Piano Promozione della Salute Anno 2014 ASL di Lodi Edizione Gennaio 2014 Indice Introduzione pag. 1. Generalità 03 pag. 06 2. Analisi di contesto pag. 07 3. Piano di intervento pag. 14 4. Monitoraggio e Rendicontazione pag. 33 “Dipende da noi essere in un modo piuttosto che in un altro. Il nostro corpo è un giardino, la volontà il giardiniere. Puoi piantare l’ortica o seminare la lattuga,mettere l’issopo ed estirpare il timo,far crescere una sola qualità di erba o svariate qualità, lasciare sterile il terreno per pigrizia o fecondarlo col lavoro. Il potere e l’autorità dipendono da noi. (William Shakespeare, Otello, atto I, scena III) Introduzione Il Ministero della Salute ha attivato,da qualche anno, un programma di promozione della Salute denominato “: “Guadagnare Salute”, finalizzato a Promuovere stili di vita in grado di contrastare il peso delle malattie croniche e far guadagnare anni di vita in salute ai cittadini. Il titolo del programma è esplicativo del fatto che la salute è un bene prezioso, non demandabile ad altri, ma che deve essere “guadagnato” da ciascuno di noi adottando e mantenendo nel tempo stili di vita sani. L’ Importanza delle scelte individuali sulla salute è immediatamente comprensibile richiamando il modello di salute, adottato da Dahlgren e Whitehead che attribuisce allo stile di vita individuale una influenza del 50 %, sulla salute,mentre altre variabili quali sistema sanitario,genetica e ambiente, incidono in misura minore. L’impatto di uno stile di vita “sano” sulla salute e dimostrato da un altro importante studio internazionale (Ford et al. 2009 ) che ha indagato 23.000 soggetti in età compresa tra i 35 e i 65 anni rilevando la presenza/assenza di alcuni fattori protettivi (attività fisica regolare , astensione dal fumo, corretta alimentazione e normopeso);i risultati hanno evidenziato che nei 2100 soggetti in cui tutti i fattori protettivi erano presenti si sono verificati, nel periodo di osservazione, 96 episodi di malattie cronico degenerative (cancro,diabete,infarto,ictus) pari al 4% della popolazione di riferimento,mentre nei 924 soggetti che non presentavano alcun fattore protettivo i casi di malattia sono stati 209 (22% del campione). Nello specifico è interessante rilevare come rispetto ad un valore di rischio relativo (RR) 1 per i soggetti con nessun fattore protettivo, si arrivi ad un RR di 0.2 nei soggetti con quattro fattori protettivi e già con la presenza di un solo fattore protettivo si rilevi una forte riduzione del rischio di sviluppare una malattia cronico degenerativa con un RR pari a 0.5. Tra i tanti possibili studi merita di essere richiamato anche quello di Chi Pang (The Lancet volume 378 anno 2011) che ha osservato una coorte di 416175 soggetti con un follow up tra 1996 e 2008. I partecipanti allo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica britannica sono stati seguiti lungo un arco di 13 anni e divisi in cinque categorie, in base alle loro abitudini e stili di vita: nessuna attività fisica, attività moderata, attività media e sostenuta. Le équipe hanno poi messo a confronto i dati di chi faceva regolarmente moto e di chi non faceva nessuna attività fisica, osservando che i volontari che si impegnavano almeno per un quarto d'ora ogni giorno riducevano in generale il rischio di mortalità del 14 per cento, con un aumento medio dell'aspettativa di vita di tre anni. Risultati riscontrati ugualmente in uomini e donne, per ogni fascia d'età e anche in soggetti a rischio cardiovascolare. Al contrario, chi non faceva alcun tipo di esercizio è risultato avere, rispetto agli altri, un rischio di mortalità aumentato del 17 per cento. Ovviamente le scelte di salute individuali devono essere supportate da iniziative /programmi di promozione della salute, sviluppati dal Sistema Sanitario e da altri Soggetti chiave ed istituzionali del territorio con una strategia di approccio sistemico al problema, che coinvolga attivamente tutti gli attori in una rete locale di “Alleanze per la salute” ,finalizzata a fornire al cittadino riferimenti certi, condivisi e non contradditori fra loro. Ecco quindi che occorre privilegiare,negli interventi preventivi,un modello di azione “multistakhoder” che sostituisca, al tradizionale ruolo di governo del processo,storicamente affidato alla struttura sanitaria, un sistema fondato sulla governance, da parte della ASL del sistema salute in ambito territoriale. Il presente piano è stato sviluppato secondo questa logica e descrive gli interventi previsti in diversi setting quali: scuola,impresa, sistema sanitario,comunita’. In particolare, in Regione Lombardia è stato delineato il forte processo di riorientamento delle azioni di tipo preventivo in ambito scolastico che assegna alla Scuola la titolarità del governo dei processi di salute che si sviluppano al suo interno e , superando il modello degli interventi settoriali o di tipo esperto prevede un approccio globale al problema salute con implementazione di azioni in diverse aree tematiche. Il presente piano descrive sinteticamente le azioni previste per l’anno 2014 sviluppate secondo le logiche citate in premessa e rappresenta la continuazione dei percorsi di prevenzione avviati negli anni scorsi attualizzati sulla base degli obiettivi fissati dalla Regione Lombardia sulla tematica. 1. Generalità Il presente Piano integrato locale degli interventi di Promozione della Salute. redatto secondo criteri di appropriatezza (sostenibilità, efficacia, integrazione, multidisciplinarietà, intersettorialità) esplicita obiettivi specifici, programmi/ interventi sviluppati in armonia con : 1. DGR N. X/1185/2013 “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2014“; 2. Nota Regione Lombardia Prot. H1.2014.0002441 del 22.01.2014 : “ Prime precisazioni in merito alla attuazione della DGR n. 1185 del 20 dicembre “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2014“; 3. Decreto n. 11861/2012, “Promozione di stili di vita favorevoli alla salute negli ambienti di lavoro indicazioni alle ASL per lo sviluppo di programmi efficaci e sostenibili”; 4. Deliberazione della Giunta Regionale n. x/2014 del 20.12.2013 : “ Piano regionale 2014 – 2018 per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”. Elementi caratterizzanti del piano sono : • Approccio sistemico e partecipato alle azioni di promozione della salute in una logica di intervento partecipato di tipo “multistakeholder” con consolidamento e sviluppo di una rete locale di “alleanza per la salute” che vade un forte coinvolgimento di Stakeholder chiave ed istituzionali del territorio; • Attenzione a sviluppare programmi/progetti coerenti con le indicazioni generali , i bisogni impliciti, espressi e latenti del territorio e che rispondano a criteri di equità , riproducibilità e sostenibilità La gestione del Piano è affidata alla Direzione Aziendale ,con il supporto del Coordinatore aziendale HPH e delle Direzioni dei Dipartimenti interessati, con compiti di : • • • • • Coordinamento attività previste dal piano; Gestione della relazioni intra ed extra aziendali su piano ; Monitoraggio andamento piano e valutazione raggiungimento obiettivi prefissati; Gestione attività di Comunicazione sul Piano (interna ed esterna), tramite l’Ufficio Comunicazione aziendale; Assolvimento del debito informativo nei confronti della Regione Lombardia (BDC PROSALUTE) L’attività di promozione della salute descritta nel presente piano prevede l’utilizzo di diversi strumenti di tipo operativo incluso l’utilizzo di piattaforme multimediali. 2. Analisi di Contesto 2.1 Metodi e Criteri utilizzati L'analisi del contesto è un processo conoscitivo che un'organizzazione dovrebbe compiere nel momento in cui si accinge a realizzare un intervento che va ad impattare sull'ambiente socioeconomico e territoriale di riferimento nonché sul proprio contesto organizzativo, dai quali dipende in modo cruciale il risultato finale che l'intervento è in grado di produrre. L'analisi del contesto di riferimento, infatti, consiste in un processo conoscitivo che ha lo scopo di: • • • • fornire una visione integrata della situazione in cui l'organizzazione va ad operare stimare preliminarmente le potenziali interazioni e sinergie con i soggetti coinvolti nel progetto che si intende realizzare, sia a titolo diretto sia a titolo indiretto verificare i punti di forza e i punti di debolezza che caratterizzano la propria organizzazione rispetto al progetto da realizzare verificare i vincoli e le opportunità offerte dall'ambiente di riferimento Come strumenti utile di supporto all'analisi dello scenario interno ed esterno sono stati enucleati strumenti operativi armonizzati con i seguenti modelli di riferimento : Analisi degli Stakeholder Analisi degli Stakeholder Ogni progetto coinvolge una molteplicità di individui ed organizzazioni. Saper individuare e gestire al meglio i cosiddetti portatori di interessi di un progetto è fondamentale per il successo di un progetto . La parola "Stakeholder" è largamente diffusa in ambito manageriale per indicare tutti i soggetti portatori (holder) di interessi (stake), la cui azione o reazione influenza il destino di un'organizzazione.Trasferito in ambito di Project Management, 'project stakeholder' indica tutti gli individui o le organizzazioni che sono attivamente coinvolti nel progetto, o il cui interesse può essere positivamente o negativamente influenzato dal risultato dell'esecuzione di un progetto o dal suo andamento. In un progetto, grande o piccolo che sia, sono stakeholder: • • • • • i soggetti interni all'organizzazione del cliente, i soggetti interni all'organizzazione del fornitore, i soggetti appartenenti alle cosiddette terze parti (altre organizzazioni eventualmente coinvolte tra il cliente e fornitore), i membri del team di progetto, gli utilizzatori/fruitori dei risultati in uscita di un progetto. Non tutti gli stakeholder hanno la stessa rilevanza in un progetto . Un tipico modello a matrice per la classificazione degli Stakeholder è impostato su due variabili/assi: • • Interesse : indica il livello di influenza che il progetto ha sull'ambito di business dello stakeholder, in termini di obiettivi, attività, risultati. Potere : indica il livello di influenza che lo stakeholder può avere sull'impostazione, sull'esecuzione, sui risultati del progetto. 2.2 Indicatori di Salute nel contesto locale Per una dettagliata presentazione del quadro demografico ed epidemiologico di riferimento si rimanda al Piano aziendale di programmazione 2014 di cui il presente documento costituisce allegato e parte integrante. Nella presente sezione vengono sinteticamente richiamati alcuni indicatoririconducibili, in modo manifesto o potenziale al guadagno di salute nella popolazione evidenziandone il trend nel territorio della ASL di Lodi. Il territorio di pertinenza dell’ASL di Lodi è costituito dall’intera provincia e comprende 62 comuni (incluso San Colombano al Lambro), per un totale di 230.975 (113.317 maschi e 117.658 femmine) residenti al 1/1/2012 (dati ISTAT post censimento). Si nota un costante aumento della popolazione residente: negli ultimi 10 anni è stato di circa 25.000 abitanti. E’ interessante la valutazione degli andamenti in crescita di alcune fasce di popolazione, con l’incremento, soprattutto, a carico degli ultra-sessantaquattrenni con l'importante contributo, in costante ascesa, degli ultra-settantacinquenni. Per le altre fasce d’età bisognerà, invece, attendere la stabilizzazione dei dati demografici postcensuari. Infine, la distribuzione per sesso evidenzia chiaramente come le donne vivano più a lungo degli uomini, presenti in numero leggermente superiore nelle prime età della vita. Per quello che riguarda natalità e mortalità si assiste, negli ultimi anni, ad un alternarsi di dati: il saldo naturale (differenza tra numero nati e numero morti) positivo da cinque anni è tornato negativo probabilmente a causa della diminuzione del numero di nati tra i cittadini non italiani. I tassi di mortalità (numero morti/popolazione) e natalità (numero nati/popolazione) sono lievemente aumentati nel confronto 1992 vs 2012, e sono contraddistinti da una discreta variabilità. Per quello che riguarda le nascite il tasso generico di fecondità (numero di nati vivi / numero di donne in età di fecondità x 1000) e il tasso specifico di fecondità (numero di nati vivi / numero di donne fra i 25 e i 34 anni di età x1000) mantengono un andamento altalenante, anche se in lieve crescita negli ultimi anni. Andamento tassi di natalità e mortalità 1999-2012 tasso natalità 1,200% tasso mortalità 1,000% 0,800% 0,600% 0,400% 0,200% 19 92 19 93 19 94 19 95 19 96 19 97 19 98 19 99 20 00 20 01 20 02 20 03 20 04 20 05 20 06 20 07 20 08 20 09 20 10 20 11 20 12 0,000% Il saldo migratorio (differenza tra immigrati ed emigrati) sempre positivo dal 1996, recuperando rispetto al calo degli ultimi anni, si fissa ai 2.234 cittadini in più nel 2012. La struttura della popolazione fornisce ulteriori informazioni: l’indice di struttura della popolazione attiva (ultima fascia delle popolazione attiva - 40/64 – rapportato alla prima fascia - 15/39 -) è aumentato nel corso degli anni (1992/2012), raggiungendo una quasi sostanziale parità tra i due sessi e indicando una cittadinanza in età lavorativa che invecchia uniformemente e sempre di più. L’indice di dipendenza sociale (carico demografico 0 -14 e ≥ 65 - che grava sulla popolazione attiva 15-64), anch’esso in continuo aumento, è del 51,2% nel 2012, superando in tal modo la soglia del 50%: è quindi maggiore la quota di cittadinanza dipendente di quella produttiva. S a ld o m ig r a t o r io 1 9 9 6 - 2 0 1 2 2012 2 .2 3 4 2011 1 .3 7 8 2010 1 .7 0 5 2009 1 .9 4 3 2008 4 .2 0 7 2007 3 .7 6 0 2006 3 .2 5 7 2005 2 .8 1 6 2004 3 .5 9 9 2003 4 .1 2 0 3 .9 0 5 2002 2001 2 .0 1 9 2 .0 7 4 2000 1999 1 .8 3 9 1 .6 2 9 1998 1 .7 2 3 1997 1 .7 8 2 1996 Variazioni demografiche relative (2012 vs 1992) 4,0% 2,0% 0,0% -2,0% -4,0% -6,0% -8,0% Variazione Pop. 0 - Pop. 15 - Pop. 15 - Pop. 15 - Pop. 40 - Pop. 60 Pop. < 65 Pop. > 65 Pop. > 75 14 64 (attiva) 19 39 64 64 1,0% -5,0% -2,4% -7,2% 2,2% 0,1% -4,0% 4,0% 2,7% Nel Lodigiano sì è registrato, fino al 2005, un aumento dell’ indice di vecchiaia (in particolar modo a carico della fascia maschile) con una riduzione successiva fino al valore di 136,3 indicando che, a fronte di 100 bambini in età compresa tra 0 e 14 anni, ci sono circa 136 anziani (65 anni e oltre). La composizione di anziani (> 75/ > 65) è aumentata del 5,5 % rispetto al 1991, mentre l’indice di dipendenza senile (indica il “peso” degli over 65 sulla popolazione attiva) si attesta all’8,6% di incremento. Una spiegazione di questo fenomeno, cioè la riduzione dell’indice di vecchiaia e l’aumento dell’indice della composizione di anziani e di dipendenza senile, trae origine dal fatto che, nel quadro demografico locale, si è inserito, negli ultimi anni, il fenomeno dell’incremento della popolazione straniera, una popolazione in costante aumento, anche se con incrementi minori negli anni recenti, e più giovane, come si evidenzia sia nel confronto tra gli andamenti che nella doppia piramide delle età (dati 2011 in quanto non ancora disponibili alcuni dati ISTAT 2012 relativi ai cittadini stranieri). Le principali cause di morte tra gli uomini e le donne. Dati generali e confronti 1999-2012 Per quanto riguarda i dati di mortalità, ogni anno decedono, secondo i dati ricavabili dalle certificazioni delle cause di morte, circa 10 persone ogni 1000 residenti. Il numero di morti è sceso dal 1999 al 2001 per poi risalire bruscamente nel 2003 a causa delle morti per calore; un’ulteriore diminuzione si è avuta l’anno successivo con un nuovo progressivo assestamento cui ha fatto seguito un picco nel 2006 e uno più lieve, nel 2012. Per questi tre anni è interessante il confronto dei dati mensili (numeri assoluti) che mettono in evidenza come il 2006 e 2012 presentano nei mesi invernali il maggior numero di decessi, mentre per il 2003 i mesi maggiormente rappresentativi sono quelli estivi. T a ssi g r e z z i m o r t a lit à - A n n o 1 9 9 9 - 2 0 1 2 1 ,1 0 % 1 ,0 5 % 1 ,0 0 % 0 ,9 5 % 0 ,9 0 % 0 ,8 5 % 0 ,8 0 % 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 A n d a m e n t o m e n sile m o r t a lit à 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Ann i con più de ce ssi 250 Tot decessi 200 150 2003 100 2006 2012 50 0 1 2 3 4 5 6 7 Me si 8 9 10 11 12 L’esame delle cause di morte evidenzia come le quattro prime cause coprano più dell’80% dei casi: tumori maligni, malattie del sistema circolatorio, malattie del sistema respiratorio e dell’apparato digerente. Tra i maschi il cancro è la causa più frequente di morte, mentre tra le donne sono le malattie cardiovascolari che hanno provocato il maggior numero di decessi. Gli andamenti di queste quattro cause condizionano, quindi, quelli della mortalità complessiva. Particolarmente interessante è il confronto dell'andamento della mortalità per classi di età e per anno: si può notare come in quattordici anni la curva della mortalità si sia spostata più a destra, verso le età più avanzate, indicando un apprezzabile aumento della sopravvivenza. La mortalità totale e le quattro principali cause di morte 1999- 2012 Tassi grezzi Disturbi del sistema circolatorio Neoplasie maligne Disturbi del sistema respiratorio Malattie gastroenterologiche Morti tot 450,0 400,0 1100,0 1050,0 1000,0 300,0 250,0 950,0 200,0 Tasso grezzo mortalità totale Tasso grezzo cause specifiche 350,0 900,0 150,0 100,0 850,0 50,0 800,0 0,0 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Anni Andamento della mortalità per classi di età e per anno Tassi grezzi - 1999 vs 2012 9,00% 1999 8,00% 2012 7,00% Tasso grezzo mortalità 6,00% 5,00% 4,00% 3,00% 2,00% 1,00% 0,00% 00-04 05-09 10-14 15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75+ Fascia età 11 Si ricorda che dal 2008 il sistema delle codifiche delle cause di morte, cioè il sistema utilizzato per identificare la causa di morte più probabile è quello della decima classificazione internazionale delle malattie (ICD X) e non più quello della nona (ICD IX), ciò comporta alcune variazioni nell’andamento dei trend temporali e nella diversa distribuzione delle cause di morte (si veda ad esempio: analisi del bridge coding Icd-9 - Icd-10 per le statistiche di mortalità per causa in Italia ISTAT 2011) Per quello che riguarda i diversi tipi di tumore, quello della mammella nella donna, i tumori del polmone, del colon-retto, del pancreas e dello stomaco sono quelli che condizionano il maggior numero di morti, con il relativo contributo, rispetto a tutti i tumori, evidenziato in percentuale: F - Percentuale distribuzione tumori Altri tumori maligni Tumori maligni del pancreas Tumori maligni del seno 10% Tumori maligni della laringe e della trachea/bronchi/polmone 7% Tumori maligni dello stomaco 45% 12% 18% Tumori maligni del colon-retto 8% M - Percentuale distribuzione tumori Altri tumori maligni Tumori maligni del pancreas 9% Tumori maligni della laringe e della trachea/bronchi/polmone Tumori maligni dello stomaco 8% Tumori maligni del colon-retto 47% 30% 6% 12 Riguardo alle fasce d’età è sufficiente osservare come si distribuiscono alcune grandi cause sul totale dei decessi 1999-2012: gruppo 00-04 05-09 10-14 tot 15-19 20-24 25-29 tot 30-34 35-39 40-44 tot 45-49 50-54 55-59 tot 60-64 65-69 70-74 tot 75-79 80-84 85-89 90+ tot Alcune condizioni che hanno origine nel periodo perinatale 40 Cause esterne di traumatismo e avvelenamento 5 Complicazioni della gravidanza, del parto e del puerperio 1 40 5 7 17 30 37 1 1 62 129 1 55 63 1 43 161 0 68 43 39 150 0 62 1 49 71 1 1 2 4 4 6 18 28 6 9 17 27 42 72 141 115 0 1 1 1 7 10 18 13 30 30 73 72 118 126 125 441 11 1 1 3 5 5 7 8 20 9 10 21 40 42 53 101 196 165 212 194 124 695 1 1 4 6 2 5 18 25 17 29 34 4 4 2 1 3 2 5 12 19 10 9 25 44 47 92 200 339 352 462 518 530 1862 0 0 0 2 2 2 6 4 5 Malattie dell'apparato digerente 1 1 0 3 7 22 32 25 38 63 126 98 159 178 435 222 211 180 113 726 Malattie endocrine, nutrizionali e metaboliche 1 1 2 Malattie infettive e parassitarie 4 1 5 Malformazioni congenite e anormalità cromosomiche 22 Sintomi, segni, risultati anomali e cause mal definite 4 7 2 17 0 Malattie del sistema genitourinario Malattie del sistema nervoso e degli organi di senso 2 2 Malattie del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo Malattie del sistema respiratorio Malattie della pelle e del tessuto sottocutaneo 23 6 3 3 1 1 1 7 14 6 10 3 5 13 6 6 123 223 461 369 589 0 9 25 32 51 82 94 259 10 22 17 23 20 30 90 971 1929 1561 2147 2315 2399 8422 10 41 9 121 28 2 1 1 3 5 2 11 26 39 33 47 98 178 104 127 131 88 450 2 1 3 22 26 16 11 10 37 18 39 72 129 96 88 80 65 329 3 3 2 1 1 4 1 1 2 1 5 6 7 10 4 6 27 1 1 9 5 15 6 10 24 17 20 49 86 74 103 171 322 670 4 7 4 9 15 6 16 28 50 45 50 33 1 12 5 6 1 4 1 Tumore Tumore maligno 1 1 1 8 0 2 2 4 123 134 478 1 15 2 128 2 Malattie del sistema circolatorio 2 93 1 2 Disturbi psichici e comportamentali Malattie del sangue e degli organi ematopoietici ed alcuni disturbi Immunitari 4 182 4 2 3 2 1 15 26 20 51 105 176 207 8 2 380 19 147 626 1213 914 1289 1703 3906 1752 1505 983 472 4712 Fino ai 29 anni, con esclusione della fascia 0-4, la principale causa di morte è quella legata al traumatismo (in particolar modo incidenti stradali) successivamente, come si evidenzia nei totali per fasce di età, si impongono i tumori fino ai 74 anni per poi essere sopravanzati dalle malattie del sistema cardiocircolatorio. L’analisi dell’incidenza: i dati del Registro Tumori I dati di incidenza del Registro Tumori del triennio 2003–2005, sono stati validati dallo IARC (International Agency for Research on Cancer) e resi fruibili con la pubblicazione sul sito dell’Agenzia (http: //ci5.iarc.fr/CI5-X/ci5-X.htm). Sono inoltre in corso di stampa come parte del volume IC 5 - X (Incidenza del Cancro nei 5 Continenti - X edizione), a conferma della qualità e solidità del lavoro svolto. I dati di incidenza per la Provincia di Lodi coprono ormai un quinquennio (2003-2007) e rappresentano quindi una misura sufficientemente stabile, confrontati per singolo tumore con quelli di altri territori del Nord Italia non mostrano particolari differenze. Si prendano come esempio il tumore della prostata (incidenza bassa) e quello del polmone (incidenza più alta):entrambi i casi i dati dei Registri con minor o maggior incidenza di tumore hanno, in genere, lievi differenze con quelli lodigiani confermando una sostanziale concordanza a livello territoriale. I dati permettono anche di confermare l’efficacia di alcuni interventi di prevenzione, a tal proposito si riportano alcuni esempi. La bassa incidenza del tumore della cervice uterina è sicuramente collegata alla offerta attiva, dal 2000, dello screening organizzato dalla ASL mediante pap-test a tutte le donne residenti con un’età tra i 25 e i 64 anni. Viceversa l’improvviso aumento dell’incidenza per il tumore del colon-retto, in particolare nei maschi, avvenuto a partire dal 2006, è chiaramente dovuto all’avvio dello screening colon-rettale per i cittadini e cittadine tra i 50 e 69 anni, come mostra il confronto tra i grafici 2003-2005 (grafico a sinistra) e 2003-2007 Sono stati esaminati anche i primi dati di sopravvivenza: pur se condizionati dalla bassa numerosità dei casi, il dato complessivo riguardante tutti i tumori (e quindi con numeri analizzati sufficientemente ampi) non si discosta in modo particolare da quello dei Registri Tumori del Nord Italia. E’ questa una prima valutazione iniziale; analisi più approfondite saranno possibili con l’inserimento nel Registro, previsto nel corso del 2014, dei dati anagrafici e di mortalità del biennio 2011-2012: in tal modo sarà possibile valutare la sopravvivenza a cinque anni del periodo di incidenza 2003-2007. 13 Patologie tumorali e interventi di prevenzione Gli approfondimenti e le indagini epidemiologiche condotti negli ultimi anni, di cui è stata data già ampia informazione in diversi contesti da parte della ASL, hanno reso possibile documentare nel tempo l’assenza di fattori di rischio ambientali e/o professionali specifiche cui attribuire particolari variazioni di mortalità o di incidenza. Anche il Rapporto 2012 dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, pur prendendo in osservazione i soli dati regionali 2011, conferma per la Lombardia l’aumento della speranza di vita già registrato nel rapporto precedente. A questo si aggiungono i dati ISTAT - Tavole di mortalità della popolazione italiana che vedono, per la Provincia di Lodi, un aumento della speranza di vita nel confronto tra gli anni 2009 e 2010. Un ulteriore supporto locale arriva, in questi ultimi anni, dai dati di incidenza prodotti dal Registro Tumori del Sud della Lombardia, partnership tra l’ASL di Lodi e l’ASL di Pavia. Dati di contesto, azioni preventive integrate e sinergie tra Servizi di prevenzione e cura sono sintetizzati ed emergono dalla lettura integrata dei documenti di programmazione aziendale, aderenti alle strategie e indirizzi regionali in materia. Il Piano di programmazione, il Piano integrato di promozione della salute aziendale, il Piano integrato di Prevenzione e Controllo offrono spunti per una lettura delle strategie attivate su più aree di intervento, tenuto conto che i fattori di rischio modificabili includono un complesso sistema di fattori che spesso interagiscono, attinenti a stili di vita, a fattori ambientali, nonché a fattori genetici familiari predisponenti, che possono essere controllati attraverso indagini appropriate, e mitigate attraverso appropriati interventi e corretti comportamenti, in gran parte atti a prevenire altre patologie cronicodegenerative. 3. Piano di Intervento Nell’ambito del Piano integrato di promozione della salute aziendale vengono implementate e condotte iniziative coordinate e interdisciplinari su più ambiti puntando ad innescare sane politiche pubbliche, creare ambienti favorevoli alla salute, sviluppare le capacità individuali e rafforzare l'azione collettiva a favore della salute attraverso le sinergie e l’integrazione intraziendali ed esterne con istituzioni e forze sociali del territorio. Le iniziative di promozione della salute in atto nell’ASL della Provincia di Lodi rientrano in un programma integrato avviato nel 2003. Il programma, ad ampio orizzonte temporale, risponde ad un modello organico che mira a sviluppare in una cornice sistemica interventi coerenti con i principi ispiratori della Carta di Ottawa per la Promozione della Salute (OMS, 1986), in applicazione delle direttive regionali. Tale modello si muove nella direzione indicata dall'OMS con la definizione di Benessere (Wellness), recentemente inserita nel Glossario della Promozione della Salute (Health Promotion Glossary: new terms, OMS, 2006): " Il benessere è lo stato ottimale di salute di singoli individui e di gruppi di persone. Due sono gli aspetti fondamentali: la realizzazione delle massime potenzialità di un individuo a livello fisico, psicologico, sociale, spirituale ed economico, e l’appagamento delle aspettative del proprio ruolo nella famiglia, nella comunità, nella comunità religiosa, nel luogo di lavoro e in altri contesti". Per i dati di analisi di contesto territoriale si rimanda alle sezioni specifiche del Piano di Programmazione aziendale dedicate al contesto demografico, epidemiologico e sociale. Sulla base della letteratura scientifica e dei dati epidemiologici locali emergenti dall'analisi di contesto sono state gerarchizzate le priorità su cui intervenire: alimentazione, fumo, attività fisica, alcol, droghe e altre dipendenze. 14 La logica di intervento prevede la progettazione e sviluppo di azioni che tengano in dovuto conto e attivino , ove possibile, i determinati per la salute proposti dal Modello Procede Proceed di Green e Kreuter: DETERMINANTI PREDISPONENTI : precedono l’assunzione di un comportamento e forniscono l’impulso iniziale e la motivazione che sottostanno l’assunzione di un comportamento. Essi includono le conoscenze , le credenze i valori , gli atteggiamenti DETERMINANTI RINFORZANTI : contribuiscono e sono incentivo al persistere e al ripetersi di un comportamento ; essi interessano il giudizio (positivo o negativo) di un determinato comportamento di un soggetto. In questa categoria vanno annoverati il supporto sociale , l’influenza dei pari , le raccomandazioni e i feed back dei promotori dell’intervento DETERMINANTI ABILITANTI : facilitano e sostengono la motivazione che realizza l’assunzione di un comportamento e la performance di una azione condotta da un individuo o da una organizzazione. Comprendono per esempio la disponibilità e la accessibilità di risorse utili alla gestione della salute di una persona o di una comunità. Nella successiva tabella sono sinteticamente richiamati i principali interventi previsti nel 2014 in tema di promozione della salute, suddivisi per macro area tematica 15 Attività Codice Setting Titolarità Rete SPS Area Sociale e Dipendenze Cod1 Scuola Sanitario/Sociale Cod2 Scuola Sociale Filo Diretto Cod3 Saniità Sanitario Antoropos Cod4 Saniità Sanitario PDT Obesità Cod5 Saniità Sanitario GiornataStudente Cod6 Sanità Sanitario/Sociale Scale per lasalute Cod07 Sanità Sanitario Take a break Cod08 Sanità Sanitario Infermieri professionali e prom. salute Cod09 Sanità Sanitario Seminari sulla salute Cod10 Sanità Sanitario/Sociale Campagne prom salute Cod11 Comunità Sanitario/Sociale Report Prevenzione Cod12 Comunità Incontri con Stakeholder Cod13 Comunità Sanitario/Sociale Promozione att. fisica Cod14 Comunità Sanitario Alimentare la salute Cod15 Comunità Sanitario Ancora un minuto…… Cod16 Comunità Sanitario Workshop nutrizione Corso commissioni mensa Cod17 Comunità Sanitario Cod18 Comunità Sanitario Okkio alla Salute Progetto gradibilità pasti Corso farmaci a scuola Cod19 Comunità Sanitario Cod.20 Comunità Sanitario Cod.21 Comunità Sanitario Counselling nutrizonale neo ammame Cod.22 Comunità Sanitario/Sociale Piano d’azione GAP Cod.23 Comunità Sociale Con meno sale… Cod.24 Impresa Sanitario Prog. WHP Regionale Cod.25 Impresa Sanitario/Sociale Spiccioli di salute Cod.26 Impresa Sanitario/Sociale Sanitario Stili di vita Fumo Attività Alimentazione Prevenzione Altro integrazione fisica dipendenze prosecuzione attività 2013 ; nuova attività 2014 16 3.1 Setting : SCUOLA Codice Tipo attività Setting Titolo C01 Scuola SPS : Scuola che promuove salute La Regione Lombardia con nota prot. n. H1.2013.0003800 del 31.01.2013: Indicazioni relative a programmi/interventi di stili di vita e ambienti favorevoli alla salute nel setting “scuola”, ha ulteriormente delineato il forte processo di riorientamento delle azioni di tipo preventivo in ambito scolastico, avviato con l’intesa RL e MIUR del 14 luglio 2011 sulla “Scuola che promuove salute” (modello SPS) ; in particolare viene sostenuta la titolarità della Scuola nel governo dei determinati di salute riconducibili a diversi aspetti (ambiente formativo,ambiente sociale, ambiente fisico) e si sostiene la necessità di una capillare diffusione del modello SPS attraverso la condivisione, anche con le Scuole del territorio non aderenti alla rete, di azioni fondate su prove di efficacia e buone pratiche in un approccio sistemico al problema . La “Carta di Iseo“ (febbraio 2013) è il documento programmatico che definisce le metodologie per sostenere questo nuovo approccio ai temi della prevenzione che necessitano sia di interventi orientati all’individuo (sviluppare le competenze individuali) che di interventi orientati all’ambiente (qualificare l’ambiente sociale; migliorare l’ambiente strutturale e organizzativo; rafforzare la collaborazione comunitaria). In questa logica qualunque intervento di promozione della salute non può essere settoriale, ma deve prevedere azioni in diverse aree tematiche: Area 1: Area 2: Area 3: Area 4: Sviluppare competenze individuali; Qualificare l’ambiente sociale; Migliorare l’ambiente strutturale e organizzativo; Rafforzare la collaborazione comunitaria Gli interventi di Promozione della salute in ambito scolastico saranno quindi condotti , sia nelle scuole aderenti alla rete che nelle altre, in armonia con questo modello di approccio “globale” supportando le Direzioni nella progettazione e sviluppo di interventi sull’individuo e sul’ambiente . Le Direzioni aderenti alla rete locale SPS per l’anno scolastico 2013 –2014 sono : 15 (incremento del 90 % rispetto alle adesioni a.s 2012 – 2013) con 95 plessi scolastici, 746 classi e circa 17000 alunni. Eventuali interventi di promozione della salute in altre Scuole del territorio non formalmente aderenti alla rete SPS , saranno comunque condotti in coerenza con il modello in parola A titolo puramente esemplificativo si riportano di seguito alcuni schemi di buone pratiche possibili riferite alla promozione della attività fisica e di una alimentazione sana riportanti nella nota inviata alle Scuole relativa all’a.s 2013 –2014. 17 Area : Sviluppare competenza individuali Promozione Alimentazione Sana Azione 1 : Inserire programmi di educazione nutrizionale come parte integrante del curriculum formativo progressivo Azione 2 : Fornire agli insegnanti un adeguato programma di formazione di base in materia di educazione alimentare , nonché organizzare programmi di formazione continua sulla tematica Promozione Attività fisica Azione 1 : Realizzare attività didattiche teorico/pratiche sui benefici della attività fisica e incontri/dibattiti info/formativi Azione 2 : Inserire maggiormente tra le attività extracurriculari la promozione della attività fisica ( corsi specifici su attività facilmente praticabili , ad es. marcia, nordik walking, ecc.) Azione 3 : Realizzare percorsi formativi rivolti ad insegnanti su dati, benefici , metodi e strumenti per promuovere l’attività fisica Area : Qualificare l’ambiente sociale Promozione Alimentazione Sana Azione 1 : organizzare attività extracurriculari che abbiano come tema l’alimentazione sana e variata e favoriscano anche la conoscenza di abitudini alimentari di altre culture (es. orto scolastico, alimenti a tema) Azione 2 : Ridare significato e senso al momento di pasto in mensa come momento di socializzazione,svago e conoscenza reciproca Promozione Attività fisica Azione 1 : Favorire l’avvicinamento alla pratica sportiva attraverso l’organizzazione di attività sportive ( giornate multi sport, mini sport) Azione 2 : Creare nuove occasioni per fare movimento durante l’orario scolastico ( es. nelle pause ricreative, intervalli) e favorire e sviluppare occasioni di gioco attivo ( giochi di squadra, riscoperta giochi tradizionali) Azione 3: Promuovere la pratica sportiva negli studenti avvalendosi anche dell’esperienza di genitori e volontari attivi in questo ambito Area : Migliorare l’ambiente strutturale e organizzativo Promozione Alimentazione Sana Azione 1 : Ambiente scolastico di supporto che fornisca elementi salutari (distributori automatici con alimenti salutari, merende a base di frutta) Azione 2 : Riorganizzazioni strutturali degli spazi per la mensa in modo da renderli ambienti gradevoli, favorenti la socializzazione e strutturati in maniera da rendere evidenti i criteri per compiere scelte salutari corrette Azione 3 : Coordinare il servizio mensa con il programma didattico per rafforzare i messaggi di una sana alimentazione Promozione Attività fisica Azione 1 : Aumentare e valorizzare le ore di educazione fisica (modificare la tradizionale struttura della giornata scolastica , ad esempio, 1 ora di educazione fisica 5 giorni su 5 , coinvolgere i ragazzi nello scegliere le attività fisiche da svolgere, proporre attività non tradizionali) 18 Azione 2 : Predisporre e utilizzare percorsi sicuri casa scuola che favoriscano modalità di trasporto attiivo ( es. pedibus,uso bicicletta) Azione 3: Prevedere per gli studenti che partecipino ad attività fisiche extracurriculari un riconoscimento per l’impegno profuso in termini di crediti formativi Area : Rafforzare la collaborazione comunitaria Promozione Alimentazione Sana Azione 1 : organizzare iniziative, eventi info/formativi su benefici di una sana alimentazione rivolti a studenti, personale scolastico, famiglie e comunità Promozione Attività fisica Azione 1 : Favorire l’attività fisica anche in orario extrascolastico ( suggerire attività che si possano svolgere fuori dal contesto scolastico da soli , con amici o in famiglia; offrire opportunità per fare attività motorio/sportive gratuitamente o a prezzi agevolati sfruttando gli spazi della scuola, palestre, cortili e/o attraverso il coinvolgimento – spazi , strutture, della comunità , delle società sportive e degli enti locali Azione 2 : Organizzare iniziative, eventi info/formativi per fornire informazioni e rendere consapevoli dell’importanza e dei benefici della attività fisica studenti, personale scolastico, ma anche famiglie e comunità Azione 3: Conoscere e valorizzare le risorse e le iniziative della comunità locale rispetto alla promozione della attività fisica e sportiva Azione 4: Partecipare alla progettazione e alla cura dell’ambiente circostante l’istituto scolastico al fine di rendere disponibili e accessibili aree e percorsi sicuri per giocare, camminare, andare in bicicletta Codice Tipo attività Setting Titolo C02 Scuola Area Sociale e Dipendenze La Direzione Sociale , attraverso il Dipartimento ASSI e il Dipartimento Dipendenze, ha sviluppato un piano di interventi in ambito scolastico per l’anno scolastico 2013 – 2014 che, in linea con le indicazioni regionali, prevede interventi di promozione della salute coordinati tra la rete dei consultori pubblici e privati e l’area delle Dipendenze. L’offerta educativa si rivolge in modo prioritario al personale docente con l’obiettivo di partire dalla formazione degli insegnati per arrivare alla trasmissione di competenze agli alunni. Nella logica del modello adottato dal programma della “Scuola lombarda che promuove salute” i percorsi saranno costruiti con le scuole interessate attraverso la condivisione di obiettivi realistici e con modalità organizzative il piu’ possibile flessibili. Alla formazione dei docenti si associa, se richiesta, la collaborazione nella programmazione delle attività che verranno condotte in classe , la supervisione e la verifica sull’andamento del lavoro degli alunni; saranno inoltre forniti strumenti didattici e schede di lavoro ad uso degli insegnanti. In particolare si prevedono i seguenti interventi : Area Consultoriale : sviluppo di tematiche connesse alla affettività e alla sessualità da realizzare nelle classi aderenti attraverso modalità condivise con le Direzioni di riferimento. Area Dipendenze : viene data continuità al progetto regionale Life Skills Training, rivolto ad insegnanti e studenti delle Scuole Secondarie di I° grado e al progetto Unplugged per quanto riguarda le Scuole Secondarie di II° grado. Entrambe i progetti prevedono percorsi di supporto, accompagnamento e monitoraggio delle attività proposte in classe, con la collaborazione degli insegnanti precedentemente formati e coinvolti." 19 3.2 Setting : SANITA’ La programmazione degli interventi 2014 prevede : Area MMG e PDF Codice Tipo attività Setting Titolo C03 Sanità FILO DIRETTO Attività di comunicazione e sensibilizzazione sui temi della prevenzione nei confronti di MMG e PDF con pubblicazione di articoli periodici, sulla rivista aziendale : “FILO DIRETTO”, in tema di promozione della salute; nel corso del 2014 si prevede la pubblicazione di n. 6 articoli LCO Codice Tipo attività Setting Titolo C04 Sanità ANTROPOS : Sorveglianza nutrizionale Sorveglianza nutrizionale della popolazione in eta pediatrica, d’intesa con i Pediatri del territorio nell’ambito del PROGETTO ANTROPOS (attivo dal 2004) e del Percorso Diagnostico Terapeutico sulla obesità infantile . Il progetto prevede il rilievo da parte del Pediatra e in occasione dell' VIII bilancio di salute, nei bambini dai 5 ai 6 anni di età di entrambi i sessi e residenti nella ASL di Lodi, di dati antropometrici per la valutazione dello stato ponderale e di alcuni fattori di rischio per obesità in età pediatrica; allo stesso tempo prevede la raccolta dei dati antropometrici dei genitori, come dati riferiti. Nel 2013 il campione di riferimento è risultato pari a 1034 bambini ( pari al 46.2 % della popolazione universo) . I dati rilevati in ambito locale testimoniano una percentuale di bambini in eccesso 18.2 %, (valore ponderale pari al inferiore del 3% rispetto al dato 2012) Il dato riferito ai genitori stima una percentuale di maschi in sovrappeso/obesità pari al 51.7 % (dato nazionale 54.5%; fonte: Indagine Multiscopo Annuale sulle Famiglie; aspetti della vita quotidiana. Istat 2005-2010), e una percentuale di femmine in sovrappeso/obesità 24.8 % (36.2% dato nazionale fonte: Indagine Multiscopo Annuale sulle Famiglie; aspetti della vita quotidiana. Istat 2005-2010). 20 Codice Tipo attività Setting Titolo C05 Sanità PDT Obesità infantile Parallelamente al progetto ANTROPOS si è sviluppato, con l’adesione di circa il 70 % dei PDF del territorio un Percorso Diagnostico Terapeutico sui soggetti in età evolutiva (bambini tra i 5 e gli 11 anni) con sovrappeso/obesità,che ha interessato,nel periodo 2007/2013, 404 soggetti (196 maschi e 208 femmine) soprappeso/obesi . Tra gli obiettivi del percorso risulta prioritario il controllo dell’eccesso ponderale dei bambini per mezzo di un programma di educazione sanitaria mirato a: 1. Migliorare le abitudini alimentari; 2. aumentare l’attività fisica; 3. ridurre le abitudini sedentarie; 4.coinvolgere e sostenere la famiglia Nei 328 soggetti che, nel periodo di riferimento hanno svolto il programma nel pieno rispetto dello schema operativo previsto con regolari visite di controllo trimestrali si è registrato un miglioramento dello stato ponderale con riduzione del BMI ( Indice di massa corporea) nel 40% dei soggetti monitorati Interventi coordinati con Azienda Ospedaliera Proseguono gli interventi coordinati ASL –AO con partecipazione della Azienda Ospedaliera, dal 2013, a programmi integrati di promozione di corretta alimentazione , stile di vita attivo,ambiente libero dal fumo, in raccordo con la ASL nell’ambito del progetto WHP (vedi setting Impresa codice C25). Altre iniziative di collaborazione in tela di promozione della salute: Codice Tipo attività Setting Titolo C06 Sanità Giornata dello studente Partecipazione al progetto: “ La giornata dello studente” che si prefigge lo scopo di sensibilizzare i ragazzi sui temi inerenti la salute e i suoi determinanti anche attraverso azioni di formazione del personale docente su temi di prevenzione e degli stili di vita ( alimentazione,attività fisica,fumo,droghe,alcol,gioco patologico) sono previste 6 edizioni dell’evento nel 2014 con un target rivolto alle Scuole Superiori di secondo grado. Per la parte di interesse ASL sono previsti interventi coordinati del Dip.di Prev. Medico e del Dip. ASSI/Dipendenze . Codice Tipo attività Setting Titolo C07 Sanità Scale per la salute Prosecuzione progetto (ASL e AO): “Scale per la salute” per promuovere l’attività fisica in ambito aziendale; 21 Codice Tipo attività Setting Titolo C08 Sanità Take a Break Prosecuzione progetto Take a Break (ASL – AO) per garantire l’offerta di snack salutari, nei distributori automatici per alimenti presenti nelle sedi aziendali Codice Tipo attività Setting Titolo C09 Sanità Infermieri professionali e promozione della salute Incontro con gli studenti della Scuola per Infermieri professionali del 1° anno di corso, relativamente al ruolo dei Servizi di Prevenzione dell’ASL della Provincia di Lodi. In particolare l’obiettivo dell’incontro è quello di informare gli studenti sull’attività di promozione dei sani stili di vita e sensibilizzare i futuri operatori sanitari sull’importanza degli interventi di prevenzione primaria e sul ruolo di “animatori della prevenzione” che dovranno assumere nella loro attività lavorativa nei contesti di riferimento Interventi rivolti al personale ASL Codice Tipo attività Setting Titolo C10 Sanità Seminari sulla salute Realizzazione di n. 9 Seminari di informazione/sensibilizzazione rivolti ai dipendenti della ASL di Lodi in tema di alimentazione,attività fisica e contrasto al fumo di tabacco, da realizzarsi nelle diversi sede distrettuali ASL . 22 3.3 Setting : COMUNITA’ La comunità, pur differente in posti differenti così come lo sono le persone che la costituiscono, è qualcosa cui apparteniamo e in cui ciascuno di noi ha un ruolo da giocare. “La costruzione di comunità competenti, che investono sull’empowerment individuale e sociale, è ormai una strategia prioritaria percepita e sperimentata da molti operatori e decisori, raccomandata da Istituzioni internazionali e corredata da crescenti prove di efficacia”. Il cittadino è una risorsa con ruolo proattivo nel miglioramento degli outcome di salute delle comunità , un evento che richiede sia consapevolezza sia volontà ad intraprendere azioni, con ruoli e responsabilità condivisi, finalizzate al raggiungimento di benefici mutualistici, valutabili in termini di guadagno di salute.Come riportato da molte istituzioni scientifiche,” i programmi di promozione della salute hanno un maggiore successo se sono integrati nella vita quotidiana delle comunità, basati sulle tradizioni locali e condotti da membri della comunità stessa”. Pertanto, perché i programmi di intervento siano sostenibili nel lungo periodo devono prevedere la strutturazione di “coalizioni efficaci” e l’integrazione in uno specifico contesto territoriale, sia per assicurarne la continuità sia per raggiungere fasce sempre più ampie di popolazione. Fig. 1: percorso verso la salute. What is the evidence on effectiveness of empowerment to improve health?; WHO Regional Office for Europe’s Health Evidence Network (HEN), Febbraio 2006 Interventi di promozione della salute diretti alla Comunità per il 2014: Codice Tipo attività Setting Titolo C11 Comunità Campagne informative sulla popolazione Supporto a campagne di educazione alla salute della Regione Lombardia (con diffusione materiale e sensibilizzazione destinatari) e produzione di materiale informativo (es. manifesto “Invecchiare in salute” 23 Codice Tipo attività Setting Titolo C12 Comunità Report attività di prevenzione Redazione del report annuale sulla attività di Prevenzione Anno 2013 e sua diffusione con particolare riferimento alla attività di promozione della salute e di controllo dei Servizi del Dipartimento di Prevenzione Medico Codice Tipo attività Setting Titolo C13 Comunità Incontri con Stakeholder Realizzazione di incontri di presentazione delle “buone pratiche” inserite nel Piano di Promozione della Salute 2014 a Stakehoder chiave ed istituzionali del territorio (es. referenti salute scuole); Collaborazione alla realizzazione di iniziative in ambito territoriale in analogia a quanto messo in atto nel 2013 e partecipazione ad Incontri rivolti alla popolazione su temi di promozione della Salute d’intesa con Amministrazioni comunali ed altri stakeholder del territorio . 24 Codice Tipo attività Setting Titolo C14 Comunità Promozione attività fisica Promozione dell’attività fisica nella comunità: Piedibus Gruppi di Cammino, Scale per la salute ; (attualmente risultano attivi n. 7 piedibus e n. 10 gruppi di cammino) con progettazione e sviluppo di un evento di comunicazione/sensibilizzazione; Codice Tipo attività Setting Titolo C15 Comunità Alimentare la Salute Alimentare la salute pubblicazione annuale raccolta di articoli in tema di promozione della salute per popolazione e altri stakeholder chiave ed istituzionali (edizione anno 2013); 25 Codice Tipo attività Setting Titolo C16 Comunità “Ancora un minuto..per la tua salute” Progettazione e sviluppo di un progetto pilota : “Ancora un minuto per la tua salute” per la realizzazione di un intervento di counselling sanitario breve rivolto alla popolazione femminile in occasione della attività di screening presso la sede ASL di Lodi; Obiettivo principale è quello di sensibilizzare attraverso l’ascolto e il dialogo le donne che afferiscono a servizi ambulatoriali di screening per la prevenzione del tumore della cervice uterina verso comportamenti di vita sani in tema di alimentazione fumo e attività fisica. Indicatori : N° Donne raggiunte da materiale informativo/N° donne sottoposte a screening x 100 = 100 % N° questionari compilati/N° questionari distribuiti x 100 = 50 % N° donne oggetto di un intervento di counselling breve/N° donne sottoposte a screening x 100 = 30 % Codice Tipo attività Setting Titolo C17 Comunità Workshop in tema nutrizionale Realizzazione di workshop sui temi della consulenza dietetico nutrizionale rivolto alle dietiste delle ditte di ristorazione operanti sul territorio nell’ambito della ristorazione scolastica con particolare riferimento alle diete standard e speciali; Codice Tipo attività Setting Titolo C18 Comunità Corso per commissioni mensa Realizzazione di un corso di formazione rivolto ai componenti delle commissioni mensa nel settore della ristorazione scolastica su ruoli degli attori coinvolti nel processo della ristorazione scolastica con focus sulle tabelle dietetiche e sui modelli nutrizionali proposti dalla ASL. Codice Tipo attività Setting Titolo C19 Comunità Okkio alla Salute Partecipazione all’edizione 2014 del sistema di sorveglianza nutrizionale OKKIO alla Salute su obesità e sovrappeso nei bambini delle scuole primarie (6 –10 anni) promosso della’Istituto Superiore di Sanità, al quale ha aderito la Regione Lombardia con campionamento regionale nelle varie ASL). 26 Codice Tipo attività Setting Titolo C20 Comunità Gradibilità del pasto nella ristorazione scolastica Progetto di rilevazione grado di accettazione e gradibilità pasti nell’ambito della ristorazione scolastica , anno scolastico 2013 –2014, con produzione e diffusione di report a Responsabili dei servizi. Le rilevazioni saranno condotte, da personale con qualifica di dietista ,nell’ambito dei controlli nutrizionali sul campo presso le sedi di ristorazione del territorio, in armonia con le indicazioni delle Linee guida regionali nel settore della ristorazione scolastica . Si richiama, di seguito, una tabella riassuntiva dei livelli di gradibilità (%) riscontrati in occasione dei controlli effettuati nell’anno scolastico 2012 –2013; nel periodo di riferimento sono stati effettuati controlli in n. 66 scuole (pari al 36,6% delle scuole con servizio di refezione scolastica del territorio), così distribuiti rispetto al grado di istruzione: • n. 38 scuole dell’infanzia (pari a circa il 40% delle scuole dell’infanzia) • n. 24 scuole primarie (pari a circa il 35% delle scuole primarie) • n. 4 scuole secondarie di 1° grado (pari a circa il 21% delle scuole secondarie di 1° grado con servizio di ristorazione scolastica) Le preparazioni oggetto di monitoraggio sono state 190, distribuite in: • n. 66 preparazioni di primi piatti • n. 58 preparazioni di secondi piatti • n. 58 preparazioni di contorni * n. 8 preparazioni di buffet che comprendevano un totale di 23 tipologie di preparazioni a base di verdure e legumi; Tabella Accettazione pasti ristorazione scolastica ASL Lodi : a.s. 2012 – 2013 ACCETTAZIONE TA + PA di cui RIFIUTO PR + TR di cui 1° PIATTO 2° PIATTO CONTORNO BUFFET DI VERDURE e LEGUMI 94 % (62 su 66) 93 % (54 su 58) 55 % (32 su 58) 52 % (12 su 23) TA 76% PA 18% PA TA 60,5% 32,5% TA 17% PA 38% TA 52% PA 0% 1° PIATTO 2° PIATTO CONTORNO BUFFET DI VERDURE e LEGUMI 6% (4 su 66) 7% (4 su 58) 41,5% (24 su 58) 48 % (11 su 23) TR 0% PR 6% TR 2% PR 5% TR 22,5% PR 19% TR 39% PR 9% LEGENDA TA: Totale Accettazione (indice gradibilità tra 75% - 100%) , PA: Parziale Accettazione (indice gradibilità tra 50% - 74%) PR: Parziale Rifiuto (indice gradibilità tra 25% -49%) , TR: Totale Rifiuto (indice gradibilità tra 0% - 24% ) 27 Codice Tipo attività Setting Titolo C21 Comunità Corso “ I Farmaci a Scuola” Il corso verrà organizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale e sarà articolato in due edizioni, per favorire la partecipazione del personale delle istituzioni di tutti gli ordini scolastici e per soddisfare meglio le esigenze formative degli insegnanti che operano con studenti di età diverse: Obiettivo del corso: Rendere consapevoli gli operatori scolastici delle problematiche legate alle singole patologie più gravi e frequenti, formandoli relativamente al quando e come intervenire. Obiettivi specifici: Illustrare il protocollo per la somministrazione dei farmaci in orario scolastico. Illustrare i compiti delle diverse figure implicate nella somministrazione dei farmaci a scuola, sulla base della normativa vigente che ne stabilisce operatività e responsabilità: - famiglia - medico curante - ASL - Dirigente Scolastico - Personale della scuola (docente e non docente) Illustrare il “piano di intervento” nelle situazioni più frequenti: bambino con convulsioni, con diabete, con asma, a rischio di shock anafilattico. Codice Tipo attività Setting Titolo C22 Comunità Counselling sanitario motivazionale neomamme Regione Lombardia nel 2013 ha avviato il programma Cresco , con l’obiettivo di favorire sane abitudini alimentari e dare un sostegno concreto a neomamme in condizioni socioeconomiche difficili. Il fondo è stato rifinanziato anche per il corrente anno e gli obiettivi sono stati ulteriormente orientati alla acquisizione di sane abitudini di vita da parte delle mamme che accedono ai progetti. In occasione della consulenza sull’allattamento effettuata dalle Assistenti Sanitarie vengono indagate le abitudini alimentari con la consegna di un opuscolo informativo sull'argomento predisposto dalla Regione Lombardia L’esperienza ha evidenziato per un discreto numero di mamme, per lo più straniere, l’opportunità di poter partecipare ad incontri di gruppo per un counseling motivazionale in tema di nutrizione. Per questo intervento, per cui si ipotizza un impegno iniziale a Lodi di uno-due incontri al mese, è attivata una collaborazione tra il Dipartimento ASSI e il Dipartimento di Prevenzione medico. 28 Codice Tipo attività Setting Titolo C23 Comunità Piano d’azione sul Gioco Patologico Il Consiglio Regionale con D.c.r. del 9 luglio 2013 - n. X/78 approva il “Programma regionale di sviluppo della X^ legislatura”. Nel documento si rileva la diffusione di forme di abuso e di dipendenza “senza sostanza”, quali ad esempio il gioco d’azzardo, e il fatto che persone con problematiche legate la gioco patologico hanno iniziato rivolgersi ai servizi ambulatoriali per le dipendenze, che nel 2011 hanno realizzato interventi terapeutici per circa 1500 pazienti. L'art.6 comma 1 (Competenze ASL) Legge Regionale n.8 del 21 ottobre 2013 afferma che le ASL hanno il compito di promuovere interventi di prevenzione del rischio della dipendenza da GAP mediante iniziative di sensibilizzazione, informazione, educazione per fornire un primo servizio di ascolto, assistenza e consulenza sul tema del gioco d’azzardo patologico, anche attraverso la predisposizione di piani di formazione e informazione. La DGR X/856 del 25 ottobre 2013 assegna alle ASL il coordinamento delle azioni di sensibilizzazione ed informazione della popolazione, attraverso l’organizzazione di interventi di prevenzione specifici in contesti scolastici, nel mondo del lavoro e presso gli ambiti di aggregazione”. La DGR X/1185 del 20 dicembre 2013 (Regole 2014) nel capitolo dedicato alla PREVENZIONE DELLE DIPENDENZE specifica che nell’ambito della programmazione le ASL promuovono, sostengono e collaborano alla realizzazione di azioni e programmi di promozione della salute e di prevenzione. La circolare regionale n. 1 del 15/01/2014 provvede a dare indicazioni attuative a quanto previsto dalla DGR X/856. Il Dipartimento delle Dipendenze, intende promuovere, nel corso del 2014 una serie di azioni, descritte nel Piano Locale di Prevenzione GAP, che riguardano le seguenti direttrici: 1. interventi di prevenzione specifici che verranno realizzati nei contesti scolastici, nel mondo del lavoro e presso gli ambiti di aggregazione. 2. interventi di sensibilizzazione rivolti alla generalità popolazione, : attività, iniziative, incontri rivolti a gruppi, condotti da figure professionali socio-sanitarie e/o sociali, e/o esperti del fenomeno e delle sue implicazioni a livello giuridico, economico, sociale ecc., supportate dalla distribuzione di materiale informativo e di documentazione, indirizzati alla diffusione e conoscenza del fenomeno; 3. attività informative rivolte a target selezionati della popolazione sui trattamenti di cura esistenti e i gruppi di auto mutuo aiuto realizzati dalle ASL; 4. attività formative/informative rivolte ad esercenti, associazioni di consumatori e utenti, sportelli welfare, operatori sociali, sociosanitari e sanitari, che prevedono obiettivi di apprendimento ed un adeguato sistema di monitoraggio e prima valutazione degli esiti. Il piano d’azione sul Gioco Patologico è reperibile nel documento di programmazione sul sito dell’ASL. 29 Setting : IMPRESA Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità nei paesi ad elevato reddito è attribuibile a rischi occupazionali circa l’1.5 % del totale degli anni di vita in buona salute che vengono persi (DALYs) mentre il 30% di questa perdita sarebbe legato a fattori comportamentali come fumo di tabacco, alimentazione,sedentarietà, ecc. Per questo motivo è importante che le Aziende oltre a prevenire i rischi occupazionali, assumano un ruolo attivo nell’ambito della promozione della salute impegnandosi in azioni che favoriscano l’adozione di stili, di vita corretti fra i propri dipendenti . Principali azioni Codice Tipo attività Setting Titolo C24 Impresa Con meno sale nel pane… Supporto all’ iniziativa della Regione Lombardia: “Con meno sale nel pane c’è più gusto e…Guadagni salute” secondo indicazioni della Regione Lombardia ; n. 11 panificatori aderenti al 31.12.( 17 % popolazione universo). In particolare per il 2014 si prevede : prosecuzione della campagna di sensibilizzazione dei panificatori con distribuzione di nota informativa in occasione della attività di controllo ufficiale; promozione dell’inserimento di pane a ridotto contenuto di sale nelle scuole del territorio con attuazione di una rilevazione della situazione in essere presso le sedi di ristorazione scolastica; promozione dell’inserimento di pane a ridotto contenuto di sale nelle mense delle imprese aderenti alla rete WHP; distribuzione alla popolazione generale e a specifici target ( es. donne aderenti alle attività di screening nell’ambito del programma di couselling motivazionale) della brochure : “ Sapore di sale…..” 30 Codice Tipo attività Setting Titolo C25 Impresa Aziende che promuovono salute prosecuzione del programma : “Aziende che Promuovono Salute” redatto in armonia con il Decreto n. 11861/2012 e con le successive indicazioni della Regione Lombardia, in particolare per il 2014 sarà supportato il passaggio dal modello locale , al programma WHP regionale. Il progetto si prefigge di promuovere lo sviluppo di un Network di “Aziende che Promuovono Salute” sul luogo di lavoro avviando e supportando nel tempo azioni sostenibili in tema di: • • miglioramento della organizzazione del lavoro e dell’ambiente di lavoro; promozione di stili di vita sani per tutto il personale promuovendo, attuata attraverso una serie di azioni aziendali coerenti con l’obiettivo di guadagno di salute Una azienda che promuove salute si basa su lavoratori sani in un ambiente favorevole, promuove un’immagine positiva e attenta ai bisogni del personale e migliora il clima aziendale. Elementi caratterizzanti del programma sono: 1. adesione volontaria da parte della Azienda 2. sviluppo di azioni coerenti con i requisiti del Manuale Regionale , secondo la logica dei “piccoli passi” e della sostenibilità , in relazione alla organizzazione e alla dimensione aziendale 3. Supporto della ASL nella fase di analisi di contesto e di accompagnamento nelle diversi fasi del percorso progettuale ( incontri dedicati), produzione di materiale di informazione/sensibilizzazione, supporto scientifico alla realizzazione di corsi da parte delle aziende aderenti . 4. Accreditamento delle Imprese aderenti che hanno messo in atto le “Buone pratiche” pianificate per il 2014. Al oggi risultano aderenti al programma regionale WHP n. 8 Imprese del territorio. 31 Codice Tipo attività Setting Titolo C26 Impresa Newsletter “Spiccioli di salute” Nell’ambito dell’ attività di comunicazione e sensibilizzazione prevista nel corso del 2014 nell’ambito del programma WHP rivolto al personale della ASL di Lodi , è prevista la progettazione e sviluppo di una newsletter sui temi della promozione della salute, da inviare in formato elettronico, al personale, con frequenza trimestrale/quadrimestrale. 32 4. Monitoraggio e Rendicontazione Il modello progettuale adottato, fortemente allineato ai principi di base dei sistemi di gestione per la qualità e in particolare al Modello di Deming (PDCA), prevede una valutazione in continuo (CHECK) della efficacia del piano di promozione della salute nel suo insieme, mediante monitoraggio periodico del programma al fine di migliorarne in modo continuo l’efficacia anche sulla base di proposte e stimoli di origine esterna. I Dati di analisi del piano di valutazione costruiscono elementi di ingresso al riesame annuale dell’andamento del piano di promozione della salute nel suo complesso e determinano ove opportuno, la progettazione e sviluppo di azioni correttive e/o preventive che possono interessare la fase di pianificazione (PLAN) o di attuazione (DO) del progetto. Le azioni correttive adottate vengono successivamente verificate, secondo quanto previsto dalla Norma UNI EN ISO 9001: 2008 , non solo in termini di attuazione, ma con particolare attenzione alla reale efficacia delle stesse nel conseguire gli obiettivi predefiniti. Lo stato di avanzamento delle iniziative previste dal presente piano viene costantemente monitorato e relazionato attraverso: • periodici incontri del gruppo di lavoro attivi in ambito aziendale; • report periodici alla Direzione Aziendale con particolare attenzione agli indicatori di interesse regionale fissati dalla DGR N. X/1185/2013: “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2014“; • rendicontazione annuale alla Direzione Generale Sanità attraverso il programma • BDCPROSALUTE, secondo modalità e tempi definiti dalla DG Sanità, • rendicontazione alla popolazione e ad altri stakeholder attraverso il report annuale della attività di prevenzione Indicatori di output e di processo Setting SCUOLA Obiettivo 1. Supportare ed Implementare in ambito locale il modello regionale SPS Risultati attesi Attività 1.1 Progettazione e 1.1 Supporto alle sviluppo di interventi Scuole aderenti di promozione della alla rete SPS salute coerenti con il modello regionale in 1.2 Promozione adesione alla tutte le Scuole del territorio che rete SPS prevedano azioni fondate su prove di 1.3 Proposta di efficacia e buone interventi pratiche coerenti con il modello SPS anche nelle scuole non aderenti alla rete Indicatori scuole aderenti alla rete SPS scuole aderenti a programmi coerenti con modello SPS incontri con UST e Scuola capofila anche nell’ambito del Coordinamento provinciale ; incontri con Direzioni aderenti alla rete Atteso 2013 -2014 Incremento > 20 % scuole aderenti a rete SPS rispetto a AS. 2012-2103 Programmi coerenti con modello SPS nel 100 % scuole aderenti a programmi di promozione della salute Numero incontri 33 Setting SISTEMA SANITARIO Obiettivo 1. Sensibilizzare gli operatori sanitari ai temi della prevenzione e garantire un loro ruolo proattivo nel promuovere salute nella popolazione Risultati attesi Attività Indicatori Atteso 2014 1.1 Coinvolgimento MMG e PDF nelle attività di promozione della salute 1.1 Informazione continua a MMG e PDF su tematiche di promozione della salute Articoli periodici su rivista per MMG e PDF Articoli su rivista “filo diretto” 1.2 Coinvolgimento operatori sanitari ASL /AO 1.2 Sensibilizzazione operatori sanitari con comunicazioni e incontri dedicati Corsi /incontri con operatori Sanitari Realizzazione di n. 9 seminari N. 1Incontro c/o scuola infermieri 1.3 Piena attuazione programma WHP in ASL 1.3 Implementazione programmi di promozione della salute rivolti ad operatori sanitari ASL 1.4 Interventi di sorveglianza nutrizionale in collaborazione con PDF territorio 1.4 Programma di sorveglianza nutrizionale ANTROPOS e PDT su obesità infantile Attuazione Buone pratiche previste da programma WHP Soggetti arruolati nei programma di sorveglianza nutrizionale (ANTROPOS) e PDT Buone pratiche WHP come da piano ASL N° 1000 soggetti in Età infantile inseriti nei programmi inseriti nei programmi con produzione report annuale su attività svolta Percorso Diagnostico Terapeutico sui soggetti in età evolutiva (bambini tra i 5 e gli 11 anni) con sovrappeso/obe sità 34 Setting SISTEMA COMUNITA’ Obiettivo 1.1 Promuovere stili di vita sani nella popolazione Risultati attesi Attività Indicatori 1.1 Adozione stili di 1.1 campagne di vita sani nella educazione popolazione con alla salute nei particolare confronti riferimento ad della alimentazione,at popolazione tività fisica, fumo in armonia con 1.2 Coinvolgimento indicazioni stakeholder regionali istituzionali con particolare 1.2 Incontri e riferimento ad produzione di Amministrazioni documenti di comunali indirizzo per Comuni 1.3 Sorveglianza nutrizionale OKKIO alla Salute 2014 Atteso 2014 Incontri con popolazione, produzione di materiale informativo ( autoprodotto o regionale) informazione/sensibilizz azione agli Stakeholder del territorio Incontro di presentazione programmi attivi di promozione della salute Corsi/workshop Definizione piani di distribuzione materiale informativo ( autoprodotto o regionale) Interventi di couselling motivazionale breve in contesti opportunistici Rilevazione dati sovrappeso e obesità nei bambini delle scuole primarie ( 6 –10 anni) Rilevazione gradibilità e accettazione pasti rist. scolastica Produzione report su attività di prevenzione Realizzazione di corsi /workschop nel’ambito della ristorazione scolastica (target commissioni mensa e dietiste) Progettazione di un intervento pilota di counselling rivolto alle donne nell’ambito della attività di screening e su neomamme Interventi di couselling nutrizionale nell’ambito del programma Cresco c/o i consultori Rispetto programma regionale di campionamento per ASL Lodi (Okkio alla Salute) Produzione e diffusione report su gradibilitò pasti ristorazione scolastica as.. 2013 -2014 35 Setting IMPRESA Obiettivo 1.Supportare ed Implementare la rete locale delle Aziende che promuovono salute Risultati attesi Attività Indicatori alle 1.1 Progettazione e 1.1 Supporto sviluppo di aziende aderenti al interventi di promozione programma WHP Regionale : della salute nelle imprese “Aziende che promuovono coerenti con il modello salute” e Accreditament regionale (D.d.s. 11 dicembre o 2012 n. 11861 1.2 Sviluppo programma WHP interno alla ASL di Lodi 1.3 progettazione e sviluppo Newsletter “Spiccioli di salute” Atteso 2014 Evidenza attuazione Buone pratiche previste dai piani aziendali rispetto programma definito dalle singole aziende aderenti alla rete Accreditamento Accreditamento aziende secondo requisiti Manuale Messa in atto buone pratiche previste nel programma ASL di Lodi Numero buone pratiche attivate nella ASL di Lodi Numero pubblicazioni N° 3 pubblicazioni nel 2014 36