Materiali
poveri per
la
realizzazion
e di
opuscoli
informativi
 Stampa di
opuscoli
informativi
 Fotocopie di
questionari
specifici e
materiale
divulgativo
3 peer educators
Tot. Euro
600,00
2 psicologi
Tot. Euro
3.000,00
1 assistente sociale
Tot. Euro
0.00
*si dispone
di
risorsa
comunale
4 educatori
professionali
Tot. Euro
800,00
B: Promozione
di interventi di
sensibilizzazione
del tessuto
sociale intorno
alle tematiche di
dipendenze
giovanili
2. Sostenere
ed
implementare
la rete
familiare e
sociale al
contrasto
delle
dipendenze
C:
Sensibilizzazione
territoriale
COSTO RISORSE
TOTALE
 Schede
personali
utenti,
schede
anamnestic
he e schede
per i report
 Materiali di
consumo e
di
cancelleria
(fogli A/4
bianchi e
colorati,
cartoncini,
fogli
plastificati,
pennarelli
colorati,
penne,
matite,
evidenziator
i, post-it,
etichette
adesive)
 1 camper
per lo
sportello
mobile
(noleggio)
 1
videoproiett
ore
 1 pc
portatile
 fac simile
verbali
incontri
 Fotocopie di
questionari
specifici e
materiale
divulgativo
 Stampa di
opuscoli
informativi
 Fotocopie di
questionari
specifici e
materiale
divulgativo
1
assistente
sociale
2 psicologi
5 insegnanti
3 educatori
professionali
1
assistente
sociale
3 animatori di
strada
2 educatori
professionali
1 psicologo
Tot. € 4.000,00
Tel: 081.19811450
Fax: 081.19811451
email: [email protected]
www.amesci.org
//
Tot. Euro
0.00
*si dispone
di risorsa
statale
//
Tot. Euro
0.00
*si dispone
di risorsa
comunale
Tot. Euro
600,00
//
//
Tot. € 5.000,00
€ 9.000,00
24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
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Napoli
Tot. Euro
0.00
*si
dispone di
risorsa
comunale
In ordine alla realizzazione delle attività previste dal presente progetto, AMESCI ha stipulato
con la società di global services e comunicazione GAR.CO s.r.l., partita iva 05663071214,
esperta in materia di consulenza per lo sviluppo locale e che opera per imprese ed enti
pubblici in attività di pianificazione, progettazione, alta formazione, comunicazione sociale
ed istituzionale, apposita convenzione (vedi allegato) che definisce il concreto e rilevante
apporto della GAR.CO alla realizzazione del presente progetto con specifico riferimento
alle seguenti attività previste al punto 8.1:
Azione C: Sensibilizzazione territoriale
Attività C 1: Interventi mensili di animazione di strada
 Provvedere all’ organizzazione logistica e strumentale dei percorsi
informativi ed educativi di strada: acquisto materiali necessari, disponibilità
spazi, organizzazione spostamenti, vigilanza, ecc.
 Supporto nella pianificazione delle attività previste
 Supporto nella somministrazione e raccolta di questionari di monitoraggio e
valutazione
 Supportare nella predisposizione di resoconti e grafici espositivi dei risultati
Altro accordo è stato stipulato da Amesci con Consorzio Italia, partita iva n.
06936861217, società cooperativa sociale senza scopo di lucro volta alla realizzazione di
servizi/interventi in ambito socio-sanitario nonché all'inserimento lavorativo di soggetti
svantaggiati; attività e servizi di carattere animativi, finalizzati al miglioramento della qualità
della vita e all’inserimento sociale dei soggetti svantaggiati; interventi conviviali per il
tempo libero, la cultura ed il turismo sociale; organizzazione e gestione di servizi di
informazione e promozione culturale; organizzazione e gestione di servizi di consulenza,
orientamento, formazione e avviamento al lavoro.
In relazione al citato accordo, di cui si allega copia, Consorzio Italia si impegna a realizzare
le seguenti attività previste dal punto 8.1 del presente progetto:
Azione A: Realizzazione di interventi di prevenzione intorno alle tematiche delle
devianze giovanili
Attività A 2: Attivazione di percorsi di prevenzione da tabagismo, alcoolismo, tossico e
nuove dipendenze
 Realizzazione di apposito percorso informativo ed educativo
 Redazione, confezionamento e presentazione dei materiali divulgativi circa
le cause, gli effetti ed i rischi legati ai comportamenti a rischio (dispense,
filmati, supporti digitali, ecc.)
 Condivisione di vissuti individuali, volti alla collaborazione, riconoscimento
ed elaborazione di problematiche comuni mediante tecniche specifiche
(role playing, circle time, brainstorming)
 Realizzazione di discussioni facilitate a margine
25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
AZIONE
OBIETTIVO
1: Promuovere
interventi per la
prevenzione di
dipendenze e
comportamenti a
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Napoli
A: Realizzazione di
interventi di prevenzione
intorno alle tematiche
delle devianze giovanili
Tel: 081.19811450
Fax: 081.19811451
email: [email protected]
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RISORSE STRUMENTALI
 Materiale di cancelleria (fogli,
penne, cartelline, etichette
adesive, ecc)
 Schede personali utente
 1 lettore cd e dvd
 1 videoproiettore
 Materiali poveri per la
realizzazione di opuscoli
informativi
 Stampa di opuscoli informativi
 Fotocopie di questionari
specifici e materiale
divulgativo
rischio
B: Promozione di
interventi di
sensibilizzazione del
tessuto sociale intorno
alle tematiche di
dipendenze giovanili
2. Sostenere
ed
implementare
la rete familiare
e sociale al
contrasto delle
dipendenze
C: Sensibilizzazione
territoriale
 Schede personali utenti,
schede anamnestiche e
schede per i report
 Materiali di consumo e di
cancelleria (fogli A/4 bianchi e
colorati, cartoncini, fogli
plastificati, pennarelli colorati,
penne, matite, evidenziatori,
post-it, etichette adesive)
 1 camper per lo sportello
mobile (noleggio)
 1 videoproiettore
 1 pc portatile
 fac simile verbali incontri
 Fotocopie di questionari
specifici e materiale
divulgativo
 Stampa di opuscoli informativi
 Fotocopie di questionari
specifici e materiale
divulgativo
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
NO
27) Eventuali tirocini riconosciuti :
NO
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili
e validi ai fini del curriculum vitae:
Durante l’espletamento del servizio, i volontari che parteciperanno alla realizzazione di
questo progetto acquisiranno le seguenti competenze utili alla propria crescita
professionale:
 competenze tecniche (specifiche dell’esperienza vissuta nel progetto,
acquisite in particolare attraverso il learning by doing accanto agli Olp e al
personale professionale): analisi e valutazione del disagio giovanile e delle sue
manifestazioni nei vari contesti a rischio; analisi dei sistemi e delle relazioni che
sorreggono il disagio; competenze tecniche e strumentali per la valutazione e
l’implementazione delle proposte progettuali per la prevenzione del disagio.
 competenze cognitive (funzionali ad una maggiore efficienza lavorativa e
organizzativa): capacità di analisi, ampliamento delle conoscenze, capacità
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Fax: 081.19811451
email: [email protected]
www.amesci.org


decisionale e di iniziativa nella soluzione dei problemi (problem solving),
capacità di lavorare in gruppo.
competenze sociali e di sviluppo (utili alla promozione dell’organizzazione
che realizza il progetto ma anche di se stessi): capacità nella ricerca di relazioni
sinergiche e propositive, creazione di reti di rapporti all’esterno, lavoro
all’interno di un gruppo, capacità di mirare e mantenere gli obiettivi con una
buona dose di creatività;
competenze dinamiche (importanti per muoversi verso il miglioramento e
l’accrescimento della propria professionalità): competitività come forza di
stimolo al saper fare di più e meglio, gestione e valorizzazione del tempo di
lavoro, ottimizzazione delle proprie risorse.
Tali competenze, elaborate secondo gli standard europei delle UCF (Unità Formativa
Capitalizzabile), sono riconosciute e certificate da Medimpresa, associazione nazionale
delle piccole e medie imprese, nell’ambito di uno specifico accordo, relativo al presente
progetto (in allegato)
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
Sede di realizzazione del progetto
30) Modalità di attuazione:
In proprio, presso le sedi indicate al precedente punto 29, con formatori Amesci.
Amesci si riserva di avvalersi di esperti, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle
“Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”.
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione
dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI
AMESCI
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550
Amesci sostiene la necessità di mettere in campo, sul piano metodologico, risorse formative
centrate sull’attivazione dei volontari, in grado di assicurare loro una corresponsabilità nelle
modalità e nelle forme del proprio apprendimento, all’interno di ambienti e approcci didattici
volti appunto a fare leva sul personale contributo di ogni volontario.
La nostra idea è quella di una formazione blended, che alterni i differenti setting formativi
messi a disposizione nelle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio
civile nazionale”.
Nello specifico si utilizzerà:
 formazione in aula, eventualmente avvalendosi di esperti delle varie
materie trattate per 13 ore complessive;
 formazione dinamica in role playing, outdoor training, wrap around su: team
building, team work, problem solving, comunicazione attiva e per le attività
collaborative per 18 ore complessive;
 e-learning per 14 ore complessive.
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33) Contenuti della formazione:
La formazione generale prevista per il progetto si articola nei seguenti moduli:














A come Amesci: La presentazione dell’associazione
Valori e identità del SCN
Dall'obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: La storia dell'obiezione di
coscienza e l'itinerario storico che ha portato alla istituzione del Servizio Civile.
Approfondimento su Don Lorenzo Milani.
Adempimento del dovere di difesa della patria: L'adempimento del dovere di difesa
della patria è un dettato costituzionale e riguarda tutti i cittadini senza distinzioni di
sesso, età, reddito, idee e religione. Si spiega come è stato interpretato e come si è
evoluto nel corso della storia della nostra Repubblica.
La difesa civile non armata e non violenta:
Il concetto di difesa civile non
armata e non violenta ha una lunga storia e una grande diffusione, come si è
sviluppato e quale è la situazione attuale in Italia.
Normativa vigente e carta di impegno etico del SCN: Le norme che governano il
Servizio Civile. Si mira alla comprensione del contesto in cui si è sviluppato e
funziona il Servizio Civile, oltre a fornire ai volontari una base per il rapporto con
l’ente.
Formazione civica e forme di cittadinanza: Diventare cittadini consapevoli, attivi e
solidali con i meno fortunati è uno degli obiettivi che si pone il Servizio Civile, è
opportuno quindi per ogni volontario conoscere i fondamenti giuridici della
cittadinanza e della convivenza, non solo per quanto riguarda il nostro paese, ma
anche per quanto riguarda l'Unione Europea. Per Amesci, il Servizio Civile è anche
educazione alla legalità. Importante per conoscere le origini e la storia della
criminalità organizzata e delle mafie in generale, per riconoscere i protagonisti della
lotta contro questi fenomeni e sapere come la partecipazione e la cittadinanza
attiva siano un modo concreto di combattere la criminalità.
Servizio civile, associazionismo e volontariato:Tre parole chiave dell’impegno dei
ragazzi e delle ragazze in SCN. Si chiariscono rapporti e dimensioni delle realtà
illustrate.
Elementi di protezione civile: Conoscere come funziona ed è strutturato il Servizio
Nazionale di Protezione Civile non è semplicemente una formalità per il volontario
SCN, c'è un forte collegamento tra l'impegno, la responsabilità, il senso di
cittadinanza e di difesa della patria richieste volontario (ma
anche
ad
ogni
cittadino) e il fatto di sapere quali comportamenti tenere in caso di emergenza. Le
leggi istitutive della protezione Civile e i regolamenti che governano il rapporto tra la
protezione civile ed il volontariato.
L’organizzazione del servizio civile e le sue figure
Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale (DPCM 4
febbraio 2009 e successive modifiche)
La rappresentanza dei volontari in Servizio Civile Nazionale
Lavoro per progetti: Si chiarisce cosa si intende con la definizione "lavoro per
progetti", attraverso un percorso che parte dal setting formativo del progetto di
Servizio civile per giungere all’identificazione e al trasferimento del concetto di
meta competenze
Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti
34) Durata:
45 ore (Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del
progetto)
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
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35) Sede di realizzazione:
Sede di realizzazione del progetto
36) Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’ente con formatori propri o messi a disposizione da Amesci.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Data la specificità della metodologia adottata (blended con una parte in presenza ed una di
e-learning), le figure necessarie alla formazione sono distinguibili in base alla funzione
ricoperta. In particolare: della formazione in aula è incaricato un docente, mentre il corso elearning è scritto, sotto il coordinamento di un pedagogista, da esperti della materia; al tutor
on line è affidato il compito di favorire e animare la frequenza del corso, sempre sotto il
coordinamento didattico di un tecnico.
Docenti in aula:
Maria Elena Borrelli, nata a Sorrento il 28/07/1973
Valentina Cammarota, nata a Napoli il 13/04/1978
Autori del Corso:
Gennaro Izzo, nato a Napoli il 06/05/1968
Anna Maria Belfiore, nata a Castellammare di Stabia (NA) il 16/12/1980
Linda Guastafierro, nata a Pompei il 26/05/1979
Roberta Serrano, nata a Napoli il 21/08/1977
Alessandro Zuottolo, nato a Monza (MB) il 04/12/1980
Coordinatrice Didattica e Tecnica:
Morena Terraschi, nata a Roma il 29/11/1969
Tutor on line:
Ilaria Ascione, nata a Portici (NA) il 26/03/1976
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Data la specificità della metodologia adottata (blended con una parte in presenza ed una di
e-learning), le figure necessarie alla formazione sono distinguibili in base alla funzione
ricoperta. In particolare: della formazione in aula è incaricato un docente, mentre il corso elearning è scritto, sotto il coordinamento di un pedagogista, da esperti della materia; al tutor
on line è affidato il compito di favorire e animare la frequenza del corso, sempre sotto il
coordinamento didattico di un tecnico.
Docenti in aula :
Maria Elena Borrelli
Competenze specifiche (vedi curriculum allegato):
Laurea in Sociologia. Vice coordinatrice di Piano di Zona dell’ambito territoriale Napoli
trentatré, ha maturato esperienze in progettazione dei servizi per l’area giovanile (centri
polifunzionali, assistenza domiciliare ai giovani con disagio, centri ricreativi estivi).
Valentina Cammarota
Competenze specifiche (vedi curriculum allegato):
Laurea in ingegneria civile, ha maturato due anni di esperienza nel settore sicurezza sul
lavoro frequentando corsi di formazione come RSPP modulo C e ricoprendo il ruolo di
RSPP per Studi professionali, Cooperative sociali ed associazioni. Inoltre dal 2012
collabora con la società SICURTER S.r.l. come consulente in materia di salute e sicurezza
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sul lavoro.
Autori del Corso:
Gennaro Izzo
Competenze specifiche(vedi curriculum allegato):
Laureato in Scienze del Servizio Sociale; Master in Programmazione e gestione delle
Politiche e dei Servizi Sociali; Coordinatore dell'Ufficio di Piano dell'Ambito Territoriale
NA13; esperto di rapporti tra le organizzazioni di volontariato e le istituzioni; esperto di
legislazione dei Servizi Sociali e della legge 328/00; progettista, coordinatore e supervisore
per i Servizi, gli Interventi e i Progetti Speciali degli enti territoriali; docente in vari Master e
seminari sui Servizi Sociali, collaboratore in progetti dell’Università Federico II di Napoli e
del Formez.
Anna Maria Belfiore
Competenze specifiche(vedi curriculum allegato):
Laurea in Scienze dell’educazione con tesi in “aspetti psicologici dell’educazione sessuale,
Specializzazione all’insegnamento delle attività didattiche aggiuntive attinenti
all’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap; Coordinatrice progetto
“Baby Care” Comune di Napoli; Educatrice professionale volontaria, presso gli uffici del
PSZ NA 13; Esperta di problem solving; Mediatrice familiare presso lo Sportello “Donna
Amica”; Educatrice presso la casa famiglia “La Casa di Pippo”; Educatrice professionale
nell’ambito di progetti “Working” fondo lotta alla droga L.R. 45/99 annualità 1999 e 2000;
Linda Guastafierro
Competenze specifiche(vedi curriculum allegato):
Sociologa specializzata in orientamento al mercato del lavoro, progettista sociale con
esperienza nello sviluppo locale, progettista PON, PIT e PST, esperienze di monitoraggio
territoriale, sociologa volontaria presso l’ASL NA5 con specializzazione in devianza sociale,
interprete LIS (lingua italiana dei segni), mediatrice familiare.
Roberta Serrano
Competenze specifiche(vedi curriculum allegato):
Attrice di teatro dal 1994, mimo, speaker radiofonica, conduttrice, formatrice, animatrice
sociale e scolastica, specialmente nel campo dell’evasione e dell’abbandono. Esperta di
espressione corporea e di linguaggi non verbali, ha partecipato a numerosi workshop e
laboratori di ricerca sulla maschera e sul mimo, diretti tra gli altri da Mario Scarpetta e Ives
Lebréton.
Alessandro Zuottolo
Competenze specifiche(vedi curriculum allegato):
Laurea in Sociologia presso l’Università Milano Bicocca, Laurea Specialistica presso
l’Università degli Studi di Trento in società, territorio e ambiente; ricercatore, progettista e
formatore per enti del Terzo settore ed istituzioni italiani ed europei, esperto di formazione
ed educazione non formale, specie in ambito giovanile interculturale ed internazionale.
Esperto di Metodologie Partecipate e Gestione dei Conflitti Ambientali.
Coordinatrice Didattica e Tecnica:
Morena Terraschi
Competenze specifiche(vedi curriculum allegato):
Laureata in Pedagogia, esperta di progettazione nel settore della multimedialità
applicata alla didattica, di formazione tecnologica e didattica on line, di ambienti digitali
per l'apprendimento, scenari e strumenti di valutazione nella formazione a distanza,
gestione del sapere nei processi di e-learning, analisi per la valutazione di un gruppo di
apprendimento online, modelli e strumenti di analisi e valutazione del forum e degli
strumenti di interazione formativa
Tutor on line:
Ilaria Ascione
Competenze specifiche(vedi curriculum allegato):
Laureata in Sociologia, ottime capacità relazionali in contesti di comunicazione mediata,
buone competenze informatiche (posta elettronica, internet, chat, forum), competenze di
base in ambito formativo e didattico, competenze contenutistiche nell’area di intervento
Assistenza e in generale nel Servizio Civile
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39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550
L’impianto metodologico è, anche nel caso del corso di formazione specifica, “blended”.
Come già esplicitato al punto 32, per formazione blended Amesci intende una modalità
“mista” di allestimento didattico: parte delle attività vengono svolte in presenza, parte a
distanza all’interno di un ambiente dedicato (le cosiddette piattaforme), con entrambi i
momenti funzionali al perseguimento di obiettivi formativi coerenti con la più generale
impostazione costruttivista.
Nella nostra formazione blended riteniamo centrale la riconfigurazione del ruolo e della
responsabilità del docente: la natura comunicativa dell’allestimento didattico, garantita
dall’intervento di costruzione del patto formativo in presenza, dai thread del forum, dalle
sessioni in chat, dallo scambio di risorse ipermediali e di materiali didattici, dagli
approfondimenti in gruppo in aula, favorisce una relazionalità più orizzontale, tra pari,
rispetto alla tradizionale relazione verticale tra docente e allievo.
Il docente non si colloca più al centro dell’azione di insegnamento, ma ai bordi del
processo di apprendimento, in cui l’attore principale diventa la comunità dei partecipanti
che lo alimentano e gli danno vita. In tal senso, la valorizzazione dello scambio
comunicativo nella fase “a distanza” non gioca un ruolo fattivo solo sul piano cognitivo,
ma anche su quello relazionale.
A dispetto di molti pregiudizi, infatti, il non verbale e il paraverbale nell’e-learning, lungi
dall’essere assenti, sono sublimati nello spasmodico ricorso ai messaggi di
esplicitazione delle dinamiche relazionali presenti nella comunità di apprendimento, alla
complicità affettiva che accompagna le attività di lavoro, all’uso cognitivamente ed
emotivamente intrigante degli emoticons: la presunta freddezza della formazione a
distanza viene sconfessata in Rete dal moltiplicarsi di fenomeni di apertura comunicativa
intima, basati sull’espressione e dichiarazione delle proprie emozioni. È come se
l’assenza del linguaggio corporeo producesse un innalzamento del livello di ascolto
interno delle emozioni e una loro relativa attività di cosciente esplicitazione verbale.
Siamo in tal senso convinti che la possibilità del “fare significato” assuma dignità e
senso alla luce della forza relazionale del gruppo in apprendimento.
L’emozione condivisa di cercare un canale comunicativo profondo che sia efficace
nonostante la mediazione del medium PC, la volontà di lavorare insieme per un obiettivo
chiaro e accomunante, la ricerca di difficili equilibri tra le differenze individuali, emergenti
nel gruppo, pongono inevitabilmente il focus sul terreno dell’attitudine alla costruzione
condivisa della relazione, prima ancora che su quello della costruzione condivisa della
conoscenza. In questo senso parliamo di “apprendimento significativo” e di promozione
della motivazione quale leva virtuosa di questo processo ricorsivo.
La formazione specifica sarà erogata in modalità blended per 75 ore complessive, di cui
20 in presenza e 55 in e-learning.
Per ciò che riguarda la parte in presenza, il docente terrà un primo approfondimento
all’inizio della formazione specifica (prima dell’inizio del corso e-learning), dedicato ai
contenuti specifici caratterizzanti il progetto. Successivamente, durante lo svolgimento
del corso e-learning e alla fine dello stesso, il docente terrà due sessioni - informativa e
formativa specifica - inerenti la salute e sicurezza sul lavoro.
Per i nostri corsi ci avvaliamo della collaborazione di Lynx. Lynx si occupa da oltre dieci
anni di didattica e tecnologie digitali, ha esperienza diretta di e-learning non solo in
quanto progettista, sviluppatore e installatore di piattaforme ma anche in quanto
erogatore a sua volta di corsi (Corsi Altrascuola) e consulente didattico (UNSC, AIP,
CIES, COCIS, LTA Università Roma TRE, Uptersport). Inoltre, pur essendo un soggetto
imprenditoriale, da anni lavora in stretto contatto con enti del terzo settore di cui
condivide le finalità e di cui conosce modalità e limiti di azione.
La piattaforma scelta per l’erogazione dei corsi è MOODLE, la scelta è dovuta sia a
ragioni tecniche (MOODLE consente di fruire dei contenuti dei corsi in maniera flessibile
e adattabile al singolo volontario, personalizzandone l’apprendimento, ma allo stesso
tempo permette agli utenti di comunicare e collaborare in uno spazio comune e
condiviso) che a ragioni etiche (la scelta del software libero è una conseguenza diretta
dei valori di condivisione del sapere e della conoscenza impliciti nell’idea di
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volontariato).
Ad ogni volontario verrà fornito un nome utente e una password che gli permetterà di
accedere alla piattaforma e di: consultare i contenuti del corso (potrà anche scaricarli sul
proprio computer o stamparli, in questo modo non dovrà per forza essere collegato per
poter fruire del corso), realizzare gli esercizi previsti (questionari per l'auto-valutazione
degli apprendimenti e brevi riflessioni su temi specifichi), usare gli strumenti di
interazione presenti nella piattaforma (chat, forum, wiki, eccetera).
Le attività svolte sulla piattaforma dall’utente verranno regolarmente registrate, i dati di
accesso (log) sono a disposizione dell’utente stesso ma anche dei formatore/tutor, che
potrà così intervenire tempestivamente in caso di ritardi consistenti rispetto al percorso
di formazione previsto. I log, dei singoli utenti e delle classi, verranno poi utilizzati per
una valutazione complessiva del percorso di formazione realizzato online.
Alle più moderne tecnologie informatiche e alla qualità dei contenuti, si affiancano le più
efficaci metodologie dell’apprendimento: i materiali formativi sono strutturati e suddivisi
in maniera tale da promuovere l’apprendimento rispettando i principi dell’ergonomia
cognitiva e della personalizzazione di formazione ad elevata qualità.
Per Amesci, l’idea stessa di formazione di un volontario si lega inscindibilmente con
l’idea di metacompetenza, in quanto “capacità, propria di ogni individuo, di adattarsi e
riadattarsi alle dinamiche evolutive del suo sistema ambientale e relazionale di
riferimento”.
Parallelamente alle attività di autoistruzione realizzate tramite piattaforma i Volontari
parteciperanno a discussioni di gruppo tramite gli strumenti di interazione della piattaforma.
Scopo dell’e-learning infatti non è solo quello di raggiungere gli obiettivi formativi indicati nei
Moduli didattici ma anche di creare una comunità di apprendimento che si confronti e
discuta sui temi del percorso formativo proposto e sugli obiettivi previsti dal progetto in cui
sono inseriti i Volontari.
40) Contenuti della formazione:
Argomenti della formazione specifica:
In aula:
I APPROFONDIMENTO:
Modulo I: Le dipendenze giovanili, il disagio nel contesto territoriale del Comune di
Sorrento; guida ai servizi ed interventi nell’area giovani a rischio del territorio di Sorrento;
Durata 6 ore – Docente: Maria Elena Borrelli
Modulo II: Prevenzione del disagio e delle dipendenze attraverso la comunicazione
efficace e la progettazione in rete con i servizi territoriali; Durata 6 ore – Docente: Maria
Elena Borrelli
II APPROFONDIMENTO:
Modulo III: Informazione ai volontari (conforme al D.Lgs 81/08 art. 36). Durata: 4 ore –
Docente: Valentina Cammarota
 Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro
 Procedure di primo soccorso, lotta antincendio, procedure di emergenza
 Organigramma della sicurezza
 Misure di prevenzione adottate
Modulo IV: Formazione sui rischi specifici (conforme al D.Lgs 81/08 art. 37, comma 1, lett.b
e accordo Stato/Regioni del 21 Dicembre 2011). Durata: 4 ore – Docente: Valentina
Cammarota
 Rischi derivanti dall’ambiente di lavoro
 Rischi meccanici ed elettrici generali
 Rischio biologico, chimico e fisico
 Rischio videoterminale
 Movimentazione manuale dei carichi
 Altri Rischi
 Dispositivi di Protezione Individuale
 Stress lavoro correlato
 Segnaletica di emergenza
 Incidenti ed infortuni mancati
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Corso e-learning:
 Le politiche e le leggi di “settore”: cenni su legge quadro sull’assistenza, L.
328/00 – i Piani Sociali Nazionali, Regionali e di Zona per la realizzazione del
Sistema Integrato degli Interventi e dei Servizi Sociali, dal livello nazionale a
quello locale, la filosofia della L. 285/97
 Le Aree d’Intervento dei Servizi Sociali Integrati – Infanzia ed Adolescenza,
Famiglia, Persone Anziane, Persone con disabilità, Contrasto della Povertà,
Migranti, Dipendenze
 Gli attori del Sistema Integrato degli Interventi e dei Servizi Sociali, le risorse
della rete informale, la sussidiarietà nel sistema sociale
 Politiche Giovanili e normative: Deliberazione sui Piani Territoriali Giovanili (PTG) D.G.R. n. 1805 del 11/12/2009
 Le politiche giovanili in campania
 I giovani e le nuove dipendenze: gioco d’azzardo, internet, social network,
viodeogiochi, sesso, lavoro
 Il disagio giovanile: Confini tra normalità e malessere in adolescenza
 Prevenzione del disagio
 Modello educativo e formativo della “peer education”
 La comunicazione efficace tra genitori e figli
 La prevenzione delle dipendenze: metodologie ed informazione
 Ser.T. e Ser. D.; gruppi di auto-mutuo aiuto
 L’adolescenza e i suoi sistemi relazionali
 L’adolescente e il consumo di sostanze
 L’adolescente e le dipendenze patologiche
 Esperienze di interventi di prevenzione
 Prevenzione e protagonismo giovanile
Contenuti della metaformazione:
Il modello formativo proposto, caratterizzato da un approccio didattico di tipo costruttivista in
cui il discente “costruisce” il proprio sapere, permette di acquisire un set di metacompetenze quali:



capacità di analisi e sintesi
abilità comunicative legate alla comunicazione on line
abitudine al confronto e alla discussione
L'uso di una piattaforma FAD inoltre consente inoltre, indipendentemente dagli argomenti
della formazione specifica, l'acquisizione di una serie di competenze informatiche di base
legate all'uso delle TIC e di Internet.
41) Durata:
75 ore
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Nel rinviare al sistema di monitoraggio accreditato e al piano di monitoraggio generale
previsto dal presente progetto (v infra, punto 20) per la tempistica e la strutturazione della
rilevazione del percorso formativo, si acclude una breve riflessione metodologica e
strumentale.
La contemporanea presenza, nel sistema di formazione “blended” adottato da Amesci, di
una doppia tipologia di rilevazione (questionari e self-test) e di un complesso set di
restituzioni attese (grado di apprendimento raggiunto, gradimento dell’esperienza formativa,
feedback delle competenze e delle metacompetenze) necessitano di un’ottica valutativa
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efficiente, efficace ed innovativa. Si è pertanto deciso di adottare un monitoraggio della
qualità della formazione informato alla logica QFD (quality function deployement), all’interno
del più generale approccio di quality project management perseguito da Amesci.
Si tratta, operativamente, di trasformare i dati del monitoraggio (sia quantitativi che
qualitativi) in “scelte prioritarie”, atte ad orientare le successive fasi di valutazione e la
riprogettazione del percorso formativo.
In questa fase il monitoraggio avviene attraverso strumenti misti (ossia test a risposta
multipla on line, questionari di customer satisfaction, rilevamento attraverso interviste sul
campo a cura degli OLP e dello Staff di formazione Amesci).
Le analisi dei dati (intermedie e finale) e la riprogettazione avvengono, sempre a cura dello
Staff di formazione Amesci, con metodologie e tools propri del tutoraggio on line (protocolli
di statistica, strumenti di networking come forum e chat) e della valutazione comparata
(swot analysis).
Breve cenno ulteriore merita il bilancio di “competenze e metacompetenze”, intese come
empowerment e incremento quali-quantitativo dei saperi e delle capacità di adattamento
alle dinamiche evolutive del proprio sistema ambientale e relazionale di riferimento.
Tale fondamentale elemento del monitoraggio della formazione sarà rilevato attraverso un
percorso di analisi periodica delle competenze acquisite dal volontario, in termini di
conoscenze e di abilità, sulla base del modello francese della Validation d’aquis
professionnels.
30/07/2014
Il Responsabile Legale dell’Ente
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Giovani Protagonisti - Comune di Sorrento Settore